L'altro Giornale - Sambonifacese - OTTOBRE 2015

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ANNO XXVII - N.10 OTTOBRE 2013 - stampato il 10/10/2013

SAMBONIFACESE

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Antonio Casu

E’ una notizia giunta come una bomba proprio al momento di andare in stampa: alle 8.40 di mercoledì 9 ottobre è caduta l’amministrazione Casu a San Bonifacio. 11 consiglieri hanno rassegnato le proprie dimissioni: otto consiglieri di minoranza e tre di maggioranza. «Ho appreso questa notizia in mattinata – afferma l’ex primo cittadino Antonio Casu -: non mi sono sorpreso più di tanto. Rimane però molta amarezza per le situazioni, delicate e urgenti, che stavano per risolversi in queste settimane. Quest’amministrazione è stata senz’altro estremamente difficile per gli ostacoli posti dalle leggi della finanza pubblica che hanno creato non pochi problemi di gestione del Comune. Difficoltà, queste, alle quali se ne sono aggiunte ulteriori, date dai consiglieri dimissionari». L’Amministrazione che ho guidato in questi anni cade in un momento delicato: «queste dimissioni sono arrivate nel periodo più sbagliato – aggiunge l’ex sindaco -: a giorni sarebbe approdato in Consiglio il PAT (Piano di assetto del territorio) che sarebbe potuto diventare operativo entro fine mandato e avremmo concluso in breve anche l’acquisto del vecchio ospedale di San Bonifacio. E’ chiaro che tutto ora si blocca, facendo perdere al Comune grosse opportunità. Molte questioni importanti rimangono campate in aria, tra cui anche la liquidazione della società partecipata Multiservizi o gli interventi legati all’alluvione, e non penso che un eventuale Commissario possa prendersi carico in pochi mesi di decisioni tanto delicate». Nel prossimo numero approfondiremo l’argomento con gli interventi dei vari protagonisti. VUOI CONTATTARCI? Tel. 0457152777 Fax 0456703744

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le vostre

Lettere PAPA

Ottobre 2013

POLITICA

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ALPINI

“Francesco e gli altri” “Assurda e nauseante” “Un grazie di cuore” All’indomani dell’elezione di papa Francesco, nonostante le vistose differenze dottrinali e teologiche rispetto a papa Benedetto XVI, commentatori e vaticanisti hanno reiteratamente smentito la palese discontinuità tra i due pontificati. A negare con maggiore enfasi sono stati i cosiddetti conservatori. Ogni qualvolta Francesco mandava segni di apertura alla modernità, i conservatori alla Sandro Magister, alla Antonio Socci o alla Francesco Agnoli (solo per citare alcuni nomi ultraconservatori), accusavano i media laici di strumentalizzare le parole del Papa. Cosa non vera, il Papa si è sempre espresso chiaramente. A dissipare definitivamente il dubbio della “rottura” con il papa tedesco e i suoi predecessori è arrivata l’intervista che Francesco ha rilasciato a Civiltà Cattolica. Nell’informale chiacchierata è saltato fuori quel che già si sapeva. Francesco ha espresso apertura, solidarietà e vicinanza agli omosessuali, ai divorziati e alle donne che hanno abortito. A fine intervista, in perfetto stile laico illuminista volterriano, ha aggiunto che «Se una persona dice che ha incontrato Dio con certezza totale e non è sfiorata da un margine di incertezza, allora non va bene. Per me questa è una chiave

importante. Se uno ha le risposte a tutte le domande, ecco che questa è la prova che Dio non è con lui. Vuol dire che è un falso profeta, che usa la religione per se stesso. Le grandi guide del popolo di Dio, come Mosè, hanno sempre lasciato spazio al dubbio». Gli struzzi che per ignote ragioni non vogliono ammettere il cambio di guardia e di passo della Chiesa cattolica, riusciranno ad ammettere che il Papa che ha mandato in pensione l’omofobo San Paolo, “ridimensionato” due millenni di dottrina e encicliche, ripristinato la teologia della liberazione (condannata da tutti i precedenti pontefici), rottamato i valori non negoziabili ed esaltato l’importanza del dubbio, è il Papa che ha “cassato” duemila anni di tradizione cattolica? Gianni Toffali

La politica odierna ci presenta una situazione che ci costringe a fare necessariamente delle scelte. Non sopportiamo più questo teatro assurdo e stomachevole: la squadra Berlusconi che difende il suo leader dall’aggressione della magistratura, perchè molti di loro sono poverissimi di consensi e quindi senza Berlusconi se ne andrebbero a casa. Il centro-sinistra, con il Pd in testa, vive una situazione di grande confusione. Sono alla ricerca di un leader, che non trovano da decenni. Sono stati solo capaci di nominare ex democristiani con compromessi fra le correnti che scatenavano invidie e battaglie di potere e ancora una volta nominano un ennesimo demo-

CARO NAPOLITANO... Mi spiace dirlo, ma ultimamente il presidente Napolitano non mi piace più. Dopo le 4 nomine di Senatori a vita, ora ha fatto un’altra nomina poco piacevole: quella di Amato alla Corte Costituzionale. Il signor Amato ha infatti già una pensione di oltre 30 mila euro al mese che ora, con questa nomina, raddoppia i suoi introiti alla faccia di chi stenta a campare. Amato poi, è quello che quando era premier, aveva prelevato soldi – per mantenere l’immensa burocrazia del Paese – dai conti correnti di tutti i cittadini, anche di quelli che avevano pochi denari. Questa, purtroppo è l’Italia che non vuole cambiare per continuare ad essere mantenuta. Mario Avesani

cristiano a capo del governo e un segretario del partito ormai dimenticato da anni. Il Partito dei Pensionati aveva sposato a suo tempo, certe istanze di sinistra, ma non abbiamo mai avuto risposte. Anzi la sinistra ha avvallato riduzioni sulle pensioni e creato numeri vergognosi di esodati allo sbando. Il nostro disagio sta crescendo e ci porterà a pensieri rivoluzionari: siamo avanti negli anni, ma siamo 18 milioni! Solo la Chiesa è riuscita a rinnovarsi con papa Francesco; la nostra classe politica invece è rimasta ancorata al vecchio stile delle careghe. La palla deve ritornare in mano ai cittadini e – tutti noi - abbiamo l’obbligo di decidere per un rinnovamento che vada nella giusta direzione. Alle ultime consultazioni gli italiani hanno dimostrato due cose da noi condivise: la completa distruzione di Fini e il grande ridimensionamento di Casini. Detta alla veneta: due caregari insopportabili. Guardiamoci bene attorno, ce ne sono tanti altri da mandare a casa. Cerchiamo persone nuove e votiamole. Gianni Pozzani

Gentile Direttore, ultimamente, dopo la morte di mia moglie Maria Teresa, cerco di colmare l’immenso vuoto del mio animo con la partecipazione a varie adunate alpine che si svolgono spesso nel territorio nazionale. Non solo perché ero fotografo, ma perché lasciare dei documenti come le fotografie non è una cosa di poco conto. Perciò, grazie agli articoli apparsi sui giornali, vengo a sapere dove e quando gli Alpini fanno le loro manifestazioni, e cerco di parteciparvi. Come mai scrivo queste righe? Perché desidero far sapere quanta accoglienza, fraternità e sentimento di amicizia si trovi fra loro. Inoltre, i loro “ranci” sono di altissima qualità. L’atmosfera festosa che tramandano con le loro sfilate e le loro danze, il ritmo dei tamburi che accompagna la marcia dei partecipanti, le case imbandierate e la gente che applaude gioiosa additando ai bambini questo o quel personaggio, è veramente molto emozionante. Di recente, io ho partecipato alla festa di Belfiore, dove il gruppo Alpini ha donato al Comune un defibrillatore. Qualche giorno dopo, invece, sono andato a Colà perché gli Alpini locali festeggiavano il 60° anno di fondazione del loro gruppo e il 30° anno dell’inaugurazione della baita. AbbiaDirettore Responsabile: mo iniziato con la sfilata per le Rosanna Pancaldi vie del paese, fra gli abitanti, Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino che dalle finestre e dai giardini Società Editrice: ci applaudivano gioiosi. Io ero L’Altro Giornale s.r.l emozionato e scattavo qualche Redazione: Via Enrico Bernardi, 7 37026 foto. Poi, durante la Messa, ho cercato di ritrarre e immortala- SETTIMO di PESCANTINA (VR) Tel. 0457152777 re, con diverse inquadrature, Fax 0456703744 tutti i partecipanti. Il pranzo è articoli@laltrogiornalevr.it Abbonamenti: stato superlativo, con abbon10 euro annui danza di cibo e ottimo vino. La C.c postale n° 81285140 a L’Altro Giornale s.r.l. serenità che riesco ad acquisire intestato Via E. Bernardi, 7 37026 in questi momenti mi dà la Settimo di Pescantina forza e la voglia di proseguire Concessionaria Pubblicità: il cammino, ricordando a chi Studio Immagine Tel. 045.7611777 legge che lo scorso 18 settemStampa: bre ho compiuto 82 anni ed è FDA EUROSTAMPA srl stato anche il primo anniversaVia Molino Vecchio, 185 rio della morte di mia moglie. 25010 BORGOSATOLLO (BS) Marcello Giacomello Numero chiuso il 10 - 10 - 2013


A tutto Gusto

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Cronache CRONACHE

Ottobre 2013

PIATTAFORMA MULTIMEDIALE. Il Comune di Arcole dice «sì» al referendum

5 SAN BONIACIO E PROVINCIA

Veneto indipendente In farmacia ritiri i referti Nasce Plebiscito2013

Sta facendo il giro dei comuni veneti la proposta di legge regionale del consigliere Stefano Valdegamberi, con cui viene richiesta l’indizione di un referendum per l’indipendenza del Veneto dallo Stato italiano. Il 7 luglio scorso è nata “Plebiscito2013.eu” piattaforma referendaria online e sui social network a sostegno del disegno autonomistico. Il comune di Arcole ha anticipato la piattaforma multimediale, portando la delibera in Consiglio Comunale il 28 giugno, invitando i consiglieri ad esprimersi in merito «al diritto della comunità e del popolo veneto ad autodeterminarsi». Il sindaco Giovanna Negro ha relazionato al Consiglio Comunale: «La comunità Veneta, di cui è riconosciuta la laboriosità e il contributo alla produzione di ricchezza, è mortificata dall’attuale assetto istituzionale nazionale e costituzionale, nonostante la riforma del titolo V della Costituzione. Le attività economiche e le condizioni di vita dei cittadini risentono in modo negativo non trascurabile della contiguità con Regioni e Province auto-

nome che godono di ben maggiore autonomia finanziaria rispetto al Veneto. Il regime differenziato sta determinando un sempre più accentuato fenomeno di migrazione dei Comuni di confine verso Regioni e Province a statuto speciale, provocando un’inaccettabile lacerazione del tessuto economico, sociale e culturale dei territori ai confini di Regione». Il sindaco ha quindi invitato il Presidente della Regione Veneto ad avviare con tutte le istituzioni dell’U.E. e delle Nazioni Unite, le relazioni necessarie per indire una consultazione referendaria per accertare la volontà

