N OT I Z I A R I O D I I N F O R M A Z I O N E D E L C O M P R E N S O R I O V I L L A F R A N C H E S E SETTEMBRE 2012
R e g i s t ra z i o n e a l Tr i b u n a l e d i Ve ro n a n . 1 8 3 8
Multe alle bici: siamo nei guai!
Ecco la nuova trovata dei vigili impegnati a multare i cittadini in bici per fare cassa L’ E D I TO R I A L E di Diego Cordioli
Auguri! La prima candelina... Questo mese festeggiamo il compleanno del nostro giornale che è cresciuto insieme a voi e compie il suo primo anno di vita. Un avvenimento così importante non poteva che tradursi in cambiamenti e novità di rilievo: come la nascita di un nuovo prodotto editoriale, fraternamente legato al Giornale di Villafranca: Il Giornale dei Veronesi. A distanza di un anno, raddoppiamo. Si moltiplicano le testate: da una che era, ora si è in due. Ormai conclusa l’estate, ritorniamo con un nuovo arrivato: testa e croce della stessa moneta, fronte e retro della stessa pagina: quella della buona informazione locale. Si può davvero dire che cerchiamo di farci in quattro (nel nostro caso, in due) per tenervi sempre aggiornati sui principali fatti del nostro territorio. Come una lente d’ingrandimento, osserveremo sempre più nel dettaglio la realtà villafranchese per scovare gli avvenimenti di maggiore interesse e metterli sotto il riflettore. Sempre predisposti al dialogo e al confronto con voi lettori, discuteremo con voi delle tematiche più sfiziose e appassionanti, focalizzandoci sempre più sulle dinamiche del nostro comune. Daremo voce, come già abbiamo fatto, agli esponenti della politica locale, dibatteremo delle questioni che toccano più da vicino voi villafranchesi, grazie anche alla nuova rubrica, Fatti & Misfatti, nella quale i cittadini sono
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PRIMO PIANO
VIVERE A VILLAFRANCA
VIVERE A VILLAFRANCA
Maggioranza e opposizione sul ring
Il nostro appello: Villafranca, svegliati!
Il silenzio sull’ospedale Magalini
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articolo a pag. 4
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SOCIALE
ATTUALITA’
SPORT
La discarica di Cà Balestra, Gli anziani. Perchè siamo insensibili ai loro bisogni? perchè costruirla? articolo a pag. 6
articolo a pag. 9
Perchè tutto al calcio? E gli altri sport? articolo a pag. 12
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Primo Piano
A cura di Diego Cordioli
Maggioranza e opposizione sul ring Botta e risposta tra i Consiglieri di Minoranza che hanno deciso di non partecipare al Consiglio comunale del 30 agosto e il Presidente del Consiglio comunale Enrico Ortombina questo tentativo di aggiramento della legge, sottolineiamo anche che non potrebbe (né dovrebbe) essere rinominato l’attuale collegio. Per una ragione di coerenza e serietà. Infatti delle due, l’una: o i motivi di dimissione sono veri, nel qual caso i tre attuali membri non potrebbero essere disponibili ad un nuovo incarico; oppure non lo sono e si sarebbero strumentalmente prestati a un giochino che mal di concilierebbe con la loro deontologia professionale ma soprattutto con la terzietà del ruolo e della funzione a cui sarebbero chiamati. In ogni caso una ulteriore brutta pagina di politica locale.” Il Presidente del Consiglio CoI Consiglieri di Minoranza Mar- familiari, ecc.). Non ci sono statari, Tovo, Dal Maso, Zanolli e te offerte spiegazioni ufficiali, ma munale Enrico Ortombina ha Piazzi, non si sono presentati al pare che questa “epidemia di di- espresso il suo dispiacere per la Consiglio comunale dello scor- missioni” sia legata all’aggiramen- decisione dei cinque Consiglieri so 30 agosto. “Abbiamo preso to della legge che imporrebbe il di Minoranza: “E’ un fatto che questa decisione con consapevo- sorteggio dei revisori dei conti evidenzia insofferenza, stanchezlezza, dopo avere preso atto, per sin dal prossimo rinnovo natura- za e comunque anche carenza di l’ennesima volta, che questa am- le. Sarebbe una furbata in perfet- rispetto istituzionale e del ruoministrazione considera il consi- to stile all’italiana, da cui ci disso- lo ricoperto. Insofferenza verso glio comunale come un impiccio ciamo. Inoltre, ancora una volta il decisionismo di un Sindaco e e non come il luogo della demo- la maggioranza mostra l’arrogan- di una Giunta che qualche volta crazia. Avevamo ripetutamente za di sempre non dando alcuna è emersa anche in Maggioranza, denunciato questa impostazione indicazione di voto, né - men che ma che finora è rimasta incanalaculturale già in passato e ora ri- meno - ravvedendosi sulla scel- ta nel dibattito e nelle mediazioni teniamo doveroso manifestare ta già fatta ad inizio legislatura, interne alle componenti permetil nostro dissenso con un segno offrendo all’opposizione di no- tendoci di arrivare fino ad oggi. tangibile e concreto, non parteci- minare nel collegio un tecnico Stanchezza perché dopo quattro pando ad una seduta dal conte- di sua fiducia. E ciò, si badi, non anni all’opposizione si può anche nuto imbarazzante per pochezza. per applicare il “manuale Cencel- perdere la fiducia nel proseguire Oltre alla marginalità dei punti in li” né per galanteria istituzionale, i propri legittimi obiettivi politici. discussione non si comprende ma perché il collegio dei revisori Spesso interpellanze e mozioni come mai la seduta sia stata con- contabili è organismo tecnico e si sono infranti sul muro di una vocata a fine agosto, dopo ave- terzo, chiamato ad una funzio- maggioranza troppo ampia o di re atteso mesi”. Ed aggiungono: ne a garanzia di tutti. Decisione una precisa risposta documenta“Sull’ultimo argomento in discus- che l’amministrazione Zanolli le. Compito dell’Opposizione è sione, invece, rimaniamo basiti. aveva fatto propria ma si tratta, anche quello di raccogliere con Abbiamo appreso solamente ieri evidentemente, di una concezio- pazienza documenti e delibere sera che tutti tre i membri del ne che questa maggioranza non che possano essere condivise da collegio sindacale si sono dimessi mostra di conoscere nemmeno a altri consiglieri. Portate delle voin data 10 agosto, con laconiche livello rudimentale. Nel ribadire stre proposte concrete e trovate motivazioni (ragioni personali, pertanto la nostra contrarietà a una Maggioranza che le condiviL’ E D I TO R I A L E
da e Sindaco e Giunta dovranno piegarsi alla suprema volontà del Consiglio. Mi è obbligo ricordare la recente scelta politica dei Consiglieri di Maggioranza di esentare i cittadini di Villafranca dal pagare l’IMU sulla prima casa, una svolta recepita immediatamente da Sindaco e Giunta. Se il motivo della vostra assenza è quello di dare un segnale lo accetto, se sta a significare un arrendevole “Aventino” voglio inviare ai cinque Consiglieri firmatari un forte richiamo a fare il loro dovere davanti ai cittadini che si aspettano di essere rappresentati fino all’ultimo giorno di questa legislatura. Solo le prossime elezioni potranno esimervi dal Vostro compito, altrimenti non vi resta che cedere il posto a forze più fresche e meno rinunciatarie dimettendovi da questo Consesso. Resto in attesa di Vostre comunicazioni in merito e mi metto a disposizione per un eventuale prossimo incontro.” A questa lettera i Consiglieri di Minoranza hanno replicato spiegando che “l’unico motivo della nostra assenza dal consiglio è stato quello di dare un segnale politico forte. In questo modo abbiamo voluto esprimere la distanza che a nostro parere esiste tra la funzione che dovrebbe avere il consiglio comunale e l’attività che in concreto svolge. In particolare, riteniamo che i principali temi che interessano Villafranca ed i villafranchesi siano stati lasciati da parte per troppo tempo. In consiglio dovremmo avere già affrontato materie fondamentali come PAT, Grezzanella, strategie condivise per tutelare meglio un territorio sempre più martoriato da cave e discariche, solo per citare alcuni argomenti. Dalle
Sue parole si evince invece che la tensione che esiste tra la Maggioranza, il sindaco e la giunta, sta sostanzialmente paralizzando l’attività consiliare, come ha mostrato l’ultimo ordine del giorno. Accogliendo il Suo richiamo abbiamo riflettuto sul ruolo del consigliere comunale. Ogni monito in tal senso è certamente utile, ma vorremmo aggiungere che è obbligo del Consigliere di Minoranza mettere in luce le incongruenze della Maggioranza e le sue contraddizioni. Non solo mediante il dibattito in aula, ma anche in altre forme: ad esempio evitando di presenziare, se ciò serve. Inoltre, ci consenta di manifestare ancora una volta il nostro dissenso rispetto al “giochino” con cui proprio nel consiglio scorso la Maggioranza ha voluto aggirare una norma che a breve entrerà in vigore, ricorrendo a pretestuose dimissioni del collegio dei revisori, rinominato pochi giorni dopo nella stessa composizione. In un momento di forte critica e di distacco della gente verso la politica, ci pare che questo fatto non contribuisca ad alimentare un clima migliore ed un’idea diversa del sistema politico generale. Anzi. Non esiste quindi alcuna resa o affaticamento di sorta. Né si tratta di un arroccamento sull’Aventino (peraltro gesto di ben più importante portata storica). Dalla prossima riunione torneremo ad occupare i banchi consiliari per svolgere, con ancora maggiore determinazione, il mandato affidatoci dagli elettori. Infine, ci faremo portatori di proposte concrete per incrementare – nel giusto rispetto dei ruoli – il contenuto delle prossime sedute consiliari.”
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invitati a portare alla luce situazioni che vale la pena denunciare e far conoscere. Attraverso la scrittura rifletteremo sugli avvenimenti che accadono intorno a noi, con attenzione minuziosa e precisione. Dirigeremo quest’orchestra fatta di tanti interventi, questo lavoro corale in cui si alternano molte voci, molteplici punti di vista e prospettive. La nostra è un’operazione insieme di analisi e di sintesi, per portarvi, sul vassoio dell’informazione, una pietanza cucinata per voi con la cura che solo chi sa essere sempre sul pezzo può garantirvi. Continueremo ad approfondire le intricate vicende del nostro ospedale, ci occuperemo della situazione, spesso difficile, degli anziani, delle multe date alle biciclette e di molto altro
ancora… cercheremo di rappresentare gli interessi di ciascun cittadino: perché questo giornale è un servizio offerto a ciascuno di voi. Abbiamo imparato che se un problema del singolo spesso non viene ascoltato da chi detiene il potere, se diventa problematica condivisa da tanti, può acquisire quella forza necessaria a premere sui canali giusti per arrivare alla sua soluzione. Noi speriamo di essere cassa di risonanza di tutte le questioni più spinose che affliggono Villafranca e insieme i cani da guardia di un potere che sorveglieremo con attenzione, onde non sconfini in spiacevoli abusi. Come nostra abitudine, cercheremo di proporre alternative e prospettare soluzioni, con quello spirito pragmatico che ci caratterizza e
che vede nella partecipazione e nell’agire le sue direttive fondamentali. Siamo accanto a voi per denunciare quello che di Villafranca non va, ma anche per lodare le iniziative virtuose e prendere la parola quando è opportuno esprimersi sui fatti che contano. Noi ci mettiamo tutto il nostro impegno, i nostri sforzi, la nostra energia. Sappiamo di avere dalla nostra il vostro sostegno, il vostro entusiasmo. Riprendendo le nostre interviste, le nostre inchieste, i nostri servizi, ci avvicineremo sempre di più a quella Villafranca che a volte, proprio per esserci così nota, ci appare, sotto tanti aspetti, sconosciuta.
