Primomaggio 42 2014

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Numero 42/2014 - Anno 4

I NC A T E NA T I Patronati, i tagli del Governo mettono a rischio i servizi. Sabato "Giornata della tutela" Cartocci e Piccinini: "No ai cittadini in balĂŹa del mercato" pagine 3-5 In primo piano Mobilitazione continua: dopo il pubblico, in piazza la Fiom pagine 6-8 Gramolati, dibattito con Parrini e intervista al Corriere pagine 9-11 Marco Bazzoni, l'uomo che incalza l'Europa sull'Italia pagina 12 La protesta dei lavoratori delle Province pagina 21

La Newsletter settimanale

1O-11-2014


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O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Editoriale di Alessio Gramolati

Segretario Generale Cgil Toscana

28 novembre, segnatevi la data: mobilitazione in tutta la Toscana

La scorsa settimana ci sono state due giornate unitarie molto importanti. Pensionate e pensionati con le lavoratrici ed i lavoratori pubblici hanno fatto sentire la propria voce dando visibilità alle proprie sacrosante rivendicazioni. Merito importante va al nostro Spi e alla nostra Funzione Pubblica, e con loro a tutte le decine di migliaia di persone che hanno partecipato alle manifestazioni del 5 e dell'8 novembre. L'unità di interessi tra chi lavora in questi settori e chi affida la propria vita a quei saperi e a quelle competenze si è materialmente suggellata. Il successo di queste iniziative ci dice che il movimento del 25 ottobre, con la forza della sua autonomia, non è un ostacolo o un freno alla costruzione di una iniziativa con Cisl e Uil. In poche parole, non c'è contraddizione tra quello che stiamo facendo come Cgil e la determinazione ad insistere per cercare ogni possibile azione unitaria per

allargare quel movimento. Non c'è contraddizione, quindi, neppure con lo sciopero e le manifestazioni nazionali della Fiom (la prima è venerdì prossimo a Milano, ci sarà la Toscana). Il loro successo rappresenterà un'altra occasione per costruire nel Paese un movimento generale per il lavoro, l'uguaglianza e la dignità. Siamo in un tempo complicato, nel quale l'interesse generale pare arretrare sotto i colpi di interventi sbagliati e corporativi, più attenti ai titoli dei media e al consenso dei pigri piuttosto che a ridare una prospettiva al Paese. Solo un movimento generale potrà riportare l'interesse comune al centro della vita del Paese, per questo dobbiamo andare avanti. In Toscana lo faremo il 28 novembre, come stabilito dal nostro Esecutivo regionale, con una giornata di mobilitazione in tutti i territori.

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Il caso Patronato

"I tagli mettono a rischio i servizi per oltre un milione di toscani" buco: quello del pubblico, che già si sta ritirando. Enti come Inail o Inps hanno visto riduzioni del personale per via del turn over e della digitalizzazione. Per quest'ultima, tra l'altro, le pratiche le facciamo spesso noi. Dunque, chi ci rimette da questo taglio? Come sempre, i cittadini più deboli. Il rischio è che a rispondere a una domanda così grande ci penseranno i privati, il mercato. E questi gratis non fanno niente, perché si entra in un meccanismo non più solidale ma di mercato”. Quali sono le vostre proposte? Giorgio Cartocci, coordinatore Inca Cgil Toscana,

“Riteniamo giusto che esista un Fondo dedicato ai

come si finanziano i patronati? Perché i piani del

patronati, adeguato nell'entità alle domande e alle

Governo mettono a rischio il servizio?

esigenze. Siamo convinti che sulle questioni del nostro

“I patronati, nati circa 70 anni fa, sono un pezzo di welfare.

mondo ci sia la necessità di una riorganizzazione e di un

Oggi un patronato come l'Inca si finanzia al 50% dal Fondo

passo avanti da fare, valorizzando e incentivando certi

patronati, al 50% con le risorse provenienti dalle

requisiti. Primo, la qualità e la competenza del servizio. Il

associazioni promotrici, nel nostro caso la Cgil. Il Fondo

secondo, l'autonomia e il livello delle strutture, attraverso

patronati viene alimentato dal prelievo dello 0,226% dei

sedi riconoscibili. Terzo, il rapporto col personale, che deve

contributi previdenziali di tutti i lavoratori: si tratta di circa

avere un contratto giusto, da dipendente. Quindi diciamo

400 milioni di euro annui. Questo ha fatto sì che le

no ai tagli lineari, e sì a una riflessione sui soggetti e su

prestazioni siano gratuite, in una forma di welfare

come danno le prestazioni. Va bene poi discutere sul

universalistico. Il Governo propone, a valere sul 2015, un

Fondo, ma ragioniamo su una riforma complessiva. Tengo

taglio di 150 milioni di euro dal Fondo e una diminuzione

a dire che il nostro è l'unico Inca regionale che ha una

del prelievo dallo 0,226% allo 0,148%. Questo comporta

certificazione di qualità, effettuata da una società terza che

servizi a rischio, mentre la domanda cresce in quantità e

si chiama Dasa Register e che ha analizzato procedure,

qualità”.

livello degli operatori, qualità delle sedi e ltri indicatori”

Quante gente in Toscana si rivolge ai patronati? E per

Come procede la vostra mobilitazione?

quali servizi soprattutto?

“Stiamo facendo una raccolta firme, nelle nostre sedi e con

“Alle sedi Inca alle 10,30 la mattina spesso si sono già finiti

banchini anche all'esterno, contro il taglio ai patronati,

i 'numerini' della fila. In Toscana come Cepa serviamo più

accompagnata

di un milione di persone ogni anno: domande di

incontrato e stiamo incontrando parlamentari, Inps,

disoccupazione, pensione, invalidità, accompagnamento,

Prefettura e altri soggetti per sensibilizzarli. Sabato 15

assegni sociali, ci occupiamo delle vittime di danni e

novembre metteremo poi in campo la Giornata della

incidenti da lavoro e di immigrati e ricongiungimenti. Il

Tutela: ci presenteremo nelle piazze di capoluoghi toscani

Cepa trasmette all'Inps l'86% delle domande del settore

per spiegare alla gente quello che sta succedendo e che

previdenziale e il 95% di quelle del sostegno al reddito.

rischia di succedere ai cittadini che chiedono i nostri

Tagliando in questo settore, in questo Paese si allarga un

servizi”.

n. 42 - 10 novembre 2014

da

una

petizione

online.

Abbiamo


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Il caso Patronato

Uffici chiusi e proteste, battaglia Inca E' stata lanciata anche una petizione

In Toscana un milione e mezzo di persone si rivolge ogni anno ai patronati. Se questa rete dovesse saltare, come conseguenza dei tagli previsti dalla legge di stabilità, chi si occuperà di loro ? Lo chiede il Cepa Toscana, che raggruppa i patronati di Cgil, Cisl, Uil e Acli. Due dati chiariscono l’importanza di queste realtà per rendere effettivi i diritti sociali dei cittadini: dai Patronati toscani vengono presentate, senza far pagare niente ai cittadini, l’86% delle domande previdenziali (pensioni, ricostituzioni, ecc.) e oltre il 95% delle pratiche in materia socio­ assistenziale (invalidità civili, accompagnamento, handicap ecc). Negli ultimi 3 anni il numero delle pratiche gestite è triplicato, in conseguenza della chiusura di sedi locali di Inps, Inail e Asl e dell’obbligo di presentare le domande esclusivamente per via telematica. “Siamo rimasti gli unici uffici dove il cittadino può rivolgersi, non paga niente e trova una soluzione ai suoi problemi ­dicono dal Cepa­. Ma oggi viviamo un momento delicato alla luce della legge di stabilità che prevede un taglio di 150 milioni di euro (pari al 34,5%) al fondo patronati, alimentato dai versamenti di 21 milioni di lavoratori e che offre servizi a 51 milioni di italiani". “Questo significa un colpo mortale per i patronati, che non potranno più garantire né la gratuità delle prestazioni, né il supporto agli enti previdenziali (ma anche alle Questure e Prefetture per i permessi di soggiorno) di cui oggi consentono di fatto il funzionamento, perché da soli non

sarebbero in grado di gestire le istanze dei cittadini.” “Le norme che restringono l’anticipazione delle risorse per l’attività svolta inoltre strangoleranno finanziariamente gli istituti di patronato, portando di fatto ad un’impossibilità operativa a partire dal prossimo anno. E il danno, sebbene esteso a milioni di persone, sarebbe pesante soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. Cittadini che, di fronte a una legislazione complicata e farraginosa e a una pubblica amministrazione decimata dai tagli e sempre più distante, non sono in grado di far valere i diritti socio­assistenziali che pure lo Stato dice di riconoscere loro". “Per effetto dei tagli inoltre rischiano il licenziamento 9.000 degli operatori dei patronati, che in Toscana sono complessivamente 800; persone che per anni hanno svolto un servizio per la pubblica amministrazione e che perderebbero il lavoro per colpa di una manovra che mira a creare posti di lavoro". FIRMA LA PETIZIONE A PISTOIA UFFICI CHIUSI PER PROTESTA LEGGI TUTTO