Giovanna Negro

del popolo veneto ad autodeterminarsi. Il Consiglio comunale ha approvato con 10 voti favorevoli, 1 astenuto (Canazza), 2 contrari (Cons. Giavarina e Bonvicini, motivando che “noi siamo rigorosamente cittadini italiani e votare per indire un referendum che non si può fare perché in contrasto con la Costi-

tuzione italiana ci pare sia quanto meno autolesionistico”). Arcole non è l’unico Comune della zona ad avere votato a favore dell’indizione del referendum: così si sono già espressi anche Roncà, San Giovanni Ilarione e Verona. Invece a Belfiore, la mozione per il sostegno al referendum sull’indipendenza del Veneto ha avuto esito negativo: la proposta fatta dal consigliere Valentino Fedrigo, della lista civica collegata alla Lega Nord, è stata bocciata dal resto del Consiglio comunale nella seduta del 24 settembre. Graziana Tondini

Dal giugno 2011 a livello sperimentale nelle farmacie del comune di San Bonifacio e dintorni e dal 1° ottobre 2012 in tutto il territorio provinciale, il cittadino può ritirare il proprio referto inerente ad analisi ematochimiche ed esami di radiologia e anatomia patologica eseguiti in strutture operanti nel territorio della Asl20 (Ospedale di San Bonifacio, distretti Asl20, Laboratori e strutture convenzionate) attraverso le farmacie del territorio provinciale. Dopo aver provveduto all’eventuale pagamento del relativo ticket, il paziente deve fare una specifica richiesta alla struttura nella quale ha eseguito l’esame, per ottenere cosi il rilascio di un documento identificativo contenente un codice univoco a 10 cifre con cui, munito di tesserino sanitario, potersi recare in farmacia per il ritiro del proprio referto. In farmacia, il personale incaricato, connettendosi al sito della Ulss20 e inserendo i dati del paziente nell’apposito spazio “ritiro referti”, procede alla stampa e alla consegna del referto, possibile entro 45 giorni. Essendosi conclusa definitivamente la fase sperimentale e di monitoraggio, questo servizio è entrato ora nella fase di regime, durante la quale è stato deciso di chiedere un contributo economico simbolico di 1 euro per la parziale copertura dei costi vivi che la farmacia deve affrontare per il ritiro dei referti. «Il “ritiro referti in farmacia” va ad inserirsi nel percorso che da tempo Federfarma Verona persegue, con l’obiettivo che la farmacia possa svilupparsi come “centro di servizi” completamente integrato nel Servizio Sanitario Nazionale, oltre che luogo di dispensazione del farmaco, per adeguarsi sempre più alle mutate esigenze del cittadino-paziente – spiega Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l’associazione dei titolari di farmacia -. Proprio in questa ottica possiamo affermare con soddisfazione, che il “ritiro referti in farmacia” , come da sondaggi effettuati, risulta essere tra i più graditi ed apprezzati, riscontrando un grande interesse da parte dei cittadini, che trovano nella farmacia, l’opportunità del ritiro senza dover affrontare lunghe code presso gli sportelli, evitando spostamenti verso le strutture ulss o dover utilizzare mezzi tecnologici non a portata dell’intera utenza. La novità del contributo simbolico di 1 euro sarà introdotta a breve tenuto anche conto della libera scelta del cittadino nel privilegiare il canale che ritiene più vicino alle sue esigenze, dal momento che l’opportunità di ritiro referto presso la farmacia è assolutamente volontaria».


CRONACHE

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L’EVENTO. Per l’antica varietà di pomi è in arrivo il riconoscimento Slow Food

6 UNIONE COMUNI VERONA EST

Gioiello di Belfiore Informagiovani Iniziano i corsi Melo Decio fa festa Servizi di

Graziana Tondini La 62° Festa della Mela di Belfiore vede protagonista il “Melo Decio”: per l’antica varietà di pomi è in dirittura di arrivo il riconoscimento Slow Food. Un melo forse portato nella pianura veneta dagli antichi romani, molto diffuso nel 1800 e ormai coltivato solo per tradizione ed affetto. Se il Decio era diffuso nel veronese fino alla metà del XX secolo, oggi sono solo 4 – 5 le aziende belfioresi (su 179 del territorio) che ancora mantengono questa coltura. Il 2012 è stato l’anno del marchio “MelAdige” per le varietà di mele attuali, la Festa della Mela 2013 invece è caratterizzata dalla riscoperta del Decio, di cui ad inizio anno è iniziato il percorso per ottenere il presidio Slow Food. «Bisogna ringraziare le aziende belfioresi che coltivano per affezione, non certo per commercializzare il Decio - spiega il sindaco Davide Pagangriso -. Que-

Davide Pagangriso

st’anno saranno soltanto due produttori su cinque a portare in mostra i pomi antichi: il Decio dà frutti solo biennali, per cui è stato abbandonato nel tempo dai produttori per le irrisorie entrate economiche». Poco remunerativa, ma sicuramente prestigiosa: la specificità belfiorese ha attratto l’attenzione di Slow

Food, l’associazione che ha fatto propria la filosofia di educare al gusto e all’alimentazione, salvaguardare la biodiversità e le produzioni alimentari ad essa collegate, promuovere un nuovo modello alimentare, rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni ed identità culturali. «Ad inizio 2013 abbiamo deciso di fondare la “Comunità del cibo del Melo Decio”, nell’ambito di “Terra Madre” organizzazione di Slow Food dedita proprio a salvare specifiche specialità alimentari territoriali. Così io, con Antonello Marconi Presidente del Consorzio Ortofrutticolo di Belfiore, l’Ass. all’Agricoltura Flavio Tebaldi, i produttori Fabio Sgreva, Davide Cappellari, Giuseppe Vanzani, Stefano Manfrè ed altri amatori, ci siamo iscritti alla Comunità, nominando nostro referente il gastronomo Stefano Alberti – continua il sindaco -. La Comunità ha presentato la domanda per ottenere il presidio: per il Decio esiste molta documentazione sto-

rica ed agronomica, anche della Regione Veneto, quale supporto scientifico. Nel percorso siamo stati accompagnati da Matteo Merlin e Silvia Zago, di Slow Food Valli Grandi Veronesi. Vogliamo puntare alla valorizzazione del Decio e ad una sua vendita di nicchia, in piccoli packaging di 2-3 kg di pomi o con le marmellate e mostarde che abbiamo preparato. Si abbineranno ad un vino passito della Strada dell’Arcole DOC, proposto nel progetto del GAL della Bassa Veronese». Per cui la 62° Festa della Mela è stata aperta il 4 ottobre dalla Cena di Gala, in cui sono stati assaggiati ben 10 alimenti presidi Slow Food, tra cui la “Rocciata di melo Decio”, torta creata appositamente per l’occasione. Se andrà a buon fine, il Melo Decio diventerà il secondo prodotto veronese presidio Slow Food, dopo il “Pero Misso” della Lessinia. Un ottimo riconoscimento per la melicoltura belfiorese.

Lo sportello “Informagiovani” dell’Unione dei Comuni Verona Est (Belfiore, Caldiero, Colognola ai Colli, Illasi e Mezzane), con il mese di ottobre riprende le lezioni dei corsi di formazione. Dopo la presentazione degli stessi a Caldiero, il 3 ottobre in Sala dei Volti (ex Municipio), è possibile iscriversi e pagare la quota di adesione (che riguarda solo il costo netto del corso), a carico dei partecipanti. L’offerta formativa si articola in cinque corsi: lingue straniere, pet sitter, fotografia, informatica e comunicazione per la ricerca del lavoro. Sono previsti corsi base e intermedi di lingua inglese, spagnolo, francese, tedesco o portoghese. L’informatica si articola in corso base, intermedio, open source. Il corso intermedio è utile per la “patente europea del computer ECDL. Il corso di fotografia presenta nozioni di storia, principi fotografici e attrezzatura, ritratti, paesaggi, macro e composizione fotografica. Una novità che sta prendendo piede è il corso di “pet sitter” per imparare ad accudire un animale domestico in modo professionale, sia per qualche ora, che per lunghi periodi. Molto interessante per chi sta cercando un primo o un nuovo lavoro, per potenziare le capacità di ricerca, presentarsi e comunicare al meglio durante il colloquio, sapere trasmettere e valorizzare le proprie competenze è il corso di “Comunicazione e auto-presentazione”. Per le informazioni sui corsi è possibile rivolgersi agli sportelli Informagiovani dei cinque Comuni, oppure consultare il sito internet dell’Unione www.unionvrest.it


CRONACHE

Ottobre 2013

COLOGNOLA. Lettera degli ambulanti a Sindaco e assessore alle Attività Produttive

«Il mercato di Villa andrebbe spostato» Servizi di

Daniela Rama Il primo cittadino di Colognola ai Colli, Alberto Martelletto, e l’assessore alle attività produttive Gianpaolo Zumerle si sono visti recapitare una lettera scritta dagli ambulanti che danno vita allo storico mercato settimanale che si tiene al giovedì in località Villa. Gli esercenti hanno manifestato al Comune la loro richiesta «di spostare il mercato in un’altra sede perché quella attuale risulta inadeguata allo svolgimento del nostro lavoro». A rendere la situazione più critica è stata pure la chiusura o il cambio di sede di diversi negozi, come la farmacia, che un tempo davano proprio sul piazzale del mercato e che incrementavano così i potenziali clienti. «Proprio in seguito allo spostamento della farmacia – spiega Mauro Dugato titolare di un banco di abbigliamento – abbiamo notato un calo di presenze e vendite, senza contare che quest’area non ha un bagno pubblico e si usufruisce dei servizi del municipio». «Se sulla piazza del mercato – aggiunge l’esercente Roberto Castellani – ci fosse un

Il referente dei commercianti Giancarlo Rama con un esercente al mercato

bar o qualche altro esercizio commerciale che agevolasse la presenza dei clienti, le cose migliorerebbero». «Siamo consapevoli – affermano Martelletto e Zumerle – che la crisi colpisce tutti e che la zona di Villa, negli anni, è rimasta priva di esercizi commerciali, ma non ci aspettavamo che anche il mercato chiedesse di cambiare sede. Esprimiamo la nostra perplessità: togliere il mercato ai residenti di questa zona che lo sentono anche un po´ loro, non è facile. I problemi messi in luce dai commercianti meritano attenzione. C’é da dire comunque che il fatto che circa il 70% degli ambulanti ci abbia chiesto lo sposta-

mento, ci mette in difficoltà». Tra le soluzioni prospettate dagli ambulanti vi sono «lo spostamento del mercato nel quartiere di Villaggio, zona ben fornita di servizi e per questo molto frequentata» o ancora, secondo il portavoce dei commercianti Giancarlo Rama, «ampliare la tipologia delle merci peraltro approvata anche dall’amministrazione, dato che mancano banchi di casalinghi, di giocattoli e altri ancora. Altro rimedio potrebbe essere dotare il luogo di più servizi, affittando ad esercizi commerciali, per esempio, le varie strutture private vuote che danno sul piazzale».

