L’ALTRO GIORNALE I veri colpevoli di LINO VENTURINI Lasciamo da parte ogni linguaggio sentimentale e retorico che colpisce i cuori, ma offende la ragione. Se abbiamo il dovere, per quanto possibile, di rispondere alle necessità di accogliere persone disperate, lo Stato ha anche il dovere di mantenere l’ordine pubblico e garantire equità e giustizia a tutti. Banalità del tipo “anche noi siamo stati migranti” denotano solo ignoranza e malafede: i nostri migranti partivano con il contratto di lavoro e i documenti in regola. Ecco allora che la propaganda mediatica vuole imporci alcune parole in modo da abbruttire la nostra coscienza critica. I “clandestini” sono diventati “migranti”, poi “rifugiati” e ora “profughi. Perché la Convenzione ONU riconosce lo status di rifugiato solamente a chi è costretto a emigrare per un fondato timore di persecuzione e migrante è chi volontariamente lascia lo Stato di appartenenza per motivi economici o altro. Si ricorre quindi al termine profugo per indicare chi lascia il proprio paese a causa di eventi esterni, ma senza avere lo status di rifugiato: il rifugiato è una figura individuale, il profugo una categoria plurima, solitamente un numero rilevante che può aspirare soltanto a una ospitalità temporanea in campi di raccolta, generalmente alla frontiera. I migranti che arrivano dalla Turchia, ad esempio, sono persone che avevano già trovato asilo oltre le frontiere siriane. Dopo di che è stato deciso, o sono stati incoraggiati non certo per motivi umanitari, a venire in Europa. «Tutti devono assumersi le proprie responsabilità», ha detto il presidente Mattarella a proposito del fenomeno migratorio in atto; tutti, certamente, e in primis quei paesi che l’hanno causato. I milioni di profughi non fuggono dalle dittature, ma dal caos generato dalle guerre alimentate da Washington e dal servile contributo di altre nazioni europee. Non fuggivano i libici da Geddafi e non fuggivano i siriani da Assad, fuggono ora che Washington, Londra e Parigi hanno abbattuto e dissolto governi autoritari, ma legittimi: sono state le bombe umanitarie a creare i disastri umanitari. In Italia, secondo il Rapporto 2015 della Caritas, i poveri assoluti sono oltre 4 milioni, non hanno da mangiare e da bere né un tetto sulla testa. «E’ oltraggiante che si continui a dare gli avanzi ai poveri - ha detto Don Luigi Larizza fondatore della comunità per tossicodipendenti Il Risorto -. Mafia capitale insegna: il fenomeno è un business, un’invasione legalizzata che sta favorendo solo la mafia e i buonisti a pagamento che si stanno facendo i soldi». Buttano in faccia la morte di un bambino per colpevolizzare la popolazione, ma i veri colpevoli sono coloro che hanno scatenato le guerre, a loro si deve chiedere conto e far pagare il conto.
ISTITUTO SPERIMENTALE FRUTTICOLTURA
Quale futuro?
Istituto sperimentale di frutticoltura della Provincia al centro dell’attenzione del presidente Antonio Pastorello che, per cercare soluzioni al rischio di chiusura, ha convocato un’apposita riunione a cui hanno preso parte il Consorzio di Tutela della Pesca di verona IGP e i rappresentanti dei comuni di Soammacampagna, Sona, Villafranca, Valeggio, Bussolengo e Pescantina. Con la riforma
delle Province e in mancanza della legge regionale che ridistribuiscono le funzioni non fondamentali ad altri enti, infatti, l'attività dell'Istituto sperimentale di Frutticoltura sarà definitivamente chiusa. L'ente della Regione Veneto preposto alla sperimentazione, Veneto Agricoltura, a sua volta commissariato, potrebbe subentrare, ma fintanto che non sarà attiva la nuova agenzia sull'innovazione, non
Bussolengo. Rimpasto in Giunta Chiuso il rimpasto voluto dal sindaco di Bussolengo, Paola Boscaini, a seguito delle dimissioni di Gilberto Pozzani da assessore ai lavori pubblici. Katia Facci entra in Giunta come assessore a cultura, manifestazioni, sport e pari opportunità. Sostituisce in questa funzione il vicesindaco Cristiano Fontana, al quale è stata attribuita quella nuova ai lavori pubblici. Adesso la Giunta è composta da quattro donne: il sindaco Paola Boscaini con delega a bilancio e polizia municipale, Annalisa Scaramuzzi a edilizia privata ed urbanistica, Stefania Ridolfi al sociale e Katia Facci che viene promossa al ruolo di assessore, dal precedente incarico, come consigliere comunale, di presidente della Consulta alle pari opportunità. Due gli uomini: Carlo Maraia e Cristiano Fontana…Nel frattempo la conferenza che l’ex assessore ai lavori pubblici Gilberto Pozzani ha indetto per spiegare le ragioni della sua uscita dall’amministrazione, dopo solo due anni, ha fatto il pieno. Pagina 10
sarà possibile avere risposte certe. Da parte loro le associazioni agricole esprimono molta preoccupazione per la paventata chiusura dell'Istituto sperimentale di frutticoltura, tanto che Michele Pedrini, presidente di Confederazione
italiana agricoltori Verona, auspica un intervento regionale per impedire la parola fine di un istituto che tanta importanza ha rivestito per le aziende agricole della provincia veronese. Pagina 8
Cà Filissine e il nuovo progetto Asportazione del percolato, air sparging con immissione di ossigeno in falda per ridurre l’inquinamento, conferimento di 800mila metri cubi di rifiuti speciali per arrivare al profilo di minima, altri 900mila mc per coprire i costi di tutta l’operazione da spalmare in un tempo stimato di 13,4 anni: questi i dati che caratterizzano il progetto di bonifica e messa in sicurezza della discarica di Cà Filissine, presentato il 25 settembre. Ad intervenire in merito, oltre al sindaco Cadura, anche i consiglieri Manuel Fornaser, Davide Pedrotti e il Movimento Ambiente e Vita, che nel frattempo ha avviato una raccolta firme per un Referendum Consultivo Popolare. Pagina 6 – 7
EDIZIONE LA PROVINCIA ANNO XXX - N. 10 - OTTOBRE 2015 Stampato il 15/10/2015 Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 - Fax 0456703744 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. AFFILIATO con ISCRIZIONE AL ROC N. 18663
LE VOSTRE LETTERE
L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
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GENDER 1
“C’è chi dice che non esiste” Egregio Direttore, in questi giorni in cui i bimbi ritornano sui banchi di scuola torna a rimbombare la pesante polemica sulla cosiddetta questione del Gender. Oltre alle già famose campagne che si sono viste su tutti i più famosi social network, nelle scuole e in palchi di eccellenza come il Family Day a Roma, giunge pesante come un macigno la notizia che un audio falso e costruito ad hoc stia rimbalzando nelle chat di Whatsapp dei genitori. Audio che dice che "già all’asilo si parlerà di masturbazione, penetrazione, oppure del matrimonio tra due uomini o due donne come normale, non sarà solo educazione sessuale ma le maestre saranno obbligate a tenere lezioni in tutte le materie e parlare di questi temi”. Tutto perchè si e diffuso in quest’ultimo periodo un allarme circa la volonta di introdurre nelle scuole l’insegnamento della fantomatica “teoria gender”, una teoria che non esiste, come non esiste un’ideologia del Gender. Esistono invece i Gender Studies ovvero quelli che in italiano vengono chiamati studi di genere. Questi studi
mirano a individuare e a spiegare i motivi per cui ad un dato genere (maschile o femminile) vengano attribuiti dei ruoli specifici non strettamente legati alle caratteristiche sessuali (ad esempio perché le donne guadagnano meno degli uomini). L’ideologia del Gender è una teoria costruita dalle stesse persone che la criticano per avere uno strumento per attaccare le legittime richieste delle persone omosessuali. Questa paura infondata nasce da due eventi: la pubblicazione di un opuscolo OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sullo sviluppo sessuale del bambino e l’inserimento del DDL della buona scuola di un comma che prevede la sensibilizzazione degli studenti alle questioni di genere. É sufficiente scorrere la prefazione del documento di sessantotto pagine dell’OMS per capire che viene fatto accenno alla necessita di fare educazione sessuale non solo al negativo, ovvero parlando dei rischi connessi alla sessualita (malattie sessualmente trasmesse e gravidanze indesiderate), ma anche fornendo una visione “olistica” piu positiva (che viene trat-
Alcuni lettori ci hanno avvertiti dello spazio che sul vostro giornale viene dato alla disinformazione rispetto alla questione del gender e ci hanno chiesto di intervenire. Contro la ‘ideologia del gender’ è in corso una vera e propria crociata a più livelli: da quello parlamentare a quello divulgativo. Si racconta che una lobby di pervertiti sessuali ha raggiunto una posizione egemonica nell’Onu e nell’Unione Europea e vuole distruggere la famiglia naturale. Ma l’ideologia del gender non esiste: è un’invenzione con cui il Vaticano, le Sentinelle in piedi, i Gruppi antiabortisti, i Movimenti integralisti cattolici contrastano le conquiste dei movimenti femministi e LGBT (lesbici, gay, bisessuali, trans). Ciò che esiste, sono gli studi di genere, che usano il concetto di “genere” per studiare la componente culturale inerente alla definizione dell’identità sessuale. Con ciò non si nega la differenza sessuale, non si sostiene che uno possa decidere il proprio genere a prescindere dal sesso biologico…ma si sceglie di distinguere i piani e di studiare come ogni cultura ‘regolamenti’ l’essere uomo o donna. Pensiamo a quanto fosse diverso essere donna 100 anni fa, oppure alle differenze che esistono tra uomini e donne delle diverse culture. E pensiamo a modi di dire del tipo “gli uomini non piangono mai” o “le donne sono il sesso debole”: sono modi in cui una cultura esprime ciò che in quella data cultura ci si aspetta dai due sessi. Gli studi di genere sono emersi negli anni ‘70 e hanno permesso di mettere in evidenza i trattamenti differenziali nei confronti
tata all’interno del testo attraverso lo sviluppo di varie tematiche di ricerca) ovvero un approccio che metta in luce come la sessualita sia un’area determinante dello sviluppo della persona, considerandone i vari stadi di sviluppo. Questo documento non solo non è una direttiva ma soprattutto non dice quello che è scritto nel famigerato volantino fatto circolare e gli standard definiti dall’OMS non hanno nulla a che vedere con le nostre linee guida per la scuola. In nessuno dei testi normativi approvati o recepiti dal Parlamento si fa riferimento alla volonta di insegnare a bambini e ragazzi, contro la volonta delle famiglie, una teoria che non esiste né tantomeno la masturbazione infantile, la penetrazione o l’omosessualità. L’intento delle leggi approvate e , piuttosto, quello di combattere le discriminazioni e la violenza e non c’e nulla che giustifichi le polemiche strumentali e la vergognosa campagna mediatica volta a spaventare i genitori. La scuola, dopo questa Riforma, fara semplicemente la scuola: educhera , come gia fa, alla parita tra i sessi, combattendo
delle donne e delle minoranze sessuali, quello che chiamiamo “discriminazioni”. Questi studi scientifici hanno poi ispirato l’avanzamento dei sistemi legislativi in materia di pari opportunità. La crociata antigender, invece, osteggia le leggi antidiscriminatorie, le campagne di prevenzione educativa contro la discriminazione delle donne e delle minoranze sessuali, i piani di educazione affettiva e alle pari opportunità nelle scuole. Quello che si auspica arrivi nelle scuole, e che, come tutti i POF prevedono, sarebbero attività non obbligatorie e di cui i genitori possono informarsi tramite gli organi scolastici preposti, è una educazione all’affettività e al rispetto della diversità. Ciò che bambini e bambine potranno apprendere è che esistono molti modi di esprimere l‘essere femmine o maschi, differenti modi di vivere l’affettività e la sessualità, tutti legittimi se vissuti nel rispetto reciproco e nessuno dei quali dovrebbe godere di maggiori privilegi, che esistono tipi di famiglie diverse e dunque il compagno con due mamme non dovrà essere discriminato e considerato diverso. Il campo dell’educazione è dunque cruciale affinché la nostra società diventi una società inclusiva e rispettosa delle donne e delle minoranze. Proprio in questo campo si gioca la partita più impegnativa, con la certezza che un giorno tutto questo polverone si ridurrà a un vecchio sgradevole ricordo, un malaugurato inciampo del progresso verso l’estensione della cittadinanza a tutti e tutte. Laura Sebastio per la Comitata Giordana Bruna
ogni forma di discriminazione. on. Diego Zardini Deputato XVII Legislatura Partito Democratico
GENDER 2
“La teoria... dell’ortolano” Egregio Direttore, la mia è solo una provocazione, non ho la pretesa di avere verità in tasca, se non la mia esperienza e quanto mi hanno trasmesso i miei maestri (genitori in primis). Ma leggendo l’articolo di spalla dell’ultimo numero de L’Altro Giornale (edizione Valpolicella), riguardante il “metodo gender”, non ho potuto trattenere qualche risatina. Reazione all’articolo uguale e contraria del pianto. Risatina perché non ho potuto fare a meno di immaginarmi in bagno, deciso quel giorno a esser donna, che mi imbelletto e mi deodoro le ascelle (rigorosamente pelose, se no la parte del maschio dove andrebbe a finire?) con uno Chanel 5, mentre mia figlia mi guarda di sottecchi per capire se avrei scelto un tailleur con tacco basso, o un pantalone attillato con tacco 12. Per non parlare di mia moglie, e lei, cosa avrebbe scelto? Poi la risata si è tramutata in cruccio. “Porca miseria”, mi son detto, “ma dove andiamo a finire?” La risposta, mi son sempre detto, con queste premesse la si potrebbe trovare solo in un baratro (sociale e culturale) Ma a pensarci bene, però, se è vero che questi nordici sono tanto avanti da irridere, farsi beffe delle più elementari Leggi di Natura, è altrettanto vero che noi italici cosa stiamo facendo, per far crescere in modo “naturale” i maschi e le femmine? Cioè che tipo di immagini usiamo per parlare di sesso e sessualità? Non parlo di pornografia, che è un fatto grave! Ma a mio parere, credo ci siano degli errori di fondo, nel parlare di queste “cose” intime. Credo ci sia una finta pudicizia nell’affrontare questo argomento che invece è molto naturale, come il cibo o l’aria che ci nutrono Allora ecco la teoria dell’ortolano: siamo fatti di “patate” e “piselli” … e senza scomodare l’ornitologo con gli uccelli!! Ma ‘sti bambini, torno a ripetere, come li cresciamo? Li tiriamo su nella convinzione di essere degli orti?! Faccio dell’ironia, ma se pensiamo a quante banalità istilliamo nella mente e nel cuore dei nostri piccoli, che poi, quando saranno grandi, creeranno difficoltà relazionali. Se non diamo il nome giusto anche agli organi genitali, in modo sereno, uno davvero pensa di avere il pisello o … l’uccello (la patata, se è una). Ecco, in modo sereno! Sereno, a mio avviso, significa che anche l’adulto è sereno a proposito della propria sessualità, che la vive in modo corretto, equilibrato, dentro un contesto relazionale e affettivo consolidato, maturo, che sente la diversità dei sessi come motivo di crescita, di valorizzazione, di sviluppo fisico ed emotivo, di realizzazione, di dialogo costruttivo, rivolto al futuro non solo proprio, ma anche a quello dell’Umanità che verrà, e non banalizzato a uno scaffale di frutta e verdura, dove oggi prendo patate e domani piselli. E se mi gira, albicocche(!). Occorre, secondo me, mettere un pensiero su quanto siamo educati all’Amore, al Rispetto, al senso di essere relativi e non assoluti, pur avendo per Natura un’identità unica. Occorre essere coerenti, e saperlo testimoniare questo Amore. Solo lì potremo “giocarci” una corretta educazione alla sessualità (cioè all’essere inequivocabilmente maschi o femmine, aldilà di essere etero o omosessuali, perché in Natura anche nell’omologo c’è sempre una diversità). I giovani ci guardano, siamo i loro modelli. E la diversità esiste da sempre. Sotto ogni forma e accezione. Non dobbiamo farci soverchiare dall’omologazione ideologica. Siamo di carne e ossa: Uomini e Donne, Maschi e Femmine. Con le nostre idee, i nostri ormoni, le nostre paturnie, le nostre magnifiche diversità, ma anche con la nostra unica e Direttore Responsabile: irripetibile capacità di amare. Rosanna Pancaldi Carlo Alberto Bortolotti
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Numero chiuso il 15 - 10 - 2015
LE VOSTRE LETTERE
L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
PESCANTINA
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PENSIONI
“Amministrazione: una delusione” “... una presa in giro” La sera del 25/9/2015 ho assistito all’incontro, promosso dal Sindaco di Pescantina con la popolazione, sul tema discarica, al Teatro Bianchi, stracolmo di persone. Per il Sindaco è stato una vera disfatta, in quanto continuamente contestato dai presenti per le sue iniziative sulla discarica e le mancate promesse dopo un anno e mezzo di amministrazione. Una vera delusione per tutti i cittadini presenti (compresi quelli che l’hanno votato), sia nei suoi confronti sia in quello dei suoi assessori, i quali erano presenti in sala, senza però mostrare la loro faccia, ma solo le spalle. Questi sono stati i rilievi dei vari interventi fatti dai cittadini. A questo punto il primo cittadino di Pescantina e la sua Giunta hanno, a mio parere, una unica soluzione: le dimissioni. Infatti, oltre ai problemi della discarica, non hanno risolto alcun altro lavoro, indispensabile per dare un pò di dignità al Paese: la pulizia delle strade e dei marciapiedi, nonché delle aree verdi; la segnaletica stradale (specie i passaggi pedonali), le buche sulle strade (sempre più grandi e profonde), l’installazione di più cestini per i rifiuti. Pescantina non è mai stata così abbandonata, precedentemente, dalle varie Amministrazioni che si sono succedute. Tutto ciò anche perché non si ascolta per niente la gente (vds. tra le tante segnalazioni anche quella della campana, per il vetro, spostata da via Pozze all’interno di un campo, lontana e non raggiungibile dalle persone anziane, specie alla sera perché è al buio). La discrepanza è stata segnalata più volte, così le strisce pedonali lasciate a metà al centro commerciale. Tomezzoli Renato
REGIONE
“Comuni sfruttati” Davanti alla soppressione del secondo comma dell’articolo 6 della Legge regionale n.6 “Legge di stabilità regionale per l’esercizio 2015” è proprio il caso di dire che i Comuni dopo esser stati sfruttati come bancomat dalla Regione, vengono ora abbandonati al loro destino. Noi stessi avevano presentato un emendamento, bocciato dall’aula, per contrastare questa abrogazione che metterà in seria difficoltà i Comuni del Veneto. I Comuni non potranno più rivolgersi agli Istituti di credito per veder anticipare i soldi che attendono dalle casse regionali e rischiando ovviamente di sforare tutti il patto di stabilità. L’articolo n.6 “Misure urgenti per lo smobilizzo dei crediti degli enti locali ed autonomie funzionali nei confronti della Regione” al comma 2 stabiliva: “la Giunta regionale promuove accordi quadro ai sensi dell’articolo 59 del decreto legislativo 12
aprile 2006, n. 163 recante il codice dei contratti pubblici, con istituti di credito, intermediari finanziari ed organismi di factoring legalmente riconosciuti ed abilitati dalla vigente legislazione ad operazioni di cessione di credito pro soluto, di seguito definiti cessionari”. Quale buon padre di famiglia abbandona i propri figli (i Comuni) al loro destino dopo averli illusi con degli stanziamenti che attendono da anni, e probabilmente non arriveranno mai? L’unica ancora di salvezza per le pubbliche amministrazioni era l’accesso ai crediti prosoluto ma ora svanisce anche questa possibilità gettando nel fango il futuro delle amministrazioni locali e dei cittadini. Giovanna Negro Maurizio Conte Stefano Casali Andrea Bassi
OMOSESSUALI
“Sofferenza individuale” Nell'odierno panorama culturale, l'omosessualità maschile, sdoganata dall'area dei tabù, ammicca dai cartelloni pubblicitari e dagli spot televisivi, viene gridata nei gay pride e in qualunque programma televisivo, ma viene sottaciuta nella sua dimensione di sofferenza individuale. E' nota la crisi dell'identità maschile e la crescente incertezza della definizione di "genere sessuale", ma prevale lo stereotipo politically correct per cui bisogna vivere e accettare serenamente il proprio essere gay. Il malessere legato alla percezione della propria omosessualità è poco riconosciuto e considerato non tanto una drammatica incognita interiore, ma il risultato di una chiusura moralistico-religiosa della società. Chi si prodiga a difendere i "diritti" degli omosessuali, in realtà opera verso di loro una spregiudicata azione di indifferenza e cinismo, mascherata sotto le mentite spoglie della comprensione e della solidarietà. Favorire o assecondare lo stato di omosessualità, non equivale certo a fare del bene ai "diversamente orientati" , a meno che si abbia voglia di scherzare raccontando la favoletta che l’amore sterile tra gay generi alcunchè di buono. Se veramente si avessero a cuore gli omosessuali dovremmo indicare vie e soluzioni meno ipocrite. Alcune risposte stanno arrivando dalla psicologia cosiddetta "ricostitutiva", basata sugli studi empirici della identità sessuale. Autorevoli psicologi che da anni lavorano in questo campo possono documentare numerose "guarigioni" di persone gay che hanno iniziato una terapia psicanalitica seria e sono completamente usciti dal tunnel di una personalità incompiuta (vera radice dell'omosessualità). Certo, per gli omosessuali il primo passo da fare sarà gettare alle ortiche le bandiere ideologiche dell’orgoglio gay e riconoscere umilmente e senza complessi il proprio bisogno d'aiuto. La società invece, dovrebbe avere il coraggio di infrangere il luogo comune imposto dai media, secondo cui bisognerebbe arrendersi al fatto che omosessuali si nasce. Il problema dell'omosessualità non si affronta, né demonizzando né assecondando, ma tentando il recupero, liberamente e senza costrizioni. Gianni Toffali
Caro Direttore, dopo quarant’anni di servizio sono andato a riposo alla fine del 1999 quando con quello che percepivo, pur non facendo parte dei superpensionati, era ancora possibile vivere in modo decoroso. Poi, è arrivato l’euro ed il potere d’acquisto delle pensioni si è subito ridotto del 50%. Ciò non tanto per l’euro in sè ma per il comportamento di molti furbetti che hanno pensato di cambiare l’euro con le vecchie mille lire. Ciò evidentemente non ha fatto che innescare un processo simile al cane che si morde la coda. Se io infatti vendessi bicchieri e all’improvviso ne raddoppiassi il prezzo, tutta la catena dalla produzione alla vendita all’ingrosso farebbe ovviamente la stessa cosa comportando, come in effetti è successo un aumento del costo della vita. A questo proposito voglio raccontare un fatto che mi è realmente accaduto. Non molto tempo dopo l’entrata in vigore dell’euro mi trovavo in montagna con alcuni amici e poiché in albergo faceva troppo caldo, decisi di uscire per recarmi in qualche negozio per acquistare un maglioncino leggero tanto per non dovermi recare in sala pranzo in maniche di camicia. Facevo quindi il mio acquisto pagandolo 14 euro, ma una volta arrivato in albergo mi accorgevo - ahimè - che all’ interno portava ancora l’etichetta con il prezzo in lire che era di sole quattordicimila lire e non di ventotto. Per darci un ulteriore bastonata, è poi arrivata la legge Fornero ultimamente dichiarata incostituzionale dalla Corte di Cassazione. Il nostro Presidente del Consiglio però, malgrado avesse dichiarato che le sentenze della Corte Costituzionale vanno rispettate e che egli le rispetta, restituendo solamente una minima parte del maltolto non può certamente dire di aver adempiuto a quelli che erano i dettami della sentenza stessa. Ciò mi ha portato a scrivere al nostro Presidente una lettera aperta che gradirei fosse pubblicata dal vostro giornale. Ill.mo Sig. Presidente del Consiglio, vorrei porLe i miei più vivi ringraziamenti per quei quattro soldi che ha voluto renderci del ben più consistente malloppo scippato con la legge Fornero. A parte ogni considerazione sulla tempestività o meno della risoluzione della Corte Costituzionale, non mi sembra che la stessa abbia deciso in tal senso. Giustamente Lei dirà che non sussistevano le possibilità economiche per restituire l’intera somma, ma allora perché dire che le sentenze della Corte di Cassazione vanno rispettate e che Lei le rispetta? Avrebbe fatto più bella figura se avesse detto che per il momento ne restituiva solamente una parte e che il resto sarebbe stato reso appena reperiti i fondi necessari. Qualcuno senz’altro obietterà che nel nostro linguaggio ciò significa mai, ma non importa. Sappiamo benissimo come funzionano le cose. Le sentenze della Corte Costituzionale si rispettano solamente quando conviene! Come mai non siete riusciti a ridurre veramente, e sottolineo veramente, gli indennizzi e le entrate di politici e supemanager? È evidente, si vanno a colpire come sempre le fasce pìù deboli: i pensionati infatti non hanno mezzi per reagire, non possono indire scioperi ecc. Ma se le leggi e i regolamenti sono errati o ingiusti possono essere corretti! Non state variando forse parte della Costituzione? E allora? Una volta, coloro che si dedicavano alla politica lo facevano per passione, per difendere degli ideali, oggi purtroppo per la maggior parte degli addetti i fini sono ben diversi e ciò mi fa rammentare il caro vecchio Diogene, che abbiamo conosciuto sui banchi di scuola, il quale anche di giorno andava girando con la lanterna accesa: cercava l’uomo. Giovanni Callea
ITALIANI
“Popolo di schiavi” Gentile signora Patrizia Stella, è stato un vero piacere leggere la sua lettera su L’Altro Giornale di settembre in quanto ero convinto che italiani – cristiani come lei non esistessero più. Io, nato e vissuto per 30 anni in Libia, a malincuore devo constatare che siamo un popolo di individualisti e opportunisti, destinati a fare da schiavi ai conquistatori di turno. Lupus in fabula: il presidente del consiglio Renzi diserta gli appuntamenti di Bari e Verona per andare a vedere la partita all’US Open di New York a spese dei contribuenti… Come
AIUTIAMO FRANCO Sul numero di luglio il consigliere regionale Stefano Valdegamberi raccontava la storia del signor Franco P., veronese, disoccupato, 64 anni, una figlia di 14 anni, con assegno di invalidità da poco sospeso dall'Inps "per accertamenti", una moglie pure disoccupata. Un tempo Franco lavorava in fabbrica, poi come stagionale all'Amia che, ad un certo punto, lo ha lasciato a casa. Da allora solo lavori occasionali e precari. Oggi più nulla, rimane la disperazione. Il Comune lo aiuta di tanto in tanto con una mancia da 50 euro...Nel frattempo l’Agec, dopo aver mandato lettere minacciose di sollecito per gli arretrati non pagati, ha mandato lo sfratto a Franco, che viaggia a piedi e non ha soldi nemmeno per comperarsi da mangiare. “Il Comune di Verona, che più volte ho interessato personalmente del suo caso, pare del tutto indifferente o impotente. Gli unici aiuti che riceve sono le elemosine dagli amici – diceva Valdegamberi nella sua lettera -. Cosa deve fare Franco, salire su un barcone in Nordafrica per essere aiutato?». Intanto chi vuole aiutare lui e la sua famiglia può farlo a titolo personale. Chiunque lo volesse aiutare trova Franco in via Broffero 4 (Porta Palio) e il suo numero di telefono è 045.594880.
