Edizione Provincia Marzo 2015

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L’ALTRO GIORNALE EDIZIONE LA PROVINCIA ANNO XXX - N. 3 - MARZO 2015 Stampato il 16/03/2015 Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 - Fax 0456703744 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

Ieri e ... oggi “Gli ultimi giorni. La fine dell’Impero romano d’Occidente” è un voluminoso studio dello storico e giornalista francese Michel De Jaeghere su uno degli eventi più importanti della storia universale. Lo studioso parla di un processo legato a diverse spiegazioni. La causa principale è la denatalità. Dilagano l’aborto e l’infanticidio e aumenta il numero di maschi adulti che dichiarano di avere esclusivamente relazioni omosessuali. Il risultato è demograficamente disastroso. Roma passa dal milione di abitanti dell’età augustea ai ventimila della fine del quinto secolo. Anche gli insediamenti agricoli sono abbandonati perché non c’è più nessuno che coltiva la terra. Meno popolazione significa meno soggetti che pagano le tasse e quindi un loro continuo aumento che arriva a strozzare l’economia. La caduta dell’impero è annunciata da una rovinosa caduta del novanta per cento degli introiti fiscali. Il 35% della popolazione è costituito da schiavi, ai quali è fatto divieto di praticare l’aborto, ma questi non pagano tasse e lavorano poco e male. Si ricorre dunque all’immigrazione, come nel caso dei Visigoti, e tra il 376 e il 411 entra un milione d’immigrati, sia per la pressione degli Unni sia perché la globalizzazione dei commerci informava i barbari delle favolose ricchezze di Roma. L’esercito è il doppio di quello augusteo, ma metà dei soldati è composta da immigrati i quali, alla fine, sostituiranno i generali romani con i loro. Il processo innescato dalla denatalità che porta alla persecuzione fiscale dei cittadini, con una spirale diabolica di tasse insostenibili, allo statalismo dell’economia, all’immigrazione non governata e a eserciti imbelli, portò alla caduta di Roma. Quella vicenda ci tocca da vicino e ricorda un’altra civiltà che sta morendo: la nostra. Con un vantaggio per l’Impero romano: immigrati e “invasori” riconoscevano la superiorità della cultura romana e cristiana, lentamente e con difficoltà, ma se ne appropriarono. Oggi gli immigrati, o “invasori”, sono portatori di un pensiero forte, quello islamico o quello cinese e non pensano minimamente ad assimilarsi. La crisi, per l’Italia e per l’Europa, potrebbe essere ancora più letale di quanto lo fu per l’Impero romano. Ma chi detiene il potere ha interesse, almeno per il momento, a non capire e forse, purtroppo, non ha né l’intelligenza storica né la capacità. Lino Venturini

Bussolengo. Casa di Riposo Dopo un periodo di commissariamento la Casa di Riposo di Bussolengo ha un nuovo Consiglio di amministrazione. Presidente è Francesca Zorzoni, ex dirigente nel settore amministrativo dell’Ulss 22 e già direttore di altre case di

Dopo il commissariamento la struttura ha un nuovo Consiglio di Amministrazione riposo. In consiglio siedono, per la maggioranza, il vice presidente Alberto Fontana,

medico chirurgo, Francesca Bottura, avvocato, Luca Masotto, funzionario di una

IL LIBRO Domani partiamo per non so dove “Domani partiamo per non so dove - I deportati della Valpolicella nei campi di concentramento tedeschi”: questo il titolo del libro scritto da Roberto Bonente, edito da Cierre, presentato in sala consiliare a Pescantina nel quadro delle iniziative per la Giornata della Memoria, promosse dall’assessorato alla cultura del Comune retto da Luciano Bonsaver. Una serata che ha chiamato a raccolta molti testimoni, diretti e indiretti, degli eventi narrati da Bonente e per i quali Pescantina ha pagato un tributo altissimo di 10 deportazioni in un breve spazio di tempo, la maggior parte delle quali si conclusero tragicamente nei lager nazisti. Pagina 7

compagnia assicurativa. Per le minoranze, Tancredi Tomezzoli di Verona,

avvocato. Anche il direttore, Francesco Zantedeschi è di nuova nomina ed è stato designato dal commissario regionale Annalisa Bergozza che ha terminato il suo mandato. Pagina 8

Tangenziale... asfaltata Sono stati ultimati nei giorni scorsi i lavori relativi all’asfaltatura del manto stradale sulla S.S. 12 dell’Abetone e del Brennero nel tratto compreso tra il cavalcavia all’altezza dello svincolo sulla Verona – Peschiera e l’uscita di Balconi di Pescantina (cava). Gli interventi hanno riguarAndrea Bassi dato il tratto della tangenziale gestito da Anas sui territori di Pescantina e Bussolengo, proprio quelli al centro di numerose segnalazioni e mozioni presentate anche dal consigliere regionale, Andrea Bassi. Pagina 5



LE VOSTRE LETTERE

L’ALTRO GIORNALE Marzo 2015

Le Vostre Lettere

PESCANTINA 1

PESCANTINA 2

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PESCANTINA 3

“Disabili e mamme”

“Scarsa manutenzione” “Pasti a domicilio”

La legge 104/92 stabilisce gli adattamenti da effettuare sul territorio per permettere una agevole circolazione dei disabili. Nel nostro comune nulla è stato fatto in ossequio a detta legge, tranne qualche parcheggio dedicato, spesso occupato da non disabili. Tutti i marciapiedi, anche molti di recente sistemazione non hanno i requisiti richiesti: o troppo alti, stretti, con dislivelli eccessivi, alcuni (via Roma) a gobbe di cammello come le montagne russe. Non parliamo poi di Via Madonna, un calvario. Ho richiesto agli amministratori comunali alcuni mesi fa, di modificare la circolazione su queste strade, data l’impossibilità di effettuare modifiche strutturali, qualcuno ha condivisa la mia proposta, ma nessun intervento. (alla faccia di Pescantina Cambia Verso). Vorrei lanciare un appello tramite il vostro giornale affinchè i diritti dei disabili, anziani, mamme col ppasseggino, vengano presi in considerazione e rispettati. Sicurezza, tranquillità e serenità sulle strade di Pescantina, più spazi pedonali e ciclabili favorirebbero una maggiore integrazione fra i residenti. Fulvio Savi

Caro Direttore, dopo varie telefonate ai responsabili amministrativi della nostra cara Pescantina, sulla carente manutenzione e pulizia delle strade, marciapiedi e aree versi, nulla è ancora cambiato. E’ infatti passato un mese e tutto è come prima, anzi, ancora più sporco con strade e segnaletiche dissestate. Per la sua pulizia ho persino proposto, oltre all’installazione di più cestini rifiuti, di incaricare uno stradino o spazzino, che dir si voglia, che con un carrellino percorra le strade del paese, specie il centro e il centro commerciale, il quale sembra un immondezzaio. Caro Sindaco, Cara amministrazio-

DONNA 1

ne, Pescantina non merita di rimanere così. E’ vostro dovere, per rispetto ai suoi abitanti, tenerla pulita e ordinata. Tutto ciò è la cosa più semplice ma anche la più importante. Pertanto Pescantina ci conta. Renato Tomezzoli

Caro Direttore, sono venuta a conoscenza di fatti che mi hanno molto infastidito. Nelle scuole di Pescantina e alle persone anziane che portano i pasti a domicilio la pasta è scotta. Spero

proprio che il Comune e le persone addette alla cucina lavorino con più responsabilità, in particolare con i bambini che devono crescere. Lettera firmata

DONNA 2

“Festa della donna. Ma quale donna?” “8 marzo, una storia da sapere” La festa delle donna! La mia festa! Mi sento davvero meritevole di avere una festa tutta per me, solo per il fatto di esser donna? Quante donne ne hanno combinate di tutti i colori, soprattutto nell’ambito della famiglia. Arrivate verso la quarantina, con tanto di marito e di figli, molte di esse, all’insegna della massima irresponsabilità e incoscienza, vogliono la separazione per il semplice fatto che sentono “il richiamo della foresta” di quando erano ragazzine, libere e spaval-

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via dell’Industria 22 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)

Numero chiuso il 16 - 03 - 2015

de, e così, giunte “nel mezzo del cammin di loro vita” desiderano tornare a godere di quella libertà di un tempo, mollando tutto. […] E così il povero marito abbandonato, vedendosi all’improvviso davanti al baratro, senza più né moglie, né figli, né casa, né soldi, (perché la legge assegna tutto alla madre separata con figli senza obiezioni) perde la testa e finisce per ammazzare la famiglia e suicidarsi in preda alla più cupa disperazione. Femminicidio? Ci siamo mai chiesti perché quasi tutti i femminicidi in famiglia finiscono poi col suicidio del marito-assassino? Certo è terribile arrivare a questi estremi, ma se la donna arriva al punto da uccidere la vita che porta nel grembo “a norma di legge”, (sono milioni i bimbi abortiti), finisce col l’uccidere anche sé stessa. Amore chiama amore, e violenza chiama violenza. Non ce l’ho con la donna, le voglio bene perché voglio bene a me stessa, so quanto lavora, quanti fardelli pesanti sa portare con coraggio, tuttavia bisogna riconoscere anche le manchevolezze del “gentil sesso”, le molteplici “armi sottili e taglienti” della provocazione femminile nei confronti dell’uomo, davanti alle quali il maschio si sente spesso “disarmato”, raggirato e anche tradito. Certo, la questione può essere reciproca! Tutti dovremmo farci un serio esame di coscienza, maschi e femmine, nel-

l’intento di ricucire le rotture finchè si è in tempo, anche per evitare di creare la mentalità falsa e pericolosa dei due eserciti schierati in battaglia “l’un contro l’altro armato”, il sesso femminile contro quello maschile. […] Ricordati del ruolo fondamentale che Dio ti ha affidato nella famiglia e perciò nella società: non distruggerla per delle false rivendicazioni, compi il tuo servizio con amore, e nei momenti difficili cerca di avere più pazienza, più comprensione, più fortezza… rispetto all’uomo, nella certezza che tutti questi valori, spesso vissuti da te fino all’eroismo, ti ripagano in abbondanza da subito perché te li ritrovi nella pace in famiglia, nell’equilibrio e serenità dei tuoi figli, nell’amore del marito, che potrai anche rimproverare severamente se osa sgarrare, e non ultimo te li ritrovi sicuramente moltiplicati nel “portafoglio” perché invece di spendere soldi per avvocati, tribunali, litigi e quant’altro, li impieghi invece per qualche buon divertimento o svago familiare in più. E alla fine dei tuoi giorni, sarà Gesù ad accoglierti con le braccia aperte dicendoti: “Vieni, o serva buona e fedele a godere la gioia del Paradiso, perché sei stata fedele e paziente nella tua famiglia, con tuo marito e i tuoi figli…”. La vita passa in fretta e nulla si perde per chi ha fede, nemmeno un sospiro. patrizia@patriziastella.com www.patriziastella.com

Le donne italiane hanno consumato da poco l’8 marzo. La maggioranza avrà goduto l’amena giornata all’insegna di mimose, chiacchiere, gossip, sexy shop, discoteche e night club. Una minoranza invece l’avrà vissuta rivendicando, in qualche convegno semideserto, le magnifiche progressive conquiste femministe, vale a dire il diritto all’aborto e al divorzio. Altre ancora divagheranno di gestione privata dell’utero, di sessimo maschilista, di voglio rimanere zitella perchè mi piace la bella vita ma pretendo un figlio, e di come ti spremo l'ex marito senza spendere troppo dall'avvocato. Le conseguenze le conosciamo tutti: milioni di bimbi abortiti, sfascio della famiglia e figli senza bussola. Attualità a parte, la mitologia femminista ha tramandato per decenni il racconto che la data dell’8 marzo fu scelta alla seconda Conferenza internazionale di donne socialiste a Copenhagen, nel 1910, per commemorare la carneficina di oltre cento operaie di una camiceria di New York, intrappolate in un incendio appiccato dal padrone della fabbrica per vendicarsi di uno sciopero. Qualche anno fa si scoprì che, l’incendio non era riconducibile né a scioperi, né a serrate, che fece vittime anche fra gli uomini, e che soprattutto avvenne nel 1911, cioè un anno dopo Copenhagen. In realtà, l’istituzione dell’8 marzo come Festa della donna risale alla III Internazionale comunista, svoltasi a Mosca nel 1921, dove fu lanciata da Lenin come “Festa internazionale delle operaie”, in onore della prima manifestazione delle

operaie di Pietroburgo contro lo zarismo. Il racconto di un 8 marzo istituito in memoria di un massacro frutto di odio classista e capitalista fu opera del Partito Comunista Italiano, che nel 1952, in piena Guerra Fredda, pubblicò la cronaca di questo incendio vero, ma manipolato in chiave anti-americana. La versione fu ripresa dall’Unione Donne Italiane, il settore femminile della Cgil, per organizzare quell’anno la festa dell’8 marzo, e poi dalla Cgil stessa, che vi ricamò ulteriormente, aggiungendo altri personaggi al racconto due anni dopo. Se questa è la storia, ha senso festeggiare una bufala ideologica di matrice marxista femminista che odia l'universo maschile (esclusi i gay)e contemporaneamente ha promosso il diritto allo sfratto della vita nascente a conquista di cui andare fieri? Gianni Toffali


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LE VOSTRE LETTERE

VENETO

PESCA

CANI

“Sovranità popolare” “... e umanità” La sovranità popolare è la base fondante di ogni democrazia. L'esercizio della sovranità popolare trova nel diritto di autodeterminazione dei popoli una della espressioni più alte. Questo diritto sovracostituzionale non negoziabile e indisponibile è consacrato dalla Carta delle Nazioni Unite che lo riconosce e lo difende a esempio con la Risoluzione n. 2625 dell'Assemblea Generale dell'ONU che recita: […] ogni popolo ha diritto di determinare liberamente, [...] il proprio sviluppo economico, sociale e culturale. Pochi sanno che l'autodeterminazione veneta, l'indipendenza veneta, è un traguardo a portata di mano, legittimo, democratico, pacifico. Il Consiglio Regionale del Veneto ha istituito il referendum consultivo sull'autodeterminazione del Popolo Veneto con legge n. 16/2014, che si appoggia sul diritto internazionale, sulla Costituzione Italiana (art 10: L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute) e sul diritto consuetudinario che attribuisce al Popolo Veneto la titolarità di potersi esprimersi oggi in consultazione sull'autodeterminazione in forza del plebiscito di adesione al Regno d'Italia del 22.10.1866. Meno conosciuto è l'art. 80 della Costituzione: Le Camere autorizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica,[...] o importano variazioni del territorio […]. Con l'esito positivo di una consultazione in ordine all'autodeterminazione, la volontà popolare è un diritto cogente (la Convenzione di Vienna, - L. 112/1974 -, all'art. 53 statuisce che una norma imperativa del diritto internazionale generale e ad essa non è permessa alcuna deroga). I problemi dello Stato italiano sono una realtà drammatica, ingestibile se non con metodi coercitivi e totalitari. Il Veneto è oggi in grande avanzo di bilancio, non ha debito pubblico e regala 30 miliardi di Euro l'anno alla voragine romana. L'autonomia regionale non è praticabile richiedendo modifiche Costituzionali con maggioranza dei due terzi del parlamento, il 75%. Un nuovo Stato veneto avrà la possibilità di gestirsi come stato sovrano al pari degli altri Stati europei con un sistema di governo basato sul modello svizzero di democrazia diretta che sarà decisivo per dare una svolta democratica e di crescita civile del Veneto indipendente. La dottrina sociale della Chiesa è molto chiara sull'autodeterminazione dei Popoli, trovando questa fondamento su tradizione cristiana e su Vangelo. Gli interventi di San Giovanni Paolo II alla 50° Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York del 1995 e di papa Francesco al Parlamento Europeo di Strasburgo il 25 novembre 2014 si pronunciano nell'interesse della libertà dei popoli: […] Il motto dell'Unione Europea è Unità nella diversità, ma l'unità non significa uniformità politica, economica, culturale, o di pensiero. […] ritengo che l'Europa sia una famiglia di popoli (www.vatican.va e www.indipendenzaveneta.com) Giovanni Zordan

EDITORIALE.

SONO D’ACCORDO Caro Direttore L’articolo di testa di Lino Venturini avvalora le considerazioni che da qualche tempo facciamo in casa. Tutte le civiltà che ci hanno preceduto dopo splendori hanno percorso la stessa sorte. Grandi uomini, grandi intuizioni e scoperte, evoluzione della società, poi gradualmente, una forma di rilassamento della popolazione, quasi si fosse raggiunta l’acme di tutto, come se non ci fosse più nulla da scoprire e tutto da godere per sempre. Anche il modo di vivere inizia a modificarsi, i desideri, le necessità, cambiano lo stile di vita, il divertimento, s’inizia a rivedere un po’ tutto dalla validità della famiglia ai desideri sessuali con conseguenze ovvie sulla denatalità che è dovuta a tutte le modifiche su esposte, non a una sola. Le conseguenze sono consequenziali, fra centinaia di anni, gli scavi rinverdiranno i nostri tempi e nessuno rimpiangerà la nostra presenza, speriamo solo che le nuove generazioni che fra non molti decenni ci sostituiranno siano magnanimi con i nostri nipoti. Rosario Di Bella

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Ho conosciuto Dario quasi 10 anni fa sulle rive del fiume Adige. Dario ha 76 anni e, fin dal mio arrivo a Verona, mi ha sempre riservato attenzione, cortesia e disponibilità. Ha vissuto con passione, regalando sorrisi e racconti del passato ai colleghi pescatori e ai tanti passeggiatori settimanali e domenicali. L'ho incontrato di recente e ho notato dal suo sguardo che qualcosa non andava. Sapevo della malattia della moglie, per la quale era sempre pronto ad interrompere la pesca pur di starle vicino. Mi sono avvicinato con discrezione pur salutarlo, chiedendogli con un sussurro come andava e la sua risposta è stata un eloquente: "si sta male, bisogna abituarsi". Pensavo così di aver capito il motivo del suo viso triste, ma non era tutto.

“Il mio Lucky...”

Durante il mese di Febbraio, come tutti i giorni di apertura della pesca, Dario si è dimenticato di segnare una trota, presa poco prima, sul tesserino. Che cosa orribile! Sfortuna ha voluto che una guardia più che solerte applicasse il regolamento. Così, ammenda cospicua e, incredibile ma vero, inibizione per un anno dal poter pescare. Ora Dario non si vede più sulle rive del fiume con la sua canna e con il suo cappello a forma di coppola. Sta a casa, solo e forse - guardando la televisione - spera che qualcuno gli ridia la possibilità di rivedere ciò che gli è rimasto, il fiume e i suoi tanti amici pescatori. Aiutiamo Dario a tornare a sorridere, facendo in modo che possa tornare a pescare! Gianmarco Albani

ATV

“Più attenzione” Gentile amica Rosanna. Visto che l'ATV (trasporto pubblico) non rimedia ai suoi inconvenienti devo scrivere come ogni anno due righe. Per noi l'autobus è necessario sia per gli spostamenti in città che fuori città. Non tutti hanno un mezzo proprio e, spesso, anche chi possiede un'auto non gli conviene utilizzarla per andare in centro città, sia per non ingombrare e inquinare, ma soprattutto perché non si trova dove posteggiarla comodamente senza dover per forza pagare il parcheggio. Scrivo per le persone che hanno difficoltà a salire e a scendere dall'autobus perché i gradini sono troppo alti. Sono persone di una certa età e con tanti problemi. Sarebbe già una cosa utile se l'autista si avvicinasse di più al marciapiede e stesse attento alla chiusura delle porte, onde evitare di incastrare chi è in procinto di scendere. Oltre al rischio di fare del male c'è anche lo spavento. Dovrebbero essere più attenti alla puntualità anche per non far perdere le coincidenze o impegni presi. Importante anche illuminare le tabelle degli orari per facilitarne la lettura laddove non c'è l'illuminazione o non funziona. Particolare attenzione anche alla pulizia del mezzo e non raffreddare troppo l'autobus in estate che a volte si congela e si rischia di prendersi un torcicollo o altro malanno. Grazie per l'attenzione. Cordiali saluti. Edith

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Lui si chiama Lucky, al canile di Desenzano volevo portarlo via subito… con pazienza ho aspettato che la procedura burocratica facesse il suo corso. Un giorno ci chiamano a casa… quando vuole può passare a prendere il cane… è stato deciso l’affido alla sua famiglia. Notizia di qualche giorno, i 2.500 cani Beagle che erano stati dati in affido la scorsa estate, sono liberi, possono essere lasciati alle famiglie affidatarie. Animal Amnesty e le tremila persone o forse anche più che avevano smosso le coscienze possono gioire, questa battaglia di civiltà è vinta, mai più Green Hill a Montichiari. La festa può avere inizio, festeggiare la libertà per questi bellissimi cuccioli è doveroso, il mondo intero deve sapere gli orrori commessi dall’uomo nei riguardi degli indifesi, nel nome del progresso e della vanità umana. Grandi scrittori e poeti hanno parlato di questo amico dell’uomo che con fedeltà lo segue fino all’ultimo respiro. Il mio Lucky sarà felice perché sa darci gioia e tutti noi non possiamo che ricambiarlo. Un cane è per sempre, nei suoi occhi, ma soprattutto in quelli di un povero cane senza pregio, io vedo sempre una luce che mi fa pensare non al suo istinto, ma alla sua anima. Amare un cane è una gioia incontenibile, lui ti cerca, si strofina e vuole solo una carezza. Da oggi il nostro grande Lucky ha 1 anno... da oggi grazie a tanti amanti del mondo animale Green Hill è solo un brutto ricordo. Da oggi è nostro per sempre, senza alcun vincolo... Lucky forever. Angelo Polizzotto

