Aprile

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ANNO XXVIII - N.04 - APRILE 2013 - stampato il 18/04/2013 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

Arriva dall’Unione Regionale dei titolari di Farmacia del Veneto la denuncia della grave difficoltà, in continuo aumento, rilevata dalle oltre 1.200 farmacie associate, di reperire nel normale ciclo distributivo regionale Veneto numerose specialità medicinali. Tra le possibili cause anche l’esportazione parallela di farmaci invece destinati al mercato italiano. Si tratta di farmaci utilizzati nella cura di patologie come ipertensione, morbo di Parkinson, depressione, ansia. Tra i medicamenti ad alta difficoltà di reperimento anche acido folico per le donne incinte e anticoncezionali. pagina 13

LE INTERVISTE

SPORTELLO ON LINE “ZERO”

Stefano Casali e Fabio Venturi intervengono in questo numero per fare il punto della situazione relativamente alle attività svolte. Il primo in veste di assessore ai Lavori Pubblici, Edilizia sportiva e monumentale, Rapporti Patrimoniali con le associazioni del comune di Verona, dove sono stati aperti in questi giorni diversi importanti cantieri monumentali, il secondo in qualità di presidente della V Circoscrizione, dove il cruccio del momento sembra essere proprio lo stato delle strade. pag.9

E’ attivo dall’8 aprile il nuovo Sportello polifunzionale on line “Zero” del comune di Verona che consente di stampare i certificati anagrafici e di stato civile da casa, senza più recarsi agli sportelli. Lo sportello on line consente un accesso rapido e unificato ad un ampio numero di servizi fruibili via web, messi a disposizione dagli uffici comunali. Il nuovo servizio funziona 24 ore su 24 e permette ai cittadini di risparmiare tempo senza bisogno di recarsi fisicamente in Comune. Gli sportelli dei Servizi demografici continueranno comunque a fornire i documenti anche direttamente a chi li richiederà nella maniera tradizionale. pag.8

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DOVE POTETE TROVARCI I CIRCOSCRIZIONE LA COSTA - PIAZZA BRA 2 - CENTRO STORICO MUNICIPIO - PIAZZA BRA - CENTRO STORICO POLLERIA SOGGIORO - PIAZZA MURA GALLIENO1 - CENTRO STORICO BAR LA COLONNA - VIA SAN PIETRO INCARNARIO 8 - CENTRO STORICO BAR SAN FERMO - STR. SAN FERMO 5 - CENTRO STORICO LIBRERIA GIURIDICA - VIA COSTA 5 - CENTRO STORICO ALPIGUSTO - VIA CATULLO 3 - CENTRO STORICO ALPIGUSTO - VIA PELLICCIAI - CENTRO STORICO INAIL - CORSO CAVOUR 6 - CENTRO STORICO BAR MONTECCHI - VIA DEL PONTIERE 29 - CITTADELLA UFFICI PROVINCIALI - VIA FRANCESCHINE10 - CITTADELLA TRIBUNALE - CORTE ZANCONATI - CITTADELLA BAR CITTADELLA - VIA OSPITAL VECCHIO 7 - CITTADELLA C.C.I.A.A. - CORSO PORTA NUOVA 96 - CITTADELLA ALPIGUSTO - P.ZZA RENATO SIMONI 4 - CITTADELLA SIGMA - VIA DELLA VALVERDE 46 - CITTADELLA TABACCHERIA - VIA DELLA VALVERDE 63/A - CITTADELLA ENZO PARRUCCHIERE - VIA GUGLIELMO MARCONI- 17 - CITTADELLA PANIFICIO AI PORTICHETTI - P.TTA PORTICHETTI 2/B - S. ZENO PANIFICIO S. ZENO - P.ZZA POZZA 25 - S. ZENO COMITATO SIMON DE L'ISOLO - P.TA VESCOVO-P.ZZA S.TOSCANA - VERONETTA BAR COLUMBIA TORREFAZ - VIA XX SETTEMBRE 126 - VERONETTA II CIRCOSCRIZIONE CENTRO D'INCONTRO - P.ZZA DELLA VITTORIA - PARONA CARTOLERIA GASPARONI VIA ARUSNATI 1/C - PARONA COMUNE - VIA NUOVA - QUINZANO SUP. SIGMA - VIA NUOVA 24 - QUINZANO BAR FAMILA - VIA CA DÌ COZZI 43 - P.TE CRENCANO CENTRO POLIS. AVESANI - VIA SANTINI 5 - P.TE CRENCANO CARTOLERIA IDEALANDIA - VIA TOMMASEO 20 - P.TE CRENCANO TOTAL - VIA MAMELI 168 /A - P.TE CRENCANO NUOVA S. PANCRAZIO - VIA MAMELI 160 - P.TE CRENCANO AGIP - VIA MAMELI 160 - P.TE CRENCANO PARAF. VIVER BENE - VIA MAMELI 152 - P.TE CRENCANO CENTRAL FITNESS - VIA MAMELI 124 - P.TE CRENCANO PUNTO SMA - VIA DELLE AGOSTINIANE 31 - AVESA PIGHI FRUTTA E VERDURA VIA DELLA PODGORA - AVESA FARMACIA MARTARI - P.ZZA VITT. VENETO 22 - B.GO TRENTO BAR SIG. DAL DOSSO VIA M.ORTIGARA 23 - B.GO TRENTO III CIRCOSCRIZIONE CAFFE' - FARMACIA - VIA MARIN FALIERO 47 - SAVAL CEMS - VIA FAVA 2/B - CHIEVO PANINOTECA LEMMINGS - PIAZZA CHIEVO - CHIEVO PISCINE COMUNALI - VIA COL. GALLIANO - STADIO BAR CUORE - VIA ALBERE 68/A - STADIO PRODET - VIA NEGRELLI 65 - STADIO SUP. VIVO - P.ZZA RISORGIMENTO - S. MASSIMO FARMACIA - VIA TREVISANI - S. MASSIMO PANIFICIO LA SPIGA D'ORO - VIA URBANO III 10 - S. MASSIMO IDEA CORNICE - VIA URBANO III 22 - S. MASSIMO SUP. EUROSPIN - VIA PANCALDO - P.TE CATENA BOOMERANG CAFFE' - VIA MAGELLANO ANGOLO VIA C. COLOMBO - P.TE CATENA LA BOTTEGA DEL PANE- VIA AGRIGENTO 25 - B.GO NUOVO MARKET L'AFFARE - VIA EUCLIDE - B.GO NUOVO ROSSETTO - VIA SPAZIANI - B.GO MILANO

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le vostre

Lettere M5S

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Aprile 2013

DALLA CISL

“Lobby che dominano il mondo” “Emergenze. E il Governo?” Caro Direttore, alcune idee promosse da M5S sono interessanti, perché sollecitano a realizzare una politica più sobria e un ricambio della classe dirigente italiana. Nel contempo preoccupa che Gianroberto Casaleggio pubblicizzi sul proprio sito video denominati “Prometeus” e “Il futuro secondo Casaleggio”. Riporto alcuni stralci assai inquietanti. “L’uomo è Dio, è ovunque, è chiunque, conosce ogni cosa…Questo è il nuovo mondo di Prometeus, tutto è iniziato con la rivoluzione dei media, con Internet. Nel 2047 ognuno ha la sua identità in un network sociale e mondiale creato da Google di nome Earthlink, per essere tu devi

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via Enrico Bernardi, 7 37026 SETTIMO di PESCANTINA (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)

Numero chiuso il 18 - 04 - 2013

essere in Earthlink o non avrai identità…2054: Prima elezione in rete per un governo mondiale chiamato GAIA. In Gaia partiti politici, ideologie, religioni spariscono: l’uomo è il solo proprietario del suo destino, la conoscenza collettiva è la nuova politica”. Volumi autorevoli affermano l’esistenza di centrali di potere che dominano l’alta finanza e l’economia mondiale e che operano per indebolire lo Stato e i partiti, affinchè non ci siano leggi che possano limitare l’avidità e l’espansione di questi poteri forti. Gli autori sottolineano che le religioni, difendendo i diritti fondamentali della persona e dei popoli, sono considerate da queste centrali di potere un elemento di disturbo. Stiglitz, per esempio, documenta come le idee insegnate dalla “New Classical Scool” di Chicago siano deleterie, influiscano molto sull’operato dei dirigenti della “Federal Reserve” e su chi controlla l’alta finanza e l’economia mondiale. Proprio in quella scuola di pensiero sta la radice ideologica che ha ideato i prodotti finanziari tossici, veicolati dalle grandi banche internazionali: se il mercato ha in se stesso il potere di sanare ogni propria anomalia, non deve rispondere ad alcuna legge e lo Stato non deve intervenire in economia con strumenti regolatori poiché inefficace. Seguendo le follie di Chicago, per superare ogni crisi economica bisogna dare libero sfogo al mercato e incentivare i consumi, anche se l’indebitamento dovesse crescere…I sussidi ai disoccupati non sono necessari, perché le persone non sono mai disoccupate, tutt’al più si godono il tempo libero e, dei pre-

stiti per finanziare i consumi…Dai neo classici è nato il modello chiamato ‘monetarismo’ che ebbe molto seguito negli anni Settanta e primi Ottanta: legare le mani allo Stato, imponendogli di aumentare l’offerta di moneta in base a un valore fisso ogni anno. Domato in questo modo il governo, i mercati potevano produrre indisturbati i loro miracoli. La convinzione che i mercati fossero efficienti e capaci di autoregolarsi e deregolamentati si adattava perfettamente a molti interessi di parte. Appare chiaro perché religioni, partiti e organizzazioni sindacali debbano sparire: una volta eliminati, chi potrà opporsi a queste ingiustizie? L’art. 49 della nostra Costituzione e le norme in vigore impongono giustamente che la politica si attui attraverso i partiti, che essi siano soggetti alle norme delle associazioni riconosciute e quindi rispondano allo Stato, non solo sotto il profilo finanziario, ma anche per la conduzione, che deve essere effettivamente democratica. Insomma, non eliminare i partiti, ma imporre regole per garantirne la trasparenza e la gestione democratica, è la strada per rinnovare la politica del nostro paese. Fatta salva la buona fede di coloro che aderiscono al movimento, la volontà di disintegrare i partiti dimostrata da M5S e i messaggi veicolati dai video “Il futuro secondo Casaleggio” e “Prometeus” sembrano favorire il disegno dell’alta finanza e delle lobby economiche mondiali, piuttosto che promuovere una civiltà più umana e rispettosa dei diritti fondamentali. Mario Rossi

Non passa giorno, a Verona e provincia, senza che una azienda chiuda o licenzi. E questo coinvolge tutte le realtà, siamo esse piccole, medie o grandi. Le ore di cassa integrazione continuano ad essere autorizzate senza sosta. E, notizia degli ultimi giorni, l'ennesima impresa storica veronese, le officine ferroviarie di Lungadige Galtarossa, industria da sempre presente nel mercato della manutenzione, progettazione e riparazione di carrozze ferroviarie, è a rischio. La crisi non solo impoverisce le famiglie, quando si perdono i posti di lavoro, la crisi impoverisce lo stesso sistema produttivo perdendo professionalità e competenze alle volte uniche nel paese Italia. Non passa giorno che nelle nostre sedi della CISL arrivino persone disperate perché licenziate e da mesi non percepiscono lo stipendio e dovranno aspettare ancora per poter vedere l'indennita di disoccupazione e intanto il mutuo scade, i figli si devono mandare a scuola e ogni tanto bisogna anche mangiare. Ci sono poi gli invisibili,

coloro che vengono licenziati dalle botteghe artigiane che chiudono, le commesse dei negozi che chiudono o semplicemente riducono il personale, le impiegate degli studi di consulenza che perdono il lavoro. O coloro che non riescono trovare un posto di lavoro neppure accettando di lavorare in nero. Queste persone non fanno notizia e intanto la disperazione cresce, cresce il malessere, la sfiducia e si perde oltre la speranza l'autostima in se stessi. Si perde ruolo e identità all'interno della comunità in cui si vive. Ma la politica e coloro che abbiamo votato due mesi fa, si rendono conto della situazione che molte famiglie,

sempre più, stanno vivendo? Quanto pensano di continuare ad andare avanti con balletti autoreferenziali senza decidere nulla. Si rendono conto che da oltre vent'anni il paese non cresce e dal 2008 siamo all'interno di una crisi ma vista dal dopo guerra? Si rendono conto che serve un governo di unità nazionale, come nei massimi momenti di emergenza, per sciogliere quei nodi strutturali e permettere al paese di ripartire? Si rendono conto, a Roma, a Venezia, che non possiamo più aspettare? Basta! Governate e decidete! Massimo Castellani Segretario generale CISL Verona

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le vostre Lettere

CÀ DEL BUE relazione sul suo sito Internet nove mesi, ripeto, dalla consegna ufficiale del documento da parte di I.S.S. in seguito alla convenzione fra i due enti che è costato alle magre casse comunali, cioè a tutti i veronesi, ben 120 mila €. Come tempismo e voglia di trasparenza da parte dell’amministrazione comunale non c’è che dire! Dire che è inquietante la sensazione che si ricava nella lettura del documento è usare un puro eufemismo. […] Se solamente un chilo di rifiuto bruciato produrrà un grammo di inquinante, figuriamoci cosa produrranno le 572 tonnellate di rifiuti che si prevede di bruciare ogni giorno nell’inceneritore: e tutto questo, mio caro fratello Giuseppe, per 25 interminabili anni! “Nell’intera area di raggio 5000 m. dall’impianto sono presenti insediamenti urbani con densità abitativa che li rende sensibili ai contaminanti aerodispersi” (pag. 6). E più avanti a pag. 8: “le industrie alimentari, gli allevamenti e i terreni coltivati sono le attività con più alta vulnerabilità ai microinquinanti emessi dall’impianto di incenerimento” (pag. 8). E così via. […] A questo punto è lecito domandarsi: davanti alle fosche previsioni di impatto sul nostro territorio e sulla vita della popolazione che simile progetto avrà, come possiamo noi, cittadini e cristiani, rimanere inermi, e come fa, mi domando, la Chiesa a non schierarsi? D’altra

parte, a mio avviso, per chi crede nei valori della sobrietà e della condivisione dei beni è difficile accettare la filosofia che sottende al concetto stesso di inceneritore che vuol dire invece spreco di risorse, consumismo esasperato, deresponsabilizzazione verso l’ambiente e verso chi verrà dopo di noi: uno stile di vita decisamente inaccettabile per chi crede nei valori evangelici. Caro fratello Vescovo, ti ho fatto personalmente presente questo problema a più riprese e tutte le volte che ho avuto la fortuna d’incontrarti alla Festa dei Popoli a Villa Buri. Ma tu hai sempre replicato che non era tua competenza entrare in merito a un discorso prettamente tecnico. Ora, però, con la divulgazione del documento dell’Istituto Superiore di Sanità, l’approccio al problema cambia completamente: diventa chiaro che il progetto dell’inceneritore avrà pesanti ricadute sulla salute e sul futuro di intere generazioni di veronesi. E qui, a mio avviso, la Chiesa veronese, e il suo Pastore devono essere chiari nell’esprimere il proprio no al progetto insensato che stanno architettando sulla nostra pelle. […] Mentre attendo con fiducia un tuo riscontro alla presente, ti invio un fraterno abbraccio di pace in questo giorno che è il 67° anniversario della prima bomba atomica su Hiroshima. Gianni Giuliari

AMICI DELLA BICICLETTA

“Aspettiamo più fatti” Anziché ascoltare i soliti luoghi comuni su biciclette e ciclisti, dall'assessore alla Mobilità Enrico Corsi ci aspetteremmo un impegno concreto per dare finalmente attuazione alle numerose proposte a favore della mobilità ciclistica che da anni i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, continuano ad avanzare. Con investimenti risibili rispetto a quanto si spende per costruire e mantenere le strade si possono

realizzare collegamenti centro-periferia, redigere un serio piano delle ciclabilità, marchiare le biciclette, mettere in protezione i punti critici; fare efficaci campagne di comunicazione in favore della mobilità sostenibile. E sopratutto credere nella ciclabilità dando il buon esempio come amministratori. E' evidente che se il parco bici della città è così vecchio questo si deve anche alla piaga dei furti e alla completa assenza di

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PARONA

“Caro vescovo Mons. Zenti” Incoraggiato dal discorso di Papa Francesco nell'omelia del giorno di intronizzazione in cui si appella ai potenti della terra perchè "custodiscano il creato", mi sono deciso a rendere pubblica questa lettera inviata a titolo personale al nostro vescovo, mons.Giuseppe Zenti, nell'agosto 2012. A titolo di cronaca faccio presente che la lettera inviata a mezzo raccomandata R/R non ha avuto risposta: o meglio, non ancora... “Caro fratello in Cristo mons. Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona “pro tempore”. Innanzitutto mi scuso per il tono confidenziale che mi permetto di usare, ma chi crede nella “buona notizia” vede nell’altro un compagno di viaggio, e fra due che condividono lo stesso pane, come ci indica l’etimologia stessa di “compagno”, non vi può essere una deferente lontananza, ma solamente una confidente fratellanza. Mi rivolgo, pertanto, a te con la fiducia che si ripone in un fratello per illustrare un problema che mi sta molto a cuore. Dopo una gestazione durata più di nove mesi, il Comune di Verona ha deciso di dare alla luce la relazione introduttiva dell’Istituto Superiore di Sanità sulla valutazione della situazione ambientale dell’area attorno al costruendo impianto di incenerimento di Ca’ del Bue. In data 1° agosto 2012 il Comune di Verona ha finalmente resa pubblica la

Aprile 2013

contromisure e di politiche di contrasto del fenomeno. Non abbiamo mai nascosto la nostra approvazione per il nuovo servizio di bike-sharing ma esso non può essere considerato come la soluzione a tutti i problemi per il semplice fatto che il servizio è insufficiente come numero di bici ed esteso ad un numero limitato di quartieri. Giorgio Migliorini Presidente Amici della Bicicletta di Verona

“Riflessioni sulla viabilità” Caro Direttore, proponiamo alcune riflessioni in merito alle risposte date sulla stampa locale da Alberto Bozza e Diego Zardini alla lettera di un cittadino di Parona, Nereo Grisaldi, che – definendosi “portavoce della richiesta di molti residenti” – auspicava la realizzazione di un sottopasso pedonale in Largo Stazione Vecchia a Parona per “risolvere i problemi della viabilità” e garantire la sicurezza dei pedoni. Anzitutto vorremmo far notare che non tutti gli abitanti di Parona sono favorevoli alla realizzazione di un sottopasso: questo risolverebbe infatti solo – parzialmente – il problema della sicurezza nell’attraversamento pedonale, lasciando praticamente irrisolto il più grave problema del traffico che congestiona la viabilità in corrispondenza dell’ ”imbuto” che si forma allo sbocco della provinciale della Valpolicella, appesantito dalla rotonda realizzata recentemente. E’ sotto gli occhi di tutti che le code si formano ora anche senza l’attraversamento dei ragazzi. Sembra inoltre singolare che l’amministrazione si dica disponibile alla costruzione di un sottopasso pedonale a Parona, mentre in altre zone della città si sta

procedendo alla chiusura di quelli già esistenti: che, come è noto, da un lato sono soggetti a degrado e divengono ricettacolo di sporcizia; dall’altro non vengono adeguatamente utilizzati. Lo prova il fatto che, anche in presenza di sottopassi (si pensi, ad esempio, a quello di via Mantovana), i pedoni preferiscono comunque attraversare la strada in superficie. Quanto al fatto che quello del traffico a Parona sia un problema scottante e tuttora irrisolto, non c’è alcun dubbio. Ma proprio a questo proposito la perplessità è d’obbligo: solo a distanza di tempo dalla realizzazione, rispettivamente, della cosiddetta chicane – o «bissaboa» – e della rotatoria (che pure hanno avuto dei costi) l’amministrazione ha preso coscienza che la questione del traffico nella frazione veronese è ancora seria? Perché a suo tempo non è stata presa in considerazione la costruzione di un più logico sottopasso automobilistico, che avrebbe consentito anche la riqualificazione dello spazio di Largo Stazione Vecchia? Se è questione di costi, si è calcolato quanto sarà, alla fine, l’ammontare complessivo di tutti gli interventi parziali, passati e futuri?

