Primomaggio 40 2014

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O I G G M@CGIL

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A N A C S O T

Numero 40/2014 - Anno 4

GR A Z I E M A L E D E T T I T OS C A NI 25 ottobre giornata indimenticabile. Gramolati: "C'è in campo un nuovo movimento" Le foto, i video, i commenti di Patrizia Bernieri e Maurizio Brotini pagine 2-10 In primo piano "Gli operai che protestano? Sfigati": alla Leopolda protesta Ast pagine 11-12 Governo-sindacati, summit "surreale". Renzi: "Non tratto con voi" pagina 13 Il rapporto Ires sull'economia toscana: "Il mercato stagna" pagina 14 Tagli ai patronati, l'Inca non ci sta. Lettera a Napolitano pagina 17

La Newsletter settimanale

28-10-2014


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O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Editoriale di Alessio Gramolati

Segretario Generale Cgil Toscana

Grazie, maledetti toscani C'è in campo un nuovo movimento Grazie a tutte e a tutti per la giornata di sabato. Grazie per la fatica, per la levataccia, per la pazienza di aver aspettato per ore una partenza che sembrava negata perché quella marea di persone non trovava un alveo sufficiente per defluire. Grazie di aver sfilato con il sorriso anche quando è apparso chiaro che quella piazza enorme, che nessuno osa più sfidare, era diventata troppo piccola per poterci contenere tutti. Grazie per aver mostrato al Paese che c’è un’Italia che crede ancora nel valore del lavoro, nonostante ne paghi fino in fondo il peso della sua durezza, o nel disperato bisogno di trovarlo e che riesce, nonostante il ricatto della disoccupazione, a chiedere che abbia la dignità che merita. Perché sono esattamente i diritti il motore dell’innovazione. Grazie per aver mostrato al mondo che c’è consenso per un sindacato che prova a unire le generazioni anziché dividerle, e che fa della propria autonomia un tratto distintivo. Grazie di aver dato una mano alla nostra Democrazia, mostrando a tutti che c’è una forza popolare vitale che vuole cambiare davvero questo Paese. Molti di fronte a questa novità si chiedono quanti eravamo sabato scorso. In realtà non è importante sapere il numero. Chi c’era ha visto ed ha capito chiaramente che il 25 ottobre eravamo “Quanto basta” per cominciare.

Perché il fatto importante è che sabato è entrato in campo un nuovo soggetto: un movimento di tutto il Paese, e al quale con la vostra partecipazione la Toscana ha dato forza. Un movimento in grado di crescere ancora e con questo capace di cambiare le scelte sbagliate del Governo. Siate certi che se ciascuno di noi porterà con sé e condividerà con gli altri l’emozione trasmessa da questa manifestazione, i suoi contenuti ed i suoi obiettivi, non ci sarà censura o propaganda che potrà fermarlo e oscurarne le ragioni. Quindi sta a noi far sì che il movimento che sabato si è messo in cammino faccia ancora strada e diventi più forte. Quanto basta per fare migliore il lavoro e questo Paese. Quindi ancora grazie e… alla prossima.

n. 40 - 28 ottobre 2014


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#25ottobre

In 40mila dalla Toscana a Roma Camusso: "E questo è solo l'inizio"

In quarantamila a Roma dalla Toscana alla grande manifestazione nazionale della Cgil di sabato. Da tutte le province oltre 400 pullman, decine dei quali trovati dopo aver lanciato un appello agli autotrasportatori delle altre regioni, e un treno speciale partito da Santa Maria Novella a Firenze, sono partiti a notte fonda, qualcuno alle 4, ed hanno portato nella capitale i manifestanti per il lavoro. Riconoscibili quelli arrivati dalla Toscana, quasi tutti indossavano la pettorina disegnata da Staino con su scritto Maledetti Toscani. “Una giornata straordinaria per il lavoro e la democrazia", commenta Alessio Gramolati, segretario generale della Cgil Regionale, che aggiunge: "Non possiamo che essere orgogliosi che tanti toscani ne siano stati protagonisti. Una prova come questa merita ascolto e rispetto da parte di tutti, in primo luogo da parte del governo. Nelle democrazie avanzate funziona così". CAMUSSO: "SENZA LAVORO SI ARRETRA" "Oggi c'è una straordinaria piazza colorata. Questi sono i colori del lavoro, sventoliamo le nostre bandiere e i nostri abiti da lavoro. Siamo qui a dire al

paese e al suo governo che il lavoro è l'unico centro importante. Se vogliamo un futuro dobbiamo costruirlo, per questo abbiamo sfilato nelle strade di Roma: per dire che il futuro ce l'abbiamo in testa". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha aperto il suo intervento dal palco di San Giovanni a Roma, concludendo la manifestazione nazionale della Cgil. "Sul lavoro si giocano i nostri destini personali ­ ha spiegato ­ Siamo un paese bellissimo, con tanti pregi e problemi: se vogliamo pensare al futuro dobbiamo metterci in gioco, l'unica possibilità è creare lavoro". Camusso ha poi criticato il presidente del Consiglio: "Renzi con toni irrispettosi verso questa piazza, ha detto che è la Leopolda a creare lavoro. Ma noi sul lavoro non deleghiamo nessuno. Non siamo ossessionati dal numero 'ottanta', ma dalle cifre della disoccupazione, dai ragazzi che non hanno futuro. Il volto del cambiamento è nei lavoratori davanti alle fabbriche che proteggono il loro posto di lavoro. La preoccupazione vera ­ invece ­ è quella degli studenti che si chiedono se il loro studio avrà risultati, dei giovani che preparano la valigia e si sentono costretti a diventare migranti, come i loro nonni. Per tutti loro vogliamo cambiare verso. L'unico modo per farlo è creare lavoro, che riconosca dignità alla persone". “La crisi e l’austerità mantengono e manterranno questo paese nella stagnazione e nella recessione. La legge di stabilità non cambia verso: è costruita con qualche taglio in più e qualche bonus in più, ma questo non basta per cambiare strada, per ricostruire giustizia e uguaglianza”. “La piazza di oggi – ha continuato – sa che senza lavoro non si cambia, bensì si arretra. E questa piazza non è la ‘passerella’ di qualcuno: è la piazza del lavoro organizzato di questo paese, che chiede e rivendica risposte”. LEGGI TUTTO

n. 40 - 28 ottobre 2014


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#25ottobre

La partenza, il concentramento, la "peste rossa", il "cagnolino Cgil"

n. 40 - 28 ottobre 2014


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#25ottobre

La metro che si affolla, "Giuseppe" e "Marta", la piazza e il corteo

n. 40 - 28 ottobre 2014


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#25ottobre

Il ricordo per Sandra Cappellini Gli occhialini e "Lavoro Anomalo"

n. 40 - 28 ottobre 2014


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#25ottobre

Piazza San Giovanni stra-piena E a manifestare anche Arci e Anpi

n. 40 - 28 ottobre 2014


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#25ottobre

Il film della manifestazione: storia di una giornata indimenticabile

GUARDA IL VIDEO

Immagini del corteo, della piazza, interviste alla gente e ai membri della segreteria regionale di Cgil Toscana