giustamente dice lei, sarà un vero miracolo se non finiremo sottomessi all’Islam State. Concludo con tre versetti del Corano (traduzione Ulrico Hoepli – Milano): V: 56. “O voi che credete, non prendete per amici gli ebrei e i cristiani; essi sono amici gli uni degli altri; chi di voi li prenderà per amici egli certamente diverrà uno di essi; Dio in verità non guida gli uomini iniqui”. IX: 29. “Combattete contro quelli che non credono in Dio, né nel giorno estremo, e non considerano
proibito quel che proibisce Dio e il suo apostolo e che non professano la religione della verità, ossia coloro ai quali è stato dato il libro, finchè non paghino la gizya alla mano con umiliazione”. VIII: 12. “Quando il tuo Signore disse, per rivelazione agli angeli: io sarò con voi, rendete saldi quelli che credono, io getterò il terrore nel cuore di quelli che non credono e voi colpiteli sulle nuche e recidete loro tutte le estremità delle dita”. Marco Bresciani
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CRONACHE
L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
CA’ FILISSINE. Presentato il progetto di bonifica e messa in sicurezza, ma le discussioni non mancano
Problema discarica Cresce la polemica Servizi di
Lino Cattabianchi Niente di nuovo alla presentazione del progetto di bonifica e messa in sicurezza della discarica avvenuta al teatro comunale venerdì 25 settembre. I termini fondamentali del problema e le soluzioni tecniche proposte dai tecnici per Ca’ Filissine sono quelle ormai note: asportazione del percolato; air sparging con immissione di ossigeno in falda per ridurre l’inquinamento; conferimento di 800mila metri cubi di rifiuti speciali per arrivare al profilo di minima; altri 900mila mc per coprire i costi di tutta l’operazione da spalmare in un tempo stimato di 13,4 anni. La collina di Ca’ Filissine risulterà più alta di circa 21 metri, rispetto alla attuale, arrivando ad una altezza massima di 145 metri sul livello del mare. In discarica entreranno circa 200mila tonnellate l’anno di rifiuti speciali. Il traffico sarà di circa 35 camion al giorno per portare rifiuti o asportare il percolato. Insomma “riaprire la discarica per chiuderla” è stato il tema della serata contro cui si sono scagliati in primis, i cittadini di Balconi e delle zone limitrofe più interessate agli effetti della discarica e, in seconda battuta, i rappresentanti del Movimento Ambiente & Vita e del rinato Comitato discarica di Balconi che hanno stretto una alleanza in vista dell’annunciato referendum popolare e non vogliono sentir parlare di nuovi conferimenti. Un’atmosfera molto accesa dove si sono registrati molti interventi. «E’ stato calpestato il principio di precauzione» - ha sottolineato Luisa Beghelli, una mamma di Balconi. «Ci aspettavamo un’ampia valutazione delle soluzioni alternative – ha continuato Paolo Pezzo del Movimento Ambiente & Vita -, al fine di scegliere quella migliore per la popolazione di Pescantina ed
assieme alla popolazione. Questo non è stato fatto. Non c’è stata un’indagine epidemiologica sullo stato di salute della popolazione residente nei pressi della discarica. Perciò, revocate la delibera che approva questo progetto ed apritevi a nuove soluzioni e ad un confronto serio con la popolazione». Gianni Pasetto del rinato Comitato discarica ha insistito. «Non più discarica di rifiuti solidi urbani, ma speciali: amministratori rifletteteci, avete ancora tempo, il vostro copione non lo accetteremo mai». Durissimo l’intervento di Franco Benedetti: «Il percolato dal 2014 sta tracimando dalle sponde ed è già in falda: le misure emergenziali non sono state attuate. In un anno e tre mesi non è stato asportato un litro di percolato. Sul progetto ora deciderà la popolazione con un referendum: la discarica è un problema di tutti e bisogna battersi tutti assieme chiedendo alla Regione una tassa di scopo per chiudere senza conferimenti. Basta deleghe: ora referendum popolare». «Sindaco, hai tutta la comunità di Pescantina contro – ha osservato Flavio Zuliani -. E’ un problema sociale: no ai conferimenti. La diffidenza è normale dopo cinquant’anni. No ai rischi per la popolazione. Se Ca’ Filissine è sotto sequestro qualcosa ha
funzionato male. I soldi sono un problema della politica: tre milioni di abitati hanno conferito rifiuti a Ca’ Filissine per trent’anni. Oggi altri 15 anni sono un’eternità. Non possiamo dormire sonni tranquilli: andate a casa e ritirate questo progetto». Anche La
delegazione di Sel (Sinistra e libertà) con Vincenzo Genovese e Aldo Isalberti ha ribadito la netta contrarietà alle discariche e agli inceneritori, a fronte di un riciclo a rifiuti zero: «Da tempo ci occupiamo di queste tematiche: è ora di concretizzare».
21 6 IL SINDACO LUIGI CADURA «La discarica – risponde il primo cittadino alla domanda “perché questo progetto?” - perde 13 metri cubi di percolato al giorno. Noi con questo progetto abbiamo adottato una soluzione che avvia la bonifica della discarica. Un problema che ci preoccupa e che abbiamo da moltissimo Luigi Cadura tempo. Il milione e settecentomila metri cubi di rifiuti preventivati nel progetto non ce li vogliamo mettere, ma per farlo abbiamo bisogno di tutte le forze politiche. La discarica c'è già da 30 anni e sta sicuramente inquinando. Quindi la scelta non è se fare o non fare la discarica. Questa scelta doveva essere fatta 30 anni fa, ed io ero tra quelli che non la volevano, ma come intervenire per fermare un inquinamento potenzialmente pericoloso, con urgenza per arrivare alla chiusura della discarica che resta il nostro vero obiettivo primario». Sul referendum, posizione chiara di Cadura, che conclude: «Nessun problema a far esprimere i cittadini su queste proposte: l’importante è che i quesiti referendari siano ammissibili».
PESCANTINA. Discarica, nasce il Comitato per il referendum E’ nato il Comitato per il referendum consultivo sulla discarica. E’ composto dal coordinatore Gianluca Godi che è affiancato da Lorenzo Zagoli, Lorenzo Proietti, Luisa Beghelli ed Enrico Volpe. «Stiamo preparando ora tutta la documentazione da protocollare in Comune per dare il via alla raccolta di firme per presentare il quesito referendario –spiega Gianluca Godi -. Noi del Comitato referendario partiamo dal principio sancito dall'articolo 1 della nostra Costituzione che "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione" tra cui appunto l'istituto referendario. Le scelte in materia di ambiente, salvaguardia del territorio, assumono un significato che va di là della semplice appartenenza campanilistica del pro o contro il sindaco attuale. Non si tratta di scegliere in base a non meglio precisati gusti personali, personalistici o politici: è in gioco il diritto stesso di partecipazione alla vita democratica di una comunità, ma anche un dovere di una scelta che non condizioni il futuro dei nostri figli. Ciò che dovrebbe resuscitare, in mezzo allo sfacelo "ambientale" in cui giace Pescantina, allo "stupro" perpetrato dalla mal gestione di una discarica sul nostro territorio, è la voglia di riappropriarsi del proprio futuro, soprattutto da un punto di vista di "coscienza" di essere cittadini di Pescantina. Lanciamo quindi questa iniziativa – conclude Godi - consapevoli dell’idea che la democrazia non è mai abbastanza e che decidere democraticamente del proprio futuro sulla questione della discarica di Ca' Filissine è soprattutto un primo passo per restituire a Pescantina, ed ai suoi cittadini, il pieno possesso del proprio futuro».
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“CA’ FILISSINE”, PAROLA AGLI OPPOSITORI MANUEL FORNASER
MOVIMENTO AMBIENTE E VITA
Nel consiglio comunale dell’1 ottobre, l’Amministrazione Cadura ha proposto e approvato la delibera che prevede l'utilizzo di somme comunali per pagare il progetto shock approvato dalla Giunta qualche settimana fa. Una delibera che ha necessariamente previsto il riconoscimento di debiti fuori bilancio per 436.000 euro necessari al pagamento dei progettisti che hanno elaborato il progetto su Cà Filissine. Con questa scelta si mette la parola fine all'iter progettuale che definisco un’assurdità amministrativa perpetuata dal Sindaco e la sua Giunta condannando Pescantina ad un futuro fatto di discarica e rifiuti approvando un progetto dal conferimento folle di ben 17.780mila metri cubi di rifiuti speciali. Oggi anche i consiglieri hanno riconosciuto e approvato una delibera per dei debiti fuori bilancio, riconoscendosi parte integrante di una azione che nessun cittadino voleva e che nessuno si sarebbe mai aspettato. Un’Amministrazione eletta con obiettivi completamente diversi, che all'apparenza proponeva soluzioni completamente opposte a ciò che invece è successo. Oggi avviene il contrario di tutto e gli esiti sono devastanti. Fa specie rileggere le dichiarazioni del vicesindaco Paola Zanolli che nel gennaio 2014 dichiarava: "noi siamo convinti che il comune di Pescantina debba avere i propri progettisti a cui affidare lo studio dei problemi e delle possibili soluzioni per Cà Filissine. La discarica deve diventare proprietà del Comune a tutela delle generazioni presenti e future. Il nostro impegno? Chiuderla nel più breve tempo possibile!". Ebbene i tecnici incaricati dal Sindaco sono gli stessi che avevano elaborato il progetto in passato su incarico della società Daneco che gestisce l'impianto, già soci dello studio dell'Acqua e Associati. L'unica differenza negativa è l'incremento della quantità prevista di rifiuti che verrà conferita. Altra ulteriore follia sta nel fatto che il pagamento non avviene con fondi del sistema discarica, ma avviene subito con soldi dei cittadini di Pescantina. Il riconoscimento dei debiti fuori bilancio trova copertura proprio nell'avanzo di amministrazione 2014, frutto di una tassazione massima e di una chiara e manifesta nullità nel mettere in atto opere, manutenzioni e sevizi per i cittadini. Pensare di pagare un progetto con i soldi dei pescantinesi invece che addebitare il costo nel sistema discarica è apocalittico. Pensate che il rifiuto conferito in discarica arriva da più di 40 comuni della regione Veneto. E’ giusto che Pescantina paghi un progetto che nessuno vuole, con soldi dei contribuenti? Abbiamo la discarica a casa nostra e rifiuti provenienti da tutte le parti e in più paghiamo un atto che prevede l'arrivo di una ulteriore montagna di rifiuti da chissà quale luogo! Non esiste una cosa del genere! I consiglieri di maggioranza di questa fallimentare amministrazione assieme al loro Sindaco hanno comunque alzato la mano e con il proprio voto hanno approvato il pagamento del progetto. Ora ci troviamo di fronte ad un progetto shock approvato e pagato e con un Sindaco che vuole convincerci con volantini e gazebo che va bene così. Mi auguro invece che nei prossimi giorni ci possa essere da parte loro un ripensamento di ciò che hanno fatto e che questo progetto possa essere ritirato. Manuel Fornaser Gruppo consiliare Civico per Pescantina e Forza Italia
Da sabato 3 ottobre – attraverso alcuni incaricati presenti sul territorio comunale e ogni sabato fino a fine ottobre presso il Centro commerciale San Lorenzo ha preso avvio a Pescantina una raccolta firme per dar vita al Referendum Consultivo Popolare al fine di ritirare la delibera 110 e richiedere un’indagine epidemiologica sulla popolazione di Pescantina. Siamo stanchi di inseguire progetti mostro, pazzi o shock, deciderà la popolazione se accettare di vivere ancora per 29 anni vicino ad una discarica mettendo a repentaglio la propria salute. Il nuovo progetto prevede una montagna pazzesca di rifiuti la cui sommità arriverà ad 80 metri dal fondo cava, superando così in altezza anche il campanile della chiesa di Pescantina e visibile da tutta la Valpolicella. Il progetto presentato dall’Amministrazione prevede il conferimento di 200.000 tonnellate annue di rifiuti speciali non pericolosi con deroghe fino a tre volte oltre i limiti di legge in tutta la provincia di Verona nel 2014 sono state smaltite un totale di 176.150 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi -. Domanda: chi ha fatto il progetto come pensa di sostenerlo? Chiedere ora che la popolazione accetti un progetto che, sotto il profilo dimensionale, è più o meno uguale a quelli precedenti, non è minimamente accettabile. Il Sindaco Cadura non potrà più dire di aver combattuto contro l'apertura della discarica ma, insieme con la sua Giunta, sarà ricordato come colui che ha garantito il secondo ampliamento della discarica. Ancora una volta, la salute dei cittadini, le sofferenze, i disagi e i rischi che gravitano sulle persone che abitano nell'ambito dei 3/4 km dalla discarica e di cui saranno vittime i cittadini di Pescantina e in particolare di Balconi, non sono stati ritenuti in sufficiente considerazione. Se questo non bastasse, possiamo anche aggiungere il potenziale danno economico derivante dalla svalutazione delle case. A nostro avviso il percorso da fare era il seguente: * occuparsi della salute dei cittadini facendo uno studio epidemiologico per capire il "nostro" stato di salute, informare sui rischi ai quali siamo esposti e quali le conseguenze abbiamo subito; * fare un’indagine idrogeologica del sito e valutare nel dettaglio il quadro ambientale e le condizioni interne ed esterne della discarica; * raccogliere i dati corretti e determinare i costi effettivi necessari per chiudere il progetto ad oggi con conferimento di terra o materiale inerte. Opzione “zero”, quanti costi?; * fare dei campi prova per capire quale reazione si sarebbe avuta dalla movimentazione dei rifiuti utilizzando le migliori tecnologie; * trovare gli elementi per riportare il progetto in ambito comunale in modo da garantire la sicurezza dei cittadini; * coinvolgere la Regione Veneto nella soluzione economica per costituire dei fondi regionali, o accedere a contributi Nazionali ed Europei o arrivare ad una tassa di scopo provinciale o regionale tale e sufficiente per chiudere definitivamente. Abbiamo chiesto di costruire un percorso per risolvere il problema ma ora non ci resta che una scelta: chiedere alla cittadinanza di esprimersi ed essere parte attiva in questo processo decisionale attraverso un referendum Consultivo Popolare Il Movimento Ambiente e Vita
DAVIDE PEDROTTI Durante il consiglio comunale di giovedì 1 ottobre, l’Amministrazione Cadura ha approvato il riconoscimento di un debito fuori bilancio di 436.000 euro per la progettazione della bonifica e messa in sicurezza della discarica. E’ il colmo: tutti questi soldi per ideare un progetto che i pescantinesi avversano. Un conferimento di 1.700.000 metri cubi di rifiuti speciali che la maggioranza giustifica con la necessità di finanziare la bonifica del sito, ma che a mio parere esprime una scelta di autosufficienza economica per finanziare il progetto a dir poco pretenziosa. Dopo 30 anni che la discarica di Pescantina serve un territorio ben più ampio di quello comunale, non si capisce perché sindaco e giunta ritengano giusto che a pagare la bonifica debbano essere esclusivamente i pescantinesi. Fra l’altro il metodo con cui la bonifica dovrebbe effettuarsi da progetto, l’Air Sparging, è stata sperimentata una sola volta ed è una tecnica sperimentale che non ha quasi mai trovato applicazione in una discarica con tipologia di rifiuti e dimensioni simili a quelle di Cà Filissine e non vi è alcuna certezza che riuscirà a risolvere i problemi di contenimento di ammoniaca nella falda superficiale. Se questa Amministrazione avesse davvero voluto una reale condivisione, sarebbe stato più appropriato interpellare diversi progettisti in una gara di idee: solo alla fine, dopo aver accettato un confronto costruttivo con il
comitato discarica, il gruppo Movimento Ambiente & Vita e i gruppi di minoranza, si sarebbe dovuta affidare la progettazione e i soldi dei pescantinesi a chi avrebbe presentato il progetto migliore. Le priorità dovevano essere la salute e il benessere della popolazione. Anche questi 436.000 euro di parcella, in pratica già spesi, dovranno uscire dai conferimenti di rifiuti speciali previsti dal progetto. Ma queste entrate, fino all’approvazione del progetto in commissione via regionale, non sono affatto sicure. E se per ipotesi, come buona parte della popolazione di Balconi auspica, il progetto non dovesse passare, ci ritroveremmo al punto di partenza, ma con mezzo milione di euro dei pescantinesi buttati al vento. Mi chiedo cosa renda gli esponenti della maggioranza così certi che non esistano altre strade percorribili. Il confronto e la collaborazione con tutte le forze politiche e i comitati di cittadini, a suo tempo, avrebbero potuto dimostrare il contrario, ma il sindaco e i suoi hanno voluto correre da soli. Nel frattempo Balconi subisce ancora una volta decisioni che rischiano di pregiudicarne il futuro. Davide Pedrotti Consigliere Lega Nord
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PROVINCIA. Convocata una riunione con i Comuni interessati per cercare una soluzione
Istituto frutticoltura Chiusura in arrivo? Istituto sperimentale di frutticoltura della Provincia al centro dell’attenzione del presidente Antonio Pastorello che ha convocato un’apposita riunione per cercare soluzioni al rischio di chiusura. Erano presenti Fausto Bertaiola, presidente del Consorzio di tutela della pesca di Verona Igp e i rappresentanti dei Comuni di Bussolengo, Pescantina, Sommacampagna, Sona, Villafranca, Valeggio sul Mincio, dove operano i mercati alla produzione. Con la riforma delle Province e in mancanza della legge regionale che ridistribuisce le funzioni non fondamentali ad altri enti, infatti, l'attività dell'Istituto sperimentale di Frutticoltura sarà definitivamente chiusa. L'ente della Regione Veneto preposto alla sperimentazione, Veneto Agricoltura, a sua volta commissariato, potrebbe subentrare, ma fintanto che non sarà attiva la nuova agenzia sull'innovazione, non sarà possibile avere risposte certe. «L'in-
tervento dei sindaci è necessario per trovare una soluzione celere al problema – spiega il presidente Pastorello -. Ho voluto questo incontro con i rappresentanti dei Comuni appartenenti al territorio della pesca: perché urge un intervento sinergico. Da anni, la Provincia di Verona, attraverso il suo Istituto Sperimentale, gestisce un campo di collezione varietale nel Comune di Villa-
franca, fornendo indicazioni tecniche agli agricoltori a seguito di un attento studio di tutte le varietà della nostra pesca. La riforma delle Province vuole che questa attività cessi con una conseguente eliminazione del campo ed è evidente che questo costituirebbe una grande perdita. Ho coinvolto i Comuni per capire se la gestione del campo possa continuare attraverso loro o se sia
LA CASCINA DEI CAVALLI NATURA E DIVERTIMENTO
Pensione cavalli, lezioni montawestern per bambini e adulti, ma anche tanta allegria e voglia di stare insieme all’insegna della natura. E’ una vera oasi di divertimento “La Cascina dei Cavalli”, Circolo Ippico di Sommacampagna. L’Asd di via Guastalla, affiliata Sef, è dotata di arena e di un campo di Mountain Trail, disciplina che consente di esibire la capacità del cavallo, qualsiasi equide e razza, all’interno di un percorso prestabilito. «Un percorso, questo, che rispecchia il paesaggio naturale che il binomio “cavallo + cavaliere” dovrà affrontare in totale collaborazione e fiducia -. La nostra scuola presta particolare attenzione alle giovani generazioni». Una “squadra” di 18 bambini e ragazzini dai 4 ai 15 anni regolarmente montano sul campo in Mountain Trail presso “La Cascina dei Cavalli”, dove si respira un clima familiare e sereno in un contesto sicuro dove i genitori possano avere anche un punto di incontro comune e condividere insieme ai propri figli la passione per il cavallo. «I genitori – affermano gli istruttori, che organizzano anche eventi presso altri centri - possono partecipare alla vita associativa tranquillamente. I bambini, oltre a fare lezione, possono fermarsi a giocare tra di loro senza alcun problema: la nostra ambizione è quella di formare una vera e propria squadra di giovani, rispettando comunque sempre le esigenze economiche delle famiglie».
