L'altro Giornale Verona Est Dicembre 2016

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L’ALTRO GIORNALE EDIZIONE VERONA EST

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1986 - 2016

ANNO XXXI - N.12 - DICEMBRE 2016 - Stampato il 12/12/2016 - Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) - Tel. 0457152777 - Fax 0456703744

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L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016

LE VOSTRE LETTERE

SINISTRA

“A sx, in fondo a dx, dritti al centro” Mi inoltro in una suggestiva osservazione antropologica, frutto di evidenze abbaglianti. La Sinistra, di provenienza, di respiro e di solida formazione marxista leninista stalinista, sia pure con un puntuale, notevole e antistorico ritardo, è arrivata, finalmente per essa, ad occupare tutta la scena sociale e politica del nostro espressivo Paese. Si è incaponita di brutto per tot anni e ce l’ha fatta. Ha attuato alla lettera l’insegnamento di Gramsci: impadronirsi delle “casematte” delle istituzioni e della società e cioè della cultura, della scuola, del cinema, della stampa, del teatro ecc. ecc.. La Sinistra ha fatto i compiti così bene e con tale metodologica dedizione che è andata persino oltre gli obiettivi che si era prefissata.

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via dell’Industria 22 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)

Numero chiuso il 12 - 12 - 2016

Attualmente la Sinistra, a modo suo, è, allo stesso tempo, governo e opposizione, è destra, centro e sinistra, è laica e cattolica, è liberale e antiliberale, è democratica e autoritaria, è di lotta e di governo, è calda e fredda, è di taglio ed è di punta. La Sinistra è andata così in là nei suoi propositi che ha archiviato gli avversari, i quali, nemici per definizione dogmatica, sono tutti impresentabili, corrotti e delegittimati. La Sinistra, oggi, è, allo stesso tempo, una cosa ed il suo contrario. La Sinistra si fa i dibattiti da sola: da una parte uno di Sinistra e dall’altra un altro di Sinistra. La Sinistra dispensa, senza ostacoli, il suo pregiudiziale primato morale, la sua pregiudiziale verità, di cui è da sempre unica depositaria, e la sua pregiudiziale vocazione messianica. Pertanto, in un quadro siffatto, è automatico che chi non è di Sinistra, o non dice di esserlo, sia un abusivo, sia un incolto, sia un rozzo, sia un razzista patentato, in pratica, sia un fascista. Come riferiva Cossiga, “chi non è di sinistra non è popolo, perché solo la sinistra è popolo”. Tanto è vero che soltanto la sinistra è “democratica” e si è “democratici” solamente se si è d’accordo con ciò che dice e fa la Sinistra. La Sinistra, che quanto a scaltrezza non ha nulla da imparare, anzi, insegna ai massimi livelli, si è da qualche anno travestita da buon samaritano. Ottima strategia per i macachi del Borneo. E’ tutta protesa verso i bisognosi (in senso astratto, s’intende); la Sinistra è caritatevole (nel senso del concetto). Il Vangelo è diventato appannaggio della Sinistra. Per chi non canta col

coro sinfonico della Sinistra sarà pianto e stridore di denti. La Sinistra televisiva, poi, è decisa, rinnovata, non ha dubbi nè incertezze, non si scompone davanti a nulla, è sicura di sé. La Sinistra odierna sembra ricalcare l’opera di San Giovanni della Croce: “Imitazione di Cristo” (e non importa se trascura l’insegnamento di Paolo ai Romani: “ … non abbiate un concetto troppo alto di voi stessi”). Transeat. Il dialogo, l’accoglienza, la solidarietà, l’inclusione e bla bla sono i temi su cui la Sinistra si concentra ossessivamente per apparire buona e giusta, beata, odorante santità. Il tormentone dell’integrazione è martellante, quasi peggio dei tormentoni musicali estivi. La Sinistra è un tripudio di buoni sentimenti. E’ un concentrato di miele Ambrosoli. Purtroppo, la Sinistra non è ancora in grado di amministrare i Sacramenti, ma ha il tarlo della famiglia, del matrimonio e del sesso, non importa se in forme alternative e fantasiose. Se la Sinistra alza un muro è “per risanare” mentre se il muro lo alza un altro allora questo “ghettizza”. E’ dunque molto conveniente, ora come un tempo, essere di Sinistra: fa apparire sempre dalla parte giusta, equilibrati, ecumenici, disponibili, dialoganti, salvifici, degni di lode, circondati da un’aura speciale, aerostatici. La Bibbia di Gerusalemme ci ruba le parole di bocca ove stigmatizza i “dottori di menzogna che seducono il popolo con false sembianze di pietà, ma perseguendo fini interessati”. Marco Bertagnin

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SSSS... ASCOLTA di Rosanna Pancaldi «Ssss ..... Ascolta, si sentono le zampogne, usciamo a vedere!». Così mi diceva la mamma quando, la settimana precedente il Natale, passavano i suonatori con i tipici costumi. Quel suono magico mi piaceva tanto e vedere quei personaggi da fiaba mi faceva battere forte il cuore. Le zampogne annunciavano il Natale ormai imminente. Il presepe, allestito nel grande camino di casa, era pronto. C’era il ruscello che scorreva sotto il ponticello, i pastori con il loro gregge avviati verso la capanna, dove spiccavano quelle statue così perfette da sembrare vere: Maria che osservava con amore il suo piccolo, Giuseppe con l’espressione seria di chi controlla che tutto sia a posto e Gesù … che bello quel bambino di porcellana, dalle guance rosa, la boccuccia sorrident e e i capelli biondi! Ne ero innamorata. Tanto che ricordo ancora quei lineamenti così dolci e fini. L’atmosfera era carica di attesa, la mamma che preparava tortellini, dolci e altre leccornie per tutti i parenti che sarebbero arrivati per la grande festa. Un Natale da bambina, un Natale con la famiglia, ricco di fede, di tradizioni, di incanto. Mi sembra un sogno, un sogno che ogni anno mi sforzo di ricre are per la mia grande famiglia, ma mi rendo conto che non è più la stessa cosa. Le zampogne non suonano più. I bimbi, affascinati dalle luci delle strade, frastornati dal traffico, dalle pubblicità in TV e dai centri commerciali, guardano con avidità le vetrine per scegliere i regali. Credere che la nascita di quel Bambino Gesù sia un evento meraviglioso, degno di essere festeggiato, è ormai utop ia. Il Natale odierno, fatto di viaggi, di vuoti oggetti da comprare, lontano ormai dai tradizionali riti familiari e religiosi, che rendevano unico e sempre nuovo ogni Natale, ha perduto fascino e si è svuotato del suo più profondo significato: davvero una grande perdita per i nostri bambini, per la società tutta e per il futuro dell’umanità.

VERONELLA

“La Regione Veneto intervenga a Veronella per risolvere i problemi strutturali legati ai ponti sul Canale Zerpano-Leb”. Si intitola così l'interrogazione che abbiamo presentato in Regione. La Strada Provinciale 19 di Veronella nel tratto di via Alberazzi è un punto critico della rete viaria comunale in quanto il ponte di collegamento del canale Zerpano-Leb è chiuso dal 2014 al traffico stradale. Le cause di tali limitazioni vanno ricercate negli evidenti segni di cedimento strutturale del manufatto e delle rive del canale sottostante. Sempre a Veronella in via Ottavia Fontana, si trova un altro ponte di attraversamento dove sono apparse, recentemente, delle crepe che destano preoccupazione tra i cittadini residenti e per tutti gli automezzi in transito. La Provincia di Verona ha sollecitato un intervento di sostegno economico da parte della Regione, da affiancare

a quanto già stanziato dal Consorzio di Bonifica Alta pianura Veneta e dal Comune di Veronella per risolvere il problema viario. Il problema non è nuovo, i cittadini del Comune da anni lottano per trovare una soluzione al problema ed hanno raccolto un migliaio di firme, senza contare i disagi organizzativi ed economici per le aziende artigianali/industriali della zona dovuti ad un blocco ormai pluriennale della viabilità. Ci rivolgiamo quindi la Giunta regionale, per sapere se intende sostenere il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta con un contributo economico per i lavori di messa in sicurezza dei ponti viari, dei canali sottostanti e delle rive insistenti sul comune di Veronella.

Giovanna Negro, Andrea Bassi, Maurizio Conte, Stefano Casali Consiglieri regionali


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CRONACHE

Profughi in paese Cittadini in piazza

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SOAVE. Manifestazione pubblica il 15 novembre: i pareri del Sindaco e dell’Opposizione

E’ trascorso un mese dall’evento organizzato dal Comitato “Verona ai Veronesi” che ha visto riversarsi nel centro storico di Soave, lo scorso 15 novembre, uno stuolo di manife-

grande. Dei 1500 partecipanti al corteo partito da piazza foro Boario, molti erano i soavesi, tanti i cittadini residenti nei paesi limitrofi, oltre ad alcuni giornalisti di una testata

quello che sta succedendo rispetto a questo grande problema che si sta verificando in tutto il territorio nazionale: la presenza di queste persone che vengono collocate quasi in

stanti. Argomento al centro della discussione: i profughi. A Soave infatti ne sono attesi 106, 96 dei quali prima della smentita da parte del Prefetto di Verona giunta qualche giorno dopo la protesta – si temeva potessero essere alloggiati presso l’hotel Can-

statunitense. Una serata, quella del 15 novembre, seguita in diretta dalla trasmissione “Dalla vostra parte” di Rete4.

maniera forzata in determinati luoghi. In questo momento a Soave abbiamo 10 posti utilizzati a rotazione non sempre a pieno regime, in un ex bed&breakfast a Fittà perché il proprietario ha messo a disposizione lo stabile. Una delle cooperative che ha

IL SINDACO DI SOAVE LINO GAMBARETTO «Tutti noi grazie ai media siamo a conoscenza di

Lino Gambaretto

Matteo Pressi

vinto il bando con la Prefettura, la cooperativa San Francesco, ha preso in carico questo fabbricato e ha collocato queste persone. Questa situazione è presente da prima della scorsa estate e io ho ricevuto la comunicazione dalla Prefettura quando questi immigrati erano già arrivati a Fittà. Un’altra situazione non ancora definita riguarda la frazione di Castelcerino dove la cooperativa Sulle Orme si è resa disponibile con la Prefettura a gestire un certo numero di persone. Con la Prefettura hanno sottoscritto una convenzione per quanto riguarda un’abitazione a Colognola ai Colli (non so se è stata sottoscritta anche per la casa di Castelcerino cioè l’abitazione dei proprietari della trattoria Cansignorio). Qui è calcolato l’arrivo di cinque massimo sei persone. Una situazione, questa, che ha creato una certa tensione nella frazione di Castelcerino, i cui rappresentati

fettura di Verona ha annunciato lo stop all'invio degli oltre 100 richiedenti asilo sul territorio del comune di Soave. Una notizia che ho accolto con soddisfazione. La stessa soddisfazione incassata a seguito della manifestazione per cui anch'io mi sono speso in prima persona. Ritengo che quanto accaduto non sia un caso: davanti ad una manifestazione così imponente il Prefetto ha dovuto trarre le proprie conclusioni e i fatti lo dimostrano poichè lo stop è arrivato il mattino seguente alla manifestazione. Mi chiedo: avremmo ottenuto lo stop anche se fossimo rimasti a guardare e non avessimo fatto sentire la nostra voce? La dinamica degli eventi pare infatti darmi ragione. La Prefettura ha annunciato lo stop proprio il giorno seguente alla massiccia manifestazione organizzata dal comitato Verona ai Veronesi a cui ha aderito anche la Lega di Soave e che ha visto anche la pre-

europei alterandone il substrato sociale con presenze allogene che nulla hanno a che vedere con la nostra cultura e che spesso rappresentano una minaccia in termini di delinquenza per la nostra comunità. Questa alterazione mira a rendere debole l’Europa nello scenario geopolitico, agevolando scelte commerciali e belliche di potenze straniere. D’altra parte vi è chi specula economicamente su chi richiede asilo allestendo strutture e cooperative pronte a trarre vantaggio a costo del contribuente. A chi sventola illusorie bandiere di fratellanza e pacifica convivenza vorrei ricordare che in certi paesi la tanto sognata integrazione, sperimentata da decenni, ha palesemente fallito (si vedano i sobborghi delle capoluoghi francesi, o città e paesi in giro per l’Europa trasformati in ghetti). Chi ancora tenta di sostenere queste tesi, lo fa in modo ridicolo ignorando una realtà che ricade sulle

lamentavano di essere stati poco coinvolti nell’operazione. Ed oggi eccoci qui, con questa nuova situazione. Non ci sono grandi margini di manovra in questo momento e scendere in piazza a mio avviso non può portare lontano: l’ultima direttiva che ha emanato il ministro Alfano è molto chiara e l’opzione precedente diventa un vincolo per le amministrazioni comunali di accogliere le persone che vengono mandate sul territorio. Il Ministro, quando è venuto a Verona, ha parlato di una quota di tre profughi ogni mille abitanti da suddividere in tutti i Comuni. In questo modo si avrebbero gruppi contenuti e gestibili. Avere gruppi numerosi, come quello che si teme per Soave, è sicuramente una preoccupazione forte».

senza dell'assessore regionale del Carroccio, Roberto Marcato, intervistato da diverse emittenti locali ma anche straniere come l'americana AP e la russa RuptyTv. Ha destato qualche malumore, invece, la decisione del Sindaco e della maggioranza di non partecipare alla manifestazione. In queste occasioni occorre stare al fianco della gente e se serve scendere in piazza assieme ai cittadini.