Diego Cordioli
Primo Piano
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A cura di Giorgio Negrini
Le multe alle biciclette: siamo in un bel guaio! La vita di per sé è già difficile, ma quello che sta succedendo a Villafranca in questi giorni ha del paradossale. Ci riferiamo alla nuova “crociata” che i vigili urbani stanno facendo contro le biciclette che transitano per le vie di Villafranca. personaggi politici, abbiamo sem- il metodo che è stato applicato a pre riportato le loro esatte paro- Valeggio nella via principale che è le senza mai né interpretarle né via Murari. Adoperando i marciapiegarle ad altri scopi. E fino ad piedi di Villafranca, e sono tanti, si ora non abbiamo avuto lamente- può creare una zona franca, dove le a riguardo e se mai le abbiamo le biciclette potrebbero sicuraavute, e ce ne sono state, sono mente transitare. Non ci sarebbe solo quelle relative al fatto che nemmeno bisogno di mettere i diamo troppo spazio ad un espo- segnalini di plastica, tanto le macnente politico invece che all’altro. chine sarebbero distanti e basteMa sono lamentele che vengono rebbe spendere poche centinaia fatte da tutte quante le posizioni di euro nell’acquistare solo del politiche e questo, scusate se è colore bianco e del colore giallo. poco, è il nostro orgoglio. Trop- Tutto qui, anche perché transitapi cittadini, soprattutto anziani, re con le bici sui marciapiedi ha ci vengono a riferire le frasi che una grossa problematica: l’uscipronuncerebbero se toccasse ta dei passi carrai. Fare la zona a loro prendere una multa, ma di transito delle bici a circa 2-3 è meglio non riportarle. Quel- metri dall’uscita dei portoni salo che più ci preoccupa, sono i rebbe già una grande conquista; genitori che portano a spasso i e per quanto riguarda Corso loro figli. La fotografia che é ri- Vittorio Emanuele, per quei 4 portata all’inizio del nostro ar- plateatici dei bar che occupano ticolo, dovrebbe per prima cosa tutto il marciapiede, vorrà dire farci riflettere e poi, con calma, che i ciclisti dovranno smontare Siamo convinti che i vigili, al- re, alle biciclette, sui marciapiedi; portare i figli a scuola o quant’al- permetterci di affrontare il pro- e transitare con la bici per mano. meno, la maggioranza di loro, non li abbiamo ascoltati, ma era tro vi viene in mente, venga a blema che si è venuto a creare. Valeggio ha adoperato la sede riferircelo, perché così lo sugge- C’è un solo modo per risolver- stradale: anche questa potrebbe stiano facendo multe alle bici- già stata approvata la delibera. clette contro la loro volontà. E Il vero problema è stato che riremo a tutti. Noi non abbiamo lo seppure momentaneamente. essere una soluzione. Abbiamo vi spieghiamo il perché: un vigile, l’amministrazione si è dimenti- trovato altro modo, lasciando a Fra circa 7 o 8 mesi ci saranno la fortuna di avere una città con nell’esercizio delle sue funzioni, cata di farcelo sapere: tutto qui. casa l’auto, se non quello di an- le elezioni amministrative; si deve dei marciapiedi larghissimi; sfrutè un cittadino come noi. Se vie- Avete mai visto voi un avviso, un dare a piedi o di inforcare la bici. cercare una soluzione provviso- tiamoli una buona volta, prima ne “pescato” fuori dal servizio, comunicato, una notizia su que- Nel nostro modo consueto di ria che possa far sì che si giunga a che la situazione diventi troppo nel commettere un’infrazione, sta decisione che sarebbe stata scrivere gli articoli, non abbiamo questo appuntamento con sere- esplosiva e che magari porti a mai puntato il dito contro nessu- nità, sapendo già che la prossima qualche episodio che ci costrinsicuramente si piega all’autori- applicata? Noi no e voi? tà competente, ma nello stesso Queste norme farebbero par- no, anzi ci siamo sempre imposti amministrazione dovrà affronta- gerà tutti a domandarci perché tempo i soldi della multa gli pe- te di un nuovo modo di cercare di analizzare le situazioni e dove re tra le prime emergenze quel- mai, per una cosa così facile da risano; come a tutti noi cittadini. di capire, e quindi di intervenire, era possibile dare le nostre indi- la delle piste ciclabili. Il nostro solvere , si possa giungere anche Ora, fare una multa a un bambino sulle problematiche del traffico cazioni; così nei nostri articoli, ad suggerimento, e qui ci ricondu- a incavolarsi e quindi a situazioni o a un anziano non è sicuramen- a Villafranca; certo questa è una esempio, per quanto riguarda i ciamo alla seconda fotografia, è molto spiacevoli. te il massimo della goduria; i vigili bella cosa, ma vietare la circosono costretti a seguire alla let- lazione delle biciclette sui martera le indicazioni che sono state ciapiedi, per noi avrebbe dovuto date a loro. Chi sia stato a dare essere l’ultima problematica da queste direttive è facile da capi- affrontare, dopo aver sistemato Salve, sono un cittadino villafranchese che vorrebbe portarVi alla luce un fatto da pubblicare: re: il Comandante dei Vigili Urba- auto, camion, e quant’altro. ovvero le multe dei vigili alle persone in bici. Nel giro di due giorni due multe da 154,00 euro ni. Noi conosciamo abbastanza Non vogliamo analizzare se bene il Comandante; l’abbiamo questa decisione di non far sacon la bici trasportando nostro figlio sul seggiolino con casco. Più precisamente per controsempre ritenuto e continueremo pere sia stata voluta o no o se mano sul marciapiede una in via Broli Antichi e una in via D’Assisi-Zago. a farlo, una persona equilibrata e sia stata una “dimenticanza” doLe persone che abitano in via Tione che per arrivare in centro la percorrono, cosa dovrebbero con molto buon senso. Dare una vuta a vari fattori, perché quello fare in quanto in alternativa bisognebbe fare chilometri? direttiva del genere, non credia- che ora ci interessa è analizzare Penso sia una cosa a dir poco ridicola... soprattutto perchè in un comune di così prestigio non mo sia stata una decisione facile, la situazione che si è venuta a vi sono nemmeno piste ciclabili per raggiungere il centro in completa sicurezza. anzi, conoscendo le conseguenze creare: andare per le strade di Questa mattina ha preso la multa anche un bimbo in biciclettina con la sua mamma a piedi... della messa in pratica, sarà stata Villafranca con la bicicletta non molto difficile. Come mai allora è nient’altro che sfidare la fortuSecondo lei per fare usare la bici con le rotelle a mio figlio posso mandarlo per la strada con è stata messa in atto? Buttiamo na nel portare a casa la pelle. Su le macchine o addirittura dover prendere l’auto aumentando l’inquinamento per arrivare in lì un’ipotesi: che gli sia stata im- questo dato di fatto non ci piocentro a mangiare un gelato? A mio avviso è davvero ridicolo... Capisco la voglia di far soldi, posta? Da chi o perché era una ve, perché i numerosi morti in ma allora non era più facile lasciare l’IMU al posto di aumentare le aliquote IRPEF così ogni domanda che ci lasciava perples- bicicletta che abbiamo avuto lo cittadino lavoratore paga e non colpire i poveri ciclisti che portano a spasso loro figlio...? si.. Resta il fatto che le multe, per stanno a testimoniare. Sono’ già Sarebbe opportuno indicare a tutti i cittadini che hanno preso la multa di non pagare e andare quanto siano odiose, continuano diverse volte che pubblichiamo a fioccare. Allora come mai si è articoli sulla situazione delle pidal sindaco a fare una petizione! giunti a questo? Per il semplice ste ciclabili, ma per qualche moVi sarei grato se pubblicaste quanto sopra anonimamente per fare sapere a tutti chi sono fatto che in un consiglio comuna- tivo che a noi sfugge, il problema quelli che ci rappresentano... e proporre di fare una raccolta di firme per avere piste ciclabili le si è votato per questo! Quan- non viene mai affrontato. Altro in una città di prestigio come Villafranca... do mesi fa i vigili, trovando i cicli- dato di fatto: se non si può circosti sulle strade facevano opera di lare sulle strade, si deve circolaGrazie mille e buona giornata persuasione, era perché in poco re sui marciapiedi. Non c’è altra tempo sarebbero state applicate soluzione; se qualcuno ha un alLettera Firmata le norme della circolazione stra- tro modo per andare in centro a dale che impediscono di transita- fare la spesa, per passeggiare, per
Lettera di un cittadino arrabbiato...