necessario appellarsi, collettivamente, alla Regione del Veneto, preposta all'attività sperimentale, affinché si faccia carico di risolvere questa situazione problematica considerando di poter avvalersi dell'ausilio di Veneto Agricoltura». L'Istituto Sperimentale partecipa, dal suo inizio, al progetto del Ministero delle Politiche Agricole, “Liste di orientamento varietale dei fruttiferi”, gruppo pesco. Scopo del progetto è quello di studiare le nuove varietà frutticole, in particolar modo della pesca e nettarina, per verificarne l'adattabilità all'ambiente veronese. Inoltre, l'Istituto fornisce un'attività di supporto tecnico agli agricoltori, stilando annualmente una lista delle varietà che meglio si adattano al territorio e organizzando una mostra
Le associazioni agricole esprimono molta preoccupazione per la paventata chiusura dell'Istituto sperimentale di frutticoltura della Provincia, dopo l'appello lanciato in un incontro con i sindaci dal presidente Antonio Pastorello. Michele Pedrini, presidente di Cia Verona, auspica un intervento regionale per impedire la parola fine di un istituto che tanta importanza ha rivestito per le aziende agricole della provincia veronese. «Chiediamo alla Regione che metta in atto un piano di riorganizzazione veneto per la ricerca in concerto con i ministeri dell'Agricoltura e dell'Istruzione – dice Pedrini –. L'attività dell'Istituto va salvaguardata, infatti, all'interno di un progetto regionale per valorizzare le risorse e le competenze professionali. L'agricoltura, per essere competitiva, ha bisogno di una ricerca applicata e ai massimi livelli». Per Paolo Ferrarese, presidente di Confagricoltura Verona, «sarebbe molto grave che l'Istituto sperimentale, con una storia così antica e professionalità così importanti, venisse smantellato. Confagricoltura Verona farà tutto il possibile per impedirlo, anche arrivando a dare vita ad un'entità nuova, come una fondazione, perché questo non avvenga – conclude –. Una ricerca di prossimità per le aziende agricole, soprattutto dei comparti del vitivinicolo e della frutticoltura, è assolutamente indispensabile per conoscere non solo quali siano le maggiori cure fitoterapiche per le colture, ma anche per trovare le varietà più adatte a incontrare la domanda». che consente di vedere il frutto di ogni varietà. La collezione varietale, costituita da oltre 80 cultivar (termine tecnico con cui si definiscono le varietà di pianta coltivata, ottenute con il miglioramento genetico, ndr.) di pesco e nettarine, è ubicata nel Comune di Villafranca, nell'azienda agricola di Claudio Campostrini, in cui i tecnici dell'Istituto svolgono la raccolta dei campioni per le
mostre, oltre naturalmente alla raccolta di dati per i laboratori. A fronte delle spese di coltivazione la Provincia, in passato, riconosceva all'azienda i costi pari a 3mila euro per anno. Qualora non si trovasse una soluzione in tempi brevi, il campo varietale sarà estirpato e i peschicoltori veronesi dovranno affidarsi per le loro scelte ai soli vivaisti.
GORGUSELLO / “FAI FESTA CON NOI” Grande successo per la seconda edizione di “Fai festa con noi” svoltasi domenica 20 settembre a Gorgusello. In una giornata meravigliosa, all’insegna del sole e del divertimento, ogni famiglia che ha partecipato alla giornata ha trascorso ore allietate da giochi ed intrattenimenti vari. L’allegria ancora una volta ha fatto rima con solidarietà: con il ricavato dell’edizione dello scorso anno infatti è iniziato l’allestimento dell’aula ludomotoria della scuola primaria Alunni d’Europa di Pescantina, con l’acquisto di materiale didattico e giochi destinati ai bambini diversamente abili. «Quest’anno – affermano gli organizzatori di “Fai festa con noi” – prenderà il via per la prima volta nell’ambito scolastico di Pescantina, all’interno dell’aula ludomotoria, il progetto di educazione assistita con i cani (pet terapy). Cogliamo l’occasione per ringraziare gli amici della Cooperativa sociale Filo Continuo, della Fibrosi Cistica, gli sponsor e tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita di questa festa. Un ringraziamento particolare – concludono inoltre gli organizzatori – va al gruppo San Michele di Arcè che si è prestato con grande impegno alla preparazione del pranzo per tutti i partecipanti».
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ONORIFICENZE. Premiati undici nonni che hanno lottato per l’Italia
“Liberazione” Le Medaglie In occasione del 70° anniversario della Liberazione, che ricorre quest’anno, il Ministro della Difesa ha inteso rivolgere una particolare attenzione nei confronti di tutti coloro che hanno partecipato alla Resistenza ed alla Lotta di Liberazione, realizzando una Medaglia commemorativa denominata “Medaglia della Liberazione”, corredata da un diploma d’onore intestato all’insignito. Per la realizzazione della Medaglia, prendendo spunto dalla visita effettuata il 31 gennaio 2015 dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Mausoleo delle Fosse Ardeatine, ci si è ispirati alla cancellata del predetto Monumento , opera dello scultore Mirko Basaldella. Alla Prefettura di Verona sono pervenute 11 medaglie, con relativi diplomi, destinate ad altrettanti reduci della città e della provincia di Verona. Su iniziativa della Sezione di Verona dell' Associazione Nazionale Divisione Acqui, del Presidente Claudio Toninel e con l'approvazione e la disponibilità del nuovo Prefetto di Verona, Salvatore Mulas, si è convenuto di effettuare la consegna, in occasione della cerimonia di commemorazio-
ne del 72° anniversario dell'Eccidio della Divisione Acqui, che si è svolta lo scorso 18 settembre, presso il monumento nazionale dedi-
e i sindaci dei Comuni di residenza, hanno consegnato le onorificenze agli 11 “nonni”, due dei quali recentemente deceduti, che a distanza di più
Questi gli insigniti: - Dino Benedetti, 93 anni, nato e residente a Volargne, nel comune di Dolcè, reduce Acqui, autiere del 317° reggimento fanteria, compagnia comando, a Cefalonia. - Armando Crivellaro, 92 anni, nato a Veronella e residente a Cologna Veneta, reduce Acqui del 317° reggimento fanteria, a Cefalonia. - Francesco Faccioli, 93 anni, nato e residente a Rosegaferro, nel comune di Villafranca, reduce Acqui, del 317° reggimento fanteria, a Cefalonia. - Andrea Gagliardi, 92 anni, nato a Malcesine e residente a Lugagnano di Sona, reduce Acqui della Regia Marina, a Cefalonia. - Pietro Giuliari, 95 anni il prossimo ottobre, nato e residente ad Illasi, reduce Acqui dell’8° nucleo chirurgico a Cefalonia. - Alla memoria di Vittorio Micheloni, nato e residente a San Martino Buon Albergo, reduce Acqui del 33° reggimento artiglieria a Cefalonia, deceduto una settimana prima della cerimonia, avrebbe compiuto 97 anni il prossimo dicembre. - Alla memoria di Giuseppe Pazzocco, deceduto lo scorso anno, all’età di 92 anni, nato e residente a Roverè Veronese, reduce Acqui del 317° reggimento fanteria a Cefalonia. - Massimiliano Turri, 93 anni, nato e residente a Verona, reduce Acqui del 317° reggimento fanteria a Cefalonia. - Elvio Degani, 93 anni, nato a Negarine di San Pietrio in Cariano e residente a Negrar, partigiano della FIVL (Federazione Italiana Volontari della Libertà), del Battaglione Aquila in Alta Valpolicella. - Elio Comerlati, anni 91, nato a Velo Veronese e residente a Conca dei Parpari di Roverè Veronese, reduce della Divisione Truppe dell’Egeo e partigiano FIVL, della formazione Pierobon, operante in Lessinia. - Giovanni Maria Ambrosini , 92 anni, nato e residente a Cologna Veneta, reduce dal campo di concentramento di Kaiser Stamburg, distaccamento di Mauthausen.
cato alla Divisione Acqui, a Verona, in circonvallazione Oriani. Così, nel corso della cerimonia, il Sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi,
70 anni dalle loro tragiche vicende, hanno ottenuto un riconoscimento ufficiale da parte del Governo Italiano. Riccardo Reggiani
L’APOSTOLATO DELLA PREGHIERA
Cammino di rinnovamento E’ un momento storico del tutto particolare quello che il mondo intero sta attraversando, caratterizzato da un senso di confusione profonda, che coinvolge persino l’identità stessa della persona. Ed è proprio in questo contesto che ciò che fino a poco tempo fa era considerato un fondamento della società, ora viene messo in discussione e viene rivisitato e osservato con occhi nuovi. Ad evolversi è anche la religione stessa, il modo di vivere la Fede ed è così che persino un Gruppo che ha profonde radici come l’Apostolato della Preghiera si pone alcuni interrogativi. A parlare dell’Apostolato della Preghiera, fondato in Francia nel 1844, assunto in seguito dal Papa e affidato alla Compagnia di Gesù, sono alcuni membri del Gruppo di Verona. L’Apostolato della Preghiera non è forse troppo vecchio per l’uomo di oggi? «Noi diciamo di no: il Vangelo è sempre attuale e l’Apostolato della Pre-
I Reduci insigniti della Medaglia della Liberazione
ghiera sta facendo un cammino di rinnovamento costante che si esprime anche nel documento appena pubblicato, “Ricreazione dell’Apostolato della Preghiera”. Seguendo il cammino della Chiesa nel suo obiettivo della nuova evangelizzazione, l’Apostolato della Preghiera vuole rivolgersi al mondo nella consapevolezza che parlare all’uomo e alla donna di oggi richiede nuovi metodi e nuovo ardore». Quel è il punto di partenza dell’Apostolato della Preghiera? « E’ il Cuore di Gesù aperto che ci rivela l’amore trinitario. Quella della nostra associazione è, infatti, una preghiera trinitaria. Partecipa all’amore di Dio Padre, che manda suo Figlio per redimerci, all’amore di Dio Figlio, che accetta di morire per noi, all’amore di Dio Spirito Santo, che ci fa pregustare le gioie del Paradiso già qui in terra». Il concentrarsi nella preghiera non è una fuga dalla vita concreta della
Chiesa e del mondo? «No, non è una fuga in uno spiritualismo chiuso, ma si apre alle necessità della Chiesa Universale, dei sacerdoti e del mondo: il Santo Padre affida all’Apostolato della Preghiera, mese per mese, delle intenzioni di preghiera per i bisogni attuali. Normalmente chi è dell’Apostolato della Preghiera si inserisce nella pastorale parrocchiale e associativa e assume i suoi impegni civili con l’esercizio della carità». In sintesi, come definire l’Apostolato della Preghiera? «E’ una spiritualità trinitaria, eucaristica, ecclesiale e mariana. La nostra preghiera, inserita nella preghiera della Chiesa, soprattutto in quella liturgica, ci rende capaci di amare Dio sopra ogni cosa e ci rende fratello ogni persona che incontriamo. La nostra preghiera va all’essenza della vita cristiana, è adatta a tutte le persone e non chiede loro di aggiungere qualcosa in più di quello che già fanno, ma semplicemente di offrirlo al Signore». R.R.
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CRONACHE di Bussolengo
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L’EX ASSESSORE. Conferenza gremita: Gilberto Pozzani spiega le ragioni delle dimissioni
«Non c’era spazio per la mia politica» Servizi di
Lino Cattabianchi La conferenza che l’ex assessore ai lavori pubblici Gilberto Pozzani della Giunta di Paola Boscaini ha indetto per spiegare le ragioni della sua uscita dall’Amministrazione, dopo solo due anni, ha fatto il pieno. In sala gremita i consiglieri regionali Andrea Bassi e Stefano Valdegamberi, il consigliere provinciale e comunale Stefano Ceschi, il segretario della Lega nord di Bussolengo, Giuseppe “Pino” Danzi, i consiglieri di minoranza, il sindaco Paola Boscaini con esponenti della Giunta e consiglieri di maggioranza. Tutti elementi che sottolineano l’interesso “politico” che questa vicenda ha suscitato. «La mia delusione – ha spiegato - è stata pressoché immediata, quando ho constatato che
per me e per la mia volontà di fare politica per Bussolengo, non c’era spazio». Il secondo punto dolente è stata la difficoltà rilevata da Pozzani ad esprimere progetti all’interno della compagine amministrativa. «E’ mancata – ha continuato - una visione progettuale per il futuro di Bussolengo che si doveva compiere con l’unico strumento possibile che è l’urbanistica, cioè la previsione degli spazi con riferimento alla qualità della vita, alla tutela dell’ambiente e ad una migliore vivibilità generale del paese». Pozzani ha sottolineato di aver comunque votato in Consiglio e in Giunta e sostenuto tutte le iniziative che il Sindaco ha proposto “per rispetto al gruppo di maggioranza”, pur richiamando l’attenzione su alcuni problemi importanti come quello dei dipenden-
Gilberto Pozzani
ti comunali «cercando di non essere un tagliatore di teste, ma volendo trovare una giusta mediazione che avrebbe garantito un rapporto di collaborazione per
raggiungere gli obiettivi che l’amministrazione si era proposta». L’ultimo capitolo, dedicato alle dimissioni. «Nell’incontro finale che ho avuto con il sindaco – ha concluso Pozzani -, ho verificato la distanza che ormai si era creata tra il mio modo di vedere l’amministrazione di un paese e le modalità di governo di Paola Boscaini, marcate da un personalismo che non poteva essere superato e da una pesante incapacità amministrativa». Da qui una progressiva emarginazione dal gruppo non più accettata da Pozzani: «Sono sempre più convinto che le mie dimissioni non sono una resa, confortato dalla presenza di questo numeroso pubblico. Continuerò ad impegnarmi nella politica, non starò zitto sui problemi: dalla politica un cittadino non si può dimettere».
GIUNTA COMUNALE / RIORGANIZZATI GLI INCARICHI TRADIZIONE CIRCENSE
Caroli, 100 anni Cento anni e auguri del sindaco Paola Boscaini per Olga Caroli, figlia di Arturo Caroli ed Elvira Biasini e vedova di Gaetano Medini: tutti cognomi della più illustre tradizione circense. Una vita lunga e piena di ricordi, trascorsa nel Circo Nazionale Togni, uno di quelli che hanno fatto la storia degli spettacoli circensi in Italia. Nata a Castel d’Ario nel mantovano, Olga racconta della sua vita sotto il tendone. «A cinque anni – ricorda ero già al lavoro perché nel circo tutti devono fare qualcosa; io ero molto agile e passavo dal cavallo al filo agli attrezzi senza difficoltà. Il circo è uno spettacolo collettivo e una grande famiglia dove c’è posto per tutti». «Se fosse per lei - dicono i nipoti - andrebbe ancora in pista». E infatti Olga è instancabile ed è sempre pronta a parlare della sua vita e del circo dove ha incontrato le più importanti famiglie italiane sparse ai quattro punti cardinali: Caroli, Lizzi, Forgione, Medini, Biasini, Giachi, Sforzi, Sterza e Caveagna. Minuta, ma di ferro, è nipote di quel Carlino Caroli che il traguardo dei 100 lo superò di slancio sempre qui a Bussolengo. Alla signora Olga Caroli il sindaco Paola Boscaini, a nome della comunità di Bussolengo, ha augurato «di ricordare con orgoglio il proprio passato, di vivere con gioia il proprio presente e di pensare con serenità al proprio futuro». Auguri anche dalla famiglia dell’altro Giornale!
Chiuso il rimpasto voluto dal sindaco Paola Boscaini dopo le dimissioni di Gilberto Pozzani da assessore ai lavori pubblici. Katia Facci entra in Giunta come Assessore a cultura, manifestazioni, sport e pari opportunità. Sostituisce in questa funzione il vicesindaco Cristiano Fontana, al quale è stata attribuita quella nuova ai lavori pubblici. Adesso la Giunta è composta da quattro donne: il sindaco Paola Boscaini con delega a bilancio e Polizia municipale, Annalisa Scaramuzzi a edilizia privata ed urbanistica, Stefania Ridolfi al sociale e Katia Facci che viene promossa al ruolo di assessore, dal precedente incarico, come consigliere comunale, di presidente della Consulta alle pari opportunità. Due gli uomini: Carlo Maraia e Cristiano Fontana. «Con questa nomina, ho provveduto a completare la composizione della Giunta comunale – spiega il sindaco –. Su impulso del gruppo di maggioranza, ed in particolare del capogruppo Alessandro Pasetto, ho favorevolmente accolto la proposta di assegnare a Katia Facci il ruolo di assessore, con delega alla cultura, manifestazioni, sport e pari opportunità. E’ stata una scelta pienamente condivisa, che è ricaduta su una persona che da subito ha dato prova di grande disponibilità e competenza, affiancando l’assessore Fontana nella scelta delle iniziative culturali da promuovere sul nostro territorio. Sono certa che anche nel settore dello sport saprà dimostrare al meglio le sue capacità». «Desidero ringraziare tutto il gruppo di maggioranza che mi ha incoraggiata a ricoprire la carica di assessore – sottolinea Katia Facci -. L'assessorato assegnatomi rappresenta per me una sfida molto importante: si tratta di sostenere la cultura come valore che unifica socialmente e accresce l'identità dei cittadini». Al suo posto, nei seggi della maggioranza, è arrivata Lidia Vittoria Fontanella. Eletta nella lista “C’è futuro - Cittadini per Bussolengo e San Vito”, la neo consigliera, insegnante di chimica all’Istituto Stefani di San Floriano, è alla sua prima esperienza amministrativa. «Ho collaborato con Katia Facci nel settore delle pari opportunità – precisa –. Ringrazio il sindaco per avermi dato questo incarico. Mi metto a servizio dei miei concittadini cercando di svolgere il mio lavoro al meglio, con l’aiuto del mio gruppo». Il restyling di Giunta e Consiglio si è chiuso con le dimissioni del presidente Ugo Piccoli, in carica dall’inizio del mandato di Paola Boscaini. «Con le mie dimissioni – commenta Piccoli - chiudiamo il cerchio di un rimpasto politico-amministrativo che, a sproposito credo, ha fatto molto discutere. Tale iniziativa è stata importante perché sembra aver rimesso in moto tra i nostri concittadini quella dialettica politica alla luce del sole, a cui tutti siamo chiamati a partecipare. L’iniziativa del sindaco ha l’intento di coinvolgere persone nuove e giovani in grado di dare impulso all’azione amministrativa. Scelgo di tornare sui banchi del Consiglio per avere mano libera nel sostenere con forza l'operato e la linea del sindaco e della sua giunta, dove siede gente competente e operativa». Al posto di Piccoli, dopo l’interim del consigliere di opposizione del Pd, Stefano Ceschi vice presidente, dovrebbe sedere il consigliere Luciano Penna.