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#25ottobre

Marta, Nicola e gli altri sono con noi E con loro oggi siamo più forti

di PATRIZIA

BERNIERI (Segreteria regionale Cgil Toscana) Dopo il 25 ottobre siamo più forti. Perché le Marta, i Giovanni e le Francesca, i Nicola, i Luca, Valentina, Martina, i lavoratori delle aziende in crisi, i disoccupati i pensionati, le lavoratrici, sono saliti sui pullman, sui treni per venire con noi a dimostrare che quell'Italia narrata da tanta stampa da tanti spettacoli televisi non c'è. C'è un Paese allo stremo, senza lavoro, senza futuro, senza certezze. Un Paese al quale non bastano gli show da cabaret, dove ci sono persone che con concretezza , hanno rinunciato a un sabato di riposo o di salario per manifestare la loro sana rabbia e la loro pretesa di cambiare in

meglio. Persone che magari hanno votato da arrabbiati o non votato, ma che credono ancora che nel nostro Paese la partecipazione sia altra cosa dalle storiche stazioni fatte di personalismi, di opportunismi, dove sono protagonisti finanzieri che disprezzano il sacrificio e la storia che c'è in uno sciopero, stazioni amate da quella parte delle forze imprenditoriale che ­ nonostante la precarietà selvaggia, la riduzione dei diritti e dei salari che hanno voluto ­ si dimostrano incapaci a risollevare il Paese. Quelli e quelle che erano sabato a Roma sono quelli e quelle che vogliono un fisco più giusto, non i bonus a discrezione, vogliono giusti inquadramenti, vogliono la certezza di non essere licenziate solo perché non accettano, per esempio, di essere molestate, vogliono asili, vogliono più assistenza ai non autosufficienti, vogliono una sanità e una scuola pubbliche e per tutti, vogliono poter scegliere quando andare in pensione ma vogliono soprattutto più lavoro e meno ricatti. Dopo sabato siamo più forti, e con grande saggezza dobbiamo usare questa forza. Una forza da usare per evidenziare i limiti di troppa politica falsamente innovativa e molto ambigua nelle alleanze e negli obiettivi. In piazza San Giovanni c'erano molti di quelli di quel 41 per cento che ha votato per far crescere in Europa i socialisti europei, perché meglio e con più forza perseguano in Europa politiche "socialiste" fatte di più uguaglianza, di più diritti e di meno rigore. Noi siamo la Cgil e abbiamo un sogno nel cuore, cantiamo nelle manifestazioni, il sogno che dobbiamo portare avanti e realizzare è pretendere risposte per quei giovani, per quei lavoratori, licenziati, esodati, pensionati che sabato ci hanno detto siamo con voi, continuamo a lavorare, continuamo a lottare.

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#25ottobre

Eppure il vento soffia ancora... Sì, qualcosa sì è messo in moto

di

MAURIZIO BROTINI (Segreteria regionale Cgil Toscana)

Il vento in questo Paese sta cambiando. Alla passività, alla disperazione, alla rabbia cieca, al rinchiudersi rispetto alla crisi in sofferenze e soluzioni private c’è una alternativa, possibile, credibile, praticabile. Un’alternativa di popolo, un popolo fatto di lavoratori e di lavoratrici, di ieri, di oggi e di domani. Un agire pubblico e collettivo, una ripresa dell’idea del miglioramento dell’uomo e della società attraverso la lotta, la mobilitazione, l’appartenenza, la passione, la generosità, l’altruismo. La dignità del lavoro è la dignità della persona, negata da chi vuol permettere che si licenzi senza motivo e senza rispetto, arbitrariamente, in maniera ricattatoria, da padroni delle ferriere. Che si accetti di essere demansionati, che non è solo una non banale questione economica e salariale, che si somma ai tanti contratti non rinnovati, è un attacco all’identità individuale basata sul valore sociale del lavoro. E cos’è la videosorveglianza se non il ritorno ad una condizione servile? La CGIL ha trovato una profonda unità in un percorso chiaro e netto di mobilitazione e

di giudizio. Quello che abbiamo di fronte è un Governo che sul piano economico e sociale agisce come un fervente epigono del neoliberismo e della destra compassionevole di stampo americano, populista nel rapporto con i corpi intermedi, autoritario sul piano del riassetto politico istituzionale. Che punta scientemente all’attacco della CGIL. Ce ne eravamo accorti, ed è in questo coerente. E’ per noi quasi un motivo di orgoglio. Da ultimo zelante epigono del neoliberismo, in questo ben poco moderno, fa bene ad essere contro di noi e contro i lavoratori e le lavoratrici, di ieri, di oggi e di domani. E noi siamo contro di lui e contro il governo che presiede, contro le politiche che persegue, perché stiamo dall'altra parte della barricata: dalla parte del lavoro, del progresso, dei diritti, per una società di liberi ed eguali, per la libertà dal bisogno. Per politiche industriali degne di questo nome, per l’intervento pubblico, per la creazione diretta di lavoro, per l’estensione dei diritti a tutte e a tutti, maternità, malattia, previdenza, sanità, scuola, trasporti, per la patrimoniale sulle grandi ricchezze. Per l’abolizione della controriforma Fornero sulle pensioni, per disboscare le 46 forme contrattuali attualmente oggi utilizzabili, per rilanciare il nostro apparato produttivo attraverso ricerca ed innovazione. La CGIL, unita, si è messa in moto. Anzi, si è messo in moto qualcosa di più esteso e grande. Il mondo del lavoro si è messo in marcia. Chi produce veramente ricchezza, chi soffre e si industria, chi è colpito ma non piegato. Chi lotta per la propria dignità, chi crede nell'eguaglianza, chi pronuncia la parola compagno e compagna. Chi ha deciso ­ tantissimi ­ di tornare o con lo scudo o sopra lo scudo. Il vento cambia in questo Paese. Questa è la storia, il resto, scadente e misera cronaca.

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La Leopolda

Renzi: "Addio posto fisso". Camusso: "Non hai argomenti". La protesta Ast

ricevuto, insieme a una delegazione di lavoratori, dal presidente del Consiglio alla Leopolda. “È chiaro che ci sono delle difficoltà. Lottare contro una multinazionale non è facile nemmeno per il Governo – aggiunge il lavoratore – ma noi aspettiamo i fatti, già da mercoledì quando ci sarà l’incontro tra l’ad dell’azienda e il ministro Guidi. Ci attendiamo già delle risposte positive. C’è un tavolo aperto, basta con le soluzioni unilaterali. Noi vogliamo riaprire la trattativa”. LEGGI TUTTO

“L’epoca del posto fisso è passata per sempre e io non darò il Pd in mano ai reduci. Vogliono fare qualcosa a sinistra? Facciano pure, ma io non permetterò rotture”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi concludendo la convention della Leopolda. Un discorso nel quale il presidente del Consiglio è tornato ad attaccare la minoranza del Pd, ma anche Alla Leopolda c'erano anche i lavoratori della la Cgil, utilizzando in qualche passaggio anche Meridiana con la maglietta "Sono un esubero". parole forti all’insegna della sua battaglia continua contro ogni residuo di passato. “L’articolo 18? E’ L'INCIDENTE come utilizzare i gettoni del telefono per l’i­phone”. “Non ci deve insegnare a fare i selfie”, ha replicato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: “Ci pare piuttosto sia lui ad avere un problema: non sa maneggiare la memoria per imparare rispetto al futuro”. Per la Cgil è evidente che il presidente del Consiglio “non ha argomenti” per contrastare le cose sostenute in piazza San Giovanni a proposito dei cambiamenti necessari della delega del lavoro. I LAVORATORI AST “Il presidente Renzi ci ha detto che si impegnerà in prima persona per arrivare a una soluzione positiva della vicenda”. Così Emilio Trotti, rappresentante Rsu delle acciaierie Ast di Terni, dopo esser stato

E CALOSI (FIOM) SPARI' DALLA LISTA DEGLI ORATORI LEGGI E GUARDA IL VIDEO

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La Leopolda

"Gli operai che protestano? Sono degli sfigati": parola di 'leopoldina'

