Giornale Febbraio

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ANNO XXVII - N.02 FEBBRAIO 2013 - stampato il 11/02/2013

SAMBONIFACESE

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

Domenica 24 e lunedì 25 febbraio gli italiani saranno chiamati ad esprimere il proprio voto in occasione delle elezioni politiche italiane 2013 per il rinnovo dei due rami del Parlamento italiano – la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica –. Contestualmente alle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento, i cittadini di Lombardia, Molise e Lazio, saranno chiamati al voto anche per il rinnovo anticipato dei consigli regionali e l'elezione diretta del presidente della Regione. Per quanto riguarda le elezioni politiche, gli italiani aventi diritto di voto per la Camera dei Deputati saranno circa 51 milioni, tra cui 24,6 milioni di uomini e 26,4 milioni di donne. Lo scioglimento delle camere è stato decretato il 22 dicembre 2012 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con alcune settimane di anticipo rispetto alla fine naturale della XVI Legislatura, in seguito alle dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Monti a cui il gruppo parlamentare del Popolo della Libertà aveva ritirato il sostegno. VUOI CONTATTARCI? Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it - www.laltrogiornalevr.it



Lettere le vostre

LETTERA APERTA

CREMAZIONE

“Caro onorevole...” Vede, Onorevole, sono più di quarant'anni che vado a votare e ad ogni tornata elettorale voi politici correte avanti indietro per tutt'Italia per illustrarci programmi che non realizzerete mai, farci promesse che non manterrete mai ed assumervi impegni che saranno sempre disattesi. Tutti dite di saper risolvere qualunque problema, ... ma allora perché siamo nella "Cambronne" fin sopra i capelli? Questa volta sceglierò per chi votare non in base a quello che promettete di fare, ma in base a quello che avete fatto. Tutti avete parlato di scelte impopolari da fare di cui non volevate assumervi la responsabilità per non perdere consensi. Sinceramente mi sembra un atteggiamento squallido e vigliacco; se uno sa governare e ritiene opportuno che si debbano fare certe scelte, sicuramente cercherà di renderle il meno impopolari possibile, ma poi le deve fare altrimenti non governa ma tira a campare! Come è possibile pensare di governare facendo solo scelte popolari? Pensate forse che l'Italia sia il paese dei balocchi? Governare vuol dire cercare di capire oggi quello che succederà domani ma voi politici avete dimostrato che non sapete capire oggi nemmeno quel che è suc-

cesso ieri! E veniamo ai rimborsi elettorali; chi più chi meno, tutti i partiti hanno grufolato, e grufolano, in questo truogolo. Voi politici vi riempite la bocca quando dite: "il popolo sovrano ... diamo la parola agli elettori ... facciamo scegliere agli elettori ... rispettiamo la volontà degli elettori ..." al referendum del '93 gli elettori avevano scelto ed anche chiaramente, il 90% ha detto no al finanziamento pubblico ai partiti e voi politici cosa avete fatto? Glielo avete messo in quel posto al popolo sovrano! E che dire del metodo che utilizzate per intascarvi i rimborsi? Se facesse lo stesso un cittadino qualsiasi i finanzieri gli confischerebbero anche le mutande! Tutti dicevate di voler cambiare la legge elettorale, non l'avete fatto adducendo stupide scuse però qualcosa si poteva fare come: eliminare il cosiddetto "listino bloccato" che è palesemente in antitesi con la possibilità di scelta; vengono infatti elette delle persone anche se nessuno le vota; abolire la possibilità di "piazzare" i non eletti, quindi persone che gli elettori non vogliono, in posti di prestigio e con congrui stipendi che, ovviamente, paghiamo noi ed infine potevate anche sopprimere la possibilità, per gli eletti,

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“Uno “schiaffo” a Dio?”

di "cambiare casacca" che rappresenta un vero tradimento nei confronti degli elettori; se qualcuno non condivide più l'operato del proprio partito abbia almeno il coraggio delle proprie idee e si dimetta. L'ultimo pensiero è per la questione morale che tutti, a parole, dite di voler affrontare. Già gli immorali, offensivi ed indecenti privilegi che vi siete concessi sarebbero più che sufficienti per cacciarvi a pedate dal Parlamento, ma anche il Padreterno perdona il peccatore che si pente. Vediamo se siete pentiti e quant'è forte il vostro desiderio di moralità considerando i fatti. Io ritengo che fra tutti i privilegi il più indecente, il più immorale ed il più offensivo sia il vitalizio dopo 5 anni di mandato. Il 21.9.10 viene proposto alla Camera di abolire tale crimine: presenti 524 deputati, votanti 520 hanno votato si 22 deputati, hanno votato no 498 ... la Camera non approva! Quello che ho riportato è solo una piccolissima parte delle oscenità che commettete; lei Onorevole, si farebbe governare da personaggi del genere? Non credo che le darò il voto, mi avete convinto che votare per degli individui come voi significa solo scegliere da chi farsi impiccare!. Giovanni Saoncella

Anche Rita Levi Montalcini ha deciso di farsi cremare. A prima vista la scelta tra inumazione e cremazione appare priva di connotazioni ideologiche. In realtà optare tra l’una e l’altra soluzione, implica visioni della vita e della religione completamente opposte. A preferire la cremazione, nella stragrande maggioranza dei casi, sono gli atei, gli agnostici, i razionalisti e gli illuministi. Chi predilige l’inumazione, sono invece i credenti di tutte le religioni. Il movente è dunque inequivocabilmente religioso. Per non creare imbarazzi alla cerchia di amici e parenti, chi decide di farsi cremare giustifica la scelta con argomentazioni di carattere ecologico ambientale. Ovviamente la verità, checché non manifestata, è altra. Per comprendere le vere ragioni della cremazione, bisogna muovere da lontano. Gli atei, che forse per “pudore” preferiscono farsi chiamare laici (la stessa Montalcini si definiva tale), in realtà credono a Dio più dei praticanti. La prova? Gli “atei laici” dedicano l’esistenza a combattere le religioni, le

chiese, i fedeli, le opere di Dio (la vita nascente) e Dio stesso. Se un ateo non credesse in Dio, non si curerebbe minimante delle sue “cose” e delle sue opere. Ergo: il zelante impegno contro le “divinità”, è l’inoppugnabile prova della credenza degli atei. Come spiega la filosofia, i cosiddetti “non credenti” non ammettono di riconoscersi quali figli di Dio. Probabilmente per il fatto che la filosofia seria e gli studi scientifici non sono ancora riusciti a dimostrare che l’uomo è nato dal caso, gli “atei credenti” si sono rassegnati (anche se l'orgoglio impedisce loro di ammetterlo) a riconoscersi creati da un Creatore. Per l’uomo moderno che ha fatto del proprio io un Dio (vedi l’illusione di ricreare in laboratorio la vita umana), “smacco” considerato un grave oltraggio. Assodato dunque che gli atei sono dei “diversamente credenti” invidiosi di non essere Dio, quale migliore chance di praticare la cremazione (vale a dire la distruzione di un corpo "partorito" da Dio) quale ultimo “schiaffo” inferto all’odiato Padre Creatore?

Gentili lettori, durante tutto il periodo della campagna elettorale non pubblicheremo lettere, interventi, opinioni sui vari candidati, lasciando così ad ogni cittadino la libera scelta. Le vostre lettere saranno pubblicate nel mese di marzo.

Gianni Toffali - Verona L’argomento mi stuzzica. Io sono credente e praticantenon mi vergogno a dichiararlo – eppure ho deciso di farmi cremare e sono convinta di non dispiacere per questo a Dio. Spero che altri lettori – e magari qualche sacerdote -vogliano esprimere la loro opinione su questo interessante tema. Rosanna Pancaldi direttore

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

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Numero chiuso il 11 - 02 - 2013


A tutto Gusto

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SOAVE. I genitori sono preoccupati. Il sindaco: «Abbiamo un problema di spazi»

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Iscrizioni alla Primaria AIutiamo ma la mensa è assente LA MUsica E' arrivato il momento per molti genitori di iscrivere i figli a scuola. Quest'anno tutto sarà telematico e si avrà tempo fino al 28 febbraio per inoltrare la domanda tramite il portale iscrizioni.istruzione.it. Tutto sembra filare liscio ma a Soave c'è qualcosa che preoccupa i genitori degli alunni che dovranno frequentare il primo anno della scuola primaria: la mensa. «La segreteria ci assicura che verrà proposto il tempo pieno e che sarà attivato al raggiungimento di un minimo di richieste - spiega una mamma -. Io ho già un bimbo che frequenta le elementari di Soave e manca lo spazio da dedicare alla mensa e questo ci preoccupa». Il Sindaco di Soave, Lino Gambaretto, conferma la situazione e spiega: «Abbiamo un problema di spazi. Volevamo ampliare o meglio sistemare l'edificio alzando il sottotetto di 60 cm e rifacendo anche il tetto.

Così facendo avremmo ottenuto nuove aule e la mensa. La sovrintendenza ci ha però bocciato il progetto perché non è consentito l'elevamento dell'edificio essendo storico (anni 30). Inoltre non è consentito l'innalzamento della scala d'emergenza in cemento armato nel lato est». Mani legate dunque per il Sindaco che essendo insegnante è molto sensibile ai temi relativi alla scuola. «Abbiamo comunque deciso

di portare l'edificio ad un grado di sicurezza molto elevato per cui quest'estate procederemo lo stesso con dei lavori di ristrutturazione prosegue Gambaretto -. Faremo le coperture del tetto e la predisposizione dei pannelli solari ma purtroppo non ci è possibile ampliare l'edificio. Attualmente non ci sono spazi, manca la mensa ma anche le aule sono troppo piccole. Purtroppo l'edificio è vincolato e non sappiamo

come muoverci». Lino Gambaretto assicura massima libertà di decisione al dirigente scolastico ma spiega che sarà difficile trovare ulteriori fondi da destinare alla scuola. «Ho promesso che non taglierò i contributi alla scuola e questo lo manterrò certamente però se dovessi tirare fuori ulteriori risorse, per esempio per la gestione di una mensa, automaticamente dovrò andare a pescare dal capitolo scuola conclude poi Gambaretto -. Credo sia un buon risultato essere riusciti ad aumentare i contributi e impegnarsi a mantenerli ma pensare di aumentali ulteriormente è davvero difficile in questo periodo. Non so ancora cosa succederà perché attendiamo di vedere il numero dei nuovi iscritti. Sicuramente farò un incontro con il dirigente scolastico per poter discutere sullo sviluppo futuro della scuola». Ludovica Purgato

L’associazione culturale Ailamus, che significa Aiutiamo la musica, nasce a Soave nell’agosto 2010 da un gruppo di 20 musicisti, professionisti e amatori, di paesi dell’est veronese e di età eterogenea. «Lo scopo principale dell’associazione è diventare un punto di riferimento culturale con la musica come elemento fondamentale perché la riteniamo molto formativa e aggregante - spiega il presidente Renato Ferrari -. La nostra associazione è per la musica e per sensibilizzare la gente alla musica. Le iniziati-

SOAVE / IL CASO

Gli agricoltori difendono il “Parco del Castello” Un gruppo di agricoltori di Soave si dice indignato per la costruzione di un'abitazione ad uso civile all'interno del territorio denominato “Parco del Castello”. Questo parco, di forte impatto paesaggistico, è tutelato come zona agricola e caratterizzato da verdi distese di vigneti e muretti a secco. A seguire la lettera inviata alla nostra redazione, la dichiarazione del capofirmatario, Signor Corradi, e la risposta del Sindaco di Soave, Lino Gambaretto. LA DICHIARAZIONE DEL SIGNOR CORRADI «Il Parco del Castello deve essere protetto. La zona in oggetto è coltivata a vigneti e non può essere rovinata con la costruzione di abitazioni. La nostra paura è che altre persone possano avanzare la richiesta di costruire edifici. A tutti noi contadini è negato il permesso a costruire, non capiamo il perché in questo caso sia stata fatta un'eccezione alla regola. Il Parco è ben visibile ed in mostra e noi non vogliamo si riempia di case e cemento». La lettera degli agricoltori inviata al sindaco di Soave, Lino Gambaretto, alla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici della provincia di Verona, al Circolo Legambiente di Verona e al Touring club Bandiere Arancioni. «Chi scrive è un gruppo di agricoltori che opera nel territorio ricadente nell'area del Parco del Castello. Vi scriviamo per esprimere il nostro disagio in merito a situazioni poco piacevoli che si stanno verificando proprio nel territorio del Parco e che riteniamo possano alla lunga interferire negativamente con il nostro lavoro quotidiano e in generale con la qualità dell’ambiente e del paesaggio che per anni abbiamo conservato e valorizzato col nostro operato. Non esitiamo ad esprimere il nostro disappunto per l'ampliamento della cava "San Lorenzo", attività in forte contrasto con la nostra e che sicuramente ci vede penalizzati a livello di immagine; segnaliamo altresì che ci preoccupa molto il fatto che all'interno del Parco sia stato recentemente rila-

sciato un permesso di costruire un'abitazione residenziale! Non è nostro compito ricordare il grado di tutela che suddetta area possiede. L’interrogativo che poniamo a questo punto è questo: “Se hanno permesso la costruzione di quella casa come potranno negarlo al prossimo richiedente?”. E' per noi agricoltori avvilente osservare che il territorio costruito con fatica e apprezzato da molti ora sia a rischio di possibili speculazioni che sicuramente vanno a discapito dell'agricoltura di qualità e del paesaggio intero di Soave. Chiediamo un riscontro sulla questione con l'auspicio che la vostra posizione sia quella di evitare il degrado del nostro territorio che è per noi anche fonte di reddito». Renzo Corradi in rappresentanza di 13 firmatari LA RISPOSTA DEL SINDACO LINO GAMBARETTO «Prima di ottenere la concessione edilizia per quella casa il proprietario ha fatto un percorso molto accidentato. Inizialmente ci eravamo espressi con molte perplessità a riguardo, il progetto era stato mandato in sovrintendenza ed era stato bocciato. In seguito dopo un'attenta revisione e l'applicazione di una serie di modifiche e integrazioni la sovrintendenza ha dato parere positivo. Il caso in questione poi è molto particolare. Il proprietario possedeva già una casa all'interno del parco del castello che doveva essere demolita per pericolo di crollo a causa dell'ampliamento della cava S.Lorenzo. La volumetria della casa demolita è stata quindi spostata in un altro terreno. Nella zona non ci sono altre abitazioni con queste caratteristiche, ovvero da demolire per motivi di sicurezza dovuti a problemi del terreno, solo in questo caso si potrebbero infatti costruire altri edifici. Abbiamo sempre operato in base a quanto prevedeva la normativa. Io sono inoltre contento di aver acconsentito all'ampliamento della cava perché a seguito di questo siamo riusciti ad imporre una ricomposizione della cava stessa che in alcune zone è stata riempita di terra e coperta». L.P.