C’è, infine, un’ultima riflessione. L’ipotesi di ripristinare la viabilità automobilistica nel tratto attualmente pedonale di Largo Stazione Vecchia, suggerita da qualche cittadino, è contro ogni logica e segno che non si è compreso il nocciolo della questione. Crediamo non sia esagerato parlare di miopia nell’affrontare le problematiche viabilistiche cittadine: ci si ostina infatti a voler trovar soluzioni per il congestionamento del traffico – per lo più privato – con la costruzione di nuove strade e infrastrutture, e non si prende mai in considerazione l’opzione di potenziare e rendere efficiente il trasporto pubblico, che potrebbe risolvere gran parte dei problemi come avviene in molte città europee. Un ultimo suggerimento: la coda su Via Preare e Ca’di Cozzi che ogni automobilista sperimenta nelle ore di punta entrando a Verona, potrebbe trovare almeno parziale soluzione allargando di pochi metri la svolta a destra, verso Ponte Unità d’Italia (Saval), impedita dal troppo breve accumulo del semaforo fra Via Ca’ di Cozzi e Viale Caduti sul Lavoro. Vicini a Parona Associazione di promozione sociale



le vostre Lettere

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VIAGGI

“Dalla Cina con... sapore” Di ritorno da un viaggio in Asia, ho ancora vive in mente le curiosità esotiche ammirate nei vari luoghi della Cina, specie a Nanchino e a Shang Hai. Ma soprattutto mi hanno colpito le "stramberie" della cucina cinese ad Hong Kong. E del resto chi non si meraviglierebbe della singolare sorte toccata ad alcune specie di crostacei, morti affogati nell' alcool. Sì, proprio così! I gamberoni e quei rossi crostacei che noi chiamiamo scampi vengono immersi vivi nel vino bianco e fatti morire...ubriachi, prima di essere cucinati in una salsa a base di chilly (spezie piccantissima simile alla paprika, ma molto più forte che ti genera il fuoco in bocca). Mentre ai granchi, loro consimili, è riservata una fine ancor più aristocratica, giacché essi vengono lasciati ubriacare, immersi vivi, nella vodka russa, un tempo servita agli Zar. Dopo essere così marinati per alcune

ore, i granchi si fanno cuocere a fuoco lento in un misterioso brodo scuro, di cui non viene rivelato il segreto degli ingredienti. Il sapore di tali piatti è veramente eccellente, tuttavia non credo che la finalità di queste tecniche sia solo la perfezione del gusto. Senza dubbio si vuol rendere omaggio alle locali tradizioni conviviali, dove si dà peculiare importanza al "brindisi" che i Cinesi chiamano "kambè". Certo il loro è un brindisi particolare per onorare l 'ospite di riguardo. Quest'ultimo, dopo il convenevole "cin cin", viene invitato a bere insieme al padrone di casa, il contenuto del bicchiere tutto d'un fiato. Tornando ai nostri crostacei, ecco che, essendo essi cibo prelibato, vengono trattati come ospiti di riguardo e così gli onorevoli gamberoni risultano destinati ad un...tragico kambè. Una fine che a noi occidentali potrebbe sembrare atro-

ce, ma che secondo le tradizioni orientali è molto ambita, dato che la si considera di classe ed aristocratica. Perciò si consiglia gli occidentali di fare bene attenzione al numero dei kambè proposti ed effettuati dai loro mecenati cinesi, onde evitare di far la fine d ì quei poveri crostacei. Altra peculiarità delle stravaganze cinesi sono le linguìne di tacchino in agro-dolce. Il sapore dell' agro-dolce è conosciuto anche da noi, ma tale gusto in Cina è leggermente diverso. Però quello che fa meraviglia sono proprio le linguine di tacchino, che vengono offerte in tavola in un grande piatto di portata, tutte ben ammucchiate le une sulle altre, come tante listarelle scure sino a formare un'artistica piramide. Questo piatto sta a testimoniare la pignoleria certosina dei Cinesi, che si vedono costretti a procurarsi quell'enorme quantità di ingre-

dienti. Lì è necessario fare strage di un branco di tacchini! Dalle nostre parti non si avrebbero né il tempo né la voglia per una simile impresa, per cui ritengo che se si desidera assaggiare questa specialità occorra rivolgersi esclusivamente a cuochi cinesi. L'ultima curiosità che mi piace evidenziare è il brodo con prosciutto crudo e melone bianco. Diversamente da noi, che ci serviamo del prosciutto e melone per un piatto a freddo, i Cinesi adoperano questi medesimi ingredienti per ricavarne un bel brodo fumante e, per la verità, anche molto gustoso. I Cinesi poi usano delle varianti per il brodo col melone: a volte lo uniscono al pesce anziché al prosciutto. Così si può ben gustare brodo di melone e anguilla a pezzetti. Il sapore è…provare per credere e...buon appetito!

Giornale per l'appunto, le teorie tutte sue del signor Toffali. Ma come, il papa tedesco è stato costretto a dimettersi? Ma come l'estinto cardinal Martini capo della dissidenza antiratzingeriana? Ma come assieme ai suoi discepoli ha vinto il primo round? E quando mai ve ne sarà un secondo? Subito un moto istintivo, e Dio me ne scampi e liberi dal far polemica, mi ha fatto dare dell'integralista, anche se non islamico, al caro Toffali. Giro pagina e che ti

leggo nelle lettere «Caro Toffali di chiara posizione integralista …», a firma Pierluigi Marini, sulla faccenda della cremazione. Orco can! Pierluigi mi ha rubato la parola… sono d'accordo. Caro Toffali, un Papa così non l'abbiamo mai veduto fino ad ora, forse sarà il segno dei tempi, forse qualcos'altro, di certo non "ratzingeriano" e neppure "bertoniano". Sarà dura da digerire per quelli come Lei, ma la Chiesa in questo momento, e non solo la Chiesa, ha bisogno di pastori e non di banchieri. Due esempi su tutti: Don Ciotti, no cardinale o monsignore ma semplicemente "don", e per l'appunto l'estinto cardinale Martini. Un cordiale saluto Umberto Brusco

7 L’Angolo delle Occasioni... VENDO BOOSTER 50 anno 2002 10.000 km vero affare euro 750,00 393 9554882 VENDO SUZUKI 125 2 tempi anno 2002 perfetta sia di motore che plastiche e telaio OCCASIONE 3351240803

Dina Marika Riccardini

PAPA FRANCESCO

I lettori intervengono Caro Direttore, sono lontano anni luce dal credo e dalla Chiesa. Nonostante ciò mi ha particolarmente colpito l'elezione di questo Pontefice ItaloArgentino. Fosse vero, magari, mi sono detto. Ha preso il pullmino con i cardinali, ha pagato l'albergo, ha cambiato la lampadina in camera, non porta la croce d'oro ma di ferro e via discorrendo. Quello che mi ha colpito ancor di più è la frase: «Vorrei (o voglio.. ma suona male ) una Chiesa povera per i poveri». Ma che cosa può fare una Chiesa povera in questo mondo dove il denaro e il potere sono tutto? I media sono impazziti per l'elezione del Vescovo di Roma. Ovvio, fa audience. Quello che mi ha intrigato è che tutti interpre-

tano tutto e magari di più. Il vecchio si è dimesso, il nuovo si è comportato così o colà, questo è il Pontefice giusto, lui sì che non porta la croce d'oro, lui che non vuole la papamobile, e magari ce ne fossero che non vogliono l'auto blù. Tutti interpretano quello che magari Francesco non ha neppure pensato nell'anticamera del suo cervello. Tutta questa interpretazione mediatica è, a mio avviso, vergognosa delle intenzioni e dei pensieri altrui. Queste sono un paio di lettere che ho scritto a vari giornali dopo l'elezione del Vescovo di Roma e, a parte l'ironia, mai elezione di un pontefice aveva suscitato in me sentimenti tali da parlarne e da scriverne. Leggo poi sul nostro Giornale, l'Altro

Grazie Signore: Habemus Papam! Si fa chiamare Francesco il nuovo Papa, che viene dall'Argentina, ma il fatto è che è di origine italiana e non ci fa sentire così lontano, così straniero. Il giorno della sua elezione è da ricordare, era il 13/03/2013, un numero incredibile! Mi è piaciuto subito, mi ha colpito come si presentava, con un buongiorno nella sua veste bianca, una croce di ferro al collo, chiedendo a noi di pregare in silenzio per Lui, prima di dare la benedizione. E' fuori dal mondo questo Papa Francesco o è dentro nel mondo? Avrà da fare per raddrizzare questa società corrotta e insensibile, senza rispetto, senza valore e pudore. Un lavoro difficile e occorre forza, coraggio perseveranza e salute. Il perdono si, ma

non all'infinito e come diceva Gesù: vai, ma non peccare più! Papa Benedetto XVI non aveva più la forza, l'età avanzata, io lo vedevo molto provato. Sentivo la sua sofferenza di non poter più fare cosa era necessario. C'è tanto da cambiare dentro nel Vaticano e nella Chiesa proprio là dove dovrebbe esserci accordo e fratellanza, ora che anche i cristiani non seguono più i comandamenti. Anche il nostro governo promette bene. Persone elette come Laura Boldrini nella Camera e Pietro Grassi nel Senato sono persone meritevoli e di buon auspicio per il futuro, sembra che tutti i tre nominati parlino lo stesso linguaggio. La vita non è facile da vivere e abbiamo tutti bisogno della benedizione di Dio, credenti o no!

Ma quando uno può dare 100.000 euro al giorno alla moglie da cui si è separato,

alla faccia di chi lotta per la sopravvivenza, padri disperati con famiglia, donne sole, ha una grande colpa e mancanza di responsabilità. Edith Bauer

VENDO YAMAHA 300 - anno 2004 gommato nuovo, perfetto di carrozzeria euro 1700,00 - Tel. 3351240803 Un eroico nonché atletico socio AdB (Amici della Bicicletta) - in canotta gialla - soccorre un automobilista rimasto in panne al semaforo di Via Torbido.


Cronache CRONACHE

Aprile 2013

SERVIZI. A Palazzo Barbieri attivato in modo sperimentale il “Timbro digitale 2D plus”

Certificati anagrafici direttamente on line

E’ stato attivato sperimentalmente il sistema informatizzato di “Timbro digitale 2D plus” presso il Data Center del Servizio informatica di Palazzo Barbieri, che permetterà l’acquisizione on line di certificati validi legalmente. Il servizio è ora attivo con la possibilità di selezione di tutte le tipologie di certificati anagrafici e di stato civile. «Una semplificazione importante a vantaggio dei cittadini – afferma il sindaco di Verona, Flavio Tosi – che potranno stampare il proprio certificato direttamente da casa senza recarsi negli uffici del Comune, con risparmio di tempo e denaro. Un servizio che pone Verona tra le città all’avanguardia anche in questo settore e che, in prospettiva, consentirà al

Comune di risparmiare risorse». In Italia il Codice dell’Amministrazione Digitale prevede la firma digitale come soluzione tecnica per garantire ai documenti elettronici autenticità ed integrità; attraverso il timbro digitale, infatti, il documento informatico firmato digitalmente manterrà la validità giuridica anche se stampato su supporto cartaceo. Nello specifico, il cittadino che vorrà usufruire del servizio on line, dovrà registrarsi con le proprie credenziali nel portale internet; quindi potrà accedere ai vari servizi del Comune tra cui il rilascio di certificati on line, che potranno essere richiesti per sé e per la propria famiglia ma anche per altri cittadini. Il certificato verrà rilasciato

in formato pdf su carta bianca e sarà dotato di un timbro digitale, ossia un codice a barre bidimensionale che a

norma di legge garantisce l’ufficialità del certificato, con la firma del Sindaco inserita.

8 LA RASSEGNA. Le dive di Hollywood Ha preso il via sabato 6 aprile nella sala convegni di via Brunelleschi in 3ª Circoscrizione, la rassegna “Le dive di Hollywood”, otto racconti-spettacolo ad ingresso gratuito, in programma fino al 26 maggio nelle circoscrizioni, promossi dall’assessorato al Decentramento con la collaborazione dell’associazione Response e il sostegno di Amt. «La rassegna – spiega Antonio Lella, assessore al Decentramento del comune di Verona – presenta un ideale viaggio nel fantastico mondo del cinema hollywoodiano degli anni d’oro e delle dive che lo hanno reso celebre, raccontandone aneddoti e segreti. Gli appuntamenti rappresentano un’occasione per far rivivere quel particolare periodo cinematografico e farlo conoscere ai più giovani». Nel corso della rassegna vengono presentati brani e aneddoti, musiche e spezzoni di film, colonne sonore e coreografie originali che permettono di raccontare come dietro un mondo apparentemente dorato si cela uno star system spietato. Ad esibirsi sono i danzatori del liceo coreutico Michelangelo Buonarroti, Martina Braga e Niccolò Cristini, su coreografie di Cristiana Cristiani. La rassegna proseguirà in 6ª Circoscrizione venerdì 19 aprile, alle 21, nella Sala Convegni del Centro Tommasoli; in 7ª Circoscrizione sabato 4 maggio alle 21 al Centro di via Sarpi; in 4ª Circoscrizione venerdì 10 maggio, alle 21, nella sala Polifunzionale tra via Po e via Rienzo; in 8ª Circoscrizione giovedì 16 maggio alle 21 al Circolo 1° Maggio; in 2ª Circoscrizione mercoledì 15 maggio, alle 21, al Circolo Ufficiali di Castelvecchio; in 1ª Circoscrizione domenica 26 maggio, alle 21, al Teatro Camploy.


CRONACHE

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L’INTERVISTA. A tu per tu con l’assessore ai Lavori Pubblici di Verona, Stefano Casali

Cantieri monumentali e attività in fermento «Questo è un momento importante per Verona dal punto di vista della cantieristica. Molti sono gli interventi monumentali che stanno per prendere avvio in queste settimane». Con queste parole Stefano Casali, assessore del comune di Verona con deleghe ai Lavori pubblici, Edilizia Sportiva e monumentale, Rapporti patrimoniali con le associazioni, esordisce in un’intervista a tutto campo in cui fa il punto della situazione sulle attività del suo assessorato. Stefano Casali, avvocato trentanovenne, è l’amministratore più giovane della Giunta scaligera. Già Consigliere comunale a Verona negli anni 2007 – 2012, eletto con Forza Italia, è succes-

sivamente entrato a far parte della lista Tosi ed è stato il terzo candidato più votato nel centro destra. Assessore, parlava dell’apertura in questi giorni di cantieri monumentali importanti. Quali in particolare? «Tra le opere di maggior rilievo che stanno per prendere avvio spicca quella che vede protagonista “l’acropoli” di Verona, ovvero Castel San Pietro, dove a breve partirà una notevole opera di riqualificazione con il ripristino della funicolare, attesa da una decina d’anni. In collaborazione con la Fondazione Cariverona è previsto il restauro e la riqualificazione museale di Castel San Pietro ad opera dell’architetto Stefano Gris.

Stefano Casali

Sono state ritrovate infatti in loco un’enorme cisterna per il sevizio idrico del Castello. A sud del colle è inoltre in programma il restauro del Teatro Romano con l’abbattimento delle barriere archi-

CIRCOSCRIZIONI / L’INTERVISTA

Quante iniziative in “quinta”! La stato delle strade è il cruccio. Le iniziative culturali (e non solo) il fiore all’occhiello. La quinta circoscrizione viaggia su un doppio binario. Da una parte, il maltempo degli ultimi mesi non ha dato tregua e ha causato parecchi danni al manto stradale, formando buche e dossi qua e là. Dall’altra, si registrano numerose manifestazioni in campo appunto culturale, ma pure sportivo e di socializzazione. «Il 2013 è cominciato alla grande da questo punto di vista – spiega il presidente Fabio Venturi -. Tante associazioni e gruppi, specialmente di giovani, organizzano eventi e ci chiedono di allestire numerose iniziative. Tant’è che stiamo già pensando alla stagione estiva che è quasi alle porte. Siamo felici perché abbiamo creato un bel clima sul territorio e perché, nonostante il periodo di crisi, la gente ha voglia di fare. In particolare, alcuni quartieri che storicamente si sono sentiti “di serie b” per anni, in quanto zone periferiche, oggi sono i primi a proporre idee, realizzare manifestazioni e a partecipare con entusiasmo alle nostre iniziative. Siamo una circoscrizione molto attiva soprattutto per quanto riguarda i corsi. Ne abbiamo infatti di ogni genere: dall’egittologia alla cucina, dallo sport alle

lingue straniere e all’informatica». La faccia antipatica della medaglia, invece, riguarda le strade. «Il maltempo ha causato molti danni, è evidente – conferma Venturi . Tra pioggia, neve, ghiaccio non abbiamo quasi mai avuto un attimo di pace e finché non arriverà la bella stagione sarà complicato intervenire. Non solo: siamo penalizzati fortemente dalla crisi economica che tocca anche gli enti locali: ci piacerebbe fare di più ma ogni giorno ci impegnamo per migliorare la vivibilità della circoscrizione. Al più presto cercheremo di mettere in sicurezza le strade ed eliminare le situazioni di maggiore pericolosità. È chiaro che una delle priorità è proprio la viabilità, vista l’enorme mole di traffico che inonda le nostre zone in particolare in fiera, all’altezza del casello autostradale di Verona sud, l’università e la zai. Noi facciamo il possibile però è chiaro che servirebbero infrastrutture nuove». Il dialogo con i cittadini è basilare nella filosofia della circoscrizione. «Il rapporto con la gente è buono – sottolinea il presidente -. Le persone sono molto attive e partecipi attraverso telefonate, e-mail, fax, lettere e visite nei nostri uffici. Questo ci fa davvero piacere. Inoltre, la circoscrizione è diventata con

IL LIBRO. L’uomo della Città Vecchia Sarà la libreria “La Feltrinelli” di via IV Spade, 2 a Verona, ad ospitare il 10 maggio prossimo alle ore 18.00 la presentazione del libro “L’uomo della Città Vecchia” scritto da Enrico Franceschini, giornalista di La Repubblica e scrittore. La presentazione del volume, edito da Gianfranco Feltrinelli Editore, vedrà come relatore Nicola Di Ciomma.

