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Numero 48/2014 - Anno 4
T A NT I A UGUR I "Si chiude un anno denso: ora un meritato riposo, poi continueremo le lotte": Camusso scrive agli iscritti pagina 2 Dal Direttivo regionale ok alla nuova segreteria di Cgil Toscana: entrano Mirko Lami e Monica Pagni pagina 3
In primo piano Occupazioni e non solo: la grande mobilitazione sulle Province pagina 4-7 400 posti a rischio, la battaglia per il call center di Guasticce pagine 10-11 Conad vuole aprire per le feste, i lavoratori stoppano tutto pagine 12-13 Apre il sito del Sole24Ore Toscana, con intervento di Gramolati pagina 14
La Newsletter settimanale
22-12-2014
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Editoriale di Susanna Camusso Segretario Generale Cgil
Tanti auguri e grazie di cuore Ora un riposo, poi sarĂ ancora lotta
Care compagne e cari compagni, giunge al termine un 2014 denso, impegnativo, segnato da grandi cambiamenti, dalla persistenza della crisi, dalla messa in discussione della qualitĂ e libertĂ del lavoro, dei suoi diritti. Il lavoro che manca, quello precario, le tante espressioni del lavoro hanno avuto voci e volti il 25 ottobre e nello sciopero generale del 12 dicembre.
Lo hanno reso possibile l'impegno, lo slancio, la passione di tutte e tutti voi, delle vostre strutture. E' il momento di un meritato riposo, prepariamo le energie necessarie per dare continuitĂ alla nostra lotta, per continuare a dare voce e volto al lavoro, alla sua rivendicazione. Ad ognuno di voi e alle vostre famiglie auguri di un sereno Natale ed un grande buon anno.
n. 48 - 22 dicembre 2014
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Il Direttivo regionale Nella segreteria regionale entrano Mirko Lami e Monica Pagni sindacato, è uno dei volti simbolo della lotta per il salvataggio delle acciaierie: “Anche in questa nuova veste seguirò da vicino lo sviluppo dell'operazione Cevital, allargando gli orizzonti se necessario. Il Paese attraversa una fase di grandi difficoltà, bisogna stare nel merito dei problemi, affrontandoli e cercando di risolverli volta per volta. Io vengo dalla Fiom, mi sembra si sia fatto un passo notevole che porta a quello che il Congresso aveva indicato, cioè un governo unitario”, ha detto per commentare la sua nuova carica.
Esce Manuele Marigolli, che diventa il presidente di Caaf Cgil Toscana, ed entrano al suo posto Mirko Lami e Monica Pagni: oggi il Direttivo regionale di Cgil Toscana ha dato l'ok alla nuova segreteria di Cgil Toscana. Lami e Pagni si aggiungono agli altri membri della segreteria di Cgil Toscana Alessio Gramolati (segretario generale), Daniele Quiriconi, Dalida Angelini, Maurizio Brotini, Patrizia Bernieri. Mirko Lami, classe 1964, dal 1986 lavora alla Lucchini di Piombino. Iscritto e delegato Fiom Cgil dal 1987, già vicepresidente del Direttivo regionale di Cgil Toscana, responsabile di zona a Piombino per il
Monica Pagni, 52 anni, nata a Forlì, tecnico di laboratorio dipendente dell'Asl 9 a Grosseto, è stata prima coordinatrice della Rsu e poi segretaria provinciale della Funzione pubblica della Cgil di Grosseto (prima donna a ricoprire quella carica): “Tutto nel mio percorso in Cgil è accaduto di soprassalto, ora avverto una grande responsabilità, ci metterò tutto l'impegno possibile e spero di poter dare una mano. Io vengo dal settore pubblico, che attraversa un periodo difficile: bisogna far capire che i tagli al pubblico non penalizzano solo i lavoratori ma anche i cittadini e i servizi. Speriamo che per rendersi conto di ciò non si debba arrivare a vedere ospedali chiusi o scuole a pagamento”, ha spiegato poco dopo l'elezione.
