Edizione Provincia Marzo 2014

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ANNO XXVIV - N. 03 - MARZO 2014 - Stampato il 12/03/2014 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

La protesta del personale del Laboratorio analisi dell’ospedale di Bussolengo (pag. 5) I bilanci dell’Ulss22 (pag.7) Pescantina. Addio a Lorenzo (pag. 13)



le vostre

Lettere PESCANTINA

Marzo 2014

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FESTA DELLA DONNA

“Passaggio pedonale” “Ma quale donna? Le mie considerazioni” Avevo simpatia per Matteo Renzi…Ultimamente però mi sta molto deludendo: non mantiene infatti quello che, poco tempo fa, aveva detto: mai alleanze con altre forze politiche, nonché diventare e fare il premier senza il voto popolare. Quello che tutto ciò non sta proprio avvenendo. Quindi parole, parole e sempre parole senza coerenza. Questa purtroppo è l’Italia, un Paese che non vuole cambiare e mette sempre da parte la sovranità popolare. A questo punto spero almeno che si faccia quanto è stato promesso: una legge elettorale che preveda una maggioranza eletta che possa governare senza limitazioni e condizionamenti; le indispensabili riforme costituzionali affinché si abbia una Camera per le leggi nazionali e un Senato per quelle regionali, con un sensibile taglio dei suoi componenti tutti eletti unicamente dal popolo. In base alla consistenza numerica regionale (senza nomine); un Presidente della Repubblica eletto dal popolo. Solo così si avrà una nazione più funzionale e rispettosa della Sovranità popolare. A quanto pare invece si danno altre priorità: si aprono le carceri ai delinquenti e le porte ai clandestini, trascurando i nostri giovani. Per far ripartire il paese serve altro: eliminare gli incalliti assistenzialismi, sprechi e privilegi; ridurre la burocrazia e le tasse alle imprese e ai lavoratori affinchè possano avere una paga più consistente che permetta loro una vita più decente. Serve inoltre un’Europa diversa, non gestita dalle Banche ma dai Popoli con uguaglianza. Purtroppo poi in questo nuovo Governo, non è previsto alcun Ministro Veneto. Andiamo pertanto tutti a firmare nei gazebo della Lega Nord per averlo autonomo con un Referendum come il Trentino e il Friuli. Renato Tomezzoli

APPELLO...

“...al Vescovo” Sono Anita Bombiero, sono gravemente malata ed invalida (vista, cuore, circolazione), inabile al lavoro al 100%, e solo grazie a delle medicine che assumo quotidianamente sopravvivo ed appartengo (purtroppo) alle categorie socialmente protette. Sfrattata ingiustamente dall’Agec, ho perso tutto (alloggio popolare, mobili e vestiti), non ho parenti o amici, vivo e dormo per strada. Mangio quando capita. Sindaco e Assessori del comune di Verona non mi hanno mai voluta ricevere o ascoltare: quando mi presento in Comune, chiamano la Polizia Municipale per farmi allontanare. Alla S.Messa di Natale in Duomo, presieduta dal vescovo Giuseppe Zenti ho portato a conoscenza dei fedeli la mia situazione leggendo una lettera. Qualcuno ha cercato di impedirmelo, mi hanno spento il microfono, ma ho resistito ed ho portato a termine il mio intervento nel silenzio assoluto. Poi in Duomo è scoppiato un applauso e il Vescovo si è dichiarato pronto a intervenire. Molti fedeli si sono avvicinati per offrirmi denaro, che ho rifiutato: non voglio soldi, voglio difendere la mia dignità. Ho effettivamente incontrato il Vescovo il 24 gennaio ed ora sono in attesa dì una Sua risposta… al freddo, senza vestiti, senza cibo. Che Dio abbia misericordia. Anita Bombiero Abbiamo girato questa lettera alla segreteria del Vescovo, ma al momento della stampa ancora nessuna risposta.

Perché mai dedicare ogni anno una giornata alla “donna”? Quale merito può avere una persona solo per appartenere alla categoria sessuale femminile piuttosto che a quella maschile? Non va elogiata la categoria in generale, anonima, impersonale, ma la persona singola, che si distingue per particolari doti, cioè per le azioni buone che può compiere. Infatti ci sono donne brave, laboriose, eroiche, e ci sono donne cattive, perfide, profittatrici. Le elogiamo tutte? Altrettanto dicasi per l’uomo. Contrapporre il sesso femminile a quello maschile, in pratica la donna all’uomo, come due nemici atavici, anzi, presentare la donna, come si usa fare da qualche anno, come la povera vittima dell’uomo considerato il suo aguzzino non fa altro che aumentare l’odio tra i due sessi, mentre si chiudono gli occhi sulla vera risoluzione del problema che non si vuole affrontare. In realtà viene messo in risalto dai media solo ciò che suscita scandalo e orrore, ma si tace invece sul lavoro discreto, spesso silenzioso ma efficace di moltissime donne in tutti i settori, oltre che sulla bellezza del rapporto uomodonna che è quello che vive la stragrande maggioranza delle coppie senza fare tanto strepito. L’aver spinto la donna a sentirsi realizzata solo liberandosi dall’uomo e dalla famiglia è stata una vera trappola per la donna, perché l’ha costretta a cercare spasmodicamente dappertutto, tranne che in famiglia, dei “luoghi” dove sentirsi realizzata, applaudita, considerata, senza mai trovarli, oppure,

una volta trovati, ha scoperto che non erano poi così appetibili e gratificanti come lei immaginava e allora frustrazione si aggiunge a frustrazione, perché in molti casi la povera donna rischia di perdere lavoro e affetti famigliari, ritrovandosi in una solitudine amara che purtroppo lei stessa molte volte si è cercata. Infatti la donna non ha ancora capito che la sua vera emancipazione non si realizza imitando l’uomo nella sua vita professionale, facendo a gara con lui nell’intento di portargli via delle “quote lavoro” in parlamento o all’università o altrove, perché non ne ha bisogno, per il semplice fatto che la donna possiede già “una marcia in più” per natura rispetto all’uomo, una “marcia” che le deriva innanzitutto dal fatto di possedere un livello di sofferenza più forte dell’uomo per cui è capace di affrontare con coraggio, decisione, intuizione e concretezza molte difficoltà trovandone anche adeguate soluzioni, mentre l’uomo si suicida per una cartella dell’esattoria o poco più. Ma la “marcia in più” per eccellenza le deriva direttamente da Dio avendola destinata nientemeno che al compito di trasmettere la vita! E mentre una donna potrà anche diventare, per le sue capacità professionali che vanno sicuramente tenute in conto e valorizzate, primo ministro, o docente universitario, o astronauta o paracadutista,… per contro l’uomo non potrà mai e poi mai mettere al mondo un figlio e ancor meno allattarlo, neppure con le utopie del gender perché il DNA parla chiaro, anzi

chiarissimo: o uomo o donna per sempre. Stop. Vi pare poco questo privilegio care donne? La maternità con le dolcissime peculiarità che comporta: allattamento, svezzamento, profusione di amore tra madre e neonato, ecc. fa talmente parte della natura femminile (a parte le scelte di verginità per il Regno dei Cieli che non sono affatto scomparse e che sono segno di una maternità spirituale feconda) che, se si arriva a toccare la quarantina senza aver ancora formato una famiglia e messo al mondo almeno un figlio, pur avendo avuto onori, gratificazioni e lodi da tutti, si diventa inquiete, insoddisfatte, insopportabili, nella ricerca di “qualunque” mezzo, lecito o illecito, che ti faccia sperimentare quella “marcia in più”, quella della maternità, prima che sia troppo tardi e che tutto l’apparato si arrugginisca per sempre! E qui entrano in gioco, purtroppo, anche decisioni affrettate e inopportune sulla scelta del marito o del compagno con cui fare un figlio che di solito è solo la donna, poi a pagare. E anche se adesso molte donne reclamano un figlio per il loro egoismo, sganciato perfino dalla presenza di un marito che disturba i loro progetti, tuttavia nella maggioranza dei casi la donna capisce che la maternità chiama in causa direttamente la famiglia, cioè un uomo con cui condividere la vita e quella dei nascituri, e una casa dove vivere questo amore che non è la sede dell’ufficio, o della scuola, o del parlamento, tanto meno dell’ospedale… ma solo quella casa particolare che

serve a custodire il “nido d’amore” che è la famiglia. Se lo Stato assegnasse alla donna che sceglie liberamente di lavorare in famiglia, un congruo assegno mensile per ogni figlio, moltissime donne sceglierebbero di tornare ad essere, come una volta, le “regine” della loro casa, libere di organizzarsi come meglio credono, senza nevrosi, soprattutto con marito e figli, creando così quel “nido d’amore” dove trovare la gioia, la serenità e la voglia di ritornarci presto. patrizia@patriziastella.com - www.patriziastella.com

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via Enrico Bernardi, 7 37026 SETTIMO di PESCANTINA (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)

Numero chiuso il 12 - 03 - 2014



Le Vostre Lettere

Marzo 2014

AFFIDO

OSPEDALE ORLANDI

“Le famiglie spiegano che cos’è” Gentile Redazione, siamo un gruppo di mamme e papà che condividono, o desiderano intraprendere, l'esperienza dell'Affido Familiare. Ci siamo conosciuti all'interno di un gruppo Facebook sull'Affido e ci accomuna la convinzione che il confronto e il sostegno reciproco tra di noi sia fondamentale. Generalmente il "popolo delle famiglie accoglienti" è un popolo silenzioso. Troppo occupato a crescere persone per avere il tempo e l'energia di farsi pubblicità. Ultimamente leggiamo e sentiamo troppo spesso storie di famiglie che si sentono "derubate dei figli dal sistema". Ci sembrano quindi doverose alcune precisazioni. Sono storie tristi, è vero, può capitare l'errore giudiziario, è vero anche questo, ma generalmente, nella stragrande maggioranza dei casi i servizi sociali allontanano il bambino dalla famiglia biologica per gravi e comprovate ragioni. Non ci sembra giusto demonizzare gli assistenti sociali, i tribunali dei minori e le famiglie accoglienti in toto. Ci sono anche altre storie che noi vi potremmo raccontare: storie di bambini non accuditi, abbandonati a sé stessi, non curati nel corpo e non alimentati nel bisogno primario di ogni essere umano di ricevere amore e attenzioni. Ma anche, e purtroppo, nei casi peggiori bambini abusati, violentati e maltrattati all'interno delle mura domestiche. E talvolta nessuno si accorge di loro per molto tempo, fino ai 10 -12 anni quando diventano ragazzini arrabbiati e delusi e a questo punto spesso l'unica soluzione per loro rimane la comunità. Ed eccoci a noi. L'affidamento extrafamiliare è un istituto giuridico regolato dalla legge, è un intervento temporaneo di aiuto e di sostegno ad un minore proveniente da una famiglia che (al momento) non è in grado di occuparsi delle sue necessità. L'affido ha mille varianti. A volte le famiglie affidatarie sono famiglie "ponte": accolgono per breve tempo un bambino per accompagnarlo verso l'adozione. I rapporti con la famiglia naturale dovrebbero essere garantiti al minore e quindi quando è possibile si crea "un'alleanza" tra le due famiglie. Si cammina insieme per il bene del bambino e dopo un pezzo di vita insieme il bambino torna nella sua famiglia. E questo noi lo consideriamo un affido riuscito. Ma non sempre è così. Può capitare che i bambini che arrivano nelle nostre case siano fortemente deprivati, siano feriti nell'anima e nel corpo. E qui il

Proteste dei dipendenti La Funzione pubblica della Cisl dell'Ulss 22 ha iniziato una raccolta di firme, coinvolgendo tutti i dipendenti ospedalieri dell' ospedale Orlandi di Bussolengo contro la disposizione emessa del Sindaco Boscaini, che ordina la revoca della possibilità di parcheggiare nei parcheggi attigui all'ospedale, prevedendo il ritiro del tagliando di riconoscimento per il personale sanitario.

compito diventa molto difficile. Dobbiamo lenire ferite, rassicurare visini spaventati, a volte ci troviamo a dover fronteggiare comportamenti autolesionisti o aggressivi. Dobbiamo essere (come i servizi spesso ripetono) isola in mezzo al mare. Un mare che ha visto tempeste violente. Quanti abbracci, nel cuore della notte, per calmare e contenere la rabbia di questi bambini! Però andiamo avanti, spesso con pochi aiuti, spesso additati come pazzi, ma andiamo avanti! Ecco perché ci fa male essere chiamati ladri di bambini. Vorremo parlarvi di come "normali" famiglie come le nostre decidono di mettersi in gioco perché l'affido non è, come si crede, cosa per pochi coraggiosi, anzi. Ogni bambino ha diritto ad una famiglia e ci piacerebbe che a tutti fosse data questa possibilità, perché la famiglia deve essere sempre la prima scelta rispetto alla comunità. L'affido è una bella esperienza per chi viene accolto, ma anche per la famiglia che accoglie ed è per questo che ve ne vorremmo parlare. Noi che i bambini ce li abbiamo in casa e nel cuore. Referenti del gruppo: Emilia Russo, emilia.r@tiscali.it - tel 331.7910854 Cristina Tabarini, criss-tina@tiscali.it tel 347.5065386

ANIMALI

“Davvero serve la sperimentazione?” Spettabile Redazione, come molte persone anch'io sto seguendo molto attentamente questi dibattiti tra pro e contro vivisezione...ma secondo me alcune persone stanno un pò perdendo la via che viene dettata dal cuore. Tutti gli attacchi o "auguri" di vita breve nel caso Simonsen sono indubbiamente sbagliati, perchè a nessuno si augura di morire. Infatti il punto è proprio questo. Quindi mi piacerebbe invitare il lettore a riflettere su una cosa, una semplice domanda, "E se al posto della cavia, ci fossi tu? o qualcuno che ami?" già, perchè a volte è difficile, doloroso, se non scomodo mettersi nei panni altrui. Il panico, la paura, la disperazione ci portano a compiere le azioni più impensabili. La maggior parte di noi sa che gli animali sono creature sensibili, a livello emozionale pari al nostro, dimostrato tanto per averne la sicurezza, anche dalla scienza, anche loro provano dolore, amore, gioia, tristezza etc... e solitamente ne è più consapevole solo chi vive a contatto con loro, e non intendo vedere il proprio cane dieci minuti al giorno, e poi

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tenerlo chiuso in casa, intendo proprio viverlo, come un figlio, come un amico, un fratello... E' già stato dimostrato che la ricerca scientifica è possibile senza animali, infatti siamo uno dei pochi paesi rimasti ad avere ancora legalizzata questa pratica raccapricciante; potrei andare avanti per ore a dibattere a livello scientifico la questione, ma non è su ciò che vorrei concentrare la vostra attenzione. Non siamo le uniche creature su questo pianeta e, al contrario della lettera di un altro lettore, non condivido il pensiero “… quando in giro c'è troppo rispetto per gli animali, non ve n'è più per le persone" (Leonardo Sciascia) in quanto secondo me il rispetto per gli altri, sia uomini che animali, non è mai abbastanza, non esiste il troppo rispetto per la vita, perchè è il dono più grande che ci è stato donato/casualmente concesso, credenti o atei, e gli unici padroni della nostra vita, siamo noi, quindi solo noi stessi possiamo decidere per chi o cosa morire. La volontà di una creatura, finisce dove incomincia quella di un'altra, sia questo uomo o animale. Le alternative ci sono, basta cercarle, non esiste un'unica strada. Mi permetto di condividere due citazioni, per invitarvi alla riflessione, sotto due diversi punti di vista, entrambe... a vostro giudizio. "La Genesi ci mostra Dio che soffia sull'uomo il suo alito di vita. C'è dunque un soffio, uno spirito che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi”. (Papa Giovanni II - Karol Wojtyla) "L'uomo giusto è colui che, quando trova un verme che si è smarrito dopo un temporale e si sta seccando sull'asfalto, rimette l'animale nell'erba senza chiedersi di quanta intelligenza sia dotato. Lo salva perché è vivo e la vita è sacra." (Albert Schweitzer) Nicole Zantedeschi

Caro Direttore, il personale del Laboratorio Analisi dell’Ospedale Orlandi non ha gradito il commento del sindaco di Bussolengo, Maria Paola Boscaini, riguardo la professionalità dei tecnici di Laboratorio. Si vuole precisare che alla base della preparazione professionale dei Tecnici di laboratorio, oltre al Corso Universitario, c’è una formazione continua. In quanto al commento relativo alla sostituzione dei Dirigenti medici con il personale Tecnico, le competenze sono ben definite e certificate nell’ottica della nostra organizzazione. L’equipe di laboratorio si misura periodicamente con verifiche internazionali di Qualità, dove i report confermano l’eccellenza delle prestazioni. Inoltre dall’1 gennaio 2014 è ripresa l’apertura del centro prelievi all’utenza esterna anche il sabato. Per agevolare ulteriormente i pazienti dall’1 marzo 2014 i prelievi iniziano alle ore 7.00. Vista l’alta affluenza al nostro laboratorio, si è provveduto ad integrare l’ambulatorio prelievi con il personale infermieristico, supervisionato dai medici. Periodicamente viene valutato il gradimento degli utenti. Dall’1 gennaio 2014 ad oggi il 97% della nostra utenza è pienamente soddisfatta e consiglia il nostro servizio. Il Personale del Laboratorio Analisi dell’Ospedale Orlandi


Le Vostre Lettere

Marzo 2014

LEGGE ELETTORALE 1

LEGGE ELETTORALE 2

IL PUNTO

“... che coppia!”

“Democrazia e...”

“Venturini... ok”

Caro Direttore, la coppia Renzi-Berlusconi una ne pensano e cento ne fanno. Ora inventano l'Italicum per la gioia di grandi e piccini. In questo modo si saprà con certezza chi governerà nei prossimi cinque anni, almeno così ci vogliono far credere. Ora c'è una gran fretta, si deve approvare l'Italicum. Peccato questa nuova idea non preveda una legge elettorale per il Senato. Il Senato elettorale va abolito ma per abolirlo serve una modifica della Costituzione, modifica che richiede tempi biblici e prevede pure un referendum. E' palese la contraddizione in termini di tempo ed allora il popolino si chiede: perchè tanta fretta? E se approvato l'Italicum si andasse ad elezioni prima della riforma costituzionale? Si voterebbe la Camera con l'Italicum ed il Senato con il proporzionale, lampante! Altro pasticcio dal quale nascerebbero ancora una volta maggioranze diverse tra Camera e Senato peggiorando quello che ci aveva regalato il "Porcellum". Gradiremmo pertanto capire l'astrusa logica che ha guidato i "riformatori bipartisan". Quello che è certo è che così facendo si sta sottraendo tempo alle vere riforme come lavoro, fisco e tagli vari, riforme delle quali il Paese ha veramente bisogno. Umberto Brusco

Tutti i politici sono d'accordo nel definire l'attuale legge elettorale un Porcellum. Osservo, peraltro, che è stata l'unica legge elettorale che ha dato al Popolo della Libertà una maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato,caso unico nella nostra storia repubblicana. Se non fosse stato per la dissociazione di Fini e dei suoi, forse non ci sarebbero state le elezioni che hanno poi sancito un pareggio per tre partiti (PD, PdL e M5S) e quindi una ingovernabilità totale (Monti, Bersani, Letta). Mi pare che il problema non siano i Nominati o gli Eletti (entrambi scelti sempre dai Partiti) ma fare in modo che coloro che vengono Eletti o Nominati debbano rispettare il Vincolo di Mandato espresso dal Popolo Sovrano. Senza il V.d.M. le maggioranze saranno sempre a rischio. 50 governi in 65 anni di Democrazia ci devono pure far riflettere. Giancarlo Trusso

Spett.le L’Altro Giornale, ho letto “Il Punto” di Lino Venturini su L’Altro Giornale del febbraio 2014, ed è un articolo che mi trova completamente d’accordo. Non sono ottimista sull’evoluzione a breve e medio termine di questo paese per le ragioni che vado ad esporre. I sintomi di malessere che si possono osservare in superficie e cioè l’arretramento civile ed economico del paese sono certamente un indizio dell’esistenza di cause patogene più o meno recondite. Se facciamo il parallelo con la situazione di un malato, allora come procede il buon medico per combattere i sintomi di disagio e di dolore lamentati dal paziente? Naturalmente la primissima cosa è fare un’opera di verità e cioè cercare le cause reali di questi sintomi, qualunque essi siano. Le cause devono essere quelle reali, non quelle fittizie, presunte, immaginate in modo pregiudiziale dal medico. Una volta individuate le cause il buon medico dovrà esporre la cura in modo da non essere frainteso dal paziente,

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PARTITI

“Meno bugie” La sinistra è un partito che vuole il potere a tutti i costi. Le sue radici totalitarie sono dure a morire, ma nemmeno da cambiare. Ce lo conferma il Renzi che, pur essendo nato democristiano ha imparato ad andare al potere con tante bugie e senza il voto popolare. Se poi ha pochissimo consenso come a Verona, quelli di sinistra malignano continuamente nei confronti di chi gestisce in modo ammirevole e concretamente la città, come il sindaco Tosi. Cercano sempre di distrarre la gente dalle loro malefatte, con tante bugie e l’aiuto di stampa e tv amiche, nonché della Giustizia. Raccontano infatti tante non verità sulle altre forze politiche, specie se si tratta di Lega e FI. Mario Avesani

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perché dovrà avere anche la sua collaborazione. Chi può essere il medico dell’Italia se non la sua parte di popolazione più culturalmente preparata e cioè la cosiddetta classe dirigente, formata da politici, scrittori, giornalisti, registi, industriali e via dicendo? Dovrebbe essere la stessa a trovare la cura e a saperla esporre, ma qua nasce il problema. La classe dirigente italiana è parte in cause del disagio lamentato dalla popolazione e siccome ha in mano tutti i canali di informazione si guarda bene dal proporre la cura e invece di dire le cose come stanno ed affrontare le cause alla radice la distrae con programmi televisivi volutamente scemi e con un’informazione giornalistica rigorosamente fuorviante. Purtroppo fino a che non si riuscirà a liberare l’informazione pubblica da questa cappa di piombo il male peggiorerà ed a quel punto qualche uomo forte gradito all’Europa o agli Stati Uniti dovrà mettere i ferri nelle piaghe. Distinti saluti Alessandro Caliari

ZAIA E IL CONSIGLIO REGIONALE CAUSANDO MISERIA E FAME AFFONDANO IL VENETO !!! abbiate una forte responsabilità in tutto questo: - genocidio di un popolo che esiste da oltre 3500 anni. - decine di suicidi di Veneti disperati che, con l’indipendenza, si potevano evitare. - distruzione del tessuto produttivo Veneto, che con l’indipendenza si poteva salvare almeno in parte, riducendo drasticamente le tasse alle imprese al 20 e iva al 10%. Non vi rendete conto che non si potranno mai ridurre le tasse finché saremo una colonia dell’Italia? Addirittura, mentre negli ultimi 2 anni oltre 14.000 giovani Veneti sono emigrati per lavoro, il governo italiano procede a completare la distruzione del popolo Veneto (e degli altri popoli italici) andando a prendere frotte di invasori direttamente in acque africane e distribuendoli sul territorio, mantenuti con le tasse dei cittadini; se non è genocidio questo, cosa lo è? E tutte queste disgrazie mentre ogni giorno, più di 40 milioni di euro di tasse, partono dal Veneto per Roma e non tornano più indietro. Così come fu possibile annettere il Veneto mediante un plebiscito fraudolento al regno d'Italia nel 1866, non si capisce perché tale plebiscito non si possa legittimamente ripetere al contrario, per far uscire il Popolo Veneto dall’Italia, se lo desidera. E voi sapete che le leggi lo permettono perché: 1) art. 10 comma 1 della costituzione italiana: "L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del Diritto internazionale generalmente riconosciute" 2) Legge 881 del 1977: "Lo Stato italiano sottoscrive il diritto all'indipendenza di un popolo. Patto di New York, ONU" 3) Legge 340 del 1971, art. 2: " L'Italia riconosce il "popolo Veneto" 4) Maggio 2013: Presentato in Regione il progetto di legge 342 "indizione del referendum consultivo sull'indipendenza del Veneto da farsi il 6 ottobre 2013" A dispetto di queste leggi che tutelano senza se e senza ma, l’autodeterminazione del popolo Veneto, i consiglieri regionali del PD e del PDL, che da sempre si proclamano democratici e liberali, hanno negato al Popolo Veneto il diritto di votare in un referendum che gli avrebbe dato l’opportunità di fondare un proprio Stato consono alla propria storia millenaria e alla propria cultura. Molti, in mala fede o per mera ignoranza di ciò che accade in altre parti d’Europa, si domandano: “Ma cosa farebbe il Veneto da solo con 5 milioni di abitanti?” Ebbene, farebbe la stessa cosa che fanno i due terzi dei paesi europei che hanno tra 5 e 10 milioni di abitanti. Citiamo i casi di Svezia, Olanda, Finlandia Danimarca, Austria. È sotto gli occhi di tutti l’evidenza che questi paesi stiano bene, anzi benissimo con la loro piccola popolazione. O qualcuno vuole negarlo? E che non si obietti che hanno poco peso nella UE, perché l’Italia ne ha anche meno, vista la considerazione di cui gode... Quindi, per favore, non si accusi l'italia per la miseria dei Veneti, perchè essa sfrutta il Popolo Veneto da sempre, ma il consiglio regionale che avrebbe il dovere di salvaguardare l'interesse del Popolo Veneto, soprattutto conoscendo la nostra storia,e i nostri valori che nulla hanno da condividere con altre popolazioni della penisola. Avendo accertato che i consiglieri regionali fanno esclusivamente gli interessi del loro partito e non del Popolo Veneto, allora, a che serve votare? Adriano Giuliano Cometto

