ANNO XXVIII - N.01 GENNAIO 2014 - stampato il 07/01/2014
SAMBONIFACESE
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663
La volontà di vivere il Natale come comunità condividendone lo spirito e il suo significato più profondo, ha spinto cinquanta esercizi commerciali, sostenuti da diverse associazioni di categoria tra cui ConfCommercio, Confindustria e la Camera di Commercio di Verona ad organizzare Bianco Natale a San Bonifacio per le vie del centro. Un ciclo di appuntamenti ed eventi organizzati da RSB Club che hanno animato le vie e le piazze di San Bonifacio creando quella magica atmosfera natalizia che si credeva perduta. Musiche natalizie e intrattenimento per bambini hanno coinvolto intere famiglie in una grande festa che è andata ben oltre al semplice evento promozionale divenendo un momento di incontro e di divertimento. Un’esperienza estremamente positiva, vista l'ampia partecipazione popolare, che ha dimostrato il valore e la forza dell'associazionismo applicato alla valorizzazione del territorio, delle comunità locali e delle attività produttive e commerciali.
Lettere le vostre
DOCUMENTI
Caro Direttore, siamo in caduta libera fra tanti blà-blà, tanta carta e pochi fatti. Lavoro da circa 30 anni per un'azienda di trasporto pubblico e nei primi anni ‘80 girava tanta carta; verso la metà degli anni ‘90 la carta era diminuita e sembrava che le cose fossero più semplici. Ora la carta ha di nuovo il sopravvento, con l'aggravante di procedure che di fatto paralizzano tutto e che sostanzialmente hanno il solo effetto di scaricare responsabilità e oneri sugli altri.
All'inizio degli anni ’90 furono introdotte le "semplificazioni" che sembrava aiutassero il cittadino con autocertificazioni e documenti in carta semplice, con le debite eccezioni come i notai, le banche e le assicurazioni, per le quali categorie servivano e servono tutt'oggi le "marche da bollo". E senza i valori bollati (che in Italia sono una vera e propria dittatura ) non puoi fare nulla, neanche morire, figurarsi nascere. E giacchè le cose vanno bene trovano ancora spazio gli "ostacola-
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tori", categoria in costante aumento, che brandendo "procedure" che sembrano create ad hoc, anziché semplificare, complicano ogni cosa e rendono difficili anche le cose più semplici. E allora? Allora W la "peppa pig", cartone animato che sta riscuotendo un grande successo, dove c'è la soluzione immediata ad ogni problema con un bel "ecco fatto". Forse avremmo da imparare anche dalla "Peppa". Luciano Fasoli
IMMIGRATI Caro Direttore, in questi giorni, a livello nazionale, c’è stato dello sdegno su quello che la TV ha fatto vedere in merito al trattamento riservato agli immigrati clandestini per evitare epidemie in quel di Lampedusa. Perché ciò non avvenga la soluzione c’è: assisterli in mare se necessario, ma poi riportarli subito ai limiti delle acque territoriali di provenienza e quelli che sono già qui, clandestinamente, rispedirli nei loro paesi. Così fanno molti paesi, specie l’Australia e nessuno fiata. Noi invece abbiamo al Governo delle forze politiche, compreso il buon Renzi e il ministro Kyenge che invece di pensare alla nostra gente e ai nostri giovani hanno altre priorità come la cancellazione del reato di clandestinità, concedere una facile cittadinanza, assistere e dare le case gratis ai Rom. Questa è l’Italia di oggi che non vuole cambiare e che si allontana sempre più dai problemi e dai bisogni degli italiani. La colpa però è anche nostra perché diamo sempre più consenso a chi non ama il nostro Paese e la sua gente. Sveglia italiani perché lamentarsi o non votare è un errore, bisogna dare il nostro consenso a chi fa i nostri interessi. Renato Tomezzoli
PRIVILEGI Caro Direttore, nei giorni scorsi l’informazione scritta e televisiva ha illustrato gli assistenzialismi e i privilegi di cui godono le Regioni a Statuto Speciale, specie la Sicilia e la Valle d’Aosta. Da quelle parti gli sprechi sono all’ordine del giorno. Un ministro alla trasmissione di Santoro, intervistato, ha detto che non si può far nulla in quanto hanno regole diverse dalle Regioni normali, previste dalla Costituzione. Ma allora cosa aspettiamo a cambiarla e a fare in modo che tutte le Regioni siano uguali e così gli italiani? Tutto ciò sa di inefficienza e di disuguaglianza perché non è giusto che ci sia chi paga e chi mangia soltanto, perché lo prevede la Costituzione. Se questo Paese è nato male diamogli al più presto una struttura federale coma hanno Germania e Austria: Maria Rossi solo così si salverà.
“... cacciatori e passanti” Gentile Direttore, mi lasci parlare di caccia, anche se so bene che dopo questo discorso mi troverò qualche doppietta puntata addosso! Corro il rischio perché so rispondere al fuoco, ragionando. Anticamente la caccia serviva a mangiare, oggi uccidere gli animali lo chiamano sport. Pazienza. Senza contare che la legislazione in merito è troppo di manica larga, e non serve uno sforzo a dimostrarlo. Sentite i trucchi: "Caccia in deroga ... preapertura" , e via di questo passo. Siamo alle solite: in Italia prima si fa la regola e poi le eccezioni. Inoltre, una vera idiozia quella precisazione sulla distanza, a seconda di come si spara. Come sempre c'è modo e modo di fare una cosa, anche se ne hai il permesso. Che uno mi venga a svegliare alle sei di mattina facendo "pum, pum!" sotto casa con cani ululanti che girano intorno, e solo perché abito vicino ai campi non è molto corretto. Una volta mi sono piovuti i pallini in giardino. Si può farle per legge? Dipende, perché non sempre ho il tempo di star lì a misurare se sconfina con i metri, anche perché sono in pigiama. Suvvia, un po' di buon senso: se hai in tasca la licenza di "007" e vuoi levarti lo sfizio di una fetta di polenta con quattro ossicini tira pure il grilletto, ma
fallo un po' fuori dai ... c ... piedi. Adesso viene il bello, o meglio il brutto, perché è qui che rischio molto dal momento che la platea dei possibili interessati si allarga e non si riduce a quel fanatico che rompe il sonno del pensionato. Il discorso è questo: il cacciatore può contare in genere sull'aiuto di un cane, ha un fucile a tre colpi nel caso ne sbagli i primi due (succede, succede), mette la tuta mimetica o si nasconde nel capanno, usa i richiami ... per cosa? Per venti grammi di penne di un povero uccellino che volava libero nel cielo e che si può centrare facilmente contando sull' ampia "rosa" che fa la cartuccia, o per un fagiano pieno di mangime che hanno appena mollato e sta lì fermo e impaurito sotto una frasca. Una volta per poco non lo prendo con le mani. Con tutto quel dispiego di mezzi, non vi sembra che ci sia una sproporzione fra le due forze? E’ possibile che uno non possa mai farsi una passeggiata nei boschi senza l'incubo di essere impallinato, e solo perché si consente di violare la proprietà altrui e sparare anche sui terreni privati? Non contesto l'esercizio della caccia in sé, ma certe regole troppo favorevoli alla lobby. L'ideale sarebbe che questo sport - se uccidere lo è - si possa praticare solo nelle riserve: allora la
gente pacifica se ne sta alla larga e può andare tranquilla dove vuole. Rispettate in quel caso una volta tanto in Italia due libertà: quella dei cacciatori (alcune migliaia) e quella di chi va a spasso (alcuni milioni). Giordano Salzani
Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino
Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via Enrico Bernardi, 7 37026 SETTIMO di PESCANTINA (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 articoli@laltrogiornalevr.it Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Concessionaria Pubblicità: Studio Immagine Tel. 045.7611777 Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)
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SOAVE-BONIFACIO. Il Movimento 9 dicembre ha richiamato centinaia di persone
SAN BONIFACIO / L’INIZIATIVA
Casello autostradale Bianco Natale per bambini Presidio e proteste Servizi di
Matteo Dani Proteste e presidi: per un paio di settimane il casello autostradale di Soave/San Bonifacio è stato uno dei punti nevralgici d'Italia. E’ quello che è successo all'indomani dello scorso 9 dicembre. Entrata e uscita dall'autostrada bloccate, cortei e proteste: il “Movimento 9 dicembre” ha scelto il casello di Soave/San Bonifacio come punto nevralgico della protesta e di installare nel parcheggio dell'autostrada il presidio permanente. Fin dalle prime ore del mattino di lunedì 9 dicembre centinaia di manifestanti si sono riuniti attorno alla tensostruttura montata nella giornata precedente. Per tutto il giorno l'afflusso delle persone non si è fermato, raggiungendo punte di 2.000 persone. La protesta è quella dei cosiddetti “forconi”, ma a manifestare ci sono contadini e studenti, imprenditori e operai.
foto Marco Castelletti
Col passare delle ore arrivano le notizie da tutta Italia, si scopre che Soave/San Bonifacio è uno dei principali focolai di protesta, arrivano le telecamere e i giornalisti. Il presidio resiste anche nei giorni seguenti, la cucina da campo installata sul retro della tensostruttura sforna pranzi e cene per chi rimane al presidio; in tanti si sono attrezzati per passare lì anche la notte. A guidare il tutto c'è Lucio Chiavegato, imprenditore-artigiano della bassa veronese e responsabile del
presidio. Proprio lui, incontrato nei giorni di protesta ci ha detto: «Qui non ci sono categorie, questa è una protesta del popolo italiano. Ci sono giovani, lavoratori e pensionati, uomini e donne che vogliono far sentire la loro voce. Perché le cose in questo Paese devono cambiare». La protesta è continuata per tutta la settimana, i blocchi e i cortei sono proseguiti. I disagi non sono stati pochi, i manifestanti sono andati fino all'Equitalia di Verona. Il pre-
sidio è ancora attivo, anche nei giorni di Natale i manifestanti erano presenti all'entrata del casello, senza blocchi stavolta. Anche gli striscioni sono ancora al loro posto. I riflettori si sono spenti, ma il presidio resiste, c'è solo da attendere, per vedere se qualcosa succederà davvero.