n. 48 - 22 dicembre 2014
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Province Domani l'incontro col ministro Madia "Salvare i servizi e l'occupazione"
Occupazioni, nottate passate in branda nei Consigli provinciali, manifestazioni, cortei, sit in, flash mob: da giovedì scorso la Toscana, Cgil in testa, è capofila nazionale della mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil contro i tagli del Governo alle Province. Una mobilitazione impressionante che ha portato un primo risultato nella Legge di Stabilità: gli esuberi del personale avranno due anni di ricollocamento (in Comuni, Regioni o Stato) più poi due anni di Cassa integrazione. Ma ancora la lotta è aperta. Nel provvedimento nel dettaglio dovrebbero entrare anche le norme per regolare il personale in mobilità delle province. I dipendenti saranno ricollocati per 2
anni nei comuni, regioni o uffici statali; mentre nei due anni successivi andranno in cassa integrazione. Il testo è stato ripresentato nella stessa versione già inviata in commissione, con un'unica importante precisazione: la data del 31 dicembre 2016 indicata esplicitamente come spartiacque tra la fase di due anni in cui i lavoratori delle Province dovranno essere trasferiti presso gli altri uffici pubblici, e i successivi due anni nei quali in mancanza di un effettivo ricollocamento sarà applicata la procedura prevista dal decreto legislativo 165 del 2001, ossia la messa in disponibilità all'80 per cento dello stipendio che si conclude con la risoluzione del rapporto di lavoro. Stasera i sindacati confederali regionali di categoria hanno visto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. Domani partita decisiva: incontro tra il ministro Marianna Madia e i sindacati confederali nazionali (presìdi di fronte alla prefetture in ogni provincia). ROSSI: DIFENDERE IL LAVORO “Nessuno dovra’ rimanere a piedi. Nessun lavoratore dovra’ pagare con la perdita del posto di lavoro il costo di una riorganizzazione per certi versi disordinata”. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dopo che ha incontrato una delegazione di dipendenti della Provincia di Massa – Carrara. “La legge di riforma non è chiara e bisognera’ anche valutare le novità proposte nella legge di stabilità. Vanno definiti i criteri di applicazione della mobilità – ha proseguito – e il riordino delle funzioni deve avere l’obiettivo di salvaguardare servizi essenziali, dalla formazione all’agricoltura all’ambiente. A gennaio la giunta presenterà la sua proposta". LEGGI TUTTO
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Province Una mobilitazione impressionante E Firenze diventa capofila nazionale
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Province Firenze, Lucca, Pistoia, Pisa e Grosseto: non si risparmia nessuno
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Province Siena, Grosseto, Massa Carrara, Arezzo: con flash mob a Livorno
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Il presidio "Basta aggressioni al personale ferroviario, ormai abbiamo paura"
Giovedì 18 dicembre si è tenuto un presidio presso la stazione di Firenze SMN, organizzato da FiltCgil, FitCisl e Uiltrasporti Toscana, per denunciare le continue aggressioni di cui è oggetto il personale ferroviario: “Siamo di fronte a un grave problema di ordine pubblico a cui bisogna far fronte iniziando immediatamente con il togliere dall’isolamento il personale. Le FS devono smetterla di pensare esclusivamente all’alta velocità e le Istituzioni devono intervenire per fronteggiare un problema che riguarda i ferrovieri ma anche i cittadini/viaggiatori".
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Piombino "Cevital, mercì": la città ringrazia così gli algerini della Lucchini Etrusca". L'imprenditore ha gradito e si è messo in posa chiedendo di essere fotografato per mandare l'immagine anche in Algeria e sul sito aziendale.
GROSSETO: CAMIONISTA MUORE SUL LAVORO, LUTTO IN CGIL
Issad Rebrab ha incontrato a Piombino gli amministratori comunali e i sindacati per mettersi d'accordo su un calendario di incontri che i vertici Cevital e le rappresentanze dei lavoratori avranno ad iniziare dall'otto gennaio. Sul tavolo la questione del numero di dipendenti che saranno necessari già nelle prossime settimane nell'area del laminatoio. In una pausa dell'incontro il presidente Cevital, accompagnato da Mirko Lami, sindacalista Fiom Cgil, è passato in piazza Gramsci dove ha notato il cartello col quale un gruppo di piombinesi lo ringrazia per l'intervento sull'ex Lucchini: "Merci Rebrab da Costa
Un camionista, originario di Gavorrano (Grosseto), è morto dopo essere finito fuori strada in una curva con il suo tir. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Massa Marittima per i rilievi. Sul posto anche l'elisoccorso pegaso, il 118 e i vigili del fuoco che hanno aiutato i soccorritori ad estrarre l'uomo dalle lamiere. Lutto e cordoglio in Cgil. LEGGI TUTTO
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Guasticce Call center People Care, rischiano in 450. L'appello di Bellandi (Slc)
450 persone lavorano nel call center di People Care di Guasticce (Livorno). 360 a tempo indeterminato, il resto a contratto interinale o progetto. Tutta gente (80% donne, 3540 anni età media) che, a parte i dirigenti e i capiturno, lavora a part time, 20 ore di media alla settimana, per stipendi che non arrivano a 700 euro il mese. Ora si rischia la chiusura dell’azienda (pur avendo buoni bilanci e una grande flessibilità interna, frutto di accordi sindacali che hanno cercato di creare le condizioni per una maggiore redditività dell’azienda), dopo che ormai è data per persa la commessa con la Seat, l’unico cliente della struttura di Guasticce da dove partono le risposte per chi chiama i numeri 1240 e 892424. Che la situazione si fosse fatta grave lo si era visto già lo scorso 9 dicembre, quando c’era stato un incontro con i sindacati a livello nazionale e si era capito che, dopo la vertenza legale che vede di fronte l’azienda di call center e la Seat, le probabilità di rinnovo della commessa erano ridotte al lumicino. E ora si temono licenziamenti e disoccupazione (prima di Natale ci sarà un incontro tra sindacati e dirigenza). Spiega Filippo Bellandi (Rsu Slc Cgil): “In un territorio già martoriato dalla crisi, si pensi solo all'ultimo caso con la Trw, la
chiusura di People Care avrebbe un altro impatto fortissimo. Sarebbe una situazione davvero esplosiva anche per le ripercussioni sui consumi. A People Care non siamo più un’azienda di giovani, l’età media si è alzata e le prospettive di trovare un altro lavoro sono sempre più difficili. Ci sono poi famiglie che hanno marito e moglie che lavorano a Guasticce e per loro un licenziamento sarà ancora più drammatico. Ma, se succederà, sarà comunque pesante per tutti: potremo solo contare su degli ammortizzatori sociali, oltretutto ridotti rispetto ad altre categorie: in pratica soli 10 mesi di stipendio all’80%”. Bellandi non nasconde che le prospettive sono difficili. Con l’unico committente che si ritira, la People Care, azienda del Gruppo Contacta è intenzionata a chiudere e basta: “Il timore è che, visti i tempi della procedura per chiedere gli esuberi, le lettere di licenziamento possano arrivare già a febbraio sottolinea il sindacalista io voglio sperare che se si arrivasse a tanto si parli almeno di giugno, visto che la commessa Seat scade a maggio”. Per oggi 22 dicembre è stato indetto uno sciopero, il primo interno, con manifestazione in piazza Grande a Livorno. “Chiediamo aiuto a tutte le istituzioni, dal Comune alla Regione, devono esserci accanto in questo momento difficile ed essere pronti ad inserirci nell’accordo per Livorno auspica Bellandi , ma vogliamo anche un confronto con Seat, che fino a 5 anni fa, quando esternalizzò il call center, era il nostro datore di lavoro: non possono lavarsi le mani e dimenticarsi di noi, hanno ancora delle responsabilità nei nostri confronti. E sempre parlando di responsabilità sottolinea il sindacalista anche Pepole Care ne ha, visto che non ha diversificato le commesse e a suo tempo ha portato a Torino quella di Findomestic, che in questo momento sarebbe stata importantissima. Insomma chiosa gli errori li fanno gli altri e alla fine li paghiamo noi”.