LA SPONDA

BRACCINI (FIOM): "NO ALLA RIDUZIONE DI DIRITTI"

n. 42 - 10 novembre 2014

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Il caso Patronato

Sabato "la Giornata della tutela" "No ai cittadini in balìa del mercato" cancellare la norma che prevede una riduzione di 150 milioni di euro del fondo Patronati, pari a circa il 35 per cento delle risorse complessive ad esso destinate”. Per questa ragione, la mobilitazione promossa da Acli, Inas, Inca e Ital proseguirà per tutto l'iter parlamentare di approvazione della legge di Stabilità. Il 15 novembre prossimo si svolgerà la giornata nazionale di protesta, con iniziative unitarie in tutte le province italiane e con manifestazioni regionali. Nelle principali piazze saranno allestiti stand e si terranno incontri pubblici, con l'intento di sensibilizzare l'opinione pubblica. GUARDA IL VIDEO DI PICCININI (INCA NAZ.) Il 15 novembre ci sarà una giornata di mobilitazione contro i tagli al fondo patronati. Non si ferma, infatti, la protesta dei patronati contro i tagli delle risorse contenuti nella legge di Stabilità. Per iniziativa del Ce.Pa. (il coordinamento che raggruppa i principali patronati Acli, Inas, Inca e Ital), dal 29 ottobre è stata avviata la raccolta delle firme di adesione alla petizione “No ai tagli ai patronati”, a cui hanno già aderito decine di migliaia di cittadine e cittadini, per protestare contro una misura “che, se confermata, cancellerà il diritto di ogni persona ad avere l'assistenza previdenziale e socio­assistenziale gratuita garantita da questi istituti”. Lo comunicano gli stessi patronati in una nota congiunta. “Inoltre – continua la nota ­ il numero di coloro che rischiano di perdere il lavoro si attesta attorno al 70% degli organici complessivi dei vari patronati, ovvero migliaia e migliaia di persone”. La protesta, che sta ricevendo anche attestati di solidarietà da parte di parlamentari e di istituzioni, quali Inps e Inail, continuerà “finché il Governo non si impegnerà a

LA LETTERA A NAPOLITANO "Illustrissimo Signor Presidente, ci permettiamo di interpellarLa per sottoporre alla Sua attenzione l’enorme danno che deriverebbe da quanto previsto dall’articolo 26 comma 10 della Legge di stabilità. Quanto prospettato danneggia in maniera irreparabile l’attività di tutela svolta dai patronati, attività che Lei stesso ha dimostrato di apprezzare concedendo l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica all’evento di celebrazione del decennale della legge n.152/2001, che regola il nostro lavoro. Cento anni di impegno solidale in Italia e all’estero rischiano di essere azzerati in un attimo. Così inizia la lettera che i Presidenti del Cepa (Acli, Inas, Inca, Ital), del Cipas (Enas, Encal, Epas, Inpal, Sias), del Copas (Acai, Claai, Enac, Fenalca, Labor, Senas), hanno inviato al Presidente Napolitano". "Ci preme segnalarLe ­ prosegue la lettera ­ che il sistema patronati con la sua azione, in questi anni, ha contribuito significativamente alla politica di razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse pubbliche". LEGGI TUTTO

n. 42 - 10 novembre 2014


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La mobilitazione Sciopero Fiom: venerdì a Milano (coi toscani), il 21 a Napoli Otto ore di sciopero generale dei metalmeccanici da svolgersi nel mese di novembre contro il Jobs Act. Lo ha deciso il Comitato centrale della Fiom che ha dato il via libera anche a «fermate e assemblee in tutti i luoghi di lavoro e iniziative sul territorio, a partire dalla giornata di venerdì 31 ottobre, per rispondere ai gravi fatti accaduti ieri a Roma durante la manifestazione degli operai di Terni». Le otto ore di sciopero sono di «preparazione e sostegno allo sciopero generale che la Cgil deciderà nel proprio direttivo già convocato il prossimo 12 novembre». Lo sciopero generale dei metalmeccanici, sottolinea la nota, sarà articolato «in due grandi manifestazioni nazionali da svolgersi il 14 novembre a Milano (QUI ANDRANNO I TOSCANI, ndr) e il 21 novembre a Napoli». Le tute blu della Cgil hanno deciso di rispondere «con la mobilitazione all'aggressione contro i lavoratori che manifestavano pacificamente per difendere la fabbrica e il posto di lavoro e alle falsità contenute nel comunicato della Questura di Roma che cerca di addossare la colpa ai lavoratori».

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La manifestazione 100mila statali in piazza: "Senza risposte, sarà sciopero generale" Alzando lo striscione degli statali, i sindacati si ricompattano. Sembrava difficile che potesse avvenire se si pensa all'ordine sparso con cui, neanche un mese fa, marciavano Cgil, Cisl e Uil sul Jobs Act e anche sull'articolo 18. Oggi invece l'aria è cambiata. Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo attraversano insieme, in corteo, le strade di Roma dietro un unico striscione all'urlo di un solo slogan: "#Pubblico6tu". Slogan che racchiude impiegati, infermieri, insegnanti, vigili del fuoco e tutti i dipendenti statali che hanno da anni il contratto bloccato. "Siamo 100mila", annunciano dal palco gli organizzatori nel giorno in cui la Cisl, a guida Furlan e non più Bonanni, si riscopre sindacato di lotta e non si accontenta più di quei tavoli di confronto che il governo sembrava avesse aperto. Vuole risposte. E adesso si pensa allo sciopero generale, che sembra a un passo. "I segretari della Cgil, Cisl e Uil si riuniranno dopo la manifestazione per decidere azioni future", fa sapere Barbagallo. Sono loro che vogliono cambiare verso al Paese. Furlan per prima: "Spero che questa grande manifestazione basti a sturare le orecchie al governo, che deve ascoltare le richieste dei lavoratori pubblici". I dipendenti statali "vogliono essere protagonisti della riforma. Renzi fa la consultazione dei cittadini online ma non si confronta con i lavoratori. Non accettiamo e non accetteremo un altro blocco dei contratti". Poi un altro attacco al

premier: "Non si possono fare le riforme con due slide. Non si gioca con la dignità del lavoro pubblico per coprire l'incapacità di garantire i servizi". A protestare contro il governo sono arrivati in migliaia nella Capitale da tutta Italia con grandi palloni rossi, verdi e blu: i colori dei tre sindacati di nuovo in piazza insieme. Matteo Renzi, ma anche Marianna Madia, sono i bersagli. Il premier è raffigurato sui palloncini come Pinocchio con la scritta "Renzi stai sereno". Che sia la minaccia di uno sciopero generale ancora non si sa ma in tanti lo chiedono e quel che è certo è che il premier viene raffigurato, non solo come Pinocchi, anche come un asino: "Compiti a casa. L'asinistra renziana". LEGGI TUTTO IL LOOK DI CAMUSSO Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, durante la manifestazione nazionale unitaria del pubblico impiego a Roma, ha indossato una nuova spilla con il simbolo della Cgil, il quadrato rosso, su un vecchio gettone telefonico. Diventerà, viene spiegato, un nuovo gadget del sindacato. Il richiamo è alle parole con cui, nei giorni scorsi, il premier aveva paragonato l'articolo 18 nel mondo del lavoro di oggi ad un "gettone nell'iPhone". Il look della Camusso è poi completato da una maglietta rossa con disegnata una boccetta di profumo e la scritta "Arrogance, profumo di premier". Sulla maglia il simbolo della Funzione Pubblica Cgil Bologna.

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La manifestazione "Pronti a sostenere il referendum della Lega contro la legge Fornero"

5 novembre, Milano足Roma足Palermo, tre manifestazioni unitarie dello Spi #nonstiamosereni Intervista a Claudio Bicchielli (segretario regionale Spi Toscana) GUARDA IL VIDEO

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Jobs Act

Un Gramolati in grande spolvero nell'acceso dibattito con Parrini (Pd) analizzati. Sulla riforma del lavoro la parola chiave del segretario regionale Cgil è innovazione, mentre produttività è stata quella indicata dal segretario Pd Toscana. Durante il confronto, Gramolati ha richiamato l'attenzione sulla impossibilità di fondare il rilancio economico del Paese su un'ingiustizia sociale. «Al problema del licenziamento non si risponde con più licenziamenti», ha incalzato il segretario Cgil, che ha poi respinto in modo deciso anche il demansionamento ­ con cui «l'azienda azzera in un secondo le competenze professionali acquisite negli anni» GUARDA IL VIDEO

­ ed ha infine concluso puntando su competenza e qualità del lavoro: «Le uniche armi con cui l'Italia può pensare di

OLTRE duecento persone sono accorse all'incontro del 3

sfidare la Cina e il mondo». Per Parrini invece il rilancio

novembre tra l'onorevole Dario Parrini, segretario regionale

economico deve prima di tutto fondarsi sul «Valore

Pd Toscana, e Alessio Gramolati, segretario generale Cgil

aggiunto

Toscana. Tema del dibattito il Jobs Act e la legge di

affrontare la globalizzazione». Ostacolo del rilancio resta la

stabilità. Se mentre sulla scena nazionale i toni rimangono

rigidità del mondo del lavoro, «che blocca la produttività»,

alti, nella sala del Circolo Ristori di Ponte a Elsa Parrini e

insieme alle lungaggini giudiziarie e burocratiche che non

Gramolati, intervistati da Francesco Meucci, caposervizio

incoraggiano gli investimenti. «Non vogliamo che si licenzi

de La Nazione, hanno provato a confrontare idee e ricette

di più, ma che si assuma di più» ha risposto Parrini,

politico­economiche, analizzando il quadro generale della

chiedendo

situazione italiana senza di fatto arretrare dalle rispettive

promossi dal governo negli ultimi dieci mesi e rivendicando

posizioni. PUNTO di partenza di entrambi è stato

il coraggio delle scelte prese ­ prime tra tutte la lotta

riconoscere l'importanza del confronto tra politica e parti

all'evasione fiscale, inserita nella legge di stabilità, e il

sociali: «Il governo apra un tavolo con la Cgil, troverà un

bonus degli 80 euro, «da estendere presto anche agli

interlocutore serio» è stato l'invito di Gramolati. «Non

incapienti». Il confronto è poi continuato sulla questione

rinuncerei al confronto con le parti sociali» è stata la

Tasi: «Basta con le patrimoniali per i poveri» ha detto

risposta di Parrini a uno dei presenti, che chiedeva una

Gramolati a Parrini, che ha ammesso la necessità di una

valutazione sull'atteggiamento del governo Renzi verso il

revisione dell'imposta ­ fino ai ticket ospedalieri, che il

sindacato. Durante l'incontro non sono mancati i momenti

segretario democratico ha escluso. A conclusione del

di tensione, soprattutto con una parte del pubblico, che

dibattito Gramolati ha invitato il governo «a non continuare

spesso hanno reso il confronto duro e aspro. Dall'articolo

con un clima da campagna elettorale, facendo promesse

18 al demansionamento, dalla Tasi al bonus degli 80 euro,

che non saranno mantenute», mentre Parrini ha terminato

dalla tassazione dei fondi pensione fino ai ticket sui ricoveri

dicendo che «la strada è lunga, ma i buoni risultati delle

ospedalieri: Parrini e Gramolati si sono confrontati per oltre

misure governative fanno pensare che la direzione sia

due ore senza mai arrivare ad un punto di incontro sui temi

giusta»". (da La Nazione).

