N OT I Z I A R I O D I I N F O R M A Z I O N E D E L C O M P R E N S O R I O V I L L A F R A N C H E S E OT TO B R E 2 0 1 2
R e g i s t ra z i o n e a l Tr i b u n a l e d i Ve ro n a n . 1 8 3 8
Villafranca, una città ciclabile
Vivere la nostra città su due ruote: i vantaggi dello sviluppo delle piste ciclabili nell’area villafranchese L’ E D I TO R I A L E di Diego Cordioli
Critichi chi partecipa! Pur riconoscendo sempre il valore del diritto di critica, ci domandiamo: ha senso che a criticare siano coloro che non intervengono direttamente, nonostante i ripetuti inviti a partecipare, al dibattito pubblico sulle pagine di questo giornale? Dalla sua nascita questa testata si configura come portavoce di tutte le istanze dei cittadini e come megafono di ogni parte politica. Nessuna esclusa. Ognuno, se ci contatta, trova spazio per le sue argomentazioni, non è mai accaduto che qualcuno venisse messo a tacere. Anzi, più volte abbiamo invitato tutti gli esponenti della classe politica villafranchese a dire la loro. Come può, allora, criticare chi ha scelto la via del silenzio e non ha mai fatto valere le sue ragioni su queste pagine? Accade che spesso io venga fermato da qualche politico locale vicino all’amministrazione che accusa il giornale di essere “di parte”. Ci viene detto che puntiamo sempre il dito contro l’ospedale e contro i politici della maggioranza: ma chi si lamenta, cosa ci ha detto, come si è espresso sul tema? Tacendo. Non dicendo nulla. Ad eccezione di un nostro concittadino della maggioranza, che ci ha domandato un’ intervista sull’ospedale ed è stato subito accontentato. Ma se non si ha nulla da dire vuol dire che non si è fatto nulla oppure che si avvalla la tesi e l’opinione degli altri. Se qualcuno ha qualcosa da ribattere, alzi la penna, non la voce e
Articolo a pag. 5
PRIMO PIANO
VIVERE A VILLAFRANCA
Se l’erba verde vale più della solidarietà
Da Parco del Tione a Città dello Sport
articolo a pag. 3
ATTUALITA’
I successi dei paesi limitrofi. E Villafranca?
articolo a pag. 4
articolo a pag. 6
› segue pag. 2
Bar - Pasticceria - Caffetteria
OGNI SABATO MUSICA LIVE
GIOVANI
AMBIENTE
Invasioni Sonore: Ecco i vincitori del 2012 articolo a pag. 7
SPORT
Una città a misura di bicicletta articolo a pag. 11
PSG Tosoni Basket in serie B articolo a pag. 12
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Primo Piano A cura dei consiglieri di Minoranza: Martari,Tovo, Zanolli, Piazzi e Dal Maso
Cava Pozzi, un altro scempio per Villafranca La Regione ha concesso alla ditta MeMaP di violentare un’altra fetta del nostro comune, a Cascina Pozzi, nei pressi di Caluri. Uno sfregio di quasi 60.000 metri quadri che frutterà oltre mezzo milione di metri cubi di sabbia e ghiaia. L’intervento durerà quattro lunghi anni e sarà come sempre onere di comune e provincia verificare che le lavorazioni vengano eseguite correttamente e che il riempimento del buco venga fatto in osservanza delle prescrizioni della Regione. La storia purtroppo sembra non insegnare nulla. La fragilità di questo territorio è conclamata, ma non viene rispettata da una normativa regionale che non tiene conto della particolarità delle nostre aree. Abbiamo già dato ed è ora di smetterla di perforare il sottosuolo senza un minimo di criterio e di programmazione. Il danno già subito è ben visibile tutto intorno, con alcune cave dismesse non riempite ed altre, come noto, trasformate in discariche e colmate di materiali inquinanti. Viviamo in un territorio sempre più simile a un gruviera che alla decantata pianura padana. Non si può più ragionare solamente sulla base
della quantificazione fatta dal legislatore regionale nell’82: è una legge vecchia di 30 anni che va rivista con una maggiore attenzione alla salvaguardia dell’ambiente. Come opposizione avevamo promosso già nell’autunno del 2008 la nostra contrarietà a questo progetto, poi tradottasi in una delibera consiliare approvata all’unanimità. Ma il parere negativo del Comune non conta nulla in un procedimento che rimette la decisione finale solamente alla Regione, che però è molto distante dalle nostre zone... E che chiama in causa la Provincia solo marginalmente. Non basta cavarsela con una serie di prescrizioni alla ditta autorizzata, che dovrebbero essere osservate per tutelare l’equilibrio idrogeologico e riportare in pristino lo stato dei luoghi al termine del periodo d’escavazione. E poi sarebbe interessante capire qual è il vero business dei cavatori: quanto ci si guadagna e quanto si
ritorna alla comunità locale, che subisce l’effetto di una pur legittima attività d’impresa. Ma quanto incassa il comune da queste operazioni che arricchiscono il privato ma deturpano irrimediabilmente il territorio? Come viene monetizzato a favore della collettività questo danno? Lo sforzo per contrastare la realizzazione di questa nuova cava è stato portato avanti da tutte le forze politiche: segno che su questi temi la condivisione d’intenti è elemento comune. Ed ha fatto bene l’assessore Adami a chiedere alla Regione il ricalcolo del 3% delle zone agricole villafranchesi. Già in passato avevamo sostenuto che questo limite invalicabile fosse stato mal calcolato e quindi già violato. Occorre portare avanti le nostre ragioni, anche ricorrendo al TAR. Ma tutto questo non basta! Continuare ad autorizzare cave senza un piano complessivo condiviso con le amministrazioni locali, che
ne subiscono poi gli effetti finali, lascia troppo spazio alla discrezionalità e genera tentazioni ed appetiti economici che possono provocare gravi disfunzioni del sistema democratico e istituzionale. L’atteggiamento della Regione va fortemente stigmatizzato perché continua ad imperversare sul nostro territorio con una frequenza inaccettabile, senza dare segno di una salvaguardia di queste zone, che non dovrebbero più essere fatte oggetto nemmeno di una istanza di escavazione per tutto quello che è già stato depredato. E la Regione non può nascondersi dietro il paravento dei “tecnicismi” legali, limitandosi a dare esecuzione ad un protocollo processuale antico e svuotato di significato. La Regione è un organo politico e politicamente deve indirizzare con sapienza ed equilibrio la programmazione; deve dare un segnale forte a Villafranca ed ai comuni ad essa limitrofi, impo-
nendo norme di tutela assoluta d’ora in avanti per dare modo di riassorbire almeno in parte i gravi danni subiti. Ci pensino, dunque, i nostri amministratori e manifestino con forza queste ragioni a Venezia, dove sono bene accolti e molto ascoltati. Diversamente saremo costretti a prendere atto che le scorrerie su queste aree non saranno ancora terminate ed il bottino di pochi si farà ancora più ricco. Con buona pace delle prossime generazioni, destinate ad abitare un paesaggio lunare. Dovremo allora ringraziare quei partiti di maggioranza che per anni hanno avuto la possibilità di modificare una legge regionale ingiusta e miope, che arreca ferite inaccettabili al territorio locale e obbliga a costituire comitati a piè sospinto, costretti ad inventarsi ogni iniziativa utile per portare avanti delle battaglie di civiltà che la politica invece dimostra di non voler combattere.
Se l’erba verde vale più della solidarietà Il 9 settembre a Villafranca c’è stata la XII^ Festa dei Popoli, un’iniziativa importante che raduna molte esperienze di promozione culturale e solidarietà sociale, con riguardo soprattutto a persone straniere e luoghi distanti dall’Italia. Da anni il nostro comune ospita questo evento, promosso dalla locale vicaria, traendo spunto da una sensibilità di matrice cattolica senza però a ciò limitarsi, per valorizzare il volontariato a tutto tondo e, poco alla volta, favorire la conoscenza e l’interazione tra culture diverse. Da sempre il castello scaligero è teatro di questo appuntamento, accogliendo al suo interno i banchetti e gli spettacoli, gli oggetti d’artigianato ed i prodotti alimentari, le pubblicazioni e le immagini che ciascuna associazione, movimento, organizzazione espone e propone in vendita. Quest’anno, però, si è L’ E D I TO R I A L E
verificato un fastidioso imprevisto. La Festa dei Popoli non si è tenuta all’interno del maniero, ma è stata relegata dall’amministrazione comunale in uno dei valli frontistanti l’ingresso principale. Erano presenti già dalle prime ore del giorno i rappresentanti delle associazioni interessate, pronti ad allestire i loro padiglioni usufruendo dei gazebo che il comune aveva promesso di concedere. Ed invece, seppure avvertiti solo un paio di giorni prima che non sarebbero entrati nel castello, hanno appreso domenica mattina che i gazebo non sarebbero stati disponibili, in quanto destina-
castello per il timore che le persone partecipanti all’evento, calpestando il prato interno, lo potessero rovinare. Sostenendo inoltre che, facendo la Festa dei Popoli affacciati sul Corso Vittorio Emanuele, tutte le associazioni di volontariato sarebbero state più visibili ed avvicinabili dalla gente. Le motivazioni offerte sono fragilissime e si commentano da sole. Se infatti il castello è andato bene per ospitare molti concerti di grande richiamo e pregevole qualità, con migliaia di persone che hanno camminato, calpestato, saltato, bivaccato sul “prato inglese” interno al ma-
niero, come è stato possibile sostenere che poche centinaia di persone, famiglie e bambini frequentanti la Festa dei Popoli, avrebbero potuto deturpare il manto erboso così meritevole di attenzioni? Talvolta si commettono errori e sarebbe importante chiedere scusa per il disagio arrecato, senza arrampicarsi sugli specchi per giustificare scelte forzate e infelici. A meno che il nostro sindaco non ritenga che la cura dell’erba verde valga più del messaggio di solidarietà offerto dalla testimonianza degli organizzatori e dei partecipanti alla Festa dei Popoli.
