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e avevamo parlato sin dallo scorso Top Audio, dove per la prima volta avevamo avuto occasione di vederle, ma se ne chiacchierava da oltre un anno. Dopo molto parlare, qualche indiscrezione e qualche "fuga" non controllata di notizie, ecco finalmente la presentazione ufficiale alla carta stampata del nuovo diffusore Chario, la Serendipity, e con un mese di ritardo ecco il test su AUDIOREVIEW. Cento chilogrammi di peso ed un metro e sessanta di sordo cabinet in legno, venuto fuori dalle "solite" mani di Vlady Dalla Fontana. Il diffusore è realizzato in due pezzi che si sovrappongono grazie ad una guida costituita da quattro cilindri di un materiale gommoso ad alto potere smorzante che attenua le vibrazioni residue del subwoofer evitando che vadano a trasmettersi al cabinet superiore, il quale ospita quattro dei sei altoparlanti che compongono questo originale diffusore a torre. La distribuzione degli altoparlanti sul pannello frontale è invertita ri- . spetto a quanto siamo abituati a vedere, col woofer sistemato all' apice del mobile ed il tweeter posto alla base, ad una quota di 92 centimetri dal suolo. Tra il woofer ed il tweeter ci sono due midrange, che lavorano a frequenze leggermente differenti con un'ampia zona di sovrapposizione. Gli altoparlanti sono stati progettati in collaborazione col più grande produttore italiano di questi componenti con una precisa finalizzazione al risultato finale, alla stregua di quei costruttori di diffusori che si costruiscono in casa anche gli altoparlanti. I due trasduttori posti più in alto mostrano una forma strana della membrana (priva della classica cuffia parapolvere), che presenta uno sviluppo che continua fino a chiudersi su se stessa. Questo profilo, che consente una superiore rigidità a tutta la struttura mobile, è stato possibile anche grazie all'utilizzo per le membrane del Rohacell, Si tratta di un sandwich di materiale estremamente rigido, leggero e ben smorzato, brevettato da un' azienda tedesca per realizzazioni ove leggerezza e rigidità costituiscono le caratteristiche target ed utilizzato dalla B&W nella sua serie di massimo prestigio. Nella realizzazione degli altoparlanti si impiega questo materiale per ottenere membrane molto rigide, capaci di muoversi come un pistone rigido in un
Costruttore e distributoreper l'italia: Charios.a.s.,ViaBergamo 44,23807 Merate(LC).Tel.0399275370 - www.chario.com-chario@chario.it Prezzo:Euro19900,00 CARATTERISTICHE' DICHIARATE DALCOSTRUTTO RE Tipo: bassrefiexNRS2Piadaccoppiamento isobarico.Geometriacondotto: doppiaaperturaiperbolico-esponenziale. Potenzamassimaapplicabile: 400 wattrmssu4 ohm.Sensibilità: 93 dBcon2,83V normalizzata ad1 metro.RIsposta In frequenza:29-28.000Hz:1:3dBsull'asse.Frequenzabassa:23Hz @-3 dBrispettoa 260Hz.Impedenza:modulo4 ohm(minimo3,2ohm)- fase :1:36°. Numerodelle vie: cinqueconallineamento verticaleinvertito.Frequenza di sovrapposlzlone:240/500/1250/1850 Hz.Tweeter: cupolamorbidada 32 mm.Mldrange alto: 130mmconrifasatoree magnetein neodimio(multiring).Mldrange basso: 130mmconmembrana "full apex"e magnete in neodimio(multiring).Woofer: 170mmconmembrana "fullapex"e magnete in neodimio (multiring).Subwoofer: 2 da320 millimetri in cellulosa.Dimensioni (LxAxP): 1610x400x580mm. Peso: 100 kg
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buon range di frequenze. Ovviamente si tratta di un materiale estremamente costoso, almeno 50 volte più caro di una membrana di pari dimensioni costruita in impasto di cellulosa. Un'ulteriore particolarità degli altoparlanti progettati appositamente per la Serendipity è costituita dal complesso magnetico, che non si compone di un solo anello di ferrite e nemmeno di una "pasticca" di neodimio di ridotte dimensioni. Per questi altoparlanti è stata scelta una configurazione a più pasticche di neodimio poste tutto intorno al polo centrale, col raffreddamento della bobina mobile che migliora almeno di due ordini di grandezza. Le bobine mobili degli altoparlanti sono realizzate in rame, ad eccezione del tweeter, che ne utilizza una in alluminio. Tranne la bobina mobile del woofer, che è da 38 millimetri, tutte le altre sono avvolte su un diametro di 32 millimetri, compresa quella del tweeter. Si tratta di un diametro molto maggiore della media, anche per i driver da 13 centimetri, che in genere ne utilizzano una da 25 millimetri e che funzionano sul compromesso tra estensione in gamma alta e tenuta in potenza. In questo diffusore, come sugli altri Chario, la frequenza di incrocio col tweeter è molto bassa, motivo per il quale l' ottenimento di risposte molto elevate in frequenza da parte del mid non torna particolarmente utile. Molto più conveniente allora massimizzare la tenuta in potenza e lo smaltimento efficace del calore prodotto. Il midrange alto è infine dotato di un rifasatore centrale a Il
tweeter
della Serendipity utilizza una bobina mobileda 32 millimetri, un
diametro maggiore della norma che consente prestazioni timbriche e dinamiche fuori dal/' ordinario.
