Valpolicellla

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L’ALTRO GIORNALE EDIZIONE VALPOLICELLA ANNO XXX - N.9 - SETTEMBRE 2015 Stampato il 03/09/2015 Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 - Fax 0456703744 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. AFFILIATO con ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

Gender, sofferenza e angoscia per l’uomo di ROSANNA PANCALDI L’ideologia del gender è una grande truffa. Una tesi per cui non si è uomini e donne perché nati con certe identità fisiche, ma lo si è solo se ci si riconosce come tali. Quindi se voglio oggi sentirmi donna sarò donna e se domani voglio sentirmi uomo, allora sarò uomo. Oppure posso essere gay, lesbo, trans, bisex e via con una scelta di ben altri 17 generi! Questo, secondo la “Australian human rights Commission”. La tesi del gender ha anche una chiara origine ateista in quanto è ribellione anche contro Dio, non a caso recentemente Benedetto XVI ha detto: «La Chiesa ribadisce il suo grande sì alla dignità e bellezza del matrimonio come espressione di fedele e feconda alleanza tra uomo e donna, e il no a filosofie come quella del gender si motiva per il fatto che la reciprocità tra maschile e femminile è espressione della bellezza della natura voluta dal Creatore». A portare avanti il gender sono, in particolare, i Paesi nordici, dove uomini e donne si comportano fin da piccoli in maniera completamente uguale, annullando ogni differenza. In un asilo di Stoccolma, ad esempio, gli alunni non sono più bambini e bambine, ma “friends” e vengono tutti chiamati con il pronome neutro “hen”. Un prestigioso sociologo italiano, Marzio Barbagli, ha spiegato che la negazione delle differenze sessuali «porta più danni che vantaggi». Altri famosi studiosi di tutto il mondo hanno spiegato che le donne e gli uomini sono, alla fine, ben diversi tra di loro e che questo fatto viene rispecchiato dai loro comportamenti. David Geary, psicologo dell’età evolutiva presso l’Università del Missouri, ha spiegato che anche tra i nostri parenti stretti - come il cercopiteco – si è scoperto che, offrendo loro giocattoli vari, le femmine privilegiano le bambole molto di più dei loro fratelli, che preferiscono invece palle e macchinine. Sembra improbabile tuttavia - ha spiegato Geary - che le scimmie siano state influenzate dagli stereotipi della società, come invece sostengono per gli uomini i teorici del gender. Sigmund Freud, che certo non tifava per la religione cattolica, sosteneva che l’uomo e la donna sviluppano la propria psicologia interiorizzando il proprio corpo sessuato durante l’infanzia e l’adolescenza. Quando questo non accade, i soggetti non accettano il proprio corpo reale, rappresentandone uno che non corrisponde alla loro realtà personale: il corpo immaginato è diverso dal corpo reale e quindi si arriva a identificarsi per ciò che non si è, portando questi soggetti di fronte ad un disorientamento sessuale. Se ne deduce, quindi, che se già dalla scuola materna si insinua nel bambino il dubbio sulla sua identità sessuale, il danno prodotto è davvero grave. Un altro famoso psicoterapeuta, il dott. Roberto Marchesini, parlando della “teoria del Gender” così si esprime: «… si tratta di un atteggiamento di ribellione nei confronti della realtà che non può che aumentare la sofferenza e l’angoscia nell’uomo…»

foto Ennevi

Canoe sull’Adige La dodicesima edizione di Adigemarathon è in calendario per domenica 4 ottobre Conto alla rovescia per la dodicesima edizione dell’Adigemarathon, in calendario per domeni-

ca 4 ottobre. La gara di canoa, kayak e rafting sul fiume Adige vedrà scendere in acqua gli

Oscar del Vino. Marilisa Allegrini in lizza E’ Marilisa Allegrini l’unica donna e unica italiana in lizza per l’Oscar del vino 2015. A “consegnarle” la candidatura per la prossima edizione del “Wine Star Award”, premio attribuito ogni anno alle eccellenze internazionali del mondo del vino, il magazine Wine Enthusiast, riferimento assoluto del settore. Fra le categorie premiate la cantina dell’anno, l’enologo, la regione a vocazione vinicola, l’importatore, ma soprattutto il personaggio dell’anno, “the special Lifetime Achievement Wine Star Award”, attribuito alla personalità che si è distinta per il grande impatto storico nel settore enoico. Ed è proprio per quest’ultima categoria che concorrerà Marilisa Allegrini, Presidente di una delle cantine leader della Valpolicella Classica, de “Le Famiglie dell’Amarone d’Arte” e di Italian Signature Wines Academy, oltre che membro de “Le Donne del vino”. Pagina 12

agonisti, sul tradizionale percorso di 35 chilometri da Borghetto di Avio a Pescantina; gli amatori e gli appassionati di rafting pagaieranno per 20 chilometri dall'Isola di Dolcè a Pescantina. L’Adigemarathon, organizzata dai Canoa Club Pescantina e Borghetto d’Avio, con la collaborazione dell'associazione

Adige Rafting e l’apporto dei comuni di Dolcè e Pescantina e di quasi 400 volontari, anche quest'anno concluderà le gare di World Series di Canoe Marathon Classic programmate, secondo il calendario voluto dall’ Icf, l’International canoe federation. Pagina 28



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Le Vostre Lettere GENDER

L’OPINIONE di Lino Venturini

“Per saperne di più” “Ideologia di genere e ruolo dei genitori nell’educazione dei figli”: questo il titolo di un incontro promosso dall’associazione “Donum Vitae” IL 14 OTTOBRE DALLE ORE 20.30. Ad ospitare la serata, che vedrà intervenire il dottor Daniele Torri, medico bioeticista, e l’avvocato Simone Pillon del Forum “Associazione delle Famiglie”, sarà la sala convegni “Fr. F.Perez” dell’ospedale Sacro Cuore – Don Calabria”. Nel frattempo, fino al 25 settembre, nel proprio Comune è possibile firmare per chiedere il referendum abrogativo del Decreto legge “La buona scuola”, all’interno della quale è inglobato il disegno di legge Fedeli relativo al “gender”. “Un uomo e una donna, un papà e una mamma, dalla cui unione naturale nascono i figli e la famiglia. I genitori, con il loro affetto, capacità e limiti, si prendono cura dei propri figli e della loro educazione…Ora qualcuno vuole convincerci che tutto questo è superato, sbagliato, quasi innaturale. E noi ci ritroviamo a dover difendere l’ovvietà della realtà. I mezzi di comunicazione tacciono sull’ideologia del gender, che sta dilagando nelle scuola, espropriando i genitori del loro diritto di educazione dei figli. Un’ideologia che sostiene l’indifferentismo sessuale, che promuove la desessualizzazione dei bambini e degli adolescenti, che spinge per unioni tra persone dello stesso sesso, che promuove l’utero in affitto e l’indottrinamento dei nostri bambini fin dalla più tenera età”. Associazione Donum Vitae “Questo decreto legge mira a destrutturate la famiglia insegnando ai bambini che “mamma e papà” non è normale. Da settembre non sarà semplicemente l’educazione sessuale ad entrare a scuola, ma tutto l’insegnamento sarà strutturato su quella che i nostri politici chiamano il “sistema di genere”: per fare un esempio, il problema di matematica sarà “Mary e i suoi due papà…”. In certe scuole a Padova questo programma è già diffuso e anche negli asili di Roma. A Trieste nelle scuole materne i bambini possono scambiarsi i vestiti, i maschi vengono truccati e vengono offerti ai bambini kit di peluche riproducenti organi maschili e femminili e viene spiegato il concetto di masturbazione e penetrazione. I nostri figli saranno martellati in ogni materia con riferimenti espliciti ed immagini altrettanto chiare. Questo è il “sistema di genere” che lo Stato italiano finanzia. Tutte le scuole saranno uniformate in tutta Europa e ai nostri figli verrà inculcato che, al di là del proprio sesso biologico, possono decidere autonomamente il proprio genere, bisex, omo, lesbo, misto e chi più ne ha più ne metta, incluso il nuovo genere “pedofilo”. Una legge a cui gli insegnanti non possono sottrarsi, pena la perdita del lavoro”. Una mamma Egregio Direttore, si sente molto parlare della scuola, soprattutto per quanto riguarda il corpo docente, i ruoli…, ma quello che non viene spiegato per esteso è il ddl della senatrice PD Valeria Fedeli, sull’Educazione Sessuale targata Renzi. Tale programma si svela come il più massiccio tentativo di corruzione di minori che mai sia stato concepito. Uno spudorato indottrinamento coatto, di autentico totalitarismo educativo di chiaro stampo dittatoriale, che con il suo programma articolato per fasce d’età dalla Materna alle Superiori, tende a far scomparire l’innocenza, il pudore, l’intimità e il dominio di sé…In pratica si mira a liberalizzare ogni forma di esercizio della sessualità e le scuole sono destinate a diventare campi di rieducazione, dove il terreno è fertile per far passare omosessualismo e teoria Gender con l’ok del Governo. Ecco alcuni esempi di temi che secondo questo ddl si dovrebbero affrontare nell’educazione sessuale a scuola: Da 0 a 4 anni: gioia e piacere nel toccare il proprio corpo, diritto di esplorare la nudità, gioco del dottore Da 4 a 6 anni: accettazione delle diversità, amicizia e amore verso persone dello stesso sesso, sensazioni legate alla sessualità come componenti della gamma delle sensazioni umane. Da 6 a 9 anni: cambiamenti del corpo, mestruazioni, eiaculazione, idea base della contraccezione, rapporti sessuali, amori segreti, primo amore. Da 9 a 12 anni: organi sessuali e riproduttivi interni ed esterni e loro funzioni, uso corretto dei preservativi e contraccettivi, prima esperienza sessuale, orientamento di genere (gender), accettazione rispetto e comprensione delle diversità nella ses-

sualità. Da 12 a 15 anni: cambiamento delle strutture familiari, senso di responsabilità rispetto alla prevenzione di gravidanze indesiderate. Da 15 anni e oltre: cambiamenti nella fertilità legati all’età (gravidanza surrogata, riproduzione medicalmente assistita), assunzioni di decisioni informate sulla contraccezione e le gravidanze, scelta consapevole del contraccettivo prescelto, diritto di abortire, passare dal disgusto per l’omosessualità all’accettazione e all’apprezzamento. Sono queste le linee guida dall’Europa e dall’OMS (organizzazione mondiale della sanità) con la diffusione della teoria Gender nella Scuola, anche attraverso corsi di informazione, incontri con Arcigay, opuscoli, letture di libri, esperti. Per la stesura di questo progetto nessun genitore ed educatore in quanto tale è stato interpellato. L’applicazione di questo tipo di educazione sessuale non solo renderebbe più difficile diventare adulti maturi, capaci di assumersi la responsabilità di essere madri e padri, ma tendenzialmente ha come effetto la distruzione della famiglia, della cultura e della società. Si pensi che l’insegnamento della religione cattolica in Italia è facoltativo, l’insegnamento dell’omosessualismo sarà invece obbligatorio. Questa è la situazione e io credo che i genitori, i nonni e tutti coloro che hanno a cuore i giovani dovrebbero mobilitarsi per respingere questo tipo di educazione sessuale, che porterebbe solamente a problemi di scombussolamento psicologico di identità, come si sta già verificando in altri stati come Canada e Svezia che hanno sperimentato prima di noi questo tipo di “educazione”. Fiorella Monese

Le ideologie non sono finite, stiamo vivendo nell’epoca più ideologica del genere umano. La cosiddetta “teoria del gender” fa riferimento alle correnti di pensiero secondo le quali il dato biologico (ognuno di noi è maschio o femmina sin dal concepimento) non ha nessuna importanza nella costruzione dell’identità di una persona, ma è qualcosa che si può modificare, sia fisicamente con interventi chirurgici, sia anagraficamente secondo i convincimenti personali. Dal punto di vista di questa “teoria” siamo individui il cui corpo sessuato ha la stessa importanza del colore dei capelli. Questa “rivoluzione” antropologica è iniziata nel 1978 con il concepimento in provetta di Luisa Brown e segna il nostro tempo: è sufficiente procurarsi quel che manca in un centro di fecondazione assistita. Si è affermata così l’idea del “diritto al figlio”che, nel caso delle coppie omosessuali, diventa legittimazione al matrimonio. Dire “No al gender” significa rifiutare questa visione dell’umanità e non ha niente a che fare con questioni di morale e di comportamenti sessuali. Non è in gioco la libertà personale di vivere la propria sessualità, ma significa dire no a chi vuole negare le differenze sessuali quando si parla di avere bambini, significa dire no a chi vuole negare a un bambino il diritto di avere una mamma e un papà, no all’educazione dei piccoli a questa visione fluida e indefinita di se stessi. Inoltre, stiamo assistendo anche allo smantellamento di tutto ciò che è in grado di resistere alla riduzione dell’uomo a “merce” che fa tanto comodo ai poteri forti dell’economia e della politica, più che mai interessati al controllo e alla manipolazione delle masse. La famiglia, per sua natura, è inaccessibile al nesso mercantile economico. Il rapporto tra una madre e un figlio non sarà mai di tipo mercatistico. Per questo le ideologie che si stanno affermando sono tutte orientate, non a promuovere diritti e riconoscimento, come il potere vuol far credere, ma a distruggere valori per imporre come unico, il valore di scambio. Oggi più che mai, “occorre sostenere il diritto dei genitori all’educazione dei propri figli e rifiutare ogni tipo di sperimentazione educativa su bambini e giovani, usati come cavie da laboratorio, in scuole che somigliano sempre di più a campi di rieducazione e che ricordano gli orrori della manipolazione educativa già vissuta nelle grandi dittature genocide del secolo XX, oggi sostitute dalla dittatura del pensiero unico” (Papa Francesco, 11 aprile 2014). Le vere battaglie del XXI secolo non saranno quelle contro il terrorismo, ma quelle in difesa della famiglia naturale.



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SAN PIETRO

GENDER

“Parliamo di cani” Caro direttore, questa volta voglio parlare di cani e forse si intuisce subito dove voglio arrivare: lamentarmene, ma solo ed esclusivamente per certi “strascichi” che lasciano sulle strade. Non sono il solo a farlo, è chiaro, perché quando si gira nel nostro paese sono in tanti che possono rendersi conto della cosa. Spesso sui muri di qualche casa si vedono cartelli che riguardano il problema, con inviti di un certo tipo. Ignorati. Sul portone di una in via Roma a San Pietro in Cariano, sotto l’avviso, ho notato addirittura una scopa e un raccoglitore. Ma prendersela con l’incolpevole animale è sbagliato. Infatti il discorso è rivolto ai proprietari. Non a tutti evidentemente, dato che alcuni si comportano in maniera civile dotandosi di un sacchettino ad hoc. Una lettera in merito l’avevo già scritta qualche anno fa, dove cer-

cavo di dare una motivazione giuridica sul dovere – di chi porta fido a passeggio – di raccoglierne i residui. Dicevo che come il padrone di un campo diventa anche proprietario dell’uva che vi matura, così il padrone del “simpatico animale” ha la proprietà di ciò che questo lascia per strada come prodotto. E deve raccoglierlo e portarselo via, perché secondo la legge è roba sua. Non può permettere che poi chi passa lo calpestii e ne porti in giro i pezzi, perché è come lasciare al pubblico disprezzo una cosa che va tutelata e sulla quale si ha un diritto esclusivo. Il mio discorso non ha avuto alcun successo perché lo scempio continua tuttora. Neanche il richiamo al Codice Civile riesce a far presa e allora cambio registro e la butto sul lato affettivo. Carissimi proprietari di un cane, è vero o no che volete molto bene alla

vostra creatura? Un coro di sì. E ci credo, perché ho visto con i miei occhi che molti di voi la riempite di carezze e di coccole, una volta in braccio. E allora avete anche il dovere di difenderla da quei cattivoni vendicativi i quali, quando passano per strada dopo di voi, ne dicono di tutti i colori contro il vostro animale. Essi arrivano al punto di volerlo prendere a calci in quel posto, dato che ha avuto l’imprudenza di cedere fuori luogo i suoi – pur impellenti – bisogni naturali. E’ chiaro a cosa alludo che dovete fare per evitarlo. P.S. Resti fra noi, perché non voglio che qualcuno se ne approfitti un po’ troppo: nella mia via c’è chi non ha il cane, ma provvede regolarmente ad una certa operazione che spetterebbe quindi ad altri. Guai se si sparge la voce… Giordano Salzani

ARBIZZANO

“Ecocentro, usiamolo!”

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Facendo un'anamnesi storica troviamo una miriade di leggi pregiudizievoli nei confronti della famiglia, relativamente alle quali, per correggerle, io stesso ho depositato nelle varie commissioni di Camera e Senato decine di relazioni petitive. Tutelare nella sua essenza quei valori morali materiali e giuridici della famiglia eterologa, come primo nucleo sociale è un motore fondamentale per la vita di una nazione e di tutti i popoli mondiali. Con la legge del 31 ottobre 1955 n°1064 si prevede che, negli atti di nascita, estratti e documenti della famiglia venga omessa l'indicazione della paternità e della maternità: un primo passo per privare i genitori della propria autorità genitoriale. Con la petizione n° 917 del Maggio 2015, in merito a tali disposizioni, sono intervenuto chiedendo con forza di modificare l'art. 1 (uno) comma 1 ripristinando almeno nella parte negli estratti di nascita nome e cognome dei genitori biologici. Successivamente sono intervenuto anche alla modifica della legge 219/2012 già modificata con il DPR 30/01/2015 N°26 che modifica il regolamento dello Stato civile: si tratta, a mio parere, di un atto gravissimo in quanto ciò comporta la perdita della potestà genitoriale, trasformandola in “responsabilità genitoriale”. Il codice civile internazionale ha sempre previsto, infatti, per il benessere del minore e per il suo equilibrato sviluppo psico-fisico, che la potestà genitoriale venga esercitata da entrambi i genitori di comune accordo, tenendo conto delle capacità, delle inclinazioni naturali e delle aspirazioni dei propri figli. Con questo atto legislativo crudele, i genitori vengono esautorati e messi fuori gioco dallo Stato che si “appropria indebitamente” dei nostri figli estromettendoci in casi estremi - da decisioni autorevoli

nei confronti dei nostri figli. Accade, e non di rado, che a seguito di una semplice comunicazione o relazione da parte di assistenti sociali o equivalenti all'autorità giudiziaria, i figli vengano sottratti e portati via senza avviso ai propri genitori. Mettendo la ciliegina sulla torta, questo governo, di non eletti, in perfetta simbiosi con trattati capestro e direttive europee, si è inventato un altro atto gravissimo per sgretolare le basi della famiglia tradizionale: il Gender. Ma stiamo scherzando? Gender? I fautori dell’ideologia gender sono abilissimi nel dissimulare le loro intenzioni. Vogliono infiltrare nella società e innanzitutto nella scuola l’idea, assurda, che la sessualità non sia innata ma frutto di condizionamenti culturali e che pertanto si possa decidere se essere o no omosessuali. Non si possono ribaltare le leggi della natura per farne una battaglia a tutela della minoranza gay. Tentare ancora di sradicare l’identità sessuale naturale della stragrande maggioranza delle persone e convincere le nuove generazioni che ognuno può scegliere se diventare omosessuale o bisessuale o transessuale è un’aberrazione, che però si afferma sempre di più, agendo su più livelli mediali. Non si tratta di negare i diritti dei gay e tanto meno discriminarli, anzi tutto questo è per scongiurare una pericolosa, assurda, folle manipolazione sociale, volta a inibire la propria naturale sessualità e la forma più ovvia, elementare, naturale di associazione tra umani: quella etero sessuale ovvero una famiglia con un padre, una madre e i figli. Renato Lelli Presidente A.g.s.p.p. (Associazione genitori separati per le pari potestà)

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Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via dell’Industria 22 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)

Numero chiuso il 03 - 09 - 2015

garanzia per la tenuta dell’ordine. Il problema ora è farlo conoscere! Il mio vicino di casa che nei giorni scorsi si è liberato di quattro vecchie poltrone di vimini gettandole in un terreno abbandonato, molti cuochi che ancora gettano l’olio della friggitrice nel lavandino, alcuni autisti che cambiano l’olio della vettura in maniera autonoma, una parte degli utilizzatori di stampanti che cambiano le cartucce, le pile ecc.

ancora non sanno che ad Arbizzano, in zona facilmente raggiungibile, si può smaltire il tutto in maniera ecologicamente corretta. L’attività del centro richiede uno sforzo di pubblicizzazione con tutti i mezzi. Anche una gita scolastica potrebbe servire per arrivare ai genitori attraverso i piccoli. L’ecocentro eccellente adesso c’è: UTILIZZIAMOLO! Giancarlo Grossi

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LE VOSTRE LETTERE

IL CASO

“I funerali di Casamonica” Caro Direttore, se Roma Capitale tale deve essere, non si capisce perchè il sindaco Marino nel caso "Casamonica" sia rimasto tranquillo in America, mentre tutto il mondo ci rideva dietro, e non abbia sentito il bisogno di rientrare immediatamente a Roma. D'accordo, lui non è un politico e non ha mai capito cosa è la politica. Intanto la figura di m... la facciamo tutti noi italioti. Non bastano le parole di Orfini "abbiamo cominciato a fare pulizia come non è mai stato fatto". Non bastano perchè se non si ha la sensibilità politica di capire che questo funerale è stato un guanto di sfida lanciato e mai raccolto non si è capito nulla. Le dimissioni da più parte richieste al primo cittadino non sono per la sua disattenzione, ma solamente perchè ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, non di essere il capo della città ma di comportarsi come uno spettatore qualsiasi, con noncuranza verso Roma Capitale della quale dovrebbe esserne custode attento. Umberto Brusco Da destra a manca, moralisti, fustigatori e persino uomini di chiesa hanno manifestato compattezza nel condannare il funerale del capo dei Casamonica. Evidentemente il popolino inquisitore che a parole si professa cattolico, nei fatti manifesta odio giacobino e soprattutto abissale ignoranza dottrinale. Il Canone 1184 afferma che le esequie si negano “ai peccatori manifesti ai quali non è possibile concederle senza pubblico scandalo dei fedeli”. Gli unici su cui si afferma esplicitamente il divieto sono “apostati, eretici e scismatici”. Non consta che il cosiddetto “Re di Roma” rientrasse tra le suddette categorie "ereticali". Davvero curioso che gli stessi che plaudono alla dottrina della misericordia, del peccato abolito e del non chiamiamoli zingari ma Rom, sono i primi ad indossare i panni di Torquemada per condannare solo ciò che Dio è in grado di leggere negli anfratti degli animi umani. Se questa non è ipocrisia! Gianni Toffali Egregio Direttore, nello stesso giorno sono successi 2 fatti che mi hanno messo in completa confusione. 1° - Un prete ha rifiutato la recita della preghiera dell'Alpino perché contiene il verso "rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana”. 2° - Un'altro prete ha celebrato la Messa al funerale hollywoodiano di un capomafia romano, affermando di essere all’oscuro delle malefatte del defunto, al pari di tutti i responsabili e i funzionari delle forze dello Stato Italiano, che gli hanno permesso di lavorare e, ai suoi, di celebrare un rito funebre degno di un grande capo di stato. Premetto che alle esequie è stata concessa la partecipazione del figlio "dell' assunto in paradiso", che era agli arresti domiciliari, in casa, dove ha potuto e può continuare il lavoro, così nobilmente avviato dall'illustre, ben conosciuto e protetto, papà. Cosa dire, poi, di tutti i ministri e funzionari, appartenenti a tutti i colori politici, che si sono succeduti al governo dello Stato e del Comune di Roma e che – a loro dire - non si sono mai accorti di tutti gli interessi illeciti con cui il defunto ha fondato il suo "impero" e che, al momento della morte, gli hanno mostrato tutta la loro gratitudine. Non trovo parole civili che possano classificare questi comportamenti, dello Stato e della Chiesa. Chiedo perdono! Sergio Martini

PROFUGHI

“Un episodio che fa pensare” Spettabile Direttore, intendo con la presente condividere con Lei e i suoi lettori un episodio, che mi è capitato una mattina all’ingresso di un supermercato, che mi ha suscitato alcune riflessioni, niente di eccezionale, se non ci si fa caso. Nell’uscire dal negozio ho notato un ragazzo nero, giovane, non aveva più di 30 anni, che chiedeva l’elemosina ad una signora con la borsa della spesa piena. La signora un po’ risentita diceva: “Non posso darti niente, veramente non posso!” e ancora vedendo che il ragazzo metteva la mano sulla pancia come a dire: “Ho fame”, rispondeva: “Anch’io sono a digiuno da questa mattina. Non ho bevuto nulla, solo un succo di frutta!”. E così si allontanava. Ho quindi avvicinato il ragazzo che parlava un inglese elementare e non capiva praticamente nulla in italiano e sono venuto a sapere che era arrivato a Verona solo da qualche giorno dopo essere partito dalla Nigeria, suo paese natale. E’ uno dei “profughi” di cui tanto si sente parlare in questi giorni, sbarcati sulle nostre coste e smistati anche nella nostra città in strutture di accoglienza presenti sul territorio.

Dopo aver ascoltato in breve la sua storia gli ho dato una piccola somma di denaro salutandolo ed augurandogli una buona giornata. Il ragazzo mentre parlava si era appoggiato istintivamente con le mani sulla sella di una bicicletta vicina a lui, quando il suo sguardo incrocia quello del proprietario del mezzo che lo fa allontanare rapidamente, non prima di avermi ringraziato calorosamente e sinceramente per il gesto fatto e il piccolo importo ricevuto. Nello stesso momento il proprietario della bicicletta su cui il ragazzo nero si era appoggiato commentava in dialetto con un suo amico: “Vedi, io non credo che sia sufficiente toccare un negro per prendere l’Aids. No, non lo credo. Mio padre, si, lui lo avrebbe pensato!”. Giustificando forse all’amico il fatto di non aver detto nulla al ragazzo per quella “violazione” sul bene di sua proprietà. E bevendo una birra si allontanavano anche loro. Rimango pensieroso e rifletto. Certo, la signora, poteva essere a digiuno quella mattina, ma sicuramente lei non aveva viaggiato per giorni interi attraverso il deserto, superando insidie naturali e umiliazioni, soprusi e crudeltà perpetra-

te da altri esseri umani ai posti di blocco lungo il tragitto. Certamente non ha pagato anche lei migliaia di dollari per imbarcarsi forse su un gommone e rischiare la vita annegando, magari senza che nessuno neppure se ne accorga! Ogni uomo ha una sua storia, un suo passato, forse segnato da profonda sofferenza, povertà materiale e spirituale. Lungi da me l’idea di giudicare ma […] E’ bastato così poco, per dare dignità ad una persona in difficoltà, non ci chiedeva di trovargli un lavoro e neppure una casa accogliente. Non ho risolto definitivamente i suoi problemi. Il mondo non cambia con gesti eclatanti, guerre o rivoluzioni. Ho letto nei suoi occhi mentre si allontanava la speranza che si riaccendeva, ho letto nel suo sguardo il ringraziamento da uomo a uomo; mi ha detto con gli occhi: “Quello che stai facendo per me un giorno io lo farò a te!”. Si è accesa per un momento la speranza che domani potrebbe essere anche per lui una giornata migliore, una giornata dove poter credere che la solidarietà e l’amore sappiano cancellare le tante parole spese a vuoto e il “deserto” che ci circonda. Davide Caltroni

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COMUNICATO IMPORTANTE AI LETTORI Succede che qualche lettore de L’Altro Giornale, si lamenti del mancato recapito dello stesso. Dopo vari controlli con i distributori, siamo andati a cercare la legge vigente relativa alla ricezione di posta e quant’altro nella cassetta postale. Di seguito il risultato che giriamo anche a voi, cari lettori. Ogni abitazione deve essere provvista di cassette postali: è la legge che lo impone, precisamente il Decreto del Ministero Delle Comunicazioni numero 9 dell'aprile 2001. L'Art. 45 in particolare stabilisce che la distribuzione della posta semplice deve essere sempre accessibile al postino. Le cassette postali devono inoltre essere di forme e dimensioni consone al traffico postale, in modo tale che il portalettere possa inserire con facilità qualunque tipo di posta e devono riportare chiaramente l'indicazione del nome dell'intestatario. La legislazione prevede poi che le cassette postali siano collocate “al limite della proprietà, sulla pubblica via o comunque in luogo liberamente accessibile, salvi accordi particolari con l'ufficio postale di distribuzione” (Art. 46). Riguardo agli edifici plurifamiliari o ad uso impresa, le cassette postali dovranno essere posizionate tutte nello stesso luogo (Art. 47). Chi consegna la posta – e quindi anche L’ALTRO GIORNALE - non può entrare in luoghi privati (come gli spazi di un giardino o gli androni condominiali). In sostanza, si può anche non mettere la propria cassetta postale su piano stradale, ma facendolo si è consapevoli che la posta o, nel nostro caso, L’ALTRO GIORNALE, può non essere recapitato.

