Giugno SanBonifacese 2015

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ANNO XXX - N.06 GIUGNO 2015 - stampato il 11/06/2015

SAMBONIFACESE

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Questione di secondi al Palio delle Contrade di San Bonifacio che vede Prova bissare il successo dello scorso anno solamente per pochissimi secondi rispetto ai secondi classificati della Motta. Non cambia padrone, quindi, la terza edizione del Palio, iniziato il 1° giugno con la sfilata in costume delle varie contrade lungo Corso Venezia, accompagnate dagli Sbandieratori di San Bonifacio; martedì 2 giugno i giochi veri e propri presso il Centro San Giovanni Bosco. Locara, Villanova, Prova, Motta, Praissola, Portone, Corrubio, Coalonga, Lobia e Biacche le contrade che si sono sfidate nei tradizionali giochi della corsa dell'alfiere, assalto alla torre, taglio del tronco e tiro alla fune. Alla fine a spuntarla, a portarsi a casa il nuovo Palio rinnovato e dipinto dall’artista Mabe, sono stati i biancorossi di Prova. Come detto, è stato necessario il conteggio dei secondi per individuare chi, tra Prova e Motta, avesse concluso le prove nel minor tempo. Mai, in passato, si era verificata una situazioni di quasi assoluta parità come in quest’edizione.



le vostre

Lettere EXPO

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi

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Numero chiuso il 11 - 06 - 2015

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ARCOLE

“Più approfondimenti” Egregio Signor Direttore Expo 2015 di Milano è il più grande evento che sia mai stato realizzato sul cibo e la nutrizione col tema per l’esattezza molto ambizioso: “Nutrire il pianeta, energia e vita”. Sarebbe un errore soffermarsi soltanto sull’impatto economico, vista la portata esistenziale che riveste il cibo nella vita delle persone del mondo. Anche Papa Francesco ha sottolineato l’importanza

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fondamentale del passare dalle enunciazioni ai fatti concreti, per la risoluzione della fame di una gran parte del pianeta. Un recente rapporto dell’ONU quantificava in 800 milioni le persone sottonutrite, 12,50% e cioè un abitante su 8 dell’intera popolazione mondiale. Tutto ciò suona scandaloso pensando che al tempo stesso c’è il resto della terra che vive nell’eccesso. Emblematico al riguardo lo spreco di cibo, quantificato dalla Fao (organizzazione dell’ ONU la fame nel mondo) in 1,3 miliardi di tonnellate, ovvero un terzo di quanto destinato alla alimentazione umana. Così pure solo il 43% dei prodotti agricoli è effettivamente consumato. Il resto viene sprecato nel percorso spesso lunghissimo tra il campo e la tavola. L’Expo non dovrebbe limitarsi ad essere una vetrina, ma creare percorsi di educa-

“Nido e scuola d’infanzia. Grazie!” zione, offrire anche spazi di approfondimento, presentare le buone pratiche in atto, individuare prospettive concrete anche su temi molto delicati e sensibili. E al tempo stesso non nasconda sotto il tappeto le tante ingiustizie e le altre forme di sfruttamento umano e ambientale, l’attività delle organizzazioni criminali, le contraffazioni alimentari, e tutto quel “pane nero”dell’illegalità che imperversa e impoverisce i più deboli. Senza dimenticare che l’uomo non vive di solo pane, ma di un nutrimento spirituale, come buone relazioni, fruizione di istruzione e cultura, nonché di comunione con Dio e con gli altri. E se alla fine, qualche scettico si sarà riscoperto un po’ più consapevole nelle proprie scelte di ogni giorno, sarà già il segno che l’ Expo avrà raggiunto qualche piccolo obiettivo. Giancarlo Maffezzoli

Caro Direttore, negli ultimi tempi sulle pagine dei giornali si leggono notizie di economia in crisi, di politica corrotta, di attentati e di altri fatti perlopiù negativi, non è quindi facile accorgersi del buono che ci sta attorno. Noi oggi, come gruppo di genitori con figli di età dagli uno ai sei anni, vogliamo raccontare la nostra esperienza positiva nelle due scuole del paese in cui viviamo: il nido integrato Arcobaleno e la scuola dell’infanzia San Giuseppe di Arcole, entrambe gestite dall’IPAB Don Luigi Rossi e dalla cooperativa Promozione Lavoro (per la gestione del nido). In entrambe le strutture, ci sono insegnanti competenti, sensibili e attente alle esigenze di tutti i bimbi. Come genitori, il momento del distacco dal figlio è sempre molto delicato. E’ indispensabile quindi trovare

educatrici in grado di mettersi in sintonia non solo con i bimbi ma anche con i genitori; saper donare un sorriso, scambiare una parola, trovare delle “braccia aperte” all’ingresso a scuola diventa quel valore aggiunto che ci fa sentire sicuri della scelta fatta. E’ stato così per noi che, prima al nido con le maestre Anna, Lia, Michela, Elisa e Michela e poi alla scuola dell’infanzia con le maestre Marina, Marialisa, Cristiana, Silvia, Mariacristina, Arianna e la bravissima coordinatrice Patrizia, abbiamo visto crescere e maturare i nostri “piccolini” in un ambiente sereno, con spazi a misura di bambino e soprattutto con insegnanti che hanno saputo colmare l’assenza di noi genitori, educando i bimbi attraverso il gioco, la lettura, i laboratori, le uscite didattiche o più semplicemente dedicando l’attenzione che ogni bimbo ha il diritto di avere.

Si chiederà: perché Le raccontiamo tutto ciò? Arrivati alla fine di un altro anno scolastico, sentiamo la necessità di dire “grazie, grazie di cuore” a tutto il corpo insegnanti, al personale ausiliario, al personale dell’IPAB e della cooperativa, perché stanno svolgendo il compito più duro ma più gratificante al mondo: aiutarci a crescere gli uomini e le donne di domani. Perché crediamo che dando “solide fondamenta” ai nostri figli potremo creare un futuro migliore. Perché crediamo che le esperienze positive vadano incentivate e riconosciute. Perché crediamo che i cambiamenti partano dal singolo individuo, dal suo modo di pensare e di rapportarsi con gli altri. E magari un giorno sperare di poter leggere sulle pagine dei giornali le “buone notizie” che ci circondano…perché la positività, si sa, è contagiosa! I genitori

che si devono assumere Renzi, Alfano e Gentiloni che permettono tutto questo senza intervenire drasticamente. Bisogna assolutamente fermare questo traffico umano facendo fare dietro front ai barconi alla loro partenza dalle coste del Nord Africa, in particolare dalla

Libia, così come fanno gli altri Paesi. Fare ciò è un dovere umano, così quello di aiutare questa gente a casa loro il che darà, oltretutto, più serenità e sicurezza a casa nostra. Tutto ciò in quanto la nostra gente si sente abbandonata dalle Istituzioni le quali riservano più

attenzione ai clandestini che agli italiani. Questo inoltre favorisce pure l’arrivo della criminalità, vedesi il costante aumento delle ruberie e violenze alle persone, specie se anziani. Infatti il nostro Paese non è mai stato così insicuro e con poca protezione. E’ inoltre

sotto gli occhi di tutti che si pensa di aiutare più gli stranieri che gli italiani. Cari connazionali, cari Veneti, ormai non c’è alcun dubbio, bisogna dare il nostro consenso a chi afferma di pensare prima agli italiani e qui in Veneto ai Veneti. Renato Tomezzoli

IMMIGRATI Basta, è ora di finirla con questa immigrazione clandestina. Oltre che una vergogna, perché finanzia i malavitosi, diventa pure un delitto in quanto fa perdere la vita a centinaia di persone: si vedano le ultime 400 annegate vicino alle coste della Libia. Tutto ciò è una responsabilità


DIALOGO

STUDENTI

IMMIGRATI

“... e il test degli invalsi” Il 12 Maggio, come negli scorsi anni, sono stati somministrati nelle scuole italiane migliaia di test Invalsi, funzionali al raccoglimento di dati per il Sistema Nazionale di Valutazione. Quest'ultimo si basa attualmente sui test delle prove Invalsi, svolte ogni anno e in punti cruciali del percorso formativo di uno studente. I test sono sviluppati sul modello OCSE-PISA, pensati principalmente per raccogliere dati da classificare. Quest’idea di valutazione non ci convince perché da un lato il risultato, una posizione in una classifica, è estremamente riduttivo oltre ad essere soggetto al “cheating” e dall’altro non tiene conto di numerosi aspetti. All’interno del Piano Scuola viene presentato nuovamente lo stesso modello SNV, con un potenziamento del ruolo dell’Invalsi all’interno della suddivisione dei fondi ministeriali per le scuole. Ancora una volta si cerca di attuare una logica premiale per la quale la scuola con buone condizioni di partenza e, quindi, con maggiori possibilità di investire per migliorarsi, viene ulteriormente finanziata. Crediamo in ottica generale che la valutazione non

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debba dare premi e punizioni ma far venire a conoscenza dei punti deboli e dei punti forti e, di conseguenza, intervenire dove necessario. Ciò vale per gli studenti, per i docenti, per le istituzioni scolastiche e per lo Stato che deve sapere dove investire per migliorare il sistema scolastico. Per questo, invece di una sterile classifica numerica, un giudizio complessivo, che guardi alle molteplici sfaccettature di una scuola e delle parti che la vivono sarà sicuramente più adeguato per mettere in campo interventi di miglioramento. Dal momento in cui le scuole non possono partire tutte dalla stessa posizione, qualsiasi classifica di merito perde di significato. In ultima analisi: così come la logica premiale mette in malsana competizione gli studenti lo stesso avviene tra le scuole, che a poco o nulla giova agli studenti, facendo venir meno il ruolo della scuola dell’obbligo che oggi più che mai si deve valorizzare. Pensiamo sia necessario che un sistema nazionale di valutazione oltre la certificazione degli obiettivi didattici nelle materie fondamentali debba tenere in considerazione

l’offerta formativa della scuola, lo stato dell’edificio in termini di sicurezza e decoro, il rapporto tra le varie componenti della scuola: studenti, docenti, personale ATA, dirigenti e genitori e il contesto socioeconomico di partenza. Proponiamo di avere delle prove che siano diacroniche e non “istantanee”, prove che guardino alla complessità dell’efficacia educativa della scuola e non solo ai risultati degli studenti (dispersione scolastica, cambiamento di scuola da parte degli studenti, offerta formativa, progetti svolti durante il corso dell’anno, corsi di recupero e potenziamento, apertura della scuola al territorio e alla cittadinanza, integrazione delle categorie studentesche “deboli”). Infine nei processi valutativi ed autovalutativi è fondamentale la partecipazione attiva degli studenti: nel nucleo di valutazione della scuola la composizione deve essere paritetica tra docenti e studenti ed elettiva. Rete degli Studenti Medi Verona Lidia Latella Coordinatrice Rete degli Studenti Medi Verona

“Basta con il buonismo” Premesso che il Sottoscritto si sente umiliato dall’insistente richiesta di aiuto ai Rappresentati Europei, per risolvere definitivamente questo problema. È scontato che l’Europa non sarà in grado di risolvere compiutamente il problema immigrazione e se lo farà, lo farà con provvedimenti tampone derogabili. Queste persone arrivano con mezzi di fortuna (spesso mescolati a bambini e donne in gravidanza), prostrati al momento del bisogno, ma attivi nel compimento di attività illecite a danno dei popoli ospitanti. Sta di fatto, che questi immigrati stanno minando la sicurezza e l’ordine pubblico dei paesi accoglienti. Una forte e compatta Destra non dovrebbe permettere questo scempio. Aggiungo, poi, che questi immigrati stanno impegnando la nostra Marina Militare in un lavoro al limite della legalità, proprio perché potrebbero fornire aiuto (ovviamente a insaputa dei militari) anche a personaggi aventi pendenze penali nei loro paesi di origine. Non mi si venga a dire che tutti

hanno bisogno di scappare dalle guerre, perché questa è vera ipocrisia. Questi disperati sostengono che vengono in Italia per fame, pertanto sono in qualche modo giustificati a compiere attività illecite, ma forse l’italiano che ruba, non lo fa per mangiare? Basta con queste forme buonistiche di compassione e giustificazione. Al riguardo, i cosiddetti buonisti perché scelgono lo scranno comodo di governo, anziché operare nei paesi bisognosi di aiuto? (Vedi signora Boldrini). Ai problemi già evidenziati vanno aggiunti altri: le morti in mare, lo stanziamento di fondi per garantire a questi disperati un minimo di sopravvivenza, il recupero a loro favore di alloggi, l’obbligo alla loro assistenza, che favorisce talvolta la depauperazione casse della nostra Sanità. Da ultimo, vi è da non sottovalutare il costante aumento della percentuale riferita alla popolazione carceraria straniera (circa il 40%). Al riguardo, fa stupore sentire parlare di risorse straniere

sul nostro territorio: se è in parte vero che questi stranieri si sono organizzati in piccole imprese (una minima parte), è altrettanto vero che la maggioranza di essi costituisce una forma di economia passiva in quanto spesso trasferiscono il loro ricavo nei paesi d’origine e che queste imprese nascono e muoiono in un breve periodo, a volte con travagli costitutivi. Da non dimenticare che questi arrivi non programmati, talvolta creano problemi anche alla nostra popolazione anziana che vive ai limiti della povertà e che molto spesso viene sfrattata e umiliata per favorire i cosiddetti ospiti. Respingiamoli, senza alcuna distruzione di barconi, nei loro paesi d’origine. Chiediamo ai vari Stati quante persone servono alla nostra economia, accertando che gli immigrati regolari abbiano tutte le condizioni utili per una normale e corretta convivenza, senza tralasciare la possibilità di aiuto nei loro Paesi d’origine. Renato Micheletti

