L’ALTRO GIORNALE EDIZIONE VALPOLICELLA1986 - 2016www.laltrogiornale.net ANNO XXXI - N.12 - DICEMBRE 2016 - Stampato il 12/12/2016 - Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) - Tel. 0457152777 - Fax 0456703744
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Fine anno di Lino Venturini Condivido alcune riflessioni che vengono spontanee quando si avvicina la fine dell’anno, durante il quale, fra l’altro, molti artisti e personaggi pubblici di rilievo alcuni molto discutibili - ci hanno lasciato per sempre. Dove sono ora tutti quegli uomini che la società guardava come oracoli, sotto i cui piedi palpitava la terra, dove sono quei nobili, titolati, potenti e ricchi che andavano superbi? Stati e Comunità, castelli e palazzi, poderi e poteri, oro e argento, in quante mani sono passati e in quante ancora passeranno? In un batter d’occhio tutto scompare. Goccia di rugiada! Vanità! Niente! Il tempo non è altro che una corsa continua verso la fine, non passa minuto che non ci sia tolta una particella di vita. “Il tempo fugge - scrive Seneca lascia deluso chi gli corre dietro. L’avvenire non mi appartiene, il passato non è più in mio potere, io resto sospeso al momento presente, che nel nominarlo non è già più mio. Noi passiamo come le onde di un fiume”. Quando mai penseremo sul serio che i giorni incalzano, che le ore passano veloci, e che di questo tempo così breve e così rapido non abbiamo un istante sicuro? La strada prima o poi finisce, fin dai primi passi ne siamo avvertiti. Tutto comincia a svanire. I giardini sono meno fioriti, i prati meno ridenti, i fiori meno splendidi, i colori meno vivi, il mare meno azzurro, la campagna meno gaia; i capelli incanutiscono, le rughe solcano la fronte, tutto si appanna, tutto si oscura. Tutta la nostra esistenza dipende da un momento; ecco cosa mi separa dalla fine: un attimo. Non possiamo lasciarci sfuggire di mano uno dei più preziosi tesori: quello di vivere bene la vita! Ma non vogliamo considerare né la brevità né la fugacità della vita e per questo non lasciamo nulla d’intentato per distrarci dal pensarvi. Quelli che abusano del tempo, sono simili al ragno che tesse la tela. E’ un continuo andare e venire su e giù, un passare di qua e di là, un lavorare senza tregua. E qual è il risultato di tanto lavoro? Vedere in un attimo ridotta a nulla tutta la sua fatica. I piaceri e gli affari si dividono tutte le nostre ore. Ci illudiamo di contare i nostri anni, invece di pesarli. Solo il tempo ben speso riempie il cuore di consolazione. La virtù non consiste nella quantità, ma nella qualità delle opere. Mentre dunque abbiamo il tempo, serviamocene per fare del bene (Galat. VI, 10), perché fa star meglio noi e gli altri. Non si vive se non quel tempo che si vive bene. E ogni bene, unito agli auguri di Buon Natale e di Buon Anno nuovo, auguro a tutti gli amici e lettori de L’Altro Giornale.
FOCUS CREMAZIONE Lo scorso 25 ottobre la Congregazione per la Dottrina della Fede ha redatto il documento “Ad Resurgendum cum Christo” circa la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione. Si riapre quindi il capitolo “cremazione”, che L’Altro Giornale approfondisce. Pagine 10 - 11
FARMACI E PREZZI Farmaci, farmacie e prezzi: questo è l’argomento protagonista di una lettera giunta in redazione. Il lettore “denuncia” un episodio accadutogli e noi abbiamo chiesto chiarimenti al dottor Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, Associazione Titolari di Farmacia. Pagina 12
SAN PIETRO. LA STORIA DI BRESSANELLI E’ una vicenda particolare quella che ha visto protagonista il carianese Fabio Bressanelli. Era il 25 febbraio 2010 quando gli ispettori del Lavoro dell’INPS entrarono nella sua azienda. Da quel giorno nulla è stato più come prima... Pagina 9
ARBIZZANO. SUPERMERCATO IN ARRIVO? E’ da mesi al centro di un fervente dibattito la pavantata costruzione di un nuovo supermercato nel cuore di Arbizzano. La proposta, presentata da una nota società nello scorso maggio, prevede la costruzione di un fabbricato ad uso commerciale in quella che fu la sede di un guantificio. Pagina 15
LE VOSTRE LETTERE
L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016
PESCANTINA
Gentile Direttore, il bilancio di metà mandato dell’amministrazione comunale di Pescantina mostra un quadro desolante. Discarica: dopo aver promesso, in campagna elettorale, la sostanziale chiusura del sito approva un progetto che prevede il conferimento di 1.800.000 mc di rifiuti speciali e, a tal fine, impegna circa 436.000 euro per affidare l’incarico ai tecnici, imputandone il costo, per la prima volta, al di fuori del sistema discarica e direttamente in capo al Comune. Sociale: riorganizza i servizi per la prima infanzia, chiudendo l’asilo Nido Rosa Pesco. Politiche scolastiche: sulle mense scolastiche facendo pagare agli utenti delle scuole un singolo pasto (€ 4,60 tariffa applicata), più di quanto lo stesso pasto costi al Comune (€ 4,47). Lavori pubblici: i soli interventi realizzati riguardano i marciapiedi di via Tre Santi e Viale Verona: peccato che si tratti di opere già previste e finanziate in precedenza, peraltro allora progettati con personale interno al Comune. La Giunta Cadura, per dare un segno di discontinuità, ha ritenuto di riaffidare la stesura del progetto dei percorsi ciclo pedonali ad uno studio di progettazione esterno, con ulteriori ed inutili spese a carico del Comune. Cadura sostiene di aver diminuito le tasse a carico dei cittadini ma, in realtà, la tassazione è ai massimi previsti dalla legge e mai ne è stata proposta in Consiglio comunale la riduzione, quello che è sceso eventualmente è il debito pro capite grazie alla riduzione dei mutui. Quindi rimane ancor più sconcertante il fatto di avere meno debiti ma tassazione ai massimi livelli, giustificabile solo a fronte del fatto che Cadura e la sua maggioranza devono sostenere l’aumento del loro stipendio a spese dei cittadini, la necessità di pagare un progetto mostro per la bonifica di Cà Filissine, che hanno voluto a carico nostro per la
Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via dell’Industria 22 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)
Numero chiuso il 12 - 12 - 2016
Riguardo alla creazione del nuovo “plesso scolastico” si tratta evidentemente, a prescindere da ogni considerazione nel merito, di una fantasia inserita all’interno del Dup (Documento Unico in Programmazione) che parla, per l’esattezza, di “studio e progettazione di una scuola media unica”: al massimo si tratterà di conferire l’ennesimo incarico progettuale senza produrre alcun risultato utile. Finanze: applicazione delle aliquote Imu e Tasi e Irpef al massimo consentito dalla legge e nel contempo aumento delle indennità di carica degli assessori a circa 1300 euro al mese. Tutto ciò con la chiusura del 2015 (da rendiconto e nel rispetto del patto di stabilità), con un milione di euro utilizzabili per servizi, interventi o per ridurre la pressione tributaria, senza che nulla sia stato fatto in tal senso. Raccolta differenziata: introduzione nel corso del 2015 dei sacchetti con il microchip, per l’importo annuo di € 130.000 euro, riduzione della frequenza di raccolta del secco. A distanza di più di un anno il Sindaco non ha ancora applicato la c. d. tariffa puntuale, che dovrebbe parametrare il costo del servizio all’effettivo produzione di rifiuti. Francesco Marchiori Consigliere Comunale
somma di Euro 460.000,00 e la copertura dell’elevato costo dei sacchetti per la raccolta differenziata nonostante sia stato ridotto il servizio di prelievo dei rifiuti. Proprio in merito alla bonifica di Cà Filissine, l’intenzione manifestata dalla maggioranza Cadura è di eseguirla sulla base dei contributi che verranno attivati, ma a fronte di ciò nel loro programma non c’è il minimo cenno al ritiro del progetto mostro dalla Regione, tuttora in fase di approvazione. Delle opere pubbliche, ed in particolare della pista pedonale di Via Tre Santi, il vice Sindaco dimentica che esisteva già un progetto del 2010 per la costruzione di un marciapiede pagato poco meno di 5.000 euro che ha voluto
sostituire inspiegabilmente con un nuovo progetto dal costo di circa 25.000,00, per ottenere sostanzialmente una pista pedonale, invece del marciapiede, tra l’altro pericolosa considerato l’esagerato restringimento delle carreggiate che negli ultimi mesi hanno provocato anche qualche invasione della pista pedonale da parte di alcune auto. Riguardo infine al Piano degli Interventi letto dall’assessore Boscaini, alla richiesta di precisazioni nessuno ha ottenuto una chiara risposta, anzi, dopo due anni di assessorato, ha dichiarato di non sapere quali saranno i prossimi sviluppi urbanistici in quanto devono ancora essere affrontati i progetti.
Vittoria Borghetti
“Suggerimento...” IDEA REGALO
L'idea, amici lettori de L'Altro Giornale, mi è venuta quando regalando, fra gli altri, un abbonamento del mensile “Quadrante Europa” ad una nipote di Lugagnano, trasferitasi ad Ala nel Trentino con marito e figli per lavoro, ricevendone in cambio tanti felici ringraziamenti! Ecco, ho pensato, una buona idea per i regali di Natale: un abbonamento annuale, da scegliere fra le varie Edizioni (Valpolicella, Quadrante Europa, GardaBaldo, Verona Est) da donare
a famigliari trasferiti in altre città o ad amici lontani dal loro Paese per lavoro. Il costo è quello di10 caffè: 10 euro! Fateci un pensiero per le prossime Festività, con pochi euro farete un regalo utile, gradito ed inaspettato.
Franco Frey
Grazie, caro Franco, l’idea è fantastica! Chissà che non si riveli anche utile ai nostri lettori: minima spesa, attualità, cultura e cronaca assicurate!
HA VINTO IL NO
Egregio dott. Lino Venturini, finalmente qualcuno che ha il coraggio di scrivere quanto pensa senza nascondersi dietro falsi buonismi o frasi più o meno politicamente corrette, tipo quella secondo cui almeno bisognava provare a cambiare: non è che se io porto il 42 di scarpe e per sbaglio indosso il 40, pur di togliermi il mal di piedi cambio scarpe senza guardare che numero metto, perché potrebbe toccarmi il 36.... che fa ancor più male...ma lo vogliamo ammettere o no che questa riforma della Costituzione era un'oscenità scritta in un linguaggio fantozziano che avrebbe aumentato a dismisura la conflittualità istituzionale, non avrebbe minimamente tagliato i costi della politica e abolito poco o niente? Mi sono accorto personalmente del tranello dopo 5 mesi di attento studio della riforma, motivo per il quale mi sono deciso a votare NO. Di fatto, a costare nella politica non sono i politici (o meglio non solo i politici), bensì tutto l'apparato amministrativo e burocratico che gira loro intorno (e che non sarebbe stato abolito). Vorrei anche ricordare ai nostri profeti di sventura, che una modifica costituzionale che vede inserita la "clausola di supremazia" del governo è poco meno che supercentralizzatrice, altro che devoluzione... per eliminare la casta non serviva certo una modifica costituzionale, bastava fare in modo che i ladri andassero in prigione anzichè in parlamento, e questo si poteva prevedere con legge ordinaria. Meno male che il popolo italiano, a cui va il nostro più alto ringraziamento, anche que-
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sta volta ha saputo scrostare il provvedimento malsano dalla ruggine di una propaganda che assomigliava tanto a quella dei cinegiornali dell'istituto Luce. Inoltre, mi si conceda una piccola digressione e soddisfazione personale: nel 2006 quando il centro-destra aveva provato a modificare la costituzione (a scanso di equivoci io avevo votato no anche quella volta), mezzo mondo era insorto profilando la nascita di una dittatura (ricordo bene il direttore di un giornale di sinistra che aveva gridato all'attentato) dicendo che non si poteva assolutamente toccare la più bella carta costituzionale del mondo: ora, invece, si poteva stravolgere tutto e il contrario di tutto perché lo aveva detto il buon Renzi.
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Del resto, il nostro popolo ha insegnato ancora una volta che, mentre sulle varie scelte politiche ci si può (ci si deve) dividere, le regole del gioco si cambiano assieme. Ben gli sta (non dico a chi, ma si sarà capito). Teniamocela stretta questa carta dei princìpi fondamentali della nostra Res Publica, nata dalla sintesi di tutte le anime di coloro i quali avevano combattuto perché noi oggi potessimo vivere in libertà! Piuttosto, invece di provare a rovinarla, vediamo di fare il possibile affinché i suoi alti princìpi vengano applicati. Ha vinto la Costituzione. Viva la Costituzione, viva la Repubblica Italiana! Daniele Boschelli
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IMMIGRATI 1
“Torno sulla questione” Gentilissima dott.ssa Pancaldi, mi tocca tornare sull'ormai annosissima questione dell'accoglienza agli immigrati: in effetti non avrei voluto prolungare i miei interventi su L'Altro Giornale oltre all'ultimo mio scritto dell'edizione di novembre. Tuttavia, visti i toni con cui si continua a darci dei razzisti, sento di dover argomentare ancora un po', un'ultima volta, giusto per togliere ogni dubbio che fosse rimasto a chi legge questo pregevole mensile di libera informazione (veramente libero e giornalisticamente parlando molto corretto). Vorrei chiedere ai nostri antagonisti (quelli che ci hanno dato degli xenofobi) se pensano davvero che le migliaia di immigrati che ospitiamo vengano qui nel nostro paese a "guadagno zero" per chi lo ospita, se in coscienza sono convinti che chi li fa approdare ai nostri lidi lo faccia per spirito di umanità e sensibilità. Ebbene no, non è così: ogni immigrato che chiede asilo politico e quant'altro costa alla collettività circa 35 euro al giorno: 2,50 euro vanno a lui (più ovviamente vitto e alloggio) e il resto viene versato ai privati o alle cooperative ospitanti. Intorno a tutto questo si è creato un vero e proprio business dell'accoglienza, tanto che, fra gli altri, proprietari di alberghi in disuso (che crollano a pezzi) hanno trovato occasione per sfruttare le proprie catapecchie guadagnandoci un bel po' e per un tempo
molto lungo (quando mai si fermerà tale esodo in entrata?), senza parlare dei privati e delle summenzionate cooperative che sono sorte come funghi dopo un'acquazzone di fine estate. Insomma, per essere ben precisi, questa povera gente diventa moneta sonante per una parte di italianissimi benpensanti da salotto che si stanno arricchendo a dismisura (magari fra loro ci sarà anche chi ci dà dei razzisti) con i soldi nostri e non pensano certo a risolvere il problema che si sta ponendo in ormai ogni comune d'Italia, visto che il loro business giocoforza si arresterebbe. Eh sì, cara Pancaldi, si tratta degli stessi Signori che ci fanno la morale, insegnandoci cosa è giusto e cosa è sbagliato, che si gonfiano le tasche fra i nostri fischi di sdegno; il fatto grave è che non si tratta di un fenomeno nuovo, e noi ci caschiamo tutte le volte, perché abbiamo spesso il timore di dire "non ci sto"; ci sfottono, ogni giorno, come un paio di migliaia di anni fa (cento più cento meno) l'avaro di Orazio sfotteva i suoi contemporanei: "populus me sibilat, at mihi plaudo ipse domi simul ac nummos contemplar in arca" (il popolo mi fischia, ma io applaudo me stesso mentre osservo il mio forziere colmo di denaro). Sperando che essi non prevalgano e che il giusto possa sempre trionfare, porgo distinti saluti. D.B.
ITALIA. REAGISCI...!
Cari amici de L’Altro Giornale, cerco di contenere l’entusiasmo nel vedere che c’è anche in Italia chi reagisce. L’Associazione Angeli del bello, fatta – sembra – prevalentemente di giovani, mi apre il cuore e ad essa mi iscrivo se la mia età non me lo impedisce. Per fortuna non c’è solo chi abbandona rifiuti, chi rovista nei cassonetti buttando tutto per terra! Ci sono anche casi in cui mi domando se è più cane chi ha il guinzaglio al collo o chi l’ha in mano e che lascia fetide tracce. E agli analfabeti che con scarabocchi deturpano i luoghi pubblici? Che facciamo? Approfondendo il problema mi rivolgo ad un’altra associazione, “Verona ai Veronesi”. Mi unisco a coloro che amano la propria città, la vogliono difendere da invasioni barbariche e la vogliono salvare da delinquenti nostrani e non. Zwirner ha detto una cosa chiara e semplice in risposta a coloro che hanno dato degli ignoranti a quelli che hanno votato Trump, così come sono ignoranti coloro che credono nel nostro Dio. Ha detto: “… allora anche Dante Alighieri era ignorante”. Carlo Calzonini
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IMMIGRATI 2
“Porterò disappunto” So già che quello che scriverò, a proposito dei profughi di Avesa, porterà il disappunto di molti. Non credo che sia la cosa più grave vederli rovistare nei bidoni dell'immondizia, non credo che a loro piaccia farlo. Quando vedete queste persone pensate che sono lontani dai loro cari, molti probabilmente hanno visto morire i genitori, sorelle e fratelli, forse sono stati torturati, hanno perso la loro casa, la loro sicurezza e non hanno visto altra scelta che scappare, forse spinti anche dai pochi parenti, ormai anziani, rimasti nel paese in guerra. Non sono necessariamente degli ignoranti e magari molti hanno anche delle professionalità. Io invece mi chiedo, visto che le cooperative prendono i soldi, come mai questi sono costretti a cercarsi i vestiti e altri oggetti in giro, come mai chiedono del cibo. Ho guardato negli occhi di alcuni di questi e ho visto la disperazione. Non dovrebbero mangiare alla mensa della cooperativa? Chi è peggio? Chi prende i soldi per arricchirsi o chi cerca di barcamenarsi in qualche maniera? Ho visto anche italiani e anziani cercare nell'immondizia ma in quel caso sembra si sopporti. A me fanno pena tutti e anche se la vita non è facile per nessu-
no in questi ultimi anni, sento di essere fortunata ad avere una madre a cui raccontare le mie cose, a cui appoggiarmi ogni tanto e viceversa, ad avere una casa dove dormire e scaldarmi. Non sono questi ragazzi i nostri nemici ma chi ci instilla paura, odio e avversione. Vivo ad Avesa e ad oggi nessun profugo mi ha disturbata, importunata, ovviamente ogni tanto chiedono soldi. A volte si dovrebbe avere una veduta più ampia, purtroppo le continue guerre portano a questo e nessun governo fa niente perché smettano di fare la guerra nei loro paesi. Questi ragazzi sono dei poveracci, senza niente e senza affetti. Ridicolo ricordare che hanno il cellulare, che abbiano almeno quello per comunicare con chi è rimasto nel loro paese e con altri amici. Voi scambiereste la vostra vita e la vostra famiglia per un cellulare? Io no! Il problema non è facile da risolvere, devono essere le istituzioni a predisporre perché non si creino situazioni di conflitto. Il mondo sta cambiando, tutto si trasforma e questo esodo è inesorabile e dobbiamo metterci il cuore in pace e imparare a conviverci. Chi lo fa prima, vive meglio. Cristina (lettera firmata)
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OSPEDALE E...
Gentile Direttore, sono stato ospite del reparto di dermatologia dell'ospedale di Borgo Trento e devo dire che sono rimasto colpito dalla grande pulizia di quel reparto. Purtroppo devo lamentarmi per l'estrema freddezza dei medici. In otto giorni mi avranno dedicato otto minuti. Parlavano alla velocità della luce, provavano un certo fastidio a rispondere alle domande, non per cattiveria, ma perché era evidente che andavano di corsa e non avevano tempo da perdere. Alla fine mi hanno riempito di cortisone e mi hanno detto che non c'è speranza di guarigione. Cortisone a vita con tutte le conseguenze che comporta. Tutta lì la tanto decantata ricerca?
Ma quello che mi ha indignato maggiormente è stata la visita di controllo effettuata un mese dopo. Ho viaggiato in mezzo al traffico da Arco a Verona per sentirmi dire da un giovanissimo medico (mai visto) che andava tutto bene, dopo aver osservato le mie gambe per pochi secondi e che potevo continuare a seguire la cura assegnatami dal dottor […]. Un altro giovane m'ha consegnato un foglio e via! Un minuto? Due minuti? Pochi secondi per dirmi due stupidate che con i mezzi moderni si possono tranquillamente dire senza bisogno di lunghi spostamenti? Pensavo di aver diritto a una visita di almeno mezz'ora, dopo tanta freddezza, e invece ho ricevuto
un'altra secchiata d'acqua gelida. Non le parlo della difficoltà di trovare un parcheggio. Me ne sono tornato a casa con la soddisfazione di non aver ricevuto una multa per divieto di sosta. Forse lei riderà di me perché a settant'anni mi accorgo che il mondo precipita, non solo nel campo della politica, ma anche negli ospedali, nelle scuole, nelle fabbriche. A volte ci si chiede: ci sarà qualcosa che si salva in questa nostra disgraziata Patria? Cordiali saluti e grazie per l'attenzione. Angelo Annovi C’è davvero poco da ridere, caro signor Angelo. Purtroppo quello che lei descrive è la cruda realtà.
