L'altro Giornale Sambonifacese - Dicembre 2015

Page 1

ANNO XXX - N.12 DICEMBRE 2015 - stampato il 07/12/2015

SAMBONIFACESE

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n째 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n째 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663



ettere L le vostre

Dicembre 2015

3

TERRORISMO

“Al capezzale di un malato grave” Domanda: Quando in ragione del disegno della Germania hitleriana iniziò l’invasione degli Stati confinanti, il “mondo in fiamme” si armò per combattere oppure continuò a domandarsi le cause del delirio imperialista teutonico, del mito della razza, della sua presunta superiorità e del contrasto tra l’ideologia nazional socialista e una cultura che aveva generato lo Sturm und Drang, il Romanticismo, Beethoven, Goethe? Winston Churchill, genio assoluto e profetico, ammoniva ben prima dichiarando ai suoi che “accarezzavano il coccodrillo sperando di essere

gli ultimi ad essere mangiati”. Cioè non avevano ancora capito la gravità di quanto si stava delineando in Europa e nel mondo. Domanda: La lotta armata degli anni settanta è stata affrontata con i salotti, le buone maniere e le interminabili analisi storico sociologiche delle cause delle gambizzazioni, degli omicidi e delle esecuzioni all’esito del “processo proletario”, oppure il terrorismo rosso è stato combattuto con le leggi speciali e l’intenzione di farla finita con quella caterva di puttanate sinistrorse che seminavano soltanto sangue e terrore? Oggi, i nostri più influenti ed ascoltati intellettuali,

perfettamente ebeti, ed i nostri diffusi cervelli aerostatici della politica e dell’informazione sono avvitati in speculazioni sterili tanto assurde quanto le azioni perpetrate dagli integralisti islamici oggetto della loro speculazione. Occorre darci un taglio alle litanie buoniste e floreali. Secondo il Qohelet c’è un tempo per ogni cosa: un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace. Le vittime di Parigi sono morti di guerra. Non sono l’effetto della legittima vendetta dei musulmani ai soprusi dell’Occidente cattivo. E’ il mistero del tempo, e

“Troppo male nel mondo”

questo è il momento per fare la guerra e uccidersi. Chi non ci sta, si faccia da parte o, almeno, non sia d’intralcio. Domanda: Se io fossi un terrorista disposto a tutto pur di ammazzare, mi importerebbe di veglie, lumini e affermazioni ridicole come “non ci faremo intimorire”, “occorre un confronto politico”, “bisogna comprendere le ragioni” e banalità consimili? Chi scanna senza esitare pensate che gliene freghi di “Imagine” di John Lennon cantata con gli accendini alzati? Ma dai! Diamoci una mossa. Luca Bertagnin

ISLAM 3

Gentile Amica Rosanna, la situazione è grave, gravissima, il mondo è precipitato nella paura, nell'insicurezza dopo il terrore accaduto del 13 novembre a Parigi. In particolare abbiamo notato come gli attentati terroristici siano esplosi in varie parti della città. Troppi i morti: 130, troppi i feriti di cui non si sa se un domani torneranno ad essere normali. I terroristi sono giovani che disprezzano la propria vita e quella di un altro uomo, magari giovane come loro. Ma questi assassini non sono nati da un grembo di una donna, da un padre, non sono cresciuti in una famiglia che li custodiva, sorvegliava e amava? Quando si è svegliato in loro il seme del male? Quando il male ha preso il sopravvento nella loro mente e perché? Non lo sapremo mai! Forse le colpe sono anche da cercare in chi ha governato il mondo. Abbiamo dimenticato il diritto di esistere, di vivere che ha ogni essere umano. Per una parte dell'umanità non è vita degna. Bambini che muoiono appena nati!

Tutti i governanti non pensavano al domani. Al cammino spaventoso dei popoli africani che ci hanno messo davanti ad una realtà mai immaginata. Scappano dalla miseria, dalla fame e dalla morte. Persino i bambini vengono sacrificati e il cuore delle loro madri sanguina finché vivono. Dalle ultime due guerre in Europa, dal troppo sangue versato, non si è imparato niente! Un'Europa unita sarebbe già un passo avanti verso la pace tra di noi, ma non abbiamo calcolato l'arrivo della popolazione africana, le esplosioni di rabbia da altre parti del mondo. Papa Francesco non predica, parla all'uomo, di svegliarsi e richiama al suo dovere di essere umano. Non siamo forse tutti creature di Dio? Papa Francesco sia d'esempio. Auguro un Buon Natale a tutti i nostri cari amici e luce dentro i nostri cuori. A Lei cara Amica Rosanna un Sereno Natale e un Anno Nuovo di speranza e successo. Con infinito affetto Edith

UN NATALE SENZA IDENTITÀ di Rosanna Pancaldi Non ci posso credere! Questo è quanto ho pensato quando ho letto la notizia che a Rozzano, in provincia di Milano, il preside di una scuola ha vietato, per questo Natale – per lui “Festa d’Inverno” - i canti tipici della nostra tradizione, il Presepe e, per non farsi mancare niente, ha eliminato dalle pareti anche il povero, sopravvissuto, Crocifisso. Come possiamo pensare – peggio, come può pensare un educatore – di trasmettere ai giovani il rispetto e l’amore per la nostra millenaria cultura, arte, tradizione, quando per primi caliamo i pantaloni per timore di offendere la sensibilità di chi non la pensa come noi. Di chi è stato accolto nel migliore dei modi nelle nostre città, nei nostri paesi, nelle nostre parrocchie. In questo modo non educhiamo, palesiamo solo paura, insicurezza, identità perduta! Non credo sia questo il modo per creare integrazione, accoglienza e rispetto nei confronti di altre culture e religioni.

Dobbiamo difendere, senza cedimenti, i nostri valori, la nostra identità culturale, le nostre radici cristiane. Il continuo chinare il capo, il “politicamente corretto” non funziona, non va bene. Rialziamoci, solo così torneremo ad essere un popolo degno di rispetto.

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi

Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Viale dell’Industria, 22 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 articoli@laltrogiornalevr.it Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Concessionaria Pubblicità: Studio Immagine Tel. 045.7611777 Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)

Numero chiuso il 07- 12 - 2015


a a

DIALOGO

PENSIONI

“Privilegi e sacrifici” Egregio Direttore e lettori non bisogna essere dei geni e nemmeno dei professori della Bocconi per trovare una soluzione alla porcata che è stata fatta dalla legge Fornero . I politici per i loro previlegi trovano sempre le soluzioni vedi anticostituzionale ecc.ecc per noi cittadini ci sono sempre problemi di bilancio e sacrifici da fare. Io vorrei fare alcune proposte per dare una possibilità anche a chi come me solo per la colpa di essere nato in un periodo SFIGATO, non ha alcun diritto per chi ha già versato almeno 35 anni con un' età non inferiore ai 55 anni proporrei: Ipotesi 1 Ci hanno detto che bisogna fare il conteggio basandosi sul contributivo? Ebbene basta prendere l'estratto contributivo del cittadino tramite Inps e vedere che cosa uno ha versato e proporgli la restituzione immediata di almeno la metà degli stessi oneri versati. Io credo che anche con un' aspettativa di 30 anni di vita uno possa per-

cepire mediamente un importo superiore ad una pensione minima. Ipotesi 2 Oppure ricevere mensilmente per 20 anni sempre avendo i requisiti minimi sino al raggiungimento complessivo dei ¾ del contributivo versato, il cittadino in entrambi le ipotesi rinuncerebbe a qualsiasi altro titolo e onere con questo patto. Chiaramente per entrambe le ipotesi il cittadino o i famigliari devono essere in grado di provvedere ai fabbisogni dello stesso, sino a quando sarà in vita . Il cittadino in entrambi i casi non ha diritto alla reversibilità non essendo una pensione. Ipotesi 3 Ricevere anticipatamente già a partire dai 55 anni con un minimo di 35 anni versati il 70% della pensione alla quale si avrebbe diritto raggiunti i 62 anni (con eventuali penalizzazioni) obbligo della restituzione totale per chi non rinucia alla reversibilità, in caso di rinuncia, esenzione totale della stessa. Queste

Dicembre 2015

4

SINODO

sono delle proposte semplici attuabili senza alcun costo per lo Stato se il problema è che si sono mangiati i soldi versati con pensioni d'oro, vitalizi e reversibilità assurde non può essere sempre un nostro problema e comunque rimuovendo tutto ciò già si risolverebbe. Meglio dare una dignità di vita a chi è vivo e ha versato i contributi che ha eredi che spesso non hanno mai lavorato, questo è spesso un raggiro nei confronti dello Stato e quindi di noi stessi. Attendo risposte possibilmente da qualche politico che in queste occasioni vedi articoli precedenti fatti dal sottoscritto, sono sempre stati zitti... CHISSÀ PERCHÈ… Maurizio Toffali

“Poco coraggio” Per fortuna di tutta la Chiesa, solo il Papa ha dimostrato con i suoi discorsi di essere all'altezza dei bisogni che la nuova società sta dimostrando giornalmente al mondo. Lui aveva tante speranze che il governo della Chiesa sarebbe andato incontro ai bisogni della gente…purtroppo ancora una volta la chiesa è stata sorda e poco sensibile. Non vorrei essere nei panni di Papa Francesco, che ha dovuto, suo malgrado, accettare risoluzioni sinodali complicate e poco chiare. Mi domando come hanno potuto partorire un topolino dopo due anni di studi e tre settimane di incontri in Vaticano. Mi domando ancora, in modo più convinto, dove aleggiava in quei giorni lo Spirito Santo. I Padri sinodali hanno dimostrato di non saper scegliere: tre “correnti” sono troppe per arrivare a decisioni con-

DELINQUENZA

Ho servito per oltre 40 anni il nostro Paese, con amore e dedizione. Proprio per questo mi amareggia vedere dei nostri concittadini condannati perché si sono difesi da delinquenti, soprattutto stranieri, che hanno violato la propria abitazione per rubare, ma non solo anche pronti a uccidere, se necessario, persone anziane. Questi poi vengono

divise. Una delusione anche per la somministrazione dei Sacramenti ai divorziati, una mezza concessione data in mano ai parroci che dovrebbero conoscere fino in fondo, per così dire, chi è degno o chi non è degno. Dei problemi che stanno vivendo i Gay, il Sinodo non ha fatto altro che ribadire la centralità della famiglia fondata sulla unione fra uomo e donna. Non credo che nessuno avesse messo in discussione il principio del matrimonio, ma questo era il momento di dare qualche soluzione a tutte quelle nuove realtà affettive che si stanno creando nelle nostre società moderne. Ricordo che il Papa aveva anticipato con entusiasmo l'avvicinamento ai divorziati, ma è stato costretto ad accettare un soluzione con una maggioranza di un voto. Mi domando inoltre se questi

persino risarciti in denaro da chi ha subito la violazione del privato. Il tutto ha dell’incredibile! Pertanto, proprio per questo, la Giustizia in questa nostra Italia è da rivedere profondamente affinchè i suoi cittadini siano salvaguardati e protetti da una delinquenza importata e sempre più attiva, viste le nostre leggi molto blande nei

prelati vivano la Chiesa in mezzo agli uomini o all' interno dei loro luoghi dorati. Purtroppo ci sono stati alcuni avvenimenti, poi sminuiti, come la lettera dei 13 cardinali e altro, in cui la Chiesa ha dimostrato palesemente di fare politica. Questi prelati ritorneranno nei loro luoghi di residenza con viaggi in prima classe, lontani, lontanissimi dai poveri fratelli migranti che cercano un posto dove vivere. Ad ogni modo spero che, lasciando il Vaticano, Cardinali e Vescovi siano andati via contenti per aver fatto un buon lavoro. Io lo dubito, ma almeno ho la speranza che ritornando nelle loro sedi pastorali, portino con sé un po' di quello Spirito Santo, che il nostro Papa ha portato in questa Chiesa dal momento della sua elezione a questo gravoso incarico. Gianni Pozzani

loro confronti. La legittima difesa, specie in casa propria, deve essere sacrosanta. Quindi bisogna legiferarla al più presto, così come è necessaria la separazione delle carriere tra Giudici inquirenti e giudicati, come avviene negli altri Stati. Renato Tomezzoli

