ANNO XXVII - N.09 SETTEMBRE 2013 - stampato il 09/09/2013
SAMBONIFACESE
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Dopo 34 anni di musica e soddisfazioni Radio San Bonifacio cambia d’abito e si trasforma in Radio 80; un occasione che le permette di ampliare il suo raggio d’azione grazie all’acquisizione di nuove frequenze che copriranno per intero la zona di Verona. Una scelta strategica, un cambio d’abito reso necessario dal mutare dei gusti e dei tempi, in un panorama radiofonico che sta cambiando come assetti editoriali ed anche dal punto di vista legislativo. Dai primi di settembre perciò, Radio 80 nel bacino di Verona e Vicenza si può ricevere sulle frequenza: 100.00 FM, alla quale si aggiunge 100.8 FM per Verona Città ed altre frequenze con la copertura di tutto il Triveneto. Ovviamente c’è il cambio del palinsesto, che propone selezioni musicali dei sempreverdi anni ’80: il decennio più prolifico ed originale della musica pop ed anche ’70 e’90. Rimangono però inalteranti il sito web di RSB (www.radiosb.it) e l'esperienza di feste ed eventi di Out Music Power, che proseguirà senza pause. VUOI CONTATTARCI? Tel. 0457152777 Fax 0456703744
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Lettere NEONAZISTI
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Numero chiuso il 09 - 09 - 2013
zisti in una occasione per insultare e offendere la memoria antifascista del nostro Paese. Come cittadino e aderente alla gloriosa associazione ANPI mi chiedo, ma noi abbiamo fatto fino in fondo il nostro dovere nel ricordare, onorare e difendere i martiri della Resistenza e tutte le altre vittime in pace e in guerra del fascismo? Il 2 agosto era il 33° anniversario della strage di Bologna. Lorenzo Fava, uno degli eroi che assaltarono le carceri degli Scalzi fucilato dai fascisti dopo immani torture, scriveva: «I mali più gravi sono in noi, gli uomini in camicia nera presto spariranno ma lo spirito del fascismo purtroppo perdurerà». Tale spirito oggi si perpetua nella disonestà, nell’arrivismo ad ogni costo e con ogni mezzo, nel guadagno facile, nell’opportunismo, nell’egoismo, nella menzogna, nel protezionismo, nel nepotismo, e nella mancanza di dignità che favorisce ogni tipo di mafia. Solo quando avremo sconfitto tutti questi colossali nemici, solo allora avremo eliminato lo spirito del fascismo. Nella commemorazione del 69° anniversario dell’assalto partigiano al carcere degli Scalzi il 17 luglio scorso, all’interno del suo memorabile intervento ha citato Pietro Calamandrei che scriveva: «Fare la cele-
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LAVORO
“Provocazioni indegne” “Buon compleanno Priebke” vergato sotto la sede nazionale dell’ANPI a Roma e ancora “Dio stramaledici i suoi accusatori”: provocazioni e indegne gazzarre in spregio delle 335 vittime trucidate dalle SS da lui comandante. I cento anni dell’ufficiale delle SS condannato all’ergastolo e agli arresti domiciliari a Roma a causa dell’età si sono trasformati, per i gruppi neona-
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brazione del passato vuol dire guardare dentro di noi e fare il nostro esame di coscienza.». In tutte queste manifestazioni che facciamo per ricordare i fatti e le figure di quei tempo, la Resistenza e la Lotta di Liberazione dal nazifascismo, Noi Vivi, ci illudiamo di commemorare quei Morti e non ci accorgiamo che invece sono Loro, che ci convocano come dinnanzi ad un tribunale invisibile a render conto di quello che in questi anni, Noi Vivi, abbiamo fatto per essere degni del loro sacrificio. Anche a spiegare tutto questo dovrebbe servire la scuola e forse certi gruppi avrebbero meno seguito. Dobbiamo invece assistere ai saluti fascisti, alle svastiche, alle bravate di gruppi neonazisti come Casa Pound, Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale e altri ancora. Costoro, a mio parere, non sanno cosa è stato il nazifascismo in Italia ed in Europa e se comunque condividono idee e obiettivi degli assassini Hitler e Mussolini deve pensarci lo stato con leggi adeguate (che in parte già ci sono) per non arrivare al ripetersi della tragedia già vissuta. Il presidente della sezione ANPI di Soave “Augusto Tebaldi” Cav. Uff. Suppi Augusto
“Relazioni umane e imprese” Ho trovato molto attuale e illuminante quest’articolo di Luigino Bruni , apparso su Avvenire del 16 giugno 2013 e lo propongo per la sua validità e utilità. «Il benessere lavorativo è in diminuzione ,soprattutto nell’Europa del sud». Partendo da questa affermazione l’autore riporta alcuni dati: il 68% dei francesi dice che tra il 2008 e il 2012 la qualità della propria vita lavorativa è degradata. Una percentuale che arriva al 75% per i lavoratori compresi tra i 35 e i 49 anni. C’è, infatti, una sofferenza tipica dei lavoratori di mezza età. Quando si inizia un lavoro, le motivazioni sono in genere forti. Dopo vent’anni, quelle prime motivazioni tendono a perdere forza, e all’entusiasmo dei primi anni subentra la stanchezza. Basta guardarsi attorno, o dentro, per vedere quanta insoddisfazione c’è nei nostri luoghi di lavoro, soprattutto nelle persone di mezza età. Ciò che è certo è che abbiamo costruito organizzazioni e regole di governo che ignorano, o trascurano troppo, le diverse età della vita. Noi cresciamo, ma la nostra impresa non cresce e non cambia con noi. Ecco allora che nel “mezzo del cammin” ci ritroviamo spesso in crisi profonde, che
vanno ben oltre la sola dimensione professionale. Il mondo dell’impresa investe troppo poco nella cura delle relazioni umane. Anzi, la cura relazionale interna alle imprese è troppo spesso basata sulla sfiducia e su un pessimismo che ci ha convinti che la gente lavora solo quando è controllata o incentivata. «Non sarebbe socialmente più intelligente aumentare il benessere, e quindi la qualità delle relazioni, mentre si lavora?», si interroga il giornalista. Potrebbe venirci in contro la storia e la cultura delle istituzioni che sono le più longeve dell’occidente. Ci sono alcuni strumenti di tali comunità che dovrebbero essere imitati, con opportune mediazioni, anche dalle imprese, poiché hanno una portata umana universale. Prendiamo per esempio, la pratica del colloquio periodico tra ogni membro della comunità e il proprio diretto responsabile. Il colloquio lavoratore/responsabile ha un’importanza cruciale: crea uno spazio idoneo nel quale esprimere le proteste, le sofferenze e i dissensi, i disagi. Se mancano questi spazi si generano fiumi di chiacchiere, di pettegolezzi, debiti e crediti psicologici, che alimentano divisioni e possono diventare
dei propri e veri cancri organizzati. Le mormorazioni non sono sempre e soltanto frutto di persone maldicenti e pettegole; possono anche essere il prodotto di una istituzione che non prevede nessun strumento per orientare costruttivamente le proteste, le critiche e i disagi delle persone, e anche per ringraziare, atto fondamentale in ogni comunità, anche lavorativa, aggiungo io. Infine, la pratica del colloquio aumenta quella sintonia necessaria a ogni organizzazione, perché se ben fatto, non è uno strumento della gerarchia ma della fraternità. L’efficacia di un colloquio sta nella possibilità di esprimere un disagio, una critica, e trovare nell’altro uno che le sa accogliere, che sa ascoltare. Il diritto allo sfogo è un diritto del lavoratore e l’ascolto dello sfogo è un dovere dei responsabili. Fare un buon colloquio non è facile ma si può imparare, per questo occorrono i luoghi e i momenti. Investimenti di tempo e adeguata preparazione, anche etica, in entrambe le parti. Impariamo dai maestri in umanità se vogliamo aumentare la qualità delle relazioni nelle nostre organizzazioni. Ce n’è urgente bisogno. Elvira Tebaldi
A tutto Gusto
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DIALOGO
PADRI SEPARATI 1
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LEGGI E DIRITTI
“Ancora suicidi” Oggi 19 agosto 2013, ho voluto scrivere questo intervento per denunciare il dolore di un papà che si è suicidato. Ultimamente nelle varie cronache e dai media si sente parlare di omicidi e stalking contro le donne, ma nel silenzio più assoluto non si parla di argomenti sgradevoli come quelli dei suicidi di papà separati. Purtroppo bisogna prendere atto che anche nella nostra provincia si sta delineando questo triste fenomeno. Il perchè va ricercato in quel mal costume sociale dove le forze politiche non vogliono intraprendere la strada di modernizzazione culturale di aiuto in ogni senso alle famiglie attuali e future. Da un’anamnesi storica, le varie associazioni dei genitori separati compresa l’AGSPP si sono sempre battute nell’interesse delle problematiche familiari in particolare di separazioni e divorzi. Con la tanto sospirata e conquistata legge 54/2006 “Affido Condiviso” pensavamo di aver risolto molti dei vecchi problemi inerenti alle separazioni ma, con grande dispiacere, devo denunciare che non è così … Ormai milioni di volte ho detto che la custodia dei minori viene nella maggior parte dei casi affidata alle madri, alcune delle quali, a torto o ragione, usano i figli come arma di ricatto nel diritto di visita. Questo atto spregevole è gravissimo, perchè a rimetterci saranno i bambini e anche i loro padri. La perdita di una famiglia o la negazione di visita ad un figlio, si è visto in innumerevoli casi, comportano un dolore con il quale si può anche morire. Un papà al quale viene sottratto nel quotidiano l’affetto dei figli “Mobbing Familiare”, vive una grave frustrazione che in seguito si tradurrà anche in forme depressive, di stress, problemi cardiaci e attacchi di panico. Attualmente seguo con sgomento un papà che ha tentato il suicidio e mi dice: «se mio figlio fosse stato rapito potrei passare la vita a cercarlo, ma qui il problema è che molto spesso, non so dov’è, non posso andar-
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“Ok ai gay, ma anche noi...” lo a prendere come è scritto….». Un uomo che era legato alla famiglia e non voleva questa separazione. Mi auguro che tutte le persone e le autorità preposte, facciano un passo di civiltà, respingendo e ripudiare questa forma di violenza che ogni anno tortura e uccide migliaia di persone. Proprio in relazione a questi tipo di suicidio già nel 2007 si è tenuto a Roma il primo World Memo Day al quale hanno aderito associazioni specifiche di tutto il mondo, per ricordare tutti i padri separati che si sono suicidati per il dolore di essere stati privati nei loro sacrosanti diritti di stare con i propri figli. Ci tengo a precisare, per i legali di Verona e Magistrati che con la sentenza di Cassazione N°17594 del 17 aprile 2013 ha condannato una madre custode del minore, che procurava situazioni ostative nel diritto di visita, anche se il minore "secondo la versione materna si rifiutava di incontrare il papà". Va ricordato che il genitore custode del minore che viola le disposizioni del giudice, in particolare sul diritto di visita, commette grave reato, in base all'art 388 del codice penale. Sos 3488583860 wwwagspp.it pres. R.lelli Renato Lelli
Il 31 agosto si è sposata con Simone la nostra collega Maria Grazia Marcazzani, nella chiesa di San Giorgio in Soave. Tanti auguri agli sposi da tutta la Redazione de L’Altro Giornale
Egregio Signor Direttore, abbiamo notizia che in Francia sono stati arrestati i manifestanti contro le nozze gay. Se la proposta di legge presentata nel nostro parlamento non verrà modificata con una clausola di salvaguardia che permetta il dissenso, il rischio si può verificare anche da noi. E in barba alla Costituzione che garantisce la libertà di parola, pensiero e associazione, diverrebbe reato penale, per esempio, per un ministro del culto continuare ad indicare il comportamento omosessuale come peccato, ossia contrario alla propria religione e rischierebbe la galera. Così pure sarebbe quella di non poter continuare a sostenere che un bambino adottivo abbia bisogno di un padre ed una
madre, per il suo equilibrato sviluppo psichico-fisico ed educativo, senza per questo incorrere in un reato penale. Penso che tutti siano d'accordo sulla punibilità anche con la reclusione, per "chi incita o commette atti di discriminazione o violenza" nei confronti di persone omosessuali. Bisogna però modificare la legge, in modo che come garantisce i gay dalla discriminazione, garantisca allo stesso modo la libertà di pensiero per chi crede nel matrimonio fondato sulla legge naturale. Ma capovolgere e discriminare, per far diventare per legge reato di opinione chi non la pensa come gli omosessuali, mi sembra semplicemente aberrante ed una mostruosità giuridica. Per
