L'altro Giornale Agosto 2015

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L’ALTRO GIORNALE EDIZIONE LA PROVINCIA ANNO XXX - N. 8 - AGOSTO 2015 Stampato il 20/08/2015 Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 - Fax 0456703744 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. AFFILIATO con ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

Rivoluzione o raggiro? In ogni raggiro ben congegnato, la vittima è distratta da un complice o da movimenti studiati ad arte, mentre il manipolatore porta a termine la propria opera. Così è stato per gli 80 euro in busta paga che il Governo si è ripreso con gli interessi abolendo nel 2015 la tassazione agevolata del 10% sui premi di produzione. Così sarà per la “rivoluzione copernicana” annunciata dal premier: l’abolizione della tassa sulla prima casa, dell’Imu agricola, l’intervento sull’Ires e sull’Irap nel 2017 e sugli scaglioni Irpef e pensioni nel 2018. Sappiamo tutti che l’accordo del governo, fatto con l’Anci, prevede nel 2016 l’abolizione dell’ImuTasi e la sua sostituzione con la Local tax dalla quale i Comuni si aspettano un gettito maggiore - e non minore! di 4/6 miliardi di euro. Perché, in realtà, nel Documento di Economia e Finanza scritto dal suo governo, sono previsti 100 miliardi in più di entrate fiscali. La prima verifica sarà il 30 settembre: se entro quella data l’Esecutivo non fosse in grado di trovare 1,4 miliardi di euro, scatterebbe l’ennesimo aumento delle accise sui carburanti; alla fine dell’anno, poi, si dovranno trovare ulteriori 16 miliardi di euro, in caso contrario, dal 1° gennaio scatterà un nuovo aumento dell’Iva. Per non dire che nel 2016 serviranno 26,8 miliardi e nel 2017 altri 30 miliardi. In ultima analisi, per evitare nuovi aumenti d’imposte (ufficio studi CGIA di Mestre), nei prossimi quattro anni, il Governo Renzi dovrà trovare ben 75,4 miliardi. Nel frattempo la Consulta ha aggiunto 3,5 Mld per il rimborso delle pensioni e 7 Mld per i contratti degli statali. Con il debito pubblico in vertiginosa crescita costante (in cinque mesi è cresciuto di 83,3 miliardi), sarebbe stato meglio razionalizzare e tagliare drasticamente la spesa pubblica, e ridurre le imposte sulle attività produttive e i servizi industriali e commerciali da cui scaturisce occupazione, reddito delle famiglie, investimenti, consumi e quindi ripresa dell’economia. Intanto sta passando tutto il 2015 senza alcun intervento sulla finanza pubblica e l’Italia muore per asfissia da tasse. Insomma, tranne lo spot elettorale, c’è tutto che non torna. L’andamento dei sondaggi ed esigenze elettorali hanno suggerito a Renzi di proclamare la rivoluzione “copernicana”. In sostanza viene detto questo: voi fatemi governare ed io riduco le tasse. Un annuncio effetto, senza doverlo effettivamente realizzare, in vista delle amministrative del 2016 e forse delle politiche. Di queste promesse gli italiani sono pieni, ma le loro tasche sempre più drammaticamente vuote. L’Italia nel frattempo affonda. Lino Venturini

Prenotiamo e ...doniamo Novità in vista per i donatori di sangue dell’Ulss 22 che accederanno al Servizio trasfusionale di Bussolengo e ai punti prelievo di Caprino, Isola della Scala, Malcesine, Negrar e Villafranca: dal 24 agosto sarà possibile prenota-

tamente le associazioni dei

Dal 24 agosto i donatori di sangue donatori. Ci sarà un ufficio di chiamata cui il donatore potrà avranno una nuova opportunità: rivolgersi dal lunedì al vener8 alle 13, il sabato stabilire giorno e ora per la loro donazione dìdalledalle8 alle 11, il martedì e re le donazioni e dal 14 settembre inizierà questa nuova organizzazione. «Un passaggio importante

Pescantina e i profughi E’ un argomento “caldo” a Pescantina nelle ultime settimane quello legato ai “profughi”. Sono sempre più insistenti infatti le voci che darebbero per imminente l’arrivo di un non precisato numero di profughi a Pescantina. Numerosi cittadini chiedono pressantemente informazioni riguardo ad ipotetici preparativi approntati dall’amministrazione per accogliere i suddetti profughi presso diverse strutture del Comune, in particolare presso l’ex asilo “Rosapesco”. A questo proposito il consigliere della Lega Nord Davide Pedrotti, ha rivolto un’interrogazione al sindaco Luigi Cadura che a sua volta ha risposto dicendo che «in Comune, ad oggi, non è arriva nessuna comunicazione né richiesta da parte della Prefettura. A Pescantina non mi risulta vi siano spazi idonei ad ospitare profughi in arrivo». Pagina 12

– spiega la dottoressa Loredana Martinelli, direttore del servizio Trasfusionale dell’Ulss 22 e direttore del Dipartimento interaziendale di Medicina trasfusionale della provincia di Verona - per il quale si sono impegnate diret-

giovedì pomeriggio dalle 18.30 alle 20.30. Risponderanno un donatore o un operatore che collaborano col Servizio trasfusionale per confermare il giorno e l’ora di prenotazione». Pagina 8

Sommacampagna e Custoza in festa E’ tempo di Antica Fiera a Sommacampagna che inizierà il 27 agosto per concludersi martedì 1 settembre con lo spettacolo pirotecnico. Tante le manifestazioni programmate dall’amministrazione con il coinvolgimento degli assessorati alla cultura di Isabel Cristina Granados, alle attività economiche di Nicola Trivellati, all’agricoltura di Giandomenico Allegri e il Comitato Fiera ed Eventi presieduto da Paolo Melchiori. Al via invece venerdì 11 settembre, inaugurata dalla “Notte… Bianco!” la 44^ Festa del Custoza Doc che si concluderà il 14 settembre. Quattro giorni con grandi intrattenimenti gastronomici e non solo. Occasioni per stare in compagnia tra amici, con il Custoza. Pagine 20 e 21



LE VOSTRE LETTERE

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Le Vostre Lettere PERDONO

BALCONI

“Noi molliamo!” Caro Direttore, le comunico ufficialmente che con il termine dell’anno 2015 cesserà la sua attività anche il Centro Anziani di Balconi. Una decisione sofferta, ma resasi ormai necessaria a seguito delle vicissitudini che, in questi ultimi anni, noi gestori abbiamo dovuto affrontare. Attraverso la società no - profit “La Quercia”, perfettamente in regola, noi volontari ci siamo presi carico con molta disponibilità e con altrettanto piacere, di organizzare giornate e pomeriggi dedicati ai nostri anziani, presso la sede che qualche anno fa il comune di Pescantina ci aveva assegnato. Una sede di proprietà del comune, affittata alla parrocchia di Balconi. Con la nuova amministrazione guidata dal sindaco Luigi Cadura però tutto è cambiato…Nessuno ci ascolta più e a nessuno sembra importare nulla delle nostre richieste ed esigenze. A questo punto ci sentiamo presi in giro e boicottati in tutto ciò che facciamo. Non abbiamo più né la forza né l’entusiasmo per continuare nella nostra attività, che si limitava a far trascorrere qualche ora in compagnia agli anziani del nostro paese. Concludo con un ironico grazie al sindaco Luigi Cadura e all’assessore Rosanna Lavarini per il grande sostegno offertoci. Lettera firmata

IMMIGRAZIONE E...

“... interventi” Signor Venturini buon giorno, non so se lei abbia letto o ascoltato i discorsi di Umberto Bossi negli ultimi venticinque anni, ma il suo fondo in prima pagina su L’Altro Giornale del luglio 2015 e riguardante l’invasione di immigrati cui siamo sottoposti, pare condividere, in parte, quei ragionamenti. Forse, come dice lei, a provocare questi spostamenti sono i detentori del nostro debito pubblico, ma l’incapacità di governare tale evento è data dagli italiani che in maggioranza hanno sempre dato fiducia a partiti incondizionatamente immigrazionisti. Che tutto questo sia agevolato dal nostro debito pubblico è una sua opinione verosimile, ma non dimostrata e che comunque merita una considerazione. Se si leggono i saldi annuali delle regioni italiane, sempre attivi al Nord e sempre negativi al Sud, si vede chiaramente che esso è stato fatto solo per finanziare i disavanzi delle regioni meridionali, cioè per mantenere unita l’Italia derubando così i poveri del Nord “ricco” senza alcun vantaggio per il Sud sempre più misero perché non ha una moneta adatta alla sua economia. E’ come dire che l’Italia è la causa delle disgrazie degli italiani. Come non bastasse ora si sta cercando di creare la stessa situazione su più larga scala con l’unione Europea. Se la disastrosa unità italiana è stata fatta per mezzo di guerre e distruzioni e poi democraticamente mantenuta, l’unità europea è stata ottenuta con il libero voto dei cittadini e solo di essi è la responsabilità. Dare la colpa ad altri è come mettere la testa in bocca al leone e arrabbiarsi se questi la chiude. I detentori del debito pubblico, che lei incolpa, fanno solo il loro interesse mentre noi non abbiamo fatto e non facciamo il nostro. Tutto lì. Gianluigi Lonardi Caro Direttore, vorrei esprimere, tramite il suo giornale, le mie perplessità e preoccupazioni in riferimento al fondo di Lino Venturini, amico ed ex collega, uomo di cultura e molto stimato. Le tesi sostenute in riferimento all'immigrazione: la grande mente che organizza il tutto, la difesa della razza italiana ed europea, il pericolo del meticciato, mi hanno subito richiamato alla memoria, rabbrividendo, le teorie e purtroppo la messa in atto sulla difesa della razza Ariana di itleriana memoria. Personalmente penso che ognuno di noi ha le sue responsabilità, al di là del grande disegno, e mi è molto di aiuto in questo, il capitolo quinto della lettera enciclica di papa Francesco "Laudato si" che invito a leggere. Invito anche a leggere un bell’articolo tratto da “Rocca” 1 luglio 2015 di Roberta Carlini che esamina il problema immigrati a livello mondiale; nella sua ottica molte delle teorie espresse dall'amico Venturini cambiano aspetto Grazie per la pubblicazione e un caro saluto all’amico Lino. Fernando Cottini

POVERTÀ

“Il Papa insegna” Caro direttore, ho seguito alla televisione la visita a Torino, la mia città, del nostro amato Papa Francesco (originario da parte dei nonni di Asti in Piemonte). La visita alla Sacra Sindone mi ha riportata al mio incontro di 4 anni fa, quando ho avuto la fortuna di vedere il lenzuolo dove un uomo è stato avvolto proprio nell’epoca nella quale è morto e risorto l’Uomo più grande della storia. Il Santo Padre è andato in visita alla comunità valdese di Torino: ho pianto quando Papa Francesco ha chiesto perdono ai valdesi per gli ingiusti trattamenti che la Chiesa ha riservato a questa Comunità (800 anni di scomunica da parte di papa Gregorio). La Comunità era stata creata in Francia dal sacerdote Valdo nel 1200, l’epoca di San Francesco. Anche Valdo dava tutto ai poveri e chiedeva al Papa un rinnovamento della Chiesa cattolica della quale faceva parte e cioè la possibilità al matrimonio per i sacerdoti, al sacerdozio anche delle donne (la comunità valdese per il 30% è composta da donne e anche i sacerdoti si possono sposare)… Ma mi chiedo: noi tutti, bianchi e neri, rossi e gialli, ricchi e poveri, siamo davvero persone che sanno perdonare, amare, rispettare? Io dico no, perché ognuno di noi guarda solo il pro-

VERONA

Sporcizia Primo pensiero: "Speriamo che i molti turisti presenti in Piazza delle Erbe tengano gli occhi puntati sulla Torre dei Lamberti" Secondo pensiero: "....e si riportino a casa propria eventuali altre coppette di gelato e/o bottigliette di plastica vuote". Come già accade da tempo in periferia, è stato ridimensionato il servizio AMIA sarà così anche per la Città Antica? Per le periferie ormai non abbiamo più molte aspettative, ma per tirare a lucido i "Salotti di Verona" non si era fatto ricorso pure ai rinforzi arrivati dai profughi? Oppure sono io che non capisco nulla e in realtà si tratta di originali e modernissime installazioni prestate dalla Biennale di Venezia, con pieno diritto di cittadinanza dunque nella nostra città d'arte, patrimonio dell'UNESCO. Cordialità Vito Brusco

prio giardino e non il paradiso che c’è fuori dalla nostra cerchia. Allora impariamo a farlo, per il nostro bene, la nostra gioia personale. Lo dico io che avevo tanti rancori e un bagaglio di tanti mancati perdoni e dopo quasi 40 anni di vita insignificante di depressione sono riuscita grazie a Dio a capire, a perdonare e ad amare me stessa il mio prossimo. Adesso sono piena di felicità, di gioia e, guarda caso, anche di salute fisica e psichica. Dico allora anche e soprattutto ai nostri giovani politici che la finiscano con questa guerra fredda. Per il bene della nostra Patria, bisogna perdonare gli sbagli delle vecchie leve, bisogna rispettarsi, unirsi, ognuno con il proprio credo, perché solo l’unione fa la forza. Bisogna cancellare il passato, come ci ha insegnato questo grande Papa Francesco. Allora, per i nostri figli e nipoti, impariamo ad amare questo paradiso terrestre, che non possiamo demandare alla politica, alla chiesa, all’industria, ai soldi. Meditate gente, meditate. Maria Rosa Beltramo

Per aiutare Franco Sul numero di luglio il consigliere regionale Stefano Valdegamberi raccontava la storia del signor Franco P., veronese, disoccupato, 64 anni, una figlia di 14 anni, con assegno di invalidità da poco sospeso dall'Inps "per accertamenti", una moglie pure disoccupata. Un tempo Franco lavorava in fabbrica, poi come stagionale all'Amia che, ad un certo punto, lo ha lasciato a casa. Da allora solo lavori occasionali e precari. Oggi più nulla, rimane la disperazione. Il Comune lo aiuta di tanto in tanto con una mancia da 50 euro. Nel frattempo l’Agec manda la lettera minacciosa di sollecito per gli arretrati non pagati, mentre Franco, che viaggia a piedi, non ha soldi nemmeno per comperarsi da mangiare. “Il Comune di Verona, che più volte ho interessato personalmente del suo caso, pare del tutto indifferente o impotente. Gli unici aiuti che riceve sono le elemosine dagli amici – diceva Valdegamberi nella sua lettera -. Cosa deve fare Franco, salire su un barcone in Nordafrica per essere aiutato?». Intanto chi vuole aiutare lui e la sua famiglia può farlo a titolo personale. Dopo aver letto la storia di Franco un lettore si è rivolto alla redazione de L’Altro Giornale, chiedendo un contatto per poter aiutare questa famiglia in difficoltà. Chiunque lo volesse aiutare trova Franco in via Broffero 4 Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi (Porta Palio) e il suo numero Società Editrice: di telefono è 045.594880.

ITALIA.RENZI E IL SUD Dal rapporto Svimez e da quello della Bce il quadro del paese è chiaro: il sud è nell’anticamera del sottosviluppo ed il Pil pro capite è più basso di quello della Grecia. Certo non è colpa di Renzi, ma lui è stato nominato da Napolitano per dare una scossa al paese, data l’inerzia di Letta. Ma Renzi ha sbagliato spina e pretende di dare una scossa al paese attaccandosi al tubo dell’acqua invece che alla spina della corrente, infatti continua a spacciare le sue controriforme come il toccasana dell’economia, quando invece l’unica vera concreta riforma da fare è fermare il saccheggio dello Stato da parte di una classe parassita sempre più spavalda e protetta da un’impunità sostanziale. Questo non si sta facendo, il leopoldiano governa l’Italia come se fosse un paese europeo “normale”, si preoccupa di leggi marginali senza incidere sul problema principe, che è quello del travaso di ricchezza dalle casse dello Stato alle tasche di due milioni di parassiti con ruberie, e qui ci pensa la magistratura, privilegi, prelievi con leggi ad hoc a favore di pochi, ecc… Sarebbe facile fermarli con leggi giuste, ma la maggioranza del parlamento gode proprio di quei vantaggi, o meglio è la direzione del Pup (partito unico dei parassiti). Umberto Brusco - Bardolino

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Numero chiuso il 20 - 08 - 2015


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LE VOSTRE LETTERE

RIFLESSIONI 1

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RIFLESSIONI 2

“Dal Salmo 12”

“Un gestore davvero affidabile”

Salmo 12 Percorso del Salmo Salvami Signore! Non c’è più un uomo giusto: sono scomparsi i fedeli tra i figli dell’uomo. Il Salmo inizia con una richiesta di salvezza che nasce dall’inquietante osservazione di quello che il Salmista vede attorno a sé. Non ci sono più uomini giusti e fedeli, manca la lealtà e trionfano la menzogna, l’inganno, l’arroganza. La preghiera nasce da questo stato d’animo e si traduce in espressioni tipiche della poesia mediorientale da toni esagerati, eccessivi. Un sentimento però che possiamo sperimentare anche noi nei momenti in cui ci sembra che tutto vada nel senso sbagliato. Si dicono menzogne l’uno all’altro, labbra adulatrici parlano con cuore doppio. L’ipocrisia si diffonde a tutti i livelli, quella stessa ipocrisia che Gesù ha combattuto senza tregua. Il Salmo è un duro atto d’accusa contro una società viziata, ingiusta, falsa. Il popolo della Bibbia fonda tutto sulla “parola parlata”. Se questa viene meno, crolla la stabilità di ogni rapporto sociale. Miseria e nobiltà. Un giorno un uomo ricco consegnò un cesto di spazzatura a un uomo povero. L’uomo povero gli sorrise e se ne andò col cesto. Poi lo svuotò, lo lavò e lo riempì di fiori bellissimi. Ritornò dall’uomo ricco e glielo diede. L’uomo ricco si stupì e gli disse: “Perché mi hai donato fiori bellissimi se io ti ho dato spazzatura?”. E l’uomo povero disse: “Ogni persona dà ciò che ha nel cuore”. Franca Guardini

In momenti come quello attuale in cui il costo del denaro è ai minimi storici con conseguente azzeramento dei tassi, i risparmiatori disertano gli investimenti da sempre considerati sicuri per approdare a forme più spregiudicate di investimento senza calcolare il rischio –visto il trend negativo delle borse - di trovarsi nelle mani capitali fortemente erosi. Mettiamo, in pratica, i nostri risparmi nelle mani del bancario o di fantomatici collocatori di fondi con la reale possibilità di vederli andare letteralmente in fumo. Un atto di fede non indifferente se associamo l’operazione finanziaria ad altre, anche se di natura diversa, che presentano lo stesso peso specifico in fatto di rischio. E alle quali ricorriamo abitualmente animati da un forte senso di sicurezza e stima: il medico per le diagnosi cliniche, il chirurgo per gli interventi, la compagnia aerea per i nostri viaggi, l’avvocato per dirimere le questioni più intricate. Ciò rende l’idea dell’enorme fiducia riposta in persone che il più delle volte nemmeno conosciamo, che ci sono state pre-

sentate dall’amico dell’amico o delle quali abbiamo subito la suggestione e il fascino grazie alla pubblicità. A loro affidiamo giornalmente le sorti della nostra vita, dei nostri interessi e delle nostre sofferenze attendendoci le migliori risposte per il prolungamento di quel benessere sia corporale che psicologico al quale ognuno aspira e pretende. E troviamo inopportuno quanto sconveniente dare credito a quella figura che per tanti può non rappresentare nulla - se non l’espressione di un prodotto della debolezza umana - ma che per altri interpreta il senso dell’esistenza: Dio. Il grande dramma è che l’uomo, oltre a non riporre fiducia in Dio, non lo riconosce e quindi non pensa assolutamente di lasciargli la gestione della propria vita. Tutt’al più gli affida la carcassa spolpata dalla malattia e dal dolore, appena i rimedi terreni si sono stemperati nelle fredde statistiche cliniche. Quello che non abbiamo ancora capito è che il concetto di Dio deve sopravanzare al conosciuto. L’uomo che si abbarbica a qualcosa, che

vuole salvaguardare un campo qualunque della sua vita per gestirlo a sua convenienza, senza abbandonarlo radicalmente nelle mani di Dio, fa un pessimo calcolo: si carica di inutili preoccupazioni, si espone all’inquietudine di perdere tutto. Al contrario, colui che accetta di rimettere tutto nelle sue mani, di permettergli di prendere e donare secondo la sua volontà, trova una pace e una libertà interiore inesprimibili. La cifra della nostra pace interiore sarà quella del nostro abbandono, dunque anche quella del nostro esserne distaccati. Come fare, allora, ad abbandonarsi a Dio, e avere fiducia in Lui, se non lo conosciamo che per sentito dire, senza un incontro personale? Incontrandolo in un amore che a tanti potrà apparire paradossale ma che è l’unico ad ispirare veramente fiducia. Bisogna giocare sul suo terreno, alle sue regole, per mezzo dei suoi ragionamenti, interpretabili attraverso la preghiera contemplativa e l’opera della Provvidenza. La fede sta proprio qui: un mistero che si consuma dentro il silenzio delle

parole non dette, delle istanze a volte inevase, nell’eco insistente del turbamento e del dubbio, che si svela in questa vita solo se sapremo cogliere i loquaci risvolti della devozione. Capisco che collocare Dio nella quotidianità possa risultare per alcuni difficile, ma lo può essere altrettanto, se non di più, se ne neghiamo l’esistenza. Pensate a quanta insensatezza vi è nell’affidarsi a questa umanità mai sgombra dal pensiero del potere e del tornaconto; forte con i deboli ma fragile dinanzi allo stigma della non comprensione e del mistero. Cercare soluzioni al di fuori di noi stessi con le nostre sole forze è improponibile, come pure improvvisarci salvatori delle nostre sorti. La priorità sta nel trasformare il sospetto in fiducia e affidarci senza timore a quel Signore che troppo spesso incensiamo e invochiamo sull’altare della convenienza e della rassicurazione per poi disconoscerlo nei segmenti più floridi e spensierati della nostra vita. Renzo Girelli


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LE VOSTRE LETTERE

IMMIGRATI

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VILLAFRANCA

“Un episodio che fa pensare”

“Disavventura pediatrica”

Spettabile Direttore, intendo con la presente condividere con Lei e i suoi lettori un episodio, che mi è capitato una mattina all’ingresso di un supermercato, che mi ha suscitato alcune riflessioni, niente di eccezionale, se non ci si fa caso. Nell’uscire dal negozio ho notato un ragazzo nero, giovane, non aveva più di 30 anni, che chiedeva l’elemosina ad una signora con la borsa della spesa piena. La signora un po’ risentita diceva: “Non posso darti niente, veramente non posso!” e ancora vedendo che il ragazzo metteva la mano sulla pancia come a dire: “Ho fame”, rispondeva: “Anch’io sono a digiuno da questa mattina. Non ho bevuto nulla, solo un succo di frutta!”. E così si allontanava. Ho quindi avvicinato il ragazzo che parlava un inglese elementare e non capiva praticamente nulla in italiano e sono venuto a sapere che era arrivato a Verona solo da qualche giorno dopo essere partito dalla Nigeria, suo paese natale. E’ uno dei “profughi” di cui tanto si sente parlare in questi giorni, sbarcati sulle nostre coste e smistati anche nella nostra città in strutture di accoglienza presenti sul territorio. Dopo aver ascoltato in breve la sua storia gli ho dato una piccola somma di denaro salutandolo ed augurandogli una buona giornata. Il ragazzo mentre parlava si era appoggiato istintivamente con le mani sulla sella di una bicicletta vicina a lui, quando il suo sguardo incrocia quello del proprietario del mezzo che lo fa allontanare rapida-

