Il cavaliere nero

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Carlo Porcedda, giornalista. Dopo dodici anni da cronista politico all’Ansa, nel 2001 sceglie la libera professione firmando articoli per “D-la repubblica”, “El Mundo”,“il venerdì di Repubblica”,“l’Espresso”, “il Fatto Quotidiano”.

Una caccia al tesoro lunga più di vent’anni. Una storia che sembra un romanzo. Grazie a una serie di documenti incontestabili, pubblicati in questo libro, oggi conosciamo la verità. Il patrimonio nero di Silvio Berlusconi non ha più segreti.

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Biondani • Porcedda   ilcavalierenero

Paolo Biondani, giornalista, dal 1990 cronista giudiziario del “Corriere della Sera”, dal 2007 scrive per “l’Espresso”. Con Mario Gerevini e Vittorio Malagutti ha pubblicato il libro CAPITALISMO DI RAPINA (Chiarelettere 2007).

ilcavaliere

NERO IL TESORO NASCOSTO disilviobERLUSCONI

Biondani • Porcedda

Finalmente le prove. Questo libro, grazie ai documenti originali e inediti alla base della condanna definitiva di Silvio Berlusconi per frode fiscale, svela dove è nascosta la gigantesca cassaforte di denaro nero del Cavaliere. Quanti soldi contiene, come è stata creata, a cosa è servita. I magistrati del processo Mediaset (sedici su sedici), in tutti i gradi di giudizio, scrivono che Berlusconi ha immagazzinato somme immense nei più impenetrabili paradisi fiscali. Qui ci sono le prove del suo enorme patrimonio nero. I nomi delle società offshore che la sua Fininvest ha riempito per anni di fondi riservati. I contatti con avvocati, affaristi e faccendieri che lo hanno aiutato a nascondere il tesoro. Tutto scritto nei documenti, che vengono pubblicati per la prima volta. Carte ufficiali e incontestabili, a partire dalle quali gli autori raccontano un’avventura incredibile, che si legge come un romanzo e che ha impegnato per anni magistrati e investigatori, tra mille ostacoli, archivi che spariscono, testimoni corrotti, personaggi da film come, tra gli altri, l’intoccabile Frank Agrama. Questa non è la storia di un evasore, è molto di più. È il racconto finalmente definitivo di un sistema illegale che ha condizionato un intero paese e arricchito una sola famiglia, quella di Silvio Berlusconi. Il finale è ancora una volta tutto suo: la più grande caccia al tesoro dell’ultimo ventennio l’ha stravinta lui. Il Cavaliere nero.



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principio attivo Inchieste e reportage