nostre comunità. Noi non accusiamo mai l’immigrato, perché sappiamo bene che questo è usato come una pedina da giocare nello scacchiere dell’immigrazione. Chi difende ancora le falsità sull’immigrazione mente sapendo di mentire: è questo lo stimolo principale che porta “Verona ai Veronesi” a farsi sentire forte nelle piazze, raccogliendo il malcontento della popolazione. Nel caso di Soave sembra che la proprietà dell’hotel Cangrande a cui erano destinati 96 dei 106 stranieri previsti per il territorio del comune, abbia fatto marcia indietro senza dare una chiara motivazione. Per il momento Verona ai Veronesi, a cui va aggiunto il significativo contributo della Lega Nord e dei comitati di cittadini di Soave e limitrofi, può vantare un’altra vittoria, alla faccia di quei vili che si nascondono dietro un “tanto andare alle manifestazioni non serve a niente”». Riccardo Reggiani

IL CONSIGLIERE E SEGRETARIO DELLA LEGA NORD MATTEO PRESSI «E' ormai ufficiale: la Pre-

ALESSANDRO RANCANI Portavoce del coordinamento “Verona ai Veronesi” «Martedì 15 novembre “Verona ai Veronesi” è scesa nuovamente in piazza per sostenere la cittadinanza di Soave in una nuova battaglia contro l’arrivo di sedicenti profughi nel Comune dell’Est veronese. Ormai è chiaro a tutti quali siano le bugie e gli scopi di questa ondata di immigrati: da una parte vi è chi con l’immigrazione vuole sostituire i popoli


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Risotto si Soave

SOAVE. Presentazione ufficiale e debutto in società per la pietanza

Grande successo per la presentazione ufficiale del Risotto di Soave, che ha debuttato in società lo scorso sabato 26 novembre presso il Soave Relais Castelcerino e che è diventato il piatto ufficiale della rete di promozione territoriale In Soave. In una location suggestiva e significa-

Claudio Burato che, per sapore e ingredienti di qualità e origine certificata, si incastra perfettamente all’interno della tradizione enogastronomica soavese e si abbina egregiamente ai vini delle sue colline. Durante la serata è stato proprio lo chef Burato a cucinare davanti ai presenti

perché possano riprodurla anche a casa. Oltre al risotto la serata ha poi visto protagoniste altre tipicità del territorio dell’est veronese e delle sue colline, come i salumi e formaggi de La Casara di Brenton, la selezione di dolci e i vini Soave e Durello delle Cantine Monte Tondo e Sandro de

Serata di presentazione Risotto di Soave

tiva, sulla collina che divide Val d’Alpone e Val Tramigna, le imprese e i soci di “In Soave” hanno presentato al pubblico e alle autorità presenti il risotto, un piatto locale che valorizza il territorio e le sue peculiarità, mantenendo quell’idea di genuinità e semplicità che caratterizza i piatti che hanno fatto la storia di queste colline. Un risotto nato dalle mani dello chef Pier

il risotto. Quali sono i prodotti tipici del territorio che ne compongono la ricetta? Vialone nano veronese biologico, sopressa de Brenton e “formaggio imbriagon”, cosi detto perché affinato nelle vinacce bianche del Durello e del Recioto di Soave, sono i protagonisti principali della ricetta originale che è stata poi consegnata a tutti i partecipanti alla serata di degustazione,

Bruno. Grande soddisfazione espressa dagli organizzatori dell’evento e dai partecipanti alla serata. Non c’è che dire, un’ottima partenza per i Risotto di Soave che, nelle intenzioni dei partner In Soave, ha tutte le qualità per diventare un nuovo piatto tipico presente su tutte le tavole dell’est veronese. Matteo Dani

IL TRAGUARDO. Veronafiere diventa società per azioni Deliberato un piano di sviluppo da 94 milioni di euro E’ un passo storico quello compiuto da Veronafiere che, nell’assemblea straordinaria dei soci dello scorso 29 novembre, ha approvato all’unanimità la trasformazione giuridica dell’Ente Autonomo per le Fiere di Verona in Società per Azioni. E’ stato poi deliberato un piano di sviluppo con investimenti per 94 milioni di euro. Nasce quindi Veronafiere S.p.A., una trasformazione che in molti attendevano da tempo e che il presidente di Veronafiere Maurizio Danese spiega così: «La trasformazione in società per azioni è un importante obiettivo raggiunto. In un contesto competitivo internazionale molto aggressivo, la forma giuridica della società di capitali e il piano industriale, che prevede consistenti e mirati investimenti, consentono di muoversi velocemente per consolidare il portafoglio di rassegne leader monPresidente Veronafiere Maurizio Danese diali, sviluppare le potenzialità esistenti e posizionare saldamente la Fiera di Verona tra le realtà leader internazionali del settore». Proprio quella relativa al piano industriale di sviluppo è la seconda decisione di grande importanza presa dai soci di Veronafiere. Un progetto che prevede 94 milioni di euro di investimenti entro il 2020 e incentrato sul consolidamento delle rassegne esistenti, sul rafforzamento nel settore agricoltura, disciplina dei costi, sviluppo integrato dei servizi, ammodernamento del quartiere fieristico e digital transformation. «In Europa – conclude Maurizio Danese - i quartieri fieristici sono considerati infrastrutture strategiche per lo sviluppo competitivo dell’economia del Paese e dei territori su cui insistono. Per questo il nostro obiettivo è anche quello di continuare a generare ricchezza per il contesto locale e regionale di riferimento stimata, secondo i principali indicatori del settore, in un miliardo di euro l’anno pari a circa il 4% del PIL provinciale». M.D.

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CRONACHE

L’ALTRO GIORNALE

Bilancio 2015/16 da record La Cantina di Soave sorride

Dicembre 2016

IL DATO. Presentata l’approvazione del resoconto: grande soddisfazione, motivo di orgoglio e un risultato notevole frutto del duro lavoro

Grande soddisfazione per la Cantina di Soave che venerdì 2 dicembre presso l’hotel Due Torri, nel cuore della città scaligera, ha presentato l’approvazione del

super risultato nella sua storia vitivinicola. Una soddisfazione per tutto il Consiglio di Amministrazione, per il presidente Attilio Carlesso e per il direttore

bilancio 2015/2016 tenutosi l’11 novembre nel corso dell’ultima assemblea dei soci a Borgo Rocca Sveva. Dati alla mano: un bilancio record quello della Cantina di Soave che ha toccato un

Bruno Trentini che hanno ringraziato i loro collaboratori per la grande professionalità e per il lavoro svolto: «Un record così – ha puntulizzato Carlesso - è il frutto di coloro che hanno preso a

cuore non solo la loro professione, ma anche hanno creduto nel valore dell’azienda senza dimenticare che nel mondo la crisi economica sta affliggendo e piegando tanti. Le sanzioni alla Russia hanno portato a cambiamenti non indifferenti sul piano economico, ma chi ha le capacità riesce a sopravvivere e a raggiungere gli obiettivi prefissi nonostante le grandi difficoltà». Un fatturato consolidato, quello della Cantina di Soave, pari a 116,5 milioni di euro: all’interno del venduto complessivo, di particolare rilevanza è l’aumento, sia in volume che in valore delle vendite di prodotto imbottigliato, rispetto allo scorso esercizio. Una buona ripartizione viene dettata tra le vendite Italia ed estero (rispettivamente 59% le prime e 41% le seconde). Per quanto riguarda l’estero si registra un incremento totale del prodotto imbottigliato del 9% sul volume. «La situazione della Cantina – ha spiegato Bruno Trentini, Direttore Generale del-

l’azienda – appare più che mai solida ed equilibrata in tutte le sue componenti, L’ottima performance dei vini imbottigliati, e tra questi, in particolare quella dei prodotti a marchio aziendale, è un risultato molto importante che consolida

da immettere sul mercato senza creare esuberi e definire il posizionamento più corretto per la stessa». La Cantina di Soave ha investito ed investe non solo sul suo territorio, ma anche promuovendo lavori di ristrutturazione e di amplia-

del sito produttivo di Cazzano di Tramigna, in area Valpolicella DOC e lo stabilimento di Montecchia di Crosara. «Tali attività vedono coinvolti ogni anno 50mila visitatori e stranieri – pone l’accento il Direttore Bruno Trentini – e indub-

una posizione acquisita già da qualche anno. Per quanto riguarda la valorizzazione delle denominazioni territoriali gestire una denominazione significa stabilire la quantità del prodotto

mento come quelli per lo stabilimento di Viale della Vittoria, a Soave, che permetteranno di realizzare 80 milioni di bottiglie l’anno; è iniziata inoltre la ristrutturazione e l’ampliamento

biamente costituiscono un’importante strumento di promozione non solo per Cantina di Soave, ma per tutto il comprensorio territoriale». Angelica Adami



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CRONACHE di Soave

Scuola “I. Nievo”: due inaugurazioni

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ISTITUTO PRIMARIO. Taglio del nastro per i lavori di messa in sicurezza e per la mensa

Servizi di

Maria Grazia Marcazzani Doppia inaugurazione lo scorso 12 novembre presso

della scuola e dell’apertura della nuova mensa alla presenza del sindaco di Soave Lino Gambaretto con molti membri della giunta comunale. Tutti erano schierati

Un momento dell’Inaugurazione

la scuola primaria “Ippolito Nievo” di Soave: si è festeggiato il termine dei lavori della messa in sicurezza

per il lieto evento: dal dirigente scolastico Antonio Benetti, al presidente della provincia Antonio Pastorel-

lo, dal vicepresidente del consiglio regionale Massimo Giorgetti, al parroco del paese Don Stefano Grisi, dal sindaco di Cazzano di Tramigna Maria Luisa Contri e quello di Belfiore Alessio Albertini, al comitato genitori, ditte, artigiani e progettisti che hanno lavorato alle due opere e i carabinieri della stazione di Soave. «Questa è una cerimonia particolare che riguarda in primo luogo i bambini, perché s’inaugura la sistemazione della scuola fatta per loro – ha affermato il dirigente scolastico Antonio Benetti -. Ringrazio l’amministrazione comunale sempre attenta e molto vicina alle esigenze della nostra scuola primaria. Grazie alla nuova mensa recuperiamo lo spazio dov’era posizionata quella vecchia, per poterlo di nuovo utilizzare per le esigenze scolastiche». «Abbiamo deciso di

conservare l’edificio invece di abbandonarlo e farne uno nuovo da un’altra parte, perché non avrebbe più vissuto – ha esordito il sindaco Lino Gambaretto -. Questa scuola è stata frequentata da tutti i soavesi e riteniamo che sia importante mantenerla com’è al centro del paese. Per fare questo dovevamo però garantire la sicurezza e abbiamo fatto quest’importante intervento di sistemazione. Ringrazio il progettista Paolo Bettagno, la ditta Brunelli che ha lavorato in modo incredibile (aveva due estati di tempo per finire ed è riuscita a terminare in una sola), il mio assessore ai lavori pubblici Marco Vetrano e tutte le persone che hanno lavorato per iniziare l’anno scolastico in una struttura più sicura. A fronte dei recenti terremoti in centro Italia sono stati fatti due collaudi con una risposta eccezionale: il

miglioramento della staticità e della sicurezza dell’edifico inaugurato nel 1931! C’era bisogno di una mensa perché lo spazio usato prima era insufficiente. Siamo riusciti a trovare questa struttura prefabbricata di una ditta austriaca con sede a Bolzano. Questa è stata un’occasione che abbiamo colto al volo, e nel caso in futuro riuscissimo ad alzare il sottotetto, questa struttura servirà sicuramente per qualche associazione e per la nostra comunità. Il nostro è stato un lavoro intenso per far sì che i ragazzi siano al sicuro e i genitori possano sapere che i loro bambini sono in una situazione protetta. É stata un’opera enorme. Ringrazio quindi tutte le persone che si sono impegnate insieme con il nostro ufficio tecnico che ha fatto da supporto ai tecnici professionisti». «Ho notato che il dirigente

scolastico ha fatto i complimenti all’amministrazione – ha concluso il presidente della Provincia, Antonio Pastorello -. Solitamente però i dirigenti scolastici sono restii a fare dei ringraziamenti: giustamente vogliono sempre il meglio per i ragazzi. Nel momento in cui il dirigente scolastico dice di essere contento direi che è stato fatto il massimo. Inoltre due anni fa quando sono diventato presidente della provincia dovevo assegnare delle deleghe e ho deciso di dare quella alla Protezione Civile ed Edilizia Scolastica a Lino Gambaretto memore dell’opera che ha fatto dopo l’alluvione e le capacità amministrative quotidiane che ha. Con questi lavori ha dimostrato come un’amministrazione efficiente e virtuosa può fare le cose bene, in fretta e senza lucrarci sopra».

GLI EVENTI PER IL NATALE. Soave è il paese dei presepi Come ogni anno nel periodo natalizio Soave diventa il paese dei presepi, evento organizzato dalla Pro Loco insieme con alcune associazioni locali, precisamente dal 18 dicembre al 15 gennaio 2017. Il primo presepio che si incontra arrivando in paese è quello sotto Porta Verona, “La Vita nel tronco”, realizzato dall’associazione Amici delle Anti che Torri. La stessa associazione ne ha allestiti altri tre poco distante nella prima torre di via Cangrande “Via vitae”, dove la natività è collegata alla vite, nella torre d’angolo della stessa via “La fatica” e in via Roma “La Tina” dove quest’oggetto antico è usato per accogliere la Natività. Nella chiesa di San Giorgio c’è il presepio tradizionale veneto intitolato “E vennero i pastori” real izzato dall’associazione che gestisce la chiesa. Tornando nel centro storico si possono scorgere natività ovunque in angoli, vetrine, spazi, realizzate dall’associazione Botteghe di Soave. In piazza Mercato dei Grani spazio per i presepi dei bambini della scuola dell’infanzia “Principe di Napoli” e del nido integrato “Il castello incantato” insieme con i loro genitori: è “Il grande Natale dei picc oli”. All’interno della chiesa parrocchiale di San Lorenzo si troverà il presepio “La Tenerezza” curato dai volontari della parrocchia con Paolo Guadin. Nel cortile di villa Scrinzi ci sarà l’installazione artistica “Luce in famiglia” di Soave in arte. La stessa associazione esporrà un’altra opera sotto il portico del Palazzo Municipale, “Natale nel mondo”. Nella chiesa di Santa Maria dei Domeni cani, la Pro Loco organizza la mostra di presepi artistici e artigianali “Il presepio nella cultura e nell’arte”. A Porta Aquila il gruppo Alpini di Soave proporrà la riproduzione del presepio alpino disegnato da Gianni Ainardi (“Nane”), “Natale alpino: l’uomo delle due penne”. Nella chiesa di San Rocco la mostra dei presepi diorami curata da Paolo Guadin e presso il santuario della Bassanella il presepio con gli animali viventi, curato dall’associazione che gestisce la chiesa. Nell’atrio d’ingresso della casa di riposo O.A.S.I. ci sarà il presepio con le statue in movimento. Oltre al paese i presepi saranno presenti anche nelle chiese parrocchiali delle frazioni: a Fittà il presepio artistico in lana cardata “Hai voluto come culla la periferia del mondo” curato dalla parrocchia, a Castel cerino “Natale tra le colline”, installazione grande 35 mq, a Costeggiola il presepio “E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri” (Madre Teresa) curato dalla parrocchia, a Castelletto presepio tradizionale curato dia volontari della parrocchia e, nella chiesa di San Girolamo, mostra di presepi artigianali a cura degli amici dei presepi di Castelletto.