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scriva quello che ritiene giusto divulgare. Chiunque legga i precedenti editoriali, si accorgerà dei nostri ripetuti inviti: tutti, senza alcuna eccezione, vengono sollecitati a parlare, ad esprimere opinioni, a dibattere argomenti. Chi legge i nostri giornali si rende subito conto che essi hanno ospitato politici di tutti i “colori”, di ogni schieramento e di tutte le tradizioni politiche. Nonostante l’opportunità di esprimere le proprie idee e di esporre il proprio operato politico venga offerta a tutti, di fatto, chi scrive, chi dibatte, chi esprime opinioni sulle nostre testate, sono quasi sempre le stesse persone e fra di esse non figurano quasi
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ti al concomitante mercatino dell’antiquariato. Per di più nel vallo interessato si trovavano parcheggiati alcuni veicoli, non essendo stata apposta la segnaletica che avrebbe dovuto vietare l’accesso in quell’area. Apriti cielo. Le cronache popolari raccontano del sindaco che, chiamato d’urgenza per dare spiegazioni sulle scelte logistiche fatte dall’amministrazione, abbia apostrofato con maniere piuttosto “spicce” i rappresentanti della Polizia Municipale, ritenuti incapaci di prevenire e gestire il problema. Il sindaco avrebbe giustificato questa nuova collocazione fuori dal
mai i politici dell’attuale maggioranza. C’è da chiedersi il perché. Perché certi comunicati del comune non ci arrivano, quando magari compaiono su altre testate? Come possono questi signori lamentarsi se non si parla di loro e delle loro gesta mentre invece a parlare è chi è all’opposizione? Loro parlano perché ci scrivono. Chi non ci parla, chi non ci scrive non può poi lamentarsi perché non trova spazio. E’ gioco forza che sia così. Non possiamo andare a pregare le persone di scriverci, noi gli inviti li abbiamo fatti, se poi vengono o non vengono recepiti non dipende da noi. Ma dalla ricettività e dalla voglia di mettersi
in gioco delle parti politiche. Non possiamo credere che chi non è intervenuto fino ad ora riesca solo a muovere critiche a vuoto ma non abbia nulla di costruttivo da proporre. Esistono tanti usi della parola: facile sperperarla per accusare inutilmente, più difficile farne buon uso e proporre progetti politici, soluzioni ai problemi comuni, spiegazioni, iniziative…Stiamo andando verso le elezioni e sicuramente di confronti ce ne saranno di tutti i tipi su tutti gli argomenti possibili. Il dibattito è aperto. Fatevi avanti. Diego Cordioli
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Vivere a Villafranca
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Da Parco del Tione a Città dello Sport E’ venuta a trovarci la sig.ra Maria Luisa Zecchinato, portavoce del comitato Parco del Tione, per metterci al corrente, in modo molto dettagliato, del progetto avviato dall’amministrazione sull’area già destinata a parco urbano tra il fiume Tione e via della Speranza dietro la Baita degli Alpini… mentale servizio alla collettività. Con delibera di giunta n. 277 del 15.09.2009, l’amministrazione Abbiamo estrapolato dalle comunale di Villafranca ha aploro osservazioni quanto segue: provato “Il progetto per la real’indagine svolta alcuni anni or- lizzazione di un impianto sporsono in preparazione del PAT tivo di eccellenza in Villafranca (Piano di Assetto Territoriale) capoluogo” da ricavare nella aveva rivelato che tutte le as- medesima area. Con la successociazioni villafranchesi, le cate- siva delibera 135/2011 il Comugorie sociali e i singoli cittadini ne ha modificato il precedente intervistati avevano affermato progetto, ridimensionando l’occome fosse necessario incre- cupazione di spazi da parte del mentare e migliorare le aree Centro sportivo di eccellenza, verdi di Villafranca. Emerge chia- prevedendo di concedere ai priramente come sia condivisa tra vati di poter costruire nell’ex la popolazione di Villafranca, la mercato delle pesche con comconsapevolezza che la disponi- pensazione per l’acquisizione bilità di aree verdi per il tempo delle aree a destinazione del libero e lo svago, sia un fattore centro sportivo. Il progetto, per di grande importanza ai fini del la cui realizzazione è annunciata miglioramento della qualità del- la collaborazione tra il Comune la vita nella nostra città. Questa di Villafranca, la Regione Veneto richiesta può essere soddisfatta e l’associazione Calcio Chievo anche con la graduale progetta- Verona, prevede la modifica delzione di un vero grande Parco la destinazione d’uso di una noUrbano del Tione sull’area che tevole area (circa 160.000 mq.) è già stata identificata 16 anni fa situata tra il fiume Tione e via nel Piano Regolatore Generale della Speranza. Il Comitato “Pardi Villafranca di allora e attual- co Urbano del Tione” chiede mente vigente. L’area verde più all’amministrazione comunale di frequentata attualmente dai cit- rivedere la propria deliberaziotadini per le passeggiate e per la ne e di individuare, per la realizpratica sportiva non agonistica zazione del progetto in collaboè certamente il percorso crea- razione con la Regione Veneto e to lungo l’asta del fiume Tione. con l’associazione Calcio ChieE’ uno straordinario ambiente vo Verona, altri spazi confacenti che merita di essere tutelato, alle molteplici attività previste. custodito e ulteriormente po- Si domanda inoltre di mantenetenziato per soddisfare un’im- re l’attuale destinazione a parco portante esigenza ricreativa e urbano di tutta l’area in questiosociale e per fornire un fonda- ne anche di quelle che secondo di Giorgio Negrini
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il più recente progetto sembrano destinate ad ospitare alcune palazzine e di programmare nei prossimi anni la graduale progettazione e realizzazione su tutta l’area prevista, ricercando anche il coinvolgimento dell’associazionismo villafranchese ed attingendo ai finanziamenti regionali ed europei che periodicamente vengono erogati. Si ritiene che si possa realizzare un moderno parco urbano, senza spendere molti soldi e nel rispetto del territorio circostante, prevedendo ampi spazi aperti a prato con percorsi per il passeggio, intervallati da alberature con panchine per la sosta, percorsi ciclabili, aree giochi e zone fiorite. Si potrebbe, ricercando la collaborazione del mondo dell’agricoltura più attento all’ambiente, riservare un adeguato spazio alla realizzazione di un moderno parco agricolo produttivo, avente anche le finalità di fattoria didattica per le scuole e per tutti, con produzioni agricole, orto, piccoli frutteti di varia natura, ecc… L’utilizzo di piante e arbusti tipici del nostro territorio, la scelta di arredi prodotti con materiali riciclati e riciclabili, il mantenimento e la valorizzazione delle canalette ancora presenti nell’area, l’utilizzo di energia elettrica prodotta da piccoli pannelli fotovoltaici per l’irrigazione e l’illuminazione potranno contribuire a farne un parco rispettoso dell’ambiente.
Riportiamo l’elenco delle associazioni che aderiscono a questa proposta che ha già raccolto le prime 1300 firme dei cittadini di Villafranca presentate in Comune a sostegno di questa iniziativa: Ass. AVSA “Il trifoglio”- Villafranca; WWF sud-ovest Veronese di Villafranca; M.A.S.C.I. scouts adulti di Villafranca; A.C.L.I. di Villafranca; Ass. HOCKEY femminile di Villafranca; Ass. FIABA Famiglie insieme di Villafranca; Comunità EMMAUS di Villafranca; Ass. SHANGRI-LA’ di Villafranca; Cooperativa S.O.S. Casa di Villafranca; Ass. Culturale IMPULSI di Villafranca; Ass. Linguafranca di Villafranca; Ass. Arti Marziali di Villafranca; Ass. di volontariato “Opera Silente” di Villafranca; Ass. “Il Riccio Legambiente” di Dossobuono.
Data l’importanza delle scelte che si andranno a realizzare, il Comitato “Parco Urbano del Tione” chiede all’amministrazione comunale che sul tema in oggetto venga promosso un ampio dibattito e che venga favorita la partecipazione di tutte le associazioni e categorie sociali presenti nel nostro territorio anche attraverso un referendum comunale e confida che la stessa amministrazione mostri attenzione e disponibilità a un confronto sulle osservazioni che ha presentato, che non intendono penalizzare alcuno, ma solo salvaguardare un’area da molti anni destinata a verde pubblico, area di cui i cittadini di Villafranca stanno attendendo da molti anni la realizzazione.
