ANNO XXVIII - N12 DICEMBRE 2014 - stampato il 04/12/2014
SAMBONIFACESE
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Lettere le vostre
FAMIGLIA
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SENTINELLE IN PIEDI
PSICOMOTRICITÀ
“E i suoi valori”
“Non è omofobia?”
“Attenti ai falsi...”
A nome di tutti coloro che difendono i cosiddetti “valori non negoziabili”, cattolici o meno, sentiamo il dovere di ringraziare non solo il Card. Bagnasco per essere intervenuto ufficialmente in difesa dell’unica, vera famiglia, da lui definita: “cellula fondamentale della società umana, oggi maltrattata e disprezzata”, ma ringraziamo anche quei Cardinali coraggiosi, tra cui Burke, Muller, Caffarra,
Egregio Signor Direttore Si è avuto notizia via internet della manifestazione pacifica delle "Sentinelle in piedi". Come al solito la notizia è stata trascurata dalla grande stampa,forse anche perché, non ha riempito grandi piazze d'Italia. Anche se le "Sentinelle in piedi" sono state presenti in almeno 20 piazze. Gruppi aggressivi hanno urlato insulti e offese nei loro confronti che dimostravano silenziosamente, accusandoli di essere omofobi. Non solo, ma a Bologna, Napoli, Rovereto, le contestazioni sono sfociate in lanci di oggetti e aggressioni ai danni delle persone. A questi intolleranti è giusto far osservare che è assurdo accusare di violenza e omofobia chi dimostra silenziosamente e con dignità anche perchè nessuno si è scomposto o meglio ancora si è permesso di alzare un dito o di rispondere offensivamente alla provocazione. Questa è la verità. Le "Sentinelle in piedi" hanno ribadito di essere in piazza per la libertà di tutti, per la libertà di espressione e di esprimere dissenso, che è la base di una democrazia. I motivi della manifestazione toccano corde molto profonde dell'uomo: la vita, la famiglia, i figli, i bambini che sono una minoranza debole e silente, che non può esprimersi, e pertanto va tutelata. Essi hanno diritto ad avere un papà e una mamma e soprattutto a nascere da un atto d'amore gratuito, senza essere fabbricati come oggetti pronti al consumo.
Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino
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Numero chiuso il 04 - 12 - 2014
Pell e altri che, con i loro chiari interventi durante il Sinodo, hanno rinforzato quel baluardo di difesa dell’unica famiglia voluta non dalla Costituzione e nemmeno dalla Chiesa, ma da Dio stesso fin dalla creazione, perché fa parte intrinseca e costitutiva dell’uomo e della donna. Anche se molti commentano: “Ci mancherebbe altro che adesso la Chiesa decidesse di porre la famiglia naturale, quella tra uomo e donna in un patto vincolante che è il matrimonio, sullo stesso piano di qualunque altra tipologia di unione!” Eppure c’è in giro molta confusione anche a motivo di quella frase di papa Francesco “Dio non teme ciò che è nuovo”, perché la si può intendere proprio nel senso che ci possono essere nuovi modi di pensare la famiglia. Forse che la legge sull’eutanasia, ad esempio, o le manipolazioni genetiche, le fecondazioni assistite, le unioni gay, peggio ancora l’idiozia del gender addirittura come obbligo scolastico… diventano lecite solo perché rappresentano una novità che tutti devono accettare, Chiesa compresa, come fatto ineluttabile, anzi, come “segno di modernità?” Gesù ci ha insegnato che la sua Chiesa deve essere “segno di contraddizione” nel mondo e non fucina di benedizioni per tutte le novità anche patologiche o peccaminose che si presentano. patrizia@patriziastella.com
Ritengono inoltre che il matrimonio sia quello fondato sull'unione stabile fra un uomo e una donna e che la famiglia vera sia la cellula della nostra società. Questo non significa essere contro le persone di altra visione della vita, al contrario essere contro le persone significa insultarle e aggredirle quando semplicemente vogliono lasciar parlare la propria coscienza anche se significa andare controcorrente all'imposizione di un pensiero unico. Questi episodi confermano l'urgenza di mobilitarsi contro un disegno di legge(Scalfarotto) sull'omofobia, dalla portata liberticida. Se infatti, oggi si viene accusati di omofobia, soltanto per il fatto di stare in silenzio nelle piazze per dimostrare il legittimo dissenso verso una proposta di legge, cosa accadrà domani se la legge entrasse in vigore? C'è chi alimenta una presunta contrapposizione tra omosessuali e eterosessuali. Non esiste un noi e un voi che si combattono, non per le “Sentinelle in piedi” che si rifiutano di classificare le persone in base all'orientamento sessuale in buoni e cattivi. La libertà ci riguarda e ci interpella tutti, per questo occorre dimostrare, non per odio verso qualcuno, ma per amore verso tutti, e dimostrare fermamente contro ogni violenza di chi vuole imporci un pensiero unico e tapparci la bocca o zittire le coscienze. Giancarlo Maffezzoli
Gentile Direttore siamo un Gruppo di psicomotriciste che opera da alcuni anni Valpolicella. Siamo diplomate presso la Scuola Superiore di Psicomotricità di Verona e riteniamo sia fondamentale chiarire un po' le idee su questa professione. Lo psicomotricista “puro” si forma presso scuole, istituti e federazioni private che forniscono un'ampia preparazione teorica, personale e pratica. La durata del corso è di tre anni con un minimo di 2.400 ore complessive. Fondamentali sono la formazione personale (vissuti), il tirocinio, l' elaborazione delle esperienze e le supervisioni. Lo psicomotricista opera in ambito preventivoeducativo: per favorire lo sviluppo psicomotorio e prevenire disagi nella relazione e dell'apprendimento. Opera per il sostegno di bambini e adulti con difficoltà psicomotorie, della comunicazione e dell'apprendimento. E' di aiuto a persone in età adulta con disagi connessi all'alterazione delle funzioni psicomotorie e/o della relazione.
Inoltre gli interventi di aiuto psicomotorio sono indicati per le persone, nelle varie età della vita, che affrontano fasi di passaggio e di cambiamento. Siamo immersi in una società in cui i parametri psicomotori di riferimento, quali tono, tempo, spazio e ritmo sono fortemente alterati provocando difficoltà nel vivere le richieste del quotidiano. Lo psicomotricista interviene per fornire strumenti e spazi in cui recuperare un rapporto più armonico con il proprio corpo, che è la chiave che rende più equilibrati gli scambi tra bisogni interni della persona e le richieste del mondo. E' una figura da non confondere con il neuropsicomotricista , che è una figura sanitaria: né con diplomati di Scienze Motorie, che sono figure più legate allo sport: né con insegnanti che abbiano fatto soltanto aggiornamenti di psicomotricità. Speri Elisa Russo Monica Begali Annalisa Anselmi Elisa Piccarisi Andrea Del Re Daniela Simeoni Arianna
CRONACHE
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SAN BONIFACIO. Storari: «In cantiere c’è un progetto che porterà benefici alle aziende»
SAN BONIFACIO
Occhi puntati su Expo 2015
Circolo Scacchistico
Servizi di
Matteo Dani Il 2015 sarà l'anno dell'EXPO di Milano. Il Veneto e anche l'est veronese avranno la possibilità di promuovere le proprie eccellenze ed entrare a far parte del calendario di eventi collegati all'esposizione universale. Andiamo con ordine, nelle scorse settimane è stato presentato il progetto Expo Veneto, una piattaforma web adottata ufficialmente dalla Regione e aperta ad aziende ed enti del territorio. La piattaforma www.expoveneto.it si propone di aggregare in maniera strutturata tutta una serie di eventi legati ai temi dell'Expo (che si dovranno tenere dal 1° maggio al 31 ottobre 2015) organizzati da aziende, enti e altre realtà venete, dando loro visibilità all'interno dei canali ufficiali
dell'esposizione, che nei prossimi mesi sarà sotto l'attenzione di tutto il mondo. Qui si inserisce il Comune di San Bonifacio che, su iniziativa dell'assessore alle Attività produttive Gianni Storari, sta valutando l'opportunità di dar vita ad un progetto che permetta all'est veronese di non farsi trovare impreparato. «Per il nostro territorio – spiega Storari – questa è un'occasione da non perdere. Per questo vorremmo farci promotori di un'iniziativa che non potrà che portare dei benefici alle nostre aziende. L'idea è quella di realizzare un evento che entri a far parte del calendario Expo; una proposta strutturata e in grado di attrarre un interesse concreto. Il tutto cercando di far rete tra le aziende dell'est veronese, dalle più grandi alle più piccole. Più realtà decideranno di aggre-
garsi, più possibilità ci saranno di promuovere l'enorme potenziale di questa zona agli occhi di un mercato sempre più internazionale». Il Comune di San Bonifacio si pone come capofila nel progetto, che realizzerà in collaborazio-
PASSI CARRABILI
C'è tempo fino al 31 dicembre per regolarizzare i passi carrabili di San Bonifacio e territorio. L'autorizzazione per lo stesso potrà essere richiesta all’Ufficio Tecnico Comunale e il rilascio all’Ufficio della Polizia Locale di San Bonifacio. A questo proposito il Comandante del Corpo di polizia LocaIl Comandante Vincenzo Di Carlo le Vincenzo Di Carlo ricorda che «secondo la normativa vigente nel caso in cui il cartello di passo carraio non vi sia, o per dimenticanza o perché l’interessato sia senza autorizzazione o perché creda che, trattandosi di passo carrabile a raso, non sia applicabile l’ordinaria disciplina, non può essere inibita la sosta, né sanzionato l’utente della strada, né ancora rimosso il relativo veicolo. Stessa conclusione nel caso in cui vi sia un cartello che non rispetti le prescrizioni normative». Se il titolare del passo carrabile non è in regola è soggetto a sanzione amministrativa per una somma da euro 41 a euro 168, in caso di mancata esposizione del cartello (art. 22, commi 3 e 12, C.d.s), mentre, e in caso di esposizione di un cartello non legittimo (art. 22, comma 11, C.d.s.), è soggetto a sanzione amministrativa da euro 168 a euro 674. Va inoltre ricordato che, a norma di legge, la sosta di fronte al passo carraio è vietata anche allo stesso titolare dell'autorizzazione, che può quindi essere soggetto alla relativa sanzione.
L’ACQUA È POTABILE, NESSUN PERICOLO Nessun pericolo nell'acqua di San Bonifacio. Lo conferma l'assessore all'Ambiente ed Ecologia Marta Temellin, che interviene così a smorzare alcune preoccupazioni sorte anche a causa delle pubblicazione di dati relativi alle acque dei comuni limitrofi. «L'acqua dell'acquedotto di San Bonifacio – assicura Temellin – è perfettamente potabile e sotto il controllo costante dell'Ulss e della società Acque Veronesi. Per quanto riguarda i valori delle PFAS (sostanze chimiche di sintesi utilizzate principalmente per rendere resistenti ai grassi a e all'acqua vari materiali e molto usate in applicazioni civili e industriali ndr), va detto che da noi la concentrazione di sostanze per fluoro alchiliche è estremamente bassa, a differenza di quanto registrato nei comuni limitrofi. La conferma di tutto ciò la si può avere leggendo le analisi pubblicate sul sito del dipartimento di prevenzione dell'Ulss 20». Proprio per rendere più semplice la consultazione di questi dati è presente da qualche mese sul sito del Comune di San Bonifacio un link dedicato, lo si può trovare cliccano sulla voce Ecologia e Ambiente presente in home page.
ne con la Consulta del Lavoro, suo organo consociato. «Stiamo già iniziando a contattare varie realtà – conclude Storari -, ma invitiamo comunque tutte le aziende interessate a farsi avanti e contattarci per avere tutte le informazioni necessarie. Anche la collaborazione con gli altri Comuni non potrà che essere un valore aggiunto. Quello dell'Expo è un treno troppo importante per il rilancio economico del nostro territorio».