DISCOTECHE

“Tra quelle di ieri e quelle di oggi” Caro direttore, sono una donna (e una nonna) dei favolosi anni ’60 di Torino e vorrei parlare di cosa succedeva nel torinese in quell’epoca irripetibile. Prima di tutto le discoteche non c’erano ancora ma si facevano belle feste in casa la domenica pomeriggio con i dischi 45 giri in vinile, con i genitori che andavano in un’altra stanza, ma che, come diceva il grande poeta israeliano Gibran, erano l’arco che scoccava e noi le frecce. Ci guardavano con i loro occhi adulti, ci amavano. Noi ci sentivamo molto amati e, anche se contestavamo i loro consigli, in fondo sapevano che ci erano dati per il nostro bene. Eravamo veramente felici e spensierati, cosa sconosciuta ai nostri adolescenti d’oggi, nonostante i vestiti firmati, lo studio fino ad età avanzata incredibilmente mantenuti dalle famiglie, i telefonini già a 5 – 6 anni (ma a cosa servono a quell’età???). Noi non avevamo nemmeno il telefono in casa eppure comunicavamo ugualmente con le lettere, con la parola! Negli anni ’60, come dicevo, si andava anche oltre alle feste in casa, in collina, nei bei bar e con il jukebox, tre canzoni 100 lire, nei pomerig-

gi di sabato o di domenica. Ai morosi era concessa dopo i 18 anni di uscire la sera fino a mezzanotte. Il giovedì, il sabato e la domenica erano i giorni dei morosi, ebbene sì! C’erano regole ben precise e senza regole non c’era libertà. E noi eravamo liberi di cuore e di testa. Ogni 15 giorni si facevano le gite in montagna con la parrocchia: c’era un meraviglioso giovane parroco, don Virgilio, che organizzava con il Centro turistico giovanile delle belle uscite. Si andava vestiti “pesante”, veramente pesante, con i famosi scarponi in cuoio con i lacci che ci tenevamo ai pedi dal mattino alla sera…Ci lanciavamo giù dalle montagne di Sestrierre, Courmayeur, Cervinia, senza skilift: si portavano gli sci di legno su in cima a piedi…e senza sapere nulla di sci ci si lanciava giù. Si mangiava al sacco e si andava al bar a bere il vin brulè. Che tempi! Che meraviglia! Vista l’emancipazione nata allora, fin dai 13 anni si fumavano le sigarette francesi o le nazionali. Fumavamo tutti…perché altrimenti non eravamo emancipati! Si bevevo il gin – fizz più limone che gin – ma eravamo pieni di gioia…Ma come mai i

genitori d’oggi non si ribellano per il bene dei propri figli ai nuovi orari delle discoteche, aperte da mezzanotte alle sei del mattino? Prima dell’apertura questi ragazzi adolescenti dove vanno? Nei bar ovviamente, a bere, così arrivano in disco già mezzi andati dove c’è una musica tecno a volume esagerato e dove ancora si beve! E poi i genitori piangono perché i figli muoiono in incidenti stradali o si strapazzano con ogni tipo di droga, liquori e birra! Allora coraggio: nella vita oltre alle regole ci vuole tanto coraggio! Fate una petizione, cari genitori, a questo Governo che ha un “capo” giovane che ha ancora figli piccoli e forse può capire che non si può andare avanti così. Ci vuole un segno, una svolta a tutto questo permissivismo. Le discoteche riaprano alle 10.00 e chiudano alle 2.00. Ai minori non di vendano super alcolici. Smettetela cari genitori di piangervi addosso e fate le persone responsabili: fate adesso voi, che avete l’età di mia figlia, i quarantenni ramapanti: ribellatevi a questa società che non ha più valori. La colpa è solo nostra, genitori e nonni anni ’60! Maria Rosa Beltramo


CRONACHE

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IL PROGETTO. San Bonifacio, Monteforte e San Giovanni Ilarione stringono la collaborazione

GLI APPUNTAMENTI

Est veronese produce Tre Comuni insieme

Sere d’estate in coro 2015

Servizi di

S a n Bonifac i o , Monteforte d’Alpone e San Giovanni Ilarione si sono uniti per un progetto comune chiamato “Est veronese produce”, aperto a tutti i paesi dell’est veronese che vogliono aderire. La sede sarà il Palazzo Vescovile di Monteforte. Il 20 e 21 giugno si terrà l’evento “Terra e tavola”, una due giorni legata a Expo Veneto che inizierà la mattina di sabato 20 giugno a San Bonifacio, dove gli agricoltori biologici venderanno i loro prodotti in piazza Costituzione a San Bonifacio. Dal pomeriggio e per tutto il weekend, nella location storica del palazzo Vescovile di Monteforte d’Alpone, si potranno degustare le tipicità enogastronomiche del territorio e di ascoltare – durante un convegno nel pomeriggio di sabato – i segreti d’imprenditori, agricoltori, addetti alla ristorazione ed esperti

Maria Grazia Marcazzani

che ogni giorno producono e innovano nell’ambito dell’alimentazione. A seguire, su prenotazione, una cena cucinata dalla Pro Loco di Monteforte d’Alpone. «Con Telethon la sera del 20 giugno sempre al Palazzo Vescovile stiamo preparando un evento finalizzato alla raccolta fondi da destinare alla ricerca scientifica nella lotta contro la distrofìa muscolare e le malattie genetiche - racconta Rosario Maccarone assessore alla cultura e attività produttive -. L'evento sarà una serata di musica classica e jazz con la partecipazione di musicisti giovani dotati di particolare talento con all'attivo esibizioni di successo di critica e di pubblico. Il concerto suddiviso

in due parti vedrà un’esibizione pianistica nella prima, seguito da un programma di jazz GIORNATA NAZIONALE DEL NASO ROSSO nella seconda parte eseguito da un quintetto su musiUno stuolo di nasi rossi si sono dati appuntamento in Cortile Mercato Vecchio a che standard degli anni Verona domenica 17 maggio. L’occasione era di quelle importanti: l’annuale '30-'40 conosciute univerGNG "giornata nazionale del naso rosso", «manifestazione, giunta quest’anno salmente tramite la discoalla sua undicesima edizione, che ci fa conoscere per quello che siamo e facciagrafia USA dell'epoca». mo e ha lo scopo di raccogliere fondi che servono al continuo aggiornamento e a sovvenzionare le missioni all'estero». A parlare sono i “clown di corsia” di VIP (Viviamo in positivo) Verona onlus, associazione che ha sede a Sommacampagna ed opera con i suoi numerosissimi volontari in alcune strutture scaligere: nel reparto ortopedia del Polo Confortini di Borgo Trento, presso la Casa di Riposo G. Campostrini di Sommacampagna, la casa di riposo Pia Opera Ciccarelli di San Giovanni Lupatoto, i reparti di pediatria, ortopedia, chirurgia e pneumologia dell’ospedale Orlandi di Bussolengo e nei reparti di pediatria, lungodegenza, geriatria, cardiologia, medicina, chirurgia e ortopedia dell’ospedale Franciastoro di San Bonifacio. La Giornata del Naso Rosso si è svolta lo scorso 17 maggio in contemporanea in 55 piazze italiane: 3.800 sono i clown impegnati nel portare un sorriso in 170 strutture su tutto il territorio nazionale. E proprio a Verona il Cortile Mercato Vecchio si è vestito del colore, della musica e dell’allegria dei suoi 120 clown volontari, impegnati non solo ogni fine settimana nelle strutture convenzionate, ma anche nella formazione costante e continua (ogni volontario clown inizia il proprio percorso partendo da un corso base. La formazione poi continua con allenamenti costanti) e nelle missioni dell’associazione. Sì, perché VIP Verona onlus ha organizzato negli anni 2013 e 2014 due missioni in Libano dove, con due corsi di formazione, sono stati istruiti dei nuovi clown Libanesi che ad oggi operano in ospedali e case di riposo. “Sorridiamo non perché qualcosa di bello è successo, ma qualcosa di bello succederà perché noi sorridiamo”: questo è il motto dei clown di VIP Verona onlus. Lo stesso motto che ha caratterizzato l’intera giornata del 17 maggio, quando, dalle 9 alle 19.00, i volontari sono scesi in piazza con un reparto informativo, gadget, giochi, laboratori, truccabimbi, per la gioia di grandi e piccini che hanno gremito il Cortile Mercato Vecchio in particolare nei momenti dedicati ai due spettacoli proposti, uno al mattino e uno al pomeriggio. «Quella del Naso Rosso – concludono con entusiasmo i volontari di VIP Verona - si è rivelata anche quest’anno una giornata speciale in cui tantissime persone ci hanno fatto visita. Al mattino poi ci ha fatto l'onore della propria presenza, cantando alcune canzoni, il "Babycoro" diretto dalla maestra Maria Benciolini, che ha saputo rendere ancora più emozionante la giornata di festa». VIP Verona onlus nasce a Verona nel novembre 2004. A oggi può contare sul supporto di 120 volontari che prestano servizio ogni fine settimana ed un mercoledì sera al mese, per garantire i servizi previsti presso gli ospedali e le case di riposo convenzionati. L’obiettivo è quello di portare un sorriso ai pazienti degli ospedali e delle strutture in cui prestano servizio per poter alleviare il dolore e la sofferenza di bambini, adulti ed anziani. Da qualche anno inoltre VIP Verona onlus è promotrice del “Progetto Scuole”, un percorso con gli alunni di scuole elementari e superiori che affronta temi rivolte alla crescita, alla socializzazione attraverso la Clownterapia, trasmettendo ai ragazzi l'importanza del sorriso e l'utilizzo del "gioco" come terapia per abbattere barriere di pregiudizio, creando sintonia di gruppo, aumentando così la fiducia in se stessi e nelle relazioni con i compagni. Per saperne di più: www.vipverona.org, Pagina Facebook V.I.P. Verona Onlus, www.vipitalia.org S.A.

L’ateneo della Pontara di Monteforte, in collaborazione con il comune di Roncà, presentano “Sere d’estate in coro 2015” che faranno parte del 9° Festival corale internazionale che si tiene ogni anno tra Verona e il lago di Garda. Il primo appuntamento sarà il 26 giugno nella chiesa parrocchiale a Monteforte, dove si esibiranno tre cori: il “Santa Maria Maggiore” del paese, il “Söngsveit Hveragerdi” proveniente dall’Islanda e “Coro Vox Vanilje” dalla Norvegia. Il 28 giugno nella stessa chiesa si terrà un’Animazione Liturgica e breve concerto con il coro “Youth Ensemble Kaarli Church” dall’Estonia e il “Limerick Choral Union” dall’Irlanda. Il 2 luglio nella chiesa parrocchiale di Costalunga si svolgerà un nuovo concerto stavolta con il coro “Polifonico Monteforte” del luogo, il “Coro Amaranthe” dal Belgio e la “Corale Sanstefanese” di Santo Stefano Roero, in provincia di Cuneo. L’11 luglio il concerto ritorna nella chiesa di Monteforte con quattro cori: il “Coro Santa Cecilia” del paese, il corso francese “Ars Nova”, l’“Ensemble Vocal Royal Les Valeureux Liégeois” dal Belgio e il “Coro Armonia” da Pavia. L’ultimo appuntamento sarà il concerto del 17 luglio nella chiesa parrocchiale di Roncà con il Gruppo Corale di Roncà, il “Choeur crescendo” dalla Francia e il “Hartolan Viihdekuoro” dalla Finlandia. Tutti gli eventi saranno a ingresso libero.


CRONACHE

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SOAVE. I ragazzi delle medie hanno intrapreso un percorso formativo sul rispetto delle regole

COLOGNOLA/LA FESTA

La legalità si impara sui banchi di scuola

Trapianti di organi

I ragazzi della scuola media di Soave quest’anno con i loro insegnanti hanno intrapreso un percorso formativo legato alla legalità e al rispetto delle regole. Uno degli eventi più importanti è stata la visita fatta, lo scorso 20 maggio, a Peschiera del Garda alla Scuola di Polizia dov’è esposta per un periodo l’auto della scorta del giudice Giovanni Falcone morto a Capaci il 23 maggio 1992. «Dall’inizio dell’anno scolastico abbiamo proposto una serie di attività in tutte le classi sul rispetto delle regole dal piccolo gruppo della classe alla nostra comunità - racconta Alice Zago, insegnate della scuola media di Soave e consigliere alla cultura -. Alcuni insegnanti hanno seguito un corso di formazione su quest’argomento con legami alla realtà della mafia nel monastero di Sezano. In classe si è così parlato di esperienze di vita vissuta, dove la mafia predominava. Quindi abbiamo parlato di Giovan-

ni Falcone e dell’attentato dov’è morto a Capaci. Uno dei momenti più importanti è stata la visita alla scuola di polizia di Peschiera del Garda. Proprio davanti alla stazione di polizia sostava l’auto della scorta del magistrato antimafia Giovanni Falcone, fatta esplodere durante l’attentato del 23 maggio 1992. Abbiamo avuto l’occasione di osservare un momento di silenzio, che il direttore Giampaolo Trevisi ha voluto, per ricordare la strage di Capa-

ci. Lo stesso minuto di silenzio è stato ripreso la mattina seguente da tutte le classi delle medie, dopo aver visto un filmato su questa strage girato nei momenti successivi a questa tragedia che ha sconvolto gli animi di tutti. Questo progetto – conclude Zago è stato un’esperienza forte e ci siamo confrontati con altre scuole in streaming che come noi seguivano il tema della legalità. Infine l’associazione Libera, con la quale abbiamo collabo-

rato per il progetto, ha consegnato una pergamena a tutti i ragazzi come segno di riconoscenza. Inoltre fino alla fine di maggio nel monastero di Sezano sono stati esposti i lavori fatti da tutti gli studenti soavesi realizzati sempre per il tema della legalità. Abbiamo scelto di sviluppare questo tema perché i ragazzi saranno gli adulti di domani quindi il rispetto delle regole nella comunità e nel nostro Stato». Maria Grazia Marcazzani