Qualche settimana fa ci è arrivata una raccomandata dall'Ulss 22 indirizzata a nostro figlio di undici mesi. "Di cosa si potrebbe trattare?" abbiamo prontamente pensato; si trattava della ricusazione da parte del Medico Pediatra di nostro figlio dall'elenco dei suoi assistiti ai sensi dell'articolo 40 comma 3 dell'A.C.N. Pediatri sancito in data 15/12/2005 Ci siamo subito chiesti quale fosse il motivo di tale rifiuto e per avere spiegazioni in merito io, in qualità di madre, sono andata direttamente al Distretto Sanitario dove mi è stato comunicato in maniera garbata che non potevano darmi nessuna risposta, solo il Pediatria poteva espormi la sua motivazione. Sono quindi passata dal Pediatra che nel frattempo stava per terminare l'orario delle visite. Dato che il cancello era chiuso ho suonato al citofono e lo stesso Pediatra è uscito fermandosi sulla porta senza neanche aprirmi il portoncino. "Di cosa deve aver paura questo dottore che non desidera neanche aprirmi il cancello? Si sente forse in pericolo davanti a una signora con il suo bambino?" ho pensato tra me e me; "Cosa vuole, signora?" mi ha chiesto - come

mente, non prima di avermi ringraziato calorosamente e sinceramente per il gesto fatto e il piccolo importo ricevuto. Nello stesso momento il proprietario della bicicletta su cui il ragazzo nero si era appoggiato commentava in dialetto con un suo amico: “Vedi, io non credo che sia sufficiente toccare un negro per prendere l’Aids. No, non lo credo. Mio padre, si, lui lo avrebbe pensato!”. Giustificando forse all’amico il fatto di non aver detto nulla al ragazzo per quella “violazione” sul bene di sua proprietà. E bevendo una birra si allontanavano anche loro. Rimango pensieroso e rifletto. Certo, la signora, poteva essere a digiuno quella mattina, ma sicuramente lei non aveva viaggiato per giorni interi attraverso il deserto, superando insidie naturali e umiliazioni, soprusi e crudeltà perpetrate da altri esseri umani ai posti di blocco lungo il tragitto. Certamente non ha pagato anche lei migliaia di dollari per imbarcarsi forse su un gommone e rischiare la vita annegan-

do, magari senza che nessuno neppure se ne accorga! Ogni uomo ha una sua storia, un suo passato, forse segnato da profonda sofferenza, povertà materiale e spirituale. Lungi da me l’idea di giudicare ma […] E’ bastato così poco, per dare dignità ad una persona in difficoltà, non ci chiedeva di trovargli un lavoro e neppure una casa accogliente. Non ho risolto definitivamente i suoi problemi. Il mondo non cambia con gesti eclatanti, guerre o rivoluzioni. Ho letto nei suoi occhi mentre si allontanava la speranza che si riaccendeva, ho letto nel suo sguardo il ringraziamento da uomo a uomo; mi ha detto con gli occhi: “Quello che stai facendo per me un giorno io lo farò a te!”. Si è accesa per un momento la speranza che domani potrebbe essere anche per lui una giornata migliore, una giornata dove poter credere che la solidarietà e l’amore sappiano cancellare le tante parole spese a vuoto e il “deserto” che ci circonda. Davide Caltroni

POLITICA

“La Sinistra italiana” Gentile direttore, ho vissuto abbastanza per poter elencare varie tappe della sinistra italiana: - chiusura delle case di tolleranza per riversare sulle strade la prostituzione femminile ed omosessuale che esercita sotto gli occhi di tutti, adolescenti compresi. - Introduzione del divorzio con figli che crescono con un padre naturale e un patrigno e, alternativamente, una

madre e una matrigna. - Legalizzazione dell’aborto che in realtà è diventata una pena morte per creature innocenti. - Immigrazione volutamente incontrollata in quanto gli immigrati aventi diritto allo Status di Profugo potrebbero ottenerlo presso le ambasciate italiane all’estero. - La sinistra preferisce imbarcare sulle coste libiche profughi e non profughi

per rinforzare un proletariato da cui attingere nuovi voti. L’ex ministro dell’Immigrazione del Partito Democratico, Cècile Kyenge, con la proposta di legge Ius Soli, ha chiaramente espresso questo proposito. - Dulcis in fundo, prossima legalizzazione delle coppie omosessuali dove i figli adottivi cresceranno con due padri e due madri. Marco Bresciani

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neanche mi conoscesse dopo dieci mesi in cui portavo regolarmente il bimbo in ambulatorio per le visite - ho risposto che volevo delle spiegazioni riguardo al contenuto della lettera; lui ha ribattuto dicendo che la volta precedente mi ero comportata in maniera maleducata. Ora ci tengo a precisare quanto successo la settimana prima: il mio bambino presentava nel pomeriggio una febbre a 38 gradi e la mattina successiva ho chiamato il Pediatra per comunicargli che la temperatura non era affatto scesa; mi è stato risposto che dovevo chiamare il giorno dopo in quando non era orario di visite ambulatoriali. Nel frattempo somministravo al bimbo gli antipiretici per regolare la temperatura, ma la sera siamo corsi al Pronto Soccorso poichè la febbre era salita a 39 gradi e solo in tarda notte siamo tornati a casa dopo un'accurata visita. La mattina dopo ho chiamato di nuovo il Pediatra per metterlo al corrente della situazione e lui mi ha nuovamente risposto che dovevo fissare un appuntamento se volevo parlare della salute del bambino. Lo stesso pomeriggio era orario di visite ambulatoriali e io sono andata

senza appuntamento, aspettando che finissero tutti i pazienti: il Pediatra ha regolarmente effettuato la visita ma dopo qualche giorno ci è arrivata la lettera... Voglio chiarire che non mi sembra assolutamente di essermi comportata in maniera scortese o maleducata, ma di aver semplicemente fatto quello che farebbe qualsiasi mamma nei confronti dei propri figli, ossia preoccuparsi della loro salute e, alla luce di quanto descritto, oltre a esprimere tutto il disappunto per la situazione vissuta sono a chiedermi che senso abbia il rifiuto di nostro figlio dalla lista degli assistiti del suddetto Pediatra in base a "...eccezionali e accertati motivi di incompatibilità. Tra i motivi della ricusazione assume particolare importanza la turbativa del rapporto di fiducia..." Da chi si devono proteggere tali dottori? Dalle mamme preoccupate? O dai bambini ammalati? E chi ha perso la fiducia, come in questo caso, che deve fare? Tutto questo è successo a Villafranca di Verona Distinti saluti Marina Bibic mamma di Daniel

PESCHIERA

“Yoga alla Pederzoli.Un grande aiuto” Al direttore Sanitario Dr. Gianluca Gianfilippi Alla dottoressa Anna Paola Fraccon c/o Casa di Casa di cura Dr. Pederzoli Alla Maestra di Yoga Annamaria Zamberlan e p.c. a L’Altro Giornale Vi scrivo queste poche righe per ringraziarVi per aver fortemente voluto e organizzato il corso di yoga. Lo frequento dal 20 marzo e l’ho iniziato perché la mia insonnia era

insopportabile. Dormivo pochissime ore e non riuscivo più a gestire l’ansia. Già dalla prima lezione ho iniziato a dormire meglio, sono più serena, benché la mia malattia non si voglia arrendere. A casa cerco di fare gli esercizi, alla sera sempre, a volte al mattino e quando ne sento il bisogno. Mi rilassano e mi aiutano ad accettare meglio la malattia e quindi ad usare le mie energie per combatterla. Spero che questo corso possa essere organizzato anche l’anno prossimo, perché

aiuta veramente a prendere consapevolezza di sé e quindi a gestire meglio il dolore, l’agitazione e anche la rabbia che, purtroppo, nel mio caso, sono direttamente legati alla mia patologia. Ringrazio anche la Maestra che ascolta i nostri bisogni e traduce la soluzione in esercizi semplici e fattibili anche per noi, che abbiamo parecchie inabilità motorie. Grazie di cuore a tutti voi T.C.B. (lettera firmata) Castelnuovo del Garda


LE VOSTRE LETTERE

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INPS

UOMINI E CANI

“Un boccone davvero amaro”

“Protocollo Chiara”

Tutta la mia vita è stata accompagnata dalla presenza di un cane. Anche alle mie figlie ho offerto questa esperienza di vita, insegnando loro ad apprezzare le qualità di fedeltà e amicizia che si riesce a costruire con un cane nel rispetto della loro individualità, del loro carattere, senza mai dimenticare che sono comunque degli animali con innati istinti di libertà. Negli ultimi tempi i nostri boschi e prati si sono ripopolati di una svariata tipologia di fauna libera di scorrazzare nel suo ambiente, nell’ambiente che le appartiene tanto quanto appartiene all’uomo. I cani, però, non possono godere della libertà di correre nei prati, nei sentieri dei boschi, di tuffarsi nelle pozze e nei ruscelli. E’ assurdo, ma non lo possono fare se non a rischio di rimetterci la vita. Sono passati infatti due giorni da quando dopo essere ritornata da una passeggiata nei boschi il mio cane è morto dopo una quindicina di

“Basta umilianti visite fiscali a domicilio per i malati oncologici. L’Inps del Veneto adotti subito il “protocollo Chiara” del trentino e da Roma si cambi la legge”. Mi giunge su facebook una nota di un amico che riporto integralmente. “Ciao Stefano 15 giorni fa mi hanno tolto un polmone causa un tumore maligno...volevo chiederti ora che sono a casa...ora sono in malattia devo sottostare ai vari orari del controllo fiscale...mi chiedo non è possibile che un malato oncologico debba restare chiuso in casa negli orari previsti per paura dei controlli e non possa invece uscire e svagarsi andando a cercare un po' di fresco nei nostri monti....invece di rimanere in casa con un alto rischio di cadere in depressione.... questo è un problema grave che in trentino hanno già risolto....e qui da noi cosa si può

minuti di atroci sofferenze. E prima di lui ne ho persi altri due nello stesso modo. Morti sotto gli occhi di mie figlie. Morti perché hanno mangiato un boccone avvelenato messo in mezzo ad un prato da chissà chi e chissà perché. A mio parere usare la supremazia umana della capacità di pensare per metterla al servizio di azioni crudeli e senza senso, sia verso i propri simili sia verso il mondo degli animali e della natura che ci circonda, è sputare su se stessi, sputare sulla meravigliosa capacità umana di pensare e, quindi, in grado di compiere meraviglie al servizio degli uomini, degli animali, delle piante, dell’universo intero. Forse qualcuno può ritenere che tutto questo sia un delirante sproloquio. Io non lo considero così perché credo fermamente e voglio continuare a credere che dietro ogni scelta di vita, anche la più banale, anche quella di possedere un cane, ci siano delle motivazioni profonde altri-

menti la quotidianità perde il suo sapore, il suo senso e tutto diventa banalità, noia e senza spessore. Voglio continuare a pensare che l’uomo sia in grado, se vuole, di agire con coscienza e serietà e trovare soluzioni serie e rispettose per ogni problema. I bocconi avvelenati sono una difesa contro animali che ne minacciano altri allevati come fonte di sostentamento? Oppure sono forme di ripicca all’interno della categoria dei cacciatori e dei cercatori di tartufi? Tutte ragioni rispettabili, ma penso che l’intelligenza umana sia in grado di mettere in atto ben altre strategie per affrontare tali questioni. A me resta solo l’amara conclusione che lo spargere bocconi avvelenati è solo una assurda, stupida e inutile crudeltà. Ringrazio questo giornale dell’ospitalità e il lettore della pazienza di leggermi fino qui. Susanna Caniato D’accordo con lei, cara signora Susanna.

102 ANNI PER NOEMI Tre figlie e uno stuolo di nipoti e pronipoti: tutti si sono riuniti lo scorso 31 luglio intorno a nonna Noemi che quel giorno ha festeggiato un compleanno davvero speciale, i suoi 102 anni. Noemi Meneghelli è nata ad Isola della Scala, ma fino a 94 anni ha vissuto a Verona. Ora abita a Vigasio con una delle sue tre figlie. Sempre pronta alla battuta Noemi, che fa ancora qualche passeggiata accompagnata dalle figlie e tutti i pomeriggi gioca a carte col genero, da giovane ha lavorato in campagna e dopo essersi sposata ha svolto il lavori di collaboratrice domestica. Una vita intensa, quella di nonna Noemi, fatta di sacrifici, lavoro, ma coronata da tante soddisfazioni e dal grande affetto con cui i suoi familiari la circondano. A dimostrarlo è anche un componimento che tutti insieme le hanno dedicato: Sentoedù Ancò l’è el 31 e non te ferma più nessuno. Te si come un treno in corsa, sempre avanti a tuta forsa. Tuti i giorni te fe la to scaleta par andar in camareta. La matina el to gireto con ‘na qualche to butina. Quando vien el pomeriggio, sempre pronta par la partìa, anca se el ciel l’è grigio. E quando riva la sera, stufa de zugar, el to late nol gà da mancar. Sempre pronta a la batuta, soridente e ben tegnua, in ogni stagion te si la nostra sodisfasion. Con i to caveieti bianchi anca st’ano è rivà el to compleano. E visto che iè così tanti cercehmo de strate e rua tuti quanti. Un bazon adeso te dao e te digo cio ciao!

fare.....? Grazie mille Stefano se mi puoi aiutare te ne saranno grate tutte le persone malate di tumore....” La normativa sulle visite fiscali va cambiata. È assurdo che un malato oncologico sia costretto a sottostare alla disciplina delle visite fiscali, quando per reagire e resistere alla malattia deve poter sorseggiare ogni attimo il piacere della vita. Il malato di tumore è un malato reale, testimoniato da cartelle cliniche, applicazioni di radio e chemio. L’ammalato non può vivere con l’angoscia della visita fiscale, di arrivare tardi, dopo una passeggiata fondamentale nel suo processo di reazione e resistenza. In Trentino, a seguito di una battaglia di Chiara, malata oncologica, questo non accadrà più: l’Inps ha approvato un documento che ha dedicato a lei chiamandolo «protocollo Chiara». Ma spero che

presto non accada più anche nel Veneto e nel resto d’Italia. Ho mandato una lettera al direttore regionale dell’Inps perché il “protocollo Chiara” si addotti da subito nel Veneto, in attesa che il Parlamento italiano cambi la legge. Il protocollo Trentino stabilisce che i pazienti con malattie gravi documentate (per esempio i malati oncologici) siano esentati dai controlli medici domiciliari, se non possono lavorare per lo stato avanzato della malattia o perché hanno in corso trattamenti salvavita o terapie particolarmente debilitanti. Mi rivolgo ai rappresentanti Veneti nel parlamento nazionale perché queste direttive diventino quanto prima una legge per dare dignità alle persone colpite dalla malattia favorendo il loro recupero anche psicologico. Stefano Valdegamberi Consigliere regionale

GRECIA

“Atene, resta un mito” A molti che l’hanno visitata Atene non è piaciuta. O ci si innamora o la si odia. Io me ne sono innamorata. Il segreto è non avere preconcetti, addentrarsi nella vita vera della città, accettare le imperfezioni, osservare le persone, non accontentarsi di una prima occhiata, ma sempre cercare, lasciandosi affascinare dalle stranezze, facendosi avvolgere dai misteri e dai miti. Perché Atene è una città mitologica, il cui passato è stato così possente che ora il presente fatica a trovare un’identità. Città affollate da rovine, cani e mendicanti. Ma le rovine nascondono l’anima di una città gloriosa, e i cani e i mendicanti riportano alla realtà il turista che spera ancora di trovare ad Atene Ercole, Achille e gli altri miti letti nelle antologie. Bisogna accettare anche una realtà che non è dorata; i greci sanno che i turisti si aspettano qualcosa che la città non può offrire, ma sono cordiali, ospitali, simpatici, chiacchieroni. Appena arrivata sono stata accolta con la frase di benvenuto “una faccia una razza”, che mi ha subito

fatto sentire un legame con questo popolo semplice e forte. Grecia di luci ed ombre. Ma la cosa bella è che anche nelle ombre si trovano delle sorprese. Io e i miei amici stavamo visitando i dintorni della città e per caso siamo capitati in un quartiere al quale l’epiteto “malfamato” calza a pennello: case, o per meglio dire catapecchie, con finestre sprangate e porte serrate; panni luridi stesi a marcire al sole; puzza di olio e cipolle fritte; cani randagi e spelacchiati…Insomma, un posto

lercio, da scappare via subito a gambe levate. Tuttavia l’ho osservato, l’ho vissuto e soffermandomi a guardarlo meglio ho scoperto il suo tesoro. Un murale bellissimo ricopriva un’intera parte di una casa abbandonata. In mezzo alla desolazione vidi la speranza. Vi lessi la speranza di un popolo di rialzarsi dalle ceneri come una grande, maestosa fenice dai mille colori. Quel giorno è stato più significativo e vero di tutti gli altri. Claudia Cantelli

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CRONACHE

L’ALTRO GIORNALE Agosto 2015

MERCATO ORTOFRUTTICOLO. L’appello per promuovere le pesche

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LA MANIFESTAZIONE. Girandola di premi e trofei alla 69ª edizione

Valorizzare Pesche sfilano i gemellaggi in bella Mostra

Appello dei sindaci di Bussolengo e Pescantina, Paola Boscaini e Luigi Cadura, all’inaugurazione della stagione peschicola del Mercato ortofrutticolo intercomunale di via Molinara (Bussolengo), in una stagione che si sta rivelando ricca di prodotti, ma che tuttavia spunta prezzi al di sotto delle attese e dei costi di produzione. «Bisogna valorizzare i gemellaggi per promuovere la pesca - hanno sottolineato -. Con il nuovo consiglio di amministrazione formato da Valentino Marconi, Alessio Giacopini e Michele Girelli è stato restituito il Mercato ortofrutticolo intercomunale agli agricoltori. Bisogna cercare di accorciare la filiera per arrivare a commercializzare i prodotti del territorio sul territorio, utilizzando anche i gemellaggi con

Nieder Olm in Germania e Siedlce in Polonia per creare occasioni commerciali in grado di valorizzare e far conoscere la pesca della nostra zona». Il presidente Valentino Marconi ha rilevato che la scarsa remunerazione ai peschicoltori, in una stagione con una produzione eccessiva, ha spinto qualche azienda a non procedere al diradamento sulla pianta e, conseguentemente, a non raccogliere il prodotto. «Un fenomeno molto negativo per la peschicoltura» ha precisato. Il punto della situazione generale della peschicoltura lo ha tracciato il vicepresidente Alessio Giacopini: «Nel veronese, fino a meno di dieci anni fa, erano coltivati più di seimila ettari a pesco: oggi siamo a poco più di 1.000. Stiamo perdendo un patrimonio culturale e ambien-

tale importante. Dovremmo, anche come consumatori, preferire le pesche del territorio veronese che non hanno nulla da invidiare a quelle di altre aree di coltivazione, nazionali ed estere. Oggi la frutticoltura veronese soffre. La pesca, che dal dopoguerra ai primi anni del nuovo secolo ha dato lustro ed economia ai nostri territori, sta morendo per colpa di prezzi ai produttori insufficienti. Il kiwi, poi, naturale sostituto del pesco, sta morendo per una fisiopatia della quale non si conosce un gran che e, per ora, non c'è sostegno né alla ricerca né ai produttori. Speriamo che le cose cambino al più presto, ma ciò può succedere solo se i consumatori cominceranno a chiedere con insistenza i prodotti locali». Lino Cattabianchi

ZOO DI LIPSIA / IL DIRETTORE JUNHOLD A PASTRENGO Lo scorso luglio è stato ospite a Pastrengo Jörg Junhold, il direttore dello Zoo di Lipsia, il quale ha presentato in sala consigliare il suo zoo. Alla presenza del sindaco di Pastrengo Alberto Varolo, dei sindaci di Bussolengo e Castelnuovo, di Barbara de Mori dell’Università di Padova e di Sandro Salvelli dell’ULSS22, il direttore del Parco Natura Viva, Cesare Avesani, ha messo in evidenza le particolarità dello zoo di Lipsia: «Siamo orgogliosi di ospitare il direttore di uno dei maggiori zoo del mondo a Pastrengo che ha lo zoo più visitato in Italia». Fondato nel 1878, lo zoo di Lipsia è tra i più antichi del mondo, copre quasi 26 ettari di terreno ed ospita 850 specie di animali. Nel 1920 diventa di proprietà della città. «Dopo la caduta del muro di Berlino si è passati da oltre un milione e mezzo di visitatori a meno di settecentomila - ha affermato Junhold -. Nel 1995, dati gli alti costi di gestione, si ipotizza il ridimensionamento dello zoo o addirittura la chiusura. Ma spunta una terza proposta: quella di farlo diventare lo zoo del futuro: dal 1997 ad oggi sono stati investiti oltre 150 milioni di euro». Il parco naturalistico ha trasformato anche il volto della città di Lipsia. Tra le particolarità da non perdere c’è il Tropical Adventure World "Gondwana", una serra tropicale di 16500 metri quadrati e la zona degli elefanti. Bruno Gardin

L’azienda agricola Riccardo e Gianluca Fugolo ha vinto il trofeo “San Lorenzo” per la produzione complessiva di varietà bianche, gialle e nettarine di Pescantina. L’altro prestigioso trofeo “Mercato ortofrutticolo” è andato a Giovanni e Danilo Zocca, classificati al 1° posto; seconda piazza per Diego e Mattia Zanetti. Il premio della Commissione a Paolo e Roberta Fugolo per il miglior gruppo bianco. Ad Adriano Furia, premio per il miglior gruppo giallo e a Giuseppe Girelli per le nettarine. Premi speciali a Giovanni Galvani per la varietà Rome star; a Marco Marconi per Orion e a Sante Mengalli per la varietà Venus. Si è conclusa così, a Pescantina, la 69ª Mostra delle pesche che ha richiamato autorità e operatori del settore. Non è mancata una nota critica nell’intervento di Raffaello Fugolo, esponente degli agricoltori, che ha rimarcato ad alta voce la bassa remunerazione che viene assegnata agli agricoltori in questa annata ricca di prodotto. «Una partita di pesche - ha

Taglio del nastro

sottolineato - è stata venduta a Verona a 0,48 euro e sei ore dopo era esposta a Monaco, in un supermercato a 2,48 euro. E poi parlano di accorciare la filiera: ormai mezza Pescantina è incolta e i pescheti scompaiono». «Un prodotto da rilanciare ha sottolineato il sindaco di Pescantina, Luigi Cadura in una stagione che ha mostrato l’eccellenza qualitativa di questo frutto. Confido in un’azione decisa da pare della Grande distribuzione perché riservi corner dedicati alle produzioni locali in cui il consumatore

possa acquistare il prodotto più fresco e quindi più buono». Lo stesso proposito è stato manifestato dal sindaco di Bussolengo Paola Boscaini che ha accennato ad un piano di rilancio da mettere in campo con gli operatori. Claudio Valente della Coldiretti ha chiesto energicamente l’istituzione a Verona di un Centro di ricerca contro le fitopatie e di promozione di prodotti innovativi per poter contrastare la concorrenza degli altri Paesi europei produttori di pesche come la Spagna. L.C.