In un mondo dove relazioni ed esperienze corrono a velocità sempre più sostenuta, è importante riscoprire un gioco nel quale non si può prescindere da pazienza, logica e riflessione. E' questa la sfida del Circolo Scacchistico di San Bonifacio, fondato nel mese di ottobre. Il Circolo, costituitosi come associazione dilettantistica, ha sede presso la Biblioteca Civica ed è presieduto da Andrea Pompele, mentre vicepresidente è Luisa Zarattini. «Crediamo fortemente – esordisce Pompele – nell'altissimo valore educativo e formativo del gioco degli scacchi, una disciplina sulla quale in Italia manca un po' di cultura, mentre in altri Paesi, per esempio la Russia, è molto valorizzato. Il nostro obiettivo principale è quello di coinvolgere direttamente i ragazzi del territorio, mettendo a loro disposizione tutti gli strumenti necessari per avvicinarsi al mondo degli scacchi». Proprio per raggiungere quest'obiettivo il Circolo si propone di attivare una vera e propria scuola dove apprendere i rudimenti del gioco e pian piano accrescere la pro-
pria preparazione. La scuola, che partirà una volta raggiunto un numero minimo di partecipanti, vedrà come istruttore Carlo Carli, direttore tecnico del Circolo, e le lezioni si terranno tutti i mercoledì dalle 16.30 alle 18.30 presso la biblioteca. Tutti possono diventare soci del Circolo Scacchistico, che sta avviando le procedure per affiliarsi alla FSI (Federazione Scacchistica Italiana) per consentire ai propri membri di partecipare a tutti i tornei ufficialmente riconosciuti in ambito nazionale. «Il Circolo – conclude Andrea Pompele – è aperto a tutti: donne, uomini, giovani, adulti, esperti, novizi o anche semplici appassionati. Siamo convinti che riunire attorno ad una scacchiera persone con età ed estrazioni diverse possa rivelarsi un proficuo momento di crescita personale ed esperienziale». Per avere maggiori informazioni sul Circolo, sugli incontri e per iscriversi alla scuola è possibile visitare la pagina Facebook ufficiale oppure contattare direttamente il presidente al numero 340.8399576.
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SAN BONIFACIO. La voce serpeggia. Veneri: «Stiamo valutando la situazione»
L’INCONTRO
“Commercio”: Camera chiusa?
Donne e violenza in Sala Barbarani
Serpeggia una voce lungo le vie di San Bonifacio: «sembra che vogliano chiudere l’ufficio della Camera di Commercio del paese» dicono alcuni. Un servizio, questo, di cui da anni la popolazione usufruisce e che, a causa dei tagli statali che hanno colpito anche l’ente Camera di Commercio, sembra essere stato messo in discussione. A fare chiarezza dagli uffici scaligeri della Camera di Commercio è il segretario generale Cesare Veneri. «La nostra Camera di Commercio – afferma – ha subito tagli pari al 35%. Questo ci ha ovviamente costretti a rivalutare e vagliare attentamente ogni singolo capitolo di spesa all’interno del bilancio. In quest’analisi generale che stiamo effettuando rientra anche la gestione delle tre sedi provinciali di Camera di Commercio: Legnago, Villafranca e, appunto, San Bonifacio. Stiamo dialogando con i Sindaci del territorio per valutare il da farsi e, in particolare con il sindaco di San Bonifacio, sono già stati fatti
sopralluoghi per un possibile cambio di sede. L’ufficio sambonifacese viene ospitato infatti ora in sede privata: il nostro intendimento è quello di trasferirlo in sede comunale. In questo senso il Sindaco, da parte sua, ci ha assicurato la massima disponibilità e noi siamo fiduciosi di arrivare a breve ad una soluzione. Ulteriori valutazioni – aggiunge ancora Veneri – saranno fatte
in merito agli orari di apertura dell’ufficio che verranno probabilmente ridotti – fino ad ora gli orari di apertura sono stati gli stessi adottati dagli uffici di Verona ndr -: una decisione, questa, che dipenderebbe dall’effettiva diminuzione dell’utenza dovuta all’utilizzo delle “vie telematiche”». Tutto ancora da definire quindi per il momento, «tanto che – fa
sapere il segretario Veneri – le decisioni definitive non sono ancora state prese. Questi cambiamenti avverranno nell’arco del 2015, ma non è stata stabilita una data precisa. Una certezza c’è: riteniamo importante mantenere i servizi esistenti sul territorio e stiamo facendo il possibile per trovare la soluzione più efficace possibile». Silvia Accordini
Si è parlato di violenza sulle donne lo scorso 15 novembre in sala Barbarani, durante “Mia o di nessun altro”, l'incontro pubblico organizzato dalla sezione Fidapa di San Bonifacio. Una mattinata di confronto e dialogo alla quale hanno partecipato alcune classi dell'istituto San Gaetano, accompagnate da insegnati e dirigente scolastico, e che ha visto la presenza, come relatrici, della dott.ssa Cristina Martini, ricercatrice di ProsMedia, di Marisa Mazzi, presidente di “Isolina e...”, associazione veronese per la prevenzione del femminicidio, e di Anna Tantini, avvocato di Telefono Rosa Verona nonchè mediatrice familiare e penale minorile. L'incontro è iniziato con i saluti di Graziella Vetrioli, presidente di Fidapa San Bonifacio, soddisfatta per l'organizzazione di un evento incentrato su una tematica di così scottante attualità. Nell'intervento di Cristina Martini ci si è concentrati sul ruolo dei media nella divulgazione delle notizie. E' stata spiegata la differenza sostanziale che esiste tra femminicidio, omicidio della donna in quanto donna, e femminicidio, termine molto utilizzato nei casi di cronaca nera ma che ha in realtà una sfaccettatura più ampia, comprendendo anche l'annientamento psicologico della persona, che non è poi in grado di ritornare alla normalità. Marisa Mazzi ha illustrato le attività di “Isolina e...”, che si batte per un cambiamento culturale nella concezione del rapporto uomo-donna e che si è anche costituita parte civile in processi per femminicidio. Di violenze diverse rispetto a quella fisica ha parlato Anna Tantini, riferendosi ad esempio a quelle psicologiche o economiche. «Tutte violenze alle quali spesso la donna finisce per abituarsi, finendo per non sentirsi nemmeno più una vittima. Su questo tema, e per quasi tutte le fasce d'età, purtroppo però spesso manca il coraggio di esporsi, di denunciare e chiedere aiuto». m.d.
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SAN BONIFACIO. Intitolazione ai “pionieri” dell’industria sambonifacese
LONIGO
Le vie del paese per 5 Capitani
«Un'iniziativa mai realizzata prima per promuovere Lonigo e il suo territorio». Non usa giri di parole l'assessore Roberto Nisticò nel presentare il resoconto del progetto “Itinerari Palladiani”, che mira a promuovere il territorio leoniceno inserendolo all'interno dei più importati circuiti turistici. Un progetto che ha preso vita attingendo a fondi europei messi a disposizioni dal Gal Terra Berica per un totale di 40 mila euro, di cui l'80% è stato coperto dai fondi comunitari. Risorse utilizzate per realizzare brochure, video promozionali e stand tutti dedicati alle bellezze che Lonigo ha deciso di esportare. «Al termine dell'analisi fatta in avvio del progetto – ha spiegato Nisticò – si è scelto di valorizzare quelli che sono i tre principali monumenti rinascimentali di Lonigo: la villa Pisani-Bonetti di Bagnolo, opera giovanile di Andrea Palladio, la Rocca Pisana, disegnata da Vincenzo Scamozzi e Palazzo Pisani. Partendo da questi tre elementi abbiamo cercato di promuovere la nostra città e tutto il terriitorio leoniceno». Una volta realizzato il materiale informativo, fase fondamentale del progetto è stata la partecipazione, con uno stand dedicato, a tre importanti fiere del settore turistico. Padova, Abensberg e soprattutto Rimini, che hanno pemesso di far conoscere le eccellenze di Lonigo ad importanti tour operator per inserirlo all'interno di itinerari frequentati dal turismo nazionale e internazionale. «I risultati ottenuti sono stati più che soddisfacenti – ha concluso Nisticò – ma non possiamo fermarci qui. E' necessaria una continuità di investimenti e idee da destinare alla promozione delle nostro territorio, per attrarre un ben determinato target turistico. Per questo stiamo studiando le possibilità di potenziare l'Ufficio Turistico e di creare una sorta di Enoteca comunale per promuovere i nostri vini e i prodotti tipici della terra leonicena». M.D.
Cinque nuove vie, per celebrare i pionieri del'industria sambonifacese. Davanti a famigliari ed eredi, e fra gli applausi della cittadinanza intervenuta, il sindaco Giampaolo Provoli ha guidato la cerimonia di intitolazione nella mattinata di sabato 22 novembre. Sante Ferroli, Francesco Perlini, Giuseppe “Beppino Lussana, Alessandro Novarin e Vittorio Mascotto, questi gli imprenditori ai quali sono state intitolate altrettante nuove vie in località Albaron, un riconoscimento a chi con intraprendenza e dedizione ha contribuito alla crescita economica e sociale di San Bonifacio. L'idea di intitolare queste vie, ubicate all'interno della nuova zona industriale nord, ai “capitani
dell'industria sambonifacese” nasce dall'impegno di Gianni Rossi, presidente dell'Unci (Unione Nazionale Cavalieri d'Italia) di San Bonifacio ed ex presidente degli artigiani sambonifacesi, che ha coinvolto nel progetto l'amministrazione
Casu, che nel maggio 2013 ha approvato la delibera a riguardo. Un'iniziativa che la nuova Amministrazione comunale ha poi voluto portare avanti in un'ideale linea di continuità. La cerimonia di intitolazione, che ha anche visto la presenza dei
I PIONIERI DELL’INDUSTRIA Trasformare un paese dalla prevalente vocazione agricola in un centro votato all'industria e in grado di generare indotto per tutto il territorio circostante. Questo il merito principale degli imprenditori ai quali San Bonifacio ha voluto dedicare una via; nomi che ai più giovani forse non dicono molto, per questo è giusto conoscerli meglio. SANTE FERROLI (1866-1968), capostipite della famiglia Ferroli della omonima industria costruttrice di caldaie per riscaldamento, stufe e condizionatori, fondata nel 1955; FRANCESCO PERLINI (1895-1959), capostipite della famiglia Perlini delle omonime industrie metalmeccaniche e costruttrice di dumpers, veicoli industriali e da cava, fondate nel 1957; GIUSEPPE LUSSANA (“Beppino” 1908-1972) titolare del mobilificio Lussana, fondato nel 1860, molto famoso negli anni cinquanta; ALESSANDRO NOVARIN (1895-1974) titolare della omonima torneria del legno da lui fondata, al tempo unica nel territorio tra le provincie di Verona e Vicenza; VITTORIO MASCOTTO (1905-1976) progenitore del fondatore della Datacol Renato Mascotto, industria di produzione e commercializzazione di accessori per l’industria.