VALPOLICELLA

“Sicurezza contro i ladri” Ho partecipato a due della serate organizzate dai comuni della Valpolicella relativamente ai continui furti in tutto il nostro territorio. Come me, chi ha partecipato, se n’è andato sconsolato e amareggiato per l’impotenza che hanno le amministrazioni su questo argomento. La sicurezza compete alle forze dell’ordine, Carabinieri e in maniera residuale alle Polizie locali con i Vigili dei vari comuni, le quali hanno suggerito i comportamenti preventivi da tenere per scoraggiare eventuali furti, come installazioni di inferriate, allarmi, telecamere, chiudere porte e finestre, non lasciare le chiavi sulle automobili, non pubblicare sui social foto che indicano che la casa è deserta... Purtroppo siamo tutti a conoscenza dei continui tagli che il governo effettua a scapito delle forze dell’ordine in tema di personale e mezzi. Tutto questo mette le forze dell’ordine nelle condizioni di non poter soddisfare le numerose richieste di aiuto/soccorso che gli pervengono, anche se con molti sacrifici cercano di sopperire la mancanza di

personale e mezzi. I Vigili urbani poi hanno limiti di competenza e di personale ancora più marcati delle altre forze dell’ordine. Le amministrazioni hanno risorse molto limitate e anche quando le hanno, tra patto di stabilità e continui tagli del governo verso i comuni, hanno le mani legate. Ed è per questo motivo che le varie amministrazione della Valpolicella hanno scelto di unirsi per acquistare telecamere da installare in punti strategici come deterrente. Hanno inoltre invitato gruppi di vicinato a controllare le case dei loro vicini per vedere se ci sono intrusioni. Nella serate di Sant’Ambrogio – dove si è preventivato l’acquisto di due telecamere tra i comuni di Dolcè e Sant’ Ambrogio – è stato comunicato che i costi delle telecamere sono di euro 15mila cad. Ottima la scelta di investire su acquisto di telecamere, ma queste servono solo a svolgere indagini a seguito di reati e non per prevenirli. Mi permetto di suggerire alle amministrazioni una soluzione che potrebbe aiutare a gestire il fenomeno

dei furti: oltre al budget messo a disposizione per acquisto delle telecamere si potrebbe mettere una piccola somma anche per istituire delle ronde, non ronde fatte da cittadini ma ronde istituzionali, così come enunciato dal capitano dei Carabinieri Arvoti: la legge prevede l’istituzione di accertatori della sicurezza (che potrebbero essere le associazioni d’Arma o la Protezione civile). Prendendo esempio dal servizio svolto dai Carabinieri in congedo al mercato di Sant Ambrogio la domenica mattina, non si potrebbe estendere questo servizio a tutto il territorio della Valpolicella? Le associazioni potrebbero pattugliare il territorio con i loro mezzi (visto anche che la maggior parte sono stati acquistati con denari pubblici) e restando in contatto con le forze dell’ordine per segnalare eventuali casi sospetti. A mio avviso la presenza sul territorio di ulteriori mezzi di sicurezza sarebbe un vero deterrente per tutti i malintenzionati. Franco Munari Cittadino Valpolicella

REFERENDUM.LA REGIONE HA DETTO Con sentenza n. 118 / 2015 la Corte Costituzionale ha bocciato le leggi regionali venete n.15 e n.16 del 19 giugno 2014, che prevedevano l’indizione di specifici referendum consultivi sull’autonomia e sull’indipendenza del Veneto. Un esito che appariva scontato fin dall’inizio, vista l’ottusità degli organi statalisti italiani, ma che non farà certo venir meno la determinazione dei Veneti e di chi li rappresenta ai vari livelli. In primis il nuovo Consiglio Regionale eletto il 31 maggio e tutte le associazioni e comitati che si battono per l’indipendenza del Veneto, a proseguire la

loro battaglia di civiltà, per potersi esprimere tramite un libero referendum sul proprio futuro. Il Comitato Veneto Indipendente, fin dall’inizio impegnato nella battaglia indipendentista a favore del referendum di cui alla legge 16, continuerà a farsi promotore, insieme a tutti i soggetti interessati, di nuove iniziative, per far si che il presidente Luca Zaia e il Consiglio Regionale Veneto affrontino nuovamente la questione, portando in approvazione una nuova legge (anche apportando opportune e necessarie modifiche o integrazioni al testo della legge 16) che consenta ai

NO

Veneti di fare al più presto un referendum sul tema dell’indipendenza. Certamente l’atteggiamento ostile dello stato centralista italiano e del governo Renzi/PD, verso qualsiasi forma di autonomia e indipendenza del Veneto (ma non solo del Veneto) accrescerà ancora di più i sentimenti indipendentisti del popolo Veneto e l’antipatia della gente verso questo Stato e tutto ciò alla lunga darà maggior forza al processo politico per ottenere l’indipendenza. Palmarino Zoccatelli Presidente del Comitato Veneto Indipendente.


LE VOSTRE LETTERE

L’ALTRO GIORNALE Settembre 2015

MAGDI ALLAM

ISTITUZIONI

“Stato, Chiesa, Islam” A proposito del fatto, a dir poco sconvolgente, secondo cui il ben noto giornalista ed ex parlamentare europeo Magdi Cristiano Allam è stato ridotto sul lastrico perché condannato dai giudici italiani a pagare 70mila euro agli islamici dell’Ucoii solo per aver messo in guardia gli Italiani dal pericolo dell’avanzare della loro strategia bellica, sulla scia della ben nota giornalista Oriana Fallaci, vorrei “tranquillizzare” il nostro coraggioso protagonista con queste considerazioni. Mentre i legali cercheranno di temporeggiare tra un ricorso e l’altro, egregio Magdi Cristiano, arriveremo ben presto a un preciso evento chiaro e inconfutabile per tutti: tra non molto gli islamici di casa nostra, a un preciso cenno dei loro capi, non si faranno scrupolo di mostrare il loro vero volto e le loro lame taglienti a tutti,… compresi quei politici, giudici e

sacerdoti che li difendono come se fossero dei poveri innocenti insultati da quei “fanatici” senza cuore come noi. Infatti, per gli Islamici siamo tutti, indistintamente, “cristianioccidentali infedeli”, degni solo di morte, credenti o non, e quanto più noi ci dimostreremo deboli, tanto più loro si dimostreranno violenti. E mentre da parte dello Stato, i governanti nemici dell’Italia stanno eliminando o riducendo all’osso le nostre forze armate: militari, polizia, carabinieri ecc. presentandole come inutili o corrotte, per lasciarci inermi in balia del nemico, da parte di molte autorità ecclesiastiche viene invocato il dialogo e la preghiera interreligiosa verso l’unico Dio, dicono, che lo si chiami “Gesù” o “Allah” o quant’altro, nell’intento di favorire quell’abbraccio massonico tra Islam e Cristianesimo dove, per volere del Nuovo Ordine Mondia-

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“Forse... riposa in pace” le, noi cristiani, per ben che vada, saremo costretti a seppellire, assieme alle armi, anche la nostra dignità, onore, cultura, libertà e in primis la nostra fede cattolica che conta più di tutto. I nostri martiri hanno dato la vita per molto meno. Si stanno infatti avvicinando le profezie di Fatima e noi, poveri, sparuti, impotenti italiani cattolici senza più né Patria, né ferma guida religiosa, cosa dovremmo fare se non continuare ad invocare con fede eroica l’aiuto dell’unico, vero Salvatore del mondo, Gesù, che ci salvi dall’ira di Dio che i nostri peccati, le nostre infedeltà, i nostri tradimenti ci hanno procurato? Gesù Cristo ha promesso che le porte degli Inferi non prevarranno contro la sua Chiesa, e noi vogliamo credere in Gesù e nella vera Chiesa, nonostante quanto sta accadendo di grave! patrizia@patriziastella.com

Sento il bisogno di segnalare un'ingiustizia (sicuramente) morale subita, visto che a quanto pare la legge è stata rispettata, ma la persona non certamente: questo cittadino è la mia cara mamma. Dopo una vita di fatica senza chiedere mai e senza bussare a nessuna porta, neanche alle istituzioni del paese che avrebbero dovuto occuparsi delle cosiddette fasce deboli (e lei lo era certamente perchè è rimasta vedova a 38 anni con 3 figli da crescere, le istituzioni se ne sono lavate le mani! Si poteva almeno aiutarla con un lavoro più leggero visto che la vita era andata giù pesante. Detto questo, dopo 31 anni trascorsi dalla morte del mio papà, siamo stati avvisati che, causa lavori al cimitero, per legge bisogna decidere lo spostamento della salma e comunicare il tutto agli uffici preposti. Noi abbiamo perso del tempo prezioso, perchè la situazione ci ha destabilizzato e

turbato non poco. Dover riaprire quella ferita per noi è stata durissima, come dover seppellire per la seconda volta il nostro caro. Conclusione: siamo arrivati un po’ tardi e dagli uffici preposti ci è stato comunicato che non ci siamo mossi in tempo e che non abbiamo espresso decisioni in merito, così si è provveduto alla dissepoltura senza avviso e ormai ci spetta soltanto lo spostamento in un altro cimitero. Credo che chi si trova a lavorare in uffici che trattano situazioni delicate come questa, debba avere un minimo di sensibilità e non tirare in ballo soltanto articoli e leggi senza voler capire che si tratta per prima cosa di rispetto nei confronti delle persone anziane e di defunti che non possono dire la loro, in particolar modo quando una persona è deceduta all'età di 42 anni, lasciando dietro di sè una scia di dolore, con progetti mai conclusi e tanti

discorsi mai detti, dolore e strazio che chi non ha vissuto non può capire e nemmeno immaginare. Non accetto, quindi, questo comportamento. Come si può chiedere di cambiare cimitero, come se il proprio defunto potesse essere spostato dai famigliari a piacimento, sapendo che non erano le sue volontà e che noi, figli e moglie, per più di 30 anni ci siamo recati là in quel luogo a parlargli e a piangere le nostre difficoltà? Non potremmo mai pensarlo altrove, non è giusto giocare con i sentimenti e ancor peggio da persone che ti conoscono e che sono del tuo stesso paese. Mi sento di augurare - a chi ha una coscienza – di poter dormire in pace, perchè alla mia famiglia ancora una volta hanno fatto trascorrere non poche notti insonni. Non mi aspetto, non voglio e non desidero scuse da nessuno, non basterebbe una vita! Chiara Speri

SINISTRA

SOLIDARIETÀ

“Gli amici del Togo. Le attività”

“Le varie tappe”

Sono numerosi i progetti di solidarietà che l’Associazione Amici del Togo ONLUS, fondata nel 2002 da tre veronesi, ha realizzato nel piccolo paese africano: dalla costruzione di scuole alle trivellazioni per la ricerca di acqua potabile, da interventi sanitari alla costruzione di edifici, l’Associazione è sempre stata in prima linea negli aiuti ai cittadini togolesi. Il Togo, piccolo Paese dell’Africa occidentale con una superficie di 56.600 Km, vive una situazione di grande povertà materiale e forte disagio sociale. La speranza di vita alla nascita è di 57 anni e le condizioni sanitarie sono allarmanti. Scarsità d'acqua, condizioni igieniche precarie, AIDS, analfabetismo e sfruttamento dei bambini sono le maggiori piaghe che affliggono lo Stato. Attualmente uno dei grandi progetti di cui l’Associazione si sta occupando è il “Villaggio della gioia”, una grande famiglia che accoglie bambini orfani e abbandonati nella cittadina di Atakpamé, nato nel 2009 nel sogno di Suor Elisabetta Scaglioni, missionaria originaria di Mantova. Gli Amici del Togo si sono subito fatti promotori di questo progetto. Dal 2 agosto 2010

Gentile direttore, ho vissuto abbastanza per poter elencare varie tappe della sinistra italiana: - chiusura delle case di tolleranza per riversare sulle strade la prostituzione femminile ed omosessuale che esercita sotto gli occhi di tutti, adolescenti compresi. - introduzione del divorzio con figli che crescono con un padre naturale e un patrigno e, alternativamente, una madre e una matrigna. - legalizzazione dell’aborto che in realtà è diventata una pena morte per creature innocenti. - immigrazione volutamente incontrollata in quanto gli

il Villaggio della Gioia, grazie anche al contributo della Fondazione San Zeno di Verona, esiste davvero. Nel luglio 2014 ospitava già 54 bambini; attualmente ne accoglie 71. Tutti i bambini sono seguiti dalle “mamme” africane e da due suore. I più grandi vengono accompagnati a scuola con un pulmino donato dall’U.M.M.I di Negrar. C’è chi si occupa del pranzo e delle pulizie quotidiane; alcune infermiere eseguono i controlli e le cure necessarie, particolarmente importanti in questo contesto; diversi volontari si alternano nell’aiuto a questa piccola comunità. Tra un’attività e l’altra c’è sempre spazio per il gioco. Il lavoro da fare al “Villaggio della Gioia” è ancora molto, con tante idee da realizzare e nuovi ospiti che bussano alla porta ogni giorno. Il “Villaggio” ha bisogno di un continuo sostegno economico: basti pensare che per ognuno di questi bambini si spendono in media 1000 € all’anno. Le spese principali sono quelle sanitarie: medicinali e analisi sono pane quotidiano quando si hanno oltre 30 neonati denutriti e fortemente anemici, costretti a combattere ogni giorno contro la malaria e altre malattie tropicali. Ci sono poi le spese alimentari e quelle igieniche. Infine la ONLUS veronese ha voluto assegnare uno stipendio, che ritiene giustamente dovuto, a tutto il personale (tra mamme, donne di servizio e infermiere sono 31 i collaboratori ad occuparsi del villaggio). Nonostante le difficoltà, Suor Elisabetta e gli “Amici del Togo” continuano a credere fortemente in questo progetto e sperano sempre in nuovi volontari e aiuti generosi. Chi volesse sostenere questa iniziativa, può contribuire tramite versamento su conto corrente postale n. 37320421, oppure con bonifico bancario intestato all’Associazione (codice IBAN IT 32 V 05018 12101 000000107147) specificando nella causale “Villaggio della Gioia”. Per saperne di più: www.amicideltogo.it - pagina facebook: associazione amici del togo ONLUS

immigrati aventi diritto allo Status di Profugo potrebbero ottenerlo presso le ambasciate italiane all’estero. - la sinistra preferisce imbarcare sulle coste libiche profughi e non profughi per rinforzare un proletariato da cui attingere nuovi voti. L’ex ministro dell’Immigrazione del Partito Democratico, Cècile Kyenge, con la proposta di legge Ius Soli, ha chiaramente espresso questo proposito. - dulcis in fundo, prossima legalizzazione delle coppie omosessuali dove i figli adottivi cresceranno con due padri o due madri. Marco Bresciani


L’ALTRO GIORNALE Settembre 2015

LE VOSTRE LETTERE

GENITORI

ANZIANI

“... All’acido. Giusto o no?” Il TDM (tribunale dei minori) ha finalmente espresso la propria posizione sulla coppia “dell’acido”, o meglio, sulla donna detenuta in carcere e divenuta neo-mamma, "il bambino potrà essere adottato"! Contestualmente in molti si sono espressi sulla vicenda e seppur rispettando le opinioni di tutti, vorrei manifestare la mia posizione riguardo l’accaduto. La donna sta espiando la pena detentiva presso il carcere San Vittore a Milano per aver aggredito una persona con l’acido. Martina Levato a ferragosto ha partorito Achille, bimbo nato dall’unione con il complice Alexander Boettcher, anch’egli detenuto in carcere per il medesimo reato. La madre dopo il parto è stata riaccompagnata presso la casa circondariale milanese e, il bimbo veniva preso in carico dai Servizi sociali e collocato presso un istituto. I Servizi del Comune di Milano dovranno stilare e successivamente depositare presso il tribunale, una relazione esemplificativa sul rapporto tra i neogenitori e il figlio Achille, entro e non oltre il 30 Set-

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tembre. Pertanto alla madre è stato concesso di vedere il neonato una volta al giorno fino a nuova pronuncia del TDM. Ad oggi, i due, sono stati giudicati inappropriati e momentaneamente incapaci di crescere Achille. Il provvedimento è stato firmato dal presidente Antonella Brambilla decretando che i due non siano in grado, per quanto emerso finora dagli atti, di potersi occupare adeguatamente del figlio, considerato anche lo stato detentivo della coppia genitoriale. Il progetto procreativo e genitoriale non sembra essere l’espressione dell’amore tra i due, i quali sembrano essere affetti da patologie della sfera affettiva e sessuale. Di fatto con queste premesse il tribunale pregiudica l’applicazione della legge ratifica della convenzione sui diritti del fanciullo del 27 Maggio 1991 n. 176. Il caso sul profilo mediatico è stato oggetto di opininionistica varia, con dibattimenti tra illustri professionisti e non, infatti non è tardato l’intervento di don Mazzi in favore della

donna/mamma a mantenere un rapporto stabile e continuativo col bimbo, ma senza menzionare che lo stesso diritto dovrebbe essere riconosciuto anche nei confronti del padre, al quale gli è stata negata la possibilità di riconoscere Achille, pertanto verrebbe meno il diritto del minore a ricevere amore da entrambi i genitori naturali rispettando il principio della bigenitorialità. A tal proposito l’uscita del sacerdote la reputo inappropriata ed in conflitto d’interessi, in quanto lo stesso risulta essere presidente dell’associazione Exodus. Non voglio polemizzare sulle decisioni prese dal TDM che di fatto ha smantellato quel pensiero comune, nonchè sociale, la mamma è sempre la mamma. Speriamo non vengano meno i diritti di nessuno, soprattutto quelli di un bambino che ha avuto la sfortuna di nascere in un contesto sbagliato della vita dei propri genitori; errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Alessandro Pachera Volontario per la bigenitorialita’

“Rottamati, delusi, sfiduciati” Rottamati incazzati, ma soprattutto delusi e sfiduciati. Questo infelice aggettivo, coniato dal nostro giovane Premier Renzi, è a lui servito, in un primo momento, per fare un muro tra la vecchia guardia del suo partito e lo stuolo di giovani dirigenti delle seconde file, che scalpitavano per dimostrare di essere più bravi dei “vecchi”. Purtroppo per loro, non mi sembra che abbiano dimostrato una grande capacità di governare; non hanno saputo proporre nessuna idea per arginare l' aggres-

sione migratoria sia nei paesi di partenza dei barconi , e deboli proposte a livello europeo, dove la nostra ministra degli esteri fa la figurina e si muove con la poca considerazione degli altri paesi comunitari. La riforma della scuola, non ha accontentato nessuno. Non ha rispettato le decisioni della magistratura che imponeva il rimborso rubato a suo tempo, dalle pensioni. E' pur vero che qualcuno ha ricevuto un parziale rimborso, dimezzata la cifra che spettava ai pensionati. Stanno rubac-

DAL SALMO 12 Salmo 12 Salvami Signore! Non c’è più un uomo giusto: sono scomparsi i fedeli tra i figli dell’uomo. Il Salmo inizia con una richiesta di salvezza che nasce dall’inquietante osservazione di quello che il Salmista vede attorno a sé. Non ci sono più uomini giusti e fedeli, manca la lealtà e trionfano la menzogna, l’inganno, l’arroganza. La preghiera nasce da questo stato d’animo e si traduce in espressioni tipiche della poesia mediorientale da toni esagerati, eccessivi. Un sentimento però che possiamo sperimentare anche noi nei momenti in cui ci sembra che tutto vada nel senso sbagliato. Si dicono menzogne l’uno all’altro, l’ipocrisia si diffonde a tutti i livelli. Il Salmo è un duro atto d’accusa contro una società viziata, ingiusta, falsa. Miseria e nobiltà. Un giorno un uomo ricco consegnò un cesto di spazzatura a un uomo povero. L’uomo povero gli sorrise e se ne andò col cesto. Poi lo svuotò, lo lavò e lo riempì di fiori bellissimi. Ritornò dall’uomo ricco e glielo diede. L’uomo ricco si stupì e gli disse: “Perché mi hai donato fiori bellissimi se io ti ho dato spazzatura?”. E l’uomo povero disse: “Ogni persona dà ciò che ha nel cuore”. Franca Guardini

chiando la sanità mettendo in croce i nostri medici, che avranno paura di ordinare un esame in più. E' o non è uno Stato di diritto? Personalmente per non aver pagato 1900 euro nel 2009, ho preso una batosta di 8800 euro di multa, ho concordato per la metà da pagare in 2 anni e mezzo. Una signora che non paga una multa di 100 euro, si trova dopo qualche anno a pagare allo Stato 1100 euro, rovinando per qualche mese il bilancio famigliare di quella povera donna che era uscita dall'ufficio postale quasi piangendo. Noi rottamati, non vogliamo cannibalizzare nessuno, ma rivogliamo indietro il “rispetto” che ci è stato tolto - purtroppo aiutati dalla situazione di crisi – che ha portato i giovani a mettere in discussione le pensioni, e invece di fare battaglie come abbiamo fatto noi, vogliono la nostra, perché loro vivono peggio. Oggi, l'indifferenza e la mancanza di rispetto, espressa dai giovani nei confronti degli anziani, è una costante che aumenta di giorno in giorno. I capelli bianchi devono essere considerati e onorati, come è sempre stato fatto da tutte le società organizzate, anche dalle più antiche. Renzi faccia chiarezza: con questo comportamento non andrà da nessuna parte. Gianni Pozzani


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LE VOSTRE LETTERE

CARCERE

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“Nel nome del popolo italiano”

“Sballo e genitori”

Me ne stavo disteso in piscina rilassato e tranquillo. Una giornata di sole e di riposo domenicale. A pochi passi dal mio lettino, una coppia con qualche anno adagiato nei capelli, stanno parlottando con una loro conoscente incontrata casualmente pochi istanti prima. Le parole sono pronunciate con perentorietà, nonostante gli schiamazzi intorno impossibile non farci caso, le voci esprimono consapevolezza di chi sa quel che sta dicendo, si presume partorite dalla conoscenza del tema in oggetto. “Hai sentito che hanno scarcerato quello? Tre anni ed è già fuori, è ospite in quella comunità da quel prete famoso. Proprio vero, in galera non ci sta più nessuno, tutti fuori stì buontemponi, a fare quel che facevano prima, come quell’altro amichetto prima di lui. Non c’è niente da fare questi non cambiano mai, ce l’hanno

Egregio Signor Direttore In merito a recenti tristi casi di minorenni morti per droga, desidero esprimere miei convincimenti, suffragati da esperti di comunità di ricupero e terapia. Certamente un ambiente di divertimento ordinato, può aiutare in nostri ragazzi a evitare spacciatori e a limitare quell’euforia che porta a perdere il controllo delle proprie azioni. Ma la famiglia è la prima responsabile della maturità dei propri figli. L’attenzione vigile dei genitori dovrebbe concentrasi sul rischio che i figli non vengano in contatto con le droghe anche cosiddette leggere, che sono la porta aperta a quelle pesanti con tutte le conseguenze devastanti che tutti conoscono. La superficialità sembra ormai divenuta comportamento diffuso. Molti genitori hanno un rapporto tollerante verso i propri figli, li ritengono responsabili nelle scelte, capaci di uscire indenni da ogni provocazione deviante, migliori e diversi dagli altri. Eppure sono molteplici i motivi per cui ci si avvicina all’uso della droga. In genere avviene con molta superficialità: desiderio di “sballo”, facilitare l’integrazione col gruppo dei “pari” e molto altro. Delle oltre 500 droghe i ragazzi conoscono gli effetti, ma non i danni irreversibili. Certo che fin quando i media e le famiglie privilegiano i bulli, i narcisisti e i super-tutto, c’è poco da sperare. Gli esperti affermano che la cura è una sola, metterli in condizione di accettarsi come sono e di farsi accogliere nel gruppo dei “pari” per un confronto, un dialogo, una convivenza leale e solidale. La famiglia, soprattutto, ormai priva di potere che la tradizione le attribuiva e che in questi ultimi tempi è stata spazzati via, va rinsaldata e rinforzata così da poter mettere in atto il difficile lavoro educativo che le spetta. I nostri figli hanno bisogno di modelli credibili e di fermezza educativa. Anche la scuola deve fare la sua parte nel promuovere non solo cultura e competenze professionali, ma anche motivazioni sagge che danno senso alla vita. Giancarlo Maffezzoli

nel Dna l’irrefrenabile desiderio a reiterare i reati. In che paese viviamo, non ci sono leggi, norme, regole, ognuno fa e disfa come meglio crede, tanto non c’è pena certa, non c’è castigo, non c’è sanzione, la pena retributiva è soltanto una mera utopia”. Pochi attimi e la signora si congeda mentre la coppia di amici ritorna serenamente ad abbronzarsi. Per tutto il pomeriggio ho pensato a quelle affermazioni, come a volte l’informazione sia ammorbata a tal punto da fare ammalare di indifferenza il cittadino comune, attraverso una vera e propria inondazione di notizie e accadimenti spesso comunicati con lo strumento dell’appropriazione indebita, costringendo la verità a piegarsi al danno minore. Eppure il carcere non è quello raccontato con la tecnica del bar sport, è piuttosto uno scafo affondato dall’in-

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giustizia, uno spazio scomposto dai tanti vuoti a perdere, e come traspare evidente dalle affermazioni di quei villeggianti, è percepito come una sorta di scivolata intellettuale. Le carceri italiane sono sovraffollate di cose, di numeri, di oggetti, di corpi e storie accatastate ma rese inesistenti da colpevoli, che non debbono assolutamente fare comunione con alcun innocente. Chissà se sarà davvero così. Ho ascoltato, sono rimasto muto come un pesce, con un sorriso da ebete sulle labbra, invece avrei dovuto intervenire, tentare di dire a quelle persone, che in carcere ci si va e come, soprattutto quelli che si credono i più furbi, in carcere si paga il dazio e come, fino in fondo, anche per quarant’anni checchè se ne dica bellamente il contrario, una, due, tre, condanne, una sopra all’altra, moltiplicate all’infinito, più in là della stessa condanna erogata dal Giudice, dal Tribunale, dal popolo Italiano. A volte il carcere ti seppellisce, ti annienta, ti devasta così profondamente da diventare quel dato statistico che fa di te non più soltanto un detenuto, ma un vero e proprio malato, spesso terminale, ma questo non bisogna dirlo. Le persone non cambiano mai? Sul carcere pregiudizi e spallucce più o meno pilotate da sempre hanno fatto fallire rinnovamento e ideale rieducativo. Una comunità è vera quando aperta allo scambio relazionale e delle idee, perché a volte si ha la sensazione di non avere nulla da dare che già non ci sia. Tranne che la voglia e la volontà di crescere insieme. Vincenzo Andraous

Sorella Morena, con il Gruppo di Preghiera “Dio è Amore” organizza, domenica 13 Settembre presso l’Istituto Salesiani Via Provolo 16 – San Zeno – Verona, un incontro di preghiera, guarigione, liberazione. Saranno presenti padre Michele Vassallo e padre Dario Betancourt dei Servi di Cristo Vivo con Diritto Pontificio. Accoglienza alle ore 9. Siete tutti invitati


CRONACHE

L’ALTRO GIORNALE Settembre 2015

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FUMANE. Da sabato 1 agosto, Sport Management ha preso in carico la struttura

Centro Sportivo Nuova gestione Riapertura ufficiale per il Centro Sportivo di Fumane lo scorso 8 agosto. Da sabato 1 agosto infatti, a seguito della sottoscrizione dell’accordo con Cementirossi S.p.A., Sport Management ha preso in carico il Centro, gestito fino a fine luglio dal gruppo Moss e composto da una vasca coperta da 33m, una vasca scoperta con ampio solarium attrezzato, campi da tennis e calcetto, area fitness e ristorante. Il passaggio di testimone ha richiesto qualche giorno di rodaggio: Sport Mangement infatti è intervenuta fin da subito con alcune opere di miglioramento e di sanificazione della struttura., che

richiederanno ancora alcuni giorni di lavoro. A confermalo è Luca Coato, direttore del Centro: «L’8 agosto abbiamo potuto rendere accessibile all’utenza unicamente la piscina esterna – afferma -: attualmente la vasca invernale non è agibile, così come la palestra e l’area fitness. Particolare cura – aggiunge - è dedicata alla sanificazione delle acque di vasca, che saranno svuotate e in seguito testate dal punto di vista chimico e batterico, della sanificazione degli spogliatoi e delle aree destinate al pubblico. Interventi, questi, che rappresentano una lotta contro il tempo e che richiedono

diverse settimane di lavoro, al fine di garantire la fruizione dei servizi in sicurezza da parte degli utenti». La vasca coperta sarà quindi utilizzabile comunque entro la fine del mese di settembre, mentre per l’area fitness sarà necessario attendere il mese di ottobre. Un investimento importante quello che Sport Management, società del professor Sergio Tosi, ha deciso di fare acquistando il Centro, sul quale sta orai intervenendo con un milione di euro per l’ammodernamento necessario a garantire agli utenti i migliori standard qualitativi di fruizione. A livello di gestione delle attività, Sport Management

ULSS 22

Dona il sangue su prenotazione Dal 24 agosto è possibile prenotare le donazioni di sangue e dal 14 settembre inizierà questa nuova organizzazione. E’ la novità per i donatori dell’Ulss 22 che accederanno al Servizio trasfusionale di Bussolengo e ai punti prelievo di Caprino, Isola della Scala, Malcesine, Negrar e Villafranca. «Un passaggio importante – spiega la dottoressa Loredana Martinelli, direttore del servizio Trasfusionale dell’Ulss 22 e direttore del Dipartimento interaziendale di Medicina trasfusionale della provincia di Verona - per il quale si sono impegnate direttamente le associazioni dei donatori. E’ disponibile un ufficio di chiamata cui il donato-

re può rivolgersi dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13, il sabato dalle 8 alle 11, il martedì e giovedì pomeriggio dalle 18.30 alle 20.30. Rispondono un donatore o un operatore che collaborano col Servizio trasfusionale per confermare il giorno e l’ora di prenotazione». E’ attiva anche una segreteria telefonica nei giorni non di ufficio ed possibile inviare una mail con due giorni lavorativi di anticipo all’indirizzo prenota.trasfusionale@aulsslegnago.it, valido per la prenotazione a qualsiasi sede trasfusionale della provincia». Tre i numeri telefonici a disposizione: 800310611 verde; 0442622867 a

pagamento per chiamate da cellulare; 3393607451 a pagamento per telefonate o sms. Una situazione, quella della donazione del sangue, che abbisogna sempre di una costante cura e attenzione per le moltiplicate necessità di unità di globuli rossi e di plasma. Negli ultimi tempi sono cambiate le modalità della donazione. «Si tende a dilazionarla per troppi mesi – sottolinea Martinelli -. La periodicità prevista è di 90 giorni. Certo, non dovrebbe passare un anno da una donazione all’altra. La periodicità è importante ed è una dimensione da recuperare. I donatori sono ricchi di motivazioni umane e morali». A Verona, i donatori tra Avis, Fidas, Asfa e volontari non iscritti ad associazioni sono circa 35mila. «Le associazioni – sottolinea Martinelli - hanno una funzione molto importante: hanno fatto un lavoro ottimo in relazione alla prenotazione e alla chiamata. E anche nelle emergenze si può contare su una disponibilità dettata da un grande cuore. L’andamento dei primi sei mesi del 2015 è, tutto sommato, incoraggiante e dimostra una tenuta della donazione anche in una situazione di disagio che si è manifestata col caldo di quest’anno. Da gennaio a giugno abbiamo avuto circa 27.100 unità di globuli rossi e 5.800 di plasma: devo ringraziare tutti quei donatori che, comunque, hanno fatto il loro dovere». Lino Cattabianchi

mira a garantire la continuità di servizio: «l’impostazione rimane come quella precedente – rassicura il direttore Luca Coato -: la piscina coperta sarà adibita a nuoto libero a cui si affiancheranno l’attività agonistica e i diversi corsi proposti. Vorremmo dare un segnale di continuità rispetto al passato, sia nei servizi all’utenza, sia per quanto concerne il personale stesso: da parte di Sport Management c’è disponibilità nei confronti di chi precedentemente lavorava all’interno del centro, tanto che sono già state avanzate alcune proposte. Starà poi ai diretti interessati – conclude Coato - accettare o meno le nostre proposte». Silvia Accordini

Sport Management SPA è la società leader nazionale nella gestione di Centri sportivi natatori. Nata nel 1987, centro nevralgico della prima fase di espansione è la città di Verona, di cui la Società gestisce a più riprese tutti i principali centri sportivi. L'inaugurazione di altre gestioni in Veneto e Trentino Alto Adige segna il passaggio alla seconda fase della storia di Sport Management. Nel 2010 diventa Società per Azioni e allarga il suo raggio di azione a Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Marche e Abruzzo. Tre le discipline sulle quali è attivamente impegnata a livello agonistico: pallanuoto, con la BPM Pallanuoto Sport Management impegnata da settembre in Champions League, il nuoto del capitano Filippo Magnini ed il nuoto sincronizzato. A settembre è previsto l’avvio anche di Triathlon e Aquathlon. Il Centro Sportivo di Fumane va ad aggiungersi agli altri cinque impianti presenti in Veneto: le Piscine Santini di Verona, Giò Club di san Giovanni Lupatoto, il centro benessere Gardacqua di Garda, l’Aquatic Center di Thiene (VI) e la piscina di Montecchio Maggiore.

