L'altro Giornale Febbraio 2013

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ANNO XXVIII - N.02 FEBBRAIO 2013 - stampato il 04/02/2013

VALPOLICELLA

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

E’ una realtà che sta dilagando anche nella provincia di Verona e sta scatenando discussioni e infiammando dibattiti. E’ il fenomeno dei Compro Oro, di cui, da cinque anni a questa parte, si sente sempre più parlare. Per fare chiarezza sull’argomento e per comprendere come effettivamente dovrebbe funzionare un corretto “Compro – Oro” abbiamo intervistato Francesco Tosato, esperto in materia. «Uno dei fattori determinanti dello sviluppo dei Compro Oro – afferma - è la crisi economica: le famiglie hanno bisogno di approvvigionarsi presso i Compro Oro per soddisfare i bisogni di tutti i giorni. Non si parla più di sostituire un gioiello vecchio con uno nuovo o con beni di non primaria necessità. Oggi gli italiani si ritrovano a vendere l'oro per pagare l'affitto o comprare il necessario per la vita di tutti i giorni». pagina 11

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Lettere le vostre

LETTERA APERTA

POLITICA

“Caro onorevole...” Vede, Onorevole, sono più di quarant'anni che vado a votare e ad ogni tornata elettorale voi politici correte avanti indietro per tutt'Italia per illustrarci programmi che non realizzerete mai, farci promesse che non manterrete mai ed assumervi impegni che saranno sempre disattesi. Tutti dite di saper risolvere qualunque problema, ... ma allora perché siamo nella "Cambronne" fin sopra i capelli? Questa volta sceglierò per chi votare non in base a quello che promettete di fare, ma in base a quello che avete fatto. Tutti avete parlato di scelte impopolari da fare di cui non volevate assumervi la responsabilità per non perdere consensi. Sinceramente mi sembra un atteggiamento squallido e vigliacco; se uno sa governare e ritiene opportuno che si debbano fare certe scelte, sicuramente cercherà di renderle il meno impopolari possibile, ma poi le deve fare altrimenti non governa ma tira a campare! Come è possibile pensare di governare facendo solo scelte popolari? Pensate forse che l'Italia sia il paese dei balocchi? Governare vuol dire cercare di capire oggi quello che succederà domani ma voi politici avete dimostrato che non sapete capire oggi nemmeno quel che è successo ieri! E veniamo ai rimborsi elettorali; chi più chi meno, tutti i partiti hanno grufolato, e grufolano, in questo truogolo. Voi politici vi riempite la bocca quando dite: "il popolo sovrano ... diamo la parola agli elettori ... facciamo scegliere agli elettori ... rispettiamo la volontà degli elettori ..." al referendum del '93 gli elettori avevano scelto ed anche chiaramen-

te, il 90% ha detto no al finanziamento pubblico ai partiti e voi politici cosa avete fatto? Glielo avete messo in quel posto al popolo sovrano! E che dire del metodo che utilizzate per intascarvi i rimborsi? Se facesse lo stesso un cittadino qualsiasi i finanzieri gli confischerebbero anche le mutande! Tutti dicevate di voler cambiare la legge elettorale, non l'avete fatto adducendo stupide scuse però qualcosa si poteva fare come: eliminare il cosiddetto "listino bloccato" che è palesemente in antitesi con la possibilità di scelta; vengono infatti elette delle persone anche se nessuno le vota; abolire la possibilità di "piazzare" i non eletti, quindi persone che gli elettori non vogliono, in posti di prestigio e con congrui stipendi che, ovviamente, paghiamo noi ed infine potevate anche sopprimere la possibilità, per gli eletti, di "cambiare casacca" che rappresenta un vero tradimento nei confronti degli elettori; se qualcuno non condivide più l'operato del proprio partito abbia almeno il coraggio delle proprie idee e si

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“E facce toste”

dimetta. L'ultimo pensiero è per la questione morale che tutti, a parole, dite di voler affrontare. Già gli immorali, offensivi ed indecenti privilegi che vi siete concessi sarebbero più che sufficienti per cacciarvi a pedate dal Parlamento, ma anche il Padreterno perdona il peccatore che si pente. Vediamo se siete pentiti e quant'è forte il vostro desiderio di moralità considerando i fatti. Io ritengo che fra tutti i privilegi il più indecente, il più immorale ed il più offensivo sia il vitalizio dopo 5 anni di mandato. Il 21.9.10 viene proposto alla Camera di abolire tale crimine: presenti 524 deputati, votanti 520 hanno votato si 22 deputati, hanno votato no 498 ... la Camera non approva! Quello che ho riportato è solo una piccolissima parte delle oscenità che commettete; lei Onorevole, si farebbe governare da personaggi del genere? Non credo che le darò il voto, mi avete convinto che votare per degli individui come voi significa solo scegliere da chi farsi impiccare!. Giovanni Saoncella

Gentili lettori, durante tutto il periodo della campagna elettorale non pubblicheremo lettere, interventi, opinioni sui vari candidati, lasciando così ad ogni cittadino la libera scelta. Le vostre lettere saranno pubblicate nel mese di marzo.

Egregio Direttore e cari Lettori, non è una questione di essere apartitico è semplicemente dire basta a questi politici arroganti , presuntuosi che ci prendono da decenni per i fondelli suonando sempre il solito disco. Se andiamo a guardare una trasmissione registrata 20 anni fa, si vedrà che è esattamente la fotocopia di quelle in questi giorni. E’ veramente incredibile che queste persone, senza alcuna dignità, abbiano ancora il coraggio di venire a raccontarci sempre le stesse storie. Qui la cosa è più seria di quello che loro pensano. La gente comune non ha più il lavoro, non si riesce - non solo ad arrivare a fine mese - ma non esiste prospettiva per il futuro né per genitori né per i nostri figli. Io non sono un Professore Universitario, però non ci voleva molto a capire che una persona senza reddito o con il 50, 60% in meno di disponibilità economica rispetto a qualche anno fa, non possa spendere e quindi creare quel famoso vola-

no - di cui io parlavo già più di un anno fa sempre su questo giornale - quindi è inevitabile che non consumando non si possa creare ricchezza per nessuno. Ci hanno voluto far credere che le cose andavano bene, anche quando noi persone normali, vedevamo che le cose peggioravano di giorno in giorno e, secondo me, il 2013 sarà deleterio e nefasto. Non sono un veggente, sono semplicemente un cittadino che guarda in faccia la realtà e vedo che il costo della vita cresce, il reddito non esiste oppure si è dimezzato, la pensione è diventata una chimera anche per chi ha lavorato come me 35 anni, i giovani devono andare all’estero, si spende la metà dell’in-

troito IMU per sommergibili e, ciliegina sulla torta, il capo dello Stato si è aumentato lo stipendio! Credetemi per salvare l’Italia servirebbe che tutti quelli che sino ad ora hanno fatto politica - di qualsiasi schieramento - se ne andassero a casa subito, perchè i novizi, comunque, non farebbero più danni di quelli fatti da loro fino ad ora. Dobbiamo farci rispettare e non farci prendere per i fondelli come sempre: ora tutti promettono e poi come sempre - saremmo fottuti e cazziati, noi con tutti i problemi e loro con i soliti privilegi. Abbiamo bisogno che ci sia ridata la dignità che molti di noi hanno perso per colpa loro. Maurizio Toffali

Per le vostre lettere scrivete a: articoli@laltrogiornalevr.it



le vostre Lettere

SACERDOTI 2

SACERDOTI 1

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SACERDOTI 3

“Don Boninsegna”

“Un giorno in chiesa” “Povere donne!”

Caro Direttore, su un quotidiano locale lo scorso 29 dicembre è stata pubblicata una lettera di un sacerdote, don Enzo Boninsegna. Un prete che dicepane al pane, vino al vino. HA usato toni molto forti, è vero, ma sinceri e schietti, senza ipocrisia e omertà, per qualcuno non digeribili. Personalmente condivido in pieno tutto quello che ha scritto su Benigni riguardo la trasmissione “La più bella del mondo”, la nostra Costituzione. Sarebbe la più bella del mondo se i lavoratori disoccupati avessero il lavoro, i cassa integrati potessero riprendere il loro posto e le attività che stanno chiudendo e non ce la fanno più potessero ripren-

Il giorno sedici dicembre, mi sono trovata ad assistere alla celebrazione eucaristica presso la chiesa parrocchiale di Parona alle ore 11,00. Tutto nella norma, se non fosse che, durante l'omelia, il sacerdote che presiedeva, elucubrava delle affermazioni che mi hanno lasciata molto perplessa. Nel commentare la domanda che i pubblicani rivolgono al Battista “Cosa dobbiamo fare?”, l'officiante spiegava che Giovanni non invitava loro a cambiare attività, ma a svolgerla onestamente. E a questo punto ecco sciorinata una attualizzazione molto poco plausibile, il prete sosteneva che coloro che lavorano nel privato eseguono generalmente il proprio dovere, mentre coloro che lavorano nel pubblico sono più portati a evitare di farlo. Come?!? Ho capito bene? Può permettersi un pastore di offendere migliaia di onesti lavoratori additandoli come fannulloni? È lecito sostenere che la produttività di una persona sia legata allo spartiacque pubblicoprivato? Ma al di là dell'infelice asserzione, ciò che mi ha lasciato perplessa, non è tanto l'inadeguatezza di molti presbiteri a ricoprire un ruolo delicato ed importante, in un tempo così complesso a cui però sono abituata, quanto il torpore con il quale i fedeli presenti recepivano questa inopportuna generalizzazione. “Possibile - mi sono chiesta, guardandomi attorno per cogliere qualche elemento di sofferenza che desse supporto al mio disagio, ma che non trovavo - non ci sia un insegnante tra i fedeli? Un dottore? Un infermiere? Un sindacalista? Qualcuno che ha un parente o un amico e che sia a conoscenza dei molti sacrifici che i dipendenti del pubblico impiego stanno sopportando?” Tagli al personale, aumento dell'orario di lavoro, retribuzioni e contratti bloccati. I laici dormono, o ricevono passivamente qualsiasi giudizio venga pronunciato da un ambone? Il sostenitore dell'ex ministro Brunetta dovrebbe interrogarsi: “Ed io mi guadagno onestamente l'otto per mille? Sono “lavoratore” pubblico o privato? Come trascorro le giornate? Studio teologia? So cosa vuol dire sacrificio?”. Non attendo risposte, ma prima di sputare sentenze senza troppa cognizione, sarebbe opportuno innanzi tutto usare la ratio, poi volgere lo sguardo verso se stessi e alla propria condizione e infine non giudicare. Dal Busco Mirella

dere il proprio lavoro. Ho provato sdegno anch’io, come tanti altri, per tutte le scemenze che ha recitato per due ore, senza nessuna interruzione di pubblicità. Sa benissimo unire il Sacro al profano, Recita con arte l’orazione Alla Vergine Santa di Dante. Comincia sempre così l’incantatore di serpenti. Non ha però pensato ai terremotati dell’Emilia e alla crisi che invade tante famiglie. E lui chissà quali proventi ha incassato. E’ stato un bell’inizio di campagna elettorale, ma la gente non è scema. Tutta la mia solidarietà a don Enzo, perché è un prete che ha dato voce a chi non ne ha. Germana Marchiotto

VALPOLICELLA

“E sicurezza” Penso che, come me, tanti cittadini della Valpolicella si sentano poco tutelati a causa di forze di controllo carenti sul territorio. Quando un diritto viene a mancare cosa possiamo fare? Persone sconosciute che oltrepassano la soglia delle nostre case, delle nostre attività, privandoci di tutti i nostri affetti, di tutti i nostri sogni, che agiscono indisturbati senza timore alcuno. Tutto questo sta accadendo nella nostra amata terra. Questa vuole essere una lettera aperta a tutte le forze del territorio, di aiuto e richiesta di maggior collaborazione tra cittadini e autorità, sì perché, quando si è in difficoltà, non si può “chiudere gli occhi e gli orecchi” facendo finta che tutto sia sotto controllo, quando sappiamo che così non è. Mi faccio portavoce di noi cittadini, affinchè si intervenga di fronte ai numerosi furti, che ormai da qualche mese stanno colpendo i nostri paesi: è un nostro diritto e in quanto tale va tutelato. Molti cittadini della Valpolicella

SANT’ANNA

“Cacciatore e...”

Caro Direttore, vorrei solo rispondere molto brevemente a tutte quelle persone anziane e giovani che danno ragione a quel sacerdote che ha detto che la situazione degli abusi sulle donne (e non solo!) è perché vestono con le minigonne e in modo succinto. A questo “uomo” chiedo dov’era nei favolosi anni ’60 – ’70, quando tutte le donne giovani e anziane con l’arrivo della stilista inglese Mary Quant conobbero la minigonna, ascellare per le giovani e 10 cm minimo sopra il ginocchio per le anziane? Minigonna, questa, abbinata a stivali fon sopra le ginocchia – tornati di moda – e tacchi a spillo. In inverno si indossavano certi maxi cappotti che quando si aprivano e vi si vedevano sotto queste minigonne lo shok era notevole. Erano sexy e sensuali le donne, ma mai nessun uomo o ragazzo (io sono di Torino, non so qui come si comportavano gli uomini) faceva quello che succede oggi. Forse chi la pensa come quel sacerdote era in India

a fare meditazione a quel tempo (là ancora oggi si porta il sari) o forse nei paesi musulmani dove c’è ancora il burka! Bè, se erano là, allora dovrebbero vedere qualche film dell’epoca anni ’60 – ’70 quando addirittura eravamo specializzati solo nei baci e il sesso era riservato a dopo il matrimonio. Meditate uomini, meditate! P.S. Negli anni ’60 – ’70, quando le videoteche piene di film porno non c’erano ancora, nelle edicole l’unico giornale che parlava di sesso e dove c’erano dei nudi (ma molto belli e artistici) era playboy e lì veramente l’edicolante se non avevi compiuto 21 anni non ti dava proprio niente, neanche i fotoromanzi... Ma lo sapevamo e intelligentemente non li chiedevamo proprio. In ogni caso ai tempi era la famiglia che per prima dava il buon esempio con amore, regole. Ricominciamo da lì genitori: impariamo ad ascoltarli i figli! Maria Rosa Beltramo

GALLI geom. RICCARDO Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via Enrico Bernardi, 7 37026 SETTIMO di PESCANTINA (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it

Gentile Direttore Lei ha pubblicato una risposta anonima alla mia lettera firmata. Dubito fortemente che il presunto cacciatore sia del mio comune, cioè di Sant' Anna d' Alfaedo. Nessun montanaro doc definirebbe genericamente campanaccio. Quella che ci è stata rubata era una campana, detta bronzina o brondina, perchè fatta in bronzo. Quella comune fatta di ferro viene chiamata cioca. Cordiali saluti Cesarina

Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

Gentile lettrice, la risposta era firmata, ma il lettore ha chiesto l’anonimato sul giornale per ragioni sue personali

25010 BORGOSATOLLO (BS)

Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185

Numero chiuso il 04 - 02 - 2013

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COMITATO BENEFICO

Festa de la Renga PROGRAMMA 13 FEBBRAIO

Ore 10.00

Apertura chioschi con degustazione di polenta e renga (l’unica e vera Renga di Parona – RICETTA ORIGINALE), primi piatti e vino della Valpolicella

Ore 14.30

Ricevimento delle maschere in Via Liberale da Verona

Ore 15.00

Corteo mascherato aperto dalla banda e le majorettes con la partecipazione del “Papà del Gnoco” e la sua Corte, Tutte le Maschere Veronesi, la “Parona” ed il suo seguito Sfilata sul palco di tutte le Maschere e saluto del “Comitato benefico Festa della Renga” alle autorità e al pubblico

Ore 15.45

Ore 16.00

Spettacolo musicale con ballerine brasiliane!

Buon divertimento! e d n Grateria Lot


le vostre Lettere

NEGRAR 1

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NEGRAR 2

“IMU ai disabili è giusto?” Egregio Direttore, volevamo approfittare del Suo giornale per dare voce alla profonda delusione di persone diversamente abili e di genitori con figli disabili. Nella primavera del 2012 abbiamo presenziato ad uno dei Consigli del Comune di Negrar (ci scusi l’imprecisione relativa alla mancanza di una data precisa ma talmente tanti sono i pensieri che ci gravano che spesso molti particolari vengono dimenticati). Uno dei punti all’ordine del giorno era una mozione, presentata dal consigliere Righetti, relativa all’esonero dal pagamento dell’IMU per i diversamente abili e per le famiglie con figli disabili. Per alzata di mano tutti i consiglieri avevano approvato tale mozione ritenendola valida per portatori di disabilità al 100%. Purtroppo nel mese di novembre, con l’approssimarsi del pagamento della seconda tranches, abbiamo chiesto informazioni presso il Comune scoprendo invece che anche noi eravamo tenuti al pagamento l’IMU. Inutile esprimere quello che abbiamo provato! Ci siamo sentiti “presi in giro” e siamo pervasi da un grande

Febbraio 2013

senso di delusione e rabbia! Siamo certi che nessuno di coloro che hanno preso questa decisione può capire cosa significhi essere disabile o avere in famiglia un diversamente abile. Vorremmo invitarli a trascorrere una giornata in nostra compagnia per capire quali sono le difficoltà che ogni giorno incontriamo e dobbiamo affrontare. Molti di noi non possono contare su uno stipendio ma solo su una misera pensione; per non parlare dei genitori che devono contribuire in tutto e per tutto al mantenimento del figlio diversamen-

“Consulta Pedemontana”

te abile e sopperire a tutti i suoi bisogni materiali e non (tempo libero, sport, salute etc) accompagnati inoltre dal costante pensiero relativo al futuro, quando i genitori non ci saranno più. Non è giusto che, sugli immobili donati con grandi sacrifici ai figli disabili, ci sia da pagare l’IMU, soprattutto considerando il fatto che i figli non hanno reddito!!!!! Non chiediamo la compassione di nessuno ma solo rispetto e coerenza! Seguono 9 firme

Che delusione ho avuto nella serata del 10 dicembre 2012 all'incontro pubblico con i cittadini, organizzato per la prima volta dalla Consulta pedemontana, presso la sala del consiglio comunale di Negrar. Ho assistito a un incontro penoso, alla presenza del Sindaco e del nuovo Assessore: solo parole e battibecchi. Abbiamo avuto in più l'informazione della nuova probabile lottizzazione per 30 lotti di case bifamiliari presso ex padri Monfortani. Prendo spunto per criticare il modo in cui l'Amministrazione comunale conti-

GRAZIE DA P. LORENZO PEGE

Cari amici, un cordiale saluto da questo Bambo (Padre in lingua cicewa del Malawi) ed affettuoso Zigomo (grazie) per l’aiuto datomi per riparare e ricostruire quanto è stato distrutto dalla tromba d’aria nell’ospedale Muli Beanti. La ricostruzione ha richiesto il rifacimento di tutti i tetti: lamiere nuove, ferro e tondini, tavole di legno, nuove gettate di cemento per il sostegno dei tetti, il perlinato di pino per la difesa dal calore del sole, tinteggiature, revisione di tutte le attrezzature ospedaliere, soprattutto quelle della sala operatoria. Tutti questi lavori non preventivati, ma ingentissimi e necessari al ripristino del buon funzionamento dell’ospedale ci hanno costretti, malgrado nostro, a sospendere i lavori della nuova maternità ormai arrivata al tetto. E’ urgentissima questa costruzione, non avendo posti letto nella prima maternità inserita nell’ospedale. C’erano 30 letti. Le mamme non venivano a partorire all’ospedale non avendo i 35 centesimi di euro che chiedevo per tutta l’assistenza sanitaria durante la gestazione. Saputo che Malawi è al secondo posto in Africa per mamme e bambini morti durante la nascita nei villaggi, ho tolto i 35 centesimi…Dio mio! Ora ho oltre 300 nascite all’ospedale. Ho bisogno d’aiuto: potete ancora darmi una mano? Padre Lorenzo Pege

nua ad emarginare i cittadini di Arbizzano dalla partecipazione attiva alla vita della propria consulta e del Comune. Mi riferisco alla ventilata organizzazione di un'assemblea pubblica per la viabilità e in particolare per il senso unico di via Santa Maria; prima annunciano questa assemblea poi la disdicono. E' mai possibile che Giunta e Sindaco, si sottraggono alla democrazia e al giudizio dei cittadini? I fatti: 60 cittadini vogliono il senso unico, altri 500 no, vogliono la strada aperta nei due sensi di marcia. Cosa si fa? Demandare la decisione ad uno studio dei vigili urbani che dopo qualche tempo danno il loro giudizio tecnico. La strada è idonea e deve essere percorsa nei due sensi. Apriti cielo! L'Assessore alla viabilità scrive che indìce un’assemblea, ma in realtà solo per pochi intimi, quei pochi cittadini firmatari il “destino” del senso unico. Io noto la difficoltà dell'amministrazione a confrontarsi con i suoi cittadini della zona pedemontana in assemblee pubbliche. Caro signor Sindaco, lei è stato eletto per fare il vero bene di tutti e non il bene di qualcuno. Dichiara

di ricevere molte e-mail e telefonate di cittadini che gli chiedono di “lasciar stare”. Lui stesso afferma che scontenterebbe un po' di qua o un po' di là. A questo punto si arriva ad una vera e propria anarchia. Ecco le cose che mi fanno arrabbiare: il menefreghismo generale, il non fare, il chiudere gli occhi o come fanno gli struzzi che mettono la testa sotto la sabbia per non vedere o affrontare i veri problemi. Per non scontentare alcuni residenti, si lascia inalterata la viabilità. I residenti chiedono con forza i marciapiedi. Perché non si fanno? Sono gli unici che garantiscono la sicurezza davanti alle porte di casa. E questo Sindaco che si era presentato come l'autorità del fare, del decidere, dove sta? Adesso la sua nuova filosofia è quella del lasciar stare. Vedremo il 2013 cosa ci riserverà. Dopo 3 anni di mandato oggi vi ricordiamo come quelli che non fanno niente per non scontentare nessuno. Si vede nei fatti l'autorità del capo! Altro che l'aforisma sul sito internet del Comune: aiutami ad amministrare! Arbizzano Nereo Gisaldi

In Automobile

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina

E’ una giungla di informazioni che cambiano in continuazione quella che ruota intorno alla circolazione stradale. Troppe sono le notizie, le regole e le novità di cui ogni conducente dovrebbe essere al corrente e di cui invece non se ne conosce nemmeno l’esistenza. Proprio per questo L’Altro Giornale ha pensato ad una Alessandra Azzolina nuova rubrica a servizio del lettore dedicata interamente alla sicurezza stradale, non solo per evitare sanzioni e multe, ma anche per garantire a tutti maggior tutela e sicurezza. Una rubrica, questa, che permetterà di conoscere diritti e doveri di ogni conducente. Sarà così che Roberto e Alessandra Azzolina, insegnanti di educazione stradale dell’Autoscuola Azzolina di Villafranca, forte di 47 anni di esperienza, ci condurranno per mano illustrandoci le ultimissime novità relative al Codice della Strada, oltre alle norme e alle regole che Roberto Azzolina ogni giorno, quando siamo alla guida di un mezzo, ci riguardano molto da vicino. C'è aria di cambiamento nel codice della strada: a partire dal 19 gennaio sono entrate in vigore le nuove norme che riguardano le "nuove" categorie delle patenti di guida. Non è propriamente una novità, perchè già da un po' si sapeva: faranno il loro ingresso in Italia tutte le patenti europee. La novità più grande riguarda il patentino per il ciclomotore, che lascerà il posto alla nuova patente denominata AM, una patente a tutti gli effetti che consentirà di circolare in tutti i paesi europei. I motociclisti più esperti, invece, dovranno aspettare di compiere 24 anni per guidare le moto di più grossa cilindrata (patente A3); in alternativa, potranno conseguire la patente A2 e attendere 2 anni. Parimenti, per guidare un autobus di qualsiasi tipo, mentre finora bastava aver compiuto 21 anni, sarà necessario averne 24. Ma le novità non finiscono qui e riguardano anche chi, la patente, la dovrà rilasciare: saranno finalmente previsti anche dei controlli periodici sul personale esaminatore. Non è esclusa, anche se pare un'ipotesi ancora fantascientifica, l'introduzione di una scatola nera sulle auto su cui si svolgono gli esami di guida. E' già attiva, invece, la norma secondo cui le patenti di categoria A e B scadranno nel giorno del compleanno del loro possessore: sarà dunque più facile ricordarne la scadenza ed evitare fastidiose sanzioni per chi se ne fosse dimenticato! Nuovo articolo, il 136/bis, che chiarisce tutto quello che si può fare con una patente rilasciata da uno Stato Europeo, e che fissa provvedimenti sanzionatori come il ritiro, la sospensione e la revoca analoghi a quelli fissati per i titolari di patente italiana: si scoraggerà dunque l'antipatica usanza di non convertire la patente estera per evitare sanzioni in Italia. Da non dimenticare inoltre la possibilità di rinnovare la CQC a partire da marzo 2013. Per tutte le informazioni del caso non esitate a rivolgervi alla vostra autoscuola di fiducia!