INSERZIONE A PAGAMENTO

«Sono convinto che oltre è 80% dei Veneti è favorevole all’indipendenza!» «Non è possibile che un pasto negli ospedali veneti costi 6.50 euro, mentre nel sud supera i 60 euro. Dobbiamo applicare i costi standard!» «Il Veneto regala a Roma oltre 18 miliardi di euro l’anno, tirando la cinghia, mentre alcune regioni del sud continuano a sperperare». «La secessione l’hanno già fatta oltre 6000 imprese che hanno delocalizzato in paesi dove la pressione fiscale non è intollerabile come da noi!» Queste sono solo alcune affermazioni del presidente del Veneto Luca Zaia. Ma se le cose stanno come dice lei presidente Zaia, che cosa ha trattenuto LEI e il Consiglio regionale del Veneto, il 17 settembre 2013 dal salvare 5 milioni di Veneti dalla miseria provocata dall'Italia? Avreste potuto farlo, semplicemente approvando il progetto di legge 342 e promuovendo con massima urgenza il referendum per l’indipendenza del Veneto. Forse siete stati trattenuti dall’amore che nutrite per una Patria che, da sempre, tratta il Veneto, peggio di una colonia africana? Come si può pretendere che le imprese restino nel territorio, essendo costrette a pagare oltre 70% di tasse a Roma, mentre in Austria e Svizzera pagano il 25 e 17%? Perfino la Fiat, ora che comincia ad avere utili, ha trasferito la sede fiscale nel Regno Unito. Negli ultimi 40 anni i Veneti hanno regalato a Roma oltre 500 miliardi di euro (sotto forma di residuo fiscale), ricevendo in cambio, oltre a servizi da terzo mondo, la collocazione in tutte le istituzioni pubbliche, di dirigenti provenienti dalle regioni più corrotte della penisola italica. Un esempio per tutti: nel 2011 il giudice Amedeo Urbano, che doveva subire alcuni processi per corruzione nel tribunale di Bari nel quale lavorava, venne trasferito al Tar di Venezia (Corriere del mezzogiorno.it del 29 aprile 2011). In un paese civile lo avrebbero, come minimo, temporaneamente sospeso. Ritengo che ogni politico Veneto debba conoscere un po’ di storia del popolo che rappresenta. Dovrebbe quindi sapere che il nostro Paese nel 1866 venne annesso con un plebiscito fraudolento al regno d’Italia. Dovrebbe quindi sapere che 1100 anni di storia della Serenissima Repubblica di Venezia non si cancellano facilmente con 148 anni di oppressione e malgoverno italiani. Dovrebbe quindi sapere che il Nord Est produttivo, imitato in tutto il mondo, non è altro che il risultato culturale di un popolo mite, laborioso e instancabile. Alla luce di questi fatti e conoscendo l’enorme diversità culturale che esiste tra Veneti e diversi altri popoli della penisola italica (i quali hanno causato l’enorme debito pubblico che conosciamo), fin dagli albori della crisi, voi politici Veneti avreste dovuto organizzare un dibattito pubblico per fare conoscere ai Veneti la loro storia, il loro diritto all’autodeterminazione sancito dalla legge e quindi passare ai fatti, organizzando un referendum per l’indipendenza da un paese malavitoso ed irriformabile quale è l'Italia. Non è tollerabile che i Veneti affondino nella miseria più nera per colpe altrui, e avendo solo pagato, finora. Presidente Zaia, è legittimo pensare che Lei abbia preso in giro gli indipendentisti con la cosiddetta commissione giuridica (insediatasi nel marzo 2013) che avrebbe dovuto valutare la possibilità di promuovere il referendum per l’indipendenza, ma che invece abbia solo voluto prendere tempo in vista delle elezioni europee del 2014 ed accaparrarsi i voti senza però fare alcun referendum. Ritengo che Lei e il Consiglio regionale


Cronache

Cronache

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SANITÀ. Il Direttore generale, dati alla mano, risponde a coloro che hanno criticato il suo operato negli ultimi anni

L’Ulss 22 e i suoi bilanci Dall’Ora “svela” le cifre Servizi di

Silvia Accordini «Siamo tutti d’accordo sul fatto che la sanità è un bene primario e siamo consapevoli del perché paghiamo le tasse…Ma per quale motivo ne paghiamo sempre di più e i servizi hanno visto lievitare i loro costi?». E’ perentorio Alessandro Dall’Ora, direttore generale dell’Ulss22 e continua: «Dobbiamo squarciare il velo dell’ipocrisia: spendere tanto non significa necessariamente fornire più servizi. Piuttosto è giunto il momento di chiederci se possiamo fare meglio e di più: se la risposta è “no” ed è il nostro caso - è proprio ora di alleggerire i costi!». Dichiarazioni dirette e sicure, quelle del Dirigente che, in una conferenza convocata lo scorso 27 febbraio, ha voluto svelare alla stampa alcuni retroscena all’interno dei conti dell’Ulss, snocciolando dati ben precisi. Ha così inteso dimostrare non solo la salute dell’azienda che gestisce – a fronte di un debito di 56 milioni di euro ereditato nel 2008 all’epoca del suo insediamento -, ma anche la “bontà” del suo operato, contestato in più occasioni. Ed ecco il primo dato: dal 1996 al 2009 l’Ulss22 ha prodotto una perdita in bilancio pari a 474milioni di euro che la Regione Veneto ha ripianato per 377 milioni, con una perdita patrimoniale quindi pari a 97milioni di euro. «Una tendenza, questa – afferma Dall’Ora – che, attraverso una gestione oculata dei costi ed una riorganizzazione precisa di risorse, siamo riusciti a controvertire regi-

Alessandro Dall’Ora

strando un +107.285 euro nel 2010, +6.746.000 euro nel 2011, +17.198.000 nel 2012». E nel 2013 che è successo? «Sicuramente il segno è positivo – afferma ancora Dall’Ora -, ma le cifre che possiamo scrivere dipendono dalla Regione, che si è portata via i nostri soldi. Secondo Venezia questo territorio ha troppo e qualcosa va tolto: ecco allora che improvvisamente in una delibera compaiono 9 milioni di euro che ci vengono sottratti all’Ulss22 per ripianare i debiti di altre aziende del Veneto, pena l’aumento dell’aliquota Irpef da parte del Governo a svantaggio dei cittadini». Il dirigente ha risposto in questo modo a coloro che hanno gridato al “taglio dei servizi” all’interno dell’Ulss22: «Ho sempre cercato di investire in questi anni evitando però lo sperpero inutile: nessun servizio

in meno, ma non spenderò mai, più soldi del necessario. Io parto dal presupposto che “tanto produco, tanto mi dovrebbe tornare”: sono dell’idea che dovremmo cercare di gestire l’azienda pubblica come un privato». (Pederzoli e Sacro Cuore secondo Dall’Ora -dovrebbero rappresentare uno stimolo a far meglio per l’Ulss22 ndr). Una in particolare la soddisfazione di Alessandro Dall’Ora: quella di essere riuscito a smantellare un sistema che non condivideva. «Fino a poco tempo fa – dichiara ancora il Dirigente - l’Ulss22 pagava anche per chi, fuori Ulss, sceglieva di rivolgersi alle due strutture private dell’Ulss22, Sacro Cuore e Pederzoli. Oggi non è più così: l’Ulss22 anticipa il pagamento, ma poi viene rimborsata dall’azienda stessa dell’utente esterno. Finalmente giustizia è stata fatta insomma». Ma non è finita qui: ad ogni azienda sanitaria viene assegnata una quota per ogni assistito (le cosiddette “quote capitarie”): nel 2013 ad esempio ad ogni assistito dell’Ulss22 sono stati assegnati 1500 euro, contro i 1523 dell’Ulss20 e i 1516 dell’Ulss21 (dove 1 euro equivale a livello complessivo a 294.000 euro ndr). «Premettendo che la nostra Regione è comunque sotto la media rispetto alle altre regioni italiane – precisa Dall’Ora -, l’Ulss22 è quella che in ogni caso prende meno di tutte e ciò che dobbiamo erogare è tanto quanto le altre. Vorrei capire il perché». Altro capitolo da chiarire è quello degli investimenti: «nel 2012 l’Ulss22 ha presentato alla Regione un piano per 14.940.243 euro – aggiunge Dall’Ora -. Pur essendo un’azienda virtuosa, la nostra se n’è visti autorizzare 3.083.000. Idem nel 2013, quando abbiamo presentato un piano per 14.911.000 di euro di investimenti a fronte di 3.083.000 autorizzati. Più di così non avrei potuto spendere! Sarei andato contro la legge! Anche in materia di servizi – aggiunge – la Regione ci impone dei tetti massimi di spesa: nel 2013 il limite era di 147 milioni di euro e ne sono stati spesi 143milioni. Tutto ciò che era necessario

spendere l’abbiamo speso, il resto sarebbe stato uno spreco di denaro»…Ma il problema nel campo della spesa sanitaria non sono i soldi che vengono elargiti secondo Dall’Ora, bensì i “buchi” e devo dire che l’Ulss22 è anomala in questo: siamo pieni di ospedali e siamo in attivo (al 2011 le uniche Ulss del Veneto in attivo erano Ulss3, 4, 7, 8, 9, 17 e 22). «Quel che è certo è che dobbiamo disincrostare il sistema, perché siamo ai limiti di tenuta. Dobbiamo responsabilizzarci di più» – dichiara Alessandro Dall’Ora parlando della situazione che in generale la società sta vivendo».

PERDITE UTILI DI ESERCIZIO DELLE AZIENDE DELLA PROVINCIA SCALIGERA Secondo i dati forniti da Dall’Ora, gli utili di esercizio degli anni 2010, 2011, 2012 sommati danno un risultato pari a +24 milioni di euro per l’Ulss22, - 128milioni di euro per l’Ulss20, – 25milioni di euro per l’Ulss21. Nel dettaglio. 2010: +100mila euro per l’Ulss22, -70 milioni di euro per l’Ulss20, - 10.500.000 di euro per l’Ulss21; 2011: +6milioni di euro per l’Ulss22, 38milioni di euro per l’Ulss20; - 9.174.000 per l’Ulss21; 2012: +17milioni di euro per l’Ulss22, - 20milioni di euro per l’Ulss20, - 5.516.000 per l’Ulss21).

DENTI “DRITTI” SENZA FERRETTI E FILI METALLICI OGGI SI PUO’ L’Ortodonzia è quella branca dell’odontoiatria che modifica le inclinazioni, le rotazioni o le estrusioni (crescite anomale) di elementi dentari che non hanno una posizione corretta nel cavo orale. Esistono apparecchi ortodontici mobili, da portare determinate ore al giorno, apparecchi fissi, non rimovibili, incollati ai denti per mezzo di placchet- Dott. Marco Castellani te (brackets) e bande, collegate tra loro da fili metallici, e apparecchi ortodontici misti, fissi e mobili, che sfruttano diverse componenti di forze, comprese, a volte, le trazioni extra-orali. È inltre possibile utlizzare una nuova tecnica “invisibile”, indicata soprattutto per gli adulti che vogliano ottenere una perfetta masticazione con un trattamento poco invasivo e che non crea nessun fastidio. Ci sono diverse tecniche e numerose scuole ortodontiche, che con metodi, tempi e modi diversi, tendono tutte allo stesso scopo: il ripristino di una corretta funzione masticatoria in abbinamento a una buona estetica.L’apparecchio invisibile è estremamente confortevole, senza fili ne attacchi fissi. Trattandosi di un apparecchio mobile, si può mangiare, lavarsi i denti senza alcun problema e soprattutto sorridere senza imbarazzo. Il trattamento consiste in un numero variabile di “mascherine” trasparenti da “indossare” sulle arcate dentali che col tempo permetteranno di ottenere il risultato desiderato ossia un corretto allineamento dei denti e un nuovo e gradevole sorriso. La durata del trattamento varia da caso a caso. In funzione dei movimenti da realizzare. Per agire costantemente sui denti e quindi per allinearli, le mascherine devono essere portate il più a lungo possibile, giorno e notte, tranne che per mangiare e lavarsi i denti. Si può mangiare tutto ciò che si vuole. Il dentista nei controlli periodici valuterà i progressi della terapia e provvederà a sostituire la mascherina in uso con una nuova. La maggior parte delle persone manifesta una certa sensibilità dei denti durante i primi giorni di adattamento della mascherina. Ciò è assolutamente normale e dimostra che le mascherine funzionano e i denti si stanno spostando come previsto. In ogni caso, questa sensibilità sparirà rapidamente.

DOTT. MARCO CASTELLANI

Lugagnano: via Pelacane, 36 - 37060 VR Tel 045 514744 Sandrà: Via Pastrengo, 28 - 37010 VR - Tel. 045 7596180 studiodentisticocastellani@gmail.com - cell. 348 4383369 pubbliredazionale


Cronache

Marzo 2014

L’APPROVAZIONE. Mozione per aderire a “Dichiariamo Illegale la Povertà-Banning Poverty 2018”

Povegliano dice sì alla campagna Dip Il consiglio comunale di Povegliano Veronese ha approvato una mozione per aderire alla campagna D.I.P. “Dichiariamo Illegale la Povertà – Banning Poverty 2018” promossa da un comitato italiano composto da numerose persone impegnate da anni su questi temi, fra i quali Luigi Ciotti del Gruppo Abele – Libera di Torino, Renzo Fior di Emmaus Italia, il professor Riccardo Petrella dell’Università del Bene Comune di Bruxelles, Efrem Tresoldi della Rivista Nigrizia ed Alex Zanotelli. L’Italia è il paese di lancio cui ne seguiranno altri. «Siamo il primo comune del Veneto – spiega l’assessore Valentina Zuccher – ad aderire all’iniziativa che riteniamo rispettosa dello Statuto comunale ed in linea con la nostra azione amministrativa. Il comune fa parte dell’Associazione dei Comuni Virtuosi perché mette al centro della propria azione la persona e l’am-

biente». I promotori del progetto, presentato lo scorso 17 febbraio a Villa Balladoro da Riccardo Petrella, professore emerito all’Università Cattolica di Lovanio in Belgio, docente presso la “Libera Università di Bruxelles” dove presiede anche l’Istituto Europeo di Ricerca sulla Politica dell’Acqua, dicono che la povertà non è un fatto di natura, inevitabile come la pioggia, ma è il risultato di processi sociali, culturali, economici e politici. Un’economia ingiusta e una società inegua-

le comportano la creazione dei fattori strutturali all’origine dei processi di impoverimento. Poveri non si nasce, si diventa impoveriti. «Anche in Italia la quota di popolazione in situazioni di difficoltà economica è sempre maggiore, si affaccia sulla soglia della povertà ed ha bisogno di cure e sostegno da parte delle istituzioni. Lo rileviamo anche nel nostro comune, con l’aumento di richiesta di assistenza e di aiuto a causa della precarietà e della perdita di posti di lavoro - dichiara il

sindaco Annamaria Bigon, che aggiunge – per questo condividiamo l’importanza fondamentale dell’obiettivo che mira a far approvare all’assemblea generale dell’ONU nel 2018, settantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, una risoluzione con la quale gli Stati membri si impegnano a mettere fuorilegge i fattori strutturali all’origine dei processi di impoverimento del mondo». «La mozione approvata - conclude Valentina Zuccher – impegna il comune a sostenere con tutti i mezzi a sua disposizione l’iniziativa internazionale ed impegna Sindaco, Giunta e Consiglio a lavorare per raggiungere e diffondere i tre obiettivi prioritari della campagna: mettere fuorilegge la finanza predatrice, dare forza ad un’economia dei beni comuni, costruire le Comunità dei Cittadini». Claudio Gasparini

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VERONA / LA MOSTRA “Inciso” di Anna Zerlotto

Verrà inaugurata venerdì 28 marzo alle ore 18.00 presso la Galleria D'Arte Studio Facchin in stradone San Fermo 9a Verona la mostra "Inciso", dell'artista veronese Anna Zerlotto. Roberta Facchin introdurrà la mostra che continuerà fino al 18 aprile (Orari Galleria: dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.30 - altri giorni su appuntamento). “Il talento artistico di Anna Zerlotto, oltre ad esprimersi nella musica e nella cinematografia, trova grande spazio espressivo anche nell'arte pittorica – si legge nella presentazione dell’artista -. Nelle sue opere l'espressività e il colore nonchè la gestualità ci portano a pensare all'arte segnica della nostra cultura secolare. Le immagini composte e multiformi ci offrono una percezione simultanea di ciò che abbiamo di fronte ai nostri occhi. Le sue opere, forti, coloratissime, al limite del Graffitiamo americano degli anni '70, porta simultaneamente il nostro pensiero ai muri newyorkesi, altre volte invece ammirando un suo quadro la medesima simultaneità si rivela profonda e coinvolgente al pari dell'ascolto di un brano musicale”.

IL CASO

Le falsificazioni alimentari fanno male all’Italia La contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari Made in Italy fa perdere all’Italia oltre 60 miliardi di euro di fatturato che potrebbero generare reddito e lavoro in un difficile momento di crisi. E’ quanto emerge da uno studio di Coldiretti presentato a Fieragricola 2013, nell’ambito della quale sono stati presentati gli ultimi casi più eclatanti e curiosi di cibi italiani contraffatti scovati nei diversi continenti: dal Pandoro argentino al Salame veneto Made in Canada, dall’Asiago statunitense al Kressecco della Germania, dal kit per falsificare il Parmigiano Reggiano a quello per taroccare il Valpolicella. «C’è in atto un salto di qualità dell’agropirateria internazionale che - denuncia Coldiretti - è arrivata a colpire i prodotti più rappresentativi dell’identità ali-

mentare nazionale con danni economici e di immagine non più sostenibili per l’agricoltura italiana. La denominazione Parmigiano Reggiano resta le più copiata nel mondo con il Parmesan diffuso in tutti i continenti, dagli Stati Uniti al Canada, dall'Australia fino al Giappone, ma in vendita c'è anche il Parmesao in Brasile, il Regianito in Argentina, Reggiano e Parmesao in tutto il Sud America, ma anche Pamesello in Belgio. Ma ora – continua Coldiretti - c’è addirittura la possibilità di acquistare (in Gran Bretagna, negli Usa o in Australia) un kit per fare il pregiato formaggio italiano, ovviamente senza dare alcuna importanza al latte utilizzato. Una vera e propria truffa che colpisce anche i vini italiani più prestigiosi come il Valpolicella che può essere taroccato con un

miracoloso kit che promette di ottenerlo in pochi giorni con miscugli di polveri e mosto». La gamma dei prodotti alimentari falsificati si è allargata ed è ora possibile trovare sul mercato formaggi come il Pecorino friulano, il Romanello e il Crotonese prodotti in Canada o la Gorgonzola sauce realizzata in Germania. Anche i falsi salumi Made in Italy tirano a livello internazionale: dalla Mortadela siciliana rumena, al Salame tipo Milano fatto in Brasile, dal Cacciatore salami e la Soppressata salami prodotti in Canada, al Prosciutto cotto Villa Gusto diffuso in Germania. «Per i primi piatti – prosegue Coldiretti - sono “sconsigliati” i Maccaroni mit tomatensauce o gli Gnocchi Rucola-Parmesan prodotti in Germania o la Palenta realizzata in Croazia, magari con il

sugo fatto con San Marzano pomidori pelati coltivati in Usa. Anche l’olio e il vino rientrano nei prodotti italiani fortemente imitati all’estero dove si possono trovare il Pompeian oil del Maryland (Stati Uniti) così come il falso Chianti americano, ma anche il Kressecco o il Meer-Secco tedeschi che imitano l’inarrivabile prosecco e persino il Barbera rumeno che, tuttavia non è rosso, ma incredibilmente bianco». Comune denominatore degli esempi di imitazione e contraffazione di prodotti agroalimentari italiani è l’opportunità, per un’azienda all’estero, di ottenere sul proprio mercato di riferimento un vantaggio competitivo associando indebitamente ai propri prodotti l’immagine del Made in Italy apprezzata dai consumatori stranieri, senza alcun legame con il siste-

ma produttivo italiano e facendo concorrenza sleale nei confronti dei produttori nazionali impegnati a garantire standard elevati di qualità. «Bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che - conclude la Coldiretti - causa danni economici e di immagine alla produzione italiana sul piano internazionale cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto per la tutela delle denominazioni dai falsi, ma è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari come previsto dalla legge approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio della legislatura e rimasta fino ad ora inapplicata». Riccardo Reggiani

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Cronache

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BUSSOLENGO. La struttura come “Città della Salute”?

BUSSOLENGO / L’INCONTRO

La proposta sull’Orlandi

Donne e la violenza «nascosta»

E’ stata rilanciata dal sindaco di Bussolengo, Maria Paola Boscaini, e da altri sindaci, l’idea dell’ospedale Orlandi come di una “Cittadella della salute”, che sviluppi la destinazione di centro di Medicina con la riabilitazione e un polo di medici di famiglia. Il progetto/ proposta è già stato sottoscritto all’unanimità il 5 febbraio scorso dalla Conferenza dei sindaci dell’Ulss 22 ed inviato in Regione. «Come noto, per l’attuale ospedale Orlandi - spiega il sindaco Boscaini - sono stati fatti investimenti significativi recenti. Non si vuol quindi fare una difesa a priori dell’ospedale per una questione di campanile, ma si cerca di utilizzare al meglio gli investimenti fatti con i soldi dei cittadini e la programmazione regionale da poco approvata. Il documento - continua il sindaco vuol essere una proposta da condividere nella conferenza dei Sindaci in modo da aprire un tavolo di confronto tra Comuni, Regione e Ulss 22 al fine di rivedere le schede regionali che, se venissero applicate secondo l’attuale versione, limiterebbero fortemente la potenzialità assistenziale che può offrire l’ospedale». Ecco la proposta del sindaco. «Si propone – continua Boscaini - di aggregare attorno alle funzioni assegnate attualmente all’Orlandi una serie

di servizi in modo da creare una Cittadella della salute di tipo socio-sanitario. Si vorrebbero quindi inserire alcune eccellenze assistenziali accanto alle funzioni ospedaliere con le apicalità attinenti all’area della medicina e della riabilitazione in genere. A completamento del progetto si dovrà, inoltre, prevedere una struttura poliambulatoriale e diagnostica organicamente inserita all’attivazione di una struttura di medicina integrata che possa coordinare le Aggregazioni di medicina territoriale e le ex Utap (unità territoriali di assistenza primaria ndr) presenti sul territorio. Si propone inoltre di realizzare una centrale operativa, peraltro già prevista nella programmazione regionale, che consenta di fornire un servizio mirato ai cittadini in relazione ai loro bisogni. Va poi implementata la struttura per fornire servizi di riabilitazione soprattutto nella fase del post ricovero, avendo presente la sempre più marcata rapida dimissione dei pazienti da parte dell’ospedale». Da questa riorganizzazione potrebbero derivare notevoli benefici per i cittadini. «La struttura – precisa il sindaco - potrà favorire da un lato la dimissione dalle nostre strutture ospedaliere e in particolare della Aoui (Azienda ospedaliera universitaria integrata, ndr) di

Paola Boscaini

Verona, e dall’altro assicurare ai nostri cittadini dimessi una struttura di accoglienza facilmente individuabile e che ne faciliti la completa guarigione. In sintesi i vantaggi che se ne trarrebbero sono molteplici: l’utilizzo di una struttura che già esiste e che ha subito recenti ristrutturazioni; la possibilità di avere un centro di riabilitazione di eccellenza logisticamente comodo al Polo chirurgico di Borgo Trento». Lino Cattabianchi

CUSTOZA. Tutti in sella il 25 maggio. I ciclisti si preparano I ciclisti “inondano/dilagano” il nuovo anello cicloturistico delle colline di Custoza: questo è quanto accadrà domenica 25 maggio in una ciclomanifestazione organizzata dagli Amici della Bicicletta – FIAB di Verona assieme alla nuova associazione Ciclone ASD, formata da persone che hanno frequentato il primo corso di perfezionamento e aggiornamento professionale di “Promotore della mobilità ciclistica” presso l’Università di Verona. I comuni di Bussolengo, Sona, Sommacampagna, Valeggio e Villafranca hanno costituito il Partenariato delle terre del Custoza per valorizzare il turismo rurale nei loro territori; tra le varie iniziative è in corso la realizzazione con segnaletica dedicata di una rete di percorsi cicloturistici di circa 150 km su viabilità minore promiscua e un percorso per mountain bike prevalentemente su sterrato. Nell’ambito del reticolo dei percorsi è stato identificato un anello che collega le cinque sedi comunali di circa 65 km denominato “anello del Custoza”. «L’idea – affermano gli organizzatori - è di proporre una piacevole “invasione” del territorio con tutti i tipi di bici, una cosa molto snella, senza iscrizioni e senza ristori, senza personale di assistenza per chiusura strade, con partenze libere da qualunque punto dell’anello, lasciando liberi i ciclisti di percorrere l’anello nel senso orario oppure antiorario affinché la gente si possa incrociare e percepire l’affollamento. Si intende attivare un’organizzazione leggera, senza formalità, ma che si sviluppa con il libero apporto di tutti: amministrazioni, associazioni, operatori economici, enti territoriali». Riccardo Reggiani

Violenza sulle donne in primo piano in un incontro promosso dalla Commissione Pari opportunità di Bussolengo presieduta da Katia Facci. I rappresentanti delle Istituzioni si sono confrontati su un obiettivo comune: uscire dalla violenza si può. Il prefetto Perla Stancari, presente con il procuratore Mario Giulio Schinaia, ha illustrato gli interventi istituzionali relativi ad un fenomeno preoccupante quanto latente e ancora in gran parte nascosto: la violenza in famiglia contro le donne. «Una violenza nascosta - ha sottolineato il sindaco Paola Boscaini - che nasce dalla cultura della violenza. A Bussolengo le denunce sono raddoppiate rispetto al 2012: occorre lavorare sulla prevenzione». «Riaffermare la legalità -ha continuato il prefetto - vuol dire riconoscere i diritti di ciascun cittadino. Quello che sta accadendo sui media, dove si è scatenata una campagna sessista che genera odio verso le donne è molto grave. I social network devono darsi delle regole. Contro la violenza bisogna migliorare l'educazione. C'è in atto una escalation della violenza: sono raddoppiati gli episodi stalking denunciati: dai 64 del 2012 ai 117 del 2013. Secondo i dati forniti dal Centro antiviolenza Petra, le richieste di aiuto sono passate da 322 del 2012 alle 400 del 2013. Anche i casi di protezione sono raddoppiati. Ma rimane il sommerso, gli episodi che non vengono denunciati, di un fenomeno trasversale che interessa tutte le categorie sociali. Un aiuto è venuto dalla legge 119 del 2013 contro lo stalking che prevede, dopo l'ammonimento per gli autori delle violenze, anche la sospensione della patente. Il tavolo della Prefettura che abbiamo organizzato prevede un centro di ascolto e una banca dati che costituiscono un Protocollo rosa, il primo nel Nord Italia. Dal codice rosa assegnato al pronto

soccorso, dove la vittima viene assistita dalla polizia e da uno psicologo, si arriva ad un tutoraggio nei successivi tre mesi dopo il ricovero. E' un modo per far capire che queste donne sono sotto la protezione dello Stato». «E' la coscienza che deve aumentare - ha ribadito il procuratore Schinaia - di fronte ad un problema più esteso di quanto si sa: ne emerge solo una piccolissima parte. Per anni sono state allontanate le vittime dal luogo del disastro, mentre occorre allontanare il colpevole delle violenze. Questi episodi spesso vengono tollerati e nascosti da chi li subisce, per quieto vivere o nella speranza che le cose cambino. Dobbiamo imparare a prendere le distanze dalla violenza». Il capitano Francesco Milardi, comandante dalla compagnia carabinieri di Peschiera ha insistito ancora sul 90% delle violenze non denunciate, e sulla necessità di avvisare e mettere in allarme le forze dell'ordine quando si manifestano i primi sintomi di questa violenza domestica. «Fare rete e uscire dall'individualismo» - la conclusione dell'assessore al sociale, Stefania Ridolfi. L.C.


