FM Magazine N°28

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formulamotori

MAGAZINE Anno V - Numero 28 - Bimestrale MARZO/APRILE 2007 www.formulamotori.com Direttore editoriale e responsabile Gianni Piras Gianni.piras@formulamotori.com Redazione Gabriele Piras Nicola Piras Raffaella Piras Collaboratori Piero Abrate, Corrado Canali Marco Cecchinelli, Annibale Falaschi Gian Luca Gafforio, Emiliano Marziali, Sebastiano Pugliese, Gianni Sandri, Bruno Tonidandel, Carlo Valente, Luciano Zanda, Federico Fonnesu Cristiano Congiu Art Director Grafica e impaginazione Alessandro Cirina a.cirina@tiscali.it Fotografie Luciano Zanda (gare di moto) Distributore per la Sardegna Servizi Stampa Sardegna (CA-Olbia) Sammarco (OR-NU) Cherchi Aldo& C (SS) Agenzia Piras (Alghero) Responsabile della distribuzione Giuseppe Zolfino Stampa Grafiche Ghiani Strada Statale 131, KM. 17.450 09023 Monastir (CA) Editore Formulamotori Soc. Coop.Va arl www.formulamotori.com Uffici e sede amministrativa Vico II Orazio,2 09042 Monserrato (CA) Tel. e fax: 070/5740068 e-mail: info@formulamotori.com Pubblicità Vico II Orazio,2 09042 Monserrato (CA) Tel. e fax: 070/5740068 Il materiale redazionale e fotografico non viene restituito se non espressamente richiesto. Vietata la riprduzione, anche parziale, priva di autorizzazione dell’Editore. Il contenuto dei testi, anche se accuratamente verificato, non comporta specifiche responsabilità nel caso di involontari errori o inesattezze. Gli articoli firmati esprimono esclusivamente il pensiero personale del redatore dell’articolo. I vari argomenti e in generale quanto espresso dai singoli autori di ogni articolo non comporta responsabilità per l’Editore.

Editoriale

Auto troppo tartassata nel Belpaese Ecco come rendere più equo il fisco Dunque, ci risiamo. Auto da tartassare, automobilisti sempre più alle prese con balzelli pesanti. Non è una novità e nulla è cambiato ancora una volta, nonostante le promesse, stando alla Finanziaria (e al Decreto Legge sulle misure fiscali ad essa collegato) che porta la firma del Governo Prodi. La gran parte degli italiani possiede un’auto (c’è anche chi ne ha due, molti anche tre) ed è quindi facile rastrellare denaro in questo grande contenitore che riversa poi una marea di soldi nelle casse dello Stato dando un enorme contributo all’economia del Belpaese attraverso 76,2 miliardi di euro l’anno di tasse (pari al 21% delle entrate fiscali), oltre 200.000 posti di lavoro, un fatturato annuo di 65 miliardi di euro con una quota del PIL dell’8,5%, investimenti (3,5 miliardi) e spesa di ricerca e sviluppo (2 miliardi). <Oggi, prima ancora di aver percorso un metro con la nostra auto, abbiamo speso – versandoli allo Stato – circa mille euro fra tasse, imposte e altri balzelli, senza ovviamente considerare quell’IVA iniziale del 20% legata al prezzo dell’auto>: a lanciare il “grido d’allarme” è stato ancora una volta Salvatore Pistola, presidente dell’Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri) nel corso della tradizionale conferenzastampa di fine anno. Da tempo l’Unrae veste gli abiti del paladino proponendo “ricette” per “sanare” i mali dell’auto in Italia (fisco, mobilità, ambiente). Ecco, allora, l’ultima (in ordine di tempo) proposta per rendere il fisco più equo sul fronte delle auto: abolire la tassa sulla proprietà con un’addizionale (10 centesimi in più al litro) sui carburanti. In pratica <trasferire sulle imposte dei carburanti ciò che oggi viene prelevato attraverso la tassa di proprietà: un “progetto” già applicato in 7 Paesi europei, in particolare in Francia, dove da vari anni la tassa di proprietà è stata sostituita con un piccolo incremento del prezzo dei carburanti alla pompa. E allora, perché non seguire il buon esempio che ci dà l’Europa? Secondo passo: il “pay per use”, ossia pagare le tasse in base a quanto si usa l’auto. <Stante la indispensabilità del trasporto privato nella nostra vita sociale>, ha detto il presidente dell’Unrae, <riteniamo opportuno considerare con attenzione il concetto del pay-per-use: chi più usa le infrastrutture più deve contribuire al sostenere la manutenzione e il ripristino, tenendo conto che più circola più incide sull’inquinamento atmosferico>. E per “misurare” l’uso dell’auto, il metodo più immediato può essere quello del consumo di carburante: chi non può circolare per svariati motivi, chi tiene l’auto ferma per tante ragioni, non deve pagare alcuna tassa che con il sistema attuale è costretto a sborsare indistintamente, a prescindere se guida o meno. Insomma, una maggiore equità, una giusta forma di democratizzazione nell’uso dell’auto. Proposta analoga anche per l’assicurazione RCAuto: servono forme assicurative, secondo Salvatore Pistola, <basate sull’effettiva esposizione al rischio che avviene quando l’auto assicurata è in circolazione>. Vista la forte dinamica dei premi assicurativi, anche per la RCAuto deve valere il concetto dell’ottimizzazione della spesa, cosa già oggi fattibile e che potrebbe svilupparsi con l’adozione di dispositivi come la “scatola nera” che registra tutti i movimenti dell’auto e che sta per diffondersi come linea-guida in alcuni Paesi dell’Unione Europea, in particolare in Olanda (entro il 2012, sarà introdotta la tassazione “Kilometer pricing” che terrà conto della percorrenza, dell’orario e del luogo in cui si circolerà). Quindi, meno circoli, meno paghi. Gianni Piras

Formula Motori: registrato presso il Tribunale di Cagliari in data 09-06-2003 al n° 15/03

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Concorso

formulamotori

...E ora puoi scrivere un articolo anche tu!

MAGAZINE FM Magazine (FORMULA MOTORI) vara una iniziativa speciale in collaborazione con le concessionarie ufficiali locali. Agli appassionati dei motori e di giornalismo viene concessa l’opportunità di scrivere un articolo su uno o più veicoli (auto, moto). Gli argomenti verranno decisi di volta in volta dalla redazione di FM FORMULA MOTORI e dalle concessionarie. Gli articoli più originali e completi verranno pubblicati nelle pagine speciali di FM FORMULA MOTORI. Per gli autori degli articoli scelti un “premio” particolare: potranno avere in prova per una settimana il veicolo descritto. In più una possibile collaborazione con FM FORMULA MOTORI. L’articolo non dovrà superare le 50 righe da 52 battute e dovrà essere spedito in busta chiusa alla redazione di FM: vico II Orazio, 2- 09042 Monserrato (CA), via fax allo 070/5740068 redazione di FM o con una e-mail a: info@formulamotori.com.

Una C30 Volvo in prova per una settimana ! IMPOTANTE: inviare i dati personali, un recapito per poter essere contattati e una foto all’interno dell’auto o sulla moto scattata in una concessionaria (l’articolo senza foto non verrà pubblicato). OPPURE Invia un articolo (50 righe da 50 battute) e le foto su un argomento particolare da associare al mondo dei motori (donne e motori, moda e motori, turismo e motori etc.): il più originale e il più bello verranno pubblicati. IMPOTANTE: inviare dati personali e recapito. *L’autore dell’articolo si assume piena responsabilità sui contenuti

Primo articolo:

la Nuova Volvo C30 messa a disposizione dalla concessionaria

Volvo Auto Cagliari

viale Marconi 165 tel. 070/403040

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NEWS AUTO Bravo, una bella auto italiana La Fiat rilancia l’offensiva in Europa nel segmento C

Sommario In questo numero: Nissan Qashqai

Mercedes classe C

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6

Un nuovo marchio La Fiat cambia il logo

10

Le novita del 2007 Dalla Bravo alla 500 Fiat. C’è anche la Mini lunga

12

La Toyota rilancia e si fa tutta d’Auris La Casa giapponese infiamma la sfida con un’auto di classe media

15

Crossover Qashqai. Un pò Suv, un pò berlina Nissan lancia alla ribalta un’auto con una chiara vocazione urbana

18

La Peugeot 207 “Auto Europa” La prima volta del Leone nel Premio UIGA dei giornalisti

25

Peugeot 207 la “rivincita” del Leone

26

Peugeot 207 CC Il fascino cabrio-coupé La Casa del Leone rilancia con un’auto sportiva 2+2

28

Classe (quarta) C: la “baby Mercedes” Esordio a marzo per la nuova berlina tedesca

32

Smart Fortwoo, che svolta! Pronta per gli Usa la baby-car che fa tendenza

37

Con la “piccola” C30 la Volvo si fa più grande La Casa svedese torna nel campo delle “due volumi” compatte

40

Citroen C4 Picasso La “rivoluzione” francese sul fronte delle monovolume

44

La Kia Cee’d, eccome! Alla ribalta la prima auto coreana costruita in Europa

48

TS, l’ammiraglia della gamma Yaris Con la firma Toyota un’auto ideale per le strade della Sardegna

50

L’Alfa vara la formula Q2 La 147 e la GT Coupé con la “trazione intelligente”

52

SsangYong: un’ACTYON sorprendente La Casa coreana debutta nel segmento T1 degli Sport Utility Vehicle

55

...e la Touran parcheggia da sola La monovolume Volkswagen sfoggia un “pilota automatico”

58

Nuova Bmw X5 la “regina” dei SUV Secondo atto di un’auto di successo

60

NUOVE TECNOLOGIE Bolide “verde” La BMW scommette su Hydrogen 7, l’auto più ecologica del mondo

62

Formula Bioetanolo Saab: la nuova frontiera “verde” delle auto

64

Saab 9.5 BioPower Primato sul fronte delle auto “flex-fuel” di classe superiore

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TUNING SARDEGNA

Citroen C4 Picasso

SsangYong ACTYON

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55

Il fascino del tuning incanta la Sardegna I “maestri” delle auto personalizzate

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GARE IN SARDEGNA Lasia, anno magico Il pilota di Ardara protagonista delle gare in salita nella stagione 2006

72

La Festa del Pilota Premiati i protagonisti della stagione automobilistica 2006 in Sardegna

74

Raid Tourist Sardegna Anche le auto alla ribalta internazionale

76

Un successo di Lusso La prima vittoria della carriera per il pilota sardo

78

Trofeo Coast to Coast Motocross-spettacolo ad Alghero

80

Trofeo “Su Eranile” Dorgali “capitale” del Trial sardo

82

Moto: parata di campioni nel gran “gala” a Iglesias I campioni che hanno dato lustro alla stagione 2006 delle moto in Sardegna

84

Minicross, pocker d’assi Cadeddu, Sanna, Angius e Meconcelli

87

Maurizio Argiolas La “zampata” del leone

90

Giua e Fresi i “signori” del motocross Due campioni autentici, Fabio Giua (Classe 125) e Silverio Fresi

92

I GRANDI SALONI Show a Bologna: una “magia” mondiale Sul fronte delle auto in primo piano 114 novità

96

Cina, atto secondo Great Wall, l’altro “paradiso” del pianeta auto

101

La Maserati al Salone di Detroit La prima grande vetrina del 2007 incanta tutti al Cobo Center di Detroit

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Il trionfo di moto-Italia Grande successo a Milano per la spettacolare rassegna dell’EICMA

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News Auto | Le novitĂ 2007

Bravo, una bella auto italiana

La Fiat rilancia l’offensiva in Europa nel segmento C con la berlina che è stata realizzata ricorrendo alla progettazione virtuale, sistema che deriva dalla tecnologia aeronautica. di Gianni Piras

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Fiat Bravo

ROMA. La Fiat entra nel futuro con la nuova Bravo. <Un’auto carica di attese>, stando alle parole di Sergio Marchionne“, l’amministratore delegato del Gruppo Fiat, <Bravo, una bella auto italiana>. <Meravigliosa creatura>, canta Gianni Nannini nello spot in tv. <Bravo, la grande sfida>, <Bravo, stile italiano>, <Torna con la Bravo lo stile fatto in casa>, così hanno titolato negli ultimi mesi i giornali italiani e stranieri. E la Fiat che dice? Sentite Luca De Meo, CEO (dal primo febbraio scorso) di Fiat Autolobiles: <Ho sentito tante definizioni, ho sentito parlare di berlinetta italiana, di eleganza e sportività, di un coupé a 5 porte! Ho sen-

tito anche chi aveva espresso dubbi sull’abitabilità e fruibilità dell’auto tenendo conto di questo stile molto sportivo. Ma la realtà è e tutt’altra. E questi sono i numeri: con i suoi 4,34 metri è una delle auto più lunghe della categoria. E’ quella con la carreggiata più ampia rispetto a tutte le concorrenti: questo ha evidentemente un impatto sia sull’abitabilità, sia sulla tenuta di strada. La larghezza e l’altezza interne consentono di accomodare contemporaneamente due persone alte 1,85 metri sia davanti che dietro, come e meglio delle concorrenti. E infine Bravo può dire la sua anche sul bagagliaio: 400 litri, 60 più della media>.

