EDIZIONE ITALIANA ISSN 2305-9842
ALPINSCENA LA RIVISTA DELLA CIPRA
Vieni, andiamo! Resta, arriviamo!
N° 105 / 2019
Come la migrazione e la diversità culturale caratterizzano le Alpi
ALPINSCENA
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INDICE
ALPINSCENA
EDITORIALE
Editoriale Pagina 3
Schaan/LI, settembre 2019
Volti delle Alpi
Cara lettrice, caro lettore,
Faila Pašić Bišić Pagina 4
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Vieni, andiamo! Resta, arriviamo! Un processo modellabile La migrazione arricchisce la diversità culturale e apre nuove prospettive Pagina 5 Più immigrati che nascite Cambiamenti demografici nelle Alpi Pagina 8 Prospettive di fuga
P05
Saggio di Omar Khir Alanam Pagina 9 Di chi sono le Alpi (italiane)? Se gli stranieri cambiano la montagna Pagina 10
Animali e piante in movimento Pagina 12 Intervista a Eva Grabherr «Dopo, il paese si presenta diverso» Pagina 14 Digatz, Hoila, Mandi! Minoranze linguistiche nelle Alpi Pagina 17 Cercar lavoro e trovar casa Come può riuscire l’integrazione nelle Alpi Pagina 18 Focus Un traguardo, molte vie Agenda 2030 – la misura di ogni cosa? Pagina 20
P14
Le Alpi in Pillole Pagina 22 Il Punto Pagina 23 Anteprima Pagina 24
C I P R A , U N ’ O R G A N I Z Z A Z I O N E VA R I E G ATA E D A L L E M O LT E S FA C C E T TAT U R E La CIPRA, Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, è un’organizzazione non governativa, strutturata in rappresentanze dislocate nei singoli Paesi alpini, alla quale aderiscono più di 100 associazioni e organizzazioni attive nei 7 Stati alpini. La CIPRA opera in favore di uno sviluppo sostenibile nelle Alpi e si impegna per la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale, per il mantenimento delle varietà regionali e per la ricerca di soluzioni ai problemi transfrontalieri dello spazio alpino.
REDAZIONE Editore: CIPRA International Redazione: Barbara Wülser (responsabile), Maya Mathias, Michael Gams Edizione italiana: Direttore Valter Giuliano, redazione c/o CIPRA Italia, Via Pastrengo 13, 10128 Torino. Registrazione del tribunale di Torino n. 70 del 14/12/2009. Collaboratori: Wolfgang Pfefferkorn, Katarina Žakelj, Ingrid Machold, Michael Gams, Omar Khir Alanam, Andrea Membretti, Maya Mathias, Hannah Richlik, Ernst Steinicke, Sandra Fausch Traduzioni: Claire Simon, Nataša Leskovic Uršič, Reinhold Ferrari, Marianne Maier Lettorato: Emilie Choupin, Nina Pirc, Francesco Pastorelli, Barbara Wülser, Michael Gams Layout: Jenni Kuck Stampa: Buchdruckerei Lustenau/A Tiratura: 13’600 copie
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Esce periodicamente in lingua italiana, tedesca, francese e slovena. La ristampa degli articoli contenuti nell’opuscolo è possibile su richiesta e indicando la fonte. Richiesta copia del documento.
Foto di copertina: Jonas Studach; foto: Caroline Begle (P. 2 ), DarkoTodorovic (P. 3 )
Panorama
Dalla storia delle nostre famiglie possiamo imparare parecchio sulla
la digitalizzazione e il cambiamento demografico caratterizzeran-
migrazione nelle Alpi. La mia storia, ad esempio, è più o meno la
no il volto delle Alpi più che mai. Dovremmo quindi farci trovare
seguente: mia madre nasce a Novi Sad, l’attuale Serbia, ex Ju-
preparati. L’immigrazione e la diversità culturale potranno rendere
goslavia; suo padre, musicista dell’Austria superiore, in estate si
le Alpi più forti ed attraenti e lo faranno sicuramente. E tutti noi
guadagnava da vivere suonando lungo la costa dalmata; sua ma-
possiamo contribuire avendo con gli altri rapporti aperti e connotati
dre era parte della minoranza ungherese di Novi Sad. Durante la
da reciproca disponibilità: nel nostro vicinato, negli spazi pubblici,
Seconda Guerra Mondiale, mia madre venne in Austria Superio-
sul posto di lavoro. Alle città e ai comuni spetta una responsabilità
re con un Kindertransport, e vi frequentò le scuole, mentre più
particolare in questo senso. Ma anche le regioni, i paesi alpini ed
tardi studiò il francese a Vienna. Mio padre è nato a Schruns nel
iniziative quali la Strategia europea per le Alpi, la Convenzione delle
Montafon/A; suo padre era un abitante del posto, sua madre una
Alpi o il programma Interreg Spazio alpino sono chiamati ad affron-
turista di Magdeburgo/D che, durante una vacanza nel Montafon
tare il tema della migrazione con un approccio intersettoriale e a
vi ha trovato l’amore. Quando nel 1945 Magdeburgo fu devastata
rafforzare la diversità culturale e il pluralismo nelle Alpi.
dalle bombe, anche il resto della famiglia fuggì nel Montafon – e vi
Potendo contare sulla sua grande esperienza, anche la CIPRA può
rimase. Sono molte le storie simili Molte storie di oggi sono simili a
fornire un contributo prezioso in questo senso. Nelle seguenti pagine
questa, variano solo nomi, luoghi e paesi
faremo vedere come questa sfida congiunta potrà avere successo.
L’incontro fra persone di diverse provenienze, lingue e culture caratterizzano da sempre le Alpi e lo sviluppo delle sue regioni – anzi fanno ovunque, e sono avvenuti in epoche diverse: regioni di immigrazione si contrapponevano e si contrappongono ad aree di spopolamento.
Wolfgang Pfefferkorn
Nei prossimi decenni, la globalizzazione, il cambiamento climatico,
Responsabile di progetto CIPRA Internazionale
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Vi auguro una lettura stimolante,
delle Alpi quello che sono oggi! I cambiamenti non sono stati uguali
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Un processo modellabile Alcuni considerano l’immigrazione una minaccia per l’identità delle comunità locali. Altri temono per la loro sopravvivenza perché in molti abbandonano le regioni alpine. Come si conciliano i due aspetti?
Punto d’incontro: nella piazza del mercato si incontrano le persone più diverse e contrattano la loro convivenza.
«La cosa più importante nella vita è il coraggio»
Hands». Il progetto è una forma di imprenditoria sociale: donne pro-
lo sloveno? Essere salita, una volta nella vita, sulla più alta montagna
fughe realizzano prodotti tessili artigianali e vendono i loro prodotti
del paese, il Triglav? Tutto questo corrisponde alla quarantunenne
unici tramite Internet. In questo modo familiarizzano con i principi
Faila Pašić Bišić, portatrice dello Hijab, il copricapo islamico.
base del marketing e della comunicazione. Le donne si liberano
Quando Faila parla di Jesenice, il suo luogo di nascita ai piedi delle
dalle tradizionali costrizioni e dai pregiudizi nei confronti di loro
Caravanche, e dove i suoi genitori immigrarono dalla Bosnia ed Er-
stesse e acquisiscono coraggio. «Se i talenti personali, l’esperienza
zegovina, i suoi occhi brillano. Per lei la città è un arcobaleno inter-
e le conoscenze non vengono socialmente condivise con coraggio,
culturale: vi convivono più di 20 gruppi etnici, perfettamente integrati
diventano inservibili. Il coraggio è la cosa più importante della vita»,
nella società e con fitte reti di relazioni. Queste persone trasmettono
dice Faila con calma.
un messaggio importante: «Sii te stesso e rimanilo sempre!»
Purtroppo la migrazione nelle Alpi è un terreno ancora scoperto dal
Faila è una donna di carattere. Quando, agli inizi degli anni novanta,
punto di vista delle scienze sociali, soprattutto in combinazione con
la Jugoslavia si disintegrò, molti profughi raggiunsero la Slovenia.
innovazioni e con l’imprenditoria. La regione è culturalmente ricca,
Allora la giovane donna manifestò la volontà di aiutare le persone in
deve però impegnarsi più seriamente nella ricerca di risposte all’in-
difficoltà. Tramite il lavoro umanitario è riuscita a riconoscere quella
tegrazione. I migranti ad esempio dovrebbero essere maggiormen-
che sarebbe stata la sua missione: dare un senso alla vita, percor-
te integrati nelle strutture decisionali. L’impegno sociale è più facile
rere questa strada con dignità senza perdere se stessa.
nei piccoli villaggi e nelle piccole città, ma a un certo punto occorre
Nel 1993 Faila fondò la ONG «Up», che in sloveno significa speran-
incominciare con se stessi. «Tutti vogliono cambiare il mondo, ma
za. I principali temi sono la migrazione, l’apprendimento globale e
nessuno vuole cambiare se stesso», dice sorridendo, citando lo
la cooperazione per lo sviluppo. Per il suo lavoro, questa donna
scrittore russo Lev Tolstoj.
slovena impegnata ha già ricevuto diversi riconoscimenti, fra cui lo «Alpine Pluralism Award» per il progetto di integrazione «Revealed 4
Katarina Žakelj, CIPRA Slovenia
Foto: econnect
Che cosa significa essere slovena? Essere nata in Slovenia? Parlare
Foto: Nejc Kavka
Con progetti innovativi e con l’imprenditoria sociale aprire la strada agli invisibili e agli inascoltati che vivono a margine della società: è questa Faila Pašić Bišić di Jesenice/Sl.
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corridoi di transito ad attrarre nuovi abitan-
nascono dal nulla, ma c’è bisogno delle
ti. Molte regioni alpine orientali, zone rurali
condizioni adeguate. Solo così sarà possi-
e vallate lottano invece contro lo spopola-
bile smantellare barriere e paure di contatto
mento (p. 8).
e favorire l’incontro.