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Vivere a Villafranca
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Una Villafranca ciclabile è possibile? Qualche giorno fa, uscendo per strada, una signora anziana che andava in bicicletta sul marciapiede mi ha detto: “Abbiamo vinto”. L’unica risposta che mi è venuta da dire è stata :“Già”. A pensarci bene non posso dar torto a quella signora, ma il pensiero successivo è stato: “Che cosa abbiamo vinto?”
di Giorgio Negrini
E’ amaro dover constatare che ci siamo, solo ora, mossi tutti per questo provvedimento imposto dall’amministrazione. In questi anni trascorsi abbiamo lasciato un po’ perdere la vita quotidiana della nostra città; ci eravamo mobilitati quando l’ospedale era andato a fuoco, ma poi piano piano, la vicenda si è andata spegnendo e con essa abbiamo lasciato an-
dare il desiderio di unirci per combattere per il nostro futuro e per quello dei nostri figli. Ma ora si dovrebbe dire: brava Villafranca. Finalmente siamo riusciti ad imporci. E se per altre cose, molto più importanti, ci fossimo mossi tutti assieme prima? Amministrare è molto difficile, viste anche le tante limitazioni imposte e gli intoppi burocratici che ci sono al giorno d’oggi, ma amministrare con buon senso è possibile, tenendo conto delle esigenze di tutti e non solo di alcuni. Questo è quello che dovrebbe fare la politica: la politica gestisce la “res publica” cioè la cosa pubblica o cosa che è nostra, di tutti noi che stiamo leggendo. E noi come cittadini dovremmo rispettare questa “res publica”; rispettarla nel senso di averla a cuore. Ma si deve averla a cuore “sempre”, non solo quando ce la toccano o ci tolgono qualcosa; il termine “sempre” sta nel concetto di essere propo-
sitivi. Abbiamo bisogno di piste ciclabili? Tutta la nostra città ne ha di bisogno? Beh, proviamoci, uniamoci e chiediamole con voce forte a chi gestisce la “res publica”, cioè a chi gestisce la cosa pubblica che, volente o nolente, è proprietà di ognuno di noi. Perché forse sta proprio qui il concetto che si deve cambiare; quando diciamo che la cosa è pubblica normalmente si intende che non è di nessuno e invece, purtroppo o per amore, quella cosa è di tutti. Tutti noi abbiamo l’obbligo di tenerla bene e avere la pretesa che sia tenuta bene. Ora, facciamo un paragone semplice: chi è andato in Olanda, ad Amsterdam o a Utrecht, cittadina poco più grande di Verona, si sarà certamente accorto di aver usufruito delle piste ciclabili che servono ad ogni persona per girare in città e anche in campagna. In Olanda, grazie a queste piste ciclabili, si va al lavoro in bici, si va a scuola
in bici, si “passeggia” in bici; e cosa hanno di diverso da noi gli olandesi? Sono forse nati più intelligenti? Il bello è che hanno un clima più ostile del nostro per cui i giorni di pioggia sono più dei nostri; eppure, lo stesso, hanno investito sulle due ruote anche “a scatto fisso” (vedi l’olandesina), con buona pace del traffico nel nostro centro città che é super-congestionato, con tanto di aria mortale che respiriamo.Perché non lo possiamo fare anche noi? Come abbiamo chiesto che venisse risolto il problema dei marciapiedi, perché non unirci e chiedere che venga progettata “una nuova rete di piste ciclabili” che colleghi le esistenti e ne crei di nuove e sicure per adulti e bambini? A qualcuno potrebbe sembrare un’utopia ma non è così; ce l’abbiamo appena fatta e potremmo farcela ancora. In questa estate caldissima, abbiamo avuto un esempio bellissimo sotto i nostri occhi: le
Olimpiadi ma soprattutto le Paralimpiadi. E queste ultime si possono definire il vero trionfo. Nessuno si aspettava un successo tale dopo le Olimpiadi e invece abbiamo ammirato quegli atleti che con la loro forza di volontà hanno entusiasmato tutti noi. Da tutto questo ne possiamo evincere non la solita morale, peraltro scontata, seppur profonda, che tocca ognuno di noi nel nostro cuore, ma possiamo vedere come impianti creati appositamente ad hoc per un evento, sono stati subito utilizzati per un altro evento e poi, se saranno gestiti bene, resteranno alla comunità. Perché la stessa cosa non può essere fatta qui? Perché non creare in ogni posto piste ciclabili che non significhino solo piste o per fare la spesa o per lo svago, ma diano anche un senso di profondo attaccamento alla nostra città e che siano di esempio anche per chi verrà da fuori?
Corso Garibaldi, 2/A - Villafranca di Verona (VR)
PUNTI di DISTRIBUZIONE del GIORNALE Il Giornale è inoltre disponibile presso le edicole di VILLAFRANCA e nei seguenti punti di distribuzione: Redazione de “Il GIORNALE DI VILLAFRANCA” via L. Prina, 71 Municipio di Villafranca corso Garibaldi 24 Ospedale “Magalini” - Via Ospedale, 2 Casa di Riposo “Morelli-Bugna” - Via Rinaldo da Villafranca, 16 Supermercati Martinelli - Via Don Fumano, 3 / Viale del Lavoro, 1 Staz. di servizio AGIP di Bernabeni - Via Mantova
MBE - Mail Boxes Etc. via Napoleone III, 6 Liceo E. Medi Via Magenta, 9 Distretto A.S.L.22 - Via Ospedale, 5 Centro Sociale CIRICUPE - Via Rinaldo da Villafranca, 9 Uffici INPS - Via Marconi, 18 Piscine Comunali - Via Olimpia, 1
Il Giornale è inoltre disponibile presso le edicole di DOSSOBUONO, QUADERNI, PIZZOLETTA, ROSEGAFERRO, ALPO.
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Attualità A cura di Giorgio Negrini
I successi dei paesi limitrofi. E Villafranca?
Valeggio sul Mincio con i suoi tortellini e la sua manifestazione dedicata al Vintage, come Isola della Scala con la fiera del riso, attirano migliaia di visitatori. Perché Villafranca resta a guardare senza far nulla? Siamo andati a trovare la sig.ra Margherita che ha un negozio di articoli da regalo e bomboniere ai Foroni di Valeggio e che ha sempre fatto parte, prima della Proloco ed ora, con l’associazione Percorsi, è impegnatissima, in linea con l’esplosione che ha avuto Valeggio sia nel campo della ristorazione che in quello commerciale in questi ultimi 20 anni. Il tortellino a Valeggio è stato l’elemento fondamentale della ristorazione per portare il paese ad avere una risonanza nazionale ed un indotto commerciale come pochi in questi ultimi 50 anni. Lepre, Antica Locanda, Borsa, Bue sono stati i ristoranti storici di Valeggio ai quali si sono aggiunti S. Marco, il Gatto Moro, Serenità e tanti altri che sono stati i punti di partenza di tutte le altre manifestazioni; pensate che 35 ristoranti offrivano a fine 2000, ogni sera, 5.000 posti a sedere, la metà di tutti gli abitanti che vi vivevano. Da lì è nata l’idea ardita della cena sul ponte visconteo, che oggi richiama più di 4000 persone ogni anno con prenotazioni già dall’ anno precedente e che non sono mai evase tutte, lasciando purtroppo, come si dice “a piedi qualcuno”. La statua Silvia creata dall’orafo Zucchetta riassume in modo splendido questo sviluppo commerciale così esaltante di questi ultimi anni. Di manifestazioni, come le nostre a Villafranca, tipo la sagra paesana, il mercatino dell’antiquariato, la sagra della polenta ecc… ne sono sempre
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state fatte tante in questi anni, però ad alcune persone come la sig.ra Margherita ed altre, è venuta l’idea che le ha portate molto più in là: la mostra semestrale di “Valeggio veste il Vintage”, che è arrivata ormai all’8^ edizione. Per chi di noi non ha mai avuto occasione di visitarla, sembrerebbe una mostra come tante altre, invece tanto per dare un’idea, chi espone proviene da Milano e da Bari e da tante altre città d’Italia, invitato, previa attentissima valutazione, da parte del comitato dell’associazione. In questo “Valeggio veste Vintage” il comitato cerca proprio chi ha “dettato” la moda, cerca proprio chi ha fatto il tacco in un certo modo, il pantalone in altro modo, la borsa in quell’altro modo, sia da portare che da abbinare e tanto altro, dato che tutti gli espositori sono tassativamente commercianti. Sono professionisti che hanno negozi in tutta Italia e sono stati cercati prima al famosissimo mercato Vintage alla stazione Leopolda di Firenze e poi anche a Lione in Francia.Tutti gli italiani, e sono molti, vengono il giorno prima, prenotano negli alberghi e negli agriturismi e stanno qua proprio per il Vintage. Il progetto è quello di allungare la manifestazione per 2 o 3 giorni. C’è da scommettere che ci riusciranno, perché l’idea prende tutta Valeggio, dal barista al pasticciere, dal ristorante al parcheggiatore, perché fare 10.000 presenze è la normalità e il paese collassa;
non si può passare in nessuna strada e sulla circonvallazione si viaggia a passo d’uomo. Abbiamo cercato di dare un’idea di cosa si sta facendo a Valeggio. Proviamo ora a prendere l’altro paese che si trova dalla parte opposta: Isola della Scala, con la fiera del riso. Potremmo scrivere tante pagine, ma per sintetizzare l’importanza che Isola ha dato a quel chicco, riportiamo solo un dato dell’anno scorso: 500.000 presenze che hanno visitato la sagra del riso in circa 30 giorni. Un piatto di riso costa 5 euro; moltiplichiamo 5 euro per 500.000 e tiriamo la somma: 2.500.000 euro che sarebbe opportuno moltiplicare per due, dato il costo del parcheggio, delle bibite, del caffè e di tanto altro che viene proposto. Una somma che Isola incamera parte, in un mese di fiera, dai 5.000.000 euro in su. Non c’è bisogno di continuare; ora, noi che siamo in mezzo, possibile che non riusciamo a creare un bacino di utenza con queste due realtà così affermate? Abbiamo un prodotto pluricentenario che ci invidiano tutti; abbiamo perfino una maschera carnevalesca per ricordare la sfogliatina, eppure siamo riusciti nel tempo perfino quasi a dimenticarla. L’occasione per ritornare a riproporre in tutta Italia un bacino enorme di prodotti commerciali e tipici sembra quasi che ci stia lì ad aspettare. Potrebbe essere l’occasione per riunire tutti i commercianti di tutte le tipologie in
un unico organismo come a Valeggio dove la Proloco è il punto di incontro di tutte le associazioni. L’amministrazione potrebbe essere il punto focale con la propria disponibilità di gestione, non soffermandosi sulle principali attrazioni, come la sagra di S. Pietro o l’Estate al Castello, ma ampliando molto di più la propria presenza. Anche se sta
facendo altre promozioni in altri campi, siccome siamo stati negli anni passati grandi commercianti, sarebbe un’idea da pensare con moltissima attenzione e con la voglia di credere che questo progetto potrebbe dare dei risultati straordinari. Cogliamo l’occasione e proviamoci.