dell'offerta

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poi

il

italiana,

elemento

riconoscimento

dei

centrale

per

provvedimenti


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L'intervista Il Segretario al Corriere fiorentino "Troppi precari? Noi non complici" In Toscana, nei primi sei mesi del

vincere sui mercati internazionali".

2014,

Come si spiega questo strappo tra Renzi e Landini, visto che

sono

stati

licenziati

13mila

lavoratori: il 15% in più rispetto allo

i due sembravano aver costruito un’intesa?

scorso anno. E sono ben 108 vertenze

“Evidentemente le scelte del governo hanno deluso chi aveva

sindacali

fatto un importante apertura di credito”.

in

corso,

con

16.708

dipendenti coinvolti. Alessio Gramolati,

I vostri detrattori dicono che la difesa a spada tratta

segretario regionale della Cgil, dopo

dell’Articolo 18 è fuori dal tempo, perché il sindacato si è

una

occupato troppo di chi il lavoro ce l’ha e troppo poco di

vita

nel

sindacato

lascerà

il

prossimo giugno. Se ancora non è

disoccupati e precari. Cosa risponde?

tempo di bilanci finali, sicuramente lo è per correre un rush finale

“Che non siamo noi ad aver fatto le norme che mettono le

che, con l’aiuto di governo e Regione, spinga la Toscana fuori

persone in queste condizioni. Qualcuno può dirci di essere stati

dalle secche. Non basta però analizzare il lato positivo della

deboli, nessuno di essere stati complici”.

medaglia (+0,8% dell’export, troppo poco per fare da traino),

Una rilevazione pubblicata da La Repubblica prova che solo

perché se i nuovi occupati nel secondo trimestre 2014 fanno

1 elettore su 4 del Pd sostiene la Cgil. Che errori avete fatto?

segnare +11%, il dettaglio di questo dato non è affatto

"Per una volta guardiamo la luna e non il dito. Se c'è un tratto che

incoraggiante: il 25% è stato assunto per un periodo di 1­3 giorni

ha una nettezza, anche storica, senza precedenti è il profilo di

e solo l’1% per un periodo di oltre un anno.

autonomia che ha assunto la Cgil e la manifestazione del 25

Quindi, quella di Renzi alla Leopolda (“Il posto fisso non c'è

ottobre a Roma ne è stata la prova. Nel Paese c’è una richiesta

più”) è stata una constatazione lapalissiana anche per voi?

molto ampia di autonomia e, in termini autocritici, la Cgil non è

“Sono decenni che in Italia c’è questa situazione. Queste

stata sempre stata all'altezza di questa domanda. Durante il

dinamiche devono essere governate diversamente, servono

governo Monti molti lavoratori ci hanno rimproverato di non aver

fortissimi investimenti, dobbiamo finalmente scegliere un modello

fatto abbastanza. Penso fosse giusto rimediare a quell'errore. I

di specializzazione come fanno gli altri paesi".

tanti giovani e precari che erano con noi in Piazza San Giovanni

Ci sono margini per una ricucitura tra governo e Cgil?

chiedono un sindacato che non si chiuda nel fortino aziendale".

“Dipende dal governo. Le nostre proposte puntano a risolvere

Il governatore Rossi, nei giorni scorsi, aveva scritto al

problemi, non a costruire conflitti. Non è la Cgil che, da agosto a

premier, chiedendo un intervento coraggioso dello Stato per

settembre, ha cambiato opinione su questioni chiave come

salvare la senesità del Monte, ma gli è stato risposto picche.

l’Articolo 18. Abbiamo proposte e siamo disponibili al confronto.

Mps è di nuovo sul baratro, che strategia propone?

Si facciano investimenti a difesa del territorio, si favoriscano le

“Per la Toscana è fondamentale che ci sia un’offerta bancaria

imprese che puntano su ricerca e sviluppo,

si estendano gli

plurale. Non si può pensare che, in un momento di fortissima

ammortizzatori sociali, si riducano drasticamente le tipologie di

domanda di credito, tutto possa essere in capo a poche banche.

contatti precari, non si crei una divisione tra chi oggi è nel mercato

Mps deve vivere per rispondere a una necessità di sviluppo di

del lavoro e chi dovrà entrarci domani, decidiamo dove collocare il

questo

nostro Paese nella sfida globale, puntiamo ad una competizione

assolutamente convinti che, per farlo, deve preservare le funzioni

sul valore, quella sui costi ci ha portato alla marginalità. La

di direzione in Toscana, salvaguardando i livelli occupazionali,

Toscana ci dice esattamente che solo se puntiamo su

perché da questi dipende anche la qualità dei servizi”.

innovazione e competenza, sulla qualità del lavoro possiamo

SEGUE A PAGINA 11

territorio

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e

non

solo

per

fare

raccolta.

Siamo


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L'intervista "La Cgil ha assunto con nettezza un profilo di grande autonomia" SEGUE DA PAGINA 10

Nazionalizzarla sarebbe stata quindi una soluzione? “Non abbiamo mai chiesto una nazionalizzazione, ma che ci sia una politica sul sistema bancario. Epperò chi si scandalizza di fronte a richieste di intervento del governo dovrebbero spiegarci quanto fatto da Germania, Spagna e tanti altri paesi europei a

non ostacolarla. Il suo presidente ha detto che il governo doveva bloccare il progetto degli algerini, perché se Piombino torna a produrre acciaio mette a rischio gli altri. In queste ultime ore lo stesso presidente ha avanzato una proposta di produzione in quell'area, una contraddizione

difesa delle proprie banche. Come giudica questa virata verso Renzi di un governatore a

che la rende poco credibile.

Questa sfida è ancora aperta: bisogna assolutamente evitare che sia l'ennesima promessa mancata. Mi riferisco anche alla

voi molto vicino come Rossi? “Le ho già risposto. Limito il mio impegno alla sfera sindacale: troverei contraddittorio rivendicare una sfera di autonomia e poi

Concordia, che invece di essere smaltita a Piombino è stata portata a Genova, dove giace come una balena spiaggiata e senza che nessuno vi lavori. Bisogna lavorare perché si concluda

razzolare male”. Alla Breda di Pistoia, un ex fiore all’occhiello in profonda

rapidamente la verifica delle due proposte tra Cevital e Jindal e si dia inizio alla realizzazione del piano industriale”.

crisi, che prospettive ci sono? “Noi diciamo che per la proprietà sono maturi, e non da ora, i

Trovata

tempi di scegliere una strada. Una stagione troppo lunga di

l’emergenza Livorno, con il caso Trw ultimo in ordine di

incertezza non può che penalizzare la competitività: non si fanno

tempo.

investimenti e non si conquistano nuovi mercati. Questa è un'azienda che ha bisogno di un forte piano di investimenti, perché tutte le grandi potenzialità della fabbrica sono state inibite da

un

deficit

strategico

riconosciuto

dallo

stesso

ad

di

una

soluzione

per

Piombino,

scoppia

però

"Insist,o è tutta l'area costiera in sofferenza, da Massa a Grosseto. Nello specifico mercoledì abbiamo fatto un incontro con Rossi per presentare la Vertenza Livorno. Una piattaforma che vuole mettere insieme sindacati, istituzioni, associazioni di impresa per andare ad un confronto col governo e realizzare un

Finmeccanica, Mauro Moretti”. Ci sono poi le acciaierie di Piombino: tante promesse, pochi

accordo di programma. La difesa delle multinazionali esistenti e l'occupazione dei loro addetti è decisiva, ma non basta a farci

risultati finora. "Arrivo subito a Piombino prima però mi lasci dire che la toscana corre il rischio di dividersi e non possiamo permettercelo.