Adolfo Mattielli. La commemorazione dell’artista Il 13 dicembre a Soave si ricorderà uno dei suoi cittadini più illustri le cui opere le possiamo trovare in tantissimi luoghi del nord Italia, il pittore Adolfo Mattielli. Alle 15.30 si svolgerà una S.Messa in suo onore nella chiesa parrocchiale, a cui seguirà una conferenza nella sala delle feste del palazzo del Capitano tenuta da Ernesto Santi e alcuni componenti di “Soave in arte”. Inoltre sarà inaugurata la mostra, aperta fino al 6 gennaio, su Mattielli affrescatore del volto di Maria a cura di Ernesto Santi e del fotografo Stefano Reginato. Questa è solo l’ultima manifestazione dedicata a Mattielli che proprio in occasione di quest’anniversario importante l’assessorato alla cultura di Soave ha voluto ricordarlo attraverso mostre, incontri e visite guidate a cura di Santi, con l’attiva collaborazione e partecipazione dell’Associazione ‘Soave in Arte’, dell’Università Popolare e della Commissione Biblioteca.



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CRONACHE di Colognola

L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016

Farmacia comunale: Propaganda 1915-18 traguardo raggiunto NUOVO SERVIZIO. Dopo oltre dieci anni di percorsi burocratici, Colognola realizza il suo desiderio

Servizi di

Daniela Rama foto Marco Testi Da qualche settimana Colognola ha una farmacia comunale. Intitolato a San Biagio, santo patrono del paese, vescovo si Sebaste

l'iter per la sua istituzione, e l'attuale Claudio Carcereri de Prati che ha finalmente potuto inaugurarla – dovute a una normativa sempre in divenire e a tratti caotica. Questo traguardo – proseguono – è stato raggiunto grazie all'impegno dell'intero Consiglio comu-

è prospettata con il raggiungimento degli 8 mila abitanti, cifra oggi già superata. L'operatività dell'esercizio, dato in concessione, attraverso un bando di gara, a Marco e Matteo Nigri, già titolari di altre farmacie a Verona e provincia, permetterà al Comune di far entra-

ro. A tal proposito ricordo – aggiunge Carcereri – che i soldi guadagnati saranno reinvestiti a favore dei cittadini che potranno intanto usufruire anche di questo nuovo servizio sanitario per la tutela della propria salute». Alla cerimonia di inaugurazione, oltre al sindaco e ad alcuni assessori è intervenuto il parroco di Stra' don Gianni Pippa per impartire la benedizione alla nuova struttura e alle persone che vi operano.

LA MOSTRA

La mostra “Propaganda 1915-1918”, organizzata dal Comune di Colognola ai Colli in sinergia con l'Associazione nazionale combattenti e reduci-Federazione di Verona- e l'Associazione Sacrario del Baldo per commemorare la Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate, ha riscosso un notevole successo. Allestita nella sala consiliare del municipio, l'esposizione, costituita da manifesti, in copia digitale apparsi durante la Grande guerra negli stati coinvolti, ha offerto la possibilità alla cittadinanza e ad alcune scolaresche, di approfondire e riflettere sull'aspetto iconografico di un momento storico così rile-

ALZHEIMER / CAFFÈ DELLA MEMORIA

L’inaugurazione della Farmacia Comunale

in Armenia, medico e protettore della gola, il nuovo esercizio è stato aperto a Stra' in seguito a un percorso burocratico che si è protratto per più di 10 anni. «Si è trattato di lungaggini – spiegano l'ex sindaco Alberto Martelletto, che ha seguito la gran parte del-

nale che ha visto la maggioranza e la minoranza consiliari, interessarsi costantemente all'apertura del servizio, finora svolto in paese solo da un'altra farmacia privata». L'opportunità di poter disporre da parte dell'Amministrazione comunale di una propria farmacia, si

re nelle casse comunali un introito non indifferente. «Quasi 900 mila euro nei nove anni di concessione – precisa il primo cittadino Carcereri de Prati – oltre al mantenimento da parte del Comune della titolarità della farmacia, potendo così disporne anche in futu-

Anche quest'anno l'Unione Comuni Verona Est ha avviato il progetto «Caffè della memoria», proposto dall'Associazione Alzheimer di Verona. Gli incontri, con cadenza bisettimanale, si svolgono sempre al circolo ricreativo Auser di via Montanara a Villaggio e sono rivolti alle persone anziane in difficoltà. «Il nostro obiettivo – afferma Giovanna Piubello, assessore ai Servizi Sociali dell'ente sovracomunale che comprende i Comuni di Belfiore, Caldiero, Colognola, Illasi e Mezzane – è quello di far incontrare le famiglie degli ammalati di Alzheimer per un momento di scambio di esperienze e di sollievo». «Come sempre, anche il Caffè 2016 sta già riscontrando una buona partecipaIl Circolo Auser zione, così pure i famigliari hanno apprezzato l'opportunità di far partecipare i propri cari con problemi della memoria o a uno stadio iniziale di demenza senile, a iniziative ludico-ricreative che potenziano le loro abilità residue, attraverso diverse attività di gruppo, nel rispetto delle attività della memoria procedurale. Attività – conclude Piubello– di educazione motoria, musicoterapia, orientamento spazio-temporale unite a giochi di gruppo occupazionali, all'attivazione della memoria storica e a racconti del passato, tutte proposte da un team di educatori, musico-terapisti, fisioterapisti e psicologi in collaborazione con volontari esperti».

vante. «La propaganda durante la Prima guerra mondiale – ha spiegato alla cerimonia d'inaugurazione il sindaco, nonché assessore alla Cultura e docente universitario Claudio Carcereri de Prati – non era quella tipica dei regimi totalitari, ma era costruita per incoraggiare tutti a compiere il loro dovere anche sul fronte interno, suggestionando e monopolizzando, mediante simboli precisi, la psicologia dell'individuo cui si chiedeva sostegno. Lo spunto – ha proseguito – veniva dal mondo della pubblicità, da poco sbarcata dagli Stati Uniti, però le parole non erano descrittive ma dirette, assumendo la forma di un appello e di un ordine». Nel visitare la mostra, l'attenzione si focalizzava anche sulla scelta e l'impiego del colore che permette di cogliere i tratti significativi dello Stato a cui il manifesto apparteneva. «In quelli italiani – ha aggiunto il Sindaco – si sottolineava l'importanza del denaro per mantenere uomini e mezzi in guerra, mentre quelli inglesi, dove la leva non era obbligatoria, puntavano sui volontari. Quelli di area germanica, invece, erano intrisi dell'ideale della forza». Questi grandi manifesti spronavano, mediante immagini e slogan incisivi, a fronteggiare il nemico o a raccogliere fondi necessari a finanziare gli scontri e in seguito anche la ricostruzione. La scelta del manifesto era mirata a diffondere questo appello sottoforma di messaggio eloquente che troneggiava a caratteri cubitali nelle piazze e nelle vie. Un messaggio che catturava l'attenzione e convinceva. «Un messaggio persuasivo – ha concluso Carcereri – che portava al consenso e all' approvazione». All'inaugurazione sono intervenuti un inviato del Consolato d'Austria a Verona e il pro rettore dell'Università di Verona Mario Pezzotti.

CORTOMETRAGGI. Istituto Comprensivo cinema per una sera L'istituto Comprensivo di Colognola guidato dalla dirigente Donatella Mezzari è diventato cinema per una sera. Ad essere stati presentati sono stati quattro cortometraggi realizzati dagli allievi della scuola secondaria di primo grado Gino Fano seguiti e diretti dall'insegnante-regista Salvatore Aiello. L'iniziativa rientra nel cosiddetto “Progetto Cinema” finanziato dall'Amministrazione comunale e che ha visto i ragazzi frequentare, negli ultimi quattro anni, un corso pomeridiano. Il progetto, pur svolgendosi di pomeriggio richiama temi - quali le barriere architettoniche, le differenze comportamentali, l'importanza del coltivare le passioni, il 50esimo anniversario dell'istituzione della scuola media e l'autenticità delle relazioni umane senza barricarsi dietro lo schermo di videogiochi, pc o telefonini- affrontati nelle ore di educazione alla cittadinanza e diventati ora un cortometraggio ciascuno. Il tutto potenziando l'inclusione di ciascun alunno che ha potuto vestire i panni di attore, sceneggiatore, cameraman e regista sfoderando così particolari potenzialità, abilità e competenze. I diversi ciak, dal titolo “Vite ad ostacoli”, “Disegnando con Mozart”, “La banda del Cinquantesimo” e “Caccia al tesoro”, le cui colonne sonore sono state scritte dal professore di educazione musicale Adolfo Zizza, si sono svolti tutti in paese mettendo così in risalto anche scorci naturalistici e storici dei borghi colognolesi.«Applaudo – ha detto l'assessore all'Istruzione Michela Bonamini – l'iniziativa di fare cinema a scuola, supportata economicamente dal Comune che sostiene le attività didattiche previste dal POF. Si tratta di una esperienza importante per i ragazzi e attesta l'elevata offerta formativa della nostra scuola attraverso una lodevole attività di collegamento tra scuola e territorio».


CRONACHE di Arcole

L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016

Ad Arcole in Fiera Migliaia di persone

FIERA DI S. MARTINO. Il ricordo della battaglia napoleonica del Ponte di Arcole è stato il clou

Duemila persone assiepate nei dintorni dell’obelisco per assistere alla rievocazione storica della celebre battaglia napoleonica del ponte di Arcole. E’ forse questa l’immagine più significativa che rimane negli occhi degli arcolesi al termine dell’ottava Fiera di San Martino e Arcole doc, che ancora una volta ha confermato il suo valore. «Siamo davvero molto soddisfatti – commenta il sindaco di Arcole Alessandro Ceretta – del successo riscontrato da una fiera che, di anno in anno, si conferma come uno degli appun-

Alessandro Ceretta

tamenti più sentiti nel panorama autunnale e che richiama visitatori dalle provincie e regioni limitro-

fe. Risultati che vanno condivisi con tutti i volontari, una sessantina, di Protezione Civile ed Ente fiera che

battaglia per la conquista del ponte sull’Alpone, con 250 figuranti arrivati anche da Francia e Repubblica

sempre migliore partecipazione ai nostri concittadini inizieranno presto i lavori di costruzione di una strut-

hanno collaborato e si sono messi a disposizione per la buona riuscita della manifestazione». A certificare la riuscita sotto tutti gli aspetti della manifestazione ci sono, in primis, i numeri: quasi 8.000, infatti, i visitatori arrivati ad Arcole nella giornata di domenica, la giornata clou, e una bella partecipazione anche agli eventi programmati in tutto il fine settimana di fiera. L’evento di maggior richiamo è ovviamente stata la rievocazione storica della

Ceca. Per le famiglie e i tanti bambini presenti è stata una vera e propria lezione di storia vissuta in prima persona. «Nei giorni di fiera – prosegue il sindaco – ho raccolto le impressioni anche degli espositori e anche da parte loro c’è stata soddisfazione per l’esito della manifestazione. Come sempre, poi, c’è stata una bella risposta della comunità arcolese, sempre presente e partecipe ai vari appuntamenti. Proprio per permettere una

tura in muratura che sostituirà la tensostruttura e dal prossimo anno ospiterà eventi e incontri, soprattutto durante la stagione invernale. La struttura, il cui costo di realizzazione è di 850 mila euro, sarà costruita in zona piazzale Europa». Chiusa la Fiera di San Martino ad Arcole si inizia ora a pensare al 2017, con la Fiera degli Asparagi, in programma il prossimo aprile. Matteo Dani