UNA SOCIETÀ CIVILE FORTE tinaia di migliaia di persone sono fuggite
LE COMUNITÀ LOCALI INDICANO LA VIA DA PERCORRERE
verso l’Europa. Si trattò di una grande sfida
Lo spazio alpino è molto eterogeneo: è
buiscono una fondamentale importan-
per gli stati europei e per la società. L’arrivo
composto da paesaggi rurali e urbani, da
za alla popolazione e alla cultura nelle
dei numerosi profughi mise a dura prova le
aree metropolitane e piccoli villaggi con
Alpi. Nonostante questo, continua a la-
autorità, diede luogo a difficoltà di approv-
quadri normativi nazionali e regionali diver-
titare il relativo protocollo di attuazione.
vigionamento e sollevò questioni di sicurez-
si. La migrazione e la diversità sono temi
Dal 2006 esiste una dichiarazione che
za e di costi. Anche nelle Alpi l’immigrazio-
trasversali che rientrano in molti ambiti del-
riconosce il valore della diversità cul-
ne, in particolare la questione dei profughi,
la politica. Tanto più è importante che gli
turale. Nella Relazione sullo stato delle
viene discussa in maniera controversa e la
enti che operano a livello alpino, fra cui la
Alpi 2015 sui cambiamenti demografici
società si mostra divisa.
Convenzione delle Alpi o la Strategia euro-
nelle Alpi si afferma che la migrazione è
Allo stesso tempo molti individui, associa-
pea per lo spazio alpino, si occupino con
un fattore importante per le regioni in-
zioni, ONG e comuni si impegnano su base
più forza dei temi della migrazione e della
teressate dallo spopolamento e dall’in-
volontaria per offrire protezione e alloggi ai
diversità culturale.
vecchiamento della popolazione.
rifugiati. Sono soprattutto i sindaci ad ave-
Calo delle nascite, spopolamento, invec-
Nella Strategia europea per la regione
re un ruolo determinante nella costruzione
chiamento, carenza di forza lavoro e pae-
alpina Eusalp la migrazione e la diversità
di una cultura dell’accoglienza attiva nei
saggi naturali e culturali abbandonati: molte
culturale non compare come tema cen-
comuni. Soprattutto nei piccoli comuni,
regioni alpine dipendono dall’immigrazione.
trale e viene citata solo in combinazione
questo migliora sensibilmente l’atteggia-
Nonostante questo, l'attenzione che la po-
con la demografia, l’agricoltura di mon-
mento e la disposizione d’animo verso i
litica ha dedicato finora a questo tema, che
tagna, il mercato del lavoro e la cultura.
nuovi arrivati. Questo impegno delle comu-
viene trattato soprattutto a livello nazionale,
La revisione dei programmi di lavoro
nità locali è determinante per la gestione
è stata scarsa. Spesso le comunità locali
2019 fornirà l’occasione per una mag-
della diversità culturale e dei cambiamenti
nelle Alpi sono già più avanti e gestiscono il
giore sensibilizzazione su questi temi.
sociali nelle Alpi.
loro futuro con il cuore, agendo insieme agli
Il programma Interreg Spazio alpino
immigrati. Ora la politica alpina deve recu-
finanzia progetti volti allo sviluppo so-
perare il terreno perduto.
stenibile nelle Alpi. Finora la migrazio-
Nel 2015, a causa della guerra in Siria, cen-
Dalle Alpi a Tolosa/F: pasticcieri dell’Engadina portano in Francia la loro famosa torta alle noci.
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MIGRAZIONE E DIVERSITÀ CULTURALE NELLA POLITICA ALPINA Nell’articolo 2, comma 2 della Convenzione delle Alpi, le parti contraenti attri-
Nel tardo medioevo popolazioni Walser
gione Alpina, al centro dell’Europa, era ed è
villaggio, perché i figli hanno messo radi-
UNA MENTALITÀ DIVERSA PORTA NUOVE IDEE
emigrarono dalla Svizzera e abbandonaro-
da secoli luogo di insediamento per le per-
ci qui. Spesso sono decisivi fattori «forti»
Come integrare i nuovi arrivati nel merca-
no la valle del Rodano per insediarsi nelle
sone più varie (p. 11). Ai cambiamenti della
per trasferirsi in una regione alpina, mentre
to del lavoro e nella comunità locale? La
Ingrid Machold
considerate ai fini dell’assegnazione
alte valli del Piemonte, del Liechtenstein,
società corrispondono nuove opportunità
dipende prevalentemente da fattori «morbi-
diversità culturale, linguistica e religiosa
ricercatrice all’Istituto federale di
dei finanziamenti. Il nuovo program-
del Vorarlberg e del Tirolo. Nel XV secolo
economiche, di scambio, di convivenza e
di» la scelta di restare. Ciò vale allo stesso
comporta da sempre un processo di ne-
economia agraria, Vienna/A e
ma 2021 – 2027 verrà definito entro
pasticcieri dell’Engadina andarono a cercar
di sviluppo, a condizione di un’apertura a
modo per nuovi arrivati, immigrati di ritorno
goziazione fra la popolazione e gli immi-
Maya Mathias
dicembre 2020 e offrirà l’opportunità
fortuna in Italia. Verso la fine del XVIII seco-
nuovi approcci e modi di pensare e di saper
e persone originarie del posto.
grati. Ma l’immigrazione reca in sé anche
CIPRA Internazionale
di inserire stabilmente la migrazione
lo, tessitrici del Trentino lavoravano tessuti
gestire situazioni più complesse e modi di
nel Vorarlberg/A, mentre in inverno gli am-
agire contrastanti.
bulanti del Savoyon, prevalentemente con-
ne e la diversità culturale non compaiono fra i principali temi, pur essendo
un’opportunità per lo sviluppo delle regioni
come elemento centrale nella politica
Complessivamente la popolazione nelle
alpine. La ricerca dimostra che la diversità
dei finanziamenti europei.
Alpi aumenta. Ciò è dovuto al fatto che
culturale può favorire l’innovazione sociale,
Arge Alp è una comunità di lavoro co-
VENUTI PER RESTARE
sempre più stranieri si insediano nella re-
purché vi sia una buona integrazione degli
stituita da dieci stati, Länder e Cantoni
merci in Piemonte e nel sud della Francia.
C’è chi arriva perché ha un nuovo lavoro o
gione alpina. Questo sviluppo varia a livel-
immigrati nelle comunità locali e un rappor-
di Austria, Germania, Italia e Svizzera.
L’immigrazione e l’emigrazione nelle Alpi,
un nuovo amore, perché vuole trascorrere
lo regionale e comunale. Chi migra, dove
to aperto e di reciproco interesse (p. 18).
Nel 2010 la Arge Alp ha approvato una
fra e dalle regioni alpine, sono documen-
l’ultima parte della vita nell’ambiente alpino
e perché dipende tra l’altro dal fascino del
C’è disponibilità di lavoro e di alloggi in un
risoluzione sullo sviluppo culturale e nel
tate fin dal medioevo. Ripetutamente uomi-
o per praticare la propria attività sportiva,
paesaggio, dalle opportunità occupaziona-
comune? L’infrastruttura sociale ed econo-
2016 una sulla «crisi dei profughi» nelle
ni e donne delle Alpi cercarono lavoro e il
perché è conveniente vivere in un villaggio e
li, dalla disponibilità di alloggi, dai contatti
mica funziona? Com’è l’ambiente sociale?
Alpi. Nel 2017 ha assegnato un premio
necessario per vivere altrove, nelle città e
al contempo lavorare in città. C’è chi rima-
sociali e dai meccanismi statali di ripartizio-
Esiste uno scambio fra popolazione locale
per progetti innovativi di integrazione.
nelle metropoli. La diversità linguistica, cul-
ne perché ha dei vicini simpatici, apprezza
ne. Sono soprattutto le regioni alpine occi-
turale e religiosa di oggi denota che la re-
lo scambio con i propri simili e dissimili nel
dentali, i centri urbani, le grandi vallate e i
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Foto: CIPRA international
tadini della Val d’Isère, vendevano le loro
e immigrati? L’apertura verso altri modi di vivere e la volontà di partecipazione non 7
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V I E N I , A N D I A M O ! R E S TA , A R R I V I A M O !
Prospettive di fuga
Più immigrati che nascite
Come le Alpi cambiano una persona che vi si è rifugiata – e come questa persona cambia le Alpi. Alcune riflessioni di Omar Khir Alanam.
Migrazione e demografia
Perché in alcune regioni delle Alpi la popolazione diminuisce, mentre in altre cresce – e perché la migrazione ha un ruolo importante in questo.
nelle Alpi: variazioni della popolazione tra il 2011 e il 2015. Vienna
Linz
Monaco di Baviera
Salisburgo
Zurigo
Graz
Coira Losanna
Bolzano
Ginevra Lubiana
Trento
Udine
Trieste
Milano
Brescia
«Che cosa sono le Alpi?» ho chiesto a un altro profugo, sistemato
Si trattava di far tornare a casa le persone cresciute lì, nelle Alpi,
come me nel centro di accoglienza.
anche solo per una sera o per pochi giorni. Non solo le Alpi mi
Lui ha risposto: «Montagne!»
hanno cambiato, anch’io ho cambiato loro.
«Che cosa sono le Alpi?» ho chiesto a me stesso.
Innsbruck
Berna
Grenoble
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«Sono come una prigione, molto lontane da tutta la gente», è stata
CHE COSA SONO LE ALPI?
la mia silenziosa risposta.
Certo, io conosco le Alpi. Allora le Alpi mi hanno cambiato, perché
Io non ci sono venuto, mi ci hanno portato. «Che cosa sono le
Heidi e Peter mi si sono avvicinati. Sono stati loro il mio primo in-
Alpi?» mi sono chiesto mentre ero in cima alla montagna e osserva-
contro con una cultura straniera. Anche se allora non sapevo anco-
vo sul colle di fronte l’unica casa a vista d’occhio. In passato, quan-
ra che questi luoghi esistono davvero.
do mi trovavo ancora in Siria, pensavo che una vista così ampia e
Io ero un bambino e ora non lo sono più, o forse sì? Anche questo
questo numero quasi infinito di tonalità del verde esistessero solo
non è un cambiamento, ma uno sviluppo.
come fotomontaggio per lo screen saver. Ho girato la testa osservando l’ambiente sopra le nuvole. Da bambi-
Verona
no pensavo che sopra le nuvole abitasse dio. Ora pensavo: «Io non Torino
sono dio, sono un semplice profugo.»