PROSTITUZIONE

“Meglio legalizzare” La Legge Merlin è il nome con cui è nota la Legge 20 febbraio 1958, n. 75 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 55 del 4 marzo 1958), chiamata in questo modo in quanto la prima firmataria era la senatrice socialista Lina Merlin. Con questa legge veniva stabilita, la chiusura delle case di tolleranza, l’abolizione della regolamentazione della prostituzione in Italia e l’introduzione di una serie di reati intesi a contrastare lo sfruttamento della prostituzione altrui. L’avvenimento, che segnò una svolta nel costume e nella cultura dell’Italia moderna, venne visto da alcuni come una svolta positiva, da altri col timore di alcune conseguenze quali gravi epidemie di malattie veneree e il dilagare delle prostitute nelle strade delle città, cosa che in effetti avvenne. Dagli anni ottanta nel dibattito politico italiano hanno preso corpo numerose richieste per l’abrogazione – in tutto o in parte – della Legge Merlin, giudicata non più al passo con i tempi. Prima dell’entrata in vigore della legge, la prostituzione nelle strade era molto poco diffusa, mentre dopo l’entrata in vigore è aumentata notevolmente. Negli anni novanta, soprattutto, si è sviluppato il fenomeno della prostituzione legata all’immigrazione clandestina, esploso poi negli ultimi

anni: le prostitute in strada sono nella quasi totalità straniere. Il traffico di donne, talvolta anche minorenni, e i lauti guadagni del loro sfruttamento, è passato sotto il controllo delle mafie italiane e dei loro Paesi d’origine, sempre più presenti queste ultime sul territorio italiano. Queste nuove schiave, legate al traffico di esseri umani, sono oggi, di fatto, un problema irrisolto che ripropone con urgenza il ripensamento di tutte le leggi in questo campo, a cominciare dalla stessa legge Merlin. Il dibattito politico sul tema è però risultato sterile dal punto di vista dei risultati, dato che, attualmente, la normativa in materia è la stessa del 1958, nonostante le numerose proposte di modifica presentate dai politici dei vari schieramenti. La prostituzione genera in Italia un notevole indotto (50000-70000 prostitute coinvolte, 9 milioni di clienti, 19-25 miliardi di euro il giro d’affari stimato) sottratto all’imposizione fiscale. Una sentenza della Cassazione ha equiparato la professione più antica del mondo — e i relativi incassi — a qualsiasi altra attività lavorativa autonoma. L’Agenzia delle Entrate però non spinge su questo versante perché la prostituta da strada è nel 99% nullatenente e non vi è nulla in suo possesso che sia “fiscalmente aggredibile”. Lo Stato italiano fa il biscazziere con lotterie e grat-

ta e vinci, mantiene il monopolio sui tabacchi, il tutto senza troppi problemi eticomorali. Di fronte alla prostituzione la strada maestra invece non viene seguita. E la strada maestra è ovviamente quella di legalizzare la prostituzione, organizzarla con i relativi controlli sanitari. Si fa in Germania: basta imitare il modello. Ma siamo in Italia e una soluzione del genere farebbe venire il mal di pancia al Vaticano, che ha già i suoi problemi a pagare le tasse sul suo patrimonio immobiliare. All’Italia serve uno “shock libertario”. Dalla regolamentazione della prostituzione avremmo un gettito fiscale enorme, il proibizionismo non funziona e non conviene. Non possiamo aspettare che le mafie continuino a inquinare la nostra economia e a comprare le nostre città con il fiume di denaro che garantiscono loro lo sfruttamento della prostituzione. Questo fenomeno sociale va, a mio avviso legalizzato e regolamentato, serve una legge nazionale che disciplini luoghi e modalità per l’esercizio di quella che, quando è una libera scelta, va considerata una vera e propria professione. Ciò che conta è sostituire l’attuale far west con una regolamentazione precisa. Giorgio Pasetto Presidente Area Liberal


CRONACHE

Dicembre 2015

5

Premio Giornalista Durello MILANO. Il riconoscimento è stato consegnato lunedì 23 novembre al Westin Palace Hotel nell’ambito di “Durello and friends”

E’ stato consegnato lunedì 23 novembre, al Westin Palace Hotel di Milano, nell’ambito della cerimonia d’apertura della dodicesima edizione di Durello and Friends, il premio “Giornalista Durello 2015”. Il premio si suddivide in tre sezioni: una di respiro più giornalistico e dedicata alla scrittura e due di taglio più divulgativo, di cui una dedicata al ristoratore che meglio ha saputo nell’anno favorire il consumo del Lessini Durello, e un’altra dedicata all’Ambasciatore Durello, cioè a quella persona che con la sua attività

professionale ha avuto un ruolo chiave nella diffusione dei valori della Lessina e del Durello in particolare. Il premio “Giornalista Durello 2015 – sezione stampa” va ad Alessandra Piubello, giornalista di Spirito Divino Italia e Spirito Divino Asia, per aver tracciato con verve giornalistica un ritratto completo della denominazione, dalle origini ad oggi. Collaboratrice anche de L'Espresso e Slow Wine, oltre che di numerose altre testate, Piubello, recita la motivazione «Nella sua attività di giornalista ha saputo evidenzia-

re con precisione l’evoluzione che ha caratterizzato la doc del Lessini Durello negli ultimi quindici anni,con una analisi completa che ha guidato il lettore dalla scoperta del terroir fino alla degustazione delle differenti interpretazioni dell’uva duella, frutto di quotidiane sfide lanciate dalla viticoltura eroica». Anche grazie all’impegno e alla professionalità di Alessandra Piubello, il Lessini Durello, vino dalla tradizione antica, vive oggi un momento di crescente popolarità: indiscussa la classe di questo spumante e

la sua innata capacità di esprimere in maniera unica e singolare il territorio nel quale ha le radici. Il Premio “Ambasciatore Durello 2015” va a Giorgio Rinaldi, AIS Lombardia. “Da sempre estimatore delle bollicine,con una particolare predilezione per gli autoctoni recitala motivazione – Giorgio Rinaldi svolge un ruolo determinante nell’ambito della divulgazione dei valori territoriali della doc del Lessini Durello grazie ai numerosi seminari tematici dedicati alla denominazione. Grazie alla sua professionalità e alla passione nel raccontare il vino, Rinaldi ha

saputo avvicinare consumatori esperti e neofiti illustrando loro le ricchezze enologiche nate sulle colline tra Verona e Vicenza”. Il Premio “Ristoratore Durello 2015” va al ristorante a’ Riccione di Milano. “Il ristorante a’ Riccione recita la motivazione – brilla per professionalità e competenza: da tempo è ormai un punto di riferimento per quei clienti, milanesi e non solo, che cercano sapori d’autore abbinati a vini di qualità. Qui il Lessini Durello viene quotidianamente proposto accanto ai piatti di pesce,specialità della casa, e raccontato con entusia-

smo e passione”. Il premio consiste in una Mathusalem di Durello di 6 litri millesimato 2008 e nasce dalla volontà del Consorzio di Tutela del Lessini Durello di premiare i servizi giornalistici e le personalità che nel corso dell’anno si sono distinte nell’evidenziare i tratti salienti della Lessinia e delle sue produzioni, in primis il Lessini Durello,il suo spumante per antonomasia. Chicca nella chicca: le Mathusalem di Durello, oltre ad essere preziose per le bollicine che contengono, sono decorate a mano su vetro da Alessandro Trotti, artista di Soave.


CRONACHE

Dicembre 2015

“Grande Guerra” Storia e aneddoti

MONTECCHIA. È stato presentato, nella Sala Convegni, il libro scritto da Lucia Cametti

6 SAN GIOVANNI ILARIONE

Lo scorso 14 novembre a San Giovanni Ilarione si è tenuta una partita di calcio organizzata dall’associazione “Solidarietà è”. Le squadre che si sono sfidate sono state ex calciatori che fanno parte del gruppo “Solidarietà è” dove si è aggiunto per l’occasione anche Roberto Boninsegna contro la nazione italiana magistrati. La partita è terminata in parità 1-1 ma la cosa più importante è che tutto il ricavato è servito per raccogliere fondi per il completamento di una scuola per bambini nel nord est del Brasile in una missione gestita da suor Paola Pellanda.

Servizi di

Maria Grazia Marcazzani

Lo scorso 30 ottobre nella Sala Convegni a Montecchia è stato presentato il libro “Le rose della Grande Guerra” di Lucia Cametti sulla prima guerra mondiale. Presente alla serata il sindaco Edoardo Pallaro, che ha curato l’introduzione storica del libro. A presentare l’autrice è stato l’ex sindaco di Roncà Giamberto Bochese. L’autrice ha spiegato il volume leggendo i passaggi rilevanti e cantando le canzoni, che i fanti intonavano in trincea, accompagnata dal Maestro Roberto Rezzadore.«Questo libro racconta la prima guerra mondiale – ha affermato Lucia Cametti -, da quando è scoppiata per noi italiani nel maggio 1915 fino alla vittoria del 1918. Ho focalizzato l’attenzione del testo sulla nostra terra veneta e comincio il racconto dal monte Altissimo, percorro i tre fiumi sacri della patria, l’Isonzo, il Piave e il Tagliamento, salgo sugli altipiani

MONTECCHIA / DOPPIO EVENTO con il monte Nero, il monte Canino, il Carso, il monte Grappa, il monte Nevoso e il monte Santo, poi scendo giù a Caporetto. Ho parlato di aspetti meno conosciuti della guerra come la morte di 800 mila animali: cavalli, muli, canarini che segnavano la presenza di gas tossici, i cani lupi e quelli piccoli che si portavano i ragazzi soldati da casa e si accucciavano davanti ai fanti in trincea. Ho affrontato il tema della fatica quotidiana delle donne carniche che ogni mattina partivano con le gerle in spalla salivano in montagna per portare

ai soldati vettovaglie, biancheria pulita, baciavano il loro amore e tornavano giù. Qualche volta il nemico riusciva a prenderne qualcuna e violentarla e ucciderla. Per tre anni le donne hanno occupato i posti lavorativi degli uomini: guidavano i tram, gestivano le aziende, lavoravano nei campi, andavano a comprare gli attrezzi, perciò facevano dei lavori non loro». Ne “Le rose della Grande Guerra” Lucia Cametti parla della Viribus Unitis, l’affondamento da parte della regia marina italiana della corazzata austriaca che era anco-

Lucia Cametti

rata nel porto austriaco di Pola, e poi ancora del volo su Vienna di Gabriele D’Annunzio insieme al capitano Alberto Mastrone, della vittoria del Grappa, quella sul Piave e del milite ignoto con il sacrario di Redipuglia e le 1200 croci. Le rose fanno da filo conduttore per tutte le vicende che accadono nel libro fino a Redipuglia e alla Madonnina della vittoria sul Monte Grappa dove crescono in primavera delle rose bianche che all’inizio erano rosse per il sangue versato sulla terra dai soldati morti.

Lo scorso 8 novembre a Montecchia si sono tenuti due eventi insieme: la commemorazione del 4 novembre e la festa annuale dell’associazione degli ordini cavallereschi. Dopo la Santa Messa, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Edoardo Pallaro e dal parroco monsignor Franco Coffetti si è spostata in piazza Frutti dove ha sede il monumento ai caduti delle due guerre mondiali. Erano inoltre presenti rappresentanti delle Forze armate in servizio e in congedo, due Marescialli delle forze armate, i Carabinieri di San Giovanni Ilarione, alcuni Bersaglieri e Carristi, il generale di brigata alpina Renzo Pegoraro, la presenza dei labari dell’Avis e dei Cavalieri che stavano festeggiando lo stesso giorno, la bandiera dell’istituto comprensivo di Montecchia, quella dei Carabinieri, Combattenti e reduci, dispersi in guerra e il gagliardetto degli alpini. La banda “Giuseppe Verdi” ha animato la cerimonia. Al termine si è tenuto un pranzo per tutti i presenti.