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di Lorenzo Quell’Oller

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le vostre Lettere

PIANO INTERVENTI DI NEGRAR

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Febbraio 2013

SACRO CUORE 1

Lettore interviene, Sindaco risponde “Chiedo delucidazioni” Sul volantino del gruppo “Progetto Negrar” distribuito il mese scorso nonché nell'articolo su L'Arena del 15 gennaio 2013, l'assessore Stefano Ceradini e il sindaco Giorgio Dal Negro affermano che nuovo impulso all'attività edilizia verrà dato dal P.I. (Piano degli Interventi), che prevede un intenso consumo irreversibile di territorio agricolo, trasformato in area fabbricabile con tassazione agevolata. E ciò in contrasto agli intendimenti di tutto il mondo: Regione Veneto, Governo Nazionale, Comunità Europea, nonché Enciclica Caritas in veritate (capitolo 4.48). Invece i nostri amministratori, pensano che l'economia locale verrà incrementata devastando ulteriormente il Territorio della Valpolicella con cubi di cemento con scritto VENDESI, incuranti della conseguente diminuzione del prezzo di vendita degli edifici vecchi e nuovi già esistenti. Un'apposita Commissione di consiglieri comunali della Maggioranza, (pagina 3 del volantino) è stata costituita sotto la guida di Angiolina Boldo,presidente del

Consiglio Comunale, mentre il sindaco Giorgio Dal Negro tenta di presentare le 225 nuove costruzioni da minimo 800 metri cubi ciascuna, previste nel P.I.,come "misurati interventi sull'esistente" mentre invece gli ampliamenti, fino al 50 per cento delle cubature già costruite, sono già previsti dalla Legge regionale "Piano Casa", a cui il suo Piano degli Interventi si aggiungerebbe nel consumo del Territorio. Nel contempo la stessa Maggioranza, trascura altre possibilità di lavoro per le imprese artigiane della zona, rifiutando ogni sinergia pubblico-privata sia nell'area Monfortani sia nell'area Valier sia su altre […]. Eppure sia il Sindaco sia la presidente del Consiglio Comunale Angiolina Boldo dovrebbero ben conoscere la Costituzione della Repubblica Italiana, che all'articolo 9 prevede la tutela del paesaggio e all'articolo 42 la funzione sociale della proprietà privata. […] Ugo Zanetti Vicepresidente della ConsultaPedemontana

Mi rivolgo a lei. fratel Bonora, tramite questo mezzo per porle un quesito e chiedendole la soluzione che è nelle sue prerogative. Mio malgrado, devo per un periodo fare una TAC e portarla allo specialista ogni mese. Mi sono rivolto al vostro numero telefonico di riferimento per tre giorni, il primo non ho contato le telefonate, ho notato però che l’attesa per non perdere la priorità dura circa tre minuti, poi cade la linea. Il secondo giorno le telefonate furono 27, il terzo giorno 11, poi una vicina pietosa mi ha accompa-

gnato allo sportello. In totale, grosso modo una sessantina di telefonate della durata di tre minuti. Lei crede fratel Bonora che il servizio che offre alla comunità sia economicamente che concettualmente ottimale? Certo è sufficiente rivolgersi presso un altro centro, ma è troppo facile. Fratel Bonora si attivi e faccia attivare il suo personale per un servizio che la sua clientela merita. A nulla servono le conquiste se poi ci si impantana sulle cose semplici. Rosario Di Bella

SACRO CUORE 2

“Grazie Dott. Godi”

E’ pura fantasia! Senza alcun riferimento concreto. Il Piano degli Interventi è in fase di definizione e le domande sono soprattutto delle famiglie quindi per edificabilità sotto 800 mc su terreni adiacenti alle proprie abitazioni o a quartieri esistenti. Nessun impulso ad attività edilizia, molto limitato consumo di territorio ed in zona sempre precisamente edificata con servizi globalmente esistenti. Il sottoscritto, e tutta l’Amministrazione ed il Consiglio Comunale, pensano esattamente al rispetto del territorio e contemporaneamente alle esigenze delle famiglie. Poi dobbiamo considerare che alcune aree di proprietà privata sono già autorizzate da anni: Zona Residence Arbizzano, Area ex Peep di Arbizzano, Area Novare ed Aree da cambio di destinazione d’uso e che quindi il P.I. deve assolutamente considerare ed inserire. Comunque consi-

derando che il vecchio Piano Regolatore, già oggi, ha un dimensionamento di oltre 320.000 mc il prossimo Piano degli Interventi, che sostituirà il Piano Regolatore, non utilizzerà neanche la metà di queste possibilità e comunque con sviluppo entro i cinque anni quindi anno 2018. Dopo di che il prossimo Sindaco, all’anno 2018, avrà ancora dimensionamento disponibile, su tutta l’Area di Negrar senza bisogno di fare “varianti” che considerino il dimensionamento. Il rispetto del territorio ed edificabilità di qualità erano e sono il secondo obiettivo di questa Amministrazione. Dopo aver risolto il problema economico sapremo dimostrare sensibilità ed intelligenza di sviluppo del territorio. Giorgio Dal Negro Sindaco di Negrar

RICORDO

“di Otello Salvetti” E’ venuto a mancare qualche settimana fa presso la casa di cura Nogarè di Negrar Otello Salvetti. Un suo caro amico gli dedica una lettera ed alcuni pensieri. Caro Direttore, alcune persone non sanno quanto è importante che esse ci siano. Lo saprebbero se noi glielo dicessimo. Quando ho scritto questa frase ancora non conoscevo Otello. Poi l’ho conosciuto e ho capito perché l’avevo scritta. Siamo qui per salutarlo e per dirgli grazie per quello che ha fatto per le altre persone nel corso della sua vita. Nel lontano 1969 Otello Salvetti ha dato vita all’Avis di Quinzano e nel 1979 all’Aido di Quinzano. Quanto avanti era questo grande uomo. Grazie a lui – o anche a lui – quante persone sono state salvate dalle trasfusioni di sangue e dai trapianti di organi. Ma anche se non fosse stato salvato nessuno, da allora ad oggi, solo per la grande idea e il giusto fine, dovremmo ringraziarlo tutti. Io poi lo devo ringraziare anche perché mi ha scelto come amico. Se fosse stato mio nonno, mio zio, mio fratello, mio padre, ne sarei stato orgoglioso. Ma sono ancora più orgoglioso quando dico che sono stato amico di Salvetti…Otello. Con ammirazione e stima Uno dei tuoi tanti amici – orgoglioso di esserlo Ugo Taietti “Un angelo già eri senza saperlo. Ora finalmente inizieranno a crescerti le ali e tu saprai volare su di noi e di esserlo…un angelo”. “Mi piace pensare che una piccola parte del tuo spirito sia in ogni goccia di sangue che viene donato e che in piccola parte della tua anima sia in ogni organo che viene trapiantato. Da decenni, grazie anche a te, quanti di noi, hanno salvato!” “Non esistono grandi uomini, ma uomini che hanno fatto grandi cose”.

Desidero ringraziare il dott. Nicola Godi del reparto di ortopedia dell’ospedale di Negrar per la maestria e l’impeccabile professionalità con cui mi ha operato e curato. A lui va tutta la mia riconoscenza anche per la disponibilità e l’empatia di cui mi ha gratificato. Con lui ringrazio anche l’équipe infermieri-

stica che lo coadiuva. Desidero esprimere al dott. Godi le mie congratulazioni perché in una struttura non sempre perfetta, rappresenta un sicuro punto di riferimento e un’ assoluta eccellenza. ing.Maurizio Chierighini Fumane

Segna con la X SOLO il SIMBOLO SENZA indicare il nome del Candidato 1. DIFESA PENSIONE – BASTA DETRAZIONI ISTAT 2. DIFESA SANITÀ PUBBLICA – BASTA TICKET 3. AUMENTARE LA SICUREZZA IN CASA E FUORI. 4. CREAZIONE POSTI DI LAVORO PER I GIOVANI. 5. AIUTO AI TANTISSIMI PENSIONATI IMPEGNATI NELLA SOCIETÀ CIVILE

GIANNI POZZANI Candidato per il Senato Collante della Valpolicella e unico Candidato al Senato VOTA I PENSIONATI anche alla Camera Ho concentrato su 5 punti importanti il mio prossimo impegno Politico. Molti sono ancora i temi da affrontare per il nostro paese. Ogni giorno veniamo messi al corrente di scandali che vanno dal politico che si compera le mutande con i nostri soldi, per arrivare a Monti che salva la Banca MPS con contributi di miliardi, ecco come siamo governati. Siamo indignati, noi veniamo da una vita di impegno nel lavoro, ci siamo costruiti un futuro che questi ci stanno togliendo. Oggi sto svolgendo un impegno come assessore alla Cultura, turismo e istruzione del Comune di Negrar. Una volta in pensione mi sono laureato in Scienze dei Beni Culturali col massimo dei voti, a 64 anni. Molti di noi PENSIONATI, sono impegnati nel sociale e stanno ancora portando aiuto al nostro Paese e alle nostre famiglie. Nonostante le brutture che sentiamo tutti i giorni, ci commuove ancora cantare il nostro Inno Nazionale. E' il momento di pensare a noi stessi votando il NOSTRO PARTITO. MESSAGGIO ELETTOREALE. MITTENTE GIANNI POZZANI


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10 SAN PIETRO

CALCIO E VIOLENZA

“Forse è ora di sviluppare il cervello”

“Impianto a olio”

E' stato Kevin Prince Boateng il primo a reagire dopo i continui cori razzisti a Busto Arsizio nei confronti suoi e degli altri compagni del Milan, Niang e Muntari. Il ghanese prima ha lanciato il pallone verso la tribuna poi si è tolto la maglia rossonera ed è stato raggiunto da tutti i giocatori. L'amichevole con la Pro Patria, interrotta alla mezz'ora del primo tempo, non è più ripresa. Questa la cronaca riportata da "Repubblica". Nei giorni successivi al fatto, i media hanno sottolineato l'inciviltà dei tifosi e

Buongiorno desidero commentare l'articolo apparso nelle Cronache di Gennaio 2013 "Impianto a olio vegetale sotto l'albero di Natale". Purtroppo è stato approvato un progetto per la costruzione di un impianto di biomasse a San Pietro in Cariano. Mi sorprende che questo sia possibile in territorio vincolato DOC, dove in teoria sarebbero vietato impianti industriali ed inquinanti. Purtroppo la Valpolicella continua ad essere gestita da persone che sembrano non aver sempre a cuore la salute dei cittadini, nè la valorizzazione del territorio (vedi cementificio di Fumane, discarica di Pescantina, fabbrica Exide a Fumane, proposta PAT a Marano di costruire ancora case e fabbricati in zone agricole). Apprendiamo che l'impianto sarà formato da due motori diesel che funzioneranno ad olio vegetale grezzo e che i fumi provenienti saranno poi immessi attraverso due cammini alti 11 metri, proprio di fronte ai vigneti DOC della Tenuta Marchesi Fumanelli. A quanto pare, l'azienda responsabile, la Svicat Energy, garantisce che l'inquinamento prodotto rispet-

famosi opinionisti TV li hanno apostrofati con epiteti tra cui i più pesanti erano "imbecilli", "idioti", il minimo è stato "ignoranti", con il quale pareva si fossero controbilanciati gli insulti a Boateng. Ricordo l'amara esperienza della mia ultima volta allo stadio Bentegodi per vedere una partita del Verona, una decina di anni fa, contro l'Udinese. Tutto pareva regolare, però non mi spiegavo come mai in certi momenti lo stadio impazziva di urla nonostante sul campo di gioco non succedesse nulla di speciale.

Dopo l'ennesimo sguaiato urlo collettivo della famigerata curva sud mi sono accorto che questo accadeva quando l'unico giocatore di colore in campo, dell'Udinese, toccava la palla. Ho provato un senso di avvilimento e profonda vergogna per quella violenza scaricata senza motivo su un calciatore che trovava la forza di restare in campo senza reagire. Da allora non ho più messo piede allo stadio. Da anni si parla di queste cose, gli insulti, gli striscioni inadeguati, la violenza negli stadi, finendo spesso col

SEGNALAZIONI INUTILI A S.PIETRO Con tanto di lettera protocollata, avevo segnalato qualche anno fa al Comune di San Pietro la pericolosità per il degrado di quell'alto cornicione che - per chi scende da via Roma - sporge dal tetto della casa che sta dopo la chiesetta di S.Chiara . Ridicolo il puntello di legno messo lì a sostenere quelle pietre cadenti. I canali dell'acqua somigliano a un colabrodo e stanno su per miracolo. Cose simili se ne vedono ancora, ma in zone disabitate e abbandonate, al limitare dei boschi, dove una volta viveva la gente contadina. Anche là c'è un rischio, ma solo per chi vuole andare a cercarselo apposta. Senza contare che in quei casi si usa maggior serietà, perché di solito si fa transennare tutto intorno. Che una scena del genere si presenti in pieno centro abitato, con la gente che ci passa sotto giornalmente non è tollerabile.

Quello però che mi ha fatto decidere a scrivere di nuovo, e su questo giornale, non è tanto che a quella denuncia non sia stato dato ancora alcun seguito. Alle omissioni pubbliche ci siamo ormai abituati. E'stato invece che l'altro giorno, passandoci alla larga, ho notato alcuni pezzi di tufo di una certa consistenza sul marciapiede che sta sotto, caduti di sicuro da11' alto . Se un pedone sbadato se li prende in testa, un po' di male lo fanno. Io non so a chi appartenga lo stabile , né mi interessa, perchè in questo caso la segnalazione è stata fatta all'amministrazione pubblica. Dunque è questa la prima che deve intervenire, invitando (obbligando? ) qualcuno a mettere in maggior sicurezza la sua proprietà. Si spera che non succeda mai nulla, ma è evidente che un certo pericolo c'è. Giordano Salzani

dare salate multe alle società calcistiche ma questo non risolve il problema. Come sempre l'ordine si impone con le sanzioni, proibendo ai 'facinorosi' l'accesso allo stadio, ma nuove generazioni di teste calde stanno crescendo e la tradizione continua nonostante gli appelli, alle trasmissioni radio-TV e nonostante le cariche della polizia. Ben poco efficaci sono i gemellaggi o i superficiali inviti al fair play che lasciano il tempo che trovano. Qui tocchiamo con mano il fallimento del sistema educativo nazionale: le persone non sono state educate a vedere i valori che uniscono, si focalizzano piuttosto su quelli che dividono. Sono cresciuti nello stress, non hanno la capacità neurofisiologica di vedere la totalità, di gustarsi semplicemente la partita come fatto sportivo, oppure la bella giornata di sole, il fatto di essere ancora vivi... nonostante tutto, lì a guardare una partita. A quando la nuova cultura? A quando la vera formazione interiore? Quando vogliamo incominciare a sviluppare il cervello e dimenticare la violenza? Meditate gente, meditate! Giampietro Zancanaro Pedemonte

terà "i limiti garantiti dalla legge". Purtroppo, siamo già in un territorio di per sè altamente inquinato, basterebbe vedere i vergognosi superamenti delle polveri sottili ogni anno. Inoltre, la Valpolicella ha già altre industrie inquinanti sul territorio e a pochi kilomentri dalla sede dell'impianto a biomasse (il Cementificio di Fumane, che produce circa 81% di tutti i NOX prodotti in tutto il territorio compreso le province di Verona, come citato dallo studio dell'Università di Verona). Quindi, non penso che l'impianto di biomasse rispetterà i limiti della legge molto rassicuranti, dal momento che i limiti sicuri dell'inquinamento a Verona e provincia vengono gia altamente superati quotidianamente: smog, emissioni da fabbriche, troppo passaggio di mezzi pesanti, strade intasate di traffico senza mezzi pubblici ecc. Inoltre, apprendiamo che l'energia prodotta sarà utilizzata dalla ditta Beghini Costruzioni di Acciaio spa, quindi, la popolazione non avrà alcun beneficio nè risparmio sulle bollette. Grazie e cordiali saluti Jane Glees San Petro in Cariano


Cronache CRONACHE

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IL CASO. Intervista a Francesco Tosato, esperto del settore, per fare chiarezza sul tema

11 Per la vostra Pubblicità

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NEGRAR/GIORNATA BENEFICA

Fenomeno Compro Oro: “Donazione” cosa c’è dietro all’exploit per i trapianti

E’ una realtà che sta dilagando anche nella provincia di Verona e sta scatenando discussioni e infiammando dibattiti. E’ il fenomeno dei Compro Oro, di cui, da cinque anni a questa parte, si sente sempre più parlare. Per fare chiarezza sull’argomento abbiamo intervistato Francesco Tosato, titolare di FC Oro di via Goffredo Mameli a Verona. Come procede un “Compro Oro” corretto nel valutare gli oggetti proposti? «Ai nostri clienti viene richiesto di mostrare e confermare la quantità di gioielli per cui è richiesta una valutazione. In seguito essi vengono valutati con strumenti tecnici e in base al peso riportato dalla bilancia professionale i cui pesi sono visibili anche dal cliente, a sua volta informato dell'eventuale detrazione dal peso complessivo di tutto ciò che non è oro. Una volta accettato il preventivo viene richiesto un documento d'identità personale, valido e non scaduto, in assenza del quale non è pos-

sibile concludere la transazione (non viene mai accettato un documento di minori). Il pagamento avviene nell' immediato in contanti o tramite assegno bancario per importi superiori ad € 999,99. Il principale organo di controllo e vigilanza nel settore "Compro Oro" è la Questura, che ha il compito di garantire al cittadino che in ogni negozio dove si acquista oro vengano eseguite operazioni nel rispetto della legge. Per questo si è voluto migliorare la tracciabilità delle operazioni eseguite. Ogni oggetto che il Cliente vende viene fotografato e inserito nel database». Come si stabilisce il prezzo al grammo? «La purezza dell’oro è misurata in carati (24 carati è oro puro). L'oro utilizzato in gioielleria ha generalmente una purezza di 18k. Per questo motivo il valore dell'oggetto dovrà essere stimato tenendo conto della reale caratura del metallo di cui è composto. In commercio sono presenti gioielli di caratura 14k o

Francesco Tosato

anche 9k e solo un’analisi accurata può misurare la reale caratura. Il prezzo dell'oro è fissato dai mercati, tuttavia, dal 1919, la Borsa di Londra stabilisce due volte al giorno un prezzo di riferimento (fixing dell'oro)». C'è connessione tra il successo dei Compro oro e il dilagare della crisi? «Uno dei fattori determinanti dello sviluppo dei Compro Oro è la crisi economica: le famiglie hanno bisogno di approvvigionarsi presso i Compro Oro per soddisfare i bisogni di tutti i giorni. Non si parla più di sostituire un

gioiello vecchio con uno nuovo o con beni di non primaria necessità. Oggi gli italiani si ritrovano a vendere l'oro per pagare l'affitto o comprare il necessario per la vita di tutti i giorni». Che consigli si possono dare ai consumatori? «Bastano poche accortezze: mai fermarsi alla prima offerta, ma ascoltare più valutazioni. Attenzione poi al peso e al prezzo d'acquisto. Pesare il proprio oro prima di rivolgersi al compro oro: non sono rari i casi di bilance truccate che ne falsano il valore. Fare attenzione ai prezzi esposti: spesso il prezzo si riferisce all’oro di qualità 24k, mentre nella maggior parte dei casi le persone dispongono di oro 18k. Attenzione infine a chi promette pagamenti in contanti: la legge italiana antiriciclaggio non consente pagamenti superiori a 999 euro e se il Compro oro si propone di pagare in contanti per importi superiori la sta violando». Silvia Accordini

ASSOCIAZIONE “VIVI LA VALPOLICELLA”

