ANNO XXVIII - N. 09 - SETTEMBRE 2013 - Stampato il 02/09/2013
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663
SIAMO RITORNATI A PARONA FUMANE
Il Sindaco sul Comune unico della Valpolicella
SANT’ANNA D’ALFAEDO
Forte Monte Tesoro ceduto entro l’autunno
SANT’AMBROGIO Staffetta dell’Amicizia
le vostre
Lettere L’ACQUA DI FUMANE
il mese d’agosto, quando il consumo aumenta? - Perché la vostra società non si attiva presso il comune di Fumane affinché vengano comminate sanzioni a chi, nonostante il divieto, usa l’acqua potabile per scopi non domestici? (Gli orti rigogliosi sono facilmente visibili). Riteniamo ormai indifferibile una soluzione definitiva ai problemi in questione che paradossalmente si ripresentano puntualmente da decenni. in mancanza ci vedremmo costretti, nostro malgrado, a prendere provvedimenti spiacevoli come il mancato pagamento delle vostre bollette, considerato il disservizio che riceviamo. Le comunità di Manune, Castello, Togni, Pizzolana di Fumane (lettera firmata) La carenza idrica, che talvolta viene riscontrata dai residenti di Manune, nel Comune di Fumane, è dovuta principalmente alla difficoltà di aumentare l'erogazione di acqua potabile destinata alle varie utenze. La sorgente denominata Sengia Rossa ha infatti un apporto idrico limitato, circa 0.1/0.2 litri per secondo, sufficiente a soddisfare, normalmente, gli utenti delle contrade di Sengia Rossa, Moccoli, Manune, Castello e Pizzolana. Nel periodo estivo, a causa delle elevate temperature, aumenta la richiesta di approvvigionamento e per ovviare al problema viene utilizzata anche la rete della località Camporiondo, in Lessinia. Purtroppo i serbatoi di accumulo situati in località Sengia Rossa e Moccoli sono decisamen-
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ITALIA IN CRISI: O SI CHIUDE O SI “CORRE”
“Acque Veronesi risposte” Con la presente si intende denunciare la situazione che perdura da anni e comporta gravi e ormai insostenibili sacrifici da parte delle comunità di Manune, Castello, Togni, Pizzolana comune di Fumane, essendo l’acqua un servizio pubblico indispensabile anche per un numero esiguo di persone, residenti e non, come il nostro. Durante l’ultima settimana siamo rimasti senz’acqua 3 giorni: mercoledì, domenica e lunedì. In particolare vorremmo ottenere, quanto prima possibile, una risposta, da chi di dovere, ai seguenti quesiti. - Ci risulta che, per far fronte alla carenza idrica delle sorgenti locali, da qualche anno sia stato reso possibile l’approvvigionamento idrico dall’acquedotto della Lessinia; è vero che non verrebbe attivato a causa dei rilevanti costi di gestione a vostro carico? - Abbiamo verificato che nella frazione “Sengia Rossa”, posta ad un’altitudine superiore di almeno 100 mt rispetto alla nostra, l’acqua non è mai mancata in questo periodo: dobbiamo pensare che per qualche “strano” motivo sia stata deviata a loro favore con nostro conseguente danno? Tra l’altro in questa località si possono ammirare ridenti giardini all’inglese. In fondo alla valle esiste il sito archeologico della “Grotta di Fumane” con annesso orto botanico, le cui esigenze sono tali da assorbire ingenti quantitativi d’acqua, attraverso tubazioni esterne degradate dagli agenti atmosferici, con conseguenti dispersioni; è possibile che le esigenze idriche di esseri umani non debbano essere subordinate rispetto a quelle scientifiche, almeno per
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te limitati, avendo una capienza inferiore ai 100 litri. In merito ad un presunto mancato utilizzo dell’acquedotto della Lessinia per motivi gestionali ed economici, si informa che Acque Veronesi si serve regolarmente della struttura, integrando così la fornitura di acqua quando le sorgenti non sono sufficienti al fabbisogno idrico per tutte le altre località della zona. Le problematiche che talvolta vengono registrate nel territorio di Fumane, sono dovute alla complessità strutturale della rete ed alla particolare conformazione geografica del territorio. Come anche segnalato dal lettore, la maggiore altitudine della frazione di Sengia Rossa rispetto alle altre località, comporta ovviamente una maggiore disponibilità idrica, essendo i serbatoi di approvvigionamento “a cascata”. Dalle rilevazioni effettuate dai tecnici di Acque Veronesi, non risultano consumi particolarmente elevati o fuori dalla norma nel sito archeologico della grotta di Fumane. A tal proposito, va ricordato come la società che gestisce il servizio idrico in 73 comuni della provincia di Verona, sia da sempre impegnata in un’opera di sensibilizzazione contro gli sprechi dell’ “oro blu”. Un’attività rivolta alle singole amministrazioni comunali che hanno il compito, anche attraverso l’emanazione di apposite ordinanze, di razionalizzare i consumi da parte della cittadinanza nei periodi di maggiore criticità. Ufficio Stampa Acque Veronesi
La crisi economica attuale o si subisce, chiudendo le attività, o si affronta come opportunità. L’Altro Giornale grazie ai suoi 27 anni di pubblicazione e alla sua positiva e apprezzata storia, può percorrere la seconda ipotesi. Con il mese di Settembre 2013, infatti, scatta un’azione di riorganizzazione che non prevede riduzioni, bensì aumento di numero di copie, nuova distribuzione sul territorio, nuova grafica e nuove collaborazioni. Chiediamo ai lettori di esserci sempre vicini con interventi, informazioni e utilissimi appunti sul ricevimento del giornale. Alle attività economiche della zona proponiamo L’Altro Giornale come valido veicolo pubblicitario, sia per numero di copie sia per una linea editoriale sempre rispettosa delle Istituzioni. L’Editore
ATV A MARANO
“Il Sindaco scrive” Al Direttore Generale di ATV, Dott. Stefano Zaninelli Caro Direttore, al mattino, nel periodo scolastico, passano dalla località Crocetta 2 corse: una alle ore 6.36 che entra nell’abitato di Purano (ubicato a circa 1 km dalla località Crocetta, posta sulla SPS34 della Valgatara) (credo sia la corsa n. 7) ed una alle ore 8.05 circa (credo sia la corsa n. 4). Questa seconda corsa non entra a Purano ove 3 ragazzi attendono il Pullman, pagando l’abbonamento relativo all’intera percorrenza. Le chiedo di fare in modo che anche la corsa n. 4 passi da Purano (si tratta di 5 minuti di deviazione pari a circa 1+1 km + fermata)
ove è regolarmente istituita la fermata dei pullman ATV. Ciò andrebbe incontro alle esigenze di 3 ragazzi e 3 famiglie. Lei comprende che a quell’ora gli stessi genitori devono avere già raggiunto i loro luoghi di lavoro e diventa molto complicato per le famiglie portare i ragazzi alla prima fermata utile, se non lasciandoli lì molto tempo ad attendere inutilmente, sulla strada. Si tenga conto che la corsa n. 7 - che entra a Purano un’ora e mezza prima raccoglie 5 ragazzi. Altrettanto potrebbe fare la corsa n. 4 La ringrazio in anticipo per quanto potrà fare a riguardo. Cordiali Saluti, Il Sindaco ing Simone Venturini
Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via Enrico Bernardi, 7 37026 SETTIMO di PESCANTINA (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino
Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)
Numero chiuso il 02 - 08 - 2013
VALPOLICELLA COMUNE UNICO
“Questo è il mio parere” Ho letto con interesse alcuni articoli sul progetto di fusione di 4 Comuni della Valpolicella (Negrar, Sant’Ambrogio, San Pietro in Cariano, Fumane.) nei quali sono spiegati i diversi vantaggi che si ritiene di ottenere con un Comune unico, di oltre 50.000 abitanti, sotto la guida di un Unico sindaco (la sede centrale probabilmente sarà a San Pietro). In sintesi alcuni dei benefici maggiori sono questi: - un maggiore sviluppo economico (con incentivazione coordinata delle attività produttive: vino, marmo, e turismo); - più incisiva forza politica-economica del Super-Comune a livello regionale e statale. Tra l’altro Stato e Regione finanzieranno il Comune unico della Valpolicella, l’uno con incentivi straordinari per 10 anni , l’altra per 15 anni sulla base di popolazione, superficie e numero dei comuni uniti; - con il Comune Unico riduzione degli sprechi dell’apparato amministrativo ( riduzione del numero di sindaci, consiglieri, segretari, impiegati vari…) quindi risparmio; - infine tutela del territorio in maniera uniforme ed altro ancora. Il progetto, come è presentato, appare imponente, ma come sempre sarà la sua realizzazione a verificarne la bontà . Si possono fin da adesso tuttavia su questa complessa situazione fare alcune considerazioni: un grosso Comune Unico di per sé, cioè per il fatto di essere più grande, non garantisce abolizione di disorganizzazione, sprechi, favoritismi e altri dati negativi; grosso Comune Unico non sempre è sinonimo di Comune efficiente, gestito con oculatezza e nella legalità. Spesso è proprio il piccolo comune ad essere ben amministrato e a permettere agli amministrati di poter controllare l’operato degli amministratori. Il risparmio realizzato nella riduzione dell’organico, sarà modesto: come si potranno licenziare tanti impiegati comunali dal momento che, volendo evitare un accentramento dei servizi con disagi notevoli per i cittadini, si pensa parimenti di mantenere sul territorio i vecchi uffici? Inoltre ci saranno aumenti di spesa per riorganizzare la nuova grossa realtà comunale, annullando in parte quanto speso per il buon funzionamento dei
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Le Vostre Lettere
Settembre 2013
“Campo sportivo inagibile”
Comuni già esistenti. Quando l’economia di uno stato è in forte crisi economica, come il nostro, ci si chiede se è veramente utile dalle casse semivuote di Stato e Regioni stornare consistenti somme, incentivi straordinari (erogati in 10-15 anni) per sostenere i grandi Comuni Unici; e cosa vuol dire “sostenere”? Vuol dire pagare i debiti dei singoli comuni accumulati negli anni? E così abituare il Comune Unico a battere la stessa strada, tanto poi, alla fine Stato o Regione, ovvero Pantalone paga? E ancora: a lungo andare alcune frazioni dei Comuni aboliti (penso, per esempio, a quelle più a Nord in collina e montagna) subiranno una perdita o comunque una svalutazione della propria identità culturale e della propria autonomia decisionale perché il centro della cultura e delle decisioni in ambito sociale, economico etc. sarà nelle mani del Comune Unico, il quale per forza maggiore agirà nell’interesse dei centri abitati più forti situati nel fondo valle. Debiti e sprechi nelle amministrazioni comunali, non si annullano secondo il mio parere- accorpando i comuni, ma assumendo nell’amministrazione comportamenti e scelte oculate e virtuose. Può il Comune Unico assicurare ciò? Detto questo, resterei favorevole all’accorpamento in un Comune Unico dei comuni veramente piccoli, a condizione che, l’Unico oltre ad essere guidato da persone responsabili, presenti alcune caratteristiche di omogeneità territoriale e culturale, come per esempio ne presentano i Cinque comuni dell’Unione Adige-Fratta la quale prenderà vita nel 2014. Insieme, questi cinque ( Minerbe, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi-Sant’Anna, Terrazzo),conteranno 12230 abitanti circa, vale a dire formeranno un Comune di media grandezza e godranno di indubbi benefici, considerando che sono tutti situati in pianura e i bisogni degli abitanti sono quindi molto simili. Personalmente l’dea di un Comune Unico di oltre 50.000 abitanti non mi seduce. Ma è sempre utile confrontare le proprie idee con quelle degli altri, per meglio capire. Cordialmente
SPORTELLI
NEGRAR
Agata Falsirol
La sera del primo maggio 2007 il sogno e la caparbietà di un gruppo di sportivi negraresi è diventato realtà: hanno riportato il calcio a Negrar. Nasce l'Associazione Sportiva Dilettantistica Negrar Calcio. Con impegno e dedizione alla causa, sono riusciti a riportare nel capoluogo molti giovani promesse, che negli anni precedenti si erano rifugiati in altre società, visto che Negrar non dava a loro un futuro. La buona volontà e l'impegno di poche persone, con poche risorse a disposizione, non bastano per creare qualcosa di solido. Non basta la voglia di giocare per rendere calpestabile la terra del campo sportivo. Non basta il calore del pubblico a rendere gli spogliatoi meno affollati e più vivibili. Come possiamo noi sportivi e sostenitori dell'ASD Negrar non vergognarci di fronte alle dure critiche che ogni fine settimana subiamo dalle tifoserie avversarie quando vedono la nostra struttura sportiva? Come possiamo rispondere a quelle persone che ci deridono per lo stato pietoso del terreno di gioco? Come possiamo giustificare l'ennesimo rinvio di partita di campionato per inaccessibilità e inagibilità della struttura? Non possiamo, perchè siamo consapevoli in prima persona che è uno schifo e che se non fosse il nostro campo, quelle critiche sarebbero le nostre. Vogliamo far presente alla
PENSIONATI
“... boni da gnente”
“Davvero indignati”
"Boni da gnente, stè fermi, ve pago stesso......", così diceva il mio primo datore di lavoro nei primi anni ottanta, quando qualche dipendente tirava un po' indietro, invitando a non far niente piuttosto che far danni. E dire che quelli erano anni "buoni" e chi aveva voglia un lavoro lo trovava. Oggi, in un contesto di crisi come quella che stiamo attraversando, mi chiedo se sia possibile che chi ostacola trovi ancora spazio, nel privato come nel pubblico. Bisogna sempre sperare di trovare l'amico o l'amico dell'amico per andare a capo anche di piccole cose. Se parliamo del "pubblico", (ma nel privato non va meglio), ci si trova spesso davanti a sportellisti che d'incanto si trasformano in padreterni, con l'unico obiettivo di ostacolare, attentissimi alle virgole e alla forma, e tutto il resto non ha importanza. E' possibile che ogni qualvolta ci si reca davanti ad uno sportello, ci si debba sentire dei cretini sotto esame, impauriti e indifesi di fronte a regolamenti e norme che vengono dettati da chi sta dietro uno scrittoio protetto da una lastra di cristallo? E' possibile che chi è investito da una funzione pubblica (anche la più bassa), si diverta a rendere ridicolo il suo interlocutore trattando il cittadino come un suddito? Ovviamente va rimarcato che non vale per tutti, ma spesso si trovano dei senza talento che occupano posizioni di prestigio, e che fan diventare difficile anche la cosa più facile. Se le cose vanno poco bene forse è anche per questo. Grazie Fasoli Luciano Fumane
Penso che esprimere il sentimento dell' indignazione, significhi che siamo arrivati al capolinea. Un capolinea che ci riserva solo sorprese negative. Siamo scesi da un bus immaginario che ci ha scarrozzato per quaranta e più anni di lavoro e abbiamo visto dal finestrino la nostra famiglia, la nostra casa e tutte le conquiste che abbiamo ottenuto con il nostro lavoro serio e concreto. E dopo aver creato una ricchezza che oggi sembra essersi dissolta nel nulla e dopo aver concordato con lo Stato dei contratti sanciti con tutte le forze sociali per aver garantito una pensione che ci avrebbe permesso di vivere dignitosamente, ci troviamo ad un capolinea oscuro, incerto, insicuro. Siamo disorientati di fronte a queste incertezze e purtroppo non possiamo risalire su quel bus, che oggi sta viaggiando quasi vuoto e con pochi giovani. Ci domandiamo, come abbiamo potuto arrivare a questo punto di smarrimento, ci sentiamo traditi dallo Stato che non ci dà risposte, anzi in maniera subdola ci rosic-
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chia il “nostro”: pensioni, sanità, diritti acquisiti ma sopratutto la nostra tranquillità. Ogni giorno ci sentiamo sempre più insicuri, le nostre certezze se ne stanno andando con la nostra rassegnazione vedendo un presente incerto ed un futuro che ci mette paura in quanto senza speranza. Ci domandiamo dove è finita tutta la ricchezza che avevamo costruito, da chi è stata rubata, vorremmo delle risposte chiare, anche se delle risposte ce le diamo noi stessi. Abbiamo anche visto che con il: basta e tutti a casa di Grillo, non andiamo da nessuna parte. Sappiamo che i rivoli della spesa sono tanti e irriconoscibili, ma li stiamo individuando e una volta riconosciuti calerà inesorabilmente la mannaia. Non ne possiamo più di vivere in questa totale e inaccettabile incertezza, i nodi che individueremo e saranno spazzati via con la democrazia o con la vanga. Gianni Guglielmo Pozzani Portavoce Partito Pensionati del Veneto
nostra "cara" amministrazione che la scuola calcio, oltre ad essere un fattore puramente sportivo, aiuta i nostri ragazzi, facendo capire loro cos'è l'amicizia, il rispetto delle regole, dei compagni e degli avversari, ma soprattutto è anche un modo per tenere i ragazzi lontano dalla strada e dalle insidie dei nostri tempi. Caro Sindaco, le vogliamo ricordare inoltre che il Suo assessore allo Sport, in fase di campagna elettorale, ha presentato il progetto per il nuovo campo da calcio come prioritario, e probabilmente, se Lei si trova nel posto che ora occupa, è anche perchè molti compaesani vogliono da anni queste strutture, da tutti promesse in fase di voto, ma mai realizzate da nessuna Giunta. E' convincimento di tutti gli
sportivi negraresi, e non solo, di aver sprecato un voto il giorno in cui hanno messo la "X" sulla Sua coalizione alle passate elezioni. Purtroppo ci illudiamo ogni volta che le parole e le promesse di un politico, dette in fase di campagna elettorale, siano veritiere. Concludiamo facendole notare come paesi molto più piccoli del nostro Capoluogo abbiano impianti sportivi di un livello molto più elevato. Alleghiamo una foto del bellissimo campo da calcio di Negrar, dopo l'ennesimo rinvio di partite di campionato per inaccessibilità e inagibilità della struttura. In fede. Un folto gruppo di genitori. (lettera firmata)
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Le Vostre Lettere
Settembre 2013
SOCIETÀ E POLITICA
AEROPORTO VALERIO CATULLO
“Spunti di riflessione”
“Parcheggi, biglietti e multe” Oggi 31 luglio mi sono recata all'aeroporto di Verona – Villafranca per accompagnare un famigliare in partenza. Essendo io una persona che non frequenta abitualmente questi luoghi mi sono trovata in difficoltà con le regole dei parcheggi, che sono complicate e segnalate in modo non sufficientemente chiaro, inoltre, non sono ben visibili i cartelli che indicano il parcheggio libero prima della barriera d'entrata. Nell'entrare nella zona di sosta mi sono confusa, ho avuto l'impressione di dover pagare un'altra volta. Considerando che dovevo solo scaricare e aiutare per il trasporto delle valigie mi sono fermata a lato della corsia di accesso all'interno del parcheggio, anche in relazione alle dimensioni ridotte della mia piccola utilitaria. Questo ha fatto scattare la sanzione di 15 euro per una permanenza in sosta di 30 minuti. Ma la domanda che mi pongo è questa: nel momento che entro nel parcheggio di un aeroporto o ho già comprato un biglietto o devo accompagnare qualcuno che ha già il biglietto oppure devo prendere qualcuno in arrivo, per cui il biglietto lo ha già usato,
ha già pagato per un servizio che include l'uso dell'aeroporto. Perchè devo pagare ulteriormente? I primi 5 minuti di sosta sono gratis, bene se sei "Speedy Gonzales" puoi farcela senza pagare visto che devi: 1 - ritirare il biglietto 2 - aspettare che si apra la sbarra 3 -trovare il parcheggio 4 - infilare il biglietto, aspettare che si apra la sbarra 5 - parcheggiare 6 - scaricare i bagagli (evitare i saluti e gli auguri di buon viaggio)
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7 - andare alle casse automatiche, se necessario fare la coda, fare l'operazione Penso che sia impossibile, sopratutto per chi non ha esperienza. Mi sono sentita presa per i fondelli!!! Sono uscita dal parcheggio con il senso di aver subito un'ingiustizia, mi sono sentita un “limone da spremere”. La rabbia che mi ha preso è stata dettata dalle regole difficili da conoscere e da rispettare, pubblicizzate in modo poco chiaro e per la scarsa considerazione per chi il servizio lo usufruisce. Loretta Marchesini
In una società dove è sempre più marcato il distacco profondo tra cittadino e classe dirigente, esiste uno strumento semplice e democratico per colmare questo vuoto, che rischia altrimenti di essere riempito da fenomeni “di pancia”, come il MovimentoCinqueStelle, in mano a un comico, Grillo, il quale conosce bene il suo mestiere e continua a far ridere, se non piangere, attaccando tutto e tutti. Ma non è questa la sede per parlare dell’inadeguatezza del movimento di Casaleggio & C. , che rimane però uno spunto di riflessione. I pentastellati hanno saputo cogliere
I 100 ANNI DI AMNERIS Alla Casa “Fr. Pietro Nogarè” di Negrar si è festeggiato il centenario di Amneris. Una bella ricorrenza, ricordata anche domenica 25 agosto, da don Silva durante la messa nella cappella della Casa stessa. Tanti auguri anche dalla redazione de L’Altro Giornale Amneris con don Silva
un malcontento diffuso per una classe politica, che non sempre si mostra adeguata e competente; hanno ottenuto voti sia da destra, in particolare dall’elettorato leghista, sia da sinistra, avendo all’interno del Movimento molti esponenti del mondo NoTav e dei centri sociali. E’ importante quindi cogliere l’antitesi tra politica e società in questo preciso istante storico. E’ altresì conclamato come l’attuale legge elettorale non sembra adatta a contenere questo fenomeno. Si sono sollevati sul “Porcellum” dubbi di legittimità Costituzionale, sia per il premio di maggioranza sia sotto il profilo delle liste bloccate. Quest’ultime in particolare sembrano non rispondere a quel profilo democratico voluto dalla nostra Costituzione all’articolo 1, nel quale si afferma che “ la sovranità appartiene al popolo”. Come si può conciliare la sovranità del popolo, che si manifesta prima di tutto nella scelta di chi ci governa, con un sistema elettorale dove conta la posizione all’interno di una lista, perlopiù redatta dalle segreterie dei partiti?! La preferenza non è solo lo strumento per garantire la sovranità del popolo, la sua libertà di scelta, ma anche un’opportunità per il territorio, che finalmente da mezzo