E c

r

m d d m

d s d r q s p

a n s c

d è d c d r


a è o

i t

CRONACHE

Dicembre 2015

Scintille in sala Consiglio caldo

MONTEFORTE. Più argomenti trattati e animi accesi durante la seduta del 26 novembre

Consiglio Comunale all’insegna delle polemiche lo scorso 26 novembre a Monteforte. La seduta si è aperta con la dichiarazione dei consiglieri Federico Costantini e Andrea Ciresola che hanno ribadito il voto contrario al verbale della seduta precedente: secondo loro sarebbero stati omessi punti importanti. A seguire l’uscita dall’aula di Costantini e Roberto Costa a fronte del mancato permesso da parte del sindaco Gabriele Marini di leggere una dichiarazione. La discussione si è spostata poi sulla questione relativa all’arrivo di sette donne nigeriane a Brognoligo, arrivate senza che la Prefettura avvisasse Sindaco e Comandante dei Carabinieri. Ora le nigeriane sono state spostate a Legnago in attesa di verificare che siano veramente profughe da zone di guerra. Al loro posto a Monteforte sono arrivati tre nuclei familiari. «Come Amministrazione comunale cerco di assicurarmi che non arrivino persone che possano creare problemi di ordine pubblico – ha affermato il sindaco Marini -. Per quanto concerne la possibilità di impiegare questi profughi in lavori socialmente utili, da parte mia non posso imporre nulla». Altro argomento è

stato il problema delle surroghi: la Prefettura nei giorni scorsi ha inviato una nota del Ministero dell’Interno che conferma la regolarità delle surroghi stesse. Un annuncio, questo, seguito poi dal voto unanime del Consiglio comunale per il passaggio nel 2019 al consorzio Atem insieme con altri paesi della zona, come impone il decreto legge dell’1 ottobre 2007. «Aderendo al CEV lo scorso agosto, l’Amministrazione è riuscita a spuntare un 10%

di sconto sul costo dell’illuminazione pubblica – ha affermato il primo cittadino -. Nonostante questo le bollette dei mesi precedenti ci hanno portati ad una spesa pari a 30.000 euro in più rispetto al previsto. Sarebbe da sostituire ogni punto luce ma il costo per ognuno è superiore a 800 euro e il vantaggio poi non diventa concreto come ritorno economico» - ha aggiunto Marini accusando la precedente Amministrazione di non essersi occupata di problemi

di risparmio energetico. Da parte sua il consigliere Costa, vicesindaco nel precedente mandato, ha rimarcato che erano stati sostituiti tutti gli infissi delle scuole per risparmiare sul riscaldamento, oltre a dover far fronte a problemi molto più seri da risolvere, riferendosi all’alluvione del 2010. I lavori in Consiglio sono proseguiti parlando del trasporto disabili, per il quale sono stati destinati 28.000 euro, e di cultura, di manifestazioni della collaborazione con i comuni di San Bonifacio e San Giovanni Ilarione. Una piccola polemica è sorta sul luogo ideale dove poter collocare le giostre in occasione delle feste di paese. Infine il consigliere Ciresola ha presentato un’interpellanza sullo stato della piazza Silvio Venturi: «Ad un anno dal termine dei lavori - ha affermato Ciresola - si è già dovuto intervenire due volte per sistemarla e presenta delle crepe. A mio avviso sono stati scelti dei cubetti di porfido troppo piccoli per il peso che deve sopportare».

7 IL VOLUME. “Chiese e società nella storia di Monteforte d’Alpone” Lo scorso 27 novembre nel Palazzo Vescovile di Monteforte è stato presentato un libro dedicato alla storia del paese scritto dallo storico locale Ennio Poli con lo storico Giuliano Sala e curato dal professore universitario di Storia all’Università di Udine Michael Knapton dal titolo “Chiese e società nella storia di Monteforte d’Alpone”. Nel volume sono descritte in modo accurato tutte le chiese e gli oratori presenti nel territorio comunale, anche quelle che purtroppo oggi non esistono più. Insieme al libro è allegato un cd-rom, dove sono inseriti dei saggi scritti da Ennio Poli sulla chiesa parrocchiale e il campanile di Monteforte e la chiesa dell’ospedale di Brognoligo.

COLLEGIO DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DI VERONA

Ai confini della realtà: il meeting nazionale

L’INTERVENTO DELLA MINORANZA

E’ uno sfogo quello con cui il consigliere Federico Costantini si è rivolto giorni fa alla redazione de L’Altro Giornale. Seduto tra le fila delle minoranze di Monteforte d’Alpone dal maggio scorso, data dell’elezione dell’Amministrazione Marini, Costantini parla degli episodi e delle dimissioni che si sono susseguite in Consiglio da settembre ad oggi con le relative surroghe (per le quali si sta attendendo la sentenza del TAR ndr). In particolare il consigliere Costantini fa riferimento all’ultimo Consiglio Comunale, quello del 26 novembre scorso: «in quella sede ho chiesto al Sindaco di darmi la parola per leggere una mia dichiarazione. Parola che mi è stata negata. Da qui la decisione, da parte mia e del consigliere Andrea Ciresola, di uscire dall’aula consiliare». Di seguito pubblichiamo le parole che Federico

Costantini avrebbe voluto esporre al Consiglio Comunale.

Egregio Sindaco, parlo a Lei e a tutti i Consiglieri qui presenti per manifestare nuovamente il mio disaccordo e la preoccupazione per la situazione di legittimità del Consiglio Comunale che ci apprestiamo a celebrare dato il mancato rispetto di un’Ordinanza del Consiglio di Stato, in un primo tempo da Voi recepita e successivamente disattesa, motivando il tutto con un parere legale che, in pratica, smentisce sé stesso. Oggi sono ancora qui a partecipare al Consiglio Comunale pur essendo ben conscio della situazione e, come ho sempre fatto, me ne assumo tutte le responsabilità in attesa che gli organi preposti scrivano la parola “fine” e mettano chiarezza a tale situazione. Sono qui per continuare a dare corso al mio

Federico Costantini

mandato di rappresentante della “Lista Civica per Monteforte d’Alpone” in Consiglio Comunale e soprattutto per il rispetto che devo a tutti coloro che Ci hanno votato e si sentono da me rappresentati in questa Sede. Il consigliere Federico Costantini

MONTERFORTE / EVENTI NATALIZI A Monteforte per Natale ci saranno due eventi. Il primo il 18 dicembre sarà il Concerto di Natale nella sala parrocchiale di Brognoligo, dove il musicista locale Gabriele Posenato con Michele Lideo presenterà il suo nuovo cd “Fifty fifty”. Il secondo il 20 dicembre dove ci sarà il pranzo di Natale per gli anziani del paese offerto dall’Amministrazione comunale insieme con la Pro Loco.

“Ai confini della realtà: confinazione e riconfinazione”: questo il titolo del meeting nazionale organizzato dal Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Verona, in collaborazione con la Società Cooperativa Geometri Veronesi. L’appuntamento quindi è fissato per martedì 15 dicembre – ore 9.00 – 18.00 – presso l’Auditorium Verdi (VeronaFiere) per fare il punto su un tema che coinvolge massicciamente i geometri, da sempre professionisti esperti in materia e per questo al servizio dei cittadini, frequentemente alle prese con dispute. Affidarsi alla consulenza di un geometra aiuta a snellire l’iter burocratico, può far risparmiare il tempo richiesto da successive tappe legali e, naturalmente, denaro, come sottolinea il presidente del Collegio scaligero, Roberto Scali: «Il numero delle questioni che nascono è elevatissimo, poiché altrettanto ampia è la casistica, dalle aree agricole a spazi condominiali; una confinazione fatta professionalmente porta ad un risultato tangibile immediato, senza rallentamenti burocratici, grazie alla professionalità e alle competenze dei geometri, senza dover andare in tribunale, perder tempo e soldi». Fiorenzo Furlani, presidente della Società Cooperativa Geometri Veronesi, garantisce un evento di primo piano: «numerosi saranno gli ospiti: liberi professionisti, rappresentanti del catasto – Agenzia Entrate Territorio – e colleghi, che porteranno le loro esperienze e conoscenze, nell’ottica di offrire alla platea una guida agli aspetti tecnici, giuridici e pratici della materia».


CRONACHE

Perle verdi in autunno

COLOGNOLA. Ecco una produzione nuova e originale di piselli

Servizi di

Daniela Rama foto M.Testi

Le perle verdi di Colognola, celebrate principalmente in primavera, quest'anno hanno fatto anche il loro esordio autunnale. Si tratta di una produzione nuova ed originale dei bisi Verdoni Nani, promossa dalla Pro Loco in collaborazione con il Comune. Il 2015 è stato un anno molto speciale per il prodotto principe del paese dato che, alla fine dell'estate, ha ottenuto l'ambito riconoscimento della “Denominazione Comunale” e con la semina di agosto ha pure esordito nella sua veste autunnale. «In via del tutto sperimentale infatti – ha spiegato il presidente della Pro Loco Alfonso Avogaro – ad agosto, in alcuni campi del paese, sono stati seminati fuori stagione dei bisi che abbiamo raccolto proprio all'inizio di novembre. La produzione – ha proseguito – che abbiamo limitato, data la sperimentazione, a 3 quintali

Alfonso Avogaro

di prodotto, è stata ottima e i bisi ottenuti sono buonissimi, molto simili a quelli che si raccolgono in maggio». Soddisfatto si è detto anche Mario Bertini, colognolese e presidente del Consorzio Pro loco Verona Est che ha confermato: «Il raccolto di maggio è sicuramente il fiore all'occhiello delle colline di Colognola, anche perché si tratta del periodo ideale per la tipologia del Verdone Nano ma anche le perle verdi autunnali sono gustose e davvero apprezzabili

I piselli autunnali hanno avuto successo anche allo stand allestito, per presentarli, a Fieracavalli dove, serviti con le classiche lasagne, hanno deliziato pure i palati di alcuni visitatori provenienti dalla Toscana. «Erano increduli – ha affermato Avogaro – che potessero essere stati raccolti in autunno». Alla domanda se la sperimentazione autunnale diverrà tradizione, Avogaro ha così risposto: «Credo che l'esperimento debba essere proprio portato avanti».

Dicembre 2015

8

COLOGNOLA. Vino, Natalino Fasoli premiato dal Comune L'Amministrazione Comunale, durante una seduta consiliare, ha premiato Natalino Fasoli dell'azienda agricola Fasoli Gino di San Zeno di Colognola, che al XIV concorso enologico internazionale “La selezione del sindaco”, svoltosi a Oeiras, a Lisbona, si è aggiudicata la medaglia argento. «Si tratta di un riconoscimento molto importante – ha spiegato il primo cittadino Alberto Martelletto nel premiare Fasoli – soprattutto perché questo traguardo è stato tagliato all'estero, dove per la prima volta si è tenuto il concorso. In Portogallo gli autoctoni l'hanno fatta da padroni in un'edizione ricca di campioni, circa 1200, che ha confermato un innalzamento complessiNatalino Fasoli vo del livello qualitativo dei vini presentati. Colognola – ha aggiunto – è orgogliosa di essere stata annoverata tra questi con il Valpolicella superiore Doc di Fasoli, azienda del paese». Il pregiato nettare, uscito dalla cantina di Natalino che la gestisce con il fratello Amadio e i rispettivi figli Matteo e Giordano, prende il nome di “Valpo” . Si tratta, come preannunciato dal Sindaco, di un Valpolicella ripasso superiore Doc 2012, appartenente alla categoria “Rossi secchi tranquilli IGP e DOP derivati dalle vendemmie 2013 e precedenti. L'azienda, attiva dal 1925, è nota in paese per essere stata, nel 1984, tra le pioniere in Italia della produzione biologica, apprezzata inizialmente dai Paesi nord europei, produzione che ad oggi è anche biodinamica e porta il vino dei Fasoli anche in America del Nord, Asia, Giappone, Malesia, India e Cina. «In realtà – ha dichiarato Fasoli – all'inizio lo scetticismo nei confronti della nostra scelta, circa il biologico, era notevole. Negli anni però il rispetto dell'ambiente con cui operiamo, ci ha dato ragione. Riconoscimenti come questi, oltre a darci estrema soddisfazione, ci confermano la qualità del nostro prodotto e soprattutto ci spronano a continuare su questa rotta».

PIEVE / STRADA DEDICATA A GUIDO GONZATO Da qualche settimana, nella frazione di Pieve c'è una nuova via dedicata al colognolese Guido Gonzato, capitano degli alpini caduto nella Seconda Guerra Mondiale. L'idea è stata dell'Amministrazione Comunale, della sezione locale degli alpini e dell'Associazione combattenti e reduci di Verona. Gonzato nacque a Colognola nel 1899 e, prima di perdere la vita a 40 anni sul fronte greco, fu insegnante elementare e segretario comunale. La sua prematura scomparsa provocò un grande sgomento in paese anche perché Gonzato lasciava tre figli ancora in tenera età. «Sulla scia di questa emozione per la dipartita di un uomo conosciuto, padre, insegnante e combattente – ha detto il sindaco Alberto Martelletto durante la cerimonia di intitolazione – l'Amministrazione Comunale decise, anni dopo, di intitolargli la scuola elementare della frazione di Pieve. Negli ultimi decenni la scuola è stata dismessa in seguito alla realizzazione del polo unico scolastico, così, insieme alla sezione locale degli Alpini e all'Associazione combattenti e reduci, si è pensato di continuare a ricordarlo dedicandogli una via all'interno della nuova zona residenziale di Pieve, a due passi da dove sorgeva la scuola. Si tratta, quindi, di un trasferimento di intitolazione». Alla cerimonia di inaugurazione di via Guido Gonzato, strada che congiunge via XXIV Maggio e via Cavour, sono intervenuti, oltre a numerosi concittadini e ad alcuni assessori, anche i familiari di Gonzato.