Premiate due tesi di laurea L’associazione “Vivi la Valpolicella” ha premiato due tesi di laurea in viticoltura ed enologia relative al territorio della Valpolicella. Il riconoscimento è andato ex equo a due elaborati. Andrea Capelletti di Romano di Lombardia (BG) con relatore Lucio Brancadoro dell’Università degli Studi di Milano ha presentato la ricerca “Confronto agronomico tra portinnesti di vite tradizionali e innovativi nell’ambiente della Valpantena/Valpolicella”. A Marianna Fasoli, di Colognola ai Colli, seguita da Mario Pezzotti del Dipartimento di biotecnolo-

gie dell’Università degli Studi di Verona è andato il premio per la tesi di dottorato “Un atlante di espressione genica completo di Vitis vinifera cv. Corvina: una guida utile per il trascrittoma della vite”. «La giuria - spiega il vice presidente Silvano Zampini- era composta da Dante Micheli della Banca della Valpolicella, Galeazzo Sciarretta presidente dell’Accademia di agricoltura scienze e lettere, da Zeno Varanini del Dipartimento di biotecnologie, da Davide Begalli docente di economia aziendale dell’Università di Verona, da

Daniele Accordini della Cantina Valpolicella di Negrar e dal presidente della Strada del Vino Valpolicella, Alberto Aldegheri». Conclude il presidente Nini Piglialepre: «Grazie al contributo della

FC oro

Banca Valpolicella, l’associazione culturale Vivi la Valpolicella, fondata nel 1995, continua a promuovere iniziative atte a far conoscere e far apprezzare la Valpolicella storica». L.C. pubbliredazionale

FC oro è la risposta al desiderio dei cittadini di vendere i propri gioielli in oro e argento in cambio di un corrispettivo economico. FC oro, che acquista e paga in contanti oro e argento in qualsiasi quantitativo ritirando bracciali, anelli, orologi, protesi dentali e tant’altro, svolge seriamente e con coscienza la propria professione, con grande interesse nell'aggiornarsi con le leggi vigenti e gli obblighi da esse derivanti. FC oro rappresentata dal titolare Francesco Tosato, desidera prendere le distanze dalle aziende analoghe di settore che risultano indagate ed implicate in situazioni poco chiare ed edificanti. «Non diamo giudizi in merito – afferma Francesco Tosato -, ma vogliamo rassicurarvi sul fatto che in ogni settore ci sia il marcio, ma anche il buono. Desideriamo infatti rassicurare gli eventuali scettici, o gli amici di FC oro, in merito al fatto che la nostra azienda è totalmente estranea alle gravi vicissitudini per le quali aziende simili del settore sono risultate fuori legge per numerosi motivi nei quali non entriamo nel merito e per i quali la magistratura indagherà». FC oro si trova in via Goffredo Mameli 5b a Verona. Cell. 349.4419723 (anche per preventivi a domicilio); www.fcoro.it

Verrà interamente devoluto al Progetto trapianti di cellule staminali emopoietiche – una modalità terapeutica fondamentale in molte malattie o in determinate fasi di leucemia – del reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Borgo Trento quanto raccolto a Negrar domenica 16 dicembre. Una giornata, quest’ultima, che ha preso il nome di “Raccolta sotto l’albero in piazza a Negrar”, organizzata da un gruppo di consiglieri comunali, in veste di cittadini. A sostenere l’iniziativa non sono mancati la Fidas di Negrar, con il suo presidente Nicola Trande, l’Avis di Negrar, l’assessore alle manifestazioni del comune di Negrar, Nicola Silvestri, il sindaco di Negrar, Giorgio Dal Negro, oltre ad alcuni cittadini e alla Protezione civile negrarese, grazie alla quale quest’anno, per la prima volta, la piazza di Negrar ha potuto fregiarsi del suo albero di Natale, interamente a costo zero. «Per il primo anno siamo riusciti a dare vita a Negrar a questa raccolta benefica di fondi e giocattoli (nuovi) a favore dell’associazione Oncologica Pediatrica dell’ospedale di Borgo Trento afferma Roberta Renzi, una delle organizzatrici dell’iniziativa -. Grazie a Nicola Trande e al consigliere Gisueppe Righetti ci siamo messi in contatto con ABEO (associazione bambino emopatico oncologico) alla quale è andato l’intero ricavato della giornata: un furgone pieno di giocattoli e 1.535 euro. Un risultato che ci ha lasciati soddisfatti, considerando che questa per noi è stata la prima edizione dell’iniziativa, senz’altro da ripetere in futuro. ABEO

stessa, contattando uno dei più impegnati organizzatori dell’evento, Roberto Lugoboni, ci ha risposto con una lettera di sorpresa ringraziando tutti coloro che hanno contribuito a quest’operazione benefica. Un grande grazie va a tutti i nostri sponsor, alcune cantine del territorio, che ci hanno permesso di ricambiare con un piccolo presente l’eventuale donazione effettuata dai cittadini. Ci adopereremo personalmente nelle prossime settimane per far avere a chi ha contribuito alla buona riuscita dell’evento una brochure completa di lettera di ringraziamento dell’ABEO». Ed è stato grazie a questa raccolta che la giornata di domenica 16 dicembre si è trasformata in un’occasione di aggregazione, di incontro e scambio d’auguri: «L’intervento degli sponsor – afferma ancora Renzi – ci ha permesso di offrire cioccolata calda, vin brulè, panini, pandoro e risotto a tutti coniugando solidarietà e “stare insieme”». «La Fidas Negrar, afferma Nicola Trande, ha aderito con piacere alla raccolta sotto l’albero. Ogni giorno sosteniamo chi è meno fortunato con la donazione del sangue, ma quest’anno abbiamo voluto dare un sostegno ulteriore». «Come amministratore aggiunge Nicola Silvestri non posso che essere favorevole a queste iniziative che sanno coniugare la solidarietà e l’aggregazione dei cittadini. Sono orgoglioso della risposta che i cittadini di Negrar e le cantine del territorio hanno dato in occasione della Raccolta sotto l’albero. Il nostro impegno è quello di sostenere quest’iniziativa anche in futuro».


CRONACHE

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PROTOCOLLO. Provincia, Acque Veronesi e Autorità d’Ambito insieme per la Valpolicella

Proteggere il territorio e le cantine vitivinicole Provincia di Verona, Autorità d'Ambito e Acque Veronesi insieme per salvaguardare le attività produttive delle cantine della Valpolicella e, nel contempo, tutelare l'ambiente circostante. Questo l’intento grazie al quale è stato siglato qualche settimana fa un apposito protocollo d'intesa resosi necessario a seguito del Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto, il quale, recependo una Direttiva Comunitaria, ha introdotto dei limiti restrittivi sui reflui scaricabili dalle realtà produttive (le cantine), imponendo quindi al Gestore controlli stringenti. Di fatto era necessaria l'installazione di uno specifico impianto di depurazione con un pesante aggravio dei costi operativi aziendali. Non solo: senza questa iniziativa sarebbe stata compromessa anche la produttività stessa delle cantine. Grazie a un sistema sinora mai realizzato per il telecontrollo della rete fognaria e degli scarichi delle singole utenze produttive, studio sviluppato da Acque Veronesi, il 'braccio operativo' dell'Autorità d'Ambito, non solo è ancora possibile consentire a

tali realtà di operare, ma le cantine potranno beneficiare di una tariffa agevolata, come quella domestica. Tutto nel massimo rispetto e tutela dell'ambiente. Il protocollo prevede anche altre iniziative: razionalizzazione dell'uso dell'acqua nei processi produttivi delle singole aziende e un primo programma dei lavori e dei rispettivi

impegni. Un piano che ha visto nel depuratore di Nassar un punto nevralgico di questo processo di smaltimento di carichi organici derivati dalla produzione del vino. Già negli scorsi anni infatti Acque Veronesi aveva iniziato un importante percorso di riqualificazione dell'impianto investendo circa 1

milione di euro. A breve, grazie all'approvazione dell'intervento da parte dell'Autorità d'Ambito (Aato), con una spesa di 500 mila euro, il depuratore sarà ulteriormente potenziato, al fine di venire incontro sempre di più alle esigenze e alle caratteristiche produttive del territorio e per salvaguardare l'ambiente. La realizzazione di questo

complesso sistema di opere potrà poi essere eventualmente estesa anche ad altre porzioni di territorio che

dovessero manifestare interesse, così come già fatto dal comprensorio di produzione del vino Soave.

I COMMENTI «Questo protocollo d'intesa – afferma il vicepresidente della provincia di Verona, Fabio Venturi - è il traguardo di un percorso che dura da ormai cinque anni e risolve una problematica molto complessa sotto diversi punti di vista. Gli accordi previsti in questo documento consentiranno lo scarico dei reflui delle Cantine della Valpolicella in maniera legale. Il cammino che ha portato a questa intesa è stato una prova della grande sinergia tra il pubblico e il privato. E' stato così possibile scongiurare la chiusura di molte aziende vitivinicole, eventualità che avrebbe arrecato un gravissimo danno economico e d'immagine. Queste cantine, infatti, oltre ad essere imprese economicamente sane, sono anche un simbolo importante della storia e della cultura del nostro territorio nel mondo». «Sono stato nominato presidente a lavori già avviati – aggiunge Massimo Mariotti, Presidente di Acque Veronesi - ma ho potuto apprezzare gli sforzi compiuti dai vari attori e contribuire al raggiungimento di questo traguardo. Confido che le buone pratiche e questa intesa diventino esempio virtuoso per le realtà vitivinicole del territorio. Questa esperienza può essere infatti, anche per altre aziende con problematiche simili a quelle della Valpolicella, un'occasione per mettersi in regola salvaguardando la tutela dell'ambiente e mantenendo i livelli di produzione della propria attività». «A.A.T.O ha di fatto raccolto la sollecitazione che arrivava dalla Provincia per cercare di trovare una soluzione e dare una risposta concreta ai produttori di vino – conclude il Commissario straordinariodi A.A.T.O. veronese, Mauro Martelli -. E ovviamente una risposta che avesse come priorità la tutela dell'ambiente. L'approccio è stato quello di uno studio metodologico su come organizzare questo tipo di gestione degli scarichi. Successivamente un decreto ministeriale e la modifica al piano di tutela delle acque hanno reso possibile - anche sotto il profilo del diritto - la soluzione di natura tecnica individuata, nel rispetto dell'ambiente e con benefici di natura gestionale ed economica per le aziende».

CASA DI CURA POLISPECIALISTICA “DOTT. PEDERZOLI” L’endometriosi pelvica profonda (Deeply Infiltrating Endometriosis) L’endometriosi pelvica profonda è una malattia infiammatoria pelvica caratterizzata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell’utero cioè l'endometrio, in altri organi addomino-pelvici. Dal punto di vista epidemiologico si stima che in Europa attualmente il 10% delle donne in età fertile soffra di endometriosi ed in Italia sono circa 3 milioni le donne affette da tale patologia con un costo sociale altissimo. Nella pratica clinica il management della malattia rappresenta un importante problema perché è una malattia complessa con differenti implicazioni cliniche. I sintomi sono prevalentemente caratterizzati da dolore pelvico cronico ed infertilità, tali spesso da compromettere seriamente la qualità di vita delle pazienti affette da tale patologia. Differenti sono le possibilità terapeutiche mediche o chirurgiche, tutte comunque finalizzate ad ottenere un rapporto ottimale tra rischi e benefici per ogni singola paziente. Secondo le linee guida del Practice Committee of the American Society for Reproductive Medicine 2008 “l’endometriosi dovrebbe essere considerata come una malattia cronica che richiede un management a lungo termine con la finalità prima di ridurre al minimo ripetuti interventi chirurgici.” Oggi la chirurgia dell’endometriosi profonda è uno degli argomenti più dibattuti nei congressi internazionali di chirurgia ginecologica. Dif-

ferenti sono le tecniche e gli outcomes chirurgici con un importante problema comune: le complicanze legate a questo tipo di chirurgia. La chirurgia dell’endometriosi profonda è infatti una chirurgia difficile, poichè l’endometriosi determina importanti sovvertimenti anatomici dovuti da aderenze e retrazioni tra i vari organi pelvici e soprattutto infiltra il retroperitoneo pelvico, area anatomica dove sono presenti importanti strutture vascolari e nervose. Altro fattore importante da considerarsi è la giovane età delle pazienti e la necessità di eseguire una chirurgia conservativa mini-invasiva dato che la malattia ha un importante impatto sulla qualità della vita ma non sulla sopravvivenza delle pazienti. L’Unita Operativa di Ostetricia e Ginecologia della Casa di Cura Pederzoli ha di recente organizzato un importante Corso Avanzato di Chirurgia Laparoscopica Ginecologica: “Chirurgia Laparoscopica del retroperitoneo pelvico”. Obiettivo principale del corso è stato quello di illustrare le differenti tecniche di approccio chirurgico laparoscopico al retroperitoneo pelvico con particolare attenzione alla chirurgia dell’endometriosi profonda. L’evento è stato anche un’importante occasione di cultura e confronto tra diverse scuole chirurgiche. Diversi gli ospiti, illustri esperti nazionali ed internazionali nel settore, che hanno dato il loro importante contributo. Il corso è stato suddiviso in tre giornate dal 21 al 23 Novembre 2012

con differenti sessioni teoriche e pratiche con chirurgia dal vivo in diretta dalle sale operatorie della struttura. L’importante messaggio conclusivo dell’evento è che l’endometriosi profonda, data la sua complessità, dovrebbe essere gestita in centri di riferimento specializzati dove sia presente un’equipe multidiciplinare con competenze molto specifiche nel settore col fine di ottimizzare il rapporto rischi/benefici per le pazienti affette da endometriosi . Presso la casa di cura Pederzoli già dal 2009 è stato costituito il C.I.E (Centro Interdisciplinare Endometriosi) col fine di offrire un importante servizio alle pazienti affette da tale patologia. Il centro è costituito da un ambulatorio divisionale dedicato, diretto dal Dott. Andrea Fiaccavento, a cui si affiancano altri servizi multidisciplinari integrati. Tra questi il centro di chirurgia ginecologica laparoscopica avanzata diretta dal dott. Riccardo Zaccoletti, l’Unità Operativa di Urologia diretta dal Dott. Gaetano Grosso, il centro di chirurgia laparoscopica colon rettale diretto dal dott. Gianluigi Moretto. I servizi ambulatoriali di neurologia e riabilitazione del pavimento pelvico svolgono poi un’importante funzione diagnostico-riabilitativa per casi selezionati per i quali non vi è una precisa indicazione terapeutica medico-chirurgica. Dott. Andrea Fiaccavento U.O. Ostetricia e Ginecologia Casa di Cura “Dott. Pederzoli” pubbliredazionale


CRONACHE IL VIAGGIO. L’assessore Pozzani di Negrar negli U.S.A.

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PESCANTINA. Il sindaco Reggiani parla della discarica

Boston fa amicizia «Bisogna ripartire con la Valpolicella da Ca’ Filissine» Un biglietto di auguri dalla Valpolicella a Boston: questo è quanto è stato portato dall’assessore alla cultura del comune di Negrar, Gianni Pozzani, al sindaco di Boston, Thomas M. Merino. L’incontro è avvenuto nel municipio statunitense il 27 dicembre, anche alla presenza dell’Assessore al Turismo, Cultura ed Eventi Speciali Christopher Cook. «Il sindaco Merino – afferma Gianni Pozzani - è considerato una vera istituzione, eletto per ben cinque legislature e molto amato dalla sua città. Persona di grande carisma, ha reso la città di Boston più moderna, produttiva, ordinata, piena di cultura, grazie anche alle vicine e prestigiose università di Harvard e MIT». Come omaggio sono state donate bottiglie di Recioto e olio d’oliva extravergine, oltre al libro fotografico di

Roiter, con le sue foto di scorci della Valpolicella. «Il sindaco di Boston racconta entusiasta Pozzani -, che ha dato la sua massima disponibilità a qualsiasi collaborazione con i comuni della Valpolicella, ha ricambiato regalando una splendida scatola porta gioie e un bellissimo libro sulla città di Boston. Vedendo le immagini della nostra Valpolicella, è rimasto molto impressionato, ammettendo di aver scoperto un paesaggio di straordinaria bellezza, che pensavo che vi fosse di così bello solo in Toscana. Ha espresso anche una grande volontà di realizzare nuovi itinerari turistici che non siano solo quelli classici, del Gran Tour. Inoltre, ha mostrato viva sorpresa e interesse nel scoprire che vi sono altri grandi produzioni presenti nel nostro territorio, e

la volontà di farli conoscere nella propria città. L’incontro è stato molto emozionante e produttivo e ha fornito le premesse per ampliare la conoscenza reciproca delle nostre culture, che si possono perfettamente integrare e sviluppare». Con questo viaggio ora la Valpolicella ha la grandissima opportunità di poter finalmente penetrare con forza in questo gigantesco Paese, entrando dalla porta più nobile di Boston, città culla della civiltà americana. «Ho solo avuto il privilegiato e umile compito di esserne portavoce, ma questa è un’occasione che bisogna sfruttare – conclude con vivo convincimento l’assessore Gianni Pozzani -. Se non fosse colta, sarebbe un grande peccato, ma anche una sfida amaramente persa».

L’Assessore Pozzani “ambasciatore” della Valpolicella a Boston

VALDADIGE. Il Carnevale sta arrivando La Valdadige si prepara al suo Carnevale. Novità 2013 saranno, venerdì 15, “bigoli e sardela” dalle ore 19.00 presso la sede degli Alpini di Peri. Il carnevale si svolgerà come di consueto per le vie del Ducato del Batucian vestito a festa tra ali di folla. A mezzogiorno di domenica 17 in punto in piazza partirà la prima “cotta” per gli anziani per poi proseguire con le “pignate” per famiglie e quanti si fermeranno in piazza, bevendo l’aperitivo ed aspettando il proprio turno con qualche fetta di cotechino come vuole la tradizione da più di cinquanta anni. Il comitato benefico, vi attende e distribuirà oltre 150 chili di maccheroni. E poi via, fino a sera: la gran sfilata inizierà alle ore 15 con la nobile sfilata del Duca e la Duchessa del Batucian e le mascherine per le vie di un paese chiuso al traffico. Gran finale nel piazzale della Chiesa con lo spettacolo animato dalle mascherine che, come tradizione, saranno premiate con caramelle e simpatici giochi. Quindi si procederà, alla pesatura del cesto. Nuova tappa, al calar del sole, nella sede del locale Gruppo Alpini Valdadige in attesa dell’ultima “cotta col peperoncino”. «Anche quest'anno – spiegano i membri del Comitato - stiamo allestendo un ricco programma. Un doveroso ringraziamento a quanti continuano a contribuire negli anni alla riuscita del carnevale, giunto quest’anno alla veneranda età di cinquantacinque anni». Cinquantacinque anni ma non…sentirli. «Un ringraziamento anche all’Amministrazione Comunale sempre vicina a queste iniziative di festa ma con un fine benefico. Anche quest’anno il ricavato, verrà destinato in beneficienza».

«Di fronte alla discarica di Ca’ Filissine, come è in questo momento, non possiamo certo rimanere a guardare. Veniamo da sei anni di stop forzato che ha pesantemente condizionato l’amministrazione e la sua possibilità di realizzare opere –spiega il sindaco Alessandro Reggiani -: nove milioni di euro in meno di entrate per il Comune e il percolato da asportare. Questi sono i problemi più immediati. E’ un’eredità molto pesante quella che abbiamo sopportato in questi anni. Ora il Tribunale, dopo la sentenza che ha escluso il danno ambientale, ha deciso il dissequestro di Ca’ Filissine. Dobbiamo partire proprio da lì. Ogni sforzo deve essere teso a mettere in sicurezza l’impianto e poi a riprendere il conferimento fino al completamento del volume disponibile. Rimane lo spazio per un milione e 200mila tonnellate di rifiuti: con questo quantitativo, abbinato all’attività di riciclaggio dei rifiuti che ormai nei nostri paesi raggiunge percentuali molto elevate verso il 60/70% del totale raccolto, la discarica di Pescantina può costituire quella valvola di sicurezza per tutto il sistema di smaltimento di rifiuti di Verona e provincia per almeno altri vent’anni. E pesando poco sulla popolazione, dal momento che nei

piani progettuali si prevede l’uso della sola frazione secca. Per evitare emergenze che possono compromettere la qualità della vita di città e paesi: i rifiuti per strada, come si vede spesso in tivù, non sono una bella cosa. Meglio un impianto controllato e in sicurezza. E soprattutto già esistente». Ma per arrivare a questo risultato c’è ancora molta strada da fare. «Si pone innanzitutto continua il Sindaco - il problema del percolato e per questo, grazie all’accordo con la Provincia e con l’assessore Fabio Venturi, stiamo lavorando per svicolare la somma di 750/800mila euro per riprendere l’attività di asportazione. Questo protocollo è già in Regione per l’approvazione e spero che abbia una risposta positiva in tempi breve». Il secondo punto è il progetto di bonifica e messa in sicurezza di Ca’ Filissine, presentato il 31 maggio del 2011, ed ora all’esame da parte della Commissione regionale Via. «Siamo stati molte volte a colloquio coi Commissari –precisa Reggiani-: le ultime risultanze ci hanno posto di fronte la possibilità di fare alcune proposte alternative al progetto. Come già detto più volte, del vigneto Ferrari, dove, nel pozzo M7, è stata riscontrata la percentuale di ammoniaca fuori norma, non ci interessa nulla

Alessandro Reggiani

se non che venga messo in sicurezza. C’è, a tal proposito un’ordinanza della Provincia del luglio 2009 che impone la bonifica del sito alla proprietà. Fatto salvo questo dato, siamo ben disponibili a fare una proposta alla provincia di Verona: semplicemente di riattivare il progetto già esistente approvato nel 2005 che prevedeva l’esaurimento “naturale” del sito di Ca’ Filissine col conferimento del secco. Insomma – conclude il sindaco- se il progetto presentato nel 2011 non dovesse andare, abbiamo già il piano B: tornare al progetto approvato nel 2005, col secco, e obbligare in maniera vincolante la proprietà del vigneto a mettere in sicurezza il proprio sito inquinato». Lino Cattabianchi

CONVEGNO/ASSOCIAZIONE GENITORI SEPARATI

Affido alternato al centro “Separazione e affido condiviso. Il reale beneficio nei figli attraverso cure e frequentazione paritetica a residenza alternata”. Questo il tema del convegno organizzato a fine 2012 in Granguardia a Verona dall’associazione genitori separati per pari potestà di Verona, guidata dal suo presidente Renato Lelli. Un convegno, questo, «che ha portato ad una svolta epocale con il magistrato Camilla Gattoboni – afferma con soddisfazione Renato Lelli - per iniziare nelle separazioni e divorzi consensuali un percorso di affido condiviso alternato. I miei lavori sociali e politici sono e saranno sempre finalizzati al benessere della nostra società, in particolare nel dare un futuro migliore ai nostri figli». Un impegno, quello di Lelli, che continua ininterrotto da 20 anni: nel 2000 ha depo-

sitato alla camere dei deputati una delle sue prime petizioni volta a migliorare il diritto di famiglia nelle problematiche delle separazioni e divorzio in primis ricordando che i figli sono sempre un soggetto di diritto e non l'oggetto del contendere e del volere. Nella riunione nazionale del luglio del 2000 a Verona, ha riunito tutte le associazioni di maggior rilievo che tra trattavano tali problematiche, organizzando nell'ottobre 2000 la più grande manifestazione sulle piazze d'Italia. Lelli ha poi contribuito a rafforzare con la legge 54/2006 l'affido congiunto in condiviso contestando successivamente alle autorità preposte la non piena applicazione della stessa con petizione parlamentare n°400 del 17 luglio 2007. Nell'ottobre 2008 è intervenuto con la petizione n°339 al rafforzamento degli

Renato Lelli

assegni familiari, iniqui ed insufficienti per le famiglie, e per una cultura più sociale, con l'introduzione nelle materie scolastiche delle tematiche familiari. «Per ridurre la conflittualità nelle diatribe familiari – aggiunge Lelli - ho depositato le petizioni n°862 e la n°1027 nel gennaio 2010, trattanti la modifica dell'art. 24 della Costituzione, per permettere, come nei paesi piu' democratici, i patti prematrimoniali aventi forza di legge».