Se il sorriso di un bimbo è la risposta più bella che si possa ricevere, allora non c'è dubbio che il “Bianco Natale” a San Bonifacio sia stata un'iniziativa più che riuscita. Tanti i bimbi e le famiglie, infatti, che hanno partecipato agli eventi organizzati nei fine settimana pre-natalizi. Musica, spettacolo e tradizione nel programma realizzato da Rsb club e Promo E20 in collaborazione con Confcommercio, Commercianti del centro storico, con il coinvolgimento di Coldiretti, Confartigianato e il patrocinio del Comune di San Bonifacio. Un'atmosfera davvero speciale quella che ha visto esibirsi, nel primo fine settimana, gli sbandieratori del Palio dei 10 Comuni di Montagnana e le coinvolgenti musiche dei Venetum Brass. Il concerto
dei cori sambonifacesi è stato, poi, un momento che ha riportato il pensiero di molti al Natale di una volta. Non c'è dubbio però che i momenti più sentiti siano stati quelli dedicati ai più piccoli quando, venerdì 13 dicembre e sabato 21, i bambini hanno ricevuto i doni da Santa Lucia e consegnato a Babbo Natale la loro letterina. Tanti i bambini che si sono messi in coda con i loro genitori, per dei momenti resi ancora più speciali dallo spazio giochi allestito in piazza, dallo “sparo” dei fiocchi di neve e dello spettacolo di magie e giochi di fuoco. “Bianco Natale” ha riportato nel centro storico di San Bonifacio il sapore del Natale e della gioia di ritrovarsi tutti assieme, per festeggiare e sognare.
SamboRock presenta “Le feste d’Arcadia” Perchè anche il Natale ha più gusto se è un po' rock! Un punto di vista che sicuramente condividono i membri di SamboRock che, proprio durante queste festività hanno lanciato “Le feste d'Arcadia”, un nuovo
NOTIZIE IN BREVE VENEZIA NEL BICCHIERE, IL LIBRO. Un viaggio attraverso le tradizioni e le bevande casalinghe del Veneto. E' ciò che propone il libro Venezia nel Bicchiere – El novo canevin, uno studio sulle bevande casalinghe preparate nel corso dei secoli nel territorio veneto condotto e pubblicato a cura della sambonifacese Luisa Leardini de Zuliani, edito da Filippi Editore Venezia. Il libro, già disponibile in libreria, è un dono che gli autori hanno voluto fare alle tradizioni venete ed è unico nel suo genere. Al suo interno vengono presentate ricette di ogni tipo di bevande che, nel corso dei secoli, sono state preparate nelle nostre cucine; ricette ritrovate su quaderni privati di cuoche, nonne e mamme della famiglie venete. IL NATALE DI PROTEZIONE CIVILE E CROCE ROSSA. Anche la Protezione Civile e Croce Rossa ha festeggiato il Natale. Lo scorso 21 dicembre volontari, responsabili e autorità si sono radunati a San Bonifacio per festeggiare e scambiarsi gli auguri. Una Piazza Costituzione gremita di vetture schierate ha dato il via ad una giornata che ha poi visto la celebrazione della messa in Duomo da parte del Vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol. Durante la celebrazione i volontari hanno donato corde, elmetti, divise e altri “attrezzi di lavoro” per la benedizione. Una benedizione che, al termine della messa, è poi andata anche ai mezzi disposti in piazza. Una giornata significativa, che ha visto la partecipazione dell'Assessore provinciale alla Protezione Civile Giuliano Zigiotto e che ha riunito tutte quelle persone che hanno deciso di dedicare parte del loro tempo alla sicurezza degli altri. La giornata è poi terminata con un momento di convivialità presso la tensostruttura allestita al Parco dei Tigli.
calendario di eventi live che è pronto a dare una sferzata al panorama musicale e culturale di San Bonifacio. La prima data è stata lo scorso 28 dicembre quando i Tacita Muta, band veronese che si diverte a sperimentare nell'alternative rock e nel folkpop, e i Cardiac, una delle migliori band sambonifacesi, hanno dato vita ad un grande spettacolo presso il SamboRock Music Club, attezzato sotto le scuole di via Roma. Oltre alla musica live, tra le iniziative più originali realizzate dai membri di SamboRock durante la serata c'è stato il banchetto dedicato al “CD crossing” dove, alla stregua del bookcrossing, era possibile prendere gratis un disco e lasciarne in cambio un altro all'interno di una speciale scatola. Una bella idea per favorire la circolazione della buona musica a costo zero. Da segnalare anche la possibilità che tutti i partecipanti hanno avuto di portare con sé pandori, panettoni, spumanti e quant'altro fosse rimasto da pranzi e cenoni di Natale e condividerlo con tutti i presenti. Un modo, anche questo, per evitare gli sprechi. “Le feste d'Arcadia” proseguiranno anche nei prossimi mesi. Già in calendario il prossimo evento che, in programma il 25 gennaio, vedrà sul palco i Recattivo e i Controversia AlternativeRock. Per qualsiasi informazione sugli eventi o per partecipare è possibile visitare la pagina facebook “Le feste d'Arcadia” oppure scrivere alla mail lefestedarcadia@gmail.com.
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SAN BONIFACIO. La struttura è stata rimossa dopo 137 anni di storia
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Il Ponte della Motta «Salviamo Villa Serego» ormai non esiste più Dopo 137 anni di storia, San Bonifacio non ha più il ponte sull'Alpone. Era stato ampiamente annunciato nelle scorse settimane e, ora, il Ponte della Motta è stato rimosso. Già dall' 11 dicembre la circolazione attraverso il ponte era stata bloccata per l'inizio dei lavori di manutenzione e messa in sicurezza degli argini e della struttura. L'annuncio ufficiale del via ai lavori lo aveva dato lo stesso commissario prefettizio Iginio Olita che, con un comunicato stampa, programmava «la chiusura della viabilità attraverso il Ponte della Motta per i lavori da eseguirsi sul manufatto e nell’alveo del fiume Alpone, in relazione alle programmate opere di difesa idrogeologica e all’urgente necessità di portare a termine queste stesse opere». Si è iniziato con lavori di pulizia degli argini e sulle fondamenta del ponte e, infine, il ponte stesso è stato rimosso. Tanti i cittadini e i curiosi che, venerdì 20 dicembre si sono radunati attorno agli argini dell'Alpone per assistere alla rimo-
zione del ponte. Molta l'impressione che ha destato il lavoro della gigantesca gru che ha sollevato la pesante struttura metallica che dal 1876 univa il centro di San Bonifacio al quartiere della Motta. Ora il ponte si trova provvisoriamente “parcheggiato”sull'argine dell'Alpone, in attesa che si decida del suo futuro. Non sono mancate, ovviamente, la reazioni da parte dei cittadini sambonifacesi. Se da una parte si registrano
i commenti favorevoli da parte di coloro che ritenevano l'intervento necessario per dare una risposta alle annose problematiche sul rischio idrogeologico e sul pericolo di alluvioni, dall'altra fanno da contraltare i malumori dei residenti alla Motta che vedono di fatto tagliata la via principale d'accesso al centro paese. Per recarsi in piazza Costituzione in auto, infatti, è per loro necessario praticare percorsi alternativi che pas-
SAN BONIFACIO / IL CONVEGNO. Pensando alla società di domani... Un primo passo, per costruire la società e la San Bonifacio del futuro. E’ questo il pensiero col quale sono tornati a casa i partecipanti al Convegno su Cittadinanza e Dialogo Interculturale tenutosi sabato 30 novembre presso la sala “M. Castellani” presso l’ex Consorzio Agrario.L’incontro, organizzato dalla UIM (Unione Italiani nel Mondo) e da San Bonifacio Partecipa, ha visto la partecipazione del Segretario provinciale della UIL Lucia Perina, del presidente della UIM Verona Jérèmie Goutto, dell’ex assessore alle Politiche Sociali del Comune di San Bonifacio Elena Pasini e del portavoce della comunità Sikh di San Bonifacio Singh Harpreet. Tanti i temi e gli aspetti affrontati durante il convegno. L’incontro è iniziato la visione di un filmato contenente le testimonianze di alcuni immigrati sambonifacesi e con la lettura della lettera inviata dal presidente della UIM nazionale Alberto Sera, che ha lodato l’iniziativa di voler diffondere il progetto Uim Advocacy nella provincia veronese. «In Italia c’è bisogno di intraprendere un percorso che abbatta le barriere del diverso – ha esordito il Segretario UIL Lucia Perina – e che renda italiani ed immigrati protagonisti di un futuro comune. Un percorso che deve portare a cambiamenti legislativi e nella mentalità delle persone». Proprio sulla necessità di dover mutare l’approccio delle persone hanno insistito anche Jeremie Goutto, ventisettenne ivoriano da quasi 15 anni residente a San Bonifacio che da poco ha ottenuto la cittadinanza italiana, e l’ex assessore Elena Pasini, che ha osservato come «per affacciarsi alla società del futuro è necessario comprendere come in ogni cittadino sambonifacese, sia esso italiano di nascita, immigrato o figlio di immigrati, sta una ricchezza da scoprire. Chiaro che per instaurare un vero dialogo è necessario che entrambe le parti facciano un passo avanti per incontrarsi davvero». Un pensiero, quest’ultimo, espresso anche da Singh Harpreet, che col suo intervento ha trasmesso a tutti i presenti quanto sia forte il desiderio dei membri della comunità Sikh, soprattutto i più giovani, di farsi conoscere al resto del paese e di sentirsi “veramente” sambonifacesi. Il convegno è terminato con gli interessanti spunti arrivati dal pubblico, con la promessa di tornare presto ad organizzare altri momenti di incontro e con un ricco e saporito buffet multietnico. E proprio da questo, dai sapori del mondo, può partire la strada che porta alla creazione della comunità sambonifacese del futuro.
sano dalla rotonda dell'ospedale e da quella del casello autostradale a Villanova. Solo per chi volesse recarsi in piazza a piedi o in bicicletta c'è la possibilità di utilizzare la passerella ciclopedonale installata ad inizio dicembre. Ora tutti attendono di sapere quali saranno i passi futuri, e se la questione “ponte della Motta” si stia davvero avviando alla sua felice conclusione.