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Invasioni Sonore: i vincitori del 2012 Il concorso per band emergenti ha visto proclamati tre gruppi vincitori: Friday’s Rock, Raisin’Avenue e Arabesque. Ed è già in preparazione l’edizione del 2013. di 13 gruppi. Gli assessorati delle Politiche Giovanili e Manifestazioni, in collaborazione Si è concluso lo scorso 13 set- con i giovani del tavolo territotembre con la premiazione dei riale, hanno promosso e realizvincitori, il concorso per Band zato il concorso, riscontrando Emergenti “Invasioni Sonore”, un’ottima soddisfazione da parrealizzato in quattro tappe esti- te di tutti i partecipanti e dando ve nei mesi di giugno e luglio e la possibilità a diversi giovani di che ha visto la partecipazione potersi far conoscere dal pubdi Luca Zamperini
blico villafranchese proponendo la propria musica e liberando la propria creatività. Il lavoro della giuria per proclamare i tre vincitori delle categorie predisposte non è stato semplice vista l’ottima qualità dei gruppi iscritti e le convincenti performance che si sono susseguite nei vari eventi. L’entusiasmo dei
partecipanti ed il positivo riscontro di questa prima edizione, ha permesso di porre le basi per parlare di “Invasioni Sonore 2013”. I giovani appassionati di musica interessati a partecipare alla fase di costruzione della nuova edizione possono contattare la commissione musica del tavolo territoriale. Rimane
attivo il gruppo facebook di invasioni sonore e il sito dell’informagiovani www.informagiovani.comune.vr.it per essere sempre aggiornati sull’evoluzione del concorso e sulle novità in programma per il 2013.
Friday’s Rock
Raisin’Avenue
Arabesque
(Cat. Original 14-21)
(Cat. Cover 14-21)
(Cat. Original 21-27)
LUG LinuxLudus presenta Linux Day 2012 Linux ed affini... un incontro al Carlo Anti per gli appassionati delle risorse libere e di tutte le loro potenzialità nascoste di Carlo Benini LinuxLudus
Sabato 27 ottobre 2012 presso l’Istituto Superiore Carlo Anti di Villafranca di Verona si svolgerà l’annuale appuntamento con il Linux Day, una giornata dedicata alla divulgazione del software libero che ha lo scopo di avvicinare giovani e quanti interessati al sistema operativo open source Linux più usato al mondo, all’utilizzo di programmi open source (Firefox, OpenOffice, The Gimp, VLC ecc) e contenuti liberi (Wikipedia, OpenStreetMap ecc). Durante tutto il pomeriggio i volontari del LUG LinuxLudus di Villafranca spiegheranno ai visitatori come si usa Linux e quali sono le potenzialità dei programmi più vari che vanno dalla gestione di piccole aziende a programmi per la creazione di applicazioni per smartphone. Linux è un sistema operativo scaricabile, utilizzabile e modificabile liberamente dagli utenti senza limiti. Nel sistema operativo si trovano già installati tanti programmi gratuiti stabili e performanti che permettono di navigare su
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internet, scrivere testi, creare presentazioni o fogli di calcolo, ascoltare musica e vedere film. Inoltre si possono scaricare facilmente e gratuitamente tantissimi altri programmi adatti a innumerevoli altre esigenze private ma anche per la scuola come l’editing video e audio o l’elaborazione delle fotografie. LinuxLudus è un’associazione che ha come scopo la diffusione del sistema operativo Linux e il software open source. La sua sede si trova nei locali della stazione di Villafranca di Verona (Binario zero culturale) e le riunioni dell’associazione sono aperte a tutti, iscritti e non iscritti e si tengono ogni lunedì dalle 20:00 alle 22:00. Per informazioni www.linuxludus.it. Il programma del Linux Day 2012 (14:00 - 18:00): creare applicazioni Android, la gestione base del sistema Ubuntu, la gestione e l’assemblaggio di Arduino, come funziona una LIM (Lavagna Interattiva Multimediale per la scuola), la gestione base del sistema Sabayon, come funziona e come si gestisce KDE 4, presentazione di un programma gestionale per piccole aziende, editor di mappe Open Street Map, Robot arena.
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Salute & Sanità
A cura di Diego Cordioli
UROLOGIA
Parliamo di “Andropausa”.
a cura del Dott. Pecoraro
Primario di Urologia presso l’Ospedale di Isola della Scala Specialista in Urologia
Così come le donne, anche l’uomo può avere la menopausa. Quali conseguenze produce? P.P.M., Verona Nell’uomo si chiama “andropausa” e a differenza delle donne non colpisce tutti gli uomini. L’età in cui si può manifestare è intorno ai 60 anni. E’ causata dalla diminuzione dell’attività degli ormoni maschili, infatti parallelamente con l’età diminuisce la produzione di ormoni maschili e questo stato viene definito ipogonadismo maschile. Può avere delle conseguenze importanti sull’attività sessuale e sulla salute in generale. Una condizione di ipogonadismo si rileva nel 10% della popolazione ma-
schile di età compresa fra i 40 e i 60 anni e nel 30% nella fascia di età fra i 60 e gli 80 anni. Questa diminuzione dell’ormone maschile favorisce un quadro clinico caratterizzato da aumento della massa grassa, riduzione della massa muscolare, diminuzione del desiderio sessuale, osteoporosi, ipertensione, aumento della patologia cardiovascolare, declino delle funzioni cognitive e quindi compromissione della qualità di vita. E purtroppo è il gatto che si morde
la coda perché meno ormone maschile significa più grasso e questo grasso in più, a sua volta, fa ridurre l’attività dell’ ormone maschile. E’ stato dimostrato come già la diminuzione di peso e quindi di grasso, porta a un aumento dell’ormone maschile e a un aumento del desiderio sessuale. Lo stesso avviene se viene somministrato l’ormone maschile. Quando iniziare la terapia ormonale? Essa va iniziata quando si documentano valori di testosterone inferiori a 8 nmol/L.
A ogni modo, prima di intraprendere una terapia ormonale sostitutiva si raccomanda sempre un cambiamento dello stile di vita, consistente in una dieta ipocalorica e in una regolare e adeguata attività fisica, perché già la semplice riduzione ponderale può consentire il miglioramento dei sintomi.
