Chiara De Grandi PORTFOLIO 2017
Curriculum Vitae + Portfolio di Architettura 2017
degrandi.chiara@gmail.com +39 328 5633819
Chiara De Grandi Curriculum vitae
01. Mardichi Smart District
rifunzionalizzazione di un ex comparto militare e industriale in quartiere sostenibile a Torino
02. Innesti
progetto di un polo culturale e residenziale nell’area di Porta Nuova a Torino
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03.Ciclofficina a Pinerolo
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04.Albergo diffuso in borgata
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conservazione e trasformazione dell’archeologia industriale ACEA di Pinerolo, Torino
riqualificazione e progettazione delle borgate montane di Aletti e Roc, Torino
05. Gli alberi
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progetto di un insediamento per uffici a Porta Nuova, Torino
06.Cohousing sostenibile a Saint-Denis
progettazione di un social housing sostenibile in condivisione a Saint-Denis, nella periferia di Parigi
07.Ruban urbain
progettazione di un padiglione espositivo nel centro di Parigi
08. Origami chair 09.Superdeck!
progetto per il design di una sedia
progetto per il design di un arredo urbano temporaneo a Torino
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Chiara De Grandi Via Borgone, 69 Torino
degrandi.chiara@gmail.com
Latina 8 giugno 1989
+39 328 5633819
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chiaradegrandi
• esperienza professionale Progettista, personal assistant, assistant building manager » studio carlorattiassociati | Torino
2017
referente: arch. ing. Carlo Ratti
(marzo 2015 - luglio 2016)
• riconoscimenti
Collaboratrice, graphic designer » associazione architetturacostituente | Politecnico di Torino
Premio ex-aequo per la migliore tesi di laurea nell’ambito della sostenibilità dell’inclusione urbana rilasciato dal Politecnico di Torino e promosso dal Green Team Polito - novembre 2016
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referente: prof. arch. Matteo Robiglio
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(marzo 2016 - luglio 2016)
Collaboratrice, web designer » Centro di Ricerca e Documentazione per la Tecnologia e l’Architettura nei Paesi in Via di Sviluppo | Politecnico di Torino referente: prof.ssa arch. Francesca De Filippi
(ottobre 2015 - febbraio 2016)
Collaboratrice, graphic designer, exhibition designer » Museo del Politecnico di Torino
referenti: arch. Margherita Bongiovanni, prof. Vittorio de Marchis
(ottobre 2014 - settembre 2015)
Progettista (stage) » Studio Giovanni Battista Oliva architetto | Alghero referente: arch. Diego Polese
(maggio 2013 - settembre 2013)
YTAA Young Talent Architecture Award progetto partecipante selezionato dal Politecnico di Torino - ottobre 2016 ORIGAMI CHAIR Primo premio 10+7+6 competition Archistore Design Contest - luglio 2013 RIUSO MAZZOLENI Menzione speciale in concorso di progettazione, Studio G.B. Oliva Architetto, Alghero - giugno 2013
• titoli di studio Laurea magistrale in Architettura per il Progetto Sostenibile » Politecnico di Torino voto conseguito 110/110 (luglio 2016)
Laurea in Scienze dell’Architettura » Università degli Studi Sapienza di Roma voto conseguito 110/110 con lode (marzo 2013)
Diploma di maturità scientifica » Liceo scientifico ‘E. Majorana’, Latina voto conseguito 100/100 (giugno 2008)
• percorsi 2013/2016
»
corso di laurea magistrale in Architettura per il progetto sostenibile
tesi con il prof. arch. Paolo Mellano e la prof.ssa Cristina Coscia, ‘Smart District: un processo di partecipazione, innovazione e sviluppo. Proposta di riconversione del Magazzino di Artiglieria e Difesa Chimica di Torino’ Politecnico di Torino
2011/2012
»
progetto Europeo LLP-Erasmus
Ecole Nationale Superièure d’Architecture de Paris Belleville, Parigi, Francia
2009/2013
»
corso di laurea triennale in Scienze dell’Architettura
»
progetto Europeo LLP-COMENIUS
scambio culturale in partenariato con il Liceum di Nowy Dwór Gdański Danzica, Polonia
2003/2008
» diploma scuola superiore
Liceo scientifico sperimentale ‘Ettore Majorana’, Latina
• lingue 2011 Corso di preparazione agli studi in lingua francese ENSA Paris Belleville, FR 2003 Certificazione di lingua ‘DELE’ – Istituto Cervantes
altri strumenti progettuali
Autodesk Ecotect (analisi di soleggiamento e prestazioni termiche), EnviMet (analisi del vento), PointCAB e Laserscan (rilievo architettonico), disegno a mano libera, modelli e plastici
linguaggi e web publishing
html e css, piattaforma Wordpress
Italiano
madrelingua
Inglese avanzato
Francese intermedio
Spagnolo base
2015 Certificazione IELTS conseguita a luglio 2015 punteggio 7.0 - EFFECTIVE OPERATIONAL PROFICIENCY 2007 Certificazione ‘First Certificate in English’ - University of Cambridge
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Adobe Photoshop Adobe Illustrator Adobe Indesign Autocad Sketchup Cinema 4D 3D Studio Max Vray Office | Word Office | Powerpoint Office | Excel
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• strumenti
tesi in Tecnologia dell’architettura, relatrice arch. prof.ssa Eliana Cangelli, ‘Progetto di social housing a Saint-Denis: approfondimento tecnologico e ambientale’ Università degli studi Sapienza di Roma
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01.