Tutti i prezzi della Bravo cilindrata

versione

prezzo

1368

1.4 16v 90cv Bravo

14.000

1368

1.4 16v 90cv Active

15.900

1368

1.4 16v 90cv Dynamic

17.400

1910

1.9 Multijet 120cv Active

19.000

1910

1.9 Multijet 120cv Dynamic

20.500

1910

1.9 Multijet 120cv Emotion

21.400

1910

1.9 Multijet 16v 150cv Dynamic

21.900

1910

1.9 Multijet 16v 150cv Emotion

22.800

1910

1.9 Multijet 16v 150cv Sport

22.800

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News Auto | Le novità 2007

Bravo” vista come l’auto con cui la Fiat lancia l’offensiva nel segmento C, il più grande d’Europa (tre milioni e mezzo di unità all’anno), come l’auto simbolo del cambiamento, meglio ancora della “velocità” con cui si muove oggi la Fiat che volta pagina e archivia la prima fase della sua nuova storia proiettandosi verso il 2010 (obiettivo: quota 2.800.000 nel mondo). Dunque, eccola qui, la “Bravo” con il nuovo logo della Casa (fondo color rubino), auto altamente strategica con la quale il colosso italiano si proietta nelle sfide future: bella specialmente col suo look Rosso Maranello, berlina di qualità, agile, dinamica, sportiva, frontale quasi da piccola Gran Turismo, parabrezza inclinato, coda suggestiva, abitacolo da salotto

con tanta tecnologia, competitiva per l’alto rapporto tra contenuti e prezzi (si parte, chiavi in mano, da 14.900 euro. Una settimana Bravo. Megashow con lo straordinario spettacolo - personalizzato e ideato appositamente per la Bravo - degli acrobati del “Cirque du Soleil” allo Stadio dei Marmi del Foro Italico, con “gli artisti migliori del mondo” come li definisce la stampa internazionale, la voce di Gianna Nannini e fuochi d’artificio come a Capodanno; presentazione-fiume nella sede della Confindustria e la passerella con 150 nuovi esemplari per le strade di Roma; repliche per concessionari e addetti ai lavori di 72 Paesi; un concorso con tremila scolari intenti a disegnare la Bravo secondo la loro

personalissima “creatività”. Passerà alla storia dell’auto questa Bravo: è il primo modello “forgiato” interamente dal “team” guidato da Sergio Marchionne (amministratore delegato Gruppo Fiat) che ha saputo dare con la sua maestria “linfa vitale” a una Fiat in declino (il tunnel nero è ormai alle spalle); è la prima auto del Gruppo Fiat ideata interamente con tecniche di sviluppo virtuale che hanno consentito di realizzarla in soli 18 mesi. Un record assoluto se si pensa che ce ne sono voluti 23 per la Grande Punto dalla quale la Bravo eredita “l’aria di casa” (family feeling). Strategica per la sfida cruciale sul mercato europeo dove già “operano” con succose novità Golf, Focus, Astra, Peugeot 307,

Linea esterna compatta a “5 porte”, grande abitabilità interna: infatti, Bravo è lunga 434 centimetri (una delle più lunghe della categoria), larga 179 e alta 149 (può accogliere passeggeri alti anche 1,85 metri), ha un passo di 260 centimetri e una capacità di carico (400 litri, sessanta più della media) ai vertici del segmento. Fiat Bravo vuole essere un’auto di “sostanza” grazie a una ricchissima dotazione di contenuti tecnologici e a standard qualitativi di categoria superiore nel campo della sicurezza, del comfort e del piacere di guida. Un’auto agile e piacevole da guidare in qualunque situazione grazie anche a un’ampia gamma di motori: schiera, a fianco dei noti turbodiesel Multijet (1.9 da 120 e 150 CV) e del potente 1.4 benzina da 90 CV, la nuova famiglia di propulsori a benzina sovralimentati TJET (1.4 Turbo da 120 e 150 CV) dalle ottime prestazioni: sanno combinare ottimi livelli di coppia disponibili a bassi regimi con ridotti consumi e basse emissioni. Comfort e sicurezza (anche 7 airbag ed ESP) all’insegna della tecnologia più raffinata. Dodici tinte esterne, 4 livelli di allestimento (Active, Dynamic, Emotion, Sport, ognuno con 3 tonalità di colore), più una versione (semplicemente Bravo: 14.900 euro) per <chi desidera il massimo dell’accessibilità>.

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Fiat Bravo

 Mégane, Citroen C4, Honda Ci-

vic e le “freschissime” Toyota Auris (sostituisce la Corola) e Kia Cee’d (prima auto coreana costruita in Europa, 7 anni di garanzia). Non a caso per presentare la Bravo è sceso in campo tutto lo “stato maggiore” della Fiat, dal presidente Luca Cordero di Montezemolo a Sergio Marchionne, da Luca De Meo a Harald Wester (responsabile dello sviluppo). Il Presidente della Repubblica l’ha provata davanti al Quirinale. Il Capo del Governo, Romano Prodi, l’ha definita <Un bel simbolo per il Paese>. Sostituisce la Stilo, la Bravo, ma non ne eredita lo stile (spigoloso): su questo fronte il passo in avanti è notevole, grazie a un look molto più raffinato. Tanto da entusiasmare i 1.600 invitati al gala mondiale con la sua capacità di seduzione. Colpisce il frontale che ripropone i tratti

Tecnologia aeronautica e sistema Blue&Me Nav ROMA. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, l’ha provata davanti al Quirinale. Romano Prodi, Presidente del Consiglio, l’ha definita <un bel simbolo per il Paese>. Gianna Nannini le ha dedicato una canzone “cult” <Meravigliosa creatura>. Si potrebbe “creare” un’antologia per la Bravo, l’auto che simboleggia <la velocità con la quale si muove oggi la Fiat>. Della Bravo abbiamo descritto in sintesi le qualità più profonde, ma molto c’è ancora da dire al di là del design (una “summa” del made in Italy), della gamma (quattro allestimenti: Active, Dynamic, Emotion, Sport), dei motori (1.4 a benzina da 90 cv; 1.9 Multijet da 120 e 150 cv) e dei prezzi (da 14.900 a 22.800 euro). Sostanza e qualità, stile e robustezza, cura dei dettagli al top per un’auto “mondiale” (sarà distribuita entro l’anno in 60 Paesi ed esportata anche in Cina) nata attraverso la progettazione virtuale con un sistema che deriva dalla tecnologia aeronautica. E la sostanza si tocca con mano quando si sale a bordo: climatizzatore manuale o automatico bi-zona, cruise control, sensori per pioggia e parcheggio, anche fendinebbia autoadattativi per le curve (illuminano di lato alternativamente a destra o a sinistra, sino alla velocità di 40 orari), due autoradio (disponibili con lettore CD o lettore CD file MP3), due livelli di sistema audio (Hi-Fi e Hi-Fi Sound System). Sul fronte della sicurezza la Bravo non si fa mancare niente: anche porta antifurto, un allarme per le gomme forate, 7 airbag (uno anche sotto il piantone per proteggere le ginocchia del pilota), cinture a tre punti con pretensionatori e limitatori di carico, 5 appoggiatesta, dispositivo antincendio, ABS con

correttore elettronico della frenata, ESP (controllo della stabilità), Hill Holder (aiuta il pilota nelle partenze in salita molto impegnative) E un fantastico navigatore a pittogrammi con inserimento della destinazione a voce, evoluzione del sistema “Blue&Me”: la mappa è memorizzata su una chiavetta USB con la quale si possono caricare (e ascoltare durante la navigazione) musica, filmati e cartine per viaggiare. Si può anche telefonare, chiaramente, utilizzando un cellulare Bluetooth senza mai togliere le mani dal volante. Il sistema Blue&Me, sviluppato insieme a Microsoft e scelto dal 20% degli acquirenti della Grande Punto, sfoggia sistema vivavoce Bluetooth, comandi vocali, porta USB, MP3 player, SMS Interpreter, disponibilità in 7 lingue. Ma con la Bravo la Fiat rilancia con la seconda generazione di questo “gioiello” tecnologico, appunto Blue&Me Nav (optional, costa 499 euro) che in futuro abiliterà una serie di servizi telematici come SOS, Concierge e servizi assicurativi. Tutto per il benessere a bordo su un’auto che sfoggia anche un tetto apribile panoramico ad ampia metratura (circa 1,24 metri quadri pari al 77% dell’intera superficie).

distintivi degli ultimi modelli Fiat e in particolare della Grande Punto; spiccano gli originali gruppi ottici posteriori che ricordano quelli della precedente Bravo. Per sostenere la sfida, la Bravo è stata pensata e realizzata come <la migliore sintesi di bellezza e sostanza>, dicono alla Fiat: sviluppata dal Centro Stile Fiat si distingue per l’inconfondibile “italianità” del design esterno, un altro passo nella costruzione della nuova identità stilistica del Brand. Ambiziosa persino: vuole diventare un’icona del miglior stile “made in Italy”. Dunque, la nuova Bravo <suscita emozione fin dal primo sguardo e, una volta saliti a bordo, accoglie guidatore e passeggeri in un abitacolo caratterizzato dalla grande qualità dei materiali e dalla particolare cura dei dettagli>.

I motori della Bravo BENZINA 1.4 Fire 16V: 1.368 cc, 90 cavalli a 5.500 giri, coppia di 128 Nm a 4.500.Velocità: 179 chilometri all’ora. Accelerazione: da 0 a 100 orari in 12”5. Consumi per 100 chilometri: 8,7 litri (urbano); 5,6 (extraurbano); 6,7 (combinato). Emissioni di Co2: 158 g/km.

TURBODIESEL Multijet 1.9 8V: 1.910 cc, 120 cavalli a 4.000 giri, coppia di 255 Nm a 2.000 giri. Velocità: 194 chilometri all’ora. Accelerazione: da 0 a 100 orari in 10”5. Consumi per 100 chilometri: 6,9 litri di gasolio (urbano); 4,3 (extraurbano); 5,3 (combinato). Emissini di Co2: 139 g/km. Multijet 1.9 16V: 1.910 cc, 150 cv a 4.000 giri, coppia di 305 Nm a 2.000 giri. Velocità: 209 orari. Accelerazione: da 0 a 100 orari in 9 secondi. Consumi per 100 chilometri: 7,6 litri di gasolio (urbano); 4,5 (extraurbano); 5,6 (combinato). Emissioni di Co2: 149 g/km. PREZZI. ACTIVE: 15.900 euro (1.4 benzina 90 cv); 19.000 euro (1.9 Multijet da 120 cv). DYNAMIC: 17.400 (1.4 benzina); 20.500 (1.9 Multijet 120 cv); 21.900 (1.9 Multijet da 150 cv). EMOTION: 21.400 (1.9 Multijet 120 cv); 22.800 (1.9 Multijet 150 cv): SPORT: 2.800 (1.9 Multijet 150 cv)

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Auto Story | I simboli delle Case

di Gianni Piras

Un nuovo

marchio Cambia logo il Brand Fiat: debutto a gennaio con la nuova Bravo. Da alcuni mesi la Fiat ha intrapreso un nuovo corso come dimostrano Croma, Grande Punto, Panda, Sedici. Spiega Luca De Meo, responsabile Brand Fiat: «In questo contesto così dinamico e significativo, abbiamo deciso di porre un sigillo al percorso finora compiuto rinnovando anche il nostro marchio, un segno tangibile del rilancio che ci proietta nelle sfide future. Ecco perché il nuovo logo farà il suo esordio proprio sul frontale della nuova Bravo e poi, gradualmente, sarà adottato da tutti i modelli Fiat».

Uno scudo diventato celebre

Cambiamento nella continuità

Realizzato da RobilantAssociati in collaborazione col Centro Stile Fiat, il nuovo simbolo prende spunto dal celebre scudo che campeggiava sul frontale delle Fiat dal 1931 al 1968, con fondo rosso rubino dove, al centro, spiccano i caratteri allungati verticalmente della scritta “FIAT”. II tutto incastonato all’interno di una cornice tonda cromata dall’effetto tridimensionale che evoca un’idea di tecnologia, design italiano, dinamismo e spiccata individualità. Praticamente un omaggio al marchio rotondo con alloro (scritta bianca su campo rosso) che per molti anni ha contraddistinto le Fiat di grandi prestazioni e potenza.