RICEVIAMO&PUBBLICHIAMO La regione del Lazio ha deciso di cancellare i ticket sanitari e a partire dal 2017 questa spesa non graverà più sui cittadini. Zaia aveva promesso altrettanto in campagna elettorale, noi consiglieri regionali tosiani lo chiediamo da quando è iniziata la legislatura ma ieri la nostra mozione dal titolo “La Regione Veneto mantenga le promesse elettorali: abolizione del ticket sanitario” è stata bocciata dalla maggioranza dell’aula consigliare”. La nostra mozione è stata respinta perché, a detta della maggioranza, togliere i ticket sanitari equivale ad aggiungere l’Irpef regionale, dato che la copertura economica regionale al momento non c’è. Ci chiediamo allora perchè Zaia l'abbia portato avanti in Campagna elettorale quando era consapevole di non poterlo fare. Inoltre, se la copertura economica per togliere i ticket ai cittadini non c’è significa che il tanto annunciato risparmio con l’Azienda Zero non ci sarà o non sarà poi significativo. Una ricerca dell’Ires Veneto per lo Spi (sindacato pensionati italiani del Veneto) smentisce come in Veneto i ticket sanitari siano indispensabili per il sistema: le entrate ottenute grazie al pagamento dei cittadini per le prestazioni sanitarie (quindi visite specialistiche ambulatoriali e accessi al Pronto Soccorso, esclusi i ticket sui farmaci) nel 2014 non rappresentino neppure il 2% di tutti i ricavi del sistema socio-sanitario. In compenso, sempre nel 2014, il sindacato ha rilevato che ogni veneto paga in media 37 euro per i ticket, più della media italiana di 24 euro all’anno: tale compartecipazione è spesso fra le cause che inducono le persone a rinunciare a curarsi. Proprio il governatore continua ad invocare i costi standard a Roma ma le disparità dei costi saniGiovanna Negro tari nelle diverse province venete è enorme, e le cita pure la ricerca dell’Ires: perché, ad esempio, la spesa media pro capite per il ticket nella Azienda Ulss di Bussolengo è stata di 22,8 euro mentre nella in quella di Feltre ammonta a 48,1 euro? E perché l’Ulss veneziana (sempre dai dati emersi dalla ricerca) ricava dall’accesso al Pronto soccorso più di 1.500.000 euro, cioè il 13,5% dei ticket per prestazione sanitaria mentre l’Ulss di Vicenza solo 7.300 euro (cioè lo 0,1% della compartecipazione?). I cittadini sono stanchi di parole, di sentire frignare e attaccare Roma quando le redini della sanità veneta devono essere tirate a Palazzo Balbi. I costi standard vanno applicati dalla Regione perchè queste disparità tra province creano, ancora una volta, cittadini di serie A e serie B. Pretendiamo la tanto annunciata cancellazione dei ticket che da una parte gravano sui bilanci delle famiglie. Giovanna Negro Consigliere Regionale Veneto del Fare

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Battaglia e unione: la storia in mostra L’INIZIATIVA

Nel periodo dal 29 ottobre al 20 novembre 2016 è stata aperta la mostra “Arcole e l'Italia. Dalla battaglia all'annessione" a cura di Claudio Soprana e dell'Associazione “Raixe Venete”. L'esposizione si può suddividere in due fasi temporali: dal 17962016, 220 anni sono passati dalla battaglia di Arcole, combattuta dall'esercito francese condotto da Napoleone Bonaparte contro gli austriaci, con la famosa presa del ponte sull'Alpone. La seconda fase riguarda gli anni dal 1866-2016, 150 anni sono trascorsi dall'annessione del Veneto al neonato Regno d'Italia, avvenuta con plebiscito svoltosi il

l'Italia è sempre stata divisa in vari Stati. Bisogna risalire al periodo romano per ritrovare un territorio che era chiamato Italia. Il concetto di stato-nazione è senz'altro anacronistico se applicato al mondo antico, tuttavia la memoria storica dell'Italia romana venne particolarmente evocata durante il Risorgimento, nel periodo di formazione della nazione italiana moderna». Un altro fatto che ha incuriosito i piccoli visitatori di una scuola elementare, erano i pannelli scritti in lingua veneta, tanto che un bimbo ha chiesto informazioni a Soprana: «Un po' stupito dal suo interesse gli ho spiegato che

21-22 ottobre 1866. Il periodo tra il 1796 e il 1866 è stato fondamentale per la storia del Veneto, per l'unificazione all'Italia che si può fare iniziare con la battaglia di Arcole e concludere con il plebiscito. La mostra è stata visitata da scolaresche, dall'Università popolare locale e da molti visitatori, soprattutto durante la Fiera di San Martino. «Da alcune persone mi è stato chiesto: ma l'Italia come nazione da quando esiste? L'Italia nasce ufficialmente nel 1861 al termine di quel processo di unificazione chiamato Risorgimento» spiega Claudio Soprana.- Per molti secoli

quella era l'antica lingua del nostro territorio, la lingua veneta. Potrebbe essere un'iniziativa interessante organizzare dei corsi affinché la nostra lingua non vada perduta dalle nuove generazioni». In mostra era visibile il primo tricolore, quella bandiera dei Cacciatori delle Alpi che portavano le truppe della Repubblica Cisalpina. E la riproduzione del seggio del plebiscito del 1866, con dettagliate spiegazioni del clima e delle modalità con cui si svolse il voto di annessione all'Italia, a cura di “Raixe Venete”.

Graziana Tondini

ERRATA CORRIGE Sul numero di Novembre 2016 de L’Altro Giornale – edizione Verona Est, a pagina 8, è stato pubblicato un redazionale, dal titolo “Compressori per ogni gusto”, relativo all’azienda Aircomp di Caprino Veronese. Per un errore di archiviazione è stata affiancata all’articolo una foto sbagliata. Pubblichiamo di seguito la foto corretta scusandoci con il cliente e con i lettori. La Redazione


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CRONACHE di Monteforte, Montecchia e S. Giovanni Ilarione

Consiglio comunale Scintille su più temi MONTEFORTE. Dall’eliminazione dei parcheggi di piazza Venturi alla sistemazione del centro storico

Servizi di

Maria Grazia Marcazzani Lo scorso 9 novembre si è tenuto il Consiglio Comunale a Monteforte d’Alpone, e, come sempre, su vari temi trattati, ci sono state scintille tra la Giunta e i Consiglieri d’opposizione. Il primo scontro si è avuto con la mozione presentata dai consiglieri di minoranza sul conoscere le ragioni per cui sono stati eliminati i parcheggi in piazza Silvio Venturi dopo la sua sistemazione. «In questo modo - lamentano i consiglieri l’unico parcheggio in piazza Salvo D’Acquisto è congestionato e la mancata sosta danneggia anche i commercianti del centro che lamentano la perdita dei clienti per la mancanza di parcheggio». Il sindaco Gabriele Marini ha risposto che la cosa è dovuta al divieto della Soprintendenza dopo che era stato approvato il progetto di ristrutturazione. Il consigliere Roberto Costa ha quindi esibito il piano approvato dalla Soprintendenza (poiché quando si

fece, lui era vicesindaco) dov’erano segnati i posti auto. Marini ha ribadito a sua volta che quando aveva sentito il funzionario della Soprintendenza per far parcheggiare almeno provvi-

soriamente in piazza mentre c’erano i lavori di rifacimento di piazza Martiri, questi aveva detto che si poteva farlo “solo con lun-

ghe procedure che equivalevano la durata dei lavori” e quindi non valeva la pena. Si vuole inoltre adottare un nuovo piano parcheggi che escluda la piazza, dato che è piccola e i

margini di manovra sono pericolosi. Il comune di Monteforte sta poi acquisendo una zona della parrocchia che servirà per il

parcheggio. Accanto al parcheggio che verrà realizzato in via Matteotti, il Comune ha un piano di potenziamento di 150 posti auto per salvaguardare il centro, anche se non ci sono ancora date certe su quando questo paino si concretizzerà. Il consigliere di minoranza Andrea Ciresola, ha chiesto se almeno in piazza ci potranno essere stalli per disabili dato che questi sono impediti ad arrivarci a causa delle barriere architettoniche. Risposta subito data dal sindaco: nel nuovo piano parcheggi sia gli stalli per i disabili, che per le donne in gravidanza e neo-mamme, sono previsti, quindi in piazza non servono…Ma gli argomenti non sono esauriti: il consigliere di minoranza Teresa Ros, oltre al ripristino dei parcheggi, ha chiesto anche la sistemazione del centro storico. Mozione bocciata dalla maggioranza. Infine tutti i consiglieri di minoranza con una mozione hanno chiesto al sindaco il motivo della scelta di

L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016

MONTEFORTE / SCUOLA ANZOLIN Scuola primaria “Bruno Anzolin” al centro dell’attenzione, dopo la caduta di calcinacci in un’aula lo scorso Ottobre e il conseguente allarme delle famiglie, con raccolta di firme e lettere al sindaco da parte del comitato genitori. Il sindaco Gabriele Marini riferisce che i vigili del fuoco hanno controllato tutto l’edifico, dopo che era stato chiuso un giorno in via precauzionale, e non hanno riscontrato criticità. Inoltre fa notare che dal 2003 esiste l’obbligo di un controllo sismico degli edifici comunali e finora, se si esclude il polo scolastico delle frazioni fatto dopo, non è ancora stata fatto, neppure alle tre scuole dell’infanzia che però sono private. Già nel programma elettorale era indicata questa esigenza, ma Marini pensava che il controllo fosse già stato fatto (l’obbligo sussiste da 13 anni). La buona notizia c’è: la Regione Veneto ha recentemente assegnato al Comune un contributo di 119.000 euro per il miglioramento sismico della scuola primaria. Ultimati gli accertamenti e acquisiti i dati si procederà con le opere di intervento necessarie. Inoltre è stata individuata una zona dove poter realizzare un nuovo polo scolastico, cui gioverebbe l’intera comunità, «ma tutto – ha specificato il Sindaco - dipende dalla risorse che verranno erogate a livello nazionale, oltre a quelle che dovrà contribuire il Comune, dato che il costo si aggira sul milione di euro reperire le risorse è difficile». collocare i gazebo informativi politici in piazza Salvo D’Acquisto e non in piazza Silvio Venturi: «in questo modo - dicono - c’è meno visibilità pubblica e quindi meno partecipazione da parte dei cittadini. Inoltre piazza Venturi è comunque utilizzata per i banchi del

mercato settimanale, gazebo in varie occasioni e per tutte le feste le feste del paese». Il sindaco ha ribadito il suo “no”: concederà la piazza solo per i gazebo dei referendum perché indicato dal prefetto Salvatore Mulas.

MONTECCHIA. Tanti auguri nonna Domenica: 100 anni L’1 novembre Domenica Maso, arzilla nonnina di Montecchia di Crosara, ha compiuto 100 anni. Nata a Marcellise, si trasferì a Montecchia a due anni con la famiglia, quando il padre Attilio decise di ritornare al paese natio e precisamente alla contrada Masi. Nel 1945 si sposò con Giulio Niero di Roncà, il paese dove si trasferì ed ebbe tre figli. Nel 1960 tornò a Montecchia e da allora vi è rimasta a vivere. Il marito era agricoltore, lei casalinga con tre grandi passioni: lo sport, l’uncinetto e il lavoro a maglia. L’ultimo centrino l’ha realizzato l’anno scorso mentre lo sport lo segue ancora. Le piace seguire non solo il calcio ma tutto lo sport in generale: fino a qualche anno fa si svegliava pure di notte per seguire gli incontri di boxe. Anche quest’estate non si è persa un evento delle Olimpiadi rimanendo sveglia fino a tardi pur di non perdere qualche gara. La festa in onore di nonna Domenica è stata organizzata dalla figlie Luisa e Attiliana a cui hanno partecipato i tre nipoti, i quattro pronipoti e le sorelle di Domenica di 80 e 89 anni. La centenaria ha ricevuto inoltre la visita del parroco monsignor Franco Confetti e del sindaco Edoardo Pallaro che le hanno portato gli auguri di tutta la comunità. Nonna Domenica dice di non sentirsi 100 anni addosso, anche se sono tanti, ma 70, massimo 80…ma non vuole regali o auguri di altri 100 anni «perché sono già lunghi così».

SAN GIOVANNI ILARIONE / CAMPO DA CALCIO Ogni tanto la burocrazia è veloce e questo lo dimostra lo stanziamento della Giunta Regionale per il rifacimento dell’impianto termico o dello spogliatoio del campo da calcio di San Giovanni Ilarione. «Abbiamo fatto la domanda un mese fa e non ci aspettavamo che ci fosse un riscontro così veloce da parte della regione – afferma il sindaco Ellen Cavazza -. Era un problema da risolvere già da tempo e non l’avevamo fatto per problemi economici. La Giunta Regionale il 15 novembre 2016 ha deliberato un contributo di 38.818,26 € al Comune di San Giovanni Ilarione per il rifacimento impianto termico spogliatoio campo da calcio. Ringrazio tutti gli Assessori Regionali e il nostro Presidente Luca Zaia».


Natale 2016 Verona Est

San Bonifacio. Auguri del Sindaco... Cari concittadini sambonifacesi, l’arrivo delle festività natalizie, oltre ad essere uno dei momenti più suggestivi dell’anno, è anche l’occasione per condividere dei momenti di serenità con le persone a noi più care e per stringerci accanto a chi sta attraversando un periodo di difficoltà. Per questo il mio pensiero e quello di tutta l’Amministrazione comunale è principalmente rivolto a coloro che, nel nostro territorio, stanno soffrendo, soprattutto per la mancanza di un posto di lavoro o per condizioni di salute precaria; il nostro augurio è che il nuovo anno sia, per tutti loro, foriero di positive novità. A nome di tutta l’Amministrazione comunale auguro ai sambonifacesi tutti un Santo Natale e un prospero anno nuovo. Giampaolo Provoli Sindaco di San Bonifacio

Belfiore. Auguri del Sindaco... Cari concittadini, approfitto della disponiblità de L'Altro Giornale per inviarvi anche da queste colonne i migliori auguri di Buon Natale e di un felice 2017, anche a nome di tutta l'Amministrazione Comunale. Il mio primo Natale da Sindaco chiude un anno importante per il nostro Comune e ne apre un altro altrettanto carico di appuntamenti e sfide importanti. Cercheremo di affrontarle con determinazione, lavorando tutti insieme per la crescita della nostra comunità. Brindiamo al nuovo anno con uno spirito di fiducia e di entusiasmo verso il domani, che pure ci appare quotidianamente difficile e incerto: non arretriamo di fronte alle difficoltà, ma restiamo uniti, forti dei valori che appartengono alla nostra comunità! Un caloroso augurio a tutti voi! Alessio Albertini Sindaco di Belfiore

Arcole. Auguri del Sindaco... A tutti i lettori de "L'Altro Giornale" un sincero augurio di un sereno Santo Natale e un 2017 ricco di soddisfazioni. Un abbraccio particolare a chi non ha un lavoro oppure lavora in un'azienda in difficoltà. Non è un periodo facile questo, ma l'auspicio è che le festività vi possano dare un po' di serenità e la forza necessaria per guardare al futuro con coraggio e determinazione. Tantissimi auguri! Alessandro Ceretta Sindaco di Arcole