CRONACHE di Bussolengo
L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
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OSPEDALE PEDIATRICO DI BETLEMME. Tutto esaurito al “Sahten! - Buon appetito”
IL DATO
Cena di solidarietà a favore dei bimbi
Mercato ortofrutticolo
Bussolengo si è mobilitata per l’ospedale pediatrico di Betlemme. Una lunga tavola apparecchiata con cura, i piatti della tradizione palestinese preparati dallo chef Peter Andonia, giunto appositamente da Betlemme, e i racconti che arrivano direttamente dal Caritas Baby Hospital, l’ospedale pediatrico di Betlemme. Con l’obiettivo di far conoscere l’attività di questo presidio sanitario indispensabile in Palestina e di raccogliere fondi per il suo sostentamento, visto che non gode di alcun sostegno pubblico, l’associazione Aiuto Bambini Betlemme ha organizzato a Bussolengo “Sahten – Buon Appetito”. A ser-
vire in tavola gli scout di Bussolengo. E da Betlemme, un collegamento video con alcune suore Venete che gestiscono l’ospedale. Il Caritas Baby Hospital rappresenta una struttura insostituibile in Palestina, perché è l’unico ospedale che coinvolge le madri nella cura dei figlioletti malati. Il miracolo del Caritas è che si sostiene esclusivamente grazie a donazioni: da parte di parrocchie, di associazioni, di privati cittadini o di pellegrini, ma non gode di alcun sostegno pubblico. In Italia, l’associazione di riferimento è “Aiuto Bambini Betlemme”, fondata a Verona, una decina di anni fa, dall’allora
Il Caritas Baby Hospital
vescovo padre Flavio Roberto Carraro e da un gruppo di volontari Veronesi. L’associazione si occupa di far conoscere l’ospedale e di raccogliere fondi a suo favore. La cena Sahten è una delle iniziative realizzate quest’anno. Grazie alla cena e alla lotteria organizzata nel corso della serata, sono stati raccolti quasi 4mila euro, che saranno inviati per le necessità del Caritas Baby Hospital. «Abbiamo organizzato una cena – spiega il presidente dell’associazione Luigi Vassanelli – perché seduti a tavola ci si può capire meglio e perché davanti ad un piatto di buon cibo è più
Paola Boscaini
facile far avvicinare le culture». I posti a disposizione, infatti, sono andati bruciati in pochi giorni: 175 persone, compreso il sindaco di Bussolengo Paola Boscaini accompagnata dal marito, non hanno voluto mancare all’appuntamento che, tra l’altro, dava la possibilità di gustare alcuni piatti tipici della cucina palestinese. Il tutto preparato da Andonia, che è lo chef del Caritas Baby Hospital, affiancato dal sous chef George Frech che ha fatto da interprete e da una brigata di cucina composta di cuochi locali volontari.
Quantità raddoppiata Raddoppiate le quantità di prodotto conferito rispetto al 2014: sono i dati dell’annata peschicola forniti da Valentino Marconi, presidente del Consiglio di amministrazione del Mercato ortofrutticolo intercomunale di Bussolengo e Pescantina, alla festa di fine stagione. «Dai 13mila quintali di pesche del 2014 si è passati ai 24.500 del 2015: quest’anno non c’è stata concorrenza perché non c’era prodotto migliore –spiega il presidente- in una delle più belle stagioni che si ricordano. Il prezzo medio al chilo è stato di 0,48 centesimi e il guadagno netto di otto centesimi a chilo. Non ci sono molti commenti da fare, oltre a iniziare subito attività di promozione. Con la grande distribuzione il dialogo deve essere intensificato: quest’anno ha assorbito 4.500 quintali di pesche su 24.500. C’è ancora ampio spazio per migliorare». Il problema delle pesche e del kiwi è stato rappresentato all’assessore Luca Coletto dal sindaco di Bussolengo Paola Boascaini alla 41° Mostra delle pesche. «Coletto mi ha assicurato – sottolinea il sindaco di Bussolengo - che a breve sarà nella nostra città l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan per fare il punto sulla situazione specialmente del kiwi, dove si registra un vero e proprio disastro per le colture e le aziende». Nel bel mezzo della consegna dei trofei per le due Mostre di Pescantina e Bussolengo, il presidente del mercato, Marconi, ha consegnato un attestato di merito al popolarissimo Franco Fontana, presidente da 40 anni delle giurie che stabiliscono la classifica delle mostre peschicole. La sua è un’autorità indiscussa, che deriva da una notevole preparazione agronomica e da una tradizione familiare illustre, quella della famiglia Fontana, che ha sempre dato molto alla peschicoltura, arrivando anche a selezionare importanti varietà come la notissima Reale di Pescantina o Fontana n° 6, ottenuta nel 1932. Sorpreso e commosso Fontana ha risposto: «In giuria cerchiamo di promuovere i prodotti migliori delle aziende, con una attenzione particolare alle varietà, anche storiche, che vanno salvaguardate per tutelare certi gusti della pesca che altrimenti potrebbero andare perduti. La mia passione risale ancora a quando avevo 12 anni e aiutavo mio papà nelle mostre delle pesche che si tenevano a Pescantina. Un amore che non è mai finito».
STORIE. La tartaruga Drago torna in mare, Bussolengo assiste Anche una delegazione del Comune di Bussolengo guidata dal sindaco Pala Boscaini ha partecipato, a Numana (Ancona), al rilascio di Drago, una fra le 28mila tartarughe Caretta caretta ad essere catturate incidentalmente ogni anno nelle reti da pesca a strascico al largo delle coste adriatiche. Dopo cinque mesi di riabilitazione e un’operazione nel Centro di recupero cura e riabilitazione delle tartarughe marine della Fondazione cetacea di Riccione, la principessa Theodora Von Liechtenstein, con il contributo della sua Green teen team foundation, ha permesso a Drago di guadagnare nuovamente il mare dalla spiaggia delle due sorelle. Cinquantasei chili per 20 anni di età, Drago si è soffermata pochi minuti sulla spiaggia di fronte al mare per dirigersi poi rapida in acqua. «Quando è stata catturata nella rete, Drago aveva già una ferita cicatrizzata dovuta forse allo scontro con un’elica e un occhio compromesso - ricorda Theodora Von Liechtenstein -. Io e i miei coetanei della Green teen team foundation abbiamo deciso di offrire alla Fondazione cetacea un gps da applicarle sul carapace, perché in futuro se ne possano monitorare gli spostamenti». Già madrina e parte attiva di “Chelonia”, area dedicata alle tartarughe di terra europee del Parco Natura Viva di Bussolengo, la principessa Theodora ha voluto completare l’attività di salvaguardia delle testuggini adottando anche questo esemplare. Commenta il sindaco di Bussolengo, Paola Boscaini che ha seguito l’evento: «Il comune di Bussolengo è voluto essere presente al rilascio della Tartaruga Drago anche con la delegazione del Consiglio comunale giovani della città che sta già lavorando a progetti di scambio culturale dedicati alle nuove generazioni delle due città, rafforzando il Patto di amicizia fra Bussolengo e Numana con attività di impegno sociale e salvaguardia ambientale dei teenagers».
CRONACHE di Sona
L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
IL PROGETTO. L’iniziativa è rivolta ai minori dai 6 ai 14 anni in situazioni di difficoltà
Il Gomitolo a colori Un sostegno sociale Prende il nome di "Il Gomitolo a colori" il progetto, approvato dalla Giunta comunale di Sona, rivolto ai minori, di età compresa fra i 6 ed i 14 anni, in situazione di difficoltà rientranti nell'area del disagio sociale di carattere familiare, personale, psicologico, educativo e delle relazioni. «Il Centro diurno “M. Aldrighetti” di Sona è stato, per quasi 30 anni, un valido e significativo punto di riferimento per bambini e bambine e per le loro famiglie in difficoltà – si dichiara all’interno della scheda di progetto -. Negli ultimi anni si è sentita l’esigenza di aprire il servizio del Centro Diurno ad altre progettualità per valorizzarne le sue potenzialità e per offrire allo stesso tempo opportunità di integrazione dei bambini/e inseriti/e con il territorio. È nato così un coordinamento di “pensiero” composto dalle figure educative territoriali per cercare di elaborare una nuova e attuale proposta di servizio. Si è partiti da una lettura dei bisogni educativi dei minori in difficoltà, per realizzare un progetto dinamico e flessibile aperto al territorio, integrato con le progettualità educative e associative locali, che possa diventare opportunità preziosa alla comunità territoriale, occasione d’incontri generativi, di confronto e di formazione, sempre con particolare attenzione alla fascia più debole e fragile della popolazione». «Lo stabile di via Montecorno acquista quindi la vocazione di Spazio educativo per la famiglia – dichiara l’Assessore Simone Caltagirone -, al cui interno si integrano le diverse progettualità
comprendenti le aree: minori in situazione di fragilità, genitorialità, legami in rete ed integrazione con il territorio. Il progetto è organizzato in modo flessibile rispetto ai bisogni dei minori, supera il concetto di Centro diurno e si apre al territorio». Il progetto risponde laddove altre risorse territoriali o altri servizi educativi di carattere individuale, da soli, non siano stati ritenuti sufficientemente adeguati a supportare il minore e la sua famiglia. Il progetto si articola in modo flessibile rispetto ai bisogni dei minori. Gomitolo verde (servizio educativo offerto dalle 12.30 alle 18.00 con la possibilità di usufruire del trasporto, del pranzo, attività di supporto allo studio e dell’attività esperienziale); Gomitolo blu; Gomitolo giallo; Gomitolo rosso (servizio offerto nella fascia oraria comune 14.00 – 16.00 dedicata al sostegno scolastico e integrabile con altri servizi, pranzo o laboratorio esperienziale, sulla base di una valutazione dei bisogni indicati nel Piano Educativo Individualizzato); Gomitolo Lilla (attività educative esperienziali personalizzate che offrono ai minori la possibilità di soddisfare bisogni e interessi, sperimentare abilità al fine di favorire lo sviluppo globale della persona). Il Servizio Socio Educativo del Comune concorderà con la famiglia una proposta educativa pomeridiana (che rientrerà nei colori del Gomitolo) specificando le modalità di accesso e le rette diversificate a seconda dell’esigenza. Riccardo Reggiani
12 ATTIVITÀ PRODUTTIVE E RICETTIVE AL VIA LA CONSULTA COMUNALE Soddisfazione ed entusiasmo hanno accompagnato il percorso della Consulta comunale delle attività produttive e ricettive di Sona che ormai è decisamente tracciato ed operativo. Il termine dell’estate infatti, ha segnato la nomina del Presidente e Vice Presidente della Consulta, Alessandro Molon di Lugagnano e Paola Fasoli di Palazzolo, dando quindi piena operatività a questo importante organismo. «I candidati eletti rappresentano e sono portavoce delle necessità, dei bisogni, delle proposte di tutte le frazioni di Sona e delle categorie contenute nel regolamento stesso – dichiarano l’Assessore Luigi Forante e la Consigliera Elena Catalano -. Un'opportunità di confronto e di progettazione insieme per l'Amministrazione comunale e gli stessi aderenti all'iniziativa. La genesi di questo sentito e necessario obiettivo ha visto la partecipazione ad oggi di 31 aderenti al progetto. Sono bastate altre due assemblee per la nomina del Direttivo della Consulta a testimoniare quanto sia sentita questa nuova iniziativa». Questo prezioso strumento ha stimolato già fra gli stessi iscritti alla Consulta il dialogo che nel passato risultava complesso e ha assicurato il prossimo appuntamento per il 28 settembre con il concreto tema delle luminarie natalizie. «Esortiamo tutte le attività produttive del nostro Comune ad iscriversi all'assemblea della Consulta per meglio allargare la base rappresentativa – dichiara l’Assessore Forante per cogliere e far emergere tutti i suggerimenti possibili per andare nella giusta e meglio condivisa direzione». La modulistica, le indicazioni e le informazioni sono disponibili nel sito del comune nella sezione Attività Produttive> Consulta.
ATTIVITÀ ECCELLENTI DI SONA AGENTO PROFESSIONAL L’ASCIUGASTIRATRICE
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Semplificare la vita in casa e risolvere i problemi derivanti da lavori domestici appartenenti prevalentemente al mondo femminile ma non solo: questo l’obiettivo di House to House, azienda trevigiana presente da tempo anche a Sona. Un’Agenzia Esclusiva che copre il territorio di Verona. «House to House produce e commercializza L’AsciugaStiratrice Agento Professional, brevetto tutto italiano di nostra proprietà, il primo e unico apparecchio tecnologico al mondo ad asciugare e stirare la biancheria nello stesso tempo in meno di un’ora, igienizzando e pulendo a fondo il bucato eliminando così totalmente gli acari – afferma Cristian Vicentini, responsabile Agency Verona -. Agento Professional consente inoltre, un risparmio nel bilancio familiare di circa 700 euro all’anno». Nel catalogo HTH troviamo poi la Lavabiancheria Hydra Professional ed i prodotti consumabili Shilli, Delice, nature e Petit, la gamma di detergenti 100% naturali dedicati ai vari tipi di tessuti e bucato.
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L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
CRONACHE di Pescantina
DEPORTAZIONE. Protagonisti i ragazzi della scuola media e la testimonianza diretta di Ines Figini
Commemorazione agli “Ex Internati” Servizi di
Lino Cattabianchi I ragazzi delle medie e delle elementari di Pescantina protagonisti della celebrazione per il 49° anniversario dell’inaugurazione del Monumento agli ex Internati di Balconi. Hanno letto poesie di Ada Partesotti e pensieri sulla libertà e sulla deportazione, guidati dalle loro insegnanti e dalla dirigente Elisabetta Peroni. Toccante e straordinaria la testimonianza di Ines Figini che è stata deportata ad Auschwitz. Originaria di Como, 93 anni portati con una straordinaria lucidità, il numero di matricola 76150 tatuato sull’avambraccio sinistro, non ha rinunciato ancora una volta a rievocare il suo arrivo al campo reduci. « Sono sopravvissuta alle malattie e allo sfinimento cui ero arrivata – ha raccontato Ines - mesi e mesi di ospedale prima di salire sul treno che mi avrebbe portata a Pescantina. E qui mi è venuto incontro un angelo –ricorda , non so chiamarlo altrimenti,
una delle ragazze che servivano al campo, con un piatto di minestrina, dopo mesi che ci nutrivamo del cibo di Auschwitz: acqua di rape. E due rosette di pane bianco e profumato, di cui m’ero dimenticata l’esistenza. E’ stato questo l’abbraccio della mia Patria, della mia Italia che è avvenuto proprio a Pescantina. Ogni anno vado ad Auschwitz, al Blok 15, a pregare per le mie compagne morte nel campo ». Con lei oggi ci sono solo alcune di quelle ragazze del campo: Rosa Righetti, Gina Fumaneri e Argia Rizzotti. Non ce l’ha fatta ad essere presente,
Alda Antolini, la presidente dell’Azione cattolica femminile di Pescantina, scelta dal parroco don Luigi Castagna per l’immane compito di accogliere le migliaia di prigionieri di ritorno dai campi di concentramento. Una cifra che nei primi mesi del 1947, quando il campo ha terminato l’attività ed è stato smantellato, è arrivata a 700mila unità. Per questo impegno volontario che è durato dall’aprile del 1945 ai primi mesi del 1947, il paese ha ricevuto la medaglia d’oro al merito civile nel 2007, ritirata dall’allora sindaco Alessandro Reggiani. Un evento che è stato richia-
mato dal telegramma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con un telegramma letto dall’attuale sindaco Luigi Cadura. In esso viene ribadito il “vivo apprezzamento” del capo dello Stato per l’alto valore morale dell’iniziativa e per l’impegno profuso dall’Amministrazione comunale nel rendere omaggio al sacrificio di quanti subirono il dramma dell’internamento e al coraggio degli abitanti di Pescantina che li assistettero durante la deportazione e poi li accolsero al rientro in Italia”. « Un grande esempio di solidarietà – continua il messaggio presidenziale – nei confronti dei più bisognosi, che rappresenta un luminoso esempio per le giovani generazioni, ma non solo, come risposta alle tante tragedie che, con rinnovate modalità e intensità, continuano ad affliggere i nostri giorni ». “Mamma son tanto felice”, la canzone che veniva suonata al campo ogni volta che arrivava una tradotta, è stata intonata alla fine dal coro Monti Lessini.
SCUOLE MEDIE / SEDICI LAVAGNE INTERATTIVE MULTIMEDIALI Sedici lavagne interattive multimediali sono state installate alle scuole medie di Pescantina per il nuovo anno scolastico: una per ogni aula. «Continua in questo modo il programma di aggiornamento didattico – spiega la dirigente dell’IC2, Elisabetta Peroni - che va di pari passo con la manutenzione della struttura. Questo secondo aspetto è stato curato da un gruppo di genitori. In occasione dell'apertura del nuovo anno – continua la dirigente – vorrei ringraziare quei genitori che, assieme ad un lavoratore socialmente
utile, hanno dipinto, tra fine agosto e primi di settembre, tutte le classi del primo piano della scuola media di Pescantina. Quest’anno, inoltre, gli insegnanti e i ragazzi potranno disporre di un importante aiuto per la didattica: tutte le 16 aule della scuola media, infatti, sono state dotate di Lim (lavagne interattive multimediali, ndr.) durante l'estate». Alle scuole di Pescantina, in occasione della sagra di San Lorenzo, è arrivata una donazione da parte di Daniele Dall’Ora. «I fondi – spiega la dirigente – saranno conse-
DUOMO S.LORENZO / IL CONCERTO Un applauso lunghissimo alla fine e molti a scena aperta: un vero trionfo ha accompagnato l’esecuzione nel duomo san Lorenzo di Pescantina della “Messa da requiem” di W.A. Mozart, che è stata preceduta dall’Ave Verum Corpus, da parte dell’Orchestra “Città di Verona” diretta da Francesco Mazzoli e dal coro “Ecclesia Nova”. «Una chiesa - ha sottolineato nella presentazione il professor Ugo Mazzoli - che è contemporanea alla vita del grande compositore, che venne in Italia ancora giovanissimo, quando questo tempio non aveva il campanile». La serata, organizzata grazie a sponsor privati e senza nessun contributo pubblico, ha richiamato una folla di appassionati nel duomo San Lorenzo, concesso per l’occasione dal parroco di Pescantina, don Ilario Rinaldi. Lo scopo benefico è stato individuato in una donazione libera all’Aido. Di grande effetto l’introduzione con l’Ave Verum per poi passare all’esecuzione della Messa da Requiem, l’ultima opera che Mozart ha composto e le cui ultime battute sono state dettate ai suoi allievi sul letto di morte. Musica potentemente evocativa e in grado ancora di suscitare grandi emozioni nella mediazione accuratissima dell’orchestra Città di Verona, diretta con mano ferma da Francesco Mazzoli, in cui sono stati particolarmente apprezzati dal pubblico i contributi solistici di Medea De Anna, Biljana Kovac, Gabriele Barinotto e Ferruccio Finetti. Sempre all’altezza il coro “Ecclesia nova” che ha saputo creare un’atmosfera di grande raccoglimento nel segno del grande autore salisburghese. Il maestro Mazzoli, al termine, ha concesso due bis, l’Ave Verum e il Sanctus, cui è seguita un’autentica ovazione.
gnati alle presidenti dei due Comitati dei genitori delle Scuole di Pescantina, per l'acquisto di materiali didattici. Grazie a tutte queste persone e anche ad alcuni lavori di manutenzione effettuati dal Comune, gli alunni della scuola secondaria di primo
grado di Pescantina potranno iniziare il nuovo anno in un contesto accogliente e rinnovato con l'utilizzo delle nuove tecnologie. Un anno che vorrei all’insegna del buon esempio e della generosità, per una buona e bella scuola».