Fabio Venturi

il tempo un punto di riferimento importante: c’è chi viene a parlarci pure di aspetti che non rientrerebbero nelle nostre competenze, come per esempio lo spostamento di cassonetti o le liti condominiali. La gente sa che da noi viene ascoltata a 360°». In estate prenderà vita anche la pagina facebook della quinta circoscrizione «dove non si farà politica, sia ben chiaro – puntualizza Venturi - ma che sarà istituzionale e servirà per dare informazioni generali e tenere aggiornati i cittadini sulle iniziative del territorio. Le persone stesse, attraverso tale nuovo canale, avranno la possibilità di dire la loro ed effettuare segnalazioni, in caso di necessità». Matteo Sambugaro

tettoniche e la razionalizzazione del museo romano». Qualche giorno fa sono stati inaugurati i lavori ultimati presso il Castello di Montorio… «Si tratta di un grande traguardo e ci auguriamo di poter a breve riaprire al pubblico questo parco archeologico all’aperto. Nel frattempo stiamo lavorando anche ad altri progetti che ci stanno molto a cuore: entro maggio infatti partiranno i lavori di restauro della torre a sud di Castelvecchio, mentre è stato avviato il percorso di riqualificazione della Casa di Giulietta, dove è ancora in corso la mostra di Angelo Dall’Oca Bianca. A seguito inoltre della pulizia dell’arco dei Gavi, vorremmo procedere anche con la riqualificazione della piazza». Una delle sue deleghe riguarda anche l’edilizia sportiva. Quali i progetti in quest’ambito? «Oltre che alla sistemazione della piazza sportiva di Quinto di Valpantena, ci stiamo dedicando all’ultimazione di diversi spogliatoi per realtà sportive meri-

Il Castello di Montorio dove il 12 aprile sono stati inaugurati i lavori di riqualificazione appena ultimati

tevoli del nostro Comune, come ad esempio il tennis di Poiano. Prima di Natale è stato inoltre inaugurato il nuovo Ponte San Francesco, ampliato e dotato tra l’altro di piste ciclabili. Nonostante le risorse siano sempre minori stiamo cercando di venire incontro, per lavori di vario genere, alle società che negli ultimi anni hanno avuto la capacità di gestirsi autonomamente». E per quanto concerne i Rapporti Patrimoniali con le associazioni? «Ogni immobile di proprietà pubblica di Verona viene assegnato ad associazioni operative sul nostro territorio a favore dei cittadini, risorse preziosissime dedicate al volontariato e alla cultura. Sono queste stesse associazioni che con il loro impegno e il loro operato mantengono in vita gli immobili stessi in cui svolgono le proprie attività ed è

anche per questo che cerchiamo di fornire il più possibile risposte adeguate ed efficaci». Dal punto di vista politico come prosegue il suo impegno? «Politicamente c’è un grande impegno da parte mia per proseguire e mettersi a disposizione del sindaco Flavio Tosi per un progetto partitico ispirato al modello bavarese della CSU che sul proprio territorio, in un contesto nazional – federale, ha fatto della Baviera una delle zone più ricche del pianeta. E’ proprio di questo che si parlerà il 3 giugno prossimo nell’ambito di un convegno organizzato presso la Gran Guardia durante il quale interverranno Flavio Tosi e alcuni docenti universitari proponendo un dibattito sull’applicabilità di questo stesso modello nel nostro territorio». Silvia Accordini


CRONACHE

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LA DECISIONE. Verranno delineati obiettivi ed elementi fondamentali

REGIONE / IL DATO

La Provincia approva il Piano Territoriale

I capoluoghi si ripopolano

La Giunta Provinciale scaligera, nella seduta del 15 marzo scorso, ha licenziato il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale per portarlo, successivamente, all'attenzione del Consiglio entro il mese di aprile. Inizia ora l'analisi del documento da parte dei consiglieri all'interno delle commissioni. Il nuovo P.T.C.P. delineerà obiettivi ed elementi fondamentali di assetto del territorio in coerenza con gli obiettivi ritenuti strategici per lo sviluppo socioeconomico della nostra provincia. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è lo strumento di pianificazione con riguardo alle prevalenti vocazioni, alle sue caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, paesaggistiche ed ambientali. La Giunta provinciale elabora il piano e lo sottopone alla concertazione sul territorio. Quindi viene adottato dal Consiglio provinciale. Entro 20 giorni dall'adozione il piano è depositato presso la segreteria della Provincia ed in altre sedi per la visione da parte di tutti i cittadini. Entro 30 giorni dalla data di avviso di pubblicazione chiunque può presentare osservazioni. Quindi entro 60 giorni il Consiglio controdeduce le osservazioni ed invia in Regione Veneto per l'approvazione. La Regione ha tempo 180 giorni per approvarlo. Dopo l'approvazione del PTCP le deleghe urbanistiche per l'approvazione dei

Il tavolo dei relatori

PAT dei comuni passeranno alla Provincia. Un piano di area vasta approvato permette uno sviluppo più coordinato sul territorio soprattutto delle funzioni sovracomunali, coadiuvando la pianificazione comunale e salvaguardando le valenze di interesse provinciale. I temi principali interessati sono: le infrastrutture, le aree di espansione di interesse sovracomunale, le attrezzature sportive e turistiche, le reti ecologiche, il paesaggio, le strutture per il grande commercio. «Sono particolarmente soddisfatto dell'approvazione di giunta del Ptcp – afferma il presidente della provincia, Giovanni Miozzi - perché l'assetto del territorio è una delle questioni cruciali delo nostro tempo e del futuro sviluppo economico. Sono temi che possono essere affrontati solamente in un

approccio di area vasta, che è il compito specifico della Provincia nel quadro di riferimento definito dalla Regione. Per meglio cogliere le tendenze evolutive e farne derivare obiettivi, la Provincia ha ritenuto necessario affrontare l’impresa complessa di costruire il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, con una condivisione delle forze presenti sul territorio». «Con l'approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – aggiunge l’assessore alla programmazione territoriale, Samuele Campedelli - vogliamo aumentare la capacità di governare il territorio evitando gli scempi ambientali. Le attività dell’uomo sono premiate se inserite in un più generale equilibrio dei sistemi socioeconomici e territoriali. Il permanere e lo sviluppo

di iniziative imprenditoriali avanzate in grado di reggere la concorrenza globale e la crisi è strettamente correlato agli elementi di qualità paesistico-ambientale ed infrastrutturale dell'area in cui si opera. Un sistema territoriale e socioeconomico si distingue ed è riconoscibile soprattutto per tutti quegli elementi di valorizzazione e tutela delle componenti naturalistiche, geomorfologiche, vegetazionali, storico-testimoniali; per la salvaguardia delle risorse naturali e per la riduzione di rischi ambientali; per l’organizzazione razionale e riconoscibile dei tessuti insediati o insediabili; per l’assetto infrastrutturale e funzionale del sistema delle relazioni e dei trasporti secondo criteri di risparmio energetico, minor impatto ambientale, efficienza, economicità e celerità».

IL CONCORSO. I nuovi talenti si sfidano a “Bande Sonore” Continuerà fino al 1° giugno il concorso per artisti emergenti “Bande Sonore”, promosso dall’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Verona, organizzato dal Lams – Laboratorio delle Arti, Musica e Spettacolo, con la collaborazione di Musicalbox. L’iniziativa ha lo scopo di valorizzare nuovi talenti della città, offrendo la possibilità ai gruppi emergenti di esibirsi con una propria performance. “Bande Sonore” fornisce ai giovani musicisti veronesi non professionisti l’opportunità di confrontarsi con il pubblico: le prossime selezioni si terranno presso l’auditorium di Musicalbox, in via dell’Artigianato 9, in Zai, nelle serate del 27 aprile, 4 e 18 maggio e del 1° giugno. Le band iscritte al concorso vengono suddivise in due categorie, over e 22 anni, a sua volta suddivise in altre due categorie (a seconda che il brano presentato in concorso sia cover oppure originale). Saranno premiate le tre migliori band per ciascuna categoria, che avranno diritto ad una sessione in studio di registrazione professionale per registrare il brano vincitore del concorso. Inoltre, la Giuria Tecnica, sceglierà altri quattro gruppi i cui brani potranno essere registrati e inseriti nella “Compilation finale Bande Sonore 2013” che sarà presentata nel corso della premiazione finale. Per informazioni www.politichegiovanili.comune.verona.it, www.lams.it

Nell’ultimo decennio in Veneto si registra un lento ripopolamento di alcuni capoluoghi di provincia anche se le cinture urbane continuano a mostrare un potere attrattivo maggiore. La tendenza è confermata dai dati del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni realizzato da Istat, che sono l’argomento dell’ultimo numero di “Statistiche flash”, la pubblicazione periodica curata dalla Direzione Sistema Statistico della Regione. A trasformare il puzzle della popolazione nei comuni del Veneto contribuiscono, oltre ai cambiamenti demografici, anche i mutamenti sociali ed economici degli ultimi decenni. Negli anni '90 molti capoluoghi italiani, anche nelle province venete, sono stati protagonisti di un fenomeno di fuga dalle città, che ha portato a un progressivo inurbamento delle cinture metropolitane, dilatando aree produttive e residenziali fino a creare arcipelaghi metropolitani. I motivi di questa espansione territoriale centrifuga sono da ricercare nella necessità di abitazioni meno costose e meno densamente distribuite sul territorio, nonché nell'esigenza di allontanarsi dal caos e dall'inquinamento metropolitano a favore di una maggiore qualità di

vita. La città si trasforma, dunque, sempre più in un luogo di consumo, attraversata da chi ne utilizza servizi e risorse, da chi studia o lavora, da chi la visita come turista. Dal 2001 in Veneto si assiste però a un lento ripopolamento di alcuni capoluoghi, come Vicenza (+4%), Belluno (+1,5%), Treviso (+1,1%) e Padova (+0,6%). I motori di questa nuova forza centripeta sono riconducibili da un lato al fenomeno dei grandi flussi migratori, che vede nuovi cittadini stranieri occupare in un primo momento i grandi centri urbani per eventualmente poi trasferirsi nei comuni limitrofi, e dall'altro allo sforzo di riqualificazione degli spazi urbani, intrapreso da molte città per riacquistare forza attrattiva. Sostanzialmente stabili invece i comuni di Rovigo e Verona, flessione per Venezia (-3,6%). Nonostante la recente ripresa di alcuni capoluoghi, per molte aree del Veneto le cinture urbane mostrano comunque un potere attrattivo superiore, più le seconde cinture delle prime. Questo vale specialmente per le province situate nella fascia centrale della regione, con una maggiore dinamicità economica e occupazionale.

VIA PO/ LE CONFERENZE

Sicurezza in primis Ha preso il via da venerdì 5 aprile nella sala polifunzionale di via Po angolo via Rienza, a Golosine, l’iniziativa “Cultura della sicurezza”, ciclo di conferenze ad ingresso gratuito promosso dalla 4ª Circoscrizione nei mesi di aprile e maggio. L’iniziativa tratta il tema della sicurezza vista da diverse prospettive. «Obiettivo dell’iniziativa, ospitata nella nuova sala polifunzionale recentemente inaugurata – spiega il presidente della 4ª Circoscrizione, Daniele Bernato – è promuovere la cultura della sicurezza e della prevenzione tra giovani e adulti. Gli incontri rivolti a specifiche fasce di popolazione tra cui anziani, donne, genitori e commercianti, sono tenuti da professionisti di diversi ambiti chiamati a fornire nozioni utili a rendere i cittadini più consapevoli riguardo questa tematica». Questi i prossimi appunta-

menti in programma: venerdì 19 aprile alle 20.30 incontro “La sicurezza stradale, una responsabilità di tutti. Il nuovo Codice della strada, la velocità, gli attraversamenti” con il Comandante della Polizia Municipale di Verona Luigi Altamura; lunedì 6 maggio e lunedì 13 maggio, alle 20.30, si terranno due serate di sensibilizzazione alla sicurezza stradale rivolte rispettivamente ai genitori di bambini di scuola materna ed elementare e a tutta la cittadinanza con gli interventi dell’Ispettore Capo Andrea Scamperle, dell’Assistente Capo Massimiliano Altobelli della Polizia di Stato e dell’infermiere del Suem 118 di Verona Massimiliano Maculan. L’iniziativa sarà estesa la mattina alle scuole secondarie di 1° grado degli Istituti comprensivi 12 “Golosine” e 5 “Santa Lucia” con tre incontri specifici.


GUIDO GONELLA UN GRANDE STATISTA E UN UOMO PERBENE La crisi e la necessità del rilancio: riflessioni e proposte Il Centro Studi Guido Gonella di Verona, in collaborazione con un gruppo di docenti delle Università di Verona, Padova, Bologna e Milano-Cattolica, ha promosso una serie di iniziative culturali aperte alla cittadinanza, rivolte in particolare ai giovani. La motivazione principale dell'organizzazione di questi incontri si basa sulla consapevolezza che l’impegno sociale e politico debba essere radicato in un substrato culturale. Attraverso l'analisi e l'approfondimento di argomenti di interesse politico ed economico si riesce a valorizzare le radici della nostra storia. Il primo incontro si è svolto l’11 dicembre 2012 presso il Teatro “Alle Stimate” di Verona. Il prof.Stefano Zamagni dell’Università di Bologna e membro del Comitato scientifico del Centro Guido Gonella, ha avvinto un uditorio di oltre 350 persone su un

tema di grande attualità per l’economia e la società italiana ed europea: “Se si deprecano gli effetti della crisi perché non se ne aggrediscono le cause ? La risposta dell’economia civile “. A questo intervento ha fatto seguito quello, altrettanto interessante, dell’Avv. Carlo Fratta Pasini, Presidente del Banco Popolare. Nel secondo incontro il prof. Edward O’ Boyle, ricercatore senior del Mayo Research Institute, West Monroe, Louisiana, promotore e finanziatore del “ Verona Prize – Premio di laurea per ricerche sull’economia personalista – 1^ edizione “, ha tenuto una lezione magistrale su: “John Paul II on Economic Freedom”, in cui ha analizzato le encicliche sociali di Giovanni Paolo II. In questo contesto abbiamo conferito a cinque finalisti, neo-laureati italiani, il “Verona Prize”. Il primo premio di

Un momento della cerimonia ufficiale per il centenario della nascita di Guido Gonella

euro 2.000 è stato assegnato alla dott.ssa Costanza Tognini per la tesi di laurea specialistica conseguita presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sotto la guida della Prof.ssa Simona Beretta: “Politica di genere in Indonesia: una ricerca su donne e sviluppo”. A conclusione del secondo incontro, il Prof. Zamagni ha tenuto un altro intervento magistrale su : “Benedetto XVI e la Cari-

Guido Gonella nel ricordo di Giulio Andreotti La frequentazione tra Giulio Andreotti e Guido Gonella fu intensissima. Entrambi parteciparono, da protagonisti, alla ricostruzione italiana del dopoguerra, alla lunga stagione degasperiana e alla partecipazione dei cattolici al governo del Paese. Tra le testimonianze di quell'amicizia c’è il ricordo che Giulio Andreotti ha lasciato sulla rivista “30 giorni”. Presidente, qual è il suo primo ricordo di Gonella? “Universitario. Correva il lontano 1938 e dovevo sostenere il mio primo esame all'Università. Gonella era assistente del professor Del Vecchio alla cattedra di Filosofia del Diritto. Mi diede trenta, ma aggiunse Giulio Andreotti che avevo sì risposto quel che il professore aveva scritto, ma che “le tesi erano quasi tutte sbagliate”. Bisogna ricordare che Del Vecchio era anche Rettore della Sapienza e che qualche mese dopo l'episodio venne rimosso, come tanti altri docenti, tra cui Gino Arias, che insegnava Economia politica e, di più, era coautore della carta fascista del lavoro, a causa delle leggi razziali. Gonella rimase sempre vicino e solidale con il suo Professore. Una vicinanza che motivò anche nell'ambito degli studenti e laureati cattolici”. Anni difficili per i giovani cattolici... “Gonella era un punto di riferimento per tutti noi. Innanzitutto, perché era redattore di politica estera dell'Osservatore Romano, ma anche, e forse soprattutto, perché era amico dell'allora Monsignor Montini. Quando poi De Gasperi mi volle accanto a sé, ci frequentammo anche per via del suo incarico di Direttore del nostro giornale clandestino. Un ruolo politico molto importante a cui si aggiungevano le notizie che Gonella riusciva a fornirci del panorama internazionale. I fascisti ne erano talmente indispettiti che alternavano ai picchettaggi alle edicole gli insulti sul settimanale Guf di Roma”. Gonella ebbe dunque un ruolo attivo nell'antifascismo cattolico? “Fu anche arrestato. Per lui intervenne la Segreteria di Stato. Ma poi ricordo la distribuzione di false carte d'identità con timbri dei comuni del Sud liberati; oppure i viveri raccolti per vie misteriose e distribuiti anche ai carabinieri che erano alla macchia assistiti da Don Pignedoli. E così indimenticabile fu la prima distribuzione del Popolo diretto da Gonella per le vie di Roma appena liberata”. Gonella ebbe un ruolo centrale nella Dc. Ne condivise l'impostazione degasperiana? “Di più: condivise con il Presidente De Gasperi l'idea di partito d'opinione, che poi tramontò per via di altre considerazioni. Ma sono certo che non gli piacque mai l'idea della DC divisa in correnti. Il partito, come scrisse, era per lui milizia ideale, coalizione di uomini che intendono affermare l'integrità della loro fede. E Croce fu suo acerrimo avversario. Tanto da affermare che non avrebbe mai accettato la vergogna di vedere un cattolico Ministro della Pubblica Istruzione. Poi Croce cambiò idea e il rapporto tra i due divenne di stima reciproca”. Ma Gonella fu anche Ministro di Grazia e Giustizia. Comprese subito del Ministro Guardasigilli la duplice vocazione: tecnico-giuridica e umana. Furono chiari gli obiettivi che si era dato, tra cui una riforma della legge sul Consiglio Superiore. Ma ciò che gli interessava maggiormente era l'aspetto umano, per cui si battè contro l'innaturale affollamento delle carceri. Gonella è un riferimento ideale di ogni Guardasigilli". Il ricordo che, secondo lei, ha maggiormente colto il valore della personalità di Gonella? “Quello di Giovanni Paolo Il che scrisse: “Fu sincero figlio della Chiesa, illustre statista, autorevole studioso e docente di diritto e dell'insegnamento sociale cristiano. Amo ricordarne la fede schietta e il servizio reso per tanti anni al suo Paese e alla causa della libertà”. Parole che condivido totalmente”. Bruna Pavesi Castelli Presidente Associazione Donne Valpolicella

tas in Veritate”. Nel corso dei nostri primi due incontri sono intervenuti, tra gli altri, la Prof.ssa Donata Gottardi, Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona, il Prof. Giuseppe Favretto, Pro-Rettore Vicario dell’Università di Verona, Mons. Giancarlo Grandis, Vicario per la cultura e il sociale, la Prof.ssa Cristina Spiller del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Uni-

versità di Verona, la Prof.ssa Daniela Parisi del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il Prof. Giovanni Tondini, già Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Verona, il Prof. Giandemetrio Marangoni del Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona, il Dott. Adriano Tomba, Segretario generale della Fondazione Cattolica Assicurazioni e tanti altri. Da questi incontri è emerso il desiderio di confronto su una situazione politica ed economica che necessita di un rapido rinnovamento a partire dalle proposte concrete del mondo imprenditoriale, dei lavoratori e della società civile. Il percorso di risanamento vogliamo leggerlo alla luce del pensiero e dell'esperienza di Guido Gonella, il grande statista veronese che ricor-

diamo per la sua straordinaria testimonianza morale e per il suo notevole apporto culturale e politico. Se è vero che non si può separare l’uomo dal progetto di cui è partecipe, l'eredità di cui ci facciamo promotori consiste nel custodire l’uomo e il suo ambiente per riuscire ad avere una nuova possibilità di crescita. L'augurio resta ai giovani, nelle parole della nota che accompagnava le “Tribolazioni della democrazia”, apparse alla fine del 1978 per i tipi di Studium in cui Guido Gonella scriveva: “Non è mai troppo tardi per il coraggio morale e per l’intraprendenza politica che sappia porsi anche contro corrente nello sforzo di salvare ciò che non può essere sacrificato e di ricondurre l’Italia lungo la via di una nuova rinascita”. Giuseppe Gaburro Presidente del Centro Studi Guido Gonella Verona

IL MIO RICORDO DI GUIDO GONELLA Tracciare il profilo di una personalità come quella di Guido Gonella in breve spazio è un’impresa ardua: siamo davanti ad un uomo di statura superiore. Ricordo di avere iniziato a conoscere la sua fama oratoria e ad ascoltare i suoi discorsi in occasione delle elezioni per l’Assemblea Costituente nel 1946: in quelle prime consultazioni popolari egli si era subito imposto per la chiarezza delle idee e l’autorevolezza del pensiero. Da quel primo successo era iniziata la vicenda politica che gli avrebbe consentito di raggiungere traguardi prestigiosi nel Parlamento e nel Governo. La mia età mi consente di avere dei memorabili contatti avuti con lui. Si trattò più che altro di relazioni a distanza, perché i contatti personali non potevano essere frequenti: ben presto la sua residenza divenne romana. Da questo punto di vista le mie origini lessiniche rendevano più intenso tale rapporto, in quanto Gonella, quando passò dalla Camera al Senato, fu assegnato al collegio elettorale della Lessinia, la zona più marcatamente democristiana della Provincia. Probabilmente questo tipo di rappresentatività contribuì a far sì che l’uomo politico Gonella fosse considerato un pò veronese ad honorem, in realtà un pò distaccato dai veronesi, anche se il suo peso politico era tale nell’ambito nazionale da sopravvanzare quello locale e da permettergli, ad esempio, da Ministro della Pubblica Istruzione, interventi quali la ricostruzione a totale carico dello Stato dei due grandi Ponti della Pietra e di Castelvecchio, distrutti dalle mine tedesche; e da Ministro della Giustizia quello per il nuovo Palazzo di Giustizia. Al suo tempo c’era a Roma un altro uomo politico veronese egualmente importante, Giuseppe Trabucchi, grande Ministro delle Finanze, il quale