Il

rischio è quello che alle divisioni sociali e produttive si

uscire dalla crisi, bisogna realizzare un'offerta portuale, logistica e intermodale all'altezza delle necessità competitive e attrattive del nostro tempo”.

aggiungano quelle territoriali, a quel punto diventerebbe tutto più

Nel 2009 la sinistra pre­Renzi puntava tutto su di lei per

difficile. Perderemmo il valore aggiunto della coesione su cui al

guidare Palazzo Vecchio. Lei rifiutò e da lì iniziò l’irresistibile

contrario dobbiamo e possiamo basare le nostre sfide per il

ascesa del Rottamatore. Nel “vecchio” Pd c’è ancora chi

futuro. Per questo la situazione che si sta verificando anche sulla

dice: “Se ci fosse stato Gramolati, sarebbe stato tutto un

costa necessita di un impegno da parte di tutti. E debbo dire che

altro film”…

le mosse di Federacciai non fanno onore ad un'associazione che dovrebbe avere il dovere, oltre all'interesse corporativo, anche di una visione generale e quindi favorire l'attrazione di investimenti e

“Rifarei quella scelta, quando ci si assume un impegno lo si rispetta. Penso che nella vita pubblica la parola si mantiene e i mandati si rispettano senza cercare vantaggi personali".

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Sicurezza sul lavoro Bazzoni e le procedure d'infrazione "Così ho smosso Bruxelles sull'Italia" Marco Bazzoni, Rls per la Fiom

vedere quando il Disegno di legge finirà nella Gazzetta ufficiale”.

fiorentina, è l'uomo che per due

Poi c'è il secondo fronte. Giugno 2013, il Governo Letta

volte ha spinto l'Europa verso

approva il Decreto del Fare (Dl 69/2013).

l'apertura

procedura

“Proroghe dell'antincendio, cancellazione dell'obbligo di denuncia

d'infrazione all'Italia sul tema

infortuni, restringimento del campo di applicazione della direttiva

della

europea sui cantieri (92/57/CEE), sostituzione dell'elaborazione

di

una

sicurezza

sul

lavoro.

Partiamo dal primo caso.

del documento valutazione rischi da interfererenze (DUVRI) con

“2009, governo Berlusconi. Viene

un incaricato (preposto) che se ne occuperebbe. Non ci siamo

approvato un decreto correttivo

proprio: riscrivo a Bruxelles. A gennaio 2014 mi rispondono che su

sulla sicurezza sul lavoro (Dlgs

un paio di punti segnalati vedono ipotesi di violazione. Ripartono

106/09): dimezzamento delle sanzioni ai datori, norma cosiddetta

scambi di lettere tra Bruxelles e Roma. Pochi giorni fa ho appreso

salva­manager, proroga del documento di valutazione dei rischi,

che la mia denuncia è stata trasferita all'archivio delle procedure

stress da lavoro correlato a altre amenità. Non mi va giù. Mi metto

d'infrazione, in pratica si tratta dell'apertura ufficiale della

al computer e spedisco per email una denuncia di nove pagine al

procedura, incentrata sul punto della sostituzione del documento

Segretariato generale della Commissione europea, che a Marzo

valutazione rischi con l'incaricato”.

2010 scrive allo Stato italiano per chiedere lumi. Inizia un

Perché ha scelto di battere la strada europea per far valere le

carteggio, e una procedura d'infrazione (2010/4227) viene aperta il

sue posizioni? Che significato ha la sua battaglia?

30 settembre 2011. Intanto cambia il Governo con l'arrivo di Monti,

“In Italia un privato cittadino non può fare ricorso alla Consulta,

le lettere tra le parti continuano, e nel novembre 2012 la

quindi ho optato per Bruxelles. Le lettere vanno scritte in modo

Commissione emette un 'parere motivato', invitando lo Stato

articolato e dettagliato, altrimenti le archiviano subito: per farlo, ho

italiano a modificare alcune delle parti segnalate del decreto”.

chiesto consigli a parlamentari, sindacalisti, amici esperti del

Ma l'Italia dice no, e sostiene di essere nel giusto, ribadendo

settore, ma nessuno mi ha aiutato, cosi' mi sono arrangiato da me.

le proprie posizioni ed inviando il 24 Gennaio 2013 a

Certo non mi aspettavo che nascessero un 'rapporto epistolare'

Bruxelles, sentenze di tribunale a sostegno della propria tesi.

così intenso e conseguenze giuridiche così importanti tra la

“Di conseguenza, la Commissione nel giugno 2013 mi scrive per

Commissione e un cittadino senza un ufficio legale dietro. Ormai a

chiedermi di fare altrettanto: e io invio una ventina di sentenze. Nel

Bruxelles mi conoscono bene, magari passo da 'rompiscatole' ma

gennaio 2014 poi la Commissione esorta l'Italia a far applicare la

c'è stima perché non credo che rispondano a tutti. Per me è stato

direttiva europea violata, la 89/391/cee sulla sicurezza sul lavoro.

importante trovare ascolto. Trovo inaccettabili le morti e gli

Dopo altri mesi di carteggio, di recente il Parlamento italiano

incidenti sul lavoro che ci sono ogni giorno, e mi sembra che il

approva un Disegno di legge che recepisce alcune direttive

tema anche per questo Governo non rappresenti una priorità. Nel

europee violate (legge europea 2013 bis), tra cui un punto della

Jobs Act c'è pure una delega in bianco per semplificare

mia procedura, quello sul datore che, quando apre una nuova

ulteriolmente le norme sulla sicurezza sul lavoro. Questa cosa,

impresa, deve dimostrare di aver fatto una valutazione dei rischi

unita al progetto di Agenzia unica Ispettiva, con un solo ispettore

entro un determinato tempo (90 giorni). Ma ci sono altri punti che

per tutti i settori (Inps, Inail, Asl, Dpl), e alle riduzioni di organici

sono evasi, come quello sulla deresponsabilizzazione del datore di

negli ispettorati, mi fa temere che si voglia 'rompere meno le

lavoro: una cosa non indifferente, sulla quale secondo me ci sono

scatole' alle aziende. Noi su questi temi continueremo a dare

margini di segnalazione alla Corte di giustizia europea. Staremo a

battaglia”.

n. 42 - 10 novembre 2014


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Il libro "Lettere dall'Inferno": la rubrica di Quiriconi su Il Tirreno va in libreria

Una volta, alle rubriche dei giornali le gente scriveva per problemi di cuore, per parlare di sport, di costume, di politica. Oggi, tra i temi che va vanno di più ci sono la cucina o il gossip. Ma da circa un anno e mezzo, su Il Tirreno, c'è una rubrica settimanale (lavoro@iltirreno.it) dove si parla di lavoro. Dove la gente (centinaia di persone) scrive per cercarlo, per capire come 'vendere' la propria professionalità, come accedere a degli ammortizzatori o a dei concorsi. A volte, si scrive anche per sfogarsi. Perché spesso non bastano nemmeno un paio di lauree, tanta buona volontà e disponibilità per trovare uno straccio di impiego. Un universo di 'senza lavoro' che racconta la frantumazione, anche psicologica, di un mondo che spesso non sa più a chi rivolgersi. E allora va bene anche un sindacalista magari mai visto, al quale mandare una lettera e chiedere lumi. Questo sindacalista è Daniele Quiriconi, responsabile mercato del lavoro di Cgil Toscana. E l'esperienza della rubrica è finita in un libro intitolato “Lettere dall'Inferno ­ Il lavoro in Toscana attraverso le lettere a il Tirreno”, edito da Fvl e Settegiorni e scritto dallo stesso Quiriconi con la collaborazione della giornalista Giovanna Mezzana. Il libro (prefazione di Roberto Bernabò, già direttore del giornale,

postfazione di Serena Sorrentino, con un contributo di Gianfranco Simoncini) sarà presentato martedì 18 novembre alle 17,30 a Pistoia al museo Marino Marini (palazzo del Tau): presenti i due autori, ancora Gianfranco Simoncini e Serena Sorrentino, Alessio Gramolati e il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli. Il libro alterna riflessioni socio­economiche e considerazioni su politica e sindacato di Quiriconi, l'analisi di chi sono quelli che scrivono da parte di Mezzana, interventi degli ospiti citati, la raccolta delle lettere più pregnanti. I mittenti sono stati divisi dagli autori in tre categorie. La prima, i razionali: sono coloro che hanno fermo un obiettivo, ancorato di solito al percorso di studi che hanno fatto o alle esperienze acquisite o alle esigenze del loro quotidiano; fanno richieste precise, circoscrivono il problema e, alla fine, non si danno per vinti; sono la maggior parte: 46 lettori. Seconda categoria, i disperati: hanno alle spalle decine di esperienze di lavoro alla stop­and­ go, hanno cercato ovunque (Centri per l’Impiego, Agenzie per il lavoro...), hanno mandato decine di curricula, e passano la giornata a frugare annunci sul Web; non vedono alcuno sbocco, si sentono “alla frutta” e chiedono un consiglio su come/dove trovare «un lavoro qualsiasi», «in qualunque settore», «anche dove non ho esperienza», e qualcuno, per lo più uomini, aggiunge «sono disposto ad andare anche all’estero»; sono in tutto 35 e­mail. Terza categoria, gli sprecati: nonostante un titolo di studio “alto”, o una professione nella quale si sono “testati” (ingegnere, farmacista, amministrativo…) e anni di esperienza qualificata, sono disposti a buttare tutto a monte pur di trovare un impiego; sono sette, tra laureati (anche con il massimo dei voti), professionisti licenziati e donne che si sono “ritirate” perché aspettavano un bambino.

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Il libro "Uno spaccato di solitudini, di chi non ha più reti a cui rivolgersi" Daniele Quiriconi, come è nata l'idea di questo libro? “L’idea di questo piccolo instant book è venuta conversando con l'allora direttore del Tirreno Roberto Bernabò nel luglio scorso. L’obiettivo è non disperdere nella cronaca i 'messaggi in bottiglia' che abbiamo raccolto in questo periodo di crisi drammatica rispondendo ad un centinaio di lettere che chiedevano orientamento. Il titolo può apparire esagerato ma, come scriviamo nella controcopertina, per chi si trova in questa condizione, spesso da anni, non lo è affatto. Riproporre in forma di diario, raccogliendole, le lettere pervenute al giornale per la rubrica del lunedì, dice molto della fase che il Paese sta attraversando e del disorientamento e delle difficoltà di tante persone”.