Crescita demografica Aumento dovuto al cambiamento naturale, aumento dovuto alla migrazione Diminuzione dovuta al cambiamento naturale, aumento dovuto alla migrazione
CHI SONO? PROFUGO?!
Aumento dovuto al cambiamento naturale, diminuzione dovuta alla migrazione
Con questa domanda inizia un cambiamento che le Alpi hanno indotto in me stesso. E poiché questo mondo è in movimento, vivia-
Calo demografico
Nizza
Aumento dovuto al cambiamento naturale, diminuzione dovuta alla migrazione
mo in un continuo cambiamento. Una farfalla che batte le ali in India
Diminuzione dovuta al cambiamento naturale, aumento dovuto alla migrazione
contribuisce a produrre una tempesta in America. Allora dobbiamo
Diminuzione dovuta al cambiamento naturale, diminuzione dovuta alla migrazione
SLAM-POET DI DAMASCO, SIRIA
forse temere i cambiamenti o dare loro il benvenuto? La migrazione nelle Alpi è un cambiamento o uno sviluppo? Ogni incontro con
Nei campionati austriaci 2017 di Poetry-Slam, Omar
è dovuta soprattutto all’immigrazione. La
E’ un’esistenza… e forse non del tutto. Sì invece, è un’esistenza.
Nel 2018 è uscito il suo primo libro «Grazie! Come
luppo demografico nella regione alpina fra
grazione.
capacità di attrazione è particolarmente
Che cos’è l’esistenza? Esisto qui? Che cosa è più grande? L’esi-
l’Austria è diventata il mio paese». Scrive lirica e pro-
il 2011 e il 2015, senza l’immigrazione in
Diversa è la situazione nelle regioni alpine
forte nelle aree urbane e lungo i principali
stenza delle Alpi o la mia esistenza da profugo? Non lo so.
sa, ha concluso la formazione di assistente sociale e
molte zone la popolazione sarebbe in net-
a sudest dell’Austria, dove la popolazione
assi di transito. Nelle regioni periferiche –
Dopo sedici giorni venni portato in un altro posto, lontano dalle
tiene workshop nelle scuole. Omar è nato nel 1991 a
to calo. Il colore verde indica le aree con
è in netto calo. Qui – a parte le aree me-
soprattutto dove il turismo è scarsamente
Alpi. Il cambiamento in me è avvenuto nelle Alpi. E anche nel mio
Ghouta-Est, in Siria, e ha studiato economia e com-
una crescita demografica, mentre nelle
tropolitane – è maggiore il numero di per-
presente – l’immigrazione non è sufficien-
sistema immunitario. Lì, nelle Alpi, ho conosciuto il freddo. Un fred-
mercio in Siria. Nel 2012 è fuggito dalla guerra civile e
aree in giallo e in rosso la popolazione è in
sone in partenza rispetto a quelle in arrivo.
te a compensare l’invecchiamento e il calo
do di questa violenza non l’avrei mai potuto immaginare in Siria. Il
dal 2014 vive a Graz/A.
calo. La regione di confine italo-francese
Queste aree, in cui anche il tasso di natalità
della popolazione in età lavorativa.
dal colore verde chiaro, ad esempio, ha
è negativo, sono colorate in rosso scuro.
un tasso di natalità negativo, e cioè meno
La carta mette in evidenza che, in molte
Michael Gams
nascite che decessi. La situazione demo-
regioni delle Alpi, la crescita demografica
CIPRA Internazionale
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Foto: Richard Griletz
Khir Alanam ha conquistato il terzo gradino del podio.
grafica rimane stabile solo grazie all’immi-
Fonte: Eurac Research & FAU, Alps 2050, 2018
l’estraneo o con il consueto implica un cambiamento. Come risulta dalla mappa Espon sullo svi-
cambiamento che ha rappresentato uno sviluppo per me e per il mio sistema immunitario.
www.omarkhiralanam.com
Tre anni dopo mi sono trovato in una sala in mezzo alle Alpi, a leggere brani del mio libro. L’evento – l’autunno Walser – aveva un’idea. 9
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Nuove comunità
pera umana per esistere. Cosí si rinnova quella solidarietà materiale
ciali in montagna. Abitanti storici e nuovi arrivati insieme riscoprono
nelle Alpi: grazie al contatto diretto
interpersonale che ha sempre cementato le comunità di montagna,
il «fare comunità», oltre ad innescare nuove forme di economia, frut-
risorsa oggi rara nei contesti urbani. Ad esempio, quando riparano
to dell’ibridazione tra culture e bisogni differenti. Di queste risorse,
nasce una reciproca comprensione.
insieme muri o coltivano campi. Ciò mantiene insieme le comunità
e non di un ritorno delle frontiere, le Alpi sembrano proprio avere
montane da tempo immemorabile ed è diventato raro nelle città.
bisogno.
La presenza nelle Alpi di quelli che vengo definiti come «immigrati economici» non solo favorisce la sopravvivenza di numerose realtà
Andrea Membretti
altrimenti condannate ad estinguersi, ma spinge verso la resilienza
Eurac Research, Bolzano/I
comunità locali spesso tirate tra gli opposti della museificazione
www.foralps.eu (en)
folkloristica ad uso dei turisti e dell’omologazione agli stili di vita di pianura. Oggi sono tanti i casi sparsi per l’arco alpino in cui proprio i nuovi arrivati hanno innescato forme di cambiamento impreviste, occasioni di negoziazione tra tradizioni locali e usi importati: dalla gestione della pastorizia alle forme della socialità quotidiana, dalle tecniche casearie all’educazione nelle piccole scuole di montagna.
CHI EMIGRA NELLE ALPI?
FUGA VERSO LA MONTAGNA
Di chi sono le Alpi (italiane)?
In anni recenti le Alpi sono divenute destinazione di ulteriori flussi
La parola migrazione deriva dal latino «migrare» e signi-
immigratori dall’estero. Si tratta dei richiedenti asilo e protezione
fica appunto emigrare, viaggiare, spostarsi, trasferirsi.
internazionale, che si sono trovati a vivere in montagna in conse-
Sono molteplici le ragioni, le prospettive e le esigenze
guenza di politiche di ricollocamento forzoso messe in atto dai go-
che inducono le persone ad emigrare nelle Alpi:
verni nazionali o di progetti di accoglienza promossi dalle comunitá
• Migranti alla ricerca di lavoro: sono persone che rag-
locali.
giungono le Alpi per lavorarvi. La permanenza può
Da una ricerca appena realizzata dal network indipendente «Fo-
essere anche breve o reiterata, come ad esempio nel
reign immigration in the Alps» (ForAlps) emerge la forte rappresen-
Le regioni remote offrono molte opportunità per un nuovo inizio. Molti immigrati riportano la vita nei paesi. Ma chi sono queste persone che si stabiliscono nelle zone di montagna?
lavoro stagionale in agricoltura o nel turismo.
tatività delle aree montane nell’ospitalità di migranti «forzati», con
• Migranti economici e politici, rifugiati: sono persone
punte che arrivano al 40% del totale, come nel caso italiano. L’arrivo
costrette dalla situazione economica e politica ad ab-
di questi «montanari per forza» è favorito dai «vuoti» che caratteriz-
bandonare il proprio paese o la propria regione, che si
zano tanti territori montani, in termini innanzitutto di edifici dispo-
rifugiano nelle Alpi per sfuggire alla guerra e alla perse-
nibili: alberghi, caserme, colonie, residence, sanatori. Un patrimo-
cuzione, alla ricerca di una vita migliore.
nio immobiliare da anni inutilizzato, frutto di una «costruzione delle
• «Amenity Migrants»: sono persone che si trasferisco-
Alpi» legata a cicli passati del turismo, della produzione, della cura.
no nelle Alpi perché trovano questa regione particolarmente amena. Questa categoria comprende i cosiddet-
NUOVA VITA PER I PICCOLI PAESI
ti downshifter o dropout, «i nomadi digitali» che vivono
Nei comuni alpini gli immigrati dall’estero rappresentano spesso
decenni oggi sono stati, almeno in parte, riempiti proprio dagli stra-
Spesso questi immigrati risultano purtroppo posteggiati per mesi in
e lavorano in più luoghi, giovani famiglie che dalla città
quote importanti delle popolazioni residenti: molti di loro vivono in
nieri, che hanno dimostrato capacitá di adattamento all’ambiente,
comuni d’alta quota, a volte nelle mani di organizzazioni che specu-
si trasferiscono «in campagna», ma anche persone del-
piccoli paesi e contribuiscono in modo significativo a contrastare la
creativitá, imprenditorialitá.
lano sul businness dell’accoglienza. Ma non mancano i casi virtuo-
tendenza demografica dell’invecchiamento e dello spopolamento.
la terza età che intendono passarvi la vecchiaia.
si, in cui l’arrivo dei migranti forzati ha rappresentato un fattore di
• I migranti di ritorno: persone che hanno lasciato la loro regione d’origine nelle Alpi, per esempio per l’istruzio-
SOLIDARIETÁ E INNOVAZIONE
risveglio per il territorio. Grazie a cooperative o ad associazioni se-
nomie montane che, anche grazie a loro, continuano ad esistere,
Non mancano le tensioni, naturalmente. Non è facile accettare, per
rie, e alla sinergia con gli abitanti storici, si sono sviluppati progetti
o addirittura si rinnovano e crescono. Tra i principali ambiti di inse-
chi è nato nelle Alpi, che qualcuno venuto da molto lontano abiti le
di turismo sostenibile, si sono riattivate economie di prossimità, si
• I proprietari di seconde case e i turisti, così come i
rimento lavorativo ci sono allevamento e pastorizia transumante,
case e recuperi i mestieri che i giovani del posto hanno abbandona-
è favorito il recupero e la messa in sicurezza del territorio, si sono
pendolari giornalieri e settimanali, non appartengono
taglio del bosco e carpenteria, edilizia e servizi di cura alla persona,
to; qualcuno che parla una lingua diversa e che cerca di preservare
salvati edifici altrimenti in malora.