diverrebbe il fine dell’attività politica. A ben guardare che interesse avrebbe un Parlamentare a battersi per il suo territorio e la sua gente se tanto la sua rielezione vi dipende solo indirettamente?! Così se si riattivassero le preferenze chi, in questi anni ha lavorato attivamente a sostegno degli amministratori e dei Comuni sarebbe senza dubbio ricompensato dalla fiducia dei cittadini, che potrebbero invece scartare “chi si fa vivo solo nella campagna elettorale”. Si colmerebbe così, almeno in parte, la dicotomia tra la classe politica e la società, si attuerebbe una scelta precisa della classe dirigente, quella più meritevole e capace, quella che lavora e intende la politica come servizio; sarebbe sbagliato infatti generalizzare e pensare che queste persone non esistano, ma è altrettanto vero che le liste bloccate non le valorizzano! Ritengo poi che sia doverosa la preferenza di genere, ovvero la possibilità di poter scrivere due nomi, uno di un uomo e uno di una donna; ecco che con un solo strumento: LA PREFERENZA, si avvicinerebbero i cittadini alla politica, si premierebbero le persone meritevoli, si attuerebbe il principio costituzionale di sovranità del popolo e di parità di condizione tra donna e uomo. Matteo Destri
Le Vostre Lettere
Settembre 2013
ATV
RICORDO
“Avventura Valpolicellese” Questa è l'avventura "valpolicellese" che ho vissuto stamattina cercando di raggiungere Verona, lottando con gli orari ridotti estivi dell'ATV e autobus che non arrivano mai. E' un caldo mercoledì di inizio agosto e devo recarmi in Centro, ahimè, in autobus. Sotto il sole delle 10.30 raggiungo la fermata di Pedemonte più vicina a casa mia in attesa del pullman delle 10.32. Ad un tratto si presenta davanti ai miei occhi una freccia bluargento che non accenna a volermi far salire e, addirittura accelerando, prosegue inesorabilmente la sua corsa. Cosa posso fare? L'attesa per l'autobus successivo è di un'ora e non posso tardare tanto. Con passo deciso inizio a camminare e mi dirigo a Santa Maria di Negrar: ho deciso di sfidare la fortuna e spero di trovare un'alternativa che mi faccia attendere meno di sessanta minuti. Con qualche goccia di sudore e molte parole poco cortesi per la testa, mi illudo che la dea bendata, per una volta, sia dalla mia parte. Sogno o son desta? Un 21passerà alle 11 in punto: solo 10 minuti di attesa! Il mio animo inizia ad addolcirsi, ma sento
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puzza di bruciato; così controllo mille e mille volte che l'orario sia giusto e che non ci siano strani e invisibili asterischi a informarmi di improbabili varianti proprio in questo mercoledì 7 agosto. Cerco, cerco, cerco ma non c'è niente di strano e i miei sospetti svaniscono pian piano vedendo che altre quattro persone raggiungono la stessa fermata. Sì, sono ancora sotto il sole ma cosa volete che siano 10 minuti? 12 minuti? 15 minuti? 17 minuti? 20 minuti? Davvero non ricordavo che tra Negrar e Santa Maria esistesse un buco nero capace di inghiottire un autobus o un novello Triangolo delle Bermuda. Sono ormai le 11.20 quando mi arrendo e decido di raggiungere un'altra fermata ancora nella speranza che almeno la corsa delle 11.34 non mi giochi brutti scherzi. Dopo pochi minuti mi raggiungono anche le altre compagne di sventura tristemente abbandonate dalla linea 21. Sopra di noi il cielo inizia anche a rannuvolarsi. Penso: "Non è giornata" quando, finalmente, vedo arrivare il tanto sperato pullman e salgo. Citando Igor, nel celeberrimo film
"Frankenstein Junior" potreste dirmi: "Potrebbe andare peggio. Potrebbe piovere!". Ebbene... Tre gocce, le ho contate, sono cadute sul mio braccio. Anche in questa torrida estate 2013 l'impeccabile servizio di ATV non si è smentito! Francesca Festi
“Di Antonio Sommacampagna” Mercoledì 31 luglio la comunità di Arbizzano ha salutato una delle sue memorie storiche. Ci ha infatti lasciato all'età di 73 anni Giannantonio Sommacampagna, ma da tutti conosciuto semplicemente come Antonio. Ex direttore delle poste e grande amante della Valpolicella e di Arbizzano Edda Accordini e Diego Franceschetti Scuola di Ballo “To dance for living”, danze standard, classe B3, Categoria 56/61 anni Campionati Italiani di Rimini classificati 23° su 112 iscritti. www.fids.it Con l’augurio di migliorare ancora facciamo i complimenti per la bravura e l’impegno dimostrato. Marco Magagnotti
in particolare; fu uno degli ultimi che da ragazzo consegnò la posta alle contrade più alte di Novare, ora diroccate nel mezzo del bosco della tenuta. Di quelle giornate da portalettere conservava vivi ricordi che, per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, si trasformavano in preziose testimonianze storiche. Il suo amore per la terra natia lo ha portato ad impegnarsi in prima persona nella realizzazione di progetti che promuovessero la cultura locale, rimanendo però sempre dietro le file ed evitando qualsiasi passerella. Fu il primo promotore della ristampa del libro di Messedaglia "Arbizzano e Novare: Storia di una terra della Valpolicella" e si fece voce per l'esecuzione di una targa che ricordasse l'antica iscrizione, ora scomparsa, presente sulla facciata della chiesa di Arbizzano e che oggi si trova affissa alla canonica. Molti altri progetti li aveva in testa e nella memoria di quel computer che volle imparare ad usare per essere pienamente indipendente e poter comunicare le sue idee e le sue proposte. Ultimamente aveva molto a cuore la riqualificazione dell'area della piazza di Arbizzano. Quella stessa
piazza dove ogni domenica, dopo la messa, incontrava i suoi compaesani e dove aveva un saluto e una battuta per tutti, anche per chi non la pensava come lui. Per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo rimane il ricordo di un figlio della Valpolicella attento al territorio, che sottolineava le cose che a suo avviso non andavano non per amore della polemica ma per desiderio di miglioramento. Me lo ricordo passeggiare per Novare attento a tenere puliti e decorosi i sentieri che amava percorrere e che in vita aveva percorso in qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi condizione metereologica. Arbizzano perde una fonte inesauribile di ricordi ma acquista una stupenda eredità: conservare e migliorare ciò che di bello abbiamo in ogni angolo della Valpolicella. Il nipote Francesco Dal Santo Mancheranno molto anche a noi le lettere, sempre attente e circostanziate, di Antonio Sommacampagna. E, a tutta la comunità di Arbizzano, di cui faccio parte, mancherà una persona e un personaggio come lui.
NEGRAR: loc. Jago, in quadrifamiliare, primo piano (ultimo), libero su tre lati, composto da un ampio ingresso, sala da pranzo con balcone, zona cottura separata con camino, soggiorno con ampio balcone. Due camere matrimoniali (19 mq. ciascuna), bagno finestrato, balcone. Cantina e garage entrambe di 24 mq. Posizione molto tranquilla e particolarmente panoramica, ottima esposizione solare. Termoautonomo e climatizzato. Classe energetica G. €. 125.000. NEGRAR: loc. Jago, ultimo piano, soggiorno, cucina abitabile, 2 camere, bagno finestrato, 2 balconi, rip.. Taverna di 40 mq. con camino, bagno/lav., garage singolo. Molto luminoso e panoramico. Classe F. Affare, €. 150.000. S. VITO: splendido app.to al piano terra composto da soggiorno, cucina abitabile arredata, 2 camere, 2 bagni, terrazza coperta di 9mq. e scoperta di 45 mq., cantina e garage. Climatizzato, ottimo stato, da vedere. Classe E. €. 176.000. S. MARIA: Negrar, grazioso monolocale al piano terra con giardino di proprietà di 40 mq. e terrazza coperta di 9,00 mq. Ampio garage singolo, ascensore. Ottimo anche per investimento. Classe E. €. 105.000. S. VITO: primo piano di 120 mq., composto da ingresso, soggiorno, cucina abitabile, ampio soggiorno, tre camere, bagno, rip., cantina. Pronta consegna, abitabile subito. Classe F. €. 115.000. S. VITO: graziosissimo app.to su 2 livelli composto da ampia zona giorno con camino e balcone panoramico, camera matrimoniale, bagno finestrato con doccia e vasca; seconda camera in mansarda. Pavimenti in cotto e parquet, cantina e garage. Classe E. €. 130.000. DOMEGLIARA: ultimo piano, soggiorno con balcone, cucina separata, 2 camere con parquet, 2 bagni (doccia e vasca), rip.. Garage di 25 mq. adiacente ad ampia cantina. Ottimo stato. Classe E. €. 153.000. NEGRAR: ampio secondo piano disposto su due livelli composto da ingresso, soggiorno, zona pranzo, cucina abitabile, 2 camere, bagno finestrato, terrazza panoramica e balcone; mansarda con 2 camere, bagno, lavanderia. Garage. Classe E. Trattabili. €. 218.000
VAL…POLIS…CELLAE 2013, UN’ESPERIENZA UNICA IN VALPOLICELLA Dal 22 settembre al 27 ottobre 2013 si terrà l’evento Val…Polis…Cellae, progettato e realizzato dalla Strada del Vino Valpolicella
con lo scopo di far conoscere il territorio durante una delle fasi di produzione del vino più importanti e suggestive dell’anno, la
vendemmia. Per sei domeniche consecutive le cantine saranno aperte ai visitatori che potranno scoprire l’affascinante mondo della produzione del vino Valpolicella e non solo, perché all’interno di ogni struttura sarà allestita una mostra con opere di artisti veronesi, unendo in questo modo l’arte estetica a quella enogastronomica, come massima espressione dell’ approccio di tipo culturale e razionale importante per la promozione di un turismo di tipo sostenibile. Sempre nell’ ottica della valorizzazione delle tipicità enogastronomiche locali durante l’evento Val...Polis...Cellae tutti coloro che acquisteranno il vino presso le cantine avranno la possibilità di degustarlo, a pranzo o a cena, in abbinamento ai piatti della tradizione in uno dei ristoranti aderenti all’iniziativa. La Strada del Vino Valpolicella sa che il nuovo turista, attento e informato, non vuole più semplicemente essere intrattenuto con un’offerta convenzionale e standardizzata, ma vuole poter
vivere un’esperienza personale, per questo motivo oltre a dare la possibilità ai visitatori di scegliere tra un’intera domenica in Valpolicella o semplicemente un part – time di mezza giornata, offre la possibilità di passare l’intero week – end, perché le strutture ricettive aderenti all’evento applicheranno uno sconto la notte del sabato sul pernottamento. Inoltre, per rendere ancora più ricca l’offerta turistica, la Strada del Vino Valpolicella organizzerà, durante il periodo di svolgimento della manifestazione, tour enogastronomici alla scoperta delle tradizioni e della storia di questo incantevole territorio. E’ possibile scaricare il programma completo sul nostro sito www.stradadelvinovalpolicella.it cliccando sulla sezione “news ed eventi” e tenersi sempre aggiornati ogni settimana cliccando Mi Piace sulla pagina facebook della Strada del Vino Valpolicella. Per informazioni e prenotazioni contattaci ai seguenti recapiti: mail info@stradadelvinovalpolicella.it - telefono 346 3202167.
LA COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE COME STRUMENTO DI MARKETING TERRITORIALE Il nuovo ruolo che gli Enti operanti a livello locale sono chiamati a interpretare nel processo di programmazione e definizione delle strategie territoriali, consiste nell’affiancare gli attori privati e pubblici nella promozione del territorio. Le politiche di marketing territoriale, fondamentali per la valorizzazione del contesto economico e sociale locale, hanno quindi lo scopo principale di porre il territorio non come oggetto a supporto delle attività, ma come vera e propria risorsa per lo sviluppo strategico zonale. “ In questo senso” – ci spiega Alberto Aldegheri, presidente della Strada del Vino Valpolicella – “ la nostra Associazione è quella che permette di realizzare la migliore sinergia perché raggruppa non solo le cantine, ma anche tutti gli altri attori economici del territorio, come ristoranti e strutture ricettive, nonché Enti Pubblici; la possibilità di unire tutte queste realtà permette di valorizzare al meglio le potenzialità del nostro territorio, quello legato alla produzione del vino Valpolicella”. “Non dimentichiamo” – conclude il Presidente – “che in un mercato dinamico come quello attuale è importante puntare sull’innovazione, per questo la Strada del Vino Valpolicella dal 2013 ha deciso di investire sulle nuove forme di comunicazione multimediali, realizzando un’APP dove il visitatore potrà trovare tutte le informazioni turistico – commerciali per conoscere a fondo e vivere in modo sostenibile la Valpolicella”. L’ APP Strada del Vino Valpolicella è scaricabile direttamente dalla Home Page del sito dell’ Associazione: www.stradadelvinovalpolicella.it
da sinistra Cristina Mariani coordinatrice, Alberto Aldegheri presidente, Patrizia Begnoni vicepresidente
Le Vostre Lettere
Settembre 2013
UN LETTORE CHIEDE, VIVIGAS RISPONDE Complimenti per la chiarezza delle fatture, facili da leggere, per uno che ha almeno tre lauree e dodici master in matematica, trigonometria, economia, etc. Una modesta e umile domanda da un suddito di Negrar: a cosa serve l’autolettura mensile se poi la fatturazione segue dei percorsi così strani e incomprensibili? Ad esempio: considerato che lo scrivente è nato nel lontano 1930 e quindi ha 83 anni buoni, e da oggi al 4 novembre 2013 potrebbe essere assente, ospite di parenti, ricoverato all’ospedale o, tocchiamo ferro, già sepolto, come fa Vivigas a dire che emetterà fattura per un consumo “previsto” di 201.213241 Smc? Misteri alla Hitchcock. Purtroppo però la vittima sono sempre io. Grazie per la risposta. Sergio Dall’Osto Negrar
RISPOSTA VIVIGAS Gentile Cliente, Siamo con la presente a fornire informazioni di massima in risposta ai Suoi quesiti. Vivigas nella elaborazione delle fatture verso i propri Clienti domestici tiene innanzitutto conto del calendario di fatturazione previsto per la formula contrattuale sottoscritta dal proprio Cliente e quindi in essere; fatte salve particolari opzioni di fatturazione contrattuali, generalmente utilizza i dati misura/autoletture pervenuti entro il giorno 10 del mese fatturando così consumi effettivi fino a tale data e stimando, sul consumo storico, i restanti giorni del mese; in assenza di letture la stima comprenderà l’intero periodo di riferimento della fattura. L’acconto viene calcolato sulla base del consumo annuo previsto indicato in fase contrattuale, nel corso del primo anno di
validità contrattuale, e sulla base dello storico consumi del Cliente per gli anni successivi. I consumi fatturati in acconto vengono portati in detrazione, e quindi conguagliati, nella prima fatturazione utile successiva al ricevimento di dati lettura in tempo utile come sopra indicato. Specifichiamo che nell’ottobre dello scorso anno e sulle bollette dell’inverno 2012-2013 e primavera 2013 Vivigas, nell’intento di una maggior trasparenza e servizio, ha fornito ampia informazione ai propri Clienti domestici circa il calendario di fatturazione in essere per la singola formula contrattuale, i periodi di riferimento delle singole bollette in emissione, sui periodi di comunicazione dell’autolettura ed i relativi canali dedicati e messi a disposizione dalla nostra Azienda. Sempre con l’intento di miglioramento del servizio verso i propri Clienti, Vivigas nelle ultime fatture emesse ha inserito un messaggio personalizzato per il Cliente con l’indicazione della data prevista di emissione della successiva fattura e dei consumi a stima che andrebbero fatturati in assenza di dati misura/autolettura. E’ da considerarsi un promemoria verso il Cliente a fornire autolettura del contatore con regolarità e la possibilità per il Cliente stesso a valutare in anticipo se lo storico consumi, sulla base del quale (come più sopra indicato) viene calcolato l’acconto, è in linea con il suo attuale stile di consumo. Proprio per evitare la fatturazione di acconti sovrastimati, è importante infatti che il Cliente fornisca tempestiva comunicazione al nostro Personale del punto vendita Vivigas più vicino della eventuale variazione nello stile di consumo. Ricordiamo che la nostra Società ha formulato nell’ultimo anno varie proposte contrattuali, vantaggiose sia in termini di economi-
ci che di servizio, e che il nostro Personale commerciale di zona è in grado di fornire la miglior consulenza e assistenza necessarie al nostro Cliente o potenziale Cliente al fine di poter incontrare le esigenze dello Stesso e, all’occorrenza, valutare con Lui la formula contrattuale più consona. Ricordiamo infine che la legislazione vigente e le disposizioni emanate da AEEG-Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas forniscono specifiche indicazioni alle Società di Vendita gas ed energia elettrica oltre che in merito alle tariffe/competenze/oneri/accise/IVA ecc. da applicarsi, anche relativamente alle voci che possono comparire in bolletta e all’impaginazione della fattura: un esempio fra tutte, la Delibera ARG/com 202/09 e successive modifiche ed integrazioni, emanata da AEEG - “Approvazione della Direttiva per l'armonizzazione e la trasparenza dei documenti di fatturazione dei consumi di energia elettrica e di gas distribuito a mezzo di rete urbana”. Informiamo che sul nostro sito www.vivigas.it è disponibile un Glossario con elenco delle voci che possono comparire in bolletta ed una breve descrizione delle stesse. Ci permettiamo suggerire al nostro Cliente di prendere diretto contatto con il nostro personale del punto vendita Vivigas più vicino a Lei (indicato in fattura e disponibile sul sito www.vivigas.it ) o comunque con il nostro personale del Servizio Clienti al numero verde gratuito 800151313 e/o all’indirizzo di posta elettronica servizio.clienti@vivigas.it : il poter conoscere la formula contrattuale in essere con il nostro Cliente e il suo storico consumi ci permetterebbe di poter fornire maggiori e più dettagliate informazioni e chiarire con lo Stesso la situazione.
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VIGILE ROBOT
“Aggiungo e mi spiego” Gentile Direttore, qualcuno mi dice che devo qualche chiarimento all’articolo di luglio sul vigile-robot, perché quell’ironia può trarre in inganno. Ebbene: non ce l’ho con l’elettronica, ma con l’uso sbagliato che spesso se ne fa. Nel controllo della circolazione stradale – ad esempio – se ne abusa, e viene il sospetto che nel suo impiego i motivi di sicurezza c’entrino poco e che lo scopo sia un altro, di tipo interessato. Scherzavo sugli autovelox del paese di San Pietro – innocui per ora – e sul genio che li ha pensati in quel modo: vogliono abituarci all’idea. Ma in giro ce ne sono in funzione. E i continui ricorsi contro quelle multe sono prova di quanto sto dicendo. Un assessore (non dei nostri) mi diceva che nelle “entrate” del bilancio comunale si conta molto anche sulle sanzioni amministrative. Bisogna fare cassa. Racconto un fatto – caso diverso - ma che serve da esempio di quanto si ricorre alla tecnologia in modo scorretto. Sia chiaro che non ne faccio una questione personale, dato che esperienza simili possono provarle tanti altri. Il comune di Verona mi manda una multa di 90 euro per essere entrato (qualche metro) in zona ZTL con la macchina, anche se un attimo dopo ne sono fuori in retromarcia. Colpa di quell’occhio elettronico che sta in alto. Osservo però che – bene istruito – ha preso nota solo di quanto interessa alle casse comunali (cioè la targa) e ha ignorato tutto il resto. Mi rivolgo al vigile per spiegare come è andata e lui mi risponde che non può intromettersi perché fa tutto la telecamera, e ci si fida solo di quella. Discorso inequivocabile e vado a pagare, anche se in tutta questa storia c’è qualcosa che non quadra. E’ risaputo che noi vecchi abbiamo sempre quel chiodo fisso in testa: che con il tempo molte cose sono andate in peggio. Non abbiamo tutti i torti, però. Una volta, infatti, era sempre e solo un agente della strada (cioè una persona) a fare il controllo. Usava discrezione, e in un caso come questo un po’ di tolleranza. Al fortunato poteva toccare anche un gesto generoso. Ricordo che molti anni fa una signora si è rivolta così al poliziotto che le contestava l’infrazione: «Ma signor comandante, guardi che io non l’ho fatto apposta!» E quello, con uno sforzo per non ridere, risponde «Vada, vada!» P.S. Vero che in questo caso il vigile non poteva farci nulla, ma con due scatti a distanza o un video la cosa cambia. Giordano Salzani
Cronache
Cronache
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IL CASO. Lettori scatenati dopo l’ordinanza durata dal 30 luglio all’1 agosto
Acqua non potabile Allarme rientrato
L’allarme è rientrato. Ma le polemiche non sono mancate. Anzi, ancora oggi se ne parla. Acqua non potabile a Negrar per un paio di giorni: l’argomento è stato sulla bocca di tutti in paese, come l’ordinanza «Vietato bere acqua dal rubinetto» emessa dal sindaco Giorgio Dal Negro, durata da martedì
30 luglio a giovedì 1 agosto. La causa? La concentrazione superiore al normale di solventi chimici nella falda acquifera dell’impianto in località Terminon, ad Arbizzano. Precisamente, sono state trovate tracce di tetracloroetilene oltre la norma. Il caso ha fatto il giro della provincia: per due
giorni a Negrar, i cittadini non hanno potuto bere dalle fontane né utilizzare l’acqua del rubinetto per prepararsi un semplice caffè o the, o per cucinarsi una minestra. Le lamentele non sono mancate, il paese ha protestato aspramente, non solo per il fatto in sé, ma anche per il modo in cui in Comune ha deciso di
gestire la situazione e informare la cittadinanza, ritenuto inadeguato e insufficiente. I lettori si sono scatenati, prendendo in mano carta e penna o sedendosi davanti al proprio computer, e inviando a L’Altro Giornale numerose lettere e lamentele di cui abbiamo deciso di pubblicare alcuni stralci.