NUTRIE IN RIVA ALL’ADIGE Due nutrie sono state catturate in riva all’Adige in località “da Sisto”. Le gabbie, fornite dalla Provincia, sono state posizionate con le esche e un primo esemplare di 8-9 chili si è infilato nel contenitore. Un altro poi ha fatto la stessa fine nei giorni seguenti. Le nutrie catturate, con relativa gabbia, sono state prelevate dai dipendenti comunali, seguiti da un veterinario dell'Ulss. «La colonia di nutrie che si vede in questa località è ormai molto popolosa – spiega Sergio Menegoi che ha fatto le segnalazioni alle autorità e ha trovato le nutrie - e ci sono anche a Settimo, sempre lungo l’Adige, all’altezza del vecchio mulino. Le nutrie hanno invaso le rive». Un problema sollevato in un recente incontro con gli amministratori dal presidente della Provincia, Antonio Pastorello, dal momento che le recenti modifiche di legge hanno assegnato alle Province il ruolo di coordinamento nel controllo e abbattimento delle nutrie, compito che viene ora demandato ai Comuni. «Il problema si è diffuso intensamente negli ultimi tempi – spiega il sindaco Luigi Cadura -, al punto che il Comune si è visto nella necessità di attivarsi per avere le gabbie dalla Provincia e posizionarle nei luoghi strategici sulla strada alzaia. Se ci fossero segnalazioni in altre località, lungo l’Adige o nelle campagne, basta avvisare l’ufficio ecologia».
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L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
CRONACHE di Sommacampagna
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GLI INTERVENTI. Il vicesindaco Bertolaso illustra le migliorie realizzate nelle strutture
Lavori alle scuole «Più belle e sicure» Servizi di
Claudio Gasparini Intervenendo il 16 settembre all’inaugurazione del nuovo anno scolastico alle medie di Caselle, il sindaco di Sommacampagna Graziella Manzato, gli assessori ai lavori pubblici Fabrizio Bertolaso, alla cultura Isabel Granados ed il consigliere delegato Paola Fasol, hanno consegnato ai ragazzi una scuola ristrutturata. «Come Amministrazione – pone l’accento l’assessore ai lavori pubblici e vice sindaco Fabrizio Bertolaso – ci siamo impegnati fin dai primi mesi d’attività per rendere più sicuri e confortevoli i luoghi frequentati dai nostri bambini e ragazzini. Sono stati eseguiti interventi nella scuola media di Sommacampagna e nelle scuole medie di Caselle, non dimenticando le altre scuole sia
pure con interventi minori. Abbiamo portato a termine i lavori nel periodo estivo onde limitare i disagi e per non influire sulla normale attività didattica. Colgo l’occasione per ringraziare gli uffici, le scuole, il personale e tutti coloro che hanno reso possibile i lavori nei tempi previsti. Sottolineo l’importante percorso intrapreso da comitati genitori in collaborazione con il consigliere delegato alla scuola Paola Fasol al fine di individuare e, se possibile risolvere, le principali problematiche che dovessero emergere». Nella Scuola Materna il Girasole sono state acquistate tende da sole per risolvere la problematica dell’eccessiva illuminazione delle aule rivolte verso sud surriscaldate in particolare nelle mezze stagioni. Nelle Scuole Elementari di Sommacampagna
IL REGALO. La Pro Loco Custoza dona un leggio speciale alla Provincia Il 12 settembre scorso la Pro Loco Custoza, grazie alle offerte ricevute dai visitatori dell’Ossario di Custoza, ha donato alla Provincia di Verona, proprietaria del mausoleo, nella persona di Luca Zamperini, consigliere delegato alla cultura, manifestazioni per il tempo libero e beni ambientali, un leggio in ferro battuto con una croce stilizzata messo in opera dal un artigiano del luogo ed un bronzo di Finotti, scultura da fusione in cera persa con la dicitura tratta da una lettera di don G. Pivatelli al vescovo di Verona del 1879 “…Ai caduti è così rivolto il mio pensiero che li contempla come presenti nel silenzio della solitudine…”. Marco Ambrosini, già assessore alla cultura e vice presidente della Provincia ha rilevato «l’importanza della scelta fatta nel 2012 di dare in gestione l’Ossario al comune di Sommacampagna affidata dall’amministrazione stessa alla Pro Loco Custoza che ha saputo trasformare quello che era un bel posto in un giardino fiorito». Il merito va a Paola Ranzato, cui è andato il ringraziamento del presidente della Pro Loco Custoza Cav. Elio Franchini, che ha seguito la gestione del sito con quelli che definisce «i miei splendidi ragazzi universitari. Lavorare con loro è stata un’esperienza assolutamente positiva. Si sono sempre resi disponibili, hanno sviluppato un ottimo lavoro». Il ringraziamento per l’ottimo lavoro svolto è arrivato anche dall’assessore alla cultura Isabel Granados che ha sottolineato «la generosità nel donare un’opera d’arte bellissima alla comunità». Il consigliere provinciale Zamperini ha posto l’accento sulla collaborazione nella gestione dell’Ossario da parte del comune evidenziando anche come «sia un territorio che sa offrire molto, non solo da un punto di vista storico, ma anche enogastronomico con tutti i suoi percorsi. Auspico che questo luogo sacro possa diventare sempre più un monumento a livello nazionale tra i più importanti di quel periodo storico».
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Fabrizio Bertolaso
sono state individuate le aree con potenziali fenomeni di cedimento dei fondelli dei solai sulle
quali sono stati eseguiti interventi di contro - soffittatura. E’ stato inoltre attuato un intervento mirante ad eliminare le scrostature derivanti dalle infiltrazioni d’umidità nel piano interrato dell’ala vecchia cioè nei locali mensa. Conclude l’assessore Fabrizio Bertolaso: «Rimane ancora molto da fare: ritengo tuttavia che la strada intrapresa, che vede la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti sia quella giusta che consentirà in tempi economicamente difficili per le amministrazioni pubbliche di garantire servizi scolastici efficienti».
CASA DI RIPOSO CAMPOSTRINI Gran festa di fine estate il 20 settembre scorso alla Casa di Riposo G.A. Campostrini di Sommacampagna, dove nel verde e spazioso giardino, si sono ritrovati gli ospiti con numerosi parenti in un piacevole momento d’incontro e di dialogo accolti da un bel sole settembrino. Miredoss, il gruppo di venti coristi appassionati di musica nato quattro anni fa a Dossobuono, accompagnato dal giovane maestro Michele Fontana, ha proposto loro pop music, colonne sonore famose e musica di cartoni animati con scroscianti applausi dei partecipanti che hanno particolarmente gradito l’esibizione. Il presidente della Campostrini Antonio Aldrighetti ha posto l’accento su come sia «nata l’idea di ripresentare questa festa di fine estate, instaurata nei primissimi anni d’apertura della nuova struttura e poi persa come abitudine, che rappresenta l’ultima occasione per gli anziani, accompagnati dai loro parenti, di prendere un po’ d’aria sotto le piante. Quest’anno qualcuno si è ricordato della tradizione di un tempo, l’ha proposta e l’abbiamo messa in piedi molto volentieri, forse con qualche inevitabile mancanza, ma con tanto impegno da parte di tutti. E’ nostro intendimento proporla tutti gli anni migliorandola via, via». Il direttore Paolo Giavoni ha ringraziato tutto il personale, numeroso e particolarmente attivo nel seguire gli ospiti in occasione della festa. «Particolarmente bella – ha commentato l’Assessore ai Servizi Sociali Alessandra Truncali -. Esprimo un giudizio assolutamente buono e ringrazio a nome anche dell’amministrazione comunale l’amministrazione della casa di riposo, la direzione, la coordinatrice Sabina Franchini che l’ha organizzata, l’educatrice Valeria e tutti i numerosi operatori sanitari presenti. Alla Campostrini si respira un’aria positiva che ho modo di verificare nei vari e diversi momenti delle giornate in cui vengo. Sono molto soddisfatta del servizio offerto agli anziani accompagnati nella loro permanenza con stimoli continui. Un grazie a tutti, anche ai numerosi volontari che cercano di tenere attivi i nostri nonnini».
L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
CRONACHE di Sommacampagna
L’EVENTO. La 44ª edizione ha avuto luogo dall’11 al 14 settembre ed è stata un successo
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CONCORSO CUSTOZA DOC
Festa da applausi: brindisi al Custoza Il brindisi al Custoza proposto in occasione della 44^ Festa organizzata dalla locale Pro Loco si è concluso con un bilancio molto buono in termini di partecipazione alle iniziative proposte dall’11 al 14 settembre. Dopo l’inaugurazione con il concerto campanario, l’esibizione del Corpo Bandistico di Sommacampagna ed il saluto delle autorità dell’amministrazione comunale, impeccabile e brillante aperitivo offerto dai Ristoratori del Custoza, seguito, sotto la tensostruttura allestita nel nuovo piazzale della nota frazione, dall’apertura dello stand gastronomico con le varie prelibatezze culinarie, proposte dai volontari della Pro Loco, associazione che svolge attività di promozione turistica e di socialità; risotto col tastasal, tortellini, patatine fritte, fritto
misto di mare, grigliata di carne. Occasione d’incontro tra parenti ed amici. Ottimi e sfiziosi i panini imbottiti d’ogni sorta preparati al Circolo Noi. Sono stati quattro giorni intensi d’avvenimenti sportivi, visite guidate, intrattenimenti vari, tra cui le giostre, che hanno coinvolto i piccoli ed i genitori, con musica dal vivo in tutte le serate sia per i giovani sia
per gli amanti del liscio. Soddisfatto del buon esito il presidente della Pro Loco cav. Elio Franchini, costantemente presente alla festa, che ha ringraziato «l’amministrazione comunale per il supporto all’iniziativa, il Consorzio Tutela Vino Custoza Doc, l’associazione Strada del Vino Bianco di Custoza Doc, i produttori, i ristoratori, le associazioni che hanno collaborato
L’INIZIATIVA / DEGUSTI... AMO IL CUSTOZA Prosciutto crudo di Parma con blu Veja e gocce di miele con Spumante Custoza Doc, Garganelli con porcini e code di gambero in cialda di grana con Custoza Doc, Filetto di vitello alle perle del Custoza con verdure accompagnato da Custoza Superiore Doc, Crostatina con gelato al passito di Custoza in abbinamento al Passito di Custoza Doc, immancabile caffè con “resentin” per chi lo avesse gradito. Questo il menù a tema proposto dai sette ristoranti di Custoza, Caselle e Sommacampagna aderenti all’Associazione Ristoratori del Custoza dall’11 al 14 settembre in Piazzetta della Chiesa in occasione della 44° edizione della Festa del Custoza, organizzata dalla Pro Loco locale, nell’ambito della prima iniziativa “Degusti…Amo il Custoza”. Slogan azzeccato e molto apprezzato dai commensali. Per l’Associazione Ristoratori, la vice presidente Lorella Rossi dell’Antico Ristoro, ha espresso un giudizio positivo sull’iniziativa: «E’ stata una bella esperienza, non è stato facile organizzarla poiché in questo periodo le nostre attività sono aperte, ma l’abbiamo organizzata egregiamente. Abbiamo collaudato una bella festa da ripresentare. Ho notato più movida, giovani in particolare la cui presenza mi ha fatto piacere». Il presidente Luca Pezzini del Ristorante Villa Vento ha rilevato «l’impegno profuso per l’organizzazione del “Ristorantino in Piazza” a seguito dell’invito rivolto alle associazioni dalla Pro Loco di proporre qualcosa di nuovo due mesi prima della Festa. Abbiamo aderito con molto entusiasmo e siamo soddisfatti, è andato tutto bene con apprezzamenti degli avventori, anche stranieri. Ringrazio il Consorzio Tutela Vino Custoza Doc che ha appoggiato la nostra iniziativa coordinandola con 14 cantine presenti con i loro vini». Luciano Piona presidente del Consorzio ha posto l’accento su come «quando la ristorazione mette in mostra una proposta interessante con i piatti della nostra cultura alimentare, noi come vino non possiamo che essere al loro fianco. Dove c’è voglia di fare bene, noi saremo sempre presenti». A proposito di vino, il presidente Piona anticipa, con i dati attuali della vendemmia, un’ottima annata.
LA PASSEGGIATA TRA CANTINE E OSSARIO E’ stata apprezzata la passeggiata di sabato 12 settembre, organizzata dalla Pro Loco Custoza, in occasione della 44° edizione della Festa del Custoza, tra le cantine e l’ossario. Gli oltre 60 partecipanti provenienti non solo dal territorio circostante ma anche dalle province di Modena, Bolzano e Vicenza, hanno avuto modo di fare la conoscenza di quattro cantine del territorio, Aldo Adami, Villa Medici, Tabarini e Antica Corte Bagolina con degustazione d’ottimi vini accompagnati da leccornie varie. Pone l’accento Paola Ranzato, membro del direttivo della Pro Loco, organizzatrice dell’evento «i produttori sono stati particolarmente ospitali e contenti di avere avuto tante persone a visitare le loro cantine cui hanno proposto assaggi di Custoza Doc di tutta eccellenza». Coinvolgenti le canzoni proposte nel parco di Villa Medici dal gruppo musicale La Perianeta, sorpresa gradita. Rilassante e piacevole è stato definito da molti quest’itinerario con la proposta di ripeterlo in futuro. Apprezzata anche la visita all’Ossario dove i partecipanti hanno avuto modo di vedere qualcosa che ha a che fare con la storia.
ed i numerosi volontari senza i quali non si sarebbe potuto realizzare la festa. Un plauso particolare ai cuochi e agli addetti alla cucina particolarmente attivi e brillanti con i diversi piatti cucinati con passione e distribuiti ai numerosi avventori». Apprezzati i bicchieri della Festa per degustare il Custoza Doc, vino di gran qualità sia dal punto di vista olfattivo che degustativo, che si contraddistingue per la sua bevilità a tutto tondo, abbinandosi a tutte le pietanze. La festa si è conclusa con l’ apprezzato e applaudito spettacolo pirotecnico.
Domenica 13 settembre il gran temporale di metà giornata non ha impedito, dopo l’esibizione dei giovani artisti della banda di Dossobuono, la consegna delle targhe ai vincitori del 44° concorso del Custoza Doc 2014 e del Custoza Superiore Doc 2013 da parte delle numerose autorità presenti alla premiazione. Accanto al presidente della Pro Loco Custoza, organizzatrice dell’evento, Elio Franchini, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Villafranca capitano Fabrizio Massimi, il comandante della stazione dei carabinieri di Sommacampagna Maresciallo Capo Gianpietro Borsetti, il consigliere provinciale Luca Zamperini, per il comune di Sommacampagna l’assessore Giandomenico Allegri, il neo vicesindaco Fabrizio Bertolaso, il consigliere Maurizio Giuseppe Cassano, l’assessore alla cultura di Povegliano Veronese Valentina Zuccher, il consigliere delegato alla sicurezza di Mozzecane Francesco Liccardo, l’ambasciatore Alessandro Pignatti, il tenente colonnello dell’Aeronautica Militare Fulvio Franzinelli, il presidente del Lions Club Peschiera del Garda Eugenio Manzato, i Cavalieri della Confraternita del Custoza con una rappresentanza dello Snodar, l’Ordine dell’Antico Recioto. Villa Medici di Caprara Luigi (Sommacampagna) ha ricevuto un doppio riconoscimento sia per il Custoza Doc Superiore 2013 sia per il Custoza Doc 2014. Per il Custoza Doc 2014 le autorità hanno consegnato gli attestati alle aziende agricole Cascina Mondator di Roberto Predomo (Sommacampagna), Tenuta San Leone (Valeggio s/Mincio), Albino Piona di Piona A. e Figli Sas (Sommacampagna), Tabarini Damiano e Silvio s.s.a. (Sommacampagna), Il Pigno di Martari F.lli s.s. (Villafranca), Gorgo di Roberto Bricolo (Sommacampagna), Meneghello s.s. (Lazise), Cantina Santi (Pedemonte), Falconi Liviana (Villafranca), Morando Lorenzo (Bussolengo), Faccioli Enzo s.s. (Sona).
AT T I V I TA’ E C C E L L E N T I PA S T R E N G O RT IMPIANTI ELETTRICI: PROFESSIONALITÀ E QUALITÀ Sono giovani, ma di abilità e competenza ne hanno da vendere Diego e Stefano, soci titolari di “RT Impianti Elettrici”. La loro azienda, nata a febbraio 2011, realizza impianti elettrici civili e industriali, lavorando sia per privati che per aziende. «Ci occupiamo inoltre – affermano Diego e Stefano – di impianti fotovoltaici che seguiamo a partire dalla loro installazione, per poi passare al collaudo, alla manutenzione e al lavaggio, per il quale disponiamo di un apposito macchinario». Ma “RT Impianti Elettrici” si occupa anche di impianti di climatizzazione e di automazione di qualsiasi genere, dalle basculanti ai cancelli e molto altro ancora. «Mai come in questi ultimi tempi, inoltre, è richiesta una particolare attenzione alla sicurezza della propria abitazione e della propria azienda – aggiungono ancora - con la nostra azienda abbiamo deciso infatti di specializzarci nell’ambito dell’impiantistica dedicata a videosorveglianza ed allarmi in genere, per la quale seguiamo il cliente dall’installazione alla manutenzione». Professionalità e cortesia, disponibilità ed efficienza: queste le caratteristiche di “RT Impianti Elettrici”, dove una spiccata attenzione alla qualità dei materiali utilizzati e alle ultime tecnologie e avanguardie sul mercato diventano garanzia di soddisfazione e di successo.
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RONCK’INK L’ARTE DEL TATUAGGIO
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Qualità, professionalità e oltre 20 anni di esperienza nella produzione, ricerca e commercializzazione di detergenti e disinfettanti per i settori della zootecnia, agroalimentare, enologia e industria della trasformazione e lavorazione alimentare: questa è Devidet. Grazie alla dinamicità dell'azienda e al supporto di qualificati collaboratori e centri di ricerca Laboratori e Universitari, l’azienda di Pastrengo, certificata con UNI EN ISO 9001:2008, è in grado di fornire supporto materiale e tecnico e di venire incontro alle varie richieste ed esigenze di mercato. Ricercare e Sviluppare prodotti innovativi, ottimizzare e migliorare il servizio offerto al cliente, migliorare in modo continuo l’efficacia del Sistema di Gestione della Qualità, sottoporre a riesame periodico i propri progetti, sistemi e obiettivi, ottimizzare i costi e minimizzare gli sprechi, mantenere un’elevata competitività dei prodotti ed un ottimale rapporto qualità/prezzo: questa è la politica per la qualità di Devidet. «I nostri prodotti – affermano dall’azienda sono di facile utilizzo e mirati ad ottimizzare il lavoro e le esigenze in continua evoluzione nei vari settori, prerogativa per rispondere alle necessità con qualità e risparmio di energie».
Precisione e originalità: in queste due parole può riassumersi l’anima di Ronck ‘Ink, negozio di tatuaggi di Pastrengo nato a settembre 2013. I lavori di Ronck ‘Ink non sono caratterizzati da un genere particolare: l’arte di Mirko Cimolini, titolare dell’attività, riesce a tradursi in ogni tipologia di opera richiesta grazie alla grande abilità e manualità con cui realizza ogni suo tatuaggio. «Al giorno d’oggi, vista anche la grande varietà di generi di tatuaggi richiesti – afferma Mirko -, i tatuatori debbano essere in grado di soddisfare le richieste dei clienti a 360 gradi. Proprio per questo ogni lavoro che mi viene proposto parte da un’idea del cliente stesso, per poi essere sviluppato e lavorato da me personalmente. Spesso accade addirittura che in fase di realizzazione un tatuaggio venga creato insieme, in modo che questo confronto cliente – tatuatore garantisca la miglior resa possibile». Ronck ‘Ink è aperto dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
E’ stata la prima ditta in Italia ad introdurre la produzione e il commercio di ghiaccio confezionato alimentare a cubetti e tritato per la piccola e grande distribuzione. Stiamo parlando di Polo Nord Ice Cubes di Pastrengo, in grado anche di soddisfare richieste di ghiaccio per cerimonie o manifestazioni, da consumare in giornata o da immagazzinare in freezer. «Il prodotto è trasparente e cristallino, senza aggiunta di sostanze chimiche atte ad alterarne la purezza – affermano dall’azienda di Pastrengo, che vende solo ghiaccio certificato -. I cubetti di ghiaccio sono confezionati automaticamente in sacchetti sigillati e cartoni pronti per la spedizione. L'acqua è micro filtrata e il ghiaccio è conservato a temperature controllate per garantirne una maggior durata; il tutto nel rispetto delle normative igienico-sanitarie vigenti (HACCP). Il piano di autocontrollo e analisi mensili del prodotto finale ci danno la sicurezza e l'orgoglio di fornire un prodotto a regola d'arte, con la giusta presenza di sali minerali e ph». Dalla sua nascita, nel 2004, l'azienda si è espansa nei canali della grande distribuzione e, per mezzo di grossisti e piattaforme di stoccaggio intermedie, ha la capacità di garantire una presenza su tutto il mercato nazionale. POLO NORD ICE CUBES S.r.l. Via Dell’Artigiano, 05 – 37010 Pastrengo (VR)
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L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
CRONACHE di Pastrengo
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IL PATTO. Siglata una convezione quadriennale tra il Comune e il gruppo volontari di Dolcè
Protezione Civile: l’accordo è siglato Pastrengo ha il suo gruppo di Protezione Civile. È stata siglata infatti nei mesi scorsi la convenzione tra il Comune di Pastrengo e i gruppo di volontari di protezione civile di Dolcè con il preciso scopo di attuare, in ambito comunale, le attività e gli interventi di prevenzione dei rischi, di adottare tutti i provvedimenti, compresi quelli relativi alla preparazione dell'emergenza, necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi in ambito comunale, di prevenire il deturpamento, l’inquinamento, l’attività di discarico abusivo di immondizie, di prevenire i dissesti idrogeologici e i rischi legati all’ambiente ed al territorio, di sensibilizzare i cittadini alle tematiche ambientali e di Protezione Civile, di procedere alla manutenzione di sentieri e pista ciclabile o altri interventi di carattere ambientale, di
provvedere allo sgombero della neve, laddove vi sia la necessità di ristabilire la viabilità in luoghi di interesse pubblico: piazzali di chiese, scuole, casa di cura per anziani e vie difficoltose da raggiungere da normali mezzi, di essere di supporto alle forze di polizia richiedenti sul territorio. Una convenzione che
avrà durata di 4 anni (fino al 30/06/2019) e che impegnerà il Comune a versare 4.000 euro annui forfetari per le spese di gestione e di intervento. La stipula della convenzione è stata fortemente voluta dal Sindaco Alberto Varolo e dal Presidente del gruppo di Dolcè Renzo Andreoli «Come gruppo abbiamo già
prestato la nostra opera durante le sagre del paese e alla Festa della Zucca» ha detto Andreoli «Siamo disponibili per essere presenti durante le varie attività che si svolgono in paese e invitiamo le associazioni a contattarci»(protezioneciviledolce@gmail.com).