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Ali Ag˘ca, Michele Ainis, Tina Anselmi, Claudio Antonelli, Franco Arminio, Avventura Urbana Torino, Andrea Bajani, Bandanas, Gianni Barbacetto, Stefano Bartezzaghi, Oliviero Beha, Marco Belpoliti, Eugenio Benetazzo, Daniele Biacchessi, David Bidussa, Paolo Biondani, Nicola Biondo, Luigi Bisignani, Tito Boeri, Leonardo Boff, Sandra Bonsanti, Caterina Bonvicini, Beatrice Borromeo, Alessandra Bortolami, Giovanna Boursier, Dario Bressanini, Carla Buzza, Andrea Camilleri, Olindo Canali, Davide Carlucci, Luigi Carrozzo, Gianroberto Casaleggio, Andrea Casalegno, Antonio Castaldo, Carla Castellacci, Giuseppe Catozzella, Giulio Cavalli, Mario José Cereghino, Pasquale Chessa, Luca Ciarrocca, Massimo Cirri, Giuseppe Ciulla, Marco Cobianchi, don Virginio Colmegna, Alessandra Coppola, Fernando Coratelli, Alex Corlazzoli, Carlo Cornaglia, Mauro Corona, Roberto Corradi, Roberta Corradin, Pino Corrias, Andrea Cortellessa, Riccardo Cremona, Gabriele D’Autilia, Andrea De Benedetti, Vincenzo de Cecco, Luigi de Magistris, Andrea Di Caro, Franz Di Cioccio, Stefano Di Polito, Stefano Disegni, Gianni Dragoni, Paolo Ermani, Duccio Facchini, Giovanni Fasanella, Davide Ferrario, Massimo Fini, Fondazione Fabrizio De André, Dario Fo, Fon dazione Giorgio Gaber, Goffredo Fofi, Giorgio Fornoni, Nadia Francalacci, Massimo Fubini, Valentina Furlanetto, Milena Gabanelli, Vania Lucia Gaito, Giacomo Galeazzi, don Andrea Gallo, Bruno Gambarotta, Andrea Garibaldi, Pietro Garibaldi,Claudio Gatti, Mario Gerevini, Gianluigi Gherzi, Salvatore Giannella, Francesco Giavazzi, Stefano Giovanardi, Franco Giustolisi, Didi Gnocchi, Peter Gomez, Beppe Grillo, Luigi Grimaldi, Giuseppe Gulotta, Dalbert Hallenstein, Guido Harari, Stéphane Hessel, Riccardo Iacona, Ferdinando Imposimato, Roberto Ippolito, Karenfilm, Alexander Langer, Giorgio Lauro, Alessandro Leogrande, Marco Lillo, Felice Lima, Stefania Limiti, Giuseppe Lo Bianco, Saverio Lodato, Carmelo Lopapa, Rosetta Loy, Daniele Luttazzi, Paolo Madron, Vittorio Malagutti, Ignazio Marino, Antonella Mascali, Antonio Massari, Giorgio Meletti, Luca Mercalli, Lucia Millazzotto, Davide Milosa, Alain Minc, Fabio Mini, Angelo Miotto, Letizia Moizzi, Giorgio Morbello, Edgar Morin, Anna Maria Morsucci, Loretta Napoleoni, Natangelo, Alberto Nerazzini, Paolo Nori, Gianluigi Nuzzi, Raffaele Oriani, Sandro Orlando, Max Otte, Massimo Ottolenghi, Antonio Padellaro, Pietro Palladino, Gianfranco Pannone, Arturo Paoli, Antonio Pascale, Walter Passerini, David Pearson (graphic design), Maria Perosino, Simone Perotti, Roberto Petrini, Renato Pezzini, Telmo Pievani, Ferruccio Pinotti, Carlo Porcedda, Paola Porciello, Mario Portanova, Marco Preve, Rosario Priore, Emanuela Provera, Sandro Provvisionato, Franca Rame, Ilaria Ramoni, Sigfrido Ranucci, Luca Rastello, Ermete Realacci, Marco Revelli, Piero Ricca, Gianluigi Ricuperati, Sandra Rizza, Alberto Robiati, Iolanda Romano, Raphael Rossi, Vasco Rossi, Marco Rovelli, Claudio Sabelli Fioretti, Andrea Salerno, Giuseppe Salvaggiulo, Laura Salvai, #salvaiciclisti, Ferruccio Sansa, Stefano Santachiara, Evelina Santangelo, Michele Santoro, Michele Sasso, Roberto Saviano, Luciano Scalettari, Matteo Scanni, Roberto Scarpinato, Gene Sharp, Filippo Solibello, Giovanni Spinosa, Riccardo Staglianò, Franco Stefanoni, Luca Steffenoni, Daniel Tarozzi, theHand, Bruno Tinti, Gianandrea Tintori, Marco Travaglio, Gianfrancesco Turano, Elena Valdini, Vauro, Mario Vavassori, Concetto Vecchio, Gianluca Versace, Giovanni Viafora, Francesco Vignarca, Anna Vinci, Carlo Zanda, Carlotta Zavattiero, Luigi Zoja.