Caro Direttore, sono ormai trascorsi alcuni anni da quando, in qualità di assessore ai Lavori Pubblici e Manutenzioni di Negrar, avevamo rapporti pressoché settimanali, e mi permetto solo ora di disturbarla a seguito dell’ultima ordinanza del Sindaco di Negrar riguardo il divieto di utilizzo dell’acqua erogata dall’acquedotto a scopi potabili. […] Devo dire di essere rimasto profondamente sorpreso e scosso, perché si tratta di un fatto grave che comporterà disagi e preoccupazioni nella popolazione del comune, soprattutto in quella più debole, che mi auguro sarà adeguatamente informata ed assistita. Il primo commento riguarda il testo dell’ordinanza, si tratta di un documento tecnico ma come sempre poteva essere scritto in modo comprensibile e meno burocratico per esempio indicando il tipo di inquinante che si è ritrovato, la sua concentrazione ed il limite imposto dalla legge, così che medici ed esperti potessero rendersi meglio conto
dell’effettività del problema, e farci capire se possiamo almeno farci la doccia. E se proprio non si poteva usare il testo dell’ordinanza in omaggio alla burocrazia, una spiegazione in più sul sito del comune sarebbe stata d’obbligo in rispetto della dignità dei cittadini. Il secondo commento riguarda la tempistica con la quale l’ordinanza è stata emessa: sono due anni che il problema è noto e che non è stato affrontato, mi lasci dire, per inadeguatezza di alcuni dei responsabili tecnici del comune e per ormai conclamata incapacità di programmazione e pianificazione di una amministrazione politica che ha dimostrato i sui disvalori e il più profondo disprezzo per le esigenze reali e quotidiane della quasi totalità dei cittadini di Negrar. Già dai tempi in cui ero assessore, ma anche prima, era manifesta la criticità che il comune aveva nell’approvvigionamento idrico da un unico punto situato in Arbizzano località Terminon. Proprio per questo avevamo
redatto un piano che prevedeva la realizzazione di una serie di nuovi pozzi che consentissero di superare questa criticità, uno dei quali la nostra amministrazione aveva scavato e messo in esercizio in località Calcarole (per inciso, perché gli abitanti serviti da questo pozzo devono attenersi all’ordinanza?). Il piano era stato poi discusso ed integrato negli interventi strategici previsti dall’ATO Acque Veronesi e preso in carico dalla costituita società Acque Veronesi.
Il piano industriale della società Acque Veronesi è stato concepito per soddisfare le esigenze di investimento e bilanciarle con i proventi delle bollette che, proprio per questo, sono aumentate con non poche proteste dei cittadini, ma l’obbiettivo era proprio quello di offrire un servizio di qualità e la possibilità di intervenire con prontezza in caso di emergenze. Ora che fine abbia fatto questo equilibrio fra tariffe pagate ed investimenti/ servizi erogati bisognerebbe chie-
Buon giorno, mi chiamo Nicola Righetti residente nel comune di Negrar, con questa mia lettera volevo manifestare il mio disappunto e la mia delusione per come l 'amministrazione comunale, in particolare il nostro buon sindaco, sia riuscita a gestire e mettere a conoscenza i cittadini negraresi del divie-
derlo a chi in questi anni ha fatto di questa municipalizzata un territorio di conquista politica e di distribuzione favori. Ma tant’è: da due anni amministratori e tecnici del comune erano a conoscenza di un problema di inquinamento che non si riusciva a controllare, da sempre erano a conoscenza del fatto che bloccare
to assoluto di utilizzare l'acqua potabile a scopo alimentare. Il Sindaco si e solo preoccupato di pubblicare un’ordinanza comunale senza avvisare la popolazione con i giusti mezzi dell' effettivo pericolo. Tante persone ad oggi, stanno ancora bevendo l'acqua dell' acquedotto comunale non avendo ricevuto le informazioni in
Con un'ordinanza emanata dal Comune di Negrar e reperibile sul sito dello stesso ci viene comunicato che siamo anche senz'acqua. Prepariamo il caffè con l'acqua gassata? Ed i locali pubblici bar/ristoranti/pizzerie rispettano l'ordi-
l’unico punto di approvvigionamento idrico avrebbe avuto conseguenze drammatiche sulla vita dei cittadini di Negrar … e da due anni si è scelta la solita via: commissioni, conferenze dei servizi ma nessuna decisione operativa fino a ieri! […] Cordiali saluti. Luciano Galeotti
modo adeguato, in particolare anziani ed altri che non leggono i giornali e non utilizzano internet. Se è cosi che vi sta a cuore la salute dei vostri amministrati … figuriamoci se succedesse qualcosa di più grave cosa succederebbe con questa amministrazione... poveri noi! Nicola Righetti
nanza? Con quale acqua preparano the e caffè? Poveri Italiani! Stiamo andando a rotoli... Con cordialità. Alberto Sacchetto
Cronache
Settembre 2013 Questa amministrazione si evidenzia, in questo periodo, per azioni di dubbia correttezza e di scarsa efficienza. Certi personaggi dovrebbero andare a casa e lasciare il loro incarico pubblico per incapacità personale amministrativa nella gestione degli eventi e del territorio di Negrar. Credo che noi abitanti del Comune dovremmo prendere delle iniziative come la denuncia per negligenza o omissione di atti d'ufficio. Questi “signori” che hanno causato nei cittadini paure ansie e caos per l'uso quotidiano di acqua potabile sono mancati al loro dovere. L’ordinanza n° 19 del 30 luglio 2013, emessa dal Sindaco, dice-
va che l'acqua del Comune non è più potabile ed inquinata da tetra-cloroetilene. […] Quello che mi stupisce che questi amministratori non considerano lo sconforto e la confusione nei cittadini nel non sapere cosa fare. La realtà è il caos, rimpallo di responsabilità tra Ente Acque Veronesi, Ulss 22, Comune di Negrar. Il Comune resosi conto del grosso inconveniente ancora da tempo, sapeva ma non parlava e non informava. Acque Veronesi e L'Ulss sapevano ma non informavano della gravità. […] Si pagano le bollette e non ci si lamenta mai. Basta! E' ora di finirla! Agosto incomincia così: la chiusura del sen-
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tiero storico di collegamento con Montecchio senza giustificazioni, lampioni istallati da poco tempo che consumano di più, non fanno luce e non rispettano le normative attuali, di conseguenza sono da considerarsi fuorilegge. Perché il responsabile che ha acquistato i lampioni ai vapori di sodio (tecnologia del secolo scorso) non si è documentato sull'efficienza dell'istallazione? Magari parlandone e chiedendo consiglio con altri colleghi di altri Comuni dove già illuminano le loro vie a Led. E noi paghiamo per tutte queste incapacità. Che bel quinquennio abbiamo passato! Nereo Gisaldi
IL SINDACO DAL NEGRO RISPONDE: «L’ACQUA È BUONA, I CONTROLLI PURE» «L’acqua del Comune di Negrar è buona, potabile e garantita per 365 giorni all’anno». Il Sindaco Giorgio Dal Negro scende in campo e risponde alle critiche e «all’eccessivo allarmismo che si è creato in paese, proprio quello che volevamo evitare». L’acqua del rubinetto è stata dichiarata non potabile nel capoluogo e nelle frazioni per un paio di giorni, da martedì 30 luglio a giovedì 1 agosto, a causa di una concentrazione superiore al normale di solventi chimici nella falda acquifera dell’impianto in località Terminon, ad Arbizzano, precisamente del solvente tetracloroetilene. I cittadini hanno puntato il dito soprattutto contro il sistema di informazione dell’ordinanza, ritenuto insufficiente. «L’acqua è rigorosamente monitorata da Arpav (Agenzia regionale per la prevenzione Giorgio Dal Negro e protezione ambientale del Veneto) e dall’Ulss 22, che effettuano controlli sistematici e non improvvisano niente – spiega Dal Negro -. Mi è stato comunicato che i solventi nella acqua superavano il limite consentito dalla legge, di poco, è vero, ma erano comunque oltre la norma. Il Comune si è subito mosso, senza perdere tempo. Il rischio era minimo, perciò l’Amministrazione ha deciso di avvisare la popolazione attraverso il passaparola, mandando i vigili urbani, i carabinieri e la protezione civile ad avvisare la persone in tutte le piazze, le frazioni e persino all’ospedale Sacro Cuore, che gode di una frequentazione enorme. Inoltre, abbiamo pubblicato l’avviso sul sito internet del Comune e sui pannelli luminosi del territorio. Abbiamo agito così per non creare allarmismi inadeguati, visto che il pericolo era minimo. Contattare un’intera comunità composta da 18mila cittadini non è tanto semplice: come potevamo in poche ore raggiungere tutte le famiglie di Negrar? Abbiamo ritenuto che, attraverso il passaparola, la notizia si sarebbe diffusa velocemente. Ognuno poi può inventarsi il sistema informativo che preferisce: per esempio, alcuni sostengono che avremmo dovuto girare il paese col megafono. Allora, se ci fossimo comportati in questo modo, la gente sarebbe uscita dalle case preoccupata, la maggior parte non avrebbe capito bene il messaggio del megafono e si sarebbe creato un allarme sociale non consono al caso. Abbiamo agito in buona fede. E sia chiaro, se il rischio fosse stato serio e considerevole per la salute dei cittadini, avremmo immediatamente chiuso l’acqua». La situazione è tornata alla normalità. Le verifiche e le ricerche, però, non sono cessate. «La popolazione deve stare tranquilla, c’è un sistema pubblico di supervisione efficace: se ci fosse un problema verrà subito segnalato ed evidenziato alla cittadinanza. Viviamo in uno stato di sicurezza molto elevato – puntualizza Dal Negro -. Oltretutto, con Acque Veronesi abbiamo concordato un doppio sistema di controllo: un impianto a filtri, già funzionante da qualche settimana, e un impianto di potabilizzazione che sarà attivato nel giro di qualche mese. Pertanto, l’acqua prima di andare nel rubinetto dovrà passare attraverso questi due apparecchi». Matteo Sambugaro
Spero che nel comune di Negrar non ci siano più in futuro altre emergenze.E questo perché se venissero gestite con la stessa incredibile leggerezza come quella per l'acqua saremmo veramente nella m...e scusate l'eufemismo. Il martedì pomeriggio su face book leggo casualmente che nel sito del comune c'è un'ordinanza che vieta l'utilizzo dell'acqua per uso alimentare perchè inquinata. Mi chiedo quante siano le persone che venute a conoscenza di questa cosa così importante.....certo tutti i
cittadini almeno 1 volta al giorno controllano la pagina del comune! Ogni famiglia possiede un pc e usa internet, perchè non dovrebbe andare a vedere questa meravigliosa pagina??? Intanto la rabbia aumenta e questo perchè chi dovrebbe avvisarci ed impedirci di avvelenarci, ritiene sufficiente farlo così. I responsabili dell'ufficio ecologia gentilmente ci hanno illustrato la situazione, affermando che “il sindaco è stato costretto a fare l'ordinanza perchè la
sostanza inquinante è un po' al di sopra dei parametri consentiti dalla legge, ma niente di preoccupante”... Questo mi ha molto rassicurata, noi abitualmente beviamo acqua inquinata ma in misura consentita dalla legge! […] Grazie signor sindaco perchè lei non ha avuto paura … ci sentiamo veramente al sicuro! In fondo un po' di veleno non ha mai fatto male a nessuno, che diamine! Una cittadina molto delusa (lettera firmata)
Cronache
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NEGRAR. L’Amministrazione: «Aspettiamo le disposizioni di Consip»
RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO
I nuovi lampioni sono a norma?
«Colata di cemento»
Lampioni a norma o non a norma di legge? Questo è il dilemma. A Negrar piovono critiche sul sistema di ammodernamento dell’illuminazione pubblica. In sei mesi di lavori, sono stati installati circa mille apparecchi, in sostituzione di quelli vecchi, ormai datati e “invecchiati”. I cantieri hanno interessato, finora, la zona di Arbizzano, per intenderci. Le operazioni dureranno ancora per più di un anno: il paese si doterà così di nuove tecnologie per far luce sulle proprie strade. Però attenzione: c’è da capire se tali lampioni, installati da poco, rispettano la legge o meno. «L’Amministrazione si è affidata a Consip (Concessionaria Servizi Informativi Pubblici, ndr), e quindi allo Stato, per rifare il sistema di illuminazione pubblica del paese – sottolinea il sindaco di Negrar, Giorgio Dal Negro – mettendosi nelle sue mani esperte. Consip ha effettuato controlli e verifiche necessarie, e ha dato
precise indicazioni a una ditta specializzata per svolgere il compito. Pertanto, le proteste dei cittadini e delle associazioni vanno rivolte non al Comune ma, casomai, altrove». Secondo chi critica, i nuovi lampioni non rispetterebbero i dettami legislativi sui consumi e sull’illuminazione ambientale. «Dalle informazioni che abbiamo – riprende Dal Negro - riteniamo che l’azienda che
attualmente sta lavorando sia nel giusto. Tuttavia, aspettiamo le disposizioni di Consip per saperne di più e chiarire una volta per tutte la situazione». Disposizioni che al momento della stampa del giornale non sono ancora arrivate. Appena possibile, il giornale informerà i lettori. «Se l’azienda incaricata da Consip non avesse rispettato la legge nella strategia di ammodernamento, i
Nei prossimi 5 anni pioverà su Negrar una nuova colata di cemento per abitazioni: quasi 200.000 metri cubi (per capirci circa 670 appartamenti da 100 metri quadrati). Come se al Comune venisse aggiunta un’altra frazione delle dimensioni di Torbe. Il 66% della cubatura riguarda 43 interventi di dimensione superiore a 800 mc. Addirittura 17 saranno le nuove lotizzazioni speculative di ampie dimensioni (sopra i 3.000 mc), per un totale di 98.000 metri cubi. Il Piano di Assetto del Territorio era stato pensato per dare una risposta ai bisogni delle famiglie residenti, è stato usato invece in gran parte per favorire queste lottizzazioni. Servizi? Strade? Acquedotto? Gli stessi di oggi. L’Amministrazione aveva promesso e continua a dichiarare di voler realizzare interventi di piccole dimensioni, inferiori agli 800 mc, destinati alle famiglie. Questi sono invece i dati reali, deliberati nell’ultimo Consiglio Comunale. Parte la “seconda negrarizzazione”, con le stesse regole di quella degli anni ’90 che ha portato a un deturbamento del territorio, non più sanabile. La lezione del passato non è servita a questa Amministrazione che persevera nel suo disegno “diabolico” di compromissione del territorio. E purtroppo la logica è sempre la stessa: massimo sfrutmille lampioni installati tamento della parte pedemontana (Arbizzano, Santa verrebbero sostituiti con apparecchi a norma. Senza Maria) e della zona Masua-Jago (già imballata e forcosti da parte del Comune, temente costruita). Disinteresse per la parte alta del sia chiaro. Dopodiché, i Comune. Tutto questo per soli motivi commerciali. Si lavori continuerebbero accontentano i privati che devono realizzare utili. seguendo nuove direttive. Eppure è chiaro a tutti che la parte alta del territorio, L’Amministrazione ha la per il suo valore paesaggistico e per la qualità della coscienza a posto, perché vita di chi ci abita, avrebbe urgente bisogno di essere ha agito con criterio, mettendosi in mani competenti valorizzata, favorendo l’urbanizzazione, avviando il e sicure. Di più non poteva ripopolamento, invitando anche i giovani a risiedervi e a viverla pienamente, creando i presupposti perché i fare». servizi e i pubblici esercenti trovino modo di continuaMatteo Sambugaro re le loro attività. Insomma, mancano in questo Piano degli Interventi qualsiasi pensiero amministrativo lungimirante e una vera pianificazione urbanistica, L’ultima settimana di luglio ha preso il via la disinmentre si è pensato ancofestazione delle zanzare su tutto il territorio comura una volta ad uno sfrutnale di Negrar, nello specifico degli esemplari di tamento disordinato delle zanzara tigre. «Una problematica risolta brillantezone commercialmente mente – commenta il sindaco di Negrar, Giorgio più appetibili. L’ulteriore Dal Negro -. Abbiamo combattuto, e vinto, un intasamento di ambiti teranimale che danneggia la salute pubblica: la zanritoriali già densamente zara, soprattutto quella tigre, non è solo un insetabitati, il deturpamento di to che lascia le sue tracce con punture innocue». alcune zone di valore La procedura della disinfestazione è stata semplipaesaggistico, in aggiunta ce: l’ area interessata, in questo caso l’intero tera ciò che nel passato è già ritorio comunale, è stata letteralmente “annaffiastato realizzato, rimarranta” da specifici spray che si depositano in superfino purtroppo i segni cie, uccidendo le zanzare o comunque impedenincancellabili e l’eredità do loro di depositare uova. «Alcuni quartieri con cui dovranno fare i hanno protestato, allarmati – continua Dal Negro conti le nuove generazio- perché la disinfestazione è stata fatta di giorno ni. e i bambini erano fuori a giocare. Ma se lo spray Facciamo ancora in è stato spruzzato durante le ore diurne un motivo tempo a fermare questo disegno “distruttivo” prec’è: in primo luogo per ragioni economiche, ma sentando osservazioni soprattutto perché sapevamo che non avrebbe prima dell’accoglimento comportato alcun danno alla salute pubblica, con definitivo del piano, che nessuna possibilità di danno ambientale. Della avverrà nel prossimo disinfestazione si sono occupate aziende autorizmese di ottobre 2013, con zate e specializzate nel sistema, sotto controllo la speranza che qualche ferreo di Arpav (Agenzia regionale per la prevenamministratore della zione e protezione ambientale del Veneto)». maggioranza riveda le Il problema delle zanzare va trattato con estrema proprie posizioni, anche cura, soprattutto a Negrar, terra sorgiva, ricca di per la voce che senz’altro canali e fossetti, specialmente dopo il terremoto arriverà dalla cittadinandell’anno scorso che ha causato frane con la conza, attraverso raccolte seguente modifica dei percorsi di acqua sorgiva. firme ed incontri che «Siamo particolarmente attenti a non creare terorganizzeremo in alcune reni fertili per le zanzare – spiega il sindaco -. frazioni. Siamo riusciti, inoltre, ad intervenire nel momento giusto e più opportuno, proprio quando è scopGruppi consigliari di Minoranza piato il caldo, evitando inutili sprechi di spray. In Insieme per Negrar – questo modo la disinfestazione garantirà la sicuPartecipazione rezza contro le zanzare fino e oltre il termine delDemocratica l’estate». Negrar al Centro
NEGRAR. Zanzare k.o.
Cronache
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SANT’ANNA. Sono terminati i lavori di manutenzione straordinaria
SANT’ANNA/MONTE TESORO
Cimitero di Ronconi risanato e sistemato
Forte ceduto entro l’autunno
Sono ormai giunti al termine i lavori di manutenzione straordinaria del cimitero di Ronconi, frazione del comune di Sant’Anna d’Alfaedo. Il comune di Sant’Anna d’Alfaedo pur essendo una comunità di circa 2600 persone, ha infatti da custodire ben sette cimiteri nelle varie frazioni di Giare, Vaggimal, Cerna , Sant’Anna, Fosse, Ronconi e Vallene. Dopo aver sistemato negli
ultimi anni, il parcheggio e gli accessi carrai e pedonali dei cimiteri di Fosse, Vaggimal e Giare, questa è stata la volta del cimitero di Ronconi che serve le frazioni di Ronconi, Cescatto, Ceredo e altre piccole contrade del versante più orientale del comune. Da tempo era emersa la necessità di mettere in sicurezza soprattutto la scalinata di ingresso, che, oltre a costituire una barriera architettonica invalicabi-
le per le persone con ridotta mobilità, sbucava pericolosamente a ridosso della strada provinciale. Nell’ultimo periodo inoltre si stava notando un lento cedimento di una parte del muro di cinta, ma grazie a questo intervento è stato risanato. È nata così anche l’idea di realizzare un parcheggio adiacente al cimitero, in cui si può ora lasciare la propria autovettura in sicurezza e da li, tramite un cam-
minamento, entrare senza più difficoltà e gradini nel cimitero. Per questo intervento l’Amministrazione guidata dal sindaco Marconi Valentino ha acquistato da privati parte di un appezzamento di terreno realizzando un parcheggio di circa mille metri quadrati. L’intera opera comprensiva di tutti i costi e oneri è costata al comune centoventimila euro, a cui l’Amministrazione ha fatto fronte con ventimila euro di fondi propri e per gli altri centomila con un contributo erogato dalla Regione Veneto attraverso l’Assessore ai lavori pubblici Massimo Giorgetti. Il Sindaco e l’Amministrazione ringraziano l’assessore Giorgetti e la Giunta Veneta per la disponibilità e rapidità con cui hanno fatto fronte alla richiesta di contributo da parte del comune e ringraziano i privati che capendo l’importanza dell’opera hanno messo a disposizione il terreno per la vendita.