Per porre i vostri quesiti, potete scrivere direttamente al Dott. Pecoraro alla mail gpecoraro@ulss22.ven.it o alla redazione del giornale a redazione@ilgiornaledivillafranca.com
MEDICINA GERIATRICA
a cura del Dott. Garzotti
Dirigente Medico I° livello presso 1^ Geriatria O.C.M. Borgo Trento Responsabile di Struttura Semplice di Malattie Reumatiche dell’Anziano Specialista in Medicina Interna
“ Stipsi, che fare?” Cari lettori, riprendiamo le fila dell’ultimo articolo che parlava di epidemiologia, cause e diagnosi della stipsi, dando alcuni utili e pratici consigli per affrontare il problema stitichezza. PREVENZIONE CHE NASCE DALLA CONSAPEVOLEZZA Ogni paziente affetto da stipsi dovrebbe porsi alcune domande, le stesse che verranno poi normalmente poste dal medico allo scopo di valutare la reale importanza del problema. Come abbiamo già detto nell’articolo precedente, le cause di stipsi sono molte e varie. Le motivazioni per lo più non sono gravi ma, sfortunatamente, non si possono escludere a priori motivazioni più serie che richiedono un approccio precoce e deciso. SEI DOMANDE DA PORSI E SINTOMI DA SEGNALARE AL MEDICO CURANTE: 1) Caratteristiche della stipsi: frequenza e modalità della defecazione, tipo di feci (consistenza, aspetto, presenza di tracce di sangue); uso di lassativi? 2) Cronologia: da quanto tempo è insorto il problema? Il cambiamento è stato brusco o progressivo? È una situazione cronica o vi è stato un cambiamento repentino nelle funzioni intestinali? 3) Sintomi: vi è dolore addominale o locale a livello anale? E’presente febbre o calo di peso? Vi
sono secrezioni con pus? 4) Dieta e movimento: vi sono stati cambiamenti nella dieta e nella quantità e qualità dei liquidi? (dieta scarsa di fibre, ridotta idratazione, alcol, caffè); vi sono condizioni contingenti o croniche che riducono il movimento? 5) Farmaci: quali farmaci assumo? Sono farmaci che possono favorire l’insorgenza della stipsi? 6) Familiarità: esistono in famiglia casi di tumore del colon? Alla luce della risposta a tutte queste domande e dopo una accurata visita clinica il medico di fiducia valuterà la necessità di far eseguire al paziente controlli mirati di tipo ematochimico o strumentale. EDUCAZIONE Dopo avere escluso patologie organiche che, naturalmente, richiedono un trattamento specifico, bisogna impedire che l’ansia del problema stipsi generi un circolo vizioso di somatizzazione che accentuerebbe l’inconveniente. Credo sia importante prendere coscienza dei seguenti aspetti: 1) Modificare lo stile di vita: aumentare, quando è possibile, l’esercizio fisico (passeggiate di circa 20 minuti una due volte al giorno) e cercare la regolarità dell’alvo. Bisogna cioè evitare di inibire lo stimolo a defecare, cercando di sfruttare il così detto “riflesso gastro colico” e cioè lo stimolo indotto dal riempimento gastrico che dopo circa 20-40 minuti induce una contrazione
secondaria del colon che favorisce la defecazione. Da osservare che il riflesso è maggiore a stomaco vuoto e con cibi ricchi di zuccheri e grassi. Questa situazione è chiaramente presente al mattino dopo la colazione. Risulta allora utile per tutti, ma soprattutto per le persone anziane, recarsi in bagno dopo circa mezz’ora, dedicando il tempo necessario ed eventualmente aiutandosi inizialmente con perette o supposte di glicerina. In bagno bisogna assumere la giusta posizione con il busto inclinato in avanti cercando di rilassare i muscoli pelvici. Anche i sanitari dovrebbero avere una altezza idonea, potrebbe essere utile posizionare uno sgabello sotto i piedi per favorire una corretta posizione del corpo allo scopo di ridurre la necessità del ponzamento(spinta) e di aumentare la pressione endoaddominale. Ricordo alle persone che assistono pazienti allettati che per lo stesso motivo bisogna avere l’accortezza di posizionare il proprio caro in decubito laterale sinistro(facilita il passaggio del materiale fecale dal colon traverso al colon discendente) e con le gambe flesse sul busto prima di procedere ad eventuali manovre (supposte, perette) di aiuto alla defecazione. 2) Idratazione e dieta: tutti gli studi raccomandano un introito di almeno 1,5-2 litri di liquidi al giorno, di ridurre l’assunzione di caffè, tè ed alcol e di aumentare nella dieta la quantità di fibre (25-30 gr di fibre al giorno). Una eccezione a quest’ultima regola vale per i
pazienti allettati o che non assumono almeno 1,5 litri di liquidi die in cui una dieta ricca di fibre è controindicata. 3) Azione delle fibre: la fibra resiste all’attacco della normale flora batterica intestinale, trattiene acqua, produce gas e quindi incrementa la quantità e qualità (più morbide) delle feci, aumentando infine la motilità intestinale. 4) Alimenti: vi fornisco un brevissimo elenco di quegli alimenti che, per il loro alto contenuto di fibre, vengono normalmente consigliati per prevenire o trattare la stipsi: cereali (crusca, pane integrale, riso non brillato), legumi (lenticchie, fagioli, piselli), verdura (asparagi, spinaci, crauti, cipolle, carote, cavoli), frutta (albicocche e fichi secchi, prugne, more, lamponi). Trattamento farmacologico I farmaci sono indicati solo per un breve periodo di tempo, dopo aver escluso cause organiche di stipsi e dopo l’esito negativo di un approccio non farmacologico. L’utilizzo di farmaci deve essere indicato dal medico ed è sconsigliabile l’automedicazione in quanto può ritardare di molto la diagnosi e portare a conseguenze negative per il paziente. Senza scendere nello specialistico, possiamo comunque dire che i lassativi hanno il compito di ammorbidire le feci, lubrificarle, trasferire l’acqua e gli elettroliti nel lume intestinale, aumentare la massa fecale e stimolare la motilità intestinale.
Per porre i vostri quesiti, potete scrivete direttamente al Dott. Garzotti alla mail paolo.garzotti@email.it o alla redazione del giornale a redazione@ilgiornaledivillafranca.com
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Benessere & Relax
AAAcura didi Diego Cordioli cura cura del Diego Centro Cordioli Olistico IL SOFFIO
CENTRO OLISTICO IL SOFFIO
CENTRO OLISTICO
Il Centro Olistico Il Soffio si trova in Corso Garibaldi, 91 a Villafranca, vicino alla stazione FS. Tutte le informazioni sul sito: www.centroilsoffio.it Infoline: 349 4567903 laura@centroilsoffio.it
METODO RIO ABIERTO
Il Centro offre percorsi di meditazione, yoga, biodanza, metodo Rio Abierto, trattamenti e seminari Reiki, seminari e workshop per la ricerca interiore e le relazioni, consulenza individuale e di coppia, elaborazione del lutto, visite omeopatiche, cene, creatività, serate esperienziali. Ospita le attività dell’Associazione OLOS - LA SCIENZA DELLA MEDITAZIONE e da ottobre la Scuola di Counseling Transpersonale EST – Essential Teaching School, IN COLLABORAZIONE CON IL CENTRO SHIVAJOY DI BERGAMO.
“FIUME APERTO”
YOGA
...Sei portatore di Potenziale Infinito e danzi nel fiume della Vita...
Il corso prevede l’insegnamento di esercizi e semplici posture (asana) per stendere la muscolatura e liberare la respirazione (pranayama). Verranno proposte varie tecniche di rilassamento, dando importanza all’ascolto e alla consapevolezza, per trovare un equilibrio interiore e andare verso la realizzazione della nostra vera natura.
