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A N A C S O T
Numero 39/2014 - Anno 4
OT T OB R E R OS S O Manifestazione di sabato a Roma, boom di prenotazioni: appello per trovare altri pullman pagine 2-4 Ci saranno oltre 20mila toscani in piazza San Giovanni Il sostegno di studenti, Arci, Anpi pagine 5-6 La lettera di Camusso agli iscritti: "C'è bisogno del vostro coraggio" pagina 7 Il successo de "Il cinegiornale dell'era Renzi" Tutte le campagne e i volantini pagine 8-13 La pettorina per i toscani sabato a Roma
In primo piano Livorno, i giorni piÚ lunghi della Trw: la lotta dei lavoratori pagine 16-17 La ricerca Tecnè: sindacato ritenuto "utile" e argine alla solitudine pagina 21 Il segretario nazionale a Siena, tra fabbriche e un dibattito pagina 23
La Newsletter settimanale
22-10-2014
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Editoriale di Alessio Gramolati
Segretario Generale Cgil Toscana
Una miscela da apprendisti stregoni sul lavoro. Sabato riprendiamocelo Il Premio Nobel per l’economia Stiglitz ha scritto che “il mercato del lavoro non si riforma quando si è in recessione”. Certo, si può sempre sostenere, come fa anche il Governo, che gli economisti non sempre l’azzeccano. Quello però che è certo, anche per chi non fa l’economista, è che in un momento di crollo della domanda, di deflazione, se fai una campagna a sostegno della libertà di licenziare qualcuno capisce che è arrivato il momento di farlo. Negli ultimi tempi il Presidente del Consiglio ha girato il mondo a spiegare di questa nuova conquista nazionale, e giusto venerdì, casualmente, i manager di una multinazionale che ha uno stabilimento in Toscana, la TRW di Livorno, si sono presentati per annunciare la loro volontà di chiudere l’azienda. Quasi 500 lavoratori messi sulla strada. Dopo una giornata ad alta tensione mentre era in atto un presidio che dura ancora, i lavoratori ed il loro sindacato sono stati convocati dal Prefetto. In quella sede l’azienda ha messo a verbale di non aver ancora formalizzato la decisione di chiudere. Quei lavoratori restano a presidiare lo stabilimento perché quella decisione non si formalizzi mai. Cos’altro possono fare? Possono aspettare che il Governo dica loro di non preoccuparsi, perché con il Jobs act non è più importante il posto di lavoro dato che lo Stato li accompagnerà da un lavoro all’altro. Ma in quale “altro posto” il Governo immagina di collocarli? Alla Lucchini o alla Delphi, oppure nel porto insabbiato dalla burocrazia, nei servizi falcidiati dai tagli lineari o nella sanità dopo questa Legge di Stabilità? Certo, ci sono sempre i territori vicini: c’è la Piaggio in
contratto di solidarietà, oppure, più a nord, ci sono i Cantieri Apuani dove gli impegni sottoscritti al Ministero per riassumere tutti i dipendenti di NCA restano sulla carta. Forse perché la proprietà aspetta di assumere con le nuove regole che cancellano l’art. 18. Già, perché se c’è chi capisce che in Italia è il momento buono per licenziare, c’è anche chi ha inteso che conviene aspettare per assumere. Una miscela da apprendisti stregoni. Intanto il lavoro diminuisce in quantità e qualità. Per adesso infatti abbiamo visto più "Act" che "Jobs", più azioni contro il lavoro che per sostenerlo. Con questi chiari di luna è la lotta dei lavoratori, come quelli della TRW, che dà uno spiraglio di luce. Il 25 ottobre facciamo in modo che ci siano tanti italiani al loro fianco. Perché nei momenti più bui la partecipazione popolare può illuminare la strada per uscire dal tunnel. La marcia per la pace PerugiaAssisi ci dice che quella partecipazione e quel popolo si sono rimessi in cammino. Sabato sarà un’altra tappa per il lavoro, l’uguaglianza e la dignità. State certi, non sarà l’ultima.
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n. 39 - 22 ottobre 2014
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#25ottobre
20mila toscani a Roma. Angelini: "Manifestazione aperta a tutti"
Oltre 180 pullman e un treno speciale prenotati per andare a Roma: la Cgil della Toscana conta di portare oltre 20mila persone alla manifestazione nazionale di sabato 25 ottobre in piazza San Giovanni “Lavoro, dignità, uguaglianza per cambiare l'Italia” (cortei dalle 9,30 da piazza Repubblica e Ostiense, conclusioni dal palco di Susanna Camusso). La Toscana si concentrerà all'Ostiense. Nelle ultime settimane, in vista di sabato, tra tutte le province della Toscana sono state programmate complessivamente 1.642 assemblee nei luoghi di lavoro (circa mille quelle già fatte), sono stati eseguiti volantinaggi in strade, mercati, stazioni, centri commerciali. Sono stati proclamati scioperi e organizzati incontri con le associazioni degli studenti. Sono stati redatti documenti a sostegno dei punti della piattaforma della manifestazione. In tutto questo, sono state migliaia le persone interessate e che si sono mobilitate. “Quella di sabato sarà una grande manifestazione, dove racconteremo al Paese quali sono le nostre proposte per rilanciare l'economia e scommettere sulla qualità del lavoro. Noi siamo per allargare, e non ridurre, i diritti di chi lavora; noi siamo per aumentare, e non diminuire, gli investimenti, come
argine alla crisi economica. E se davvero vogliamo che ci sia un cambiamento va fatta una battaglia, e più saremo in piazza più avremo forza per far valere le nostre posizioni. La manifestazione è organizzata dalla Cgil ma è aperta a tutti coloro che vogliono bene all'Italia”, dice Dalida Angelini, responsabile organizzazione di Cgil Toscana. Le prenotazioni per andare a Roma sono ancora aperte, basta contattare qualsiasi struttura della Cgil o andare sul sito di Cgil Toscana. La manifestazione di sabato è stata indetta dal sindacato di Corso d'Italia a sostegno delle sue proposte per mettere al centro il lavoro, la sua difesa e la sua creazione.
PER IL 25 OTTOBRE PRENOTA SUBITO IL TUO POSTO CLICCA QUI E' ATTIVO ANCHE IL NUMERO VERDE 800655666 Questi solo alcuni dei punti della piattaforma a sostegno della manifestazione (il link: http://www.cgil.it/Archivio/EVENTI/Man_25_ottobr e_2014/Volantino_25_ottobre_bassa.pdf). La mobilitazione, oltre che nel Paese, vive da settimane anche nella rete con video, foto e post su Twitter e su Facebook attraverso gli hashtag ufficiali #tutogliioincludo e #25ott.
L'APPELLO DI CGIL TOSCANA PER TROVARE ALTRI PULLMAN
n. 39 - 22 ottobre 2014
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#25ottobre
Volantinaggi, scioperi, presĂŹdi, flash mob: tante le iniziative toscane
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#25ottobre
In piazza sfilano anche gli studenti A suonare, i Modena City Ramblers 3.500 iniziative sul territorio per discutere e informare sugli obiettivi che la manifestazione del 25 ottobre sosterrà”, ha invece detto il segretario confederale, Nino Baseotto, snocciolando i dati più recenti sulle inziative sindacali finora messe in atto. “Ad oggi ha affermato Baseotto sono oltre 2.300 i pullman già pronti, con sette treni straordinari, più vari posti prenotati privatamente. Ci sarà una nave dalla Sardegna e centinaia di persone che viaggeranno in aereo. Questo indica, escludendo il Lazio, che oltre 120.000 persone sono pronte a partire per Roma”. Ci saranno due concentramenti e due cortei ha concluso sono state previste e concordate 20 aree parcheggio per lo stazionamento dei pullman. Per quanto riguarda lo svolgimento della manifestazione sul palco, invece, ci sarà la musica dei Modena city ramblers e interventi di delegati, delegate, giovani e precari. E forte sarà l'iniziativa da parte delle associazioni degli studenti medi e universitari, che si stanno organizzando per partecipare in massa. E questo ci fa molto piacere”.