Essenziale e forte, quindi, il nuovo logo rappresenta il “cambiamento nella continuità”, un segno del passato riletto in chiave moderna: esprime la Fiat di oggi, un brand proiettato nelle sfide del futuro ma, al tempo stesso, orgoglioso della propria identità storica. In particolare, grazie al ricordo della Fiat 524 del 1931, la prima a fregiarsi di un logo rettangolare che bene si integrava nell’inedita calandra concepita in funzione non solo estetica ma anche aerodinamica. Insomma, il nuovo marchio FIAT vuole sintetizzare la missione di un’Azienda italiana che da oltre cento anni realizza auto belle nello stile, accessibili e capaci di garantire una migliore qualità .

Fiat, 107 anni di storia: ecco come è cambiato il logo del “Brand” in un secolo Debutta con la Bravo il nuovo marchio del brand Fiat, il decimo nella storia centenaria della Casa italiana. Una storia iniziata nel 1899 quando nel capoluogo piemontese nasce la Fabbrica Italiana Automobili Torino: l’evento viene celebrato con un manifesto nel quale in alto a sinistra spicca una piccola pergamena con la riproduzione della ragione sociale dell’Azienda; e quel segno – molto elaborato – diventa il primo marchio FIAT. 1901 – La Fiat decide di applicare sulle auto un vero marchio: al centro di una placchetta in ottone smaltato il nome FIAT appare con

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la caratteristica A, quella rimasta sostanzialmente immutata nel tempo. 1904- La stemma diventa ovale: un originale stile liberty riprodotto fino agli Anni Venti. 1925 – Il marchio diventa rotondo e il logo FIAT, in rosso, campeggia su un fondo bianco. Viene circondato da una corona d’alloro stilizzata per celebrare la partecipazione vittoriosa della FIAT alle prime gare automobilistiche. 1931 – Il marchio diventa rettangolare: il logo riempie tutto lo spazio. 1932 – Il marchio assume la forma di uno scudo, simbolo più adatto ad armonizzarsi

con le calandre dei nuovi modelli. Variamente modificato, questo marchio personalizzerà le auto Fiat sino al 1968. 1968 – Viene adottato il marchio dei quattro rombi, di colore blu, che diventa l’elemento base d’identità di tutto il Gruppo Fiat. 1999 – In occasione del Centenario viene “rispolverato” il marchio degli Anni Venti: fondo blu, logo cromato con la A caratteristica, e una corona d’alloro stilizzata. 2007 – Nuovo marchio sulla Bravo: caratterizzerà tutte i veicoli Fiat di prossima generazione.

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News Auto | Novità 2007 Nasce sotto buoni auspici. Anche il 2007 sarà un anno spettacolare sul fronte delle auto: sono preannunciate oltre 100 novità mondiali nei vari segmenti di mercato: utilitarie (le più attese sono la Fiat 500, che sarà varata a metà settembre, la nuova Renault Twingo e la seconda generazione della Skoda Fabia); medie (Toyota Auris, Fiat Bravo, Kia Cee’d); station wagon (Dacia Logan MPV, Ford Mondeo, Mini Clubman); monovolume (Citroen C4 Picasso 5 porte, Ford C-Max, Volkswagen Cross Touran); SUV (Nissan Qashqai, Opel Antara, Volkswagen Tiguan); coupé-cabrio (Bmw Serie 3 CC, Ford Focus CC, Peugeot 2007 CC); sportive (Alfa 8C Competizione, Audi R8, Maserati Coupé). E l’anno inizia proprio sotto il segno delle sportive protagoniste a Detroit (10-21 gennaio), primo grande Salone del 2007, arrivato a celebrare il Centenario (ne parliamo a parte) : la “regina” è Maserati Quattroporte Automatica, ma gli americani sono rimasti incantati anche dalle spettacolari cabrio Mercedes Ocean Drive, Bmw Serie 3, Camaro Chevrolet, ma anche dalla Jaguar C-Xf, dalla Kia Kue (l’auto coreana più avveniristica e più attraente) e da una infinità di concept-car. Archiviato il 2006 con la Grande Punto “regina” in Italia (a quota 229.647) e con i colossi americani in picchiata (la GM dovrebbe cedere la leadership mondiale alla Toyota), la stagione 2007 ha in serbo parecchie

100 novità per il 2007

SUZUKI Swift Sport

MITSUBISHI Outlander

Dalla Bravo alla 500 Fiat C’è anche la Mini lunga Il 2007 sarà un anno spettacolare sul fronte delle auto: già annunciate dalle Case oltre cento novità assolute

TWINGO - Abbiamo visto il prototipo al Motor Show di Bologna 2006. Tre porte, interni ad alta tecnologia, motori a benzina da 58 e 100 cavalli e – primizia assoluta – un diesel da 70 cv. Per averla bisognerà aspettare sino al prossimo autunno, al prezzo (pare) di 9.500 euro.

sorprese, senza un attimo di tregua, a cominciare dal debutto delle novità mondiali proposte nel dicembre scorso al Motor Show di Bologna (in primo piano Nubira diesel, nuova C-Max, Opel Astra 2007, Skoda Roomster Scout, Smart Fortwoo, Toyota Auris, Volkswagen Cross Touran). Una stagione spettacolare iniziata sotto le insegne della Kia a Senago (Milano) con la Cee’d, una “media” di qualità con stile europeo, la prima con 7 anni di garanzia. Costa 14.000 euro (15mila la station wagon). Il secondo atto porta la firma della Mercedes-Benz: a Stoccarda (18 gennaio) show con la quarta generazione della Classe C, la berlina di successo, nata come 190, che fin dalle sue origini ha rappresentato per molti appassionati l’ingresso nel fantastico mondo Mercedes. E’ la più lussuosa e confortevole Classe C mai realizzata, combinazione ideale di comfort e sportività. Poi a Rapallo (22 gennaio) per ammirare nel tradizionale test su strada la nuova Suzuki Swift Sport 1.6 benzina da 125 cavalli. In contemporanea (22-23-24 gennaio) di scena a Milano la Mitsubishi Outlander (sette posti, trazione integrale a inserimento automatico, motore turbodiesel da 140 cv di origine Volkswagen), il nuovo Freelander (Cortina) e la Toyota Auris (Barcellona). Già presentata al Motor Show, la “media” della Toyota, erede della Corolla, è una delle auto più attese: la Auris, infatti, con uno stile ispirato alla Yaris.

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News Auto | Novità 2007

MERCEDES Ocean Drive

OPEL Antara

E’ moderna e razionale, spaziosa. Sul mercato in aprile, con prezzi a partire da circa 15.000 euro. A Barcellona va in scena anche il crossover Qashqai Nissan, considerato una vera alternativa alle berline (sostituisce l’Almera): è lungo 4,30 metri, ha cinque posti, è proposto in due versioni (2 e 4 ruote motrici) con motori benzina e diesel. Debutto in primavera, prezzi da 17.850 euro. L’appuntamento più importante di gennaio, almeno per i colori italiani, è a Roma “caput mundi” con la nuova Bravo Fiat (ne parliamo a parte), erede della Stilo: su strada a marzo, con prezzi a partire da 16.000 euro. Febbraio non è da meno: primo atto a Girona (Spagna) con Citroen C4 Picasso 5 posti, in pratica la versione “corta” (18 centimetri in meno) dell’omonimo “settebello” della Casa francese. Il 6 febbraio la Smart Fortwoo (ne parliamo a parte) si esibirà nelle strade di Madrid in vista del suo prossimo sbarco (2008) negli Usa. Si prosegue con il debutto dell’Antara Opel, già presentato nel novembre scorso ad Atene: sostituisce la Frontera classico fuoristrada, ma in pratica è una “urbana” a 4 ruote motrici

MINI CLUBMAN - E’ una curiosa station wagon con tre porte (la terza porta posteriore, infatti, è solo sul fianco destro), 15 centimetri più lunga della ormai mitica Mini dalla quale eredita i motori. Varo a novembre: prezzi a partire da 18.500 euro.

NISSAN Qashqai

OPEL CORSA OPC - E’ la più potente Corsa mai costruita (192 cv, 225 all’ora). Con la nuova Corsa, si può davvero dire che Opel ha “messo la sesta”. Sulla scia dell’ottima accoglienza riservata dal pubblico europeo alla quarta generazione di questo modello, la Casa tedesca del gruppo General Motors si prepara a lanciare la versione più sportiva della gamma. L’OPC è la massima espressione del temperamento dinamico di questa automobile: grande maneggevolezza e controllo assicurano un elevato piacere di guida. Il motore 1.6 turbo benzina da 192 CV (141 kW) permette a questa 3 porte di raggiungere i 100 orari con partenza da fermo in appena 7”2 secondi e una velocità massima di 225 orari. La coppia massima di 230 Nm può essere portata per alcuni secondi ad oltre 260 Nm utilizzando la funzione “overboost”; la trazione è anteriore e il cambio manuale a 6 rapporti (di serie). La Corsa OPC è in grado di percorrere 100 chilometri con 7,9 litri di benzina, un valore davvero contenuto per un’ato capace di simili prestazioni. Sarà presentata in anteprima mondiale, all’inizio di marzo, al Salone dell’Automobile di Ginevra, all’immediata vigilia della sua commercializzazione.

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100 novità per il 2007 con stile e guida da berlina. Prezzi da 27.400 euro. Non mancano le curiosità che contribuiscono ad alimentare le aspettative. L’attesa più grande, come detto, è per la Fiat 500 che interpreta chiaramente in chiave moderna la mitica utilitaria che ha motorizzato l’Italia nel dopoguerra. Tre metri e mezzo, 4 posti e motori 1.1 benzina e 1.3 turbodiesel. Debutto al Salone di Francoforte a settembre. Prezzo? Si partirà – si dice – da 9.000 euro. Quattro stagioni da godere in pieno: nel “giardino” rigoglioso dei motori, oltre alle novità citate in precedenza, fioriscono già anche il Suv Honda CR-V (completamente rinnovato), Defender Land Rover, i pick-up Hilux Toyota, Ranger Ford e SsangYong Actyon Sports; Ford Mondeo, Bmw X5, l’Audi A4 tutta nuova. E’ l’anno dei SUV, Sport Utility Vehicle in continua crescita sui mercati: dopo Qashqai, Antara, Outlander, CR-V e company, a conquistare i riflettori sono le “gemelle” francesi Citroen C-Crosser e Peugeot 4007. La C-Crosser (4,64 metri) è il primo SUV Citroen costruito sulla base della Mitsubishi Outlander; primo Suv Peugeot la 4007 molto simile alla Outlander e alla C-Crosser (frontale tipico delle auto del Leone) equipaggiato con un motore 2.2 diesel common rail di 156 cv (progetto Citroen-Peugeot-Ford). Entrambi dovrebbero costare circa 25.000 euro.

DACIA LOGAN MPV - Sotto le insegne della Renault (è prodotta in Romania), a marzo salirà alla ribalta la più economica MPV (Multi Purpose Vehicle), 5 o 7 posti. Prezzi da 9.000 euro.

VOLKSWAGEN TIGUAN - E’ stata ideata per fare concorrenza al Rav4 della Toyota. In pratica è una piccola Touareg, sviluppata sulla base della Golf, esaltata con la trazione integrale 4 Motion. Debutto previsto a settembre, con prezzi a partire da 30.000 euro.

CITROEN C-Crosser

SUV PEUGEOT 4007

MERCEDES Ocean Drive

HONDA CR-V

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News Auto | Le belle giapponesi

La Toyota rilancia e si fa tutta d’Auris

Nel segmento C la Casa giapponese infiamma nuovamente la sfida con un’auto di classe media progettata e costruita in Europa all’insegna della qualità super. Venti versioni. <E’ la berlina più monovolume di tutte>. di Raffaella Piras

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News Auto | Le belle giapponesi

BARCELLONA. La Toyota si “fa d’oro”. Il Colosso automobilistico del Sol Levante ha aperto a Barcellona il “caveau” per la stampa internazionale e ha svelato il suo nuovo “gioiello”. Sì, è proprio il caso di dirlo, visto e considerato il nome: Auris, che deriva dalla parola latina “aurum”, oro appunto. Auris è l’erede della Corolla e proverà a farsi largo nel segmento C, il mercato delle medie a due volumi, dove regnano VolksWagen Golf, Alfa 147, Ford Focus, Opel Astra, Peugeot 307 e Renault Megane e lancerà la sfida alle neo-debuttanti Fiat Bravo e Kia CEE’D. Auris è una Toyota doc: ha lo stesso DNA delle altre auto del marchio (piccole fuori, ma grandi dentro), come la sorella minore Yaris, ad esempio, alla quale somiglia davvero molto soprattutto nel frontale (evi-

dente il richiamo alle forme del “piccolo genio”). Corta e alta. L’erede della Corolla, anche se non ha nulla in comune con questo modello, (<non chiamatela Nuova Corolla>, dicono infatti i big della Casa giapponese <ma Nuova Toyota), è stata creata in Europa appositamente per il mercato europeo su una piattaforma completamente nuova. Il design esterno è elegante e innovativo: si stacca dallo stile classico delle due volumi di segmento C. In Toyota parlano di <approccio inside-out>, cioè dall’interno all’esterno. <Abbiamo deciso di sviluppare l’auto intorno al guidatore e ai passeggeri>, ha detto Yoshihico Kanamori, ingegnere capo di Toyota Motor Corporation, durante la conferenza stampa a Barcellona, <Il design interno ha condizionato la forma di tutto il

veicolo. L’importanza di avere uno spazio interno ampio ci ha spinto verso un abitacolo molto alto>. Auris, infatti, è l’auto più alta nel segmento ma mantiene una lunghezza complessiva tipica delle auto della sua categoria. Offre il massimo spazio interno in dimensioni molto contenute: è lunga 422 centimetri, alta 152 e larga 176. Il passo è di 260 cm. È la più monovolume tra le berline, come amano definirla in Casa Toyota. <Sì, perché dal punto di vista stilistico>, dice ai microfoni di Formula Motori Massimo Nordio, amministratore delegato di Toyota Italia, <Auris ha dei tratti tipici di una monovolume che le altre auto di questa classe non hanno. Come, ad esempio, l’angolo tra il parabrezza e il cofano è di poco inferiore ai 180°, quasi una linea retta.