La realtà toscana e quella nazionale si sovrappongono? “Il nostro lavoro è stata anche l’occasione, dati alla mano, per far emergere ­ a partire dalla realtà toscana che però in questo caso è sovrapponibile a quella nazionale ­ i guasti del mercato del lavoro con i contratti di un giorno e la precarietà non scalfita neanche dai recenti provvedimenti, compreso il DL 34 di Renzi sui contratti a termine. Una realtà dalla quale bisognerebbe partire per assumere decisioni o legiferare. Esercizio, quello della verifica dei risultati rispetto all’azione legislativa, che in Italia, di questi tempi, sembra un miraggio”.

Cosa emerge? “E’ un libro sulla solitudine. La solitudine dei disoccupati, di chi non incontra sul suo cammino reti, relazioni, soggetti che possano, più profittevolmente di quanto può fare uno sconosciuto che ti risponde su un giornale, aiutare a orientarti in un periodo di difficoltà. E’ anche un lavoro sullo spreco di intelligenze, di conoscenze, di esperienze. Basta pensare a tutti coloro che dichiarano di essere decisi ad andare all’estero come ultima spiaggia nonostante curriculum, pubblicazioni, percorsi di studio ragguardevoli. E su di un Paese che non valorizza le competenze nonostante la vulgata retorica di questi mesi”.

E il sindacato? “Ho parlato anche del sindacato e della CGIL, delle sue inadeguatezze e della necessità di una riorganizzazione alla luce delle trasformazioni sociali. Inadeguatezze politiche, di linguaggio, e appunto organizzative. Non è facile affrontare questo discorso in questa fase, sotto l’onda di un’aggressione strumentale e demagogica dall’esterno che più che un’aggressione al sindacato (non solo almeno) è un’aggressione al lavoro e alla sua funzione sociale che, come scrivo citando Trentin, dovrebbe essere invece anche uno strumento di autorealizzazione degli individui. Ma, a mio giudizio, questa è una discussione urgente e irrinviabile”.

Come ne esce la politica? “La riflessione sulla politica, e sul cambiamento antropologico della sinistra o meglio dello schieramento progressista, è un altro aspetto. Le parole d’ordine che vanno per la maggiore oggi, come scrivo nel volume, riecheggiano più che Gramsci il leader turco Erdogan. Ma qui siamo proprio nel novero delle opinioni personali”.

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Il libro "Dal neodiplomato all'esodato: storie che raccontano più di mille report" Giovanna

Mezzana,

nella rete dei servizi, e molti ci scrivono dopo aver provato

giornalista del Tirreno, si

tutto, vedendoci come ultima spiaggia”.

occupa

Che spaccato sociale emerge? Chi sono e cosa

delle

lettere

dei

lettori a lavoro@iltirreno.it:

chiedono quelli e quelle che scrivono?

le raccoglie, le seleziona e le

“C'è un ventaglio amplissimo: neodiplomati, chi è vicino alla

gira

pensione, professionisti, laureati anche con 110 e lode,

a

Daniele

Quiriconi.

Come è nato tutto?

bilaureati, ragazzi che hanno fatto master anche all'estero,

“Da qualche anno mi occupo

lavoratori di aziende del territorio rimasti disoccupati o

di lavoro ed economia, e nel

cassintegrati, mogli che scrivono per i mariti e viceversa.

maggio

direttore

Tante sono le donne tra queste persone: magari hanno

Bernabò mi affidò la gestione

lasciato un lavoro perché aspettavano un bambino e ora

di questa neonata rubrica, che

cercano di ritrovarlo. Le domande più ricorrenti che fanno?

esce ogni lunedì in tutte le

Quali benefit ha un imprenditore ad assumere una persona

nostre edizioni ­ a Livorno il martedì ­ e si alterna

che ha gli ammortizzatori sociali, quale lavoro è indicato

settimanalmente con una di consulenza legale dove a

rispetto al curriculum presentato. Ma tanti chiedono

rispondere alle lettere c'è un avvocato giuslavorista.

'qualsiasi' lavoro, purché serio. Non mancano quelli che

Temevo che, soprattutto all'inizio, la rubrica potesse non

sono rimasti disoccupati e domandano quali siano le strade

ingranare, nonostante l'intento pregevole, perché un conto

per trovare un'occupazione all'estero, pur senza conoscere

è commentare sui social network, un conto mandare una

le lingue o avere curricula particolarmente qualificati. E

mail con la propria storia. Invece fin da subito è arrivato un

questo pare riportarci indietro di decenni”.

sacco di mail. Il boom di contatti c'è stato a febbraio/marzo

I casi più particolari? Che significato ha il libro?

di quest'anno, tanto che abbiamo aumentato il numero di

“La donna ingegnere, 35 anni, che aveva lasciato

lettere pubblicate per volta, per rispondere a tutti. Abbiamo

un'occupazione sicura per la maternità e ora vuole rientrare

notato poi che la rubrica viene letta anche da una platea più

andando a lavorare in una Ong. Un ragazzo che ha avuto

ampia di quelli che scrivono, lo vediamo da quando poi ci

oltre venti contratti a tempo per mestieri diversi. Gli over 50

mandano lettere citando risposte passate di Daniele”.

esodati che non hanno neanche voglia di dirti il curriculum

Dalla tradizionale “posta del cuore”, o dalle tradizionali

e ti raccontano che per colpa della riforma Fornero non

“lettere al direttore”, a questo esperimento, pioniere tra

possono andare in pensione, e non sanno come fare. Il

i giornali, della “posta del lavoro”.

trentenne che ti spiega che incessantemente va a caccia di

“La gente si mette a nudo, manda nome e cognome, ti

offerte di lavoro comprando giornali, leggendo siti e

raccontano tutto, ti spediscono i curriculum sperando in

mandando curricula, e poi si rivolge a te lasciandoti il

risposte tagliate ad hoc sulla propria professionalità.

A

numero di cellulare e dicendoti: 'Se sai di qualcosa, fammi

volte viene da chiedersi: ma tra Centri per l'impiego,

uno squillo'. 'Lettere dall'Inferno' è un titolo forte ma è così.

strutture pubbliche, sportelli istituzionali che ci sono perché

A me l'idea del libro è piaciuta subito, perché amo i libri con

si affidano a noi? A noi fa piacere ricevere questa fiducia, ci

storie vere, persone che esistono, richieste di aiuto

sentiamo responsabilizzati, proviamo a fare il massimo per

autentiche. E a volte queste storie raccontano più di mille

aiutare. Ti rendi conto che c'è qualcosa che non funziona

pagine di report economici”.

2013

il

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Il romanzo

"Fra l'arno e la strada": il primo romanzo di Manuele Marigolli stato prima operaio tessile, poi dirigente sindacale della Cgil, ricoprendo incarichi di primo piano. È stato segretario generale dei tessili di Prato e della Toscana e poi segretario generale della Camera del lavoro di Prato. LA TRAMA Giunto alla soglia della vecchiaia e consumato dalla malattia, Libero parte per la sua ultima avventura in compagnia di uno spinone. La meta sono i boschi dove ha passato gran parte della propria giovinezza. È l’occasione per un viaggio nel ricordo, e il protagonista ripercorre le tappe più importanti della propria esistenza, dalla vita sulle rive dell’Arno al primo incontro con la futura moglie, passando attraverso i giorni terribili dell’alluvione del ’66. Al centro delle sue riflessioni l’amore e la morte, ma anche il rapporto con i familiari e in particolare con la figlia: un legame fatto di mille incomprensioni ma anche di un affetto sconfinato. Alla fine del viaggio, qualcosa in Libero è cambiato: riuscirà a vedere la vita con occhi diversi? LE PAROLE DI EDOARDO NESI

E' in uscita "Fra l'Arno e la strada", il primo romanzo (Pagliai editore, 13 euro) di Manuele Marigolli, attualmente membro della segreteria di Cgil Toscana. Nato a Molino del Piano nel 1956, la famiglia si trasferì dopo la sua nascita a Compiobbi, dove ha vissuto fino a 16 anni. Dal 1972 vive a Prato, dove è

"Manuele Marigolli è riuscito a dar vita a un’idea di scrittura antica e calda, innervata dal nobile tentativo di continuare a credere nel potere del racconto orale e della descrizione. Bisogna sperare che l’autore voglia continuare a scrivere, e seguitare a mostrarci il mondo con la vividezza e il nitore e il coraggio di cui è intriso 'Fra l’Arno e la strada', libro di cui raccomando appassionatamente la lettura”: parola di Edoardo Nesi. Il libro sarà presentato per la prima volta presso la Camera del lavoro di Prato il 20 novembre alle 21.