"La vera preoccupazione delle persone oggi è il lavoro. Il lavoro, la dignità, e l'uguaglianza sono i valori che abbiamo a cuore e saranno al centro della nostra manifestazione. Noi non ci rassegniamo all'idea che la riduzione dei diritti possa fare bene al paese. Siamo di fronte a una riduzione ulteriore degli investimenti e senza gli investimenti ogni ragionamento sul lavoro è aleatorio”. Lo ha detto a Roma,il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione di IL GIUDIZIO sabato 25 ottobre "Lavoro, Dignità, Uguaglianza. Per cambiare l'Italia". “Togliere le tutele a qualcuno non serve a migliorare le condizioni di lavoro. Togliere delle tutele non può essere una prospettiva per la crescita dell'occupazione. Riguardo alla manifestazione del 25 abbiamo la sensazione che l'attenzione alle nostre posizioni stia crescendo non solo tra i nostri iscritti. i pullman per venire a Roma sono esauriti, ci staimo rivolgendo all'estero per averne altri”, ha continuato il leader della Cgil, secondo la quale “questo avviene perché l'unica vera barriera che oggi c'è alla frantumazione sociale è proprio data dalle forme "LA LEGGE DI STABILITA' NON DA' organizzative, e dai corpi intermedi come noi, il RISPOSTE SU COME CREARE LAVORO" sindacato”. “A venerdì sera, nel paese erano già state effettuate oltre 12.000 assemblee nei luoghi di lavoro e
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#25ottobre
A fianco della Cgil ci sarà l'Arci E l'Anpi condivide la piattaforma ambiente. Un mercato del lavoro privo della cultura dei diritti fondamentali non potrà mai 'innovare' e rispondere al cambiamento richiesto da un nuovo e necessario modello di società. LEGGI TUTTO
LA CONDIVISIONE DELL'ANPI L'Anpi "condivide pienamente" la parola d'ordine della manifestazione promossa dalla Cgil per il 25 ottobre a Roma. "Il Comitato nazionale dell’ANPI si legge in un ordine del giorno presa visione del documento base della CGIL per la manifestazione nazionale del 25 ottobre 2014, pur non entrando doverosamente nel merito delle proposte specifiche, che sono di competenza delle Organizzazioni sindacali, condivide pienamente le parole d’ordine “lavoro, dignità, uguaglianza per cambiare l’Italia” e l’obbiettivo di fondo, che è quello di attuare il principio consacrato dall’art.1 della Costituzione. "Questi princìpi si conclude vanno sostenuti sempre, in ogni momento e in ogni forma, considerandoli prioritari rispetto ad ogni altra esigenza. L’ANPI nazionale augura, dunque, pieno successo alla manifestazione del 25 ottobre".
Sabato 25 ottobre l’ARCI sarà in piazza a manifestare con la Cgil per i diritti, la dignità e l’uguaglianza. Più diritti e più democrazia, a partire dal mondo del lavoro, costituiscono le vere ‘innovazioni’ che servono al nostro paese. La crisi di questi anni è frutto dello strapotere dei poteri finanziari e di rendite di posizione che hanno svilito dignità e lavoro, e ora si pensa di uscirne cancellando i diritti, con più precarietà e più ingiustizia sociale. La discussione sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori non è una discussione ‘tecnica’, è invece una questione che attiene al riconoscimento di un diritto fondamentale. Per questo pensiamo che IL NUOVO SITO l’impostazione con cui si è affrontato il dibattito sulla disciplina del mercato del lavoro sia profondamente sbagliata. E’ sbagliato partire dalla riduzione di tutele già previste dal nostro ordinamento indicandola come possibile soluzione della crisi. Si tratta peraltro di una ricetta che ha già fallito in tutti i paesi in cui è stata applicata. E’ del tutto strumentale usare la disciplina dei licenziamenti come una clava per definire i confini tra ciò che è vecchio e ciò che nuovo, tra immobilisti e LO SPAZIO ONLINE innovatori. Siamo convinti del contrario: è attraverso PER ORGANIZZARE I SENZADIRITTI l’uguaglianza e i diritti che si sviluppa lavoro, così come attraverso investimenti in cultura, welfare,
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#25ottobre
La lettera di Camusso agli iscritti: "C'è bisogno del vostro coraggio" insiste su un’idea di Italia che compete al ribasso, non scommette su innovazione, istruzione, ricerca, non scommette sul lavoro di qualità. Noi crediamo che il Paese abbia le competenze e i talenti per vincere la sfida e che il futuro passi attraverso investimenti nel capitale umano e nell’universalità dei diritti. Rivendichiamo un futuro che sia migliore, non peggiore del passato. È per questa ragione che sabato 25 ottobre, a Roma, in Piazza San Giovanni, abbiamo organizzato una manifestazione nazionale dal tema “Lavoro, dignità, uguaglianza per cambiare l’Italia”. Perché l’Italia può e deve cambiare. La nostra piattaforma mette al centro il lavoro, la buona occupazione. Queste le nostre proposte: 1. un piano straordinario per l’occupazione finanziato da uno spostamento della tassazione sulle grandi ricchezze; 2. la riforma per ammortizzatori sociali universali; 3. una riforma dello Statuto dei Lavoratori per estendere diritti e tutele universali a tutti; 4. un contratto indeterminato a tutele crescenti, per favorire il lavoro a tempo indeterminato e sicuro, cancellando le forme contrattuali precarie che si sono moltiplicate fino a 46 forme di assunzione. Sono proposte semplici ma efficaci, in grado di restituire dignità a chi lavora
e
ripristinare
un
principio
indispensabile:
Care e cari,
l’uguaglianza. Per queste ragioni, a nome di tutto il gruppo
è il momento delle scelte, chiare, dedicate a creare lavoro.
dirigente della CGIL, rivolgo un cordiale invito a tutti i
Sono passati sette anni dall’inizio della crisi e a pagarne il
nostri iscritti, perché siano presenti a Roma il 25 ottobree.
prezzo continuano a essere i lavoratori e le famiglie, i
E' possibile rivolgersi alla sede della CGIL più vicina o alla
giovani e i pensionati, i precari, gli esodati, i disoccupati di
propria Categoria per partecipare con i pullman ed i treni
ogni età. Nel mondo i Paesi che hanno dato priorità a
messi a disposizione dalla CGIL. Il vostro coraggio è
occupazione e investimenti sono usciti dalla crisi e hanno
importante. Uniti possiamo aprire una nuova fase e
ricominciato a crescere; in Italia ed in Europa si continua
cambiare l’Italia. Facciamo sentire la nostra voce,
con la politica del rigore che tra tagli lineari, interventi sul
schierandoci dalla parte del lavoro. Facciamolo insieme.
mercato del lavoro, blocco dei contratti, non dà lavoro e
Vi ringraziamo, sin da ora, per la vostra presenza e
impoverisce le famiglie, come confermato dalla recessione
mobilitazione. Ci vediamo a Roma.