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LA PRESENTAZIONE. Strategie per combattere l’abbandono della scuola

Progetto “Itinera Zero” per continuare gli studi E’ stato presentato il 24 gennaio scorso a Palazzo scaligero il progetto “Itinera Zero – Continuità nelle scelte” finalizzato a contrastare l'abbandono scolastico. Alla presenza di Laura Donà, responsabile Interventi Educativi dell’Ufficio scolastico Provinciale di Verona, Lucia Perina ed Emanuele Tagetto, rispettivamente vicepresidente e direttore del Cosp di Verona, il presidente del Consiglio provinciale, Antonio Pastorello ha quindi descritto il progetto, coordinato da Cosp Verona: «Grazie anche al patrocinio della Provincia, che ha stanziato 36.000 euro, è stato possibile il lavoro congiunto di Ufficio Scolastico Provinciale, Cosp e associati che ha consentito il decollo del progetto: investire tempo e fondi in attività di questo genere permette all'intera società di arricchirsi, non

disperdendo risorse umane preziose». “Itinera Zero” offre proposte di intervento per limitare l'abbandono scolastico, favorendo l'attivazione di percorsi orientativi che incentivino al proseguimento degli studi. Per poter pianificare interventi efficaci, occorre innanzitutto conoscere gli aspetti che caratterizzano il fenomeno in questione. Nello specifico, l'abbandono scolastico è causato da diversi fattori: situazioni di svantaggio economico e socio – familiare, disfunzioni presenti nel sistema scolastico e formativo, desiderio di entrare a far parte del mondo del lavoro sottovalutando l'importanza del titolo di studio. “Itinera Zero” è un progetto finalizzato a sensibilizzare genitori e studenti sul tema dell'importanza del percorso scolastico e prevede azioni di monitoraggio, orientamento e rimoti-

vazione per studenti in situazioni critiche. A tale scopo è prevista la partecipazione di più agenzie che, in relazione alle rispettive competenze, attiveranno interventi specifici diversi basati su un impianto metodologico comune, che permetterà la verifica in itinere dei risultati e il riscontro di eventuali criticità. «Riteniamo di fondamentale importanza appoggiare e patrocinare interventi diretti a contrastare un problema significativo come l'abbandono scolastico – ha puntualizzato Laura Donà -. Progetti come questo ci danno anche la possibilità di recepire una delle direttive principali di Europa 2020: contenere l'abbandono entro i limiti del 10%. Secondo i dati di 3 anni fa, a Verona la percentuale di ragazzi che lasciano la scuola prima dell'età dell'obbligo si attesta al 15%, dato allarmante a cui dobbiamo porre rimedio». «Per raggiungere gli obiettivi – ha aggiunto Lucia Perina - abbiamo cercato di coinvolgere persone provenienti da vari ambiti, sindacali e imprenditoriali, in grado di rappresentare la globalità delle parti sociali. Nel nostro caso il progetto procede all’insegna di una stretta collaborazione tra le parti: fornire ai nostri giovani un orientamento utile alla futura collocazione lavorativa è per noi obbligo morale, civile ed etico. Con le nostre attività di prevenzione, rimotivazione e tutoraggio abbiamo l'ambizioso fine di aiutare e indirizzare i ragazzi verso tipologie di lavoro concretamente legate alle necessità del mercato».

LA CURIOSITÀ. Canone RAI, agevolazioni per gli over 75 Canone sì o canone no? Forse non tutti sanno che una legge del 24 dicembre 2007 ha previsto l’abolizione del canone RAI per soggetti di eta' pari o superiore a 75 anni. Attenzione però a non cadere nell’inganno: pochi sono coloro che potranno usufruire di questo esonero. Per poter non pagare infatti è necessario non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio e possedere un reddito che, unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non sia superiore complessivamente ad euro 516,46 per tredici mensilità (6.713,98 euro annui). La domanda di esenzione per gli anni 2008-2009-2010-2011-2012 deve essere presentata utilizzando il modulo di dichiarazione sostitutiva che può essere scaricato dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it) oppure reperito presso gli uffici locali o territoriali della stessa presso gli sportelli delle sedi regionali della Rai. La domanda deve essere spedita tramite raccomandata ad Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale I di Torino Ufficio territoriale di Torino, 1 Sportello S.A.T. Casella postale 22 10121 - Torino (To) oppure consegnata agli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate. Tutti i contribuenti interessati possono richiedere assistenza e informazioni sulle modalità di compilazione della dichiarazione e all’istanza di rimborso al numero 848.800.444 o presso gli uffici dell’Agenzia presenti su tutto il territorio nazionale. Inoltre e’ a disposizione dei cittadini il Call Center Risponde Rai al numero 199.123.000.

15 LA RACCOLTA ANTOLOGICA

Ferrari, le poesie come Arcobaleno

“Come arcobaleno” è questo il titolo impresso sulla copertina della nuova raccolta antologica di poesie di Eliseo Ferrari. L’autore, residente a Brentino Belluno, pensionato, oggi si dedica alla sua azienda agricola e alla scrittura. Ferrari, che si definisce un autodidatta, inizia a scrivere commedie nel 1984: ad Altri tempi sono seguite Il confine, Vento di tramontana, Le amicizie pericolose, L’ospite dei monti Lessini, Fretta di vivere. A partire dal 2001 l’autore si dedica invece alla poesia e ai romanzi: dopo Lisa, storia di una ragazza per bene, è la volta di Vacanze a Tahiti, Racconti storici e poesie (1° e 2° parte), Il piccolo fiore del Baldo, Coperta di neve e La coperta di neve…Ed ora eccoci qui: nel 2012 Eliseo Ferrari dà alle stampe “Come arco-

baleno”, 183 pagine intrise di ricordi, emozioni e storia, dedicata ai suoi nipoti Ismaele, Bryan, Giada e Julio. 155 le poesie che compongono il volume, edito da Redaprint di Cavaion Veronese, per quattro sezioni diverse: Romantica, A cuore aperto, Storie alpine ed altro, …in lingua bellunese. «Come variano i colori dell’arcobaleno – afferma Eliseo Ferrari nella sua nota dell’autore -, così timidamente incerto e sospeso tra terra e cielo, allo stesso modo variano le mie poesie su temi diversi e sempre sospese nella mente del suo compositore fino al momento in cui vengono fissate sulla carta. Diverse nei contenuti, nelle tematiche e nelle argomentazioni, si presentano ora semplici e serene ed ora più severe e propositive».


CRONACHE

Febbraio 2013

L’INCONTRO. Gli assessori Ceradini e Silvestri svelano la situazione del Comune

«Dopo anni terribili Negrar è in ripresa» «Il 2010, il 2011 e il 2012 sono stati anni terribili». Si è aperto con questa premessa un incontro promosso lo scorso 14 gennaio in Comune dall’Amministrazione di Negrar. Oggi però il Comune di Negrar sembra essere uscito dal tunnel: «nel 2009 era il fallimento, con ben 37 milioni di euro di indebitamento – affermano l’assessore al Bilancio, Stefano Ceradini, e l’assessore al Commercio, Nicola Silvestri -. Il patto di stabilità è stato salvato miracolosamente con la cessione della farmacia per ben 2.600.000 di euro (a fronte dei 900.000 che verrebbe valutata oggi). Ora però siamo qui, sani e salvi, intravedendo una luce in fondo al tunnel, tanto che a fine 2013, procedendo di questo passo, prevediamo di diminuire il debito del Comune a 24 milioni di euro. Saremmo così un Comune “buono” e, a fine mandato, addirittura “virtuoso”». La soddisfazione dell’amministrazione Dal Negro deriva in particolare dal Piano delle alienazioni: «non abbiamo svenduto – affermano Ceradini e Silvestri -, ma abbiamo venduto al meglio di mercato (oltre alla farmacia, è stato venduto il mercato per 801.000 eur, a fronte di una perizia di 615.000 euro, e il terreno di

Stefano Ceradini

Arbizzano per 550.000 euro, come da perizia). Si è trattato di consistenti entrate che hanno consentito il rispetto del Patto di Stabilità per il 2012, assicurando il rispetto del patto anche per il 2013, salvo novità a livello centrale che quasi sicuramente dobbiamo aspettarci». Due sono i problemi che affliggono l’amministrazione in questo momento: l’area Monfortani ad Arbizzano e l’area Righetti (impianti sportivi di Negrar). «Non cediamo però – affermano gli amministratori -: difenderemo il Comune, perché vogliamo il tombamento dell’alta tensione ad Arbizzano e il terreno per il campo sportivo di Negrar». Il 2012 a Negrar si è chiuso anche con un

avanzo di esercizio molto consistente dovuto in particolare all’IMU, le cui aliquote dovevano essere comunicate entro fine ottobre. «Solo successivamente – aggiungono gli assessori Ceradini e Silvestri – siamo risulti ad alienare alcuni beni e le aliquote erano già state stabilite. Faremo tuttavia di necessità virtù: questo avanzo di esercizio ci permetterà nel 2013 non solo di diminuire i mutui e le aliquote IMU, con agevolazioni su II casa per figli, nipoti e diversamente abili, ma anche di realizzare piccoli interventi pubblici a favore dei nostri cittadini». Ma quali sono le spese fisse che il Comune ogni anno deve sostenere? «Abbiamo mutui per 1.850.000 euro

Nicola Silvestri

(1.092.000 in quota capitale e 731.000 come quota interessi), 550.000 euro in leasing, 560.000 euro per i servizi Ulss, 290.000 euro per le scuole materne e 3.000.000 di euro per il personale – affermano gli amministratori -. Tutti i servizi saranno confermati e non verrà calato nessun investimento…Ma gli interessi no, quelli vogliamo diminuirli! E’ il nostro obiettivo».

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IL NATALE DELLA SCUOLA PRIMARIA DI NEGRAR

Lunedì 17 dicembre 2012 nel primo pomeriggio, se vi trovavate per le vie di Negrar, o per caso o perché invitati, vi sarete imbattuti in un lungo nastro di bambini vocianti, allegri e spiritosi. Tanti piccoli “Babbo Natale” con sciarpe e cappellini rossi si sono spostati insieme e hanno “Cantato la stella” partendo dalla scuola primaria e facendo tappa alla Chiesa, attorniati da genitori, parenti o passanti che curiosi ed emozionati hanno ascoltato le dolci voci dei bambini che intonavano canti della tradizione natalizia alternati a motivi moderni e vivaci. La seconda tappa, per i nostri bambini con i maestri e “scortati” da tanti genitori, è stata la scuola dell’infanzia. Davanti all’ingresso il pubblico eccezionale era il gruppo dei piccoli amici della scuola che con i loro occhioni spalancati e la loro gioia hanno ascoltato e “ballato” al ritmo dei canti natalizi proposti. Infine il nastro di bambini si è spostato a “Casa Nogarè”. Un finale emozionante e ricco di significato che ha unito per una mezz’ora persone sofferenti, stanche o malate con i bambini sereni, belli e pieni di vita che hanno donato attimi di spensieratezza, di amicizia e amore che toccano il cuore e ricordano a tutti noi, adulti e piccini, il grande valore di Gesù che nasce nei cuori di tutti noi. Un insegnante

NEGRAR / ZONA ARENA VERDE

I cittadini: «Quanti rifiuti per terra!» E’ una situazione spiacevole quella denunciata da alcuni abitanti della zona Arena Verde di Negrar. «Molti sono i rifiuti che, a causa dell’inciviltà di molti, vengono abbandonati accanto ai cassonetti perché non trovano spazio al loro inter-

no – affermano -. Assistiamo in continuazione ad episodi di persone che lasciano l’auto nel parcheggio antistante casa nostra e con il sacchetto in meno lo appoggiano ai cassonetti. C’è anche chi puntualmente svuota il sacchetto nel progno e getta il vuoto nei cassonetti. Tutto questo viene aggravato da alcuni clienti del bar presente nella zona: escono dall’esercizio e fanno i propri bisogni proprio vicino ai cassonetti. Il risultato sono sporcizia, cattivi odori e orribili topi giganti che degradano l’area, mai pulita davvero. Il nostro problema è stato più volte sottoposto all’amministrazione comunale. A fare da cornice a questo quadretto sono alcuni proprietari di cani che portano a passeggio il loro amico a quattro zampe e ne abbandonano le deiezioni per strada. Infine un ultimo problema: spesso nemmeno noi residenti in zona, che paghiamo salatamene la bolletta dei rifiuti,sappiamo dove portare i nostri sacchetti. Purtroppo il supermercato accanto a noi porta i propri imballaggi in questi cassonetti, ovviamente occupando gran parte dello spazio. Che fare? Speriamo solo che questa situazione possa migliorare».

Anche in occasione del Natale 2012 la scuola primaria di Negrar ha organizzato un momento di condivisione fra alunni, insegnanti e genitori. La proposta è stata la seguente: realizzare una casetta riciclando i contenitori vuoti del latte e del succo di frutta; ognuno era libero di scegliere colori, decorazioni, stili e applicazioni. Dopo averne costruite alcune a scuola, i bambini ne hanno realizzata una a casa, insieme ai genitori. Le casette sono servite per decorare la scuola nel periodo natalizio, proponendo un'ambientazione originale e suggestiva: sono state infatti appese ad alcuni alberi realizzati con rami veri e sistemati in modo da creare una sorta di "bosco" all'interno della scuola. L'effetto è stato davvero magnifico: un magico bosco imbiancato da neve di ovatta, nel quale ogni bambino ha ritrovato la sua "casa sull'albero", luogo magico nell'immaginario di grandi e piccini. Alcune casette sono state invece utilizzate per realizzare un presepe, con il quale la Scuola ha partecipato al concorso promosso dall'Amia per la realizzazione di un presepe con materiale riciclato. Durante le recenti festività i presepi sono stati esposti al Palazzo della Ragione a Verona e al nostro è stato assegnato un premio. I premi più belli, però, sono stati l'entusiasmo dei bambini e i commenti di alcuni genitori, che ci hanno raccontato come sia stata per loro una piacevole scoperta ritagliarsi un momento per fare qualcosa di diverso insieme ai propri figli. Gli insegnanti


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PALIO DEL RECIOTO DI NEGRAR / LE NOVITÀ

Cambio al timone: Furia, lettera da ex ecco Tullio Murari «Tre anni speciali» Cambio del testimone per il Palio del Recioto di Negrar, che dalle mani del presidente uscente Lucio Mirko Furia, passa nelle mani di Tullio Murari. Infatti la tradizionale manifestazione negrarese, giunta alla sua 61° edizione, per il 2013 vedrà cambiata la gestione che dal comitato Palio passerà alla Proloco “Emilio Salgari”. «Quando l’amministrazione comunale ha fatto partecipe la Proloco dell’intenzione di affidare a quest’ultima la gestione del Palio, il consiglio all’unanimità si è reso disponibile – commenta Tullio Murari presidente della Proloco e già presidente del palio nelle edizioni 2003 e 2004 -. Infatti scopo della Proloco è soprattutto la valorizzazione del territorio e la festa del Recioto è una prestigiosa cartolina internazionale che promuove la Valpolicella, il suo prodotto di eccellenza e molti altri prodotti enogastronomici legati a questa meravigliosa vallata». Il passaggio di gestione, comunque, sarà transitorio. E’ volontà dell’amministrazione, infatti, di formare una Fondazione per il Palio, cosa

Tullio Murari

questa ancora in fase di studio, ma che probabilmente potrà essere attuata per la prossima edizione. Altri nomi di ex presidenti compongono la rosa degli organizzatori: Tullio Perina, che prenderà la guida del direttivo Grandi Eventi Valpolicella, gruppo programmatore della gara ciclistica internazionale del martedì, in successione del presidente uscente Stefano Bonfioli; Valentino Viviani, che sarà vice e Giovanni Zanotti, attuale assessore in Giunta. Tutti e tre in passato sono stati presidenti del comitato del Palio «Non vorremmo sconvolgere il tradizionale programma della manifesta-

zione – continua Tullio Murari - ma portare delle piccole e piacevoli novità. La prima è quella di coinvolgere il pubblico che potrà esprimere le proprie valutazioni. Infatti siamo consapevoli di avere dei visitatori molto attenti al prodotto e vorremmo quindi dar voce ai nostri ospiti che potranno dare un proprio giudizio tramite una scheda e imbucarla in apposite urne. Il risultato di tale valutazione sarà reso noto il giorno 14 aprile in occasione del concerto della Banda comunale. Altra innovazione sarà quella di coinvolgere i ristoratori della zona che potranno proporre un menù tipico, ma che dovrà portare rigorosamente come chiusura il dessert pasquale negrarese per eccellenza, le caratteristiche Brasadele da intingere nel Recioto. La manifestazione di Negrar è la manifestazione della Valpolicella e dei suoi prodotti – conclude Murari infatti coinvolge aziende di tutti comuni della vallata classica e sarà nostro compito promuoverla meglio possibile».

E’ datata 31 dicembre 2012 la lettera di dimissioni che Lucio Mirko Furia, Presidente del Palio del Recioto di Negrar negli ultimi anni, ha inviato al sindaco Giorgio Dal Negro. “Finalmente – si legge nella missiva - siamo giunti ad una conclusione proficua per il proseguo del Palio del Recioto, dopo vari incontri siamo arrivati ad una svolta importante quella di favorire la costituzione di un nuovo contenitore indipendente per la conduzione del palio del Recioto, svincolato dalla forma giuridica attuale, debole nella sua natura perché impossibilitata di poter attingere a tutti le agevolazioni che oggi si possono avere con una forma giuridica diversa. Sono molto contento dell’impegno profuso dall’amministrazione nel rendersi disponibile per trovare la soluzione a questa importante manifestazione. Sono molto lusingato dalla stima e fiducia che l’amministrazione ha avuto nei miei confronti e ringrazio e ricambio di cuore…Sono molto contento di questa

evoluzione del Palio del Recioto e devo dire che finalmente sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati alla mia nomina. Con onore ed orgoglio porto il ricordo indelebile di questa esperienza”. «Sono molto contento – ci dice Mirko Lucio Furia per gli obiettivi raggiunti dal comitato palio del Recioto di Negrar in questi tre anni, in cui abbiamo lottato per la promozione del nostro territorio, abbiamo voluto far emergere i veri problemi dell'organizzazione del Palio stesso. Siamo riusciti sempre, anche quando i contributi pubblici si sono dimezzati, ad organizzare in maniera ordinata e con bilanci sempre positivi la manifestazione avendo attenzione per la sicurezza e promuovendo su più fronti il nostro Palio (Modica, Isola della Scala, Consorzio del prosecco doc, Ente fiera, Camera di Commercio). Abbiamo voluto dare un taglio culturale alla nostra manifestazione, organizzando sempre convegni molto partecipati e di riso-

Lucio Mirko Furia

nanza. Sono altresì felice del fatto che in futuro nell’organizzazione del Palio verranno coinvolte realtà economiche private, il Comune, la Grandi Eventi, le varie associazioni sul territorio: questo palio è un patrimonio di tutti e da tutti deve essere condiviso. Mi permetto infine di fare un “cin cin” a tutti di buon augurio».


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NEGRAR. Giovedì 24 dicembre si è svolto un dibattito tra cittadini e Comune

S-CIAPASOCHE DE ARBISSAN

San Vito si confronta con l’Amministrazione

Michele Sona è il vincitore

E’ stato un confronto aperto quello che ha visto protagonisti i cittadini della frazione di San Vito di Negrar e l’amministrazione comunale di Negrar nella serata di giovedì 24 gennaio. A seguito delle lamentele avanzate da alcuni residenti della frazione infatti, l’amministrazione ha deciso di organizzare una serata dedicata all’informazione e al dibattito. «Questa riunione ha avuto un esito molto positivo direi – affer-

ma Roberta Renzi, consigliere comunale referente per la frazione di San Vito -: molti hanno partecipato ed hanno contribuito a far sì che si stabilisse un dialogo costruttivo e civile. L’amministrazione da parte sua ha colto l’occasione per informare i cittadini relativamente alla situazione del Comune di Negrar, proponendo una breve panoramica a livello amministrativo. In seguito è stato dato spazio ai residenti della fra-

zione, per capire effettivamente quali problematiche li disturbano. Molti i punti trattati: dal semplice “lampione” al cantiere aperto che provoca qualche disagio, dalla fermata dell’autobus al traffico, dal famoso caseggiato Gaburro ai rifiuti che spesso vengono abbandonati e non raccolti come si dovrebbe». Presenti all’incontro con i cittadini di San Vito, oltre al Sindaco Giorgio Dal Negro, anche gli

Il caseggiato Gaburro, uno dei temi trattati durante la serata

assessori Ceradini e Silvestri, il consigliere Claudio Viviani, la presidente della Consulta centrale, Jenny Campostrini, i consiglieri della consulta centrale, Roberto Lugoboni e Nicola Trande e il comandante della polizia municipale di Negrar, Maurizio Facinacani. «Da parte nostra – aggiunge Roberta Renzi – abbiamo preso atto di quanto affermato dai cittadini. Non tutto si può risolvere purtroppo, ma, per quanto possibile, cercheremo di arrivare ad una soluzione. Lavoreremo su quanto raccolto e terremo informati alcuni referenti della popolazione su quanto verrà fatto. In particolare per quanto concerne i rifiuti abbiamo già pensato ad un potenziamento della raccolta. E’ chiaro tuttavia che la pulizia del territorio dipende in gran parte dalla civiltà delle persone. In merito infine al caseggiato Gaburro il Comandante della Polizia municipale ha confermato che negli ultimi mesi sono stati effettuati diversi controlli, che continueranno anche nei prossimi mesi. A questo punto tutto ciò che è in nostro potere lo stiamo facendo. Quel che è certo è che da un anno a questa parte la situazione è senz’altro migliorata».