La XIII “Festa dei trapiantati di organo” - proposta dall'A.R.T.I. (Associazione Rene Trapiantati Italiani) in collaborazione con A.N.T.F di Verona (Associazione nazionale trapiantati di fegato), A.C.T.I Vr (Associazione cardiotrapiantati italiani), A.D.M.O.R (Associazione Donatori Midollo Osseo e Ricerca) “Davide Biondani”, AIDO Colognola (Associazione italiana donatori di organi),Comune, Pro Loco e Alpini - ha saputo regalare ancora una volta emozioni e significative riflessioni sul valore del dono. Ogni anno, infatti, i trapiantati si riuniscono nella chiesa di Colognola ai Colli dove, attraverso le loro testimonianze, esprimono la gioia e la gratitudine di essere rinati grazie a un sì. Anima della ricorrenza è il colognolese Luigi Cervato, trapiantato di rene e presidente dell’Arti di Verona, che anche in quest'occasione ha invitato i trapiantati a iscriversi alle associazioni Arti, Acti e Antf perché ha detto «testimoniare è importante, e noi già solo con la nostra presenza ed esprimendo riconoscenza, possiamo promuovere al meglio la cultura del dono». Prima della messa, celebrata dal parroco don Agostino Martinelli insieme al padre camilliano Carlo Vanzo nella chiesa dei Santi Fermo e Rustico e animata dal coro polifonico di Caldiero, diretto dal maestro Arnaldo Tomba, i partecipanti si sono ritrovati in via San Biagio, davanti al cippo dedicato al professor Piero Confortini - pioniere del trapianto di rene scomparso diversi decenni fa. L’Arti, l’Acti e l’Aido hanno poi consegnato una rosa in segno di gratitudine e riconoscenza alle famiglie di Nicola Bettero, Michele Benetti, Michele Da Campo, Simone Molinaroli, Antonella Piubello, Mara Confente, Simone Rancan, Marisa Pozza Fracca e Maria Rossi. Anche Franco, Stella, Antonio, Emanuela, Aurora, Michelangelo e Livio, donatori di rene da vivente, hanno ritirato la rosa. Un riconoscimento è andato anche a Marco Viviani, donatore di midollo osseo nonché presidente dell’Aido di Colognola e a Rina Pistolato di Venezia che 43 anni fa ha ricevuto un rene dalla sua mamma. La festa è proseguita con il pranzo sociale alla baita degli alpini a Villaggio al quale sono intervenuti anche Giancarlo Savoia, ex giocatore dell’Hellas Verona, e Ennio Toffolo dei King, sostenitori delle associazioni dei trapiantati. Daniela Rama


CRONACHE SOAVE. Botta e risposta tra Pressi (opposizione) e Gambaretto

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SOAVE. I lavori nelle scuole sono urgenti. Il Sindaco dfa il punto

Caso sicurezza Ristrutturazioni I recenti dati del Ministero dell'interno fotografano un aumento dei reati legati alla cosiddetta "microcriminalità". Questo fenomeno sembra interessare anche la cittadina soavese e per questo motivo Matteo Pressi, esponente dell’opposizione in consiglio comunale attacca il sindaco Lino Gambaretto e lui risponde alle accuse. «Sono sempre più frequenti i furti nelle abitazioni o gli scippi di gioielli per strada e al cimitero – afferma Matteo Pressi -. Il Sindaco sta smantellando la Polizia Locale e da 4 vigili ne sono rimasti 2. Il Sindaco continua inoltre ad aumentare l'obiettivo di bilancio per le multe: quest'anno ha chiesto di raccogliere 120.000€. Giusto che i vigili sanzionino le irregolarità ma non devono essere usati solo per le multe. Occorre impiegarli maggiormente in attività di controllo del territorio. Il comparto sicurezza ha subito anche quest'anno dei tagli nel bilancio comunale. Su questo fronte c'è però un progetto di video sorveglianza del centro storico che, attraverso l'impiego di 10 telecamere, consentirà di monitorare la porzione di territorio all'interno della cinta muraria. Il sistema costa 200.000€ e le 10 telecamere sorveglieranno nemmeno il 5% del territorio urbano. Inoltre i problemi più gravi sono fuori dalle mura: alcuni cittadini di via

Matteo Pressi

San Matteo si sono ritrovati a dover inseguire i ladri per strada. Sono disposto a parlare di video sorveglianza ma deve costare meno e, soprattutto, coprire le zone più a rischio e le frazioni che oggi sono completamente dimenticate. In questa situazione si è aperto anche un nuovo fronte che riguarda il progetto di unione tra Soave e Montecchia. Nel documento c'è un riferimento all’ipotetica gestione associata della polizia locale. Montecchia ha un solo vigile e i nostri agenti si troveranno a dover lavorare anche là». «Abbiamo riscontrato che il problema dei furti a Soave è minore rispetto a comuni limitrofi – afferma di rimando il sindaco Lino Gambaretto -. Il nostro territorio è sempre

monitorato dalla stazione di carabinieri. Per quanto riguarda la Polizia locale, il nostro organico si compone di tre vigili. Nel 2014 la vigilessa è andata in maternità e quando è rientrata siamo passati a due invece di tre perché la responsabile dell’ufficio elettorale Erica Gambaretto ha fatto una lunga assenza e poiché le elezioni erano alle porte, abbiamo messo persone competenti in materia a gestire il tutto. Di conseguenza la vigilessa Lollato e Antonietta Bà dell’ufficio tecnico sono state distaccate nell’ufficio anagrafe per periodi più o meno lunghi. Per la questione videosorveglianza faccio notare che i 200.000 euro erano la base d’asta e si vedrà il costo definitivo quando si andrà in gara. Da poco la Regione ci ha finanziato 234.000 euro proprio per l’installazione delle telecamere oltre alla chiusura del centro storico ed entro l’anno saranno realizzati entrambi i progetti. Il nostro obiettivo è installare altre telecamere nel territorio comunale. Infine – conclude il sindaco - per la questione della nostra unione con i comuni di Cazzano e Montecchia, non è ancora stato attivato il servizio perché stiamo aspettando le norme in merito. Quando sarà avviato, i comuni potranno avere sgravi e facilitazioni per le assunzioni del personale».

NOTIZIE IN BREVE COMUNE E AVIS UNITI PER FESTEGGIARE I DICIOTTENNI. Ogni anno l’Avis di Soave festeggia i diciottenni con una festa a loro dedicata i primi di giugno, a cui quest’anno ha deciso di aderire anche il Comune. Il 6 giugno quindi ai neo maggiorenni è stata offerta una visita al Comune con una spiegazione di tutte le funzioni amministrative che vi si svolgono. «A loro abbiamo donato la Costituzione Italiana e abbiamo esteso un caloroso invito – visto che sono appena stati installati i cinque defibrillatori tra centro storico, impianti sportivi e scuola media – a frequentare il terzo corso che attiveremo a breve di pronto soccorso e di utilizzo del defibrillatore. Ogni anno riproporremo questo tipo di corsi per cercare di incrementare sempre di più le persone che hanno competenze nell’uso di questi macchinari» - puntualizza il sindaco di Soave Lino Gambaretto. UN’ALTALENA SPECIALE NEL PARCO GIOCHI DI SOAVE. Sarà installata a breve nel parco giochi di Soave un’altalena che consentirà anche ai bambini in carrozzina di godere di una giostra come tutti gli altri. Il progetto è stato portato avanti dal Rotary Verona – Soave insieme con l’amministrazione comunale. L’altalena è costata 5000 euro di cui 2.200 euro donati dal Rotary, 500 euro l’Avis di Soave e la parte restante pagata dal Comune.

Il problema della ristrutturazione delle scuole è sempre più urgente e Lino Gambaretto, sindaco di Soave e consigliere provinciale con delega alle scuole, lancia l’allarme. «Gli ultimi contributi alle scuole sono relativi al progetto la Buona Scuola e al decreto mutui, oltre che, da parte della Regione, al patto regionale verticale incentivato. Operazioni, queste, che aiutano le amministrazioni che hanno svolto opere nel 2014 e che le hanno lasciate incomplete. Sono stati quindi erogati finanziamenti regionali che consentono a quei Comuni di ultimare le opere in corso non pagate entro la fine dello scorso anno – spiega il sindaco di Soave, Lino Gambaretto -. Alcuni miei cittadini mi hanno chiesto perché Soave non è compreso nell’elenco dei Comuni racchiusi nel decreto. Una domanda che mi ha fatto molto arrabbiare: abbiamo eseguito solo le opere per le quali avevamo copertura. Le altre non le abbiamo nemmeno iniziate: non ci sembrava giusto far cominciare a lavorare delle ditte e poi non sapere se poterle pagare. Non mi sembra giusto che si premino quelle amministrazioni che non sono state in grado di fare un piano corretto in base alla spesa. Per quanto riguarda le

Lino Gambaretto

nostre due scuole, elementari e medie con l’alberghiero, su sollecitazione della Regione abbiamo fatto eseguire le indagini anti-sismiche – aggiunge inoltre Gambaretto -. Da queste è emerso che la scuola elementare ha un grado di pericolosità che deve essere risolto entro sei anni mentre la scuola media può avere dei tempi più lunghi, ma l’intervento deve essere fatto comunque. Sulla base del decreto mutui è stato presentato un progetto alla Regione che ci è stato finanziato in modo cospicuo con 800.000 euro da parte della Regione. Abbiamo chiesto il contributo anche per la scuola media e stiamo aspettando una risposta. Nel frattempo dal termine della scuola cominceremo i lavori alle elementari: la scuola sarà poi a norma. Per quanto riguarda il mio ruolo di consigliere provinciale – pre-

cisa poi Gambaretto - la provincia ha 53 scuole e in base al decreto mutui potremmo sistemarne solo tre divise una all’anno fino al 2017 e tutte le altre restano fuori. La Provincia di Verona ha chiuso il bilancio 2014 con un avanzo che non ha potuto spendere di 48 milioni di euro, una somma che consentirebbe di fare molti interventi essenziali per sistemare le scuole e le strade. Pertanto da una parte abbiamo una situazione di emergenza per fare degli interventi e dall’altra ci sono degli enti superiori che vanno a sanare degli interventi senza problemi e conseguenze così i comuni come il nostro, ligi al regolamento, si vedono puniti da questo comportamento. Riconosco comunque che abbiamo ricevuto dalla Regione anche 284.000 euro per la sistemazione e l’efficienza energetica del palazzetto dello sport e 234.000 euro per le telecamere e la chiusura del centro storico, ma non possiamo spendere i cinque milioni di euro di avanzo di amministrazione dello scorso anno. Se lo Stato dà dei contributi, non deve elargirli solo a chi deve chiudere i conti per cattiva amministrazione ma consentire pure a chi ha rispettato le regole e il patto di stabilità di poterli fare».


CRONACHE

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Giugno 2015

COLOGNOLA. Il Veneto ha elargito un milione e mezzo di euro per il nuovo istituto primario

CALCIO / LA MANIFESTAZIONE

Fondi regionali: la scuola decolla

Secondo Trofeo Teofilo Sanson

Servizi di

Daniela Rama La nuova scuola primaria di Colognola, destinata a sorgere nel polo scolastico di Naronchi, può decollare. A metterle le ali è stata la Regione che ha elargito al Comune un contributo da un milione e mezzo di euro. Una cifra cospicua che permetterà all'Amministrazione di iniziare anche il ripristino di Villa Aquadevita e di mettere a punto in tutti gli edifici comunali del paese una serie di azioni di efficientamento energetico. «Abbiamo partecipato ai bandi di gara della Regione, ottenendo il massimo punteggio e di conseguenza un contributo complessivo di 1 milione e 490 mila euro che farà partire alcune importanti opere in programma, in particolare il primo stralcio della nuova scuola primaria, di cui su 2,2 milioni di importo complessivo ne abbiamo portati a casa dalla Regione 1 e mezzo, e

foto M.Testi

il resto è già in cassa – annuncia Andrea Nogara, assessore ai lavori pubblici – Entro fine anno i lavori per la nuova scuola primaria saranno appaltati. Sono arrivati in municipio, sempre da Venezia, anche 350mila euro destinati all'efficientamento energetico dei nostri edifici pubblici che ci permetteranno di ridurre stabilmente i consumi». Ristrutturazioni in vista anche per Villa Aquadevita, stabile acquistato diver-

si anni fa dal Comune, «dove, grazie al contributo ottenuto di 150 mila euro, si potrà restaurare la barchessa». Per quanto concerne l'efficientamento energetico, si interverrà entro breve tempo con «degli interventi sugli edifici pubblici dove, in base alle necessità di ogni stabile, saranno attuati l'isolamento di pareti e soffitti e la sostituzione di serramenti e caldaie obsoleti, opere che, secondo gli studi fatti dai

professionisti interpellati, serviranno a risparmiare notevoli quantità di metano per il riscaldamento. Il costo complessivo di questi interventi è di 500 mila euro, di cui 350 mila ci sono arrivati dalla Regione». Gli edifici su cui si interverrà sono la scuola media 'Fano', gli spogliatoi dello stadio, il centro sportivo di San Vittore, la scuola dell'infanzia 'L'aquilone', il Centro associativo 'Peruzzi' di Monte e il municipio.

IL RICONOSCIMENTO

Premio Columna, gloria per tre Anche quest'anno l'Amministrazione comunale ha designato tre personalità colognolesi quali destinatarie del “Premio Columna”. Per l'economia la colonna in marmo giallo, simbolo comunale, è andata a Francesco Corsi, titolare dell'omonima azienda specializzata nel comparto alimentare che dà

lavoro a circa 150 dipendenti nonché già presidente provinciale dei trasportatori UPAV e ANITA Estero. Anche la cooperativa sociale Monteverde che, da 30 anni, si occupa dell'inserimento di giovani disabili nel mondo del lavoro mediante un percorso formativo e di recupero, ha ottenuto, nell'ambito

del sociale, il prestigioso premio comunale per aver brillato nel panorama del volontariato. Partita in seno alla parrocchia di San Zeno di Colognola, si è poi trasferita a Tregnago dove offre due tipi di servizio: il Ceod Monteverde e la Monteverde 2, dedita all'assemblaggio elettromeccanico e alla manutenzione aree verdi. In riferimento al settore sportivo, a meritare il Columna è stata la professoressa Angela Musiani, che ha saputo trasmettere a numerose generazioni il culto del keep-fit coniugando salute, benessere e passione. Storica insegnante di educazione fisica e vicepreside della scuola media Gino Fano di Colognola e successivamente

docente Isef, Angela da 28 anni, è alla guida della Polisportiva che ha fatto crescere in modo esponenziale.