VOCI E VOLTI ONLUS/L’INIZIATIVA BENEFICA Torna a San Bonifacio con un nuovo evento a scopo benefico l'associazione Voci e Volti Onlus. Domenica 14 dicembre sul palcoscenico del Teatro Centrale, alle ore 16.30, verrà infatti proposto il musical La Sirenetta, a sostegno del progetto “Bambini Cardiopatici nel mondo”. Lo spettacolo, musical in due atti ispirato alla celebre favola di Andersen e tratto dall'omonimo show di Broadway, sarà portato in scena dalla compagnia “ABC – Attori Ballerini Cantanti”, parte attiva e integrante dell'associazione che un anno fa, sullo stesso palco,ha entusiasmato con il musical La Rupe dei Re. Dopo il successo dello scorso dicembre, Voci e Volti torna quindi a proporre un evento fondato sulla solidarietà, sul calore e la bellezza dello star assieme. Voci e Volti è una onlus attiva dal 2002 e che promuove interventi di cooperazione nel mondo, principalmente nei Paesi in via di sviluppo, con progetti a favore dell'istruzione e della formazione di bambini e giovani, alla loro accoglienza e alla lotta ad alcune gravi patologie. Il ricavato dall'evento in programma a San Bonifacio verrà devoluto al progetto “Bambini Cardiopatici nel mondo”, con associazioni e medici impegnati nell'accoglienza di bambini provenienti dalla Guinea Bissau (uno dei paesi più poveri al mondo) e affetti da cardiopatie, la cui unica speranza di sopravvivenza è essere curati all'estero. Dal 2012 sono già 12 i piccoli accolti e curati presso l'ospedale di Borgo Trento, e che per un periodo di tre mesi sono stati affidati ad una famiglia veronese, donando loro una nuova speranza di vita.M.D.
rappresentanti di associazioni di categoria quali Confindustria, Apindustria, Commercianti, Coldiretti e Artigiani, è stata condita da numerosi aneddoti legati alla storia dell'impresa sambonifacese. Questo grazie ai ricordi e alle parole di chi quella storia ha contribuito a scriverla. Oltre a quelle citate, una sesta via è stata poi intitolata ai Cavalieri d'Italia. L'Unci era presente con delegati e rappresentanti, orgogliosi di poter applaudire la seconda via in Italia a loro dedicata.
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SOAVE. L’Amministrazione ha incontrato, nelle scorse settimane, le diverse frazioni
RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO
Appuntamento con i cittadini
Funzioni associate
Servizi di
Maria Grazia Marcazzani L’amministrazione comunale di Soave nelle scorse settimane ha incontrato i cittadini delle diverse frazioni del Comune. «Credo che le persone debbano essere a conoscenza dei problemi che ha il nostro Comune e del motivo per cui non fa opere pubbliche – afferma il sindaco di Soave, Lino Gambaretto -. Siamo riusciti a non aumentare le tasse, anche se lo Stato ci ha penalizzato di 460.000 euro di trasferimenti per metterli nel fondo di solidarietà a favore dei Comuni disagiati. Lo Stato poi ci ha inviato del denaro a sopperire il taglio ma comunque abbiamo avuto il 18% in meno di trasferimenti rispetto lo scorso anno. Per questo motivo siamo riusciti a fare il bilancio di previsione solo poco tempo fa e da pochi giorni si è deciso quanto destinare a ogni ufficio comunale. Con grande sorpresa pochi giorni fa ci sono arrivati 70.000 euro da parte dello Stato e qualcosa dalla Regione con i quali realizzeremo una pavimentazione fissa a croce nei quattro cimi-
teri del paese. Inoltre dovrà essere sistemato il muro d’ingresso del cimitero di Costeggiola. Se non riusciamo a spendere questi soldi entro fine anno torneranno a Roma, come i sei milioni di euro che abbiamo bloccati in un conto in Banca d’Italia. Un problema serio riguarda le scuole. Ci è stato da poco consegnato lo studio, che avevamo commissionato, sul rischio antisismico della scuola elementare – aggiunge ancora il primo cittadino -: prima della sistemazione del tetto eravamo al 18% di livello di sicurezza, dopo i lavori siamo passati al 40% ma dobbiamo arrivare al 65%. Dopo varie prove si è stabilito che il metodo adeguato per rendere sicura la scuola sarebbe iniettare delle
resine all’interno dei muri. L’intervento costa un milione e 200 mila euro e oggi sappiamo che le scuole possono rimanere così solo per sei anni e dopo devono essere chiuse. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi – precisa ancora Gambaretto - ha dichiarato che per la sistemazione di una scuola lo Stato lasciava sforare il patto di stabilità a un Comune e così abbiamo fatto la richiesta in merito per fare i lavori in due stralci nel periodo estivo nel 2015 e nel 2016. Ci hanno garantito che Soave il prossimo anno sarà inserito in questo elenco e ci auguriamo che ci autorizzino a spendere tutti i nostri soldi per l’intervento. A giorni ci saranno consegnati i risultati
dello stesso studio fatto per la scuola media e sono sicuro che avremo grosse sorprese: mentre la scuola elementare è stata costruita in sasso e con un lavoro fatto seriamente, la scuola media è stata edificata negli anni ’60, in modo molto più approssimativo. Infine per la questione sicurezza un altro grosso problema sono le mura: da poco tempo sono caduti dei sassi a Porta Vicentina dove abbiamo posto delle reti e speso 37.000 euro per fare delle indagini. Abbiamo scoperto che sottoterra si sono create delle doline come nella zona carsica, profonde 12 metri, provocando lo sprofondamento del terreno. L’acqua sotterranea erode il tutto, in una proprietà privata a dieci metri dalle mura. Per sistemare il costo è di 850mila euro. Alla fine dell’anno – conclude il sindaco arriverà a Verona il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e mi è stato garantito che verrà a Soave, dopo che ho mandato foto e relazioni sulla situazione a lui, alla Soprintendenza provinciale e a quella regionale e mi auguro che ci possa aiutare almeno per il lavoro di porta Vicentina».
Nel corso del Consiglio comunale di Soave del 27 novembre, la maggioranza ed il Sindaco Lino Gambaretto hanno approvato un protocollo d'intesa per la gestione associata delle funzioni con i Comuni di Cazzano e di Montecchia. La minoranza ha votato contro questa proposta per profili di merito ma soprattutto di metodo. Crediamo che l'unione con Montecchia risponda solamente a logiche partitocratiche, un atto d'imperio che ha il solo scopo di compattare il partito del Sindaco (il nuovo centro destra di Alfano). Quali sarebbero, altrimenti, le opportunità di ordine pratico? È un comune posto dall'altra parte della vallata, collegato a noi da una strada in condizioni precarie e con cui non abbiamo mai avuto alcun rapporto di tipo amministrativo. Non si vedono ragioni logiche per le quali i Soavesi dovrebbero decidere di legare il proprio destino a quello di Montecchia! La nostra principale perplessità riguarda però il metodo scelto dal Sinda-
L’EVENTO. Coro Città di Soave, 44 anni di musica e passione
Il 3 gennaio nel Duomo di San Lorenzo il coro Città di Soave presenterà il “Concerto corale di cori natalizi” con la partecipazione del coro “Happy Day Group” di Lavagno. L’evento sarà l’ultimo di una serie che ha visto protagonista il Coro Città di Soave nel 2014, che quest’anno ha compiuto 44 anni di attività. Il coro Città di Soave è composto di 30 elementi maschili e il suo repertorio sacro e profano s’interessa di espressioni di folclore nazionale e internazionale. Nel corso degli anni il coro ha tenuto concerti in teatri e cattedrali importanti italiane ed europee, collaborando con notevoli cori a livello nazionale e internazionale. Nel 1998 si è esibito nello stato di Rio Grande do Sul in Brasile, inviato dalla Regione Veneto e dall’associazione Italiani nel mondo, ottenendo ampi consensi di pubblico e critica. Da ottobre 2009 il coro è diretto dal maestro Gianluca Brigo mentre alla fine del 2013 è tornato presidente Luigi Rossetto, chiamato per rilanciare le attività del coro, dopo che aveva ricoperto la stessa carica dal 1983 al 1997. Nel 2014, oltre al concerto al Duomo di Bled dell’1 e 2 giugno, il coro il 29 giugno ha organizzato la 42ª edizione del Festival Europeo di Canto Corale con la partecipazione del Coro Novecento di San Bonifacio, del Coro Songworks di Edimburgo in Scozia e del Coro finlandese Harjavallan Naislaulaiat ry. L’11 ottobre ha partecipato alla 38ª Rassegna Corale di Castelnuovo Garfagnana, dove gli è stato riconosciuto un posto di ospiti di riguardo. Il giorno dopo invece ha organizzato una festa a base di marroni e torbolin. Lo scorso 8 novembre il coro Città di Soave ha partecipato alla 12ª Rassegna Corale di Ciano d’Enza ospite del Coro Canossa che ricambierà la visita l’anno prossimo in occasione del Festival Europeo di canto corale a Soave. Infine il 23 novembre ha tenuto un Concerto d’Autunno con il Coro CJastelir di Tomba di Mereto, in provincia di Udine.Per chi fosse interessato alle attività del coro, può visitare la sua pagina facebook o il sito www.corocittadisoave.it.
co per porre in essere questa decisione: mai un incontro con il consiglio comunale per valutare le ipotesi in campo (nonostante già 2 anni fa noi avessimo posto il problema) e, soprattutto, mai un incontro con la cittadinanza per discutere INSIEME del futuro del nostro paese. Come sempre il sindaco ha deciso solitariamente, cercando di mettere insieme alchimie di partito nelle quattro mura del palazzo e trascinandoci in questo ennesimo salto nel buio. Perché questa paura di parlare con i cittadini? C'è forse il timore che l'opinione del Sindaco e del suo partito non coincida con quella della gente? Crediamo che il coinvolgimento dei cittadini in questi casi sia un elemento imprescindibile, specie per chi in campagna elettorale usava slogan come "dialogo diretto con l'amministrazione" e "comune amico". Il Sindaco ha da poco concluso una serie di incontri con la cittadinanza dove ha parlato tanto delle difficoltà di bilancio e per nulla degli sprechi dell'amministrazione, non poteva approfittare di queste occasioni per confrontarsi liberamente con la gente? No, meglio un voto frettoloso in consiglio comunale, senza il tempo di leggere le carte e, soprattutto, senza la possibilità di proporre delle alternative. Ormai la frittata è fatta, potrà raccontarci tante belle storie e cercare di "menare il can per l'aia" ma i fatti parlano chiaro: la sua maggioranza ha votato e l'iter è avviato e la delibera è esecutiva. Qualsiasi tentativo di rimediare è ormai fuori tempo massimo. Consigliere comunale Matteo Pressi Gruppo di minoranza - comune di Soave
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TAGLIO DEL NASTRO. Soave racconta l’evoluzione della mensa per i poveri I PARTIGIANI COLONI E BENETTON
“Mamma Anna” la nuova sede Lo scorso 26 ottobre è stata inaugurata la sede soavese di “Casa mamma Anna”, la mensa per i poveri, nata un anno fa a San Bonifacio, da un’idea del ristoratore Fulvio Soave. All’evento, oltre a Soave, erano presenti il sindaco di Soave Lino Gambaretto, molte autorità cittadine, il gruppo soavese degli alpini che ha gestito la raccolta del cibo per la mensa, il parroco don Luigi Verzè che ha benedetto l’iniziativa e i volontari che ogni giorno offriranno il pranzo a chi ha bisogno. «L’idea è nata lo scorso dicembre da un incontro casuale che ho avuto con il sindaco Gambaretto che ha espresso il desiderio di aprire una sede di mamma Anna anche a Soave – racconta Fulvio Soave -. Ne sono seguiti vari incontri per confrontarci su come rendere possibile il progetto e dopo otto mesi siamo riusciti a renderlo concreto. È stato fondamentale l’aiuto della Parrocchia e il Comune ha operato perché potessi incontrare le persone che avrebbero sviluppato il progetto a Soave. Il problema era rintracciare un luogo adeguato per realizzare la mensa e grazie alla disponibilità dell’associazione “Noi, voi e l’oro” abbiamo trovato chi poteva ospitarci in luogo adeguato. Hanno aderito all’iniziativa 40 volontari che si dedicheranno al servizio per ora dal lunedì al venerdì. La
Fulvio Soave
mensa è aperta a tutti perché chi arriva chiede solo di sedersi per mangiare: non si chiede loro nome, cognome e documento d’identità. A tutti sarà servito un piatto di pasta, un panino offerto dai panificatori di Soave, identificabili dalla vetrofania “mamma Anna”, e quando si può un frutto. Sporadicamente c’è offerta la possibilità di fare un secondo piatto, subito preparato e servito come sorpresa». 140 sono i volontari impegnati nelle sedi di Soave e San Bonifacio. «In questo momento – aggiunge Fulvio Soave - stiamo facendo degli incontri per organizzare il pranzo di Natale: stiamo decidendo se fare il pranzo di Natale in un’unica sede o in entrambe. Vorrei sottolineare inoltre l’iniziativa del gruppo alpini soavese, che da quando ha aperto la sede di San Bonifacio, ha organizzato periodicamente, con la Parrocchia, la raccolta di pasta per la mensa» - conclude Soave che annuncia che, se si raggiungerà un accordo con Parrocchia e
NOTIZIE IN BREVE (D.R.) Nuovo format pedagogico alla scuola dell’infanzia Santa Maria Bertilla. Il nuovo format pedagogico-educativo messo a punto dal team docente della scuola dell'infanzia Santa Maria Bertilla della parrocchia dei Santi Fermo e Rustico di Colognola ai Colli, guidata da don Agostino Martinelli, sta già raccogliendo consensi. La novità consiste nel condurre la routine scolastica sull'esempio dei college americani .«Con questa iniziativa – spiegano le insegnanti – intendiamo offrire alle famiglie, senza oneri aggiunti da parte loro, una scuola arricchita di attività sportive che si alternano, affiancandola, alla programmazione didattica. Oltre alle consuete lezioni settimanali di psicomotricità e di lingua inglese, da quest'anno gli alunni seguono settimanalmente un corso di danza creativa e un corso di Viet Vou Dao. Associazione musicale Alisei. L'associazione musicale Alisei è riuscita nel suo intento portando all'Istituto Villaggio della Madre Majcino Selo di Medjugorie, in Bosnia Erzegovina, i fondi raccolti nel corso di più eventi. Guidata dal maestro Maurizio Mune, direttore dell'orchestra ArtEnsemble, l'associazione da qualche anno destina a questo istituto i proventi dei concerti nonché della vendita del cd Hinneni. Alla consegna ufficiale della somma, che andrà a finanziare percorsi didattici per i ragazzi dell'orfanotrofio Villaggio della Madre, erano presenti il maestro Mune, alcuni suoi concertisti e responsabili dell'associazione. Per gli stessi ragazzi dell'orfanotrofio, inoltre, Alisei ha restaurato numerosi strumenti musicali al fine di iniziarli allo studio della musica.