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vivere a
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Vivere a Villafranca
villafranca
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Il nostro appello: Villafranca, svegliati! Il degrado urbano che si manifesta su più livelli, come quello che riguarda le strade e l’urbanistica, e che si riflette anche sul piano politico.... città. I mezzi pesanti transitano in tutte le direzioni sia in via Messedaglia che in via Bixio e qualche volta anche per Corso Vittorio Emanuele. Certo, ci sarebbero i cartelli che li condurrebbero per altre strade, ma chissà perché spesso vengono ignorati. È facile capire perchè: manca la volontà di mandarli fuori da Villafranca. Se fossimo così esasperati da non curardi Giorgio Negrini ci degli altri, sicuramente risolveremmo il problema dei mezzi pesanti e quant’altro, ma noi ci Ogni volta che esco di casa, la crediamo capaci di poterlo fare prima cosa che mi si presenta è il senza alcuna drastica decisione degrado di una città che è la mia. e soprattutto senza la pretesa di Guardo i villafranchesi che mi dire che non si possa fare nulla passano davanti: mamme, anzia- fino a quando non sarà finita la ni, bambini, ragazzi e ragazze che Grezzanella. Già, proprio di quesfilano nel contesto giornaliero sto vogliamo parlare. Nel numedelle nostre strade e mi doman- ro di Settembre 2011 del nostro do: ci meritiamo questo degrado giornale, il sindaco Mario Faccioa tutti i livelli: strade, servizi, sani- li, intervistato, così si espresse: tà, lavoro? Per capire il problema, “Non sono quantificabili i temproviamo a dare un’occhiata un pi tecnici ma indicativamente il po’ più approfondita. Per quan- primo tratto (della Grezzanella) to riguarda l’argomento strade: ci sarà consegnato tra dicembre
ché siamo a questo punto? Per una semplice ragione: ci siamo giocati tutte le persone che contano sia a livello provinciale che regionale. Sissignori, fino a qualche anno fa, seppur con enormi difficoltà, avevamo ancora credito in questi ambienti di potere; oggi non ne abbiamo nessuno. Questa è la realtà nuda e cruda e quindi oggi ci dobbiamo adattare al fatto che una piccolissima pagliuzza, messa da chi comanda, probabilmente pure a ragione, per gli interessi dei propri concittadini, ferma qualsiasi treno che noi possiamo mettere in corsa. Queste considerazioni molto pesanti, purtroppo sono confermate dai fatti . Quali? Ve li spiego: dal 2006 al 2010 avevamo nel consiglio di amministrazione di Veneto Strade, che è l’ente regionale che costruisce le strade, un consigliere: Riccardo Maraia. Ma alla scadenza del suo mandato la nostra amministrazione ha ritenuto opportuno non riconfermargli il mandato. La coa-
messo a comandare a Villafranca. Perché? Facile dare una risposta; stavamo talmente bene che pensavamo che le cose sarebbero andate avanti più o meno nello stesso modo, indipendentemente da qualsiasi persona avessimo eletto. Questo è stato anche il “leit motiv” di tutta la popolazione d’Italia. Purtroppo i fatti hanno dato torto a tutti. In questo ultimo anno, nel quale ci siamo impegnati per cercare di affrontare e risolvere le problematiche quotidiane di ognuno di noi villafranchesi, abbiamo scoperto cose che ci hanno lasciato di stucco. Vedete, amministrare un comune pare la cosa più facile di questo mondo. Perché, ad esempio, fare le righe sulle strade, sistemare i marciapiedi, mettere una segnaletica nuova, si chiama manutenzione ordinaria. Sapete da quanto si fanno queste cose? Da più di 60 anni e sono sempre le stesse. Dire che la cosa primaria da fare è quella di sostenere le attività sociali,
soldi dei villafranchesi. Cosa hanno portato di concreto nella nostra Villafranca, visto che si sono arricchite con i nostri soldi? Un bel niente. Ora, se l’amministrazione comunale avesse usato il proprio potere economico, anche in termini di milioni di euro che maneggia, optando per una decisione di coinvolgerle nel nostro territorio, credete che sarebbero state insensibili a una proposta del genere? Le banche portano i soldi dove trovano la possibilità di sviluppo, cosa che noi a Villafranca come comune non diamo! Altro esempio: come amministrazione, in questi ultimi anni, abbiamo risparmiato milioni di euro. Ma perché non li abbiamo messi a disposizione di famiglie, di industrie , di commercianti, di tutti in difficoltà anche solo per accendere modesti mutui per cercare di venire fuori da situazioni drammatiche o tirare avanti in questi tempi così difficili? Questo non è venuto in mente a nessuno. L’amministra-
nel nostro centro storico stanno circolando tutti i veicoli possibili e immaginabili. Se cerchiamo una città in tutta Italia in cui transitano ancora i mezzi pesanti nel centro storico faremmo fatica a trovarla e se la trovassimo non la troveremmo sicuramente nel nord Italia. A Villafranca circolano trattori e mezzi agricoli specialmente nel periodo estivo perché portano i prodotti al mercato e certe volte trainano carri e mezzi per la lavorazione di prodotti agroalimentari in tutte le vie, anche in via Garibaldi, cuore della nostra
lizione che comanda in Regione, noncurante del fatto che la nostra opera avrebbe potuto finire alle calende greche, ha ritenuto che tanto nessuno dei nostri, che avrebbero dovuto pestare i piedi, avesse la possibilità di fare niente. Ecco quanto contiamo dove si prendono le decisioni! E il risultato è che quello che oggi abbiamo è … niente. Dobbiamo per forza cambiare questo stato di cose! Come? Per prima cosa la colpa è solamente nostra: noi villafranchesi non abbiamo prestato abbastanza attenzione a chi abbiamo
come i contributi alle materne e alle scuole, sono faccende che sono state la priorità di tutte le amministrazioni precedenti da 30 anni e più. Ogni amministrazione precedente ha fatto qualcosa di “buono”. Difficile trovare oggi negli ultimi 4 anni qualcosa di altrettanto positivo. Il Patto di Stabilità Europeo è stata la prima scusa per non fare niente di virtuoso, perché non si poteva operare per qualcosa di nuovo. Bene, lo suggeriamo noi qualcosa di nuovo: le banche (e sono davvero molte) che si sono insediate a Villafranca hanno incamerato i
zione comunale dovrebbe essere la prima a farsi carico dei problemi della comunità ma sembra che l’unico ritornello sia: siamo un comune virtuoso, come se altri comuni che ci circondano non lo fossero. E’ nostro dovere battere su questo tasto, come è nostro dovere battere su tanti altri tasti, in primis, l’ospedale. Vi siete già accorti che non siamo un giornale schierato né da una parte né dall’altra; abbiamo però necessità di avervi con noi, perché il nostro futuro si combatte oggi , in questi giorni, in queste ore. Pensateci!
2011 e gennaio 2012 , tempo atmosferico permettendo. Preciso che il secondo tratto lo paga la Tibre, da S. Eurosia fino a Nogarole o dove terminerà.” Oggi, a settembre 2012, i fatti sono questi: il primo tratto della Grezzanella, dopo 12 mesi, è nelle stesse condizioni di allora. E’ trascorso un anno e non rimane altro da fare che sperare che il completamento avvenga nel 2013. Non parliamo poi del secondo tratto, perché la Tibre è scomparsa da qualsiasi piano nazionale o internazionale delle opere di completamento. Per-
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Il silenzio sull’ospedale Magalini Dalle promesse sul Magalini durante il Consiglio Comunale del 24 luglio 2008, alle non risposte del Commissario, arch. Canini e dell’avv. Dall’Ora Direttore dell’USL22 zione del 24 luglio 2008 dove era richiesto all’USSL 22 l’avviamento delle attività Facciamo un piccolissimo salto indietro afferenti l’area medica per una dotazione nel tempo: siamo alla sera del 24 luglio di 80 posti letto con le specializzazioni del 2008 alle ore 20.00 nella sala delle di: medicina generale, gastroenterologia, udienze del Consiglio Comunale in ses- cardiologia, pneumologia, riabilitazione. sione ordinaria e in seduta pubblica. Il Si proponeva inoltre l’attivazione immePresidente Maurizio Facincani introduce diata 24 ore su 24 di Pronto Soccorso, l’argomento che sta a cuore a tutti e che del servizio continuativo di radiologia riguarda un punto sul quale tutti i consi- diagnostica per immagini e T.A.C. e del glieri, sia di maggioranza che di opposi- servizio d’analisi e centro trasfusionale. zione, si trovano d’accordo. Si tratta della Si prevedeva poi una dichiarazione di vomozione che riguarda l’Ospedale Magali- lontà che stabilisse definitivamente, senza ni di Villafranca. Con la delibera 3223 del alcun dubbio, l’identificazione nell’Ospe2002 la Giunta Regionale del Veneto ha dale Magalini di Villafranca del Presidio stabilito che nell’area dell’Ovest Verone- che completava i servizi sanitari di Bussose dovevano essere potenziate le struttu- lengo, denominandolo Polo Ospedaliero re ospedaliere di Bussolengo e Villafran- Sanitario dell’Ovest Veronese. Il sindaco ca, ciascuna delle quali, dovendo costitu- di Villafranca Mario Faccioli doveva farsi ire una struttura di eccellenza per acuti, garante presso tutte le istituzioni prepoavrebbe avuto una disponibilità di almeno ste del rispetto delle istanze presentate 200 posti letto. L’ospedale Magalini il 23 dal Consiglio Comunale a mezzo della marzo 2003 fu incendiato; l’architetto mozione urgente; rendicontare gli avveCanini fu nominato dal Consiglio dei Mi- nimenti futuri e affiancare il commissario nistri Commissario per la ricostruzione Canini per le attività di coordinamento e nell’ottobre del 2007 fu consegnato a e realizzazione dell’opera. Nella seduta Villafranca l’attuale avancorpo che noi tutti i consiglieri presenti espressero la chiamiamo ospedale. Torniamo alla mo- loro soddisfazione condivisa ma l’interdi Giorgio Negrini
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vento del consigliere Cerioni Giorgio è da sottolineare: “Volevo avvisare questo consiglio e il pubblico presente, che oggi su mandato del Sindaco, mi sono recato dall’Assessore Regionale alla Sanità, ing. Sandro Sandri, il quale mi ha detto di poter tranquillamente confermare questa sera a questo consiglio, che entro il 1° ottobre 2008, apriranno i servizi di medicina e i servizi che sono necessari per gli 80 posti letto. L’Assessore sta valutando la possibilità che entro ottobre si potrà riavere il finanziamento, per far partire il nuovo cantiere con i 40 milioni di euro che servono per portare il polo ospedaliero dell’ovest di Villafranca ai 216 posti letto. Mi ha dato comunicazione di poterlo citare tranquillamente questa sera ai presenti del consiglio comunale. Ringrazio il Sindaco della fiducia che mi ha accordato e spero che questo sia il primo passo per portare avanti quello che tutti noi ci aspettiamo, cioè la rinascita del Magalini.” Se questa non fu una delibera che avrebbe dovuto mettere fine a tutti i discorsi, provate voi, che state leggendo, a formularne una più definitiva. Ad oggi, settembre 2012, questa è la situazione: la riabilitazione ha 13 posti letto e per la medicina sono solo 22 i posti letto. A questi si sommano in regime di Day Surgery, che forse noi potremmo definire, anche se non proprio con un termine specialistico, day hospital o ricovero giornaliero. (si fa prima a dire : posto letto a ore), 12 posti letto in emodialisi chiusi la notte e le domeniche. Ci sono poi 4/6/8 posti letto in gastroenterologia secondo le esigenze. Forse ce ne siamo dimenticati qualcuno e in questo caso saremmo felici di essere corretti da chi di dovere.
Tutto qui. Dove sono finiti i 216 posti letto, il Pronto Soccorso, la Tac e quant’altro promessi il 24 luglio 2008? Nel nostro attuale ospedale ci sono stanze chiuse, non utilizzate per le potenzialità che potrebbero avere, sale operatorie attrezzate per fare anche operazioni complesse, ma tutto questo non viene preso in considerazione da chi ha in mano il potere di utilizzarle! Perché? Questa è una delle tante domande che avremmo voluto presentare al Direttore dell’USL22, avv. Alessandro Dall’Ora. Vogliamo arrivare proprio a questo punto: la sensibilità, se così si potrebbe chiamare, di chi detiene il potere. Il 28 luglio appena trascorso, abbiamo telefonato a Venezia in Regione per poter avere un appuntamento con il commissario Arch. Canini, per avere informazioni sulla vicenda della Bido Costruzioni, vincitrice dell’appalto per la costruzione del corpo strutturale del nuovo pezzo di ospedale, la quale aveva messo operai e impiegati in cassa integrazione. Volevamo sapere il perché di quelle piccole gru impiantate nel buco vicino all’ospedale e che cosa si stava facendo: una domanda semplice sulla vicenda molto arzigogolata del nostro ospedale. Il 3 agosto non ricevendo alcuna convocazione o notizia dalla segreteria del commissario Canini, abbiamo telefonato; la risposta è stata che dovevamo rivolgerci al Direttore dell’USL22, avv. Dall’Ora. Altra telefonata alla segreteria della Direzione dell’USL22 e la segretaria ci ha risposto che avrebbe parlato con il Direttore avv. Alessandro Dall’Ora per poi riferirci qualcosa. Ad oggi non abbiamo avuto ancora nessuna notizia dalla direzione dell’ USL22.