VALPOLICELLA BENACO BANCA “Fare impresa”, un plafond per nuove star up Da anni, “fare impresa” in Italia non è facile, soprattutto per i giovani che si affacciano sul mondo del lavoro. Per questo, Valpolicella Benaco Banca ha messo a disposizione un adeguato plafond da destinare a nuove start up. L’obiettivo è aiutare ed investire su “buone idee”, su aziende giovani e dinamiche. Non si tratta di un semplice finanziamento, ma di un’azione di tutoraggio che si concretizza tra l’altro, in una collaborazione per la stesura del bussines plan e nella verifica nel tempo dell’andamento dell’iniziativa. Si cercherà di collaborare con i proponenti per approfondire e verificare con loro la fattibilità del progetto e il suo “stare in piedi” dal punto di vista economico. «I giovani sono importanti perché motore di innovazione per il nostro Paese – ha detto il Presidente Gianmaria Tommasi - Creare nuovi business, nuove opportunità e nuova occupazione è una mission che da sempre cerchiamo di promuovere. Come Banca vogliamo dedicare a queste realtà un’attenzione particolare, perché sappiamo che non è sufficiente avere una buona idea per far nascere e far crescere un’impresa, servono anche gli strumenti ed una rete di competenze che riesca, giorno dopo giorno, a far fare le scelte giuste. Il nostro obiettivo è quello di essere una risposta pratica e di facile accesso alle esigenze di laureandi e laureati, imprenditori, professionisti e giovani che vogliono tramutare la propria idea originale in idea imprenditoriale, offrendo loro l’opportunità di valutare la realizzabilità dei propri progetti e di creare le condizioni per avviare e sviluppare la propria attività».


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SOLIDARIETÀ. Centinaia di estrazioni: il dottor Speranza racconta l’esperienza in Indonesia

“Dental mission” all’isola di Flores E’ appena rientrato dalla “Dental mission” il dottor Stefano Speranza. La sua meta è stata l’isola di Flores, in Indonesia, terra di missione dell’amico Padre Luigi Galvani. Dal 3 all’8 agosto il dentista ha svolto la sua missione a Ruteng, nella regione di Manggarai. Alla “dental mission” ha aderito con interesse anche un gruppo di dentisti locali con il sostegno delle autorità sanitarie della regione.

Quattro i villaggi scelti nelle zone più remote. Il robusto“camion Hino” della missione è stato il prezioso veicolo-ambulanza per raggiungerli e per il trasporto del personale e del materiale necessario per l’iniziativa. «Per la gente di quei villaggi – afferma Padre Luigi - è stato un evento storico vedere, per la prima volta, una così qualificata squadra di specialisti. In quei giorni di vera solidarietà

missionaria e collaborazione internazionale tra Indonesia e Italia, le estrazioni sono state diverse centinaia». Il dottor Speranza racconta di non aver mai ricevuto tanti “Terima kasih=grazie” nella sua vita come in quei giorni: «E’ stata un’esperienza fantastica – afferma Stefano Speranza -: in viaggio logisticamente faticoso e complesso, ma dal quale io e mia figlia Camilla, siamo tornati con più di ciò che

abbiamo fatto. Un’accoglienza meravigliosa, sia da parte delle autorità e dei medici del luogo sia da parte dei nostri amici camilliani, padre Luigi e Padre Alfonso, ci ha fatti sentire davvero parte di una grande famiglia. Io stesso sono tornato a casa con un senso di riconoscenza e di forza che mai avevo provato prima d’ora. I medici dentisti del luogo si sono dimostrati interessati ad imparare nuove tecniche: la soddisfazione è stata enorme!». E mentre i dentisti facevano la loro parte su sedie e tavoli improvvisati i bambini delle scuole elementari erano intrattenuti da un’animatrice d’eccezio-

Il dott. Speranza all’opera

ne: Camilla, figlia ventenne e studentessa di psicologia del dottor Speranza, giunta dall’Italia con il papà carica di centinaia di spazzolini, dentifrici e caramelle. A lei il compito di fare educazione odontoiatrica con suggerimenti appropriati per la prevenzione e l’igiene della bocca. Nell’ultimo giorno della speciale missione c’è stato inoltre uno “special seminar” per il gruppo dei dentistici locali, durante il quale il dottor Speranza ha presentato le nuove tecniche in campo odontoiatrico praticate in Italia. «L’interesse suscitato è stato gran-

de e forse vissuto anche con un po’ di invidia da parte di quei dentisti per non poter permettersi ancora tali tecniche nei loro studi – racconta Padre Luigi -…Ma almeno sono state messe le basi per un sogno futuro». La partenza degli ospiti è stata ricca di strette di mano e fraterni abbracci da parte di tutti, ma specialmente da parte dei missionari camilliani che hanno espresso un sentito “Terima kasih” al dottor Stefano e a Camilla, per le note di gioia e di entusiasmo lasciate tra la gente, i bambini, i dentisti locali e le autorità sanitarie. Silvia Accordini

CONCORSO D’ARTE / VALPOLICELLA - TERRA DI EMILIO SALGARI

Nella foto da sinistra il dottor Speranza e la figlia Camilla

MOLINA

Estate ricca di cultura E’ stata una stagione estiva ricca di successi per Molina quella che sta volgendo al termine: a fare eco all’ottima riuscita del Festival della Preistoria di giugno e della Festa delle Cascate di luglio è stata lo scorso 23 agosto la “Fiera del miele nuovo e prodotti locali”. La Fiera Mercato del miele nuovo, arricchita dall’apprezzata presenza di piccoli produttori alimentari e artigiani hobbisti locali, ha aperto i battenti alle 10.30 ed è proseguita durante l’intera giornata. E mentre in piazza i visitatori si avvicinavano interessati a quanto proposto, all’interno del teatro si svolgeva un convegno dedicato all’attualità apistica. Leonardo Ceradini, presidente della Pro loco di Molina e coordinatore dell’apiario sociale da lui stesso fondato, ha inaugurato i lavori, parlando delle numerose visite guidate a scuole e gruppi svolte nel-

l’ultimo anno. Gianluigi Bressan, veterinario dell’Ulss22, ha aggiornato i presenti sulla situazione delle api e sulla necessità di mantenere alta la guardia attraverso prevenzione e controlli: l’ape vellutina, la temuta varroa e l’aethina tumida, devastante coleottero che in Calabria ha creato non pochi problemi, rappresentano una minaccia per le api. Bressan ha inoltre parlato dell’anagrafe apistica e della sua importanza (purtroppo ad oggi solo il 50% del patrimonio apistico italiano è iscritto ndr). Di anagrafe ha parlato anche Michele Ruatti, a nome di Graziano Corbellari, presidente APAV (associazione provinciale apicoltori veronesi), sottolineando l’importanza per ogni apicoltore di aggiornare on line i propri dati. Rosanna del Centro di formazione professionale Casa di Nazareth ha illustrato la sua

esperienza come tecnico e formatrice: da 15 anni i ragazzi del CFP seguono le api all’interno della loro fattoria sociale e ognuno di loro ha l’opportunità di esprimersi e di “sfidare” la propria disabilità: «in apiario c’è davvero posto per tutti» - ha affermato Rosanna, definendo le api “sue colleghe di lavoro” e parlando al tempo stesso dell’esigenza di un continuo confronto con i coltivatori del territorio. A questo proposito Daniele Lonardi, Presidente della Cooperativa Cerasicoltori di Marano, ha illustrato della buona riuscita di un progetto avviato nel 1999 dai cerasicoltori di Marano che si sono affidati alle api per l’impollinazione delle proprie piante. Infine il sindaco di Fumane, Mirco Corrado Frapporti, ha parlato di prospettive: «compito di un amministratore è gestire bene le tasse dei propri cittadini, ma anche operare attivamente per costruire qualcosa di nuovo con prospettive di crescita. Questo è quello che vorremmo fare noi: Fumane e Marano hanno deciso di dar vita ad un protocollo che vada nella direzione della salvaguardia della biodiversità e del territorio, prevedendo, in ogni azione che in futuro si farà sul territorio, una particolare attenzione al rispetto del nostro ambiente naturale». S.A.

Anche quest’anno – ed è la settima edizione – l’associazione Vivi la Valpolicella, organizzerà il Concorso di arti pittoriche denominato “Valpolicella – Terra di Emilio Salgari”. Sono ammesse tutte le tecniche pittoriche (olio, acrilico, acquerello, disegno, incisione…) la misura delle quali dovrà rientrare tra 30x40 e 50x70 di superficie dipinta. Dovranno però essere a tema fisso, cioè rappresentare la Valpolicella storica in tutte le sue forme, cioè bellezze naturali, paesaggistiche, architettoniche…Per Valpolicella storica si intendono i Comuni di Negrar, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano, Sant’Anna d’Alfaedo, Pescantina, Doclè, Sant’Ambrogio e Parona. Potranno essere raffigurate anche peculiarità, personaggi famosi, prodotti caratteristici, purchè chiaramente inseriti e identificabili con la Valpolicella. La consegna delle opere dovrà essere effettuata presso l’hotel San Vito a San Vito di Negrar in via G.B. Pighi 1, nei giorni 3 e 4 ottobre dalle ore 9.00 alle 13.00. Nello stesso luogo le opere saranno esposte, giudicate ed eventualmente premiate. Per ulteriori informazioni: 334.9249317 (Andrea); vivilavalpolicella@gmail.com R.D.N.


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CONDOTTA ALIMENTARE SANA. Convegno a Villafranca: nutrizione in prima linea

Più salute, più forza Ecco la “PaleoZona” Un’altra dieta! I media ne propongono talmente tante ogni giorno che disaffezione e diffidenza oltre a diventare fisiologiche sono entrare a far parte del lessico famigliare. I risultati che se ne possono trarre, effimeri e di breve durata, non godono di migliore sorte. Di tutto questo, in odore di Expo 2015, se ne è parlato, giorni fa, a Villafranca di Verona, presso il Museo Nicolis, al convegno internazionale organizzato da Poiesis e Gerona 2015 “Nutrire la salute e la performance per un benessere etico”. A conferma che stiamo parlando di un evento di caratura internazionale, al quale hanno partecipato le più accreditate testate giornalistiche e televisive, la presenza di due mostri sacri della nutrizione: Lorain Cordain e Aronne Romano. Il primo, statunitense, è l’ideatore indiscusso nonché massimo esperto della dieta Paleolitica; il secondo, medico nutrizionista, è stato il primo ad introdurre in Italia nel 1997 la Dieta a Zona ideata dal ricercatore biochimico statunitense Barry Sears. Però, più che scorrere i corpo-

Giampaolo Fraccarolli

Lorain Cordain

si curricula dei due luminari è interessante parlare dei risultati della loro sintesi approfondita nel convegno: la PaleoZona, ulteriore evoluzione della dieta Zona in grado di amplificare gli effetti a livello di salute e prestazioni. Concordi i pareri dei due relatori nell’affermare che l’approvvigionamento e la gestione di alimenti “paleolitici” è possibile in un contesto sociale moderno. «Un ritorno alle origini – ha più volte ribadito Cordain - perché se l’alimentazione in più di 2000 anni si è evoluta con la società, non lo è stato

altrettanto per l’organismo umano. Si spiegherebbe la comparsa di gravi patologie, compreso il tumore, i problemi relativi alla pressione, il diabete, tanto per citarne alcune. Tutte malattie che al tempo dei nostri antenati non esistevano. Ricalcare quelle orme dal lato nutrizionale, quindi, più che un dogma diventa uno stile di vita: pesce e carne, frutta e verdura, niente latticini, niente pane e pasta, niente cibi raffinati». Non meno importante è stata la presenza di altri esperti come Luigi Marzio Biasucci, Filippo Ongaro, Giovanni

Scapagnini e Massimo Tammaro che hanno concorso a dare un quadro più esaustivo, pur da prospettive anche molto differenti, come doveroso in un convegno che, oltre a salute e performance, deve mantenere l’etica come filo conduttore. Puntuale l’intervento del cardiologo e specialista in medicina dello sport, Giampaolo Fraccaroli, presidente del comitato scientifico del convegno che da tempo collabora con esperti nazionali e internazionali per la prevenzione delle patologie cardio-vascolari anche attraverso lo strumento di una corretta alimentazione, condiviso dal collega cardiologo, elettrofisiologo Antonio Fusco: «Non ritengo che le strade del farmaco siano l’unica soluzione in grado di perseguire lo stato di salute. Quindi, per la riallocazione delle risorse in sanità, è doveroso investire in prevenzione, a cominciare da una corretta alimentazione, per avere una riduzione complessiva della spesa sanitaria per la cura di malattie che certamente verrebbero a determinarsi». Renzo Girelli

2112 GORGUSELLO

“Fai festa con noi” Puro divertimento Conto alla rovescia per “Fai festa con noi – Siamo in super…abili”. La manifestazione, giunta alla sua seconda edizione, avrà luogo presso il Villaggio Monte Pastel a Gorgusello domenica 20 settembre. Come lo scorso anno la giornata si aprirà con la S.Messa seguita da aperitivo e pranzo. Il pomeriggio sarà allietato da intrattenimenti vari…Naturalmente lo scopo dell’iniziativa rimane sempre lo stesso: l’acquisto di attrezzature e materiale didattico per bambini diversamente abili a favore dell’aula ludomotoria della scuola primaria “Alunni d’Europa” di Pescantina. «Per prendere parte al pranzo, che avrà luogo anche in caso di maltempo – affermano gli organizzatori - è necessaria la prenotazione entro il 14 settembre (Paolo 335.7813611, Serena 349.2890386, E t t o r e 347.6096216, Stefania 340.7805745). Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questa giornata, in particolare agli amici della Cooperativa Sociale Filo continuo e alla Fondazione per la ricerca sulla Fibrosi cistica».


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NOMINATION. La veronese Allegrini è l’unica donna e unica italiana a concorrere per l’ambito premio

“Oscar del vino” Marilisa in gara E’ l’unica donna e unica italiana in lizza per l’Oscar del vino 2015: lei è Marilisa Allegrini, Presidente di una delle cantine leader della Valpolicella Classica conosciuta in tutto il mondo e a capo delle toscane Poggio al Tesoro – Bolgheri e San Polo – Montalcino. A “consegnarle” la candidatura per la prossima edizione del “Wine Star Award”, il premio che viene attribuito ogni anno alle eccellenze internazionali del mondo del vino, il magazine Wine Enthusiast, riferimento assoluto del settore. Fra le categorie premiate la cantina dell’anno, l’enologo, la regione a vocazione vinicola, l’importatore, ma soprattutto il personaggio dell’anno “the special Lifetime Achievement Wine Star Award” attribuito alla personalità che si è distinta per il grande impatto storico nel settore enoico. Ed è proprio per quest’ultima categoria che Marilisa Allegrini concorrerà, insieme a Aubert de

Marilisa Allegrini

Villaine (Domaine de la Romanée-Conti), Michael Mondavi (Folio Fine Wine Partners; Michael Mondavi Family Estate), Bill Price (Three Sticks Winery), Joseph ‘Joe’ Wagner (Copper Cane Wine & Provisions).

Come si sente ad aver ricevuto una tra le nomination più prestigiose sul panorama internazionale? «E’ un onore ricevere un riconoscimento così importante, volto a sottolineare l’amore che nutro per la

mia terra e per il mio lavoro. Un’attestazione di stima che davvero vale l’impegno di una vita. Se penso agli sforzi di mio padre e della mia famiglia, con la quale condivido questa candidatura, l’orgoglio diventa ancora più emozionante». Lei è membro de “Le Donne del Vino” e presiede “Le Famiglie dell’Amarone d’Arte”: la Valpolicella è l’anima di tutto ciò che fa e lei riesce da sempre a portarla nel mondo… «Raccontare la Valpolicella nel mondo mi è sempre piaciuto. Mi viene naturale parlare della nostra storia e delle nostre tradizioni, far chiudere gli occhi a chi ho davanti ed invitarlo a sognare le bellezze dell’Italia. In qualità di produttrice del Made in Italy sento anche un grande senso di responsabilità nei confronti dei territori che rappresento e delle persone coinvolte in questa bellissima avventura». Qual è stato il suo percorso di professionista e

di donna all’interno dell’universo del vino? «Dopo essermi laureata, all’età di 26 anni, il “richiamo alle origini” mi portò ad entrare in azienda definitivamente e a tempo pieno. Mi occupai principalmente dell’amministrazione vedendo necessario impostare un’organizzazione aziendale strutturata: iniziai il mio lavoro con l’obiettivo di portare l’azienda a livelli internazionali». Lei è stata una delle prime donne in Valpolicella a guardare oltre i confini nazionali. «Quando iniziai a seguire l’azienda, ancora i viticultori locali si occupavano della produzione, ma nessuno si preoccupava troppo di impegnare tempo ed energie per andare a cercarsi clienti anche fuori dai territori più conosciuti

e vicini. Capii subito che era fondamentale muoversi, trovare un modo per differenziarsi e far sì che l’italianità diventasse un valore aggiunto, così decisi di fare i primi viaggi all’estero, in Europa, ma anche negli Stati Uniti». Che dire di Italian Signature Wines Academy, di cui è presidente? «In Italian Segnature Wines Academy si trovano raggruppate aziende vinicole rappresentative dell’intero settore, punte di eccellenza rappresentative dei territori italiani. Ci siamo uniti per fare sistema non solo per consolidare la presenza all'estero, soprattutto nei Paesi dove il Made in Italy non è ancora ben affermato, ma anche per valorizzare le peculiarità dei rispettivi territori e sviluppare la formazione».


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CONFARTIGIANATO BALDO-GARDA. Quattro chiacchiere con il nuovo presidente

UNIVERSITÀ TEMPO LIBERO

Campagnari al timone «Lavoro ed emozione»

Negrar apre il 2015/16

E’ Mirco Campagnari il nuovo Presidente di Confartigianato Verona - Mandamento Baldo - Garda, con sede a Costermano, con delegazioni presenti nei comuni di Affi, Bardolino, Brentino Belluno, Brenzone, Caprino, Cavaion, Costermano, Dolcè, Ferrara di Monte Baldo, Garda, Malcesine, Rivoli, San Zeno di Montagna e Torri del Benaco. «In questi giorni – afferma il neo presidente - eleggeremo i delegati per ogni Comune: se qualcuno avesse voglia di rimboccarsi le maniche si faccia avanti, e mi scriva a mirco.campagnari@libero.it ». Presidente, cosa significa oggi impegnarsi nell’associazionismo? «Oggi impegnarsi nell'associazionismo non è facile: c'e molto individualismo e spesso nell'associazione non si è in grado di trovare risposte. Però sono convinto che mai come oggi ci sia bisogno di fare squadra, anche solo contro la pressione fiscale e gli adempimenti normativi. Per conservare la nostra importanza dobbia-

mo far sentire il nostro peso sulle istituzioni, altrimenti solo le multinazionali saranno in grado di fare breccia». Che fare quindi? «Dobbiamo riprenderci la nostra identità e territorialità offrendola assieme ai nostri prodotti e servizi e connotandoci anche attraverso l'appartenenza associativa: più saremo ad affrontare questa sfida, più riusciremo nell'obiettivo. Da parte nostra ci impegneremo per l'intero comparto: vogliamo considerazione. Frequentemente vediamo i nostri politici molto vicini a grossi industriali che qualche scappatoia fiscale in più la trovano. Noi invece lavoriamo solo più ore per superare gli ostacoli…e poi alcuni istituti di credito ci valutano con algoritmi standard anziché dare valore alla nostra piccola media impresa». Quali i suoi obiettivi per i prossimi anni? «Puntare a qualcosa di nuovo, trasmettendo qualcosa al cliente attraverso i nostri prodotti o i nostri servizi, legandoli magari a un tema a cui le persone si avvi-

Mirko Campagnari

cinino sempre più: la sostenibilità ad esempio. Al nostro lavoro dovremmo aggiungere una componente emozionale, che, come un seme, nel tempo possa germogliare. In tutto questo sarà fondamentale la cooperazione con gli altri Mandamenti della Valpolicella e di Verona Ovest: insieme rappresentiamo 630 aziende iscritte. Ci impegneremo nella formazione e crescita d'impresa, crescere nel rapporto con le banche, capire l'uscita dalla crisi diversificando l'azienda stessa, sviluppare cooperative o reti

d'impresa». Lei ha lanciato una provocazione al sistema nei giorni scorsi... «Sì, è questa: perché non farci finanziare direttamente da chi crede in una nuova economia, dai risparmiatori ad esempio? I sistemi ci sono dobbiamo metterci insieme. Rispolveriamo i nostri valori, i nostri ideali e con la sensibilità che ci contraddistingue lottiamo per ridare un nuovo equilibrio a questo sistema economico malato». Silvia Accordini

MINISTERO DELLA SALUTE / LA DECISIONE

Attenzione ai farmaci per dimagrire E’ datato 27 luglio 2015 il decreto con cui il Ministero della Salute ha posto il divieto di utilizzo nelle preparazioni magistrali della pseudoefedrina, principio attivo appartenente alla famiglia chimica delle fenetilammine e delle amfetamine che viene utilizzato nei composti per il dimagrimento. Il provvedimento è rivolto ai Medici Prescrittori e ai Farmacisti che, come professionisti del farmaco, hanno la facoltà di realizzare nel proprio laboratorio preparati galenici. Il galenico “magistrale” è per definizione un medicinale preparato dal Farmacista sulla base di una prescrizione medica e destinato ad un determinato paziente. La tassativa decisione del Ministero della Salute è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 30 luglio del 2015 su segnalazione dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, in

base a sospette reazioni avverse messe in relazione all’utilizzo di pseudoefedrina in associazione ad altre sostanze all’interno di preparati comunemente usati per il dimagrimento. A tale provvedimento ha fatto seguito poi, in data 4 agosto 2014 un ulteriore decreto, in vigore dal 10 agosto 2015 con il quale è stato disposto un nuovo divieto per i Medici di prescrivere e per i Farmacisti di eseguire preparazioni magistrali, riguardante i principi attivi triac, clorazepato, fluoxetina, furosemide, metformina, bupropione e topiramato, sia se impiegati singolarmente che in associazione fra loro a scopo dimagrante. Anche alla base di questo nuovo ulteriore divieto vi sono segnalazioni pervenute alla Rete nazionale di Farmacovigilanza di sospetta reazione avversa, con un costo-beneficio estremamente sfavorevole e pericolose reazioni su coloro che ne hanno fatto uso. «Si tratta di un divieto categorico ai quali i farmacisti si attengono con estrema puntualità – spiega Marco Bacchini, Presidente di Federfarma Verona, l’Associazione dei titolari di farmacia -. Questo significa che anche qualora il paziente si recasse in farmacia con la prescrizione di una preparazione magistrale contenente uno o più principi attivi oggetto dei provvedimenti di queste ultime settimane, il Farmacista non potrebbe realizzarlo, se utilizzato per scopi dimagranti. Sono comunque anche fermamente convinto che la Classe Medica che con noi collabora attivamente per la tutela della salute dei pazienti, sarà, al pari dei Farmacisti, assolutamente aderente al nuovo dettato normativo e non prescriverà questi principi attivi a scopo di dimagrimento. I nuovi decreti sono scaturiti sulla base di segnalazioni ufficiali - conclude Bacchini - e quindi anche in questo caso la rete di controllo della Farmaceutica italiana, il sistema nazionale di Farmacovigilanza che punta alla tutela della salute pubblica e personale, si è dimostrata assolutamente efficace e puntuale».

Apre l'Anno Accademico 2015-2016 con due novità l’Università del Tempo Libero di Negrar (UTL): l'arricchimento del calendario dei corsi e la folta proposta di serate e uscite. Un vasto programma, quello dell’anno accademico che verrà inaugurato nella serata inaugurale di venerdì 18 settembre alle ore 20.30 presso la sala polifunzionale di villa Albertini ad Arbizzano, caratterizzato dai consueti corsi ormai rodati arricchiti di altrettante interessanti proposte affiancati da serate e uscite (il cui calendario sarà disponibile a ottobre su questo giornale e sul sito www.utlnegrar.com e un segreteria 348.2416951). «Le iscrizioni si apriranno lunedì 21 settembre e i corsi avranno inizio lunedì 10 ottobre – afferma Massimo Latalardo, Presidente dell’università del Tempo Libero di Negrar -. Tra gli appuntamenti più imminenti troviamo la serata “concerto di musica e canto” con Valerio Mauro e Elisa Goldoni in programma il 25 settembre. A seguire, il 2 ottobre, la serata “Storia dell’Argentina attraverso un tango” con Umberto e Loredana Righi. Entrambe le serate sono previste presso la Sala polifunzionale di Villa Albertini-

Valier ad Arbizzano. Per quanto concerne i corsi di quest’anno – aggiunge Latalardo - l'arricchimento dell'offerta culturale va oltre la quantità e cerca di soddisfare le richieste dei Soci attraverso nuove branche da esplorare e la presenza di corsi "misti" con lezioni in aula e sul territorio. Pensando alla diffusione dei nuovi smartphone e alle loro potenzialità l’UTL propone un corso di conoscenza di questo strumento. Ci sarebbe ancora tanto da dire e presentare – conclude il presidente -: dal vino ai laboratori, dalle lingue (quasi tutti i docenti sono di lingua madre) alle scienze motorie, ma ci fermiamo qui, invitando tutti a partecipare alla serata inaugurale di un anno accademico, il 2015 – 2016, in cui dove ognuno potrà trovare la propria dimensione, il proprio sfogo dalla quotidianità o dagli impegni lavorativi, la soddisfazione di aver partecipato a qualcosa di utile e piacevole per se stesso e per quanti coinvolgerà in queste attività». Per informazioni: www.utlnegrar.com, Camilla 366.9757395, Lodiana 345.0578048, Mariuccia 345.0578044, Rina 348.2416951

STIRPE. Oltre 500 anni di storia Le famiglie Chesini si radunano “… sono più di 500 anni di storia. Facciamo conoscere ai nostri bambini la terra e le origini di noi Chesini...”: queste le parole che si leggono tra i versi della poesia scritta in occasione del 4° ritrovo delle Famiglie Chesini…Da allora sono trascorsi altri quattro anni e anche in questo 2015 quello che ormai è diventato un appuntamento tradizionale non poteva che ripetersi. L’8° ritrovo dei Chesini è in programma domenica 6 settembre presso il Montresor hotel Tower a Bussolengo, dove, alle ore 12.00, ancora una volta i discendenti delle famiglie Chesini si daranno appuntamento unendosi in grande festa in ricordo degli antenati che hanno dato origine a questa stirpe planetaria…E quest’anno c’è anche una novità: l’albero genealogico che era stato esposto sui pannelli in occasione del ritrovo dello scorso anno è ora disponibile in versione miniaturizzata, ad integrazione del libro con l’albero genealogico completo. Per adesioni: 347.2378486, 339.1927940


CRONACHE

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L’INTERVISTA. Malati oncologici al centro. Il Dirigente medico commenta la lettera inviata dal consigliere regionale a L’Altro Giornale

De Zorzi risponde a Valdegamberi «Inps già attento a certe patologie» «Basta umilianti visite fiscali a domicilio per i malati oncologici. L’Inps del Veneto adotti subito il “protocollo Chiara” del trentino e da Roma si cambi la legge». Queste le parole con le quali il consigliere regionale Stefano Valdegamberi ha raggiunto attraverso una lettera L’Altro Giornale, raccontando la storia di un amico. Quest’ultimo, operato da un tumore al polmone, è a casa in malattia e deve sottostare ai vari orari del controllo fiscale. “Non è possibile che un malato oncologico debba restare chiuso in casa negli orari previsti per paura dei controlli e non possa invece uscire e svagarsi invece di rimanere in casa con un alto rischio di cadere in depressione” – sono le parole dell’amico del consigliere. Un problema, questo, che nel vicino Trentino Alto Adige è stato risolto, a seguito della battaglia di Chiara, malata oncologica: l’Inps infatti ha approvato il documento “Protocollo Chiara” che stabilisce che i pazienti con malattie gravi documentate (per esempio i malati oncologici) siano esentati dai controlli medici domiciliari, se non possono lavorare per lo stato avanzato della malattia o perché hanno in corso trattamenti salvavita o terapie particolarmente debilitanti. «La normativa sulle visite fiscali va cambiata – aggiunge Valdegamberi -. Il malato di tumore è un malato reale, testimoniato da cartelle cliniche, applicazioni di radio e chemio. L’ammalato non può vivere con l’angoscia della visita fiscale, di arrivare tardi, dopo una passeggiata fondamentale nel suo processo di reazione e resistenza». Valdegamberi si è rivolto al direttore regionale dell’Inps perché il “protocollo Chiara” si addotti da subito nel Veneto, in attesa che il Parlamento italiano cambi la legge. Approfondiamo l’argomento con Lia De Zorzi, Dirigente medico II livello Coordinatore Centrale U.O.C. Prestazioni a sostegno del Reddito dell’Inps di Roma. «L’attività di verifica e controllo correlata alla certificazione di malattia è sempre stata argomento di estrema delicatezza dovendo coniugare le differenti esigenze di un rapporto Curante – Paziente con le esigenze istituzionali di controllo e verifica di un fenomeno di grande rilevanza medico legale ed economica – afferma De Zorzi -. In caso di malattia produttiva di incapacità al lavoro, la normativa vigente per i lavora-

tori privati è molto differente da quella vigente per i lavoratori pubblici o non altrimenti indennizzati da INPS per questo specifico rischio. Attualmente l’indennità di malattia erogata da INPS dura in linea di massima 180 giorni solari/anni per la maggior parte dei Contratti di lavoro, dopo di che cessa. Questo tempo coincide generalmente anche con il periodo di comporto e inerisce la licenziabilità del lavoratore». Che cosa dice la legge? «Il D. Lgs. 18 luglio 2011, n. 119 ha stabilito all’art. 7 che “i lavoratori mutilati e invalidi civili cui sia stata riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa superiore al 50% possono fruire ogni anno, anche in maniera frazionata, di un congedo per cure per un periodo non superiore a trenta giorni” e che“durante il periodo di congedo, non rientrante nel periodo di comporto, il dipendente ha diritto a percepire il trattamento calcolato secondo il regime economico delle assenze per malattia. Il lavoratore è tenuto a documentare in maniera idonea l'avvenuta sottoposizione alle cure. In caso di lavoratore sottoposto a trattamenti terapeutici continuativi, a giustificazione dell'assenza può essere prodotta anche attestazione cumulativa”. In tal modo la tutela del posto di lavoro si è innalzata a 210 giorni. Questo dato è importante per comprendere come anche il controllo domiciliare diventi un mezzo per “scolpire” la prognosi più appropriata possibile, scongiurare il pericolo di licenziamento e/o informare il lavoratore circa le tutele esperibili. Dunque, le Visite Mediche di controllo Domiciliare sono anche un mezzo per evitare maggior danno al lavoratore e per erogare correttamente ciò che è preveduto dalle norme». Che autorità ha INPS in materia di “visite domiciliari”? «L’INPS non ha autorità alcuna sulle Visite Mediche di controllo Domiciliare richieste dal datore pubblico e per le quali le fasce di reperibilità sono ben più estese, in quanto può solo ricevere i certificati dei lavoratori pubblici al fine di fornire i relativi attestati ai rispettivi datori. Laddove INPS ha competenza alla governance delle Visite Mediche di controllo le fasce di reperibilità sono di 2+2 ore/giorno e, inoltre, vige un “sistema di giustificabilità all’assenza al controllo” tale per cui chi è davvero affetto da gravi patologie non deve temere alcuna sanzione».