alla categoria dei migranti, perchè passano solo poco
manutenzione di impianti sciistici e trasporti, artigianato e commer-
le proprie origini culturali. Ma questi conflitti vengono spesso mediati
L’accoglienza fatta di piccoli numeri e di rapporti sociali diretti mo-
tempo nelle Alpi.
cio. Qualcuno parla di «professioni etniche»: certo è che i vuoti la-
attraverso le relazioni faccia a faccia tipiche dei paesi: la comune
sciati dallo spopolamento che ha colpito l’arco alpino negli scorsi
fatica per «tenere su» un paesaggio culturale che ha bisogno dell’o-
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Foto: Leah Silvia
Si tratta di uomini e donne, con famiglie e bambini, inseriti in eco-
ne, che vi ritornano successivamente.
stra dunque come lo straniero, montanaro per scelta o per forza, possa essere fattore di ripensamento complessivo dei rapporti so11
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Una vivace truppa in movimento Scalar le vette, mettere radici, tornare a casa: animali e piante si muovono nelle Alpi così come l’uomo. Con il salire delle temperature i movimenti migratori aumentano.
LA FRONTALIERA Il pino cembro, detto anche semplicemente
Maya Mathias e Hannah Richlik
cembro o cirmolo, ama gli estremi. Cresce infatti ai limiti
CIPRA Internazionale
LA SCALATRICE La tylomelania bianca, con il suo guscio cilindrico, ha conquistato le Alpi durante la glaciazione. Quando il
IL FANTE L’impatiens glandulifera, meglio conosciuta come «non mi toccare», è originaria dell’Himalaya. Nel 1839, travestita da pianta ornamentale, raggiunse l’Europa, dove si insediò stabilmente nei giardini. Da qui, la cosiddetta balsamina ghiandolosa si diffuse nell’ambiente naturale. Oggi questo neofita ha conquistato quasi tutto l’arco alpino, dove contende il territorio alle piante autoctone.
ghiaccio si sciolse, poggiò il suo guscio sulle cime calcaree austriache fra lo Schneeberg e gli Alti Tauri. Questa lumaca ama le temperature fresche e la splendida vista ad altitudini arieggiate fra 1.000 e 1.500 metri. Quando la temperatura aumenta ha un problema: più in alto non si può.
LA TRAVERSATA DELLE ALPI
IL REDUCE
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LA FARFALLA DALLE LUNGHI TRAVERSATE Ogni primavera la vanessa atalanta, farfalla diurna dalle ali marroni-rossicce, percorre 2000 chilometri dalle regioni dell’Europa meridionale, attraverso le Alpi diretta a nord. In autunno i suoi nipoti, seguendo una bussola interiore, rifanno il viaggio a ritroso. Da quando le temperature sono aumentate, la delicata farfalla ha già stabilito un quartiere invernale in alcune regioni alpine, risparmiandosi la lunga traversata.
Illustrazione: Jenni Kuck
L’orso bruno europeo torna a casa. Ma la casa alpina di una volta è cambiata: l’uomo ha frammentato il paesaggio con barriere. Attualmente il plantigrado impellicciato abita le Alpi italiane attorno a Trento e Bolzano e le Alpi orientali austriache e slovene. Qui è perfettamente a suo agio, pur auspicando un visto anche per Germania, Francia e Svizzera.
superiori della vegetazione arborea, fra 1.500 e 2.800 metri di altezza s.l.m. Durante l’ultima glaciazione si ritirò dalle Alpi verso territori liberi dal ghiaccio per re-immigrare in seguito. Ha difficoltà di adattamento al cambiamento climatico in quanto ha bisogno dell’aiuto della nocciolaia, che pianta i nuovi alberi seppellendo i suoi semi come scorta alimentare. Per adesso, la «vivaista» si rifiuta di piantare il cembro più in alto.
Originariamente, il tartufo bianco è di casa nelle regioni alpine più calde, fra cui il Piemonte/I. Con l’innalzamento delle temperature, questo tubero particolarmente apprezzato per il suo aroma di terra e di noce, ha osato attraversare le Alpi da sud verso nord. Nel 2012 il cane da tartufo Giano ha per la prima volta individuato con il suo olfatto questo fungo immigrato nel parco cittadino di Ginevra / CH, sotto un faggio. Da allora il prezioso tubero si è stabilmente insediato anche sul versante settentrionale delle Alpi.
LE ALPI CRESCONO Le Alpi stesse sono in movimento: ogni anno si spostano di mezzo millimetro verso nord e crescono uno-due millimetri in altezza – ma tutto questo senza ingrandirsi. Il vento, l’acqua, i ghiacciai e i fiumi asportano la stessa quantità di materiale. La causa di questa crescita è l’ultima glaciazione: 18.000 anni fa ben 62.000 miliardi di tonnellate di ghiaccio gravavano sulla catena montuosa; oggi, con la sua reazione elastica, la crosta terrestre spinge le montagne verso l’alto.
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Perché l’integrazione dei nuovi arrivati può riuscire anche in un villaggio e perché non mancano i conflitti. A colloquio con Eva Grabherr, che da quasi due decenni sviluppa strategie regionali di integrazione nel Vorarlberg/A.
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« I piccoli spazi
Signora Grabherr, per l’opinione
striale. Ciò influisce anche sulla mentalità:
pubblica la migrazione è ormai quasi
le questioni relative all’integrazione sono
sempre associata ai profughi.
affrontate in maniera molto pragmatica.
Perché questa riduzione del termine?
Gli imprenditori hanno potuto sviluppare
In Germania, Austria e Svizzera, ed even-
una forza peculiare per l’interpretazione di
tualmente in Italia, dopo gli eventi degli ulti-
questi processi sociali. Questo segmento
mi anni, è chiaro che il tema dei rifugiati è in
dell’economia sa che senza la migrazione
primissimo piano. Per chi ha una memoria
non esisterebbe. Ciò non significa certo
storica che risale a più di 20 anni fa, questo
che questa regione non ha problemi con i
non è affatto vero. Il nostro progetto «okay.
processi di integrazione. Chi ha il permesso
zusammen leben» non è nato per affrontare
di costruire qui? Ora vivo forse in un paese
la questione dei profughi, ma per occuparsi
di musulmani? Che cosa faccio con orga-
dell’integrazione di coloro che vivono qui
nizzazioni islamiche, minareti e moschee?
da parecchio tempo.
Tutto ciò che è classico per i processi di
Nel Vorarlberg, così come in Svizzera e in
integrazione – ad esempio l’insorgere di
no dei pregiudizi. Anche a livello didattico
Germania, in passato abbiamo avuto un
attriti fra i nuovi arrivati e la popolazione
è importante ribadire che nessuno ne è
forte afflusso di Gastarbeiter, e cioè di lavo-
residente – succede anche nel Vorarlberg.
immune. Evitiamo perciò di essere troppo
ratori stranieri. Si presumeva che questi la-
Ma noi abbiamo una politica che evita di
compiaciuti! La casa deve essere in ordine.
voratori non sarebbero rimasti per sempre,
pretendere troppo dalla popolazione e che
per cui non furono presi i provvedimenti
previene l’insorgere di conflitti.
Che ne pensa dell’affermazione
necessari. Attorno all’anno 2000, nei paesi
Due, tre anni fa, all’inizio dell’ultimo grande
che gli immigrati e i loro figli devono
di lingua tedesca vi fu un cambiamento di
arrivo di profughi in Austria, facevo da con-
integrarsi bene?
paradigma: ci si rese conto che molti di loro
sulente ai sindaci della Carinzia. E mi sono
Essendo abbastanza critica in materia lin-
erano rimasti con le proprie famiglie e i figli.
resa conto delle differenze fra loro e i col-
guistica, non apprezzo un’affermazione
Ma lei ha perfettamente ragione, negli ultimi
leghi del Vorarlberg, che hanno decenni di
unilaterale del genere. Se però vi fossero
tre anni in Europa è forte la focalizzazione
esperienza con questi fenomeni. Esperien-
abbinate buone misure di integrazione e
sulla migrazione dei profughi. Non sono
za che li aiuta a superare queste difficoltà.
ottimi programmi di accoglienza, una tale
hanno un incredibile potenziale per l’integrazione»
affermazione non mi creerebbe grandi pro-
certa che questo varrà anche per i prossi-
« Dopo, il paese si presenta diverso»
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mi cinque-dieci anni. Dipenderà molto dagli
In alcune regioni alpine vi è una forte
blemi. Ma conosco persone di seconda
eventi.
polarizzazione di Heimat, religione
o terza generazione che vivono qui e,che
e identità nazionale. Questo dipende
hanno una loro azienda di installazioni
Cosa distingue la migrazione nell’arco
forse proprio da questa mancanza
idrauliche, che parlano il dialetto locale,
alpino da quella di altre regioni?
di esperienza?
che giocano nella squadra di calcio e sono
Dal punto di vista storico le Alpi sono un
L’immagine della cultura e della civiltà come
membri del consiglio di una qualche asso-
territorio che nel corso dei secoli ha spinto
una «sottile buccia di mela sopra un caos
ciazione legata a una moschea, che non ne
generazioni di persone ad emigrare perché
incandescente», parafrasando il filosofo
possono più di sentire parlare di «integra-
non era in grado di nutrire tutti. E’ anche
Friedrich Nietzsche, è fondamentalmente
zione». Perché non appena nasce un dibat-
una regione che ha visto l’esodo di persone
corretta per tutte le persone e i gruppi so-
tito sulla religione, loro si trovano improv-
dotate di capacità richieste altrove. Questo
ciali, e quindi anche per tutte le regioni. Por-
visamente ad essere «gli stranieri». Non
andare e venire ha fatto nascere processi
tiamo in noi entrambi: l’inferno e il paradiso.