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ULSS 22. Tra fine agosto e metà settembre partirà la nuova organizzazione del servizio

ACQUE VERONESI

Donare il sangue su prenotazione

Acque Veronesi Nuovo Consiglio

Dal 24 agosto sarà possibile prenotare le donazioni di sangue e dal 14 settembre inizierà questa nuova organizzazione. E’ la novità per i donatori dell’Ulss 22 che accederanno al Servizio trasfusionale di Bussolengo e ai punti prelievo di Caprino, Isola della Scala, Malcesine, Negrar e Villafranca. «Un passaggio importante – spiega la dottoressa Loredana Martinelli, direttore del servizio Trasfusionale dell’Ulss 22 e direttore del Dipartimento interaziendale di Medicina trasfusionale della provincia di Verona - per il quale si sono impegnate direttamente le associazioni dei donatori. Ci sarà un ufficio di chiamata cui il donatore potrà rivolgersi dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13, il sabato dalle 8 alle 11, il martedì e giovedì pomeriggio dalle 18.30 alle 20.30. Risponderanno un donatore o un operatore che collaborano col Servizio trasfusionale per confermare il giorno e l’ora di prenotazione». Sarà attiva anche una segreteria telefonica nei giorni non di ufficio e si

potrà inviare una mail con due giorni lavorativi di anticipo all’indirizzo prenota.trasfusionale@aulsslegnago.it, valido per la prenotazione a qualsiasi sede trasfusionale della provincia». Tre i numeri telefonici a disposizione: 800310611 verde; 0442622867 a pagamento per chiamate da cellulare; 3393607451 a pagamento per telefonate o sms. Una situazione quella della donazione del sangue che abbisogna sempre di una costante cura e attenzione per le moltiplicate necessità di unità di globuli rossi e di plasma. Negli ultimi

tempi sono cambiate le modalità della donazione. «Si tende a dilazionarla per troppi mesi – sottolinea Martinelli -. La periodicità prevista è di 90 giorni. Certo, non dovrebbe passare un anno da una donazione all’altra. La periodicità è importante ed è una dimensione da recuperare. I donatori sono ricchi di motivazioni umane e morali». A Verona, i donatori tra Avis, Fidas, Asfa e volontari non iscritti ad associazioni sono circa 35mila. «Le associazioni – sottolinea Martinelli - hanno una funzione molto importante: hanno fatto un lavoro otti-

mo in relazione alla prenotazione e alla chiamata. E anche nelle emergenze si può contare su una disponibilità dettata da un grande cuore. L’andamento dei primi sei mesi del 2015 è, tutto sommato, incoraggiante e dimostra una tenuta della donazione anche in una situazione di disagio che si è manifestata col caldo di quest’anno. Da gennaio a giugno abbiamo avuto circa 27.100 unità di globuli rossi e 5.800 di plasma: devo ringraziare tutti quei donatori che, comunque, hanno fatto il loro dovere». Lino Cattabianchi

PESCHIERA / LA REGINA DEL GARDA Sarà una giornata molto importante quella del 13 settembre prossimo. L’occasione è di quelle speciali: il ricordo dell’Incoronazione della Regina del Garda avvenuta nel 1930. Il programma della giornata prevede alle ore 17.00 la processione con la Madonna del Frassino dalla chiesa di san Martino. A seguire, alle 17.30, la S.Messa concelebrata e presieduta dal mons. Dino De Antoni, già arcivescovo di Gorizia. Nel frattempo dal battello sul lago scortato dalle imbarcazioni sarà recitata la Preghiera alla Madonna e verrà impartita la Benedizione del lago. Un evento, quello del 13 settembre, che sarà preceduto da numerose celebrazioni preparatorie: domenica 30 agosto la Madonna sarà nella chiesa di San Benedetto, domenica 6 settembre nella chiesa del Beato Andrea e domenica 13 settembre nella chiesa di San Martino. La Madonna verrà nelle parrocchie per invitare i cittadini di Peschiera che la onoreranno assieme nel pomeriggio del 13 settembre al Porto della città. Dal 7 al 12 settembre inoltre è prevista la settimana mariana presso il santuario della Madonna del Frassino: alle S.Messe delle ore 7.30, 9.00 e 18.30 verrà onorata la Madonna.

LA STIRPE. Oltre 500 anni di storia. Le famiglie Chesini si radunano “… sono più di 500 anni di storia. Facciamo conoscere ai nostri bambini la terra e le origini di noi Chesini...”: queste le parole che si leggono tra i versi della poesia scritta in occasione del 4° ritrovo delle Famiglie Chesini…Da allora sono trascorsi altri quattro anni e anche in questo 2015 quello che ormai è diventato un appuntamento tradizionale non poteva che ripetersi. L’8° ritrovo dei Chesini è in programma domenica 6 settembre presso il Montresor hotel Tower a Bussolengo, dove, alle ore 12.00, ancora una volta i discendenti delle famiglie Chesini si daranno appuntamento unendosi in grande festa in ricordo degli antenati che hanno dato origine a questa stirpe planetaria. Per adesioni: 347.2378486, 339.1927940

L’Assemblea dei Soci di Acque Veronesi ha eletto il nuovo Consiglio di amministrazione che guiderà la società consortile per i prossimi tre anni. Sono stati nominati: Niko Cordioli, presidente, Domenico Dal Cero, vicepresidente e Paola Briani, consigliere. Nella stessa seduta sono stati inoltre nominati i componenti del collegio sindacale: Cristiano Maccagnani (presidente), Alberto Mion e Giovanna Rebonato. A precedere la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, il 29 giugno scorso è stato anche approvato il bilancio consuntivo 2014 della società consortile «Abbiamo investito oltre 15 milioni di euro sia a Verona che in provincia, riuscendo a risolvere criticità che si trascinavano da anni» - ha affermato il presidente uscente di Acque Veronesi, Massimo Mariotti. Un bilancio all’insegna dell’ottimizzazione delle risorse, degli investimenti e di importanti progetti per il futuro, con un utile pari a 1.100.173 euro, ricavi che si attestano a circa 88 milioni di euro, a causa di minori consumi di acqua di oltre 5 milioni di metri cubi rispetto al budget dovuti alle condizioni meteo della primavera estate del 2014. L’AEEGSI (l'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico) ha approvato definitivamente a luglio 2014 le tariffe 2014 e 2015 di Acque Veronesi. Il Metodo Tariffario introduce un nuovo sistema su scala nazionale che avrà l’obiettivo, per limitare sprechi dovuti alle criticità degli acquedotti spesso inadeguati, di promuovere investimenti sulle strutture esistenti e per la realizzazione di nuovi impianti. Acque Veronesi gestisce il servizio idrico integrato in 77 comuni della provincia veronese, servendo circa 800.000 cittadini, attraverso 5.300 chilometri di acquedotto, 2.500 chilometri di fognatura ed una settantina di impianti di depurazione. La società consortile, dal 2007 ad oggi, ha investito circa 116 milioni di euro in infrastrutture. Le tariffe applicate finora da Acque Veronesi sono state tra le più basse di Italia e la più economica del Veneto. Il volume degli investimenti realizzati nel corso del 2014 è stato pari a 15,8 milioni di euro di opere realizzate e per il 2015 sono previsti investimenti pari a circa 17 milioni di euro. «I numeri emersi nel corso dell’approvazione del bilancio sono frutto di notevoli sforzi economici e tecnici - ha detto Mariotti - Per il futuro sono in cantiere numerosi progetti di ammodernamento delle reti idriche e fognarie in tutta la provincia. A tal fine Acque Veronesi, anche in collaborazione con altre società appartenenti a Viveracqua, è in procinto di concludere nuove operazioni finanziarie che permetteranno alla stessa di garantire risorse per oltre 100 milioni di opere nei prossimi 6 anni. Lascio un’azienda sana e vicina alle esigenze del territorio».

L’Assemblea dei Soci di Acque Veronesi ha eletto il nuovo Consiglio di amministrazione che guiderà la società consortile per i prossimi 3 anni. Sono stati nominati: Niko Cordioli, presidente, Domenico Dal Cero, vicepresidente e Paola Briani, consigliere. Nella stessa seduta sono stati inoltre nominati i componenti del collegio sindacale: Cristiano Maccagnani (presidente), Alberto Mion e Giovanna Rebonato.

Niko Cordioli


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IL DATO. La classifica del Sole 24 Ore premia l’Università scaligera. Trento seconda

Miglior ateneo d’Italia: Verona è ancora leader Verona è il migliore ateneo d’Italia. A sancirlo è la classifica delle università italiane stilata da Il Sole 24 Ore e pubblicata il 20 luglio. L'ateneo scaligero si riconferma il migliore d'Italia, così come lo scorso anno. Nella classifica generale Verona ottiene un punteggio di 88 su 100, staccando di 5 punti Trento che si classifica al secondo posto. L’indagine sulla qualità delle università si basa per metà sugli indicatori della

didattica e per metà su quelli della ricerca. Proprio in quest’ultimo ambito Verona si conferma come eccellenza italiana, ottenendo il punteggio massimo di 99 su 100 e staccando di sette punti il secondo classificato. Medaglia d’argento invece nella didattica dove Verona guadagna ben cinque posizioni rispetto allo scorso anno con un punteggio di 77 su 100. Secondo l’indagine del Sole 24 Ore, l’ateneo scaligero si distingue in particolare per

ATENEI STATALI Punteggio complessivo basato per il 50% sulla didattica e per il 50% sulla ricerca 1. Verona 88 2. Trento 83 3. Milano Politecnico 81 4. Bologna 81 5. Padova 76 6. Milano Bicocca 75 7. Siena 75 8. Marche Politecnica 75 9. Venezia Cà Foscari 74 10. Pavia 73

la qualità della produzione scientifica (giudizi ottenuti dai prodotti di ricerca nella valutazione Anvur), la competitività (capacità di attrazione di risorse per progetti di ricerca) e la qualità dei dottorati (giudizi ottenuti dall’alta formazione nella valutazione Anvur). Soddisfatto il rettore Nicola Sartor, impegnato nei giorni scorsi in Israele in una missione internazionale composta da rettori di alcune università italiane per rafforzare i rapporti e avviare nuove collaborazioni di ricerca tra i due Paesi. «E’ davvero un’ottima notizia, che conferma il primato dell’Università di Verona, già segnalato lo scorso anno dalla classifica del Sole24, e premia il quotidiano impegno di tutta la nostra comunità per mantenere alta la qualità dell’ateneo – dichiara il rettore -. Non si tratta solo del riconoscimento della nostra eccellenza nel campo della ricerca e della didattica, ma anche del giusto apprezzamento del nostro lavoro in quelle

aree di intervento, come gli stage formativi presso le aziende e l’ingresso nel mondo del lavoro dei laureati, che ci stanno partico-

Il Polo Zanotto dell’Università di Verona

larmente a cuore perché riguardano il futuro delle giovani generazioni. Ne siamo sinceramente orgo-

gliosi perché ciò costituisce, per l’ateneo di Verona, una priorità». Riccardo Reggiani

«A fronte del successo delle Università venete, nella top ten della classifica nazionale del Sole 24 Ore, non abbiamo alcuna intenzione di dormire sugli allori. Vogliamo che l’intero sistema nazionale sia gestito in maniera federalista, con un’adeguata valorizzazione delle migliori pratiche, forte incremento del meccanismo premiale in base ai risultati ottenuti con la ricerca, veri costi standard e non quelli parzialmente definiti dal Miur con criteri non sempre condivisibili nell’assegnare i fondi agli Atenei». Con queste parole, alla luce dei riconoscimenti arrivati agli Atenei veneti dalla classifica del Sole 24 Ore, il Presidente della Regione Luca Zaia rilancia la palla a Roma, chiedendo nuova reale autonomia in materia di organizzazione degli studi universitari, maggiori finanziamenti sulla base dei risultati ottenuti, una reale differenziazione di trattamento tra “le Università virtuose e quelle che sopravvivono solo grazie ai meccanismi del sistema attuale, che tende a fare di ogni erba un fascio”. «Nell’insieme – aggiunge Zaia - sono proliferati gli atenei e il sistema è ancora troppo burocratizzato e autoreferenziale. Il risultato ottenuto dal Veneto dimostra anche in questo ambito l’eccellenza della nostra Regione, ma gli esiti sarebbero ancora migliori se al sistema universitario si applicasse con maggiore rigore quel meccanismo dei costi standard che, con una battaglia a tutti i livelli (e in particolare per la sanità), il Veneto da tempo sta ormai portando avanti da alcuni anni, contro l’irragionevolezza della spesa storica e dei tagli lineari che premiano solo inefficienza e sprechi. Un nuovo federalismo universitario applicato al sistema universitario veneto, di alta qualità e efficacia, valorizzato all’interno della Regione, permetterebbe di superare i molti meccanismi perversi che ancora rimangono nel sistema centralizzato e favorire nuove sinergie con le istituzioni e il sistema produttivo».

IL CONVEGNO INTERNAZIONALE / SALUTE, NUTRIZIONE E PALEOZONA Un’altra dieta. Per carità, avrebbe da ridire qualcuno. I media ne propongono talmente tante ogni giorno che disaffezione e diffidenza sono entrare a far parte del lessico familiare. Difatti, i risultati che se ne possono trarre, perlopiù effimeri e di breve durata, non godono certo di migliore sorte, considerato che l’avallo di parametri quali l’estemporaneità e il benessere momentaneo non rendono giustizia al capitolo dell’alimentazione. Di tutto questo si è parlato a Villafranca, nella location del Museo Nicolis, al convegno internazionale organizzato da Poiesis e Gerona 2015 “Nutrire la

salute e la performance per un benessere etico”. Verona, ancora una volta, si è proposta come crocevia internazionale di idee innovative e lungimiranti, per il benessere delle persone e del territorio, con l’ambizioso proposito di dare un contribuito di elevato profilo al tema dell’Expo 2015: la nutrizione. A conferma che stiamo parlando di un evento di caratura internazionale, al quale hanno partecipato le più accreditate testate giornalistiche e televisive, la presenza di due mostri sacri della nutrizione: Loren Cordain e Aronne Romano. Il primo, statunitense, oltre ad essere una delle massime

autorità mondiali in tema di medicina evoluzionistica, è l’ideatore indiscusso nonché massimo esperto della dieta Paleolitica; il secondo, medico nutrizionista, è stato il primo ad introdurre in Italia nel 1997 la Dieta a Zona ideata dal ricercatore biochimico statunitense Barry Sears del quale Romano è correlatore nei corsi di certificazione per medici in Italia e all’estero. È interessante, pertanto, parlare dei risultati della loro sintesi largamente approfondita nel convegno: la PaleoZona. Un’ulteriore evoluzione della dieta Zona in grado di amplificare gli effetti a livello di salute e pre-

SCALIGERA FORMAZIONE / S.O.S. STUDENTI Stimolare i ragazzi a proseguire gli studi: questo l’obiettivo che spinge sempre più istituti ad investire risorse ed energie per evitare che molti ragazzi ancora minorenni, che fanno fatica ad apprendere attraverso lo studio teorico, preferiscano lasciare la scuola senza conseguire un titolo. Ne parliamo con Tiziano Origano, di Scaligera Formazione, ex CSF Provolo, storica scuola professionale veronese. Quali le prospettive per questi giovani che lasciano la scuola? «Difficile pensare che questi giovani avranno vita facile nel lavoro. È più probabile purtroppo che si ritrovino ai margini del mercato o in posizione di inferiorità rispetto a chi invece ha completato gli studi». Scaligera Formazione si rivolge proprio ai giovani minorenni che non hanno ancora trovato la scuola giusta… «Sì, Scaligera Formazione si dedica a chi, minorenne, è stato bocciato e preferisce il lavoro allo studio. La scuola offre l’opportunità di iscriversi ai percorsi a qualifica, totalmente gratuiti e di durata triennale. Questi corsi si focalizzano su una preparazione tecnica avanzata in uno tra i settori che avranno maggiori possibilità di sbocco lavorativo in futuro». Come sono strutturati questi corsi? «Vengono erogati secondo il metodo di alternanza scuola – lavoro, in stretta collaborazione con le aziende dei settori di competenza. Ai ragazzi vengono proposti corsi sulla valorizzazione delle competenze e abilità trasversali e attività mirate di accompagnamento al lavoro». Per informazioni: giovani@scaligeraformazione.it

stazioni. Concordi i pareri dei due relatori nell’affermare che l’approvvigionamento e la gestione di alimenti “paleolitici” è possibile in un contesto sociale moderno, anche se richiede un certo impegno ed attenzione. Di sicuro ne trarranno beneficio persone motivate e ambiziose, come atleti e manager, che sono disposte a investire su se stessi per ottenere il massimo delle prestazioni psicofisiche,

ma anche chi intende sperimentare attraverso l’alimentazione il raggiungimento delle sue massime potenzialità in termini di prestazioni e benessere. «Un ritorno alle origini – ha più volte ribadito Cordain - perché se l’alimentazione in più di duemila anni si è evoluta con la società, non lo è stato altrettanto per l’organismo umano. Si spiegherebbe la comparsa di gravi patologie, compreso il

tumore, i problemi relativi alla pressione, il diabete, tanto per citarne alcune. Tutte malattie che al tempo dei nostri antenati non esistevano. Ricalcare quelle orme dal lato nutrizionale, quindi, più che un dogma diventa uno stile di vita: pesce e carne, frutta e verdura, niente latticini, niente pane e pasta, niente cibi raffinati». R.G.


CRONACHE di Bussolengo

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LA NOVITÀ. È stato inaugurato l’angolo per i bambini nell’edificio di piazzale Vittorio Veneto

Baby pit stop in biblioteca Servizi di

Lino Cattabianchi Un angolo per i bambini anche nella biblioteca comunale di piazzale Vittorio Veneto. È stato inaugurato, infatti, il primo “Baby pit stop” del comune di Bussolengo e dell’intera area appartenente dell’Ulss 22. «L’Amministrazione comunale - spiega il sindaco Paola Boscaini -, molto sensibile alle tematiche riguardanti l’infanzia e la maternità, ha deciso di accogliere la proposta della concittadina Giusy Venturini, che per molti anni è stata puericultrice all’Ospedale Orlandi di Bussolengo, di adesione al progetto Unicef denominato Baby pit stop». Il Baby pit stop (Bps) prende il nome dalla nota operazione del cambio gomme e pieno di benzina che viene effettuata in tempi rapidissimi durante le gare automobilistiche di Formula uno. «Nei Bps – precisa Giusy Venturini- il cambio riguarda il pannolino, e il pieno è di sano latte materno, ricco di nutrienti e di anticorpi. Allattare al seno

è un gesto semplice e naturale che tutte le mamme dovrebbero poter fare ovunque, ma che a volte risulta difficile, se non proibitivo L’allattamento al seno non ha orari fissi, né un numero definito di poppate nell’arco della giornata. Esistono molteplici modi di allattare ed è difficile per le mamme prevedere dove e quando il bambino chiederà di nutrirsi. Inoltre, molte mamme prolungano l'allattamento ben oltre i primi mesi di vita dei bambini, ottemperando alle raccomandazioni dell'Unicef e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità». Conclude il Sinda-

co: “In pieno accordo con l’assessore ai Servizi Sociali, Stefania Ridolfi, ho deciso di destinare parte degli emolumenti derivanti dal mio ruolo di Sindaco del comune di Bussolengo, così come già dichiarato nel programma elettorale, per impegnarmi nella realizzazione dell’allestimento di questo spazio dedicato all’accoglienza delle mamme che allattano e dei loro piccoli. Nella zona della biblioteca comunale già destinata ad accogliere i piccoli lettori, abbiamo allestito un angolo per l’allattamento, dotandolo di una poltrona comoda e funzionale pen-

SALUTE

CORPO BANDISTICO Il Corpo bandistico di Bussolengo dà appuntamento al pubblico il 19 settembre per il concerto del gemellaggio con gli amici tedeschi di Nieder Olm. Il corpo bandistico, che è guidato dal 2014 dal giovane presidente Mattia Pinali, ha partecipato recentemente ai festeggiamenti del 120° anniversario della Banda d'ottoni di Torre, una località turistica nei pressi della più conosciuta Parenzo, in Croazia, invitato dalla Comunità italiana. I componenti del Corpo bandistico sono stati accolti dal presidente Roberta Stojnic, dal vicesindaco di Torre e dal rettore dell'Università di Trieste. Dopo uno scambio di presenti tra i protagonisti e la premiazione di maestri e musicisti torresani, la sala gremita ha attentamente seguito la proiezione di un documentario sulla storia della Banda d'ottoni, realizzato per l'occasione. In seguito, i musicisti locali, nel palatenda allestito in centro, hanno dato vita a un concerto al quale ha preso parte anche la banda di Bussolengo con un repertorio preparato per l'occasione. L'amicizia tra i due complessi ha oltre vent'anni ed è nata sotto il sindaco Denis Susic. «I due giorni in compagnia degli amici di Torre sono stati una bellissima esperienza per la nostra banda – sottolinea il neo presidente Mattia Pinali -, sia per i nuovi bandisti sia per i musicisti di vecchia data che già vent'anni fa avevano visitato la bella cittadina istriana. Grande calore e ospitalità caratterizzano da molti anni il rapporto tra le nostre associazioni».

sata appositamente per aiutare la mamma in tutte le posizioni di allattamento, e in grado di alleviare dolori posturali, e un paravento in grado di garantire un momento di privacy. Nei bagni a pianterreno è presente un fasciatoio per il cambio del pannolino. Ci auguriamo che possano usufruire del Baby pit stop tutte le mamme che, trovandosi a transitare per svago o necessità nel nostro paese, abbiano il piacere di allattare e di intrattenersi con il loro bimbo in un luogo piacevole e nel quale potranno anche cogliere interessanti proposte di lettura a loro dedicate»

Il circolo Noi “Il ciliegio” ha un defibrillatore Il circolo Noi “Il ciliegio” della parrocchia di Cristo Risorto, a Bussolengo, si è dotato di un defibrillatore. Lo ha deciso il direttivo. «La sempre maggiore attenzione alla vita comunitaria – spiega il parroco don Giovanni Berti - ha portato il direttivo del circolo parrocchiale affiliato al Noi (Nuovi oratori italiani), a dotarsi di un dispositivo di pronto intervento sempre più diffuso in scuole, ambienti sportivi e comunitari: il defibrillatore semiautomatico (Dae)». Posizionato immediatamente vicino all'ingresso del Circolo e degli ambienti parrocchiali, il defibrillatore è segnalato con appositi cartelli anche negli altri ambienti interni ed esterni della parrocchia». Il consiglio direttivo del Circolo, che ha come presidente Claudio Fainelli, ha fatto uno sforzo economico non indifferente per il dispositivo medico pronto all'uso in caso di emergenza. «Ovviamente –conclude don Giovanni - non ci si è fermati alla collocazione dell'apparato medico di emergenza, ma anche e soprat-

tutto alla formazione di volontari per il suo corretto uso: sono stati organizzati corsi specializzati proprio all'utilizzo del defibrillatore per i volontari e animatori della parrocchia. La collocazione del defibrillatore è solo l'ultimo dei tanti interventi e investimenti che il Circolo parrocchiale porta avanti per migliorare la vita all'interno della parrocchia così importante per la vita di questa parte

del paese, ricco di palazzi e abitazioni e con molti giovani e

famiglie che in varia misura utilizzano gli ambienti aggregativi».

PARROCCHIA CRISTO RISORTO. Cambiano i parroci Cambiano i due parroci di Cristo Risorto, la parrocchia nata a Bussolengo nel 1980 per dare un centro ai quartieri sorti oltre la Gardesana, nella parte più recente del paese. Don Piergiorgio Soardo, parroco moderatore, è stato destinato a San Michele Extra; don Giovanni Berti prenderà la strada del lago, sulla sponda bresciana, a Morniga del Garda. Don Piergiorgio Soardo è da 15 anni parroco di Cristo Risorto, dove è subentrato al fondatore don Piergiorgio Mirandola, attuale parroco proprio di San Michele Extra. Don Giovanni Berti, originario di Bussolengo, è arrivato a Cristo Risorto nel settembre del 2008 e si è segnalato subito per il suo impegno con i giovani che ha guidato in avventure indimenticabili come il viaggio in Terrasanta, compiuto con l’indimenticabile Don Fabiano Forafò “don Fofa”, scomparso poi prematuramente il 12 dicembre del 2012. Impegnato sui temi della pace e dell’integrazione, don Giovanni si è segnalato anche per la sua passione di vignettista. Ogni domenica pubblica una vignetta a commento del Vangelo: un appuntamento che è sempre atteso con attenzione e curiosità dai suoi parrocchiani.