Come si è mossa l’INPS negli anni nei confronti di questo problema? «L’INPS si è affidata ad un il sistema di estrazione delle visite “fiscali” - DataMining - che a partire dall’analisi di un gran numero di variabili porta ad identificare in modo oggettivo quali visite eseguire. Questo ha portato a selezionare per il controllo anche casistiche di lavoratori che, pur avendo patologie molto gravi, non erano mai stati controllati per mesi: il poter risparmiare giorni di prognosi, grazie alla Visita Medica di Controllo Domiciliare, può essere a vantaggio del lavoratore – che è difficile che mantenga il conto della durata della sua

malattia proprio perché grave -. L’INPS ha provveduto ad implementare il sistema con modifiche informatiche di non poca complessità, sicché è consentito: - al Medico di apporre, oltre alla disposizione della visita medica di controllo richiesta d’ufficio, anche l’esclusione dalla visita stessa esercitando la dispensa di uno specifico certificato dal flusso dell’applicativo per la scelta delle Visite Mediche di Controllo Domiciliare d’ufficio, qualora la diagnosi evidenzi una condizione di gravità tale che sconsigli o addirittura controindichi il controllo domiciliare disposto d’ufficio; - all’operatore sanitario di escludere nella

procedura “SAViO” il codice fiscale di chi è affetto da patologia gravissima e che possa essere sfuggito all’iniziale esclusione anche per un eventuale carenza della diagnosi sul certificato (ad esempio: “nausea”, senza specificazione che è in corso di chemioterapia) e altrimenti venuta in rilievo (ad es. proprio mediante un precedente accesso fiscale). Tale operatività INPS consente di andare incontro al Cittadino “sofferente”, alleviando per quanto possibile il disagio correlato alla necessità di essere reperibili al domicilio durante le fasce orarie». Che dire del “Protocollo Chiara”? «Il “Protocollo Chiara” altro

non è che un’esplicitazione di ciò che INPS ha rilasciato su tutto il territorio nazionale in modo definitivo e completo già dai primi di luglio. Tuttavia, resta il dovere per Inps di effettuare le Visite Mediche di Controllo Domiciliare datoriali – qualora richieste – restando in capo al datore la facoltà discrezionale di inviare controlli: in tal caso, potranno eventualmente attivarsi linee di giustificazione all’assenza, non potendo inibire la visita datoriale a meno di non violare la privacy del lavoratore rivelando a chi non ha titolo a sapere (datore di lavoro o consulente di esso) la gravità della sua patologia». Silvia Accordini


L’ALTRO GIORNALE Settembre 2015

CRONACHE di Negrar

URBANISTICA. La parola al sindaco Roberto Grison e all’assessore Fausto Rossignoli

2116 RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

Urbanistica a 360° Asilo di Montecchio Una soddisfazione Strategie e futuro Il 27 luglio il Consiglio Comunale di Negrar ha approvato una prima serie di importanti provvedimenti in materia di urbanistica. Per legge questi provvedimenti dovranno essere approvati anche in seconda lettura nei prossimi mesi. Ne parliamo con il sindaco Roberto Grison e l’assessore all’Urbanistica, Fausto Rossignoli. Cosa riguardano esattamente questi provvedimenti? «I provvedimenti approvati toccano vari temi: sono stati risolti alcuni problemi lasciati aperti dalla precedente amministrazione, sono state semplificate alcune procedure edilizie, sono state introdotte nuove norme in materia di risparmio energetico e di limitazione al consumo di suolo agricolo, soprattutto è stata azzerata più della metà del Piano Interventi approvato dalla precedente amministrazione. Quest’ultimo aspetto è forse il più rilevante. L’Amministrazione Grison ha realizzato quanto promesso in campagna elettorale: “sì” ai piccoli interventi per le famiglie (tutti confermati), “stop” ai grandi interventi speculativi». Perché una scelta così forte? «Occorre dire che per alcuni grandi interventi l’azzeramento è dipeso da una rinuncia dei proponenti, oppure dalla presenza di qualche vincolo che in precedenza non era stato considerato attentamente. Ma per alcuni interventi l’azzeramento è dipeso da una precisa scelta amministrativa: siamo convinti che nel campo dell’edilizia speculativa Negrar ha già dato ed è il momento di voltare pagina. I grandi interventi speculativi del passato hanno lasciato in eredità alla Comunità di Negrar un mare di problemi che il Comune fin qui non è riuscito a risolvere per mancanza di risorse. Preferiamo tentare di risolvere qualcuno di questi problemi, piuttosto che crearne di nuovi. Si pensi per esempio ai problemi della viabilità, ai problemi

delle numerose lottizzazioni mai collaudate, ai problemi della tenuta idrogeologica del terreno». In quale direzione vuole andare il Comune di Negrar con questi ultimi provvedimenti? «La pianificazione del territorio è l’atto con il quale una Comunità disegna il proprio futuro. A Negrar siamo arrivati a un bivio. Guardando al futuro abbiamo davanti due possibili scenari molto diversi tra loro. O continuare con la politica urbanistica degli ultimi decenni e diventare un quartiere dormitorio di Verona, come il quartiere Saval o il quartiere Borgo Roma; oppure cambiare strada e continuare ad essere una città viva, economicamente e socialmente. Che si realizzi il primo o il secondo dei due scenari dipende dalle nostre scelte di oggi. Noi crediamo che la strada giusta sia la seconda». Il Comune avrà maggiori problemi economici in conseguenza di questa scelta? «Innanzitutto riteniamo che non sia giusto per gli attuali problemi economici degli enti locali lasciare cannibalizzare quello che resta del nostro territorio aperto; inoltre riteniamo che se si consentisse la realizzazione di altri grandi interventi speculativi il Comune avrebbe problemi economici ancora più grossi degli attuali: si pensi che in qualche area il Piano degli Interventi prevedeva qualche grande insediamento destinato a mandare in tilt il traffico locale, per cui si sarebbe resa necessaria la costruzione di una nuova rotonda. Il contributo dovuto dal costruttore al Comune era di circa 40.000,00 euro; il costo della rotonda era di circa 300/400.000,00 euro e sarebbe ricaduto tutto sulla nostre tasche. Siamo sicuri che ne valesse la pena?». Le nostre piccole imprese edili avranno dei contraccolpi negativi per questa scelta? «Ci abbiamo riflettuto e riteniamo di poter rispondere che non ci saranno contraccolpi. In primo

Roberto Grison

Fausto Rossignoli

luogo le nostre piccole imprese conservano in dote tutti i piccoli interventi a favore delle famiglie che abbiamo interamente confermato, tutti gli interventi del Piano Casa e del vecchio PRG (sui quali il Comune non può incidere) e soprattutto gli interventi di ristrutturazione/riqualificazione che cercheremo di incoraggiare sempre di più; in secondo luogo occorre tenere presente che quasi tutti i grandi interventi che abbiamo azzerato erano proposti non da imprese edili del territorio, ma da grandi aziende e da proprietari che risiedono al di fuori di Negrar». La maggioranza è compatta su questa scelta? «La scelta è stata condivisa attraverso un lungo percorso di approfondimento da parte di tutti i gruppi. Su questo tema tutta la maggioranza è unita ed è consapevole dell’importanza

della svolta. Della minoranza solo Pozzani ha votato a favore delle varianti. Lo ringraziamo. Gli altri hanno preferito addirittura uscire dall’aula e non votare. Li rispettiamo, ma andiamo avanti». La Comunità di Negrar è pronta a cambiare strada? «La stragrande maggioranza dei cittadini è consapevole che il miglior futuro possibile per Negrar è nella enologia e nella gastronomia di eccellenza, nella cura della salute e del benessere delle persone, nell’accoglienza legata all’attività dell’ospedale e al turismo di qualità, nell’artigianato di eccellenza. Dalla nostra Comunità, specialmente dai soggetti economicamente più esposti, ci arrivano continui stimoli in questo senso. Gli amministratori hanno il dovere di non disperdere questo appello».

Anni or sono serpeggiava l' idea sulla chiusura o meno dell' asilo di Montecchio. Le tematiche trattate erano molte: il corpo insegnati sovradimensionato, troppa la distanza dal capoluogo e relativa spesa del trasporto alunni, l' edificio fuori norma, il bilancio in sofferenza. A fronte di tutte queste problematiche , abbiamo avuto da parte degli insegnanti , del consiglio di amministrazione e sopratutto dai genitori, la ferma volontà di andare avanti con questo asilo, sicuri di avere un luogo di eccellenza logistica e didattica, di altissimo livello e non volevano farlo mancare ai loro figli. I genitori e le insegnati,hanno incontrato a più riprese le ultime due amministrazioni comunali, dalle quali hanno avuto la massima disponibilità a portare avanti la ristrutturazione dell' asilo, assumendosi tutti gli impegni che avrebbero dovuto sopportare, come quello di trasferire per tre anni scolastici tutta la struttura nei locali della parrocchia , con grandi sacrifici dei genitori e delle insegnanti che si sono suddivise le ore, pur di rimanere a fare quei bei programmi didattici che caratterizzano questa scuola. Nonostante questa difficile situazione , i genitori si sono assunti moltissimi oneri grandi e piccoli : torte, lotterie, tinteggiature e molto altro. Ora, finalmente l' asilo è stato ristrutturato con grande soddisfazione dei genitori e delle maestre che hanno incominciato il loro importante lavoro con grande senso di responsabilità. La struttura è a norma, il pulmino è assicurato dal comune, speriamo che dalla FISM, arrivino dei contributi da qualche loro sponsor, in quanto il bilancio del comune è nelle impossibilità di erogare , almeno per ora , nuovi contributi. Siamo così tutti contenti , Montecchio non è più “morto”, ha il suo asilo che funziona , ha bisogno di serenità per fare ancora quel bel lavoro che ha sempre fatto con i nostri bambini che daranno vita a questa frazione. 19 bambini, sono pochi per gestire l' asilo con un bilancio in pareggio, pertanto attendiamo nuove iscrizioni per far ripartire alla grande, come negli anni passati, questa bella struttura situata in una posizione con aria sopraffina , paesaggio stupendo, un grande giardino, aule luminose e accoglienti e con un ottimo rapporto adulto-bambino. Siamo inoltre a disposizione per una eventuale visita alla struttura. Ho voluto mettere al corrente i cittadini del nostro comune, della buona situazione che sta vivendo il nostro asilo di Montecchio al quale ho dato sempre il massimo del mio impegno e interessamento. Detto questo attendiamo tante iscrizioni all’asilo di Montecchio (045.7540018). Consigliere comunale, Zeno Fedrigo

Il consigliere regionale Bassi: «No a proroghe Avanti con il nuovo Piano faunistico venatorio» «Stop alle proroghe, avanti tutta con il nuovo Piano faunistico venatorio, portiamo a termine l'iter amministrativo». Ad affermarlo il consigliere regionale veronese Andrea Bassi, primo firmatario della mozione che incita la giunta regionale a procedere celermente per la formale riassunzione della Delibera n.133/CR del 2014, quella per il nuovo piano faunistico venatorio regionale nel quinquennio 2014-2019, che non ha più mosso alcun passo in avanti dall'adozione avvenuta nell'agosto 2014. «E' urgente arrivare all'approvazione finale del Piano - prosegue Bassi - sia per le attese dei veneti interessati al calendario venatorio sia per non incorrere nel rischio di un possibile vuoto normativo a febbraio 2016. Se qualcuno sta tergiversando perché vuole introdurre cambiamenti, lo spazio c'è sia in Commissione sia poi in Consiglio: troverei assolutamente sbagliato - aggiunge il consigliere - pensare che qualcuno voglia stravolgere il Piano che già c'è ancor prima del suo approdo al Ferro-Fini. Stravolgere quel Piano in questo momento vuol dire ricominciare quasi da zero e quasi certamente dover ritornare in commissione Vas per il complesso parere di competenza, quando abbiamo già un atto amministrativo di qualità pronto per essere posto in discussione. Inoltre il rischio è quello di andare a vanificare un lavoro complesso svolto dalla Giunta e dai suoi uffici tecnici negli anni scorsi, che hanno impegnato risorse umane ed economiche non indifferenti. Si tratta - continua Bassi - di un piano complesso anche alla luce delle norme introdotte in materia di Vas, Valutazione Ambientale Strategica: un risultato rispettoso delle direttive europee e della legislazione nazionale che ha ottenuto la convergenza della stragrande maggioranza delle associazioni venatorie». Infine l'auspicio: «Con la mozione – conclude Bassi - invitiamo la giunta regionale a far ripartire il processo approvativo assumendo con urgenza la delibera per l'adozione del Piano 2014-2019, senza perder altro tempo».


ARBIZZANO Parco di Villa Albertini

39a Festa della Comunità 4-5-6- Settembre 2015 VENERDÌ 4 - SABATO 5 SETTEMBRE Ore 19.00 Apertura stands Ore 21.00 Festivalier – Giovani band in concerto DOMENICA 6 SETTEMBRE Ore 11.00 Santa Messa celebrata presso l’ex Valier per tutta la comunità Ore 12.30 Pranzo comunitario Ore 15.00 Giochi per i ragazzi Ore 19.00 Apertura stando Ore 21.00 Serata finale con le migliori band. A segui8rer discoteca con i dj di radio RCS Nelle serate rimane aperta la tradizionale pesca di beneficenza presso la sala civica di Villa Albertini Negli stands si potranno gustare gnocchi fatti a mano, luccio con polenta, pastisada de caval, cotechino con pearà, struaben, il tutto accompagnato da ottimi vini e birra Con il patrocinio del comune di Negrar e della Pro loco “E. Salgari”. Il ricavato della manifestazione sarà devoluto in beneficenza

E’ giunta alla sua 39° edizione la festa della Comunità di Arbizzano che quest’anno ha come slogan “Exponiamoci…e saremo comunità solidale”. Ad anticipare la manifestazione sarà, giovedì 3 settembre, la S.messa delle ore 17.00 dedicata agli anziani seguita da un piccolo rinfresco. A partire da venerdì 4 settembre poi l’intera parrocchia sarà in festa a villa Albertini, in un programma che proseguirà nella giornata di sabato 5 con buona musica e buona cucina. I festeggiamenti culmineranno nella giornata di domenica 6 settembre quando alla S.Messa delle ore 11.00 seguiranno l’aperitivo e il pranzo per la comunità preparato dal gruppo giovani e adolescenti a sostegno delle attività formative del gruppo stesso. Si proseguirà con giochi per tutti e con una serata musicale…Ma a farla da padroni durante l’intera durata della manifestazione saranno gli gnocchi fatti in “piassa”, una tradizione della Festa della Comunità che cominciò circa 30 anni fa e che anche in questo 2015 si ripeterà ancora una volta affiancata dai consueti piatti proposti dagli instancabili stand enogastronomici – ai quali si aggiungerà in questa edizione una novità: il cotechino con la pearà - e dal divertimento assicurato dall’impegno di una cinquantina di volontari che ogni anno si prodigano per la buona riuscita della Festa della Comunità. «”Esporsi” non è sempre facile, se pur di moda – afferma Don Gaetano, parroco di Arbizzano -. Lo slogan di quest’anno rieccheggia un evento grande dal quale vogliamo riprendere alcuni aspetti legati alla nostra comunità. Li facciamo nostri collegandoli a provocazioni che ci giungono dal mondo laico, da Papa Francesco e dalla nostra Assemblea parrocchiale del giugno scorso. “Exporsi” è augurarsi di essere una comunità corresponsabile, è portare avanti il proprio impegno e sensibilizzare altri nel proprio settore, è costruire una banca del tempo dove ognuno possa dare la propria disponibilità per essere a servizio. E allora – conclude Don Gaetano - buona festa e buona esposizione a tutti!».


L’ALTRO GIORNALE Settembre 2015

CRONACHE di Negrar

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SCUOLE. A Fane Nel 2016 chiuderà l’attività per i bimbi della scuola dell’infanzia

Le suore Orsoline salutano il paese NEGRAR

PARCO GIOCHI DI NOVARE. Nasce “Bookbox”, la libreria di strada Prende il nome di “BookBox” (libreria di strada) il nuovissimo progetto ideato da un gruppo di adolescenti di Arbizzano. Proprio loro, seguiti da alcuni adulti, si incontrano una volta la settimana per affrontare argomenti di loro interesse…Un confronto, questo, che si è però evoluto: «Non volendo solo parlare, ci siamo così proposti di realizzare qualcosa di pratico per la nostra comunità: è nata in questo modo l’idea di costruire la BookBox, denominata da noi “Libri al sole” e posizionata nel parco giochi di Novare». La “BookBox”, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Negrar, finanziata attraverso una vendita di torte organizzata dai ragazzi e da Valpolicella Benaco Banca, è una libreria di legno dotata di pannello solare e illuminazione notturna tramite led e costruita dai ragazzi stessi con l’aiuto di alcuni genitori. Dalla casetta si possono consultare e prelevare libri come anche inserirne di nuovi. «In questo modo – aggiungono gli adolescenti di Arbizzano - cerchiamo di promuovere il fenomeno del “Book Sharing”, termine che sta ad indicare un modo originale per scambiare e condividere libri. La nostra biblioteca, inoltre, è stata registrata nel sito www.littlefreelibrary.org , pagina web che cataloga tutte le biblioteche in miniatura presenti in Europa e anche negli Stati Uniti. Vorremmo ringraziare gli assessori Camilla Coeli e Fausto Rossignoli, Paolo Zantedeschi e tutto il personale del Comune di Negrar che ci ha aiutato per ottenere i permessi. Ringraziamo inoltre Valpolicella Benaco Banca, nella persona del Presidente Gian Maria Tommasi, per il prezioso contributo economico».

L’ORDINANZA

Aree verdi, regole anti vandalisimo notturno Numerose sono le aree verdi attrezzate sul territorio negrarese ed altrettan-

te sono le segnalazioni pervenute dalla cittadinanza al Comune, che evidenziano la presenza di giovani in orario serale – notturno nelle aree destinate ai giochi dei bambini utilizzando impropriamente le strutture e provocando, con urla e schiamazzi, il disturbo della quiete pubblica. Negli ultimi mesi inoltre si sono verificati episodi di vandalismo con danneggiamento delle attrezzature collocate all’interno delle aree verdi, in particolare quelle dotate di recinzione metallica o in legno. Da qui la decisione del sindaco di Negrar, Roberto Grison, di intervenire

«adottando idonee misure volte a garantire una più libera e salutare fruizione, soprattutto da parte dei bambini, delle aree verdi di pubblica utilità con particolare riguardo per quelle parti attrezzate a parco giochi, disponendo determinati orari di fruizione e divieti comportamentali». Nei primi giorni di agosto è stata quindi emessa un’ordinanza secondo cui l’orario in cui è consentito l’accesso ai parchi comunali e alle verdi attrezzate, dotati di recinzione di qualsiasi natura è, dall’1 aprile al 30 settembre dalle ore 7.30 alle ore 23.00 (orario estivo) dall’1 ottobre al 31 marzo dalle ore 7.30 alle

21.30 (orario invernale). «E’ fatto obbligo inoltre, a coloro che utilizzano le strutture presenti nei parchi per feste, intrattenimenti o altri svaghi, del rispetto dei regolamenti comunali richiamati con apposita segnaletica affissa nei parchi stessi – continua il sindaco all’interno dell’ordinanza -. L’inosservanza alle disposizioni sarà punita con una sanzione amministrativa da euro 25.00 a euro 500.00. I controlli da parte della polizia municipale saranno inoltre affiancati nel mese di settembre e fino a metà ottobre, da un servizio di vigilanza all’orario di chiusura attraverso una Ronda».


SPECIALE

MARMO Granito - Agglomerati e Servizi

La più importante manifestazione internazionale dedicata a marmi, graniti, tecnologie di lavorazione, design e formazione quest’anno taglia il traguardo delle 50 edizioni e torna a Veronafiere dal 30 settembre al 3 ottobre. Per questa 50° edizione, con il supporto del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE), dell’Italian Trade Agency e di Confindustria Marmomacchine, Marmomacc dedica un progetto speciale a sostegno del Made in Italy, che si svilupperà secondo tre importanti direttrici: “The Italian Stone Theatre”, un padiglione per celebrare l’eccellenza dell’industria italiana del marmo, con un grande “teatro” dedicato al mondo della pietra e delle macchine per la lavorazione; una qualificata e imponente attività di incoming di delegazioni commerciali straniere di operatori del settore; “l’International Stone Summit”, il primo summit internazionale delle associazioni del marmo. Cuore del 50° Marmomacc sarà “The Italian Stone Theatre”. Per la prima volta, all’interno, anche uno spazio dedicato alla ristorazione d’autore con la presenza di uno chef stellato per ogni giornata di manifestazione. Durante i quattro giorni di fiera, a Verona resta centrale l’incontro della domanda e dell’offerta, che spaziano dai blocchi di pietra grezza e materiali lavorati, alle macchine, tecnologie, utensili e accessori necessari alla filiera produttiva del marmo. Fondamentale, quindi, la presenza di buyer esteri selezionati che, quest’anno, raddoppiano. Gli operatori stranieri coinvolti nel programma partecipano anche ad una serie di workshop e visite alle aziende del territorio, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza del prodotto lapideo e dei macchinari Made in Italy. Sono riservati ad architetti, ingegneri e designer, ad esempio, gli incontri della Stone Academy, progetto di cui Marmomacc è capofila e che coinvolge 20 università tra italiane e internazionali nella realizzazione di seminari e master di secondo livello sulla progettazione in pietra.

I NUMERI DI MARMOMACC Dal 1961 Marmomacc dà voce ad un settore che, nel 2014, ha raggiunto in Italia una produzione complessiva di oltre 3,84 miliardi di euro di valore, con 3.340 aziende e 33.700 addetti (fonte Confindustria Marmomacchine). Numeri che esprimono una realtà manifatturiera di primo livello, fortemente orientata all’export che realizza oltreconfine il 75% del fatturato, pari a 2,88 miliardi di euro nel 2014. In questo quadro Marmomacc rappresenta la prima piattaforma mondiale di promozione del business e della cultura legati alla pietra naturale. Un ruolo confermato dai numeri della precedente edizione che ha visto 1.500 espositori da 58 paesi, 65.000 visitatori, di cui il 54% esteri da 145 nazioni e delegazioni commerciali in rappresentanza di 45 stati. Marmomacc, oggi, costituisce una vera e propria rete globale a supporto delle aziende, presidiando nel corso dell’anno i mercati consolidati ed emergenti, con un calendario di eventi organizzati negli Stati Uniti, in Brasile, Qatar, Arabia Saudita, Oman e Marocco ed Egitto. Nella propria missione all’estero, Marmomacc può contare, inoltre, su importanti partner istituzionali come Simest e Sace, oltre a Confindustria Marmomacchine, Informa Exhibitions e il Centro Servizi per il Marmo di Volargne, guida del Distretto del Marmo e delle Pietre del Veneto.


Filiberto Semenzin. Centro Servizi per il Marmo «Edizione importante questa 50^ Marmomacc, ricca di appuntamenti ed iniziative condivise con Veronafiere per supportare a 360° le imprese del Distretto veronese». A parlare è Filiberto Semenzin, presidente di Videomarmoteca – Centro Servizi per il Marmo di Volargne. Presidente, parliamo del primo semestre 2015. Com’è andata? «Da una lettura dei dati generali del primo trimestre di quest’anno Verona segna valori positivi confermando la sua centralità e la capacità delle nostre imprese a saper fare, saper innovare, saper ricercare nuovi spazi, cogliere nuove opportunità, gestire il cambiamento superando le difficoltà che quotidianamente si pongono davanti al nostro cammino». Filiberto Semenzin E per quanto riguarda l’export? «Confrontando i dati export (forniti dall’Ufficio di Statistica di CCIAA di Verona) per le pietre tagliate, lavorate e finite dalle aziende del distretto veronese risulta che le esportazioni dei nostri prodotti,nei primi 3 mesi del 2015, hanno avuto un segno positivo passando dai 79.738 milioni di euro del primo trimestre 2014 agli 86.613 milioni di euro del primo trimestre 2015». Che ruolo avrà il Centro Servizi Marmo all’interno di quest’edizione di Marmomacc? «Centro Servizi Marmo (assieme ai consorzi storici dell’territorio As.ma.ve, Consorzio Tutela Pietra della Lessinia e Consorzio Marmisti Valpantena), sarà presente con uno stand istituzionale (padiglione 6, stand C4). In particolare il Consorzio Tutela Pietra della Lessinia sarà presente nello stand del Centro Servizi Marmo e anche protagonista nel corso della manifestazione grazie a due installazioni in Pietra della Lessinia realizzate per la mostra Lithic Vertigo, allinterno del padiglione The Italian Stone Theatre, e per la quarta edizione di Marmomacc and the City. Con Veronafiere abbiamo programmato una serie di attività: formazione in aula e walking tours rivolti a circa 40 professionisti esteri (contractors, buyers e architetti), che avranno la possibilità di incontrare le aziende veronesi, incoming con delegazioni straniere provenienti da vari Paesi, convegni su tematiche di interesse per il nostro settore». Dati statistici per import – export delle pietre lavorate, modellate e finite;filtro Verona-Mondo;(Ufficio statistica della CCIAA di Verona).


Davide Muzzolon.

Confindustria Marmomacchine Snocciola dati importanti Davide Muzzolon, vicepresidente di Confindustria Marmomacchine, nel parlare del settore lapideo e dei mercati ad esso legati. Due anni fa lui stesso sulle pagine di questo giornale aveva dichiarato che “l’Italia del marmo deve migliorare, ma Verona gode di ottima salute”…Sarà ancora così? Ne parliamo con lui. Vicepresidente, qual è in sintesi la situazione del settore “marmo” in Italia? «Nel complesso la filiera tecno-marmifera italiana continua a rappresentare uno dei comparti d’eccellenza del “made in Italy” con un fatturato 2014 di oltre 3,84 miliardi di euro grazie ad un valore di esportazione Davide Muzzolon che sfiora i 2,8 miliardi, pari al 75% del valore della produzione e un saldo commerciale annuo attivo di 2,48 miliardi». Parliamo di mercati… «Continua ad essere fondamentale la focalizzazione su mercati, in primis americano, che sta importando produzione italiana spinto dalla debolezza dell’euro sul dollaro, e dei cosiddetti Brics quali Brasile, India, Cina, Sud Africa e Russia, strumentali allo sviluppo dell’intero sistema Paese. In questo senso fondamentale sarà il comportamento della Banca Centrale Europea per proseguire in una politica monetaria nel sostegno delle nostre esportazioni» Un pensiero finale per il distretto del lapideo veronese. «Ritengo da sempre che le capacità imprenditoriali del Distretto del Marmo di Verona siano state in grado di sviluppare in primis, superare poi, le notevoli difficoltà subite dal nostro comparto soprattutto occorse tra il 2008 e 2010 con progressive ripercussioni fino ai giorni nostri. Tuttavia l’area sta evidenziando i primi cambiamenti strategicoorganizzativi richiesti da un unico, mercato globalizzato qual è oggi il mondo»


L’ALTRO GIORNALE Settembre 2015

CRONACHE di San Pietro in Cariano

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REGOLAMENTO E TECNICHE DI ATTUAZIONE. Parla il consigliere comunale Diego Merci

L’edilizia si rinnova Norme più flessibili Rinnovamento del Regolamento Edilizio e delle Norme Tecniche di Attuazione; norme più flessibili per chi ristruttura e costruisce a San Pietro in Cariano. E’ stata approvata dal Consiglio Comunale nell’ambito della seduta dello scorso 26 giugno la variante alle Norme Tecniche di Attuazione e al Regolamento Edilizio Comunale. A parlarne è il Consigliere Comunale Diego Merci che, affiancato dall’architetto Maddalena

Anselmi e da alcuni colleghi della maggioranza, ha coordinato le modifiche al documento. Consigliere, queste varianti sono frutto di un lungo lavoro, iniziato a settembre dello scorso anno… «Proprio così… il nostro Regolamento Edilizio mostrava l’esigenza di un aggiornamento nella struttura ed in tutti i riferimenti normativi, in quanto risultava ormai datato e pieno di imperfezioni. Come Ammi-

Partecipazione e condivisione: questi gli aspetti sottolineati dall’architetto Maddalena Anselmi nel parlare della metodologia con cui l’amministrazione ha affrontato l’iter che ha portato all’adozione della variante. «Una condivisione – aggiunge Anselmi – con tutte le figure che all’interno dell’Amministrazione stessa dovranno poi utilizzarle nel tempo. Numerosi sono stati gli incontri che hanno caratterizzato questo lavoro: con gli assessori e consiglieri di maggioranza, con l’ufficio Tecnico, con gli esperti di bellezze naturali e tutela dell’ambiente, con la Provincia di Verona e con i gruppi di minoranza. Un lavoro di gruppo di cui sono orgogliosa». Architetto, lei parla di “svecchiamento” della normativa nel presentare le varianti approvate… «I riferimenti normativi erano vecchi ed era necessario attualizzare le indicazioni concernenti le disposizioni all’edificabilità, le caratteristiche di edifici, spazi scoperti e ambienti interni. A San Pietro in Cariano, lavorando ancora sul PRG, non possiamo modificare interamente l’apparato normativo: siamo intervenuti con varianti parziali che non incidono sul carico urbanistico e non modificano le destinazioni d’uso dei terreni». Da adesso nel regolamento edilizio è precisato che “il territorio è sottoposto a vincolo ambientale”. Cosa significa? «Nulla di nuovo. Tutto il territorio di San Pietro in Cariano è sottoposto da molti anni al vincolo ambientale con le relative conseguenze. Abbiamo ritenuto opportuno esprimerlo anche nel testo del Regolamento Edilizio; gli esperti in bellezza naturale e tutela dell’ambiente saranno come sempre tenuti ad esprimere il proprio parere su tutti gli interventi comportanti modifiche all’aspetto esteriore degli edifici, nonché ad un diverso utilizzo delle aree sull’intero territorio. Abbiamo modificato il metodo di calcolo della distanza tra fabbricati e dai confini: mentre prima il calcolo utilizzava la metodologia radiale, da ora in poi si procederà con la proiezione ortogonale. La nuova normativa permetterà di poter realizzare porticati leggermente più estesi. Per quanto concerne le recinzioni è stato eliminato il vincolo secondo cui non dovevano essere cieche; oggi sul mercato si trovano recinzioni esteticamente eccellenti, pur essendo quasi completamente cieche; è stata infine modificata la modalità tecnica di costruzione dei pergolati “liberi”». E per quanto riguarda le norme tecniche? «Le modifiche apportate sono direzionate al decoro degli edifici, ai materiali e ai colori utilizzabili: abbiamo ad esempio normato le terrazze a tasca. In alcune zone del territorio inoltre sarà possibile derogare ad alcune norme qualora si presentino proposte architettoniche significative per la loro relazione con i caratteri ambientali locali e qualificanti l’identità storico-culturale, accompagnando il progetto da una puntuale ed esaustiva relazione che sarà attentamente valutata dagli esperti in Bellezze naturali e tutela dell’ambiente.

