L’ALTRO GIORNALE EDIZIONE VALPOLICELLA ANNO XXX - N. 1 - GENNAIO 2015 Stampato il 05/01/2015 Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 - Fax 0456703744 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663
L’ITALIA MUORE Distinguere tra propaganda e fatti è un semplice esercizio che si chiama “senso della realtà”. Non ci vuole molta abilità per sapere quello che non sta accadendo: la ripresa economica dell’Italia. “La legge di stabilità taglia 18 miliardi di tasse. Più soldi al sociale, meno tasse sul lavoro: l’Italia cambia verso”. Questo è scritto nelle veline passate ai media, ma la verità sta nei numeri ufficiali, non nei cinguettii ufficiali. Infatti, il prospetto di copertura della legge di stabilità dice che nel triennio aumenterà la spesa pubblica di 61 miliardi e lieviteranno pure le entrate fiscali di 64 miliardi. Se questi sono i numeri, la legge di stabilità attuale sarebbe quella con più tasse in assoluto negli ultimi anni. Tra gli slogan e la realtà c’è un solco profondo. L’Italia è il paese europeo con le tariffe pubbliche più veloci a salire. Specifica la CGIA di Mestre che per le bollette dell’acqua, l’aumento degli ultimi dieci anni è stato dell’80%, per i rifiuti solamente, si fa per dire, del 70%. Con la raccolta differenziata il costo del servizio invece di diminuire è enormemente cresciuto. Secondo il Codacons, le famiglie italiane, solo nel 2014, si lasciano alle spalle una stangata di 324 euro causato dall’aumento delle tariffe nazionali e locali. Le liberalizzazioni hanno solo portato il peggio al rialzo. I pedaggi autostradali nel 2014 sono aumentati del 3,9% con l’inflazione allo 0,2%, cioè un aumento venti volte superiore. Jobs Act, di cui tanto si favoleggia, non vale per i dipendenti pubblici: il settore che ne ha più bisogno. In queste condizioni è sempre più difficile mandare avanti famiglie e aziende. La ripresa è un’utopia e l’Italia muore. Oltre a ciò, in totale disprezzo alla democrazia, dal 2011 non si tengono nemmeno libere elezioni!. Ma quando si prende il treno sbagliato è inutile correre per il corridoio nella direzione opposta, bisogna scendere. E prendere il treno giusto! Lino Venturini
foto Cavalpolesela
Villa Eugenia. Che ne sarà? Continua la discussione intorno a Villa Eugenia a San Floriano. Terreni e struttura qualche mese fa sono stati messi in vendita dalla Provincia di Verona, proprietaria dell’intero compendio immobiliare, sede dell’Istituto sperimentale di viticoltura di San Floriano. La Provincia infatti non ha più la possibilità di esercitare sperimenta-
La questione della vendita dei terreni è ancora aperta zione in campo agricolo, non rientrando la specifica competenza tra quelle definite dalla legge Del Rio. Da qui le valutazioni della possibilità di dismettere il
compendio immobiliare di Villa Eugenia. Il fondo è stato frazionato in tre parti: Villa Eugenia e tutti i fabbricati con circa 20.000 mq di terreni, un appezza-
Parona abbandonata? Lamentele e malcontenti si sono levati da Parona nelle ultime settimane. Al grido “Parona abbandonata” hanno risposto tempestivamente il presidente della II Circoscrizione, Filippo Grigolini, e il Coordinatore della Commissione Lavori Pubblici, Ernesto Paiola, nell’intento di confermare il «continuo e costante monitoraggio degli edifici pubblici delle piazze delle vie e dei marciapiedi concretizzatosi negli ultimi tempi nella sistemazione stradale e dei marciapiedi della rotonda, nella sistemazione dei ponticelli, nell’approvazione del progetto esecutivo di un nuovo campo da calcio a 7». I due amministratori inoltre illustrano i progetti in essere per la manutenzione del paese, elencando gli interventi futuri in programma per i prossimi mesi.
mento di terreno di circa 7.000 mq posto in adiacenza della scuola agraria ( che rimane in proprietà della Provincia con assegnazione alla scuola stessa), un fondo agricolo di circa 11 ettari posto in asta libera per l'alienazione. La stessa asta che lo scorso 4 dicembre è andata deserta: nessun acquirente si è dimostrato interessato agli 11
ettari a vigneto messi in vendita per cinque milioni di euro…Ma che ne sarà di questi terreni? Molte sono state le voci che nei mesi scorsi si sono levate da più parti contro la vendita, e molte sono ancora adesso quelle che continuano ad opporvisi, da Carlo Manara, Presidente dell’associazione La Valpolesela, al Movimento Sinistra Ecologia Libertà. Ad intervenire in merito sono stati chiamati il sindaco di San Pietro in Cariano, Giorgio Accordini e Antonio Pastorello, Presidente della provincia di Verona.