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INTERNAZIONALIZZAZIONE LA VIA MAESTRA
Dal 2017 al 2021 la circolazione dei film italiani all’estero è raddoppiata.
Il merito maggiore va alle coproduzioni. Il percorso indicato dalla ricerca ANICA
La ricerca Anica I Film italiani sui mercati esteri a cura di eMedia focalizza per la prima volta l’attenzione sull’internazionalizzazione mostrandola come uno dei punti di forza del mercato cinematografico italiano.
Lo studio mostra infatti che la circolazione estera dei film italiani per le sale, per la tv, per i servizi on demand è raddoppiata fra il 2017 e il 2021: dai 43/52 titoli nel 2017 ai 96/118 nel 2021. La ricerca stima che circa il 49% del totale dei film prodotti nel 2021 ha superato i confini nazionali nelle varie forme che il mercato oggi offre. Circa la metà dei titoli che hanno circolazione estera è il risultato di coproduzioni internazionali
La coproduzione è dunque uno dei principali veicoli di circolazione oltre frontiera dei film nazionali: fornisce infatti al titolo la certezza che avrà una circolazione internazionale, tra l’altro estesa, molto probabilmente, a paesi terzi rispetto a quelli coinvolti nella coproduzione. Lo scambio, inoltre, non riguarda solo produzione e distribuzione ma tutti i livelli della filiera creativa e tecnica.
Nei 5 anni presi in considerazione dalla ricerca sono state avviate tra 218 e 233 coproduzioni (tra maggioritarie, paritarie e minoritarie) con un in- cremento netto negli anni più recenti: da 26 coproduzioni del 2017 a 50 nel 2020; si tratta in media di 44/47 coproduzioni per anno (la media annua del quinquennio 2012 -2016 era stata di 30 coproduzioni). L’incremento è netto in anni recenti: nel 2021 la ricerca stima fra 45 e 60 coproduzioni (Fig. 1). tre coproduzIonI dI successo: sopra, “8 montagne”, a f Ianco, marIo martone durante le rIprese dI “nostalgIa”, sotto, “manodopera”, dI alaIn ughetto
All’internazionalizzazione dei nostri prodotti ha contribuito l’esplosione delle piattaforme globali e la nascita di nuove società di distribuzione con cataloghi multinazionali.
Una maggiore internazionalizzazione delle opere italiane è anche da ricercarsi nel processo in corso negli ultimi anni che ha portato all’acquisizione di tante società di produzione nazionali da parte dei grandi gruppi esteri: tra queste Cattleya, acquisita dal gruppo britannico ITV, Palomar, parte di Mediawan, Wildside e Lux Vide, gruppo Fremantle, Groenlandia, acquisita da Banijay. Se da un lato questo processo si presenta come a senso unico (dal 2015 solo Rainbow, studio creatore delle Winx Club, ha acquisito il controllo dello studio di animazione canadese Bardel Entertainment), dall’altro grazie all’apporto di capitali esteri i nostri prodotti audiovisivi hanno acquisito quella dimensione europea che era mancata negli ultimi anni.
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