GUARDA IL VIDEO

Firenze, Stazione Leopolda, domenica scorsa, ore 11. Dentro, la kermesse renziana. Fuori, gli operai delle acciaierie di Terni che protestano e chiedono udienza al premier. "Sono degli sfigati": cosĂŹ una partecipante alla Leopolda, entrando, definisce quei lavoratori, come documenta il video de "L'aria che tira" (La7)

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Legge di Stabilità "Surreale" summit governo-sindacati Renzi: "Non tratto le leggi con voi"

E’ stato un incontro “surreale” quello tra governo e organizzazioni sindacali, al ministero del Lavoro, sulla legge di stabilità. La definizione ­ riportata da tutte le agenzie di stampa ­ è di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, che ha sottolineato come i sindacati si siano trovati di fronte a ministri che “non avevano mandato a discutere di nulla”. “Mandateci una mail, si potrebbe tradurre così l'atteggiamento del governo. Questo è il rispetto”, ha aggiunto Camusso al termine dell'incontro a cui hanno preso parte il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, quello del Lavoro Giuliano Poletti e Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione, oltre al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Per i sindacati invece, oltre a Susanna Camusso, erano presenti il segretario confederale Cgil Danilo Barbi; per la Uil il segretario generale aggiunto Carmelo Barbagallo e il segretario confederale Guglielmo Loy; per la Cisl il leader Anna Maria Furlan e il segretario confederale Giuseppe Sbarra mentre per l'Ugl il segretario confederale Stefano Conti ed Ermenegildo Rossi. Insomma, un tavolo molto ampio,

ma risultati pari a zero, visto che gli interlocutori del sindacato “non erano nelle condizioni di rispondere”, “non avevano il mandato”, come riferisce anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. “Il Governo non intende, non dico condividere con le parti sociali, ma neanche provare a misurarsi. Questo non ci pare un governo innovatore”, ha commentato ancora la leader della Cgil, Susanna Camusso, sottolineando così la mancanza “anche di risposte basilari” al tavolo sulla Legge di Stabilità. E' sembrato, ha detto Camusso, che “gli incontri siano solo dei luoghi dove le parti dicono solo quello che pensano”, senza reale confronto: “Questo non ci pare né una disponibilità all'ascolto né una volontà di misurarsi sui temi che sono stati posti”. E alla mancanza di risposte la Cgil intende rispondere con il proseguo della mobilitazione: Così, alla domanda dei cronisti sulla possibilità dell’avvicinarsi di uno sciopero generale, Camusso ha risposto così: “Sabato avevamo detto una cosa precisa: che saremmo andati avanti in assenza di risposte e mi pare che siamo in assenza di risposte”. RENZI: "NON TRATTO COI SINDACATI" Renzi replica al leader della Cgil con toni durissimi: "La cosa 'surreale' è che la Camusso dica che si deve trattare. Deve trattare con gli imprenditori, non con il governo. Le leggi il governo non le scrive trattando coi sindacati. Noi ascoltiamo tutti, dobbiamo parlare col sindacato, ma è il momento che in Italia ognuno torni a fare il suo mestiere. Noi abbiamo detto: questa è la nostra manovra, diteci cosa pensate, anche via mail. Ma nessuno può pensare di trattare sulla Legge di stabilità". Parole che riaffermano il paradigma del suo esecutivo: ascoltare tutti, non trattare con nessuno. LEGGI TUTTO

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Toscana

Il rapporto Ires sull'economia "Il mercato stagna, è un 'flop' Act" IL DETTAGLIO

GUARDA IL VIDEO Nel secondo trimestre 2014 in Toscana crescono gli avviamenti al lavoro (+11% sullo stesso periodo 2013), ma rimangono stabili le forme precarie (35,3%), e la disoccupazione cresce di oltre un punto al 9,7%. E' quanto afferma il rapporto di Ires per la Cgil Toscana, secondo cui riprende a salire la Cig (+3,81%), e continuano a crescere i licenziamenti collettivi, 13 mila nel primo semestre (+13%). Nel secondo trimestre dell'anno i contratti a tempo indeterminato calano ancora (11,2% del totale, di cui solo la metà full time) rispetto ai contratti a termine (+12,96), incentivati dal Dl Poletti che ha eliminato la causale. Le trasformazioni dei contratti a termine in rapporti a tempo indeterminato, inferiori al 15% del totale, risultano in calo del 17,6%. "Il mercato del lavoro stagna, e non si riduce la precarietà", accusa Daniele Quiriconi, segretario regionale della Cgil Toscana, secondo cui "stimiamo per i prossimi mesi una crescita esponenziale della disoccupazione e un peggioramento nel mercato del lavoro se persiste questa crisi della domanda".

Il 4° rapporto 2014 di IRES per CGIL Toscana segnala la crescita del 1,1% della disoccupazione al 9,7% al 30 Giugno 2014 (8,6% nel Giugno 2013). Il dato è in linea con la crescita su scala nazionale e, in riferimento all’andamento stagionale, in calo rispetto al 31 Marzo scorso. Il mercato del lavoro risente di una perdurante debolezza. Crescono gli avviamenti totali di circa l’11% nel raffronto Giugno 2014­Giugno2013, ponendosi più o meno sulla stessa linea del 2012 e al di sotto degli avviamenti del 2011. Il fenomeno sembra risentire appunto di fenomeni stagionali più che strutturali anche in relazione alla qualità del lavoro. Scendono infatti ancora i contratti a tempo indeterminato nel raffronto sullo stesso periodo di riferimento che oggi rappresentano l’11,2% contro l’11,8% del giugno 2013. Rimane inalterato intorno al 35% del totale la quantità di contratti a progetto, a chiamata, in partecipazione. Le forme più precarie insomma, non si riducono, ad eccezione del lavoro a progetto per effetto probabilmente della riforma Fornero del 2012. Anzi possiamo dire che le recenti misure del Governo Renzi come il DL 34 dell’ 8 Marzo 2014 sull’eliminazione della causale per i contratti a termine che ne hanno di fatto consentito una piena liberalizzazione, hanno portato ad una loro crescita esponenziale (+12,96%) senza incidere sulla riduzione delle altre forme. Il dato della durata media dei contratti a termine è per il 61% del totale inferiore ai 3 mesi massimi, il 16% ha durata da 4 a 30 giorni, il 9% da 2 a 3 giorni, il 16% ha durata fino ad 1 giorno. LEGGI TUTTO

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Venerdì 31 ottobre

A Firenze dibattito con Rossi, Sel e Gramolati. Camusso a Donoratico

DONORATICO

"LEGALITA' E CAPORALATO": VENERDI' INCONTRO CON ­ TRA GLI ALTRI ­ SUSANNA CAMUSSO, MICHELE ROSSI (FLAI LIVORNO), STEFANIA CROGI LEGGI TUTTO n. 40 - 28 ottobre 2014


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L'instant book Sblocca Italia? No, "Rottama Italia" 16 grandi firme contro il decreto Sedici grandi "firme"

Ecco l'introduzione, scritta dal curatore del volume, il

prendono

professor Tomaso Montanari:

posizione

sul decreto "Sblocca­

"Perché vogliamo che l’Italia cambi verso. Ma davvero.

Italia",

nel

Vogliamo un Paese moderno. E cioè un Paese che guardi

che

­

tentativo

di

avanti. Un Paese che sappia distinguere tra cemento e futuro.