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0.: Misurare un diffusore come questo della Casadi Merate è sempreun problemagrande,almenodue ordini di grandezza più difficile di un componentedi dimensioni contenute.Alle difficoltà intrinsechedellamisurava aggiuntaanchela disposizione degli altoparlanti che non aiuta affatto, visto che il midwoofer è il trasduttore più alto del gruppo. Scontata la scelta del microfono a due metri, una distanzache andrebbe ulteriormenteaumentataper catturaresenzaalcunmarginedi errore l'emissionecontemporaneadei trasduttori a frequenza mediobassa.Comepossiamovederedall'andamentoallebasse frequenze,la rispostasi estendesinoa pochi hertzal di sopra dell'iniziodella misura.La gammamediaricalcaun andamentocaro al costruttoredi Merate,con una largaattenuazione a cavallo delle frequenzea cui corrisponde la massima sensibilitàdel sistemauditivo. In gammaalta notiamoun pic-
co a circa 17 kHzsenzache appaianoenfasi particolarinel rangedei 10.000 Hz,a cui corrisponde, almeno secondo la mia esperienza,la componentepiù fredda della gammaaltissima.Neigrafici sotto la risposta possiamo vederecome la dispersione orizzontale vada regolarizzandosi man mano che aumental'angolodi misura, una caratteristica che garantisce in buona parte una corretta ricostruzione della scena. La risposta nel dominio del tempo decademolto velocementeall'interrompersidellostimolo di prova,con un andamentoverso il bassodeciso e privo di esitazioninei primi 300 microsecondi,a cui fa seguitoun allungamentodellacurva verso destra, allungamento dovuto all'azionedel subwoofered alle generose dimensioni del pannellofrontale. Il comportamentodel diffusorecol rumore rosa apparesostanzialmentediverso da quello anecoico,con la gamma profondapiù lineare ma altrettanto estesae quella medioalta lineare ed in leggerissima salita verso l'alto. Nella ripresa angolatanotiamo un leggero abbassamentodi tutta la gamma medioalta, con un andamento praticamenterettilineosino all'estremoalto. La misuradel moduloe dell'argomento dell'impedenzamostra un andamento abbastanzaaltalenantei~ gamma bassa, graziealla presenzadi due celle notch di compensazioneper il gruppodel subwoofer. Comepossiamovederecomunquele oscillazionidel moduloappaionomolto limitate,con l'andamentodellafaseelettrica altrettanto lontano da valori critici. In buona sostanzaallora possiamo dire di trovarci di fronte ad un carico per nulla ostico, che consenteinterfacciamenti"sicuri" anchecon amplificatori mingherlini. La massimacondizionedi caricovista, infatti, vale 3 ohm tondi a 70 Hz. AI banco dellemisuredinamichela prestazionedella Serendipityè statadi gran livello.Come possiamovederedai due grafici di distorsione eseguitia 90 e 100 decibeldi pressione media le varie componentivariano poco al variare della tensione di pilotaggio. Possiamonotarecome a bassissima frequenzasecondae terzaarmonicasiano abbastanza contenute, con una sola escursionealla pressioneminore sopra i -40 decibel. In gamma media possiamo vederecomele variecomponentitendano a diminuire di intensità man mano che la frequenzaaumenta.Anchein questocaso possiamonotarecome aumentandoil segnaledi ingressole due armonichesuperiori tendanoa diminuire, specie in gamma mediobassa.Portando la tensione di ingresso a 6,8 volt efficaci possiamo vederecomein gammabassasuccedapoco o nulla alle prime due armoniche,con le solecomponentisuperioriche salgono.In gammamediapossiamorilevarecome la terzaarmonicaaccennia diminuire,al pari di quellesuperiori.La compressionedinamicain entrambele rilevazioninon si sposta dallalineadellozero, nemmenoa bassa frequenza alla pressione maggiore. Nella misura della MIL possiamo vedere un andamentoleggermentealtalenantein gammabassa,comunqueattestatosu potenzemolto elevate.In gammamedia,oltre i 500 Hzpossiamonotarecomela curva salganotevolmenteper attestarsisuccessivamentealla massimapressionedisponibile.La massimapressionedi uscita indistorta partedirettamenteda 110 decibel a 40 Hz,e salefino a lambirei 120 decibel sia in gamma mediache in gamma altissima. G.P. Matarazzo