Il 18 Novembre scorso, dopo 40 anni, gli alunni della scuola elementare di San Pietro in Cariano, si sono riuniti per incontrare le loro maestre Marta Bissoli e Maria Teresa Bissoli. Una bellissima serata, durante la quale ex alunni e maestre hanno rispolverato vecchi ricordi e aneddoti. I partecipanti desiderano ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per organizzare la serata e in modo particolare le maestre che con grande affetto si sono ricordate di ognuno di noi. Marco Fasoli
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UN LIBRO DA VIVERE DA REGALARE, DA REGALARSI
UN ANNO DI LETTURE DEI PENSIERI DELL'ANIMA di Hugo Trety
Ci sono voluti più di cinque anni di ricerca, confronto, approfondimento e passione per permettere ad Ugo Taietti, negrarese, di vedere realizzato il suo più grande sogno: dare alla luce la sua opera prima dal titolo "366 sfumature di luce con qualche ombra". Hugo Trety, pseudonimo di Ugo Taietti, è l'autore di un libro unico ed originalissimo nel suo genere a partire già dal titolo che vuole essere sia una provocazione alle tanto acclamate sfumature della scrittrice E.L. James, che soprattutto un richiamo alla tragedia di Lampedusa avvenuta il 3 ottobre del 2013, quando un'imbarcazione di immigranti clandestini, partita dalla Libia naufragò drammaticamente, provocando la morte di 366 persone. Attraverso questa sua opera prima, l’autore ci guida in un'introspettiva lettura quotidiana dell'animo umano che si espande in tutta la sua complessità nella lunghezza temporale di un intero anno. Con stile graffiante ed intenso, dolce e riflessivo, ma a volte anche duro e provocatorio, l'autore riesce ad accattivare e prendere per mano il lettore, conducendolo in una dimensione di attesa e riflessione che eleva e rende intensissima la sua scrittura meditativa, al punto che anche quando la voce poetica sembra sconfini nella delusione e nello sconforto, lasciando che a parlare sia il cinismo e la rabbia, in realtà è solo un estremo tentativo poetico di far riflettere il lettore sulle "cose della vita" che offrono sempre squarci di luce che possono, attraverso l'amore e la speranza, riuscire a fare meno buia l'ombra di una paura che inquieta l'anima e i pensieri. Molto originale la ripartizione delle pagine degli aforismi in mesi e giorni, scegliendo volutamente un anno bisestile per farlo coincidere con i 366 giorni/morti in mare, riportando la data di nascita di persone più o meno celebri e famose – ma sempre importanti per l’autore - da far coincidere con ogni nuovo pensiero giornaliero dell'anima di Trety. Originale anche la prima fase di divulgazione dell’opera, per la quale l’autore invita alla prenotazione attraverso l’indirizzo hugotrety@libero.it, così da poterlo inviare accompagnato da una sua personalissima dedica firmata. 366 Sfumature di luce con qualche ombra di Hugo Trety – pag. 416 - € 20,00
di Rosanna Pancaldi
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ACCOGLIENZA
“Fatta male, senza cuore” Cari lettori, ciò che accade rispetto a come stiamo accogliendo i migranti denuncia una mancanza di Etica dell’accoglienza. Mostra a tutto tondo quanto manchi in noi quello spazio interiore (sociale e individuale) capace di fare nostre le istanze di chi viene forzatamente a farci visita. Una mancanza strutturale, della quale occorre prendere consapevolezza, e in fretta, per iniziare un processo serio e corretto di accoglienza. La storia ci insegna che l’Italia è stata per molti secoli (da subito dopo l’Impero Romano) terra di conquista, e il popolo italico gente da sottomettere. Per cui, come può esistere un’Etica dell’accoglienza, se percepiamo lo straniero come un usurpatore? Anche chi fa bene, in realtà arranca, perché poco o nulla supportato dalla società civile. Sono persuaso, quindi, che occorra riflettere attentamente e offrirsi un luogo e un tempo per cercare di recuperare saperi che ci strutturino e formino adeguatamente. Per poi procedere a un’attenta riflessione su questo che viene percepito come qualcosa di mai accaduto prima. Metto sul piatto del dialogo alcune idee: per cominciare, non si può trattare l’argomento appoggiati su di una base puramente emotiva
come sta accadendo. Così facendo si rischia una schizofrenia sociale e individuale non indifferente. Perché, se da una parte ci brucia il cuore quando questi che chiamiamo “disperati” annegano in mare, dall’altra abbiamo paura non appena approdano in Italia e poi vengono destinati/affidati a delle comunità più ristrette che non hanno i mezzi culturali, quindi non sono attrezzate, per accoglierli. I criteri per comprendere […] devono essere altri. Provo a elencarne alcuni: primo, porsi almeno delle domande sul motivo del fenomeno, il che implica aprire libri, informarsi, per reperire quanto necessario. Come, a esempio, che l’80% della popolazione della Terra usufruisce solo del 20% delle risorse da essa prodotte. E per questo, la civiltà occidentale è una civiltà “assediata”, come lo dimostrano i fatti. E come può pensare, allora, di dedicarsi all’Anima, alle arti, come può solo ipotizzare di “produrre” personalità di spicco, se tutte le risorse le impiega per difendersi da coloro che sta ancora depredando? Secondo, provare a scardinare la figura dell’uomo nero (tanto cara in passato, per tenere i bambini quieti) quale spettro incombente, che spaventa non tanto le coscienze, per il fatto che
coscienza non c’è, ma il quieto vivere, per sedare paure che sono solo frutto di non-conoscenza. Terzo, provare ad avvicinare questi che come noi sono esseri umani, per conoscerli, ascoltare le loro storie, le loro paure, i loro sogni (mai privare un essere umano del proprio sogno). Trovare il tratto che ci accomuna e elevare a valore ciò che invece può creare distanza, come le ideologie o le religioni, piuttosto che gli usi e i costumi. Quarto, avere confidenza col territorio in cui viviamo, conoscerlo per apprezzarlo, rispettarlo e condividerlo serenamente, perché la conoscenza non ce la porta via nessuno. E la Terra non è nostra, se mai noi apparteniamo a lei. Lei c’era prima e ci sarà dopo di noi, specie umana. Quinto, formarci un pochino sulle culture altre, sui mondi altri che non entrano in casa nostra solo con i barconi, ma tramite i media che quasi sempre reiterano solo immagini di un mondo teleguidato. Una mano tesa può essere aperta, oppure chiusa a pugno. Sta a noi. Chiudo con una frase di don Lorenzo Milani, che mi ha ispirato oltre vent’anni fa: “quando si fa qualcosa per i poveri non si deve pensare che si fa loro un dono, ma che si paga un debito”. Carlo Alberto Bortolotti
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SAN PIETRO
“Pubblicità abusiva” Caro Direttore, sappiamo bene quanto sia difficile oggi riuscire a liberarsi dal continuo martellamento a cui sottopone ogni giorno la pubblicità con il suo messaggio: una cosa che procura fastidio e insofferenza rovinandoci l'intera giornata: comincia la radio con le novità del mattino ma si parla quasi sempre del solito “Ferrero “...; sui giornali cerchi l'articolo di politica e a tutta pagina ti trovi “Gucci e Prada”; al computer spunta improvvisamente un video “reclame” anche se non clicchi; in TV mezz'ora di trasmissione ti costa altrettanto di spot; quella splendida Audi sul cartellone ti distrae per strada e rischi l'incidente sulla Fiat. A casa apri la posta sperando nella lettera che aumenta la pensione, ma resti deluso: solo un fascio di foglietti colorati con gli sconti del supermercato. Ti consola un po' che un prodotto a tre euro te lo danno solo a due e novantanove e la lavatrice è quasi in regalo: niente subito, poi trenta rate dal prossimo mese ma con il grosso vantaggio che sono “comode”. Fra qualche anno forse te la cavi se sei ancora vivo altrimenti te la cavi comunque. Spesso neanche leggi e butti tutto nel cestino. Provate a guardare quanta carta mettono
fuori il giorno di raccolta! C'è un tipo di pubblicità però da cui si può facilmente liberare, del tutto e subito, basta che qualcuno lo voglia. Parlo di quella fatta con cartelli, cartelloni, manifesti, annunci, foglietti, messaggi disegni, foto e altro appiccicati alla cancellata delle scuole elementari: è il fabbricato – tanto per intenderci – che sorge in via Mara dove ogni giorno i cittadini di San Pietro portano figli e nipoti ad imparare la lezione, per dirla semplicemente, ma sul libro della maestra non guardando le schifezze che qualcuno ha messo fuori per proprio interesse e che non hanno niente di istruttivo. Ne ho contate quasi una quarantina con quelle dalla parte delle medie. È successo per la grande audacia di un interessato pioniere che ha esposto indisturbato il primo cartello sulla cancellata tutta libera. Quelli del Comune dovevano intervenire subito e beccarlo,
mandandolo fuori dai piedi e minacciando sanzioni: ci sono altri posti per mettersi in mostra. Non è successo niente e allora altri furbi imitatori ne hanno seguito l'esempio con questo sottile ragionamento: non si può, ma dato che lo fa lui faccio anch'io. Si andrà avanti così fin che nessuno li ferma. Contro questa bruttura, che è anche illegalità, avevo scritto una lettera alla stampa anni fa e subito qualche miglioramento si era visto, ma ora è come prima: c'è chi mi sollecita ad una nuova protesta – sia chiaro che non è solo mia iniziativa – e ho pensato di scrivere di nuovo. Sono molti infatti a non gradire questo indegno spettacolo salvo forse chi ne ha interesse. Sarà dura ora per la nostra Amministrazione liberarci da tanti abusivisti, ma è arrivato il momento di prendere una decisione in merito. Distinti saluti Giordano Salzani
Per le vostre lettere scrivete a :
articoli@laltrogiornalevr.it
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ASSURDITÀ
LE VOSTRE LETTERE
Oggetto: contestazione bolletta € 855,50 e operatore recupero crediti Mi chiamo Paolo Maddinelli e nella giornata di mercoledì 19 ottobre 2016 mi è giunta una telefonata da una importante e nota compagnia telefonica recupero crediti (preciso ho registrato tutto e messo per iscritto), che mi intimava di pagare una bolletta di chiusura contratto, contratto chiuso dopo 2 anni dall'attivazione […] Riporto di seguito la telefonata intercorsa il 19/10/2016: Operatore: Salve, parlo col signor Maddinelli Paolo Io: Si chi è Operatore: Recupero crediti Io: mi dica Operatore: Lei deve - e sottolineo deve - pagare 855,50 entro domani Io: Cosa? ma sta scherzando io so che devo pagare solo 120 euro una bolletta insoluta Operatore: No assolutamente no, lei deve pagare 855,50 punto e basta Io: ma per cosa? Operatore: 120 di bolletta e 735,50 di tasse e mora Io: No forse si sbaglia Operatore: Io non sbaglio mai. Ha capito? allora paga o no pezzente? Io: Piano con le offese io non l'ho insultata, nè tanto meno offesa Operatore: Si, si come lei ne sento tutti i giorni comunque lei deve pagare per legge deve pagare Io: Sicuro, per legge io ho già interpellato un avvocato (era seduto di fianco a me e sentiva tutto) il quale mi ha detto che non esiste nessuna legge che mi obbliga a pagare se non ho soldi Operatore: Non ha soldi e va da un avvocato ah ah ah non diciamo cazzate Io: Guardi che mio zio è l'avvocato Operatore: Beh lo stesso, lei devo pagare. Io la legge la conosco meglio del suo cosiddetto avvocato ha capito? Io: Non ho questa cifra, avendo un bimbo di 6 anni, e lavorando saltuariamente, devo preoccuparmi prima di lui e della mia famiglia e se vuole rientro con 50 euro al mese come sto facendo con Equitalia Operatore: (altra risata di scherno) Faccia una cosa pezzente che non e altro: suo figlio lo mandi in orfanotrofio paghi e poi vada a riprenderselo a capito Io: sta scherzando spero!!! Operatore: No assolutamente se non lo fai lei lo mandiamo noi in orfanotrofio, le distruggiamo la famiglia e comunque deve per legge pagare […] P.S. Dimenticavo: alla mia richiesta di inviarmi il mio contratto e di farmelo avere con la relativa famosa bolletta, mi e stato detto di pagare e basta Il dialogo continua su questo tono, ma purtroppo troppo lungo da pubblicare. Incredibile!
EUROPA
“Più dignità al lavoro” Ecco il quadro reale della situazione europea odierna. 1- Non Europa dei popoli, ma Europa della finanza; 2l'Euro ha indebolito le classi meno ricche; 3- manca l'unione in politica estera e sul tema immigrazione; 4trattato di Maastricht al posto della costituzione europea; 5- troppi politici trombati alle elezioni nazionali e non all'altezza; 6- burocrazia peggiore di quella dei vari stati; 7- una pletora di funzionari che discutono sulla curvatura delle banane; 8- l’Europa da sogno si è trasformata in un incubo; 9- l'Europa del coraggio si è trasformata in quella del reflusso nazionalista; 10- però l'Europa buona, quella che permea generazione, ha inibito la guerra, quella in cui si può viaggiare, quella della ricerca, del merito e della solidarietà, quella che vuole ridare dignità al lavoro non è morta. Questo decalogo del quale nove punti sono negativi e il decimo indica come dovrebbe essere rivitalizzata la nuova Europa dei popoli dovrebbe essere la base per la nuova costituzione Europea. È un'occasione irripetibile per ricominciare, anche senza l'Inghilterra a rifare un'Europa unita, efficiente, forte, laica e democratica, che sia madre dei suoi cittadini che si chiameranno Europei e che sia baluardo inespugnabile dei suoi nemici che si chiameranno imbroglioni e parassiti. Per quel che riguarda la nostra Italia, la cosa più urgente sarà ridare
dignità al lavoro. Dovrà essere subito ininterrotto il monopolio dei finanzieri tossici che hanno creato disuguaglianze sempre più disumane, distruggendo il lavoro e la dignità dei lavoratori. La gente, il 45% della quale non va a votare, è molto arrabbiata. I cittadini ne hanno piene le tasche di quei partiti che si sono convertiti totalmente al neo-liberazionismo, il riformismo dei quali serve solo a mascherare ed accettare la condivisione del sistema che promuove il potere assoluto della libertà sull'uguaglianza. Non si è mai vista un'epoca dove sia un Papa, come fa oggi papa Francesco, a promuovere la dignità del lavoro, disapprovando l'egoismo di chi ha trasformato il mercato in un bue d'oro. È evidente che il turbo capitalismo dimostra il suo fallimento, provocando guerre, immigrazione di massa, corruzione e criminalità organizzata. Così facendo sta sfasciando la convivenza umana e sta coagulando nella gente sentimenti di ribellione che saranno legittimati quando il numero dei non votanti supererà il numero dei votanti. A gran voce vengono chiesti interventi efficaci e concreti che ridiano dignità morale ed economica al lavoro, in modo particolare i giovani, che limitino i compensi esagerati, gli sprechi i privilegi e le ladronerie quotidiane di frange importanti della classe dirigente. Butturini Giampaolo
FANE 1
16 ottobre 2016, il paese di Fane è in festa, si festeggiano gli anziani riuniti nella baita, novanta anziani sopra i settanta anni compiuti. Tanti! Tante le persone e tanti anche gli anni… In Baita i giovani ci hanno offerto il pranzo cucinato da alcune persone ben preparate e servito da loro stessi . Alle undici la Santa Messa celebrata dal nostro parroco don Paolo. Alle dodici pranzo. Tutti allegri e contenti, vestiti di lusso come ad una sfilata di moda… peccato che l'età non ha ingannato: non eravamo più i giovani di cinquant'anni fa. Menù fantastico, completo di tutto: dall’antipasto al dolce. Peccato che nessuna autorità fosse presente, ma ce la siamo cavata bene lo stesso, concludendo con tanti canti popolari e una bella lotteria. La sera siamo ritornati a casa tutti contenti augurandoci di ritrovarsi tutti uniti l'anno prossimo 2017. Uniti ringraziamo di tutto cuore quelli che ci hanno offerto, preparato e servito il pranzo. Grazie. Guardini Franca e paesani. Una massima paesana: “Somensa en tera e speransa in Dio”. Sappiamo quello che siamo ma non quello che potremmo essere
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L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016
UMBERTO VERONESI Mi complimento con Stefano Lorenzetto per aver tracciato sul quotidiano L’Arena di domenica 13 novembre un profilo del defunto prof. Umberto Veronesi diciamo pure, coraggioso, perché fuori dei soliti cori di elogi sperticati, ma rispettoso della verità storica. Se al defunto prof. Veronesi va il merito di aver sconfitto una parte di quella brutta bestia che è il tumore soprattutto quello femminile al seno, possiamo dire, d’altro lato, che passerà ancor più alla storia come “accanito sostenitore di qualsivoglia tipo di trasgressione o libertinaggio”. Sorvoliamo sulla sua vita personale di ateo incallito e fino all’ultimo impenitente, ma ciò che più sconcerta è il fatto che si è fatto paladino di tutta una vasta gamma di comportamenti immorali e trasgressivi giustificandoli con motivazioni, secondo lui “altamente scientifiche”, ma che non hanno mai trovato riscontro nella vera scienza. Droga libera, aborto, divorzio, prostituzione, eutanasia, clonazione, nozze gay con tutto il corollario di rapporti trans, bis, plus, ovviamente coronati da utero in affitto e fecondazione artificiale, arrivando ad ipotizzare con la solita gratuità scientifica la superiorità dell’amore omosessuale rispetto a quello etero, e la bisessualità come fattore nor-
male dell’evoluzione del corpo. Cosa manca all’elenco del prof. Veronesi come “valori primordiali” da sbandierare come progresso? Forse solo la pedofilia, dalla quale si è tenuto alla larga in quanto ritenuta ancora reato, e la bestialità, perché forse i tempi “dell’evoluzione della specie” non sono ancora maturi e avrebbe rischiato l’impopolarità. Ma di questo passo, dopo la legge criminale sul gender che sta rovinando creature innocenti sin dall’asilo nido, non c’è più limite alla peggiore perversione. Povero professor Veronesi! Tutto questo ti ha reso felice, realizzato, potente? E adesso che anche tu sei andato a rendere conto a Dio del tuo operato, che ne penserà il Padre Eterno? Ah! Dimenticavo che tu non credevi in Dio e ancor meno nell’aldilà. Solito assioma altrettanto gratuito che brandiscono gli atei come arma di difesa per spararle grosse illudendosi che, poi, alla fine, nessuno li giudicherà, perché l’unico vero dio sulla terra….è il loro nobile e indiscusso parere! Non importa se questo “parere” ha prodotto e produrrà un danno incalcolabile a tutta l’umanità che si abbevera a tutte le fonti, anche quelle falsamente scientifiche e altamente pericolose. patrizia@patriziastella.com
FANE 2 Desidero ringraziare la signora Franca Guardini, per la bellissima lettera, pubblicata nel mese di ottobre, riguardante il paese di Fane. È stato commovente vedere ricordata Suor Imelde, zia mia, e sorella, di mia madre. Una grande suora, al di là che fosse mia zia. Io sono
nata a Lugo di Valpantena, come la zia, da tanti anni ormai abitante a Parona. Tanti ricordi e tanta commozione. Bei tempi, sopratutto, per i valori, e l'amore fraterno di quel tempo, purtroppo passato. Ancora un grazie di cuore. Carla Bertagnoli
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L’ALTRO GIORNALE
Controversia INPS La rabbia di Fabio
Dicembre 2016
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S. PIETRO. La storia di Bressanelli, 54 anni: dal verbale da migliaia di euro al ricorso vinto
«Era il 25 febbraio 2010 quando si presentarono nella mia azienda (che svolge servizi informatizzati a favore di terzi, ndr) e, in contemporanea, presso le sedi dei miei clienti, alcuni ispettori del Lavoro INPS e addirittura alcuni Carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro di Verona. Un perfetto “blitz” come se dovessero sgominare dei criminali camorristi». A parlare è Fabio Bressanelli, cinquantaquattrenne di San Pietro in Cariano, che racconta quanto gli è accaduto nella speranza che la sua storia possa servire ad altri anche solo come incoraggiamento. «Esibirono i tesserini e iniziarono ad interrogare le persone presenti: avevano un tono tracotante, supponente, saccente - aggiunge Bressanelli -. Raccogliendo le informazioni dalle persone, decisero cosa chiedere, come chiedere, cosa scrivere e come scrivere. Non hanno scritto una riga di quello che io dicevo. Come si può avere idea di come è organizzato il modo di lavorare in una azienda senza scrivere quello che ha da dire l’imprenditore?». Nelle settimane successive vennero
convocati all’Ispettorato del Lavoro tutti i collaboratori che avevano avuto a che fare con l’azienda di Bressanelli negli ultimi 5 anni, e dopo circa 4 mesi, il 10 giugno 2010, venne notificato all’imprenditore carianese un verbale di oltre 700.000 euro, notificando il verbale anche a tutti i clienti con i quali aveva contratti di appalto chiamandoli in responsabilità solidale. «Non mi sono arreso a questa angheria burocratica – spiega Bressanelli -: ho impugnato il verbale davanti al Giudice del Lavoro e ho denunciato alla Procura della Repubblica gli Ispettori per i reati di violazione di domicilio e falsità ideologica (due ispettori INPS il 27 aprile 2010 sono venuti a casa mia per "interrogare" mia moglie, legale rappresentante della ditta. La circolare INPS n. 51047 del 13 maggio 1986 recita che: "...gli ispettori di vigilanza, incardinati nelle singole sedi territoriali, hanno pienamente facoltà di procedere all'ispezione di cose e luoghi diversi dalla privata dimora...".Da qui la denuncia per violazione di domicilio)». Nel frattempo però Bressa-
nelli perde tutti i clienti, la sua azienda crolla, ma non si arrende. «Assistito dall’avvocato Fabio Bucher, che ringrazio, dopo circa 6 anni di calvario giudiziario con decine di testimoni, ore di udienze, spese legali – dichiara Bressanelli - il 10 ottobre 2016 il tribunale del lavoro di Verona ha accolto il mio ricorso annullando il verbale e condannando l’INPS. Avevo ragione io: i contratti erano tutti regolari così come il modo di lavorare con i miei clienti». Esulta Bressanelli, ma non riesce a nascondere l’amarezza: «E adesso chi mi ripaga dei danni? Ho dovuto licenziare decine di persone. La mia azienda è praticamente crollata. Il danno che ho subito in termini di immagine e di reputazione commerciale è stato enorme. Farò causa all’INPS e al Ministero del Lavoro chiedendo di essere risarcito. Chi paga per i metri di documenti prodotti e per i mesi di lavoro persi? Chi paga gli stipendi degli avvocati dell’INPS e gli stipendi dei valorosi carabinieri e dei brillanti ispettori? – si chiede Bressanelli -. Mi aspetto che qualche politico mi chiami per
POZZANI. “ Ambasciatore in America” L’America intende depennare il “Columbus day” dalla sua agenda. A farcelo sapere è Gianni Pozzani, ambasciatore della Valpolicella in terra americana, che dall’8 al 18 ottobre ha raggiunto Boston per la sua visita annuale oltreoceano, avvenuta in occasione delle celebrazioni del “Columbus day” che in molte città americane viene festeggiato il secondo martedì del mese di ottobre con convegni, eventi, manifestazioni. A Boston Gianni Pozzani è stato invitato dall’Associazione Dante Alighieri, sodalizio culturale in cui l’italianità è tenuta in grande considerazione. «Mi ha dato grande soddisfazione partecipare a questa manifestazione – afferma Gianni Pozzani -, a cui io stesso sono stato chiamato ad intervenire in due conferenze (sui vetri romani dell’età imperiale e sulla Valpolicella). Alla soddisfazione si è aggiunta una nota amara: ho saputo che in America c’è la volontà politica di eliminare il “Columbus day”, per gratificare i nativi (indiani) che imputano a Cristoforo Colombo la responsabilità del genocidio del loro popolo. In certe città questa ricorrenza è già stata annullata. Ora, in America siamo arrivati già alla terza generazione di italo – americani e questo affievolirsi del legame con l’Italia e l’essere italiani è comprensibile, ma sono convinto che non si possa seppellire ciò che i nostri padri hanno costruito. Questa mia amarezza l’ho Pozzani e De Leo espressa anche a Roberto De Leo, presidente della Camera dei Deputati, di origine italiana, che mi ha confermato che finchè lui sarà presidente, a Boston il “Columbus day” verrà celebrato…Peccato che il prossimo anno si andrà ad elezioni. Da parte mia – conclude Pozzani – ho confermato il fatto che se questa data verrà eliminata, gli italiani si sentiranno meno amici degli americani».
spiegarmi perché possono succedere queste cose e cosa intende fare perché non succedano mai più (bressanelli@tin.it)».