CENTRO OLISTICO
La pratica di movimento creativo con la musica sviluppa la tua presenza al corpo con l’integrazione dei suoi aspetti, fisico-mentale-emozionale-spirituale, permettendoti di vivere in libertà la gioia della completezza. Rio Abierto si fa a piedi nudi, in cerchio (forma archetipica dell’Unità), con il supporto della musica. Sarai guidato in un viaggio di trasformazione e consapevolezza, in connessione con la Fonte della Vita. Presentazione esperienziale gratuita aperta a tutti: Sabato 20/10 ore 9:30 - 11:00 Corsi: lunedì ore 9:00 - 10:30 e 18:30 - 20:00 Conduce: Chiara Scalfo 349 6493710
BIODANZA Creata da Rolando Toro, di origine Cileno, psicologo, antropologo e poeta, la Biodanza è un sistema di esercizi studiati per favorire l’integrazione personale e l’incontro umano, basato su esperienze indotte dalla musica, dall’emozione e dal movimento/danza. Si fa in gruppo e non è necessario saper danzare, ma solo avere tanta voglia di divertirsi e di riscoprire la “Gioia di Vivere”. Corsi: martedì ore 10:00 - 12:00 e giovedì ore 20:30 - 22:30 Iscrizioni aperte! E’ sempre possibile una lezione di prova gratuita Conduce: Cecilia Francisconi 333 1715424
COACHING & COUNSELING Dott.ssa Rosella Egione - Professional Coach Tecniche Integrate per la Crescita e lo Sviluppo Personale e Professionale Informazioni al 349 2866139 A Verona in Via Magellano 8 e a Villafranca presso il Centro Olistico IL SOFFIO Ogni volta che prendiamo un’iniziativa stiamo ponendo in essere un processo di auto-affermazione! Nell’attuale epoca delle contraddizioni dove la cornice di sicurezza, stabilità, di bisogni più o meno autentici che abbiamo costruito va via via vacillando, abbiamo quanto mai bisogno di RIAFFERMARCI attraverso la capacità di dichiarare e agire nuovi valori. I valori sono quegli aspetti del vivere di cui sentiamo di NON POTER FARE A MENO e che guidano le nostre azioni. Puntando soprattutto sulle nuove generazioni, su queste menti fresche e libere da schemi cristallizzati possiamo dire che è arrivato il momento di spostare l’attenzione sulla PROPRIA SFERA DI CONTROLLO la cui massima espressione è DISEGNATA e GENERATA da nuove idee anche e soprattutto professionali. Ma come è ormai noto, non può esserci alcun uomo e donna imprenditore se prima non si è dato spazio alla crescita degli aspetti più umani e personali che chiedono ad ogni uomo o donna che sia, la MIGLIORE ESPRESSIONE del proprio POTENZIALE. MI FIDO DI ME Percorso di sviluppo della percezione e del valore di sé nella vita personale, relazionale e lavorativa. Inizio attività: 15/10 ore 18:00 - 21.00 Cadenza Incontri: serale e quindicinale. Sede Attività: Verona,Via Magellano 8
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Corsi: martedì ore 20: 00 - 22:00 Iscrizioni aperte! E’ sempre possibile una lezione di prova gratuita Conduce: Tosho Maurizio Padovani 348 2608250 - toshocaffe@yahoo.it
MITICI PERCORSI Il mondo degli dei greci, con le sue vicende leggendarie e i suoi miti, esercita ancora oggi su noi, uomini e donne occidentali, un forte influsso attraverso il suo potere archetipico. Potremmo dire che i miti degli dei dell’Olimpo sono uno specchio in cui possiamo vedere riflessa la nostra “immagine” e le “maschere” che indossiamo, spesso inconsapevolmente, per corrispondere alle aspettative del mondo esterno. Gli archetipi vengono esplorati attraverso tecniche introspettive e dinamiche, quali la visualizzazione, la danza, la meditazione, i giochi di ruolo e l’espressione creativa. Programma: Mitiche relazioni – Serata esperienziale Venerdì 12/10 ore 20:30 - 22:30 La Danza delle Dee. Un viaggio nel femminile per Uomini e Donne attraverso 7 Dee mitologiche Domenica 21/10 ore 15:30 - 19:30 LE CONDUTTRICI: Renata D’Amico, scrittrice e counselor relazionale, conduce percorsi di crescita personale ed espressione creativa. Laura Belligoli, pedagogista, mediatrice familiare, Reiki Master. INFOLINE 349 4567903 – laura@centroilsoffio.it
OLOS LA SCIENZA DELLA MEDITAZIONE
ASS. CULTURALE
L’Associazione Culturale OLOS – LA SCIENZA DELLA MEDITAZIONE si propone di promuovere e divulgare la conoscenza della Meditazione come esperienza dell’Essere, attraverso varie proposte che aiutino ad avvicinarsi con semplicità e in modo gioioso al profondo contatto con se stessi che le tecniche di meditazione possono aiutare a sperimentare. Le tecniche proposte sono tecniche dinamiche, che utilizzano pertanto il corpo e perciò il movimento, la danza, il respiro, la voce. Programma: POMERIGGIO DI MEDITAZIONE con Darvesh Silvano Bontempi Sabato 20/10 ore 15:00 - 19:00 CENA COSMICA “IL SOLE” con Vange Toniolo e Silvana Sartori Mercoledì 24/10 ore 19:30 CORSO: “ALLA RICERCA DI SIMURGH. SUFI, LA VIA DEL CUORE” con Videha Gabriele Aronna – Sabato 3/11 e Domenica 4/11 ore 9:00 - 18:00 MEDITAZIONI SETTIMANALI (vedi calendario sul sito del Centro IL SOFFIO)
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Ambiente
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A cura di Luigi Facincani
Una città a misura di bicicletta Sono ricominciate le scuole e pure le processioni di automobili che alle 8 e alle 13 di tutti i giorni della settimana intasano il centro di Villafranca e di Dossobuono. Conosciamo persone che partono da casa in automobile per accompagnare i propri figli davanti alla scuola a meno di 500 metri di distanza. di Luigi Facincani
Sembra che molti cittadini non riescano a muoversi se non sono seduti alla guida di una automobile grande o piccola che sia. Eppure a Villafranca, per percorsi brevi, conviene sempre andare in bici! Sia per lavoro che per il tempo libero. La convenienza dell’uso della bicicletta non è solo misurabile con il risparmio di denaro ma anche con un migliore utilizzo del proprio tempo: infatti se si usa l’automobile oltre ai minuti impiegati per fare la strada bisogna aggiungere il tempo per parcheggiare e anche quello che si impiega per percorrere, a piedi, il tratto dal parcheggio alla destinazione. A meno che non si parcheggi in seconda o terza fila, magari lasciando il motore acceso e le luci di emergenza lampeggianti. Oltre al risparmio
di tempo e di denaro per il singolo cittadino sono da considerare gli evidenti benefici per la comunità. Se si usano più spesso le biciclette, il traffico sarà più fluente e avranno vantaggi anche quelli che vanno in auto per effettiva necessità. Vi è da dire tuttavia che l’uso della bicicletta nel centro cittadino, sia del capoluogo che delle frazioni, non viene incentivato, anzi i ciclisti devono spostarsi nel traffico districandosi tra automobili, camion, autobus e motociclette come se non vi fosse differenza tra la bicicletta e gli altri mezzi di trasporto. Non tutti i ciclisti sono giovani, attenti, reattivi e sicuri di sé nel caos del traffico. Vi sono anche bambini, ragazzi, anziani ed altre persone comunque a disagio o in difficoltà nell’affrontare con sufficiente sicurezza il traffico cittadino a volte molto caotico. E’ necessario quindi porsi l’obiettivo di un riequilibrio tra
tutti i soggetti che partecipano al traffico cittadino: coloro che utilizzano veicoli a motore, ciclisti e pedoni. Ognuno di questi protagonisti dovrebbe avere garantito il proprio spazio riservato, in assenza di pericolo per sé e per gli altri. Alcune piste ciclabili sono state realizzate e sono anche molto usate, ma sono disposte qua e là a macchia di leopardo, in alcuni casi poco segnalate, e senza un preciso disegno che preveda un’ampia mobilità da e verso i principali poli di attrazione: lavoro, scuole, servizi e tempo libero. Anni fa l’amministrazione comunale aveva commissionato un piano generale per le piste ciclabili in cui si prospettavano numerose soluzioni organiche che avrebbero reso agevoli e sicuri gli spostamenti in bicicletta. Villafranca, con le sue tre ampie vie principali, ha una struttura molto favorevole alla realizzazione di piste ciclabili ma, pur-
troppo, quel piano è rimasto chiuso in un cassetto, magari di tanto in tanto rispolverato senza mai essere preso in seria considerazione. Perché non riprenderlo in mano, aggiornarlo ed iniziare una programmazione per i prossimi anni? Questo piano poi dovrebbe rimanere sempre aperto e essere consultato prima di prendere decisioni in materia di viabilità, urbanistica e lavori pubblici. Riteniamo che sia materialmente possibile realizzare nel territorio comunale una rete strutturata di piste ciclabili, anche sui marciapiedi quando l’ampiezza lo consente (possiamo anche definirle diversamente come “corsie ciclabili” o “fasce di rispetto” od altro ancora). Si possono istituire nuovi sensi unici, togliere alcuni spazi ora riservati al parcheggio delle auto quando il marciapiede non è ampio, limitare l’ampiezza di qualche plateatico dei bar quando invadente.
Villafranca può diventare una città nella quale convivono automobili e motociclette, biciclette e pedoni. Per realizzare questo sogno tuttavia è necessario che la pubblica amministrazione mostri una buona dose di coraggio, lungimiranza, capacità di innovazione, passione e spirito di servizio della comunità. Lasciando da parte le altre doti che invece generano la somministrazione di multe a ciclisti, anche anziani, o a bambini che viaggiano sul marciapiede. Avessero multato ciclisti che correvano sul marciapiede come fossero in pista o zigzagavano in velocità tra la folla al mercato nessuno si sarebbe indignato. Forse non tutti sanno e sono consapevoli che ci troviamo in una delle aree più inquinate del nord Italia e buona parte di questo problema è dovuto alle emissioni dei veicoli a motore. Perciò meno traffico a motore significa meno inquinamento atmosferico ed acustico.
Biodiversamente - 2012 Sabato 27 e Domenica 28 ottobre Biodiversamente è un evento nazionale del WWF Italia che, grazie alla proficua collaborazione con l’ANMS (Associazione Nazionale Musei Scientifici), apre gratuitamente al pubblico Musei, Orti botanici e Acquari in tutta Italia ed anche numerosi parchi naturali ed Oasi WWF che da tempo sono ormai considerati musei naturali a cielo aperto. L’edizione del 2011 ha raggiunto ottimi risultati: 100 Musei aderenti, 7 Parchi naturali e 58 Oasi WWF hanno organizzato speciali attività durante il fine settimana dedicato alla biodiversità. Inoltre, l’assegnazione di due borse di studio volte a finanziare progetti di ricerca connessi alla biodiversità, hanno contribuito a posizionare il WWF come Organizzazione che promuove e sostiene la crescita di professionalità connesse ai temi della sostenibilità ambientale e della conservazione della biodiversità.
Nella nostra provincia in occasione di BiodiversaMente 2012 sono previste le seguenti iniziative: •
Sabato 27 e domenica 28 ottobre apertura gratuita del Museo Civico di Storia Naturale, in Lungadige Porta Vittoria 9 (per informazioni tel. 0458079400)
•
Domenica 28 ottobre al mattino visite guidate gratuite al Parco dell’Adige (per informazioni: Manuela 3356628956) nel pomeriggio visite guidate gratuite presso l’Oasi della Bora a PoveglianoVeronese (per informazioni: Luigi 3404159117, Ernesto 3336785798)
•
Nella settimana dal 22 al 27 ottobre presso l’Oasi WWF della Bora a Povegliano Veronese si potranno tenere visite guidate gratuite riservate alle scuole che ne fanno richiesta (per informazioni: Luigi 3404159117, Ernesto 3336785798).