"rilanciare" l'economia

E scelga il futuro. Vogliamo un Paese in cui chiamiamo

italiana ­ rischia di

sviluppo ciò che coincide con il bene di tutti, e non con

essere

pesante

l’interesse di pochi. Un Paese in cui lo sviluppo sia ciò che

contributo

un

alla

innalza ­e non ciò che distrugge­ la qualità della nostra vita.

devastazione

del

Un Paese che cresca, e non un Paese che divori se stesso.

paesaggio,

un

Un Paese capace di attuare il progetto della sua Costituzione.

regalo alle lobby. Un

e

Una Costituzione che da troppo tempo “è ancora un

libro ­ corredato da 13

programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da

vignette

più

compiere”, una Costituzione in cui “è scritta a chiare lettere la

graffianti autori satirici

dei

condanna dell’ordinamento sociale in cui viviamo” (Piero

italiani

disponibile

Calamandrei). Il decreto Sblocca­Italia è, invece, un doppio

gratuitamente in formato pdf, affinché ­ mentre il decreto viene

salto mortale all’indietro. Un terribile ritorno a un passato che

discusso in Aula ­, si apra il dibattito nel Paese e lo Sblocca­

speravamo di aver lasciato per sempre. Un passato in cui

Italia (che in realtà è un "Rottama­Italia") si possa fermare.

“sviluppo” era uguale a “cemento”. In cui per “fare” era

Un'operazione editoriale unica: un istant book gratuito nel

necessario violare la legge, o aggirarla. In cui i diritti

quale 16 autorevoli firme smontano pezzo per pezzo il decreto

fondamentali delle persone (come la salute) erano considerati

Sblocca­Italia elaborato dal governo di Matteo Renzi.

ostacoli superabili, e non obiettivi da raggiungere. Giuseppe

­

Dossetti avrebbe voluto che nella Costituzione ci fosse questo Ellekappa, Altan, Tomaso Montanari, Pietro Raitano,

articolo: “La resistenza individuale e collettiva agli atti dei

Giannelli,

Giovanni

poteri pubblici che violino le libertà fondamentali e i diritti

Losavio, Massimo Bray, Maramotti, Edoardo Salzano,

Mauro

garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni

Bucchi, Paolo Berdini, Vezio De Lucia, Riverso, Salvatore

cittadino”. La prima, e più importante, resistenza allo Sblocca

Settis, Beduschi, Vincino, Luca Martinelli, Anna Donati,

Italia passa attraverso la conoscenza, l’informazione, la

Franzaroli,

Pietro

possibilità di farsi un’opinione e di farla valere. Discutendone

Dommarco, Domenico Finiguerra, Giuliano, Anna Maria

nelle piazze e nei teatri, nelle televisioni e alla radio.

Bianchi, Antonello Caporale, Staino, Carlo Petrini: un

Richiamando

elenco importante e inedito per ribadire i valori della tutela del

rappresentanti in Parlamento. E, se necessario, anche

territorio, della legalità e della visione di un futuro sostenibile.

ricorrendo al referendum: se ­ alla fine e nonostante tutto ­

Maria

Biani,

Pia

Paolo

Maddalena,

Guermandi,

Vauro,

al

progetto

della

Costituzione

i

nostri

questo sciagurato decreto Rottama Italia diventerà legge dello È stato Sergio Staino a pensare per primo a questo libro. Tutti

Stato. Perché non siamo contro lo Sblocca Italia. Siamo per

gli autori (dei testi e delle vignette) e l’editore hanno lavorato

l’Italia".

gratuitamente.

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L'allarme

Tagli ai patronati, l'Inca non ci sta: "Insostenibili". Lettera a Napolitano

“Non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci. La legge di stabilità contiene un taglio insostenibile al Fondo patronati, che, di fatto, cancella ogni possibilità di continuare a svolgere il lavoro di tutela previdenziale e assistenziale che facciamo da 70 anni". È questo il commento 'a caldo' di Morena Piccinini, presidente Inca, dopo l'avvenuta bollinatura della manovra economica da parte della Ragioneria dello Stato. Secondo Piccinini, “150 milioni di euro in meno significano una riduzione del 35% delle risorse complessive date al Fondo patronati. Una cifra enorme, che avrebbe delle ricadute significative anche sul piano occupazionale, mettendo a rischio i posti di lavoro di migliaia di operatori, che quotidianamente assicurano l'assistenza ai cittadini nel rapporto con la pubblica amministrazione”. “Se il governo Renzi – afferma la presidente Inca ­ continuerà ad avere un atteggiamento ostile verso i soggetti intermedi di pubblica utilità, quali sono i patronati, dovrà anche assumersi la responsabilità di dire ai cittadini che il suo esecutivo ha deciso di cancellare tra i diritti costituzionalmente garantiti, quello alla tutela

gratuita e soprattutto dovrà dire loro a chi devono rivolgersi per poter avere una risposta adeguata dalla pubblica amministrazione, visti anche i tagli già annunciati che la riguardano”. “I patronati rappresentano un pezzo fondamentale del welfare pubblico e svolgono un lavoro socialmente prezioso – spiega ancora Piccinini – senza il quale soprattutto tutte le persone rischiano di essere date in pasto al mercato dei faccendieri senza scrupoli che, spesso, con una buona dose di cinismo si fanno pagare prestazioni finora garantite in modo gratuito da questi istituti”. “Mettere una pietra tombale sulla tutela – precisa il presidente del patronato Inca –, significa prefigurare un welfare miserevole, basato solo sulle liberalità, che di volta in volta il governo centrale elargisce, non in base a un diritto sancito dalle leggi, ma in considerazione di un concetto aleatorio di benevolenza. Una ipotesi inaccettabile, che avvierebbe il nostro Paese verso una pericolosa deriva antidemocratica”. LA LETTERA A NAPOLITANO "Signor Presidente, ci permettiamo di interpellarLa per sottoporre alla Sua attenzione l’enorme danno che deriverebbe da quanto previsto dall’articolo 26 comma 10 della Legge di stabilità. Quanto prospettato danneggia in maniera irreparabile l’attività di tutela svolta dai patronati, attività che Lei stesso ha dimostrato di apprezzare concedendo l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica all’evento di celebrazione del decennale della legge n.152/2001. Cento anni di impegno solidale in Italia e all’estero rischiano di essere azzerati in un attimo. Così inizia la lettera che i Presidenti del Cepa (Acli, Inas, Inca, Ital), del Cipas, del Copas, hanno inviato a Napolitano. LEGGI TUTTO

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Livorno Trw, Eni, il tavolo nazionale, lo sciopero: parla Strazzullo a 360°

A poche ore dalla chiusura della grande manifestazione della Cgil a Roma alla quale hanno a preso parte un milione di persone, oltre 1300 solo dalla nostra provincia il Segretario generale Maurizio Strazzullo commenta la situazione di Livorno: “Sono in molti a richiedere uno sciopero generale per il 29, sulla spinta della crisi TRW e Eni, per le quali tra l’altro siamo riusciti a creare un fronte compatto di difesa tra Organizzazioni sindacali e istituzioni locali e regionali. Ottenendo per Eni un tavolo nazionale che ci dovrà consentire di rilanciare la raffineria scongiurandone la svendita e garantendo il futuro occupazionale delle maestranze Eni e delle imprese dell’indotto, per TRW ci confronteremo il 29 al Mise e lì verificheremo la possibilità di far retrocedere la multinazionale dalla sua intenzione di chiusura. Ritengo che purtroppo la crisi occupazionale, economica e sociale di Livorno vada oltre le vertenze di TRW e Eni: sono migliaia i posti di lavoro persi dal 2008 ad oggi nella nostra provincia in tutti i settori economici (dall’edilizia, al commercio, dalla portualità, ai servizi) e molti sono anche i lavoratori/lavoratrici che hanno perso il lavoro senza avere quella attenzione mediatica e politica della grandi aziende. Che dire poi della gigantesca disoccupazione giovanile, di coloro che sono collocati