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Il romanzo

"Un sogno nel cassetto che si realizza Ho cercato di scrivere coi 5 sensi" Manuele Marigolli, dove nasce l'idea di scrivere questo libro (che sarà presentato per la prima volta il 20 novembre presso la Camera del lavoro di Prato alle 21)? “Era un sogno nel cassetto che avevo da tanto tempo, e mi sono avvicinato alla scrittura con grande rispetto. Per la mia attività di sindacalista ho dovuto scrivere molto, ma un conto è scrivere di cose tecniche, un conto è scrivere di emozioni, in un modo che sia avvincente. Il soggetto ce l'avevo in testa da un po', la scrittura è venuta giù naturale. Il libro è stato scritto tra giugno 2012 e settembre 2013, nei ritagli di tempo, nei weekend, nelle notti. Dopo c'è stato il lavoro di limatura, ed è stato più faticoso che scriverlo”. E' un libro autobiografico? “No, anche se ci sono degli spunti autobiografici, così come spunti presi da cose successe a persone a me vicine. Un libro è sempre il racconto delle vite degli altri, e anche qui i personaggi sono inventati. Avessi fatto un libro autobiografico, sarebbe stato meno appassionante, in quanto la mia vita è stata più lineare. Certo che dentro ci sono i miei valori e anche le mie passioni: la politica, la caccia, la Fiorentina. Il tutto, mentre i temi dell'amore e della morte si alternano, all'interno di un impianto in cui il protagonista rievoca la sua esistenza: il libro si svolge in due giorni, in cui si evidenzia la distanza tra un mondo di campagna pretelevisivo e l'oggi. Senza dimenticare il ruolo della concezione delle figure femminili, che hanno una funzione decisiva sulla formazione dell'uomo”.

La scrittura è calda, descrittiva, risente della tradizione orale. Come è uscita una lingua così? “Certamente sono stato influenzato dai libri che ho letto. Il mio scrittore preferito? Marquez, per il senso magico della scrittura e delle storie, ma nel mio libro non c'è realismo magico, solo qualche iperbole. Io ho cercato di scrivere coi sensi: vista, tatto, olfatto, udito, gusto, in modo plastico, per far vivere le storie dal di dentro, cercando la partecipazione emotiva. Ci sono sì pagine più concettuali e psicologiche, ma l'obiettivo è portare il lettore dentro la vicenda umana dei protagonisti. Faccio parlare questi ultimi in dialetto, sia nel lessico che nella sintassi: qui l'influenza dell'oralità è grande, così come l'uso di parole ora sparite. Sulla lingua ci ho lavorato molto, prendendo spunto dagli ambienti popolari e contadini dell'epoca, rilanciando toscanismi arcaici che non ci sono più, come non c'è più il mondo descritto”. La Storia accompagna, fa capolino tra le vicende personali dei personaggi. Ma anche influenza. “I personaggi hanno delle passioni politiche. Il nonno di Libero era comunista, c'è un riferimento alla morte di Togliatti, agli anni di piombo, alla vittoria elettorale del Pci nel 1975­76, all'alluvione fiorentina. Tutti fatti che entrano nelle vicende di queste persone semplici che racconto”. Il significato del libro? Ce ne saranno altri, come auspica anche Edoardo Nesi? “Il libro parla dei nostri valori: solidarietà, bisogno di politica giusta, lavoro, rifiuto della guerra. E' anche un libro dove si ride, perché l'ironia è sempre salvifica. Se scriverò altri romanzi? Quando andrò in pensione, si vedrà. Intanto, al di là del valore dell'opera, aver scritto questo libro è stata una bella soddisfazione. A questo punto, non è più mio ma di chi lo leggerà: spero davvero che possa suscitare emozioni e riflessioni”.

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L'iniziativa Ma Garanzia Giovani funziona o no? On line c'è il sondaggio per capirlo esempio per raccontare il primo colloquio. Quanti più giovani sceglieranno di dedicare cinque minuti per partecipare a questo progetto compilando il questionario, quanto più funzionerà il passaparola, tanto più chiara e completa sarà la mappatura che riusciremo a far uscire attraverso questo monitoraggio "informale". L'invito per tutti è quello di compilare il modulo, e sopratutto di far circolare il link attraverso Facebook, Twitter, newsletter, siti, blog.

Il sito Repubblica degli Stagisti (un noto spazio di confronto sui temi del precariato) vuole saperne di più della Garanzia Giovani. Funziona? I giovani vengono convocati? Quali sono le proposte che ricevono? È importante capirlo, perché su questo progetto di matrice europea è stato investito un mucchio di soldi, 1 miliardo e mezzo di euro per il biennio 2014­2015: e il primo di questi due anni sta quasi finendo, senza che la Garanzia Giovani abbia finora prodotto grandissimi risultati (ad ora, 283mila iscritti e solo 7mila, un miraggio la possibilità di lavoro LEGGI TUTTI GLI ULTIMI NUMERI). Anche perché è partita con un certo ritardo, all'inizio di maggio, e si può dire che solo da settembre sia entrata davvero nella fase operativa. La Repubblica degli Stagisti ha stretto una inedita alleanza con l'associazione Adapt, che negli ultimi mesi ha concentrato la sua attenzione sulla Garanzia Giovani per denunciare i malfunzionamenti e proporre migliorie. E' stato elaborato e messo online un questionario, veloce e anonimo, che permette a ciascun under 30 che sia senza lavoro di venire a raccontare la sua storia con Garanzia Giovani. Alcune domande sono a risposta multipla, in altri casi lo spazio è libero per poter scrivere liberamente, per

COMPILA O FAI COMPILARE IL QUESTIONARIO CLICCA QUI BRUNETTI: "IL PROGETTO NON DECOLLA" “La garanzia giovani non decolla, con 285mila iscritti per meno di 7mila offerte. Il nostro sistema di servizi per l'impiego è una macchina che va aggiustata”. Lo ha detto Andrea Brunetti, responsabile politiche giovanili della Cgil. LEGGI TUTTO Daniele Quiriconi (segreteria regionale Cgil Toscana, responsabile mercato del lavoro) spiega che "come Cgil Toscana contribuiamo a diffondere l'indagine perché siamo da tempo impegnati a promuovere, sia al nostro interno che nel confronto con Regione Toscana, un processo di valutazione del Progetto Garanzia Giovani su cui manteniamo un giudizio critico. La nostra regione è quella che prima delle altre ha iniziato il lavoro di profilazione degli iscritti al portale e i colloqui di orientamento da parte dei centri per l'impiego, ma ad oggi non risultano particolari manifestazioni d'interesse ai fini delle assunzioni. La quasi totalità delle risorse destinate ai tirocini e al servizio civile è la dimostrazione che non ci si attendono vere e proprie opportunità di lavoro”.

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L'instant book Sblocca Italia? No, "Rottama Italia" 16 grandi firme contro il decreto Sedici grandi "firme"

Ecco l'introduzione, scritta dal curatore del volume, il

prendono

professor Tomaso Montanari:

posizione

sul decreto "Sblocca­

"Perché vogliamo che l’Italia cambi verso. Ma davvero.

Italia",

nel

Vogliamo un Paese moderno. E cioè un Paese che guardi

che

­

tentativo

di

avanti. Un Paese che sappia distinguere tra cemento e futuro.

"rilanciare" l'economia

E scelga il futuro. Vogliamo un Paese in cui chiamiamo

italiana ­ rischia di

sviluppo ciò che coincide con il bene di tutti, e non con

essere

pesante

l’interesse di pochi. Un Paese in cui lo sviluppo sia ciò che

contributo

un

alla

innalza ­e non ciò che distrugge­ la qualità della nostra vita.

devastazione

del

Un Paese che cresca, e non un Paese che divori se stesso.

paesaggio,

un

Un Paese capace di attuare il progetto della sua Costituzione.

regalo alle lobby. Un

e

Una Costituzione che da troppo tempo “è ancora un

libro ­ corredato da 13

programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da

vignette

più

compiere”, una Costituzione in cui “è scritta a chiare lettere la

graffianti autori satirici

dei

condanna dell’ordinamento sociale in cui viviamo” (Piero

italiani

disponibile

Calamandrei). Il decreto Sblocca­Italia è, invece, un doppio

gratuitamente in formato pdf, affinché ­ mentre il decreto viene

salto mortale all’indietro. Un terribile ritorno a un passato che

discusso in Aula ­, si apra il dibattito nel Paese e lo Sblocca­

speravamo di aver lasciato per sempre. Un passato in cui

Italia (che in realtà è un "Rottama­Italia") si possa fermare.

“sviluppo” era uguale a “cemento”. In cui per “fare” era

Un'operazione editoriale unica: un istant book gratuito nel

necessario violare la legge, o aggirarla. In cui i diritti

quale 16 autorevoli firme smontano pezzo per pezzo il decreto

fondamentali delle persone (come la salute) erano considerati

Sblocca­Italia elaborato dal governo di Matteo Renzi.

ostacoli superabili, e non obiettivi da raggiungere. Giuseppe

­

Dossetti avrebbe voluto che nella Costituzione ci fosse questo Ellekappa, Altan, Tomaso Montanari, Pietro Raitano,

articolo: “La resistenza individuale e collettiva agli atti dei

Giannelli,

Giovanni

poteri pubblici che violino le libertà fondamentali e i diritti

Losavio, Massimo Bray, Maramotti, Edoardo Salzano,

Mauro

garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni

Bucchi, Paolo Berdini, Vezio De Lucia, Riverso, Salvatore

cittadino”. La prima, e più importante, resistenza allo Sblocca

Settis, Beduschi, Vincino, Luca Martinelli, Anna Donati,

Italia passa attraverso la conoscenza, l’informazione, la

Franzaroli,

Pietro

possibilità di farsi un’opinione e di farla valere. Discutendone

Dommarco, Domenico Finiguerra, Giuliano, Anna Maria

nelle piazze e nei teatri, nelle televisioni e alla radio.

Bianchi, Antonello Caporale, Staino, Carlo Petrini: un

Richiamando

elenco importante e inedito per ribadire i valori della tutela del

rappresentanti in Parlamento. E, se necessario, anche

territorio, della legalità e della visione di un futuro sostenibile.

ricorrendo al referendum: se ­ alla fine e nonostante tutto ­

Maria

Biani,

Pia

Paolo

Maddalena,

Guermandi,

Vauro,

al

progetto

della

Costituzione

i

nostri

questo sciagurato decreto Rottama Italia diventerà legge dello È stato Sergio Staino a pensare per primo a questo libro. Tutti

Stato. Perché non siamo contro lo Sblocca Italia. Siamo per

gli autori (dei testi e delle vignette) e l’editore hanno lavorato

l’Italia".

gratuitamente.