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Toyota Auris

Tutte le dirette concorrenti dell’Auris, invece, hanno un angolo molto più marcato. Inoltre è l’auto più alta della sua classe. Ma soprattutto, all’interno, il punto di seduta del guidatore e dei passeggeri è molto rialzato, si ha proprio l’impressione di essere su una monovolume. La spaziosità interna, particolarmente sopra la testa, è molto elevata, però tutto in una esecuzione che non è monovolume ma è berlina>. Auris è leader nel suo segmento per spaziosità interna. L’abitacolo è stato studiato per garantire massimo comfort a guidatore e passeggeri: la posizione di guida è molto alta. I sedili (ergonomici), la plancia (imponente), la console centrale e la leva del cambio (piuttosto rialzata) sono integrati in un unico elemento che avvolge il guidatore, che ha così tutti i comandi “a portata di mano”. C’è molto spazio per le gambe e una considerevole distanza tra i sedili anteriori e quelli posteriori . Originale il quadro strumenti. Il bagagliaio ha una capienza di 354 litri ma può arrivare fino a 761 litri, ribaltando i sedili posteriori con un semplice movimento, grazie al Sistema easy flat. L’Auris è una delle auto più sicure del suo segmento. Ha ottenuto 5 stelle nei test EURO-NCAP (è il quinto modello modello Toyota premiato dopo Yaris, Avensis, Prius e Corolla Verso). E’ dotata di

serie di 9 airbag anteriori, laterali e a tendina, compreso quello per le ginocchia del guidatore, del sistema di controllo della stabilità del veicolo (VSC) e del controllo di trazione. Sono di serie anche l’ABS, il sistema EBD e il Brake Assist. Auris sarà commercializzata in Italia tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile in versioni a 3 o 5 porte, due allestimenti (Auris e Auris Sol), per un totale di 20 versioni. Cinque le motorizzazioni, EURO 4 su tutti i mercati europei, e con consumi ridottissimi. Due a benzina: i briosi 1.4 litri VVT-i da 97 cv e il nuovo 1.6 litri DUAL VVT-i da 124 cv. Tre diesel: il sobrio 1.4 D-4D da 90 cavalli; il “passista-fondista” 2.0 D-4D da 126 cv e l’esuberante 2.2 con tecnologia D-CAT da 177 cv). Cambi manuali a 5 rapporti per i motori a benzina e il 1.4 diesel o a 6 marce sui due diesel più “robusti”(2.0 e 2.2) e una trasmissione robotizzata Multi Mode. I prezzi, chiavi in mano, della Auris per la 3 porte vanno dai 14.500 euro (versione base a benzina) ai 23.000 euro (diesel 2.2 D-CAT). Per la 5 porte bisognerà aggiungere 650 euro. E’ con queste credenziali, all’insegna della qualità, che la Toyora rilancia l’assalto all’Europa con un’auto “europea”, disegnata dal Centro Stile di Nizza e costruita in Inghilterra e in Turchia. Ambizione più che legittima.

Test Drive a Barcellona Per le strade ed autostrade di Barcellona abbiamo testato il potentissimo propulsore diesel 2.2 D-Cat da 177 cv. Della Auris ci ha colpito subito, una volta saliti a bordo, la posizione di guida piuttosto alta, oltre che comoda (i sedili sono avvolgenti), che ci ha subito messi a nostro agio. Dà una bella sensazione di sicurezza, inoltre, avere a portata di mano tutti i comandi principali. La leva del cambio sulla consolle a ponte, e parecchio rialzata rispetto alla normalità, è facilmente raggiungibile. Gli specchietti retrovisori sono grandi e consentono un’ottima visibilità. E’ un’auto costruita “attorno a te”, lo percepisci subito e questo piace davvero. Si ha la percezione di dominarla e, con essa, la strada. Il 2.2 D-Cat (<il più performante>, ci dicono quando ci consegnano le chiavi prima di iniziare la prova su strada), è silenziosissimo. Regala il piacere di una guida sportiva in totale relax. E’ il motore più potente e più pulito nel suo segmento. E’ equipaggiato con la tecnologia D-Cat, un sofisticato sistema di depurazione dei gas di scarico che riduce le emissioni dannose e il particolato. Questo propulsore eroga una coppia di 400 Nm già a 2000 giri e regala ad Auris le prestazioni di un’auto sportiva e al guidatore un piacere di guida ai massimi livelli. Può raggiungere una velocità massima di 210 chilometri orari e un’accelerazione da 0 a 100 orari in appena 8 secondi. Veramente emozionante. Il cambio è manuale e a 6 rapporti. A bordo della Auris ci si sente coccolati. Noi di Formula Motori abbiamo provato una super accessoriata Auris “Sol” in versione 5 porte e con la vernice nera metallizzata: volante e pomello del cambio in pelle, computer di bordo multifunzione, climatizzatore automatico bizona, numerosi vani portaoggetti, sintolettore CD compatibile con file MP3 con 6 altoparlanti e comandi audio al volante.

I prezzi della Auris BENZINA 3 PORTE (5 porte +650 euro)

AURIS 1.4 VVT-i: 14.500 euro (base) e 16.350 (SOL). AURIS SOL 1.6 DUAL VVT-i: 17.150 euro e 17.950 (M-MT).

DIESEL 3 PORTE (5 porte +650 euro)

AURIS 1.4 D-4D: 15.500 euro; 17.350 (SOL); 18.150 euro (D-4D). AURIS 2.0 D-4D SOL: 19.100 euro; 19.600 (DPF). AURIS 2.2 D-CAT: 23.000 euro.

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News Auto | Le novità 2007

Crossover Qashqai

Un pò Suv, un pò berlina La Nissan lancia alla ribalta nel segmento C un’auto trasversale, alta, spaziosa, con una chiara vocazione urbana. Anche con trazione integrale a richiesta. di Gianni Piras

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Nissan Qashqai

BARCELLONA. Un po’ Suv e un po’ berlina. Anzi, una berlina che sembra una monovolume. Sicuramente un crossover che <offre il meglio dei Suv e delle berline>: Qashqai (si pronuncia “cascai”) si presenta così, con un nome suggestivo (è quello di una tribù nomade del sud dell’Iran), nella parte alta del segmento C che rappresenta un quarto del mercato nel Belpaese delle auto. Debutto quasi storico perché la Nissan era ormai praticamente assente in questa rilevante area dove ora irrompe con un’auto “trasversale”, spaziosa, due ruote motrici o 4x4 permanente ALL MODE (solo a richiesta, costa 2mila euro) per viaggiare in tutta sicurezza più che per andare in fuoristrada, agile e maneggevole e dunque adatta anche per il traffico urbano, come ha dimostrato nel cuore di Barcellona, capitale della Catalogna, città mediterranea e cosmopolita che sfoggia resti della civiltà romana, borghi medievali e tanti “gioielli” del modernismo e dell’arte contemporanea. <Qashqai è il primo crossover del segmento C>, precisa

Stephane Cottin amministratore delegato di Nissan Italia, <a offrire tutto ciò che gli automobilisti possono desiderare, senza dover scendere a compromessi di alcun tipo>. Come dire: agilità e linea filante di una sportiva; forza e carattere di un Suv compatto. Due “open week-end” (4/5 e 10/11 marzo) per mettere in vetrina una gamma ben articolata tra motori (1.6 benzina da 115 cv; 2 litri da 140 cv; turbodiesel 1.5 dCi da 106 cv e 2 litri da 150 cv), trazioni, trasmissioni (5 e 6 marce; CVT con funzione sequenziale a 6 marce; Automatico 6 marce), versioni (Visia, Acenta, Tekna con prezzi a partire da 17.850 euro), equipaggiamenti. Più basso e più corto (-15 cm) di un normale Suv (è lungo 4,315 metri ed è largo 1,783), più lungo (+10 cm) di una normale berlina, alto 1,606 metri, Qashqai sfodera un look di notevole impatto. <Abbiamo creato un cofano molto lungo>; spiega Stephane Schwarz capo designer, <enfatizzato da un frontale sfuggente, quasi verticale>.

Le quattro motorizzazioni BENZINA – 1.6 litri 16V: 1.598 cc; 115 cv; coppia di 156 Nm a 4.400 giri. Velocità: 175 orari. Consumi: nel ciclo combinato 6,7 litri di carburante per 100 chilometri. 2.0 16V: 1.997 cc; 140 cv; coppia di 196 Nm a 4.800 giri. Velocità: 192 all’ora. Consumi: nel combinato 8,4 litri per 100 chilometri.

DIESEL – 1.5 litri dCi: 1.461 cc; 106 cv; coppia di 240 Nm a 2.000 giri. Velocità: 174 all’ora. Consumix100 km: nel combinato 5,4 litri di gasolio. 2.0 litri dCi: 1.994 cc; 150 cv; coppia di 320 Nm a 2.000 giri. Velocità: 190 orari. Consumix100 km: nel combinato 6,6 litri di gasolio (2WD) e 6,9 (4WD).

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News Auto | Le novità 2007

ACCESSORI A RICHIESTA ESP (Visia): 600 euro. Comfort Pack (Acenta, di serie su 2.0 benzina) con caricatore CD da 6, cruise control, sensori parcheggio: 1.000 euro. Sport Pack (Acenta) con tetto panoramico, cerchi in lega da 17”: 1.000 euro. Navigatore satellitare (Acenta, Tekna): 2.000 euro. Sistema ALL MODE 4x4 per Acenta, Teckna (solo motori 2 litri benzina e diesel): 2.000 euro. Cambio CVT a 6 marce per Acenta e Tekna (solo 2 litri benzina): 1.500 euro. Cambio automatico a 6 marce per Acenta e Tekna (solo 2.0 dCi con ALL MODE 4x4): 1.500 euro.

Nissan Qashqai

La linea di cintura alta e i due rigonfiamenti sul cofano già al primo colpo d’occhio danno l’idea dei “muscoli” in dotazione al crossover Qashqai. Dietro, lo “spettacolo” non è da meno: <la cintura>, dice Schwarz, <si fonde con la coda dei fari situata nell’angolo più esterno dell’auto, per enfatizzare visivamente la larghezza di Qashqai attraverso la creazione di muscolosi e agili fianchi laterali che contrastano con la compattezza delle proporzioni del vetro posteriore>. L’abitacolo profuma di salotto: dimensioni piuttosto compatte con superfici in vetro che ricordano la visiera di un casco sportivo. <Abbiano deciso di isolare il pilota>, dice ancora Schwarz, <dal resto dei passeggeri concentrando tutte le funzioni attorno allo sterzo e posizionandole in maniera ergonomica in modo da rendere ancora più agile e divertente la guida. Ad esempio, la strumentazione è in rilievo

Così le 3 versioni VISIA: 6 airbag, ABS, BAS, EBD, vetri e specchietti elettrici, sedile-guida regolabile in altezza, radio con CD con comandi al volante, computer di bordo, climatizzatore manuale, Bluetooth. ACENTA: anche ESP, climatizzatore automatico, volante in pelle, sensore crepuscolare, sensori di pioggia. TEKNA: anche cerchi in lega da 17”, interni in pelle, cruise control, caricatore cd in plancia, navigatore satellitare, tetto panoramico (lungo più di 1 metro), chiave elettronica, sensori di parcheggio; fari allo Xenon.

rispetto alla superficie del pannello di controllo, traendo ispirazione dall’industria automobilistica>. Impostazione sportiva: contachilometri con le sfumature color argento, diversi inserti argentati sullo sterzo e al centro della consolle. Si viaggia comodissimi (posizione di guida rialzata), come ha dimostrato il test nei dintorni di Barcellona: il punto di forza di Qashqai, in definitiva, è il suo comportamento su strada. A bordo c’è tanto spazio (anche un cassetto portaoggetti refrigerato da 14 litri per 15 lattine e un vano per 8 CD, un cassetto scorrevole sotto il sedile posteriore), così come nel bagagliaio (da 410 a 1.513 litri). Un’auto particolare, una alternativa al segmento medio tradizionale: non noiosa, piena di emozioni. Non un fuoristrada vero e proprio per condizioni estreme, ma una accattivante proposta per la mobilità urbana. I PREZZI DI QASHQAI VISIA

ACENTA

TEKNA

1.6 16V

17.850 euro

1.5 dCi

19.350 euro

2.0 dCi

21.950 euro

1.6 16V

20.450 euro

2.0 16V

22.650 euro

1.5 dCi

21.950 euro

2.0 dCi

23.950 euro

1.6 16V

24.000 euro

2.0 16V

25.800 euro

1.5 dCi

25.500 euro

2.0 dCi

28.100 euro

Tre anni di garanzia o 5 anni con 456 euro.