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La TND è stata rilevata sia a 90 chea 100decibeldi pressionemedia.Comepossiamovederein gammabassala prestazioneè sostanzialmente simile, attestatasull'uno per cento.Alla pressionemaggiorecomunquenotiamodueesitazioni,a 60 eda 100 Hz. In un intervallo cosìcritico possiamorilevare comela mediadei valori sia estremamentecontenl:lta.In gammabassatroviamo una esitazionevisibile sia nella misura a 90 chea 100decibel,mentrea 1500Hz possiamonotarecomea 90 decibelci sia una esitazionechealla pressionemaggiorespariscecomeper incanto. È evidentechein questocasosi tratta di una distorsioneda mascheramento per cosìdire "dinamica", chetendea sparirecol livello. Nella verifica a frequenzemedioalteedalte possiamonotarecomele prestazionidella Serendipitysi avvicinanoa quelledi un diffusoreelettrostatico,con una resa lineareedestremamentebassa,inferiore allo 0,6% alla pressioneminore edallo 0,4% alla pressionemaggiore.
profilo emisferico che linearizza la risposta e la dispersione. Più tradizionali i due subwoofer da dodici pollici, montati in push-pull verticale alla base del mobile e fatti emettere a poca distanza dal pavimento. Apparentemente lontani dai trasduttori dotati di sospensioni larghe ed estremamente rigide, i due sub propongono un complesso magnetico molto lineare in tutta l'escursione della bobina mobile nel traferro. Ci guadagna la prestazione a bassa frequenza ed alta potenza, con una distorsione di seconda e terza armonica molto contenuta. La posizione alla base del pesante cabinet consente un:effettiva riduzione delle vi-
brazioni grazie alla cospicua inerzia dell'intero cabinet, a cui dà una mano anche la... forza di gravità. Il condotto di accordo è posizionato a lato del pushpull ed emette verso il pavimento, con un disegno a doppio sviluppo esponenziale, sia verso l'esterno che verso !'interno, lato molto più importante rispetto all'innesco di turbolenze. La posizione, la distanza dal pavimento e la particolare forma consentono di contenere la lunghezza pur con un diametro equivalente notevole, base primaria per l'ottenimento di basse velocità del flusso d'aria. Un'occhiata all'interno del cabinet mostra l'attenzione e la cura poste nella
realizzazione del box. L'utilizzo di numerosi rinforzi e di materiale assorbente contribuisce fortemente a smorzare le possibili risonanze e colorazioni interne, in modo che l'emissione sia demandata esclusivamente agli altoparlanti. In linea con i migliori costruttori al mondo, il progettista ritiene infatti che il cabinet non debba assolutamente partecipare alla riproduzione musicale con non meglio identificate risonanze a frequenze particolari, come se si trattasse di uno strumento musicale. Posteriormente sono sistemate tre coppie di ottimi connettori, con l'ingresso posto in basso ed il passaggio per il collegamento tra
Il wooferda 180millimetri
utilizza, comegli altri trasduttori del diffusore,una membranain Rohacell,un materialeestremamente costosocheconiuga leggerezza,rigidità esmorzamento.Il complesso magneticoè realizzatoconpiccolepastigliedi neodimioposteintorno al polocentrale,capacidi un campomagneticoelevatoe di un superioresmaltimentodi calore.