Guido Gonella con Alcide De Gasperi

dai veronesi era considerato veronese a tutti gli effetti, più partecipe alla vita della città. E questa diventa perciò anche la ragione per cui non di rado si afferma che il nome di Guido Gonella non è sufficientemente messo in luce e valorizzato nella sua città. Come Presidente emerito dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona mi preme ricordare un rapporto privilegiato del Ministro con quest’istituzione. Il 13 ottobre 1968 fu celebrato in Accademia il 2° centenario della fondazione della stessa: in quell’occasione fu Guido Gonella, allora Ministro di Grazia e Giustizia, a pronunciare un discorso memorabile circa l’insostituibile funzione di queste antiche istituzioni. Della stessa Accademia di Verona Gonella era stato nominato socio onorario, in riconoscimento dei suoi meriti culturali e scientifici. Ricordo l’attenzione con cui il Ministro seguiva da Roma i problemi delle nostre Amministrazioni comunali. Al di là e al di sopra delle posizioni di grande rilievo da lui conseguite (Costituente, Segretario Nazionale della Democrazia Cristiana, Deputato e Senatore, Parlamentare europeo, Vice Presidente dell’O.C.S.E., Ministro della Pubblica Istruzione, di Grazia e Giustizia, della Riforma della P.A. e attuazione della Costituzione, membro della Commissione per la revi-

sione del Concordato con la Santa Sede) la vera grandezza dell’uomo era costituita dall’acutezza della mente, dall’elevatezza del pensiero, dalla solidità delle convinzioni, come pure dalla nobiltà dei principi filosofici, etici, religiosi che hanno ispirato la sua vita e la sua attività politica e di statista, l’esemplarità e la rettitudine dei suoi comportamenti, la sua forza dialettica, la propensione al dialogo e l’apertura culturale. La sua morte sopravvenne il 19 agosto 1982, a Nettuno nella sua abitazione. Negli ultimi anni le sue forze erano scemate e i suoi contatti con Verona si erano allentati. Allora io facevo parte dell’Amministrazione comunale del capoluogo ed ebbi l’incarico di rappresentare la città ai funerali a Roma. Ricordo quel pomeriggio di una giornata afosa di agosto, in S. Lorenzo al Verano, il mesto saluto ad un Uomo che aveva onorato la nostra città e l’Italia. Vedo ancora la semplicità scarna di quel commiato, la compostezza della piccola folla. Nessun apparato celebrativo. Non ho potuto fare a meno di pensare come diverso sarebbe stato quel funerale, se si fosse svolto a Verona, in Duomo, oppure a S. Fermo, la sua Parrocchia. Vittorio Castagna Presidente emerito della Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona


CASA DI CURA POLISPECIALISTICA “DOTT. PEDERZOLI”

ALL’AVANGUARDIA NELLA CURA DEL PIEDE DIABETICO Il problema del “piede diabetico” sta progressivamente assumendo i caratteri di una vera e propria pandemia a livello mondiale; l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima infatti che la popolazione di soggetti diabetici sia destinata ad aumentare drasticamente nel corso dei prossimi anni, e parallelamente anche il numero di soggetti colpiti da piede diabetico (circa il 15% di essi sviluppa un’ulcera del piede nel corso della propria vita) è destinato ad aumentare considerevolmente. Per effetto di questi dati epidemiologici, oggi si calcola che nel mondo ogni 30 secondi viene amputata una gamba per effetto delle complicanze del diabete. Anche nel nostro territorio la situazione non si discosta da questo andamento: i recenti dati Istat stimano nel 4.9% la prevalenza del diabete mellito in Italia nel 2010, rispetto al 3.9% della stima del 2001. Più in dettaglio, si calcola che nella regione Veneto il numero attuale di soggetti diabetici superi di poco le 200 mila unità (dato sicuramente sottostimato, in quanto non tiene conto del “diabete sommerso”, ovvero di quei soggetti che ancora non sono stati diagnosticati come diabetici, ma che di fatto lo sono), per una prevalenza pari a 4,2% (fonte ISTAT). Se consideriamo che appunto il 15% di queste persone è “destinato” ad avere problemi di piede diabetico, si può calcolare che quasi 31 mila abitanti del Veneto avranno bisogno di appropriate cure, diagnosi e prevenzione per evitare il rischio di amputazione d’arto. Proprio in questa ottica è nato, ormai quasi 5 anni fa,il Servizio Piede Diabetico e Vulnologia della casa di cura Pederzoli, rivolto alla cura, diagnosi e prevenzione delle lesioni ulcerative degli arti inferiori nei soggetti diabetici. Il Servizio è stato da subito impostato per garantire al paziente un approccio multidisciplinare al problema, con l’apporto di diversi specialisti coordinato nelle varie fasi della patologia e modu-

lato a seconda delle varie necessità che il paziente stesso presenta, in primis quelle relative alla prevenzione, per la quale è sempre stato riservato un occhio di riguardo. Questo tipo di organizzazione si è dimostrata la più efficace a livello internazionale nell’abbattere il numero di soggetti che subiscono una amputazione di gamba, che nella nostra realtà è ad oggi inferiore al 3% dei casi trattati. Per ottenere questo tipo di risultati sono stati necessari ingenti investimenti, sia in termini di risorse umane, sia in termini di risorse organizzative (possibilità di posti letto per ricovero, spazi in sala operatoria ed angiografica per gli interventi chirurgici), sia soprattutto in termini di risorse economiche, con l’acquisto di tecnologie all’avanguardia: proprio in questo settore, infatti, la ricerca e le varie aziende farmaceutiche sono sempre molto attive, riuscendo, soprattutto nel recente passato, a mettere a disposizione dei medici e degli infermieri apparecchiature e materiali sempre più sofisticati e performanti che, se usati correttamente, consentono di trattare e di recuperare situazioni drammatiche che,fino a poco tempo fa, sarebbero state candidate ad amputazione d’arto. Nel corso di questi 5 anni, il numero di soggetti trattati è progressivamente cresciuto. Nel 2012 abbiamo eseguito circa 400 interventi demolitivi e ricostruttivi sul piede diabetico, oltre 250 interventi di rivascolarizzazione endovascolare (prevalentemente) e/o chirurgica, circa 5000 visite ambulatoriali e di prevenzione. Il tasso di amputazioni di gamba è ad oggi inferiore al 3% dei casi trattati. Per suggellare questa nostra esperienza, abbiamo recentemente organizzato un importante congresso dedicato al piede diabetico ischemico (complicanza questa che, più di altre, aumenta il rischio di amputazione di gamba) intitolandolo “i dubbi amletici” proprio per evidenziare le difficoltà di scelta del miglior

trattamento possibile nel vasto panorama di materiali e tecnologie all’avanguardia di cui oggi disponiamo. Circa 150 medici specialisti provenienti da tutta Italia hanno partecipato all’evento, che ha visto la presenza tra i relatori ed i moderatori dei massimi esperti nazionali ed internazionali sull’argomento. I temi trattati hanno spaziato da una revisione delle indicazioni e delle controindicazioni dei vari interventi di rivascolarizzazione, ad una panoramica sui nuovi approcci e materiali disponibili, ad una analisi del corretto approccio al paziente critico fino alle migliori strategie per evitare le recidive di ischemia al piede. Una intera sessione è stata dedicata alla ischemia critica non rivascolarizzabile, evenienza che espone i pazienti ad un rischio elevatissimo di perdita dell’arto; in particolare, si è discusso sul ruolo che potrebbero avere alcuni nuovi approcci terapeutici come le cellule staminali, la LDL aferesi e la RMN a bassa intensità nel ridurre questo rischio. Sono inoltre stati eseguiti interventi chirurgici di amputazione, ricostruzione e rivascolarizzazione di pazienti con piede diabetico ischemico in diretta dalle sale operatorie della casa di cura Pederzoli con proiezione in aula congressuale, sessione questa particolarmente gradita ai partecipanti, che hanno potuto così constatare nella pratica clinica quanto appreso nel corso delle varie relazioni dell’evento. Gli interi contributi scientifici sono stati infine pubblicati sul sito internet del Servizio Piede Diabetico e Vulnologia (www.piedediabetico.com), da dove sono completamente e gratuitamente consultabili e scaricabili. Ma le soddisfazioni non finiscono qui. Da Gennaio 2013 il Servizio Piede Diabetico e Vulnologia conduce uno studio multicentrico internazionale che si propone di sperimentare l’efficacia e la sicurezza di una nuova procedura, la Risonanza Magnetica Terapeutica a bassa

intensità, in aggiunta alla terapia standard nella gestione delle ulcere neuro-ischemiche del piede diabetico. Lo studio, a cui partecipano enti ospedalieri italiani e tedeschi, è rivolto a soggetti diabetici con ischemia non critica d’arto e con ulcere del piede presenti da almeno 3 settimane. Questo tipo di trattamento, inizialmente orientato soprattutto a patologie dell’ambito ortopedico, fisiatrico e riabilitativo, sembrerebbe capace di impattare positivamente anche sui processi di guarigione delle ferite. Infatti, il campo magnetico generato da questa apparecchiatura e combinato con particolari forme d’onda elettromagnetica , se applicato localmente alla parte anatomica interessata (in questo caso il piede) avrebbe un effetto terapeutico. La durata totale del trattamento è di 4 settimane, durante le quali il soggetto deve eseguire 2 cicli terapeutici quotidiani della durata di 24 minuti ciascuno; per testare l’effettiva efficacia del prodotto, alcuni soggetti potrebbero ricevere casualmente un’apparecchiatura identica a quella in studio ma non funzionante; a questi ultimi pazienti sarà comunque garantito un adeguato trattamento della lesione ulcerativa al piede secondo il protocollo standard solitamente applicato. Va infatti precisato che la Risonanza Magnetica Terapeutica è proposta in questo studio NON come sostitutiva di altri metodi, ma in AGGIUNTA ad essi, in quanto non interferisce con altri presidi. Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi al Servizio Piede Diabetico e Vulnologia. Dr Cristian Nicoletti Responsabile Servizio Piede Diabetico e Vulnologia Casa di Cura Dr Pederzoli Peschiera del Garda (Vr) Contatti: 045/6444387, www.piede-diabetico.com piedediabetico@cdcpederzoli.it

pubbliredazionale


CRONACHE

Aprile 2013

IL CASO. L’Unione Regionale dei titolari di Farmacia denuncia la situazione

13 L’ASSOCIAZIONE

Reperire alcune medicine Pasqua con “Amici sta diventando difficile di San Francesco” L’Unione Regionale dei titolari di Farmacia del Veneto denuncia la grave difficoltà, in continuo aumento, rilevata dalle oltre 1.200 farmacie associate, di reperire nel normale ciclo distributivo regionale veneto numerose specialità medicinali. Tra le possibili cause anche l’esportazione parallela di farmaci invece destinati al mercato italiano. Si tratta di farmaci utilizzati nella cura di patologie come ipertensione, morbo di Parkinson, depressione, ansia. Tra i medicamenti ad alta difficoltà di reperimento

anche acido folico per le donne incinte e anticoncezionali. «Al fenomeno di rottura di stock, ovvero una temporanea assenza dal mercato di qualche medicinale, si aggiunge quello in forte aumento negli ultimi mesi che riguarda i farmaci consegnati dalle aziende farmaceutiche in quantitativi estremamente contingentati, sia alla distribuzione intermedia, ma anche alle farmacie – dichiara Guido Bonetto, presidente di Federfarma Veneto, l’Unione dei titolari di farmacia -. Tale modus ope-

randi sta creando diversi casi di evidente rarefazione di medicinali nel ciclo distributivo che costringono le farmacie a ripetute ed estenuanti richieste prima di poter ottenere anche poche unità del farmaco richiesto e creano difficoltà nei rapporti con i cittadini, spesso costretti a tornare in farmacia per poter ricevere il farmaco prescritto. Il farmacista che si considera la “voce” del cittadino più debole, in questo caso malato e senza possibilità di farsi sentire, si pone come intermediario tra l’utente finale e le autorità competen-

In Automobile

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina

NUOVA DISCIPLINA DEGLI ESAMI Tra parecchi dubbi è finalmente diventata operativa la circolare che stabilisce le nuove modalità degli esami di teoria e di guida per tutte le patenti. La più grande novità riguarda la durata dell'esame pratico: è stato chiarito che, a partire dal 12 febbraio 2013, dovrà essere organizzato in modo da assicurare 40 minuti di guida per ogni candidato. Questo vale per le patenti di categoria A e B, rimane dunque il dubbio relativo alla Roberto Azzolina durata degli esami per le patenti superiori. Inoltre, relativamente allo svolgimento dell'esame di guida per la moto, i circuiti nuovi non sono molto chiari e, volendo stare alle indicazioni ministeriali, in molte motorizzazioni non ci sono spazi sufficienti per poterli attuare. Da ciò è derivata l'impossibilità di effettuare l'esame pratico di guida per la moto nel mese di febbraio e ciò ha provocato notevoli disagi per i motociclisti, i quali si sono visti rimandare l'esame a data da Alessandra Azzolina destinarsi. L'unica nota positiva è che chi aveva il foglio rosa in scadenza se lo è visto prorogare fino alla data dell'esame. Va da sè che, a causa del notevole allungamento della durata di ogni singolo esame, ci sarà un allungamento dei tempi di attesa per poterlo sostenere, poichè se prima ogni seduta prevedeva 12 candidati, ora dovranno essere al massimo 9. Da considerare inoltre che in 40 minuti aumentano esponenzialmente le probabilità di commettere un errore,considerando anche che con la nuova normativa in vigore ci sarà la prova pratica in autostrada o in tangenziale, perciò i candidati dovranno bersi una camomilla bella forte prima dell'esame per restare "rilassati" in questo arco di tempo che, in condizioni di stress come quelle di un esame, può sembrare infinito!

ti, tra cui l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, già avvisata della drammatica situazione di cui chiede ancora l’intervento per arrivare ad una soluzione della crisi in tempi brevi». Il problema della carenza dell’approvvigionamento di medicinali, dovuto anche a fenomeni di esportazione parallela, ha acquisito una rilevanza europea, al punto che è stato uno degli argomenti più importanti discussi durante l’Assemblea Generale del PGEU a Bruxelles il 15 novembre 2012. Nel novero delle possibili soluzioni atte a mitigare l’asprezza di tale fenomeno è stata evidenziata, in sede europea, come best practice ed esempio positivo da seguire, l’esperienza italiana basata sullo scambio di informazioni all’interno della supply chain (gestione della catena di produzione) su tutti i farmaci oggetto di carenze d’approvvigionamento. Ma evidentemente nonostante le ripetute segnalazioni il problema a tutt’oggi persiste con grave disservizio per la popolazione.

Centinaia di volontari dell’associazione “Amici di San Francesco” del Veneto e del Friuli si sono incontrati al convento dei frati Barana la vigilia della domenica delle Palme per lo scambio degli auguri pasquali e per approfondire la reciproca conoscenza. L’associazione nasce nel 1999 per volontà e in collaborazione con i superiori, in particolare padre Urba-

CENTRO SERVIZI “AL BARANA” A seguito delle segnalazioni di numerosi cittadini, preoccupati per la mancata apertura del nuovo Centro servizi per anziani non autosufficienti “Al Barana”, il 7 febbraio scorso il Sindaco Flavio Tosi ha scritto al Presidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, per chiedergli le motivazioni del ritardo nella concessione alla struttura dell’accreditamento istituzionale. Il 21 marzo la Direzione regionale servizi sociali ha risposto al Comune di Verona, spiegando che l’ente deputato alla verifica dei requisiti di accreditamento delle strutture socio-sanitarie, l’Agenzia regionale socio sanitaria-ARSS, è stata soppressa con legge regionale del 27 novembre 2012. «In attesa che la Giunta regionale formalizzi le nuove procedure operative in materia di accreditamento e autorizzazione – scrive il dirigente regionale dei Servizi sociali - preso atto della presenza, all’interno dell’Azienda Ulss 20 di Verona, di personale iscritto al registro dei valutatori in ambito sociosanitario e sociale, la Direzione regionale dei Servizi sociali intende avvalersi dell’Ulss 20 per la verifica, all’interno della struttura, dei requisiti di accreditamento. Pertanto - conclude la missiva - il problema segnalato è di breve soluzione».

NEGRAR. CONCORSO D’ARTE Concomitante al Palio del Recioto di Negrar ha avuto luogo, presso l'auditorium della scuola elementare del paese, l'esposizione in concorso di opere d'arte, in special modo pittoriche, realizzate dal "Gruppo Artisti Valpolicella". La manifestazione è stata organizzata dall'assessorato alla cultura del Comune, con il patrocinio del Comune stesso. A giudicare le opere in concorso ha provveduto un'apposita giuria composta da esperti esterni (Rinaldo Dal Negro -presidente, Mario Chiereghini e Bruno Ferrigolo) che dopo scrupolosa valutazione delle 58 opere in concorso ha emesso la seguente graduatoria di merito. l° premio a Luigi Menin 2° premio Gianni Castelletti 3° premio Anna Maria Dal Pezzo 4° premio Mario Dalla Fini Premio speciale a Walter Tirelli Segnalati nell'ordine: Giovanna De Boni, Giorgio Zanoni, Elena Omili, Giovanna Bertani, Quirino Maestrello e Luca Montanti. All'inaugurazione della rassegna l'assessore Gianni Pozzani ha ringraziato e si è complimentato con tutti gli artisti partecipanti, che con la loro attività contribuiscono a favorire la promozione culturale. Il sindaco Giorgio Dal Negro si è pure compiaciuto con gli artisti per le loro belle opere e ha inoltre ringraziato gli organizzatori per la manifestazione, che si perpetua con successo da un ventennio. R.D.N.

no Bianco, per unire tutte le persone che, ispirate dal carisma francescano cappuccino, desiderassero mettere a disposizione dei frati e delle loro attività, in particolare delle opere caritative, la loro persona, il loro tempo, le loro doti, le loro energie. E’ questa la sintesi del sodalizio presentata, dal padovano di origini, Padre Flaviano Giovanni Gusella, ora superiore dei cappuccini di Padova che ha presieduto la celebrazione eucaristica. Sono una quindicina i conventi che contano sulla collaborazione di oltre 600 volontari, preziosissimi per dedizione e generosità. Trasparenza, concretezza, gratuità In tre parole Padre Flaviano sintetizza l’opera dell’Associazione. «Trasparenza: per non attirare l’attenzione su di noi ma per trasferirla all’autore di ogni bene che è Cristo, il nostro Signore. Concretezza: abbiamo bisogno non soltanto di dare servizi ma di raggiungere il cuore delle persone, quindi rispondere concretamente ai loro bisogni, alle loro necessità che si manifestano attraverso cose esteriori come la domanda di denaro, cibo, vestiario, ma anche non sottovalutare la carenza d’attenzione e d’amore; rispondere attraverso la bontà, la dolcezza e la tenerezza, come ha detto Papa Francesco all’inizio del suo pontificato, è un imperativo. Gratuità: è il simbolo distintivo della carità, donare senza aspettarsi niente». Per Stefano Vallani, presidente dell’associazione cittadina dei frati Barana «è stata una giornata di festa, un momento di incontro importante per rafforzare i rapporti tra volontari, che fortifica e dà ulteriore carica». Una cosa meravigliosa sintetizza il superiore del convento veronese Padre Giorgio «occasione per conoscersi meglio e condividere il grande impegno del volontario, chiamato a servire». C.G.