COLOGNOLA. Il poeta Renzo Piccoli al Forum Anterem I colli colognolesi, oltre ad offrire prodotti autoctoni di alta qualità, annoverano anche vene creative come quelle del poeta Renzo Piccoli, scelto per partecipare con i suoi versi al Forum Anterem 2015, XXIX edizione del Premio Lorenzo Montano, tenutosi alla Biblioteca civica di Verona e organizzato dall'omonima rivista di ricerca letteraria Anterem in collaborazione con Provincia e Regione. Il concorso riguarda forme di poesia nuove, sperimentali e avanguardistiche alle quali, negli anni, Piccoli si è avvicinato. Appassionato da sempre di poesia, Renzo è stato più volte premiato e ha ottenuto numerosi riconoscimenti per le sue raccolte di versi scritti pure in vernacolo. La rivista Anterem lo ha invitato al simposio veronese durante il quale , all'interno della sezione “Le ragioni della poesia”, in qualità di autore segnalato al Premio Montano, ha letto il suo componimento dal titolo “Nel riflesso di una luce”. Nel commentare la sua partecipazione al concorso, Piccoli ha spiegato: «Non avrei mai immaginato di poter entrare in questo contesto con un mio componimento e ne sono molto felice. Anterem è ricerca, va oltre le regole comuni e tradizionali della lirica e soddisfa appieno la volontà di scoprire continuamente uno stile proprio e sempre più adeguato per esprimere l'interiorità, come da anni sto facendo anch'io».

COLOGNOLA / IL NATALE DEL CEOD GRESNER Domenica 20 dicembre le allieve e gli allievi del Ceod Gresner di via Cubetta insceneranno la Natività. Uniti alle suore della Compagnia di Maria, alle educatrici, al personale specializzato e ai volontari che li seguono, i ragazzi vogliono così fare arrivare a tutta la cittadinanza il loro messaggio augurale. Il programma prevede alle 15 l'apertura della mostra dei lavori e dei prodotti artigianali (con possibilità di acquisto) confezionati dalle allieve e dagli allievi della scuola, e alle 16.30 la celebrazione di una messa nella cappella dell'istituto. Seguirà un momento conviviale.



e è -

a o n

i a i i e -

e a a e -

CRONACHE

Dicembre 2015

L’Amministrazione incontra i cittadini COSTEGGIOLA. Diversi i temi trattati: situazione attuale, problemi e prospettive future

Lo scorso 17 novembre a Costeggiola si è tenuto il secondo di una serie d’incontri in cui l’Amministrazione Comunale di Soave ha incontrato i cittadini per spiegare la situazione attuale, prospettive future e problemi inerenti al territorio interessato. «Spero che in questo periodo dell’anno la Regione Veneto non ci dia i soldi che ci devono – ha esordito il primo cittadino, Lino Gambaretto -. A oggi avanziamo circa 200.000 euro di contributi regionali e se la Regione alla fine dell’anno si ritrova con dei soldi in cassa che invece di inoltrarli a Roma decide di darli ai comuni noi non saremmo in grado di spenderli e per noi sarebbe una beffa perché, per dare avvio a dei lavori, il tempo burocratico necessario sono tre mesi e ora non potremmo farlo entro l’anno. Abbiamo già chiesto alla Regione che se ha dei soldi da darci ce li dia a gennaio. Per quanto riguarda le questioni Tav e Sitave ci sono buone notizie per Soave. Per quanto concerne la Tav – ha aggiunto poi il

Sindaco - nel 2017 dovrebbero iniziare i lavori e dovrebbe passare a sud di Castelletto a fianco della Porciliana per arrivare alla rotonda del Famila e poi proseguire verso Vicenza. Il progetto di Sitave, la strada a pedaggio che prevedeva un viadotto alto 17 metri davanti a Soave, è stato bocciato a livello regionale. Il blocco di Sitave è iniziato quando Galan, Chisso e le società che erano colluse con loro sono state inquisite e penso

che non procederà più. Per quanto riguarda i problemi idraulici si sta procedendo con la realizzazione di piccole e grandi opere. Il bacino sarà terminato nel 2017 mentre la pulizia del Tramigna mi auguro si riesca a farla entro fine anno. Acque Veronesi realizzerà il fosso San Matteo per gettare in Tramigna parte dell’acqua che creava problemi nella zona del palazzetto dello sport. Per quanto concerne l’ospedale – ha continua il

Sindaco - con il comune di San Bonifacio abbiamo fatto causa all’Ulss 20 per il pagamento dell’Ici. Tra un mese penso avremmo una risposta sulla questione. In ogni caso vedere il nostro ospedale così è triste: sarebbe bello ridarlo alla comunità». Nel frattempo a Soave sta per concretizzarsi l’ampliamento della Cantina Sociale, la quale ha firmato la fideiussione con la provincia per la realizzazione della nuova strada di circonvallazione con il progetto di questa iniziata nel 2009 e ora si sa che termineranno i lavori nel 2019. «A proposito delle reti del gas noi abbiamo due società, Unicoge e Uniservizi – ha proseguito Gambaretto -. Una legge dice che queste società devono essere dismesse a fronte del fatto che ci saranno grossi comprensori e Soave è stata unita insieme con altri comuni alla città di Verona. Nel 2024 anche Soave passerà in questo nuovo consorzio, Atem. Infine la questione del sociale: ogni giorno ricevo richieste di persone che hanno perso il lavoro, genitori che

10 SOAVE / LAVORI PUBBLICI Sistemati i quattro cimiteri

Terminati a Soave alcuni lavori pubblici che hanno migliorato alcune zone del paese. «Sono stati sistemati i quattro cimiteri del paese, quello del capoluogo, Castelcerino – Fittà, Costeggiola e Castelletto spiega il vicesindaco Gaetano Tebaldi -. Sono tutti stati pavimentati con autobloccanti levando la parte in ghiaino e in più il cimitero di Castelcerino – Fittà è stato ampliato con la realizzazione di nuovi loculi. Questo permetterà una migliore viabilità interna nei cimiteri soprattutto in occasioni di sepolture e più dignità ad ambienti cari alle persone e tenerli in ordine è un rispetto per chi vi riposa. Sarà fatta inoltre la copertura di alcune parti con guaine impermeabili nel cimitero di Soave e la tinteggiatura delle facciate. Il costo complessivo dell’intervento sarà di 130 mila euro di cui la pavimentazione costa 70 mila euro e l’ampliamento di quello di Castelcerino – Fittà 30 mila, per la tinteggiatura 20 mila euro e la copertura di quello di Soave 3 mila euro. A breve sarà pavimentato, con spaccato di roccia, il tratto di via Cangrande della Scala dal ristorante Al Gambero all’incrocio con via Tiro a segno. Il lavoro costerà in totale 50 mila euro. Per il prossimo anno sono già previsti nuovi interventi su più fronti». mi sollecitano ad aiutare i propri figli…Ogni anno paghiamo circa 150 mila ero all’Ulss perché ci siano garantiti dei servizi a livello socio-sanitario e ogni anno i contributi lievitano e i servizi calano a fronte dei tagli fatti in modo sconsiderato a livello nazionale». Della questione rifiuti ha parlato il vicesindaco Gaetano Tebaldi: «Il “porta a porta” a Soave è partito cinque anni fa: ci siamo sempre mantenuti su una percentuale del 75% di rifiuti

riciclati, ma nell’ultimo anno c’è stato un rallentamento, anche se le campane del vetro sono circa 100 metri dalle abitazioni e l’isola ecologica è gestita molto bene da nostri volontari. Se non si separano i rifiuti e si butta tutto nel secco ci sarà un maggiore costo di smaltimento perché questo va in discarica. Maggiori rifiuti differenziati e più rilevanti benefici ambientali avremo con una tariffa chenon aumenterà». Maria Grazia Marcazzani

LA RASSEGNA / “SOAVE, IL PAESE DEI PRESEPI” Torna anche quest’anno la rassegna “Soave, il paese dei presepi” dal 20 dicembre al 17 gennaio organizzata dalla Pro loco di Soave, l’Amministrazione comunale, volontari, collezionisti e associazioni soavesi. Un itinerario di 18 tappe che avrà inizio a Porta Verona con "L'Incontro" di Maffeo d'Arcole. Dalle chiese, alle vetrine, alle ville, alle scuole, alla sala delle feste del Municipio è un tripudio di presepi. Per concludere nel capoluogo, con il "Presepio con statue in movimento" realizzato da Stefano Molinaroli nella casa di riposo l'O.A.S.I. in via Mere. Ad arricchire la rassegna ci sono il presepio nella chiesa parrocchiale di Fittà in lana cardata, quello della chiesa parrocchiale di Castelcerino "Natale in trincea" e il presepio "Natale dono di Dio" nella chiesa parrocchiale di Costeggiola. Nella frazione di Castelletto infine il "Presepio tradizionale", all'interno della chiesa parrocchiale, e la "Mostra di Presepi tradizionali" nella chiesa di San Girolamo, a cura degli Amici dei Presepi. A corollario della rassegna, numerosi eventi animeranno le vie del paese: i concerti del Corpo Bandistico "Monsignor Aldrighetti" di Soave il 23 e 26 dicembre e del Coro "Città di Soave" il 5 gennaio, il Natale delle Associazioni il 19 dicembre al palazzetto dello sport, “L’Epifania dell’Anziano” il 6 gennaio.

NOTIZIE IN BREVE DA SOAVE A GENNAIO TORNA NIKOLAJEWKA. Il 23 gennaio a Soave si terrà il 7° pellegrinaggio per la commemorazione della battaglia di Nikolajewka a 73 anni dall’accaduto. L’evento è organizzato dall’assessore alle associazioni d’arma Vittorio Iannotta e sono invitati tutti i reduci della seconda guerra mondiale. LA MOSTRA ORGANIZZATA DALL’ANPI. E’ stata inaugurata nella Sala delle Feste del Municipio di Soave lo scorso 5 dicembre la mostra “Disegni e poesie dei bambini internati nel campo di concentramento di Teresin” organizzata dalla sezione ANPI “Augusto Tebaldi” di Soave con il patrocinio del Comune di Soave e del Comitato per la difesa della Costituzione Repubblicana. La mostra sarà visitabile fino al 13 dicembre dalle ore 9.00 alle ore 11.30 e dalle 14.00 alle 17.00.


l a a e 6 9

CRONACHE

11

Dicembre 2015

«Cinque anni dall’alluvione La Giunta rimane ferma?» SOAVE. Il consigliere di minoranza Matteo Pressi scrive una lettera alla redazione. A rispondere, è il sindaco Lino Gambaretto

Pubblichiamo di seguito una lettera firmata dal consigliere di minoranza di Soave, Matteo Pressi. A rispondere è il sindaco di Soave, Lino Gambaretto. LA LETTERA Sono passati 5 anni dall’alluvione del primo novembre 2010, quanto è stato fatto e quanto rimane da fare per la difesa idraulica di Soave? Andiamo per gradi. Grazie alla Regione Veneto che ha assegnato i fondi, il Genio Civile ha prontamente realizzato la Porta Vinciana, fondamentale per interrompere il reflusso dell’acqua dell’Alpone nel Tramigna. Poco dopo sono iniziati i lavori di ricostruzione e rinforzo dei muri arginali nel tratto in cui il Tramigna attraversa

il centro abitato. Due opere importanti completamente progettate, realizzate e pagate dalla Regione. Sarebbe di per sè superfluo mettere in evidenza quest’ultimo dettaglio. Tuttavia vale la pena sottolinearlo visto che qualcuno in Comune cerca sistematicamente di prendersi meriti che non ha, magari per dare l'impressione di aver fatto qualcosa in questi anni. Anche per il bacino San Lorenzo la Regione Veneto ha onorato il suo impegno a mettere in sicurezza il territorio. Ha messo sul piatto soldi e progetti e con il Genio Civile si accinge a realizzare i lavori al termine della gara d’appalto in corso. Il Sindaco, al contrario, ha dichiarato alla stampa che la Porta Vin-

ciana, realizzata per interrompere il travaso dell’acqua dall’Alpone al Tramigna, potrà essere aperta in caso di piena dell’Alpone per far defluire l’acqua nel bacino San Lorenzo. Questa eventualità sarà più concreta dopo il ridimensionamento del bacino di Montebello e senza alcun intervento sul fiume Chiampo perché inqui - nato. Rimane una questione fondamentale: la manutenzione dei fossi. La competenza del Comune nella rete idraulica minore è stabilita dalla legge. Purtroppo il comune di Soave in cinque anni ha fatto solo parole e nessun intervento. E’sotto gli occhi di tutti i cittadini lo stato di abbandono in cui versano tutti i fossi nel territorio comunale.