nistrazione abbiamo dato avvio dunque ad un lavoro di revisione e semplificazione generale: solo per fare un esempio abbiamo ridotto il numero degli articoli del 30%. Siamo passati dai circa 120 articoli del precedente Regolamento agli 80 circa di quello nuovo». Quale il tenore delle modifiche apportate? « Importante precisare che finché il comune di San Pietro in Cariano non approverà il PAT (Piano di Assetto del Territorio ndr), a cui stiamo comunque già lavorando con l’intenzione di concludere il relativo iter entro qualche mese, non si possono apportare modifiche che incidono sul carico urbanistico né sulla volumetria… tra i punti modificati abbiamo ad esempio il metodo di misurazione delle distanze. Attenzione particolare è stata dedicata agli elementi di decoro esterno degli edifici e delle aree. Abbiamo regolamentato la posa delle antenne, delle parabole, dei condizionatori esterni, oltre ad aver rivisitato l’argomento “colori” alle facciate e la tipologia di materiali costruttivi, questo in particolare nelle zone agricole e nei centri storici». Queste varianti hanno quindi “addolcito” certe normative? «Certamente… direi più che altro chiarito e semplificato. Grazie a queste varianti c’è ora maggiore flessibilità costruttiva ad esempio nelle recinzioni e nel sistema costruttivo dei cosiddetti per-

Venerdì

Diego Merci

golati liberi. Sono stati tolti alcuni limiti che obiettivamente oramai non hanno alcun senso. Abbiamo inoltre dato più importanza al ruolo della Commissione Beni Ambientali, specialmente in caso di interventi particolari dal punto di vista paesaggistico e ambientale». Che dire quindi a conclusione di questo lungo iter? «Che dire…di sicuro soddisfatto del lavoro svolto e del risultato ottenuto; esprimo, anche a nome dell’intera maggioranza, un particolare ringraziamento a quei Consiglieri di minoranza che hanno accettato il nostro invito a partecipare a qualche incontro, contribuendo sicuramente all’ottimo lavoro

ottenuto. Ringrazio inoltre l’architetto Maddalena Anselmi per la grande professionalità e disponibilità con cui ha portato avanti un lavoro che inizialmente sem-

brava molto più semplice e veloce ma che si è invece rilevato lungo e di una certa complessità». Silvia Accordini

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

«Farmacia di Corrubbio, alcuni chiarimenti» Nell’ultimo Consiglio comunale di Giugno ero assente per motivi di lavoro. Espongo qui alcune considerazioni sulla farmacia comunale, a riscontro di quanto letto sull’ultimo numero. Premetto, per evitare supposizioni sbagliate, che l’idea di una farmacia per Corrubio e Castelrotto è nata da una mia precisa proposta un paio di decenni fa. La sua istituzione ha creato un servizio utile per la collettività, un introito per il Comune di 180mila euro per l'assegnazione, oltre ai 40mila arrivati dalla rinuncia del primo farmacista vincitore, versando solo circa 25mila euro di capitale sociale. Oltre a ciò, anche un possibile utile in favore del Comune per la vendita della licenza del valore (attuale) di circa 420.000 euro. Due anni fa ero contrario alla vendita senza condizioni, chiedevo tempo. Ora il tempo è passato e le cose sono un po’ cambiate. Finora la farmacia non ha avuto utili significativi perché c’erano da ammortizzare le spese iniziali per l’arredo e la sistemazione. La gestione è di fatto in mano alla Farmacista che ne dispone secondo professionalità, tenuto conto che ha la metà degli utili e anche delle spese. Il suo spostamento nei locali comunali sta comportando altre spese per arredi e sistemazione (più di 100 mila euro), e occorreranno ancora anni per ammortizzare tali spese. Non so, dato che finora non ha avuto utili significativi e che il valore delle ricette pagate dall’USL sta diminuendo fortemente, se vi potranno essere degli utili nei prossimi anni. Inoltre c’è la nuova legge di stabilità 2015 che prevede una ricognizione delle “partecipate” nel marzo 2016 e se la farmacia fosse in passivo la Corte dei Conti potrebbe comunque obbligare a vendere. Tutta da leggere poi la nuova riforma della Pubblica Amministrazione, appena approvata dal Parlamento, che prevede un forte riduzione delle “partecipate”. Se si vendesse la farmacia “a condizione che rimanga a Corrubio” (la Farmacista era disponibile all’acquisto), il Comune incasserebbe per la licenza una cifra notevole, non credo aumentabile in futuro per i motivi di cui sopra. Potrebbe proporre alla Farmacista un affitto inferiore all’ammortamento dell’eventuale acquisto di altri locali, in modo che anche lei risparmi, per indurla a rimanere nei locali del Comune e consentire ancora utili al Comune. Rimarrebbe sempre un servizio per la collettività di Corrubio e Castelrotto, gestito dall’attuale Farmacista esattamente come adesso, la Farmacista inoltre sarebbe più libera di operare senza gli inghippi di un ente pubblico. Carlo Battistella


Davide Muzzolon.

Confindustria Marmomacchine Snocciola dati importanti Davide Muzzolon, vicepresidente di Confindustria Marmomacchine, nel parlare del settore lapideo e dei mercati ad esso legati. Due anni fa lui stesso sulle pagine di questo giornale aveva dichiarato che “l’Italia del marmo deve migliorare, ma Verona gode di ottima salute”…Sarà ancora così? Ne parliamo con lui. Vicepresidente, qual è in sintesi la situazione del settore “marmo” in Italia? «Nel complesso la filiera tecno-marmifera italiana continua a rappresentare uno dei comparti d’eccellenza del “made in Italy” con un fatturato 2014 di oltre 3,84 miliardi di euro grazie ad un valore di esportazione Davide Muzzolon che sfiora i 2,8 miliardi, pari al 75% del valore della produzione e un saldo commerciale annuo attivo di 2,48 miliardi». Parliamo di mercati… «Continua ad essere fondamentale la focalizzazione su mercati, in primis americano, che sta importando produzione italiana spinto dalla debolezza dell’euro sul dollaro, e dei cosiddetti Brics quali Brasile, India, Cina, Sud Africa e Russia, strumentali allo sviluppo dell’intero sistema Paese. In questo senso fondamentale sarà il comportamento della Banca Centrale Europea per proseguire in una politica monetaria nel sostegno delle nostre esportazioni» Un pensiero finale per il distretto del lapideo veronese. «Ritengo da sempre che le capacità imprenditoriali del Distretto del Marmo di Verona siano state in grado di sviluppare in primis, superare poi, le notevoli difficoltà subite dal nostro comparto soprattutto occorse tra il 2008 e 2010 con progressive ripercussioni fino ai giorni nostri. Tuttavia l’area sta evidenziando i primi cambiamenti strategicoorganizzativi richiesti da un unico, mercato globalizzato qual è oggi il mondo»



L’ALTRO GIORNALE Settembre 2015

CRONACHE di San Pietro in Cariano

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SAN PIETRO IN CARIANO. Domenica 6 settembre si terrà la Santa Messa di saluto

COOPERATIVA CASTELROTTO NEGARINE

Cambio in parrocchia Don Francesco lascia

Settantesimo compleanno

Servizi di

Silvia Accordini Con la lettera di saluto indirizzata ai parrocchiani il 12 giugno scorso, don Francesco Zorzi, parroco di San Pietro in Cariano, ha annunciato il cambio della guida della parrocchia di San Pietro Apostolo. Domenica 6 settembre, alle ore 10.30, sarà celebrata una Santa Messa di saluto e di ringraziamento, seguita da un aperitivo e un pranzo comunitario presso il Circolo NOI. Dodici anni intensi alla guida della Parrocchia, quelli trascorsi a San Pietro in Cariano da don Francesco, sia sul piano spirituale (introducendo i percorsi di Iniziazione Cristiana, esperienza di rinnovamento proposta dai Vescovi), sia sul lato dei lavori per il rinnovo delle strutture parrocchiali, completando le opere che avevano ottenuto i relativi permessi già col precedente parroco, con l'approvazione e la collaborazione della Curia Veronese. I lavori alle strutture parrocchiali, eseguiti dal 2003, e per un totale di lavori di 2.700.000 euro hanno riguardato la Chiesa Parrocchiale, Sacrestia, Cappella, Chiesetta di San Francesco, Canonica “Villa Luisa”, oltre alle Aule catechismo e al Centro pastorale (ex canonica), a case, fabbricati vari e terreni e al grest montano a Ferrara di Monte Baldo. L’intervento più impegnativo e più oneroso dello stabile inagibile da 30 anni, con demolizione e ricostruzione di gran parte dell'edificio, ha riguardato l’oratorio, dove al piano terra si è concretizzato l'Oratorio "Casa del Giovane - Don Emilio Comerlati" e al piano primo il cine-teatro "Sala della Valpolicella - Don Nicola Mazza". «Numerose sono state in questi anni le collaborazioni da

parte di parrocchiani, tecnici, ditte che si sono adoperati anche con animo generoso verso la comunità parrocchiale al fine di completare tali opere – affermano i collaboratori parrocchiali che hanno lavorato a stretto contatto con don Francesco -: impossibile elencarli tutti, ma a loro va un sentito ringraziamento. Si è provveduto ad eseguire e completare in tempi ristretti tali cantieri, in quanti ognuno legati all'ottenimenti di contributi, richiesti a vari enti (Curia, CEI, Comune, Provincia e Regione), ottenendo un numero cospicuo di risposte positive alle diverse domande, per un totale di più di 950.000 euro. Un sentito ringraziamento – aggiungono ancora i collaboratori parrocchiali - ad alcuni parrocchiani, che in questi 12 anni hanno prestato (e alcuni parrocchiani anche donato) una cospicua cifra di denaro a tasso zero per sostenere parte delle spese dei lavori della Parrocchia stessa. Tra loro anche Don Francesco stesso e la sua famiglia (che hanno contribuito con 70.000 euro). A conclusione di tutti questi lavori, resta una situazione economica da tenere sotto controllo che verrà esaminata dalla Curia col nuovo Parroco, ma sapendo di aver

Don Francesco in occasione dell’inaugurazione dei lavori presso l’oratorio. foto Luisa

aumentato il valore degli immobili stessi, rendendoli tutti agibili e fruibili alla pastorale parrocchiale. Tali lavori sono stati eseguiti senza effettuare vendite del patrimonio della Parrocchia. Così facendo – concludono i collaboratori parrocchiali - la comunità di San Pietro potrà beneficiare ed usufruire fin da subito, col nuovo parroco, di tutte le strutture per la pastorale parrocchiale. Un grazie per tutte questi lavori svolti va a don Francesco Zorzi, che non si è mai tirato indietro, ed ha affrontato con grinta questa sfida per com-

pletare tutti queste opere». «Sono contento di poter intervenire attraverso le pagine di questo giornale per fare chiarezza su quanto fatto in questi anni e per salutare i parrocchiani e la Valpolicella in cui sono stato per 12 anni – afferma Don Francesco Zorzi -. Ho sempre cercato di rispettare tutti e tutto e mi auguro che, ad onor di giustizia, nello stesso modo venga rispettato tutto ciò che in questi anni è stato realizzato. Saluto quindi tutti, dopo 12 anni intensi e ricchi di avvenimenti e momenti significativi».

CORRUBBIO. Madonna di Fatima, processione e benedizione Si rinnova anche in questo 2015 sul colle di Sausto a Corrubbio di Negarine l’incontro annuale con la tradizionale processione e benedizione in onore alla Madonna apparsa a Fatima in Portogallo nel 1917. L’appuntamento è per domenica 13 settembre alle ore 15.45 presso il Roccolo Zardini. Il cerimoniale prevede la Santa Messa all’aperto celebrata dal parroco di Castelrotto Don Giuseppe Lombardi, dopo la quale una copia della statua della Madonna apparsa a Fatima, verrà portata in processione intorno al Roccolo posto sul colle di Sausto, per poi essere ricollocata nell’apposita nicchia vicino al casello. Oltre che buona occasione per omaggiare la Madonna, la giornata rappresenta anche un momento per ricordare il suo ideatore Danilo Zardini scomparso nel 2007. La partecipazione alla cerimonia è aperta a tutti coloro che hanno piacere a parteciparvi.

Sono ben 70 le candeline su cui la Cooperativa Castelrotto Negarine soffierà quest’anno, in occasione del suo 70° anno di costituzione. Era l’11 dicembre 1945 quando alcuni volonterosi della frazione di Corrubbio di Negarine vollero contribuire concretamente, dopo la tragedia dello scoppio del Forte di Sausto avvenuta nell’aprile dello stesso anno, a ristabilire la normalità della vita quotidiana dei cittadini del posto, così gravemente segnata dall’evento accaduto. I volonterosi pian piano aumentarono massicciamente, tanto che prima trovarono una sede provvisoria, poi finalmente, su un terreno acquistato nel 1948 in via Campagnole, costruirono durante i loro fine settimana liberi dal lavoro l’attuale fabbricato per adibirlo a spaccio cooperativo - bar e ritrovo per tutti i soci della Cooperativa. «Frequentare questa tipologia di pubblico esercizio, a quel tempo, significava trascorrere in compagnia il proprio tempo libero e probabilmente contribuiva a rendere meno pesanti i brutti momenti passati durante la seconda guerra mondiale, culminati appunto con lo scoppio della polveriera del 1945 e i successivi giorni della ricostruzione – afferma Cesare Zardini, attuale presidente del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa -. La Cooperativa divenne punto di ritrovo per la popolazione del posto e seppe richiamare anche persone provenienti da paesi limitrofi e addirittura dalla città». Con il passare degli anni, si susseguirono vari gestori – soci del bar: qualcuno ebbe l’idea di denominare la sede del bar “La fratellanza”, con tanto di insegna tinteggiata in grande sulla facciata del fabbricato, per ricordare lo spirito di solidale unione che aveva animato fino allora la Cooperativa, in contrapposizione alle tragedie causate dalla guerra nel recente passato. «Agli inizi degli anni ’80, la Cooperativa conobbe momenti di difficoltà – aggiunge Zardini -, che arrivarono quasi a portarla alla sua definitiva cessazione. Grazie però all’iniziativa di alcuni soci, che ne avevano a cuore le sorti, e all’apporto di vari abili gestori che nel tempo si susseguirono, l’attività proseguì per arrivare così ai giorni nostri». Il Consiglio di Amministrazione, in occasione del ritrovo conviviale dei soci, previsto sempre a settembre di ogni anno, e del 70° anno della costituzione della Cooperativa Castelrotto Negarine, ha inteso ricordare questo particolare evento, con la celebrazione di una S.Messa a cui seguirà un rinfresco offerto a tutti coloro che vorranno presenziare alla cerimonia, per condividere, come un tempo, il piacere dello stare assieme in semplicità, cercando così di seguire l’esempio che animò i soci fondatori e coloro che in seguito si unirono a loro. La festa quindi, è fissata per domenica 6 settembre, avrà inizio alle ore 10.30 e si concluderà alle 12.00.


L’ALTRO GIORNALE Settembre 2015

CRONACHE di Marano

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IL BILANCIO. Il Sindaco, a dodici mesi dalla sua elezione, fa il punto della situazione

Viviani anno uno: «Tante emergenze» E’ tempo di bilanci per l’amministrazione di Marano, a distanza di un anno dalla sua elezione. A tracciare un bilancio di questi primi dodici mesi di attività è il sindaco, Giovanni Viviani. Sindaco, che dire di questa prima annata di mandato amministrativo? «É stato un anno di emergenze: un anno fa si trattava di troppa pioggia con frane sulle strade e l'ala vecchia del cimitero a rischio di crollo. Nelle scorse settimane invece, a causa di un'eccezionale siccità, abbiamo vissuto una pesante emergenza per l'assenza di acqua nelle contrade più alte: Acque Veronesi ha affrontato il problema rifornendo i depositi con autobotti e raggiungendo il deposito più lontano con un tubo volante. Per le emergenze idrogeologiche qualcosa è stato fatto (sono state trasferite centinaia di salme, ma resta da smantellare la struttura abbandonata; sono state ripristinate le strade di Novaia e di Gnirega, ma La Torta è ancora chiusa e temiamo che le piogge autunnali peggiorino la situazione). L'emergenza più pesante è stata quella del bilancio: 280 mila euro in meno di entrate, in gran parte dovuto a tagli di trasferimenti da parte dello Stato. Siamo stati costretti a pareggiare i conti con quasi 100 mila euro di tagli alle spese e quasi 200 mila euro di aumento delle aliquote dell'addizionale Irpef e dell'IMU. Per la TASI siamo riusciti a mantenere per tutti lo 0%: a Marano nessuno paga la tassa sui servizi indivisibili». Chi la conosce sa che lei riesce a trovare sempre un quadro positivo… «Naturalmente. Ho una bella squadra, compatta e solidale. Poi a Marano abbiamo una tradizione di buon governo: conti in ordine, uffici che funzionano e un volontariato attivo e diffuso. Infine ho avuto una piacevole sorpresa: la disponibilità dei Sindaci dei Comuni vicini a incontrarsi, progettare insieme. Molte sono le iniziative avviate e molte

Giovanni Viviani

quelle allo studio. Per quanto riguarda il nostro Comune stiamo realizzando una vasca d'acqua per usi agricoli a San Rocco e presto sistemeremo la rete fognaria di Purano. Stiamo assegnando a un tecnico esperto l'incarico per attuare i Piani di intervento secondo il PAT. In questo periodo in cima ai miei pensieri c'è il Tempo di Minerva: a settimane uscirà una monografia curata da Brunella Bruno della Soprintendenza Archeologica». Anche a livello di Valpolicella c'è parecchia carne al fuoco. «Senza dubbio. Abbiamo avviato un bel progetto di percorsi ciclabili, ci siamo impegnati in iniziative che riguardano il lavoro (Progetto Lavoro) e la lotta alla dispersione scolastica (Progetto Valicare), abbiamo assicurato la prosecuzione dell'apertura dello IAT dopo l'abolizione delle province. Abbiamo avviato la costituzione dell'Osservatorio del Paesaggio della Valpolicella e cerchiamo di non perdere nessuna occasione per unire idee e risorse». E per quanto riguarda l'ambiente? «L’attenzione alla qualità dell’ambiente è uno dei punti cardine di questa Amministrazione, ma possiamo dire che è stata una costante di tutte le Amministrazioni passate. Oggi però si chiede a tutti uno

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: FUMANE - Municipio - Farmacia - Piscine BREONIO - Albergo Breonio MOLINA - Alimentari CAVALO - Alimentari Besi

sforzo ulteriore per consolidare e migliorare i risultati fin qui ottenuti. Abbiamo ritenuto di riproporre un’ordinanza già proposta in passato relativa all’agricoltura: ordinariamente i trattamenti devono limitarsi all’area coltivata e non devono invadere proprietà e spazi altrui o pubblici: per evitare che ciò possa accadere la norma impone una limitazione di orari e di modalità di irrorazione in prossimità di centri abitati e l’obbligo di preavviso a chi abita in case contigue al campo: in caso di avverse condizioni meteorologiche, il coltivatore potrà eseguire i trattamenti quando possibile, sempre con il massimo rispetto per gli altri e sempre con idoneo preavviso. Per non aggravare un allarmismo

diffuso sulla pericolosità dei prodotti utilizzati nella viticoltura, va detto che nella quasi totalità dei casi si tratta di trattamenti a basso impatto e che nella nostra valle si sta diffondendo la lotta biologica alla tignoletta». Siete ancora tra i pochi comuni che non hanno aderito alla raccolta differenziata porta a porta. Pensate di cambiare il sistema a cassonetti oppure avete intenzione di proseguire con tale sistema? «Il nostro sistema permette un risparmio di spesa e quindi di tasse rifiuti, è di più facile gestione per tutti, ma è vantaggioso solo se si supera la quota del 65%. Negli ultimi tempi non siamo quasi mai riusciti a ottenere tale risultato: ci sono cittadini

045 7755126

dei comuni vicini che scaricano di tutto nei nostri cassonetti. Installeremo delle telecamere nelle aree ecologiche più vicine ai confine per individuare e sanzionare comportamenti incivili. Dobbiamo anche

ammettere che un controllo a campione sui vari cassonetti ci ha permesso di verificare che anche da parte dei nostri concittadini non c’è sempre attenzione e precisione nello smaltimento».

IL RIFUGIO, Malga Biancari, un punto di appoggio per escursionisti Settembre è l'ultimo mese che la Proloco di Marano garantisce l'apertura domenicale di Malga Biancari. «L'apertura della malga è un impegno importante per i volontari della nostra associazione – afferma Dario Degani, Presidente della Pro loco - ma viene fatto con lo spirito giusto e tanta generosità. La malga è un importante punto di appoggio per le escursioni, raggiungibile anche in auto da Carazzole ed è posta quasi sulla sommità del crinale che separa le valli del Rio Mondrago e del Rio Baiaghe. L'Amministrazione aveva a suo tempo attrezzato l'area a zona picnic e da un paio di anni l'ha data in gestione alla Proloco, per i mesi estivi: in questo modo la nostra associazione riesce a coprire le spese del gemellaggio e a mantenere in efficienza questo antico casello turnario, luogo dove a rotazione ciascun associato ricavava dalla lavorazione del latte prodotto dalle proprie vacche i vari prodotti che diventavano indispensabili per il sostentamento della famiglia». Malga Biancari è diventata nel tempo un punto di ritrovo per gli escursionisti che si recano al ponte tibetano e che percorrono i sentieri dei boschi della Val Sorda…E visto che la Pro loco non si ferma mai, ha pensato di interpellare l'Amministrazione per rendere la malga ancora più interessante: «perché, ad esempio, non inserire pannelli che spieghino il funzionamento di questo manufatto? – afferma Degani -. Si capirebbero anche certi modi di dire dialettali che altrimenti non avrebbero senso... come "cargar la mussa", che non è l'asina o la mula, ma è il braccio rotante a cui si appendeva il grande recipiente (caldera) nel quale si faceva il formaggio». Anche l'area circostante ha bisogno di attenzione e di idee per un turismo in sintonia con la natura, così si potrebbero attrezzare punti per il birdwatching o un posto per fare piccole rappresentazioni teatrali all'aperto. «In molti posti le lucciole sono sparite - conclude Degani - ma qui ci sono ancora: chi ha partecipato alla serata dedicata alla notte le ha potute ammirare e farsi affascinare da questi insetti straordinari, ormai così rari».

SETTEMBRE MUSICALE Torna anche in questo 2015 il “Settembre Musicale”, organizzato dal comune di Marano in collaborazione con l’Associazione Veneta Amici della Musica, Banca Valpolicella Benaco, Fondazione Masi, Regione Veneto e Pro Loco. I concerti, che anche quest'anno vedono esibirsi i migliori giovani artisti del Veneto, sono ospitati dalla chiesetta romanica di San Marco al Pozzo a Valgatara. Al primo concerto del 3 settembre con Quintana Ensemble, seguiranno giovedì 10 settembre il Trio di Bassetto (Luca Lucchetta corno di bassetto, clarinetto; Rocco Carbonara corno di bassetto, clarinetto; Massimiliano Limonetti corno di bassetto, clarinetto), giovedì 17 settembre Alberto Baldo violoncello e giovedì 24 settembre il Trio ConsVe (Ilenia Tosatto soprano, Alberto Maron viola da gamba, Marco Casonato clavicembalo). Le serate hanno tutte inizio alle ore 21.00.


L’ALTRO GIORNALE Settembre 2015

CRONACHE di Fumane

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ANNO 2015. Intervista all’assessore Anastasia Righetti, dopo la decisione del Consiglio comunale

Bilancio approvato tra spese e servizi E’ stato approvato lo scorso mercoledì 29 luglio dal Consiglio Comunale di fumane il bilancio 2015. Ne parliamo con l’assessore al Bilancio, Anastasia Righetti. Assessore, quali le caratteristiche del bilancio 2015 – 2016? «La stesura del bilancio biennale 2015-2016 è stata improntata ai seguenti due criteri: la necessità di reperire le risorse necessarie per far fronte ad un ammanco di trasferimenti rispetto all'anno precedente pari ad € 314.000 circa e il tentativo di mantenere invariate spese e servizi fondamentali all'interno del comune. Il significativo disavanzo è imputabile prevalentemente a tagli del governo centrale per un totale pari ad € 231.246, somma che mette in serie difficoltà un comune delle nostre dimensioni. La rimanente somma è dovuta sia alla cessazione dell'attività dell'industria CementiRossi sia ad un minor incasso derivante da proventi ICI

Mirco Corrado Frapporti

Anastasia Righetti

rispetto a quanto preventivato». Come avete cercato di fronteggiare questa situazione? «Il principale intervento che l'amministrazione ha fatto è stata una certosina opera di tagli di spese rispetto agli anni precedenti che ha riguardato prevalentemente le manutenzioni di tutti gli immobili comunali. Riguardo alle imposte, è stato necessario aumentare la

TASI, in quanto non era possibile fronteggiare il mancato trasferimento di fondi stati per € 230.000 con un solo intervento di riduzione delle spese. Tutte le altre imposte sono rimaste invariate (IRPEF; IMU; TARI). Vi è stata una mera rimodulazione delle tariffe TARI che non importa maggiori spese per i cittadini, ma solo una rimodulazione dei criteri di tariffazione in modo da renderli il

IL SINDACO SCRIVE ALLE DITTE VITIVINICOLE In concomitanza con l'approvazione del bilancio, che ha richiesto un grande sforzo per sanare il disavanzo dovuto ai tagli dei trasferimenti statali e alla chiusura delle due maggiori imprese del Comune (Cementirossi ed Exide), il sindaco di Fumane ha deciso di scrivere alle ditte vitivinicole del suo territorio chiedendo loro collaborazione. «Il territorio del comune di Fumane è uno dei territori più ricchi di possibilità di crescita e valorizzazione culturale e sociale e di promozione turistica - spiega Frapporti nella sua lettera -. Questo territorio ha ospitato, tra dissapori e approvazioni, due importanti industrie Exide e Cementirossi, la cui chiusura ha comportato un considerevole abbassamento delle entrate nel bilancio comunale, a cui si vanno a sommare i tagli di risorse da parte dello Stato. Le attuali condizioni di bilancio permettono solo di mantenere la gestione delle opere già esistenti e salvaguardare alla meno peggio i servizi essenziali, per lo più con un aumento delle imposte e delle tariffe che investe tutti i cittadini. Le imprese che operano sul nostro territorio sono in tutto 470, sono presenze stabili e consolidate nell'ultimo decennio, di queste circa il 70% sono ditte individuali - continua il sindaco -. Il settore trainante è quello agricolo. Un andamento semplicemente stabile non è però l'ideale da raggiungere per chi si occupa di imprenditoria – aggiunge Frapporti -: oggi sappiamo che la crescita di un territorio va intesa in modo ampio, ciò implica investimenti di risorse economiche e umane con una collaborazione attiva tra pubblico e privato, perseguendo progetti comuni anche di lungo respiro. In quest'ottica chiediamo alle ditte in oggetto di attivarsi per venire incontro ad alcuni importanti bisogni comunitari sia in termini di investimenti che di servizi, attraverso la formula delle sponsorizzazioni, di cui la presente amministrazione ha approvato recentemente il regolamento. Siamo convinti che in questi tempi di tagli alle risorse pubbliche non ci potrà essere sviluppo e crescita nel nostro territorio se non si attiva questa sinergia».

più rispondenti alla effettività dei consumi». E per quanto riguarda la nuova tassa di soggiorno? «Abbiamo introdotto la tassa di soggiorno in quanto essa è l'unico sistema per reperire risorse dall'attività turistica senza incidere negativamente su nessun cittadino residente nel comune e che garantisce un atteggiamento equo ed uniforme su tutto il territorio. I proventi derivanti dalla nuova imposta saranno reimpiegati nel settore turistico e di promozione del territorio». Decisioni, quelle prese relativamente al bilancio, derivanti anche da un confronto con la Corte dei Conti stessa… «Abbiamo perseguito una scrupolosa conformazione alle indicazioni date dalla Corte dei Conti in riferimento al bilancio 2013-2014 e alle indicazioni del revisore dei conti: entrambi hanno sconsigliato fortemente la realizzazione da parte del Comune di opere pubbliche che non siano interamente finanziate da parte di enti esterni. Le uniche opere realizzabili saranno perciò collegate a finanziamenti europei. Questo permette di non sforare il patto di stabilità e soprattutto di evitare la situazione di gravissima crisi,

quasi irreparabile, in cui il Comune di Fumane si era trovato nel 2014 a causa delle numerose opere pubbliche realizzate con parziali contributi della Regioni e che non erano e sono stati pagati dalla Regione in termini ragionevoli. Ciò aveva indotto il Comune, per pagare parzialmente i propri debiti alle numerose piccole aziende del territorio che avevano contribuito alla realizzazione di dette opere, a fare anticipazioni di cassa in maniera inopportuna. Tale manovra non era stata vantaggiosa per l'ente né tanto meno risolutiva per le imprese, che hanno vissuto momenti di grave crisi economica per il mancato pagamento del dovuto da

parte dell'ente. Il nostro approccio quindi sarà estremamente prudenziale nell’ambito della realizzazione delle opere pubbliche». Parliamo invece delle tariffe relative ai servizi. «A fronte di questa situazione abbiamo dovuto anche ritoccare le tariffe dei servizi a domanda individuale con aumento del 10%, che è comunque estremamente contenuto. Per quanto riguarda tutte le tariffe relative ai servizi sociali (attività socioeducative e socio-assistenziali) si è applicato l'ISEE, seguendo il nuovo regolamento comunale dei servizi sociali. Per quanto riguarda i trasporti e le mense si sono mantenute le stesse agevolazioni pregresse».

IL SINDACO E IL CAPOGRUPPO DI MAGGIORANZA La situazione finanziaria del Comune – afferma il sindaco Mirco Corrado Frapporti - non permette investimenti e ci costringe a sacrifici. Nell'ottica di una visione di equità, abbiamo pensato di rivolgerci alle aziende vitivinicole del territorio, che rappresentano attualmente il motore della crescita economica del territorio e che per la legislazione vigente sono esonerati dal pagamento dell'IMU per i terreni agricoli. Invieremo prossimamente una lettera in cui chiederemo una compartecipazione attiva nella valorizzazione del nostro territorio dal punto di vista sociale, culturale e turistico». «Nel Consiglio del 29 luglio – aggiunge inoltre Paola Nicolis, capogruppo di maggioranza – è stato approvato il regolamento sulla sussidiarietà, un regolamento che ha avuto una lunga gestazione. Ci siamo confrontati con associazioni ed esperti, come l'avvocato Dalla Mura, per realizzare questo regolamento, che vuole essere uno strumento per cominciare ad impostare l'amministrazione in modo diverso. In un momento di crisi e di tagli, crediamo che sia necessario puntare sulle risorse umane e sullo spirito di iniziativa che parte dal territorio».