che permane nel nostro Paese. La conferma di quelle
Un saluto affettuoso
politiche che, purtroppo, caratterizza il governo Renzi,
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Susanna Camusso
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#25ottobre
"Il Cinegiornale dell'era Renzi" Il video conquista la rete e le tv
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"VADO A ROMA PERCHE'"... IL FLASH MOB DI CGIL FIRENZE 足 LA FOTOGALLERY
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#25ottobre
"Lo Statuto lo voglio anche io" La petizione di Nidil per allargarlo
"Lo voglio anche io!": da NIdiL una petizione online per aggiornare lo Statuto dei Lavoratori I lavoratori sono ancora una volta sotto attacco. Con la scusa di eliminare le discriminazioni fra lavoratori di “serie A” e “serie B”, il governo sta infatti tentando di cancellare diritti conquistati con decenni di lotte democratiche: non solo l’articolo 18, ma anche il diritto a non essere sorvegliati dal datore di lavoro e a non subire demansionamenti. Tutto ciò è semplicemente assurdo: i diritti non vanno eliminati, ma aggiornati ed estesi a tutti coloro che – per colpa delle leggi varate negli ultimi anni da governi e Parlamento – ne sono esclusi: co.pro., co.co.co., occasionali, partite Iva individuali, associati in partecipazione, ecc. Lo Statuto dei diritti dei lavoratori, scritto nel 1970, deve essere salvaguardato e aggiornato per estendere i diritti previsti a TUTTI e per INSERIRNE DI NUOVI, adeguati alle mutate esigenze di lavoratrici e lavoratori e ai cambiamenti del mercato del lavoro. La CGIL sostiene da anni che è necessario ridurre drasticamente il numero di tipologie dei contratti che permettono ai datori di lavoro di risparmiare sulla
pelle delle persone, specie dei giovani, senza offrire un vero lavoro e un futuro. Aggiornare ed estendere lo Statuto vuol dire garantire a tutti la dignità che ogni forma di lavoro pretende: retribuzioni e compensi in grado di garantire un’esistenza libera e dignitosa; il diritto a non essere licenziato senza una giusta causa o un giustificato motivo; il diritto di lavorare in ambienti salubri e sicuri; il diritto alla formazione e all'aggiornamento professionale, in una società che chiede sempre più saperi di qualità LEGGI TUTTO E FIRMA LA PETIZIONE
L'INIZIATIVA
#DoveEravamo? LA CATEGORIA METTE ON LINE GLI ACCORDI FIRMATI
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#25ottobre
La schiavitù dietro l'angolo Davvero non ci sono più i padroni? rischia di perdere ore di lavoro, mansione, stipendio; come
di ILARIA LANI Filctem Cgil Firenze (tratto dal settimanale "Left" dell'11 ottobre 2014) “Non ci sono più i padroni!”: lo abbiamo sentito ripetere come un mantra da chi suppone che il conflitto capitale/lavoro sia oramai un pezzo di archeologia. Purtroppo chi vive e conosce il mondo del lavoro, o quantomeno chi non professa falsa coscienza, sa che non
per un collaboratore a progetto o per una partita iva il cui compenso e contratto variano a seconda degli interessi del committente. Il compito della politica non è ignorare la divergenza di interessi e ratificare i rapporti di forza, ma favorire un equilibrio sociale più avanzato rispetto ai mutamenti del lavoro e della produzione. Un nuovo compromesso sociale dovrebbe piuttosto redistribuire
rischi
e
poteri,
puntando
sul
binomio
autonomia e responsabilità e proporre un rinnovato Statuto dei
Diritti
che
parli
di
formazione,
professionalità,
autonomia, mobilità, proprio come aveva suggerito Bruno Trentin. Esattamente il contrario del demansionamento e
è così. Nel mercato globale cambiano gli attori, i contesti, i confini
del controllo a distanza che umiliano professionalità,
geografici, ma il conflitto capitale/lavoro è presente e
competenze,
autonomia.
purtroppo sempre più sbilanciato a favore dell’impresa:
dovrebbe necessariamente estendere le tutele sociali e il
l’instabilità di questo mercato privo di regole scarica, infatti,
sostegno al reddito a tutti: non quale risarcimento per le
costi e rischi sul lavoro, per lo più nei suoi segmenti
libertà negate – fino ad arrivare all’assurdo di un Jobs Act
periferici.
che condiziona le tutele all’anzianità – ma quale strumento
Ad esempio la domanda di flessibilità totale si traduce oggi
di attivazione e protezione universale. Certamente il
nelle fabbriche in aumenti improvvisi dei carichi di lavoro,
sindacato è stato particolarmente timido nell’immaginare e
continue imposizioni sull’orario, turni massacranti. Se in
perseguire nuove sfide sul terreno dell’innovazione,
altre stagioni il lavoro operaio aveva riconquistato un
perdendo così parte della rappresentanza e del potere
potere di autodeterminazione sulla propria esistenza, oggi
negoziale, sul quale Renzi, oggi, vuole mettere la parola
non è più scontato e il governo dell’organizzazione del
fine. Non a caso si propone di introdurre un salario minimo
lavoro è sempre meno condiviso tra lavoratori e impresa,
qualche
lasciando il passo a modelli autoritari.
contrattazione nazionale e quindi il livello di maggior forza
Quanto contenuto nel Jobs Act è esattamente funzionale
negoziale del sindacato. La posta in gioco è molto alta e
ad aumentare il potere di ricatto delle imprese senza
tutt’altro che ascrivibile ad un macchiettistico scontro tra
mediazioni possibili. Solo così possiamo comprendere la
conservatori e innovatori, tra vecchie burocrazie e giovani
volontà di cancellare gli articoli dello Statuto dei Lavoratori
dinamici, piuttosto riguarda il potere dei lavoratori e
inerenti il divieto di demansionamento, il controllo a
l’esercizio della libertà sul lavoro. Ma, a dispetto di quanto
distanza, il licenziamento senza giusta causa. Questo
viene rappresentato, rimango convinta che, prima o poi,
modello di subordinazione e schiavitù è già stato
saranno proprio le nuove generazioni a dimostrare quanto
paradossalmente testato dai lavoratori precari. Vale per un
non siano più disposte a rinunciare alla propria autonomia,
lavoratore delle pulizie che ad ogni cambio di appalto
alla propria libertà, alla propria conoscenza.
strumento
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per
Un
nuovo
superare
compromesso
definitivamente
la
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#25ottobre
Caro Matteo, #Martatelecanta La campagna Filcams sui precari
E' partita la campagna video della Filcams CGIL Nazionale, intitolata “Marta Challenge La Sfida di Marta“. “Marta è diventata suo malgrado il simbolo delle lavoratrici e dei lavoratori cui nessuno dà voce” afferma la Segretaria Generale Maria Grazia Gabrielli “per questo l’abbiamo scelta, perché noi di Marta ne conosciamo parecchie ed abbiamo raccolto la loro richiesta di raccontare le loro storie di tutti i giorni, liberandole dagli slogan”. La campagna della Filcams lancia la sfida ed invita a “spogliarsi dell’ideologia per vestirsi di diritti”: il tono scanzonato non inganni, le storie di queste ragazze e di questi ragazzi sono vere, sono quelle che ogni giorno la Filcams incrocia nella sua attività di tutela e di contrattazione. Storie reali che raccontano di condizioni di lavoro difficili, spesso drammatiche e di tanta precarietà diffusa che non consente alcun progetto di vita. Come hashtag di riferimento della campagna è stato individuato #martatelecanta. Sono stati realizzati alcuni video, diffusi mediante social networks e sul sito web della categoria. GUARDA I VIDEO
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#25ottobre
Dov'era la Cgil? C'era, ecco dove L'attuale premier invece dov'era?