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Sport Villafranchese
A cura di Giorgio Negrini
PSG Tosoni Basket, ecco la formazione che volerà in serie B E’ stata presentata la compagine villafranchese della PSG Tosoni che partecipa quest’anno al campionato nazionale di serie B di pallacanestro. Il Presidente Pasqualetto e il Direttore sportivo Sandro Boni ci hanno aggiornato sulla situazione attuale. Approfittando dell’occasione, abbiamo intervistato il Presidente Stefano Pasqualetto. “Un anno nuovo sotto tutti i punti di vista, con il rinnovo della squadra per un buon 50%, fondata sui giovani perché abbiamo cercato giocatori che avessero nuove prospettive, inserendo in rosa Enrico Montresor, nato qui con noi, che ha fatto esperienza fuori e riteniamo sia arrivato, per lui, il momento di avvicinarsi alla categoria. Sappiamo che sarà un anno di battaglia, ben consapevoli che per noi il campionato sarà molto difficile. Il girone A comprende regioni come il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e il Friuli e da sempre è sinonimo di qualità. Purtroppo, con il rinnovo dei campionati, ha visto scendere di categoria parecchi giocatori che nelle annate precedenti militavano in serie A1 e A2. Lotteremo su ogni pallone e siamo convinti che la nuova squadra, affidata al nuovo coach Bindi, saprà “sputare sangue”, con l’obiettivo dei play-off”. Il Direttore sportivo Sandro Boni ha riassunto la situazione: “Credo che questa sarà una squadra completamente differente da quella dell’anno scorso per caratteristiche, per tipo di gioco, per qualità dell’allenatore e quindi, da questo punto di vista, abbiamo un assetto completamente diverso; avendo avuto un rinnovamento della squadra con 6 giocatori nuovi, non possiamo pretendere che l’amalgama di squadra, in questo momento, possa essere al 100%. Siamo però convinti che in questo momento il mix tra freschezza ed esperienza di quelli che sono rimasti, possa essere il giusto connubio per raggiungere i risultati sperati.” Il campionato si presenta molto difficile per la squadra e bene ha riassunto il momento Lino Tosoni, figlio di Bruno Tosoni, impegnato fuori provincia, nel portare il messaggio della società ai
giocatori della squadra, dicendo: “Quest’anno è stato fatto un grandissimo sforzo economico per allestire questa formazione. So cosa vuol dire giocare in una squadra sapendo quali sono i propri limiti; tutte le persone presenti pretendono da voi cose astronomiche ma c’è la consapevolezza di far parte di un gruppo, che in questi tempi magri, ha il dovere di cercare, in tutti i modi, di impegnarsi anche allo spasimo, per raggiungere il traguardo prefissato”. Appuntamento dunque al PalaAnti la domenica pomeriggio alle ore 18.00 per sostenere la squadra PSG Tosoni che da oggi in poi, sarà supportata dal tifo dei suoi sostenitori sempre e in ogni condizione.
Centro Subacqueo Villafranca asd Scuola Federale d’immersione dal 1982 Il CENTRO SUBACQUEO VILLAFRANCA, conosciuto semplicemente come CSV, nasce dalla volontà di un gruppo di amici amanti del mare, intenzionati a divertirsi e a far avvicinare più gente possibile alla subacquea. Fare immersioni non è assolutamente difficile, ma non è neppure semplice come fare una passeggiata. Il CENTRO SUBACQUEO VILLAFRANCA, con i suoi corsi vuole insegnare che l’attività subacquea è sicura se vengono osservati determinati standard, vengono applicate le opportune procedure e viene tenuto un comportamento conservativo e prudenziale. Frequentare un corso subacqueo significa ottenere degli specifici requisiti d’esecuzione, necessari per immergersi con divertimento e in sicurezza. L’attività subacquea offre la possibilità di vivere un mondo diverso da quello a cui siamo abituati, un mondo ignoto che stimola la curiosità e lo spirito di avventura. La Didattica FIPSAS-CONI autorizzata al rilascio di brevetti internazionali CMAS trae origine dalla scuola federale di immersione nata nei primi anni Sessanta dalle esperienze di Duilio Marcante.
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Fatti & Misfatti
A cura di Diego Cordioli Egregio Editore Diego Cordioli
Egr. Assessore allo Sport Dall’Oca Roberto
Direttore Responsabile Elisa Zanola Oggi ricevo e leggo il suo giornale e non posso sottrarmi dallo scrivere alcune considerazioni sull’articolo “Perchè tutto al calcio? E gli altri sport?”. Parto dalle ultime considerazioni scritte dal suo collaboratore super parters Giorgio Negrini e le faccio mie : “prima di scrivere su argomenti che non si conoscono si interpellino tutti i soggetti compresi gli amministratori ”. Penso sia la prima regola di qualsiasi giornalista e anche se il sig.Negrini non lo è potrebbe metterla in pratica, ne guadagnerebbe il suo giornale. Credo sia doveroso dare alcune precisazioni su quanto scritto in merito agli spazi non concessi al West Verona Union Rugby Villafranca. Per due anni ho dovuto mediare con l’associazione delle associazioni per poter avere degli spazi. La mediazione era obbligatoria perché con loro c’è una convenzione e loro, in quanto gestori, comunicano se e quando ci sono spazi liberi. Questo vale per tutti gli impianti sportivi comprese le poche palestre del Comune di Villafranca. Se un gestore ha un aumento di iscritti e quindi necessita di spazi l’amministrazione può solo verificare se tutto è veritiero e in quel caso prenderne atto o se falso intervenire. Sulla condivisione degli spazi tra le società dovreste chiedervi: perche’ l’amministrazione Zanolli, che ha pensato e costituito l’associazione delle associazioni, non ha inserito il rugby fra le società costituenti se, come scritto, sono a Villafranca da otto anni? Noi da subito abbiamo lavorato per trovare un luogo adeguato al rugby perché crediamo e abbiamo creduto nei valori del progetto e nelle persone proponenti. Abbiamo intensificato gli incontri ed il nostro impegno quando la Regione, nella figura dell’Assessore Regionale Massimo Giorgetti, ha concesso un contributo di 140.000 euro a fronte di una nuova struttura con un impegno di spesa per 280.000 euro. Purtroppo la mancanza di un’area adeguata, i tagli amministrativi, la crisi economica e gli impegni già presi ci hanno fatto desistere perché sarebbe stato impossibile per entrambi coprire i 140.000 euro mancanti. La società West Verona Union Rugby decide quindi di spostare il contributo nel comune di Sona su progetto concordato con l’Amministrazione locale. Progetto che non ha più avuto seguito. Faccio presente che la collaborazione con i comuni di Sona e Sommacampagna c’è sempre stata perchè fa parte del bacino di reclutamento della società e quindi parte degli atleti sono residenti in quei comuni. Insieme alla società abbiamo organizzato presso l’hotel Antares una manifestazione internazionale per la promozione del rugby a Villafranca (foto da lei pubblicata). Insieme abbiamo incontrato gli organi federali che hanno garantito il loro contributo economico su una nuova struttura. Insieme abbiamo visionato progetti e opportunità che via via si sono succeduti. Sono e siamo convinti che per Villafranca l’ideale sarebbe l’ampliamento dell’impianto sportivo di Caluri, perchè con le somme a disposizione e con le strutture già esistenti potremmo fare un impianto di eccellenza per il rugby e ravvivare l’impianto che ha già perso il tamburello. Di questo ne abbiamo già parlato e insieme ci riusciremo. Spero che lei, visto che il suo collaboratore non mi ha mai contattato, possa pubblicare anche questo articolo per correttezza di informazione e nel rispetto delle tante persone che leggono il suo giornale. Distinti saluti
Assessore allo Sport Dall’Oca Roberto