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Guasticce In piazza Grande a Livorno: "La cittĂ soffre, no ad altri licenziamenti"
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Commercio/1 Natale, Santo Stefano e Capodanno Sciopero unitario delle commesse
A distanza di 3 anni ormai, la liberalizzazione degli orari commerciali mette in evidenza risultati molto diversi, rispetto alle attese che i proponenti avevano auspicato (il governo Monti ipotizzava un aumento del PIL e dell’occupazione). Non si è realizzato niente di tutto ciò. Anzi, i consumi CONTINUANO A CALARE, sia quelli alimentari che quelli non alimentari, oramai siamo in presenza di deflazione, i margini delle imprese commerciali diminuiscono e l'attacco al costo del lavoro si fa sempre più pressante, così come le condizioni di lavoro ed economiche durante le domeniche e le festività;
continuano a peggiorare, per effetto degli aumenti dei nastri orari della domenica e festivi con turni massacranti e mal retribuiti. Nonostante le aperture domenicali e festive molte aziende della Grande Distribuzione utilizzano gli ammortizzatori sociali e attuano procedure di licenziamento collettivo. Le aziende, soprattutto i negozi a conduzione familiare e i punti vendita delle catene commerciali, non hanno tratto beneficio da queste aperture deregolamentate, anzi, in molte chiudono, le città si svuotano di attività commerciali e la concorrenza diventa soccombente. Per citare alcune cifre, la Confcommercio dice che, nel 2014, ogni giorno chiudono 32 negozi. Inoltre, lavorare la domenica ed i festivi, in modo non regolamentato, vuol dire anche che le condizioni familiari degli addetti del commercio, in prevalenza donne, peggiorano e la qualità della vita è pessima perché non si riesce a contemperare i tempi di vita con quelli di lavoro (difficoltà nella cura dei figli, dei genitori anziani, del ménage familiare, e stress relazionali in famiglia). Una alternativa a questo modello di consumo c'è, bisogna tornare ad avere aperture regolamentate delle domeniche e dei festivi, che contemperino le esigenze dei consumatori, delle aziende e dei lavoratori, riportando al livello locale l'individuazione delle aperture, con principi definiti e concordati. Le Organizzazioni sindacali Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL sono a chiedere una legge che modifichi il decreto "Salva Italia", alcune proposte di Legge che chiedono che si regolamentino le aperture domenicali e festive sono al vaglio della commissione parlamentare, ma l'iter sembra essersi interrotto, nonostante molti, nella società civile, compresa la chiesa con le parole di Papa Francesco, sono concordi col sindacato. LEGGI TUTTO
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Commercio/2 Conad annuncia di aprire per le feste ma i lavoratori fanno stoppare tutto volantini con scritto "Vergogna", "Basta, fermiamoci", "La festa si vive, non si vende". Al loro fianco anche i rappresentanti della Chiesa locale, come il parroco di Bonascola don Piero Albanesi e Fausto Vannucci, delegato della Curia di Massa Carrara per le politiche del lavoro. In realtà, i tre sindacati hanno indetto l'ormai consueto sciopero regionale contro le aperture natalizie (25 e 26 dicembre, oltre al 1° gennaio) per fornire ai dipendenti una "copertura" nel caso in cui avessere deciso di restare a casa. Ma il timore di tuti era il possibile "effetto domino" con altri negozi che avrebbero potuto, invece di lasciare la gente a casa a scartare i regali, tirare su la saracinesca. Ma, come si diceva, da Conad del Tirreno non lasciano adito a dubbi: "Natale è un giorno sacro ha spiegato l'ad Baldi , nessuno dei nostri negozi resterà aperto". Linea su cui si sono mosse anche tutte le altre insegne della grande e media distribuzione, da Carrefour a Esselunga.