Solo brevi tratti sono stati oggetto di pulizia da parte del Consorzio APV. Da parte del Comune solo immobilismo e il solito scarica barile sugli agricoltori. La situazione è addirittura peggiore rispetto ad anni fa. Invece di prendersi meriti per lavori fatti dagli altri Enti, sarebbe meglio che l’Amministrazione comunale cominciasse a realizzare gli interventi di manutenzione di propria competenza per mettere in sicurezza le case dei solvesi. Nelle prossime settimane, grazie alla priorità stabilita dal Presidente Zaia, potrebbero essere assegnati ai Consorzi nuovi fondi finalizzati alla manutenzione della rete di scolo delle acque meteoriche. Mi batterò assieme ai Consiglieri

Matteo Pressi

regionali del territorio affinché questi soldi, attraverso il Consorzio di bonifica, siano destinati al territorio di Soave per la

manutenzione dei fossi e per dare sicurezza al paese. Meglio che intervenga il Consorzio. A proposito: il Sindaco ci spiega a che punto è il progetto per la realizzazione di un nuovo collettore per far defluire le acque piovane oltre la ferrovia? Si è dimenticato che le fognature esistenti non sono più idonee a sopportare i normali livelli di piovosità? Centinaia di opere sono in fase di realizzazione nel Veneto. E’ l’occasione per il sindaco Gambaretto di dimostrarci che il nuovo collettore sarà finalmente progettato e realizzato. Consigliere comunale Matteo Pressi Capogruppo di minoranza

LA RISPOSTA DEL SINDACO LINO GAMBARETTO Rispetto quanto detto dal consigliere Pressi, sinceramente non vorrei ribadire, ma visto che le inesattezze, anche se definirle tali è un eufemismo, sono macroscopiche,vorrei ricordare che le opere realizzate e che lui elenca con dovizia quasi fosse stato lui a chiederle sono state realizzate e concluse a seguito di precise richieste e successivamente di controlli in cantiere che il sottoscritto e la propria Amministrazione hanno puntualmente effettuato. La documentazione e non le chiacchiere da campagna elettore ne è buona testimone. In merito a quanto asserito dal consigliere Pressi circa la mia volontà di utilizzare il bacino San Lorenzo per scolmare l’Alpone, è una cosa ridicola in quanto mi sono sempre battuto ed ho ottenuto che il bacino San Lorenzo sia solo ad uso esclusivo di Soave. Credo che tutti i soavesi abbiano ben chiara tutta l’attività che il sottoscritto, con la propria Amministrazione, ha fatto per risolvere i problemi legati al rischio idraulico di Soave. I soavesi ben si ricorderanno che chi oggi vorrebbe denigrare l’Amministrazione, nei terribili giorni successivi l’alluvione del 2010, anziché rimboccarsi le maniche e mettersi a disposizione, non ha trovato niente di meglio da fare che aprire la sede della Lega Nord in via Roma ed esporre dei manifesti per attaccare un assessore che in quei giorni era fuori Soave per cure mediche ed il sottoscritto per tutto ed il contrario di tutto. Circa l’attività di pulizia dei fossati privati, come ho più volte affermato, è una responsabilità in capo ai proprietari ed io ho avuto modo di ribadirlo in più occasioni ai diretti interessati cercando di sensibilizzarli sull’importanza di questa operazione. Ad onor del vero devo dire che già in parecchi si sono mossi ed hanno provveduto ad effettuare degli interventi. Per ciò che riguarda invece i fossati di competenza comunale o del consorzio Alta Pianura Veneta, ci siamo adoperati affinchè fossero fatti degli interventi: credo che tutti abbiano visto le pulizie effettuate nei fossati della rete principale effettuati nel mese di ottobre e i primi di novembre. Ciò che purtroppo continuo a notare è che da parte del Lino Gambaretto consigliere Pressi c’è una forte smania di voler trovare un suo spazio, visto che ormai, mi pare di comprendere, la corsa per le prossime amministrative è già partita, ma che deve stare attento a continuare a dire “inesattezze”, prima o poi qualcuno potrebbe chiedergliene conto. Ai soavesi, invece, dico che stiamo continuando a lavorare per cercare di garantire la sicurezza. Nel mese di ottobre abbiamo provato, in collaborazione con il Genio Civile ed il gruppo di Protezione Civile ANA Valdalpone, tutte le paratoie, le pompe e i generatori con i relativi collegamenti. Per ciò che riguarda la situazione di via San Matteo, in collaborazione con il consorzio Alta Pianura Veneta, è stato realizzato uno studio di fattibilità per raddoppiare lo scolo San Matteo, ma l’importo si è dimostrato proibitivo si parla di circa sette milioni di euro. Per quella zona stiamo lavorando sempre con il Consorzio per sistemare i fossati e facilitare il deflusso dell’acqua oltre che ad un intervento che Acque Veronesi realizzerà a breve per scolmare l’acqua del fossato a ridosso della circonvallazione verso il Tramigna. Non sono situazioni risolutive, ne sono cosciente, ma sicuramente gioveranno a ridurre le portate ed il rischio allagamento. Lino Gambaretto


CRONACHE

Dicembre 2015

La Tav passerà per la zona sud

SAN BONIFACIO. Il sindaco Provoli conferma la notizia: «Bocciato il progetto a nord»

Servizi di

Matteo Dani

La Tav passerà a sud di San Bonifacio. E’ quanto ha confermato il sindaco Giampaolo Provoli affermando che «l'amministratore delegato di Rfi ha firmato il protocollo d'intesa che conferma che il tracciato della Tav passerà a sud del paese, bocciando definitivamente quello nord, che avrebbe alterato in maniera significativa il territorio». Il protocollo di intesa tra Regione, Comune di Vicenza e Rfi dovrà essere ridefinito per un problema di forti costi, ma non verranno effettuate modifiche per quanto riguarda il tracciato dell'alta velocità. «Nell’incontro avuto con l’amministratore delegato di Rfi – prosegue il primo cittadino - e che ha porta-

to alla sottoscrizione del protocollo di intesa per il tracciato a sud, è stato evidenziato che non c’è alcuna possibilità di cambiamento. L’ipotesi del tracciato a nord fu subito abbandonata perché vi erano delle impossibilità fisiche dovute ad edifici e strutture già presenti (ad esempio l'Abbazia di Villa-

spreadepositi

nova) e tutta una serie di valutazioni fatte dai comuni vicini, che hanno già dato la loro adesione al tracciato sud». Il Sindaco ha poi parlato anche del Sitave, il Sistema di Tangenziali del Veneto, e dell'incontro avvenuto in Provincia martedì 10 novembre sull'argomento: «La copianificazione del Pat

UNA REALTÀ IN CONTINUA EVOLUZIONE La società Sprea Depositi srl è una realtà affermata, operante nel territorio veronese e nelle province limitrofe. Presente da oltre 60 anni, è un punto di riferimento di fiducia per le aziende agricole, grazie alla sua capacità di fornire servizi di assistenza tecnica e IL GRUPPO SPREA DEPOSITI commerciale, assieme ad una completa gamma di mezzi tecnici quali fitofarmaci, fertilizzanti, sementi, attrezzature agricole e prodotti petroliferi. Sprea Depositi srl fa parte di un gruppo di società che fa capo a Dino Sprea. Tali società operano in diversi settori: agricolo, chimico e plastico e vantano un bilancio aziendale di 60 milioni di euro di fatturato annuo, con un organico totale di oltre 80 dipendenti più agenti esterni e collaboratori, con una presenza consolidata non solo nel territorio nazionale, ma anche all'estero ed in particolare con due sedi in Brasile. L’azienda Sprea Depositi ha la sua sede principale a Villafontana e due sedi periferiche: una ad Erbè ed una a Domegliara, entrambe in provincia di Verona, che si occupano della gestione delle colture presenti sul territorio di competenza. Tabacco, seminativi, colture frutticole e colture orticole in ambiente protetto ed in pieno campo sono seguite da Villafontana ed Erbè, mentre la sede di Domegliara è specializzata sulle colture di vite, olivo, ciliegio e frutticole. Sprea Depositi srl è leader nel settore dei servizi per l’agricoltura grazie alla propria cultura aziendale che sviluppa un continuo miglioramento delle competenze dei propri tecnici esperti, organizzati sul territorio. Oggi, infatti, Sprea Depositi si rinnova. «La competenza tecnica e l’assistenza in campo sono per noi fondamentali. L’azienda agricola viene seguita in ogni fase della coltivazione e, visti i rigidi disciplinari che oggi la legge impone, Sprea Depositi è in grado di proporre un'ampia gamma di prodotti biologici che consentono di mettere a punto una efficace nutrizione e difesa delle colture ed una corretta gestione e controllo dei residui» - afferma Dino Sprea. Sprea Depositi srl dispone infatti di acari, insetti e microrganismi utili per la difesa delle piante, bombi per l’impollinazione e una vasta gamma di prodotti consentiti in agricoltura biologica. La presenza di tecnici esperti in grado di assistere il produttore nel corretto impiego di questi mezzi tecnici biologici e di accompagnarlo verso una produzione qualitativamente più elevata è la nuova e vera forza di Sprea Depositi. «L’assistenza tecnica in campo – conclude Sprea - competente ed aggiornata, ha un grande valore per l'agricoltore. Mettere in atto un'agricoltura sostenibile, che produce reddito e qualità, è la nostra nuova sfida per la quale siamo preparati».

12

con quello della Provincia (Ptcp) per le scelte urbanistiche, prevede l’eliminazione del vincolo Sitave perché nel Piano territoriale provinciale non è presente questo vincolo, e di conseguenza sarà tolto». Il progetto viene quindi praticamente bloccato, mentre verà invece portato avanti quello relativo al prolungamento della Porcilana fino a Locara e alla Regionale 11. «La Provincia - ha concluso Provoli - sta dettagliando il percorso dell’approvazione che vedrà, cosa molto importante, anche l’approvazione della Vas, di competenza regionale. Contemporaneamente stiamo lavorando in sinergia con la Provincia per la definitiva approvazione e quindi l’attuazione del Pat, dopo ben 17 anni. All'interno del quale si punterà fortemente sul prolungamento della Porcilana».

I sambonifacesi morti in Guerra LA TARGA

E’stato inaugurato lo scorso 8 novembre presso il parco della Rimembranza della Motta il cippo sul quale è stata apposta una targa contenente i nomi dei 130 sambonifacesi periti durante la prima guerra mondiale. La cerimonia di inaugurazione ha visto la partecipazione dei famigliari dei caduti, delle autorità comunali e dei membri di Ards (Associazione ricercatori documenti storici) e Ancr (Associazione nazionale combattenti e reduci). Dopo l'alzabandiera e la deposizione di una corona d'alloro ai piedi del cippo, offerto da Pietro Zanella, è arrivato il momento più sentito, con la lettura di tutti i 130 nomi impressi a caratteri dorati sulla targa. Il primo monumento venne realizzato dallo scultore Gaetano Trestin nel 1921 ed eretto in piazza Costituzione. Durante l'amministrazione fascista del paese il basamento in marmo fu collocato presso l'ex foro boario mentre la statua in bronzo venne fusa. Per apporre la nuova targa è stata necessaria una minuziosa ricerca dei nomi, elenco noto solo in parte, compiuta da Leonardo Di Noi, dell’Ards per colmare ogni lacuna.

IL MUSICAL / “NOTRE DAME, IL SOGNO” Spettacolo e solidarietà per aiutare i bambini cardiopatici. Per il terzo anno consecutivo è tornata a San Bonifacio l'associazione Voci e Volti onlus che, domenica 22 novembre, ha portato al Teatro Centrale il musical “Notre Dame, il sogno”. Dopo i successi avuti nel 2013 con “La Rupe dei Re” e nel 2014 con “La Sirenetta”, l'associazione ha proposto un intreccio di amore, amicizia e grande emozione, la condivisione di valori, ideali e sogni, quelli del gobbo Quasimodo, della bella Esmeralda e di tutti gli amati personaggi della Parigi che ha ispirato la celebre storia di Victor Hugo, da cui il musical è tratto e messo in scena dalla PFM – Passion for Musical Company. Uno spettacolo che non ha mancato di coinvolgere il pubblico di grandi e piccini accorso a teatro per una bellissima occasione di divertimento e solidarietà. Il ricavato dello spettacolo andrà infatti a sostenere progetti dedicati ai bambini cardiopatici della Guinea Bissau che non possono essere curati nel loro paese d’origine. L'iniziativa prevede che ogni bambino venga accolto in Italia per le cure necessarie, e assistito da una famiglia affidataria e da decine di volontari, tra cui alcuni giovani attori visti sul palco. L'associazione Voci e Volti è una onlus impegnata nella promozione di interventi di cooperazione nel mondo, in modo particolare nei Paesi in Via di Sviluppo, con progetti a favore dell'istruzione e formazione di bambini e giovani, della sanità e lotta alle gravi malattie, dell'accoglienza e la cura di bambini orfani, poveri, malati, del sostegno alle famiglie, dello sviluppo e della crescita delle persone.