in CIG in deroga e ogni mese vivono nell’incertezza di riscuotere e del futuro occupazionale, per non parlare delle tante piccole imprese e negozi che chiudono. Livorno deve reagire con determinazione e intelligenza, a partire dal sostenere lo sciopero dei metalmeccanici del 29 ottobre abbassando le serrande dei negozi magari solo 15 minuti in occasione del’ incontro al Mise per la vertenza TRW. La Cgil, Cisl e Uil provinciali metteranno in piedi iniziative con lavoratori, con le lavoratrici, con i giovani, con la città e con le istituzioni per la costruzione di una piattaforma per lo sviluppo e la crescita occupazionale, in grado di attrarre investimenti pubblici e privati nei settori chiave per lo sviluppo della nostra città, della provincia e della regione : infrastrutture viarie e ferroviarie, porto, industria, edilizia commercio e turismo. Sul tavolo dal Prefetto insieme a tutte le istituzioni della provincia e le associazioni datoriali, ci siamo richiamati alla coesione territoriale, per condividere poche cose da inserire nella piattaforma con l’ obiettivo di fare un accordo di programma con il governo sul modello Piombino. Vedremo se, al di la delle dichiarazioni e dei buoni propositi ,riusciremo nei fatti a dimostrare quella compattezza della città , indispensabile per riuscire a far impegnare seriamente il governo su Livorno. Chiediamo alle istituzioni locali di uscire dai municipalismo e di agire per quanto di sua competenza nella salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali nella gestione degli appalti e delle partecipate. A sostegno del raggiungimento di questi obiettivi di speranza per coloro che rischiano di perdere il lavoro, di coloro che lo hanno perso e dei tanti giovani disoccupati, Cgil Cisl e Uil provinciali chiameranno in seguito tutta la città allo sciopero generale".

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L'opportunitĂ Ebret, un buono per i libri scolastici ai figli dei lavoratori dell'artigianato

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La possibilità Il servizio civile? Ora si può fare anche a Federconsumatori. Ecco come Il progetto di servizio civile regionale presentato da Federconsumatori Toscana a maggio, dal titolo “un consumatore consapevole e partecipativo per la tutela dei diritti”, è stato approvato e finanziato dalla Regione Toscana.

Requisiti Può fare domanda chi, alla data di presentazione della domanda stessa: ­ abbia un'età compresa fra i 18 ed i 30 anni (quindi chi non ha ancora compiuto il 31° anno, ovvero 30 anni e 364 giorni) ­ sia residente o domiciliato in Toscana per motivi di studio o di lavoro proprio o dei genitori (quindi anche stranieri) ­ sia in possesso di idoneità fisica LEGGI TUTTO

In un particolare momento di crisi per il nostro Paese, IL CONVEGNO il progetto si prefigge di: ­ potenziare l’attività di tutela e assistenza dei cittadini nella gestione del contenzioso con soluzioni conciliative stragiudiziali ­ rafforzare e qualificare l’attività di informazione ed educazione del cittadino rispetto a pratiche e comportamenti talvolta scorretti o per sollecitare un’azione collettiva su tematiche di particolare rilievo; sollecitare comportamenti informati e consapevoli. Nei confronti dei volontari che parteciperanno al progetto consentirà: ­ lo sviluppo del loro senso di responsabilità e una cultura della solidarietà e della cittadinanza attiva ­ il potenziamento delle loro competenze con l’acquisizione di nuovi strumenti metodologici che comunque potranno in futuro spendere nel mondo del lavoro In sintesi riepiloghiamo le principali informazioni per chi fosse interessato a presentare la domanda

"Nomenklatura ­ Chi comanda davvero in Italia": il libro di Roberto Mania e Marco Panara sarà presentato e oggetto di un dibattito a Firenze il 19 novembre alla Sala Verde di Palazzo Incontri (via de' Pucci, ore 17,30). Interverranno lo stesso Panara, Alessio Gramolati (segretario Cgil Toscana), Livio Giannotti (ad Quadrifoglio), Antonio Davide Barretta (Direttore generale presidenza Regione Toscana), Massimo Cugusi (Associazione Amerigo), Antonella Mansi (vicepresidente Confindustria nazionale). L'evento è organizzato da Associazione Amerigo e Cgil Toscana.

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La piaga I festini agricoli e gli aborti delle schiave rumene. Denuncia Flai «Dolce vita». Mancano solo «Colpo grosso» e Umberto Smaila. Purtroppo c’è poco da ridere e la dimostrazione sta nel nuovo fenomeno che inquieta i religiosi e non solo. Vittoria sta diventando terra di aborti, nessuno sa con precisione i numeri ma si parla di una crescita esponenziale (5­6 a settimana per una città di 60 mila abitanti) e perfino l’avvocato Giuseppe Nicosia, sindaco piddino di Vittoria, che alle prime voci aveva difeso il buon nome della città oggi ammette che «mi sono stati riferiti numeri pesanti e ho chiesto all’azienda sanitaria un riscontro ufficiale». LEGGI TUTTO LA DENUNCIA FLAI Nell’epoca di Facebook, del tutto­in­Rete e dei conflitti gridati, esistono ancora i drammi sordi. Quelli che si consumano nel silenzio, nello scorrere uguale di giorno/notte e trasformano gli scandali in abitudini. Dopo le accuse di don Beniamino Sacco e della Cgil sullo sfruttamento delle romene nelle campagne di Vittoria, capitale del pomodoro ciliegino e datterino, ci si comincia a chiedere cosa succeda veramente nella zona che va da Scoglitti ad Acate, su su fino a Ragusa. Vista dall’alto la piana del pomodorino appare un’immensa distesa di plastica che ricopre migliaia di serre. Qui si sta consumando uno di quei drammi sordi: un migliaio e più di romene immigrate in Sicilia, isolate nella campagne è vittima di un assoggettamento che non è più solo economico ma ha invaso la sfera sessuale. Don Sacco denuncia i «festini agricoli» che si tengono di quando in quando, un triste bunga bunga del ceto medio proprietario in cui il piatto ricco sono le donne venute dalla Romania. Ma anche a non ascoltare il parroco basta girare per il Vittoriese per imbattersi in discoteche rurali dai nomi ammiccanti come «Sesto senso» e

Dopo le ripetute denunce della Flai Cgil, parte una visita conoscitiva per indagare il grave fenomeno di sfruttamento e violenze cui sono sottoposte molte donne, per lo più straniere, impiegate nel settore agricolo. La Flai Cgil Nazionale, insieme alle strutture locali, sarà il 18 ottobre nella provincia di Ragusa. Era il 2011 quando la Flai, insieme a Don Sacco, denunciò con forza quelli che dagli stessi autori sono definiti “festini agricoli”. Protagoniste loro malgrado le donne, per le quali spesso, si legge in un comunicato, "non basta la violenza di un lavoro sottopagato e in nero ma si aggiungono violenze sessuali e ricatti. Molte riescono a denunciare e chiedere aiuto, rivolgendosi anche alla Flai che con il sindacato di strada offre un presidio permanente per supportare ed aiutare a far emergere il problema. Iniziative e progetti sono attivi sul territorio di Ragusa, come il Progetto Solidal Tranfert". Per la Flai Cgil Nazionale sarà presente il segretario nazionale Ivana Galli. “Ci auguriamo – dichiara Galli – che le istituzioni intervengano contro questo fenomeno di sfruttamento". LEGGI TUTTO

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Turismo "Job Art": via al concorso fotografico per i lavoratori del settore