L’ASSOCIAZIONE
Il blog per parlare col cuore Nell’era della “globalization” e di internet, i blog sono sempre più numerosi. Chiunque può aprire un blog, ovvero uno spazio internet con un nome e una certa finalità su cui vengono scritti pensieri e informazioni e al quale tutti possono accedere per dire la propria opinione. Ma, effettivamente, le pagine internet dove si può trovare un confronto serio e che vada a beneficio di tutti, senza giri di parole inutili, sono poche. “La via del cuore”, associazione culturale e benefica no profit di Negrar, ha deciso di darsi da fare per far si che internet venga utilizzato anche come mezzo di informazione sana e utile aprendo un blog dedicato ai nostri cuori, alla nostra voglia di felicità, al nostro benessere, per scambiare riflessioni, notizie su eventi e aprire dibattiti con lo scopo di migliorare la qualità della nostra vita e arricchirci di gioia. L’indirizzo di questo blog è flora-laviadelcuore.blogspot.it. Per entrare nel blog bisogna iscriversi con una facile procedura: dopo aver scritto du Google “floralaviadelcuore.blogspot.it” si clicca su “segui” e poi si scrive, nello spazio indicato, il proprio indirizzo di posta elettronica e la propria password e si clicca su “accedi”. Se poi si vuole commentare quello che è stato scritto, occorre cliccare sul titolo del capitolo
che ci interessa e scrivere i propri pensieri cliccando in fine su “pubblica”. Ma non finiscono qui le attività dell’associazione che, come ogni anno, propone corsi di benessere interiore in varie sedi tra cui Valgatara, Villafranca, Valeggio sul Mincio e Dossobuono, guidati da Flora Giardina che da diciotto anni gestisce questi incontri. Flora è una self help trainer da parecchi anni, cioè conduce corsi di autostima e consapevolezza per avviare le persone in un percorso di benessere interiore: tratterà argomenti diversi, ma che vogliono risvegliare il “meraviglioso” che c’è in ognuno di noi con spiegazioni, condivisioni, disegni e facili esercizi, sempre accompagnati dalla musica. Flora, inoltre, è una scrittrice e ha pubbli-
cato libri e vari CD di rilassamento; ora sta terminando la stesura del suo terzo libro. E’ presidente dell’associazione culturale e benefica “La via del cuore” e venerdì 27 settembre alle ore 20.00 a
Valgatara, nella sala comunale, partirà con lei un corso di otto incontri con cadenza settimanale dal titolo “Un cammino di autostima per guarire il nostro cuore”. Altri corsi dal titolo “Dentro di te c’è una persona intelligente, dinamica, capace, meravigliosa…il mondo ti aspetta” inizieranno i primi di ottobre a Dossobuono, Valeggio sul Mincio e Villafranca. (Per info e prenotazione necessaria telefonare al 3479779240) Per finire, “La via del cuore” vuole sostenere una donna di Villafranca, Giuseppina Maccari, che ha preso legalmente in affido 11 bambini abbandonati del Kenya: vive con loro a Malindi ed è diventata la loro mamma.
Un altro traguardo storico e di estrema importanza si appresta a concludere l’Amministrazione comunale di Sant’Anna d’Alfaedo capeggiata dal sindaco Valentino Marconi: la cessione gratuita del Forte Monte Tesoro. «È un obiettivo che stavamo rincorrendo da parecchio tempo, possiamo dire anni, afferma il Sindaco Marconi, e a dir la verità vi è stato un periodo in cui le cose sembravano ormai arenate su una strada senza sbocco. Poi addirittura qualche anno fa la notizia che il Forte era stato messo all’asta ci aveva fatto tremare con il pensiero che qualche grosso imprenditore potesse acquisirlo e trasformarlo in chissà cosa». Ora invece le cose sono cambiate grazie anche alla legge 5 del 2009, detta del “federalismo demaniale”, che ha consentito l’attribuzione a titolo gratuito anche ai comuni del patrimonio del demanio. «E’ stato un percorso non certo facile, quello che ci ha portato a vedere ora così vicina la realizzazione di un punto importante del nostro programma, a nostro avviso strategico per lo sviluppo turistico e ricettivo del nostro comune» afferma ancora il Sindaco. La cessione del Forte avverrà entro l’autunno attraverso la firma di un accordo di Valorizzazione tra l’Agenzia del Demanio,
il Ministero dei Beni e delle attività culturali e appunto il Comune di Sant’Anna. Tale accordo recepisce quelli che sono gli obiettivi generali di tutela e di valorizzazione culturale del Forte, fissandone le modalità e i tempi di realizzazione. Il Comune in concerto e con il sostegno di altri enti pubblici ma con possibilità di intervento anche di soggetti privati, si impegna a garantire la fruizione pubblica del Forte mediante il recupero ambientale e naturalistico dell’area e il recupero funzionale dei fabbricati esistenti e degli immobili storici. L’Amministrazione sta già pensando ad una serata, di cui verrà data comunicazione, in cui l’Architetto Fiorenzo Meneghelli, esperto in materia e incaricato dal Comune a predisporre tutti gli incartamenti al fine dell’acquisizione, illustrerà la storia, l’utilizzo e le caratteristiche di questo Forte militare così sconosciuto anche a tanti cittadini di Sant’Anna. Ora il Comune sta predisponendo la pulizia della strada d’accesso che dopo vari anni di abbandono è stata invasa dalla vegetazione. Tale operazione consentirà ai tecnici di poter accedere facilmente al complesso del Forte per i rilievi e l’accatastamento e inoltre permetterà un controllo maggiore di tutta l’area.
Cronache
Settembre 2013
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PARONA. L’autobus sostava davanti a un passo carraio. E si è intervenuti
Dove andrà a finire il capolinea del 21? Capolinea del “21” spostato. Anche se non ancora definitivamente. In ogni caso, il passo carraio ora è libero: potrà entrare e uscire senza problemi dal garage Sergio Zatachetto, il veronese residente in via dei Reti a Parona, che nelle scorse settimane aveva espresso il suo disappunto, pure a mezzo stampa, sul posizionamento del capolinea dell’autobus proprio davanti alla sua abitazione. Nei giorni scorsi, la linea 21 è stata provvisoriamente spostata qualche metro più indietro, nella zona attualmente adibita a parcheggio (sempre in via dei Reti), «ma questa soluzione non è stata accolta in modo positivo dai residenti dei condomini adiacenti – precisa Alberto Bozza, consigliere del Pdl in seconda Circoscrizione -. Ho effettuato un sopralluogo sul posto e raccolto le lamentele della gente: la nuova posizione è infelice e crea disagio». Gli organi competenti, pertanto, stanno ora studiando dove “mettere” il capoli-
Alberto Bozza
nea del 21. Le possibilità sono due: o riportarlo nello storico luogo, come previsto antecedentemente alla realizzazione delle strisce pedonali, in via dei Reti, però spostato qualche metro più indietro per non posizionarlo davanti a casa del signor Zatachetto (le strisce pedo-
nali troverebbero un’altra collocazione), oppure creare uno sdoppiamento della linea: il 21 farebbe capolinea in fondo a via degli Arusnati e proseguirebbe verso il centro città, la linea extraurbana, che passa in quella zona, si fermerebbe in via dei Reti e poi andrebbe avanti verso Negrar. La storia del passo carraio “bloccato” è andata avanti per qualche mese. Dopo lo spostamento del capolinea della linea 21, in giugno, Zatachetto aveva protestato: impossibile uscire con qualsiasi mezzo dal garage, visto che l’autobus sosta proprio davanti all’abitazione. O almeno finché il mezzo pubblico non riparte. «A seguito delle rimostranze del cittadino e dei contatti telefonici intercorsi con lo stesso – riprende Bozza - mi sono preoccupato di informarmi per tramite del vicepresidente di Atv, Costantino Turrini, di quale fosse stata la procedura intrapresa per arrivare a decidere di disegnare lo stallo del capolinea nell'attuale posizione, che
ostacola buona parte del passo carraio di proprietà del signor Zatachetto. Dopodichè, ho provveduto a contattare dapprima l'ingegnere Michele Fasoli del settore Mobilità e Traffico del Comune di Verona, poi il comandante della delegazione di Borgo Trento della Polizia Municipale, Andrea Fanti, e il Coordinatore della
Commissione Servizi Urbani della circoscrizione 2, Mattia Castellarin, in quanto il presidente della Circoscrizione 2, Filippo Grignolini era in ferie. A seguito del confronto telefonico, vista la convergenza di opinioni sulla necessità di un pronto inter-
vento da parte dei soggetti interessati, si è concordato di fissare un sopralluogo al fine di individuare una soluzione». Sopralluogo che è stato effettuato venerdì 19 luglio. Il resto è storia. Matteo Sambugaro
PARONA. Gli Alpini compiono novant’anni È festa per il gruppo Alpini Parona che il 9, il 14 e il 15 settembre festeggerà i novant’anni dalla fondazione con un programma ricco di iniziative e cerimonie. Padre del gruppo, uno dei primi costituiti nella provincia di Verona, fu Bruno Ruffoni, capitano del 6° alpini nella Grande Guerra e socio fondatore della sezione di Verona. Nel 1982 venne creato un “gruppo nel gruppo”, per intuizione di Luigi Corsi e Giancarlo Simeoni: il “Gruppo Infermieristico Volontario Alpini Parona” con lo scopo di aiutare tutte le persone bisognose d’aiuto nell’ambito sociale. Attualmente, il Gruppo è guidato dal 2005 da Bruno Zanella con vicecapogruppo Ernesto Ricci, segretario Francesco Comacchio e con i consiglieri Bruno Bersan, Sergio Bussola, Marino Galzenati, Vittorio Mutinelli, Giorgio Vangeli, Roberto Silvestri, Marco Residori. A complimentarsi con il Gruppo Alpini Verona per i suoi 90 anni di «servizio di volontariato molto importante per la comunità ed infermieristico per gli anziani e non solo», anche il consigliere della seconda circoscrizione Alberto Bozza.
L’origine stessa del termine “marmo” (dal greco “risplendere”) tradisce già quella sua speciale luminosità che lo rende sinonimo di eleganza e raffinatezza. L’uomo ha cominciato a interessarsi a questa pietra “splendente” fin dal Neolitico e questo interesse vecchio milioni di anni non si è ancora spento, soprattutto a Verona che «gode di ottima salute» come dichiara Davide Muzzolon, vicepresidente di Confindustria Marmomacchine Federale, nella sua analisi del mercato del marmo nazionale. I tempi di crisi di certo non aiutano, ma i veronesi puntano in alto. Lo dimostrano la Videomarmoteca – Centro Servizi Marmo di Volargne, che vuole fare del Distretto del Marmo e delle pietre del Veneto un punto di riferimento, e i due consorzi presenti nel veronese: “La Pietra” e il “Consorzio cavatori della Lessinia e marmi veronesi”, che dimostrano spirito di collaborazione e determinazione.
IL VICEPRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE
Verona è competitiva L’Italia del marmo deve migliorare. Verona, invece, gode di ottima salute. In Europa, il mercato sta dando indicazioni positive. Questo il panorama del mondo del marmo, nazionale e internazionale. «Le nostre aziende godono di un buon benefit ma purtroppo il territorio italiano è statico e vive un momento di stallo: non c’è ancora una ripresa come, al contrario, si sta assaporando all’estero – dichiara Davide Muzzolon, vicepresidente di Confindustria Marmomacchine Federale -. Per migliorare la situazione, bisognerebbe riattivare per forza tutto ciò che riguarda l’edilizia pubblica, un fattore davvero determinante: ripartendo quest’ultima, si darebbe fiato all’edilizia privata e automaticamente una pluralità di settori ritroverebbero un certo dinami-
smo. In ogni caso, nel settore dei lavorati finiti riusciamo a essere competitivi in termini di qualità». E il mercato scaligero? «Rispetto al panorama nazionale, Verona sta decorosamente bene: aziende con il fiato corto non ce ne sono – prosegue Muzzolon -. La provincia scaligera è particolarmente forte nella trasformazione, la grande peculiarità di Verona è appunto mettere insieme una pluralità di prodotti, trasformare senza limiti una moltitudine di colori. Con questo notevole assortimento, si riesce a essere sempre competitivi e interessanti». Davide Muzzolon Diamo uno sguardo anche allo scenario internazionale: «Se guardiamo all’export, semi lavorati, quindi lastre – sottolinea il oggi i Paesi di maggiore importanza sono vicepresidente di Confindustria MarmoStati Uniti e Canada, per quanto riguarda i macchine Federale -. Per un’azienda come la nostra, proprietaria di cave, chiaramente sta dando un buon riscontro pure il mercato asiatico, in particolare quello cinese. C’è poi un risveglio dell’Est Europa: parliamo dei mercati dell’Ungheria, della Bulgaria, della Repubblica Ceca e della Russia, che si stanno riavvicinando al territorio veronese per quanto concerne l’acquisto, l’approvvigionamento di materie prime».
L’INTERVISTA. Fare del Distretto del Marmo e
«Promozion Fare del Distretto del Marmo e delle pietre del Veneto il punto di riferimento non solo locale ma anche soprattutto nazionale e internazionale per i produttori e gli operatori dell’intero settore lapideo: questa è la mission della Videomarmoteca – Centro Servizi Marmo di Volargne. Un obiettivo, il suo, da raggiungere percorrendo tre direttrici, promozione, certificazione e formazione. Ad intervenire è il Presidente, Filiberto Semenzin. Parliamo di prospettive e progetti per l'immediato futuro e a lungo termine. Ci sono particolari programmi? “La situazione è la fotocopia del clima generale che il paese sta vivendo in un momento in cui da un lato non mancano segnali di risveglio, ma allo stesso tempo si fa fatica a comprendere che se la ripresa non è accompagnata da un effettivo cambiamento di organizzazione, di metodo, di approccio, ben difficilmente si riuscirà ad agganciare il
nostro convoglio alla locomotiva che sta riprendendo la marcia”. Quali le difficoltà incontrate e quali invece i punti di forza? “I problemi sono i soliti: pesano sulla nostra economia come una coperta di piombo un’eccessiva tassazione, un elevato tasso di burocratizzazione, una difficoltà di accesso al credito, un’esasperante lentezza nella soluzione in giudizio delle controverse commerciali. A questi si aggiungono
i temi propri di una filiera, quella del marmo, che, nata con una certa impostazione, deve adeguarsi ai nuovi scenari che il mercato globale e l’affacciarsi di nuovi competitors pongono con forza tutti i giorni. Competitors e paesi che partono da una posizione di vantaggio data dalla proprietà della materia prima e da costi di lavorazione di gran lunga inferiori ai nostri: costo del lavoro, dell’energia, del rispetto di norme ambientali e sulla sicurezza che incidono
Le attività della Videomarmoteca coinvolgono un distretto distribuito in un territorio che abbraccia le zone veronesi della Valpolicella, Valdadige, Lessinia e Valpantena e quelle delle valli vicentine del Chiampo, dell’Agno, Basso Vicentino e la zona di Asiago. Il distretto rappresenta il principale polo italiano, unitamente a quello di Carrara, per la lavorazione del marmo e granito e il più importante a livello mondiale per la produzione degli agglomerati (che ricopre l’80 per cento della produzione mondiale e il 95 per cento di quella nazionale). Il Centro servizi per il marmo è il referente del Distretto del marmo e delle pietre del Veneto che conta 800 aziende, 6800 occupati nei rami dell’estrazione della materia prima (5 per cento) e nella lavorazione (95 per cento) ed un fatturato complessivo di 1,5 miliardi di euro di cui un export di 530 milioni di euro ed un import di 150 milioni di euro.
delle pietre del Veneto il punto di riferimento è l’obiettivo di Semenzin
ne e formazione» pesantemente sul prezzo finale del prodotto che poi viene messo sul mercato, anzi sui mercati che sono sempre stati i nostri. Per questo la differenza a mio avviso sarà sempre più data dal valore del prodotto e del servizio che le nostre imprese sapranno proporre. Valore del prodotto per quanto riguarda l’aspetto innovativo delle lavorazioni, accompagnato da un servizio di assistenza e di manutenzione che farà la differenza nella misura in cui sapremo valorizzare e presentare la nostra professionalità, il nostro stile, ed il buon gusto che il made in Italy sa proporre a quella fascia medio-alta alla ricerca di un di più che li distingua dalla massa. Vi è un mercato, penso all’Est ma anche alla stessa Cina, per non dire dei Paesi Arabi e Sudafrica, dove le opportunità non mancano, dove è importante insieme andare a proporre un marchio Italia sinonimo di qualità, di tradizione, di innovazione, di servi-
zio a 360°, un saper fare che sarà la vera differenza”. Mercati e saper fare: come opera il Centro Servizi Marmo nel concreto? “Il Centro servizi marmo mette a punto annualmente missioni esplorative, incoming, B2B, partecipazioni a fiere estere in base alle indicazioni del mercato e delle aziende, oltre ad organizzare appuntamenti istituzionali a sostegno dell’intero settore. Negli ultimi anni abbiamo affiancato a tali attività anche alcune proposte integrative. Fin dal 2007, grazie all’attivazione del gruppo di lavoro “Il Marmo a Verona” costituito da Distretto, consorzi di aziende e ordini professionali, si è instaurato un costruttivo dialogo finalizzato ad individuare le esigenze delle aziende e dei progettisti che si occupano di pietra naturale e prodotti affini. Questa esperienza ci ha reso consapevoli dei bisogni del settore e di anno in anno ci permette di realizzare
Filiberto Semenzin
iniziative dedicate sia alle aziende sia ai progettisti. Nel periodo 2012-2013, oltre ai percorsi formativi dedicati ai progettisti, sono stati infatti organizzati anche numerosi seminari sulle 3 principali aree di interesse: area tecnico-applicativa sui materiali, area tecnico applicativa sulla posa, area tecnica dedicata alla
normativa ed agli aspetti legali. Il successo di questi seminari è dovuto da un lato al proficuo dibattito che si instaura tra i partecipanti dall’altro alla capacità dei relatori di fornire strumenti di lavoro, indicazioni, accortezze e cautele estremamente pratici e di applicazione immediata, così da renderli operativi fin da subito sia in azienda sia in progettazione. Accanto a queste attività dedicate direttamente alle aziende ed ai tecnici, sono state attivate anche alcune iniziative di più ampio respiro destinate alla divulgazione della conoscenza dei materiali, tra cui mi preme segnalare iniziative molto originali come l’imminente MarmomaccLab presso Marmomacc 2013, la partecipazione al 10° Congresso nazionale di Geologia e Turismo con proposte legate al turismo della pietra, e la partecipazione a BergamoScienza”.