Come può ben vedere abbiamo pubblicato il contenuto della sua lettera a riguardo del Rugby, dalla quale abbiamo levato solo alcune parole che ironizzavano sui giornalisti “non giornalisti” e che avrebbero sicuramente sollevato polemiche; lo abbiamo fatto, come ha evidenziato anche Lei, per riguardo dei lettori. La sua lettera ci dà gli spunti per fare alcune riflessioni come nostro costume. Nella prima parte Lei sottolinea che ci sono poche palestre nel comune di Villafranca; sapesse come condivido questa affermazione. Dopo che uno ha cominciato a giocare a basket negli anni ‘60 sul campetto a lato del Duomo sia con la neve che si doveva spalare e con il ghiaccio sul quale non si stava in piedi, concordo pienamente con Lei che da noi ci sono poche palestre come negli altri comuni circostanti. Le sottoporrei, a questo riguardo, la nostra riflessione: ci saprebbe dire allora che fine ha fatto il progetto del Palazzetto dello Sport di Cascina Verde? Io passo davanti a quelle erbacce incolte e mi vien da piangere. Tempo fa vedevo un grosso cartellone che diceva ”Qui nascerà il prossimo Centro Sportivo di Villafranca” e ora vedo un tabellone pubblicitario che riporta “Vendesi Lotti” e mi porto il mugugno fino a casa. Pensi solo che quel Palazzetto sarebbe stato usato da migliaia di ragazzi villafranchesi che praticano volley, basket, danza artistica, calcetto a 5, manifestazioni canore e altro ancora, compresi i non più ragazzini ed oggi c’è scritto e ripeto: “Vendesi Lotti”. Chi pratica e chi s’impegna con le proprie energie ma soprattutto con il proprio contributo economico, sa che un Palazzetto vale molto di più di due palestre; sa che è un luogo dove ci si incontra; sa che è un luogo dove la città presenta il proprio nome e il modo in cui vive, prima verso chi viene per assistere a qualsiasi manifestazione e poi serve soprattutto a chi pratica tanti sport e tanto altro. Il progetto era privato-pubblico e forse per questo era nato con poche probabilità di realizzazione; è stato fatto il possibile e forse anche l’impossibile per realizzarlo? Noi non lo sappiamo ma ripeto ancora che si legge: “Vendesi Lotti”. Ora si sta portando avanti da parte dell’Amministrazione il Progetto Chievo sul Parco del Tione: è un progetto privato-pubblico come il Palazzetto dello Sport; siamo nell’ambito del calcio ma per ritornare un attimo al problema del Rugby, la soluzione che era già stata concordata con l’ASD Villafranca, sarebbe stata quella di utilizzare l’ultimo campetto delle piscine che era sempre stato dato alla Polisportiva S. Giorgio e che ora non lo utilizza più. Forse Lei non è al corrente che la stessa PSG, mentre fa promozione ai ragazzini di Gioca lo Sport, ha inserito anche il rugby della West Union nei suoi programmi di invito ai piccoli allo sport; soluzione semplicissima. Ritornando al progetto Chievo, Lei è sempre stato presente quando l’amministrazione ha sbandierato che il Progetto Chievo sarebbe stato a “Costo Zero” per i cittadini di Villafranca e lo ha anche condiviso. Cosa ci mette il Comune di Villafranca in questo progetto? Solo il terreno; noi abbiamo provato a fare due calcoli e secondo il nostro parere, che non è assolutamente vincolante, ci risulta che i cittadini di Villafranca regalano al Chievo milioni e milioni di euro, senza contare il terreno che non sarà più utilizzato come verde pubblico per piccoli e per adulti e sul quale sono già stati spesi più di 700.000 euro. Non la riteniamo un’operazione a “Costo Zero”. In riferimento al fatto che io non sia venuto da Lei, Le rispondo che avrei avuto le stesse risposte che Lei ha dato nella sua lettera; è una lettera che, per ora, rimane solo come lettera di intenti e che, come tante altre, potrebbe rimanere solo lettera morta e speriamo, come Lei, che in futuro non sia così. Concludiamo in un modo molto semplice: quando l’impianto sarà ultimato, sperando, come Lei ci assicura, in tempi brevi, ce lo faccia sapere: saremo lì ad applaudire e a riportare sul nostro giornale, con la dovuta considerazione, il suo operato. Distinti saluti
Giorgio Negrini
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“La Rosa del Fontanin” Cari amici, care amiche, come promesso questa volta tocca ad una donna riportarci nella “Villafranca de na’ ‘olta”. Sono sicuramente tante le donne, alcune più conosciute, altre meno, che meritano la nostra attenzione perché sono infinite le storie di duro lavoro, sacrificio, dedizione alla famiglia ed ai figli che sono giunte a noi ed è proprio dalla storia di una di queste ultime che iniziamo, dalla “Rosa dal Fontanin”, o più esattamente di Cà Lampinia, come si chiama la sua casa colonica sita nelle immediate vicinanze della più nota risorgiva di Villafranca. Quando, per gli imperscrutabili disegni del fato, qualche mese fa, andando a trovare il figlio Giuseppe, ebbi occasione di conoscerla mi venne spontaneo chiederle di raccontarmi la sua storia per un articolo su questa rubrica e lei mi rispose: “cosa volo scrivar, mi no ho fato gnente de straordinario”. Qualcosa l’ha già fatto: aver compiuto 103 anni conservando buona lucidità e quasi l’autosufficienza è senz’altro molto più che straordinario. Rosa Darra nasce il 30 ottobre 1908 a Valeggio sul Mincio in una famiglia di contadini. Seconda di cinque figli, ancora bambina, si trasferisce con la famiglia a Rosegaferro dove incontrerà l’uomo della sua vita, Artenio Cordioli del casato dei Siena. Il lavoro nei campi, iniziato sin da bambina, lo ha continuato finché ne ha avuto la forza, perché anche Artenio appartiene ad una famiglia di mezzadri. Quando nel 1935 lo sposa e sta per trasferirsi con lui nella corte Battistina (sulla strada per Grezzano) a vivere, come si usava allora in una grande famiglia formata anche da quelle dei fratelli del marito, Ilario e Rico, Artenio viene richiamato alle armi per l’ Africa Orientale e assegnato ad un reparto di cavalleria (come si nota dalla divisa nella foto ricordo). La Rosa poiché è incinta del primo figlio, resta nella sua famiglia di origine a Rosegaferro dove, mentre il marito è ancora in Africa, mette al mondo il primogenito Giuseppe. Finita la Campagna d’Africa, nel 1937, Artenio, sopravvissuto a decine di scontri e ad innumerevoli azioni di guerra, torna in patria e così la famiglia può finalmente riunirsi alla Battistina dove i fratelli Cordioli conducono a mezzadria una campagna dei marchesi di Canossa. Lì, ad allietare il loro matrimonio, nasceranno anche Renzo, Angelo (che muore in tenerissima età) Beniamina e Gianfranco. I mezzadri allora guadagnavano appena di che sopravvivere; al padrone della terra andava metà del raccolto più le “regàlie”: polli, faraone e uova il cui numero veniva fissato in anticipo. E bisognava sperare che il padrone fosse ragionevole (come, precisa la Rosa, lo sono sempre stati i marchesi di Canossa) perché se non si potevano rispettare i patti perché il tempo era stato inclemente ed il raccolto andato male o qualche animale da stalla e da cortile era morto, c’era per il mezzadro il rischio di dover fare “San Martin”, lasciare tutto e trovarsi un altro lavoro, se c’era. Nel 1964 la Rosa, Artenio e famiglia si trasferiscono a Cà Lampinia, prima in affitto ed infine, dopo tanto lavoro, diventano proprietari della loro terra. Delle memorie di una donna che ha visto due guerre mondiali, ristrettezze e benessere, ci sarebbe da scrivere ben più di un libro, oggi ci limitiamo qui ad accennare ai ricordi del suo lavoro in campagna che naturalmente era legato allo scorrere delle stagioni. La Rosa mi ha raccontato dei “Cavaleri” (i bachi da seta), dal “pelar le foie de morar” alla raccolta delle “galete” (i bozzoli); della concimazione dei campi con lo stallatico e dell’aratura (l’aratro lo manovrava Artenio ma lei doveva condurre i buoi che da soli non erano capaci di “‘ndar driti”). E ancora: della semina del granturco, lunghi interminabili solchi, sempre piegata facendo col “caucio en buso en tera”, né troppo fondo n’è troppo poco (altrimenti il seme o non germogliava o lo mangiavano gli uccelli), e poi mettere un grano alla volta e con cura ricoprirlo; della mietitura del grano “a man con la misora” (il falcetto). e della raccolta del granturco e “le taele le era da descartosar e da sgranar”. Nel cortile poi c’era da fare ancora di più, accudire gli animali: galline, faraone, conigli, anatre, colombi, “el porsel e i ochi” (questi ultimi spesso erano da portare a pascolare sugli argini dei fossi perché il mangime non si sapeva neanche cos’era ed il grano era contato) . Poi occorreva sistemare l’orto e dopo in casa bisognava preparare la cena, con quello che c’era. Il più delle volte minestra e sempre polenta con, a seconda della stagione, qualche salsiccia, del “pesin” dei fossi, uova e se proprio non c’era nulla qualche cipolla cotta. E non era ancora finita perché dopo cena c’era da rammendare e cucire, non per niente la Rosa fin che ha potuto è stata anche una brava sarta. Era la Villafranca “de ‘na ‘olta, ma anca quela de ancò” dove la Rosa, nella serenità della sua casa, amorevolmente assistita dai suoi figli (e mi sento con tutto il cuore di fare un plauso particolare a Beniamina per l’ammirevole dedizione) aspetta di compiere, a giorni, 104 anni. Da tutti noi i più affettuosi auguri e, alla prossima. Rico Bresaola
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Editore: Diego Cordioli Direttore responsabile: Elisa Zanola Redazione: via L. Prina, 71 - Villafranca di Verona Tel. 045.7903235 - Cell. 393.9413610 redazione@ilgiornaledivillafranca.com
Si ringraziano per il contributo gratuito: Giorgio Negrini, Paolo Martari, Graziano Tovo, Alessandrino dal Maso, Luciano Zanolli, Renzo Piazzi, Renato Begnoni, Dott. Giuseppe Pecoraro, Dott. Paolo Garzotti, Ing. Luca Zamperini, Carlo Benini, Luigi Facincani, Rico Bresaola
Numero chiuso in redazione il 10/10/2012
stampato in 23.000 copie con distribuzione gratuita nel comune di Villafranca di Verona
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