Cronache

Gennaio Marzo 2014 2014 BUSSOLENGO. La consegna è avvenuta alla scuola elementare Citella da parte del Sindaco

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RACCOLTA RIFIUTI CON UNA APP

Defibrillatore donato ai vigili Servizi di

Lino Cattabianchi Un nuovo defibrillatore è stato consegnato alla scuola elementare Citella, a Bussolengo, nell’ambito di Città cardioprotetta, il progetto promosso dall’associazione culturale Gente e Territori in collaborazione con il Comune di Bussolengo. Alla presenza degli alunni il sindaco Paola Boscaini ha affidato nelle mani del comandante della polizia municipale di Bussolengo Enrico Bartolomei il defibrillatore semiautomatico che equipaggerà l’auto dei vigili come postazione mobile. Per utilizzare nel modo corretto il dispositivo di sicurezza gli agenti hanno frequentato il corso abilitante all’uso del defibrillatore. Padrino dell’evento è stato Vladi Panato, il discesista di canoa più medagliato di tutti i tempi. L’atleta ha conseguito l’attestato di abilitazione all’uso del defibrillatore in veste di presidente Canoa club Pescantina e nello staff di Adigemarathon. Marco Sandrin, presidente locale di Gente e Territori ha sot-

tolineato «la necessità di far conoscere ai cittadini l’importanza dei defibrillatori, che devono essere dislocati sul territori attraverso l’opportuna segnaletica internazionale Dae. E una soddisfazione vedere come un’idea si concretizzi e si trasformi in realtà grazie all’attività di un gruppo di lavoro affiatato e a tante persone che ci hanno dato fiducia». Tiziano Ferrari, consigliere comunale che ha seguito da vicino il progetto, ha spiegato come l’amministrazione comunale «patrocini l’iniziativa

con un’azione di coordinamento tra associazioni sportive, strutture pubbliche, scuole e polizia municipale. Tale iniziativa rientra nelle linee guida programmatiche volte a fornire sicurezza ai cittadini mediante la prevenzione». Il Lions Club Bussolengo, Pescantina e Sona, presente col presidente Federico Faraglia, si è impegnato a devolvere un contributo annuo dedicato alla formazione gratuita di operatori abilitati all’utilizzo dei dispositivi.

Morena Pedrotti, dirigente dell’Istituto comprensivo di Bussolengo, ha sottolineato: «Siamo disponibili a formare il personale docente e ausiliario e a promuovere la cultura del primo soccorso tra gli studenti e le famiglie con l’ausilio di materiale informativo e la collaborazione di personale specializzato». «Il progetto Città cardioprotetta –ha concluso il sindaco Boscaini- va avanti e si completerà fino a coprire tutto il territorio comunale».

Raccolta rifiuti smart con una app, la prima nel Veneto: l’ha messa a punto il Consorzio di bacino Verona due del Quadrilatero. Spiega il presidente del Consorzio, che ha sede a Bussolengo, Luigi Visconti: «Si tratta di uno strumento completamente innovativo per il settore: un’applicazione scaricabile sul proprio telefono in grado di fornire tutte le informazioni necessarie, come ad esempio il calendario della raccolta differenziata o la localizzazione delle isole ecologiche, ma non solo. Attraverso questa interfaccia l’utente può dialogare con noi segnalandoci, attraverso delle foto, eventuali rifiuti abbandonati sul territorio e ricevendo successivamente al nostro intervento un’altra foto che testimoni la raccolta». Il Consorzio serve 42 comuni della provincia veronese. Il Consorzio di bacino Verona due ha un fatturato di 42 milioni di euro nell’ultimo anno e i rifiuti riciclati sono sempre più in crescita. «Grazie alla nostra puntualità nella raccolta – afferma il direttore Thomas Pandian – possiamo garantire che oltre il 70% dei rifiuti viene riciclato. Un dato elevatissimo, basti pensare che nel 2001, con soli 11 Comuni serviti, portavamo in discarica più rifiuto secco, quindi non riciclabile, di quanto ne conferiamo oggi che i Comuni sono diventati 42». A breve anche dei microchip da installare nei sacchetti dei rifiuti così da riconoscerne il contenuto e rendere più efficiente l’attività di riciclaggio.

PREMIO SAN VALENTINO A SUOR ERNESTA BETTA

BUSSOLENGO

Il tour dei 50+1 inizia con il botto E’ partito con un successo lo “SplendidoSplendenteTour” dei 50+1. Palatenda stracolmo per il gruppo musicale di cantanti non professionisti che propone uno spettacolo che ricorda gli anni ‘60/’70/’80. Hanno condotto lo spettacolo Andrea Giachi, ex trapezista del circo Medrano della famiglia Casartelli e Daniela Corda. Direttore artistico per questa occasione lo storico presentatore dei 50+1, Gianfranco Caldana. Lo spettacolo è iniziato con un tributo a Little Tony, con la canzone “Bada Bambina” cantata da Marco Soave che in seguito ha proposto “Anna e Marco” di Lucio Dalla. La caratteristica di questo spettacolo è quella di riproporre canzoni di quegli anni, mai dimenticate e che in molti hanno riposto nel cassetto dei ricordi come “Chariot” di Betty Curtis e “La notte è piccola” di Alice ed Ellen Kessler interpretate da Gabriella Pino e Andreina Spada che poi ha replicato con “Testarda io” di Iva Zanicchi. Tra le new entry del gruppo Giorgio Taddei che ha eseguito “La ragazza dagli occhi di sole” dei Pooh, e Mariangela Pigozzi che ha cantato “Il volto

della vita” di Caterina Caselli. Grande emozione hanno suscitato “Caruso” di Lucio Dalla e “Let it be” dei Beatles interpretate da Micaela Gaburro e “Una lunga storia d’amore” e “Can’t help falling in love” di Elvis Presley cantate da Nando “Bebi” Frapporti e poi ancora “Mondo” di Riccardo Fogli e “E mi manchi tanto” degli “Alunni del sole” proposte da Daniele Merlin. Intense le interpretazioni di Gian Ridolfi con “Nel giardino di Tamara” della Strana

società e “Viso d’angelo” dei Camaleonti. Tutte le canzoni sono state accompagnate dalle coreografie del corpo di ballo BfB Reflection dei coreografi Elena Corda, Adolfo Arena e Viola Lonardoni e dai video sul maxi schermo con molte immagini in bianco e nero dell’epoca. Tutto l’insieme ha coinvolto il numeroso pubblico suscitando grande emozione con autentiche ovazioni. Applausi a raffica anche per Luigino Marchi, accompagnato alla fisar-

monica da Renzo Bonafini. Luigino Marchi, simpatico esponente del panorama della tradizione dialettale veronese, ha raccontato attraverso le barzellette i modi di vivere quotidiani, il “come si faceva una volta”. Non è mancato lo spazio per la solidarietà: ospite dei 50+1 la neonata sezione della Valpolicella della Croce Rossa Italiana alla quale sono destinati i fondi raccolti. Serviranno per l’acquisto di una nuova ambulanza.

Suor Ernesta Betta premio San Valentino 2013

Suor Ernesta Betta, da molto tempo attiva nelle parrocchie di Bussolengo ha ricevuto il Premio San Valentino 2013, per il settore sociale. Il premio a suor Ernesta è stato deciso dalla giuria presieduta da Marco Pizzamiglio, al suo primo incarico, in base alle candidature pervenute entro il 2013, come stabilisce il regolamento di Bussolengo premia. Il sindaco Paola Boscaini ha sottolineato l’azione capillare di suor Ernesta “sempre presente per chi ne ha bisogno”. Un simpatico siparietto prima della consegna: la bicicletta con cui suor Ernesta percorre ogni giorno chilometri e chilometri per incontrare handicappati, malati e famiglie in difficoltà è stata portata sul palco. Suor Ernesta Betta fa parte delle Piccole Suore della Sacra Famiglia di Castelletto di Brenzone. Ha lavorato a lungo a Bussolengo nelle parrocchie di Santa Maria Maggiore e Cristo Risorto ed è stata maestra alla scuola materna “Mons. Bacilieri”. Ecco la motivazione del premio: “Con il suo sorriso e la sua pazienza si è sempre distinta nel servizio verso la comunità bussolenghese, sia nei confronti dei bambini che degli anziani, prendendosi altresì cura degli ammalati e delle persone in difficoltà. E’ divenuta un’icona del paese per la sua innata sensibilità e l’ammirevole spirito di accoglienza verso tutti”.


Cronache

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BUSSOLENGO. Entro l’estate, il centro anziani si trasferirà nella sede di via Veronese

BUSSOLENGO/PESCANTINA

Nuova dimora L’Ipab cambia

Statale 12: la mozione

Entro l'estate il centro anziani Ipab di Bussolengo si trasferirà nella nuova sede di via Paolo Veronese. Il sindaco Paola Boscaini non ha dubbi: «A quattro mesi dal commissariamento dell'Ipab si conferma la correttezza e l'opportunità di questa scelta. In agosto il Consiglio di amministrazione dell'Ipab casa anziani ha approvato una delibera di assestamento di bilancio che evidenziava un deficit di circa 126mila euro e un conseguente provvedimento di aumento delle rette di 13 euro al giorno. Ora invece, grazie all'operato del commissario nominato dalla Regione, Annalisa Bergozzo, per la prima volta dopo anni il bilancio è tornato in pareggio. È evidente che è stato necessario dare un taglio netto rispetto alla precedente gestione per uscire dal circolo vizioso in cui si era arenata la situazione - sottolinea Boscaini bisognava "prendere il sacco in cima" per risanare

la gestione e non ricadere nuovamente negli stessi errori. Così si è scongiurato l'aumento delle rette degli ospiti che avrebbe causato un aggravio pesante sul bilancio dei loro famigliari. Questa eventualità avrebbe causato anche un'altra spiacevole conseguenza: la migrazione degli ospiti in

altre case di riposo meno costose. Tutto questo avrebbe causato un effetto devastante per il bilancio della casa di riposo. Sono felice quindi che tutto si sia risolto grazie all'operato del commissario. Questa manovra ha portato fiducia ed un reale beneficio alle famiglie e ha realmente

BUSSOLENGO. La pista di atletica dell’Adami sarà rifatta Partono i primi lavori: sarà completamente rifatta la pista di atletica leggera degli impianti sportivi comunali “Carlo Adami” in via Molinara a Bussolengo. Il costo per l’intervento, che prevede anche altri interventi complementari all’impianto è di 392mila euro, di cui 100mila finanziati dalla Regione Veneto nella persona dell’assessore Massimo Giorgetti. L’impianto, costruito negli anni ’80 con manto sintetico, è stato ristrutturato a fine anni ’90 ed è costituito da un anello a sei corsie, da un percorso a siepe, da una pedana per salto in alto e dalle postazioni per tutte le altre discipline dell’atletica. «Il progetto – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Gilberto Pozzani - è stato redatto dai tecnici comunali Lorena Dal Bosco e Corrado Ridolfi, con la consulenza di Gianni Ghidini, responsabile nazionale del mezzofondo veloce e già allenatore della medaglia d’oro degli 800 metri di Pechino 2008 con Wilfred Bungei e Claudio Arduini, segretario dell’Atletica insieme New Foods, che conta oltre 300 atleti iscritti a Bussolengo». Il manto attuale della pista, ormai pressoché inservibile, sarà completamente asportato. Sarà ripristinato il sottofondo con nuove pendenze e la pavimentazione nuova sarà in materiale sintetico, costituito da nuovo materiali che agevolano lo sforzo dell’atleta in gara. «La novità – puntualizza l’assessore - è costituita dal colore della pista, blu e grigio, che sarà adottato anche per tutte le pedane e sarà omologato dalla Iaaf-Fidal. Il movimento dell’atletica a Bussolengo è molto diffuso tra i giovani e il nostro paese è diventato un punto di riferimento per i nostri atleti, ma anche per quelle nazioni emergenti che mandano i loro atleti ad allenarsi in Europa. Questa particolare eccellenza di Bussolengo, che ha avuto dei momenti di grande significato con la medaglia d’oro di Bungei alle Olimpiadi di Pechino 2008, ha bisogno di strutture adeguate e a norma. Ecco il motivo di un investimento che guarda avanti e anche alle possibilità formative di questo sport che viene praticato da molti ragazzi per i costi contenuti e le potenzialità di socializzazione che offre». L.C.

Impianti sportivi Carlo Adami

tutelato il centro anziani Ipab . Intanto è stato completato il collaudo dell'edificio della nuova casa di riposo che consentirà al Comune di procedere nei prossimi giorni al rilascio del certificato di agibilità. L'iter procedurale poi prevede che la Regione rilasci l'autorizzazione all'esercizio e infine all'accreditamento istituzionale. Solo dopo aver ottenuto queste certificazioni sarà possibile procedere al trasferimento degli ospiti dalla vecchia alla nuova casa di riposo. Sia il Comune sia l'Ipab hanno già predisposto tutta la documentazione per velocizzare e ridurre al minimo i tempi d'attesa. Per non perdere tempo l'Ipab ha già iniziato i sopralluoghi, anche con il proprio personale, così da programmare tutte le operazioni necessarie». Conclude il sindaco : «Per quanto attiene alla modifica dello statuto dell'Ipab concordo che sia un atto positivo in quanto rafforza la tutela del Comune e rappresenta un riconoscimento anche da parte della regione della necessità di garantire l'investimento fatto dal comune. Questo atto non preclude alcun tipo di accordo nel merito del quale prosegue un dialogo costruttivo e sereno volto a tutelare tutti gli interessi in gioco. Il lavoro finora svolto conferma quindi di aver imboccato la giusta strada».

«L'Anas intervenga urgentemente per ripristinare le condizioni minime di sicurezza sulla superstrada che collega il casello di Verona Nord alla Valpolicella»: questo il titolo di una mozione presentata in Consiglio comunale a Bussolengo dal consigliere comunale Andrea Bassi. Oggetto della mozione è, in particolare, il tratto di Strada Statale 12, di competenza Anas, che va dall'intersezione con la strada regionale 11 (in località Cà di Capri a Bussolengo) all'intersezione con la strada provinciale 1/a (in località Andrea Bassi Balconi a Pescantina). Con questa mozione il Consiglio comunale di Bussolengo ha inteso impegnare il Sindaco e la Giunta “a chiedere con forza ad Anas che vengano avviati i procedimenti amministrativi per addivenire al più presto alla ripavimentazione dei tratti maggiormente deteriorati al fine di ripristinare le condizioni minime di sicurezza per la circolazione stradale, anche in considerazione dell'importante volume di traffico che tale arteria giornalmente registra”. «Ho sentito il bisogno di mettere in campo questo tipo di iniziativa, che parte dal basso e dal territorio, per risolvere tale problema che mi viene continuamente riproposto dai tanti cittadini che percorrono ogni giorno questa arteria stradale – afferma il Consigliere Bassi -. L'unico ente pubblico che può intervenire nel tratto di strada oggetto della mia iniziativa e quindi stanziare le risorse necessarie, è Anas. Non lo possono fare nè la Regione del Veneto, nè la Provincia di Verona, nè il comune di Bussolengo o gli altri comuni interessati: qualora lo facessero, infatti, rischierebbero addirittura l'accusa di aver usato non correttamente i fondi pubblici. La situazione è ormai inaccettabile e sotto gli occhi di tutti: il tratto di superstrada che va dal casello di Verona Nord fino all'intersezione con la strada regionale 11 (sottopasso alla Verona-Peschiera) è di competenza della Regione del Veneto ed è in buono stato di conservazione; come d'altronde il tratto che dall'intersezione con la strada provinciale 1 (uscita per Balconi/Ospedaletto) arriva in Valpolicella, che è di competenza della Provincia di Verona. Il tratto incriminato è proprio quello collocato in mezzo tra questi due (dal sottopasso alla Verona-Peschiera all'uscita per Balconi/Ospedaletto), di competenza statale. Non chiedo chissà quali opere, ma solo che chi è responsabile di una strada la mantenga in condizioni dignitose e quindi che all'Anas del Veneto siano traferite le risorse necessarie per risolvere il problema».

BUSSOLENGO. C’è l’imposta di soggiorno Dal primo marzo è entrata in funzione l’imposta di soggiorno, istituita dal Consiglio comunale di Bussolengo con deliberazione n. 40 del 19 dicembre 2013. La realtà ricettiva di Bussolengo, tra la città e il lago di Garda, è quanto mai articolata con strutture da quattro a una stella e un rilevante numero di “bed and breakfast” di vecchia e nuova apertura. Si va dalle strutture a 4 stelle a quelle a 3 stelle. Il totale degli arrivi, secondo i dati della Regione, per il 2012 è di 96.856 unità e si riferisce a turisti che soggiornano presso una struttura e sono ivi registrati con, mediamente, due o tre giorni di permanenza. I fondi che entreranno nelle casse comunali saranno impiegati per il miglioramento delle capacità ricettive del paese. L’imposta è destinata a finanziare interventi di manutenzione, fruizione e recupero di beni culturali e ambientali. Un’altra finalità è il miglioramento dei servizi concernenti il turismo e la promozione dei monumenti storici, culturali e ambientali attraverso la predisposizione di materiale informativo anche attraverso web. Inoltre si potranno promuovere e realizzare eventi, come mostre, festival, rassegne musicali, culturali, sportive ed altre iniziative in grado di incrementare l’afflusso turistico. L’imposta si applica ad ogni pernottamento nelle strutture ricettive, come definite dalla legge regionale in materia di turismo e di attività agrituristiche, che si trovano nel territorio del comune di Bussolengo. L’imposta è applicata fino ad un massimo di cinque pernottamenti per persona al mese con le tariffe approvate dalla Giunta con deliberazione n. 7 del 21 gennaio 2014. Per gli hotel a quattro stelle, un euro; tre stelle 0,80 euro; due stelle 0,60 euro; una stella 0,50 euro. Per le altre strutture ricettive, 0,50 euro. Chi pernotta nelle strutture ricettive di Bussolengo, al termine del soggiorno, corrisponderà l’imposta al gestore della struttura che lo ha ospitato. Quest’ultimo provvederà alla riscossione dell’imposta, rilasciandone quietanza, e ad effettuare il successivo versamento al Comune. Per informazioni: Ufficio tributi in Piazza Nuova 14, al secondo piano (lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle ore 10 alle 13 e martedì dalle ore 15 alle 17.30). Tel: 045 6769942; 045 67699900456769915. E-mail: tributi@comune.bussolengo.vr.it. L.C.


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Gennaio Marzo 2014 2014 PESCANTINA. È stato attivato anche il servizio notturno per il venerdì o il sabato sera

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CA’ FILISSINE

Polizia locale: Santa Guardini compie 100 anni il bilancio è ok Servizi di

Lino Cattabianchi Positivo il bilancio per l’anno di attività della polizia locale di Pescantina con l’attivazione del servizio serale, in convenzione con il Distretto della Valpolicella Vr 1B. «Siamo arrivati ad effettuare un servizio serale e notturno il venerdì o il sabato sera – spiega il comandante Giacomo Sandrini -, nei comuni di San Pietro in Cariano, Negrar, Fumane, Sant’Ambrogio di Valpolicella e Pescantina con una pattuglia di tre unità, che, in base ad un ordine di servizio stabilito dai rispettivi comandi, controlla quest’area. E’ stata data particolare attenzione ai comportamenti dei conducenti dei veicoli, al controllo dei pubblici esercizi in relazione soprattutto alla somministrazioni di alcolici, alla musica nei locali e agli avventori in genere. Le pattuglie, durante i servizi, sono intervenute anche su espresse chiamate dei cittadini». Molte le richieste, durante l’attività ordinaria. «I cittadini – continua Sandrini - chiedono alla polizia locale la costante efficienza della segnaletica stradale, della situazione viaria e del manto stradale. In questi giorni di pioggia siamo tempestati di telefonate per le

Giacomo Sandrini comandante Polizia municipale

buche sulle strade che segnaliamo tempestivamente alla squadra degli operai del Comune. Inoltre un controllo molto frequente è richiesto alle aree di sosta specialmente all’interno delle nuove zone residenziali, dove nascono situazioni di soste selvagge, soprattutto sui marciapiedi, sui posti invalidi, in curva o in corrispondenza di incroci, creando situazioni di pericolo. Riguardo alla circolazione stradale, abbiamo tenuto sotto controllo il fenomeno della velocità rilevando

oltre 1.500 contravvenzioni, cui se ne aggiunge un discreto numero per l’uso del telefonino in macchina e quello mancato delle cinture di sicurezza. Senza contare che è in aumento il fenomeno di chi circola senza rinnovare il premio dell’assicurazione. Sono in aumento anche gli incidenti stradali: circa 20 quelli rilevati, grazie al nuovo servizio settimanale di pattuglia serale e notturna». Il capitolo relativo ai cani occupa uno spazio molto importante nelle segnalazioni con richiesta di intervento. «Ci sono ancora troppe persone -puntualizza il comandante - che non raccolgono le deiezioni dei loro quattro zampe, creando in alcuni luoghi uno stato di vero degrado». Molti gli interventi sul territorio: 260 le segnalazioni a vario titolo con richiesta intervento da parte di privati; 242 i controlli tra commercio fisso, pubblici esercizi e ambulanti. E’ stato attivato un servizio sul territorio, in stretta collaborazione con i carabinieri di Pescantina, per scongiurare i furti nelle abitazioni. Conclude Sandrini: «Nelle scuole medie del capoluogo, dove garantiamo il servizio di entrata e di uscita degli alunni, abbiamo continuato il programma dell’educazione stradale».

PESCANTINA. Gioco d’azzardo, le mosse per contrastarlo Si intensificano le iniziative contro la ludopatia, la malattia indotta dal gioco che sta diventando una emergenza sociale. Il comitato di cittadini di “Pescantina per un Comune Virtuoso” ha inviato un'interpellanza al commissario straordinario Rose Maria Machinè perché aderisca alle iniziative per contrastarla. «Inoltre – spiega uno dei promotori, Gianluca Godi - abbiamo depositato agli uffici dell’anagrafe in piazza San Rocco una proposta di legge di iniziativa popolare che invitiamo tutta la popolazione di Pescantina ad andare a firmare». La proposta di adesione del comune di Pescantina al “Manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo” comprende interventi di sensibilizzazione che coinvolgano giovani, scuole, parrocchie, medici, associazioni e politica. «Inoltre - continua Godi - chiediamo azioni di tipo amministrativo come, ad esempio, premiare le attività commerciali disposte a togliere slot machine e i videopoker dai propri locali attraverso una riduzione della tassa sui rifiuti, sull'occupazione del suolo pubblico, sull'insegne o pubblicità gratuita. La ludopatia può portare a rovesci finanziari, alla compromissione dei rapporti sentimentali e al divorzio, alla perdita del lavoro, allo sviluppo di dipendenza da droghe o da alcool fino al gesto estremo del suicidio. Perciò bisogna che le istituzioni diano una risposta forte a questo problema».