Soave. Auguri del Sindaco... Anche questo 2016 sta per finire, è tempo di bilanci, visto che anche il mio mandato da Sindaco, con la prossima primavera, terminerà. Ai soavesi vorrei dire molte cose, visto che si sta per concludere un periodo che mi ha visto impegnato nell’amministrazione della cosa pubblica per 20 anni. In questi anni ho cercato di essere un buon “padre di famiglia” che tra le tante necessità ha dovuto affrontare anche delle emergenze. Amministrare oggi richiede impegno, tempo, dedizione, continuo aggiornamento e soprattutto tanto amore e passione per il proprio Paese e la propria comunità. In questi anni nonostante le difficoltà siamo riusciti a portare a compimento numerose opere […] La Soave di oggi non è certamente la Soave di alcuni anni fa, è una Soave viva, ricca di iniziative, una Soave che in molti imprenditori hanno scelto per investire nel campo del turismo e dell’accoglienza. In parole povere ci hanno riconosciuto il ruolo di Paese leader nel panorama dell’Est Veronese, ma non solo. L’aver raggiunto questo obiettivo è stato frutto di un lavoro certosino di ricucitura con le varie realtà che operano a livello imprenditoriale e associativo. Visto l’approssimarsi delle prossime festività natalizie voglio augurare a tutti i Soavesi Buon Natale e Buon Anno Nuovo, chiedendo a loro di continuare a lavorare insieme per il nostro bel Paese, ricordandoci che quando un Paese si divide rimangono solo macerie e non crescita. In questi anni questa è stata la nostra forza, continuiamo a crederci. Lino Gambaretto Sindaco di Soave

Colognola. Auguri del Sindaco... Cari Concittadini, l’anno ormai trascorso è stato sicuramente importante per la nostra Comunità: è stata eletta una nuova Amministrazione comunale, sono state realizzate – o si sono iniziate – importanti opere pubbliche, specie la nuova scuola primaria, si sono concretizzati significativi interventi nel campo sociale, assistenziale, culturale ed ambientale, solo per citarne alcuni. Questa occasione, in cui porgo a tutti Voi i migliori auguri di un buon Natale e di un felice anno nuovo, mi sembra però propizia per ricordare un “tesoro” prezioso della nostra Comunità: il volontariato. Nel nostro Comune operano molte associazioni, di cui una trentina iscritte al registro comunale, ed aggregazioni sociali, ispirate a valori ed interessi diversi, che nei campi più disparati si danno da fare con generosità e gratuitamente per aiutare gli altri, valorizzare il territorio, diffondere valori, tenere viva la memoria e la coscienza collettiva. Il volontariato così diffuso costituisce una rete di protezione sociale che completa ed integra lo sforzo di attenzione verso i cittadini delle istituzioni pubbliche. Questo “tesoro” della nostra Comunità, che merita partecipazione, attenzione e collaborazione, ci aiuti ad entrare nel nuovo anno con quella fiducia e serenità che la Natività, mistero della vita che si rinnova, suscita. I migliori auguri a tutti. Claudio Carcereri de Prati Sindaco di Colognola ai Colli


Veronella. Auguri del Sindaco...

Montecchia. Auguri del Sindaco...

Cari concittadine e concittadini, gli anni trascorsi dall'inizio del mio mandato come Sindaco sono stati difficili, caratterizzati dalla pesante crisi economica e da politiche di austerità che hanno toccato sia le amministrazioni pubbliche che la popolazione. In mezzo alle difficoltà sono emerse forti, importanti, le organizzazioni di volontariato. La provincia di Verona conta 440 associazioni iscritte nel registro regionale e altre 300 non iscritte, che riguardano molti ambiti della nostra vita. Sono circa 600.000 i cittadini veneti raggiunti dall'attività delle associazioni di volontariato, che anche se piccole, con operatività geografica spesso limitata all'area comunale o di pochi comuni, sono fondamentali nell'offrire quei servizi che migliorano la qualità della vita. Tutto questo trova fondamento nei valori di umanità, solidarietà, aiuto che noi condividevamo già dagli anni più difficili del passato, prima del boom economico della nostra regione. Il Comune di Veronella si riconosce in questi valori da sempre, li riteniamo tuttora validi e importanti da sostenere e contiamo di mantenerli intatti anche per il futuro, con l'aiuto di tutti. Vi ringrazio e colgo l'occasione per porgere a nome mio e dell'Amministrazione, sinceri auguri di Buon Natale e di Felice 2017 ai veronellesi e alle loro famiglie. Michele Garzon Sindaco di Veronella

Cari Montecledesi, concittadine e concittadini, arrivati all'ultimo scorcio del 2016, anno bisesto e forse da dimenticare, mi è gradito rivolgere a tutti voi i più sentiti auguri di Buon Natale e di un sereno Anno Nuovo. L'occasione mi viene concessa dalla cordialità del direttore e della redazione della testata giornalistica “L'Altro Giornale”. Tali auguri sono da intendere non soltanto a titolo personale ma anche a nome dell'Amministrazione comunale che ho l'onore di rappresentare. Significano profonda attenzione verso la civica comunità, anche verso coloro che non hanno più fiducia nelle istituzioni. Oggi i problemi che ci attanagliano quotidianamente sono tanti e a volte ci sentiamo abbandonati e incapaci di risolverli. Dobbiamo per contro considerare che, nonostante tante negatività, la detta istituzione territoriale di prima linea, non è una presenza ingombrante e priva di significato, ma è una garanzia di convivenza composta e civile tesa a rafforzare l'identità individuale, familiare e territoriale. Il Santo Natale sia perciò motivo di nuova vita, di rinnovamento spirituale e fisico, non contaminato intimamente dal consumismo mercantilistico, e di speranza in un anno migliore al di là della crisi e contro ogni crisi. In conclusione, la pace, la serenità, la stabilità e ogni possibile bene siano vive presenze in tutte le vostre famiglie e riscaldino i vostri focolari domestici. Edoardo Pallaro Sindaco di Montecchia di Crosara

Monteforte. Auguri del Sindaco... Colgo l'occasione, dalle pagine de ''L’Altro Giornale'', per augurare ai tutti i lettori di trascorrere serenamente le imminente vacanze natalizie, soprattutto a chi sta vivendo un momento difficile della propria vita. A voi e alle vostre famiglie un sincero augurio per un nuovo anno ricco di gioia e felicità. Gabriele Marini Sindaco di Monteforte d’Alpone

San Giovanni Ilarione. Auguri del Sindaco... Cari cittadini, poche righe per augurarvi, con affetto, serenità e felicità. Niente frasi retoriche ma soltanto auguri fatti con il cuore. Un augurio a tutti: singoli cittadini, associazioni, lavoratori, imprenditori, Istituzioni presenti nel territorio comunale. Un pensiero e un augurio a tutti gli Ilarionesi emigrati in ogni angolo del mondo. Un pensiero a tutti voi cari concittadini, a nome mio, dell'Amministrazione Comunale e del Consiglio Comunale tutto, l’augurio di buon Natale e di un felice 2017, che porti speranza, solidarietà, giustizia e benessere. Auguri di cuore a tutti voi. Ellen Cavazza Sindaco di San Giovanni Ilarione

Cologna. Auguri del Sindaco... Care concittadine e cari concittadini, questo è il primo augurio per le festività natalizie che quest’Amministrazione esprime ai Colognesi: una nuova Amministrazione che si riconosce nei valori delle nostre radici e delle nostre tradizioni. L’inizio del mandato è stata un’esperienza impegnativa, coinvolgente nella sua totalità, ma al contempo entusiasmante. Ci siamo addentrati nelle problematiche quotidiane della nostra Città nel suo complesso e in quelle di singoli concittadini, in un contesto di crisi economica e di politiche di austerità. Ciò nonostante, abbiamo potuto conoscere l’operosità della nostra gente grazie all’azione delle associazioni, ma anche all’attivismo dei singoli cittadini, che ci hanno aiutato e spronato a impegnarci per migliorare la nostra Cologna. Il nostro auspicio è che le feste siano portatrici di affetti e di valori ritrovati, che il Natale doni momenti di conforto, serenità e gioia e che il Nuovo Anno sia foriero di opportunità per tutta la comunità. Ci impegneremo come Amministrazione a cogliere le opportunità migliori che il 2017 vorrà offrirci. Con la speranza di operare bene nell’interesse e nel progresso civico della nostra cittadina, che è un esempio di bellezza, storia e cultura per l’est veronese e non solo, a nome mio e dell'Amministrazione Comunale l'augurio è che le prossime Festività Natalizie possano essere, per ciascuno di voi, dolci e buone...come il Mandorlato. Manuel Scalzotto Sindaco di Cologna Veneta

Roncà. Auguri del Sindaco... Cari Concittadini, il Natale è ormai alle porte e, con esso, uno dei periodi più suggestivi dell’anno. Mi rendo conto che, in questi giorni di feste, augurare a tutti un Natale gioioso e sereno possa suonare stonato, soprattutto per coloro che stanno vivendo una drammatica quotidianità che non consentirà di passare le festività natalizie con la serenità che meriterebbero. All’istituzione comunale pervengono quotidianamente appelli ed indicazioni per interventi di aiuto e sostegno economico verso persone in difficoltà. Ma ogni nostro desiderio e ogni nostra volontà vengono mortificate da una situazione generale che non consente alle Amministrazioni comunali in genere (...non solo la nostra) di dare risposte adeguate, a causa delle ristrettezze economiche e della precaria situazione economico/finanziaria dell’intero territorio. E’ una situazione che ci provoca una forte amarezza ma che, allo stesso tempo, ci stimola a cercare delle soluzioni. Ecco perché non voglio sottrarmi al “rito” degli auguri, ma voglio far sapere ai cittadini che il mio pensiero non si ferma al “Buon Natale”, ma è rivolto a loro in modo continuo e costante, alla ricerca di soluzioni concrete per superare questo momento difficile. È mia convinzione che per superare, o quantomeno ridurre, le difficoltà occorra unire le forze. “Da soli possiamo fare così poco; insieme possiamo fare così tanto” (Helen Keller) Con queste premesse, quindi, porgo a tutti i cittadini i miei più sentiti auguri di un sereno Natale e, soprattutto, di un migliore Anno Nuovo. Roberto Turri Sindaco di Roncà



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L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016 CAVAION

PESCANTINA

Parcheggio “libero” di via Carducci

CASTELNUOVO

Animali ordinati...

LAZISE

Vipera lungolago PEDEMONTE

Parcheggio in via Dosso SAN BONIFACIO

NEGRAR

SAN PIETRO

via Roverina quando piove

Parco giochi “coalonga”, giostrina precaria e molto pericolosa

MADONNA DEL PIGN Da due anni i cartelli stradali di via Cengia “riposano”

CAPRINO

Ciclo pedonale... in questo stato da sempre VERONA

NEGRAR

Piazza transenne pericolose!

Aiuole sempre in fiore...

TORBE Lampade del vialetto che porta al parco giochi di Costeggiola

Questo è il fumo visto nel quartiere Navigatori dalla finestra di via d'Ariff SETTIMO

LUGAGNANO

Clima Natalizio sulla corte

i nuovo marciapiedi in loc. Messedaglia, non passano le carrozzine... PESCHIERA

Ospedale. Non ha esposto il tesserino disabili SAN BONIFACIO

Autunno...

BELFIORE

Sono nati due bellissimi gemelli SAN BONIFACIO

Bacheca gettata sull’argine

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AMBIENTE, TERRITORIO e AGRICOLTURA

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Agricoltura: una sola parola, ma ricca di tante diversità

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La parola “agricoltura”, nella storia antica e nell’immaginario collettivo, ha sempre suscitato, in qualsivoglia parte del mondo, analoghi pensieri e stati d’animo. L’uomo, di fronte ai prodigi della natura e ai doni dei frutti della terra, provava amore e stupore, con un approccio umile e rispettoso a ciò che ai suoi occhi sembrava una magia. I poeti cantavano inni all’onestà del lavoro nei campi, alle grandi ricompense a colui che amava e curava la terra, al mistero e all’emozione della vita che si rinnovava in tutte le sue forme. Esiodo, nell’antica Grecia, Virgilio, Catullo e Orazio, nell’età romana, Carducci e Pascoli nell’Ottocento, hanno espresso equivalenti pensieri ed emozioni, componendo opere sulla grandezza dell’agricoltura e sui significati etici, estetici e pratici della stessa. Questo percorso, durato migliaia di anni, è stato sconvolto, dalla seconda metà del ventesimo secolo ad oggi, per il massiccio uso dei prodotti chimici che apparentemente semplificava e risolveva alcune problematiche che da sempre hanno accompagnato l’agricoltore nella sua attività. Ma questa scorciatoia, pur

con alcuni indubitabili vantaggi, ha portato con se’ effetti negativi inaspettati, riguardanti la salubrità delle derrate alimentari, la presenza e vitalità degli insetti utili e antagonisti, la fertilità dei terreni, l’equilibrio ambientale ed altro ancora.

diventa una parola che non esprime un pensiero univoco, ma si dirama in diverse concezioni, con distinti obbiettivi, approcci e regole. L’agricoltura “convenzionale” prevede il massimo sfruttamento dell’ambiente pedoclimatico, con

biente stesso, il quale presenterà in un futuro prossimo un conto salato che l’uomo dovrà pagare. A questo esasperato concetto di produzione, l’agricoltura “integrata” ha cercato di eliminare i danni sopracitati, limitando gli interventi chimici e favo-