quanto riguarda poi il riconoscimento di legge del "gender e trasgender ", fin tanto che sono in tempo a non incorrere nella galera, vorrei esprimere la mia contrarietà. Trovo infatti assurda l'introduzione della definizione di "identità di genere" come la"percezione che una persona ha di sé come appartenente al genere femminile o maschile, anche se opposto al proprio sesso biologico". Sarebbe che ognuno sceglie il genere sessuale che al momento più gli aggrada. Siamo al trionfo, all'apoteosi dell'ideologia relativista. La conseguenza di tutto ciò è che si arriverà al punto che non sarà più lecito proporre di non introdurre nella legislazione il matrimonio gay, né di escludere di adottare un bambino a coppie omosessuali. Ciliegina finale è ancora un'altra assurdità: una delle pene accessorie consiste nell'attività non retribuita in favore della collettività da svolgersi al termine dell'espiazione della pena detentiva, sia quella di svolgere un lavoro in favore delle associazioni o di persone omosessuali. Siamo alla rieducazione culturale di stampo maoista. Giancarlo Maffezzoli
CRONACHE
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SAN BONIFACIO. Acque Veronesi illustra la futura opera di alleggerimento della rete
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Collettore fognario: Soave è attento al riciclaggio i lavori sono partiti «Pur in un momento particolarmente complicato dal punto di vista economico, con la crisi che colpisce non solo le famiglie ma anche gli enti pubblici, Acque Veronesi è riuscita ad assicurare il regolare iter di un'opera di fondamentale importanza per gran parte dell'Est Veronese. Questa è la dimostrazione che con una oculata gestione aziendale, è possibile avere a disposizione fondi per il miglioramento e l'ampliamento delle strutture destinate alla cittadinanza». Così, Massimo Mariotti, presidente di Acque Veronesi, ha commentato il via dei lavori che porteranno alla realizzazione del collettore fognario di alleggerimento della rete di San Bonifacio. L'opera, una volta conclusa, permetterà il collegamento delle reti fognarie dell'intera Val d'Alpone al depuratore di San Bonifacio lungo un percorso alternativo rispetto a quello attuale. Per alleggerire la rete del centro urbano, Acque Veronesi ha quindi deciso di deviare i reflui provenienti dalla Val d'Alpone lungo un collettore unico ad est del centro abitato che raggiunga indipen-
dentemente il depuratore di San Bonifacio. A questo collettore sono allacciate le vasche di laminazione di San Giovanni Ilarione, Montecchia di Crosara, Roncà, Terrossa e Monteforte d'Alpone (frazioni di Brognoligo e Costalunga) già esistenti o in fase di realizzazione. Ciò consentirà in futuro una gestione unificata del trattamento dei reflui dell'intera vallata, venendo così incontro alle esigenze dei comuni finora sprovvisti di impianti di depurazione centralizzati. «Si tratta di un'opera che i
cittadini attendevano da oltre 10 anni. Ciò è stato reso possibile grazie ai notevoli sforzi profusi dalla nostra azienda» ha sottolineato il vicepresidente di Acque Veronesi, Marco Olivati. Soddisfazione per l'apertura dei cantieri è stata espressa anche dal vicesindaco e assessore all'Ambiente di San Bonifacio, Umberto Peruffo: «Il completamento del collettore servirà a risolvere le criticità legate al sovraccarico delle fognature. Per questo motivo ringrazio gli attuali vertici della società, in parti-
colare il presidente Mariotti per il suo puntuale interessamento ad un problema molto sentito dalla nostra amministrazione». Tra i promotori di questo progetto, Giuliano Zigiotto, presidente del Consorzio Le Valli (socio di Acque Veronesi), ente che fino al 2008 ha gestito il servizio di depurazione a San Bonifacio: «Prende vita un'infrastruttura di grande utilità che il nostro consorzio aveva studiato già diversi anni fa e che grazie alla collaborazione con Acque Veronesi sarà a breve operativa». M.S.
Legambiente ha da poco stilato le classifiche sui comuni ricicloni nel 2013 e nella classifica che riguarda 929 comuni del nord sotto i diecimila abitanti, compaiono anche Soave, Cazzano di Tramigna e Monteforte d’Alpone. Nella classifica assoluta di 1293 comuni Soave è 563°, Monteforte 702° e Cazzano al 1029° posto. «Anche quest’anno grazie al 74% di raccolta siamo rientrati tra i comuni virtuosi che hanno superato il 65% cioè la soglia tra chi è, e non è riciclone – commenta il sindaco di Soave Lino Gambaretto -. Sicuramente è un risultato importante, anche se ci sono molti altri comuni che hanno fatto ancora meglio. Come amministrazione stiamo insistendo e abbiamo la fortuna di avere associazioni come gli alpini, Coldiretti e Legambiente che ci stanno aiutando molto in questo settore sia nelle giornate ecologiche sia nella gestione dell’isola ecologica. Il risultato quindi premia perciò l’impegno profuso dall’amministrazione ma soprattutto la serietà di tanti bravi cittadini, anche se abbiamo sempre alcuni di questi che preferiscono anziché mettere i rifiuti
fuori dalla porta di casa, prendere il sacchetto tenerselo in macchina per qualche chilometro e dopo buttarlo dal finestrino dando segno di grande inciviltà. Da notare che abbiamo ottenuto un buon risultato ed è il terzo anno di fila che siamo presenti in questa classifica. Infine il risultato è tale anche grazie alla buona azione di raccolta che svolge la società del Consorzio Verona Due del Quadrilatero attraverso la ditta Ser.it che fa operativamente il servizio. Questo è un momento molto particolare per i rifiuti – conclude il Sindaco -, perché abbiamo delle leggi regionali che ci stanno creando qualche problema per quale ente dovrà gestire tale imposta e mi auguro che sia presa in considerazione la proposta che abbiamo fatto come sindaci cioè la divisione della nostra provincia in tre aree cioè nord, sud e città in modo da dare continuità al servizio che stiamo erogando attraverso il Consorzio che si occupa di oltre quaranta comuni tra i quali è in attesa di entrare pure San Bonifacio, dopo il fallimento della Multiservizi, portando a un nuovo incremento di abitanti». Maria Grazia Marcazzani
COLOGNOLA. Polizia urbana, nuovo regolamento. Martelletto: «Saremo più efficaci sul caso nomadi» Novità in vista a Colognola per una convivenza civile ben integrata nel tessuto sociale dell'Unione Comuni Verona Est. A porsi questo scopo è il nuovo regolamento di Polizia urbana da poco approvato dal Consiglio comunale. Il servizio curato dai vigili in seno all'Unione -che comprende Colognola, Caldiero, Illasi, Mezzane e Belfiore- dispone ora di nuove normative «resesi necessarie – come ha fatto presente il sindaco di Colognola nonché presidente dell'Unione, Alberto Martelletto – per rispondere anche al problema dei nomadi in paese, che è stato denunciato da chi lavora o abita nella zona industriale di Colognola». Qui, infatti, si insediano molto spesso gli zingari nel grande parcheggio pubblico coperto con pannelli solari, allacciandosi alla bell'e meglio ai servizi di acqua e corrente elettrica. «La nuova normativa deriva da un accordo – spiega Martelletto – di operare una scelta univoca, così da consentire alla Polizia locale di gestire le norme di convivenza civile allo stesso modo in tutti i paesi». Tradotto nella realtà il regolamento vieta ai nomadi di fare soste a Colognola dato che il paese non ha aree appositamente attrezzate. Oltre a ciò, le nuove disposizioni impongono di non fare la questua tanto che i primi cittadini hanno caldeggiato il divieto di chiedere l'elemosina «considerato anche – come ha precisato Martelletto - che dietro alla questua spesso ci sono dei racket e che chi si trova in difficoltà può rivolgersi ai servizi sociali». Al fine di agevolare i vigili nel far rispettare il nuovo regolamento, questo sarà spedito via mail a tutte le famiglie e tradotto in diverse lingue per farlo conoscere anche agli stranieri residenti. Daniela Rama
Il Sindaco Alberto Martelletto
CRONACHE
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IL RICONOSCIMENTO. Raccolta differenziata alzata fino a 69,75%
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Belfiore si conferma Informagiovani di nuovo attivo “Comune riciclone” Belfiore è “Comune riciclone” anche nel 2013, rientrando tra i comuni virtuosi di Legambiente e alzando la percentuale di raccolta differenziata fino al 69,75%. La normativa dell’U.E. e nazionale indicano che la buona gestione dei rifiuti in un territorio non si valuta solo dalla percentuale di differenziazione, ma vanno considerati anche altri fattori, tra cui sono fondamentali il recupero di materia, la riduzione della quantità di rifiuti prodotti, la sicurezza dello smaltimento e l’efficacia del servizio. A sfavore della pagella di Belfiore conta la mancanza di piattaforma ecologica, l’attivazione del compostaggio domestico, la tariffa puntuale per l’applicazione del principio “chi inquina paga”, facendo pagare a peso di rifiuto prodotto. Proprio per cercare di migliorare questi aspetti, insieme ad ESA-COM, la società pubblica che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei RSU di Belfiore, funzio-
nari del Comune nel luglio scorso si sono recati a Spresiano (TV), a visitare la società “Contarina Spa”, una delle migliori a livello nazionale per la buona gestione del ciclo dei rifiuti. L’azienda Contarina raccoglie un bacino di circa 470.000 abitanti, in cui è attivo lo stesso sistema di raccolta, stessi contenitori, stesse tariffe. È un sistema dotato di mezzi all’avanguardia per la raccolta dei rifiuti: ogni contenitore e camion sono dotati di transponder che pesa il rifiuto prodotto, quindi i pesi procapite vengono registrati automaticamente ed inseriti in un banca dati della società per la fatturazione “personalizzata”. Contarina è l’esempio di un’intera filiera del rifiuto che funziona: negli anni, la differenziazione si è sempre più spinta, anche inserendo materiali nuovi, come i bicchieri di plastica biodegradabile smaltibili nell’umido. Viene fatta anche la raccolta RSU nei mercati,
Con l’adesione all’Unione dei Comuni Verona Est, a Belfiore è stato ripristinato il servizio “Informagiovani”, già attivato in anni precedenti, poi chiuso e oggi riaperto. È dal 4 giugno scorso che il giovedì pomeriggio in Municipio, dalle ore 16.00 alle 18 si può trovare un operatore dello Sportello che fornisce un servizio gratuito di informazione, consulenza e orientamento rivolto principalmente ai giovani dagli 11 ai 32 anni. Allo sportello è possibile essere assistiti dall’operatore nello svolgimento di ricerche di vario tipo, anche scolastico, nella redazione del curriculum vitae, nella navigazione web e nella consultazione di materiale
degli ospedali, delle aziende agricole, piccole quantità di amianto domestico, tutte pesate autonomamente e fatturate ad ogni intervento. «Sarebbe un’ottima soluzione per Belfiore, insieme ad ESA-COM, riuscire a creare soluzioni simili - commenta il sindaco Davide Pagangriso -. Come Belfiore stiamo migliorando: differenziando anche i pannoloni ormai siamo oltre il 70%, ma serve un bacino più ampio del nostro per attivare maggiori economie di scala ed investimenti». «Una gestione vir-
NOTIZIE DA SOAVE (L.P.) CONTROLLO VELOCITA'. Sulla scia della maggior parte dei comuni della provincia di Verona sono state installate anche a Soave le colonnine per il controllo della velocità. I rilevatori per il controllo automatico della velocità installati e messi in funzione sono sette: due a Castelletto, due a Costeggiola, uno su Viale della Vittoria, uno su Via San Matteo e uno su Via San Lorenzo. CONCERTO CORALE. Sabato 7 settembre Soave è diventata ancor più magica grazie al concerto corale del PolifonicoMonteforte. “E cielo e terra si mostrò qual era” il titolo del percorso poetico-musicale che ha incantato soavesi e non con dodici brani. Un vero e proprio calendario pascoliano, un brano per mese su poesie tratte da Myricae di Giovanni Pascoli. Le musiche sono state composte dal maestro Mauro Zoccante, la voce narrante era di Elena Dal Cerè mentre gli strumenti musicali sono stati curati da Alessandro Drezza. CONCORSO ENOLOGICO. Eccellenze da primo premio! Due aziende soavesi si sono distinte nel concorso enologico International Wine Challenge 2013. Un concorso tra i più prestigiosi e severi al mondo che si tiene ogni anno a Londra nel contesto dell'International London Wine Fair. La Cantina di Soave si è aggiudicata due Ori, due Argenti e ben quattro Bronzi. L'altra azienda soavese premiata per le sue eccellenze è la Cantina Pieropan.
tuosa - dichiara il Pres. di Contarina Antonio Zamberlan -, che ci consente di ottenere l’84% di raccolta differenziata e una produzione annua pro-capite di rifiuto secco di 32 kg, contro i 47 della media nazionale». Graziana Tondini
informativo. In particolare l’Informagiovani offre informazioni su scuola e orientamento scolastico, ricerca e offerta di lavoro, orientamento professionale, corsi di formazione e aggiornamento, attività culturali, del tempo libero e sportive, studio e lavoro all’estero, servizio civile. Nell’autunno 2013 gli Informagiovani dell’Unione attiveranno anche nuovi corsi di lingue straniere, informatica, ricerca attiva per il lavoro, pet sitter, fotografia. Sono nuove opportunità che vengono offerte ai ragazzi, finora poco conosciute ed utilizzate, ma per conoscerle meglio basta inviare una mail all’indirizzo ig.belfiore@gmail.com G.T.