MEDJUGORIE Paritrà martedì 5 maggio da Porta Nuova (dietro Tempio Votivo) alle ore 4.30 il pellegrinaggio in pullman da Verona a Medjugorie organizzato da Sorella Morena. Il viaggio del primo giorno lascerà spazio a quattro giornate interamente dedicate alla preghiera e alla riflessione: il 6, 7, 8 e 9 maggio è prevista infatti la partecipazione alle liturgie proposte dal capogruppo, la salita al Podbrdo, il colle delle apparizioni e al Krizevac, il monte della Grande Croce. Domenica 10 maggio si farà ritorno in serata a Verona. Quota partecipazione 330 euro (acconto 100.00 euro). Per informazioni Sorella Morena 347.9555468; Agenzia Viaggi Numbernine 045.8001107 (Claudio)

VENDESI LOC. CORRUBIO, COMUNE DI SANT’ANNA D’ALFAEDO, APPARTAMENTO SITO AL PRIMO ED ULTIMO PIANO DI SOGGIORNO, CUCININO, DUE CAMERE, BAGNO, BALCONE E CANTINA EURO 60.000 INFO 347 0123906


CRONACHE

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VIABILITÀ. Il consigliere regionale Andrea Bassi commenta la situazione della S.S. 12

Asfaltatura finita sulla tangenziale Sono stati ultimati nei giorni scorsi i lavori relativi all’asfaltatura del manto stradale sulla S.S. 12 dell’Abetone e del Brennero nel tratto compreso tra il cavalcavia all’altezza dello

svincolo sulla Verona – Peschiera e l’uscita di Balconi di Pescantina (cava). Gli interventi hanno riguardato il tratto della tangenziale gestito da Anas sui territori di Pescantina e

Bussolengo, proprio quelli al centro di numerose segnalazioni e mozioni presentate anche dal consigliere regionale, Andrea Bassi. «Il problema legato alle precarie condizioni

POESIA. Premio Nicolis, oltre 400 liriche Per il terzo anno consecutivo si è svolto a Villafranca, a cura del Circolo Artistico Culturale “La Carica” e della famiglia Nicolis, il premio letterario, Concorso nazionale di poesia “Luciano Nicolis” nel ricordo del noto industriale fondatore del Museo dell’Auto, della scienza e della meccanica. Un successo oltre le previsioni che ha visto la presentazione di oltre quattrocento liriche da poeti di quasi tutte le regioni italiane. La commissione giudicatrice è stata presieduta dal prof. Gian Paolo Marchi ordinario emerito di letteratura italiana e composta dai docenti universitari professori Arnaldo Soldani, Ilvano Caliaro e Lorenzo Carpanè con segretario il giornalista Carlo Rigoni promotore culturale e presidente del concorso Nella sezione lingua italiana primo premio e medaglia d’oro a Simone Martinello di Rosolina con la lirica “Agli incroci del vento”.“La poesia” scrive nella motivazione il prof, Soldani “si svela come una lucida meditazione sulla morte. Della vita restano solo dei frammenti, che il poeta tratteggia con una prolungata accensione metaforica d’ambientazione marina: quasi che la desolazione dell’esistenza trovasse un corrispettivo in ciò che resta dopo una tempesta. Su questo «vuoto silenzio» si affaccia però il senso di una verità, «erompe / potente l’eco delle voci di Dio». Secondo premio Rodolfo Vettorello di Milano, terzo Fulvia Marconi di Ancona, quarto Angelo Taioli di Voghera, quinto Egidio Belotti di Fossano, medaglia del Pontefice Fabio Bardon di Spresiano, medaglia del Capo dello Stato Fabrizio Bregoli di Cornate d’Adda, medaglia d’oro Sergio Belestra di Trento, Francesco Zanettin di Galliera Veneta, Marisa Provenzano di Catanzaro. Finalisti con premio Anna De Gregorio di Ancona, Roberto Mestroni di Torino, Pierfranco Uliana di Mogliano Veneto, Andrea Venzi di Bologna, Ivan Fedeli di Ornago, Alberto Averini di Roma, Fabiano Braccini di Milano, Nunzio Industria di Napoli, Bruno Piccinini di Parma, Giuseppe Segalla di Lugo vicentino, Ernesto Severiono di Verona, Alfonsina Campisano di Caltagirone, Fabia Tolonei di Milano, Angelo Colucci di Lodi.Nella sezione dialetto del Triveneto massimo riconoscimento e medaglia d’oro a Carla Noro di Vicenza con la lirica “La Zaira”, secondo premio Giovanni Benaglio di San Giovanni Lupatoto, terzo Fulvia Lot di Refrontolo, quarto Andrea Aldrighjetti di S. Pietro In Cariano, quinto Gian Albo Ferro di Contarina, premio speciale Pierluigi Laita a Bruno Castelletti di Verona, premio speciale prof, Giuseppe Faccincani a Daniela Benedetti di Castelnuovo, premi speciali della Fondazione Cattolica Assicurazioni Gianluca Dal Rì di Capodenno Tn e Graziano Marchioro di Vicenza. Finalisti con premio Sergio Aldrighi di Mantova, Galdino Pendin di Villaverla, Natalino Simon di Portogruaro. Michele Talo di Limana, Clara Kaisserman di Mezzolombardo. Nella sezione a tema sul museo secondo premio a Donatella Nardin di Cavallino Treporti, terzo ex aequo Stefania Paron di Rovigo e Carla Baroni di Ferrara, quarto Manuela Capri di Crevalcore. Finalisti con premio Sara Andreoli di Mantova e Paolo Sangiovanni di Roma. Affollata la cerimonia conclusiva per la consegna dei riconoscimenti svoltasi nel salone convegni del Museo. Tra gli altri sono intervenuti il vice Prefetto Gerardino Mattia, il sostituto Procuratore della Repubblica Simona Macciò, il magistrato Massimo Cusatti, GIP del Tribunale di Genova, il Procuratore Militare Enrico Buttitta, il vice Questore Giuseppe Ferrara, il gen. C..A. Massimo Iadanza già vicecomandante generale, dell’Arma dei Carabinieri il colonnello Pallante del Terzo Stormo, il capitano Fabrizio Massimi dei Carabinieri, il tenente Saggio della Guardia di Finanza, il prof. Alfredo Guglielmi presidente della scuola di Medicina in rappresentanza dell’Università, monsignor Giampietro Fasani arciprete del duomo, la dott.sa Tiberio dell’Ufficio Scolastico Regionale, dirigenti scolastici, docenti degli istituti superiori e una rappresentanza della Confraternita Snodar. Dopo la presentazione del presidente del concorso e il saluto di Silvia Nicolis direttore del Museo, il presidente della commissione prof Marchi ha tenuto la relazione illustrativa. Sono seguiti gli interventi del vice Prefetto, del sostituto Procuratore, del prof. Guglielmi, di mons. Fasani, del Procuratore Militare e della dott.ssa Tiberio. Infine il momento clou della mattinata: la consegna dei premi ai vincitori dalle mani delle autorità presenti. Claudio Gasparini

dell’asfalto sulla tangenziale in direzione Valpolicella ha più matrici: l’alta densità di traffico, la massiccia presenza di mezzi pesanti e, purtroppo, la mancanza di fondi che il Ministero trasferisce all’Anas. Il tratto di tangenziale compreso tra il Casello di Verona Nord a San Pietro in Cariano ha ben tre gestori: dal casello stesso al cavalcavia all’altezza dello svincolo sulla Verona – Peschiera è di competenza di Veneto Strade ed è sempre in buone condizioni, dal cavalcavia all’uscita di Balconi (cava) è di competenza di Anas, mentre dalla cava di Balconi a San Pietro in Cariano è gestito dalla Provincia e anche qui in genere non si presentano problemi»…I chilometri di asfalto “incriminati” sono quindi quelli che corrispondono ad Anas. «Sei mesi fa – aggiunge Bassi mi sono recato personalmente a Venezia dove ho

incontrato il capo compartimento Anas, ingegner Arcoleo, che stimo e che ringrazio per il suo interessamento a quanto gli ho presentato. La notizia che ho ricevuto è stata però deludente: Anas riceve le somme da utilizzare per la manutenzione ordinaria sulle strade di sua competenza dallo Stato…Ebbene, l’Anas di Venezia è ferma al 2011 a livello di fondi! In tutto questo bisogna tenere presente che il Ministero effettua i suoi calcoli stabilendo che una strada ha bisogno di manutenzione ordinaria ogni 9 anni. Un’arteria ad alta densità di traffico, frequentata da molti mezzi pesanti, come quella in direzione Valpolicella, ha però bisogno di manutenzioni ordinarie più frequenti, pena la necessità di ingenti somme per porre rimedio ai gravi danni subiti dall’asfalto. I lavori appena ultimati in questo tratto di tangenziale, necessari e davvero utili,

Andrea Bassi

almeno per il momento, sono rattoppi: questi 6 chilometri di strada avrebbero bisogno di una manutenzione straordinaria definitiva ed è per questo che continuerò ad insistere per fare in modo che Anas ottenga dal Ministero più fondi per garantire più sicurezza sui tratti di strada di sua competenza»

IL CARCINOMA DEL CAVO ORALE I tumori della bocca colpiscono più frequentemente persone dopo i 40 anni di età. La sede più colpita è la lingua e la parte situata sotto la lingua che è denominata pavimento orale; tut- Dott. Marco Castellani tavia qualunque settore della bocca può essere sede di un tumore: la gengiva, la guancia, il palato. Le cause principali della loro insorgenza sono: il fumo, le bevande alcoliche, una bocca trascurata con denti cariati e gengive malate e/o protesi dentarie mal eseguite, il sole (per i tumori del labbro). Pazienti con aumentato rischio di tumore orale sono: i portatori di lesioni precancerose quali la leucoplachia o di malattie infiammatorie croniche della mucosa come il lichen. I segni iniziali sono: una PICCOLA CRESCITA o, al contrario, una PICCOLA PIAGA (possono essere dolorose o non dolorose), MACCHIE COLORATE bianche o rosse o marrone (di solito non dolorose), una TUMEFAZIONE della bocca o della faccia o del collo che cresce lentamente e che non guarisce con gli antibiotici, una piccola CROSTA sul labbro (indolore ma che non tende a guarire). La caratteristica tipica di questi segni iniziali è la persistenza delle lesioni ed il fatto che non guariscono con le comuni terapie: NON BISOGNA TRASCURARLE PER PIU' DI 15 GIORNI. COME PREVENIRLO? I segni iniziali dei tumori della bocca (e le lesioni che li precedono) sono accessibili ad una semplice ispezione e quindi è sufficiente la visita di un esperto per porre la diagnosi di sospetto. Se non vi sono segni o sospetti, durante la visita possono comunque essere individuati i fattori di rischio e possono essere dati utili consigli personalizzati sulle modalità della loro abolizione e sulle cure dentarie necessarie alla prevenzione. QUANDO EFFETTUARE GLI ESAMI? È indicata una visita preventiva all'anno per tutte le persone che hanno superato i 40 anni e che presentano uno o più dei seguenti rischi: * fumano o consumano alcool o (peggio) associano entrambi * hanno una bocca trascurata * hanno malattie croniche della mucosa come il lichen * hanno (o hanno avuto in passato) lesioni precancerose o tumori della bocca o della gola. Nel dubbio chiunque può sottoporsi ad una visita preventiva per stabilire se è o no a rischio. Una visita urgente deve essere richiesta se si riscontrano i sintomi ed i segni iniziali citati in precedenza.

DOTT. MARCO CASTELLANI Lugagnano: via Pelacane, 36 - 37060 VR Tel 045 514744 Sandrà: Via Pastrengo, 28 - 37010 VR - Tel. 045 7596180 studiodentisticocastellani@gmail.com - cell. 348 4383369

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pubbliredazionale


CRONACHE

L’ALTRO GIORNALE Marzo 2015

IL PERSONAGGIO. Pittrice paesaggista, scultrice e incisore, con una passione inesauribile

Teresa Zancarli L’arte nel cuore

Continuano a stupire la forza e la passione che muovono l’artista Teresa Zancarli, pittrice paesaggista, scultrice e incisore, nata a Bussolengo nel 1941. Inizialmente autodidatta, nel 1988 inizia ad approfondire lo studio della pittura a olio frequentando la Scuola d’arte impressionista del Maestro Giorgio Grumini. Nel 1998, su suggerimento di amici ed estimatori, chiede di essere ammessa ai corsi presso l’Accademia di Belle Arti “G.B. Cignaroli” di Verona. Una richiesta rischiosa, dato che Teresa ha solo la 5ª elementare. Ma il colloquio con il Preside e il curriculum con cui si è presentata aprono le porte dell’accademia. Per oltre quindici anni si è perfezionata frequentando i corsi di tecniche pittoriche e scultoree presso l’Accademia con i professori Ischi, Antolini e Avesani, meritando il premio

Teresa Zancarli

Vaona/Allegri riservato ai corsisti più meritevoli. Ultimamente, grazie anche all’acquisto di un torchio, si è cimentata con successo nelle tecniche alternative sperimentali di incisione. La passione per l’arte, la tenacia e l’impegno nello studio e l’applicazione nelle tecniche hanno fatto di Teresa un vero talento

artistico. In tutti questi anni ha esposto in molti paesi della provincia di Verona e in alcune città italiane, mentre le sue opere sono state acquistate da enti pubblici e collezioni private in Italia, Austria e Stati Uniti. Purtroppo però nel 2014 le viene negata l’iscrizione ai corsi dell’Accademia “G. Cignaro-

li” per l’anno accademico 2014/2015 per problemi di età. Una decisione che non la farà demorde dalla voglia di imparare ed apprendere le arti figurative tanto che con caparbietà ha ottenuto per quest’anno un pass speciale come uditrice alle lezioni e ai laboratori. Bruno Gardin

6 Teresa Zancarli, da oltre 25 anni autodidatta pittrice e scultrice, ultimamente ha approfondito l’arte dell’incisione, meritando di far parte dell’Associazione Venezia Via dell’Arte dell’incisione. Fra le tematiche affrontate un importante rilievo assume quella storica, che celebra avvenimenti legati al Risorgimento e all’Arma dei Carabinieri. L’ultima opera realizzata, che ha comportato parecchie settimane di lavoro, è stata un’incisione per celebrare i duecento anni dalla fondazione dell’Arma dei Carabinieri dal titolo: “1814-2014 omaggio all’Arma dei Carabinieri”. L’opera è stata realizzata con la tecnica dell’acqua forte e successivamente dell’acqua tinta. Un procedimento lungo e laborioso, frutto di pazienza, attenzione e sensibilità. «In quest’opera, giocata tra il contrasto del bianco e del nero, il segno è interprete di un affascinante percorso che unisce precisione di tratto, equilibrio compositivo ed eleganza formale, giungendo a momenti di vera intensità espressiva» - ha commentato presentando l’opera il critico d’arte Roberto Perdicaro. L’immagine riprodotta sull’incisione è divisa in varie scene che ripercorrono la storia dell’Arma, dalla fondazione ai giorni nostri, passando dalle guerre d’Indipendenza, dalla “carica di Pastrengo”, dalle parate e dai servizi d’ordine fino alle missioni di pace nelle zone calde del piante. Il desiderio di Teresa Zancarli sarebbe quello di far dono di una copia di quest’opera al rappresentante dell’Arma dei Carabinieri che sarà presente alla commemorazione della carica dei carabinieri a Pastrengo il 30 aprile.

L’INTERVISTA / IL PRESIDENTE DI SOCREM FRANCESCO TURCHIARULO

«La cremazione? Una libera scelta» “La cremazione è una libera scelta, un atto d’amore verso il prossimo e di rispetto verso l’ambiente. Non cancella il ricordo e pone l’uguaglianza di ogni uomo nella morte e nella semplicità del rito”. Queste le parole scelte dalla Socrem (società veronese per la cremazione) per presentarsi. “Il diritto di disporre delle proprie spoglie mortali – aggiungono dalla Socrem - rientra nei diritti inalienabili della persona, che sono riconosciuti ad ogni individuo. Ciascuno può scegliere liberamente la forma di sepoltura”. La scelta di essere cremati deve essere effettuata in vita attraverso un documento olografo presso un notaio. Oppure con la comunicazione della volontà al coniuge o agli eredi aventi diritto che dovranno certificarla al momento della morte all’Ufficiale di Stato Civile del Comune dove è avvenuto il decesso. La forma più semplice e sicura è l’iscrizione ad un’associazione cremazionista (Socrem). La legge riconosce alle associazioni cremazioniste la veste giuridica di tutela legale della volontà dei propri soci ad essere cremati. Già nel 2012 L’Altro Giornale aveva approfondito l’argomento, che ora riprendiamo con alcuni aggiornamenti. Ad intervenire è il

Il presidente Socrem Francesco Turchiarulo

presidente Socrem, Francesco Turchiarulo. Signor Turchiarulo, ci parli della cremazione. «La cremazione è il più moderno degli antichi riti. E’ una scelta razionale, ecologica che rispetta la vita. E’ consentita dalla Chiesa Cattolica fin dal 1963, mentre le altre chiese cristiane sono sempre state favorevoli alla cremazione. In Italia la cremazione è un servizio pubblico adottata nei centri del nord per oltre il 30% dei decessi con punte del 50%. Al sud è molto meno praticata, tanto che esistono anche pochissimi forni. Nel caso di Verona ci sono due forni crematori attivi presso il cimitero Monumentale di Verona, che purtroppo non coprono il fabbisogno della città e delle città limitrofe».

Parliamo di dati e di costi… «I dati relativi alla scelta della cremazione a Verona sono in continuo aumento: nel 2014 a fronte del 20% di inumazioni e del 26% di tumulazioni (per un totale del 46%), le cremazioni hanno raggiunto il 54%. Per la cremazione ogni Comune stabilisce una tariffa che ogni anno può variare: in ogni caso i costi da sostenere per una cremazione sono di gran lunga inferiori rispetto a tumulazioni ed inumazioni. In tutto questo è anche necessario considerare il notevole risparmio di spazio che la cremazione permette: in una tomba con una salma ci possono stare fino a 4 urne cinerarie». Autorizzazione alla cremazione: alcuni chiarimenti. «Qualora esista una manifestazione di volontà espressa in vita dal defunto l’esecutore delle volontà dovrà produrre copia autentica del testamento pubblicato, oppure dichiarazione comprovante l’iscrizione alla Socrem con l’eventuale manifestazione di volontà relativa alle dispersioni delle ceneri. In assenza di una volontà già espressa dal defunto gli aventi diritto, nella persona del coniuge o in mancanza la maggioranza dei parenti di pari grado, dovranno chiedere il permesso alla cremazio-

ne presso il Comuni in cui è avvenuto il decesso». E’ possibile oggi disperdere le ceneri o conservarle in casa? «Dal 2006 è possibile conservare le ceneri in casa. Addirittura in qualche chiesa anche nella nostra provincia si può scorgere accanto all’altare un’area dedicata alla conservazione delle urne per chi lo desidera. E’ anche possibile disperdere le ceneri lontano dai centri abitati. In questo caso però, anche in presenza di volontà scritta del defunto è necessario che i familiari presentino richiesta presso il Comune in cui verranno disperse le ceneri stesse». Come iscriversi e soprattutto perché iscriversi alla Socrem? «L’iscrizione alla Socrem, che conta 3.400 iscritti,

La Socrem - società veronese per la cremazione – si costituì il 28 aprile 1882 in una saletta della società operaia di mutuo soccorso. Aderisce alla FIC – Federazione italiana della Cremazione – e svolge la sua attività nell’interesse della comunità con azioni di promozione sociale e culturale, attraverso la proposta, presso gli organi di Stato, le amministrazioni locali e altri enti locali, di riforme atte a consolidare e migliorare la pratica della cremazione. Possono aderire all’associazione tutte quelle persone che si prefiggono lo scopo dell’incenerimento delle salme, qualunque sia la loro provenienza culturale, religiosa ed ideologica. tutela la volontà del socio, gli dà tranquillità che la sua scelta sarà rispettata. Ci si iscrive alla Socrem compilando e firmando l’apposita richiesta di iscrizione, scrivendo di proprio pugno la dichiarazione di volontà di essere

cremati. Ci si associa poi pagando una modesta quota annuale oppure una quota vitalizia». Per informazioni: Socrem Verona – via Risorgimento, 12 Verona. Tel. 045.8345191; socremvr@libero.it


CRONACHE

L’ALTRO GIORNALE Marzo 2015

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IL LIBRO. Presentato il volume scritto da Roberto Bonente. Pescantina, per esempio, ha pagato un tributo di 10 deportazioni