In questo nuovo e preoccupante scenario, sono sorti movimenti di pensiero alternativi all’agricoltura “convenzionale”, movimenti che, riprendendo il concetto di rispetto per la natura, mettono in primo piano il rifiuto dei prodotti chimici e di tutte le pratiche che contrastano un’evoluzione naturale dell’ambiente. Ecco che “agricoltura”

l’utilizzo di tutto cio’ che la scienza, l’industria ed il mercato mettono a disposizione, al fine che l’operatore agricolo ne ricavi il massimo dei vantaggi nel più breve tempo possibile. In questo caso l’ambiente viene messo in crisi da interventi che non tengono conto ne’ dei ritmi naturali, ne’ delle sostanze nocive immesse nell’am-

rendo le pratiche agronomiche che accompagnano la natura nel suo corso. Questo metodo non sconfessa del tutto quello “convenzionale”, ma cerca una via meno aggressiva. L’agricoltura “biologica” , nata negli anni 50 del secolo scorso, anche grazie a studi medici che segnalavano ricadute dell’alimentazione sulla salute, consiste nel salvaguar-

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dare la fertilità del terreno, stenza”, che consiste in nell’evitare ogni forma di coltivazioni ed allevameninquinamento determina- ti destinati al consumo to dalle tecniche agricole, diretto delle famiglie connel produrre alimenti di tadine per poter sopravvielevata qualità nutritiva in vere. Solo il surplus, in picquantità sufficiente. cole quantità, viene destiLe principali obiezioni su nato alla vendita o allo questo sistema sono la scambio con altre merci. non sostenibiltà su larga Essa è praticata ancora scala e la scarsa scientifici- oggi nei paesi non indutà di talune pratiche per strializzati in una econocui “naturale” = “buono”. mia detta di sussistenza. Ancor prima, negli anni ‘20 Come numero di addetti è del secolo scorso, nacque il tipo di agricoltura princil’agricoltura “biodinami- pale nel mondo. ca” che ha come obbiettivi L’agricoltura di sussistenil mantenimento della fer- za può essere: “primitiva” tilità e della buona salute se legata al nomadismo, delle piante, accrescendo “intensiva pluviale” dove la qualità delle produzioni c’è larga disponibilità di attraverso l’uso di fertiliz- acqua, “estensiva secca” zanti vivi e del tutto natu- nelle aree di scarse precirali, senza sostanze chimi- pitazioni. L’elenco delle forme di che/tossiche. Negli anni ‘40 un agrono- agricoltura non sarebbe mo giapponese mise a finito, ma riteniamo che punto un insieme di prati- quelle non citate siano di che agricole per ottenere scarsissimo interesse. un’agricoltura “naturale” Di certo la carrellata dimodefinita del “non fare” e stra che l’uomo ha un rapconsiste semplicemente porto molto intenso con la nel lasciare che ogni cosa, natura e la sua evoluzione nel sistema agricolo, vada non è di certo terminata. secondo natura: quindi In ultima analisi, la ragioniente concimazioni, trat- ne ci dice che si può fare tamenti o agricoltura senza essere lavorazioni.L’agricoltore si distruttori dell’ambiente limita solo alla semina e al naturale e che, pur con molte accezioni, questa raccolto. Risulta evidente la difficol- parola mantiene ancora tà di metterla veramente un significato esistenziale quasi magico, dal quale in atto. Un’altra agricoltura esi- l’uomo non si deve mai stente in molte aree del discostare. G.D.C. globo è quella di “sussi-


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CRONACHE di Belfiore e Cologna

Come si bruciano i residui vegetali?

BELFIORE. L’ordinanza del sindaco Alessio Albertini dell’8 novembre dà le regole e le disposizioni

Il comune di Belfiore ha regolamentato la bruciatura dei residui vegetali agricoli. Con ordinanza del sindaco Alessio Albertini dell’8

presenza di coltivazioni di melo, pero, ciliegio, vite, kiwi ed altri. La combustione controllata sul posto è una tradizionale pratica agricola, poiché le ceneri contengono minerali utili ai terreni presenti nei residui di potatura, stoppie e molto

Comune consente l’abbruciamento sul posto di residui vegetali e di potatura delle aziende agricole o da coltivazione di orti e frutteti. La combustione è ammessa sul luogo di produzione degli scarti vegetali o al max nel raggio di 100 mt sempre

novembre è prevista la deroga alla normale gestione dei rifiuti per gli scarti derivanti dall’agricoltura del Comune, che ha un’importante

altro. In alternativa alla trasformazione in compost dei residui agricoli, o alla loro triturazione sul campo con appositi macchinari, il

all’interno del fondo agricolo, nel periodo da novembre 2016 al 30 aprile 2017, dal sorgere del sole fino alle ore 11.00 e dalle ore 16.00 fino

Servizi di

Graziana Tondini

al tramonto. Gli agricoltori intenzionati ad eseguire questa pratica devono segnalarlo al Comune, (anche via mail), almeno 48 ore prima dell’inizio. I cumuli da bruciare devono avere dimensione max di mt5 x 5, avendo cura di lasciare una fascia libera da residui incendiabili e di limitare il fronte del fuoco. L’abbruciamento deve avvenire a distanza di almeno 50 metri dall’abitato, da edifici di terzi, dalle strade, da piantagioni, siepi, da zone boscate, parchi e giardini e da materiali infiammabili. Le sanzioni per i trasgressori vanno da 25,00 € a 500,00 €, se il fatto non è contestabile come reato; la Polizia Locale, i Carabinieri e il Comando Stazione Forestale di Verona sono incaricati del controllo delle operazioni. La segnalazione dell’intenzione di bruciare potature, ramaglie al Comune viene infatti trasmessa all’Ufficio di Polizia Locale per la sorveglianza dei fuochi e dei luoghi di combustione.

Biblioteca storica, il catalogo delle opere COLOGNA / DUOMO

La Biblioteca Storica del Duomo di Cologna nasce nel XVII secolo, con la “Collegiata” di sacerdoti e poi con l’Accademia dei Riposti, cui appartenevano circa 200 studiosi, laici e religiosi. Rimasta in abbandono per anni, grazie all'attivismo di Mons. Corrà la biblioteca è tornata a nuova vita. Dopo il restauro dei locali, sono stati catalogati libri e documenti, con il lavoro del prof. Guerrino Maccagnan, curatore, e dell’APAC Associazione Pensionati Attivi Colognesi. Il Catalogo è stato presentato lo scorso 30 ottobre. «A partire dal 1998, insieme a me, un gruppo di anziani si

incontrava per catalogare i libri. Le schede sono state portate al Centro Studi Cardo, dove alcuni soci e la segretaria Loredana Battaglia le hanno trascritte su pc. Tre soci APAC, Mario Strazzacapa, Gianni Galbero e Walter Pillon, hanno fatto le correzioni per poter stampare una bozza. Che abbiamo corretto ulteriormente, fino a ottenere questo Catalogo» - spiega Maccagnan. Il Catalogo è suddiviso in ordine alfabetico, ogni lettera corrisponde a una materia, riferita a quasi 1700 libri. Sono inoltre elencate le 90 “cinquecentine” ed è stato redatto pure l’elenco dei libri man-

canti, sulla base di un registro sommario rinvenuto a Vicenza e riportato a Cologna. Il patrimonio librario del Duomo è enorme: esistono altri 2000 libri vecchi non schedati, altri nella “bibliotechina”, per un totale di 5.000 volumi. Poi documenti storici, soprattutto sulla “Fabbriceria” del 1800, registri di battesimi e delle confraternite, lettere, ecc. «Abbiamo ricavato circa 200 cartelle di materiale d’archivio, che sono state portate nella ex abitazione del sacrestano. Mons. Giuseppe Corrà non ha potuto vedere completata la sua opera per la Biblioteca storica: nel 2015 fu colto da

un malore che lo ha portato alla morte il maggio scorso - ricorda il professore -. Come sua volontà, abbiamo fatto una festa per ringraziare anziani, operai, sacrestano, grafici, in occasione della presentazione del catalogo».

L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016

Stop alla violenza! BELFIORE / DONNE

Il 25 novembre è la data in cui è avvenuto l'efferato assassinio di tre sorelle, durante la dittatura di Rafael Trujillo nella Repubblica Dominicana. Un giorno preso a simbolo dalle Nazioni Unite nel 1999, per commemorare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L'invito del-

Per questi motivi, le donne amministratrici del comune di Belfiore, insieme alle dipendenti comunali, hanno allestito una simbolica “sedia rossa”, con oggetti femminili, dalla sciarpa al rossetto, dalla lacca per capelli alla borsetta, alle immancabili scarpe rosse. Un mazzo di rose ricorda

l'ONU rivolto a governi, amministrazioni, organizzazioni, media, associazioni di cittadini è di sensibilizzare la società sulla violenza di genere. Anche in Italia le cifre sono drammatiche: dal 2000 a oggi abbiamo oltre 1600 bambini orfani di madre, spesso uccise dai loro padri; 18 bambini, di cui 9 minorenni dal 2012 al 2014 hanno perso la vita insieme alla madre. E anche le cronache di questi giorni parlano di donne uccise, aggredite con l'acido, bruciate con l'alcol.

tutte le vittime dei “maschi”, in particolare di coloro che avrebbero dovuto amarle, accudirle, proteggerle e invece ne sono diventati i carnefici. La “sedia rossa” è stata installata all'ingresso del Municipio nella settimana dal 21 al 25 novembre; il convegno “Donne, violenze e dintorni” organizzato dal Comune, dalla Biblioteca e dall'Avis e svoltosi la sera del 25 novembre ha concluso questa settimana di sensibilizzazione e ricordo.

COLOGNA VENETA / FESTA DEL MANDORLATO Si accendono le festività 2016…e il mandorlato trionfa. Si è svolta dall’8 all’11 dicembre l’ormai immancabile “Festa del Mandorlato” con cui Cologna Veneta, ancora una volta, ha celebrato il suo inimitabile dolce, frutto della fusione di quattro semplici ingredienti che, sposandosi, riescono ad offrire un prodotto unico: miele, zucchero, albume d’uovo e mandorle. Il dosaggio e la precisa osservanza degli intervalli stabiliti per immettere i vari ingredienti, sono indispensabili; nel calderone vanno inseriti con il seguente ordine: miele, zucchero, albume e le mandorle, senza dimenticare, infine, la temperatura che deve essere costante per tutte le otto ore circa occorrenti per una perfetta cottura. Non è nota la data certa dell'invenzione del mandorlato. È credibile che il mandorlato fosse conosciuto ed apprezzato già al tempo della Serenissima Repubblica: Cologna (dal 1406 al 1797) era considerata parte integrante del 'Dogado' veneziano. Un primo riferimento al mandorlato è contenuto nel testo di Lodovico Dolce nel 1540. La produzione moderna del mandorlato ha avuto inizio nel 1852 con Italo Marani. Nel 1905 il Mandorlato arrivò anche dentro le m ura leonine di Roma, nelle mani del Santo Padre Pio X; il fatto è testimoniato da una lettera di ringraziamento che mons. Giovanni Bressan - segretario particolare di Sua Santità - inviava al colognese Garzotto Rocco. Oggi sono diverse le ditte che producono il madorlato, sia industrialmente che artigianalmente. La presenza sia in Spagna che in Sicilia di dolci con i medesimi ingredienti (zucchero, miele, albume d'uovo e mandorle), ma con modalità di cotture molto differenziate, lascia trasparire che potrebbe trattarsi di rielaborazione di antiche ricette arabe; nei luoghi conquistati o frequentati hanno sicuramente lasciato tracce delle loro tradizioni gastronomiche.



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CRONACHE di San Bonifacio

Un albero speciale fatto di solidarietà

NATALE 2016. Undici metri di lattine. L’opera è costruita dai volontari del gruppo AIDO

Una corsa contro il tempo, ma ricca di solidarietà e di sudore, è quella compiuta dal gruppo dei donatori di organi, tessuti e cellule di San Bonifacio, conosciuto in tutto il mondo per essere l’unico gruppo italiano AIDO che ha promosso i valori della donazione con la costruzione dei monumenti in lattine di alluminio quali (l’Arena di Verona, la Basilica del Santo di Padova, la Basilica di San Pietro di Roma, l’Atomium di Bruxelles e L’Abbazia di Villanova). L'AIDO San Bonifacio quest'anno è stata scelta dall'Amministrazione comunale per costruire un albero di Natale diverso: un albero in lattine di alluminio. Un albero realizzato con sudore, sacrificio e

amore verso il prossimo, assai diverso dai tanti alberi donati da sponsor o

mastodontici come quello che sta sorgendo a Napoli. Grazie alla fornitura delle lattine in alluminio da parte del Consorzio CIAL e della società Ball Beverage Packaging Italia sono state trovate le lattine necessarie; grazie, poi, alla disponibilità della Zachi Srl (carpenteria meccanica e lavorazione acciaio inox di San Bonifacio), della Oemmepi Spa costruzioni meccaniche di San Bonifacio e degli Eredi Carradore Mario (impresa edile e dei volontari Lino Bosetto e Valter Bottaro) è stato realizzato lo scheletro dell'albero. A quel punto è entrata in scena la buona volontà e la pazienza dei volontari e dei cittadini che si sono ritrovati presso il magazzino comunale per la parte

più spettacolare del lavoro: coprire con circa 7.000 lattine di alluminio tutto l’albero, che alla fine risulta alto ben 11 metri, con un diametro di cinque. Venerdì 9 dicembre, infine, l'albero è stato installato in piazza Costituzione, dove rimarrà fino al termine delle feste. "Dobbiamo ringraziare commenta Giancarlo Dalla Tezza - tutti gli uomini, donne, pensionati, studenti che hanno donato il loro tempo e si sono messi a disposizione per realizzare l'albero di Natale di San Bonifacio. Un grazie particolare va all’architetto Giampietro Pegoraro che ha realizzato il progetto dell’albero". Giancarlo Dalla Tezza Presidente Gruppo AIDO San Bonifacio

Conte Milone: otto anni di poesia dialettale

L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016

ANNIVERSARIO E FESTEGGIAMENTI Protezione Civile, 20 anni di servizio Vent’anni al servizio della propria gente vanno festeggiati a dovere. E’ quello che ha fatto la Protezione Civile di San Bonifacio che, domenica 13 novembre, si è ritrovata in Piazza Costituzione a San Bonifacio per festeggiare il ventesimo anniversario della sua fondazione. Una mattinata completamente dedicata ai tanti volontari che negli anni hanno scelto di dedicare tempo, impegno e passione a favore della propria comunità. Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Giampaolo Provoli, che ha ringraziato i volontari per il servizio che hanno svolto e continuano a svolgere, ed il consigliere delegato Gino Gozzi. Era presente, inoltre, il