CRONACHE

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EVENTI. La manifestazione rafforza la sua posizione di leader internazionale tra le fiere

LA TRUFFA

Vinitaly ha raggiunto le 148.000 presenze

Chiedono soldi a nome Caritas

Chiude in bellezza l’edizione 2013 di Vinitaly (7 – 10 aprile) che, con 148.000 presenze, delle quali 53.000 estere, rafforza la sua posizione di leader internazionale tra le fiere del vino dedicate al business. Di qualità gli operatori, che nella quattro-giorni veronese hanno avuto contatti con oltre 4.200 aziende espositrici da più di 20 Paesi. «Abbiamo raggiunto le 148.000 presenze, delle quali 53.000 estere da 120 Paesi: è un risultato importante che per uno dei settori di rilievo del made in Italy, che ancora traina la bilancia commerciale del Paese e dà lavoro e ricchezza ai territori e all’immagine dell’Italia nel mondo. Un incremento del 6% dei visitatori totali che premia le oltre 4.200 espositrici da più di 20 Paesi che hanno investito nel Vinitaly e riconoscono la centralità internazionale della rassegna» - commenta il Presidente di Veronafiere, Ettore Riello. «Il dato in crescita del 10% sugli esteri rispetto al 2012 – evidenzia Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere – è accompagnato dalla grande qualità dei visitatori. Si tratta sempre più di operatori specializzati, di buyer esteri provenienti dai mercati tradizionali, ma anche dai Paesi emergenti, sempre più interessati al vino italiano quali Cina e Russia». In aumento

anche le presenze di giornalisti che salgono a 2.643 da 47 Paesi, contro le 2.494 da 42 nazioni del 2012. L’attenzione ai mercati internazionali è nella mission di Vinitaly, che ogni anno organizza iniziative mirate e stringe accordi con enti ed istituzioni allo scopo di supportare le aziende orientate all’export. OperaWine è tra queste, dedicata ai buyer esteri, ma fortemente orientata al mercato USA grazie alla collaborazione con Wine Spectator, mentre alla Cina sono stati dedicati quest’anno tre focus e ha partecipato alla rassegna una delegazione ufficiale del Ministero del commercio della Repubblica Popolare Cinese. Già vetrina mondiale del vino, con OperaWineExpo, Vinitaly diven-

terà, a Verona, l’evento vitivinicolo più importante del calendario di appuntamenti previsti in Italia per l’Expo di Milano nel 2015, grazie all’intesa definita con l’Amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala. Presenti a Vinitaly, anche Sace e Simest, le due realtà che sostengono lo sviluppo, la competitività e l’internazionalizzazione delle aziende italiane. Vinitaly è stata inoltre la sede prescelta per la firma tra UniCredit, Coldiretti, Cia e Confagricoltura dell’accordo per il sostegno del settore vitivinicolo e della presentazione di "UniCredit International per il Vino", il progetto che mette a disposizione delle pmi del settore vitivinicolo un'offerta dedicata di servizi a suppor-

to dell’export. A Vinitaly 2013 è nato anche il primo Osservatorio su energia e settore vitivinicolo, per fare il punto sullo stato attuale e prevedere gli sviluppi futuri nel campo di sostenibilità, best practice e applicazioni “smart” nel ciclo produttivo, dalla vigna alla bottiglia. Vinitaly 2013 è terminato, ma l’attività continua: con la nuova iniziativa di e-commerce VinitalyWineClub presentata alla vigilia della manifestazione, con le tappe in Russia, Usa e Hong Kong di Vinitaly International. E già si pensa all’edizione 2014, in programma dal 6 al 9 aprile, che vedrà l’esordio di VinitalyBio, il nuovo salone dedicato ai vini certificati biologici organizzato in partnership con FederBio.

FEVOSS / IL PROGETTO

“Solidarietà in viaggio” cerca volontari Fevoss – Federazione dei Servizi di Volontariato Socio Sanitario è alla ricerca di volontari da destinare alla segreteria e al centralino del progetto “Solidarietà in viaggio”: persone che aiutino a coordinare le attività del servizio gratuito che la onlus mette quotidianamente a disposizione dei cittadini bisognosi. Tra

i servizi che Fevoss offre alla cittadinanza, quello dei trasporti è uno dei più richiesti, ma anche uno tra i più impegnativi da gestire visto il considerevole numero di richieste che giungono alla onlus. Inoltre le convenzioni stipulate con Ateneo scaligero, Ulss 20, Pia Opera Ceccarelli e altri enti ne hanno aumen-

tato il senso di responsabilità. Ogni mattina, infatti, dalla sede di via Santa Toscana si muovono una ventina di automezzi destinati ad accompagnare verso i luoghi di cura e lavoro non soltanto anziani, ma anche utenti privati, non autosufficienti oltre a studenti disabili affinché possano frequentare rego-

larmente le lezioni universitarie. Ogni spostamento deve essere quindi organizzato e monitorato in un'ottica di efficienza, in considerazione di urgenze e imprevisti che possono subentrare. Per questo l'associazione ha la necessità di allargare la cerchia dei propri collaboratori che, in maniera volontaria, si rendano disponibili dal lunedì al venerdì, in orario pomeridiano (indicativamente dalle 13 fino alle 18.30) a gestire il servizio che potrebbe essere esteso, secondo la disponibilità di nuovi volontari, anche nei giorni festivi. Tra i requisiti, oltre alle indispensabili capacità organizzative, sono richiesti attitudine all'ascolto, autonomia nel gestire un calendario di appuntamenti, capacità di lavorare in squadra e naturalmente una grande predisposizione al prossimo sofferente. Per ulteriori informazioni: 045.8019833.

La crisi economica che sta investendo la maggioranza dei cittadini, insieme al senso di sfiducia per il futuro e la sempre più marcata mancanza di speranza in un contesto socio-politico traballante e mai chiaro, spinge le persone ad “inventarsi” di tutto per sopravvivere. L’ultima trovata è quella di andare casa per casa a chiedere soldi a nome della Caritas. A questo proposito la Caritas Diocesana Veronese lancia un appello specificando che nessuno dei suoi volontari o operatori, anche se dovessero mostrare cartellini con il logo di Caritas, sono incaricati a tale servizio. Le donazioni per i poveri, Caritas le riceve soltanto ai propri sportelli di Lungadige Matteotti, 8 oppure attraverso bonifici bancari o bollettini postali le cui coordinate sono pubblicate nel sito web www.caritas.vr.it, o tramite i suoi operatori direttamente allo 045.8300677. «Tutti siamo a conoscenza della particolare difficoltà in cui molte famiglie si trovano in questo tempo di crisi – spiega il direttore mons. Giuliano Ceschi -. Caritas, attraverso varie iniziative, grazie alla solidarietà di molti privati, sta tentando, nei limiti del possibile, di offrire una risposta per fronteggiare il disagio. In questi giorni ci è stato segnalato da parte di privati, nella zona di Borgo Milano, che alcune persone a nome di Caritas stanno facendo una raccolta di denaro porta a porta. Vogliamo precisare che nessuna iniziativa del genere è stata autorizzata dalla Caritas Diocesana Veronese. Invitiamo pertanto tutti a non cadere in queste forme di truffa che ogni tanto, in modo diversificato, vengono messe in atto. Chiunque volesse provvedere a donazioni, anche di piccola entità, per situazioni di bisogno, si rivolga direttamente alla sede centrale di Caritas o alle relative Parrocchie di appartenenza».

MALTEMPO E STRADE «Le condizioni meteorologiche avverse delle ultime settimane, con le abbondanti precipitazioni piovose, hanno impedito di attuare anche i più semplici interventi di rattoppo delle buche che si sono formate sulle strade cittadine. Il paragone con i paesi nordici che qualcuno ha citato, particolarmente efficienti nelle manutenzioni stradali, non risulta in realtà appropriato, perché ad impedire gli interventi di riparazione stradale non è il freddo, bensì la pioggia, che preclude la possibilità di intervenire anche per un semplice rattoppo. Con l’inizio della bella stagione l’Amministrazione comunale ha già previsto di dare avvio, nonostante i vincoli del patto di stabilità, ad un piano di manutenzione del manto stradale delle vie cittadine più danneggiate. Contemporaneamente, verrà eseguito un monitoraggio degli interventi di asfaltatura eseguiti negli ultimi anni, per verificarne la qualità effettiva e la corrispondenza ai parametri tecnici richiesti. Nel frattempo rivolgiamo un appello ai cittadini, affinchè segnalino alla Polizia municipale eventuali situazioni di pericolo, in modo da riuscire a limitare i disagi e a prevenire eventuali incidenti». Con queste parole il sindaco di Verona, Flavio Tosi, interviene sul problema delle buche formatesi a causa del gelo e della pioggia su numerose strade cittadine. «La situazione del manto stradale a Verona è monitorata 24 ore su 24 dalla Polizia Municipale – aggiunge il Comandante Luigi Altamura - gli interventi sono aumentati dalla seconda metà di febbraio, a seguito delle numerose giornate di pioggia che hanno compromesso l'asfalto, dopo gli altrettanto numerosi interventi di Amia con il sale per la formazione di ghiaccio, a causa delle rigide temperature. Ogni richiesta di intervento per la presenza di buche pericolose, segnalate dagli amministratori pubblici o dai cittadini, viene verificata da una pattuglia della Polizia municipale, che dove necessario predispone l’invio immediato di aziende private convenzionate per la chiusura delle buche pericolose con "asfalto a freddo" (quando le buche non siano piene di acqua) e l’apposita segnaletica luminosa per segnalare il pericolo nelle ore serali e notturne».


CRONACHE

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ACQUE VERONESI. Illustrate pure le soluzioni nel convegno dell’11 aprile

GARDALAND SEA LIFE

In Gran Guardia si parla di odori e inquinamento

Dentro l’acqua per crescere

"Odori, impatti, normative e soluzioni", questo il titolo del convegno svoltosi in Gran Guardia l’11 aprile scorso, alla presenza dell'assessore all'ambiente del Comune di Verona, Enrico Toffali, che ha aperto il dibattito, e numerosi avvocati , tecnici, ingegneri ed esperti della materia. Una conferenza che ha affrontato tematiche e argomenti relativi all'impatto degli odori nell'ambiente e problematiche di inquinamento odorigeno. Il seminario, organizzato dal comune di Verona in collaborazione con il gruppo Iniziativa Forense di Verona, con il patrocinio tra gli altri di

Acque Veronesi, ha registrato la presenza di centinaia di partecipanti che hanno relazionato sui vari aspetti giuridici, sanitari ed amministrativi legati agli odori ed alle nuove tecnologie di misurazione e monitoraggio degli stessi.

A rappresentare la società, presieduta da Massimo Mariotti, che gestisce il servizio idrico integrato a Verona e in altri 72 comuni della provincia scaligera, è intervenuto Giovanni Sala, direttore tecnico di Acque Veronesi, che ha illustrato

«Ottenere risparmi e offrire un servizio migliore ai nostri utenti, grazie ad una società che non costa nulla ai cittadini. Viveracqua rappresenta una novità a livello nazionale nel panorama delle public utilities». Così Massimo Mariotti, presidente di Acque Veronesi ha aperto l'Assemblea dei Soci di Viveracqua. Un risultato economico al di sopra delle attese quello ottenuto dalla società nata da un progetto avviato nel giugno 2011 su iniziativa di Acque Veronesi e Acque Vicentine. A poco più di un anno e mezzo dalla sua costituzione, la società consortile a capitale pubblico, nata dalla "fusione" tra i più importanti gestori del servizio idrico integrato del Veneto ha approvato il bilancio di esercizio 2012, ratificato venerdì 12 aprile dall'assemblea dei soci costituita dai 5 gestori che fanno parte del progetto: Acque Veronesi (la società con il più alto capitale sociale, il 46,88%), Acque Vicentine, Alto Vicentino Servizi, Centro Veneto Servizi, e Acque del Chiampo. Una vera e propria "rete" regionale dell'acqua, nata con lo scopo di creare sinergie e gestire in comune molteplici fasi amministrative e operative del servizio idrico nei territori veronesi, vicentini e successivamente anche nelle province di Padova e Treviso, attualmente presieduta da Fabio Trolese (direttore generale di Acque Vicentine), Francesco Berton, vicepresidente di Viveracqua e direttore generale di Acque Veronesi e il consigliere di amministrazione Massimo Cornaviera, direttore generale di Alto Vicentino Servizi. Ora l’obiettivo in un breve futuro è quello di allargare il "network idrico" in Friuli Venezia Giulia. Sono già avviati i colloqui con le società friulane. Un loro ingresso in Viveracqua porterebbe ad un totale di quasi 3 milioni di cittadini e 435 comuni serviti nelle 2 regioni.

AGSM E ASSOCIAZIONI CONSUMATORI

A tutela del consumatore E’ stato firmato il 19 marzo scorso a Palazzo Barbieri l’accordo tra Agsm spa, Agsm Distribuzione e le associazioni consumatori Verona Adiconsum, Lega Consumatori e Movimento Consumatori. Presente l’assessore alle Aziende partecipate Enrico Toffali, il presidente di Agsm Paolo Paternoster, Davide Cecchinato di Adiconsum, Monica Multari di Movimento Consumatori ed Emanuele Caobelli di Lega Consumatori. «Questo accordo – ha spiegato Toffali – costituisce la prima attuazione del Protocollo d’Intesa sottoscritto lo scorso anno da Comune di Verona e le associazioni dei consumatori, per tutelare i diritti dei consumatori e dei clienti dei servizi pubblici locali e per garantire la qua-

lità, l’universalità e l’economicità delle prestazioni, come previsto dalla Legge Finanziaria 2008». Da oggi, come richiesto dal Protocollo d’Intesa, vengono istituiti gli sportelli ad hoc per raccogliere richieste, proposte, segnalazioni e reclami dei clienti riguardo ai servizi di illuminazione pubblica, teleriscaldamento, distribuzione e misura dell’energia elettrica e del gas. I dati raccolti saranno oggetto di analisi e rielaborazione statistica. Le associazioni dei consumatori presenteranno annualmente alle società e al Comune i risultati, al fine di migliorare i servizi erogati dal gruppo Agsm. Gli indirizzi degli sportelli sono: Adiconsum Verona lungadige Galtarossa, 22 37133 – 045.8096934; Lega Consu-

matori Verona via Interrato dell’Acquamorta, 22 – 045/8065512; Movimento Consumatori Corso Milano, 92 – 045.595210

Massimo Mariotti

e ricordato le numerose attività ed interventi realizzati sul territorio veronese finalizzati alla gestione ed all'abbattimento delle problematiche legate alle emissioni olfattive. In particolare, è stato menzionato il problema degli odori che per circa 30 anni ha riguardato la zona di Borgo Roma e Tombetta. Nello scorso mese di settembre sono state infatti positivamente ultimate le operazioni di regolazione del sistema di copertura e trattamento dell'aria delle vasche di ossidazione del depuratore Città di Verona. Il progetto, grazie all'utilizzo di sistemi tecnologici di ultima generazione e la realizzazione di un sistema di copertura dei comparti del depuratore, ha definitivamente abbattuto gli odori percepiti da centinaia di residenti del quartiere. Un'opera importante, nel rispetto dei cittadini e dell'ambiente veronese.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, Gardaland Sea Life Aquarium ha ospitato la premiazione delle due classi vincitrici del progetto “In Acqua per crescere”, promosso dall’assessorato allo Sport del comune di Verona e dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Verona. Le classi vincitrici fanno parte della scuola primaria Romagnoli e della scuola secondaria di primo grado Caperle. Hanno partecipato all’evento l’assessore allo Sport del comune di Verona, Marco Giorlo, la professoressa Monica Magnone, coordinatrice dell’attività sportiva dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Verona e Nicola Dalfini, Coordinatore Operativo di Gardaland SEA LIFE Aquarium. Il progetto ha coinvolto 13 plessi scolastici appartenenti ad 8 istituti comprensivi del Comune di Verona (scuole primarie e secondarie) per un totale di circa 400 alunni che sono stati chiamati a produrre elaborati grafici, narrativi e multimediali scaturiti dalle emozioni personali che ognuno di loro ha potuto vivere grazie all’esperienza in acqua. I lavori sono stati esaminati da una commissione che ha proclamato la vittoria dei due lavori più belli: “L'indovinacquario”, divertente gioco a quesiti riconducibili al tema dell’acqua e “I colori dell'acqua”, pannello multi colore realizzato con tecniche di pittura per colori a tempera con il contributo artistico di un'intera classe per raccontare il lato espressivo dell’acqua, fonte di vita e di ispirazione. Gardaland Sea life Aquarium ha voluto non solo offrire una cornice speciale per la premiazione, ma anche vivere con i ragazzi la “Giornata Mondiale dell’Acqua”, in onore di un bene preziosissimo che la natura ci ha dato e che siamo chiamati a custodire con cura, preservandolo da ogni forma di spreco.

RICONOSCIMENTI. Nuovi successi per Iovino Per il nostro collaboratore Gianfranco Iovino, curatore della rubrica VeronArte, proseguono i successi anche nel 2013, per una produzione letteraria sempre più intensa e al centro dell'attenzione di critica e lettori. Due prestigiosi premi sono stati attribuiti nel mese di marzo a Iovino, con l'assegnazione del premio speciale "Targa Il Molinello 2013" per il pluridecorato romanzo "Oltre il confine", e la vincita al concorso "Albero Andronico 2013" nella sezione racconti inediti, con una storia breve a rievocare la tragedia di Alfredino Rampi, che all'età di 7 anni morì in un pozzo artesiano a Vermicino, che potete leggere sul suo sito ufficiale www.gianfrancoiovino.it nella sezione news. In attesa del nuovo libro, in uscita a dicembre 2013, seguiamo con orgoglio l'ascesa di uno scrittore contemporaneo, veronese d'adozione, definito dalla critica letteraria "poeta in prestito alla narrativa" grazie al suo stile unico ed una scrittura intensa e coinvolgente, che affronta ogni aspetto della vita, riuscendo sempre a trasportare il lettore al centro della storia raccontata.

Gianfranco Iovino


CRONACHE

Aprile 2013

LA PRESENTAZIONE. Ecco il regolamento che entrerà in vigore l’1 luglio

Pubblicità e segnaletica Nuove norme stradali E’ stato presentato lo scorso 10 aprile il nuovo regolamento per la pubblicità stradale e l'installazione della segnaletica stradale di indicazione. Alla presenza di Anna Maggio, Comandante della Polizia Provinciale, Massimo Begal, vicecommissario della Polizia Municipale di Verona, Pietro Luca Zecchetti, responsabile tecnico del Servizio Viabilità della provincia di Verona e Alberto Marcotto, responsabile quadrante Nord-Ovest, Carla De Beni, assessore provinciale alla progettazione e manutenzione viabilistica, ha illustrato il nuovo regolamento. Quest’ultimo, che entre-

rà in vigore il prossimo 1 luglio, nasce per aggiornare la precedente versione, che risale al 1990, e per inserire le modifiche apportate dal Codice della strada. Inoltre, il nuovo regolamento avrà un compito “elimina-contenziosi” perché disciplina i singoli aspetti operativi, che in questo modo non sono soggetti a interpretazione. Ciò si è reso necessario per garantire un approccio più semplice per l'utente a fronte delle numerose difficoltà rilevate in passato. La stesura è durata circa due anni, durante i quali le singole questioni sono state condivise con i rappresentanti di categoria, avvocati

e tecnici. Fra le novità, il regolamento prevede la procedura online delle autorizzazioni attraverso lo sportello del cittadino e la possibilità di aumentare il numero dei cartelloni pubblicitari. Altra novità di rilievo, infatti, è quella della distanza minima tra i cartelloni pubblicitari che diventerà di 100 metri, diversamente da quanto prescritto dalla precedente regolamentazione che ne prevedeva 500; così facendo la Provincia di Verona si uniforma alle altre province e a quanto previsto dal Codice della Strada. Lo snellimento della procedura consentirà di effettuare

richieste online dal pc aziendale con un minimo dispendio di tempo, grazie anche alle modifiche apportate al regolamento che vanno nella direzione di una maggiore chiarezza: vengono, infatti, semplificati alcuni passaggi che nella vecchia normativa erano soggetti ad interpretazione. «Redigere un nuovo regolamento per la pubblicità stradale – ha affermato Carla De Beni - è stata un'esigenza specifica perché l'ultima stesura risaliva al 1990. Era necessario far chiarezza su una serie di situazioni che portavano spesso a contenziosi, ma anche recepire le modifiche apportate in questi anni dal Codice della strada. Ci abbiamo lavorato duramente per molto tempo, condividendolo con i rappresentanti di categoria, e siamo orgogliosi di essere arrivati al suo completamento. Subito dopo l'entrata in vigore del regolamento e fino al 31 dicembre 2013, ci sarà un periodo di applicazione transitoria fino all'andata a regime delle nuove norme. Da oggi anche la nostra provincia dispone di uno strumento moderno e snello per le aziende, che così risparmieranno tempo e burocrazia».