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

Panoramica su Cavalo: scuola, associazioni e polemiche

Ringrazio il sindaco di Fumane per la risposta ricevuta riguardo le scuole di Cavalo. Riprendo queste mie considerazioni con le parole che lui stesso ha affermato: “le bugie hanno le gambe corte”. Ed ora spiego il perché. Ricordo al sindaco che dal giugno 2014 amministra il comune di Fumane e che da quella data non è più nel ruolo di opposizione come ha fatto per 5 anni. È necessario che con la sua squadra consiliare inizi ad amministrare il comune e non a criticare il passato; chi amministra dovrebbe guardare avanti per il bene dei cittadini. Ma veniamo a quanto riportato nello scorso numero, cioè le scuole di Cavalo. Il mio intervento era quello di riportare quanto fatto di buono da un mio collega di minoranza, che ha segnalato in modo puntuale un’anomalia alle scuole situate in via Mons. Lonardi nella frazione di Cavalo, presunta inagibilità, grave mancanza da parte di un’amministrazione che dovrebbe avere controllo e cura delle opere di proprietà del Comune. Volevo poi sottolineare anche il fatto che la lungimiranza della scorsa amministrazione ha reso possibile che le attività delle associazioni del paese di Cavalo continuassero nonostante la mancata agibilità del complesso che prima le ospitavano. Il Sindaco, invece, è andato in cerca delle carte risalenti al 2006, tante chiacchiere

ma nessun riscontro operativo, e per questo ha riportato frasi che facevano comodo a sostenere la propria opinione. Ma vorrei riportare in modo oggettivo quello che è avvenuto il 18/07/2006 nell’assemblea svoltasi a Cavalo: i presenti alla serata hanno espresso tutti la volontà di cercare di sistemare entrambi gli immobili, e di riuscire a sistemare il centro sportivo di Cavalo. La volontà era chiara, nessuna volontà di lasciare gli immobili pubblici nello stato in cui si trovavano, ormai inagibili. Allora caro Sindaco, dove sta la polemica? Forse nel fatto che l’amministrazione precedente, guidata dal gruppo “Comunità Fumanese” è riuscita nella sistemazione di uno degli immobili del comune e nella sistemazione del Centro sportivo di Cavalo, opera quest’ultima anche apprezzata dalle squadre di calcio che da anni partecipano al torneo estivo, oltre 150 giocatori. Soldi inutili? Tanto paga pantalone? Lo vada a dire, il sindaco Frapporti, a tutte le associazioni di Cavalo che sono ospitate nelle strutture pubbliche e, che grazie a queste opere, possono ancora esercitare la propria attività di volontariato, tanto utile a Cavalo. Auguri cittadini fumanesi per una buona amministrazione. Diego Bianchi


L’ALTRO GIORNALE Settembre 2015

CRONACHE di Sant’Ambrogio

CONSIGLIO COMUNALE. Tiene banco la situazione dell’assessore revocato dal Sindaco

Il “caso Aldegheri” continua a scottare Il caso Aldegheri, l’assessore revocato lo scorso 20 maggio dal sindaco Roberto Zorzi a pochi giorni dalle elezioni regionali a cui lo stesso Aldegheri si era candidato con la lista Fratelli d’Italia a sostegno di Luca Zaia, è stato l’argomento di apertura dell’ultimo Consiglio comunale di Sant’Ambrogio di Valpolicella. In cui non sono mancate polemiche, dure prese di posizione e scambi d’accusa. «Ritengo insufficiente la motivazione della revoca per il venire meno del rapporto fiduciario tra me e il Sindaco - ha spiegato l’ex assessore visto che molte sentenze amministrative dicono il contrario. Mi vedo costretto a tutelare la mia reputazione in ogni sede, compresa quella giudiziaria. Eppure avevo portato avanti tante iniziative tra cui l’ottenimento di un

contributo regionale, poi arrivato, per la realizzazione di un Museo del Vino in Villa Bassani. Secondo me la vera motivazione sta nell’appoggio che il Sindaco dette al candidato Massimo Giorgetti nelle ultime elezioni». «La verità - ha ribattuto immediatamente il sindaco Roberto Zorzi - è proprio questa: il venire meno del rapporto fiduciario tra me e l’assessore. Vince la squadra, non l’individualismo. Aldegheri non ha comunicato la sua candidatura al gruppo, pertanto era mia dovere tutelare la squadra e, quindi, l’Amministrazione. Il contributo di Villa Bassani? È il frutto di un gioco di squadra, ripeto, gioco di squadra perché su questo cardine è fondata la lista che l’aveva eletto, Comune e Cittadino». Le nuove deleghe? «Ho affidato

CROCE ROSSA ITALIANA 23ª FESTA DEI VOLONTARI Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Valpolicella in festa da venerdì 18 a domenica 20 settembre. La 23° Festa dei Volontari si svolgerà all’interno del quartiere fieristico ambrosiano con il patrocinio della locale amministrazione comunale, in struttura coperta, con ampio parcheggio e ad ingresso gratuito. Venerdì 18 grande apertura con Dj Yano; sabato 19 settembre sarà la volta del ballo liscio con l’orchestra spettacolo Ornella Nicolini. Domenica 20 settembre ballo liscio con l’orchestra spettacolo Susanna Pepe e, nella stessa serata, si terrà una lotteria di beneficenza con ricchi premi. Per tutto il periodo funzioneranno chioschi enogastronomici con varie specialità. Ufficializzato dal 1 gennaio 2014, a seguito del processo di privatizzazione di Croce Rossa Italiana, il “Comitato Locale di Valpolicella” è il risultato dell’Unione del Gruppo di Sant’Ambrogio col Gruppo di Pescantina. La sede è ubicata all’interno della scuola media “Dante alighieri”. Il Comitato conta 150 volontari che svolgono servizi di emergenza con il 118, trasporti sanitari, assistenza a gare sportive e manifestazioni varie, attività socio assistenziali, sicurezza stradale e formazione di primo soccorso. Sono sei, in tutta la provincia, i Comitati Locali Privati di Croce Rossa Italiana: CL Valpolicella, CL Bardolino Baldo Garda, CL Peschiera del Garda, CL Basso Veronese, CL Est Veronese e CL Verona. Per informazioni: C.L. Valpolicella: tel. 045.6860855, e-mail cl.valpolicella@cri.it, pagina ufficiale facebook: Croce Rossa Italiana Comitato Locale Valpolicella. M.U.

Roberto Zorzi

turismo e sviluppo economico all’assessore Evita Zanotti, la cultura al consigliere Matteo Destri e per il momento mi occuperò delle manifestazioni». Dai banchi delle opposizioni, che hanno espresso preoccupazione e

stupore per la decisione del Sindaco, il gruppo Idea Comune di Bianca Pellegrini e Davide Padovani ha presentato una mozione per discutere nuovamente del caso Aldegheri nel prossimo Consiglio comunale mentre Marco Selmo di Libera Scelta ha proposto un’immediata mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Zorzi. Su quest’ultima il segretario comunale Massimiliano Spagnuolo ha spiegato che il consigliere avrebbe potuto ripresentarla successivamente secondo le modalità previste dalla legge. Pier Luigi Toffalori di Al Servizio dei Cittadini, rimarcando il fatto che il sindaco Zorzi avrebbe sostenuto la candidatura di Massimo Giorgetti, ha affermato che al Sindaco probabilmente non è piaciuta l’autonomia dell’assessore Aldegheri come dovrebbe avvenire in ogni consesso democratico. Massimo Ugolini

LA MANIFESTAZIONE VALPORUN, I VINCITORI Sarà la cronoscalata Dal Sommo alla Sommità, in programma domenica 13 settembre alle ore 9 a Gargagnago, a concludere il trittico del circuito podistico Valpochallenge, organizzato dai gruppi Podistici Gargagnago, Banchette Runners, Gm Fumane, Il Grappolo, polisportiva Fumane con i patrocini del Comune di Sant’Ambrogio e della Pro Loco di Gargagnago. Le altre due tappe si sono invece svolte lo scorso maggio con la Valporun, a seguire il 23° memorial Jacopo Oliosi di podismo. «Attraverso quest’ultima competizione - racconta Daniele Dolci, tra i fautori del memorial - abbiamo ricordato l’amico Jacopo Oliosi». Gradino più alto del podio per Batel Abdellatif del C.S.S.R. Brescia e Veronica Paterlini del Cus Parma. La competizione è stata organizzata dal comitato quartiere di Corgnan, il Gruppo Sportivo La Fratellanza e l’associazione Banchette Runners in collaborazione con il Csi Verona e il patrocinio del comune di Sant’Ambrogio. Alle premiazioni dei vincitori e dei partecipanti, oltre 100, sono intervenuti il sindaco Roberto Zorzi e l’assessore allo Sport Silvano Procura che hanno sottolineato lo sforzo compiuto dagli organizzatori e il significato della manifestazione. Per informazioni: www.valporun.it. M.U.

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

«Monte, sistemiamo la scuola materna» La scuola materna di Monte a Sant'Ambrogio di Valpolicella ha necessità di urgenti interventi di manutenzione. I bambini e le insegnanti sono inoltre ancora in attesa della tettoia per riparasi dal sole cocente durante le attività svolte all'esterno dell'edificio, tettoia che sarebbe stata promessa dalla nuova Amministrazione comunale. A fronte di queste necessità, il Gruppo consiliare “Al Servizio dei Cittadini” di cui io stesso sono capogruppo, aveva presentato in Consiglio comunale, alla fine di luglio, al sindaco Roberto Albino Zorzi e al consigliere comunale di Monte, Andrea Grasso, un'interpellanza con la richiesta di intervenire specificamente su alcuni aspetti della manutenzione e di provvedere alla dislocazione della tettoia. A ridosso di ferragosto arriva la risposta del sindaco Zorzi, il quale non ricorda di aver fatto alcuna promessa in merito alla reclamata tettoia. Si dice comunque disponibile a valutare la possibilità, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, all'acquisto di una casetta/tettoia in legno. Semaforo verde anche per quanto riguarda la manutenzione, con lavori da eseguire quanto prima. Gratificazione solo parziale quindi per il Gruppo consigliare “Al Servizio dei Cittadini”, che vede il proprio impegno a favore della scuola materna di Monte recepito dall'Amministrazione comunale, in attesa di assistere alla realizzazione delle opere richieste. Da parte mia prendo atto della risposta del sindaco, ma rimango sinceramente piuttosto insoddisfatto da quanto ci è stato comunicato. In buona sostanza, al di là del fatto che il sindaco ricordi o meno di promesse da parte sua o dall'Amministrazione per la realizzazione della tettoia per riparare i bambini della Scuola Materna di Monte dal sole, a settembre il problema si ripresenterà. Per quanto riguarda la manutenzione all'edificio scolastico ci troviamo di fronte a un'incombenza non ulteriormente dilazionabile. Pier Luigi Toffalori


CRONACHE

L’ALTRO GIORNALE Settembre 2015

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CANOA, KAYAK E RAFTING. La competizione è in programma domenica 4 ottobre

SANT’AMBROGIO

Adigemarathon scalda i motori

Simposio di scultura

È in calendario domenica 4 ottobre la dodicesima edizione dell’Adigemarathon di canoa, kayak e rafting sul fiume Adige. In acqua scenderanno gli agonisti, sul tradizionale percorso di 35 chilometri da Borghetto di Avio a Pescantina; gli amatori e gli appassionati di rafting pagaieranno per 20 chilometri dall'Isola di Dolcè a Pescantina. L’Adigemarathon, organizzata dai Canoa Club Pescantina e Borghetto d’Avio, la collaborazione dell'associazione Adige Rafting e l’apporto dei comuni di Dolcè e Pescantina e di quasi 400 volontari, «anche quest'anno - spiega Vladi Panato, presidente di Adigemarathon - concluderà le gare di World Series di Canoe Marathon Classic programmate, secondo il calendario voluto dall’ Icf, l’International canoe federation. Domenica 4 ottobre con partenza alle ore 10 da Borghetto d'Avio, sul fiume Adige si confronteranno oltre 400 atleti lungo i 35 chilometri che separano Borghetto d’Avio da Pescantina». Alle ore 11 è prevista la partenza dei primi equipaggi rafting dall'Isola di Dolcè per un totale di 400 partecipanti oltre a 600 canoisti amatori con l'obiettivo di raggiungere Pescantina dopo 20 chilometri. «Siamo orgogliosi -

spiega il sindaco di Dolcè Massimiliano Adamoli - di ospitare anche quest’anno una manifestazione cresciuta nel tempo fino a divenire una delle più importanti nel panorama europeo e mondiale». Il sindaco di Pescantina Luigi Cadura afferma: «Anche quest'anno Adigemarathon riafferma il legame tra Pescantina e il suo fiume. La manifestazione che coinvolge numerosi volontari della nostra comunità quest'anno sarà anche l'occasione per festeggiare le 7 medaglie ottenute dagli atleti del Canoa Club di Pescantina ai recenti campionati mondiali negli USA». Sabato 3 ottobre con ritrovo in Piazza degli Alpini alle ore 15 partirà la prima edizione di Adigemagnathon, percorso eno-

gastronomico e culturale per le vie del paese di Pescantina organizzato in collaborazione con il gruppo dei ragazzi Politiche Giovanili di Pescantina. Adigemarathon nel 2015 promuoverà una lotteria benefica del Lions Club. I proventi saranno devoluti alla cooperativa sociale onlus Filo Continuo di Pescantina. Lungo l’Adige quasi 400 volontari saranno impegnati nei vari servizi di supporto all'Adigemarathon: Canoa club Pescantina, Protezione civile di Brentino Belluno, Ais Garda Baldo di Rivoli Veronese, Croce Rossa Sant’Ambrogio, Pescantina e Bardolino, pescatori della Libertas Valdadige, Canoa Club Borghetto d’Avio, Protezione civile ambientale di Verona, Grup-

po alpini, Corpo di Polizia locale e Protezione civile di Dolcè, Avis Valdadige, Pro Loco e Gruppo Alpini di Volargne, Avis Settimo, Balconi e Pescantina. Riccardo Reggiani

«Auspico che questa iniziativa, quest’anno legata alla ricorrenza dei 100 anni della Grande Guerra, possa continuare nelle prossime annate grazie agli artisti della scuola ambrosiana e al sostegno dell’associazione Equipe Natura. Un grazie anche a don Flavio Gelmetti, che al termine della messa ha posato, insieme agli scultori, le opere davanti al piccolo sagrato della chiesa». Così il sindaco di Sant’Ambrogio Roberto Zorzi ha riassunto l’iniziativa di Alessandro Tenca di equipENatura, società che gestisce il Rifugio Gaetano Barana al Telegrafo, e della scuola d’arte Paolo Brenzoni e dei suoi allievi del corso di scultura, protagonisti del primo simposio di scultura “Scolpire nella Memoria” svoltosi al rifugio Telegrafo. Gli scultori hanno scelto la pietra come materiale per raccontare le loro impressioni su un tema così forte, lavorandola nel luogo da dove ha origine, la montagna, completando nel rifugio le opere abbozzate a valle. «L’idea del simposio è nata lo scorso anno quando conobbi i fratelli Andrea e Matteo Cavaioni» - rammenta Alessandro Tenca. «I bassorilievi. realizzati dagli scultori rimarranno al rifugio a disposizione di quanti si avvicineranno a questo luogo in alta quota. Doveroso un ringraziamento anche a Silvano Zamperini che ha aiutato gli scultori a metterle a disposizione di quanti si avvicineranno a questo luogo magico» - afferma Beatrice Mariotto, direttore della scuola d’arte Paolo Brenzoni. Fra le opere esposte ecco “Storia d’Italia” di Danilo Caccia, “Spino” di Matteo Cavazioni, “Trincea” di Mirko Pavoni, “Confini” di Manuele Mocci, “croci tra le cime” di Mauro Cornioli, “La guerra è finita” di Matteo Zanoni. Massimo Ugolini

FUMANE

Torneo di Cavalo, calcio + amicizia

L’EVENTO. Pallacanestro e disabilità C’è pure il Fumane Sant’Ambrogio

Lo scopo? Sensibilizzare i cittadini sui valori delle persone diversamente abili che spesso sono ignorati. Ruota attorno a questo comun denominatore la manifestazione di pallacanestro che vedrà protagoniste le società Olimpic Basket di San Giovanni Lupatoto e Fumane Sant'Ambrogio Basket, domenica 13 settembre alle ore 10, nella palestra della scuola media Dante Alighieri di Sant’Ambrogio di Valpolicella. «I giocatori diversamente abili dell’Olimpic Basket affronteranno una squadra composta da giocatori normodotati del Fumane Sant'Ambrogio Basket - spiega Graziella Bettinazzi di Domegliara Foto, che organizza la manifestazione a scopo benefico con le due società di basket in collaborazione con l’Amministrazione comunale attraverso l’assessorato allo Sport -. È fondamentale continuare nell’opera di sensibilizzazione sulla disabilità e i suoi valori, valori forti di cui non bisogna avere alcun timore. Doveroso un ringraziamento a tutti coloro che contribuiscono alla buona riuscita della nostra manifestazione». Al termine Domegliara Foto, in collaborazione col gruppo di Protezione Civile di Sant’Ambrogio, offrirà agli ospiti un momento conviviale nell’edificio polifunzionale nell’ex quartiere fieristico ambrosiano. Sempre in settembre, Domegliara Foto organizzerà, sabato 19 e domenica 20 settembre in Villa Bassani a Sant’Ambrogio, una mostra fotografica dedicata all’archeologia industriale attraverso l’obiettivo di Marco Beghini, Marco Fiorini e Roberto Boni. Alla cerimonia interverranno la professoressa Elisa Zoppei e i poeti Eros Olivotto e Giorgio Sembenini. M.U.

Successo ed entusiasmo hanno caratterizzato anche in questo 2015 il torneo di calcio di Cavalo, uno dei Tornei storici della Valpolicella, giunto alla sua ventisettesima edizione. Ben 160 gli atleti che si sono sfidati durante il mese di luglio, fino alla finale di domenica 27 che ha incoronato vincitori per la maggior parte ragazzi della valpolicella che militano in diverse squadre dei campionati dilettantistici. «Questa manifestazione non è solo calcio per un paese come Cavalo ma è momento di aggregazione per una comunità che si riunisce ed organizza questo evento» – afferma Davide Bertani, presidente del centro sportivo che organizza la manifestazione. Non solo sport quindi, ma anche musica e stand gastronomici, hanno vestito a festa la giornata conclusiva del torneo…Ma il torneo sarà seguito da molte altre iniziative organizzate dal CSi di Cavalo: a settembre è in program-

ma una gara ciclistica che rientra nel circuito delle cronoscalate CSI provinciale, oltre ad una camminata che porta a Cavalo durante la manifestazione condivisa con l’associazione “Borghi di Pietra” durante il periodo natalizio. «Seguiranno poi, nel 2016, la festa di inizio esta-

te e il torneo delle contrade, con una caccia al tesoro per i più piccoli – afferma ancora il presidente Bertani -. Un calendario intenso insomma, che anche nei prossimi mesi di non far mancare iniziative e momenti di aggregazione». Silvia Accordini

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: SANT’AMBROGIO - Municipio - Banca Popolare - Savoia Pneumatici DOMEGLIARA - Alimentari La Bottega Modena GARGAGNAGO - bar Acli MONTE - bar Trattoria Monte DOLCE’ - Municipio VOLARGNE - Tabaccheria Policante OSSENIGO - Agriturismo La Ca’ PERI - Alimentari Cristini RIVALTA - Municipio - Rist. Belvedere BRENTINO - Municipio - Bar Malu


L’ALTRO GIORNALE Settembre 2015

CRONACHE della Valdadige

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DOLCÈ. Presentato il 22° numero della Rivista “La Valdadige nel Cuore”

Un libro di storia Serata di ricordi Serata indimenticabile, quella vissuta dal folto pubblico convenuto, sabato 4 luglio, nel giardino di Villa Pastello per la presentazione del 22° numero della Rivista “La Valdadige nel Cuore”, edita dal Gruppo di studi e ricerche sulla Valdadige Veronese El Casteleto. Al professor Franco Zeni è spettato il compito di condurre il tradizionale incontro estivo. « L’ A m m i n i s t r a z i o n e comunale - ha dichiarato Adelino Melchiori, assessore ai Lavori pubblici del comune di Dolcè - è orgogliosa di poter ospitare un’associazione impegnata a mantenere vivi la conoscenza del territorio, la storia, le tradizioni e le radici della nostra comunità. Per questo vi ringraziamo confermando il nostro impegno a sostenere il vostro generoso sforzo anche in futuro». Elegante la presentazione del nuovo volume intervallata dal raffinato intermezzo musicale dei maestri Giancarlo Bussola (violi-

no) e Paola Gentilin (violoncello). Molti i momenti di intensa commozione: il primo ha coinciso con il saluto al maresciallo Guido Vicentini che, dopo aver guidato per tanti anni come apprezzato comandante la stazione dei Carabinieri di Peri, ha lasciato l’incarico per altra destinazione. Gli è stato donato un Guscio di Pietra, opera di Renato Comerlati, da parte del generale Magro e

del Maresciallo Capo Francesca Parisi del Museo Storico dell'arma dei carabinieri in Roma. Intenso il sommario di questo numero della pubblicazione annuale, presentata da Angelo Brusco. Il presidente ha avuto parole di ringraziamento per gli autori e collaboratori che hanno prestato la loro opera. Scorrendo l’indice, dopo l’articolo introduttivo della dottoressa Parisi, dal

DOLCÈ. Le associazioni sono l’anima di Storia e Sapori L’estate sta volgendo al termine ed è tempo di bilanci per le manifestazioni svoltesi negli ultimi mesi. E’ il caso anche dell’11° edizione di Storia e Sapori, che si è tenuta a Dolcè (23 al 24 maggio) e che non ha certo tradito le attese: Corti storiche colorate e addobbate a festa, grande presenza di pubblico per una ricca serie di eventi culturali, sportivi e spettacoli, giochi, degustazioni di vini e piatti tipici. Un successo che ha premiato lo sforzo del Comitato organizzatore e di tutte le associazioni di volontariato, finalizzato alla promozione e valorizzazione turistica del territorio. Un gioco di squadra del quale sono stati protagonisti, validamente coordinati dalla Proloco di Volargne - Dolcè: Circolo Noi, Comitato San Luigi, Caritas, Corpo Bandistico Comunale di Dolcè, Comitato Europa Amica, Adpv Valdadige, Gruppo Alpini di Dolcè, Scout Cngei, Gruppo Culturale El Casteleto, e la Protezione Civile di Dolcè. «Quest'anno - spiega soddisfatto l’infaticabile presidente della Proloco, Andrea Maimeri - abbiamo avuto la partecipazione di una nuova realtà del volontariato sorta da poco nel nostro Comune: l’Associazione Sant’Andrea di Ossenigo. Direi che il bilancio della due giorni è positivo sotto tutti i punti di vista, anche perché le varie associazioni hanno partecipato tutte molto attivamente e si sono rese promotrici di molte iniziative. Mi vengono in mente, tra le tante: Skywine, la piazza degli Artisti con l'associazione Don Luigi Bianchi, senza dimenticare tutte le associazioni attive per le corti, alle quali va il mio personale appressamento e un sentito ringraziamento. Bilancio molto buono. La manifestazione si è evoluta e arricchita grazie all’impegno di tutti e all’utilizzo dei nuovi media che l’hanno validamente pubblicizzata: penso anzitutto alla pagina su facebook che quest'anno ha avuto molto risalto sul piano telematico». Anche quest’anno Storia e Sapori ha rappresentato una perfetta sintesi di cultura del territorio, cultura culinaria ed eno-gastronomica con le ottime pietanze preparate dalle associazioni nelle corti e ricreazione, con divertenti giochi di squadra. «Il Palio delle frazioni 2015 – aggiunge ancora Andrea Maimeri - ha visto la presenza entusiasta di tutte le realtà comunali, compresa Ossenigo, che l’anno scorso era assente. E’ stato meritatamente vinto da Volargne, dopo varie prove di destrezza e abilità. Quest'anno, più delle scorse edizioni – conclude -, abbiamo creato gruppo cercando nuove soluzioni di fronte alle difficoltà. Sicuramente dobbiamo essere fiduciosi, data l’ottima collaborazione che si è creata al nostro interno. Un grazie, infine, all’Amministrazione comunale di Dolcè, che è sempre stata al nostro fianco con il suo prezioso apporto». M.P.

titolo “Onore Militare ed orgoglio nazionale nell'incidente diplomatico di Ala”, a seguire i contributi di Enrico Fuselli, Tullio Vidulich, Franco Zeni, Maria Antonietta Polati, Arnaldo Calmasini, Luciano Fasoli, Angelo Brusco, Pietro Montalti, Carolina Lorenzini, Francesca Aprone, Martina Dei Cas Piam Ros, Gianfranco Betta. A seguire l’“angolo della poesia”, con i poeti della Val d’Adige, il ricco bilancio dell’attività del Gruppo con i saluti dall’Olanda e il commovente momento dedicato al ricordo del socio Sandro Manzelli, scomparso di recente, dopo un infaticabile impegno fin dalla nascita del Casteleto. In chiusura, Comerlati ha ringraziato la proprietaria della Villa, Maria Grazia Fiocco, il Gruppo Alpini di Dolcè, le Grafiche Redaprint, e tutti gli sponsor e collaboratori che hanno reso possibile l’uscita della pubblicazione. Maurizio Pedrini

Brentino Belluno

CALCIO. Il Valdadige inizia la stagione con entusiasmo La terza categoria in Valdadige nasce nel 2004 con la denominazione "FC Valdadige", squadra allenata all'epoca da Pizzini che vincerà il campionato con largo margine. Tuttavia, dopo l'esperienza in seconda categoria, la squadra verrà sciolta per motivi interni. Nel frattempo, nel 2005, nasce anche la squadra "Amatori Valdadige", che raccoglie in sè tutti membri della valle stessa, sia come società che come giocatori e nel 2007 un gruppo di ragazzi, fino ad allora giocatori degli Amatori Valdadige, aiutati da Raineri, decidono di provare a rifondare la terza categoria, modificando il nome in Asd Valdadige, con l'intento di creare un’unica solida società che desse spazio ai giovani del posto altrimenti costretti ad "emigrare" altrove e far divertire i giocatori più "maturi". Purtroppo alcuni fraintendimenti interni alla nuova società fanno sì che tutto ciò rimanga, ancora oggi, solamente un progetto. Ora, dopo 8 anni vissuti tra alti e bassi, culminati con le dimissioni dello storico direttore generale Raineri avvenute lo scorso anno e con il rinnovamento delle cariche societarie, l'Asd Valdadige ha ritrovato la propria identità. L’attuale direttore generale Diego Castelletti dichiara: «in Valdadige fare calcio non è facile – spiega – in quanto il bacino d'utenza è limitato e soffriamo le realtà più grandi attorno a noi – continua – ma con questo nuovo gruppo che si è creato, la voglia di mettersi in gioco è venuta da se, abbiamo messo assieme una rosa competitiva, sia come squadra che come gruppo, che credono in questo progetto e che pensiamo ci regalerà delle piccole soddisfazioni». La parola al nuovo presidente, Michele Cipriani che regala una buona dose di sano entusiasmo: «Siamo pronti a questa nuova sfida – dichiara Cipriani – consapevoli che è solo l'inizio di un nuovo percorso per questa società, ma siamo tutti ansiosi di percorrerlo nel miglior modo possibile, facendo del nostro meglio per lasciare un segno del nostro passaggio, abbiamo una rosa completa fatta con il giusto mix di giovani ed esperienza per poter fare del nostro meglio». Ora è tutto nella mani di mister Alberto Cipriani, al terzo anno consecutivo sulla panchina del Valdadige, ma da sempre negli ambienti societari sia come giocatore che come dirigente: «Il nostro progetto è quello di crescere sia come società che come scuola calcio sfruttando i nostri ragazzi e mettendo loro a disposizione un’organizzazione seria e attrezzature efficienti che li aiutino a crescere sia come giocatori che come persone, e questo è fattibile quando si ha un gruppo solido e compatto come lo siamo noi». A lui toccherà il compito di far capire il modo in cui questo nuovo cammino si evolverà e quale posto spetterà alla squadra. Andrea Lanzoni


Una dimora... di paglia

a cura dell’arch. Mirko Ballarini

Esiste una tecnica antichissima per costruire le case che da qualche anno é stata riscoperta anche in Europa e in Italia: le balle di paglia. I primi edifici ad utilizzare tale materiale furono costruiti negli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento, in seguito all’invenzione della macchina imballatrice. I primi a sperimentare la tecnica furono i colonizzatori nell’America del nord, precisamente in Nebraska. Le terre da conquistare erano caratterizzate da vallate molto estese che si adattavano molto bene alla coltivazione agricola ma di contro erano sprovviste di boschi, quindi scarseggiava il legname per la costruzione di case e utensili. Nell’attesa dell’arrivo del legname

attraverso la rete ferroviaria, realizzarono come ricoveri temporanei invernali, case fatte con l’unico materiale in abbondanza: la paglia imballata, prodotto di scarto del frumento. Le balle di paglia venivano utilizzate come mattoni giganti legati l’uno all’altro per costituire i muri portanti delle case, sopra i quali venivano poi appoggiati direttamente i tetti. Questa tecnica, prende proprio il nome del luogo in cui

venne inventata: “stile Nebraska”. Oltre a tale sistema, esiste una seconda tecnica costruttiva che vede l'uso della paglia come elemento di chiusura degli spazi interni (muro di tamponamento). Un edificio con muri portanti in balle di paglia, è la tecnica più interessante, sicuramente la più semplice ed economica ma che attualmente in Italia non è permessa dalla Normativa.

Un edificio con struttura portante in legno e tamponamenti in balle di paglia invece è una tecnica permessa e che viene utilizzata, ha tempi di realizzazione comunque brevi, è piuttosto economica ed ha straordinarie qualità di isolamento termico ed acustico. Per il resto una casa in balle di paglia è a tutti gli effetti uguale ad una casa tradizionale, fondazioni, impianti elettrici, gas e luce, infissi, porte e sicurezza.