Michele Sona

E’ stata rinnovata anche in questo 2013 l’antica tradizione che vede confrontarsi ogni anno il 6 gennaio gli “S-ciapasoche de Arbissan” nel cortile di villa Albertini. La gara in cui viene scelto il maestro taglialegna più abile è stata vinta quest’anno dall’elettricista trentaduenne Michele Sona che, avendo avuto la meglio sulla “soca” toccatagli in sorte, si è guadagnato il titolo di 31° s-ciapasoche de Arbissan. 91 secondi è stato il tempo con cui Sona, che da quattro anni partecipa alla gara, ha sbaragliato i

concorrenti ricevendo lo scettro dal maestro taglialegna uscente, Adriano Righetti, e meritandosi l’opportunità di sfilare come maschera della comunità di Arbizzano nelle varie tappe del carnevale veronese… Ma se il neo s-sciapasoche ha impiegato 91 secondi a compiere la sua impresa, il secondo classificato, Gerardo Righetti, ne ha impiegati 94, lasciando il terzo posto a Lazhar Yahmadi, con 100 secondi. A seguire Daniele Cadem e Roberto Vicentini, al quale è spettata la “soca” più ostica.

IL PERSONAGGIO / VERONICA LAVARINI

Novantenne per tre volte Novantenne con tre date di nascita. Per l'anagrafe e lo stato civile, Veronica Lavarini è nata a Vaggimal, ora frazione di Sant'Anna d'Alfaedo, ma allora del Comune di Prun, il 1° febbraio 1923. Nel registro dei battezzati della parrocchia, però, risulta nata il 14 gennaio. Lei assicura che i 90 anni li ha già compiuti il 30 dicembre, quindi sarebbe della classe 1922. Un traguardo che ha voluto ricordare con una grande festa, insieme a parenti, amici e conoscenti, cominciata con la messa

nella chiesa parrocchiale di Giare, località dove era andata ad abitare dopo il matrimonio con Giovanni Piasente, e da cui sono nate la Leda e la Mariela. Il rito religioso, in una chiesa strapiena, è stato celebrato da don Giovanni Gottoli, che fu parroco della comunità di Giare e Vaggimal dal 1991 al 1996. L’incontro è proseguito in trattoria, al Ponte di Veja per una lauta cena consumata all'insegna dell'allegria e dell'amicizia. I nipoti hanno voluto fare una sorpresa a nonna Veronica tra-

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ducendo in versi i racconti che aveva fatto loro sulle vicissitudini che avevano caratterizzato la sua lunga esistenza, a cominciare dai servizi a domicilio prestati a Verona quand'era solo tredicenne, ai 5 anni, durante la guerra, trascorsi in Germania, a Magdeburgo, a lavorare nei campi, ai 5 mesi di peripezie per tornare a casa a guerra finita. Con «Giovanni Feltrin» (il soprannome del marito), ha messo su casa a Giare. «L’unica camera libera l'éra el granàr e l'è sta li che i sa messo acoàr». Ma perchè una discordanza nella data appresa in famiglia («me mama l'ha ma sempre dito che son nata il 30 dicembre 1922») e quella (1 febbraio 1923) che risulta dai documenti ufficiali? Quel 30 dicembre di 90 anni fa a Vaggimal, all'epoca appartenente alla parrocchia e al Comune di Prun (ora Negrar), c'era molta neve. «Quell'inverno no el petàa pi lì de fiocàr e en Comune a Prun Zanini (soprannome del papà di Veronica, ndr) no 'l riesséa a 'nar. Solo a fevràr la neve la sà desfà». Fu solo allora che papà Giacomo, marito di Erminia Ronconi originaria di Selvavecchìa, il 3 febbraio 1923 potè presen-

tarsi davanti all'ufficiale dello stato civile del Comune di Prun per denunciare che due giorni prima, il 1° febbraio, era nata Veronica Domitìlla. C'è però qualcuno che assicura che la neve non c'entra per niente con la ritardata denuncia. Bisogna sapere che il 13 febbraio 1922, era nata Maria, la primogenita. Erano pertanto poco più di 10 mesi dalla nascita di Veronica e el Zanini si sarebbe vergognato a denunciare la nascita di due figlie nello

Veronica Lavarini

stesso anno. Ma le sorprese non sono finite. Nel registro dei battezzi della Parrocchia di Prun, Veronica Domitilla Lavarini risulta nata il 14 gennaio 1923 e battezzata il 23 marzo. Ma allora quando è nata Veronica, buona

memoria e con una gran voglia di vivere? Di una cosa è certa: lei i prossimi compleanni li festeggerà il 30 dicembre. Lino Benedetti (Da L’Arena del 16 gennaio 2013)

ASILO NIDO “LA LUNA BAMBINA” L'Asilo Nido "La luna bambina" di Negrar presenta un corso di modellazione con paste polimeriche: realizziamo insieme una ghirlanda primaverile e una formella decorativa! Tutto il materiale e l'attrezzatura saranno messi a disposizione durante gli incontri. I corsi si terranno presso la sede dell'Asilo Nido a Negrar, via Strada del Recioto 2/a (a fianco della Scuola Materna) sabato 16 febbraio dalle ore 9.00 alle 12.00 (ghirlanda) e sabato 23 febbraio dalle 8.30 alle 13.30 (formella).

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SAN PIETRO IN CARIANO. Il sindaco Gabriele Maestrelli interviene in merito alle recenti discussioni

«I dati Arpav sono chiari: sereni sull’impianto a olio» Continua la questione legata all’impianto ad olio vegetale la cui costruzione è stata approvata nella zona industriale di San Pietro in Cariano, in via dell’Artigianato. Una novità, questa, che ha messo in allarme minoranze consiliari e cittadini. Proprio questi ultimi hanno dato vita al Comitato “I problemi di San Pietro”, contrario alla realizzazione dell’impianto e ad un’altra novità. La Giunta di San Pietro in Cariano, avuto anche il parere favorevole dalla Consulta di frazione di San Floriano, il 25 ottobre 2012 ha dato il via all’installazione di un ripetitore per la telefonia cellulare presso i campi sportivi di via Brigaldara a San Floriano. In pochi giorni, con una petizione popolare, il Comitato ha raccolto oltre 500 firme, presentate al sindaco di San Pietro il 28 dicembre scorso. Per il caso dell'impianto ad olio, il 28 gennaio, il Comitato ha presentato alla Regione Veneto il dissenso alla sua costruzione. Le firme presentate in questa

occasione sono state 800. Ad intervenire in merito alla questione il sindaco di San Pietro in Cariano, Gabriele Maestrelli. Sindaco, che dire in merito a questo impianto che sta destando non poche preoccupazioni tra alcuni cittadini? «Gli impianti a biogas rien-

trano nel programma 20-2020 del protocollo di Kyoto per la riduzione dell’inquinamento atmosferico. L’opportunità è quella di realizzare centrali – nel caso di San Pietro di tratta semplicemente di un impianto – funzionanti grazie a combustibili ecologici, di cui l’olio di colza e di palma fanno

parte. Non capisco quindi tanta apprensione». Su quali garanzie si è basato il “sì” all’impianto da parte della sua amministrazione? «Tutto è iniziato nel 2009, quando la Conferenza dei servizi ci ha chiamati. Ci siamo subito preoccupati per le eventuali emissioni di

sostanze e di rumori. Il tutto tenendo comunque conto che ci troviamo in una zona industriale. La documentazione prodotta dalla società, avallata dall’Arpav, ci ha fornito risposte tali da poter essere sereni in merito a questo impianto». Agli ultimi due incontri non avete partecipato… «Non abbiamo partecipato perché, per quanto riguardava il Comune, i nostri problemi erano già stati risolti. A questo punto spetta alla Regione, alla Soprintendenza (che hanno già dato parere favorevole al progetto) e all’Arpav seguire gli sviluppi della questione. Tengo a precisare che, a fronte dei pareri positivi ricevuti e considerando che non è il Sindaco a decidere, opporci avrebbe voluto dire essere trascinati in tribunale dalla ditta stessa. Nei giorni scorsi ho incontrato il Comitato che si sta opponendo alla realizzazione dell’impianto: le preoccupazioni espresse sono state portate a conoscenza della Regione. Questo è tutto ciò che a questo punto posso fare io». Che dire invece per quan-

Gabriele Maestrelli

to concerne il ripetitore installato a San Floriano? «In Consiglio comunale abbuiamo a lungo discusso l’argomento con le minoranze, anche se a mio avviso non ce n’era la necessità. Anche la scorsa amministrazione ha installato ripetitori accanto al campo sportivo e a un asilo nido e la minoranza stessa ha confermato che Arpav – cui spetta il monitoraggio di tutti i ripetitori ndr – non ha registrato alcun dato preoccupante o significativo. Alla luce di questi parametri fornitici da Arpav abbiamo così deciso di installare il ripetitore a San Floriano. Tuttavia come amministrazione ci siamo impegnati a portare alla Regione le istanze presentate dai Comitati».


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SAN PIETRO. Il 28 aprile partirà da Pedemonte la 16a edizione della Magnalonga

SAN PIETRO / IL PREMIO

Una bella passeggiata tra i vigneti e le ville

Camponogara re dei Cotechini

Taglia il traguardo della sua sedicesima edizione in questo 2013 la Magnalonga di Pedemonte, la prima passeggiata enogastronomica organizzata nel veronese. L’evento si svolge ogni anno in concomitanza con la Festa dei Vini Classici della Valpolicella e Recioto di Pedemonte, la cui 54° edizione è in programma dal 26 aprile al 5 maggio con il tradizionale concorso dei Vini in piazza, la Biciclettata tra i vigneti della Valpolicella e l’ormai immancabile Palio delle Botti. A parlarne è il Presidente del Comitato organizzatore, Livio Schiavone. Presidente, ci parli dell’edizione della Magnalonga 2013, in programma domenica 28 aprile. «Quest’anno i partecipanti sranno coinvolti in un percorso di circa 8-9 chilometri tra vigneti e Ville della Valpolicella.del comune di San Pietro in Cariano La manifestazione si svolgerà come una passeggiata con partenza dalla piazza di Pedemonte, attraverso la zona delle Cantine Santa Sofia, un breve percorso per

Magnalonga 2012

ammirare la villa del Palladio, si transiterà in località al Quar,chiesette e fontane restaurate sul passaggio e proseguo della Claudia Augusta, giro di boa nella zona di Castelrotto e sosta nel cuore del centro storico. Durante tutto il percorso si potranno visitare interessanti siti culturali, mentre l’atmosfera sarà allietata da musica e animazione organizzati dalle varie associazioni del comune di San Pietro in Cariano». Quante le tappe previste? «Saranno effettuate complessivamente sette tappe enogastronomiche, nelle

quali verranno offerti e promossi piatti e prodotti tipici, abbinati ai vini delle cantine Santa Sofia, Mizzon, Arduini, Scriba. Saranno allestiti presso la piazza di Pedemonte i chioschi delle cantine che parteciperanno al concorso del Recioto annata 2012. Per quanto riguarda la scelta e la preparazione del menù è stata confermata la collaborazione dei cuochi della COGEME in modo tale da garantire una corretta alimentazione». L’edizione 2013 riserverà qualche novità? «La grossa novità di questa edizione riguarda la nuova

Ferrari Serramenti: il legno è di casa Specializzazione nella produzione di serramenti di alta qualità, con soluzioni ricercate, servizi…e tutti i vantaggi del legno uniti a tanta esperienza: questa la ricetta con cui la I fratelli Ferrari Ferrari serramenti affronta il mercato odierno. La falegnameria artigianale di Negrar, guidata da i fratelli Claudio, Michele e Alberto Ferrari, è forte di una bella storia aziendale, iniziata nel 1960 da papà Giancarlo, detto "Bassi", e poi portata avanti dai tre figli. Diverse sono le tipologie di prodotti proposte: dai sistemi oscuranti ai sistemi frangisole, dai serramenti in legno di vari spessori ai serramenti legno – alluminio, fino alle porte blindate, alle zanzariere, ai mobili su misura. «Tutti i nostri prodotti – affermano i fratelli Ferrai - sono dotati di marchi CE oltre che di tutti i requisiti richiesti per essere utilizzati e vivere la propria casa in totale sicurezza. Un occhio particolare anche al post-vendita con assistenza gratuita per due anni. Per quanto concerne poi la manutenzione dei nostri prodotti, siamo a disposizione per rispondere a qualsiasi esigenza». Una realtà, la Ferrari Serramenti, che rimane sempre legata alla tradizione: «il nostro prodotto – aggiungono Claudio, Michele e Alberto - è interamente realizzato e installato da noi, mantenendo come punto di riferimento la qualità, indispensabile per avere successo. I materiali che utilizziamo provengono da fonti responsabili dal punto di vista ambientale e sono selezionati nel rispetto delle norme europee di certificazione di prodotto e di processo. Anche per quanto riguarda la verniciatura ad esempio, abbiamo adottato prodotti e tecniche nuove più performanti con durata oltre i 10 anni». La Ferrari Serramenti è sempre attenta ai criteri di bioedilizia e privilegia le soluzioni in legno. «Il legno è stato per secoli il prodotto principe nelle costruzioni e noi siamo sicuri che non morirà mai – concludono dall’azienda negrarese -. Il suo pregio è indiscutibile: basti pensare che Venezia è interamente costruita sul legno e da secoli resiste all'umidità e all'acqua. Il legno è molto abbondante in natura, con un costo nullo in termini ambientali e offre garanzie di durata superiori a qualsiasi altro materiale. Nella nostra sede in via Francia 3 a Negrar abbiamo un ampio show room dove si possono toccare con mano tutti i nostri prodotti. Non esitate a contattarci, sopralluoghi e preventivi gratuiti senza impegno». FERRARI SERRAMENTI si trova in via Francia, 3 a Negrar Tel. 045.7502266 - fax 045.6011413 - ferrariserramenti@yahoo.it pubbliredazionale

collaborazione creatasi con la cittadina di Ludlow cittadina inglese gemellata dal 1992 con il comune di San Pietro in Cariano e in particolare con il responsabile della birra Hobsons, Nick Davis, e Beth Heath, direttore operativo di Ludlow Food Festival, organizzatore dell’annuale fiera enogastronomica internazionale. Vorrei aggiungere inoltre che di fatto la Magnalonga da anni promuove il turismo ambientale ed enogastronomico legato alle eccellenze del territorio, come il vino, garantendo la tutela del patrimonio storico e artistico. Questa manifestazione può considerarsi pioniere del progetto Pedemontana Veneta,che, su base regionale 2012 , intende lanciare i territori compresi nella parte collinare tra Alta Marca Trevigiana e Valdadige». Le iscrizioni alla Magnalonga 2013 saranno aperte a partire dal 25 marzo e chiuderanno al raggiungimento del numero dei partecipanti. Per ulteriori informazioni: 328.8972845; info_magnalonga@libero.it

Camponogara premiato da Guarienti

Camponogara è il re dei cotechini. «Ma anche dei salami» aggiunge il ristoratore carianese, che domenica 20 gennaio con il suo cotechino è salito sul gradino più alto del podio, lasciando alle spalle la compagnia del Michelin, la compagnia del Tano e gli altri sette concorrenti del “Premio Codeghìn” di San Pietro. Nel settembre scorso infatti, Camponogara ha partecipato (e vinto) anche al palio del salame di Valgatara, dimostrando a tutti che in quanto a cotiche e budelli non è secondo a nessuno. Dice di non avere segreti: «La carne del maiale non è tutta uguale - assicura

PEDEMONTE / L’INIZIATIVA

Fondi per l’Africa La solidarietà ha trionfato domenica 20 gennaio a Pedemonte. Ben 132 persone hanno, infatti, preso parte all’iniziativa “Pig’s Bones for Africa” (ossi de porco par l’Africa) organizzata dalla neonata associazione Zikomo (che in lingua Cichewa - Malawi - significa “grazie”). Si è concretizzato così, nel migliore dei modi, l’intento dei soci fondatori di Zikomo: quello di raccogliere fondi da destinare al Centro dei Santi Innocenti diretto da Suor Delfina a Beira, in Mozambico. Il pranzo Pig’s Bones for Africa è stato ospitato nella storica Cantina Bolla, oggi di proprietà del Gruppo Italiano Vini. «Tutti i partecipanti, che ringraziamo di cuore – affermano dall’associazione Zikomo – sono rimasti piacevolmente sorpresi dall’ottimo pranzo preparato dai nostri cuochi, per la splendida location e per la giornata stessa, trascorsa in allegria, amicizia e condivisione. Il collegamento, con padre Claudio, via Skype, con l’Africa, ci ha aiutati a prendere coscienza della situazione che si sta vivendo in quello che è uno dei paesi più poveri al mondo. Sarà proprio Padre Claudio che comunicherà quanto prima, a tutti i convenuti, tramite l’associazione Zikomo, in che modo verranno investiti i 3.000 euro raccolti domenica 20 gennaio». «Per il 2013 - aggiungono i fondatori dell’associazione- sono state programmate altre iniziative alle quali stiamo lavorando: a giugno abbiamo intenzione di organizzare un evento in piazza e il 4 luglio è in programma una gara ciclistica in notturna. Concludiamo ringraziando il GIV, il direttore Christian Scrinzi, intervenuto al pranzo con la sua famiglia, per l’ospitalità e l’ottimo vino offertici. Ringraziamo, inoltre, tutti le aziende e singole persone, che hanno offerto, gratuitamente, tutto il necessario per organizzare questo magnifico evento». Chi fosse interessato ad aderire all’associazione Zikomo, o ricevere informazione può scrivere al seguente indirizzo: associazionezikomo@gmail.com

-. C'è quella adatta a fare il salame e quella giusta per il cotechino». Insomma per il codeghìn vale più il sapere dell'alchimia, anche se non tutti probabilmente sono d'accordo. Il contenuto in cotiche e il dosaggio delle spezie, per molti fanno ancora la differenza tra il buon salume e quello scadente. Al di là delle disquisizioni da bar, il ristoratore ha comunque dimostrato di avere ragione e la giuria lo ha sostanzialmente riconosciuto. Eppure, mai la concorrenza si è rivelata così all'altezza come quest'anno. L'elevata qualità dei dieci cotechini a concorso ha messo in crisi i giurati nello stilare la classifica. «C'è stato un miglioramento qualitativo notevole - spiega l'avvocato Guariente Guarienti, uno dei dieci assaggiatori -. Tutti i cotechini, o quasi, erano di alto livello. Abbiamo avuto quindi una certa difficoltà a fare una scelta, però ho visto che la maggior parte si è orientata sullo stesso vincitore». E svela: «Uno dei giurati più esperti, ad un certo punto ci ha fatto notare che due delle fette da giudicare erano praticamente uguali, per gusto ed impasto. In effetti era proprio così: probabilmente due dei concorrenti si sono rivolti allo stesso produttore. Naturalmente anche questo fa parte del grande gioco della manifestazione carianese». Una manifestazione che è nata 26 anni fa al bar “Al Ponte” del capoluogo carianese e ancora oggi mantiene inalterata la semplice formula che la Eletta confraternita del Codeghìn non ha nessuna intenzione di cambiare. D'altra parte non si può certo dare torto ai confratelli, considerato che ogni terza domenica di gennaio attira in Valpolicella centinaia e centinaia di gole profonde, che consumano eccitate anche 6 mila bocconcini a base di colesteroliche fette. E' accaduto anche domenica 20 gennaio, nonostante il mal tempo abbia accompagnato ininterrottamente la mattinata gastronomica. Aggiornando quindi l'antico proverbio, ed inoltrando preventive scuse agli accademici, oggi si potrebbe sostenere che “Sotto la neve pane, sotto la pioggia cotechino”. Gianfranco Riolfi


CRONACHE

Febbraio 2013

SAN PIETRO. Medaglia dalla Camera di Commercio scaligera per le attività di solidarietà

21 LA NUOVA ASSOCIAZIONE

Associazione Arcobaleno: Natale ha regalato l’inizio del 2013 è d’oro la Pedemontana Inizio d'anno nel segno della solidarietà per l'Associazione “Arcobaleno – Michele Crescini” di San Pietro in Cariano, premiata recentemente dalla Camera di Commercio di Verona con una medaglia d'oro per aver contribuito in modo significativo alla valorizzazione dell'immagine di Verona attraverso la passione e la sensibilità dimostrate da concittadini volonterosi che, con encomiabili iniziative, si prodigano a favore degli svantaggiati. L’associazione sta programmando nuovi eventi per il 2013. Quello principale sarà a fine estate a Villa della Torre di Fumane «grazie alla sensibilità della famiglia Allegrini» - spiega Mariangiola Vantini, presidente dell'associazione che organizza progetti di solidarietà a favore degli svantaggiati. Anche quest'anno viene ripresentata la nuova edizione della campagna fotografica “Lui é Amico Mio” in collaborazione con Ulss 22 e Banca Valpolicella Benaco. Ad essa hanno prestato il proprio volto e

le proprie frasi solidali autorità civili e militari nonché figure note del panorama cittadino. «Ringrazio - continua la Presidente Mariangiola Vantini - la Camera di Commercio di Verona per aver conferito un riconoscimento che estendo a tutti i sostenitori come le aziende vitivinicole che hanno aderito all'iniziativa “Un brindisi all'amicizia e all'uguaglianza per un mondo migliore”. Quest'ultima è stata realizzata attraverso l'apposizione di etichette

su pregiate bottiglie di vino dagli esclusivi disegni creati dai ragazzi che frequentano i Ceod Filo Continuo di Pescantina, I Piosi di Sommacampagna e Le Rondini dell'Ulss 22 di Ponton, i quali accompagnano le frasi delle Autorità. «Non va dimenticato, oltre all'apporto delle cantine che hanno aderito a questa iniziativa - conclude Mariangiola Vantini - il contributo solidale del Sindacato Autonomo di Polizia, della Flover e di altre realtà imprenditoriali vero-