ve organizzate finora sono state ambientate in tutto l’est veronese, collaborando con gruppi e cori locali. Il nostro impegno è quello di raccogliere fondi per iniziative benefiche: lo scorso anno ad esempio abbiamo offerto un piano digitale alla scuola media di Aulla, in Liguria, dove si era verificata una terribile alluvione; ad una scuola dell’infanzia a Fossa, danneggiata dal terremoto dell’Aquila, abbiamo invece donato uno strumentario Orff all’associazione Il paese di Alice, che riunisce ragazzi disabili in età scolare, è stato regalato un piano digitale. La nostra prima iniziativa è stata quella di dare in dono strumenti musicali di vario tipo per un coro di Kekeli Neva, in Togo, perché per noi aiutare le persone in difficoltà è molto importante. All’interno del nostro sito abbiamo inserito uno spazio culturale, aperto a tutti, dove ogni 15 giorni vengono pubblicati editoriali o articoli riguardanti la musica. Questo spazio, che amplieremo con interventi di persone esperte nel campo, sarà affiancato inoltre da una nostra pagina facebook e una twitter». Il più recente spettacolo di Ailamus è un tributo a Bob Dylan. L’ultimo evento organizzato dall’associazione è stato lo scorso 18 gennaio nella Sala delle Feste del Palazzo del Capitanio a Soave: un convegno intitolato “Musica e disabilità: si può fare! – Tecniche, metodologie, esperienze” con la presenza di esperti in campo didattico e musicale riservato soprattutto a operatori nel settore, educatori e insegnanti. Per informazioni: www.ailamus.net. M.G.M.


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SOAVE. Gambaretto è in apprensione: «Stiamo aspettando i soldi dalla Regione»

Alluvione, rimborsi e lavori in stand by Il sindaco di Soave, Lino Gambaretto, è in apprensione: da quando il prefetto di Verona, Perla Stancari, ha lasciato il suo incarico di commissario straordinario all’alluvione tutto si è bloccato, soprattutto le liquidazioni delle persone e i lavori che devono essere terminati per proteggere il territorio. «Siamo alla fine di gennaio – afferma il sindaco - e il comune di Soave si ritrova nella seguente situazione: abbiamo avuto cinque milioni assegnati subito e sei milioni dati in seguito sulla base della distribuzione delle risorse per un totale di undici milioni. Questi soldi dovevano servire a risarcire i danni subiti da cittadini e attività commerciali. Controllate le domande

Lino Gambaretto

presentate, siamo andati avanti con le liquidazioni fintantoché avevamo soldi in cassa. A oggi i cittadini che hanno presentato per ultimi le fatture per chiudere la pratica non hanno ricevu-

to i soldi: siamo in attesa che la Regione ci assegni le somme richieste. I soldi ci serviranno anche per terminare i lavori già programmati sul territorio. C’è inoltre il rischio che lo Stato rivoglia indietro i soldi stanziati – aggiunge Gambaretto -. Mi auguro che questo non avvenga: era stato un miracolo che il nostro governo avesse emanato un provvedimento di assegnazione di 300 milioni di euro, cosa mai successa per nessun’altra calamità. È importante che oggi quei soldi possano essere utilizzati per la messa in sicurezza del territorio perché potremmo tornare in situazione d’emergenza con una nuova alluvione. Inoltre, insieme ai comuni di Monteforte e San Bonifacio,

NOTIZIE IN BREVE (L.P.) SOAVE E SOLIDARIETÀ. A gennaio una delegazione di Soave composta dal Sindaco Lino Gambaretto, dal delegato alla cultura Alice Zago, dal presidente della Strada del Vino Paolo Menapace e dal presidente della Pro Loco Demetrio Viviani, si è recata a Mirabello, paese fortemente colpito dal terremoto, assieme ad una delegazione del comune di Dolceacqua capitanata dal Sindaco e Presidente dell'Associazione Paesi Bandiera Arancione Fulvio Gazzola. Le due delegazioni hanno consegnato nelle mani del Sindaco di Mirabello una donazione composta da fondi raccolti dai Paesi Bandiera Arancione. Il comune di Soave, grazie alla collaborazione delle associazioni del paese, ha contribuito maggiormente donando la somma più alta. DISINFESTAZIONE RATTI. La presenza di numerosi topi e ratti sta creando preoccupazione ai cittadini di Soave. L'amministrazione comunale ha deciso così di affidare il servizio di disinfestazione ad una ditta di professionisti. Sulla base delle segnalazioni sporte dai cittadini è stata creata una mappa per poter individuare i punti strategici dove collocare le casette esca. E' importante, per prevenire la diffusione dei topi, eliminare accumuli prolungati di legna o materiale organico e pulire con regolarità le zone dove vivono animali domestici. AFFETTIVITÀ. Anche per l'anno scolastico 2012/2013 il comune di Soave ha deciso di sostenere il progetto “Affettività”. Si tratta di un percorso di rielaborazione relativo al mondo relazionale dei bambini della scuola primaria e dei ragazzi delle scuole medie e superiori. Il progetto prevede l'approfondimento della conoscenza di sé, il riconoscimento delle differenze e del ruolo degli altri. Il percorso è realizzato in collaborazione con l'Istituto Comprensivo di Soave, il Comitato dei Genitori, la Parrocchia, il Circolo NOI e il gruppo scout locale.

SAOVE / LA RASSEGNA TEATRALE

Prosegue “Varda che comedie!” Continua a Soave la rassegna invernale di teatro popolare Varda che comedie! grazie al laboratorio teatrale E mi e ti e Toni legato al Teatroprova di San Bonifacio. Il primo e l’ultimo appuntamento servono per raccogliere fondi per la

scuola materna che quest’anno compie 140 anni. Dopo i primo incontri di gennaio e febbraio e la presentazione del libro dedicato a 140 anni della scuola, il 16 febbraio ci sarà Sal & Pea della compagnia I nuovi giovani di Trevenzuolo.

Infine il 23 febbraio la compagnia teatrale locale Il carrozzone, dell’associazione La foglia e il Vento, presenterà Il nostro… Carlo Goldoni. «Grazie a questa rassegna siamo riusciti a far rivivere il teatro della scuola materna sistemato da poco - spiega Clara Sartori, organizzatrice della rassegna e regista della compagnia E mi e ti e Toni -. Le compagnie che partecipano sono tutte amatoriali con molti anni di esperienza. Per organizzare la rassegna ci siamo avvalsi della capacità del Teatroprova e ora stiamo vedendo come andrà per decidere se ripresentarla anche il prossimo anno. L’ingresso per le tre compagnie non soavesi sarà a pagamento ma a un prezzo molto popolare». M.G.M.

negli ultimi mesi abbiamo fatto una raccolta firme sottoscritta da numerosi cittadini per la realizzazione di bacini, importanti per non rischiare altre calamità. Bastava poco per chiudere la situazione emergenziale e saremmo riusciti a completare tutte le operazioni. Il mio auspicio – continua Gambaretto - è che regione Veneto e Stato sottoscrivano un accordo, promuovendo un incontro a livello Regionale tra i nove sindaci dei paesi più alluvionati per un passaggio d’informazioni in merito a tutto quello che dovrà succedere. Zaia da quando ha avuto la carica ha inviato ai sindaci una circolare evidenziando le problematiche ancora aperte sull’alluvione. Diversamente avremo dato un contentino ai cittadini colpiti dall’alluvione, ma non avremmo minimamente risolto i problemi, anche se, per quanto concerne Soave, alcuni lavori importanti sono stati eseguiti e credo che i soavesi vivano in modo più sereno rispetto ad altre cittadine della zona». Maria Grazia Marcazzani

7 STRADA DEL VINO SOAVE Cultura a tutto tondo La Strada del vino Soave punta sempre più a far conoscere ai turisti il territorio dal punto di vista storico, artistico ed enogastronomico. Grazie al lavoro fatto finora il 2012 ha visto un leggero aumento del flusso turistico, così nel 2012 si sono registrati più di 15.000 arrivi, 1.500 dei quali Paolo Menapace solo a ottobre, rispetto ai 10.000 del 2011. Nel 2013 è previsto “Sapori Saperi Soavi” una serie d’iniziative per far conoscere il territorio. «Da marzo a dicembre, ogni mese del 2013 sarà cadenzato da più eventi dedicati al territorio e ai prodotti tipici, ideati in collaborazione con Veronautoctona, associazione di San Martino Buon Albergo, neo-socio della Strada - conferma Paolo Menapace presidente della Strada del Vino Soave -. I turisti potranno "sperimentare" il territorio partecipando, secondo il periodo, alla ciaspolata o al trekking in Lessinia, alle camminate estive al chiar di luna, al pic-nic tra i vigneti e alle passeggiate in campagna in tempo di vendemmia. Infine sarà data loro la possibilità di scoprire angoli inediti e testimonianze storico-culturali delle valli e dei paesi e le proposte enogastronomiche dei ristoranti del territorio con cene a tema; le cantine saranno protagoniste con lo "SpizzicaSoave" e sono previsti anche corsi legati al mondo della Natura, da quello di fotografia naturalistica al corso per imparare a riconoscere e usare le erbe selvatiche e aromatiche». M.G.M.


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VERONA EST. Martelletto spiega i recenti sviluppi

COLOGNOLA

Unione, le novità: polizia e giovani

Parcheggi, nuove regole

Servizi di

Daniela Rama foto di Marco Testi Il presidente dell'Unione Comuni Verona Est, Alberto Martelletto, ha comunicato alcuni cambiamenti che negli ultimi tempi hanno interessato l'ente sovracomunale, comprendente i comuni di Colognola, Caldiero, Belfiore, Illasi e Mezzane di Sotto. «Da circa dieci anni – ha spiegato Martelletto – Colognola ha scelto la strada dell'Unione: certi servizi organizzati su area più vasta possono godere di notevoli vantaggi organizzativi ed economici. In tal senso, abbiamo già proceduto ad una maggior strutturazione dell'Unione, per migliorare i servizi e per prepararci ad assorbire la totalità delle funzioni che ci verranno trasferite dai comuni sotto i 5mila abitanti come Belfiore e Mezzane di Sotto». A fine 2012 alle funzioni classiche svolte dall'Unione quali Servizi Sociali, Polizia Locale e Informagiovani, si sono aggiunte anche Protezione Civile e Commercio. «Il trasferimento di nuove funzioni dai Comuni all'Unione non corrisponderà allo svuotamento dei municipi – aggiunge Martelletto -. I sindaci dell'Unione sono concordi circa una ridistribuzione delle funzioni tra le varie municipalità, che rimarranno enti di “Prima e ultima istanza” e principale punto di riferimento per le rispettive cittadinanze». A tal proposito il sindaco ha annunciato come si stia procedendo ad una ristrutturazione del sistema informatico mediante la remotizzazione dei server così da permettere al personale di mettersi in contatto vicendevolmente

Alberto Martelletto

e con i cittadini in tempo reale dalle postazioni dei Comuni che diventeranno dei “Front Office” specializzati per singole competenze. A convincere ancor di più della bontà della strada intrapresa, è il taglio dei costi in quanto si tratta di una gestione più efficace delle risorse umane ed economiche già esistenti. «Il maggior peso politico che assume l'Unione – ha proseguito il primo cittadino – consentirà migliori condizioni per i processi di negoziazione inerenti la pianificazione territoriale e l'allocazione delle risorse economiche a livello provinciale e regionale, nonché l'accesso a maggiori contributi regionali e statali. Il tutto – ha concluso Martelletto – deve tradursi in un servizio migliore per la cittadinanza».