Fabio Bressanelli
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L’ALTRO GIORNALE
La cremazione: da ieri a oggi
Dicembre 2016
L’INTERVISTA. Il presidente di Socrem, Francesco Turchiarulo: «I dati relativi a questa pratica sono in continuo aumento a Verona»
Servizi di
Silvia Accordini
Lo scorso 25 ottobre la Congregazione per la Dottrina della Fede ha redatto il documento “Ad Resurgendum cum Christo” circa la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione. Con l’Istruzione Piam et constantem del 5 luglio 1963, l’allora Sant’Uffizio ha stabilito che «sia fedelmente mantenuta la consuetudine di seppellire i cadaveri dei fedeli», aggiungendo che la cremazione non è «di per sé contraria alla religione cristiana». Questo cambiamento della disciplina ecclesiastica è stato poi recepito nel Codice di Diritto Canonico (1983) e nel Codice dei Canoni delle Chiese Orientali (1990). Nel frattempo la prassi della cremazione si è notevolmente diffusa, ma nel contempo si sono diffuse anche nuove idee in contrasto con la fede della Chiesa. Per questo la Congregazione per la Dottrina della Fede ha ritenuto opportuno la pubblicazione di una nuova Istruzione. IL DOCUMENTO “La Chiesa raccomanda che i corpi dei defunti vengano seppelliti nel cimitero o in altro luogo sacro…Laddove ragioni di tipo igienico, economico o sociale portino a
scegliere la cremazione, la Chiesa non scorge ragioni dottrinali per impedire tale prassi, poiché la cremazione del cadavere non tocca l’anima e non impedisce all’onnipotenza divina di risuscitare il corpo…La Chiesa continua a preferire la sepoltura dei corpi poiché con essa si mostra una maggiore stima verso i defunti; tuttavia la cremazione non è vietata. Le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro: nel cimitero, in una chiesa o in un’area appositamente dedicata a tale scopo dalla competente autorità ecclesiastica. La conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica non è consentita. Soltanto in caso di circostanze gravi ed eccezionali, dipendenti da condizioni culturali di carattere locale, l’Ordinario, in accordo con la Conferenza Episcopale o il Sinodo dei Vescovi delle Chiese Orientali, può concedere il permesso per la conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica. Le ceneri, tuttavia, non possono essere divise tra i vari nuclei familiari...Non è permessa la dispersione delle ceneri nell’aria, in terra o in acqua o in altro modo oppure la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti. Nel caso che il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la
dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana, si devono negare le esequie, a norma del diritto”. IL PRESIDENTE DI SOCREM (SOCIETÀ VERONESE PER LA CREMAZIONE) E’ alla Socrem e al suo presidente Francesco Turchiarulo che L’Altro Giornale si è rivolto per approfondire l’ar-
ta». Parliamo di dati e di costi… «I dati relativi alla scelta della cremazione a Verona sono in continuo aumento: nel 2015 le cremazioni hanno raggiunto il 57%. Per la cremazione ogni Comune stabilisce una tariffa che ogni anno può variare: in ogni caso i costi da sostenere per una cremazione sono di gran lunga inferiori rispetto a
gomento “cremazione”, alla luce del documento appena siglato dal Vaticano. Signor Turchiarulo, innanzitutto ci parli della cremazione. «La cremazione è il più moderno degli antichi riti. Consentita dalla Chiesa Cattolica fin dal 1963, in Italia la cremazione è un servizio pubblico adottata nei centri del nord per oltre il 30% dei decessi con punte del 50%. Al sud è molto meno pratica-
tumulazioni ed inumazioni». Entriamo nel vivo dell’argomento: la dispersione delle ceneri. «Nella recente Istruzione emanata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, “Ad resurgendum cum Christo”, si ribadisce la contrarietà della Chiesa Cattolica, dopo la cremazione del defunto, all’eventuale conservazione in luoghi privati o alla dispersione delle ceneri dello stesso. Questa è la
posizione legittimamente espressa dalla Chiesa, non dallo Stato Italiano, per il quale le norme sulla cremazione e sulla destinazione delle ceneri restano invariate. Il problema è quindi di ordine morale e riguarda chi, essendo cattolico, non vuole andare contro la volontà della Chiesa. In estrema sintesi, per la legge italiana le ceneri possono: essere tumulate in cimitero; disperse in un’area cimiteriale dedicata a questo scopo oppure in natura; affidate a qualcuno che dovrà conservarle presso il proprio domicilio di residenza (Legge nr.130 del 30 marzo 2001, Legge Regione Veneto nr.18 del 4 marzo 2010). In quest’ultimo caso l’affidatario dovrà assicurare alla Polizia Mortuaria l’accesso ai locali dove l’urna è conservata per verifiche e controlli ed ha l’obbligo di comunicare tempestivamente qualsiasi variazione del luogo di conservazione». Soffermiamoci sulla conservazione in casa dell’urna cineraria: quali sono le leggi dello Stato italiano? «La Chiesa dichiara che “le ceneri non possono essere divise tra i vari nuclei familiari e vanno sempre assicurati il rispetto e le adeguate condizioni di conservazione”. Ci tengo a precisare che la divisione delle ceneri è, per la legge italiana, vilipen-
dio di cadavere ed è punito con la reclusione da uno a tre anni. Infine in Italia è vietata la realizzazione di diamanti o altri oggetti preziosi dalle ceneri di cremazione (infatti la trasformazione avviene in uno stabilimento svizzero)». A Verona è richiesta la pratica della dispersione delle ceneri? «E’ richiesta, anche se non è ancora molto diffusa. I luoghi più richiesti sono Adige, Monte Baldo, Lessinia, ma anche il mare. Ogni Comune ha una sua legislazione in merito: non tutti i Comuni permettono la dispersione (vietata nei centri abitati). La dispersione deve essere espressamente richiesta in vita presso un notaio o attraverso la Socrem». Come iscriversi e perché iscriversi alla Socrem? «L’iscrizione alla Socrem, che conta 3.500 iscritti, tutela la volontà del socio, gli dà tranquillità che la sua scelta sarà rispettata. Ci si iscrive alla Socrem compilando e firmando l’apposita richiesta di iscrizione, scrivendo di proprio pugno la dichiarazione di volontà di essere cremati. Ci si associa poi pagando una modesta quota annuale o una quota vitalizia». Per informazioni: Socrem Verona via Risorgimento, 12 Verona. Tel.045.8345191 socremvr@libero.it
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Ad Resurgendum cum Christo
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CREMAZIONE. Don Andrea Ronconi: «La Chiesa ha espresso il suo ok, dando però alcune indicazioni sulla dispersione delle ceneri»
«La sepoltura del corpo del defunto e la venerazione della tomba sono sempre stati avvertiti come espressione di pietà umana e di civiltà. Fin dagli antichi la sepoltura è stata considerata un atto di grande umanità, un ritornare alla Terra Madre, una normale conclusione del cerchio della vita. Che sia praticata l’inumazione del corpo o la cremazione, in ogni caso veniva assicurata la sepoltura, in quanto estremo e dovuto atto di pietà». Esordisce con queste parole Don Andrea Ronconi, parroco di Marano, San Rocco e Valgatara e Vicario Foraneo della Valpolicella. «Un corpo insepolto, secondo gli antichi, non poteva aver pace. La giovane Antigone, nella tragedia sofoclea, trasgredisce i dettami di Creonte e accatta (chiede elemosina) la morte, pur di poter offrire sepoltura al fratello, nell’Iliade, Achille, dopo aver sfogato la sua rabbia sul cadavere di Ettore, decide alla fine di restituire il corpo straziato al padre Priamo. Dante ci riferisce la vicenda di Buonconte di Montefeltro convertito all’ultimo istante di vita. Per la rabbia di aver perso un’anima ormai creduta dannata, il demo-
nio fa scempio del corpo, non potendo avere il suo spirito: l’offesa al cadavere, disperso e insepolto, è l’ultima possibilità che gli
Don Andrea Ronconi
resta di danneggiare il defunto. Il laico Ugo Foscolo, nel celebre Carme Dei Sepolcri, dichiara il rispetto delle tombe un segno chiaro di civiltà del popolo. Oggi si rischia di dimenticare questa lezione di umana pietà e di civiltà che ci arriva dagli antichi e, ovviamente, dalla tradizione cristiana. La pratica della cremazione è accettata dalla Chiesa già da vari decenni, purchè essa non equivalga a disprezzo del corpo, o
sottintenda idee dualistiche, panteistiche o vaghe idee di reincarnazione. Il cristiano riconosce che la materia del corpo è destinata alla terra; sa che tutti ritorneremo nella situazione di polvere, dalla quale siamo stati plasmati. Quindi – aggiunge Don Andrea - il processo di cremazione è soltanto un anticipare i tempi di questo disfacimento del corpo. Ciò non scalfisce la fede nella risurrezione integrale della persona, nella sua dimensione spirituale e corporea. Con il recente intervento autorevole, la Chiesa sottolinea l’importanza del rispetto, della venerazione e del decoro della sepoltura, sia nel caso della tumulazione di un corpo che di un’urna cineraria. Accompagnare un defunto al cimitero significa prima di tutto stabilire un distacco. Conservando invece le ceneri a casa si rischia di non elaborare mai in pienezza il lutto. In secondo luogo – puntualizza ancora Don Andrea il cristiano sa che il luogo della sepoltura è detto cimitero, luogo del riposo in attesa della risurrezione. Chi va a visitare il proprio caro estinto, sa che la vita non finisce nel disfacimento e nell’oblio, bensì
nel cuore stesso di Dio, per l’eternità. In terzo luogo la tomba diventa il luogo della memoria e della preghiera: le ceneri disperse danno l’idea di un desiderio di cancellare il
aiutino a ricordare. E la tomba di una persona cara può essere luogo di memoria non solo per i famigliari: anche altri amici e conoscenti, visitando il cimitero, possono sostare
valore della vita, di ogni istante di questa esistenza. Sarebbe auspicabile, pertanto – conclude Don Andrea Ronconi - che i cristiani in primis, ma anche tutti i fedeli di altre
ricordo di una vita, la lapide funeraria invece ci aiuta a ricordare, a conservare un legame con chi non è più tra noi. Nella fede sappiamo che i nostri cari sono con Dio, ma umanamente abbiamo bisogno di segni che ci
presso il sepolcro, elevare una preghiera. Quante volte mi capita di fermarmi presso le tombe di persone care! E quante volte questo ricordo mi aiuta non solo a fare memoria di chi non c’è più, ma anche a comprendere meglio il
religioni ed i non credenti, riscoprissero il valore della sepoltura: anche un’urna cineraria va trattata con rispetto, e, posta nel luogo opportuno, può diventare luogo di memoria, di preghiera e scuola di vita».
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Querelle prezzi Botta e risposta FARMACIE. Lettera di un cittadino, il presidente di Federfarma replica
Farmaci, farmacie e prezzi: questo è l’argomento protagonista di una lettera giunta in redazione. Il lettore “denuncia” un episodio accadutogli e noi abbiamo chiesto chiarimenti al dottor Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, Associazione Titolari di Farmacia. LA LETTERA In campo alimentare, ma non
tano il prezzo. Quasi il 90% degli altri farmaci non lo indicano. Perché in questo il commercio non è tutto uguale? Assumiamo farmaci senza sapere da dove arrivano. Ieri in farmacia ho comperato “connettivina plus crema” e sulla confezione c’era il prezzo imposto di 10,90 euro, ma la farmacista mi ha fatto lo scontrino di 11,90 euro. L’ho fatto presen-
solo, c’è tanto rigore per legge! Fino a ricevere contravvenzioni se non esponi il prezzo del prodotto e quanto al kg e la provenienza. In farmacia però non hanno le stesse regole: solo alcuni farmaci di quelli mutuabili por-
te, la risposta è stata che è il computer che identifica il prezzo del farmaco. La legge però dice che il prezzo è quello riportato sulla confezione. Perché tutto questo succede? Un cittadino
L’INTERVENTO DI MARCO BACCHINI «Nel caso denunciato dal lettore probabilmente il collega non ha mantenuto un atteggiamento corretto. Mi spiego: i prezzi dei prodotti vengono costantemente aggiornati sul relativo database e sta al titolare di farmacia verificare puntualmente e periodicamente - così come accade per le date di scadenza dei farmaci - l’eventuale cambiamento del prezzo stabilito, andandolo quindi ad aggiornare direttamente sulla confezione o sullo scaffale. Nel caso in questione così non è stato. Una svista che può accadere, certo, ma solitamente, pur rimettendoci, si dovrebbe far pagare al paziente la cifra riportata sulla confezione. E’ quella infatti che fa fede. Quando accadono episodi di questo genere tuttavia non è “cattiveria” o “disonestà” del farmacista, ma una distrazione che può capitare, tanto che a qualcuno sarà più spesso successo – sempre per una questione di aggiornamenti - di pagare un prezzo inferiore rispetto a quanto riportato sulla confezione».
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Dicembre 2016
MOLINA. “Il mistero del bosco strovo”: gnomi, foto, un mercatino e tanti spettatori “Il mistero del bosco strovo” ha richiamato a Molina numerosi spettatori la scorsa domenica 13 novembre. Il borgo ha ospitato lo spettacolo legato alla rassegna “Spettacoli di Mistero”, il festival dedicato ai luoghi misteriosi del Veneto, iniziativa in cui ogni anno l’Unpli Veneto (Unione nazionale pro loco italiane) coinvolge le Pro loco. Un appello a cui la Pro loco di Molina, guidata da Leonardo Ceradini, contastorie di Molina, ha risposto il 13 novembre per il settimo anno, replicando il successo delle scorse edizioni con la lettura del libro scritto da Leonardo Ceradini stesso, “Il mistero del bosco strovo”. Lo spettacolo, incorniciato dalle creazioni “gnomiche” in legno di Mario Quarella, è stato introdotto e seguito da una proiezione fotografica di immagini del paese di Molina e del parco delle Cascate a cura di Gianfranco Cavallaro. La lettura del “Mistero del bosco strovo” da parte della coinvolgente Sara Bonometti ad un attento gruppo di bimbi saliti sul palco e ad una platea numerosa, è stata accompagnata dalla proiezione di immagini di boschi e alberi e dalle illustrazioni del libro stesso curate da Valentina Montemezzi. La giornata si è conclusa con un mercatino di artigianato locale a cura della Pro loco di Molina e con una merenda offerta da Vivere Molina presso la Malga e uno dei meravigliosi mulini del paese…la perfetta occasione per lanciare una delle novità che la Pro loco ha in serbo per il futuro: la Fogassa di Molina, prodotto che fino a qualche decennio fa veniva realizzato nel forno molinese dalla famiglia Ceradini, la cui ricetta si è tramandata di generazione in generazione. Oggi, grazie a Dario Ceradini, la Pro loco si è impegnata a valorizzare la Fogassa, che ben si abbina ad un buon bicchiere di vino, ma anche a latte o a cioccolato, proponendolo come Prodotto tipico di Molina. S.A.
LE VOSTRE FOTO
L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016
13 CAVAION
PESCANTINA
Parcheggio “libero” di via Carducci
CASTELNUOVO
Animali ordinati...
LAZISE
Vipera lungolago
Parcheggio in via Dosso
PEDEMONTE
SAN BONIFACIO
NEGRAR
SAN PIETRO
via Roverina quando piove
Parco giochi “coalonga”, giostrina precaria e molto pericolosa
MADONNA DEL PIGN Da due anni i cartelli stradali di via Cengia “riposano”
CAPRINO
Ciclo pedonale... in questo stato da sempre VERONA
NEGRAR
Piazza transenne pericolose!
Aiuole sempre in fiore...
TORBE Lampade del vialetto che porta al parco giochi di Costeggiola
Questo è il fumo visto nel quartiere Navigatori dalla finestra di via d'Ariff SETTIMO
LUGAGNANO
Clima Natalizio sulla corte
i nuovo marciapiedi in loc. Messedaglia, non passano le carrozzine... PESCHIERA
Ospedale. Non ha esposto il tesserino disabili SAN BONIFACIO
BELFIORE
Sono nati due bellissimi gemelli SAN BONIFACIO
Nuove forze dell’ordine
SAN BONIFACIO
Commemorazione Nassyria AFFI
ACQUISTO LIBRI, FUMETTI e RIVISTE ritiro intere librerie e collezioni - Supereroi - manga – bonelli - tex - kriminal – zagor – - diabolik – disney - riviste auto – calcio - giocattoli – lego dischi – cd - dvd – video game ANTIQUARIATO e OGGETTI STORICI quadri – stampe – porcellane - oggetti di design SGOMBERO GRATUITO CASE PAGAMENTO in CONTANTI TEL 371 1310784 ACQUISTO ceramiche, soprammobili, giocattoli, libri, cartoline, fotografie, figurine, fumetti, lampade, stereo, radio e dischi. Sgombero gratuitamente case e appartamenti. Telefono 347 9385584
MONOLOCALE ARREDATO Autunno...
Bacheca gettata sull’argine
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CRONACHE di Parona
L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016
RICEVIAMO&PUBBLICHIAMO La frazione di Parona è isolata dal centro di Verona per chi usa la bicicletta e anche per chi sarebbe disposto a farsi una bella passeggiata a piedi. Da anni si richiede, invano, una pista ciclabile in sicurezza. Anche a seguito di gravi incidenti che si sono verificati su via Preare, i cittadini di Parona, autonomamente, si sono organizzati ed hanno raccolto in pochi giorni già 800 firme per chiedere all’amministrazione comunale la costruzione di una pista ciclabile in sicurezza che colleghi Parona al centro di Verona. Da una mia indagine su un campione di 100 persone tra studenti, lavoratori, pensionati, circa 60 si recano quotidianamente in città e sarebbero disposti ad utilizzare la bicicletta se vi fosse una pista ciclabile sicura. Questo solleverebbe in parte la grave criticità di traffico di via Preare che, considerati anche gli ultimi insediamenti e la continua richiesta di ampiamento delle attività già esistenti è ormai impercorribile anche a piedi, una via dove le fermate degli autobus sono a ridosso della strada, una via che sembra ormai una strada della peggior periferia degli Stati Uniti con l’unica differenza che almeno là, le piste ciclabili, i marciapiedi e le fermate in sicurezza degli autobus, ci sono. Purtroppo anche ultimamente abbiamo perso la possibilità di accedere a finanziamenti regionali per la mancanza di un progetto definitivo, un progetto che necessitava di 4 caratteristiche principali, il coinvolgimento di almeno tre comuni, il collegamento di pezzi separati di piste ciclabili già esistenti, una lunghezza totale superiore a 7 Km e l’approvazione dei comuni interessati, un finanziamento che sembrava essere stato creato apposta per la ciclabile della valpolicella ma che non siamo riusciti a cogliere. In circoscrizione, come Movimento 5 stelle abbiamo presentato una mozione , votata favorevolmente dall’unanimità del Consiglio, che invitava il comune di Verona e tutte le amministrazioni comunali della Valpolicella ad una conferenza congiunta per progettare in via definitiva la ciclabile della valpolicella e farla approvare da tutte le amministrazioni interessate, un progetto definitivo che sia pronto a partecipare ad eventuali altri bandi di finanziamento che si potrebbero sicuramente presentare a breve. Il decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti prevede ad esempio che oltre 12 milioni di euro che erano destinati ad interventi non avviati del Piano Nazionale per la sicurezza stradale, siano destinati allo sviluppo e la messa in sicurezza di itinerari e percorsi ciclabili e pedonali sono stati bloccati. La pista ciclabile della Valpolicella oltre che risolvere un problema di collegamento con Verona in bici potrebbe essere anche un richiamo turistico per una zona meravigliosa. Paolo Albrigo Capogruppo Movimento 5 Stelle Seconda Circoscrizione
PARONA. Santa Lucia in anticipo: sistemata via 26 Luglio 1944 Nonostante la letterina non fosse partita, Santa Lucia aveva intuito i desideri di grandi e piccini di Parona. Infatti ancor prima del 13 Dicembre la generosa santa ha provveduto a soddisfare le richieste dei cittadini con la sistemazione di via 26 Luglio 1944. Una passeggiata, o meglio una palestra a cielo aperto che risponde alle esigenze dell’intera comunità, giovane e/o anziana, con o senza handicap. Ora si attende babbo Natale sperando si ricordi che fra tanti utili doni non starebbero male delle comode panchine quale arredo del rinnovato Lungadige. B.C.
PARONA. “Dicembre in Mostra” dal 10 al 17 dicembre Il rapido scorrere del tempo sta per portare alla conclusione il corposo programma culturale che il Gruppo la Genziana di Parona aveva previsto per l’anno in corso. Il plauso e le ambite soddisfazioni non sono mancate con il successo delle varie edizioni sempre attentamente seguite dal vigile Presidente Paolo Belfi sostenuto dagli instancabili suo i collaboratori. Ci spetta un brillante finale con la rassegna “Dicembre in Mostra” che si svolgerà dal 10 al 17 Dicembre con la presentazione presso sala Zangrandi della 2° rassegna fotografica di cultori d’immagine amanti del “clic” che certamente sorprenderà piacevolmente l’appassionato visitatore con gli abili scatti. Un particolare spazio sarà riservato all’arte scultoria che vedrà esposte le opere dei noti maestri Nicola Beber, Arsenio De Bortoli e Adriana Zaccaria. Per concludere, venerdì 16 alle ore 17.00, sempre presso la Sala Zangrandi del palazzo già Municipio di Parona, Lucia Cametti, autrice di altre conosciute opere, presenterà il suo nuovo lavoro dal titolo “Un’epoca in cucina”. Alla soave verve poetica del “Pennino d’Oro” Giancarlo Peretti, è affidata la conduzione della manifes tazione con la positiva conclusione di una stagione di arte fortemente ed appassionatamente voluta. E, dal momento che già nell’aria risuonano festosi i rintocchi delle campane che annunciano l’approssimarsi della Santa Natività, unitamente al fruscio dei fogli del nuovo Calendario, faranno seguito gli Auguri di tanta serenità e pace al mondo intero. Renato Accili
COMITATO SAN ROCCO / LA RASSEGNA CULTURALE Prosegue a vele spiegate la rassegna dei venerdì del Comitato San Rocco di Quinzano, organizzata da Giorgio Carli e Silvano Lugoboni della società cooperativa Pericoti di Quinzano, in collaborazione con la Società cooperativa tra Operai e Braccianti di Quinzano e con il patrocinio del comune di Verona – II Circoscrizione. Gli incontri culturali, che si svolgono a San Rocco di Quinzano a partire dalle 20.45, moderati da Lucia Ruina Peretti, riprenderanno poi dal 13 gennaio e continueranno fino al 7 aprile. Precisamente nella serata di venerdì 13 gennaio Valeria Rainoldi parlerà di “Il ghetto e le sinagoghe di Verona fra Ottocento e Novecento”. Venerdì 27 gennaio Gianmaria Varanini approfondirà l’argomento “La popolazione veronese nel 1254”. Seguiranno, venerdì 10 febbraio, Tiziana Franco con “Separazioni liturgiche nelle chiese medievali”, venerdì 24 febbraio Andrea Toffaletti con “Il poeta Berto Barbarani”, venerdì 10 marzo Marco Pasa con “Le risorgive e il Lorì di Avesa”, venerdì 24 marzo
Paolo Golinelli parlerà di “III7: Novecento anni fa il terremoto di Verona”. Infine venerdì 7 aprile Marco Danielon parlerà di “Quando Arte e Pensiero si incontrano”. Due metri e sessanta di storia, di fascino, di bellezza. Questo è quanto racconta un
di Stradone Antonio Provolo di Verona (poi donata al gruppo giovani di Povelgiano), al centro di una serata dedicata al suo studio all’interno dei venerdì del Comitato San Rocco di Quinzano. Molti gli esperti intervenuti alla serata che si sono confrontati ed hanno ipotizzato
telo, interamente ricamato a mano, risalente all’Ottocento, scoperto recentemente, probabilmente confezionato in Francia e successivamente ricamato presso il laboratorio veronese di Don Nicola Mazza. Ed è stata proprio questa coperta, probabilmente ricamata in Francia e donata alle Sorelle Clarisse
una possibile provenienza francese del “boutis classico provenzale”. Dopo la serata proposta dal Comitato San Rocco un appello è stato lanciato a tutti gli appassionati di storia veronese affinchè si rendano disponibili a contribuire alle ricerche del team di esperti che stanno studiando il telo (045.8032619).
CRONACHE di Negrar
L’ALTRO GIORNALE
Il supermercato? Attriti e discordia
Dicembre 2016
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ARBIZZANO. La paventata costruzione del nuovo esercizio commerciale al centro del dibattito
La paventata costruzione di un nuovo supermercato nel cuore di Arbizzano è da mesi al centro di un fervente dibattito che investe la cittadinanza, l’Amministrazione comunale, venditori e acquirenti l’area in questione. La proposta, presentata da una nota società nello scorso maggio, prevede la costruzione di un fabbricato ad uso commerciale nella vasta zona che lambisce la SP 4, tra Via Dell’Abaco e Via Giovanni XXIII, e che si situa nel centro del paese, in quella che è stata, fin dagli anni ’60, la sede di un guantificio. Fin dal suo sorgere il progetto ha sollevato aspre opposizioni da parte dei cittadini e, per loro conto, della Consulta di frazione, che avanza, su tutti, problemi di viabilità, di svalutazione del valore immobiliare delle case circostanti e della sostanziale non necessità di un discount nel tessuto urbano di Arbizzano. Sulla stessa
linea si colloca l’Amministrazione comunale, protagonista già lo scorso anno di un diniego ad una simile proposta commerciale in un’area vicina del territorio comunale. In questo caso la questio-
un uso commerciale; a ciò si aggiunge che i problemi viabilistici sottolineati dalla cittadinanza riguardano la Provinciale, strada non di pertinenza comunale. Ecco dunque che in questo caso l’Am-
Vista dall’alto della vasta area dell’ex guantificio, possibile sede futura di un supermercato
ne è però differente: mentre quella era una zona verde e su di essa poteva esercitarsi il veto della pubblica amministrazione, quella dell’ex guantificio è una zona residenziale ma compatibile ad
ministrazione poco può fare per impedire la fabbricazione del supermercato, se non incorrendo in obblighi risarcitori. Il sindaco Roberto Grison e il vicesindaco Fausto Rossignoli, intervenuti
ARBIZZANO. Nuovo supermercato, in Consiglio Il Consiglio comunale del 21 novembre a Negrar è stato l’occasione per l’approvazione a maggioranza di una mozione redatta dai capigruppo, con soggetto la sostanziale contrarietà della parte politica alla possibile edificazione del nuovo supermercato ad Arbizzano. Con tale mozione i consiglieri si propongono di far pervenire agli uffici di competenza quello che è l’indirizzo che l’Amministrazione comunale, facendo propri gli umori della cittadinanza, ha assunto sulla vicenda. Vicenda che si compone sempre più di nuovi elementi: si scopre che la condizione di favore che permette l’occupazione commerciale dello spazio dell’ex guantificio sarebbe da imputare alla vecchia Amministrazione, che non ha circoscritto l’efficacia della Legge regionale 50 del 2012 che permette l’insediamento di enti commerciali di medie dimensioni nelle aree con destinazione residenziale, ma compatibili al commerciale. Del resto quello stesso spazio era stato già oggetto di interesse da parte di un’altra società della grande distribuzione, poi ritiratasi dalla trattativa con il proprietario una volta conscia dei tanti impedimenti all’insediamento nell’area ex guantificio. I cittadini si chiedono, allora, perché l’Amministrazione in carica non abbia, una volta interrottosi il primo negoziato, cambiato la destinazione d’uso dell’area, rendendola solamente residenziale, accorgimento che oggi promette di fare qualora anche questa possibile edificazione venisse meno. Intanto l’assessore all’Edilizia privata, Protezione civile, Politiche per i quartieri, Servizi demografici, Sicurezza urbana e Polizia municipale, Maurizio Corso, ammette che, come già anticipato da Maurizio Piùbello, il supermercato in oggetto ha sottoposto da poco all’attenzione della Provincia un terzo progetto, ancora in fase di verifica. In questo febbricitante scenario si mobilita infine sempre più il fronte popolare, intenzionato ad adoperarsi in tutti i modi possibili per rendere manifesta la sua opposizione alla costruzione del supermercato nel paese: si avanzano le idee di un comitato e di una raccolta firme. R.V.