L’ALTRO GIORNALE Agosto 2015

CRONACHE di Bussolengo

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INSETTI E NON SOLO. Il Comune si rivolge ai cittadini: «Tutti facciano la propria parte»

Animali indesiderati opera a livello globale Aree verdi da curare “Vivere con dignità”

Servizi di

Lino Cattabianchi Per evitare la proliferazione di animali indesiderati, i privati sono chiamati a fare la manutenzione delle aree verdi. Energico richiamo del sindaco di Bussolengo Paola Boscaini che spiega: «Lo ricorda il regolamento comunale di polizia urbana che obbliga i proprietari delle aree verdi di mantenere le erbe ad una altezza idonea. In questi giorni d’estate si vedono situazioni certamente non degne di un paese civile: tra esse l’incuria di aree verdi abbandonate a se stesse, che sono spesso il ricovero di topi e incubatrice per zanzare e, in generale, insetti». L’assessore all’Ecologia e all’Arredo Urbano, Gilberto Pozzani, sottolinea: «A tutti è chiesto di fare la propria parte. È sufficiente un taglio dell’erba ogni 15 giorni per

Paola Boscaini

garantire a un’area un aspetto decoroso. Per quanto riguarda il proliferare dei topi, il costo delle esche è alla portata di ogni tasca, ma

attenzione a proteggere le esche ed evitare che bambini o animali domestici vengano a contatto. È bene ricordare che la pubblica Amministrazione fa la propria parte, ma certamente il privato deve intervenire a casa propria e monitorare costantemente la situazione». Da qualche anno poi è diventata problematica la gestione della cosiddetta zanzara tigre. «Per quanto il Comune intervenga con trattamenti –continua Pozzani - la collaborazione con i cittadini è fondamentale per limitarne sensibilmente la presenza. Con poche azioni e di bassissimo costo, è possibile ridurre il disturbo di questi fastidiosi insetti. È sufficiente svuotare ogni settimana sottovasi, secchi, ciotole per l’acqua del cane e piccole raccolte d’acqua domestiche; spruzzare ogni settimana i tombini con normale insetticida

spray; coprire le vasche e i bidoni di accumulo per l’irrigazione affinché non si crei l’ambiente adatto alla riproduzione. Nelle fontane e nelle vasche si devono introdurre i classici pesci rossi che si ciberanno delle larve. All’ufficio ecologia è possibile trovare dei dépliant illustrativi per la lotta alla zanzara tigre». Un altro capito fondamentale per il decoro del paese è l’abbandono dei rifiuti. Conclude Pozzani: «Particolarmente negativo per l’immagine del paese, ma anche per la vivibilità di Bussolengo, è la condizione dell’abbandono di rifiuti. Sia che i rifiuti vengano abbandonati a lato delle campane o lungo i cigli stradali o nelle aree demaniali, l’immagine che ne deriva è di un’inciviltà diffusa. Invito i miei concittadini ad maggior rispetto del proprio paese».

LA MANIFESTAZIONE

“Giro pista”, la “prima” è un successo Grande successo per la prima edizione del “Giro pista”, la manifestazione che si è svolta sulla nuova pista di atletica degli impianti sportivi Carlo Adami di via Molinara a Bussolengo. «Ci sono stati 80 iscritti - spiega Walter Speri, che ha organizzato l’evento con il gruppo Atletica Insieme e Runner Drink - e sono partiti in 76. Noi ne aspettavamo al massimo una cinquantina, ma dopo questa edizione stanno già cominciando ad affluire le iscrizioni per il 2016, sperando di avere il patrocinio dell’Amministrazione». La gara è con-

sistita in un giro di pista, accompagnato da un bicchiere da 0,15 di birra. Non ci sono stati i paventati eccessi. Ma tutto si è risolto in una simpatica goliardata tra amici. Nessun incidente ai partecipanti, ma grande clima di amicizia. «È arrivata gente da tutto il Veneto – continua Speri- e per l’anno prossimo, dato che vorremmo inserire la manifestazione nel Guiness dei primati, credo arriverà qualcuno anche da altre regioni. C’è stato anche un indotto per l’esercizio degli impianti sportivi e siamo

soddisfatti pure per questo. Ringraziamo tutti i partecipanti, i volontari e l’Amministrazione comunale che ci ha concesso il patrocinio. Abbiamo rispettato il nuovo impian-

I progetti di intervento umanitario e di promozione umana della onlus “Vivere con dignità”, che opera a Bussolengo, si rivolgono a tutto il mondo. «Questa dimensione – sottolinea Anna Salomoni, che ha dato il via all’esperienza - ci porta ad interessarci di problemi e difficoltà in tutte le direzioni». Da qualche tempo la base bussolenghese di “Vivere con dignità” ha una corrispondente in Brasile. «Per diverse ragioni – sottolinea Salomoni - tra le quali lo sviluppo economico raggiunto dal Brasile in questi anni, che non ha però eliminato le sacche di povertà. Il nostro impegno nei confronti della “Fondacao Viver com dignitade in Teresina” è ora limitato al sostegno dell'alimentazione per le "escolihnas", i doposcuola, nella parte più povera della capitale». In Guinea Bissau, “Vivere con dignità” ha lanciato una campagna per il sostegno delle mamme. Si tratta di adozioni a distanza per 120 euro all'anno. «Le donne gravide che abitano lontano da Bafata – racconta Salomoni vengono ricoverate in una struttura sanitaria prima del parto per seguirne l'evoluzione e per permettere alla mamma e al bambino ottime condizioni. Inoltre, per l’anno 2015, sosteniamo il progetto ideato da don Lucio Brentegani, già curato a Santa Maria Maggiore, per il liceo diocesano “Padre Leopoldo Pastori” a Bafata. Si tratta di finanziare la riqualificazione dei professori e delle aule per permettere un’offerta migliore e, nello stesso tempo, diminuire la rata scolastica». A Bussolengo, “Vivere con dignità” opera seguendo il progetto Rebus. Consiste nella raccolta, cernita e distribuzione di eccedenze di verdura e frutta. È la prima esperienza in questa direzione sul territorio. Viene effettuata due volte la settimana, al giovedì e al sabato mattina dalle 9 alle 11.30, al centro sociale parrocchiale di via don Calabria. Le famiglie che accedono, italiane e straniere, sono circa 40 per ciascun giorno. La merce facilmente deteriorabile viene distribuita, per scelta esplicita a tutte le persone che si presentano, senza distinzioni e domande. «È da luglio 2013 che l'esperienza è partita e in questo periodo – conclude Salomoni - contiamo circa 25 volontari».

to che abbiamo provveduto a pulire personalmente. A tutti un arrivederci al prossimo anno». Un’ultima annotazione: la pagina Facebook ha avuto duemila “mi piace” in pochi minuti.

CONSIGLIO COMUNALE. Opposizione, Martinelli prende il posto di Bassi È entrato nel Consiglio comunale di Bussolengo, al posto di Andrea Bassi che ha optato per il seggio conquistato alle recenti elezioni regionali nella lista Tosi, Marco Martinelli detto “Lem”. Originario di Bussolengo, 38 anni, sposato, Martinelli è co-titolare di una ditta di impianti elettrici. Nel 2013 ha partecipato alle elezioni nella coalizione guidata da Massimo Girelli che comprendeva

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti:

anche la lista della Lega nord, cui Martinelli è stato iscritto fino al 2015. Martinelli ha ribadito il suo ringraziamento ai cittadini che lo hanno eletto e si è messo a disposizione «per fare il bene della comunità, pur dai banchi dell’opposizione». «Non farò mancare il supporto alla maggioranza in caso di proposte intelligenti e condi-

BUSSOLENGO - Municipio, Paradiso della Frutta, Macelleria Cordioli, Sanitaria all’Ospedale, Benin Casa-Farmacia, Distributore, Scampoli 4 Stagioni, In Galleria Ramonda, Farmacia Segala, Eurospin SAN VITO - Mini market S.Vito, Sede Avis - Studio Medico

visibili per Bussolengo – ha sottolineato -. Vorrei rappresentare in Consiglio la voce degli imprenditori. Mi occu-

Marco Martinelli

però di sicurezza, della buona gestione del paese con una particolare attenzione alla zona industriale». Dal punto di vista politico Martinelli ha precisato che «visto che nel 2015 non ho rinnovato l’iscrizione al partito politico della Lega Nord in quanto ho deciso di seguire il progetto di Flavio Tosi, intendo non iscrivermi al gruppo consiliare Lega Nord, ma al Gruppo misto». Il presidente del Consiglio, Ugo Piccoli, ha reso nota una lettera nella quale il segretario della Lega Nord, Giuseppe Danzi, ricordando a Martinelli l’elezione grazie ai voti della Lega Nord, ha comunicato che il neo consigliere «non è autorizzato a parlare per la Lega in quanto “espulso” dal partito del Carroccio». E ha ribadito la richiesta di dimissioni che aveva già inoltrato per Andrea Bassi e Massimo Girelli.


CRONACHE di Pescantina

L’ALTRO GIORNALE Agosto 2015

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IL CASO. E non confondiamo gli attuali immigrati con i nostri reduci di guerra

Profughi a Pescantina? Scoppia la querelle. Intervengono Sindaco, popolazione e minoranza Profughi all’asilo nido? E’ questo un argomento “caldo” a Pescantina nelle ultime settimane. Sono sempre più insistenti infatti le voci che darebbero per imminente l’arrivo di un non precisato numero di profughi a Pescantina. Numerosi cittadini chiedono pressantemente informazioni riguardo ad ipotetici preparativi approntati dall’amministrazione per

accogliere i suddetti profughi presso diverse strutture del Comune, in particolare presso l’ex asilo “Rosapesco”. A questo proposito il consigliere della Lega Nord Davide Pedrotti, ha rivolto un’interrogazione al sindaco Luigi Cadura. Le preoccupazioni di Pedrotti sono motivate dal fatto che l’arrivo di centinaia di migranti nei comuni di Verona e provincia ha

Una risposta, quella del sindaco Luigi Cadura che non ha convinto Nereo Gabrielli, alpino e figlio di un prigioniero di guerra ed ex internato. «Reduci e non profughi» - dice criticando il sindaco Luigi Cadura. Secondo Gabrielli, non è possibile confondere i profughi coi reduci dai campi. «Queste persone – sostiene Nereo Gabrielli, da 15 anni residente a Pescantina - erano prigionieri di guerra rastrellati dai tedeschi l’8 settembre del 1943 e finiti tutti nei campi di concentramento in Germania. Non è possibile confondere la loro situazione con quella dei profu-

creato una situazione di criticità che ha mobilitato le proteste dei cittadini. «In Comune, ad oggi, non è arriva nessuna comunicazione né richiesta da parte della Prefettura – afferma il primo cittadino da parte sua -. A Pescantina non mi risulta vi siano spazi idonei ad ospitare profughi in arrivo. Tanto meno lo è l’asilo nido Rosapesco dove i servizi igienici sono

ghi attuali. Tengo molto a questa precisazione, perché è stata anche un’esperienza che ha coinvolto direttamente la mia famiglia. Mio padre Elio Gabrielli era sergente maggiore degli alpini, di stanza a Vipiteno. Quella notte, tra il 7 e l’8 settembre, i tedeschi lo catturarono mentre dormiva, lo imbavagliarono e poi lo spedirono sul primo treno, assieme ad altre centinaia di alpini, in campo di concentramento. Lui finì allo Stalag 53 a Neubrandenburg, una città del Meclemburgo-Pomerania e vi rimase fino alla fine del conflitto quando la città fu liberata dall’Armata Rossa.

stati pensati per i bambini di età inferiore ai tre anni. Premesso questo, mi viene da riflettere sul fatto che stiamo per celebrare i 70 anni da quando Pescantina seppe accogliere, nel 1945, oltre 700mila profughi, provenienti dai campi di concentramento. E’ proprio vero: i tempi cambiano». Lino Cattabianchi

Da lì intraprese il viaggio che lo portò al campo di Balconi di Pescantina, dove con mia mamma Nella e mio nonno Augusto lo venimmo a riprendere: pesava 39 chili. Qui non riesco più ad andare avanti –conclude -. Il sindaco non può equiparare i profughi a chi è arrivato dai campi di concentramento: questi ultimi sono ex-internati, reduci da esperienze durissime di fame e prigionia. Ma non possiamo chiamarli profughi. Questo sia detto, a scanso di equivoci, senza nessun riferimento di tipo politico e partitico, ma solo con il cuore da alpino». L.C.

LA LETTERA DI UN CITTADINO In quel di Pescantina siamo amministrati contro i bisogni e le necessità della nostra gente. Al giusto e preoccupato interrogativo, posto dal consigliere Davide Pederotti, al sindaco Cadura sul problema di un’eventuale ospitalità di clandestini nell’asilo Rosapesco, reso libero in seguito allo spostamento - e contro la volontà popolare - dei bambini in quello di Arcè, lui stesso ha risposto impropriamente rifacendosi ad una storia che non conosce, paragonando i 700mila italiani che rientravano dai campi di concentramento tedeschi nel 1945 agli attuali profughi che arrivano clandestinamente. Inconcepibile! Quelli erano nella stragrande maggioranza soldati italiani che, una volta accolti ed assistiti primariamente in quel di Pescantina, ritornavano in famiglia alle loro residenze italiane. Lo dico con certezza perché allora, da giovane, ho dato una mano anch’io a tale operazione. Cari pescantinesi, spero di sbagliarmi, ma se all’ex asilo Rosapesco venissero ospitati dei migranti clandestini significa che il tutto era già stato programmato e che si dà più importanza ai clandestini che ai nostri bambini. Credetemi, se sarà così siamo veramente alle “asse” per dirla dalettalmente. Renato Tomezzoli

Nereo Gabrielli mostra la foto del padre

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: PESCANTINA Municipio, - Farmacia Panificio Adige - Imm. Fondo Casa Bar Deghejo BALCONI Vivai Rose Garden, Eurospin ARCÈ Bar Dolce Vita, Alimentari Edicola SANTA LUCIA Bar S. Lucia SETTIMO Market 7 Stelle

L’INTERVENTO DEL CONSIGLIERE DAVIDE PEDROTTI In seguito alla mia interrogazione sulle intenzioni dell’amministrazione riguardo alla possibilità di ospitare a Pescantina alcuni dei profughi che giornalmente sbarcano sulle coste italiane più meridionali, il sindaco Cadura mi rispondeva riflettendo su come fossero cambiati i tempi, affermando che “Pescantina seppe accogliere, nel 1945, oltre 700mila profughi provenienti dai campi di concentramento”. Volevo esortare il primo Cittadino di Pescantina a rasserenarsi: i tempi non sono così cambiati in termini di solidarietà e gli abitanti di Pescantina sono sempre molto disponibili all’aiuto verso il prossimo. Mi stupisce davvero, però, la miopia storica con cui il nostro sindaco paragona i ben noti fatti del secondo dopoguerra di Pescantina a quelli odierni. Dalla primavera 1945 ai primi mesi del 1947 nel comune Pescantina venne allestito un Centro Accoglienza Reduci (CAR); la popolazione locale si adoperò per dare conforto, alleviare la sete e la fame e accogliere centinaia di migliaia di deportati, reduci e internati nei campi di lavoro e di sterminio, offrendo assistenza medica, cibo, capi di vestiario e ridonando loro fiducia e speranza di vita. Tale meritorio impegno ha anche fruttato al nostro paese la Medaglia d’oro al Merito Civile (conferita l’1/3/2007). Quei “profughi” (come li ha definiti Cadura) di 70 anni fa “tornavano” a casa loro, e in realtà erano per lo più “reduci”, ovvero militari italiani fatti prigionieri dai tedeschi mentre difendevano a rischio della vita quella Italia “madre patria” a cui certa sinistra spesso inneggia. La situazione di cui parliamo oggi non ha nulla a che fare con questo: i profughi che arrivano ogni giorno a centinaia sulle nostre coste sono cittadini stranieri che non hanno alcuna intenzione di tornare a casa e la percentuale di loro che ha davvero diritto ad essere accolta con lo status di rifugiato politico è piuttosto bassa. Come sempre si pretende di rispondere a domande molto precise con risposte evasive e stucchevolmente moraleggianti nonché chiaramente inesatte. Se da un lato mi tranquillizza che il Sindaco smentisca pubblicamente l’arrivo di profughi sul nostro territorio, dall’altro Cadura non si sbilancia certo a palesare quale sarebbe la sua posizione sul tema accoglienza davanti ad un'eventuale richiesta esplicita del Prefetto, cosa che spero farà in maniera esauriente nella risposta ufficiale che dovrà dare alla mia interrogazione. Davide Pedrotti (Lega Nord Pescatina)


L’ALTRO GIORNALE Agosto 2015

CRONACHE di Pescantina

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CALCIO E RICORDI. Festeggiato ad Arcè il 40° anniversario della promozione in Prima categoria

RIFIUTI

Polisportiva S. Lorenzo Vecchie glorie a tavola

Raccolta “puntuale”

Servizi di

Lino Cattabianchi Simpatica rimpatriata dei giocatori della gloriosa società Polisportiva San Lorenzo alla Vecia Botega dal Cleto, ad Arcé, per festeggiare il quarantesimo anniversario della promozione in Prima categoria, il risultato più alto che nel calcio il San Lorenzo abbia mai raggiunto, alla presenza degli ex presidenti Sergio Bellotti e Francesco Testa, e nel ricordo del “presidentissimo” Giorgio Perin e di Galdino Pinarolli, allenatore-giocatore. «Quarant’anni fa, capitan Amerigo Butturini e compagni si presero una grande soddisfazione - ha sottolineato Roberto Pizzini, storico giocatore e allenatore

di riconosciuta fama. Era il 1961 quando l'idea di don Remo Castegini, giovane curato arrivato a Pescantina qualche tempo prima, con l'aiuto, l'entusiasmo, la passione di alcuni giovani prese forma e si concretizzò nella Polisportiva San Lorenzo, per tutti “la Poli“ dalle casacche biancorosse per distinguerla dai colori

rossoblu dell’AC Pescantina. Osteggiata da molti, la nuova società aveva l'obiettivo di educare e aiutare le giovani generazioni a maturare attraverso lo sport valori di lealtà, di condivisione e di rispetto delle regole che li avrebbero aiutati a crescere nella vita sociale e spirituale. Un certo rammarico serpeggia-

COMUNE. Il necroforo Agostino Perlina va in pensione

Agostino Perlina, dopo 25 anni di lavoro in Comune a Pescantina come necroforo, ha raggiunto il traguardo della pensione. Prima aveva lavorato in una ditta privata. Il suo impegno quotidiano è stato al cimitero comunale, un insediamento monumentale, realizzato su progetto del Barbieri e ampliato dagli anni ’80 in poi, sempre conservando lo stesso modulo neoclassico, per far fronte alle aumentate esigenze di un paese in espansione. Un luogo che, sotto le cure di Agostino è diventato un giardino con prati verdi e fiori in ogni stagione. «Agostino Perlina si è sempre contraddistinto per la cura e la dedizione con cui ha gestito tutto il lavoro di manutenzione del cimitero. Chi viene da altri paesi – sottolinea Lorenzo Giacopini, studioso delle tradizioni di Pescantina - ha sempre avuto parole di ammirazione per la bellezza che caratterizza il nostro camposanto. Massimo ordine, pulizia estrema, cura meticolosa di alberi e delle zone a prato, felice accostamento di fiori e arbusti. Agostino è stato un custode solerte, sempre disponibile nei confronti della cittadinanza». Ma non solo il cimitero è stato nelle cure e attenzioni di Agostino Perlina. Ha contribuito, infatti, anche, con Luigi Gaspari, ad organizzare la Mostra delle pesche all’interno della Sagra di San Lorenzo. «Un collaboratore straordinario – commenta Gaspari - che girava per settimane e settimane nelle aziende per potere avere i campioni migliori di prodotto da mettere in esposizione. Sarà veramente difficile sostituirlo». Agostino Perlina è stato ringraziato in Consiglio comunale anche dal sindaco Luigi Cadura che ha avuto parole di elogio per il lungo e prezioso lavoro di questo dipendente comunale.

va tuttavia fra i presenti, pensando che nel giro delle varie fusioni del calcio pescantinese, il San Lorenzo di fatto sia sparito dalla scena e con lui una stagione di impegno e sacrificio. «Tuttavia – ricorda Renzo Rossin - niente potrà cancellare la gioia di noi ragazzi di imboccare il sottopasso del Velodromo san Lorenzo e ritrovarci felici ed emozionati ad accarezzare l'erba del campo». Un minuto di raccoglimento, poi, per ricordare coloro che se ne sono andati e che attorno all'oratorio hanno contribuito a materializzare lo spirito e il fine del fondatore, spirito che resterà per sempre nella cultura e nella storia del paese.

È entrata in vigore, a Pescantina, la raccolta “puntuale” dei rifiuti. Ora la raccolta del secco, della plastica e delle lattine viene effettuata solo con i sacchetti forniti dall’Amministrazione comunale. Il rifiuto secco viene raccolto una volta ogni quindici giorni e si può solo utilizzare il sacco grigio dotato di microchip. Il rifiuto “plastica e lattine” viene raccolto una volta alla settimana nel periodo estivo e ogni quindici giorni nel restante periodo dell’anno. La raccomandazione è di usare solo il sacco azzurro, sempre con microchip. Sull’opuscolo ci sono tutte le informazioni utili per una corretta raccolta differenziata dei rifiuti. Questa è la seconda fase del nuovo piano di raccolta dei rifiuti iniziato l'1 luglio con i nuovi calendari distribuiti alla popolazione. Il paese non è più diviso in due zone, ma in quattro, e con i nuovi calendari è cambiata la frequenza della raccolta del secco. Non cambiano le modalità di raccolta della frazione umida, della carta e del verde che proseguono con gli stessi ritmi. La variazione della tipologia dei sacchetti riguarda, per ora, esclusivamente le utenze domestiche. Le utenze non domestiche potranno invece continuare a conferire nei sacchetti usati finora. Spiega il sindaco Luigi Cadura: «Grazie all’impegno personale di amministratori e volontari sono stati distribuiti i sacchetti a tutte le famiglie pescantinesi, circa settemila. I sacchetti si possono anche ritirare nella sede di Pescantina servizi in orari d’ufficio. E questo vale anche nel momento in cui le famiglie dovessero esaurire la prima dotazione. Per fine anno sarà installato un distributore automatico in un posto accessibile che stiamo individuando. Ringrazio tutta la popolazione per la collaborazione prestata. Richiamiamo tutti al rispetto dei nuovi calendari che sono disponibili sul sito internet o a Pescantina servizi».

CONSIGLIO COMUNALE. Donatelli sostituisce Verona Fabio Donatelli ha preso il posto del dimissionario Diego Verona nel Consiglio comunale di Pescantina. L’avvicendamento era previsto all’interno del Movimento 5 Stelle, lista nella quale Donatelli era il primo dei non eletti alle ultime comunali. Era molto emozionato nel compiere questo passo il neoconsigliere, che è dipendente del comune di Pescantina e ha chiesto l’aspettativa per poter svolgere questo incarico. Donatelli ha ricoperto incarichi all’ufficio ecologia e, ultimamente, alla programmazione informatica del Comune. «L'avvicendamento con Diego Verona è stato dettato da uno dei principi fondamentali del M5S: per noi gli eletti sono dei semplici portavoce e la mia presenza in questo Consiglio comunale non costituisce un privilegio, ma una possibilità di rendere un servizio utile alla tutela degli interessi di tutti i cittadini - ha spiegato Donatelli-. Continueremo ad offrire il nostro contributo costruttivo e propositivo all'Amministrazione e al Consiglio comunale, con l'obiettivo di far adottare provvedimenti che portino a un reale miglioramento della vita dei nostri concittadini».

OPERA. Capitello dedicato alla Madonna sotto il ponte di Arcè Un capitello dedicato alla Madonna è stato collocato da Eliano Ronconi sotto il ponte di Arcè. «Vorrei ringraziare le persone – ha spiegato Elena Negrini, delegata dell'Amministrazione alla frazione di Arcè, durante la cerimonia di inaugurazione del rinnovato capitello che dedicano tempo, volontà al ripristino di scorci da rivalutare. Sono persone che per senso civico si ritrovano spesso a pulire zone caratterizzate dall'incuria di gente maleducata e incivile, per abbellire nel periodo natalizio o di Pasqua cancelli, vie e Piazzola». La cerimonia di inaugurazione del capitello di Arcè si è conclusa con un momento conviviale nella corte di Eliano Ronconi. «Ringrazio pubblicamente a nome anche del sindaco Cadura, il signor Eliano, le signora Katia e Maria, il signor Tiziano, le loro famiglie e quanti con loro partecipano» ha concluso Elena Negrini.