A Colognola, per ovviare a numerosi disagi legati a un traffico eccessivo concentrato nella zona del polo scolastico al mattino il sindaco Alberto Martelletto ha emesso un'ordinanza con nuove regole in fatto di parcheggio, sosta e transito sul piazzale antistante l'Istituto comprensivo. L'ordinanza si è resa necessaria dato che, a partire dall'anno scolastico in corso, l'orario della scuola primaria “Dante Broglio” e di quella secondaria di primo grado “Gino Fano” è lo stesso. Questo cambiamento ha provocato più volte un imbottigliamento di vetture, tra le 7.30 e le 8.15, arco di tempo durante il quale apre le porte anche l'attigua scuola dell'infanzia. Da qui l'idea del sindaco che, ascoltato il parere del comando di Polizia locale dell’Unione comuni Verona Est, ha stabilito le nuove disposizioni. Si tratta del divieto di transito a tutti i veicoli nel tratto di strada a ovest del Palasport, dalle

7.30 alle 8.30 nei giorni di scuola. Sono esonerate da ciò le auto del personale scolastico e degli impiegati nella biblioteca comunale. L'ordinanza, poi, prosegue con il divieto di sostare, dalle 7.30 alle 19, nell’area posta fuori dalla corsia di marcia antistante l’entrata pedonale e carrabile del plesso scolastico. D'obbligo sul piazzale della scuola è il senso unico di marcia con direzione ovest-est lungo le due corsie interne del par-

cheggio e quello con direzione nord-sud e sud-nord sia lungo la corsia di accesso sia lungo la corsia di uscita dal parcheggio. Tra le regole per chi è in uscita dal parcheggio, c'è anche l’obbligo di fermarsi per dare la precedenza prima di immettersi in viale IV Novembre. Un punto specifico richiama il dovere di riservare alcuni posti ai mezzi di persone disabili negli spazi segnati più vicini alla scuola.

COLOGNOLA / LA SVOLTA

Col Comune si parla al pc Ogni famiglia di Colognola ai Colli potrà mettersi in contatto con gli uffici comunali o essere contattata da questi per avvisi e comunicazioni, stando davanti al proprio pc. Si tratta della novità lanciata dall'amministrazione che sta raccogliendo gli indirizzi e-mail dei cittadini al fine di informarli in tempi brevi circa le nuove disposizioni ed ordinanze. «Lo scopo è rendere più efficaci e veloci i rapporti tra i cittadini e il Comune – spiega il primo cittadino Alberto Martelletto –. La proposta è rivolta naturalmente, anche a coloro che hanno compilato il censimento on line i cui indirizzi però, essendo andati direttamente al Ministero, dovrebbe-

ro pervenire in municipio mediante un'altra apposita mail». Per quanto concerne le comunicazioni agli utenti, quali per esempio l'interruzione della strada dove abitano o eventi culturali o ancora l'imminente scadenza del proprio documento d'identità, Martelletto ha detto: «Stiamo predisponendo un programma all’ufficio anagrafe per comunicare d’ora in poi direttamente con questi cittadini, suddividendoli per nome, via e secondo altri parametri ancora. L'intento – conclude – è quello, una volta terminata la fase di raccolta,di essere andati ancora un po’ più vicino ai nostri cittadini». Per informazioni: 045.6159611.

COLOGNOLA / LA MOSTRA D’ARTE

Omaggio a Menegazzi Francesco Menegazzi è tornato a far parlare la sua arte. A un anno dalla scomparsa dell'artista che a Colognola ha lasciato un segno profondo della sua sensibilità d'uomo e raffinata maestria di pittore, la galleria “L'Incontro” di Verona gli ha dedicato la mostra “Omaggio a un Artista”, conclusasi da poco. Da ogni opera, incluso il percorso di riflessione dietro il santuario di Pieve dove, su massi di pietra viva, ha raffigurato i Misteri del Rosario, traspare una profonda spiritualità e non è il caso che sia stato proprio Menegazzi a fondare la prima accademia di arte sacra del Veronese.

COLOGNOLA/CIRCOLO NOI “ANDREA MILANI”

Il direttivo è cambiato Nella parrocchia dei Santi Fermo e Rustico di Monte di Colognola ai Colli, guidata da don Agostino Martinelli, è stato da poco eletto il nuovo direttivo del circolo NOI “Andrea Milani”. Alla presidenza ora vi è Roberto Zarattini, che ha per vice Rosanna Stoppele Fiorio, mentre come coordinatrice generale è stata indicata Sandra Viviani Milani. La mansione di segretaria è stata affidata a Barbara Salgarelli e quella informatica, comprendente tesseramento e documentazione

burocratica, ad Adriano Milani. «Il nostro circolo Noi – ha affermato don Agostino - è una risorsa importantissima, che a livello educativo e sociale dà grandi opportunità di crescita e di condivisione prima di tutto a bambini e ragazzi ma anche a tutti i suoi iscritti, adulti e anziani inclusi». A testimonianza dell'impegno che il circolo Noi svolge soprattutto a favore dei giovani, eloquente è lo slogan posto sopra la porta di ingresso del centro che recita "in pueris spes".



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STRATEGIE. Installati due impianti sui tetti del municipio e del mercato cerasicolo

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Montecchia di Crosara Anzolin e Coltro punta sull’energia solare “ci parlano ancora” Servizi di

Maria Grazia Marcazzani Ultimamente il comune di Montecchia di Crosara ha investito molto sugli impianti ad energia solare. Sono stati appena installati due impianti importanti: il primo sul tetto del municipio e il secondo sul tetto del capannone del mercato cerasicolo. Per entrambi i tetti è stata rifatta tutta la copertura che era in eternit. Questo è stato smaltito in speciali discariche. Ora il nuovo isolante posizionato, in lamiera zincata, è utile pure per non far uscire calore come invece succedeva con l'eternit. Sopra sono stati posizionati 74 pannelli in silicio policistallino che producono 18,5 kw e si è calcolato che produrranno circa 17.000 kWh pari al fabbisogno di sei famiglie. L'altro impianto al mercato cerasicolo è molto più grande. Qui sono stati messi 800 pannelli in silicio policristallino che avranno una portata di 200 kWpico pari a 200.000 kWh per garantire il consumo di 66

famiglie. È stato predisposto pure un locale tecnico che sarà il cuore dell'impianto dove l'enegia eletrica sarà utilizzabile da tutte le centraline. «I due impianti sono stati installati in tempi molto veloci: siamo partiti il 4 novembre e prima di Natale avevamo consegnato i lavori quindi in circa 50 giorni, e vi hanno lavorato 6 persone. L'energia elettrica ricavata sarà venduta all'Enel e il Comune percepirà 1000 euro per 21 anni come guadagno dei propri impianti» spiega Mauro Aldegheri l'ingegnere che ha seguito i lavori. «Già

nel nostro programma elettorale avevamo sottolineato l'importanza dell'energia solare ed ora abbiamo mantenuto la promessa con i due impianti. La scelta di mettere i pannelli sul tetto del Comune indica la nostra cultura ambientalista e porta l'esempio ad altre istituzione e privati che si possono usare fonti di energia pulita. Da considerare pure il fatto che il Comune di Montecchia di Crosara, attraverso il Consorzio Le Valli, ha ceduto a questo tutto il territorio della base missilistica sul monte Calvarina, per realiz-

zare pure lì un impianto fotovoltaico già in funzione. Ora stiamo progettando di fare altri due impianti simili: uno sul tetto dell'istituto comprensivo e l'altro sempre sul tetto del centro convegni. Non posso ancora dire i tempi perché dipende dalle pratiche burocratiche solitamente molto lente. In questo modo diventeremo uno dei primi comuni del Veneto per la grandezza degli impianti fotovoltaici nel territorio. Infine, nei punti più sensibili al vento, creeremo persino un mini impianto eolico» termina il sindaco Edoardo Pallaro

Il 26 gennaio a Monteforte d’Alpone è stato presentato il libro “…ci parlano ancora - ricordo di Bruno Anzolin e Dino Coltro, amici, studiosi, umanisti, uomini di scuola”. Il libro è dedicato a questi due studiosi famosi della civiltà veronesi, pure amici cui Monteforte ha dedicato le due scuole primarie. Alla presentazione del volume erano presenti il dirigente scolastico di Monteforte Giuseppe Boninsegna, il quale ha sostenuto il progetto, il sindaco Carlo Tessari che ha contribuito economicamente alla realizzazione del libro insieme alla Regione Veneto rappresentata dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi, i curatori del libro Sandro Brandiele e Gianni Storari, Luigina Merci, Giancarla Gugole e Giuseppe Zuccante, i quali hanno cono-

SOCIAL NETWORK E SATIRA

Micorgeo & Misterio Voyager e Mistero sono due famosi programmi televisivi sugli eventi inspiegabili, ma ormai sono diventati più famosi per le parodie che per loro stessi. Quella più nota è Kazzenger di Maurizio Crozza. Ora nel web imperversa la Tempraroduction che con i suoi video molto professionali diverte il pubblico stanco di programmi troppo costruiti e finti. La Tempraroduction è una casa di produzione indipendente nata agli inizi del 2004 riunendo un gruppo di amici dell’est veronese con la comune passione per il cinema, che nel tempo libero improvvisano piccoli sketch e cortometraggi demenziali: Michele Comerlati, sceneggiatore e regista, Alessandro Trani, attore, sceneggiatore e direttore di produzione, Emi-

liano Verzè, Effects Designer Specialist, direttore della fotografia e attore, Luca Montini, attore, Elena Dal Ceré, attrice e segretaria di produzione, Lorenzo Rubino, attore, Cinzia Valante, attrice, Enrico Gastaldo, attore, Leonardo Trani, attore, Daniele Bolzon, Makeup Specialist e attore, Valentina Brendolan, Manufact Designer e Francesca Viverli, operatrice video. Dal 2010 i ragazzi hanno deciso di creare una produzione a puntate intitolata Micorgeo & Misterio una web-serie che spopola sui social network. «Tutto è iniziato per gioco - racconta Michele -. Durante una scampagnata alla Montagna Spaccata di Recoaro, avevo con me la telecamera e con Luca abbiamo improvvisato un documenta-

rio seguendo le orme di Roberto Giacobbo. La cosa ci è piaciuta e abbiamo deciso così di girare altri documentari». Nel frattempo nuovi appassionati si sono aggiunti come conduttori e comparse nelle puntate seguenti. Il Ponte di Veja, Il Covolo di Campo Silvano, La pesciara di Bolca, Il Castello Scaligero di Soave, sono solo

alcune delle location che compaiono nelle puntate di Microgeo. In Misterio, evoluzione di Microgeo, il comune denominatore di tutta la serie è l’ormai ex-fatidica data del 21 dicembre 2012. «Per ogni puntata facciamo dei sopralluoghi in nuove location e ne studiamo la storia per trarre anche spunti interessanti per la sceneggiatura - aggiunge

Alessandro -. 25 ore di riprese, 30 ore di post produzione, 23 tra attori e comparse, per l'ultima puntata, ci fanno capire che alle spalle c'è un accurato lavoro che odora di professionale». Per scoprire le loro pseudo demenziali teorie non ci resta che connetterci al loro blog: www.tempraproduction.blogspot.it o cercarli su youtube.

sciuto i due cultori e hanno deciso di lasciare un loro ricordo nel libro, la moglie di Dino Coltro e il figlio Stefano che hanno portato una loro testimonianza. Un’ospite speciale è stato il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Verona Giovanni Pontara. Infine Otello Perazzoli ha allietato i presenti con le sue canzoni in dialetto veronese. «Per me è un motivo d’orgoglio essere sindaco e presentare questo grande libro in ricordo di due personaggi che hanno lasciato la loro impronta nel nostro paese – ha affermato il sindaco di Monteforte, Carlo Tessari -. Essi sono stati due grandi uomini che hanno segnato la nostra comunità con la loro storia e la loro cultura e soprattutto con quello che hanno fatto. Credo che solo riappropriandoci della nostra lettura e della nostra storia di cui Anzolin e Coltro sono stati veri protagonisti, riusciremo a essere superiori e costruire un mondo migliore». Il testo è venduto nella segreteria dell’istituto comprensivo di Monteforte a fronte di un’offerta che servirà per l’acquisto di lavagne multimediali per la scuola media.