Comune, entro sei mesi potrebbe aprire una mensa anche a Monteforte. «L’amministrazione – afferma il sindaco di Soave, Lino
Gambaretto - ha da subito appoggiato con entusiasmo l’iniziativa di “Casa Mamma Anna” e con una delibera di Giunta lo scorso 11 novembre abbiamo deciso di dare un contributo di 500 euro per le attività di servizio mensa e preparazione pasti, a fronte di una richiesta pervenuta l’8 novembre da parte dell’associazione “Noi, voi e l’oro”. La mensa potrà essere un piccolo aiuto per alcuni nostri concittadini in difficoltà economiche». Maria Grazia Marcazzani
70° anniversario dalla fuciliazione E’ in programma lunedì 8 dicembre la commemorazione del 70° anniversario della fucilazione da parte dei fascisti dei due giovani partigiani soavesi, Ardineo Coloni “Danton” e Matteo Benetton “Perseo”. «Lunedì 8 dicembre – afferma Augusto Suppi, presidente dell’assocazione nazionale Partigiani d’Italia – sezione A. Tebaldi di Fumane - sarà l’occasione per ricordare tutti i 68 caduti dei quali 22 per la Resistenza, vittime della sanguinosa repressione del ventennio fascista e 46 giovani soldati mandati a morire per le criminali guerre di aggressione e di
rapina a popoli in pace volute da Mussolini , socio di Hitler». La giornata avrà inizio alle 8.45 con il raduno presso il monumento a Nikolajewka al Parco del Donatore. La deposizione di corone e di fiori alle lapidi, sarà seguita dalla S.Messa per i caduti presso la chiesa parrocchiale di Soave. Alle 10.30 in sala Garibba interverranno il sindaco di Soave, Lino Gambaretto, il presidente provinciale ANPI, Raoul Adami e Federico Melotto, direttore dell’istituto veronese per la storia della resistenza e dell’età contemporanea.
PROVINCIA / L’INCONTRO SULLA CHIUSURA DEGLI IAT Lo scorso 6 novembre il neo presidente della Provincia, Antonio Pastorello, ha tenuto un incontro con i rappresentanti sindaci della Provincia di Verona toccati dalla chiusura degli IAT, Verona, Lazise, Malcesine, Peschiera del Garda, Torri del Benaco, Brenzone, San Pietro in Cariano, San Zeno di Montagna, Soave. Scopo dell’incontro era cercare eventuali percorsi da intraprendere congiuntamente. Dall’1 novembre il territorio veronese deve fronteggiare l'emergenza dell'informazione turistica, a seguito della chiusura degli otto uffici Iat che da nove anni svolgevano le funzioni di accoglienza e informazione a circa 600 mila visitatori l'anno. La chiusura - con conseguente cassa integrazione per 30 dei 34 dipendenti della società “Provincia di Verona turismo” che li gestisce - è stata causata dal rispetto del Patto di stabilità che ha impedito la prevista erogazione da parte della Provincia (socio unico della società) di 719 mila euro necessari all'attività. La nuova legge regionale sul turismo prevede inoltre l'istituzione di nuovi organismi per le funzioni di accoglienza e informazione: le OGD (Organizzazione gestione destinazioni), chiamate anche con la dicitura inglese DMO (Destination management organisation). Questi organismi devono ancora nascere e quindi nell'immediato manca il soggetto
che possa garantire i servizi turistici. «Ho voluto incontrare i Comuni per chiarire la situazione e dire quali mosse intendo compiere – afferma il presidente Pastorello -. Per prima cosa andrò la settimana prossima in Regione a parlare con il dirigente e con il presidente Zaia per capire chi fa cosa. Nello stesso tempo disponiamo della professionalità maturata in questi anni dalla nostra società, che sarebbe un pecca-
to disperdere. Per questo dico che, in un momento di emergenza come questo, è importante fare squadra: ai sindaci non conviene agire per conto proprio per una questione di costi. Dobbiamo essere uniti e combattere, perché i problemi vanno risolti insieme. L'obiettivo – aggiunge ancora Pastorello - potrebbe essere quello di avere 'Provincia di Verona turismo' come socio operativo dell'OGD. Analizzeremo
insieme ai Comuni costi, presenze e ricavi dei singoli uffici Iat per fare e ricevere proposte concrete. E' necessario programmare e agire tutti insieme, e la mia carriera amministrativa è dimostrazione del fatto che con me, carrozzoni non se ne fanno. Tanto è vero che la società amministrata da Loris Danielli attrae finanziamenti privati, che di regola non vanno dove ci sono gli sprechi».
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COLOGNOLA. Gli interessati possono visitare il sito www.comunecolognola.it
Per i certificati vai su internet Daniela Rama Il sindaco di Colognola ai Colli, Alberto Martelletto, e il responsabile degli uffici demografici del Comune, Roberto Peruzzi, hanno comunicato che i colognolesi, che necessitino di qualche certificato, possono ottenerlo da casa visitando il sito www.comunecolognola.it «Le Amministrazioni pubbliche e le aziende fornitrici di servizi pubblici – hanno spiegato primo cittadino e responsabile del comparto anagrafe – non devono più chiedere ai cittadini quei certificati che possono essere sostituiti dall’autocertificazione. Per averli basta una semplice dichiarazione sostitutiva di certificazione, firmata dall’interessato su appositi moduli messi a
disposizione sul sito Internet comunale alla voce ‘Modulistica-Demografici Autocertificazione’. Niente più – hanno aggiunto – autentiche di firma, inoltre, su domande e dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà rivolte a pubbliche amministrazioni o ad aziende perché basta firmare davanti a una funzionario addetto a riceverle, presentarle o inviarle via fax allegando fotocopia della carta d’identità. L’autentica della firma, con marca da bollo rimane, però, necessaria – hanno precisato – quando le domande o le dichiarazioni sono rivolte a privati, come, ad esempio, le banche o le assicurazioni, e per le domande di riscossione di benefici economici da parte di altre persone». Martelletto ha sottolineato che «Il cittadino è responsabile di quello che dichiara con l’auto-
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certificazione, pertanto l’Amministrazione pubblica dà fiducia e allo stesso tempo effettua controlli sulla veridicità di quanto dichiarato. In caso di falsa dichiarazione – ha concluso – il cittadino viene denunciato all’autorità giudiziaria, può subire condanna penale e decade dai benefici ottenuti con l’autocertificazione». I tipi di certificati che si possono ottenere
COLOGNOLA / VIA MONTE BALDO
Pista ciclo-pedonale Il Consiglio comunale di Colognola ai Colli ha stabilito che via Monte Baldo a breve verrà messa in sicurezza con la realizzazione di un nuovo tratto di pista ciclo-pedonale che collega quella di via Zovo e via Venezia con la pista di via Naronchi . Per gli amanti delle passeggiate, dello jogging, per le mamme che spesso la percorrono con passeggini e per pedoni e ciclisti, si tratta di un grande traguardo. La via in questione, che unisce, dribblando i semafori, la strada Regionale 11 e la strada provinciale 10 della Val d’Illasi, attraversando il quartiere di Villaggio, è infatti molto frequentata
dagli automobilisti che la imboccano troppo di frequente a velocità sostenuta mettendo in pericolo quanti vi transitano, anche perché è una via piuttosto stretta. «Si tratta di un’opera indispensabile – ha affermato l'assessore ai lavori pubblici Andrea Nogara – per tutelare i pedoni in un tratto di strada pericolosa, dove le auto corrono e le persone a piedi devono addossarsi ai muri, uno dei quali, tra l’altro, è basso e a precipizio su un vigneto più basso della strada soprastante. La pista, proseguendo dall’incrocio con via Colombo, passerà oltre il parco giochi e, imboccando via Monte Baldo, uscirà in quella di
COLOGNOLA / FURTI Nell'ultimo periodo Colognola è stata al centro dell'attenzione dei ladri che hanno messo a segno parecchi furti nelle case. Di fronte a questa situazione, il sindaco Alberto Martelletto non è stato con le mani in mano emettendo un comunicato rivolto alla cittadinanza, facendo presente che, seppure Carabinieri e Polizia municipale siano impegnati quotidianamente nel controllo del territorio, tutti i cittadini sono tenuti a segnalare circostanze sospette. «Questo dei furti è un fenomeno che purtroppo si verifica nel periodo che va da metà Alberto Martelletto ottobre a metà dicembre per poi riprendere nei mesi di gennaio e febbraio. Oltre a quanto le Forze dell’ordine sono già impegnate a fare per contrastare il fenomeno, è importante – ricorda il sindaco – che i cittadini siano consapevoli della possibile evenienza di tali fatti e informati adeguatamente onde attuare tutti gli accorgimenti di autoprotezione possibili per evitare i furti e scoraggiare i malviventi, senza però intervenire personalmente. E’ fondamentale, infatti, la collaborazione dei cittadini nel segnalare ai Carabinieri, telefonando al 112, e alla Polizia locale, componendo lo 045.6152385 fatti, persone, auto e comportamenti sospetti». Lungi dal voler destare inquietudini e paure nella gente, il primo cittadino puntualizza che la sua comunicazione ha «esclusivamente scopo informativo, per aumentare il livello di attenzione tra i cittadini. Non si vuole, quindi, creare inutile allarmismo, me nemmeno minimizzare il fenomeno». Martelletto caldeggia le famiglie a consultare il Vademecum per la prevenzione di furti e rapine pubblicato qualche anno fa con la Prefettura, reperibile sul sito del comune www.comunecolognola.it e in copia cartacea in municipio. «Vi prego di leggerlo attentamente – è l’invito del sindaco – e di mettere in atto tutti i suggerimenti contenuti per migliorare il livello di sicurezza».