RICEVIAMO&PUBBLICHIAMO
Il punto all'ordine del giorno nell’ambito del Consiglio comunale del 21 Novembre doveva trattare per l'approvazione o meno di questa concessione edilizia (solo come volontà di indirizzo dell'amministrazione) per un nuovo supermercato, che dovrebbe sorgere a metà discesa di Via Valpolicella, 200 cento metri prima del semaforo, sulla destra, dove c'era una volta il guantificio. Grande perplessità, da parte della maggioranza e della minoranza, infatti è stato votato per la non concessione, soprattutto per eventuali problematiche relative alla viabilità. Io, ho votato a favore in quanto l'area è classificata “residenziale” con attività commerciali compatibili. Il Piano regolatore del 29 Luglio 2013, non prevede limitazioni di sorta, pur considerando che si sarebbe presentato un eventuale problema di traffico, problema che andrebbe a impegnare le
competenze della Provincia. A questo proposito, ho fatto presente all' Amministrazione che la grande società della distribuzione, potrebbe accollarsi le spese di una eventuale rotonda o per altre soluzioni. Visto inoltre che il diniego dell'Amministrazione ci esporrebbe come Comune ad
eventuali cause, in difesa dei diritti di costruzione del progetto della società. Ho concluso facendo una profezia, vista la situazione sopra descritta: che la società avrà l' autorizzazione di edificare entro sei mesi. Gianni Guglielmo Pozzani Consigliere
alla riunione della Consulta di frazione dello scorso 3 novembre, indetta per avere un riscontro dei cittadini sulla tematica, sottolineano: «c’è preoccupazione per un insediamento commerciale in una zona residenziale, insediamento che potrà giovarsi di alcune agevolazioni burocratiche e aumentare così la superficie di occupazione. Quello che possiamo fare è richiedere con estremo rigore alla Società della grande distribuzione uno studio approfondito per far sì che ogni possibile compromissione viabilistica venga scongiurata». Proprio per questioni di questo tipo del resto sono già state bocciate dalla Provincia le prime due proposte avanzate dalla società: la prima, una rotonda nello spazio attiguo l’ex guantificio, la seconda ancora una rotatoria nei pressi di Novare. Si palesano a questo punto tre possibili soluzioni della vicenda: la prima, che la Società della grande distribuzione decida, considerate le difficoltà emerse, di rivolgersi verso altra ubicazione; la seconda, che la stessa non desista e perseveri nella ricerca di soluzioni per l’in-
sediamento nell’area dell’ex guantificio; la terza, che di comune accordo Amministrazione e la Società della grande distribuzione cooperino alla ricerca di una sistemazione diversa e ottimale per entrambe le parti. Il proprietario della superficie, Maurizio Piubello, è certo che la Società della grande distribuzione non demorderà e di contro insisterà per collocare il discount nel suo spazio, viste anche le spese già sostenute per le prime
valutazioni dell’area; ed anticipa: «la società ha da poco presentato un terzo progetto, già approvato dalla Provincia, come lo era stato anche il secondo, boicottato, forse senza diritto, dall’Amministrazione comunale. La mia intenzione – conclude Piubello - non è quella di fare un dispetto ai cittadini, la mia è stata anzi una scelta ponderata che nelle intenzioni ravviverà un paese depresso e vecchio». Riccardo Visentini
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CRONACHE di Negrar
Il Piano 2025
FUTURO. PAT, l’Amministrazione punta le attenzioni sulla seconda fase
Già da qualche settimana a Negrar i tecnici hanno iniziato a lavorare sulla Variante generale al Piano di Assetto del Territorio (PAT). Il Piano Interventi è già stato completamente rivisto: ora per l’Amministrazione è il momento di concentrare gli sforzi sulla seconda fase: la completa rivisitazione del PAT approvato nel 2009 dall’amministrazione Dal Negro. A parlarne è il vicesindaco Fausto Rossignoli. Assessore, di cosa si tratta esattamente? «Questa seconda fase è ancora più importante della prima, perché il PAT è il grande piano che detterà le linee di sviluppo del nostro territorio per i prossimi 10 anni. Per questo l’abbiamo chiamato “Negrar ventiventicinque”: si tratta del piano con cui la nostra comunità approderà al 2025. Nella variante sulla quale stiamo lavorando daremo le risposte ad alcune domande importanti: che tipo di sviluppo vogliamo? Che tipo di benessere vogliamo garantire alla prossima generazione? Potrà crescere ancora la nostra comunità? Vogliamo ancora cemento, o è il momento di puntare sulla riqualificazione del
costruito che già esiste? Quali sono gli aspetti irrinunciabili che vogliamo proteggere e mettere in sicurezza?»
Fausto Rossignoli
Quali sono le idee guida di questo lavoro? «Tutto il lavoro si baserà su tre idee guida: vogliamo realizzare un territorio equilibrato, efficiente e sostenibile. Un territorio equilibrato è quello dove viene limitato il consumo di nuovo suolo e viene redistribuito il carico insediativo attraverso il riutilizzo e la riqualificazione dei volumi edilizi già costruiti. Un territorio
efficiente è quello dove il lavoro degli operatori economici è più agevole e contemporaneamente viene garantito alla comunità uno sviluppo sostenibile e durevole. Un territorio sostenibile è quello che adotta una tutela moderna e aggiornata del paesaggio della Valpolicella e valorizza la sicurezza idrogeologica, la green economy, il risparmio energetico e la mobilità sostenibile. Un lavoro non facile, che verrà co-pianificato con Provincia e Regione e punta a concludersi in un anno». Che dire di tutte le lamentele sollevate dalla valutazione di incidenza ambientale imposta dalla Regione? «La variante generale al PAT sarà anche l’occasione per ridurre i danni della sciagurata delibera della Giunta regionale n 2299 del 2014. Si tratta di un provvedimento regionale che sta rendendo difficilissimo il lavoro dei nostri operatori economici, senza però riuscire a raggiungere il risultato di tutelare in modo adeguato l’ambiente. C’è una scommessa da vincere: semplificare il più possibile l’attività delle nostre aziende e proteggere il territorio. Ci impegniamo a farlo». Silvia Accordini
L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016
UTL. Viaggio tra immagnifico, fantasia e mete impossibili Continua a dicembre il viaggio dell'UTL attraverso l'immaginifico, la fantasia, l'aspirazione umana a elevarsi e raggiungere mete impossibili. L’Università del Tempo libero prosegue infatti nel suo ciclo di eventi aperti a tutti che comprendono "Verba volant – L’aviazione e la poesia”, un breve viaggio nella letteratura aereonautica attraverso i grandi poeti: dopo "D'Annunzio, aviatore concreto" (1 dicembre), verrà proposta una serata, per celebrare il 500esimo dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, dal titolo "Ludovico Ariosto nel 500mo dell'Orlando Furioso: le fantasie, la modernità, l'attualità di un visionario". L’evento si terrà il 16 dicembre alle ore 20.30 a Villa Albertini Arbizzano: il professor Giuseppe Degani, leggendo alcu ni brani, parlerà diffusamente di questa personalità vissuta tra il 1400 e il 1500. UTL prosegue nel percorso culturale conducendo poi i Soci in visita alla mostra “Orlando Furioso 500 anni – Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi” a Ferrara (partenza in bus domenica 18 dicembre ore 7.30 dal Campo Sportivo di Arbizzano. Prenotazioni in Segreteria 348.2416951). Ma le iniziative dicembrine non f iniscono qui: UTL il 23 dicembre alle ore 20.30 presso Villa Albertini ad Arbizzano augurerà ai Soci "Uno stupendo Natale e un meraviglioso Anno Nuovo" con l’esibizione del “Coro Negritella” di Verona diretto dal Maestro Carlo Talamini che si esibirà in canti orientati al Natale e non e un brindisi augurale. Le lezioni dell’Università riprenderanno quindi il 9 gennaio 2017 con nuove offerte di corsi.
RICEVIAMO&PUBBLICHIAMO Il Gruppo d’Impegno Civico Progetto Negrar è nato nel dicembre 1997 da un’idea di un gruppo di persone negraresi impegnate sul territorio in realtà sociali, sportive, ricreative e culturali, nel convincimento che fosse necessaria un’azione civica per scuotere l’allora realtà politico amministrativa locale. Il Gruppo ha partecipato alle elezioni amministrative del 1999, del 2004, del 2009 e del 2014 contribuendo, in modo determinante, alla formazione delle coalizioni di appoggio ai candidati a Sindaco: Alberto Mion, Francesco Zantedeschi, Giorgio Dal Negro, Stefano Ceradini. Nel 2012 in verità avevamo iniziato a lavorare su un candidato a Sindaco per il 2014 che ci ha tenuto nascosti gravi problemi personali fino a marzo, quando, divenuti pubblici, in un giorno si è ritirato, passando subitaneamente ad appoggiare la sponda opposta: un comportamento decisamente opaco e politically scorrect. Ora, a metà del mandato amministrativo 2014/19, sono iniziate le manovre della politica locale funzionali all’appuntamento amministrativo del 2019, manovre che cercano di coinvolgere, da un livello superiore esterno il gruppo Progetto Negrar e a livello locale i suoi singoli componenti. E ssendo sempre stati coerenti nelle scelte, sia nelle vittorie come nelle sconfitte del 2004 e del 2014, riteniamo doveroso comunicare ai nostri fedeli elettori che tutt’ora ci chiedono lumi sul futuro, che nel 2019 Progetto Negrar non parteciperà alle elezioni amministrative locali, ritenendo concluso il suo percorso, come unanimamente deciso dai soci fondatori in un recente incontro. I motivi delle decisione prese sono legati a due fattori. Il primo è la constatazione che ormai la politica, anche a livello locale, è caratterizzata da personalismi poco funzionali al bene della comunità ed è condizionata negli accadimenti elettorali da fattori esterni come gli 80 euro del 2014 che hanno fatto vincere al ballottaggio tutte le coalizioni di centrosinistra e le problematiche immigratorie del 2015 che hanno premiato le coalizioni di centrodestra; il secondo è l’estrema difficoltà dell’azione amministrativa comunale caratterizzata dai pochi fondi disponibili necessari a pagare gli stipendi dei dipendenti, le pesanti rate dei mutui e i servizi primari, nonché da uno sterile dibattito consiliare […] Ringraziando ancora gli elettori che ci hanno costantemente dato fiducia, riteniamo importante r endere pubblica questa decisione quale certificazione di serietà e coerenza. I Fondatori di Progetto Negrar
VALPOLICELLA BENACO BANCA / PAGAMENTI SMART Valpolicella Benaco Banca, grazie alla collaborazione con Satispay e Iccrea Banca, è la prima Banca in Italia ad accettare pagamenti SMART in tutti i suoi sportelli bancari grazie appunto all’utilizzo dello smartphone. «Un’opportunità in più offerta alle persone che vengono ad effettuare operazioni nelle nostre filiali quali ad esempio il pagamento delle rette scolastiche per gli istituti di cui gestiamo le tesorerie, il pagamento delle iscrizioni alle tante associazioni sportive e culturali per conto delle quali gestiamo gli incassi - riferisce Simone Lavarini, Direttore Commerciale di Valpolicella Benaco Banca -. Mossi dall’obiettivo di dare un servizio sempre migliore alla nostra clientela e sentendo il bisogno di semplificare la vita di ogni giorno alle persone, ci siamo adoperati per ridurre il più possibile l’utilizzo del denaro contante arrivando addirittura ad utilizzare lo smartphone per fare i pagamenti». «L’idea di consentire di pagare anche con Satispay nelle nostre filiali è, non solo una scelta di semplificazione per la clientela, ma anche un modo per stimolare sempre più l’utilizzo della moneta elettronica in alternativa al contante. Farlo a costo zero per gli utenti e tramite l’utilizzo del proprio smartphone in un Paese, l’Italia che vanta la più alta percentuale di concentrazione di telefonini al mondo, ci dà grande soddisfazione e vuole essere di stimolo anche per tutte quelle attività, in primis per quei piccoli negozi, per i quali i costi del POS risultano molto elevati. Questa è infatti una valida alternativa che consente agli esercenti da un lato risparmiare rispetto ai tradizionali circuiti delle carte di credito e dall’altro di dare un servizio 2.0». Satispay è un sistema di pagamento che, a differenza di molti competitor, funziona su tutte le Banche italiane e a tendere su tutte quelle europee, basta collegare l’IBAN. Scelta vincente grazie alla quale Verona e provincia saranno al centro di una forte campagna di promozione; Valpolicella Benaco Banca e Satispay per ogni pagamento fatto negli oltre 200 negozi di Verona e provincia, nei prossimi mesi di dicembre e gennaio, daranno un cashback del 10% a significare che, su ogni pagamento fatto, gli utenti riceveranno immediatamente e gratuitamente un accredito del 10% di quanto speso.
L’ALTRO GIORNALE
CRONACHE di Marano e Negrar
Progetto SERPICO «Risorsa rilevante»
Dicembre 2016
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MARANO. Riunita la Consulta dei Sindaci per l’aggiornamento dei Piani di Protezione Civile
Il comune di Marano - ente capofila per la gestione della funzione associata di protezione civile con i comuni di Sant’Anna d’Alfaedo, Fumane e Dolcè - ha riunito lo scorso 3 novembre la Consulta dei Sindaci
di Sant’Anna d’Alfaedo Paolo Campostrini con l’agente di Polizia Locale Giulio Forcato ed infine il consigliere delegato del Comune di Dolcè Nicola Benvenuti. «Considerata l’obsolescenza dei vecchi
messo da un lato di risparmiare soldi pubblici, dall’altro di snellire le procedure vista la conoscenza approfondita che gli uffici tecnici hanno del programma». Oltre a Marano anche le altre Amministrazioni
Giovanni Viviani
per valutare l’aggiornamento dei Piani di Protezione Civile dei comuni associati e la stesura di un Piano Intercomunale. Erano presenti il sindaco di Marano Giovanni Viviani, il consigliere Angelo Lonardi e il responsabile dell’ufficio tecnico geom. Paola Perantoni, il presidente del B.I.M. Adige Franco Rancan con l’arch. Narciso Bonuzzi responsabile del procedimento, il sindaco di Fumane Mirco Frapporti con l’arch. Emanuela Volta, il vicesindaco
piani di protezione civile – spiega Angelo Lonardi, consigliere delegato alle funzioni di Protezione Civile di Marano - era necessario provvedere ad un loro aggiornamento che avrebbe potuto essere realizzato tramite un nuovo strumento informatico. Tuttavia, al fine di evitare costi maggiori, si è pensato di utilizzare il geoportale SERPICO, realizzato dal B.I.M. Adige, già in uso agli uffici tecnici dei Comuni facenti parte della funzione. Questo ha per-
hanno confermato la bontà della scelta e la volontà di proseguire nella stesura del piano, che sarà a cura del B.I.M. Adige nella persona dell’arch. Narciso Bonuzzi, il quale coordinerà le diverse fasi di elaborazione con una spesa minima a carico dei Comuni. «Il progetto SERPICO – commenta il sindaco di Marano Giovanni Viviani - consta di in un portale a disposizione di tutti i Comuni facenti parte del consorzio, ed è una risorsa importante sia nel controllo del territo-
rio che per la gestione di eventuali emergenze. I piani dei quattro Comuni risalgono al 2009, pertanto necessitavano di urgente adeguamento. Oltre a questo intervento trovo sia di fondamentale importanza coinvolgere i cittadini in modo che sappiano come affrontare le emergenze, e per questo stiamo pensando a una informazione preventiva affinché nessuno si trovi impreparato di fronte ad eventuali criticità». «Di concerto con l’amministrazione di Marano – conclude infine Daniele Lonardi, presidente della Associazione Italiana Soccorritori (A.I.S.) per i comuni di Marano e Sant’Anna d’Alfaedo stiamo mettendo a punto una simulazione di emergenza, come ad esempio un terremoto, per vedere all’interno dell’Ente come sono distribuite le mansioni. E’ assolutamente indispensabile che ogni dipendente sappia quale è la sua funzione in caso di evento sismico». Considerata la buona collaborazione tra i diversi gruppi di Protezione Civile, si può già prevedere uno sviluppo dei diversi piani in un unico grande progetto intercomunale, con l’obiettivo di integrare le diverse mappature così da poter meglio gestire eventuali calamità naturali che dovessero accadere sul territorio.
Fidas, mezzo secolo NEGRAR. Grande festa, domenica 20 novembre, per festeggiare l’anniversario del gruppo
Grande festa domenica 20 novembre a Negrar. L’occasione era davvero importante: il 50° anniversario del gruppo Fidas Negrar. Tutto è stato studiato nei dettagli ed ogni momento ha riman-
nale di Negrar, la presenza del presidente provinciale Fidas Massimiliano Bonifacio, del sindaco di Negrar Roberto Grison, del dottor Clemente Fedrigo, medico trasfusionista dell'ospedale
za del dottor Dino Degani, uno dei fondatori della sezione e presidente per oltre 30 anni…«Un grazie va a tutti i presenti, ma soprattutto un "Grande Grazie" va a tutti i donatori della nostra sezione
dava all’importanza della felice ricorrenza: la sfilata con i labari, la Santa Messa allietata dalla banda Comu-
di Negrar per oltre 30 anni (attualmente in pensione ma ancora donatore attivo della sezione negrarese), la presen-
che per 50 anni hanno, silenziosamente, costantemente e disinteressatamente donato il loro prezioso sangue – ha
affermato Nicola Trande, Presidnete di Fidas Negrar -. Un ringraziamento particolare va inoltre ai nuovi giovani donatori che continueranno nel tempo il nostro impegno. Attualmente la sezione conta 190 donatori ma per fine anno contiamo di arrivare a 200 visto l'arrivo di alcuni nuovi donatori nel mese di novembre. Quest'anno – ha aggiunto Trande – abbiamo investito buona parte delle nostre risorse dando dei contributi economici alle scuole materne presenti nel nostro Comune e le direzioni delle scuole ci hanno dato l'opportunità durante la festa di fine anno di trasmettere ai giovani genitori dei bambini delle scuole stesse il messaggio della donazione del sangue, cosa che ripeteremo anche quest'anno. Infine vorrei ringraziare tutti i componenti del direttivo per il loro impegno durante le attività da noi promosse». Riccardo Reggiani
Marano
IL LUTTO. Si è spento Renato Agnoli Il calcio negrarese piange una colonna Guarderà da lassù i suoi amati ragazzi giocare e allenarsi nei nuovi impianti sportivi del suo paese, Negrar, Renato Agnoli. Lo scorso sabato 5 novembre il cuore di quest’uomo che tanto ha dato per il mondo del calcio, per la sua famiglia, per i suoi
Renato Agnoli con la maglia azzurra
amici all’improvviso ha smesso di battere lasciando tutti nello sgomento e nello stupore. Renato c’era sempre ed era stimato, amato e benvoluto da tutti coloro che incrociavano il suo cammino. Renato Agnoli non era solo un marito ed un padre premuroso per la sua Tiziana e i figli Matteo ed Alessio, ma era un uomo dalla passione e dalla forza di volontà smisurate. Tra i fondatori dell’Asd Negrar (poi divenuta Polisportiva Negrar) e collaboratore della Polisportiva Pieve San Floriano, Agnoli dava sempre il massimo e sapeva trasmettere quell’entusiasmo di cui, soprattutto i bambini e i ragazzi che lui seguiva con amore, hanno bisogno per diventare futuri campioni e uomini. «L’amministrazione di Negrar, il sindaco Roberto Grison, tutti i colleghi e chi come me ha avuto la fortuna di incontrarlo, ricorda con affetto Renato – afferma l’assessore Bruno Quintarelli -. Renato ha lavorato per un anno e mezzo come collaboratore presso gli uffici lavori pubblici e anagrafe del Comune: lo hanno contraddistinto sorriso e disponibilità, ha lasciato un segno. Una brava persona e un ricordo felice. Roberto operava con serietà, con sentimento e spirito di sacrificio. Sarà il primo a vedere da Lassù il manto verde posato in quel campo che ha tanto atteso per i suoi piccoli-grandi atleti ai quali ha dedicato gran parte della sua vita».
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CRONACHE di San Pietro in Cariano
L’ALTRO GIORNALE
Il capitello risplende
Dicembre 2016
SAN ROCCO. La piazza di Pedemonte era affollata e festante per l’intervento di restauro
Servizi di
Silvia Accordini
La piazza di Pedemonte risuonava delle voci festanti dei grandi e piccini nella mattinata di domenica 20 novembre e San Rocco, dall’alto del suo capitello, sorrideva radioso, protagonista del giorno. Nell’ambito del Primo Stralcio di Interventi previsti dal progetto Cammini della Fede in Veneto – Itinerari di Fede in Valpolicella (il programma di valorizzazione territoriale finanziato dalla Regione Veneto che vede San Pietro in Cariano nel ruolo di Comune Capofila della Valpolicella), il capitello di San Rocco è stato restaurato. I lavori sono stati quindi inaugurati, alla presenza di numerosi spettatori, del vicesindaco di San Pietro in Cariano, Mariafrancesca Salzani, e del consigliere che sta seguendo l’intero progetto, Giuseppe Poiesi. Lui stesso ha ringraziato per l’ottimo lavoro svolto i ragazzi e gli insegnanti del corso FSE di Formazione Superiore per Tecnico del restauro di beni culturali, finanziato dalla Regione Veneto, realizzato dall'Istituto Salesiano San Zeno e in
svolgimento al Centro di Formazione Professionale Cnos-Fap San Zeno di Sant'Ambrogio di Valpolicella (in
Da sinistra, l’architetto Michele Moserle, Anna Trevisani, Mariafrancesca Salzani, Giuseppe Poiesi
rappresentanza era presente la direttrice, Anna Trevisani). Le operazioni di restauro conservativo e di conso-
lidamento sono state eseguite sotto la supervisione della Soprintendenza e dell’architetto Michele Moserle. Quest’ultimo ha preso la parola illustrando la grande valenza storico– culturale del capitello di San Rocco, eretto nel 1890 dai pedemontani in onore del Santo a cui si erano votati qualche anno prima durante una pandemia di influenza russa che causò circa un milione di morti in Europa. Ma non solo: il capitello ricorda anche un’altra importante data: solo un anno prima della sua realizzazione era stato inaugurato in piazza a Pedemonte il casello ferroviario della linea Verona – Caprino – Garda della vaporeria. L’architetto Moserle ha poi spiegato in che cosa sono consistiti i lavori di pulizia e messa in sicurezza del capitello ed ha lasciato la parola al parroco di Pedemonte, don Alessandro Castellani, che, dopo aver ringraziato il Comune e la scuola del Marmo per l’ottimo lavoro svolto, ha impartito la benedizione al capitello rinnovato. Al termine della cerimonia un momento conviviale offerto dalla Consulta di frazione di Pedemonte, ha concluso la mattinata di festa.