L’ALTRO GIORNALE Agosto 2015

CRONACHE di Pastrengo

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CULTURA. Nuovi locali e nuova gestione. Il presidente Diego Caletti traccia un bilancio

IL DATO

Biblioteca comunale «Donne più presenti»

La ristorazione va a gonfie vele

Biblioteca comunale: nuovi locali e nuova gestione. La biblioteca comunale di Pastrengo da circa un anno ha trovato sistemazione all’interno del municipio in Piazza Carlo Alberto. Da oltre sei mesi, poi, la gestione della biblioteca è stata affidata alla cooperativa “Ali d’Aquila” e, per il presidente della Biblioteca, Diego Caletti, è tempo di trarre i primi bilanci. In base alle statistiche analizzate, infatti, si può tracciare il profilo dell’utente tipo di Pastrengo: sono le donne che frequentano con più assiduità la biblioteca e leggono per lo più narrativa straniera. «Pochi gli adolescenti, mentre cresce il numero dei bambini che prendono in prestito libri commenta Caletti -. Questo incremento è merito anche delle recenti iniziative rivolte ai più piccoli». Sulla base di queste informazioni, il comi-

tato di gestione della biblioteca ha pianificato i nuovi acquisti. «Stiamo valutando di realizzare attività per invogliare altri potenziali lettori, soprattutto gli adolescenti». Un altro dato importante che emerge dall’analisi dei dati è il servizio dell’interprestito, grazie al quale sono stati pre-

stati circa la metà dei volumi dall’inizio del 2015. «Grazie all’interprestito - precisa Caletti - siamo inseriti in un circuito di biblioteche a livello locale e siamo in grado di far arrivare a Pastrengo qualsiasi libro, dvd, cd, rivista, volume scolastico o universitario disponibile nelle biblio-

PIOVEZZANO / DAL 3 AL 6 SETTEMBRE

Festa della Zucca: arte e divertimento Dal 3 al 6 settembre gli amanti della zucca si incontrano a Piovezzano, frazione di Pastrengo. Per grandi e piccoli sono quattro giorni di originale divertimento, calati nei vari settori tematici della festa organizzata dalla Pro Loco Pastrengo. “Zuccarte” è lo spazio interno di Sala Leardini, dove è allestita una rassegna di quadri e sculture. Nei giardini pubblici sono presenti i Maestri intagliatori di Modena, che si esibiscono nell’arte dell’intaglio e insegnano al pubblico la tecnica decorativa con frutta e verdura. Lungo tutta la piazza fanno poi bella mostra i banchetti degli artisti-hobbisti al lavoro. Il reparto “Zuccabim-

bi”, nel giardino delle scuole, propone giochi e magie: qui i bambini disegnano le zucche, le colorano in gara di estro e bravura. “Zuccagusto” è la parte della manifestazione dedicata all’arte culinaria che propone un menù tutto all’insegna dell’ortaggio arancione: risotti, tortelli, ravioli, pasticci, vellutate, marmellate, mostarde, gnocchi, pane, biscotti, strudel e tanto altro. “Zuccadance” è la zona della musica all’aria aperta, negli spazi esterni adiacenti la Chiesa, che dà ampia possibilità di ballare sulla pista panoramica. Ma al centro di Zuccafolk Pastrengo sono sempre le zucche partecipanti al Concorso “Zucca più…”

ad essere esposte in bella vista nei giardini pubblici fronte strada provinciale. Il concorso “Zucca più…” si suddivide in varie categorie: zucca più grossa, più bella, più lunga, più strana, più originale, meglio decorata e meglio intagliata. Una giuria valuta i lavori e assegna un riconoscimento al primo classificato di ciascuna categoria. L’iscrizione al concorso è gratuita e possono partecipare anche i bambini con i disegni di “Zuccabimbi”. Per informazioni sulla festa e sul concorso visitare www.prolocopastrengo.it oppure chiamare il numero 348.4424694. A.M.

teche della zona». Purtroppo i fondi per l’interprestito bibliotecario erogati dalla Provincia di Verona ora non ci sono più. «Il comune di Pastrengo ha deciso di accollarsi questo costo, per un importo pari a 2.000 euro annui, dimostrando una grande sensibilità nei confronti della cultura e permettendo a tanti lettori di godere di un servizio qualificato» - ha concluso con soddisfazione il presidente del comitato di gestione della biblioteca. Bruno Gardin

Pastrengo vanta da sempre una fiorente ristorazione locale lungo l’antica strada Napoleonica e sui colli prospicienti il lago di Garda, tanto che la stessa Pro Loco ha ritenuto di inserire questo assunto turistico-pubblicitario sulla propria carta da lettera. Pastrengo è sempre stata terra di passaggio di eserciti e di popoli, trovandosi sulla cresta delle colline che dividono la Val d’Adige che conduceva un tempo al Tirolo storico. Per il territorio di Pastrengo passava l’antica via di traffico nord-sud che portava all’accesso padano sulle direttrici per Mantova e Milano. In quest’ottica affaristica e di traffici si è sviluppata nel tempo la vocazione pastrenghese all’accoglienza nelle locande del tempo e ai ristori delle “rame”. Poi negli anni Sessanta e Settanta vennero le autostrade e la superstrada Affi-Castelnuovo che portò il traffico, soprattutto quello pesante dei camionisti, fuori dal territorio di Pastrengo. Poco male, perché a riempire trattorie e ristoranti ci pensarono i numerosi clienti tedeschi delle molte aziende marmifere del bacino Domegliara-Volargne e della Fiera del Marmo di Sant'Ambrogio. Anche il boom dei marmisti ebbe però termine e da circa i primi anni Duemila, la ristorazione tradizionale di Pastrengo intercetta il flusso turistico dei vacanzieri sul lago, proponendosi come sosta rilassante in alternativa al trambusto del lago e all’appiattimento dei menù turistici. Il portale di viaggi più grande del mondo “Trip Advisor”, ha recensito su Pastrengo 13 ristoranti che meritano in generale giudizi lusinghieri, dall’ottimo, al favoloso, all’ambiente rilassato o riservato. Ma soprattutto spiccano i commenti che apprezzano la familiarità e l’accoglienza. Di recente, hanno meritato l’attenzione di Trip Advisor, ottenendo per Pastrengo il certificato di eccellenza 2015, la Trattoria alla Madonna e l’Agriturismo Sambuco, strutture riconosciute al top e che vanno ad aggiungersi alla lunga lista delle attività ricettive del territorio reputate le migliori dai giudizi espressi dai clienti. Albino Monauni

PRO LOCO / TREDICI SERATE MUSICALE

Concerti inglesi in archivio

La rassegna dei concerti inglesi organizzata dalla Pro Loco di Pastrengo è terminata: sono state 13 serate di musica jazz, pop e soul proposte da gruppi scolastici della Gran Bretagna in viaggio studio in Italia. Raccogliamo alcune considerazioni degli organizzatori. «Ospitiamo da cinque anni a luglio queste scuole inglesi - esordisce Albino Monauni presidente della locale Pro Loco -. Abbiamo nel frattempo maturato una buona esperienza logistica-organizzativa, dall’arrivo dei grossi pullman turistici in piazza Carlo Alberto, al momento dell’omaggio a ciascuna scuola del poster storico della Carica che andrà appeso nelle loro rispettive scuole. Ci piace pensare che questi studenti portano con sé di ritorno in patria, il ricordo di una piacevole serata musicale nel nostro paese. E’ molto apprezzato anche il rinfresco finale con le angurie, ancora più gradito quest’anno per il gran caldo». Il vicesindaco Davide Cimolini, nell’occasione del taglio del nastro al primo concerto del 5 luglio, esprime apprezzamento per questi studenti europei in viaggio studio

nelle varie nazioni e che ha avuto modo di ascoltare anche negli anni passati. Evidenzia inoltre «come si possa ben animare la piazza anche con tali eventi culturali e non solo commerciali, che danno l’occasione di conoscere più da vicino popoli della grande famiglia europea , seppure diversi nello stile di vita». Un apprezzamento indiretto a questi concerti è pervenuto anche da parte dei ristoratori locali che nelle giornate dei concerti hanno avuto come clienti a cena genitori e accompagnatori degli studenti musicisti. «Ci spiace dover ricordare - interviene Monauni - un piccolo atto di vandalismo frutto di incoscienti giochi notturni. Una mattina abbiamo trovato i tre tavoli del rinfresco parzialmente danneggiati. Qualcuno, probabilmente giovani in esuberanza alcolica notturna, li ha usati come trampolino delle loro esibizioni acrobatiche di parkour». Le fotografie di tutte 13 le serate del Festival sono visibili sul sito www.prolocopastrengo.it alla sezione altri eventi e nella galleria fotografica. Bruna De Agostini


CRONACHE di Sona

L’ALTRO GIORNALE Agosto 2015

CONSIGLIO COMUNALE. Mazzi: «Un successo nei confronti di cittadini e territorio»

Approvato il PAT: 10 anni di strategie Il consiglio comunale di Sona, durante la seduta del 3 luglio scorso, ha approvato il PAT, la vera e propria carta che disegnerà lo sviluppo insediativo residenziale, produttivo e commerciale del Comune per i prossimi dieci anni. «E’ un successo – dichiara il Sindaco Gianluigi Mazzi – che testimonia il rispetto che vogliamo avere nei confronti del nostro territorio e di tutti i concittadini che lo vivono. Rispetto che è iniziato bloccando l’iter del precedente PAT, secondo noi poco attento al territorio». Le caratteristiche principali del PAT sono state chiarite in diverse serate a tema, condotte dal Sindaco, dal presidente del Consiglio Roberto Merzi e dalla Consigliera comunale Barbara Bernardi. «Abbiamo puntato molto sull’impatto di sostenibilità – dichiara la consigliera Bernardi - e verificato se le scelte del nostro PAT sono ambientalmente sostenibili, e lo sono: i cittadini lo chiedono e abbiamo lavorato moltissimo per assicurare

Gianluigi Mazzi

un futuro equilibrato ai nostri paesi, condividendo a tutti i livelli il nostro pensiero e le nostre azioni. Grazie

davvero a tutti». «Questi sono i numeri del dimensionamento del PAT che andiamo ad adottare – dichiara il Presidente del Consiglio comunale di Sona Roberto Merzi -. È un dimensionamento che per i prossimi dieci anni prevede un fabbisogno (potenziale) di 444.500 metri cubi per quanto riguarda il residenziale. È composto da un residuo di PRG oltre ad un incremento che viene progettato con il PAT. Per quanto riguarda le superfici produttive, il PAT prevede un potenziale ampliamento di 460 mila metri cubi, di cui 261 mila residui di PRG. Quindi pas-

siamo da 600 mila metri cubi di residenziale a 444.500. E per il produttivo anche qui un riequilibrio, con una diminuzione da 667 mila a 460 mila. Direi che questo è un po’ il riassunto». «Ci abbiamo messo due anni di tempo per rivedere il PAT dichiara il Sindaco Gianluigi Mazzi -. L’obiettivo raggiunto è perfettibile e avrà sicuramente degli interventi e delle modifiche future, obiettivo che è ben diverso da quello che era stato fatto nel marzo 2013, che era lontanissimo da quello che il territorio voleva, da quello che la gente voleva». Riccardo Reggiani

15 IL PROGETTO PER LA COMUNITÀ

L’ABC punta al benessere Si appresta a compiere il suo primo anno di vita il Progetto Amministratore Benessere di Comunità – ABC, nella zona di via Volturno a Lugagnano. Un progetto che, attraverso il coinvolgimento di una figura professionalmente qualificata, vuole ricreare quel tessuto relazionale che sembra ormai essersi dissolto, ponendo al centro dell’attenzione il benessere della comunità. Nell’ambito delle finalità del progetto ABC, domenica 5 luglio si è svolta nel Parco G. Tortella la Grigliata di Quartiere, che ha coinvolto oltre cento persone. «Durante la manifestazione ai partecipanti è stato richiesto di rispondere ad alcune domande riguardanti la vivi-

NOTIZIE IN BREVE UNA VIA PER ASSUERO BARLOTTINI. È stata intitolata al ciclista Assuero Barlottini una via di Lugagnano. Assuero nasce nel 1890 e in pochi anni riesce a raggiungere traguardi sportivi importanti. Ha lasciato segni indelebili nella Coppa Cavarzere, nel Giro del Polesine, alla Milano-S. PellegrinoMilano, nel Trofeo Città di Parma, alla Milano-Asti-Milano e ha partecipato a due giri d'Italia, nel 1913 e 1914. La via Assuero Barlottini, a Lugagnano ha preso il posto di via Marconi che, per ragioni di duplicazione nel territorio comunale, doveva essere rinominata. L'ALBO DELLE ASSOCIAZIONI. Dal 10 luglio è stata recapitata nelle caselle di posta elettronica delle associazioni di Sona la richiesta di aderire all’Albo delle Associazioni. In una settimana si era già superata la quota minima di 20 Associazioni per la nascita dell’organismo di autogestione, il Forum, che autoregolerà le iniziative associative, proponendo alla Giunta le modalità di valutazione delle associazioni stesse e coordinando tutte le attività. Nel frattempo, a giugno, si sono votati i tre membri del consiglio, due della maggioranza, Corrado Busatta ed Elena Catalano, e uno dell’opposizione Flavio Bonometti, per la costituzione della commissione mista Consiglio Comunale-Forum per tutte le attività previste dal Forum.

bilità nel quartiere e di esprimere alcune considerazioni su come migliorarlo e sui problemi più gravi afferma il Vice Sindaco e assessore al Sociale Simone Caltagirone -. I risultati sono stati entusiasmanti: il 60% dei partecipanti chiede più giostre per i bambini e più attenzione agli escrementi degli animali. Il tutto in una zona che considerano da abbastanza a molto vivibile (più di 3 persone su 4), in fin dei conti abbastanza o molto bello (il 70%), abbastanza o molto sicuro (il 70%) anche se un po’ isolato (circa il 60%)». Con il piccolo utile della cena di quartiere si è creato un fondo cassa per portare a termine qualche iniziativa. Una di questa è l’acquisto di giochi per i bambini da installarsi nel parco. «In seguito alla “riuscitissima” iniziativa del 5 luglio è stata donata una porchetta – aggiunge il vicesindaco - e per questo motivo venerdì 17 luglio non potevamo non ricoinvolgerci con “paneti con la porchetta” e raccogliere altre offerte per i “giochi”». Per informazioni sul progetto: Nicola 349.6243378.


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SETECNA, ELETTRONICA PER L’ENERGIA Progettazione e produzione di sistemi elettronici per la Regolazione e il controllo a distanza di impianti di Riscaldamento Radiante, Centrali termiche e di Trattamento Aria, ma anche prodotti e servizi per Installatori, Manutentori e Gestori di energia: SETECNA è un’azienda di Dossobuono in grado di realizzare prodotti con una prospettiva completa, dalle apparecchiature in campo fino alla supervisione su tablet, smartphone o PC, dalla contabilizzazione dei consumi ai sistemi domotici più complessi. L’azienda progetta e produce anche schede elettroniche personalizzate, coniugando le competenze maturate in oltre 10 anni di attività, con un team che si occupa della progettazione hardware, dello sviluppo di software su piattaforme Windows, Linux e Web e dello sviluppo di firmware su microcontrollori. Questo è l’impegno di SETECNA: creare prodotti semplici e flessibili per aiutarvi a risolvere tutte le sfide di regolazione e telecontrollo.

BIELETTRONICA. IL PARADISO DELLA TELEFONIA MOBILE Riparazione Smartphone Tablet, Computer, Web Site, ma anche Cartucce e toner rigenerati: questo è il mondo di Bielettronica – Centro assistenza, operativo a Villafranca, dove è nato nel 2014, e a Camposanpiero di Padova. Bielettronica ripara i più prestigiosi marchi di telefonia mobile a prezzi vantaggiosi: da Nokia a Apple, da Samsung a LG e Sony, fino ad HTC e Asus. Bielettronica, che, attraverso personale qualificato esegue riparazioni rapide e precise con macchinari professionali in modo da garantire sempre il miglior risultato finale, fornisce assistenza su tutti i tipi di dispositivi android (aggiornamenti, ripristini e problemi di lentezza). Bielettronica, che ripara LCD, tastini, fotocamere e audio di sistema, offre anche assistenza informatica a 360° con possibilità di interventi a domicilio e tramite assistenza remota e recupero dati da hard disk danneggiati, anche di smartphone e tablet e relative memorie interne in qualsiasi condizione, funzionale e non.

RENCAR S.R.L LA MIGLIOR ASSISTENZA PER LA TUA AUTO E’ una storia lunga 50 anni quella di “Rencar s.r.l.”. Era infatti il 1955 quando Mario Renica avviò l’attività come elettrauto di auto, veicoli commerciali leggeri e pesanti. Negli anni, grazie anche ai figli Nicola, Marco e Andrea, Rencar ha saputo introdursi sul territorio conquistando sempre più la fiducia della propria clientela, sia per quanto riguarda la vendita che l'assistenza delle vetture. Nel 1985 la scelta di fondere il proprio nome con quello del marchio OPEL ha permesso all'azienda di crescere, ampliandosi e trasferendosi nell'ottobre 2002 nella nuova struttura in via Portogallo, 24 a Villafranca di Verona, su una superficie di 1.000 mq coperti dedicati a vendita, assistenza e ricambi OPEL e multimarca, nuovo e usato. Trovare la risposta più adatta alle esigenze del cliente e fornirgli la vettura che cerca, coronando la sua scelta attraverso una gamma di servizi personalizzati quali finanziamenti, leasing a privato o aziendale, assicurazioni furto incendio, sistemi di identificazione del veicolo e noleggio a lungo termine è la “mission” di Opel Rencar, che fornisce servizio officina, meccanica, meccatronica, ma anche carrozzeria, revisioni e gommista, oltre ad installazione di ganci da traino, vendita di carrelli e rimorchi CRESCI, rimessaggio camper. L'officina di Rencar in particolare, che si avvale di nuovi computer diagnostici e dell'eccellente preparazione tecnica di meccanici specializzati e qualificati in grado di diagnosticare e risolvere qualsiasi tipo di problema sulla vettura del cliente, è in grado di garantire la massima assistenza per riparazioni di tutte le marche di autovetture e autocarri. Rencar s.r.l. si trova in Via Portogallo 24 a Villafranca. Tel. 045.7900128 - Fax 045.7901699 – E-mail: info@rencarsrl.it; www.rencarsrl.it.


L’ALTRO GIORNALE Agosto 2015

CRONACHE di Villafranca e Povegliano

DOSSOBUONO. È pronto il nutrito programma d’incontri proposti per il nuovo anno accademico

Il Circolo Auser apre il 2015/16 Servizi di

Claudio Gasparini E’ pronto il nutrito programma d’incontri proposti per il nuovo anno accademico dal Circolo Culturale Auser Dossobuono attivo da 20 anni sul territorio di Dossobuono, Alpo e Rizza. «Le proposte culturali e formative - illustra il presidente di Auser Dossobuono Ennio Tomelleri – saranno orientate a migliorare la qualità della vita e delle relazioni con riferimento alle persone anziane e ai rapporti intergenerazionali». Dopo l’inaugurazione ufficiale, con i saluti del sindaco di Villafranca, il 4 settembre sarà proposto un recital del duo Umberto e Loredana Righi sulla nascita ed evoluzione del tango argentino con musica e ballo. «Anche quest’anno – spiega Tomelleri - proporremo 26 conferenze che si terranno il giovedì pomeriggio presso l’aula magna della locale scuola media su varie tematiche, dalla cultura generale alla storia del nostro territorio, arte, musica, benessere fisico e psicologico, umane-

simo, religioni, folklore ed attualità, con relatori di provata competenza e professionalità. Sono in calendario 24 corsi tematici di formazione: ginnastica, balli, lingue, computer, creatività con la creta o l’acquerello, cucina, corsi di storia dell’arte, di religioni, storia contemporanea, Verona medievale e psicologia. Inoltre sono previste sei gite con finalità culturali che inizieranno il 17 ottobre con la visita a Longarone e alla diga del Vajont». La

festa di chiusura è programmata il 14 aprile 2016 con ospite Roberto Puliero, cui seguirà due giorni dopo una gita in battello sul lago di Garda. Tutti coloro che intendessero iscriversi lo potranno fare presso la sede dell’Auser, al primo piano del palazzo comunale, vicino alla biblioteca, dal 7 al 19 settembre dalle 9.00 alle 12.00 e il giovedì e venerdì dalle 19.30 alle 21.00. Conclude il presidente: «Colgo l’occasione per riconfermare

il nostro impegno sociale verso le persone bisognose d’aiuto per il trasporto verso strutture sanitarie per visite, terapie o altro, impossibilitate ad andare autonomamente che possono rivolgersi a nostro ufficio nei giorni lavorativi dalle dieci alle dodici per prenotarsi. Un amichevole ringraziamento all’amministrazione comunale in particolare all’assessore alla cultura Maria Cordioli per la costante vicinanza e collaborazione».

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VILLAFRANCA, CITTÀ DELLE BOLLICINE Sono stati premiati i vini proposti dalle cantine partecipanti alla diciassettesima rassegna enologica interprovinciale di spumanti e frizzanti organizzata dalla sezione di Verona dell’Onav con il patrocinio del comune di Villafranca. Hanno partecipato aziende dalle province di Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Mantova e Brescia. I campioni analizzati da commissioni formate da assaggiatori e tecnici che hanno superato il punteggio di ottantatre centesimi per i frizzanti e ottantacinque per i metodi classici e charmat, hanno ricevuto il ventotto scorso il diploma nelle rispettive categorie. Sono state ventiquattro le aziende premiate, diciannove della provincia di Verona, una della provincia di Mantova e quattro della provincia di Treviso. «E’ il diciassettesimo anno che offriamo la nostra collaborazione per l’organizzazione di questo evento che fa di Villafranca la città delle bollicine – ha sottolineato il villafranchese Pierino Grigolato consigliere provinciale dell’Onav. Considerato la disastrosa annata del 2014 a causa del maltempo i risultati sono stati positivi e tanti vini hanno superato il punteggio previsto dal regolamento del concorso». Sono stati premiati otto vini per la categoria spumanti metodo classico, ventitre spumanti metodo charmat, uno per la categoria spumanti e frizzanti dolci e dodici per la categoria frizzanti. L’Onav, Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino, è stata fondata nel 1951. La sede centrale è ad Asti ma ha delegazioni su tutto il territorio nazionale.

POVEGLIANO / LA TESI DI LAUREA

La quadreria della famiglia Balladoro

“La quadreria della famiglia Balladoro”. E’ il titolo della tesi elaborata dalla ventiseienne Francesca De Marco a conclusione del corso di laurea magistrale in discipline artistiche presso, l’università di Verona, recentemente consegnata al comitato della biblioteca comunale di Povegliano Veronese. «Sono partita con l’analizzare l’inventario inedito Balladoro che si trova nell’archivio storico – spiega De Marco – e attraverso ricerche anche di studiosi precedenti sono riuscita a mettere assieme le cose e a rintracciare cinque quadri che si trovano all’universi-

tà di Princeton, altri che si è ipotizzato potessero essere a Balladoro ma non si hanno conferme». Ottimo risultato che è il frutto di una ricerca durata cinque mesi. «Non mi sono soffermata solo sulla raccolta di quadri che si trovavano prima nella villa di Novaglie e poi nel palazzo di Verona dei Balladoro, in seguito spostati non sapendo dove fossero finiti. La ricerca è stata anche sulla famiglia». La professoressa Alessandra Zamperini, docente di storia dell’arte moderna all’università di Verona, relatrice della tesi, ha dichiarato la sua gran sod-

disfazione per la tesi di Francesca. «E’ entrata in contatto col Gruppo Giovani di Povegliano, molto disponibile a supportare gli studenti e a dare suggerimenti, ha vagliato il materiale ed ha iniziato a lavorare movendosi con grand’autonomia ed indipendenza esprimendo dei giudizi apprezzabili. E’ una tesi molto buona di cui sono contenta. Aprire una strada su un argomento che magari pochi potrebbero trovare interessante e far conoscere le cose crea un effetto calamita. La mia è stata un’azione di supervisione ma le scoperte sono sue,

complimenti dunque al neo laureato». Per la presidente del comitato biblioteca Matilde Bresciani «apprendere che il contributo del materiale della biblioteca Balladoro è stato utile ci gratifica». Per il sindaco Anna Maria Bigon «è stato un momento importante. Mettiamo a disposizione degli studenti Villa Balladoro per le loro ricerche ed oggi siamo qui per una tesi di laurea che ha messo in luce i quadri della nota famiglia. Dobbiamo investire sempre di più sulla cultura e questi eventi lo confermano». «E’ un immenso piacere che la Villa possa ospitare la consegna di tesi sulla famiglia Balladoro che è sempre una gran risorsa e sul nostro paese – constata Laura Peretti assessore al sociale e istruzione. Noto che sempre più docenti indirizzano i loro laureandi sul ricco patrimonio librario della biblioteca per le loro tesi che parlano del nostro paese occasione per farlo conoscere sempre più anche a noi cittadini. Congratulazioni ai gruppi di Gaetano Zanotto e Matilde Bresciani che danno lustro alla nostra realtà dal lato culturale».

