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GIOVANNI POMPILI

Conta l’universalità delle storie, non il passaporto del regista

“Con la Kino fin da subito abbiamo impostato la nostra azione e strategia produttiva in una linea editoriale internazionale. Prima però riuscivamo a coprodurre progetti internazionali solo se venivano girati almeno in parte in Italia. Oggi possiamo co-produrre apportando capi reparto, troupe, talents e servizi di post produzione”. Per Kino Produzioni è stata una svolta importtante, sottolinea Giovanni Pompili, alla guida della società che dal Fondo per le coproduzioni minoritarie ha ottenuto il finanziamento cumulativo maggiore (1.031.500 euro).

Grazie al Fondo, infatti, “l’Italia negli ultimi due anni è diventata un attore importante anche per la produzione di opere non necessariamente girate in Italia”. Alcarràs di Carla Simon, Orso d’Oro a Berlino 2022, è stato il primo grande riconoscimento ottenuto da Kino grazie al sostegno alle coproduzioni minoritarie. Non solo: “pochi mesi prima avevamo presentato in concorso a Toronto anche l’opera prima Silent Land della regista polacca Aga Woszczynska, una coproduzione Polonia- Italia-Repubblica Ceca. Attualmente siamo in montaggio con altri due film sostenuti dal Fondo, A Beautiful Imperfection una coproduzione con i Paesi Bassi e Puan una coproduzione Argentina, Italia, Francia e Brasile”. “Questi successi - continua Pompili - hanno contribuito a posizionare il cinema italiano e confermare il suo contributo all’industria cinematografica europea e internazionale, capace di sostenere un cinema in grado di parlare a pubblici provenienti da sistemi culturali diversi, mettendo al centro l’universalità delle storie e non il passaporto dei registi”.

Grazie ai nuovi strumenti messi a disposizione dalla Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura, conclude Pompili, “l’Italia è diventata un punto di riferimento nel panorama della produzione cinematografica europea e internazionale. Sia con gli strumenti di attrazione per grandi produzioni industriali come il credito d’imposta e le rinnovate strutture di Cinecittà, sia nel sostegno al Cinema di ricerca e sperimentazione internazionale”.

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