Campi di concentramento: la storia della Valpolicella Servizi di

Lino Cattabianchi Grande partecipazione per la presentazione in sala consiliare a Pescantina del volume di Roberto Bonente “Domani partiamo per non so dove - I deportati della Valpolicella nei campi di concentramento tedeschi” edito da Cierre, nel quadro delle iniziative per la Giornata della Memoria, promosse dall’assessorato alla cultura del Comune retto da Luciano Bonsaver. Una serata che ha chiamato a raccolta molti testimoni, diretti e indiretti, degli eventi narrati da Bonente e per i quali Pescantina ha pagato un tributo altissimo di 10 deportazioni in un breve spazio di tempo, la maggior parte delle quali si conclusero tragicamente nei lager nazisti. Il più giovane deportato è stato Livio Gasparini, classe 1927: quando è costretto a raggiungere il campo di transito di Bolzano non ha ancora compiuto 18 anni. Riuscirà a tornare e conoscerà anche la durezza dell’emigrazione in Belgio, prima di

stabilirsi definitivamente a Sant’Ambrogio. Angelo Butturini, cui è dedicata un’importante via del centro di Pescantina, ha fatto parte del 2° Cln di Verona: di una famiglia emigrata in Brasile, entra in contatto con gli ambienti antifascisti di Verona; il 14 luglio del 1944 viene arrestato. Arriva a Flossembűrg e finisce a Bergen-Belsen, dove muore. Enrico Zampini è il primo dei deportati della Valpolicella a raggiungere, alla fine di settembre del 1943, un campo di concentramento oltre il Brennero. Morirà a Mauthausen, dopo una dolorosa odissea, il 13 marzo 1945, dopo 18 mesi di prigionia. Fu banale il motivo per cui Angelo Pedrotti finì a Flossembűrg con Vittore Bocchetta, Angelo Butturini, Guglielmo Bravo, Giuseppe Deambrogi, Francesco Viviani e Arturo Zenorini. mentre è intento a scaricare delle cassette di pesche alla stazione di Balconi, arriva un trasporto di truppe italiane. Nel porgere una pesca ad un soldato italiano che gliela aveva chiesta, Pedrotti lo

invita a scappare. Ma il soldato italiano corre a denunciarlo ai tedeschi: Pedrotti è arrestato e spedito a Verona. Da lì a Bolzano e poi a Flossembűrg, da dove non tornò. La banalità del male si tocca attraverso queste vicende. Alfonso Galvani, carabiniere a Cerea e a Castelnuovo del Garda, viene catturato il 12 agosto del 1944 dai tedeschi e deportato in Germania, a Dachau, dove muore il 12 marzo del 1945. Francesco Zenorini è renitente alla leva della Rsi: viene arrestato e condannato a cinque anni di prigione. Finisce in

Alta Baviera al penitenziario di Bernau am Chiemsee. Riesce a tornare a Pescantina a fine aprile del 1945. Muore nel 1963, a nemmeno quarant’anni di età, probabilmente per i postumi delle sofferenze patite in Germania. La vicenda di Arturo Zenorini attraversa le due guerre mondiali: eroico ufficiale nella Grande guerra, partecipa all’attività del 2° Cln veronese e viene arrestato il 14 luglio del 1944; viene deportato a Flossembűrg. Si salva e nel 1945 torna in patria dove accetta di essere sindaco di Pescantina dall’1 settembre 1945 al 13 aprile 1946, su proposta del Cln locale. Il destino di Emilio Marcotto, Alfonso Padovani ed Erminio Lavarini, tutti e tre ferrovieri, si gioca nei pressi della stazione di Balconi, ma ha esiti diversi: tutti e tre, pur essendo innocenti, vengono arrestati dai tedeschi nel 1944 per rappresaglia contro i furti perpetrati ai magazzini merci. Quegli stessi magazzini che, all’indomani della liberazione il 25 aprile del 1945, saranno assaltati dalla popolazione

Bonente, Conati e Pontara

durante i giorni memorabili dello “sgancio”. Ma i primi due non torneranno più a casa mentre Erminio, dopo un lungo periodo di convalescenza all’ospedale americano installato a Dachau, seguito alla liberazione dal lager, riuscirà a riabbracciare i suoi cari e tornare alla vita. Invano i famigliari degli altri due deportati, volontari al campo reduci nato nei pressi della stazione, si recheranno ogni giorno sui binari, all’arrivo delle tradotte cariche di ex internati, per conoscere

notizie dei loro cari: Emilio Marcotto e Alfonso Padovani non scenderanno mai da quei treni. Di tutto lo storico Roberto Bonente ha parlato con accenti commossi nella serata dedicata alla memoria dei lager. La premessa di Stefano Biguzzi, presidente dell’Istituto veronese per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, sul tema della deportazione, ha richiamato alla coscienza di tutti che questa situazione appartiene ad ogni tempo e attraversa ogni epoca.


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CRONACHE di Bussolengo

L’ORGANIGRAMMA. Francesca Zorzoni è il presidente, Alberto Fontana il vice

8 IL RICONOSCIMENTO

La Casa di Riposo Bussolengo premia Alberto Butturini ha un nuovo CDA Nuovo Consiglio di amministrazione alla Casa di Riposo di Bussolengo. Presidente è Francesca Zorzoni, ex dirigente nel settore amministrativo dell’Ulss 22 e già direttore di altre case di riposo. In consiglio siedono, per la maggioranza, il vice presidente Alberto Fontana, medico chirurgo, Francesca Bottura, avvocato, Luca Masotto, funzionario di una compagnia assicurativa. Per le minoranze, Tancredi Tomezzoli di Verona, avvocato. Anche il direttore, Francesco Zantedeschi è di nuova nomina ed è stato designato dal commissario regionale Annalisa Bergozza che ha terminato il suo mandato. «Si conclude in questo modo - spiega il sindaco Paola Boscaini - il periodo della gestione commissariale e inizia una gestione ordinaria della casa di riposo. Le nomine da parte della maggioranza hanno seguito il criterio

delle competenze professionali, in quanto si ritiene che si debba continuare l'impostazione data dal commissario che ha riorganizzato l'ente tenendo conto del miglioramento del servizio verso gli ospiti, unito ad una gestione oculata delle risorse a disposizione. I risultati che la dottoressa Annalisa Bergozza ha ottenuto sono sotto gli occhi di tutti e mi auguro che questo nuovo consiglio non guardi l'orientamento politico, ma tenga presente che il primo obiettivo è sempre il bene degli ospiti». Sottolinea la neo presidente Francesca Zorzoni: «Siamo chiamati ad occuparci di persone in difficoltà che ci chiedono di operare per migliorare il loro benessere: questo obiettivo cercheremo di raggiungerlo coniugandolo a principi di efficienza e di economicità per poter contenere i costi a carico della famiglie. Gioca a nostro

favore il fatto che prendiamo in consegna un ente economicamente risanato, logisticamente nuovo e che presenta potenzialità per sviluppare ulteriori servizi assistenziali a favore degli ospiti e della comunità del territorio. La casa di riposo all’interno del territorio rappresenta una struttura di riferimento, anche perché al giorno d’oggi con l’allungamento della vita media, può offrire servizi non residenziali». Il primo impegno è l’apertura di ambulatori per visite specialistiche gratuite. Conclude Zorzoni: «Abbiamo già a disposizione medici che faranno visite gratuite preliminari e orientative verso le cure specialistiche, in collaborazione coi servizi sociali del Comune». La casa di riposo, inaugurata in luglio, attualmente prevede 60 posti letto, completamente occupati. Le schede regionali prevedono altri 20 posti come centro diurno che, secondo il

Francesca Zorzoni presidente Casa di Riposo

programma di lavoro, saranno realizzati quanto prima. Sono stati completati anche gli spazi esterni che porteranno beneficio agli ospiti con l'inizio della stagione primaverile e renderanno maggiormente gradevole il soggiorno agli ospiti. Lino Cattabianchi

Il Commissario Annalisa Bergozza ha terminato il suo mandato e ha eletto direttore della struttura Francesco Zantedeschi. Già direttore della Casa di Risposo di Arcole e, fino a dicembre 2014, di San Pietro in Cariano, Zantedeschi da maggio 2013 è Commissario regionale straordinario dell’Ipab di Vicenza, una delle più grosse realtà venete con 800 ospiti e 550 dipendenti dove, fino a maggio 2015, porterà avanti la mission di chiudere un bilancio di 6 milioni di euro. «Quest’esperienza - afferma Zantedeschi – mi ha permesso di entrare in dinamiche più complesse rispetto a quelle relative alle realtà di Provincia, come quella di Bussolengo che oggi dirigo. Oggi questa struttura, recentemente inaugurata, ha un nuovo consiglio di amministrazione con il quale cercherò di far diventare l’ente un centro per gli anziani a 360 gradi». Servizi, qulli offerti dalle Case di Riposo, oggi sempre più specializzati e medicalizzati: «Italia, Germania e Giappone – aggiunge Zantedeschi – sono le nazioni in cui la terza, quarta e quinta età sono più massicce: tra pochi anni avremo sempre più persone anziane che avranno Francesco bisogno di servizi. Queste stesse persone troveranno collocazione nelle Zantedeschi Case di Riposo di un tempo che diverranno le nuove geriatrie». Nemmeno il mondo delle Case di Riposo è stato però risparmiato dalla crisi. «Mentre un tempo cerano liste d’attesa infinte per entrare in una struttura per anziani, oggi non è più così – conclude Zantedeschi -: ora il parente verifica la retta, la compara con diverse strutture, controlla la qualità dei servizi offerti e poi decide. E’ chiaro che per le Ppab, che hanno più pesantezza gestionali rispetto ai competitor (fondazioni e privati) questo rappresenta uno scoglio. Spero che dalla Regione venga approvata una riforma che consenta un rilancio delle Ipab stesse». S.A.

IL FUNERALE

L’ultimo saluto a Giovanni Banterla “L’eterno riposo, nel tuo cuore e nella tua verità, dona, o Signore, a lui che hai chiamato presso di te: egli sia guida a noi che brancoliamo ancora nelle tenebre della nostra notte quotidiana. Il nostro fratello alpino, che non è morto, è andato avanti, precedendoci nel paradiso delle penne mozze”. Con queste parole pronunciate da Fabrizio Fiumini, neo capogruppo degli alpini di Bussolengo, è stato dato l’estremo saluto a Giovanni Banterla, artigliere da montagna, classe 1938, segretario della sezione di Busso-

lengo dell’Associazione Combattenti e Reduci. La cerimonia funebre è stata celebrata nella chiesa di Santa Maria Maggiore, colma come nei giorni di festa. «Gianni amava la convivialità, stare assieme – ha ricordato il parroco don Giorgio Costa che ha concelebrato la funzione con don Piergiorgio Soardo co-parroco di Cristo Risorto e don Elvis Molinarolo curato a Santa Maria Maggiore - era un piacere per lui invitare le persone, ci ha insegnato che la vita è bella quando è vissuta con gli altri. Collaborava da anni con impegno e

passione con il nostro circolo Noi Piergiorgio Frassati. Si è prodigato anche per il gruppo alpini del quale faceva parte e per l’Associazione nazionale Combattenti e Reduci. Giovanni, che è stato anche un bravo calzolaio, era un uomo mite. Ora Gianni è entrato a far parte del banchetto del Signore, del convitto eterno d’amore. Dobbiamo fare nostra l’eredità che ci ha lasciato: si deve vincere l’egoismo e divedere il pane della vita con il prossimo. Grazie Gianni». Luca Belligoli

Il riconoscimento “Bussolengo premia 2014”, per il settore arte, dalla giuria presieduta da Marco Pizzamiglio è stato assegnato ad Alberto Butturini, sound engineer tra i migliori e più conosciuti a livello nazionale. Recita la motivazione della giuria: “A partire dagli anni ’80 ha lavorato come tecnico del suono per i più grandi musicisti e cantanti italiani, curando i tour di artisti come Fiorella Mannoia, Luca Carboni, Jovanotti, Pino Daniele, Lucio Dalla, Elisa, Ligabue, Marco Mengoni. Ha collaborato nei tour di Giorgia, Marina Rei, Francesco Renga, Ivano Fossati e Negrita. Inoltre ha curato la messa in onda dei concerti “Pavarotti & Friends for Angola” e per molti anni del Concerto del 1° maggio. Nel 2008 ha vinto il premio come “Miglior sound engineer dell’anno”. Nonostante i numerosi impegni lavorativi che lo vedono in giro per il mondo, è sempre disponibile ad aiutare le associazioni culturali teatrali e gruppi musicali, presenti sul territorio di Bussolengo, con le sue competenze di tecnico del suono acquisita in anni di esperienza. Si è sempre adoperato per la sua comunità con spirito cooperativo, voglia di mettersi in gioco, grande entusiasmo e umiltà”. Sono stati consegnati anche i riconoscimenti alle aziende che operano in paese da oltre 40 anni. Le dieci società premiate sono “B & B Frutta srl”, “Berti snc”, Marmi Mantico srl, Girza spa, Swinger srl, Ammann Italy spa, New Foods industry spa, Calzaturificio G.d.r srl, Pastificio Avesani srl, Calzaturificio Elena srl. «Rappresentano un campionario che unisce commercio, industria e si ricollega alle attività storiche di Bussolengo come la calzatura: tutte imprese che hanno il coraggio di restare e di offrire possibilità di sviluppo al paese di Bussolengo e al nostro territorio» - commenta il sindaco Paola Boscaini. L.C.

GIUNTA COMUNALE. ADAMI SI DIMETTE «Prendiamo atto delle dimissioni di Paola Adami e la ringraziamo per il prezioso lavoro e il contributo dato alla giunta» - commenta il sindaco Paola Boscaini dopo che l’assessore all’urbanistica e all’edilizia privata ha formalizzato la propria volontà di non rimanere in giunta. Una decisione che ha colto di sorpresa il mondo politico bussolenghese. Paola Adami, avvocato, era stata eletta nell’ultima tornata elettorale del 10 giugno 2013 nella lista “C’è futuro. Cittadini per Bussolengo-San Vito” con 164 preferenze, risultando la prima del suo gruppo, abbinato all’altra lista “Città solidale” che sosteneva la candidatura di Paola Boscaini. La sua permanenza in giunta è durata venti mesi. Queste sono le seconde dimissioni dal governo del paese: il 22 aprile del 2014, infatti, aveva lasciato “per ragioni strettamente personali” il vicesindaco Daniele Lonardoni, poi sostituito nella carica dall’assessore alla cultura Cristiano Fontana. L.C.

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: BUSSOLENGO - Municipio, Paradiso della Frutta, Macelleria Cordioli, Sanitaria all’Ospedale, Benin Casa-Farmacia, Distributore, Scampoli 4 Stagioni, In Galleria Ramonda, Farmacia Segala, Eurospin SAN VITO - Mini market S.Vito, Sede Avis - Studio Medico

Banterla Giovanni


L’ALTRO GIORNALE Marzo 2015

CRONACHE di Bussolengo

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CONSIGLIO COMUNALE. È stata respinta l’idea dei capigruppo dell’opposizione

Furti e criminalità Mozione bocciata Servizi di

Lino Cattabianchi Presentata e bocciata in Consiglio comunale a Busoslengo la mozione dei capogruppo di opposizione Andrea Bassi, Massimo Girelli, Giorgio Beccherie e Giovanni Amantia. «Avevamo presentato questa mozione per cercare di dare un contributo alla lotta ai numerosi furti e atti criminosi che si verificano sul territorio – afferma Andrea Bassi -, ma probabil-

mente la maggioranza consiliare di Bussolengo non ha capito fino in fondo ciò che si proponeva». La mozione avrebbe previsto l’istituzione di un “Tavolo locale della sicurezza” per il coordinamento delle forze dell’ordine operative sul territorio, oltre alla creazione di un servizio di vigilanza negli orari in cui gli ordinari servizi di vigilanza non sono operativi. «Il sindaco Paola Boscaini, per giustificare il suo no e della maggioranza alla nostra

mozione – aggiunge Bassi – ha affermato che “la tutela della pubblica sicurezza deve essere compito delle istituzioni e non di polizie private”. Se fosse stata accettata la nostra proposta sarebbe stata effettuata una procedura di gara d’appalto per l’aggiudicazione del servizio e sarebbe quindi stata l’Istituzione a gestire il tutto. I soggetti che intendevamo fossero coinvolti erano aziende che si occupano di vigilanza con i soli compiti di monitorare il terri-

torio, di allertare le forze dell’ordine in caso di necessità e senza alcuna possibilità di intervento diretto, non certo la milizia privata di qualche “signore della guerra”. A questo punto mi chiedo – conclude il conigliere Bassi -: mi si risponde che la tutela della sicurezza è compito degli organi preposti, ma se questi non riescono a garantirla, come avviene tutt’ora principalmente a causa di risorse insufficienti e leggi assurde, che si fa?».

“C’è una luce in fondo al tunnel che diventerà un raggio di sole”: con questo auspicio il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha inaugurato la 304° Fiera di San Valentino, una delle poche che è continuata ininterrottamente, in Italia, anche nel periodo bellico. «Sono contento di essere qui – ha sottolineato il governatore -. Porto con me l’orgoglio per la mia regione, che ha 600mila imprese, che esporta più della Grecia, dove un cittadino su cinque ogni giorno fa volontariato e lavora gratis per gli altri. Questa è una grande ricchezza, di cui dobbiamo essere fieri». Sul tema della sicurezza Zaia è andato giù duro: «Dobbiamo difendere il nostro territorio: voglio l’esercito in strada. E poi ci vuole la certezza della pena che ritengo educativa e quindi nuove carceri. Sono vicino al benzinaio di Nanto che ha avuto coraggio».

NONNA TERESA FA 101 ANNI Continua la corsa di Teresa Gastaldelli di San Vito al Mantico che ha compiuto felicemente 101 anni. Per l’occasione le ha fatto visita la “sindaca”, Paola Boscaini, che le ha portato gli auguri della comunità di Bussolengo. L.C.

Teresa Gastaldelli e Paola Boscaini

ASSOCIAZIONE COMBATTENTI E REDUCI E’ Gilberto Pozzani, assessore ai lavori pubblici nell’amministrazione di Paola Boscaini, il nuovo presidente dell’Associazione nazionale combattenti e reduci. Succede al compianto Giuseppe Girelli, recentemente scomparso, fondatore della Flover, e per lunghi anni animatore della sezione dei combattenti di Bussolengo. L’elezione si è svolta durante l’assemblea annuale che si è tenuta nella parrocchia di San Vito al Mantico. I lavori sono iniziati con un minuto di silenzio in ricordo dei caduti di tutte le guerre, degli ex combattenti e dei simpatizzanti deceduti, in modo particolare del presidente Giuseppe Girelli e dei simpatizzanti Angelo Residori ed Emilio Loro. Il programma per il 2015, prevede la partecipazione alla giornata in ricordo dei caduti di tutte le guerre dei 98 comuni al Sacrario del Baldo, domenica 21 giugno 2015. Dopo il tesseramento, l’elezione all’unanimità di Gilberto Pozzani, tenente alpino, che ha ringraziato per il nuovo incarico. «E’ per me un onore – spiega il neo presidente - servire questa gloriosa associazione. La nostra sezione oggi è formata da 77 iscritti di cui 11 reduci ultra novantenni. L’associazione ha il compito di ricordare chi è stato strappato alla vita, allontanato dalla famiglia e portato al fronte, da dove solo in pochi sono tornati. Tocca a noi, più giovani, mantenere viva quella memoria, quando i testimoni diretti non ci saranno più, per preparare un futuro di pace e di democrazia. L’idea di Patria, unica e indissolubile, deve tornare al centro, pur coniugata in una prospettiva europea e mondiale».

IL GRUPPO MUSICALE “50+1” Si conferma uno degli appuntamenti più attesi della Fiera di San Valentino la serata-remember organizzata e interpretata a puntino dai “50+1” accompagnati dalle coreografie di Adolfo Arena. Il gruppo di cantanti non professionisti di Bussolengo, sotto la guida di capitan Nando “Beby” Frapporti, ha inchiodato alle sedie un migliaio di spettatori per più di due ore con le cover del Festival di Sanremo. Un tuffo nella storia della canzone e nella nostalgia, dal quale ogni tanto ci si risveglia grazie alle sequenze indiavolate delle barzellette di Luigino Marchi che, a 82 anni, scatena applausi da far crollare il tendone di piazzale Vittorio Veneto. Tre grandi sorprese e tutte conferme per il gruppo di cantanti: Giorgio Taddei che di mestiere fa il camionista, Daniele Merlin che ha un’impostazione classica e Mariangela Pigozzi. Antoine Bonometti, ritornato nel gruppo dopo un periodo di riflessione, ha guidato la vecchia guardia con Andreina Spada, Gabriella Pino, Gian Ridolfi e il sempreverde Nando Frapporti. Una carrellata di successi che ha accontentato tutti, da “Chariot” di Betty Curtis a “Io che non vivo” del veneziano Pino Donaggio, fino ai due inni finali, “Nel blu dipinto di blu” del Mimmo nazionale e “Come passa il tempo” dello squadrone formato da Maurizio Vandelli, Dik Dik e Camaleonti. Quanto basta per l’ovazione finale: il tempo per i “50+1” non passa mai.

LA PUBBLICAZIONE/CHIESA DI SAN ROCCO E’ stata presentata la nuova opera su “La chiesa di San Rocco a Bussolengo. La storia, l’arte, il restauro e i suoi santi” messa a punto dal gruppo di ricerca della Parrocchia di Santa Maria Maggiore di Bussolengo. Il testo è stato curato da Giampietro Iozzia coadiuvato da Alberto Pennacchioni e da Gaetano Zocca, storico dell’arte. Le foto sono di Francesco Maddella e le ricerche nell’archivio storico del Comune, a cura di Ferdinando “Mamo” Montresor. Consulente per la vita di San Rocco il dottor Paolo Ascagni. Il nuovo volume dedicato a San Rocco, chiesetta vicino al cimitero, in direzione della Gardesana, ha potuto vedere la luce grazie ad un benefattore. «A San Rocco – sottolinea don Giorgio Costa, parroco di Santa Maria Maggiore, nella presentazione - si entra in silenzio e in punta dei piedi, pronti ad ascoltare. A San Rocco c’è l’essenziale della vita: storia, sofferenza raccontata, speranza di non soccombere alla malattia».