Una mostra e un convegno per salvare Corte Grande. E' quanto organizzato presso l'istituto “L. Dal Cero” di San Bonifacio per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione di uno degli edifici storici più importanti di tutta la provincia di Verona. Villa Serego, detta Corte Grande, si trova a Veronella ed è una delle poche opere veronesi alla costruzioni delle quali ha collaborato anche Andrea Palladio. Nel censimento dei “Luoghi del cuore 2012” a cura del FAI (Fondo Ambiente Italiano), Corte Grande ha ottenuto 10.920 voti, classificandosi 19^ a livello nazionale e 3^ in Veneto. Nel 2011, grazie agli studi del prof. Giulio Zavatta, è stata riportata l’attenzione sulla Villa. Nel 2012, poi, l'idea di aderire al censimento del FAI. Al momento tutti sono in attesa che il FAI si pronunci per il finanziamento di qualche intervento di recupero della Corte, in accordo con la proprietà privata. Per non far calare l'attenzione sull'argomento i volontari d “Salviamo Corte Grande” hanno allestito presso l'istituto “L. Dal Cero” la mostra “Corte Grande dalla A alla Y”, un'occasione per sensibilizzare anche i più giovani sulla situazione di degrado nella quale versano la villa con le sue “barchesse”, proprio queste opera del Palladio. Oltre alla mostra i volontari hanno dato vita ad un convegno durante il quale il prof. Romano Prando, si è soffermato sulla situazione attuale. «Come gruppo di volontari siamo attivi dal 2012 per salvare Villa Serego. Ci siamo mossi in molte direzioni, ma da molti, purtroppo, non abbiamo avuto le risposte che aspettavamo. Anche con i proprietari della villa per anni abbiamo faticato a comunicare. Speriamo, invece, di mantenere il rapporto di collaborazione nato con l'Amministrazione comunale di Veronella che, in questi anni, ci ha ascoltato». Tra gli obiettivi principali per il 2014 c'è il riconoscimento da parte del CISA Palladio di Vicenza come “opera palladiana”, che potrebbe spalancare le porte alla tutela da parte dell'Unesco. «Come volontari – conclude il prof. Prando – vorremmo far sì che possa tornare l'attenzione di tutti su un edificio che merita cure e restauri. Uno spiraglio per il futuro c'è: abbiamo contattato l'Istituto Ville Venete che sta esaminando il nostro caso e valuterà la possibilità di concedere un finanziamento per poter almeno iniziare i lavori di restauro».
CRONACHE UNIONE VERONA EST. Disponibili i bandi per i Comuni
L’assegno di maternità Servizi di
Graziana Tondini Per i residenti nei Comuni dell’Unione Verona Est, sono disponibili i bandi per l’assegno di maternità e per nuclei familiari numerosi. Per accedere all’assegno di maternità e/o paternità i richiedenti devono essere madri/padri di minori nati, adottati o in affidamento pre-adottivo, con meno di 6 anni per adozioni/affidamento nazionali e meno di 18 anni per i casi internazionali. Chi richiede l’assegno deve avere la cittadinanza italiana o della C.E., oppure status di rifugiato politico, o cittadino extracomunitario con permesso di soggiorno di lungo periodo. Inoltre bisogna essere residenti nei Comuni facenti parte dell’Unione VR Est (Belfiore, Caldiero, Colognola, Illasi e Mezzane), avere un indicatore della situazione economica ISE non superiore 33.857 euro e non beneficiare di nessun altra tutela economica della maternità. La richiesta dell’assegno deve
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GIORNATA DELLA COLLETTA ALIMENTARE Sabato 29 novembre in oltre 11.000 punti vendita italiani si è svolta la 16a edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus. Più di 135.000 volontari hanno invitato le persone a donare alimenti a lunga conservazione che saranno distribuiti a oltre 8.800 strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d´accoglienza, ecc.) convenzionate con la Rete Banco Alimentare che aiuta 1.800.000 di persone in stato di bisogno. Sono stati 5,5 milioni gli italiani che hanno acquistato cibo per chi non può farlo. Anche a Belfiore si è svolta la raccolta: per il 2° anno il gruppo Alpini, insieme alla Caritas parrocchiale e al Banco Alimentare di San Martino Buon Albergo hanno organizzato la colletta. Il gruppo di otto volontari era al lavoro presso il supermarket locale: si sono alternati in tutta la giornata, per coprire l’ora-
rio di apertura. Davanti al supermercato c’era una bella fila di scatoloni per suddividere gli alimenti che la gente donava. E si può dire che ognuno aveva nel proprio carrello anche la borsa per la Colletta. «Segno che i nostri concittadini sono persone generose che sentono i problemi dei poveri sempre più in aumento, fiaccati dalla crisi economica - commenta il Presidente del gruppo Alpini Fabrizio Tavella -. Abbiamo raccolto 451 kg fra alimenti e prodotti igienici per bambini. Sono molto soddisfatto della donazione di omogeneizzati, destinati a bambini e anziani, i più deboli». E anche quest’anno a Natale gli alpini hanno organizzato “il pranzo di solidarietà” per le persone sole o indigenti della comunità, presso la Baita Alpina. Oltre a sostenere l’UNICEF con la vendita delle “Pigotte”, le famose bambole di pezza. Solidarietà a tutto campo.
IL LIBRO. I Lebrecht di Francesco Vecchiato
essere fatta entro sei mesi dalla data del parto, dell’adozione o affidamento e il beneficio potrà ammontare al max a 325 euro, per cinque mesi. I nuclei familiari con almeno tre figli minori di 18 anni, possono invece presentare domanda di assegno per il nucleo familiare, purché i figli minori siano conviventi e l’indicatore della situazione economica ISE della fami-
glia non deve superare 25.100 euro, oltre agli altri requisiti suddetti. Il beneficio economico assegnabile ad una famiglia è di 200 euro max, per 13 mensilità, che viene riparametrato in base al valore dell’ISE. Le domande per l’anno 2013 devono pervenire all’assistente sociale del proprio Comune o all’Unione Verona Est entro il 31.01.2014.
Il 27 novembre scorso, presso l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere, è stato presentato il libro di Francesco Vecchiato, “I Lebrecht”, dedicato all’importante famiglia ebraica di Verona. I Lebrecht ebbero un grande peso nella storia di Belfiore: il capostipite veronese Enrico fu il fondatore delle omonime fornaci per laterizi; il figlio Carlo ricoprì per 15 anni, a fine 1800, il ruolo di sindaco. Una famiglia dalla vita travagliata, come spesso succedeva a quelle ebraiche: Enrico Lebrecht arrivò a Verona nel 1851, fuggito dalla Polonia a causa di un pogrom. In città Enrico si dedicò al commercio di “chincaglierie”, attività che gli permise buoni guadagni, tali da consentirgli di acquisire terreni in Belfiore e dintorni. Fra Belfiore, Caldiero e Perzacco sorsero quattro stabilimenti Lebrecht. Nel 1898 Enrico Lebrecht morì, lasciando in eredità le fornaci ai figli; nel 1906 saranno di esclusiva proprietà di Carlo e da lui tramandate ai suoi discendenti, fino
a giungere alla società Fornaci Valdadige. Nel periodo in cui fu sindaco di Belfiore, Carlo Lebrecht portò a termine la costruzione del ponte in ferro sul torrente Alpone, in Zerpa. Carlo Lebrecht morì nel 1907 e la responsabilità della conduzione dell’azienda passò alla vedova e poi al figlio Danilo, raffinato scrittore con lo pseudonimo di Lorenzo Montano. Negli stabilimenti Danilo introdusse importanti accorgimenti tecnologici, ma fu anche promotore di iniziative sociali, sostenendo le spese per istituire la parrocchia belfiorese e dotarla di una scuola per l’infanzia. «Ho consultato verbali della Giunta e del Consiglio Comunale di Belfiore, relativi ai mandati del sindaco Lebrecht, ma ho anche allargato la mia ricerca oltre Verona, consultando archivi di Trieste, Torino, Bologna, Firenze e Hannover per dare un ritratto il più completo possibile della famiglia» - commenta Vecchiato.