CRONACHE
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SOAVE. L’idea c’è da tempo, il progetto pure. Ora la svolta sembra essere arrivata
Strada riservata ai mezzi pesanti Una strada riservata soprattutto ai mezzi pesanti al fine che non passino dal centro del paese di Soave. L’idea c’è da tempo, il progetto pure. Ora, sembra che la situazione sia arrivata a un punto di svolta: la realizzazione dell’opera dovrebbe partire l’anno prossimo. «Nel Consiglio comunale dello 23 luglio è stata approvata la delibera sulla variante, che, dopo un periodo tecnico, a sarà approvata definitivamente a Settembre nel nuovo Consiglio – annuncia il sindaco Lino Gambaretto -. La variante è relativa al completamento della strada di circonvallazione: al momento sono stati definiti gli ambiti entro cui dovrà essere realizzato questo nuovo tratto di strada che consentirà alla viabilità, soprattutto pesante, di poter passare dal paese senza attraversarlo, ossia senza entrare nel centro
storico. Ciò che ha, per certi versi, rallentato tutto l’iter progettuale è stato il problema idraulico per il quale abbiamo interessato Acque Veronesi, il Consorzio Alta Pianura Veneta, la Provincia e l’Autostrada Serenissima, cioè tutti gli enti preposti. Acque Veronesi si è impegnata a fare due interventi importanti: uno scolmatore in paese
per rallentare la pressione sul tubo che porta l’acqua di scarico in quella zona e un nuovo scolmatore in via Serenissima che intercetterà le acque in maniera tale da poterle buttare non nel tubo già in pressione ma in un bacino che sarà realizzato là di 3.500 metri cubi». «Con il Consorzio – aggiunge il Sindaco - stiamo valutando la realizza-
zione di un nuovo tubo che dovrebbe aiutare quello esistente di via San Matteo al fine che tutta la zona ovest del paese non sia più soggetta ad allagamenti. Questi interventi sono tutti importantissimi e quando saranno realizzati consentiranno ai cittadini di Soave di poter dormire sonni tranquilli. La nuova viabilità è frutto della collaborazione tra pubblico e privato: sarà realizzata grazie a un contributo della Regione Veneto di tre milioni di euro e uno di cinque milioni di euro dalla Cantina di Soave, che ha deciso di finanziare l’opera in vista di un ampliamento della sede di viale Vittoria. Nel 2014 ci sarà l’assegnazione della gara d’appalto mentre nel 2015 sarà costruito il sottopasso sotto l’autostrada. Prevediamo che entro il primo semestre del 2017 sarà completata l’opera».
PAROLA AL CONSORZIO DI TUTELA VINI
«C’è crisi ma il Soave va bene» «In un contesto economico non certo facile gli indicatori trasmettono grande fiducia a tutti i nostri produttori: è un buon momento per il Soave». E’ così che Arturo Stocchetti commenta i dati positivi che emergono dall’osservatorio economico del Consorzio di tutela del Soave, del quale è presidente. I primi sei mesi del 2013 confermano una tendenza in crescita per l’imbottigliato sia nel Soave Doc che nel Soave Classico. In particolare la proiezione su base annua del Soave Doc ha registrato una crescita di oltre il 3%, mentre il Soave Classico fa prevedere il “tutto esaurito” entro il mese di dicembre. Si confermano inoltre i dati storici per le due DOCG che per fine anno dovrebbero toccare le 400.000 bottiglie per il Soave Superiore e le 200.000 bottiglie per il Recioto di Soave. Il trend viene confermato anche dai dati, relativi al canale moderno, divulgati dall’autorevole SymphonyIRI Group: a fronte di una diffusa flessione nei consumi delle bottiglie da 0,75 litri (-4%) il Soave cresce circa del 5% in valore. Segno più anche sul fronte di mercati tradizionali come
Germania e Regno Unito dove il Soave viene stabilmente esportato per oltre il 50%. La denominazione conferma ancor più il proprio DNA da export proponendo nel mese di settembre una serie di iniziative promozionali su due mercati emergenti come Giappone e Russia proprio a ridosso della vendemmia. La prima prevede infatti un mese di attività promozionali per ben 13 aziende in oltre 60 ristoranti e wine bar tra i più trendy di Tokio mentre la seconda riguarda un incoming di 12 importatori russi, un’occasione importante per far vivere il territorio del Soave da protagonisti proprio a ridosso di un appuntamento annuale significativo come la vendemmia. «La situazione in vigna fa prevedere una vendemmia posticipata ma di grande qualità visto l’andamento stagionale particolarmente favorevole per i vini bianchi. Ci attendiamo circa 450.000 ettolitri di Soave in linea con le produzioni degli ultimi anni con un profilo organolettico di grande equilibrio. Ricordiamo inoltre che dal primo di gennaio 2014 tutte le tipologie della denominazione utilizzeranno la fascet-
ta di Stato come strumento strategico per completare il processo di certificazione bottiglia per bottiglia»
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La rotonda di Coldiretti
L’associazione Coldiretti di Soave presieduta dal vicesindaco Gaetano Tebaldi ha avuto in gestione una rotonda del paese che coltiverà in modo un po’ particolare. «L’associazione Coldiretti, in collaborazione con un’azienda che vende prodotti per l’agricoltura che ha fornito il materiale, gestirà la rotonda che si trova all’incrocio tra la circonvallazione Aldo Moro e lo stradone San Vittore – annuncia il vicesindaco e presidente della Coldiretti soavese Gaetano Tebaidi -. La gestione sarà tutta a carico della Coldiretti che ha pensato di piantare dei vigneti al centro della rotonda per abbellirla e nel contempo esporre il prodotto tipico del paese. L’uva che se ne ricaverà sarà messa ad essiccare a porta Verona e a porta Aquila per poi farne il Recioto Casalin che sarà poi venduto per beneficenza. A breve sarà messa anche un’insegna per indicare chi gestisce la rotonda ma la vorremmo fare in un materiale e in una forma particolari. Purtroppo – termina il vicesindaco - i lavori di sistemazione sono stati rallentati dalle piogge e l’ultima alluvione ha danneggiato le pompe d’irrigazione e il quadro elettrico che abbiamo dovuto sostituire per una spesa all’incirca di 700 euro». M.G.M.
CALDIERO. “Studia e divertiti alle terme”: premiati cinque giovani Tanto studio ed impegno ma quanta soddisfazione! Cinque giovani e bravissimi caldieresi sono stati premiati quest'estate al concorso “Studia e divertiti alle terme”. Un concorso che ogni anno premia con un abbonamento alle terme di Giunone i migliori studenti di Caldiero che vengono promossi con il massimo dei voti alla maturità. Non si riusciva a premiare nessuno dal 2010 ma quest'anno dopo tanta attesa Irene Ferrari, Matteo Ligorio, Alice Marinello, Luca Mazzon e Giampietro Soriato hanno preso il tanto sudato cento, Ligorio e Soriato addirittura con lode. Ragazzi davvero fenomenali che quest'anno hanno fatto il bis, sì perché nel 2008 gli stessi cinque studenti erano stati premiati con l'abbonamento omaggio alle terme per aver conseguito il diploma di terza media con l'ottimo. I giovani sono stati premiati dal sindaco di Caldiero Giovanni Molinaroli. «Come amministratori e come caldieresi siamo orgogliosi di avere nel nostro paese giovani così capaci e meritevoli, che si distinguono nello studio e che ci onorano con il loro impegno - ha commentato Molinaroli -. Ci auguriamo che le vostre capacità e competenze diventino un tesoro per il vostro futuro, una soddisfazione per le vostre famiglie, ma anche una risorsa per la nostra comunità». Ludovica Purgato
CRONACHE
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SOAVE. Maggioranza e minoranza comunale hanno incontrato la Regione
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Arriverà il bacino L’s.o.s. acqua è stato risolto “anti alluvione”? Dopo tanto discutere sembra che finalmente inizieranno i lavori per la realizzazione del bacino di San Lorenzo per mettere in salvo Soave da altre alluvioni dopo averne subito tre in tre anni. «È arrivata da poco la delibera della Regione Veneto che ci ha dato quarantacinque giorni di tempo per fare le nostre valutazioni – spiega il sindaco di Soave Lino Gambaretto -, cosa che abbiamo fatto nel Consiglio comunale del 23 luglio, previo un incontro tecnico. Ho quindi invitato tutti i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza ad un incontro con i tecnici della Regione, i progettisti e il Genio Civile dove ci è stato presentato il progetto e abbiamo avuto la possibilità di fare delle domande per avere dei chiarimenti dai tecnici che hanno progettato il bacino. L’incontro è stato realizzato in modo positivo e sono state messe in evidenza alcune osservazioni e nel
corso del Consiglio comunale è stato ripresentato tutto il progetto mettendo in evidenza quelle che sono le possibili problematiche che possono sorgere per il fatto di avere un bacino così vicino al centro abitato. Il progetto del bacino è molto complesso perché prevede un taglio dell’argine verso il bacino ad est dove sarà fatto un ponte per poter passare attraverso
questa breccia che sarà alta tre metri per 14 metri di fronte, la realizzazione di una vasca di riempimento, uno straripamento graduale gestito di un muro e atri interventi molto complicati. L’amaro in bocca, però, rimane dopo il gesto della minoranza durante il consiglio comunale – continua il sindaco -: al momento di votare hanno abbandonato
l’aula, senza esprimere nessun giudizio. La minoranza, con questo atto, ha sicuramente perso un’occasione per poter esprimere la propria opinione, favorevole o contraria che fosse. La Regione aspetta anche le nostre proposte sul corridoio di Sitave, in base al nuovo progetto del bacino, anche se credo che in questo momento di crisi la strada progettata rimarrà solo sulla carta. Quando ci era stato presentato il progetto ci eravamo battuti per l’interramento, ora improponibile dato che sarà fatto in quella zona il bacino. Ora bisognerà tornare a valutare la progettazione stradale, che, a mio parere, dovrebbe essere di più ampio respiro – conclude il sindaco -, con uno spostamento dell’asse viario di Sitave. Se si realizzasse in affiancamento alla A4 non ci sarebbe vantaggio nella scelta mentre ad esempio il sud della nostra provincia è isolato e avrebbe bisogno di un’opera simile».
SOAVE / CONVEGNO SUL PITTORE
Nel 1883 nasceva Mattielli Il 6 ottobre nel Palazzo del Capitanio a Soave si terrà un convegno e itinerario per ricordare l’anniversario dei 130 anni della nascita del pittore soavese Adolfo Mattielli. L’inizio è alle 9.30 nella sala delle Feste del Palazzo dove
Ernesto Santi parlerà del pittore dal punto di vista sacro e farà una panoramica sul clima pittorico dell’est veronese nel periodo in cui è vissuto Mattielli cioè artisti come Donati, Iolato, Pittaco, Zenatello, poco conosciuti a livello
nazionale ma che hanno segnato con le loro opere le chiese del territorio. Al termine ci sarà un’uscita verso il duomo e al santuario della Bassanella per vedere alcune opere dal vivo. Inoltre grazie alla concessione di Pietro Masnovo, che possiede un ricco corredo fotografico sul pittore, sarà allestita una mostra fotografica sempre nel palazzo su di lui. Dopo un piccolo buffet a cura dell’istituto alberghiero la giornata continuerà con Valentina Menini, che parlerà del Mattielli profano cioè le sue committenze private per famiglie soavesi che possiedono ancora i suoi quadri. Si parlerà dei suoi temi preferiti cioè la vita agreste rappresentata dalla vendemmia, dalla semina, i bambini che giocano con gli animali. Per concludere la giornata verso le 17 si visiterà dal-
l’esterno la casa del Mattielli e si prevede anche una tappa alla cantina Rocca Sveva che possiede tre opere del pittore. M.G.M.