Santa Guardini con nipoti e pronipoti

Cento anni per Santa Guardini, nata a Negrar in località Saga. A 23 anni, il 30 dicembre del 1937, si è sposata con Abele Sartor a San Pietro in Cariano e poi si è stabilita a Ca’ Filissine, dove ha vissuto ininterrottamente, tranne che nel periodo della Seconda Guerra mondiale quando, per sfuggire ai bombardamenti della linea ferroviaria del Brennero, la famiglia ha dovuto cercare riparo a Tomenighe di Negrar. Da questa unione sono nati 6 figli, 4 maschi e 2 femmine, di cui due, Lino, già vicesindaco di Pescantina, e Maria Rosa, sono scomparsi prematuramente. E’ rimasta vedova dal 1985 e oggi attorno a lei, oltre ai

figli, alle nuore e al genero, ci sono 17 nipoti e 10 pronipoti. Santa ha sempre goduto di buona salute e ha dedicato la vita alla sua numerosa famiglia e in più ha dimostrato sempre tanta disponibilità verso le altre famiglie del vicinato. Le sue più grandi passioni sono l'orto, le galline e i conigli. «Ho sempre apprezzato ciò che di bello la vita mi ha offerto – racconta -, ma ho saputo accettare con la forza che mi viene dalla fede, anche i momenti più tristi e dolorosi come la prematura perdita di due dei miei figli». Santa vive ora con la figlia Fiorella e ama ricordare i tempi della sua giovinezza.

Bierstube Festung, amore per la cucina Ha abbracciato la filosofia e le birre della storica azienda Forst di Lagundo la nuova Bierstube Festung che trova spazio all’interno del Forte Austriaco del 1860, sulle colline di Pastrengo. Tradizione e amore della natura, altissima qualità dei prodotti offerti: questo è lo spirito con cui la cucina di Bierstube Festung seleziona le materie prime con cui realizza i propri piatti, abbinati alle birre Forst. Il locale dispone di circa 300 posti a sedere interni suddivisi in numerose sale di varie dimensioni caratterizzate dai maestosi volti con mattoni a vista e dall’arredamento tipico di una birreria Altoatesina. Nel periodo estivo invece è possibile godere della splendida vista sul Lago di Garda, dal “Biergarten Festung”, il cortile interno all'aperto. «La Bierstube Festung – afferma Romolo Martelli, il titolare - offre una cucina caratterizzata da specialità altoatesine, taglieri di speck, salumi e formaggi, tutti rigorosamente di alta qualità. Le nostre specialità? Lo stinco, le costine lunghe di maiale, i polletti, tutti cotti nel girarrosto a legna, i canederli, il “Gröstel”, i wurstel. Il nostro menù offre anche dei piatti mediterranei più leggeri. Da non perdere inoltre le nostre fantastiche pizze, a scelta con farina di Kamut…E per gli amanti della buona carne di manzo abbiamo selezionato la qualità della Frisona Tedesca della Baviera, per realizzare i nostri Hamburgher, serviti in svariati modi, con soli prodotti freschi certificati: da provare il nostro maxi Hamburgher “Bavarese” da 350 g. Il tutto abbinato alla linea delle birre Forst e Weihenstephaner alla spina, a caduta con temperatura controllata, e ad un’ottima Kellerbier alla spina, dello storico birrificio bavarese Leikeim». Per pranzi e cene d'affari, riunioni, compleanni, raduni, lauree, feste di famiglia o una piacevole serata privata in una sala riservata, la Bierstube Festung è il posto giusto per tutti i gusti. Nel fine settimana poi, finita la cena, è possibile ascoltare buona musica, tutti i venerdì con le grandi band musicali e il sabato con le musiche di ogni genere dei dj della Bierstube Festung. pubbliredazionale


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Marzo 2014 IL LUTTO. Marini era in stato vegetativo dal giorno dell’incidente, il 30 luglio 2003

Addio Lorenzo Aveva 28 anni Profonda impressione ha suscitato la scomparsa di Lorenzo Marini, di 28 anni, spentosi all’ospedale di Negrar nel reparto di terapia intensiva. Era in stato vegetativo dal giorno dell’incidente, il 30 luglio del 2003, in via Sommacampagna a Verona. Era uno studente del corso di odontotecnica dell’istituto Enrico Fermi ed era stato promosso in quinta. «Era in motorino – racconta la mamma, Giuseppina Marotta - ed è stato investito da un furgone. L’hanno lasciato in coma farmacologico per un po’ di tempo e poi è rimasto in quella situazione da solo». Dal novembre del 2004, Lorenzo viveva con i genitori nella casa di Settimo di Pescantina. «Qui – continua

la mamma - siamo stati aiutati da molte persone che ci hanno seguito in questo percorso di vicinanza quotidiana a Lorenzo. La sua giornata era lunga: veniva alimentato artificialmente con un sondino; poi seguivano le sedute di fisioterapia quotidiana e per questo c’era un’assistente che ci aiutava. Durante la notte il ragazzo dormiva nella camera e io stavo accanto a lui. Di giorno lavoravo alla dogana di Verona come impiegata». Un rapporto intensissimo quello tra madre e figlio, ricco di piccoli segni e di attese. «Durante questi dieci anni questo mio figlio ha continuato a vivere: era la luce dei miei occhi e il mio sole. Mi dava dei segnali particolari: sono sicura che percepiva

Lorenzo Marini con la mamma

Lorenzo Marini a 18 anni, prima dell'incidente

la mia presenza. E quando è spirato, prima di chiudere gli occhi, si è appoggiato al mio viso e sono sicura che ha sentito che io gli dicevo “ora sei stanco, è giusto che tu vada”, e si è addormentato serenamente. Questo è stato l’ultimo dono d’amore che mi ha lasciato Lorenzo: per questo sono serena e lo ringrazio per quello che ho ricevuto in tutti questi anni da lui». La presenza di Lorenzo in famiglia è stata determinante. «In questi dieci anni mio figlio – precisa la mamma - ha contribuito a cementare i legami della nostra famiglia: ora siamo più uniti e disponibili l’uno verso l’altro. Insomma è stata una

LA MOSTRA / “LA BELLEZZA INVISIBILE” Successo per la mostra antologica di Vinicius Pradella “La bellezza invisibile” in sala Birolli, nello storico quartiere Filippini di Verona. Vinicius Pradella è uno dei più significativi pittori della tradizione artistica veronese. L’evento, un’esposizione di circa 50 di dipinti ad olio di grandi dimensioni, è stato curato da Licia Massella col patrocinio del Comune e della Provincia di Verona e del Comune di Pescantina. All’inaugurazione ha partecipato un folto pubblico di esperti d’arte giornalisti e numerosi giovani. Ha portato i saluti dell’amministrazone comunale di Verona la consigliera Antonia Pavesi delegata alla cultura che ha evidenziato la bellezza della mostra. Ha poi salutato il presidente della Commssione cultura della Prima Circoscrizione di Verona, Luciano Zampieri citando dei versi ispirati alla bellezza. La curatrice Licia Massella ha illustrato il percorso artistico e la poetica dell’artista. Le opere di Pradella sono dedicate a Verona, Venezia, alla mitologia greca, ma anche all’ironia, al gioco, alla maschera e alla bellezza femminile. Una mostra antologica fortemente voluta dalla figlia Marzia, che ha pubblicamente ed affettuosamente salutato e ringraziato il padre, e dai nipoti Nicola ed Alessandro. In occasione dell’evento dedicato al grande maestro i pittori del “Gruppo Vinicius Pradella” che opera a Pescantina al circolo Bocciofila di via Pace, hanno presen-

L. Zampieri, A Pavesi, Famiglia Pradella e Licia Massella

tato le loro opere in una mostra presso Galleria Massella in via Dietro Filippini. Hanno esposto le loro opere: Beatrice Bernardi, Fiorella Borgognoni, De Graziella Bortoli, Vincenzo D’Onofrio, Marinella Francese, Daniela Morando, Claudia Ottaviani, Renzo Pavoni, Gianfranco Zamboni. Il gruppo che si ritrova tutti i martedì dalle 20.30 alle 22.30, da ottobre ad

aprile presso la Bocciofila di via Pace a Pescantina, è aperto a tutti i pittori aspiranti o esperti e costituisce sempre un punto di confronto e scambio per i partecipanti. Grazie al coordinamento di Renzo Pavoni sin dal 2000 ha potuto godere degli insegnamenti del maestro Vinicius Pradella al quale sono seguiti Ugo Frigo, Loretta Sorio e dal 2012 Licia Massella.

lezione d’amore che ci ha arricchito e ci ha fortificato interiormente. Ora comincia il vuoto di una assenza, ma io sono sicura che avvertirò la presenza di Lorenzo ogni ora, ogni momento». Non ha rimpianti Giuseppina Marotta: «Ho vissuto questa esperienza come un grande serbatoio di risorse: non ho mai detto che è un calvario né ho imprecato contro il cielo perché questa cosa era toccata proprio a me e alla mia famiglia. L’ho vissuta, l’ho accettata fino in fondo con positività ed ora Lorenzo, sono sicura, mi guiderà lungo il mio cammino. Lorenzo è stato ed è un grande dono d’amore». Alla sua esperienza Giuseppina Marotta ha dedicato un libro “Il mio sole” edito dai Gabrielli editori nel 2010, con la prefazione di Maria Adduci che ha vissuto un’esperienza analoga. Grande commozione ai funerali nel duomo San Lorenzo, concelebrati da don Renzo Guardini, parroco di Settimo e da don Enrico Ridolfi, già guida della frazione.

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SAN VITO AL MANTICO

Teresa Gastaldelli Cento candeline

Teresa Gastaldelli

Ha tagliato il traguardo del secolo Teresa Gastaldelli di San Vito al Mantico. Una vita di lavoro, fin da bambina, con quattro sorelle e due fratelli. «Ho fatto solo la prima elementare – ricorda - poi sono andata nel campo a lavorare con mio papà e facevo tutto come gli uomini grandi: prima bisognava dissodare il terreno dai sassi e poi seminare frumento e polenta in una frazione, San Vito, che allora contava poche case. Poi il matrimonio con il mio povero Angelo: era tanto buono. Ricordo che quando mi sono ammalata e andava a fare spesa lui, mi portava il gelato di cui ero ghiotta. Per il matri-

monio ci eravamo trasferiti al Chievo dove facevo la guardiana da Cardi. Ma quando, dopo trent’anni di vita insieme, è morto Angelo, ho preferito tornare a San Vito». La giornata di Teresa Gastaldelli è piena di attività: dopo la sveglia alle sei e la colazione, ci sono i mestieri. «Me li faccio ancora io – sottolinea -: sono abituata a non farmi servire. Poi guardo la televisione; mi piace Verdetto finale sul primo canale “con tuti quei mati che se spartise”. Per arrivare ai cento, mangiare con regola e bere acqua: cinque bicchieri al giorno per tenere la pressione sotto controllo. E alla sera, presto a letto».


Cronache

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PASTRENGO. La Pro Loco ha presentato il bilancio consuntivo, che risulta in attivo

PASTRENGO / PRO LOCO

Gran Carnevale: storia e passione

Il “turismo” con un click

Nell’assemblea di domenica 16 febbraio la Pro Loco Pastrengo ha presentato ai soci il bilancio consuntivo che risulta in attivo. «E’ grazie alla Festa della Zucca precisa il presidente Monauni - che è possibile pareggiare i cospicui costi degli eventi gratuiti dell’inverno: dalla stampa del calendarietto-strenna Pro Loco con le foto degli eventi locali,

all’allestimento dei presepi nelle piazze e nelle famiglie, dal falò a Forte Degenfeld al Gran Carnevale di domenica 30 marzo che si conclude con un pantagruelico spiedone di vacca- scottona». Il Gran Carnevale di Pastrengo è nato lo scorso anno per volontà della locale Pro Loco, che ha voluto cogliere l’opportunità di unire storia e intrattenimento. E proprio

alla Grande Storia di Pastrengo, dal più antico Medioevo al più recente Risorgimento, e alla Festa della Zucca si ispirano le maschere costituenti il Carnevale di Pastrengo. Il presidente Pro Loco Albino Monauni ne descrive così l’origine storica: Gruppo mascherato: Conte Radex von Kraut con Giuditta del Gnoc

ACQUE VERONESI

Veneti nel Mondo Rimarranno per un mese in Acque Veronesi, la società che gestisce il servizio idrico integrato in 74 comuni della provincia scaligera. Laureate in Brasile in ingegneria ambientale e in sviluppo tecnologico, Bruna Gorete Mazzonetto e Daniele Costacurta Gasparin - 25 e 29 anni, nate in Sudamerica ma con origini padovane e trevigiane - avranno la possibilità di mettere a frutto le competenze tecniche acquisite durante il loro percorso di studi. Le due giovani sono state scelte al termine di una selezione che ha visto la partecipazione di decine di candidati. Si tratta di un progetto di scambi e formazione professionale presentato nella sede di Lungadige Galtarossa finalizzato all’integrazione di giovani studenti (anche se Daniele vanta già significative esperienze lavorative nel settore) apparte-

Massimo Mariotti

nenti alle comunità venete nel Mondo, nato grazie alla collaborazione tra l’associazione Veneti nel Mondo, l’ESU di Verona (l’ente per il diritto allo studio universitario, presieduto da Domenico Francullo) e la società presieduta da Massimo Mariotti. «Lo stage non sarà retribuito - sottolinea il presidente dell’azienda consortile – e non ci sarà quindi alcun costo da parte

di Acque Veronesi. E’ un’opportunità importante, destinata a giovani veneti laureati residenti fuori dai nostri confini, che ha lo scopo di avvicinare al territorio di origine alcune potenziali eccellenze professionali che possono interagire, con reciproco profitto, con la nostra azienda». Veneti nel Mondo, nata nel 1998 a Verona, è un’associazione culturale e di aggregazione degli emigrati veneti all’estero, iscritta dal 2003 al registro regionale dell’emigrazione veneta. Soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa dal presidente Aldo Rozzi Marin, console onorario del Cile: «E’ il primo di uno scambio culturalelavorativo realizzato insieme ad Acque Veronesi. Il nostro obbiettivo, in questo caso, è quello di valorizzare le capacità dei nostri ragazzi all’estero». L’ESU provvederà all’ospitalità delle stagiste.

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«La maschera del Conte Radex richiama alla memoria il Maresciallo Radetzky – afferma il presidente della pro loco, Albino Monauni -. Divenuto Feldmaresciallo e quindi Vicerè nel Lombardo Veneto austriaco, Radetzky risiedeva a Milano dove aveva Giuditta come cameriera, governante e “moglie in seconda”, bravissima in cucina nel preparare piatti di gnocchi di cui Radetzky era molto goloso. Giuditta, la cuoca gnoccolara, è divenuta nel carnevale di Pastrengo Giuditta del Gnoc. Con Messer Gandolfo di Sottomonte e Madama Bertilla delle Fontane si ricorda invece un momento dell’anno 1010, quando 17 uomini capifamiglia di Pastrengo cedettero al nobile Gandolfo, per 20 lire in argento, le proprie case che si trovavano all’interno del Castello di Pastrengo. Per finzione carnevalesca è nato Messer Gandolfo di Sottomonte che filava con Madama Bertilla delle Fontane, contrada sottostante il Castello. Infine il gruppo mascherato del Bacan de Pioessan con le so suche trae spunto dalla Festa della Zucca di Pastrengo. E’ un omaggio alle “ramazzine”, i tanti bambini/e che, come tante apine operose, sciamano sulla piazza, aiutando nella pulizia dei tavoli. Per informazioni: www.prolocopastrengo.it; info@prolocopastrengo.it Bruna De Agostini

Offensiva promozionale di turismo a tutto tondo sui giornali di lingua tedesca e sul portale della Pro Loco Pastrengo. L’idea di base del Sindaco Mario Rizzi è cogliere l’occasione della visibilità mediatica della Carica dei Carabinieri del 30 aprile prossimo, per attirare l’attenzione sul territorio di Pastrengo. Ci sono state al riguardo due riunioni, tra Pro Loco, Comune ed operatori delle attività ricettive intese a concordare il modo migliore di proporsi turisticamente. Si è discusso sulla proposta di un pacchetto unitario di “ospitalità Carica”, con prezzi prefissati di pernottamento e ristoro, che però al momento non ha trovato condivisione tra gli operatori coinvolti. E’ emersa comunque la volontà di approfondire ulteriormente la tematica turismo e ospitalità su Pastrengo. In attesa che maturino i tempi

la Pro Loco di Pastrengo, supportata dal Comune con un link dedicato, ha rivisto e ampliato il proprio portale www.prolocopastrengo.it , dove la sezione “Turismo e ospitalità” parla ai visitatori e ai turisti che utilizzano sempre più spesso tablet e smartphone per organizzare il tempo libero, per un week-end alla ricerca di sagre e feste popolari, di folklore, storia, cultura, curiosità varie. Con un occhio di riguardo si è pensato anche alla promozione turistica di Pastrengo in Germania. Il comune di Pastrengo ha concordato con il giornale Gardasee di pubblicare alcune pagine promozionali di Pastrengo. La Pro Loco è incaricata di tenere il collegamento con il giornale e di fornire di volta in volta materiale turistico pubblicabile e con notizie appetibili per il turista in vacanza. Albino Monauni

PASTRENGO. “Du piè in de na scarpa”. A teatro per ridere ma pure per riflettere Sabato 29 marzo alle ore 21 è di scena a Pastrengo la compagnia teatrale “I Mal maridè” con la commedia comica-dialettale “Du piè in de na scarpa” di Antonia Dal Piaz. Si può ridere di fronte alle vicissitudini del rivissuto Oreste, un trapiantato di cuore? Certamente! La scena si apre con un grande bianco letto troneggiante nella stanza d’ospedale. Sul letto giace Oreste il protagonista della commedia, a cui hanno appena trapiantato il cuore. Gli fa da contraltare Luigi, il defunto donatore del suo cuore, che ad Oreste appare ancora vivo, mentre è invisibile per tutti gli altri. Il morto Luigi ha una moglie, ormai vedova sconsolata, la quale ha saputo che il cuore del suo amato ex marito pulsa nel petto di Oreste…e allora? Un cuore che Oreste scopre anche essere un cuore alpino, perché Luigi era un alpino doc, impegnato nel locale gruppo alpini e come alfiere nelle adunate. E allora come la mettiamo con i vecchi impegni del fante Oreste pre-trapianto? Tutto finisce per il meglio. Le molte situazioni strane della commedia si ricompongono in tanti lieti fine che rendono l’intera storia testimonianza pregevole di come si possa parlare di donazioni d’organo in tono allegro e piacevole. Ingresso libero. A.M.


Cronache

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SONA. Tra il 24 e il 27 marzo si parlerà di kiwi, sostenibilità della vite, risparmio energetico

LUGAGNANO / STRADE

Tris di incontri sull’agricoltura

Il passato ispira le vie

Con tre serate di incontri che si terranno tra il 24 e il 27 marzo nella sala della Ex canonica, a Sona, l'Amministrazione comunale aggiornerà gli addetti ai lavori, e non solo, sulle malattie dei Kiwi, sulla sostenibilità della Vite e sui vantaggi fiscali delle ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico «Si tratta di momenti di aggiornamento e di confronto di elevata qualità - sostiene l'assessore Luigi Forante, delegato all'agricoltura e al lavoro - che la nostra Amministrazione ha voluto organizzare per non lasciare soli i nostri agricoltori e i nostri cittadini su tematiche così delicate ed importanti. La serata del 24 marzo, con inizio alle 20 - prosegue Forante - tratterà della recente grave malattia che sta coinvolgendo le piantagioni di Kiwi. Le piante sono state colpite da una malattia misteriosa di cui non si conosce l’origine e per cui non si è ancora trovata una cura. I sintomi sono quelli tipici dell’asfissia radicale: le

Luigi Forante

foglie appassiscono, la pianta si secca fino a morire. Relatori della serata saranno Lorenzo Tosi del centro studi e ricerche AGREA, Gianni Tacconi del CRA di Piacenza, il tecnico Giovanni Rigo e Alessio Giacobini direttore del mercato Ortofrutticolo Sona-Sommacampagna». Le

altre due serate, il 25 e il 27 marzo, tratteranno rispettivamente il tema delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, il risparmio energetico e il tema della qualità e sostenibilità della coltivazione delle viti. «La serata del 25 marzo, con inizio dalle 21, serve per fare chiarezza in un campo non certo facile. Per questo parteciperanno professionisti di diversi settori. L’introduzione urbanistica è tenuta dall’assessore Dalla Valentina, la relazione tecnica è tenuta da Giovanni Amantia, la relazione fiscale da Josè Zandotti e la consulenza bancaria da Claudio De Lucia». La serata del 27 marzo, con inizio dalle 20, tratterà l'argomento della vite sotto diversi punti di vista al fine di evidenziarne sia gli aspetti legati alla qualità sia gli aspetti legati alla redditività e sostenibilità. Relatori saranno Angelo Ceradini tecnico della Cantina Sociale di Castelnuovo D.G. e Alessio Giacopini direttore del mercato ortofrutticolo di Sona-Sommacampagna. «Con queste serate - puntualizza il Sindaco Gianlugi Mazzi - continuiamo la nostra attività di faro sociale, stando vicini alla nostra comunità, cercando di essere punto di riferimento per chiarire concetti o aiutare a risolvere e capire meglio i problemi. Mi si permetta di concludere dicendo che fa sorridere leggere qualche esponente politico del territorio che taccia questa Amministrazione di distanza dai cittadini, di inesperienza e disorganizzazione. Basterebbe partecipare alle moltissime iniziative che da quando siamo stati eletti organizziamo per capire la mole di lavoro che stiamo portando avanti per il nostro territorio che amiamo. Non servono le critiche vuote della vecchia politica sempre assente dal territorio ma il lavoro e la partecipazione costante». Riccardo Reggiani

Il paese di Lugagnano si ingrandisce e nuove vie sono inaugurate con lo spirito di ricordare eventi che lo hanno segnato. Una in particolare sarà dedicata all'appuntato Ciro de Vita, ucciso in servizio nel 2006 proprio a Lugagnano. «E' un progetto che avevamo definito fin dal nostro insediamento: i paesi devono ricordare la storia che li ha segnati, anche tragicamente - afferma il Sindaco Gianluigi Mazzi.Abbiamo così voluto fissare con un nome di una via il ricordo di un militare dell'Arma del Carabinieri, l'appuntato Ciro De Vita, 47 anni, che nella notte del 30 aprile 2006, stava effettuando un posto di controllo su via Beccarie a Lugagnano. Mentre stava procedendo al controllo di un automobilista, un fuoristrada a forte velocità, condotto da un giovane, lo travolse e lo uccise sul colpo. Una tragedia che Lugagnano deve ricordare per sempre». La via dedicata a Ciro de Vita si troverà proprio in zona Beccarie a Lugagnano e verrà dedicata con cerimonia ufficiale alla presenza anche dell’Arma in primavera. Con una delibera di Giunta del 14 Febbraio, l'Amministrazione di Sona ha nel frattempo ufficializzato il nome di altre vie a Lugagnano: il tratto di strada che congiunge Via Divisione Acqui con Via Volturno sarà via Della Grande Guerra; la traversa tra via Rubicone e via Isarco in prossimità di via Sarca sarà via Dei Prussiani; la

SONA / M’ILLUMINO DI MENO

LUGAGNANO / INIZIA IL MERCATINO A KM 0

Il comune di Sona ha partecipato anche quest'anno all'iniziativa nazionale di sensibilizzazione sul risparmio energetico M'illumino di meno del 14 febbraio, la giornata di risparmio energetico promossa dalla trasmissione di Radio2 Caterpillar, giunta alla decima edizione. In particolare in questo 2014 il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi (CCRR) ha promosso presso gli Istituti Comprensivi di Lugagnano e di Sona lo spegnimento mattutino delle luci nelle aule delle Scuole Primarie di secondo grado. La GrandeMela di Lugagnano anche quest'anno ha spento parzialmente le luci interne al centro commerciale dalle 18.00 alle 19.30 spiegando ai clienti il senso di questa iniziativa e il Comune di Sona ha spento le luci tra le 18.00 e le 18.15 in alcuni dei luoghi più significativi delle quattro frazioni. «La nostra scelta di aderire a M'illumino di meno – spiega l'Assessore all'ambiente Gianfranco Dalla Valentina – ha rafforzato, con questa azione simbolica e di sensibilizzazione, i nostri progetti volti al risparmio energetico, come l'adesione al Patto dei Sindaci, e alla ricerca di soluzioni innovative per la gestione dei temi ambientali che possano avere ricadute positive sui singoli cittadini, sulle aziende e sul Comune stesso».