Mardichi Smart District rifunzionalizzazione di un ex comparto militare e industriale in quartiere sostenibile a Torino tesi di laurea magistrale in Architettura per il progetto sostenibile relatori: prof. arch. Paolo Mellano, prof.ssa arch. Cristina Coscia team: Chiara De Grandi, Michele del Conte
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Politecnico di Torino | luglio 2016
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Si pensa solo in termini di “vuoto di uso funzionale”, lasciando da parte il tema del “vuoto di significato”. Ma dietro ad ogni vuoto fisico o area abbandonata, ci sono altri tipi di “vuotezza”: il vuoto sociale nelle forme della povertà e della disoccupazione, il vuoto intellettuale sotto forma di soluzioni datate, il vuoto politico nell’incapacità di proporre soluzioni alternative alla pura riconversione funzionale. Politiche per il riuso temporaneo tra vecchia e nuova destinazione d’uso, Roland Ostertag
Il tema della ricerca svolta è stato la rifunzionalizzazione dei Magazzini di Artiglieria e Difesa Chimica (M.Ar.Di.Chi.), ex-comparto militare nel quadrante nord-est di Torino che ha visto recentemente la dismissione da parte del Demanio. L’obiettivo è stato quello di proporre un processo di rigenerazione dell’area e del contesto urbano circostante, che manca di una propria identità urbana e di una propria struttura, ricercando la strategia ottimale per promuovere nuovi strumenti per una riqualificazione sostenibile.
Sono stati approfonditi gli aspetti di fattibilità economica del progetto con uno studio riguardante le fasi di riuso del programma da attuare, attraverso un percorso in più step temporali, compatibili con gli investitori e le risorse in risposta alla difficoltà relativa di intervento. Ciò avviene attraverso una struttura di scomposizione del lavoro, usata come strumento sostenibile per il recupero dell’area, partendo da una fase di riuso temporaneo e arrivando al restauro dei fabbricati storici. Si approfondiscono inoltre gli aspetti energetici e di
(ri)attivazione sociale
(ri)attivazione economica
ricucitura urbana
innovazione
memoria storica
sostenibilitĂ ambientale
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COSTRUITO densitĂ
demolizioni
visuali
memoria
PAESAGGIO espansione verde
tutela delle preesistenze
verde progettato
fitodepurazione, orti
MOBILITA’
integrazione
matrici
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accessibilitĂ
prospettive
Torri
spazi abitativi, residenziale/commerciale
Orti urbani
spazi di produzione, spazi di incontro, servizi
Co-living
spazi abitativi, residenze temporanee
Co-working / fablab
spazi di produzione, terziario/servizi
Corte della ristorazione spazi di incontro, terziario/servizi
Mercati
spazi di incontro, terziario/servizi
Social housing
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FUNZIONI
spazi abitativi, residenziale/servizi
Spazio polifunzionale spazi di incontro, grandi eventi, servizi
Spazi amministrativi
spazi di incontro, terziario/servizi
Residenze universitarie spazi abitativi, spazi di incontro, residenziale/servizi
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coworking / fablab condivisione. Il modulo si adatta perfettamente alla struttura esistente lasciandone la traccia ben visibile per preservarne la memoria storica. Pensato come spazio di lavoro open space, ripropone la funzione primordiale della grande fabbrica in chiave moderna.
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Nella configurazione proposta il modulo è duplicabile e ripetibile, nell’ipotesi di una espansione delle funzioni: coworking, comaking, spazio eventi, vanno a inserirsi in questo ecosistema creando una corte centrale che funga da spazio di incontro e
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sostenibilità ambientale, ipotizzando un progetto di smart district heating ed esplicitando le scelte a scala urbana che lo caratterizzano. La proposta progettuale vuole essere un esperimento di riuso sociale e innovativo, non un risultato ma un processo in divenire che non abbia un termine predefinito, ma uno sviluppo progressivo e flessibile, con funzioni sempre adattabili alle esigenze della città in continuo mutamento. L’area assumerà un nuovo volto diventando un polo urbano, aperto e pulsante, in grado di attirare i flussi e le attività delle aree circostanti, ricercando un dialogo costante ed
una profonda sinergia tra costruito e non costruito. Il complesso, chiuso da sempre dal suo muro di cinta, si aprirà e ospiterà spazi di condivisione e scambio, diventerà terreno di partecipazione e rivitalizzazione, catalizzatore di nuovi impulsi della città di Torino. Lo smart district forma al suo interno un quartiere autosufficiente, un cuore pulsante di attività attraverso la definizione di un’offerta variata, che sia in grado di attirare utenti con esigenze diverse. L’ambiente che si viene a delineare è flessibile, attivo e mai statico, con flussi sempre diversi
di persone e attività. La condivisione è stimolata dalla presenza di spazi di aggregazione e di commistione fra le varie funzioni, avviando uno scambio proli co di informazioni e risorse. Coworking/Fablab Il grande impianto con copertura a shed sarà destinato allo sviluppo di nuovi modi di immaginare l’abitazione e il lavoro e la produzione, creando nuove modalità di interazione e integrazione. L’idea è quella di creare una fucina creativa e produttiva che favorisca lo sviluppo di nuove professionalità, prendendo in esempio il binomio Toolbox - Fablab di Torino.
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coliving residenze temporanee
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Il progetto di rifunzionalizzazione mira a valorizzare questi micro ambienti per creare delle unità abitative flessibili e ripetibili, unite e collegate da uno spazio connettivo condiviso e servite tutte da un ambiente comune. L’obiettivo è quello di proporre una soluzione abitativa alternativa ed innovativa, che risponda alle nuove esigenze della società attraverso la condivisione e il rafforzamento del carattere comunitario e collettivo degli spazi. Si tratta di soluzioni abitative per lavoratori e professionisti che soggiornano temporaneamente a Torino, per turisti e per persone in emergenza abitativa, che necessitano di una sistemazione abitativa in tempi brevi, in attesa che gliene venga fornita una stabile dalle istituzioni locali.