E' stato dedicato a Teofilo Sanson, l'indimenticabile imprenditore nell'industria gelatiera e dolciaria nonché generoso mecenate nello sport, il secondo Trofeo Teofilo Sanson allo stadio comunale di via Nogarola a Villa di Colognola. In campo i pulcini della classe 2005, suddivisi in 17 squadre e in quattro gironi, provenienti dalle province di Verona, Parma,Vicenza, Rovigo, Padova. La manifestazione ha riscosso grande successo e partecipazione di pubblico tanto che, fa sapere Tiziano Tregnaghi, dirigente della società calcistica di Colognola, «l'ipotesi è quella di trasformare il torneo da regionale a nazionale con la finale a Colognola». L'iniziativa è stata presentata dal sindaco Alberto Martelletto e dall'assessore allo Sport Gianpaolo Zumerle, con i consiglieri d'opposizione Sebastiano Tosi e Sandro Zecchin, attivi collaboratori dell'Adc Colognola. L'Adc Colognola si sta rivelando una realtà in crescita, attenta alle esigenze formative ed educative, oltre che sportive, dei bambini e dei ragazzi del paese. In questa direzione vanno anche gli impegni estivi della società. «Presto partirà un campus in collaborazione con l'Hellas Verona dedicato ai giovani calciatori. Collaboreremo anche con le varie parrocchie locali – fa sapere Tregnaghi – per organizzare i Grest estivi, per essere una associazione sportiva impegnata anche nel sociale a favore dei giovani, al di là dello stretto risultato sportivo». La famiglia Sanson è rimasta soddisfatta di questa iniziativa che ha ricordato un uomo che molto ha fatto per Colognola: ha fondato una grande fabbrica che ha dato lavoro a centinaia di persone, contribuendo al benessere del territorio. Il nome Sanson campeggia ormai solo in questo torneo perché la gloriosa insegna che sfavillava sulla strada regionale 11 e sull'autostrada A4 è stata cancellata dal nome del nuovo proprietario Sammontana.

CICLISMO / 16ª PANORAMA BIKE Si è tenuta a Colognola ai Colli la 16esima edizione della Panorama bike, gara ciclistica del campionato Triveneto G.F. di mountainbike, organizzata da Polisportiva, Comune, Pro loco, Cicli Tagliaro e Acsi con G.S.Adige Bike. La competizione, che si è snodata tra le vallate d'Illasi e Tramigna, seguendo un percorso totale di 40 chilometri ideale anche per godere appieno degli scorci panoramici tra i più suggestivi del territorio, è stata dedicata a Giancarlo Maschi, il macchinista colognolese, scomparso nel dicembre 2006 in seguito a un incidente ferroviario vicino a Borghetto, in provincia di Trento. Il suo ricordo in paese è ancora vivo così come la sua passione per la bici, a cavallo della quale macinava ogni anno quasi 8 mila chilometri. Anche per onorare la sua memoria, la manifestazione ha fatto arrivare in paese centinaia di appassionati delle due ruote che, oltre ad apprezzare l'organizzazione sportiva e tecnica della corsa, hanno avuto parole di elogio per le bellezze naturali, storiche e artistiche del territorio.

LOCALITÀ TENDA / Il capitello compie 150 anni Il capitello di località Tenda di Colognola ai Colli ha compiuto 150 anni. Il parroco don Agostino Martinelli ha solennizzato questo traguardo celebrando una Messa proprio davanti all'edicola di cui sono state ripercorse le origini. La prima notizia del capitello di Tenda risale al maggio 1865, ma l'edicola di Tenda è stata, a partire dal luglio del 1948, anche il luogo in cui ricordare i caduti delle guerre e tutti gli alpini. «Il 31 maggio del 1987 – spiega il sacrestano Donato Avogaro, studioso della storia religiosa locale – l'allora parroco monsignor Eugenio Caprini inaugurò con una celebrazione, la decorazione artistica interna al capitello rinnovata dal pittore colognolese Francesco Menegazzi. Ancor oggi l'edicola continua ad essere ben conservata grazie alle famiglie di Luigi e Paolo Magagna, di Luigi Piccoli e di Dario, Giancarlo e Bruno Soriato che abitano la contrada sin dal 1724 e che si impegnano costantemente a mantenere l'ordine e il decoro di questo antico gioiello».



CRONACHE

Giugno 2015

SAN BONIFACIO. La frazione conquista il secondo successo consecutivo al Palio delle Contrade

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“Bis” al fotofinish: Mauro Corona a San Bonifacio Prova vince ancora Servizi di

Matteo Dani Questione di secondi al Palio delle Contrade di San Bonifacio che vede Prova bissare il successo dello scorso anno solamente per pochissimi secondi rispetto ai secondi classificati della Motta. Non cambia padrone, quindi, la terza edizione del Palio, iniziato il 1° giugno con la sfilata in costume delle varie contrade lungo Corso Venezia, accompagnate dagli Sbandieratori di San Bonifacio; martedì 2 giugno i giochi veri e propri presso il Centro San Giovanni Bosco. Locara, Villanova, Prova, Motta, Praissola, Portone, Corrubio, Coalonga, Lobia e Biacche le contrade che si sono sfidate nei tradizionali giochi della corsa dell'alfiere, assalto alla torre, taglio del tronco e tiro alla fune. Al termine delle gare la classifica ha dato questi risultati: Corrubio punti 14,

Motta punti 35, Portone punti 17, Coalonga punti 25, Biacche punti 27, Praissola punti 13, Prova punti 35, Lobia punti 24, Locara punti 19, Villanova punti 14. Dato che Prova e Motta si sono ritrovate appaiate con il medesimo punteggio, i giudici hanno dovuto ricorrere ad un criterio ulteriore per individuare la vincitrice, calcolando i migliori tempi in tutte le gare e inserendo nel conteggio anche i secondi, che inizialmente non erano stati considerati perché mai nelle edizioni precedenti si era arrivati ad una condizione di parità così netta. A spuntarla al conteggio dei secondi è stata Prova che, con i suoi 103.15 secondi ha superato di poco Motta, che ha fermato il cronometro sui 110.07 secondi. Gli organizzatori hanno poi assegnato a Praissola la Coppa fair play, per l'assoluta correttezza nel corso delle gare e per la grande

foto di Mirko Barbieri

Vita, uomini, natura e amore, sono solo alcuni dei temi dei quali ha parlato Mauro Corona, arrivato a San Bonifacio per presentare il suo ultimo libro “I misteri della montagna” e che ha riempito il Teatro Centrale. partecipazione di gente, di entusiasmo lo svolgersi dei L'appuntamento con lo scrittore e scultore era inserito famiglie e di bambini. Al di giochi e delle esibizioni che all'interno del calendario degli “Incontri d'autore” orgalà dei risultati finali, il hanno accompagnato la nizzato dalla libreria Bonturi. Dopo il saluto dell'assessoPalio delle Contrade ha manifestazione. Una due re alla Cultura Mario Nogara, Corona ha parlato di tutto, confermato l’attrattiva e giorni di festa dove in tanti intrattenendo per quasi due ore il pubblico presente in l’interesse delle scorse edi- hanno riscoperto il fascino platea. Un po' come nei suoi libri, Corona fonde saggezzioni, e tanti sono stati gli e l’amore per il proprio za e filosofia con momenti di humour e battute al fulmispettatori, contradaioli e paese e per il proprio quar- cotone sulla società di oggi. Storie, opinioni e aneddoti si sono susseguiti fino a tracciare il mosaico di uno spirito non, che hanno seguito con tiere. libero, in grado di raccontarsi con sincerità dalle vette alpine raggiunte nei suoi anni di scalatore fino agli abissi in cui l'alcool può gettare una persona. Lo Giovani per i giovani. Può sembrare uno slogan pubblicitario, ma è stesso spirito che Corona quanto successo a San Bonifacio dove, grazie alla buona volontà di alcumette nei suoi libri e che , forse, proprio per questo lo ni suoi giovani, la biblioteca avrà orari più flessibili e un’apertura prohanno reso un autore in lungata anche in orario serale. grado di parlare ad un pub«Già da tempo – spiegano i ragazzi coinvolti nell’iniziativa - i giovani del blico di lettori di tutte le età. Proprio la lettura è paese avevano manifestato l’esigenza di poter utilizzare le aule studio stato uno dei temi sui quali della biblioteca, sempre affollatissime, con degli orari più flessibili, hanno insistito Mauro Corona e Paolo Ambrosini soprattutto dopo la drastica riduzione dell’orario di apertura avuta negli durante l'incontro. Lo stesscorsi mesi». Da febbraio è quindi iniziata una raccolta firme e un conso autore ha sottolineato come debba essere compito fronto con l’Amministrazione comunale, in particolare col vicesindaco delle famiglie, prima ancoMario Nogara, per venire incontro alle richieste dei ragazzi, che per ra che della scuola, trasmettere l'amore per la letprimi si sono messi a disposizione per garantire la fruibilità del servizio. tura, commentando così il «Grazie all’appoggio della Pro Loco, del consigliere Luca Zaffaina e deldato nazionale secondo cui, l’avvocato Caterina Soriolo – continuano i ragazzi – si è riusciti a supein Italia, più del 41% della popolazione legge un solo rare le difficoltà burocratiche e regolamentari che rischiavano di bloccalibro all'anno. Anche Corore l’iniziativa. Ora, finalmente, si può partire. Dal 25 maggio, infatti, è na, infine, si è complimentato con Paolo Ambrosini iniziata l’apertura della biblioteca in orari autogestiti: il lunedì dalle per tutte le iniziative legate 8:00 alle 12.00; martedì, mercoledì e giovedì dalle 19:00 alle 22.30. La agli “Incontri d'autore”, che creano l'occasione pernostra idea è quella di iniziare questo periodo di prova durante la sesché i lettori possano entrare sione estiva che ci aspetta e poi, in base ai riscontri che avremo, ci orgasempre più in contatto diretto con i libri e i loro nizzeremo per il futuro». autori.

SAN BONIFACIO. Biblioteca, orari più flessibili e apertura serale


CRONACHE

Giugno 2015

SAN BONIFACIO. Le aliquote sono state confermate durante il Consiglio comunale del 28 maggio

L’approvazione di IMU e TASI Sono state approvate durante il Consiglio Comunale dello scorso 28 maggio le aliquote 2015 di IMU e TASI. Per entrambe sono state praticamente confermate le aliquote dello scorso anno. Per etrambe la scadenza della prima rata (acconto) è fissata al 16 giugno 2015,mentre la scandeza del saldo complessivo è prevista il 16 dicembre 2015. Per chi volesse è possibile effettuare il pagamento totale dell'importo dovuto già in occasione della prima rata. Praticamente invariate le aliquote IMU per il 2015, che continuerà a non essere applicata all' abitazione principale e relative pertinenze (ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9). Con abitazione principale intesa come l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano, come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente e il suo nucleo familiare dimorano

abitualmente e risiedono anagraficamente. L'aliquota ordinaria rimane fissa all'1,06%, invariata anche quella per negozi e laboratori dove il proprietario svolge la propria attività e terreno agricoli allo 0,90%. Scende invece quella per le abitazioni che i genitori cedono in comodato d'uso gratuito ai figli, che sarà dello 0,60%, a condizione però che i figli risiedano stabilmente e dimorino anagraficamente presso quell'abitazione.

L'aliquota per le abitazioni principali inserite nelle categotie catastali A1-A8 e A9 sarà, infine, dello 0,4%. Confermate in toto, invece, le aliquote della TASI, la tassa sui servizi indivisibili che viene invece applicata, tra le altre, alle abitazioni principali e loro pertinenze, fabbricati rurali ad uso strumentale e case coniugali assegnate al coniuge; tutte le categorie di immobile soggette al pagamento della TASI sono elencate sul sito

GRUPPO VOCALE NOVECENTO: PREMI E SUCCESSI Ancora belle soddisfazioni per il Gruppo Vocale Novecento che ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti al Concorso Nazionale Corale “Città di Vittorio Veneto”, una delle kermesse più importanti a livello nazionale per quanto riguarda la musica corale. A Vittorio Veneto Il Gruppo Vocale Novecento si è presentato con la sua sezione maschile e, diretti dal maestro Maurizio Sacquegna, hanno ottenuto: il primo premio categ. B Canto Polifonico di Ispirazione Popolare; il secondo premio categ. A - Musiche Originali d'Autore; il Premio Speciale "Centenario" con la canzone "El Vecio Alpino"; il premio per il miglior punteggio medio dei complessi veneti; il Premio Speciale per la migliore interpretazione di una composizione di autore contemporaneo, con il brano "Aestimatu Sum" del maestro Mario Lanaro. Un bottino di assoluto valore che ripaga tutti i membri dell’associazione musicale delle tante ore di prove e di studio. «Siamo orgogliosi – commenta Michele Ferro, presidente dell’associazione musicale di cui il Gruppo Vocale è parte – di rappresentare il nostro paese e portare in alto il nome di San Bonifacio. A Vittorio Veneto, ogni volta che siamo saliti sul palco a ritirare dei premi il teatro gremito ha sentito da dove arriviamo. La soddisfazione è tanta perché siamo consapevoli del duro lavoro e dei sacrifici fatti per arrivare fin qui». Oltre che dalla sezione maschile il Gruppo Vocale Novecento è composta anche dalle sezioni femminile e voci bianche, e proprio a loro rivolge l’ultimo pensiero Michele Ferro: «i risultati ottenuti non sono una vittoria della sola sezione maschile, ma di tutta l’associazione in ogni sua parte. Come le nostre coriste ci hanno sostenuto durante l’evento di Vittorio Veneto, così faremo noi quando toccherà a loro esibirsi. E credo sia giusto citare anche i nostri piccoli coristi della sezione voci bianche, che ci hanno rappresentato in Arena durante il concerto in memoria del centenario della Grande Guerra vivendo emozioni che difficilmente scorderanno».

del Comune di San Bonifacio. Presupposto generale è che la TASI non è comunque dovuta per gli immobili già soggetti al pagamento dell'IMU. I modelli con il calcolo della TASI e i moduli di pagamento relativi all'abitazione principale verranno consegnati direttamente a domicilio ai diretti interessati. Chi non li avesse ricevuti entro il 10 giugno può comunque rivolgersi all'Ufficio tributi del comune che li fornirà gratuitamente.