possiamo semplicemente aggirare certe
molto fecondi. Nel corso dell’industrializza-
Saranno le condizioni di riferimento a stabi-
dinamiche del comportamento umano. In
zione anche alcune parti delle Alpi diven-
lire quale delle due prevale. E’ una questio-
altri termini, se qualcuno è seduto qui e vie-
nero regioni di immigrazione. Ma paralle-
ne di istituzioni, di stabilità, di democrazia e
ne qualcuno di nuovo, lo sforzo maggiore
lamente, altre regioni sono rimaste aree di
di responsabili. Se i responsabili politici non
lo dovrà affrontare l’ultimo arrivato. Penso
esodo fino ad oggi e dipendono dai nuovi
si occupano dei processi di cambiamento,
addirittura che sbagliamo se riteniamo che
arrivi.
se non favoriscono una società civile viva-
il nuovo arrivato non sia capace di affronta-
ce, buone strutture democratiche e se non
re egli stesso questo sforzo integrativo. Ma
Quali sono le differenze regionali nella
si occupano delle questioni economiche
sbagliamo anche quando non li lasciamo
gestione dell’immigrazione?
delle persone, se lasciano che i problemi
arrivare mai, quando non offriamo loro nes-
La regione del Vorarlberg, ad esempio,
si incancreniscano, ecco che spalancano le
sun aiuto o quando scientemente lasciamo
ha a tutt’oggi una forte vocazione indu-
porte a quelle forze che si muovono sul pia-
che s’incaglino. 15
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Digatz, Hoila, Mandi!
Un sociologo tedesco, Aladin El-Mafaalani,
L’ESPERTA DELL’INTEGRAZIONE
ha formulato la tesi del paradosso dell’integrazione. Questo dice che, quando riesce, l’integrazione porta a maggiori conflitti, perché ora siedono attorno al tavolo nuovi
Per la direttrice di «okay.zusammen leben», i conflitti fanno parte del processo di integrazione.
Eva Grabherr fa parte del consiglio
gruppi di persone che pretendono di dire
indipendente di esperti per l’inte-
la loro. Alcuni studi dimostrano ad esem-
grazione nel Ministero austriaco
pio che i conflitti sulla costruzione di mo-
per l’Europa, l’integrazione e gli
schee danno luogo a cambiamenti a livello
affari esteri. A partire dal 2001, la
del paese e del comune. In seguito il paese
giudaista, storica e museologa,
può presentarsi diverso, e cioè migliore in
incaricata dal governo del Land
relazione alla convivenza fra i suoi abitanti.
Vorarlberg/A, ha istituito lo sportel-
Matthias Rohe, studioso dell’islam e del di-
lo «okay.zusammen leben», un luo-
ritto delle religioni, già nel 2005 aveva pre-
go di conoscenza e di competenze
visto molti degli odierni conflitti in relazione
per questioni riguardanti la migra-
all’integrazione dell’islam come religione.
zione e l’integrazione. Nel 2018 Eva
L’integrazione organizzativa di una nuova
Grabherr è stata nominata «Au-
comunità religiosa riguarda anche leggi e
striaca dell’anno» nella categoria
ordinamenti.
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Francoprovenzale
Sloveno
Francoprovenzale / Francese
Friulano / Sloveno
Walser
Sloveno / Tedesco / Friulano
Occitano (Provenzale)
Tedesco / Friulano
Occitano / Francese
Croato del Burgenland
Territorio valdese storico
Ungherese
Retoromano o Romancio
C roato del Burgenland / Ungherese
Tedesco
Relitti
Ladino
n on esattamente identificabile
Friulano
Lingue come l’occitano, il ladino o il friulano arricchiscono il vocabolario alpino. L’immigrazione e l’esodo minacciano questa diversità, ma allo stesso tempo fissano nuove priorità.
Vienna
Linz
Monaco di Baviera
Salisburgo
Zurigo
Innsbruck Graz
Berna Coira Losanna
Bolzano
Ginevra Trento
Lubiana Udine
Trieste
Impegno umanitario.
Grenoble
L’integrazione degli immigrati è www.okay-line.at
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forse più facile in una grande città
Milano
Brescia
Attuali territori di
Verona
diffusione delle minoranze linguistiche nelle Alpi.
Torino
che in un paesino delle Alpi? A lungo la politica dell’integrazione è stata pensata solo a livello urbano; ma nel frattempo le cose sono cambiate. Non
non permettono un’esatta attribuzione a una determinata lingua.
c’è dubbio che gli spazi piccoli hanno un
«Etnicità diffuse» di questo tipo sono rappresentate ad esempio
Lei spesso parla di «Zweiheimischen»,
dei giornali questo viene interpretato come
potenziale incredibile per l’integrazione. In
di persone cioè che si sentono
un rifiuto del Vorarlberg come luogo di ap-
quell’ambiente c’è meno possibilità di riti-
a casa in più di un luogo. Quali sfide
partenenza. Non appena emergono conflit-
rarsi, fin dall’inizio c’è più bisogno di contat-
devono affrontare queste persone?
ti, le persone – anche quelli della seconda
ti – e tutto ciò funge da grande acceleratore
In nessun’altra regione dell’Europa occidentale il mosaico lingu-
d’Aosta, tutte le minoranze sono minacciate da processi demogra-
Se esaminiamo il processo di integrazione,
generazione – che si stabiliscono qui ricor-
dei processi. Sarebbe più facile ritirarsi che
istico è più variegato che nelle vallate dell’arco alpino. «Piccola
fici e adeguamenti. Oggi le minoranze linguistiche nelle Alpi sono
a lungo termine è anche una questione di
dano che esiste solo tutto o niente. Que-
aver a che fare con persone che non parla-
Europa», ad esempio, è il nome attribuito alla Val Canale, situata
protette da norme culturali speciali dei singoli stati, ad esempio per
adattamento: nella formazione, nel mercato
sto non rende giustizia ad alcuna identità,
no la propria lingua. La grande città forni-
all’estremità nordorientale dell’Italia, dove le tre grandi famiglie lin-
quanto concerne le scuole e i media. Costituisce un’eccezione la
del lavoro, nell’abitare. I processi riescono
men che meno alla struttura identitaria di
sce più occasioni e più spazio per sfuggire.
guistiche europee – tedesco, slavo e latino – si incontrano in uno
Francia che, in quanto «inventore» dell’uguaglianza (Egalité), non
quando non vediamo più grandi differen-
persone che, come è ovvio, non vogliono
In una grande città però c’è anche un im-
spazio ristrettissimo, dove vive una popolazione che parla quattro
concede diritti aggiuntivi a nessun individuo e a nessun gruppo.
ze fra i gruppi. Ma le cose si complicano
certamente rinnegare i loro nonni quando
pressionante numero di possibilità per
lingue. Accanto alle maggioranze linguistiche nazionali, i paesi alpi-
Nella maggioranza dei territori sono arrivate troppo tardi le norme
a livello emotivo. Che idee abbiamo al ri-
si stabiliscono qui. Questo spiega anche
camminare per la propria strada con quel-
ni sono popolati da numerose minoranze storiche le cui lingue sono
di attuazione volte a fermare questi adeguamenti.
guardo? Pensiamo forse che l’immigrato
l’importanza di termini quali «Zweiheimi-
lo che l’immigrato ha portato con sé. Offre
parlate da più di mezzo milione di persone (figura). A questi si ag-
La posizione periferica delle minoranze va per lo più di pari passo
non abbia più il diritto di interessarsi alla
schkeit» o «Mehrheimischkeit», questo es-
quindi un numero molto maggiore di oc-
giungono le comunità «alloctone», cioè non originarie, fra cui quelle
con svantaggi economici; pertanto sono proprio questi territori le
politica del suo paese d’origine? Pensiamo
sere cioè di casa in due o più luoghi.
casioni. Ed ha dei vantaggi organizzativi.
dei Gastarbeiter (lavoratori stranieri) e dei profughi, presenti da meno
classiche aree di spopolamento. La nuova immigrazione nelle Alpi,
di tre generazioni che – a differenza dei gruppi etnolinguistici – non
la cosiddetta «Amenity Migration», rafforza da un lato i processi di
godono di alcuna tutela delle minoranze, perlomeno nei paesi alpini.
appiattimento, mentre dall’altro l’impegno culturale di questi «New
Considerando anche le stime dei comuni, questo mosaico delle
Highlander» favorisce la conservazione delle minoranze.
minoranze sarebbe pure maggiore e più incisivo. Ovunque vi sia
Benché al di fuori dell’Alto Adige e della Val d’Aosta siano sempre
una sovrapposizione linguistica, come ad esempio nelle Dolomiti o
meno gli appartenenti ad una minoranza linguistica, non v’è ragione
nell’area di contatto occitano-piemontese, i comuni possono dichi-
di preoccuparsi della «multiculturalità» delle Alpi: il mosaico etnolin-
arare la propria appartenenza ad una comunità o all’altra, come ad
guistico nelle Alpi rimarrà variopinto, grazie ai profughi e alla migra-
esempio in Italia dal 1999, dopo l’entrata in vigore della legge 482.
zione sud-nord.
Provi ad organizzare un corso di lingua in
posizione anche emotivamente, una volta
Lei ribadisce che i conflitti non
una zona rurale dove in ogni comune vivo-
trasferito qui? Occorre veramente dimen-
vanno evitati. Un’integrazione riuscita
no forse tre persone con un background di
ticare per venire riconosciuti qui? Osservi
è forse foriera di più conflitti?
immigrazione e dove non esiste una buona
come si svolgono certi dibattiti. Il cimitero
Naturalmente. Nelle società libere e aperte
rete di trasporti pubblici! Entrambi gli spazi
islamico nel Vorarlberg si espande molto
non esistono processi di integrazione sen-
hanno dei potenziali, con vantaggi e svan-
lentamente, perché la prima generazione
za conflitti. Ci vuole un approccio diverso
taggi.
preferisce farsi tumulare nel paese d’origi-
al tema del conflitto. Ciò significa diventare
ne e solo parte della seconda generazione
più robusti, sopportare di più, ma anche ve-
Michael Gams, (intervista) e
si farà seppellire qui. Perfino nei commenti
dere quali sono le condizioni di riferimento.