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Le unità abitative Per sfruttare al meglio l’altezza si è pensato di suddividere il volume abitativo in due parti: al piano terra la zona giorno ospita un minisoggiorno con cucina e i servizi igienici, al secondo sul piano soppalcato la zona notte. La particolare forma del tetto garantisce oltre ad una buona illuminazione anche il ricambio naturale dell’aria. Dal punto di vista architettonico, i moduli sono realizzati con strutture leggere assemblate a secco in loco. Questa tecnologia permette di avere tempi di costruzione brevi e ottime prestazioni termoigrometriche. Tutte le abitazioni, inoltre si affacciano su uno spazio verde aperto, in condivisione con un altro modulo.
mercato dei prodotti della terra
mercato dei prodotti locali
apertura passaggio
local food restaurant
Orti urbani La rigenerazione passa dall’installazione di orti urbani in un settore del lotto che presenta già attualmente tracce di un tentativo di appropriazione da parte della comunità dell’area.
Mercati Riconversione di tre delle casermette preesistenti in spazio dedicato alla vendita e alla promozione delle attività locali, che funzioni anche come catalizzatore per gli abitanti del quartiere, spazio a servizio della comunità, che contenga mercato della terra, mercato dei prodotti locali e local food restaurant. Campus universitario I due fabbricati del Genio su via Cimarosa vengono collegati da una struttura con copertura piana trasparente per costituire un unico
complesso. Un intervento strutturale di sfondamento della copertura a volta permette di inserire dei moduli abitativi per ospitare studenti universitari, un’aula studio e degli spazi di aggregazione. Social housing Tre nuove edi cazioni parallele residenziali con manica di 10 metri e distribuzione a ballatoio si formano un isolato semiaperto, come da linee guida della Variante 200, creando delle corti con un forte carattere comunitario.
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Coliving I pregiati fabbricati Palmanova vedranno l’inserimento di un modulo abitativo compatto e flessibile e di spazi di condivisione, creando una residenza temporanea collettiva come risposta alle nuove esigenze della società post industriale.
Accessibility studies connection through buildings and inside/outside relationship
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Minimum intervention adapting the new functions, adding value to the structures
La strategia di intervento prevede di incorporare pratiche informali all’interno dei piani di sviluppo delle città: ospiterà il mercato tematico dei prodotti della terra: lavorerà a stretto contatto con la produzione sociale delle coltivazioni di quartiere e promuoverà la partecipazione degli abitanti, diventando un fulcro di vita all’interno di un’area da valorizzare.
Project readability thematic development related to the production cycle
orti urbani mercato locale
inserimento volume vetrato
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Orientamento su asse est-ovest e studio delle volumetrie per favorire il soleggiamento
Blocchi digradanti in altezza per poter sfruttare le viste verso il parco
EdiďŹ ci costruiti con materiali e tecnologie sostenibili con tempi costruttivi brevi e possibilitĂ di riuso dei materiali
impianto solare termico e fotovoltaico per l’energia elettrica
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viale ciclopedonale
raccolta dell’acqua piovana
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ventilazione naturale
Creare una Creare connessione una connessione Creare una connessione fra i due edifici fra i due edifici fra i due edifici
Operare sulla struttura Operare sulla struttura Operare sulla struttura per realizzare il nuovo piano abitabile per realizzare il nuovo piano abitabile per realizzare il nuovo piano abitabile
soleggiamento estivo (21 giugno) 68,38° - TORINO
i moduli abitativi InnestareInnestare i moduli abitativi Innestare i moduli abitativi conasistema con sistema secco a secco con sistema a secco
social62 housing studenti62 residenti studenti residenti 62 studenti residenti 28 camere singole 28 camere singole 28 camere singole sostenibile 17 camere doppie 17 camere doppie 17 camere doppie
PARCO
soleggiamento invernale (21 dicembre) 21,06° TORINO
residenze universitarie Le nuove residenze universitarie si inseriscono all’interno di due capannoni ex industriali presenti a sud del lotto. Gli edifici sono disassati, uno sull’asse est ovest, l’altro parallelo alla via Cimarosa. Entrambi hanno la copertura con volta a botte, presentano una pianta completamente libera e una scansione netta di pilastri in facciata. Con il collegamento di questi due elementi grazie a una struttura con copertura piana in acciaio e vetro si inserisce l’intervento di recupero
dei fabbricati: andando a riprendere il ritmo dei pilastri vengono innestati su due piani gli spazi modulari delle camere per studenti. L’elemento trasparente ospita gli spazi comuni e la reception. Ogni edificio presenta delle cucine in testata e un spazio distributivo di connessione alle stanze, queste divise per piano in stanze singole e doppie. Dal punto di vista tecnologico, le cellule abitative sono realizzate con strutture leggere a secco.
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Smart grid
asse est-ovest bene ciano di un ottimo orientamento, sono stati infatti pensati come edifici ad alte prestazioni energetiche e tecnologicamente avanzati. Ogni edificio presenta diverse tipologie abitative che variano dal monolocale al quadrilocale, tutte le unità abitative sono ugualmente distribuite per creare un mix tra nuovi fruitori.
Rete di teleriscaldamento
Insieme alle nuove torri presenti nell’area a nord, il social housing rappresenta il secondo intervento puntuale di nuove edificazioni. Costituiti da 3 blocchi paralleli con manica di 10 metri e distribuzione a ballatoio, gli edi ci costeggiano la parte est del lotto al confine con il Lanificio di Torino. I tre blocchi, orientati con
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02.