Il sindaco Lino Gambaretto ha emanato un’ordinanza che annulla quella precedente del 5 giugno dove si disponeva di non usare a scopo alimentare l’acqua dell’acquedotto per una concentrazione di nitrati troppo elevata. A metà luglio è arrivato l’impianto ad osmosi inversa per eliminare il problema e dopo la sua installazione e il controllo da parte dell’Ulss 20 che ha rilevato una concentrazione di nitrati pari a 28 mg al litro, al di sotto del limite di legge fissato a 50 mg al litro, le persone hanno potuto di nuovo usare l’acqua per bere e per cucinare. «Pensiamo che la causa di questo problema sia dovuta alla grande piovosità che c’è stata in primavera – spiega il sindaco -, e così gli esami sulle concentrazioni dei nitrati delle fonti, hanno rilevato la soglia di nitrati superiore a 50 milligrammi per litro. Dopo l’ordinanza del 5 giugno, sono state posizionate cinque cisterne per fornire i residenti della frazione di acqua potabile in attesa che venisse dotato un nuovo macchinario con filtro da poter collocare dove due anni fa era stato posizionato quello antecedente. Quello nuovo è stato richiesto con una portata maggiore rispetto alla precedente, in grado di depurare molta più acqua verso il vascone di raccolta.
L’inquinamento dell’acqua è sicuramente un problema legato alla mal gestione passata – continua Gambaretto - perché essendo la fonte profonda 80 metri non penso che dipenda dai trattamenti agricoli attuali ma dai prodotti che si usavano anni fa che sono lentamente precipitati nelle falde a causa delle piogge. Da notare infatti che lo scorso anno per una piovosità primaverile scarsa non si sono verificati questi problemi. Infine su segnalazione di Acque Veronesi ho fatto un’ordinanza che riguarda tutto il paese per un utilizzo migliore dell’acqua potabile perché in questo periodo è molto importante averne cura cercando soluzioni alternative per ridurre al minimo il consumo poiché ci rendiamo conto di quanto sia importante questo bene primario soprattutto in un periodo estivo di grande calura come quello di quest’anno. Invito tutti i cittadini di Soave ad utilizzare l’acqua al meglio – conclude il sindaco -, e i proprietari di terreni o piscine si possono attrezzare utilizzando l’acqua del Consorzio di irrigazione, rimettere in funzione pozzi in disuso, convogliare l’acqua delle gronde in vasche di raccolta come si sta facendo nelle nuove lottizzazioni». M.G.M.
SOAVE/ALLUVIONE. Stanziamenti per i danni L'alluvione del 16 e 17 maggio ha lasciato segni indelebili nelle menti dei soavesi. Una buona notizia arriva tuttavia a dare un po' di sollievo ai cittadini colpiti dall'alluvione: il consiglio direttivo dell'Ente Bilaterale del Commercio e dei Servizi della Provincia di Verona ha disposto di erogare degli stanziamenti ai soggetti che hanno subito danni. Potranno fare richiesta del contributo non solo i residenti di Soave ma anche quelli di Monteforte e San Bonifacio. Gli stanziamenti saranno erogati alle aziende aderenti all'ente Bilaterale e ai lavoratori dipendenti contribuenti dell'Ente Bilaterale del Commercio e dei Servizi di Verona. Il termine ultimo per inoltrare la richiesta è il 28 Febbraio 2014. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all'ufficio tributi del Comune di Soave o visitare il sito www.comunesoave.it, dov'è possibile reperire anche il modulo di richiesta. L.P.
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COLOGNOLA. Il regolamento sulla raccolta differenziata, anche in occasione di sagre
PIEVE
Eventi e rifiuti: nuova normativa
Il cimitero è ampliato
Servizi di
Daniela Rama foto di Marco Testi «Il Comune di Colognola può certificare come ‘ecofeste’ quelle iniziative che garantiscono azioni per una corretta riduzione degli sprechi e che attuano la raccolta differenziata di tutti i materiali, inclusi gli oli di frittura». Sono queste le parole dell'assessore all'ecologia Andrea Nogara che da qualche mese ha determinato una svolta ecologica significativa, introducendo a Colognola un regolamento sulla raccolta differenziata dei rifiuti anche nel corso di sagre e manifestazioni. Tra gli obiettivi di questo orien-
L'assessore all'ecologia Andrea Nogara
tamento vi sono il minor impatto ambientale, il risparmio e l’azione educativa che si va proponendo alla cittadinanza. Il Comune prevede che «gli organizzatori di sagre e manifestazioni debbano scegliere se dif-
ferenziare i rifiuti al cento per cento o se accollarsi l’intero costo di raccolta e di smaltimento. Per incentivare la raccolta – prosegue l'assessore – abbiamo predisposto speciali isole ecologiche da posi-
MONTE. Ex scuola elementare Peruzzi, è l’ora del restyling Per l'edificio storico dell'ex scuola elementare “Mario Peruzzi” di Monte è tempo di rifarsi il look. Dismessa alla fine degli anni Novanta come istituzione scolastica in seguito alla costruzione di un polo scolastico unico in via Naronchi, la struttura è da tempo sede di alcune associazioni presenti nel territorio. Per la sua sistemazione è stato varato e approvato dalla Giunta comunale, un progetto esecutivo di restauro conservativo. «Con la ristrutturazione, che inizierà in autunno – afferma l'assessore ai lavori pubblici Andrea Nogara – andiamo a valorizzare uno stabile di un certo pregio che contribuisce al decoro del centro storico. Lo rendiamo più sicuro e funzionale per le associazioni che lo frequentano, per le quali ha uno scopo sociale significativo, come importante punto di aggregazione». «La spesa per affrontare i lavori è di circa 175 mila euro – continua l’assessore – a cui l’Amministrazione farà fronte con fondi propri comunali nonché con il contributo regionale di circa 100 mila euro, giunto grazie all’interessamento dell’assessore regionale Massimo Giorgetti».
Scuola Mario Peruzzi
zionare all’interno di ogni area di manifestazione». Tra gli articoli del regolamento, è presente anche il ridimensionamento dell’impiego dei materiali usa e getta, possibile grazie all'uso di stoviglie e posate lavabili o in materiale compostabile oppure in polipropilene, del tutto riciclabile. Inoltre, sempre in base alle nuove disposizioni, coloro che organizzano una manifestazione devono nominare un responsabile per la raccolta differenziata, che dovrà indicare la modalità prescelta. Quanti si impegneranno per ridurre i rifiuti attuando le più svariate strategie, come, per esempio, l’impiego di bottiglie con vuoti a rendere o altro, potranno godere di incentivi economici. Da quando è in vigore questo provvedimento si sono già ottenuti ottimi risultati, «basti pensare – precisa Nogara – che solo durante la sagra dei bisi è stato possibile raccogliere una tonnellata di plastica pura. Un dato rilevante frutto dell’operato e della sensibilità delle associazioni, cui vanno il plauso e il grazie dell’Amministrazione».
Si sono da poco conclusi i lavori di ampliamento al cimitero di Pieve. «L' intervento, attuato dalla ditta Teodoro srl di Caldiero, si era reso ormai davvero necessario – spiega l'assessore ai lavori pubblici Andrea Nogara – considerato che questo camposanto offre sepoltura a tre zone molte popolate di Colognola, quali Pieve, Villaggio e Stra’ . A trovare spazio con il riordino sono stati 160 nuovi loculi, 30 cellette per la cremazione e due tombe di famiglia di 4 loculi ciascuna. E' stata anche realizzata la copertura simmetrica all’altra parte già esistente, con accessi protetti». Interessante è stata la strategia finanziaria attuata per far
fronte al costo dell'opera, circa 450 mila euro: «L’Amministrazione comunale – spiega l’assessore - ha provveduto mediante la permuta di un lotto di proprietà del Comune nella nostra zona industriale evitando così di toccare il patto di stabilità che ci vincola pesantemente pur avendo i soldi in cassa». Tra poco partirà anche la risistemazione del cimitero della frazione di San Vittore realizzata sempre dalla ditta Teodoro, e la cui spesa verrà sostenuta ricorrendo alla stessa strategia finanziaria. «L’opera – conclude l’assessore - sarà realizzata mediante il trasferimento di un altro lotto del valore di circa 320 mila euro, in sostituzione di somme di denaro».
Lavori ultimati al cimitero di Pieve
VAL D’ILLASI / L’ASSESSORE ZUMERLE
«Sport in sinergia» Fare sport in sinergia, accantonando i campanilismi, permette di attuarlo meglio coinvolgendo i giovani e con spese ridotte. E' questo, in sintesi, l'intento che ha spinto gli assessori allo sport della Val d'Illasi a un incontro con Stefano Gnesato, presidente provinciale del Coni, e con quello dell'Est veronese Giovanni Battocchio per programmare insieme le prossime iniziative sportive della Val d'Illasi. «Collaborare in questa direzione – ha spiegato l'assessore allo sport di Colognola, Gianpaolo Zumerle – ci permetterà di disporre più facilmente di finanziamenti e di organizzare manifestazioni comuni nella
nostra vallata». Zumerle non ha nascosto che «il settore è in difficoltà dal punto di vista economico per i tagli ai vari bilanci comunali e per gli sponsor privati che sono meno generosi di un tempo». Dal canto loro, i presidenti Battocchio e Gnesato, hanno riferito che «Il Coni ha fatto varie iniziative che hanno coinvolto i diversi Comuni del territorio, creando cittadelle dello sport per far conoscere ai giovani anche discipline meno frequentate, come la scherma e il rugby. La risposta dei giovani è sempre stata positiva e dopo queste attività, è aumentato il numero di coloro che hanno preso un impegno sportivo». E
a proposito di giovani atleti, l'incontro ha fatto da cornice alla consegna di un premio al ciclista di Colognola Andrea Guardini.
L’assessore allo sport Giampaolo Zumerle
CRONACHE VOLONTARIATO. Un corso per somministrare cibi e bevande
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SAN BONIFACIO. Sport, Cultura e Territorio
Da mamma Anna Diecimila passi refezione gratuita per stare bene Mamma Anna ha una cinquantina di aiutanti al refettorio: tanti sono i volontari che lunedì 2 settembre hanno seguito il corso di formazione per la somministrazione di cibi e bevande in vista dell'avvio, alla Casa della Giovane a San Bonifacio, del servizio di refezione gratuita voluto da Fulvio Soave. Il corso, promosso dall'associazione Aiutiamo Mamma Anna, viene offerto ai volontari dal Centro servizi formativi “San Gaetano”. I nuovi aiutanti di Mamma Anna sono sambonifacesi per lo più, appartenenti e non ad associazioni locali, età media 45 anni, con una spiccata presenza femminile. Le “collaboratrici”, infatti, sono quasi il doppio dei collaboratori maschi: la più “grande” è una signora di 75 anni, la più giovane una ragazza di vent'anni. E c'è anche una coppia di coniugi che saranno i volti di uno dei giorni della settimana: essendo entrambi liberi dal lavoro nella stessa giornata, hanno deciso di dedicare un'ora del loro tempo agli altri. Sono stati Fulvio Soave (ideatore del progetto) ed Antonio Milani (presidente di Aiutiamo Mamma Anna) ad illustrare ai presenti il progetto di refezione, le modalità di organizzazione ed il metodo di lavoro ma anche la logistica. Con loro anche Marco Venturi, Stefano Nicoli, Angelo Bosoni e Gianna Giuliari (rispettivamente consulente legale, tesoriere, commercialista e consigliere dell'associazione) e Monsignor Giuseppe Miola, parroco di San Bonifacio che ha messo a disposizione la Casa della Giovane. «Non sappiamo quante persone verranno - ha detto Soave, che preparerà la pasta solidale nelle cucine del suo albergo a San Bonifacio -
Antonio Milani, Stefano Nicoli, Marco Venturi, Gianna Giuliari, Angelo Bosoni, Fulvio Soave, Monsignor Giuseppe Miola
perchè la fase di start up è sempre un'incognita. Su una cosa posso dare assicurazioni: la pasta che non venisse consumata il giorno in cui è cotta, l'indomani sarà la base per la pasta al forno. I generi alimentari che utilizziamo sono stati acquistati o donati ed è giusto che nulla vada sprecato anche per rispetto alla generosità di chi ha donato». Mamma Anna esporta anche in Italia l'iniziativa con cui Bruno Serato, maitre dell'Anaheim White House restaurant di Anaheim (Orange County-California), da otto anni garantisce un piatto di pasta ai Motel kids di Anaheim. Per questo impegno solidale Serato, che pure ha origini sambonifacesi, è stato il primo italiano ad essere stato scelto da Cnn tra i dieci Top Heroes del mondo. Mamma Anna è stata costituita come trust ed ha già avviato l'iter per l'accreditamento ad Onlus.