Caroline Begle (foto), Dornbirn/A
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dalle isole linguistiche tedesche nel sud delle Alpi o dagli sloveni nella Val Resia italiana. Prescindendo dai territori autonomi dell’Alto Adige e della Val
Fonte: Walder, Löffler & Steinicke (2010); grafica: Jenni Kuck
forse che non abbia il diritto di prendere
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Ma anche i piccoli gruppi, le cui caratteristiche oggettive e soggettive – quali la lingua e l’autovalutazione – differiscono, spesso
Ernst Steinicke, Università di Innsbruck/A 17
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Cercar lavoro e trovar casa
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penso che sia necessaria una partecipazione attiva nel luogo in
ma anche persone fuggite dalle zone di guerra, cercano una nuova
cui si abita.» Ma ci sono anche delle sfide. Molte persone hanno
casa nel Vorarlberg. Nell’ambito del progetto PlurAlps, l’Ufficio per
pregiudizi e non comprendono che ciascuno è diverso dell’altro.
lo Sviluppo regionale del Vorarlberg e del Bregenzerwald promuove
Alpha ha ben in mente i suoi obiettivi: «Imparare bene il mio lavoro,
una cultura dell’accoglienza nelle aziende e nei comuni.
rispettare il mio capo e un giorno fare l’imprenditore autonomo.»
L’obiettivo è quello di facilitare ai nuovi arrivati l’ingresso nel mercato del lavoro e nelle comunità locali. A tal fine la Regio Bregenzerwald
Rivitalizzare l’agricoltura nella Valle Stura/I, testare la pianificazione sociale a Les Belleville/F, promuovere la cultura dell’accoglienza nel Bregenzerwald/A: con nuove idee e un grande impegno alcuni abitanti delle Alpi mostrano come l’integrazione può riuscire.
QUALITÀ DI VITA NEI COMUNI
organizza corsi di lingue per lavoratori e si propone come interlo-
Così come nella Valle Stura, in molti altri luoghi delle Alpi stanno
cutore privilegiato per tutte le questioni riguardanti l’integrazione e
nascendo modelli innovativi che facilitano l’integrazione degli im-
l’impiego nelle aziende locali. Dove trovare posti di lavoro nell’artigia-
migrati nelle comunità locali e nel mercato del lavoro. Come mi-
nato, dove trovare un medico o sportelli per richiedenti asilo? L’offer-
gliorare la qualità di vita della popolazione e degli immigrati in un
ta comprende anche la piattaforma online «www.vorarlberg-finder.
comune? Per rispondere a questa domanda, nell’ambito del pro-
at», dove i nuovi arrivati possono trovare informazioni in varie lingue.
getto PlurAlps la rete di comuni «Alleanza nelle Alpi» ha sviluppato
Sono soprattutto le regioni rurali ad avere la necessità di mettersi
uno strumento online per la pianificazione sociale nei comuni. Un
in rete, sostiene Martina Rüscher, presidente della Regio Bregen-
questionario permette ai comuni di valutare, discutere e in seguito
zerwald. Molte aziende sono troppo piccole per fornire ai nuovi colla-
migliorare i propri servizi. Il questionario comprende dieci campi
boratori servizi quali corsi di lingua. D’altro canto nei comuni esistono
d’azione, fra cui partecipazione, situazione abitativa, formazione,
molte strutture di volontariato che vanno preservate. La vicepresi-
lavoro, salute e mobilità.
dente del parlamento del Vorarlberg ne è fermamente convinta: «Da solo nessuno puo farcela, c’e bisogno di tutti e 24 i comuni del
TRA STAGIONALITÀ E HEIMAT
Bregenzerwald.»
Il comune francese di Les Belleville è uno dei dieci comuni pilota nelle Alpi a testare questo strumento di pianificazione sociale. Les
Maya Mathias, CIPRA Internazionale
Belleville, un insieme di 36 piccole frazioni, vive di turismo. Di fronte ai 3.500 abitanti, il numero di turisti raggiunge la cifra di 55.000 . Il punto d’attrazione è l’accesso all’immenso comprensorio sciistico di «Les Trois-Vallees». Preparare le piste da sci, servire bevande, massaggiare spalle: senza i numerosi lavoratori stagionali, il turismo invernale nelle Alpi sarebbe impossibile. Orari di lavoro prolungati,
IL PLURALISMO, UN PUNTO DI FORZA DELLA REGIONE ALPINA
cambi del posto di lavoro, spesso una rete sociale inesistente e una
La festa delle culture: le associazioni, i ristoranti e la popolazione di Rankweil/A festeggiano la varietà di lingue, usanze e religioni.
lingua straniera rendono particolarmente difficile la vita quotidiana
Pluralismo non è solo diversità culturale e tolleranza, ma
e l’integrazione nelle comunità locali.
significa anche occuparsene attivamente. Si tratta cioè
Come fa Les Belleville a gestire questo cambiamento stagionale?
di un processo dinamico e permanente e non del risul-
Come può il comune mettere a disposizione alloggi alla portata di
tato statico di una società ideale. Nel progetto Interreg
tutti, servizi sanitari e l’opportunità di una formazione? Lo strumen-
triennale PlurAlps, la CIPRA Internazionale, insieme a
to per la pianificazione sociale è un ottimo mezzo per rispondere a
nove organizzazioni partner, dimostra che il pluralismo è
queste domande, racconta Julika Jarosch della CIPRA Francia, che
un’opportunità per innovazioni e sviluppi sociali nell'arco
assiste il comune pilota. Nei workshop i rappresentanti del comune
alpino.
hanno valutato i loro servizi, creando così una quadro d’insieme
Nelle regioni pilota i comuni indicano alle imprese e alla
comune. Su questa base hanno elaborato idee, come ad esempio
società civile di tutti i paesi alpini percorsi e soluzioni
un’App di comunicazione per le frazioni del comune, una brochure
per consolidare la coesione sociale nelle comunità locali.
di accoglienza e un aperitivo per i nuovi arrivati, oppure la sistema-
Fra i risultati spiccano lo strumento di pianificazione
«Ho imparato ad occuparmi delle api e a coltivare pomodori, patate
ciazione, e più tardi la «Germinale Cooperativa Agricola di Comu-
zione dei sentieri e delle piste ciclabili che collegano i villaggi.
sociale per i comuni, due conferenze internazionali sul
e diverse altre verdure». Da due anni il ventenne Mohammed Alpha
nità», stabilirono un dialogo fra loro. La collaborazione ha rappre-
L’esperienza e le proposte di Les Belleville, insieme alle altre regioni
tema del pluralismo, un documento con richieste alla po-
Diallo – chiamato Alpha – vive in Italia, nella Valle Stura di Demonte.
sentato un punto di svolta per entrambi. Improvvisamente c’era
pilota, alimentano a loro volta lo strumento di pianificazione sociale.
litica e un premio per progetti di integrazione innovativi.
Con la «Germinale Cooperativa Agricola di Comunità» sta impa-
questo obiettivo comune di creare prospettive economiche nuove.
Matthieu Jay, responsabile degli affari sociali a Les Belleville, ne è
L’obiettivo è contribuire ad una visione positiva sul futuro
rando come gestire una fattoriadi montagna. Il percorso che l’ha
La quarantunenne Giulia Janneli, cofondatrice dell’associazione e
convinto: «Se correttamente applicato ed ottimizzato, lo strumento
della migrazione in Europa e nelle Alpi. PlurAlps è finan-
portato qui è stato lungo: partito dal Senegal, ha attraversato il Mali,
allevatrice di pecore nella valle, ne è fermamente convinta: «E’ im-
di pianificazione sociale può permettere ai comuni di farsi ispirare e
ziato dal programma Interreg Spazio alpino e, tra gli altri,
l’Algeria e la Libia, e con un barcone ha raggiunto l’Italia. Oggi, in
portante coinvolgere il pubblico, il privato e la cittadinanza in questo
di svilupparsi sempre più».
dal Ministero per l’ambiente, la protezione della natura
Valle Stura si sente a casa.
processo ed attribuire un ruolo a ciascuno.» Un grande successo
e la sicurezza nucleare della Germania. Il 9 e 10 ottobre
CHI SI OCCUPA DELLA RACCOLTA?
BENVENUTI NEL VORARLBERG
ricevono un salario. E il lavoro aumenta la loro possibilità di ottenere
Nel Vorarlberg l’immigrazione fa parte della tradizione: durante l’in-
Nel 2015 in molte aziende agricole della Valle Stura c’era carenza
un permesso di soggiorno in Italia.
di forza lavoro. Contemporaneamente, giovani migranti in attesa
Nell’ambito del progetto PlurAlps, da settembre 2018 la CIPRA
dell’esito della domanda d’asilo stavano cercando lavoro. L’asso-
Internazionale sostiene la cooperativa e la formazione di Alpha. «Io
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Foto: Ingrid Ionian
è stato il riconoscimento da parte del governo. Ora gli ex volontari
dustrializzazione era l’industria tessile a richiedere lavoratori e la-
2019 si terrà la conferenza conclusiva a Bolzano/I. www.cipra.org/it/pluralps
voratrici stranieri; oggi si cercano lavoratori specializzati nel campo dell’edilizia, della tecnica e della gastronomia. Lavoratori dell’UE, 19
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FOCUS
Un traguardo, molte vie
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Non semplici simboli: definendo 17 traguardi, la comunità
Nell’Agenda 2030 le Nazioni Unite hanno formulato un totale di 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Che cosa significa questo per le Alpi?
internazionale tenta di rendere tangibile lo sviluppo sostenibile.