PROTEZIONE CIVILE

Inaugurata la cucina mobile E’ stata inaugurata in piazza Bra, alla presenza del sindaco di Verona, Flavio Tosi, del vicesindaco Vito Giacino, degli assessori comunali Pierluigi Paloschi e Antonio Lella, del responsabile della Protezione Civile di Verona Pierluigi Saletti e di alcuni volontari, la nuova cucina mobile in dotazione alla Protezione civile di Verona. «Con la nuova struttura – spiega il sindaco Tosi – costata complessivamente 170 mila euro, 100 mila dei quali finanziati dalla Regione Veneto, la Protezione civile di Verona sarà in grado di produrre oltre

16 VERONA - KAZAN

La moneta dell’amicizia

E’ stata presentata il 10 aprile scorso a palazzo Barbieri la moneta commemorativa che la Banca Centrale della Federazione Russa ha dedicato all’amicizia tra le città di Verona e Kazan. La moneta, consegnata ai sindaci di Verona, Flavio Tosi, e di Kazan, Ilsur Metshin, dal vicepresidente della Banca Centrale della Federazione Russa Georgy Luntovskiy, riporta le immagini dell’Arena di Verona e di uno scorcio della città di Kazan, oltre alla bandiera italiana e a quella russa. All’incontro hanno partecipato anche il vice sindaco di Kazan Oscar Prokofiev, il console onorario della Federazione Russa a Verona Antonio Fallico, Giuseppe Manita in rappresentanza della Direzione generale della Banca d’Italia, il sovrintendente della Fondazione Arena Francesco Girondini e alcuni funzionari della Banca Centrale della Federazione Russa. «Un segno concreto – ha detto il sindaco Tosi – dei rapporti di grande vicinanza che legano le comunità di Verona e Kazan. Il patto di amicizia tra le due città, siglato nel 2011 e rafforzato con la visita di una delegazione veronese alla città russa lo scorso anno, oggi è ulteriormente consolidato dal conio di questa moneta che simboleggia la volontà di collaborare per la crescita comune dei rispettivi territori dal punto di vista economico, turistico e commerciale. Kazan, con oltre un milione di abitanti, è una tra le maggiori città della Federazione Russa, seconda per rilevanza solo a Mosca. È importante quindi, per il bene delle rispettive comunità e delle imprese del territorio, proseguire anche in futuro nella valorizzazione dei rapporti di collaborazione tra le due città». La moneta di corso legale del valore di 25 rubli è stata prodotta in mille pezzi dagli specialisti della zecca di San Pietroburgo. Al termine della presentazione il sindaco Flavio Tosi ha consegnato al vicepresidente della Banca Centrale della Federazione Russa Georgy Luntovskiy, in segno di riconoscenza, la medaglia della città di Verona.

COMUNE DI VERONA CONTO CONSUNTIVO 2012

500 pasti ed intervenire con rapidità, in affianca-

mento a tutte le attrezzature in dotazione, per assi-

stere i cittadini in caso di emergenza». La Protezione civile di Verona è intervenuta in aiuto alle popolazioni colpite da calamità naturali nelle maggiori situazioni di emergenza a livello nazionale: nel 2009 al Comune di Pianola, a pochi chilometri da L’Aquila, colpito dal terremoto; nel 2010 nei territori liguri colpiti dall’alluvione; nel 2012 nella gestione del campo di accoglienza di Cento (Ferrara), per tutta la durata dell’emergenza sismica.

Approvato dalla Giunta comunale scaligera il conto consuntivo 2012, che chiude con un avanzo di amministrazione di 10 milioni di euro. «Di questi 10 milioni – spiega l’assessore al Bilancio, Pierluigi Paloschi - 2 milioni di euro potranno essere usati per investimenti mentre dei restanti 8 milioni, 4 milioni sono disponibili per la spesa corrente e altri 4 milioni sono vincolati come contributi regionali o statali arrivati oltre il 30 novembre 2012». «Per prudenza – aggiunge il Sindaco di Verona, Flavio Tosi - in attesa di capire quali saranno i trasferimenti statali ai Comuni e non correre il rischio di dover gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini veronesi, abbiamo deciso di accantonare per il bilancio 2013 i 4 milioni disponibili per la spesa corrente, mentre sicuramente i 2 milioni disponibili per investimenti verranno impiegati per la manutenzione delle strade. L’unico problema, visti i vincoli di spesa previsti dalla normativa corrente, è dato dai tempi lunghi con cui si potranno utilizzare queste risorse: perciò – conclude il Sindaco stiamo studiando con gli uffici comunali le soluzioni possibili per riuscire a sbloccare la somma in tempi brevi, in considerazione della situazione di assoluta emergenza in cui versano le strade cittadine».


CRONACHE

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LA SCELTA. Federfarma Verona fa slittare da 16 a 18 anni il limite di età

IL BILANCIO

Sigarette elettroniche solo per maggiorenni

Le attività della Ronda

Federfarma Verona plaude all’iniziativa del Ministero della Salute che ha deciso di innalzare alla maggiore età la vendita delle sigarette elettroniche. L’ordinanza, anticipata sul sito ministeriale e in vigore dal 23 aprile al 31 ottobre 2013 (la firma da parte del ministro della Salute Renato Balduzzi è avvenuta in data 2 aprile), fa slittare da 16 a 18 anni il limite di età per la vendita delle sigarette elettroniche con presenza di nicotina. «La nuova ordinanza in linea con quella che sancisce la vendita ai minorenni dei prodotti del tabacco, ci trova totalmente d’accordo – dice Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l’Associazione dei titolari di farmacia -. È giusto tutelare i più giovani perché è stato evidenziato dallo specifico studio voluto dal ministro Balduzzi e condotto dall’Istituto superiore di sanità come, anche per i prodotti a bassa concentrazione, la dose quotidiana

accettabile di nicotina – determinata dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) – sia superata anche solo con un uso moderato delle sigarette elettroniche e che tale evidenza è ancora più significativa negli adolescenti, non potendosi quindi escludere effetti dannosi per la salute. I ragazzi cominciano così a inalare nicotina ovvero la sostanza che da dipendenza, superando anche i limiti imposti dalla legge

sul fumo, infatti le sigarette elettroniche possono essere fumate anche nei locali chiusi. Questo atteggiamento è diventato ormai tipico anche di molti fumatori incalliti che utilizzano le sigarette elettroniche per superare i limiti imposti dalla legge nei locali chiusi, aggiungendo quindi nicotina alla nicotina che già respirano con le “sigarette normali”.Condannando questi veri e propri abusi,

ribadiamo che l’uso delle sigarette elettroniche è limitato solo a coloro che vogliono disassuefarsi al fumo, ovvero smettere di fumare con un percorso che vede da una parte la forza di volontà e la determinazione nel raggiungere l’obiettivo e dall’altra l’opportunità di diminuire via via l’apporto di nicotina riducendo così lentamente le conseguenze da “crisi di astinenza” da nicotina stessa. Abbiamo verificato in questi primi mesi - conclude Bacchini anche un altro abuso ovvero quello relativo a persone adulte che non hanno mai fumato e che iniziano proprio con le sigarette elettroniche. Un atteggiamento inconcepibile e pericoloso». Attualmente sono a disposizione dell’utenza anche le sigarette elettroniche a base di vapore acqueo che apportando solo la sensazione del fumo attraverso il vapore, sono uno strumento più drastico che richiede una maggiore forza di volontà da parte del fumatore.

LA CONSEGNA

Polizia municipale: due Fiat Punto Due nuove auto di servizio per la Polizia municipale di Verona sono state consegnate qualche giorno fa dal sindaco di Verona, Flavio Tosi e dall’assessore all’Economato, Marco Giorlo. Si tratta di due Fiat Punto 1.300 diesel, acquistate dal Comune al costo complessivo di circa 15 mila euro. «In tutto quest’anno abbiamo già consegnato alle delegazioni territoriali 10 nuovi mezzi – ha detto Giorlo - investendo circa 200 mila euro, al fine di completare il parco macchine della Polizia municipale e sostituire le vetture ormai usurate». Le auto sono dotate al loro interno delle tecnologie necessarie agli agenti per lo svolgimento del loro lavoro sul territorio, com-

presi impianti visivi a luce lampeggiante blu e sonori di segnalazione.

La consegna è avvenuta in piazza Bra, alla presenza del Comandante della Poli-

zia municipale Luigi Altamura e del Vicecomandante Lorenzo Grella.

NOTIZIE IN BREVE (E.Z.) INCONTINENTI E STOMIZZATI A RADUNO. Nell'intento di riprendere con più efficacia gli incontri di socializzazione e di informazione è programmata una riunione associativa dell'A.I.S.Ve. dell'Ospedale di Verona borgo Trento per sabato 20 aprile alle ore 10.30 presso la Sala Incontri del Centro Medico "Marani" in Via De Lellis, a fianco della vecchia entrata dell'Ospedale. Verranno esposti gli aggiornamenti riguardanti sia gli aspetti normativi che di assistenza sanitaria per gli stomizzati. I soci saranno informati anche della attuale situazione associativa. Con l'occasione si propone anche il rinnovo del tesseramento per l'anno 2013. POESIA INSIEME IN BORGO NUOVO. Prosegue con successo la serata dedicata alla poesia dialettale ed in lingua italiana nel rione di Borgonuovo. La serata è condotta dal poeta e scrittore Giorgio Finezzo con la collaborazione di Germana Lugoboni Marchietto e Rita Ottaviani. Come consuetudine la serata si svolge ogni primo lunedì del mese, pertanto la prossima si svolgerà lunedì 6 maggio. Ci si ritroverà presso la rinnovata sede di via Taormina alle ore 20.30. L'ingresso è gratuito e aperto a tutti.

Il Presidente del Consiglio comunale di Verona, Luca Zanotto, ha presentato il bilancio delle attività svolte nel 2012 dalla Ronda della Carità di Verona, con particolare riferimento agli acquisti effettuati grazie al contributo di 4 mila euro del comune di Verona. Presente il presidente della Ronda veronese Marco Tezza, il vice Rino Allegro e il responsabile del progetto “Uno a Uno” Adriano Merlini. «Grazie a questa associazione, composta da oltre 200 volontari, ogni giorno dell’anno vengono aiutati numerosi senza tetto e molte famiglie veronesi – ha detto Zanotto -. Attraverso lo stanziamento deliberato dal Consiglio comunale nel dicembre 2012, la Ronda ha potuto acquistare ingenti quantitativi di biancheria destinata ai senza fissa

dimora». Nel 2012 la Ronda della Carità di Verona ha distribuito 64 mila pasti e 8 mila coperte ai senza fissa dimora e 2.300 pacchi alimentari a 90 famiglie veronesi. Altre attività dell’associazione riguardano l’accoglienza di donne senza fissa dimora, con o senza figli a carico, alle quali viene fornito supporto sul piano fisico, abitativo, psicologico e socio-relazionale; la raccolta di indumenti e coperte nel periodo invernale all’ingresso delle chiese delle Parrocchie di Verona; la raccolta del cibo in eccesso da mense scolastiche e centri commerciali; l’accompagnamento, attraverso il progetto “Uno a Uno”, di persone senza fissa dimora che abbiano deciso un percorso di recupero sociale e lavorativo.

POESIA-NARRATIVA NAZIONALE

Tutti i premi Sono stati diffusi i risultati ufficiali del Premio Nazionale una tantum di Poesia e Narrativa a tema: “Sofferenza, delitto o castigo?”, indetto il 19 luglio 2012 e con scadenza il 29 settembre 2012. All’evento letterario organizzato per ricordare la figura di Mauro Beccalossi, nato il 31.01.1949, nella ricorrenza del 10° anniversario della sua scomparsa per un male incurabile, hanno contribuito sensibili autori da diverse parti d’Italia e dall’estero. Per la Sez. A (poesia inedita a tema) sono state inviate 102 opere da 62 partecipanti mentre per la Sez. B (racconto breve inedito a tema) hanno concorso 22 lavori di altrettante firme. La Commissione giudicatrice del Premio Nazionale una tantum (composta da Armando Faè, Tullio Romano, Paolo Spadafora e Bogumiła Stępien), riunitasi per riassumere collegialmente, dopo una prima valutazione individuale, il materiale pervenuto, ha deliberato le graduatorie di merito. Nella Sez. A il primo classificato è Vanes Ferlini (Imola) con “Nuovo respiro”, secondo Luigi Bernardi (Teolo - PD) con “Rimpianto”, terze ex aequo Maria Antonietta Fregnani (Roma) con “Presenze” e Annalisa Pasqualetto Brugin (Mestre – VE) con “Il verde a venire”, quarto Marco Vinci B. Cosma (Roma) con “Amore eterno” e quinti, ancora ex

aequo, Maria Cristina Biasoli (Molinella – BO) con “Il tuo volto svuotato (18 aprile 2007)”, Egidio Fusco (Borgomanero – NO) con “Sento la tua rauca voce” e Mirella Palermo (S. Stefano di Rogliano – CS) con “A Luca”. Nella Sez. B ha primeggiato Michele Vaccaro (Pompei – NA) con “Viaggio al termine della notte”, seguito da Giancarlo Napolitano (Rivoli – TO) con “Welcome to Paradise” e, ex aequo al terzo posto, Ennio Orgiti (Alatri – FR) con “Lampedusa, terra promessa” e Giuliana Sanvitale (Tortoreto Lido – TE) con “L’angelo ferito”. Al quarto Carla Spinella (Milano) con “Una vittoriosa sconfitta” ed al quinto, ex aequo, Daniele Ardigò (Soncino – CR) con “la sofferenza più grande è non amare noi stessi!” e Anna Maria Paolizzi (Rimini) con “Risorse inattese”. I riconoscimenti speciali “Pensieri & lontananze”, infine, sono stati attribuiti a quattro autori stranieri partecipanti: Angelo Federico (Woodbridge – Ontario – Canada), Liliana Spataru (Braşov – Romania), Branquinho Joao da Costa ed Adriano Alberto (ambedue di Maputo – Mozambico, suggeriti dalla prof.ssa Anna Rizza dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata d’Italia nel Paese africano). C. B.


CRONACHE

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QUINTA CIRCOSCRIZIONE. I cittadini continuano la loro raccolta firme

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Il filobus fa discutere Il resaturo «No in via Comacchio» s’ha da fare Sono state consegnate dal Comitato apartitico dei cittadini “Insieme per Borgo Roma” al Sindaco di Verona, Flavio Tosi, 170 nuove firme - in aggiunta alle precedenti 660 raggiungendo ora quota 830 firme -. L’obiettivo è quello di dire “No al passaggio del filobus in via Comacchio, tratto di strada da sempre solo ciclopedonale. Gli 830 firmatari chiedono di accogliere i due emendamenti per l’acquisto di via Comacchio dalla Provincia e la sistemazione con il danno elettromagnetico delle antenne AGEC del civico 1 e 3 di via Tunisi. «Chiediamo inoltre – afferma la presidente del Comitato, Lucia Spinato Corazza la rimozione delle stesse antenne alla scadenza del 2016 e il parcheggio sotterraneo di fronte a Piazzale Scuro. In data 11 gennaio 2013 è stato chiesto al Sindaco Tosi, all’intera Giunta e all’intero Consiglio Comunale di accogliere i due emendamenti in oggetto. Nonostante ripetuti solleciti

al Sindaco, ad Assessori e Consiglieri, nessuno si è degnato di accogliere le richieste dei cittadini con un ordine del giorno o una mozione, approvando definitivamente e cancellando la votazione del 17 dicembre 2012 effettuata in V Circoscrizione. La votazione del 17 dicembre 2012 in Consiglio della V Circ. sostiene che non saranno tolti parte del Parco della Parrocchia e degli orti. Dove parchegge-

ranno gli sportivi e non solo? Come fanno a non togliere parco ed orti, quando per il filobus e pista ciclopedonale servono almeno 15 m? Molti residenti volontari – aggiunge la presidente del Comitato apartitico dei cittadini “Insieme per borgo Roma” hanno sudato e lavorato gratuitamente per spostare la recinzione verso la carreggiata di via Comacchio, mantenendo in ordine lo spazio recintato, tagliando l’er-

ba e annaffiando la zona e la Parrocchia ha pagato la lunga recinzione con in prima linea il parroco fondatore Mons. Angelo Corrado, premiato dal Sindaco con la medaglia della città. Con che coraggio questa Amministrazione dopo 20 anni, ora toglie ai residenti i loro diritti scelti palesemente fin dal 1993, in accordo con la Provincia proprietaria della strada, pagando quanto richiesto?».

La Sezione di Verona dell'Associazione Bersaglieri informa che a seguito di una sua segnalazione, l'Assessore ai Lavori pubblici, Edilizia sportiva e monumentale e Rapporti patrimoniali con le associazioni del comune di Verona, Stefano Casali, ha assicurato che il monumento ai Caduti di tutte le guerre esistente in Piazza Pozza, nel quartiere di S. Zeno, verrà prossimamente restaurato e riportato alle originali condizioni. L'Ass. Naz. Bersaglieri di Verona, unitamente ad Assoarma che raggruppa tutte le Associazioni d'Arma della Città, celebreranno questo evento (ed il ricollocamento del monumento all'8° RGT Bersaglieri in Piazza Corrubbio) con una adeguata cerimonia di cui sarà data notizia a tempo debito. L'associazione Nazionale Bersaglieri offre con uno sconto del 10% la Pubblicazione "Verona e l'8° Reggimento Bersaglieri" edito lo scorso

novembre in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Verona all'8° RGT Bersaglieri. Con una grafica accattivante, propone per date parallele gli avvenimenti della città e del Reggimento a partire dal 1836.


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SPORT

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Aprile 2013

PORT

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PALLAVOLO/SERIE A1. Il giovane schiacciatore della Marmi Lanza tra volley e passioni

Fedrizzi alza la musica «Chiamatemi dj Friz»

Su le mani. Dj Friz va alla consolle. Michele Fedrizzi suona la musica in casa Marmi Lanza e prova a riportare allegria dopo una stagione da dimenticare. Al di là dei risultati negativi della squadra, che ha terminato il campionato all’ultimo posto, il giovane schiacciatore di 21 anni è stato una delle belle sorprese del campionato gialloblù. Salti, schiacciate, entusiasmo e tanta grinta: Friz ha conquistato il pubblico scaligero e non solo. Non è un caso che il ct della Nazionale italiana Mauro Berruto abbia convocato il ragazzo di Trento in occasione dei quattro raduni del collegiale “Rio 2016”, pensato per tenere sotto la lente d’ingrandimento i talenti del futuro. Ricordiamo che Michele è di proprietà dell’Itas Diatec Trentino (con cui ha fatto tutta la trafila delle giovanili e qualche presenza in prima squadra) ed è arrivato l’estate scorsa a Verona in prestito. L’anno scorso era in forza al Club Italia in serie A2. Se, poi, aggiungiamo che a Fedrizzi piace fare il deejay, la ricetta è completa. In due occasioni, lo schiacciatore ha intrattenuto compagni e tifosi con i suoi mix e le sue canzoni. Su le mani, quindi. Dj Friz va alla consolle. Fedrizzi, che ricordi ti lascia la stagione 2012/13? «Positivi a livello personale. Nonostante le prestazioni della squadra siano state abbastanza deludenti, io sono riuscito a giocare con continuità. Ero partito come terzo schiacciatore, mentre poi ho avuto la possibilità di disputare il girone di ritorno da titolare. Di questo sono molto soddisfatto». Il salto dalla serie A2 alla serie A1? «Enorme e si è fatto sentire.