Luca Zaia a Bussolengo


CRONACHE di Pescantina

L’ALTRO GIORNALE Marzo 2015

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LA DISCARICA. Approvato, a Padova, il progetto da parte della conferenza dei servizi

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

“Caso” Ca’ Filissine Misure d’emergenza

Tre interrogazioni sulla discarica

Servizi di

Lino Cattabianchi Approvato dalla conferenza dei servizi riunitasi a Padova il progetto per le misure emergenziali sulla discarica di Ca’ Filissine. Il progetto, che ha ricevuto l’approvazione della Conferenza dei servizi, è stato redatto dall’ingegner Giorgio Sterzi e ha l’obiettivo di ridurre drasticamente la formazione di percolato e fare in modo che non fuoriesca dal catino della discarica. Per quanto riguarda la copertura dei costi di tutti questi interventi, la cifra stimata è di circa 300mila euro, somma recentemente messa a disposizione dalla Regione, su interessamento dell’assessore Maurizio Conte. «Le misure emergenziali – spiega l’assessore Paola Zanolli - vengono attuate in due fasi: nella prima, la limitazione della produzione del percolato intercettando l’acqua piovana; nella seconda, l’asciugatura parziale delle acque contaminate sopra i teli per poter procedere poi all’innalzamento dell’impermeabilizzazione delle sponde. Nel primo intervento si dovrà costruire una canaletta di scolo sulla scarpata della parte vecchia della discarica così da con-

vogliare l’acqua in una vasca di raccolta dell’acqua piovana per poi riversarla con delle pompe nella fognatura pubblica. Sul lotto cinque, quello nella zona sud est, in prossimità del vigneto Ferrari, verrà costruito un argine che avrà la finalità di contenere l’acqua piovana per non farla ricadere nella parte contaminata e convogliarla nella fognatura. La seconda fase verrà realizzata quando Daneco sarà in grado di procedere all’innalzamento dell’impermeabilizzazione della sponda». Sul fronte della bonifica stanno andando a regime le linee guida redatte dal professor Gianni Andreottola dell’Università di Trento. «Stiamo analizzando la prima elaborazione del pro-

getto di Andreottola – spiega l’assessore Paola Zanolli - che, in via preliminare, prevede un’indagine idrogeologica della falda acquifera esterna alla discarica per poter individuare nel modo più preciso possibile la fonte dell’inquinamento allo scopo di poter eseguire, successivamente, un intervento di bonifica più mirato. La realizzazione dell’indagine è prevista nel mese di marzo e verrà effettuata in collaborazione con l’ingegner Stefano Veggi. Attraverso alcuni pozzi esistenti per il controllo del percolato, posti a sud e a est della discarica, si procede con delle sonde ad analizzare campioni d’acqua su cui verificare la concentrazione di eventuali elementi inquinanti».

Il progetto di bonifica del professor Andreottola si basa su una premessa fondamentale: non si dovranno rimuovere i rifiuti esistenti, come era previsto nel primo progetto, e non si dovrà ampliare l’area della discarica. «La prima attività – conclude Zanolli - consisterà nell’estrazione massiccia di percolato. Poi si individueranno due zone della discarica da isolare tra di loro dal punto di vista idraulico così da poter iniziare il conferimento dei rifiuti sulla parte più vecchia della discarica per reperire i fondi e continuare così l’azione di bonifica. All’esterno della discarica verranno previsti interventi di insufflazione di aria in falda per ridurre la quantità di inquinati presenti».

In data 23 Febbraio 2015 il Movimento 5 Stelle di Pescantina ha depositato tre interrogazioni riguardanti la discarica di Ca’ Filissine ed il recente “progetto” di bonifica presentato dal dott. Andreottola presso la sala civica di Balconi il 19 Dicembre scorso. Tale intervento si propone sinteticamente di ripristinare gli argini, estrarre il percolato regolarizzandone i livelli, e poi predisporre un capping finale. Nel mezzo però corrono decine di anni di conferimento di rifiuti , su cui non ci sono informazioni certe. Pretendiamo dunque, nell’interesse precipuo della cittadinanza, che si indichi con precisione con quali tipologie di rifiuti, quali quantità e per quanti anni si intenda proseguire con il conferimento. Per questo motivo abbiamo predisposto queste tre interrogazioni, anche e soprattutto per capire se l’amministrazione abbia verificato il caso della discarica di Maleo, dove vi è stato un intervento similare di inertizzazione parziale del corpo rifiuti. Chiediamo che siano forniti gli studi che dimostrino che la discarica presenta perdite di percolato dalla parete Est e dai quali appaia chiaramente ed in maniera inconfutabile come si sia individuato il punto da cui fuoriesce il percolato. Sono domande legittime visto che nessuno, allo stato, ha fornito risposte chiare. Visto che l’amministrazione non ha intenzione di interrompere i rapporti con Daneco, vogliamo che comunichi chi è il progettista e quali sono i rappresentati della società Daneco che si stanno confrontando con l'amministrazione Comunale. Nel frattempo la discarica tracima percolato e noi attendiamo che l’amministrazione dia risposte chiare alla popolazione, prima che vi sia un disastro ambientale. Samuele Baietta Ulrica Castagna M5S

LA PROPOSTA

Rilanciare il territorio? Kiwi e pesche all’Expo Il consigliere Davide Pedrotti della Lega Nord di Pescantina lancia la proposta di puntare su pesche e kiwi all’Expo per rilanciare il territorio. E spiega: «A breve si aprirà a Milano l’Expo 2015, l’esposizione universale che l’Italia ospiterà dal primo maggio al 31 ottobre 2015, e che sarà il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione a livello mondiale. Questa manifestazione attirerà sull’Italia gli sguardi di tutto il mondo: Expo Milano 2015 offrirà a tutti la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastronomica di ogni Paese. E’ un’occasione che sarebbe davvero un peccato sprecare». La proposta di Pedrotti fa leva sul fatto che alcuni comuni della provincia di Verona si sono già

attivati per portare le loro eccellenze enogastronomiche alla ribalta internazionale dell’Expo: Valeggio per i tortellini, Fumane per l’Amarone e Peschiera per il Lugana. «Personalmente – sottolinea Pedrotti - mi sono confrontato con gli amministratori di questi paesi, in particolare con il sindaco Tosoni di Valeggio, e ho partecipato di mia iniziativa ad un incontro svoltosi a Fumane sulle modalità di partecipazione all’Expo. Credo che sia possibile anche per Pescantina sfruttare questa eccezionale vetrina per promuovere i prodotti tipici del nostro territorio, che fra le sue caratteristiche ha quella di ospitare come colture d’eccellenza quella delle pesche e dei Kiwi. Ho fatto presente questa possibilità all’amministrazione Cadura e spero che il sindaco vorrà prendere in seria considerazio-

ne l’opportunità di attivarsi e prendere in considerazione la mia proposta per dare a Pescantina la possibilità ed il prestigio di essere protagonista di questo importante evento, visti i pochi mesi che ci separano dall’Expo». Una proposta, quella di Pedrotti, che includerebbe anche altre attività tipiche del territorio. Conclude il consi-

gliere della Lega: «Sarebbe una grossa opportunità che si potrebbe offrire sia al settore agricolo, sempre in difficoltà per concorrenza e normative penalizzanti, sia alle attività ricettive e termali, favorendo un'immagine positiva per tutto il nostro territorio. Perché non cogliere la palla al balzo?».

CIRO FERRARI ORGANIZZA UN VIAGGIO... Mercoledì 1 Aprile: Partenza dal piazzale di Settimo ore 6 (si raccomanda di arrivare in anticipo). Pranzo al sacco (ognuno pensa al suo). La sera arrivo in albergo, deposito valigie in camera e poi cena nella sede della Società Italo Tedesca di Kassel. Giovedì 2 Aprile: visita alla città di Hann Munden; pranzo in Comune di Kassel; pomeriggio visita alla città di Kassel e alle ore 16,00 cerimonia al ceppo dei 78 Italiani fucilati, si proseguirà in chiesa (dove troveremo il programma tradotto in Italiano). La cerimonia sarà animata dal coro Monti Lessini. Seguirà cena. Venerdì 3 Aprile: Partenza dall’albergo ore 8.30 per il campo di Buchenval; pranzo al sacco e poi visita alla cittadina di Weimar (cittadina di importanza culturale) alla sera si cena nel Ristorante di Diodoro Ferraro. Venerdì 4 Aprile: rientro a Pescantina per il pranzo ci si organizza come all’andata.

Ciro Ferrari

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: PESCANTINA Municipio, - Farmacia - Panificio Adige - Imm. Fondo Casa Bar Deghejo BALCONI Vivai Rose Garden, Eurospin ARCÈ Bar Dolce Vita, - Alimentari Edicola SANTA LUCIA Bar S. Lucia SETTIMO Market 7 Stelle


L’ALTRO GIORNALE Marzo 2015

CRONACHE di Pescantina

CASA DI RIPOSO “IMMACOLATA DI LOURDES”

2111 BUSSOLENGO

Animazione Il Patto di amicizia firmato con Numana sempre viva “Patto di amicizia” tra il Comune di Numana e Bussolengo: a firmarlo, in sala consiliare, i due sindaci Gianluigi Tombolini e Paola Boscaini col presidente del Comitato gemellaggi, Silvino Piona. «Il punto di partenza – ha spiegato il sindaco di Bussolengo - è un progetto di tutela delle tartarughe marine che a Numana vengono raccolte e rimesse in grado di ritornare nel mare. Abbiamo fatto un accordo col parco Natura Viva per poter fare degli scambi, a maggio, tra i ragazzi delle scuole per osservare da vicino questo aspetto della tutela naturalistica. Il secondo obiettivo è la collaborazione per la promozione turistica del nostro territorio, delle bellezze di Numana e della riviera del Conero». Gianluigi Tombolini, nel ringraziare Bussolengo per l’ospitalità, ha illustrato l’attività del “Centro di riabilitazione delle tartarughe marine” che poi riprendono il mare a Numa-

Continua, alla Casa di Riposo "Immacolata di Lourdes" di Pescantina, l’attività di animazione per gli ospiti a cura del Servizio educativo e col contributo di numerosi volontari, associazioni e gruppi locali che operano in modo attivo e concreto tra gli anziani. «Le feste – spiega Andrea Signorini, responsabile dell’animazione - oltre che per gli ospiti, sono un'opportunità in più offerta ai familiari per conoscersi e conoscerci, rompendo la routine giornaliera e creando uno spazio nuovo nel quale allacciare incontri con il personale in un contesto diverso da quello assistenziale». Per tutto il 2015 i Clown dottori dell'associazione "Essere clown Verona" Onlus saranno nuovamente presenti. Molte le attività in archivio tra cui la visita della Befana il pomeriggio del 6 gennaio.

Il mese si è concluso in bellezza sabato 31 gennaio con la rassegna canora del coro "Montegaleto" di Bussolengo. A febbraio è stata la volta dello spettacolo di line dance eseguito dal gruppo di ballo "The Evergreen's" di Bussolengo. Nel pomeriggio di sabato 7 febbraio il Centro servizi della Casa di riposo ha accolto il raduno del 2° Carnevale in riva all'Adige promosso dal Circolo Noi San Lorenzo in collaborazione con la Pro loco di Pescantina, il gruppo Alpini di Pescantina e l'assessorato alle manifestazioni del Comune con la visita di Papà del Gnoco e di altre importanti maschere del Carnevale Veronese agli ospiti. Lo stesso giorno anche il coro "La Resela" di Pescantina è stato protagonista con il suo spettacolo canoro e teatrale. «L'11 febbraio – sottolinea

Signorini - è stata la volta della festa per noi più importante, quella dedicata alla patrona, la Beata Vergine di Lourdes. Martedì "gnocolar" non ci siamo lasciati sfuggire l'occasione di festeggiare il carnevale con la presenza di musicisti, ballerini in maschera ed ovviamente i dolci tipici quali frittelle e galani. La celebrazione della messa delle Ceneri segna poi l'inizio della Quaresima, tempo di riflessioni e di incontri di gruppo con letture a tema e filò commentati insieme». Tra le altre attività e laboratori che settimanalmente hanno luogo, per culminare con le celebrazioni per la Pasqua, il mercatino di primavera con i prodotti artigianali realizzati dagli ospiti e la lotteria che mette in palio molti premi per gli ospiti, il personale, i familiari e tutti i simpatizzanti.

IL LUTTO

Addio “Spuncion” Girelli Addio a Francesco Girelli, morto all’età di 96 anni, e ricordato da tutti come “Spuncion”, gestore del mitico bar Sport di via Ponte. Il suo bar, che ha gestito assieme alla moglie Letizia dalla fine della seconda guerra fino alle soglie degli anni ’80, è stato un punto di riferimento e di aggregazione per tantissime persone: un luogo di ritrovo sull’Adige che ha visto passare intere

generazioni. Era un bar che nei giorni feriali era frequentato da appassionati dello sport e delle carte da gioco, ma alla domenica pomeriggio diventava una tappa quasi irrinunciabile per le ragazze che ritornavano dalla funzioni religiose alla chiesa parrocchiale e si fermavano a bere la cioccolata calda d’inverno e, d’estate, a gustare i gelati che lo stesso Spuncion confezionava. Per questo

motivo era il “bar delle donne”, dove si sono formate moltissime coppie. Tra le cose che si potevano trovare al bancone i “bolognini”, dei dolci a forma di cubetto, confezionati con due strati di pasta dolce e uno di crema pasticcera, di cui Francesco Girelli condivideva gelosamente il “brevetto” esclusivo a Pescantina con altri tre amici gelatai. I gelati erano un altro punto di forza del bar da Spuncion: venivano confezionati personalmente da Francesco che li andava anche a vendere col suo caratteristico carrettino da gelataio. E tra questi, gli indimenticabili ghiaccioli dalla forma cilindrica. “Spuncion”, appassionatissimo di pesca nel fiume e di ciclismo, è stato salutato dai molti amici che con lui hanno condiviso anni indimenticabili di discussioni sportive e tavolate.

na. «Un luogo ricco di bellezze naturali e di testimonianze dell’antica civiltà picena – ha sottolineato il sindaco marchigiano -, ricco di strutture ricettive e con un’offerta enogastronomica tra le più ricercate d’Italia. Le potenzialità per una collaborazione con Bussolengo sono molte, a partire dagli eventi che, durante la stagione turistica, a Numana quest’anno arriveranno a 120». Ha tirato le conclusioni Silvino Piona, presidente del neo costituito Comitato gemellaggi: «Questo è un primo passo, come un fidanzamento: Bussolengo è già gemellata con la cittadina tedesca di Nieder Olm, ma le manca un partner italiano. Vediamo come va: ci sono tutte le premesse perché riesca». Scambio di doni e firma protocollare. «L’amore per il territorio – hanno concluso i due sindaci deve puntare sul turismo per risollevare il paese».


L’ALTRO GIORNALE Marzo 2015

CRONACHE di Sommacampagna, Pastrengo

RINNOVO DI CARICHE. L’Associazione è stata fondata cinque anni fa

Ristoratori Custoza Pezzini presidente Rinnovo di cariche all’Associazione Ristoratori del Custoza dopo quasi cinque anni dalla fondazione avvenuta nel giugno del 2010. Il neo Presidente è Luca Pezzini del Ristorante Villa Vento, vice Lorella Rossi del Ristorante Antico Ristoro, Sabina Boscaini della Locanda Vecchia Custoza è segretaria. Consiglieri: Simone Adami dell’Osteria Monte Molin ed il past presidente Franco Predomo del Ristorante Tamburino Sardo. Soci: Gianluca Andreis del Ristorante Cavolo a Merenda, Paolo e Giancarlo Tabarini del Ristorante Picoverde. «Rinnovare le cariche ci è sembrato una buona idea – sottolinea Franco Predomo – stimoli nuovi, cariche ed idee nuove». Fa presente il neo presidente Pezzini «è stato di fatto un cambio di nomine concordato, siamo tutti amici, il gruppo rimane com’è sempre stato e questa è la cosa più bella. Dialoghiamo, ognuno porta le sue opinioni ed assieme si costruisce quanto fino ad ora portato avanti ed altre iniziative già abbozzate, o in itinere». Franco Predomo sottolinea come «sin dall’inizio abbiamo collaborato con l’amministrazione comunale, la Pro Loco e tutte le realtà locali. L’associazione negli anni si è consolidata ed è stata protagonista di eventi importanti, cito tra i tanti la promozione del broccoletto, evento ormai consolidato che si riproporrà, che non fa parte della storia ma del presente e del futuro». Luca Pezzini pone l’accento sulla stagionalità. «Il nostro progetto è quello di proporre piatti tipici nelle quattro stagioni abbinato sempre al prodotto principe del nostro territorio, il Custoza nelle varie versioni. Quindi il broccoletto in gennaio, prodotto ricercato dalle persone che vengono a Custoza da tutte le parti, anche dall’estero. Le pesche nel periodo estivo, il Custoza abbinato ad altre pietanze in autunno e per la primavera un prodotto tipico della nostra provincia. Quest’anno abbiamo scelto l’asparago con l’iniziativa “Il Custoza sposa l’asparago di Verona”, in collaborazione con l’Associazione Asparago di Verona». Sette sera-

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: CASELLE - Bar alla Chiesa, Market Petaio SOMMACAMPAGNA - Municipio, Funghi Merlini, Panificio F.lli Falchetti, Parrucchiere, Farmacia Comunale, ASL Guardia Medica, Circolo Ricreativo Anziani, Farmacia Donato CUSTOZA - Centro Sociale SONA - Municipio, Farmacia Comunale LUGAGNANO - Unicredit, Centro Vesalius PALAZZOLO - Spaccio Manzati, Panificio Tacconi S.GIORGIO IN SALICE - Alim. Panificio Oliosi, Perbacco Caffe

Una ventina di giovani, quasi tutti universitari, in poco meno di tre anni, hanno accolto oltre ventimila visitatori all’Ossario di Custoza occupandosi anche della custodia dello stesso. L’esperienza si è conclusa alla fine dell’anno scorso. «Ogni progetto - riferisce Paola Ranzato, coordinatore e riferimento del gruppo di lavoro - finalizzato alla valorizzazione del mausoleo è stato sostenuto dall’amministrazione comunale. I lavori sono in fase d’ultimazione e saranno presentati non appena conclusi. Riguardano l’inventariazione informatica dei beni e lo studio per la conservazione e la corretta valorizzazione dei reperti umani custoditi nella cripta. La gestione fatta dalla Pro Loco si basava principalmente sull’accoglienza dei visitatori, l’accompagna-

mento nei vari spazi con descrizione storica ed un’accurata presentazione del territorio, il mantenimento del giardino, la pulizia dell’edificio una volta adibito a residenza per il custode e il buon mantenimento della Cappella e di quanto custodito nella cripta. Desidero ringraziare, anche a nome del consiglio della Pro Loco di Custoza e di Gastone Armigliato in particolare che ha sempre mantenuto i rapporti con l’amministrazione comunale condividendo le scelte, tutti coloro che durante questo percorso ci hanno sostenuti con il loro impegno ed hanno collaborato e partecipato attivamente assieme a noi. L’ultimo nostro intervento sarà di definire il dono da fare all’Ossario con le offerte lasciate dai visitatori durante la gestione della Pro Loco». C.G.

te speciali al giusto prezzo nei sette ristoranti: Tamburino Sardo l’8 aprile, Il Cavolo a Merenda il 10, Antico Ristoro il 15, Picoverde il 17, Vecchia Custoza il 22, Villa Vento il 24 per concludersi all’Osteria Monte Molin il 29. «Siamo partiti col broccoletto – conclude Luca Pezzini - con il presidente della Pro Loco cav. Elio Franchini, i produttori hanno completato la filiera, tanti ristoratori sono anche produttori del prodotto tipico e vincente della nostra zona. Un’esplosione di idee, proposte dai nostri chef, e di gusti. La nostra idea è farlo conoscere anche all’estero, in Austria, in Germania in abbinamento al Custoza» Claudio Gasparini

Il 2015? In salita, ma c’è speranza hanno donato altri 1000 euro». Altri contributi sono arrivati da privati cittadini oppure dai genitori dei bambini che frequentano la scuola. Infine sono state raccolte delle offerte con le torte fatte dalle mamme dei bambini. «Abbiamo ereditato una situazione pesante con un buco di bilancio di 18.000 euro - confida la Presidente Pizzini -. Siamo preoccupati per la sopravvivenza della scuola». Ad aggravare la situazione il ritardo accumulato per quanto riguarda i contributi statali, regionali e comunali. «Stiamo ancora aspettando quelli del 2014 e quelli per l'anno in corso - ha spiegato la Presidente -. Per quanto riguarda il contributo comunale ho avuto rassi-

OSSARIO DI CUSTOZA

Da sinistra Franco Predomo past-presidente e Luca Pezzini nuovo presidente

PASTRENGO / SCUOLA DELL’INFANZIA “CARLO ALBERTO”

Il 2015 per la scuola dell’infanzia “Carlo Alberto” di Pastrengo inizia in salita, ma si è accesa una speranza. «Mi sento di ringraziare a nome di tutto lo staff della scuola e a nome del comitato di gestione tutti coloro che ci permettono di portare avanti questo servizio - spiega Renza Pizzini, Presidente del comitato di gestione della scuola dell'infanzia "Carlo Alberto" elencando tutte le forme di aiuto che permettono alla scuola di affrontare i gravi problemi di bilancio -. Ringrazio il circolo Noi "El Laghisol" della parrocchia di Pastrengo che ha donato un contributo di 650 euro grazie alle entrate derivanti dal 5x1000, ringrazio anche il Gruppo Marciatori che

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curazioni dal sindaco Varolo che i soldi ci sono in bilancio ma per ora non è arrivato nulla». È stato fatto un piano per tagliare le spese: per esempio modificando il contratto per la fornitura dell'energia elettrica, o facendo degli accordi con la scuola dell'infanzia di Piovezzano per utilizzare gli stessi fornitori e spuntare un prezzo inferio-

re. Quest'anno però per avere più bambini iscritti e rientrare nei parametri di legge sono state ritoccare le rette al ribasso. «La scuola dell'infanzia di Pastrengo è un servizio che la Parrocchia dà alla comunità da oltre 80 anni: sarebbe un peccato doverla chiudere». Bruno Gardin

PASTRENGO / SCACCHI E’ in programma per lunedì 27 aprile il “Torneo di scacchi Maggiore Alessandro Negri di Sanfront”. Promotrice dell’evento è l’Associazione dilettantistica Scacchi Valpolicella che cura la diffusione del gioco degli scacchi a partire dalla scuola elementare. Al torneo parteciperanno gli alunni delle due classi terze, della quarta e quinta. Istruttore per le scuole di Pastrengo è Paolo Dalla Vecchia, che da anni insegna, nelle sue lezioni del sabato mattina, i rudimenti del gioco agli scolari di Pastrengo. Le lezioni di scacchi terminano quest’anno lunedì 27 aprile con il torneo-saggio in Auditorium. «E’ ormai tradizione che la Pro Loco doni ai concorrenti in erba le medaglie – afferma Albino Monauni, presidente della Pro loco locale -. E’ un piccolo sforzo economico che la Pro Loco Pastrengo si assume volentieri inteso a dare più spessore al Torneo scacchi e merito individuale agli scolari che si cimentano in questo gioco altamente formativo». Oro, argento e bronzo per i 12 miglior classificati per classe. Altre quattro medaglie specifiche sono riservate alle prime femmine classificate, mentre a tutti gli altri 61 concorrenti verrà consegnata una medaglia di partecipazione. B.D.A.