Lavori in uno dei luoghi del patrimonio culturale italiano? O in realtà limitrofe (alberghi, campeggi, bar ristoranti)? Raccontaci il tuo lavoro con un (auto)scatto per mettere in luce aspetti positivi o problematiche. È il concorso fotografico lanciato dalla Filcams Cgil, nell’ambio della campagna nazionale #JobArt, con la cultura si cresce, un’iniziativa che vuole essere di denuncia e contrasto al lavoro nero e irregolare, ma vuole anche ampliare la discussione e portare sotto i riflettori la voce del lavoro. Una campagna itinerante che toccherà diverse città

italiane per focalizzare il dibattito sulle esigenze e le caratteristiche territoriali e locali. La Filcams Cgil vuole coinvolgere in questo Viaggio in Italia i lavoratori e gli addetti di settore attraverso un concorso fotografico. I partecipanti dovranno inviare, tramite il sito www.filcams.cgil.it, i loro scatti evidenziando la Grande Bellezza o la Grande Bruttezza del loro lavorare nel turismo o nella cultura, per raccontare per immagini, orgoglio, denuncia, proposta, fascino del lavorare a ridosso o in realtà uniche per storia e paesaggio, che attraverso il loro sguardo vorremmo fare uscire dalla dimensione patinata della cartolina. Le immagini del concorso saranno esposte durante l’ultima tappa di questo tour che si svolgerà a Roma nei primi mesi del 2015 e sarà l’occasione per premiare il miglior scatto. Il viaggio #Jobart partirà il prossimo 3 ottobre a Lecce (candidata capitale europea della cultura 2019), nel cuore del Salento si rifletterà di “eventi culturali”; soprattutto di come far sì che una programmazione non improvvisata possa far uscire l’offerta turistica di un territorio del Sud dall’estemporaneità e dalla stagionalità, catalizzando visitatori e creando occupazione. Gli eventi culturali come motore di sviluppo per turismo e occupazione, è il titolo del dibattito al quale parteciperà anche Massimo Bray ex ministro dei beni culturali. Con la campagna “Con la cultura si cresce” la Filcams Cgil vuole dare gambe e fiato ad una proposta articolata e complessiva di rilancio da condividere con la politica, le associazioni imprenditoriali, le associazioni dei consumatori, gli operatoria vario titolo impegnati nella salvaguardia e nella promozione del nostro patrimonio culturale. Perché sul turismo e sulla cultura si investa davvero a tutti i livelli. Perché il lavoro nel turismo e nella cultura diventi prospettiva per tanti e patrimonio di tutti.

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Siena Stress test/Mps, i sindacati: "Serve confronto, per evitare altri danni" maniera più adeguata. E lo facciamo con particolare forza, in considerazione del fatto che in passato, in analoghe situazioni, tali iniziative si sono attuate con grave ritardo. La situazione del Gruppo, le prospettive strategiche ed organizzative, il rilancio commerciale della Banca richiedono l'attuazione di un reale confronto con i Lavoratori e con le Organizzazioni Sindacali che li rappresentano. Chi dirige l'Azienda prenda atto che la gestione autoritaria ed autoreferenziale ha prodotto solo effetti negativi sotto il profilo organizzativo, di clima interno e soprattutto di risultati. Continuare su questa strada vorrebbe dire sottoporre l'Azienda e i Lavoratori a rischi inaccettabili. Non è più possibile consentire a nessuno di operare unilateralmente scelte i cui effetti si traducono solo in ulteriori pesanti ricadute sulla vita delle persone".

Spiegano i sindacati di Mps: "Con riferimento agli esiti degli stress test, abbiamo incontrato la Responsabile delle Risorse Umane alla quale abbiamo ribadito l'ineluttabilità dell'apertura di un confronto sulle prospettive strategiche e sui progetti di modifica del Piano di Ristrutturazione e del Piano PISA Industriale. Tale confronto, sempre più urgente anche in considerazione delle decisioni che l'Azienda dovrà concordare con gli esecutivi e gli organismi di vigilanza italiani ed europei, non potrà che svolgersi alla presenza dell'AD. L'Azienda non può sottrarsi a tale necessità; è una dovuta assunzione di responsabilità nei confronti dei Lavoratori che quotidianamente, in una situazione di forti pressioni, in presenza di decurtazioni salariali molto significative ed in assenza, tra l'altro, di risposte sull'entità delle retribuzioni dei top manager, svolgono la loro opera con professionalità e passione. CANTIERI NAVALI, FRANCESE: Chiediamo inoltre all'Azienda di fornire "ORA GLI AMMORTIZZATORI" tempestivamente ai Colleghi impegnati nella relazione con la clientela ogni supporto ed ogni LEGGI TUTTO informazione utile a svolgere tale compito nella n. 40 - 28 ottobre 2014


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Il caso

Sabo, taglio del 50% delle indennità per salvare il posto: bufera Fiom così la produzione spalmando i costi fissi su un orario più lungo”. L'azienda ha però risposto all'apertura del sindacato facendo presente che la disponibilità avanzata potrebbe non essere sufficiente e lasciando intendere che, qualora non si arrivi alla riduzione delle spese dirette sul personale, ad essere in gioco è la permanenza dell'attività sul territorio. “La proposta paventata dalla dirigenza è un ricatto a tutti gli effetti” è la reazione di Daniele Calosi, Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze, “Ancora non è stata votata la fiducia che già si accusano gli effetti negativi del Jobs Act” e infine avverte “Non è possibile indurre i lavoratori ad abbassarsi le retribuzioni per mantenere il posto di lavoro. Se le buste paga ­ 1.200 euro ­ sono considerate troppo alte vorrà dire che da domani chiederemo ai lavoratori di fare volontariato alle aziende. In cambio però vorremmo che le controparti ricambino la trasparenza dimostrata dai lavoratori".

Dopo le dichiarazioni uscite sui giornali, in cui la proprietà della Sabo Srl di Vicchio ha sostenuto la volontà di procedere alla riduzione dei costi per un importo pari alla retribuzione di dieci dipendenti, si è tenuto venerdì in Provincia il terzo incontro alla presenza del Direttore dello Stabilimento e del Consulente dell'azienda, del Sindaco di Vicchio, della Rsu, della Fiom Cgil di Firenze e di Confindustria. La Sabo, attività controllata dalla commerciale bolognese Roberto Nuti Spa e produttrice di PRATO ammortizzatori per veicoli industriali che conta ad oggi 35 dipendenti, vive da tempo una crisi di volumi produttivi comune a tutto il settore dell'automotive e dal 2010 fa ricorso ad ammortizzatori sociali. L'azienda, al tavolo della Provincia, aveva dichiarato esuberi che sembravano scongiurati, almeno fino a qualche giorno fa. Venerdì Yuri Vigiani della Fiom Cgil di Firenze ha aperto la discussione confermando la disponibilità dei lavoratori a cancellarsi tutte le maggiorazioni salariali derivanti dalla contrattazione di secondo livello, quali i ticket restaurant ed i premi PROCESSO ROGO CAPANNONE, FILCTEM: di produzione. Inoltre, ha aggiunto “Siamo pronti a "SERVE UNA LEGGE SPECIALE" rivedere l'organizzazione del lavoro ed aprire all'ipotesi della turnazione al fine di favorire un LEGGI TUTTO maggiore sfruttamento degli impianti ed aumentare

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Cgil Toscana I video della settimana del Canale Youtube PIOMBINO Due pretendenti per la Lucchini: sale l'attesa Interviste a Luciano Gabrielli della Fiom e a Fausto Fagioli della Fim GUARDA IL VIDEO

FIRENZE Allarme alla Tecnol A novembre finisce la Cig per 80 lavoratori Intervista a Yuri Vigiani della Fiom