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News Auto | I referendum

Auto Europa 2007

La Peugeot 207 “Auto Europa” La prima volta del Leone nel Premio UIGA dei giornalisti E’ francese la nuova “regina” delle auto. La Peugeot 207 si è aggiudicata il premio <Auto Europa 2007> giunto alla 21ma edizione: ha ottenuto 763 punti nel tradizionale “referendum” dei giornalisti dell’U.I.G.A (Unione Italiana dei giornalisti dell’Automobile) riuniti a Gabicce Mare in occasione dell’Uiga Motor Day. Sempre al vertice nello spoglio delle schede, la Peugeot 207 ha stravinto con un punteggio-record precedendo nettamente la “cugina” Citroen C4 Picasso (377 punti). È la prima volta che nella storia del Premio UIGA si verifica un di-

stacco così consistente. Al terzo posto l’Alfa Romeo Brera (320 punti) che si è imposta praticamente sul “lotto” delle auto sportive. La Peugeot attendeva questo successo da diversi anni, avendo sfiorato più volte il titolo, ad esempio con la 206 Coupé Cabriolet e, lo scorso anno, con la 1007 giunta seconda dietro la Fiat Grande Punto con una manciata di voti di scarto. Il premio <Auto Europa> viene assegnato ogni anno dai giornalisti iscritti all’UIGA: è l’Oscar riservato, dal 1987, all’auto costruita e venduta in Euro-

CLASSIFICA “AUTO EUROPA 2007”

pa che per tecnologia, prezzo ed estetica, è il miglior mix, più moderno e più favorevole per gli acquirenti. Insomma, si valutano vari parametri, dal design dell’auto all’originalità del modello, dalla meccanica alle novità tecniche, al rapporto qualità/prezzo. Complessivamente sono state depositate nell’urna ben 154 schede, di cui 153 valide: ben 71 giornalisti sulla scheda hanno indicato in prima posizione la Peugeot 207. E’ la prima volta nella storia del Premio UIGA che a vincere è una Peugeot: una “rivincita” straordinaria perché in più occasioni, in passato, le auto del Leone hanno occupato la seconda posizione in classifica ed anche sfiorato il successo. Un successo annunciato (e meritato), stavolta, quello della Peugeot 207 che si è imposta subito all’attenzione

mondiale. A pochi mesi dal lancio, le immatricolazioni della nuova “regina” del Leone di Francia hanno già superato le 18mila unità, nonostante il ristagno del mercato, e nel mese di ottobre è entrata nella Top Ten delle auto più richieste. Le ragioni del successo, che si sta consolidando con l’arrivo di nuove motorizzazioni e si potenzierà nel corso del 2007 con versioni inedite, sono essenzialmente lo stile dinamico, l’equipaggiamento completo, la grande sicurezza (la migliore della sua categoria, come verificato da EuroNcap) e una gamma ben articolata, in grado di soddisfare le aspettative della clientela esigente come quella italiana. Insomma, la Peugeot 207 si sta confermando un modello ad… “Energie Intense”!

Peugeot 207

763

Citroen C4 Picasso

377

Alfa Romeo Brera

320

Opel Corsa

290

BMW Serie 3 Coupé

198

Fiat Sedici

161

Skoda Roomster

145

Alfa Romeo 159 sw

132

Honda Nuova Civic

128

Jaguar Xk

127

Nissan Note

120

Audi Q7

117

Ford S-Max

116

Nuova Mini

113

Toyota Nuova Yaris

99

Volvo C70

93

Renault Dacia Logan

92

Mercedes Classe CL

73

Volvo S80

72

Volkswagen Eos

66

Porsche 911 Targa

31

Mitsubishi Colt CZC

24

Suzuki SX-4

22

Seat Leon FR

18

Ford Galaxy

7

Saab 9-7X

6

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News Auto | Le “regine”

Peugeot 207: la “rivincita” del Leone

PEUGEOT 207, ecco un altro <enfant terrible> sotto le spoglie del Leone. Pochi mesi di carriera ed eccola già <Auto Europa 2007>: ha debuttato nel mondo delle compatte (segmento B) a maggio, ma già dall’inizio ha lanciato la sfida alle concorrenti prestigiose (Fiat Grande Punto, Renault Clio, Polo Volkswagen e Toyota Yaris). Con dimensioni più generose (4,03 metri di lunghezza) si affianca alla sorella 206 (3,84 metri), ossia l’“enfant terrible” del Leone francese (530.000 unità vendute dal 1998), ma non la sostituisce, anzi forma una splendida accoppiata. Una Peugeot 207 destinata a moltiplicarsi presto in altre intriganti varianti: coupé-cabriolet (nel 2007), station wagon (2008), persino una monovolume compatta: insomma, <tanti petali che andranno a comporre una ideale margherita>, come ha precisato Frédéric Saint-Geours Direttore Generale di Automobiles Peugeot.

Due frontali: Classic e Sport Stupisce la 207, con il suo design originale. Sfoggia due diversi frontali: un modello “Classic”, dalle linee tranquille (o regolari) e uno Sport dall’aspetto più grintoso. Ha due grandi fari anteriori (lunghi 78 centimetri), un’ampia superficie vetrata che illumina gli interni, un profilo a triangolo e una grande griglia sotto il cofano. E’ disponibile in versione tre e cinque porte. Più grande e spaziosa della 206, è lunga 403 metri, è larga 172 e alta 147. Ha un passo di 2,54 metri (garantisce una grande stabilità come è tradizione nella Casa del Leone), carreggiate larghe e ruote di grande dimensioni.

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Peugeot 207

Sette motorizzazioni. Prezzi da 11.550 euro La Peugeot 207 è disponibile con 4 motori a benzina (1.4 litri 8V da 75 o 16V da 90 cavalli; 1.6 litri 16V da 110 cavalli; turbo 1.6 litri da 150 cavalli e iniezione diretta sviluppato con la Bmw) e 3 diesel Hdi (1.4 litri da 68 cv, 1.6 litri da 90 o 110 cavalli col filtro antiparticolato FAP). Sei allestimenti: ONE Line, X Line, XT (solo 5 porte 1.4 benzina e diesel; 1.6 da 90 cv diesel), XS, XSI, Féline. Prezzi compresi tra gli 11.550 e i 20.650 euro. In dettaglio i prezzi delle versioni 3 porte (le 5 porte costano 600 euro in più). BENZINA Peugeot 207 ONE Line 1.4 litri 8V: 11.550 euro (75 cv). ONE Line 1.4 90 cv: 12.000. X Line 1.4 litri 8V da 75 cv: 12.650 euro. X Line 1.4 da 90 cv: 13.150. XS 1.4 16V: 14.250. XS 1.6 16V: 14.750. XSI 1.6 16V: 15.750 euro. Féline 1.6 da 150 cv: 18.800. DIESEL ONE Line 1.4 Hdi: 13.000 euro. X Line 1.4 Hdi: 14.150. XS 1.6 Hdi 16V da 90 cv: 16.150. XS 1.6 Hdi: 16.150. XSI 1.6 Hdi 16V da 90 cv: 17.150 euro. XS 1.6 da 110 cv Hdi FAP: 17.350. XSI 1.6 16V da110 cv Hdi FAP: 18.350. Féline 1.6 16V da 110 cv Hdi FAP: 20.050 euro (22.650 la 5 porte).

C’è anche la 207 THP turbo da 150 cv: energie sempre più intense per il Leone Lanciata dieci mesi fa la Peugeot 207 “Energie Intense” nel segmento B marcia a passo di record in Europa dove ha superato quota 150.000 (diecimila in Italia da maggio a oggi). Adesso il Leone la propone ancora più ruggente e più potente con il sofisticato 1.6 litri THP (Turbo High Pressure), testata 16 valvole azionate da un doppio albero a camme in testa, e potenza di 150 cavalli a 5.800 giri parago-

nabile a quella ottenuta con i propulsori 2 litri. Motore che inaugura una nuova “famiglia” di propulsori a benzina frutto della cooperazione tra PSA (Peugeot-Citroen) e Bmw Group. Prestazioni (coppia di 240 Nm a 1400 giri, 210 chilometri all’ora, accelerazione da 0 a 100 orari in 8”1) e brillantezza di risposta abbinate a soluzioni tecniche (alcune inedite per il segmento B) che abbassano notevolmen-

te i consumi (7 litri in media nel misto per 100 chilometri) ed emissioni (166 g/km di Co2). Tra le innovazioni tecnologiche spiccano l’iniezione diretta, il turbocompressore Twin-Scroll, la testata con distribuzione a doppio albero a camme in testa con fasatura variabile continua per l’aspirazione, la pompa dell’olio pilotata, il carte motore. Prezzo chiavi in mano: 18.800 euro. 2007 marzo | aprile FM27

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News Auto | Le sportive francesi

Peugeot 207 CC

Il fascino cabrio-coupÊ La Casa del Leone rilancia con un’auto sportiva 2+2 proponendo la formula portata al successo dalla 206 CC che ora esce di scena. Un salto generazionale di Gianni Piras

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Peugeot 207 CC JEREZ DE LA FRONTIERA. La cabrio-coupé dell’“Enfant Terrible” sventola il fazzoletto bianco e saluta: se ne va, dopo aver regalato belle emozioni (e prestazioni) agli amanti delle auto sportive. Arriva, al suo posto, la 207 CC per ricordarci che il Leone di Francia è re assoluto in questo affascinante settore in Europa: arriva col piglio di una miss destinata alla corona più preziosa, con un forte impatto visivo visto il design e il look che sfoggia. Non è un semplice e puro “passaggio di testimone”, una staffetta di routine. Questa scalpitante 207 scrive un nuovo capitolo nel romanzo

delle cabriolet-coupé targate Peugeot, anche perché compie un verso salto generazionale in alcuni settori tecnologici fondamentali. Prodotta a Madrid (330 al giorno), con un tetto apribile (in 25 secondi, anche con l’auto in movimento a 10 all’ora) che è un’anteprima mondiale, funzionale e pratico grazie all’esperienza acquisita dal Leone con la 206 CC e la 307 CC: tetto che, pur riprendendone lo schema di funzionamento, si differenzia notevolmente da quello della 206 CC. Azione completamente automatica, basta premere un pulsante, non c’è niente da “agganciare”.