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SOAVE. Positivi i dati 2013 comunicati dallo IAT (Informazioni e Accoglienza Turistica)
Sguardo turistico sull’Est Veronese Il 2013 dal punto di vista turistico nella zona dell’est veronese si chiude con un segno positivo di presenze turistiche che ora cominciano ad arrivare da molti paesi europei e non solo. Nel frattempo l’ufficio turistico, con sede a Soave, in collaborazione con la Strada del vino Soave cerca di valorizzare con molte iniziative il territorio. «Da inizio anno a fine ottobre è stato registrato il passaggio di oltre 16.000 persone, fra italiani e stranieri, contro i 15.000 registrati nel 2012, 9.350 del 2011, 8.627 del 2010 e 11.681 dell’anno 2009 - spiega Paolo Menapace, presidente della Strada del Vino Soave e Responsabile dell’Ufficio Turistico IAT est Veronese -. Oltre al notevole aumento di turisti, l'anno in corso ha visto il boom degli arrivi da tutto il mondo: non più solo turisti tedeschi, presenza tradizionale a Verona e provincia, ma anche turisti provenienti da Cina, Giappone, Russia, Australia, Canada e USA. Fra i turisti in arrivo dall'Europa, numerosi sono i francesi e gli scandinavi. L'Ufficio ha registrato anche un notevole aumento di richiesta d'informazioni in merito alle aree sosta camper». Oltre alle normali attività d'informazione turistica, l'Ufficio della Strada/Iat Est Veronese svolge durante l’anno attività di divulgazione presso i media gli eventi del territorio e organizza eventi in grado di attrarre i turisti nel territo-
rio. Inoltre, la Strada del Vino Soave, che conta un centinaio di Soci fra cantine, agriturismi, ristoranti, trattorie, hotel e B&B, frantoi e aziende di prodotti tipici, ha di recente ideato due nuovi strumenti di promozione, per diffondere, in Italia e all’estero, la conoscenza di un territorio da vivere tutto l’anno: l’APP – Strada del Vino Soave scaricabile gratuitamente da Google Play, Apple Store o dal sito della Strada del vino Soave con cui è possibile ricevere sui propri tablet e telefonini le informazioni turistiche riguardanti il territorio e il Catalogo turistico “Vacanze a 4 stagioni” pubblicato in quattro lingue. Esso darà l’opportunità di sco-
prire il territorio cogliendo il meglio di ogni stagione e vuole essere un accattivante “biglietto da visita” da distribuire, oltre che nelle agenzie di viaggio italiane e straniere, nelle fiere e nei workshop turistici all’estero e in Italia. «Attraverso il catalogo, i cui pacchetti sono affidati per l’organizzazione tecnica a tour operator specializzati – aggiunge ancora Menapace -, la Strada del vino propone tour sul territorio alla scoperta dei monumenti e dell’enogastronomia locale, tour in Veneto alla scoperta delle città d’arte venete, ma anche tour lungo la nuova area turistica tematica della Pedemontana Veneta». Maria Grazia Marcazzzani
NOTIZIE IN BREVE (M.G.M.) SOAVE BACIO. Torna il concorso fotografico dedicato all’amore“Soave bacio” nato dalla collaborazione dell’Assessorato al Turismo del Comune di Soave insieme con l’Associazione Amici delle Antiche Torri. Il concorso è iniziato a San Silvestro e finirà il 19 gennaio ed è riservato a tutti quelli che visiteranno Soave durante le feste natalizie con i molti eventi legati a queste. Soave Bacio premierà il bacio più curioso, romantico e passionale dato sotto il vischio posto sotto la porticina di porta Verona. Gli scatti dovranno essere inviati in alta definizione dall’1 al 19 gennaio via mail all’indirizzo baciosoave@gmail.com, indicando nome e cognome, recapiti e provenienza. Una speciale commissione valuterà la foto in base all’originalità degli scatti. La foto più romantica sarà premiata con un piacevole soggiorno a Soave nel week-end di San Valentino comprensivo di pernottamento a pensione completa e visita guidata al paese. (L.P.) SOAVE: IL BILANCIO. Il comune di Soave, in attesa di dati certi relativi ai trasferimenti IMU, aveva approvato un bilancio “traballante”. Nell'ultimo consiglio comunale l'amministrazione ha assestato così i conti. «Riprendendo ciò che avevamo deliberato a Ottobre, abbiamo aggiornato il bilancio rispetto alle ultime direttive - il commento del Sindaco Lino Gambaretto -. Nel momento in cui era stato fatto non avevamo certezze sui trasferimenti, per esempio della seconda rata dell'IMU». Gambaretto ci tiene poi a sottolineare un altro aspetto: «Per tener fede al fondo di solidarietà che lo Stato ci chiede, per poterlo ridistribuire tra i comuni che non sono riusciti a chiudere in pareggio, abbiamo versato ben 445.000€. Tra i trasferimenti 2012 e quelli 2013 abbiamo un ammanco di 235.000€, e su un comune come il nostro è una somma molto importante. Abbiamo dunque assestato il bilancio rispetto a tutte queste situazioni che si sono venute a creare».
COSTEGGIOLA / L’ANNIVERSARIO
La Sagra dei Rufioi fa 100 Dal 17 al 19 gennaio a Costeggiola si terrà la 100ª “Sagra dei Rufioi” dolcetti tipici del luogo e le prime testimonianze su questi si hanno tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900. Inizialmente era un piatto povero ed era realizzato con ingredienti di scarto, in seguito si provò a cuocerli in brodo, ma la loro consacrazione fu come dolci utilizzando ingredienti molto raffinati come i pinoli, i cedrini, le mandorle, gli amaretti e il rhum. Per festeggiare il secolo, la manifestazione quest’anno avrà un giorno in più di durata con vari eventi. Un evento particolare per
annunciare conoscere i più persone gennaio alle tina Rocca
la festa e far rufioi sempre a avrà luogo il 9 18.30 nella canSveva, dove si
terrà il Galà del rufiolo, con la presenza di autorità locali, dove sarà presentato il rufiolo abbinato al Soave Recioto. M.G.M.
7 SAOVE/ FINO AL 19 GENNAIO
I Presepi in mostra È da poco terminato il periodo natalizio, ma i presepi saranno visibili a Soave fino al 19 gennaio, e il sindaco Lino Gambaretto fa un resoconto di quanto successo. «Ringrazio la Pro Loco e tutte le associazioni che si sono impegnate per la realizzazione del progetto “Soave il paese dei presepi” con un programma importante e nutrito – afferma il sindaco -. Devo rilevare l’installazione particolare, offerta da Maffeo d’Arcole a lato di Porta Verona, che costringe tutti a un momento di riflessione, dove è messa in mezzo, a un gruppo di sagome fatte di legno scuro rappresentanti gli immigrati che arrivano a Lampedusa, la figura di papa Francesco nel momento in cui è andato a far visita a quella situazione. Per quanto riguarda il particolare albero di Natale che è stato criticato aspramente da alcune persone – aggiunge inoltre il primo cittadino -, devo far notare che l’albero è stato realizzato grazie alla donazione della ditta Autotrasporti Coltro, la Found Sound Service e
un gruppo di aziende di Soave hanno messo a disposizione gratuitamente il loro tempo e i loro mezzi affinché l’albero potesse essere realizzato. È stato collocato in quel punto affinché possa essere visibile, nel momento in cui una persona attraversa il cavalcavia dell’autostrada. Non condivido tuttavia l’uso di face book per esprimere dissensi: credo che questi tipi di messaggi, fatti talvolta in modo pesante pure da consiglieri comunali, i quali hanno sempre facoltà di chiedere e di dire tutto quello che pensano, sia un sistema poco democratico perché non si dà la possibilità al sindaco di poter controbattere. Bastava invece – puntualizza Gambaretto - presentare un’interrogazione in Consiglio Comunale e sarebbe stata data risposta pubblica. Il tempo impiegato a comunicare su facebook è lo stesso che si perde a scrivere sul blog del sindaco quindi invito i cittadini a inviare richieste a cui sicuramente sarà data risposta in maniera chiara e precisa». M.G.M.
CRONACHE
Gennaio 2014
SOAVE. Braccio di ferro tra maggioranza e minoranza per la vendita
8 PAESI BANDIERA/TURISMO
Cessione reti gas Per “gustare” l’Arancione Consiglio diviso Cessione reti gas: il consiglio comunale di Soave si divide. Da una parte la maggioranza che ritiene la cessione indispensabile, dall'altra parte la minoranza che non trova giusto vendere un “patrimonio” del comune. Il sindaco Lino Gambaretto spiega: «L'impegno a cedere le reti del gas deriva da un decreto che prevede la realizzazione degli ATO, Verona sarà il comune capofila per Soave. Noi abbiamo l'obbligo di cedere le nostre reti alla ditta che vincerà un appalto che organizzerà il comune di Verona nel 2014. Con la gara fatta l'anno scorso siamo tranquilli fino al 2024. Fino a questa data infatti sicuramente il servizio sarà svolto da Uniservizi - prosegue Gambaretto - successivamente bisognerà cedere reti e servizi alla ditta che vincerà l'appalto nel 2014. Queste reti le abbiamo fatte con le nostre risorse è quindi giusto che vengano valorizzate. Dato che ci obbligano a cederle chiediamo che chi le acquisisce ci riconosca il valore. Questa
Lino Gambaretto
comunicazione verrà inserita nel bando d'appalto, chi vincerà la gara dovrà quindi acquistare le reti. Il valore sarà valutato nel momento in cui si deciderà di cederle, sicuramente prima del 2024». Una scelta “obbligata” dice Gambaretto, ma questi ATO faranno risparmiare i cittadini? «No, io non credo che si risparmierà - ammette Gambaretto -. Al contrario, per esperienza personale, ogni volta che subentra un ATO i costi aumentano. Certo potrebbe però migliorare il servizio, perché determinati interventi di una certa portata il nostro
comune non riuscirebbe a farli». Dall'altra parte c'è Matteo Pressi, consigliere di minoranza, che non ci sta ed è assolutamente contrario alla vendita delle reti: «Rimaniamo contrari a questa operazione - spiega Pressi -. Non capiamo come mai in consiglio comunale non si parli più dei problemi della gente e dello sviluppo del paese ma di operazioni finanziarie e giochini contabili. Vorremmo un consiglio più attento ai reali problemi che la gente vive sulla propria pelle». Matteo Pressi aggiunge poi: «Sul punto specifico, a seguito di una lunga discussione abbiamo ottenuto un'importante modifica al testo della delibera. Se l’originale intendimento era quello di ottenere dal consiglio una delega in bianco sulla vendita delle reti senza che fossero indicati numeri, tempi e modalità, grazie alla nostra battaglia siamo riusciti a modificare il testo della delibera trasformandolo in un mero impegno non vincolante. Grazie alla modifica fatta, per ven-
dere effettivamente le reti, occorrerà un nuovo passaggio in consiglio. Siamo pronti a dare battaglia per difendere il patrimonio del comune che di fatto è patrimonio dei soavesi -conclude Pressi -. Bisognerebbe ricordarsi che i consiglieri comunali rappresentano tutto il popolo e non interessi di parte. La difesa delle istituzioni non dovrebbe essere una preoccupazione solo dei consiglieri della minoranza». Ludovica Purgato
Un nuovo modo per valorizzare Soave dal punto di vista turistico sarà “Gusta l’arancione 3.0” riservato ai paesi bandiera arancione che in questo modo faranno conoscere maggiormente le loro eccellenze e i loro prodotti tipici. «Da poco il Dipartimento per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha approvato il finanziamento del progetto “Gusta l’arancione 3.0” cui hanno aderito altri 28 paesi bandiera arancione oltre al nostro - spiega il sindaco di Soave Lino Gambaretto -. Saranno messi in rete tutti i comuni bandiera arancione e sarà promosso il marchio per far capire al turista, come le bandiere blu del mare, che queste località sono rilevanti da visitare perché rispondo a dei requisiti importanti a livello turistico e ambientale. A oggi siamo 199 comuni riconosciuti bandiere arancioni, ma bisogna tenere conto che la qualità di questo marchio sta nel fatto che solo il 10% delle candidature è accettato a fronte di oltre 2000 richieste annue che ricevono il Touring Club». M.G.M.
