L'altro Giornale Quadrante Europa

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EDIZIONE QUADRANTE EUROPA

1986 - 2016

ANNO XXXI - N.5 - MAGGIO 2016 - Stampato il 16/05/2016 - Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) - Tel. 0457152777 - Fax 0456703744

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L’UOMO E i cONfiNi di LiNO VENtUriNi Editoriale Maggio 2016 “Il mondo ha bisogno di confini, l’uomo ha bisogno di confini, così come l’animo nobile aspira a un ordine e a una legge” (Goethe). Vivere senza confini non è possibile, né per l’uomo (spazio vitale), né per la famiglia (abitazione), né per un paese o una città (territorio di competenza), e meno ancora per una Nazione (lavoro, servizi, sanità, istruzione, sicurezza, imposte, tasse ecc.). Inoltre, è uno dei concetti chiave per organizzare la realtà, perché il confine divide, ma è anche una linea di contatto, separa ma anche unisce ed è il miglior antidoto al muro. Le frontiere e i confini sono un elemento naturale dell’uomo, rappresentano l’identità collettiva di un popolo, non proibiscono il passaggio, ma lo vincolano a regole e leggi. Se il muro isola, il confine protegge. Non è solo in gioco ciò che si ha, ma anche ciò che si è! E ancora. La frontiera è scudo agli umili e ai poveri che al loro attivo hanno solo il territorio. I ricchi vanno dove vogliono, i poveri dove possono. Il predatore detesta i muri, la preda li ama. Taluni esaltano l’accoglienza, ma un’onesta convivenza e una vita dignitosa non si otterranno gettando le carte d’identità, ma procurando a ciascuno passaporto e lavoro, senza toglierlo a chi già non ne ha. "Cittadini del mondo" è solo una stucchevole retorica e il “senza frontiere” è solo una conclusione del liberal capitalismo nella sua guerra. Sono i popoli, nella loro saggezza millenaria, a volere confini netti, frontiere precise, valicabili sì, ma in punti stabiliti, per motivi definiti, con regole certe e il più possibile condivise. I potenti le avversano e le abbattono per il loro interesse salvo, per loro stessi, sostituirle con muri possenti e terrificanti, auto blindate, guardie del corpo armate. Come ha scritto Roberto Pecchioli, è il denaro che non tollera le barriere (anche la differenza tra i sessi) e le abbatte con la forza o con la corruzione degli animi, un imperialismo finanziario e totalitario che impone limiti agli altri, mai a se stesso. Il banchiere Warburg in “Council for Foreign Relations” l‘aveva detto chiaramente: «Avremo un governo mondiale, che vi piaccia o no. La sola questione che si pone è di sapere se sarà stabilito col consenso o con la forza» (e con le migrazioni forzate). I popoli così regrediscono a popolazione da scomporre e mescolare a uso del potere finanziario. Occorre rivendicare il diritto naturale alla frontiera e al suo controllo - che non significa chiusura perché non tutto si equivale, perché nessuno è uguale a un altro, perché nell’equivalenza, niente ha valore: rimane solamente un cartellino con il prezzo della nostra vita. E’ tempo di riprendere il filo interrotto delle civiltà e delle differenze prima che sia troppo tardi.

BUSSOLENGO

Via Mazzini... è bufera Via Mazzini a Bussolengo non sarà riaperta al traffico veicolare. E’ questa la risposta della maggioranza guidata dal sindaco Paola Boscaini alla mozione di Enrico Vassanelli, consigliere di “Città solidale” che aveva chiesto di riaprirla. La decisione del Consiglio ha scatenato vivaci reazioni tra i commercianti del centro ed innescato una dura polemica. In molti hanno puntato il dito contro l’Amministrazione, accusata di avere cambiato idea rispetto alla linea tenuta in campagna elettorale. «Il tema del centro storico, compresa via Mazzini, è sempre stato oggetto delle nostre analisi del territorio, coerentemente con quanto scritto nel nostro programma elettorale che prevedeva una attenta valutazione anche sull'opportunità di aprire via Mazzini – ha affermato il sindaco Maria Paola Boscaini -. La decisione ora di mantenerla area pedonale è frutto di ascolto delle esigenze dei cittadini che auspicano, in centro storico, spazi privi di automobili». Pagina 10

StAtALE 12: LA VAriANtE I rappresentanti dei Comuni di Castel d’Azzano, Vigasio, Buttapietra, Isola della Scala e Verona si sono seduti allo stesso tavolo insieme a Veneto Strade e Anas, nelle scorse settimane per fare il punto della situazione e analizzare presente e futuro della variante alla SS 12. L’iter per la realizzazione dell’arteria stradale comincia a prendere quota, pezzetto dopo pezzetto con l’obiettivo di eliminare il traffico dalla periferia sud di Verona. «Un passo in avanti è stato compiuto - dichiara il sindaco di Castel d’Azzano, Antonello Panuccio -. In tanti anni che ne sentiamo parlare questa forse è la bandiera del via, nel senso che per la prima volta Anas Roma ha depositato il cosiddetto screening per la verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale, il primo passo necessario per far iniziare l'iter per la realizzazione dell’opera che da tanti anni noi tutti vogliamo». Pagina 17


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