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News Auto | Le sportive francesi

Una “discendente” diretta della berlina 207: stessa lunghezza (4,037 metri), stessa larghezza (1,750), stesso passo; cambia solo l’altezza (1,397: -7,5 centimetri). Una 2+2 classica, con 2 poltroncine anteriori abbastanza comode e 2 posteriori (definite “supplementari”, però utilizzabili), decisamente sacrificate e praticamente relegate al ruolo di corredo (possono ospitare al massimo 2 bambini o qualche borsone). Ciò non toglie fascino e appeal alla 207 CC, anzi aggiunge –secondo noi – spessore alla sportività di questa auto, sia in versione cabriolet, sia in versione coupé. Aperta o chiusa, bella da vedere all’esterno, col suo corpo atletico (muso inclinato, coda rialzata) da Féline (così la versione al top, l’altra è la Tecno), pronta allo scatto; bella ed elegante all’interno dove non risparmia colpi di classe all’insegna dello “chic più chic” tanto caro ai francesi. L’hanno presentata a Montecastillo, nell’hotel di fronte alla pista di Jerez

de la Frontera: ed è stata forte la tentazione (nostra) di “testare” la 207 CC proprio nel circuito andaluso, annidato in una piccola valle circondata da colline, uno dei più competitivi (è lungo 4.423 metri) del calendario mondiale motociclistico con curve (lente, medie, veloci) e due rettilinei per alta velocità. Così, per saggiare i tre motori multivalvole (due a benzina: 1.6 da 120 e un turbo da 150 cv, frutto della cooperazione tra PSA Peugeot e BMW; un turbodiesel HDI 1.6 da 110 cavalli con filtro antiparticolato) e la loro elasticità, in prima battuta abbiamo privilegiato Jerez de la Frontera, la città andalusa di antica fondazione fenicia, popolare per il flamenco, tori, cavalli (c’è una scuola equestre tra le più prestigiose del mondo), vini (sherry, xeres): in tutta agilità, docile e maneggevole, la 207 CC ha via via superato la Fortezza (12mo secolo, di origine islamica), la Cattedrale (iniziata nel 1695 e terminata nel 1778), la Certosa, il Museo

degli orologi La Atalaya, la Scuola Reale Andalusa d’Arte Equestre, le caratteristiche Bodegas nel quartiere Santiago. Chiaramente, è su strada aperta che la 207 CC ha dato il meglio di sé. E allora, via, da Jerez verso Arcos de la Frontera, in una sorta di mini-Vuelta, con tanto di salite, curve e tornanti su strade incredibilmente identiche a quelle di molte zone della Sardegna. Il diesel è eccezionale (spunto, ripresa, accelerazione) tanto che si fa fatica a credere che sia alimentato a gasolio. I due propulsori a benzina sembrano “tarati” apposta per deliziare gli sportivi più esigenti. Spunti briosi specie in salita e fluidità di marcia; la coppia è eccellente specie quella del turbo (240 Nm a 1.400 giri). Il resto è merito anche del cambio meccanico a 5 marce, ma soprattutto dei sistemi di sicurezza (5 airbag, ABS, ESP, in primo piano; struttura rinforzata, assetto e sospensioni tarati alla perfezione, longheroni laterali specificatamente dimen-

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Peugeot 207 CC

I PREZZI DELLA 207 CC _________________________________ BENZINA - 1.6 litri 16V da 120 cv: “Tecno” 18.950 euro “Féline” 20.300 (autom. 21.400) “Féline” THP:21.300 ----------------------------------------------------------------------------DIESEL – 1.6 HDI 16V FAP: “Tecno” 21.200 euro “Féline” 22.500 euro

sionati; rinforzi nel tunnel, per montanti anteriori e centrali; rinforzi longitudinali specifici delle porte). Insomma, un bel viaggiare anche quando si ha per tetto soltanto il cielo. Sì, perché nell’abitacolo c’è anche un erogatore di profumo, la cui intensità aumenta col tetto aperto. Carino,no? Fa caldo, a febbraio, in Andalusia in una giornata nella quale tutti gli elementi atmosferici sembrano aver stretto alleanza per esaltare le doti del climatizzatore bi-zona: dicono, alla Peugeot, che sia <intelligente> perché sa riconoscere quando la 207 viaggia nella configurazione coupé o in quella cabriolet. Il sole impone di aprire il tetto. Tutto automatico, il guidatore deve solo premere un pulsante per 25 secondi, l’abbassamento dei 4 vetri (bombati e spessi 5 millimetri) è sequenziale: mentre la 207 CC si trasforma in cabrio un interruttore centrale consente di abbassarli contemporaneamente per velocizzare l’operazione. Il sistema utilizza un calcolatore elettronico che gestisce 6 attuatori alimentati da una centralina idraulica da 135 bar. Uno spettacolo osservare l’apertura o la chiusura del tetto, anche per gli 11 sensori che controllano lo stato delle diverse situazioni con una logica di tipo “aeronautico” prima di autorizzare l’esecuzione di una sequenza operativa. Un tetto che entra in un bagaglio capiente (449 litri da coupé; 187 come cabrio), mentre la Peugeot entra nella leggenda.

MOTORI 207 CC BENZINA 1.6 EP6 da 120 cv (versione TECNO e FELINE): 4 cilindri aspirato, iniezione diretta, 1.598 cc, 120 cv a seimila giri, coppia di 160 Nm a 4.500 giri. Velocità: 200 chilometri all’ora (195 col cambio automatico a 4 rapporti Tiptronic System Porsche). Da 0 a 100 orari in 10”7 (12”6). Consumi per 100 chilometri: 8,8 litri (10) in città; 5,3 (5,7) nell’extraurbano; 6,5 (7,2) nel misto. Emissioni di Co2: 155 (173) g/km. BENZINA 1.6 THP da 150 cv (Turbo High Presure) solo FELINE: 1.598 cc, coppia di 240 Nm disponibile sin da 1.400 giri Velocità: 210 all’ora. Da 0 a 100 orari in 8”6. Consumi per 100 chilometri: 9,6 (città); 5,8 (extraurbano); 7,2 (misto). Cambio manuale a 5 rapporto. Emissioni di Co2: 171 g/km. DIESEL 1.6 HDI FAP (versione TECNO e FELINE): 1.560 cc, potenza di 110 cavalli a quattromila giri, coppia di 240 Nm (260 con overboost) a partire da 1.750 giri. Velocità: 193 all’ora.Da 0 a 100 orari in 10”9. Consumi per 100 chilometri: 6,6 litri di gasolio (città); 4,4 (extraurbano); 5,2 (misto). Cambio manuale a 5 rapporti. Emissioni di Co2: 136 g/k.

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News Auto | I grandi debutti

Classe (quarta) C: la “baby Mercedes� Esordio a marzo nelle concessionarie Italiane per la nuova berlina tedesca con una gamma completamente rinnovata. Un’auto dai due volti: con un look sportivo o classico. di Gianni Piras

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Mercedes Classe C STOCCARDA. La chiamano la “baby Mercedes”, anche se le sue misure sono di tutto rispetto (è lunga 4,581 metri). Ma la Classe C, la quarta della serie, è grande in tutti i sensi e non solo perché in 25 anni di onorata carriera ha raccolto più di 6 milioni di preferenze conquistando il ruolo di “reginetta”, il modello più diffuso della Casa tedesca: eleganza e dinamicità, agilità, lusso a piene mani (pelli e legno pregiato), altissimi contenuti tecnologici (anche l’Intelligent Lyght System con cinque diverse funzioni luce), tanta elettronica presa a prestito dall’ammiraglia “S”,

un elevato tasso di sicurezza che comprende anche l’ormai notissimo e collaudato sistema PRE-SAFE (misure di protezione preventive per i passeggeri a bordo) e l’Agility Control (regola automaticamente gli ammortizzatori in base al fondo stradale) per un comfort sopraffino. Noi di FM Formula Motori siamo andati sino a Stoccarda per vedere da vicino questa nuova “meraviglia” della Mercedes presentata in un gala da Dieter Zetsche presidente del Gruppo Daimler-Chrysler.

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News Auto | I grandi debutti

Beh, dire che la Classe C stupisce viene spontaneo anche se può apparire banale. A bordo si respira un’aria particolare, quasi suggestiva secondo la tradizione Mercedes: colpiscono lo sguardo la plancia bicolore, il display a scomparsa, il sistema multi-media Comand con navigatore e controllo vocale Voicetronic, i materiali vari lavorati con cura. Una Classe C dal doppio volto (frontale), con un look classico (versioni Elegance e Classic) e uno sportivo (versione Avantgarde con cerchi da 17”: spicca al centro della calandra una grande “Stella a 3 punte”, emblema classico dei modelli più sportivi del Marchio), con una gamma completamente rinnovata, con motori più potenti. Sia-

mo alla quarta generazione: il nome non cambia, così come non cambiano i punti storici e fondamentali della Mercedes in questa berlina che ora però si presenta più “pimpante” e più sportiva per mandare un messaggio chiaro agli automobilisti più giovani. Cambia la “sostanza”, sì, perché ci sono molte somiglianze con la capo-famiglia (la S, cioè). E cambiano anche le dimensioni: la lunghezza (4,58 metri: +5,5 centimetri); la larghezza (1,77: +4,2); l’altezza 1,44: +2 centimetri), il passo (2,76: +4,5). Quindi, un’abitabilità più consistente, più spazio e più comfort: nei sedili anteriori, ad esempio, lo spazio all’altezza delle spalle è cresciuto di 40 millimetri.

Gruppi ottici ventilanti al posto degli spoiler Nella nuova Classe C vengono adottati per la prima volta due brevetti Mercedes-Benz con notevoli progressi nel campo dell’aerodinamica. In primo piano gli innovativi “gruppi ottici posteriori ventilanti” (una tecnologia sviluppata dagli ingegneri Mercedes che sostituisce i tradizionali spoiler) e – per garantire un’ottima visibilità posteriore anche quando piove fittamente - un lunotto con speciale profilo in gomma di nuova concezione che raccoglie l’acqua successivamente aspirata verso l’esterno. Grazie a un Cx di 0,27, la nuova Classe C è la vettura più aerodinamica del segmento, grazie anche a una serie di soluzioni intelligenti mirate a ridurre sensibilmente la resistenza aerodinamica e il consumo di carburante.

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Mercedes Classe C

Le versioni della classe C

Classe C: meno consumi e difesa dell’ambiente Grazie a motori ulteriormente perfezionati, a una carrozzeria realizzata secondo i principi della costruzione leggera e a un’ottima aerodinamica, la nuova Classe C consuma fino al 17% di carburante in meno rispetto al precedente modello, lanciato nel 2000. Da una verifica, eseguita dall’istituto di controllo tecnico tedesco sull’intero ciclo di vita della nuova berlina, è emerso che Classe C permette una riduzione del 15% delle emissioni di biossido di carbonio (Co2). I risultati documentano il considerevole progresso che negli ultimi anni Mercedes-Benz ha ottenuto nel campo della protezione ambientale. Ad esempio, rispetto al modello precedente lanciato nel 2000, gli esperti ambientali hanno calcolato una riduzione di 125 gigajoule nel fabbisogno energetico globale della nuova Classe C, pari a circa 3.800 litri di carburante. Le emissioni di biossido di carbonio sono state ridotte di nove tonnellate (15%) per veicolo dal 2000 ad oggi. La riduzione delle emissioni allo scarico è altrettanto notevole: rispetto al modello precedente, l’avanzata tecnologia della nuova Classe C ha reso possibile una riduzione delle emissioni di ossidi di azoto pari al 20% e un abbattimento del 12% degli idrocarburi, secondo i risultati dell’esame. Grazie all’installazione di un filtro antiparticolato di serie, esente da manutenzione, è stato inoltre possibile ridurre le emissioni di particolato dei motori diesel di oltre il 90%.

Tante novità, a cominciare dai motori, perfezionati nei dettagli quelli a 4 cilindri (invariati i 6 cilindri), potenziati (+13%) ma più silenziosi e più economici (risparmio di carburante del 6% con i Kompressor), con una coppia più elevata (+18%), più precisi (cambio a 6 marce con funzione Agility Control). Motori Benzina C 180 Kompressor: 1.796 cc, 16 valvole, potenza da 143 a 156 cavalli a 5.200 giri; coppia migliorata (4,5%) da 220 a 230 Nm tra 2.500 e 4.200 giri. Velocità: 223 chilometri all’ora. Accelerazione da 0 a 100 orari in 9”5. Consumi per 100 chilometri: in media 7,8 litri (-0,2 litri rispetto al modello precedente). C 200 Kompressor: 1.796 cc, 16 valvole, potenza di 184 cavalli (+20 cv) a 5.500 giri; coppia di 250 Nm a partire da 2.800 giri. Velocità: 235 all’ora. Da 0 a 100 orari in 8”6. Consumi per 100 chilometri: 7,9 litri (-0,5 litri). C 230: (disponibile dall’autunno 2007): 6 cilindri; 2.496 cc, potenza di 204 cv, coppia di 245 Nm a 2.900/5.500 giri. Velocità: 240 all’ora. Da 0 a 100 orari in 8”4. Consumo per 100 km: 9,6 litri. C 280: V6; 2.996 cc; 231 cv, coppia di 300 Nm a 2.500/5.000 giri. Velocità: 250 all’ora. Da 0 a 100 orari in 7”3. Consumi per 100 chilometri: 9,4 litri. C 350: V6; 3.498 cc; 272 cv; coppia di 350 Nm a 2.400/5.000 giri. Velocità: 250 all’ora. Da 0 a 100 orari in 6”4. Consumi per 100 km: 9,7 litri (nel combinato).

Motori Diesel C 200 CDI: (disponibile dall’autunno 2007): 4 cilindri in linea; 2.148 cc; 136 cavalli; coppia di 270 Nm a 1.600/3.000 giri). Velocità: 215 all’ora. Da 0 a 100 orrai in 10”4. Consumo per 100 chilometri: 6,11 litri di gasolio (nel combinato). C 220 CDI: 4 cilindri in linea; 2.148 cc; 170 cv; coppia di 400 Nm a duemila giri. Velocità: 229 all’ora. Da 0 a 100 orari in 8”5. Consumix100km: 6,11 litri. C 320 CDI: V6; 2.987 cc; 224 cavalli; coppia di 510 Nm a 1.600/2.800 giri. Velocità: 250 all’ora. Da 0 a 100 orari in 7”7. Consumi x 100km: 7,2 litri.