Quattro supermercati Conad a cavallo tra la Toscane e la Liguria, e cioè a Bonascola, Castelnuovo Magra, Lerici e Carrara (anche se sembra che per quest'ultima si parla soltanto del giorno di Santo Stefano) espongono in bacheca l'orario di apertura per la prossima settimana ed i lavoratori scoprono così che si dovrebbero presentare al lavoro anche la mattina del 25, rimanendo quindi con il solo pomeriggio libero. Parte la protesta, con un presidio e relativo volantinaggio , ma poco dopo dalla sede centrale di Conad del Tirreno, l'aministratore delegato LA POLEMICA Ugo Baldi, contattato dal Tirreno, fa sapere che tuti i negozi con la loro insegna il giorno di Natale resteranno chiusi. Insomma, la vicenda si conclude rapidamente, dopo una partenza in cui i lavoratori erano stati durissimi, con il coinvolgimento diretto dei sindacati del commercio Filcams Cgil, Fisascat Cis GABANELLIGUCCI, BOTTA E RISPOSTA e Uil Tucs, che si era tradotto in un clamoroso LEGGI TUTTO presidio davanti all'ingresso Conad di IL MONITO DI FIOM FIRENZE Bonascola, al centro comerciale La Perla, con LEGGI TUTTO tanto di distribuzione di n. 48 - 22 dicembre 2014
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La novità Nuovo sito toscano per il Sole24Ore Debutto con articolo di Gramolati 6,9%. Ciò ha determinato le dinamiche recenti: la crisi ha colpito in primo luogo l'industria e ne ha anche esasperato le preoccupazioni, e soprattutto nella seconda fase si sta rischiando di ridimensionare eccessivamente la pur bassa presenza industriale della zona. In realtà questo processo riguarda tutto il Paese e con esso la Toscana, dove ormai il peso del manifatturiero è di poco superiore al 15%. Questo processo di "deindustrializzazione precoce" è caratterizzato da comportamenti assai differenziati: c'è una parte della nostra industria che si mostra estremamente competitiva sui mercati internazionali, tant'è che il nostro export in questi anni di crisi ha superato tutte le regioni italiane; ma ci sono anche altre imprese che sono in profonda difficoltà. Nella costa il primo pezzo, a parte sporadiche eccezioni, manca, per cui la crisi di alcune aziende più rilevanti rischia di squilibrare l'intero sistema produttivo.
E' online da pochi giorni il nuovo sito toscano del Sole24ore
Com'è noto non esiste una ricetta unica che sia in grado di definire il
(CLICCA QUI): tra i primi interventi ospitati, quello del
rapporto ideale tra industria e servizi, tuttavia sotto una certa soglia il
segretario generale di Cgil Toscana Alessio Gramolati
sistema rischia di destabilizzarsi. Questo rischio pare sia stato colto in ritardo probabilmente perché i primi segnali di crisi si formano nell'industria
Le difficoltà dell'economia della costa Toscana, con l'eccezione di Pisa che
e solo dopo nei servizi, per cui c'è da temere che, se non si opporranno
meriterebbe una riflessione a parte, vengono da lontano, e dipendono
rimedi, la situazione subirà un crollo drammatico già nei prossimi mesi,
anche dal fatto che alla crisi delle molte partecipazioni statali presenti
quando ad esempio non ci saranno più risorse per la Cassa integrazione.
nell'area non si è accompagnato lo sviluppo di attività alternative, in grado
Peraltro la stessa natura della presenza industriale costiera, caratterizzata
di rimpiazzarle.
da imprese multinazionali, rende questa economia particolarmente
In alcune aree il turismo è riuscito in parte a creare una diversificazione,
vulnerabile alla bassa fedeltà al territorio di queste realtà, e di contro non
ma la qualità e l'intensità dell'occupazione (data anche la stagionalità)
trova una presenza imprenditoriale diffusa in grado di reinventarsi nei
sono state insufficienti. Non solo, l'area costiera vede anche una ridotta
momenti di difficoltà, come accade in altre parti della regione.
offerta imprenditoriale. Il segno di questa lunga storia è ben evidenziato da
Per queste ragioni l'Accordo di Programma su Piombino rappresenta un
alcuni indicatori che confermano un modello di sviluppo concentrato su
modello importante. Quell'accordo è frutto della mobilitazione dei lavoratori
poche attività, spesso isolate dal resto del sistema. Primo fra questi
della Lucchini e dell'unità di tutte le istituzioni e parti sociali nel confronto
indicatori è la bassa domanda di lavoro; basti pensare che per raggiungere
con il Governo. Rappresenta una buona pratica per il rilancio dell'industria
gli stessi livelli occupazionali toscani occorrerebbero per le province di
su un livello competitivo più alto e ambientalmente sostenibile. Un modello
Livorno e Massa Carrara almeno 18.000 ulteriori occupati, al netto della
nel quale la qualificazione dell'offerta logistica e infrastrutturale si è rivelato
Cig che lì rimane molto alta.
un formidabile fattore d'attrattività, come dimostrano le offerte di acquisto
A Livorno, il valore aggiunto procapite è al di sotto della media regionale,
che hanno visto prevalere l'algerina Cevital. Quello stesso modello ha
mentre ancora più grave appare la situazione di Grosseto e Massa Carrara
possibilità di dare risultati anche per Livorno, se si sapranno ricostruire
che sono addirittura fanalino di coda della media nazionale. A questi dati
analoghe convergenze. Per questo scopo è stata presentata anche qui
vanno poi sommati quelli relativi alla qualità occupazionale: infatti, se in
una piattaforma sindacale che è alla base del confronto fra tutte le parti.