Diecimila passi per la salute, diecimila passi per riscoprire il proprio territorio. Si è conclusa nelle scorse settimane l'iniziativa sociale "10.000 Passi per stare bene", promossa da Cogest Italia srl, società che gestisce il Centro Commerciale San Bonifacio, e realizzata in collaborazione con l'associazione AMEntelibera e col sostegno del Comune di San Bonifacio. L'iniziativa, che Cogest Italia ha promosso su tutto il territorio nazionale, proponeva di unire i benefici della camminata al valore culturale della riscoperta dei paesi e del territorio. Diecimila passi è infatti la quantità di moto che gli esperti suggeriscono di compiere ogni giorno per mantenere il corpo in salute. Il Centro Commerciale San
Bonifacio e AMEntelibera hanno aderito, organizzando una serie di 4 camminate che hanno portato i partecipanti in quasi tutto il territorio sambonifacese. Ogni tappa era seguita da dei "walking leader" forniti dal Comitato UISP di Verona, che guidavano il gruppo, proponendo esercizi di stretching, risveglio muscolare e mobilità articolare. Le passeggiate di circa 5 km l'una, sono iniziate lo scorso luglio e ogni percorso è stato studiato per terminare proprio nel cuore di feste e sagre, permettendo quindi ai partecipanti di essere protagonisti della vita del paese e dei suoi quartieri. Le camminate sono iniziate il 19 luglio, sono proseguite il 2 agosto per terminare il 23 agosto attraverso il cen-
tro di San Bonifacio e conclusione al chiosco di Coalonga con anguria per tutti. «E' stata un' iniziativa – ha commentato il direttore del Centro Commerciale San Bonifacio Piero Bernardi – dalla duplice valenza, salutare e culturale. Abbiamo avuto un buon riscontro per quanto riguarda la partecipazione, e in tanti sono stati presenti a tutte le tappe. Credo sia giusto ringraziare l'assessore Lodovico Guariso, che ha avuto il merito di credere fin da subito nell'iniziativa, lo staff di AMEntelibera e tutti i comitati che si sono messi a disposizione per accogliere i partecipanti all'arrivo delle camminate. La buona riuscita dell'iniziativa è anche merito loro». Matteo Dani
ROSOLINA MARE/L’EVENTO
La grigliata di S. Bonifacio Nella serata del 3 agosto 2013 alla presenza di oltre 5000 spettatori, si è svolto a Rosolina mare (Rovigo) l’ottavo campionato italiano di grigliata al barbecue denominata «Griglie roventi». Una grande sfida fatta di ricette segrete, presentazioni ardite e costumi improponibili per impressionare la severissima giuria, costituita da giornalisti, chef, etc. che hanno dato la loro valutazione sulla base di quattro criteri: qualità di cottura, gusto, presentazione del piatto e simpatia. È stata una gara a cui hanno partecipato 100 coppie di cuochi per cucinare la migliore grigliata con griglia, carne, grembiuli, posate e cappello da chef forniti dall’organizzazione. Tra i classificati si sono piazzati anche due sambonifacesi; Leonello Piccina e Renato Facchin, appassionati cuochi del gruppo alpini di Prova. Da ricordare, fra l’altro che Leonello Piccina aveva già partecipato e vinto, nel novembre del 2008, alla Prova del Cuoco
di Antonella Clerici. A dimostrazione che tanta
passione per la cucina, premia.
Renato Facchin e Leonello Piccina con la loro grigliata
CRONACHE
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SAN BONIFACIO. Questione IMU. A tu per tu con il sindaco Antonio Casu
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SAN BONIFACIO / IL GRUPPO
«Le soluzioni romane Gli ex marinai fanno squadra contro i Comuni» A livello nazionale in queste settimane si è parlato molto di IMU, della sua abolizione e dell'introduzione di una nuova Service Tax. E' stata portata avanti la scelta di abolire l'imposta sulla prima casa, ma ancora molta è la confusione che regna, soprattutto perchè ancora non è chiaro quali saranno poi le ricadute a livello locale. Su questo tema abbiamo sentito l'opinione del Sindaco di san Bonifacio Antonio Casu... "C'è poco da dire, è una situazione che già troppe volte abbiamo vissuto. Ancora una volta i provvedimenti presi dal Parlamento si dimostrano assolutamente deleteri per le Amministrazioni locali". Il nodo cruciale sembra
Antonio Casu
essere come faranno i Comuni a fare a meno del gettito previsto con l'applicazione dell'IMU. "E' stato scelto di abolire l'imposta sulla prima casa. Bene, ma adesso si apre il problema per le casse comu-
nali di importi che vengono a mancare, e ancora non è stato stabilito in maniera puntuale come questi veranno rifusi. Già sappiamo che tali importi non verrano integrati totalmente, ma ci sarà solamente un contributo statale. I Comuni, quindi, si trovano davanti un grosso punto di domanda sul come chiudere i loro bilanci". Eppure sembrava che a Roma avessero studiato delle soluzioni altenative. "Guardi, le faccio solo un esempio. Da gennaio avremmo dovuto applicare una nuova tassa, la TARES. Bene, solamente ora, a settembre, siamo nelle condizioni di poter approvare il regolamento su di essa. Su di una tassa che avrà una vita di soli quattro mesi, che
per tutto il 2013 non è stato possibile applicare e che già è stato deciso che col nuovo anno verrà sostituita da una nuova tassa unica che comprenderà IMU e TARES. Non ci stiamo più capendo nulla". Una politica centralistica, che sembra non pensare alle reltà locali. "Assolutamente. Ci troviamo sempre nelle condizioni di dove rincorrere i cambiamenti decisi dai nostri governanti. Se poi pensiamo che gli avanzi dei bilanci comunali ancora non possiamo utilizzarli, è chiaro che ci stanno legando le mani. Questo è un modo di gestire lo Stato che non ci pemette di amministrare". Matteo Dani
MUSICA E TRADIZIONE / STAGIONE AUTUNNALE
New Sambo Big Band riparte Amore per la musica e per una tradizione bandistica che affonda le sue radici nella storia di Prova fin dalla fine dell' 800. Con questi valori la New Sambo Big Band si appresta ad iniziare la stagione autunnale, con più di una novità all'interno della sua proposta. A maggio, infatti, è cambiata la presidenza dell'associazione; a guidare il progetto è ora il giovane Alessandro Ghellere, mentre lo storico presidente Fabio Benetton, in carica dal '96 al 2013, passa nel ruolo di vice. La New Sambo Big Band, che nasce dalla storica
Banda Spettacolo di Prova, già dal 2000 articola la sua attività in due distinte proposte. La prima è quella di una classica Marching Band, con un repertorio che spazia dagli inni religiosi a quelli militari fino alle marce classiche; la seconda è quella di una vera e propria orchestra in grado di proporre concerti con batterie e cantanti ad accompagnare gli strumenti a fiato durante l'esecuzione di colonne sonore e musica classica. Proprio questa scuola è il fiore all'occhiello dell'associazione. Si tratta infatti dell'unica scuola di musica per strumenti a fiato
presente sul territorio. Scuola che si articola in un percorso di 3 anni, dalle basi fino allo studio approfondito, con gli strumenti forniti in comodato d'uso gratuito agli studenti per il primo anno. Tromba, clarinetto, sax e flauto sono solamente alcuni degli strumenti che è possibile studiare alla scuola, la cui qualità è certificata dai validi insegnanti e dai nume-
rosi studenti usciti da essa che già oggi stanno muovendo i primi passi di una carriera professionistica. Parte in queste settimane la nuova stagione della New Sambo Big Band. Per avere maggiori informazioni è possibile contattare il numeo 338-6694775 (Fabio Benetton) oppure visitare il sito www.newsambobigband.co m. M.D.
A San Bonifacio, in un Veneto tradizionalmente legato al corpo degli Alpini, dal 2006 è presente un Gruppo associato all’ANMI (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) che riunisce gli ex marinai che, per motivi di guerra, di carriera militare o di leva, hanno prestato o prestano tuttora servizio nella Marina Militare Italiana. Pur non essendo “paese di mare”, a San Bonifacio e dintorni si è compattato nel tempo un nutrito gruppo di ex marinai: è nata così l’iniziativa di riunire in associazione quanti hanno trascorso il periodo militare in Marina. Ciò è stato possibile grazie all’impegno di due amici, Bruno Gasparello e Luigi Tosadori che, con grande passione e certosina pazienza, hanno raccolto un primo gruppo di ex marinai i quali, proponendo l’idea associativa, hanno entusiasticamente aderito. Oltre al piacere di ritrovare i vecchi amici marinai, c’è anche il senso del dovere e la solidarietà. Dopo le prime adesioni la voce ha iniziato a diffondersi e così il gruppo si è infoltito: dopodichè è stata indetta una prima assemblea per creare un gruppo di lavoro, coinvolgendo il delegato regionale Giuseppe Fabrello e la Presidenza Nazionale ANMI di Roma. Sono stati inoltre coinvolti i paesi limitrofi, raggiungendo in breve tempo il centinaio di associati tra ex marinai e simpatizzanti. L’Amministrazione comunale di San Bonifacio ha messo a disposizione una sede, nell’ex asilo di Prova: il 21 marzo 2010 è stata inaugurata la “sede del marinaio”. Oggi l’impegno del Gruppo è dato dalla partecipazione attiva e solidale agli eventi che coinvolgono la Protezione Civile, anche a livello nazionale. È sempre presente a tutti i raduni nazionali, a tutte le manifestazioni correlate e a tutte le ricorrenze degli ex combattenti del territorio. Nel 2012, tra i molti eventi, l’Associazione ha organizzato pure un’inedita mostra di modellismo navale, riscuotendo un gradito e inaspettato successo. Ora, l’attenzione è concentrata sulla realizzazione, a San Bonifacio, di un monumento dedicato ai Marinai d’Italia caduti per la Patria. Questo monumento, realizzato all’incrocio tra via Trento e Viale Trieste, verrà inaugurato il 22 settembre alla presenza delle massime autorità civili, della Marina Militare Italiana e delle varie associazioni.
SCULTURA. RAÙ INCANTA SEMPRE L'arte di Pino Baù incanta anche San Zeno di Montagna, e i complimenti arrivano anche dal Vescovo Emerito di Verona, padre Flavio Carraro. Il percorso artistico dello scultore sambonifacese Pino Baù si impreziosisce di una nuova e significativa tappa. Dal 10 al 18 agosto, infatti, la sua personale “La Fede e La Pietra” è stata in esposizione presso la Sala dell'Amicizia del centro polifunzionale della parrocchia di San Zeno di Montagna. «La mostra ha avuto un bel successo, - commenta Baù - la location con vista lago, messa a disposizione dal parroco di san Zeno don Graziano Benetti, e il bel tempo hanno contribuito alla sua buona riuscita, richiamando molti turisti». Nonostante il periodo feriale l'esposizione di Pino Baù ha raccolto i consensi di un pubblico competente e interessato ed è stata gratificata dalle visite del sindaco Graziella Finotti e di quella, a sorpresa, del Vescovo Emerito di Verona padre Flavio Carraro. «Con padre Carraro – racconta lo scultore – ci conosciamo dai tempi in cui alcune mie opere furono esposte presso il palazzo vescovile di Verona. Non attendevo la sua visita, che è stata per me motivo di grande soddisfazione e orgoglio. Mi ha lusingato con i suoi giudizi e fornito spunti per nuove realizzazioni in continuità con il generi religioso-famigliare. Ci siamo lasciati con l'impegno da parte mia di materializzarli e sottoporre quindi il risultato al suo giudizio». La buona riuscita dell'esposizione, come lo stesso Baù sottolinea, è dovuta anche all'aiuto ricevuto dal punto di vista logistico da Guglielmino Campagnari e Giorgio Ottaviani, capogruppo Alpini di Verona-centro, che si è adoperato perchè alcuni iscritti fornissero assistenza. Numerosi, infine, i visitatori provenienti dalla Lessinia orientale, quasi a voler rinsaldare un legame che li lega a Baù, anch'egli di antica origine cimbra.
CRONACHE
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ARCOLE. Basta un telefono cellulare per leggere il QR e tenersi aggiornati
Informazioni utili sullo smartphone Servizi di
Ma cos’è il QR? “QR (acronimo di Quick Response) è un codice - per chi non lo sa - un simbolo “quadrato con tanti puntini neri dentro”, che si trova sul web, sui giornali, ma anche su vari prodotti, dalle scarpe alle bottiglie di vino e anche per alcuni ospedali “informatizzati” che, se
Graziana Tondini code” «Da oggi il tuo Comune è smart!» dichiara il Sindaco dalle locandine visibili negli esercizi pubblici di Arcole: basta uno smartphone per leggere il QR e collegarsi alle informazioni disponibili sul portale “Gong”.