PREMIO ARTE VILLAFRANCA Torna il “Premio Arte Villafranca”. L’evento artistico giunto alla settima edizione sarà inaugurato nel tardo pomeriggio di venerdì 4 settembre alla Cantoria presso di Castello. Le opere esposte saranno divise nelle tre sezioni di pittura, scultura, fotografia e grafica con la possibilità degli artisti di accompagnare le proprie opere con poesia e prosa. Sabato cinque avrà luogo la premiazione, prima dell’inizio della Notte Bianca il cui tema trainante è Frank Sinatra di cui si festeggia il centenario della nascita. Ricorrendo anche il centenario della Prima Guerra Mondiale due sono i temi proposti da questo evento consolidato e conosciuto. My Way – i colori a modo mio e premio speciale la Grande Guerra. Spiega Valentina Silvestri, organizzatore e direttore artistico della manifestazione «lo spunto è stato tratto da una delle canzoni più famose del grande artista “My Way”, a modo mio, la vita a modo mio e quindi il colore a modo mio, che può intendersi proprio come colore o effetti chiaro/scurali delle sculture o proprio come sensazioni, vita, colore della vita a modo mio».

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: VILLAFRANCA - Municipio, Lavanderia Launtry, Circolo Auser, Banca piazza 4 Novembre , Banca Popolare, - Bar Via Ospedale - Biblioteca ALPO - Don Marco ROSEGAFERRO - Barcollo QUADERNI - Poste DOSSOBUONO - Eurospin, Sede Auser, Distr. Agip, Studio dentistico don Bosco


L’ALTRO GIORNALE Agosto 2015

CRONACHE di Sommacampagna

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CERIMONIA. Il 27 e il 28 giugno sono state ricordate le battaglie risorgimentali di Custoza

Commemorazioni ai caduti di guerra Servizi di

Claudio Gasparini Il 27 e 28 giugno sono stati due importanti giorni di commemorazioni ai caduti nelle battaglie risorgimentali di Custoza, organizzate dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con le associazioni del territorio. Una sorta d’anteprima della ricorrenza che sarà celebrata il prossimo anno. Sul piazzale dell’Ossario si sono esibite sabato ventisette, alle ventuno, le corali Schola Cantorum Sant’Andrea di Sommacampagna e Virgilio Lorenzi di Trevenzuolo dirette dalla maestra Elena Cipriani ed il Corpo Bandistico di Sommacampagna diretto dal maestro Giovanni Baciga. Musiche coinvolgenti in uno scenario stupendo con il mausoleo illuminato con le luci del tricolore. «Siamo qui questa sera – ha rilevato il sindaco di Sommacampagna Graziella Manzato – per un momento di festa e di ricordo. Sono soddisfatta

della collaborazione di tante associazioni nell’organizzazione dell’evento. E’ un sentire comune che ci fa ben sperare per le celebrazioni in programma per l’anno prossimo. Questa manifestazione “Aspettando il 150°” è un po’ una prova per suscitare nelle persone un sentimento d’appartenenza a questa storia e di volerla ricordare. Questo il senso della serata e di quella che faremo domani a ricordo dei caduti». Anche l’assessore alla cultura Isabel Granados ha espresso «grande soddisfazione per la sinergia messa in campo tra le varie associazioni e l’amicizia con cui sono state organizzate le due giornate. I tempi sono maturi per dire l’unione fa la forza». L’indomani alle dieci e trenta il parroco di Custoza don Alfonso Trattene ha celebrato la Santa Messa, con omelia da far riflettere, presenti le associazioni d’arma, il corpo bandistico di Sommacampagna, autorità civili e militari e tanti

PAESI BASSI-SOMMACAMPAGNA

cittadini partiti in sfilata dal piazzale della chiesa di Custoza con deposizione d’omaggi floreali ai vari cippi dei caduti durante il

percorso. Dopo la Santa Messa è stata deposta una corona all’interno dell’Ossario a ricordo di tutti i caduti.

L’EVENTO. Teatro in Cantina, battute finali. Ma il bilancio è già positivo Battute finali per “Teatro in Cantina” a Sommacampagna, il percorso che coniuga l’arte del teatro con il mondo del vino passando attraverso il territorio e le sue eccellenze enogastronomiche. «Il riscontro è stato assolutamente positivo – pone l’accento l’assessore alla cultura Isabel Granados -. Molte persone hanno partecipato con entusiasmo agli eventi organizzati in collaborazione con TeatroImpiria». Tra i tanti “Gissa Màissa” di Raffaello Canteri con regia di Antonio Canteri tenutosi alla cantina Monte del Frà il cinque scorso che, con linguaggio onirico e straniante, ha presentato l’incontro tra il montanaro Konrad e la fada Gissa Màissa che, per amore, educa alla danza e al sapere il compagno nelle cui mani, per egoismo, tutto si trasforma, fino al sorprendente epilogo finale. Apprezzati gli attori, Guido Ruzzenenti, “l’anziano narratore”, Sergio Bonometti e Chiara Rigo per aver saputo trasmettere forti emozioni. Impeccabile l’organizzazione di tutte le serate grazie all’impegno di Ombretta De Boni. Dell’Ufficio Cultura del Comune. Al termine della serata rinfresco con eccellente vino.Le ultime due serate in calendario in zona saranno alla Cantina Villa Merighi di San Giorgio in Salici il 25 agosto ed il 9 settembre a Corte Vittoria a Custoza con Leto Grando, spettacolo spiritoso sull’amore, sui valori perduti della coppia, sui figli, la vecchiaia. Fasi conclusive anche per le “Melodie del Custoza” il programma di musica dal vivo proposta all’aperto nei venerdì sera dal 19 giugno «che ha dato modo ai numerosi partecipanti – sottolineano il vicesindaco Allegri e l’assessore alle attività produttiva Trivellati – di passare piacevoli serate in compagnia assaggiando le prelibatezze culinarie proposte dai bar e il nostro prodotto d’eccellenza, il Custoza Doc». Ultimo appuntamento il 28 agosto al Bar Gionni organizzato in collaborazione con la Cantina Menegotti

Dal recente incontro tra il Console dei Paesi Bassi a Verona Daniele Cunego e l’amministrazione comunale di Sommacampagna rappresentata dal sindaco Graziella Manzato e dall’assessore alla cultura Isabel Granados presenti il presidente dell’Associazione Ristoratori del Custoza Luca Pezzini con il past Franco Predomo sono emerse interessanti idee da sviluppare. «Se c’è la possibilità di valorizzare un territorio vicino a Verona particolarmente bello – ha sottolineato il Console – il compito nostro è di fare da trait d’union tra i cittadini del paese che rappresento ed il territorio di Sommacampagna. Le colline moreniche sono stupende, come lo sono il Garda ed il basso lago da valorizzare anche per far conoscere l’ottimo prodotto che esce dai vitigni del Custoza». L’assessore Granados ha evidenziato come «l’incontro sia stata un’opportunità per cercare di dare impulso al nostro territorio cercando di attrarre l’attenzione dei turisti e far loro conoscere le bellezze e le ottime proposte enogastronomiche. Tramite il Console riteniamo ci sia la possibilità di sviluppare interessanti contatti con i cittadini dei Paesi Bassi. Un modo di aprirsi anche all’Europa».

LA PESCA A TAVOLA Ultime occasioni per degustare “La pesca a Tavola” proposta in sessanta ristoranti ed agriturismo di Villafranca, Valeggio, Bussolengo, Pescantina, Sona e Sommacampagna che ha fatto da capofila dell’iniziativa proposta per la prima volta l’anno scorso dagli assessori alle politiche agricole e della promozione turistica e sposata dall’Associazione dei Ristoratori del Custoza. Questo prelibato frutto della nostra terra, uno dei primi prodotti frutticoli veneti cui il Ministero ha concesso il marchio IGP, è molto versatile e ben si presta, nelle numerose qualità, ad essere cucinato in varie versioni e con molti abbinamenti. Incantevole alla vista, all’olfatto e al palato quello proposto dalla famiglia Franco Predomo del Ristorante Tamburino Sardo. Cubetti di centrifuga di pesche ghiacciate con spumante Custoza, metodo classico, in abbinamento a pesche in padella, mozzarella di bufala con fettine di pesche profumate alla menta, risotto alle pesche spadellato da forma di grana padano, filetto di maiale con pesche e mandorle in lamella, formaggio Monte Veronese con mostarda di pesche e, dulcis in fundo, cestino di sfoglia con pesche padellate all’amaretto su base di crema pasticcera. Ogni ristorante propone ricette diverse secondo la maestria e la fantasia degli chef che vale la pena di gustare in abbinamento con il Custoza Doc fino ad esaurimento delle pesche. Non manca molto.


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CRONACHE di Sommacampagna

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CONCORSO. Aperti i campioni dei vincitori del Custoza Doc 2014 e Custoza Doc Superiore 2013

CUSTOZA

Vini in passerella: premiati i migliori

Book-Shop all’Ossario

Il 10 luglio presso la sala affreschi del comune di Sommacampagna unitamente ai suoi collaboratori il cav. Elio Franchini presidente della Pro Loco Custoza, promotrice dell’iniziativa, ha proceduto all’apertura dei campioni dei vini vincitori del 44° concorso enologico Custoza Doc 2014 e Custoza Doc Superiore 2013 presentano il vice sindaco Giandomenico Allegri, gli assessori alla cultura Isabel Grandos, ai lavori pubblici e ambiente Fabrizio Bertolaso, il consigliere del Consorzio Tutela

Bianco Custoza Luigi Caprara, i produttori, Francesco Galeone delegato provinciale con il consiglie-

UN POSTER PER LA PACE Per il secondo anno consecutivo grazie al Lions Club Villafranca di Verona, in particolare dei presidenti Guido Benvenuti e Maurizio Grazia che hanno preceduto l’attuale in carica Angelino Rinaldi è stata data la possibilità agli studenti dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” scuola secondaria di primo grado di Sommacampagna di partecipare al concorso “Un poster per la pace”. I disegni prodotti dai ragazzi saranno esposti dal 28 agosto al 1 settembre, durante la fiera di Sommacampagna, presso la chiesa di San Rocco in piazza Castello tutte le sere dalle 21.00 alle 23.00 e dalle 10.00 alle 12.00 da sabato 29 agosto a lunedì primo settembre. La mostra sarà allestita dal Comitato Eventi Artistici dai genitori della scuola media di Sommacampagna in collaborazione con la prof.ssa Alessandra Truncali. Sottolinea Roberta Pasotti, componente del comitato «ci siamo messi assieme per valorizzare e dar luce ai lavori realizzati dai nostri figli, portandoli al di fuori del contesto scolastico. E’ altresì un modo per unire maggiormente i genitori coinvolgendoli anche in altre attività culturali». Alessandra Truncali assessore ai servizi sociali educativi e scolastici esprime «l’ assoluta soddisfazione dell’amministrazione per l’attività del comitato fatto di persone di buona volontà che si prendono cura dei propri figli e valorizzano le loro opere in un contesto più ampio». I giovani studenti hanno lavorato sull’importante tema della pace. Roberta Pasotti ritiene che «il contesto della scuola dell’obbligo è un luogo decisivo per affrontare tale tematica che costituisce un’area nella quale è possibile fare prevenzione primaria proprio nella modalità definita da Massimo Recalcati quando scrive “l’apprendimento non avviene per travaso passivo da un bicchiere più pieno a uno più vuoto, perché il modello sul quale si fonda non è mai quello di un vuoto da riempire, le teste vuote degli allievi dentro le quali si deve versare il cemento del sapere, quanto di un vuoto da aprire, fare spazio, aprire le finestre, le porte, gli occhi, le orecchie, il corpo, aprire mondi, aprire aperture impensate prima” (L’ora di lezione – Einaudi 2014). La scuola – pone l’accento Pasotti – oltre ad essere il luogo delle parole si può avvalere di altri strumenti per dar voce ai mondi emotivi dei nostri ragazzi. E’ qui che si colloca l’arte come mezzo espressivo che rende visibile emozioni e sensazioni, che lega il significato astratto della parola pace ai sentimenti sottostanti, attraverso la produzione di segni, immagini, sfumature che generano bellezza e armonia che ritroviamo nei disegni prodotti dai nostri giovani adolescenti».

re Pierino Grigolato ed altri rappresentanti dell’Onav. I campioni resi anonimi erano stati a suo tempo esaminati dai venti membri della commissione formata da enologi, rappresentanti dell’Onav e dell’Ais, enotecnici e giornalisti enogastronomici. «Da tre anni tutti i campioni sono assaggiati in modo autonomo da tutti i membri della commissione – ha spiegato Luigi Caprara – in modo che il giudizio sia uguale

per tutti». Sono stati ufficializzati i vincitori che hanno superato il punteggio di 85 e 87 rispettivamente per il Custoza Doc e per il Custoza Doc Superiore «punteggi studiati qualche anno fa – ha evidenziato Gastone Armigliato – per dare uno stimolo ulteriore ai produttori ed i risultati ci sono stati». Per il vicesindaco Allegri «questa premiazione è stata l’occasione per promuovere il nostro territorio ed i suoi prodotti d’eccellenza tra cui spicca il Custoza». Ha aggiunto Granados: «un premio tradizionale importante ed ambito che mette in risalto i produttori ed il lavoro che fanno per migliorare la qualità ogni anno». Soddisfatto il presidente cav. Elio Franchini per una «serata ben riuscita in cui sono stati premiati vini di gran qualità e piacevolezza all’olfatto e al palato».

Cantine vincitrici Custoza DOC 2014 Az. Agr. Villa Medici di Caprara Luigi (Sommacampagna), Cascina Mondator di Roberto Prodromo (Sommacampagna), Soc. Agr. Tenuta San Leone (Valeggio sul Mincio), Az. Agr. Albino Piona di Piona A. e Figli s.a.s. (Sommacampagna), Tabarini Damiano e Silvio s.s.a. (Sommacampagna), Az. Agr. Il Pigno di Martari F.LLI s.s. (Villafranca), Az. Agr. Gorgo di Roberto Bricolo (Sommacampagna), Soc. Agr. Meneghello s.s. (Lazise), Cantina Santi (Pedemonte), Az. Agr. Falconi Liviana (Villafranca), Az. Agr. Morando Lorenzo (Bussolengo), Soc. Agr. Faccioli Enzo s.s. (Sona). Cantine vincitrici Custoza DOC Superiore 2013 Az. Agr. Villa Medici di Caprara Luigi (Sommacampagna)

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Dopo la cerimonia commemorativa dei caduti nelle battaglie Risorgimentali del 28 giugno è stato presentato all’Ossario di Custoza il nuovo Book-Shop realizzato nell’ex cucina della casa del custode Vitale Sartori ricordato da Stefano Adami, presidente dell’Associazione Crea che si è prodigata nella realizzazione del progetto in collaborazione con la Cooperativa Sociale “I Piosi” di Sommacampagna, che ha evidenziato «quando abbiamo pensato a questa stanza il nostro pensiero è andato al lui, al “Vita”. Colgo l’occasione per ringraziare l’architetto Turato che l’ha ristrutturata, la qui presente Nadia moglie del defunto “Vita” che per ventinove anni è stato il custode dell’Ossario che da questa cucina guardava sempre chi arrivava, Roberto Solieri che ha curato l’allestimento, Carlo Saletti, amico storico dell’associazione Crea, per le idee originali che cerchiamo di realizzare assieme al comune, consci delle difficoltà economiche delle amministrazioni, ma certi che questa iniziativa è importante per i visitatori che troveranno molto materiale da portare con sé per far conoscere questa importante realtà anche ad altri». Accanto ad un interessante volume che racconta le vicende storiche si trovano cartoline sui personaggi che hanno caratterizzato la storia del mausoleo, raccolte anche in interessanti kit. Luigi Martari presidente della cooperativa “I Piosi” ha rilevato un aspetto importante portato avanti dall’Onlus per la gestione del sito monumentale vale da dire «l’assunzione di quattro ragazzi laureati con un importante curriculum che hanno seguito anche un percorso di formazione. Sono presenti tutti i giorni nel periodo estivo offrendo la possibilità ai visitatori di fare visite guidate molto interessanti. E’ un orgoglio per la cooperativa quello di riuscire a trasmettere per il loro tramite cultura e storia». Ai numerosi presenti alla cerimonia religiosa e all’inaugurazione è stato fatto l’omaggio di una cartolina in due parti, la superiore con un disegno fatto da un illustratore del tempo basandosi sui racconti dei reduci, l’inferiore la vista attuale di Custoza.

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L’ALTRO GIORNALE Agosto 2015

CRONACHE di Custoza

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MANIFESTAZIONE. La 44ª Festa del Custoza sarà inaugurata venerdì 11 settembre: enogastronomia, musica e tanto altro in programma

La “Notte... Bianco!” in arrivo Quattro giorni di divertimento Servizi di

Claudio Gasparini La “Notte… Bianco!”. Con questo slogan inizierà la 44^ edizione della Festa del Custoza Doc organizzata dalla Pro Loco Custoza, associazione fondata sul volontariato che svolge attività di promozione turistica e di socialità. La manifestazione sarà inaugurata a Custoza venerdì 11 settembre alle 19.30 con un concerto campanario, il corpo bandistico, il saluto delle autorità, aperitivo offerto

dai Ristoratori del Custoza, con la partecipazione degli sponsor e delle cantine aderenti e apertura degli stand gastronomici. Quattro giorni di grandi intrattenimenti, occasioni per stare in compagnia tra amici degustando il Custoza Doc e buona musica. Con degusti…AMO il Custoza tutte le sere i Ristoratori del Custoza proporranno interessanti specialità culinarie, con piatti creati dai cuochi dei sette ristoranti di Sommacampagna, Caselle e Custoza, abbinati al Custoza

Doc, nella suggestiva piazzetta davanti alla chiesa (per informazioni e prenotazioni: Franco 335.249125 Luca 340.4044769). Sabato 12 alle 17.30 è in programma “Camminando nel Custoza incontra l’Ossario”, passeggiata di un paio d’ ore che porterà alla visita di quattro cantine locali e al famoso Mausoleo, organizzata dalla Pro-Loco in collaborazione con l’Ass. “I Piosi” (per informazioni ed adesioni rivolgersi a Paola al 3357321494). Alle sedici quadrangolare di calcio

“III° Memorial Day Germano Grassi”. Domenica mattina Custoza Bike, visita alla cella campanaria e riapertura stand gastronomici con intrattenimento musicale. Nel pomeriggio alle sedici visita guidata sul campanile ed intrattenimento per bambini Ludobus. Alle 17.00 premiazione dei vincitori del 44° Concorso Custoza Doc e Superiore Doc alla presenza della Confraternita del Custoza e con intrattenimento musicale della Banda di Sommacampagna e dei giovani della Banda di Dossobuono. Pigiatura del vino alle 18.00. Domenica con partenza alle 9 dal piazzale

della chiesa e fino alle 12 “Visita guidata sulle colline di Custoza sulle tracce del Risorgimento” con il C.T.G. – El Vissinel”(informazioni www.elvissinel.it). Lunedì sera alla 23.30 grande spettacolo pirotecnico. La festa proseguirà martedì alle ore quattordici, con stand chiusi, con la gara ciclistica 34° G.P. Custoza – M.O. Fal. F.lli Turato e 2° Memorial Giovanni Cordioli. Durante le serate presso gli stand gastronomici, aperti dalle 19.00 e la domenica anche alle 12.00, si potranno gustare prelibatezze d’ogni sorta, risotto all’isolana, fritto misto di

mare, panini imbottiti, patatine fritte, deliziose torte e, presso le cantine presenti, assaggiare i migliori Custoza Doc e, con i classici bicchieri della Festa, la degustazione sarà perfetta. Ricca pesca di beneficenza nei locali della chiesa. Il presidente della Pro Loco Cav. Elio Franchini ringrazia anticipatamente «l’amministrazione comunale che sostiene l’iniziativa, il Consorzio Tutela Vino Custoza Doc, l’Associazione Strada del Vino Bianco di Custoza Doc, i produttori, i ristoratori, le associazioni ed i volontari che collaborano per la buona riuscita della festa».


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CRONACHE di Sommacampagna

L’EVENTO. La manifestazione si terrà dal 27 agosto all’1 settembre

L’Antica Fiera alza il sipario E’ tempo di Antica Fiera a Sommacampagna che inizierà, come tradizione vuole, il venerdì che precede l’ultima domenica di agosto, quindi il 27, per concludersi martedì primo settembre con i “Fuochi Pirotecnici”. Tante le manifestazioni programmate dall’amministrazione con il coinvolgimento degli assessorati alla cultura di Isabel Cristina Granados, alle attività economiche di Nicola Trivellati, all’agricoltura di Giandomenico Allegri e il Comitato Fiera ed Eventi presieduto da Paolo Melchiori. Lo staff Sommacampagna Eventi, invita i cittadini «ti aspettiamo in una o in tutte le manifestazioni del programma, per dirti grazie, la tua presenza è molto importante per la buona riuscita della nuova, antica fiera». Sot-

tolinea il sindaco Graziella Manzato: «saranno presenti anche quest’anno l’artigianato, il commercio e l’industria a vario titolo, come pure le associazioni di volontariato che si impegnano sui fronti della solidarietà, dell’integrazione sociale e la scuola con il prezioso lavoro dei ragazzi sul tema della pace, nell’ambito di un programma molto ricco e articolato che risponde ai diversi interessi dei nostri cittadini». Sei giorni di proposte culturali, musicali, gare sportive, mostre, esposizione di artigianato ed hobbistica che coinvolgeranno i visitatori che avranno la possibilità di degustare i piatti tipici della tradizione proposti negli stand enogastronomici. Un nuovo evento arricchirà quest’anno il

programma dell’ antica fiera, “La Serata Bio” che si terrà sabato 29, organizzata pensando alle origini della fiera in prevalenza agricola, mangiar sano per vivere sani. «Nonostante il momento di crisi economica –evidenzia l’assessore alla cultura e manifestazioni fieristiche Isabel Granados - la nostra fiera sarà all’altezza delle edizioni precedenti, se non migliore grazie al lavoro del Comitato Eventi, delle associazioni e di tutte le realtà produttive locali che si sono rese disponibili per questo importante appuntamento. Sarà anche un’occasione per incontrarsi e vivere il paese insieme» – rileva l’assessore che ringrazia i collaboratori e volontari che hanno reso possibile l’organizzazione dell’importante evento.

VILLA VENIER. Magoni e Spinetti, concerto d’emozioni Villa Venier, 15 luglio: dalle finestre aperte l’alternarsi delle luci del tricolore. Il palco è lì sotto. Petra Magoni e Ferruccio Spinetti entrano quasi in punta di piedi coinvolgendo via via il migliaio di plaudenti spettatori in maniera entusiasmante con canzoni, molte scritte da loro, vibranti d’emozioni. Lui un tutt’uno con il contrabbasso tanto da chiedersi chi suoni realmente. Lei una voce potente e piacevole con un’alternanza di toni singolari. Propongono il loro repertorio di grandi capolavori sia in Italia sia all’estero, Francia in particolare. Due ore di grande spettacolo con un’apoteosi d’applausi. Persone semplici che le rendono ancora più grandi. Per Spinetti «di musicisti e cantanti bravi ce ne sono tanti. Noi ci siamo inventati un nostro modo di suonare e cantare, non un genere. Consegui la maturità quando trovi il tuo modo d’essere personale. Sul palco ci divertiamo ed il divertimento arriva anche al pubblico che ci segue e che si emoziona al pari nostro». Magoni spesso guarda e si avvicina al contrabbasso fatto vibrare dal suo collega. «Per sentirlo meglio – spiega Spinetti -. Mi piace questo dialogo continuo, essere in prima linea, a fianco. Cerchiamo di trasmettere le storie che stanno dietro le canzoni, sia quelle che ci fanno ridere sia quelle che ci ricordano momenti tristi. Uso la voce in modi diversi e ciò è possibile perché siamo in due e lavorando assieme siamo cresciuti anche come singoli». Con sei corde, le quattro del contrabbasso, due della cantante, un concerto d’eccezione. «Sono unici per quello che riescono a fare – commenta l’assessore alla cultura Isabel Granados -. Averli avuti tra noi è una grossa soddisfazione. Li invito già per l’anno prossimo».