COMUNE / IL NUOVO PORTALE WEB È on-line il nuovo portale del comune di San Pietro in Cariano all’indirizzo www.comune.sanpietroincariano.vr.it. Oltre ad essere più funzionale, a rendere più snelle le attività degli operatori, il nuovo sito introduce una serie di funzionalità innovative, con una grafica più moderna e con maggiore facilità di fruizione. «E’ un sito completamente riprogettato, sia da un punto di vista tecno-
logico, per renderlo adeguato alle nuove tecnologie web di ultima generazione, che comunicativo, attraverso una esposizione dei contenuti semplice e diretta – afferma il consigliere Leonello Carneri -. Con questo aggiornamento è più semplice per i cittadini accedere a tutte le informazioni che interessano i servizi e l’organizzazione del nostro Comune. Un modo efficace per seguire da vicino il pre-
zioso lavoro ‘dietro le quinte’ della nostra Amministrazione. Oltre a quello del Comune, abbiamo attivato anche il nuovo sito della Farmacia Comunale San Martino all’indirizzo www.farmaciacomunalesanmartino.it. Tra le altre cose, una sezione specifica è dedicata alle offerte e appuntamenti del mese. Anche questo lavoro va a completare l’azione di potenziamento e valorizza-
zione della farmacia, iniziata lo scorso anno con l’apertura nel nuovo centro polifunzionale di Corrubbio. Queste ultime novità – conclude il consigliere Carneri -, assieme al notiziario comunale Cicerone e il network Municipium, si inseriscono nel progetto organico della trasparenza, che vuole migliorare l’informazione e la partecipazione dei cittadini».
ISTITUTO C. ASCHERI. La “simulazione d’impresa” continua Continua l'esperienza di “simulazione d'impresa” dell’Associazione Cooperativa Scolastica presso l’Istituto "C.Aschieri" di San Pietro in Cariano. I ragazzi delle classi seconde e terze della scuola secondaria si stanno preparando ad accogliere l'eredità di chi li ha preceduti: la cooperativa I.P.C. "Insieme per Collaborare" - questo il nome scelto dai soci fondatori due anni fa - sta eleggendo infatti il nuovo Consiglio di Amministrazione. A Novembre è decollato il laboratorio cooperativo pomeridiano nei pomeriggi di martedì che vede la partecipazione di oltre 30 ragazzi, "soci lavoratori", che stanno pensando a come abbellire scuola e territorio in vista del Natale. Il martedì mattina invece, in orario scolastico, per un piccolo gruppo di sei alunni c'è la possibilità di sperimentare un modo diverso di fare scuola: i laboratori manuali integrano varie discipline nella prospettiva di ideare, progettare e costruire un prodotto in legno. Il progetto vede la collaborazione attiva del Comune di S.Pietro in Cariano, dell'Istituto Scolastico "C.Aschieri", della Cooperativa Hermete e del Servizio Educativo Territoriale dell’Ulss 22…Ma i protagonisti sono le ragazze e i ragazzi partecipanti, coadiuvati dai loro insegnanti e dagli educatori tutor. «I ragazzi – spiega l’educatore Davide Benedetti - trovano la voglia di fare quando si propongono loro obiettivi importanti, come la possibilità reale di incidere positivamente sull'ambiente in cui vivono. Positivo anche il fatto che siano consapevoli di non lavorare solo per se stessi e di essere una realtà che può dialogare con enti ed associazioni della comunità. Hanno uno statuto, un piccolo conto in banca, sono presenti ad alcune manifestazioni del territorio, le loro creazioni sono apprezzate e visibili. Fanno inoltre esperienza di difficoltà superate insieme, possono sperimentazione ruoli e competenze nuove, intraprendere percorsi in cui le decisioni non sono semplicemente a maggioranza, ma c'è la ricerca del consenso condiviso. Si tratta quindi di educazione alla cittadinanza, al protagonismo». Per alcune classi prime è in fase di progettazione peri il mese di Dicembre una due-giorni con esperienze di cura del territorio, arricchite dalla proposta di fermarsi a dormire nella struttura scolastica. L'intento principale è aiutare i ragazzi a conoscersi tra loro e con gli insegnanti e di imparare a fare squadra nel fare qualcosa insieme. Una classe dovrebbe poter diventare una piccola cooperativa di apprendimento e la condivisione anche di momenti non formali può essere di aiuto.
DOTT. TOFFALORI ALESSIO ODONTOIATRA Via Diaz, 4 Domegliara (VR) Tel. 045 6862403 cell. 348 7934484
L’ALTRO GIORNALE
CRONACHE di San Pietro in Cariano
Sempre più attività
Dicembre 2016
SERVIZI SOCIO EDUCATIVI. Proseguono con successo e si intensificano iniziative e programmi
Proseguono e si intensificano i Progetti e le attività dei “Servizi Socio Educativi del Comune di San Pietro in
Mariafrancesca Salzani
Cariano”. «Nel periodo estivo – raccontano i componenti dell’equipe socio – educativa del Comune composta dall’assessore Mariafrancesca Salzani, dagli edu-
catori Paolo Dalla Vecchia, Davide Benedetti e dall’assistente sociale Silvana Nicolis - si è registrato il tutto esaurito dei “Centri Estivi della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado”. Si è realizzato con successo un “Campo Esperienziale” dove 5 ragazzi adolescenti nel mese di agosto hanno ridipinto la cancellata della scuola media “C. Aschieri”. Sono inoltre proseguiti i “Tirocini Lavorativi Estivi” per adolescenti e giovani in situazione di difficoltà. A partire da ottobre sono iniziati i “Centri Aperti delle Scuole Primarie” che, a San Pietro in Cariano e Pedemonte, rappresentano vere e proprie fucine di aiuto, socializzazione e sostegno scolastico per i bambini e le famiglie. Nel Progetto “Legami in Rete” circa 15 famiglie del territorio si prendono cura di altre famiglie e minori in situazioni di difficoltà: passaggi per por-
Prende il nome di “Progetto Voucher” l’iniziativa a sostegno delle politiche per l'occupazione che il comune di San Pietro in Cariano proporrà anche per il 2017 attraverso il suo Ufficio risorse umane. «Il vantaggio di questo progetto è doppio – afferma il vicesindaco Mariafrancesca Salzani -: assistere il cittadino momentaneamente in difficoltà e realizzare opere il cui beneficio ricade sulla cittadinanza. La bellezza di questo progetto sta nel lavoro di equipe che ne determina il successo, attraverso la cooperazione di tutti gli uffici comunali». Al fine di predisporre le graduatorie per lo svolgimento di questo tipo di prestazioni lavorative di tipo accessorio, il cittadino avente diritto (disoccupati, e sodali, studenti di età compresa tra i 18 e i 65 anni) dovrà presentare domanda entro il 20 dicembre presso l'Ufficio protocollo.
tare i bimbi a scuola, sostegno scolastico dei ragazzini, affidamenti temporanei, uscite, accompagnamenti ad attività sportive e incontri tra famiglie». Proseguono a
SAN FLORIANO. Coro El Vesoto: musica ed emozioni Amore per la musica, aggregazione comunitaria,condivisione di emozioni. Tutto questo è lo storico Coro El Vesoto di San Floriano, che continua ogni giorno a scrivere pagine della sua storia. E lo fa con ancor più entusiasmo dopo aver festeggiato, nel 2014, il 40° Anniversario di rifondazione del sodalizio sorto negli anni '70. Trenta erano i coristi, g uidati dal giovane maestro Osvaldo Gasparato, nipote del compianto Attilio Gasparato storico organista della “Pieve di San Floriano”. E oggi, come ieri, El Vesoto, diretto ancora dal maestro Osvaldo Gasparato, continua ad essere protagonista di rassegne, concerti, eventi, cerimonie, feste sociali. «L’attività che svolgiamo durante l’anno – afferma Luciano Sartori, presidente del Coro - inizia con la S. Messa augurale del I° dell’anno all’Istituto delle Suore Pie Madri della Nigrizia al Cesiolo di Verona, prosegue con il pranzo sociale, con la tradizionale “Ottava di Pasqua”, passeggiata primaverile sulle nostre colline, la “Rassegna di Primavera” di fine maggio e la gita sociale di luglio. L’attività riprende in settembre per preparare i vari concerti che culminano con i Canti di Natale. Il 2014 in particolare è stato l’anno del nostro 40° anniversario. Abbiamo voluto festeggiarlo con gli amici storici del coro “Scaligero dell’Alpe” di Verona e gli amici d’oltralpe del coro “MGV 1877” di Bingen-Kempten (Germania) per concludere, poi, con una “tre giorni” nella capitale della musica, Salisburgo, con esibizioni nei luoghi significativi della città». Il 2015 è stato l’anno delle grandi emo zioni, anche perché finalmente ha visto diventare realtà l'annosa questione della storica “sede” del Coro: è stata ufficializzata l’acquisizione degli “Annessi rustici di Villa Lebrecht” da parte dell’Amministrazione comunale di San Pietro dalla Provincia di Verona. Stiamo attendendo il passaggio definitivo delle proprietà dalla Provincia al Comune, dopodiché auspichiamo che inizino i lavori di ristr utturazione del fabbricato, dove troveranno sede oltre il Coro, altre associazioni. Per noi questo sarà un traguardo importante, per portare avanti il lavoro fatto in questi anni, mantenendo fede allo spirito del Coro il cui ruolo culturale è sempre stato quello di “ponte ideale tra passato e presente”». Anche il 2016 per il Coro El Vesoto è stato un anno intenso di appuntamenti: protagoniste le voci d ei coristi anche in occasione della Festa dei Vini Classici di Pedemonte a maggio, ma non solo: «Abbiamo preso parte a maggio alla rassegna di canti alpini organizzata dal Gruppo Alpini della Valpolicella a Marano – aggiunge ancora Sartori - e, a fine maggio, ci siamo recati in trasferta a Bingen – Kempten (Germania) dove ci siamo esibiti in concerto con il coro MGV 1877 e il coro Scaligero dell’Al pe. L’11 giugno inoltre, in occasione del 70° anniversario della Cantina Sociale di San Pietro in Cariano, abbiamo proposto la rassegna corale “70 anni di vita, 70 anni di storia” accanto al Dribble vocal group e il coro 7 Larici». Ed è proprio per poter disporre di un organico in grado di continuare i successi che il complesso ha raccolto in più 40 anni di attività che El Vesoto cerca nuovi corist i, nuove voci virili di giovani e meno giovani, animati dalla passione per il canto corale e da spirito di sacrificio, predisposti ai rapporti sociali. Il Coro El Vesoto canta il martedì e il giovedì alle 21.00 nell'attuale sede di via della Pieve a San Floriano. Per contatti: 348.0738815 – 338.7621943; segreteria@coroelvesoto.it
vele spiegate anche i progetti “GenAdo”, gli “Appoggi Educativi”, il progetto “Spazio Famiglia” (luogo di incontro per mamme, papà e bimbi da un anno e mezzo a tre), il progetto di “Cooperativa Scolastica Simulata” rivolto ai ragazzi della scuola media di San Pietro in Cariano. Alcune delle attività descritte sono finanziate direttamente dal comune carianese, altre sono frutto della libera contribuzione relativa al 5 X 1.000 dei residenti nel nostro territorio.
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SCUOLA DELL’INFANZIA “SORRISO” L’autunno della scuola dell’infanzia “Sorriso” si è dipinto ancora una volta dei colori della gioia in occasione della tradizionale e immancabile “Castagnata”. Domenica 23 ottobre infatti i 90 bimbi che ogni giorno frequentano la scuola sono saliti sul palco del teatro parrocchiale e hanno intrattenuto genitori e nonni con la loro allegria e i loro canti. Subito dopo tutti a scuola per gustare le speciali castagne cotte dai papà! Non è mancata la consueta lotteria a rallegrare la piacevole e attesissima Castagnata, il cui ricavato – le offerte che genitori e nonni hanno lasciato – contribuirà a sostenere le adozioni a distanza di due bimbi che la scuola ha deciso da anni di aiutare a crescere. Ma quest’anno c’è stata anche una novità: proprio in occasione della Castagnata tutti hanno potuto ammirare il nuo-
Il parco rinnovato della scuola dell’Infanzia Sorriso
vissimo parco della scuola, rinnovato durante il periodo delle vacanze estive. La pavimentazione ricostruita, le nuovissime altalene e lo scivolo, l’area piccolissimi ingrandita e rinnovata…L’anno scolastico 2016 – 2017 è iniziato anche all’insegna di questa ventata di novità che ben promettono per gli anni a venire (le nuove iscrizioni saranno accolte dal 17 gennaio). Ora i piccoli ospiti della scuola dell’infanzia Sorriso – gestita da un Comitato Genitori dei bambini frequentanti recentemente rinnovato e presieduto da Massimo Tedeschi - sono in trepidante attesa per l’arrivo di Santa Lucia e per la loro bellissima recita di Natale di domenica 18 dicembre, che ogni anno rappresenta un grande momento di festa per tutte le famiglie della scuola.
PIZZERIA. LA QUINTA STAGIONE Il ritorno di Guerrino Caputo
Acqua, farina, un pizzico di sale, una buona dose di fantasia per condire, una manciata di sana passione e tutto l’insegnamento di anni di esperienza: questa è la tavolozza di colori con cui Guerino Caputo, dopo alcuni anni di nuove esperienze, è tornato a dipingere “La Quinta Stagione” a Pedemonte. Una pizzeria - trattoria nel cuore della Valpolicella, dove gustare, a pranzo o a cena, un’ottima pizza, ma anche curati primi piatti o eccellenti piatti di pesce. Una pizzeria dove poter prenotare anche il sabato e la domenica e dove si preparano pizze da asporto. «Due sono i nostri segreti per un piatto davvero di qualità: ingredienti e procedimenti naturali e prodotti di prima scelta» – afferma Guerino Caputo, forte di 30 anni di esperienza e di gestioni di locali. Da La Quinta Stagione nulla è lasciato al caso ed ogni pizza, dalla più tradizionale a quella più originale, dalla più semplice a quella in cui non manca quel pizzico di fantasia in più del pizzaiolo, ha una propria storia...E allora cosa c’è di meglio di una buon pranzo o una buona cene in un ambiente accogliente e piacevole? I favolosi prodotti preparati e serviti con cura dall’abile e disponibile personale de La Quinta Stagione non potevano non essere consumati in spazi alla loro altezza: la pizzeria trattoria di Pedemonte, accoglie la propria clientela in un ambiente caldo e familiare, dotato anche di una saletta riservata e pronto a soddisfare anche il palato più esigente. Ora La Quinta Stagione si prepara al suo Natale, con un menù che riscalderà la festa più attesa dell’anno. La Quinta Stagione si trova in via Ronchetto, 37 a Pedemonte. Tel e fax: 045.6801162. Cell. 348.7448116 C’è una novità nel menù de La Quinta Stagione: il galletto cotto nel forno a legna, piccante e non, servito con patatine “Dippers” e sott’aceti caserecci o verdure a scelta, oltre a salsa, chilli sauce, ketchup, maionese.
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CRONACHE di Fumane
L’ALTRO GIORNALE
Con Cementirossi storia che se ne va
Dicembre 2016
PARLA IL SINDACO. Chiusura dello stabilimento e non solo: Frapporti fa il bilancio del 2016
Servizi di
Silvia Accordini
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IL CORO “AMICI DELLA MUSICA” E’ Natale con il coro “Amici della Musica di Fumane”, che, augurando un Buon Natale e un Felice 2017 di pace, si prepara ai concerti natalizi proposti nell’arco del mese di dicembre. Dopo gli eventi del 4 dicembre nel Cortile di Carpi, e dell’8 dicembre a Villafranca, domenica 18 dicembre è in programma il Concerto di Natale a Fumane alle ore 16.00. Venerdì 23 dicembre alle 20.30 Il Coro Amici della Musica sarà tra i protagonisti di “Aspettando il Natale” presso il palazzo della Gran Guardia di Verona. Il 2017 si aprirà per il Coro con il Concerto “Cantiamo per Anna” alle ore 20.30 ad Affi. Sabato 7 gennaio infine, alle ore 18.30, il Coro sarà in Concerto a Breonio. Il Coro Amici della
Musica di Fumane ha compiuto quest’anno 46 anni. Passione, entusiasmo, voglia di fare musica hanno sempre accompagnato il coro da quella sera autunnale del 1970 quando venne fondata la Società Amici della Musica allo scopo di divulgare la cultura musicale attraverso l'organizzazione di concerti, conferenze ed eventi. E oggi come ieri il Coro ricorda a tutti quelli che avessero voglia di provare la bellissima esperienza di “Cantar In Coro” che l’appuntamento settimanale è il lunedì dalle ore 21 – 23 presso la sede di viale Verona, 27 a Fumane, sotto la biblioteca comunale.
I nostri volontari della Protezione Civile di Fumane hanno appena finito di spostare un campo danneggiato dalla tromba d’aria a Montemonaco in provincia di Ascoli Piceno un paesino a 1000 metri di altitudine
«Sul finire del mese di novembre è avvenuta la definitiva chiusura dello stabilimento Cementirossi di Fumane. Una parte di storia del paese è stata cancellata». Esordisce così Mirco Frapporti, sindaco di Fumane nel tracciare un bilancio del 2016 che sta volgendo al termine. «Non posso non pensare a quei lavoratori che hanno perso il loro posto di lavoro e hanno dovuto cambiare “stile di vita”, costretti a lavorare lontano dal loro luogo di nascita, dalla loro "fabbrica", che per oltre cinquant'anni è stata vissuta come casa – aggiunge -. Doversi spostare a Piacenza o in altro luogo per poter continuare a contribuire al mantenimento della famiglia non è un bel risultato. Per questo
va a loro la mia piena solidarietà. La proprietà Cementirossi ha permesso, anche con propri mezzi finanziari, un per-
risultato. Lo sguardo ora è comunque rivolto al futuro. Non sappiamo ancora quale destinazione avranno gli stabilimenti vuoti
corso di ricollocazione e di prepensionamento per una sessantina e più di lavoratori. Ed è un buon
mentre sappiamo che le aree di miniera saranno completamente ricomposte entro la fine del 2017 e
che circa 40 ettari saranno destinati a "Parco naturalistico didattico". La nostra amministrazione sta operando affinché l'economia e la nostra società trovi strumenti ed iniziative che la rilancino. A questo duro colpo – prosegue il primo cittadino nella sua nota di fine anno - è seguita la chiusura della Exide - con la perdita di altri 40 posti -. Ma non solo: tutti sanno le difficoltà in cui versa il bilancio comunale. Nel corso del 2016 abbiamo avuto la possibilità solo per piccoli interventi utilizzando poche entrate straordinarie, che precedono la nostra amministrazione. Ma non abbiamo lasciato indietro nessuno. L'attività rivolta al sociale, alla cultura, al confronto e al dialogo non sono mancate e non mancheranno.
GRUPPO CARITAS. Un 2016 all’insegna di solidarietà e sostegno Diffondere la cultura della solidarietà, porgendo una mano alle realtà di povertà e di disagio della comunità, aiutando famiglie e singole persone non solo a superare le emergenze derivanti dalle situazioni di bisogno immediato, ma facilitando anche la ricerca di soluzioni al problema della mancanza di lavoro. Sono stati questi anche nel 2016 gli obiettivi del Gruppo Caritas di Fumane che opera in collaborazione con l’amministrazione comunale fumanese. «La nostra attività - affermano dal Gruppo - è sostenuta dalle entrate del “Canto della Stella”, nel quale si impegnano giovani, adolescenti e famiglie della Parrocchia. Hanno contribuito alle nostre necessità in vario modo, anche economico, le associazioni ADIV, Gruppo “Donne 8 marzo”, Marciatori e Polisportiva, Gruppo ginnastica femminile, Gruppo “Macchine d’epoca” di Domegliara, Gruppo “festa del reguso”, Valpolicella Benaco Banca. I nostri volontari continuano ad accompagnare le famiglie bisognose nell'affrontare piccole e grandi difficoltà e sono a disposizione per la raccolta e distribuzione di mobili usati, carrozzine, lettini e materiale per bambini, mentre, in occasione delle “Domeniche della Carità”, abbiamo raccolto più di 1000 Kg di alimenti e € 1093,95». Ora il gruppo Caritas, impegnato nell’accoglienza dei quattro profughi arrivati a Fumane dal Senegal il 17 marzo, e sta preparando il suo tradizionale Canto della Stella il cui ricavato quest’anno andrà per il 20% al progetto “Adotta una mamma”, per sostenere il Centro Nutrizionale Terapeutico dell’Hospital Divina Providencia (Luanda-Angola) dove Angelo Peretti sta prestando servizio di volontariato. «Un grazie particolare va a tutti coloro che in vario modo collaborano alle nostre iniziative – concludono dal gruppo Caritas Fumane -. Cogliamo l’occasione per porgere sinceri auguri di buone feste». Per offerte: C.C. Valpolicella Benaco Banca; Gruppo Caritas Fumane; IT 98 O 08315 59810 000010007130
L’INIZIATIVA. Ginnastica e benessere nella palestra della scuola media Restituire al corpo quella sensazione di benessere che spesso l’attività lavorativa sedentaria o ripetitiva penalizza: questo l’obiettivo della quarantennale ginnastica che anche quest’anno torna nella palestra comunale della scuola media di Fumane. Il gruppo, che attraverso i gruppi di volontariato attivi a Fumane aiuta persone e famiglie bisognose del territorio, continuerà ad incontrarsi fino ad aprile nelle giornate di lunedì e giovedì dalle 19.00 alle 20.00. Per informazioni: Elda 334.3307320; elda.bugo@gmail.com
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AMBIENTE, TERRITORIO e AGRICOLTURA
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Agricoltura: una sola parola, ma ricca di tante diversità
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La parola “agricoltura”, nella storia antica e nell’immaginario collettivo, ha sempre suscitato, in qualsivoglia parte del mondo, analoghi pensieri e stati d’animo. L’uomo, di fronte ai prodigi della natura e ai doni dei frutti della terra, provava amore e stupore, con un approccio umile e rispettoso a ciò che ai suoi occhi sembrava una magia. I poeti cantavano inni all’onestà del lavoro nei campi, alle grandi ricompense a colui che amava e curava la terra, al mistero e all’emozione della vita che si rinnovava in tutte le sue forme. Esiodo, nell’antica Grecia, Virgilio, Catullo e Orazio, nell’età romana, Carducci e Pascoli nell’Ottocento, hanno espresso equivalenti pensieri ed emozioni, componendo opere sulla grandezza dell’agricoltura e sui significati etici, estetici e pratici della stessa. Questo percorso, durato migliaia di anni, è stato sconvolto, dalla seconda metà del ventesimo secolo ad oggi, per il massiccio uso dei prodotti chimici che apparentemente semplificava e risolveva alcune problematiche che da sempre hanno accompagnato l’agricoltore nella sua attività. Ma questa scorciatoia, pur
con alcuni indubitabili vantaggi, ha portato con se’ effetti negativi inaspettati, riguardanti la salubrità delle derrate alimentari, la presenza e vitalità degli insetti utili e antagonisti, la fertilità dei terreni, l’equilibrio ambientale ed altro ancora.