Municipio di Arcole
fotografato con la fotocamera del cellulare permette di accedere a siti internet, informazioni e video online istantaneamente. Sono un’evoluzione dei codici a barre, con potenzialità d’uso quasi infinita. Questa nuova “app” del Comune di Arcole è facilissima da usare: si inqua-
Giovanna Negro
dra il “quadratino” del QR con lo smartphone, si attende il collegamento con il portale, ci si registra e poi si possono leggere informazioni su svariati argomenti: attività istituzionali, notizie dal Comune, eventi sportivi, servizi scolastici, sondaggi di opinione, trasporti e viabilità, eventi culturali del territorio, rassegne teatrali e musicali, allerta meteo. Gong è una piattaforma italiana che opera per moltissimi comuni, per facilitare la partecipazione e la trasparenza nei confronti dei cittadini: oltre ad ottenere informazioni, chi si registra potrà fornire suggerimenti alle amministrazioni, una volta disponibili i vari servizi. Una potenzialità “smart”, innovativa e facilitativa del rapporto amministratori/cittadini. Attualmente l’app del Comune è disponibile per cellulari con tecnologia Android, I-Phone, ma non Windows Phone.
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ARCOLE/ IL PERSONAGGIO
Suzana adora gli acquerelli
Riflettono il mare della sua Croazia e l’ambiente familiare, gli acquerelli di Suzana Lokner, in mostra personale a Gazzolo. «Sono nata in Croazia, ma da molti anni vivo a Ronco all’Adige e lavoro nel settore della moda - si presenta Suzana Lokner -. Da circa 5 anni frequento la scuola di disegno e pittura Gioiarte di Arcole: sono partita con il disegno, ma il mio grande amore è la tecnica ad acquerello. Da un po’ ho iniziato a studiare anche la pittura ad olio». «Nel corso degli anni Suzana ha sviluppato molto bene l’acquerello - commenta la sua insegnante Anna Elisa Sartori -. La sua produzione più significativa sono i ritratti, il suo, del figlio, del suocero ex cantante lirico. Nella ritrattisti-
ca Suzana è molto intuitiva e sa cogliere la parte intima, la psicologia delle persone. Non sono bambole, ma figure vive, che trasmettono a chi le guarda, che hanno un senso. È molto brava anche nel descrivere il paesaggio, molto dettagliata, è una donna innamorata della precisione». «Per il paesaggio prendo spunto sia dall’ambiente della mia Croazia, il mare e i boschi dell’interno, ma anche da luoghi veronesi e veneti. In mostra ho portato otto opere: ritratti, una natura morta, Venezia notturna e alcuni paesaggi», commenta la pittrice. La mostra è visibile da agosto a metà settembre negli spazi espositivi di un istituto di credito a Gazzolo.
COLOGNA VENETA Piazza Duomo Cologna V.ta
Come ogni anno, in occasione della Festa patronale l’8 settembre, nascita della Vergine, in Duomo a Cologna Veneta viene esposta la statua di Santa Maria Bambina. Un’esposizione che dura pochi giorni in cui tantissime persone si recano in Duomo a rendere omaggio alla neonata Madonna. Della prima chiesa di Cologna Veneta non si conosce l’anno di fondazione, tuttavia risulta che nel 1007 essa fu riedificata o ampliata. Tale rimase fino al 1507, quando i colognesi la rifabbricarono, come riporta una lapide trovata durante la costruzione dell’attuale Duomo. Il tempio odierno fu costruito a partire dal 1803, demolendo l’antica Rocca e parte della cinta muraria. I lavori, dopo varie traversie, furono completati nel 1817. Il Duomo fu consacrato il 30 settembre 1821 dal Vescovo di Vicenza, Mons. Giuseppe Maria Peruzzi. La principale chiesa di Cologna da secoli è dedicata alla Natività di Maria Vergine, l’attuale e anche le precedenti, come testimonia la pala centrale di Sante Creara del XVI secolo. Fu il cardinale Federigo Borromeo a
descrivere la Natività di Maria come una bambina avvolta in fasce e adagiata in mezzo ad una grande luce attorniata da angeli. Suor Chiara Fornari, francescana di Todi, modellò il primo volto in cera della Madonna, intorno al 1720. Il simulacro della Fornari fu portato a Milano da Mons. Simonetta nel 1738 e fu donato alle Cappuccine di Santa Maria degli Angeli. A metà del 1800 la statua passò alle Suore della Carità che operavano nell’ospedale di Ciceri (MI). Fu qui che il 9 settembre 1884, la giovane Giulia Macario, gravemente malata, guarì miracolosamente dopo avere baciato la statua della piccola Madonna. Nei mesi successivi, altre guarigioni prodigiose si verificarono e il culto si diffuse. Le Suore di Carità, custodi del simulacro, divennero Suore di Maria Bambina e diffusero la devozione a Venezia, Thiene, Rovigo, Rovereto, Bergamo, Soresina. Sul simulacro di Cologna Veneta ad oggi non ci sono notizie certe, né sull’autore, né sulla provenienza: fu una donazione privata o venne portata dalle suore veneziane nell’entroterra?
CRONACHE
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VERONELLA. La Presidente dell’Istituto Regionale Ville Venete fa visita al paese
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Fontanella stregata Motori d’epoca si radunano da Corte Grande Servizi di
Graziana Tondini Madrina delle mostre culturali della Sagra del Carmine di Veronella, la Presidente dell’Istituto Regionale Ville Venete, Giuliana Fontanella, ha avuto modo di vedere gli esterni di Corte Grande. Accompagnata da Giulio Zavatta, ricercatore dell’Università di Verona, da Gianni Rigodanzo di Adige Nostro e dai volontari che nel 2012 hanno raccolto quasi 11.000 firme per i “Luoghi del cuore” del FAI, Giuliana Fontanella dal cancello della Corte ha ascoltato la storia della storica dimora e preso atto della grave situazione di degrado degli ultimi anni. La Presidente ha quindi inaugurato le mostre culturali, commentando quella dedicata a “Corte Grande, luogo del cuore FAI dalla A alla Y…” allestita dai volontari di “Salviamo Corte Grande” e che
Al centro Giovanni Rana e volontari Corte Grande
ripercorreva il percorso fatto l’anno scorso per richiedere il sostegno del FAI per il recupero dello storico sito. «Abbiamo intitolato “Corte Grande dalla A alla Y…” l’esposizione poiché al momento non abbiamo ancora una risposta definitiva dal FAI sulle possibilità di intervento sul complesso veronellese. La “Z” resta ancora da scrivere - spiega il prof. Romano Prando -. Speriamo che questa “Z” sia proprio un
intervento di restauro, almeno alle barchesse palladiane della Corte». Fontanella, ha quindi ribadito che «Le Ville venete rappresentano un patrimonio prezioso del nostro passato. Esemplari unici da scoprire, costituiscono un museo diffuso nel territorio: è dovere di tutti tutelarle e valorizzarle a beneficio dell’umanità. L’Istituto può dare dei contributi a tasso agevolato per il recupero di questi beni. Pertanto auspico
che l’Amministrazione comunale si faccia promotrice presso i privati di questa possibilità e di ciò che possiamo fare insieme». La mostra su Corte Grande ha avuto un buon riscontro di pubblico nei cinque giorni di apertura: tanti visitatori, parecchi da fuori paese, studiosi, storici, tecnici; molte le persone che sono tornate a vedere il “come eravamo” con gli abitanti del sito ritratti in alcune foto d’epoca. Visitatore d’eccezione Giovanni Rana: nel 2012 è stato il testimonial della Corte per il FAI: in occasione della sagra paesana non poteva mancare dal paese d’origine e rivedere i luoghi in cui è vissuto da bambino. Nel frattempo, il FAI ha inviato una nuova richiesta di documentazione al Sindaco, alla Soprintendenza e ai volontari, sulle modalità di accesso ai contributi 2013: la risposta è in fase di valutazione.
VERONELLA / SCUOLA ROSSI
Disegni e pitture in mostra Sabato 20 luglio, si è svolta l’esposizione dei lavori e la premiazione degli allievi della “Scuola Rossi” di disegno e pittura, organizzata da Francesca Repele. Dal 2008 Francesca gestisce la scuola d’arte, dopo la tragica scomparsa del suo maestro e fondatore Elido Rossi. La scuola, nata negli anni ’80 a Veronella, quest’anno ha avuto 32 iscritti, bambini e adulti, provenienti anche da paesi limi-
trofi. Ospite d’onore e padrino della serata Giovanni Rana, amico fraterno del fondatore Elido Rossi, che ha premiato i partecipanti, insieme al sindaco Michele Garzon. Gli allievi hanno scelto uno dei loro lavori e l’hanno descritto al pubblico presente: molto teneri i bambini con i disegni a pastello, simpatica ed ironica l’allieva “più grande” la signora Gianna Aramini. Al termine delle premia-
zioni, di grande effetto l’happening organizzato davanti alla scuola, in omaggio a Corte Grande. Francesca ha invitato le amiche Elisa e Tania Rossin, decoratrici diplomate all’Accademia Cignaroli, per realizzare dal vivo un dipinto in tre parti:
un suggestivo scorcio in bianco e nero della Corte e delle sue barchesse, pitturate a tempo di record dalle artiste. Un’emozione per il pubblico presente, che si è aggiunto a quelli già vissuti durante la serata.
Un momento della benedizione dei mezzi
Per la 157° Sagra votiva dell’Immacolata di San Gregorio, il 4 agosto è tornato il raduno di auto e moto d’epoca con la presenza di circa 110 veicoli e 140 persone alla guida o al seguito. Poco dopo le 9.30, i partecipanti sono partiti dal piazzale della Chiesa di San Gregorio e poi percorso un anello di circa 60 km passando per Arcole, S. Bonifacio, Soave, Colognola ai Colli, Illasi, Cazzano di Tramigna, Costeggiola. In esposizione, tra le automobili, molte FIAT 500, una vettura sempre in auge. Le moto d’epoca quest’anno erano le più numerose, tante Vespa presenti, alcune Lambretta e Moto Guzzi dallo sgargiante rosso o in allestimento della polizia. Ma tra tutte spiccava un’imponente “Honda GoldWing” del
2009; abbiamo chiesto informazioni al proprietario di Monteforte d’Alpone: «Questa moto da sempre mi appassiona. È impegnativa da mantenere in equilibrio da ferma: pesa 420 kg. In corsa è comodissima da guidare, tutta elettronica, meglio di una macchina. Adesso sono un po’ arrugginito, mesi fa sono stato tamponato da un’auto, sono caduto e fratturato la spalla destra: pian piano sto tornando a viaggiare». Un richiamo all’attenzione alla guida lo ha rivolto il parroco don Gianni, durante la benedizione dei mezzi: «Invoco su di voi la protezione di Santa Maria della strada, la Madonna vi protegga nei vostri viaggi. E che questa sia una bella passeggiata in amicizia: vi attendo tutti al ritorno per il pranzo».
COLOGNA VENETA. L’omaggio ai lavoratori italiani nel mondo La mattina dell’8 agosto 1956 una nuvola di fumo si levò da un pozzo di una miniera di carbone di Marcinelle, in Belgio. Un operaio italiano, Antonio Iannetta, giovane di 27 anni che non capiva il francese, azionò per errore un ascensore mentre stava salendo un montacarichi. Venne tranciato un tubo di petrolio e divampò un incendio che portò alla morte di 262 minatori, di cui 136 italiani. Il sindaco di Cologna Veneta, Silvano Seghetto, in occasione della “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, ha diffuso un comunicato: «L’Amministrazione comunale, ricorda e rende omaggio a tutti gli italiani che hanno lasciato il nostro Paese e con il loro lavoro e sacrificio hanno contribuito allo sviluppo degli Stati che li hanno accolti. Invito tutti i datori di lavoro ad un impegno costante e responsabile riguardo alla sicurezza sul lavoro e sulla tutela della salute dei lavoratori». Dei migranti italiani in Belgio ha scritto molto padre Abramo Seghetto, missionario scalabriniano di San Gregorio di Veronella, che con la Missione Cattolica Italiana tanto si è impegnato per conservare il sito di Marcinelle: «Intorno agli anni ’80 si sparse la voce che sul luogo della tristemente famosa tragedia si voleva installare un grande supermercato - scrive Seghetto nel libro “Le pietre della speranza” -, fu la scintilla che indusse il gruppo informale di minatori a costituirsi nell’Associazione ex-minatori italiani».“Le bois du Cazier”, la famigerata miniera, anche per merito loro oggi è un memoriale e museo, tutelato dall’UNESCO.