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Attualità A cura di Diego Cordioli
La discarica di Cà Balestra. Perché costruirla? Chi ci guadagna da un operazione che apparentemente non serve a nessuno? La società Adige Ambiente srl ha presentato alla Regione Veneto la richiesta di autorizzazione per un “impianto integrato per operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi costituito da impianto di smaltimento D1 di sottocategoria C ed impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile”. Che in parole povere significa una nuova discarica: 1.000.000 di metri cubi di rifiuti speciali con la richiesta di deroga ai limiti di ammissibilità di alcune sostanze pericolose tipo: arsenico, bario, cromo, mercurio, piombo e molte altre. Luogo di costruzione: Cava Balestra, adiacente alla già presente discarica Cà Baldassarre (nel comune di Valeggio, a poche centinaia di metri dai centri abitati di Quaderni e Rosegaferro). Noi tutti, chi più chi meno, siamo venuti a conoscenza di questo progetto. E’ sorto un Comitato spontaneo, formato da persone attente alle problematiche dell’inquinamento, perché già scottate in passato, che da Quaderni, paese che si può dire viva sopra la nuova discarica, ha con pazienza, piano piano, coinvolto i paesi limitrofi. Valeggio, Roverbella, Marmirolo, Villafranca hanno dato piena adesione a questa campagna di salvaguardia della nostra salute e di quella dei nostri figli; stranamente l’amministrazione di Mozzecane è rimasta assente su questo problema, non avendo individuato argomenti di contrarietà alla discarica. E si che in questi ultimi tempi siamo tutti interessati alle problematiche dell’inquinamento: gas serra, sostanze inquinanti tipo PM10, PM2.5, Benzene, Biossido di zolfo, di azoto ecc... ecc... sono entrati nel gergo comune di tutti i giorni. Forse non sappiamo qualcosa però: prendiamo il mercurio, che sarebbe una sostanza smaltibile a Cà Balestra tanto per dirne una. Un grammo e mezzo
di mercurio può causare la morte di un uomo e un grammo, contenuto in una pila, può contaminare 1.000.000 di litri d’acqua. Altra sostanza: il cadmio che si annida in modo particolare nel fegato e nei reni, che danneggia la milza, il cuore e il sistema nervoso. L’ARPAV che è l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto si è già espressa: non servono altre discariche nella nostra Provincia! Mettiamo a fuoco il perché non servono nuove discariche: La zona dove si trovano la discarica Cà Baldassarre e Cà Balestra è estremamente delicata dal punto di vista idrogeologico in quanto zona di ricarica degli acquiferi; in quest’area si trova infatti una falda che disseta i territori e le popolazioni di molti comuni posti anche in provincia di Mantova, Villafranca, Mozzecane, Roverbella, Marmirolo e tanti paesi limitrofi. La Regione Veneto ha chiesto al Ministero dell’ambiente il riconoscimento di area ad “ elevato rischio di crisi ambientale”. Il sottosuolo composto soprattutto da terreno ghiaioso, molto permeabile, non é adatto per la localizzazione di discariche. L’eventuale inquinamento in questa zona metterebbe a rischio e soprattutto a secco , migliaia di persone per centinaia di anni. A oggi non esistono materiali di impermeabilizzazione in grado di garantire una tenuta per sempre. Nella moderna concezione del recupero dei rifiuti solidi urbani la tendenza europea è quella di non costruire nuove discariche ma di privilegiare il recupero rispetto allo smaltimento attraverso la raccolta differenziata. Ecco qual è il problema: vogliamo puntare sulla raccolta differenziata o sulla creazione di nuove discariche? Guadagni per pochi o risparmi per tutti ? La discarica porta soldi solo all’impresa che raccoglie rifiuti e
poi li getta nella discarica. Importo stimato di raccolta: 1.000.000 di metri cubi di rifiuti speciali; un affare, si mormora, di 30.000.000 di euro. La discarica avrebbe poi, a carico di noi che leggiamo, tanti di quei soldi per il mantenimento che non ce li potremmo nemmeno sognare; perché? Semplice: le sostanze che si producono dalla compressione di tutti i materiali stoccati nella buca sono talmente tante ma soprattutto inquinanti che per poter almeno metterci una pezza ,occorrono soldi, soldi e soldi sempre pagati da noi, e qualche volta nemmeno questi bastano per contenere la pericolosità. La raccolta differenziata invece produce risparmi e risparmi, sia come minor consumo di materie prime sia come riutilizzo dei rifiuti raccolti. Vi sono poi tante altre ragioni che sconsigliano l’utilizzo di una nuova discarica ma per me, che abito in centro a Villafranca, ce n’è una che mi preme farvi sottolineare: l’incremento giornaliero di mezzi pesanti che partono da S. Martino Buon albergo e che per andare a Quaderni devono passare per forza in centro a Villafranca. Centinaia e centinaia di camion che passando o da Via Nino Bixio e da via A. Messedaglia, verrebbero a intasare il flusso che già oggi è insostenibile! Abbiamo già dimostrato nei numeri precedenti che l’inquinamento della nostra città è alle stelle. Un aggravio di mezzi pesanti non farebbe altro che incrementarlo! Il Consiglio Provinciale di Verona ha già approvato una mozione contraria all’apertura della discarica di Cà Balestra e poi ha approvato una delibera che recepisce in toto il parere negativo dell’ARPAV; l’ultima parola spetta ora alla Regione. Ci sono volantini ben dettagliati che in questi giorni vengono distribuiti sia da noi, che in tutti i nostri paesi limitrofi; il Comitato Antidiscarica
sta facendo un ottimo lavoro di informazione e sensibilizzazione su questo grande problema. Se qualcuno di noi passa per Quaderni, ha modo di vedere tanti lenzuoli bianchi attaccati o sui muri delle case o sopra ogni altro sostegno che possa garantire con grande visibilità questo sforzo comunitario di tante persone che hanno a cuore la propria salute ma soprattutto quella dei propri cari; ce n’è perfino uno
vicino alla chiesa della Madonna del Popolo di Villafranca. Un ultimo pensiero di cui vorrei farvi partecipi: è di questi giorni l’annuncio che a Dossobuono non si farà più il casello autostradale; sapete il perché? Per il semplice fatto che i dossobuonesi, tutti insieme, hanno rotto talmente le scatole a tutti gli enti, che questi si sono visti costretti a spostarlo a Isolalta!
Se qualcuno di noi si sentisse vicino alla battaglia del comitato o volesse anche un lenzuolo da appendere già scritto oppure con una scritta che gli piace, si può rivolgere a: http://comitato antidicaricacabalestra.wordpress.com e-mail: comitatoantiscaricacabalestra@yahoo.it Gruppo facebook: Comitato ANTI-CA’ BALESTRA Pagina facebook: Comitato anti-Discarica Cà Balestra
Via Quadrato, 26 - Villafranca (VR) tel. 045.6300349 - cell. 347.2436156
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Attualità
Ticonzero, la cultura non ha età L’associazione Ticonzero nasce nel 2009 organizzando corsi culturali, mostre, uscite e viaggi. In quell’ anno di inizio, con 19 iscritti, fu portato a termine un bellissimo corso di opera lirica; nel secondo anno, il 2010, furono 9 i corsi organizzati. Nella scorsa annata 2011-2012 sono stati completati 17 corsi, uno più interessante dell’altro, ai quali hanno aderito 223 iscritti, comprendendo anche le iscrizioni per le gite. Un particolare, degno di nota, riguarda la scelta di dare vita ad un corso che favorisca i giovani lavoratori; trattasi di un corso d’insegnamento della lingua inglese, che verrà tenuto il martedì sera, destinato ai giovani che lavorano, ai quali risulterebbe particolarmente attraente il prezzo quasi simbolico, essendo un’iniziativa molto utile per la loro vita personale e professionale, soprattutto in tempi come quelli che stiamo vivendo. Il nostro obiettivo è di portare molti giovani a frequentare corsi di 30 ore di lingua con 1,00 euro all’ora (normalmente scuole specializzate nell’insegnamento delle lingue straniere chiedono dai 24 euro in su). Attraverso le nostre attività, ci poniamo inoltre l’obiettivo di favorire la socializzazione anche tra persone di una certa età, in modo particolare quelle che sono rimaste sole. I corsi, come le gite, danno loro l’opportunità di stare assieme, condividere esperienze interessanti e imparare sempre qualcosa di nuovo, mantenendo così attiva l’attenzione, con conseguenti e rilevanti benefici psicofisici. Cerchiamo una sede a titolo gratuito e delle donazioni per far sì che per i nostri iscritti la quota di partecipazione ai corsi e alle uscite sia ulteriormente ridotta, in modo da stimolare la partecipazione e la socializzazione di più persone possibili nei vari ambiti. A tal proposito rilasceremo ricevuta in bollo per le eventuali donazioni oltre i 74 euro che, come da normativa vigente, possa essere detratta al 100% dalla normale tassazione per i versamenti ad una associazione no profit come la nostra; naturalmente tutti gli iscritti saranno regolarmente informati di chi permette loro di poter godere di prezzi agevolati. Molta gente sul territorio ci stimola ad andare avanti e a non farci abbattere dalla burocrazia o dalle obbiettive difficoltà che si trovano nell’organizzare qualcosa. Come associazione cerchiamo di rendere fruibile per il più grande numero di persone, la cultura nei suoi vari aspetti, la manualità, la creatività, la socializzazione e il piacere di stare insieme imparando qualcosa.
di Antonia Tommasi
La presentazione delle attività si terrà il giorno 11 Settembre alle ore 17.00 in Sala Mons. Aldegheri alla Madonna del Popolo con la presenza dei docenti. Quest’anno ci sono delle novità interessanti sia per i corsi che per la quota di partecipazione agli stessi. Cerchiamo di essere sempre più attenti alle aspettative di chi frequenta con interesse le lezioni sulle varie discipline. Stiamo programmando delle serate molto interessanti che offriremo ai cittadini, con libero ingresso, il venerdì sera nell’atrio di BinarioZero, presso la stazione ferroviaria di Villafranca. Il 26 ottobre ci sarà la presentazione dell’ultimo libro del Prof. Leopardi dal titolo “Plagi”, la dietista Luisa Beltrame parlerà di diete e salute il 23 Novembre. Il 19 Ottobre il geologo e vulcanologo Dott. Enrico Serpelloni tratterà di terremoti in Pianura Padana. Lamberto Cimaretti, funzionario bancario affronterà il tema del risparmio di questi tempi, il giorno 9 Novembre. Riguardo le gite a novembre andremo in Nepal, a Dicembre nel Principato di Monaco e in Costa Azzurra e per Capodanno 3 giorni da favola in Istria per cominciare il 2013 alla grande.
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Salute & Sanità
A cura di Diego Cordioli
UROLOGIA
a cura del Dott. Pecoraro
Primario di Urologia presso l’Ospedale di Isola della Scala Specialista in Urologia
Ho mio padre molto anziano che ha il catetere vescicale da ormai 3 anni. Da alcuni mesi ha sempre infezione nell’urina e sebbene abbia assunto diversi antibiotici l’infezione ritorna in breve tempo. Però non ha disturbi. Che consigli mi può dare? Grazie, A.M.C., Castel D’azzano L’infezione urinaria in portatori di catetere a dimora, specialmente se è da lungo tempo, è una evenienza molto ma molto frequente. In tali casi si cerca di prevenire dette infezioni o sostituendo più spesso il catetere, oppure assumendo antibiotici anche per lunghi periodi o aumentando l’introito liquido o eseguendo lavaggi vescicali. Ma nonostante tutto ciò l’infezione può lo stesso recidivare. Si è cercato
di capire come si propaga l’infezione in questi pazienti e si è scoperto che ciò non avviene, al contrario di come si supponeva, attraverso il lume ossia l’interno del catetere, ma tra l’esterno del catetere e la parete dell’uretra dove si forma una specie di patina che intrappola e fa sviluppare i germi. E lì purtroppo l’antibiotico difficilmente può arrivare. Quindi ciò spiega perché, con i mezzi che abbiamo a disposizione
e di cui sopra ho fatto una sintesi, riusciamo a fare poco. Ma c’è da dire una cosa. Dette infezioni, etichettate oggi come batteri uria, non hanno rilevanza clinica nel senso che non comportano un danno per la salute del paziente. Ergo non è necessario trattare con antibiotici a meno di sintomi tipo cistite o febbre o urine particolarmente torbide, perché la presenza di microbi è un fatto possibile e frequente ma non
dannoso. Rimane utile introitare più liquidi perché così i germi verranno veicolati all’esterno attraverso l’urina, rimane utile tenere pulito il catetere e tutta l’area compresa attorno al meato uretrale. Quindi suo padre che non ha sintomi non ha necessità di assumere antibiotici. Da adottare invece gli altri accorgimenti su menzionati.