Innesti progetto di un polo culturale e residenziale nell’area di Porta Nuova a Torino atelier: il progetto sostenibile in architettura prof. arch. Armando Baietto, prof. arch. Valentina Serra, prof. arch. Riccardo Pollo team: Chiara De Grandi, Michele del Conte, Francesco Valfré
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Innesto (bot.) Metodo di moltiplicazione o rinverdimento che consiste nell’unire una gemma di una pianta con il fusto e il sistema radicale di un’altra, in modo da formare un unico nuovo organismo.
Il progetto si inserisce in un contesto urbano precedentemente studiato e richiede la realizzazione di una stecca residenziale e un edificio pubblico. La proposta è caratterizzata da una specifica scelta di percorso: nella robusta pianta madre delle residenze private, inserite nel loro contesto migliore, in un quartiere storicamente residenziale, viene innestata la gemma delle residenze universitarie, pianta di varietà pregiata ma gracile se inserita in maniera decontestualizzata. La prima provvederà a dare una base solida per la crescita del collegio, una funzione che necessita molti servizi e un contesto urbano non precario. Le seconde daranno nuova
vita a un pattern urbano ora poco fruttifero e molto chiuso in sé stesso, caratterizzato da una accentuata assenza di condivisione degli spazi urbani e di interazione con la città. Si prevede quindi di accogliere residenze e attività di tipo produttivo, commerciale e culturale. Il complesso residenziale è realizzato mediante strutture in acciaio con pareti e solai a secco, e fa riferimento all’uso di molteplici tecnologie costruttive, nell’intento di ottenere le migliori prestazioni fisico-tecnologiche per il comfort ed il benessere degli utilizzatori, nonché migliori prestazioni di efficienza energetica nella logica della sostenibilità.
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Residenze
Student housing
Centro culturale
Standard housing
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Standard housing
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centro culturale La volumetria del centro culturale è stata studiata per permettere l’ingresso della luce nella corte interna e ottimizzare il soleggiamento anche degli spazi interni. La doppia parete vetrata che va da sud ovest a sud est è pensata come una serra solare, che coadiuva il riscaldamento dell’edificio diminuendo le dispersioni invernali. Nella stagione estiva le aperture e la presenza del verde permettono il controllo degli apporti solari. La facciata a nord è una facciata ibrida con sistema di thermal buffer che evita la trasmissione diretta del calore con l’esterno.
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03.
Ciclofficina a Pinerolo conservazione e trasformazione dell’archeologia industriale ACEA di Pinerolo (TO) atelier compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico prof. arch. Emanuele Morezzi, prof. arch. Paolo Piumatti, prof. arch. Filiberto Chiabrando team: Chiara De Grandi, Michele del Conte, Alberto Amico
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Il progetto si inserisce nell’area industriale ex-ACEA di Pinerolo: gli spazi industriali oggetto di analisi sono in via di dismissione e contengono al loro interno edificazioni di pregio e semplici manufatti prefabbricati. La posizione strategica di questo intervento consente di immaginare una nuova polarità culturale che si inserisca all’interno di una rete diffusa di punti di interesse. Il nuovo polo culturale ospiterà musei permanenti, esposizioni temporanee, associazioni ed eventi culturali per la comunità. Il fabbricato D oggetto di analisi e rilievo, ora adibito a magazzino, è un pregevole manufatto di origine
novecentesca, che ha subito invasivi ampliamenti e modifiche interne. Al giorno d’oggi il manufatto si presenta in condizioni fatiscenti e di degrad, che è stato opportunamente rilevato. Esso sarà caratterizzato dall’apertura verso il nuovo asse ciclabile, divenendo uno degli accessi principali all’area. Parte dell’eificio, in continuità con l’impronta progettuale perseguita, ospiterà una ciclofficina, associazione culturale per la promozione della mobilità sostenibile attraverso l’uso della bicicletta. L’edificio ospiterà dunque l’ingresso principale al nuovo polo culturale, un infopoint, uno spazio flessibile destinato a punto di ristoro, laboratorio per la riparazione e per il recupero delle
biciclette e spazio di incontro e per la didattica. Il nuovo progetto sarà caratterizzato da una specifica scelta tecnologica e costruttiva di secondo utilizzo del materiale demolito: nell’ottica della sostenibilità si cercano nuove funzioni ad elementi altrimenti destinati alla discarica. Parte dei materiali sarà soggetta a riciclo primario, ovvero nel riutilizzo direttamente in cantiere degli scarti di lavorazione: in tal modo viene ridotta la quantità di rifiuti prodotti. Le macerie delle demolizioni dei tramezzi e i travetti in acciaio implicano invece un trattamento meccanico del rifiuto di tipo secondario.
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Albergo diffuso in borgata riqualificazione e progettazione delle borgate montane di Aletti e Roc, in provincia di Torino atelier progetto urbanistico e sociologia prof. arch. Riccardo Bedrone, prof. Sara Chiodi team: Chiara De Grandi, Michele del Conte, Enrico Demaria, Giulia Dogliani, Angela Duzel
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Nell’ambito dell’atelier di progetto urbanistico e sociologia il tema affrontato è quello delle borgate montane in stato di abbandono, con il supporto dell’ente UNCEM, sindacato del territorio montano del Piemonte. Una fase di analisi urbanistica e sociologica ha avviato il percorso, attraverso un rilievo approfondito delle borgate sia dal punto di vista urbanistico che sociologico, anche attraverso rilievi fotografici e fotogrammetrici, rilievi percettivi,
oltre che sondaggi e interviste per una completa comprensione della situazione attuale. Aletti è caratterizzata da una uniformità architettonica del prospetto generale della borgata, che si sviluppa intorno a tre principali spazi pubblici, di cui uno coperto. La tortuosità dei percorsi interni riserva allo spettatore una sensazione di sorpresa. La percezione del percorso è varia, il progressivo avvicinarsi dei fronti degli edifici in alcuni tratti definisce un gradiente.