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Parlare del crossover di un diffusore Chario appare sempre molto istruttivo, non tanto per le soluzioni adottate nello sfJ!'!Cifico, figlie sempre e comunque della teoria delle reti elettriche, ~uanto ~r esplorare e chiarire gli intenti del progettista die deve far convivere sei altoparlanti in un unico box, secondo teorie abbastanza distanti dalla classica rete con frequenze di incrocio ben definite. Ilprogettista infattiparla di fr~uenze di sovrapposizione, con almeno due altoP.Qrlantic~e emettono alla stessa frequenza secondo coefficienti di risposta ed ampiezza pesati 0pp?rtunamente per il conseguimento di un risultatodi incredibile amalgama. Come possiamo vedere dalle rispgste in frequenza differenziate di Fi9.ura 1, forniteci dallo stesso costruttore, il gruppo subwoorer si estende fin oltre i 250 Hz, con un andamento a~pE!na pendente da 90 a 300 Hz e poi in decisa "calata' all'aumentare della frequenza. Il woofer da 180 millimetriposto alla sommità del diffusore è dotato di una blanda pendenza di attenuazione al diminuire della fr~uenza, e pertanto inizia a farsi sentire appena prima del 200 Hz, per calare appena una ottava sopra e confondersi nella risf?Ostadel mediobasso e del medio che, livellia parte sembrano rip'roporre lo stesso intervallo di frequenze, dotati entrambi Cliun passa-alto molto simile. Il tweeter, infine, parte in maniera molto blanda da circa 600 Hz e sale lentamente sovrapponendo lo sua emissione sia al midbasso che al midrange. In questa ottica andiamo allora a vedere come è stato realizzato il non facile filtro crossover. Una occhiata allo schema di Fi9.ura 2, fornitoci sempre dal costruttore, mostra che woorer, midwoofer e midrange presentano un filtro circuitalmente identico, ove cambiano, ovviamente, soltanto i valori dei componenti. le tre celle utilizzano un passa-alto del secondo ordine elettrico ed un passa-basso dello stesso ordine{ per costituire un passa-banda con una "campana" abbastanza stretta. Va notato come i filtripassa-alto e passa-basso siano incrociati in modo da tenere più facilmente il controllo del fattore di merito del passa-banda, consentendo un andamento più stabile anche per piccole correzioni dei valori. le resistenze poste all'ingresso delle celle non forniscono un'idea precisa delle attenuazioni, visto che gli altoparlanti hanno sensibilità differenti. La cella del tweeter evidenzia due particolarità: una resistenza da 10 ohm in parallelo al driver ed una cella RC di equalizzazione posta a monte del filtro vero e proprio. I tre componenti compongono una cella di attenuazione selettivac~e regola il comportamento del tweeter alle alte frequenze per tarare finemente lo gamma altissima nel rapporta tra campo diretto e campo riverberato, in modo che all'ascolto in ambiente si ottenga una risposta appena calante sulle altissime, una cella necessana anche in virtù delle dimensioni della cupola. Infine, lo cella che pilota i due subwoofer da 12 pollici. Il passa-basso vero e roprio è costituito dall'induttanza da 4,8 millihenrye da condensatore da 220 micro. le due celle successive sono due notch, uno in serie ed uno in parallelo al gruppo di woofer. Laprima, all'appgrenza priva dell'elemento resistivo, limita il passaggio delle frequenze a cavallo dei 330 Hz, mentre lo seconda compensa in parte il secondo picco dell'accordo reRex, a circa 66 Hz. La resistenza che determina l'attenuazione ed in parte il fattore di merito della cella è lo somma della resistenza "concentrata" da 3,3 ohm e di quella "distribuita" nel filo della bobina da 26 millihenry. Facile comunque prevedere che le due celle calcolate in un primo tempo per abbattere due ~uenze ben precise siano poi state modulate" fino ad allineare la risposta in base all'andamento desiderato. Va notato comunque come la pendenza della risp.?sta acustica del subwoofer filtrato sia maggiore di quella del pçlssa-alto del woofer, con un "avanzo" di fase acustica che unitamente alla inversione di fase del woofer ed alle quote degli altoparlanti consente di ottenere un andamento lineare alla distanza prevista per l'ascolto. G.P. Matarazzo
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Figura1. 110, Larisposta dei trasduttori . "'O; filtrati. Notarecome : gli andamenti ~ :
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AUDIOREVlEW n. 270 luglio-agosto 2006