Per porre i vostri quesiti, potete scrivere direttamente al Dott. Pecoraro alla mail gpecoraro@ulss22.ven.it o alla redazione del giornale a redazione@ilgiornaledivillafranca.com
MEDICINA GERIATRICA
a cura del Dott. Garzotti
Dirigente Medico I° livello presso 1^ Geriatria O.C.M. Borgo Trento Responsabile di Struttura Semplice di Malattie Reumatiche dell’Anziano Specialista in Medicina Interna
Quella strana diarrea! Cari lettori, dopo la pausa estiva riprendiamo la nostra rubrica prendendo spunto da una email pervenutami recentemente. La signora L.P. mi riferiva la sua preoccupazione circa una diarrea liquida con dolori addominali e flatulenza, in assenza di febbre, che da circa venti giorni affliggeva sua madre. La visita al Pronto soccorso, dieci giorni prima, non aveva evidenziato nulla di particolare, nè dalla radiografia diretta dell’addome, nè dagli esami ematochimici. Per tale motivo era stato consigliato di assumere fermenti lattici e antidiarroici al bisogno. Il medico di famiglia aveva inoltre consigliato l’assunzione di antibiotici ad azione locale nell’intestino. Nonostante ciò la signora lamentava il peggioramento della diarrea e dei dolori addominali. La signora mi segnalava che la paziente era in terapia medica per ipertensione arteriosa e sindrome depressiva. Questo caso clinico mi permette di trattare una evenienza non rara in ambito geriatrico, una condizione che è importante conoscere e valutare e che talvolta porta a scelte terapeutiche sbagliate. Per quanto vi possa sembrare strano, per spiegare questo caso di diarrea partiremo con il parlare della stitichezza! Occorre premettere che la stipsi non è una malattia, bensì un sintomo e che l’American College of Gastroenterology definisce la stipsi come “una defecazione non soddisfacente, caratterizzata da evacuazioni non frequenti e/o
dal passaggio difficoltoso delle feci per almeno tre mesi”. Quali sono i criteri diagnostici che definiscono la stipsi (c.d. “criteri Roma III”)? 1) sforzo evacuativo; 2) feci dure; 3) sensazione di evacuazione incompleta; 4) sensazione di ostruzione e blocco ano-rettale; 5) necessita di lassativi o manovre manuali per aiutate l’evacuazione; 6) meno di tre evacuazioni la settimana. In conclusione si può definire un paziente stiptico quando sono presenti almeno due di questi criteri, per un tempo minimo almeno di tre mesi. In quanto consiste il peso epidemiologico del problema stipsi? I dati in nostro possesso evidenziano una prevalenza del 5% in occidente(se si utilizzano in senso stretto i criteri Roma III), che sale considerevolmente (20%) se si applica una valutazione soggettiva del significato di stipsi. E’ noto a tutti che ogni individuo ha un’idea assolutamente personale di stitichezza. C’è chi si definisce stiptico perché non scarica quotidianamente, mentre persone trovano normale scaricarsi una, due volte la settimana. Una grande parte della popolazione sfugge poi all’analisi perché in questo campo, purtroppo, è molto frequente l’autosomministrazione di farmaci. Altro aspetto da sottolineare è che il problema interessa soprattutto le femmine in un rapporto con i maschi di 3/1 e che si assiste ad un considerevole aumento della percentuale di persone affette da stipsi in
età geriatrica, con circa il 40-50% di individui anziani che utilizzano lassativi. Tali percentuali aumentano ancora di più in paziente istituzionalizzati(case di riposo, RSA, ospedali). Quali sono le cause più frequenti di stitichezza nell’anziano? 1) Uno stile di vita sedentario e scarso introito di liquidi e fibre nella dieta favoriscono la stipsi. 2)Patologie localizzate a livello dell’ultimo tratto intestinale quali: ragadi, emorroidi, prolasso rettale, rettocele anteriore, fistole ano-rettali, restringimenti del colon. 3)Malattie quali il diabete mellito, ipotiroidismo, iperparatiroidismo e ipocalcemia. 4)Patologie neurologiche e psichiatriche quali: cerebropatia vascolare, Morbo di Parkinson, demenza senile, sclerosi multipla, danni a carico del midollo spinale, ansia, depressione, psicosi. 5) Malattie più rare quali la sclerodermia e l’amiloidosi. 6) farmaci antiacidi, antispastici, antidepressivi, antistaminici, calcio antagonisti, diuretici, clonidina, antiparkinson, antipsicotici, oppioidi, antinfiammatori, ioni metallici(alluminio, calcio, ferro). Come diagnosticare la causa di stipsi? Tutto deve partire da una accurata anamnesi e da un attento esame clinico del paziente. Come già detto le cause di stipsi sono molte, alcune facilmente identificabili, altre più complesse e multifattoriali tali da necessitare un approccio multidisciplinare con il coinvolgimento del medico internista, del chirurgo ma a volte anche del dietista, del
fisiatra o dello psicologo. Solo dopo una attenta valutazione del medico si potrà considerare l’indicazione di approfondire le indagini con esami ematochimici e strumentali radiologici(radiografia convenzionale, clisma opaco), endoscopici (colonscopia) o esami funzionali quali la manometria ano-rettale, defecografia, tempo di espulsione del palloncino, valutazione del transito intestinale con marcatori radio opachi. Ma ora torniamo al caso clinico che ha richiesto questa introduzione e che potrà essere sviluppata anche nei prossimi articoli con pratici consigli di prevenzione ed indicazioni terapeutiche. Chi era il colpevole della diarrea? Ora è facile, la stitichezza! Ci troviamo infatti di fronte ad un caso di “diarrea paradossa” (overflow incontinence). Ecco il perché del titolo dell’articolo. La paziente presentava una diarrea causata dal materiale fecale liquido, non ancora concentrato dal colon, che passava attorno alle feci dure e compatte(fecaloma) e che mimava una diarrea. Il trattamento sintomatico con antidiarroici aveva acuito il problema della signora peggiorandone l’incontinenza e aumentando i dolori addominali. Dopo la visita non è stato facile far accettare alla paziente la necessità di sottoporsi a clisteri evacuativi e lassativi in corso di diarrea. Il trattamento consigliato ha avuto un esito positivo. Nel prossimo articolo cercherò di dare alcuni consigli utili e pratici su come affrontare il problema stipsi.
Per porre i vostri quesiti, potete scrivete direttamente al Dott. Garzotti alla mail paolo.garzotti@email.it o alla redazione del giornale a redazione@ilgiornaledivillafranca.com
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Sociale
Gli anziani. Perché siamo insensibili ai loro bisogni? La terza età, tra problematiche, richieste e necessità davanti alle quali spesso l’amministrazione villafranchese sembra essere sorda quelle della gelateria TOPuno, che erano state messe dal proprietario precedente e che servivano a Alcuni giorni fa sono stato con- tutti o per sostare o per mangiare tattato da alcuni nostri anziani un gelato. A noi risulta che il coche frequentano anche il CIRI- mune impose di toglierle, ma l’alCUPE perché avevano delle cose lora proprietario decise di tenerda dirmi. Sono andato da loro con le di propria iniziativa. Ora, se le curiosità, per sentire di cosa vole- uniche panchine di tutto il Corso vano parlarmi e quando mi hanno Vittorio Emanuele sono queste e accolto, ho trovato persone che sono a rischio di estinzione, dobcome i miei genitori che mi hanno biamo porci una domanda: è posritenuto al pari di un figlio. Non sibile che non riusciamo a capire vedevano l’ora di manifestarmi le che i nostri vecchi hanno bisogno loro richieste perché non hanno di avere una panchina per riposatrovato nell’amministrazione del- re durante la loro magari unica le risposte. Ve ne riporto alcune. passeggiata giornaliera? Possibile I nostri vecchi, ora che c’è caldo,, che pur avendo un assessorato escono di casa o nelle prime ore che si occupa di cultura e delle della mattinata o nelle ore pome- problematiche sociali non si posridiane meno calde; lo facciamo sa avere un occhio di riguardo a anche noi dato che la calura in queste necessità? Non sono poquesti mesi è notevole, anche se che le persone anziane del nostro la situazione non è troppo diversa paese! I loro bisogni sono davanti nelle altre stagioni, giacché gli an- agli occhi di tutti, ma nell’amminiziani e i bambini sono i più esposti strazione sembra che nessuno se agli sbalzi termici. La prima cosa ne renda conto.Vi portiamo un alche mi hanno detto è questa: nella tro esempio: non tanto tempo fa nostra piazza, che per noi villa- c’erano, nel comune buon senso, i franchesi è Corso Vittorio Ema- gabinetti pubblici. Ora si trovano, nuele, non esiste nessun posto tanto per fare un esempio, nelle dove fermarsi a riposare dopo stazioni di servizio delle autoaver fatto una passeggiata. Le uni- strade. I nostri anziani, se hanno che panchine dove sedersi sono un bisogno fisico, sono costretti di Giorgio Negrini
a entrare in un bar e chiedere, tanto per non essere scortesi, un caffè per poter andare in bagno. Il caffè, che è il minimo tra le consumazioni previste, resta tante volte imbevuto proprio perché non è che lo si voglia davvero bere, però è necessario per soddisfare altre esigenze. Altro esempio. Sembra finalmente, che, dopo le tante nostre segnalazioni attraverso i nostri articoli precedenti sul degrado dei giardini pubblici, si sia deciso di risistemarli. In questo caso si potrebbe ipotizzare, visto che le elezioni amministrative sono alle porte, che il rinnovamento dei giardini sarà celere. Voi ci credete? Come abbiamo ben visto, tutti i lavori che si iniziano non sono mai portati a termine nei tempi previsti, sempre che siano portati a compimento. Altro esempio: avete mai provato a guardare sulle strisce pedonali come attraversano i nostri anziani e come attraversiamo la strada tutti noi? Loro aspettano che non passi più nessuna macchina o camion e poi cercano di attraversare velocemente, per quello che possono, per arrivare fino a metà strada. E poi si fermano per aspettare che dall’altra parte ci sia
un “buco” per passare. Non è che ci sia per terra magari una scritta “rallentare”; nossignore e anzi se c’è un cartello al lato della strada è quasi sempre ben nascosto. Altri esempi ce ne sarebbero a iosa, ma a noi preme mettere in risalto un pensiero: noi, che stiamo leggendo, abbiamo avuto dei genitori. Loro due assieme, hanno dato vita a qualcosa che nel corso del tempo è diventata importante tanto quanto lo sono stati loro. Se noi leggiamo e facciamo leggere questo ai i nostri figli, dobbiamo solo pensare che se non ci fossero sta-
ti loro, noi non avremmo potuto fare niente perché non ci saremmo mai stati. Noi, che vogliamo che i nostri figli siano migliori di quello che siamo noi, dobbiamo solo dire grazie ai nostri genitori anziani e appunto per questa ragione, prima di pensare che molte volte siano solo un peso, pensiamo che, ringraziando Dio, loro ci sono stati. E ci auguriamo che chi ha la possibilità di impegnarsi con le risorse economiche e la pianificazione urbanistica, come l’amministrazione, dia il proprio contributo.