11 SAN BONIFACIO / ESTATE 2015

Centro Ricreativo Aperte le iscrizioni Sono aperte le iscrizioni al Centro Estivo Ricreativo 2015 servizio educativo del comune di San Bonifacio affidato in gestione alla Cooperativa Sociale Promozione Lavoro. Riparte quindi uno dei servizi comunali che più aiuta le famiglie con figli durante il periodo estivo, consentendo ai genitori di affidare i propri ragazzi ad un team educativo in grado di accompagnarli sia nei momenti di svago che in quelli educativi. Il programma del CER sarà quindi composto da attività educative, ludiche, motorie e socializzanti, organizzate da personale specializzato con attivazione di vari laboratori esperienziali. Sono inoltre previste gite didattiche presso luoghi di interesse faunistico e naturalistico e giornate in piscina presso il Parco Acquatico di Villabella. Il Centro Estivo Ricreativo si articolerà in otto turni settimanali a partire dal 22 giugno e fino al 14 agosto per ragazzi dai 6 ai 13 anni e sei turni settimanali dal 29 giugno al 7 agosto per bambini dai 3 ai 6 anni. Il servizio sarà attivo dal lunedì al venerdì con orario dalle ore 8.00 alle ore 16.30, con servizio mensa, presso la scuola primaria “G.Sandri” di Via Roma. Per maggiori informazioni è disponibile l’Ufficio Pubblica Istruzione al numero 045.6132624-25.



CRONACHE

Giugno 2015

SAN BONIFACIO. Presentate le strategie per il futuro: lo sviluppo sostenibile sarà una delle linee guida

P.A.T. è sinonimo di riqualificazione

Riqualificazione e sviluppo sostenibile. Sono queste le linee guida del P.A.T. (Piano di Assetto del Territorio) che accompagnerà San Bonifacio nei prossimi anni e che è stato presentato nelle scorse settimane dall’Amministrazione Comunale in seduta consiliare. Il Pat sarà accompagnato anche dalla Valutazione Ambientale Strategica e, per entrambi, gli obiettivi principali sono la riqualificazione del paese a consumo zero

di territorio, quindi senza introdurre nuove aree di espansione urbanistica, la difesa dell’ambiente e del suolo e la valorizzazione dei beni che costituiscono patrimonio storico-culturale di San Bonifacio. Tra le zone che saranno oggetto di riqualificazione ci saranno, ad esempio, piazzetta Cavour, il quartiere Praissola e l’area in centro a Lobia che ad oggi risulta occupata da un’attività dismessa. In ambito produttivo verranno riqualifi-

cate le aree esistenti lungo la Strada regionale 11 ed è ridimensionata l’espansione prevista della zona industriale a sud di Prova rispetto al precedente piano. Sempre a Prova sarà potenziata l'area in località Mantovane da destinare a centro sportivo. Strumento fondamentale per evitare nuove espansioni o lottizzazioni sarà la riqualificazione e il recupero di strutture fatiscenti e abbandonate del centro storico, come ad

SCUOLA G.SANDRI. Inaugurata la rinnovata palestra E’ stata inaugurata lo scorso 6 giugno la rinnovata palestra della scuola primaria “G.Sandri” di via Roma. Quello della messa in sicurezza degli edifici scolastici era uno dei temi più caldi durante la campagna elettorale dello scorso anno, e la palestrina era uno dei locali che più preoccupavano le famiglie, gli insegnanti e il comitato “Genitori pro sicurezza”, che sul tema si era fortemente attivato. Per quanto riguarda la scuola di via Roma sono stati recentemente terminati gli ultimi lavori di ristrutturazione previsti dal secondo stralcio programmatico per un importo complessivo di € 287.750,00 (fondi sbloccati dal Governo Renzi per l'edilizia scolastica, altrimenti vincolati al Patto di Stabilità) che hanno visto la sostituzione della copertura e degli infissi, il rinforzo dei setti perimetrali, la messa a norma dell'impianto di illuminazione ed altre opere complementari. La palestrina di via Roma torna quindi ad essere utilizzabile senza alcun rischio da tutti gli alunni.

IL LUTTO. L’ultimo saluto a Enzo Coltro e alle sue “poesie” “Un uomo di straordinaria umiltà, dotato di grande sensibilità e capacità di ascolto, amante della cultura e delle nostre tradizioni”. Sono solo alcune delle testimoniaze che hanno accompgnato le esequie di Enzo Coltro, spentosi nelle scorse settimane all'età di 77 anni. Un rito solenne presso il Duomo di San Bonifacio ha accompagnato l'ultimo viaggio di un uomo che, come ha sottolineato don Giuseppe Miola “tanto ha dato alla sua comunità”. Professore, infaticabile promotore di attività culturali, studioso della cultuta e delle tradizioni del territorio. Tanti sono i titoli con i quali San Bonifacio potrebbe ricordare una delle figure che più si è spesa per mantenre vivo il fuoco della sua comunità. Un impegno testimoniato dalle tantissime presenze al funerale, ma soprattutto dalla sincera commozione di tutto un paese. Enzo Coltro amava la lingua veneta, il dialetto che da sempre si parla nelle case di San Bonifacio e del suo territorio; un'amore che lo ha portato a produrre numerose opere e scritti nel corso degli anni. Opere che negli ultimi anni ha condiviso anche con i lettori de L'Altro Giornale all'interno della rubrica “Poesie”, presente fin dalle prime uscite dell'edizione sambonifacese. Proprio ricordando queste sue poesie, dove colori e profumi del veronese, dalla campagna alla Lessinia, si fondono fino a dipingere affreschi intrisi di naturale bellezza, vogliamo salutare e ringraziare Enzo Coltro, che con i suoi versi ha contribuito a rendere un po' più piacevole questo giornale. Versi che, siamo sicuri, non resteranno relegati solo alle nostre pagine, ma che molti affezionati lettori porteranno sempre con sé.

esempio in via Camporosolo e via Portone, il recupero di un edificio di grande importanza storico – culturale come l’ex zuccherificio e la valorizzazione del centro del paese perché possa diventare davvero il cuore pulsante della comunità sambonifacese. Anche lo spostamento della Tav nel tracciato a sud lungo la Porcilana, evitando il passaggio dei binari in pieno centro, risulta adeguarsi agli obiettivi prefissati.

13 SAN BONIFACIO

Elezioni regionali: conferme per Zaia Confema per Zaia, Tosi supera la Moretti. Sono questi i verdetti delle elezioni regionali a San Bonifacio, dove il candidato leghista si è affermato con ampio margine rispetto ai concorrenti. A San Bonifacio Zaia ha ottenuto il 40,74% delle preferenze, un risultato che lo vede distanziare di molto gli altri candidati ma inferiore rispetto al 52,2% ottenuto in tutto il Veneto che lo riconfermato presidente. Praticamente doppiato Flavio Tosi che si ferma al 23,56%, il sindaco di Verona nei seggi sambonifacesi ha comunque un risultato migliore rispetto al 10,7% di preferenze ottenute nel totale regionale; chi invece ha visto peggiorare le proprie percentuali è Alessandra Moretti, la candidata del PD che passa dal 23,3% totale al 19,8% registrato a San Bonifacio. Dietro ai tre candidati forti si piazza Jacopo Berti del Movimento 5 Stelle al quale è andato il 12,1% delle preferenze dei votanti sambonifacesi, risultato leggermente migliore al 10,4% totale. Staccatissimi, infine, Morosin (3,1%) e Di Lucia Coletti (0,7%). Solamente 57 le schede bianche e 216 quelle nulle. Un’ultima analisi la merita l’affluenza alle urne, che nei 18 seggi sambonifacesi è stata del 57,46%, anche qui un miglioramento rispetto al 57,2% registrato in tutto il Veneto. A votare sono andati 8.498 votanti su 14.790 aventi diritto.


CRONACHE

Giugno 2015

ARCOLE. Negro: «Grande soddisfazione. I cittadini aspettavano quest’opera da 30 anni»

Ponte sul Torrente finito e festeggiato Venerdì 22 maggio l’amministrazione comunale di Arcole ha festeggiato insieme a tecnici e cittadini la fine dei lavori del nuovo ponte sul Torrente Alpone. La festa, nei pressi della nuova struttura, è stata aperta dal sindaco Giovanna Negro insieme al direttore del Genio Civile di Verona, ing. Umberto Anti. «Ricordo ancora il giorno in cui con soddisfazione sono tornata da Roma, avendo ottenuto il finanziamento per il nuovo ponte - spiega il sindaco -. Però pensavo anche alle difficoltà nel realizzare un progetto simile che una piccola amministrazione avrebbe incontrato: dopo il progetto preliminare, abbiamo così deciso di cedere la restante progettazione e la costruzione al Genio Civile. Ringrazio anche il Prefetto Perla Stancari, commissario per l’alluvione del 2010, per l’aiuto nell’erogazione dei fondi e la Sovrintendente Gianna Gaudini per il

veloce iter di approvazione dell’intervento. Ringrazio tutti i cittadini di Arcole, che hanno atteso per 30 anni quest’opera, in particolare quelli di destra Alpone che in questo anno di cantiere hanno dovuto sopportare disagi nella loro viabilità. Il ponte è già stato collaudato e dovrebbe essere aperto al traffico ad inizio giugno. Provvederemo anche a sistemare ed asfaltare la

strada della Guglia in direzione Belfiore». L’ing. Anti ha illustrato gli aspetti tecnici della struttura: ad unica campata di 32 metri, è costato 2,5 milioni di euro. Durante la cantierizzazione si sono affrontate difficoltà dovute al maltempo dell’anno scorso, al rinvenimento dell’antico argine del 1700 in pietra, che è stato ripristinato e al reperimento dell’acciaio Corten in un periodo di

grave crisi per la siderurgia. Infine la benedizione del ponte da parte di don Claudio, parroco pro-tempore di Arcole, con parole di buon auspicio: «Un ponte non è soltanto un’opera viabile, ma anche un luogo simbolico, una congiunzione fra due paesi, due società, due culture, che grazie ad una struttura si incontrano. Il ponte di Arcole non significa solo unire due aree del territorio rimaste separate, ma anche unione della comunità, che può farsi più ampia, più coesa, costruendo un ponte di dialogo e solidarietà tra fratelli, famiglie, popoli, anche con coloro provenienti da lontano». L’Amministrazione ha quindi consegnato una targa di ringraziamento all’ing. Claudio Moscardo e il geom. Luigino Gonzatto del Genio Civile che hanno seguito il cantiere. Anche la lista di minoranza “Nuova Arcole” aveva ringraziato con una lettera i funzionari del Genio di Verona che hanno coordinato, gestito e fatto realizzare il nuovo ponte. Il ponte sull’Alpone si potrà prestare a molteplici usi oltre a quelli viabili: già durante il cantiere tutti i giorni c’erano visitatori a passeggio, ma si potranno implementare manifestazioni ed eventi, usufruendo della vicinanza alla chiesa, all’oratorio e al museo napoleonico e delle varie piazzole di sosta lungo il percorso ciclopedonale. La serata di festa si è conclusa con spettacolari fuochi d’artificio e risotto agli asparagi preparato dall’Ente Fiera per tutti i presenti. Graziana Tondini

14 CINEMA E DIBATTITO

Tre appuntamenti su Maffeo d’Arcole L'Associazione “Sentiero Civico” di Arcole ha organizzato tre serate di cinema e dibattito, dedicate all'autore Maffeo d'Arcole e alla sua produzione di lungometraggi. Maffeo è un'artista polivalente, formatosi soprattutto come autodidatta. A metà anni '80 ha scelto di dedicarsi all'arte a tempo pieno, in particolare alla pittura. Ma ha formato anche a una compagnia teatrale, lavorato come scenografo, si è dedicato alla scultura, alla performance estemporanea e al cinema. «Abbiamo voluto privilegiare un'artista del nostro paese, che parla della nostra terra - spiega la presidente Anna Ferraro . Siamo partiti con le proiezioni in maggio con il film “Le cassette”, un'attenta ricostruzione storica, sociale, umana della dura vita delle mondine ad inizio 1900. Il film nasce dal racconto di vita vissuta di un'anziana signora, costretta all'età di 13 anni a lavorare nelle risaie». Il 18 giugno sarà la volta del “Tempo dei tabarri”

proiettato in Sala Civica alle 21: “E' un cortometraggio del 1997 in cui Maffeo evidenzia la diversità dei valori del mondo contadino e la frenesia della vita moderna, il suo primo film” spiega Ferraro. Le proiezioni si concluderanno in luglio, durante la rassegna estiva in Piazza Europa, con “Un prete in campo”. «Le riprese di questo film si sono svolte ad Arcole, un'opera corale dedicata al nostro paese. Don Giovanni Sbalchiero, per aiutare i braccianti ad inizio XX secolo, decise insieme a loro di creare una cooperativa per bonificare dei terreni paludosi. Ad ogni famiglia di Arcole fu dato un campo» - commenta Anna Ferraro. Il rapporto con la civiltà contadina è un tema molto sentito da Maffeo, che ha spesso dichiarato: «Nei miei momenti particolari torno sempre alla mia adolescenza e mi rifugio nel mondo contadino, che era quello della mia famiglia». Al termine delle proiezioni il pubblico può incontrare e dialogare con l'artista. G.T.