Autori e amici di

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Legenda delle immagini sul retro di copertina 1 Bonifico da 293.000 dollari della Silvio Berlusconi Finanziaria, la tesoreria estera del gruppo Fininvest, a favore della società anonima panamense New Amsterdam. 2 Il piano con lo schema societario disegnato dall’avvocato David Mills, su richiesta di Berlusconi, per donare due società offshore ai figli Marina e Pier Silvio. 3 L’atto fondativo del trust (società fiduciaria) costituito dall’avvocato Mills per assegnare a Marina Berlusconi il controllo della società offshore Century One. 4 La lettera indirizzata allo studio Mills che designa gli amministratori della società offshore Principal Network Communications: sono tutti top manager del gruppo Fininvest. 5 Il bonifico di 2 milioni 732.000 dollari partito il 14 febbraio 1991 dal conto della società offshore All Iberian: è la tangente per corrompere il giudice della sentenza Mondadori. 6 Una fattura da 9 milioni di dollari versati al Milan, nel 1992, da una misteriosa società maltese, in realtà controllata dallo stesso gruppo di Berlusconi. 7 L’atto di apertura del ricchissimo conto svizzero di All Iberian: la banca elvetica certifica che appartiene al «gruppo Fininvest». Da quel conto sono uscite tangenti milionarie. 8 La tangente di 5 miliardi di lire (2,5 milioni di euro) versata dal gruppo Berlusconi, attraverso la offshore All Iberian, sul conto svizzero Northern Holding di Bettino Craxi. 9 La lettera originale in inglese con cui l’avvocato Mills confessa al suo commercialista di non aver dichiarato la verità su Berlusconi in cambio di un «regalo» (gift) di 600.000 dollari. 10 La lettera del mediatore americano Frank Agrama, che nel 2003 reclama 40 milioni di dollari l’anno dal vertice di Mediaset: per i giudici è un messaggio «ricattatorio».


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“Silvio Berlusconi è l’ideatore, l’organizzatore e il beneficiario finale di una colossale e sistematica frode fiscale.” Sentenza Mediaset, 1° agosto 2013.

pretesto 1 f pagina 4


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“Erano dozzine di scatoloni, ci chiesero espressamente che venissero portati via per nave.” Così il direttore della Edsaco, la società che controlla lo studio dell’avvocato David Mills, racconta una delle tante operazioni per occultare documenti.

pretesto 2 f pagina 78


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“ Non credo che occorrano molte parole: io sono stato sentito più volte in indagini e processi che riguardavano Silvio Berlusconi e il Gruppo Fininvest… ho tentato di proteggerlo nella massima misura possibile e di mantenere, laddove possibile, una certa riservatezza sulle operazioni che ho compiuto per lui.” David Mills, 18 luglio 2004.

“ Era un’area di attività assolutamente chiusa e impenetrabile… dava conto direttamente a Silvio Berlusconi e non riferiva al consiglio d’amministrazione.” Francò Tatò, all’epoca amministratore delegato di Fininvest, 1994.

pretesto 3 f pagine 92, 114


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“ Berlusconi è stato condannato a rimborsare allo Stato 10 milioni di euro. Meno di un trentaseiesimo dei profitti che ha potuto nascondere all’estero.”

“ Solo dal 1991 al 1994 i soldi in nero versati ai giocatori delle varie squadre di Berlusconi hanno raggiunto l’importo complessivo di 122 miliardi 552 milioni di lire (oltre 61 milioni di euro).” Atto d’accusa sistema Fininvest-All Iberian, 2001.

pretesto 4 f pagine 126, 20


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“ Nel giro di un anno la società personale di Berlusconi compra dalla Fininvest 767 film, pagandoli poco più di 22 milioni di dollari, subito dopo rivende 702 film a Mediaset, incassando oltre 60 milioni di dollari.” Si tratta della Mercurio Srl, società personale di Berlusconi che acquista i diritti dei film Fininvest poco prima della quotazione in Borsa e della nascita di Mediaset.