ASSOCIAZIONI Numerose persone nelle nostre case hanno ricevuto del sangue da donatori anonimi che è servito loro per vivere. Nei nostri ospedali c’è un’emergenza che non finisce mai di essere tale: è l’emergenza del sangue. C’è n’è bisogno nel pronto soccorso, nelle sale operatorie, in corsia. Serve a salvare la vita delle persone o semplicemente a curarle come si deve. L’emergenza è continua ma noi ce ne dimentichiamo spesso anche grazie alla presenza dei numerosi donatori che periodicamente e gratuitamente donano una parte del loro sangue per salvare la vita di numerose persone. Oggi, da una donazione di sangue si ottengono globuli rossi concentrati, piastrine, plasma e altri emoderivati che possono essere di aiuto a più ammalati, affetti da differenti patologie; una sola ora del nostro tempo, dedicata a una sola donazione, può migliorare la vita a più persone. Questo atto d’amore viene spesso dimenticato per un’infondata paura dell’ago e per la non consuetudine agli esami preventivi per la propria salute; la donazione è utile per il ricevente ma anche per il donatore, perché con le analisi di legge effettuate ad ogni donazione (gruppo sanguigno, emocromo, test per epatite b e c, hiv, ecc...), il donatore viene sottoposto ad un check-up gratuito, come se fosse stato ordinato dal proprio medico curante.Anche vincere la paura del medico, dell’ospedale non è un beneficio da poco: i donatori, con i loro incontri periodici, prendono confidenza con tutti quei camici bianchi che, di solito, incutono un certo timore e, in caso di necessità, sanno muoversi con meno difficoltà nei meandri ospedalieri. Per poter superare lo scoglio dell’indecisione occorre creare una “rete di simpatie”. Questa “rete” deve combattere per prima cosa il concetto che ci siano delle persone “preposte” a donare il sangue pagate o non pagate; FIDAS procura il sangue gratuitamente. Le scuole sono il mezzo ideale per iniziare questo percorso di condivisione culturale; l’incontro con singole classi facilita il dialogo e permette di affrontare e discutere il problema in modo meno formale dando, di sicuro, risultati migliori. Non sempre ciò è possibile perché ci sono tante altre esigenze nelle scuole, e allora ci si trova nell’aula magna. Si può sempre migliorare, ma va bene anche così e i risultati si vedono. A Villafranca il collegamento con gli Istituti superiori e con le scuole è ottimo; abbiamo dirigenti e docenti molto sensibili al problema, spesso perché sono anche donatori e donatrici di sangue. I bambini delle classi elementari, di solito tornano a casa e ne parlano con i loro genitori ed è a questo punto che la “rete” inizia il proprio cammino. Dovremmo noi genitori, noi nonni, impegnarci di più per ampliare questa “rete di simpatie” a gruppi di amici, ad altre associazioni e naturalmente ai più giovani. C’è uno slogan “ donare il sangue… ti fa sentire un eroe!”. E’ un bellissimo pensiero questo, soprattutto per i giovani, perché fa sentire loro di essere parte di qualcosa di importante, che proprio per la loro giovane età, potrebbe diventare il viatico per una buona vita futura. Per informazioni è possibile chiamare il Servizio Trasfusionale di Bussolengo tel 045 -6712256 O il presidente della sezione Fidas di Villafranca, Silvano Troiani tel. 3469652836
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Benessere & Relax
AAAcura didi Diego Cordioli cura cura del Diego Centro Cordioli Olistico IL SOFFIO
CENTRO OLISTICO IL SOFFIO
CENTRO OLISTICO
Il Centro Olistico Il Soffio si trova in Corso Garibaldi, 91 a Villafranca, vicino alla stazione FS. Tutte le informazioni sul sito: www.centroilsoffio.it Infoline: 349 4567903 laura@centroilsoffio.it
Il Centro offre percorsi di meditazione, yoga, biodanza, metodo Rio Abierto, trattamenti e seminari Reiki, seminari e workshop per la ricerca interiore e le relazioni, consulenza individuale e di coppia, elaborazione del lutto, visite omeopatiche, cene, creatività, serate esperienziali. Ospita le attività dell’Associazione OLOS - LA SCIENZA DELLA MEDITAZIONE e da ottobre la Scuola di Counseling Transpersonale EST – Essential Teaching School (serata di presentazione della scuola martedì 11 settembre p.v. ore 20:30).
MITICI PERCORSI MITICI PERCORSI si sviluppa attraverso 3 proposte: La Danza delle Dee, La Danza dell’Olimpo e Mitiche relazioni, in cui gli archetipi vengono esplorati attraverso tecniche introspettive e dinamiche, quali la visualizzazione, la danza, la meditazione, i giochi di ruolo e l’espressione creativa. La Danza delle Dee. Un viaggio nel femminile per Uomini e Donne Venerdì 21/09 ore 18:00 -22:30 La Danza dell’Olimpo. Un viaggio nelle relazioni attraverso il mito Domenica 21/10 2012 ore 9:00 -18:00 Mitiche relazioni – Serata esperienziale Venerdì 12 ottobre 2012 ore 20:30 - 22:30
CENTRO OLISTICO
LE CONDUTTRICI: Renata D’Amico, scrittrice e counselor relazionale, Reiki Master. Laura Belligoli, pedagogista, mediatrice familiare, Reiki Master. INFOLINE 349 4567903 – laura@centroilsoffio.it
METODO RIO ABIERTO Rio Abierto significa “fiume aperto”. È un sistema di lavoro che si struttura attraverso il movimento con la musica e mira ad integrare Corpo-Mente-Emozioni-Spirito Rio Abierto si fa scalzi e in cerchio, per migliorare la sensazione di connessione con Madre Terra e facilitare lo scarico di tensioni fisiche e stress mentale. Lo scopo è di portare il partecipante a sperimentare nuove posture e con esse una nuova percezione di sé.
FESTIVAL SCOPRIRE LA MEDITAZIONE
30.09.12
COLONIE DI BORGHETTO, VALEGGIO SUL MINCIO (VR) 9:30-10:00 Benvenuto e presentazione 10:15-11:15 Meditazione del Chakra del Cuore
Serate esperienziali gratuite presso il Centro IL SOFFIO: mercoledì 12 e 19 settembre ore 20:30 Conduce: Chiara Scalfo 349 6493710
11:30-12:30 Presentazione del corso Learning Love 12:45-14:00 Pausa pranzo 14:15-15:15 SALA 1: Giochiamo con la musica e il colore SALA 2: Meditazione Nadabrahma 15:30- 16:30 SALA 1: Meditazione Nataraj SALA 2: Meditazione Chakra Sounds 16:45-17:45 Meditazione Kundalini 18:00-19:00 Meditazione Vipassana 19:15-20:15 Aperitivo OlosGiovani + pausa cena 20:30-23:30 Trance Dance
INFOLINE: Laura 349 4567903 - Oriana 333 5640070
BIODANZA
YOGA Il corso prevede l’insegnamento di esercizi e semplici posture (asana) per stendere la muscolatura e liberare la respirazione (pranayama). Verranno proposte varie tecniche di rilassamento, dando importanza all’ascolto e alla consapevolezza, per trovare un equilibrio interiore e andare verso la realizzazione della nostra vera natura. Serate esperienziali gratuite presso il Centro IL SOFFIO: martedì 18 e 25 settembre ore 20:00 Inizio corso: martedì 9 ottobre ore 20:00 - 21:30 Conduce: Tosho Maurizio Padovani 348 2608250 - toshocaffe@yahoo.it
COACHING & COUNSELING
Creata da Rolando Toro, di origine Cileno, psicologo, antropologo e poeta, la Biodanza è un sistema di esercizi studiati per favorire l’integrazione personale e l’incontro umano, basato su esperienze indotte dalla musica, dall’emozione e dal movimento/danza. Si fa in gruppo e non è necessario saper danzare, ma solo avere tanta voglia di divertirsi e di riscoprire la “Gioia di Vivere”. Serate esperienziali gratuite: giovedì 13 e 20 settembre ore 20:30 Inizio corso: giovedì 27 settembre ore 20:30 - 22:30 INFOLINE: Cecilia Francisconi 333 1715424
Dott.ssa Rosella Egione - Professional Coach Tecniche Integrate per la Crescita e lo Sviluppo Personale e Professionale Informazioni al 349 2866139 A Verona in Via Magellano 8 e a Villafranca presso il Centro Olistico IL SOFFIO Le competenze da affinare per ridare forma ad un’epoca che sembra smarrita sono legate alla creatività, alla fantasia, alla lungimiranza, all’osservazione, all’intuizione, all’auto-imprenditorialità. Dobbiamo SVEGLIARCI dal torpore di questa attesa frustrante e debilitante e DANZARE con l’incertezza! Servono coraggio e fiducia, energia e determinazione, allenamento e azione. Vieni ad allenarti con il “PROGETTO ACQUERELLO” per dipingere il tuo futuro! Laboratori di Coaching e Orientamento al Lavoro per giovani e adulti con la tecnica del coaching. Verona,Via Magellano 8 ogni Lunedì dalle 17:00 alle 18:30 Villafranca presso il “Centro IL SOFFIO: ” in programmazione in Ottobre/Dicembre 2012
Ambiente
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A cura di Luigi Facincani
Educazione ambientale al Grest Madonna del Popolo I ragazzi del Grest Madonna del Popolo contribuiscono a valorizzare la biodiversità nel loro ambiente di Matteo Melotti
Non avviene molto spesso che associazioni che operano in ambiti diversi nella nostra comunità villafranchese riescano a collaborare anche per piccoli e semplici progetti. Da tre anni il Grest estivo della parrocchia Madonna del Popolo e l’associazione WWF SudOvest Veronese hanno iniziato una proficua collaborazione. Lo scopo di tale attività è quello di unire ai vari aspetti ludici ed educativi che caratterizzano il ben organizzato Grest parrocchiale anche l’educazione ambientale dei ragazzi che lo frequentano. Attraverso un confronto tra le attivissime animatrici della Madonna del Popolo e alcuni volontari del WWF si è stabilito che un gruppo di ragazzi avrebbe svolto due diverse attività. La prima ha previsto una sorta di laboratorio di falegnameria durante il quale i ragazzi hanno costruito oggetti utili a favorire la presenza di alcuni animali tipici del territorio nei nostri giardini pubblici e privati. Nel primo anno sono stati costruiti numerosi nidi artificiali in legno per gli uccelli, che sono stati poi posizionati dai ragazzi stessi nei giardini intorno alla chiesa e in parte sono stati donati al WWF che ha provveduto a sistemarli nella vicina oasi della Bora o dove veniva richiesto. Nel secondo anno i ragazzi si sono cimentati nella costruzione di nidi per pipistrelli, animali molto utili in natura anche perché grandi divoratori di insetti e quindi anche di zanzare. Anche in questo caso i nidi costruiti sono stati in parte posizionati dai ragazzi in alcuni luoghi vicini alle loro case ed una parte sono stati donati per favorire la presenza di questi utilissimi animali in alcuni ambienti naturali del nostro territorio. Questo lavoro ha permesso ai partecipanti al Grest di mettersi alla prova come piccoli falegnami ma soprattutto li ha aiutati a conoscere e riflettere riguardo alla complessità e alla ricchezza del nostro ambiente naturale. La seconda attività, di grande utilità per la comunità di Villafranca e che prosegue con costanza da tre anni (quest’anno per motivi organizzativi non si è riusciti a fare un altro laboratorio di falegnameria legato alla natura), consiste nella pulizia e nell’irrigazione della piccola ma
diversificata siepe che il WWF ha messo a dimora alcuni anni fa, in prossimità delle piscine comunali. Tale siepe caratterizzata da esemplari di specie autoctone (Bagolaro, Biancospino, Sanguinella, Olmo campestre...) ha due grossi nemici che ne rallentano e ne mettono a repentaglio la crescita: la mancanza d’acqua e la maleducazione di alcune persone che transitano da quelle parti. Il luogo dove sono state posizionate le piante non è raggiunto dall’irrigazione e nelle vicinanze non vi è una fontanella e quindi la siepe è mantenuta in vita solo grazie all’opera di volontari che, prelevando qualche secchio di acqua dal Tione, riescono ad irrigarla a sufficienza. E grazie anche all’aiuto dei ragazzi del Grest Madonna del Popolo. Purtroppo alcuni cittadini non manifestano rispetto per la cosa pubblica e per l’ambiente e quando camminano nei parchi e nei giardini gettano per terra carte, lattine, bottiglie di vetro e tante altre cose. Il gruppo di ragazzi del Grest, con le animatrici, hanno dato un contributo importantissimo per la crescita e l’abbellimento del nostro paesaggio ripulendo costantemente questo piccolo ma importante spazio. Due volte alla settimana partiva dal piazzale antistante la chiesa della Madonna del Popolo un gruppo di volenterosi ar-
mati di guanti, secchi e sacchetti e dopo avere fatto una breve, ma calda passeggiata fino alle piscine, hanno innaffiato le piante e pulito quello che altri maleducati avevano lasciato per terra. Adesso il Grest è finito e la siepe è ancora lì, anche grazie ai ragazzi ed alle animatrici, e confidiamo che questa collaborazione possa continuare anche il prossimo anno. L’educazione delle nuove e future generazioni potrà permettere il mantenimento di questa piccola siepe e contribuire al miglioramento del nostro ambiente che non è altro che la nostra grande casa comune.