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SPORT

L’ALTRO GIORNALE Agosto 2015

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CALCIO. La società del presidente Luigi Bonini inizia la stagione 2015/16 in Seconda categoria. Il nuovo tecnico è Francesco Marafioti

Il Pescantina-Settimo riparte con entusiasmo e ambizione

Servizi di

Matteo Sambugaro Su il sipario. Il PescantinaSettimo comincia la stagione 2015/16. «Una nuova annata, ricca di aspettative si legge sul comunicato della società -. Nessun proclama, chiaramente, ma tanta voglia di portare avanti un progetto di rilancio del calcio a Pescantina». I rossoblubiancoviola del presidente Luigi Bonini disputeranno ancora il campionato di Seconda categoria e affronteranno il girone A insieme al Caselle, al Team San Lorenzo, al Burecorrubio, al Rosegaferro, al Cavaion, al Calcio Calmasino 2003, al Gargagnago, al Lazise, al Malcesine Calcio, al Negrar, al Real Lugagnano, al San Peretto, al Sommacustoza 08, al Sant’Anna d’Alfaedo e alla Polisportiva A. Consolini. Dopo il terzo posto conquistato nel 2014/15 e l’eliminazione al secondo turno dei playoff per mano del Peschiera, insomma, il club punta a vivere un’altra stagione da protagonista e togliersi nuove soddisfazioni.

«Prima dell'inizio del torneo, tutte le formazioni sono forti e tutti ambiscono a far meglio dell’annata precedente – spiega il vicepresidente e direttore sportivo Lucio Alfuso -. In tanti desiderano vincere, ma quello che conta è la classifica alla 30ª giornata: per raggiungere i risultati occorrono impegno, pancia a terra e molto lavoro, mantenendo sempre il massimo rispetto per gli avversari però essendo pure consapevoli delle proprie potenzialità». Rinnovato lo staff tecnico, che vedrà Francesco Marafioti

(proveniente dal Cadore) alla guida della prima squadra. Lo aiuteranno il viceallenatore Daniele Reichenbach, il nuovo preparatore dei portieri Matteo Zambelli, mentre il tecnico Matteo Paciullo allenerà la formazione juniores regionale. Riconfermato poi il direttore tecnico e neo consigliere della società Alberto Pizzini; Luca Valdegamberi, invece, ricopre il ruolo di team manager. Per quanto riguarda la rosa 2015/16, sono arrivati a rinforzare i rossoblubiancoviola la mezz’ala

Stefano Ferrarese dal Peschiera, l’attaccante di

esperienza Claudio Faustini dal Valgatara e il difensore Federico Venturelli dall’Avesa. Inoltre, ecco i fratelli Alessio ed Emanuele Squaranti, sempre dal Valgatara, Daniele Dolci da Cadore e Mattia Andriani per fine prestito, e il ritorno in porta di Andrea Padovani (dal Gargagnago). Senza dimenticare i giovani talenti della formazione juniores promossi a pieni voti nella rosa dei grandi. Per il resto, è stata confermata l’ossatura della prima squadra del 2014/15, capace appunto di navigare nei piani alti della classifica di

Seconda categoria e di raggiungere i playoff. Ai nastri di partenza della nuova stagione, però, i rossoblubiancoviola del presidente Bonini presentano anche un settore giovanile completo, composto da scuola calcio, piccoli amici, pulcini, esordienti, giovanissimi provinciali, giovanissimi regionali, allievi regionali e juniores regionali. Il taglio del nastro 2015/16, lo precisiamo, si è svolto giovedì 30 luglio, quando staff tecnico e atleti della prima squadra del Pescantina-Settimo si sono ritrovati e presentati ufficialmente ad Arcè.

BASKET-SERIE A2 / IL NUOVO TECNICO

Crespi lancia la Tezenis: «Trasmettiamo emozioni» Esperienza e passione. La pallacanestro nel sangue da una vita. La voglia di portare in alto la Tezenis Scaligera Basket. E il mirino puntato dritto sulla serie A. Coach Marco Crespi si presenta, la Verona dei canestri si mette nelle sue mani. Dopo tre stagioni, pertanto, la guida tecnica cambia condottiero: la società gialloblù saluta Alessandro Ramagli e affida le chiavi della squadra all’allenatore varesino, reduce dall’esperienza in Spagna al Saski Baskonia di Vitoria. «Sono una persona che odia la retorica: desidero sempre dire le cose che penso e mai quelle che annoiano alla terza riga – spiega il neo tecnico scaligero -. Solitamente, si dice che è un onore quando si arriva in una situazione nuova, in un club con una storia e in una città come Verona. Io non dico di essere onorato di essere qua, dico che ho il piacere di essere qua. Ringrazio la famiglia Pedrollo, Giorgio in partico-

Marco Crespi

lare (responsabile dell’area tecnica gialloblù, ndr), che dal primo giorno in cui mi sono messo in macchina per venire a Verona mi ha fatto sentire importante. Mi sono messo in macchina non per il rapporto personale che negli anni ho sviluppato con Gianluca Petronio (direttore sportivo Tezenis, ndr), ma per le sue qualità professionali per-

ché sapevo che sarei andato in un club in cui il basket non viene parlato a livello superficiale ma analizzato giorno per giorno. Ramagli? Lui per me è un fratello, non un collega. Negli anni è nato con lui un rapporto umano di fratellanza». È in cerca di una nuova sfida, Crespi. Come Verona, pronta a scalare le vette della serie A2 per centrare la promozione in A e tornare così nel basket dei grandi. Attenzione, però: perché il nuovo capo allenatore gialloblù predica umiltà, lavoro e sacrificio. «Promettere di partire per vincere significa essere ignoranti di sport. Io vivo di sport, amo lo sport, lo sport vero, non lo sport dei trucchi. Il nostro obiettivo sarà prepararsi a competere per vincere – precisa l’ex coach di Mens Sana Siena, Olimpia Milano e Pesaro -. Sono tre, infatti, i capisaldi della mia filosofia: il primo, per esempio, è l’emozione. Chi entra in un palazzetto, che sia il proprietario o il tifoso più lontano dal campo, cerca emozioni. Quindi, per la scelta dei giocatori, abbiamo cercato persone con la capacità di vivere la loro professione e il loro modo di giocare con emozione. Il secondo è lo spirito di appartenenza al prodotto: oggi si parla di attaccamento alla maglia, di spogliatoio; tutte frasi retoriche dette in modo superficiale. Credo che

Marco Crespi, nato a Varese nel 1962 (53 anni compiuti il 2 giugno), è un tecnico di grande esperienza. Dopo gli esordi da allenatore delle giovanili di Milano fino a diventare vice in prima squadra, il coach della Tezenis è stato capo allenatore in serie A dell’Olimpia Milano dal 1998 al 2000 e della Scavolini Pesaro, prima nella stagione 2002-2003 e poi nel campionato 2004-2005, dove ha raggiunto i quarti di finale di Eurolega. Successivamente, dal 2003 al 2006, Crespi ha svolto l’incarico di direttore dello scouting internazionale per la franchigia Nba dei Phoenix Suns prima di aprire un lungo ciclo a Casale Monferrato, dove è rimasto fino al 2012 dopo aver ottenuto l’anno prima la promozione in serie A, la seconda della sua carriera dopo quella conquistata con Biella del 2001. Nell’ultima annata, l’allenatore lombardo è stato al Saski Baskonia di Vitoria in Spagna, dove aveva anche lavorato nella stagione 2001/2002 guidando il Siviglia. Nel campionato 2013/2014, ha ricoperto invece il ruolo di coach della Mens Sana Siena arrivata fino a gara-7 della finale playoff scudetto, persa contro l’Armani Milano; nel 2012/13 Crespi è stato pure vice di Luca Banchi nella stagione dell’ottavo scudetto di Siena e del successo nella Supercoppa Italiana del 2013. Non solo: il neo coach gialloblù vanta anche un’importante parentesi azzurra, dal 1998 come vice di Bogdan Tanjevic dell’Italia poi campione d’Europa nel 1999 a Parigi e fino alle Olimpiadi del 2000; in parallelo, il coach della Tezenis è stato pure l’allenatore della selezione under 22.

la motivazione del giocatore faccia la differenza in un campionato come questo dove le differenze di valori fra una squadra e l’altra sono minime. L’appartenenza al prodotto è il modo di giocare: se un giocatore sa che ogni giorno svegliarsi a Verona vuol dire appartenere a qualcosa di importante, allora la sua motivazione sarà massima. Il terzo è il senso di

urgenza: se guardiamo una partita di pallacanestro, le ultime difese degli ultimi cinque minuti sono le migliori. Dove si vede la mimica facciale, i muscoli tirati al massimo, la richiesta a se stessi di produrre il meglio. L’obiettivo, pertanto, è che questo senso di urgenza si percepisca ogni giorno, quando si entra in palestra al mattino o al pomeriggio. Per

poter costruire un’ottima squadra qualsiasi persona deve sentirsi protagonista pure in allenamento: ovviamente non tutti avranno lo stesso spazio e le stesse responsabilità ma per giocare un basket di energia e che sappia aggredire sia in attacco che in difesa, ognuno dei giocatori deve avere l’occasione di sentirsi utile e importante».


L'importanza del colore

a cura dell’arch. Mirko Ballarini

Daniel Libeskind, l'architetto che ha progettato il nuovo grattacielo di New York a Ground Zero, durante una recente intervista ha affermato che "il colore è l'essenza stessa della vita, non solo un pigmento cromatico". Anche il Salone del Mobile 2015 ha confermato la tendenza contemporanea al superamento della casa completamente bianca, sia nei muri che negli arredi, per arrivare ad uno spazio vitale più allegro e caldo con l'impiego sia di essenze diverse che di cromie contrastanti e colori accesi. L'uso dei colori naturali o artificiali, la loro stesura può comportare un risultato molto diverso: ad esempio, l'uso dei colori primari risulterà più stimolante ed allegro negli ambienti soleggiati, nei soggiorni, nei luoghi d'incontro, alternandoli però

con colori neutri mentre per ambienti di riposo si useranno colori rilassanti e neutri ravvivati da oggetti colorati a

calmare il passeggero in attesa. Esistono poi differenze non solo personali ma anche culturali e di consuetudine: ad

toni diversi. Il colore e la luce sono gli elementi che esercitano il maggiore impatto psicologico e fisiologico sull'ambiente, e influenzano l'organismo umano sia per l'aspetto visivo e non solo. Così nelle vecchie fabbriche si interviene con il colore per riscattare un ambiente degradato e dargli una nuova vita, ricreando un luogo di lavoro stimolante mentre ad esempio l'uso di colori tenui negli aeroporti tende a

esempio i giapponesi nelle loro case amano inserire colori più legati all'acqua, al cielo, agli alberi mentre i popoli nordici amano colori sfumati che vengono ritenuti più eleganti. Proprio per rispondere in maniera più efficace al mondo contemporaneo è nata una nuova disciplina del design chiamata "progetto percettivo" che ha come scopo lo studio del vasto e variegato mondo del colore,

ricco di contaminazioni culturali e in continua mutazione forse più dell'architettura. Dal semplice progetto colore che si occupa del piacevole accostamento di colori diversi, il progetto percettivo si occupa più in profondità dei segnali cromatici e dei relativi stimoli che attivano una risposta psicologica e comportamentale in ognuno di noi.


L’ALTRO GIORNALE Agosto 2015

RUBRICHE

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CULTURA LETTO

PER VOI

Maurizio De Giovanni, “In fondo al tuo cuore. Inferno per il commissario Ricciardi”. Einaudi 2014, 450 p., 19,50 euro.

Il professor Tullio Iovine del Castello, noto medico, precipita dalla finestra della clinica in cui lavora. Si è buttato? Qualcuno l’ha spinto? È stato un incidente? “Pareva un ambasciatore, sempre impettito, con l’aria di sapere tutto”, un tipo con cui è difficile fare amicizia. All’inizio del giallo c’è anche la morte di Rosine che, al primo parto, operata d’urgenza da Iovine, non ce l’ha fatta e il marito, dopo aver tentato di aggredire il dottore, “ha giurato che l’avrebbe ammazzato”. Che sia costui il colpevole? Intanto il commissario è convinto di avere l’ingrato compito di avvisare la vedova di Iovine che, in realtà, è già ampiamente al corrente, così come lo sono i vicini, gli inquilini del palazzo e i tanti passanti aggiornati dalla portinaia che a ogni nuova versione aggiunge particolari fantasiosi. Maria Carmela, la moglie del dottor Iovine ha qualcosa da mostrare agli investigatori: la lettera di un uomo che da decenni covava del rancore nei confronti della vittima. Le sorprese non sono terminate: in commissariato si presenta un gioielliere al quale Iovine aveva ordinato due anelli identici, ma con scritte differenti. Un’infedeltà o un tradimento sono all’origine di questa morte? Lasciamo al lettore il piacere dell’indagine. Un buon romanzo in cui viene descritta una Napoli anni Trenta non molto diversa da quella attuale. La trama poliziesca, comunque avvincente, è solo un espediente per investigare l’animo umano. Amore, gelosia, risentimento, invidia, rivalità, c’è tutto in questo giallo di De Giovanni. Buona la prosa in perfetta sintonia con lo svolgersi della vicenda. Lettura piacevole e consigliata. Aggiungo un altro titolo, “L’esercito delle cose inutili” di Paola Mastrocola edito da Einaudi, 2015. Un romanzo di altro stampo, che ruota attorno a una domanda semplice ma decisiva. Cos’è che riempie davvero la nostra vita? Anche quando facciamo la cosa più inutile del mondo come raccogliere conchiglie, trapiantare primule, amare qualcuno in silenzio, possiamo trovare una scintilla di vita, un lampo di senso o forse proprio noi stessi. Sulla falsa riga di una favola, - il protagonista è l’asino Raimond - la Mastrocola ci regala un romanzo ricco di contenuti e di riflessioni: chiunque può trovare una scintilla di vita proprio in qualcosa d’inaspettato.

Lingua e Civiltà Teoricamente si può fare tutto quello che si vuole, persino sostituire a mano a mano l’italiano con il romanesco, come spesso succede di sentire alla radio o in televisione, ma le regole vanno almeno ricordate e poche ne ha la lingua italiana di più ferme e costanti dell’uso delle maiuscole: ogni discorso inizia con la lettera maiuscola che si usa sempre anche dopo il punto fermo e con i nomi propri di persona, di luogo e di cosa. Il problema, semmai, è stabilire quando un nome comune può diventare proprio e quando no. Se è giusto scrivere “novecento lire”, “combattere per la libertà”, dovremo invece scrivere “l’arte del Novecento”, “la statua della Libertà”; e ciò perché questi nomi hanno subito una personificazione, sono diventati nomi propri. Rimane il vezzo di alcuni, non per modestia ma per civetteria, di firmarsi con la minuscola, quando nemmeno gli eremiti si firmavano con le minuscole. Dio si scrive sempre con la maiuscola per indicare l’essere supremo creatore dell’universo, “pregare Dio”, “il Dio degli Ebrei”; sempre con la minuscola quando si tratta di una divinità pagana tanto più che in questo caso abbiamo anche dea, dei e dee, “ la dea Venere”, “il dio Apollo”. Con Terra, Sole e Luna si usa il maiuscolo nel linguaggio scientifico, perciò: “La Terra gira intorno al Sole e ha come satellite la Luna”; ma “la terra imbruniva mentre il sole calava all’orizzonte, e già sorgeva la luna”. La confusione rimane grande, invece, quando con la maiuscola si vuole esprimere un sentimento personale di rispetto, di ammirazione. “Il Papa ci ha benedetto”, “ Parlò il Presidente”, ma si scriverà correttamente “ l’elezione del nuovo papa”, “ la residenza del presidente”; ancora con la minuscola quando il titolo è seguito dal nome: “ papa Francesco”, “il conte Confalonieri”. Nei nomi di istituzioni, enti, titoli di opere e simili è più corretto usare la maiuscola: “La casa editrice Arnoldo Mondadori Editore”, “Banca di Credito Cooperativo”, “I Promessi Sposi”. Tuttavia in certi titoli come “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, meglio dimenticare la regola. E ancora scriveremo: “Piazza Dante”, “Corso Roma”, “Via Mazzini”; e così: “Teatro alla Scala”, “Palazzo Barberini”; mente scriveremo: “fiume Adige”, “torrente Scrivia”. Infine, poiché l’aggettivo non può formare il nome di un luogo, scriveremo: “ Monte Bianco”, “ Monte Rosa”, “ Lago Maggiore”, “Mar Rosso”, “Mare Adriatico”, Oceano Atlantico”, mentre vanno bene “il monte Etna”, “il lago di Garda”.

Con noi al Cinema a cura di Franco Frey DOVE ERAVAMO RIMASTI – RICKI AND THE FLASH (Richi and the Flash). Drammatico - 100 minuti U.S.A 2015 (uscita 10 settembre) di Jonathan Demme, con Meryl Streep, Kevin Kline, Mamie Gummer, Sebastian Stan, Rick Springfield e Audra McDonald. Una curiosità: La star del cinema Meryl Streep è già vincitrice di tre Premi Oscar: Kramer contro Kramer, La scelta di Sophie e The Iron Lady. Con questo film è in arrivo la ventesima "nomination" della sua brillantissima carriera. Il mondo del rock torna protagonista di una nuova pellicola: si tratta di Ricki and the Flash, diretto da Jonathan Demme (Philadelphia) e sceneggiato dalla scrittrice Diablo Cody. In questo film, tratto da una storia vera, carico di musica e performance live (girate dal vivo davanti ad un pubblico vero) Meryl Streep (I ponti di Madison Country, Mamma Mia) camaleontica attrice che non finisce mai di stupire per la sua impareggiabile bravura, darà ancora una volta prova delle sue sorprendenti doti vocali, interpretando sul Grande Schermo Ricki, una famosa chitarrista rock, che da giovane con il pallino della musica, l'unica cosa che sapeva fare meglio, abbandona la sua famiglia e si trasferisce in California in cerca di fama e di fortuna come rockstar, rinunciando a tutto per il suo sogno di celebrità. Dopo molti anni, la "rocker" decide di ritornare a casa, per stare ancora vicino a chi aveva lasciato per recuperarne il rapporto e tornare ad essere nuovamente madre per i suoi figli, uno dei quali sta affrontando un duro divorzio…Come spesso capita nella vita, con gli anni si diventa più saggi, ma è ancora possibile tornare indietro sui propri passi per cercare di rimettere a posto una famiglia andata in pezzi? Ad interpretare Julie, la figlia della popolare chitarrista c'è Mamie Gummer della quale Meryl Streep è anche mamma nella vita, Joshua, l'altro figlio è Sebastian Stan, nel ruolo di Greg il fidanzato di Ricki: Rick Springfield e nei panni di Pete Brummel l'ex marito, il bravo Kevin Kline. Scrive Meryl Streep: "Io non sono una cantante, sono solo un'attrice che sa cantare"...E anche molto bene, aggiungiamo noi. Da vedere!

a cura di Lino Venturini

AGENDA LETTERARIA Ricorre quest’anno il centenario della prima edizione dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters nato a Garnett (Kansas) nel 1868, di professione avvocato. Nel 1891 si trasferisce a Chicago dove apre uno studio legale e nel 1989 pubblica il suo primo libro di poesie. Quando nel 1914 la madre va a trovarlo, parlano a lungo dei tempi passati e del fiume Spoon. Cominciano così a nascere le prime poesie a epitaffio della futura Spoon River Antology. Nel gennaio del 1915 viene colpito da una gravissima polmonite che lo porta alle soglie della morte. La polmonite fu anche conseguenza del lavoro febbrile e notturno che l’avvocato e poeta aveva dedicato alla sua opera maggiore e irripetibile, tanto irripetibile che avrebbe anche potuto concludersi con la sua morte. Le ore scorrevano senza che se ne accorgesse e l’alba coglieva di sorpresa Edgar alla scrivania: stava vivendo quell’esperienza “miracolosa” che accompagna la nascita di un capolavoro. Un capolavoro si forma, infatti, quando la persona del poeta si riversa integralmente nell’opera e in essa si annulla, come avveniva ad esempio per Beethoven. Edgar visse ancora a lungo, morirà nel 1950 e scrisse molte altre opere, ma in quei dodici mesi tra il 1914 e il 1915 aveva dato tutto della sua vita e della sua arte. L’antologia è una galleria di ritratti di persone di tutti gli strati sociali osservate dal punto di vista di un avvocato impegnato contro i mali e le ingiustizie. La poesia diventa così un linguaggio di verità che agisce nella vita e non si limita a osservarla.Voci incrociate dei morti che “dormono sulla collina” e che al cenno del poeta si destano dai loro inferni, purgatori e brevi paradisi smascherando le ipocrisie del potere, le menzogne degli amanti e le angosce dei giusti. Ha avuto un’immensa fortuna e più lettori di qualsiasi altro libro di poesia moderna e contemporanea. “ Io sono la vedova McFarlane, / tessevo tappeti per tutto il paese. / E provo pietà per voi ancora al telaio della vita, / voi che state cantando alla spola / e amorosamente osservate il lavoro delle vostre mani, / se raggiungete il giorno dell’odio, della terribile verità. / Perché il panno della vita è tessuto, sapete, / su un modello nascosto sotto il telaio - / Un modello che non potete vedere! / … Il telaio si ferma di colpo! Il modello è arrivato alla fine!/ Siete nella stanza soli! Avete tessuto un sudario! / E l’odio di quello, in quello vi fa giacere!”.