A partire da domenica 6 aprile, a Lugagnano, inizia l'attività il "mercatino agricolo a Km 0" e promette risparmi di almeno il 25% rispetto a quello riscontrabile presso i servizi informatici del ministero (sms consumatori). «Con delibera di Giunta del 27 febbraio - afferma l'Assessore con delega al lavoro e all'agricoltura, Luigi Forante -, si è voluto dare il via libera alla presenza del mercatino a Km 0 nella via principale di Lugagnano. Abbiamo così dato seguito al Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 20 novembre 2007, che ha dato facoltà ai Comuni di istituire mercati riservati ai produttori agricoli, per soddisfare le esigenze dei consumatori in ordine all’acquisto di prodotti agricoli che abbiano un diretto legame con il territorio di produzione. Se ci guardiamo attorno tale tipologia di mercato è presente in tutti i Comuni del territorio tranne a Sona: con questa iniziativa anche il territorio da noi amministrato si dota di questa opportunità». Il mercatino è costituito da un minimo di 5 posteggi fino ad un massimo di 15, di cui due posteggi destinati a prodotti agricoli di coltura biologica. Il Mercatino dei prodotti agricoli si svolgerà nel giorno di domenica, dalle ore 8.00 alle ore 13.00. «Abbiamo predisposto un dettagliato e chiaro regolamento per la manifestazione - dice Forante con il quale stabiliamo chi può avere diritto al posteggio e quali prodotti possono essere venduti, anche in base alla stagionalità, visto che si tratta di prodotti del nostro territorio. Chiunque voglia approfondire può contattare il settore Commercio del Comune. Ringrazio la disponibilità manifestata dalla Coldiretti Verona per il tramite del Consorzio VERONATURA che nei mesi scorsi ha chiesto l'assegnazione di un'area al fine di “organizzare un mercato degli agricoltori (Km zero)”». Il mercatino sarà presente fino al 20 novembre. «Se l'iniziativa piacerà - afferma infine Forante - favoriremo l'apertura per le frazioni di Palazzolo, San Giorgio in Salici e Sona Capoluogo».

Gianluigi Mazzi

traversa nel tratto finale di via Rubicone sarà via Dei Bersaglieri; l'area antistante l’ingresso dei campi da tennis di Lugagnano, traversa di via Cao del Prà sarà Largo Weiler. «La via intitolata alla Grande Guerra è in occasione dei 100 anni del tragico scoppio della guerra che ha così gravemente segnato il nostro territorio - commenta il Sindaco -. Un'altra via sarà denominata "dei Prussiani" in ricordo dei nostri nonni che, in piena povertà, emigravano al nord Europa, appunto in “Prussia” (un termine che nel dialetto locale veniva usato definire un luogo lontano, straniero). Questa via viene posta vicino alla via 7 luglio 1797, in zona Mancalacqua. Giusto segnalare che la Via 7 luglio, che molti dicono essere una data di ricorrenza delle Pasque Veronesi, non è dedicata a quelle battaglie, ma alla data della nascita della Parrocchia di Lugagnano, quando si staccò da San Massimo. Via dei Bersaglieri - continua il Sindaco - è una via che mancava, dedicata a questo corpo che è doveroso ricordare per tutti i sacrifici che ha saputo affrontare nel difendere la nostra Patria. Verrà festeggiata nei giorni 21-23 marzo, Largo Weiler, quel piazzale posto su via Cao Prà dove oggi vi è la casetta del latte. Era doveroso uno spazio dedicato al nostro Comune gemellato, dove verrà anche posta l’opera al Carnevale. Come in Germania hanno una piazzetta dedicata a Lugagnano-Sona con una statua raffigurante la maschera delle streghe, anche Lugagnano avrà un’opera con la figura della maschera locale e uno spazio dedicato al Comune gemellato». Nei prossimi mesi l'Amministrazione provvederà anche a modificare il nome delle vie doppie nel territorio comunale. R.R.


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SOMMACAMPAGNA. Ceresini confermata presidente per la terza volta consecutiva

CUSTOZA

Centro anziani Agnese in cima

Broccoletto sugli scudi

Servizi di

Claudio Gasparini Per la terza volta consecutiva Agnese Ceresini è stata confermata presidente del centro ricreativo culturale anziani di Sommacampagna che vuole favorire l’incontro di pensionati ed anziani del territorio e promuovere iniziative e progetti di carattere assistenziale, culturale, sociale e ricreativo. Confermati per il prossimo triennio anche il vice Franco Ruggeri ed il segretario Bruno Ballista. La dinamica presidente sarà affiancata anche dai consiglieri: Elisa Cengia, Rosa Ceresini, Silvano Lovato, Giulietta Pazzocco, dal marito Giovanni Perazzolo, Luigina Sandri e Walter Valetti. Il 14 aprile prossimo il centro anziani festeggerà il suo 27° anno di attività essendo stato fondato nel 1987 nell’originaria sede di via Gidino con successivo trasferimento, poco più di dieci anni dopo, nell’attuale struttura di piazza della Repubblica, più spaziosa ed accogliente, aperta tutti i giorni tranne la domenica ed i giorni festivi dalla 9 alle 12 e dalle 15 alle 19. Sono ammessi soci ultra cinquantacinquenni.

Attualmente gli iscritti al centro anziani sono 591 di cui un terzo donne. «Sono orgogliosa di quanto stiamo facendo – afferma la presidente Ceresini -. Le cose vanno bene e c’è l’indispensabile armonia. Faccio parte del direttivo da vent’anni e devo ringraziare per il contributo i miei predecessori Ferruccio Polato, Renato Buniato e Giovanni Righi». Numerose le attività organizzate per gli anziani «alle cui esigenze poniamo la massima attenzione – evidenzia». Tombolata ogni quindici giorni, gare di briscola. Due volte l’anno gare di bocce con il centro “gemello” di Dossobuono, cui si aggiunge la gara sociale interna a settembre, ottobre. Ancora, gare di pesca con i veterani del centro anziani e con i giovani. A settembre sarà organizzata la quinta edizione del “Trofeo Sampei d’Oro”, giornata di pesca riservata ai bambini dai tre ai dodici anni. L’anno scorso è stata un successo con la partecipazione entusiasta di 33 bambini.. Singolari e partecipate le gare di salame e di trippe in calendario rispettivamente in aprile ed in agosto, in occasione della fiera, dove

apposite giurie, decretano la classifica dei vincitori premiati con medaglie e altri riconoscimenti. Apprezzata anche la classica castagnata di San Martino. «Tradizionalmente – fa presenta la presidente Ceresini – organizziamo due gite all’anno una ad aprile, maggio e l’altra a

Settembre. In primavera andremo a Padova. Stiamo ancora valutando la meta autunnale». Tutti i martedì il centro è punto di ritrovo di numerose signore che fanno lavoretti vari. «E’ un’altra delle tante occasioni di aggregazione, dello stare assieme piacevolmente».

Il 7-8-9 febbraio scorsi, il Broccoletto di Custoza è tornato protagonista in piazza, nella nota frazione di Sommacampagna. Ottima l’affluenza all’iniziativa organizzata dall’Associazione Produttori locali che ha proposto, all’interno di una tensostruttura riscaldata, questo versatile ortaggio in abbinamento con altri piatti tipici. Il tutto, ovviamente, accompagnato dal Custoza nelle varie versioni. Le prime individuazioni del prodotto risalgono al 1700, anche se le prime testimonianze dirette della sua coltivazione nel territorio di Custoza sono dei primi novecento. L’Associazione Produttori Broccoletto di Custoza nasce due anni fa «con tre chiari obiettivi da raggiungere – evidenzia il presidente Filippo Bresaola -: tutela e promozione di questo prodotto dolce, gentile, amabile apprezzabile che viene così buono solo qua, grazie ad un terreno vocato sia per le vigne sia per il broccoletto. La tutela è resa possibile grazie al contributo solidale di nove produttori riuniti in un’unica associazio-

ne, che ha circoscritto una limitata zona di produzione segnando quasi i confini della piccola frazione di Custoza, per garantire continuità a questo ortaggio. La salvaguardia è realizzata attraverso l’applicazione di un’etichetta di concessione ministeriale su ogni mazzo che certifica la provenienza, per difenderci dalle imitazioni. Se non c’è l’etichetta non è della zona - spiega il presidente dell’Associazione -. Consapevoli di avere una vera e propria risorsa del gusto cerchiamo di promuoverla, ampliando i confini culinari del prodotto, portandolo sulle tavole delle famiglie e consegnandolo ai ristoratori locali che lo sanno esaltare all’ennesima potenza proponendolo in vesti sempre nuove ed originali – conclude Bresaola. L’Associazione Produttori è una realtà straordinaria, attiva, dinamica, che si riconosce in un suo logo, che non sono solo tre colori messi assieme, non sono solo due parole unite. Dietro ci sta impegno, amore, dedizione, costanza di una comunità che crede in ciò che fa».

TENORI VERONESI / LA SERATA

Raccontando Giuseppe Lugo Partendo dalla serata dedicata ai tenori veronesi il dott. Gianni De Polo, laureato in letteratura francese, che da svariati anni si occupa di vocalità, un vero esperto del settore, ne ha dedicata una ad un grande della lirica, il tenore Giuseppe Lugo originario di Rosolotti di Sona dove nacque il 18 giugno 1899. Emigrato in Belgio ancor giovanissimo in cerca di lavoro, partecipa ad un concorso di voci liriche a Charleroi nel 1931 e non passa inosservato tant’è che viene convocato a Parigi per un’audizione all’ Opéra-Comique. Inizia la sua grande carriera che lo vedrà

protagonista nei teatri di mezza Europa. «Cinque anni fondamentali quelli passati in Francia per la carriera del grande tenore – racconta De Polo - che nel ’36 inizia ad esibirsi in Italia, in dicembre a Bologna con Tosca, nel gennaio dell’anno successivo alla Scala, quindi all’Arena di Verona. Trionfi». Carriera folgorante la sua, straordinaria, piena di successi, ma breve, interrotta repentinamente nel ’42. Un “signor tenore” con un repertorio limitato a sole undici opere, straordinarie ed interpretate splendidamente. Ha avuto un gran successo anche con 4 dei

cinque film girati di cui è stato l’interprete. Un’ipnosi collettiva interrottasi improvvisamente; dopo undici anni dal debutto è calato il sipario su questo grande protagonista della lirica. Non ha più voluto saperne di cantare. «Chi diceva per doppia fonazione, cantando in francese ed in italiano, gli avrebbe creato dei problemi. Direi di no – rimarca De Polo – poichè aveva studiato con il maestro italiano Raffaele Tenaglia, chi ipotizza che non volesse più cantare per precarietà di carattere, chi aggiunge per problemi familiari. Per vari motivi è finita in lui la voglia di esibir-

si, fors’anche per la fragilità del carattere. Si è spenta la luce dell’artista ma non la voce. Tenore del vento, una sua canzone, e delle stelle, essendo passato come una meteora nel cielo. Con una voce che è stata un qualcosa di unico ed indimenticabile».

NOTIZIE IN BREVE BIBLIOTECA COMUNALE. Prosegue la programmazione di eventi organizzati dalla biblioteca comunale di Sommacampagna. Lo spunto per entrare nel vivo della commemorazione del centenario della prima guerra mondiale iniziata in Europa il 14 luglio 1914 che ha visto l’entrata in guerra dell’Italia il 24 maggio 1915 avrà luogo in sala consigliare la sera del 17 marzo con inizio alle 20.45 con la presentazione del libro “Corallo e Piombo” da parte della scrittrice ad alpinista Antonella Fornari, attraverso anche la proiezione di un breve filmato. Il 31 marzo la prof.ssa Renata Semizzi, storica dell’arte, terrà un incontro di preparazione e formazione storico-artistica sulla gita di tre giorni in programma a maggio in Toscana sulla via Francigena, ovvero “strada originata dalla Francia”, che merita di essere approfondita. STORIA DELL’UOMO CHE CAMBIÒ IL GIAPPONE. Venerdì 11 aprile alle 20,45 presso la sede della Promosport agli impianti sportivi sarà presentato il libro “Storia dell’ uomo che cambiò il Giappone” scritto da Filippo Turrini, venticinquenne di Sommacampagna, laureato in legge che pratica judo dall’età di otto anni presso la locale associazione A.S.D. Judo. L’opera è tratta dalla vita di Jogoro Kano fondatore della disciplina.


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POVEGLIANO

POVEGLIANO. L’obiettivo del Sindaco è togliere i vincoli per realizzare tante opere

Patto di stabilità: Volontariato e i giovani «Liberare i fondi» L’amministrazione comunale di Povegliano Veronese continua la sua battaglia per ottenere la modifica del Patto di stabilità che blocca cifre importanti nei bilanci comunali, necessarie per realizzare numerose opere, rimettere in moto l’economia e programmare politiche sociali di sostegno alle fasce più in difficoltà, ed approva una mozione da inviare al Presidente del Consiglio, all’intero Governo ed al Parlamento. La mozione, presentata a nome dell’intera maggioranza dal capogruppo Fabrizio Sambugar, impegna il consiglio comunale ad opporsi in ogni sede ai tentativi per spingere alla vendita delle partecipazioni comunali nelle società di gestione di servizi pubblici locali, che nascondono tentativi di privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni, mentre sarebbe necessario – come chiede la mozione – mettere in atto provvedimenti normativi per escludere dai vincoli del patto gli investimenti finalizzati alla realizzazione di servizi essenziali alla comunità. «La necessità di sganciare dai vincoli previsti tutti gli investimenti finalizzati ad espandere e rendere fruibili i servizi pubblici essenziali, garantendo il welfare locale, è inderogabile - dichiara il sindaco Annamaria Bigon – per questo mi farò portavoce della volontà del consiglio comunale in tutte le sedi istituzionali e in sede ANCI affinché siano riscritte le regole del

Anna Maria Bigon

patto di stabilità. Gli investimenti finalizzati al manteni-

mento in mano pubblica dei beni comuni come l’acqua, alla tutela idrogeologica del territorio che anche in questi giorni si è mostrata quanto mai necessaria, alla messa in sicurezza del patrimonio pubblico e degli edifici scolastici, a garantire il diritto all’abitare e al sostegno dell’occupazione e alla riconversione ecologica dell’economia sono essenziali per sostenere diritti e bisogni delle comunità locali – aggiunge Annamaria Bigon – e possono svolgere un’importante funzione anticiclica producendo occupazione socialmente ed ambientalmente utile». «Fino al 2003 gli enti locali per i loro investimenti potevano avvalersi di prestiti a tasso agevolato tramite la Cassa Depositi e Prestiti, ma da quando è stata trasforma-

ta in una società privatistica non svolge più questo importante ruolo di sostegno - spiega Fabrizio Sambugar - e la volontà della stragrande maggioranza del popolo italiano, nel 2011 col referendum sull’acqua pubblica, ha affermato la necessità che l’acqua e i beni comuni devono restare beni universali, essenziali alla vita e alla sua dignità, e come tali sono da sottrarre ad ogni gestione basata su logiche di profitto e di mercato». La mozione è stata approvata quasi all’unanimità, un solo astenuto. «Entro la fine di marzo – anticipa il sindaco - sarà convocato un consiglio comunale aperto per aprire il confronto con l’intera cittadinanza su questi temi e sulle possibili azioni da intraprendere».

A seguito alla partecipazione del comune di Povegliano Veronese al bando pubblicato lo scorso anno dalla Regione Veneto “Giovani, cittadinanza attiva e volontariato” quindici giovani hanno sottoscritto il disciplinare di incarico per la prestazione di attività di volontariato nelle associazioni o in parrocchia. Cittadinanza attiva e partecipazione sono concetti su cui l’Unione Europea si è espressa invitando gli stati membri a mettere in atto politiche attive rivolte ai giovani per favorire la piena espressione di una cittadinanza europea fondata sui valori della democrazia e della solidarietà. Se il 2011 è stato l’anno del volontariato il 2013 lo è stato della cittadinanza. Se si vuole che tali date non rimangano impresse nella memoria solo per le celebrazioni è indispensabile riempirle di contenuti e dare un significato alle parole che altrimenti rischiano di rimanere vuote. Da qui il senso che i bandi

della Regione Veneto vogliono avere, attraverso una legislazione mirata che consenta ai giovani di impegnarsi nel sociale. «Le nuove generazioni sono una ricchezza per la nostra società e il volontariato rappresenta una scuola di partecipazione e di responsabilità, occasione di incontri, di relazioni vitali e stimolanti – ha commentato il sindaco Anna Maria Bigon. La gratuità diviene uno stimolo per educare alla cultura del dare, dell’interagire con gli altri, con attenzione alle loro necessità, del combattere stili di vita negativi dove egoismi e falsi miti, denaro e consumo, impoveriscono la persona». L’ amministrazione comunale si è sempre dimostrata attenta a queste forme di esperienze per i giovani, attraverso il pagamento con voucher , finanziati dalla Regione per la maggior parte dell’importo. Il progetto Giovani della Regione è alla sua terza edizione ed il bando scadrà il prossimo 7 aprile.

POVEGLIANO/L’INCONTRO “DONNE E NUTRIZIONE” “Donna e nutrimento: variazioni ormonali nella donna, nutrizione ideale, ipotiroidismo, esempio di piani alimentari, stili di vita, integratori opportuni”. Con questo appuntamento con la nutrizionista Erika Silvestri, che si terrà in sala Savoldo a Povegliano martedì 18 marzo, con inizio alle 20.45, si conclude il ciclo di sei appuntamenti organizzati congiuntamente da comune, pro

POVEGLIANO / IL COMPLEANNO

loco, biblioteca comunale e comitato bibliote-

Panarotto, cento di questi giorni Luigi Panarotto ha spento lo scorso 20 febbraio le sue 100 candeline festeggiato dai familiari, presenti il sindaco Anna Maria Bigon e l’assessore Laura Peretti che hanno consegnato a nome di tutta la comunità una targa ricordo. Per l’occasione un’ottima torta con gli auguri. Nato a San Giovanni Ilarione, primo di 10 fratelli, ha avuto dalla consorte e compaesana Rita, sposata nel 1946, sei figli, di cui uno residente in provincia di Roma e l’altra in America, che gli hanno fatto conoscere diversi nipoti. Lavorando nei campi è vissuto fino ai 50 anni nel paese natio dov’era spesso chiamato a cogliere le castagne. Nel sessantaquattro si trasferì con la famiglia a Nogarole Rocca e poi a Grezzano dove fece il lavoro di contadino salariato, per arrivare, cinque anni dopo, a Povegliano per coltivare un podere acquistato, sui cui

costruì la casa dove tutt’ora abita con il figlio Benvenuto. Che evidenzia «è sempre stato un gran lavoratore, sempre in movimento tant’è che fino a 95 anni vangava ancora l’orto e potava le vigne. Ora vive serenamen-

te, mangia di tutto, senza problemi, quello che c’è, con l’immancabile caffè e latte, mattina e sera». Morigerato nel bere, acqua e vino in passato, ora solo acqua. «Lavoro, vita regolata, serenità e preghiera – ha fatto presente

il festeggiato – sono il segreto della mia longevità». Si è sempre adattato alle situazioni anche quando era in guerra in Jugoslavia dove si cibava delle poche cose che c’erano, «ortaggi e scorze di patata» - ricorda.

ca, Angolo Verde ed erboristeria L’herbora, dedicati alla donna. “Molto interessanti, partecipati e proposti per rilassarsi e concedersi il giusto tempo per conoscere metodi con cui affrontare le sfide quotidiane e rilassarsi” commentano l’assessore Valentina Zuccher e il sindaco Anna Maria Bigon.


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Gennaio Marzo 2014 2014 LA DECISIONE DEL COMUNE. Dall’Oca: «Le novità più interessanti? Sul capoluogo»

Pat approvato a Villafranca Servizi di

Claudio Gasparini Il piano di assetto del territorio, meglio noto come Pat, che delinea lo sviluppo della città per il futuro, in conformità alla pianificazione territoriale provinciale e regionale, è stato approvato dal consiglio comunale il 20 scorso. Il piano degli interventi, di competenza comunale, darà concretezza al Pat. Dopo il tempo necessario per le osservazioni la conferenza dei servizi concluderà l’iter con successiva ratifica da parte della Regione. «Qualificazione dei servizi, completamento del sistema infrastrutturale, riqualificazione urbana e sviluppo economico delle imprese villafranchesi sono tra le principali azioni strategiche su cui si basa il nuovo Piano di assetto del territorio di Villafranca – comunica l’assessore all’urbanistica Roberto Dall’Oca -. L’approccio strategico ad ampia scala si intreccerà a quello operativo dei Piani degli interventi (PI) grazie ai quali potranno essere realizzate, anche in accordo con i privati, le strategie programmate dal PAT stesso». Quali le novità più interessanti? «Riguardano il capoluogo, dove è previsto un ambito di sviluppo a sud che consentirà al Comune di acquisire aree pubbliche da destinare alla realizzazione di un polo scolastico all’avanguardia (scuola primaria più secondaria di I° grado) da integrare con aree verdi e sportive, destinazioni area parcheggi a servizio dell’ospedale. Gli altri progetti per il capoluogo riguarderanno principalmente il completamento della circonvallazione che

Roberto Dall’Oca

dalla Grezzanella si collegherà con la provinciale per Valeggio, il riassetto dell’accessibilità in centro storico, la città dello sport e la riqualificazione dell’asse commerciale di Viale Postumia.

Per le frazioni saranno possibili azioni di riqualificazione del tessuto edilizio e il riassetto del sistema dei servizi, la realizzazione del nuovo polo scolastico di Dossobuono con la creazione di una piazza con parcheggi adeguati, la realizzazione di una viabilità alternativa all’attraversamento dai centri abitati di Alpo e Rizza». Come è stato articolato il territorio comunale? «In nove ambiti con caratteristiche ed esigenze proprie: ATO 1 centro storico di Villafranca; ATO 2 città della residenza e dei servizi; ATO 3 polo produttivo Postumia; ATO 4 dell’innovazione; ATO 5 parco del Tione e del Serraglio; ATO 6 rurale sud dei centri di Quaderni, Rosegaferro e Pizzoletta; ATO 7 rurale nord e aeroporto; ATO 8 centro abitato di Dossobuono; ATO 9 periurbano metropolitano di Rizza, Alpo e Dosdegà».

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VILLAFRANCA / LA RACCOLTA

Donazioni di farmaci

“Dona un farmaco a chi ne ha bisogno” è stato lo slogan della quattordicesima giornata di raccolta del farmaco tenutasi in tutta Italia, come da tradizione il secondo sabato di febbraio, quest’anno l’8. Recandosi nelle farmacie aderenti all’iniziativa c’è stata l’opportunità di acquistare e donare farmaci da destinare a persone in stato di povertà. «E’ un servizio che facciamo da almeno quindici anni – fa presente la dott.ssa Loredana Bavosa, responsabile della farmacia comunale Dott. Martinelli di Villafranca -. Siamo una delle prime far-

VILLAFRANCA. Modelling Event: aerei, navi, auto, soldatini e mezzi militari in vetrina Ha avuto buon riscontro la rassegna di modellismo “Modelling Event” organizzata all’auditorium di Villafranca, con la collaborazione del comune, dalla sezione di Verona dell’International Plastic Modellers’ Society, in sigla IPMS, associazione internazionale che riunisce gli appassionati di “modellismo statico in plastica” o “plastimodellismo” con lo scopo di promuovere la diffusione di quest’attività creativa e culturale, dedicata a tutti coloro la cui fantasia si accende d’innanzi a ad un soggetto reale, in modo tale da sentire la necessità di riprodurlo in miniatura nel modo più realistico possibile. Si sono potuti ammirare aerei, auto, navi, soldatini, mezzi militari, tutto ciò che il modellismo offre. «Abbiamo riscontrato con piacere la visita di scolaresche – comunica l’organizzatore Franco Vicentini -. Vorremmo che questi eventi servissero alle nuove generazioni. Quanto realizzato non è solo l’assemblaggio di pezzi ma è frutto di una ricerca storica che è il bello di questohobby. Devi documentarti, solo in questo modo potrai costruire il tuo “pezzo”. Il modellismo non è un giocattolo, è la ricerca del particolare, è la riproduzione in scala di una cosa vera, che c’è o è esistita. Dopo aver visto dei modellini ad una mostra ai tempi della scuola, aver sentito i racconti di mio padre ex pilota della regia aeronautica, è partita la mia passione per i soggetti aeronautici – racconta Vicentini -. Mi diletto con la costruzione d’aerei italiani della seconda guerra mondiale. E’ rilassante, soprattutto dopo una giornata di lavoro; in quei momenti esci dal mondo e t’immergi in un altro, affascinante. Ne ho costruiti non meno di duecento; è bello regalarli, è appagante vederli in ufficio, a casa, ricordando la storia». La passione è scoppiata in età scolastica anche a Maurizio Grazia, appassionato di storia, che ha esposto un’interessante collezione di soldatini «fatti di resina, costruiti uno ad uno con grande interesse e frutto di gran ricerca – ricorda – dagli anni ottanta. Una passione che ti rimane, che cresce con il tempo». Stessa esperienza per Giancarlo Scaliti, ligure d’origini dove svolgeva la professione di medico. «Da bambino giocavo con i soldatini e quando arrivavo a casa c’era il mio da costruire, da “creare”. Molto rilassante accanto all’altro mio hobby della pittura». Per informazioni sull’associazione: mail ipmsverona@gmail.com.

macie che abbiamo iniziato a farlo, con metodo artigianale all’inizio; i farmaci raccolti andavano alla Piccola Fraternità di Dossobuono, perché era una cosa più locale. Successivamente abbiamo aderito alla proposta della Fondazione Banco Farmaceutico onlus. I farmaci donati vanno al centro diocesano Caritas che provvede poi a smistarli sul territorio». Sono tutti acquistabili senza ricetta medica. «Consigliamo antinfluenzali, antipiretici, antidolorifici, vitamine, pomate per infezioni o micosi, sciroppi per la tosse, medicinali di pronto intervento per patologie che si possono curare senza consultare il medico» - prosegue. Ottima la risposta, il 70% delle persone entrate hanno donato consegnando il farmaco ai volontari presenti per l’occasione. Due alpini della locale sezione, sempre disponibili per iniziative sociali, e due civili, facenti parte di Comunione e Liberazione, che partecipano anche ad altre eventi di solidarietà, Marco e la consorte Maria Assunta. «Facciamo da anni questo servizio che possiamo definire emozionante e sconvolgente al tempo stesso rilevando come le persone, accolte con un sorriso e con l’illustrazione dell’iniziativa, siano disposte a donare, aiutando il prossimo bisognoso». Interessante anche la raccolta organizzata alla farmacia comunale, nel novembre scorso, di medicinali specifici per i bambini proposta dalla fondazione Francesca Rava, iniziata con la tragedia di Haiti. «La fondazione raccoglie oggi farmaci – evidenzia la dott.ssa Bavosa – per comunità che accolgono bambini in Italia, non orfanotrofi, ma case famiglia.. Anche in questo caso risposta più che positiva. C’è ancora gente buona, sensibile e tanta generosità».