SOLIDARIETÀ. Colognola in rosa un successo Sta riscuotendo successo l'iniziativa Colognola in rosa, che l'assessore ai Servizi Sociali Giovanna Piubello ha organizzato con l'ANDOS (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), la Polisportiva e la Pro Loco per offrire l'opportunità, mediante diverse serate informative, di conoscere come sia possibile prevenire i tumori e diagnosticarli in tempo. Colognola in rosa ha già avuto momenti significativi tra cui la messa celebrata dal parroco don Agostino Martinelli nella chiesa dei Santi Fermo e Rustico e animata dalle volontarie dell'Andos, l'incantevole illuminazione in rosa della storica Scalinata Zandomeneghi nonchè la 1^CAMMINANDOS, una passeggiata tra i colli in ricordo di Angela Brunelli Bussinello scomparsa circa un anno fa dopo aver lottato contro il cancro. «Colognola in rosa – spiega l’assessore Piubello – si propone di diffondere la cultura della prevenzione dei tumori, che ancor oggi rimane il mezzo più efficace per vincere questo “male del secolo”. Fare prevenzione significa ridurre l'incidenza del cancro, attraverso il controllo dei fattori di rischio e aumentando la resistenza individuale a tali fattori». Oltre ai temi riguardanti la diagnosi precoce del tumore al seno, la prevenzione e lo screening della patologia del collo dell'utero già trattati, giovedì 17 ottobre il dottor Massimiliano Bonifacio del Dipartimento di Medicina, Sezione di Ematologia dell'università di Verona ,affronterà l'argomento “Conoscere e prevenire le malattie del sangue”. L'ultimo incontro di Colognola in rosa è previsto per giovedì 24 ottobre, quando a parlare di “Cancro al colon retto: prevenzione e diagnosi nell'Ulss 20” saranno il dottor Marco Bulighin, direttore della gastroenterologia dell'ospedale di San Bonifacio, e la dottoressa Maria Cristina Chioffi, responsabile dell'Ufficio Coordinamento degli screening oncologici del Dipartimento di prevenzione Ulss 20 di Verona. «La diagnosi precoce del tumore – conclude l'assessore Piubello – aumenta la percentuale di successo della terapia che si traduce in un maggior numero di guarigioni. Ecco perchè risulta evidente l'importanza di informare correttamente i nostri cittadini trasmettendo loro la cultura del prevenire». Tutti gli incontri “della prevenzione” si tengono all'Auser di via Montanara con inizio alle 20.30.

Un calo della clientela del mercato settimanale si registra anche sul bus navetta messo a disposizione gratuitamente da anni dall’amministrazione per coloro che non hanno mezzi propri per recarsi al mercato. «Individuare un´area diversa – precisano il sindaco e l’assessore – significa attrezzare un altro luogo perché bisogna portarvi l´energia elettrica, l´acqua e altro, e questo non si può fare in tempi brevi e neppure in via sperimentale. Ci riserviamo di tenere monitorata la situazione, per poi prendere una decisione. Anche perché degli ambulanti che vengono da fuori Comune e da fuori provincia ci hanno già fatto intendere che se non si troverà una situazione il giovedì potrebbero optare per altri mercati più redditizi e così il nostro potrebbe rischiare di chiudere. Mantenerlo vivo tocca anche a noi tutti che dovremmo frequentare di più il mercato del paese per far sì che questa tradizione prosegua».

7 COLOGNOLA AI COLLI Novità in arrivo per quanti ogni mattina transitano in zona Naronchi a Colognola ai Colli per accompagnare i figli e nipoti a scuola. In seguito all’ingorgo di auto che, nel periodo scolastico, quotidianamente si forma nei pressi dell’Istituto comprensivo che accoglie la scuola dell’infanzia, la primaria nonché la secondaria di primo grado, l’amministrazione comunale e la dirigente Donatella Mezzari, hanno varato nuove regole in merito alla circolazione. Per la verità preside e sindaco non sono nuovi a prendere provvedimenti di questo tipo, coinvolgendo anche i vigili dell’Unione dei Comuni, ma ogni anno, a settembre si ritrovano per ottimizzarli. Le nuove disposizioni sono state rese note ai genitori mediante una lettera del sindaco giunta alle famiglie degli studenti. Tenendo conto del numero totale degli alunni, circa 600, che ogni mattina si recano a scuola, uniti a numerosi docenti «è facilmente comprensibile – riporta l’avviso del primo cittadino – che si verifichino problemi al traffico. Per questo si ritiene opportuno rivolgere alcuni suggerimenti ai genitori, finalizzati alla tutela della sicurezza degli alunni e allo snellimento della circolazione veicolare. Viene, dunque, istituito l´obbligo di svolta a destra all´uscita del parcheggio dell´Istituto, dalle 7.40 alle 8.10, per favorire l´immissione delle auto in via IV Novembre. I genitori sono invitati – prosegue la comunicazione – a fermarsi nel parcheggio il tempo necessario a far scendere i ragazzi e a riprendere la marcia per liberare lo spazio agli altri in entrata. La corsia adiacente al marciapiede è destinata solo alla fermata veloce, e non ci si può fermare con l´auto sulla strada di entrata del parcheggio per non bloccare il traffico su via IV Novembre. Nel caso l´alunno – si precisa – debba essere accompagnato dal genitore all´interno del plesso, si invita a parcheggiare nell´ampio parcheggio di viale Giardino a 200 metri dalla scuola». La nuova normativa, entrata in vigore ormai da qualche settimana, e attuata con la Polizia dell´Unione Comuni, pare stia già dando i suoi buoni frutti.


CRONACHE

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8 “LA FOGLIA E IL VENTO”

SOAVE. Intervista a Giuliano Zago, storico direttore dell’Istituto comprensivo

Comincia la scuola Alla scoperta della Lessinia Tempo di bilanci Un nuovo anno scolastico è iniziato. Tra dubbi e perplessità che da sempre sembrano attanagliare il mondo dell'istruzione c'è chi la pensa in modo positivo: Giuliano Zago, direttore scolastico dell'istituto comprensivo di Soave. Con alle spalle vent'anni di esperienza, il dirigente è dal 2005 alla guida delle quattro scuole del territorio (infanzia e primaria di Cazzano, primaria e media di Soave, 693 alunni) e ci racconta con il sorriso stampato sulle labbra questo nuovo inizio, forse l'ultimo prima della pensione. Com'è iniziato questo nuovo anno scolastico? «Direi bene. Io vedo le situazioni sempre in modo positivo. Certo ci sono sicuramente problemi e difficoltà che sta a noi risolvere ma abbiamo iniziato nel modo giusto con la quasi totalità del personale in servizio». Quest'anno l'iscrizione è stata fatta on-line, avete riscontrato difficoltà? «No, non abbiamo riscon-

trato grosse difficoltà. Le richieste d'aiuto sono state contenute, direi fisiologiche. La tecnologia c'è ormai in quasi tutte le case è giusto utilizzarla. Quest'anno alla scuola media ci stiamo attrezzando per il registro elettronico. Tra qualche tempo i genitori potranno monitorare online voti, note, presenze e quant'altro». In questo periodo di crisi economica a cosa bisogna dare priorità nella scuola? «Premetto che io non mi lamento dei tagli economici, questa è una questione politica e non tocca a me dire se i soldi sono tanti o pochi, io devo solo spendere questi soldi nel modo migliore. Comunque nel collegio docenti di fine anno, valutando l'andamento dell'anno concluso, poniamo le basi per la programmazione di settembre e decidiamo i progetti prioritari. Solitamente privilegiamo le classi terminali ma in base al bilancio avviamo

anche altre attività che coinvolgono tutte le classi». Quali sono i principali progetti che avvierete anche per quest'anno? «Un progetto importante è realizzato in collaborazione con il Comune di Soave ed è incentrato sul tema dell'Affettività. Coinvolge i ragazzi di quarta e quinta elementare, delle medie ed i genitori. E' coordinato da un team di operatori esterni e psicologi, senza il finanziamento del Comune per noi sarebbe impossibile attivarlo. Un altro progetto importante è quello dello scambio culturale con Francia e Germania. C'è poi una collaborazione con le società sportive del territorio che vengono a scuola a proporre attività educative agli alunni». Istruzione... meglio teorica o più pratica? «Secondo me al nostro livello (3-14 anni) la scuola dovrebbe formare e fornire a bambini/ragazzi gli strumenti del conoscere per permettergli di capire,

realizzare ed interpretare la realtà. La scuola deve fornire senso critico, un metodo di studio e competenze che i ragazzi possano utilizzare anche all'esterno». Un bilancio..? «Sono stati 20 anni di servizio come dirigente scolastico ricchi di soddisfazione. Nonostante si parli sempre male della scuola ho vissuto un'esperienza positiva in un ambiente ricco di novità». Ludovica Purgato

L’associazione culturale soavese La Foglia e il Vento in collaborazione con il comune di Soave organizza per il mese di ottobre degli incontri per conoscere maggiormente il territorio della Lessinia, curati da Otello Perazzoli, definito l’ultimo Torototela. Dopo il primo appuntamento del 9 ottobre con “Aspetti strani e curiosi della Lessinia”, sono in programma le serate del 16 ottobre con “I lavori della tradizione” dove si tratterà dei lavori noti come l’agricoltura, l’allevamento e la trasformazione dei prodotti ma anche di quelli più inconsueti legati alle giassare, alle calcare, alle carbonare, alle folende e pure il contrabbando, del 23 ottobre con “Il mondo fantastico e la tradizione orale in Lessinia” in cui si tratterà di fade, anguane e basilischi che popolano le storie, le fole, le cante oltre ai proverbi. L’ultimo appuntamento è previsto il 30 ottobre con la visita a Camposilvano per ammirare il museo, il covolo e la valle delle sfingi terminando la giornata con il pranzo comunitario. Le tre serate si terranno nell’ex mulino a Soave ora sede della Foglia e il Vento. m.g.m.

NOTIZIE IN BREVE (M.G.M.) CIOCCOLATA E BANDIERE ARANCIONI IN FESTA INSIEME. Nel fine settimana dall’11 al 13 ottobre a Soave si terranno due eventi importanti: tornano, infatti, la festa della cioccolata e quella delle bandiere arancioni. I banchetti dei maestri cioccolatai provenienti da tutta Italia esporranno le loro creazioni artigianali in via Roma mentre in piazza mercato Grani ci sarà lo stand della Pro Loco che offrirà degustazioni di vino Soave e risotto all’isolana. La giornata delle Bandiere arancioni sarà domenica 13 ottobre con visite guidate alle 9.30 e alle 15 per ammirare i beni artistici più importanti del paese e alle 9.30 e alle 11 per visitare il Museo del gioco. TORNA L’UNIVERSITÀ POPOLARE. Lo scorso 3 ottobre a Soave è ricominciata l’Università popolari. I corsi si svolgeranno come ogni anno il giovedì alle 15 nella Sala delle Feste del Palazzo del Capitano. I temi trattati saranno di vario genere con relatori illustri. Previste anche uscite sul territorio nazionale. (L.P.) I COMUNI DELL'EST VERONESE INSIEME PER L'EFFICENZA ENERGETICA. Con il patrocinio del comune di Soave l'associazione Enervest, in collaborazione con Energoclub, ha presentato nella chiesa di S.Rocco a Soave il piano energetico comunale ed i gruppi d'acquisto per l'autonomia energetica della casa. Enervest nasce dall'unione di 12 Comuni per raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico dettati dal Protocollo di Kyoto per le Amministrazioni Pubbliche. Energoclub è invece l'associazione che si occupa di informare le persone sui temi del risparmio energetico ed energie rinnovabili ed affiancarle consigliando i migliori investimenti per la propria casa con i gruppi d'acquisto tra cui bolletta verde, fotovoltaico, pompe di calore e cappotti. Soave, città attenta all'energia pulita, ha voluto sensibilizzare i cittadini tramite questo prezioso ed utile incontro informativo. Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a Energoclub all'indirizzo mail: gloria.testoni@energoclub.org.