L’ipotesi della riconversione di questo piccolo centro in albergo diffuso che accolga sia in estate che in inverno turisti ed appassionati attraverso un processo di partecipazione sociale degli abitanti stessi dei paesi limitrofi. Alcuni servizi, delle attività ricettive per la montagna e un parco attrezzato andranno a sostenere la rinascita del borgo e gli interventi architettonici verteranno al rispetto della memoria storica del luogo.
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05.
Gli alberi progetto di un insediamento per uffici a Porta Nuova, Torino final design studio 3R: Reduce, Reuse and Recycle in Architecture prof. arch. Cesare Griffa, prof. arch. Roberto Giordano, prof. Luca Consiglio team: Chiara De Grandi, Alberto Amico, German Tovar
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L’atelier ha trattato lo studio e disegno di un insediamento per uffici attraverso un approccio che presti particolare attenzione alla generazione di un’architettura che, attraverso l’integrazione tra progetto architettonico e tecnologico, tenda all’ottimizzazione dello spazio concepito come una negoziazione tra esigenze di utilizzo, caratteristiche estetico formali, efficienza energetica e salvaguardia ambientale. Il concept architettonico nasce dalla particolare forma del lotto e
dalla volontà di creare una corte centrale ribassata rispetto al piano stradale, pur mantenendo il dialogo con il parco adiacente. Alcuni accorgimenti a livello volumetrico hanno permesso di ottimizzare il funzionamento dell’edificio dal punto di vista del soleggiamento, della ventilazione e dell’illuminazione della corte. Una copertura in legno e vetro con trama modulare riveste la funzione attiva di produzione dell’energia attraverso l’impianto fotovoltaico e
caratterizza l’architettura. Il sistema costruttivo quasi completamente a secco è caratterizzato dall’uso del crosslam in facciata come elemento strutturale, affiancato dal glulam in travi e pilastri per ottenere una maggiore flessibilità degli spazi interni. La grande copertura vetrata è realizzata con travi in legno lamellare che sostengono un modulo ripetuto, costituito anch’esso da legno lamellare ed elementi tiranti in acciaio.
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Sistema costruttivo Il sistema costruttivo quasi completamente a secco è caratterizzato dall’uso del crosslam in facciata come elemento strutturale, affiancato dal glulam in travi e pilastri per ottenere una maggiore flessibilità degli spazi interni.
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La grande copertura vetrata è realizzata con travi in legno lamellare che sostengono un modulo ripetuto, costituito anch’esso da legno lamellare ed elementi tiranti in acciaio.
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06.
Cohousing sostenibile progettazione di un social housing sostenibile in condivisione a Saint-Denis, nella periferia di Parigi tesi di laurea triennale in Tecnologia dell’Architettura relatrice prof.ssa arch. Eliana Cangelli
SINTESI DELLE TECNOLOGIE ADOTTATE
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2 Università Sapienza di Roma | marzo 2013 PANNELLI SOLARI TERMICI per il riscaldamento dell’acqua sanitaria
SISTEMA DI SCHERMATURA E OSCURAMENTO SOLARE
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RACCOLTA DELLE ACQUE METEORICHE E IMPIANTO DI FITODEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE L’impianto consiste nella depurazione naturale delle acque reflue sfruttando le capacità epurative naturali del suolo e delle piante come filtri biologici attivi in grado di ridurre gli inquinanti in esse presenti. Il trattamento naturale deve essere preceduto da un trattamento primario, quale un degrassatore o una fossa Imhoff.
Insolazione media annua nell’Ile de France 1814 h/anno (2509 h/anno a Roma) 1100-1200 kWh/m2 annui (1500 kWh/m2 annui a Roma)
Sistema a flusso sub-superficiale orizzontale (H-SSF) 1. Pre-trattamento o trattamento primario: fossa Imhoff per la digestione anaerobica e la sedimentazione 2. Pozzo di ispezione 3. Bacino impermeabilizzato di 80 cm di profondità: - 15 cm di strato di ghiaia (diametro grande, 4-5 cm), con tubo in pvc forato (diametro 11 cm); - 15 cm di strato di ghiaia (diametro medio-piccolo, 1-2 cm); - TNT tessuto non tessuto; - 50 cm di strato di terreno organico (suolo filtrante), 50% terra e 50% torba; - piantumazione di vegetazione fitodepurante.
La Francia è il quarto Paese europeo, dopo la Germania, la Spagna e l’Italia, per quantità di pannelli solari termici installati. 1 m2 produce fra gli 80 e i 120 l di acqua calda a giorno, ad una temperatura media di 40°C. Il consumo giornaliero medi di una persona consiste in 50 litri.
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C1
Sistema non automatizzato di lame leggere in alluminio verticali, orientabili e basculanti, che permettono l’apertura e la chiusura completa dell’infisso.
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TETTO E PARETE VENTILATI Parete ventilata con rivestimento in doghe di legno
Il rivestimento di parete consiste in profilati di alluminio e acciaio inossidabile ai quali sono agganciate doghe in legno non verniciato, creando un’intercapedine d’aria di 2.5 cm. La copertura in lamiera zincata è posata su un tavolato in compensato rialzato di 8 cm dallo strato impermeabilizzante e quindi dalla struttura portante, in modo da creare un’intercapedine d’aria sufficientemente ampia. VANTAGGI Riduzione degli effetti indotti nelle strutture e nei paramenti murari dalle variazioni rapide o notevoli della temperatura esterna. Controllo delle condense interstiziali e diminuzione della possibilità di fenomeni di condensa. Eliminazione degli effetti negativi dovuti alle eventuali penetrazioni di acqua.