“Libri di casaa cura nostra” di Gianfranco Iovino 366 SFUMATURE DI LUCE CON QUALCHE OMBRA di Hugo Trety Ci sono voluti più di cinque anni di ricerca, confronto, approfondimento e passione per permettere ad Ugo Taietti, negrarese, di vedere realizzato il suo più grande sogno: dare alla luce la sua opera prima dal titolo "366 sfumature di luce con qualche ombra". Hugo Trety, pseudonimo di Ugo Taietti, è l'autore di un libro unico ed originalissimo nel suo genere a partire già dal titolo che vuole essere sia una provocaGianfranco Iovino zione alle tanto acclamate sfumature della scrittrice E.L. James, che soprattutto un richiamo alla tragedia di Lampedusa avvenuta il 3 ottobre del 2013, quando un'imbarcazione di immigranti clandestini, partita dalla Libia naufragò drammaticamente, provocando la morte di 366 persone. Attraverso questa sua opera prima, l’autore ci guida in un'introspettiva lettura quotidiana dell'animo umano che si espande in tutta la sua complessità nella lunghezza temporale di un intero anno. Con stile graffiante ed intenso, dolce e riflessivo, ma a volte anche duro e provocatorio, l'autore riesce ad accattivare e prendere per mano il lettore, conducendolo in una dimensione di attesa e riflessione che eleva e rende intensissima la sua scrittura meditativa, al punto che anche quando la voce poetica sembra sconfini nella delusione e nello sconforto, lasciando che a parlare sia il cinismo e la rabbia, in realtà è solo un estremo tentativo poetico di far riflettere il lettore sulle "cose della vita" che offrono sempre squarci di luce che possono, attraverso l'amore e la speranza, riuscire a fare meno buia l'ombra di una paura che inquieta l'anima e i pensieri. Molto originale la ripartizione delle pagine degli aforismi in mesi e giorni, scegliendo volutamente un anno bisestile per farlo coincidere con i 366 giorni/morti in mare, riportando la data di nascita di persone più o meno celebri e famose – ma sempre importanti per l’autore - da far coincidere con ogni nuovo pensiero giornaliero dell'anima di Trety. Originale anche la prima fase di divulgazione dell’opera, per la quale l’autore invita alla prenotazione attraverso l’indirizzo hugotrety@libero.it, così da poterlo inviare accompagnato da una sua personalissima dedica firmata. 366 Sfumature di luce con qualche ombra di Hugo Trety – pag. 416 - € 20,00


L’ALTRO GIORNALE Agosto 2015

RUBRICHE

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POESIE

a cura di Giancarlo Peretti

Daniela Negrini di San Pietro in Cariano vanta un curriculum di tutto rispetto con premi e segnalazioni in numerosi concorsi di poesia, alla quale si è dedicata sin dall’età di 11 anni. Ho avuto il piacere di conoscerla nell’età adulta e di leggere i suoi versi, maturi, profondi, talvolta tristi. Ne pubblicheremo anche in futuro, iniziando oggi con “Il treno”. Alda Lorenzi ci ha fatto pervenire una simpatica ed astuta “Preghiera di un’ottantenne” da cui si capisce la sua grande voglia di proseguire… Il corpo umano si compone di tante parti, grandi, appariscenti, piccole e ognuna ha i suoi compiti ben definiti. Una fra tante è ben nascosta e non se ne parla per pudore o convenienza. Ecco finalmente una persona che senza tanti peli sulla lingua la vuole riscattare, con garbo ed educazione. Si tratta di eros Piazzi che ci propone “Ultimo”. Ai lettori l’ardua sentenza! PREGHIERA DI UN’OTTANTENNE Finiti gli anni 80 ho detto: “Grazie Signore per avermi riguardato con tanto amore. Però, se mi lasciassi arrivare a 81…”. “Va bene – mi disse – a patto di non essere di peso a nessuno”. “Ho qualche dolorino e pochi malanni ma penso di cavarmela fino a 82 anni. E se mi permetti di fare 83 faccio ancora qualche lavoretto per me. Sono una lagna e so di essere maturo, ma fino a 84 terrei duro. Signore, si sa che il tempo vola e per arrivare a 85 faccio una preghiera sola, anche se ho amici che con pochi nèi sono arrivati a 86! Passo qualche oretta tra briscola e tressette Signore, sarebbe troppo arrivare a 87? Mi dirai che è già pieno il fagotto… col tuo favore io potrei arrivare a 88 e per vedere tante cose nuove mi andrebbe bene anche 89”. “Su, su – disse il Signore – ti dolgono le ossa, non vedi che stia per cadere nella fossa?”. Hai ragione Signore, ragione ne hai tanta… è che io pensavo che a 90… (perdonami Signore se sono un po’ golosa) sarei pronta ad andare alla “Casa di riposo”, ma non all’Eterno Riposo. Alda Lorenzi

IL TRENO Passa il treno della solitudine e porta con sé viaggiatori silenziosi, ognuno al suo posto ognuno la sua vita ognuno il suo pensiero ed il ricordo di un dolore. Passa il treno e s’immerge nella nebbia che mangia affamata la campagna desolata. Corrono le rotaie e s’immergono nella nebbia divoratrice della nostra storia e del nostro destino. Daniele Negrini

Oroscopo di Agosto di Francesca Iolanda Ariete: momento magico per quanto riguarda l' affettività e il dialogo, l' importante sarà non farsi influenzare dalle insicurezze per poter sfruttare al meglio ogni possibilità. Rischi di ideologie estremistiche circa argomenti di origine politica o sociale. Viaggi interessanti e piacevoli con indirizzo artistico e culturale. Toro: possibilità di un errore in campo professionale con conseguente perdita di credibilità. Anche gli investimenti finanziari sembrano risentire di un momento di blocco. Si consiglia prudenza nell' esporsi con opinioni o con iniziative ambiziose che hanno come fine il guadagno o il prestigio personale. Gemelli: ottime occasioni per quanto riguarda l' ampliamento dei propri orizzonti lavorativi ma anche culturali e sociali. I contatti utili e gli aiuti provvidenziali arrivano al momento giusto e favoriscono quelle occasioni a lungo attese. Meglio la prima parte del mese per accellerare i risultati. Cancro: possibile un ritorno di fiamma o comunque di un' amicizia di vecchia data ormai dimenticata e che ritorna in auge. Buona dose di enegia da spendere in iniziative sportive molto impegnative ma di grande soddisfazione. Favoriti i diloghi chiarificatori. Leone: incontri casuali ma che si riveleranno decisivi per quanto riguarda la vita affettiva. I sentimenti sono autentici e destinati a crescere. Sul lavoro prevale l' incertezza anche a causa di errori di calcolo o gestionali. Vergine: meglio privilegiare la prima parte del mese se si desidera avanzare richieste professionali o recuperare un rapporto con un famigliare. Dal 10 agosto in poi sono possibili scontri o malintesi, anche a causa di una forma mentale non perfetta. Bilancia: possibili proposte lavorative interessanti ma che potrebbero trovare resistenze da parte vostra, in quanto le energie psico-fisiche per rimettervi in gioco sembrano scarseggiare. Negli ultimi giorni del mese buon recupero mentale che favorisce i contatti utili. Scorpione: meglio evitare di strafare se non volete essere costretti ad una brusca ripiegata. Le ambizioni sono notevoli ma non sempre saprete tener conto di ogni aspetto di ciò che vorrete intraprendere. Si consiglia maggior realismo e prudenza. Sagittario: favoriti i viaggi di piacere ma anche gli spostamenti che hanno come finalità gli interessi artistici e culturali. Buona l' intesa col partner e possibilità di incontri fortunati per i single. Colpi di fulmine in agguato. Capricorno: si alleggerisce la tensione professionale merito anche del diradarsi degli impegni. La vita affettiva e famigliare è appagante, varia e promette belle sorprese. Un pò di nostalgia per il passato ma solo per i nati dell' ultima decade. Acquario: momento un pò pesantino dove vi sarà difficile tirare il fiato o riposare sugli allori. Possibili ritardi negli incontri importanti ma anche nel ricevere risposte chiarificatrici. Cercate di mantenere la lucidità e rimandate le decisioni professionali e famigliari al mese prossimo. Pesci: irrequietezza che trova sbocco nella fantasia e nella creatività, dando delle vere e proprie esplosioni di genialità, anche se prevale un senso di precarietà nel confronti della realtà. Fortuna e successo per gli sportivi, anche se sarà richiesto un sempre maggior impegno.

ULTIMO Che bei cavèi! Che oci grandi! Che boca gentile! E alora zò a piturarse i cavèi, a imbeletarse i oci, a lustrarse la boca. Però i oci tante olte i te ‘ngana; dala boca no te sé cossa sbroca e i cavèi no se sa cosa i quersa. Ma de ti nessuni de parla; un poco de ti i se vergogna e solo parchè te se en fondo i te sconde al resto del mondo. Finalmente è rivà el to giorno: i te eleva coi altri pari – pari e se anca te se picolo e nero gh’è da dir che te se sempre sincero. Eros Piazzi

CASA DI CURA PRIVATA

POLISPECIALISTICA Dott. PEDERZOLI S.p.A. Società Unipersonale PRESIDIO OSPEDALIERO DELL’A.S.L. N.22 VIA MONTE BALDO, 24 - 37019 PESCHIERA DEL GARDA (VR)

DIRETTORE SANITARIO: DOTT.GIANLUCA GIANFILIPPI - SPECIALISTA IN IGIENE

EMERGENZE TEL. 118 - PRONTO SOCCORSO TEL. 045 6449250 CENTRALINO TEL. 045 6449111 CUP – CENTRO UNIFICATO DI PRENOTAZIONE ATTIVITA’ AMBULATORIALE

Prenotazioni (ore 8 – 19) tel. 045.6449270 Disdetta prenotazioni (ore 8 – 19) tel. 045.6449230 LABORATORIO ANALISI Informazioni (ore 10 – 13) tel. 045.6449210 FISIOTERAPIA Informazioni (ore 12 – 14) tel. 045.6444321 DIABETOLOGIA Informazioni (ore 13.30 – 14.30) tel. 045.6449215 PIEDE DIABETICO - VULNOLOGIA Informazioni (ore 8 – 9.30) tel. 045.6444387 OCULISTICA Informazioni (ore 14 – 17) tel. 045.6449285 ONCOLOGIA MEDICA Informazioni – Accettazione tel. 045.6449154 DAY HOSPITAL – DAY SURGERY Informazioni tel. 045.6449108 MEDICINA GENERALE – GERIATRIA REUMATOLOGIA Degenze – Accettazione ricoveri tel. 045.6449101 CARDIOLOGIA Degenze – Accettazione ricoveri tel. 045.6449188 NEUROLOGIA Degenze – accettazione ricoveri tel. 045.6449130

CHIRURGIA GENERALE Unità Funz. Chir. Generale Unità Funz. Chir. Pancreatica Unità Funz. Chir. Pediatrica Unità Funz. Chir. Vascolare Degenze – Accettazione Ricoveri tel. 045.6449110 OSTETRICIA – GINECOLOGIA Degenze – Accettazione Ricoveri 045.6449126 Assistenza neonatale Informazioni tel. 045.6449129 UROLOGIA Degenze – Accettazione ricoveri tel. 045.6449112 ORTOPEDIA – TRAUMATOLOGIA Unità Funz. Chir. Colonna e Anca Unità Funz. Chir. del Ginocchio Unità Funz. Chir. della Mano Unità Funz. Chir. del Piede Degenze – Accettazione ricoveri tel. 045.6449120 RIABILITAZIONE Degenze – Accettazione Ricoveri tel. 045.6449135 ENDOSCOPIA DIGESTIVA Informazioni – tel. 045.6449237 DOZZINANTI – RICOVERI A PAGAMENTO Degenze tel. 045.6449138 Prenotazioni Ricoveri Dozzinanti (ore 12 – 15) tel. 045.6449219

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SPAZIO DONNA

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L’INTERVISTA / SOLARI E SCADENZE

Abbronzatura forte e sicura E’ un falso mito quello secondo cui che le alte protezioni non fanno abbronzare: la pelle, non venendo aggredita dal sole, non si brucia reagendo con la desquamazione, ma fa affiorare l’abbronzatura gradatamente, in maniera più stabile e duratura. Il primo passo corretto da compiere è quindi la scelta giusta del prodotto che deve essere quanto mai protettivo e, a seconda del tipo di pelle, più o meno emolliente. È importante leggere molto bene l’etichetta del solare per comprendere il vero grado di protezione. Parliamo di solari con Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l’Associazione dei titolari di farmacia. Solari e scadenze. Quali raccomandazioni? «E’ necessario prestare attenzione alla data di scadenza del solare, obbligatoria, oppure al PAO (period after opening periodo di validità una volta aperta la confezione, obbligatorio in caso di mancanza di scadenza) simboleggiato dal pittogramma di un barattolo aperto e una durata (ad esempio 12M significa dodici mesi). Attenzione

anche a come abbiamo usato il solare l’estate precedente perché basta averlo portato spesso in spiaggia, lasciato sotto il sole rovente, nella borsa o in auto, perché il suo livello di conservazione sia calato drasticamente. In ogni caso se la crema presenta una consistenza non omogenea e genera un odore rancido è il chiaro segno che è “andata a male”. Per questo motivo una crema solare potrebbe durare anche meno dei 12 mesi indicati dalla data di scadenza». C’è chi si affida al “fai da te”…Con quali rischi? «Un consiglio che mi sento vivamente di dare è quello di non ricorrere a sistemi “fai da te” utilizzando olii strani più o meno esotici che possono causare anche scottature profonde assai deleterie per quanto riguarda la prevenzione del melanoma cutaneo. Purtroppo ogni anno gli organi di informazione, anche locali, riportano casi veramente gravi di ustioni, con danni talvolta permanenti, provocate da olii particolari, “anche fatti in casa” suggeriti dalle mode e dalle novità del momento. Evitare quindi tassativamente il “fai da te”; ricor-

rervi può essere veramente pericoloso». Qualche consiglio per usare correttamente le creme solari. «Le creme/oli solari vanno trattati bene: è preferibile evitare di travasarle da un recipiente ad un altro, mischiarle ad altri ingredienti, acqua compresa ed è consigliabile scegliere confezioni medio, piccole e in tubetto che inducano ad un minore contatto con la sabbia e in generale con elementi esterni poco puliti, mani comprese. Ricordarsi infine di rinnovare spesso l’applicazione dei solari durante la giornata, specialmente dopo i bagni, ma anche durante le passeggiate montane che provocano intensa sudorazione. Usare in maniera corretta la protezione solare è un lasciapassare per la salute di tutta la famiglia che si rivela in maniera ancora più importante se la vacanza è condotta in Paesi e località dove, a causa dell’inquinamento, si registra un maggiore assottigliamento dello strato di ozono che consente ai raggi nocivi del sole di aggredire in maniera ancora più diretta la pelle».

a cura di Tommaso Venturi ricercatore scientifico

L’IDRATAZIONE L’estate è infine giunta, ed è davvero una calda estate! In questo periodo dell’anno ancor più importanza va prestata ad una corretta idratazione, per far fronte alle giornate più calde e mantenere un adeguato stato di salute. L’acqua è infatti essenziale per i processi fisiologici della digestione, per l’assorbimento dei nutrienti e l’eliminazione di scorie oltre a concorrere al buon funzionamento del sistema circolatorio e renale risultando essere di fondamentale importanza al mantenimento della temperatura corporea. La quantità di liquidi che si perde ogni giorno deve pertanto essere ripristinata per garantire il corretto funzionamento del corpo. E’ per questo che si consiglia di bere frequentemente, durante tutto l’arco della giornata, senza dover arrivare ad avere lo stimolo della sete che non è altro che il primo sintomo di uno stress idrico. Una carenza di liquidi può avere effetti non solo sulle prestazioni fisiche ma anche su quelle intellettive, portando a peggiorare i processi digestivi, aumentare la probabilità delle infezioni e delle reazioni allergiche, causare dolore di tipo muscoloscheletrico, provocare cefalea e dolore articolare generalizzato. Bere adeguatamente è una strategia importante non solo per rinfrescarsi, ma per prevenire diverse altre patologie e disturbi come la calcolosi renale, le infezioni delle vie urinarie e la stipsi. E’ poi importante valutare il ruolo dell’acqua e dell’idratazione soprattutto dei bambini (per le loro attività mentali e fisiche), delle donne (gravidanza, allattamento e menopausa rappresentano i periodi più critici da questo punto di vista) e degli anziani, che presentano un meccanismo dello stimolo della sete alterato portandoli ad assumere meno liquidi dei giovani. Allo scopo di sensibilizzare la popolazione sul tema, è stato redatto dai maggiori esperti mondiali il Manifesto dell’Idratazione, un documento che racchiude un’approfondita analisi degli studi clinici e della principale letteratura scientifica sull’idratazione, affrontando il grande tema globale dell’acqua. Come affermato dal Prof. Solimene dell’Università di Milano “l’idratazione è uno dei pilastri fondamentali di un corretto e moderno stile di vita” ed è caratterizzata da una connessione essenziale ed imprescindibile con l’alimentazione e la salute.

La Post@ del cuore a cura di Giuliano Tramed@more Eccoci al nostro consueto appuntamento, cari amici innamorati dell'amore, e la conferma che siamo davvero in tanti arriva dalle tante mail che giungono in redazione, e visto che siamo nel bel mezzo del torrido caldo estivo e si sa, questi mesi caldi sono prediletti per gli innamoramenti da spiaggia o da un'estate e via... voglio provare a rispondere al quesito di Mario da Bure, che in riferimento all'amore da "tutta la vita" mi chiede perché quando si diventa anziani cambia in noi il senso dell'amore, dimenticando le passioni ardenti e le pazzie fatte nel nome dell'innamoramento in cambio di una più tranquilla e rassegnata convivenza di coppia senza più sussulti al cuore? Naturalmente, la risposta non è semplice e non può essere da manuale, perché ogni vissuto è molto personale, e ogni coppia segue un proprio percorso di vita insieme. Ma mi sia permesso di non essere d'accordo con l'amico Mario sulla sua visione dell'amore, che sembra viva le sue stagioni come un inevitabile lungo tramonto del cuore che diventa sempre più povero di ardore quanto più si diventa anziani. No, Mario: io credo che l’amore cambi nel modo e l'intensità con cui si vive e si assorbe in relazione a come ci rapportiamo noi con l'altra metà del cuore. A volte basta davvero poco per dare sempre nuova enfasi ed energia ad un amore, senza l'artifizio di nessuna magia, ma con gesti semplici e naturali, da dimostrare nella quotidianità, come può essere un "ti amo" inaspettato o un Post-it appiccicato sulla porta del frigo a confermare quanto sia bello sapersi innamorati o piccoli dettagli che fanno grande una presenza accanto, come... un "grazie", o un "sei la vita mia"... e chissà quali e quante altre "semplici" frasi che aprono il cuore a sempre nuovo e rigoglioso amore. Quello che a me piace pensare di più sull'amore maturo è proprio che la vecchiaia, alla fine, sia un regalo che si fa ad un amore importante, perché durante questa fase si ha più tempo da dedicarsi recuperando ciò che gli impegni di vita, di lavoro o dei figli ci

hanno limitato... guardarsi negli occhi, abbracciarsi o tenersi per mano, con la consapevolezza che siano ancora questi piccoli e naturali gesti a confermare quanto sia grande un amore che non conosce tramonto o finale lento in cui spegnersi, ma un ricongiungimento naturale, dopo aver fatto nel miglior modo possibile i genitori di figli da crescere e veder realizzati. Non arrendiamoci Mario all'età o la paura di non essere più impavidi guerrieri dell'amore, perché son certo che sotto il cilindro anche tu hai ancora tanti piccoli gesti e trucchi da mostrare e donare, così come ancora tanti sono lì da ricevere, se saprai meritarteli. Primo fra tutti, dai retta a me, un bel sorriso appena svegliato, da spegnere sulle labbra della tua amata con un dolce bacio per ringraziarla di esser lì a fare bella una nuova giornata d'amore intenso e UNICO: il vostro! Ecco cari amici, spero che attraverso l’argomento sollevato da Mario, sia riuscito a farvi riflettere un po’ su questa “stagione dell’amore” che, come dice Franco Battiato, “All’improvviso, senza accorgerti, la vivrai e ti sorprenderà.” Da Giuliano... buona stagione dell'amore a tutti !!! LA FRASE DEL MESE: “La vecchiaia non protegge dall'amore, ma l'amore in qualche modo protegge dalla vecchiaia” - Bill Butler

L’angolo di Francesca di Francesca Galvani

UN APERITIVO ESTIVO

TARTINE AI FRUTTI DI BOSCO - DA SERVIRE CON L’APERITIVO Affettare in obliquo una baguette e spalmare ogni fetta con formaggio morbido. Aggiungere una fragola, una mora, un lampone. Per un effetto coreografico formare un ciuffo di crema di formaggio con la sac à poche e mettervi sopra un mirtillo. CETRIOLI IN AGRODOLCE 4 cetrioli - 4cucchiai di zucchero - 200 ml di aceto di vino bianco 2 cucchiaini di sale - 2 cucchiai d’acqua - Abbondante aneto Affettare i cetrioli con la buccia. Far sciogliere mescolando lo zucchero con l’aceto e il sale. Unire il tutto e disporlo sui cetrioli. Lasciare fino al giorno successivo e consumare. APERITIVO HUGO 5 dl di prosecco - 5 dl d’acqua frizzante 2,5 dl di sciroppo di sambuco - Menta abbondante – ghiaccio


L’ALTRO GIORNALE Agosto 2015

SPAZIO DONNA BENESSERE

Donna

27 A CURA DI CHIARA TURRI

PANCIA PIATTA CON L’AUTOMASSAGGIO “Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.” (Jim Rohn)

Il massaggio è il più antico metodo con il quale l'uomo ha imparato a mitigare la propria sofferenza e quella altrui . Il temine arriva dall’ebraico 'massech' (cioè frizione, pressione) oppure dal greco "masso"(che indica impastamento, pratica manuale). L'addome rappresenta sicuramente una delle parti più delicate dell'organismo e inoltre è il punto in cui vengono somatizzate tutte le nostre emozioni. Alimentazione scorretta, ansia e stress possono essere cause di gonfiori e fastidiosi crampi. È però possibile trovare dei rimedi, uno dei quali è l' auto-massaggio che permette di sgonfiare e mantenere piatto l’addome. Inoltre l’atto dell’automassaggio permette di prendere più confidenza con il nostro corpo e di rielaborare un corretto rapporto con noi stessi. Ecco come procedere: stendersi su un materassino o sul letto in un ambiente rilassante, appoggiare una mano sullo stomaco e una sull’addome e iniziare a respirare cercando di equilibrare il tempo di inspirazione con quello di espirazione: inspirando gonfiare lentamente l'addome ed espirando lasciare che si svuoti pian piano: questo passaggio iniziale e fondamentale per allentare stati di ansia e stress. Prendere l'olio da massaggio arricchito con qualche goccia di olio essenziale di camomilla romana (proprietà antispastiche) ed effettuate con una mano alcuni sfioramenti circolari intorno all'ombelico, poi esercitare con la punta delle dita una prima pressione nella parte alta dell'addome; procedere premendo, durante l’espirazione, quest'area per tre volte. Spostare le dita a destra e poi a sinistra, sempre esercitando una certa pressione. Scendere con le dita e poi con tutta la mano verso i fianchi e premere più volte l'area sotto l'osso dell'anca sinistra, poi andare a destra. Eseguire delle pressioni appena sotto la gabbia toracica prima da un lato e poi dall'altro, quindi terminare nella parte centrale (nella zona che viene comunemente chiamata 'bocca' dello stomaco). Ripetete l’intera sequenza disegnando dei cerchi; inizialmente più grandi e poi sempre più piccoli. Prima 7 volte in senso orario e poi 7 volte in senso antiorario. L’intero massaggio deve durare almeno 20 minuti. Può essere eseguito anche tutti i giorni o semplicemente al bisogno. La cosa fondamentale è eseguire l’automassaggio a STOMACO VUOTO. Ottima l’abitudine di eseguirlo la mattina dopo aver bevuto un bicchiere d’acqua tiepida con il succo di mezzo limone. Buone vacanze a tutti voi! Namastè!

“Dolce Forno”: magie di sapori a Bussolengo E’ racchiusa tutta in due parole, “Dolce Forno”, la storia di due fratelli inseparabili che un bel giorno decidono di tuffarsi in una avventura a lieto fine. E’ così che a suon di pane, pizze, focacce e torte salate Deborah e Walter Pozza intraprendono un “viaggio” all’insegna del gusto, aprendo il loro “Dolce Forno” a Bussolengo. Tutto questo senza un euro in tasca. «Pazzi? – si chiedono ancora adesso Deborah e Walter -. Sì – rispondono -, ma con una grande voglia di fare e con una passione nel cuore». «Mio fratello Walter – racconta Deborah - ha sempre fatto la professione del panificatore da quando ho ricordi: una passione, la sua. Un amore smisurato per il pane e per tutti i prodotti lievitati…Walter – continua Deborah - non è mai stanco di imparare ed è alla costante ricerca di prodotti innovativi per soddisfare ogni esigenza. E si sa, quando hai accanto una persona così è difficile non innamorarsi di questo lavoro». Deborah ha quindi deciso di seguire le orme del fratello e insieme hanno dato vita a “Dolce Forno”. «Nonostante

la mancanza di soldi e le varie avversità a cui abbiamo dovuto far fronte durante il percorso – afferma Walter - non abbiamo mai mollato e soprattutto non abbiamo mai abbandonato l’idea di voler offrire alla nostra clientela prodotti di prima qualità»…Ed ora eccoli qui, dopo nove anni, ancora a “battersi” per un prodotto sano e genuino e per la loro passione. Ben 35 sono i tipi di pane che Deborah e Walter producono ogni giorno, dalle forme e dagli ingredienti più svariati, tutti caratterizzati da un denominatore comune, che contraddistingue ogni prodotto di “Dolce Forno”: niente strutto, ma unicamente olio extravergine d’oliva…E per soddisfare a pieno ogni esigenza della propria clientela i due artisti del pane di “Dolcè Forno”, che propongono anche consegne a domicilio e rinfreschi su ordinazione, utilizzano farine di vario tipo, da quella di kamut a quella integrale, ma anche cereale, cereale spezzato, mais soffiato, riso. Variegate sono anche le tipologie di lievitazione: il ricco e prelibato banco di “Dolce Forno” propone prodotti senza lievito o lievitati con il lievito classico o il lievito madre. Molti formati di pane vengono lavorati a mano e trovano spazio accanto alla pasta fresca, alle pizze, alle focacce, alle gustose torte salate e agli sfiziosi salatini che fanno di “Dolce forno” il luogo ideale per soddisfare i piaceri del palato senza rinunciare a prodotti genuini e di qualità.



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