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DOSSOBUONO. I figli sono al centro dell’attenzione del corso di formazione

GRUPPO ASSOCIAZIONI INSIEME

Genitori a confronto Il percorso continua

Il bilancio è positivo

Servizi di

Claudio Gasparini Continua il percorso rivolto ai genitori con figli preadolescenti con esperti educatori e pedagogisti proposto dall’Associazione “Genitori a Confronto” a Dossobuono, giunto alla nona edizione. Capire, capirsi, capire l’altro, quindi parliamone, è in sintesi l’obiettivo del corso di formazione. «I momenti di riflessione sono quest’anno incentrati sul mondo dello sport e della scuola - evidenzia la presidente Sandra Briggi - per migliorare il dialogo, per condividere i bisogni sempre nel rispetto delle diversità e dei ruoli, per crescere assieme, per educare a crescere. Ringrazio a nome dell’ Associazione “Parliamone -Genitori a confronto” tutti coloro che collaborano a costruire e a condividere progetti per i “nostri” figli, promovendo spazi di incontro e confronto, proponendo opportunità di scambio di esperienze, di crescita personale, di corresponsabilità». «I figli sono la pupilla dei nostri occhi. Che ne sarà di noi se non ci prendiamo cura dei nostri occhi? Come potremo andare avanti?». Con queste parole papa Francesco ha illuminato ed esortato tutti alla custodia della vita, ricordando che generare ha in sé il germe della vita. Il figlio si protende verso il domani fin dal grembo materno, accompagnato dalla scelta provvida e consapevole di

un uomo e di una donna un papà e una mamma. «Il corso di formazione genitori – sottolinea il vicesindaco e assessore alle politiche sociali e per la famiglia Nicola Terilli – è diventato un appuntamento irrinunciabile per molti genitori che s’interrogano su come vivere la straordinaria avventura dell’essere tali. Quest’anno le mamme ed i papà di “Genitori Insieme a Confronto” hanno scelto il tema della “Genitorialità sociale”. Si diventa “Genitori sociali” quando le famiglie decidono di condividere le responsabilità di crescere ed educare le nuove generazioni ed i figli diventano patrimonio di tutta la comunità. Oggi più che mai è indispensabile che i diversi educatori che interagiscono con i nostri figli a scuola, nell’ambito sportivo, in parrocchia, nel volontariato, facciano rete condividendo le loro esperienze educative». Ecco il calendario degli incontri che si terranno presso la scuola secondaria “Rita Levi Montalcini” di Dossobuono con inizio alle ore 20.45. Il 19 marzo il prof. Mauro Pavoni, pedagogista e dirigente scolastico dell’ Istituto Seghetti di Verona tratterà il tema “Essere Padre, essere Madre: chi sono io davanti a mio figlio?”. Il mese di aprile vedrà i genitori confrontarsi con il mondo dello sport e della scuola: il 2 con il tema “Vincere, Partecipare – Lo sport: spazio educativo” con l’intervento di Damiano Tommasi

ex calciatore e presidente dell’ Associazione Italiana Calciatori e Raffaele Tomelleri, giornalista sportivo; il 16 il dott. Stefano Quaglia, dirigente dell’ufficio scolastico XII di Verona e dirigente dell’Ufficio USR Veneto affronterà il dialogo tra scuola e famiglia “La forza del Patto Educativo”. Infine il 7 maggio sarà proposto il tema “Attraversare da adulti l’universo delle emozioni” con il prof. Daniele Loro, professore di pedagogia generale, filosofia dell’educazione e di pedagogia della vita adulta all’università di Verona.

Lusinghiero il bilancio del gruppo “Associazioni Insieme”, le associazioni di volontariato, che da parecchi anni, con il patrocinio del comune di Villafranca, si attivano nel periodo natalizio per obiettivi di solidarietà, scelti di volta in volta, ascoltando le richieste provenienti dalla comunità e dalla parrocchia. «E’ giusto far sapere alla cittadinanza – comunica il segretario di “Insieme si Può” Ennio Tomelleri – a chi è stato destinato il ricavato delle iniziative». Le offerte ricevute per piccole colazioni, vin brulè e dolci preparati anche da volontari, sono andate quest’anno al sodalizio con finalità benefiche e di aiuto materiale a favore di cittadini anziani in stato di necessità, quali il trasporto per ragioni sanitarie o altre necessità indispensabili nella vita quotidiana, Insieme si Può che opera in collaborazione con altre sei associazioni. Con le stesse modalità anche i giovani hanno raccolto fondi necessari per ristrutturare il loro centro bisognoso di manutenzioni.

MOZZECANE / LA SEGNALAZIONE DEI RESIDENTI

Il giallo è talmente breve sulla via principale che, allo scattare del rosso, quasi immediatamente si attiva il verde sulle strade d’incrocio minori, con potenziali conseguenze d’incidenti. Da qui la necessità di porre rimedio con un intervento straordinario. «Sostituiremo la centralina obsoleta con una più moderna, cosiddetta intelligente –

pone l’accento l’assessore alla manutenzione del patrimonio e frazioni Simone Faccioli - dotata di spire che regolerà in maniera ottimale il traffico, facendo scattare il verde solo alla presenza di veicoli in transito sulle due strade comunali che necessitano d’attraversamento. Il traffico sulla regionale sarà così più scorrevole e si eviteranno inutili code».

La ditta incaricata, dopo sopralluogo effettuato con il geometra comunale Giulio Federico, effettuerà l’intervento entro il mese di marzo e «provvederà ad installare – fa presente l’assessore – anche la chiamata per i pedoni per l’attraversamento della strada. All’inizio del nostro mandato per lo snellimento del

ASSOCIAZIONI INSIEME Circolo Anziani, Alpini, Comitato Carnevale, Auser, Unitalsi, Castel Bricon, Cenro Giovanile NOI, Corpo Bandistico Dino Fantoni, Polisportiva Dossobuono, San Vincenzo, Ctg, Società Ciclistica Olimpica, Olimpica Calcio, Associazione Tennis, Le Botteghe de Dosobon, Associa-

Il semaforo dà problemi. Faccioli: «Provvederemo» Il problema segnalato dai residenti è stato confermato dai controlli della polizia municipale di Mozzecane. Il semaforo installato anni or sono all’incrocio tra la regionale che collega Verona a Mantova e le vie Quartieri e traversa via Ponte a San Zeno in Mozzo, dimostratosi pericoloso a seguito dei numerosi incidenti verificatesi, presenta dei problemi.

I ricavi derivanti da un’estrazione a premi serviranno per ricostruire l’altare della cappella del cimitero logorata dalle intemperie essendo posizionata all’esterno. «La comunità ha risposto positivamente e con entusiasmo agli eventi proposti – commenta Tomelleri – contribuendo così alla realizzazione dei progetti, unitamente agli sponsor cui va il nostro ringraziamento».

traffico sulla regionale eravamo intervenuti con la creazione della doppia corsia, poiché le dimensioni della carreggiata lo permetteva, per chi proviene da Verona -Villafranca per entrare nel paese con buoni risultati» - conclude Simone Faccioli. La spesa stanziata per l’intervento è pari a seimila euro.

zione Motori d’Altri Tempi, Gruppo Aiuto Terzo Mondo, Azione Cattolica, Piccola Fraternità, Coro S.Maria Maddalena, Gruppo Marciatori, Fidas, Aido, Punto d’Incontro.

MOZZECANE. Carnevale, la fine è il 6 aprile Domenica 6 aprile si concluderà il carnevale a Mozzecane organizzato dall’Amministrazione Comunale con l’Associazione Famiglie Insieme San Zeno, la Pro Loco, Associazioni e Commercianti del comune. Il programma, con chiusura della strada statale in centro dalle 8,30, prevede il concorso “Mascherine” per bambini alle ore 11.00, spettacolo brasiliane “Carioca Dance Ballet” alle 11.30, l’apertura di stand gastronomici sulla via principale dalle ore 12.00. A seguire dalle ore 14,30 sfilata di carri allegorici e maschere.




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Dalla parte del risparmio energetico Cambiare le finestre aiuta a risparmiare sui costi di riscaldamento I costi energetici di luce e gas sono aumentati, il prezzo del riscaldamento è in continua crescita e la situazione attuale non permette a molte famiglie di eseguire investimenti. Occorre risparmiare, soprattutto con interventi mirati al campo energetico. Un buon isolamento termico della propria abitazione, riduce i costi di riscaldamento. Uno dei sistemi più semplici ed economici è la sostituzione delle vecchie finestre, con

nuove a risparmio energetico. L’ampiezza del mercato con cui si confronta ha permesso a FINSTRAL, azienda italiana leader di settore, di sviluppare nei suoi quarant’anni di attività soluzioni tecniche innovative e versatili – in differenti combinazioni di materiali: PVC, alluminio, PVC-alluminio, legno-PVC e legno-PVC-alluminio. Il marchio FINSTRAL garantisce: elevate prestazioni di isolamento termoacustico, grazie all'impiego di speciali vetri isolanti pesanti ed elastici, allo spessore differenziato delle singole lastre, alla tenuta ermetica del serramento e a una posa in opera a regola d'arte. Protezione da sole e calore, grazie a vetri riflettenti di ultima generazione, oltre che ai tradizionali dispositivi di oscuramento come persiane, avvolgibili, frangisole esterni e veneziane. Elevata resistenza al vento e tenuta all'acqua: la tenuta ermetica dei serramenti è testata e certificata in conformità con la normativa europea, collocandosi ai massimi livelli prestazionali. Resistenza all'effrazione: gli allestimenti “Protect” garantiscono un'efficace protezione antieffrazione grazie a punti di chiusura di sicurezza posizionati

lungo l'intero perimetro del serramento e a vetri di sicurezza accoppiati. Design elegante e lavorazione su misura: le esclusive superfici goffrate in PVC e l'intensa finitura opaca dei colori sono una caratteristica unica di FINSTRAL. Il rivestimento in alluminio, poi, consente le più ampie possibilità di personalizzazione a livello di colori e finiture. Manutenzione ridotta: tutti i serramenti sono durevoli nel tempo e richiedono poca manutenzione. Consulenza qualificata e montaggio a regola d'arte: il personale è qualificato, i posatori Finstral sono in grado di eseguire un montaggio accurato e di elevata qualità, ora anche riconosciuta con l’ottenimento del certificato RAL da parte di prestigioso

istituto riconosciuto a livello europeo. Ancora per tutto il 2014 inoltre, sostituendo i serramenti si possono godere degli sgravi fiscali che consentono di recuperare fino al 65% della spesa sostenuta. Finstral Via Francia 5, 37135 VERONA TEL. 045/583664. Stabilimento Mazzantica di Oppeano Via Aie 10, 37050 tel. 045/714504. Luca Gobbetti


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Bagno piccolo ma confortevole Ecco i segreti per realizzarlo Se il locale igienico è piccolo, come si può fare per sfruttarlo al meglio? Sempre più frequentemente abbiamo a disposizione spazi molto limitati, inclusi quelli per i servizi igienici. Ecco dunque che diventa importante conoscere alcune principali regole per progettare un bagno piccolo ma funzionale e confortevole. Sono sufficienti addirittura solo quattro metri quadri per ricavare un locale igienico attrezzato di tutto! Uno degli aspetti fondamentali per organizzarlo al meglio è la scelta dei sanitari. La dimensione standard di un vaso è di cm 45 x 65 di profondità ma si può arrivare, nei modelli più ridotti, anche a cm 37 x 51. In commercio esistono anche prodotti con vaso e bidet abbinati in un unico elemento: sicuramente poco diffusi in Italia, rappresentano comunque una soluzione valida nei casi in cui il locale è talmente piccolo da non permettere l’inserimento dei due elementi, vaso e bidet. Il lavabo, che occupa uno spazio in media di cm 60x50, può essere anch’esso sostituito da un lavamani più piccolo e attrezzato con porta-

sciugamani. Per guadagnare spazio si può sostituire la vasca con la doccia (soprattutto se si ha un unico bagno, conviene fare questa scelta anche perché la doccia viene ormai più frequentemente utilizzata della vasca da bagno). Si possono infine adottare radiatori verticali, tipo scalda-salviette o elementi termoarredo (tenendo però presente che questi scaldano meno di un normale termosifone). Per quanto riguarda la documentazione necessaria per eseguire dei lavori in un bagno, è bene sapere che se si intende semplicemente sostituire i sanitari e i rivestimenti a pavimento e parete, non

è necessario alcun permesso, se invece si desidera o si ha la necessità di modificare le murature, è necessario presentare in Comune una DIA (Denuncia di Inizio Attività). Le regole da seguire sono quelle indicate nel Regolamento Edilizio e nel Regolamento d’Igiene. Con una seconda pratica, sempre redatta da un tecnico, si devono comunicare le modifiche murarie apportate all’Ufficio del Catasto. E’ importante comunque, prima di effettuare cambiamenti, informarsi sui Regolamenti Edilizi regionali e comunali, perché sono quelli a definire gli standard da rispettare, che cambiano da luogo a luogo. In linea di

massima si può dire che ogni alloggio deve avere almeno un servizio igienico dotato di vaso, bidet, lavabo, vasca da bagno o doccia; avere un’altezza di almeno 240 cm, pareti rivestite fino all’altezza di almeno 150 cm e pavimenti in materiale lavabile e impermeabile. Se il bagno non ha finestre, deve essere dotato di un dispositivo di ventilazione meccanica conforme alla legge. In genere l’antibagno occorre solo quando il bagno è collegato direttamente alla zona giorno. Se invece il bagno si affaccia sulla camera da letto, in genere, non è necessario.

BULGARELLI PAVIMENTI Sabato 29 marzo alle ore 17.00, Bulgarelli Pavimenti di legno inaugura a Villafranca il nuovo showroom di via Quadrato 28. Personale qualificato accompagnerà i visitatori tra i diversi tipi di parquet per spiegare dettagli anche poco noti di questo nobile materiale. Bulgarelli, forte di una storia iniziata nel 1921, unisce alla cura artigianale di ogni singolo pezzo la ricerca di tecniche all’avanguardia e di materiali ecosostenibili che garantiscano comfort, semplicità di manutenzione, resistenza all’usura e una lunghissima durata. Perché, come ama sottolineare Alfiero Bulgarelli «un pavimento di legno deve durare almeno lo stesso tempo che l’albero ha impiegato per crescere». Lo showroom di Villafranca, il terzo dopo Mantova e Moglia, è gestito da Luca Malacchini che, oltre alle aperture pomeridiane (15.00-19.00) e del sabato mattina, organizza incontri informativi gratuiti con esperti per aiutare i consumatori nella scelta del proprio pavimento. Per conoscere i prossimi appuntamenti è possibile rivolgersi al 393 9024388 o approfittare dell’inaugurazione di sabato 29 marzo. pubbliredazionale


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Scegliere le porte per interni: modelli, dimensioni e costi

Come scegliere le porte per interni più adatte alla propria abitazione? Prima di tutto è bene sapere che le dimensioni standard dei modelli in legno sono 60, 70 e 80 cm per la larghezza, e 210 cm per l’altezza, per tutta Italia tranne che per alcune zone (ad esempio quella di Trento e di Rimini, dove per ragioni storiche l’altezza standard è di 2 metri). Per quanto riguarda i costi, la fascia più economica di porte in legno ha prezzi inferiori a 300 euro, quella intermedia è tra 300 e 700, mentre la fascia alta supera i 700. Nel caso di una ristrutturazione le porte possono essere adattate alle aperture esistenti, anche fuori standard. Per sostituire la porta interna di un’abitazione costruita dopo gli anni ’40’50, senza dover modificare la luce di apertura, basta l’intervento dell’installatore, che smonta il serramento esistente e lo sostituisce con quello nuovo. Se la casa è stata costruita in precedenza, quando le porte venivano installate con telaio murato, per cambiare il serramento non serve chiamare il muratore e non sono necessarie opere murarie:

basta che l’installatore rimuova la vecchia fascetta di metallo e fissi la nuova porta utilizzando una schiuma poliuretanica. Ma come riconoscere la qualità di una porta? Basta il primo impatto per capire se un serramento è fatto con buoni materiali. Le porte scorrevoli e pieghevoli vanno fatte funzionare per capire se il loro meccanismo è resistente e silenzioso. Inoltre si deve valutare il rapporto qualità-prezzo: ad esempio, una porta di qualità ha una buona verniciatura, non sbriciolata, ed è costruita con un legno adatto. Il valore di una porta in legno dipende dal materiale impiegato: se è di legno massiccio, se sono applicati piallacci, naturali o di legno ricostituito. Importante è che non si confonda il legno con una sua imitazione e che il prezzo sia comunque adeguato al materiale con cui la porta è stata costruita. Anche il telaio di legno massiccio, di solito di abete, deve essere di qualità; se è prodotto con derivati del legno potrà subire maggiormente le deformazioni dovute a calore o umidità degli ambienti.

Un altro fattore da considerare con attenzione è quello della posa in opera, che deve essere effettuata da personale qualificato. Inoltre bisogna sempre considerare l’effetto che la porta scelta potrà fare una volta in opera; anche una “bella” porta potrebbe poi non rivelarsi la più adatta all’ambiente. La dimensione di una porta dipende dal tipo di lavorazione: possono essere più difficili da realizzare le porte da 30 mm che non quelle di spessore superiore. Una porta alveolare, poi, non è meno buona di una massiccia. Le porte poi, a livello di design e modelli, non sono tutte uguali. Spesso c’è voglia di cambiare e di sperimentare nuove proposte. Le case attuali sono in genere più piccole rispetto a quelle di un tempo, e anche le porte sono diventate elementi d’arredo, spesso di notevole impatto estetico. Una è la regola fondamentale da tener presente: per la zona notte si scelgono più di frequente le versioni standard, per la parte giorno si usano di più quelle a vetri, anche decorate e di grandi dimensioni.


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Per la vostra Pubblicità

Telefono 045 7152777 PROMOSPORT SOMMACAMPAGNA. Il nuovo presidente si presenta e illustra gli obiettivi dell’Associazione

Principe: «Riavviciniamo i nostri giovani allo sport» Alfonso Principe è il neo presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Promosport Sommacampagna. «E’ stata creata vent’anni fa da un gruppo di associazioni per la gestione degli impianti sportivi – spiega – per offrire agli utenti servizi efficienti per la pratica delle varie discipline sportive. Coordina l’attività sugli impianti, le palestre, le sale della palazzina usate per incontri e

corsi, campi da tennis, di calcio, bocce, basket, su tutti gli sport, manca solo l’atletica leggera in assenza di pista». Sono 19 le associazioni affiliate a Promosport ognuna delle quali, da statuto, ha un rappresentante nel consiglio direttivo, coordinato dal presidente. «L’Associazione ha la possibilità, se ha risorse e se ritiene giusto farlo, costruire anche nuovi impianti, come recentemente ha fatto con la

copertura di un campo da tennis vista la grande richiesta da parte degli appassionati di questa disciplina sportiva. Opere che rimangono dell’amministrazione comunale che si è recentemente fatta carico della costruzione del bocciodromo che mancava». Gli impianti sportivi sono dotati di un campo sintetico di calcio molto richiesto «in particolare da squadre tedesche che vengono a “svernare”

PALLAVOLO MASCHILE / UNDER 17

sul Garda nei mesi freddi considerato che da loro non ci si può allenare». C’è grande armonia nel gruppo dirigente e «tutte le persone che mi hanno preceduto hanno lavorato molto bene rileva l’attuale presidente, il cui primario obiettivo è il recupero dei ragazzi -. Mi spiego meglio. Una recente indagine fatta nelle scuole del territorio evidenzia che il 40 per cento dei ragazzi dai 6 ai 13 anni non fanno

sport, sono sul divano nel pomeriggio, perché i genitori non dispongono delle risorse economiche necessarie per mandarli. Come Promosport e come associazioni sportive dobbiamo preoccuparci di recuperare questi ragazzi, trovando formule idonee per investire su questo servizio. Bisogna portare i giovani qua, a fare sport. Questo dobbiamo fare». Claudio Gasparini

Alfonso Principe

BUSSOLENGO / IL DEBUTTO

Bussolengo, c’è il bronzo Calcio club Hellas Verona

Il volley Bussolengo maschile conquista il terzo posto nel campionato provinciale Under 17. «Il risultato ci lascia ben sperare per il futuro - dice Gabriele Berzacola, storica bandiera del volley di Bussolengo nonché presidente dell’associazione sportiva - soprattutto se si considera che i ragazzi partecipavano per la prima volta ad un campionato Under 17 ed hanno dovuto confrontarsi con giocatori più grandi di età che già lo scorso anno avevano affrontato lo stesso campionato. La soddisfazione è tantissima anche perché i nostri ragazzi hanno contribuito con questo tassello a salvaguardare la già gloriosa storia del Volley maschile a Bussolengo. Il traguardo raggiunto lo consideriamo un premio per tutta la dirigenza e per tutto lo staff tecnico e per questo un ringraziamento particolare va al responsabile del settore tecnico giovanile Gianluca

Desiati che ha potuto contare sulla dedizione e l’impegno dei nostri ragazzi». La squadra del Volly Bussolengo è composta da Luca Girelli, Alessio Dimonte, Luca Martinelli, Andrea Simonetti, Alessio Silvestri, Simone Pinali, Enrico Martini, Luca Oliviero, Giovanni Cinquetti, Gianluca Cicco, Andrea Campochiaro, Filippo Conca, Andrea Cremonesi, Kevin Okoye, Alessandro Pinali, Luca Verzobio, Luca Zampieri, Nicolò Sartorelli. Attualmente il Volley Bussolengo partecipa con la sezione maschile a tre campionati di categoria con una squadra in prima divisione e due squadre in seconda divisione, mentre nel settore giovanile la società è impegnata in due campionati Under 17, Under 14. Il volley Bussolengo, oltre a gestire il Minivolley, è anche volley Femminile con il quale partecipa al campionato di prima divisione e con tutte le altre

squadre giovanili femminili fa parte dell’importante progetto del VTV Verona, che raggruppa alcune società del volley provinciale veronese. Lino Cattabianchi

Debutto ufficiale per il Calcio club Hellas Verona Bussolengo, al Tower Montresor. Alla festa con oltre 160 partecipanti, ospiti d’onore mister Andrea Mandorlini, i giocatori dell’Hellas Verona Cacia, De Agostani, Nicolas, i rappresentanti della società Mazzola e Nicolini, i componenti dell’associazione degli ex giocatori Hellas Verona con Giancarlo Savoia, padrone di casa, Bagnoli, Mascetti, Fanna, Penzo, Pasetto, Alberto di Hellas Live, i rappresentanti del Coordinamento calcio club Alberto e Elena. Il Calcio club Hellas Verona Bussolengo è nato 2013 dall’idea di Stefano Adami, Francesco Bellomi, Andy Olivieri, Emanuele Mazzi, Sebastia-

Hellas Premio a Gancarlo Savoia

no Poiesi, Alberto Quintarelli e Simone Venturini accomunati dalla passione per la squadra gialloblu, nel tentativo di creare un gruppo di riferimento per i tifosi di Bussolengo. L’idea ha avuto successo dal primo momento e già lo scorso giugno al primo

KARATE / CAMPIONATI INTERREGIONALI Ni Sente Nashi protagonista a Feltre Domenica 23 febbraio si sono svolti a Feltre i Campionati Interregionali di karate Fesik. 350 gli atleti presenti, provenienti da tutto il Nord Est italiano. Tra loro anche gli atleti della scuola di karate Ni Sente Nashi di Dossobuono e Povegliano che si è classificata anche quest'anno al primo posto. «50 dei nostri atleti – afferma il maestro Augusto Caporali - hanno partecipato nelle specialità kata (forma). 44 di loro hanno partecipato anche al kumite (combattimento libero) e 10 sono state le squadre di kata (ogni squadra è composta da 3 atleti). Un evento da ricordare per la nostra scuola: i risultati sono arrivati a raffica fin da subito e alla fine di una lunga giornata eravamo tutti soddisfatti del nostro livello. Il primo obiettivo della nostra scuola rimane sempre la crescita del ragazzo, che deve imparare attraverso il karate e le gare il rispetto dell'avversario, dell'arbitro e delle regole, imparare a vincere con tutto se stessi ma soprattutto accettare le sconfitte. Inoltre con il karate fin da piccoli si educano a superare le paure, l'ostacolo dell'avversario e del giudizio dell'arbitro. Non a caso Ni Sente Nashi significa “il karate non è un mezzo di offesa”».

appuntamento ufficiale al bar Europa in poche ore sono state sottoscritte più di 70 tessere associative. Nel corso della serata, oltre a premiare tutti gli ospiti partecipanti è stata consegnata una targa ricordo a Giancarlo Savoia ex giocatore dell’Hellas Verona nonché bussolenghese doc, che nel ruolo di libero, tra gli anni ‘60 e ’70, ha giocato nove anni in serie A e in serie B, realizzando 9 reti ed è tuttora fra i primi 10 calciatori con presenze nella storia dell’Hellas. La serata ha avuto anche una finalità benefica ed è servita ad aiutare Arianna, una ragazza di Bussolengo che dopo un grave incidente stradale ha subito danni e lesioni permanenti e necessita di cure molto costose. Per iscriversi al Calcio club Hellas Verona Bussolengo, i riferimenti sono: Bar Europa; Osteria El borgo; mail: bussolengocchv@gmail.com; pagina facebook Calcio club Hellas Verona Bussolengo. L.C.