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via Zovo affiancando, nel tratto finale, l’autostrada. Lungo la ciclo-pedonale – ha spiegato Nogara – che verrà dotata di illuminazione, sarà posta una rete di recinzione che la separa dai campi, con dei varchi in caso di necessità di una via di fuga. Dato che costeggia un vigneto, all’occorrenza la pista verrà momentaneamente chiusa con delle transenne mobili giusto il tempo – ha concluso – di permettere al proprietario di trattare le vigne con prodotti che potrebbero nuocere alla salute dei passanti». L'ammontare della spesa che il Comune dovrà sostenere per la nuova pista è di 160mila euro.
COLOGNOLA A NAPOLI
Due docenti di Lettere della scuola secondaria di primo grado paritaria Cappelletti-Turco di Pieve di Colognola ai Colli, sono state le relatrici nell’ambito del convegno “Tre Villa Maffei sede della scuola media giorni per la Cappelletti-Turco scuola” alla Città della Scienza di Napoli. Ilaria Marconcini e Francesca Zampieri hanno parlato a professori provenienti da tutta Italia di una loro esperienza didattica incentrata sull’impiego degli strumenti multimediali e informatici nella scuola, tema centrale del convegno. Un progetto, il loro, che è stato uno dei 120 selezionati (di cui solo 6 del Veneto) su oltre 300 pervenuti, e che verte sulla realizzazione di un documentario dal titolo “L’Epicascuola”, girato lo scorso anno con i ragazzi di prima B della Cappelletti-Turco e della prima della scuola Provolo del Chievo, affiliata all’Istituto di Colognola.
on line vanno dai certificati di nascita a quelli di residenza, da quelli di cittadinanza a quelli di godimento di diritti, e ancora quelli di stato civile e di famiglia, di esistenza in vita, di decesso, di iscrizione in albi, di appartenenza a ordini professionali, di titolo di studio, di esami sostenuti, di qualifica professionale, di situazione di reddito, di assolvimento di obblighi contributivi, nonché quelli di codice fiscale e partita Iva,di stato di disoccupazione, di qualità di pensionato, di studente e legale rappresentante, di adempimento del servizio militare, di non aver riportato condanne penali.
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L’ESPERIENZA. Il Consorzio ortofrutticolo di Belfiore ha partecipato al Salone del Gusto
BELFIORE
Il Melo Decio brilla a Torino
4 novembre: celebrazioni
Servizi di
Graziana Tondini Il Consorzio ortofrutticolo di Belfiore “COB” ha partecipato al Salone del Gusto di Torino 2014, evento organizzato da Slow Food, in attuazione dell'Anno Internazionale dell'Agricoltura Familiare proclamato dall'ONU, a fine ottobre scorso. Il presidente COB, Antonello Marconi ci racconta la loro esperienza: «Sono stati quattro giorni intensissimi, eravamo presenti allo stand della Regione Veneto con il nostro presidio, nuovo di zecca, il Melo Decio. Tanta gente incuriosita dal nostro antico prodotto, rinato nello spirito proprio dell'agricoltura familiare. Con cui si produce soprattutto per mangiare: l'importante è avere un raccolto, diversificando il più possibile, seguendo i ritmi della natura, non contrastandoli. È quanto hanno fatto per decenni i nostri agricoltori, coltivando il Decio, una varietà di antica origine, forse addirittura risalente ai romani. Il Decio
lo abbiamo presentato in sacchetti, ma anche lavorato in marmellate e mostarde e in un panettone “La lievitata” con canditi di melo Decio, e in una grappa con fettine di Decio essiccato - continua Marconi -. Proprio perché specie che sembrava destinata a scomparire ed invece è rinata con il presidio Slow Food, abbiamo portato dei frutti e una piantina di Decio nell' “Arca del Gusto”, un grande catalogo mondiale che raccoglie i sapori che stanno scomparendo. Sono migliaia, ad es. le mele sele-
zionate nel tempo dai contadini, ma in commercio se ne trovano di solito solo 4-5. Riteniamo importante salvare la biodiversità, per il futuro della nostra agricoltura». Non solo Decio al Salone del Gusto, però. Il COB ha portato anche un nuovo prodotto, W-apple. «Il W-apple è un vino spumante ottenuto dalla rifermentazione in autoclave di vino con succo di mela. Abbiamo due blend leggermente diversi, uno per i gusti femminili, più dolce con tre varietà di mela, uno più secco, maschile, con
quattro tipi di mela - spiega Marconi -. E' un'idea nata quattro anni fa che siamo riusciti a concretizzare, insieme all'enologo Alberto Marchisio. Abbiamo fatto i primi test all'Istituto Enologico di Conegliano, contiamo di completarli entro il 2014. Prepareremo una nuova bottiglia, nuova etichetta e inizieremo ad affrontare i test nei mercati USA, Canada, Gran Bretagna, Russia, Germania. Siamo soddisfatti, per un prodotto che abbiamo “battezzato” il 30 settembre 2014».
Quest’anno la ricorrenza del 4 novembre a Belfiore è stata celebrata in modo diverso rispetto gli anni scorsi: grazie alla collaborazione della Dirigente Scolastica e degli insegnanti della Scuola Media, gli studenti hanno partecipato alla cerimonia, insieme al sindaco, al parroco, all’Associazione alpini, ai cittadini. La mattina del 4, dopo la S. Messa celebrata in chiesa dal parroco, il corteo con il sindaco, il parroco, le associazioni ed i cittadini ha deposto una corona al monumento di Piazza della Repubblica. Ad attenderli c’erano le classi II e III della scuola media, che hanno intonato l’inno nazionale e nel corso della celebrazione, si sono esibiti in vari canti patriottici e degli alpini. Nel discorso ufficiale, il sindaco Davide Pagangriso ha spiegato ai ragazzi e ai presenti il gesto della deposizione della corona: «Lo abbiamo fatto per rendere omaggio e ricordare tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita, o anche solo gli anni della loro giovinezza per la Patria, una Patria che stava ancora per formarsi completamente». Ulteriori riflessioni hanno riguardato la fortuna di non avere vissuto la guerra in prima persona. «Dobbiamo ancora imparare dalle esperienze del passato a conoscere i veri valori della vita, della tolleranza e della pace» - ha concluso il sindaco. La cerimonia si è conclusa con il presidente della sezione alpini, Fabrizio Tavella, che ha letto ad uno ad uno i 24 nomi dei caduti belfioresi nella Grande Guerra, per i quali gli studenti hanno deposto ciascuno un garofano rosso.
TEATRO COMUNALE / LA RASSEGNA
Il “Teatro Sociale”, oggi “Teatro Comunale”, venne costruito per volontà dei cittadini colognesi nel 1856, in stile moresco lungo il fiume Guà, quando ancora scorreva per il centro della città. È stato restaurato nel 1993, con l’ingresso spostato sulla via principale, oggi transitabile. La stagione teatrale nasce dalla collaborazione fra il Comune – Assessorato alla Cultura, Associazione Culturale Teatro Comunale e Teatro C. Ferrini. La rassegna propone da dicembre a marzo cinque spettacoli, che spaziano su molti generi, dal teatro dell’arte, che ripropone in salsa veneziana uno spassosissimo Robin Hood; seguirà la commedia musicale “Il violinista sul tetto” ripresa a Broadway da Moni Ovadia, un racconto umoristico in lingua yiddish; poi l’appuntamento con la danza, con l’intrigante allestimento di “Carmen” e infine un classico del teatro veronese, La Barcaccia di Roberto Puliero, con un’irresistibile commedia. Da ricordare anche il concerto di Natale, con il gruppo Tribù Gospel Singers. Anche quest’anno quindi un rinnovato appuntamento fra palco e platea, per occupare quella poltroncina rossa che sempre ci fa rivivere la magia del teatro. Informazioni al n. 349.3746002 – mail teatrocologna@yahoo.it
IL LIBRO / FRANCESCANESIMO A COLOGNA
“Francescanesimo a Cologna Veneta” è il titolo del nuovo libro del professor Guerrino Maccagnan, presentato il 4 ottobre, presso il Santuario della Madonna di San Felice, il cui eremo è da alcuni anni abitato da una piccola comunità di tre frati conventuali. Hanno presenziato Mons. Antonio Corrà, parroco di Cologna, il sindaco Silvano Seghetto, il Padre guardiano frà Andrea Avalli, a nome dei conventuali residenti. Relatore del libro è stato il prof. Gian Maria Varanini dell’Università di Verona. «Il libro ha una struttura semplice e coerente, segue la cronologia dei fatti: le origini della presenza francescana in Cologna, le varie strutture radicate nel territorio colognese, fino alla crisi e alla ripresa dell’ordine francescano in questi luoghi - spiega Varanini -. Il libro ha una sua circolarità, parte e torna alla crisi iniziale, quando la vita di San Francesco prese le mosse: un momento di profondo mutamento sociale, con la chiesa del tempo stanca, antiquata, slegata dal contesto. I monasteri veronesi di San Giorgio in Braida, San Fermo e Rustico erano espressioni di potenza cittadina e territoriale, ma non in grado di parlare al contadino. Per cui le successive esperienze dei Penitenti in quest’area trovano terreno fertile, mettendo in crisi le forme stantie e rituali della Chiesa ufficiale». «A Cologna nascono un primo convento di San Francesco, poi quello degli Osservanti di S. Maria delle Grazie, quindi due conventi dei Cappuccini - continua il relatore -. I quattro siti colognesi hanno storie diverse fra loro, ma che si incontrano e si legano al movimento del francescanesimo». Anche il professor Maccagnan ha spiegato il proprio lavoro: «Ho iniziato quest’opera 30 anni fa, seguendo le tracce di Bonaguisa di Braco, il primo dei Penitenti colognesi, il cui testamento fu pubblicato dal Cardo nella sua storia del Colognese. Una ricerca lunga e complessa, perché solo di recente i docenti universitari si sono avvicinati alla storiografia locale, superando la diffidenza che l’aveva lasciata ai margini, come storia minore».
CRONACHE VERONELLA. Dal 28 al 30 novembre si è svolta la Festa
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ARCOLE. L’accampamento medievale ha attirato la folla
Verza moretta Rievocazione Dal 28 al 30 novembre si è svolta la “2° Festa della verza moretta di Veronella”, organizzata dalla Parrocchia di Veronella, con l’Amministrazione comunale, i produttori locali, Coldiretti e gruppo Veronellando. Nel Palatenda parrocchiale la Festa si è aperta con il Convegno “Passato, presente e futuro della verza moretta, quale impatto sul territorio” con relatore Lorenzo Bazzana di Coldiretti e moderatore il giornalista Stefano Cantiero che ha ringraziato i cinque produttori di moretta, Antonio e Simone Olivieri, Antonio Boseggia, Tiziano Gobbo, Remigio Cavallon. I punti salienti del convegno sono stati illustrati dall’agronomo Lorenzo Bazzana: «La verza moretta è un prodotto che ha oltre 100 anni di storia, cultura e tradizione. In quest’epoca di omologazione del prodotto, la genetica della verza moretta è mantenuta nelle sue caratteristiche originali, con riproduzione per seme. Serve l’occhio esperto del contadino nel campo». Allarme per il calo delle vendite ortofrutticole in Italia: «L’ortofrutta rappresenta il 23% della spesa alimentare italiana. Spesa in calo, per la crisi economica. Da capire che i soldi per ortofrutta sono spesi bene, vanno
nella direzione di preservare la salute propria e dei figli commenta Bazzana -. La verza moretta ha un passato importante, un presente di rilancio e un futuro in cui bisogna creare filiera, per far sì che questo rinomato ortaggio sia conosciuto e rintracciabile in tutta Italia». Alla serata era presente Giovanni Rana, padrino della manifestazione, che ha presentato i suoi “tortelli con verza moretta”: «Sono un figlio della bassa veronese, luoghi in cui amo tornare, a ritrovare i miei amici e questi prodotti tradizionali» - dichiara il commendatore. In programma tre appuntamenti eno-gastronomici, con prodotti tipici veronesi: la verza presente nei tortelli, nel risotto con monte veronese e stufata con il cotechino, vini zona Arcole DOC e mandorlato di Cologna come dolce. Domenica 30
novembre, conclusione con la “Festa del Ringraziamento”, Santa Messa, benedizione delle macchine agricole e prodotti della terra.