ASSOCIAZIONE RICERCATORI DOCUMENTI STORICI / IL VOLUME

Domenica 4 dicembre, presso la sala Barbarani di San Bonifacio, l’Associazione Ricercatori Documenti Storici (Ards) di San Bonifacio ha presentato il volume “Conte Milone: Otto anni di poesia dialettale 2008 - 2012”, un’antologia che racchiude le migliori opere, premiate e segnalate, dalla giuria del premio nei suoi ultimi otto anni di attività. Il Premio

Conte Milone, nato nel 1994, è stato per diciotto anni una piccola istituzione della cultura sambonifacese. Tanti i poeti e gli autori che, nel corso degli anni, hanno partecipato al concorso con composizioni che, proprio grazie all’uso del dialetto, possedevano una forza e una musicalità fuori dal comune. Sponsorizzato nel corso del tempo dal Comune e dall’avvoca-

to conte Alessandro di San Bonifacio, discendente dell’antica casata che governava sul paese, il premio ha visto la sua ultima edizione

Coltro e di Paolo Bonomelli, soci storici dell’associazione e grandi sostenitori del concorso. Un ricordo ma anche una speranza,

nel 2012; troppo drammatica, poi, la mannaia della crisi economica che ha fatto mancare le risorse finanziarie e che, oltre al Conte Milone, ha costretto a “chiudere” molti altri concorsi di poesia del territorio. Nell’antologia presentata dal Giorgio Castegini e da Bruna Colla, storica segretaria del premio, l’Ards ha voluto non solo raccogliere otto anni di liriche, ma anche omaggiare la memoria del prof. Enzo

che in un futuro non troppo lontano il premio Conte Milone possa tornare a vivere e a celebrare il dialetto in tutte le sue forme. M.D.

responsabile della Protezione Civile della Provincia di Verona Antonio Riolfi. Tra i premiati, oltre ai tanti volontari, anche l’ex primo cittadino Silvano Polo ed Emanuele Ferrarese, rispettivamente sindaco e consigliere delegato alla Protezione Civile che hanno sostenuto la nascita del primo nucleo sambonifacese. Proprio per ricordare come nacque l’idea di fondare la sezione di San Bonifacio nel 1996 e come furono i primi mesi di attività sono stati premiati il primo coordinatore Sofia Pietro e il primo vice-coordinatore Franco Di Toro, che non hanno mancato di condividere con i presenti alcuni aneddoti su quel periodo e sui primi volontari del gruppo. Al di là delle medaglie e delle targhe consegnate, la cartolina che rimane di quest’anniversario è sicuramente il vedere i sorrisi e le pacche sulle spalle fra vecchi e nuovi volontari, uomini e donne di età differenti ma comunque accomunati dalla volontà di rendersi utili alla comunità in cui vivono, sia nella vita di tutti i giorni che nelle situazioni di emergenza. Anche solo per questo è stato giusto festeggiare i 20 anni della Protezione Civile di San Bonifacio. Matteo Dani

SAN BONIFACIO / REFERENDUM COSTITUZIONALE Dalle urne è uscito un “no” convinto: 61,06% E’ un NO convinto quello che esce dalle urne di San Bonifacio. Il 61,06% dei sambonifacesi si è infatti espresso contro la riforma costituzionale, superando nettamente i sostenitori del Si, fermatisi al 38,94%. Il referendum costituzionale del 4 dicembre ha risvegliato la passione politica di molti sambonifacesi che, nelle settimane di campagna referendaria e il giorno del voto, hanno voluto farsi sentire. A testimoniarlo è il ragguardevole 75,77% di affluenza alle urne, 10.817 votanti, che supera di quasi dieci punti percentuali l’affluenza nazionale che si è fermata attorno al 65%. L’alta affluenza ha premiato in maniera consistente i contrari alla riforma costituzionale visto che, anche in questo caso, i numeri del NO usciti dai 18 seggi di San Bonifacio sono superiori a quelli nazionali, dove si è attestato leggermente al di sopra del 59%. Sono stati 6.562 i sambonifacesi a scegliere il NO; 4.185, invece, i SI. Settanta i voti non validi (5 schede bianche e 65 nulle). Un ultimo dato premia l’affluenza maschile su quella femminile. Se infatti a livello quantitativo le donne che hanno votato sono state 5.423, superando i 5.394 uomini, a livello di percentuale il risultato cambia, con il 76,94% di maschi e il 74,64% di femmine. M.D.


L’ALTRO GIORNALE

CRONACHE di San Bonifacio

Ponte della Motta di nuovo nel 2017?

Dicembre 2016

L’INTERROGATIVO. I sambonifacesi si domandano se potranno rivedere aperta la struttura

Che il 2017 possa essere l’anno buono per rivedere il Ponte della Motta? I sambonifacesi tutti e, in particolare, i residenti nel quartiere se lo augurano vivamente, e gli sviluppi delle ultime settimane si spera portino in questa direzione. Il malessere latente dei cittadini, che hanno visto nell’inverno 2013 le gru rimuovere il vecchio ponte e che da allora aspettano di vederlo tornare al suo posto, si era acuito nelle ultime settimane, tanto che il sindaco Giampaolo Provoli ha indetto un incontro presso il cantiere del ponte per spiegare ai residenti della Motta la situazione. «L’Amministrazione comunale – ha spiegato il primo cittadino ai presenti –, dopo aver depositato il progetto completo del ponte lo scorso 24 febbraio, approvato in Consiglio Comunale lo Schema di Convenzione per i reciproci impegni col Genio Civile e inviato il 6 aprile,

sempre al Genio Civile, il progetto esecutivo approvato dal Comune. Da quel punto in poi la competenza è appunto del Genio». La Regione Veneto ha pubbli-

notizia è arrivata. Il 24 novembre è stata ufficializzata la graduatoria delle aziende partecipanti all’appalto e la miglior offerta per l’opera di riposizionamento

cato il bando di gara il 27 luglio, ma fino a metà novembre non si avevano notizie sul suo risultato. Proprio questa mancanza di notizie aveva spinto il Comune a numerosi solleciti e, alla fine, la tanto attesa

del ponte è risultata quella effettuata dalla ditta Camero srl di Boschi Sant’Anna, già conosciuta in zona per aver realizzato il nuovo ponte di Arcole nel 2015. L’ufficializzazione della graduatoria non significa

ECOLOGIA / STUDENTI PREMIATI Si è tenuta giovedì 24 novembre, presso il Cinema Teatro Centrale, “La seconda vita dei rifiuti”, una serata totalmente dedicata ai temi dell’ecologia, della raccolta differenziata e del riutilizzo dei rifiuti. L’incontro, organizzato dall’ Amministrazione comunale, in collaborazione con la Pro Loco San Bonifacio e l'Associazione AMEntelibera in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, è iniziato con la proiezione del film "RePlay: in viaggio nell'upcycling", un road movie che racconta il lavoro creativo e geniale di artisti e designer che si dedicano al riuso di materiali di scarto. Successivamente c’è stata la premiazione del concorso dedicato alle scuole secondarie di 2° grado di San Bonifacio, con gli studenti che si sono cimentati nella realizzazione di disegni e opere artistiche ispirate ai temi di ecologia e riduzione dei rifiuti. Il primo posto è andato a Iuliana Besan, dell'Istituto Dal Cero, con il suo alberomondo che si rinnova e trae forza ed energia dal sole, al secondo posto Jean Didier, studente della scuola San Gaetano, che, in collaborazione con i compagni, ha creato un patchwork con lo slogan "usa la testa, pensa differenziato". Terza classificata Sabrina Corrà, studentessa del Dal Cero, con la sua opera "Rifiutami nel modo giusto". Tutti e tre hanno vinto dei buoni acquisto offerti dalle librerie Bonturi e La Piramide di San Bonifacio. Per premiare i vincitori sono intervenuti gli assessori Marta Temellin e Gianni Storari. Una delle tre opere vincitrici diventerà la copertina dell’Ecocalendario 2017, le altre due verranno invece utilizzate per delle campagne di sensibilizzazione. Tutte le restanti opere create per il concorso non verranno dimenticate, durante la prossima Fiera di San Marco 2017 verrà organizzata una mostra dove saranno tutte esposte. M.D.

LAVORI DI DEMOLIZIONE. San Bonifacio saluta due strutture San Bonifacio dice addio anche alla vecchia pesa pubblica e all’ex stazione di servizio presso i giardini all’incrocio tra via Giovanni Bosco e via Chiavichetta. Sono iniziati infatti i lavori di demolizione delle due strutture, da anni in disuso, e successivamente si provvederà alla bonifica delle vasche di idrocarburi che si trovano sotto il vecchio distributore. La vecchia pesa pubblica e la stazione di servizio erano evocano molti ricordi, soprattutto ai meno giovani che, alla notizia della demolizione, hanno voluto regalare un pensiero ad un piccolo angolo di San Bonifacio che scompare. «La bonifica dal punto di vista ambientale dell’area – ha spiegato il sindaco Giampaolo Provoli – garantirà maggiore serenità ai residenti, che non dovranno più convivere con gli idrocarburi ancora presenti nelle vasche. L’area potrebbe poi essere utilizzata per realizzare 3 o 4 posti auto a favore di visitatori e residenti». M.D.

però che i lavori possano iniziare, dovranno anzitutto passare i 30 giorni per verificare che non vi siano ricorsi da parte di altre ditte e successivamente il Genio Civile potrà far partire l’iter procedurale che porterà alla firma del contratto e, quindi, al via dei lavori. «La speranza – continua Provoli - è però che il Genio, vista la già lunga attesa e l’importanza dell’opera in questione, non faccia passare altri mesi per chiudere questo iter e firmare il contratto, ma utilizzi invece la procedura d’urgenza che consentirebbe di avviare i lavori già nei primi mesi dell’anno». Se la procedura d’urgenza venisse utilizzata e i lavori fossero svolti nel tempo previsto di 5 mesi, questo potrebbe essere davvero l’ultimo Natale senza ponte. Ecco perché il 2017 potrebbe davvero essere l’anno buono per rivedere il ponte della Motta al suo posto. Un regalo che tutti i sambonifacesi, stufi di un paese “tagliato” in due, sperano di ricevere. Matteo Dani

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L’ASSOCIAZIONE / STORIA E MISSION Elisa per donne e uomini liberi e forti Cinzia Moretti di Legnago e Debora Marzotto di San Bonifacio, da sempre impegnate nel tessuto sociale, sono le fondatrici di “Eloisa per donne e uomini liberi e forti”, Associazione onlus con sede a San Bonifacio. Scopo del sodalizio è valorizzare la figura femminile attraverso il suo inserimento nel mondo del lavoro e la sua crescita culturale. «Finalmente anche a Legnago e ai territori della bassa veronese riusciremo a dare risposte concrete a chi ha bisogno d’aiuto, di qualsiasi sostegno o chi ha perso il lavoro - afferma Cinzia Moretti, Presidente di Eloisa -. Tante sono le persone che già si sono rivolte ad Eloisa e puntiamo fra poco ad aprire uno Sportello lavoro, oltre che ad uno Sportello donna». «L’Associazione Eloisa - aggiunge la VicePresidente Debora Marzotto, coaudiuvata dalla segretaria Miriam Debellan - persegue finalità di solidarietà sociale nell’ambito della valorizzazione della figura femminile, attraverso il suo inserimento nel mondo del lavoro e la sua crescita culturale. Eloisa significa donna forte, guerriera che in se stessa ha trovato la sua vocazione e la sua strada, raggiungendo i suoi obiettivi con forza e caparbietà, nonostante tutte le difficoltà e gli imprevisti della vita. Eloisa era anche una donna altruista, che sapeva coinvolgere ed essere punto di riferimento per tutti: donne, uomini e bambini. Questo vuole essere oggi Eloisa: un punto di aggregazione e di incontro, uno spazio per sviluppare e coltivare le proprie passioni, comprendere gli eventi storici odierni e dare un contributo anche in termini lavorativi alla società di oggi. Momenti di svago ma anche di riflessione, di sostegno formativo e di aiuto a trovare una propria collocazione lavorativa». Per informazioni: Cinzia Moretti 338.2939846, Debora Marzotto 340.2746243


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CRONACHE di Veronella

Fontana sindaco Una delle prime

TARGA. Ottavia, eletta amministratrice nel 1946, è stata una delle prime donne in Italia a riuscirci

La maestra Ottavia Fontana di Veronella ancora agli onori delle celebrazioni romane:

Veronella, il 24 agosto del 1946, venne eletta sindaca Ottavia Fontana. Per ricordare ed onorare il contributo dato dalle prime 10 donne sindaco elette 70 anni fa, nei loro Comuni sarà presente

questa volta, dopo il ritratto nella “Sala delle donne” della Camera, targa ricordo per le prime 10 donne sindache della Repubblica. Infatti a

una targa celebrativa della Presidenza del Consiglio. E’ stata consegnata l’11 novembre a Roma dal Sottosegretario Luca Lotti, in una cerimo-

Servizi di

Graziana Tondini

nia nel corso della quale i sindaci attuali dei 10 centri, per Veronella il sindaco Michele Garzon con l’assessore alla Cultura Aldo Brunello, hanno ricevuto questa significativa "eredità". «Onorare e ricordare affinché nel nostro Paese non si dimentichi cosa è stato. E cioè che quello del 1946 non fu solo il primo voto amministrativo ma che 10 donne furono subito elette» ha dichiarato Lotti. «Oggi è normale che ci siano molte donne sindaco, ma allora non era così, per questo le ricordiamo sperando che questo atto abbracci metaforicamente tutte le donne d'Italia». In precedenza Franco Marini, ex Presidente del Senato, aveva ricordato che le donne italiane sono: «Venute fuori nella famiglia e nella società attraversando le prove di due guerre mondiali; hanno tenu-

to in piedi la nostra nazione raccogliendo nel 1946 il frutto di queste prove e dando respiro alla nostra democrazia». L'ex senatrice Marisa Rodano ha ricordato la emozionante innovazione delle 10 elette di 70 anni fa, ma anche: «Ancora oggi si guarda il pelo nell'uovo solo quando è una donna ad occupare posti di responsabilità». «Ottavia Fontana è stata un’ottima maestra di vita, molti cittadini ricordano la sua umanità, a scuola era soprannominata “l’angelo”,la targa vuole onorare il ricordo di quelle donne straordinarie che riuscirono a conquistare la guida delle rispettive comunità e premiare le città che le elessero, mostrando di essere già progettate al futuro e alla modernità», commenta l’assessore Brunello.