ASSOCIAZIONI, EDIFICI E IMPIANTI / REGOLAMENTO Procede lugo la strada tracciata la stesura e l'approvazione del nuovo Regolamento Unico per le Associazioni e per l’Utilizzo di Edifici e Impianti Comunali e Scolastici che il Comune di San Bonifacio e la Pro Loco stanno predisponendo già da qualche mese. Dopo la presentazione della bozza di regolamento, avvenuta con incontro indetto lo scorso 20 novembre, le varie associazioni hanno avuto dieci giorni per comunicare osservazioni e proposte di eventuale modifiche. Il testo nato sulla base di queste osservazioni è stato poi condiviso in un secondo incontro, avvenuto giovedì 3 dicembre. «La stesura di un regolamento unico – spiega il presidente della Pro Loco Paolo De Mattia – era necessario per avere una nuova normativa chiara, semplice, trasparente e che sia valida per tutte le realtà associative del comune. Per prima cosa, assieme al Comune, abbiamo dovuto effettuare un'opera di scrematura per eliminare realtà praticamente inattive o con solamente sede a San Bonifacio. Una volta fatto ciò ci siamo concentrati

sulle questioni logistiche e operative che, con questo regolamento e nel prossimo futuro, si cercherà di risolvere». Tra le questioni più spinose toccate dal Regolamento Unico ci sarà quella relativa alle sedi. Tante sono infatti le associazioni sambonifacesi in attesa di vedersene assegnata una o di spostarsi in una più adeguata alle proprie necessità. «Trovare una soluzione anche al problema delle sedi è una delle priorità che ci siamo posti – continua De Mattia -, si stanno infatti valutando tutte le possibil soluzioni, eventuali spostamenti e le varie strutture pubbliche che potrebbero essere adibite a sedi associative. Di sicuro, e questo sarà presente nel regolamento, per l'utilizzo delle sedi, anche quando sono condivise, ogni associazione dovrà pagare un contributo; ovviamente proporzionato all'effetivo utilizzo». Un obiettivo ambizioso quello del Regolamento Unico, ma che sicuramente contribuirà a rendere più certa ed equa la gestione dell'apparato associativo sambonifacese.



, o

l a

a e e e e e o

e e e n a -

CRONACHE

Dicembre 2015

Riqualificazione Il platano è salvo

VILLANOVA. Sicurezza stradale: la rotonda di fronte all’ex Zuccherificio sarà sistemata

Una soluzione definitiva per la sicurezza stradale e il salvataggio dello storico platano tanto caro ai cittadini. Si è conclusa con una doppia notizia positiva la questione relativa alla riqualificazione della rotatoria di fronte all'ex Zuccherificio a Villanova di San Bonifacio. E'degli ultimi giorni di ottobre la decisione del Consiglio comunale che ha approvato il progetto esecutivo per il rifacimento e la riqualificazione della rotonda che metterà fine a quasi dieci anni di provvi-

sorietà con i new jersey in piazza a disegnare la viabilità. La brutta immagine e l'effettiva pericolosità del rondò avevano all'inizio fatto pensare ad un inter-

vento di rifacimento con previsto l'abbattimento dello storico platano. Le critiche arrivate dai sambonifacesi hanno però fatto virare su un progetto finale

che, salvaguardando la pianta, garantisce la messa in sicurezza di chi entra in rotatoria in direzione Verona, passando dalle attuali due corsie ad una. Immissione che non sarà diretta ma tangente alla rotonda, così da non avere il platano in traiettoria e garantire il rallentamento dei veicoli. Il costo totale dell'opera, che prevede anche la riqualificazione di tutta l'area circostante alla rotonda, sarà di circa 100mila euro, in parte coperto dai fondi regionali per la riqualificazione dell'ex Statale 11. Matteo Dani

SANITÀ. Realizzato l’Ospedale San Bonifacio in Costa d’Avorio Il 20 novembre scorso i volontari dell’associazione AVO si sono dati appuntamento sui colli di Lonigo, presso l’abitazione del dott. Adolfo Nicoli, per una cena di commiato a conclusione della realizzazione dell’Ospedale San Bonifacio ad Oghlwapo in Costa d’Avorio. L’avventura dell’ospedale in Africa era iniziata nel 2003 dopo un’incontro tra l’allora sindaco Antonio Casu, Fernand Diby Agba, un immigrato della Costa d’Avorio residente a San Bonifacio e il medico pediatra Franco Abela, del Gruppo Missionario Prova. Venne fondata l’associazione AVO (Associazione Volontari Oghlwapo), presieduta da Franco Abela, composta quasi esclusivamente da sambonifacesi, che si sono attivati per costruire un ospedale moderno in un’area a nordest di Abidjan, su un distretto di oltre centomila abitanti. All’inizio è stata dura ma grazie all’intervento dell’allora sindaco Silvano Polo (succeduto nel frattempo ad Antonio Casu) che ha stanziato un primo contributo finanziario, l’avventura ha potuto avere inizio e dopo qualche anno di duro lavoro, svolto con manodopera locale, ma con l’insostituibile intervento dei volontari sambonifacesi, si è riusciti a completare il primo padiglione. Oltre al contributo dell’Amministrazione comunale, si sono succeduti contributi dalla Fondazione Cariverona, da Silvano Pedrollo (Pedrollo Spa), Roberto Dalla Valle (Stone Italiana Spa), Dante Ferroli (Ferroli Spa), dall’ULSS 20, e dalla popolazione sambonifacese. Oggi, a distanza di 12 anni, possiamo affermare che il sogno si è concretizzato con la donazione da parte della popolazione sambonifacese, alla comunità ivoriana, di un intero e moderno ospedale denominato “Ospedale San Bonifacio” in onore appunto alla comunità sambonifacese. Adesso l’ospedale di Oghlwapo può dirsi completato e operativo in tutte le sue funzioni. Il personale medico e infermieristico, compreso il direttore, è esclusivamente ivoriano. L’ospedale sorge su un’area di 20.000 metri quadrati di cui 5.000 coperti dai due padiglioni. In questi ultimi due anni sono state effettuate 4.000 prestazioni sanitarie, sono stati effettuati 500 parti, 6.000 visite ambulatoriali, 500 vaccinazioni dei bambini, è stata attivata inoltre con successo una scuola di educazione per le mamme. La costruzione di questo ospedale in Costa d’Avorio, è stata un’operazione lunga e difficile, ed è stata portata a termine grazie al forte impegno di tanti volontari sambonifacesi ma in particolare del dott. Franco Abela e di Fernand Diby Agba. Questo ospedale è e rimane una testimonianza concreta a conferma che i Paesi del terzo mondo vanno aiutati nel loro Paese. E questo fa onore alla comunità di San Bonifacio che ha donato in modo disinteressato. Silvano Miniato Polo e Abela

14 SALE SLOT MACHINE E BINGO

Dalle intenzioni ai fatti. E’ ufficiale: il giro di vite voluto dal comune di San Bonifacio nel disciplinare orari e modalità di apertura di sale slot e bingo. E’ stata infatti pubblicata l’ordinanza con cui l’Amministrazione comunale fissa gli orari di funzionamento delle slot machine e degli apparecchi per il gioco d’azzardo. L’orario massimo di funzionamento sarà dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle 17.00 alle 22.00 di tutti i giorni, compresi i festivi. Negli orari di non funzionamento gli apparecchi dovranno essere spenti e per gli esercenti ci sarà anche il divieto di pubblicizzare all’interno e all’esterno del locale le vincite conseguite presso l’esercizio stesso. A tale regolamentazione saranno soggette sale giochi, ricevitorie, sale bingo, bar, ristoranti, attività dedite esclusivamente al gioco d’azzardo e tutti gli altri esercizi autorizzati ex art. 86 e 88 TULP, sia già aperti che di futura apertura. Le sanzioni per l’inottemperanza andranno dai 25 ai 500 euro e, in casi di particolare gravità o recidiva, si potrà procedere alla sospensione del funzionamento degli apparecchi da 1 a 7 giorni. Con quest’’ordinanza il Comune si propone di contrastare il più possibile il dilagare della “ludopatia”, una vera e propria patologia che sempre più si sta diffondendo all’interno delle comunità e che sta colpendo anche le fasce d’età più giovani. La scelta di agire in maniera restrittiva è dovuta al fatto che spesso il soggetto colpito da ludopatia ha un’incapacità cronica e progressiva di resistere all’impulso di giocare arrivando fino a compromettere se stesso, la sua famiglia e la propria attività professionale. M.D.

LA MOSTRA DI PITTURA E’ stata inaugurata sabato 5 dicembre presso la Galleria Centrale di San Bonifacio la mostra di Piergiorgio Ferrarese, promossa dall’Associazione culturale di Promozione artistica San Bonifacio con il sostegno delle Province di Rovigo, Belluno, Padova e Verona. Protagonisti dell’esposizione, visitabile fino al 20 dicembre, sono gli armoniosi paesaggi del pittore Piergiorgio Ferrarese. La mostra è visitabile nei giorni feriali dalle 16.30 alle 19.30 e nei giorni festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 20.00.


o e i e o e . o e l . , e

i , e a l l a e e , a -

.

CRONACHE

Dicembre 2015

La verza moretta è l’ospite d’onore

VERONELLA. Celebrata la terza festa del prodotto tradizionale dal 20 al 22 novembre

Servizi di

Graziana Tondini

Si è svolta dal 20 al 22 novembre la III festa del prodotto agroalimentare tradizionale, la “verza moretta”, tutelata con decreto del Ministero delle politiche agricole. All' inaugurazione erano presenti il Presidente della Provincia Antonio Pastorello, di Coldiretti Verona Caudio Valente, il concittadino onorario Giovanni Rana. Proprio Rana ha offerto agli ospiti due quintali di tortelli alla verza moretta, impastati apposta per la manifestazione. Questa specialità è stata gustata solo allo stand della festa, perché è una produzione di nicchia, che non sarà venduta in negozio: «Ringrazio sentitamente Rana perché fa questo dono unicamente per i suoi compaesani e per sostenere l’economia locale», osserva l’assessore all’agricoltura Alberto Caloini. «La cena di gala è andata molto bene, con 300 persone. È un modo per promuovere questo ortaggio, noi come Amministrazione ci rendiamo garanti che la verza moretta rappresenti il territorio di Veronella ovunque». Soddisfatto anche il sindaco Michele Garzon: «Come amministrazione sosterremo la promozione del prodotto, come è stato fin dall’inizio affinché il nostro territorio abbia una tipicità che lo

identifichi in Regione e oltre. Sono anche soddisfatto per la nascita dell’associazione dei produttori locali e per il 1° punto vendita a km zero del Comune». La neonata “Associazione Produttori Verza Moretta” ha come presidente Antonio Boseggia: «Siamo cinque produttori del territorio che ci siamo riuniti per potere operare meglio e con più forza per valorizzare, diffondere e tutelare la verza moretta. Nel maggio 2015 è nata l’Associazione, a settembre siamo partiti con l’organizzazione della festa. Adesso viene il grosso del lavoro, la promozione, la commercializzazione fuori zona. Abbiamo un punto vendita a km zero, presso Tiziano

Gobbo, in loc. Desmontà». Domenica 22 novembre, corteo storico con i carri dei prodotti agricoli e con i produttori in costume per le vie del paese, a celebrare la Festa del Ringraziamento. Benedizione e commento finale del parroco don Matteo Zilio: «In questi giorni abbiamo festeggiato la verza moretta, un prodotto originario di questo paese. A tutti dico che anche noi dobbiamo trovare la nostra origine, il nostro essere più profondo e diffonderlo, per metterlo a disposizione della comunità». La Festa si è svolta grazie alla collaborazione tra Associazione, Coldiretti, Comune e Comitato Sagra del Carmine che ha curato il ricco stand gastronomico.