PASTRENGO. Si prepara la Carica del 30 aprile Si è riunito nei giorni scorsi in Municipio a Pastrengo il Comitato 30 aprile con i referenti di Pro Loco, Biblioteca, El Vissinel e Scuole per impostare un programma di massima per il 30 aprile, giorno di Cerimonia per il 167° Anniversario della Carica. Erano presenti il Sindaco Alberto Varolo e il consigliere Michela Venturini. «Quest’anno per la Carica non è previsto sfarzo di alcun tipo – riferisce il Sindaco – . Anche le gerarchie dell’Arma confermano la volontà di una Cerimonia di Commemorazione ridotta all’essenziale». La Cerimonia avrà luogo in piazza Carlo Alberto. Davanti al monumento sarà schierata una squadra di Carabinieri in parata per la deposizione della Corona ai Caduti e per i discorsi istituzionali. Partecipano alla cerimonia le Scuole di Pastrengo. In particolare la Scuola Primaria è impegnata con lavori scolastici che hanno come filo conduttore la pace. Per lunedì 27 aprile è previsto il Torneo scolastico Scacchi intitolato al Maggiore Negri di Sanfront, il Comandante la Carica dei Carabinieri. La biblioteca comunale propone nella serata di sabato 2 maggio la proiezione in Auditorium del docu-film “Fango e gloria” che racconta la storia di giovani ragazzi della borghesia di provincia partiti 100 anni fa per la guerra. Il Centro turistico giovanile El Vissinel propone due uscite il 25 e 26 aprile, con visite guidate ai luoghi storici e alle antiche Corti e ville del territorio. La Pro Loco si vedrà impegnata nella stesura del libretto commemorativo che riporta in primis i saluti istituzionali del Sindaco di Pastrengo e del Comandante provinciale dei Carabinieri. Sarà cura della Pro Loco anche il tradizionale rinfresco nel tendone montato in zona Poste. «Finanziamenti permettendo - precisa il Presidente Pro Loco Albino Monauni – si sta pensando di proporre nel pomeriggio dell’1 Maggio una riedizione del “Gran ballo Imperiale”. Rivedremo volteggi di danzatori in divisa ottocentesca che guidano nel ballo dame in sontuosi costumi d’epoca». Bruna De Agostini


L’ALTRO GIORNALE Marzo 2015

CRONACHE di Sommacampagna

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LE MANIFESTAZIONI. Custoza ha ospitato dal 30 gennaio all’1 febbraio, e dal 6 all’8 febbraio, la 2ª edizione dell’evento

A tutto Broccoletto in piazza e in cucina Dal 30 gennaio al primo febbraio e dal 6 all’8 febbraio Custoza ha ospitato la seconda edizione del “Broccoletto in piazza” organizzata dall’ Associazione Produttori che si propone di promuovere questo prodotto tipico di grande valore gastronomico attraverso una serie di attività volte alla valorizzazione della cucina. In quest’ambito il vino Custoza si è inserito con naturalezza ed ideale abbinamento con il broccoletto. Entrambi sono figli dello stesso terreno dal quale prendono caratteristiche uniche ed inimitabili. La leggerezza, l’aromaticità e la sapidità del Custoza Doc hanno accompagnato ed esaltato le caratteristiche organolettiche del Broccoletto. Il Custoza è contraddistinto da una forte connotazione territoriale, riconoscibile per freschezza e bevibilità

in abbinamento con primi piatti, verdure, pesce sia di mare che di acqua dolce e anche carni, particolarmente d’aia, cotte delicatamente. Normalmente bevuto giovane si presta anche ad invecchiamento e con il tempo emergono i caratteri minerali tipici dei suoli morenici. Il pomeriggio del 7 febbraio è stato dedicato al Custoza. L’iniziativa è stata proposta dal Consorzio Tutela Vino Custoza Doc il cui presidente Luciano Piona, in carica dal maggio del 2014, ha commentato come “sia stato innovativo invitare appassionati, dai sommellier, all’Onav ai giornalisti, per assaggiare le prime proposte dell’annata 2014. Alcuni produttori hanno appena imbottigliato, altri hanno mandato il vino dalle vasche. Cosa di estremo interesse per poter assaggiare le singole varietà in questo

momento, prima che vengano fatte le cuvèe.”Agli assaggiatori è stato inoltre proposto di produrre il “loro vino” mettendo assieme le varie percentuali di Garganega (20-40 per cento), Trebbianello Toscano (10-45), Trebbianello (5-30) Fernanda (030). I campioni sono stati presentati nella serata conclusiva alla giuria della kermesse degli chef. Lavoro non semplice per i sei componenti, che alla fine, dopo accalorato dibattito interno, hanno scelto il vino prodotto dal gruppo dei “Migliori”. “Com’è stato il 2014?” “Un anno difficile – rileva il presidente Luciano Piona – con tanta pioggia. Noi abbiamo tante varietà tardive. Non è stata l’annata migliore che abbiamo avuto però meno catastrofica di quello che avrei detto se mi avessero posto la stessa domanda a fine

LE DEGUSTAZIONI

Luciano Piona

agosto. Produzione meno trenta per cento, un po’ per l’andamento stagionale, un po’ per la selezione che abbiamo dovuto fare delle uve. Accettabile e speriamo nel 2015.” Claudio Gasparini

LA RASSEGNA

Sfida ai fornelli a suon di broccoletti

Dal 3 gennaio all’8 febbraio il broccoletto è stato il protagonista a Custoza, con tante iniziative proposte per la degustazione del prodotto tipico accompagnato dal vino bianco delle colline Moreniche. Si è iniziato con la Pro loco, a seguire i ristoratori, per finire con i produttori. Un lavoro nato con incontri di tutte tre le associazioni coalizzate dal Comune di Sommacampagna. Soddisfatto il presidente Filippo Bresaola della Pro Loco Cav. Elio Franchini per la numerosa affluenza di partecipanti provenienti anche da altre province: «Abbiamo presentato il broccoletto alla maniera tradizionale con uova sode e salame caldo. Ringrazio i volontari per il buon esito della manifestazione». I ristoratori hanno proposto menù alternativi alla tradizione. «E’ andato tutto bene seguendo costantemente i vari progetti – dichiara il presidente dell’Associazione Ristoratori del Custoza Franco Predomo – per accontentare le varie richieste, più di una volta, abbiamo organizzato una seconda serata». Le serate hanno colpito nel segno. Un altro modo d’incontro con un diverso fascino e con le proprie caratteristiche è stata la piazza sotto la tensostruttura voluta dall’Associazione Produttori del Broccoletto il cui presidente Filippo Bresaola evidenzia «la voglia di progredire, consolidare il prodotto sano, genuino e originale della produzione ben definita e circoscritta al territorio è la nostra priorità. Un ringraziamento particolare a Gabriele Ferron che ha reso possibile l’evento/concorso masterchef con la partecipazione di sei ristoranti che hanno presentato i loro piatti. E’ stato un piacere e viva il broccoletto». Ottima la collaborazione con il Consorzio Tutela Vino Custoza Doc. M.G.B.

Da sinistra Filippo Bresaola e i membri della giuria Filippo Gioco, Casare Soprana, Claudio Gasparin, Morello Pecchioli, Antonio Gioco e Isidoro Cosolini

“Il broccoletto di Custoza in cucina” è la prima rassegna proposta il sei e sette di febbraio dall’Associazione dei Produttori del Broccoletto, appartenente alla rete Slow Food delle comunità di terra madre, per valorizzare il tipico prodotto della zona che si fa riconoscere per il ricco sapore, la fragranza, la dolcezza esaltati dall’immancabile Custoza Doc. Con questa iniziativa è stata proposta una “sfida” tra chef di alcuni dei migliori ristoranti della provincia. Sei gli sfidanti nelle due serate. Sono stati i cuochi di Aldo da Cerea, Sapori Di Versi di Valeggio, Calmiere di Verona, Taverna Kus di San Zeno di Montagna, Enoteca della Valpolicella e Bacco d’Oro di Mezzane. Sei i componenti della giuria composta dal presidente Morello Pecchioli, giornalista e direttore di Goloso&Curioso, Isidoro Consolini, rinomato chef di un noto ristorante del Garda, Antonio e Filippo

Gioco, figlio e nipote del mitico Giorgio dei 12 Apostoli, Claudio Gasparini, giornalista che segue anche l’enogastronomia per L’Altro Giornale e Cesare Soprana, l’orafo autore del premio “Il broccoletto d’argento”, consegnato al vincitore, e delle targhe offerte ai partecipanti. Il lavoro della giuria i cui palati sono stati deliziati da sei proposte assolutamente piacevoli ed interessanti è stato arduo. Alla fine, concordemente, è stato scelto il piatto proposto da Lorenzo Della Bernardina, giovane cuoco dell’Enoteca della Valpolicella che, coadiuvato dalla moglie, ha proposto dei ravioli delicati con ripieno di brocccoletto, ricotta, una salsa di acciughe squisita. Un piatto fine, equilibrato che si è aggiudicato il primo premio. Un plauso a tutti i partecipanti per le prelibatezze proposte. Ma alla fine bisogna scegliere. M.G.B.

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L’ALTRO GIORNALE Marzo 2015

CRONACHE di Povegliano

IL PROGETTO. Consigli utili ai ragazzi sull’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie

2114 MOSTRA ARCHEOLOGICA

storici Navigare in rete aReperti Villa Balladoro ma con saggezza

I reperti archeologi delle campagne di scavo eseguite sul territorio di Povegliano Veronese, l’ultima delle quali effettuata dal 2006 al 2008, relativa ai Celti, che ha portato alla luce straordinari reperti utilissimi allo studio della loro civiltà, sono stati depositati presso Villa Balladoro. La Soprintendenza ha risposto positivamente alla richiesta del Comune stesso di poter formalizzare il deposito e poter realizzare una mostra su questa antica civiltà, utilizzando le vetrine avute in dono del Centro Archeologico francese di Bribacte, grazie al lavoro e ai contatti del professor Daniele Vitali. Il comune ha incaricato l’Associazione Balladoro di eseguire il progetto scientifico e di allestimento con il supporto di archeologi, il professor Vitali in primis, uno dei massimi esperti di Celti a livello internazionale. «Il professore ha dato la sua disponibilità a seguire il progetto, per questo lo ringraziamo, la sua professionalità sarà utilissima per arrivare ad un vero a proprio museo archeologico» afferma l’assessore alle cultura Valentina Zuccher. «La comunicazione della Soprintendenza è importantissima, è un ulteriore passo verso il museo archeologico che verrà completato all’interno della storica Villa Balladoro – dichiara il sindaco Anna Maria Bigon -. Seguiremo le indicazioni forniteci dalla Soprintendenza per la custodia e l’allestimento della sezione dedicata ai Celti. Un ringraziamento all’Associazione Balladoro per il costante impegno nella gestione dell’attuale mostra archeologica presso la villa e nel supporto agli studiosi e alle attività operative».

Servizi di

Claudio Gasparini Parte anche quest’anno a Povegliano il progetto “In rete, ma liberi” promosso dall’Istituto Comprensivo, Comune, Parrocchia e Circolo Noi in collaborazione con l’Associazione Bimbi in Rete per diffondere l’uso consapevole dei social network. Bimbi in Rete nasce alla fine del 2009 con l’obiettivo di essere un’associazione, la prima in regione Veneto, che opera concretamente contro gli abusi commessi ai danni dei minori sfruttando le nuove tecnologie. Tanti e diversi i temi affrontati dalla pedofilia alla cybetpedofilia, cyberbullismo, subculture giovanili, truffe online, culti abusanti e satanismo, abuso nei social network. Dopo un incontro per genitori, educatori ed adulti tenutosi presso il teatro parrocchiale per i ragazzi sono previste attività in orario scolastico condotte da Anita Macente e Roberto Morello, esperti dell’associazione, che hanno fatto della conoscenza dei pericoli della rete la loro mission. Roberto Morello è tra

l’altro autore del libro “Nativi digitali, istruzioni per l’(ab)uso”. Daranno consigli per un uso consapevole delle nuove tecnologie ai ragazzi. Parrocchia e comune contribuiscono a sostenere le spese riconoscendo l’importanza del progetto. «Affinché i bambini e i giovani imparino ad usare in sicurezza i media digitali, è indispensabile che affrontino il tema dei pericoli insiti in

queste forme di comunicazione – fa presente il sindaco Anna Maria Bigon. Da numerosi studi emerge che i giovani sono molto abili nell’uso delle nuove tecnologie e le utilizzano per molte ore il giorno. Ciò non significa che sappiano usarli con responsabilità. E’ dunque fondamentale che sviluppino senso critico per valutare i contenuti dei siti e dei social network, riconoscere poten-

ziali pericoli e sapere come proteggersi. La scuola deve essere, a mio avviso, in prima linea nell’aiutarli a farne un uso responsabile ed adeguato alla loro età». Molti genitori si preoccupano quando i figli sono fuori casa. Molte insidie arrivano invece attraverso pc, tablet, smartphone. Ecco perché le istituzioni fanno rete per conoscere e comprendere.

L’APPROVAZIONE

“Carta di Avviso Pubblico”: il codice per la buona politica Il Consiglio comunale di Povegliano Veronese nella seduta dell’11 febbraio scorso ha approvato all’unanimità la Carta di Avviso Pubblico, il codice etico per la buona politica, elaborato da un gruppo di esperti e amministratori locali coordinati dal professore di scienze politiche Alberto Vannucci. I consiglieri comunali hanno aderito alla carta e ai suoi principi, impegnandosi a tenere un comportamento “super partes”, che guardi all'interesse generale a mai a quello di singole persone o gruppi. La carta amplia le disposizioni legislative

antimafia ed anticorruzione. Divieto di ricevere regali o vantaggi, astenersi da pratiche clientelari, evitare il cumulo di incarichi, promuovere il confronto democratico con i cittadini, contrastare gli sprechi. Cose di per se ovvie. «E’ ormai indispensabile un impegno costante delle istituzioni e di tutti gli amministratori, stante il dilagare di fenomeni corruttivi e di illegalità, nell’opera di prevenzione nella quale la politica è chiamata a svolgere un ruolo centrale e responsabile nei confronti di tutti i cittadini - commenta il sindaco Anna Maria Bigon che

constata come - il nostro comune è iscritto all’Associazione Avviso Pubblico. Enti locali e regioni per la formazione civile contro le mafie e l’approvazione della carta è un atto concreto per dimostrare che in prima persona, come amministratori facciamo della politica un servizio per gli altri e per la tutela dei beni comuni, non un mezzo per avere dei privilegi. La correttezza si manifesta». “Avviso Pubblico. Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie” è l’Associazione nata nel 1996 con l’intento di collegare e organizzare gli amministratori pubblici che concretamente s’impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella pubblica amministrazione e sui territori da loro governati. L’associazione che conta oltre 270 soci tra comuni, province e regioni è presieduta da Roberto Montà, sindaco di Grugliasco di Torino ed ha la sua sede operativa a Firenze. Negli anni ha svolto diverse attività dalla collaborazione con Libera per l’organizzazione della

Giornata delle Memoria e dell’Impegno e, con l’Arci e Sindacati, per la Carovana Internazionale Antimafie. Ha curato inoltre una serie di pubblicazioni destinate agli amministratori locali e alle persone impegnate nella lotta alle mafie tra le quali il codice etico Carta di Pisa, i Rapporti annuali Amministratori Sotto Tiro, Intimidazioni mafiose e buona politica, svariati Quaderni di documentazione.

SOMMACAMPAGNA L’USATO IN PIAZZA

L’usato in piazza, cerca, trova e porta a casa. L’occasione è buona per evitare sprechi, dare l'esempio e riciclare quello che diventerebbe, alla fine, spazzatura inquinante, divertendosi e perché no, guadagnandoci anche qualcosa. Si potrà liberare il proprio sgabuzzino da tanti oggetti inutilizzati portandoli in piazza della Repubblica a Sommacampagna, il 2 maggio e il 4 luglio prossimi. La prima iniziativa si è svolta il 7 febbraio scorso, divertendosi anche a raccontare la storia degli oggetti a chi potrebbe essere interessato ad acquistarli, passando così una giornata spensierata in compagnia di altri “mercanti per un giorno”. Lo stesso si potrà fare a Bussolengo. Per le date consultare il sito, www.mercatini24.it, dove ci si potrà registrare per partecipare alla singolare iniziativa organizzata dall’Associazione ArteAnima, apolitica e apartitica che nasce per svolgere attività culturale, di promozione ed utilità sociale, ricerca etica e spirituale, al fine di far sì che tutte le persone che ne faranno parte o che si avvicineranno all’associazione stessa possano essere arricchiti nella mente, nel cuore e nell’Anima.

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti:

Anna Maria Bigon

POVEGLIANO - Municipio - Gruppo Alpini - distr. IES MOZZECANE - Municipio - Giornali S.ZENO DI MOZZECANE - Edicola Tabacchi


L’ALTRO GIORNALE Marzo 2015

CRONACHE di Villafranca

DOSSOBUONO. Il progetto è rivolto agli istituti primari e secondari di primo grado

Il dopo-scuola è cominciato Servizi di

Claudio Gasparini E’ partito lo spazio “doposcuola” rivolto agli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado di Dossobuono, un centro aperto presso i locali della Piccola Fraternità e del Circolo Noi. «Intendiamo dare riposta – evidenzia Nicola Terilli, assessore ai servizi sociali a tredici ragazzi, otto della scuola media, cinque della scuola primaria, ragazzi che sono stati segnalati al nostro servizio educativo. Dialogando con la dirigente scolastica e gli insegnanti è emersa la necessità di dare una risposta con due importanti punti d’intervento. Supporto scolastico, in assenza di famiglia o perché i genitori lavorano o per problematiche sociali molto elevate nel nucleo, seguito da un momento d’aggregazione, di gioco, d’integrazione per far capire che la comunità si occupa di loro. I figli non sono solo della famiglia che li ha generati ma dovrebbero diventare i

Da sinistra Stefano Manara, NicolaTerilli, Federica Di Legge

figli di tutta la comunità. Questa è la cultura che dovrebbe crescere, da parte nostra cerchiamo di farlo con le poche risorse a disposizione». Comune di Villafranca, Istituto Comprensivo Statale di Dossobuono, Fondazione Piccola Fraternità di Dossobuono e Circolo Noi di Dossobuono sono gli attori coinvolti nel progetto il cui programma di lavoro si articola in tre rientri pomeridiani settimanali, il martedì, mercoledì e giovedì dalle 16.00 alle 18.00. «Ringrazio tutti coloro che si sono messi in

gioco – continua Trilli -. E’ intenzione del mio assessorato continuare ad investire in quest’ambito perché la famiglia ha bisogno di risposte, di supporti. Tutti assieme, volontariato, comune, scuola, sia pure con risorse non cospicue, se lavorano in rete possono mettere in campo azioni efficaci». Per il dirigente scolastico vicario dell’istituto comprensivo Levi Montalcini di Dossobuono Federica Di Legge «è un servizio assolutamente importante. Questi ragazzi hanno problematiche di

quasi abbandono a situazioni di disagio sociale, familiare, di poco controllo. Il doposcuola diventa un momento importante, di confronto con i familiari, momento di crescita personale, in cui s’impara a responsabilizzarsi. Occasione di avere un approccio diverso allo studio insieme con altri compagni». La Piccola Fraternità mette a disposizione per l’importante progetto di lavoro, un educatore coadiuvato da tre volontari. «Nell’ambiente in cui si opera ci sono anche anziani. Il solo passaggio – sottolinea il direttore della Piccola Fraternità Stefano Manara – lascia qualcosa ai ragazzi, un momento importante in cui crediamo molto. Il motivo dell’attività svolta è anche socializzare, Di là dell’oretta di compiti l’obiettivo è arrivare a maggio nel riuscire a portare i ragazzini a frequentare i locali del centro giovanile per stare assieme. Come comunità dobbiamo farcene carico coinvolgendo più attori possibili».