PIETRE DELLA LESSINIA. Vincenzo Marconi, Enzo Guardini e Flavio Laiti tracciano il disegno della situazione attuale
La parola ai tre esperti
Due sono i Consorzi nel veronese che vedono riunirsi cavatori e trasformatori della pietra della Lessinia e del marmo: il Consorzio cavatori pietra della Lessinia e marmi veronesi, di cui è presidente Enzo Guardini, e il Consorzio "La Pietra", di cui è presidente Vincenzo Marconi. Sono proprio loro, accanto all’ingegner Flavio Laiti, tecnico esperto in cave, a tracciare un disegno della situazione attuale. Settore Pietra della Lessinia: come si presenta la situazione attuale e in che misura questo comparto ha risentito della crisi che sa vivendo il nostro paese? “La situazione attuale ricalca integralmente la grave crisi economica del settore edilizio, visto che il prodotto è destinato integralmente alle costruzioni nuove e in fase di restauro nonchè a tutti gli elementi di contorno e decorativi per gli esterni e per l'interno. In questo momento le aziende del settore estrattivo e di trasformazione della pietra e del marmo, in molti casi sono costrette a ricorrere alla cassa integrazione e alla mobilità. Questo con gravi conseguenze anche sociali, dal momento che per il nostro territorio tale attività è di primaria importanza anche per l'occupazione di personale”. Quali le strategie messe in atto dal Consorzio per affrontare questo particolare momento? “Ora più che mai il ruolo dei Consorzi deve essere forte, non solo per essere competitivi sui nuovi mercati nazionali, ma soprattutto su quelli esteri dei paesi emergenti del nordest asiatico come Cina e India. I Consorzi
devono rappresentare integralmente tutte le aziende iscritte senza alcuna distinzione ed essere i referenti unici nei confronti del mondo economico ( banche, fornitori…). Inoltre devono farsi garanti del settore davanti alle istituzioni promovendo iniziative di carattere sia economico che ambientale. In particolare la promozione del materiale dovrà essere realizzata in tutti i modi possibili puntando sull'unicità del prodotto della pietra della Lessinia e del marmo veronese (rosso Verona, giallo reale, nembro), ma soprattutto sulla qualità dei prodotti proposti che dovrà essere la maggiore possibile sia in termini di prodotto di cava sia per quanto riguarda la trasformazione adottando tecniche e tecnologie all'avanguardia”. Quali i punti di forza del Consorzio e quali invece gli obiettivi ancora da raggiungere? “In questo periodo di crisi economica generale raggiungere determinati obiettivi è di difficile attuazione per mancanza di fondi e per la scarsa conoscenza specifica delle caratteristiche dei materiali da parte degli operatori del settore quali architetti e costruttori. I Consorzi devono superare tali impedimenti e in ogni caso farsi carico di tutti gli interventi per poter portare la pietra e il marmo alle loro origini storiche di materiali pregiati impiegati nella costruzione dei monumenti e degli edifici più importanti della Provincia di Verona e di tutta Italia. Inoltre dovranno anche ricercare di risolvere problematiche pratiche quali l'eccessivo costo dell'energia elettrica e del gasolio
Flavio Laiti
Vincenzo Marconi
nonchè proporre i materiali nella recente normativa di adeguamento sismico degli edifici visto che nei secoli la pietra ed il marmo hanno dato prova di ottima risposta statica agli eventi sismici”. Enzo Guardini Ci sono particolari progetti in agenda per il futuro? “Oltre ai progetti già menzionati, appare doveroso affrontare con la medesima determinazione e sensibilità ambientale il problema della ricomposizione delle cave esaurite. In questo caso negli anni passati la questione è stata sottovalutata dagli imprenditori, ma ora la problematica è stata assimilata in modo totale. Prova ne sono le numerose cave estinte proprio nei mesi scorsi con interventi di ricomposizione che hanno trovato la piena approvazione sia dei Comuni sia della Provincia e della Regione. Anche in questo caso i Consorzi dovranno, oltre ad essere associazione di categoria, essere anche garanti delle ricomposizioni ambientali delle cave controllando in prima persona la corretta gestione da parte dei soci dei recuperi ambientali ed inoltre dovranno attivarsi per promuovere ed impiegare nuove tecniche e modalità di sistemazione a basso impatto ambientale nonchè coinvolgere maggiormente nelle decisioni progettuali gli organi competenti in modo tale da creare il giusto equilibrio fra esigenze imprenditoriali e la salvaguardia dell'ambiente”. Silvia Accordini
Cronache
Settembre 2013
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SAN PIETRO. Prende il via il progetto Percorsi della fede in Valpolicella
SAN PIETRO
Sì ai finanziamenti per ville e chiese
Centro estivo solo per nonni
E’ datata 16 luglio la delibera della Giunta regionale del Veneto grazie alla quale prende il via il progetto “Percorsi della fede in Valpolicella”. A confermarlo è il sindaco di San Pietro in Cariano, Gabriele Maestrelli: «La prima trance del finanziamento pari a 665.000 euro – afferma il primo cittadino del Comune capofila del progetto - e' stata approvata dalla Giunta Regionale che finanzierà le grandi rogazioni dell'altopiano di Asiago, la via dei Papi, il cammino di S.Antonio da Padova e appunto gli itinerari di fede in Valpolicella». In Valpolicella arriveranno quindi 665.000 euro, pari al 92% del primo stralcio di 725.000 euro. L'intervento, oltre a San Pietro in Cariano, interesserà anche i comuni di Negrar, S.Ambrogio, Fumane, Marano. «La concretizzazione di questo progetto –
Gabriele Maestrelli
aggiunge ancora Maestrelli – offre l’opportunità per valorizzare i nostri monumenti, chiese e ville, incrementando così il flusso turistico della valle con possibilità di creare un ulteriore indotto economico e di lavoro». Ma non è finita qui: lunedì
29 luglio è stata presentata a Villa Quaranta, alla presenza dell’assessore al turismo della Regione Veneto, Marino Finozzi, la nuova legge regionale sul turismo veneto, e nel contempo il nuovo ente Pedemontana veronese per il quale la Regione ha già stanziato circa due milioni di euro per tutto il Veneto, con capifila i Comuni di Vittorio Veneto, di Thiene e di S.Pietro in Cariano. «Obiettivi della nuova associazione – continua il sindaco Maestrelli - sono in particolar modo quelli di mettere a disposizione della Regione, con l'ausilio dei Comuni partecipanti, tutti quegli strumenti necessari per evidenziare le realtà (ancora purtroppo nascoste) dell'area interessata. Si tratta quindi di mettere in rete quanto necessario per fare del nostro territorio una “bella sorpresa” per il turista di
passaggio. La Regione porterà in tutto il mondo queste realtà e veicolerà il turista con guide, itinerari, depliant allo scopo di ricondurlo in queste nostre terre. Il ritorno economico sarà importante: in Veneto l'anno scorso sono passati circa 14 milioni di turisti, un'opportunità in più di lavoro». C’è infine un’altra bella novità per S.Pietro: è in fase di conclusione la Convenzione tra i Comuni partecipanti (Covenant of majors), la Società privata e l'Unione europea, per la stipula della convenzione stessa. «Si parla di un grosso investimento a livello europeo – conclude Gabriele Maestrelli - che comporterà un intervento (PAES) a S.Pietro di circa 5,5 milioni di euro. La finalità è quella del risparmio energetico». Silvia Accordini
CORRUBBIO / L’8 SETTEMBRE
La benedizione alla Madonna buona occasione per omaggiare la Madonna da parte dei partecipanti, la giornata rappresenta anche un momento per ricordare il suo ideatore Danilo Zardini scomparso l’8 dicembre 2007. S.A.
Terza età protagonista nel comune di San Pietro in Cariano dal 26 al 30 agosto. L’assessorato ai Servizi Sociali, in collaborazione con la Consulta degli anziani, ha organizzato infatti l’ottava edizione del Centro Estivo Ricreativo. «L’iniziativa – afferma l’assessore Marco Bogoni - è stata fortemente voluta dall’amministrazione comunale a favore dei cittadini anziani per permettere loro di trascorrere insieme una settimana in allegria , amicizia e divertimento. Il programma prevedeva visite guidate ad interessanti beni architettonici e naturalistici della Valpolicella e della Lessinia, oltre a visite guidate presso aziende agricole del nostro territorio, musei e altre attrattive». Ma il CER non è stato l’unica iniziativa promossa durante il periodo estivo dal comune di San Pietro in Cariano in favore degli anziani. «In occasione delle varie feste paesane nelle frazioni del Comune – aggiunge Bogoni – sono state organizzate, grazie anche alla collaborazione offerta dai diversi Comitati, cene gratuite per la popolazione anziana per favorire momenti di incontro, di integrazione e di socializzazione. La Giunta Comunale è intervenuta elargendo 800 euro di contributi alla Parrocchia di San Pietro in Cariano (comitato sagra), al Comitato Benefico San Rocco e San Roberto Onlus festa Corrubbio e Castelrotto, al Comitato Sagra dell’Anguria festa di Bure, alla Parrocchia di Pedemonte
Marco Bogoni
festa anziano di Pedemonte e alla Parrocchia di San Floriano Martire. Contributi, questi, che in ambito sociale si sono aggiunti a quanto elargito dal Comune in favore dei grest estivi per l’organizzazione dei quali sono stati destinati 1.500 euro al Circolo NOI Casa del giovane di San Pietro in Cariano e alle parrocchie di Bure, Castelrotto e Pedemonte. Con quest’ultima in particolare – precisa infine l’assessore Bogoni - il Comune ha stipulato una convenzione per gli anni 2013-2015, in base alla quale, a fronte del servizio di raccolta della carta e del vetro, viene stimato un corrispettivo di circa 8.000 euro da erogare alla parrocchia stessa, alla quale il Comune ha deliberato inoltre di erogare a favore della scuola materna Sorriso per l’anno 2013 un contributo di 103.560 euro, circa 1.200,00 euro per ogni bambino residente».
SAN PIETRO. Visita agli amici di Ingelheim
Torna anche quest’anno a Corrubbio la tradizionale processione e benedizione in onore alla Madonna apparsa a Fatima in Portogallo nel 1917. Il prossimo 8 settembre, alle ore 15.30, il Roccolo Zardini, sul colle di Sausto, vedrà rinnovarsi
l’incontro di fede ideato e istituito nel 2001 da Danilo Zardini, dopo un pellegrinaggio a Fatima con amici e conoscenti. Il cerimoniale prevede la suggestiva Santa Messa all’aperto celebrata dal parroco di Castelrotto, Don Giuseppe
Lombardi. Dopo la Messa una copia della statua della Madonna apparsa a Fatima verrà portata in processione intorno al Roccolo posto sul colle di Sausto per poi essere ricollocata nell’apposita nicchia vicino al casello. Dal 2008, oltre che
Giorni di full immersion per un gruppo di ragazzi carianesi nella cittadina di Ingelheim am Rhein, gemellata con San Pietro in Cariano da ben 28 anni. Dal 22 al 30 luglio una delegazione di giovani, accompagnati da Valeria Interlandi, ha raggiunto la cittadina tedesca per arricchire le esperienze scolastiche, conoscere ragazzi tedeschi della stessa età, confrontarsi con la lingua tedesca studiata a scuola e, non da ultimo, vivere un’esperienza aperta a nuovi e interessanti orizzonti culturali, sia dal punto di vista affettivo che umano. «Il ricco programma del soggiorno – afferma Carla Ciani Bassi, presidente del Comitato comunale per i Gemellaggi del comune di San Pietro - ha allietato oltremodo i giorni in terra tedesca: dalle visite alle città limitrofe quali Francoforte - Wiesbaden- Mainz, alle esperienze di climbing didattico nel parco dei divertimenti di Neroberg, dalle gite in canoa lungo il fiume Gian alla navigazione con battello lungo un tratto del fiume Reno. Inoltre le esperienze culinarie fatte dai ragazzi presso la casa dello studente dove il gruppo è stato ospitato, hanno fatto sì che questo scambio culturale si arricchisse di conoscenze e tradizioni della vita quotidiana familiare di entrambi i due popoli». Ospiti del Comune di Ingelheim, all’arrivo tutti i ragazzi sono stati salutati calorosamente dal Vice sindaco Breyer e dal pedagogo Werner Wingenfeld che come ogni anno si e’ messo a completa disposizione per la buona riuscita del soggiorno. S.A.
Cronache
Settembre 2013
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SAN PIETRO IN CARIANO. Tutti gli interventi realizzati e in programma
San Pietro lavora su muri e buche Prosegue il corso di alcuni interventi nel comune di San Pietro in Cariano. Sono infatti da poco terminati i lavori di rifacimento del muro di sostegno della piazza della chiesa a San Pietro capoluogo. Un'opera, questa, resasi ormai inderogabile vista la pericolosità costituita dal muro a secco costruito più di 60 anni fa. L'investimento per questo intervento è stato pari a 30.000 euro. Nel frattempo è in fase di stesura un progetto per la riqualificazione dell'intera piazza antistante la parrocchiale. Tra i lavori realizzati non manca poi un intervento molto atteso dai cittadini di Pedemonte: si tratta della sistemazione del piazzale sulla Masua presso il capitello dedicato a Maria e benedetto da Giovanni Paolo II nel 1989. Il cemento, ormai cor-
Iseo Murari
roso e pieno di buche, è stato sostituito da una pavimentazione in sasso. «In questi ultimi mesi inoltre – afferma l'assessore Iseo Murari – è stato sistemato il muro di sostegno di via Cà del Pipa in località
Mattonara. Altro capitolo importante a San Pietro in Cariano riguarda la “guerra alle buche”: dopo sei mesi di pioggia si è dovuto intervenire massicciamente sia sulle strade bianche (per l’asfaltatura delle quali sono stati fatti vari tentativi, purtroppo deludenti, con diversi tipi di materiali), sia su quelle asfaltate. A questo punto posso tranquillamente affermare che a San Pietro il 95% delle strade è a posto, anche se non è finita qui. Prossimamente – casse comunali permettendo – procederemo con l'asfaltatura di alcune strade bianche. Non è possibile che il Comune ogni anno debba spendere più di 60.000 euro per sistemarle: uno spreco inammissibile di denaro pubblico». «Nel caso delle strade bianche – continua Murari - vorrei puntualiz-
PEDEMONTE / CIRCOLO NOI DON BOSCO
In fermento dal 1977 E' una realtà in continuo fermento il Circolo Noi Don Bosco di Pedemonte. Nato nel lontano 1977 per volontà dell'allora parroco don Oreste Bonomi, il vecchio ANSPI, diventato NOI l'8 luglio 2002, è il quinto circolo costituito in provincia di Verona ed oggi conta ben 762 soci iscritti, un vero record stabilito in questi 36 ininterrotti anni di attività. Diversi sono stati i lavori di sistemazione e messa a norma degli spazi e dei locali portati a termine in questi anni nei quali le numerose attività proposte si sono consolidate sempre più coinvolgendo giovani e meno giovani. Il Circolo NOI Don Bosco, che da qualche mese ha un nuovo direttivo, costituito principalmente da giovani, è sempre aperto con ritrovi settimanali fissi. «Siamo tuttavia sempre alla ricerca di nuovi volontari disposti ad offrire il proprio contributo – afferma il presidente Enrico Adami -: c'è sempre bisogno di una mano e soprattutto non si deve dare per scontata l'apertura del Circolo, che, ci piace sempre ricordarlo, non vuole essere semplicemente un bar, ma un punto di ritrovo per la comunità di Pedemonte, quasi come “un faro
nella notte”, un luogo “sano” dove ritrovarsi e trascorrere qualche ora in compagnia». Il Circolo NOI di Pedemonte collabora con diverse realtà ed associazioni del paese e propone annualmente un ricco ventaglio di iniziative rivolte a tutti, alcune delle quali diventate ormai tradizionali: dalla festa di Don Bosco a fine gennaio al venerdì gnocolar, fino alla castagnata sociale e ad uscite come la ciaspolata notturna o la slittata. Non mancano poi ogni anno le novità: dal 2013 in particolare i soci, utilizzando il proprio numero di tessera, hanno accesso ad internet grazie al collegamento wi – fi realizzato con il contributo del Circolo NOI stesso, della parrocchia e dell'associazione Cultura e Spettacolo di Pedemonte. «Colgo l'occasione – afferma ancora il Presidente Adami per ringraziare Don Ivo Fiorini per l'appoggio che ci ha sempre fornito. Un grazie va anche a tutti quei volontari che dedicano il proprio tempo al nostro Circolo: senza di loro non si potrebbe fare nulla». Per informazioni il Circolo NOI Don Bosco è presente su Facebook. S.A.
Un successo quello che il Circolo NOI registra ogni giorno, che dal 2 al 5 agosto scorso ha caratterizzato anche la tradizionale Sagra del Santo Patrono San Rocco. La piazza della chiesa di Pedemonte per l'occasione si è vestita a festa e, a suon di musica e buon cibo, è riuscita a catalizzare numerosi visitatori. Grande soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori della “quattro giorni”: «la cucina – affermano - è stata molto apprezzata grazie ai piatti proposti che si sono rivelati vincenti, dal risotto al tastasal agli gnocchi rigorosamente preparati a mano ogni mattina, dalla novità di quest'anno, il fritto misto. Altrettanto apprezzate sono state la musica proposta nelle diverse serate dai gruppi che si sono susseguiti sul palco e il ritorno della pesca di beneficenza». Durante la Sagra non sono mancati grandi ritorni, come la cena offerta agli anziani della parrocchia, e piacevoli novità, come il gioco degli scacchi. «Non ci si aspettava un successo di questo tipo – affermano i giovani organizzatori che colgono l'occasione per ringraziare tutti coloro che si sono dati da fare per rendere speciale quest'edizione 2013, oltre agli sponsor che hanno sostenuto la Sagra e i “veci” dai quali hanno ricevuto il testimone nell'allestimento dell'evento -: ad un certo punto la piazza si è trasformata in una vera e propria “palestra” dedicata agli scacchi. Suggestiva è stata anche la sfilata dei 40 bambini “in divisa” che nella giornata di domenica hanno attraversato la piazza».
zare che purtroppo il comune di San Pietro in Cariano è soggetto, a ogni lavoro che decide di fare, al parere dei Beni ambientali, molto restii nel concedere il nulla osta per l'asfaltatura di una strada. Mi chiedo allora come mai in Trentino Alto Adige, in Sviz-
Muro di sotegno della piazza della chiesa
zera o in Austria vengano asfaltate addirittura le strade nei boschi. Non capiamo inoltre la presa di posizione di alcune associazioni ambientaliste contrarie a queste asfaltature di stradine di campagna e non solo. In ogni caso pro-
cederemo con l'asfaltatura di via Bure alto, via Terminon, via Pigno in zona Masua, oltre alla banchina di via Valpolicella lungo la provinciale in direzione Verona (lato distributore)». Silvia Accordini
SAN PIETRO. Mostra fotografica nella chiesetta di Santa Chiara Continua la mostra fotografica, aperta al pubblico e gratuita, ospitata dalla Chiesetta di Santa Chiara in Piazza Ara della Valle a San Pietro in Cariano. L’esposizione di immagini frutto di varie ricerche fotografiche, per volontà di alcuni appassionati e grazie al patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di San Pietro, proseguirà anche nei prossimi mesi. In particolare nei giorni 21 e 22 settembre (con orario 10 – 12.30 e 16.00 – 20.00) sarà presente il Gruppo l'Immagine del D.L.F. di Verona con una mostra collettiva. Seguirà con lo stesso orario dal 19 al 20 ottobre un lavoro in bianco e nero di Lucio Corrà su "Figure di Carta". Per concludere, il 23 e 24 novembre Giuseppe Rigolin proporrà sempre in bianco e nero "Forme di danza". «Gli allestimenti – afferma Cesare Zardini, assessore alla Cultura del comune di San Pietro in Cariano – vengono realizzati dagli autori stessi. Esiste anche un progetto per rendere ricorrente nel tempo questo evento, che, oltre a contribuire ad alimentare l'attività culturale del territorio, consente di far apprezzare ai visitatori la particolarità e la sacralità della Chiesetta di Santa Chiara, messa a disposizione dall'Amministrazione Comunale di San Pietro in Cariano».
ISTITUZIONE COMUNALE SERVIZI SOCIALI Via Beethoven 16 - 37029 SAN PIETRO in CARIANO Tel.045.7703666 - Fax 045.7704836 www.casadiriposo-icss-vr.it - icss.sanpietro@tin.it L’Istituzione Comunale Servizi Sociali del Comune di San Pietro in Cariano, opera nel settore socio sanitario ed offre due tipologie di servizi: a. Casa di Riposo per anziani non autosufficienti ed autosufficienti; b. Centro Diurno per anziani con patologie quali la demenza senile, il deterioramento cognitivo, le difficoltà medio gravi di deambulazione o che presentano la necessita di socializzare. La Casa di Riposo Offre occasioni di vita comunitaria e disponibilità di servizi per l’aiuto nelle attività quotidiane, offre possibilità di attività occupazionali e ricreativo-culturali di mantenimento e riabilitazione. Servizi per gli ospiti: assistenziale, infermieristico, medico, fisioterapia, animazione, religioso, logopedista, psicologo, podologo, lavanderia e guardaroba I posti letto sono diversificati in stanze singole e stanze predisposte per due posti letto, tutte con servizi igienici. La struttura è dotata di ampi spazi per l’animazione, di una palestra e di un grande giardino con percorsi specifici per le carrozzelle. E’ possibile usufruire dei servizi in forma continuativa o per periodi temporanei. I periodi vengono richiesti dagli interessati o dalle loro famiglie e sono programmati in relazione ai posti letto disponibili. Il Centro Diurno E’ possibile usufruire di questo servizio, funzionante dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 16.00. La frequenza viene decisa dall’ospite o dai familiari anche solo per alcune giornate settimanali. Durante le giornate di frequenza i servizi per gli ospiti sono i seguenti: ristorazione (colazione, pranzo e merenda), assistenziale, infermieristico, fisioterapia, animazione con attività ricreative e occupazionali, religioso e psicologo. Si garantisce, inoltre, a pagamento e a richiesta, il trasporto dell’ospite dal domicilio verso il Centro Diurno e viceversa. Novità autunnale sarà l’acquisto e l’utilizzo di un automezzo moderno e confortevole per il trasporto degli ospiti. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli Uffici Amministrativi dell’Istituzione Comunale Servizi Sociali dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00 o visitare il sito www.casadiriposo-icss-vr.it
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Settembre 2013
Cronache
MARANO. I lavori alle strade cominceranno i primi giorni di settembre
PEZZA / NUOVE OPERE
Il “Piano asfalti” è pronto a partire
Parco giochi per bambini
Nei primi giorni di Settembre partiranno i lavori del Piano asfalti sulle strade del Comune di Marano di Valpolicella. Gli asfalti verranno rifatti in via Chiesa a Valgatara nel tratto compreso tra il ponte sul progno e la piazza della Comunità, in piazza martiri della Libertà, in via del Platano, nei pressi della croce, a Paverno, nei pressi dell’incrocio e dell’osteria. Verrà rifatta anche la fondazione stradale del tratto San Fermi-Maragnago mentre in via Pozzo, tra via Graziani e la contrada, l’asfalto verrà rifatto non appena Acque Veronesi avrà posato la nuova tubazione di acquedotto che serve a dare più acqua a Pozzo ed alla contrada Cunela. «Da anni chiediamo che Acque Veronesi intervenga per sistemare quel tratto di tubo – spiega il sindaco Simone Venturini -. Ci siamo impegnati a rifare noi i ripristini stradali nella speranza che con questo Acque Veronesi, che dovrà solo posare il tubo, non abbia altri ostacoli per la realizzazione dell’opera». A Marano capoluogo, verrà completamente riasfaltata via delle
Simone Venturini
Poste e piazza degli Alpini. «Anche qui abbiamo atteso per anni che Acque Veronesi realizzasse la separazione delle fognature tra acque bianche e nere – continua il sindaco -. Ora lì vi è un solo tubo che drena sempre tutte le acque e le invia al depuratore con costi eccessivi ed inutili di depurazione di acqua pulita. Abbiamo concordato da tempo il progetto, che è già esecutivo, ma Acque Veronesi non interviene. Ora ci siamo stanca-
ti di aspettare e asfalteremo la strada che è davvero messa male. Poi, quando arriverà Acque Veronesi, si dovrà accollare tutti gli oneri per rifare l’asfalto. Anche questa piccola vicenda dimostra che quando i centri decisionali sono distanti dai cittadini, le decisioni non si prendono o si prendono molto lentamente». Il Piano asfalti prevede poi interventi in via Are a Purano ed altri piccoli tratti nei centri abitati a Marano e a Mondrago. «Con questi interventi le strade di Marano si possono definire in condizioni ottimali. Anche la strada Provinciale sta per essere definitivamente sistemata dalla Provincia dopo i lavori di posa della fibre ottiche per internet – conclude Venturini -. Così, le strade di Marano non saranno più manomesse per la posa di sotto servizi. Le strade di Marano sono un paradiso per i ciclisti che sempre più spesso passano da noi per la buona condizione delle strade ed anche grazie alle numerose fontane che abbiamo sistemato lungo il percorso e che servono come punto di ristoro».