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#25ottobre
In pillole: perché il Jobs Act non va Perché sabato è una giusta causa
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L'instant book Sblocca Italia? No, "Rottama Italia" 16 grandi firme contro il decreto Sedici grandi "firme"
Ecco l'introduzione, scritta dal curatore del volume, il
prendono
professor Tomaso Montanari:
posizione
sul decreto "Sblocca
"Perché vogliamo che l’Italia cambi verso. Ma davvero.
Italia",
nel
Vogliamo un Paese moderno. E cioè un Paese che guardi
che
tentativo
di
avanti. Un Paese che sappia distinguere tra cemento e futuro.
"rilanciare" l'economia
E scelga il futuro. Vogliamo un Paese in cui chiamiamo
italiana rischia di
sviluppo ciò che coincide con il bene di tutti, e non con
essere
pesante
l’interesse di pochi. Un Paese in cui lo sviluppo sia ciò che
contributo
un
alla
innalza e non ciò che distrugge la qualità della nostra vita.
devastazione
del
Un Paese che cresca, e non un Paese che divori se stesso.
paesaggio,
un
Un Paese capace di attuare il progetto della sua Costituzione.
regalo alle lobby. Un
e
Una Costituzione che da troppo tempo “è ancora un
libro corredato da 13
programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da
vignette
più
compiere”, una Costituzione in cui “è scritta a chiare lettere la
graffianti autori satirici
dei
condanna dell’ordinamento sociale in cui viviamo” (Piero
italiani
disponibile
Calamandrei). Il decreto SbloccaItalia è, invece, un doppio
gratuitamente in formato pdf, affinché mentre il decreto viene
salto mortale all’indietro. Un terribile ritorno a un passato che
discusso in Aula , si apra il dibattito nel Paese e lo Sblocca
speravamo di aver lasciato per sempre. Un passato in cui
Italia (che in realtà è un "RottamaItalia") si possa fermare.
“sviluppo” era uguale a “cemento”. In cui per “fare” era
Un'operazione editoriale unica: un istant book gratuito nel
necessario violare la legge, o aggirarla. In cui i diritti
quale 16 autorevoli firme smontano pezzo per pezzo il decreto
fondamentali delle persone (come la salute) erano considerati
SbloccaItalia elaborato dal governo di Matteo Renzi.
ostacoli superabili, e non obiettivi da raggiungere. Giuseppe
Dossetti avrebbe voluto che nella Costituzione ci fosse questo Ellekappa, Altan, Tomaso Montanari, Pietro Raitano,
articolo: “La resistenza individuale e collettiva agli atti dei
Giannelli,
Giovanni
poteri pubblici che violino le libertà fondamentali e i diritti
Losavio, Massimo Bray, Maramotti, Edoardo Salzano,
Mauro
garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni
Bucchi, Paolo Berdini, Vezio De Lucia, Riverso, Salvatore
cittadino”. La prima, e più importante, resistenza allo Sblocca
Settis, Beduschi, Vincino, Luca Martinelli, Anna Donati,
Italia passa attraverso la conoscenza, l’informazione, la
Franzaroli,
Pietro
possibilità di farsi un’opinione e di farla valere. Discutendone
Dommarco, Domenico Finiguerra, Giuliano, Anna Maria
nelle piazze e nei teatri, nelle televisioni e alla radio.
Bianchi, Antonello Caporale, Staino, Carlo Petrini: un
Richiamando
elenco importante e inedito per ribadire i valori della tutela del
rappresentanti in Parlamento. E, se necessario, anche
territorio, della legalità e della visione di un futuro sostenibile.
ricorrendo al referendum: se alla fine e nonostante tutto
Maria
Biani,
Pia
Paolo
Maddalena,
Guermandi,
Vauro,
al
progetto
della
Costituzione
i
nostri
questo sciagurato decreto Rottama Italia diventerà legge dello È stato Sergio Staino a pensare per primo a questo libro. Tutti
Stato. Perché non siamo contro lo Sblocca Italia. Siamo per
gli autori (dei testi e delle vignette) e l’editore hanno lavorato
l’Italia".
gratuitamente.
SCARICA L'INSTANT BOOK
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L'intervento Chiare, fresche e dolci acque Nel rispetto del controllo pubblico di
MAURIZIO BROTINI (Segreteria regionale Cgil Toscana) Sono necessari processi di aggregazione sul fronte dei servizi pubblici locali? Indubbiamente sì, e come CGIL abbiamo sempre spinto in tale direzione, ma tali processi debbono tener conto di una serie di fattori. L'espressione popolare, che ha visto indicare tramite referendum per l'acqua un orientamento verso la ripubblicizzazione della risorsa idrica, con il conseguente necessario mantenimento di un forte ruolo pubblico nella programmazione, nel controllo e nella gestione del servizio. La necessità di contemplare una gestione industriale della stessa, vista l'ingente necessità di risorse in investimenti, con la conseguente opportuna economia di scala nel livello gestionale. Il momento delle scelte di indirizzo politico, con la conseguente necessità di trovare una corrispondenza tra il livello del soggetto gestore e ed i livelli di espressione della volontà popolare espressi tramite il voto diretto. Una verifica attenta delle tariffe e del sistema tariffario, a fronte della perdurante crisi economica e sociale che colpisce lavoratori, pensionati, precari e quanti perdono quotidianamente il posto di lavoro. Una riflessione quindi sul peso del costo delle tariffe sulle famiglie italiane e la possibilità di differenziarle tramite lo strumento della contrattazione sociale. Una attenzione sulle modalità di utilizzo della forza lavoro, ovvero una riflessione, sindacale ma anche economicocontabile, sulle modalità di gestione diretta, sul necessario mantenimento di un forte presidio territoriale e sul ricorso agli appalti. Una considerazione
sul ruolo che il sistema delle partecipate nella gestione di servizi di rilevanza pubblica locale potrebbero svolgere come volano dello sviluppo, costituendo ormai uno dei pochi strumenti in mano del sistema delle Autonomie per intraprendere politiche anticicliche sul piano economico, che uniscano ricerca, innovazione e buona occupazione. Guardiamo quindi con preoccupazione sia al ritorno delle 'piccole patrie' reincarnatesi nei campanili che caratterizzano tutt'oggi in maniera sovente regressiva le discussioni su tali tematiche, sia ai processi di aggregazione e scambi azionari che vedano il prevalere della parte privata o esterna al territorio su quella pubblica locale o che spostino centri decisionali e livelli di controllo al di fuori della realtà regionale. Realtà regionale, quella della Toscana, che corre seriamente il rischio di ritrovarsi periferia in una Italia sempre più periferica. Che si aggreghi dunque, ma nell'interesse della salvaguardia della risorsa idrica e di una sua corretta gestione, salvaguardando, sulla spinta anche del referendum, il ruolo del pubblico nell'indirizzo, nel controllo e nella gestione. Che il perimetro sia quello dell'ambito regionale e che sia posizionata nel territorio regionale soprattutto la testa ed il livello di indirizzo politico. Che si ragioni, dunque, con serietà e competenza della qualità del servizio, dell’accessibilità, anche economica, dello stesso, della sua natura di servizio universale, degli investimenti necessari all’ambiente e al territorio. Che non si pensi di dare ossigeno ad un sistema di imprenditoria privata incapace di competere sui mercati offrendogli una nicchia garantita dalle intemperie di quel mercato a parole idolatrato, affidando spazi di gestione a soggetti imprenditoriali privati che abbiano già dato una pessima prova di sé. Che si cambi davvero verso, nel rispetto dell'ambiente, degli utenti e dei lavoratori.