Ha attirato una folla di visitatori l'accampamento militare di Arcole, allestito l’8 e il 9 novembre per la “Fiera Nazionale di San Martino e Arcole DOC”, in cui Piazza Poggi si è ritrovata immersa nelle atmosfere del XIII secolo. La rievocazione storica medievale di Arcole è stata realizzata dai gruppi culturali “Confraternita del Leone” di Brescia e “In illo tempore…” di Leno (BS). Alessandro, della Confraternita, ci ha spiegato l’accampamento: «Ad Arcole abbiamo allestito il campo di una compagnia d’arme cittadina, di un libero Comune, prospero di fiorenti attività artigianali. Il Comune aveva un proprio esercito, uno Statuto simile alla Costituzione, godeva del diritto di battere moneta. E si opponeva al dominio imperiale, che voleva occuparne il territorio.
VERONELLA/MOSTRA FOTOGRAFICA
A fare da cornice alla 2° Festa della verza moretta di Veronella, la mostra fotografica “Come eravamo – 1920-1970” organizzata dai volontari di “Salviamo Corte Grande”. Oltre 80 le foto d'epoca esposte, suddivise in quattro sezioni, dedicate ai lavori, alle feste e cerimonie, alla vita pubblica e famigliare di 50 anni del Novecento veronellese. Immagini di un passato recente, vissuto dai numerosissimi visitatori (tanti da fuori provincia), con tenerezza e nostalgia, anche se erano anni di guerra e privazioni.
Flavio Tosi, Giovanna Dal Negro e Roberto Maroni hanno partecipato all’evento
Durante le campagne militari, milites e civili si spostavano insieme: ecco allora gli uomini d’arme, ma anche il cerusico (frate chirurgo), lo speziale, il carpentiere, l’armaiolo, i vivandieri, l’avvocato con il frate esperto in diritto canonico al seguito, i calligrafi e miniaturisti». Un’altra area interessante è il “Borgo lenese”, con i suoi abitanti: «Leno fu un luogo importante, nel 758 il Re Desiderio vi fece costruire una grande abbazia benedettina - spiega la revocatrice . Si trovava vicino alla via Francigena, in una pianura ricca, tanto che vi ospitò Federico Barbarossa, arrivato qui per dirimere una disputa fra l’abate locale ed il vescovo di Brescia. Con i secoli l’abbazia cadde in disgrazia, tanto che a fine 1700 la Repubblica Serenissima ne autorizzò la demolizione». Ammiratissimi soprattutto dai bambini, i rapaci del gruppo di falconeria di Parma. Bellissimi esemplari di aquila imperiale, aquila americana, allocco delle nevi, falco pellegrino, avvoltoio. Che hanno dato prova della loro abilità di predatori, in una bella dimostrazione di falconeria.
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SAN GIOVANNI ILARIONE. Il punto della situazione sul gruppo Gastrofili
L’Astronomia in primo piano Il gruppo Gastrofili di San Giovanni Ilarione è riuscito a raggiungere l’obiettivo di raccogliere i fondi per sistemare il telescopio Antolini, che ci era stato donato, ma nel frattempo sta sviluppando molti appuntamenti di carattere astronomico e non solo. «Da poco abbiamo terminato la 9ª edizione di Novembre con l’Astronomia con incontri a San Bonifacio e San Giovanni. Il 9 dicembre dedicheremo una serata alla polenta, mentre il 20 dicembre festeggeremo la raccolta fondi per il telescopio - racconta Giuseppe Prando, uno dei consiglieri e membro del gruppo dei Gastrofoli -. La targa che porremo alla base del telescopio conterrà i nomi degli oltre 200 sostenitori che con stanno rendendo possibili i lavori di recupero dell’imponente strumento. Molti i miglioramenti fatti finora: dopo l’alleggerimento di 24 kg della “cella principale”, abbiamo rivisto e autocostruito un nuovo sistema per il supporto e la regolazione micrometrica della posizione del primario. Abbiamo aperto due finestre sul tubo dello strumento per i futuri lavori di manutenzione; smontate, pulite, tornite e controllate le corone dentate in ottone delle due assi di Ascensione Retta e Declinazione; sostituiti i motori originali non più funzionanti, con nuovi motori di ultima generazione, ai quali
abbiamo abbinato un’elettronica di controllo per la compensazione della rotazione terrestre e il puntamento automatico degli oggetti celesti. In più abbiamo rifatto interamente in modo più robusto i sopporti dei motori per l’ancoraggio degli stessi al telescopio; pulito l’interno del tubo con l’asportazione del rivestimento originale in semil-velluto; realizzato un
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nuovo “tappo” all’estremità superiore del telescopio per la sua chiusura. Abbiamo inoltre acquistato – aggiunge Prando - altri elementi originariamente non presenti. I prossimi lavori riguarderanno la realizzazione del supporto per il nuovo specchio secondario, il posizionamento dello stesso e la nuova apertura laterale sul tubo, dove andrà fissata la flangia con tutta la strumentazione e la camera per l’acquisizione delle immagini da inviare al pc, inoltre la progettazione e realizzazione dei carter a protezione di motori e corone dentate, la verniciatura completa e l’alluminatura dello specchio primario. L’avvenimento della serata del 20 dicembre – aggiunge Giuseppe Prando - sarà ideale per incontrare e ringraziare i nostri sostenitori, facendo loro toccare con mano lo strumento, mostrando e descrivendo anche nei dettagli i lavori realizzati e da realizzare, e l’occasione per consegnare le gratifiche previste dal progetto: i DVD, ben 104, dove il Gruppo Gastrofili Val d’Alpone si racconta attraverso una raccolta di foto e filmati, e le 66 stampe fotografiche professionali tra i 12 oggetti astronomici proposti nei vari formati». Per informazioni: www.gastrofili.it Maria Grazia Marcazzani
SAN GIOVANNI ILARIONE Si è recentemente chiuso il progetto “Acqua come bene comune” organizzato dall’associazione ANTEAS -CISLFNP pensionati in collaborazione con Acque Veronesi, che ha visto coinvolti in una parte teorica e una pratica i 43 ragazzi della prima media di San Giovanni Ilarione. Il 14 novembre nell’aula magna della scuola, a tutti i ragazzi è stato presentato un filmato sull’acqua e spiegato il suo valore, le proprietà che possiede. In seguito i ragazzi, suddivisi in gruppi, hanno trascorso un’ora in laboratorio, dove sono stati mostrati, grazie al supporto della professoressa Luciana Baldassare, al microscopio alcuni organismi che vivono nelle acque pulite e sporche. Il lunedì successivo tutti i ragazzi, accompagnati dai loro insegnanti con i volontari ANTEAS, si sono recati a visitare l’antico mulino di Severino Panarotto in via Ca’ Rosse, in fase di restauro, dove sembra di tornare indietro nel tempo a più di cinquant’anni fa. Gli studenti sono rimasti affascinati dalla spiegazione di Panarotto sul funzionamento del mulino attraverso la potenza dell'acqua e di com’era macinato il frumento e il mais. A conclusione della visita i ragazzi sono andati sul ponte del Mangano, dove sotto passa il torrente Alpone. Qui il professor Federico Righetto ha spiegato le caratteristiche geologiche e idrologiche del torrente, dove nasce e dove va a defluire, le caratteristiche di scorrimento e il dissesto ambientale. Infine ha elencato i pregi e difetti dell’Alpone e la forza che acquisisce durante il suo percorso. «Per i ragazzi – commenta Augusto Gambaretto, presidente del gruppo ANTEAS e promotore del progetto - è stata un’esperienza bella e interessante e hanno così imparato del significato di acqua come Bene Comune e di come imparare a risparmiarla».
CONFCOMMERCIO. Rinnovate le cariche
Giovedì 26 novembre Paolo Arena è stato riconfermato presidente di Confcommercio Verona. Una riconferma espressa grazie al voto unanime dell'assemblea e che vedrà quindi Arena impegnato in quello che è il suo secondo mandato alla guida dell'organo rappresentativo dell'industria veronese. A ricoprire un ruolo importante all'interno di Confcommercio Verona c'è anche una nutrita rappresentanza sambonifacese, rimarcando quindi l'importantanza del lavoro svolto dall'imprenditoria di San Bonifacio in
ambito provinciale. Uno di questi è Maurizio Danese, anch'egli riconfermato vicepresidente di Confcommercio Verona e presidente della sezione territorio. Danese è poi anche presidente Confidi Veneto, cooperativa di garanzia collettiva per facilitare l'accesso al credito alle imprese del commercio, del turismo e delle professioni. Cariche di rilievo nelle rispettive categorie, tutte legate a stretta mandata con la Confcommercio, le hanno anche Paolo Ambrosini, Presidente provinciale e Vicepresidente vicario nazionale ALI
I tre presidenti Maurizio Danese Giorgio Lecca Paolo Arena
(Associazione Librai Italiani) e Vicepresidente Fondazione Arena; Clara Formenti, Presidente di FederOttica Verona, la più importante organizzazione di rappresentanza per la categoria ottici optometristi e anch'essa membro del CdA di Confidi Veneto; Giorgio Lecca, da quindici anni presidente, appena riconfermato per un nuovo mandato, dell'AVERT, l'associazione delle emittenti radio-televisive veronesi. Danese, Ambrosini e Formenti sono anche membri del Consiglio camerale della Camera di Commercio di Verona, dove è presente un altro sambonifacese, Paride Geroli, che è anche presidente Sistema Moda Confartigianato
Paride Geroli
Clara Formenti
Verona, presidente settore Servizi e Terziario Confartigianato Veneto e presidente associazione nazionale Calzolai 2.0. Matteo Dani
Paolo Ambrosini
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MONTEFORTE. Il Sindaco ha convocato un incontro per illustrare l’opera conclusa
AGRICOLTURA
Assemblea pubblica per il caso idrovora
Val d’Alpone a Tenerife
Servizi di
Maria Grazia Marcazzani Lo scorso 19 novembre nell’auditorium della Casa di riposo di Monteforte il sindaco ha convocato un’assemblea pubblica per illustrare l’opera conclusa il giorno stesso per l’idrovora per le vie San Carlo, De Gasperi e Matteotti chiesta da molti anni dalla popolazione per i frequenti allagamenti che subisce a ogni acquazzone. «Prima di iniziare i lavori afferma l’ingegnere civile idraulico David Voltan, titolare dell’omonimo studio che ha seguito i lavori - sono state fatte delle indagini sui sottoservizi delle vie interessate. Uno scavo profondo 15 metri ha inoltre evidenziato un terreno con alternanza di argilla e sabbia: per questo al posto delle “parancole”, in questo caso molto pericolose, sono stati inseri-
ti dei diaframmi, che ci hanno costretti ad una variante d’opera per garantire la sicurezza anche degli edifici circostanti. L’acqua che arriva nella vasca dalle vie allagate scaricherà nel torrente Alpone (l’impianto verrà spento al raggiungimento della quota 34 metri). E’ stata inoltre realizzata una cabina di comando, dove è stata inserita la strumentazione. I lavori, che hanno richiesto un investimento di 587 mila euro, non sono finiti e l’amministra-
zione ha la facoltà di compiere delle opere di completamento in via Dante e in via San Carlo». «La casa dove abito, tra via De Gasperi e via San Carlo, è del 1955 e fino agli anni ’70 non ha mai avuto problemi di questo tipo – commenta Maurizio Perbellini, uno degli abitanti della zona interessata -. Questi sono nati da quando è stata lottizzata via Pascoli mentre prima c’era una fognatura in via De Gasperi parallela a quella di viale Europa, ma
purtroppo l’amministrazione dell’epoca ha venduto il terreno del demanio ai privati e questi hanno fatto quello che volevano». «Il nostro impegno – commenta il sindaco di Monteforte, Gabriele Marini - è mettere in sicurezza il territorio. Il progetto non è stato stralciato ma i lavori saranno ripresi nel 2015 grazie alle somme che siamo riusciti a reperire. Il costo totale dei lavori è 920 mila euro di cui 650 mila trovati dal Prefetto mentre il resto sono soldi dell’amministrazione comunale e quindi soggetti al patto di stabilità. Vogliamo finire i lavori e inoltre stiamo cercando di trovare dei fondi per inserire altre due pompe nella vasca e migliorare il tutto. Inoltre abbiamo intenzione di far tornare aree agricole quelle fabbricabili e controllare i fossi che sono stati chiusi e farli riaprire».