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Sport Villafranchese
A cura di Elisa Zanola
Perchè tutto al calcio? E gli altri sport? Gli sport ”minori” hanno un indotto di ragazzi 10 volte superiore al calcio; ma perché l’amministrazione di Villafranca non è attenta a questo aspetto?
analizzare questa frase: chi gioca a calcio gioca sull’erba; si sa che il campo di gioco meglio è tenuto, meglio corre la palla. Ora, E’ inconcepibile che una socie- e questo è l’assurdo, chi gioca tà sportiva come il Centro Spor- a rugby sa benissimo che se il tivo di Villafranca, che raggruppa manto è buono, la propria e l’almolte altre società, ponga il veto trui incolumità viene salvaguardi svolgere la propria attività a data. Chi gioca a calcio fa “ enun’altra società . trate e scivolate” con i tacchetti Motivo? Riportiamo testual- delle scarpe da calcio che rovimente il fax inviato alla West Ve- nano l’erba; chi gioca a rugby sa rona Rugby, società di Villafranca, benissimo che queste “entrate” nata 8 anni fa: “…tale decisione sono vietatissime dal regolamenè stata intrapresa per salvaguar- to, pena l’espulsione. Il calcio e il dare il manto erboso e la relativa rugby hanno ambedue “il contatmanutenzione”. Cerchiamo di to”; cadere e anzi tirarsi giù è la di Giorgio Negrini
normalità, e quindi chi non tiene il campo in perfette condizioni è ben consapevole che la propria integrità è in pericolo. Questa giustificazione inviata pochi giorni fa, è talmente inconcepibile che se la vogliamo paragonare ad altri sport, sarebbe come dire che chi gioca a basket non può giocare, perché quando si trova nella palestra, vede le linee del gioco del volley e quindi farebbe confusione. Ci sarebbero tante altre motivazioni per far capire l’assurdità di questa decisione, ma quello che ci preme far notare è come
si è giunti a questo dato di fatto. Riepiloghiamo: la prima squadra di rugby, nel campionato scorso, si allenava sul campo di calcio dato in uso alla Polisportiva San Giorgio; fino a circa quattro mesi fa, gli accordi con il Centro Sportivo di Villafranca, erano che si sarebbe continuato congiuntamente anche quest’anno. Addirittura era stato organizzato dalla West Verona Rugby, un torneo estivo a più squadre con società limitrofe e anche da fuori provincia, nel mese di giugno, da svolgersi a Villafranca. A fronte di questo voltafaccia, la società è stata costretta, in fretta e furia, a ricorrere ai campi di Sommacampagna e di Sona. E inoltre è stata costretta a domandare, per l’attività dell’anno prossimo, il campo sportivo della Glaxo, che si trova alla “spianà” di Verona. L’unico rugby che rimane a Villafranca è il Minirugby con la Polisportiva San Giorgio, under10 e under12. Questo, secondo il nostro parere, è inconcepibile! La domanda di riconferma, come prassi ormai da 8 anni, era stata inoltrata all’Assessore allo Sport e al Centro Sportivo di Villafranca nel mese di Aprile 2012; addirittura il mese di Maggio 2012 all’Amministrazione Comunale era stata inoltrata la domanda di utilizzo di gazebo per il torneo di Giugno. Andava tutto a meraviglia, tanto che per la stagione sportiva 2012-2013 era stato addirittura richiesto il preventivo di spesa alla West Verona
Lovers PQ Quaderni: passione e abnegazione Anche quest’anno la squadra di calcio a 7 della Polisportiva Quaderni “LoversPQ” si conferma al vertice della categoria “Eccellenza” UISP, l’associazione sportiva che ha l’obiettivo di estendere il diritto allo sport a tutti i cittadini (Unione Italiana Sport Per tutti, www.uispverona.it). Dopo i successi della scorsa stagione i LoversPQ hanno chiuso l’annata calcistica con una strepitosa TRIPLETTA conquistata a suon di titoli: campionato, supercoppa e campionato provinciale. In pratica la squadra di Mister Turrina Gino ha sbaragliato la coriacea concorrenza vincendo tutti i titoli in palio. A completare la trionfale stagione anche il titolo di miglior realizzatore conquistato dalla Michele Tesini e un ottimo piazzamento nella classifica disciplina. Abnegazione calcistica coniugata a qualità tecniche sono state le armi vincenti messe in campo dalla compagine neroverde. Appuntamento alla prossima stagione dove i LOVERSPQ dovranno difendere lo scudetto di campioni provinciali 2011/12 cucito sulla maglia.
Rugby. Il 30 Giugno 2012 arriva il fax che dice: “A causa dell’erba non si fa più niente, anzi i campi di gioco sono utilizzati esclusivamente dalle squadre di calcio.” La vicenda ci obbliga a fare alcune riflessioni: Lo sport del rugby è lo sport dove in assoluto, la correttezza verso l’avversario e verso se stessi, raggiunge livelli talmente alti, che non c’è paragone in nessun altro sport. Il rugby unisce e non divide; provate a vedere se ricordate “risse” riportate dalla tv , che su questi episodi, le emittenti si divertono a cercare. Alla fine di ogni partita i giocatori si abbracciano, qualsiasi sia stato il risultato del gioco. Non c’è sicuramente bisogno di aggiungere altro e anzi se volete veramente capire “l’anima” di questo gioco, vi invitiamo a vedere il film “Invictus” su Nelson Mandela e sulla rinascita di una nazione come il Sud Africa. Ora: chiediamo con forza all’Amministrazione di Villafranca, di rivedere al più presto questa decisione, perché altrimenti i paesi limitrofi come Sommacampagna e Sona sono lì ad aspettare che per l’annata sportiva 2012-2013, centinaia di nostri ragazzi, vadano da loro ad allenarsi e a giocare sui loro campi e inoltre che per il futuro, prima di prendere decisioni così importanti, si interpellino tutti i soggetti.
Aziende
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PUBLIREDAZIONALE
DAL 27 AGOSTO 2012 IN ITALIA IL FOTOVOLTAICO HA SUBITO UNA SVOLTA RADICALE: 5° CONTO ENERGIA IN SOSTANZA, LA MAGGIOR PARTE DEGLI OPERATORI DEL SETTORE HA ETICHETTATO IL NUOVO SISTEMA INCENTIVANTE COME DIMEZZAMENTO DEGLI INCENTIVI PERCEPITI.
Questa interpretazione è vera se viene valutato il solo ritorno economico e speculativo dell’incentivazione. Andando ad analizzare più in dettaglio quanto dice il nuovo decreto, riusciamo invece a recepire un fondo di spirito ecologico. In poche parole viene incentivato maggiormente l’autoconsumo dell’energia prodotta, tendendo invece a ridurre drasticamente i soldi percepiti in virtù della sola produzione e successiva vendita in rete, anche sotto forma di scambio sul posto. I contributi si dividono così in tariffa omnicomprensiva e premio sull’autoconsumo. In pratica, consumando in tempo reale l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, si ottiene contemporaneamente un contributo in denaro, al quale va sommato il risparmio ottenuto dal mancato consumo di energia dalla rete elettrica. La rimanente energia viene ripagata a poco più del reale prezzo di mercato, se riversata in rete. A questo punto diventa obbligatorio valutare accuratamente la potenza dell’impianto fotovoltaico in relazione ai consumi elettrici, non solo sotto l’aspetto quantitativo ma anche in base alla distribuzione temporale dei consumi e della produzione di energia. POLATO impianti, grazie alla pluriennale esperienza nel campo fotovoltaico è in grado di valutare tutti i parametri che concorrono all’installazione dell’impianto fotovoltaico a misura della vostra esigenza. Utilizzando sistemi di supervisione dei consumi, si riesce ad ottenere il miglior abbinamento tra esigenze di consumo elettrico e disponibilità di energia fotovoltaica.Vengono proposte soluzioni con utilizzo di pompe di calore, fornelli ad induzione, impianti ad irraggiamento ad infrarossi, e quanto di meglio proposto dalle più moderne tecnologie. Il tutto mantenendo sempre il timone puntato sull’obiettivo del risparmio energetico ed economico, al fine di ottenere degli utili oltre che un abbattimento dei consumi.