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Livorno I giorni più lunghi della Trw Il Governo: "Aperta almeno 1 anno"
Venerdì scorso. Operai in lacrime, sindacalisti che scavalcano la finestra per assistere alla riunione decisiva. Striscioni, fumogeni, grida. La protesta esplode quando la Trw, una delle più grandi fabbriche di Livorno, una di quelle rimaste, annuncia la chiusura. I manager europei della multinazionale dell’automotive, leader nel settore dei sistemi di sicurezza, ieri hanno incontrato sindacati e istituzioni nella sede livornese dell’Associazione degli industriali. «Hanno detto – riferirà nel corso dell’incontro Simone Puppo, della Fiom, insieme ad altri sindacalisti – che la situazione è critica, che non vedono prospettive per lo stabilimento di Livorno e che entro fine anno avranno la necessità di bloccare la produzione e pensare agli ammortizzatori sociali». Così dopo anni di cassa integrazione, per centinaia di famiglie è una doccia fredda. Un dramma per loro e per la città. Sono 413 i lavoratori della Trw di Livorno, azienda che produce sterzi soprattutto per la Fiat. Quasi 500 famiglie, se si considera l’indotto. In una Livorno, e in una provincia, già in ginocchio. Con Piombino che lotta per la Lucchini e il
capoluogo di nuovo alle prese con la possibile vendita della raffineria Eni di Stagno. Non è un caso che ieri, fuori da Confindustria, si siano radunati i volti della crisi e i rappresentanti delle realtà produttive di mezzo territorio: dagli operai Piaggio a Trelleborg. La protesta in mattinata è esplosa appena nell’aria ha iniziato a farsi strada l’ipotesi della chiusura: la sede di Confindustria è stata prima assediata, poi occupata. Dopo che due giorni fa alle linee di produzione dello stabilimento erano trapelate notizie negative e gli operai si erano riuniti in assemblea permanente. «Ci avete preso in giro, da qui non esce nessuno», gridano gli operai nel palazzo assediato. La cassa integrazione nella fabbrica livornese era partita nel 2008, con le difficoltà del’indotto Fiat. Ma la riduzione dell’organico da 620 a 450 persone dal 2010 aveva fatto pensare a un ritorno all’equilibrio (a fine anno scadrà anche il contratto di solidarietà). Invece è scoppiato il caos. LEGGI TUTTO STASERA C'E' LANDINI “Abbiamo chiesto il mantenimento del sito produttivo almeno per tutto il 2015, cosa che ci consentirebbe di avere tempo prezioso per rendere appetibile l’area di Livorno e mettere in campo tutte le soluzioni alternative possibili”. Le parole del sindaco Filippo Nogarin, di ritorno dal ministero dell’Economa e Sviluppo, risuonano nel salone al primo piano della Trw, dove sono stati allestiti casse e impianto audio per dare modo agli oltre 300 lavoratori presenti di ascoltare in vivavoce il primo cittadino. Da via Enriques i dipendenti conoscono così quella che è stata la proposta di governo, Comune e Regione, presentata alla dirigenza della multinazionale. LEGGI TUTTO
n. 39 - 22 ottobre 2014
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Livorno L'occupazione di Confindustria, i cortei, la rabbia dei lavoratori
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Sanità Bernieri: "Tagli alle Regioni, attacco al sistema sanitario pubblico" Abbiamo da sempre combattuto contro sprechi e spese inutili facendoci parte attiva in Toscana delle riorganizzazioni dei servizi al fine di renderli più appropriati rispetto alla qualità e ai costi. In Toscana abbiamo sostenuto le scelte di cambiamento dell'intero sistema che, sono state avviate condividendone la razionalizzazione dei servizi di emergenza, degli enti di acquisti di beni e servizi ed anche della rete ospedaliera, che devono essere completate con la piena realizzazione dei servizi territoriali”. Bernieri conclude così: “Abbiamo lottato per un sistema che potesse soddisfare appieno i diversi bisogni dei cittadini, fatto di una rete ospedaliera di eccellenza e di percorsi assistenziali adeguati. In questa logica, come abbiamo già manifestato, ci rendiamo disponibili ad affrontare il tema di una rivisitazione dei livelli istituzionali delle aziende sanitarie che persegua il fine di migliorare la rete dei servizi della sanità toscana”.
“Il taglio di 4 miliardi alle Regioni previsto nella Legge di Stabilità si aggiunge, in totale continuità, ai 31 miliardi di tagli già operati negli ultimi 5 anni. L'80% delle risorse a disposizione delle Regioni è destinato alla sanità. In questo modo si continua con l'attacco al sistema sanitario universalistico pubblico portato PENSIONI avanti dai governi precedenti”, spiega Patrizia Bernieri, segretaria regionale di Cgil Toscana. Che continua: “E' per noi insopportabile che si voglia bilanciare l'effetto dei tagli fatti dallo Stato sulla sanità e la riduzione delle entrate dell'IRAP sulle imprese facendo pagare i servizi a chi già li paga con l'IRPEF”. Bernieri avanza delle proposte: “Un vera lotta all'evasione, una patrimoniale vera che colpisca in modo deciso la rendita finanziaria e i grandi patrimoni sono per noi gli strumenti più equi ed efficaci per IL PAGAMENTO SLITTA AL 10 DEL MESE? poter garantire il nostro sistema sanitario L'ESECUTIVO CI RIPENSA universalistico pubblico. Il diritto alla salute non può essere caricato solo sulle spalle del popolo LEGGI TUTTO dell'IRPEF. L'universalità del sistema non deve essere messa in discussione dai tagli lineari. n. 39 - 22 ottobre 2014
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L'opportunitĂ Ebret, un buono per i libri scolastici ai figli dei lavoratori dell'artigianato
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La possibilità Il servizio civile? Ora si può fare anche a Federconsumatori. Ecco come Il progetto di servizio civile regionale presentato da Federconsumatori Toscana a maggio, dal titolo “un consumatore consapevole e partecipativo per la tutela dei diritti”, è stato approvato e finanziato dalla Regione Toscana.
Requisiti Può fare domanda chi, alla data di presentazione della domanda stessa: abbia un'età compresa fra i 18 ed i 30 anni (quindi chi non ha ancora compiuto il 31° anno, ovvero 30 anni e 364 giorni) sia residente o domiciliato in Toscana per motivi di studio o di lavoro proprio o dei genitori (quindi anche stranieri) sia in possesso di idoneità fisica LEGGI TUTTO
In un particolare momento di crisi per il nostro Paese, IL CONVEGNO il progetto si prefigge di: potenziare l’attività di tutela e assistenza dei cittadini nella gestione del contenzioso con soluzioni conciliative stragiudiziali rafforzare e qualificare l’attività di informazione ed educazione del cittadino rispetto a pratiche e comportamenti talvolta scorretti o per sollecitare un’azione collettiva su tematiche di particolare rilievo; sollecitare comportamenti informati e consapevoli. Nei confronti dei volontari che parteciperanno al progetto consentirà: lo sviluppo del loro senso di responsabilità e una cultura della solidarietà e della cittadinanza attiva il potenziamento delle loro competenze con l’acquisizione di nuovi strumenti metodologici che comunque potranno in futuro spendere nel mondo del lavoro In sintesi riepiloghiamo le principali informazioni per chi fosse interessato a presentare la domanda
"Operai senza storia? Lavoro e sindacato nelle piccole imprese": ne parleranno Gilda Zazzara (Università Ca’ Foscari Venezia), Carlo De Maria (Università di Bologna), Stefano Gallo (Cnr Napoli), Giovanni Solinas (Università di Modena e Reggio Emilia), Franco Martini (Segreteria nazionale Cgil). Appuntamento martedì 28 ottobre a Sasso Marconi (Bologna), Ca' Vecchia, via Maranina 9, dalle ore 10 alle ore 17. Un convegno organizzato da Ires Emilia Romagna, Ires Toscana, Ires Veneto.