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Entrate in un nuovo EVO. Nuova Classe E EVO e Nuova Classe E EVO SW. � Con oltre 2000 innovazioni nasce la nuova Classe E EVO. La migliore tecnologia Mercedes-Benz in un’auto

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News Auto | Grandi debutti

Smart Fortwoo

Smart Fortwoo, che svolta!

Pronta per gli Usa la baby-car che fa tendenza di Nicola Piras

STOCCARDA. E’ cresciuta: non solo con numeri-record sui mercati mondiali (750.000 preferenze in otto anni), ma anche in lunghezza (2,695 metri: più 19,5 centimetri) per rispettare le nuove norme sulla protezione dei pedoni). Ha aumentato il passo (+55 mm). E’ migliorata, si è potenziata, regala più comfort. Siamo andati a Stoccarda per vedere in anteprima mondiale come è cambiata l’imma-

gine della SMART FORTWO: alla presenza di Dieter Zetsche, leader della DaimlerChrysler, è apparsa in tutto il suo splendore sul tetto di un maxiparcheggio salutata dai fuochi d’artificio. La “piccola regina” della città, la “baby-car che fa moda”, si rinnova nel design, nei contenuti, nella tecnologia e nella sicurezza: lo fa con tocchi di classe, senza “rivoluzioni” clamorose. Chi l’avrebbe mai detto, nel 1998, che

la piccola, piccolissima auto a 2 posti tedesca sarebbe diventata una cult-car capace nel tempo di rivoluzionare il modo di circolare in città? <Ma la SMART>, sostiene Gian Leonardo Fea, direttore generale di Mercedes Car Group in Italia, <ha definito il concetto di city-car e ha creato quella che secondo noi è la più grande rivoluzione nel mondo dell’auto negli ultimi dieci anni>. 2007 marzo | aprile FM37

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News Auto | Grandi debutti

Cabriolet: capote elettrica Nella versione cabriolet la novità più significativa della nuova SMART FORTWO è la capote elettrica automatica: l’apertura del tetto ora può essere effettuata anche in movimento e a qualsiasi velocità.

Un’auto più matura La nuova SMART è un’auto più matura, pronta quindi alla sfida del mercato americano. Decisa a sedurre con la carrozzeria bicolore ma anche con tanti optionals (servosterzo elettrico, cerchi in lega, rivestimenti in pelle, CD-carger e MP3, sensori di pioggia, navigatore portatile integrato) che possono renderla ancora più “sfiziosa”.

Ecco come è cambiata Vediamo allora come è cambiata la nuova SMART. Con passo e carreggiata maggiorati, rispettivamente di 55 e 11 millimetri, la nuova SMART FORTWO è più lunga (+19,5 centimetri) e più larga (+4,3 cm) rispetto alla precedente versione. La capacità di carico del bagagliaio è aumentata del 30 per cento (220 litri, anche 340 sistemando i bagagli sino alla sommità del tetto). Per quanto riguarda il design esterno i responsabili della Casa tedesca si sono posti

una domanda : “Perché non farla più sballata?” Ecco allora SMART FORTWO assumere un aspetto più “maschio”, più vigoroso. Nuovi gruppi ottici con indicatori di direzione integrati e nuova presa d’aria supplementare nella parte anteriore; lateralmente si riconosce il tipico profilo di Smart fortwo con un aspetto però più aggressivo; immagine più sportiva invece nella parte posteriore col paraurti che scende verticalmente, l’impugnatura del portellone leggermente sporgente, due grossi fari circolari in “coda” al posto dei tre faretti.

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Smart Fortwoo

3 versioni, 4 motori La nuova SMART FORTWO (ammirata anche al Motor Show di Bologna) debutterà nel mercato italiano nel prossimo marzo con le versioni PURE, PULSE e PASSION (prezzi allineati con quelli attuali, tra 9.350 e 11.1500 euro; la versione Brabus a 19.900 euro). Motori a benzina (3 cilindri) aspirati da 1 litro (non più 700 cc) con potenze da 61 cavalli (coppia di 89 Nm, 135 chilometri all’ora) e da 71 cavalli (92

Nm, 145 all’ora) e il sovralimentato propulsore da 84 cavalli (121 Nm, 145 all’ora) con consumi medi tra i 5 e i 6 litri per 100 chilometri. C’è anche il Diesel 3 cilindri TD (799 cc) da 45 CV, con filtro antiparticolato: bastano 3,5 litri di gasolio per 100 chilometri. E’ prevista anche una versione ibrida, in previsione del suo debutto negli Usa, specie in California (ci sono severe regole anti-inquinamento) dove la Smart intende proporsi come city-car “pulita”.

Un abitacolo pieno d’allegria La nuova SMART è cambiata anche all’interno, quasi per restare in linea con le norme degli Usa dove dovrebbe sbarcare il prossimo anno: sono disponibili ora dei nuovi sedili (un po’ meno personali dei precedenti) e una nuova plancia (più classica). Ma l’abitacolo, tutto sommato, conserva la sua originalità, allegro e brioso come piace ai giovani grazie anche al contagiri e all’orologio circolari (sono optional nella nella versione base “Pure”) piazzati sulla parte alta del cruscotto. Sul fronte della sicurezza tutte le versioni della nuova SMART FORTWO sono equipaggiate di serie con 2 airbag (lato guida e passeggero), il sistema ESP e l’ABS.

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Auto | Test in Sardegna

di Gianni Piras

Con la “piccola” C30 la Volvo si fa più grande Dopo vent’anni la Casa svedese torna nel campo delle “due volumi” compatte con un’auto originale dal taglio sportivo. Sfida ai “miti” tedeschi e caccia ai giovani Un po’ berlina, un po’ coupé: la curiosità era tanta e anche l’impazienza per metterci al suo volante (sportivo). Così siamo andati da Cagliari ad Arborea, anche con telecamere al seguito, per vedere all’opera su strada la C30, la più “piccola” delle Volvo, la “baby” svedese che piccola in effetti non è essendo lunga 4,252 metri (più corta di 22 centimetri rispetto alla S40). Un bel “salottino” comodo quanto basta, guida rilassante e piacevole tanto da far apparire la Carlo Felice un immenso tappeto di velluto, prestazioni all’altezza della fama che hanno preceduto la C30, un’auto “tutta da guidare”, che è veloce e sicura e tiene bene la strada, grazie ad un assetto equilibrato.

La Volvo, insomma, ancora una volta ha fatto un eccellente lavoro e fa bene a strizzare l’occhio ai giovani con questa agile e compatta auto dall’estetica sportiva che tra l’altro è stata disegnata proprio da un giovane (Simon Lamare, canadese) del Centro Stile di Goteborg: ha tutte le credenziali in regola per dare filo da torcere nell’arena delle “medie” (segmento C Premium) a una concorrenza agguerrita come quella rappresentata dai miti tedeschi Audi A3, Bmw Serie 1, Classe A, ma anche dall’italianissima Alfa147. E i giovani automobilisti che cercano qualcosa di particolare, fuori dagli schemi consueti, fanno (e faranno bene) ad andare nelle concessionarie.

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Volvo C30 Perché questa “baby Volvo” ha (telaio, motorizzazioni, comfort, presa sull’asfalto, piacere di guida) qualità da “sirenetta” irresistibile. Senza dimenticare il climatizzatore elettronico con controllo della qualità dell’aria. La C30 rappresenta una tappa strategica nel cammino della Volvo che dopo quasi 20 anni torna nel segmento delle compatte “due volumi”. Tanta acqua (anzi stile, anzi tecnologia) è passata sotto i ponti dai tempi della celebre “480” degli Anni Ottanta. La C30 ha uno stile seducente (quasi da coupé) che ha nella “coda” la sua espressione migliore (spiccano decisamente la “bolla” scura del lunotto-portellone e i curiosi gruppi ottici): bombata, arrotondata, spiovente. Frontale (modificato rispetto alla S40) e linee laterali nel solco della tradizione Volvo. Tre porte, design dal taglio sportivo, silhouette esaltata dai finestrini di stile nautico, abitacolo sufficientemente spazioso per quattro passeggeri, tecnologia e dotazioni di sicurezza all’avanguardia, bagagliaio sufficiente per un bel viaggio (233 litri col ruotino di scorta, 251 col kit di riparazione-gomme). <Volvo C30 è un’auto vigorosa e offre un allestimento sportivo e completo. Chi ricorda la Volvo SCC Safety Concept Ca) riconoscerà l’esclusivo e pratico portellone posteriore. I fari posteriori hanno tratti assolutamente distintivi: nel traffico, nessuno avrà dubbi su quale auto avrà davanti>, sostiene Steve Mattin, capo del Design di Volvo Car.

La C30 sfoggia sette motorizzazioni (quattro a benzina aspirati e tre diesel), in una gamma esaltata al vertice dagli esuberanti turbo T5 a benzina e D5 a gasolio. Benzina: 1.6 quattro cilindri da 100 cv; 1.8 quattro cilindri da 125 cv; 2 litri 4 cilindri da 145 cv; T5 cinque cilindri 2.5 turbo da 220 cavalli). Gasolio: turbodiesel 1.6 quattro cilindri da 109 cv; turbodiesel 2 litri quattro cilindri da 136 cv; turbodiesel D5 2.4 litri da 180 cv (solo con la trasmissione automatica). Cambi manuali e automatici a 5 e a 6 rapporti. Tre allestimenti (Kinetic, Momentum e Summum), quattordici colori di carrozzeria con la novità del “bianco sosmico”. Prezzi: da 20.950 euro (versione base 1.6 benzina da 100 cavalli) a 33.540 euro (T5 turbo 2.5 benzina da 220 cavalli, la versione più accessoriata).

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Auto | Test in Sardegna

Volvo C30

Il test su strada, da Cagliari ad Arborea, ha laureato a pieni voti (e lode) la Volvo C30, <nata per piacere>. Risultato bissato pochi giorni dopo anche sull’impegnativa strada che da Quartu porta a Villasimius. In sintesi, dalla C30 non vorresti mai scendere, i chilometri svaniscono nel totale relax e divertimento di guida. <Un’auto che trasmette un’idea di grande maneggevolezza e di guida briosa deve mantenere le promesse anche al volante. Per questo motivo, la C30 è dotata di un telaio sportivo, in grado di esaltare sia il diesel da 1.6 litri che il potente T5 benzina>, dicono i tecnici della Casa svedese. Per quanto riguarda la sicurezza, la nuova C30 è una vera Volvo, in tutto e per tutto. Sicura e solida. Sin dalla versione base ABS con EBD, DSTC (controllo della stabilità), dispositivo per la protezione contro il colpo di frusta (l’effetto negativo dell’impatto è ridotto del 60%), sistema di protezione dagli urti laterali (Side Impact Protection System) con airbag laterali e tendina gonfiabile (IC). Disponibile anche il BLISS (Blind Information Spot System) che aiuta il pilota a identificare altri veicoli nell’angolo cieco, la zona posteriore-laterale dell’auto: una telecamere rileva la presenza di vetture o ostacoli ed avvisa il guidatore con una segnalazione acustica.

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News Auto | I grandi debutti

di Nicola Piras

Citroen C4 Picasso La “rivoluzione” francese sul fronte delle monovolume

L’auto-family “Visiospace” E’ “Visiospace” Citroën C4 Picasso l’auto “Family”, la “regina” delle monovolume spaziose e versatili. Ha conquistato il “trono” nella prima edizione dei Motor Awards distinguendosi come la miglior auto per la famiglia. L’ innovativa monovolume compatta della Citroën ha, infatti, una personalità forte e un carattere unico, una silhouette slanciata e fluida; gli equipaggiamenti di comfort, assistenza alla guida e sicurezza sono ai massimi livelli; l’abitacolo conviviale e accogliente offre una particolare modularità capace di accogliere anche le famiglie più numerose, fino a sette posti.

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Citroen C4 Picasso

TOLOSA. C4 Picasso, ossia la nuova interpretazione delle monovolume secondo la Citroen. Sette posti, spazio a volontà per passeggeri e bagagli (anche1.951 litri), luminosità senza precedenti (c’è anche il tetto superpanoramico in vetro, il più grande proposto attualmente sul fronte delle monovolume) e visibilità della strada raddoppiata grazie al sistema Wide Angle Screen (di serie: l’angolazione di visi-

bilità verticale passa a 70° invece dei 35° delle monovolume tradizionali). In altre parole: una “fonte” luminosa di 6,4 metri quadrati, da record. Spaziosa e comoda (si guida agevolmente come una berlina), bella da vedere con quel frontale che ricorda mascherina e luci della C4 berlina, persino intrigante con quei gruppi ottici davvero originali. Una “rivoluzione” francese, insomma, a tutto campo all’insegna della

fantasia stilistica, della tecnologia applicata alla sicurezza e al comfort, del benessere a bordo tipici della Citroen: a cominciare, ad esempio, dalle sospensioni posteriori pneumatiche autolivellanti e dalla modularità dei sedili ripiegabili (ultima fila) sino a formare un piano di carico completamente piatto, per continuare poi con il quadro-strumenti che può essere personalizzato, scegliendo tra vari colori.