SCHERMATURA VERDE
Tetto ventilato con rivestimento in lamiera zincata
B
La pianta rampicante posta a protezione dell’ampia terrazza comune svolge la funzione di mitigare le brezze che spirano da nord-ovest per buona parte dell’anno. La piantumazione avviene in vasche di alluminio di 150 cm x 30 cm x 20 cm sorrette da una struttura in acciaio fissata esternamente. La struttura racchiude anche le funzioni di parapetto di sicurezza e canaletta con griglia per la raccolta delle acque meteoriche.
In estate l’aria fresca che arriva dalla linea di gronda si riscalda nell’intercapedine per effetto dell’irraggiamento, diventa più leggera e fuoriesce dal colmo, sottraendo il calore accumulato dal materiale di copertura. In inverno la circolazione d’aria farà in modo che il materiale isolante rimanga asciutto evitando in questo modo la creazione di condense e garantendo la durata nel tempo degli elementi costruttivi del tetto.
Parametri per il dimensionamento: - abitanti equivalenti: 42 ab. eq. - carico organico: 60 g BOD5 / ab. eq. al giorno (quantità di materia inquinante da smaltire) - carico idraulico: 200 litri/ ab. eq. al giorno
B
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In situazione di neve la ventilazione permette lo scioglimento uniforme della neve accumulata sul tetto evitando così la formazione delle barriere di ghiaccio.
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B
3 6 4 7 B
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IMPIANTO GEOTERMICO A BASSA ENTALPIA E SISTEMA DI RISCALDAMENTO A PAVIMENTO RADIANTE
isola ecologica
E’ stato ipotizzato l’impiego di un mpianto geotermico a bassa entalpia con sonde verticali a circuito chiuso, con profondità fra i 20 e i 100 m, inferiori a quelle di un impianto geotermico ad alta temperatura. Questo sistema permette un risparmio economico di circa il 60% rispetto agli altri impianti di riscaldamento, a fronte di un costo iniziale più elevato. Alla pompa di calore è collegato un sistema di riscaldamento a pavimento radiante, un sistema a bassa temperatura che rappresenta la soluzione ideale per il tipo di impianto scelto.
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6
SISTEMA COSTRUTTIVO CON CASSERI ISOLANTI A PERDERE
TESI DI LAUREA IN TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA
Chiara De Grandi | Portfolio di architettura
A.A. 2012/2013
38
Grande risparmio di energia primaria di origine fossile, con una notevole diminuzione dell’impatto ambientale
Con un calcolo approssimativo è stato possibile stimare che la quantità di pezzi dell’elemento standard necessari alla costruzione è di 7200 pezzi.
FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA
Il sito di progetto è a circa 8 km dal centro di Parigi, in direzione nord, nel territorio del comune di Saint-Denis. Il quartiere in cui si trova, Garcia Landy, è un quartiere nato alla fine dell’Ottocento per la forte espansione dell’industria. Nel secolo scorso intorno agli anni ‘70 questa zona ha subito un progressivo ridimensionamento delle aree industriali, determinando anche un forte calo demografico, nonché un declino generale del quartiere, che è stato poi popolato prevalentemente da immigrati.
loc. attrezzi
VANTAGGI Incremento dell’efficienza energetica (l’unico apporto di energia elettrica è per il funzionamento della pompa di calore)
Questo sistema costruttivo coniuga la necessità di economicità, modularità e facilità di posa, oltre ad essere altamente performante in termini di coibenza dell’edificio.
Utilizzo di energia termica rinnovabile Nessuna necessità di manutenzione ordinaria
B
Riduzione dei costi di gestione energetica
Progetto di social housing a Saint-Denis: approfondimento tecnologico e ambientale
Prof.ssa Arch. Eliana Cangelli CORRELATRICE: Arch. Viola Albino LAUREANDA: Chiara De Grandi RELATRICE:
09
L’intervento di micro social housing è nato dalla necessità di creare degli spazi in cui si accentri la vita di quartiere, vista la frammentarietà e le diversità etniche presenti. Il progetto si affaccia ad est verso il mercato e la piazza, mentre ad ovest sul parco comunitario per i residenti. Fulcro del progetto è l’edificio dove si distribuiscono gli spazi comuni: una sala comune, una lavanderia, l’isola ecologica, il locale per gli attrezzi.
PIANTA LIVELLO 0 quota +0.00 scala 1:200
FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA
TESI DI LAUREA IN TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA A.A. 2012/2013
C1
C1
C1
B
B
B
B
isola ecologica
loc. attrezzi
B
C1
PIANTA LIVELLO -1 quota -3.00 scala 1:200
C1
2017
1
C1
PIANTA LIVELLO 1
PIANTA LIVELLO 0
quota +3.50 scala 1:200
quota +0.00 scala 1:200
PROSPETTO OVEST scala 1:100
FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA
TESI DI LAUREA IN TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA A.A. 2012/2013
Progetto di social housing a Saint-Denis: approfondimento tecnologico e ambientale
RELATRICE:
Prof.ssa Arch. Eliana Cangelli Viola Albino De Grandi
CORRELATRICE: Arch. LAUREANDA: Chiara
Portfolio di architettura | Chiara De Grandi
PIANTA LIVELLO 1 quota +3.50 scala 1:200
Progetto di social housing a Saint-Denis: approfondimento tecnologico e ambientale
6 39
SEZIONE TRASV
SEZIONE TRASVERSALE CC’
scala 1:100
scala 1:100
PIANTA LIVELLO -1
quota -3.00 scala 1:200
SEZIONE TRASVERSALE EE’
SEZIONE TRASVERSALE FF’
scala 1:100
scala 1:100
SEZIONE LONGITUDINALE AA’ scala 1:100
4b
ANALISI AMBIENTALE DEL PROGETTO MODIFICATO DATI: Velocità
e direzione del vento PERIODO ESTIVO - 21 giugno
LEGENDA
sezione orizzontale x/y, quota +2,00 m
>
SOFTWARE: Envimet
direzione dominante del vento meno di 0.54 m/s fra 0.54 e 1.08 m/s fra 1.08 e 1.61 m/s fra 1.61 e 2.15 m/s fra 2.15 e 2.69 m/s fra 2.69 e 3.23 m/s fra 3.23 e 3.77 m/s fra 3.77 e 4.30 m/s fra 4.30 e 4.84 m/s oltre 4.84 m/s
PERIODO ESTIVO - 21 giugno sezione orizzontale x/y, quota +4,00 m
PROSPETTO OVEST scala 1:100
La facciata est è esposta a correnti d’aria maggiori rispetto alla facciata ovest. In vista di ciò, si è pensato di inserire una schermatura che smorzasse le correnti senza però ostacolare l’illuminazione.