CRONACHE

Ottobre 2013

TELECAMERE PUNTATE. Vino Soave, mele di Belfiore e riso Vialone Nano al centro

Linea Verde e Rai: tappa nel veronese Dal 24 al 26 settembre le telecamere della storica trasmissione di Rai Uno “Linea Verde” hanno fatto tappa in provincia di Verona per valorizzare tre prodotti d’eccellenza: il vino Soave, le mele di Belfiore e il riso Vialone Nano di Isola della Scala. La maggior parte delle riprese si è svolta nel borgo medioevale di Soave, che per la prima volta ha ospitato una puntata completa del programma, in onda il 13 ottobre alle 12.20. «Sarà una puntata molto

importante e impegnativa – rileva Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave – giacché il nostro comprensorio produttivo è stato scelto quale volano principale, attorno a cui far ruotare le tante eccellenze che si distinguono nel Veronese. Del resto da sempre sosteniamo la necessità di fare squadra e di operare attraverso una regia condivisa in chiave promozionale, sia in Italia sia all’estero. E questo mi pare sia un esempio effica-

ce». Il finale della trasmissione è stato girato lo scorso 26 settembre sotto Porta Verona, dove tutte le persone presenti hanno brindato con calici di Soave. In quell’occasione Patrizio Roversi ci ha concesso una piccola intervista. «A Soave mi sono trovato bene – afferma Patrizio Roversi, conduttore, accanto ad Ingrid Muccitelli, della nuova edizione di Linea Verde -, anche se è un territorio che in parte conosco

poiché sono originario di Mantova come i prodotti. ad esempio il vialone nano che ho mangiato fin da piccolo. Mi sono interessato alle sfumature della coltivazione legate al clima, al paesaggio e alla tradizione e un po’ mi sembrava di stare a casa mia qui a Soave. Ho assaggiato anche i prodotti tipici, mi sono astenuto dai dolci ma non ho potuto non provare il formaggio, la soppressa e il pamojo di Roncà». Maria Grazia Marcazzani

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Solidarietà per il lavoro “Solidarietà per il lavoro” è il nome dell'importante progetto approvato il mese scorso dall'amministrazione comunale di Soave. Considerati gli alti livelli di disoccupazione in questi anni di crisi economica il comune di Soave ha avviato un piano con lo scopo di favorire il reinserimento lavorativo di quelle persone in situazione di urgenza ed estrema necessità. Il progetto intende infatti aiutare coloro che non hanno accesso ad ammortizzatori sociali (cassa integrazione, mobilità ecc), con figli a carico e residenti nel comune di Soave da almeno un anno. “Solidarietà per il lavoro” partirà grazie all'accordo con le ditte private che vorranno aderire. Nei limiti di capacità di spesa il comune di Soave intende intervenire annullando o comunque riducendo al massimo gli oneri contributivi ed assistenziali a carico dell’Azienda. Partner del progetto saranno dunque tutte le aziende, anche al di fuori del comune di Soave, che vorranno prendere parte a questa iniziativa. I lavoratori interessati possono scaricare il modulo di adesione sul sito internet del comune www.comunesoave.it. l.p.

COLOGNOLA / ASSOCIAZIONE ALISEI

Musica? Fa bene all’anima Applausi e grande partecipazione sono da annoverare per i recenti eventi organizzati dall’associazione musicale Alisei nata, con scopo sociale, da qualche tempo a Colognola. Presieduta dal direttore d’orchestra Maurizio Mune,- diplomato in tromba nonchè maestro dell'ArtEnsemble con cui dal 2009 ha in esclusiva mondiale l’esecuzione dell’Oratorio Joannes Paulus Secundus, rappresentato anche a Colognola - l’en-

te si propone «di usufruire della musica come mezzo per fare del bene. Togliendo la distanza tra orchestra e pubblico e coinvolgendolo di più si mostra l'anima degli orchestrali e si risvegliano le emozioni più profonde in coloro che ascoltano». Tra le finalità della Alisei vi è in primis la beneficenza. Con i concerti che Mune dirige, si raccolgono fondi per un nuovo progetto che sostiene i bambini dell'orfanotrofio “Majcino selo-

COLOGNOLA. Chiesetta «degli alpini» animata dal coro Voce dei Colli Nella ricorrenza della festa di esaltazione della Santa Croce, il parroco di Monte don Agostino Martinelli, ha celebrato una S.Messa, animata dal coro Voce dei Colli, nell'antica chiesa intitolata proprio alla Santa Croce, in località Villa. La chiesetta è da sempre detta “degli alpini”, che si occupano della sua manutenzione e in genere è chiusa al pubblico. In seguito all'inaugurazione nel 1771 della croce in pietra scolpita da Antonio Tinelli e collocata sul sagrato della piccola chiesa, sorta più tardi, l'allora conte Giulio Nichesola chiese il permesso di erigervi di fronte una cappella presso la casa dominicale. Avuto il consenso da parte del vescovo Giovanni Morosini nel 1775, la chiesa venne terminata l'anno seguente e dedicata a Sant'Irene e Sant'Eurosia. Venduta nel 1886 a don Domenico Carcereri da Alessandro Nichesola, passò alle dipendenze della chiesa parrocchiale di Monte dei Santi Fermo e Rustico. La serata è proseguita con un momento conviviale offerto dalle penne nere, presiedute da Agostino dal Dosso, che hanno comunicato la propria adesione al progetto solidale “Due ruote lungo le coste” a favore della ricerca sul cancro. Un’idea subito sostenuta dai colognolesi presenti che hanno permesso agli alpini di raccogliere, già Chiesa di Santa Croce - foto Marco Testi in serata, un contributo complessivo di circa 500 euro. D.R.

Villaggio della Madre”di Medugorje. «Dopo esserci esibiti proprio nell’orfanotrofio davanti a queste creature – racconta con commozione il maestro – abbiamo sentito la volontà di fare qualcosa di concreto per loro che vivono in condizione di bisogno e che ci hanno accolto con grande gioia e gratitudine. Il nostro obiettivo – precisa Mune – consiste nella formazione educativa di questi bambini abbandonati. È nostra intenzione raggrupparli in un coro e in una piccola orchestra per dare loro la speranza di un futuro e la possibilità di studiare musica, garantendo al tempo stesso assistenza e cure». Ma c’è di più: Mune è stato scelto tra centinaia di maestri d’orchestra a livello mondiale per orchestrare l'inno della Madonna di Medugorje. Scritto da Fra' Stanko Vasjli e fino ad oggi disponibile solo in versione per voce e pianoforte, la rivisitazione dell’inno è stata assegnata a Maurizio Mune dal nipote di Fra’ Stanko con questa motivazione: “Il maestro Mune scrive e dirige con il cuore, è umile e uomo di fede profonda”. A Colognola il maestro Mune ha già incontrato numerose persone disposte a collaborare alla realizzazione di questo progetto. Daniela Rama


CRONACHE RONCÀ. La strada era chiusa da tre mesi a causa delle alluvioni

Ripristinata la SP 17/c

Lo scorso 25 settembre l'assessore alle Politiche Montane e Dissesti Idrogeologici della provincia di Verona, Giuliano Zigiotto, ha partecipato alla cerimonia di riapertura della SP 17/c in comune di Roncà, strada di confine con il comune di Arzignano. Il tratto era chiuso da tre mesi per una frana causata dalle recenti alluvioni. Sono stati eseguiti interventi per la messa in sicurezza del versante collinare e della strada per un importo di 100.000 euro. Per quanto riguarda il versante collinare, è stata effettuata l'idrosemina per far aderire le piante e compattare il terreno. La strada crollata, invece, è stata rafforza-

Giuliano Zigiotto

ta attraverso un muro sottostante con micropali alto tre

metri, mentre il tratto pericolante è stato consolidato con un cordolo di micropali. «E' grande soddisfazione quella che esprimo oggi perché la Sp 17c collega la nostra provincia con quella vicentina – afferma l’assessore Zigiotto -. Con le ristrettezze in cui versano gli enti pubblici in questo periodo non è facile portare a termine i cantieri. Abbiamo quindi stabilito delle urgenze e deciso di investire sulla riapertura della SP 17c. Abbiamo un paio di altri cantieri in corso per il ripristino, mentre abbiamo già concluso l'intervento a Ferrara di Monte Baldo sulla strada Graziani».

SAN GIOVANNI ILARIONE

Vent’anni con don Elio Lo scorso 22 settembre il paese di San Giovanni Ilarione si è radunato intorno al parroco don Elio Nizzero per festeggiare i 20 anni nella loro comunità. Don Elio, nativo di Valdagno, è arrivato a San Giovanni il 14 settembre 1993 dopo essere stato nelle parrocchie di Priabona e Malo. I festeggiamenti per don Elio sono cominciati due settimane prima con le vetrine del centro addobbate da disegni sulla festa fatti dai ragazzi del catechismo, e il gruppo Fanti aveva addobbato la piazza della chiesa con bandierine ed esposto sul campanile uno striscione con la scritta “20 anni con noi”. Infine nella cancellata della piazza c’era un lunghissimo cartellone, dove tutti i bambini della scuola dell’infanzia ringraziavano don Elio con la rappresentazione di ognuno di loro e il proprio nome accanto. Nella messa in suo onore è stato attorniato da un centinaio di chierichetti e l’animazione è stata affidata ai cori di Cattignano, Castello, Santa Caterina, il coro gospel e quello “Le

chitarre”. «Gli eventi più rilevanti della mia vita di sacerdote – ha affermato don Elio durante l’omelia - sono stati nel 2006 aver stretto la mano a papa Benedetto XVI mentre il 25 maggio di quest’anno ho potuto celebrare la Santa Messa con papa Francesco. Vivere 20 anni a San Giovanni ha significato seguire le vite di molte persone…in questi anni ho bat-

tezzato ben 750 bambini. Siamo cresciuti come parrocchia e la collaborazione non manca poiché ci sono più di 100 persone che lavorano in parrocchia per l’animazione dei vari gruppi, la pulizia della chiesa, i cantori. Ringrazio tutti!». Al termine della celebrazione a don Elio è stato donato un libro fotografico dei suoi 20 anni a San Giovanni e un mazzo di fiori. M.G.M.

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ASSOCIAZIONE PALEONTOLOGICA VAL NERA

Scavi, feste e iniziative L’associazione Val Nera, che gestisce il museo paleontologico di Roncà, cerca volontari interessati a partecipare a una settimana di scavi in località Monte Duello dal 21 al 26 ottobre. Può partecipare chi è interessato a questo tipo di ricerche non obbligatoriamente per tutta la settimana ma anche in singole giornate. E' prevista la partecipazione anche come semplici osservatori, cioè senza impegnarsi negli scavi veri e propri. Le persone che non hanno mai partecipato a precedenti scavi a Roncà sono pregate di allegare un curriculum vitae. Eventuali osservatori minorenni dovranno essere accompagnati da genitori o comunque da persone adulte. L'Associazione Paleontologica di Roncà ha comunque in giacenza alcuni martelli, scalpelli e caschi protettivi che potranno essere utilizzati da chi ne fosse privo. Il punto di ritrovo sarà nella Piazza di Roncà davanti al Museo. Per motivi organizzativi è indispensabile ricevere le adesioni entro il 15 ottobre. L’associazione Val Nera è aperta a nuove iscrizioni di persone interessate alla natura e alla paleontologia anche come volontari nella gestione del museo e per la conservazione del sentiero naturalistico di Valle della Chiesa…ma non è finita qui: per festeggiare il quarantesimo anniversario del museo è appena uscito il libro “40 anni di museo dei fossili a Roncà” che si può acquistare al museo a fronte di un’offerta per il museo stesso, dove

si parla oltre che della storia del museo, degli scavi, del castello di Terrossa, dei capitelli votivi, del basalto e della lana di roccia. Infine l’associazione e il museo sono aperti a visite didattiche per le scuole del territorio intenzionate a fare una gita a Roncà che interesserà aspetti naturalistici, culturali e produttivi della zona. M.G.M.