diventa una parola che non esprime un pensiero univoco, ma si dirama in diverse concezioni, con distinti obbiettivi, approcci e regole. L’agricoltura “convenzionale” prevede il massimo sfruttamento dell’ambiente pedoclimatico, con
biente stesso, il quale presenterà in un futuro prossimo un conto salato che l’uomo dovrà pagare. A questo esasperato concetto di produzione, l’agricoltura “integrata” ha cercato di eliminare i danni sopracitati, limitando gli interventi chimici e favo-
In questo nuovo e preoccupante scenario, sono sorti movimenti di pensiero alternativi all’agricoltura “convenzionale”, movimenti che, riprendendo il concetto di rispetto per la natura, mettono in primo piano il rifiuto dei prodotti chimici e di tutte le pratiche che contrastano un’evoluzione naturale dell’ambiente. Ecco che “agricoltura”
l’utilizzo di tutto cio’ che la scienza, l’industria ed il mercato mettono a disposizione, al fine che l’operatore agricolo ne ricavi il massimo dei vantaggi nel più breve tempo possibile. In questo caso l’ambiente viene messo in crisi da interventi che non tengono conto ne’ dei ritmi naturali, ne’ delle sostanze nocive immesse nell’am-
rendo le pratiche agronomiche che accompagnano la natura nel suo corso. Questo metodo non sconfessa del tutto quello “convenzionale”, ma cerca una via meno aggressiva. L’agricoltura “biologica” , nata negli anni 50 del secolo scorso, anche grazie a studi medici che segnalavano ricadute dell’alimentazione sulla salute, consiste nel salvaguar-
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dare la fertilità del terreno, stenza”, che consiste in nell’evitare ogni forma di coltivazioni ed allevameninquinamento determina- ti destinati al consumo to dalle tecniche agricole, diretto delle famiglie connel produrre alimenti di tadine per poter sopravvielevata qualità nutritiva in vere. Solo il surplus, in picquantità sufficiente. cole quantità, viene destiLe principali obiezioni su nato alla vendita o allo questo sistema sono la scambio con altre merci. non sostenibiltà su larga Essa è praticata ancora scala e la scarsa scientifici- oggi nei paesi non indutà di talune pratiche per strializzati in una econocui “naturale” = “buono”. mia detta di sussistenza. Ancor prima, negli anni ‘20 Come numero di addetti è del secolo scorso, nacque il tipo di agricoltura princil’agricoltura “biodinami- pale nel mondo. ca” che ha come obbiettivi L’agricoltura di sussistenil mantenimento della fer- za può essere: “primitiva” tilità e della buona salute se legata al nomadismo, delle piante, accrescendo “intensiva pluviale” dove la qualità delle produzioni c’è larga disponibilità di attraverso l’uso di fertiliz- acqua, “estensiva secca” zanti vivi e del tutto natu- nelle aree di scarse precirali, senza sostanze chimi- pitazioni. L’elenco delle forme di che/tossiche. Negli anni ‘40 un agrono- agricoltura non sarebbe mo giapponese mise a finito, ma riteniamo che punto un insieme di prati- quelle non citate siano di che agricole per ottenere scarsissimo interesse. un’agricoltura “naturale” Di certo la carrellata dimodefinita del “non fare” e stra che l’uomo ha un rapconsiste semplicemente porto molto intenso con la nel lasciare che ogni cosa, natura e la sua evoluzione nel sistema agricolo, vada non è di certo terminata. secondo natura: quindi In ultima analisi, la ragioniente concimazioni, trat- ne ci dice che si può fare tamenti o agricoltura senza essere lavorazioni.L’agricoltore si distruttori dell’ambiente limita solo alla semina e al naturale e che, pur con molte accezioni, questa raccolto. Risulta evidente la difficol- parola mantiene ancora tà di metterla veramente un significato esistenziale quasi magico, dal quale in atto. Un’altra agricoltura esi- l’uomo non si deve mai stente in molte aree del discostare. G.D.C. globo è quella di “sussi-
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CRONACHE di Sant’Ambrogio e Dolcè
L’ALTRO GIORNALE
Viabilità ordinaria
Dicembre 2016
DOMEGLIARA. Entro il periodo natalizio verrà ripristinato il doppio senso di marcia sulla SS12
Entro il periodo natalizio verrà ripristinata la viabilità ordinaria (doppio senso di marcia) sulla strada statale 12 del Brennero a Domegliara fino al Passo di Napoleone e nelle altre arterie dove era stato ordinato il senso unico. Al Passo sarà realizzata una rotatoria provvisoria che resterà aperta fino alla primavera 2017. Dalla stessa Primavera verrà ripristinato il senso unico sulla strada statale ed in alcune arterie fino al termine delle opere di costruzione del sottopasso stradale e della rotatoria definitiva nell’area del Passo di Napoleone. E’ quanto emerso dall’incontro, nella sala municipale di Sant’Ambrogio, tra i sindaci ambrosiano Roberto Zorzi e vicesindaco Renzo Ambrosi, Dolcè Massimiliano Adamoli e vicesindaco Adelino Melchiori, Pescantina Luigi Cadura e i vertici di Anas, responsabile delle opere in corso. Anas era pre-
CENTRO FORMAZIONE DEL MARMO “PAOLO BRENZONI” Trent’anni di formazione professionale: questo il traguardo del Centro di Formazione Professionale salesiano del marmo “Paolo Brenzoni” di Sant’Ambrogio di Valpolicella rivolto ai giovani dai 14 ai 17 anni in possesso del diploma di scuola media inferiore. Nel 1986 il Comune di Sant’Ambrogio costituì la scuola del marmo col sostegno della Regione Veneto, affidandosi all’istituto salesiano San Zeno di Verona. L’anniversario è stato festeggiato nella ricorrenza
dei Santi Coronati, patroni dei marmisti. In piazza Vittorio Emanuele sono state inaugurate 4 panchine e 3 fioriere in marmo realizzate dagli studenti. Attestati sono stati conferiti ai fondatori tra cui il salesiano don Romano Bettin, il sindaco di allora Antonio Fumaneri e l’imprenditore Giulio Savoia, primo direttore Donato Enrico Di Falco, successiva direttrice Anna Trevisani, vicepresidente del consiglio regionale veneto Massimo Giorgetti in rappresentanza dell’ente;
consegnati gli attestati di qualifica ai 15 allievi diplomati di cui 10 stanno proseguendo col quarto anno. Chiusura con un momento conviviale del gruppo Alpini Sant’Ambrogio Domegliara. Anche quest’anno la scuola del marmo organizza giornate aperte per i futuri studenti: “Scuola laboratorio” nelle mattinate di giovedì 15 dicembre, 12 e 26 gennaio 2017; “Scuola porte aperte” sabato 17 dicembre, 14 e 28 gennaio 2017 dalle ore 14 alle ore 17. Per informazioni: 045.7732878. M.U.
sente con l’ingegnere Pietro Gualandi responsabile del cantiere; direttore dei lavori l’ingegnere Salvatore Venuto, geometra Gianfranco Forestieri ispettore del cantiere, geometra Paola Balloni tecnico incaricato per la
Finotti della Italbeton, ditta che sta realizzando le opere. Sono intervenuti anche i rappresentanti delle minoranze in consiglio comunale di Sant’Ambrogio, Bianca Pellegrini (Idea Comune) e Marco Selmo (Libera Scel-
attraverso questa riunione indetta con i dirigenti Anas ha spiegato il sindaco Roberto Zorzi - siano attuate tutte le misure necessarie per alleviare il disagio della cittadinanza che abbiamo evidenziato, pressoché quo-
parte espropriativa, l’ingegnere Ines Moratello responsabile sicurezza e l’ingegnere Massimiliano
ta) che hanno espresso l’esasperazione della popolazione per la situazione viabilistica. «Mi auguro che
tidianamente, tramite i nostri uffici alla stessa Anas». Massimo Ugolini
RICEVIAMO&PUBBLICHIAMO Egregio Direttore, “far e desfar le tuto en laorar”: questo proverbio veneto sembra essere il motto dell’attuale Amministrazione ed un filo conduttore che la lega alle due precedenti. Per affermare questo prendiamo spunto da un articolo pubblicato il 30/09/2016 sul giornale “L’Arena” che titolava” “A Montindon nuovo campo da calcio in zona Palazzetto”. Chi si limitava alla lett ura del solo titolo, senza leggere l’articolo, non si rendeva conto che: dove si intende realizzare il “nuovo” campo da calcio vi era, in realtà, fino al 2006 un…CAMPO DA CALCIO che l’allora Amministrazione (vice sindaco e attuale sindaco) distrusse (a cuor leggero) o come dice il giornalista lo sacrificò per costruire il Palazzetto dello sport (una struttura costata circa tre milioni di euro). Chi conosce le strutture sa che davanti al palazzetto c’è un parcheggio molto ampio quasi sempre semivuoto, ci chiediamo: perché il palazzetto non è stato costruito 10 metri più avanti in modo da evitare la distruzione del campo da calcio? Un’ulteriore domanda al Sindaco: quanto costa il nuovo campo da calcio? Se la somma prevista per la “ricostruzione” è di circa 300.000,00 €, questo è il danno causato e che i cittadini pagheranno con le loro tasse. Sempre in merito al tema “far e desfar le tuto en laorar”,tutti ricordano che, nel quartiere fieristico, esistevano dei capannoni obsoleti e inutilizzati da parecchi anni, l’Amministrazione (vice sindaco e attuale sindaco) decise di abbatterli, ma cosa ha costruito al loro posto? Un nuovo capannone (costo circa 1.300.000,00 €) che, oltre ad essere brutto e fuori posto, è inutilizzato per 360 giorni all’anno; anche perché è stato costruito con delle misure non adeguate all’uso di eventuali attività sportive. Gruppo comunale “Libera Scelta”
Metano a Ceraino
DOLCÈ. Adamoli: «A distanza di quattro anni, tutto il territorio comunale è stato metanizzato»
DOLCÈ
Proseguono i lavori nel territorio comunale di Dolcè. Il sindaco Massimiliano Adamoli evidenzia l'apertura del gas metano nella frazione di Ceraino. «Con la metanizzazione ultimata di Ceraino - spiega il primo cittadino - completiamo un percorso iniziato nel 2012». Dopo la metanizzazione di Volargne nel 1998, si sono succedute negli ultimi anni quelle di Dolcè, Peri ed Ossenigo. Come nelle precedenti opere l'iter era partito dall'approvazione del progetto esecutivo, quindi è stata approvata la convenzione che disciplina i rapporti con Rete Morenica per l'esecuzione dei lavori. Rete Morenica procederà all'appalto dei lavori. «Si è trattato - rammenta il sindaco - di un percorso partito con la costituzione della società Rete Morenica nel 2007. Fu
una felice intuizione quella di unirsi con altri Comuni, nella fattispecie Villafranca, Sommacampagna, Mozze-
delle reti». A distanza di quattro anni tutto il territorio comunale è stato metanizzato: nell'ordine Peri,
cane, Povegliano, Caprino». Rete Morenica, oltre a gestire le reti, evidenzia Adamoli «ha investito su tutto il territorio ed ha portato nelle casse comunali un discreto utile per l’utilizzo
Ossenigo, Dolcè, infine Ceraino. La metanizzazione ha costituito un'opera strategica indicata tra le priorità dapprima dall’amministrazione guidata dal sindaco Luca Manzelli; quindi dal-
l'attuale, guidata da sindaco Massimiliano Adamoli e dalla sua squadra. «Nonostante i tagli erariali delle risorse - prosegue il sindaco di Dolcè - con l’impegno di tutti siamo riusciti a portare a termine la metanizzazione anche dell'ultimo centro, Ceraino». In altri centri comunali sono stati ultimati lavori pubblici tra cui la sistemazione dell'ingresso dell'area a parcheggio lungo la statale 12 del Brennero e dell'Abetone a Volargne, dove è stato rinnovato l'accesso nei pressi dello stabilimento della Bmw; il parcheggio adiacente la chiesa parrocchiale di Ossenigo; il piazzale antistante la sala parrocchiale di Ceraino, il sottopasso ferroviario di Peri con l’asfaltatura e il posizionamento griglie in maniera più funzionale. Riccardo Reggiani
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4 Chiacchiere con
LA DOTTORESSA STEFANIA GORI
DIRETTORE ONCOLOGIA ALL’OSPEDALE SACRO CUORE DI NEGRAR
a cura di Angelica Adami Giochiamo d’anticipo contro il cancro: questo è stato il tema dell’Open day organizzato dalla AIOM (Associazione Italiana di Oncologia
domande sul vaccino anti-HPV. «I virus HPV maggiorresponsabili mente delle patologie HPV correlate maligne e
Stefania Gori
Medica) che si è tenuto il 22 novembre 2016 in dieci strutture ospedaliere in Italia per sensibilizzare la popolazione alla vaccinazione antiHPV (anti papilloma virus), causa dei tumori al collo dell’utero, ma anche del cancro alla vulva, della vagina e di altre parti del corpo come ano, pene e del distretto testa-collo. Il reparto di Oncologia dell’Ospedale Sacro Cuore di Negrar, diretto dalla dr.ssa Stefania Gori attuale presidente dell’AIOM, ha aderito a questa iniziativa mettendo a disposizione il personale medico per rispondere a tutte le
benigne sono quattro spiega la dr.ssa Gori etichettati con numeri 6,11,16 e 18. I primi due (detti a basso rischio) causa il 90% dei condilomi: infezioni contagiose e molte dolorose che interessano gli organi genitali e altre mucose. I tipi 16 e 18, invece, sono responsabili di circa il 70% di tutti i tumori del collo dell’utero, della vulva, della vagina, del pene, dell’ano e tumori del distretto testa-collo. L’infezione da HPV si trasmette soprattutto attraverso rapporti sessuali (vaginali o anali) non protetti con partner portatori, ma
anche attraverso rapporti orali o manuali. L’infezione è molto più frequente di quanto non si pensi: si stima infatti che oltre il 75% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della vita con un virus HPV, con un picco nelle giovani fino a 25 anni di età. La maggior parte delle infezioni è transitoria, perché il virus viene eliminato dal sistema immunitario, ma in caso di infezione persistente, il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgere di lesioni precancerose è di circa 5 anni, mentre la latenza per lo sviluppo di un tumore, come quello della cervice, può essere anche di 20-30 anni. L’Italia è stato il primo Paese in Europa – continua Gori - a stabilire la gratuità della vaccinazione antiHPV e tutte le regioni hanno avviato i piani di vaccinazione entro la fine del 2008. Questa viene offerta attivamente e gratuitamente alle bambine dodicenni, prima dell’inizio dell’attività sessuale,
fino all’età di diciotto ne in cui viene proposto plastiche e 6 e 11, causa anni. Per le donne e gli il vaccino quadrivalen- di condilomi. Il vaccino uomini dai 19 ai 26 anni te: esso protegge dai si è dimostrato molto efficace anche per la prevenzione primaria nel maschio (rappresenta il serbatoio dell’infezione), per questo in otto regioni italiane, tra cui il Veneto, è già possibile effettuare il vaccino anti HPV anche nei maschi dal dodicesimo anno di età. E’ importante vaccinarsi perché nel lungo periodo si potrebbe avere è previsto un ticket age- due tipi di virus, 16 e 18, una notevole riduzione volato. Quella Veneta è maggiormente respon- dell’incidenza dei una delle regioni italia- sabili delle forme neo- tumori del collo dell’utero, della vulva, della vagina, del pene, delOgni mese L’Altro Giornale l’ano e tumori oro faringei che sono correlati al intervista medici del territorio papilloma virus. Questo su argomenti di interesse per è un primo esempio di al cancro – conclui lettori. Ad intervenire sono lotta de la Dottoressa - che si professionisti impiegati presso basa sulla vaccinazione e questo messaggio strutture ospedaliere veronesi che deve essere divulgato il più possibile alla chiamati ad approfondire popolazione visto che problematiche e tematiche attualmente solo il 70% legate alla salute del paziente, delle dodicenni in Italia viene vaccinato, un informando sulle novità e sulle dato ancora lontano da tecniche più all’avanguardia. quel 95% indicato dal Piano nazionale».
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CRONACHE di Pescantina
L’ALTRO GIORNALE
“Filo Continuo”: la sede si allarga
Dicembre 2016
LA COOPERATIVA. Sostegno alla disabilità dal 1989. E arriverà una nuova ala in via dei Sassi
Servizi di
Lino Cattabianchi La Cooperativa Filo Continuo, fondata nel 1989 e che si occupa di disabilità da 27 anni, si arricchirà di una nuova ala nella storica sede di via dei Sassi. A questo insediamento, tuttavia, per ragioni di sicurezza, si potrà accedere da Via Caduti del Lavoro. «Quando saranno terminati i lavori del secondo stralcio del progetto - spiega il presidente Marco Sartori - avremo a disposizione disponibili altri nuovi laboratori e un appartamento che potrà ospitare fino a tre persone con vari gradi di disabilità. Il complesso entrerà in funzione la primavera del pros-
Una roulotte per un allevatore TERREMOTO / SOLIDARIETÀ DAGLI SCOUT
Iniziativa del gruppo Scout, esploratori e guide, e del gruppo adolescenti di Santa
ni è iniziata, ed è stata conclusa a tempo di record raggiungendo l’obiettivo dei
Lucia di Pescantina per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto. In questi gior-
1.500 euro, una raccolta fondi destinata a finanziare l'acquisto di una roulotte che
sarà portata personalmente ad un allevatore delle zone terremotate e che non si può spostare perché deve accudire gli animali. Il progetto è stato presentato in Consiglio comunale e approvato con un applauso da parte di tutti. E’ stata coinvolta la Coldiretti di Macerata per garantire che la roulotte vada a destinazione sicura. Sarà sempre la Coldiretti di Macerata, seguendo una lista di attesa tra i terremotati, che assegnerà la roulotte che verrà consegnata domenica 27 novembre direttamente dal gruppo di ragazzi promotori dell'iniziativa.
AMICI DELLA BOLIVIA IN LUTTO. Addio Enzo e suor Celestina Grave lutto per l’associazione “Amici della Bolivia onlus”, presieduta da don Renzo Zocca. In un incidente stradale in Bolivia, mentre svolgevano la loro attività missionaria, sono morti Enzo Agnelli e suor Celestina. Suor Celestina aveva gestito un collegio a oltre 4mila metri nel distretto di Cochabamba in località Chivimarca. E qui aveva conosciuto Enzo, di professione ingegnere, che era andato in Bolivia per organizzare i lavori di sistemazione di un collegio per ragazzi in difficoltà. «Enzo - racconta don Zocca, molto colpito da questa notizia - era uno che prendeva a cuore moltissimo l’attività missionaria ed aveva al suo attivo una quindicina di viaggi in Bolivia. Sposato, con una figlia, era molto attivo con gli scout del gruppo Verona 16. L’incidente è avvenuto in una strettissima strada di montagna, dove la banchina ha ceduto, facendo precipitare la macchina. A bordo c’era anche una ragazza volontaria, Sara, che si è salvata e ha dato l’allarEnzo Agnelli me». Il gruppo amici della Bolivia è stato fondato nel 1989 e si occupa di mandare ogni anno, dopo una preparazione di sette-otto mesi, dei giovani a fare un’esperienza di un mese durante le vacanze con le persone più a disagio. Mons. Tito Soleri, vescovo emerito di Cochabamba ha inviato a don Renzo Zocc una lettera in cui esprime la sua solidarietà. « … Il dolore è grande, grandissimo per la moglie e la figlia che l'hanno lasciato partire per la sua Bolivia pieno di entusiasmo e di grandi progetti. Adesso aspetteranno le sue spoglie e le riceveranno nella sofferenza più crudele. Però se consideriamo il suo impegno per la Bolivia, il suo entusiasmo per l'internato di Chivimarca, i frutti di quell'opera (i ragazzi che hanno studiato, le vocazioni, che sono maturate), e tutto il suo sforzo per preparare i volontari e per i progetti extra San Carlos e Chivimarca, allora scopriamo che il Signore lo ha chiamato proprio nella sua terra, nella sua missione, tra quelli che Enzo ha servito con tutto il cuore, nella fede più pura, senza ombra di interessi. Carissimo don Renzo, questa è una storia meravigliosa, che potrai raccontare a Papa Francesco, quando andrai ancora a trovarlo … Preghiamo Enzo – conclude mons. Soleri - perché arricchisca la tua comunità del sorriso dell'amicizia, del servizio più genuino e dell'amore ai poveri e alle missioni».
simo anno: bisogna allestire l'arredamento e trasferire alcuni laboratori occupazionali e lavorativi. E' un passo importante per la nostra cooperativa e per tutto il
nistrazione comunale di Pescantina, che ha messo a disposizione in usufrutto il terreno sul quale costruire la struttura, e la Regione Veneto che sta finanziando alcu-
glienza a tempo indeterminato e due per le accoglienze d'urgenza o di breve durata. «E' un progetto collegato alla nuova sede che permet-
nostro paese, ed è doveroso sottolineare che questo investimento immobiliare permetterà di sviluppare ulteriormente i servizi per le persone disabili di Pescantina e del nostro territorio». Il costo dei lavori, per un preventivo di spesa di 750mila euro, sarà finanziato per 230mila con un contributo della Fondazione Cariverona, con un prestito Bancario decennale di 300mila euro contratto col Banco Popolare e fondi propri provenienti dalle attività lavorative della cooperativa e dalla raccolta fondi. L’intervento è stato realizzato da Filo Continuo in collaborazione con l'Ammi-
ni progetti innovativi per attività occupazionali e volte all'inclusione sociale delle persone con disabilità. «Costruire collaborazioni e relazioni - continua Sartori lavorare con una rete di interlocutori con i quali condividere idee e progetti è un compito a volte difficile, ma di questi tempi, ancor più difficili, è l'unica via che consente di realizzare progetti importanti. Altro passo fondamentale che apre a nuove e importanti possibilità di accoglienza per persone con disabilità è l'approvazione da parte dell'Ulss 22 di 4 nuovi posti nella residenza Silvio Pozzerle»: due posti per acco-
te di liberare spazi nella sede storica, dove potremo così realizzare due camere con bagno, cucina e soggiorno. Sono posti importantissimi per rispondere ora e subito al cosiddetto “dopo di noi”. Poter disporre di nuovi posti di accoglienza - conclude Sartori - potrà aiutarci, almeno in parte, a costruire progetti di vita con le persona disabili e con le famiglie senza dover intervenire nell'emergenza spesso gravosa e dolorosa». Durante tutte le vacanze natalizie si può visitare il negozio di Natale della Filo continuo per sostenere le attività della cooperativa.
LUTTO. L’ultimo saluto a Claudio Calabrese Profonda impressione per la scomparsa di Claudio Calabrese. Era nato il 4 aprile del 1949 a Pescantina, dove ha vissuto tutta la sua vita. L'infanzia l'ha trascorsa in Via Are, dove viveva. Diplomato nel '69/70 in Ragioneria alla scuola Aleardo Aleardi, dopo il servizio militare svolto tra Aosta, Merano e sul Bondone con la carica di Sottotenente, ha inizia to a lavorare da Maistri dove è rimasto per 27 anni come direttore commerciale. In seguito si mise in proprio aprendo un ufficio di arredamento per una realizzazione personale e con l'idea di creare un futuro per le figlie che Claudio Calabrese amava più di se stesso. Si è sposato nel 1975. Dal 2004 al 2009 ha ricoperto la carica di consigliere comunale al Commercio a Pescantina. Poi la pensione e nel 2012 diventa nonno a tempo pieno di due nipotini. Lascia un grande rimpianto nei suoi colleghi e amici della prima amminitrazione Reggiani.