15 VERONELLA / 4 NOVEMBRE

Alternando capoluogo e frazioni, quest'anno la ricorrenza del IV novembre a Veronella é stata celebrata dall'Amministrazione comunale al Monumento ai caduti del Capoluogo, con i ragazzi delle scuola materna ed elementare, gli insegnanti, le associazioni combattentistiche, la Banda, AVIS e AIDO. Domenica 8, dopo la S. Messa di suffragio ai caduti, celebrata dal parroco Don Matteo Zilio, il corteo preceduto dalla Banda ha deposto la corona di alloro al Monumento di Piazza Marconi. Il discorso commemorativo è stato tenuto dal prof. Romano Prando: «La grande guerra ha visto impegnati 5 milioni di soldati italiani; tra essi 750.000 sono stati i morti, fra caduti al fronte e per conseguenze post belliche. Veronella ha visto impegnati 500 soldati, 100 circa i morti e dispersi. Il parroco dell'epoca Don Antonio Malesani così ricorda il nostro paese nella sua cronaca dopo il disastro di Caporetto: «Corte Grande è un ospitale con 154 letti, 2 suore si occupano dei feriti, 12 sacerdoti seguono l'amministrazione e la sorveglianza. Si succedono soldati italiani ed inglesi. Oggi tutti ripudiano ogni forma di guerra, lo dice anche la nostra Costituzione. Ma la guerra incombe ai confini dell'Europa, lo stesso Papa Francesco ha già parlato di III guerra mondiale». Altre riflessioni le ha fatte il sindaco Michele Garzon, leggendo un brano di Cesare Pavese, dedicato agli sforzi che nel 1° dopoguerra la gente ha sostenuto per erigere i monumenti alla memoria. Infine Don Matteo ha ricordato il suo paese, Rosà e la cima del Grappa lì vicina, che per alcuni anni dopo il 1918 fu vietata al pubblico accesso, per i troppi morti ancora sul campo. «Come hanno recitato i nostri bambini, l'unica guerra da dichiarare è quella alla guerra» ha concluso il sacerdote.



a i ,

o o o a i n n 2 i o . a

e o i i »

CRONACHE

Dicembre 2015

Migliaia di visite tra cultura e festa ARCOLE. La 7ª edizione della Fiera di San Martino e Arcole doc è stata un successo

La settima edizione della Fiera di San Martino e Arcole doc, vetrina dell'est veronese, è stata un successo. La manifestazione ha avuto inizio venerdì 6 novembre con un convegno dedicato ai 15 anni della Doc Arcole e la sfilata dei finalisti del talent "Model for Italy". Il sabato sera hanno aperto le 24 casette in legno posizionate in Piazza Poggi, l'accampamento veneziano e il luna park, una suggestiva cornice che accompagnava i visitatori al palatenda per degustare piatti tipici e ballare il liscio. Domenica 8 novembre alle 10.00 si è inaugurata la rassegna affi-

dando il taglio del nastro al nuovo parroco don Diego Castagna. L'Amministrazione comunale inoltre ha consegnato il Premio San Martino a Lidl Italia, società leader nella grande distribuzione con sede proprio ad Arcole, per aver creduto nel territorio e aver legato i propri prodotti al nome del paese. Tra un centinaio di espositori di prodotti tipici e artigianali, la gara non competitiva di auto e prototipi su terra per il memorial "Angelo Disconzi" e l'accampamento veneziano del '600 con una decina di arti e mestieri del tempo riproposti fedelmente, migliaia di

visitatori hanno visitato la rassegna affollando tutto il centro storico. Grande apprezzamento inoltre per il falconiere presente con una decina di rapaci che hanno spiccato il volo davanti la barchessa Ottolini per la gioia di grandi e piccoli. Molti visitatori anche per la mostra "Arcole e la Grande Guerra" allestita nell'ex sede della biblioteca che tra foto d'epoca, documenti e alcuni cimeli ha ricordato il sacrificio di tanti arcolesi nel primo conflitto mondiale. «Credo che il motivo del successo di questa manifestazione sia la sua completezza – afferma Alessandro Ceretta, vicesindaco di Arcole facente funzioni di sindaco -: prodotti tipici,

artigianato e momenti culturali proposti in modo accattivante con rievocazioni storiche e mostre dal grande impatto. Ma il vero segreto è il folto gruppo di volontari che collabora per la riuscita di questa Fiera come per gli altri eventi. Il Comitato Ente Fiera, la Protezione Civile e cittadini che si mettono a disposizione per montare le casette di legno; decine di persone che lavorano per giorni per poi, molto spesso, non riuscire neanche a godersi la festa, perchè impegnati in cucina o a garantire la sicurezza dei visitatori. Senza di loro – conclude queste feste non sarebbero possibili e a loro va un grandissimo ringraziamento».

17

«Zaia non si fida dei suoi» RICEVIAMO&PUBBLICHIAMO

“Zaia non si fida dei suoi”, ormai è così palese da essere il titolo della conferenza stampa che come opposizione abbiamo organizzato qualche settimana fa in Consiglio regionale. Al centro c’è il progetto di Legge sulla “Questione della fiducia” che il Governatore vorrebbe far passare mettendo così la museruola ad ogni consiglieGiovanna Negro re votato e pagato dal popolo per esprimere un’opinione. Come gruppi di opposizione ci siamo schierati contro quella che riteniamo una proposta inutile, perché il Governatore ha già i numeri per far passare quello che vuole in aula e con il nuovo statuto e i tempi contingentati c’è la certezza del termine lavori, ma soprattutto dannosa per i cittadini e per la stessa democrazia. In tutto sono stati presentati 85 emendamenti tra le opposizioni, noi tosiani ne abbiamo presentati 33 divulgando il parere redatto dal servizio affari giuridici e legislativi di palazzo Ferro Fini. Secondo il dirigente capo Carlo Giachetti emerge “un profilo di contraddittorietà intrinseca, sindacabile secondo un parametro di ragionevolezza, fra il testo dello Statuto vigente e le previsioni introdotte nei termini oggetto del pdl”. Come minoranze siamo compatte nel ribadire l’inutilità dello strumento che andrebbe a cambiare lo Statuto della Regione e rischia di diventare oltremodo dispendioso se si dovesse arrivare ad un referendum. Una proposta legislativa che sa molto di delirio di onnipotenza, che arriva ad inizio legislatura proprio perché molti consiglieri, appena arrivati, non abbiano nemmeno il tempo di capire che stanno firmando la loro condanna. Non saranno infatti le opposizioni ad esserne danneggiate, ma i consiglieri di maggioranza, la stessa maggioranza di cui Zaia non si fida. Un sorta di ricatto dell’esecutivo nei confronti del legislativo, ma tutto interno alla maggioranza perché per noi i tempi in aula sono già contingentati. Zaia ha spiegato di essersi ispirato al modello parlamentare, ma il confronto non regge perché il governo ha la necessità di convertire i decreti prima che decadano e la sua caduta non implica necessariamente lo scioglimento delle Camere, mentre da noi non è così. Giovanna Negro


CRONACHE

Dicembre 2015

Chiamate Belfiore Terra del “Decio” TRADIZIONE. Continua il percorso di promozione del melo, frutto tipico del territorio

Servizi di

Graziana Tondini

Dopo il riconoscimento Slow Food avvenuto l'anno scorso al frutto tipico “Melo Decio”, continua il percorso di promozione dell'identità territoriale di Belfiore. All'entrata del paese, sono stati collocati i cartelli che caratterizzano il territorio come “Terra del melo Decio”, per portare a conoscenza chi vi transita di questo particolare frutto. «Non è un paradosso che nell’epoca della globalizzazione, le persone stiano riscoprendo il valore del territorio, della tradizione, del lavoro manuale, della qualità della materia prima», spiega il sindaco Davide Pagangriso. «Per questo abbiamo voluto “agire sulla tradizione”, puntando forse su una “stranezza e peculiarità” in campo enogastronomico, il quale non conosce crisi. Il melo Decio è un’antichissima varietà, quasi sicuramente di origine autoctona veneta. Sembra sia stato ini-

zialmente coltivato ad Adria, portato dal generale romano d'Ezio». «Riscoprire il Decio è riscoprire il territorio. Il cibo è uno strumento virtuoso attraverso cui raccontare il territorio, fare cultura, realizzare politiche sociali per costruire una rete di esperienze e bisogni, sia dei produttori che dei consumatori» continua il sindaco. Non è un caso che nei giorni seguenti la Festa della mela, il blogger trevigiano Nicola Canal abbia girato un video diventato virale sui social dedicato ai “pom” di Belfiore, anch'egli incuriosito dall'antica mela. «Slow Food è una associazione che si occupa de roba da magnar che sta sparendo, come i panda, e lori i serca de darghe 'na man», commenta umoristicamente Canal. La tabella territoriale potrà essere accompagnata da quelle aziendali ove si produce il Decio, qualora i produttori ne facciano richiesta a Slow Food.

18 Il 4 novembre con le scuole BELFIORE / LA RICORRENZA

Quest’anno la ricorrenza del IV novembre a Belfiore è stata celebrata dall'Amministrazione comunale insieme agli studenti di III media e loro insegnanti, all'Associazione Alpini, Combattenti e Reduci, Marinai d'Italia, Nonni Vigili FEVOSS. La mattina del IV, dopo la S. Messa in suffragio dei caduti belfioresi per la Patria, celebrata dal parroco don Roberto Pasquali, il corteo commemorativo ha deposto una corona al monumento di Piazza della Repubblica. Erano presenti le classi III della scuola media, che hanno assistito al discorso ufficiale e alla cerimonia. Discorso imperniato sulle lettere dal fronte alle mamme dei soldati. Il sindaco Davide Pagangriso ha letto ai ragazzi alcuni brani, ricordando la giovane età dei militari: «Sono quasi 4 miliardi le lettere dal fronte alle famiglie. Un numero enorme, se consideriamo che tanti allora erano analfabeti. Ma scrivere alla famiglia per i soldati è un modo per rimanere ancorati alla vita, ad abitudini, affetti e valori che in guerra non esistono. Significa rivedersi in una vita normale, ricordare il passato, progettare un futuro. Ma chi sono i soldati? Sono a volte padri di famiglia richiamati alle armi, altre volte giovani ragazzi, poco più grandi di voi studenti. A chi scrivono? Alle mogli e soprattutto alle madri. Esse sono figure simboliche, degli angeli custodi che vegliano sull'incolumità dei combattenti». Altre riflessioni si riferivano alla figura del “milite ignoto”: «Mario, il protagonista del film che vedremo, ha vent'anni nel 1914, al momento dell'attentato di Sarajevo, che segnerà l'inizio della guerra. Quando l'Italia un anno dopo entra in conflitto, Mario è destinato al fronte italiano, a combattere in prima linea. Non tornerà più. Il suo corpo non sarà identificato» continua il sindaco. «Ma ci immaginiamo che egli sia la salma che Maria Bergamas, mamma di un soldato scomparso, sceglie fra undici per farla tumulare all'Altare della Patria a Roma». Alle scuole medie la giornata si è conclusa con la proiezione del film “Fango e gloria” che mostra spezzoni documentaristici dell'Istituto Luce frammisti a fiction, ai ragazzi della scuola e alle associazioni presenti. Film che si ispira proprio alla vicenda del milite ignoto italiano.

COLOGNA. Don Castegnaro collaboratore pastorale Ha fatto ufficialmente il suo ingresso nel Duomo di Cologna Veneta domenica 4 ottobre don Roberto Castegnaro, il sacerdote che temporaneamente sostituisce monsignor Antonio Corrà, malato da alcuni mesi. Non è un nuovo parroco, ma un collaboratore pastorale che risiede nella canonica di Piazza Duomo, in attesa che il titolare riprenda le forze e torni a Cologna. Il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol ha nominato don Roberto, sacerdote 49enne nato a Lonigo, poi residente a Montebello e Costabissara, come collaboratore temporaneo nella parrocchia cittadina. Don Roberto proviene dalla parrocchia di San Giuseppe, nel quartiere del Mercato Nuovo a Vicenza. Egli è stato ordinato sacerdote 24 anni fa, occupandosi come animatore vocazionale in seminario. In seguito è stato parroco di cinque parrocchie nell’Unità pastorale della Riviera Berica. Infine, tre anni fa è tornato a Vicenza città. Don Roberto è un appassionato del Cammino di Santiago, “un infettato dal Cammino” come egli si descrive. Ogni anno organizza pellegrinaggi sulla tomba dell’apostolo Giacomo, «che non è una semplice vacanza alternativa, né un trekking spirituale o seguire una moda» scrive don Roberto. «Il Cammino è una parabola della vita, per noi che crediamo in quel Dio Pellegrino che è venuto in mezzo a noi e si è definito la “Via”… è un cammino senza fine». Don Castegnaro, insieme a don Giovanni Pacchin, si occupa della vita pastorale della parrocchia: dalle messe alla celebrazione dei sacramenti, dalla catechesi alla guida dei gruppi di giovani, coppie e famiglie. Era presente il giorno dell’inaugurazione della nuova sede della Protezione Civile di Cologna, dove ha benedetto i nuovi locali, i volontari e il pubblico presente. “Buen camino” dicono gli spagnoli ai pellegrini. “Buen camino” augurano i colognesi a don Roberto, nel periodo in cui starà con loro.