L'ASCOLTO di Gian Piero Matarazzo Le due Chario sono state sistemate con molta attenzione e circospezione nel nostro ambiente di ascolto, collocate in prima battuta in una posizione "spannometrica", tanto per effettuare le verifiche in monofonia e stabilire la distanza dalle pareti per poter iniziare a "lavorare". Per ora ci troviamo ben lontani dalla parete posteriore, a circa un metro e mezzo, una distanza che regolarizza la gamma bassa senza farle perdere estensione ma senza nemmeno alterare più di tanto lo smorzamento. Dopo il primo ascolto mi decido a ruotare decisamente i diffusori in modo che puntino un mezzo metro più avanti della posizione scelta. Ciò consente, con le dovute attenzioni, a poter aumentare leggermente la distanza tra i due componenti senza ovviamente perdere nulla al centro della scena. Dopo qualche tentativo di variazione sul tema, mi ritrovo con le casse sempre ad un metro e cinquanta dalla parete di fondo e circa ottanta centimetri da quella laterale. La prestazione ottenuta è davvero interessante, quasi del tutto definita dallo stage profondo ma per nulla opaco e dalla dimensione orizzontale ben definita. Bene, passo tutto il sistema per una buona ora di rodaggio a colpi di gating system, e riaggiusto appena la posizione fino a "vedere" i colpi di rumore rosa provenire direttamente dal centro della sala. In questa occasione modifico leggermente l'assorbimento della parete destra per ripristinare un certo svolazzamento di gamma media proveniente da quel Iato. Ascolto soddisfatto il risultato, perfettamente centrato, e come al solito vado via avendo cura di chiudere la porta dietro di me. AI ritorno nel pomeriggio spengo il sistema non senza aver "tirato una striscia" col doppio generatore di rumore rosa, tanto per notare che la risposta ottenuta è ben regolare. In questa occasione noto come la rotazione di qualche grado in più o in meno consenta di far letteralmente sparire i diffusori, con tutto l'ambiente che sembra suonare anche senza i generosi pilastri di legno. L'amplificatore utilizzato per l'ascolto è stato cambiato più volte dai "miei soci", che definiscono quello scelto-come "il più elettrostatico". Una volta messomi ali' ascolto, capisco immediatamente a cosa alludevano gli altri redattori: la resa del diffusore va direttpmente in conflitto con quello che vedono gli occhi. I miei occhiali vedono degli altoparlanti normali posti l'uno sull'altro, mentre l'esperienza di ascolto mi dice che dovrei vedere due pannelli larghi, poco profondi e con la classica emissione a dipolo. Superato il primo istante di meraviglia, mi do da fare per tracciare un profilo della timbrica, della scena e delle dimensioni dello stage, selezionando tutti i brani che coinvolgono i singoli passaggi che ritengo identificativi. La prima constatazione che mi viene in mente è rivolta a quanti ritengono ineludibile il posizionamento in basso dei trasduttori a cui sono assegnate le frequenze inferiori. Beh, ad ascoltare questo Chario possiamo ammettere con tutta sicurezza che l'orchestra è riprodotta in maniera assolutamente realistica, con tutti gli esecutori alloro P.osto, larghi, ben disposti sulle tavole del palco senza quell'effetto di "ammassa mento virtuale" caratteristico dei diffusori che non possono vantare grosse doti di scena, che comunque non riesce ad andare oltre la linea tra i due componenti. La gamma profonda appare veramente tale, diffondendosi nella sala in maniera globale senza alcuna possibile localizzazione. Eppure, a vedere le frequenze scelte per il limite alto del gruppo push-pull dovremmo essere oltre i limiti della localizzazione decisa. Evidentemente, come abbiamo ripetuto spesso, i sistemi che non possono abbattere le leggi della fisica possono aggirarle quando viene usata l'intelligenza. La presenza contemporanea delle frequenze medioDasse sul woofer superiore e sul subwoofer che emette alla
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base porta ad avere una emissione distribuita della gamma mediobassa, con l'opposizione di fase elettrica del woofer che porta ad una spazializzazione maggiore delle frequenze ai limiti inferiori della scena. Parlare di legatura tra la gamma mediobassa e quella bassa appare in questo caso improprio, visto che i due poderosi dodici pollici emettono anche le mediobasse. E comunque questa scelta potrebbe essere una condizione non sufficiente ad un perfetto amalgama tra le varie componenti dello stesso range di frequenze. L'azione del woofer da 18 centimetri, ancorché difficile da separare dal resto dell'emissione, appare