Come è profondo il mare

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Pamphlet, documenti, storie REVERSE


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Š Chiarelettere editore srl Soci: Gruppo editoriale Mauri Spagnol S.p.A. Lorenzo Fazio (direttore editoriale) Sandro Parenzo Guido Roberto Vitale (con Paolonia Immobiliare S.p.A.) Sede: Via Guerrazzi, 9 - Milano isbn

978-88-6190-178-0

Prima edizione: gennaio 2014 www.chiarelettere.it blog / interviste / libri in uscita


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Nicolò Carnimeo

Come è profondo il mare

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Nicolò Carnimeo è nato nel 1968 a Bari, in Puglia, terra a cui è profondamente legato. Da sempre viaggia e naviga per il Mediterraneo in cerca di storie che racconta sin dal 1992 su «La Gazzetta del Mezzogiorno», dove cura la rubrica L’Angolo del mare. I suoi articoli, i suoi reportage e le sue inchieste appaiono su quotidiani e riviste in ambito nazionale sia su carta che sul web, come «La Stampa» e «il Fatto Quotidiano». Per la tv collabora con la trasmissione Linea Blu (Rai 1). Siede nel comitato di redazione di «Limes», la rivista di geopolitica per la quale è stato inviato nei Balcani durante la guerra. Ha vissuto per un anno in Montenegro. Da qui è nato Montenegro. Viaggio senza tempo (Giorgio Mondadori, 1999), con prefazione di Emir Kusturica. In seguito a una delle sue ultime inchieste che lo ha portato dalla Malesia alla Nigeria, in un mare tormentato da profonde diseguaglianze, ha pubblicato Nei mari dei pirati (Longanesi, 2009), sulla pirateria moderna. Le esperienze di viaggio per mare si coniugano con gli studi giuridici: all’Università degli Studi di Bari «Aldo Moro», Dipartimento jonico di Taranto, insegna Diritto della navigazione e dei trasporti, occupandosi di navi, porti, coste e tutela dell’ambiente. È tra i fondatori di Vedetta sul Mediterraneo, la prima associazione europea degli scrittori di mare, che ha sede nel porto di Giovinazzo (Bari).


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Sommario

Prefazione di Predrag Matvejevic´

VII

com e  p ro f o n d o i l m a r e Di questo libro hanno detto

5

Questo libro

7

Prima parte. Il mare di plastica L’isola che non c’è

9 11

Il re è nudo! 11 – Il capitano Charles Moore 13 – La mappa 19 – La scoperta 20 – La piovra 22 – Reef galleggianti, untori degli oceani 24 – Brodaglia velenosa 26 – I coriandoli di plancton 28 – Che nausea il pesce! 30 – L’highlander usa e getta 31 – Il latte di plastica 34 – La strage silenziosa 37 – La conferenza alle Nazioni unite 39

Il giro del mondo in una vasca da bagno

41

Perché le scarpe da ginnastica vogliono tornare a casa? 41 – Il puzzle dei «pettinatori di spiagge» 44 – Le gialle paperelle di Doctor Duck e il giro del mondo 45 – Così si formano le isole d’immondizia 48 – Correnti al... girarrosto 49 – I nuovi esploratori 53

Mediterraneo artificiale A bordo! Si salpa 57 – Il giallo del Mediterraneo 59 – La pesca per nulla miracolosa 62 – Un labirinto da 290.000.000.000 di

57


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frammenti 63 – Spiagge di plastica? 66 – L’armonia del mare 67 – Tutti la cercano... sulle note di Figaro 70 – Il postino di Zarzis 75

Cambiano gli equilibri? Il golpe di meduse e alghe aliene

77

La cernia di Montecristo 77 – Mamma di quattro Pelagia 82 – Così ci hanno cacciati dall’Eden 85 – Le chiamano killer e, invece, sono alghe aliene 90

Seconda parte. Il mare di mercurio Febbre da mercurio

95 97

Sette giovani capodogli 97 – L’autopsia di Gulliver 100 – I topi avvelenati 102 – Il «fiocinatore di orizzonti» 104 – La «malattia del gatto ballante» 107 – Capelli di metallo 110 – Tomoko, come la Pietà di Michelangelo 112 – I nostri figli schiavi 114 – Il «triangolo della morte» 117 – Mare rosso 120 – Economia senza natura? 126

L’eredità al tritolo

130

Il bombardamento di Bari 130 – Il segreto di carta 133 – L’iprite torna a galla 135 – Gli eredi del capitano Achab 137 – Immersione tra le bombe 140 – Lo scafandro e la «farfalla» 144 – La profezia radioattiva 148 – Le navi dei veleni 152

Appendice Il pesce che mangiamo. I rischi legati al mercurio nel Mediterraneo Mare che frigge in padella 159 – Pesce al veleno sulle nostre tavole? 161 – Donne gravide e bambini i più a rischio 165 – Pesci low cost. Mangiare informati 168

157 159


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Prefazione

di Predrag Matvejevic´ 1

Non è mai utile scandagliare nelle motivazioni di uno scritto, è sempre meglio lasciarsene emozionare, ma in questo caso la mia vuole essere solo una testimonianza, dal momento che per lungo tempo sono stato compagno di viaggio dell’autore. Le nostre rotte si sono incrociate più volte, nel corso di lunghe navigazioni mediterranee, e anche a terra, durante l’ultimo conflitto nella ex Iugoslavia. Lui a quel tempo era un giornalista, un giovane e inesperto inviato che guardava la guerra con occhi nuovi e con lo stupore muto, inebetito di chi lo fa per la prima volta. Io, invece, ero coinvolto, immerso in quella tragedia immane, e di lui ho subito ammirato l’imparzialità. Nei suoi articoli e saggi, anche su riviste prestigiose quali «Limes» (rivista italiana di geopolitica) non c’erano mai buoni o cattivi, vinti o vincitori, ma un’indagine puntuale (severa) del reale. La tragedia gli rimaneva dentro, e lui non l’accettava, non poteva. Doveva metabolizzarla, trasformarla in valori positivi, e così, quando ancora la gente moriva a Srebrenica, Nicolò Carnimeo ha scritto un libro sul Montenegro. Era un viaggio nelle bellezze di quel paese, sui legami culturali con l’Italia: Montenegro. Viaggio senza tempo (Giorgio Mondadori) guardava oltre, al di là del muro d’acqua 1

Predrag Matvejevic´ è l’autore di Breviario mediterraneo, Garzanti, Milano 1991.


© 2014 Chiarelettere editore srl VIII Come è profondo il mare

che era l’Adriatico in quell’epoca. La capacità di traguardare l’orizzonte si trova anche in Come è profondo il mare, nel suo respiro planetario, nell’analisi lucida di uno scenario reale. Carnimeo è un osservatore attento, un profondo conoscitore della vita di mare non solo come giornalista, ma come docente universitario di Diritto della navigazione, ed è riuscito a registrare come sta cambiando il nostro Mediterraneo e a utilizzarlo come palcoscenico per comprendere la realtà che stiamo vivendo. E, forse, non è un caso che nei miei peripli mediterranei mi sia capitato più volte di incontrarlo. Mi ha aiutato come critico, astuto compagno di viaggio. Ci siamo dati la mano e queste parole ne sono la testimonianza. Leggere oggi i suoi scritti è come viaggiare ancora con lui, confrontarsi con la realtà che ci circonda e con noi stessi.


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