15 IL SERVIZIO 1

Infermiere per Amico Nell’ambulatorio allestito al piano superiore del Centro Sociale di Via Rinaldo a Villafranca dal circolo Auser è stato attivato un nuovo servizio. “Infermiere per Amico” l’ha definito l’assessore ai servizi sociali e vice sindaco Nicola Terilli «nel senso che un infermiere sarà a disposizione per piccole prestazioni, come misurazione della pressione, controllo della glicemia, colesterolo, fatto anche in passato ma mai strutturato come servizio». Se n’occuperà Renzo Campo Dell’Orto, già infermiere presso l’aeronautica, che lavora sul territorio collaborando anche con il comune di Sommacampagna.. «Con l’obiettivo – continua l’assessore – di allargare l’apertura del servizio con l’aiuto d’infermieri in pensione che auspico si offrano come volontari per dare magari anche piccole risposte a domicilio dove non potesse arrivare l’Adi (assistenza domiciliare integrata)». L’ambulatorio è aperto il

Renzo Campo Dell’Orto

mercoledì e il venerdì dalle 10.00 alle 11.00 ed è aperto a tutta la cittadinanza. «Mi dedico con entusiasmo, vediamo l’evoluzione e l’accettazione del servizio sottolinea Renzo Campo Dell’Orto – che potrebbe allargarsi anche a domicilio per iniezioni, flebo o quant’altro per chi n’avesse necessità».

LIONS CLUB PESCHIERA SERATA CON SLOW FOOD

IL SERVIZIO 2

“Stacco”, trasporto per chi è in difficoltà Acronimo di servizio di trasporto accompagnato “Stacco” è attivo in provincia dal duemilanove grazie ad alcune associazioni di volontariato che rendono i servizi, assicurati sul territorio di Villafranca dai circoli Auser di Dossobuono e di Villafranca. «E’ un servizio molto importante - sostiene l’assessore ai servizi sociali Nicola Terilli – attraverso il quale andia-

mo a rivolgerci non solo agli anziani ma anche a persone fragili in stato di salute precaria che non hanno la possibilità di contare sul tessuto familiare per essere accompagnati presso strutture socio sanitarie per esami, visite mediche, controlli». Stacco è partito cinque anni fa a Dossobuono e da circa un anno a Villafranca. Il vice presidente provinciale Ennio Tomelleri

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: VILLAFRANCA - Municipio, Lavanderia Launtry, Circolo Auser, Banca piazza 4 Novembre , Banca Popolare, - Bar Via Ospedale - Biblioteca ALPO - Don Marco ROSEGAFERRO - Barcollo QUADERNI - Poste DOSSOBUONO - Eurospin, Sede Auser, Distr. Agip, Studio dentistico don Bosco

commenta «se fino ad un paio d’anni fa lo definivo prezioso, occupandomene anche a livello provinciale, oggi non è più solo prezioso, è diventato un servizio insostituibile,considerato l’incremento esponenziale della domanda di trasporti, più di tredicimila a livello provinciale, ottocentosessantaquattro sul nostro territorio tra Dossobuono e Villafranca. Visto il trend, nel corso di quest’anno supereremo i mille». Tomelleri ringrazia l’amministrazione comunale «senza il cui aiuto concreto in termini economici non avremo la capacità d’autosufficienza; ai trasportati, da un paio d’anni chiediamo, infatti, solo un modestissimo contributo di cinque euro» e lancia un appello, auspicando venga raccolto

in tempi brevi da persone che come Vanni, ha recentemente concesso in comodato d’uso gratuito un mezzo a Villafranca. «Ci serve un furgoncino con pedana che è indispensabile per il trasporto di persone in carrozzina o quant’altro, non ne abbiamo più uno né a Dossobuono né a Villafranca». Marisa Butti, presidente di quest’ultimo circolo che conta duecentoventi tesserati, pone l’accento sui volontari. «Non sono mai abbastanza. Siamo carenti in particolare di volontari autisti, i cinque che si sono resi disponibili fanno spesso i doppi turni per assicurare i trasporti, ultimamente richiesti anche il pomeriggio per le terapie. Perciò chi avesse volontà e tempo libero sarebbe il benvenuto».

Lorenzo Berlendis vicepresidente Slow Food, e Loredana Bavosa presidente Lions Peschiera

Il Lions Club Peschiera del Garda ha recentemente organizzato una serata con Slow Food con ospite il vice presidente nazionale Lorenzo Berlendis che ha sottolineato essere «una grande associazione diffusa a livello mondiale, nata nel 1989, che si propone di intervenire sulle filiere del cibo per difendere i concetti di biodiversità e sostenibilità ambientale nella coltivazione, trasformazione e distribuzione del cibo». Lorenzo Berlendis ha parlato del grande evento internazionale dove saranno presenti anche i Lions sottolineando come «Expo sta diventando una grande filiera del cibo ma non credo possa riuscire a rispondere a quelli che sono gli interrogativi di come riuscire ad invertire il trend della fame e del paradosso della mancanza di cibo da una parte alla spreco dello stesso dall’altra. Due facce della stessa medaglia. Come Slow Food vorremmo diffondere i concetti di sostenibilità ambientale legata alle biodiversità. Ripartire e ripensare alla modalità di produzione del cibo penso sia la chiave. Noi abbiamo presidi internazionali e cerchiamo di dare l’esempio di una buona pratica che potrebbe essere risolutiva e potrebbe dare l’idea di come coltivare, trasformare, distribuire il cibo per superare le annose problematiche di cui non si riesce a venire a capo». Il vice presidente ha illustrato anche il progetto orti in Africa, ampiamente sostenuto dai Lions Club, attraverso i quali «non si sta semplicemente facendo una serie di orti ma si sta promuovendo un’idea di agricoltura».


L’ALTRO GIORNALE Marzo 2015

CRONACHE di Sona

2116

MOBILITÀ. Mazzi: «L’iniziativa è rivolta principalmente a bambini e a giovani»

CULTURA

Sicurezza stradale: progetto educativo

Appuntamenti di formazione

Il Comune di Sona, nell’ambito del bando regionale “TODAY – Insieme per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile”, ha ottenuto un finanziamento di 18.750 euro, pari al 50% del costo del progetto, per la realizzazione di iniziative rivolte ai bambini e ai giovani riguardanti l’educazione alla mobilità. «Il fenomeno dell’incidentalità stradale ha assunto, nel corso del tempo, le vesti di una criticità globale di natura sociale e culturale – dichiara il Sindaco Gianluigi Mazzi -. Ne è conferma il fatto che l’Unione Europea e le Nazioni Unite insieme hanno lanciato un nuovo decennio dedicato alla sicurezza stradale fina-

lizzato all’abbattimento del 50% del numero di morti per incidente stradale entro il 2020. Per questo abbiamo pensato di aderire all’iniziativa di cofinanziamento affidando la progettazione ad OLOS, agenzia specializzata nel seguire bandi governativi italiani ed europei». Nel Comune di Sona nel 2012 si sono verificati 48 incidenti stradali, di cui 2 mortali. I deceduti sono stati 2 mentre i feriti 64. Tra i veicoli coinvolti, 58 sono state le autovetture e 6 i mezzi pesanti. Nella categoria degli utenti più deboli della strada gli incidenti avvenuti ai motocicli sono stati 21, mentre gli incidenti in cui sono stati coin-

volti velocipedi sono stati 2. «Beneficiari diretti del progetto sono bambini e bambine dai 5 ai 13 anni. Si prevede di coinvolgere circa 500 studenti – continua il Sindaco - in forma diretta mentre saranno circa 5000 persone tra studenti, insegnanti, genitori, parenti e popolazione in generale che vengono coinvolti indirettamente. Tante sono le attività previste dal Progetto a partire da incontri formativi per ciascuna Scuola. Particolare formazione verrà rivolta ai ragazzi tra i 12 e i 13 anni con azioni che tendono ad insegnare ai giovani tecniche di guida a bordo dei ciclomotori affinché possano rendersi più visibili agli

Gianluigi Mazzi

automobilisti e adottino comportamenti consapevoli alla guida dei motocicli oltre che fare acquisire ai giovani strumenti e elementi di sicurezza».

LUGAGNANO / PARCO GIOCHI Era metà settembre 2014 e i bambini e i ragazzi del quartiere Carlo Alberto Dalla Chiesa di Lugagnano recapitarono al Sindaco di Sona, Gianluigi Mazzi, una lettera di richieste per il loro Parco Giochi. A distanza di quattro mesi gran parte delle richieste sono state esaudite. «Lo abbiamo invitato alla nostra cena dell’11 settembre – afferma una bambina del gruppo – per spiegargli che avremmo voluto alcune cose per il nostro parco giochi. Ad esempio mancava uno scivolo, e mancava pure la fontanina, oltre ad un tavolo e alle mattonelle rotte». «Ringraziai di cuore i bambini dell’invito che mi fece un immenso piacere. Non nascosi che i soldi sono pochi – ammette il

Sindaco – ma mi impegnai a fare pian piano nel tempo quello che avevano chiesto». A gennaio 2015 sono stati inseriti la nuova fontanella e il nuovo tavo-

lo con panche in materiale plastico riciclato, sono stati rimossi i vecchi giochi in metallo fuori norma e arrugginiti ed è stata rimossa una parte di pavi-

mentazione tutta sconnessa con ripristino a prato. Il lavoro è stato effettuato congiuntamente da Acque Vive e dagli operai comunali.

L’offerta formativa e informativa del Comune per i genitori, prevede anche lo “Sportello Benessere”: il servizio di consulenza per genitori è gratuito e si propone di sostenere la famiglia nel percorso di crescita. «L’intervento – afferma l’assessore Antonella Dal Forno - consiste nell’apertura di due sportelli di consulenza psicopedagogia nel periodo scolastico, presso gli istituti comprensivi di Sona e Lugagnano o ufficio educatori con accesso su appuntamento diretto o su invito da parte delle agenzie del territorio (servizi sociali, servizi educativi, scuola)». L’appuntamento viene gestito dal servizio educativo previa telefonata (045.6080155) il lunedì mattina dalle 9.30 alle 12.00.

ASSOCIAZIONI

LUGAGNANO / IL VIGILE DI QUARTIERE Si è insediato in questi giorni a Lugagnano il “vigile di quartiere”. «Si tratta di un risultato a cui abbiamo lavorato da

Aumentare conoscenze, competenze e sensibilizzare la Comunità: questi i motori che hanno spinto l'Assessorato alla scuola del comune di Sona a strutturare tre macro progetti. Aumentare le competenze e le conoscenze sono le finalità che stanno alla base della serie di incontri che vedranno i genitori dei bambini da 0 a 6 anni parte attiva nelle serate di “formazione” tenute dal SOS di Sona sulle procedure per la disostruzione delle vie Antonella Dal Forno aeree. Con il progetto “Differenziamoci” sulla raccolta differenziata e il riciclo si vogliono aumentare le conoscenze e sensibilizzare i cittadini. Il progetto vedrà impegnati tutti gli alunni dei due Istituti Comprensivi. I genitori e gli insegnanti saranno coloro i quali caleranno nella vita quotidiana a scuola e a casa le buone pratiche per differenziare. Sensibilizzare la comunità al tema del bullismo per promuovere il benessere, prevenire episodi di prepotenza e di vittimismo tra bambini ed adolescenti: questi gli obiettivi del progetto “sBulliamoci” che ha visto impegnati in due incontri (il 3 e il 14 marzo) non solo i genitori e gli alunni dei due Istituti Comprensivi del territorio, ma anche negozianti, associazioni sportive e ricreative, parrocchie e tutte quelle figure che svolgono il ruolo di agenzie educative. Due gli appuntamenti che «Questi tre progetti – afferma l’assessore alla Scuola, Antonella Dal Forno - rappresentano per la Comunità di Sona una grande opportunità per crescere e far crescere i suoi componenti più piccoli nell'ottica che lo “star bene” si costruisce assieme».

tempo – spiega il Sindaco Gianluigi Mazzi –. La presenza di un vigile in momenti certi del giorno nel paese più popoloso del

Comune è segnale di maggior sicurezza, ordine e supporto per tutti». «L'area occupata dalla frazione di Lugagnano è

vasta e popolosa – afferma il Vice Sindaco Simone Caltagirone con delega alla Polizia – ; la visibile presenza di un agente della Polizia Locale da parte dei cittadini deve trasmettere un senso di sicurezza. L'Agente effettuerà continui controlli anche nelle zone limitrofe alle vie centrali. L'intento è anche quello di raccogliere/identificare eventuali situazioni/segnalazioni di disagio da parte dei cittadini, legate alla sicurezza. Auspico che tutto ciò possa finalmente dare concreti segnali di maggiore attenzione verso i nostri concittadini, in attesa che venga definito l'insediamento stabile del presidio di Polizia Locale presso l'anagrafe, in coerenza anche con le linee programmatiche di questa Amministrazione».

Mercoledì 11 marzo per le Associazioni di Sona è stata una data importante: l’Assessore alle Associazioni Gianmichele Bianco ha incontrato tutti i gruppi del Comune per discutere assieme le nuove regole di coinvolgimento. «Fin dall’inizio abbiamo impostato il nostro lavoro sul campo coinvolgendo direttamente gli attori che ogni giorno conducono attività cruciali per il nostro territorio e la nostra comunità – spiega Gianmichele Bianco. L’obiettivo era quello di presentare la proposta di Regolamento del Forum delle Associazioni. Durante l'incontro sono stati approfonditi tutti gli aspetti del nuovo Regolamento redatto a più mani assieme all’Assessore Forante e ai consiglieri Catalano e Busatta e il Consigliere Bonometti, delegato per la minoranza. Si tratta di un passaggio epocale che riformerà le modalità di richiesta dei contributi al Comune, conferendo ampi poteri decisionali alle Associazioni stesse per dare responsabilità a questo settore così importante della nostra comunità».


SPORT

L’ALTRO GIORNALE Marzo 2015

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TORNEO GIOVANILE. Tra le partecipanti ci sono pure Pescantina-Settimo, Villafranca e Povegliano

“Città di Verona” Fair play e calcio Fair play. Fair play. E ancora fair play. Il torneo “Città di Verona” compie 27 anni e punta sempre di più sui valori dello sport. La manifestazione ideata dal Gruppo Sportivi Veterani Veronesi e realizzata dalla Virtusvecomp, in collaborazione con la Delegazione provinciale Figc (Federazione italiana giuoco calcio) scaligera, si è presentata ufficialmente lunedì 23 febbraio nella sede della società rossoblù, a Verona in Borgo Venezia. Sala piena di dirigenti, attenzione costante. E sopra le loro teste, c’erano addirittura i nomi delle 38 formazioni partecipanti appesi al soffitto. Le squadre di esordienti (i nati nel 2002 e nel 2003) si confronteranno dal 23 marzo febbraio all’1 giugno, il giorno della finalissima che, tempo (meterelogico) permettendo, si disputerà come di consueto allo stadio Bentegodi di Verona. In palio ci sarà il tredicesimo trofeo “Fernando Maraja”, dedicato appunto allo storico presidente dei Veterani Veronesi che tanti anni fa diede il via al torneo. «L’importante è comportarsi con lealtà, senza fare i furbi – ha ricordato Adriano Zuppini, dirigente della Virtus -. La correttezza è fondamentale ed è la base del calcio. Vincere è sempre bello e bisogna mettercela tutta per riuscirci. Pertanto, diamo un segnale di gioco pulito e di sportività». Alla serata erano presenti pure esponenti della Federazione, quali il Delegato veronese Barbara Zampini e il Segretario scaligero

IL GIOCO POPOLARE

Campionato di s-cianco Nicholas Frigo, e il Vicepresidente regionale Carlo Franchi, che hanno ribadito il concetto. «La Figc tiene molto al fair play – ha confermato Zampini -. Bisogna sempre giocare in modo pulito e rispettando regole, avversari e arbitri: capiamo che in certi casi il nervosismo possa prendere il sopravvento o che ci siano partite più calde di altre ma a volte si esagera. Il Città di Verona è un torneo splendido perché trasmettere i veri valori dello sport». Le squadre che prenderanno parte alla manifestazione saranno Alba Borgo Roma, Albaronco, Ambrosiana, Ares Calcio, Audace Sme, Avesa Hsm, Borgo San Pancrazio, Bnc Noi, Bovolone, Calcio Caldiero Terme, Casteldazzano, Castelnuovosandrà, Cavaion, Cerea, Concordia, Dorial, Garda, Gazzolo, Golosine 2013, Intrepida Verona, Legnago Salus,

Lugagnano, Montorio, Paluani Life, PescantinaSettimo, Peschiera, Povegliano Veronese, Provese, Real Grezzanalugo, Real Scaligera, San Giovanni Lupatoto, San Martino Speme, Sambonifacese, Villafranca, Virtus, Zevio, Vigasio e Virtusvecomp. I club verranno suddivisi in sei gironi da cinque società ciascuno e in due gironi da quattro club: accederanno al turno successivo le prime due classificate di ogni raggruppamento. Le gare di qualificazione (match di sola andata nei campi della squadre partecipanti) si svolgeranno il 23 e il 30 marzo, e il 13 aprile. Gli ottavi di finale (gare di andata e ritorno) avranno luogo il 20 e il 27 aprile, i quarti (partite di andata e ritorno) il 4 e l’11 maggio, le semifinali si disputeranno in gara unica il 25 maggio all’Olivieri Stadium di via

Sogare a Verona e le finali, sempre in gara unica, l’1 giugno allo stadio Bentegodi di Verona. «Il Città di Verona ha superato le nozze d’argento: ventisette anni sono tanti e vogliamo proseguire su questa strada – ha sottolineato il Presidente del Gruppo Sportivi Veterani Veronesi Pierluigi Tisato -. I ragazzi sono entusiasti di giocare al Bentegodi dove passano o sono passati parecchi campioni. Vederli correre e divertirsi è sempre un piacere. Speriamo che anche nel 2015 trionfi il fair play, che è diventato l’anima del torneo». Non a caso verranno in messo in palio il tradizionale premio fair play che sarà assegnato alla squadra che si comporterà meglio nell’arco dell’intera manifestazione, e un riconoscimento per un allenatore che da anni si distingue nel settore giovanile. Matteo Sambugaro

KARATE/TORNEO INTERREGIONALE. Ni Sente Nashi mette tutti in fila Domenica 22 febbraio a Dossobuono si sono svolti i Campionati Interregionali Fesik: 300 atleti da tutto il Nord Est hanno preso parte all’evento. Tra loro anche la scuola di karate Ni Sente Nashi di Dossobuono e Povegliano che, anche quest’anno, si è classificata prima mettendo in fila tutte le altre. 48 atleti della scuola Ni Sente Nashi hanno partecipato nelle specialità kata (forma) e 40 di loro hanno partecipato anche al kumite (combattimento libero). Undici sono state le squadre di kata partecipanti, ognuna composta da tre atleti. «E' stata una bella giornata di sport in casa nostra – affermano dalla scuola Ni Sente Nashi -: il palazzetto dello sport di Dossobuono era perfetto e il calore della nostra gente ha scaldato i nostri atleti che si sono contraddistinti a suon di medaglie. I Maestri Augusto Caporali 4 dan e Romano Gamberoni 3 dan che da 30 anni praticano karate shotokan e da 20 insegnano nell’asd Ni Sente Nashi hanno constatato che i loro atleti sono migliorati anche nella specialità kumite (kumite sportivo). In occasione dell’ormai rituale saggio di Natale scorso i loro allievi hanno conferito loro un trofeo per i 30 anni di pratica: in questo nostro mondo malato l’esempio di due amici fin da piccoli con visioni e modi diversi di vedere il karate sono riusciti a mantenere inalterata l’amicizia e unita la loro scuola di karate». I risultati della gara: 20 medaglie d’oro 16 d’argento 15 di bronzo Classifica per società 1 Ni Sente Nashi Dossobuono 2 Csks Mestre 3 Karate Trento