Toscana il rapporto fra i contratti a tempo indeterminato e quelli precari è
Ma è tutta la costa che ha bisogno di una politica di rilancio che, attraverso
rispettivamente del 65% contro il 35%, nelle province costiere questo
accordi e intese mirate, mobiliti investimenti e qualifichi produzione e
rapporto peggiora di circa 10 punti (55% tempo indeterminato, 45% tempo
sevizi, se non vogliamo mettere a rischio l'unità della Toscana. Se ciò non
determinato o parziale), con la conseguente caduta di reddito. Uno dei
avvenisse, la nostra coesione sociale sarebbe compromessa. I primi segni
fattori che più influisce su questo quadro appare dato dal fatto che le
di questa frattura purtroppo si stanno già manifestando e i localismi di ieri e
province costiere risultano tra le aree meno manifatturiere della Regione,
di oggi, insieme agli egoismi di sempre, rischiano di alimentarli. E' tempo di
con il peso del settore inferiore per occupati al 12%, Grosseto addirittura al
reagire. Piombino ci dice che si può. IL
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Rosignano Licenza matrimoniale alle coppie gay Ineos, siglato innovativo integrativo
Il congedo matrimoniale esteso alle coppie gay e lesbiche che si sposano all'estero dove le unioni fra coppie non eterosessuali sono legalmente riconosciute. Dopo i grandi colossi europei come Ikea e le prime esperienze italiane (Intesa San Paolo l'anno scorso) l'estensione di un diritto acquisito alle unioni
omosessuali (la licenza matrimoniale retribuita) è sottoscritta anche a Rosignano. Con un accordo innovativo sotto il profilo dei diritti e delle pari opportunità (il primo nella nostra regione), che ieri sera al termine di una seduta fiume la direzione di Ineos Manufactoring Spa e le rsu del gruppo chimico britannico hanno firmato, i dipendenti dello stabilimento di Rosignano vedranno riconosciuta questa possibilità fino ad oggi mai contemplata. E' previsto nella parte dell'accordo integrativo 2014 2016 dedicata alle pari opportunità. A premere perchè questo nuovo articolo fosse inserito nella piattaforma sono stati i rappresentanti sindacali di Ineos, in particolare il coordinatore Stefano Santini, già attivo nei mesi scorsi in una dura campagna contro il Jobs Act del governo Renzi. «L'idea mi è venuta quando ho letto nell’agosto di un anno fa la notizia di quell'adolescente romano che si era ucciso, gettandosi dal terrazzo del suo appartamento, perché omosessuale. Vedevo tutti quei “mi piace” sui post a lui dedicati su Fb e mi sono detto: perché non fare qualcosa di concreto? E così abbiamo pensato al riconoscimento della licenza matrimoniale anche per le coppie non eterosessuali». L'intesa siglata con la direzione di Ineos è estremamente innovativa e recepisce il concetto di politiche antidiscriminatorie applicate a molteplici ambiti, non solo razziali ma anche sessuali. LEGGI TUTTO
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Arci Animazione, cultura, musica Il 17 gennaio Notte Rossa nei circoli
Concerti e tombolate, ballo liscio e teatro, libri e animazioni per i piĂš piccoli, tornei di burraco e cinema.
La rete dei circoli Arci della Toscana si prepara alla Notte Rossa. Sabato 17 gennaio 2015, in centinaia di Circoli e Case del Popoli una notte di eventi e spettacoli all'insegna della cultura e della socialitĂ . Il cartellone completo della manifestazione sarĂ nei prossimi giorni disponibile sul sito web www.arcitoscana.it
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Il questionario Garanzia Giovani, chi l'ha provata dice di essere rimasto deluso tenendo conto delle istanze, dei suggerimenti, delle critiche di oltre 1.500 giovani che in queste settimane ci hanno raccontato la loro esperienza». IL COMUNICATO COMPLETO Il primo dato che colpisce è quello sull’età dei partecipanti al monitoraggio: circa il 70% infatti è nella fascia d’età 2529 anni. È importante sottolineare questo perché l’estensione del piano europeo dai 25 ai 29 anni è stata una richiesta del governo italiano: i dati provano che se l’accesso fosse stato limitato agli under 25 le criticità di Garanzia Giovani sarebbero state ancora maggiori, a conferma del fatto che in Italia i giovani entrano troppo tardi nel mercato del lavoro e che non esiste un sistema di transizione scuolalavoro così come presente nei Paesi dove la disoccupazione giovanile è bassa. LEGGI TUTTO
Sono usciti i primi dati del monitoraggio informale sulla Garanzia Giovani promosso da Repubblica degli Stagisti e Adapt (Cgil Toscana ha collaborato a diffondere il monitoraggio), attraverso cui si stanno raccogliendo le voci dei diretti interessati, i giovani fruitori della Garanzia. Si tratta dei primi risultati parziali, elaborati sui primi 1.580 questionari ricevuti, che sono messi a disposizione del ministro Poletti. IL LUTTO Sono dati molto interessanti: emerge per esempio che coloro che hanno già sostenuto il colloquio e firmato il "patto di servizio" nella maggior parte dei casi hanno ricevuto dai servizi per l'impiego solamente un generico riferimento a future offerte di lavoro o di stage (43,5%) o “nulla di concreto” (40%). Così il voto medio che i giovani danno alla Garanzia Giovani, su una scala da uno a dieci, è uno sconsolante 4: un giudizio negativo, che sconta probabilmente anche i grandi ritardi con cui il piano sta vivendo la sua fase di implementazione nelle diverse regioni. SI E' SPENTO DAVIDE IMOLA Ampio margine di miglioramento, dunque: questi dati SINDACALISTA DEI NUOVI LAVORI sono «uno strumento in più che vogliamo dare al ministro per gestire al meglio la Garanzia Giovani
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"Tra l'Arno e la strada" Enrico Rossi: "Un libro pieno di nostalgia e amore per la vita" "Un libro pieno di nostalgia ma anche di amore per la vita. 'Forse allora non è ancora tutto perso. Forse c'è una ragione oltre la tendenza all'esistere'; così pensa alla fine il protagonista. È un bel libro, ve lo consiglio. Scritto bene, si legge di un fiato": parola di Enrico Rossi, sabatro scorso alla presentazione (sala stracolma alla Casa del Popolo) a Compiobbi del libro di Manuele Marigolli "Tra l'Arno e la strada" (con Maurizio Brotini e il sindaco di Fiesole Anna Ravoni).