SCARICA L'INSTANT BOOK

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La presentazione "Nomenklatura, chi comanda davvero in Italia": il 18 a Firenze

"Nomenklatura ­ Chi comanda davvero in Italia":

Antonio Davide Barretta (Direttore generale

il libro di Roberto Mania e Marco Panara sarĂ

presidenza Regione Toscana), Massimo Cugusi

presentato e oggetto di un dibattito a Firenze il 19

(Associazione Amerigo), Antonella Mansi

novembre alla Sala Verde di Palazzo Incontri (via

(vicepresidente Confindustria nazionale).

de' Pucci, ore 17,30). Interverranno lo stesso Panara, Alessio Gramolati (segretario Cgil

L'evento è organizzato da Associazione Amerigo

Toscana), Livio Giannotti (ad Quadrifoglio),

e Cgil Toscana.

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Riordino istituzionale Province, lavoratori in agitazione Domani tante iniziative di protesta tagli saranno confermati e se non verrà fatta chiarezza sul futuro delle Province, i Segretari generali regionali di Funzione Pubblica Cgil, Cisl FP e Uil­Fpl, rispettivamente Antonio Lazzaro, Marco Bucci e Mario Renzi terranno una conferenza stampa dopo domani, mercoledì 12 Novembre, alle ore 12,30, nella sede della Cisl Toscana, via Benedetto Dei 2/a, a Firenze.

FIRENZE La decisione di cancellare le Province è già stata presa. La bozza di Legge di stabilità prevede un taglio di risorse da un miliardo di euro. Per la Toscana significa 96 milioni di euro in meno, che si sommano ai 36 già decisi pochi mesi fa. Nessuno però, né in Parlamento, né in Toscana, ha definito con esattezza che fine faranno i lavoratori delle Provincie (4500 nella nostra regione) e come potranno, senza risorse, continuare a garantire ai cittadini i servizi finora svolti. O chi dovrà svolgere i compiti finora assegnati alle Province. Tre esempi su tutti: la sicurezza nelle scuole, la manutenzione delle strade provinciali e il controllo sull’ambiente e l’assetto idrogeologico. Per questo Cgil, Cisl e Uil del settore pubblico hanno proclamato lo stato di agitazione regionale e organizzato per domani, mercoledì 12 Novembre, una giornata di mobilitazione regionale, con presidi e manifestazioni in tutte le 10 province toscane. Per chiedere di sapere quale sarà il loro futuro. E per informare i cittadini, affinché sappiano di chi sono le responsabilità se la strada provinciale che percorrono è piena di buche o se nella classe dei loro figli cadono calcinacci dal tetto. Per spiegare agli organi di informazione le motivazioni della protesta e le situazioni gravissime cui la Toscana va incontro se i

ELI LILLY, ACCORDO CHE PUNTA SU INCLUSIONE E WELFARE LEGGI TUTTO L'OFFERTA

UNICOOP FIRENZE, MOSSA ANTICRISI GIU' I PREZZI DI MILLE PRODOTTI

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Cgil Toscana I video della settimana del Canale Youtube POGGIBONSI "Rosso d'ottobre" Camusso in tour nelle fabbriche e a un dibattito al Politeama Interviste a Claudio Guggiari e David Bussagli GUARDA IL VIDEO

FIRENZE La giornata dei lavoratori Sabo sotto la Provincia La paura, l'ansia e poi l'arrivo della notizia degli ammortizzatori sociali

GUARDA IL VIDEO

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La rubrica MORTE DA STRESS, LA CASSAZIONE RICONOSCE LE COLPE DEL DATORE Con la sentenza n. 9945/2014, la Corte di Cassazione ha

diligenza del prestatore di lavoro ai sensi dell'art. 2104 c.c.

riconosciuto, nel caso di un dipendente morto per infarto da

Difatti, “l'oggettiva gravosità e l'esorbitanza dai limiti della

superlavoro, la responsabilità del datore di lavoro e il diritto

normale tollerabilità non era in alcun modo riconducibile a

degli eredi al risarcimento dei danni patrimoniali e morali. Nel

iniziative volontarie del lavoratore di addossarsi compiti non

caso di specie, la vedova del lavoratore aveva adìto il

richiesti o di svolgere gli incarichi con modalità non coerenti

Tribunale deducendo che il coniuge negli ultimi mesi del

con la natura e l'oggetto degli stessi”.

proprio rapporto di lavoro si era trovato ad operare in

Quanto all’onere della prova, la giurisprudenza di legittimità

condizioni di straordinario aggravio fisico per l’intensificazione

ha avuto più volte modo di affermare che, ai fini

della sua attività lavorativa che aveva raggiunto ritmi

dell'accertamento della responsabilità del datore di lavoro ex

insostenibili. Il Tribunale rigettava la domanda, mentre la

art. 2087 c.c., incombe sul lavoratore, che lamenti di aver

Corte di Appello, accertato il nesso causale tra l’infarto e

subìto un danno alla salute a causa dell'attività lavorativa

l’eccessivo stress lavorativo, riformava la sentenza di primo

svolta, l'onere di provare l'esistenza di tale danno, la nocività

grado, condannando la società ex datrice di lavoro a risarcire

dell'ambiente di lavoro ed il nesso causale fra questi due

il danno agli eredi. Da ultima, anche la Suprema Corte ha

elementi. D'altra parte il datore di lavoro deve provare che il

ritenuto sussistente la responsabilità dell’imprenditore per la

danno è dipeso da causa a lui non imputabile e cioè di avere

mancata adozione delle misure idonee a tutelare l’integrità

adempiuto al suo obbligo di sicurezza, apprestando tutte

fisica del lavoratore. Ai sensi dell'art. 2087 c.c., infatti, ricorda

quelle misure e cautele atte a preservare l'integrità psicofisica

la Corte, il datore di lavoro è tenuto a garantire l'integrità

e la salute del lavoratore nel luogo di lavoro, tenuto conto del

fisica dei propri dipendenti, senza che possa assumere

concreto tipo di lavorazione e del connesso rischio per evitare

particolare rilievo e denotare una colpa del lavoratore la

il danno (cfr. Cass. n. 3786/2009, n. 21590/2008, n.

specifica condotta del dipendente in ossequio ai canoni di

9817/2008, n. 2491/2008). LEGGI TUTTO

a cura dello Studio Rusconi

Via della Condotta 12, 50122 Firenze partita iva 05724800486 Tel. 055-2302805

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NonSoloToscana

In nove mesi, 754 morti sul lavoro Il giovedì è il giorno con più incidenti numero minore di infortuni mortali nel Centro (109). Il settore delle costruzioni quello in cui si è verificato il numero più elevato di incidenti mortali (13,7 per cento dei casi), seguito dalle attività manifatturiere (12 per cento) e dai trasporti e magazzinaggi (8,4 per cento). Alla capitale spetta poi il record peggiore quanto a maggior numero di vittime (sono 27), seguita da Bari (20), Torino e Lodi (19). Mentre l’incidenza più alta della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa a livello provinciale viene registrata ad Isernia (145,6). Le donne che hanno perso la vita sul lavoro nei primi 9 mesi del 2014 sono state 33 (5,8 per cento del totale). Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 71 pari al 12,5 per cento del totale. Il giovedì il giorno della settimana in cui si è verificato il maggior numero di incidenti. Quasi il 70 per cento delle morti bianche ha coinvolto lavoratori con un’età superiore ai 45 anni. LEGGI TUTTO

Nove mesi di morti sul lavoro per un’epigrafe drammatica che conta 754 vittime: di cui 569 decedute sul luogo di lavoro e 185 in itinere. Sono questi, purtroppo, i freddi e tristi contorni della geografia degli infortuni mortali raccontata nella più recente indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering (sulla base di dati Inail). Un panorama sconcertante che racconta il fenomeno delle morti bianche da gennaio a settembre 2014 nel nostro Paese e dove ancora una volta la Lombardia CORTE COSTITUZIONALE conta il maggior numero di decessi sul luogo di lavoro (64); 59, invece, sono quelli registrati in Emilia Romagna, 54 in Puglia, 53 in Piemonte, 50 in Sicilia e 44 in Veneto. Intanto, l’unico valore in diminuzione è il decremento della mortalità rispetto al 2013. Era, infatti, pari al 4,6 per cento a fine giugno, mentre a fine settembre è sceso a 2,4. (I dati completi sono disponibili sul sito www.vegaengineering.com ). Il risultato peggiore sull’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa secondo l’Osservatorio mestrino viene, invece, rilevato in Molise (70,4 contro una media nazionale pari a 25,3). SCIARRA (COMITATO SCIENTIFICO Seguono Basilicata (50) e Puglia (46,7). Il maggior IRES TOSCANA) E' STATA ELETTA numero di incidenti per macroarea geografica viene registrato nel Sud della Penisola(139), mentre il

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Cultura

I libri della settimana dall'archivio storico di Cgil Toscana COMBATTERE

LA POVERTÀ:

LAVORO

NON ASSISTENZA

Autore: Hyman Philip Minsky (a cura di Laura Pennacchi e Riccardo Bellofiore) Parole chiave: Stato ­ recessione ­ profitto ­ povertà ­ lavoro ­ Keynes ­ economia ­ credito ­ capitalismo. Casa editrice: Ediesse Pubblicato nel: ottobre 2014. Pagine: 259. ISBN: 978­88­230­1864­8 Hyman Minsky è un economista keynesiano famoso per le sue tesi sulla instabilità finanziaria del capitalismo, che da molti sono state ritenute in grado di spiegare le dinamiche dell’ultima fase economica, e in particolare la Grande Recessione. Questo volume raccoglie alcuni scritti, editi e inediti, che testimoniano del suo interesse per le questioni relative al modo di affrontare la povertà e al tipo di piena occupazione che sarebbe necessaria nel capitalismo sviluppato.