NOTIZIE IN BREVE (M.G.M.) VIA DUOMO. L’8 settembre, in occasione della festività della Natività della Madonna, patrona del Duomo e del paese di Montecchia, è stata inaugurata una nuova via proprio accanto alla chiesa intitolata via Duomo, finora rimasta anonima. Inoltre l’evento è servito anche a festeggiare il primo anniversario della chiesa di Montecchia diventata duomo. VIA MASI. Sono iniziati a Montecchia i lavori di rifacimento di via Masi per allargare la strada e renderla urbana grazie all’illuminazione per i tanti abitanti della zona. Inoltre a breve è previsto l’inizio dei lavori per sistemare via Bastia. «Entrambi i lavori erano nel programma elettorale per dimostrare ai cittadini che manteniamo le promesse fatte» - afferma il sindaco Edoardo Pallaro.


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SAN BONIFACIO. Il progetto di solidarietà potrebbe intervenire anche a scuola

“Mamma Anna” alle elementari? Dai pasti per i bisognosi, fino alle mense scolastiche. A poco più di un mese dal via ufficiale il progetto Mamma Anna raddoppia e potrebbe intervenire anche all'interno delle scuole elementari. Nelle prime settimane di servizio, numerosi sono stati i piatti di pasta serviti dai volontari alle persone presentatesi presso il refettorio della Casa della Giovane di San Bonifacio. L'iniziativa funzione, ed ecco che a Fulvio Soave, l'albergatore che ha ideato il progetto Mamma Anna, sono arrivate tante segnalazioni relative a

Da sinistra Valente, Casu, Serato, Pasini, Soave

situazioni di difficoltà e disagio nelle scuole elementari. Segnalazioni relative

ad alunni e famiglie che non possono permettersi di pagare la rata della mensa.

SAN BONIFACIO. Ritorna L’Ottobre in Rosa Torna a San Bonifacio “L’Ottobre in Rosa”, iniziativa itinerante organizzata dall’ANDOS provinciale(Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) che, per il quarto anno, verrà ospitata e organizzata dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di San Bonifacio. Un weekend di appuntamenti che, come ci illustra l’assessore Elena Pasini, inizierà sabato 19 ottobre alle ore 18.30 in Piazza Costituzione con l’accensione delle luci che coloreranno di rosa la facciata del Municipio. Seguirà poi l’intrattenimento musicale del Gruppo Vocale 900 presso la sala Barbarani. Domenica 20, dalle ore 9.00, in piazza sarà presente un punto di informazione/prenotazione a disposizione delle cittadine, con la possibilità di incontrare medici e prenotare visite diagnostiche. “Abbiamo fortemente voluto ripetere quest’iniziativa – conclude l’assessore Elena Pasini – perché siamo fermamente convinti dell’importanza che rivestono la sensibilizzazione e la prevenzione nella lotta contro una patologia devastante come il tumore al seno”. M.D.

SAN BONIFACIO. Il libro «Tra luci e ombre» Nella serata del 27 settembre scorso alla presenza del presidente di Sezione Ilario Peraro e del sindaco Antonio Casu, in Sala Civica a San Bonifacio, è stato presentato il libro “Luci e ombre” di Gianni Storari, edito dal Gruppo Alpini di Prova. Un libro che riporta diari, memoriali di guerra e prigionia di giovani sambonifacesi e dell’est veronese, in particolare le storie vissute di Vittorio Benati, reduce di Nikolajewka e di Alessio Facchin prigioniero all’8 settembre ‘43, al compimento dei 20 anni. Storie che fanno riflettere sui sacrifici fatti da tanti giovani alpini veronesi chiamati alle armi, andati in guerra e, molti, non più tornati. La serata è stata inoltre allietata dal coro “Piccola Baita” di San Bonifacio. Silvano Miniato

Fin da subito i volontari di Mamma Anna si sono detti pronti a dare una mano, mettendo a disposizione 50 pasti e l'attività dei volontari. Ma per realizzare il tutto servirebbe un aiuto, ad esempio una vettura per portare i pasti nelle scuole. Tutte situazioni da studiare e che saranno al centro degli incontri tra i responsabili di Mamma Anna, i dirigenti scolastici e l'Amministrazione comunale di San Bonifacio, per trovare il modo di aiutare anche i piccoli alunni delle scuole. In queste settimane Mamma Anna ha trovato il sostegno di numerose associazioni e realtà sambonifacesi: Pro Loco, Movimento per la Vita, Comitato Coalonga e Villanova-Villabella, Avis, Protezione Civile, Alpini e altri si stanno aggiungendo ancora. Una splendida testimonianza di come, al di là di interessi e progetti differenti, la solidarietà possa diventare punto d'incontro e di sintesi nella società moderna. Matteo Dani

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Tour in bici per il paese Proseguono gli appuntamenti del 2013 all’interno del progetto “I paesaggi di San Bonifacio tra saperi comuni e memoria collettiva”. Protagoniste del prossimo tour in bicicletta, in programma per domenica 13 ottobre sono le frazioni di Prova, Lobia e Locara. Dopo il tour in bicicletta organizzato in primavera e dedicato al Centro, Motta, Villanova, Villabella e Praissola, ora tocca “Pedalando insieme tra ville e campagne: Prova, Lobia e Locara”: un piacevole itinerario, della lunghezza totale di 17 chilometri, con tappe lungo il percorso. Il progetto nasce dalla volontà dei Comitati civici di San Bonifacio ed è promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di San Bonifacio in collaborazione con l’Associazione Strada del Vino Arcole doc, il Consorzio Tutela Vini Arcole doc, e l'associazione AMEntelibera. L’obiettivo principale è quello di riscoprire e valorizzare le specificità del territorio, la storia, la cultura e le tradizioni locali, attraverso un processo di partecipazione attiva dei cittadini, nel quale siano loro stessi i protagonisti di un percorso di riscoperta di saperi, luoghi, modi di dire, elementi del patrimonio ambientale, sociale ed economico. M.D.






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LONIGO. L’iniziativa rivolta a tutte le famiglie residenti nel Comune si rinnova

Pannolini lavabili: genitori rimborsati Servizi di

Graziana Tondini Un rimborso per le famiglie che per i loro bimbi utilizzano pannolini lavabili. Si rinnova l'iniziativa del comune di Lonigo che prevede la possibilità di un rimborso per i genitori che, invece di utilizzare i tradizionali pannolini usa e getta, decidesseo di acquistare pannolini lavabili. E' l'assessorato all'Ecologia e all'Ambiente a dare la notizia. L'iniziativa è rivolta a tutte le famiglie residenti nel comune di Lonigo con bambini che non abbiano compiuto i due anni di età al 31 dicembre 2013, data termine dell'iniziativa. La proposta prevede un rimborso pari al 50% della spesa sostenuta per l'acquisto di pannolini lavabili, fino ad un massimo di 80 euro, e potrà essere erogata una sola volta per famiglia.

Per il Comune sarà possibile effettuare rimborsi fino all'esautimento del contributo erogabile per il 2013, pari a 1.500 euro. Per tutte le famiglie interessate è possibile ritirare l'apposito modulo per la richiesta del contributo presso l'Ufficio

Ambiente del Comune e scaricarlo dal sito del Comune nella sezione Uffici – Ambiente e Territorio. Per ottenre il rimborso le famiglie dovranno presentare regolare scontrino fiscale che testimoni l'acquisto dei pannolini lavabi-

SAN BONIFACIO/MISS PROVINCIA DI VERONA

Bellezze in passerella La bellezza Made in Italy torna a far tappa a San Bonifacio. Si è svolta infatti nella serata di sabato 21 settembre, in una Piazza Costituzione colma di pubblico, la

quinta tappa delle selezioni per “Miss provincia di Verona”. L'evento è stato organizzato dalla Confcommercio di San Bonifacio, con la collabora-

zione di Out Music Power – Radio 80, che ha fornito l'eccellente service della serata. Trenta le ragazze che hanno sfilato in passerella per conquistare il titolo di “Miss settembre Sambonifacese”; la fascia è andata a Linda Brusco, diciassettenne studentessa di Illasi, premiata dal presidente Confcommercio Gianni Piubello, che si è così garantita la partecipazione alla finale che a fine anno incoronerà la nuova reginetta dei bellezza della provincia di Verona. Tanti gli applausi levatisi dalla piazza per la vincitrice e per tutte le altre ragazze in gara. Queste le altre fasce assegnate dalla giuria sambonifacese: Lara Gyurus (15) di Verona è miss “Fashion Girl”; Debora Pighi (16) di verona è stata eletta miss “Cover Girl”; Jasmine Schiavon (17) di San Bonifacio è miss “Show Girl”; Elena Sega (17) di San Giovanni Lupatoto miss “Canon Girl”; Giorgia Rebellato (17) di Montecchio Maggiore è stata scelta come “Miss Gil Cagnè”; Alice Brunello (20) di Arzignano votata come “Model Girl”. Non poteva mancare un riconoscimento alle gambe più belle, e ad ottenerlo è stata Emanuela Ghelleri (20) di Villafranca, eletta “Miss Gambe in Primo Piano”. Ad ottenere, infine, la fascia di “Miss Futura”, riconoscimento riservato alla più carina e frizzante tra le giovanissime, ecco Francesca D’Ambra (15) di Milano.

li, le richieste saranno evase secondo l'ordine di invio al protocollo comunale. Sarà possibile fare domanda di rimborso fino al 31 dicembre 2013. Per tutte le informazioni l'Ufficio Ambiente del Comune è aperto il lunedì, mercoledì e venerdi dalle 9.00 alle 12.30 e il giovedì dalle 14.30 alle 17.30. Ufficio contattabile anche al numero 0444 – 720225.

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Cineforum e cultura Cinema e cultura, fusi assieme in 59 anni di passione. Riprende in queste settimane il Cineforum presso il Cinema Teatro Centrale di San Bonifacio, e organizzato dal Circolo Culturale Cinematografico,che anche per questa stagione proporrà il consueto mix di spettacolo e riflessioni. Grande novità di quest'anno è l'inaugurazione dell'impianto digitale, che sostituirà la classica pellicola, eliminando sfocature e difetti della grana, garantendo maggiore nitidezza e sempre più emozioni. Il primo ciclo di proiezioni è iniziato lo scorso 28 settembre e proseguirà fino al 21 dicembre. Tante le proposte dei curatori, a partire dalle pellicole italiane L'Intrepido (Gianni Amelio), Anni Felici (Daniele Lucchetti) e Miele (Valeria Golino). Non mancheranno poi i grandi titoli internazionali come Il Caso Kerenes (Calin Peter Netzer), Orso d'Oro al Festival di Berlino 2013, Promised Land (Gus Van Sant) e il candidato a 8 premi Oscar Il Lato Positivo (David O.Russel). In tutto 13 pellicole in grado di soddisfare tutti i palati. Non mancherà, infine, il corso di educazione all'immagine, con docente il prof. Olinto Brugnoli e diretto dal prof. Mario Nogara, che quest'anno si focalizzerà sui temi della giustizia e del riscatto sociale di uno dei registi più importanti del panorama mondiale, il britannico Ken Loach. Le caratteristiche e i segreti di uno degli autori più impegnati del cinema contemporaneo sviscerati in otto giovedì di incontri a partire dal 17 ottobre.