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SAN GIOVANNI ILARIONE. Novant’anni in provincia di Verona non sono pochi
La storia del paese in tre serate a tema Servizi di
Maria Grazia Marcazzani È dal 1923 che San Giovanni Ilarione è passato dalla provincia di Vicenza, dov’era l’unico comune della val d’Alpone a essere in area berica, a quella di Verona. Per ricordare l’evento, la compagnia teatrale locale “Sale e pepe” in collaborazione con l’Amministrazione comunale, la Pro Loco e l’Ufficio turistico Est Veronese ha organizzato tre serate narrative-teatrali per raccontare gli usi, i costumi e gli avvenimenti che hanno segnato in questo periodo il paese. Gli spettacoli sono costruiti da una raccolta di dati, storie, esperienze degli ilarionesi e sfociano in un quadro che cerca di rendere quello del paese un caleidoscopio di visioni e vissuti di questi novant'anni di provincia. «Scopo del progetto è stimolare una relazione identitaria connessa al luogo-idea-rappresentazione di San Giovanni – spiega Giulia Magnabo-
Giulia Magnabosco
sco, una delle organizzatrici dell’evento e autrice e regista di due spettacoli -. La forma comunicativa scelta è quella narrativa. La bravura del narratore è, attraverso il racconto, riuscire a stimolare nell'immaginazione dello spettatore, esperienze comuni. Altra caratteristica della narrazione è il muoversi su un terreno di microstoria che contiene, implicitamente, gli eventi della storia "ufficiale", ma non li esaurisce nelle
spiegazioni canoniche: ad esempio leggere una lettera di un soldato al fronte, piena di errori grammaticali, anziché declamare le statistiche del grado di alfabetizzazione. Questo per lasciare che sia l'ascoltatore a "completare", con la propria esperienza, gli stimoli ricevuti, facendo propria la storia ascoltata grazie al magico dono dell'immaginazione. Da notare che la raccolta di microstorie non si limita solo al passato – conti-
nua Magnabosco -, ma desidera fortemente includere anche le storie del presente, affinché quello stesso passato riviva nelle rappresentazioni identitarie e immaginative. Le diverse microstorie sono collegate una con l'altra, e renderanno il "montaggio" un unico flusso narrativo». La prima serata è prevista per il 14 settembre nella corte della villa Tanara-Marcazzan con “Chi viene, chi va, chi resta. Storie d’immigrazione ed emigrazione”; la seconda sarà il 28 settembre nel cortile dell’ex Consorzio con “Come al filò..."; l’ultima serata sarà il 10 ottobre nel Teatro parrocchiale con lo spettacolo “Dalla palmeta al palmare” . All'inizio della serata sarà presentato il libro fotografico "La coppia: una volta" curato da Mario Gecchele, Dario Bruni, Angelo Pandolfo, Gianni Sartori e la Pro Loco di San Giovanni Ilarione. Tutte le serate sono a ingresso libero e in caso di maltempo si svolgeranno tutte nel teatro parrocchiale.
MONTECCHIA / IL RITROVO DEGLI INTERCETTORI TELEGUIDATI
Quanti ricordi sul Calvarina... Il prossimo 22 settembre Montecchia tornerà un po’ indietro nella storia, rivivendo gli attimi nei quali i militari ancora bazzicavano lì intorno, grazie alla base missilistica americana parte del suo comune. Dal 1961 al 1995, infatti, sul monte Calvarina ha avuto sede il 67° gruppo Intercettori Teleguidati, un reparto missilistico dell’Aeronautica militare italiana alleata con la Nato. La base, dislocata su tre aree distinte (Area controllo tiro, Area lancio e Area logistica) aveva come missione principale il controllo dello spazio aereo. Era armata con il sistema d'arma MIM-14 Nike Hercules. Negli anni ‘70/’80 collaborò nel settore
degli armamenti pure un piccolo distaccamento di americani. Essa interessava i comuni di Roncà, Montecchia di Crosara e San Giovanni Ilarione. «Questo è il quarto anno che organizziamo il raduno di tutte le persone, militari e civili, che hanno avuto a che fare con il 67° gruppo e per la prima
volta ci si trova a Montecchia» spiega Antonio Calbi, uno degli organizzatori. Il programma prevede il ritrovo dei partecipanti alle 9.30 davanti al municipio quindi seguirà l’alzabandiera e la Santa Messa. Terminata la cerimonia, ci sarà la deposizione della corona d’alloro in onore dei Caduti delle Forze
Armate e la giornata terminerà con un pranzo per tutti i partecipanti in un ristorante montescledense da dove si può ammirare il monte Calvarina in lontananza. A tutti i partecipanti sarà consegnato un libretto ricordo, dove sono narrati gli eventi salienti del 67° gruppo e un dvd fotografico.
MONTECCHIA / L’EVENTO ENOGASTRONOMICO
Alpon Food fa promozione Lo scorso 7 luglio si è tenuta la seconda edizione di Alpon Food, manifestazione per la promozione dei prodotti enogastronomici della val d’Alpone e dell’alta Lessinia, svoltasi nel consorzio cerasicolo di Montecchia.L’evento è proseguito per tutto il pomeriggio, con la presenza di stand per la vendita dei prodotti tipici. A intrattenere il pubblico: l’elezione di miss Alpon Food, il meglio del torneo dei talenti e alla sera musica dagli anni ’60 in poi.Sono intervenuti il sindaco di Montecchia Edoardo Palla-
ro, il vicesindaco Ettore Olivieri, l’assessore al turismo
Simone Carbognin, il presidente della Coldiretti di San
Giovanni Ilarione Giovanni Marcegaglia, il rappresentante del Consorzio “Piccoli Frutti” Alberto Scardoni, il consigliere provinciale della Coldiretti Massimo Ferrari e Vanni Stanghellini della Società Cooperativa Servizi Specializzati in Agricoltura. Ad accompagnare gli ospiti le tre miss del territorio ovvero Jasmine Schiavon come Miss Ciliegia, Semrana Rositi come miss Alpon Food e Jessica Vincenzi come miss Oliva. Gli spettacoli sono stati presenti da Alex Righetto e Ilaria Rodella.
22 RONCÀ / IL LIBRO
“Il ritratto della dea” Isabella Negretto, giovane scrittrice di Brenton frazione di Roncà, ha appena debuttato con il suo secondo romanzo intitolato “Il ritratto della dea” dopo il suo esordio nel 2008 con “Il raccoglitore del tempo”. La presentazione ufficiale è avvenuta lo scorso 25 luglio a Terrossa come evento che ha inaugurato la sagra di Santa Maria Maddalena. «Credo che Isabella sia un’artista, una scrittrice veramente in gamba anche se molto semplice. Quando si leggono i suoi libri, si rimane affascinati perché scrive in maniera molto chiara e contemporaneamente, ti cattura» commenta il sindaco di Roncà Roberto Turri. «”Il ritratto della dea” è un romanzo molto diverso da “Il raccoglitore del tempo” ma non sarei stata sincera con me stessa se non avessi seguito le mie idee, i miei pensieri e la mia ispirazione per la mia storia. Penso che il lettore legga non con il bisogno di trovare significati particolari nel testo o per scoprire lezioni di moralità o dei messaggi piuttosto che altri – commenta l’autrice Isabella Negretto -, penso che legga per il piacere di leggere e secondo me un romanzo è bello se ti cattura, se ti prende, se ti fa voglia di arrivare all’ultima pagina, questo è il mio parere da lettrice. Il libro è dedicato a mia madre – conclude Isabella - , una donna speciale: se ho creduto e credo nei miei sogni, lo devo ai suoi insegnamenti».
MONTECCHIA DI CROSARA
Lo scorso 5 agosto si è svolta a Montecchia di Crosara la storica festa della Madonna della neve in località Castello, dove sorge la splendida chiesa medioevale di San Salvatore. Prima della festa, l’1 e 2 agosto, nella chiesetta avvengono i “Passaggi” cioè il «Millenario ritrovo di tutta la popolazione per ricevere l’indulgenza plenaria del Perdon d’Assisi». Questi consistono nella visita della chiesetta con la discesa nella cripta. La mattina del 5 agosto, come ogni anno, si tiene la processione dal Duomo alla chiesa di San Salvatore alla quale segue la benedizione dei veicoli, istituita nove anni fa. Questa festa risale al 1855 quando i montescledensi fecero voto alla Madonna di liberarli dalla peste.
Donna SPAZIO DONNA
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SPAZIO
L’ARGOMENTO
Adolescenti e sessualità
Lo sviluppo della sessualità durante l’adolescenza è preponderante, in questo periodo, infatti, si completa la maturazione sessuale e si evidenziano in modo definitivo i caratteri sessuali secondari. L’impulso sessuale si manifesta in modo diverso nei ragazzi e nelle ragazze: mentre nei maschi le esigenze biologiche sono specifiche e predominanti, orientate ad una scarica della tensione attraverso l’orgasmo, nelle femmine il desiderio sessuale è meno esclusivo è come una sensazione diffusa e fortemente impregnata di emozioni. Per questo nei maschi troviamo la tendenza a vivere l’esperienza sessuale sul piano corporeo, le ragazze invece legano la sessualità più alle emozioni e ai sentimenti. In questo periodo, i
mutamenti che si verificano nel corpo dell’adolescente possono essere al tempo stesso motivo di orgoglio e di imbarazzo. A giocare un ruolo importante in questo caso è l’atteggiamento dei genitori nei riguardi del sesso, atteggiamento che i ragazzi hanno vissuto negli anni precedenti. Se i genitori hanno trattato questo tema con imbarazzo invece che con naturalezza, può svilupparsi nell’adolescente un analogo imbarazzo ed una certa insicurezza. È nella famiglia che gli adolescenti apprendono le modalità della vita di coppia, osservando l’atteggiamento con cui vengono espressi l’affetto e l’amore. La sessualità umana non coincide con gli organi genitali ed il loro funzionamento, ma comprende l’in-
tero corpo e tutta la persona, la sessualità costituisce un elemento determinante per lo sviluppo della personalità, è un mezzo di espressione e di comunica-
SCUOLA / IL MINISTRO
«Basta compiti estivi» Mercoledì 11 settembre, ore 8.00 del mattino. Una fila di studenti esce dalla cartoleria, a tutti serve la fotocopia della versione di latino o greco che solo il “secchione” di turno ha tradotto. I compiti delle vacanze estive si risolvono da sempre così, con quattro fotocopie. E se n’è accorta pure il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza, che in un’ intervista al “Messaggero” lancia un appello: «Basta ai compiti estivi». La reazione degli studenti la possono immaginare tutti: finalmente una qualche possibilità che le sadiche torture estive abbiano fine. Ma la reazione dei genitori? Sollievo anche da parte loro. In fin dei conti, quale mamma, a settembre, non ha mai preso in mano una penna e raccolto tutta la buona volontà di cui è capace e si è seduta alla scrivania del figlio per completare “Matematica d’estate”, “LiberaMente” o “English goes on holiday”? Che brave queste mamme, potrebbero diventare tutte scrittrici. E poi, vi immaginate un bambino che fa i compiti all’aria aperta? O sulla spiaggia? Perché compilare per forza pagine e pagine con la matita quando per ripassare le famigerate tabelline si può semplicemente comprare un gelato per se stessi e per i propri
amici? «I compiti vengono smaltiti meccanicamente, senza concentrazione», come dice Carrozza, e il duo caldo-difficoltà fa salire i livelli dello stress fino alle stelle, è dimostrato. E poi la motivazione “serve per tenersi allenati” non vale: il nostro cervello non va trattato come il muscolo dell’avambraccio. Arrivare freschi e riposati a settembre è meglio, considerato anche che le cose che si imparano da piccoli difficilmente si dimenticano. No ai compiti, quindi. Ma sì alla lettura. «Sarebbe bello che ad ogni ragazzo fosse fornita una lista di libri perché selezioni le sue letture delle vacanze. Dobbiamo insegnare il valore della scelta», commenta Carrozza. Soprattutto si deve insegnare a coltivare la passione per la lettura e lo studio, non mettendo i ragazzi nell’angolo facendoli sentire obbligati. Ogni
adolescente o bambino che si rispetti reagisce agli obblighi incrociando le braccia e facendo l’esatto contrario. Quindi perché fino ad oggi la scuola si è fondata proprio solamente su questo principio, l’obbligo? Gli insegnanti non dovrebbero solo “trasmettere” la conoscenza che tante volte nemmeno arriva agli studenti che ha di fronte, ma si perde nell’aria viziata della classe. Bisognerebbe insegnare l’arte della curiosità, del piacere che si prova quando si viene a conoscenza di cose nuove, mai viste. Gli studenti dovrebbero viaggiare, uscire dal paese, andare al cinema e a teatro, ascoltare musica, incontrare nuove persone, visitare musei, posti, paesi, scoprire il piacere di farsi una cultura tutta propria: sono questi gli unici compiti che si dovrebbero consigliare. Alessia Menegolli
zione; riguarda il modo con cui ciascuno si percepisce come uomo o donna e la sua modalità di porsi in relazione agli altri. La sessualità non è qualcosa che
viene coinvolta solo quando si desidera soddisfare il bisogno sessuale, ma l’essere femmina o maschio si riflette su tutto quello che facciamo. Chiedersi “chi
sono” significa porsi delle domande sulla propria identità di genere. Lo sviluppo psicologicoemozionale, nell’adolescente, non procede di pari passo con lo sviluppo fisico, per questo nel giovane troviamo frequenti oscillazioni psicologiche fra l’emancipazione verso una maggiore indipendenza e la regressione ad atteggiamenti infantili. Sul piano della sessualità l’alternanza tra le necessità che emergono a livello fisico e le richieste psicologiche di individuazione, diventa spesso un importante banco di prova, un terreno sul quale sperimentarsi, un supporto al distacco dai genitori e contemporaneamente la ricerca di un luogo in cui rifugiarsi affettuosamente, o scappare al bisogno.