Una casa efficiente fa bene all’ambiente

In questi ultimi anni si sono maggiormente sviluppati i comportamenti etici nei confronti degli impieghi energetici degli edifici e del rispetto dell’ambiente. In una abitazione infatti le dispersioni di calore si trasformano in un consumo maggiore con una conseguente perdita di denaro speso per riscaldarle o per raffrescarle. Mentre spesso è difficile intervenire per rifare un tetto o un cappotto di un intero condominio, è più semplice sostituire gli infissi di ogni singolo appartamento. E’ dimostrato che le finestre risultano l’elemento più delicato in quanto la dispersione termica che avviene attraverso questi elementi, può arrivare da un 25% fino al 40% delle perdite energetiche di un alloggio. Questo spreco si può ridurre installando serramenti ad alte prestazioni e coibentando il cassonetto delle tapparelle. Per garantire una riduzione dei consumi, e di conseguenza dei costi è quindi importante scegliere la finestra più appropriata per il proprio appartamento. COME SCEGLIERE LE FINESTRE Per una scelta efficace e consapevole è necessario conoscere i parametri che determinano la qualità di un infisso. Il parametro principale per valutare la qualità di un infisso si chiama trasmittanza termica. Questo coefficiente, espresso con l’unità di misura Uw indica la quantità di calore che attraversa una superficie quando tra due ambienti diversi, come l’interno e l’esterno di un edificio, si ha una differenza di temperatura. Quanto più basso è questo valore, tanto minore è il quantitativo di calore che si disperde e quindi minori sono le perdite energetiche dell’abitazione (esempio 1,1 Wm2/K vuol dire che la finestra consuma solo 1,1 watt per ogni metro

quadro di superficie). Oggi nel mercato dei serramenti, FINSTRAL propone soluzioni ad alte prestazioni in grado di ridurre fortemente la dispersione termica. Questi infissi oltre a permettere un netto risparmio sui consumi, consentono di migliorare anche l’isolamento acustico specie, per le abitazioni a ridosso di strade trafficate o della ferrovia. Le finestre FINSTRAL garantiscono isolamenti acustici fino a 45dB certificati. INCENTIVI Per facilitare lo sviluppo del risparmio energetico il Governo con La legge di stabilità 2015 (legge 23 dicembre 2014, n. 190), ha prorogato al 31 dicembre 2015, nella misura del 65%, la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Questi incentivi, grazie alla detrazione dalle tasse, consentono di risparmiare molto denaro a chi effettua l’acquisto di nuovi serramenti, sostituendo i vecchi infissi. La detrazione prevista corrisponde al 65% della spesa complessiva sostenuta. La detrazione fiscale è un importante incentivo per decidere di effettuare un investimento che rende la casa più “risparmiosa” confortevole e sicura. L’intera gamma prodotti FINSTRAL è visionabile presso gli showroom Finstral: Verona, Via Francia 5/A tel. 045/583664 Mazzantica di Oppeano Via Aie 10 tel. 045/7145895 Calliano Via Brennero 36 tel. 0464/830028 Finstral spa; Luca Gobbetti


INSERTO

SPORT

Sport Salute Benessere Tempo d’autunno, tempo di Benessere. Terminata la pausa estiva si torna ai ritmi serrati di sempre. Proprio per questo sarà bene prendere un impegno con noi stessi: non trascuriamo la nostra salute! Il regime alimentare influisce in modo sensibile sulla salute: cattive abitudini possono provocare carenze di nutrienti essenziali, eccessi o squilibri nutrizionali che possono indurre l’insorgenza di svariate patologie. Un consumo regolare e abbondante di frutta e verdura è una sana abitudine alimentare, così come è fondamentale idratare regolarmente l’organismo. Da non dimenticare che una ricca colazione è molto importante per iniziare la giornata, seguita da un piccolo spuntino a metà mattina, un pranzo poco calorico ed una cena “senza eccessi”. Naturalmente alla corretta alimentazione si deve associare il movimento: l’attività motoria, oltre ad apportare indubbi benefici agli apparati cardiovascolare, respiratorio e muscolo-scheletrico, contribuisce a ridurre il livello dei lipidi ematici ed influenza positivamente la sfera psicologica contribuendo a ridurre lo stress emotivo. Ritagliarsi inoltre qualche ora da dedicare a se stessi con massaggi e momenti di relax non farà che bene al fisico e alla mente, esattamente come prendersi cura dei capelli, che dopo la stagione calda avranno bisogno d impacchi e trattamenti ricostituenti preparando all’inverno più forti che mai. E che dire della pelle del viso e del corpo? Largo a trattamenti specifici rigeneranti e idratanti che aiuteranno a mantenere integra la luminosità e la bellezza guadagnati durante l’estate e che permetteranno di affrontare la stagione fredda con rinnovata energia e buonumore.

Un’esperienza sempre più consolidata, una professionalità crescente, un costante aggiornamento: queste le caratteristiche della farmacia San Rocco di Pedemonte. Era il 1960 quando il dottor Giuseppe Tonin diede inizio ad una storia scritta poi negli anni anche con i propri figli, Maria Teresa, Michela e Francesco. Nuove tecnologie e servizi hanno saputo poi negli anni coniugarsi a un principio fondamentale di eticità e serietà professionale che non è mai venuto meno…E poi il grande passo, nel maggio 2006, quando la Farmacia San Rocco si è completamente rinnovata, adottando Rowa, un magazzino automatizzato in grado di recapitare direttamente a banco i medicinali richiesti tramite computer…Ma il punto di forza della farmacia San Rocco rimane sempre il rapporto di fiducia instaurato negli anni con la clientela e rafforzato attraverso una serie di servizi complementari che spaziano dall’autoanalisi del sangue, misurazione della pressione, analisi della pelle e delle urine, al noleggio di bilance pesa-bambini, apparecchi aerosol, stampelle, ma anche test delle intolleranze alimentari e pletismografia (esame del ritorno venoso degli arti inferiori). Un ricco reparto di omeopatia, fitoterapia, erboristeria e integratori arricchisce l’offerta accanto a prodotti dedicati a casa e ambiente, igiene personale, cura dei capelli, solari, ad una vasta zona dedicata alla dermocosmesi, nella quale vengono proposte giornate a tema che permettono alle clienti di conoscere e provare le ultime novità in campo cosmetico. Nella Dermocosmesi SAN ROCCO si possono trovare fornitori come Vichy, Rilastil, Korff, Roger&Gallet, Skinceuticals, J.P.Rosselet, a prodotti particolarmente indicati per pelli intolleranti come quelli di La Roche Posay, Avene, Bionike e Bioderma, a linee naturali e gradevoli come Darphin e Laboratorio della Farmacia. Si può inoltre usufruire del servizio di cabina estetica con trattamento viso e corpo avvalendosi della collaborazione di un'estetista diplomata, tutti i giorni dal martedì al sabato mattina. Su appuntamento la farmacia offre il servizio di consulenza psicologica "Attiva...mente" ed è inoltre dotata di un laboratorio di preparazioni galeniche, gestito dal Dr.Francesco, che permette di soddisfare richieste specifiche in relazione a medicamenti dermatologici e farmaci, cosiddetti orfani o con dosaggi non offerti da aziende tradizionali. Presso la Farmacia San Rocco è possibile trovare inoltre un reparto dedicato allo sportivo ed un consiglio in grado di ottimizzare i percorsi di allenamento individuale oltre a prodotti alimentari della linea Zona e Zero. Tutto questo senza dimenticarsi degli amici a quattro zampe, con un reparto per i piccoli animali con farmaci veterinari e prodotti per l'igiene del proprio cane o gatto. La farmacia viene incontro anche alle persone affette da celiachia proponendo un ampio reparto di prodotti senza glutine, anche surgelati, in modo da poter soddisfare le richieste mensili dei pazienti celiaci. La Farmacia San Rocco si trova a Pedemonte in via G.Campostrini 45. Tel.045.7701155 fax 045.6834763 e anche su internet sul sito www.farmaciatonin.it


L’Arte di Danzare Si balla a San Pietro in Cariano. Si balla in un’atmosfera fresca, giovane, dinamica dove una sana competizione si sposa con una danza che è nutrimento per il corpo e l’anima. Stiamo parlando di “Artedanza”, una storia che Elena Furia ha iniziato a “scrivere” nel 2007, dopo un ventennio di esperienza nel mondo della danza. Nella sua scuola, dedicata alla danza amatoriale e a quella professionale, si inizia a ballare fin dai 3 anni, per poi continuare per tutta la vita «perché non ci sono limiti d’età per chi ha voglia di ballare» - dice Elena, che ha l’onore di essere stata insegnante di allievi che hanno fatto della danza la propria professione e che oggi lavorano in compagnie a Londra e in Germania. Brek dance, Hip hop, Danza creativa, Modern jazz, Classica (con un’ex ballerina della fondazione Arena), ma anche Contemporaneo, Girly e Voguing dance, Video dance, Country line dance sono i corsi, pomeridiani e serali, che Artedanza propone, forte della collaborazione di ben 17 insegnanti. Una tavolozza variopinta che si arricchisce inoltre di corsi di formazione professionale di Modern jazz, Hip hop new style e Danza jazz, con incontri mensili con una professionista impegnata in una compagnia estera che fornirà consigli su come affrontare audizioni e concorsi. Non mancano inoltre, per chi desidera mantenersi in forma, corsi di Zumba e Pilates al mattino. Grande ritorno inoltre è quello del Teatro ragazzi che va a completare la sezione musical accanto alla Danza Musical, Tip Tap e Canto. Un “cartellone” davvero ricco quello della stagione 2015 – 16 per Artedanza, che dal 24 al 30 settembre apre le sue porte per una prova gratuita per tutti coloro che sono interessati. Artedanza ha sede presso il Circolo NOI di San Pietro in Cariano in via Chiesa 19. Per informazioni: Elena Furia 338 1517985


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CALCIO/ECCELLENZA. Il presidente Pietropoli indica la strada ai Diavoli rossoneri

L’Ambrosiana è sicura «Salvezza in primis»

Riparte dal nono posto della scorsa stagione l’Ambrosiana nel torneo di Eccellenza. Riparte con la consapevolezza di essere reduce da un’annata che l’ha vista per lunghi tratti protagonista. Il presidente Gianluigi Pietropoli ha fissato l’obiettivo durante la presentazione svoltasi all’osteria Perbacco in piazza Vittorio Emanuele nel cuore di Sant’Ambrogio. «La salvezza il prima possibile, solo così potremmo poi puntare ad un torneo ambizioso» - ha evi-

denziato il massimo dirigente. Ambizioso è lo stesso mister Chiecchi, al secondo anno sulla panchina dei Diavoli rossoneri. «Ritengo che la mia squadra sia forte, ora toccherà a noi ripagare la società della fiducia concessaci» - ha sottolineato l’allenatore. «Se siamo qui in Eccellenza con tante facce giovani significa che abbiamo seminato bene nel settore giovanile, guidato dal direttore Daniele Fasoli» ha proseguito Pietropoli nel presentare i nuovi

acquisti tra cui: Franco Ballarini ( dal Vigasio ), Carlo Aldrighetti (dal Valgarata), Nicolò Pangrazio (dalla Seraticense), Nicola Lonzar (dal Villafranca), Simone Cereda (dal Caldiero). «Con l’aiuto dei nostri giovani siamo riusciti a centrare la salvezza. E attraverso questa simbiosi tra prima squadra e settore giovanile puntiamo a qualcosa in più» - ha rimarcato il vicepresidente Mauro Testi. «Quest’anno - spiega il ds Mattia Bergamaschi abbiamo costruito una

squadra in cui fondamentale saranno le qualità tecniche ma soprattutto quelle umane». Le favorite? Adriese e Caldiero secondo il dirigente mentre il presidente Pietropoli, in relazione al settore giovanile, ha affermato: «Abbiamo sottoscritto una collaborazione con le società La Pieve San Floriano e Negrar per permettere a tutti i nostri ragazzi di praticare sport. Mi aspetto grandi risultati dagli Juniores Elite allenati dal duo Danese e Pavan». Giovani, linfa vitale della società rossonera. «Il calcio nel nostro Comune è uno sport molto praticato attraverso l’opera di Ambrosiana, La Vetta e Gargagnago - ha sintetizzato il sindaco di Sant’Ambrogio di Valpolicella Roberto Zorzi -. I vivai favoriscono la crescita e l’educazione dei ragazzi. Mi auguro che tutti abbiano rispetto della cosa pubblica perché questa permette ai cittadini di utilizzarla oggi ed in futuro». Infine il presidente Pietropoli ha sottolineato «la proficua collaborazione con il Gargagnago. Con la Vetta vorremmo dialogare per una collaborazione futura». Massimo Ugolini

CALCIO / SECONDA CATEGORIA

Gargagnago, un bel campionato nel mirino «Obiettivo?. Fare un buon campionato». Così il presidente Stefano Sartori ha presentato la 42° stagione del Gargagnago Calcio, militante in Seconda Categoria. «Lo scorso anno arrivammo quinti ad un passo dai play off ma ogni annata fa storia a sé - ha aggiunto il presidente durante la presentazione aperta da Silvano Procura, l’assessore allo sport del Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella -. Il Gargagnago come le altre realtà sportive presenti sul nostro territorio - ha affermato Procura - permettono a

tanti giovani di praticare sport in un ambiente sano». «Il nostro motto incancellabile, We Are Garga, ha un significato indelebile - ha graffiato il presidente Sartori - attaccamento alla maglia in primis, per i senatori e i nuovi arrivati perché solo attraverso l’impegno, la disponibilità si potranno raggiungere nuove soddisfazioni». Le favorite del girone saranno l’Arbizzano dell’ex mister Castellani, «che ringraziamo con il suo staff per gli ottimi anni passati a Gargagnago, il Caselle, il Pescantina, e la

solita sorpresa» - ha rammentato il massimo dirigente. «Il primo ingrediente per una stagione vincente è l’umiltà - ha sottolineato mister Gianni Pierno, alla sua prima stagione nel Borgo dell’Amarone -. Vi sono tutte le basi per disputare un buon campionato». I Baschi della Valpolicella giocheranno sul campo della Pigna, gestito dallo stesso Gargagnago in collaborazione con l’amministrazione comunale. «Portiamo avanti da diversi anni una fruttuosa collaborazione con l’Ambrosiana» - ha sottolineato il pre-

sidente Sartori. «Oltre alla squadra è fondamentale tutta la struttura - ha proseguito mister Pierino - composta da persone che, da sempre, svolgono un ruolo fondamentale durante la stagione dentro e fuori il campo, seguito da un pubblico di tifosi sempre caldo e presente». M.U.

Stefano Sartori

L’ASSOCIAZIONE / LA NOVITÀ

Scacchi Valpolicella: casa nuova a Fumane

Da sabato 5 settembre l’Associazione dilettantistica Scacchi Valpolicella inizierà ufficialmente le proprie attività presso la nuova sede di Fumane in via Brugnoli, 32 in uno dei locali dell’ex asilo comunale di fronte alla Scuola primaria del paese. «La sede è stata messa a disposizione dall’amministrazione comunale fumanese a fronte di un canone affittuario - spiega Mauro Schiraldi, presidente dell'Associazione -, dopo che negli ultimi anni le scuole primarie di Fumane, Marano e Valgatara hanno inserito sistematicamente l’attività scacchistica nel loro piano formativo e così in questo territorio il bel gioco degli scacchi ha sempre più preso piede. Oggi tutti i bambini che escono da quelle scuole sanno giocare a scacchi e alcuni di loro hanno rappresentato con onore la propria scuola e la Valpolicella a livello regionale e nazionale in vari tornei studenteschi di squadra ed individuali». «La bella novità degli scacchi a Fumane - sostiene Paola Nicolis, consigliere e capogruppo di maggioranza - permetterà a tutti i bambini che lo vorranno di giocare a scacchi liberamente e gratuitamente ogni sabato pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00 presso la sede con la presenza di istruttori qualificati dell’Associazione. Agli adulti sarà garantita un’apertura serale libera e gratuita ogni lunedì dalle 20.30 alle 22.00. Ogni primo sabato

del mese a partire da ottobre sarà garantita anche un’apertura presso la sede della biblioteca di Cavalo dalle 15.00 alle 17.00, collocata ora vicino alla chiesa del paese». «Ogni secondo sabato del mese a partire da ottobre in sede a Fumane sarà possibile ai bambini partecipare anche a dei tornei dove potranno acquisire le tanto ambite categorie giovanili di: Colibrì, Pettirosso, Rondine, Gabbiano e così via continua Paolo Dalla Vecchia, vicepresidente dell'associazione -. L’Associazione proseguirà, inoltre, la consueta attività della propria rinomata Scuola di Scacchi con corsi basici, intermedi ed avanzati dove i bambini ed i ragazzi che intendono cimentarsi nei tornei di scacchi a livello agonistico o semplicemente migliorare il proprio livello di gioco saranno seguiti e formati dai propri istruttori qualificati della Federazione Scacchistica Italiana». I prossimi appuntamenti per gli amanti degli scacchi in Valpolicella, quindi, sono: sabato 5 settembre alle ore 15 con le prime partite di allenamento; sabato 12 settembre ore 14.30 con il Torneo di Scacchi giovanile presso il Mercato Cerasicolo di Marano nell’ambito della “Festa dello Sport” e sabato 19 settembre ore 15.00 inaugurazione ufficiale, aperta a tutti, della nuova sede di Via Brugnoli, 32 a Fumane alla presenza delle autorità comunali, istruttori, bambini e famiglie. S.A.


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CALCIO. Le squadre 2015/16 della Valpolicella ai raggi x, analizzate categoria per categoria, tra sogni e ambizioni di Alberto Dalle Pezze

Campionati dilettantistici al via I club valpolicellesi sono pronti Cari lettori, sportivi e non, ben ritrovati! Come promesso rieccoci pronti a seguire i campionati dilettantistici delle squadre valpolicellesi partendo dall’Eccellenza fino alla terza categoria. Il fischio d’inizio è veramente imminente; le danze infatti si apriranno il prossimo 6 settembre, esclusa la terza categoria per la quale si dovrà aspettare qualche settimana in più. Il numero delle valpolicellesi in gioco è rimasto tale e quale ma ogni squadra ha saputo rinnovarsi e rinforzarsi per affrontare al meglio una nuova stagione calcistica annunciando in alcuni casi anche cambi di guardia sia sulla panchina, sia ai massimi vertici della dirigenza. Ma vediamo nel dettaglio le varie categorie. ECCELLENZA GIRONE A Rimane al suo posto il presidentissimo Pierluigi Pietropoli, patron dell’Ambrosiana, coadiuvato dal vice Mauro Testi. Diavoli in gran parte rinnovati, guidati anche per questa stagione da mister Tommaso Chiecchi, primo riconfermato della compagine rossonera, che nella scorsa stagione ha ottenuto successi strabilianti con una squadra giovanissima e tutta da plasmare. “L'obiettivo di questa stagione è quella di fare bene come l'anno scorso raggiungendo la salvezza il prima possibile per poi toglierci qualche bella soddisfazione” afferma il DS dell’Ambrosiana Mattia Bergamaschi “Con gli innesti di bomber Ballarini, Pangrazio, Aldrighetti, Cereda e Lonzar pensiamo di aver portato a Sant'Ambrogio degli ottimi giocatori ma soprattutto dei buoni insegnanti per i nostri giovani del vivaio, che da loro potranno solo che imparare. Importantissimo è il fatto di aver riconfermato mister Chiecchi, che per noi resta un grande punto di forza”. Fissa subito gli obiettivi il presidente Pietropoli “Mettiamoci al sicuro il prima possibile raggiungendo i 40 punti che servono per la salvezza e poi cerchiamo di vincere più partite possibili senza mettersi degli obiettivi prefissati in testa”. L’Ambrosiana, è inoltre impegnata in questo periodo anche nella Coppa Italia Dilettanti in un primo quadrangolare con Bardolino 1946, Team S.Lucia Golosine e Vigasio. PROMOZIONE GIRONE A Anche per questa stagione l’unica valpolicellese a gareggiare nel campionato di Promozione sarà il Valgatara del presidente Paolo Megarese. Molte le novità

anche tra le fila dei blugranata, che, guidati dal sempre spumeggiante mister Roberto Pienazza, sembrano avere tutta l’intenzione di ripetere la cavalcata della scorsa stagione. Tra i tanti nomi nuovi si leggono quelli di Farina, Camalleri, Camparsi e i fratelli Elia e Devid Mignolli. “Abbiamo dovuto rimpiazzare alcuni giocatori cercando di completare la squadra e dando così una risposta valida ad un campionato molto molto impegnativo” ci spiega Pienazza “con la grande professionalità di Michele Mezzacasa abbiamo una squadra tecnicamente e atleticamente molto preparata e anche se il primo obiettivo rimane la salvezza non nascondo che una puntatina ai playoff la possiamo tranquillamente fare, visti anche i risultati della passata stagione. A Valgatara fortunatamente c’è ancora un ambiente sano e genuino e questo ci permette di affrontare ogni ostacolo con grande serenità”. Anche il Valgatara partecipa al Trofeo Regione Veneto di Promozione e nel primo turno dovrà affrontare Garda, Pol. Virtus e Union Grezzana. PRIMA CATEGORIA GIRONE A In prima categoria sono rimaste solo due squadre dopo la retrocessione dell’Arbizzano. Il Pedemonte ristruttura l’intera società partendo addirittura dal suo presidente. A prendere in mano le redini della Polisportiva infatti è arrivato Alberto Fedrigo in collaborazione col vice Claudio Guardini. Anche mister Rinaldo Zantedeschi, che per anni ha diretto la squadra dalla panchina, ha lasciato il testimone a Stefano Modena, proveniente da uno spumeggiante campionato juniores a Garda. Zantedeschi non è uscito dalla società, anzi è stato incaricato da Fedrigo a ricoprire la carica di DS e seguire così ugualmente la squadra. “In questa nuova stagione cercheremo di mantenere in primis la categoria, con una squadra giovane, un nuovissimo organico e tanto tanto sano entusiasmo” ci spiega Fedrigo. L’altra compagine è il Valpolicella del presidente Fernando Boscaini che riconferma per il terzo anno consecutivo l’allenatore Michele Purgato e mantenendo l’ossatura della squadra invariata. “Abbiamo inserito nella rosa dei giovani molto promettenti” ci espone Boscaini “la voglia di far bene c’è e all’interno della squadra si respira aria di vero e sano agonismo.

Chiaro che cercheremo di ripetere il buon campionato dello scorso anno, magari osando qualcosina in più. Pedemonte e Valpolicella saranno occupate nel frattempo nel Trofeo Regione Veneto assieme alla Montebaldina e al Pastrengo 2006. SECONDA CATEGORIA GIRONE A Cambio di guardia anche sulla panchina del Burecorrubbio del presidente Massimiliano Zago. Al posto di mister Alessandro Zampini, che lascia per problemi personali, arriva Nicola Dusi dal Real Vigasio. “Ripartiamo con un grande entusiasmo e con l’ossatura che avevamo all’inizio dello scorso campionato” ci rivela Zago che aggiunge “l’obiettivo principale è quello di arrivare sin dove eravamo arrivati l’anno scorso, poi se le occasioni ce lo consentono, mireremo a qualcosa in più”. Idee molto chiare anche in casa del Gargagnago. Dopo la partenza di mister Ivo Castellani, il presidente Stefano Sartori ha cercato una persona che con competenza potesse riprendere in mano il buon lavoro fatto finora e ne è uscito il nome di Gianni Pierno. “Ritengo doveroso ringraziare mister Castellani e il suo staff per l’ottimo lavoro fatto in questi tre anni a nome di tutta la società del Gargagnago” spiega Sartori “anche quest’anno in collaborazione con l’Ambrosiana siamo riusciti ad inserire tra le nostre fila dei ragazzi giovani, mantenendo invariati i capisaldi della squadra. Non voglio fare alcun pronostico. A me interessa che la squadra si salvi quanto prima e che tutti i ragazzi s’impegnino per dare il meglio”. Nessun sogno di gloria nemmeno nella patria del Valpolicella. Il Negrar di Tommaso Bussola riconferma l’intero staff tecnico dell’anno scorso e mette insieme un gruppo molto affiatato di giovani con la voglia di far bene. “L’unica speranza che abbiamo è di ritornare a giocare le partite in casa a Negrar” sbotta il presidente Bussola “abbiamo il peggior campo della provincia e per ora dobbiamo accontentarci di giocare sul terreno di S.Floriano. Pensare ad un salto di categoria su un terreno come quello di Negrar è praticamente un’utopia”. Il San Peretto del presidente Paolo Menegazzi torna alle origini riportando sulla panchina rossonera mister Vito Paiola, che prende il posto di Cristiano Oliboni, costretto a lasciare per motivi personali. “E’ difficile fare un pronostico”

Tommaso Chiecchi

Righetti Nicola

Alessandro Saiani

Tommaso Bussola

Silvano Gasparato

Attilio Quintarelli

spiega Nicola Righetti DS del San Peretto “Vito Paiola è una persona competente e di esperienza. Sono certo che la sua professionalità possa portare solo cose positive nella squadra, anche se molto rivoluzionata dalla scorsa stagione. Noi puntiamo alla salvezza e sono certo che i ragazzi ce la metteranno tutta perché ciò avvenga in fretta”. La quinta compagine in Seconda Categoria girone A che seguiremo è il Sant’Anna D’Alfaedo del presidente Alberto Cona. Una delle novità più importanti per i Falchi della Lessinia è l’arrivo sulla panchina del croato Rino Sestan. “Dopo lo sforzo fatto nei playout nella scorsa stagione per rimanere aggrappati alla seconda categoria la società ha deciso di mettere in mano a Sestan le redini del Sant’Anna, fiduciosi della sua esperienza e professionalità” ci espone Alberto Cona “La lezione dell’anno scorso ci deve servire sotto ogni punto di vista. Ora tocca a giovani e veterani rimboccarsi le maniche e disputare un buon campionato”. SECONDA CATEGORIA GIRONE B Con grande sorpresa ma soprattutto con grande delusione l’Arbizzano del presidente Silvano Gasparato si ritrova nel girone B della Seconda Categoria. “Abbiamo voltato pagina

dopo due retrocessioni consecutive e c’eravamo già preparati a disputare con grande agonismo i derby con Negrar e San Peretto” si sfoga Gasparato “sono anni che Arbizzano e Negrar non disputano un derby in campionato e questa sarebbe stata l’occasione giusta; purtroppo la FIGC ci ha rotto le uova nel paniere. A parte questo, l’ambiente è sereno: è arrivato il nuovo allenatore Ivo Castellani e nella rosa abbiamo inserito giocatori di una certa qualità. Non nascondo la voglia di ritornare in prima categoria al più presto, quindi è chiaro che quest’anno puntiamo in alto, minimo ai playoff”. TERZA CATEGORIA GIRONE A Rimangono tre le squadre della Valpolicella nell’ultima categoria dei campionati FIGC. Partiamo dalla compagine più in alto: il Fane Calcio. Tra i biancorossi dell’alta Valpolicella viene riconfermata tre quarti della squadra ed inoltre il presidente Attilio Quintarelli mette in atto il cambio di allenatore, facendo approdare sulla panchina delle aquile mister Savoia. “Sicuramente il nostro intento è di fare meglio dell’anno scorso” ci spiega sorridendo il DS biancorosso Marco Arduini “la squadra è giovane e sta crescendo, quindi tutto è possibile”. Scendendo verso la pianura tro-

viamo la Polisportiva Pieve San Floriano sempre capeggiata dal presidente Giovanni Flora, che ha voluto una ventata di freschezza ed ha ingaggiato un nuovo mister: Massimo Scarlatti. “All’ombra della pieve romanica sono arrivati anche nuovi giovani dal Valdadige” spiega Flora “sicuramente venderemo cara la pelle, giocando domenica dopo domenica con l’impegno che ho sempre notato nei miei ragazzi”. Delle tre compagini, l’unica ad aver riconfermato l’allenatore è stata la Polisportiva La Vetta del presidente Dario Zampini. Rimane al suo posto quindi Alessandro Saiani, come del resto l’intera difesa e l’intero centrocampo della scorsa stagione. Nuovi arrivi invece per il reparto d’attacco, ancora in fase di definizione. “La ciliegina sulla torta sarebbe giocarsi i playoff” ci svela Saiani “nella passata stagione ci hanno bloccato solo i punti, ma quest’anno spero vivamente di potermeli giocare, specialmente per i ragazzi che si stanno impegnando molto”. Ecco quindi una veloce panoramica delle squadre prima dell’inizio dei campionati. Auguriamo a tutti i team valpolicellesi un buona stagione e naturalmente… che vinca il migliore.


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STORIA DEL TERRITORIO

di Rinaldo Dal Negro

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Cronaca dell’anno 1959 - Dopo 14 anni dalla sua quasi totale distruzione, causata nel 1945 dai tedeschi in ritirata, il millenario Ponte Pietra venne finalmente ricostruito. Per far ciò vennero recuperati gran parte dei suoi originali pezzi finiti sul fondale del fiume, ma si rese necessario usare e adattare all’uopo anche materiale moderno. Il tutto comunque nelle forme e con le caratteristiche originarie. L’inaugurazione, tra tanta gente festante e le massime autorità cittadine, venne effettuata il 7 marzo. Da notare che, fintanto che il ponte non venne ricostruito, l’attraversamento dell’Adige in quella zona era stato assicurato da una passerella metallica posta un po’ a monte del ponte stesso. - Stante le statistiche comunali negli ultimi 15 anni vennero edificate circa 15 mila nuove abitazioni e pertanto la ricostruzione post – bellica di Verona venne ritenuta ultimata. Da notare che ultimamente per costruire una villetta appena fuori dal centro storico bastavano circa sei milioni di lire. - La Legge n° 125 del 1959 sul riordino e l’ampliamento delle reti stradali esistenti, per Verona determinò un incremento enorme. Infatti dai 150 km di strade allora esistenti nel territorio veronese, nel giro di alcuni anni i chilometri divennero circa 1.000 e negli anni settanta 1.250. - Pauroso incidente verificatosi a Rivoli Veronese in uno stabilimento addetto allo scaricamento di ordigni bellici. Una grossa esplosione causò l’incendio dello stabilimento con proiettili, razzi e altri ordigni proiettati paurosamente in aria tra la popolazione terrorizzata del luogo. Bilancio: oltre alla completa distruzione dello stabilimento vennero danneggiate centinaia di case lì vicine e ci furono tra la popolazione molti feriti più o meno gravi. Quasi tutti gli operai invece riuscirono fortunatamente a mettersi per tempo in salvo. - Il Comune di Verona donò al Centro Salesiano di San

Zeno il terreno su cui sorse poi un Istituto professionale considerato tra i più importanti d’Italia. - Arnoldo Mondatori inaugurò a San Michele Extra il suo nuovo stabilimento grafico, allora ritenuto il più grande d’Europa. Prima di edificare questo nuovo stabilimento la Mondatori aveva iniziato la sua attività nel 1907 ad Ostiglia e si era poi trasferita in un piccolo stabilimento a San Nazzaro. - Tragedia sul Monte Carega. Due studenti diciannovenni del collegio Don Mazza (Bruno Corsi e Giovanni Ferrari) durante un’escursione precipitarono sfortunatamente in un burrone profondo 200 metri dove trovarono la morte conficcandosi in una cresta ghiacciata. - Considerato che la tubercolosi non era ancora del tutto debellata, il Consorzio antitubercolare sollecitò l’urgenza di una nuova colonia marina per giovani predisposti a questa malattia. L’amministrazione provinciale, pertanto, ne acquistò una a Ceriale (Savona) che mise subito a disposizione. - Malgrado circa 2000 studenti universitari veronesi fossero costretti a recarsi per i loro studi in altre città (a Padova in particolare) il prof. Alberto Trabucchi – allora sindaco di Illasi – si dichiarò assolutamente contrario all’avvento a Verona di un’Università. Evidentemente questo comportamento venne fortemente contestato dagli studenti e non solo. - Palese ingiustizia. L’aguzzino D.M. quale membro dell’Ufficio investigativo della Repubblica di Salò torturò e uccise vari antifascisti per cui, nel 1946, venne condannato a morte in contumacia. Condoni e amnistie ridussero poi la pena a soli dieci anni e infine un indulto che andò in vigore nel 1959…lo assolse del tutto. - Clamoroso. L’ex deputato Bruno Castellarin, noto per aver ricoperto anche la carica di vicesindaco del comune di Verona, venne arrestato e condannato a sei anni di reclusione per dissesto della sua azienda.