La Lippa è il termine, presumibilmente lombardo, che identifica un gioco popolare dalle origini incerte ma antiche. Vengono utilizzati due bastoni, una mazza di quaranta centimetri di lunghezza con la quale si percuote un fusello di legno di dodici, appuntito alle due estremità, detto appunto lippa. Questo il nome in italiano cui si affiancano diverse denominazioni dialettali secondo le zone, dal “sciancol” di Mantova, al “concio” di Vicenza, dal “pito” di Treviso, al “scianco” di Verona. Nella città scaligera è in corso il campionato veronese di Scianco partito domenica scorsa con la prima tappa organizzata in Corso Porta Borsari. Questa tredicesima edizione vede la partecipazione di 20 squadre, composte da giocatrici e giocatori di generazioni diverse, che si affronteranno ogni domenica, secondo un calendario prefissato, fino alla finale che si disputerà nella splendida cornice di Piazza San Zeno il 31 maggio, dopo un giro di date anche in provincia, tra le quali Caselle di Sommacampagna il 19 aprile prossimo. L’area di parcheggio situata tra Via Divisione Acqui e Via Roma diventerà teatro di gioco dalle ore 9.00 alle 17.00. In questo modo anche l’assessorato alla cultura del comune di Sommacampagna in colla-

borazione con l’associazione Giochi Antichi di Verona ha fatto propria l’adesione al Campionato Veronese del tradizionale gioco offrendo la possibilità ai cittadini e al pubblico appassionato che intenderà partecipare la possibilità di assistere a dodici scontri, divertente momento aggregativo all’insegna della tradizione dello S-cianco che resta nei cuori e nei ricordi di tutti. «Sono contento che si giochi anche a Caselle – fa presente il presidente dell’Associazione Giochi Antichi di Verona Giorgio Paolo Avigo – che è una delle formazioni più titolate del nostro circuito che ha dei campionati». Le squadre sono composte da quattro giocatori oltre a due riserve «si fa per dire – continua il presidente – in quanto durante il gioco sono coinvolti tutti, “titolari” e “riserve”». Le 140 persone che giocano nelle 20 squadre lo fanno soprattutto per divertirsi». Verona è la parte trainante dello S-cianco conosciuto in tutto il bacino del mediterraneo ma anche altrove, si gioca in Sri Lanka, in Messico, in India, tanto per citare alcune nazioni, con nomi diversi, ma in maniera simile. Il bastone e lo Sciano, conosciuti nelle nostre zone anche come “manego” e “pinpinel” sono tuttora fatti a mano e ricavati, come da tradizione, da manici di scopa. Claudio Gasparini


Il bagno scala le gerarchie e diventa di primo livello a cura dell’arch. Mirko Ballarini Il bagno è l’ambiente domestico che più di ogni altro riassume alcuni paradossi dell’abitare contemporaneo. Fino a qualche decennio fa, si era abituati ad avere abitazioni dotate di un “salotto buono” e di un secondo locale, più modesto e utilizzato quotidinamente, il “tinello”. Oggi le superfici delle residenze si sono mediamente ridotte, così il soggiorno è divenuto uno – e spesso sacrificato ad altri usi- mentre è aumentato in generale il numero dei bagni, creando così una sorta di gerarchia tra i locali di servizio. Si è passati dall’utilizzare gli ambienti di rappresentanza della zona giorno alla ideazione del “bagno degli ospiti”, che spesso rappresenta lo status della famiglia, vetrina e non più specchio di chi vi abita. Il progetto del bagno

foto Luca Zanella si è via via arrichito di elementi di design, arrivando a lasciare alcune comodità che non vengono più ritenute primarie e ad inserirne altre. Se da un lato la vasca idromassaggio non è più considerata un plus indispensabile in una nuova casa, la ricerca si è spostata su accessori tecnologici come soffioni doccia sempre più grandi che possano offrire piacevoli effetti pioggia e cromoterapie con produzioni di essenze.

Che dire poi dei rivestimenti: dai marmi alle resine, dalla carta da parati waterproof alla ceramica di grandissimo formato, dal mosaico al legno per pavimento e rivestimento, le sale da bagno sono divenute luoghi di sperimentazioni in cui la fantasia non ha più limite. Negli anni Cinquanta, qualche rivista di architettura già pensava all’importanza della Salle de bain, sognando un bagno che sarebbe diventato

la stanza più importante della casa, con vista su un giardinetto interno, con la separazione tra vasca e wc, che avrebbe dovuto essere una continuazione della sala da pranzo o del soggiorno. Forse non siamo arrivati a tanto ma sicuramente da locale di servizio si è trasformato in una stanza importante, da mostrare agli amici e dove la progettazione, già in fase di cantiere, può fare la differenza.


Progetto Casa

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“Centrocolor” è sinonimo di garanzia Era il 16 maggio 1979 quando Nuccio Mion avviò la sua attività di commercio per vendita di colori e vernici in via Mazzini a Bussolengo. “centrocolor” fu un successo, tanto che in breve tempo l’azienda ebbe bisogno di spazi più ampi. Da qui il trasferimento in via Verona e, nel 1994, nella nuova sede, quella attuale, in via Monte Sabotino. Una storia, quella di “centrocolor”, che continua da 36 anni e che rappresenta una garanzia anche per il cliente più esigente. Esperienza, professionalità, competenza: queste sono le caratteristiche di “centrocolor”, che ha fatto della ricerca della qualità in ogni prodotto commercializzato il suo principio fondan-

te. Pitture per interni ed esterni, smalti e vernici per la casa e l’industria e il “fai da te”, ma anche impregnanti per la cura e la protezione del legno prodotti da Farbe S.p.a. di Maiano (Ud) che festeggia quest’anno il suo 50° anno di nascita: questi sono solo alcuni dei prodotti che si possono trovare da “centrocolor”, fornito di un’ampia gamma di cavalletti e tele per dipingere, colori per le belle arti: olio ed acrilici. «Un occhio di riguardo – afferma il titolare – è riservato ai sistemi antimuffa e antialga: muffe e alghe sono agenti di degrado biologico delle superfici murali. La loro riproduzione avviene mediante “spore” sempre pre-

senti nell’aria e che ottengono il loro nutrimento da tutte le impurezze organiche depositate sul film di pittura. Oltre all’evidente problema estetico l’inquinamento biologico influisce negativamente anche sulla qualità del comfort abitativo e della salute. Per far fronte a questo tipo di problematiche “centrocolor” si occupa anche del risanamento di pareti inquinate da muffe ed alghe con prodotti e pitture specifiche certificate, firmate Farbe) ad alto contenuto di antimuffa, termoisolanti e fonoassorbenti. Materiali, questi, di alta qualità, in linea con la nostra filosofia: in questi anni non siamo mai caduti infatti nell’errore di vende-

re prodotti di qualità scadente solo per il prezzo più accattivante»…Ma non è finita qui: centrocolor di Bussolengo ha investito molto su strumenti di qualità. L’azienda dispone infatti dei sistema tintometrici “J Colors

linea vip” e “Farbe”, oltre che di uno spettrofotometro per leggere il colori e riprodurli fedelmente nella quantità richiesta. Non manca infine una sezione interamente dedicata al legno, con impregnanti e finiture ad acqua, una

linea industriale e una linea ignifughi. Centrocolor si trova a Bussolengo in via Monte Sabotino 22 – 24 (P.zza dello Zodiaco). Tel. 045.6701917 – 7151905. Fax: 045. 6701917. Mail: info@mion.vr.it


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RUBRICHE

Con noi al Cinema a cura di Franco Frey FAST & FURIOUS 7 (Furious 7) Azione - Thriller 130 minuti - U.S.A. 2014 (uscita 2 aprile) di James Wan, con Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Michelle Rodriguez, Jordana Brewster, Jason Statham, Elsa Pataki, Kurt Russel, Tony Jaa. Una curiosità: La celebre Superstrada Pikes Peak in Colorado, famosa per le gare automobilistiche, piena dì curve e vedute spettacolari, è stata chiusa per consentire di girare le acrobatiche sequenze. Fast & Furious 7 è ultima pellicola con protagonista l'indimenticabile Paul Walker dopo la drammatica scomparsa dell'attore il 30 novembre scorso. Prima dello schianto fatale aveva girato buona parte delle riprese, in quelle mancanti sono stati i suoi fratelli "stuntman" Cody e Caleb a sostituirlo come controfigura, per poi essere ritoccate digitalmente e sostituite con le fattezze di Paul. Il film si annuncia come uno dei più belli e nostalgici della famosa saga (iniziata nel 2001) ed il più emozionante, non solo per la forte adrenalina e il grande divertimento per gli appassionati di "tuning" nel vedere nuove vetture elaborate e "supercar" dalle altissime prestazioni rombare a tutta velocità, ma soprattutto per rivedere ancora una volta sul grande schermo il compianto Paul Walker nei panni dell’Ex Agente Brian O' Conner. Alcuni cenni sulla trama: dopo aver sconfitto la banda di Owen Shaw, Dominic Toretto e i suoi compagni possono tornare a vivere le loro vite tranquille negli Stati Uniti come avevano desiderato. Ma il fratello di Owen, Ian Shaw è sulle tracce di Dominic per ottenere vendetta, mettendo in pericolo ancora una volta il "Team" di amici. La guerra avrà inizio con la morte di Han, un membro della banda, che scatena un regolamento di conti. L'Equipaggio stabilisce così di fermare l'uomo che ha ucciso uno di loro, prima che lui li trovi per primi…Ciao Paul, anche a nome dei lettori di con "noi al cinema".

“Libri di casa nostra” a cura di Gianfranco Iovino La rubrica "LIBRI DI CASA NOSTRA", questo mese vi consiglia un libro "semiserio", come lo definisce la sua autrice, la veronese Alessia Bottone, classe 1985, con alle spalle una laurea "in scienze della disoccupazione a lungo termine", come lei stessa ironizza, e che dopo anni di Stage formativi, mai retribuiti, e una ricerca senza sosta della prima stabile occupazione ha messo su un gran bel e seguitissimo blog internet, che raccoglie storie di precariato e disavventure dei sempre maggiori e indomiti eroici guerrieri della caccia al "posto fisso e stabile". La forma brillante ed ironica con la quale si sviluppa il nuovo libro di Bottone, dal titolo “Papà mi presti i soldi Gianfranco Iovino che devo lavorare? Avventure e disavventure di una precaria a tempo indeterminato”conferma tutto il talento di questa geniale ragazza, che prova a replicare il successo della prima esperienza letteraria ottenuta grazie al testo "Amore ai tempi dello Stage. Manuale di sopravvivenza per copie di precari". In questa nuova fatica letteraria, Alessia prova a raccontare le sue Top5: i 5 colloqui di lavoro più assurdi, i 5 lavori più mortificanti affrontati e le 5 scuse più assurde e ridicole che hanno trovato pur di non pagarla. Grazie al suo inconfondibile e apprezzato stile, schietto, ironico e semiserio, tratta con talento l'argomento più spinoso degli ultimi anni: il precariato, attraverso colloqui reali, quanto inverosimili, la lettura di annunci di lavoro assurdi, contratti a tempo determinato ma indefinibili o stage dal grande spirito di sacrifico ma mai retribuiti, cercando così di tracciare una realtà disperata nella quale il giovane di oggi si confronta incessantemente quando decide di iniziare la sua giornata intestardendosi nella ricerca di un lavoro stabile. 140 pagine di racconti, considerazioni e consigli su come non scoraggiarsi e non considerare mai di essersi imbattuti in una esperienza unica di ricerca, perché c'è chi ne ha visto di peggiori, come l'autrice che introduce il lettore a questa guida attraverso una breve biografia, raccontata in prima persona come il resto del libro. I 12 capitoli sono suddivisi in tre diverse parti: “Dei colloqui e degli altri demoni”, “Storie di ordinaria follia lavorativa”, “Lavoro o son desto?”. Sicuramente troverete spunti interessanti e l'opportunità di sorridere un po', su un problema davvero apprensivo e crescente nei giovani d'oggi, qual è la ricerca del lavoro, grazie alla penna geniale di Alessia Bottone, che molti ricorderanno come simpatica opinionista de La7 nel 2012, che potete apprezzare e seguire anche sul suo blog "danordasudparliamone". Papà mi presti i soldi che devo lavorare? Avventure e disavventure di una precaria a tempo indeterminato di Alessia Bottone Editore Kowalski - pagine 140 - €. 13,00 - Disponibile anche in eBook ad €. 9,99 Sullo scorso numero de L’Altro Giornale nella rubrica “Libri di casa nostra” è stato riproposto “Ad un passo dal cielo” di Valeria Favorito, un libro-verità in cui sono state raccolte evidenti e tangibili testimonianze di forza d’animo e coraggio, medicine infallibili per superare qualsiasi malattia, anche quella più difficile da reggere, come può essere la leucemia. Il ricavato della prima edizione del libro è stato devoluto in 5.000 euro a volontari per accompagnare gli ammalati a Medjugorje, 13.642,58 euro per la ricerca presso il Reparto di ematologia del Policlinico di Borgo Roma. Per ordinare “Ad un passo dal cielo” di Valeria Favorito scrivere a: valeriafavorito@hotmail.it; donazioni minime di euro 10,00 cu C/C postale IT17T076111700000088133590

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DIARI BESTIALI a cura di Silvia Allegri

QUANDO GLI ALIENI VENGONO DALLA TERRA

Lo scoiattolo grigio, la nutria, la piccola tartaruga dalle orecchie rosse…Questi animali sono conosciuti da tutti e vivono nei nostri territori. Forse però non ci si rende conto del grande percolo che rappresentano per la biodiversità e la salute, al punto di essere una delle maggiori cause di quella che viene ormai definita la ‘sesta estinzione di massa’ del nostro Pianeta. La colpa di questo è di noi umani. Queste ‘specie alloctone invasive’, provenienti da altri luoghi naturali, sono state spostate dal loro habitat naturale a un altro proprio dagli uomini, volontariamente o a causa di attività commerciali. Pensiamo alla nutria: un grande roditore semi-acquatico proveniente dal Sud America e trasportato in massa in Europa a fine ‘800 per produrre pellicce. Quando il mercato ha sancito il declino di questo prodotto, molti animali sono stati liberati in natura e hanno creato danni pesanti agli ecosistemi e alla vegetazione acquatica. Un altro esempio è quello della zanzara tigre: originario dell’Asia, questo piccolo insetto è giunto in Europa e in Italia grazie agli scambi commerciali internazionali. Nel Belpaese la prima regione a ospitare la zanzara è stata proprio il Veneto: gli ambienti lagunari, la pianura, l’umidità hanno permesso alla zanzara di riprodursi e ambientarsi perfettamente, e da qui la diffusione in tutta Italia, sempre grazie al trasporto di materiali per il commercio e l’edilizia, è stata rapidissima. Come contrastare questo costante pericolo per la natura e la salute di ambiente, animali e dell’uomo? La Commissione Europea è impegnata a produrre uno strumento legislativo specifico per la gestione delle specie aliene e per combattere questa piaga. E anche il Ministero dell’Ambiente ha promosso una serie di studi e convegni di approfondimento per ideare nuove strategie di difesa. Ma una cosa è certa: ciascuno di noi può diventare protagonista di questa battaglia a difesa dell’ambiente. Ovviamente possiamo fare poco per impedire alla piccola zanzara di vivere qui, ma possiamo almeno adottare un comportamento responsabile nella vita quotidiana e soprattutto in vacanza: ad esempio non portando a casa da un viaggio pappagallini, tartarughe, insetti. Il rischio è di non saperli gestire e così la soluzione più rapida è quella di liberarsi di questi animali lasciandoli in natura, con pericoli per la loro vita e per l’ambiente che si ritrova a ospitarli. Una curiosità: tra le specie ‘aliene’ indicate come le più pericolose nel mondo c’è una presenza a noi tutti familiare, il gatto! Il piccolo felino è stato portato in ogni angolo della Terra, e spesso, specialmente in alcune isole della Nuova Zelanda, ha contribuito a mettere in pericolo alcune specie di uccelli selvatici. Cerchiamo allora di lasciare ciascun animale nel proprio ambiente: è una questione di rispetto, ma anche il modo migliore per difendere l’ambiente!

In Automobile

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina

LA SCATOLA NERA Sempre più veicoli,in Italia vengono dotati della scatola nera,un congegno molto utile montato, oramai, su circa due milioni di autovetture. Proviamo a vedere insieme di che cosa si tratta. La scatola nera è composta da quattro componenti fondamentali: l’accelerometro, un dispositivo di localizzazione satellitare (GPS), un sistema di comunicazione GSM e un microprocessore con una memoria. •L’accelerometro misura i cambi di traiettoria, accelerazioni e frenate, ed è in grado di rilevare il comportamento del veicolo in caso di incidente; •il sistema GPS registra la posizione del veicolo in Roberto Azzolina maniera esatta (il margine di errore è di pochi centimetri) sfruttando la triangolazione del segnale tra i satelliti; •il trasmettitore GSM, che è lo stesso utilizzato dai telefonini, comunica i dati con una frequenza prestabilita (in genere ogni due chilometri percorsi dalla vettura) alla banca dati e, in base alla gravità dell’incidente, allerta i soccorsi; •la memoria, infine, conserva i valori rilevati dalla scatola nera in maniera permanente e anche nel caso in cui venga scollegato il cavo elettrico. La scatola nera è attiva 24 ore su 24. La scatola nera auto registra i dati di guida in Alessandra Azzolina maniera oggettiva e, in caso di incidente, questi valori possono essere utilizzati in un’eventuale causa in tribunale. Può essere un’arma a doppio taglio: la compagnia può servirsi delle registrazioni anche se danneggiano il cliente. Effetti positivi riguardano soprattutto la sicurezza: in caso di sinistro particolarmente grave, la black box invia in automatico la richiesta di soccorso, fornendo dati precisi sulla posizione del veicolo. Questo dispositivo è prezioso anche nell’eventualità di un furto: il segnale GPS consente di localizzare subito il veicolo. Se avete delle curiosità da soddisfare,il nostro consiglio è sempre di rivolgervi alla vostra autoscuola di fiducia.


RUBRICHE

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CULTURA LETTO

PER VOI

D’Avenia Alessandro, Ciò che inferno non è, Mondadori 2014, 317 p., 19,00€

“Togli l’amore e avrai l’inferno”, mi dicevi, don Pino “Metti l’amore e avrai ciò che inferno non è”. 23 maggio 1992, la scuola sta per finire. Mentre il diciassettenne Federico si prepara a partire per una vacanza studio in Inghilterra, incontra “3P”, il professore di religione che viene chiamato così perché il suo nome è Padre Pino Puglisi. 3P chiede al ragazzo di dargli una mano con i bambini del quartiere Brancaccio. Federico attraversa il passaggio a livello che separa il quartiere dal resto della città. In quell’istante comincia la sua nuova vita e l’impegno sarà per lui un crocevia dell’esistenza. Gli rubano la bici, gli spaccano il labbro, ma sente di avere scoperto una realtà estranea che allo stesso tempo lo riguarda da vicino. In quei vicoli l’unica legge da rispettare è la legge di Cosa Nostra. Sono anche vicoli abitati da Francesco, Maria, Dario, Serena, Totò e da tanti altri che custodiscono la speranza di una vita diversa e dove lui s’innamorerà di Lucia. D’Avenia trascina il lettore in una Palermo di pochi anni fa, quando i boss di “Cosa Nostra” la facevano da padroni. Don Pino cerca, con le poche armi a disposizione, di salvare i ragazzi dalla strada. Sono loro i veri protagonisti che don Pino tiene in grembo come una madre e che come un padre, protegge e incoraggia. Infondendo loro coraggio, farà capire che il mezzo per la “salvezza” è fare di se stessi, strumenti della loro vita. “Tutti pensano che a renderci felici debba essere la vita, ma io una cosa l’ho capita: per essere felici serve solo coraggio”. Un romanzo scritto molto bene. Per chi ama le parole, lo definirei poetico. Dopo i grandi successi di “ Bianca come il latte, rossa come il sangue” e di “Cose che nessuno sa”, D’Avenia si conferma scrittore di grande talento, straordinario tessitore di storie che fanno bene all’anima, complice la grande figura di don Pino Puglisi e il suo sorriso che non si spense nemmeno di fronte a Salvatore Grigoli. L’assassino di Cosa Nostra che il 15 settembre del 1993 gli sparò un colpo alla nuca. Don Pino è stato proclamato beato il 25 maggio 2013. Il romanzo, ricco di pagine di pura poesia, è in grado di commuovere e di far riflettere. Consigliato a tutti e, in particolare, agli adolescenti.