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

«Ex area Lonardi, perchè renderla residenziale?» La Giunta del Veneto ha accolto la proposta dell’Amministrazione di San Pietro di cambiare la destinazione d’uso dell’ex area Lonardi-Bonafini ritenendola di evidente interesse regionale. Si avvia così l’accordo di Programma tra Regione, Comune e proprietà. Il Partito Democratico ha più volte manifestato pubblicamente la netta contrarietà a questa scelta sciagurata, un nuovo paese di oltre 1.000 abitanti. Sottolineiamo la gravità della decisione presa: dov’è l’interesse regionale nel cambio di destinazione d’uso da produttivo a residenziale dell’area ? Sono state travisate precedenti delibere comunali, manipolato il confronto tra edifici industriali esistenti con le nuove abitazioni ora concesse. La compensazione economica per il Comune è dimezzata, le opere in cambio sono approssimative. Toccherà invece al Comune fornire ulteriori servizi che graveranno sul bilancio e quindi a carico di noi tutti. È questa la valorizzazione della Valpolicella che PDL e Lega dicono di perseguire? È questo un modo serio e responsabile di esaminare una questione di vitale importanza per il territorio ? Come scritto nel programma elettorale di Maestrelli e come l’attuale congiuntura economica impone non c’è la richiesta di nuove abitazioni. Anzi, a San Pietro vi sono già molte unità immobiliari vuote ed una volumetria edificabile da PRG equivalente ad alcune migliaia di abitanti in aggiunta ad una popolazione residente di 13.000 circa. Molte le abitazioni degradate nel capoluogo e frazioni in cui si potrebbe lodevolmente intervenire. Perché allora creare una nuova zona residenziale di quelle dimensioni ? Perché non pensare a incentivare le attività tipiche del territorio ove il Comune, in concerto con i privati, sia il promotore e controllore dell’iniziativa ? Un richiamo allo Statuto comunale: su materie importanti come l’urbanistica l’Amministrazione è tenuta ad informare e a confrontarsi con la cittadinanza. Nessun confronto pubblico è stato promosso con la popolazione tradendo ancora una volta la magna carta del Comune. Fatto grave da cittadini eletti democraticamente. Denunciamo quindi con forza l’atteggiamento pilatesco di Sindaco e Giunta che con la loro proposta sull’ex area Lonardi-Bonafini si sono letteralmente inventati un interesse regionale mascherando un’operazione squisitamente di speculazione urbanistica con relativi oneri e servizi che graveranno sull’intera comunità. Interpretando un diffuso comune sentire, contrasteremo la decisione in ogni sede opportuna col massimo impegno. Queste le prossime iniziative: assemblea pubblica a San Pietro giovedì 7 febbraio 2013 ore 20.30 Sala Lonardi per informare la popolazione e formulare proposte alternative, presentare osservazioni alla delibera regionale in accordo con i consiglieri Bonfante e Fasoli, promuovere e condividere con partiti e associazioni ogni altra iniziativa utile a contrastare l’assurda decisione della nascita di un nuovo paese, di cui non ne sentiamo il bisogno. Giancarlo Paiola Coordinatore Circolo PD di San Pietro in Cariano

nesi oltre a numerosissimi benefattori che, annualmente, aiutano persone in difficoltà su nostra indicazione. Un ringraziamento particolare alla dottoressa Angiola Petronio, alla professoressa Carmelo Iacoviello, al dottor Gianpaolo Trevisi che, attraverso i loro scritti, hanno collaborato all'iniziativa “Il presepe dei miracoli” ed ai ragazzi della “Filo continuo” per i loro meravigliosi disegni». Massimo Ugolini

Il Natale ha lasciato sotto l’albero un regalo per la Valpolicella: proprio durante le festività 2012 si è costituita a tutti gli effetti l’associazione Pedemontana Veronese, grazie alla firma di cinque Comuni: San Pietro in Cariano, Negrar, Pescantina, S.Ambrogio e Fumane. La regione Veneto ha stanziato i primi 40mila euro per l’insediamento della Fondazione. «Il prossimo passo – afferma Gabriele Maestrelli, sindaco di San Pietro in Cariano, comune scelto come capofila del progetto data la sua centralità in Valpolicella - sarà quello di coinvolgere gli altri 18 Comuni interessati dal territorio della Pedemontana Veronese». Il progetto riguarda tutto il territorio pedemontano con studi e progetti che intendono creare per quest’area un biglietto da visita da veicolarne le bellezze e le opportunità turistiche all’estero e sul territorio nazionale. «La Regione finanzierà questo progetto, che rappresenterà l’occasione per coinvolgere tanti giovani che vorranno lavorare in Italia, per 2milioni di euro – aggiunge Maestrelli -. La Regione crede molto in questa iniziativa, convinta che in questo momento l’unico modo per “fare PIL” nel nostro paese, sia investire sul turismo». Tutti d’accordo quindi i cinque Sindaci che hanno dato vita all’Associazione. «Finalmente il lavoro politico è andato in porto – continua il sindaco di San Pietro -. Ora arriva la parte più impegnativa del progetto, che, oltre alla Pedemontana Veronese, interessa anche le provincie di Padova e Treviso. L’iniziativa andrà tuttavia di pari passo con il progetto “Percorsi di fede in Valpolicella”, volto alla valorizzazione di tutti quei percorsi che passano accanto a capitelli, chiese e strade che i pellegrini percorrevano nell’alto medioevo. La regione ha previsto per questo progetto un investimento di 2.900.000 euro da suddividere sulle tre macro aree individuate a Verona (Valpolicella appunto), Padova e Treviso. Sono convinto – conclude Gabriele Maestrelli – che questa sia una buona operazione per il nostro territorio, i cui vantaggi ricadranno economicamente e socialmente sui nostri Comuni e su chi li abita».


CRONACHE

Febbraio 2013

IL LIBRO. Un viaggio di immagini per le Ande

FUMANE. Il vescovo Zenti in paese per parlare dell’impianto, la cui sorte sembra segnata

Campetto da calcio: si va verso la vendita Sembra essere ormai segnata la sorte del tanto discusso Campetto da calcio di Fumane, acquistato negli anni ’50 grazie alle offerte di numerosi fedeli del paese. Tutto è iniziato più di un anno fa, quando la proprietà dell’area sportiva era passata dalla parrocchia di Fumane alla Curia di Verona, e messa in vendita ai proprietari dei terreni confinanti. Ad opporsi a questa scelta era stato anche l’ex parroco fumanese, don Gino, dopo la cui morte non si seppe più nulla del destino del campetto…fino allo scoppio della polemica qualche mese fa. Ma ecco che a far luce sulla vicenda lo scorso mercoledì 9 gennaio il vescovo di Verona in persona, Monsignor Giuseppe Zenti, ha raggiunto Fumane dove ha incontrato il

parroco di Fumane, don Luciano Cescon e il Consiglio pastorale parrocchiale accompagnato dal vicario pastorale per la vita consacrata e parroco di Valgatara, don Callisto Barbolan. A seguito dell’incontro, prima del quale molti fumanesi si erano radunati

davanti al Circolo NOI per porre alcune domande al Vescovo, è emerso che il Consiglio Pastorale è stato incaricato di valutare la cifra percepita dalla vendita del campetto, dato che i soldi rimarranno alla parrocchia. A questo punto non rimane che attendere

la firma del rogito da parte del parroco. Nel frattempo i cittadini e il Consiglio Pastorale hanno chiesto a don Luciano di non siglare nulla finchè non saranno stati sveltati anche alla popolazione tutti i dettagli e i documenti relativi a questa vendita.

IL PERSONAGGIO

Simeoni, il collezionista d’arte La passione per l'arte gli era stata trasmessa negli anni cinquanta da una giovane pittrice, amica della sua futura moglie, ma solo nel 1962 toccò con mano la prima

opera d'autore che diede inizio alla sua raccolta, spronandolo a divenire un sia pur modesto collezionista. L'autore era Domenico Zangrandi, di cui divenne amico e il quadro rap-

Il primo quadro con cui R.B. Simeoni ha iniziato la sua raccolta. Vi sono rappresentate la moglie e la figlioletta

presentava la moglie Maria, in dolce attesa della figlia Marina, presente un'altra figlia, Emanuela. Da quel momento, ricorda Simeoni, è stato tutto un susseguirsi di avvenimenti e di amicizie con altri artisti che lo hanno sempre più addentrato in un mondo a lui tanto caro: Mario Dalla Fini che conobbe mentre dipingeva sul lungo Adige, sotto casa sua e di cui conserva ancora quel quadro; Renato Bonetto, conosciuto al Museo di Storia Naturale dove spesso si recava perché interessato anche ai fossili e antichi reperti. Per il figlio di Bonetto confezionò un paletot in cambio di un quadro del padre e a seguire ancora altri capi per nuove opere. Lo stesso avvenne con Eugenio Degani, conosciuto solo indirettamente attraverso la sua produzione in possesso di un conoscente, che Simeoni riscattò con esecuzioni sartoriali. Fra gli altri noti autori che onorano la sua collezione Prosdocimi, Pigato, Tavella, Pio Quinto. Benito Simeoni non si interessa soltanto di pit-

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tura o di scultura, ma anche di francobolli, lettere cartoline documenti antichi e... chiodi r quelli dei portali, dei ferri di cavallo che sistema talvolta in caratteristiche e interessanti composizioni. I primi 25 anni di Raccolta d'arte Simeoni li aveva celebrati con una mostra di opere in suo possesso, mentre per i 50 anni, che coincidono anche con il venticinquesimo anniversario di Ottobre Arte Parona, di cui risulta essere direttore artistico, si è tenuta la personale di Mario Dalla Fini suo amico e mèntore e la pubblicazione di un album con foto e ricordi. Giancarlo Peretti

“Andar per Ande – Decifrazioni d’alta quota”: questo il titolo della prima opera di Andrea Vincenzo Lucchi, presentata giovedì 20 dicembre a Fumane. Un viaggio fotografico, quello di Lucchi, nato in una piccola isola del mare del Nord, poi rientrato in Italia con la famiglia e ora residente ai piedi del monte Rosa, ricco di esperienze vissute dall’autore sulle vette più suggestive del mondo. L’autore, attraverso il suo libro, conduce il lettore in un viaggio entusiasmante e coinvolgente attraverso numerose spedizioni alpinistiche d’alta quota condotte nelle Ande del Sud America nell’arco di cinque anni, dal 2005 al 2009, che lo hanno portato a raggiungere le vette dell’Aconcagua in Argentina, dell’Alpamayo in Perù e dei vulcani Cotopaxi e Chimborazo in Ecuador. Mosso da un’istintiva energia vitale che lo porta a sfidare costantemente i propri limiti fisici ed emotivi, racconta le fasi dell’organizzazione pratica delle sue spedizioni, la dura fatica dei quotidiani saliscendi verso la vetta a temperature glaciali, la vita al Campo Base con gli altri membri della spedizione, la cultura e le usanze della popolazione andina nei meravigliosi scenari che hanno fatto da cornice alle sue scalate e che possono essere una meta adatta a chiunque voglia intraprendere un’esperienza alpinistica o più semplicemente un trekking. Attraverso u n’ a n a l i s i interiore, Lucchi svela al lettore dubbi e paure che l ’ e s s e r e umano prova quando si confronta con la natura indomabile, con la solitudine, con le emozioni che l’alpinismo è in grado di regalare.

NOTIZIE IN BREVE (S.A.) CENTRO SPORTIVO CEMENTIROSSI. E’ stata rinnovata la convenzione, che scadeva il 31 dicembre scorso, tra il Comune di Fumane e l’industria Cementi Giovanni Rossi s.p.a. per l’utilizzo del Centro sportivo Cementirossi da parte dei cittadini di Fumane. Questi ultimi potranno continuare ad usufruire del Centro gratuitamente per il nuoto libero, per due giorni la settimana (mercoledì e domenica nel periodo invernale e martedì e giovedì nel periodo estivo). La convenzione – che scadrà entro il 31 dicembre 2013 – prevede inoltre che per chi abita a Fumane e chi frequenta l’istituto comprensivo fumanese le tariffe di tutte le attività del centro sportivo verranno ridotte del 50%. Del 50% verrà ridotto anche il costo dei Centri Gulliver – Centri estivi per bambini -. Il centro inoltre si impegna ad organizzare attività ginniche per i residenti che abbiano compiuto il 60° anno d’età, riducendo il costo di queste attività del 50% rispetto alla media dei prezzi di mercato. LA RETE DEL METANO SI AMPLIA. E’ stata approvata nell’ambito del Consiglio comunale di Fumane del 30 novembre scorso la delibera per l’approvazione dell’accordo con Veneta Gas s.p.a. Il nuovo contratto prevede che l’azienda provveda entro marzo 2014 ad un ampliamento della rete del metano, portando le conduttore, per una lunghezza totale di 8.325 metri, fino alla frazione di Breonio – anziché fino a Verago come prevedeva l’accordo precedente -. Veneta Gas investirà 1.595.077 euro. «Si tratta di un traguardo molto importante – afferma con soddisfazione il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi -. Grazie alla metanizzazione delle nostre frazioni si darà un impulso maggiore a chi abita nella parte alta del nostro Comune, valorizzando al tempo stesso il territorio e offrendo l’opportunità a chi finora ha utilizzato gasolio e gpl, di investire meno risorse nel riscaldamento di casa propria».



CRONACHE

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MARANO. Venturini fa il punto sulle cantine Masi e La Castellana e sui progetti futuri

POSTE/VALGATARA

Il Sindaco chiarisce la previsione del Pat

L’Ufficio rischia la chiusura?

Sul numero di gennaio de L’Altro Giornale è stata pubblicata una figura che intendeva mostrare la previsione del PAT di Marano relativa alle zone di completamento delle cantine Masi e spostamento della cantina La Castellana (Furia) all’ingresso di Valgatara. L’immagine è errata. A chiarirlo è il Sindaco di Marano, Simone Venturini. Sindaco, cosa c’è di sbagliato in quell’immagine? «Riporta in rosso un’area che non è la zona di completamento ma che è per la sua maggior parte già occupata dalla cantina Masi: non si tratta di un’area nuova ma dell’area già occupata dalla cantina (circa 10.000 metri quadri). Inoltre, la zona realmente prevista dal PAT, molto più contenuta di quella indicata in figura, è in buona misura (per circa metà) già occupata dal grande capannone realizzato qualche anno fa e dal grande piazzale ove ci sono molte attrezzature

scoperte. Quindi quell’area non è già adesso vigneto mentre la figura sembra lasciare intendere che l’area indicata rappresenti tutta sottrazione di aree a vigneto (di Masi, peraltro). L’area in figura poi comprendeva anche tutto il progno e la sua ampia fascia di rispetto su entrambi i lati, l’ampia zona di rispetto della strada provinciale ed anche la strada di PRG (mai realizzata) prevista in area Masi, con la sua fascia di rispetto. Quindi le indicazioni della figura appaiono fuorvianti perché le cantine non si fanno né dentro il progno né sulle strade e nelle zone di rispetto stradale. La somma di queste aree fa oltre 10.000 metri quadri». C’è qualche precisazione che vorrebbe aggiungere relativamente a questo PAT? «Credo che la previsione del PAT (che per diventare esecutiva ha bisogno di una variante al Piano Regolatore) sia corretta prima di tutto

Versione corretta

perchè indica per l’area della cantina Masi una destinazione agroindustriale mentre adesso nel PRG è indicata come agricola (ma chiunque comprende che i capannoni, la cantina, le attrezzature industriali già presenti hanno ben poco di agricolo). Ciò consente anche una corretta attribuzione fiscale all’area. La previsione del PAT inoltre consente alla cantina Masi di completare il suo sviluppo, ponendo al coperto le attrezzature vinicole con buon risultato per altre cantine di Marano, mentre al tempo stesso consente di creare, sempre all’interno dell’area Masi, una strada (a spese dei privati) che consenta l’accesso alla cantina da sud, senza che i numerosi mezzi debbano entrare in paese come avviene ora». Ci parli di questa strada. «Tale strada consentirà l’accesso da sud anche alla cantina Castellana, per la quale è previsto lo spostamento verso la zona dietro alla can-

Versione errata (pubblicata L’Altro Giornale Gennaio 2013)

tina Masi, a sud della strada del Pontarol, in un’area molto più piccola di quella indicata in figura, a ridosso del progno, e non davanti alle attuali abitazioni della zona Pontarol. In questo modo verranno tolti tutti i camion che oggi passano davanti al centro educativo parrocchiale ed alla Chiesa o davanti alla scuola materna e alle case di Valgatara, verrà rimossa una fonte di disturbo e la cantina si potrà insediare fuori dal centro abitato, all’interno di una nuova area contornata da alberi e da fasce tampone vegetate. La nuova cantina potrà essere realizzata con nuove tecnologie ed avrà certamente un inserimento architettonico migliore dell’attuale, sviluppatasi com’è in maniera disordinata e non organica e con materiali non di pregio (come le molte coperture in eternit). Perché tutto ciò avvenga, serve il consenso della cantina, dei proprietari dei terreni a sud del Pontarol e del Comune: se i tre soggetti si troveranno d’accordo sul progetto e sull’operazione, questa si farà, altrimenti tutto rimarrà come ora. Nel frattempo, tutti i terreni interessati rimarranno agricoli. Il Comune ha, con il PAT, dato una indicazione: se si vuole sistemare quelle due cantine poste all’ingresso del paese si farà così e solo nelle zone individuate; altrimenti tutto rimarrà com’è. Ciò vale per tutto il resto del PAT: chi in futuro vorrà fare varianti al PRG, le potrà fare solo nelle piccole aree indicate dal PAT e con il consenso dei privati. Tutto il resto del territorio è dal PAT sottratto ad ogni possibile edificazione. Prima del PAT, qualsiasi area del Comune avrebbe potuto essere oggetto di varianti al PRG con nuove edificazioni: d’ora in poi non sarà più così».

PEZZA / LA FONTANA

È Angelo Marchesini il misterioso A.M. Il mistero è svelato: quelle due lettere, A.M., impresse sulla fontana di Pezza, appena restituita al suo antico splendore, hanno oggi un nome. Appartengono infatti al capomastro che aveva realizzato il manufatto, Angelo Marchesini, di Pezza di Marano. A darne notizia ci ha pensato la nipote Clara che, con la cugina, custodisce gelosamente molti disegni e progetti attraverso i quali nonno Angelo aveva realizzato diverse abitazioni, l’acquedotto di Marano, il capitello Monte Pepe e molte altre opere. Nato il 17 febbraio 1878, a Pezza, Angelo “Rocchetto” (dal nome del papà Rocco) sposò Lucia Zardini di Purano. Morì a Negrar, dove faceva il dozzinante, nel 1952. Angelo Marchesini, in basso sulla sedia, con la moglie Lucia e i suoi 11 figli

Numerosi sono gli uffici postali della provincia di Verona che rischiano la chiusura. Qualcuno, tra quelli di possibile prossima chiusura, avrebbe fatto comparire anche quello di Marano capoluogo. «In questi ultimi mesi di contatti con Poste Italiane – afferma il sindaco Simone Venturini - non avevo mai discusso con il Direttore di tale eventualità, perciò mi sono precipitato a parlare con il Direttore Provinciale di Poste Italiane che mi ha ricevuto subito e mi ha fornito chiare spiegazioni. In particolare il Direttore mi ha rassicurato sul fatto che l’ufficio di Marano non rischia alcuna chiusura ma anzi, recentemente, ha visto, in talune circostanze, potenziato il personale con due persone anziché una». Sull’ufficio di Valgatara da tempo Poste Italiane ha comunicato una criticità legata ad una riduzione di affluenza da parte degli utenti…«Ho più volte fatto presente a Poste Italiane e al Direttore che ciò pare sia imputabile ad una non soddisfazione degli utenti per la gestione dell’ufficio – aggiunge il sindaco di Marano -. Tuttavia non ha

escluso che l’ufficio di Valgatara possa subire in futuro una razionalizzazione d’orario per contenere i costi, in relazione ai ricavi che l’ufficio sta mostrando. E’ chiaro però che va fatto ogni sforzo perché anche l’ufficio di Valgatara permanga nella sua piena attività. L’ufficio postale è essenziale per il ritiro delle pensioni per molti anziani e i servizi che offre nel centro del paese di Valgatara non sono al momento coperti da nessun altro soggetto. La riduzione d’orario (o peggio ancora, la chiusura) comporterebbe per i soggetti più deboli la necessità di spostamenti che non sempre sono possibili. Sollecito dunque i cittadini a riprendere a frequentare quel’ufficio. So che molti, non soddisfatti del servizio, negli ultimi anni hanno preso l’abitudine di frequentare altri uffici postali. Credo perciò – conclude che se l’utenza ritornerà a frequentare l’ufficio di Valgatara, potremo avere buone possibilità per mantenere sul territorio comunale entrambi gli uffici postali: quello di Marano, che nell’analisi interna di Poste Italiane non rischia chiusure, e anche quello di Valgatara».