TERESA ZANCARLI
L’arte è storia
Bruno Gardin
TEATRO. La stagione 2015/16 inizia a suon di applausi E’ ripartita alla grande la stagione teatrale 2015-16, giunta al suo terzo anno con programma mensile da settembre a maggio ogni ultimo sabato del mese. Al taglio del nastro della prima serata, sabato 26 settembre, era presente Michela Venturini, consigliere in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Pastrengo e i referenti organizzatori della Pro Loco Pastrengo e del Circolo Noi Piovezzano. Sul palco era di scena la compagnia La Nogara di Tregnago con la commedia brillante “Amor e baticor”, molto gradita dal pubblico numeroso in sala. Una commedia, come hanno riferito i registi Busti e Cracco, citando una frase dell’autrice Loredana Cont, “per ridere e per riflettere“ sugli anni della vita al tramonto nelle case di riposo. Il prossimo appuntamento è per sabato 31 ottobre con la compagnia “La Zattera” di Sona, che propone la commedia brillante dialettale “Vacansa premio”. L’ambiente narrato nella commedia è la vita di campagna di una cinquantina di anni fa: vita semplice, ripetitiva, con i primi negozi di vicinato e gli acquisti della pasta e dei detersivi a punti, che raccolti, davano diritto a premi di varia natura e consistenza. Il grande premio di una vacanza a Taormina cala la nostra famiglia contadina della commedia in un trambusto inusitato, la proietta in un ambiente sofisticato e la coinvolge in vicende grottesche e ridicole. Ingresso gratuito, con rinfresco finale in veranda panoramica sulla Val d’Adige. Info Pro Loco 348.4424694, 347.8883907. Albino Monauni
Teresa Zancarli
Quando l’arte diventa storia: è il caso di Teresa Zancarli, da oltre 25 anni autodidatta pittrice e scultrice, che in questa stagione del suo percorso artistico si sta cimentando con successo nelle tecniche alternative sperimentali di incisione, meritando di far parte dell’Associazione Venezia Via dell’Arte dell’incisione. Ed è proprio con l’incisione che affronta temi storici, celebra avvenimenti legati al Risorgimento e all’Arma dei Carabinieri. L’ultima opera realizzata, che ha comportato parecchie settimane di lavoro, è stata un’incisione per celebrare i 200 anni dalla fondazione dell’Arma dei Carabinieri, “1814-2014 omaggio all’Arma dei Carabinieri”. L’opera, realizzata con la tecnica dell’acqua forte e successivamente dell’acqua tinta, in un procedimento lungo e laborioso, frutto di pazienza, attenzione e sensibilità, è stata una delle protagoniste anche lo scorso 30 aprile a Pastrengo, in occasione dell’annuale commemorazione della Carica dei Carabinieri: il desiderio di Teresa Zancarli era quello di fare dono di una copia di quest’opera ad alcuni rappresentanti dell’Arma…e così è successo. Con l’aiuto del sindaco di Pastrengo, Alberto Varolo, dopo la cerimonia del 30 aprile scorso, le opere di Teresa Zancarli sono state consegnate al Comandante interregionale dei Carabinieri, al Comandante della Regione, al Comandante Provinciale e al Comandante della Compagnia di Peschiera, oltre che ai Sindaci di alcuni Comuni presenti al tradizionale evento.
COMUNE. Designati i rappresentanti in seno al Consiglio d’Amministazione della Pro Loco
Il Consiglio Comunale di Pastrengo, nell’adunanza del 30 settembre ha designato i rappresentanti comunali in seno al Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Pro Loco di Pastrengo. Sono per la maggioranza i consiglieri Michela Venturini e Massimo Faccioli e per la minoranza Luigi Pietropoli. La presenza dei referenti comunali in seno alla Pro Loco ha lo scopo di meglio coordinare le attività dell’Associazione con gli eventi istituzionali indetti dal Comune di Pastrengo, primo fra tutti l’organizzazione dell’evento Carica dei Carabinieri nell’anniversario ricorrente del 30 aprile. Nell’occasione la Pro Loco coordina gli eventi di cornice, redige il libretto commemorativo della Carica con i saluti delle autorità, cura la logistica delle strutture e gestisce nel tendone il rinfresco pubblico del dopo cerimonia. In sinergia con l’Amministrazione comunale la Pro Loco di Pastrengo aggiorna costantemente il Programmone degli eventi e manifestazioni segnalati dai gruppi e associazioni operanti sul territorio. «Questo è un servizio molto utile - chiarisce Albino Monauni, presidente della Pro Loco - e anche funzionale ai fini turistici, perché da qui attingono i media le notizie per l’ulteriore pubblicizzazione settoriale. Il sito della Pro Loco Pastrengo (www.prolocopastrengo.it ) inoltre offre una panoramica sempre aggiornata delle manifestazioni sul territorio con resoconti in parole e immagini degli eventi di maggior rilievo. Nel contempo offre pillole di storia locale, elenca le attività ricettive nella rubrica turismo e ospitalità, i percorsi a piedi o in bicicletta. Sono tutte informazioni e notizie sempre attuali che soddisfano in maniera immediata la curiosità turistica del visitatore occasionale, seminando voglia di un gradito ritorno più rilassato, per meglio conoscere la realtà storico- culturale di Pastrengo». Bruna De Agostini
CRONACHE di Povegliano
L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
STRATEGIE. L’Amministrazione è impegnata nel recupero e nella valorizzazione di risorgive e fontanili
Strade sistemate per piste ciclabili Servizi di
Claudio Gasparini Il recupero e la valorizzazione delle risorgive e dei fontanili, elementi naturali molto importanti con ecosistemi acquatici, è la strada intrapresa da qualche tempo dall’amministrazione comunale con numerosi interventi portati a termine. Non ultimo l’aggiudicazione di un importante contributo regionale per la realizzazione della Pista Ciclabile delle Risorgive che da Zevio arriverà fino a Valeggio sul Mincio passando da Povegliano Veronese che confinanzia l’intervento.Continua nel frattempo la sistemazione di strade comunali utili per circuiti ciclo-pedonali volti alla scoperta delle risorgive ed il recupero delle capezzagne lungo canali e fossi, è appena stata ultimata quella che dalla strada dell’Ortaia porta alla sorgente della Calfura Vecchia, grazie alla collaborazione preziosa del Consorzio di Bonifica Veronese. «E’ possibile in que-
sto modo partendo dal Santuario della Madonna dell’Uva Secca raggiungere la Calfura per arrivare fino alla località La Prà e alla sorgente della Giona – pone l’accento il sindaco Anna Maria Bigon.E’ un ulteriore passo verso il Parco delle Risorgive. Siamo partiti anche con il procedimento per la sistemazione della strada comunale all’Incontro che permetterà di raggiungere a piedi
o in bici Sant’Eurosia, sul confine con Villafranca, dal centro di Povegliano. A stralci stiamo proponendo percorsi che in futuro potranno essere valorizzati dal punto di vista turistico, unitamente al patrimonio archeologico e storico». Precisa l’assessore all’ambiente, Valentina Zuccher: «il comune baderà a mantenere pulito il passaggio pedonale lungo la Calfura Vecchia. Affermiamo
la scelta di non utilizzare il diserbo chimico nocivo per l’ecosistema acquatico e per l’uomo. Dove possibile impiegheremo lavoratori socialmente utili. L’impegno di valorizzare le risorgive sarà trasferito anche sul Pat (Piano d’Assetto del Territorio) in fase di realizzazione, con l’intenzione di creare un vero e proprio parco delle risorgive. Sarà anche valutata la destinazione della base militare, acquista a titolo gratuito dal comune dove ci sarà spazio per attività ecocompatibili, valorizzando i vicini “gorghi”, luogo d’interesse comunitario con la presenza di numerose specie protette». L’amministrazione ha predisposto un progetto di coinvolgimento dei giovani per la formazione di guide locali, la realizzazione di un sito e materiale web, utili a portare visitatori a Povegliano. Il progetto presentato in regione è nell’attesa di una risposta di finanziamento.
STORIA DEL TERRITORIO / LA CONFERENZA DI MARCO PASA Nella sua programmazione, il Comitato della Biblioteca di Povegliano Veronese non ha mai mancato di inserire conferenze sulla storia del territorio per proporre sempre nuove conoscenze avvalendosi d’illustri relatori. Così è stato anche il 18 settembre scorso quando il prof. Marco Pasa ha illustrato al numeroso pubblico i nobili casati Pellegrini-Balladoro con i relativi contorni geologici terrieri. Laureato in storia e diplomato in geografia presso l’Università degli Studi di Bologna, il relatore, già docente in materie letterarie, è archivista presso l’archivio di Stato di Verona. Autore e curatore di numerosi saggi e volumi tra i quali “Acqua, terra e uomini tra Lessinia e Adige” (1999) e
“Acqua, terra e uomini nella pianura veneta dalla Zerpa alla Fratta” (2005), dal 1990 è socio dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona. Da anni s’interessa al paese di Povegliano consultando i testi del ricco archivio della biblioteca Balladoro. Curatori della biblioteca sono uomini e donne di diversa età, professione,
ISOLA ECOLOGICA La tessera per accedere all’isola ecologica da questo mese non è più distribuita. Sarà sufficiente utilizzare le tessere sanitarie dei componenti del nucleo familiare avvicinando il codice barre al lettore per far alzare la sbarra d’ingresso. Per le aziende, avvisate tramite lettera, sarà predisposto un apposito tesserino dotato con un codice barre specifico. L’ecocentro è un servizio rivolto ai nuclei familiari che possono conferire solo rifiuti di tipo domestico e per le aziende autorizzate solo per alcuni tipi di rifiuto.
istruzione e interessi facenti parte del Gruppo Giovani Povegliano nato dall’iniziativa di Gaetano Canotto che, innamorato del proprio paese, ha coinvolto numerose persone nella realizzazione di ricerche sulla storia di Povegliano e le sue tradizioni. «Si sta valutando – fa presente la presidente della biblioteca Matilde Bresciani
– di creare un sodalizio fra i vari paesi veronesi che abbiano una ricchezza storica come il nostro comune e ottenere così per i giovani scambi culturali al fine di preservare e diffondere le radici del proprio paese con l’aiuto di insigni studiosi. Vorremmo che i giovani s’interessassero maggiormente alle loro radici e in questo senso ci mettiamo a disposizione, sostenuti dal consenso dell’assessore alla cultura Valentina Zuccher». Hanno partecipato alla serata anche le contesse Maddalena Pellegrini e la sua accompagnatrice Fabbri Guanneri che si sono complimentate per la biblioteca e l’Archivio Balladoro.
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SMARTPHONE E TABLET POVEGLIANO, APP ISTITUZIONALE
Anna Maria Bigon
Scaricabile direttamente dagli store di riferimento sarà operativa a breve la nuova app istituzionale del comune di Povegliano, compatibile con le piattaforme Android e iOs, che consentirà a chi usa smartphone e tablet di raggiungere in maniera agevole ed intuitiva le informazioni presenti, bandi, eventi, news, contatti di tutti gli uffici. Sono in previsione, per mezzo dell’APP, nuovi contenuti e nuove funzionalità per i dispositivi mobili. Dal sito del comune o dai principali “app store” sarà scaricabile l’applicazione gong con la quale si potranno scegliere le diverse categorie per rimanere aggiornati su servizi pubblici, attività, eventi. Afferma il sindaco Anna Maria Bigon: «è un servizio efficace ed efficiente che ci permette di arrivare a moltissimi cittadini, perché siano informati sull’operato dell’amministrazione comunale e sui tanti servizi che offre. Sarà un modo per collegarsi direttamente con la gente, cosa che già facciamo con la pagina facebook». L’utente potrà configurarsi le categorie d’informazioni di suo interesse, l’orario di ricezione dei messaggi ed in che lingua. Avrà inoltre la possibilità di segnalare agli uffici comunali competenti guasti o problemi di varia natura riscontrati sul territorio. Saranno distribuiti nei luoghi pubblici locandine e volantini per informare le persone di questa nuova opportunità. La nuova App richiede per il funzionamento, l’utilizzo del GPS, il servizio di localizzazione e una connessione dati attiva.
“RECITAR IN VILLA” Il 19 settembre nelle sale di Villa Balladoro La Burla di Povegliano diretta da Luigi Zanon ha presentato “Recitar in Villa”. Gli attori, con grandissima bravura, hanno recito vicende, una per ogni sala della villa, tratte da detti, proverbi e modi di dire di Arrigo Balladoro.
L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
CRONACHE di Villafranca
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L’EVENTO. Il 3° Stormo ha ospitato l’esercitazione (22ª edizione) dal 19 al 25 settembre
Villafranca accoglie il Toxic Trip 2015 Dal 19 al 25 settembre il 3° Stormo di Villafranca di Verona ha ospitato l’esercitazione “Toxic Trip 2015”, giunta alla ventiduesima edizione, come attività addestrativa di simulazione di scenari in ambiente degradato Air CBNR (Chimico Batteriologico Radiologico e Nucleare). L’esercitazione annuale, multinazionale e interforze, è disegnata sugli scenari e sulle sfide derivanti dal contesto internazionale a seguito del 29° meeting del Nato Working Group 3 svoltosi a Varsavia nel 2005. «Quest’esercitazione a carattere internazionale non è solo della Nato – sottolinea il comandante del 3° Stormo dell’Aeronautica Militare di Villafranca, Massimo Cicerone – bensì dei paesi aperti al dialogo del Mediterraneo e all’iniziativa per la cooperazione d’Istanbul. Tredici le nazioni player con 350 presenze sul sedime dell’aeroporto, tra i quali i Turchi e gli Emirati Arabi. Una bellissima attività poiché si è puntato ad
un duplice risultato. Siamo di fronte a delle capacità di nicchia e multiforme, avere quindi la possibilità di capire come una nazione possa rapportarsi con un’altra è molto utile per gestire scenari internazionali sempre più complessi. Altro elemento di forza è stato dimostrare che questa capacità del terzo stormo e dell’Aeronautica Militare italiana in generale sono duali e d’assoluta eccellenza in campo nazionale ed europeo». Water plant è una stazione di produzione d’acqua fino a 1.200 litri il giorno,
attingendola dalla condensazione dell’aria con un costo irrisorio, il sistema di disinfestazione il cui scopo è eliminare gli insetti portatori di malattie e virus, Icarus, biciclette equipaggiate con materiale medico di primo intervento per intervenire in posti affollati dove un’ambulanza non può passare, unità di biocontenimento utile per casi d’affezioni da virus, un mini ospedale con sala triage nella quale è riconosciuta la gravità del paziente: queste le strumentazioni dell’aeronautica militare disponibili anche al
terzo stormo tra le cui capacità logistiche si annovera anche quella del vettovagliamento per la produzione di pasti concepito per soddisfare l’esigenza nell’ambito delle operazioni condotte fuori dei confini nazionali ed anche per esigenze nazionali in occasione d’esercitazioni o d’attività di supporto ad enti militari o civili, dalla protezione civile, ai vigili del fuoco, dal Ministero della Salute, alle prefetture. Strumentazioni all’avanguardia. Per il comandante Cicerone «questo è l’aspetto che ci piace sottolineare e grazie ai programmi d’investimento dell’Aeronautica Militare oggi possiamo contare su apparecchiature d’equipaggiamento e di mezzi assolutamente avanzati». Nella giornata dedicata alle istituzioni e alla stampa erano presenti diversi sindaci del comprensorio e il generale Gabriele Salvestroni comandante logistico dell’Aeronautica Militare. Claudio Gasparini
DOSSOBUONO / CORSO DI FORMAZIONE GENITORI E’ iniziato il decimo corso di Formazione Genitori proposto dall’Associazione “Genitori a Confronto” - Parliamone di Dossobuono in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del comune di Villafranca che ha sempre creduto e sostenuto il progetto. Ricorda la presidente dell’associazione Sandra Briggi: «don Antonio Mazzi diede avvio a questo percorso di formazione con una simpatica serata dal titolo “Come rovinare un figlio in dieci mosse” richiamandoci alla nostra responsabilità di madri, di padri, generatori di vita, presenze significative negli ambiti vitali quali la famiglia, il lavoro, il tempo libero, la scuola, la politica, la comunità. Ribadendo che la famiglia rimarrà sempre il seme per la città di domani, il luogo fondamentale d’umanità, d’accoglienza, di promozione della diversità, di formazione alla vita affettiva, civica, religiosa, esclamò di investire sulla famiglia, costruendo occasioni, percorsi teorici, sportivi, ricreativi, musicali, emotivi, dove la famiglia possa trovare spazi capaci di rispondere alle domande più diversificate. E alle incertezze più attuali. Siamo partiti da questi stimoli per proporre questo percorso che si rivolge ai genitori che hanno o avranno figli preadolescenti e adolescenti, ma anche agli insegnanti, agli educatori e a tutte le persone che sono in contatto con il mondo adolescenziale». Pone l’accento l’assessore alle politiche sociali e per la famiglia Nicola Terilli: «negli anni l’associazione ha promosso incontri, confronti, con educatori, pedagogisti, psicologi sui temi della genitorialità, partendo sempre dalla consapevolezza che ognuno di noi è un universo di debolezze che sono in grado di arricchire l’altro quando abbiamo l’umiltà di condividerle e confrontarle
con altre fragilità. “Parliamone” in questi anni ha avuto il merito di affrontare temi complessi facendo emergere il valore del confronto senza giudizi e pregiudizi». Il 20 ottobre è in programma “Bullismo, Cyberbullismo” (conoscere per educare) con la psicologa Giuliana Guadagnini in qualità di relatore coadiuvata dall’intervento d’altri quattro esperti. Seguiranno laboratori condotti da esperti. Gli incontri e i laboratori si terranno presso la scuola secondaria Rita Levi Montalcini di Dossobuono alle 20.45. Per motivi organizzativi è obbligatoria l’iscrizione da effettuarsi entro il 28 ottobre. Informazioni: 328.7506001-340.0767683-347.4264270-340.0566449.
VILLAFRANCA
TROFEO “ZEVIO, TERRA DEI POMI” Domenica 11 ottobre il Centro Civico Culturale di Zevio ha ospitato la premiazione dei vincitori dell’ 8° trofeo “Zevio, terra dei pomi”, organizzata dalla Sezione di Zevio dell’Associazione nazionale Carabinieri con la collaborazione del Comitato Gare “94° Gruppo Anc – Tiratori Scelti”, in occasione della 63° Festa della Mela. La kermesse ludicosportiva è stata effettuata presso il poligono del Tiro a segno Nazionale di Zevio, su 5 gare svoltesi il 15 marzo, 26 aprile, 6 giugno, 6 settembre e 4 ottobre. «Questo trofeo, iniziato otto anni fa, ha messo profonde radici a Zevio e, come una pianta di mele diligentemente curata, sta dando ottimi frutti – commenta il Presidente della sezione Anc di Zevio, Loris Perbelliini -. Ringrazio i 74 Soci Anc che hanno gareggiato, in rappresentanza delle Sezioni Anc di Badia Calavena, Monteforte d'Alpone, Peschiera del Garda, San Giovanni Ilarione, San Giovanni Lupatoto, Tregnago, Verona,Villafranca Veronese e Zevio. Un grazie va inoltre al Comune di Zevio per la concessione del Patrocinio, al Tiro a segno nazionale di Zevio per la preziosa collaborazione e all’APO scaligera per la consueta fornitura di mele». Le premiazioni: Per la categoria “Soci Anc della Provincia di Verona”: 1° classificato, con 1.802 punti - Ferraretto Fabio, della Sez. di Zevio, 2° classificato, con 1.798 punti - Bonamini Silvio, della Sez. di Tregnago, 3° classificato, con 1.792 punti - Confente Stefano, della Sez. di Zevio. Premio di consolazione a Domenico La Fata Presidente della Sezione di Monteforte d’Alpone. Per la categoria “Soci Anc di Zevio”: 1° classificato, con 1.665 punti - Strambini Fabio, 2° classificato, con 1.638 punti - Perbellini Roberto Loris, 3° classificato, con 1.627 punti - Sonato Silvio.