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MONTEFORTE. La 64a edizione della manifestazione si apre con una novità

Toni Popolo e Capoline due carri e un Carnevalon

Il 64° Carnevalon dell’Alpon si apre con una novità: uno dei gruppi storici del paese, Toni Popolo e Capoline, si presenterà per la prima volta diviso, con due differenti carri. Il gruppo Toni Popolo nasce più di 20 anni fa ed è guidato da Antonio Bertuzzi, il meccanico del paese. Nel 2005 avviene l’ingresso vigoroso

dei giovani, chiamati Capoline, cioè l’unione delle parole capannone, la sede del primo evento il 20 maggio 2005, e Gasolina, il locale più in voga del momento. Il gruppo diventerà sempre più numeroso, fino ad essere quasi 300 soci con coreografie sempre nuove. In questo modo l’arrivo del carro di Toni diven-

ta ogni anno un vero avvenimento. Negli anni il gruppo Capoline non si è solo occupato di Carnevale ma di organizzare eventi dedicati ai giovani soprattutto di tipo musicale (il più famoso è il Grapes durante la festa dell’uva). «Il carro di quest’anno sarà dedicato alle storie della Tavola Rotonda: ci saranno re Artù, Ginevra e mago Merlino e ai lati vari cavalieri fra cui Lancillotto, su cavalli bianchi e neri. Il tutto circondato da un castello con torri merlate –

afferma Antonio Bertuzzi -. Non mi dispiace il fatto che ci siamo divisi dal gruppo Capoline: i ragazzi hanno deciso di diventare autonomi con il carro e per me è un piacere perché in questo modo la tradizione continua. Avevano già lavorato da soli nel 2011 quando io ho dovuto lasciare per problemi personali e quindi non è proprio una novità per loro». «Quest’anno - afferma Luca Dal Ceré, del gruppo Capoline - abbiamo voluto fare un carro alterna-

tivo perché non avrà il rimorchio, ma sarà una struttura unica. Il tema sarà gli Eschimesi, anche se abbiamo scoperto a carro iniziato che ci saranno altri tre gruppi che proporranno la stessa tematica ognuno però in modo diverso. Per

SAN GIOVANNI ILARIONE Gino Perazzolo di San Giovanni Ilarione ha compiuto da poco un piccolo gesto d’amore. Ha deciso di adottare a distanza due gemellini venezuelani Leonardo e Andreina Guanipa, della missione Casa Focolare diretta dal missionario salesiano Don Luciano Costalunga grazie al presidente dei missionari ilarionesi nel mondo Mario Fochesato. Grazie al suo piccolo contributo mensile sono stati salvati due bambini dalla miseria e così ora potranno avere dei pasti ogni giorno, degli abiti e frequentare la scuola oltre a sapere che c’è qualcuno che pensa sempre a loro.

ovviare a quest’inconveniente dal prossimo carnevale si è deciso di fare una riunione a novembre con tutte le compagnie storiche per proporre i vari soggetti che si vogliono sviluppare nel carro evitando così dei doppioni».







CRONACHE SAN BONIFACIO. Giornata Nazionale per la Vita

La crisi non è solo economica Servizi di

Matteo Dani La vita come risposta forte alla crisi. Con questo spirito si è celebrata, nella giornata di domenica 3 febbraio, la 35^ Giornata Nazionale per la Vita. La giornata a San Bonifacio è stata organizzata e gestita dal Movimento per la Vita e dal Centro di Aiuto alla Vita, ed è stata spunto per una serie di riflessioni sulla situazione di una società che fatica, soprattutto nei giovani, a guardare con positività al futuro. «In questi ultimi anni si parla quasi solamente di crisi economica – esordisce Tiziano Cracco, presidente Mpv-Cav San Bonifacio -, ma la vera crisi è più profonda. Anzi, le crisi sono più di una. Quella economica, certamente molto grave, ma anche quella più profonda, e che ci deve far riflettere, che sta colpendo la speranza

e la solidarietà di questa nostra società». Le difficoltà economiche degli ultimi anni si riflettono indubbiamente su tutte quelle coppie che faticano a pensare di costruire una famiglia e a generare dei figli, portandole, in alcuni casi, anche a delle scelte drammatiche. Proprio per aiutare coppie e famiglie in difficoltà durante la Giornata Nazionale per la Vita (e nel sabato precedente) è tornata, davanti al Duomo e all'ospedale Fraccastoro, l'iniziativa “Un fiore per la vita”, con la quale sono state raccolte offerte per sostenere l'attività del Centro Aiuto per la Vita. «La disponibilità a generare – prosegue Cracco – è un tutt'uno con la possibilità di crescita e sviluppo della società. Non si esce da questa fase critica generando meno figli, ma facendo forza sulla logica della gratuità e sul

dono unico e grande del trasmettere la vita». La Giornata Nazionale per la Vita è stata anche l'occasione per fare un bilancio dell'attività del 2012 del Movimento per la Vita e del Centro Aiuto alla Vita. 40 le gestanti seguite negli scorsi dodici mesi, alle quali vanno aggiunte le 125 famiglie assistite. Quasi 5.000 i kg di prodotti alimentari AGEA distribuiti che, aggiunti alle altre donazioni arrivate da raccolte parrocchiali e donazioni private, hanno permesso la distribuzione di 964 borse spesa ad un totale di 4.106 persone. «Numeri importanti – conclude Tiziano Cracco -, per i quali è doveroso ringraziare tutti i volontari che si impegnano concretamente per la diffusione del nostro messaggio. Perchè generare la vita significa scegliere la via di un futuro sostenibile per un'Italia che si rinnova».

SAN BONIFACIO / IL DIBATTITO

Etica e politica a confronto Etica e politica analizzate dal punto di vista laico e da quello credente. Questo il senso del dibattito “Etica e Politica – Se non ora quando?” tenutosi lo scorso 29 gennaio presso il Centro Parrocchiale San Giovanni Bosco a San Bonifacio e organizzato dalla Cooperativa Arturo Burato. Il dottor Daniele Bernardini, vicepresidente IPAB Vicenza e medico in pensione, e don Matteo Pasinato, responsabile della pastorale sociale della Diocesi di Vicenza, hanno dato vita ad una discussione approfondita fra due tematiche, etica e politica appunto, da sempre legate. «Anche il credente deve interessarsi della cosa pubblica e del bene pubblico – esordisce don Matteo Pasinato - , anche attraverso uno sforzo personale. La politica

è un tema che va affrontato, anche se spesso non è più in connubio con l'etica». Un approccio diverso ma non opposto quello di Daniele Bernardini per il quale «l'etica si muove su un piano di valori che non si pretendono essere assoluti, mutano col mutare della società. Una dimensione più laica, ma che non si arroga il diritto di giudicare chi ha un pensiero diverso dal proprio. Non confondiamoci però, etica e religione possono coesistere; la sintesi tra di loro dovrebbe avvenire nella politica». Punti di vista differenti quelli emersi durante il dibattito, ma che convergono su analisi e giudizi molto simili; i problemi della politica e della società infatti vengono recepiti in egual maniera, ma trovare una soluzione non è facile. «Il credente deve

appassionarsi alla politica e alle sue regole – prosegue don Matteo Pasinato -, senza scordare le proprie vere radici cristiane. Seguirla significa avere a cuore il bene comune e impegnarsi per il bene dei propri fratelli e della società». Una conclusione che non diverge da quella di Daniele Bernardini : «Non bisogna cadere nel vortice della speculazione e della paura, barattando la sicurezza con i diritti. E questi stessi diritti non possono essere sacrificati sull'altare del mercato e della finanza». Al termine una riflessione comune, condivisa dai relatori e dal pubblico presente. «Per crescere è necessario investire su istruzione e cultura; le nuove generazioni sono la risposta per tornare a guardare positivamente al futuro».

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LA TESTIMONIANZA “La mia gravidanza è arrivata in un momento particolare della mia vita: stavo passando un periodo di crisi con il compagno e quando gli ho comunicato che ero incinta lui mi ha detto di non voler assumersi nessuna responsabilità . Si è allontanato da me e non si è più fatto sentire. Ero disorientata, spaventata e ho pensato all’aborto. Ne ho parlato con mia sorella che ha colto la mia sofferenza rispetto a questa scelta, lei era mamma di un bambino di pochi mesi. Ero consapevole che avrei scelto di togliere la vita al mio bambino, ma mi spaventava troppo il futuro: da sola, con un lavoro precario e una casa che condividevo con un’amica e con un contratto che si concludeva a breve. Tutto mi sembrava troppo difficile da affrontare. Così mia sorella mi ha fissato un appuntamento con il Centro Aiuto Vita. Mi sono sentita accolta nella mia sofferenza e nella mia confusione fin da subito; mi sono stati offerti una serie di aiuti, ma non ho preso una decisione in quel momento. Ero abituata a fare le mie scelte di vita da sola anche se mi rendevo conto che la scelta era molto difficile e importante: si trattava di una vita Ho comunque fissato l’intervento di interruzione della gravidanza, e per fissarlo ho dovuto fare un’ecografia. In quel momento ho avuto la prova visibile che si trattava di qualcosa di vivo dentro di me, ho visto quel cuoricino pulsare e l’intervento avrebbe significato la fine di un germoglio di vita. Ho trascorso alcuni giorni completamente sola con me stessa, non ho neanche risposto alle telefonate di mia sorella e del Centro Aiuto Vita. Ma poi ho avuto bisogno di comunicare nuovamente tutte le mie paure per il futuro e tutta la mia sofferenza per la scelta che stavo per fare. Mi è stato proposto di parlare con una ragazza in contatto con il Centro Aiuto Vita che aveva abortito da qualche mese e che stava soffrendo molto per questa sua scelta. Mi ha detto: “Finchè hai la possibilità di scegliere, scegli per la vita di questo bambino,io non lo posso più fare non posso tornare indietro”. Anche lei aveva avuto tanti dubbi e tante paure,anche lei si era trovata sola e non aveva avuto l’appoggio neppure della famiglia. Ma io avevo una sorella che mi incoraggiava e la mamma che, pur rispettando la mia libertà, mi aveva fatto capire che mi avrebbe sostenuta anche se non poteva aiutarmi dal punto di vista economico. Così ho preso la mia decisione. Ho scelto di disdire l’intervento e di portare avanti la mia gravidanza. E’ stato fondamentale per me ,oltre alla vicinanza della famiglia, l’aiuto offerto dal Centro Aiuto Vita. Ora sono in un appartamento che il Centro Aiuto Vita mi ha messo a disposizione. La mia bambina è nata e sono felicissima di averla, di poterla allattare, e sono fiduciosa di potercela fare, grazie anche al sostegno di molte persone che in diverso modo mi stanno aiutando. Un grazie anche dalla mia piccola Giada a quanti sostengono il Centro Aiuto Vita, che mi ha accolto con amore e mi sta offrendo aiuti concreti per me indispensabili, per poter affrontare l’impegno di una mamma sola”. Lucia Movimento per la Vita –Centro Aiuto Vita - San Bonifacio


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ULSS 20 E CROCE ROSSA. La campagna per combattere la morte imporovvisa in culla

LONIGO / ARTE E POLITICA

Chi salva un bambino salva il mondo intero

La mostra su Guttuso

L’Azienda Ulss 20 e la Croce Rossa Italiana, Comitato Provinciale di Verona, danno inizio alla campagna di sensibilizzazione inerente il sonno sicuro nei lattanti “Chi Salva un bambino salva il mondo intero” con l’obiettivo di combattere la sindrome della morte improvvisa in culla, definita SIDS (Sudden Infant Death Syndrome). Per fare prevenzione e informazione e per aiutare i neo genitori ad una corretta gestione del piccolo, nel punto nascita presso l’Ospedale G. Fracastoro di San Bonifacio, riconosciuto dall’UNICEF “Ospedale Amico del Bambino”, verrà regalato dalla Croce Rossa Italiana, per ogni bimbo nato, un body con la scritta sul davanti “questo lato va sopra”, assieme ad altro materiale informativo inerente la sicurezza e il primo soccorso in età pediatrica. La campagna, che proseguirà per i prossimi mesi, è stata resa possibile grazie alla donazione da

parte dell’azienda Datch dei body personalizzati. L’iniziativa è in sinergia con il Programma Regionale GenitoriPiù, un’importante iniziativa di promozione della salute di cui l’Ulss 20 è capofila. Benché le cause della SIDS non siano del tutto chiare, gli studi hanno evidenziato alcuni fattori di rischio, tra cui il caldo eccessivo, il mancato allattamento al seno, il fumo e l’uso di bevande alcoliche da parte della madre durante la gravidanza e dopo la nascita, il

fumo passivo. Ma il principale fattore di rischio risulta la posizione che il bambino assume durante il sonno. Per i bambini che dormono in una posizione supina (a pancia in su) il rischio di mortalità è minore, di circa dieci volte. L’Ulss 20 diventa, quindi, la prima Azienda Sanitaria veronese che si fa co-partecipe del progetto di Croce Rossa Italiana a tutela dei lattanti. L’iniziativa inoltre porterà i due enti a promuovere la diffusione delle manovre salva-

vita in caso di ostruzione da corpo estraneo, sia nei lattanti che nei bambini, e la rianimazione cardio-polmonare dei bambini stessi. Verrà fornita documentazione per divulgare le manovre di disostruzione delle vie aeree in età pediatrica in quanto molte di queste morti accidentali potrebbero essere evitate se i primi soccorritori, che spesso sono semplici cittadini, sapessero esattamente cosa fare, quali manovre eseguire in maniera corretta, in quale ordine e anche cosa non fare assolutamente. Croce Rossa Italiana è presente sul territorio dell’Ulss 20 con il servizio di emergenza territoriale in convenzione con il 118, ma porta avanti molteplici attività, come le attività sociali, il settore emergenze (protezione civile), attività per i giovani, la divulgazione del diritto internazionale umanitario e la formazione, sia in ambito pediatrico che nel primo soccorso in generale.