BREVE

PER

LA SCUOLA DI TUTTI

STORIA DELLA SCUOLA ITALIANA

Autore: Giorgio Mele. Parole chiave: scuola ­ riforme ­ istruzione ­ diritti ­ democrazia ­ Costituzione. Casa editrice: Ediesse. Pubblicato nel: luglio 2014 Pagine: 151. ISBN: 978­88­230­1873­0 Senza uguaglianza il diritto all’istruzione rischia di trasformarsi in privilegio per chi può permettersi una costosa scuola privata e in concessione e carità di una scuola pubblica dequalificata per chi è in basso nella scala sociale. Rileggere la storia della scuola significa rileggere anche la storia del nostro paese. Dalla legge Casati alla riforma Gentile, alle leggi razziali del 1939, fino alla riforme Moratti e Gelmini), Giorgio Mele ci ricorda che senza uguaglianza non esiste né la democrazia né un vero diritto allo studio, per tutti.

I volumi possono essere presi in prestito per un periodo massimo di un mese Via Pier Capponi 7 ­ 50132 Firenze web: http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it ; Tel:055.5036288

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In viaggio con... Canarie, Tenerife, club Jacaranda: un'esotica settimana di relax

17­24 NOVEMBRE, 665 EURO 8­15 DICEMBRE, 570 EURO 15­22 DICEMBRE, 570 EURO (volo, pullman interni, hotel pensione completa) Il Jacaranda è apprezzato da molti anni dalla clientela italiana ed è forse il più noto club italiano non solo a Tenerife, ma in tutte le Canarie. Abbiamo selezionato questa struttura proprio per la sua capacità di soddisfare le aspettative degli ospiti italiani e di far respirare un’atmosfera esotica tra giardini verdissimi e piscine su diversi livelli. L’animazione iClub, che garantisce da sempre

programmi diurni e serali di successo, contribuisce a rendere l’atmosfera ancora più familiare. DOVE SI TROVA È situato a Costa Adeje nel cuore di una bella zona residenziale in cui sorgono bar, ristoranti, pub e centri commerciali, e non lontano dallo splendido lungomare. Dista circa 20 km dall’aeroporto. SPIAGGIA E PISCINA A circa 350 m dalla spiaggia sabbiosa di Fañabé e a 1 km dalla “Playa del Duque”. L’hotel dispone di 6 piscine di cui due per bambini e una dedicata alle attività proposte dal nostro staff di animazione (dall’1/11 una piscina per adulti sarà climatizzabile) SCOPRI TUTTO IL PROGRAMMA

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In viaggio con... In arrivo crociere con sconti eccezionali: scegli la tua meta

LE EMOZIONI DI UNA CROCIERA COSTA... CON UNO SCONTO ECCEZIONALE SULLE PARTENZE DEL CATALOGO COSTA CROCIERE 2014/2015 Sconto di 200 € euro a cabina sulle partenze Costa Crociere 2014/2015 Prenotate ENTRO IL 31 DICEMBRE 2014 solo nelle nostre agenzie di viaggio Alhambra Viaggi a Firenze e Ctc di Promoturismo a Prato Lo sconto è cumulabile con tutti gli sconti Costa Crociere e con lo sconto Costa Club Sono escluse solo le partenze di Natale, Capodanno e Ferragosto

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In viaggio con... "Scatta la tua vacanza": vince Londra, poi Chicago. Ecco la premiazione

FOTO CHICAGO, SECONDA CLASSIFICATA

FOTO LONDRA, PRIMA CLASSIFICATA Lo scorso 7 novembre, presso l'agenzia CTC di PROMOTURISMO (Centro Commerciale PARCO Prato), c'è stata la premiazione del concorso #SCATTALATUAVACANZA Prima si è calssificata la foto di Londa (scattata da Elena), seconda quella di Chicago (scattata da Anna). Complimenti a tutte e due

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Taccuino TOSCANA SOLIDALE 18MILA DOMANDE PER GLI AIUTI A FAMIGLIE E LAVORATORI IN DIFFICOLTA': CONTRIBUTO PRESTITO足MICROCREDITO GARANZIE PER I DEBITI LEGGI TUTTO

SOCIAL NETWORK SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK https://www.facebook.com/cgil.regionale.toscana SUL PROFILO FACEBOOK https://www.facebook.com/#!/cgil.toscana?fref=ts SCRIVICI A: tgalgani@tosc.cgil.it nbisogni@tosc.cgil.it

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LA TRASMISSIONE "TOSCANA LAVORO" LA PRODUZIONE TV DI CGIL TOSCANA SU SINDACATO, SOCIETA', ECONOMIA IN ONDA OGNI SABATO ALLE 21,30 SU TOSCANA TV (CANALE 18 DEL DIGITALE TERRESTRE) REPLICA OGNI DOMENICA ALLE 13,50

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In breve

Ingiustificato licenziamento di un membro Rsu: scioperano i lavoratori della Metalzinco (Siena) Siena, oggi hanno scioperato i avoratori dell’azienda METALZINCO s.p.a. per solidarietà contro l’ingiusto e ingiustificato licenziamento di un componente della R.S.U. Aziendale nonchè Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Tale licenziamento, motivato goffamente dall’azienda come sanzione disciplinare per un’azione che avrebbe commesso il proprio dipendente, altro non è che la volontà di allontanare un “Lavoratore scomodo” che da sempre ha lottato per i diritti dei Lavoratori e per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il delegato ha più volte giustamente segnalato alle autorità competenti pericolosità riscontrate nelle lavorazioni all’interno dell’azienda e ha indicato ad alcuni colleghi come avere il giusto risarcimento per i danni fisici subiti, attraverso il riconoscimento di malattia professionale. A fronte di tutto ciò la FIOM–CGIL di Siena preannuncia azioni legali a tutela del proprio iscritto e compagno perché ci sia l’immediato e pieno reintegro nel posto di lavoro e l’affermazione della verità. LEGGI TUTTO

Terme, la Filcams dice "no alla privatizzazione" La Regione replica: "C'è l'impegno per il settore" Filcams­Cgil, con le segreterie della Toscana, di Pistoia, Pisa e Chianciano, dice no alla privatizzazione della gestione annunciata dal presidente della Regione Enrico Rossi per le Terme. "Abbiamo letto nei giorni scorsi ­ dicono in un comunicato congiunto ­ le dichiarazioni sulla volontà di uscire da tutte le società partecipate. E' una cosa che ci preoccupa, pensando in particolare al settore termale, che nella sua accezione tradizionale soffre la crisi da anni, da quando cioè le cure non sono più supportate adeguatamente dal sistema sanitario nazionale. Un settore però che, tra mille difficoltà, ma anche con molto impegno e sacrifici dei lavoratori e degli addetti del settore, ha messo in campo azioni per il risanamento economico delle aziende e sta cercando di trasformarsi per continuare ad essere motore trainante dell'economia di interi territori, pensiamo a Montecatini, Chianciano e Casciana, provando a fermare l'emorragia di tanti posti di lavoro, a tempo indeterminato o stagionali". LEGGI TUTTO "La Regione Toscana non abbandonerà l'impegno per il termale né tanto meno i lavoratori del settore". Sara Nocentini, assessore regionale al turismo e al termalismo, risponde così, a stretto giro di posta, alle preoccupazioni sollevate da Filcams­Cgil di Toscana, Pisa, Vhianciano e Pistoia sulle terme. LEGGI TUTTO

Trw Livorno; i sindacati pressano i vertici Usa "Scaduto il termine programmato dei 10 giorni" Una lettera di Fim, Fiom e Uilm è stata inviata stamani alla multinazionale Trw ­ e per conoscenza a ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico, Regione Toscana, Comune di Livorno e prefettura ­, per sollecitare l'azienda perché, scaduti i 10 giorni di tempo dall'ultimo incontro al Mise, ai sindacati non risulta ancora sia stata fissata la data del confronto con il board americano, come invece stabilito. "Dall'ultimo incontro del 29 al Mise per la vertenza Trw ­ scrivono i sindacati nella lettera ­ per voce del vice ministro, eravamo usciti con l'impegno che entro 10 giorni sarebbe stata ufficializzata un'altra data per un nuovo incontro. Ad oggi superati i 10 giorni dall'impegno preso, riscontriamo non solo che non sia stato fatto un altro incontro, ma non ci sono ancora date fissate. Riteniamo il tutto un fatto grave, ­ proseguono i sindacati ­ che rischia di alimentare tensioni difficilmente arginabili dentro e fuori lo stabilimento Trw". "Riteniamo che l'atteggiamento della multinazionale Trw ­ aggiungono i sindacati ­ sia particolarmente irrispettoso, non solo nei riguardi dei lavoratori Trw Livorno, vista la delicata situazione di cui Trw stessa è complice, ma anche nei confronti dello Stato italiano. Riteniamo che, accertate le responsabilità di tali ritardi, i lavoratori Trw siano regolarmente retribuiti a partire dalla scadenza intimata dei 10 giorni come da accordi presi". LEGGI TUTTO

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