MONTEFORTE. L’Ateneo della Pontara, l’Università aperta a tutti
Prende il nome de “L’Ateneo della Pontara” l’università popolare aperta a tutti presentata qualche settimana fa a Monteforte. Il progetto è nato con il dirigente scolastico del paese Giuseppe Boninsegna per condividere insieme la passione, la conoscenza e la cultura e aprendoci ai paesi vicini e alle loro università. Abbiamo scelto di chiamarlo della Pontara a ricordo del nostro illustre cittadino Bruno Anzolin che in un libro ha parlato del parlamento della Pontara» - spiega l’assessore alla cultura e istruzione Rosario Maccarone. «Sono stato invitato da Maccarone a proporre un’idea di come fare un’università popolare a Monteforte e ho deciso di parteciparvi come rappresentante della scuola perché la formazione va portata avanti anche in età adulta – aggiunge Boninsegna -. L’associazione che si occuperà dell’Ateneo sarà libera, apartitica, professionale, senza fini di lucro ma per promuovere attività culturali in paese». «Sono contento di partecipare a quest’università per far conoscere ai montefortiani la loro storia – puntualizza lo storico locale Massimiliano Bertolazzi -. Ci sono state ancora università popolari a Monteforte ma non hanno mai avuto successo a causa soprattutto degli orari poco comodi e dei luoghi disagevoli, dove si svolgevano. Non sono molto d’accordo sul nome perché Anzolin ha sempre rifiutato la cattedra universitaria e ora accostare il suo nome a un’università sarebbe irriguardoso nei suoi confronti» I primi appuntamenti dell’Ateneo saranno tutti alle 15 al Palazzo Vescovile: l’8 gennaio Bertolazzi presenterà il palazzo stesso e farà una visita guidata, il 12 febbraio Gianni Storari parlerà di “Testimonianze della prima guerra mondiale in val d’Alpone e d’intorni” e il 12 marzo Orio Grazia tratterà “le opere letterarie di Bruno Anzolin”. Sono previsti anche incontri di grafologia, valorizzazione dei beni culturali e cardiologia.
Si è da poco conclusa la visita di alcuni rappresentanti del mondo agricolo della val d’Alpone nell’isola spagnola di Tenerife, dell’arcipelago delle Canarie. Il progetto della visita studio è stato presentato da Vanni Stanghellini, tecnico dell’A.N.A.P.I.A Veneto al Fondo Sociale Europeo. Con Stanghellini sono partiti altri nove agricoltori di Montecchia, San Giovanni e Vestenanova: l’assessore all’agricoltura di Montecchia Simone Carbognin a rappresentanza del Comune, Paolo Dal Sacco, Giovanni Battista Olivieri, Adelino Fiorini Carbognin, Natalino Gambaretto, Rino Cattazzo, Ivano Dal Cortivo, Fabio Trestini e Osvaldo Tessari.
MONTEFORTE/IL PRESEPIO
Dallo scorso anno l’oratorio San Luigi Gonzaga di Monteforte ospita un presepio tradizionale ma molto scenografico creato da Gianni Bolla con l’aiuto di molte persone. «È da molti anni che realizzo presepi tradizionali grandi e scenografici ma fino a due anni fa li creavo a casa mia e venivano a vederlo solo gli amici – afferma Bolla -. Non avevo casette in pietra come ora ma semplice materiale acquistato in negozio e ovviamente tutto era più piccolo per motivi di spazio. Dall’anno scorso ho cominciato a fare le casette con pietra delle nostre colline proveniente da Giazza, Campiano, Campofontana ma un po’ pure dalla Val d’Aosta. La novità di quest’anno saranno le statue, a grandezza naturale, della Sacra Famiglia dipinte da Michela Bogoni e tutte con meccanismo interno che si possono muovere. Non faccio mai disegni ma parto da un’idea e poi la sviluppo e non ho mai frequentato corsi presepistici. Ho deciso di rappresentare un borgo della nostra Lessinia e il significato del presepio di quest’anno è “tutto ha un inizio e una fine, l’unica cosa che resta è Gesù in tutta la sua grandezza”. I personaggi li acquisto ancora in negozio ma poi li modifico inserendo i meccanismi per farli muovere e vestendoli in modo tipico. Per realizzare il presepio siamo in 13 persone: è da quest’estate che ci lavoriamo e da metà settembre abbiamo iniziato a fare la struttura di legno e poi montarlo». Il presepio sarà inaugurato la notte di Natale con la benedizione del parroco e chiuderà il 18 gennaio, giorno della Montefortiana; fino all’Epifania sarà aperto ogni giorno poi solo nei week-end. Un altro appuntamento natalizio a Monteforte sarà il mercatino il 13 e 14 dicembre in piazza Silvio Venturi dalle 8 alle 20.
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IL PERSONAGGIO. Si è spento Franco Bignotto, musicista e scopritore di talenti
Addio Maestro Musicista, autore, maestro e scopritore di talenti. Forse non basterebbe nemmeno questo per descrivere la vita e il talento di Franco Bignotto, scomparso nelle scorse settimane a Verona. Centinaia le manifestazioni di cordoglio, affetto e stima per quello che è stato un vero e proprio “maestro” nel panorama della musica italiana. Nativo di San Bonifacio, Franco Bignotto ha iniziato il suo viggio nella musica studiando pianoforte e fisarmonica e già a 18 anni si esibiva in tutta Europa, sia da solista che all'interno di formazioni orchestrali, sperimentando diversi generi musicali. Nel 1960 ha pubblicato per la Ricordi “Rapsodia verde”, scelta come pezzo d'obbligo al concorso nazionale per fisarmonica; nello stesso anno anche un lp con 12 sue composizioni per
pianoforte e orchestra con la formazione del celebre maestro argentino Angel Pocho Gatti. L'anno successivo, il 1962, arriva la fondazione della celebre scuola CIM a Verona. Bignotto, poi, è stato autore di innovative produzioni didattiche musicali con Ricordi, Fonit Cetra, Zaniboni e Demetra, opere di largo successo e divulgate anche in Germania e Inghilterra. Oltre ad affermarsi in campo musicale, Franco Bignotto negli anni ha consolidato anche la sua fama di scopritore di talenti. E' stato infatti mentore di numerosi artisti: Fabio Testi, Ivana Spagna e Amadeus i più conosciuti. Per confermare la sua poliedricità artistica la collaborazione con Giorgio Totola per corsi di dizione e recitazione, nata nel 1975, e la pubblicazione con Demetra del
romanzo “Chi sei” e della serie “17 Racconti” , nonché di una collana di audiolibri ai quali ha prestato la sua inconfondibile voce. Negli ultimi anni da segnalare la collaborazione con Giorgio Lecca, fondatore e mente di RSB, assieme al quale ha realizzato svariati progetti. Tra questi una serata a lui totalmente dedicata, “Amore e musica” che, nel febbraio 2011, al Teatro Centrale ha celebrato il maestro nel paese dove è nato assieme a molti suoi allievi. Anche l'Amministrazione comunale di San Bonifacio ha voluto ricordare Franco Bignotto, artista e uomo di straordinario talento che, in una vita votata alla passione per la musica e la cultura, ha saputo portare in alto il nome del proprio paese d'origine. Matteo Dani
Franco Bignotto
Massimo Ranieri: “Sogno o son desto” "Sogno o son desto" è il nuovo recital di Massimo Ranieri, grande mattatore dello spettacolo italiano o meglio "cantattore" che porta da sempre il teatro nel cuore alternandolo alla canzone.Torna nei teatri italiani con questo show unico, tratto dall'omonimo programma televisivo per Rai Uno mescolando i suoi successi con quelli di grandi autori di musica e teatro. Canzoni e monologhi che sono un inno alla vita, all'amore e alla speranza. Sogno o son desto, così s'intitola questo nuovo spettacolo teatrale già affollatissimo ovunque… «Questa volta non abbiamo lustrini, paillettes, balletto, ma uno spettacolo fatto di prosa e musica e soprattutto di luci con un'orchestra di magnifici musicisti uomini e una sola bassista donna. Il successo c’è e speriamo che continui così. Lo spettacolo è molto piacevole perchè rispetto al precedente qui c'è un pò di prosa. E' il teatro che mi ha forgiato e formato per cui all'interno di questo show ci sono dei momenti di grande poesia come può essere Alda Merini, Palazzeschi, Shakespeare, Oriana Fallaci». Quest'anno festeggi 50 anni di carriera. Se chiudi gli occhi e ripensi a questo lungo percorso, qual è la prima istantanea che ti viene in mente? «Mi rivedo ragazzino al porto che mi sto imbarcando per l'America. E' stato uno choc imbarcarsi su una nave e non su una barchina a remi come ero abituato quando portavo da mangiare a mio nonno. Quella è l'immagine più forte in assoluto che mi è rimasta e rimarrà tutta la vita. E poi ci sono i miei Maestri: Patroni Griffi, Strehler, Del Lullo, Valli, De Sica, Visconti, Garinei, Giovannini...Li ho conosciuti e ho avuto il privilegio di conoscerli tutti».
Questo spettacolo è anche l'occasione buona per presentare il tuo nuovo album "Senza 'na ragione" arrangiato dall'immancabile Mauro Pagani. Un omaggio ai tuoi amici cantautori napoletani dagli anni '70 ad oggi (Pino Daniele, Gigi D'Alessio…). Una ragione c'è anche perchè la vostra ricerca è partita 13 anni fa all'interno della canzone napoletana. «Sì, se Dio vuole sono 13 anni e mi auguro ancora altri 13 e 13 ancora ovviamente. La ragione c'è ed è quella di omaggiare appunto questi grandi cantautori dagli anni '70 in poi perchè mi hanno sempre detto: "ma canti sempre solo i classici". Sì,canto solo i classici perchè sono la mia culla, il mio letto di rose diciamo così. Con questi mi sono messo di nuovo in gioco, alla prova, toccando gli Almamegretta, i '99 Posse, Pino Daniele, Teresa De Sio, Enzo Avitabile, Bonocore. Mi sono buttato come al solito senza paracadute e fortunatamente ancora devo cadere giù e non so se mi si aprirà il paracadute. Ci credo molto perchè è un disco riarrangiato in una maniera sublime come al solito dal mio grande Maestro Pagani. Sono felice di averlo fatto perchè mi sono messo alla prova cantando completamente altri generi, a parte Nino D'Angelo dove c'è anche lui. C'è una bellissima canzone di Gigi D'Alessio "Apri le braccia" di Mogol e Gigi. Mi piace molto e lo presento nello spettacolo. Ovviamente all'interno c'è il più giovane cantautore di tutti questi che è stato Renato Carosone. Una canzone bellissima che pochi hanno cantato da 50 anni a questa parte che è "O' Mafiuso"». Aspettando una canzone che ti ha promesso Francesco de Gregori, uno dei
magnifici ospiti con cui hai duettato nel tuo programma televisivo. Lui è molto riservato e in Tv non si vede spesso. «Lui era felice di stare con me quella sera anche perchè io gli canto una canzone da tanti anni ormai che è "La leva calcistica del '68" e mi ha detto che era contento di partecipare in questo piccolissimo viaggio. Mi ha promesso anche una canzone ma io nel frattempo prenderò in prestito un'altra sua canzone che è "La valigia dell'attore" di una bellezza sconvolgente». Ho visto la tua agenda ricca d'impegni fissati fino al 2015. Non hai tregua. Viaggi con tre spettacoli perchè oltre a "Sogno o son desto" hai Riccardo III e Varietà Viviani. Raccontami brevemente quello che il pubblico non vede: tutta la fatica che fai. «Il pubblico non la vede la fatica perchè io lavoro con quella filosofia di cui parlavamo all'inizio:con gioia. Cerco di lavorare con leggerezza poi ovvio che dopo tanti spettacoli vado in albergo e la stanchezza la sento però è un attimo perchè poi c'è questo afflato,questa sintonia con il pubblico che è meravigliosa che alleggerisce tutto». Quando rientri in hotel un pò di solitudine non l'avverti? «Sì, ma dopo 50 anni di lavoro la solitudine fa parte di te stesso. E' una tua amica e nemica anche a volte. In certi casi è nemica ma rare volte perchè poi penso agli affetti,agli amici,alle cose belle che mi sono rimaste al di là delle quattro mura che sono come dice Aznavour: "quando entro in teatro queste tre mura davanti a me e poi io sul palcoscenico". Solitamente la solitudine me la porto a letto tranquilla,si tranquillizza anche lei e non mi dà fastidio più di tanto».