POESIE

- Scomparsero due vecchi trenini. Quello Verona – Caprino – Garda dopo 70 anni di utile servizio specialmente per pendolari, studenti e villeggianti. L’Altro, Verona – San Bonifacio, utile in special modo negli anni anteguerra (1939 – 1945). Vennero ambedue sostituiti da più pratiche filovie. - In attesa di poter avere anche a Verona un’università, venne fondato un “Consorzio per gli studi universitari veronesi”. Gli insegnanti c’erano, il luogo dove insegnare anche (la contessa Elena Tusini Giuliari donò all’uopo un suo palazzo) e pertanto in novembre si tennero le prime lezioni. Il problema era, purtroppo, che questa istituzione non era giuridicamente in grado di rilasciare agli studenti titoli universitari riconosciuti dallo Stato. - Dopo aver celebrato a Solferino e a San Martino il centenario delle famose battaglie risorgimentali qui svoltesi, i presidenti d’Italia (Gronchi) e di Francia (De Gaule) vennero a Verona dove sostarono e visitarono la città. - Sorse un nuovo quartiere a Santa Lucia. Realizzato da Ina – Casa con una spesa di quasi due miliardi, comprendeva 25 grandi caseggiati per un totale di 3.278 vani capaci di alloggiare circa 600 famiglie. - Tragica morte di due ragazzini di 12 e 17 anni. Questi, rinvenuto un ordigno bellico inesploso (forse proiettile da mortaio) sull’argine dell’Adige , nel tentativo di aprirlo ne provocarono lo scoppio mortale. - Venne sistemato in via Albere un terreno funzionante quale campo ippico. Comprendeva maneggio, scuderia, campo ostacoli ed era anche dotato di ampio parcheggio e di una scuola per coloro che intendevano iniziarsi all’equitazione. - Verona fu sede, per l’ottava volta, di un arrivo del giro d’Italia. Era la tappa Rimini – Verona di 228 km tutti in pianura e quindi adatta per i velocisti. La vinse infatti Poblet davanti a Van Looy. a cura di Giancarlo Peretti

Qualcuno lamenta la mancanza di mie poesie in questa finestra. Ribatto che non è vero in quanto almeno una o due all’anno portano la mia firma. D’altra parte il nostro giornale vuole dare spazio a chi non ce l’ha, compresi i poeti che qui hanno modo di farsi conoscere. Comunque, a conferma di qualche mio intervento poetico eccone uno che suona come provocazione. In piena estate si va al mare, ai monti, ai laghi… sì ma a quale lago!? E allora da parte del sottoscritto….. “El lago nostro”. Edith Bauer, assidua lettrice del nostro Giornale, esprime il proprio disagio con “Il grido”, contro tutto e contro tutti; rifacciamo un mondo nuovo se vogliamo far sognare ancora i nostri figli. Non possiamo che farle eco. Un altro grido, stavolta di preghiera, è quello suggerito da Anna B. Ferrari, con “Mare”, riconoscenti per quanto ci circonda. EL LAGO NOSTRO Che sia sta Garda a batesar el lago o s’à ciamà cossì anca el paese par via de on fabrissier, striosso, mago, che a mi me par ancò no l’è palese?! L’era Benàco e no capisso come, quando, parchè, ‘na strassa de rason, i se sia inventà de cambiarghe nome al nostro lago, dandoghe un paron. Alora parchè no lago de Riva o de Peschiera, Torbole, Salò, o qualche altro sito che se ofriva come Manerba, Tori, Ponta Sgrò; o o o o

San Vigilio, opure Desensan Bardolin al pari de Sirmion, de Moniga e parchè no Gargnan, de Lasise al posto de Limon…

Malcesine, Maderno Toscolan, Lonato, Casteleto de Brenson, Tignale, Castelnovo, Barbaran, Tempesta, Pai, Lugana, Gardon; Tremosine, Padenghe, San Felisse??? Che posti bei, no ghe n’è de bruti!! Me ven da dighe a quei che le capisse -parchè no l’hai ciamà lago de tuti-!!?? Giancarlo Peretti

MARE Dal profondo del mare, nel vortice dell’abisso su alta marea nello scorrere del tempo si arriva ad una scogliera: sarà lucente o sarà nera. Nel mondo si fa sera e nell’infinito sale un grido di preghiera. Anna B. Ferrari

IL GRIDO Son qui nel buio distesa sul mio letto e penso a quello che oggi ho detto. A quello che volevo fare e non ho fatto e mi pento per un sorriso che non ho dato. Forse per pigrizia o per stanchezza Chiudevo gli occhi davanti a tanta tristezza. Volevo ignorare la miseria della vita, ma come si può stare tranquilla e zitta? Gridate al mondo, gridate alla gente, c’è da scuoterla e svegliare la mente! L’uomo è qui per un breve passaggio non lasciare dietro distruzione e massacro. Ha diritti ma anche responsabilità e doveri, cosa rispondi al Signore se ti chiede dove eri? Un modo d’amore è di nuovo da creare, perché i nostri bambini domani possono ancora sognare. Edith Bauer


L’ALTRO GIORNALE Settembre 2015

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“Libri di casaa cura nostra” di Gianfranco Iovino Anche questo mese recensiamo un'opera di Giovanni Luigi Lugoboni, l'ingegnere in pensione con la passione per la scrittura biografica ed enciclopedica, che dopo averci affascinati con il suo volume VERONA E LA SUA STORIA, attraverso il quale è possibile conoscere rarità, aneddoti e approfondimenti storici sulla città degli Scaligeri, propone un ulteriore lavoro editoriale di assoluto prestigio ed impegno di ricerca e studio storico, con il libro BIOGRAFIA DEI GRANDI VERONESI, descrizione della vita e delle vicende di personaggi illustri che hanno lasciato il segno a Verona. Basta avere tra le mani questo libro di 380 pagine e sfogliarlo rapidamente, per comprendere quanta cura e impegno abbia preteso la realizzazione di questo volume, fatto di stoGianfranco Iovino rie di veronesi illustri, utile per chiunque viva ed ami la città di Verona, al punto da avere subito una risposta a domande su chi fosse Aventino Fracastoro, Anton Mari Lorgna, Marcantonio Bentegodi, Alberto Masprone e tanti altri ancora, che con le loro gesta, studi e arte, hanno lasciato un'impronta importante sulla città e nel mondo. Infatti le circa 180 biografie riportate da Lugoboni servono a fornire un rapido, ma esaustivo, riassunto di coloro che hanno inciso in maniera determinante nello scrivere la storia della città di Verona grazie alle eccellenze attraverso le quali hanno lasciato il loro segno in campo storico, letterario, scientifico, artistico, filosofico, umanistico, caritatevole e imprenditoriale. Si tratta di un testo unico nel suo genere, per completezza di informazioni e minuziosità dei dettagli esposti; pratico e completo, accessibile a tutti, che permette di apprendere chi fossero, come vivevano e cosa facevano i "Grandi" personaggi che hanno dato il loro nome a vie, piazze, scuole ed edifici a Verona, raccontati attraverso una serie infinita di fatti e misfatti, aneddoti, notizie e avvenimenti interessanti e legati tra loro, che sapranno incuriosire ed appassionare ogni lettore.A conclusione di questi due appuntamenti culturali dedicati all'ingegnere con la passione per la storia di Verona, non possiamo che ringraziare l'autore di averci regalato 2 volumi di grande interesse storico, attraverso un lungo lavoro di ricerca, studio e stesura cronologica ed enciclopedica che consente ai veronesi che amano la propria città di disporre di lavori di altissimo prestigio e valore storicosociale che riescono a racchiudere l'essenza di una città piena di arte e di storia. Ricordiamo che Giovanni Luigi Lugoboni, cultore di storia locale e saggista, ingegnere, già dirigente tecnico nel Comune di Verona, ha pubblicato libri e monografie riguardanti l’Antincendio e la Sicurezza nei luoghi di lavoro ed ora che è in pensione, vive a Parona di Valpolicella e ha deciso di dare pieno sfoggio della sua più grande passione: la Storia e, in particolar modo, quella della sua città,Verona, che amerete ancor di più dopo aver letto e collezionato i suoi volumi sulla città dell'amore, della storia e dell'arte conosciuta in tutto il mondo. BIOGRAFIA DEI GRANDI VERONESI di Giovanni Luigi Lugoboni Gianni Bussinelli Editore di Verona - pagine 380 - €. 28,00 nelle migliori librerie della città.

Stress, dolori articolari, panico, cefalee… “malattie psicosomatiche”? Cosa si intende per “malattie psicosomatiche”? Con il termine di “malattie psicosomatiche” si intende quell’ampia fascia di patologie che si situano tra lo psichico ed il corporeo. Quali sono i fattori scatenanti di queste “malattie”? Oggigiorno i ritmi di vita sempre più veloci, il moltiplicarsi dei fattori di stress e problematiche di natura affettiva ed emotiva, le pressioni di tipo socio-ambientale hanno portato ad un netto aumento delle “malattie psicosomatiche” e rappresentano le risposte estreme dell’organismo ad una mente sovraffollata che non riesce più a gestire ed a elaborare gli input provenienti dal mondo esterno scaricandoli sul fisico. Che zone del corpo possono essere coinvolte nelle “malattie psicosomatiche”? Sistema cardiovascolare; Sistema respiratorio; Apparato gastroenterico; Superficie cutanea: dermatosi. Che sintomi si possono riscontrare nelle “ malattie psicosomatiche”? Dolore alle ossa, muscoli, articolazioni e torace. Al cuore: dolore acuto improvviso fino al braccio sinistro, al collo. Dolori alla schiena e allo stomaco. Dolori ai polmoni con fitte e difficoltà respiratorie, catarri, febbre. Cefalee e disturbi dell’alimentazione: anoressia, bulimia, obesità. Come capire se il sintomo è di origine organica o psicologica? E’ importante prima di tutto accertarsi dal medico curante della presenza o meno di malattie organiche. Nel caso in cui tali malattie non venissero riscontrate si può senza dubbio considerare valida l’ipotesi di un’origine psico-somatica. Cosa fare e a chi rivolgersi se l’origine del male è psico-somatica? Lo psicoterapeuta studia l’origine psicologica attribuita a questi disturbi intervenendo con strumenti capaci di sciogliere stress e tensioni che il più delle volte sono responsabili di tali disturbi.

Dott. Anselmi Stefano, psicologo-psicoterapeuta. Riceve su appuntamento in Via del Risorgimento n°30 a VERONA e Telefono: 349-0687660

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Con noi al Cinema a cura di Franco Frey VIA DALLA PAZZA FOLLA (Far From the Madding Crowd) Drammatico - 120 minuti. USA - Gran Bretagna 2015 (uscita 24 settembre) di Thomas Vinterberg, con Carrey Mulligan. Michael Sheen, Matthias Schoenaerts. Tom Sturridge e Juno Temple. Una curiosità: Il titolo (da una citazione del poeta T. Gray) si riferisce all'idilliaco concetto Hardyano di campagna, un habitat in cui uomo e natura coesistono in perfetta armonia, il suo disequilibrio può portare a clamorosi fallimenti. Il film è un nuovo, avvincente adattamento cinematografico del celebre romanzo: "Via dalla pazza folla" di Thomas Hardy scritto nel 1874 e diretto con maestria dal geniale regista danese T. Vinterberg (Il sospetto). Racconta la storia di Bathsheba Everdene (C. Mulligan) ragazza affascinante e indipendente, figlia del ricco proprietario di una fattoria nello Yorkshire, suggestivo paesaggio della sconfinata campagna inglese e dei tre uomini molto diversi fra loro, da lei incontrati: il pastore Gabriel Oak (M. Schoenaerts) che lavora alle sue dipendenze dopo aver perso il gregge, segretamente innamorato, ma del quale lei non si accorge nemmeno della sua presenza, il bel sergente Frank Troy (T. Sturridge) noto rubacuori, amante del gioco d'azzardo, impulsivo e scapolo impenitente ed il ricco e maturo proprietario terriero che vive nei dintorni della Contea: William Boldwood (M. Sheen) che l' ha chiesta in sposa, ricevendone un netto rifiuto. La dolorosa storia porterà ad una serie di funesti eventi che un destino crudele sembra riservare a Bathsheba dopo che, colpita da travolgente passione, è andata in sposa a Frank il quale non mai dimenticato Fanny (J.Temple) la fidanzata di un tempo.Tutto intorno a lei sembra crollare e cospirare, ma seppur sconvolta dai tragici avvenimenti, lotterà con tutte le sue forze per sopravvivere alle tristi vicissitudini. Ma vicino a lei c'è ancora qualcuno che non ha mai smesso di volerle bene…Un film sontuoso da non perdere! Da ricordare la versione diretta da John Schlesinger nel1967 ed interpretata da Julie Christie, Terence Stamp, Peter Finch e Alan Bate.

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POLISPECIALISTICA Dott. PEDERZOLI S.p.A. Società Unipersonale PRESIDIO OSPEDALIERO DELL’A.S.L. N.22 VIA MONTE BALDO, 24 - 37019 PESCHIERA DEL GARDA (VR)

DIRETTORE SANITARIO: DOTT.GIANLUCA GIANFILIPPI - SPECIALISTA IN IGIENE

EMERGENZE TEL. 118 - PRONTO SOCCORSO TEL. 045 6449250 CENTRALINO TEL. 045 6449111 CUP – CENTRO UNIFICATO DI PRENOTAZIONE ATTIVITA’ AMBULATORIALE

Prenotazioni (ore 8 – 19) tel. 045.6449270 Disdetta prenotazioni (ore 8 – 19) tel. 045.6449230 LABORATORIO ANALISI Informazioni (ore 10 – 13) tel. 045.6449210 FISIOTERAPIA Informazioni (ore 12 – 14) tel. 045.6444321 DIABETOLOGIA Informazioni (ore 13.30 – 14.30) tel. 045.6449215 PIEDE DIABETICO - VULNOLOGIA Informazioni (ore 8 – 9.30) tel. 045.6444387 OCULISTICA Informazioni (ore 14 – 17) tel. 045.6449285 ONCOLOGIA MEDICA Informazioni – Accettazione tel. 045.6449154 DAY HOSPITAL – DAY SURGERY Informazioni tel. 045.6449108 MEDICINA GENERALE – GERIATRIA REUMATOLOGIA Degenze – Accettazione ricoveri tel. 045.6449101 CARDIOLOGIA Degenze – Accettazione ricoveri tel. 045.6449188 NEUROLOGIA Degenze – accettazione ricoveri tel. 045.6449130

CHIRURGIA GENERALE Unità Funz. Chir. Generale Unità Funz. Chir. Pancreatica Unità Funz. Chir. Pediatrica Unità Funz. Chir. Vascolare Degenze – Accettazione Ricoveri tel. 045.6449110 OSTETRICIA – GINECOLOGIA Degenze – Accettazione Ricoveri 045.6449126 Assistenza neonatale Informazioni tel. 045.6449129 UROLOGIA Degenze – Accettazione ricoveri tel. 045.6449112 ORTOPEDIA – TRAUMATOLOGIA Unità Funz. Chir. Colonna e Anca Unità Funz. Chir. del Ginocchio Unità Funz. Chir. della Mano Unità Funz. Chir. del Piede Degenze – Accettazione ricoveri tel. 045.6449120 RIABILITAZIONE Degenze – Accettazione Ricoveri tel. 045.6449135 ENDOSCOPIA DIGESTIVA Informazioni – tel. 045.6449237 DOZZINANTI – RICOVERI A PAGAMENTO Degenze tel. 045.6449138 Prenotazioni Ricoveri Dozzinanti (ore 12 – 15) tel. 045.6449219

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SPAZIO DONNA

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L’INTERVISTA

Loretta, “anima randagia” Le “anime randagie” esistono e non sono solo uomini! A dimostrarlo è Loretta Pavan, una giovane donna che da poco si è affacciata al mondo del ciclismo dopo aver superato un cancro. …Ma una donna speciale aveva bisogno di “coach” speciale. Loretta sulla sua strada ha trovato Giorgio Murari, il ciclista dell’estremo di Negrar, quello che nella sua carriera può annoverare la partecipazione e la vittoria a numerose randonneè. Ed è proprio di questo mondo, quello di un “ciclismo diverso”, che Loretta è entrata a far parte e che l’ha portata, il 16 agosto scorso, a prendere parte alla Paris Brest Paris, la randonneè più famosa del mondo. Loretta, come ti sei affacciata a questo mondo? «Tutto ebbe inizio da un semplice volantino ricevuto un anno fa che mi invitava a partecipare alla 600km Verona – Resia Verona. La mia anima, incuriosita da questo messaggio trasmesso con semplicità, fu rapita dopo aver conosciuto quel "maestro" amico coach Giorgio Murari. Un cammino pieno di amore e poesia,

fatica e emozioni che esplodevano in brevetti qualifica…». Ora, dopo sei mesi, eccoti qui, a raccontare della tua prima Parigi Brest Parigi. «Mai e poi mai avrei immaginato qualche anno fa di partecipare ad una gara ciclistica di questo livello: 78ore di viaggio lungo i confini Parigi/Bretagna pedalando “no stop”. Alla partenza mi scendevano le lacrime dall'emozione e dalla paura. Ho vissuto la strada attimo per attimo, senza pensare alla meta. Tantissime famiglie con bambini lungo strada che ti accoglievano con infinito amore, applausi di bon coruage, cibo e bevande calde…tutto il mondo insieme in un grande giro di giostra. Dal Randonneur americano, allo spagnolo, al tedesco, all’australiano…Si pedala tutti insieme, nonostante un gran dolore ai piedi e qualche crisi di sonno. Dopo 60 ore di viaggio sui pedali tutto il team si ferma per un ristoro e qualche ora di sonno e poi via fino al traguardo di Parigi, dove siamo arrivati alle 2.15 di giovedì notte (20 agosto)».

Quale il primo pensiero al traguardo? «La gioia e la felicità erano immense. Il primo pensiero al traguardo è andato alle mie sorelle e a papà, alla forza che mi hanno trasmesso aiutandomi a superare la lotta contro la “malattia del secolo” contro la quale purtroppo loro non ce l’hanno fatta. Ringrazio il mio coach, Giorgio Murari, per i suoi insegnamenti fantastici, Nico, un ottimo amico con cui condividere opinioni e pensieri, il team Bertilla e Almerino per la loro fondamentale assistenza, le loro figlie Anita, Mariana e Ketti che con il loro pensiero mi spingevano, i miei famigliari per il supporto da casa che mi incitavano assieme ai tantissimi amici». Silvia Accordini Hanno scritto… “La “randonneè è un ciclismo diverso, «non esasperato dalla competizione, dalle classifiche, dalle griglie di partenza, ma non per questo meno impegnativo e severo. Dove chi ti sta a fianco non è l'avversario da battere ma il compagno di viaggio. Dove non conta

LA CURA DEI CAPELLI

a cura di Antonella Marcomini

PROVA ANCHE TU IL MERAVIGLIOSO MONDO DI OXIGENO Nel Salone Bionaturale di Antonella. Oxiwell, il primo dispositivo di Ossigeno puro al 96%, fondamentale per migliorare l’ossigenazione dei tessuti e stimolare la microcircolazione, favorendo l’equilibrio della pelle, del cuoio capelluto e dei capelli. Si tratta di un dispositivo ultratecnologico elettronico che separa l’ossigeno dall’aria ambiente, fornendo al soggetto ossigeno ad alta concentrazione. Il concentratore di ossigeno è utilizzato per fornire ossigenoterapia trasferendo ossigeno puro a pressione dosata e controllata negli spazi intercellulari. L’ossigenoterapia per i capelli è un trattamento che mira a migliorare la salute del cuoio capelluto. In particolare esso viene bombardato da ossigeno ad un alto grado di purezza e ad un’elevata pressione. Questo stimola e migliora la microcircolazione e il rinnovamento cellulare nutrendo, idratando, stimolando e lucidando i capelli aiutando a prevenire la formazione di diverse anomalie della cute e dei capelli. Se utilizzato con prodotti specifici l’ossigeno aiuta ad enfatizzare gli effetti positivi dei principi attivi presenti nei prodotti stessi. Per le sue elevare proprietà terapeutiche e dopo numerosi studi scientifici “L’energia e la persistenza viene oggi utilizzato in campo triconquistano tutte le cose” cologico. GIOVEDÌ E VENERDÌ DALLE 8.30 ALLE 17.00 - SABATO DALLE 8.00 ALLE 14.00

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Loretta Pavan con Giorgio Murari

in che posizione arrivi, ma l'arrivare. Dove i ristori te li inventi se non li trovi. Dove nessuno si arrabbia

se non tiri e magari ti offre la sua ruota per farti fare meno fatica. Dove ogni tanto o spesso alzi gli

occhi dall'asfalto e guardi, e vedi, e capisci i luoghi e ne fai conoscenza...”.

DONNE POTENTI

Forbes “incorona” la Merkel La rivista americana Forbes, come ogni anno, ha stilato la classifica delle 100 donne più potenti al mondo. Al primo posto della lista si riconferma la Cancelliera tedesca Angela Merkel, che negli ultimi 12 anni è sempre apparsa nella classifica e per ben 9 volte si è aggiudicata il podio. A seguirla, la candidata alla presidenza degli Stati Uniti, Hillary Clinton, già first lady, senatrice e segretario di Stato. Anche lei è comparsa molte volte nella classifica di Forbes fin dal 2004. Melinda Gates, moglie del fondatore di Microsoft Bill Gates, si è invece aggiudicata il terzo posto. La donna non vive solo di rendita, ma è molto attiva nel campo del sociale grazie alle attività filantropiche che promuove con la sua Bill Melinda Gates Foundation. Al quarto posto ritroviamo invece il più potente capo di una banca centrale. Si tratta di Janet Yellen, presidentessa della Federal Reserve Bank americana; a seguirla Mary Barra, amministratore delegato della General Motors. Ha 53 anni ed è considerata la più poten-

te donna d’affari del mondo. La francese Christine Lagarde, direttore del Fondo monetario internazionale, e Dilma Rousseff, presidente brasiliana, si sono classificate rispettivamente al sesto e al settimo posto. Sheryl Sandberg, il direttore operativo di Facebook, è invece in ottava posizione. La donna nota soprattutto per aver combattuto a favore della parità di genere nel mondo del lavoro. Entra finalmente nella top 10 anche Susan Wojcicki, la donna che a 44 anni è già riuscita a diventare amministratore delegato di Youtube ed ex vice presidente senior di Google. A chiudere la classifica, non poteva mancare Michelle

Obama, moglie del presidente degli Stati Uniti, nonché avvocato di successo e madre esemplare. Buone notizie anche per le italiane che quest'anno sono finalmente entrate nella tanto ambita top 100. Federica Mogherini, rappresentante europeo per la politica estera e di sicurezza, ha raggiunto il 36esimo posto, la stilista Miuccia Prada il 79esimo e la scienziata del Cern Fabiola Giannotti l'83esimo. Sono solo 3, ma è un'ottima media considerando che le europee presenti nella lista sono solo 12. Le americane, invece, sono ben 59 mentre le asiatiche 18. In coda ci sono infine le africane, che si sono aggiudicate solo 3 posti in classifica.

L’angolo di Francesca di Francesca Galvani TORTA DI POLLO E FUNGHI ALLE NOCI

INGREDIENTI PER 8 PERSONE: 2 rotoli di pasta briseè stesa 250 gr. funghi misti freschi 250 gr. petto di pollo affettato Mezza cipolla rossa 20 gr. burro - 1 spicchio d’aglio 2 cucchiai prezzemolo - Farina quanto basta Mezzo litro di latte intero 100 gr. di gherigli di noci Sale e pepe PROCEDIMENTO Nel burro sciolto rosolare cipolla e aglio. Unire il pollo leggermente infarinato e tagliato a striscioline. Togliere l’aglio e aggiungere i funghi, sale e pepe. Aggiungere due cucchiai rasi di farina, mescolare e unire il latte. Quando il fondo si sarà addensato unire prezzemolo e noci e togliere dal fuoco. Stendere il primo disco in una tortiera e sistemarvi sopra il composto raffreddato. Coprire con il secondo disco sigillando i bordi. Praticare qualche forellino in superficie e informare a 200° per 30 minuti.


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SPAZIO DONNA BENESSERE

Donna

YOGA IN MENOPAUSA

39 A CURA DI CHIARA TURRI

La menopausa è un periodo della vita che molte donne vivono con difficoltà e stress. Lo yoga può aiutarci a spezzare questo circolo vizioso e aiutarci a viverlo con tutta la serenità possibile. In un’epoca in cui la “vecchiaia” è considerata uno spauracchio da fuggire, vorrei proporre una visione diversa di “menopausa”: in moltissime civiltà la donna che non può più concepire acquista autorevolezza agli occhi della comunità e viene innalzata al rango di personalità saggia e da ascoltare con la massima attenzione. Combattere contro l’inevitabile scorrere del tempo è inutile e illusorio e accettarne le dinamiche è sempre stato naturale nella vita dell’uomo. Certo, sono molte le difficoltà da affrontare per la donna in questo momento di forte cambiamento sia da un punto di vista fisico che emotivo. Lo yoga può venire in aiuto alla donna da due punti di vista, l’uno fisico l’altro emotivo. La pratica porta indubbi benefici al corpo e allevia alcune patologie legate a questo periodo: problemi alle articolazioni, osteoporosi, insonnia, stanchezza cronica. Gli asana (posizioni) contribuiscono ad un miglioramento generale dell’efficienza fisica, della scioltezza e della flessibilità. Ovviamente, in questo contesto, la supervisione del maestro dovrà essere vigile e guidata dal buon senso: sarà necessario sincerarsi della reale fattività di un asana da parte dell’allieva in quel momento, a maggior ragione se non è nel pieno della forma. Proprio per questo motivo, nulla vieta di utilizzare dei piccoli attrezzi per rendere la pratica più confortevole, oppure di aiutarsi con una sedia se si ha difficoltà a stare seduti per terra. Non è raro che questo periodo della vita sia disturbato da episodi di ansia, depressione o stress anche causato da una difficoltà ad accettare le modificazioni psico-fisiche che stanno avvenendo: il pranayama e la meditazione possono entrare in gioco accanto agli asana proprio per affrontare tali momenti e regalare maggiore lucidità mentale, quiete emotiva e stabilità. Migliorare la capacità di destrutturare la propria interiorità da pensieri limitanti e sovrastrutture svalutanti non potrà che aprire la strada ad una visione d’insieme più serena e di adulta accettazione di un momento inevitabile della vita. Lo yoga è un ottimo alleato contro i sintomi della depressione Un ultimo consiglio riguarda il tipo di yoga da privilegiare e, in generale, l’approccio alla pratica: va scelta una declinazione di yoga non particolarmente intensa o acrobatica. Ottimo il tradizionale hatha yoga tagliato a misura dell’allieva. La pratica in menopausa sarà gentile e dolce e dovrà essere guidata dal sommo rispetto delle possibilità del proprio corpo nel momento in cui si pratica; possibilità che sono migliorabili, ma che vanno ascoltate e accettate. Con questo approccio il momento della lezione si trasformerà in un’occasione di benessere fisico e di pace interiore, un momento da regalare a se stesse in armonia con il proprio corpo e la propria mente. Namastè!

IL BIMBO

A cura del dottor Gianni Tamassia

LA NUTRIZIONE DEL BAMBINO: IL LATTE Il bambino non è un piccolo adulto: al valore puramente nutrizionale dell’alimentazione si associa la necessità di crescere in armonia ed equilibrio e la possibilità di prevenire le patologie endocrine, metaboliche e/o degenerative che potrebbero apparire negli anni successivi. Nel primo anno di vita il latte materno è fondamentale per il bambino: è l'alimento ideale per il lattante fino anche al 6° mese (come notano anche l’Organizzazione mondiale della sanità e l’Unicef), età in cui alcuni nutrienti possono non essere più sufficienti alle esigenze nutrizionali e si inizia quindi il divezzamento. Più che un alimento, il latte materno può essere considerato un vero e proprio “sistema biologico”: è costituito infatti da componenti destinati non solo a rispondere alle esigenze nutrizionali, ma anche a promuovere un corretto ed equilibrato accrescimento e uno stato di benessere e salute del lattante (nutrienti funzionali). Nella razza umana, secondo la definizione dell’OMS, l’allattamento può essere esclusivamente al seno (solo latte materno), predominante al seno (latte materno e liquidi non nutritivi) e complementare (latte materno e latte di formula). In mancanza del latte materno sono disponibili i latti per lattanti (da 0 a 6 mesi) e i latti di proseguimento (fino a un anno). In mancanza del latte materno, quindi, l'industria mette a disposizione i cosiddetti "latti formulati", prodotti di derivazione dal latte vaccino ma modificati nelle loro componenti, in modo da rispondere alle esigenze nutrizionali del lattante. Questi alimenti prodotti dall'industria non sono tutti uguali e per questo i genitori dovrebbero rivolgersi allo specialista pediatra per scegliere il miglior latte per il proprio figlio in quel momento. Il puro latte vaccino, prodotto da una razza diversa dall’umana, presenta un contenuto di nutrienti molto diversi da quelli del latte materno e non deve essere dato al lattante fino almeno alla fine del primo anno di vita. Dottor Gianni Tamassia Specialista in Pediatria, Nutrizionista comitato scientifico permanente ONE-HEALTH.it, rete nutrizione FIMP (Fed.It.Med.Pediatri)

a cura di Tommaso Venturi ricercatore scientifico

LA SPERIMENTAZIONE CLINICA DEI FARMACI Lo scopo primario della ricerca medica che coinvolga soggetti umani è quello di migliorare la procedure preventive, diagnostiche e terapeutiche e di comprendere l’eziologia e la patogenesi delle malattie. I farmaci giungono alla sperimentazione clinica solo dopo aver superato la cosiddetta fase di sperimentazione preclinica. Un nuovo farmaco deve essere inizialmente valutato nel modo più accurato possibile in laboratorio. Durante questa fase vengono studiate le proprietà farmacologiche in base agli effetti terapeutici attesi. Lo stadio successivo è rappresentato dalla sperimentazione del trattamento sugli animali per vedere l’effetto del farmaco su una patologia negli esseri viventi e gli effetti dannosi. Solo una volta che il nuovo trattamento si è dimostrato utile vengono condotti studi sui pazienti. Gli studi clinici contribuiscono ad aumentare le conoscenze e a realizzare progressi nella terapia delle varie patologie. Se un nuovo trattamento si rivela efficace in uno studio, può diventare un nuovo trattamento standard in grado di aiutare molti pazienti. Molti dei trattamenti più efficaci oggi utilizzati sono basati sui risultati di studi clinici, grazie ai progressi compiuti è stato possibile curare e guarire molti pazienti, migliorandone la qualità di vita. Inoltre i pazienti che prendono parte agli studi clinici possono trarre diretto giovamento dal trattamento o dai trattamenti a cui sono sottoposti: se il nuovo trattamento si rivela efficace, i partecipanti allo studio clinico possono essere tra i primi a beneficiarne. Negli studi clinici, sia l’esito della ricerca che il benessere dei pazienti sono importanti. Per tutelare i pazienti e produrre risultati corretti, le ricerche sono condotte in base a rigorosi principi scientifici ed etici. Lo studio clinico deve essere condotto in conformità al protocollo di studio che abbia preventivamente ricevuto l’approvazione del Comitato Etico di riferimento ed un consenso informato deve essere fornito liberamente da ciascun soggetto prima della sua partecipazione allo studio. La partecipazione dei malati alle sperimentazioni cliniche costituisce uno dei momenti più significativi di quell’alleanza attiva tra medico e paziente, e più in generale tra medico e società, che è il segreto non solo di ogni buona cura, ma anche dell’avanzamento della medicina.



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