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VERONELLA. Risulta nell’elenco del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali

“Verza moretta” prodotto tipico Servizi di

Graziana Tondini È stato ufficialmente annunciato dal sindaco di Veronella, Michele Garzon, all’apertura della IV Fiera Agricola di Veronella lo scorso mese di luglio, che la “verza moretta” rientra nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, tenuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Le attività per il riconoscimento sono state condotte dall’ex assessore all’Agricoltura, Massimo Aganti, e dal rappresentante di Coldiretti, Tiziano Gobbo, che è anche un produttore. La coltivazione della verza moretta era diffusa a Veronella già al termine del 1800, riporta il prof. Guerrino Maccagnan in un suo libro. In tempi più recenti, sia per le nuove varietà più redditizie che per l’avvento della coltivazione del radicchio rosso, la “verza moretta” fu quasi abbandonata. La verza ha una coltivazione laboriosa, che richiede molta fatica e manodopera: in maggio si

procede con la semina in semenzaio, poi nei mesi di luglio e agosto, sotto il sole cocente, le piantine vengono trapiantate nel campo e necessitano di tante irrigazioni. La raccolta dell’ortaggio invece avviene tra novembre e febbraio, spesso con il gran freddo, clima che ne esalta il sapore, soprattutto nella preparazione delle famose “composte” o “biscote”. Durante il 1900 erano tanti gli agricoltori che la coltivavano, tra cui le famiglie Scavazza, Boseggia, Bertini, De Mori, Soave, Micheletto e altri. In

anni recenti, la vedova di Flavio Scavazza, decise di consegnare le sementi selezionate dal marito con le caratteristiche originarie al giovane coltivatore Tiziano Gobbo, il quale ha continuato la piantumazione della moretta e con l’aiuto del P.A. Fabio Lonardi è riuscito a farne un prodotto di nicchia. La “verza moretta” si caratterizza per le foglie esterne di colore verde-grigio, quelle più interne sono rosso-viola, fino al cespo giallo-chiaro. È piccolina, il peso non supera mai il kilo, rotonda e molto compatta. Il suo gusto è delicato, tenden-

te al dolciastro: una particolarità rispetto ad altri cavoli, che ne fanno un prodotto ricercato e apprezzato da commercianti e ristoratori. Claudio Valente, presidente di Coldiretti Verona ha così commentato: «Sono contento della rinascita di un prodotto che ha tradizione, storia: non dobbiamo farci accalappiare dalle grandi multinazionali che vendono merci standardizzate. Bisogna però riuscire a sostenere i mercati interni, non possiamo basare l’agricoltura solo sull’esportazione, spesso non praticabile dalle piccole aziende familiari».

19 VERONELLA / IL VIAGGIO

Diciotto amici a Maiorca Come tradizione da molti anni a Veronella, ad inizio settembre, il professor Guerrino Maccagnan raduna un piccolo gruppo di affezionati amici ed insieme partono per un viaggio “tra cultura e svago” in un interessante luogo europeo. Quest’anno la destinazione scelta è stata l’isola di Maiorca, la maggiore delle isole Baleari: 18 persone hanno soggiornato nel paese di Santa Ponsa, a 15 km dal capoluogo Palma di Maiorca. «E’ stato un viaggio che per molti versi ha sorpreso - commenta Maccagnan -. Da un lato purtroppo abbiamo visto un’isola distrutta dall’eccessiva speculazione edilizia ed urbanizzazione degli anni passati: il tratto di costa tra Palma e Santa Ponsa è pieno zeppo di hotel, residence, appartamenti per i turisti ormai in buona parte tristemente sfitti; ma ci sono state anche le sorprese positive, come la bellissima vegetazione dell’isola, il mare caldo e trasparente, la spiaggia di finissima sabbia ocra…». Un docente di storia non poteva andare alla ricerca dei “tesori culturali” locali, per cui come sottrarsi al nucleo medievale di Palma? «E’ stata una gran bella visita quella alla cattedrale gotica del capoluogo, in splendida posizione sulla baia, al vicino Alcazar di origine araba e attuale residenza ufficiale sull’isola dei sovrani di Spagna, poi girare nel labirinto di vie antiche del centro storico, o sul “Passeig del Born” l’elegante viale del 1800 per il passeggio serale e la sosta nei caffè…Alle signore è stata offerta l’uscita ad una delle prime aziende di produzione delle famose perle coltivate di Maiorca».


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MOSTRA ARCHEOLOGICA. Materiali rinvenuti negli scavi luglio-dicembre 2000

Terra di Arcole da raccontare È stata inaugurata sabato 5 ottobre la mostra archeologica La terra di Arcole racconta. Scavi archeologici in via dell’Alzana: dalla villa romana al villaggio medievale, organizzata dall'assessorato alla Cultura del comune di Arcole e dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto in collaborazione con l'Associazione Ricercatori Documenti Storici e Adige Nostro. Una bella occasione per vedere i materiali archeologici rinvenuti negli scavi eseguiti nei mesi di luglio–dicembre 2000, in un ampio areale affacciato sulla strada provinciale tra Arcole e San Bonifacio. Gli archeologi hanno portato alla luce le strutture di un insediamento di età romana, rimasto in vita fino al IV secolo, con successive frequentazioni nell’alto medioevo. Quest’area, prossima alla chiesa di Santa Maria dell’Alzana, di origini medioevali, era nota da diversi decenni per le sue potenzialità archeologiche: già a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, infatti, nel corso dei lavori agricoli e in occasione delle lottizzazioni furono raccolti

numerosi materiali, riferibili sia a necropoli, sia a un insediamento di età romana e altomedievale, depositati e conservati al Museo Civico di Cologna Veneta. L’esposizione mira a illustrare alla comunità locale le vicende insedia-

tive che hanno interessato l’area dell’Alzana nell’antichità e avvicinare i non esperti al mondo della storia antica e dell’archeologia. «Si tratta di una mostra dal grande valore storico per la nostra area e un'opportunità, per i nostri ragazzi delle scuole in particolare, di potersi trovare faccia a faccia con la loro storia e origine. L'opportunità di partecipare a laboratori didattici gratuiti effettuati da personale specializzato rende questo evento interattivo ed educativo» commenta l'assessore alla Cultura, Alessandro Ceretta. Conclude il sindaco Giovanna Negro: «Ringrazio quanti si sono prodigati in questo progetto, dedicando tempo e ricerche: in particolare la Soprintendenza ai beni Archeologici di Verona per la disponibilità, l'archeologa Bersani, l'Associazione Ricercatori Documenti Storici e l’Associazione Adige Nostro. La storia, che molti pensano lontana, è in realtà qualcosa di vivo, in quanto noi tutti siamo frutto del passato perché ne raccogliamo le usanze, la cultura e l'ambiente circostante».

COLOGNA. Degrado urbano, ecco le ordinanze del Sindaco La crisi economica degli ultimi anni ha portato all’abbandono di molti stabili, sia residenziali che produttivi, all’incompiutezza dei cantieri, a persone che usano tali fabbricati come alloggi di fortuna. Una situazione presente anche a Cologna Veneta, tanto che, a fine luglio, il sindaco Silvano Seghetto ha emesso due ordinanze per contrastare il degrado urbano e contro l’occupazione abusiva degli edifici. «Nel territorio comunale esistono situazioni di degrado conseguenti alla dismissione di fabbricati da parte degli aventi titolo, che li lasciano in condizioni di grave incuria - scrive il primo cittadino -. Tali manufatti abbandonati sono lasciati al libero accesso: è possibile, pertanto, che diventino luogo di ritrovo di persone dedite ad attività illecite, o senza fissa dimora o migranti irregolari». Seghetto ha emesso una prima ordinanza rivolta all’intero territorio colognese, affinché i proprietari di stabili, cantieri e aree private dismesse, provvedano obbligatoriamente alla custodia e alla manutenzione degli stessi, per prevenire i fenomeni di degrado urbano, occupazione abusiva e pericolo per incolumità delle persone, compreso quelle che illecitamente possono introdursi. I proprietari devono provvedere all’immediata chiusura degli ingressi agli stabili, alle aree scoperte e alla rimozione e smaltimento dei rifiuti. Un caso spinoso riguarda la ex lottizzazione “Serenissima”, nella zona tra via Milano e via Treviso, dove intorno al 1990 è iniziata la costruzione di tre palazzine, per 54 appartamenti, che non sono mai stati completati e che da anni sono lasciati in completa incuria. Si è anche formato un Comitato di quartiere per segnalare alle Autorità la grave situazione degli edifici, compresa la presenza di extracomunitari irregolari che vi passano la notte. Una volta riscontrate le segnalazioni dei cittadini, in luglio le forze dell’ordine hanno provveduto allo sgombero di alcune persone che dormivano nei condomini fatiscenti. Il sindaco ha emesso una seconda ordinanza, in cui vieta a tutta la cittadinanza, per motivi di sicurezza, di introdursi nell’area e negli stabili suddetti. G.T.

20 ARCOLE / IL CORSO

“Nemeton”: lezioni al via Con la serata di presentazione del 17 settembre scorso, al Circolo culturale Gioiarte di Arcole, è partito il 2° ciclo di lezioni del corso “Nemeton – I percorsi dell’anima” con Valerio Zadra. Zadra, vicentino di Pozzolo di Villaga, insegna in una scuola primaria, è conoscitore di “memnotecniche, strategie meta cognitive, PNL”, nonché insegnante di arti marziali tailandesi e cinesi. Sono discipline dai nomi oscuri alla gente comune, per cui abbiamo chiesto al maestro di spiegarcele in modo semplice: «Il nuovo ciclo di lezioni verte sull'apprendimento specifico della PNL, nota come Programmazione Neuro-Linguistica. E' un settore della psicologia nato nei primi anni ‘70 con Bandler e Grinder. Grinder era un linguista californiano, mentre Bandler era un matematico, affascinato però dai metodi terapeutici di uno psichiatra tedesco, noti come “terapia Gestalt”. Insieme i due giovani studiosi si dedicarono ad approfondire i modelli linguistici di alcuni terapeuti, cercando di scoprire le leggi che regolano il successo, analizzando gli straordinari risultati con i pazienti ottenuti da alcuni famosi psichiatri americani. Da ciò hanno ricavato i principi generali che oggi vengono studiati da milioni di persone di tutte le estrazioni: dai manager agli insegnanti, dalle persone comuni, ai capitani d'industria». Il corso si occuperà di spiegare il linguaggio del corpo, l’azione dei condizionamenti sociali nel creare e formare un’identità, strategie per imparare velocemente, training autogeno e appunti di “seduzione”: «A me non interessa insegnare strategie per vendere prodotti, o diventare comunicatori di successo, ma semplicemente portare le persone a conoscersi meglio per intraprendere migliori relazioni personali, in famiglia, nel luogo di lavoro» - conclude il relatore. G.T.