CRONACHE

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SANT’AMBROGIO. Il vicesindaco Zorzi illustra i lavori ultimati e quelli in programma

SANT’AMBROGIO/LA SCUOLA

Il calcio al Montindon gioca sul “sintetico”

Lezioni d’arte alla Brenzoni

Servizi di

Massimo Ugolini Lavori pubblici nel comune di Sant’Ambrogio finiti o in via di conclusione. E’ stato realizzato il manto in erba artificiale del campo da calcio principale nell’impianto sportivo del Montindon. I lavori, che hanno comportato una spesa complessiva di 460mila euro, sono stati realizzati dalla società Ati Orizzonale composta dalle ditte Limonta Sport Spa della comasca Erba e Zambon Mario Srl di Marano Vicentino. «Oggi spiega il vicesindaco di Sant’Ambrogio di Valpolicella, Roberto Zorzi - il nostro Comune può disporre di un campo da calcio con manto di erba artificiale di ultima generazione, unico campo di questo tipo in Valpolicella. Si tratta di un’opera pubblica che riveste particolare importanza per le nostre società calcistiche». Zorzi indica nuovi progetti. «Prossimamente ci adopereremo per riqualificare anche il campo di allenamento del Montindon». Attualmente l’impianto calcistico del Montindon, unitamente all’adiacente palazzetto dello sport, è gestito dal Comune di Sant’Ambrogio tramite una cooperativa. A Sant’Ambrogio i campi della Pigna sono gestiti dalla Gs Ambrosiana, i campi parrocchiali di Domegliara dalla polisportiva La Vetta mentre a Monte il campo da calcetto recentemente inaugurato ed il campo di tamburello dall’At Monte. «Fin dal 2004, anno d’insediamento della prima amministrazione Destri - prosegue l’assessore ai lavori pubblici Renzo Ambrosi - la gestione degli impianti sportivi viene svolta in convenzione con le società assegnatarie con reciproca soddisfazione». «Nel corso degli anni gli importi a favore delle società sportive in convenzione sono aumentati - rammenta il vicesindaco Zorzi - inoltre abbiamo riqualificato gli impianti della Pigna grazie a società sportive come l’Ambrosiana. Con lungimiranza abbiamo pensato di realizzare il campo sintetico all’impianto sportivo Montidon in maniera da garantire il corretto svolgimento delle partite in ogni periodo dell’anno su un campo non servito adeguatamente dalla luce solare». Da un’opera terminata ad una in via di ultimazione: la riqualificazione di via Stazione a Domegliara tra l’ex dopolavoro ferroviario e la stessa stazione ferroviaria, attualmente ancora utiliz-

zata dai pendolari per il parcheggio delle automobili. «Abbiamo iniziato le opere lo scorso novembre prosegue l’amministratore ambrosiano - i lavori dovrebbero termineranno entro l’inizio della primavera». Al termine non mancheranno le novità come la realizzazione di un percorso pedociclabile mentre, in

prossimità del Distretto Sanitario. Conclude Zorzi: «saranno aumentati i posti auto per diversamente abili e creati nuovi posti per particolari situazioni dell’utenza». Per raggiungere stazione ferroviaria o Distretto è disponibile il nuovo parcheggio a pagamento raggiungibile dalla strada statale 12 del Brennero e dell’Abetone. Roberto Zorzi

Proseguono le attività della scuola d’arte Paolo Brenzoni di Sant’Ambrogio di Valpolicella. In collaborazione con la Libera Università Popolare della Valpolicella la storica dell’arte Sabrina Baldanza, nella biblioteca comunale ambrosiana, terrà per alcuni giovedì lezioni di storia dell’arte (www.scuoladartebrenzoni.it). Allievi e docenti della scuola sono reduci dalla mostra Le Voci dell’Arte, ospitata a Verona nella Loggia Barbaro, cortile ex Tribunale a lato di piazza dei Signori. La mostra è stata organizzata dall’assessorato alla cultura del municipio ambrosiano in collaborazione con la Società delle Belle Arti di Verona. «Siamo

L’ASSOCIAZIONE. Scacchi Valpolicella cerca una nuova casa e vuole farsi conoscere da bambini e ragazzi L’associazione dilettantistica Scacchi Valpolicella è impegnata nella promozione degli scacchi per bambini e ragazzi da diversi anni. «Stiamo programmando il torneo Open e Giovanile di Sant'Ambrogio di Valpolicella in Villa Bassani il lunedì di Pasquetta - spiega Paolo Dalla Vecchia, istruttore dell’associazione -. Stiamo organizzando corsi di scacchi basici, intermedi e avanzati per bambini e ragazzi con la speranza che si possano svolgere in una nuova sede in Valpolicella». L’associazione cerca una nuova sede. «Fino allo scorso anno - aggiunge Paolo Dalla Vecchia - la nostra sede era a Santa Maria nel Comune di Negrar, da quest’anno siamo alla ricerca di una nuova. Lanciamo un appello a qualsiasi Comune della Valpolicella, sensibile alla formazione ed allo sviluppo intellettuale, sportivo e culturale dei minori attraverso la pratica degli scacchi». Quanto agli ultimi appuntamenti organizzati dall’associazione, a Negrar si è svolto il tradizionale torneo open e giovanile nella scuola media a cui hanno partecipato 103 scacchisti nell’ambito del Grand Prix del Veneto. «Tra gli adulti si è affermato il veronese Roberto Bonini - continua Dalla Vecchia - ottime le prove, nella categoria giovanile, di Matteo Muffarotto di Pastrengo e Matteo Perantoni di Affi». Nel torneo di Zevio, organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con l’associazione valpolicellese, 43 partecipanti tra cui alcune giovani

promesse

hanno giocato simultaneamente

con

i

maestri Fide Alessandro Bonafede e Xia Jie. Leonardo Pernigo ha strappato il pareggio al maestro Bonafede

mentre

Gian-

franco Pernigo, padre di Leonardo, ha battuto il maestro Xia Jie. Per

informazioni:

www.veronascacchi.it.

soddisfatti dell’esito di questa rassegna apprezzata da appassionati dell’arte ma anche da turisti e semplici curiosi - prosegue Beatrice Mariotto, direttrice della scuola ambrosiana -. Pietra, creta, colori sono divenuti strumenti con i quali affrontare il mondo e sensibilizzare l’opinione pubblica anche su importanti questioni». In esposizione lavori realizzati durante i corsi, studio di opere pittoriche eseguite con la tecnica originale del periodo ‘500 e ‘700, copie di sculture, paesaggi, ritratti e mosaici. Molti gli ospiti e sostenitori della Scuola d’Arte presenti, artisti veronesi, fra cui l’architetto Libero Cecchini, Mauro Albano brand manager di Marmomacc, la Provincia di Verona con il consigliere provinciale alla cultura Marco Ambrosini, il sindaco di Sant’Ambrogio Nereo Destri, assessori e consiglieri ambrosiani. «E’ stato un grande orgoglio per Sant’Ambrogio - evidenzia l’assessore alla cultura Franco Cristini - presentare i lavori degli allievi in uno dei luoghi più suggestivi di Verona nel periodo natalizio. Ringrazio la Società delle Belle Arti, in particolare il presidente Gianni Lollis, il poeta Eros Olivotto che ha tenuto un incontro su arte e linguaggio presso la mostra e i nostri allievi che, attraverso le proprie opere, hanno dialogato con i numerosi visitatori». Anche i docenti della scuola, Renzo Garibaldi, Laura Poffe, Iva Recchia, Federica Casanova e Matteo Cavaioni, hanno esposto una propria opera. Soddisfatto anche il sindaco Nereo Destri che spiega: «La scuola è cresciuta negli ultimi anni dal punto di vista didattico, culturale e nel numero degli allievi, veronesi e di altre province». Anche quest’anno, dal 12 al 19 maggio sarà proposta la mostra d’arte di fine anno con importanti appuntamenti. Verranno ospitate alcune opere dello scultore veronese Mario Salazzari in occasione del ventesimo anniversario dalla sua morte; il 16 maggio Sabrina Baldanza presenterà il percorso artistico ed umano di Salazzari in una serata durante la mostra d’arte. Per informazioni: www.scuoladartebrenzoni.it.


CRONACHE DOMEGLIARA. La 66ª edizione si svolgerà domenica 10 febbraio

I carri sono pronti Torna il Carnealon

Domenica 10 febbraio ritorna il Carnealon de Domeiara giunto alla 66° edizione. Il Carnealon, organizzato dal comitato benefico, si svolgerà per le vie della Valbusa di Domegliara che ospiteranno l’interminabile sfilata. Il nobile evento inizierà alle ore 14 dal quartiere Poli e terminerà al calar del Sole. Un coloratissimo serpentone di oltre settanta gruppi, teste coronate, maschere, carri allegorici attraverserà il Ducato della Valbusa, concludendo il suo allegro cammin in piazza Unità d’Italia per salutare i paracadutisti della pattuglia acrobatica di Boscomantico e maccheroni a volontà. «L’entusiasmo è alle stelle» spiega il presidente del Comita-

to, Renato Falghera detto Il Forestiero, reduce dalla Notte delle Stelle in cui il Marchese del Montindon, il 66° Duca e Duchessa della Valbusa hanno dispensato le Commende a chi il Carnevale ha reso grande. Domenica 10 febbraio un coloratissimo serpentone di oltre settanta gruppi, teste coronate, maschere, carri allegorici attraverserà il Ducato della Valbusa. Ambasciatori di numerosi comitati, carri allegorici e teste coronate, italiche e d’oltralpe, hanno deciso anche per questa edizione di apporre la regale firma sul libro gelosamente custodito da Ettore l’Araldo di Corte. La sfilata, come da tradizione,

concluderà il suo allegro cammin in piazza Unità d’Italia per salutare i paracadutisti della pattuglia acrobatica di Boscomantico con maccheroni a volontà sfornati dalle cucine del Ducato. Non solo. Tante mascherine saranno attese sabato 9 febbraio per la tradizionale Mascherade nel centro parrocchiale di Domegliara. Domenica 17 febbraio, infine, la corte del Duca e della Duchessa della Valbusa sarà presente in massa alla prima edizione del Carnevale di Pastrengo. Inoltre, come da tradizione, incontrerà la popolazione di Domegliara, i bambini delle scuole elementari e parteciperà a Carnevali collaudati.

SANT’AMBROGIO / COLDIRETTI

Arriva il mercato a km zero Raddoppia in Valpolicella il mercato a chilometro zero di VeronaNatura di Coldiretti. Dopo quello di Negrar infatti, mercoledì 9 gennaio è stato inaugurato a Sant’Ambrogio il nuovo mercato, all’interno della struttura polivalente nel quartiere fieristico comunale. Venti le aziende agricole che offrono sui propri ban-

chi frutta e verdura di stagione ma anche riso, olio, miele, formaggi, salumi e carne. Il tutto rigorosamente dal produttore al consumatore. «Con i mercati a kilometro zero – dice Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Verona - desideriamo diffondere la cultura della stagionalità ai consumatori. Il mercatino con-

sente di accorciare la filiera e quindi ai produttori di vendere senza intermediari e ai consumatori di acquistare prodotti freschi appena raccolti, sani, genuini e a zero impatto ambientale». Ogni mercoledì pomeriggio gli abitanti e i frequentatori di Sant’Ambrogio potranno così contare sulla freschezza e la genuinità di frutta e verdura di stagione e dei prodotti locali. Positivi anche nel 2012 i dati sull’affluenza ai mercati a kilometro zero della Coldiretti che ha registrato circa 18.000 presenze settimanali nei periodi di alta stagione. «Il mercato a kilometro zero è una filosofia di vita che desideriamo diffondere in modo costante – aggiunge il direttore – poichè significa consumare prodotti di stagione dando maggiore rilievo alla storicità del prodotto e al suo legame con il territorio nonché per alimentare e sostenere l’indotto economico locale. E di questi tempi è sempre più importante». Per informazioni sul calendario di apertura dei mercati a chilometro zero di Campagna Amica si può consultare il sito www.veronatura.it.

Febbraio 2013

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VOLARGNE. Quel novembre del ‘44 raccontato da una mostra fotografica

Quel Novembre del '44" a Volargne è stato ricordato con una mostra fotografica legata all'omonimo volume “Quel Novembre del ‘44” scritto negli anni ‘80 da Gianfranco Policante a cura della Pro Loco di Volargne e dalla presentazione dell’opera dell'avvocato Marco Faraoni “Missione 2662 Il disastro di Volargne nei documenti militari alleati”. La serata ha commemorato la memoria delle 64 persone perite a Volargne 68 anni fa e la distruzione di buona parte del paese, a seguito del bombardamento di alcuni vagoni ferroviari nei pressi dell'abitato di Volargne carichi di esplosivo e munizioni. La serata, iniziata con la celebrazione di una S.Messa commemorativa nella locale chiesa parrocchiale di San Martino di Tours, è proseguita con l'inaugurazione della mostra fotografica e la presentazione dell'opera dell'avvocato Faraoni nell'atrio della scuola elementare di Volargne. Numerose le persone che hanno partecipato alla serata, adulti ma anche giovani e bambini, organizzata dalla Pro Loco di Volargne in collaborazione con il gruppo culturale El Casteleto di Dolcè e l’amministrazione comunale di Dolcè. «Questa serata ha voluto riportare ai nostri giorni il tragico evento accaduto 68 anni fa - ha spiegato Andrea Maimeri, presidente della pro loco -. Abbiamo voluto raccontare questo evento sia attraverso la mostra che abbiamo messo a disposizione sia dei cittadini che di insegnanti ed alunni che attraverso i volumi del compianto Gianfranco Policante e dell’avvocato Marco Faraoni». «L'opera di Marco Faraoni si affianca a quella del nostro concittadino Gianfranco Policante - ha affermato il sindaco di Dolcè, Luca Manzelli - per cercare di fare ulteriore luce su un evento che ha avuto risvolti tragici per i cittadini di Volargne. Si tratta di un lavoro interessante che vede quella tragedia da un’angolazione diversa, quella appunto militare degli alleati, e aiuta a completarne la conoscenza nell’ottica di rafforzare la memoria di quelle vicende affinché non avvengano più». «Il libro Missione 2662 Il disastro di Volargne nei documenti militari alleati - ha illustrato l'avvocato Marco Faraoni - ricostruisce questo tragico evento in cui perirono 64 persone, quasi tutte civili. Anche uno degli aerei attaccanti rimane coinvolto nell'esplosione cadendo al suolo con la morte del pilota». L'autore, l'avvocato Marco Faraoni di Garda, autore di altre pubblicazioni legate alla storia e al territorio locale, racconta l'episodio con una ricerca durato oltre due anni partendo da un punto di vista inedito: i documenti militari alleati. Il lavoro è stato reso possibile grazie alla disponibilità dell'Archivio Storico dell'Aeronautica Statunitense e di altri archivi nazionali americani che conservano ancora oggi la documentazione relativa alla missione aerea. Per informazioni: www.prolocovolargne.it


DA MERCOLEDÌ 6 A MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO

SETTIMANA DEL CARNEVALE: la coppia Ducale, assieme alle maschere Valbusane, visiterà asili, scuole, cooperative e case di riposo nel comune di Sant’Amborgio e nei Comuni limitrofi.

DOMENICA 10 FEBBRAIO ore 14.00 “66° CARNEALON DE DOMEIARA”

Imponente sfilata per le vie del Ducato di tutte le “Teste Coronate” di Verona e Provincia, seguite da carri allegorici e gruppi folkloristici. Il divertimento sarà assicurato da suoni, balli, canti, frizzi e lazzi, nonché dal tradizionale lancio dei Paracadutisti Acrobatici della Scuola di Boscomantico. e,…sul finale, come sempre maccheroni per tutti


S

SPORT

Febbraio 2013

PORT

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LA SOCIETÀ. «Divertimento per grandi e piccoli», parola di Zenti e Filippini

JUDO

Bici, nuoto, corsa e passione: la ricetta del Fumane Triathlon

Amici della Montagna

Nuotare, andare in bicicletta e correre. Tutto questo in compagnia. La parola chiave del Fumane Triathlon è divertimento. La società veronese è una delle prime realtà ad aver introdotto questo sport in Italia: nato nel 1985 con il nome di Verona ’85 Triathlon, oggi il club conta oltre 60 iscritti dai 30 anni agli over 50. Allenamenti due volte alla settimana al Centro sportivo Cementirossi di Fumane, poi ritrovo «Svolgiamo allenamenti collettivi – racconta il tecnico Stefano Zenti -. Il mercoledì nuotiamo, il sabato nuotiamo e corriamo. Con la bella stagione riprenderemo anche con costanza i giri in bicicletta. Agli allenamenti partecipano di media 35 persone. Siamo aperti a tutti, sia a uomini che a donne: l’importante è portare il certificato medico agonistico». Nuoto, ciclismo e podismo: ecco le tre discipline del triathlon. Movimento e passione in un colpo solo. C’è chi sceglie di allenarsi con il club e chi preferisce prepararsi per le gare in modo individuale. LA NUOVA PRESIDENZA. Anno nuovo, vita nuova. Da gennaio Orietta Filippini ha preso il posto di Luca Guarino, diventando il presidente del Fumane Triathlon. «So di essermi assunta un impegno di grande responsabilità ma questo ruolo me lo sento già cucito addosso – confessa Filippini -. Mi sembra di essere una mamma che cura i propri figli: tengo a ogni tesserato, dal più giovane al più anziano. Ciò che conta è l’entusiasmo e lo spirito di amicizia e di aggregazione che anima la squadra». Curiosità: Filippini è il primo presidente donna nella storia della società. AVVENTURA TRIATHLON. Spazio anche per la linea verde. Il progetto Avventura Triathlon, in collaborazione con il Centro Nuoto Moss, conta una quindicina tra bambini e bambine dagli 8 ai 13 anni. «I nostri piccoli atleti si divertono un sacco – continua il presidente -. Con loro corriamo, nuotiamo e svolgiamo esercizi propedeutici. Il triathlon è uno sport completo che insegna a muoversi, a organizzarsi, a stare insieme e dove non ci si annoia mai. Ci piacerebbe

avere qualche sponsor in più per crescere ulteriormente in tutti i sensi». A FUMANE PASSANO I CAMPIONI. Di campioni al Fumane Triathlon ne sono passati. E non pochi. Tra il 1998 e il 2002 la società scaligera ha visto crescere atleti quali Alessandro Ridolfi, Davide Maraia, «veronesi doc» riprende Zenti, ma anche Simone Di Mattia, Andrea Vizzardelli, Alessio Nardelotto, Francesca Tibaldi, Zeno Sempreboni, «tutti campioni nel giro della Nazionale italiana con cui ci siamo tolti parecchie soddisfazioni». Non

solo: Dal 2006 al 2008 fra i tesserati del Fumane Triathlon spiccava il nome di Vladimir Polikarpenko, triatleta ucraino che ha partecipato alle Olimpiadi di Sidney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008, ed è stato medaglia d’argento alla World Cup del 2006. SUCCESSI E APPUNTAMENTI. Il Fumane Triathlon è reduce dalla giornata di Winter Triathlon svoltasi domenica 20 gennaio a Carcoforo in Valsesia. I risultati di spessore non sono mancati: Francesco Tanara si è posizionato settimo nella classifica assoluta e secondo

Giovani ma vincenti

nella categoria M1, Alberto Mosconi è arrivato dodicesimo nella graduatoria assoluta e primo della categoria S3. In aprile, invece, la società organizzerà due manifestazioni promozionali: sabato 27 una gara di acquathlon per bambini, e domenica 28 la “Classica di Fumane”, una competizione di triathlon sprint a coppie aperta a partecipanti dai 14 anni in su. Dopodiché sarà la volta del Trofeo Internazionale di Bardolino, in programma in giugno. Per informazioni: www.fumanetriathlon.com Matteo Sambugaro

Gli “Amici della Montagna” fanno già sul serio. L’associazione di judo veronese conquista i primi successi, nonostante la giovanissima età. In circolazione da poco tempo, insomma, ma con una passione già inebriante. Il gruppo di arti marziali “raccoglie” ragazzi e ragazze

TAMBURELLO

L’At Monte Peroni vuol sorprendere la serie A At Monte Peroni Marmi e le sue compagini nuovamente in campo in vista dei campionati di tamburello che inizieranno in primavera. Obiettivo? Essere competitivi in serie A per centrare un altro risultato storico. «Il primo anno ci siamo ambientati, il secondo anno abbiamo dato filo da torcere alle squadre più blasonate, quest’anno vorremmo scalare altri gradini - ha riassunto Guido Peroni, storico patron dell’At Monte e direttore sportivo della società, durante la presentazione della nuova stagione, condotta da Sergio Fedrigoli. La compagine, che affronterà la terza stagione in serie A, guidata dal bresciano Edoardo Facchetti, coadiuvato dal vice allenatore Edoardo Peroni e dal preparatore atletico Agostino Scaroni, è composta dal capitano Andrea Morando, Federico Gasperetti (terzino), Paolo Festino (terzino), Massimo Teli, Luca Festi (mezzo volo) e da Yohan Pierron, fresco campione d’Italia e già campione del mondo. Consolidata la rosa della squadra che disputerà il campionato di serie D: Fabio Minelli, Mirco Toffalori, Andrea Toffalori, Matteo Borchia, Andrea Grasso (El Pica), Valerio Benetti, Andrea Quintarelli, Fabio Vivaldi, Matteo Grigoli. «I giovani in particolare, devono poter crescere e dimostrare il loro valore, ciascuno esaltando le proprie peculiarità e il proprio

“genio”» - spiega l’allenatore “Binda” Franco Zardini supportato da Alberto Toffalori e Franco “Stelin” Toffalori. Gli esordienti, affidati a Walter Cavalleri e Giovanni Busselli, sono legati ad una collaborazione con la società A. Vezza Ospedaletto. Sempre grazie a questa collaborazione alcuni giocatori di Monte disputeranno il campionato allievi nella squadra di Ospedaletto. Inoltre da quest’anno l’At Monte schiera una compagine di pulcini allenati da Andrea Morando, coadiuvato da Mirco Toffalori e Fabio Minelli. «La nostra società riparte da splendide annate - racconta il presidente Edoardo Peroni -. Abbiamo centrato determinati risultati perché abbiamo lavorato con umiltà e rispetto. Ringrazio i nostri sostenitori, i collaboratori e i coniugi Guido e Catia Peroni, colonne portanti di questa società. Auguro le migliori fortune ai giocatori con cui ho condiviso lo scorso anni gli ottimi risultati ottenuti. Grazie al Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella, attraverso il consigliere Fabio Minelli, che continua a sostenere l’attività della nostra società che conta oggi oltre 50 iscritti». Il direttivo dell’A.T. Monte Peroni Marmi è composto dal presidente Edoardo Peroni, vicepresidente Walter Cavalleri, consiglieri Bruno Fumaneri, Mario Melchiori (speaker), Luigi

Cavalleri, Renato Borchia, Sergio Fedrigoli, Guido Peroni. Main Sponsor: Peroni Marmi e bar trattoria A Monte. Massimo Ugolini

provenienti dai paesi collinari e montani della provincia scaligera quali Cavalo, Breonio, Monte e Mazzurega, ed è affidata dal maestro Giorgio Bendazzoli che segue con professionalità i propri allievi. Sul finire del 2012 sono arrivate le prime soddisfazioni: i giovanissimi Luca e Vittoria hanno rappresentato alla grande gli “Amici della Montagna” al torneo di Santa Lucia (manifestazione che si svolge annualmente verso metà dicembre) a Peschiera del Garda. Ricordiamo che l’evento è stato organizzato dall’associazione judo club Peschiera e ha visto la partecipazione di 254 atleti. «Sia Luca che Vittoria hanno trionfato nelle rispettive categorie, dimostrando notevole impegno e una preparazione eccellente – spiega la società -. Desideriamo ringraziare i due ragazzi per questi importanti risultati che fanno onore alla nostra associazione. Inoltre, ci complimentiamo con il maestro Bendazzoli per la dedizione e il lavoro costante che sta svolgendo per far sì che i giovani trovino nello sport stimoli e valori per crescere sia dal punto di vista fisico che umano. Gli Amici della Montagna cercano di insegnare i principi della lealtà, del rispetto e dell’amicizia nei confronti degli altri». La società veronese, dunque, accoglie a braccia aperte tutti coloro che vogliano avvicinarsi e approfondire la conoscenza con il judo.