Sport

Marzo 2014 LA SOCIETÀ NEL DETTAGLIO. Il club nasce nel 2004. Oggi conta centosessanta tesserati

West Verona Rugby L’unione fa la forza Servizio di

Claudio Gasparini La West Verona Rugby Union nasce a Sommacampagna nell’agosto del 2004 da tre realtà d’appassionati: Lugagnano con Vincenzo Di Giovine, uno dei fondatori, Sommacampagna tramite Eugenio Furlan, storico giocatore del Cus Verona Rugby, attuale presidente, e Faustino Serpelloni, attuale tesoriere e segretario e primo presidente della fondazione, che a Pordenone ha collaborato con l’Union Raps Pordenone. «Con la nostra società seguiamo la parte ovest di Verona – afferma Faustino Serpelloni -. Siamo divisi in aree da cui attingere appassionati e potenziali giocatori di questo sport». Il rugby, in inglese rugby football, è il nome con cui sono classificati due sport di squadra, con le loro varianti a 15 o a 13. Il rugby a 15, disputato tra due squadre con quindici giocatori ciascuna, è praticato in buona parte del

mondo tra cui l’Italia che ha un suo campionato nazionale da 95 anni. La leggenda attribuisce ad uno studente universitario della città di Rugby in Inghilterra l’invenzione dell’omonimo gioco nel lontano 1823. I tesserati alla locale società, iscritta alla F.I.R., la Federazione Italiana Rugby, al Coni e alle Attività Sportive della Provincia di Verona, sono centosessanta, una quindicina tra dirigenti e direttivo, una quarantina di giocatori della prima squa-

dra che milita in serie C, il rimanente giovani dai sei ai sedici anni che partecipano ai campionati di mini rugby under 6, under 8, under 10, under 12 e le giovanili under 14 e under 16. Nella prima squadra i giocatori vanno dai diciotto ai trenta, trentacinque anni. Le partite di due tempi da 40 minuti ciascuno sono a scontro diretto tra le undici squadre iscritte. «Diverso il discorso per il mini rugby e i giovani – spiega il segretario Serpelloni. Qui non c’è un

campionato vero e proprio dove si scontrano direttamente. Abbiamo dei raggruppamenti dove partecipano minimo tre società ed ognuna gioca con l’altra. Raggruppamenti divisi in quattro zone: Vicenza Padova, Verona e Trentino, Rovigo e Treviso. Fondamentale il terzo tempo, istituzionalizzato, ci deve essere; terminata la partita, le squadre si mettono assieme in un rapporto d’amicizia per mangiare un boccone assieme, secondo gli orari,

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DIRETTIVO Eugenio Furlan - Presidente Romeo Zamana - 1^ squadra Riccardo Tomelleri - Vice Presidente Mauro Olivieri - mini rugby Vincenzo Di Giovine - Consigliere Davide Di Giovine - mini rugby Faustino Serpelloni - Tesoriere e Segretario Matteo Mantovani - giovanili una pasta o un panino. Momento aggregativo importante, fondamentale». Produttiva la collaborazione tra West Verona Rugby Union e la Polisportiva San Giorgio di Villafranca, dove Stefano Marrella e Costantino Dell’Unto hanno fondato un gruppo che segue i giocatori dai sei ai dodici anni, passati i quali sono indirizzati a Sommacampagna. «Il rugby – continua il segretario – ha una valenza educativa molto forte; non esiste il campione in senso stretto,

anche se bravo non vince da solo ma solo con il gioco di squadra, un concetto formativo nella vita e nel lavoro. E’ uno sport di contatto ma non violento, basta non aver paura, il che contribuisce a migliorare l’autostima. Da rilevare inoltre il rispetto sia dell’avversario sia delle regole, fondamentali nel gioco. Si perde in un incontro, non importa, basta essere consapevoli di aver dato il massimo. Questo conta, anche nella vita quotidiana». E’ il messaggio trasmesso da chi segue i giocatori, più che allenatori educatori. Gli atleti disputano le partite sul campo di San Quirico, che il comune di Sona e la società di calcio Sona Mazza hanno messo a disposizione, sia per le partite ufficiali del sabato e domenica che per due allenamenti settimanali. I giovani utilizzano invece il campo di Sommacampagna. Forte l’attività di presentazione della disciplina sportiva effettuata da tanti ragazzi volontari nelle scuole medie.

CASA DI CURA POLISPECIALISTICA “DOTT. PEDERZOLI”

LA CHIRURGIA DELLA MAMMELLA "LUCI E OMBRE" Il tumore della mammella femminile è la neoplasia statisticamente più frequente nella popolazione. Il suo trattamento è chirurgico e farmacologico e, grazie alla continua scoperta di nuove terapie da associare alla chirurgia, i chirurghi hanno potuto diventare sempre meno demolitivi. Nella maggior parte dei casi la donna affetta da questa malattia può guarire, dovrà quindi confrontarsi con gli esiti degli interventi che si saranno resi necessari per curarla. La mammella nella donna è carica di un significato simbolico importantissimo, è la femminilità e la maternità, è la sessualità e l'immagine. Detto ciò, è intuitivo cosa si aggiunga alla paura della malattia, quando la donna riceve la notizia di avere un tumore della mammella. Noi riteniamo che non si possa più offrire solo la guarigione dalla malattia, ma bensì una qualità di vita che contempli l'integrità psico-fisica della paziente. Come già accennato, spesso è possibile asportare solo una parte di mammella purché le dimensioni del tumore siano tali da permettere la conservazione di una porzione di ghiandola mammaria tale da garantire una discreta simmetria di forma fra le due mammelle. E' ovvio che il volume della mammella operata sarà minore dell'altra a causa dell'asportazione del tumore, ma se la forma sarà gradevole e armonica in maniera da permettere alla donna di abbigliarsi e spogliarsi con naturalezza, avremo raggiunto gli obbiettivi di cura della malattia senza deturpazione dell'integrità psico-fisica. Il trattamento cosiddetto "conservativo" della mammella prevede l'asportazione della ghiandola malata e un rimodella-

mento della parte di mammella che rimane per ottenere un buon risultato cosmetico già alla fine dell'intervento demolitivo. Nella nostra struttura è possibile, per casi particolari, la collaborazione del chirurgo generale con il chirurgo plastico anche all'atto della demolizione, al fine di rendere possibile un risultato della miglior qualità possibile in un solo intervento chirurgico. Meno frequentemente, è ancora necessario togliere tutta la ghiandola mammaria, non perché la malattia sia più grave, ma perché la mammella molto piccola o con tumore multi-focale, non può essere trattata con un'asportazione parziale. In questo caso, il chirurgo plastico propone la metodica più appropriata al caso specifico per ricostruire una mammella gradevole, piacevole da vivere e che ricostruisca l'"integrità" femminile. La mammella può essere ricostruita in uno o più interventi utilizzando materiali protesici o autologhi, ovvero prelevati dalla paziente stessa ( cellule staminali o lembi). Le "ombre" dell'argomento risiedono proprio nel percorso della ricostruzione che è raramente semplice e veloce. Credo che sia importante aiutare la donna, prima ad accettare la malattia e poi condurla per mano con pazienza e comprensione lungo il percorso della terapia e della ricostruzione. Alla paziente cui venga comunicata la diagnosi di tumore, sembra che la vita sia finita e non immaginerebbe mai che, quasi sempre, dopo mediamente un anno e mezzo tornerà a vivere la propria vita con serenità. Dott.ssa Monica Pasqualini Chirurgo plastico pubbliredazionale


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Cultura LETTO

PER VOI

Jòn Kalman Stefànsson, La tristezza degli angeli, Iperborea, 2012, 388p., 17,50€.

Il romanzo racconta di un viaggio verso l’origine stessa dell’esistenza, dove la costrizione convive con la libertà e la dolce tentazione della morte si oppone alla luce che portiamo dentro e, nonostante tutto, rifiuta di cedere alle tenebre perché “siamo a bordo di una barca che fa acqua” ma “con le nostre reti marce vogliamo pescare le stelle”. Questo è il secondo romanzo di una trilogia che vede anche “Paradiso e Inferno” e “Luce d’estate ed è subito…”. La tristezza degli angeli è la neve che cade dal cielo e illumina il lungo inverno d’Islanda quando il postino Jens, un uomo grande, grosso e taciturno, scampato a stento a una bufera, arriva alla locanda del Villaggio. Lì viene soccorso da un ragazzo orfano, che ha appena perso in mare il suo unico amico. Insieme, “ il destino del resto sa tessere legami inattesi”, dovranno affrontare un’ultima, estrema missione per portare la posta nei lontani fiordi del nord, dove il mondo cede il passo all’inverno eterno. E’ un viaggio dentro il cuore di ghiaccio dell’Islanda dove nevica sempre, soffia sempre un vento gelido che spazza le case sepolte dalla neve, ma dove i libri, o un semplice foglio di carta generano rispetto e stupore. Il cielo e la primavera sembrano concetti che appartengono a un altro mondo. Appaiono morti che salvano i vivi, ma solo perché desiderano essere sepolti in terra consacrata. Oppure desiderano trascinare qualcuno dei vivi nel freddo della morte? Le donne, capaci di gesti estremi, di amore sempre e comunque, le uniche a vedere oltre la ferocia della natura, la speranza. La lotta contro la natura continua. Ci si perde nella bufera, ci si ritrova. Ci si abbandona al fascino della morte e se ne viene strappati via. Si cade, ci si rialza, si urla per sovrastare il lamento del vento o per scacciare la paura. Si parla, perché non c’è altro da fare, perché appartiene all’individuo. La parola è vita e respiro, e ogni parola fa scattare qualcosa “come la parola, scusa, così solida e forte che ci potresti costruire molte case e molti ponti talmente grandi che unirebbero i continenti e sopporterebbero le peggiori tempeste”. Stefànsson è un grande scrittore scandinavo che fonde cuore e pensiero con la grazia della sua prosa poetica. Spesso ci si ritrova a leggere e rileggere intere pagine per la bellezza del pensiero e l’incanto delle parole. Un autore che non può mancare nelle nostre librerie.

P

oesie

Il Mese

Secondo il calendario gregoriano, marzo è il terzo mese dell’anno, ma era il primo nel calendario romano perché, astrologicamente, inizia la primavera e si risveglia la natura. Il sole supera all’equinozio la linea dell’equatore celeste migrando nell’emisfero settentrionale, inaugurando così la stagione dei fiori e segnando, presso molti popoli, l’inizio dell’anno. L’equinozio, dal latino aequinoctium, significa “notte uguale” riguardo alla durata del periodo notturno uguale a quello diurno. Succede due volte durante l’anno solare, a circa sei mesi di distanza l’uno dall’altro, a marzo e a settembre. Nel nostro emisfero boreale, l’equinozio di marzo segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, mentre quello di settembre segna la fine dell’estate e introduce l’autunno. Viceversa accade nell’emisfero australe dove l’autunno entra a marzo e la primavera a settembre. I Latini chiamavano “ver” la primavera e primo vere significava propriamente “all’inizio della primavera” e indicava e indica la stagione della fioritura che si ripete regolarmente ogni anno. E’ meraviglioso osservare i peschi in fiore, le prime tenere foglie verdi, le margherite nei prati e gli steli dell’erbetta nuova che spuntano, quasi per magia, dalla terra. La capacità di stupirsi di fronte al quotidiano è l’inizio della vera conoscenza, quella che fa riferimento all’essere, come diceva Platone nel dialogo Teeteto: “E’ tipico del filosofo quello che tu provi, essere pieno di meraviglia: il principio della filosofia non è altro che questo”. La meraviglia trascende la conoscenza perché è uno stato d’animo. Nella meraviglia nulla è dato per scontato, anche ciò che abbiamo visto costituisce una sorpresa. Un privilegio che può essere di tutti: uscire di casa e contemplare con stupore, come fosse la prima volta, le case, le persone che s’incrociano, gli alberi dei viali, gli uccelli che svolazzano cinguettando, persino la pioggerella primaverile. Stupiti del fatto stesso di vedere qualcosa per il carattere inatteso dell’essere come tale, che qualche essere esista. Questa meraviglia è origine dell’arte e della poesia, gli strumenti più profondi di conoscenza perché ci fanno penetrare nell’essere. Se uscissimo ogni volta di casa con tale disposizione d’animo, i nostri pregiudizi cadrebbero a poco a poco. Anche il primaverile marzo, dunque, ci può far riflettere.

Rubriche

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a cura di Lino Venturini

IL PUNTO “Gli uomini, mossi come tutte le creature viventi dalla necessità della sopravvivenza, cercano instancabilmente di soddisfare tale desiderio. Ma la diversità delle opinioni e delle passioni genera i diversi modi in cui ognuno cerca di soddisfarlo entrando in conflitto gli uni con gli altri. Per liberarsi dalla condizione primitiva in cui tutti competono con tutti, gli uomini devono costituire una società efficiente che garantisca la sicurezza degli individui, condizione primaria per il perseguimento dei desideri, dove i limiti della propria libertà sono formati dalla libertà degli altri”. Questo è quanto afferma Thomas Hobbes, il filosofo inglese autore del “Leviatano”, parlando dello Stato, sostenendo che i cittadini rinunciano a una parte della propria libertà per delegare autorità a un soggetto comune che garantisca protezione e pace nelle relazioni. Servizio e assistenza sono le espressioni più prossime all’idea di “amministrazione” per conto dei cittadini. Ma oggi a cosa si è ridotto lo Stato? A un sistema che spende continuamente più soldi di quello che raccoglie, che si indebita illimitatamente dando come garanzia le tasse future di molte generazioni; che preleva arbitrariamente la ricchezza dei propri cittadini a suo insindacabile giudizio, senza nessun rispetto per la proprietà privata; che per inefficienza e corruzione aumenta all’inverosimile il costo dei servizi; che impone sempre più autorizzazioni anche a pagamento, per permettere ai cittadini di lavorare; che non garantisce la certezza del diritto nelle relazioni tra i cittadini con una giustizia, talvolta, arbitraria e politicizzata; che vive in una perenne situazione bellicosa e deprimente tra destra e sinistra, tra buoni e cattivi, nella presunzione che sempre e comunque, solamente la propria parte sia a misura della giustizia e dei valori. E si potrebbe continuare perché questo Stato, cioè questa parvenza di democrazia italiana, non è un qualcosa con cui difendersi, ma qualcosa da cui difendersi. Viviamo in un’epoca senza profeti e in un tempo senza Dio. Il male lo fabbrichiamo in casa. Perché, cosa può crescere alla scuola di questi politici da ascoltare con attenzione quando parlano, salvo poi capovolgere prima dell’uso; di un popolo inesistente che non crede in niente, che da Dio in giù ha abbattuto tutto fino all’ultimo valore, fino all’ultimo ideale, fino all’ultimo impegno? Fra qualche giorno sarà primavera e allora noi, ingenui ottimisti, ci auguriamo che, finalmente, possa fiorire qualcosa di nuovo anche per la nostra martoriata nazione.

di Giancarlo Peretti

La stagione autunnale è molto trattata perché porta tristezza esterna ed interna: ce lo racconta una bellissima poesia intitolata “Autunno” per l’appunto. Peccato che l’autrice o l’autore non l’abbiano firmata. Anche Lucia Montresor di Custoza ci parla dell’autunno, ma solo per ricordare la vendemmia che segue i vari momenti de “La vite”, da quando fiorisce e si veste da sposa, sino al momento del vino saporito. Ci sembra giusto il riferimento data la provenienza di Lucia, (Custoza). Di Giuseppe Conati proponiamo una brevissima composizione “Il pianto”, cogliendo l’occasione per raccomandare ai nostri “poeti” di fare altrettanto onde permettere a tante voci di farsi ascoltare. A tal proposito ringraziamo Rosanelle Perbellini per i graditi apprezzamenti, mettendo però da parte la sua novella. Due mesi or sono, nell’ambito del Natale, avevamo lodato l’operosità del presepista Luigi Fasoli, cui erano stati dedicati in passato alcuni versi. Anche per l’ultima occasione l’evento si è ripetuto ed allora ecco a mia firma “Soneto in tratoria”, che vuole essere per Gigi un sentito grazie. L’illustrazione è opera dell’artista Giovanni Cavassori. SONETO IN TRATORIA LA VITE AUTUNNO T’avea scrito un soneto in italian E' Autunno fuori, Vite gioiosa che bella sei quando ti Par dirte…te si brao caro Luigi, nei prati umidi di foglie vesti da sposa, in primavera ti spuntanel far presepi con ,na bela man, scricchiolanti sotto frettolosi passi, no le gemme, copri i tuoi rami di ricche supera i artisti de Parigi. nei sapori intensi degli ultimi frutti donati dal bosco, cioli verdi. nei profumi portati dall'aria sempre più frizzante, In mezzo ai filari di tronchi legnosi, Adesso te lo digo nel dialetto, nella foschia mattutina pendono grappoli dolci e succosi. parlà da quei che non sta in cità, che mette in letargo anche i ricordi, In mezzo alle foglie e ai rami allungati, quel che te fè nol g’à nessun difeto, nei tramonti precoci accesi di nostalgica luce rossa. pien de sostansa e de qualità. i grappoli vengono dal sole ben maturati, di un colore giallo bello dorato e E' Autunno fuori e dentro la mia anima. Anca el Signor mi credo El te capissa di un rosso rubino intenso e scarlatto. Parchè te l’ meti ancora su sto monte In autunno le mani esperte del contaE che drento de Lu el te benedissa IL PIANTO dino vendemmiano i grappoli per fare Il pianto di una foglia ormai ingiallita del buon vino, Contento de star comodo qua al ponte, che d’Autunno quell’albero doveva lasciare che verrà messo a riposare e con il in un presepio sempre più importante, quello che per lei era tutta la sua vita. tempo a fermentare, poi nelle botti per che à portà la grepia…al ristorante. invecchiare. Giancarlo Peretti Il vento soffiava, ma lei non cadeva Con etichette di vari colori nelle bottinon si piegava a quella malasorte glie nascondi i tuoi odori. se cadeva a terra era la sua morte. Quando si un tavolo bello imbandito, gusteremo questo meraviglioso vino La pioggia batteva su quei rami spogli saporito, grazie vite, vite gioiosa che ma quella foglia ingiallita resisteva ogni anno ti vesti da sposa. Lucia Montresor e vide in primavera i nuovi germogli. Conati Giuseppe Custoza


Rubriche

Marzo 2014

In Automobile

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina

OCCHIO ALL’ALCOOL Si sono molto inasprite,negli ultimi anni,le sanzioni per chi viene trovato ubriaco alla guida di un veicolo. Che cosa significa essere “ ubriachi”?Significa,per chi ha la patente da oltre tre anni,avere nel sangue un tasso alcolemico superiore a 0,5 grammi per litro di sangue. La domanda che più spesso ci pongono i nostri allievi è, naturalmente, questa: “Quanto bisogna bere per superare questo limite?” Poco, molto meno di quello che si pensi! Dipende certamente dalla corporatura della persona: un omone di novanta chili si “ubriaca” con molto più Roberto Azzolina vino di quanto ne occorra ad una ragazza di cinquanta;dipende anche da come viene assunto l'alcool,se a stomaco pieno oppure vuoto. Mediamente,per raggiungere questo limite,sono sufficienti due bei calici di vino rosso,magari del nostro ottimo Valpolicella! Attenzione però: se chi guida è un neopatentato,cioè ha la patente da meno di tre anni,oppure ha meno di ventuno anni,oppure ancora è un autista professionale,sono dolori: per queste categorie infatti non c'è alcuna tolleranza,il limite è zero tondo tondo. Come avviene l'accertamento da parte degli agenti? Con quello strumento Alessandra Azzolina chiamato “etilometro”. Guai a rifiutarsi di sottoporsi al test del palloncino:equivale ad ammettere di essere in stato di ebbrezza. Per ultimo ma non certo per importanza,vorremmo ricordare che guidare in stato di ebbrezza è un reato,quindi si rischia l'arresto. Non solo,se pescati con un tasso elevato e ripetutamente nel tempo,si rischia addirittura la revoca della patente. Cari signori, dunque se bevete, magari a cena, un bel bicchiere di vino,godetevi la serata ed aspettate prima di rimettervi alla guida,magari un paio di orette:un po' di sane chiacchiere in allegria vi faranno smaltire l'alcool che potrebbe trasformare una bella serata nell'inizio di un incubo.

CHIEDILO ALL’AVVOCATO a cura dell’Avv. Thomas Dal Fior

Gentile avvocato Dal Fior, Faccio seguito a una domanda recentemente fattale da una collega operatrice socio sanitaria per esporle quanto segue: lavoro presso una struttura sanitaria privata in qualità di operatrice socio sanitaria con specializzazione, conseguita profumatamenta pagata (corso) e mai riconosciuta almeno in Veneto(e non solo).Eseguo mansioni da operatore specializzato (es iniezioni) ma non ho un inquadramento di livello! Percepisco un compenso 'una tantum' per questo ma non ho un contratto, una delibera aziendale che mi tuteli in caso di errore!Cosa posso fare? Posso rifiutarmi? La ringrazio

Una lettrice

Cara Lettrice, sfruttata e sottopagata, faccia valere i suoi diritti! Mai come in questo caso mi sembra che questa sia la risposta più azzeccata al Suo quesito. Se è vero, infatti, che “il lavoro nobilita l’uomo” è anche vero che “si lavora per vivere”. Essere retribuiti per il lavoro che si svolge rappresenta un diritto elementare tutelato anche dalla Costituzione. Per far valere, in un’aula di tribunale, i propri diritti però è necessario che il lavoratore si attivi entro termini stabiliti dalla legge (c.d. “termini di prescrizione”), altrimenti egli non potrà più ottenere tutela. In particolare, i termini di prescrizione sono di: - 10 anni, per ottenere il riconoscimento del diritto alla qualifica superiore e il risarcimento del danno da omissione contributiva, da demansionamento e, in generale, da violazione da parte del datore degli obblighi derivanti dal contratto di lavoro; - 5 anni, per ottenere il pagamento della retribuzione, dei contributi previdenziali e delle altre indennità che spettano al lavoratore in occasione della cessazione del rapporto di lavoro, quali, ad esempio, il T.F.R., o l’indennità sostitutiva del preavviso. Pertanto, cara lettrice faccia valere i suoi diritti! Avv. Thomas Dal Fior

Hai un dubbio? Un quesito legale? Scrivi a articoli@laltrogiornalevr.it Avvocato Thomas Dal Fior

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“Libri di casa nostra” a cura di Gianfranco Iovino Questo mese vogliamo consigliare un libro scritto da un veronese dalla “penna intensa”, Silvino Gonzato, giornalista e scrittore, editorialista del giornale “L’Arena” di Verona, autore di romanzi, raccolte di reportage e libri di satira del costume, oltre che conclamato massimo biografo di Emilio Salgari, attraverso il suo ultimo lavoro editoriale “briganti romantici”narra la storia di alcuni briganti che si sono trasformati in fuorilegge per combattere le ingiustizie di cui erano state vittime le loro famiGianfranco Iovino glie, le comunità contadine che li ospitavano o loro stessi. Sono diventati briganti per caso, non certo per vocazione ed hanno fatto un fardello delle proprie illusioni e, da veri romantici, si sono rintanati nei boschi, convinti di poter combattere con le armi un mondo che ritenevano ingiusto. Qualcuno li chiamava criminali e banditi, altri semplicemente “briganti”. Il libro di Gonzato racconta cinque storie vere, sviluppatesi dal Seicento alla fine dell'Ottocento, che con protagonisti uomini che mai avrebbero pensato di darsi alla macchia se le loro vite non fossero state sconvolte da qualcosa di inatteso e irreparabile. Persone come Giovanni Beatrice (detto Zanzanù) che diventò bandito per vendicarsi della fazione rivale che aveva barbaramente giustiziato suo padre nella piazza del paese; come Antonio Tosolini (detto Menotto), friulano, che imbracciò l'archibugio per punire il conte che lo aveva licenziato e che pagava troppo poco i braccianti. E ancora briganti come Michelina Di Cesare, di Caspoli, nel Casertano, che raggiunse nei boschi un ex sergente borbonico di cui si era innamorata; Giuseppe Mayno, fuggito per colpa della sparatoria da lui stesso innescata e Francesco De Michelis (detto il Biondin) arrestato per omicidio volontario, dopo aver ucciso un rapinatore per eccesso di legittima difesa. Un libro intenso, dai tratti storici, ma con una componente spessa di romanticismo e idealità alla ribellione contro i soprusi, Briganti romantici di Silvino Gonzato, è stato pubblicato da Neri Pozza, nella collana Il cammello battriano, e si sviluppa in 245 pagine ed ha un costo di copertina di €. 18,00.