LONIGO. Rosita Sartori: «La mia disabilità diventa ricchezza» Una forza della natura. Un sorriso che contagia e una voglia di vivere che spezza le catene dell'ovvio. Tutto questo è Rosita Sartori, ragazza di trent'anni che con la sua fede e il suo coraggio ha superato il concetto di disabilità, trasmettendo a tutti il suo messaggio d'amore per la vita. Rosita Sartori abita a Lonigo, e proprio qui l'abbiamo incontrata durante una serata di presentazione del suo libro “Il limite che diventa ricchezza”, che è anche il titolo della tesi con cui si è laureata in Teologia, titolo conseguito nel 2009. «La mia vita è un dono d'amore straordinario - esordisce così Rosita -. Credo davvero che il Signore mi abbia scelto per essere testimone del suo amore e dello splendido regalo che ci ha fatto mettendoci al mondo». Parole che stupiscono, perchè pronunciate da una ragazza costretta su una sedia a rotelle, che però lei chiama “il mio trono”; la forza della sua voce è tale che ti rapisce e non puoi fare a meno di ascoltarla. Rosita già da qualche anno dedica il suo tempo a testimoniare con la propria persona l'amore di Gesù per ogni uomo; tramite incontri, testimonianze e conferenze combatte contro i pregiudizi, contro chi ritiene il deficit solamente un impedimento e non una ricchezza. «Il pregiudizio – continua Rosita – è uno dei mali da cui è afflitta la nostra società- è una forma di cecità che non ci fa vedere persone, ma categorie, impedendoci di apprezzare quanto di bello c'è in ogni persona che incontriamo. Superare i pregiudizi significa poter godere della realtà nella sua interezza e nella sua stupefacente bellezza”. Sotto la chioma rosso fuoco c'è un sorriso che non smette di brillare e che Rosita regala a chiunque incontri. Con il suo esempio si batte per far si che le difficoltà fisiche non vengano più viste come un limite. Lei stessa non parla mai di disabile, ma di diversabile, cioè portatori di un'abilità differente. “Persone non bisognose di pietismo, ma di rispetto. Persone che non necessitano di aiuto ma che vogliono essere coinvolte dalla società come suoi membri attivi». Concetti che Rosita Sartori esprime in ogni pagina del suo libro e che, soprattutto, comunica con la sua stessa esperienza di vita, «è necessario confrontarsi con i propri limiti – conclude - , solo così possiamo sperimentare ogni giorno quale grande dono d'amore sia la nostra vita». Parole che fanno capire come Rosita quel limite lo abbia guardato in faccia senza paura, per essere testimone vero di Rosita Sartori amore e speranza. M.D.

Una mostra per celebrare uno dei più grandi artisti italiani del Novecento. E' stata inaugurata a Lonigo, presso Palazzo Pisani, l'esposizione "Renato Guttuso - omaggio per il centenario della nascita". Dal 27 gennaio al 10 marzo Palazzo Pisani ospita oltre 30 opere uniche, tra olii e gouache, del grande maestro siciliano. Nativo di Bagheria, Guttuso è stato una delle figure più importanti dell'arte italiana dell'ultimo secolo, ma è stato anche personaggio politico di rilievo, è stato infatti eletto al Senato alle elezioni del 1976 (e riconfermato nelle successive) nelle file del Partito Comunista. Guttuso in tutta la sua produzione si è fatto portavoce della cosiddetta “arte sociale”, unendo la vocazione artisti-

ca ad un impegno morale e politico via via sempre più sostenuto; numerose le sue opere che si inseriscono all'interno di questo filone produttivo. La mostra, patrocinata dalla Regione del Veneto e dalla Provincia di Vicenza, è organizzata dal Comune di Lonigo in collaborazione con l'agenzia MV Eventi e si inserisce in un percorso di valorizzazione dell'arte e della cultura nel territorio leoniceno e nel basso vicentino. L'esposizione dedicata a Renato Guttuso è il secondo di numerosi appuntamenti in programma. Un calendario che sarà dedicato ai grandi maestri italiani e stranieri, con l'obiettivo, poi, di dare spazio e voce anche alle giovani realtà artistiche italiane. Matteo Dani

SAN BONIFACIO/IL GIORNALE

Il “Dinamogio’” La voglia di raccontare e raccontarsi. In queste parole potrebbe sintetizzarsi il senso dell'esperienza di “Dinamogio' ”, avventura editoriale intrapresa da un gruppo di giovani di Prova di San Bonifacio. «L'idea del Dinamogio' – ci spiegano i redattori – ci è venuta nel settembre 2010, abbiamo quindi iniziato una serie di incontri per capire chi fosse interessato a partecipare e come sviluppare un progetto valido. Il primo numero è uscito qualche mese dopo. Ora i ragazzi coinvolti atti-

vamente sono una decina e cerchiamo di mantenere la continuità di 3 – 4 numeri all'anno». Dinamogio' è un giornale creato dai giovani per i giovani. Uno spazio di approfondimento dove vengono trattate varie tematiche, dal sociale agli eventi del territorio, musica, poesia e anche qualche riflessione personale. Un contenitore più simile ad un blog per gli argomenti che sviluppa e gli spazi riservati alle esperienze personali in alcuni editoriali. Per informazioni: dinamogio@live.it. M.D.


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19 Valeria con Fabrizio Frizzi

LA STORIA. Valeria Fiorito racconta come è guarita dalla leucemia

«Ti ringrazio Fabrizio Mi hai salvato la vita» Valeria Favorito nasce ad Erice, in Sicilia, nel 1988. La sua vita di bambina felice viene però sconvolta dalla malattia del padre e il successivo trasferimento a Verona. Infine la sua malattia, diagnosticata a 11 anni: leucemia mieloide acuta. Per Valeria e la sua famiglia tutto cambia. Deve trovare un donatore di midollo osseo compatibile in breve tempo. Un’attesa interminabile, un incubo che finisce

quando compare il suo donatore, Fabrizio Frizzi. Oggi Valeria vive a Corrubbio in Valpolicella, è una ragazza sana, felice e soprattutto grata alla vita e a tutti coloro che l’hanno aiutata. A breve convolerà a nozze e il suo testimone sarà proprio colui grazie al quale la sua vita ha potuto continuare, Fabrizio, al quale Valeria era riuscita a risalire solamente dopo più di tre anni da quel 21 maggio del trapianto, giorno

CISL VERONA Si è svolto il 28 e 29 gennaio scorsi a Castel d’Azzano il IV Congresso della Cisl fp (funzione pubblica) di Verona. Nell’occasione il Congresso ha votato ed eletto i 45 componenti del nuovo consiglio generale, oltre ai delegati che parteciperanno al congresso dell’unione sindacale territoriale della Cisl Verona e al congresso regionale della FP Veneto. Nella giornata del 29 gennaio è stato invece convocato il Consiglio provinciale che ha eletto il Segretario Generale: è stato confermato per il prossimo mandato Franco Antolini. La sua riconferma sarà approfondita attraverso un’intervista sulle Franco Antolini prossime edizioni.

della sua rinascita. Valeria, hai vissuto un’esperienza difficile e dolorosa. Quali sono i momenti che ricordi con maggior intensità? «I momenti che ricordo con maggiore intensità sono diversi ma quelli che mi hanno colpito di più e mi hanno segnato sono principalmente tre: il primo è stato quello della lunga notte cioè la prima e ultima notte che mi ha fatto compagnia mio papà e nella quale ho davvero rischiato di andarmene per sempre. Lì veramente ero “ad un passo dal cielo”. Il secondo è stato il momento dopo il trapianto: ero stanca del brutto drago di continuare a combattere, ma grazie all'aiuto dei miei genitori e di mia nonna che continuava a dirmi "volere è potere", io ce l'ho fatta a sconfiggerlo perchè mi sono detta " Valeria, ce la devi fare, Valeria devi tornare a scuola". La scuola è stata la speranza per il mio futuro. Infine ricordo molto nitidamente quando sono rientrata a scuola (ma in un'altra, perchè nel frattempo c'eravamo trasferiti). Ho visto l'immaturità dei miei coetanei che, nonostante dovessi riprendermi dalla

lunga malattia, mi prendevano in giro perchè portavo la mascherina...E lì mi sono detta: “Valeria, fregatene. Fin quando non si passano certe cose non si potranno mai capire fino in fondo”. Solo i genitori e chi sta soffrendo riesce a capire la gravità della situazione». Qual è il tuo rapporto oggi con Fabrizio, a distanza di quasi 14 anni dal trapianto e cosa si prova guardando negli occhi chi ti ha salvata? «Il rapporto con il mio "fratellone" Fabrizio è meraviglioso. Lo sento in diverse maniere, per messaggio, via e-mail, via facebook... insomma come si fa con i propri fratelli o con i propri migliori amici. Ogni volta che guardo negli occhi la persona che mi ha salvato la vita provo un'emozione unica ed indescrivibile. Perchè il sangue che scorre nelle mie vene è anche il suo». C’è un messaggio che vorresti lanciare alla luce della tua fortissima esperienza? «Vorrei che il mio libro venisse letto da chi si trova nelle stesse condizioni in cui mi sono trovata io, perchè come ce l'ha fatta Valeria ce la possono fare tutti. Spero che “Ad un

passo dal cielo” possa dare a queste persone una speranza di vita. Vorrei che i giovani capissero l'importanza della donazione di sangue, delle cellule staminali emopoietiche (Midollo osseo), e se non possono donare entrambi partecipare a qualche altra forma di volontariato. Vorrei dire infine che il ricavato del libro verrà devoluto al reparto di ematologia di Verona (Borgo Roma), lo stesso ospedale e reparto in cui sono stata amorevolmente curata e salvata». “Ad un passo dal cielo” è il libro che Valeria Favorito sta donando a chi sta attraversando la stessa esperienza che lei ha affrontato 14 anni fa. La sua pubblicazione è un intenso racconto – testimonianza di 125 pagine, intrise di ricordi, descrizioni e fotografie. Finito di stampare a dicembre 2012 da Grafiche Aurora, il volume non ha alcuno scopo di lucro: il ricavato dell’offerta del libro sarà integralmente devoluto al reparto di oncoematologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di

Verona. Il libro è dedicato “a quei piccoli angeli che ho conosciuto durante il corso della mia malattia e che purtroppo sono volati in cielo” – scrive Valeria, che al termine del volume si rivolge a Fabrizio, il suo “fratellone”: “Se adesso sono qui a scrivere è proprio grazie a te…il sangue che per adesso sta scorrendo dentro le mie vene è quello tuo…e ti sono infinitamente grata per tutta la vita”. Per ordinare “Ad un passo dal cielo” on – line scrivere a valeriafavorito@hotmail.it; per la spedizione del libro_ C/C Postale IT17T076111700000088133590 Silvia Accordini


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COLOGNA. Iniziativa per leggere e ascoltare il libro Stelle di cannella dell’autrice tedesca

La tragedia dell’olocausto vista da Helga Schneider Un primo evento dedicato alla “Giornata della Memoria” 2013 si è svolto in Municipio a Cologna la sera del 23 gennaio: l’Assessorato alla Cultura ha aderito alla maratona di lettura promossa dal Sistema Bibliotecario Provinciale, insieme ad altre 26 biblioteche della Provincia per leggere ed ascoltare il libro “Stelle di cannella” di Helga Schneider. La serata è stata presentata dal Vice-sindaco Laura Branco: «Partecipiamo al progetto del Sistema Bibliotecario per incentivare sia la lettura, che la capacità di ascolto. Io invidio chi riesce a leggere in qualsiasi luogo, anche nel caos, ammiro questa capacità di estraniarsi dalla realtà ed immergersi in un libro. Questa sera vogliamo condividere l’esperienza di lettura-ascolto con tutti voi. Ringrazio gli insegnanti e studenti della scuola media e del liceo scientifico Roveggio, nonché alcuni componenti dell’Università Popolare che leggeranno per noi». Helga Schneider è una scrittrice tedesca, vivente in Italia, che da bambina insieme al fratello Peter venne abbandonata dalla madre in collegio, poiché ella decise di arruolarsi come ausiliaria nelle SS, diventando guardiana del campo di Auschwitz. Abbiamo quindi il punto di vista di una tedesca sulla tragedia dell’olocausto, che a sua volta ha avuto una vita durissima per

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COLOGNA/CORTE MORANDA

Ecco la filosofia dei “Wigwarm”

poliziotto. Nel 1932 i due bambini condividono tutto: amicizia, scuola, giochi, anche i loro gatti si frequentano. Nel giro di pochi mesi, con l’avvento del regime nazista e delle leggi razziali tutto cambia drammaticamente e velocemente. In un solo anno la vita delle due famiglie sarà del tutto stravolta dall’odio e dall’indifferenza. Un esperimento interessante, condotto in contemporanea con altri 25 luoghi veronesi, ma con un punto debole da migliorare: i ragazzi-lettori erano spesso poco chiari. Graziana Tondini