PERIODO INVERNALE - 21 dicembre sezione orizzontale x/y, quota +2,00 m
RELATRIC
SEZIONE TRASVERSALE DD’
scala 1:100
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2017
CORRELA
E’ stato approfondito il tema della sostenibilità ambientale dell’edificio: sono stati effettuati numerosi test con il software SEZIONE TRASVERSALE FF’ Ecotect per il soleggiamento, il software Envimet per la ventilazione, il metodo LT per il calcolo del consumo annuo di energia primaria. Uno studio approfondito ha permesso l’affinamento di alcune peculiarità e l’inserimento di nuove tecnologie. Il sistema costruttivo adottato è un sistema innovativo di casseforme scala 1:100
40
LAUREAN PERIODO INVERNALE - 21 dicembre sezione orizzontale x/y, quota +4,00 m
L’inserimento della schermatura verde permetterà una maggiore protezione dai venti invernali dell’edificio in facciata est.
isolanti a perdere. Questa tecnologia è stata applicata al progetto in continuità con la scelta originale di costruire su setti portanti in cemento armato. Con questa variazione è stato possibile riprogettare l’intero edificio con il sistema costruttivo a casseforme isolanti a perdere sia per le strutture verticali che orizzontali, abbattendo i tempi di cantiere, i costi di realizzazione ed eventuali dispersioni termiche derivate da ponti termici.
FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA
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Progetto di social housing a Saint-Denis: approfondimento tecnologico e ambientale
RELATRICE: Prof.ssa Arch. Eliana Cangelli CORRELATRICE:
Arch. Viola Albino De Grandi
LAUREANDA: Chiara
quota -3.00 scala 1:200
C1
C1
2017
PIANTA LIVELLO 1 quota +3.50 scala 1:200
PROSPETTO OVEST
Progetto di social housing a Saint-Denis: approfondimento tecnologico e ambientale
Prof.ssa Arch. Eliana Cangelli Viola Albino LAUREANDA: Chiara De Grandi
RELATRICE:
CORRELATRICE: Arch.
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TETTURA
PIANTA LIVELLO -1
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scala 1:100
6
ABACO DEGLI ALLOGGI
Tipologia abitativa: case a schiera
TIPOLOGIA ABITATIVA A Bilocale simplex 60 mq
TIPOLOGIA ABITATIVA B Trilocale simplex 80 mq
9.4 m2
TIPOLOGIA
Quadrilocale du
11 m2
6.5 m2
13 m2
7.2 m2 1.8 m2 6.3 m2 5.1 m2
26.9 m2
30.7 m2 6.6 m2
PIANTA - scala 1:100 PIANTA LIVELLO 0
PIANTA - scala 1:100
Utenza
Utenza
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2017
Utenza
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Pianta - scala 1:50
Pianta - scala 1:50
FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA
TESI DI LAUREA IN TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA A.A. 2012/2013
Pianta livello 0
Progetto di social housing a Saint-Denis: approfondimento tecnologico e ambientale
A ABITATIVA C
uplex 130 mq
9.4 m2
11 m2
5.1 m2 27 m
2
8.3 m2
10 m2
20 m2
- quota +0.00 - scala 1:100
PIANTA LIVELLO 1 - quota +3.50 - scala 1:100
2017
Prof.ssa Arch. Eliana Cangelli Viola Albino LAUREANDA: Chiara De Grandi RELATRICE:
CORRELATRICE: Arch.
Portfolio di architettura | Chiara De Grandi
0 - quota +0.00 - scala 1:50
Pianta livello 1 - quota +3.50 - scala 1:50
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FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA
TESI DI LAUREA IN TECNOLOGIA DELL’ARCHITET A.A. 2012/2013
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07.
Rubain urbain progettazione di un padiglione espositivo nel centro di Parigi laboratorio di progettazione architettonica e urbana prof. arch. David Elalouf
Chiara De Grandi | Portfolio di architettura
2017
ENSA Paris Belleville | gennaio 2012
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Il progetto Ruban Urbain, dal francese “nastro urbano”, si inserisce nel contesto urbano di Parigi, in uno spazio di risulta con una forma determinata dalle infrastrutture che si sono sviluppate in quell’area. Il sito è parzialmente interrato, sotto la quota della strada di circa 1,50 metri; le strade, la ferrovia su un dislivello di 5 metri che segna una forte rottura topografica, e il metro aérien (la metropolitana sopraelevata di Parigi) rendono quest’area pressocché inaccessibile, uno
scarto urbano che non ha un ruolo ben preciso. Obiettivo dell’intervento è quello di riqualificare l’area inserendo uno spazio pubblico accentrante e un padiglione espositivo che sia flessibile. Il progetto sfrutta innanzitutto la topografia e distribuisce su diverse quote i servizi, collegandoli senza rotture e riunificando i livelli in modo da creare spazi continui e accessibili.