DIARI BESTIALI a cura di Silvia Allegri QUANDO L’ASINO DIVENTA DOTTORE! L’onoterapia (dal greco onos, asino) è un tipo di Pet-Therapy che vede l’asino come co-terapeuta. Da tempo è ormai nota la straordinaria capacità degli animali di aiutare le persone.. ma cosa rende questo orecchiuto abitante dei campi più indicato di altri animali nelle attività terapeutiche? Innanzitutto, l’asino non mette in soggezione e non incute timore. Il suo aspetto buffo - orecchie lunghe, occhi a mandorla, pelo soffice e folto - chiama carezze e affetto; ha la capacità di mettere una persona a proprio agio fin dal primo momento, cercando con insistenza il contatto fisico. Bambini, anziani, persone con disabilità si sentono liberi di esprimersi e hanno voglia di prendersi cura di questo dolcissimo animale. L’asino riesce dunque a rafforzare l’autostima e a trasmettere tranquillità e sicurezza. Inoltre, l’asino è lento e ama guardarsi intorno, cerca di capire le situazioni prima di affrontarle, e agisce sempre senza fretta. Per queste ragioni diventa così un prezioso collaboratore anche per altre iniziative rivolte a grandi e piccoli. Sono sempre più numerose le fattorie e i maneggi nei quali si offre ai bambini la possibilità di avvicinarsi all’asino con attività didattiche e ludiche. La dimensione ridotta dell’asino rispetto al cavallo consente di abbassare l’età del primo approccio dei bambini con l’animale, e quindi già a partire dai 3 anni si può provare l’emozione di salire in sella in totale sicurezza. Ci sono poi numerose proposte di trekking someggiato, lanciate da agriturismi, associazioni e guide naturalistiche. A differenza del trekking col cavallo, dove il numero degli animali corrisponde al numero delle persone, quello con gli asini può contare la presenza di tante persone e pochi animali. Gli asini trasportano l’occorrente per una gita fuori porta: tovaglie, merende, binocoli e mappe. Dettano anche l’andatura e interagiscono con le persone, soffermandosi spesso a osservare il paesaggio, a mangiare, a riposare, e “costringendo” dunque i partecipanti a fare altrettanto. In questo modo si ritorna a percepire il ritmo della natura, dimenticando la fretta e traendo enormi benefici; la presenza dell’asino porta così alla riscoperta di sentieri e percorsi da tempo dimenticati. Provare per credere!


Marzo 2014

l’Argomento

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a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

Femminicidio: perchè? 70, del secolo scorso, la donna è ancora sottomessa all’uomo, è relegata al ruolo di casalinga e madre. Le coppie sposate secondo l’idea che lo Stato e la Chiesa promuovono sono la stragrande maggioranza. La lotta all’emancipazione, che molte donne hanno combattuto nel secolo scorso, ha posto le basi per un cambiamento all’interno della società e della coppia. Le donne hanno lottato per la

BENESSERE

parità dei ruoli, la parità dei diritti e soprattutto hanno lottato per superare la condizione subalterna rispetto all’uomo. A fianco dell’emancipazione femminile, in questi anni, è mancata una coraggiosa e seria emancipazione maschile. Emancipazione dai condizionamenti e dai messaggi che hanno istillato nell’uomo la certezza della sua superiorità rispetto alla donna. Bene le leggi che

Donna

A CURA DI CHIARA TURRI

CON IL PEDILUVIO IL MAL DI TESTA È SOTTO CONTROLLO “Per perdere la testa, bisogna averne una.” Albert Einstein

Un disturbo molto diffuso e frequente che affligge il genere umano è la cefalea, più comunemente chiamata mal di testa. Tutti, almeno una volta nel corso della vita, hanno fatto i conti con questo malessere, il disagio che ci provoca e che spesso costringe chi ne soffre a fermarsi, e magari a dover passare qualche ora a letto oppure a svolgere le comuni attività quotidiane soffrendo. Le forme con cui si presenta la cefalea sono molteplici, e ci sono diverse cause che la possono scatenare: cause organiche tipo stati febbrili, problematiche legate alla vista, all’udito, cervicalgia, oppure come conseguenza di traumi cranici o malattie della struttura intracranica, cause inorganiche, dove la cefalea compare come sindrome dolorosa senza una causa organica scatenante e comprende il 90 per cento dei casi. Quindi troviamo la cefalea vasomotoria, dovuta a una temporanea costrizione dei vasi sanguigni e delle arterie del capo, questa manifestazione spesso viene preceduta da altri sintomi quali fotofobia, nausea o capogiri. La cefalea muscolo-tensiva tipica delle persone ansiose, che tendono a contrarre i muscoli del collo e del capo o tutti coloro che per vari motivi assumono una posizione scorretta del capo per lungo tempo; il dolore è spesso accompagnato da una sensazione di “testa pesante” o vertigini. In ultimo troviamo la cefalea da nevralgia, derivante cioè da problematiche legate ai nervi del capo. Il dolore tende a presentarsi ad intermittenza e non è di lunga durata. Molto conosciuta è la nevralgia del trigemino ma può interessare tutti i nervi del capo. Lo stress, come l’insonnia oppure allergie ed intolleranze alimentari sono altre cause che possono scatenare in maniera improvvisa un attacco di cefalea. L’idroterapia, ci suggerisce una tecnica molto efficace, ma soprattutto utile contro il mal di testa, il pediluvio. Quando si applica dell’acqua calda o fredda su una parte del corpo, in questo caso i piedi, si producono delle modificazioni istantanee dei vasi sanguigni, nel caso dell’acqua fredda, avremo come reazione, una contrazione immediata dei vasi sottocutanei, con l’acqua calda invece avremo una reazione di vasodilatazione con maggior afflusso di sangue nella parte trattata. La prima reazione che uno stimolo termico determina è locale, come abbiamo visto interessa i vasi sanguigni sottocutanei, la seconda reazione però riguarda i tessuti e gli organi interni, che per via riflessa, tramite le vie nervose sono strettamente collegati. Le zone di riflesso si trovano soprattutto nei piedi, per questo motivo un’applicazione termica esercitata su di essi, apporta benefici anche in parti del corpo lontane. Il pediluvio agisce favorevolmente su tutta la circolazione sanguigna, riequilibrandola e riportando l’organismo in una condizione di benessere. ESECUZIONE DEL PEDILUVIO Per effettuare il pediluvio servono due secchi d’acqua a temperatura diversa, l’acqua calda massimo a 38° e l’acqua fredda fino a 18°, si inizia il trattamento immergendo i piedi e le gambe circa fino al ginocchio, nell’acqua calda, per un tempo massimo di tre minuti, si procede con l’immersione nell’acqua fredda per trenta secondi, si ripete questa operazione per tre volte e al termine non si dovranno asciugare le gambe e i piedi, ma l’acqua andrà semplicemente allontanata con le mani, subito dopo andranno indossati dei calzettoni in lana. Questo passaggio è indispensabile per favorire la reazione di calore, consiglio inoltre di aggiungere all’acqua del pediluvio cinque gocce di olio essenziale al rosmarino, indicato per stimolare maggiormente la circolazione sanguigna. CONTROINDICAZIONI Il pediluvio, pur essendo una tecnica semplice ed inoffensiva in alcuni casi è controindicato: non va mai eseguito in caso di ipertensione oppure in presenza di gravi varicosità delle gambe. Colgo l’occasione per fare a tutti i papà gli auguri per la loro festa…anche al mio! Namastè!

puniscono i molestatori o chi commette un femminicidio, bene le associazioni che protestano “ in piazza” perché questo problema non sia dimenticato; a mio avviso, però, è all’interno della famiglia che deve iniziare il processo di cambiamento. I genitori hanno la grande responsabilità di educare i figli e le donne madri e mogli debbono educare i propri figli maschi al rispetto della donna. Non intendo sollevare il padre/ marito da questo compito, anzi sottolineo come sia educativo e di esempio il suo modo di comportarsi nei riguardi delle donne della famiglia. In questa pagina mi rivolgo in particolare alle donne perché abbiano il coraggio di portare la rivoluzione

all’interno della famiglia: i figli, maschi o femmine che siano, vanno educati al rispetto dell’altro e del suo pensiero anche se non condiviso. A volte la donna deve avere il coraggio di sovvertire vecchie tradizioni nelle quali è stata educata. La sottomissione nel silenzio, affinchè nulla trapeli dalle mura domestiche è, per i figli, esempio di insana gestione della coppia. Considerare i figli maschi dei

piccoli principi, nei quali riporre le aspettative deluse dal marito crea in loro la convinzione che tutte le donne li devono considerare in questo modo. Quando una donna non accetta la violenza, sia fisica che verbale, contro se stessa e i figli e denuncia il fatto, dimostra apertamente che questo è un comportamento inaccettabile per lei e per la società. E anche i suoi figli un domani non lo accetteranno.

TIRTHA: relax, natura e cultura

TIRTHA è un centro culturale e un agriturismo di nuova concezione, che unisce al relax in un ambiente naturale, l'interesse nel promuovere la filosofia del biologico e del biocompatibile, oltre ad attività per il benessere e lo sviluppo psicofisico della persona. Situato nel parco dell'Adige in prossimità del fiume, è limitrofo al paese di Pescantina. Tirtha significa "luogo dove si guada un fiume" e per estensione il luogo o il mezzo con cui e' possibile attraversare da questa dimensione ad un'altra. E' una porta, fisica nel nostro caso, poiché arrivare al Tirtha significa ''uscire dall'ordinario'' ed entrare in una dimensione diversa, a contatto con l'ambiente e gli agenti della natura, che avvolgono e pacificano, regalandoci benessere. La campagna circostante, con l'ampio parco e l'accesso al fiume, lo rendono infatti un luogo ideale per rilassarsi o fare correre i bambini, oppure per passeggiate a piedi o in bicicletta, inoltre si possono facilmente raggiungere anche a piedi degli impianti con piscine e tennis. La struttura è particolare e studiata per accogliere e mettere a proprio agio il visitatore, a partire dagli interventi di bioarchitettura e dalla scelta dei materiali, fino al confort degli ampi spazi interni e delle camere, con i pavimenti in legno e riscaldati. Il Tirtha oltre ad offrire alloggio con prima colazione, da quest'anno offre un servizio di cucina vegetariana a base biologica e a chilometri zero, a partire dai prodotti degli orti che coltiviamo e diamo in affidamento a chi ne fa richiesta. Inoltre con i suoi spazi e la sua cucina è adatto a convention, feste di laurea e compleanni, ginnastiche dolci e didattica. Ideale per seminari residenziali, il centro promuovere ed ospita anche diverse attività aperte al pubblico che coinvolgono realtà culturali ed artistiche. CENTRO CULTURALE TIRTHA - VIA TREMOLÈ 18/A PESCANTINA TEL. 045 7150513 - 347 9264505

pubbliredazionale

Perché parlare di femminicidio nel mese di marzo e nella Pagina della Donna? Perché voglio rivolgermi alle donne nel mese in cui si festeggia la donna, anche se penso che non debbano essere festeggiate ma rispettate. Cerchiamo di capire le cause storiche, psicologiche e sociologiche che hanno portato il fenomeno del femminicidio, in tutto il mondo e fino ai giorni nostri. Agli inizi degli anni

Visto l'entusiasmo e la partecipazione al corso LIS (Lingua dei segni italiana) della scorsa stagione e grazie alla disponibilità dell'ENS (Ente Nazionale Sordi), il Centro Culturale TIRTHA propone il nuovo corso di lingua dei sordi. Il corso di sensibilizzazione prevede un ammontare totale di 50 ore, dedicando anche alcune ore alla conoscenza specifica della cultura dei sordi. Gli incontri della durata di 2 ore saranno bisettimanali, da marzo a giugno. L’Apiario sociale è un progetto nato dall'esperienza degli apicoltori della Cooperativa Sociale Nazareth di Corrubio e dalla disponibilità della stessa e del Centro Culturale Tirtha, nel promuovere un’iniziativa in parte didattica e d'altra parte di integrazione alimentare. L'idea è quella di coinvolgere singoli e famiglie nell'affidamento di un arnia, di cui si dovrà prendere cura e di cui imparare la gestione, fino ad arrivare alla produzione di miele ed altri prodotti che si possono ricavare da un apiario (fin dal primo anno). In tutte queste operazioni ci sarà la pratica e la supervisione degli esperti apicoltori.


Spazio Donna

Marzo 2014 DONNE DELLA VALPOLICELLA

Progetto Parrucche

Da sinistra Carmela Dori Guidi, d.ssa Stefania Gori, Bruna Pavesi Castelli, d.ssa Paola Cassandrini Dr. Nicodemo, Farmacista Lunardi

E’ un’iniziativa “che sa di buono” quella che l’associazione Donne della Valpolicella rinnova anno dopo anno con il “Progetto Parrucche”. A definirla così è la presidente dell’associazione stessa, Bruna Pavesi Castelli, entusiasta di aver intrapreso, due anni fa, questa solidale avventura con il reparto oncologia dell’ospedale Sacro Cuore di Negrar. La serata dello scorso 26 febbraio, dedicata come da tradizione delle Donne della Valpolicella, ai festeggiamenti di carnevale presso il ristorante Valpolicella di Torbe, si è svolta all’insegna dell’allegria, tra gnocchi, galani e frittelle e tanta, tanta generosità. Numerose le socie presenti alla serata, a cui ha preso parte anche il primario del reparto oncologia del Sacro Cuore, dottoressa Gori, oltre alla dottoressa Cassandrini e alla sua infermiera Ciccarelli, referenti per il Progetto Parrucche. «E’ la terza volta che rinnoviamo il nostro impegno a favore di questo progetto – ha affermato Bruna Pavesi Castelli – e ne siamo onorate. Due anni fa avevamo promesso che, nel nostro piccolo, avremmo raccolto tra le socie, una volta all’anno, fondi finalizzati all’acquisto di parrucche destinate a donne in cura chemioterapica presso il reparto oncologia dell’ospedale negrarese. Siamo consapevoli di ciò che in questo reparto viene fatto per le donne: siamo loro vicine con il cuore e vorremmo esserlo anche con il nostro aiuto concreto, donando loro alcune parrucche. La nostra associazione – ha proseguito la presidente – è sempre pronta ad intervenire attraverso opere umanitarie come questa per dare un aiuto a chi più ne ha bisogno».

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FESTA DEL PAPÀ, LE ORIGINI DELLA TRADIZIONE Il 19 marzo si avvicina ed è tutto pronto per festeggiare i papà. Una festa, quella del papà, nata all’inizio del XX secolo come contraltare della festa della mamma. Secondo la tradizione cattolica la festa del papà cade ogni anno il 19 marzo perché è associata a San Giuseppe. I Paesi di tradizione cattolica, quindi, seguono questa indicazione mentre negli Stati che risentono dell’influenza statunitense bisogna aspettare la terza domenica di giugno per festeggiare il Father’s Day. Il motivo di questa discordanza è da ricercare nelle origini della festività. Le tracce più antiche della celebrazione della paternità risalgono al 5 luglio 1908 a Fairmont, West Virginia, nella chiesa metodista locale. Tuttavia la prima a sollecitarne l’ufficializzazione fu la signora Sonora Smart Dodd che, ispirata da un sermone ascoltato durante la Santa Messa ma ignara della tradizione di Fairmont, organizzò una festa il 19 giugno 1910 a Spokane, Washington, per celebrare il padre che aveva combattuto nella guerra di secessione americana. Infine, in Danimarca e in Russia questa ricorrenza assume un significato ancora diverso, non religioso né storico, bensì civile. Nel primo caso infatti si celebra anche la Costituzione, nel secondo invece si ha un’estensione del concetto di paternità in quanto vengono onorati i difensori della patria. In Italia, come in altri Stati di tradizione cattolica, la festa del papà viene festeggiata il giorno di San Giuseppe. Il padre putativo di Gesù, secondo la tradizione popolare protegge gli orfani, le giovani nubili e i poveri. Per questo in Sicilia si usa invitare a pranzo i mendicanti e i bisognosi allestendo grandi tavole dove persone di diversa estrazione sociale mangiano gomito a gomito (Tavola di San Giuseppe). Rivolgendo lo sguardo oltre i confini troviamo alcuni modi di festeggiare abbastanza curiosi: in Francia i piccoli regalano una rosa rossa ai loro papà e una rosa bianca a quelli che purtroppo non ci sono più, ma sono ancora vivi nel cuore dei figli. In Inghilterra invece si ha una specie di San Valentino dei padri, celebrati con fiori, dolci e cioccolatini. Nell’America del sud si accendono diversi falò nelle città e si sfidano i papà a superarli con un salto. Più fortunati sono i padri di famiglia tedeschi, dove in alcune zone della Germania vengono trasportati su uno o più carri trainati da buoi per le vie delle città.

L’angolo di Francesca

di Francesca Galvani

FAGOTTINI DI POLLO FARCITI INGREDIENTI 1 grossa patata - 2 fette di speck tagliuzzato - 50 gr di fontina a dadini - 300 gr di fette di petto di pollo 1 limone - sale, pepe, olio, aromi per carni - spago per alimenti Cuocere e passare la patata. Unire speck, fontina, 2 cucchiai di olio. Affettare il limone in fette spesse di circa 1 cm. Battere bene la carne, mettere un bel cucchiaio di ripieno, chiudere a fagottino e disporre sopra il limone. Legare con lo spago incrociato, pennellare d’olio e cuocere sulla piastra o bistecchiera circa 20/30 minuti.

ZONA PERIOCULARE

MODA E ABBIGLIAMENTO

Italia, botulino ok I dieci colori per la prossima estate

Dopo gli Stati Uniti e la Francia, anche l'Italia ha approvato l'uso del botulino per la zona perioculare. È stata infatti pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 15 febbraio l'autorizzazione da parte dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) all'estensione delle indicazioni terapeutiche della tossina botulinica OnabotulimtoxinA per il temporaneo miglioramento delle cosiddette “zampe di gallina”. «Una certificazione che attendevamo da anni riferisce Massimo Signorini presidente di Aiteb, Associazione italiana Terapia Estetica Botulino . Questo traguardo non

solamente conferma che la tossina botulinica, se correttamente utilizzata, permette di attenuare le rughe perioculari, ma amplia di fatto lo spettro del suo campo di azione: accanto alla zona glabellare, ovvero per il trattamento delle linee verticali che si trovano tra le sopracciglia, ora è riconosciuta anche per le rughe perioculari. Il botulino si conferma quindi un trattamento sicuro ed efficace». L'approvazione dell'Aifa è stata ottenuta in seguito a due ricerche cliniche indipendenti che hanno interessato complessivamente 1.362 persone.

Ogni cambio di stagione è un cambio di colore e i trend della primavera estate 2014 sono già stati svelati. Dopo aver osservato le passerelle dell’alta moda, abbiamo tirato le somme e trovato i 10 colori che non possono proprio mancare nel vostro guardaroba. Dizzling Bule Lo conoscete molto bene questo colore non solo perché già durante il 2013 era uno dei trend indiscussi, ma anche perché è il colore della vostra bacheca Facebook! Un colore brillante e fresco: basta abbinarlo al bianco per avere un effetto davvero estivo, ma si abbina perfettamente a tutti i colori del 2014. Pratico e versatile, non poteva andare meglio! Violet Tulip Un violetto delicato e leggermente pastellato ma che mantiene intatta la sua carica. Per niente stucchevole, ha un sapore leggero di lavanda: romantico e nostalgico, abbinato al blu elettrico riceve tutta un’altra energia! Radiant Orchid La tonalità precedente si scurisce unendosi alle note vibranti del fucsia: il risultato è un rosa intenso e leggermente antico che ricorda i petali delicati delle orchidee rosa. Si tratta di una tonalità perfetta per giocare con il color block e creare contrasti inaspettati! E’ stato procla-

mato colore dell’anno. Celosia Orange L’arancione non manca mai dai colori dell’estate ma quest’anno diventa più chiaro e meno fluo. La tonalità ricorda l’arancione appunto delle celosia: un arancione vellutato che si vede sulle albicocche più mature. Freesia Un giallo acceso e intenso come il colore dei fiori gialli di fresia. L’intensità del colore non ha nulla a che vedere con le sfumature fluo degli anni passati: quello del 2014 è un giallo caldo e avvolgente, vitale e carico di positività! Cayenne

Un arancione che sfiora il rosso e con un tocco di rosa: si tratta del colore più femminile e sensuale di tutti. Perfetto per le stampe a fiori da usare per abiti da vere donne. Si tratta di un colore perfetto da indossare anche sulle labbra. Placid Blue Azzurro intenso, più rilassante e distensivo del blu. Usatelo per le camicie, ma anche da abbinare ai colori più accesi della palette estiva per far risaltare al massimo la loro brillantezza. Paloma Il grigio intenso delle nuvole di un temporale estivo: il colore più elegante e neutro,

che si abbina facilmente a tutto. In estate l’imperativo è abbinarlo ai colori più accesi: il giallo Freesia è indubbiamente il suo migliore amico. Sand Il colore della sabbia raggiunge i vostri vestiti: un colore neutro, perfetto per le more. Un beige intenso e caldo che serve da base ad outfit raffinati. Hemlock Non poteva mancare il verde, ma in una tonalità totalmente inaspettata. Un verde salvia delicato e leggermente pastello. Un colore che donerà tanto alle bionde quanto alle more.


Spazio Donna

Marzo 2014

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Oroscopo di Marzo 2014 ARIETE: Marte in opposizione, ancora retrogrado, vi rende piuttosto nervosi, e a momenti incapaci di reagire e di partecipare attivamente nelle attività. Soprattutto nella coppia coltivate un atteggiamento passivo e polemico. Per fortuna dall'8 marzo vi viene in aiuto una bella Venere che vi rende più disponibili e ottimisti. Mercurio risveglia in voi gli interessi ma per goderne appieno dovrete essere pronti a cogliere al volo le occasioni. TORO: ultimamente avete lavorato veramente duro ma adesso è il momento di concedervi una pausa. Avete ancora qualche difficoltà pratica nel pianificare progetti e portare avanti trattative economiche. L' intuito è notevole ma sembra incapace di dare forma concreta alle iniziative. Meglio rimandare le decisioni importanti a fine mese, quando energie e vitalità sono in aumento. GEMELLI: l'inizio primavera vi vede più rilassati e propensi al divertimento. I numerosi impegni di lavoro saranno messi in secondo piano e solo per un pò potrete dedicarvi alla vita sociale e agli incontri, senza sentirvi in colpa per aver trascurato gli affari. Una certa insofferenza verso i legami troppo pressanti vi potrebbe invitare all'evasione, vista anche la duttilità affettiva che a volte sembra contraddistinguervi. CANCRO: l'influenza di Saturno retrogrado sembra volervi mettere di fronte ai vostri limiti, alla realtà oggettiva della vita. Possibili crisi di coscienza, di dubbi esistenziali. Chi ha puntato molto sul lavoro potrebbe subire un rallentamento. Se da un lato sentite forte l' urgenza di voltare pagina e di rinnovarvi, per contro fate fatica a lasciarvi alle spalle ciò che ultimamente vi aveva

assorbito anima e corpo, ma per ripartire bisogna saper spezzare le catene. LEONE: la primavera è per voi sempre portatrice di buone notizie. Progetti che vi coinvolgono e persone che richiedono la vostra collaborazione vi daranno un bello sprint per affrontare con energia i numerosi impegni. Cercate tuttavia di non essere troppo esigenti con i famigliari ma cercate di dimostrarvi più tolleranti per non tarpare le ali di chi vi sta vicino. VERGINE: l' entrata di Venere in opposizione fortifica le presa di posizione riguardo ad una relazione che da poco si era conclusa. Forse siete arrivati alla resa dei conti e ora ne siete pienamente consapevoli. Non vi mancano le risorse per reagire ma se cercate una riconciliazione è meglio aspettare la fine del mese quando con lucidità saprete portare avanti le vostre ragioni. BILANCIA: Marte ancora presente nel segno spesso vi porta ad una certa iper-attività, anche se affrontate le sfide con una certa stanchezza e a volte con poco entusiasmo. Per quanto facciate sembra non siate mai veramente soddisfatti. Non sempre è solo una vostra impressione, i risultati a volte sono al di sotto delle aspettative. Fortunatamente non vi mancano la grinta e la capacità di tenere duro. SCORPIONE: ritorna la voglia di sognare e di lasciarsi andare ai sentimenti e al romanticismo. Avete una natura affettiva molto profonda anche se a volte risulta essere incomprensibile a chi non è come voi e non vive la emozioni in maniera così totale. Cercate di essere più espliciti e senza pudori imparate ad esprimere quello che sentite.

Il riscontro potrebbe sorprendervi positivamente. SAGITTARIO: il bell'aspetto di Venere vi porta a godervi la vita e a cercare in tutte le cose il lato positivo. Gratificazioni anche sul piano economico e professionale. Sarete apprezzati anche per saper creare un ambiente sereno e conciliante attorno a voi. Tuttavia un atteggiamento così gioviale potrebbe farvi commettere un errore di valutazione. Non date giudizi affrettati. CAPRICORNO: maggior distensione nei rapporti interpersonali e maggior apertura al dialogo appiana le inevitabili divergenze di opinione che ci possono essere nella coppia, anche se di fondo permane una pericolosa rigidità mentale da parte vostra. Evitate gli sprechi di denaro ma anche di energie verso cose inutili. Possibile il ritorno di qualche bega legale di vecchia data. ACQUARIO: il bel transito di Venere accentua il desiderio di vivere i sentimenti e favorisce la comunicazione con l' altro sesso. Buon momento per coinvolgere il partner nei vostri stessi interessi ma per quanto riguarda i progetti duraturi a lunga scadenza vi sentite di prendere ancora tempo, in quanto non siete pronti per impegni importanti. Migliora la situazione economica e lo stato di salute in generale. PESCI: l'arrivo di Mercurio risveglia la vostra naturale curiosità e favorisce i contatti di lavoro, i progetti di facile realizzazione e la comunicazione tra familiari. Possibile qualche mancanza da parte vostra sul piano pratico ma che sarà compensata dall' intuito, del quale potrete sempre fidarvi. Maggiore autonomia da parte vostra vi aiuta a liberarvi dagli strascichi del passato.



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