Nell’antica “Corte Moranda” di Cologna Veneta a partire dal 2006 si è adottata la filosofia dei circoli “Wigwam” improntata alla solidarietà e sostenibilità. Questa particolare forma di associazionismo ci è stata raccontata da Marisa Saggiotto, “anima” di Corte Moranda: «Negli anni 1996-97 mio figlio Gianmatteo ha fatto un corso di operatore agrituristico. Noi siamo di San Bonifacio, ma qui a Cologna avevamo la campagna e la corte agricola del nonno. Negli anni dal 1998 al 2006 la corte è stata ristrutturata e destinata ad agriturismo e, dopo una serie di vicissitudini vissute in famiglia, abbiamo deciso di aderire ai clubs Wigwam. Come associazione siamo partiti in sordina, ma adesso svolgiamo varie attività. Abbiamo cominciato a fare degli incontri dove ogni membro del circolo portava le sue risorse e le metteva a disposizione degli altri». È molto legata alla tradizione contadina la signora Marisa: «Uno dei miei motti è “Dalla terra, alla tavola, alla testa”. La tavola fa bene, è ridere, scherzare, condividere, sia il fanatismo della madre. Il figlio di un giornalista ebreo un’esperienza che duri un’ora o un giorno o tutto l’anno. La libro racconta la storia di due e di una donna tedesca, e musica, la danza, il cibo aiutano molto per la salute individuabambini di nove anni: David, Fritz tedesco, figlio di un le». “Moranda mia” è un altro progetto di Marisa: «Ho preso spunto dal toponimo “fermarsi, sostare”, e anche dalla tradizione, i morari, i gelsi erano molto presenti nel territorio: mia suocera qui Il 27 gennaio a Cologna Veneta si è festeggiata la aveva i bachi da seta sulle giornata della memoria. “rele” in soffitta. Con questo Il luogo scelto per celebrarla è stato l’ex stazione progetto facciamo yoga, ferroviaria di Cologna, dove anche da qui sono movimento e alimentazione. passati i treni dei deportati. La giornata è iniziaL’anno scorso abbiamo creato l’orto sinergico in cui colta con l’inaugurazione della mostra “Mi ricordo tiviamo con tecniche naturali quel treno” dov’erano esposte foto e documenti prodotti locali. Una voce della ferrovia abbandonata Ostiglia Treviso e importante per noi è la cultutestimonianze della Shoah legate a questa linea ra, tanto che nel corso delferroviaria. l’anno ospitiamo vari scrittori». L’instancabile Marisa ha È seguita la commemorazione a cui hanno preso Carro dei deportati in mente un nuovo ambizioso parte Roberto Israel della Comunità ebraica Veroprogetto: «Abbiamo cononese, Diana Grappelli dell’Associazione Nazionasciuto la manifestazione le Partigiani d’Italia (A.N.P.I.), il vicesindaco di Cologna Veneta Laura Branco, il presidente della provincia di “Naturalia” che si tiene nelle Verona Giovanni Miozzi, i consiglieri della Regione Veneto Gustavo Fianchetto e Stefano Valdegamberi, il Marche, dedicata alle erbe e frutti spontanei; stiamo prenvicepresidente del Consiglio della Provincia di Verona Clara Scapin e il consigliere della Provincia di Verona dendo accordi per organizStefano Marzotto. Vi erano anche rappresentanti del comune di Orgiano, dell’associazione ferroviaria “I zarla anche da noi, creando la Quari”, dell’associazione “ferrovie della memoria” e del comitato “Ostiglia ciclabile”. Gli studenti del liceo “Naturalia del nord”». Roveggio di Cologna hanno animato la commemorazione con letture sul tema dell’olocausto. M.G.M. G.T.

COLOGNA. GIORNATA DELLA MEMORIA

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

«Palasport ancora inutilizzabile» Sembra ormai chiaro che a Cologna Veneta non ci siano speranze, almeno a breve, di vedere finalmente utilizzato il Palazzetto dello Sport. Se infatti i pochi lavori ancora da completare all’interno della struttura sembrano ultimanti, il guaio adesso è la parte esterna. Non c’è certezza che sia sufficiente una copertura con “stabilizzato” per l’area adiacente alla struttura (parcheggi e ingresso). Se dovesse servire un intervento più strutturato i costi lieviterebbero e sarebbe più difficile per l’amministrazione trovare un’adeguata copertura finanziaria. Ma il problema più serio è relativo alla viabilità circostante. Il Sindaco ha dichiarato di aver già chiesto un finanziamento in Regione per poter avviare il progetto per mettere in sicurezza l’en-

trata e l’uscita dall’area del Palazzetto. Ad oggi i ragazzini che dovessero usufruire della struttura sarebbero obbligati, in fase di uscita, ad immettersi nella strada Provinciale 7 in direzione Pressana, ad alta densità di traffico. Non si vede la fine ed è con tristezza che notiamo che, anche in questo caso, sia mancata una programmazione seria dei lavori e dell’impatto degli investimenti necessari sul bilancio comunale. Ad oggi abbiamo solo una “cattedrale nel deserto”. Inoltre una volta aperto non è chiaro quanto potrà essere per il Comune il costo della gestione della struttura…Ma non è finita qui: tempo fa, come consiglieri di Lega Nord, abbiamo presentato un’interpellanza relativa alla richiesta di aumen-

tare il livello di sicurezza dell’ala nuova delle scuole elementari. La stessa dirigenza scolastica aveva due mesi fa invitato ad intervenire in tal senso ma senza ottenere riscontro. Ci chiediamo come, dopo due anni dall’inaugurazione, si debba ancora ritornare sull’argomento. Abbiamo più volte offerto la nostra collaborazione, anche con la richiesta di istituire una commissione consiliare dedicata, ma da parte della maggioranza c’è sempre stata chiusura. Dispiace che le preoccupazioni dell’amministrazione siano rivolte più alle questioni formali dello Statuto anziché ai tanti temi ancora aperti e più sentiti dalla popolazione di Cologna Veneta. Davide Febi Emanuela Trevisan


CRONACHE

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ARCOLE. Dalla Regione arrivano ca. 310.000 euro. Negro: «Interventi necessari»

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Contributo per ampliare «Imu, mantenute il Museo Napoleonico le promesse» La Regione del Veneto ha comunicato la concessione di un contributo di 131.250 euro per l'adeguamento degli impianti (tra cui i servizi igienici oggi mancanti), l'abbattimento delle barriere architettoniche e l'ampliamento del Museo Napoleonico "G. A. Antonelli". «Il museo – commenta il sindaco Giovanna Negro - è una straordinaria risorsa per il nostro paese e per questo abbiamo sottoposto alla regione questo progetto. Arcole è conosciuta nel mondo per la storica battaglia vinta dal giovane Napoleone e investire nella propria storia significa investire sul territorio e su noi stessi.

Il museo presenta grosse carenze strutturali che rendono necessario un intervento profondo dal punto di vista impiantistico, tuttavia l'ampliamento non andrà a modificare l'impostazione che ne volle dare il fondatore, l'architetto Antonelli, ma darà maggiore spazio ad una realtà di grande importanza storica ma oggi sacrificata in pochi metri quadrati». La Regione del Veneto ha stanziato 177.000 euro al nostro Comune per l'acquisizione di dotazioni logistiche e strutturali per il potenziamento ed il rafforzo del Sistema Regionale Veneto di Protezione Civile. Si tratta di un importo rilevante

che va a gratificare l'impegno e gli sforzi di questo folto gruppo di volontari sempre attivi e presenti nel territorio. «La silenziosa presenza di queste persone – aggiunge Negro - garantisce la sicurezza di bambini e ragazzi delle scuole, la nostra sicurezza durante le manifestazioni e nel caso di calamità. Il gruppo di Arcole si è molto sviluppato negli ultimi anni grazie all'acquisto di attrezzatura e mezzi ma anche impegnandosi periodicamente in corsi che ne aumentano l'efficienza e la professionalità. Assieme a loro porteremo avanti questo progetto che, ne siamo certi, darà ulterio-

Giovanna Negro

re impulso a questa preziosa attività che ha visto negli ultimi anni un incremento del numero di volontari».

ARCOLE / IL PERSONAGGIO

Luisita Fattori trasmette gioia Luisita Fattori è un’arcolese piena di interessi: agli studi in Scienze dell’Educazione aggiunge attività culturali, pittura, recitazione, animazione. Nel 2003 crea il clown “Sprizz” con cui porta “meraviglia e gioia” a bambini, anziani, ammalati. «Mi sono laureata nel 2003, con una tesi sulla “pedagogia della gioia”, per sapere insegnare attraverso la gioia e il divertimento - si presenta Luisita -. Per me la gioia è la capacità di valorizzare la vita per la vita, per quello che è. Ho impiegato due anni di ricerche per la tesi: sul dolore c’è molto materiale, mentre per la gioia è difficile trovare degli studi. Mi interessa anche la “meraviglia”, per me l’“atto originario di stare al

Luisita Fattori

mondo”: apro gli occhi e vedo di essere viva, la vita deve essere sempre una sorpresa, mai deve mancare la capacità di stupore che hanno i bambini».

Luisita tiene dei corsi sui suoi studi: «Lavoro molto con gli adulti, adesso a Soave insegno la “pratica della meraviglia” in cui le persone ritrovano parti di sé che avevano dimenticato. Sono tutte attività pratiche: movimento del corpo, racconti di esperienze, gioco. Ma giochi con un percorso di ricerca, una formazione continua sulle mie conoscenze: frequento corsi di musicoterapia, parateatro. Il parateatro insegna degli esercizi che conducono ad uno stato di genuinità interiore della persona». Ed ecco l’arte del Clown Sprizz: «Il clown gioca su questo: ha una minima maschera (il naso rosso) che serve per liberare la parte nascosta di sé, togliere i muri che ci creiamo nella vita di tutti i gior-

ARCOLE / LA MOSTRA DI PITTURA

Burato “spopola” a Roma Arcole è una vera e propria fucina di artisti: sono tanti i pittori nel paese napoleonico, come gli affermati Ferdinando Todesco, Maffeo d’Arcole, Anna Elisa Sartori e Antonella Burato. Proprio la Burato è reduce dal successo della mostra a Roma delle sue ultime opere intitolata “Mediatore cosmico”. Un primo incontro con il pubblico le “sindoni” di Antonella Burato lo hanno avuto a Verona, in Duomo, in un’esposizione chiamata “Connessioni”. Il “Mediatore cosmico” è niente meno che Gesù Cristo, ritratto dall’artista su sacchi di iuta: «Ho lavorato ad una serie di volti di Cristo, ispirati al sudario della Sindone” spiega Antonella, “Il titolo della mostra è mio, ho trovato questa definizione di Gesù in una edizione del 1943 del Van-

Antonella Burato

gelo di San Giovanni: il commentatore parlava di Gesù come “mediatore cosmico”, una definizione che per me è meravigliosa e di cui mi sono voluta appropriare per la mia mostra». Il volto di Cristo rappresentato su sacchi di iuta

provenienti da un vecchio magazzino attivo nel 1800, comunicano in modo concreto il messaggio che vede nell’essere umano una somiglianza con il Padre, presso cui Gesù è primo mediatore, spirituale e fatto uomo. Antonella Burato è nata ad Arcole, dove ha tutt’ora lo studio. Ha studiato con il ritrattista Ezio Grandiello, per proseguire con il maestro Mario Donizetti e poi all’Accademia di Brera. Ha esposto le sue opere in tante personali e collettive e nel 1994 è stata selezionata per la Sezione Giovani alla Biennale di Venezia. Dopo Verona e Roma, quali impegni per Antonella? «Ho avuto la proposta di portare il “Mediatore cosmico” a San Pietroburgo, un centro magnetico, vitale per la pittura. Vedremo». G.T.

ni. Ho lavorato come clown negli ospedali, con bimbi, malati psichiatrici. Il clown ha il potere di interagire con la parte sana della persona». G.T.

L’amministrazione comunale di Arcole riesce a mantenere la promessa fatta ai cittadini. Il governo, come più volte detto anche in Consiglio Comunale, aveva sovrastimato le entrate IMU con aliquote base per il comune di Arcole costringendo l’Amministrazione a mettere a bilancio la cifra di 891.898 euro, la cifra corrispondente a quanto tagliato da Monti nei trasferimenti ad Arcole. Da qui era derivato l’innalzamento delle aliquote IMU. Questi gli importi previsti dalle elaborazioni degli uffici comunali e quanto effettivamente incassato. Terreni agricoli: previsti € 81.846; incassati € 82.711 Aree fabbricabili: previsti €61.125; incassati € 61.411 D10 (strumentali): previsti € 10.035; incassati € 17.527 Abitazione principale: previsti € 225.741; incassati € 206.258

Altri fabbricati: previsti € 517.032; incassati € 558.786 «Tali differenze – affermano gli amministratori sono imputabili alla mancanza di una banca dati aggiornata e al fatto che, avendo legato l’aliquota IMU sulla prima casa al reddito, non era possibile avere tale dato a priori. Il totale incassato dall’ente è stato quindi di 926.693 euro (quindi circa 35.000 euro in più di quanto si era dovuto considerare per legge) mentre se non fossero state aumentate le aliquote il Comune avrebbe incassato 773.000 euro. Non si è fatta cassa con l’IMU, ma solamente recuperato quanto il Governo Monti ha tagliato e imposto di mettere a bilancio. Infine la nostra scelta di legare l’IMU al reddito è stata lungimirante: ora tutti i partiti parlano di fare una scelta di imposta equa legandola al reddito».