3. Che cosa ha che fare tutto ciò con le Alpi? Le Alpi sono uno dei maggiori spazi naturali connessi d’Europa con natura, cultura e storia specifiche e varie. Le Alpi sono
5. Gli SDG sono la misura di ogni cosa?
lo spazio di vita, economico e di ricreazione per circa 14 milio-
No – e sì. La Convenzione delle Alpi esiste dal 1991, molto prima
ni di persone. I ghiacciai, la neve e la pioggia sono essenziali per
cioè degli SDG. In quanto trattato vincolante fra tutti gli stati alpini e
l’approvvigionamento con acqua potabile e per l’agricoltura. In
l’Unione europeapromuove uno sviluppo ecologico, sociale ed eco-
quanto comunità alpina e parte dei vari stati membri delle Nazioni
nomico compatibile delle Alpi. Con i suoi Protocolli e le sue attività,
Unite, anche noi abitanti delle Alpi siamo tenuti a fornire il nostro
la Convenzione contribuisce in modo determinante al raggiungi-
1. Che cos’è l’Agenda 2030?
contributo, ad occuparci di questioni quali il cambiamento demo-
mento degli SDG. Benché la Convenzione delle Alpi e gli SDG siano
L’Agenda 2030 è un programma d’azione giuridicamente non vin-
grafico, la globalizzazione e l’approvvigionamento energetico, e a
strumenti di natura diversa, si sostengono a vicenda: per esempio,
colante, ma universalmente valido, concordato fra tutti i 193 sta-
trovare soluzioni per i problemi imminenti – a livello statale e non.
il Sistema Alpino di Obiettivi per il clima 2050 si orienta espressa-
ti membri delle Nazioni Unite. Essa offre un quadro di riferimento
mente agli SDG, alla Convenzione quadro sul clima delle Nazioni
per gli sforzi internazionali e nazionali volti a risolvere le sfide glo-
Unite e agli obiettivi dell’Accordo sul clima di Parigi 2015. Il neo co-
4. Qual è il contributo dei governi e della società civile agli SDG?
stituito «Gruppo di lavoro Difesa del suolo» della Convenzione delle
chiamati anche obiettivi di sostenibilità, con un totale di 169
Alcuni stati alpini stanno già affrontando gli obiettivi di sostenibili-
Alpi «Governance del rischio nel contesto dei pericoli naturali». «Nei
traguardi o target. Il messaggio: l’intera comunità mondiale,
tà delle Nazioni Unite. La Slovenia, ad esempio, si è dotata di una
prossimi anni ci impegneremo per raggiungere un collegamento
dai governi attraverso la società civile fino al settore priva-
«Roadmap 2013-2030», creata con la partecipazione della società
ancora maggiore con gli SDG», afferma Alenka Smerkolj, Segretaria
to, viene invitata ed esortata a risolvere congiuntamente le
civile. In Francia una commissione generale segue gli obiettivi di
generale della Convenzione delle Alpi. «La Convenzione delle Alpi
pressanti sfide a livello mondiale.
sostenibilità, ma senza la partecipazione di ONG. In Austria, vista
è infatti una delle poche organizzazioni internazionali che sta già
la mancanza di un piano nazionale di implementazione, 140 orga-
attuando molti degli SDG attraverso le sue attività e i suoi progetti».
bali. Questo accordo, stabilito nel 2015, prevede essenzialmente 17 obiettivi, i cosiddetti «Sustainable Development Goals» (SDG),
Alpi si basa sugli SDG così come la 7° Relazione sullo stato delle
nizzazioni hanno costituito la «SDG Watch Austria». «L’approccio strategico all’Agenda 2030 ai massimi livelli politici deve essere messo all’ordine del giorno», dice Annelies Vilim, cofondatrice di
6. E dopo il 2030?
Noi membri della comunità internazionale – anche nei paesi alpini
questa unione. La Svizzera elabora dal 1997 un documento strate-
Con l’esaurirsi dell’Agenda 2030 il tema non verrà certamente can-
– percepiamo sempre più a livello sociale, ecologico ed econo-
gico quadriennale per lo sviluppo sostenibile. Dopo l’approvazione
cellato. L’obiettivo di un modo di vivere e di un’economia sostenibili,
dell’Agenda 2030, nel 2015 ha commissionato un inventario nazio-
che consuma meno risorse e ci permette comunque una buona
nale. Nel Principato del Liechtenstein è l’Ufficio degli affari esteri ad
qualità di vita, continuerà ad essere in primo piano, forse sotto un
avere la competenza sugli SDG, cui nel programma di governo però
nome diverso. Ai fini di questo cambiamento dobbiamo affronta-
è dedicata una sola frase. Anche qui le ONG, fra cui la CIPRA Inter-
re gli accordi non vincolanti e i documenti strategici con la stessa
nazionale, si sono messe insieme per raccordare le iniziative della
serietà dei contratti e delle convenzioni vincolanti. «C’è bisogno
società civile per i SGD con la politica.
di nuove strutture in cui la politica, le amministrazioni, la ricerca,
mico le conseguenze negative dei nostri consumi. La diversità delle specie diminuisce inesorabilmente, le tensioni sociali aumentano a causa della crescente disuguaglianza sociale, aumentano gli eventi meteorologici estremi. Dobbiamo cambiare drasticamente il nostro stile di vita (occidentale) e le nostre forme di economia ed orientare le nostre attività in modo da contribuire al raggiungimento degli obiettivi SDG entro il 2030 – e cioè entro soli undici anni. Affrontare il cambiamento climatico e favorire uno sviluppo sostenibile sono due lati della stessa medaglia, che si rafforzano a vicenda. Uno sviluppo sostenibile è possibile solo insieme a misure per la protezione del clima. Molti degli SDG sono perciò indirizzati anche alle cause centrali della crisi del clima, quali l’industria e l’agricoltura, il turismo e la mobilità, la produzione e i consumi.
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Illustrazione: Jenni Kuck; Fonte: Nazioni Unite, realizzata dall’autore del documento
2. Quali sono esattamente le raccomandazioni dell’Agenda 2030?
l’economia e la società civile possano collaborare in modo ottimale», afferma Annelies Vilim. Alla fine di maggio 2019, in occasione della conferenza annuale di SDSN Switzerland, Dirk Messner, direttore dell’Istituto dell’ambiente e della sicurezza umana all’Università delle Nazioni Unite a Bonn/D, ha ribadito il concetto: «La vera difficoltà perché il cambiamento possa aver luogo è il coordinamento dell’azione congiunta.»
Sandra Fausch, CIPRA Internazionale 21
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Il convegno annuale 2019 della CIPRA ad Altdorf/CH è dedicato alla cultura alpina.
Flussi di pendolari alpini
LE ALPI IN PILLOLE
Le Alpi – un laboratorio culturale
Disegno politico
Le mani modellano l’argilla, la pialla asporta
perché le iniziative culturali possano contri-
Proporre i propri temi, stabilire un dialogo
trucioli di legno, le lenti fotografiche catturano
buire alla sostenibilità? Sono questi i temi
con i politici, avere voce nella politica alpina:
momenti, le corde vocali producono suoni: la
che verranno affrontati dal convegno annuale
il progetto «Youth.shaping.EUSALP» favo-
cultura alpina racconta storie di uso, sfrutta-
della CIPRA, che avrà luogo il 25 e il 26 otto-
risce l’impegno dei giovani nell’ambito del-
mento, materiali, paesaggi, tradizioni e i loro
bre 2019 ad Altdorf/CH. Rappresentanti della
la Strategia europea per le Alpi (Eusalp). La
cambiamenti. La cultura permea tutta la no-
cultura, della politica, delle scienze, dell’eco-
regione del Tirolo, l’Ufficio degli affari esteri
stra vita. Mette in rete e compatta i valori e
nomia e della società sono invitati a discutere
del Liechtenstein e l’Ufficio federale dello
le tradizioni, apre lo spazio a nuovi impulsi,
sulle possibilità e sui limiti della cultura alpina,
sviluppo territoriale svizzero hanno avviato
mette in discussione realtà presunte e ne
ad una condivisione creativa nei laboratori e
questo processo per permettere alle future
crea di nuove.
a partecipare alle escursioni per esplorare la
generazioni di partecipare alla gestione del
Che valore ha la cultura per lo sviluppo soste-
cultura del luogo.
loro spazio di vita alpino. La CIPRA Internazi-
nibile della regione alpina? Che cosa ci vuole
www.cipra.org/it/ca2019
onale e l’associazione «Città alpina dell’anno»
Diffusione del paesaggio
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PUNTO
Idee giovani per il clima
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E se Ötzi fosse il mio bis-bis-bis-bisavolo?
supportano l’attuazione di questo obiettivo.
Sono continuamente perseguitata dalla domanda: chi sono e da dove vengo?
Nei due workshop a Innsbruck/A e Schaan/LI
Il mio passaporto dice che sono del Liechtenstein. Sono venuta al mondo in Austria.
i giovani hanno elaborato proposte su come
Ho imparato a camminare in Germania. In Svizzera ho studiato psicologia, il che, a
essere coinvolti nella politica alpina. Una pi-
dire il vero, non mi ha particolarmente aiutato a prendere coscienza di me stessa.
attaforma di partecipazione, un camp estivo,
Perciò, finiti gli studi, ho fatto delle ricerche genealogiche, interrogando tutta la
l’interazione diretta fra rappresentanti Eusalp
famiglia, dalla bisnonna fino al bisnipote, sui loro amori e sulle loro scappatelle. Ma
e scuole e la partecipazione di rappresentanti
purtroppo la traccia dei miei antenati si perde dopo tre generazioni. Ma io vorrei
dei giovani agli incontri Eusalp: queste idee
finalmente conoscere la mia provenienza!
potranno essere integrate da Eusalp e trovare Una nave di pendolari, una piattaforma di
Nei prossimi due anni l’attenzione della
Promuovere stili di vita sostenibili e realiz-
un terreno fertile per la loro realizzazione.