Lingua e Civiltà La punteggiatura è l’equivalente dei cartelli stradali, senza di essa non esiste un modo affidabile di comunicare il giusto significato: tiene insieme alcune parole e ne separa altre. La punteggiatura, infatti, nell’indicare come leggere, precisa il pensiero dell’autore proprio come le notazioni musicali indirizzano l’interprete verso l’idea creativa del compositore. Ma una regola fissa e tassativa per tutti i segni della punteggiatura non c’è perché questi segni che collochiamo qua e là, hanno la funzione di pause più o meno lunghe secondo la nostra esclusiva intenzione. “Due terzi di regole e un terzo di gusto personale”. (G.V. Carey) Certo è che punteggiare con logica e misura fa parte strettissima dello scrivere bene. Intanto occorre dire che la maiuscola iniziale di un periodo fu scritta per la prima volta nel tredicesimo secolo, ma la regola fu adottata in modo significativo solamente nel Settecento. Il punto è senza dubbio il segno più facile da capire, sempre che si abbia ancora un’idea di che cosa sia, oggi, un periodo. Ogni volta che finisce una frase, c’è un punto fermo o un punto esclamativo o interrogativo. Si usa, cioè, quando tra due frasi, due periodi, due sezioni più o meno estese di testo, c’è un’interruzione forte. Chiude un periodo compiuto in ogni suo elemento, e tutto ciò che viene dopo quel segno fa parte di un nuovo pensiero, di un nuovo ragionamento o di un nuovo periodo grammaticalmente inteso. Dopo il punto fermo si riprende con la lettera maiuscola. Leggiamo questo brano di Alfredo Panzini, dove i periodi brevi si succedono come le pennellate di un grande quadro. “Mattino di primavera. Sedile dei giardini pubblici al margine del laghetto romantico dove vanno a spasso oche bianche. Dolce silenzio, dolce sole. Romeo e Giulietta siedono sul sedile. Romeo ricama in silenzio, col bastoncello, segni sconsolati sopra i sassolini. Giulietta si asciuga con fazzolettino una lacrima”. Il punto fermo serve anche a indicare l’abbreviatura di una parola. Per es., significa per esempio; a.C. e d.C., valgono per avanti Cristo e dopo Cristo; n., per numero; ecc., per eccetera; e via abbreviando. Un’altra avvertenza: nei titoli dei libri, dei giornali e nelle iscrizioni, il punto fermo non si segna, ma solo per ragioni estetiche.

a cura di Lino Venturini

AGENDA LETTERARIA Cento cinquanta anni fa, nel 1865, veniva pubblicata per la prima volta un’opera letteraria del matematico e scrittore inglese reverendo Charles Lutwidge Dodgson, più noto con lo pseudonimo di Lewis Carroll, “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”. Charles Dodgson era nato il 27 gennaio 1832 a Cheshire in Inghilterra. Era il maggiore di undici figli, piuttosto abile a intrattenere se stesso e i suoi fratelli. Oltre a scrivere e creare giochi e storie per bambini, era un appassionato fotografo, poeta, scrittore di saggi e pamphlet politici. A vent’anni era già docente di matematica. Soffriva di una brutta balbuzie, ma diveniva vocalmente fluente quando parlava con i bambini. Durante un picnic con Alice Liddell e le sue due sorelle inventò una storia che sarebbe poi diventata Alice nel paese delle meraviglie. La popolarità costante del romanzo lo indusse a scrivere il seguito, “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”. Alla morte dello scrittore, il romanzo divenne il libro più popolare per bambini in Inghilterra e nel 1932 uno dei più popolari nel mondo con innumerevoli edizioni in circa 100 lingue. “Alice moriva di noia a starsene con la sorella sulla proda, senza far niente; aveva sbirciato un paio di volte il libro che la sorella stava leggendo, ma non c’erano figure né dialoghi, “e a cosa serve un libro”, pensava Alice, “senza figure né dialoghi?” E’ l’inizio del primo capitolo del romanzo pieno di allusioni a personaggi, poemetti, proverbi e avvenimenti dell’epoca, ma che conserva ancora oggi intatta la sua freschezza, incantando non solo i più giovani ma anche gli adulti che si scoprono a sfidare ardui giochi linguistici, trucchi psicologici, situazioni impossibili che mettono in discussione la realtà e svelano il fascino dell’assurdo. E’ questa l’essenza della vita, secondo Carroll, e forse tra i sogni segreti di tanti c’è proprio la tana di un coniglio bianco in cui perdersi, uno specchio al di là del quale scoprire la bellezza della vita reale. Un libro per ragazzi, ma non proprio, un libro per ogni età che si apprezza di più nell’età matura. E’ complesso e a tratti anche un poco inquietante perché Alice è una bambina in crisi d’identità che cresce e rimpicciolisce tra animali che danno ordini e regine sanguinarie…

POESIE

a cura di Giancarlo Peretti

Gli appassionati del nostro giornale e soprattutto della nostra finestra poetica sono veramente numerosi e giungono da lontano, come le loro opere. Questa ad esempio, firmata da certo Antonio, arriva nientemeno che da Arezzo con il titolo “Diversità” ed evidenzia l’umiltà della natura e l’arrogante prepotenza dell’uomo. Leonardo, suocero della nostra Silvia Accordini, è l’autore di un simpatico commento poetico riferito ad un amore che finisce: “Tàser”. Silvia Adami ci propone un tragico ricordo per una “Vita spezzata” (il titolo lo abbiamo messo noi sembrandoci appropriato). Siamo ancora molto lontani dall’Estate, ma poiché sognare non è proibito, pensiamola attraverso i delicati versi di Lina Murari: “Foglia secca d’estate”. La poesia fa parte di una silloge molto interessante, alla quale attingeremo anche in altre occasioni.

DIVERSITÀ D’autunno, il vento, mano di Dio, stacca le foglie dai rami degli alberi che, ormai ingiallite, cadono danzando aggraziate, eleganti e leggere donandoci un ultimo spettacolo, coscienti della fine dopo essere state orgogliosamente verdi, e poi rosse, arancioni, ocra: una festa di colori per gli occhi dell’uomo, un carnevale per la natura, che ne gioisce, prima del silenzio autunnale.

La pianta si spoglia, denuda, e si mostra, forse un po’ vergognosa, dopo tanta apparenza e maestosità, senza alcuna difesa, umile, sincera, casta. Non così l’uomo, corona della creazione, che, pur spogliato, nudo, senza pudore alcuno può mantenere orgoglio, arroganza, prepotenza, doppiezza, insincerità: note dolenti d’una umanità debole, fragile e peccatrice. Antonio Arezzo

TÀSER! Quando se se endacorde che a parlar se fa solo del mal o che se "pissa sempre fora dal bocal" non 'nporta se parchè sà perso la mira o se parchè la tà sposta el pitàl Mejo tàser Mejo lassar star Tàser par lasar posto al Creator che mejo de ti pol parlar al cor a l'Anima de Ci te ghe vol Ben quando te tè ' ndacorto che par Ela te se deventà velen. Leonardo FOGLIA SECCA D’ESTATE Una foglia secca d’estate sospinta dal vento lungo la stradina asfaltata all’ombra delle case fa più tragica la sua fine e il suo rotolare rinsecchito nonostante la stagione florida

VITA SPEZZATA Sono passati 16 anni da quando un’auto pirata sulla strada lucida di pioggia ha spezzato la tua giovane vita. Che vuoto mi hai lasciato dentro! Un vuoto mai colmato. La mia vita continua ma la ferita non si è mai rimarginata Il giorno nasce, muore, e tu sei sempre qui, nel mio cuore. Sei sempre nei miei pensieri. Oggi come ieri Silvia Adami

è come un ultimo canto e un addio vivace prima di posarsi finita la voce nella fessura del muretto in attesa che la vegli il sole. Lina Murari


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SPAZIO DONNA L’ARGOMENTO

22 a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

Disney e l’evoluzione della donna Grazie alle mie nipoti negli ultimi anni ho rivisto tutti i filmati della Disney, soprattutto le fiabe con protagonista una principessa, da Biancaneve ad Elsa ed Anna di Frozen. Ciò che emerge e colpisce in questi filmati è quanto rispecchino il cambiamento della società ed in particolare, l’evoluzione della condizione femminile. I personaggi femminili sono legati al loro tempo e questo ci permette di avere una carrellata dell’evoluzione della figura femminile. Il

modo con cui le varie principesse affrontano la loro storia ci racconta dei sogni, e degli ideali che venivano proposti alle bambine del loro tempo. Le bambine degli anni trenta sognavano con Biancaneve (1937), soave fanciulla che dimostrava subito le sue doti di brava donnina di casa. Negli anni cinquanta Cenerentola incarnava la donna bella e modesta che incanta il principe azzurro con la sua bellezza. Aurora ingenua e “addormentata” può essere sve-

gliata solo dal bacio di un principe. Nei decenni a seguire le varie principesse sono un po’ più attive e autonome, sempre però dipendenti da un giovane maschio più o meno titolato che le salva. Eccoci finalmente all’anno 2012 con Merida principessa dai capelli rossi e ricci e dalla personalità ribelle, la nuova figura femminile stravolge totalmente la vecchia immagine. Merida è un modello di principessa che rompe con la tradizione: ragazzina sulla soglia dell’adolescenza

interpreta magistralmente il conflitto adolescenziale fra il maschile e il femminile e i conflitti intergenerazionali. Sarà lei con la madre, tutte e due assieme a sanare i conflitti. Tutto il film ruota attorno al conflitto con la madre e la risoluzione di questo è lasciata all’intelligenza delle due protagoniste. I personaggi maschili non sono belli ne arrivano a salvare la principessa ma impegnati a far baldoria o a far la guerra, ne escono un po’ malconci. In Frozen, il regno dei ghiacci, la storia propone per la prima volta due protagoniste, le sorelle Elsa ed Anna, dai caratteri lontani dall’immaginario della tipica principessa. Se già in Merida si ravvisava il processo di emancipazione femminile, Elsa e Anna rappresentano la forza e la volitività di donne che possono farcela da sole. La trama non ci racconta di una storia d’amore, ma

dell’affetto e della solidarietà fra due sorelle molto diverse fra loro. La morale del film riguarda la “libertà” delle due protagoniste: libere di agire per il bene degli altri, libere di scegliere cos’è meglio per loro, libere di decidere come orientare la propria vita. Queste caratteristiche rap-

presentano pienamente l’ideale femminile del nostro tempo: una donna forte, piena di vita, amante dell’avventura e libera nelle scelte d’amore. L’amore vero non è necessariamente quello che si riceve da un uomo, ma può essere anche l’affetto tra coloro che si vogliono bene.

L’angolo di Francesca di Francesca Galvani FETTINE DI POLLO ALLE PATATINE PAI a cura di Tommaso Venturi ricercatore scientifico OLIO DI MENTA PIPERITA NELLA SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE Come noto, la sindrome del colon irritabile è un disordine gastrointestinale caratterizzato da ricorrenti episodi di dolore o fastidio addominale associati ad alterata funzionalità intestinale. Si tratta di una condizione cronica, non correlata ad alterazioni biochimiche o strutturali dell’intestino, di cui soffre circa il 10% della popolazione, prevalentemente donne. L’eziologia non è chiara e tra le ipotesi più accreditate vi sono la mutata motilità intestinale o crampi della muscolatura liscia dell’intestino insieme ad una aumentata sensibilità alle eccitazioni viscerali e ad una diversa elaborazione del dolore. In presenza di una sintomatologia lieve , il trattamento della sindrome del colon irritabile può limitarsi ad una dieta appropriata abbinata ad una maggiore attività fisica. Negli altri casi l’approccio terapeutico dipende dai sintomi lamentati: se il problema principale è la costipazione , si raccomanda l’assunzione di fibre alimentari solubili (es. cereali, legumi, patate). In caso di diarrea viene invece somministrata loperamide come antipropulsivo, mentre contro i dolori e i crampi vengono impiegati spasmolitici, o in alternativa si può fare ricorso all’olio di menta piperita, un fitopreparato efficace e ben tollerato, ricavato per distillazione dalle parti aeree fiorite della Mentha Piperita, contenente come costituente principale il mentolo, dotato di effetto spasmolitico. Il trattamento degli spasmi intestinali con olio di menta piperita prevede la somministrazione, in una preparazione gastro-resistente di olio da assumere tre volte al giorno. L’impiego del preparato di menta si estende al trattamento dei crampi di lieve intensità del tratto gastrointestinale, del meteorismo e dei dolori addominali. Controindicazioni possono sussistere in quei pazienti affetti da malattie epatobiliari ed esofagiti da reflusso. Grazie alle sue proprietà l’impiego della menta piperita nel trattamento dei sintomi della sindrome dell’intestino irritabile è stato confermato e consolidato negli ultimi anni da numerosi studi.

Impanare alcune fettine di pollo tagliate sottili con l’uovo sbattuto con poco sale e patatine Pai sbriciolate. Cuocere in forno a 180° per 15 – 20 minuti. Leggere e appetitose!

CAROTE ALLA PANNA Cuocere tronchetti di carote, rosolati con poco olio, con la panna da cucina, sale e pepe. A fine cottura lasciare che “attacchino” un po’ nella padella e mescolare.

BENESSERE

Donna

A CURA DI CHIARA TURRI

IL CIOCCOLATO TI FA BELLA! “I pensieri della donna nascono dal cuore e maturano nella vita.” Lou von Salomé Il cacao non è soltanto un alimento con cui si preparano golosi dolci e buonissime leccornie al cioccolato, ma è anche una sostanza positiva e salutare che può agire sia dall’interno che dall’esterno. E’ possibile trarre beneficio da questa sostanza senza cedere alla tentazione di mangiarsela. Infatti si possono preparare prodotti di bellezza come delle maschere e creme per il viso molto ricche e nutrienti, che regaleranno alla pelle ottimi risultati: renderanno la pelle levigata, idratata, pura e luminosa. Qui di seguito voi propongo una ricetta facilissima per confezionare un pratico e goloso balsamo per le labbra. Ottimo anche come idea regalo a tutte le nostre amiche donne! Balsamo per labbra al cioccolato Ecco come preparare il burrocacao più goloso che ci sia. Mettere un cucchiaio di burro di karitè in una ciotolina mescolare con un cucchiaio e aggiungere due cucchiaini di cacao in polvere e continuare a mescolare fino a quando il burro diventerà morbido e ben amalgamato al cacao. Mettere il burrocacao in un piccolo vasetto di vetro da portare sempre con voi. Un’idea golosa e pratica che manterrà le labbra sempre protette e ben idratate! Buon 8 Marzo a tutte le donne. Namastè!


SPAZIO DONNA

L’ALTRO GIORNALE Marzo 2015

La Post@ del cuore Nuovo appuntamento con la "Posta del cuore" di Giuliano Tramedam@re, che inizia ad entusiasmare e raccogliere consensi tra i lettori sempre in maniera più considerevole, come è accaduto per San Valentino, dove ci sono stati moltissimi contatti e richieste di suggerimenti. E rifacendomi ad una delle domande che mi hanno posto, che ho ritenuto più opportune e complesse a cui poter rispondere, mi piace riportavi la questione di una assidua lettrice, Loredana dalla Valpolicella, che mi chiede: In amore, la gelosia è un limite da condannare o una virtù da apprezzare? Ovviamente, come spesso accade per le cose della vita, la verità o quella più giusta tra le risposte da fornire, risiede sempre a metà tra le due tesi differenti, nel centro esatto tra le due diverse ipotesi. Una gelosia, se sana, rende un amore ancora più bello e stimolante, secondo me; diventa una sorta di conferma nella quale poter elevare ancor di più l'amore stesso, quando si è consapevoli di sapersi al centro di attenzioni importanti, che a volte sono anche eccesive, ma trasmettono integralmente l'essenzialità che si determina nell'amato, perennemente preoccupato su noi e in apprensione coi suoi mille fantasmi a perseguitargli i pensieri, quando la gelosia tocca la sfera dell'insicurezza e il timore di sapere la propria amata o il proprio amato in pericolo di occhi, sorrisi e parole di corteggiamento che fanno un gran rumore dentro al cuore dalla paura. Diversamente, invece, se la gelosia diventa possesso e possessione, l'amore esce sconfitto in ogni senso. E'

a cura di Giuliano Tramedam@more

vero che l'amore rende prigionieri, anche se sembra far raggiungere la libertà, ma quando quel diritto al rispetto viene soffocato dalla presunzione, la supponenza o la violenza, allora non c'è ragione che tenga, perché il bello del dimostrarsi innamorati pazzi e gelosi si trasforma in carnefici della schiavitù e titolari di una cattiveria che è il rovescio perfetto della medaglia dell'amore e l'amare. Un amore è tale se si alimenta di rispetto e sincerità, e mai lo può essere se, invece, si consuma nelle privazioni e la sottomissione: quello non è amare da gelosi, ma è umiliare l'amore nascondendosi nella gelosia, che se sana è una faccia bella dell'amare e mai uno scudo difensivo per le proprie paure e debolezze!

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Pasqua di Resurrezione Ogni anno la sua data Quando è Pasqua quest'anno? Quante volte vi sarete fatti questa domanda tra gennaio e febbraio di ogni anno? Ma soprattutto: perchè ogni anno cambia la data della Pasqua? Vediamo di chiarire e di dare risposte a queste due domande e in più un regalo speciale: le date di Pasqua dei prossimi 10 anni! La regola per calcolare quando cade la Pasqua, proviene dalle decisioni prese durante il Concilio di Nicea del 325: l'idea fu di far coincidere la Pasqua la domenica successiva alla prima luna piena post equinozio di primavera. Calcoli alla mano si può affermare che Pasqua cadrà sempre in un arco temporale compreso tra il 22 marzo e il 25 aprile. Quindi assodato che la Pasqua di quest’anno cade il 5 aprile, ecco di seguito il calendario fino al 2030. Vi basta? Pasqua 2016 - 27 marzo Pasqua 2017 - 16 aprile Pasqua 2018 - 1 aprile Pasqua 2019 - 21 aprile Pasqua 2020 - 12 aprile Pasqua 2021 - 4 aprile Pasqua 2022 - 17 aprile Pasqua 2023 - 9 aprile

Pasqua 2024 - 31 marzo Pasqua 2025 - 20 aprile Pasqua 2026 - 5 aprile Pasqua 2027 - 28 marzo Pasqua 2028 - 16 aprile Pasqua 2029 - 1 aprile Pasqua 2030 - 21 aprile

COME APPARECCHIARE LA TAVOLA NEL GIORNO DI PASQUA

Inviate i vostri dubbi e le vostre richieste a L’ALTRO GIORNALE-SPAZIO DONNA Via Dell’Industria, 22 37029 San Pietro in Cariano o via mail: articoli@laltrogiornalevr.it La frase del mese : "L'amore è composto da un'unica anima che abita due corpi" – Aristotele

ASSOCIAZIONE DONNE DELLA VALPOLICELLA Gnocchi, frittelle, galani e tanta allegria sono stati il leit motive della serata di mercoledì 11 febbraio scorso per l’associazione Donne della Valpolicella. Il ristorante Valpolicella ha ospitato il tradizionale incontro del mese di febbraio dedicato al carnevale. Numerosissime le socie accorse a celebrare la tradizione carnevalesca veronese, festeggiata in compagnia di un ospite d’eccezione, Roberto Puliero, che nell’occasione ha presentato la sua raccolta “Un anno in rima”. «Roberto Puliero – afferma Bruna Pavesi

Castelli, l’entusiasta presidente dell’associazione Donne della Valpolicella ha recitato alcune poesie tratte dal suo libro, tra cui la simpaticissima “Butelòto de ancò” dedicata ai modi di dire della gioventù moderna. La sua satira relativa agli eventi occorsi durante il 2014 a Verona ha suscitato poi molta ilarità, in sintonia con l’atmosfera allegra e distesa della serata, dedicata a questa tradizione che non vogliamo perdere e che rappresenta il nostro essere veronesi e veneti, il carnevale appunto». Ed è

proprio alla tradizione e alla cultura che l’associazione Donne della Valpolicella tiene in modo particolare: una delle attività proposte alle socie durante l’arco dell’anno, che sta avendo molto successo, è la visita alle ville Venete. Grande attenzione viene inoltre data agli autori e alla letteratura: l’incontro mensile del mese di aprile vedrà infatti protagonista Giovannino Guareschi… Prima però non potrà mancare la cena di Pasqua che si terrà mercoledì 25 marzo presso il ristorante Villa Quaranta.

Da sinistra l’editore Del Miglio Roberto Puliero, Bruna Pavesi Castelli e Carmela Dori Guidi, vicepresidente dell’Associazione

Se non hai ancora pensato a come apparecchiare la tavola per il giorno di Pasqua ecco qualche suggerimento per addobbarla in modo originale e a tema con la festività! Per preparare una tavola di Pasqua elegante e sobria è importante abbinare bene tovaglia, tovaglioli, piatti e posate privilegiando le tinte pastello, come il rosa pesca, il celeste, il verde o il lilla, in modo da evocare suggestioni primaverili, ma potresti anche optare per i colori tipici della tradizione pasquale e cioè il giallo e l’arancio. Se disponi solo della classica tovaglia bianca, meglio se di fiandra, dovrai concentrarti sui dettagli per dare dei tocchi di colore usando, ad esempio, piatti decorati con motivi floreali oppure usando dei sottopiatti, dei sottobicchieri e dei ferma tovaglioli colorati in tinta unita. I tovaglioli, rigorosamente di stoffa e non di carta, devono essere coordinati con la tovaglia e possono essere piegati in modo simpatico a forma di coniglietto portauovo: ti basterà piegare in due il tovagliolo in modo da formare un triangolo, avvolgerlo su se stesso partendo dalla base verso la punta e posizionare un uovo sodo, ancora con il guscio, al centro piegando verso l’alto le estremità del tovagliolo che sembreranno due lunghe orecchie da coniglio. Potrai poi sbizzarrirti realizzando colorati segnaposto e centrotavola, ghirlande di fiori freschi, cestini contenenti coniglietti di stoffa, composizioni a forma di nido con pulcini finti, trecce o ciambelle di pane da decorare con uova sode e ornare con nastri e via dicendo. Cerca però di non esagerare mettendo troppe decorazioni altrimenti rischi di ostacolare nei movimenti i commensali e di rendere difficoltoso il servizio delle varie portate. La scelta dei fiori freschi per creare un bel centrotavola è molto importante: prediligi tulipani, gerbere, primule e fiori di pesco ed evita di realizzare una composizione con fiori troppo profumati perché potrebbero disturbare i tuoi ospiti. E per ospiti golosi posiziona qua e là sulla tavola dei piccoli ovetti di cioccolato: oltre ad essere una simpatica decorazione pasquale saranno una vera e propria tentazione per grandi e piccini! BUONA PASQUA A TUTTE VOI!



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