COLOGNA

Università popolare Ad inizio ottobre sono riprese le lezioni dell’Università Popolare di Istruzione e Formazione di Cologna, guidate dalla coordinatrice Giustina Meneguzzo. Si preannuncia un anno accademico molto intenso. «Per noi, come per tutte le altre scuole è il momento di riprendere le attività dopo la pausa estiva – commenta Meneguzzo -. Le lezioni procederanno con cadenza settimanale ogni venerdì alle ore 15.30, in Sala Bressan, nell’ex corderia di Via Chioggiano. Il programma prevede svariati temi, iniziando dalla conoscenza di Firenze e dello splendore all’epoca dei

Medici, per toccare la dura vita dei minatori italiani in Belgio, la letteratura e la poesia con Tolstoj, Alda Merini, Ugo Foscolo; temi attuali come la bioetica, il rapporto economia-felicità, l’arte con Caravaggio e l’archeologia con il Museo Civico di Cologna, il cantastorie e la poesia dialettale veronese. Ci saranno numerose uscite culturali, alcune già definite, come Firenze, Milano, Vicenza, Verona, San Leo, e in primavera 2014, la Sicilia. Altre gite, invece, le definiremo strada facendo: intanto partiamo, sicuri di allargare il nostro bagaglio culturale». G.T.


CRONACHE

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SPAZIO

L’ARGOMENTO

a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

La sindrome del nido vuoto

La sindrome del nido vuoto è quello stato psicologico in cui possono entrare i genitori quando i figli conquistano la loro indipendenza. Quando spiccano il volo e “lasciano il nido”. Nei genitori può manifestarsi quando i figli piccoli cominciano la scuola materna, oppure, più avanti quando vanno a studiare lontano, o si sposano, o vanno a vivere da soli. Possiamo parlare di sindrome del nido vuoto quando queste tappe, naturali nella crescita dei figli, vengono vissute dai genitori come un vero e proprio lutto. Allora subentra uno stato psicologico di malinconia, solitudine, tristezza, ansia, senso di vuoto. Colpisce soprattutto le donne che hanno sacrificato se stesse, i propri bisogni, per occuparsi della casa e del nucleo familiare. Spesso il momento in cui il nido si svuota coincide con momenti significativi per la famiglia: i genitori entrano nella mezza età e i loro genitori, diventati anziani richiedono più cure. Se la nascita del primo figlio rappresenta per la coppia un momento di crisi anche il passaggio inverso non è da meno. Quando i figli abbandonano la casa parentale per la coppia è un momento di bilanci emozionali e coniugali, e se la coppia non è stabile si troverà con molta probabilità a vacillare. Le coppie che si sono dedicate esclusivamente al loro ruolo di genitori, tralasciando la relazione individuale e la propria individualità, trascurando i propri biso-

gni e desideri, sono più fragili di fronte all’autonomia dei figli. Come affrontare questa tappa? Prima di tutto è neces-

sario riconoscere che i figli hanno una vita propria e che l’uscita di casa non coincide con la perdita del figlio. Un

nuovo rapporto più adulto e paritario, tra genitori e figli, può colmare il vuoto offrendo alle parti nuovi ruoli e nuove vicinanze. È il momento di riscoprirsi come coppia cercando obiettivi e interessi comuni, trascurati per la presenza dei figli. Alle mamme, spesso più sensibili al nido vuoto, consiglio di ricominciare a dirigere le stesse attenzioni di cura e amore che avevano verso i figli, verso se stesse. Riallacciare vecchie amicizie, un po’ trascurate per mancanza di tempo, aiuta a ritrovare nuovi interessi a sentirsi vive e nuovamente utili. Curare il proprio aspetto e la salute ci fa sentire meno gli anni che passano e soprattutto i figli, quando tornano a casa, ritrovano dei genitori sereni felici .

L’angolo di Francesca di Francesca Galvani TORTIGLIONE VENEZIANO Ingredienti pasta frolla: gr. 250 di farina gr. 110 di zucchero gr. 120 di burro 1 uovo + 1 tuorlo pizzico di sale

Ingredienti ripieno pasta di mandorle: gr. 300 di zucchero gr. 350 di mandorle pelate 1 uovo + 1 albume ½ fialetta aroma di mandorle 1 tuorlo per spennellare

PROCEDIMENTO: Impastare la frolla, mettere mezz’ora in frigo; impastare la pasta di mandorle nel robot da cucina. Formare un rotolo con diametro di 6/7cm. Tirare la frolla a rettangolo, mettere al centro il rotolo di pasta di mandorle e avvolgerlo nella frolla dando la forma di ferro di cavallo. Adagiare sulla piastra del forno ricoperta di carta da forno e cuocere a 170 gradi per 30/35 minuti. Far raffreddare bene e spolverizzare con zucchero a velo. Provato e mangiato … è buonissimo!!!

BENESSERE

Donna

A CURA DI CHIARA TURRI

VAYU NETI: PULIZIA DELLE NARICI “Se tu vuoi cambiare il mondo, inizia col cambiare te stesso”. (Mahatma Gandhi) La respirazione è il più grande atto vitale! Tutti noi saremmo in grado di vivere rimanendo senza cibo e acqua per qualche giorno. Non è possibile invece fare altrettanto senza respirare. Tutti i fenomeni vitali sono legato a fenomeni di ossidazione e di riduzione. Senza l’elemento ossigeno non può esistere la vita. Sicuramente tutti voi non avete aspettato i consigli yogi per respirare. Ma scoprire l’arte del respiro yogico vi farà capire quanto respirato male. In realtà tutti noi sapevamo respirare bene da bambini! Ma una serie di elementi della nostra vita sono cambiati crescendo, rendendo a mano a mano il nostro respiro incompleto, superficiale affrettato rendendoci nervosi e ansiosi. Prima di iniziare qualsiasi atto di rieducazione respiratoria, ricordiamoci che il respiro in sé è anteriore a noi! Non possiamo insegnargli nulla ma accogliere i suoi poteri vivificanti. Sta a noi perciò eliminare ostacoli alla sua naturale azione: tensioni , atteggiamenti fisici e mentali sbagliati! Una tecnica molto usata nello yoga in preparazione a qualsiasi esercizio respiratorio (pranayama) è Vayu Neti o pulizia delle narici attraverso l’aria: Posizione seduta comoda (va bene anche su una sedia). Lavoriamo con una narice per volta chiudendo l’altra con le dita. Blocchiamo la narice destra con il dito medio e anulare della mano sinistra. Inspirando dalla narice sinistra alziamo il gomito del braccio destro (all’altezza della spalla) ed espirando sempre con la narice sinistra scendiamo con il gomito in modo deciso. Ripetiamo più volte e invertiamo l’esercizio. Lo sfregamento dell’aria lungo le vie respiratorie elimina eventuali mucosità e polvere che ostruiscono il passaggio dell’aria. Trattandosi di una iperventilazione, cioè un esercizio che purifica e riscalda, potremmo anche avvertire una sensazione di calore. Se dopo vayu neti percepiamo una narice leggermente più chiusa dell’altra, possiamo massaggiare i punti sensibili dell’arcata sopracciliare del lato della narice chiusa, sulla zigomo, lungo il bordo inferiore dell’occipite e infine nell’incavo dell’ascella opposta alla narice chiusa. Premiamo leggermente qualche secondo. Quando sentiamo le due narici libere possiamo respirare lentamente ascoltando e godendo della nostra condizione libera, leggera. Sentiremo tutto il nostro viso rilassato. Approfittiamo per praticare una breve interiorizzazione percependo le qualità diverse tra l’aria inspirata e l’aria espirata. Più fredda e secca la prima , più calda e umida l’altra. Buon lavoro a tutti. Namastè!


SPAZIO DONNA

MODA

Inverno Neo-Grunge La moda è così: con ogni nuova stagione si tende a dimenticare quella precedente, cercando di concentrarsi solamente sul futuro, prevedendo e anticipando i “must” e i “trends”. Ci si perde sempre nell’immensità della novità. Ma come è successo un po’ in ogni decade, è tempo di rivivere la moda del passato, perché, alla fine, gli uomini si rendono sempre conto che non esisterebbe un presente e nemmeno un futuro senza un glorioso passato. Già la primavera aveva portato con sé un un po’ di retrò, ma da questo autunno/inverno 2013 è più che mai via libera allo stile Neo-Grunge. Si torna alla Seattle degli anni ’90, ai tempi della fusione tra l’innovazione del rock e la tradizione del folk: i colori freddi, la pelle e le borchie si mescolano con i capelli al naturale, i pantaloni a zampa e i colori vivaci dei figli dei fiori, i precedenti spodestati dal trono della moda. Ma attenzione: se avete in mente l’estetica decadente di Seattle siete sulla strada sbagliata. Da Kurt Cobain & co. si prendono solo le linee guida come le camicie a scacchi, le sovrapposizioni, i jeans sdruciti, mentre si deve dimenticare la trasandatezza genuina che era alla base di questo stile “cattivo e spor-

co”. Il Neo-Grunge 2013, infatti, è molto glam e mescola capi base del grunge con elementi eleganti, chic e sartoriali. Se vi considerate delle donne seducenti e l’idea di indossare anfibi e cappotti XXL non vi va, non disperate. Caratteristica di questo autunno/inverno, infatti, è la diversità tra i trend: immaginatevi una vetrina affollata di capi tra i più diversi possibili, che però possono anche essere combinati insieme con un po’ di ironia e umorismo. Eccovi la stagione autunno/inverno 2013. Vicino al Neo-Grunge troviamo

il classico intramontabile della Femme Fatale, per tutte le donne che sono fiere di mostrare al mondo di essere tali con stampe animalier, pelle nera effetto latex e spacchi vertiginosi. Il tutto valorizzato da scarpe accattivanti come décolleté o stivali alti con il tacco. E ricordate: se quest’inverno vorrete essere davvero alla moda, circondatevi di capi colore grigio, in tutte le sue sfumature. Altri must sono il blu elettrico e l’intramontabile bianco&nero, ma rigorosamente in quest’ordine, ovvero top immacolato e gonna nera.

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CHIEDILO ALL’AVVOCATO

a cura dell’Avv. Thomas Dal Fior

Egregio avv. Dal Fior, ho sentito che con il nuovo decreto legge "del fare," quando entrerà in vigore, le banche avranno l'obbligo di fare un arbitrato o mediazione obbligatoria con i clienti a cui è stato applicato maggiori interessi (o simili) su c/c rispetto il tasso soglia. E' vero? Se così fosse, il cliente può impugnare anche fatti accaduti prima del decreto o questa "novità" vale dall'entrata in vigore del decreto in poi? Ringraziando e in attesa di risposta, porgo ossequi. Una lettrice Cara lettrice, in merito alla Sua prima domanda Le confermo che dal 19 settembre 2013 entrano in vigore le disposizioni del Decreto c.d. "del fare" (d.l.. 69/2013 con con l. 98/2013) che hanno reintrodotto per alcune materie (tra cui contratti bancari e finanziari) l'obbligo, prima di agire in giudizio, di preventiva mediazione della controversia davanti ad organismi autorizzati dal Ministero della Giustizia. Il procedimento di mediazione (che deve durare al massimo 3 mesi dalla domanda) è, pertanto, condizione di procedibilità senza la quale non è poi possibile agire davanti al Giudice. Va segnalato che la mancata partecipazione senza giustificato motivo al procedimento di mediazione è valutato sfavorevolmente dal Giudice che può condannare la parte assente al versamento in favore dello Stato di una somma di denaro. Per quanto riguarda, invece, il secondo quesito La informo che il Decreto ha valore retroattivo, fermi sempre i termini di prescrizione previsti dalla Legge. Far valere i propri diritti anche con le "care" banche e' sicuramente un'opportunità da non perdere... Auguri cara Signora.