In realtà qualche anno fa avevo già giocato nella massima categoria con Trento ma scendendo in campo poche volte. Questo campionato, invece, l’ho vissuto più da protagonista. All’inizio ho incontrato un po’ di difficoltà, poi penso di essermi ambientato bene. Il divario tecnico e fisico tra A1 e A2 è grande e ci vuole tempo per abituarsi». I tuoi guizzi e il tuo entusiasmo hanno conquistato i tifosi gialloblù e non solo. «Mi fa piacere. Aver regalato qualche soddisfazione alla gente mi rende orgoglioso. Tuttavia, devo migliorare ancora tanto. Ho commesso sicuramente anche io degli errori a causa della mia inesperienza: in futuro cercherò di correggere gli aspetti negativi e crescere». Resterai alla Marmi Lanza? «Sarebbe bello. I miei obiettivi principali sono restare in A1 e giocare. E mi sembra che Verona abbia intenzione di tenermi e di darmi queste possibilità. Altrimenti, valuterò altre strade. Vedremo». Cosa bisogna sacrificare per arrivare in alto? «Nel mio caso, le uscite con gli amici durante il weekend e l’università. Sono iscritto alla Facoltà di Economia a Trento e mi piacerebbe continuare gli studi però al momento è molto difficile. Il mio desiderio sarebbe infatti portare avanti pallavolo e università contemporaneamente. L’anno scorso ero riuscito a superare due esami pur essendo a Roma, mentre negli ultimi mesi mi sono bloccato. Anche perché frequentare le lezioni è impossibile e lo sport impegna gran parte della giornata». A Trento ti sei allenato con

PESISTICA / IL CORSO Il Comitato Regionale Veneto della Federpesistica, federazione sportiva riconosciuta dal CONI, organizza un corso per la qualifica di Allenatore e Personal Trainer di Pesistica e Cultura Fisica, con inizio sabato 20 aprile ed esami finali l'8 giugno 2013. Le lezioni, teoriche e pratiche, si svolgeranno tutte a Verona, nei giorni di sabato e mercoledì e sono previste quote agevolate per diplomati ISEF, laureati e studenti in Scienze Motorie. Per informazioni o iscrizioni: www.federpesistica.it,veneto.fipcf@libero.it; Tel. 339 4572318

giocatori del calibro di Matej Kazijski e Osmany Juantorena. Hai preso un po’ di appunti? «(sorride) Qualcosa ho imparato ma era complicato fare paragoni con loro vista la nostra differenza fisica: Kazisjky e Juantorena sono alti più di due metri e hanno un’elevazione pazzesca. Per ora non ho le caratteristiche adatte per ricalcare le loro orme. Dovrei prendere spunto da atleti più tecnici come Samuele Papi che, nonostante non abbia una struttura fisica imponente, ha vinto tantissimo e si è sempre espresso ad altissimi livelli». Avevi legato con qualche campione? «No. Allora frequentavo l’ultimo anno di scuola superiore e purtroppo non riuscivo ad essere sempre presente in palestra, in particolare alla mattina. Andavo d’accordo con tutti però non ho avuto l’opportunità di stringere amicizia con un compagno in particolare». L’Itas Diatec ti avrà tenuto d’occhio quest’anno? «Sì, e ne sono felice. Ho già parlato con la società: la dirigenza ha capito il mio bisogno di giocare e ha deciso di farmi crescere pure nella prossima stagione in un’altra formazione. Non mi sentirei logicamente pronto a tornare a Trento adesso a combattere per un posto da titolare». L’esperienza al collegiale “Rio 2016” con la Nazio-

nale? «Molto bello e, al contempo, davvero impegnativo dal punto di vista fisico. Eravamo tutti ragazzi talentuosi e motivatissimi: ce l’abbiamo messa tutta per dimostrare il nostro valore al ct Mauro Berruto e a coach Andrea Giani. È stimolante stare in campo e allenarsi con chi dà il 200%: nessuno si risparmia anche in condizioni fisiche non ottimali. Questi ritiri mi hanno insegnato parecchie cose. Un giorno spero di vestire la maglia azzurra». Il pubblico del PalaOlimpia? «Fantastico. I tifosi gialloblù ci hanno sempre incitato sia in casa che in trasferta, nonostante i risultati non esaltanti della squadra. Sapevo che sarei arrivato in una piazza molto calorosa ma sono rimasto davvero sorpreso. È bellissimo vedere gli spalti del palasport pieni. Ringrazio la gente per il sostegno che ci ha dimostrato, anche nei momenti difficili». A Verona come ti sei trovato? «Bene. Abitare a Bussolengo è comodo perché è un ambiente tranquillo e in poco tempo riesci ad arrivare in centro a Verona. La vostra città è bella, pulita e organizzata. E soprattutto ha le giuste proporzioni. Vivendo a Roma mi sono reso conto che, per i miei gusti, la capitale è troppo grande e confusionaria in

Michele Fedrizzi (Foto Blu Volley)

qualche circostanza». Deejay per passione o per caso? «All’inizio per caso. Sono un grande appassionato di musica però non avevo mai pensato di fare il deejay. Qualche anno fa, poi, un mio compagno di squadra nelle giovanili di Trento, Andrea Coali, mi ha permesso di conoscere questo interesse, spiegandomi le nozioni base. Sono rimasto colpito, così mi sono comprato qualche accessorio per cominciare». E adesso? «Vado costantemente alla ricerca di nuovi brani, provo a mischiarli e realizzo mix per amici. Alcuni lavori li pubblico anche su youtube per vedere se piacciono. Al mio interesse dedico circa due ore al giorno». Da dove nasce il tuo amore per la musica? «L’ho sempre adorata fin da piccolo. Appena ho tempo, accendo il pc, mi metto le cuffie e ascolto canzoni. A casa ho la radio con timer e, prima di andare a dormire, programmo mezz’ora di musica: addormentarsi con la musica è rilassante». Ti senti più un deejay da discoteca o da spiaggia?

«Da spiaggia perché l’atmosfera è più rilassata e mi sentirei meno sotto pressione. In discoteca, invece, le persone sono attente e fanno caso alle canzoni e, se non sei bravo, rischi di deluderle». Che tipo di musica ti piace mettere alla consolle? «Electro-house. Molto ricercata, tosta, che spacca parecchio. Di solito non propongo pezzi commerciali». La colonna sonora della stagione sfortunata della Marmi Lanza? «Non sarebbe sicuramente una musica che piace a me (sorride). Consiglierei una melodia abbastanza malinconica». Canzone preferita? «Non ne ho. Dipende dai periodi. Al momento ascolto tanto If i lose myself dei OneRepublic remixata da Alesso». Suoni uno strumento? «No. Da bambino mi avevano regalato una pianola elettrica con cui mi divertivo. Mia madre suona la chitarra benissimo e io ho imparato a fare qualche accordo e mi esercito quando posso». Matteo Sambugaro

MOTOCROSS

Reggiani si aggiudica la prima gara Apre il gas e taglia il traguardo per primo. Come fosse un veterano. Davide Reggiani c’è. Il pilota veronese della Team Events si aggiudica la prima gara del campionato veneto Uisp (Unione italiana sport per tutti) 2013, categoria esperti Mx2. «Non ci credevo di aver trionfato - ha commentato Reggiani -. È stata una bella soddisfazione e un orgoglio personale. Anche i miei compagni mi hanno fatto i complimenti. Sono molto contento». Lunedì 1 aprile a Foresto, in provincia di Venezia, Davide ha spinto al massimo e ha vinto, mettendo tutti in fila, nonostante fosse la sua prima volta nella nuova

categoria. Altro che pesce d’aprile. Ricordiamo che alla competizione hanno partecipato ben venti concorrenti. La coppa è già in bacheca, nella sua camera, accanto agli altri trofei. «Concentrazione e allenamento: questi sono i due aspetti fondamentali da non perdere mai di vista – ha aggiunto il quindicenne pilota veronese -. Durante la corsa ero concentrato sull’obiettivo da raggiungere. Alla fine ho provato un’emozione incredibile. Dopo i primi quindici minuti di gara, ho capito che avrei davvero potuto farcela a conquistare il successo. Ho sempre creduto nelle mie capacità e sono riuscito

a ottenere la vittoria». Giusto il tempo di festeggiare, poi di nuovo in sella in vista dei prossimi appuntamenti. «L’importante è non mollare mai – ha ripreso Davide . Cercherò di puntare al massimo risultato in ogni manifestazione». Il motocross è la sua grande passione. Davide si è avvicinato al mondo delle due ruote nel 2008 ed è uno dei più giovani piloti ad aver gareggiato nella categoria esperti. Reggiani si allena un paio di volte alla settimana in pista, senza dimenticare la palestra, basilare per ottenere una forma fisica adeguata alla disciplina. Matteo Sambugaro


Storia

STORIA

del

Aprile 2013

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territorio di Rinaldo Dal Negro

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Avvenimenti di cronaca 1871 - 1880

Questo decennio è stata caratterizzato, in special modo, dalla mancanza di lavoro. Ciò a seguito dell'abbandono di Verona da parte austriaca,la quale aveva assicurato, sia nelle costruzioni militari e civili che nei servizi alla popolazione, ben retribuita occupazione a molti lavoratori veronesi. Di seguito diamo alcuni avvenimenti nonché notizie di cronaca di questo periodo. 1871 - Venne effettuato il primo censimento Generale dal quale gli abitanti di Verona risultavano 67.080. L'intero territorio veronese ne contava invece 367.437. Da notare che in quest'ultima zona gli analfabeti erano circa il 63% della popolazione. - A seguito dell'annessione all'Italia anche della nostra città si rese necessario un riordino legislativo. Così facendo, tra l'altro, si insediarono,nell'antico Palazzo della Ragione, la Corte d'Assise, due Tribunali e tre Preture. - Venne istituita l'Anagrafe Comunale (prima era tenuta dalle parrocchie). Si procedette inoltre a revisionare la toponomastica, cambiando la denominazione a gran parte di via e piazze. - Morì Cesare Bresciani. Era nato nel 1783 e per tutta la vita si impegnò nell'apostolato a favore degli infermi. Tra l'altro, nel 1842, fece sorgere la "Fondazione Camilliana" di Verona. - Il consigliere comunale Bentegodi dotto Marcantonio dispose, con testamento 15 novembre 1871, che" la quarta parte del suo patrimonio fosse destinata all'insegnamento della ginnastica e della scherma". A seguito di ciò,prima venne ampliato un precedente vecchio circolo schermistico mentre la costituzione ufficiale della Istituzione Comunale Bentegodi, tuttora operante, seguì alcuni anni dopo. 1872 - Su sollecitazione e interessamento dell'allora sindaco Giulio Camuzzoni, l'ingegnere Carli progettò il grande Canale Industriale, reso però operativo una quindicina di anni dopo. - Il corpo dei Vigili urbani si avvaleva di dodici elementi che svolgevano un vasto campo di interventi. Per i loro servizi percepivano una retribuzione annua di 900 lire più i due quinti delle multe inflitte. - Nacque Berto Barbarani, indimenticabile e amato poeta veronese. La sua prima residenza fu in via Fonte Nuovo mentre andò poi ad abitare in via Pigna, dove produsse gran parte delle sue opere. Addolorato per il bombardamento aereo del 4 gennaio 1945 sulla "sua" Verona, si sentì il

mondo crollare addosso e dopo pochi giorni morì di crepacuore. 1873 - Ai tre istituti bancari già presenti a Verona, si aggiunsero la Banca Commerciale e la Banca Industria e Commercio. - L'antica "Lova"(carcere sita nei palazzi di Mercato Vecchio) venne spostata in via Scalzi dove, allo scopo, venne ampliato e ristrutturato il vecchio convento dei Carmelitani Scalzi. - Giunse a Verona, proveniente da Vienna, il conte Salerno - già aiutante del generale austriaco Faxis - resosi responsabile della strage effettuata nel 1848 a Castelnuovo. Riconosciuto dai cittadini venne assalito e riempito di botte. 1874 - Il palazzo Barbieri costruito su progetto dell'omonimo architetto, già sede dell'Imperial Regio Comando austriaco, venne adibito a sede municipale di Verona. L'allora sindaco era l'avv. Giulio Camuzzoni il quale occupò questa carica dal 1867 al 1884. In seguito ricopri anche i ruoli di deputato in Parlamento e di senatore del Regno. - Relativamente alla crisi governativa allora in corso, queste erano le posizioni della stampa locale: L’Arena, su posizioni di destra, invocava nuove elezioni; il Risveglio, su posizioni opposte, proponeva di unire tutte le forze di sinistra in una Lega democratica; il giornale di Verona annunciava il fatto che i candidati, purtroppo, erano sempre e comunque i soliti potentati - Venne abolita la “Ruota” retaggio medioevale – sistemata presso la casa degli Esposti. Qui venivano abbandonati i neonati indesiderati da madri nubili o da famiglie povere al punto da non avere i mezzi da poter allevare nuovi neonati. - Venne interamente restaurata e resa più bella e praticabile la Biblioteca Capitolare. Risaliva al IX secolo ed era, ed è tuttora, tra le più importanti a livello europeo. - Compare il biciclo - progenitore della bicicletta. Era dotato di un'enorme ruota anteriore mentre quella posteriore era assai piccola. La trazione avveniva a mezzo pedali collegati direttamente sul mozzo della ruota anteriore. Con tale mezzo quattro anni dopo venne organizzata, nel vallo dell'Arena, la prima gara velocipedistica. 1875 - Si svolsero, in un clima arroventatissimo, le elezioni amministrative con ben diciotto liste politiche concorrenti. Da notare che gli aventi diritto al voto erano un numero limitatissimo e che, media-

mente, solo il 50% circa si avvaleva di tale diritto. In questo modo bastava una manciata di voti per ottenere l'elezione e i favoriti Erano i facoltosi nobili e/o potentati di tendenza liberal-monarchica. - Lo storico Antonio Pompei propose - e il Consiglio Comunale approvò - di modificare le gradinate dell’Arena e di aggiungere alla stessa una loggia. Non se ne fece però niente perché, a furia di discuterne passarono i tempi e, nel frattempo, sorsero altri problemi sui quali vennero rivolti i finanziamenti. - Questi i prezzi di alcuni prodotti rilevati al 31 dicembre: frumento sopraffino L. 20 all'ettolitro, granoturco nostrano L. 12,75 all'ettolitro, riso sopraffino L. 36,50 all'ettolitro. - Giunse a Verona il celebre poeta Giosuè Carducci e negli anni seguenti vi ritornò più volte. Motivo? Come appare in sue diverse poesie la nostra città gli piaceva assai e non di meno era attratto dalla signora veronese Lina Cristofori, la quale l'aveva travolto in "un'infinita passione" e che divenne poi la sua amante. 1876 Suicidio di un giovane ventenne. Nella fossa del poligono di Tiro a Segno venne trovato morto, per un colpo di pistola alla testa, un addetto al poligono stesso. Non si è appurata la causa ma si prospettò che si sia suicidato per gravissimi dispiaceri di chissà quale natura. - Sorse il "Veronese" - giornale a sostegno delle tesi di sinistra che però ebbe vita breve a causa di problemi economici. Successivamente sorsero comunque altri giornali che affiancarono l'Arena e l'Adige nella cronaca cittadina. Vedi Verona Fedele (1878), il Can della Scala (1889) e Verona del Popolo (1890). - Della scomparsa torretta già sul lato sinistro del Ponte Pietra, nel 1876 c'erano consistenti resti, ovvero l'intera parte inferiore e il relativo volto d'ingresso. Detta torretta gemella di quella tuttora esistente sul lato opposto, era stata eretta da Alberto della Scala nel 1298 e venne parzialmente abbattuta dai francesi all'inizio dell'Ottocento. - Onde soddisfare la sempre maggior richiesta di laterizi, nacque una grande fabbrica in questo settore: la Valdadige Costruzioni. Ciò fu reso possibile ristrutturando e ampliando le vecchia fornace Lebrecht. 1877 - Alcuni dati statistici: il 70% della forza lavoro era concentrata nell'agricoltura; la mortalità infantile nei primi cinque anni di vita era mediamente il 40%; la popolazione era aumentata di 1.000 unità rispetto al 1871, il clima dell'

Il Governo del Regno d’Italia presieduto da Camillo Benso Conte di Cavour al quale Verona li dedicò un monumento

annata andò dai -4° dell' inverno ai +26° dell'estate. - Prese avvio l'associazione cooperativistica. Vedi l'avvento delle Cooperative dei ferrovieri, dei tipografi e dei calzolai. - La difficoltà di trovare occupazione in loco indusse ben 1612 lavoratori di Verona e provincia ad emigrare all'estero. 1878 -Venne costruito il giardino di piazza Bra, al centro del quale venne posta la “Fontana delle Alpi” offerta dalla Germania a ricordo del gemellaggio con la città di Monaco di Baviera. Rivolto verso il Liston venne invece collocato il grande monumento equestre a Vittorio Emanuele II, opera dello scultore Borghi. - Lo spirito associativo in atto contribuì a far sorgere le associazioni e circoli di vario genere. Vedi il Circolo Ricreativo Veronese, il Circolo degli Amici, le società Canottieri, quella dei "Lieti e allegri" e quella detta "El Montaron". - Venne del tutto ristrutturato l'esterno della Domus Mercatorum di piazza Erbe. Nell'occasione si ristrutturò anche parte dell'interno onde poter ospitare la sede della Camera di Commercio. - Grazie a un lascito di Francesco Orti, sorse la "Scuola di strumenti ad arco". Col passa-

re degli anni detta scuola istituì corsi anche per altri strumenti e assunse sempre maggior importanza così che, a partire dal 1952, divenne un Conservatorio musicale, ora sito in via Massalongo e intitolato a Evaristo Dall'Abaco. - Morì Aleardo Aleardi - grande uomo di cultura nonché patriota e politico. Ricoprì, tra l'altro, il ruolo di segretario perpetuo dell'Accademia di Pittura e Scultura, promosse l'avvento della Società Belle Arti, occupò la cattedra universitaria di estetica. In quanto patriota fu due volte incarcerato dagli austriaci per il suo fervore onde favorire la loro cacciata. I suoi meriti gli valsero la nomina a senatore del Regno (1873) e a suo perenne ricordo la città gli dedicò un monumento in piazza SS.Apostoli. 1879 - Onde facilitare il raggiungimento del nuovo cimitero monumentale, venne costruito il Ponte Aleardi. Aveva una lunghezza di 98 metri, la carreggiata di quasi sei metri ed era costruito totalmente in ferro. Ebbe purtroppo un'esistenza assai travagliata: travolto dalla piena del 1882, ricostruito nel 1883, rifatto nel 1938, danneggiato dai tedeschi in fuga nel 1945, ricostruito nel 1949. Da notare che prima di questo ponte l'at-

traversamento del fiume in quel posto avveniva a mezzo di un traghetto e per il transito era dovuto un pedaggio. - Su iniziativa del parroco don Pivatelli e la promozione di un apposito Comitato presieduto da1 senatore Giulio Camuzzoni, sorse l'Ossario di Custoza. Custodisce indistintamente le spoglie dei caduti di tutti gli eserciti che si scontrarono nelle sanguinose guerre Risorgimentali ed è pertanto riconosciuto a livello internazionale quale "Monumento europeo". - Per assecondare la pressante richiesta di attività schermistica sportiva, l'apposito istituto Bentegodi spostò la sua piccola vecchia sede di via Cittadella al più ampio a comodo edificio di via Massalongo, contiguo al Liceo Maffei. 1880 - Venne chiuso l'ultimo e già più importante pozzo artesiano cittadino; quello tuttora visibile in via Mazzanti. Aveva la caratteristica di consentire agli abitanti vicini di attingere l'acqua, a mezzo di apposite sbarre e carrucola, stando in casa - I dati che seguono sono riferiti a livello nazionale ma, comunque, non dovrebbero discostarsi molto da quelli del territorio veronese: alfabetizzazione 31%, altezza media dei maschi cm. 162; sopravvivenza media 35 anni.


P oesie

RUBRICHE

Aprile 2013

21 di Giancarlo Peretti

L’amica Gilda, che ricordo molto bene, come ricordo il di lei marito artista, aveva mandato il 21 dicembre scorso una dedica al maestro di coro Giacomino Selvi con la speranza di vedersela immediatamente pubblicata. Non avendo potuto sino ad oggi lo facciamo ora cara Gilda unendo anche i nostri auguri “Al Maestro”. Non parla di età Andrea Crema di Verona, però si riferisce ai giorni nostri, pochi o tanti che siano, affermando che comunque “Questo è il nostro tempo” e dobbiamo cercare di viverlo bene. Emiliana Composta pregusta la bella stagione con ironici versi che fanno capire come “La Primavera” si presti ad adagi sempre attuali che ridicono di stare all’erta e di tenere l’ombrello a portata di mano.

Dedicato a Giacomino Selvi AL MAESTRO Caro Maestro di musica e di vita, col quale abbiamo condiviso momenti tristi e di gioia infinita; in questi anni quante persone dal coro son passate, quanti volti e storie anche dimenticate; ci sono persone che in cielo ci hanno preceduto, ci sono quelle che nel coro non hanno più creduto. Quanti problemi all’orizzonte sono apparsi, non si può cantare i soprani sono scarsi; la Daniela sta male, mancano i contralti, pazienza canteranno più forte allora tutti gli altri; non ci sono tenori, che mortuorio, e nei bassi dove sono finiti Cornelio e Vittorio?