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Storia del territorio
di Rinaldo Dal Negro
GIAN GALEAZZO VISCONTI E IL SUO DOMINIO SU VERONA (1387 – 1404) Dopo queste premesse, iniziarono le battaglie vere e proprie per la conquista del territorio veronese. Infatti, tra l’aprile e il maggio 1387, le truppe di Francesco da Carrara, comandata da Giovanni Acuto, attaccarono quelle scaligere a San Bonifacio, mettendole in fuga e arrivando fino alle porte della città. Contemporaneamente quelle viscontee, comandate da Giovanni Ubaldini, si impadronirono dei baluardi scaligeri di Garda, Peschiera, Bardolino e Malcesine. La conquista di Verona da parte delle truppe viscontee avvenne invece all’alba del 18 ottobre, dopo che Guglielmo Bevilacqua si accordò con un gruppo di congiurati che, con uno stratagemma, uccisero i difensori scaligeri della Porta San Massimo, da cui entrarono in città le truppe viscontee comandate da Giovanni Ubaldini. Queste occuparono subito il vicino borgo di Santa Lucia e poi si avviarono verso il centro cittadino senza incontrare nessuna resistenza e, anzi, tra manifestazioni di giubilo dei cittadini veronesi. Antonio della Scala, dall’alto della torre di Castelvecchio dove si era barricato, resosi conto della gravità della situazione, cercò un estremo aiuto dei suoi collaboratori, che purtroppo si erano in gran parte dileguati. Fece allora sapere al Bevilacqua del suo desiderio di trattare con Gian Galeazzo, ma la risposta fu unicamente che gli si garantiva la vita a condizione che fosse uscito disarmato da Castelvecchio prima che fosse preso d’assalto. A questo punto pensò di consegnare Verona all’imperatore Vinceslao tramite il suo ambasciatore
Corrado Grangier, con la speranza di riavere in seguito il suo Stato. Purtroppo per lui, ne scaturì solamente un amaro tradimento, visto che il Grangier, corrotto dal denaro, consegnò Verona ai Visconti! E così non gli restava che la fuga, cosa che mise in atto la notte tra il 18 e il 19 ottobre del 1387 imbarcandosi su un battello con il quale, navigando sull’Adige, raggiunse Venezia, portando con sé i propri familiari e quanti più beni possibili. Con questo umiliante atto ebbe quindi fine la Signoria Scaligera ed iniziò quella Viscontea, del cui breve dominio (durò solamente sedici anni e mezzo), di seguito diamo sommarie notizie e descriviamo alcune particolari vicende.
LE CONDIZIONI PATTUITE PER LA RESA Le condizioni di resa e di dedizione ai Visconti, predisposte dai rappresentanti del Maggiore Consiglio di Verona, riguardavano i principali aspetti sociali, economici e politici dello Stato. Sostanzialmente invocavano: la salvezza della vita e degli averi dei cittadini; l’esenzione, per dieci anni, da tasse e imposte ordinarie; il mantenimento e/o la creazione di privilegi per alcuni benemeriti cittadini veronesi, vedi Aleardo Aleardi, che fece giuramento di fedeltà e vassallaggio alla Signoria Viscontea; la liberazione di tutti i prigionieri non macchiatisi di gravi reati; il permesso agli esiliati politici di rientrare a Verona. Queste e tante altre richieste, tenuto conto della particolare situazione locale e anche per cercare di creare un
CON NOI AL CINEMA
a cura di Franco Frey
OCEANIA (Moana). Genere: Animazione Avventura - Family. Durata 104 min. U.S.A. 2016 (uscita film: 22 dicembre) di Ron Clements e John Muskar, con le voci di Sergio Sylvestre, Francesco Sole, Matt&Bise. Una curiosità: La Disney ha deciso di cambiarne il titolo perché in Italia il nome Moana è associato a quello della sexi-attrice Moana Pozzi. Nella lingua Maori, Moana significa "oceano" e Vaiana, a Tahiti: "acqua che esce dalla grotta". Voci italiane femminili: Angela Finocchiaro e Chiara Grispo. Arriva per tutti come Super Strenna di Natale l'attesissimo film, anche in 3D, Oceania, il 56mo targato. Disney. L'incantevole storia è ambientata nel sud del Pacifico, nelle isole Oceaniche di tremila anni fa. Vaiana è una vivace principessa adolescente che vive con i genitori: Capo Tui Walaliki il saggio del villaggio, Sina la solidale madre e nonna Taia con cui condivide la passione per l'oceano. Deve scoprire perché la sua gente ha smesso di esplorare il mondo e per dimostrare di essere un'esperta navigatrice, s'imbarca in una coraggiosa missione. In compagnia del suo amico maialino Pua, salpa alla ricerca di un'isola favolosa, per portare a termine la spedizione iniziata dai suoi antenati. A darle manforte interviene un suo eroe, il simpatico semidio mutaforma Maui. A loro si unisce, come passeggero clandestino, anche Hei Hel, un gallo irascibile e imbranato. L'avventuroso viaggio ha inizio tra universi meravigliosi, fantastiche avventure e divinità leggendarie appartenenti alla cultura polinesiana, ma i protagonisti dovranno affrontare con incredibile audacia, una serie di invincibili ostacoli. Si imbatteranno in enormi draghi di fuoco, in mostruose creature marine, nel perfido Granchio di 15 metri Tamatoa proveniente dal regno dei mostri e nei Kakamora, una squadra di folli pirati che indossano noci di cocco come armatura. Riuscirà Vaiana, la nostra intrepida esploratrice, ad onorare l'antica ricerca dei suoi avi? Un magico viaggio di Natale al cinema, con la vostra famiglia. Buona visione! Amici Lettori de l'Altro Giornale, grazie per l'affettuosa stima e tantissimi Auguri di Serene Festività a tutti! Arrivederci a Gennaio 2017 con un film indimenticabile di cui tutti ne conosciamo la storia...
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(Segue dal numero di Novembre)
clima favorevole al nuovo regime, furono subito e quasi del tutto accolte e approvate dai commissari Viscontei Bevilacqua, Malaspina e Ubaldini e poi dal Visconte stesso. IL NUOVO SISTEMA AMMINISTRATIVO
Per quanto riguarda l’amministrazione di Verona e del suo territorio c’è da dire che la Signoria Viscontea mantenne tutte le strutture amministrative esistenti, seppur poste sotto il controllo di persone di loro fiducia. Per le magistrature più importanti fu invece disposto affinchè dipendessero totalmente alle esigenze e alla volontà viscontea. Insomma, anche se formalmente poco cambiò, di fatto le strutture locali furono svuotate di ogni potere decisionale, il quale fu demandato a personaggi provenienti o nominati da Milano, seppur affiancati da qualche veronese. Ne sono esempio le nomine di Uberto Visconti a Podestà, di Spineta Malaspina a Capitano della città e del Distretto, di Giovanno Meda di Milano a Maestro delle entrate, di Giovanni Quarteris di Parma a Giudice. Questo criterio di nomina proseguì anche in tempi successivi e non era certo gradito dai personaggi locali sostituiti e da quelli esclusi da similari incarichi, evidentemente vantaggiosi sia sotto l’aspetto economico che da quello del prestigio politico. continua sul numero di Gennaio
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POESIE
Siamo ormai giunti ad un altro Natale! Prepariamolo come si deve anche con l’aiuto dei versi dei nostri lettori. Di Fernando Coati proponiamo “Ven Nadal”; di Eros Piazzi “Note de Nadal”. Valentina Cristanelli di Valgatara è invece autrice di uno strano “Presepe”. Sì, è vero, come dice lei: gli ingredienti ci sono tutti, ma virtuali e camuffati. Ad esempio Giuseppe discendente di Davide; Maria che piange per la fine che farà il Figlio il quale le asciuga una lacrima per la gioia di essere nato. Ci sono pure i Magi con il
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a cura di Giancarlo Peretti
bue e l’asinello e il tutto sotto lo sguardo della stella che diffonde amore. Purtroppo anche nella massima gioia possono giungere momenti di sconforto portati magari da “Tributi” dimenticati. Ce lo ricorda Lino Benedetti, corrispondente de L’Arena da S.Anna d’Alfaedo, con una satiretta di autore ignoto, risalente al secolo scorso. Allora non ci resta che piangere con “Cos’è una lacrima?” scritta dalla tredicenne Asia Fraccaroli. Buon Natale a tutti.
VEN NADAL
NOTE DE NADAL
PRESEPE
Con l’ocasion de nadal me piase catar tante persone l’è steso se omeni o done… a contato con la soferensa, pieni de pasiensa e dignità.
Quante stele ghè en ciel stanote, picole, grande, rosse e verdesine. Le stele, sempre quele che t’ha visto nasser la prima olta. E soto el mondo, sempre quel, con le bestie che t’ha scaldà la prima olta. E l’omo che tanto t’è amà, sempre quel, che’l te promete de migliorar on pocheto par butarte el giorno dopo nel cassoneto. Ma ti te nasse sempre speransoso de cambiar la to gente sbalinà. Perdonane n’antra olta Signor. Vegni anca stanote. Anca par mi. Eros Piazzi
Uomo in odor basso Davide Un grembo incoraggia Madre in Ardor dispera Tal morso di Serpe fiera. Il Figlio sua Gota asciuga di Gioia confuso. Infin rantola l’Agnello ai piedi Del Trono depresso! Fiato di Bue e Asino Nei tre Magi si abbaglia. La Stella nei cuori s’incaglia. Valentina Cristanelli
Ghe n’è tanti che gà bisogno de na parola, de un gesto, aleviar mali se fa presto, basta un pissigo de volontà. Ecolo Nadal! Cargo de ben: sbocia de note un fior, spunta proprio drito dal cor, bimbo che porta bontà e amor. Sona le campane dela ceseta, reciamo dei fedeli che gà freta: a Nadal sèto cosa me piasarea? Me piasarea ‘na festa de pace! E ti cosa te piasarea? Bon Nadala- bon Nadal! Fernando Coati
COS’È UNA LACRIMA Cos’è una lacrima se non un’emozione che si scioglie Asia Fraccaroli
TRIBUTI
per la quale tutti i cittadini son tenuti a pagare bei quattrini.
Il Sindaco pretende, ed ha ragione, dall’Ufficio Postale la pigione. Resiste il buon Emilio alla richiesta E, a quando a quando, irato, egli protesta.
Se per l’addietro non pagaste mai, taci per il tuo ben, èvita guai. Il Comune di schei sempre affamato, esigere potrebbe l’arretrato.
No, caro amico, protestar t’è vano, il Sindaco ha la legge sottomano,
Sacri sono i proventi comunali, ritratti da servizi o da animali
APPUNTAMENTO COL NOTAIO DETRAZIONI IRPEF POSTI AUTO: SERVE IL BONIFICO?
L’Agenzia delle Entrate ha fatto il punto sulla detraibilità delle spese sostenute in relazione ai box auto pertinenziali. La questione attiene alla possibilità di beneficiare delle detrazioni IRPEF per le spese sostenute per l’acquisto del box auto di nuova costruzione, pagato, all’atto del rogito notarile, con assegni bancari. Cosa si può detrarre? L’art. 16 bis del TUIR (“Detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici”) prevede che dalle imposte sui redditi si possa detrarre un importo pari al 36% delle spese documentate, fino a un massimo di 48.000 Euro per unità immobiliare. La Legge di stabilità 2016 ha prorogato poi l’innalzamento delle soglie anche per quest’anno al 50% e fino all’importo massimo di 96.000 Euro. La legge estende le detrazioni previste in materia anche all’acquisto di autorimesse o posti auto pertinenziali ad immobili residenziali, limitatamente ai costi di realizzo. Serve il bonifico? La normativa prevede che il pagamento delle spese detraibili debba essere effettuato tramite apposito bonifico bancario. L’Agenzia delle entrate ha però affermato che, qualora le somme ricevute da parte dell’impresa che ha ceduto il box risultino nell’atto notarile, l’acquirente può egualmente usufruire delle detrazioni, a patto che il venditore rilasci, oltre alla certificazione circa il costo di realizzo del box, anche una dichiarazione sostitutiva di atto notorio con cui attesta che i corrispettivi pagati sono stati inclusi nella contabilità aziendale. Dunque anche nel caso in cui il pagamento sia avvenuto con assegni bancari si può accedere alle detrazioni fiscali. Quando va effettuato il pagamento? In passato l’Agenzia ha sempre manifestato un orientamento restrittivo, ritenendo che le detrazioSTUDIO NOTAIO FELLI ni potessero essere riconosciute solo per i pagaFBF Notai Associati menti successivi al preliminare registrato o all’atto Negrar - Via Mazzini 32 notarile. Oggi invece l’Agenzia delle Entrate afferma che il beneficio fiscale può essere riconosciuto Verona - Stradone Provolo 12 Tel. +39 045.2080298 anche per i pagamenti effettuati prima dell’atto Fax +39 045.2080299 notarile, anche in assenza di un contratto preliminare registrato.
anche se, per ragioni un po’ bislacche, tassate non son mai tutte le vacche. Paghiamo, quindi, al Comune allegramente, mandando all’esattore qualche accidente. Lino Benedetti
“LIBRI DI CASA NOSTRA”
a cura di Gianfranco Iovino
Il romanzo The Butcher scritto dalla veronese Giulia Ferri e pubblicato dalla casa editrice Kimerik è ambientato in Inghilterra nella seconda metà del Diciannovesimo secolo e vede al centro della narrazione un killer che ha ucciso in maniera spietata tre persone, lasciando i loro corpi mutilati e in condizioni indicibili, tanto che l’assassino viene soprannominato il macellaio. Questa però è solo una parte della storia raccolta in questo entusiasmante giallo, dove Giulia Ferri, durante lo scorrere delle pagine, ci presenta un’altra vicenda legata ad un uomo misterioso, di cui si capiscono Gianfranco Iovino lentamente i trascorsi e quale collegamento abbia con le vicende assoggettate al macellaio. Jaime Walsh, questo il nome dell’altro personaggio, sessantenne, che ha vissuto per oltre 25 anni in Brasile, facendo completamente perdere le sue tracce, che dopo tanto tempo lontano da tutto e tutti, stanco della sua condizione, decide di fare ritorno a casa, nella tenuta di Garden Rose dalla sorella Margaret, che resta sconvolta dal suo arrivo, convinta che il fratello fosse morto. Le due storie, raccontate in tempi diversi, iniziano ben presto a trovare una loro unione nel procedere del romanzo dove Jaime, immergendosi nel suo passato, chiarirà le ragioni della sua latitanza, fino al punto da farsi credere morto, così da sfuggire alle ricerche di chi lo vuole uccidere. Ed è da questo racconto in prima persona che nell'alternanza continua del presente e il passato intriga e coinvolge, grazie anche all'arrivo di un ispettore di Scotland Yard, Bartolomeo Harvey, convocato appositamente da Jaime per ascoltare la sua storia in un susseguirsi di colpi di scena, che riportano a luoghi distanti, a scenari inimmaginabili, e a ricorsi storici del risorgimento, quando il protagonista della confessione presta servizio in Veneto proprio durante l’unità d’Italia con particolare interesse nel riproporre l’atmosfera che si respirava a Venezia, con le faide familiari e l’amore conteso nei riguardi della contessina Elisa Cornaro. Il tutto condito da uno stile narrativo assolutamente trascinante ed accattivante, che coinvolgere il lettore per stile e intraprendenza narrativa. Giulia Ferri, laureata in Scienze dei Beni Culturali è specializzata in Preistoria e Archeologia è una grande innamorata della montagna e coltiva la sua passione per lettura, specialmente romanzi storici di fine ottocento, come testimonia l'ottimo romanzo The Butcher, opera prima della giovane autrice veronese, acquistabile in tutte le migliori librerie.
L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016
SPAZIO DONNA
Un libro di speranza BOUGANVILLE & MANGO
“Se noi lo vogliamo veramente, possiamo avere una vita migliore, ricca di armonia e prosperità”. E’ questo uno dei messaggi che rimangono nel cuore leggendo “Bouganville & Mango”, 110 pagine in cui dolore, difficoltà, ostacoli si intrecciano ad umiltà, voglia di vivere e di dare qualcosa di sè agli altri…non un semplice libro, ma una vera e propria testimonianza d’amore. Autrice di “Bouganville & Mango” è la negrarese Flora Giardina, già autrice di vari libri e conduttrice di corsi di self help, che ha deciso di rendere partecipi tutti della meravigliosa esperienza di vita dell’amica Giusy, la protagonista del libro. “Da quando sono arrivata in Kenya ho cancellato tutte le sofferenze patite, mi sembra le abbia vissute un’altra donna…” afferma Giusy ad un certo punto del libro. Ed è proprio questo il miracolo che Flora Giardina racconta: «Ho conosciuto Giusy prima che iniziasse la più straordinaria avventura della sua vita nel novembre 2009 – afferma l’autrice -. Ho capito subito che era una persona con una bellezza interiore non comune…Poi, nel febbraio 2015 sono stata ospite da lei a Malindi, in Kenya, tra i baci e gli abbracci dei suoi meravigliosi angioletti, che lei stessa, ipovedente che vive della sua pensione, ha adottato (sono ben 15 i bimbi a cui Giusy nella sua casa famiglia dona ogni giorno un’infanzia felice). E’ lì che Giusy mi ha chiesto di scrivere un libro sulla sua vita ed io, lieta di far conoscere a tutti un’eroina dei nostri giorni, una persona che può ispirare ognuno di noi in scelte di vita coraggiose, ho accettato con onore di raccontare questa favola». La vita infatti ha trascinato Giusy verso una vita migliore, senza che lei se ne accorgesse e, dopo un’infanzia dolorosa, sfregiata, piena di sofferenze, scelte imposte e subite, l’amore ha trionfato e l’ha colmata di tutto ciò che la vita fino a quel momento non le aveva mai dato. E’ questo che “Bouganville & Mango” racchiude: un libro avvincente, affascinante, ricco di colpi di scena, intriso di vita e di speranza. Il riscatto di quella bambina ferita che fu Giusy che ha potuto trasformare il suo fardello di sofferenza e dolore in una seconda, felice, intensa e ricca vita. “Bouganville & Mango” di Flora Giardina – edizioni Albatros – Pagine 110 – euro 12,00. S.A.
IL BIMBO a cura del dottor Gianni Tamassia Contaminazione microbiologica degli alimenti: ecco alcuni suggerimenti per ridurla Numerosi sono i casi di tossinfezione alimentare causati da alimenti di origine vegetale. Particolarmente esposti a tale tipo di rischio sono i bambini sin dalla più tenera età, per la maggior suscettibilità di un sistema immunitario non ancora “maturo” che per la maggior possibilità di esposizione se non adeguatamente supportati dal controllo dei genitori. I prodotti freschi possono infatti essere contaminati da varie fonti quali l'acqua, il suolo, concimi e fertilizzanti chimici, infezioni del personale che manipola gli alimenti, contaminazioni crociate. Cosa può fare il consumatore per ridurre il rischio di contaminazione microbiologica? Ecco alcuni suggerimenti: - Quando si fa la spesa utilizzare sempre i guanti monouso per toccare frutta e verdura. - Scegliere frutta e verdura dall’aspetto fresco e in buone condizioni; evitare i prodotti che abbiano odore di vecchio o che siano chiaramente danneggiati o ammuffiti. Non acquistare verdure confezionate che abbiano del liquido nel sacchetto, anche se talvolta un minimo di condensa nelle confezioni di insalata pronta può essere normale. - Maneggiare con cura i prodotti: persino quelli che sembrano più resistenti possono ammaccarsi. Comprare solo ciò di cui si ha bisogno. Alcuni tipi di frutta e verdura, come le mele e le carote, possono essere conservati, ma la maggior parte dei prodotti deve essere consumata entro pochi giorni. - Riporre subito i prodotti in un frigorifero freddo (5°C) e pulito. Banane, pomodori o altra frutta che ha bisogno di maturare ulteriormente possono essere conservata temperatura ambiente. - Leggere e seguire le istruzioni sulle etichette di frutta e verdura confezionate, come ad esempio “tenere in frigorifero”, “consumare entro...” o “consumare preferibilmente entro” … ”lavare prima dell’uso”. Buttare via tutto ciò che si è conservato per tanto tempo o che ha un aspetto o un odore che indicano il deterioramento del prodotto. - Lavare frutta e verdura con abbondante acqua corrente prima di consumarla. Sbucciarla e asportare le foglie esterne. Lavare a fondo la frutta che se si mangia con la buccia. Usare la spazzola apposita per pulire i prodotti con la buccia dura, come meloni, mele o carote, prima di tagliarli e servirli crudi. I frutti più piccoli e delicati, come i frutti di bosco, possono essere facilmente risciacquati in un colino per evitare di danneggiarli. - Lavare i prodotti appena prima di consumarli, non prima di metterli in frigo. Lavare bene le mani prima di maneggiare i prodotti. Se sono stati maneggiati carne fresca e pollame, assicurarsi di aver pulito bene le superfici, gli utensili e le mani prima di toccare prodotti freschi (o qualsiasi altro cibo). - Coprire i piatti contenenti frutta o verdura già tagliata. Tenere la macedonia o altri prodotti pronti da consumare nel frigorifero fino al momento di servirli. Eliminare questi prodotti se sono rimasti fuori dal frigorifero per più di quattro ore.
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SSSS... aScolta di Rosanna Pancaldi «Ssss ..... Ascolta, si sentono le zampogne, usciamo a vedere!» Così mi diceva la mamma quando, la settimana precedente il Natale, passavano i suonatori con i tipici costumi. Quel suono magico mi piaceva tanto e vedere quei personaggi da fiaba mi faceva battere forte il cuore. Le zampogne annunciavano il Natale ormai imminente. Il presepe, allestito nel grande camino di casa, era pronto. C’era il ruscello che scorreva sotto il ponticello, i pastori con il loro gregge avviati verso la capanna, dove spiccavano quelle statue così perfette da sembrare vere: Maria che osservava con amore il suo piccolo, Giuseppe con l’espressione seria di chi controlla che tutto sia a posto e Gesù … che bello quel bambino di porcellana, dalle guance rosa, la boccuccia sorridente e i capelli biondi! Ne ero innamorata. Tanto che ricordo ancora quei lineamenti così dolci e fini. L’atmosfera era carica di attesa, la mamma che preparava tortellini, dolci e altre leccornie per tutti i parenti che sarebbero arrivati per la grande festa. Un Natale da bambina, un Natale con la famiglia, ricco di fede, di tradizioni, di incanto. Mi sembra un sogno, un sogno che ogni anno mi sforzo di ricreare per la mia grande famiglia, ma mi rendo conto che non è più la stessa cosa. Le zampogne non suonano più. I bimbi, affascinati dalle luci delle strade, frastornati dal traffico, dalle pubblicità in TV e dai centri commerciali, guardano con avidità le vetrine per scegliere i regali. Credere che la nascita di quel Bambino Gesù sia un evento meraviglioso, degno di essere festeggiato, è ormai utopia. Il Natale odierno, fatto di viaggi, di vuoti oggetti da comprare, lontano ormai dai tradizionali riti familiari e religiosi, che rendevano unico e sempre nuovo ogni Natale, ha perduto fascino e si è svuotato del suo più profondo significato: davvero una grande perdita per i nostri bambini, per la società tutta e per il futuro dell’umanità.
NATALE A VERONA
Verona, città patrimonio dell'UNESCO e da sempre punto di incontro per cultura e tradizioni, si trasforma e si veste di luci, suoni e colori del Natale. L'ingresso della città dallo scorso 18 novembre è illuminato da centinaia di luci (creando un effetto Champs Elysees), proseguendo per tutte le vie del centro storico, ed arrivando nella splendida Piazza Bra, con lo sfondo dell'Arena romana e l'imponente stella di Natale che poggia sulla piazza. Fino al 26 Dicembre, Piazza dei Signori ospita per il nono anno consecutivo, le caratteristiche casette in legno del "Christkindlmarkt"; circa 60 espositori propongono prodotti tipici tradizionali artigianali quali addobbi in vetro, legno e ceramica, tante idee regalo nonché specialità gastronomiche e deliziosi dolci natalizi. Luogo: Piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio, Via della Costa Orari di apertura: Dalla Domenica al Giovedì: ore 10.00-21.30 Venerdì, Sabato/Prefestivi: ore 10.00-23.00 24 dicembre chiusura mercatino ore 17.00 25 dicembre apertura mercatino ore 15.00
CENTRO PARROCCHIALE FUMANE Si aprirà sabato 24 dicembre, per proseguire fino all’8 gennaio, la mostra dei Presepi della XXII Rassegna di Presepi e XVII Concorso “Facciamo il Presepe insieme” presso il Centro parrocchiale di Fumane. La mostra, organizzata in collaborazione tra parrocchia di Fumane, Circolo Parrocchiale Noi Tuttinsieme, FIDAS Fumane, Comune di Fumane e la partecipazione di "Frantoio Guglielmi Claudio". Orari: Domenica e Festivi ore 10.00 - 12.30 e 15.00 - 20.00; Sabato ore 15.00 - 18.00 (Sabato 31 Dicembre la mostra rimarrà chiusa); Domenica 8 Gennaio 2017 chiusura mostra ore 17.00. Il "Circolo Tuttinsieme" promuove inoltre l'iniziativa "Presepio Tuttinsieme", un gesto simbolico per conservare e diffondere la tradizione del Presepio in famiglia tenendo acceso il ricordo della Natività e richiamando un insieme di significati cristiani: la mangiatoia, i pastori e i Re Magi che propongono visivamente messaggi d'amore e pace sempre attuali. La mostra fotografica verrà poi allestita presso le Opere Parrocchiali durante i giorni di apertura della Rassegna dei Presepi.