“ Mi si accusa di qualcosa che non esiste. Ve lo giuro sui miei cinque figli.” Silvio Berlusconi, 20 giugno 2008.

pretesto 5 f pagine 138, 146


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Š Chiarelettere editore srl Soci: Gruppo editoriale Mauri Spagnol S.p.A. Lorenzo Fazio (direttore editoriale) Sandro Parenzo Guido Roberto Vitale (con Paolonia Immobiliare S.p.A.) Sede: via Guerrazzi 9, 20145 Milano isbn 978-88-6190-395-1 Prima edizione: novembre 2013 www.chiarelettere.it blog / interviste / libri in uscita Progetto grafico di copertina: David Pearson www.davidpearsondesign.com

Per essere informato sulle novitĂ del Gruppo editoriale Mauri Spagnol visita il sito www.illibraio.it


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Paolo Biondani Carlo Porcedda

Il Cavaliere nero

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Paolo Biondani, giornalista, sposato con Stefania, detta quella santa donna, e padre di due ragazzi meravigliosi, Andrea e Marco. Assunto nel 1990 al «Corriere della Sera», ha seguito per anni come cronista giudiziario le inchieste e i processi milanesi: Tangentopoli, Toghe sporche, indagini su Berlusconi, scandali economici, bancarotte, caso Formigoni, omicidi, terrorismo internazionale, mafia al Nord. Dal 2007 lavora come giornalista d’inchiesta nel glorioso settimanale «l’Espresso». Con Mario Gerevini e Vittorio Malagutti ha pubblicato per Chiarelettere il libro Capitalismo di rapina sulle scalate bancarie del 2005. Paga le tasse. Carlo Porcedda, giornalista freelance. Dopo dodici anni da cronista politico all’Ansa di Milano, dal 2001 sceglie la libera professione firmando articoli, reportage, videoinchieste e documentari per «D-la Repubblica delle Donne», «Quark», «El Mundo», «il venerdì di Repubblica», «l’Espresso», «il Fatto Quotidiano», Discovery Channel International. Trai i suoi recenti lavori il libro-inchiesta Lo sa il vento. Il male invisibile della Sardegna (con Maddalena Brunetti, Edizioni Ambiente 2011) dedicato alle emergenze ambientali dell’isola.


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Sommario

il cavaliere nero Questo libro

3

Il Cavaliere nero 3 – I documenti inediti 5

Il tesoro rossonero

7

Dove tutto comincia 7 – I soldi nel pallone 8 – L’affare Lentini 9 – Una valigia di contanti 11 – Un forziere chiamato New Amsterdam 14 – Un fiume di denaro liquido 17 – Nero rossonero 18 – Il dream team dell’evasione 19

Nero Fininvest

22

Paradisi offshore 22 – Il primo governo Berlusconi 23 – Fiamme gialle a Telepiù 25 – Fininvest, un’azienda innominabile 28 – Conti svuotati per sfuggire all’antimafia 30 – Governo salvaladri 32 – Tangentopoli Fininvest 34 – Mani pulite addio 36 – Il tesoro di Telepiù 40

Il fantastico mondo delle offshore

43

Conti svizzeri, regia inglese 43 – Le carte segrete di mister Mills 44 – La fabbrica del nero 47 – Una Borsa parallela 50 – Pennine dei misteri 52

Tutti i soldi di Berlusconi a Craxi

54

Una grassa risata 54 – Una tangente da 11 milioni e mezzo di euro 56 – Craxi legalizza le tv Fininvest 58

Nero Mondadori I magistrati che piacciono al Cavaliere 61 – Maxicorruzione Mondadori 64 – L’inchiesta Toghe sporche 65 – Com’è andata a finire 70

61


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Il forziere occulto di B.