QUESTO…È IL NOSTRO TEMPO Questo è il nostro tempo. Tempo di fame e di miseria, tempo di guerre, tempo di crisi economica. Diceva Monsignor Fraccari “non mollate, tenete duro”, Ma questo è il nostro tempo! ma con don Angelo era come andare contro il muro; Tempo di crisi politica, che tristezza, che anni funesti, che giorni disastrati, tempo di mancanza e caduta dei valori morali. meglio non ricordarli, ormai sono passati. Eppure, questo è il nostro tempo! Tempo di crisi familiari, E tu Maestro, coraggioso e sempre al timone, tempo di crisi di affetti di questa nave senza padrone; e di amicizie che si affievoliscono. fuori dalla tempesta ci hai portato, Sì, questo è il nostro tempo a credere e a sperare ci hai insegnato; che va vissuto con impegno personale e con tenacia, pazienza e non pochi affanni, forgiando con amore ogni atto quotidiano sei arrivato a questi splendidi 80 anni! perché noi siamo i protagonisti della storia Stasera siamo qua senza colpi di testa, e noi la possiamo cambiare. siamo tutti felici di farti la festa; Viviamo bene il nostro tempo. ed anche se sono tempi neri, i tuoi coristi ti fanno gli AUGURI più sinceri!!! Andrea Crema Gilda Perantoni

“VeronArte: tra musica e lettura” a cura di Gianfranco Iovino VeronArte questo mese si concentra su un romanzo narrativo dell’esordiente padovana Marisa Saccon, che ci trasporta tra le stradine di Rue Dominique, quartiere storico alla periferia di Marsiglia, per raccontarci di Estenanah e una generazione di ragazzi nel secondo dopoguerra europeo. Per la musica abbiamo ascoltato il CD di Alberto Salaorni e la AB.Band che attraverso riadattamenti di classici della Hit della musica dance ci regala un disco riuscitissimo con delle armonie musicali davvero avvolgenti. Il romanzo d’esordio di Marisa Saccon, autrice padovana di assoluto interesse che attraverso il suo libro “Le streghe di Dominique” ci ha entusiasmato per la bravura a far reggere una storia intensa e interessante per tutte le 273 pagine. Rue Dominuqe era una stradina alla periferia di Marsiglia, dove all’interno è racchiuso tutto un mondo di fermenti, tra un campetto da calcio improvvisato e un gruppo di ragazzi e ragazze, nel pieno del loro fermento giovanile, mentre scorrono i titoli di coda di una sanguinosa guerra mondiale, che negli anni ‘60 ancora non si riesce a cancellare. Sarà l’arrivo di Estenanah, la ragazza venuta da lontano, a scuotere la normalità di Rue Dominique. Sarà lei, in contrapposizione alla bellissima “strega” Rachele, regina incontrastata del quartiere, ad animare una narrazione piena di fascino letterario, per impennare le dinamiche del gruppo di ragazzi di Rue Dominique, che si ritroverà a non esser più la stessa stretta strada di sempre, mentre i personaggi del racconto si lasceranno influenzare da questo dualismo tra le due donne. Le "Streghe di Dominique" è un romanzo che si lascia leggere tutto d’un fiato, con stile narrativo americano, alternando crudo realismo narrativo a momenti di intensità poetica, tra inquietanti pieghe noir e l'analisi psicologica più sottile dei vari personaggi che fanno da contorno ad una trama a tutto campo. Marisa Saccon è nata in provincia di Venezia ed attualmente vive a Mestrino. Da sempre innamorata della scrittura creativa è alla sua prima prova narrativa. Dal 1992 collabora con numerose riviste femminili nazionali scrivendo racconti rosa, gialli e del mistero. “Le streghe di Dominique” di Marisa Saccon – Butterfly edizioni – p. 276 - €. 14,50 Alberto Salaorni e la Al-B.Band ci hanno spedito il loro ultimo disco dal titolo “The Other Side of the Club” una vera e propria Hit Compilation di brani dance famosi, rimodellati con sonorità e arrangiamenti ben riusciti, che ha rapito i sensi fin dal primo ascolto, grazie ad un clima di armoniosità travolgente che si ripete per tutti i brani, rendendo l’intero ascolto un viaggio unico di musica e dolcezza. Il CD pubblicato anche in vari portali internet come Itunes e Napster, prodotto dall’etichetta veronese “Extra Records” raccoglie 10 brani di covers dei brani storici della musica dance e club house, proposti in chiave acustica da Alberto Salaorni, che si è unito al gruppo di Al-B.Band composto da Davide Rossi, Daniel Soius, Antenore Adami e Alessandro Orlando per concepire un riuscitissimo progetto discografico dal sicuro successo. «Attraverso questa nuova produzione - spiega Alberto Salaorni, che con la Al-B.Band è stato protagonista di più di 1500 esibizioni in 13 anni - proponiamo, da una diversa angolazione, the oder side appunto, brani dance quali “Kung Fu Feeling” o “Tarzan Boy”, provando a dargli un colore musicale diverso». Nel Cd sono inclusi anche due brani inediti per completare e impreziosire una raccolta irrinunciabile, ottima compagna per serate in cerca di musica dolce e avvolgente. Alberto Salaorni e la B-Band.B in “The other side of the club” – Cd 10 brani – Extetra Records”

LA PRIMAVERA Dall'inverno ormai lontano sopraggiungeva una giovane fanciulla vestita di verde. Intrecciava i suoi biondi e lunghi capelli con ramoscelli di gemme e germogli raccolti qua e là da giovani farfalle. I suoi occhi riflettevano il cielo sereno di marzo; in una mano teneva rami fioriti d'albicocco raccolti a mazzo. Camminava a piedi nudi per sentieri battuti dal vento, nei campi, sull' erba bagnata da una pioggia sommessa. Riempiva con gran classe un cestino già colmo di viole; dipingeva senza fretta il frutteto di un rosa totale. Respirava il profumo del primo temporale d'aprile; poi sempre una nuvola bianca all'orizzonte lasciava apparire. Brillava nelle mattine chiare e donava il sole bello portava però con sè anche un grande ombrello. Emiliana Composta

CHIEDILO ALL’AVVOCATO a cura dell’Avv. Thomas Dal Fior DOMANDA: Toc! Toc! E' la Rai…devo aprire la porta? Gentile Avvocato, si sente sempre più spesso di falsi funzionari (RAI, AGSM, Agenzia delle Entrate ecc.) che, approfittando soprattutto delle persone anziane che vivono sole, riescono a introdursi in casa e commettono furti ai danni dei poveri malcapitati. Le domando: quando alla porta si presentano queste persone che si qualificano, ad esempio, come funzionari della RAI che dicono di dover verificare come mai non viene pagato il canone, il cittadino è obbligato a lasciarli entrare o può rifiutarsi di aprire la porta senza incorrere in conseguenze dannose? Grazie RISPOSTA Caro signore, l'articolo 14 della Costituzione Italiana prevede tra i diritti fondamentali del cittadino l'inviolabilità del domicilio. Pertanto, con riferimento al caso di funzionari RAI che dicono di dover verificare se il cittadino che non paga il canone lo fa perché davvero non ha un televisore o in realtà evade le tasse, solo un provvedimento del giudice che disponga un accertamento incaricando funzionari della Guardia di Finanza, che debbono esporre il mandato del giudice li legittimerebbe a entrare in casa. In tutti gli altri casi, invece, i sedicenti funzionari non hanno alcun diritto di entrare in casa d'altri. Quindi caro amico, per rispondere alla sua domanda, la porta la tenga pure "chiusa"! Avv. Thomas Dal Fior

Hai un dubbio? Un quesito legale? Scrivi a articoli@laltrogiornalevr.it Avvocato Thomas Dal Fior


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Aprile 2013

22 Per la vostra Pubblicità

SPAZIO

L’ARGOMENTO

a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

L’ansia di primavera

Dal 21 di Marzo è iniziata la primavera, per molte persone la primavera è la stagione dell’ansia, in alcuni casi il cambio di stagione può influenzare l’andamento di disturbi preesistenti. Le variazioni di temperatura e luminosità, incidono in modo significativo sui livelli di serotonina e melatonina, generando, in alcuni casi, insonnia e irritabilità. Dal punto di vista psicologico, i soggetti ansiosi risentono del cambio di stagione per diversi motivi. L’allungamento delle giornate può essere difficile da affrontare per chi vive male l’aumento delle ore disponibili e sente il problema di riempire i giorni più lunghi. Per alcune persone il cambiamento di stagione e dell’ora legale può essere fonte di stress, in particolare per chi ha tendenze ossessive e si sente a disagio nell’affrontare la necessità di riorganizzare le proprie giornate. Ogni cambiamento crea tensione e preoccupazione e queste emozioni spesso ci mettono in difficoltà e possono essere fonte di incertezza, rabbia e stanchezza. La nostra intelligenza “la razionalità” è spesso condizionata dallo stato d’animo e dalle emozioni che ci caratterizzano. Imparare a conoscere le nostre emozioni e a gestirle in modo appropriato è un valido aiuto per affrontare qualsiasi cambiamento possa influire negativamente sulla nostra serenità. Più che avere paura del nostro mondo emotivo e delle nostre ansie, bisogna imparare a cono-

scerle. Conoscere a fondo i propri sentimenti e le proprie emozioni ci permette di gestirle invece di essere da loro gestiti. Ma quando l’ansia diventa un ostacolo allo svolgimento della vita quotidiana, allora si deve fare qualcosa. L’esercizio fisico, per esempio, sembra essere uno dei modi naturali più efficaci per contrastare l’ansia e l’eccesso emozionale. Quali possono essere i benefici effetti dell’esercizio fisico? Un’attività fisica in palestra o all’aria aperta ci aiuta a

L’angolo di Francesca di Francesca Galvani

BRASSADELE DELLA TRADIZIONE INGREDIENTI: 350 gr.di farina 00 125 gr. di burro 175 gr. di zucchero 1 uovo e 2 tuorli (piccoli) Buccia grattugiata di un limone 1 bustina di lievito per dolci 1 presa di sale PROCEDIMENTO: Impastare nel robot (se è il caso aggiungere un po’ di farina) e formare dei rotolini di pasta lunghi circa 25 centimetri (circa 2 cm di diametro) e, aiutandosi con un bicchiere capovolto, formare delle ciambelline. Cuocere ben distanziati tra loro in forno a 180° per 25 minuti.

pensare ad altro e ci costringe ad uscire e incontrare nuove persone. Inoltre l’esercizio fisico stimola la produzione di determinate sostanze chimiche che inducono una sensazione di tranquillità e di relax. L’esercizio fisico aiuta a dormire meglio e a ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Alcuni ricercatori consigliano un’attività fisica di 30 minuti 3 o 5 volte alla settimana, possibilmente in compagnia, per avere dei risultati positivi.

Telefono 045 7152777

BENESSERE

Donna

A CURA DI CHIARA TURRI

IDROCOLON TERAPIA “La salute è il primo dovere della vita” Oscar Wilde Finalmente è arrivata la tanto attesa primavera che porterà luce, sole e temperature miti (speriamo!!!). Questo ci aiuterà a ritrovare forza e vitalità. Ma come tutte le medaglie anche quella della primavera ha “il rovescio”. Questa stagione è, infatti, la più faticosa per il nostro organismo. Allergie, affaticamento sono tipici stati in cui ci troviamo nel passaggio stagionale dall’inverno alla stagione calda. Questo si traduce in stress somatizzato dal nostro organismo e in molti casi il malessere diventa cronico. Il cambio della stagione è perciò il periodo migliore per sottoporre il nostro organismo a pratiche depurative. Possiamo intervenire con regimi alimentari equilibrati, (che includano molta frutta e verdura) con moderata attività fisica per aiutare il nostro corpo a risvegliarsi dal torpore invernale e con tisane depurative a base di carciofo e tarassaco. Se però desideriamo detossinare in profondità, un trattamento molto efficace e ormai sempre più utilizzato anche in campo medico e naturopatico è l’Idrolocon Terapia. L’irrigazione intestinale è un’antica e fondamentale misura terapeutica d’igiene e di prevenzione che consiste nell’introdurre delle sostanze acquose nell’intestino crasso allo scopo di praticare un lavaggio in profondità della mucosa intestinale. Il tutto è ovviamente attualizzato con sofisticate tecnologie. Mantenere il colon pulito garantisce il suo buon funzionamento e ne previene la degenerazione oltre a numerose patologie ad esso legate. Le situazioni in cui il trattamento può portare a sicuro giovamento sono numerose. Ma è fondamentale l’anamnesi e l’esame obiettivo del paziente da parte del medico. Quando troviamo l’indicazione per sottttoporci a idrocolonterapia? L’idroterapia del colon è utile in situazioni di intestino pigro e atonico, stitichezza , diarrea, colite, rieducazione intestinale, prima e/o dopo un intervento chirurgico, malattia o disturbi cutanei, mal di schiena, durante cure detossinanti come diete o digiuni, stati depressivi, stress, insonnia, emicrania. Ricordate inoltre che il lavaggio deve essere eseguito da personale medico o paramedico in centri specializzati e con previa visita medica. Diffidate di chi propone pratiche casalinghe prive di un vero e proprio protocollo medico. Colgo questo inizio di primavera per ringraziare tutte le persone che mi seguono nella rubrica Ben-Essere e che incontrandomi mi chiedono di approfondire argomenti trattati. Cercherò di soddisfare tutte le vostre richieste. Buona detossinazione a tutti voi!

TATUAGGI: IL LASER CHE SCIOGLIE IL COLORE Passata la moda dei tatuaggi, ora si ricorre alla medicina estetica per cancellarli. Hanno iniziato a cancellarli Eva Longoria, Angelina Jolie e Johnny Deep seguiti da Jessica Alba, Megan Fox, Britney Spears e Paris Hilton; ma come rileva uno studio USA condotto dalla Patient’s Guide tra il 2011 e il 2012, il numero di trattamenti laser per la rimozione dei tatuaggi è aumentato del 32% tra i non “vip”. Addirittura il 40% delle persone intervistate ha dichiarato di averlo fatto per ‘motivi lavorativi’, poiché il tatuaggio in posizioni evidenti era diventato un vero e proprio ostacolo alla ricerca di un nuovo impiego. Cosa hanno usato i vip per evitare di ritrovarsi con cicatrici oppure con il segno sbiadito del tatuaggio che volevano togliere? Tra le possibilità c’è quella dell’utilizzo del laser dermatologico Q-switch per rimuovere i tatuaggi: si tratta di una tecnologia laser che emette impulsi brevi ma intensi, intervenendo in maniera selettiva sulla pigmentazione del tatuaggio poiché ogni colore risponde diversa frequenze laser. Il laser Q-switch agisce disintegrando il pigmento, sintetico o naturale, del tatuaggio in piccolissime parti e, grazie al ricambio cellulare, tali parti vengono eliminate fisiologicamente dalla pelle. Prima della seduta laser si effettua la visita medica per una valutazione approfondita della pelle e degli stili di vita. Il trattamento di rimozione del tatuaggio si svolge senza anestesia, dura da 10 a 30 minuti a seconda dell’estensione dell’area e, grazie a questa innovativa tecnologia, può trattare anche i colori più tenui. Dopo il trattamento compare il cosiddetto effetto “pop-corn” ovvero si evidenziano piccole aree più chiare all’interno dell’area colorata; questo effetto indica che la frammentazione della pigmentazione è avvenuta con successo. Si tratta ora di attendere che il colore tenda a “venire in superficie” e farsi più tenue, per effettuare la successiva seduta di trattamento; mediamente sono necessarie 3 sedute per i tatuaggi amatoriali mentre per quelli eseguiti da professionisti, e quindi più profondi, fino a 8-10. Dopo il trattamento è possibile tornare immediatamente alla vita lavorativa e sociale; l’unica precauzione è un velo di pomata antibiotica ed evitare l’esposizione al sole per qualche settimana.

Per informazioni 045 8130333 www.eubeauty.it


SPAZIO DONNA

Aprile 2013

CONSIGLI DI MODA

Come ci vestiamo per un matrimonio? Primavera, si parte con la giostra delle cerimonie. I matrimoni, infatti, si concentrano tutti o quasi in pochi mesi, da maggio fino a metà settembre. Vediamo quindi quale abbigliamento adottare come invitati. E’ vero che ormai non c’è un dress code definito nemmeno per la sposa (se ne vedono anche in rosso, o bicolori), ma non c’è niente di male a volersi sentire adeguati ed eleganti. E, come inizio, il “così fan tutti” non è un’autorizzazione a venir meno alle regole del buon gusto. C’è un modo per essere eleganti, adeguati alla situazione e a proprio agio. Ecco come in 10 semplici mosse. * Gli uomini non sbagliano mai con abito scuro di taglio sartoriale, cravatta in tono. No alle fantasie o ai disegnini audaci e ai colori squillanti. No alle scarpe a punta. Comportatevi come se fossero un animale estinto da secoli, e immaginatene l’effetto: come se in mezzo al banchetto spuntasse un tirannosauro. Idem per le scarpe bicolori. * No al nero total look: mai, nemmeno di sera. Ora si usa molto, magari con accessori colorati, ma è sconsigliabile. * No al total white: il bianco è il colore della sposa.

23 NEOPAPA’ ALLA RISCOSSA OVVERO UNA BUONA NOTIZIA PER LE DONNE a cura di Paolo Dalla Vecchia Educatore professionale

Bianco e nero insieme si può. * Lunghezze: intorno al ginocchio - un po’ sopra, un po’ sotto, a seconda dell’età e del taglio del vestito. No ad abiti lunghi fino ai piedi; no anche a miniabiti che lasciano poco all’immaginazione. * Scarpe: dipendono dal tono della cerimonia e del ricevimento, per una festa country sul prato è d’obbligo un no assoluto ai tacchi a spillo. Sempre meglio evitare sandali vistosi con troppe pietre e luccichii, soprattutto se la pelle nuda è tanta. Il galateo vorrebbe le calze, ma se le gambe sono presentabili, ormai, non sono

obbligatorie: nemmeno le spose le indossano più. Vale sempre la regola: una bella seduta di autocoscienza allo specchio vale più di qualsiasi consiglio * Cappello: deve essere di qualità e indossato per tutta la cerimonia. Ma solo per matrimoni di giorno, e galateo vorrebbe che se non lo portano le madri degli sposi anche le invitate dovrebbero evitare. Ma è una regola di massima, se messo con stile (e mai di sera) si può fare. * Colori sì di giorno: pastello, pastello, pastello. Tinte unite o fantasie delicate, scialli o coprispalle leggeri tono su tono. Di sera si può osare un po’ di più con

accessori e solo accessori!!! argento o oro. * No sempre: qualsiasi cosa che luccichi troppo, paillettes, rosso se è più di una “pennellata”, fantasie animalier, spalline del reggiseno in silicone, spalle, scollature e schiene nude durante la cerimonia. * Con parsimonia: gioielli, abiti aderenti (qui deve essere il fisico a suggerire il limite del buon gusto), pelle in mostra Con queste regole è impossibile sbagliare, in ogni situazione: meglio essere un po’ più eleganti del resto degli invitati che un tono sotto, almeno verrete notati in bene e non in male.

Sono anni che nei nostri territori, seguendo le tracce dei percorsi ideati dal promotore di tali iniziative il dottor Giorgio Bertini, noto psicologo dell’età evolutiva dell’Ulss 22, mi occupo periodicamente di gestire dei brevi percorsi di gruppo dove i neo papà hanno modo di conoscere meglio se stessi in relazione a questo loro nuovo ruolo e confrontarsi con altri giovani papà. Per molto tempo nei nostri percorsi di autoconoscenza emergeva una figura paterna che tendeva a defilarsi da ruoli educativi normativi nella gestione dei figli, preferendo i momenti di gioco con i bimbi. La motivazione principale era quella che,dopo una giornata di lavoro, risultava ostico assumere il ruolo di quello che doveva magari riprendere i figli, mentre si preferiva di gran lunga lo svago insieme ad essi. L’altra faccia della medaglia di questa situazione erano delle neo mamme spesso sovraccariche e in tensione con i propri compagni proprio perché lasciate “sole” a gestire tutto il settore educativo con regole,limiti e rapporti con le prime istituzioni che si occupano dei bimbi. Esse , spesso impegnate anche in lavori all’esterno a part o full time rischiavano di vivere delle forti crisi e notevoli risentimenti con i propri compagni. Quest’ultimi talvolta tendevano a rifugiarsi nel lavoro o in fughe di vario genere ( hobby,impegni vari, uscite con gli amici,ecc…) pur di non affrontare e prendere in mano una situazione che esigeva un profondo cambiamento di atteggiamenti. Nell’ultimo numeroso gruppo per papà dei nostri territori è emersa una tendenza forte a divenire soggetti interscambiabili con le mamme, ad occuparsi dei figli in maniera analoga ad esse dandosi letteralmente il cambio durante la vita quotidiana, a gestire,come decenni fa, anche ruoli normativi in maniera nuova non disdegnando di essere anche dei papà sensibili ed affettuosi. La tendenza è quella di utilizzare meglio il tempo che si ha a disposizione con i figli e la famiglia e alleggerire il carico delle donne. E’ chiaro che questo processo di cambiamento rappresenta un considerevole progresso nel menage familiare e può aiutare notevolemente anche a ridurre le crisi, i collassi o esplosioni del sistema famiglia chiamati comunemente “separazioni”.



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