FRANCESCA PANZACCHI
Sospiri Silloge poetica
Copyright © 2011 CIESSE Edizioni Foto di copertina © 2011 Francesca Panzacchi SOSPIRI di Francesca Panzacchi Tutti i diritti sono riservati. È vietata ogni riproduzione, anche parziale. Le richieste per la pubblicazione e/o l’utilizzo della presente opera o di parte di essa, in un contesto che non sia la sola lettura privata, devono essere inviate a: CIESSE Edizioni Servizi editoriali Via Conselvana 151/E 35020 Maserà di Padova (PD) Telefono 049 78979108/8862964 | Fax 049 2108830 E-Mail redazione@ciessedizioni.it P.E.C. infocert@pec.ciessedizioni.it ISBN eBook 978-88-97277-88-0 Collana BLUE http://www.ciessedizioni.it
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Ai miei preziosi figli Stefano e Luca E a mio marito, che mi ha insegnato la gioia
Amore mio ho sognato di te come si sogna della rosa e del vento Alda Merini
NOTE CRITICHE
Il senso del tempo che passa, il sapiente uso delle immagini, tese a regalare fotografie dell'anima, sono le prime sensazioni stimolate dalla lettura delle liriche di Francesca Panzacchi. La paura di non riuscire a cogliere al pieno le sfumature della vita è lo stimolo a godere di ogni regalo della natura e del destino. Alla lucida accettazione del dolore, frutto di un riverente fatalismo, fa da contraltare il rifugio in ricordi ristoratori, destinati a cedere il passo alla speranza e alla ricerca di un ago, per pungersi e sentirsi vivi... e il filo è l'amore. Gianluca Ruggeri - Docente di Psicologia dell'Arte e della Letteratura, Università di Bologna *** Non è facile leggere poesie. La poesia implica una concentrazione emotiva che non sempre è facile da raggiungere, e a differenza della prosa non consente distrazioni. Non rilassa la poesia. La poesia ci lavora dentro, come un'autopsia. E come
un'autopsia ci porta a indagare sulle cause che ci inducono le sensazioni che proviamo quando le leggiamo. Le poesie di Francesca Panzacchi sono così: semplici di cuore ma complesse di testa. E ti inducono all'abbandono, lasciando che la poesia entri dentro di te. Non è solo un'autopsia. E' quasi un atto di amore. Una profanazione consenziente a essere violati, perché è questo che vogliono le liriche di Francesca Panzacchi. Violarti, possederti. E ci riescono straordinariamente bene. Alessandro Berselli - Scrittore *** Francesca Panzacchi irradia pensieri e frammenti, nella brevità della poesia aforistica, ma anche nella densità della visione sintetica, che eleva lo stupore a motivo elegiaco, ad eco ancestrale, a distanze e vicinanze, con le quali esprimere desideri, aneliti, palpiti, tensioni, luci ed ombre. Giovanni Amodio
ALI NERE In sogno respiro piano la notte avvolta al tuo corpo che tace parole di vetro Ho percorso chilometri di mare e di terra lontana dalle tue braccia gentili e dai tuoi occhi di velluto Molte volte ho smarrito la strada e allontanato il ritorno Ho vissuto lunghi giorni immobili schiacciati da cieli di pietra Scavando abissi di stelle
Graffiando muri invisibili Siamo sospesi in un tempo che non ci appartiene E la nostalgia è un dolcissimo incendio di fiori, cieli, terre e acque, di ali nere che catturavano il vento.
I TUOI OCCHI GIURANO AMORE Voglio i tuoi occhi che giurano amore Quando il giorno finisce e abbraccia la sera E il tempo si ferma a contare le stelle Voglio i tuoi occhi che dispensano gioia Quando la nebbia scende e nasconde i giardini E tutto sembra possibile anche i sogni più grandi Voglio i tuoi occhi che uccidono il buio Quando il vento profuma d’autunno E il dolore è soltanto un ricordo lontano. Questa poesia è stata letta su RAI RADIO 1, all’interno del programma “L’UOMO
DELLA NOTTE” condotto da MAURIZIO COSTANZO.
CASTELLI DI NEBBIA Lascio cadere le ore Una ad una L’attesa mi strugge Costruisco dimore sontuose Per accoglierti Disegnate sull’acqua Scolpite nell’ombra Sono castelli fatti di nebbia Che non si dissolve
IL PRIMO DESIDERIO Scavo la sabbia a mani nude Ancora un po’ Fin quando Il luccichio della Lampada Si fa certezza d’averla rinvenuta. Finalmente. Incredula Esito un lunghissimo attimo Prima di pronunciare Il più grande fra i miei desideri Dubbi mi straziano l’anima… Ho il terrore di essere esaudita.
BIANCA Bianca è la mia gelosia come nuvola tra i rami Impigliata nel dolore del non averti accanto O dell’immaginarti altrove Stretto da nuove braccia Sfiorato da altre labbra Mentre il tarlo inesorabile consuma la mia mente Con disumana lentezza.
FRAMMENTI Frammenti di un sogno, ricordi disordinati, nessun senso apparente e nessun senso da trovare. Soltanto qualche immagine incredibilmente viva ma velata di mistero. Una spiaggia con la sabbia tiepida in cui affondano i miei piedi scalzi. Il mare nero di notte e languide luci infinitamente distanti, forse riflesse. Tu, di fronte a me, i tuoi occhi attenti, il tuo sguardo caldo. Una melodia che non ricordo,
antica, lenta, lontana. Il freddo pungente sulla pelle contrapposto al tepore morbido di quella sabbia bianchissima e scintillante. Il calore della tua presenza che riscalda una notte senza tempo, anche se resti immobile e non ti avvicini.
INNO ALLA NOTTE Un piccolo bosco sopra alla città pieno di canti e di sogni troppo grandi, un giorno per caso hai trovato la strada nascosta dalle ginestre e dai rovi Betulle accarezzate dal vento e acacie d’un verde tenero e caldo, nell’aria il profumo di tigli lontani Man mano che l’ombra cresceva le stelle s’accendevano illuminando il profilo scuro dei colli Trilli notturni rompevano il silenzio perfetto
e tutto era Armonia e Bellezza‌ Il nostro Amore era un Inno alla Notte.
VERSI IMMOBILI Nella dolcezza del crepuscolo che langue ed indugia prima di abbracciare la sera scrivo versi che non riconosco Immobili nell'anima da tempo immemore.
OMBRE DI NOSTALGIA Ombre antiche si allungano dentro di me Mi volto a guardare volti che non riconosco ricordi che bisbigliano prima di svanire.
COME LA MIA ANIMA Nel giardino dei miei ricordi gli alberi sono spogli e ghiacciati. Sembrano di cristallo. Tutto è immobile e trasparente. Come la mia anima, quando non sono con te.
PER DIVENIRE PENSIERO Respiro l’aria azzurra del mattino e lascio che la Bellezza filtri dentro per divenire pensiero.
LUCI LIQUIDE Osservo la notte con occhi immobili Luci liquide rischiarano il buio gentile Sono bagliori tristi Di un tempo giĂ trascorso Abbraccio la mia Nostalgia Come fosse un amante.
DESIDERI I miei desideri precipitano nel vuoto s’infrangono come onde silenziose in un mare scuro, denso di passato E’ un oceano solcato da cose perdute ferite dall’attesa, tradite con crudeltà Seduta sull’alta scogliera guardo i miei sogni annegare uno alla volta.