L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016

I lavori sono finiti SCUOLA “BAMBINO GESÙ”

Si sono conclusi a inizio ottobre i lavori di manutenzione straordinaria alla scuola materna “Bambino Gesù” di Veronella, che comprende anche il nido integrato “Primi passi” in via O. Fontana. I lavori sono stati apprezzati dai bambini, dalle insegnanti e dai cittadini, un bel restyling che la scuola costruita nei primi anni ’70, richiedeva. La scuola materna era nata come struttura parrocchiale, costruita però dal Consorzio di Bonifica Zerpano su terreno del Demanio dello Stato, a fianco del Canale Fibbio,

vono nella scuola. La funzionalità del plesso è migliorata, dai saloni, le aule,i bagni, gli arredi. Sono stati appositamente studiati i colori dei locali interni, per offrire adeguati spazi di didattica, gioco e relax a misura di bambino». «Il Comitato di genitori ha realizzato la nuova cucina, con l’appoggio del Comune per le specifiche tecniche prosegue Caloini -. Grazie ai genitori sono stati sistemati gli spazi esterni per i giochi e il giardino; ciò dimostra che la sinergia tra genitori e amministrazione non solo è possibile, ma dà anche buoni

LE MANIFESTAZIONI Domenica 20 novembre, a Veronella i giorni della “IV Festa della verza moretta” hanno coinciso con la “Giornata del ringraziamento”, celebrazione religiosa per il buon esito dell’annata agraria e per invocare la protezione sui raccolti, sui mezzi agricoli, sugli addetti all’agricoltura. La Santa Messa solenne celebrata da don Matteo Zilio ha visto presenti il sindaco di Veronella Michele Garzon con l’assessore all’agricoltura Alberto Caloini, insieme ai cittadini, ai delegati di Coldiretti e dell’Associazione Produttori Verza Moretta. Prima della benedizione don Matteo ha parlato della “pazienza del contadino”: «Dai Vangeli possiamo ricavare la metafora del contadino che esprime fiducia nel gesto di seminare con generosità e attendere la nascita del seme. Altrettanta pazienza è chiesta nella vita, nell’amore, nella comunità… Partendo pian piano si porterà beneficio alla nostra collettività, aspettando pazienti che il segno della festa venga colto e ampliato». Franca

Castellani, rappresentante delle donne imprenditrici in agricoltura di Coldiretti ha letto la “Preghiera del coltivatore”: «Padre nostro che stai nei cieli, guarda con amore questa grande famiglia di Coltivatori, che oggi rivolge a Te la Preghiera di Ringraziamento. Tuoi figli chiedono ogni giorno il “pane quotidiano” e Tu, per mezzo nostro, continui a nutrirli con amore su tutta la terra». E’ seguita la benedizione in piazza dei mezzi agricoli, delle attrezzature, dei mezzi di trasporto di

qualsiasi tipo (“anche le biciclette dei chierichetti” ha scherzato don Matteo). La festa era iniziata venerdì 18 novembre, con il convegno di Coldiretti “Mangia italiano e difendi la nostra agricoltura” e l’apertura dello stand gastronomico, piatti tutti centrati sulla verza locale. Al 2° anno il presidente dell’Associazione Produttori Verza Moretta” Antonio Boseggia, era soddisfatto: «Abbiamo voluto inserire dei nuovi eventi durante la festa, come la “Caminada tra le

verze morette” di questa mattina, organizzata insieme all’AVIS. Il corteo storico con la Banda, partito dal PEEP e approdato qui in Piazza, tutte iniziative in itinere, che con il tempo cercheremo di migliorare». Fuori dalla chiesa un antico carro agricolo, carico di verze, trainato dalla cavalla Fanny era l’attrazione di grandi e piccini. Molte le foto, anche il Parroco e i chierichetti si sono messi in posa, poi tutti si sono avviati verso lo stand per il pranzo sociale.

La Scuola Materna Bambino Gesù

oggi è proprietà del Comune. «Abbiamo dimostrato che i soldi pubblici possono essere spesi bene - afferma l’assessore all’Istruzione Alberto Caloini -. Abbiamo prima di tutto effettuato la messa in sicurezza dell’edificio, dalle aule le insegnanti possono vedere i bambini che si muo-

risultati. Devo ringraziare l’Ufficio Tecnico Comune per questo progetto, a cui va dato il giusto merito». Quindi dal 3 di ottobre i 50 bimbi veronellesi hanno smesso di “migrare” nel plesso di Santo Stefano di Zimella e si sono riappropriati di diritto della propria scuola dell’infanzia

SANITÀ. A Verona è arrivato l’Auto - test HIV E’ arrivato in questi giorni anche a Verona l’Auto - test HIV. Federfarma Verona si è attivata per capire quali siano le tempistiche e le procedure da attuare affinché le farmacie di Verona e provincia possano rifornirsi del test – comunica Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona -. Il prodotto è davvero semplice da utilizzare, basta una goccia di sangue capillare; veloce, servono pochi minuti per ricevere la risposta; costa 20 euro e non necessita per il suo acquisto della ricetta medica, ma della maggiore età. L’unica raccomandazione è quella di attendere l’“intervallo finestra” di 90 giorni tra il momento del probabile contagio e l’utilizzo del test diagnostico. La sua attendibilità è elevatissima e se usato correttamente risulta di po co inferiore al 100%. In ogni caso dopo una eventuale risposta positiva è necessario consultare il medico e ripetere il test in laboratorio perché potrebbe anche essersi verificato quello che in medicina viene definito “falso positivo”, ovvero la rilevazione in questo caso del virus HIV quando invece nella realtà il soggetto risulta essere sano.


SPORT

L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016

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Guantone al cielo e un urlo di gioia

PUGILATO. Stefano Quinto si è laureato Campione Italiano Youth nella categoria 52 kg

Il guantone alzato verso il cielo e l’urlo liberatorio, gioia e fatica che si fondono assieme. Un’istante che

resterà scolpito nella memoria di Stefano Quinto, diciottenne boxeur sambonifacese che il 19 novembre si è laureato Campione Italiano Youth di pugilato nella categoria 52kg. Nelle finali nazionali, svoltesi a Roseto degli Abruzzi (TE), Stefano ha avuto la meglio su tutti i suoi avversari e, nonostante un dolore al braccio

sinistro riacutizzatosi durante la semifinale, nella finalissima contro il toscano Gianluca Cimmino si è

imposto per 3 a 0. «E’ stata un’emozione incredibile – racconta Stefano -, che mi ripaga di tanti sforzi. L’atmosfera che si respirava nei giorni delle finali, poi, era davvero bellissima». Quella di Stefano per la boxe è una passione nata un paio di anni fa quando, dopo dieci anni di pallone, un amico lo ha convinto a provare. «La boxe mi ha

subito affascinato – continua -, magari da fuori sembra soprattutto violenza, invece in questa disciplina

c’è grande rispetto. Sul ring c’è agonismo e rivalità sportiva, certo, ma quando il match finisce il rispetto tra noi ragazzi è assoluto». A seguire Stefano da bordo ring c’era Luca Tescaroli, suo allenatore da due anni e fondatore della palestra Verona Boxing Fighters. «Sono davvero felice per Stefano – commenta -, combatte

solo da un anno ed è già cresciuto tantissimo. Questo successo poi se lo merita tutto perché ha davvero faticato tanto per raggiungerlo; quest’estate ha rinunciato alle vacanze estive e tutti i giorni era in palestra per migliorarsi. Si allena in media 5 o 6 giorni a settimana, la vittoria è un premio per tutto l’impegno e la dedizione che ha sempre dimostrato». San Bonifacio e tutto l’est veronese non hanno mai avuto, in passato, un campione italiano di pugilato. Se questo primo alloro è arrivato molto del merito è proprio di Luca Tescaroli che, dopo un passato da pugile, tre anni fa ha deciso di creare Verona Boxing Fighters e portare per la prima volta la boxe nel nostro territorio. Oggi nella sua palestra di via E. Fermi a San Bonifacio si allenano quasi 60 pugili, di cui 3 agonisti, e i risultati già negli anni passati sono stati eccellenti. «L’anno prossimo – conclude Tescaroli – contiamo di raddoppiare il numero degli agonisti e puntiamo a crescere ancora, sia a livello di qualità che di risultati». Matteo Dani

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CALCIO FEMMINILE / PRO S. BONIFACIO C’è una Sambo del pallone che viaggia a gonfie vele. Sono le ragazze della Pro San Bonifacio femminile che, impegnate nel campionate di serie B, guidano la classifica del proprio girone. Un ruolino di marcia di tutto rispetto quello delle ragazze allenate da mister Manuel Pignatelli che, dopo la vittoria di domenica 4 dicembre in casa della Riozzese, hanno consolidato un primo posto che, alla vigilia della stagione, in pochi avrebbero pronostica-

rifilando cinque reti alla malcapitata Riozzese. Mister Pignatelli e la società hanno infatti più volte ribadito che l’obiettivo primario delle rossoblù resta la salvezza, una volta raggiunto questo traguardo si potrà pensare a qualcosa in più. Che non è un “mettere le mani avanti”, ma piuttosto il mantenersi sempre concentrati sul lavoro da fare di settimana in settimana, consapevoli che i risultati della domenica arrivano solo grazie a questo. Certo è che,

to. Invece, di vittoria in vittoria, Cavallini e compagne hanno acquistato sempre più fiducia ed entusiasmo, e sono arrivate sei affermazioni consecutive. Il primo stop è arrivato lo scorso 27 novembre con la sconfitta casalinga nel derby con la Fimauto Valpolicella, che si è imposta al Renzo Tizian per due reti a zero. Una battuta d’arresto che non ha però scoraggiato la Pro San Bonifacio, consapevole che il team della Valpolicella è stato costruito per vincere il campionato, che si è subito ripresa sette giorni dopo

oggi come oggi, la classifica è davvero bella, e proprio perché sette vittorie su otto partite non possono essere frutto del caso allora è giusto anche volare un po’ sulle ali dell’entusiasmo che questa prima parte di campionato ha regalato. A fine stagione si faranno i conti e si vedrà se chi doveva essere il più forte si sarà dimostrato tale o se, invece, ci sarà stato spazio per delle soprese. Certe favole, però, è bello viverle anche senza pensare al finale. M.D.

PALLAVOLO. Quanta strada dal 1970: il Soave Volley schiera in campo passione, amicizia e voglia di divertirsi Quarantasei anni di passione, sull’onda di talento e voglia di divertirsi. Quarantasei anni di pallavolo, conditi da amicizia e valori sani sotto rete. Il Soave Volley ne ha percorsa di strada dal 1970: da, allora, ragazze e ragazzi, bambine e bambini, possono scendere sul parquet e praticare il proprio sport preferito. «Il futuro è nelle mani dei più piccoli, che diventeranno i grandi di domani – commenta la società -. La storia dell'associazione Soave Volley è testimoniata dalle numerose coppe, più di quaranta, conservate orgogliosamente nella sede, o dalle fotografie dagli albori ad oggi, ma è anche una storia che, ancora oggi, vive nel cuore dei numerosi appassionati che, in questi anni, accompagnano i loro figli a pallavolo tramandandosi di generazione in generazione». Tra i successi del club biancorosso ricordiamo, per esempio, la conquista della Coppa Veneto Soave Volley: foto storica 2 allieve Csi (Centro sportivo italiano) nella stagione 2009/10, il passaggio in Prima divisione femminile nel campionato 2011/12, il titolo di campione provinciale allieve Csi 2013/14 e quello di vicecampione, sempre provinciale, allieve Csi 2014/15. Ma non solo: «Negli anni, nel settore maschile abbiamo raggiunto i tornei nazionali dell'allora campionato di serie C1, mentre a livello femminile la promozione nel campionato di serie C – prosegue orgogliosa la società -. Il futuro della Soave Volley: foto storica 1 pallavolo a Soave e dell’impegno profuso da dirigenti e allenatori che nel tempo si sono dedicati a mettere in luce l’associazione, sostenendo i principi per cui è sorta quali l'attività formativa e ricreativa per i giovani del proprio Comune, viene di anno in anno riconosciuto con il numeroso gruppo di atleti iscritti in ogni stagione». Gli obiettivi e le aspirazioni del club biancorosso, infatti, mirano a trasmettere impegno e formazione: «Vogliamo sostenere e promuovere lo sport, in particolare il volley nell’ambito del territorio soavese e nei paesi limitrofi a partire dalle fasce giovanili con attività ludico-motoria fino ad arrivare ai tornei federali di categoria provinciale e regionale per le categorie superiori – precisa la società -. Inoltre, desideriamo insegnare ai nostri giovani atleti che lo sport è una scuola di vita, dove l'agonismo deve essere accompagnato dal rispetto per la squadra che si incontra e di coloro che collaborano come arbitri, compagni allenatori e segnapunti. L'associazione da sempre trasmettere l'importanza di un gruppo unito e solidale per affrontare le avversità, in campo e fuori, e cerca di favorire un rapporto con le famiglie, coinvolgendole e invitandole ad unirsi alle varie manifestazioni». Matteo Sambugaro



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