in questo caso impagabile, con le armoniche superiori delle percussioni che costituiscono un tutt'uno con la fondamentale. Anche l'analisi delle frequenze superiori si perde nell'emissione dei vari altoparlanti, con una sorprendente prestazione d'insieme che svincola l'ascolto dalla posizione specifica degli altoparlanti. Lepercussioni ben registrate vengono riprodotte in tutto il complesso equilibrio tra fondamentale ed armoniche, con un incredibile senso di solidità e con una sensazione di tenuta in potenza tale da farti usare per il test le riproduzioni più critiche alla potenza che vuoi. La sensazione uditiva non è comunque legata alla posizione dei due subwoofer, e sulla rifinitura delle armoniche sembra a volte provenire da tutto il diffusore, dalla base alla sommità. Le voci maschili e quelle femminili sono riprodotte senza eccessivi favoritismi per l'uno o per l'altro sesso, in linea perfetta con la riproduzione" alla Chario". Articolate, essenziali, ben definite nei dettagli, aiutate dalla perfetta localizzazione sulla parete di fronte a me, ali'altezza giusta ed al posto giusto. La sensazione appena disarmante è costituita dalla percezione quasi fisica del corpo degli esecutori, senza che ciò aggiunga un contorno innaturale all'emissione. La resa dei dettagli in gamma media è di livellomolto elevato, con un.paragone mentale che inconsciamente ci porta ai migliori diffusori che abbiamo testato in questi ultimimesi. Aumentando il volume non succede praticamente nulla, e la sensazione di aria e spazio tra gli esecutori non cambia, tanto che per sentire appena una variazione timbrica della gamma bassa occorre trovare il brano adatto e ruotare decisamente la manopola dell'amplificatore, talmente tanto che alla fine non so decidere chi nella resa finale sta raggiungendo i propri limiti,se i due diffusori di Merate o il pur generoso amplificatore usato per il test. La gamma medioalta è Denproporzionata al resto del programma musicale, nonostante la "fotografia" della risposta in frequenza in regime anecoico, seguendo con molta più fedeltà sia la risposta effettuata in ambiente che, me ne vado sempre più convincendo, l'integrazione finestrata di tutte le risposte anecoiche che è possibile fare "attorno" al diffusore. La differenza tra le due rilevazioni ovviamente è costituita dai tempi di decadimento dell'ambiente di ascolto e dalla direttività del microfono impiegato per la misura. Infine la gamma alta ed altissima. E qui Murace si è superato: difficile concentrarsi su tale gamma e pensare contemporaneamente che si sta ascoltando una cupola di diametro notevolmente maggiore della media dei tweeter che si sentono di solito. Esteso quanto basta, per nulla freddo nella resa, il tweeter della Serendipity riesce a fare il suo dovere, riprodurre le frequenze al di sopra dei 1800 Hz con assoluta trasparenza senza alcun accenno di fatica o di irrigidimento. Gran parte di questa prestazione è dovuta, secondo me, al corretto rapporto tra diametro, rigidità e forma della cupola, che ci risparmia, per fortuna, la classica risonanza a 11.000 Hz che è capace, sui tweeter di diametro inferiore, di stravolgere quasi del tutto il calore dell'emissione delle armoniche più elevate degli strumenti a fiato e ad arco.
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L'ASCOLTO di Marco Cicogna Sono infine giunte in redazione per questa importante prova le grandi Chario, per la piena soddistazione del nostro Gian Piero Matarazzo che ha potuto verificare le nuove creature di Mario Murace anche alla luce dei nuovi test di misura. Imponenti, ben costruite, solide, massicce, ca aci di un'emissione sonora potente e fluida, dettagliata ma a r tempo stesso avvolgente e coinvolgente. Di queste caratteristiche ci eravamo già accorti nei nostri precedenti incontri. Catene di riproduzione di impostazione eterogenea, ambienti diversi, momenti di ascolto ben distanziati nel tempo consentono oggi di disegnare un 9uadro attendibile della personalità delle Nostre. Ho scritto 'personalità" nell'intenzione di sottolineare come le Serendipity, sulla scia della migliore tradizione delle ammiraglie Chario, riescano a distinguersi dalla pur vasta congerie dei riproduttori sonori "accurati" o comunque dotati di buone prestazioni. Diciamo subito che con i mezzi attuali e disponendo di un budget sostanzioso è relativamente semplice ot~ tenere un prodotto "corretto" sotto il profilo elettroacustico. E facile accorgersi come sia ormai