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LETTERA DI COMMIATO DEL PRESIDENTE AVIS Sento il bisogno, dopo tanti anni di militanza nel volontariato AVIS (forse troppi) di scrivere due righe di commiato a tutti i donatori, ex donatori e a quanti mi conoscono. E' un desiderio che mi si sprigiona dentro e che mi accingo a manifestare con un po' di tristezza. Ho cominciato a servire il volontariato AVIS nel 1968 spinto da un' amara prova che la vita alle volte riserva. Il mio primo obiettivo è stato quello di creare ad Arcole (perché io sono di Arcole) una associazione di donatori volontari del sangue, sezione fondata nel 1969 e di cui mi onoro di essere stato il primo Presidente. In tale attività ho conosciuto quella forza della natura, quel fenomenale trascinatore che porta il nome di Mino Trevisoi. Nel 1972 mi sono sposato e sono diventato sambonifacese lasciando la Presidenza di Arcole a Fabrizio Aurelio (che non ha bisogno di presentazioni). Contemporaneamente Mino Trevisoi mi ha ben accolto nel direttivo AVIS di San Bonifacio. Nel Giugno del 1978 la tragica scomparsa di Mino; viene a mancare in modo traumatico la guida, l'anima dell' Associazione AVIS di tutta la zona. Nell'ottobre dello stesso anno, l'assemblea dei donatori di sangue, riunitisi al teatro Centrale in via Marconi, (mi ricordo la massiccia presenza con più di 400 partecipanti) mi ha scelto come successore di Mino e nuova guida del volontariato del sangue dell'Est Veronese. Da allora ininterrottamente sono sempre stato riconfermato e quindi facendo i conti: sono 45 anni di attività AVIS e 35 anni di Presidenza. E' giunto il momento di voltare pagina, San Bonifacio ha la potenzialità e un enorme patrimonio umano da cui scegliere il nuovo Presidente, per cui ho deciso di non ricandidarmi. Quanta acqua è passata sotto i ponti. E' cambiato il mondo e con esso è cambiata anche la nostra associazione. Quando ho cominciato erano i tempi in cui si donava ancora nei flaconi sotto vuoto di vetro (250cc), non c'erano strutture, né gli spazi adibiti, il nostro riferimento era una suora che dopo la donazione ci offriva i biscotti e la 'crema marsala', e un medico del Pronto Soccorso o del laboratorio analisi che nei momenti di pausa veniva a visitarci e a fare il prelievo. Si donavano circa 2000 flaconi l'anno (forse meno). Ora possiamo dire con vanto, che abbiamo uno dei più bei centri trasfusionali d'Italia e che a San Bonifacio si raccolgono circa 12000 donazioni anno, garantendo ampiamente l' auto sufficienza, così come è sempre stata garantita. Gli ospedali di Borgo Trento e Borgo Roma devono molto anche ai nostri donatori. In tutto questo tempo anche la struttura associativa AVIS è cambiata. Sono sorte molte altre

sezioni e mi fa piacere ricordarne qualcuna alla cui nascita ho dato il mio contributo: Monteforte, Belfiore, Albaredo, Prova, Lobia, Terrossa, Gazzolo, Bonaldo, Volpino e Santo Stefano di Zimella. Difficile dire quante serate e quante domeniche ho riservato per presenziare riunioni e feste AVIS della zona cercando di far promozione. Ricordare tutte le manifestazioni e le iniziative intraprese ci sarebbe da scrivere un libro. Fra le tante mi piace ricordare i due viaggi a Roma; il primo nel Settembre 81 con la messa in S. Pietro e l'incontro con Papa Giovanni Paolo II subito dopo l'attentato (eravamo in 620 con 13 pullman) e il secondo durante il Giubileo del 2000 con altrettanta partecipazione. Come potrei non menzionare la raccolta di fondi, con la collaborazione di tutte le A VIS della zona, per la realizzazione dell'asilo nido in Brasile, donato a Suor Nazareth, che ancora oggi ospita 400 bambini, altrimenti abbandonati sulle strade. Una targa ricorda l'opera dell' AVIS. L'impresa più ec1atante è stata negli anni 80 con la nostra netta opposizione all'importazione di sangue e di emoderivati dall'estero e l'introduzione della plasmaferesi nel nostro centro trasfusionale. Si voleva perché 'costava meno' lasciare inoperosi i nostri donatori e contemporaneamente procedere con massicci acquisti di sangue ed emoderivati con le multinazionali soprattutto estere. Avevamo contro l'allora dirigenza sanitaria, il Primario del Centro Trasfusionale di Verona e anche, purtroppo, alcuni esponenti della nostra stessa associazione. E' stata dura, abbiamo lottato con la forza dei nostri principi, in modo democratico e civile parlando nelle assemblee e nelle piazze. I donatori tutti e la gente ci hanno appoggiato e sostenuto perché avevano intuito che eravamo nel giusto e che siamo un'associazione leale, disinteressata che cercava solo il bene degli ammalati. Alla fine, si è capito che avevamo ragione ma, nel frattempo, quanti danni. Hanno pagato poco il sangue e relativi emoderivati indispensabili per la cura di molte malattie, ma hanno importato e quindi pagato e trasmesso virus e malattie prima sconosciute (leggi AIDS ed EPATITI VARIE). Vorrei tranquillizzare tutti, oggi non è più così, il sangue è ai massimi livelli di sicurezza, frutto solo del dono volontario di tante persone generose. Adesso si che ci siamo. Mi sia consentito spendere due parole di elogio e ringraziamento per lo Staff Medico ed infermieristico del nostro Centro Trasfusionale di San Bonifacio, sono veri professionisti; a cui va tutta la nostra gratitudine per

Olivo Zampieri

come svolgono il loro compito al servizio dei donatori e degli ammalati (è cambiato anche il Primario che ha sempre condiviso e appoggiato la nostra linea). Come si può capire è stato fatto molto, ma molto rimane ancora da fare. A questo mondo non esiste niente di bello, di ben fatto, di importante che non sia migliorabile. Questo è l'augurio che faccio alla nuova dirigenza AVIS con la certezza che verrà accolto. Ho sempre cercato di dare in modo corretto e leale, non ho mai perseguito interessi personali o di parte, né usato l'associazione per miei obiettivi o scopi particolari, né rincorso riconoscimenti o vetrine varie. Devo riconoscere anche che in cambio del mio impegno sono sempre stato ripagato in modo ottimale dalla fiducia, dalla stima, dall'affetto e dalla riconoscenza dei donatori tutti e di tanta gente che ha capito e apprezzato l'importanza della nostra attività.Ho due soli desideri. Il primo: che tutto questo patrimonio di umanità e generosità non vada disperso (sono sicuro che invece verrà potenziato); Il secondo: di non venire 'dimenticato'. Vorrei essere ricordato per quanto di buono ho cercato di fare e dimenticato per quanto di sbagliato io possa aver, involontariamente, fatto. Ringrazio di cuore quanti, in tutto questo tempo, mi sono stati vicini. Sono molte le persone che hanno con me lavorato e collaborato. Vorrei ricordarli tutti ma la lista sarebbe molto lunga e non vorrei dimenticare qualcuno (molti tra l'altro non ci sono più). A loro l'eterna mia gratitudine anche se il premio più importante per il bene fatto lo riceveranno dal Cielo. Con sincero affetto. Olivo Zampieri


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VERONELLA. Cambiamenti all’interno dell’Amministrazione comunale

Una Lista Civica fuori dai Partiti Servizi di

Graziana Tondini L’Amministrazione comunale di Veronella lascia la Lega Nord. Una notizia forte, comunicata dal sindaco in persona Michele Garzon, in una conferenza stampa lo scorso 24 gennaio a cui erano presenti assessori e consiglieri comunali e il segretario locale del partito Gabriele Borsetto. Tutti hanno rimesso le tessere nelle mani della segreteria provinciale. Una lunga storia di militanza quella di Borsetto, iniziata nel 1993, cui l’anno successivo è seguita quella di Marisa Rettore, attuale assessore ai servizi sociali, tessera del 1994; nel 2004 si iscrisse anche Michele Garzon. «Condividiamo gli ideali della Lega Nord delle “origini” da molti anni. Siamo stati presenti sul territorio per passione, per fare politica. Abbiamo fatto gavetta fino al 2009, quando con la

Il Sindaco con il segretario e militanti con tessere

lista leghista monocolore abbiamo vinto le elezioni spiega il sindaco Garzon -. Ma da un paio d’anni sono nati problemi a livello provinciale, da quando abbiamo sostenuto la candidatura di Alessandro Montagnoli contro Paternoster, sostenuto da Flavio Tosi. Montagnoli perse, però prendendo il 40% dei voti, 40% che non si è tradotto in altrettanta rappresentatività, ma in un muro che ci ha opposto la

segreteria veronese». Difficili le relazioni nel direttivo provinciale: «Un tempo si tenevano a porte aperte, si parlava dei problemi del territorio, si discuteva, magari anche si litigava, ma sempre si cercava di dare spazio a tutti. Adesso le riunioni sono a porte chiuse. Dopo gli scandali del 2012, la Lega guidata da Maroni ha voluto una svolta, ripartiti con la Lega 2.0 che parla di meritocrazia, pulizia. Invece

ci sentiamo emarginati sia da Verona che dall’on.le Maroni, che frequenta spesso paesi a noi vicini ma a Veronella non è mai venuto. Noi siamo amministratori locali, le battaglie per le poltrone non ci riguardano. Dispiace molto che Montagnoli, che a Roma è stato molto attivo, sia stato messo anche lui in disparte. In sette sindaci abbiamo inviato una lettera a Maroni per sostenere la sua ricandidatura, ma non siamo stati ascoltati». Anche la storica tesserata Rettore è delusa: «Non mi riconosco in questa Lega impegnata a conquistare Roma e la Lombardia, ma condivido gli ideali che mi hanno portato in questo partito all’inizio, quando ci si batteva per la giusta attenzione per il nord produttivo». Con le dimissioni in blocco dei militanti veronellesi, la sezione leghista sarà chiusa (oggi conta 82 tesserati) e l’Amministrazione concluderà il suo mandato come “lista civica”.

VERONELLA - PRANZO SOCIALE

Marisa Rettore con il Sindaco e due novantenni

Hanno festeggiato insieme Natale, Capodanno e la loro bella età con il pranzo sociale a loro dedicato dall’Amministrazione comunale. Domenica 30 dicembre, circa 120 anziani di Veronella si sono prima incontrati alla Santa Messa, poi al pranzo in compagnia. Alla festa erano presenti due signore rispettivamente di 93 e 90 anni, Caterina Marcolongo di via Stradon e Giuseppina detta Imelda Cicolin di via Borgo:

BELFIORE

IL LIBRO DI GINO MARCONCINI

Il Gruppo Alpini

“A Belfiore d’Adige”

Il “Gruppo Alpini A.N.A.” di Belfiore si è formato nel 1956, rifondato nel 1972; nel 1983 con l’organizzazione definitiva hanno tenuto la 1° “Festa del gagliardetto”. Attualmente conta circa 90 iscritti, guidati dal presidente Giorgio Castegnaro. Nel 1996 è iniziata la costruzione della “baita alpina” in via G. Leopardi, agibile dal 1999. Il Gruppo Alpini belfiorese partecipa a numerose iniziative locali e di più ampio respiro: nella loro sede si svolgono serate di presentazione libri, animazione per gli anziani, le riunioni e le feste della sezione. Gli alpini collaborano con il Comune per la festa della mela, la giornata ecologica, con la biblioteca per l’organizzazione di eventi culturali e con le altre associazioni del paese a scopi di solidarietà. Si occupano anche di racco-

gliere viveri e altri prodotti nel giorno della “colletta alimentare” organizzata dal Banco Alimentare nei supermarket di tutta Italia. Da due anni per le feste natalizie organizzano “Un Natale per chi è solo”, ospitando in baita per il pranzo di Natale persone che vivono in condizioni di solitudine e disagio sociale. Graditi, nell’ambito del pranzo 2012, gli interventi del Presidente Castegnaro, del sindaco Davide Pagangriso, del parroco don Roberto Pasquali e dell’ex parroco don Luigi Magrinelli La giornata di festa è stata allietata dal tenore Diego Buratto, che si è esibito in canzoni tradizionali. Domenica 27 gennaio, gli alpini hanno fatto la Festa del Tesseramento 2013, con deposizione della “Penna d’alloro” al monumento ai caduti di Piazza della Repubblica.

Gino Marconcini è nato a Belfiore nel 1935, settimo di dieci figli di Giuseppina Martini e Tullio Marroncini. Ha appena pubblicato “A Belfiore d’Adige”, un libro che ripercorre la storia della sua famiglia e del paese dall’”agonia del fascismo agli anni ’70”. La famiglia Marconcini gestiva un forno con negozio di alimentari sull’incrocio principale di Belfiore, un punto di osservazione privilegiato per quanto succedeva in paese. E’ stato un appassionato militante politico del PCI, di cui è stato segretario dal 1960. Per molti anni consigliere comunale, è stato anche attivista della CGIL. Gino ha raccontato il suo esordio nella scrittura: «Negli ultimi anni ci sono stati cambiamenti molto profondi in Belfiore e nella memoria collettiva mancava la continuità con il passato». Nel libro si intreccia la storia recente di Belfiore e quella sua personale… «Ho voluto rendere omaggio a mio padre Tullio, sindaco a Belfiore dal 1949 al 51. Ho voluto mettere in risalto la mia storia di famiglia e quella del paese, tramandare la memoria di certi fatti e stili di vita che non esistono più. In questo sono stato stimolato dal prof. Vecchiato, che sta curando la documentazione per la

Gino Marconcini

beatificazione di don Luigi Bosio». Nel libro si parla molto di don Bosio e della costruzione della nuova chiesa… «È stato un sacerdote che ha forgiato la vita di Belfiore dal 1940 al 1969. Don Luigi, arrivato in paese nel bel mezzo della 2° guerra mondiale si attivò subito per costruire una nuova chiesa, con oratorio e sale parrocchiali. Fu un grande oppositore verso le novità e i nuovi costumi che pian piano stavano

arrivando anche qui». Nel libro si leggono tanti fatti di paese, che sembrano così lontani… «Ho voluto scriverlo anche per ricordare la storia della gente comune. Una storia non legata a grandi nomi e grandi eventi, ma al nostro territorio, all’Adige in particolare. Ecco, mi piacerebbe riavere Belfiore d’Adige come nome del Comune!».