Vicino alle caratteristiche fontane di Pezza, l’Amministrazione Comunale di Marano ha realizzato un parcheggio, un magazzino per contenere le attrezzatu-
RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO
«Iniziamo a dialogare per unire la Valpolicella» La recente normativa Nazionale sull’ordinamento degli enti pubblici, prevede che per i comuni al di sotto dei cinquemila abitanti, vi sia l’obbligo, non la facoltà, di unirsi ai comuni di confine. Quindi anche i Sindaci sono vincolati a questo obbligo, perché imposto dallo Stato. E, anche nei comuni di tremila abitanti, non si può optare per una visione separatista o unionista, semplicemente perchè te lo impone lo Stato. I soldi scarseggiano, la spending review ha stabilito di ridurre le paghe dei dipendenti pubblici e non di aumentarle. Questo è il motivo per il quale si devono cercare sinergie e non divisioni. Lo Stato non ha più soldi, e se le Pubbliche amministrazioni non faranno economia, i soldi verranno attinti dai dipendenti privati e dagli autonomi. Si può dire, almeno in questa prima fase, e senza avere la pretesa di essere esaustivi, che vi sono argomenti come la viabilità, l’assistenza sociale agli anziani e non autosufficienti, il lavoro, la scuola, l’agricoltura, il turismo e l’ambiente che dovrebbero porsi all’analisi, con spirito e una visione maggiormente ampi. Quando la visione amministrativa rimane incentrata nel mantenere il privilegio di pochi a scapito
delle ingiustizie di molti, si crea un muro di divisione anche con i Comuni limitrofi. L’amministratore deve quindi mostrare una precisa caratteristica: essere soggetto terzo. Cosi facendo si guida la macchina amministrativa in piena libertà senza obblighi verso chicchessia, perché la posizione rimane collocata non su un livello personale, ma in un contesto d’interesse collettivo. Alcuni benefici del progetto per un avvio della fase unificatoria ci possono essere, ma solo ragionando su specifici argomenti: uno di questi è la Polizia intercomunale. La polizia municipale come corpo unico, se non fosse stata osteggiata dal comune di Marano, che di fatto sta rallentando il percorso d’unione, avrebbe reso disponibili maggiori agenti sulle strade e agenti dedicati alle ronde notturne di presidio del territorio. Non solo, la legge nazionale prevede che se il un corpo di Polizia è unico e integrato tra più Comuni, possa beneficiare di maggiori contributi. Fa sorridere la pubblicazione sul sito comunale il vademecum dei furti, che ti suggerisce a chi devi telefonare se subisci una rapina; i ladri e i furti o le violenze, si fronteggiano con le forze dell’ordine.
(http://www.comunemaranovalpolicella.vr.it/ tutti-gli-articoli/348-vademecum-furti.html). Meno allegro sono nell’apprendere che il sindaco Venturini nega un contributo al sindaco Maestrelli per il punto di prelievo del sangue previsto presso la casa di riposo di San Pietro in Cariano, creando in tal modo apprezzabili disservizi, anche per la cittadinanza di Marano, che presso quel luogo si reca in caso di necessità. Il servizio di prelievo del sangue per le analisi di routine è un argomento che andrebbe decentrato al fine di non congestionare troppo l’ospedale Sacro Cuore ed il traffico verso Negrar. Due esempi che messi in pratica in un tavolo tra più Comuni possono sortire immediati benefici per la collettività. Pensiamo quindi, che adire allo slogan Valpolicella Unita senza capirne in fondo pro e contro possa essere oggi prematuro, ma siamo altresì convinti che iniziare un dialogo con i Comuni di confine con Marano possa senz’altro contribuire a miglioramento collettivo. In definitiva, Comune unico senza perdere i benefici del piccolo. Paolo Zardini - Capogruppo minoranza www.nuovamarano.it
VALGATARA/IL GRUPPO. “Insieme per” un’estate passata a fare solidarietà Estate all’insegna della solidarietà per il gruppo “Insieme per” di Valgatara. Numerose feste con serate danzanti, folklore, giochi e allegria per raccogliere fondi da dare in beneficienza, hanno riempito le corti della frazione maranese. Il gruppo nato così casualmente come nascono queste piccole grandi realtà volte alla solidarietà, si è impegnato ad organizzare queste manifestazioni, con grande soddisfazione e tanta partecipazione da parte di tutta la popolazione. Ogni serata aveva il suo scopo, il suo obbiettivo di beneficienza. Ad aprire la rosa delle serate, il 22 giugno, in Corte Boscaini, la festa a favore dei bambini ipovedenti, molto sentita e alla quale ha partecipato moltissima gente. In seguito il 5 luglio in Corte Galvani, la serata per raccogliere fondi da mandare a Padre Luigi Galvani, in Indonesia. Il gruppo “Insieme per” ha poi organizzato un’altra serata sempre in Corte Boscaini, sabato 13 luglio e il ricavato è stato dato a favore dell’Associazione Italiana Sindrome “X-Fragile”. A chiudere in Corte Cottini il 3 agosto una serata per la Fibrosi Cistica. Durante tutte le manifestazioni risotti, paste, grigliate e secondi, nonché dolci e vini valpolicellesi, ma anche musica, intrattenimento per bambini e giochi. «Il gruppo si autosostiene e autogestisce – dice Angiolina, anima del gruppo - a noi basta la soddisfazione di vedere tanta partecipazione e sapere che il nostro lavoro non è vano, ma va a favore di attività e persone che hanno bisogno di sostegno. Desideriamo ringraziare tutte quelle persone che ci hanno dato una mano durante queste serate; un ringraziamento anche al nostro parroco Don Andrea, sempre presente». E la volontà di continuare a fare del bene non vuole finire, come dimostra il sorriso radioso di Angiolina che lascia trasparire un’infinità di nuove idee per le prossime serate. Natalina Salerno
re del Comitato e un ampio parco giochi. L’ area è stata ceduta all’Amministrazione dalla signora Agata, in quanto figlia del prof. Olindo Falsirol. Noto paletnologo ed etnologo, trascorse parecchi anni della sua vita a Marano e qui condusse le preziose ricerche storiche che hanno permesso il ritrovamento del sito archeologico del Tempio dedicato alla dea Minerva, individuando il punto preciso dove era ubicato il tempio: «[…] a sinistra di chi, scendendo dalla chiesa di S. Maria, si diriga a S. Rocco per la stradetta che percorre il versante meridionale e poi quello orientale, del monte […] là dove ora è la coara che viene imboccata dalla processione nel giorno della festa della Madonna […]». Al professore veronese è stata scoperta una targa e nella stessa occasione è stato presentato anche il libretto dedicato a lui e alla storia di Marano, pubblicato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con la Pro Loco ed il contributo della Valpolicella Benaco Banca: “Olindo Falsirol e la storia di Marano”. Qui, oltre alla sua biografia e alle sue pubblicazioni, si possono trovare i documenti relativi ai suoi studi e ai ritrovamenti effettuati nell’area circostante il tempio. La festa della contrada è stata anche il momento per ricordare tutti i lavori eseguiti in questi anni per rendere Pezza più accogliente, soprattutto con la sistemazione della viabilità lungo la strada provinciale. «Il momento più toccante ricorda l’assessore alla cultura Zanotti Giampaola -, è stata la lettura da parte della signora Agata della dedica fatta al padre. Esprimo la mia gratitudine al signor Falsirol perché oggi possiamo usare i suoi scritti come testimonianze e documenti storici relativi all’età del ferro, di quella romana ed imperiale».
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Cronache
Settembre 2013 VALPOLICELLA. Il sindaco di Fumane Bianchi torna sul caso dell’estate
FUMANE
«Il Comune unico? Un bene per tutti»
La “Grotta” va valorizzata
In Valpolicella è stato uno degli argomenti più chiacchierati dell’estate. Se non il più “caldo”. Un Comune unico, una forza unica. Più di una voce, ormai, va detto. Perché gli incontri e i cenni d’intesa non sono mancati. Sia a livello provinciale che regionale. Da Fumane, il sindaco Domenico Bianchi rimarca la propria posizione: «La fusione dei Comuni della Valpolicella sarebbe una svolta importantissima». Ci vorranno almeno tre anni per vedere realizzato il progetto. Occorre passare da delibere comunali, controlli e delibera regionale, e da un referendum cittadino. Sempre che si decida di partire e iniziare il viaggio. «Siamo sulla buona strada per cominciare – riprende il primo cittadino -. Negli scorsi mesi, i sindaci della Valpolicella favorevoli all’idea si sono mossi, interpellando i principali partiti politici regionali per sondare il terreno: sia Pd che Pdl e Lega hanno espresso pareri positivi. Ciò significa che se
l’iter dovesse andare avanti, sappiamo che la politica del Veneto, almeno la più rappresentativa, sta dalla nostra parte». Ricordiamo che le realtà finora ben disposte verso la fusione sono Negrar, appunto Fumane, San Pietro in Cariano e Sant’Ambrogio. Resta fuori Marano che, invece, non è d’accordo. «È giusto voler mantenere le proprie tradizioni e la propria storia ma sarebbe più utile mettersi tutti insieme – precisa Bianchi -. Non desidero fare polemiche perché ognuno è libero di scegliere la strada che ritiene corretta, però impuntarsi per mantenere il proprio campanile non è un atteggiamento costruttivo. Al contrario, fondere le esperienze e le risorse comuni garantirebbe vantaggi enormi: riusciremmo a programmare e gestire meglio il territorio dal punto di vista urbanistico, ambientale, occupazionale, turistico. Con riduzione delle spese, aspetto che non va messo in secondo piano. I cittadini e gli imprenditori, poi, devono stare tran-
quilli: avranno migliori servizi e risposte più efficienti ai loro quesiti e alle loro necessità, anche perché gli uffici che ci sono oggi sul territorio rimarrebbero attivi. Ogni singolo Comune non può essere attrezzato al 100% per far fronte a ogni problematica. Non solo: si valorizzerebbero e tutelerebbero tutti i siti paesaggistici e storici, e le nostre bellezze naturalistiche». Se la fusione andasse in porto, la realtà unica della Valpolicella conterà circa 50 mila abitanti. «E se si aggiungesse pure Pescantina, attualmente con l’Amministrazione commissariata, raggiungeremmo i 6070 mila abitanti – sottolinea Bianchi -. In tal modo avremmo una forza maggiore a livello politico, anche regionale e nazionale. Abbiamo parlato con imprenditori e associazioni del territorio, riscontrando pareri positivi. Adesso occorre spiegare ai cittadini i vantaggi che porterebbe un Comune unico. Vogliamo incontrare presto gli altri sindaci per fare una
Domenico Bianchi
delibera condivisa e dare il via alle operazioni. Contiamo di realizzarla entro l’autunno». Il Sindaco commenta pure l’accorpamento dei servizi, voluto dalla legge, per i Comuni con meno di cinquemila abitanti, in cui Fumane rientra, avendo poco più di quattromila abitanti: «Meglio la fusione – dichiara -. Pur associando i servizi a realtà più grosse, gli oneri e le incombenze non spariscono. Se le risorse non ci sono, non si va da nessuna parte. Fumane, per esempio, porta avanti i servizi sociali con l’Ulss 22 e la polizia locale con San Pietro in Cariano, Sant’Ambrogio, Negrar, con l’allargamento a Pescantina. Mettendosi tutti insieme, formando una sola entità, invece, la situazione cambierebbe e migliorerebbe». Matteo Sambugaro
FOTO MARCO TESTI
«Il nostro obiettivo è far si che la grotta diventi sempre più importante e che riesca ad essere considerata patrimonio dell’ Unesco insieme agli altri siti europei». È così che il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi, commenta la convenzione, recentemente firmata, tra la Comunità montana della Lessinia, la Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto, l’Università di Ferrara e il comune di Fumane. «Nonostante le difficoltà economiche – continua il Sindaco - il Comune si impegna e si impegnerà a
L’ESPERIENZA. Ricordi indelebili. Damiano scrive dal Brasile Prendi 38 brasiliani di Cidade Olimpica che vivono nella periferia povera di una metropoli. Ragazzi che hanno un presente spesso complicato e un futuro pieno di paure e senza prospettive. Portali nella splendida Rio de Janeiro, in mezzo a 3 milioni di giovani da tutto il mondo, davanti al Papa. Prendi 39 italiani di Verona che hanno appena vissuto la Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro e portali a Cidade Olimpica. Fai vivere loro esperienze missionarie, lasciali scontrarsi con una realtà cruda e spesso difficile, ammirali perché sanno porsi in atteggiamento umile di ascolto e condivisione. Meraviglia: questa è la parola che ci resta dopo 15 giorni super intensi di Gmg e di accoglienza. Oltre alle esperienze vissute, ai discorsi del Papa e alle emozioni uniche provate in queste due settimane, voglio chiudere ripensando a due momenti. Innanzitutto a quello conclusivo della Gmg di Rio. Il Papa che impartisce la benedizione finale e 3 milioni di giovani che si riversano in acqua. Gesù e il mare di Rio hanno saputo riunire tutti i giovani della terra. Infine un momento che non dimenticherò mai: è la notte della veglia con il Papa, a Copacabana c’è il mondo e per noi non resta che un angolino su un marciapiede, lontano dal Papa. Ma in una spiaggia di km e km, dopo mezz’ora di ricerche per un piccolo spazio, in mezzo a 3 milioni di persone ci scontriamo con don Daniele Granuzzo, direttore della pastorale Giovanile di Verona. Ci troviamo davanti ai ragazzi che dopo pochi giorni avremmo accolto a São Luis. Ci hanno fatto posto nel loro “appezzamento” e abbiamo vissuto Veglia, notte e Messa uniti. Un meraviglioso segno del destino. 15 giorni impegnativi, dai quali usciamo tutti stanchi, ma ne è davvero valsa la pena. Damiano
valorizzare il sito sostenendo gli scavi archeologici. Soprattutto perché ormai la grotta ha una valenza internazionale ed è ammirata a livello europeo. Siamo infatti passati dai duecento-trecento visitatori annuali di cinque anni fa, alle migliaia di turisti di oggi, provenienti da tutto il mondo». «Attualmente la grotta ha un’importanza scientifica ma turisticamente non è adeguatamente valorizzata – aggiunge il vicesindaco Giuseppe Bonazzi -. Il nostro compito è quello di valorizzarla pure sotto l’aspetto della fruibilità turistica: chi si interessa di archeologia, infatti riesce ad apprezzare pienamente la bellezza della grotta, mentre il turista normale non se ne rende completamente conto. Per questo ci sentiamo in dovere di “traslare” la possibilità di godersi la grotta anche ai cittadini comuni creando una musealità del sito. Questo sarà possibile sfruttando alcuni spazi nelle vicinanze della grotta, con la costruzione di sale idonee per raccontare ed esporne la storia». Ma non finisce qui: «Da ottobre partirà un nuovo corso per guide – spiega il Sindaco - in maniera tale che ci possano essere delle persone esperte che facciano visitare la grotta ai turisti, mettendosi a loro disposizione per spiegare ed illustrarne le caratteristiche, i segreti e la storia. La grotta è uno dei fiori all’occhiello di Fumane. Queste strategie per valorizzarla trovano riscontro nel nostro Pat, insieme alla realizzazione di un parco archeologico che arriverà a comprendere pure le cascate di Molina, sfruttando sentieri turistici e panoramici». Alessia Menegolli
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SANT’AMBROGIO. I podisti di Gargagnago hanno fatto la Staffetta dell’Amicizia SPORT / VERONA MARATHON
Marcia trionfale fino a Oppenheim Servizi di
Massimo Ugolini Una sfida faticosa ma entusiasmante, emozionante, rara nel suo genere lungo 900 chilometri percorsi a piedi: la distanza tra i Comuni gemellati di Sant’Ambrogio di Valpolicella ed Oppenheim sul Reno nel cuore della Germania. Assoluto protagonista di questa staffetta il vulcanico Gruppo Podistico di Gargagnago in ricordo di Nazzareno Zandonà, colui che la ideò ma che purtroppo è scomparso prematuramente lo scorso anno; e nel segno dell’amicizia trattandosi della «2° Staffetta dell’Amicizia» dopo quella di due anni fa
che vide i podisti del borgo dell’Amarone da Gargagnago giungere alla cittadina gemellata di Gundelsheim. Una marcia senza soste, una «sfida nella sfida», iniziata domenica 4 luglio da villa Serego Alighieri a Gargagnago e con il gran finale ad Oppeheim, l’8 agosto. Un arrivo trionfale per i podisti del borgo dell’Amarone che hanno alzato i calici alla locale Wein Fest, la tradizionale festa del Vino. Il tutto dopo avere percorso 900 chilometri, suddivisi in frazioni da 10 chilometri circa ciascuna. Sessanta i volontari che hanno partecipato alla Staffetta, utilizzando 3 camper, 5 pulmini, un furgone. Ogni
podista è stato affiancato da un ciclista munito di una bicicletta con navigatore e speciali fanali per illuminare la strada di notte. Con i podisti di Gargagnago hanno marciato anche cinque amici tedeschi di Oppenheim che sono arrivati in pulmino e vi sono ritornati di corsa. «Abbiamo corso per l’amico Nazzareno nel segno dell’amicizia ha raccontato al termine Zanotti -. In Germania abbiamo ricevuto un’ottima accoglienza dopo avere percorso 900 chilometri emozionanti. Le insidie non sono mancate, ma grazie all’aiuto della nostra meravigliosa organizzazione, abbiamo portato
a termine questa seconda Staffetta». Staffetta dedicata alla raccolta fondi per l’associazione di promozione sociale Ants-Onlus per l’Autismo supportata dalla cooperativa sociale onlus Azalea. Venticinque gli sponsor che hanno supportato i podisti autofinanziatisi per questo evento patrocinato da Comune di Sant’Ambrogio, Regione, Provincia, Comune di Verona e Pro Loco di Gargagnago. «Le condizioni meteorologiche altalenanti e qualche defezione dell’ultima - aggiunge Annalisa Ferrari, responsabile della Staffetta -, hanno pesato sulla corsa ma l’energia e la grinta dei nostri “eroi” ci ha permesso di superare ogni ostacolo». «Una bellissima esperienza, dura e massacrante - conclude l’assessore allo Sport del Comune di Sant’Ambrogio Andrea Chiereghini che vi ha partecipato -. Complimenti al Gruppo Podistico Gargagnago che ha realizzato un’impresa eccezionale e un ringraziamento al Comune di Oppenheim, al sindaco Marcus Held ed al vice Raimund Darmstad, che ci hanno riservato un’accoglienza nel puro spirito di fratellanza tra popoli che caratterizza un gemellaggio tra paesi diversi».