reperibile un buon numero di sistemi di altoparlanti capaci di esibire una risposta in frequenza ampia e priva di vistosi difetti, una dinamica idonea alla rappresentazione di masse orchestrali importanti, rifiniture estetiche di un certo pregio. Anche all'ascoltoI appare evidente come con l'impiego di driver di buona tattura e (soprattutto) di software per la realizzazione del crossover, non ci voglia un premio Nobel per tirar fuori qualcosa di decente. Questa "globalizzazione", poco poetica se volete, ha prodotto effetti positivi per il consumatore, contribuendo ad innalzare lo standard delle macchine da musica, ottimizzando i costi per le aziende e i processi produttivi, isolando in nicchie ristrette i "maghi" autori di prodotti "miracolosi". Certo è che alla lunga si ascolta un suono un po' troppo uguale a quello di tanti altri, spesso asettico, un sound che anclie in Asia sanno ben copiare. Restano comunque i grandi nomi, che come gli chef davvero geniali sono pochi e per questo ancora più significativi. Per costoro continua ad essere fondamentale l'attività di ricerca, intesa non nel senso (scontato) di reperire sul mercato la presenza di componenti idonei, ma disegnare in proprio driver per ottenere l'emissione sonora desiderata. In pochi casi si progetta per riscrivere i canoni apparentemente consolidatr della fruizione del campo sonoro riprodotto, aiungendo a considerare non soltanto il comportamento del diffusore in astratto, ma la sua naturale e necessaria interazione con l'ambiente d'ascolto. Questo è il caso del più interessante progetti sta nazionale, Mario Murace, mente di Chario, l'azienda che ogni qual volta che si è presentata sulla scena con una nuova serie "di punta", si è permessa di lasciare una traccia indelebile. Come vi descrive Gian Piero in queste pa~ine, le Serendipity non tralasciano neppure di considerare I insieme dei segnali di ambiente presenti (in vario modo) nel software, per una resa che arricchisce il senso di tangibilità e presenza della scena sonora. E un "carattere", 9uello delle Nostre, che si evidenzia in modo sottilmente originale, mai al di sopra delle righe, un'impostazione sonora che riesce a far considerare "scontati" quei parametri di correttezza ed affidabilità che per la maggior parte dei concorrenti sarebbero in sé un traguardo di cui anaare (non immeritatamente) fieri. l'evento musicale contenuto nel software discografico è presentato con una dovizia di particolari sconosciuta alla precedente serie, tuttavia non è rinnegata la tradizione di garbo e piacevolezza d'insieme, caratteristiche queste che rendono le Chario (tutte le Chario) adatte ad ascolti prolungati. Torniamo a dire che l'impostazione timbrica ricalca le scelte a suo tempo effettuate dal Murace nell'affermare l'autorevolezza della gamma profonda, curando una curva di risposta che tenga conto dell'effettiva propagazione del segnale musicale in ambiente. Nel tempo
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anche altri costruttori hanno verificato il maggior senso di realismo di questa impostazione, evitando curve di risposta d'effetto soltanto sulla carta. Corretta appare la distribuzione di energia tra le gamme per un risultato che si mantiene coerente anche con un finale sinfonico ascoltato a livello da prime file di auditorium. la fondamentale porzione medio-bassa non è che uno dei punti di distinzione di queste Chario nel saper offrire la pienezza dei toni fondamentali degli strumenti acustici. Poche settimane fa ho ascoltato qui a Roma la Filarmonica di New York con la Sinfonia "Fantastica" di Berlioz diretta da Maazel. È ben nota la citazione del tema del "Dies Irae" affidato a due tube, fagotti e archi gravi, con il supporto del rullante della grancassa. Dovreste ascoltare quelle tube; potenti, incisive, a penetrare la cassa toracica, frementi di energia pur nella acustica non proprio esaltante del gigantesco auditorium della capitale. Avrebbero dovuto esserci quelli che si ostinano ad osannare l'esile campo acustico dei minisistemi, delle mini-valvole, dei mini-impianti. A questo titolo è esemplare l'ascolto del passaggio "Baba Yaga" dai "Quadri di un'esposizione" (Sinopoli, DG), oppure della stessa "Fantastique' incisa da Maazel con fa Cleveland Orchestra (Telarc). Scena sonora ampia e articolata, fiati concreti, presenti e articolati nella prima ottava. le grandi percussioni orchestrali si propagano anche attraverso il pavimento, affidate alla massiccia sezione bassi in