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La rubrica E' LEGITTIMA LA CONVOCAZIONE FUORI DALL'ORARIO LAVORATIVO Il tema del licenziamento per “eccessiva morbilità” è tornato d’attualità a

del lavoratore) […] davano luogo ad una prestazione lavorativa non

seguito di una recente pronuncia della Corte di Cassazione, n. 18678 del 4

sufficientemente e proficuamente utilizzabile per la società […]”. L’impossibilità

settembre 2014. Per l’ipotesi di assenza del lavoratore per malattia (o

di proficua utilizzazione del lavoratore ed i conseguenti disagi produttivi e

infortunio) vige l’art. 2110 comma 2 cod.civ., a mente del quale il datore di

organizzativi avrebbero pertanto giustificato il recesso intimato al lavoratore

lavoro “ha diritto di recedere dal contratto a norma dell’art. 2118, decorso il

malato, pur prima del superamento del comporto. Per la Suprema Corte, infatti,

periodo stabilito dalla legge, dalle norme corporative, dagli usi o secondo

“la malattia non viene in rilievo di per sé, ma in quanto le assenze in questione,

equità”. In ragione di questa previsione la contrattazione solitamente prevede

anche se incolpevoli, davano luogo a scarso rendimento e rendevano la

un periodo definito di “comporto”, durante il quale il datore di lavoro non può

prestazione non più utile per il datore di lavoro, incidendo negativamente sulla

procedere al licenziamento del dipendente assente per malattia. A partire da

produzione aziendale”. La pronuncia ha il difetto di bilanciare il diritto del

Cass. S.U. 29 marzo 1980, n. 2072, 2073 e 2074 la giurisprudenza è concorde

dipendente ad assentarsi per malattia e mantenere nel frattempo il proprio

nell’affermare, da un lato, l’impossibilità per il datore di lavoro di far cessare il

posto di lavoro, seppure per un tempo determinato con la speranza di guarire

rapporto di lavoro prima del superamento del limite di tollerabilità dell'assenza

durante il medesimo, con l’interesse produttivo/organizzativo del datore, senza

(periodo di comporto); e, dall'altro, nell’affermare che il superamento di quel

che la Corte sembri aver tenuto conto del fatto che l’efficace bilanciamento di

limite è condizione sufficiente a giustificare il licenziamento, senza necessità

tali contrapposti interessi si trova proprio nella disciplina del comporto. Essa,

che ricorrano ulteriori presupposti. La Cassazione, con la recente pronuncia

infatti, lungi dall’imporre al datore di sopportare l’assenza del lavoratore malato

qui in commento, tuttavia, “riesuma” la categoria dell’eccessiva morbilità

fino alla guarigione (il che imporrebbe invero un peso economico ed

(appunto

superata

quale

organizzativo eccessivamente gravoso), è invece volta proprio a determinare la

legittima

causa

oggettivo,

“quantità” di disagio che il datore è tenuto a tollerare (misurata in giorni di

indipendentemente dal superamento del periodo massimo di tolleranza delle

assenza concessi) prima di poter procedere al licenziamento. L’assenza del

assenze. Sostiene la Corte che “per le modalità con cui le assenze si

lavoratore malato, infatti, causa sempre disagi e aggravio di costi, che non

verificavano (per un numero esiguo di giorni, due o tre, reiterate anche

possono certo essere invocati per scardinare o aprire varchi nella disciplina di

all’interno dello stesso mese, e costantemente ‘agganciate’ ai giorni di riposo

tutela di cui all’art. 2110 cc e alle norme collettive. LEGGI TUTTO

di

dall’orientamento licenziamento

giurisprudenziale per

giustificato

ricordato), motivo

a cura dello Studio Rusconi

Via della Condotta 12, 50122 Firenze partita iva 05724800486 Tel. 055-2302805

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NonSoloToscana

Expo, 13 arresti. La Cgil lancia la campagna per la legalità certezza”. La Cgil, ha spiegato il segretario generale, “si occupa di legalità perché, oltre alle risorse che vanno sprecate, il lavoro diventa ricattabile e non si svolge con le caratteristiche di un buon lavoro. Il paese avrebbe grandi risorse, se non ci fossero l’evasione e la corruzione, della quale si arricchiscono in pochi. Ci vuole nettezza nelle norme sul riciclaggio e l’autoriciclaggio”. LEGGI TUTTO 13 ARRESTI Expo e Ndrangheta, 13 arresti. Erano stati i giovani “Sabato scorso in piazza San Giovanni abbiamo del centro sociale La Fornace, durante un incontro detto che avremmo continuato la nostra iniziativa per intitolato 'Noir Expo: politica, crimine e appalti creare lavoro, e lavoro buono. Una delle strade è che all’ombra della città vetrina' a puntare il dito su Luigi ogni giorno la legalità sia al centro, diventi Addisi, 55 anni, consigliere comunale del Pd dopo l’ossessione positiva di chi vuole cambiare il paese”. essere passato nella Casa della libertà e nell’Udeur. A dirlo è il segretario generale Cgil Susanna Lui, sposato con la nipote di Pantaleone Mancuso, Camusso, lanciando a Milano, nel corso di una boss di Limbadi, si era dimesso la scorsa primavera conferenza stampa che si è tenuta all’Expo Gate, la ed è stato arrestato. LEGGI TUTTO nuova campagna sulla legalità della Cgil “Una svolta per tutte”, che proseguirà in tutta Italia con iniziative e SOCIALE incontri nelle maggiori città. La campagna, che non a caso parte proprio da Milano, dove l’ormai prossimo evento di Expo sta mettendo in luce le distorsioni e l’illegalità presenti nel nostro sistema economico, si pone l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e le cittadine e di mobilitare le lavoratrici, i lavoratori, le pensionate e i pensionati sui temi della trasparenza e del controllo da parte dell’amministrazione pubblica. “Legalità vuol dire trasparenza negli appalti” ha proseguito Camusso. “Non è possibile un paese che viaggia solo per scelte emergenziali: non esiste grande appalto che non abbia un commissario DOPO LA DOCCIA PER LA LOTTA ALLA SLA straordinario e una società apposita. Il problema è RENZI TAGLIA IL FONDO come si aggiudicano gli appalti, come si attuano, come si ricostruisce una legislazione che dia

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Cultura

I libri della settimana dall'archivio storico di Cgil Toscana CIBO

E DIRITTI:

QUALITÀ MADE

IN ITALY

ATTI DEL CONVEGNO

Interventi di: Stefania Crogi e altri. Parole chiave: cibo ­ qualità ­ diritti dei lavoratori ­ sindacato ­ FLAI ­ Concorrenza sleale. Casa editrice: Ediesse Pubblicato nel: 2014. Pagine: 90. ISBN: 978­88­230­1874­7

DONNE

E ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

NEL SETTORE AGROALIMENTARE

Autore: Adriana Nannicini (presentazione di Stefania Crogi). Parole chiave: donne ­ lavoro ­ settore agroalimentare ­ sindacato ­ organizzazione del lavoro ­ contrattazione collettiva Casa editrice: Ediesse. Pubblicato nel: luglio 2014. Pagine: 69. ISBN: 978­88­230­1887­7 Il volume riporta una ricerca commissionata dalla Flai Cgil volta ad indagare l’impatto dei mutamenti dell’organizzazione del lavoro e della contrattazione sulle lavoratrici del comparto. Tutte le donne del mondo sono produttrici di cibo. Più della metà di loro (53%) sono anche lavoratrici del settore agroalimentare. In Europa, dove la presenza femminile si trova in tutti gli ambiti lavorativi, questa percentuale è molto più bassa.

