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L’azienda
Inkospor:
la qualità al primo posto
Matteo Chiarenza
Gli integratori alimentari rappresentano un settore merceologico che ha conosciuto una crescita notevole negli anni, includendo nel proprio target sia sportivi professionisti che gente comune che pratica una normale attività fisica. In un contesto che vede numerose realtà proporre sul mercato i propri prodotti è importante riconoscere quelli di maggiore qualità in grado di dare un reale supporto all’attività fisica e al benessere. Abbiamo rivolto alcune domande a Edoardo Pierini, farmacista titolare esperto in nutrizione sportiva e collaboratore di Inkospor, realtà pluritrentennale riconosciuta ai massimi livelli per la qualità dei prodotti.
Dottor Pierini, come si riconosce un integratore di qualità?
Un integratore per definirsi di qualità necessita di tutta una serie di requisiti. In primis l’origine della materia prima: le fonti devono essere accuratamente scelte e controllate da laboratori di analisi, meglio se interni alla ditta che poi produrrà il prodotto finale. La produzione deve seguire poi dei protocolli ben precisi per evitare l’inquinamento con altre sostanze che non dovrebbero essere presenti. Infine, il controllo qualità, fatto all’interno dell’azienda produttrice da propri ricercatori. Oltre a ciò, un buon integratore deve avere alle spalle un razionale scientifico che ne giustifichi l’utilizzo: in altri termini la composizione di un integratore di qualità non può essere fatta a caso, ma deve essere supportata da tutta una serie di studi scientifici che la approvino. Oltre alla qualità del prodotto è importante anche una corretta comunicazione dei suoi componenti, a partire dall’etichetta, che Inkospor definisce come una vera e propria carta di identità del prodotto
Le confezioni degli integratori hanno un fronte ed un retro: la parte che sta davanti, che spesso è l’unica guardata, è solo una facciata e serve unicamente a vendere il prodotto. La parte retrostante è invece quella importante
che deve riportare tutto ciò che il consumatore dovrebbe sapere sul prodotto che sta acquistando. Ad esempio, se sto acquistando una proteina mi aspetto che nell’etichetta ci sia il profilo aminoacidico; solo in questo modo posso confrontare due prodotti analo-
ghi fatti da due ditte diverse. Ed ovviamente la ditta produttrice mi deve garantire la veridicità dell’etichetta. Ci descriva la gamma dei prodotti Inkospor Il marchio Inkospor propone una vasta gamma di integratori che si dividono principalmente in due linee: la Active e la X-Treme. La prima è rivolta a un target generico che pratica una normale attività fisica, mentre la seconda è pensata per atleti agonisti che necessitano di un prodotto in grado di aiutarli a migliorare la prestazione. I prodotti variano dagli aminoacidi ai multivitaminici, passando per il magnesio, la carnitina, la creatina e i sali minerali. Nella gamma sono presenti polveri, gel e barrette e anche cinque referenze in fialette: guaranà, magnesio, aminoacidi, carnitina e un multivitaminico. La forma liquida facilita l’assimilazione dei nutrienti ed è quindi caratterizzata da una notevole efficacia. Tutti i prodotti sono caratterizzati dal giusto apporto tra macro e micronutrienti. Si tratta di un requisito fondamentale poiché la carenza anche di un solo micronutriente interrompe le reazioni metaboliche che si generano nell’organismo, impedendo la totale metabolizzazione del prodotto assunto. Inoltre, avere dei propri laboratori di ricerca che abbiano alle spalle un’esperienza consolidata nel campo della nutrizione è di fondamentale importanza. Inkospor è un’azienda che continuamente apporta migliorie tecnologiche ai propri prodotti, già supportati da evidenze scientifiche che ne approvino l’utilizzo. Per questo Inkospor non lancia sul mercato integratori completamente nuovi fatti con sostanze di dubbia efficacia, ma cambia i prodotti già esistenti sul mercato di per sé già molto efficaci.
Come ha risposto il mercato alla pandemia?
Durante il lockdown c’è ovviamente stato un calo drastico della pratica sportiva ad ogni livello che riflette un calo drastico della vendita degli integratori. Ci sono però molte persone che private dello sport si sono rese conto di quanto fosse importante e di quanto in realtà ne sentissero la mancanza, pertanto c’è stata una ripresa importante durante tutti i mesi estivi. Direi che alla fine sono aumentate le persone che fanno regolarmente sport e, se questa situazione dovesse consolidarsi nel tempo, può darsi che a medio-lungo termine l’influenza possa
essere addirittura positiva. Quali sono gli orizzonti della ricerca nel campo degli integratori?
La ricerca sugli integratori va di pari passo agli studi scientifici fatti su atleti di livello di tutti gli sport. Solo con questi studi si possono avere dati certi su come formulare un integratore di qualità e grazie a questi studi le performance sportive sono state negli ultimi 20-30 anni sempre in crescita. Oggi sappiamo molto sulla fisiologia sportiva e non credo che potrà uscire un integratore miracoloso che prometta chissà cosa. Sono invece convinto che la tecnologia della produzione possa ancora avere margini di miglioramento e questo si rifletterà positivamente soprattutto sulla biodisponibilità e sulla farmacocinetica dell’integratore, di fatto poi migliorandone l’efficacia.