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Fatti & Misfatti
Abbiamo tutti perso una strada! di Lido Cordioli
PUBBLIREDAZIONALE
Mi chiamo Lido e da 80 anni faccio l’agricoltore alle Volpare. Mi piacerebbe che veniste a conoscenza di un fatto che mi è successo. Nel 2001 all’asta di Verona ho acquistato un pezzo di terra in località Morando, che si trova tra via Luigi Fantoni, che va a Quaderni, e via Mantova, quella che entra dal distributore di metano e che arriva alle Volpare. Dopo 7 anni dall’acquisto sono riuscito a dividere la mia proprietà da quella degli eredi del precedente proprietario. Ho potuto fare questa divisione perché consultando l’Ufficio Tecnico di Villafranca, ho saputo che esisteva una strada comunale detta “per Pizzoletta”, che mi consentiva di accedere alla parte del mio fondo. L’iter burocratico è iniziato il 16 gennaio 2008 quando il funzionario Dott.ssa Leoni dell’ufficio tecnico mi chiedeva copia di: atto di acquisizione della proprietà, rogito, atto notarile e planimetria catastale al fine di valutare l’assetto giuridico dell’area, per il ripristino della strada. Nei verbali della Polizia municipale redatti in data 25 settembre e 20 ottobre 2008 sono registrate tutte le informazioni relative a questa strada che dopo i primi 100 metri dall’imbocco della strada Fantoni si ferma all’improvviso perché sono stati piantati degli alberi di Kiwi negli anni 1997/1998. Il 21 agosto 2008 l’Istruttore Tecnico Voltolini certificava l’esistenza della strada. Con una raccomandata del 23 dicembre 2008 venivo invitato ad un incontro con il Sindaco perché “era stata segnalata all’Amministrazione Comunale la scomparsa del tracciato della strada denominata per Pizzoletta, mediante l’occupazione da parte dei terreni confinanti e la necessità del suo ripristino.” Durante questo incontro ricevetti ampie garanzie sul ripristino di detta strada, tanto che il 5 marzo 2009 mi si comunicava che la strada era individuata correttamente sulle mappe catastali e che sarebbero stati stabiliti gli esatti confini della strada mediante l’incarico all’Agenzia del Territorio Ufficio Provinciale di Verona Servizio Catasto. Sembrava fatta, anche perché la raccomandata proveniva dall’Ufficio Tecnico di Villafranca. In data 3 giugno 2009, inoltravo al Dirigente dell’Area Tecnica e al Comune di Villafranca una nota in cui comunicavo la mia disponibilità ad effettuare a mia cura le spese di riconfinazione. E qui incomincia la storia infinita che mi ha portato a scrivere questa lettera. Ricevo in data 10 giugno 2009 dal Dirigente dell’Area Tecnica di Villafranca una lettera che dice: “in merito alla sua proposta del 3/06/2009 è possibile dare parere favorevole con le seguenti precisazioni: preliminarmente è necessario verificare la storia catastale della strada: infatti, pur essendo inserita nell’elenco strade comunali del 1865, a seguito dell’osservazione presentata, sussistono dubbi sull’origine catastale della stessa; presentato l’eventuale riscontro positivo all’esistenza catastale della strada, l’ufficio provvederà ad ordinare ai proprietari confinanti il ripristino nonché, contestualmente, a comunicare data e ora del sopralluogo al fine di verificare l’ottemperanza, ovvero, in caso contrario, ad individuare i confini, che saranno collaudati dall’Agenzia del Territorio Servizio Catasto”.A dicembre 2008 il Sindaco mi aveva detto che era tutto a posto e che la cosa si sarebbe sistemata nell’arco di 15 giorni; a marzo 2009 mi ero reso disponibile a mie spese al ripristino della strada e dopo sei mesi si ricomincia tutto da capo? Cosa è successo in questi mesi? Come mai la strada viene ancora messa in discussione dopo che un anno fa mi era stato comunicato che esisteva nel catasto del 1865 e in quello del 1967? Così il 26 giugno 2009, presento al Comune di Villafranca una perizia di un mio tecnico di fiducia, con le verifiche catastali dell’esistenza dal 1865 della “strada Comunale che conduce a Pizzoletta”, con relative mappe catastali. Il 10 dicembre 2009 il Comune di Villafranca chiama tutti e sette i proprietari per una “proposta di componimento per il ripristino della strada, previa declassazione a patrimonio disponibile e pagamento del giusto prezzo desunto da altrettale perizia giurata di stima”. Che in parole povere significa giusto prezzo di stima. La faccenda si chiarisce perché la stima fatta dal CTU è, sentite sentite, 400.000 euro da dividersi in sette per il ripristino della strada. Ora uno si domanda: per prima cosa, una strada comunale non è di proprietà del Comune? Tutte quelle strade sterrate che corrono attraverso i campi di chi sono? Quanti soldi spende il comune per mantenerle efficienti? Ma queste e altre considerazioni me le tengo per dopo perché in data 30 maggio 2011 ricevo una raccomandata dal Segretario Generale F.F. in cui sintetizzando le conclusioni si dice che “da decine e decine di anni la strada comunale esiste solo sulla carta ma di fatto ha perso la sua connotazione di strada comunale per la mancanza di uno dei presupposti fondamentali e indispensabili per il mantenimento di tale connotazione, che è l’idoneità a soddisfare l’interesse della collettività all’uso pubblico. Venendo meno tale requisito, la strada comunale perde la sua connotazione ancorché permanga la sua indicazione “sulla carta”. Distinti saluti.” Macché distinti saluti! I saluti li dovresti fare a tutti i villafranchesi; già, perché quella strada te la sei fatta “fregare” tu, Comune di Villafranca. Quella strada non è mia ma di tutti i cittadini di Pradelle, di Pizzoletta, di Quaderni, di Rosegaferro, di Villafranca che avrebbero il diritto di passarci sopra. Dovevi essere tu, Comune, che imponevi di toglierle, quando erano state piantate, le 83 piante di kiwi che sono le testate dei filari, che invadono la strada. Lo sapete quante piante ci sono nella piantagione? La bellezza di 2535 piante: le ho contate. Cosa costa a te, Comune, farne rimuovere 83? Ora quella strada è di tutti i villafranchesi; ci potrebbero passare papà e mamme con i propri figli, magari in bicicletta senza dover fare il giro dell’oca per una passeggiata; potrebbe essere una strada per i ciclisti della domenica o addirittura, domani, un percorso per una pista ciclabile; potrebbe essere una strada che potrebbe servire per i mezzi agricoli e per tutti quelli che lavorano i campi. Capisco perché sia diventato così difficile comporre questa vertenza e pare che il sindaco faccia le riunioni con tutti i proprietari senza invitarmi; 60.000 euro a testa fanno sì che una strada diventi improvvisamente, come ha scritto? Ah sì, “ poco interessante per la comunità” , perché si fa pagare ad altri quello che dovrebbe essere un compito suo: l’interesse per ogni cittadino del suo paese. Mi viene da chiedermi, anche se non so ancora come andrà a finire questa vicenda: se chi ha il potere può decidere il da farsi, cosa potrà succedere domani a voi che state leggendo?
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“El Cavalin, la tersa squadra de fubal” Cari amici, care amiche, ben ritrovati, dopo la pausa estiva rieccoci qui e questa volta non sarà un personaggio a riportarci nella “Villafranca de na’ ‘olta” ma un intero gruppo, una squadra di “fubal”, quella del Cavallino. La sua storia ve la lascio raccontare dall’amico Antonio Modena del casato dei “Ciocolo”, soprannominato “Vento”, che dopo aver trascorso alcuni anni della sua giovinezza a Villafranca si è tanto innamorato del nostro paese da non poter fare a meno di seguirne le vicende, anche a distanza di più di mezzo secolo, grazie agli amici di allora con cui tiene regolari contatti e, perchè no, grazie anche al nostro giornale di cui è un affezionato lettore. Antonio Modena, classe 1931, nasce a Sona dove vive sino al 14 maggio 1945 quando, perduta la mamma in un tragico incidente, viene ospitato dai parenti di Villafranca. Rimane con loro qualche anno, poi segue il padre, trasferito per lavoro, a Perugia (dove anche lui trova impiego e dove vive tuttora) ma si porta dietro la nostalgia per il nostro paese e l’amore per il calcio, passione di tutta la sua vita, prima come giocatore e poi come dirigente. Ecco quello che ci ha scritto di quando viveva a Villafranca: “Anni 45-47, a guerra appena finita, la nostra generazione (41-46) si trovava a sbrindolar, specie nel periodo di chiusura delle scuole. Ci radunavamo nella Fossa del Castel, lato Mulin de Pissighela, per giocare al fubal. I pali delle porte erano due sassi o alcune magliette. Eravamo tutti giocatori e tutti arbitri nel senso che le decisioni venivano prese collegialmente salvo quella del proprietario del pallone che era legge, altrimenti smetteva di giocare e si portava via l’unico pallone. In lunghezza il campetto era accettabile ma era talmente stretto da non poter tirare i calci d’angolo per cui si suppliva con la regola, ogni tre corner un rigore. L’altezza della porta poi veniva giudicata ad occhio, in base all’altezza del portiere, normalmente el più strasso o el pì grosso. Nacque una squadra formata da: Cesare Franchini (el pì bon de tuti), Mirko Beghini, Domenico ed Enzo Tumicioli ( Paniga), il sottoscritto, Giulio Porta, Emilio Fasoli, Marcello Zago, Benvenuto Bellesini (Galineta), Nerino de Santi, Fumagalli (Bardella) e Begalli (Tano di Corte Custoza), Sganzerla (el Mantoan dei Singali), Luigi Martinelli Junior ( el Cischia) e altri. Si andava a giocare nei paesi vicini: Sommacampagna, Valeggio, Pizzoletta. La squadra prese il nome di Il Cavallino in quanto Luigi Riccadonna, titolare dell’omonima locanda, ci comperò al mercato 15 magliette uguali a righe trasversali. Per i calzolcini e le scarpe si usava quello che c’era: braghe curte, scarponi invernali, sgalmare, scarpe de la festa. Gli allenamenti: tutti i giorni al castel, da le do fin che no vegnea scuro. Eravamo la terza suadra di Villafranca. I nostri idoli di allora erano: Prima squadra, Giuseppe Martari (Tepesto, portiere dalle plastiche parate, alto 1,65 aveva l’agilità di un gatto e se il tiro era troppo centrale si spostava di lato per poi volare a prendere la palla), Angelo Negrini (el maestro Fumo), Franco Martinelli, i fratelli Franco e Rico Tosoni, i fratelli Livio e Cecè Massagrande e i fratelli Ana, Valerio, Mileno e Roberto Bellesini. Seconda squadra, categoria ragazzi: Carlesso (Manaca), Albertini (Ciccio Bello), Nando Dalfini (el Ciareto), Romano Avanzi, Rico Tosoni, altri e Cecè (de staforo parchè l’era fora età ma talmente brao da no poderlo lasar a casa). Questa squadra si classificò al secondo posto nel Campionato italiano, battuta in finale dal Venezia di Renosto (detto Toceto che a 17 anni aveva già debuttato in serie A). Nella partita decisiva si partì dal Caffè Fantoni: giocatori , dirigenti e tifosi tutti sul camion, e sul rimorchio, di Piero Mocolo, seduti sul pianale. Soldi? Quasi si doveva pagare Sandro Polato (Polpete) per entrare in squadra, ammesso di essere bravi e di essere in possesso delle regolari scarpette da calcio fabbricate dai Fratelli Corsini ( i Pissigòti).” Non mi rimane altro che ringraziare Antonio Modena,“Vento”, per averci fatto rivivere i tempi di quando era ragazzo e, che dire di più, “sarà stà l’ombra del Castel, l’acqua del Tion o le scarpe dei Pissigòti o tute e tre le robe ensieme” certo che tanti di quei ragazzi sono diventati ottimi giocatori e non posso esimermi di fare una citazione particolare per Orfeo Bellesini (Venezia), Cesare Franchini (Napoli) e Sandro Bazzoni (Vicenza) che con la loro splendida carriera nella serie A hanno tenuto alto l’onore del nostro paese a livello nazionale. Avranno senz’altro uno spazio tutto loro, solo un poco di pazienza però perchè, “per par condicio” sono in arrivo, per riportarci nella Villafranca de ‘na ‘wolta, le storie di alcune donne. Alla prossima. Rico Bresaola.
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