Ma, ecco, qualche tempo fa ho letto in internet che il luogo d'origine non è una
car pooling o covetturaggio, un centro di
CIPRA sarà dedicata al paesaggio. Nel 2019
zare le proprie idee: nel progetto «Low Car-
www.cipra.org/innovazione-sociale
questione geografica e che la risposta si trova nei nostri geni. L’analisi del genoma
mobilità: nell’ambito del progetto «Cross-
provvede ad allargare e a diffondere nelle
bon Alpine Lifestyle» (Local), i giovani s’im-
border mobility», il Gruppo svizzero per le
regioni il tema del paesaggio come quadro
pegnano per una maggiore protezione del
regioni di montagna SAB, l’Ufficio di go-
di riferimento per uno sviluppo sostenibile. In
clima nei loro comuni. Il progetto, finanziato
verno del Tirolo e la CIPRA Internazionale
tutti i paesi alpini sono previste attività atte a
da Erasmus+ e dalla LLB Zukunftsstiftung,
hanno raccolto modelli di cooperazione
riflettere e a discutere il proprio rapporto e il
ha come obiettivo il rafforzamento della par-
transfrontaliera nelle Alpi, mettendoli a di-
proprio approccio con il paesaggio. Nel 2020
tecipazione dei giovani e, al contempo, la
sposizione del pubblico in una cartina in-
verranno tratte e diffuse le relative conse-
sensibilizzazione per una maggiore sosteni-
La biodiversità si sviluppa non solo nei luoghi
terattiva. Hanno inoltre ripreso quanto ac-
guenze politiche. Tutte le attività sono basate
bilità. All’evento di lancio nel gennaio 2019, i
impervi e nelle aree protette, ma anche nelle
Per giorni e giorni sono presa da un'irrefrenabile ebbrezza. Che ci sia qualche
quisito nel progetto «mobilità pendolare»:
sull’opuscolo tematico Alpinscena Nr. 104 «Il
giovani del Liechtenstein e della Slovenia si
città, nei luoghi di vita e di lavoro. Nel proget-
parentela con la famiglia degli zar russi come la donna nell’annuncio pubblicitario?
lo strumento per la gestione della mobilità
paesaggio è negoziabile», già pubblicato, e
sono confrontati sui propri stili di vita. In al-
to UrbaBio, i rappresentanti delle città alpine
Oppure ho addirittura il DNA dei faraoni o antenati fenici? Forse avrei fatto meglio
aziendale è ora disponibile online in tutte le
sulla carta interattiva delle Alpi «Re-Imagine
cuni esercizi ludici hanno potuto constatare
di Annecy/F, Belluno/I, Chambéry/F e Trento/I
a fare il test dei vichinghi, disponibile con il lancio dell’omonima serie televisiva?
lingue alpine.
Alps», continuamente aggiornata con storie,
quanto è difficile rinunciare allo smartphone
attingono dal loro ricco scrigno di conoscenze
Davanti al mio occhio interiore mi vedo già, vestita di pelli e armata, navigare sui
Le aziende sono invitate a sperimentare
ritratti, buone pratiche e voci.
o al computer, mentre risulta abbastanza
per favorire la diversità naturale nelle città. La
mari del nord, che avventura! Mentre progetto di trasferirmi a Tromsø, in Norvegia,
le misure ivi presentate e ad integrarle nel
Nell’estate, ad esempio, in diverse regioni
fattibile mangiare meno carne, camminare
biodiversità non prevede la sola conservazione
ecco che l’immagine è offuscata da nuvole scure. Non è forse vero che mio nonno
proprio sistema aziendale di gestione della
alpine hanno avuto luogo passeggiate,
più spesso a piedi o usare la bicicletta per
di singole specie animali e vegetali, ma anche la
ha avuto a che fare con l’Alto Adige? Non potrebbe essere Ötzi il mio bis-bis-bis-
mobilità. L’obiettivo del progetto biennale
escursioni o eventi, alcuni dei quali in coope-
andare a scuola. In seguito i giovani hanno
protezione dei loro habitat, delle loro condizioni
bis-bis-bis-bis-bis-bis-bisnonno? Inquietante l’idea di discendere da una mummia
«Cross-border mobility» è l’analisi dello sta-
razione con il progetto «Living Labs», finan-
sviluppato alcune idee di progetti che ora
di vita, della disponibilità di acqua e la garanzia
dell’età della pietra che soffriva di micosi del piede, borreliosi, intolleranza al lattosio
tus quo dei flussi di pendolari alpini nell’am-
ziato nell’ambito di Erasmus+, in cui giovani
implementano nei propri comuni: con aiuo-
dei cicli delle sostanze nutritive. Gli spazi urba-
e colesterolo alto. Con quest’idea sento la mia pelle prudere e la mia nave vichinga
bito della Strategia europea per la regione
abitanti delle Alpi organizzano ed attuano le
le soprelevate per la coltivazione di verdure
ni sono importanti nicchie di biodiversità. Per
affonda.
alpina, al fine di mettere in risalto le buone
loro attività. Alla fine di settembre ha avuto un
e con orti scolastici verticali hanno punta-
questa ragione la diversità biologica dovrebbe
pratiche di cooperazione, di cercare solu-
incontro nel Liechtenstein per lo scambio di
to l’attenzione sull’alimentazione locale e
essere integrata nella pianificazione e nella ge-
Dopo tre settimane arriva il risultato, incorniciato in un’elegante cornice dorata:
zioni con gli attori sul posto e di elaborare
esperienze. Un ulteriore accento verrà posto
stagionale, mentre con un riuso creativo di
stione dei territori urbani. Nel progetto UrbaBio
per il 76 percento discendo da agricoltori germanici, 0 percento parentele reali,
piani d’azione nelle regioni selezionate.
il 25 ottobre 2019 in occasione del convegno
parcheggi hanno messo in risalto l’impor-
quattro città alpine elaborano soluzioni innova-
e nemmeno Ötzi vuole avere affinità genetiche con me. Tre settimane piene di
www.cipra.org/economia-cambiamento
annuale della CIPRA «Le Alpi – un laboratorio
tanza della mobilità sostenibile. In occasione
tive per migliorare i processi di pianificazione e
possibilità, avventure, notti insonni. Appendo la cornice dorata senza scheda sopra
culturale» ad Altdorf / CH: l’artista Marie-Anne
dell’evento conclusivo, che si terrà in Slove-
di realizzazione. UrbaBio è realizzato dall’asso-
il caminetto e sogno di essere la bisnipote dell'imperatrice Sissi!
Lerjen invita a partecipare ad una passeggia-
nia dall’11 al 13 ottobre 2019, i giovani pre-
ta attraverso il paesaggio della Svizzera inter-
senteranno i risultati dei loro progetti.
na, dedicata alla percezione, con successiva
www.cipra.org/innovazione-sociale
http://re-imagine-alps.cipra.org 22
Nicchie di biodiversità
a quale popolo primitivo appartengo. Che percentuale del mio sangue è di origine ebrea, celtica, basca, germanica o vichinga. Per avere la risposta basta un tampone con della saliva. Per l’imbattibile prezzo di 499,99 euro autorizzo volentieri l’utilizzo e la vendita dei miei dati personali a fini di ricerca. In fondo è solo il mio DNA – e via, la lettera è spedita!
Foto: myswitzerland.com
condivisione dell’esperienza.
permetterebbe di gettare uno sguardo sui millenni passati. Potrei riuscire a sapere
ciazione Città alpina dell’Anno con il sostegno di CIPRA. Il Ministero per l’ambiente, la natura e la sicurezza nucleare della Germania, dalla
Maya Mathias
città alpina di Annecy/F finanzia il progetto.
CIPRA International
www.cipra.org/natura-uomo 23
ALPINSCENA N° 106 / 2020
Illustration: BEE-Aware
ANTICIPAZIONE
Nelle Alpi vivono più di 600 specie di api, ma una sola di esse produce il miele. Api selvatiche e impollinatori di ogni genere sono una garanzia della biodiversità nella natura e della varietà nelle nostre cucine. L’agricoltura intensiva, l’impiego di pesticidi e l’eccessivo consumo di superficie mettono seriamente a rischio questi importanti insetti. Oltre alla biodiversità nella regionale alpina, l’ape rappresenta anche il nostro rapporto con la natura e il nostro modo di gestirla. Qual è quindi l’importanza storico-culturale dell’ape? Come è divenuta simbolo del movimento ambientalista? Che cosa impariamo dall’ape sulle comunità sociali? Come possiamo garantire la sopravvivenza delle api e quindi anche la nostra stessa sopravvivenza? La rivista tematica Alpinscena Nr. 106 approfondisce il ruolo delle api nelle Alpi utilizzando i risultati del progetto «Bee Aware!». Il numero sarà disponibile nella primavera 2020.
♥ ♥
I CA TE M AT VA LO RE ! A T S I IV DE E LA R GR AN PE R M LPI H A U N nto A ficame , scienti S U LLE incisiva ro dare
’ de side ora piu ’ bella, rla anc e d n re a e piu iv tt Pe r u a: tr n ’ is lpinSce lida, piu a le am di A piu’ so te l n a z io n a A Inte r R ntributo o IP c C io il m z io n e s soc ia ia r io: A c fi z e n Be k Vad u VP Ban in 24 0 e t 0 s 8 n e 2 20 47 0 L ie c h t 5 5 0 I4 3 0 8 8 IBA N: L e 3 tF in a n c 1 220 6 r a Po s e z iz 00 900 v 0 0 S 0 0 9 h H 41 0 e ld k irc IBA N: C S tad t F r e d e 70 a rk a s s 0 0 4117 UE Sp iu to! 6 0 40 31 0 2 8 1 o s tro a T p e r il v IBA N: A to n e m ra z ia e ro ri n g U n s in c
Alpinscena n. 2 anno 2019. Poste Italiane S.p.a. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 NO/Torino n. 2 anno 2019
Tutt’altro che semplici api