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La ricerca Il sindacato? Argine alla solitudine e "utile" anche per i non iscritti
Essere iscritti al sindacato è un antidoto alla solitudine, condividere i problemi sul lavoro riduce il senso di isolamento, soprattutto nei soggetti più deboli come disoccupati e lavoratori in mobilità. E' il quadro che emerge dalla ricerca "La fiducia del sindacato", realizzata da Tecnè per conto dell'Associazione Bruno Trentin e della Cgil, presentata il 14 ottobre a Roma. La ricerca ha interpellato due tipi di soggetti, gli iscritti alla Cgil e i non iscritti. I RISULTATI Tra i non iscritti, il 58% si sente isolato dagli altri, costretto ad affrontare da solo i propri problemi, il 30% si confronta spesso con amici e colleghi che vivono nelle stesse condizioni. Tra gli iscritti alla Cgil invece il senso di isolamento scende al 22% e il confronto sale al 54%. A sentirsi maggiormente soli, tra i non iscritti sono i lavoratori in mobilità (70%), disoccupati (67%), pensionati (60%), lavoratori a tempo determinato (58%). Negli iscritti il senso di solitudine è nettamente minore: pensionati 18%, tempo indeterminato 23%, tempo determinato 34%, disoccupati 38% e lavoratori in mobilità 41%. Dunque il sindacato favorisce l'inclusione e la condivisione.
Per rivendicare un diritto, il 52% degli iscritti si rivolgerebbe al sindacato e il 36% alle istituzioni. Risultato opposto per i non iscritti, che pensano prima alle istituzioni (43%) e poi al sindacato (36%). In entrambi i casi c'è sfiducia totale nei confronti dei partiti politici (iscritti 2% non iscritti 1%). I sindacati sono utili? Alla domanda essenziale, posta dalla ricerca, la maggioranza risponde di sì. Il 55% dei non iscritti dichiara che i sindacati sono abbastanza o molto utili, come il 77% degli iscritti alla Cgil. Negli aspetti sui quali il sindacato dovrebbe impegnarsi di più, tra gli iscritti prevale rafforzare il potere contrattuale dei lavoratori (18%) seguito da contrastare le forme di lavoro atipico (16%). I non iscritti chiedono di contrastare l'aumento dell'età pensionabile (18%) e ancora i contratti atipici (17%). In ogni caso, la vastità delle richieste (maggiori tutele ai precari, combattere i privilegi, riconoscere i meriti individuali) dimostrano che i bisogni dei lavoratori sono molti e frammentati. Il 72% dei non iscritti si è comunque rivolto a un sindacato, il 65% esprime giudizio positivo. Tra gli iscritti, le percentuali salgono all'89% con giudizi positivi all'84%. Infine, il 15% dei non iscritti dichiara di essere interessato a iscriversi a un sindacato. "Il paese ha bisogno di strutture organizzate, senza di queste si aumenta la solitudine delle persone". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha commentato la ricerca. "Prendiamo i lavoratori disoccupati e in mobilità, che spesso vivono la loro condizione come perdita di dignità e solitudine. L'appartenenza ad un'organizzazione invece dà la dimensione di comunità". Quindi ha proseguito: "Oggi c'è grande bisogno di rappresentanza, come emerge dalle tante richieste dei lavoratori che dimostrano la complessità del mondo del lavoro. LEGGI TUTTO
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Turismo "Job Art": via al concorso fotografico per i lavoratori del settore
Lavori in uno dei luoghi del patrimonio culturale italiano? O in realtà limitrofe (alberghi, campeggi, bar ristoranti)? Raccontaci il tuo lavoro con un (auto)scatto per mettere in luce aspetti positivi o problematiche. È il concorso fotografico lanciato dalla Filcams Cgil, nell’ambio della campagna nazionale #JobArt, con la cultura si cresce, un’iniziativa che vuole essere di denuncia e contrasto al lavoro nero e irregolare, ma vuole anche ampliare la discussione e portare sotto i riflettori la voce del lavoro. Una campagna itinerante che toccherà diverse città
italiane per focalizzare il dibattito sulle esigenze e le caratteristiche territoriali e locali. La Filcams Cgil vuole coinvolgere in questo Viaggio in Italia i lavoratori e gli addetti di settore attraverso un concorso fotografico. I partecipanti dovranno inviare, tramite il sito www.filcams.cgil.it, i loro scatti evidenziando la Grande Bellezza o la Grande Bruttezza del loro lavorare nel turismo o nella cultura, per raccontare per immagini, orgoglio, denuncia, proposta, fascino del lavorare a ridosso o in realtà uniche per storia e paesaggio, che attraverso il loro sguardo vorremmo fare uscire dalla dimensione patinata della cartolina. Le immagini del concorso saranno esposte durante l’ultima tappa di questo tour che si svolgerà a Roma nei primi mesi del 2015 e sarà l’occasione per premiare il miglior scatto. Il viaggio #Jobart partirà il prossimo 3 ottobre a Lecce (candidata capitale europea della cultura 2019), nel cuore del Salento si rifletterà di “eventi culturali”; soprattutto di come far sì che una programmazione non improvvisata possa far uscire l’offerta turistica di un territorio del Sud dall’estemporaneità e dalla stagionalità, catalizzando visitatori e creando occupazione. Gli eventi culturali come motore di sviluppo per turismo e occupazione, è il titolo del dibattito al quale parteciperà anche Massimo Bray ex ministro dei beni culturali. Con la campagna “Con la cultura si cresce” la Filcams Cgil vuole dare gambe e fiato ad una proposta articolata e complessiva di rilancio da condividere con la politica, le associazioni imprenditoriali, le associazioni dei consumatori, gli operatoria vario titolo impegnati nella salvaguardia e nella promozione del nostro patrimonio culturale. Perché sul turismo e sulla cultura si investa davvero a tutti i livelli. Perché il lavoro nel turismo e nella cultura diventi prospettiva per tanti e patrimonio di tutti.
