L’ALTRO GIORNALE EDIZIONE GARDA BALDO 1986 - 2016 www.laltrogiornale.net ANNO XXXI - N.2 - FEBBRAIO 2016 - Stampato il 22/02/2016 - Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) - Tel. 0457152777 - Fax 0456703744
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ARCO
linO VentuRini “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” (Dante, Purgatorio, canto VI) Ahi, serva Italia, non più signora di popoli ma nido di corruzione e d’incapacità. Sono passati quattro anni da quel 15 febbraio del 2012, da quando dalla petroliera Enrica Lexie, sulla quale erano in servizio anti pirateria i due militari del battaglione San Marco Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, partirono dei colpi di avvertimento verso il peschereccio St. Antony. Un caso che è stato creato e strumentalizzato dallo stato del Kerala in vista delle elezioni: un’occasione ghiotta per mostrare il pugno duro e vincere la tornata elettorale. Dopo quattro anni, infatti, l’India non è ancora riuscita a rinviare a giudizio i due italiani. Molte sono le circostanze che non quadrano: la collocazione oraria dell’incidente, la posizione delle due imbarcazioni, la velocità di navigazione, la durata dello scontro a fuoco, la direzione dei colpi sparati e, soprattutto, la perizia balistica. Non è di questo che vogliamo parlare – ormai gli errori sono stati fatti – ma del dilettantismo di chi è preposto a governare. Intanto la procedura arbitrale tra Italia e India in corso all’Aja non terminerà prima dell’agosto 2018. In quella sede saranno discussi gli elementi di merito nel processo ai due marò, e non la questione d’innocenza dei due marò. Probabilmente su questa non indagherà nessuno perché il tribunale di Amburgo si limiterà alla controversia sul diritto internazionale. Si arriverà a un accordo che lascerà su questa vicenda un’ombra cupa e colpevolista. L’arbitrato servirà per coprire i guai che hanno combinato, in quattro anni, gli indiani per interesse e gli italiani per pusillanimità e incapacità di chi è alla guida del nostro paese: uno spaccato preciso dell’Italia di questi ultimi anni e della crisi che stiamo vivendo. E' una crisi non solo economica, ma più di valori e di ideali svenduti. Vogliamo parlare della figuraccia e della zuffa per accaparrarsi i Rolex regalati dagli emiri sauditi? O della decisione di coprire le sculture romane del Campidoglio in occasione della visita del presidente iraniano? Un atto di stupida sudditanza, nemmeno richiesta, che ha fatto il comico giro del mondo, e mancanza di rispetto di sé e della cultura italiana. Un gesto di prostituzione culturale e morale che contraddice perfino la saggezza popolare che afferma “A Roma fai come i romani”. Viviamo tempi di basso impero, con i barbari alle porte, in attesa del disfacimento. Il cappio è già al collo e basta solo una piccola spinta allo sgabello. Avrà mai l’Italia il coraggio e la forza di girare questa triste pagina di storia?
una decisione per... la vita Arco è il primo comune trentino a rendere operativa la possibilità di inserire nella Carta d’identità il consenso o il diniego alla donazione di organi o tessuti in caso di morte. Il nuovo servizio è operativo dai primi giorni di febbraio. «Abbiamo voluto questo nuovo servizio perché è un segno di solidarietà e civiltà – ha detto l'assessore alla comunicazione del comune di Arco, Marialuisa Tavernini – e spesso è l'unica possibilità di sopravvivenza per tante persone o la garanzia di una qualità di vita migliore». La
dichiarazione di dissenso o diniego alla donazione degli organi sarà registrata dal personale dell’anagrafe e inviata alla banca dati unica del Sistema informativo trapianti (SIT), consultabile 24 ore su 24 dai centri per i trapianti. La volontà potrà essere modificata in qualsiasi momento, nelle Apss, negli ambulatori dei medici di base, ai Centri regionali per i trapianti oppure in Comune, al successivo rinnovo della carta d’identità. Pagina 18
Casa di cura Pederzoli L'Unità di Endocrino-chirurgia è uno dei servizi strategici della Casa di cura Pederzoli di Peschiera, definita “Centro di riferimento di chirurgia della tiroide” dal Club delle Uec, l’associazione che riunisce le Unità di Endocrino-chirurgia delle strutture ospedaliere italiane. Per ottenere il titolo di eccellenza sono stati valutati diversi requisiti come la quantità degli interventi chirurgici effettuati (circa 100 all’anno per la Pederzoli), le condizioni strutturali e organizzative, la qualità della prestazione sanitaria e i risultati, misurati anche attraverso il tasso di complicanze postoperatorie. Un riconoscimento a cui ha puntato, ottenendolo, il dottor Andrea Casaril, da otto anni responsabile del servizio di Endocrino-chirurgia alla Pederzoli, e condiviso con il resto dell’équipe formata dal chirurgo Marco Inama e dagli endocrinologi Giuseppe Francia, Marco Toaiari ed Elena Solagna. Pagina 14
AntepRimA peR ChiARettO, BARdOlinO e lugAnA pag. 9-13 una pagina dedicata al territorio e all’Agricoltura: questa l’iniziativa che prende avvio a partire da questo numero de l’Altro giornale. informazioni, notizie, approfondimenti ed uno spazio dedicato al dialogo con i lettori saranno i contenuti di questa pagina, realizzata grazie al supporto di SpReA depositi s.r.l. pagina 7