74

Il ritorno di mister Mills 74 – I conti spariti delle offshore 76 – Il ruolo di Paolo Del Bue 78 – L’imputato David Mills 80 – I soldi di famiglia 84 – Il dividendo nero della Horizon 87 – Le telefonate tra Arcore e Londra 88 – L’avvocato e il commercialista 90 – La confessione segreta 91 – La sentenza e la prescrizione «salva Mills» 93

Il sistema del nero

96

Il gioco delle tre carte 96 – Un tesoro da 368 milioni di dollari 99

Gli uomini del nero

103

La corte del Cavaliere nero 103 – Frank Agrama, l’intoccabile 104 – Lorenzano, Giraudi, Cuomo: gli intermediari 109 – Silvio Berlusconi, il «dominus» 113 – La macchina del nero 115

Le leggi vergogna

117

Al di sopra della legge 117 – Falso in bilancio addio 118 – Le norme ammazzarogatorie 119 – La ex Cirielli e gli scudi normativi 121 – La sentenza Telecinco 122 – La buccia di banana 123 – La catechesi dell’innocenza 124

I numeri della frode

126

Una condanna da 10 milioni 126 – I numeri del nero 126 – Tesoretto alle Bermuda per la figlia Marina 127 – Miliardi al portatore 129 – L’inarrestabile Agrama 131

Il grande cinema di Berlusconi

135

Silvio l’acchiappafilm 135 – Il grande cinema della Mercurio 136 – Nasce la Videodue Srl 139

Appendice 1. Sostiene Berlusconi Appendice 2. Raccontano i documenti

143 149


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il cavaliere nero


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Questo libro

Il Cavaliere nero «Io non ho commesso alcun reato, io non sono colpevole di alcunché, io sono innocente. Io sono assolutamente innocente.» Silvio Berlusconi lo dice, lo ripete, lo ribadisce. Un concetto che è il cuore del videomessaggio di poco più di sedici minuti distribuito alle televisioni nel tardo pomeriggio del 18 settembre 2013. Sedici minuti di recriminazioni, accuse, proclami. Variazioni dello stesso messaggio. L’unico che davvero preme al Cavaliere. Per lui conta una sola cosa, quella che non a caso scandisce allo scoccare dell’ottavo minuto. «Io sono assolutamente innocente.» Dal suo podio televisivo, Berlusconi attacca la magistratura, che lo ha condannato «con una sentenza mostruosa e politica». Denuncia la sinistra, colpevole di volerlo eliminare «usando il suo braccio giudiziario». Lancia un appello «agli italiani onesti, perbene», affinché reagiscano. Li invita a schierarsi al suo fianco. Perché in quei sedici minuti Silvio Berlusconi annuncia la rinascita di Forza Italia. I vent’anni passati dall’esordio in politica hanno cancellato dal suo volto il grande e inossidabile sorriso del 1994. Se allora esortava i cittadini a costruire con lui «un nuovo miracolo italiano», oggi li invita con risentimento a ribellarsi contro una sentenza della Suprema corte di cassazione. «Sfidando la verità, sfidando il ridicolo, sono riusciti a condannarmi a quattro anni di carcere, e soprattutto all’interdizione dai pubblici uffici, per una presunta ma inesistente evasione dello zero virgola, rispetto agli oltre 10 miliardi, ripeto