push-pull. Introspezione ai massimi livelli, un corpo generoso che non stempera gli accenti dei timpani, piatti ai consistenza metallica, rifiniti, mai evanescenti, l'effetto percussivo esaltato senza ricorrere ad intemperanze della via alta. Il ritmo dei brani è esaltato dalla velocità di risposta, dalla freschezza timbrica, dai particolari che emergono anche nel pianissimo, nei passaggi orchestrali più complessi, in una raHigurazione michelangiolesca di un tortissimo orchestrale che appare inesauribile. Non meno indicativo è l'ascolto di un vecchio CD della britannica Hyperion con le Sonate di Boccherini per violoncello e contrabbasso. Il fraseggio dei due strumenti è sempre perfettamente identificabile, il ruolo di ciascuno, la prevalente contabilità del primo, il supporto armonico e ritmico del secondo. Si coglie l'aria tra gli strumentisti, un garbato alone sonoro che lascia intatta la solidità della scena e semmai ne aumenta il senso di realismo. In tutto questo la prima ottava del contrabbasso scandaglia la massa sonora i contorni plastici, tridimensionali, la prontezza ed immediatezza dell'attacco. Trasparenza e definizione nelle Serendipity non si esauriscono dunque nella gamma media ed acuta, ma come nei migliori sistemi elettrostatici interessano quella porzione dello spettro che offre il senso di calore, di presenza, di realismo. Presenza e dinamica sono attributi che le nuove grandi Chario possono elargire con eleganza, con quella disinvoltura che contraddistingue i sistemi aavver:o.9randi, in grado di digerire potenza senza mai indurire. E tacile poter ascoltare a volume praticamente reale un pianoforte suonato a tutta forza, come quello offerto nelle Incisioni di Beethoven SACD, Pentatone), il prodigioso Kissin (Chopin, BMG), le e aborazioni sapienti del nostro CD "Superpiano" (incisioni HyperionI. Non basta questo spazio aa indicare il campo sonoro tangibile di questo grande strumento, le sfumature del tocco, l'espressione del più intimo cantabile ed il contrasto fiero con le martellanti ottave, rifinite in ogni porzione della tastiera, dotate di limpidezza cristallina. Nessuna compressione, limitazione od inasprimento, nulla se non la grande musica. Sospetto fortemente che le Serendipi!y potranno diventare un riferimento nella valutazione del software, uno strumento di ascolto prezioso per l'indagine e piacevole per l'appassionato di musica, attendibili e convincenti nel lungo periodo, per un'emozione capace di rinnovarsi.
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Il midwooferpostoappenasotto il wooferhala membranarealizzataconlo stessomaterialedel woofere comequestopresentail centroprivo di interruzioni e dellacuffiaparapolvere.Ancheil complessomagneticoèsimileal driver da 180mm,conlo stessoabbattimentodi eventualicompressioni d'aria allespalledellamembrana.
subwoofer e "satellite" sistemato appena più in alto. Il filtro crossover è realizzato con componenti di pregio, con le induttanze di grandi dimensioni e condensatori dalla esuberante tensione di rottura.
Conclusioni Un grande diffusore in tutti i sensi queI connettoriposteriorisonobensei,versatilie "certi" nellal'resa.Quattrosonoimpiegatiper il passaggiodal cabinetinferiore,quellodel subwoofer,a quellosuperiorechecontienegli altri altoparlanti. Ovviamentepuò essere attuato il doppiocablaggio.
sta nuova fatica di Chario. Un generoso miglioramento di molti parametri sonori, pur rimanendo ben piantati in un solco tracciato da decenni nella riproduzione del suono. Non un progetto a sé stante, con una caratteristica sonora che non tiene conto del prima e del poi. Si tratta viceversa di un utile e deciso step di avanzamento nella progettazione di uno strumento da musica che si
avvicina alle massime prestazioni ottenibili sfruttando le leggi già scritte della fisica, utilizzando altoparlanti pensati per svolgere questo tipo di lavoro e con una veste estetica che coniuga eleganza e finalizzazione al silenzio di qualunque cosa non sia un altoparlante. Costo? In linea con le prestazioni, con la ricerca e con l'estetica. GianPieroMatarazzo
Laparte inferioredel mobile,unavolta rimossoil distanzialecopertoda telascura,mostrail dodici pollici esternodelgruppo in push-pull, conun complesso magnetico"tradizionale" anchese attentamentestudiato.Il condottodi accordoha unosviluppoesponenziale sia all'uscitache all'ingressoedè realizzatoconuna complessa lavorazioneper piegaturadel legno.
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