I M D u l m d p n s i H g I t



S

SPORT

Dicembre 2015

20

PORT

MONTEFORTE. La competizione assegnerà il titolo italiano marathon

SUPERMOTO ELITE 2015. Il pilota di Albaredo d’Adige trionfa ed esulta

La Divinus Bike Clivus si scalda

Cristiano Leo Girardi campione

Il prossimo 29 maggio a Monteforte si disputerà la Divinus Bike Clivus… con una novità: assegnerà il titolo di campione italiano marathon. La gara nel corso degli anni è diventa sempre più importante a livello nazionale e questo riconoscimento ha reso orgoglioso il comitato organizzatore Hellas Monteforte che sta già organizzando tutto. Inoltre, grazie a questo, il territorio di Monteforte, la

provincia di Verona e la regione Veneto saranno valorizzate a livello nazionale da giornali, riviste del settore, web magazine e trasmissioni televisive. I servizi offerti lo scorso anno in larga parte saranno confermati tutti, senza trascurare l’inserimento di importanti novità. E’ stato deciso di allungare il percorso di 5-6 km, un suggerimento pervenuto dal CT della nazionale di mountain bike Hubert

Pallhuber, in modo da rendere ancora più agonistico un tracciato che ha raccolto nell’edizione 2015, consensi da ogni dove. Il gran premio della montagna sarà sempre cima Belloca, il Vulcano, punto che paesaggisticamente sovrasta le vallate circostanti. Meteo permettendo sarà riconfermato lo spettacolare passaggio in Bastia, mentre il punto più a nord sarà località Ferrara. Il tratto che sarà aggiunto è ancora in fase di studio, ma sicuramente sarà progettato in maniera che possa assicurare la massima sicurezza dei partecipanti. Lo stesso CT della nazionale, il quale lo scorso anno era presente a Monteforte per osservare i convocati per il mondiale 2015 si è complimentato con l’Hellas Monteforte per l’impegno e la capacità di organizzare una manifestazione di grande spessore. Maria Grazia Marcazzani

Dopo una stagione agonistica molto impegnativa, il 4 ottobre si è svolta l’ultima prova del Campionato Triveneto Emilia Romagna Supermotard F.M.I.(Federazione Motociclistica italiana). Sul Circuito Internazionale di Pomposa (FE) il meteo è stato inclemente e già dalla notte precedente alla gara ha piovuto insistentemente. Cristiano Leo Girardi, il pilota di Albaredo d’Adige, si è presentato all’ultimo appuntamento, primo nella classifica della categoria “elite” composta dai migliori piloti delle Regioni, con 10 punti di vantaggio sul suo diretto avversario Simone Comellini, professionista vincitore del campionato 2014. Dieci punti possono essere tanti ma anche pochi, visto che il vincitore di una manche ne guadagna 25 e se le vince entrambe 50. Con queste premesse Girardi era cosciente di dover dare il

meglio di se stesso per evitare brutte sorprese. Correre sul bagnato non è mai stato un problema per Cristiano Leo, che negli anni scorsi ha vinto gare sotto la pioggia, ma è risaputo che il minimo errore può costare molto caro. Nelle prove cronometrate, per conquistare la posizione in griglia di partenza, Girardi ha rotto gli indugi e, sotto la pioggia, ha conquistato la “pole position” con il miglior tempo. Con la prima manche sempre sul bagnato Cristiano Leo non ha avuto esitazioni e, partito al comando, ha concluso la gara in testa ai concorrenti della “elite”. Confortato dalla matematica che, vista la quinta posizione di Comellini, segnava +19 punti nella classifica, il pilota di Albaredo d’Adige ha vinto anche la seconda manche. A fine gara Cristiano Leo Girardi ha conquistato la classifica di giornata a punteggio pieno ed è

diventato Campione super-

Cristiano Leo Girardi

moto elite 2015. Grande gioia per il pilota, per la sua famiglia con la moglie Linda e la figlia Desiree, e per i genitori Giancarlo e Martina, che hanno sempre seguito e aiutato Cristiano Leo nella sua carriera agonistica sia nel motocross che nel supermotard.


L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2015

SPAZIO DONNA BENESSERE

Donna

A CURA DI CHIARA TURRI

RILASSA IL CORPO E CALMA LA MENTE “Come la pioggia penetra in una casa mal coperta, così pure la passione penetra in una mente non usa alla meditazione.”(Buddha) Da migliaia di anni i saggi e gli studiosi d’oriente ed occidente ripetono che tutti i nostri problemi trovano origine nella nostra mente. Il poeta inglese John Milton dice che la mente “ può fare del paradiso l’inferno e dell’inferno il paradiso”. Attraverso semplici esercizi di meditazione potreste scoprire come, focalizzare e calmare la mente, per poi scavare a fondo e portare alla luce i modelli di pensiero che provocano sofferenza e stress. Nonostante tutta la sua popolarità, pochi veramente sanno che cosa sia la meditazione. Alcuni credono che la meditazione sia concentrarsi mentalmente su qualche cosa, altri pensano che meditare sia immaginare qualche cosa che dia pace e serenità. In realtà, la meditazione è uno stato di profonda pace che si raggiunge quando la mente si acquieta pur rimanendo completamente vigile. Questo stato di consapevolezza senza pensieri non può essere ottenuto tramite uno sforzo mentale: in tal modo, infatti, useremmo la mente per fermare la mente stessa! Lo stato di consapevolezza senza pensieri si realizza, invece, quando si crea dentro di noi uno stato di benessere generale che acquieta tutti i nostri umori e tensioni. A chi di noi, di tanto in tanto, non capita di essere un po’ agitato o ansioso? O addirittura di fronteggiare situazioni ancora più critiche, come attacchi di panico, rabbia o stati emotivi tipici della depressione. Beh, se siamo in grado di riconoscere l’insorgere di certe situazioni del corpo-mente siamo già a buon punto. Il secondo passo è sforzarsi di controllare positivamente queste emozioni negative con, ad esempio, un semplice esercizio di respirazione: Scegliete un posto tranquillo e assumete una posizione seduta comoda Chiudete gli occhi e concentrate la vostra attenzione sul flusso d’aria che scorre attraverso le vostre narici o sul movimento dell’addome che si alza e si abbassa Mantenete una intensa attenzione sull’inspirazione e sull’espirazione. Fatelo come una madre segue i movimenti di un figlio. Con dolcezza ma con precisione Se vi accorgete che la mente si distrae, ritornate con dolcezza ma con fermezza al respiro. Con pazienza e determinazione Continuate per tutta la meditazione questo semplice ma non facile esercizio Persistendo nella pratica scoprirete che la mente si calma molto rapidamente e che voi sarete sempre più presenti e concentrati in tutti gli ambiti della vostra vita. Ritornerete ad assumere il comando delle vostre scelte e delle vostre azioni Spero che questo esercizio accompagni tutti voi durante le vacanze natalizie in modo da creare un presupposto di serenità e crescita per il 2016. Buone feste a tutti! Namastè!

La Ricetta

21

CARCIOFI RIPIENI 4 o 5 carciofi mamme romane . Eliminare le foglie esterne più dure dei carciofi e tagliarne il gambo in 2 pezzetti da 7/8 cm circa. Pulire i gambi con lo sbuccino e lavare i carciofi allargando le foglie in modo che possano contenere il ripieno. RIPIENO Pane grattugiato Parmigiano Reggiano grattugiato Prezzemolo tritato Spicchio d’aglio italiano tritato Sale e pepe PROCEDIMENTO Mettere tutti gli ingredienti del ripieno in un terrina e riempire i carciofi foglia per foglia. Preparare in un tegame il fondo con qualche bicchiere di acqua, uno di olio ed un po’ di sale. Disporre i carciofi ripieni, uno al fianco dell’altro e inserire negli spazi i gambi dei carciofi. Cuocere a fuoco lento per almeno 2 ore. I carciofi saranno cotti quando riuscirete a staccarne con facilità le foglie. Buon appetito ! Questa ricetta, insieme ad altri gustosissimi piatti di gastronomia da asporto, anche su ordinazione, li potrete trovare da Spinaroli e Valentini a Cavaion Veronese. Tel. 045 7235586

CONSIGLI UTILI. Natale è alle porte, un bel vestito è d’obbligo Natale sta arrivando e, oltre a preparare pranzi e addobbi per la casa, dobbiamo pensare a quale sarà il nostro outfit per le feste. In queste occasioni infatti non è sempre facile scegliere cosa indossare per apparire eleganti, ma allo stesso tempo non esagerate. Per questo motivo, vi diamo qualche suggerimento su come vestirsi per questo Natale, secondo le tendenze moda inverno 2015/2016. Il giorno di Natale è fatto per essere passato in casa tra la famiglia e gli amici più cari, ma non per questo si possono indossare jeans e maglietta. Si tratta di una giornata speciale e quindi essere elegante è d’obbligo. In buona parte dei casi, le donne scelgono di indossare un tubino nero, un classico, con qualche accessorio rosso per rimanere in tema. Si tratta di una scelta raffinata ed elegante ma soprattutto senza tempo: così non si sbaglia mai. L’abito lungo invece è da preferire solo nel caso festeggiate la vigilia di Natale, quindi la sera, fuori casa. Per quelle che invece amano seguire maggiormente le mode, la scelta potrebbe cadere anche su un pantalone. In questo caso, un pantalone palazzo abbinato ad una camicetta morbida in chiffon o seta insieme ad una giacca, sarebbe perfetto. Per le ragazze giovani, una scelta ottimale potrebbe essere il minidress anni Sessanta, sulle sfumature del rosso, oppure un abito con la gonna in tulle. E’ tempo di festa, quindi osate pure i vari colori: rosso, oro, argento, nero e blu, anche con glitter, brillantini e pailletes. Buon Natale e Buon Anno a tutte voi!


L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2015

SPAZIO DONNA

22

CHE TEMPO FARÀ?

Diversi saranno i colori di tendenza tra i quali scegliere per i nuovi addobbi natalizi 2015 - 2016. L’Albero di Natale diventa sempre più sobrio, con l’utilizzo di colori naturali e decorazioni tradizionali realizzate in legno, cartone, feltro o con materiale riciclato. Non mancheranno decorazioni commestibili come cioccolatini, biscotti, arance, mele. In voga anche gli addobbi realizzati in tessuto, come la lana; ci sarà il ritorno dei fiori, che diventeranno i protagonisti nella loro veste semplice e genuina. Al bando i decori troppo esuberanti, con paillettes e brillantini, quest’anno la parola d’ordine è semplicità. Il colore predominante per questo Natale sarà sicuramente il bianco, ma anche il verde nelle sue più disparate tonalità. Gli alberi si tingeranno di bianco per infondere nell’aria l’atmosfera magica della neve. Intramontabile il rosso, concepito in maniera rustica più che classica, in decorazioni di stile nordico norvegese, realizzate con tessuti a quadretti.

Si avvicinano le festività e in queste ore sono molti gli italiani che si stanno chiedendo come sarà il tempo durante le giornate di festa. Cosa succederà nel nostro Paese? Arriverà l'ondata di freddo polare de “El Nino” oppure no? Le previsioni meteo riguardanti il periodo di Natale rivelano che non dovrebbero verificarsi fenomeni di particolare intensità sul nostro Paese. Le previsioni al Nord, infatti, rivelano che si avrà una maggiore variabilità ed instabilità rispetto alle regioni del Sud, ma in generale non si avrà nessun picco di freddo e aria gelida, così come era stato ipotizzato in un primo momento. Le giornate del 24, 25 e 26 dicembre non saranno quelle in cui “El Nino”, il freddissimo anticiclone annunciato dagli esperti, farà visita nel nostro Paese: stando agli ultimi aggiornamenti meteo, infatti, i mesi più freddi di questa stagione invernale saranno quelli di gennaio e febbraio 2016. In particolar modo le ultime settimane di gennaio si preannunciano particolarmente rigide con temperature che caleranno drasticamente un po' dappertutto.

Verona si trasforma e si veste di luci, suoni e colori del Natale. Sabato 21 novembre, alla presenza delle autorità cittadine e dei rappresentati della città di Norimberga, in Piazza dei Signori è stato ufficialmente inaugurato il Mercatino di Natale di Verona e Christkindlmarkt di Norimberga, con l'accensione dell'Albero di Natale. Fino al 27 dicembre Piazza dei Signori ospita per l'ottavo anno consecutivo le caratteristiche casette in legno del "Christkindlmarkt"; circa 60 espositori propongono prodotti tipici tradizionali artigianali quali addobbi in vetro, legno e ceramica, tante idee regalo nonché specialità gastronomiche e deliziosi dolci natalizi. Visitare il Mercatino di Natale di Verona significa tuffarsi nella magica tradizione del Natale Veronese; immergersi quindi in un'atmosfera fiabesca, dove Giulietta e Romeo, in questa città dell'Amore, possono baciarsi sotto il vischio tenuto con mano ferma da Dante. L'ingresso della città è illuminato da centinaia di luci, proseguendo per tutte le vie del centro storico, ed arrivando nella splendida Piazza Bra, con lo sfondo dell'Arena e l'imponente stella di Natale che poggia sulla piazza. Il Mercatino di Natale di piazza dei Signori è aperto dalla domenica al giovedì dalle 10.00 alle 21.30, il venerdì, il sabato e i prefestivi dalle ore 10.00 alle 23.00. Il 24 dicembre il mercatino chiuderà i battenti alle 17.00 e il 25 dicembre verrà aperto alle ore 15.00.




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.