Maffeo d’Arcole

VERONA. Caldo e prevenzione: bollettini in farmacia

Hanno ripreso a pervenire in data odierna in farmacia i bollettini a cura della Protezione Civile e del Comune di Verona, un servizio preventivo di forte utilità sanitaria perché permette al farmacista di fornire consigli utili e mirati sulla salute anche prima che si verifichino i picchi di calore durante tutta l’estate. Federfarma Verona ritiene sia importante che i bollettini vangano esposti anche in farmacia perché utilizzabili soprattutto dagli anziani che vi si recano quasi quotidianamente e possono valutare temperatura e umidità della giornata in corso, ma anche la previsione delle successive, i cui valori sono fra l'altro facilmente identificabili dai colori: rosso, arancione, giallo verde. Quindi chiunque debba programmare attività varie per sé e la famiglia può farlo con maggiore efficacia: per arare l’orto si sceglierà il giorno “verde” e per portare i bambini in piscina è meglio evitare quello da bollino “rosso”. «La farmacia è sempre un punto di riferimento, ma lo è ancora di più quando le situazioni climatiche diventano difficili. Durante le giornate torride i consigli non sono mai abbastanza perché spesso si sottovaluta il buon senso - dice Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l’Associazione dei titolari di farmacia -. Bere molta acqua e non ghiacciata, mangiare cibi leggeri, indossare indumenti di fibre naturali, rimanere a casa nelle ore più calde (dalle 13 alle 18 soprattutto per anziani e bambini), ridurre le bevande alcoliche e anche quelle zuccherate, massima attenzione alle terapie farmacologiche che non devono essere variate senza avere prima consultato il medico curante. Un invito a tutta la cittadinanza residente è di prestare la massima attenzione alle persone anziane che vivono da sole e che possono vivere le giornate calde con difficoltà anche per lo spopolamento dei centri abitati. Ricordo inoltre – prosegue Bacchini - che è necessaria durante tutta l’estate una conservazione idonea dei cibi e soprattutto dei farmaci che non devono vedere interrotta la catena del freddo quando questa sia necessaria, ma una prassi corretta è d’obbligo anche per quelle confezioni di medicinali all'apparenza meno delicate che non devono subire temperature oltre i 30°C. Già in questi primi giorni di caldo si stanno verificando giornate di allerta con ondate di calore preoccupanti. Il farmacista, come gli altri operatori sanitari, in questi giorni è ancora più attento alla salute di tutti, anche del turista che grazie ai bollettini può individuare le ore o le giornate più opportune per visitare i vari siti culturali all’aperto come l’Arena o al fresco dell’aria condizionata come musei e mostre cittadine».


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Giugno 2015

BELFIORE. Il Comune ha approvato il “regolamento per la promozione e la valorizzazione”

Le botteghe storiche sono un patrimonio Servizi di

Graziana Tondini A fine marzo il comune di Belfiore ha approvato il regolamento per la “promozione e valorizzazione delle botteghe storiche”. L'iniziativa è partita dal cons. comunale della Lega Nord Valentino Fedrigo e ha trovato il consenso unanime dei colleghi consiglieri. «Le botteghe storiche costituiscono un patrimonio prezioso per la comunità e per il servizio che svolgono in ambito culturale, artistico, lavorativo e sociale - spiega Fedrigo -. Si potrebbero prevedere delle iniziative da parte dell'amministrazione comunale mirate a pubblicizzare e promuovere le botteghe storiche, sia presso i cittadini che verso gli ospiti di passaggio, anche realizzando degli specifici opuscoli, depliant e campagne di sensibilizzazione. Si potrebbe dare loro visibilità anche mediante iniziative durante la Festa

della mela». I locali storici possono iscriversi nell'elenco comunale tramite lo sportello SUAP dell'Unione Comuni Verona Est e devono presentare le seguenti caratteristiche: essere imprese commerciali, di somministrazione alimenti e bevande o artigiani di servizio che presentano un intrinseco valore storico e culturale ed una radicata tradizione nel

tessuto urbano. Devono dimostrare “requisiti di anzianità” esercitando la medesima attività da almeno 40 anni acquisita per eredità, cessione fra coniugi, o con atti di acquisto; oppure requisiti di “pregio” grazie alla presenza di particolari elementi di valore architettonico o interesse storico/ artistico/culturale in relazione a vetrine, insegne, elementi di arredo interno/esterno

che siano stati mantenuti invariati nel tempo. Tra le botteghe in possesso del requisito “storico” a Belfiore tra le altre si segnalano l'Osteria alla Pace, l'Osteria da Maria Rosa, il Bar Italia, la merceria Braggio, gli elettrodomestici/casalinghi Grossule e fiorista Lory in via Roma, il panificio Bendinelli. «Questi esercizi pubblici potrebbero fare richiesta con la L.R. 50/2012, entro il 30 aprile di ogni anno, in Regione per ottenere la denominazione di “Locale storico veneto” - precisa il sindaco Davide Pagangriso -. Le strutture iscritte nell'elenco regionale possono richiedere contributi per lavori di conservazione e recupero». Infine il consigliere Alessio Albertini di “Belfiore per voi” sottolinea che: «L'iniziativa è sicuramente condivisibile, anche se in una piccola realtà come il nostro paese, tutto il commercio andrebbe agevolato, non solo quello storico».

15 CIRCOLO NOI GAUDETE

Spettacoli teatrali e buona musica Tornano anche quest’anno gli spettacoli teatrali e musicali, organizzati dal Circolo NOI Gaudete della Parrocchia di Belfiore. Le serate in programma sono le seguenti (sempre alle ore 21.00): 13 giugno: Complesso Bandistico “Tognetti” di Perzacco in concerto; 20 giugno: C.T. “Teatro insieme” presenta “Che 48 in casa Ciabotto”; 4 luglio: C.T. “El Marudene” presenta “Mi digo che ormai l'è massa tardi”. Al termine delle rappresentazioni, che si svolgeranno nel cortile del Circolo NOI Gaudete, spaghettata di mezzanotte (circa) con aglio, olio e peperoncino. In caso di maltempo, gli organizzatori si riservano di spostare date e luogo da destinarsi. Per info contattare la coordinatrice Maria Burro 340.6708568.

SAN GIOVANNI ILARIONE A breve a San Giovanni Ilarione aprirà un centro prelievi così i cittadini, soprattutto gli anziani non dovranno più recarsi all’ospedale di San Bonifacio per fare le analisi. «Lo scorso 12 maggio è arrivata la comunicazione da parte della Regione, che a San Giovanni si potrà istituire un centro prelievi nell’ambito della Medicina di gruppo nell’ex Ceod (dove si trovano studi medici e guardia medica) – afferma il sindaco di San Giovanni Ilarione, Ellen Cavazza -. Sono molto contenta di questo obiettivo raggiunto: erano due anni mezzo che avevo fatto la richiesta e continuavo a insistere per avere una risposta positiva. La nostra posizione geografica rispetto a San Bonifacio è sfavorevole e le linee degli autobus sono poche. Questo è un problema molto sentito per gli anziani del posto e per questo il servizio è essenzialmente per loro. A breve m’incontrerò con i responsabili del servizio per decidere la data di quando inizierà e come sarà svolto».M.G.M.



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MONTEFORTE. Il riconoscimento è andato quest’anno al giornalista de La Stampa

MONTE FORTE

Grappolo d’Oro Premiato Quirico

Vino in festa con Cassiodoro

E’ Domenico Quirico, giornalista e inviato di guerra del quotidiano torinese La Stampa, il vincitore del premio Grappolo d’Oro Clivus 2015. Il Premio Grappolo d’Oro Clivus, ideato dalla Cantina di Monteforte e dal Gruppo Podistico Val d’Alpone De Megni, è ormai un appuntamento sempre più consolidato nell’ambito del panorama culturale veronese, forte di una particolare tradizione che lo vede legato a filo doppio al territorio di produzione del Soave. Sono nomi di grande rilievo nazionale quanti fino ad

Domenico Quirico

oggi sono stati insigniti di questo riconoscimento. Nel 2011 è stato infatti premiato Gerardo Greco, corrispon-

dente di Rai Due da New York mentre nel 2010 il premio è andato a Mauro Mazza, direttore generale di

Rai Uno. La scorsa edizione il premio era andato all’attore, conduttore televisivo e cuoco Andy Luotto. Domenico Quirico, che in carriera è stato anche corrispondente da Parigi, si è visto assegnare il premio, come recita la motivazione, per “il suo coraggio, la sua ostinazione nel voler rischiare la vita per testimoniare quanto sia credibile l’incredibile e quanto sia vicina l’insidia per chi, tra i conforti della civile quotidianità, la ritiene troppo remota per doversene preoccupare”. Matteo Dani

UN CANDIDATO MOLTO PARTICOLARE Tra i leader politici che si sono sfidati per la poltrona di governatore del Veneto durante la campagna elettorale è spiccato un candidato completamente diverso dai suoi avversari, il cui scopo era promuovere il vino veneto a suon di slogan detti manfrismi. Lui è Lorenzo Manfro, avvocato montefortiano, che si è presentato con la lista “Bere comune” insieme a molti candidati consiglieri che hanno popolando la sua pagina facebook. «L'ironia è alla base della nostra discesa in campo, nella certezza che chi non sa cogliere e apprezzare l'ironia sta già morendo –

afferma Lorenzo Manfro . Abbiamo raccolto consensi insperati. Da tempo con un gruppo di amici di tutta Italia si stava riflettendo sul vuoto di contenuti che costellano le campagne elettorali. Da qui la decisione di scendere in campo. “Montefortemente”, gruppo goliardico nato lo scorso anno in occasione delle amministrative a Monteforte, sicuramente ha fornito ispirazione. Il programma ruotava attorno ai concetti di liberalizzazione, semplificazione e modernizzazione, avendo come obiettivo l'individuo e la sua felici-

tà. Punti del programma erano l'abolizione dei troppi divieti che osteggiano la libera esplicazione dell'individuo, la tutela assoluta dei diritti civili in tutte le loro forme, la liberalizzazione dei servizi, la semplificazione amministrativa cioè poche regole, ma chiare, non aggirabili e applicate, il sostegno alle eccellenze venete, ciò che non può non tradursi in una forte riduzione della pressione fiscale ad esempio abolire la tassa di soggiorno, da un lato e nella modernizzazione delle infrastrutture, il trasporto a mezzo acqua e la creazione degli uber-boat (in

FAMIGLIE IN FESTA Lo scorso 30 maggio a Monteforte si è tenuta la prima “Notte bianca dei bambini e dei ragazzi” organizzata dalla parrocchia di Monteforte d’Alpone con notevole successo di pubblico. L’evento che ha riscontrato più curiosità è stato l’arrampicata sul campanile di due scalatori, i quali hanno steso lo striscione che dava l’avvio ai giochi. Nel centro, vestito a festa, si sono svolti vari giochi, come il gioco delle pignatte, il tiro alla fune, la pesca della bottiglia, salti sulle reti, coordinati da molti volontari. Non mancavano truccabimbi, disegno su asfalto, giochi gonfiabili, lettura di favole, bike trial, l’hip hop, un mago e un clown. M.G.M.

breve u-boat) a Venezia che deve divenire un’Amsterdam del sud. La crisi ha colpito duro e il Veneto è un cimitero d’immobili industriali abbandonati che vanno eliminati per fare posto a vigneti. Infine non va dimenticata la necessità di riportare il Veneto ai propri confini naturali e storici. La nostra è stata la prima campagna elettorale completamente a costo zero ma sicuramente non ci siamo fatti mancare qualche aperitivo rigorosamente autopagato a base di Soave, Durello e Prosecco». M.G.M.

Dal 22 al 24 maggio a Monteforte d’Alpone si è svolta la festa del vino, quest’anno tutta incentrata sulla figura di Cassiodoro. «Quest’anno Monteforte si è fatto capofila di un progetto ideato da Lorenzo Simeoni, sulla figura di Cassiodoro e nello stesso tempo valorizzare la cultura del luogo – afferma Andrea Dal Bosco, consigliere delegato al turismo -. Simeoni ha scoperto una lettera di Cassiodoro, nato nel 485 circa e morto nel 580 circa, primo ministro del re ostrogoto Tedorico, dove si parla di un vino dolce chiamato Acinatico che era prodotto nel veronese. Egli ha interpretato la lettera in modo allegorico: si ritrovano più volte nella lettera alcuni passaggi che fanno paragone questo vino così sublime alla passione del Signore. Un vino in qualche modo “sacro”. Per ricordare la figura di Cassiodoro le cantine della Val d’Alpone hanno finanziato un busto collocato davanti al Municipio ma che può essere spostato in caso di eventi particolari. Sabato 23 maggio in salone Ermolao Barbaro ha

avuto luogo un convegno dedicato a Cassiodoro, tenuto dal Cardinale Raymond Leo Burke. Domenica 24 maggio S.Messa solenne nella Chiesa di Brognoligo e benedizione dell’ufficio turistico di prossima apertura e del busto dedicato a Cassiodoro insieme ai rappresentanti dei Cavalieri di Malta e al senatore Stefano Bertacco in rappresentanza del Senato della Repubblica. Il tutto allietato dalla musica della Banda Musicale di Monteforte d’Alpone. M.G.M.