ARCOLE / LA TRAGEDIA
Reato di omicidio stradale Quattro ragazzi morti. La tragedia di Arcole brucia ancora. Istituzioni e comunità ora chiedono l'istituzione del reato di omicidio stradale. Il disegno di legge c'è, si chiede di velocizzare l'iter di approvazione. Matteo Pressi, giovane consigliere comunale di Soave, ha deciso di presentare una mozione alle amministrazioni. «Ho presentato questa mozione prima a Soave - illustra il consigliere Matteo Pressi -. In seguito, grazie al coordinamento con amici sindaci e consiglieri dei comuni limitrofi, la stessa identica mozione è approdata nei consigli comunali di molti comuni». Ad oggi Soave, Monteforte, Albaredo, Zimella, Arcole, Veronella, Pressana, Roveredo di Guà,
Cologna Veneta, Zevio hanno approvato la proposta. «Voglio chiarire cosa si intende con omicidio stradale – afferma Pressi -. Si tratta di punire solamente quelle persone che si mettono alla guida pur essendo consapevoli di aver bevuto o di essere sotto l’effetto di droghe. Non è una deriva giustizialista per la quale si vuole punire qualunque disgrazia che avviene sulla strada ma solamente il comportamento di persone irresponsabili che allo stesso tempo consapevolmente espongono gli altri a pericoli gravi». «Il consigliere Matteo Pressi ci ha sollecitato in merito alla questione dell'omicidio stradale aggiunge il sindaco di Soave Lino Gambaretto -. Il disegno di legge già c'è e ci è
stato chiesto di fare una delibera per spronare il governo a muoversi in questo ambito. Abbiamo deciso quasi all'unanimità, c'è stato infatti un astenuto, di sollecitare, chi è preposto, a procedere. E' un tema molto delicato, bisogna prestare molta attenzione, ma sono sicuro che il legislatore saprà come muoversi». Le mozioni verranno ora inviate ai presidenti di camera e senato per chiedere un iter rapido, della proposta di legge di iniziativa popolare, che istituisce il reato di lesioni e omicidio stradale. «La proposta ha già raccolto oltre 70.000 firme - conclude Matteo Pressi - ricordo che è ancora possibile firmare sul sito www.omicidiostradale .it». L.P.
PISTA DI PATTINAGGIO. “Caldiero on ice” “Caldiero on ice”: la magia del Natale è arrivata più forte quest'anno a Caldiero. Il mese scorso nella zona industriale è stata infatti allestita una pista di pattinaggio sul ghiaccio. Un tendone con tanto di bar, 200 posti a sedere e lei, la protagonista: una pista ampia 280mq. Il tutto organizzato dalla Pro-Loco del comune di Caldiero. C'è tempo fino al 12 Gennaio per pattinare. Francesco Fasoli, presidente della Pro-Loco ha spiegato di aver voluto mantenere un prezzo basso, accessibile a tutti: «abbiamo voluto dare la possibilità di pattinare a tutti, ragazzi, giovani e adulti - afferma Fasoli -. Chissà magari il prossimo anno potremmo sviluppare il progetto ulteriormente creando un vero e proprio villaggio di Natale». Nel palatenda sono stati organizzati diversi spettacoli e serate a tema, anche con sfondo sociale. Ad inaugurare il calendario d'eventi è stata infatti una cena benefica a favore dell'associazione “Orme nel Cuore” che si occupa di animali abbondati. L.P.
CRONACHE
Gennaio 2014
L’INVESTIMENTO. Martelletto: «Vogliamo un unico sistema informativo gestionale»
Est Veronese: Comuni in rete Servizi di
Daniela Rama foto di Marco Testi Il presidente dell’Unione Comuni Verona Est, Alberto Martelletto, ha comunicato che è stato siglato da poco un accordo «per mettere in rete i comuni dell’Unione ma soprattutto per dotarli di un unico sistema informativo gestionale in sostituzione dei sette con cui fino ad oggi operavano. È – ha precisato – un’operazione da 105mila euro nel triennio 20142016». Si tratta di un investimento importante la cui carta vincente, secondo Martelletto, «è stata quella di aver allestito la gara come Unione anziché come singoli, perché si è riusciti a ottenere
più servizi, più opportunità e un abbattimento dei costi di circa il 40 per cento rispetto a quanto pagava prima ogni comune». Essere interconnessi mediante questa nuova modalità permette anche di ovviare alla supplenza di personale tra un Comune e l’altro. Nel presentare l’iniziativa, il presidente ha rivolto un ringraziamento speciale all’assessore dell’Unione Umberto Ligorio di Caldiero per essersi prodigato con solerzia e competenza affinché questo passo tecnologico potesse essere compiuto. La rivoluzione informatica, per affrontare la quale il personale verrà formato e i ‘vecchi’ pc sostituiti, prevede anche la “remotizzazione”
Alberto Martelletto
del Server nello spirito del Disaster Recovery. «Con questo termine – ha chiarito Martelletto – si intende l’insieme delle misure tecnologiche e logistico-organizza-
tive atte a ripristinare i sistemi informatici in caso di emergenze. Il sistema – ha proseguito Martelletto – farà quotidianamente, durante le ore notturne, un backup dei dati di ogni singolo Comune e metterà il tutto in sicurezza lontano dal territorio comunale per ovviare alle conseguenze di eventuali avversità, quali terremoti, alluvioni o errori informatici, che potrebbero far perdere i nostri dati». Una mossa indispensabile «se si pensa – ha concluso il presidente – che le grandi aziende investono in questa direzione tra il 2 e il 4 per cento del loro fatturato, perché si è stimato che, in caso di disastro, la perdita dei dati è causa di chiusura del 43 per cento delle aziende».
COLOGNOLA/MUNE VINCE IL PADRE PIO DA PETRALCINA Il presidente dell'Associazione musicale colognolese Alisei, Maurizio Mune, ha ricevuto il premio internazionale Padre Pio da Pietrelcina. Giunto alla sua 23esima edizione, il riconoscimento punta a valorizzare personalità che si sono distinte nel mondo religioso, musicale, civile, sportivo, scientifico, artistico e del volontariato. Il direttore
d'orchestra Mune, maestro dell'ArtEnsemble - con cui dal 2009 ha in esclusiva mondiale l’esecuzione dell’Oratorio Joannes Paulus Secundus - è noto al pubblico sia per essere stato scelto a livello mondiale per musicare l'inno della Madonna di Medugorje sia per l'impronta solidale che ha dato all'associazione Alisei che concepisce «la
musica come mezzo per fare del bene anche a livello emozionale, eliminando la distanza tra orchestra e pubblico». A insignirlo del premio al Palafiera di Morcone, a Benevento nel cui convento il giovane Francesco Forgione il 6 gennaio 1903 iniziò il noviziato vestendo il saio francescano e diventando così Fra Pio da Pie-
trelcina, è stato Claudio Lippi. Il maestro Mune, poco dopo aver ricevuto il premio, ha tenuto con un gruppo di musicisti una serata nella baita degli alpini di Colognola, dove ha presentato la proiezione dell'opera 'Conflitto e castigo', curata da lui e di cui è protagonista Milena Vukotic, incentrata sulla Prima Guerra Mondiale.
COLOGNOLA/CAPITELLO VOTIVO NEL QUARTIERE LA FAMIGLIA Nella piazza Flavio Gioia del quartiere “La famiglia”, a Villaggio di Colognola ai Colli, è stato inaugurato un nuovo capitello votivo. Progettato dall'architetto Marzio Miliani che ne ha studiato anche la collocazione in un’area verde della zona, il capitello offre una rappresentazione stilizzata della “Sacra Famiglia di Nazareth”. «L’opera – spiegano i residenti – ci rappresenta nel modo migliore. Dato il nome del nostro quartiere, infatti, “La famiglia” non potevamo che chiedere protezione e benedizione al
Signore per tutte le famiglie che lo compongono». La realizzazione del capitello consiste in una stele mozzata che ospita la Sacra Famiglia. Si tratta di una silhouette di ferro e plexiglas che si staglia, bianca e trasparente, tra i colori della natura che la circonda «quasi a voler suscitare in ogni fedele – continuano gli abitanti – il ricordo e il valore di quell’evento sacro, eppure così umano, di cui ciascuno conserva nel proprio cuore una personale immagine interiore». L’opera è stata fortemente voluta e sostenuta
economicamente dalla famiglia Silvestri. All’inaugurazione, cui è intervenuto un considerevole numero di colognolesi, hanno presenziato il parroco
di Strà monsignor Antonio Cameran con don Luigi Anoardo, che hanno impartito la benedizione all'edicola, e il vicesindaco Giovanna Piubello.