Al piano superiore la piazza, posizionata nel lato nord ovest, si inclina e si piega creando nuovi spazi e nuove forme: essa stessa diventa la copertura della caffetteria e la rampa che permette la connessione con la quota inferiore, dove si trova il giardino e l’accesso esterno allo spazio espositivo. E’ previsto uno sbancamento, che permette all’edificio di inserirsi 3 metri sotto il livello stradale, permettendo una soluzione di continuità fra il marciapiede e il giardino.
2017
Portfolio di architettura | Chiara De Grandi
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Chiara De Grandi | Portfolio di architettura
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2017
pianta piano terra
C’
1
C
A’ A B
2
3
B’
pianta piano primo
C’ C
4 A
A’ B’
B
1. Spazio espositivo 2. Servizi igienici 3. Magazzino 4. Caffetteria
SEZIONE AA’
2017 Portfolio di architettura | Chiara De Grandi
SEZIONE BB’
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08.
Origami chair progetto per il design di una sedia progetto vincitore del concorso 10+7+6 Competition Archistore Design contest
Chiara De Grandi | Portfolio di architettura
2017
Alghero (SS) | luglio 2013
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Il concorso consisteva nella selezione di tre progetti per la loro prototipazione. Il budget limite era di 90 euro. Il mio progetto è stato selezionato e finanziato e mi sono occupata della realizzazione del prototipo. Il progetto Origami è caratterizzato da un’essenza effimera, qualcosa di inconsistente, senza lasciare traccia. Un elemento che può essere reinventato sotto ogni aspetto,
attraverso la sua semplicità. Ed è questa la parola chiave della sedia Origami. Semplicità nel design: con i suoi richiami alle forme più basilari e tradizionali delle sedute. Semplicità nei materiali: pensata in propilene, è realizzabile in moltissimi altri materiali, cartone rigido riciclato, plastiche di vario tipo e genere in riuso, sughero e molto altro ancora. Semplicità nella personalizzazione:
vista la versatilità e la possibilità di immaginare il design in altri materiali, è possibile personalizzare la struttura a proprio piacimento, rendendo ogni elemento UNICO nel suo genere. Semplicità nella realizzazione: il fissaggio può avvenire con colla o bottoni metallici, ed è riproducibile infinite volte.
origami 椅子 origami 椅子
2017
origami 椅子
Portfolio di architettura | Chiara De Grandi
T0Y01T
49
T0Y
origami 椅子
create a new aggregative space
enhance the experience
DESCRIPTION
09.
Superdeck! progetto per il design di un arredo urbano temporaneo a Torino
SUPERDECK!
A urban deck that gently modifies the landscape in a natural way. A playful environment for children (and even who’s not young anymore) and at the same time
workshop di progettazione della durata di 8 ore team: Chiara De Grandi, Mauro Fontana, Irene Tartaglione
BAC Best Architecture Competition | Torino | marzo 2016
Chiara De Grandi | Portfolio di architettura
2017
0
4,0
50
La progettazione di un arredo urbano temporaneo è stata contestuale alla partecipazione a un concorso di idee della durata di 8 ore organizzato dall’associazione Best del Politecnico di Torino. Ho ritenuto importante inserire questo fra i progetti selezionati in quanto si è trattato di un workshop di brevissima durata che ha richiesto rapidità, produttività e concentrazione da un lato, senza rinunciare alla componente creativa del progetto.
1,00
4,00
Le richieste progettuali davano delle limitazioni per quanto riguarda le quantità e le qualità del materiale a disposizione, tutti molto economici (tubi innocenti, pannelli di compensato, elementi di fissaggio in metallo e vernici).
“A urban deck that gently modifies the landscape in a natural way. A playful environment for children (and even who’s not young anymore) and at the same time a great spot to enjoy an incredible view. A comfortable space to relax or stretch your legs after your daily jogging session. A cool place to have lunch with your loved one.”
a great s an incre A comfo or stretc your dai A cool p with you
give an unusual point of view
2,5 m
spot to enjoy edible view. ortable space to relax ch your legs after ily jogging session. place to have lunch ur loved one.
6,0
CONSTRUCTION SYSTEM
0m
1,25 m
Since our project requires 2 extra box-rods, and considered that protective paint for wood is already included, we decided to avoid using external paint to save money.
2017
SABAT
TITOLO PROGETTO: SUPERDECK! GRUPPO N°: 34
Firma:
Portfolio di architettura | Chiara De Grandi
Chiara De Gr Irene Tartag
1m
51
0,75
TARGETS
create a new aggregative space
enhance the experience
give an unusual point of view
DESCRIPTION
SUPERDECK!
A urban deck that gently modifies the landscape in a natural way. A playful environment for children (and even who’s not young anymore) and at the same time
a great spot to enjoy an incredible view. A comfortable space to relax or stretch your legs after your daily jogging session. A cool place to have lunch with your loved one.
CO
0
4,0
a prote
w 1,00
2017
4,00
Chiara De Grandi | Portfolio di architettura
TITOLO PROGETTO: SUPERDECK!
52
GRUPPO N°: 34
0
0,50
1
2
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0,25 m 0
0,50
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0 0,5
2
0,50 m
0,50 m 1
0,50 m
2m
ELEVATIONS
0
0,50
2
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1m
0,75 m
0,25 m
1m
0,25 m 0 0,5
1,5 m
1,5 m
0,75 m
1,5 m
0,50 m
0,50 m 1
0,50 m
2m
SABATO 12 MARZO 2016 Firma:
Chiara De Grandi, Mauro Fontana, Irene Tartaglione
2017
GRUPPO N°: 34
TITOLO PROGETTO: SUPERDECK!
Portfolio di architettura | Chiara De Grandi
53
degrandi.chiara@gmail.com +39 328 5633819
Chiara De Grandi degrandi.chiara@gmail.com +39 328 5633819