Edizione Provincia Aprile 2015

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L’ALTRO GIORNALE EDIZIONE LA PROVINCIA ANNO XXX - N. 4 - APRILE 2015 Stampato il 16/04/2015 Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 - Fax 0456703744 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

A corto d’identità “In questi giorni è stata riportata, dal quotidiano online Il Sussidiario, una piccola notizia, forse, ma molto significativa. In una classe di terza media di una scuola italiana, gli alunni chiedono all’insegnante notizie sull’Isis. La risposta dell’insegnante è esauriente e circostanziata. Inoltre spiega che molti appartenenti sono europei integrati e laureati come il tagliagole che era un noto dj. Spiega che quelli dell’Isis distruggono i monumenti delle civiltà antiche, tutti i simboli cristiani e uccidono chiunque non si converta all’islam. Alla fine l’insegnante chiede ai ragazzi: “Voi cosa fareste se l’Isis arrivasse a casa nostra?” In ventitré su venticinque hanno risposto: ci convertiremmo all’islam. Solo due, figli di famiglie molto cattoliche (visti ormai come soggetti estranei e alieni) si sono opposti. La risposta, purtroppo, non stupisce come non meraviglia che i ragazzi ignorino cosa significherebbe, per il loro modo di vivere, la conversione all’islam. Loro che vestono indumenti alla moda, bivaccano al Mc Donalds, si addormentano sugli smartphone, che hanno come modello aggregativo la gang e il consumare droga è considerato normale. Individualisti, quasi anarchici, non si sentono parte di nessuna comunità, abituati a obbedire soltanto se ne ricavano un vantaggio immediato e personale. Non è colpa loro, ma è evidente che sono cresciuti in una società senza ideali, come nomadi privi di meta e a corto d’identità. Pseudo valori e diritti impensabili e ignobili, uniti a edonismo e consumismo, stravolgono e umiliano quotidianamente la vita. Insomma, la generazione dei nostri figli cresce un po’ come carne da cannone. E’ il tipo di suddito che tutti i totalitarismi desiderano. La storia insegna, infatti, che nessuna civiltà, finché si è mantenuta salda e forte nelle sue tradizioni, è stata cancellata dall’urto con una civiltà straniera. E’ da se stesso che l’Occidente ha bisogno di essere difeso. Non si può abdicare impunemente a concetti come Patria, famiglia naturale, cultura e religione. Una grande battaglia, con potenti mezzi sovversivi in mano ai maggiori media, è in corso da tempo sotto i nostri occhi e colpisce direttamente la dignità della persona, il matrimonio, la famiglia, mettendo in pericolo il futuro dell’Italia. O forse è già tardi, come hanno dimostrato i ragazzi della terza Media. Lino Venturini

Ulss22:obiettivo qualità Con i suoi 59 milioni e 840 mila euro di prestazioni erogate nel 2014 l’Ulss22 si piazza al vertice della classifica delle Ulss più “gettonate” del Veneto. Un risultato d’eccellenza che registra un notevole flusso di pazienti provenienti dall’intera nazione che scelgono ogni giorno le strutture dell’Ulss22 per le proprie cure. Grande la sod-

A “tu per tu” con il direttore Alessandro Dall’Ora che commenta i dati positivi del 2014 disfazione del direttore generale dell’azienda sanitaria di Bussolengo Alessandro Dall’Ora, che parla di questa scelta da parte dell’utenza come il «frutto di una serie

di fattori che ci qualificano: continuiamo ad avere elementi di qualità importanti: la cardiologia ad esempio, oppure il centro di riferimento nazionale per gli esiti

da Polio a Malcesine, ma anche un’efficiente linea ambulatoriale che riesce a garantire buone tempistiche». Dall’Ora interviene attraverso un’intervista a

360°, parlando del bilancio 2014, chiusosi in positivo con un considerevole utile, e degli interventi strutturali che l’Ulss22 sta approntando ai suoi stabili. Non manca poi un cenno all’argomento scottante del momento: la medicina di base, che Dall’Ora vorrebbe migliorare e riorganizzare. Pagina 9

PESCANTINA. Cà Filissine

Sona. Cà Di Capri

Ammonta a 11.640.338, 47 euro la somma che Daneco Impianti s.p.a., in data 11 marzo, ha richiesto al Comune di Pescantina quale risarcimento danni per inadempienza. “Con atto pubblico dell’1 dicembre 1999 – si legge nel documento firmato dall’avvocato Carlo Fratta Pasini, legale di Daneco – il comune di Pescantina e Daneco stipulavano una convenzione per la realizzazione e gestione della discarica di Balconi […]”. Una convenzione, questa, che, secondo Daneco, il Comune avrebbe violato negli obblighi posti a suo carico di corretta gestione del percolato, nonostante i numerosi solleciti da parte di Daneco stessa. L’avvocato sottolinea inoltre che «per ben 9 anni il Comune non ha fatto nulla né per adempiere a tali obblighi, né per rimuovere gli effetti dei propri precedenti inadempimenti». La richiesta risarcitoria di Daneco è stata recapitata al Comune di Pescantina, la cui Giunta lo scorso 31 marzo, con apposita delibera, ha affidato l’incarico stragiudiziale per difendere le ragioni del Comune all’avvocato Marco Mirabile.

Stop all’ampliamento della discarica Ca’ di Capri a Sona. A stabilirlo è stato il Consiglio di Stato che, con la sentenza del 23 marzo 2015, ha respinto i ricorsi di Regione Veneto e ditta Rotamfer. Oltre a non poter conferire rifiuti pericolosi, l’unica condotta possibile per Rotamfer è quella di colmare la discarica esistente esclusivamente con inerti. Con l’annullamento del progetto di ampliamento del 2013 si torna a quanto previsto dalle prescrizioni del piano 2010. In particolare l'approvazione del progetto era subordinato alla messa in sicurezza operativa della discarica e al rispetto di una serie di prescrizioni tra le quali conferimento di materiale con peso specifico rilevante, quale rocce e terre da scavo, materiali da bonifica classificabili come rifiuti speciali non pericolosi e altre tipologie di rifiuti ad idoneo peso specifico. Pagina 15

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