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Il nuovo ecocentro
Taglio del nastro al nuovo ecocentro di Colognola ai Colli. Il sindaco Alberto Martelletto e l'assessore all'ecologia Andrea Nogara, per renderlo all'avanguardia, si sono recati a Ponte nelle Alpi in provincia di Belluno. Si tratta del comune più virtuoso d´Italia per quanto concerne la gestione dei rifiuti. «Il nostro intento – hanno spiegato – era quello di imparare alcuni accorgimenti che vorremmo adottare anche noi dai più bravi sul campo». «Tra gli obiettivi del nuovo ecocentro vi è senz'altro – come hanno precisato il primo cittadino e l' assessore durante la cerimonia inaugurale – quello di sensibilizzare maggiormente le attività produttive che in più di qualche caso smaltiscono all'isola materiali indifferenziati. Una necessità se si pensa che a Colognola vengono gestite dalla raccolta circa 4 mila tonnellate di rifiuti, 2920 da utenze domestiche e 1080 da imprese, per un costo totale annuo di 830mila euro. Il tutto per riuscire a far mantenere a Colognola il titolo di 'Comune riciclone' e per recuperare la posizione che avevamo qualche anno fa con il 79,60 per cento di rifiuti riciclati. A oggi, infatti, il dato è lievemente calato al 78 per cento». Considerata dall'Amministrazione comunale "una tra le migliori del Veneto", la nuova struttura affianca la vecchia isola ecologica a nord ovest della zona industriale di Pieve e possiede una tettoia composta di travi in legno lamellare che copre la piattaforma dell’eco-centro. Il punto di raccolta permette un conferimento dei rifiuti ordinato e più pratico per gli utenti che, una volta percorse le due rampe carrabili, possono gettare i rifiuti dall’alto nell’apposito container. Nella parte sottostante la nuova isola accoglie pure un magazzino comunale di oltre 400 mq. All'inaugurazione sono intervenuti anche il consigliere regionale Davide Bendinelli, il presidente del consiglio provinciale Antonio Pastorello, la dirigente dell'Istituto Comprensivo Donatella Mezzari e alcune classi della scuola primaria 'Dante Broglio' invitate dal sindaco ad aiutare le famiglie, attraverso progetti ecologici attivati da anni da scuola e Comune, nella corretta differenziazione. Da qualche giorno, l'ecocentro gode di un accesso controllato grazie all'utilizzo della tessera sanitaria per i colognolesi e di una ecocard per le aziende. Il tutto per vagliare le tipologie dei rifiuti, garantendo, così, maggior efficienza ed evitando abusi. Ai primi di gennaio, inoltre, ogni famiglia è stata informata attraverso l'ecocalendario 2014 sia della nuova procedura che dell'orario ampliato di questa nuova isola ecologica. Lo stesso avviso è giunto anche alle imprese per le quali l'accesso è limitato ai rifiuti differenziati, assimilabili per quantità e qualità agli urbani: imballaggi di carta, plastica, legno, ferro e altri prodotti sulle superfici soggette a pagamento della tassa rifiuti come uffici e negozi.
CRONACHE
Gennaio 2014
L’EVENTO PODISTICO. La manifestazione durerà dal 17 al 19 gennaio
“Montefortiana”: si contano i giorni Servizi di
Maria Grazia Marcazzani Dal 17 al 19 gennaio ritorna la Montefortiana, evento podistico che racchiude non solo la marcia, che quest’anno compie 39 anni, ma molti altri momenti e corse correlate. La manifestazione inizierà il 17 con l’inaugurazione della mostra scolastica di disegno nel Palazzo Vescovile cui seguirà nel salone Ermolao Barbaro il convegno “Le sfide delle malattie rare”. Sabato 18 gli eventi entrano nel vivo con la 19ª Marcia “Per il sorriso dei bimbi” con due percorsi: uno di 5 km per i ragazzi delle scuole e quello dei capitelli della lunghezza di 10 km riservato agli adulti. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza alle iniziative dei Camilliani nel mondo. Dal primo pomeriggio ci sarà la settima edizione di Passi nel tempo, un percorso di 10 km guidato nel cuore del Soave classico curato dal Consorzio Tutela Vini Soave e dall’Associazione Strada del Vino Soave. La serata si aprirà con il pasta Party riservato a tutti gli iscritti a una delle gare della Montefortiana. Nel frattempo in piazza Silvio Venturi ci sarà l’arrivo delle staffette dell’Asso Podistica Interregionale organizzate dai gruppi della Federazione Italiana Amatori Sport per tutti (FIASP) delle province di Venezia, Padova, Vicenza e Verona, cui seguirà la Messa
solenne, dove sono invitati a partecipare tutti i rappresentanti dei gruppi sportivi, nella chiesa parrocchiale con la presenza del Delegato del vescovo di Verona e del Superiore Generale dei Camilliani. Al termine di questa, alla Montefortiana Expò, l’incontro con le autorità, gruppi sportivi e atleti. Il 19 gennaio le marce entrano nel vivo con la partenza di prima mattina del 39° Trofeo Sant’Antonio Abate- Falconeri. Come sempre ci saranno 4 percorsi: il 9 km per le famiglie e gli altri da 14, 21 e 28 km. Sempre nella mattinata partirà pure la 3ª Ecomaratona Clivus riservata agli agonisti, che prevede un percorso di 43 km che coinvolge la val d’Alpone, la val Tramigna e la val d’Illasi con un dislivello fino a 2250 metri. Infine ci saranno la 20ª Maratonina Falconeri di 21 km, una gara nazionale su strada per amatori cui è abbinato il 13° Trofeo Sante Ferroli, una gara nazionale di mezza maratona per gli alpini in regola con il tesseramento 2014. Il pomeriggio sarà tutto per gli atleti professionisti e i giovani. Alle 13 prenderà il via il 6° Gran Premio Pedrollo - Giovani Promesse una corsa su strada per il settore giovanile del Centro Sportivo Italiano di Verona. I giovani atleti veronesi si sfideranno in una competizione di mezzofondo di varia lunghezza: si va dai 300 metri per i più piccoli di 7 anni ai quasi 2 km per i ragazzi di 13 anni. L’ultima gara in programma sarà la 33ª Montefortiana Turà, una gara internazionale su strada per atleti Fidal di 10 km per i maschi e 6 km per le femmine. La novità di quest’anno, in vista della 40ª edizione nel 2015, sarà che tutti i partecipanti al Trofeo Sant’Antonio Abate- Falconeri, Maratonina Falconeri ed EcoMaratorna Clivus, conservando il pettorale d’iscrizione e compilando sul retro, avranno il diritto a una bottiglia numerata di vino Doc Clivus della Cantina di Monteforte con etichette artistica realizzata solo per quest’unica occasione. L’ultima novità sarà che per gli atleti ala fine della gara sarà disponibile un team di massaggiatori. Per maggiori informazioni consultare il sito www.montefortiana.org.
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Mediatore commerciale
Lo scorso 7 dicembre nel salone Ermolao Barbaro del palazzo Vescovile di Monteforte è stato presentato un nuovo servizio offerto dal Comune: il mediatore civile commerciale. All’incontro erano presenti il sindaco Carlo Tessari, l’assessore ai servizi sociali Giuseppe Lorenzoni e i mediatori Luigi Butti e Luca Santi. «La mediazione è un procedimento complementare di risoluzione dei conflitti, che offre ai soggetti coinvolti di raggiungere una soluzione condivisa della controversia autonomamente e grazie al supporto di un terzo neutrale, il mediatore – spiega Luigi Butti -. Con la mediazione si vuole portare a un accordo evitando il tribunale. Dal 21 settembre 2013, il ricorso ala procedura di mediazione è tornato a essere obbligatorio per tute le azioni giudiziarie in materia ad esempio di successioni ereditarie, condominio, contratti assicurativi o bancari o finanziari, risarcimento danni da responsabilità medica e sanitaria, locazioni, comodato. Chiunque può accedere al procedimento di mediazione, persone fisiche, persone giuridiche, enti o associazioni di categoria. I vantaggi che porta la mediazione sono i tempi rapidi poiché spesso è sufficiente un singolo incontro e la durata non può superare i tre mesi, i costi certi e ridotti con tariffe predeterminate dalla legge e sono previste agevolazioni di natura fiscale per le parti ed è prevista la massima riservatezza». Il mediatore, che è rivolto a tutti gli abitanti dell’est veronese, sarà presente ogni sabato dalle 10.30 alle 12 nella sala consigliare del comune di Monteforte.
CRONACHE
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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO
PD: «Casa di Riposo, le spese sono troppo alte: riduciamole» Ridurre le spese, amministrare con più accortezza. Fare gli interessi dei cittadini, e farli meglio di quanto si sia fatto finora. Queste erano le finalità con cui il PD di Cologna Veneta ha lanciato l’appello “Per una “Cardo” al servizio dei colognesi”, dopo che le organizzazioni sindacali avevano reso noto il rischio di un aumento delle rette, a causa di un forte incremento delle spese, determinato dallo stipendio della Direttrice, Patrizia Lunghi, doppio rispetto ai suoi predecessori, e dai ca. 70 mila Euro spesi in consulenze esterne nel biennio 2012-2013. Abbiamo creduto nella risposta dei colognesi, e questa risposta è puntualmente arrivata. Nel corso di meno di quindici giorni, quasi 200 cittadini hanno sottoscritto il nostro
appello, dove si chiedeva: l’adeguamento dello stipendio della direttrice della Casa di Riposo, portandolo al livello dei predecessori, quindi con una riduzione di circa il 50% rispetto agli attuali 83mila Euro annui; il taglio del 50% dei costi delle consulenze esterne, valorizzando al massimo le risorse interne della Casa di Riposo.Il risultato della raccolta di firme di questi giorni è molto importante, e dimostra come i colognesi vogliano una gestione accorta e parsimoniosa dei fondi pubblici. Ora tocca all’Amministrazione della Casa di Riposo e al Sindaco chiarire la situazione e dirci cosa intendono fare: noi chiediamo di riportare le spese della Casa di Riposo ai livelli precedenti, e utilizzare i fondi risparmiati per servizi alla
COLOGNA. Ventiquattro appassionati a “Venetkens”
Un gruppo di 24 persone ha fatto visita, domenica 17 novembre, alla mostra archeologica “Venetkens” a Padova, in Palazzo della Ragione. Il gruppo era accompagnato dal Vice-sindaco Laura Branco, dalla curatrice museale Paola Salzani e dall’arch. Diana Ambrosi Grappelli, presidente del locale Museo civico. «Sono quasi 30 anni che non veniva organizzata una mostra così importante sui veneti antichi. Cologna è museo prestatore di vari pezzi, ritrovati nei siti archeologici di Desmontà di Veronella e di Baldoria - spiega l’assessore Branco -. E’ una mostra a percorso tematico, che si snoda per varie “stanze” dedicate alla casa, al culto, al linguaggio, agli oggetti rituali, a fibule, gioielli, decorazioni». Interessante l’etimologia del termine “venetkens”: “veneti uniti” è il significato spiegato dalla guida, che identifica tutte le popolazioni indoeuropee che nell’antichità hanno popolato il nostro territorio. G.T.