Per comodità vivi da tanti anni a Roma ma quando capita di tornarci per motivi privati a Napoli con che occhio la vedi oggi? «Napoli è una città particolare, comunque c'è sempre questa voglia di riscatto, di vivere, di sollevarsi. Il napoletano è molto forte: basti pensare a tutto quello che è capitato in questa città, tutto quello che abbiamo avuto e vissuto. Quando sono per strada io vedo i giovani che hanno questa grande malinconia negli occhi perchè che se ne dica Napoli è una città malinconica e non è vero pizza e mandolino. Il napoletano porta dentro questo dolore secolare di popolo che è stato sempre sottomesso però sono lì e oltre alla malinconia negli occhi di questi ragazzi vedo una grande voglia di riscatto e di vivere, di rifarsi, di ridare a questa città i fasti di un tempo». Unica data per rivedere Massimo Ranieri in Veneto: 31 DICEMBRE, AL TEATRO GEOX DI PADOVA....PREVENDITE ZEDLIVE.COM
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MONTECCHIA. Da cinque generazioni, i Tessari portano avanti l’attività. Amore e rispetto per la terra sono gli ingredienti vincenti
Famiglia vitivinicola: Ca’ Rugate è passione Amore e rispetto per la terra, fiducia nell'uomo e nelle sue capacità. Una ricetta semplice ma di grande sostanza quella che accompagna da cinque generazioni la famiglia Tessari, cuore e motore di Ca' Rugate, azienda vitivinicola che si sta sempre più confermando realtà d'eccellenza in ambito nazionale e internazionale. Nelle parole di Michele Tessari, oggi alla guida di Ca' Rugate, tutto il sapore di «un viaggio iniziato ai primi del Novecento sulle colline di Brognoligo, dove aveva sede l'azienda agricola di famiglia. Un'avventura intrapresa dal bisnonno Amedeo e, dopo la sua prematura scomparsa, mantenuta in vita dalla moglie Adele, quindi portata avanti da mio nonno Fulvio, mio padre Amedeo e arrivata fino ad oggi». La cultura del vigneto come base di partenza per affrontare tutte le sfide è un principio cardine a Ca' Rugate, «la gestione della vigna e della materia prima – prose-
gue Michele Tessari – sono elementi fondamentali per approcciare un mercato, soprattutto quello straniero, che vuole sempre più conoscere l'origine del prodotto. Per questo, negli anni, abbiamo sempre investito nell’ acquisizione di nuove terre sino ad arrivare ad oggi ad una superfice aziendale di oltre 60 ettari complessivi, divisi tra le colline patria delle grandi DOC Soave , Valpolicella e Lessini Durello. All'interno dei nostri vigneti inoltre abbiamo messo in atto un processo di “mappatura”, durato vari anni, che ci ha permesso di individuare delle zone CRU dove viene prodotta un'uva di qualità superiore alla media. Da quei terreni nascono oggi Monte Fiorentine e Campo Lavei, due vini che ogni anno ottengono riconoscimenti tra i più prestigiosi». La vocazione alla ricerca delle peculiarità territoriali d'eccellenza non può prescindere dalla professionalità di chi nei vigneti ci lavora. Un concetto ben chiaro a
Ca' Rugate «dove lavora un team specializzato in cui agronomo e responsabile di vigneto si confrontano costantemente per garantire la produzione di un'uva d'eccellenza. La professionalità - spiega Tessari - di chi nella vigna è chiamato a lavorarci è la discriminante che permette di produrre vini di qualità anche in annate particolarmente difficili come quella appena vissuta, dove siamo stati chiamati ad effettuare tre fasi di vendemmia per ogni singolo vigneto. La quantità di vino prodotta sarà minore rispetto agli anni passati, ma non abbiamo voluto abbassare il livello di qualità». Oggi, nella cantina situata nel cuore della Val D'Alpone, Ca' Rugate è un'azienda fortemente votata all'export, il 60% dei suoi vini raggiunge oltre 40 Paesi nel mondo. «Crediamo fortemente nella capillarizzazione distributiva dei nostri prodotti nel mondo, dai mercati europei e nordamericani, più maturi, a quelli ancora in fase di
La famiglia Tessari
esplorazione, come il sudest asiatico. Non abbandoniamo però il mercato italiano, tutt'altro, anche perché per essere credibili nel mondo, bisogna essere apprezzati anzitutto in casa propria: se i tanti turisti che visitano il Veneto non trovassero qui le mie bottiglie,
perché mai dovrebbero comprarle quando tornano a casa propria. La filosofia produttiva di Ca’ Rugate – conclude Michele Tessari -, proseguirà rafforzando lo spirito di innovazione che l’ha sempre contraddistinta, non cullandosi sugli allori dei pur lusinghieri risultati
raggiunti. Ricordandosi altresì che si tratta di un’azienda agricola, che ha nel frutto dei vigneti la propria ragion d’essere e che sempre dalla terra occorre partire per ottenere nuovi successi». pubbliredazionale
S
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PORT
MOTOCROSS UISP. Il pilota veronese vince il titolo Regionale nella categoria Mx2 esperti
Davide Reggiani campione Veneto
Davide Reggiani accende il turbo. E conquista il titolo di campione regionale Uisp (Unione italiana sport per tutti). Con la sua moto va veloce, velocissimo. La sezione Esperti Mx2 è ai suoi piedi. Fa festa, il pilota del Team Events di Settimo di Pescantina, sbaraglia gli avversari e conclude la stagione 2014 da autentico protagonista. I numeri, d’altronde, sono dalla sua parte: Reggiani ha infatti totalizzato tredici vittorie su venti manches e tre secondi posti, terminando la competizione veneta in testa alla graduatoria con ben novantadue punti di vantaggio dal secondo classificato, Matteo Rosso del Venice Pro Race, e con 155 lunghezze dal terzo, Alberto Vitaliani del Veronasport. Un’abbuffata di successi (Davide, lo precisiamo ha chiuso l’annata conquistando 431 punti ed è pronto a partecipare alla categoria agonisti nel 2015) che ha permesso al giovane talento veronese di arrivare per la prima volta, davanti a tutti, nel campionato regionale. «Reggiani ha meritato la vittoria, disputando un’ottima stagione – spiega Stefano Simonato, responsabile Veneto del motocross Uisp . Davide è un bravo ragazzo, educato e sempre corretto in pista, non mostra mai comportamenti antisportivi, ed è migliorato a dismisura negli ultimi due anni. La sua è stata una crescita strepitosa: in pista, ora, ha un passo davvero veloce». L’annata 2014 si è chiusa domenica 12 ottobre con la gara conclusiva svolta a Pincara, in provincia di Rovigo.
Davide Reggiani “in volo”
Foto ERIK MORETTI
E il numero uno regionale fa il punto della situazione, tracciando il bilancio: «La stagione è andata bene – racconta Simonato -. Abbiamo riscontrato cifre importanti a livello di partecipanti, i migliori dati della nostra storia: nelle prime corse c’erano circa 250 moto al via, e con il passare dei mesi siamo riusciti ad avere ai nastri di partenza sempre 150 moto. Un bel risultato, che ci riempie di orgoglio: le voci del paddock dicono che stiamo lavorando bene, pertanto la Uisp proverà a migliorare ancora di più nel 2015. I piloti si divertono, hanno entusiasmo, e formano compagnie belle e unite anche fuori dal motocross. Inoltre, nonostante tutti vogliano vincere, c’è molta sportività: questo aspetto è fondamentale». E la «rispo-
sta» veronese? «Ottima – sottolinea Simonato -. Più o meno, la metà dei tesserati del Veneto appartengono a una società o a un motoclub scaligero, o sono nati nel territorio di Verona. Gli obiettivi per la prossima annata? Crescere in termini
di numeri e non solo. Con impegno e tanta passione. Inoltre, cercheremo di aumentare il livello di sicurezza grazie a piccoli accorgimenti: per esempio, nel 2014 abbiamo inserito il secondo medico». Matteo Sambugaro
Davide Reggiani
Stefano Simonato
SAMBONIFACESE CAMBIO DI PRESIDENZA Una rivoluzione a tinte rossoblù. E' un vero e proprio stravolgimento quello avvenuto dalle parti dello stadio Tizian nelle scorse settimane, con il cambio di presidenza che ha riportato in società e al ruolo di presidente l'avvocato Mariano Dalla Valle. Non un neofita, visto Mariano Dalla Valle che negli scorsi anni Dalla Valle già aveva ricoperto lo stesso ruolo, ma un sambonifacese doc che ha deciso di rimettersi in gioco per impedire il naufragio della società rossoblù. «Già negli scorsi mesi – spiega il neo presidente – c'erano stati dei contatti con i vecchi dirigenti e ora, che ci è stata garantito il 100% di autonomia nella gestione tecnica e amministrativa del club, il passaggio di testimone è ufficiale. Non ci nascondiamo, la situazione è difficile sotto molti punti di vista, ma faremo del nostro meglio per salvare la categoria e iniziare poi a ricostruire».La prima iniziativa del presidente Dalla Valle è quella di costituire l'associazione “Amici della Sambonifacese”, che si propone di riunire tutti coloro che, con idee e fondi, vogliono contribuire a riportare in auge il nome della Sambonifacese. Il primo ad unirsi a quest'avventura è un nome che ha fatto la storia del calcio sambonifacese: Giuliano Giusti, storico presidente che guidò la Sambo al ritorno in serie D. «La Sambonifacese deve tornare ad essere un punto di riferimento per il movimento calcistico dell'est veonese – continua Dalla Valle – e per far questo dovremo lavorare molto sull'immagine e sul legame col territorio, puntando sul Settore Giovanile e sulla Scuola Calcio». La svolta dirigenziale ha portato anche ad una rivoluzione tecnica. A guidar dalla panchina la compagine rossoblù è stato infatti chiamato Fiorenzo Bognin, ritorna in rossoblù anche Carlino Facchin, che fungerà da vero e proprio braccio destro del presidente Dalla Valle, aiutandolo nella gestione tecnica e organizzativa della società. Inizia quindi un nuovo capitolo nell'ultranovantennale storia della Sambo, l'auspicio di tutti è che il club rossoblù possa tornare presto ad un ruolo da protagonista nel calcio del triveneto. In bocca al lupo. Matteo Dani