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La battaglia Patronati, il Senato riduce i tagli Inca: "Premiata la mobilitazione" espresse da Acli, Inas, Inca e ltal in un recente incontro. La loro voce è stata più forte di quanti avrebbero voluto mettere, invece, una pietra tombale sulla possibilità di continuare ad usufruire dei servizi offerti dalla rete dei patronati, unico presidio di welfare sopravvissuto in questi lunghi anni di crisi economica e occupazionale”. LA PROSPETTIVA
La Commissione Bilancio del Senato ha ridotto a 35 milioni i tagli al fondo patronati previsti dal disegno di legge di Stabilità. “La straordinaria mobilitazione condotta unitariamente in questi due mesi da Acli, Inas, Inca e Ital contro la drastica riduzione delle risorse al Fondo Patronati ha trovato un riscontro positivo”, commentano i patronati raccolti nella sigla CePa. “Premia innanzitutto – proseguono – il milione dei cittadini e delle cittadine che, firmando la petizione unitaria promossa dai quattro patronati, hanno voluto difendere il diritto alla tutela previdenziale e socioassistenziale gratuita, sottolineando il prezioso valore sociale di questi istituti”. IL COMMENTO “Questo risultato – ricordano l’Inca Cgil e gli altri istituti – è stato possibile anche grazie all'impegno e alla sensibilità dei tanti deputati, che alla Camera avevano già provveduto al dimezzamento dei tagli, e dei senatori, a cominciare dal presidente, Pietro Grasso, che si è fatto portavoce delle preoccupazioni
Pur riservandosi di formulare una analisi più dettagliata a quando sarà definitivamente concluso l'iter di approvazione della legge di Stabilità, Acli, Inas, Inca e Ital sottolineano che l'emendamento del Senato “rappresenta un risultato che consentirà di continuare un confronto serio con il ministero del
Lavoro per dare criteri di valutazione sull'operato di tutti patronati, evitando di mortificare coloro che, in oltre 70 anni di storia, con competenza e professionalità aiutano soprattutto la pubblica amministrazione ad avere relazioni più vicine ai bisogni dei cittadini, incoraggiando un rapporto di fiducia verso le istituzioni”.
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La promozione Sconto agli spettacoli del Puccini di Firenze per gli iscritti alla Cgil PREZZO INTERO € 13,80/ € 9,20 PREZZO RISERVATO € 8,00 Venerdì 16 gennaio ore 21:00: Andrea MaiaTeatro Golden e Vincenzo Sinopoli presentano CESARE BOCCI, ELEONORA IVONE e MARCO BONINI in OSPITI di Angelo Longoni PREZZO INTERO € 25,30 PREZZO RISERVATO € 19,00
Domenica 4 gennaio ore 16:45 e ore 21:00 e martedì 6 gennaio ore 16.45: ENTR’ARTe presenta Compagnia MDTeatro in IL PICCOLO PRINCIPE tratto dal testo di Antoine de SaintExupéry. Copyright Edition Gallimard 1946, regia e adattamento Italo Dall’Orto, con IL PILOTA Italo Dall’Orto, IL PICCOLO PRINCIPE Pietro Santoro, LA VOLPE Erika Giansanti, LA ROSA e IL SERPENTE Simona Haag, scene Armando Mannini, costumi Elena Mannini, musiche originali Gionni Dall’Orto e Erika Giansanti PREZZO INTERO € 17,20 PREZZO RISERVATO € 13,00 Sabato 10 gennaio ore 21:00 e domenica 11 gennaio ore 16:45: Catalyst presenta I MUSICANTI DI BREMA ovvero Mein Lieben Bremen. Testo e regia Riccardo Rombi, con Riccardo Rombi e i Camillocromo, musiche originali Camillocromo, Alberto Becucci Fisarmonica, Francesco Masi Tromba, Rodolfo Sarli trombone, Gabriele Stoppa batteria, Jacopo Rugiadi, clarinetto
Venerdì 23 e sabato 24 gennaio ore 21:00: Guascone Teatro presenta ANDREA KAEMMERLE con I GATTI MÉZZI in MARINATI ‘43, con Tommaso Novi, Francesco Bottai e Andrea Kaemmerle PREZZO INTERO € 20,70 PREZZO RISERVATO € 15,00 Giovedì 29 gennaio ore 21:00: FUORIVIA PRODUZIONI presenta Nada in SCOMPAGINE di Nada Malanima, luci e oggetti scenici di Andrea e Massimo Violato, costumi di Antonio Marras, regia di Alessandro Fabrizi PREZZO INTERO € 23,00 PREZZO RISERVATO € 17,00 Venerdì 30 e sabato 31 gennaio ore 21:00: Andrea MaiaTeatro Golden e Vincenzo Sinopoli presentano GIANNI FERRERI, DANIELA MOROZZI, EMANUELE PROPIZIO e GIULIA MARINELLI in CHIAMALO ANCORA AMORE di Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli. Regia di Toni Fornari PREZZO INTERO € 25,30 PREZZO RISERVATO € 19,00
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Cgil Toscana I video della settimana del Canale Youtube IL FILM In un lungometraggio la manifestazione del 25 ottobre E' stato presentato dalla Cgil a Roma il 17 dicembre GUARDA IL VIDEO
LA COMMEMORAZIONE A Firenze tre anni fa la strage di Piazza Dalmazia CosĂŹ la cittĂ ha ricordato i morti e i feriti senegalesi
GUARDA IL VIDEO
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La rubrica LA SENTENZA SUI PRECARI DELLA SCUOLA E LE REGOLE DI PUBBLICO E CASSAZIONE I contratti di lavoro a termine con la Pubblica
nullità del termine apposto ai contratti di lavoro ed
Amministrazione anche se illegittimi o nulli non si
ottenere la conversione a tempo indeterminato del
convertono,
tempo
rapporto. La Corte ha sottolineato che la regola
indeterminato. Vige, infatti, il divieto di conversione
fondamentale in materia di instaurazione del rapporto di