ASSOCIAZIONE CARABINIERI

Tiro a segno “Una afosa e calda 3^ giornata, priva di record”, questa la sintesi della gara di tiro con pistola cal. 22 organizzata dall’Associazione nazionale Carabinieri che si è svolta il 6 giugno presso il Tiro a segno nazionale di Zevio, addobbato a festa per la terza gara di cinque relative all’ 8° Trofeo “Zevio, terra dei pomi”. Dunque caldo e afa, ma anche “assenteismo” hanno predominato questo incontro tra Soci di diverse Sezioni Anc della Provincia di Verona. L’unico record segnalato: il caldo e l’afa, che non hanno comunque minato la voglia di partecipare a 28 Soci delle Sezioni Anc di Monteforte d'Alpone, Badia Calavena, Verona, San Giovanni Lupatoto,

Villafranca Veronese, Tregnago, Sant'Ambrogio di Valpolicella e Zevio. Bravi i tiratori della cat. Zevio: Perbellini Roberto Loris (339), Zanotto Luca (322) e Tezza Flavio (320) ed altrettanto bravi i tiratori della cat. Provincia: Ferraretto Fabio (357), Bonamini Silvio (353) e Bellini Andrea (351). «Abbiamo fiducia di riuscire a mantenere alto lo standard organizzativo – afferma il presidente della sezione di Zevio, Loris Per bellini -, poiché molti degli assenti si sono già prenotati per poter “recuperare” la gara persa. Quindi ci aspettiamo una forte partecipazione nelle due gare conclusive». La prossima gara si svolgerà il 6 settembre e l’ultima il 4 ottobre.


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MONTECCHIA. I festeggiamenti si sono tenuti il 9 maggio alla 38ª Rassegna dei Canti Popolari

MONTECCHIA/MERCATO CERASICOLO

Il “coro Tre Monti” spegne 30 candeline

Nuova cella frigorifera

Lo scorso 9 maggio nel Centro Convegni si è tenuta la 38ª Rassegna di Canti Popolari ed è stata l’occasione per il coro Tre Monti, che ogni anno organizza la rassegna, di festeggiare i 40 anni dalla sua fondazione. Oltre al coro Tre Monti si sono esibiti per festeggiarlo il coro El Biron di San Giovanni Ilarione e il coro Chorus di Caldiero. Per l’occasione il coro ha realizzato un libro, curato da Edoardo Casotto, intitolato “40 anni di canti e amicizia 1975-2015” dove sono raccolti gli eventi rilevanti del coro, i ricordi di chi l’ha vissuto in prima persona corredati da moltissime immagini. «Il nostro coro è composto di 30 elementi purtroppo i giovani che c’erano hanno lasciato mentre siamo sempre alla ricerca di nuove adesioni se vogliamo che la tradizione del coro continui negli anni – afferma Edoardo Casotto, storico membro del gruppo e curatore del libro sul coro -. La tradizione canora è molto sentita a Montecchia: ci sono vari gruppi come quelli parrocchiali

e moltissimi altri gruppi singoli oltre alla banda quindi ci auguriamo che presto si uniscano delle nuove leve». Il Coro è nato nel 1975 su volontà di alcuni coristi e dell’allora curato don Bruno Bicego, il quale era anch’egli presente alla serata per festeggiare la sua “creazione”. Prende il nome dallo stemma del Comune che raffigura le tre colline che cingono il paese. Alcuni compenti del coro attuale sono presenti da

quando si è costituito. Dal 1998 il direttore artistico è il maestro Silvano Zanella, diplomato in organo presso il Conservatorio “F. E. Dall’Abaco” di Verona. Negli anni il coro ha fatto varie tournée sia in Italia sia all’estero come negli Stati Uniti, in Canada e in Brasile. Nei viaggi il gruppo promuove sempre l’immagine di Montecchia, dal punto di vista turistico e agricolo, portando sempre dei doni che raccontano il paese. Nel marzo del 1997 il coro si è esibito in piaz-

za San Pietro durante l’udienza generale del mercoledì e così è stato ricevuto in udienza particolare da papa Giovanni Paolo II e nel 2006 hanno cantato anche per papa Benedetto XVI. Il coro ogni anno organizza varie serate in paese come la rassegna di Natale, quella di primavera molte volte insieme con la banda “Giuseppe Verdi”. Per informazioni: www.corotremonti.altervista.org. M.G.M.

Lo scorso 28 maggio nel mercato cerasicolo di Montecchia di Crosara è stata inaugurata la cella frigorifera che servirà per tutti coloro che acquistano le ciliegie al mercato di poterle conservare senza che si rovinino a causa del caldo. All’inaugurazione erano presenti Davide Danese, presidente dell’associazione Cerasicoltori di Montecchia di Crosara, Edoardo Pallaro e Simone Carbognin, rispettivamente sindaco e assessore all’agricoltura del Comune di Montecchia di Crosara,il consigliere delegato al commercio Alessandro Burato, il parroco monsignor Franco Coffetti, Claudio Valente e Giuseppe Ruffini, presidente e direttore di Coldiretti Verona. «La cella frigorifera è stata realizzata per dare un maggiore servizio ai produttori e ai commercianti – afferma Andrea Braga, direttore del mercato cerealicolo -. Abbiamo migliorato il sistema logistico: da quest’anno è possibile usufruire di un corriere per il trasposto della merce soprattutto se devono spedirla in un luogo diverso dalla loro sede.Nella cella possono stazionare 90 quintali di ciliegie e la temperatura è regolata sui 13 gradi. L’inizio della stagione sta andando abbastanza bene, i prezzi sono ancora contenuti. Per quanto riguarda i produttori – aggiunge Braga siamo in collaborazione con il centro studi Agrea di San Giovanni Lupatoto, la quale collabora con Nicola Mori dell’università di Padova, per la lotta contro la drosofila, un insetto che si deve ancora capire bene come combattere ma più dati hanno i ricercatori sul nostro territorio, meglio riescono a combatterlo. Ora stiamo puntando anche sull’ecommerce per far conoscere la ciliegia della Val d’Alpone a livello mondiale e differenziarlo dalle altre che sono prodotte».

RONCÀ. Sfilata di moda e Festa del Vino insieme per una serata Moda e buon vino assieme per una serata di successo. E' la sintesi della sfilata di moda tenutasi a Roncà durante la Festa del Vino “Vini Vulcani”. L'evento, che ha attirato l'interesse del pubblico, è stato organizzato dall'associazione E.VA eventi Valdalpone, che si occupa di organizzazione eventi nel territorio vicentino e veronese. Una formula semplice ma di impatto quella scelta per Roncà: alle cantine della zona è stato proposto di prendere parte all'evento, selezionando due modelli (un ragazzo e una ragazza) da far sfilare durante la serata. Tutti i modelli, poi, hanno indossato abiti e completi in vendita presso vari negozi del paese e della zona. Queste le cantine che hanno sfilato: Franchetto, Danese, Tirapelle, Cavaggioni, Corte Moschina, Marcato, Bolcato e Zambon;ad aggiudicarsi la vittoria finale è stata la cantina Tirapelle, che ha fatto sfilare Alice Gaiga e Mattia Strepparava, eletti rispettivamente miss e mister Vini Vulcani 2015. E.VA eventi Valdalpone attualmente si occupa di organizzare quasi una quarantina di eventi all'anno, lavorando principalmente sul territorio veronese e vicentino e con collaborazioni attive da tempo con realtà commerciali della zona. Tra le sue peculiarità c'è quella di far lavorare e coinvolgere quante più persone possibili che siano residenti nel luogo in cui si tiene ogni evento, un ottimo modo per creare quel senso di coinvolgimento e di attenzione che ogni appuntamento merita di avere. Matteo Dani



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COLOGNA. I ragazzi di II media dell’Istituto comprensivo hanno preso parte al concorso

Un logo per il museo I ragazzi di II media dell'Istituto comprensivo di Cologna hanno partecipato al concorso indetto dal Comune e dal Museo Archeologico “Un logo per il museo”. La premiazione del logo vincitore, selezionato dalla commissione formata dal Vice-sindaco Laura Branco, il dirigente scolastico Lauro Molinaroli, Paola Salzani e Mirko Rizzotto per il Museo e dalla dr.ssa Federica Gonzato per la Soprintendenza, si è svolta sabato 9 maggio in Municipio. Gli studenti sono stati

ricevuti dal Vice-sindaco Branco: «Nel 2014 inizia il percorso per questa creazione, con gli studenti delle sei 2° del Comprensivo provenienti non solo da Cologna, ma anche dai paesi vicini. Sono state prodotte 76 tavole, per cui ogni studente ne è uscito vincitore, anche se trattandosi di un concorso, fra un po' ne premieremo solo uno. Ogni tavola racconta un percorso, una spiegazione scientifica, una preparazione che va oltre le materie scolastiche, per entrare nella nostra

storia. È una responsabilità per noi colognesi, perché dobbiamo trasmettere questa storia al futuro». Anche la dottoressa Salzani, curatrice del Museo ha ringraziato i partecipanti: «Sono commossa dall'entusiasmo che gli alunni e gli insegnanti hanno mostrato durante le fasi della creazione. Come museo abbiamo scelto quattro soggetti significativi, che sono stati studiati in sede, mostrando i reperti, per poi arrivare ai bozzetti, alle scelte cromatiche, alla scelta del soggetto

per il logo. Che deve essere semplice, immediato, facilmente comunicabile». Cinque studentesse hanno spiegato i reperti del museo riprodotti: il boccale in cotto, il piedino (poppatoio) d'argilla, gli schinieri in bronzo, la fibula con le tre scimmiette, la cinturoneda a losanga. Quindi la premiazione del migliore logo, realizzato da Anna Rossato, della classe IIA. La classe vince 500 euro da utilizzarsi per la visita didattica del prossimo anno scolastico. L'autrice, emozio-

natissima, quasi non riusciva a parlare e spiegare il proprio disegno: «Ho scelto la fibula con le 3 scimmiette, perché sono divertenti, espressive. Le ho stilizzate in uno scudo suddiviso in 4 parti, con dei colori decisi per sottolineare il soggetto». La Commissione ha così motivato la scelta: «E' riuscita con il suo lavoro

a rispettare le caratteristiche di originalità, creatività, bilanciamento dei colori, riproducibilità». Un premio per la valida partecipazione è stato assegnato a tutte le classi 2°: dei giochi riproducenti svariati reperti del Museo archeologico di Cologna. Per divertirsi imparando. Graziana Tondini

Ughi: «Il violino è romanticismo» Uto Ughi è uno dei più grandi violinisti italiani, un virtuoso dello strumento apprezzato in tutto il mondo grazie ai suoi numerosi concerti e alla collaborazione con le più rinomate orchestre sinfoniche sotto la Direzione di grandi Maestri. Impegnato con l' Orchestra dei Filarmonici di Roma in una serie di concerti dal titolo "Violino romantico" rivolti ad alcune brillanti e famose pagine di Ciajkowskij, De Sarasate, Saint Saens,Massenet, De Falla e Piazzolla. Da anni è in prima linea non solo nella musica ma anche nella vita sociale del nostro Paese perchè il suo impegno è rivolto soprattutto alla salvaguardia del patrimonio artistico nazionale. Maestro, interessante questo titolo "Violino romantico" che presenta i concerti con l'Orchestra dei Filarmonici di Roma. Romantico è una delle definizioni e degli stati d'animo che più si addicono al suono del violino? «Il violino è lo strumento romantico per eccellenza. Esprime cantabilità e lirismo, romanticismo molto vicino alla voce umana. Il suono del violino è simile per la duttilità, per le coloriture, alla voce. Abbiamo avuto questa scuola in Italia del 1700 di grandi liutai: Stradivari, Guarnieri, Amati, voci uniche e irripetibili proprio per le capacità di espressione nel modulare il suono attraverso tantissimi timbri coloriti». Lei regala da tanti anni emozioni fortissime al pubblico internazionale che viene a sentirla in concerto. Ci sono pagine di musica che la emozionano in particolare? «I grandi capolavori della musica come quelli letterari ogni volta che si eseguono danno un'emozione nuova. Da un'esecuzione all'altra si possono fare impercettibili differenze, frutto dell'interpretazione creativa. Ci sono basi dovute alle indicazioni dell'autore che vanno rispettate, ma sempre nei limiti della creatività. In fondo s'impara molto di più suonando in pubblico che da soli. Chi non suona mai in pubblico difficilmente riesce a maturare e scoprire certe cose». Il violino è uno strumento ostico anche per la posizione che richiede un pò innaturale oltre all'impegno dell'esercizio quotidiano. Che effetto le fa ogni volta che conosce un bambino che inizia a studiare seriamente questo strumento? «La prima riflessione è sicuramente: "che coraggio!". Ammiro l'entusiasmo, la passione, anche se al giorno d'oggi studiare uno strumento come il violino o altri strumenti richiede oltre che coraggio anche un minimo di rischio per come è trattata la cultura oggi nel nostro Paese. In Italia le orchestre sono diminuite: avevamo quattro orchestre della Rai a Milano, Torino, Roma e Napoli e le hanno ridotte a una sola in un paese di 60 milioni di abitanti. Chi studia musica quindi deve anche

sapere che probabilmente avrà delle difficoltà di carriera e di lavoro…Per fortuna non sempre si pensa al lavoro e alla carriera, ma si fanno le cose per passione. Per questo io ammiro chi fa le cose con passione e per amore di quello che si fa». Perchè ci sono pagine di musica bellissima di compositori meno noti che non vengono mai eseguite? Anche lì manca un pò di coraggio? «Sì sicuramente. Il pubblico vorrebbe sentire quello che conosce già. Un’interprete che va fuori dal seminato e fa cose meno conosciute, corre il rischio di avere meno successo. Anche per questo ci vuole coraggio e una certa umiltà. Un disinteresse personale al successo ma interesse per i pezzi di valore musicale». Quel diavolo di un trillo" è il suo volume biografico. Che effetto le ha fatto riannodare i fili dei ricordi da scrittore lei che è un musicista? «Comunicare è importante. L'artista vive di comunicazione. Leggevo un trattato sull'amicizia di Cicerone e diceva che anche se un uomo salisse nel più alto dei cieli e vedesse la bellezza del firmamento, sarebbe triste se non potesse comunicare la sua gioia agli altri. Per cui ho avuto la fortuna e il privilegio di conoscere, suonare e interpretare grandi musicisti, con grandi personalità e ho voluto rendere partecipi anche gli altri di queste mie emozioni ed impressioni. Raccontare la propria vita e certi episodi è stato come riviverli una seconda volta. E' stato molto interessante perchè nella memoria vengono fuori dei particolari che a volte nel momento non si avvertono». – Quanto possiamo attingere ancora da questi grandi esecutori e compositori del passato:Verdi, Rossini, Donizetti...di cui abbiamo un largo bacino? «Abbiamo una miniera sterminata di grandi autori, anche meno conosciuti, che hanno fatto musica grandissima praticamente sconosciuta e disattesa ma lasciata morire. Questa è una gravissima colpa nell'educazione e nell'insegnamento pubblico». La curiosità è sempre stata una caratteristica di questa sua vita interamente dedicata alla musica. A tre anni lei s'infilava sotto al pianoforte. «Ho sempre avuto passione per la lettura: per me è un nutrimento dello spirito, dell'immaginazione e della fantasia. L'arte è in fondo creatività, fantasia e immaginazione quindi la lettura va di pari passo per importanza come la musica. Del resto i grandi scrittori hanno ispirato i sommi capolavori musicali». Lei ha fatto incontri unici con grandi Direttori d'orchestra ma anche con personaggi non solo musicali pieni di cari-