Sant’Ambrogio darà il “via”
Ritorna la Maratona di Verona con partenza da Sant’Ambrogio di Valpolicella come lo scorso anno. L’appuntamento per tutti gli appassionati sarà per domenica 6 ottobre. «Verona Marathon - afferma l’assessore allo sport del comune di Sant’Ambrogio di Valpo-
SANT’AMBROGIO
Croce Rossa e Fidas festeggiano uniti Croce Rossa Italiana e Donatori Fidas di Sant’Ambrogio di Valpolicella in festa da giovedì 19 a domenica 22 settembre: la 21° Festa dei Volontari si svolgerà all’interno del quartiere fieristico ambrosiano con il patrocinio della locale amministrazione comunale, in struttura coperta, con ampio parcheggio e ad ingresso gratuito. Giovedì 19 settembre si aprirà con la serata spettacolo della Vasco Rossi Tri-
bute Band, venerdì 20 musica con il sound coinvolgente della AL-B.Band, sabato 21 ballo liscio con l’orchestra spettacolo “Ornella Nicolini” e domenica 22 settembre ballo liscio dell’orchestra spettacolo “I Valentinos”. Nella stessa serata si terrà una lotteria per beneficenza con ricchi premi. Per tutto il periodo funzioneranno chioschi enogastronomici con varie specialità. Il gruppo della Croce Rossa
di Sant’Ambrogio, la cui sede è ubicata all’interno della scuola media “Dante Alighieri”, conta 100 volontari che svolgono servizi di emergenza, trasporti, assistenza a gare e manifestazioni, attività socio assistenziali, sicurezza stradale e formazione di primo soccorso. Sono otto in totale le sedi del Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana: Sant'Ambrogio di Valpolicella, Bardolino, Bovolone, Cerea, Pescanti-
na, Peschiera del Garda, San Bonifacio e Verona. Presenti sul territorio dal 1970 con il nome di “Gruppo Francescano Donatori di Sangue”, la sezione Fidas di Sant’Ambrogio, costituita nel 1997 come associazione Onlus Donatori Volontari di Sangue “F.I.D.A.S. Verona”, conta oggi 210 donatori attivi. Scopo principale della Fidas è diffondere e promuovere la pratica della donazione anonima, volon-
taria, gratuita e informata del sangue e dei suoi componenti, quale atto di umana solidarietà e sensibilizzare le persone circa l’importanza che l’impegno della donazione di sangue quotidianamente riveste all’interno di ogni struttura sanitaria. Per informazioni: C.R.I. di Sant’Ambrogio: tel. 0456860855, e-mail santambrog i o @ v d s v e n e t o . v r. i t ; F.I.D.A.S. di Sant’Ambrogio, presidente Arturo Ballarini, 335.5395827.
licella, Andrea Chiereghini è un evento che coinvolge migliaia di atleti da tutta Italia e dall’estero, un’opportunità per tutto il territorio della Valpolicella di mettere in mostra e valorizzare le unicità dei nostri prodotti. Se aggiungiamo anche l’attenzione verso la solidarietà e le associazioni, Verona Marathon diventa una delle manifestazioni più importanti». L’assessore Chiereghini avvisa che «domenica 6 ottobre ci saranno chiaramente alcuni disagi alla viabilità, vista la chiusura del tratto interessato: invitiamo per tanto a contattare la Polizia Locale per maggiori informazioni sulle strade alternative». Attesi migliaia di podisti ed appassionati al ritrovo nell’ex quartiere fieristico, tra cui anche volti noti, per poi spostarsi in Valpolicella e concludere la corsa nell’Arena di Verona. Per tutti i partecipanti un unico, grande obiettivo finale: l’arrivo nella splendida cornice dell’Arena di Verona per vivere un indimenticabile momento di gloria. Diversi i percorsi: c’è la “Maratona”, percorso di 42 km che si snoderà per le strade della Valpolicella e finirà in Arena, la “Cangrande Marathon”, una competitiva di 26 km per gli atleti già allenati per la “mezza maratona”; la “Last 10 km” competitiva con partenza da piazza Bra ed arrivo in Arena percorrendo gli ultimi dieci chilometri della maratona oppure non competitiva aperta a tutti e che raccoglierà fondi per la solidarietà. La Maratona di Verona, tra le più importanti in Italia, sarà ripresa da Rai Sport e Sky.
Cronache
Settembre 2013 DOLCÈ. Domenica 15 settembre si svolgerà la cerimonia di intitolazione
Piazza in memoria di Tullo Centurioni Si terrà nella mattinata di domenica 15 settembre la cerimonia di intitolazione della piazza di Dolcè, ex piazza Roma, al finanziere Tullo Centurioni, nato a Dolcé il 9 aprile 1912, a cura dell'Amministrazione Comunale in collaborazione col gruppo culturale El Casteleto di Dolcè. A Tullo, finanziere in servizio presso la Brigata di porto Ceresio nel varesino, deportato nel
campo di concentramento di Mathausen (Austria) il 20 novembre 1944, è stata conferita la medaglia d'oro al Merito Civile alla memoria. La mattinata si aprirà con la messa alle ore 10,30 presso il Monumento ai Caduti di Dolcè. Seguirà la cerimonia con l'intervento del sindaco Luca Manzelli e delle autorità e lo scoprimento della lapide sulle note del Corpo bandistico comunale di
Dolcè. La cerimonia si concluderà con un piccolo momento conviviale a cura del Gruppo Alpini di Dolcè. L'intitolazione della piazza segue il conferimento dell’onorificenza alla memoria avvenuta a Dolcè il 25 aprile 2009: il graduato é stato insignito dell'onoreficenza per avere aiutato, per motivi esclusivamente umanitari, profughi ebrei e perseguitati politici ad espatriare in
Tullo Centurioni
Svizzera per sfuggire alla cattura dei nazifascisti. L'attività meritoria si é svolta, nella zona di confine di Porto Ceresio, durante la seconda guerra mondiale, nel periodo successivo all'armistizio dello Stato italiano con i governi angloamericani, cioé dopo l'8 settembre 1943 e fino al 17 febbraio 1944, giorno in cui il finanziere Centurioni, scoperto mentre agevolava la fuga in territorio elvetico di alcuni profughi ebrei, venne arrestato dalla Polizia Tedesca del Commissariato germanico di Porto Ceresio e successivamente tradotto nel menzionato campo di concentramento e successivamente dichiarato disperso. «L'intitolazione della piazza - spiega il sindaco di Dolcè Luca Manzelli, vuole costituire un gesto significativo per evidenziare le straordinarie qualità umane del Centurioni. Dolcè, dove è nato nella primavera 1912, ne ricordò le gesta attraverso l’inaugurazione di una lapide a sua memoria nel 2009 e domenica 15 settembre saremo onorati di intitolargli la piazza principale del capoluogo». Maurizio Pedrini
SANT’AMBROGIO
L’aliquota Imu è confermata
Sandro Stella
Aliquote Imu confermate nel 2013 nel Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Nelle casse municipali entreranno 2,7 milioni di euro, di cui circa 2,2 milioni di euro i proventi dagli altri immobili e 500mila euro relativi all’abitazione principale. L’aliquota per l’abitazione principale è del 4,5 per mille; l’aliquota per gli altri immobili è del 8 per mille. Voto favorevole della maggioranza, contrari Pierluigi Toffalori (Spazi Aperti ai Cittadini) e Luca Frildini (Partito Democratico), astenuti Remo Sandri (Lega Nord) e Vittorio De Battisti.
INTER CLUB AMBROSIANO MARCO SAVOIA
I tesseramenti nerazzurri sono aperti «Il nostro obiettivo sarà quello di seguire l’Inter sia allo stadio Meazza di Milano che in altre trasferte, tra cui quelle contro Hellas Verona e Chievo». E’ entrata nel vivo l’attività dell’Inter Club Ambrosiano “Marco Savoia” di Sant’Ambrogio di Valpolicella, costituitosi nel 2010, che conta 140 soci di Sant’Ambrogio, Dolcé,
Pescantina, Bussolengo, San Pietro in Cariano, Fumane, Cavaion e Rivoli Veronese ed il quartiere cittadino di San Massimo. «E’ aperto il tesseramento in vista del prossimo campionato - spiega il presidente Andrea Sartori -, i nuovi soci o coloro che rinnoveranno l’iscrizione riceveranno nuovi, ricchi gadget». Il presidente preci-
sa che chi vuole partecipare alle trasferte dell’Inter Club deve essere associato al club. Attualmente la sede dell’Inter Club Marco Savoia si trova nel ristorante pizzeria Primavera tra Sant’Ambrogio e Gargagnago. Nel contempo il presidente Andrea Sartori ha ricevuto una grande soddisfazione: la nascita del nipotino Edoardo dalla
DOMEGLIARA/CLUB AUTO MOTO D’EPOCA Continuano le attività del club Auto Moto d’Epoca di Domegliara. Il sodalizio, che conta 300 soci, ha programmato domenica 8 settembre il raduno da Domegliara a Sabbioneta nel mantovano (per informazioni: www.clubdomegliara.com, Gianni Bertasi, 347.68.69.846; Flavio Gaburro 331.37.80.787). A Sabbioneta i partecipanti potranno visitare il palazzo Giardino, la Galleria o Corridor Grande, il teatro all’Antica, il palazzo Ducale e la Sinagoga; nel pomeriggio il museo dell’Arte Sacra. Sabbioneta offre una testimonianza di realizzazione urbana, architettonica ed artistica del Rinascimento, collegate tra loro attraverso le idee e le ambizioni della famiglia regnante, i Gonzaga a metà ‘500. Il direttivo del club Auto Moto d’Epoca di Domegliara è presieduto da Flavio Gaburro; vicepresidente e responsabile manifestazioni Gianni Bertasi; segretario e tesoriere Roberto Peretti; responsabile auto Tiziano Galvani; responsabile moto Guido Rizzolo; responsabile marketing Bernard De Wolf; consiglieri Luigi Venturini, Emilio Braghetta e Gabriele Pasetto. M.U.
figlia Katia. Il presidente ha ricevuto le felicitazioni dei soci e del direttivo, ricambiando con una promessa: un nuovo interista è arrivato nella casa nerazzurra del presidente Sartori. Il direttivo dell’Inter Club «Marco Savoia» è presieduto da Andrea Sartori; vicepresidente Luigi Fumaneri e Michele Fasoli (responsabile coordinamento veneto); tesoriere Nino Cinquanta; segreteria Susy Padovani (iscrizioni soci), Paolo Paiola (coordinamento e gestione trasferte), Federico Tosi (revisore conti) e Agustin Aleu (sito internet); consiglieri Mario Chiereghini, Giorgio Stocchero, Mauro Testi, Gianpaolo Alberti, Emiliano Castioni (responsabile area Valdadige), Dario Milani (area Bussolengo), Alessandro Fedrigo (area San Massimo e Verona). Per informazioni: presidente Andrea Sartori: 335.645.29.73;
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Andrea Sartori
segretario Paolo Paiola: 334.865.75.32; ristorante Primavera 045.770.42.03; e mail: interclubambrosiano@gmail.com. M.U.
«Avevamo pensato ad una possibile rimodulazione ma l’incertezza sulla futura eliminazione o meno dell’Imu relativa all’abitazione principale da parte dello Stato, non ci ha permesso di applicarle - ha illustrato l’assessore ai tributi e bilancio Sandro Stella -. Purtroppo questa incertezza potrà ripercuotersi sul bilancio se verrà addossato dall'amministrazione centrale ai Comuni il reperimento delle risorse per la sua eliminazione». L’assessore Stella ha snocciolato i numeri relativi ai tagli: «Come se non bastasse la difficile situazione economica degli enti locali - ha proseguito Stella -, l’ulteriore taglio di 180mila euro sul bilancio di quest’anno, non ci ha permesso di abbassare l’Imu». Di parere opposto il consigliere Pier Luigi Toffalori, contrario alla deliberazione. «Ancora una volta l’amministrazione comunale ha aumentato le tasse a differenza, ad esempio, del Comune di Marano di Valpolicella che, nei fatti, ha eliminato l’Imu prima casa. Non versare l’Imu prima casa avrebbe portato sollievo a tutti, in special modo a quelle famiglie che stanno vivendo situazioni di licenziamenti e cassa integrazione. La rimodulazione dell’aliquota avrebbe potuto esentare le persone dal versamento dell’Imu prima casa. Pertanto non posso che votare contro questa deliberazione». M.U.
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Telefono 045 7152777 CALCIO. Dopo anni di attesa, il sogno dei Diavoli Rossoneri si è realizzato
L’Ambrosiana esulta L’Eccellenza è realtà Servizio di
Massimo Ugolini Ambrosiana in Eccellenza. Questa la nuova categoria dei Diavoli Rossoneri dopo averla sfiorata lo scorso anno quando la società del presidente Gianluigi Pietropoli militava in Promozione. Eccellenza sfumata sul campo solo nella finale play off ma ottenuta in virtù della decisione della Figc-Lnd. «Siamo soddisfatti ma anche consapevoli delle insidie dell’Eccellenza» racconta il massimo dirigente rossonero. Diversi i volti nuovi, diverse le cessioni per quello che Pietropoli considera «l’anno zero, l’anno del rinnovamento». Alla squadra recapita un messaggio lampante: «Abbiamo molti giovani da fare crescere, pertanto ci affideremo all’esperienza di calciatori esperti. Per
P
Gianluigi Pietropoli
tutti varrà una regola: i panni vanno lavati nello spogliatoio». Obiettivo stagionale?. «Essere la sorpresa della categoria» indica Pietropoli mentre il vicepresidente Mauro Testi rammenta a futura
memoria: «Non dobbiamo dimenticare il bilancio, soprattutto in tempi come questo, se vorremmo esserci anche in futuro». Hanno lasciato la casacca rossonera calciatori del calibro di Aldrighetti e Gottoli, sono rimasti senatori come Corradi e Pasini, sono arrivati alla corte del presidente Pietropoli, tra gli altri, Peretti e Cipriani dal Castelnuovosandrà, Chiecchi dal Sarego, Doardo dal Villafranca, Pangrazio dal Team Santa Lucia Golosine. «Siamo riusciti ad acquistare giocatori di categoria superiore - afferma il ds Mattia Bergamaschi - con l’auspicio di formare un gruppo sia dentro che fuori dallo spogliatoio per centrare una salvezza tranquilla dopo avere valorizzato i nostri giovani». La squadra è stata affidata al Puma Montagnoli alla quattordicesima panchina in
Presentazione dell’Ambrosiana
Eccellenza: come suo solito non le manda a dire. «L’Ambrosiana è una delle società più prestigiose a livello regionale, ringrazio i dirigenti per la fiducia accordatami». L’immediato futuro: «Non sarà facile sostituire un ottimo allenatore come Braulio che ha vinto un campionato e perduto un altro allo spareggio». L’Eccellenza? «Lanceremo diversi giovani, questa categoria lo permette». Il futuro prossimo: «Vogliamo gettare le basi per un gruppo giovane del paese o comunque di questa zona, in modo che tra tre, quattro anni possa costituire lo zoccolo duro dell’Ambrosiana» Poi il Puma ricomincia a graffiare com’è nel
suo stile. «Un sogno nel cassetto?. Tra tre, quattro anni provare la corsa per un sogno chiamato serie D». Il vicesindaco di Sant’Ambrogio di Valpolicella Roberto Zorzi, presente alla tradizionale presentazione di inizio stagione rammenta l’importanza sociale dello sport. «Ringrazio l’Ambrosiana per il ruolo sociale che svolge sul territorio. E’ necessario avere obiettivi certi per essere protagonisti - sottolinea l’amministratore ambrosiano - nel rispetto dell’avversario e dei valori sportivi. L’Ambrosiana potrà allenarsi e giocare su un campo all’avanguardia, quello sintetico del Montindon».
oesie
di Giancarlo Peretti
Uomo di vasta cultura Piero Mirabella che, alla letteratura, aggiunge la musica, esibendosi in uno strano concerto: “La mia chitarra”. Un po’ lungo per il nostro spazio, ma…coinvolgente. Possiamo allora aggiungere ancora solo due brevi poesie. La prima, tratta dalla raccolta di Ester Bontempo, sensibile poetessa che ho avuto modo di conoscere personalmente: “Piove”. La seconda firmata da Loredana Zanon di San Giovanni Lupatoto, dal titolo “Il colore dell’Estate”, tanto per restare in tema con la stagione. PIOVE
LA MIA CHITARRA La mia chitarra è come il corpo di una bella donna: un poco rotondetta e ben tornita, perfetta e ben tagliata al punto vita, curve abbondanti in alto e lungo i fianchi… Insomma è proprio come piace a me! Con lei so fare il RE: basta che voglia, MI sussurra un SI. Qualunque cosa chieda, lei generosa mi risponde: DO! Se poi le chiedo dove devo andare, lei prontamente suggerisce: LA’ e quando sono incerto sul fare o sul non fare, aritmicamente mi consiglia: FA’!... Un po’ gelosa del mio mandolino, eccola che gioiosa si mette in mezzo se c’è da far casino …ma mi consola se mi sento SOL. Lei non disdegna d’esser pizzicata ed io l’appoggio un po’ sopra il ginocchio,
la stringo dolcemente sul mio petto, e poi la sfioro lieve con le dita, stuzzico le sue corde con il plettro, così mi dà l’accordo. Ed io le sono grato, e non mi scordo che, alla mia voce amica, è stata la compagna di una vita: complice negli amori, discreta e melodiosa in qualche serenata, vicina e silenziosa nei dolori, triste e fedele nella nostalgia… Chitarra mia, per me non sei mai stata solo un gioco; scusa se suono a orecchio …e ti conosco poco. M’hai dato e ancor sai darmi tanta compagnia: parli con la mia anima! so solo ricambiarti con una poesia. Piero Mirabella
Nel mio letto ascolto il dolce rumore della pioggia. Cade. E bagna i giardini assetati e le case aride.
Vorrei che lavasse via ogni pensiero di te. Invece ripete il tuo nome. Ester Contempo
IL COLORE DELL’ESTATE Sì. E’ l’arcano canto dell’usignolo, è il giallo oro del girasole, è il rosso geranio sulla finestra di mia madre, è un giardino profumato di caprifoglio, è una musica che si sente nell’aria di festa danzante di paese, è la sedia a dondolo che accoglie il tuo riposo, è il mio sguardo che segue il volo delle falene nella sera tinta di violetto, è il nostro contar le stelle nella trapunta blu notte del cielo. Si. E’ il colore dell’estate. Loredana Zanon
Sport
Settembre 2013 CALCIO. Passato e presente insieme nei festeggiamenti di giovedì 8 agosto
Sant’Anna fa 20 anni
Si sono dati appuntamento a Fosse lo scorso 8 agosto tutti i giocatori dell’Unione Sportiva Sant’Anna d’Alfaedo, giocatori del presente e del passato, tecnici, dirigenti, allenatori, presidenti e collaboratori della prima squadra e degli amatori per festeggiare i 20 anni da quando nel 1993 fu iscritta la prima squadra di calcio a Sant’Anna d’Alfaedo. La società sportiva del Sant’Anna è stata fondata da Giovanni Lavarini nel 1983 per raccogliere in sé le discipline sportive che erano presenti nella zona. Solo dopo 10 anni il presidente Ivan Lovat decise di iscrivere una prima squadra di calcio in terza categoria con tutti giovani del comune, molti dei quali senza nessuna esperienza nel gioco del calcio. Così a distanza di 20 anni su idea di Ivan Lovat e di alcuni giocatori nostalgici, si è deciso di proporre questa rimpatriata. Ne è uscita una bellissima serata, emozionante, con video, ricordi, premiazioni per rivivere le più belle avventure di questi anni: le sconfitte dei primi anni, il traguardo che ancora appare incredibile della Promozio-
ne raggiunta nel 2002, e poi le sofferte retrocessioni, le battaglie per non scomparire degli ultimi anni. Una serata in cui qualcuno è uscito ad asciugarsi le lacrime agli occhi, perché «quando sei stato un Falco del Sant’Anna, difficilmente lo dimentichi». Sacrifici, duri allenamenti nella neve e nel pantano, ma anche tanta amicizia e legami che vanno al di la del calcio, hanno formato gli anni migliori di tanti giovani che sono passati nelle file del Sant’Anna. La serata ha avuto anche lo scopo di raccogliere qualche fondo per il mantenimento delle attività sportive della società, attraverso una lotte-
ria in cui erano in palio anche qualche gadget o maglia delle squadre in cui Damiano Tommasi, ha militato negli anni di attività professionistica. La serata è stata inoltre piacevole perché tutti i partecipanti sono stati coinvolti nell’eleggere i migliori giocatori della storia del Sant’Anna: Andrea Cona si è aggiudicato il titolo di giocatore con più reti, Ledri Saverio quello con più presenze. Ecco la squadra top 11 di questi 20 anni che è emersa dalle votazioni: portiere: Morandini Matteo, difensori: Laiti Lucio, Ledri Antonio e il fratello Ledri Saverio, Alfonso Tommasi; centrocampisti: Zaccaria
Tommasi, Andrea Cona, Marconi Carmine, Campostrini Davide; attaccanti: Morandini Giacomo, Serean Cosmin, e mister: Cona Giacomo. Un riconoscimento infine anche al custode del bellissimo campo di Fosse: Sega Giuliano, al dirigente più longevo Gianluigi Bonaldi e ai presidenti che hanno fatto la storia di questi vent’anni: Ivan Lovat, Galeotto Antonio, Laiti Giuseppe, Raffaello Campostrini e l’attuale presidente Alberto Cona. Non poteva mancare a concludere la festa l’inno che i Falchi cantano ormai da vent’anni prima di ogni partita per caricarsi:“Gli Anni” degli 883.
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CALCIO. Il Gargagnago riparte dalla Seconda Il Gargagnago riparte dalla Seconda Categoria in virtù del ripescaggio. Messa alle spalle l’altalenante annata dello scorso anno, la Bilbao della Valpolicella è ripartita col solito entusiasmo e nel segno del nuovo motto della stagione, «We are Garga», come sottolinea Silvano Procura, team manager della squadra valpolicellese, deus ex machine della società guidata dal presidente Stefano Sartori. «Quest’anno non tradiremo, siamo già risorti nel segno del nostro nuovo motto We are Garga» afferma Procura che lancia un indelebile obiettivo: «Il recente passato costituirà una grande lezione per il prossimo campionato che per noi significherà il quarantesimo anno d’attività». Prima, assoluta novità sarà l’allestimento di una squadra juniores che disputerà il torneo provinciale. «Per la prima volta schieriamo una compagine giovanile - afferma il presidente Stefano Sartori - nell’ambito della consolidata collaborazione con l’Ambrosiana». La squadra è stata affidata a Ivo Castellani, che ritorna al Gargagnago dopo averlo già allenato due stagioni in passato. «Cercheremo di dare fastidio a tutti anche se l’obiettivo primario non potrà che essere la salvezza». Immancabile l’entusiasmo di Roberto Cammalleri, preparatore dei portieri, immutato lo spirito che anima questa società. «Un ringraziamento particolare - conclude il team manager Silvano Procura - va a tutti i nostri collaboratori, in particolar modo ai dirigenti della cucina Bruno Vaia ed Antonio Sorio che ci deliziano con le loro prelibatezze». Il sindaco di Sant’Ambrogio di Valpolicella Nereo Destri, durante la tradizionale presentazione della squadra avvenuta nella sede della Pro Loco, ha evidenziato la bontà del progetto-Gargagnago, «una realtà importante da un punto di vista sportivo e sociale per il nostro Comune». M.U.