POESIE
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Poesie
Al Louvre si ha un bel rimirare tutte le meraviglie esposte nelle numerose sale, ma chi si è già recato nel celebre museo sconsiglia di iniziare la visita dal quadro più affascinante e prezioso, cioè la Gioconda. a cura Una volta arrivati davanti a lei, non si riesce infatti a staccare gli occhi da quel di Enzo Coltro sorriso che ammalia e che incatena a sé. Quando si scorge un capannello di gente in sosta davanti ad un quadro, significa che si tratta senz’altro del ritratto della Gioconda, poiché nessun altro capolavoro riesce a catturare l’attenzione dei visitatori più dell’affascinante tela di Leonardo. Quello che si vede dopo aver ammirato Monna Lisa, per quanto interessante e bello, perde infatti non poco delle sue attrattive. Ecco perché si consiglia di sostare davanti al sorriso della Gioconda solo a conclusione della visita al Louvre. È veramente straordinario quanto l’anima affiori e si manifesti concretamente tramite l’espressione del volto di una persona. Sono soprattutto gli occhi che rivelano gli stati d’animo, infatti si usa comunemente dire che essi sono lo specchio dell’anima. AL LOUVRE DAVANTI A LA GIOCONDA
SPECI
Gh’è capanei de zente, lì mucià, davanti al so soriso che incadéna, un mezo rìdar solo de sbrissión (1), sbrocà (2) da ’n cor seren senza ’na pena.
Oci che ride… che pianze… che spera… oci imagà… oci tristi… oci insognà… che se perde distante distante… oci seri… oci insonà che se sèra pin pian…
La te varda e no la dise gnente, ma a ti che te te senti lì inciodar, par che la voia pàndare (3) calcossa, che i labri soi se mova par parlar…
oci mori infrusinà… oci birbanti… oci…
L’è un soriso ideal, chel de la Lisa, ben modelà dal core suo contento, sì che a vardarlo uno el se inamora, anca s’a ’l buta l’òcio pa’ un momento. (1) solo de sbrissión=appena accennato - (2) sbrocà fora=sortito (3) pàndare=rivelare
oci dolçi… oci sbasii oci che pande (1) che parla che dise…
speci de ’n’anima che se despoia che se fa lagrima luce s-ciantiso…
oci che mostra chelo che l’è che ne ricorda chel che l’è stà. (1) pande=rivela
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SPORT
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CALCIO. Verona entusiasta dell’ex attaccante di Bayern Monaco e Fiorentina
Toni conquista l’Hellas: «I tifosi sono fantastici»
L’entusiasmo di Verona lo ha contagiato subito. E la città è già ai suoi piedi. Sorride sempre Luca Toni. Sicuro di sé, come è giusto che sia, ma anche umile e disponibile. Un campione del mondo in maglia Hellas non si vedeva da tempo, da quando Paolo Rossi girava per le strade di Verona. In campo è uno degli ultimi ad arrendersi, calcio e passione sono il suo pane quotidiano. Ci ha messo poco per far capire di che pasta è fatto l’ex attaccante di Bayern Monaco e Fiorentina: la sua doppietta al Bentegodi all’esordio in campionato ha steso il Milan regalando al Verona quella vittoria in serie A che mancava dal 2002. Toni, 36 anni, è arrivato in riva all’Adige proprio per portare il Verona alla salvezza. Gol dopo gol. Di presentazioni non ne ha certo bisogno, il suo curriculum parla da sé: in bacheca vanta una Bundesliga, una coppa di Germania, una coppa di Lega tedesca, il titolo di campione del mondo conquistato nel 2006 con la Nazionale di Marcello Lippi, e oltre 250 presenze
in serie A “condite” da più di 100 reti. Adesso eccolo a Verona: «Tutti mi hanno detto che questa è una città splendida: non vedo l’ora di girarla con calma». Intanto la passione dei tifosi gli ha già fatto venire i brividi. Toni, dove si vede nell’Hellas? Più in campo o più in panchina? «Da quando ho iniziato a giocare, ho sempre voluto essere in campo, anche nella partitelle con gli amici e i ragazzi più grandi. Farò il possibile per mettere in difficoltà mister Andrea Mandorlini e disputare tutti i minuti». Doppietta contro il Milan all’esordio in campionato. Non male. «Infatti. Segnare due reti davanti a 25.000 persone e aver battuto una grande squadra come il Milan è stato fantastico. Solo il calcio ti sa regalare certe emozioni: amo questo sport, ecco perché non ancora smesso». La prima rete in gialloblù ha una dedica speciale? «Naturalmente. La dedico a mia figlia Bianca, nata un paio di mesi fa. Spero di
realizzare parecchi gol sia per lei che per l’Hellas». Perché ha scelto il Verona? «Sono undici anni che l’Hellas mancava dalla serie A e fin dai primi giorni ho riscontrato grandissimo entusiasmo. Il calore dei tifosi è immenso: le piazze così piene di passione mi piacciono parecchio». L’impatto con la squadra? «Positivo. Ho trovato un bel gruppo in cui tutti remano dalla stessa parte. Per salvarsi è indispensabile avere una rosa sana e unita. Con Mandorlini ho parlato e scherzato: lavoreremo bene insieme». Che effetto fa diventare padre? «È una sensazione bellissima. Io e la mia compagna aspettavamo da troppo tempo una gioia così e siamo felicissimi». Dopo tanti anni passati a lottare per vincere, è pronto a calarsi in una realtà dove l’obiettivo è la salvezza? «Senza dubbio. Nella mia carriera ho sempre accettato le sfide e ho sempre
avuto voglia di mettermi in discussione. Nella scorsa stagione ho disputato un buon campionato e desideravo ancora giocare. Attendevo solo la proposta giusta, come quelle del Verona. Sono davvero carico». La ricetta per far bene in serie A? «L’entusiasmo. In particolare di coloro che non l’hanno mai affrontata. Ci sarà da soffrire, naturalmente: incontreremo formazioni forti che non regaleranno nulla. Occorrerà smorzare un po’ gli animi quando le cose andranno bene e rimanere sereni e tranquilli davanti alle difficoltà». Che immagine ha di Verona? «È una piazza che dà nell’occhio soprattutto per la sua tifoseria, sempre vicina alla squadra. Nonostante l’Hellas sia stato in serie B e in Lega Pro, gli abbonamenti aumentavano invece di diminuire. Ciò dimostra quanto la gente sia attaccata ai questi colori. Il Bentegodi dovrà essere il nostro fortino. Sono felice di essere qui». Chi l’ha convinta?
Luca Toni (FOTO GIULIA SERPELLONI)
«Il presidente Maurizio Setti, il direttore sportivo Sean Sogliano e mister Mandorlini. Tutti e tre mi hanno chiamato con tanto entusiasmo. A questo punto della mia carriera, le sensazioni e le emozioni sono basilari: ho capito che mi volevano veramente e così non ci ho pensato due volte a dire sì». L’ultimo campione del mondo a vestire la maglia dell’Hellas fu Paolo Rossi nel 1986/87. E quell’anno l’Hellas raggiunse la
Coppa Uefa… «Non lo sapevo. Beh, mi fa piacere. Spero che questa coincidenza porti bene. Ma innanzitutto pensiamo a salvarci». L’esperienza che non rifarebbe? «Sono andato troppo presto a Dubai: ho trovato un tipo di calcio che non conoscevo e uno stile di vita troppo diverso da quello che mi aspettavo. Tuttavia, ogni esperienza è utile e ti insegna qualcosa». Matteo Sambugaro
CALCIO/SERIE D. La Sambonifacese riparte dai giovani e da mister Magoni
COLOGNA CALCIO / IL LIBRO
Riparte la Sambonifacese. La società rossoblù, terminata l'era Lodi, si tuffa nel suo secondo campionato consecutivo in Serie D (dopo i quattro disputati tra i professionisti della Seconda Divisione dal 2008 al 2012) con ambizioni magari ridimensionate rispetto alla passata stagione ma con grande voglia di far bene e stupire tifosi e addetti ai lavori. Un progetto fondato sui giovani quello che la dirigenza e il direttore sportivo Dalè hanno affidato ad Oscar Magoni, un tecnico ambizioso e preparato che oltre alla gran voglia di far bene ha dalla sua una grande esperienza di calcio professionistico, visto che da calciatore è arrivato a giocare in Serie A ed a vestire maglie blasonate come quelle di Bologna e Napoli. «Sono pronto a questa nuova avventura – ha dichiarato il neo tecnico rossoblù alla sua presentazione ufficiale – che è assolutamente stimolante. Non mi spaventa lavorare sui giovani, l'importante è che siano giocatori motivati e che vengano alla Sambonifacese con ambizione e voglia di lavorare. Una regola, questa, che vale anche per i giocatori più esperti. Se tutti avremo ben chiari questi presupposti credo che ci potremmo togliere qualche bella soddisfazione» Finita la preparazione e i test amichevoli, per la Sambo è già tempo di campionato. Un campionato che parte con una novità assoluta per i rossoblù visto che sono stati inseriti, al pari del Legnago, nel Girone B di Serie D, quello lombardo. Sambonifacese che sarà quindi chiamata ad affrontare compagini dal grande passato come Lecco, Pro Sesto e Piacenza. Un girone che mister Magoni conosce bene e che rappresenta una sfida elettrizzante per una Sambo che nella scorsa stagione e in passato era sempre stata inserita nel girone veneto-friulano. Il cammino è ormai iniziato; il Tizian e i suoi tifosi sono pronti a seguire i rossoblù nell'erco del campionato, curiosi di scoprire le vere potenzialità di una rosa completamente rivoluEnrico Dalè, Oscar Magoni, Maurizio Mazzon zionata rispetto all'anno scorso. Matteo Dani
Pagine di storia Lo sport come specchio della società e fattore legante delle comunità. Da queste premesse parte l'opera che mira a raccontare la vita del Cologna Calcio, una storia che si fonde con quella del paese e degli eventi che lo hanno contraddistinto. È Federico Vaccari, neo laureato in Scienze della Comunicazione, che si sta cimentando nella scrittura del libro e che è ormai prossimo al termine dell'impresa. Un'idea che parte da lontano, dagli studi universitari e da una tesi dal titolo "Il giornale e il calcio: il caso dell'A.C Cologna Veneta". «Nella mia tesi – spiega Vaccari – ho analizzato come a Cologna Veneta il calcio, e lo sport in generale, siano sempre stati specchio fedele del paese e della sua gente. Mi sono trovato di fronte a tratti caratteristici, a un'identità solida che lega gli abitanti di un paese di 8.500 abitanti (frazioni comprese) e che nello sport
ha fatto spesso parlare di sè». Il libro racconta come a Cologna Veneta i valori della maglia e dei suoi colori, il giallo e il blu, superino i confini del semplice campanilismo, mantenedo inalterati il legame tra i cittadini e la loro squadra. Nel libro, Vaccari racconta le vicissitudini di una società che ha vissuto tre momenti di fulgore: gli anni '40, con la squadra che è arrivata fino alla serie C, gli anni '70 con numerose stagioni in Promozione, per finire poi con le stagioni dal 2001 al 2006, quando il Cologna militava in Serie D, arrivando a essere la terza società per importanza nella provincia di Verona. «Documentandomi per la scrittura del libro – conclude Vaccari – ho conosciuto tante storie e parecchi aneddoti. Ho cercato di inserirli tutti, assieme ad interviste a dirigenti e capitani del Cologna Veneta». M.D.