sma e mi riferisco a Madre Teresa di Calcutta, Papa Wojtyla e Papa Benedetto. C'è qualcuno di questi grandi che le ha lasciato veramente una carezza nell'anima? «Ognuno di questi personaggi carismatici lascia una traccia nel tempo. Ho avuto modo di conoscere grandi musicisti, scrittori, pensatori ma anche viaggiatori. Amo molto Tiziano Terziani che ha saputo dare un colore in ogni viaggio ed esperienza umana che ha fatto rendendole meravigliosamente nei suoi libri». Le è mai capitato di discutere con qualche alto prelato di come la musica venga eseguita in chiesa? «Questo è un tasto molto importante. Secondo me la Chiesa può avere un tasto importantissimo nell'educazione musicale e purtroppo questa educazione ha abdicato suggerendo delle musiche che non hanno niente a che fare con la grande musica liturgica e non solo liturgica. Pensi ai capolavori che sono stati concepiti in nome della Fede e della Religione:dal Requiem di Verdi alle Messe di Schubert,di Mozart...I più grandi capolavori sono stati ispirati dalla spiritualità religiosa e oggi cosa sentiamo in chiesa? Spesso la domenica sentiamo delle nenìe che fanno vergogna alle discoteche di periferia». La musica accomuna tutti i popoli ed ha la capacità di rilassare,commuovere,far innamorare,pensare..Qual'è secondo Lei il potere più nobile che la musica? «E’ un linguaggio che va al di là della parola. Non ha bisogno della traduzione immediata come ha bisogno invece la parola. Va al di là delle barriere ideologiche,culturali e politiche. E' un linguaggio che si trasmette direttamente. Beethoven, Mozart, Schubert sono recepiti con la stessa intensità a Roma,come a Berlino,a Gerusalemme o in qualsiasi città. E' un linguaggio universale senza barriere linguistiche e questo aiuta moltissimo alla comprensione e all'armonia». Luca Rizzato


CRONACHE

Giugno 2015

VERONELLA. Quattro chiacchiere con Aldo Brunello, nuovo assessore alla cultura

«Rilanceremo la biblioteca» Servizi di

Graziana Tondini Aldo Brunello è il nuovo assessore alla cultura e ai rapporti con enti/istituzioni pubbliche del Comune di Veronella. Lo abbiamo incontrato in Municipio per conoscere la sua attività ed i suoi progetti: «Come assessore mi occupo soprattutto di cultura, un argomento che sento più mio, ma ho seguito con altre istituzioni anche i temi del lavoro, delle scuole, dell’Expo, ecc. - spiega Brunello -. Ho trovato la biblioteca in una situazione delicata rispetto ad altre della zona, sia per la collocazione di parte del materiale (sotto la sala civica, in luogo non idoneo), che per le aperture. Cercheremo di rilanciare la biblioteca, come merita». Quali sono i progetti attraverso cui rilanciare la biblioteca? «Dobbiamo attivare il progetto P3@veneti per l’uso del computer. Abbiamo già le postazioni con i tablet

disponibili, ho contattato dei volontari che possano seguire, istruire gli utenti, all’uso del pc. Sto cercando di formare un altro gruppo di volontari che possa occuparsi delle aperture, per avere almeno 3 o 4 giorni disponibili alla settimana, non uno soltanto. Anche il rapporto con le scuole va incrementato». Altre iniziative in programma? «Per l’estate abbiamo approvato in Giunta “Veronella sotto le stelle” tre spettacoli sul territorio. In programma

abbiamo a Miega il 27 giugno “La Barcaccia” con “El ciel sotto Verona”; poi a Veronella il 27.06 il concerto del Gruppo folkloristico Veneto di Canti popolari, infine a San Gregorio il 04.07 cabaret con i “Risi e bisi” con lo spettacolo “Fregole”. Sono stati organizzati dall’Assessorato alla cultura in collaborazione con le parrocchie del territorio e l’Associazione per Miega. Rientrano nel programma della “Provincia in festival”. Tutti gli spettacoli sono alle ore 21.00 e con ingresso libero».

Altri progetti di cui si sta occupando? «Con i volontari di “Salviamo Corte Grande” sto seguendo la preparazione della mostra fotografica “Veronella nel Novecento” che sarà allestita nel mese di luglio durante la Sagra del Carmine. Il Comune ha messo a disposizione del gruppo il materiale fotografico d’archivio e della biblioteca. Ho anche cercato personalmente delle immagini della frazione Miega, per dare un aspetto completo del nostro territorio nel passato. È un’iniziativa che reputo interessante sia per i cittadini, sia perché con il prof. Romano Prando c’è la possibilità di divulgarla nelle scuole. Il prof. Prando di recente ha anche svolto una lezione sul tema all’Università Popolare, ottenendo un buon riscontro. Seguo con interesse le iniziative a sostegno di Corte Grande, anche se lì il problema più grande è spronare la proprietà privata ad intervenire».

21 VERONELLA/PIAZZA SAN GREGORIO

L’ultima cabina verrà rimossa Sarà tolta il prossimo 16 giugno la cabina telefonica posizionata in Piazza San Gregorio a Veronella, l'unica rimasta dopo la rimozione ancora parecchi anni fa di quella di Piazza Marconi a Veronella. Le cabine furono un'innovazione importante negli anni '50/60: si poteva avvertire di un ritardo, un disguido, ma l'avvento dei telefonini e dei phone center, ne ha segnato l'inesorabile declino. Sono finiti gli anni in cui si entrava in cabina con le tasche piene di gettoni o di monete, poi con le schede telefoniche. In tutta Italia lo smantellamento delle cabine avviene a ritmo spedito, sulla base di un accordo fra Telecom e l'Autorità garante delle comunicazioni stipulato nel 2010. Resteranno attive soltanto le dotazioni installate nei “punti di rilevanza sociale” come ospedali, scuole, stazioni e quelle da cui partono almeno tre chiamate al giorno lungo strada. Sulla cabina di San Gregorio il 16 aprile è stato affisso un cartello per annunciare la rimozione, a cui gli abitanti potevano opporsi entro 60 gg. inviando una PEC di dissenso a cabinatelefonica@cert.agcom.it. Chissà è qualche cittadino ha scritto...Un altro pezzo di storia del paese che se ne va. Peccato, perché la cabina è ancora in buone condizioni, qui i vandali non sono passati.


S

SPORT

Giugno 2015

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PORT

CALCIO FEMMINILE. Mister Dori: «Promozione in B, Coppa Veneto e Coppa Disciplina: stagione unica»

Hellas Monteforte “Triplete” perfetto

Promozione in serie B, Coppa Veneto e Coppa Disciplina. La stagione perfetta, in tutti i sensi. La Pro Hellas Monteforte domina, vince, convince e si regala un’annata 2014/15 da incorniciare. Il calcio femminile veronese applaude le ragazze di mister Cristian Dori, capaci di conquistare tre trofei e portare la società nella serie cadetta per la prima volta nella sua storia. Il sogno biancoverde è diventato realtà, la cavalcata di Rachele Perobello e compagne è stata trionfale dall’inizio alla fine: basti pensare che nel campionato di C la formazione scaligera ha totalizzato 56 punti (frutto di diciotto successi e due pareggi) rimanendo imbattuta e stabilendo la miglior difesa (7 gol subiti) e il miglior attacco (86 reti segnate). Dori, per la Pro Hellas Monteforte è stata la stagione perfetta? «Al di là dei numeri, questa è stata un’annata unica. La scorsa estate, il gruppo si era rinnovato per metà e le ragazze della vecchia guardia hanno saputo integrare le nuove giocatrici in modo eccezionale, fin dal primo momento. Pertanto, costruire una squadra compatta si è poi rivelato più semplice». Cosa si prova ad aver conquistato la promozione in serie B? «Una soddisfazione grande e crescente. In allenamento e nelle partite del fine settimana, ho sempre visto passione ed entusiasmo: il salto di categoria e gli altri traguardi che abbiamo raggiunto sono merito delle calciatrici». La società sarà per la prima volta nella sua storia in B. Un orgoglio? «Certo. Il club merita tale tra-

guardo per la fiducia, il tempo e il sostegno che ci ha costantemente dato, e per l’impegno che offre all’interno della vallata. La Pro Hellas Monteforte ha lavorato molto per i giovani, offrendo sempre il meglio: non a caso, giovanissimi e allievi si sono qualificati alle fasi finali provinciali, mentre gli juniores regionali e la prima squadra in Promozione sono riusciti a salvarsi (si riferisce al settore maschile, ndr)». Nove punti di vantaggio sulla seconda in classifica, addirittura quattordici sulla terza. La Pro Hellas Monteforte si aspettava di dominare così il campionato? «Il progetto femminile è la creazione di un grande direttore sportivo, Federico Agresti, profondo conoscitore di questo sport: Agresti ha forgiato un gruppo forte, completo ed è sempre stato un punto di riferimento per tutto lo staff e la società. Un commento sulle «sue» ragazze? «Le calciatrici hanno rappresentato la vera (con la v maiuscola, ci tiene a precisare, ndr) vittoria: sempre vicine, sempre unite, pronte ad aiutarsi, a condividere ogni momento, a soffrire e a gioire insieme, senza mai perdere il sorriso e l’entusiasmo. Il

nostro è un gruppo senza prime donne: al sabato, le ragazze andavano a tifare la Primavera e alla domenica erano in campo cariche e determinate per vivere un obiettivo comune». Miglior attacco e miglior difesa del campionato: la squadra è stata impeccabile in ogni senso. «I risultati sono pure il frutto di un lavoro preciso e una consolidata sinergia dello staff: Chiara Lobbia, per esempio, si è occupata non solo della parte atletica, ma ha anche curato nel dettaglio molti aspetti di tecnica individuale e ha lavorato nell’organizzazione della difesa. Il preparatore dei portieri Gianluca Erinni, poi, è una persona davvero preparata e ha avuto il merito di far crescere i portieri più giovani, al fianco di un elemento di notevole esperienza come Francesca De Beni. Insomma, l’impegno, l’unione del gruppo, lo spirito di sacrificio e l’entusiasmo hanno fatto la differenza». La partita chiave? «Sono state un paio, disputate in otto giorni e contro due compagini in forma: lo scontro diretto pareggiato a Vicenza e la vittoria con il Villanova ci hanno permesso di mantenere sette punti di vantaggio sulle inseguitrici e di

avvicinarci alla promozione». Il ricordo più bello della stagione? «La semifinale di ritorno di Coppa Veneto contro il Vicenza. Avevamo vinto l’andata 2-1 in casa, ma nessuna e nessuno voleva affrontare la seconda gara per difendersi: il gioco, l’approccio e il risultato (1-5 per la Pro Hellas Monterforte, ndr) hanno ripagato le nostre motivazioni». E nella finale contro il Keralpen Belluno, la Pro Hellas Monteforte ha trionfato 0-3 e ha conquistato la Coppa Veneto. «Un’emozione incredibile. Nessuno di noi aveva mai vinto la finale di una competizione ufficiale: l’esultanza di tutte le ragazze al primo gol, la corsa sotto la tribuna, i cori, la festa e la consapevolezza di aver raggiunto la promozione in B solo otto giorni prima, rimarranno ricordi indelebili». Il segreto della Pro Hellas Monteforte? «Chiunque ha lavorato sapendo di avere dei difetti da correggere: pertanto, abbiamo cercato di superarli e di migliorarci sempre, senza mai trovare alibi. Non solo: abbiamo sognato con grande passione e grande determinazione, e desideriamo continuare a crescere anche nella prossima stagione, qualsiasi

DIVINUS BIKE CLIVUS Trionfa Leonardo Paez Continua a parlare colombiano la Divinus Bike Clivus, Leonardo Hector Paez si è infatti aggiudicato la dodicesima edizione della granfondo il cui percorso si snoda attraverso le colline della Val d’Alpone e di Soave. Per l'asso colombiano del team Bianchi i.idro Drain si tratta della terza vittoria consecutiva, visto che già si era imposto nelle edizioni 2012 e 2014 (nel 2013 la corsa aveva subito uno stop forzato a causa dell’alluvione che aveva colpito la Val d’Alpone). Alle spalle di Leonardo Hector Paez sono arrivati Daniele Mensi (Scapin Soudal) e Juri Ragnoli (Scott). La gara femminile ha visto il successo di Elena Gaddoni (Scapin Soudal); anche qui si tratta di un bis visto che l’atleta romagnola già aveva trionfato nella scorsa edizione della corsa. In totale sono statti 1.285 i partecipanti alla Divinus Bike Clivus e che si sono sfidati sui due percorsi (72 km per la Marathon del Vulcano e 36 km per la Classic delle Ciliegie) predisposti e studiati dagli organizzatori. Un gran successo di partecipazione nonostante i timori dovuti alle piogge cadute nelle ore precedenti all’evento e che hanno costretto gli organizzatori a limare i percorsi in alcuni punti resi critici dal troppo fango. Il prossimo anno la Divinus Bike Clivus sarà valida come prova unica per l’assegnazione del titolo di Campione italiano Marathon. Matteo Dani




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