NOTIZIE IN BREVE Il Rotary Club di Villafranca ha promosso un concerto poetico musicale a sostegno della Rotary Foundation organismo creato nel 1917 per fare del bene nel mondo. L’evento che si terrà venerdì 23 ottobre alle ore 20,30 alla chiesa “Madonna del Popolo” sarà l’occasione per la presentazione del libro di Luigi Cattelani “Tra le pieghe del cuore”. Il ricavato dalla vendita finanzierà progetti educativi, sociali e ludico sportivi rivolti alle persone diversamente abili del territorio e Polio Plus. E’ prevista la partecipazione straordinaria del Corpo Bandistico “Dino Fantoni” di Dossobuono diretto dal maestro Giuliano Bertozzo. A chiusura della serata intrattenimento con buffet. Cl.Gas.
SPORT
L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
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CANOA, KAYAK E RAFTING. La 12ª edizione va in arichivio. Medaglia d’oro a Bonnetain e Pete
Adigemarathon Vince lo sport Va in archivio la 12° Adigemarathon vinta dai francesi del K2 Quenntin Bonnetain e Remi Pete che hanno coperto il percorso di 35 km, da Borghetto di Avio a traguardo di Pescantina, in un’ora 56 minuti e 17 secondi. E’ stata questa l’edizione del passaggio di consegne tra Bruno Panziera, fondatore della manifestazione e Vladi Panato, presidente del Canoa club Pescantina che ha organizzato la gara. Come sempre imponente lo schieramento dei volontari sulle rive per garantire alle mille persone in acqua le migliori condizioni di sicurezza. Da Bruno Panziera, i migliori auguri a Vladi Panato: «Complimenti e un in bocca al lupo per questa e per le prossime edizioni a
Vladi e al gruppo dell’organizzazione che si è rivelato già molto ben affiatato ». Molte le presenze all’Isola di Dolcé alla partenza
degli amatori. C’era anche il sindaco Flavio Tosi che ha promesso: L’anno prossimo scenderò anch’io con il gommone dei sindaci che sarà
gialloblu, dell’Hellas”. « L’Isola è stata preparata a puntino – commenta il sindaco di Dolcé Massimiliano Adamoli - dai volontari volontari della
Massimiliano Adamoli, Flavio Tosi, Luigi Cadura
protezione civile. Adigemarathon è un invito a visitare Dolcé e il suo circuito turistico ecosostenibile con le ciclabili e le tante offerte enogastronomiche della ValdadigeTerradeiforti». Il sindaco di Pescantina, Luigi Cadura, è sceso in canoa con la fascia tricolore. Al traguardo, in piazza San Rocco a Pescantina, le cucine di Erminio Panato con cuochi e cuoche volontari, hanno sfornato 2.900 porzioni di tortellini, codeghin e pearà. Il piatto in ceramica, commemorativo della 12° Adigemarathon, è stato creato nei laboratori della cooperativa Filo Continuo alla quale è stata devoluta anche la raccolta fondi della lotteria promossa dal Lions Club Bussolen-
go Pescantina e Sona. Superato l’esame, Vladi Panato è molto soddisfatto: «E’ andato tutto bene, a parte la pioggia. Un grazie a tutti i volontari: senza di loro queste manifestazioni non sarebbero possibili ». Per sostenere queste manifestazioni che coniugano sport e solidarietà, è stata presentata alla Camera una proposta di legge dagli onorevoli Diego Zardini e Daniela Sbrollini. «E’ una proposta trasversale – spiegano - che ha raccolto 160 adesioni da esponenti di ogni schieramento politico». La solidarietà che contraddistingue Adigemarathon supera le barriere: è il più bel messaggio di questa bella manifestazione. Lino Cattabianchi
PALLAMANO
L’Olimpica Dossobuono è ambiziosa: «Vogliamo la serie A» L’entusiasmo è contagioso. Le novità non mancano. L’obiettivo della prima squadra femminile è chiaro e preciso: «La promozione in serie A». La Pallamano Olimpica Dossobuono riparte, i campionati 2015/16 sono ormai alle porte. Dopo la retrocessione della passata stagione, le giallorosse disputeranno infatti il torneo di A2 (Seconda Divisione): il club del presidente Marco Beghini è stato inserito nel girone C con altre quattro squadre (Guerriere Malo, Cellini Padova, Oderzo e Musile) e lo sviluppo del campionato prevede doppia andata e ritorno. La vincente del girone affronterà in gara di andata e ritorno quella del girone tosco-emiliano e la vincente di tale sfida accederà alla final-six. Le tre migliori formazioni classificate saranno promosse in serie A. Una precisazione: il campionato della Pallamano Olimpica Dosso-
Mister Escanciano Sanchez (al
buono comincerà sabato 24 ottobre in trasferta contro il Cellini Padova. «La stagione che andremo ad affrontare sarà difficile più dal punto di vista psicologico che tecnico – racconta il presidente Beghini -. Tutti noi, mister Escanciano Sanchez in primis, siamo convinti che le ragazze dovranno fare il massimo sforzo per mantenere l’impegno e
la concentrazione giusta per affrontare questo campionato, per giocarlo all’insegna del divertimento ma anche cercando in tutti i modi di mantenere quel rendimento al quale erano arrivate alla fine della stagione scorsa. Sono convinto che le ragazze sapranno farsi trovare pronte ai vari appuntamenti stagionali e, soprattutto, che sapranno gestire nel miglio-
re dei modi i vari impegni. Non ci nascondiamo: desideriamo conquistare la promozione in serie A». Uno sguardo alla rosa femminile: si registra la partenza, destinazione Salerno serie A, di Elisa Ferrari. Elisa lo scorso anno si è resa protagonista di un ottimo campionato ma soprattutto ha dimostrato grande passione e attaccamento alla pallamano, diventando un vero e proprio testimonial della disciplina. In entrata, invece, ecco gli arrivi di Laura Zanette, terzino classe 1994 proveniente in prestito dalla Pallamano Oderzo, di Marianna Schillaci, terzino classe 1983 dallo Scinà Palermo, trasferitasi a Verona con la famiglia, e del portiere Sara Ascari (classe 1987). È stato inoltre confermato il prestito di Chiara Rizzo, ala del 1992 ormai ambientatasi a pieno nel gruppo dell’Olimpica. Capitolo preparazione: gli allenamenti e le amichevoli delle giallorosse procedono senza intoppi. L’inizio del
campionato, d’altronde, è dietro l’angolo. Le ragazze di mister Escanciano Sanchez hanno disputato, in settembre, i test match contro Kaltern e Mezzocorona, e un torneo a Brescia contro Leonessa Brescia, Firenze Stilnovo, le piemontesi del Derthona e le milanesi del Ferrarin. A inizio ottobre, invece, l’Olimpica ha affrontato di nuovo la Leonessa Brescia ed è stata impegnata in un torneo a Padova. «Le ragazze – spiega mister Escanciano Sanchez – stanno bene e le nuove arrivate, Sara Ascari e Laura Zanette, non hanno fatto alcuna fatica ad entrare a far parte del gruppo. Solo Laura Guadagnini e Lisa RIzzardi stanno smaltendo leggeri indolenzimenti muscolari dovuti a sovraccarichi, ma non si tratta di nulla di preoccupante. Abbiamo lavorato molto bene e attendiamo fiduciosi la partenza del campionato: l’impegno e la voglia di raggiungere il massimo risultato utile c’è. Ora dobbiamo tramutare questa carica in risultati positivi». Per quanto riguarda l’attività maschile, invece, dopo il
torneo di serie A disputato la scorsa stagione (salvezza conquistata), il club del presidente Marco Beghini non conterà più sulla compagine senior, che affronterà l’A2 con la società Povegliano. Le attenzioni del maschile, pertanto, saranno incentrate sul settore giovanile: sicure le squadre under 18 e under 16 mentre ancora in via di definizione anche una under 14 o 12. Non solo: riconfermata la storica figura di Stefano Cazzador come Direttore Tecnico, mentre nel settore maschile Carlo Nordera e Stefano Filippi alleneranno rispettivamente under 18 e under 16. Mister Escanciano Sanchez, poi, guiderà per il quinto anno consecutivo la prima squadra femminile e gestirà la formazione under 16, coadiuvato da Marisa Adami, allenatrice dei portieri. Infine, la Pallamano Olimpica Dossobuono svilupperà a 360° un’opera di promozione della pallamano nelle scuole del comprensorio e svolgerà attività sociale come promotrice di associazioni volontarie, quali per esempio la Fidas. Matteo Sambugaro
Il presidente Marco Beghini
PROGETTO
CASA
L’IMPORTANZA DI UNA PORTA
a cura dell’arch. Mirko Ballarini
Ricordo il progetto di una villa realizzata da Carlo Scarpa in cui le porte erano completamente assenti. Il grande maestro voleva che lo spazio potesse fluire all'interno della costruzione senza soluzione di continuità, senza che nulla lo andasse ad interrompere; di fronte alle insistenze dei proprietari accettò suo malgrado di far posizionare delle porte ai locali destinati ai servizi igienici. L'aneddoto mi sembrava curioso per introdurre la diversa sensibilità verso uno degli elementi architettonici che più caratterizzano un interno: le porte. Da quelle straordinariamente sottili, simili ad un foglio di carta, a quelle filomuro che si mimetizzano con la parete, da quelle che sembrano un pezzo di tramezza che ruota, a quelle che si trasformano in boiserie con ante complanari agli armadi. Soluzioni particolarmente originali permettono poi il montaggio di porte a lavori finiti, senza controtelaio da murare, ottenendo risultati davvero eleganti con porte che assomigliano a pannelli appoggiati a parete. Non mancano poi le tradizionali porte scorrevoli, che trovano alcune innovazioni tecnologiche nella possibilità di montare sulla cassa l'impianto elettrico. E' indubbio che una larga parte del mercato cerchi ancora le forme della tradizione seppur reinterpretate in chiave moderna con colori, forme e disegni contemporanei. L'ultima tendenza sembra essere quella della porta a battuta rovesciata, con apertura verso l'interno, così da ottenere un elegante effetto di continuità con i lati del corridoio. Qualsiasi sia la soluzione preferita un importante tema riguarda il gioco delle proporzioni: se da un lato ci si attiene a porte che hanno una larghezza minima di 80 cm per garantire il passaggio della sedia a rotelle, dall'altro è lecito aspettarsi per il futuro una tendenza ad aumentarne l'altezza. Questo sia perché la statura media delle persone si sta alzando sia perché, come insegnava Carlo Scarpa, attraversare una porta che esalta la verticalità slancia la figura e in fondo aumenta la propria autostima.
PROGETTO
CASA
ARREDAMENTI SAN MARCO
PIANO CASA TER – REGIONE VENETO Un'opportunità da non perdere con la “GUIDA AL PIANO CASA” dei geometri veronesi Il Collegio Geometri e Geometri Laureati della provincia di Verona e la Società Cooperativa Geometri Veronesi, con la loro attività, vivono in prima persona la quotidianità socio-economica del territorio e interagiscono con propositive iniziative e stimoli di sviluppo. Ciò lo dimostra la recente realizzazione della seconda “Guida al Piano Casa”, strumento che invita tutti ad approfondire finalità e opportunità del Piano Casa Ter Regione Veneto che, salvo ulteriori provvedimenti, il 10 maggio 2017 terminerà la sua storia. La Legge Regionale “Piano Casa” non contempla alcuni casi e, di volta in volta, ci si chiede quale condotta assumere: applicare un principio di libertà e ammettere tutto ciò che il legislatore non ha vietato? Ritenere vietato ciò che non è espressamente consentito? Andare alla ricerca della disciplina prevista per un caso analogo, rischiando così di vanificare il carattere eccezionale della norma? Le regole ci sono, belle o brutte che siano; vanno semmai applicate in maniera razionale e corretta, senza paure, resistenze od opposizioni di principio. E' auspicabile, quindi, che le Pubbliche Amministrazioni adottino un analogo corretto e razionale atteggiamento nell'applicazione della Legge Regionale e ciò è possibile farlo se si valorizzano natura e finalità della norma stessa. E anche per questo è grande il successo riscontrato per la “Guida al Piano Casa”, strumento realizzato dai geometri veronesi e fruibile per tutti. Una guida autorevole che servirà all'applicazione univoca della normativa, così l’ha definita il sindaco di Verona Flavio Tosi. Valore aggiunto della Guida è la divulgazione trasversale e aperta: «la volontà alla base – ha sottolineato il curatore, Fiorenzo Furlani, segretario del Collegio e presidente della Società Cooperativa Geometri Veronesi – è quella di mettere la guida a disposizione di tutti gli operatori del settore edilizia, delle famiglie, degli utenti privati». Il Presidente del Collegio, Roberto Scali, ha ricordato che i geometri veronesi avevano già realizzato una pubblicazione sul primo Piano Casa, «ora abbiamo replicato con maggior peso, dopo che l’affluenza e il riscontro ottenuti dai due seminari sul Piano Casa Ter/Veneto che abbiamo organizzato nei primi mesi del 2015 ci hanno dimostrato che il tema è di interesse comune». La GUIDA AL PIANO CASA dei geometri veronesi è scaricabile gratuitamente sul sito www.collegio.geometri.vr.it per tutti gli operatori dell’area tecnica/edilizia e per i privati cittadini.
Nato nel 1969 dalla passione della famiglia Farinati per i mobili, il Mobilificio San Marco, nel corso degli anni si è evoluto e si è trasformato in “San Marco Arredamenti”, una realtà commerciale che fa della qualità, del servizio e dell’attenzione al cliente i punti cardine del proprio successo garantendo sempre il miglior prezzo. Oggi San Marco Arredamenti, presente in via San Marco 45, offre alla sua clientela un comodo e ampio parcheggio interno e una grandissima esposizione, l’unica così ampia in centro a Verona, dove il cliente può toccare con mano e scegliere il mobile che desidera. Da luglio 2015, all’interno del punto vendita, è stato aperto un nuovo reparto per la scelta del materasso che va a completare la vasta gamma di armadi, cucine, camere, camerette, librerie, divani , tavoli e sedie e tanti complementi moderni ed in arte povera. I prodotti offerti alla clientela sono esclusivamente Made in Italy e garantiti con le certificazioni secondo gli standard Internazionali. Vi aspettiamo!
TOPOLLAJ Tinteggiature civili e industriali. Spatolati e velature di tutti i tipi. Cappotti, isolamenti termici e acustici. Ma anche controsoffitti in cartongesso e fibra minerale, opere e pareti in cartongesso. E opere murarie. Topollaj Viktor apre le proprie porte e presenta i propri servizi con qualità e professionalità. L'impresa familiare si trova a Bussolengo, in via Scaligeri 51, a pochi chilometri da Verona. Un'offerta ricca, che mette a disposizione dei clienti competenza ed efficienza. Il tutto contornato da esperienza, massima funzionalità e da lavori svolti a regola d'arte.
PROGETTO
CASA
LA CASA DELLE NUOVE ENERGIE E’ l'azienda leader in Italia nel settore del risparmio energetico e delle energie rinnovabili: stiamo parlando de “La Casa Delle Nuove Energie”, in grado di offrire a famiglie e imprese servizi e sistemi “chiavi in mano” per l’efficientamento energetico e la riduzione dei costi legati ai consumi di energia. Grazie alle 70 filiali distribuite su tutto il territorio nazionale, la società, presente a Verona con la sua sede di Villafranca, si propone sul mercato come unico interlocutore per tutte le esigenze di risparmio energetico. Dall’attestato di prestazione energetica all’installazione di impianti fotovoltaici, solari termici, fino al condizionamento, alle caldaie, pompe di calore, case in legno (x-lam), ma anche sistemi anticaduta, sostituzione Eternit, coibentazione e domotica: questo è l’universo di “La Casa Delle Nuove Energie”, i cui professionisti si prendono cura del cliente seguendolo con un efficiente servizio assistenza e curandone pratiche e documentazione, oltre ad occuparsi di monitoraggio impianti, conto termico e diagnosi energetica, nuovi libretti d’impianto e molto altro ancora, seguendo alla lettera lo slogan che l’azienda ha fatto proprio: “Quello che facciamo per noi muore con noi. Quello che facciamo per gli altri e per il mondo rimane ed è immortale. (A. Pine)”.
GIVANI SRL 40 anni di attività nel settore edile stradale a garanzia di qualità, professionalità ed efficienza: l’impresa Givani s.r.l., fondata da Severino Givani e portata avanti oggi con orgoglio dai figli Sabrina e Valentino, possiede una perfetta organizzazione per soddisfare al meglio il cliente sia durante i lavori sia con accurata assistenza post lavorazioni. La ditta è specializzata in demolizioni, scavi, movimenti terra, posa tubazioni, asfalti, lottizzazioni, campi sportivi ed aree verdi, certificata UNI EN ISO 9001 e SOA per le categorie OG3 classifica V, OG6 classifica IV, OS24 classifica II, opera in tutta la provincia di Verona sia con l'ente pubblico che con il privato. Un parco macchine di 50 mezzi ,15 collaboratori e un plafond di imprese di fiducia a cui affida specifiche lavorazioni (posa pavimentazioni in porfido e pietra, illuminazione pubblica, segnaletica stradale) sono la vera forza di Givani s.r.l., che offre affidabilità e competenza.
PROGETTO
CASA
La calda compagnia di in camino Ci stiamo avvicinando al periodo invernale e molte sono le domande che possiamo porci per installare un camino o una stufa a pellet in casa per essere a norma con le regole attualmente vigenti. Scegliere un camino è un’ottima scelta, sia dal punto di vista economico che di tutela dell’ambiente. Camini e stufe possono essere installati ovunque, perfino nelle camere da letto. Il consiglio di un esperto è comunque sempre indispensabile per individuare la soluzione ottimale per l’installazione e il buon funzionamento di questi “surrogati” del riscaldamento tradizionale. Per installare un caminetto o una stufa a pellet bisogna verificare prima di tutto se esistono già delle canne fumarie nell’abitazione. In caso contrario bisogna verificare che il regolamento condominiale (se si tratta di un appartamento), permette di forare parti comuni dell’edificio per raggiungere il tetto. Le normative vigenti a riguardo sono molto restrittive in quanto, se non rispettate, il rischio di ritorni di fumo e di monossido di carbonio nella stanza potrebbero portare a conseguenze gravissime per la salute e per l’ incolumità di chi ci abita. Anche il luogo della casa scelto per l’installazione è importante per il buon funzionamento del camino o della stufa: si consiglia una zona fredda o umida e comunque in un luogo dove si vuole avere più caldo, ma mai con meno di una metratura minima di 11 metri quadrati. Un sopralluogo adatto effettuato da un bravo rivenditore o installatore è un passaggio necessario perché le nostre case non sono tutte uguali e il consiglio di un esperto è fondamentale al fine di installare un prodotto “a fuoco” che soddisfi le esigenze del cliente.
L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
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CULTURA LETTO
PER VOI
Greg Dawson, La pianista bambina, Piemme, 2015, 259 p., 9,90€
Per cinquant’anni Greg Dawson ha festeggiato il Natale e il compleanno della madre nello stesso giorno. Mai avrebbe sospettato quale tragico segreto si nascondesse dietro le candeline, gli addobbi e i regali. Un segreto che, a più di ottant’anni, la madre Zhanna decide di svelare. La storia inizia molti anni prima, in Ucraina, dove la piccola Zhanna e la sorella minore Frina studiano pianoforte rivelando un talento non comune. Quando nel 1941, i tedeschi invadono l’Ucraina, moltissimi ebrei, compresa la sua famiglia, vengono deportati verso i campi di sterminio. In Unione Sovietica l’Olocausto era iniziato in largo anticipo rispetto a quanto avverrà ad Auschwitz, Dachau, Treblinka e via dicendo. Gli Arsanskij non scelsero la fuga, si chiusero in casa e attesero il proprio destino. Le sorelle non osavano suonare il piano per timore di attirare l’attenzione dei soldati tedeschi che giravano per le strade. Il padre continuava a ripetere di essere convinto che sarebbero stati mandati in un campo di lavoro. Ovviamente non fu così. Zhanna riuscì a portare con sé, nascosto sotto la camicia, solamente lo spartito dell’Improvviso Fantasia di Chopin che la accompagnerà per tutti gli anni a seguire.“Ci hanno messi in colonna, diretti a nord. Sapevamo che ci avrebbero ucciso, perché a nord non c’era niente. Una sera, durante la lunga marcia della deportazione, il padre corrompe un soldato di guardia, copre le spalle della figlia con il suo cappotto, e le dice: “Non m’importa quello che fai, basta che tu viva”. Zhanna uscì dalla fila (seguita poi anche da Frina) e si confuse con una delle donne grigie che osservavano il passaggio della colonna di condannati. Da quel giorno Zhanna Arsanskaya si chiamerà Anna Morosova e nonostante alcune pericolose delazioni, nessuno la scoprì. La musica continuò a farla sopravvivere anche quando la Germania, ormai prossima alla disfatta, stava per cedere agli Alleati. E’ proprio grazie alla musica che Zhanna e Frina incontrarono, dopo la liberazione, il colonnello Larry Dawson, responsabile di un campo profughi, che le accolse sotto la sua protezione. Una storia vera più avvincente di un romanzo. L’amore per la famiglia e la musica, e le tragiche vicende legate alla campagna di Russia e all’Olocausto, si fanno voce disperata in un racconto che non permette agli occhi di staccarsi dalle pagine. Su you tube, digitando Zhanna Arsanskij, si può vedere e ascoltare l’Improvviso Fantasia di Chopin suonato dalla stessa protagonista della storia.
a cura di Lino Venturini
Lingua e Civiltà L’apostrofo fu introdotto cinquecento anni fa dal Bembo e diffuso da Aldo Manuzio. Nel Quattrocento l’apostrofo non si usava ancora, e si scriveva lanima, luomo, e così via. Poi venne il Bembo a metter ordine e, sull’esempio greco, introdusse l’apostrofo. L’innovazione apparve per la prima volta in un’edizione del Petrarca stampata dal Manuzio nel 1501. Da allora scriviamo tutti l’anima, l’uomo ecc. La grammatica italiana lascia ampia libertà nell’uso dell’elisione, cioè la caduta di una vocale non accentata davanti a una parola che inizia per vocale o per h e che va segnata graficamente per mezzo di un apostrofo, tuttavia è obbligatoria negli articoli lo, la, una e nelle preposizioni articolate con lo e la (dello, dallo, nello, sullo, allo, ecc.). Questo significa, per esempio, che è facoltativo elidere l’articolo femminile plurale le, così pure lo e la dei pronomi personali di terza persona, le particelle pronominali mi,ti,si,ci,vi, la preposizione semplice di. Un’avvertenza importante: si sconsiglia di usare l’elisione quando l’articolo precede una parola “invariabile” nel plurale, per non generare equivoci come età (l’età giusta, le età giuste), analisi (l’analisi perfetta, le analisi perfette), ecc. C’è invece da fare molta attenzione nell’uso dell’apostrofo in casi come qual è, tal è, qual altro, tal altro e simili perché in grammatica esiste anche il troncamento e questo mette un po’ di confusione nell’uso dell’apostrofo. Il troncamento consiste nella soppressione dell’ultima vocale àtona (cioè non accentata) di una parola che si trova davanti a un’altra parola cominciante con consonante. E’ il caso di signor mio, amor paterno, buon giorno, mar Tirreno e anche di qual donna e tal libro. Il troncamento, a volte, riguarda l’intera sillaba: gran cosa (per grande cosa), san Giovanni (per santo Giovanni), fra Ginepro per frate Ginepro. Per indicare il troncamento non si usa mai l’apostrofo, infatti, non si scrive amor’paterno. Può succedere che una parola troncata venga a trovarsi davanti a una parola che comincia per vocale e allora nasce la confusione. Perciò si vede erroneamente scritto tal’è e qual’ è; è evidente però che, come nessuno scrive signor’Angelo e mar’Adriatico o suor’Anna, così non si deve scrivere neppure qual’ è né tal’altro o qual’altro, ma soltanto qual è e tal altro o qual altro. La regola è: se una parola “privata” della vocale finale può stare davanti ad altra parola cominciante con consonante, si tratta di una parola troncata, se invece non può stare, si tratta di una parola elisa. Perciò si scrive un asino perché si può dire un cavallo; ventun anni perché si può scrivere ventun cavalli.