«Veronella è un paese dove si vive bene, in paese abbiamo la sig.ra Rosina di Piazza Marconi, ex postina della classe 1910, la sig.ra Augusta di via Dossi che è del 1911 e la sig.ra Maria di via Strà del 1912! E poi parlano della Sardegna come regione con il primato della longevità, ci vorrebbe uno studio del DNA anche da noi – scherza l’assessore ai servizi sociali Marisa Rettore –». Ma l’assessore Rettore non si occupa solo di anziani. La rete dei servizi sociali è molto ampia: «Le attività del Comune si integrano e coordinano con il consultorio familiare, il distretto sanitario, le scuole, gli istituti di previdenza e tutti gli Enti competenti in materia socio-assistenziale, che sono tanti e che ricevono sempre più richieste di aiuto continua l’assessore -. L’assistente sociale, quando riceve una richiesta di servizio, raccoglie una serie di dati per conoscere il quadro dei bisogni della persona o della famiglia. Il Comune valuta e predispone interventi di assistenza. Negli ultimi tempi sono sempre più le famiglie in difficoltà, italiane o straniere, con problemi di perdita del lavoro. E pure in aumento sono le problematiche con i minori, a causa della crisi della vita di coppia, che coinvolge sempre più famiglie. L’assistente sociale valuta con molta attenzione le segnalazioni che arrivano dalle associazioni, dalle scuole, dai genitori quando si tratta di bambini o adolescenti a rischio».


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Poesie L’anno scorso, il 19 ottobre, un pettirosso migrato in pianura, si è presentato nel mio cortile. Solo, molto probabilmente era in cerca di una compagna per formare insieme una famigliola e costruirsi il nido. L’ho visto svolazzare da a cura una pianta all’altra poi, improvvisamente, ho sentito picchiettare contro i vetri di Enzo Coltro della stanza dove ho il mio studio. L’uccellino si era arrampicato su uno dei cordini esterni che regolano l’apertura e la chiusura delle due tendine, messe a riparare dal sole, che in quel momento non erano abbassate. Il pettirosso arrivava ad intervalli regolari di due minuti, si aggrappava al cordino, lo scalava fin sulla sommità, vi restava appeso per qualche istante, batteva contro i vetri con il becco e poi spariva senza allontanarsi troppo. Molto probabilmente vedeva la sua immagine riflessa sui vetri a specchio e credeva che, al di là, vi fosse un altro suo simile, magari l’agognata femmina. Per tutto il pomeriggio, fino a sera inoltrata, l’ho visto arrivare e sentito picchiettare contro i vetri, con una ostinazione inaudita ed una tenacia a dir poco commovente. Quel suo continuo andirivieni ha fatto la gioia dei miei nipotini, che non credevano ai loro occhi di fronte allo spettacolo messo in atto dal vivace pennuto. I giorni seguenti, dopo aver constatato che il suo volare era stato inutile, essendo la sua immagine riflessa solo il miraggio della compagna con cui accasarsi, scoraggiato, non si è più presentato di fronte alle mie vetrate. La seconda poesia vuole rappresentare una fase della vita, quella dell’adolescenza, durante la quale sembra che il tempo vada più piano rallentando la sua corsa - almeno, ai miei tempi, era così - sicché certe aspettative paiono rinviate nel tempo, prospettandosi abbastanza lontane. Trascorsa questa fase della vita, il tempo innesta un’altra marcia e corre, vola senza sosta, bruciando i fogli del lunario e alternando le stagioni con un ritmo che non ha tregua e che ci fa dire: “Beati gli anni regalatici dall’infanzia e dall’adolescenza!”

EL PÍTARO (1) INAMORÀ

CORE EL TEMPO

L’è tut’a ’l dì che ’l bate col bechéto te i véri a specio drio, de la veranda, e su ’l cordin ’l se tàca l’oseléto che de la tenda el vèrzare comanda.

El parte, el torna, el sbate le so aléte, mi credo che ’l sia propio inamorà, infati la so corte no ’l desméte, pur anca s’a gh’è gnente par de qua…

Sento ’l tempo passàre de scapon sul sentiero sfaltà de i nostri dì, el córe cofà un mato sempre vanti: no ’l varda in facia ti e gnanca mi.

E i era sogni ancora tuti in fasse, da braghe curte, sì, da buteléto che sperava de vedare ’l doman vegnère vanti presto al so cospèto.

L’è çerto che ’l se specia e che ’l se vede, e lu, in çerca forsi de compagna, che la sia rento a i véri, penso, a ’l crede e la fadiga in voli no ’l sparàgna.

S’è fato scuro e ancor sento ’l bechéto che bate contro i veri là de fora, mi credo che doman chel’oseléto el sarà chì da novo assè bonora.

Quan’ le strade le era sol scalzagne co sassi e giara a farghe da mantèl, i giorni i me paréa assè pi longhi, ma alora – perdonème – era un butèl.

Ma ’l tempo el piràva (1) a farse svelto e anca lu , butèl, el se imagava, el se perdeva ia longo la strada e inveçe de passar a ’l se straviava.

Che sia come Narciso e chel so mito che ’l s’era inamorà solo de lu?! El pítaro, me par de averlo dito, l’amor el vol catàrlo, ma…par du.

Gavéa davanti a mi tuta ’na vita e ’l tempo, tegnéndome par man, me compagnava pian, senza ’sta pressia e insieme a vardàvimo lontan…

Desso che mi vorìa che ’l nesse pian, el fila ia de corsa che ’l par mato, me insogno la so man, come ’na olta… ma no l’è pi un butèl, l’è ’n omo fato.

Ancor l’è lì e ormai riva la sera, epur el se rampéga sul cordin, parché de far la cubia sempre el spera, ma ’l perde tempo e fià ’sto picinin.

(1)pítaro=pettirosso-

(1) pirava=esitava-


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SPORT

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CALCIO. I ragazzi di Mister Salvatore Mantovani in testa alla classifica

FRESKO VOLLEY

Obiettivo prima categoria per l’Hellas Monteforte

Una pioggia

L’Hellas Monteforte scala le vette della Prima categoria. L’obiettivo è salire fino in Promozione. «Abbiamo costruito la squadra per disputare un campionato di alto livello e, perché no, puntare al grande salto. Ormai non possiamo nasconderci» spiega il presidente Claudio Fattori.-I biancoverdi stanno dominando il proprio girone: al 9 gennaio, i ragazzi di mister Salvatore Mantovani sono in testa alla classifica. La marcia verso la promozione continua. «Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare – confessa sorridendo Fattori -. Dobbiamo proseguire su questa strada sperando di arrivare al top fino alla fine. L’importante è che tutti restino con i piedi per terra e diano il massimo sia in allenamento che in partita». Il girone di andata si è concluso da poco. Dietro all’Hellas Monteforte ci sono in agguato Santo Stefano Zimella, Aurora Cavalponica e Illasi che non mollano un centimetro: «Sarà una bella battaglia – commenta il presidente bianco verde -.

Il Santo Stefano Zimella ha un’ottima rosa e un bravo allenatore, l’Aurora Cavalponica si è rinforzata parecchio durante il mercato invernale. E non bisogna sottovalutare l’Illasi perché è un avversario temibile. Mi aspetto un girone di ritorno difficile: conterà essere costanti, lavorare sodo e affrontare le gare sempre con determinazione». Uno dei segreti dell’Hellas Mon-

teforte capolista è senza dubbio mister Mantovani, «un vero e proprio psicologo – conferma Fattori -. Il nostro tecnico ha saputo creare un gruppo di ragazzini unito e competitivo. Anche noi abbiamo sfruttato il mercato invernale: con l’arrivo di Emilio Brunazzi dal Tregnano abbiamo aumentato la nostra pericolosità offensiva. Brunazzi era l’attaccante di peso che

ci mancava. Bisogna fare i complimenti, però, pure a chi di solito siede in panchina o a chi entra a partita in corso: tutti i giocatori si stanno dimostrando all’altezza della situazione. In più l’intera società, che ringrazio per l’ottimo lavoro che sta svolgendo, trasmette tranquillità e serenità, aspetto fondamentale per ottenere risultati». Matteo Sambugaro

di soddisfazioni Un stagione sempre più ricca di soddisfazioni quella del Fresko Volley, la formazione maschile che milita nel campionato di serie C. Il team di coach Claudio Ambrosi e del presidente Francesco Pozzani infatti non può più nascondersi. I risultati e le prestazioni espresse negli ultimi mesi parlano chiaro e hanno portato il Fresko Volley al vertice della classifica del proprio girone ed a superare i quarti di finale in Coppa Veneto. Una marcia positiva iniziata ad ottobre e che forse sta andando anche oltre certe aspettative, anche se è presto per cullarsi sugli allori, come spiega il presidente Pozzani: «Sappiamo di avere una bella squadra formata da ottimi atleti e ben guidata da coah Ambrosi. I risultati per il momento ci sorridono, noi sicuramente continueremo a dare il massimo per portare a casa ogni incontro, sia in campionato che in coppa; a fine stagione poi vedremo quali soddisfazioni saremo riusciti a toglierci». Tra i risultati più positivi di questa stagione ci sono sicuramente le vittorie ottenute contro Olimpia Zanè e Agorà Sport Studio, due tra le formazioni più forti del girone, e la brillante affermazione nei quarti di finale di Coppa Veneto. Tre set a zero, quest'ultima gara, che hanno permesso alla squadra del presidente Pozzani di superare il turno e continuare a coltivare il sogno della finale. Oltre al campionato però c'è un altro grande successo per il Fresko Volley, ovvero l'organizzazione, in collaborazione con la Fipav Verona, del secondo “All Star Game Veronese – Memorial Rosario Felici”. Una giornata in cui il meglio del volley veronese, maschile e femminile si è sfidato sotto i riflettori del PalaOlimpia di Verona; grandi giocate e momenti di puro spettacolo sportivo quelli ammirati dal pubblico presente. Un'evento che ha visto impegnati coach Ambrosi e ben sei ragazzi in forza al Fresko Volley: Fantoni Matteo, Hueller Andrea, Jankovic Marko, Caliari Cristiano, Veronese Nicolò e Castagna Mirko. «L'All Star Game - conclude Francesco Pozzani - è stato un successo e siamo davvero soddisfatti. L'evento, infatti, è stato un momento importante per tutto il movimento pallavolistico veronese e ci ha permesso di raccogliere fondi da devolvere a varie iniziative benefiche». Matteo Dani

SAMBO&COSSATO E CALENDARIO 2013

“Insieme per Pediatria” Due iniziative per un unico, grande gesto di solidarietà. Un'asta benefica e un calendario, due progetti targati Sambonifacese per raccogliere fondi da destinare al reparto di Pediatria dell'Ospedale G. Fracastoro di San Bonifacio. E' un finale lieto quello di “Sambo&Cossato insieme per Pediatria” e del “Calendario Sambo 2013”, i due progetti avviati nelle ultime settimane dello scorso anno dalla dirigenza rossoblù per dare una mano concreta al reparto diretto dal dottor Mauro Cinquetti. La somma raccolta nell'ambito delle due iniziative è stata consegnata negli scorsi giorni. La maglia indossata da Michele Cossato, da quest'anno parte della famiglia Sambo, durante lo storico spareggio di Reggio Calabria nel giugno 2001 è stata messa all'asta su E-Bay e già dai primi giorni molti sono state le offerte pervenute. Alla fine l'ha spuntata il gruppo Wish Days, azienda veronese leader nelle attività esperienziali ed emozionali per il tempo

Da sinistra Michele Lodi, il dottor Cinquetti e Michele Cossato

libero; Emozione 3 è uno dei marchi più conosciuti del gruppo che, alla vigilia di Natale, ha presentato l'offerta che gli ha permesso di fare sua la maglia originale dello spareggio. Anche il Calendario Sambo 2013, una serie scatti divertenti con protagonisti giocatori e staff della prima squadra rossoblù, messo in vendita ad un prezzo simbolico, ha raccolto approvazione e una somma significativa che ha permesso di dare un ulteriore contributo per l'acquisto di attrezzature sanitarie. «Credo fosse davvero importante - commenta il presidente della Sambonifa-

cese, Michele Lodi -, soprattutto in momenti come questi, dare un segnale vero e concreto di solidarietà, sostenendo il reparto di Pediatria e il dott. Cinquetti nella missione che ogni giorno porta avanti assieme al suo staff. In ultima, voglio ringraziare anche Michele Cossato che aderendo all'idea di mettere all'asta la sua maglia ha dimostrato di essere, oltre che un grande campione, anche un grande uomo». Anche fuori dal campo la Sambo dimostra di saper segnare reti di grande importanza. M.D.




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