ARCOLE / PROPOSTE E MODIFICHE
Piano degli Interventi Il comune di Arcole da metà novembre a fine dicembre 2013 ha pubblicato all’Albo un avviso rivolto ai privati cittadini e/o operatori economici che siano interessati a presentare richieste per modifiche al Piano degli Interventi vigente, strumento urbanistico che ha sostituito i vecchi PRG. Le richieste/proposte che i privati possono presentare vanno riferite ad ambiti residenziali e produttivi con-
solidati; nuove zone di espansione residenziale e produttiva; aree per interventi di riqualificazione e riconversione d’uso; attività produttive in zona impropria; centri storici e corti rurali; edifici non più funzionali alla conduzione del fondo agricolo. Le persone/aziende interessate devono inviare la propria richiesta utilizzando la modulistica reperibile sul sito internet del Comune.
Se la domanda di variazione sarà ritenuta ammissibile dall’Amministrazione, per poterla attuare è necessario che il richiedente versi il “contributo di perequazione” introdotto dalla legge urbanistica regionale. Nel mese di gennaio 2014, scaduto il termine di presentazione, l’Amministrazione Comunale potrà procedere a valutare le domande pervenute. G.T.
cittadinanza: sarebbe un segno di attenzione nei confronti dei colognesi, che tutti accoglieremmo con grande favore. Come Partito Democratico di Cologna Veneta pensiamo che la politica debba, prima di tutto, svolgere un servizio per permettere ai cittadini di vivere meglio nel loro Comune: per questo chiediamo al Sindaco di impegnarsi a garantire che le rette per chi usufruisce della Casa di Riposo non aumenteranno per i prossimi due anni. Il servizio offerto dalla “Cardo” è di grande rilevanza sociale, e non può diventare un privilegio disponibile solo per chi può permetterselo. Circolo PD di Cologna Veneta Il segretario Matteo Avogaro
CENTRO STUDI CARDO - RIVISTA LA MAINARDA Hanno festeggiato i loro primi 10 anni nel 2013 il nuovo Centro studi storici “Giulio Cardo” e la rivista “La Mainarda”. Il Centro era nato inizialmente nel 1995, sostenuto dalla Comunità Adige Guà, ma poi venne chiuso. Ne ricorda la storia il presidente Guerrino Maccagnan: «Lo scorso 18 ottobre abbiamo festeggiato il decennale sia del nuovo Centro studi Cardo che della rivista “La Mainarda”, seconda serie. La prima fondazione del Centro studi avvenne venerdì 9 giugno 1995, data simbolica in corrispondenza di un presunto miracolo del 1595. In quella data, due bambine erano andate nella primitiva chiesa di San Bortolo a confessarsi, quando videro gli occhi dell’affresco della “Madonna dello Spasimo” che si aprivano e chiudevano. Abbiamo voluto collegare quell’evento alla nascita di un Centro studi storici». “La Mainarda” nacque con il Comitato Culturale Colognese nel 1977. Una rivista culturale trimestrale, che durò quasi 10 anni: ne uscirono 38 numeri. Chiuse per le pressanti incombenze fiscali…«Ma nel 1992 vado in pensione – aggiunge Maccagnan - e nasce in me l’intento di creare un’associazione culturale indipendente, con la rivista collegata. La nuova Mainarda esce con un nuovo formato a colori, è apprezzata e ha un buon seguito. Chiuderemo il decennale l’8 dicembre prossimo, con una mostra fotografica dedicata alle opere intorno al 1930 dei fratelli Bertolaso, fotografi colognesi, che abbiamo ricevuto in donazione. È intitolata “Sguardi sognanti in perplessità” da Guido Gozzano». G.T.
CRONACHE
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MONTECCHIA DI CROSARA. La via è vicina a largo d’Orlando e a via Zardini
NOTIZIE IN BREVE
Una nuova strada dedicata a Buratto
APPUNTAMENTI CULTURALI A MONTEFORTE. A gennaio a Monteforte ci saranno due appuntamenti culturali organizzati dall’assessorato alla cultura. L’11 alle 20.30 nel Salone Ermolao Barbaro del Palazzo Vescovile ci sarà l’incontro “Genitori e figli: saper riconoscere segni e gesti inconsci per individuare i blocchi emotivi e i circoli viziosi che impediscono il dialogo costruttivo e l’armonia all’interno della famiglia”. Il relatore sarà Andrea Cirelli, psicologo, psicoterapeuta e ipnologo. Il 23 alle 20.30 nell’auditorium della Casa di riposo la serata informativa su “Osteoporosi: che cos’è e come prevenirla” curata da Vania Braga del Centro Osteoporosi Ulss 20 Verona. La partecipazione agli incontri è gratuita. UNA NUOVA AUTO SOCIALE. Lo scorso 30 novembre davanti al comune di Monteforte è stata inaugurata e benedetta un’auto, che grazie alla generosità di nove sponsor potrà servire per attività nel campo del sociale da parte della cooperativa “Il Fiore”, l’associazione”Piccola Fraternità” e la parrocchia. Alla cerimonia era presente tutta l’amministrazione comunale, il parroco don Alessandro Bonetti e i presidenti delle due associazioni interessate.
Servizi di
Maria Grazia Marcazzani L’amministrazione comunale di Montecchia di Crosara nel mese di gennaio intitolerà una via della nuova lottizzazione vicino a largo d’Orlando e via fra’ Terenzio Zardini a Giovanni Battista Buratto pittore veronese del ‘700 i cui genitori erano originari di Montecchia. Buratto nacque a Verona, nella parrocchia di Santa Maria in Chiavica il 14 giugno 1731. Il padre Nicola era detto “el molinar”. La sua vita, sin da principio, è segnata da una serie di avversità; ha solo una decina di anni quando gli muore la madre Rosa. Giovanni Battista ben presto si avvia agli studi letterari; mostrando, però, “sommo genio” per la pittura, è accolto nella scuola di Paolo Panelli, rinomato pittore veronese del tempo. Questi però muore pochi anni dopo e così Buratto comincia a studiare come autodidatta le opere di famosi autori antichi creandone delle copie. Dipinge soprattutto tavole d’altare. La più famosa è l’“Ultima cena”, per la cappella del Santissimo Sacramento in Cattedrale a Verona. Altre sue opere note sono la pala con San Benedetto, Sant’Apollonia e altri due santi martiri ora conservata al museo di Castelvecchio e una con Santa Caterina, S. Fran-
cesco di Sales e S. Giovanna Fremiot di Chantal fatta per la parrocchia dove nacque e visse. Intorno al 1760 si nota un cambiamento stilistico indicativo: le forme diventano più tornite, i volti levigati, i panneggi morbidi e fluenti. La Pala raffigurante la “Madonna con Bambino e i Santi Nazaro e Celso”, eseguita per l’abside dell’omonima chiesa di Verona, costituisce un caso esemplare di questo nuovo orizzonte pittorico. Buratto era confratello dell’oratorio di Santa Elisabetta e per questo realizzò un soffitto a olio con la Beata Vergine assunta e angeli e due quadri ovati con azioni di S. Pietro Martire Domenicano per il refettorio. Altre sue opere fuori città sono una tavola per Santa Maria di Cologno in provincia di Bergamo, una grande tela di Abigaille per la chiesa della Santissima Trinità a Fratta Polesine, una su San Giorgio per la parrocchia di Brado di Sabbioneta, un’Ultima Cena a Minerbe, una tavola con S. Giovanni Nepomuceno per Riva del Garda, due quadri per le case Patella e Casalini in Bonavigo e in S. Maria degli Angeli a Ferrara. Purtroppo dal 1779 il pittore divenne cieco. Trovò aiuto e assistenza nel suo discepolo Agostino Ugolini che terminò pure le sue opere incompiute per l’infermità. Buratto morì nel 1787 a 56 anni. «Questa è la settima via che ho istituito dall’inizio del mio
Due dipinti di Giovanni Battista Buratto
mandato e la prima dedicata a un pittore del ‘700 il cui padre era di Montecchia – afferma il sindaco Edoardo Pallaro -. Prevedo di realizzarne altre due per celebrare altri due pittori locali e cioè Dionisio Brevio del ‘500 e Perini del ‘900. Sotto l’albero natalizio in piazza Umberto I abbiamo messo la delibera di giunta per la dedica di una via del paese a questo grande veronese. Tutte le vie nuove sono dedicate a personaggi e zone locali per valorizzare il territorio di Montecchia e le sue vicissitudini storiche. Le altre sono state: largo d’Orlando, piazza dei sei garibaldini, via fra’ Terenzio Zardini, via Fassi, via Duomo, vicolo San Salvatore».