Hai un dubbio? Un quesito legale? Scrivi a articoli@laltrogiornalevr.it Avvocato Thomas Dal Fior


POESIE

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Poesie

Sovente in momenti di crisi, come quelli che ci stanno attanagliando, viene da pensare a quanti lasciano il loro Paese per cercare fortuna altrove. Essi sperano che in quei luoghi lontani la vita possa offrire qualcosa di meglio. a cura A me viene spontaneo ricordare non pochi nostri concittadini che, diversi anni di Enzo Coltro fa, hanno varcato l’Oceano stabilendosi definitivamente chi in Brasile e chi in Argentina. Alcuni il benessere l’hanno trovato, altri invece hanno faticato, ma malgrado ciò, per svariati motivi, hanno scelto di non rimpatriare. Qualcuno il viaggio di ritorno l’ha fatto, ma soltanto per venire a prelevare, come da promessa, un po’ di terra da spargere sulla tomba dei suoi avi, partiti anni fa per il Nuovo Mondo. Altri sono arrivati da noi per scoprire le loro radici e, dopo un soggiorno che ha permesso di effettuare le ricerche necessarie, sono tornati al di là dell’Oceano. Ricordo con emozione un mio compagno di giochi, Giorgio M., che, partito dal nostro paese nel mese di agosto del 1950, è giunto con la sua famiglia ad Olavarria, in Argentina. Subito ha fatto il fornaio (el panadèro), poi si è impiegato presso un’impresa dove ha lavorato per 43 anni e cioè fino alla pensione. In Argentina ha vinto alcuni premi letterari e in Italia, a Bovolone, si è classificato al 3° posto nel concorso di poesia dialettale indetto da quel Comune. La lirica si intitolava :”Chel ciodo lì impiantà”. Il chiodo era quello rimasto infisso nel muro, sopra il letto dei suoi genitori, quando vi hanno staccato il Crocifisso da portare con loro da San Bonifacio verso la nuova destinazione. Giorgio, mi telefona periodicamente, soprattutto quando avverte il desiderio di sentire una voce della sua terra di origine e il colloquiare con lui mi riporta indietro nel tempo, procurandomi una gioia ed una emozione indescrivibili. DEDICÀ A GIORGIO M. Amigo mio, delà del mare grando, sento la voçe tua rivar da lì e me pare che ti te stai parlando apena un fià pi in là da indò sto mi.

Desso che te sì nono al par de mi, te piase assè rumar (3) fra i to ricordi che t’è lassà da nantri, propio chì, e che pa’ ‘l to piasèr a no i è sordi.

Ti t’eri alora solo un buteléto e insieme se spartivimo l’età, de i toi, in camara da lèto, el Crocifisso a l’era ancor tacà.

Co penso a ti, te vedo ’ncor butin co la baréta in testa e le reciàre (4), t’eri alora in facia palidin e po’ te sì sparìo de là del mare.

Sì, sento la to voçe che me riva, ma po’ a la se ingrópa (1) pin pianin e sento la to voia sempre viva de èssare ’na s-ciànta (2) a mi viçin.

Se sem sentii anca ’ncò e son contento, dentro de nantri s’à sveià chel lume che impizza la memoria te un momento e ’l ricordo ’l vien oltra (5) da le brume (6)…

Quanti ani ch’è passà da chel tal giorno che t’è lassà par sempre ’l to paese, par ti a te spetava, alora, un forno e ’n avenire pieno de sorprese.

(1) emoziona – (2) un po’ – (3) frugare – (4) paraorecchie (5) avanti – (6) nebbie


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SPORT

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PORT

CALCIO/SERIE A. Il portiere gialloblù, spesso decisivo, analizza l’inizio di campionato della formazione della diga

Puggioni scuote il Chievo Verona: «Troppe reti subite, restiamo uniti»

Le sue parate valgono come gol. Di interventi decisivi ormai è diventato un esperto. Grinta da vendere, esplosività da grande. Chiedetelo a Parma e a Juventus, per esempio. Christian Puggioni c’è sempre. Nonostante il suo Chievo sia in difficoltà. La formazione della diga non attraversa certo un momento facile: quattro punti nelle prime sette gare di serie A non possono accontentare Sergio Pellissier e compagni. Soprattutto per quella solidità difensiva, da sempre l’arma in più, che in questo inizio di campionato sta venendo

meno. «Chievo reagisci, così non va». Suona la carica il portiere gialloblù. Lui che da dietro può vedere tutto alla perfezione: errori, disattenzioni e sviste, insomma, proprio tutto. Puggioni sa che per salvarsi occorre cambiare marcia. «Ci troviamo spesso in difficoltà e concediamo agli avversari troppe occasioni da rete. Adesso è arrivato il momento che la squadra si rimbocchi le maniche, faccia quadrato e dia qualcosa in più. Dobbiamo assolutamente invertire la tendenza negativa se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo, la

Christian Puggioni (Foto Udali-ChievoVerona)

salvezza. In particolare, non possiamo più sbagliare gli scontri diretti (si riferisce alle sconfitte con Catania e Atalanta, ndr)». Le zone basse della classifica sono lì a due passi. All’orizzonte ci sono le sfide contro Genoa, Fiorentina e Roma. Sfide complicate, toste. Servirà il vecchio Chievo, quello ammirato al Bentegodi contro l’Udinese qualche settimana fa, per affrontarle al meglio. «Non importa chi affrontiamo: occorre mettere in campo lo spirito battagliero che ci ha sempre contraddistinto – conferma Puggioni -. Quando aumenta la pressione, arrabbiarsi serve a poco. Al contrario, bisogna stare uniti e concentrarsi sul lavoro. Sono fiducioso: i risultati poi arriveranno di sicuro». Il reparto arretrato scricchiola, questo è evidente: tredici gol subiti in sette gare non fanno dormire sonni tranquilli. Il numero uno della formazione scaligera ne è consapevole. «È fondamentale ritrovare la compattezza e

la solidità di una difesa che oggi non sta rendendo secondo le sue potenzialità – sottolinea Puggioni -. Nella passata stagione è stata proprio la fase difensiva ci ha permesso di reggere il confronto con squadre anche più importanti di noi a livello tecnico, e di racimolare i punti necessari per salvarci. L’assenza di Dainelli? L’esperienza e la qualità di Dario ci mancano, ma un singolo giocatore non può cambiare un intero reparto. In ogni caso, speriamo recuperi presto dall’infortunio. Mister Giuseppe Sannino? Sì, ha alzato la voce. Quando le cose non vanno in una certa maniera, credo sia giusto che l’allenatore esprima il proprio pensiero e dia la scossa all’ambiente». Tutti richiamati all’ordine, insomma. Per riflettere sugli errori e rialzare subito la testa. Il campionato è appena iniziato: il tempo per riprendersi c’è. «Le grandi squadre si sono rinforzate ulteriormente – spiega Puggioni -. Ci aspetta un’annata più impegnativa rispetto alle

SAN BONIFACIO. Driver Rally Show e Coppa Arena Historic da applausi Il grande Rally torna a San Bonifacio e sono subito applausi. Grande successo infatti per la 5^ edizione del Driver Rally Show e per la 6^ Coppa Arena Historic, eventi organizzati dalla Scuderia Car Racing. Sono stati 117 gli equipaggi presenti ai nastri di partenza, 100 nel Driver Rally Show e 17 nella Coppa Arena Historic, e che si sono dati battaglia sulle sette prove speciali in programma. Alla fine il valtellinese Marco Gianesini, affiancato dal navigatore di Varese “Fulvione”, su Renault Clio Super 1600 si è aggiudicato la quinta edizione del Driver Rally Show dopo un’accanita battaglia con i secondi classificati Tabarelli-Sossella su Mitsubishi Lancer Evo IX N4 ed i terzi Dal Ponte-Bizzarini su Peugeot 106. Dopo una serie di colpi di scena la Coppa Arena Historic decimata dai ritiri ha visto il successo dell’equipaggio composto da Raffaele Bombieri e Francesco Dalle Molle su Fiat 131 Racing, completano il podio le A112 Abarth di Beccherle-Cordioli e Castagna-Erbisti. Risposte più che positive, quindi, per la nuova scelta organizzativa intrapresa dalla Scuderia Car Racing per i sui tradizionali appuntamenti con il rally moderno e quello storico; la formula Rally Day, all'esordio assoluto in Italia, ha subito riscosso un buon successo. A testimoniarlo il numero di equipaggi iscritti e il gran numero di appassionati che hanno seguito le prove. Un successo che arriva grazie anche dall’affiatamento e al coinvolgimento che tutto lo staff organizzativo è riuscito a mettere in opera con i Comuni interessati alla gara: San Bonifacio, Selva di Progno e Badia Calavena, oltre al supporto della Provincia di Verona, istituzioni che oramai sono diventate parte integrante (ed in molti casi appassionata) dell’intero evento. M.D.

Puggioni (Foto Udali-ChievoVerona)

altre, stiamo attenti. Nelle prime sette giornate ho visto a tratti un buon Chievo. È chiaro, però, che alcuni aspetti vanno migliorati. Se mi rimprovero qualcosa? Beh, dicendo che tutti possono dare

qualcosa in più, è chiaro sto facendo pure autocritica. Bisogna subire meno gol, intanto. Ed essendo io il portiere, devo aumentare il numero di parate e chiudere la saracinesca». Matteo Sambugaro

CALCIO / SERIE D

La Sambo corre Senza annoiarsi mai. Sembra essere questo il filo conduttore dell'avvio di stagione della Sambonifacese di mister Magoni. Dopo un'estate interlocutoria, con la squadra creata in poco tempo dal d.s. Dalè e da Magoni e i tanti giovani di belle speranze approdati al Tizian, le prime uscite stagionali hanno sopreso un po' tutti. Il girone lombardo era un'incognita, ma i ragazzi in maglia rossoblù hanno fin da subito mostrato le loro qualità. Sono arrivati i punti e le vittorie, il tutto condito da momenti di bel gioco. In pochi ci avrebbero scommesso. Ci sono stati anche i ko con Trissino e Inveruno, certo, ma ci possono stare quando una squadra viene ricostruita da cima e fondo. Ora la Sambo si appresta a proseguire in campionato conscia che dovrà sudare su ogni campo, ma con la consapevolezza di avere le qualità per spuntarla con chiunque. Zagari, Kamal, Piras e Tenderini sono i nomi che più si sono messi in luce nelle prime partite. Nelle ultime settimane, poi, il gruppo si è arricchito con nuovi arrivi di spessore, come quelli di Mario Tacchinardi e Peter Mair. Anche lo staff societario registra due nuovi acquisti: Angelo Locatelli al marketing e Sabrina Abbary alla comunicazione sono infatti entrati a far parte della famiglia rossoblù e pronti a buttarsi a capofitto in questa nuova avventura. M.D.




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