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Siena Camusso in Valdelsa nelle fabbriche e a parlare di legalità e diritti "Legalità, diritti e lavoro": ieri l'incontro si è tenuto al Politeama di Poggibonsi, vi ha partecipato anche il segretario della Cgil Susanna Camusso. L'iniziativa è avvenuta in mezzo a una sala gremita di persone, intrattenute nell'attesa dalle canzoni "I cento passi" dei Modena City Ramblers, "Bella ciao" e "Pensa" di Fabrizio Moro, nonché dalle fotografie delle manifestazioni organizzate dal sindacato negli anni precedenti e da un video realizzato dai giovani volontari del sindacato. All'incontro hanno partecipato anche il segretario Cgil di Siena Claudio Guggiari, il sindaco di Poggibonsi David Bussagli, il presidente dell'Arci Nazionale Francesca Chiavacci e il vice presidente dell'Anpi provinciale Riccardo Margheriti, moderati da Carla Fiochi della Cgil di Siena. La partecipazione di altre figure oltre la Cgil, quali Arci e Anci, per l'evento ne sottolinea la collaborazione o lo stretto legame in materia di tutela per i diritti. «Una bella iniziativa soprattutto per la nostra storia di attenzione e vicinanza alla realtà nazionale», ha detto il primo cittadino Bussagli, che ha poi ripercorso in breve la storia economica poggibonsese prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale. «Comunità conclude infine Bussagli vuol dire includere, non escludere, far partecipare, non allontanare». Gli altri intervenuti, tra cui i lavoratori precari che hanno portato la loro testimonianza, non hanno mancato di denigrare la manifestazione avvenuta lo scorso sabato 18 ottobre a Milano organizzata dalla Lega "Stop invasione", né di commentare con perplessità l'operato dell'attuale governo. Job act, istruzione, immigrazione ed emigrazione i temi affrontati. Nemmeno l'attesa Susanna Camusso, che ha incontrato in mattinata i lavoratori di Sea Autocaravan e Rcr Cristalleria, ha spiegato: «Si sentono sempre raccontare tante cose sulle gloriose azioni dei partigiani, ma si racconta poche volte che le brigate
partigiane erano anche luogo di conoscenza e d'istruzione. La prima vera grande applicazione di democrazia nel nostro Paese sarebbe garantire a tutti una scuola pubblica e laica». «Smettiamo di scambiare la crisi con le responsabilità conclude il segretario Cgil Camusso il bilancio che dobbiamo tirare è fatto di 3.500mila di lavoratori in meno. Usciamo dallo schema in cui il privato funziona sempre e il pubblico no, questo sì che è da rottamare» (da valdelsa.net).
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Cgil Toscana I video della settimana del Canale Youtube PIOMBINO Due pretendenti per la Lucchini: sale l'attesa Interviste a Luciano Gabbirelli della Fiom e a Fausto Fagioli della Fim GUARDA IL VIDEO
FIRENZE Allarme alla Tecnol A novembre finisce la Cig per 80 lavoratori Intervista a Yuri Vigiani della Fiom
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La rubrica E' LEGITTIMA LA CONVOCAZIONE FUORI DALL'ORARIO LAVORATIVO Il tema del licenziamento per “eccessiva morbilità” è tornato d’attualità a
del lavoratore) […] davano luogo ad una prestazione lavorativa non
seguito di una recente pronuncia della Corte di Cassazione, n. 18678 del 4
sufficientemente e proficuamente utilizzabile per la società […]”. L’impossibilità
settembre 2014. Per l’ipotesi di assenza del lavoratore per malattia (o
di proficua utilizzazione del lavoratore ed i conseguenti disagi produttivi e
infortunio) vige l’art. 2110 comma 2 cod.civ., a mente del quale il datore di
organizzativi avrebbero pertanto giustificato il recesso intimato al lavoratore
lavoro “ha diritto di recedere dal contratto a norma dell’art. 2118, decorso il
malato, pur prima del superamento del comporto. Per la Suprema Corte, infatti,
periodo stabilito dalla legge, dalle norme corporative, dagli usi o secondo
“la malattia non viene in rilievo di per sé, ma in quanto le assenze in questione,
equità”. In ragione di questa previsione la contrattazione solitamente prevede
anche se incolpevoli, davano luogo a scarso rendimento e rendevano la
un periodo definito di “comporto”, durante il quale il datore di lavoro non può
prestazione non più utile per il datore di lavoro, incidendo negativamente sulla
procedere al licenziamento del dipendente assente per malattia. A partire da
produzione aziendale”. La pronuncia ha il difetto di bilanciare il diritto del
Cass. S.U. 29 marzo 1980, n. 2072, 2073 e 2074 la giurisprudenza è concorde
dipendente ad assentarsi per malattia e mantenere nel frattempo il proprio
nell’affermare, da un lato, l’impossibilità per il datore di lavoro di far cessare il
posto di lavoro, seppure per un tempo determinato con la speranza di guarire
rapporto di lavoro prima del superamento del limite di tollerabilità dell'assenza
durante il medesimo, con l’interesse produttivo/organizzativo del datore, senza
(periodo di comporto); e, dall'altro, nell’affermare che il superamento di quel
che la Corte sembri aver tenuto conto del fatto che l’efficace bilanciamento di
limite è condizione sufficiente a giustificare il licenziamento, senza necessità
tali contrapposti interessi si trova proprio nella disciplina del comporto. Essa,
che ricorrano ulteriori presupposti. La Cassazione, con la recente pronuncia
infatti, lungi dall’imporre al datore di sopportare l’assenza del lavoratore malato
qui in commento, tuttavia, “riesuma” la categoria dell’eccessiva morbilità
fino alla guarigione (il che imporrebbe invero un peso economico ed
(appunto
superata
quale
organizzativo eccessivamente gravoso), è invece volta proprio a determinare la
legittima
causa
oggettivo,
“quantità” di disagio che il datore è tenuto a tollerare (misurata in giorni di
indipendentemente dal superamento del periodo massimo di tolleranza delle
assenza concessi) prima di poter procedere al licenziamento. L’assenza del
assenze. Sostiene la Corte che “per le modalità con cui le assenze si
lavoratore malato, infatti, causa sempre disagi e aggravio di costi, che non
verificavano (per un numero esiguo di giorni, due o tre, reiterate anche
possono certo essere invocati per scardinare o aprire varchi nella disciplina di
all’interno dello stesso mese, e costantemente ‘agganciate’ ai giorni di riposo
tutela di cui all’art. 2110 cc e alle norme collettive. LEGGI TUTTO
di
dall’orientamento licenziamento
giurisprudenziale per
giustificato
ricordato), motivo
a cura dello Studio Rusconi
Via della Condotta 12, 50122 Firenze partita iva 05724800486 Tel. 055-2302805
ww.avvrusconi.it
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NonSoloToscana
"Gli 80 euro per le neo-mamme? Meglio mille asili nido", dice la Fp garantirne il finanziamento a regime per 60mila bambini, creando così 12mila posti di lavoro. Si tratterebbe di un lavoro qualificato e socialmente utile, di un servizio/strumento di conciliazione più efficace degli 80 auro promessi da Renzi. Migliorerebbe la vita delle famiglie italiane, non delle sole donne, che in assenza dell'offerta pubblica spendono somme ben più alte per educare i propri figli in strutture private. Sarebbe un investimento nel futuro del Paese, non nella carriera di un singolo uomo al comando”. “Purtroppo si è scelta la strada più semplice e meno utile. Si continuano a utilizzare risorse pubbliche, sempre più limitate e quindi preziose, per un'ininterrotta e costosissima campagna elettorale. Anche per questo – conclude la segretaria generale – scenderemo in piazza il 25 ottobre con tutta la Cgil in difesa del lavoro e dei servizi pubblici, unici argini a una crisi che impoverisce le persone e le rende più sole”.