posto dall’art. 36 comma 5 del d.lgs. 165/2001. La
impiego alle dipendenze della Pubblica Amministrazione
condotta dell’amministrazione che ha illecitamente fatto
è l’accesso mediante concorso, secondo il principio
uso di questa tipologia di contratti, però, configura
enunciato dall’art. 97, coma 3, della Costituzione. Essa
un’ipotesi
inadempimento
ha dunque ricordato come nell’impiego pubblico la
contrattuale, dalla quale deriva l’obbligo per la stessa di
violazione di norme imperative riguardanti l’assunzione
risarcire tutti i pregiudizi causalmente riconducibili a tale
dei
comportamento. Tra i danni che il lavoratore può
esclusivamente risarcitorie e mai la conversione del
rivendicare vi è anche quello da perdita di chance,
rapporto di lavoro in tempo indeterminato, invece
conseguente alla impossibilità di fruizione di alternative
prevista per il lavoro alle dipendenze di privati. Tale
occasioni di impiego nel periodo di svolgimento del
impostazione produce conseguenze in ordine alla
lavoro temporaneo. Il principio predetto è consolidato
quantificazione del danno patrimoniale risarcibile al
ed è stato nuovamente espresso dalla Suprema Corte
lavoratore, che va individuato secondo i criteri generali
con la sentenza n. 18855/2014. La pronuncia traeva
in tema di inadempimento, tenendo conto anche del
origine dal giudizio promosso dal dipendente di
principio di correttezza e buona fede nell’esecuzione del
un’azienda di trasporti pubblici per far accertare la
contratto. LEGGI TUTTO
come
di
noto,
in
responsabilità
contratti
da
a
lavoratori
a cura dello Studio Rusconi
possa
comportare
Via della Condotta 12, 50122 Firenze partita iva 05724800486 Tel. 055-2302805
ww.avvrusconi.it
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conseguenze
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NonSoloToscana
Jobs Act, incontro Governo-sindacati Camusso: "Restano le divergenze" POLETTI: "NESSUNA TRATTATIVA" Nessuna trattativa con i sindacati. Il Governo chiude la porta alla concertazione sulla riforma del lavoro contenuta nel Jobs act: "Lavoriamo alla delega così come l'abbiamo approvata" ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, durante l'incontro con imprese e sindacati sui decreti attuativi delle legge. Il ministro ha spiegato che il governo intende "illustrare le sue posizioni, discutere con le parti sociali, raccogliere le istanze e le sollecitazioni, ma poi prenderà le sue decisioni nel rispetto della delega". L'esecutivo punta a varare il prossimo 24 dicembre i primi due decreti attuativi: quello sugli ammortizzatori sociali con l'estensione del sussidio di disoccupazione anche ai collaboratori e quello sul contratto unico a tutele crescenti. I sindacati, tuttavia, lamentano il fatto di non aver ancora visto il testo definitivo. LEGGI TUTTO
“Il cuore della proposta del governo è un contratto a monetizzazione crescente”. A dirlo è la segretaria generale Cgil Susanna Camusso, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali sull’attuazione del Jobs Act, come riporta la Cgil nazionale su Twitter. Camusso ha poi aggiunto, secondo quanto scrivono le agenzia di stampa, che con questo tipo di contratto “si passa da una tutela reale, concreta, alla monetizzazione di quella tutela”. La leader Cgil ha anche sottolineato che, “al netto delle divergenze, che restano tutte, è difficile avere TERNI un confronto senza avere nessuna traccia tra norme vigenti e quelle che saranno nei decreti”. Camusso ha anche parlato dell’atteggiamento tenuto durante il confronto dalle imprese: “non contente di una serie di elargizioni già ottenute, hanno continuato a moltiplicare le richieste. C’è l’idea, coerente con la delega data dal governo che dice ‘fate voi’, a dire ora ‘dateci di più’. Non è un’organizzazione positiva del mercato del lavoro, ma una esplicita delega alle imprese”. Ha poi, sempre secondo le agenzie di stampa, così concluso: “è complicato immaginare un AST, I LAVORATORI 2015 meglio del 2014. Si conferma un atteggiamento del governo indisponibile ad avere un normale DICONO SI' ALL'ACCORDO rapporto con le organizzazioni sindacali”.
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Cultura
I libri della settimana dall'archivio storico di Cgil Toscana L’ACQUA
E IL SUO DIRITTO
Autori: Ugo Mattei, Alessandra Quarta. Parole chiave: servizi pubblici locali referendum idrico gestione pubblica diritto nazionale diritto comunitario acqua. Casa editrice: Ediesse. Pubblicato nel: settembre 2014 Pagine: 144. ISBN: 9788823018372 Il testo esplora il tema dell’acqua e del suo diritto, inteso come disciplina giuridica del bene e del servizio idrico integrato, passando in rassegna gli eventi che ne hanno influenzato la definizione, da un punto di vista sia normativo sia culturale. La ricostruzione pone al centro di questi processi la campagna referendaria sull’«Acqua bene comune», che si è svolta nel 2011, e il relativo esito della consultazione popolare, il quale ha aperto una discussione sulla definizione normativa del servizio idrico integrato e sui modelli di gestione.