CASA DI CURA POLISPECIALISTICA “DOTT. PEDERZOLI”
DONNE E SENOLOGIA NELLA REALTA’ BENACENSE Una donna su dieci, in particolare quelle comprese nelle fasce di età più giovane, viene colpita da tumore alla mammella. Una frequenza elevata - con evidenti ricadute a livello sociale anche a causa della severità della malattia - e che è sensibilmente aumentata nel tempo probabilmente perché collegata alle differenti abitudini alimentari, fattori ambientali e stimolazioni ormonali. L’attenzione scientifica dedicata al problema oggi guarda sempre più non solo alla prevenzione e alla diagnosi sempre più precoce, ma anche e soprattutto a garantire alla donna colpita dalla patologia la miglior qualità di vita possibile sotto tutti i punti di vista: psicologica, affettiva, lavorativa. E' ormai opinione condivisa che il trattamento della patologia mammaria imponga un approccio multidisciplinare che chiama in causa le figure di più specialisti: oncologo, chirurgo, chirurgo plastico, radiologo, fisiatra, psicologo. Solo attraverso il coinvolgimento delle diverse competenze si può raggiungere l'obiettivo di un trattamento il più possibile “dedicato” e quindi del miglior risultato terapeutico. Un percorso, questo, che presuppone anche la massi-
ma disponibilità, da parte della paziente, ad una partecipazione attiva e consapevole. In questo scenario va sottolineato che le tecniche di chirurgia oncoplastica, con le strategie di ricostruzione e rimodellamento della ghiandola, sono ormai parte integrante del trattamento chirurgico del tumore della mammella; lasciando i trattamenti demolitivi solo a casi limitati, anche in considerazione dei moderni principi oncologici per i quali e' stato dato spazio sempre maggiore a soluzioni conservative. Un diverso approccio chirurgico, che si basa sulla cultura di una scelta elaborata ad hoc in un contesto multifattoriale che tiene conto dello status della paziente, della tipologia della lesione e i suoi rapporti con le strutture limitrofe pur non dimenticando mai i criteri fondamentali della radicalità oncologica integrata alla chirugia oncoplastica. Nei trattamenti demolitivi e' ormai assodato il principio, ove possibile, della ricostruzione immediata, sia essa in uno o due tempi, ottenendo con questa opzione un favorevole impatto psicologico sulla paziente, oltre alla riduzione dei costi complessivi della terapia chirurgica del tumore mammario. L’approccio attuato nella nostra realtà ospedaliera vede la paziente
afferire all'ambulatorio di Chirurgia senologica per un nodulo clinicamente palpabile o dopo che ha già effettuato una valutazione ed uno studio radiologico senologico. Dopo aver completato l'inquadramento, la paziente è accompagnata all'intervento entro breve tempo: a seconda del quadro vengono effettuati i principali trattamenti di chirurgia conservativa - attraverso biopsie, quadrantectomie - o demolitiva mediante mastectomie con o senza ricostruzione a seconda dell'età e dello stesso quadro generale; lo studio dell'ascella, attraverso la biopsia del linfonodo sentinella eseguito in estemporanea, permette di ridurre i tempi di attesa e, in caso di svuotamento ascellare, evita alla paziente un secondo intervento. Nel prossimo mese di Ottobre, verra’ effettuato il Mese della prevenzione del tumore della mammella, mediante visite Senologiche, che potranno essere effettuate gratuitamente, presso la nostra Struttura, previa prenotazione al CUP. Dott.ssa Elena Fiorini U.O. Chirurgia Generale Casa di Cura Dott. Pederzoli pubbliredazionale
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Arriva la casa interamente “verde”
I “green” issues non sono più solo parole straniere. La sensibilità ambientale e l’approccio cosiddetto “verde” stanno aumentando anche in Italia. Lo dimostra l’ambito della bioedilizia che (finalmente) si sta sviluppando pure nella nostra penisola. I più, per iniziare, si accontentano di far mettere i doppi vetri nelle proprie abitazioni per evitare la dispersione di calore o di chiudere l’acqua mentre ci si lava i denti o ci si insapona, preferendo la doccia al bagno. Azioni che contribuiscono a rendere “verde” una casa, ma c’è chi non si accontenta. Come i progettisti dello studio act_romegialli che hanno creato una vera e propria casa verde, non fermandosi al “verde”. Una volta era una piccola costruzione dimenticata adibita a garage e deposito degli attrezzi nel cuore delle Alpi, in Valtellina. Ora è la “Green Box”, una deliziosa casa per il weekend ricoperta completamente da essenze rampicanti. Tra le piante e l’interno solo un leggero telaio di acciaio che serve da supporto al vero e proprio tetto, i rampicanti, scelti con un accurato studio. L’effetto ricercato è la mutevolezza: la casa, infatti, cambia forma, colore e dimensione costantemente, al variare delle ore del giorno e delle stagioni. E se all’esterno la casa si confonde con il paesaggio da bosco incantato grazie anche a ciuffi di sempreverde che contornano il perimetro dell’abitazione, gli interni sono essenziali: un piccolo soggiorno con cucina a vista e una zona relax con il deposito per gli attrezzi da giardinaggio, vera passione del proprietario della “Green Box”. Anche i materiali sono lasciati completamente grezzi: listoni di larice per i pavimenti e le porte, lamiera zincata per la cucina, serramenti realizzati in acciaio zincato non verniciato e con tubi per l’erogazione dell’acqua. Anche la mobilia è all’altezza dell’ ecocompatibilità della casa, come per esempio i mobili porta oggetti da parete costruiti interamente con vecchie cassette della frutta o i rubinetti del lavandino della cucina composti da semplici tubi di gomma. Per finire, anche il sistema di ventilazione interno è completamente naturale e sta al verde proteggere dal sole durante l’estate.
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Rinnova e Ristruttura
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GIARDINO BEN CURATO? UN VALORE AGGIUNTO L’estate e il caldo sono ancora nel vivo. E quando è così lo spazio outdoor (letteralmente “furori dalla porta”) diventa il protagonista indiscusso della casa, sia per trascorrere momenti di relax sia per ricevere gli amici. Cene, aperitivi, feste, chi possiede un giardino è fortunato ed è importante renderlo il più funzionale possibile ma soprattutto unico nell’arredamento. Un bel giardino, curato e ben progettato, valorizza qualsiasi tipo di abitazione, anche la più comune o semplice. Ma attenzione, perché avere un giardino è anche un impegno: se siete costretti a passare molto tempo fuori casa optate per superfici in ghiaia o ciottoli che richiedono molta meno cura rispetto il manto erboso. Inoltre, se non amate il giardinaggio scegliete piante robuste che non hanno bisogno di cure eccessive rispetto alle aiuole colme di fiori, belle alla vista ma che richiedono continua manutenzione. Prima di acquistare i mobili per lo spazio outdoor bisogna decidere lo stile che più ci piace e che più si adatta alla tipologia della nostra casa, il tipo di mobili che ci servono e dove sistemare gli arredi per ottimizzare lo spazio rendendolo confortevole. E cosa è più confortevole di un salotto? Una volta utilizzato solo come arredo da esterno per i grandi giardini, oggi è possibile acquistare un salotto più “contenuto”. Un divano a due posti, due poltrone e un tavolino sono l’ideale per una zona dedicata alla conversazione, alla convivialità, al relax e al riposo. I materiali più privilegiati sono, di solito, quelli naturali come legno o bambù, dall’aspetto più piacevole e raffinato della plastica. Se non si ha la disponibilità di installare un gazebo a mo’ di riparo, l’area più adatta dove sistemare il nostro salotto è quella meno soleggiata e più silenziosa. Oltre al salotto, quella che si potrebbe voler ricreare in giardino è la zona pranzo per godersi il proprio giardino durante rilassanti cene con amici e parenti. In questi casi il tavolo e le sedie devono per forza far parte dell’arredamento outdoor, ma per chi non vuole rinunciare al salotto non c’è problema, in quanto è possibile trovare entrambi i tipi di arredo negli stessi materiali e gamma di colori.
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BENESSERE
L’ARGOMENTO
a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta
Adolescenti e sessualità
Lo sviluppo della sessualità durante l’adolescenza è preponderante, in questo periodo, infatti, si completa la maturazione sessuale e si evidenziano in modo defini-
tivo i caratteri sessuali secondari. L’impulso sessuale si manifesta in modo diverso nei ragazzi e nelle ragazze: mentre nei maschi le esigenze biologiche sono
LA CURA DEI CAPELLI
specifiche e predominanti, orientate ad una scarica della tensione attraverso l’orgasmo, nelle femmine il desiderio sessuale è meno esclusivo è come una sensa-
A CURA DI ANTONELLA MARCOMINI
È un’oasi di coccole per i capelli il salone bionaturale di Antonella, parrucchiera che ha dato seguito ad una tradizione di famiglia iniziata già dal nonno e condivisa per alcuni anni con la mamma. «Ho sempre svolto la mia attività di parrucchiera unisex affiancando alle consuete metodologie anche trattamenti naturali, aiutandomi con il “vegetale” – afferma Antonella Marcomini –. Un percorso, il mio, iniziato proprio per la mia allergia alle tinture e ai prodotti chimici sul cuoio capelluto. Negli anni ho affinato le mie tecniche, fino ad arrivare oggi ad un’offerta completa all’insegna del bionaturale e del biologico. Nel mio salone si può richiedere il check up gratuito del capello, avvicinandosi anche a cure tricologiche e trattamenti personalizzati». Tinture vegetali, permanenti con prodotti bionaturali, trattamenti anticaduta, aromaterapia formulata con oli ed essenze vitaminiche antiossidanti e co-enzima Q10 o essenza pura di tea tree oli. Nel salone bionaturale di Antonella si possono trovare trattamenti adatti anche a chi ha problematiche di allergie e a chi, curando l'aspetto, desidera utilizzare prodotti "eco-consapevoli". A fare da cornice a tutto questo c’è anche il servizio Spa Hammam a 360° per quanto riguarda la bellezza dei capelli e il rilassamento dello spirito attraverso un percorso rigenerativo di 50 minuti con massaggio e scioglimento delle tensioni e ristrutturazione dei capelli.
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zione diffusa e fortemente impregnata di emozioni. Per questo nei maschi troviamo la tendenza a vivere l’esperienza sessuale sul piano corporeo, le ragazze invece legano la sessualità più alle emozioni e ai sentimenti. In questo periodo, i mutamenti che si verificano nel corpo dell’adolescente possono essere al tempo stesso motivo di orgoglio e di imbarazzo. A giocare un ruolo importante in questo caso è l’atteggiamento dei genitori nei riguardi del sesso, atteggiamento che i ragazzi hanno vissuto negli anni precedenti. Se i genitori hanno trattato questo tema con imbarazzo invece che con naturalezza, può svilupparsi nell’adolescente un analogo imbarazzo ed una certa insicurezza. È nella famiglia che gli adolescenti apprendono le modalità della vita di coppia, osservando l’atteggiamento con cui vengono espressi l’affetto e l’amore. La sessualità umana non coincide con gli organi genitali ed il loro funzionamento, ma comprende l’intero corpo e tutta la persona, la sessualità costituisce un elemento determinante per lo sviluppo della personalità, è un mezzo di espressione e di comunicazione; riguarda il modo con cui ciascuno si percepisce come uomo o donna e la sua modalità di porsi in relazione agli altri. La sessualità non è qualcosa che viene coinvolta solo quando si desidera soddisfare il bisogno sessuale, ma l’essere femmina o maschio si riflette su tutto quello che facciamo. Chiedersi “chi sono” significa porsi delle domande sulla propria identità di genere. Lo sviluppo psicologicoemozionale, nell’adolescente, non procede di pari passo con lo sviluppo fisico, per questo nel giovane troviamo frequenti oscillazioni psicologiche fra l’emancipazione verso una maggiore indipendenza e la regressione ad atteggiamenti infantili. Sul piano della sessualità l’alternanza tra le necessità che emergono a livello fisico e le richieste psicologiche di individuazione, diventa spesso un importante banco di prova, un terreno sul quale sperimentarsi, un supporto al distacco dai genitori e contemporaneamente la ricerca di un luogo in cui rifugiarsi affettuosamente, o scappare al bisogno.
Donna
A CURA DI CHIARA TURRI
YOGA E PILATES: LE DIFFERENZE “Sii presente a ogni respiro. Non fare che la tua attenzione vaghi per la durata di un solo respiro. Ricordati di te stesso sempre e in ogni situazione.” (da Tecniche spirituali sufiche del XII sec.) Eccoci quasi tutti rientrati dalle vacanze … più o meno riposati! Il modo migliore per mantenere il più a lungo possibile i benefici raggiunti è continuare a prendersi cura di noi stessi. Cominciando da subito. Qui di seguito illustro i benefici di due tecniche molto conosciute e ormai da molti anche praticate. Fate attenzione però: le proposte sul mercato sono ormai molte ma, come spesso succede regna la confusione. Sto parlando di Yoga e Pilates. Lo yoga è una disciplina millenaria, nata in India, che possiamo definire terapeutica, poiché ha lo scopo di unire corpo, mente e spirito. Alla base della filosofia dello yoga c'e' il concetto che mente e corpo sono una cosa, e che il corpo con gli strumenti giusti e nell'ambiente adatto può guarire se stesso. Lo yoga studia l'interiorità umana. Il suo scopo primario è quello di far emergere in ciascuno la consapevolezza della propria natura essenziale. Consapevolezza della postura, allineamento e schemi di movimento sono alla base dello yoga che viene scelto da molti principalmente perchè riesce ad indurre un profondo stato di rilassamento anche nel bel mezzo di un evento fortemente stressante. I benefici quindi consistono in uno stato di tranquillità e felicità. Nella pratica dello yoga gli esercizi e le posizioni – asana - vengono eseguiti in un gruppo sotto la guida di un istruttore. E' possibile praticare diverse forma di yoga anche a seconda dell'obiettivo da raggiungere. In occidente è molto praticato l’hatha yoga, ricco di posizioni ed esercizi mirati a migliorare l’assetto posturale e respiratorio. Tutte le forma di yoga includono la meditazione, la riflessione e la coordinazione tra respiro e movimento. Il Pilates è un metodo molto più recente. Non vanta la tradizione millenaria dello yoga, ma nella vasta panoramica delle ginnastiche moderne risulta una valida opportunità per ritrovare un sano rapporto con il nostro corpo. Il metodo Pilates ha un gamma completa di matwork (esercizi eseguiti a corpo libero su un materasssino) e include anche il lavoro sulle macchine. Lo scopo del Pilates è il rafforzamento degli addominali, il miglioramento della postura, la stabilizzazione e l'allungamento della colonna vertebrale, il miglioramento dell'equilibrio. Il Pilates rimodella il fisico gradualmente e coinvolge tutto il corpo, non ha un numero di ripetizioni eccessivo anche perchè pone l'enfasi più sulla qualità degli esercizi che sulla quantità. Si incentra sulla stabilizzazione dei muscoli del core che costituiscono il centro dei movimenti permettendo al resto del corpo di muoversi liberamente. Definirei il metodo Pilates un'attività a basso impatto, il che lo rende adatto anche per la riabilitazione e la prevenzione degli infortuni. Basilare è il controllo della respirazione e la concentrazione. L'equilibrio tra forza e flessibilità fa sì che si possa ottenere un rimodellamento generale del fisico. Direi che se il vostro obiettivo è rimodellare il fisico, diventare più elastici e allo stesso tempo correggere la postura, il metodo Pilates è quello che fa per voi. Se invece il vostro obiettivo è governare il corpo partendo dalla vostra mente va meglio lo yoga. Diffidate di metodi “misti”. Le due discipline possono essere complementari. Praticare yoga non significa escludere la pratica del Pilates. Ma una classe (lezione) deve essere o solo yoga o solo Pilates. Praticate, praticate, praticate! Namastè.
SCUOLA / IL MINISTRO
«Basta compiti estivi» Mercoledì 11 settembre, ore 8.00 del mattino. Una fila di studenti esce dalla cartoleria, a tutti serve la fotocopia della versione di latino o greco che solo il “secchione” di turno ha tradotto. I compiti delle vacanze estive si risolvono da sempre così, con quattro fotocopie. E se n’è accorta pure il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza, che in un’ intervista al “Messaggero” lancia un appello: «Basta ai compiti estivi». La reazione degli studenti la possono immaginare tutti: finalmente una qualche possibilità che le sadiche torture estive abbiano fine. Ma la reazione dei genitori? Sollievo anche da parte loro. In fin dei conti, quale mamma, a settembre, non ha mai preso in mano una penna e raccolto tutta la buona volontà di cui è capace e si è seduta alla scrivania del figlio per completare “Matematica d’estate”, “LiberaMente” o “English goes on holiday”? Che brave queste mamme, potrebbero diventare tutte scrittrici. E poi, vi immaginate un bambino che fa i compiti all’aria aperta? O sulla spiaggia? Perché compilare per forza pagine e pagine con la matita quando per ripassare le famigerate tabelline si può semplicemente comprare un gelato
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Spazio Donna
Settembre 2013
per se stessi e per i propri amici? «I compiti vengono smaltiti meccanicamente, senza concentrazione», come dice Carrozza, e il duo caldo-difficoltà fa salire i livelli dello stress fino alle stelle, è dimostrato. E poi la motivazione “serve per tenersi allenati” non vale: il nostro cervello non va trattato come il muscolo dell’avambraccio. Arrivare freschi e riposati a settembre è meglio, considerato anche che le cose che si imparano da piccoli difficilmente si dimenticano. No ai compiti, quindi. Ma sì alla lettura. «Sarebbe bello che ad ogni ragazzo fosse fornita una lista di libri perché selezioni le sue letture delle vacanze. Dobbiamo insegnare il valore della scelta», commenta Carrozza. Soprattutto si deve insegnare a coltivare la passione per la lettura e lo studio, non mettendo i ragazzi nell’angolo facendoli sentire obbligati. Ogni
adolescente o bambino che si rispetti reagisce agli obblighi incrociando le braccia e facendo l’esatto contrario. Quindi perché fino ad oggi la scuola si è fondata proprio solamente su questo principio, l’obbligo? Gli insegnanti non dovrebbero solo “trasmettere” la conoscenza che tante volte nemmeno arriva agli studenti che ha di fronte, ma si perde nell’aria viziata della classe. Bisognerebbe insegnare l’arte della curiosità, del piacere che si prova quando si viene a conoscenza di cose nuove, mai viste. Gli studenti dovrebbero viaggiare, uscire dal paese, andare al cinema e a teatro, ascoltare musica, incontrare nuove persone, visitare musei, posti, paesi, scoprire il piacere di farsi una cultura tutta propria: sono questi gli unici compiti che si dovrebbero consigliare. Alessia Menegolli
QUANDO I RAGAZZI SBAGLIANO...
a cura di Paolo Dalla Vecchia Educatore professionale
Talvolta, per i motivi più svariati, gli adolescenti possono commettere degli errori e trovarsi nei guai con la giustizia. C’è chi sbaglia perché non seguito dai genitori o in situazioni di indigenza economica, chi perché vicino a sé in famiglia o nel gruppo dei pari ha modelli “negativi” e tende ad emularli, ma c’è anche chi, pur avendo una situazione socio-familiare apparentemente normale va a cacciarsi nei guai in maniera più o meno consapevole per i motivi più svariati. La cosa più importante in questi casi è aiutare questi ragazzi ad uscire dallo schema “negativo” e dai modelli antisociali interiorizzati facendosi aiutare dai servizi socioeducativi del territorio. Il primo passo per i ragazzi è quello di ammettere le proprie responsabilità senza ma e senza se, sia davanti alla Giustizia,sia nel proprio ambiente sociale e familiare prendendo le distanze da ambienti e persone negative. (assunzione delle proprie responsabilità). Il secondo passo è quello di compiere un percorso riabilitativo, un progetto educativo dove ci si possa impegnare a livello sociale facendo qualcosa di buono per gli altri; idealmente un risarcimento morale del giovane individuo nei confronti della società ( volontariato, stage, lavori socialmente utili, ecc.). Il terzo passo è quello di una ricostruzione del sé improntata su un nuovo sistema valoriale; alimentare un vero e proprio nutrimento e ninfa vitale per accrescere l’autostima dei ragazzi nella loro nuova o riconquistata “immagine positiva”. (correttezza e rispetto per gli altri e per se stessi, onestà e responsabilità). Mai come in questi casi possiamo dire che è importantissimo intervenire il più presto possibile e che “ non tutto il mal vien per nuocere”. Per gli interessati ai gruppi genitori con figli adolescenti o preadolescenti che partiranno a fine settembre ricordiamo di contattare il Centro Informagiovani di San Pietro in Cariano allo 045/6801778 o di scrivere a infospic@libero.it
L’angolo di Francesca di Francesca Galvani
MERLUZZO AGLI AGRUMI INGREDIENTI: 4 filetti di merluzzo 2 limoni Finocchietto 1 arancio 120 ml panna acida Sale, pepe PROCEDIMENTO: Disporre i filetti in un piatto, irrorate con il succo di limone, parte del finocchietto e della buccia d’arancia. Lasciate in marinata 4 ore circa in frigorifero. Forno 220°/230°. Trasferite in pirofila i filetti scolati bene, cospargere con i restanti aromi, sale e pepe. Cottura 10 minuti in forno caldo. Sfornate e irrorate con olio e panna acida. Leggero ed appetitoso!