“Durante la trionfale campagna permanente del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, avevamo apprezzato un suo cruccio: gli asili nido. TERNI Un'attenzione che condividevamo. Alla prova dei fatti, però, il presidente Renzi ha preferito abbandonarsi al solito populismo, la soluzione semplice che guadagna i titoli di giornali e tg: 80 euro alle neo mamme, per tre anni”. Con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale della FpCgil, interviene in merito al cosiddetto “bonus bebè”, lanciato ieri dal premier in un'intervista televisiva. LA PROPOSTA ALTERNATIVA “Con gli stessi 500 milioni previsti dalla bozza della legge di stabilità circolata in questi giorni – aggiunge Dettori si potrebbe fare molto di più: costruire e metter in funzione 1000 asili nido in tre anni e
ACCIAIERIE AST, LA CITTA' SI FERMA PER LO SCIOPERO GENERALE
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Cultura
I libri della settimana dall'archivio storico di Cgil Toscana CIBO
E DIRITTI:
QUALITÀ MADE
IN ITALY
ATTI DEL CONVEGNO
Interventi di: Stefania Crogi e altri. Parole chiave: cibo qualità diritti dei lavoratori sindacato FLAI Concorrenza sleale. Casa editrice: Ediesse Pubblicato nel: 2014. Pagine: 90. ISBN: 9788823018747
DONNE
E ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
NEL SETTORE AGROALIMENTARE
Autore: Adriana Nannicini (presentazione di Stefania Crogi). Parole chiave: donne lavoro settore agroalimentare sindacato organizzazione del lavoro contrattazione collettiva Casa editrice: Ediesse. Pubblicato nel: luglio 2014. Pagine: 69. ISBN: 9788823018877 Il volume riporta una ricerca commissionata dalla Flai Cgil volta ad indagare l’impatto dei mutamenti dell’organizzazione del lavoro e della contrattazione sulle lavoratrici del comparto. Tutte le donne del mondo sono produttrici di cibo. Più della metà di loro (53%) sono anche lavoratrici del settore agroalimentare. In Europa, dove la presenza femminile si trova in tutti gli ambiti lavorativi, questa percentuale è molto più bassa.
I volumi possono essere presi in prestito per un periodo massimo di un mese Via Pier Capponi 7 50132 Firenze web: http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it ; Tel:055.5036288
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In viaggio con... Al Teatro Puccini il 23 ottobre serata con offerte esclusive Costa PROMOTURISMO aderisce al consorzio TOSCANA TURISMO, che per le agenzie aderenti ha concordato condizioni favorevoli ed esclusive per le offerte di Costa Crociere. Per questo, il consorzio TOSCANA TURISMO ha deciso di promuovere tali offerte con una serata al Teatro Puccini di Firenze il 23 ottobre, dove queste saranno presentate e a seguire vi sarĂ una rappresentazione teatrale (con premi estratti tra i presenti). Dato che i posti sono limitati, chiunque fosse interessato a partecipare contatti quanto prima Promoturismo al numero 348/7401419.
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In viaggio con... In arrivo crociere con sconti eccezionali: scegli la tua meta
DAI WEEKEND ALLE SPA, DALLE GITE DI UN GIORNO A QUELLE DI GRUPPO, DALLE CITTA' D'ARTE ALLE METE ESOTICHE: ECCO TUTTE LE NUOVE OFFERTE SU www.promoturismo.it
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In viaggio con... Per 10 navi i trasferimenti in bus dalla Toscana compresi nel prezzo
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In viaggio con... "Scatta la tua vacanza": le 4 foto finaliste (premiazione a novembre)
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Taccuino TOSCANA SOLIDALE 18MILA DOMANDE PER GLI AIUTI A FAMIGLIE E LAVORATORI IN DIFFICOLTA': CONTRIBUTO PRESTITO足MICROCREDITO GARANZIE PER I DEBITI LEGGI TUTTO
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LA TRASMISSIONE "TOSCANA LAVORO" LA PRODUZIONE TV DI CGIL TOSCANA SU SINDACATO, SOCIETA', ECONOMIA IN ONDA OGNI SABATO ALLE 21,30 SU TOSCANA TV (CANALE 18 DEL DIGITALE TERRESTRE) REPLICA OGNI DOMENICA ALLE 13,50
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In breve
Tte (ex Ciet), la Fiom di Arezzo preoccupata Si va verso l'apertura dello stato di agitazione Dopo un percorso di assemblee, i lavoratori, i rappresentanti sindacali e la Fiom esprimono il loro stato di malessere e preoccupazione per le prospettive aziendali della TTE SpA in Amministrazione Straordinaria (ex Ciet). Il programma di Amministrazione Straordinaria approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico prevede il rifinanziamento dell’azienda che può avvenire attraverso la vendita condizione questa ineludibile per qualsiasi prospettiva o piano di risanamento. I lavoratori stanno soffrendo i limiti connessi all’Amministrazione Straordinaria per quanto riguarda la gestione complessiva delle attività e, in particolare, la carenza di risorse produttive tra cui: 1. limiti nelle condizioni organizzative dei cantieri, limiti che partono dalla gestione dei mezzi e delle attrezzature fino ad arrivare ad un uso distorto della Cassa integrazione straordinaria con un uso incomprensibile dell’attività in subappalto. 2. La carenza di risorse economiche ed umane induce anche a dei ritardi. LEGGI TUTTO
Mps: Fisac, nessuna risposta alle indiscrezioni sugli aumenti al management: "Cortina di silenzio" "I lavoratori della Banca Monte dei Paschi di Siena, i cittadini senesi, i correntisti e gli azionisti della Banca attendono ancora una risposta da parte del presidente Alessandro Profumo". Lo scrive la Fisac Cgil provinciale di Siena in una nota nella quale ricorda che le "indiscrezioni" secondo le quali il cda di Mps, nei mesi scorsi, avrebbe deliberato un aumento della retribuzione del proprio top management, "non sono infatti mai state smentite né confermate, neanche in seguito alla richiesta di chiarimenti da parte degli organi di coordinamento dei sindacati aziendali". Una richiesta di chiarimento che invece il sindacato torna ad avanzare a Profumo. "Oltre a rimanere meravigliati dal fatto che i vertici della Banca si sentano autorizzati a non prendere in considerazione richieste legittime continua la nota della Fisac , siamo ancor più sconcertati dalla cortina di silenzio calata attorno alla vicenda". Il riferimento è al fatto che "nonostante i sacrifici dei lavoratori" e le ripercussioni economiche nel territorio degli ultimi tempi, "nessuna Istituzione locale o nazionale, al contrario di quanto avvenuto nei mesi in cui Bmps era al centro del ciclone mediatico, ha sentito la necessità di chiedere pubblicamente chiarimenti". "Forse perché la vicenda Mps non è più un argomento che porta grande visibilità? conclude la nota O semplicemente per non disturbare i manovratori"'. LEGGI TUTTO
Salario aumentato del 3,9%: è stato rinnovato il Ccnl Agricoli, soddisfazione dei sindacati ''Dopo una trattativa non facile e in un contesto di crisi, è stato raggiunto un risultato soddisfacente che coglie elementi fondamentali, a partire dall'aumento salariale pari al 3,9% per il biennio 20142015, in due tranche da 2,1% e 1,8%''. Commentano così Fai, Flai e Uila il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti con decorrenza 1 gennaio 2014. ''Su una retribuzione media di 1.300 euro mensili spiegano i sindacati si avrà a regime un aumento di circa 50 euro per quattordici mensilità; un risultato importante per la tutela dei redditi che, considerando il contesto di crisi e deflazione, porta un aumento reale nelle tasche dei lavoratori''. Le organizzazioni fanno anche notare che è stata rafforzata la esigibilità dei Contratti Provinciali di Lavoro (Cpl) e che si prevede anche un percorso a livello regionale che ha l'obiettivo di armonizzare gli inquadramenti dei lavoratori previsti nei Cpl. Sono state definite indicazioni più precise al fine di favorire lo sviluppo della contrattazione legata agli incrementi della produttività aziendale a livello territoriale. In tema di welfare contrattuale è stato aumentato di un giorno il permesso per i padri in occasione della nascita e adozione dei figli. È stato anche ottenuto un periodo di aspettativa oltre al periodo di comporto per i lavoratori affetti da patologie oncologiche. LEGGI TUTTO
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