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L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016
L’INTERVISTA. I “SAPERI” DELLE MANI
Le festività rappresentano per eccellenza la stagione dello stare insieme, del calore, delle emozioni. Sono il periodo dell’anno in cui si risveglia il desiderio di donare qualcosa di sé, di accogliere i propri cari, di godersi la propria casa vestita a festa. Le festività sono la massima espressione della creatività. Quale idea migliore infatti di addobbare la propria abitazione o regalare oggetti realizzati con le proprie mani? In un contesto sociale in cui la manualità sembra ormai perduta assieme alla fantasia e al tempo che manca sempre, sono invece molte le donne, artisti a loro insaputa, che ancora custodiscono e coltivano il dono di riuscire a trasferire in ciò che creano la propria personalità.
su cui fanno capolino petali e fiori, pannelli in legno decorati con le stoffe, sfere impreziosite da boccioli e rose…Come nascono tutte queste idee e come riesce a concretizzarle? «Prendo spunto da tutto ciò che vedo e osservo nei negozi, nei mercatini e poi lo personalizzo a seconda dei miei gusti o della persona a cui regalerò la mia creazione. Parto con un progetto iniziale, attingendo ovviamente dalle tecniche imparate nel corso degli anni, sia come autodidatta che frequentando corsi sul territorio, e poi passo alla pratica, anche se spesso accade che in corso d’opera decido di modificare e perfezionare qualche dettaglio. Ogni creazione manuale è frutto sì
Una di loro – che non desidera essere nominata - l’abbiamo incontrata nel suo “laboratorio”, la sua casa, che in questo periodo in particolare trionfa di creazioni interamente “made in…home”. Alberelli di Natale, elfi, animaletti fermaporte, Babbi Natale in pannolenci, cuori
di tecnica, di materiali, di attrezzature senza le quali non si inizierebbe nemmeno un lavoro, ma è sempre necessario che la fantasia trovi libero sfogo. Solo così si riesce a creare qualcosa di originale e personalizzato. Ed è proprio questo di cui oggi, in un mondo appiattito, omo-
logato, in cui abbiamo tutto, abbiamo bisogno. Di fantasia». Oggetti e regali che scaldano il cuore quindi… «Sì, che scaldano il cuore di chi li riceve, di chi li guarda, ma anche di chi li realizza. Quando creo qualcosa, che sia per me o per qualcun altro, questo oggetto è frutto di prove, di esperimenti, di ore di lavoro che, una volta concretizzati, sanno trasmettermi una grande soddisfazione». Non solo elementi d’arredo e addobbi: lei ama sperimentare anche in cucina, creare in torte buone e belle e provare sempre nuove ricette, ma lavora anche a maglia, creando sciarpe, colli in lana, e ricama dando forma a tendaggi, tovaglie…Ma tra i mille impegni quotidiani, famiglia, lavoro, figli, nipoti, dove trova il tempo per dedicarsi a queste opere? «Il tempo, quando si coltiva una passione vera, si trova. Sempre. Anche di notte o a tarda sera, nei ritagli di tempo tra una mansione e l’altra. Anche dopo una giornata estenuante, anzi, spesso è proprio in questi momenti che si riesce a dare il meglio di sé. Le passioni ci aiutano a rilassare mente e corpo, ci permettono di allontanare preoccupazioni, problemi, pensieri negativi per qualche istante, lasciando fuori la frenesia del mondo per concentrarci su qualcosa di bello, di nostro. E’ questa l’unica cosa di cui abbiamo davvero bisogno: dobbiamo imparare a regalarci la bellezza di fare anche ciò che ci piace».
LA CURA DEI CAPELLI a cura di Antonella Marcomini
OSSIGENO, LA NOSTRA VITA Nel salone Bionaturale di Antonella, puoi trovare le risposte giuste alle varie esigenze e problematiche di cute e capelli. Con il dispositivo a propulsione di ossigeno, si possono ottenere molteplici risultati, tra i quali, la stimolazione della microcircolazione sanguigna, che favorisce l' equilibrio della pelle e del cuoio capelluto e il rinnovamento cellulare, contrastando la caduta dei capelli, la seborrea, la forfora, l' indebolimento fisiologico e post-parto. Nel salone si eseguono vari tipi di trattamenti, con La vera bellezza sta terapie e prodotti all' avanguardia, nella purezza eseguendo un' analisi gratuita di cute e capelli, con tricocamera tecnologica ed estrazione del bulbo, esaminato in tricoscopio. Un occhio di riguardo, non solo per la cura e la salute dei capelli, ma anche per lo spirito e la bellezza. Anche tutto ciò che riguarda la parte tecnica, come : colore - mesches - giochi di luce - permanente - ondulazioni - gonfiaggio - ricostruzioni - filler riempitivi - percorso spa hammam di 60 minuti e molto altro, sono basati su metodi a base naturale.
a Dicembre un simpatico omaggio a tutti i clienti!
NUOVO ORARIO mercoledì – giovedì – venerdì: ore 9.00 – 17.00 - sabato: ore 8.30 – 13.00 Si gradisce l’appuntamento: cell. 347.7579713
Via degli Arusnati, 3 (1° piano) PARONA
DONNE DELLA VALPOLICELLA Una serata all’insegna dello “Yoga, una disciplina di oltre 5000 anni”. E proprio lo Yoga ha fatto da cornice al primo appuntamento conviviale dell’anno sociale dell’Associazione Donne della Valpolicella. «La relatrice Elena Nicolis, insegnante di ginnastica ed esperta di Yoga e Hatha Yoga, ci ha intrattenuto con una bellissima spiegazione di come lo Yoga agisca non solo sul corpo, ma in modo particolare sul nostro equilibrio fisico e mentale – afferma Bruna Pavesi Castelli, presidente dell’Associazione . Elena Nicolis ci ha confidato che il mondo dello
Yoga l’ha sempre affascinata, tanto da decidere di dedicarsi completamente a questa disciplina. Gli insegnamenti acquisiti negli anni le hanno dato grandi soddisfazioni, oltre che i benefici quotidiani che trae
da questa disciplina. Molto soddisfatte le nostre numerose socie presenti alla serata – aggiunge Bruna Pavesi - che hanno trascorso qualche ora rilassante accompagnata da un piacevole sottofondo musicale».
L’ANGOLO DI FRANCESCA
a cura di Francesca Galvani
Non è il "solito pranzo di Natale" quello proposto per queste festività 2016 dalla nostra Francesca Galvani. Il suo menù va infatti al di là della tradizione. E’ agrumato, fresco, leggero e ben si presta alle nuove esigenze di tutti noi. Piatti collaudati che soddisferanno i vostri occhi prima ancora del palato.
Aperitivo bicolore Arcobaleno di cruditè Francesca Galvani Lasagne arrotolate in pasta sfoglia Salmone al forno con finocchi, olive e arance Mele farcite con noci, amaretti e frutti di bosco caramellati Tavoletta di cioccolato con frutta secca Tutte le ricette nei dettagli le troverete sul sito www.cucinaeciacole.it
auguro a tutti voi un caloroso e felice Natale e... continuate a seguirmi!
SPAZIO DONNA
L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016
BENESSERE DONNA
BODY BUTTER ALLA LITSEA
A CURA DI CHIARA TURRI
Ogni giorno c’è un cambio di pelle. Ogni giorno si nasce e si muore. Un piccolo infinito.
Chiara Turri
I burri per il corpo sono un’ottima soluzione per assicurare alla pelle del corpo la giusta idratazione. La speciale formulazione di questi balsami permette inoltre di lenire e apportare la giusta quantità di nutrimento. Il burro di Karité, nello specifico, è dotato di proprietà eccezionali per assicurare alla pelle un effetto emolliente, elasticizzante, lenitivo e antiossidante. La morbida texture si stende facilmente donando nell’immediato alta idratazione. Perfetto per idratare non solo la pelle del corpo, ma anche quella
del viso e ottima come maschera per capelli. Ho pensato di arricchire il body butter con essenza di Litsea, una pianta tropicale originaria dall’Estremo Oriente appartenente alla famiglia delle Lauracee. L’effetto di questo olio essenziale è profondamente rasserenante ed è consigliato per risvegliare la voglia di vivere, per aprire gli occhi sul mondo ed aiutare a comprendere.
basso fare sciogliere e mischiare il burro di Karitè e l’olio di cocco. Lasciare raffreddare il composto per circa 2 ore in frigorifero. Con il mixer sbattete il composto per 57 minuti a massima velocità, fino ad ottenere una crema soffice e spumosa. Aggiungere l’olio essenziale e mescolare delicatamente. Trasferire il burro profumato in un vasetto di vetro con coperchio. Il
Rende ottimisti ed elimina i pensieri negativi.
burro potrà essere usato per sei mesi senza subire alcuna alterazione. Impreziosite il vasetto usando la vostra creatività e otterrete un’ottima idea regalo per i vostri cari. Regalare benessere è sempre un’ottima idea! Buon Natale a tutti voi! Namastè!
PREPARAZIONE BODY BUTTER ALLA LITSEA: ½ tazza di Burro di Karitè ¼ tazza di olio di cocco 10 gocce di olio essenziale di Litsea In un pentolino a fuoco
LA SALUTE
a cura di Tommaso Venturi, ricercatore scientifico
ASMA E TERAPIA INALATORIA L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, caratterizzata da crisi di dispnea, respiro sibilante, tosse, oppressione toracica. Dal punto di vista funzionale è caratterizzata da ostruzione bronchiale di solito significativamente reversibile spontaneamente o con terapia farmacologica. È una malattia molto diffusa, si calcola che ne siano colpiti circa 300 milioni di persone al mondo, può essere di gravità molto diversa da caso a caso; nelle forme gravi può diventare una malattia invalidante. Questa patologia trova la sua miglior risposta terapeutica con la terapia inalatoria. Quando è necessario trattare una malattia dell’apparato respiratorio risulta intuitiva la convenienza a portare il farmaco direttamente a livello bronchiale, quindi di utilizzare una terapia inalatoria di aerosol perché questa consente una rapida azione proprio là dove è necessaria l’azione del farmaco. Le motivazioni di questa scelta sono sostanzialmente due, entrambe di estrema rilevanza farmacologica e da sole spiegano il crescente ricorso a questa modalità di somministrazione della terapia anche nei bambini; con l’aerosol il farmaco raggiunge direttamente le vie respiratorie che sono l’organo bersaglio, senza dover prima distribuirsi ad altri organi e sistemi come avviene quando la somministrazione è effettuata ad esempio per via orale o altra via sistemica e la dose di farmaco erogata può essere inferiore in quanto, raggiungendo direttamente l’organo bersaglio non è soggetta a dispersioni; ciò riduce anche il rischio di effetti indesiderati a carico di organi diversi dal polmone. Tuttavia la terapia inalatoria non è semplice e utilizzarla in modo corretto è fondamentale. Per questo le figure professionali devono fare opera di educazione nei confronti dei pazienti con patologie respiratorie croniche quali l'asma. Educare un paziente significa fornire informazioni sulla malattia ed istruzioni pratiche necessarie all’utilizzo dei dispositivi inalatori rendendo il paziente in grado di adeguare attivamente il suo comportamento alla malattia ed alle terapie. L’educazione del paziente asmatico ha dimostrato grande efficacia nel migliorarne lo stato di salute, ridurre i ricoveri e gli accessi al Pronto Soccorso contribuendo a contenere i costi della malattia.
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SPORT
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Passione e impegno dal cuore rossonero CALCIO. L’Ambrosiana vuole regalarsi un campionato 2016/17 di soddisfazioni in Eccellenza
Determinazione, ragazzi di talenti, impegno e i colori rosso e nero nel cuore. L’Ambrosiana vuole regalarsi una stagione 2016/17 in Eccellenza piena di sorrisi e gol. «Le sensazioni
vo Mattia Bergamaschi sul sito web del club -. Abbiamo cambiato molti giocatori e devo dire che il gruppo lo vedo ben coeso e ne sono davvero contento. Quello che invece mi è dispiaciuto
ne della scorsa stagione (settimo posto, ndr) per me sarebbe il massimo». Il torneo di Eccellenza è cominciato da una manciata di giornate (otto, contando la data di stampa del giornale)
La prima squadra dell’Ambrosiana 2016/17
sono positive anche se quest'anno ci sarà da soffrire per la rosa ristretta e molto giovane, però sono sicuro che ci toglieremo delle belle soddisfazioni – dichiara il direttore sporti-
è il fatto che qualche giovane non ha avuto la pazienza e la voglia di stare nel nostro gruppo della prima squadra facendo altre scelte. L’obiettivo in campionato? Raggiungere la posizio-
e l’Ambrosiana si sta ben comportando. I rossoneri, infatti, sono posizionati ai piani alti della classifica del girone A. «I nuovi arrivati, bene o male, li conoscevo tutti e so perfetta-
mente quale sia il loro valore: per il momento, mi sta sorprendendo Matteo Lonardi, centrocampista del 1999 provenienti dagli allievi provinciali dell’Ambrosiana – puntualizza Bergamaschi -. Al contrario, sono dispiaciuto che Nicola Lonzar abbia lasciato la rosa. I calciatori che non darei ad un club concorrente? Nicolò Pangrazio e Federico Cecchini. L’atleta che vorrei “rubare” ad una rivale? Ce ne sono diversi, ma scelgo Samuele Avanzi del Villafranca. La squadra che potrebbe vincere il girone? La Clodiense Chioggia. Il mio sogno? Ho un buon rapporto che mi lega alla presidenza e mi piacerebbe tanto andare in serie D con l’Ambrosiana nel giro di un paio d’anni, senza stravolgere il gruppo attuale e senza spese folli, e far sì che qualche imprenditore della zona ci dia una mano. Prima, però, desidero raggiungere il traguardo principale di questa stagione: la salvezza. Al più presto e senza soffrire troppo». Matteo Sambugaro
L’ALTRO GIORNALE Dicembre 2016
CALCIO / PESCANTINA SETTIMO
Un messaggio importante. Una riflessione per crescere. E per capire che lo sport, in questo caso il calcio, deve essere non solo un gioco entusiasmante ma anche una scuola di vita. Il Pescantina Settimo si siede davanti al computer, l’ispirazione è nell’aria e le dita viaggiano spedite, e con sensibilità, sulla tastiera: «Il calcio sia rispetto, lealtà ed amicizia». Il titolo dice già tutto, lo spunto arriva dal sito web della società.
noi un buon e un corretto esempio». Il Pescantina Settimo, le precisiamo, presenta la scuola calcio (i nati nel 2010 e 2011), i piccoli amici 2009, i piccoli amici 2008 blu, i piccoli amici 2008 rossi, i pulcini 2007 blu, i pulcini 2007 rossi, i pulcini 2006 blu, i pulcini 2006, rossi, gli esordienti 2005 a nove, gli esordienti misti a nove, gli esordienti 2004 a undici, i giovanissimi B 2003, i giovanissimi A 2002, gli juniores regionali e
Pescantina Settimo, esordienti 2005 a nove
Poche parole per inquadrare lo spirito che la disciplina più praticata in Italia dovrebbe sempre incarnare: il pallone come metafora di passione, impegno, attività fisica ed educazione. Quella educazione che, al contrario, spesso viene meno. «In queste settimane (e non solo, purtroppo, ndr) sentiamo parlare di violenza sui campi di calcio tra giocatori, e di genitori tifosi inferociti – scrive il club rossobluviola -. Ma dove stiamo andando? Il calcio è lo sport più bello del mondo: godiamoci con serenità i nostri figli negli anni più belli della loro vita e prima di tutto diamo
la prima squadra che disputa il torneo di Seconda categoria (girone A). «Rispetto, lealtà e lavoro sono concetti basilari che i nostri ragazzi devono applicare prima di diventare dei bravi calciatori, senza mai dimenticare l'impegno a scuola – continua il club -. Occorre formare non solamente degli atleti ma pure bravi cittadini per il futuro del nostro Paese. La spensieratezza è una delle caratteristiche che rappresentano meglio i giovani, lo sport è soprattutto aggregazione ed amicizia, e deve tenere presente i valori della vita, in particolare la solidarietà». M.S.
TAMBURELLO. Atd Negarine, tempo di bilanci: «I risultati sono il frutto di serietà, lavoro e determinazione» Tempo di bilanci in casa dell'Atd Negarine del Presidentissimo Rinaldo Fedrigo Rinaldo. La società ha saputo diventare negli anni una consolidata e importante realtà nel panorama tamburellistico veronese e nazionale: a darne ulteriore conferma sono i risultati recentemente ottenuti. Partia mo dai veterani della Serie C, guidata dal Vice Presidente e giocatore Mario Fedrigo, che ha ottenuto un prezioso terzo posto nel campionato provinciale open. Nel settore giovanile spicca invece la squadra Pulcini guidata da Giovanni Venturini e Fabio Lonardi, che hanno vinto il campionato provinciale sia “indoor” che “open”, oltre i tornei di San Floriano, Bardolino e San Pietro in Cariano. Come s e non bastasse la squadra esordienti A, guidata da Mario Fedrigo, si è aggiudicata il titolo provinciale “indoor” e “open”, oltre al torneo Casa Rossa, mentre la squadra B, guidata da Giancarlo Tommasi, ha ottenuto un ottimo quarto posto ad un solo punto dalla piazza d'onore…Ma non è finita qui: i Giovanissimi A, guidati da Andrea Baietta e Paolo Lavarini hanno vinto il titolo provinciale e regi onale sia nell'”indoor” che nell' “open”, arrivando terzi al campionato italiano indoor di Solferino e raggiungendo un brillante secondo posto alle finali nazionali open svoltesi in Trentino ad agosto. «Tutto questo – afferma con orgoglio Andrea Baietta - a dimostrazione di un costante miglioramento ottenuto di anno in anno Giovanissimi A vicecampioni d’Italia grazie all'impegno e al lavoro di tecnici e giocatori. Proprio come è accadu to alla squadra giovanissimi B allenata da Federico Bussola e Graziano Coati che si è piazzata al terzo posto nel campionato “indoor” e nel campionato “open” grazie ad un ottimo girone di ritorno sfiorando il secondo posto, sfuggito proprio alla fine». Anche la squadra Giovanissimi femminile allenata da Claudia Righetti ha saputo dimostrare, alla sua prima apparizione, una grinta invidiabile e la squadra femminile Juniores allenata da Sonia Vincenzi ha vinto il titolo provinciale open. «I risultati ottenuti – dichiara il presidente Fedrigo - sono il premio per l'impegno e la serietà di quanti a vario titolo prestano la loro opera durante l'anno e mettono a disposizione il proprio tempo libero». La ciliegina sulla torta è stata Il capitano la convocazione per le selezioni della squadra nazionale dell a categoria giovanissimi di Efrem Lavarini, Riccardo Baietta, Yuri Lonardi e Loris Ciliberti. Il Efrem Lavarini Negarine è stato rappresentato da Efrem Lavarini che ha guidato da capitano la nazionale italiana al successo in Francia contro la locale selezione nazionale. Ora l’Atd Negarine sta scaldando i motori per il campionato indoor 2016 – 2017, che vedrà impegnata la società con ben sei squadre. In bocca al lupo! S.A.
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L’ALTRO GIORNALE
Pallacanestro rosa: il Fu.Sa. ha fiducia
Dicembre 2016
BASKET. Un progetto dedicato a bambine e ragazze. Conati: «Poniamo le basi per il domani»
Sono entrate nel vivo le attività del Fumane Sant’Ambrogio Basket presieduto da Damiano
un centinaio tra superiori e adulti. La scorsa stagione il risultato più significativo è stato la vittoria
proprio direttivo ed istruttori ha lanciato un nuovo progetto, Crediamo nel basket femminile giovani-
Conati. Protagonisti alcuni progetti per la promozione della pallacanestro come il minibasket che sta coinvolgendo un centinaio di bambini delle scuole elementari, oltre all'attività di una cinquantina di cestiti delle medie e quasi
del campionato Under 18 Csi. «I nostri cestiti hanno centrato un traguardo prestigioso che premia il costante lavoro nel settore giovanile. E così cercheremo di fare quest’anno» spiega il presidente Conati che, recentemente, col
le». Accanto alla squadra militante in serie C, in collaborazione con la polisportiva Fumane, il Valpolicella Basket e lo sponsor Cantina Scriani, la società della Valpolicella dà la possibilità a tutte le ragazzine che vogliono
giocare a pallacanestro in Valpolicella fin dai 6 anni di iniziare questa disciplina sportiva con allenatori qualificati per il basket femminile. «Nostro scopo - aggiunge Conati - è quello di porre le basi per la creazione di squadre giovanili femminili nelle categorie Under 16 (2001/02/03), Under 13 (2004/05) mentre le bambine giocano nei due settori minibasket misti nelle palestre di Fumane e S. Ambrogio». Pink Basket si lega ad accordi di collaborazione con altre società. «Abbiamo iniziato a collaborare proficuamente - conclude il presidente Damiano Conati - col Valpolicella Basket e con la polisportiva Fumane del presidente Andrea Gregori, che ha appoggiato fin da subito questo nostro progetto di basket in rosa. Infine la Cantina Scriani, nostro principale sponsor che crede fortemente nella pallacanestro femminile». Massimo Ugolini
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KARATE / IL SOGNO DI PECIREP Obiettivo a cinque cerchi per Emma Pecirep, cintura nera 3° Dan e membro della rappresentativa Veneta di Karate. L’atleta del Centro Studi Karate Negrar punta a qualificarsi per le Olimpiadi di Tokyo in Giappone in programma nel 2020 (il karate è diventata disciplina olimpica). «Sono soddisfatta del mio percorso, spero di coronare il sogno di volare in Giappone tra quattro anni spiega Emma Pecirep -. Nel contempo mi piace lavorare con i bambini e ragazzi, darò una mano nella mia società». Il cammino di Emma Pecirep sarà lungo e difficile ma l’atleta ha dimostrato, nelle ultime annate, qualità tecniche ed abnegazione fondamentali per superare qualsiasi ostacolo. Oltre ad avere acquisito esperienza internazionale, partecipando nel corso di quest’anno come nei precedenti a diverse competizioni. All’Open di Croazia, tappa di Coppa del Mondo, ha vinto una medaglia d’oro. L’atleta è stata protagonista a Ostia, in provincia di Roma, dove si è svolto il campionato italiano karate delle Regioni, conquistando la medaglia di bronzo. All'Open Italia di Karate, svoltosi a Riccione, manifestazione internazionale giunta alla 17esima edizione e a cui hanno partecipato 1900 atleti provenienti da diverse nazioni, Emma Pecirep
ha vinto la medaglia d'argento nella categoria senior, dopo avere battuto nei primi turni due atlete italiane, in semifinale ha sconfitto la lettone Rozaeva già campionessa del Europa al termine di un incontro tattico concluso con un attacco esplosivo della veronese, perdendo poi la finalissima. Nel frattempo Emma Pecirep sarà impegnata ad allenare bambini e ragazzi della sua società, il Centro Studi Karate Negrar che svolge attività agonistica e promozionale per la diffusione del karate nelle sedi di Fane e Negrar diretto da Marijan Pecire. Sotto il profilo agonistico, sul tatami, cercheranno nuove soddisfazioni anche Diana Marchesini, Alessia Lavarini, Brayan Barbosa, Elia Moschin, Nikola Kolundzic, Alessandro e Giorgia Salvi ed altri compagni. Il direttore è fiducioso. «I nostri atleti sono cresciuti nel corso di questi anni grazie ad impegno ed umiltà - conclude Marien Pecirep, maestro 6° Dan docente Regionale Veneto -. Per quanto riguarda l’attività promozionale nei pomeriggi iniziamo con i bambini e ragazzi, nelle ore serali alleniamo le cinture marrone e nere». I corsi sono tenuti da Marien, Emma e Slaven Pecirep, cintura nera 4°Dan. M.U.