EDUARDO DE FILIPPO SCAVALCAMONTAGNE, CATTIVO, GENIO
CONSAPEVOLE
Autore: Italo Moscati. Parole chiave: teatro scrittore regista lezione genio eduardo de filippo attore arte. Casa editrice: Ediesse Pubblicato nel: ottobre 2014. Pagine: 240. ISBN: 9788823019027 Dopo Gomorra, Scampia, ’a monnezza, la terra dei fuochi. Trent’anni fa moriva Eduardo De Filippo, il grande attore, regista, scrittore. Tre decenni in cui non si è spento, e anzi aumenta, il desiderio che Napoli, i dintorni, il Paese, possano vivere giorni diversi. Questo libro ha due obiettivi: presentare nuovi racconti poco celebrativi, inquieti, provocatori di persone che lo hanno conosciuto e a partire da essi comporre un ritratto delle trasformazioni che Eduardo aveva intuito e proposto nei suoi lavori, fra teatro, cinema e televisione.
I volumi possono essere presi in prestito per un periodo massimo di un mese Via Pier Capponi 7 50132 Firenze web: http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it ; Tel:055.5036288
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Taccuino TOSCANA SOLIDALE 18MILA DOMANDE PER GLI AIUTI A FAMIGLIE E LAVORATORI IN DIFFICOLTA': CONTRIBUTO PRESTITO足MICROCREDITO GARANZIE PER I DEBITI LEGGI TUTTO
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In breve
Viareggio, le Rubinetterie Ponsi passano a Ercos, azienda bresciana. Fiom pronta a discutere Due giorni fa si è svolto un incontro fra i sindacati e la proprietà dell'azienda Rubinetterie Toscane Ponsi spa di Viareggio. Un incontro fissato per discutere del rinnovo del contratto di solidarietà e che invece ha riservato una “sorpresa di Natale”: lo storico marchio Ponsi entro il mese di febbraio 2015 sarà acquisito dalla Ercos spa di Brescia, azienda nata nel 1967 che si occupa di arredobagno, radiatori e termoriscaldamento e che opera anche a Tianjin in Cina. All'incontro con i sindacati erano presenti un membro della famiglia di imprenditori bresciani e un loro consulente. La struttura immobiliare dell'azienda viareggina resterà in mano alla finanziaria che attualmente è l'unica proprietaria della Ponsi. A metà gennaio 2015 sarà formalizzato il trasferimento dei rami societari, ai sensi dell'articolo 47 della legge 29 dicembre 1990 n. 428 e a febbraio ci sarà il passaggio definitivo. La Fiom Cgil ha preso atto della situazione e ha chiesto di poter discutere quanto prima un piano industriale che dia segnali concreti di rilancio e di tutela dell'occupazione. LEGGI TUTTO
Figline, Bekaert ha acquisito Pirelli Steelcord Ferri: "Sono garantiti i livelli occupazionali" Si è conclusa l'operazione di vendita che ha portato la Pirelli a cedere la BUS (Business Unit Steelcord) ai belgi della Bekaert. L'operazione, così come sancito dall'accordo concluso nel gennaio 2014 e validato dal voto democratico e vincolante dei lavoratori Pirelli nel Febbraio, prevede garanzie sui livelli produttivi ed occupazionali sino a tutto il 2017. Claudia Ferri (Segr. FIOM CGIL Firenze) ha così commentato: "Si è concluso un percorso avviato ormai da quasi due anni, da quando Pirelli comunico l'intenzione di cedere la BUS. L'accordo raggiunto garantisce i lavoratori del sito figlinese e sancisce, come ha dimostrato la mobilitazione avvenuta sul territorio, l'importanza dell'industria e del recuperare politiche industriali che rimettano al centro lo sviluppo della manifattura. L'accordo, inoltre, dimostra ancora una volta come non siano le aziende a scegliere i rappresentanti dei lavoratori, così come non sono i lavoratori a scegliersi le controparti. Lo dico pensando all'ormai tristemente famosa e ventilata 'cordata italiana' che tanto tempo ha fatto perdere durante questa trattativa, per non presentarsi mai a quei tavoli titolati a discutere della cessione di ramo d'azienda presso le sedi istituzionali, in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico. Auspichiamo ora l'apertura di un confronto con l'azienda per discutere anche delle prospettive oltre il 2017". LEGGI TUTTO
Siena Biotech: Cgil, Filctem e Rsu incontrano la Fondazione Mps. "Salvare i posti di lavoro" FILCTEM CGIL di Siena, il Segretario provinciale della CGIL di Siena e i componenti della RSU della Siena Biotech hanno incontrato il Presidente della Fondazione MPS Marcello Clarich, il Direttore Generale e alcuni componenti della Deputazione Generale. L’incontro ha avuto luogo dietro esplicita richiesta della delegazione sindacale a seguito della notizia diffusa nei giorni scorsi relativa alla procedura liquidatoria di Siena Biotech. “Le preoccupazioni dei lavoratori sono state rappresentate tramite precise domande – spiega Marco Goracci, Segretario provinciale della FILCTEM CGIL , in modo particolare per capire le motivazioni che hanno indotto l’ente a deliberare detto percorso, e quali prospettive potranno consolidarsi a seguito dell’assemblea dei Soci che si riunirà lunedì o martedì prossimo”. “La delegazione della Fondazione, – prosegue Goracci – dopo aver chiarito che il percorso di messa in liquidazione è stato assunto a seguito di valutazioni di carattere economico/giuridico riconducibili al Piano Industriale presentato a suo tempo da Siena Biotech, ha comunque precisato che il mandato che caratterizzerà l’operato del liquidatore sarà indirizzato alla non svalorizzazione dell’edificio, alla salvaguardia del personale e al sostegno dei progetti attualmente in corso”. “Il confronto – aggiunge il Segretario – si è soffermato ampiamente sul ruolo della Regione Toscana". LEGGI TUTTO
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