Con noi al Cinema a cura di Franco Frey SOPRAVVISSUTO (The Martian) Avventura - Drammatico - Fantascienza. 130 minuti - U.S.A. 2015 (uscita 1 ottobre) di Ridley Scott, con Matt Damon, Jessica Chastain, Kate Mara, Kristen Wilg, Sebastian Stan, Michael Pena, Sean Bean, Mackenzie Davis, Chiwetel Ejiofor e Jeff Daniels. Una curiosità: il film è stato girato in Giordania nell'incantevole vallata dell'Uadi Rum ed in Ungheria nella città di Budapest. La pellicola in 3D è un'emozionante avventura sopra le stelle, oltre i confini inesplorati del mondo ed è tratta da un eBook di Andy Weir romanzo autopubblicato in formato digitale nel 2011, uscito poi come bestseller nel 2014. La trasposizione cinematografica di quest'opera è diretta dal "mostro sacro" Ridley Scott (Thelma e Louis, il Gladiatore, Exodus). Un cenno sulla trama: Dopo un'improvvisa tempesta di sabbia che lo ha quasi ucciso, costringendo il suo Equipaggio ad evacuare senza di lui creduto morto, Mark Watney, (un indimenticabile Matt Damon (visto in Genio ribelle - Salvate il soldato Ryan - Invictus) si ritrova bloccato su Marte ferito, con la tuta danneggiata, senza acqua ne cibo, completamente solo, senza alcun modo di poter segnalare sulla Terra che è ancora vivo. Anche se avesse potuto ottenere un inattuabile contatto, i suoi rifornimenti sarebbero finiti molto prima dell'arrivo di una squadra di salvataggio. Le probabilità però dicono che non avrà il tempo per morire di fame: il veicolo danneggiato e l'ambiente che non perdona il classico "errore umano" sono molto più propensi ad ucciderlo prima. Mark però non è ancora pronto alla rinuncia. Basandosi sulle sue capacità ingegneristiche ed un implacabile e ostinato rifiuto alla resa, affronta con caparbia fermezza uno dopo l'altro ostacoli insormontabili. Sul Pianeta Rosso intanto l'ossigeno diminuisce sempre di più… Riuscirà Mark "il marziano" con il suo ingegno e la sua intraprendenza a superare le probabilità impossibili contro di lui e ritornare a casa? Lo scopriremo insieme Amici Lettori, con il fiato sospeso davanti al grande schermo! Scrive il Regista: "Con questo film, tratto da un libro che mi ha conquistato, ho voluto raccontare un naufragio spaziale, come un Robinson Crusoe del 21.mo secolo".
AGENDA LETTERARIA “… Senza rimpianti cadono le foglie. / Sonnecchia il sole / sulle deserte soglie. / Ma perché il cuore si duole? / Perché l’anima si rattrista?” Sono i versi finali tratti da “Autunno”, una poesia di Corrado Govoni del quale ricorre il cinquantenario della morte. Nato in provincia di Ferrara il 29 ottobre 1884 da una famiglia di agricoltori benestanti, pur senza compiere studi regolari, esordisce a soli diciannove anni con una raccolta di versi intitolata Le fiale. Si dedica quindi all’attività di scrittore collaborando con diverse riviste, ma continua a pubblicare raccolte di poesie, rifiutando l’etichetta di crepuscolare prima e futurista poi, e legando la sua ispirazione essenzialmente alla natura e alla vita dei sensi. Il primo periodo della sua vita si conclude con l’antologia da lui curata e intitolata Poesie scelte, pubblicata a Ferrara nel 1918. Nel 1919 si trasferisce a Roma, dove ottiene un impiego al Ministero della Cultura popolare, ciò nonostante, il figlio Aladino, viene fucilato dai tedeschi alle Fosse Ardeatine. Nacque così Aladino. Lamento su mio figlio morto (1946), dove il Govoni, sconvolto dalla tragedia, esprime il suo dolore con toni duri e talora violenti. Nel dopoguerra, trovandosi in precarie condizioni economiche, lo scrittore accetta un impiego presso un ministero come protocollista. Negli ultimi anni della sua vita, dirige la rivista Il sestante letterario. Segnato da una malattia agli occhi che lo rende quasi cieco, muore il 20 ottobre 1965. La sua poesia nasce dall’intreccio di poetiche e di ritmi della tradizione italiana compresa nel triangolo tipico per i crepuscolari: Pascoli, D’Annunzio e il simbolismo francese, descrivendo la varietà infinita dei colori del mondo e i fenomeni della realtà in un “fiabesco inventario privato”, e “in un’originale poetica dell’anima” che lo avvicinerà all’esperienza futurista ma sempre su una sensibilità profondamente campagnola ricca d’immagini fresche e affettuose. “… Le rondini bisbigliano nel nido. / Un grillo dentro l’orto fa il suo strido. / Il cielo chiude nella rete d’oro / la terra come un insetto canoro. / Dentro lo specchio, tra giallastre spume / ritorna a galla il polipo del lume. / La tristezza s’appoggia a una spalliera / mentre le chiese cullano la sera” (Crepuscolo ferrarese). “ … ed ho la morbida impressione / d’essere come un bambino malato / in mezzo a tanti bei giocattoli, in un prato; / e che gioca, ma senza animazione / e per forza, ma che desiste, / stanco di non potersi divertire, / e poi, solo e lontano da chi lo può udire, / scoppia in un singhiozzo lungo e triste” (Il piano).
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L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
SPAZIO DONNA
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L’INTERVISTA / DENTAL MISSION
Camilla, esperienza in Indonesia Ha due occhi sinceri e l'aria delicata di una giovane donna che si affaccia al mondo adulto Camilla Speranza. Eppure da quel viso dai tratti dolci traspare tutta l'energia e la gioia di chi ha appena concluso un viaggio importante. Sì, perchè a Camilla, 20 anni, iscritta alla facoltà di psicologia del San Raffaele di Milano, piace viaggiare...ma mai avrebbe immaginato di potersi trovare, alla sua età, a fare un viaggio come quello che l'ha vista protagonista dal 28 luglio al 13 agosto scorso. Camilla, figlia del dottor Stefano Speranza, medico dentista di Valgatara, ha ricevuto proprio dal padre l'invito ad affiancarlo nella sua “dental mission” in Indonesia, sull'isola di Flores, dove da alcuni anni opera la missione camilliana di Padre Luigi Galvani. Camilla, hai detto subito “sì” all'invito di tuo padre? «Sì, ho detto subito “sì”. Qualcosa dentro di me mi ha spinto ad accettare questa proposta di “viaggio alternativo”. Inizialmente ero inconsapevole di che tipo di “avventura” avrei vissuto: prima di partire parlavo dei preparativi, del viaggio in aereo e del
nostro ritorno. Anche ora, con il “senno di poi”, credo che non avrei mai potuto immaginare questo viaggio: sull'isola di Flores e nei villaggi che abbiamo visitato ho trovato un mondo completamente diverso da quello in cui siamo abituati a vivere ogni giorno». Che cosa ha portato con te da quest'esperienza? «Il mio tempo a Flores l'ho trascorso principalmente accanto ai bambini: è il loro sorriso che ho portato con me. Sono tornata cambiata da quest'esperienza, tanto che ogni volta che nel mio quotidiano vivo momenti di stress o di preoccupazione, penso a Flores e subito ecco tornare la serenità. Non scoderò mai questo viaggio, i cui insegnamenti caratterizzeranno le mie giornate. Porterò sempre nel cuore la gentilezza e la dolcezza degli abitanti dell'isola, che ci hanno accolto calorosamente. E' proprio il caso di dire che da Flores ho ricevuto molto più di ciò che ho dato». Cosa ti ha colpito maggiormente nello svolgere il tuo lavoro a Flores? «A Flores mi occupavo di prevenzione e di igiene
dentale, seguendo in particolare i più piccoli. A questo proposito abbiamo portato con noi centinaia di dentifrici e spazzolini da distribuire ai bimbi. E' stato proprio durante la distribuzione che mi sono resa conto che, alla fine, tutto il mondo è paese: quando mi trovavo difronte a classi, anche molto numerose, di bambini con i loro insegnanti tutto si svolgeva nel più tranquillo dei modi...Nei villaggi in cui i bambini venivano invece accompagnati dai genitori era il caos: tutti si accalcavano per accertarsi che il proprio bambino ricevesse spazzolino e dentifricio. Esattamente come accade qui da noi». Qual è stato l'impatto iniziale una volta arrivata a Flores? Per una ragazza giovane, abituata agli agi e alle comodità “di sempre”, com'è stato trovarsi in poche ore in un modo in cui, per fare un esempio tra tanti, manca l'acqua calda in casa? «Potrà sembrare strano, ma mi sono ambientata all'istante. E' stato tutto naturale: mi sono resa conto che l'essere umano riesce ad adattarsi molto
più di quanto si possa immaginare. Ho scoperto in me la capacità che tutti abbiamo di trasformare i nostri bisogni in energia positiva. La stessa con cui sono tornata a casa». Parliamo del ritorno. Dopo due settimane a Flores non avresti più voluto tornare... «Sono partita con un grande magone. E i bambini...Quelli li avrei portati tutti con me! E poi c'erano Padre Luigi, padre Alfonso e tutti gli altri della missione: a Flores ho trovato una seconda grande famiglia. Le prime parole che ho detto a mio padre appena abbiamo preso il volo sono state: “quando torniamo?”. Un'esperienza come quella che ho avuto il privilegio di vivere io, la consiglio a tutti». Silvia Accordini
L’angolo di Francesca PAN DI BANANE E NOCI
INGREDIENTI 125 gr. di burro morbido 150 gr. di zucchero - 2 uova - Vanillina 400 gr. di banane mature schiacciate 300 gr. di farina 1 cucchiaio di bicarbonato - 1 pizzico di sale 1 punta di noce moscata Mezzo cucchiaino di cannella in polvere 100 gr. di noci tritate grossolanamente PREPARAZIONE Lavorare con le fruste elettriche il burro con lo zucchero. Unirvi poi le uova e, lentamente, il resto degli ingredienti senza mescolare troppo. Trasferire l’impasto in uno stampo da plum cake e cuocere per un’ora a 180 – 200°. Spegnere il forno e lasciar riposare altri 15 minuti. Servire il pane con banane schiacciare e decorare con sciroppo d’acero e noci.
L’ALTRO GIORNALE Ottobre 2015
SPAZIO DONNA BENESSERE
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Donna
I BENEFICI DELLA CANAPA
A CURA DI CHIARA TURRI
L'obiettivo salutistico principale dell' autunno consiste nel disintossicarsi dalle scorie estive che affaticano il metabolismo: per questo, da settembre a novembre, è consigliabile prestare attenzione all'attività dei reni, del fegato e del sistema immunitario, oltre a nutrire il sistema nervoso. La canapa sativa, della famiglia delle Cannabinacee, è una pianta erbacea annuale con caratteristiche assimilabili all’ordine delle orticanti. Originaria dell’Asia centrale e occidentale, coltivata da millenni per vestirsi (fibra), nutrirsi (semi, farina e olio), curarsi (fiori di canapa) e per le proprietà officinali (psicoattive) utilizzate durante riti sacrali. Questa pianta si può coltivare in Italia a condizione che venga coltivata una varietà a basso tenore di THC, la sostanza psicoattiva, (inferiore allo 0,2%) compresa nel Registro Europeo delle Sementi e che sia seguita la procedura stabilita dalla Circolare del MIPAF n.1 dell'8 maggio 2002. La percentuale così bassa di THC assicura l’assenza di effetti psicotropi. La canapa coltivata in Italia presenta invece discreti livelli di CBD (cannabidiolo, l’altro principale cannabinoide presente nelle infiorescenze di canapa) funziona sull'ipotalamo, sulla ghiandola pituitaria (o ipofisi) e sul surrene, che regolano la produzione di determinati ormoni. Grazie ai suoi principi attivi, inoltre, aiuta il metabolismo e fortifica il sistema immunitario. E' un vasodilatatore, un miorilassante naturale ed ha azione antinfiammatoria. I semi di canapa, inoltre, sono un ottimo rimedio anche per chi soffre di stitichezza. Ad affermarlo sono i ricercatori della Baptist University di Hong Kong in uno studio pubblicato recentemente dalla rivista The American Journal of Gastroenterology. Grazie alle erbe e semi di canapa, alcuni dei problemi associati alla stitichezza come alla difficoltà a prendere sonno, si sono ridotti in maniera significativa. Il risultato è un'ulteriore conferma di quanto alcuni degli estratti delle piante siano notevolmente capaci di correggere uno dei disturbi più fastidiosi dell'apparato digerente. Gli effetti benefici della canapa sono inoltre riconosciuti dall'Unione Europea e per questo motivo la pianta viene usata per varie tipologie di malattie: Sclerosi Multipla, AIDS, Depressione, Malattia del dolore(anche quella post chemio), epilessia, anoressia e tante altre. Per trarre beneficio da questa pianta propongo una facile ed economica ricetta per gustare una piacevole tisana da assumere, in questo periodo autunnale, almeno due o tre volte al giorno. Il principio attivo predominante che andremo ad assumere con questa tisana sarà il cannabinoide CBD che assicura un effetto antinfiammatorio e neuroprotettivo. INGREDIENTI: -1 litro d’acqua; 2-3 fettine di zenzero grandi all’incirca come una moneta da un euro; 3g di fiori di canapa PREPARAZIONE: Portare a bollore l’acqua con le fettine di zenzero; togliere l’acqua dal fuoco ed immergere i fiori di cannabis; lasciare in infusione dieci minuti. Il tè ottenuto può essere consumato freddo per un effetto dissetante, oppure potete berlo caldo, come una tisana rilassante. Per tutto l' autunno consiglio di sostituire lo zucchero con i malti: sono più saporiti e non ingrassano. Il malto d'orzo nutre i tessuti cerebrali e migliora la vista, quello di riso protegge le vie respiratorie e quello di mais drena reni e vescica. Se volete ottenere un sapore più morbido alla vostra tisana aggiungete un goccio di latte. Il grasso animale contenuto nel latte servirà per aumentare l’assorbimento e l’attività del CBD e degli altri principi attivi della pianta; potete comunque preparare un’alternativa senza latte tenendo presente che i semi presenti nella pianta sono già di per sé un elemento “grasso” . Consiglio di bere almeno tre tazze al giorno di questa preziosa tisana per tutto il periodo autunnale. Affronterete l’ inverno con più energia fisica e più tranquillità mentale.
Namastè!
IL BIMBO
A cura del dottor Gianni Tamassia
LA NUTRIZIONE DEL BAMBINO:
IL DIVEZZAMENTO L’alimentazione del bambino nel primo anno di vita è caratterizzata da un primo periodo di allattamento esclusivo (al seno o al biberon) seguito da un altro periodo di graduale introduzione di alimenti diversi dal latte. Secondo gli esperti internazionali questa seconda parte, definita divezzamento o svezzamento, non dovrebbe iniziare prima delle 17 e non dopo le 26 settimane di vita. Infatti l’organismo del bambino, prima dei 4 mesi di vita, non ha raggiunto la necessaria maturità anatomica e digestivaassorbitiva. Dopo i 6 mesi, invece, il solo latte non soddisfa le esigenze energetiche e nutrizionali del bambino. Le modalità del divezzamento devono tenere in considerazione le necessità nutrizionali (dettate dai Livelli di Assunzione di Riferimento di NutrientiLARN) coniugate alle origini della famiglia, alle tendenze e abitudini della stessa, alle disponibilità dei prodotti e alla sicurezza degli alimenti. Pur essendo un momento particolarmente delicato (l’intestino stesso matura anche in ragione delle modalità del divezzamento o svezzamento), le regole sono poche e le possibili modalità tutt’altro che rigorose [si intende dire che c’è abbastanza libertà su come attuare il divezzamento?]. Ecco alcuni consigli: dai 4 ai 7 mesi graduale introduzione degli alimenti, meglio se uno per volta, compresi quelli che contengono glutine o altri potenzialmente allergizzanti; dare al bambino alimenti semplici e fino a un anno di vita non usare sale, zucchero e bevande zuccherate; non eccedere in proteine (carne, pesce, latte e derivati, cereali e legumi); usare olio extravergine di oliva, ricco di omega 9; non usare latte vaccino fino ad almeno tutto il primo anno di vita. Sul come preparare le prime pappe e quali alimenti scegliere, ogni famiglia può tener conto delle proprie conoscenze e abitudini e rivolgersi al proprio pediatra di famiglia, figura di riferimento per una sana e corretta alimentazione. Dottor Gianni Tamassia Specialista in Pediatria, Nutrizionista comitato scientifico permanente ONE-HEALTH.it, rete nutrizione FIMP (Fed.It.Med.Pediatri)
a cura di Tommaso Venturi ricercatore scientifico
Farmaci cardiovascolari i più acquistati in Italia Questa estate l’Agenzia Italiana del farmaco ha pubblicato il rapporto nazionale OsMed 2014, rendendo disponibili i dati sull'uso dei farmaci in Italia. Le analisi in esso contenuto hanno evidenziato come siano quelli cardiovascolari i farmaci più “amati” dagli italiani: secondo le stime ben oltre 4 dei 26,6 miliardi di euro spesi in Italia lo scorso anno per comprare farmaci sono stati destinati proprio all'acquisto di un medicinale appartenente a questa classe. Mentre al secondo posto per spesa si collocano i farmaci antineoplastici e immunomodulatori, per cui sono stati spesi 3,9 miliardi di euro. Questi medicinali restano però quelli a maggior impatto sul bilancio pubblico. Nel Rapporto si evidenzia inoltre che in media gli italiani hanno acquistato circa 23 confezioni a testa nei primi 9 mesi del 2014, di cui 14 in regime di assistenza convenzionata. Ogni cittadino italiano ha dunque speso mediamente 438 euro per i farmaci nel corso dell’anno. Quanto alla spesa in convenzione si evince dal Rapporto che nel 2014 il 75% dei costi per i farmaci è stato rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale ed in questo contesto risulta aumentata l'aderenza alle terapie, un dato positivo in termini clinici e di riduzione della spesa. In questo panorama, il direttore generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco, Luca Pani, sottolinea l'importanza della promozione del corretto utilizzo dei farmaci in qualsiasi contesto assistenziale. “La spesa farmaceutica nazionale ha rappresentato l'1,6% del Prodotto Interno Lordo, in linea con quanto osservato negli anni precedenti, a significare che le politiche sono risultate efficaci nel garantire l'accesso ai nuovi medicinali rispettando al contempo i vincoli di spesa. Mentre per il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin “la vera sfida è garantire a tutti i salvavita”. Ma per farlo non basta “solo ridurre gli sprechi e le inefficienze ma anche immaginare dei percorsi nuovi per comprare tali farmaci”. La sfida quotidiana del Sistema Sanitario è quella di rendere le terapie più avanzate disponibili e sostenibili, nell’ottica di garantire a ciascun cittadino le migliori cure. Il rapporto OsMed 2014 mostra come molto si stia facendo, anche in momenti di difficoltà finanziaria mondiale.