I volumi possono essere presi in prestito per un periodo massimo di un mese Via Pier Capponi 7 ­ 50132 Firenze web: http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it ; Tel:055.5036288

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In viaggio con... Gite da un giorno: a dicembre i mercatini di Napoli e Gubbio 7 DICEMBRE, GUBBIO

7 E 14 DICEMBRE, NAPOLI Partenza da Firenze Prato Pistoia e Agliana per la Campania con il Pullman Gran Turismo agli orari convenuti. Arrivo a Napoli nei punti autorizzati verso le 11.00/11.30 circa. A piedi si raggiunge Spaccanapoli e tempo libero per la visita dei “Presepi Napoletani in San Gregorio Armeno” Nel '700 il presepio napoletano visse la sua stagione d'oro. Uscì dalle chiese dove era stato oggetto di devozione religiosa, per entrare nelle case dell'aristocrazia e divenire oggetto di un culto ben più frivolo e mondano. Oggi raffigurati come statuette anche i calciatori. Pranzo libero nel corso delle visite. Alle ore 17.30 partenza per il rientro. Quota: 68 euro (viaggio in pullman, assistente durante il viaggio, assicurazione) Info 0574/42215

Partenza da Firenze, Prato, Pistoia e Agliana con Pullman Gran Turismo alle ore convenute. Arrivo a Gubbio e tempo libero per la visita del borgo storico e dei suoi principali palazzi. Suggeriamo la visita al quartiere medievale di San Martino dove viene allestito a grandezza naturale il Presepe. Possibilità di salire sul Monte Ingino con la funivia per ammirare Gubbio dall’alto. Pranzo libero. Al tramonto del sole, dalla Piazza San Francesco, con l’arrivo del buio si gode di una bella visuale dell’accensione delle oltre 300 sorgenti luminose di

vario colore che creano l’Albero di Natale più grande del mondo entrando nel 1991 nel Guinness dei primati. Nel tardo pomeriggio partenza per il rientro. Quota: 38 euro (viaggio in pullman, assistente durante il viaggio, assicurazione) Info 0574/42215

DAI WEEKEND ALLE SPA, DALLE GITE DI UN GIORNO A QUELLE DI GRUPPO, DALLE CITTA' D'ARTE ALLE METE ESOTICHE: ECCO TUTTE LE NUOVE OFFERTE SU www.promoturismo.it

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In viaggio con... In arrivo crociere con sconti eccezionali: scegli la tua meta

LE EMOZIONI DI UNA CROCIERA COSTA... CON UNO SCONTO ECCEZIONALE SULLE PARTENZE DEL CATALOGO COSTA CROCIERE 2014/2015 Sconto di 200 € euro a cabina sulle partenze Costa Crociere 2014/2015 Prenotate ENTRO IL 31 DICEMBRE 2014 solo nelle nostre agenzie di viaggio Alhambra Viaggi a Firenze e Ctc di Promoturismo a Prato Lo sconto è cumulabile con tutti gli sconti Costa Crociere e con lo sconto Costa Club Sono escluse solo le partenze di Natale, Capodanno e Ferragosto

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In viaggio con... "Scatta la tua vacanza": le 4 foto finaliste (premiazione a novembre)

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Taccuino TOSCANA SOLIDALE 18MILA DOMANDE PER GLI AIUTI A FAMIGLIE E LAVORATORI IN DIFFICOLTA': CONTRIBUTO PRESTITO足MICROCREDITO GARANZIE PER I DEBITI LEGGI TUTTO

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LA TRASMISSIONE "TOSCANA LAVORO" LA PRODUZIONE TV DI CGIL TOSCANA SU SINDACATO, SOCIETA', ECONOMIA IN ONDA OGNI SABATO ALLE 21,30 SU TOSCANA TV (CANALE 18 DEL DIGITALE TERRESTRE) REPLICA OGNI DOMENICA ALLE 13,50

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In breve

Ex Iniziative Industriali di Santa Luce (Pisa): c'è l'accordo tra Tevka e sindacati per il rilancio Intesa raggiunta in Regione a Firenze durante una riunione promossa dall'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, tra la società Tekva srl, che ha rilevato l'ex Iniziative industriali di Santa Luce (Pisa) e i sindacati di categoria Femca Cisl, Flcem Cgil. L'accordo, che prevede il rilancio produttivo dello stabilimento, è stata sottoscritta dallo stesso Simoncini e dal sindaco di Santa Luce, Andrea Marini. Lo rende noto la Regione Toscana. L'ex Iniziative industriali, la vecchia società attualmente in attesa di omologa del concordato preventivo presso il Tribunale di Pisa, è specializzata nella produzione di tubi in vetroresina, e l'intesa tra la nuova proprietà e i rappresentanti dei lavoratori è stata raggiunto dopo la presentazione da parte di Tekva, si legge in una nota della Regione, di "un progetto industriale che prevede, entro tre anni, la stabilizzazione totale dei lavoratori diretti e di buona parte degli indiretti" mentre la Regione si impegna ad attivarsi presso il ministero del Lavoro "in relazione agli ammortizzatori sociali". LEGGI TUTTO

Porto di Viareggio, l'appello di Fiom Lucca: "La nuova Commissione sia sede di confronto vero" E' stata finalmente costituita la commissione consultiva dell’Autorità portuale regionale, a più di un anno dalla nomina del commissario Fabrizio Morelli. La Fiom Cgil è stata l'unica organizzazione che ha chiesto pubblicamente, a più riprese, che si giungesse presto alle nomine dei membri, affinché il Comitato portuale diventasse la sede reale della discussione intorno al futuro del porto viareggino. Oggi siamo di fronte ad un passaggio chiave nello sviluppo ­ o meno ­ di un settore dell'economia cittadina fra i più importanti, se non il principale. Per questo il sindacato è pronto a fare la sua parte propositiva nella definizione del nuovo regolamento portuale e degli indirizzi socio­economici ad esso connessi. E' l'occasione per ridisegnare uno sviluppo sostenibile, all'insegna della legalità, che metta al centro il lavoro e il processo di concertazione democratico. Nel frattempo l'iter di aggiornamento del piano regolatore portuale è andato avanti e numerosi sono stati gli incontri con le categorie economiche che gravitano intorno al porto e la stessa amministrazione comunale, finché è stata in carica, aveva un ruolo importante da giocare. Nel frattempo, anche la crisi economica e sociale ­ e ora anche amministrativa ­ della città di Viareggio è andata avanti, mentre la Fiom Cgil dava l'allarme sulle grandi questioni irrisolte che rischiano di esplodere. LEGGI TUTTO

Officine Pineider Firenze, sciopero e presidio dei lavoratori. La battaglia della Filcams Officine Pineider, dice la Filcams Firenze: "L'incuria e la crisi stanno divorando i marchi storici della nostra città. Pineider è a Firenze dal 1774 deve scomparire anche questo marchio? Questa azienda rappresenta l'eccellenza dell'artigianato, dell'incisoria e della stampa a rilievo, simbolo di storia e di prestigio della fiorentinità nel mondo. Pineider si trova ad oggi ad affrontare una crisi che la sta portando ad una lenta agonia che non dipende solo dall'oggettiva crisi economica che ci circonda, ma sopratutto dalla inadeguata gestione da parte della proprietà. Pineider è un piccolo gioiello fatto di alte professionalità, professionalità che non si trovano nel panorama nazionale, professionalità con un'arte unica nelle mani. Niente di concreto e' stato mai fatto dalla proprieta' per risollevare le sorti dell'azienda. Ci chiediamo come sia possibile non riuscire a rilanciare un marchio che è richiesto da tutto il mondo, dai nobili che lo cercano per la sua unicità a semplici cittadini, affezionati a quel marchio che sono abituati da sempre a vedere. Nonostante l'intervento della Provincia di Firenze e del Sindaco di Bagno a Ripoli, l'azienda è stata totalmente invisibile, fino ad oggi , che ha mandato una apertura di Cassa Integrazione a 0 ore per tutti e 13 lavoratrici e lavoratori presenti in azienda. Viene spontaneo chiedersi quali siano le vere intenzioni di questa azienda". LEGGI TUTTO

n. 40 - 28 ottobre 2014


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