S
SPORT
Gennaio 2014
14
PORT
CALCIO. Dodici vittorie in dodici gare: i biancorossi guidano il girone provinciale
Borgo Scaligero Soave Allievi schiacciasassi
E sono dodici su dodici. Il Borgo Scaligero Soave si conferma uno schiacciasassi. Gli Allievi provinciali biancorossi hanno vinto anche l’ultima partita del 2013 contro l’Aurora Cavalponica per 2-0, chiudendo un anno pieno di soddisfazioni. La formazione soavese ha festeggiato infatti il Natale forte del primato in classifica nel girone B. Ma un dato salta particolarmente all’occhio: i biancorossi hanno battuto tutti finora, in campionato conoscono solo la parola successo. Dodici vittorie in altrettante partite, e 36 punti messi in cassaforte: un cammino da record, una serie positiva da sogno. Contro l’Aurora Cavalponica, domenica 22 dicembre, ci hanno pensato un autogol e il pallonetto di Canterle a regalare l’ennesima affermazione stagionale. Nel primo tempo la partita stenta a decollare, sono poche le emozioni da registrare. Nella ripresa, invece, il Borgo Scaligero Soave sale di ritmo, di intensità. E da una punizione nasce il gol del vantaggio: Pasini batte il calcio piazzato, Canterle colpisce il pallone di testa che finisce sul petto di Fedrigo per poi
sbattere contro un difensore e finire in rete, ma in quella sbagliata. Il raddoppio biancorosso arriva a metà secondo tempo: Canterle viene lanciato in profondità, si presenta da solo davanti al portiere, superandolo con un pallonetto. Partita chiusa e dodicesima vittoria in campionato in archivio. Nell’ordine, il Borgo Scaligero Soave ha battuto Tregnago (0-3), Locara (3-1), Valdalpone (2-3), Provese (3-0), Arcole (0-4), San Giovanni Ilarione (3-2), Giovane Gazzolo (0-3), Illasi (1-0), Real Monteforte (1-3), Colognola (2-0), Pro Hel-
las Monteforte (0-1) e, appunto, Aurora Cavalponica 2009 (2-0). I biancorossi sono lassù un cima alla classifica e guardano tutti dall’alto: la rincorsa al titolo ripartirà a febbraio, con l’inizio del girone di ritorno. Al termine della lunga sosta invernale, infatti, il Borgo Scaligera affronterà in casa il Tregnago. La formazione soavese può contare anche sulla miglior difesa del girone D, avendo subito solamente sei reti. Una curiosità: i biancorossi non incassano gol da tre partite. Matteo Sambugaro
CALCIO / SERIE D
Sambonifacese: che rivoluzione! E' stato un mese di dicembre di vere e proprie rivoluzioni in casa Sambonifacese. La prima squadra rossoblù ha infatti cambiato completamente volto. Le vicissitudini societarie degli ultimi mesi e la conseguente crisi di risultati hanno infatti portato l'allenatore Oscar Magoni e il Direttore Sportivo Enrico Dalè all'indomani della sconfitta con la Pro Piacenza . Ai loro addii sono seguiti quelli di gran parte dei giocatori in rosa, soprattutto dei pezzi pregiati che nei primi mesi avevano comunque fatto vedere la loro qualità. Una situazione pressoché drammatica, con tutti gli occhi puntati addosso e dalla quale non era facile rialzarsi. L'alta dirigenza rossoblù non ha però mollato tutto, ha deciso di fare un ultimo sforzo per salvare la stagione e la categoria. Come allenatore è stato scelto Andrea
Poggi, che oltre ad essere stato vice di Magoni ha già un passato di buon livello. Il ruolo di Direttore Sportivo è stato affidato a Roberto Pavan. A loro due il compito di ricostruire un'intera squadra a pochi giorni dalla chiusura del mercato. Con l'obiettivo primario del massimo contenimento del budget e di puntare su ragazzi giovani e motivati, in pochi giorni al Tizian sono sbarcati Davide Bianchi, Boudra Bilal, Pagano Raffaele, Cartone Saverio, Lamberti Ilario, Avagliano Davide, Cabrelle Giacomo, Filippo Pagani e Giovanni Padovani. Con questi ultimi arrivi, con i pochi rimasti del gruppo precedente e con i giovani del vivaio rossoblù mister Poggi sarà chiamato nei prossimi mesi a quello che assomiglia molto ad un miracolo: invertire la rotta e regalare alla Sambo la permanenza in Serie D. Matteo Dani
KICKBOXING. Riccardo Grasso campione italiano di Kombat League K-1. San Bonifacio esulta Da San Bonifacio alla Sicilia per combattere e vincere. Lo scorso 7 dicembre Riccardo Grasso si è laureato campione italiano di Kombat League K-1, uno degli stili che vanno a comporre il vasto mondo della kickboxing. Riccardo, ventenne sambonifacese, combatte nella categoria 75 kg e difende i colori della Pro Ring Verona – Picchiatori Scaligeri; negli ultimi mesi ha superato tutti gli avversari incontrati sul ring ed è arrivato alle finali nazionali, disputatesi a Comiso (CT). Proprio in terra siciliana si è fatto strada fino alla sfida decisiva, che lo ha visto opposto al padrone di casa Salvatore Guccione. Per Riccardo Grasso arriva una vittoria ai punti che lo incorona campione italiano di categoria e ripaga, lui ed i suoi istruttori, dei tanti sacrifici fatti. Quella di Riccardo Grasso è una storia che merita di essere raccontata, perché le vittorie non arrivano mai dal nulla e spesso conoscere cosa c'è stato prima aiuta ad apprezzare ancor di più i risultati ottenuti. Riccardo, infatti, si è avvicinato al ring ed alla kickboxing qualche anno fa, a seguito della perdita della madre. Rabbia, dolore e frustrazione lo portano a dedicarsi ad uno sport da combattimento, che combina le tecniche del calcio ai pugni del pugilato, specializzandosi poi nel K1, che aggiunge anche la possibilità di colpire l'avversario con ginocchiate. Uno sfogo per la voglia di urlare contro il mondo, certo, ma non si tratta di rabbia cieca; qui si parla di allenamento, rigore e attenta disciplina, tutte componenti senza le quali non si arriva ai traguardi desiderati. A Comiso Riccardo Grasso non ha solo conquistato la cintura di campione italiano di categoria; su quel ring Riccardo è stato uno splendido esempio ci some, anche nei momenti più bui, è possibile trovare la forza e la strada per rialzarsi. M.D.
INTERVISTA
Gennaio 2014
15
Luca Rizzato intervista Joaquin Navarro Valls Per 22 anni e' stato il portavoce della Santa Sede, Direttore della Sala Stampa Vaticana dal 1984 al 2006 curando i rapporti con i media di tutto il mondo, nominato da Papa Giovanni Paolo II.Nato in Spagna a Cartagena, tre Lauree in medicina, giornalismo, comunicazione e altre cinque honoris causa. 23 premi,dieci onorificenze internazionali e invidiabili doti diplomatiche. E' sempre emozionante incontrare Joaquin Navarro Valls, sorridente, cordiale con la sua inflessione spagnola e rincorso dai giornalisti che lo vogliono avvicinare per carpirgli qualche segreto dopo una vita dedicata al servizio dei Papi. Ospite a Vicenza per una convention sulla figura del Leader,lo convinco a fermarsi per un'intervista. Direttore, la incontro in occasione di una festa dedicata alla figura del Leader, organizzata dalla Fondazione Zoe' di Vicenza. Lei sicuramente e' un Leader nella sua professione. Possiamo considerare il Papa un Leader della Fede? «Certamente lo e', non e' che si potrebbe solo considerare...E' proprio così, soltanto che va oltre la categoria di Leader che in fondo in fondo e' una categoria umana. Un Papa e' un Leader che e' al di sopra di un altro Leader che gli da' le ispirazioni: Dio. Non rifiuterei però affatto la qualifica di Leader». Lei e' stato per 22 anni Direttore della Sala Stampa Vaticana primo e unico non religioso. 20 anni gomito a gomito con Papa Woityla e gli ultimi due anni con Papa Benedetto XVI. Qual'è la parte più affascinante e quella più delicata del Suo lavoro in qualita' di portavoce del Santo Padre e della Chiesa Cattolica dove basta una virgola per scatenare una bufera mondiale mediatica? «Direi subito intanto che non e' che sia stato molto facile soprattutto un pontificato così
lungo,con i grandissimi eventi che sono successi,i grandi temi da affrontare ogni giorno dell'epoca attuale e poi il lungo periodo di malattia di Papa Woityla. Vedendo quegli anni oggi da un'altra prospettiva,con il tempo che e' passato posso dire che erano delle occasioni,degli anni incredibili dal punto di vista piu' positivo che si possa immaginare. E' un tesoro che conservo nella mia biografia personale di cui faccio ogni volta testimonianza». . Lei organizzò l'incontro storico tra Papa Woityla e Gorbaciov e nel '98 riuscì dove la diplomazia vaticana aveva fallito organizzando il viaggio del Papa a Cuba. E' sempre stato un grande diplomatico della Santa Sede. Mi dica la verità, si e' mai sentito potente anche solo per un attimo? «Assolutamente no anzi in queste due occasioni che Lei ha citato e in tante altre mi sono semmai sentito una pedina nelle mani di un altro che mi utilizzava in qualche modo per delle cose che si dovevano fare assolutamente e si fecero però mai ho avuto quel tipo di pensiero. Non lo dico come una virtù ma semplicemente mi sembrerebbe stupido pensare di essere al di sopra di
quelle cose che si realizzavano e che ebbero una certa importanza e risonanza a livello mondiale. Ebbero una certa importanza in sè ma non nel momento in cui si facevano semmai anni dopo ma come conseguenza». Lei ha conosciuto e vissuto con tre Santi: Papa Woityla, Escriva' e Madre Teresa di Calcutta. Come si riconosce subito un Santo? «Intanto perche' vive piu' per gli altri che per s'è stesso. La sua vita e' piu' piena degli altri che delle proprie preoccupazioni.Anzi si direbbe che tutte le preoccupazioni di un Santo appartengono ad altri,ad un'altra persona. Quel vuoto di se' stesso che il Santo porta con s'è e' riempito dalla vita e dai bisogni di tutti gli altri. Io direi che e' così». Papa Woityla l'ha voluta espressamente come collaboratore di cui si fidava. Il suo e' un bagaglio unico e straordinario di esperienze. Lavorare gomito a gomito, quotidianamente con un uomo che e' Papa e Santo come cambia la propria vita interiore? «Il giorno in cui anche dopo due anni di lavoro con Benedetto sedicesimo,i suoi primi due anni di pontificato,ho chiesto che mi lasciasse partire perche' era passato troppo tempo. Lui alla fine poveretto ha concesso che me ne andassi pero' l'ho detto e continuo a pensarlo di essere consapevole di aver ricevuto in questi anni molto di piu' di quanto io possa aver dato con il mio lavoro. Continuo ad avere questa consapevolezza. Ora mi e' difficile fare il bilancio di tutto quello che in quegli anni ho imparato». L'ospite che tutti i giornalisti famosi vorrebbero intervistare o avere ospite in Tv e' proprio il Papa che pero' di regola non concede interviste. Forse Papa Francesco potrebbe stupirci anche questa volta secondo lei? «Perché no? Ci ha spiazzato tutti in altre occasioni e anche in questo ambito lo potrebbe fare».