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Il Cavaliere nero

10 miliardi di euro, quasi 20.000 miliardi di vecchie lire, versati allo Stato, dal ’94 a oggi, dal gruppo che ho fondato.» A riprova del complotto, Berlusconi sbandiera la presunta esiguità della frode per cui è stato condannato. Un’evasione fiscale di poco più di 7 milioni 300.000 euro. Nulla, per un miliardario come lui. Ma la realtà è molto diversa dalle favole televisive. Quella frode è l’unica parte di processo che è riuscita a sopravvivere alla legge ex Cirielli, approvata nel 2005 dalla sua maggioranza parlamentare, che ha dimezzato i termini di «prescrizione» dei reati. Prescrizione significa che il reato c’è, l’imputato lo ha commesso, ma ha diritto a restare impunito, perché il processo è durato troppo. È una delle trentotto leggi che nel corso di un ventennio hanno cancellato reati, azzerato prove, inventato scudi e immunità politiche, sospeso processi e ritardato sentenze con norme dichiarate incostituzionali. Oggi il vessillo dell’impunità non sventola più sulla reggia di Arcore. Ad ammainarlo è stata una sezione feriale della Corte di cassazione, all’unanimità, il 1° agosto 2013. Condanna definitiva. Silvio Berlusconi è colpevole di frode fiscale. Certamente colpevole, oltre ogni ragionevole dubbio. L’evidenza delle prove ha superato tutti i gradi di giudizio. Tre rappresentanti di altrettante procure, il giudice delle indagini e quello dell’udienza preliminare, altri tre giudici del tribunale, tre della Corte d’appello, cinque della Cassazione: sedici magistrati su sedici, a Milano e a Roma. Tutti lo hanno giudicato colpevole di essere stato «l’ideatore, l’organizzatore e il beneficiario finale di una colossale e sistematica frode fiscale». Le motivazioni della condanna definitiva dicono che Berlusconi ha organizzato e strutturato le sue aziende televisive per frodare il fisco italiano. E riversare fiumi di denaro su conti esteri «di sua proprietà personale». Conti mai dichiarati. Le sentenze, in tutti i gradi di giudizio, spiegano che in quei forzieri segreti è entrata una massa di denaro nero: almeno 368 milioni di dollari in soli cinque anni. Soldi veri, con tanto di bonifici bancari, usciti dalle casse delle società italiane e finiti sui conti offshore di Silvio Berlusconi.



Carlo Porcedda, giornalista. Dopo dodici anni da cronista politico all’Ansa, nel 2001 sceglie la libera professione firmando articoli per “D-la repubblica”, “El Mundo”,“il venerdì di Repubblica”,“l’Espresso”, “il Fatto Quotidiano”.

Una caccia al tesoro lunga più di vent’anni. Una storia che sembra un romanzo. Grazie a una serie di documenti incontestabili, pubblicati in questo libro, oggi conosciamo la verità. Il patrimonio nero di Silvio Berlusconi non ha più segreti.

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Paolo Biondani, giornalista, dal 1990 cronista giudiziario del “Corriere della Sera”, dal 2007 scrive per “l’Espresso”. Con Mario Gerevini e Vittorio Malagutti ha pubblicato il libro CAPITALISMO DI RAPINA (Chiarelettere 2007).

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Finalmente le prove. Questo libro, grazie ai documenti originali e inediti alla base della condanna definitiva di Silvio Berlusconi per frode fiscale, svela dove è nascosta la gigantesca cassaforte di denaro nero del Cavaliere. Quanti soldi contiene, come è stata creata, a cosa è servita. I magistrati del processo Mediaset (sedici su sedici), in tutti i gradi di giudizio, scrivono che Berlusconi ha immagazzinato somme immense nei più impenetrabili paradisi fiscali. Qui ci sono le prove del suo enorme patrimonio nero. I nomi delle società offshore che la sua Fininvest ha riempito per anni di fondi riservati. I contatti con avvocati, affaristi e faccendieri che lo hanno aiutato a nascondere il tesoro. Tutto scritto nei documenti, che vengono pubblicati per la prima volta. Carte ufficiali e incontestabili, a partire dalle quali gli autori raccontano un’avventura incredibile, che si legge come un romanzo e che ha impegnato per anni magistrati e investigatori, tra mille ostacoli, archivi che spariscono, testimoni corrotti, personaggi da film come, tra gli altri, l’intoccabile Frank Agrama. Questa non è la storia di un evasore, è molto di più. È il racconto finalmente definitivo di un sistema illegale che ha condizionato un intero paese e arricchito una sola famiglia, quella di Silvio Berlusconi. Il finale è ancora una volta tutto suo: la più grande caccia al tesoro dell’ultimo ventennio l’ha stravinta lui. Il Cavaliere nero.


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