P oesie

RUBRICHE

Febbraio 2013

29 di Giancarlo Peretti

Il Ten Gen. Nicolò Caputo di Pescantina, già ospite in questo spazio con dolci pensieri per il suo paese e per Verona, rivolge oggi un irridente messaggio a “La terza età” che lo logora…ma non lo finisce. Renzo Gasparoni racconta in poche righe un incontro con un sacerdote nell’estate di anni addietro: “Mezzogiorno”. Nadia Spada inviò nel maggio scorso dei versi mai pubblicati. Lo facciamo ora cara Nadia, con un po’ di ritardo rispetto a Dicembre come tu avresti voluto per farne dono alla tua famiglia. Vedrai che li accetterà volentieri: “Tenerezza è…”. Tina Plesca è una signora moldava badante in Verona che manifesta velleità poetiche. Ecco la prima “Perché??” integra come scritta. LA TERZA ETÀ Il sole ancor mi ride. Via la giovinezza intatto resta il mio sorriso. Il viso sa di usato, la schiena è logorata, ma la mano è operosa come la mente e il cuore. Di passare ad altra vita non è scoccata l’ora. Nicolò Caputo PERCHÉ?? Finestra chiusa senza luce, senza amore. Mi fai piangere il cuore. per non restar vicino a te. Perché? Perché? Perché? Se la vita e cuscita Perché? Perché Perché? Io ti amo tanto, tanto… Dove sei, mio Amore. Io ti aspetterò La mattina e la sera. Vieni e resta con me. Tina Plesca

MEZZOGIORNO (con riferimento ad un sacerdote notato in via Stella nell’estate del 1958) Curvo a testa alta, sembrava uno straccivendolo ambulate, si sentiva solo lo sdrucciolare di quelle scarpe logorate, sotto il sole d’agosto che sembrava pavoneggiare sulle vie inquiete della città.

Lo si notava con il suo abito talare e con quel cappello non più nuovo. Molti passavano senza degnarlo di uno sguardo, dentro di me sentivo un fremito: “come potevano questi increduli avere fiducia in quell’uomo che camminava con quelle scarpe sdrucciolanti? Svoltò l’angolo e pensosamente non lo vidi più. Renzo Gasparoni

Eppure camminava senza fatica, curvo a testa alta. TENEREZZA È… Tenerezza è…guardare il passo ormai stanco di mia madre che avanza lentamente con la consapevolezza degli anziani. Tenerezza è…guardare il passo finalmente calmo di mio marito che riscopre il gusto di attardarsi a guardare la natura e quello che ci circonda. Tenerezza è…guardare il passo sicuro e intraprendente di mia figlia che con caparbietà affronta e supera le difficoltà della vita. Tenerezza è…guardare il passo assennato e pacato di mio figlio che si sa imporre con autorevolezza e determinazione. Tenerezza è…guardare il passo scattante e deciso dei miei nipoti più grandi che avanzano con audacia ma anche con titubanza incontro al loro futuro. Tenerezza è…guardare il passo semplice e saltellante dei miei nipoti più piccini che corrono sereni e fiduciosi perché sanno di essere protetti. Ed io accanto a tutti loro cammino, li osservo e li sorveglio con amore… Nadia Spada


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Febbraio 2013

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L’ARGOMENTO

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a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

BENESSERE

A CURA DI CHIARA TURRI

La famiglia “allargata”

Nella famiglia in cambiamento non ci sono solo un marito e una moglie, ci sono anche i figli che subiscono e vivono la crisi quanto gli adulti. Nella famiglia allargata i bambini possono avere due padri e due madri: uno è il padre biologico, l’altro è quello con il quale si convive, l’altra madre è la compagna del padre. A volte questo confonde i bambini: capita così che si rapportino preferibilmente con un genitore disinvestendo l’altro. È compito di entrambi i genitori preparare il bambino al cambiamento che la sua famiglia sta subendo. I genitori devono sapere che il bambino vive la situazione passando per tre fasi : quando riceve la notizia della rottura del matrimonio può provare forti emozioni come rabbia, stupore, paura e tristezza; in seguito percepire

la casa vuota e per questo sentirsi estraneo e soprattutto subire la situazione di malessere che coinvolge uno dei genitori. Potrà sentirsi trascurato, pensare di non

essere più amato e considerato dai suoi stessi genitori. Per compensare questi sentimenti i bambini tendono ad anticipare i tempi della loro maturazione affettiva. I

LA CURA DEI CAPELLI IL NATURALE PROCESSO DI TRASFORMAZIONE DEL COLORE DEL CAPELLO NELL’EVOLVERSI DEL TEMPO Il colore naturale dei capelli dipende soprattutto dall’abbondanza di granuli di melanina – pigmenti coloranti della pelle e dei peli – prodotti da cellule dette melanociti – cellule che producono la melanina . La melanina è presente nei capelli sotto forma di due pigmenti: eumelanine, responsabili dei colori bruno – castano e feomelanine, responsabili dei colori biondo – rossiccio. Il diverso rapporto tra di loro, dà le altre gradazioni di colore. Il colore dei capelli è generalmente più chiaro nell’infanzia e quindi scurisce progressivamente per stabilizzarsi nella pubertà, per poi divenire bianco nella vecchiaia. In particolare il capello bianco è una conseguenza del fatto che i melanociti, ad una certa età, non producono più melanina e il capello è semplicemente privo di colore. Per chi desidera colorarsi i capelli, ma ha il timore di rovinarli o ha allergie ai prodotti chimici o semplicemente decide di volersi bene e rispettare se stesso e i capelli, partendo proprio dalla colorazione, può trovare nel salone bionaturale di Antonella le varie risposte alle molte esigenze perché utilizza prodotti coloranti estratti da speciali miscele di olii vegetali, che coprono, schiariscono, mechano i capelli, naturali e trattati. Completamente privi di sostanze nocive che oltre a colorare il capello lo nutrono e lo fortificano dandogli lucentezza, robustezza e solidità, questi prodotti agiscono nel rispetto del capello ottenendo ottimi risultati di copertura e nuance di colori brillanti e di tendenza. Un colore quindi che rispetta la salute del capello, del cliente e dell’ambiente.

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genitori sono confusi, il dialogo fra i membri della famiglia diventa quasi unicamente funzionale: si pensa solo ai fatti, solo a quello che è necessario fare. Vengono meno i momenti di scambio, i momenti in cui ci si racconta, si gioca assieme, si fanno progetti. I genitori sono sempre meno autorevoli, adottano sempre più spesso comportamenti di ritirata o propongono cose eccitanti per attrarre il figlio, come i soldi, i regali e la massima tolleranza. Gli adulti, per superare il loro malessere, investono molto nel lavoro sia per necessità economica sia come realizzazione personale. I figli sono allora “adultizzati” e gli si richiedono consigli e decisioni; i bambini ricevono così un sovraccarico psicologico in quanto mancano degli strumenti necessari per affrontare il nuovo impegno. Ogni bambino desidera continuare ad essere bambino, anzi, ha paura di crescere. Ho descritto, nell’articolo di Gennaio, la crisi della coppia. Ora ho evidenziato le difficoltà dei figli nella speranza che i giovani di oggi abbiano la volontà e il coraggio di capire che ciò che ho descritto è la conseguenza della crisi familiare, non la causa. Il malessere che vivono le coppie di oggi è in parte dovuto all’incapacità dei giovani adulti di mettersi in discussione, di trovare modi più democratici e rispettosi dell’altro all’interno delle dinamiche familiari. Ogni individuo ha diritto alla realizzazione di se stesso, questo non comporta la chiusura al benessere delle persone con cui si convive. La guerra fra i sessi, di moda nelle giovani coppie, non aiuta né l’uomo né la donna a trovare una giusta armonia nella coppia.

Donna

“Faber est suae quisque fortunae “

Ciascuno è artefice della propria sorte (Sallustio)

MOXATERAPIA IL CALORE APPLICATO AI PUNTI DELL’AGOPUNTURA: UN METODO SEMPLICE PER CURARSI ANCHE DA SOLI La MOXA è una terapia cinese che si basa sulla stimolazione dei punti dell’agopuntura per mezzo di calore prodotto dalla combustione di un bastoncino di artemisia. Noi Occidentali conosciamo relativamente poco questo metodo di cura nonostante sia diffuso l’uso del calore a fini terapeutici. Tutti noi abbiamo usato almeno una volta la borsa con l’acqua calda. Oppure pensiamo, in ambito più scientifico, al ricorso, da parte della medicina, alle terapie con raggi infrarossi nel trattamento dei reumatismi!Ma il calore , come principio terapeutico, è tanto più efficace, quanto più piccola e intensa è la fonte da cui irradia. La sua applicazione deve essere localizzata, per esempio sui punti di agopuntura!!!! Essendo la pelle un complesso sistema sensoriale atto a recepire stimoli, essa può essere considerata la rete di partenza dell’informazione e dell’azione riflessoterapica o neurologica. L’agopuntura è la scienza che meglio ha saputo sfruttare le terminazioni nervose della pelle a scopo terapeutico, valendosi non solo di aghi e di moxa, ma anche di tecniche fondate sul massaggio e sulla pressione, come il do-in e lo shiatsu.Tra queste la moxa si fonda appunto su tali principi. Il metodo più diffuso e pratico è quello del bastoncino di artemisia. Questa irradia, quando è incandescente, un calore che va da cinquecento a seicento gradi centigradi. Mantenuta a una distanza di sicurezza dalla pelle (3 cm) l’artemisia emana calore producendo una piacevole sensazione che si intensifica gradualmente fino al limite oltre il quale diventa spiacevole. Il bastoncino a questo punto si deve allontanare. Il procedimento si ripete più volte fino a quando il punto trattato comincia ad arrossarsi. Da quel momento la cauterizzazione è efficace e la seduta è terminata. Ma quali sono le malattie curabili con la moxa? La moxa è indicata a malattie croniche, mentre per malattie acute è preferibile l’uso degli aghi. La medicina cinese distingue due categorie di malattie: quelle calde (yang) , con dolori acuti e localizzati e quelle fredde (yin), malattie croniche con metabolismi lenti, brividi, pallore, astenia e arti freddi. In quest’ultimo casi la moxa è molto indicata. Quali sono le controindicazioni? Principalmente sono segnalate due controindicazioni. La prima in caso di febbre a 40°. Io personalmente la sconsiglio già quando la temperatura corporea arriva a 38°. La seconda riguarda l’ipertensione arteriosa. In questo caso consiglio di controllare più spesso la pressione se si decide di sottoporsi a moxaterapia. Consiglio inoltre di rivolgersi ad esperti in materia (massaggiatori, fisioterapisti…) se si intende sperimentare la moxibustione, specialmente se non conosciamo la reazione del nostro organismo alla terapia del calore. Una volta sperimentata è possibile usare il procedimento anche a casa per i disturbi più comuni. Namastè.

L’angolo di Francesca

di Francesca Galvani

NIDI DI TAGLIATELLE DOLCI Miele Ingredienti 80 gr. di pinoli 350gr. di farina Buccia grattugiata di un limone 80 gr. di zucchero Sale 20 gr. di burro Vanillina 3 tuorli d’uovo 1 cucchiaino di lievito 3 cl. di marsala Olio per friggere 3 cl di vino bianco Preparazione Impastare tutti gli ingredienti – tranne il miele e i pinoli – nel robot avendo cura di regolare i liquidi per ottenere una pasta elastica. Lasciar riposare l’impasto avvolto in una pellicola per 30 minuti. Stendere la pasta (non troppo sottile) ed ottenere dei rettangoli di circa 30x12 cm e passarli nel rullo delle lasagne. Annodarle e friggerle. Con i nidi ottenuti costruire una piramide da incollare con il miele e i pinoli. Buon Carnevale!


SPAZIO DONNA

Febbraio 2013

L’INTERVISTA / VALERIA FAVORITO

«Fabrizio, mi hai salvata» Valeria Favorito nasce ad Erice, in Sicilia, nel 1988. La sua vita di bambina felice viene però sconvolta dalla malattia del padre e il successivo trasferimento a Verona. Infine la sua malattia, diagnosticata a 11 anni: leucemia mieloide acuta. Per Valeria e la sua famiglia tutto cambia. Deve trovare un donatore di midollo osseo compatibile in breve tempo. Un’attesa interminabile, un incubo che finisce quando compare il suo donatore, Fabrizio Frizzi. Oggi Valeria vive a Corrubbio, è una ragazza sana, felice e soprattutto grata alla vita e a tutti coloro che l’hanno aiutata. A breve convolerà a nozze e il suo testimone sarà proprio colui grazie al quale la sua vita ha potuto continuare, Fabrizio, al quale Valeria era riuscita a risalire solamente dopo più di tre anni da quel 21 maggio del trapianto, giorno della sua rinascita. Valeria, hai vissuto un’esperienza difficile e dolorosa. Quali sono i momenti che ricordi con maggior intensità? «I momenti che ricordo con maggiore intensità sono diversi ma quelli che mi hanno colpito di più e mi hanno segnato sono principalmente tre: il primo è stato quello della lunga notte cioè la prima e ultima notte che mi ha fatto compagnia mio papà e nella quale ho davvero rischiato di andarmene per sempre. Lì veramente ero “ad un passo dal cielo”. Il secondo è stato il momento dopo il trapianto: ero stanca del brutto drago di continuare a combattere, ma grazie all'aiuto dei miei genitori e di mia nonna che

continuava a dirmi "volere è potere", io ce l'ho fatta a sconfiggerlo perchè mi sono detta " Valeria, ce la devi fare, Valeria devi tornare a scuola". La scuola è stata la speranza per il mio futuro. Infine ricordo molto nitidamente quando sono rientrata a scuola (ma in un'altra, perchè nel frattempo c'eravamo trasferiti). Ho visto l'immaturità dei miei coetanei che, nonostante dovessi riprendermi dalla lunga malattia, mi prendevano in giro perchè portavo la mascherina...E lì mi sono detta: “Valeria, fregatene. Fin quando non si passano certe cose non si potranno mai capire fino in fondo”. Solo i genitori e chi sta soffrendo riesce a capire la gravità della situazione». Qual è il tuo rapporto oggi con Fabrizio, a distanza di quasi 14 anni dal trapianto e cosa si prova guardando negli occhi chi ti ha salvata? «Il rapporto con il mio "fratellone" Fabrizio è meraviglioso. Lo sento in diverse maniere, per messaggio, via e-mail, via facebook... insomma come si fa con i propri fratelli o con i propri migliori amici. Ogni volta che guardo negli occhi la persona che mi ha salvato la vita provo un'emozione unica ed indescrivibile. Perchè il sangue che scorre nelle mie vene è anche il suo». C’è un messaggio che vorresti lanciare alla luce della tua fortissima esperienza? «Vorrei che il mio libro venisse letto da chi si trova nelle stesse condizioni in cui mi sono trovata io, perchè come ce l'ha fatta Valeria ce la possono fare tutti.

Valeria con Fabrizio Frizzi

31 Dedicato alle donne intelligenti Anche se non pratica del lago, la moglie decide di uscire in barca. Accende il motore e si spinge ad una piccola distanza; spegne, butta l’ancora e si mette a leggere il suo libro. Arriva una guardia forestale in barca. Si avvicina e le dice: – Buongiorno, Signora, che cosa sta facendo? – Sto leggendo un libro, risponde lei (pensando “non è forse ovvio?!”). – Lei si trova in una zona di pesca vietata, aggiunge la guardia. – Mi dispiace, agente, ma non sto pescando. Sto leggendo. – Sì, ma ha tutta l’attrezzatura. Per quanto ne so, potrebbe cominciare in qualsiasi momento. Devo portarla con me e fare rapporto. – Se lo fa, agente, dovrò denunciarla per molestia sessuale, dice la donna. – Ma se non l’ho nemmeno toccata!, ribatte la guardia forestale. – Questo è vero, ma possiede tutta l’attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento. – Le auguro buona giornata, Signora, e la guardia se ne va. MORALE: Mai discutere con una donna che legge: è probabile che sappia anche pensare.

UNA LETTRICE INTERVIENE Spero che “Ad un passo dal cielo” possa dare a queste persone una speranza di vita. Vorrei che i giovani capissero l'importanza della donazione di sangue, delle cellule staminali emopoietiche (Midollo osseo), e se non possono donare entrambi partecipare a qualche altra forma di volontariato. Vorrei dire infine che il ricavato del libro verrà devoluto al reparto di ematologia di Verona (Borgo Roma), lo stesso ospedale e reparto in cui sono stata amorevolmente curata e salvata». “Ad un passo dal cielo” è il libro che Valeria Favorito sta donando a chi sta attraversando la stessa esperienza che lei ha affrontato 14 anni fa. La sua pubblicazione è un intenso racconto – testimonianza di 125 pagine, intrise di ricordi, descrizioni e fotografie. Finito di stampare a dicembre 2012 da Grafiche Aurora, il volume non ha alcuno scopo di lucro: il ricavato dell’offerta del libro sarà integralmente devoluto al reparto di oncoematologia dell’Azien-

TECNOLOGIA E RAGAZZI a cura di Paolo Dalla Vecchia - Educatore professionale Quante volte i nostri ragazzi, da noi interpellati quando siamo in difficoltà con il cellulare o il computer risolvono problemi molto astrusi in brevissimo tempo e senza nessuno sforzo apparente? Essi, secondo gli ultimi orientamenti di psicologia sociale, se sono nati dal 1995 in poi appartengono alla categoria dei “Nativi Digitali”, nati cioè nella nuova era informatica digitalizzata. Essi percepiscono i vari marchingegni elettronici come “estensioni inseparabili” della propria persona. Partono allora le lotte in famiglia con i genitori che sentenziano: “Non si sta a tavola e non si studia con il cellulare in mano, di notte si dorme e lo si spegne” e così via. Questi sono alcuni dei temi affrontati in una recente conferenza nella provincia di Verona da parte del Dott. Francesco Bricolo, psichiatra e psicoterapeuta. La tecnologia non è nè buona nè cattiva: tutto dipende dall’uso che se ne fa e da come viene gestita alla fonte e dai fruitori. Facciamo un esempio parlando della televisione. Sappiamo tutti la storia e l’importanza di questo mezzo nel nostro paese nel tempo, ma siamo al contempo consapevoli di quanta “tv spazzatura” ogni giorno viene trasmessa. Una regola importante è quella di limitarne la fruizione da parte di bambini e preadolescenti ad un limite massimo di due ore quotidiane, verificando e controllando ciò che essi guardano possibilmente non da soli. Il sistema libico cerebrale, quella parte del cervello che controlla gli impulsi collegati al “piacere”, è fortissimo nei primi anni di vita e si riduce ed evolve in qualcosa di più controllato e gestibile attraverso la “gestione delle frustrazioni”. Gli adolescenti, con le loro tempeste ormonali “interne” e i condizionamenti sociali ed economici “esterni” sono nel bel mezzo di una spaventosa procella. L’obiettivo primario per ottenere la soddisfazione del piacere per i ragazzi sono i soldi. Con essi si può ottenere il cellulare di ultima generazione, l’uscita notturna nei locali al sabato, i vestiti firmati, la moto, e così via e qui i genitori si lacerano tra: “ma i soldi non cadono mica dal cielo” e “se non ha queste cose si sentirà inferiore agli altri”. Ai genitori l’arduo compito di arginare questo maremoto stabilendo, armati di buon senso e spirito di realtà, limiti e regole. “Sarete odiati nell’immediato e, se vi va bene, ringraziati tra vent’anni!”.

da Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Il libro è dedicato “a quei piccoli angeli che ho conosciuto durante il corso della mia malattia e che purtroppo sono volati in cielo” – scrive Valeria, che al termine del volume si rivolge a Fabrizio, il suo “fratellone”: “Se adesso sono qui a scrivere è proprio grazie a te…il sangue che per adesso sta scorrendo dentro le mie vene è quello tuo…e ti sono infinitamente grata per tutta la vita”. Per ordinare “Ad un passo dal cielo” on – line scrivere a valeriafavorito@hotmail.it; per la spedizione del libro_ C/C Postale IT17T076111700000088133 590. S.A.

Gentile signora Rosanna, "i figli non sono vostri!" e così qualche madre butta via subito la sua creatura appena nata. Una donna sicuramente in grande difficoltà, una donna forse beffata da chi l'ha messa incinta. Sta di fatto che si è fatto di tutto per distruggere la famiglia con divorzi, separazioni, aborti, convivenze...La maggior parte della gente non vuole prendersi la responsabilità, la fatica di creare una famiglia duratura. Ma i nostri genitori lo hanno fatto! E adesso di chi è colpa di questo cambiamento? E’ stato troppo il benessere? La caduta dei valori? Non deve più nascere un bimbo per finire in pattumiera o nel wc, ma neanche accetto l’invito: fate più figli per il nostro paese! Come non accetto che mi vengono a dire "i figli non sono vostri" frase che ho sentito recentemente anche dal Papa. Il primo che lo ha detto, se non ricordo male, era uno scrittore pensatore di nome Gibran Kahlil vissuto nel 1883-1931. Ma lui-loro, non sanno cosa è veramente una madre, una maternità! Noi-io le nostre creature le abbiamo portate in grembo per nove mesi, partorite con dolore, nutrite, curate, educate e quante notti insonni, quante paure al capezzale del letto delle nostre creature malate. E i padri spesso assenti! E ancora oggi i pensieri per loro che, seppur grandi, sono sempre nel nostro cuore. Ho paura perché in questo mondo, in questa società, dove il male avanza, dove brutalità e cattiveria sono fatti di tutti i giorni, i nostri figli sono sempre in pericolo. Così è un cuore di mamma. E questo sarà sempre finché lei è in vita. I miei figli non sono figli mammoni e hanno conosciuto la povertà, la crudeltà, la fatica e i dolori della vita. C'è un detto viennese: "la morte della madre è il primo dolore che si piange senza di lei!". Ringrazio anche Lei signora Rosanna per il suo recente articolo sulle pagine della Donna. Anch'io condivido in pieno e aggiungo al coro: "Chi se ne frega!!". Queste donne, di cui lei parla, spesso hanno un passato non proprio limpido, ma vengono pagate profumatamente in TV, al cinema o con i libri, ma il peggio è: cosa ci vogliono insegnare? Si mettono a "nudo" in tutti i sensi e poi pretendono la privacy . Dov'è finita l'intimità delle coppie? Auguroni per un 2013 di successo e soddisfazioni a Lei cara Rosanna. Con stima e affetto. Edith Bauer d'Austria Cara signora Edith, non ci siamo mai viste, ma sento in lei un’ amica. Ne avessi altre lettrici attente e partecipi come lei, le nostre pagine della Donna sarebbero più vive e più vicine ai problemi di tutte le donne. Grazie, cara Edith, e felice anno anche a lei.



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