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News Auto | I grandi debutti

E ancora: i display della climatizzazione alle estremità del cruscotto sono illuminati di giallo; i passeggeri hanno a disposizione pratici faretti di lettura sugli schienali dei sedili anteriori e anche alcuni vani nei pannelli delle porte anteriori che si illuminano automaticamente semplicemente allungando la mano per facilitare la ricerca degli oggetti; il rilevatore elettronico che in fase di parcheggio ci fa sapere se lo spazio a disposizione è sufficiente per le misure della C4 Picasso. Stupisce la C4 Picasso, erede (misure più grandi) dell’attuale Picasso che resterà in produzione sino al prossimo marzo. Spaziosa, comodissima la C4 Picasso (è lunga 4,59 metri, larga 183 centimetri e alta 171) e anche sportiva (levette del cambio al volante). Ma soprattutto pratica: guide luminose sotto il cruscotto, nelle portiere e nel sottotetto; due cassettoni sul cruscotto (si è guadagnato spazio col cambio al volante); sedili centrali

regolabili longitudinalmente per 13 centimetri; poltroncine dell’ultima fila che si ripiegano e formano un piano di carico piatto (i centrali si chiudono a libro); lunotto posteriore che si apre senza dover sollevare il portellone. E un pizzico di “chiccheria” tutta francese: lo “spruzzatore” di profumi ereditato dalla C4 berlina. Aria piacevole da respirare col climatizzatore a 4 zone regolabile anche da parte dei passeggeri della seconda fila di sedili. Agile su strada come una berlina, grazie anche alla sospensione pneumatica sull’assale posteriore. Stabile e sicura anche nelle partenze in salita (l’auto resta bloccata per 2 secondi) grazie all’ESP (controllo della stabilità). Due motori a benzina (1.8 litri da 127 cv con cambio manuale a 5 marce; 2 litri da 143 cavalli), due turbodiesel (1.6 da 110 cv e 2 litri da 138 cv). Prezzi da 20.850 euro (C4 Picasso 1.8 16V Entry) a 29.800 euro.

Citroen C4 Picasso

C’è anche la C4 Picasso 5 posti Stesso stile, due posti in meno, ma anche meno lunga per parcheggiare più facilmente e una linea più sportiva e filante. Rispetto alla “7 posti”, la Citroën C4 Picasso 5 posti è più corta di 12 cm e si riconosce per alcuni elementi della zona posteriore, in particolare la fanaleria a sviluppo orizzontale. Immutato il particolare parabrezza panoramico grandangolare Wide Angle Screen. Tre sedili nella zona posteriore, bagagliaio addirittura più grande rispetto alla 7 posti: da 500 litri a 1.734 ribaltando i sedili posteriori. Arriverà con l’inizio della primavera presso le concessionarie Citroën a partire da 19.000 euro.

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www.siva.citroen.it

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News Auto | Le belle straniere

La Kia Cee’d, eccome! Alla ribalta la prima auto coreana costruita in Europa. Sette anni di garanzia per una “media” sorprendente che inaugura una nuova fase esaltante nella storia della Kia. di Nicola Piras

SENAGO. Mai così appassionante. E’ una sfida, quella del segmento C in Europa, che chiama a raccolta tutti i big mondiali. Non poteva mancare la sempre più sorprendente Kia: ecco, quindi, scendere in campo con i colori della celebre Casa orientale la Cee’d, la prima auto coreana costruita in Europa (Slovacchia, nel nuovo impianto di Zilina). E’ il “nuovo volto” della Kia e deve necessariamente avere (e le ha) armi affilate per contrastare il passo (nei limiti del possibile) alla Bravo, Golf, Astra, Focus e Auris in prima fila: così, esordisce con un record “storico”, ossia 7 anni di garanzia o 150mila chilometri (trasferibili automaticamente dal primo proprietario a quelli successivi), più 7 anni di assistenza stradale firmata da Europ Assistance, presentandosi come l’auto più “protetta” d’Europa. Parte bene dopo il debutto (10-11 febbraio) la Cee’d, sfruttando un doppio “tris” quotato sul banco delle “medie”:

qualità, funzionalità, abitabilità, più contenuti, stile e soluzioni tecnologiche spiccano in questa auto (lunga 4,235 metri), proposta con tre livelli di equipaggiamento (LX, EX, TX), due motori a benzina (1.4 da 109 cv e 1.6 da 122 cv) e il diesel 1.6 CRDI (da 90 o da 115 cavalli) a turbina a geometria variabile, un cambio manuale a 5 rapporti e uno automatico a 4 marce (solo col motore 1.6 benzina) e 5 colori. Prezzi da 14.800 a 19.500 euro. Una “famiglia” destinata a crescere: a settembre arriverà anche la versione “sporty wagon” (lunga 4,47 metri e alta 1,49) e a fine anno la tre porte “sporty Hatch”. Assistiamo a un autentico salto in avanti rispetto ai precedenti modelli della Kia con un’auto che contribuirà a far lievitare la popolarità del marchio coreano nell’immaginario degli automobilisti europei, specialmente quelli italiani. Enfasi? Neanche per sogno. Ecco cosa ha scritto in Francia

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KIA Cee’d

BENZINA

I prezzi della CEE’D

DIESEL

l’autorevole settimanale “Auto Plus” che ha assegnato alla versione 1.6 CRDi da 115 cavalli il massimo dei voti (5 stelle): <Moderna, abbordabile, super equipaggiata e garantita sette anni: la nuova Kia si lascia alle spalle i concorrenti con la stoffa del campione>. Sulla stessa linea il quindicinale “L’auto-journal”: <Era prevedibile, ma nessuno si aspettava progressi tanto rapidi da parte della Kia. La principale qualità della Cee’d consiste nell’offrire un buon prodotto, proposto a un prezzo d’acquisto attraente, con costi di manutenzione estremamente competitivi>. Un’auto per l’Europa la Cee’d (si pronuncia “siid”): le prime due lettere evocano il marchio CE dei prodotti europei, le altre due sono le iniziali di European Design. Una “rivoluzione qualitativa”, dicono alla Kia Italia: <ogni singolo elemento è stato pensato e realizzato ai massimi livelli in termini di stile e qualità. La Cee’d è composta da più del 75% di materiali forniti da aziende leader del settore automobilistico e di rilevanza internazionale>. Allora, Michelin (pneumatici), Siemens-Vdo (autoradio e impianti audio), Blaupunkt (diffusori acustici), Johnson Controls (sedili e componenti dell’abitacolo), Saint-Gobain (cristalli), Sachs (ABS), Bosh (elettronica di ABS ed ESP, impianti di iniezione common rail), Autoliv (airbag), Rieter (crash test esterni e in sonorizzazione dell’abitacolo). La Cee’d non si risparmia niente neanche sul fronte della sicurezza: quattro freni a disco con ABS, EBD (ripartitore della forza frenante sui due assi), BAS, (assistenza alle frenate d’emergenza), ESP (controllo elettronico della stabilità), TCS (gestione elettronica della trazione), 6 airbag. Un’auto “sensuale”, dal fascino innegabile. Gli stilisti della Kia si sono superati ancora una volta sul fronte dell’originalità: Cee’d, dunque, <attraente alla vista>, gradevole al tatto, piacevole all’olfatto, pregevole all’udito>. Sì, un suono gradevole quello prodotto dalla chiusura delle portiere, dal ritmo del motore al minimo, dalla sonorità sportiva dello scarico in accelerazione, dal fantastico impianto-audio. La Kia vuole decisamente stare al passo con la tecnologia più evoluta, puntando sugli automobilisti più giovani: e allora, anche impianto Hi-fi (autoradio RDS e lettore CD con comandi al volante), connessioni (versioni EX e TX) USB e AUX che consentono di collegare altri lettori di files MP3 sulla consolle centrale. La Kia Cee’d, eccome!

LX 1.4: 14.800 euro. EX 1.4: 16.400 euro. EX 1.6: 17.100. TX 1.6: 18.300. 1.6 CRDI VGT LX (90 cv): 16.300 euro. 1.6 CRDI VGT EX (115 cv): 18.300. 1.6 CRDI VGT TX (115 cv): 19.500 euro.

Per il periodo di lancio, Kia «cee’d» beneficia di una promozione incondizionata di 1.300 euro, alla quale si aggiungono gli 800 euro dell’incentivo alla rottamazione, per i modelli turbodiesel, tutti con emissioni al di sotto del limite dei 140 g/km di CO2. Un’ulteriore, irripetibile occasione che consente di acquistare una «cee’d» a benzina per soli 13.500 euro e un modello turbodiesel da 14.200 euro, sfruttando il contributo statale per la rottamazione.

I motori euro 4 della CEE’D BENZINA 1.4 litri: 1.396 cc, 4 cilindri in linea, 109 cv a 6.200 giri, coppia massima di 137 Nm a 5.000 giri. Velocità: 187 km orari. Da 0 a 100 orari in 11”6. Consumi per 100 km: 7,6 litri (città); 5,2 (extraurbano); 6,1 (combinato). Emissioni Co2: 145 g/km. BENZINA 1.6 litri: 1.591 cc, 4 cilindri in linea, 122 cv a 6.200 giri, coppia massima di 154 Nm a 4.200 giri. Velocità: 192 all’ora. Da 0 a 100 orari in 10”9. Consumi per 100 km: 8 litri (9 con l’automatico) in città; 5,4 (5,8) nell’extraurbano; 6,4 (7,0) nel combinato. Emissioni di Co2: 152 (165) g/km. DIESEL 1.6 CRDI 90 CV: 1.592 cc, 4 cilindri in linea, coppia massima di 235 Nm da 1.750 a 2.500 giri. Alimentazione: CRDi common rail alta pressione (1.600 bar), iniezione diretta. Sovralimentazione: turbina a geometria variabile VGT. Velocità: 172 all’ora. Da 0 a 100 orari in 13”8. Consumi per 100 chilometri: 5,7 litri di gasolio (città); 4,2 (extraurbano); 4,7 (combinato). Emissioni di Co2: 125 g/km. DIESEL 1.6 CRDI 115 CV: 1.592 cc, 4 cilindri in linea, coppia massima di 255 Nm da 1.900 a 2.750 giri. Velocità massima: 185 orari. Da 0 a 100 orari in 11”5. Stessi consumi del CRDI 1.6 da 90 cv.

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News Auto | Le sportive giapponesi

TS, l’ammiraglia della gamma Yaris Con la firma Toyota un’auto grintosa, compatta e raffinata, ideale per le strade della Sardegna. Motore 1.8 Dual VVT-i da 133 cavalli PALMA DE MAIORCA. Il “piccolo genio” è davvero inesauribile: con la sua “creatività” forgia la nuova TS, ammiraglia della gamma Yaris, grande protagonista nel segmento B, che sta proiettando la Toyota sempre più in alto nel mercato italiano, ora al quinto posto tra i costruttori (ha guadagnato 2 posizioni rispetto al 2005). Con una punta di orgoglio i big della Casa giapponese definiscono la TS come <la migliore Yaris, la più potente ed elegante di sempre>. Di sicuro la TS è una sportiva compatta, realizzata sulla base dell’ultima generazione della Yaris, sofisticata, raffinata con equipaggiamenti di serie ad alto livello (“premium”) degni di un’auto di lusso, con un “pacchetto” spazio-sicu-

rezza-comfort fuori dal comune nelle auto della sua classe. Quasi un mini-bolide (lungo 3,80 metri e alto 1,53) che – dicono alla Toyota - <strapperà un sorriso a chi la guiderà> per le sue prestazioni garantite dal “rombante” e sorprendente motore: la Yaris TS, infatti, è la prima auto della gamma Toyota equipaggiata col nuovo propulsore 1.8 a doppia fasatura variabile delle valvole Dual VVT-i che la proietta di colpo nel “cuore” del segmento delle due volumi compatte sportive. Così, fiera e baldanzosa, la Yaris TS per mostrare le sue qualità ha attraversato in lungo e in largo l’isola di Mallorca, da Palma ad Andratx, dalla città di Inca a Llucamajor: lungo strade e stradine perfette “fo-

tocopie” di quelle che in genere si trovano in certe zone della Sardegna, i chilometri sono stati “divorati” in fretta senza necessariamente mettere alla frusta i 133 cavalli (a seimila giri) del pimpante 1.8 Dual VVT-i che può sfiorare i 194 chilometri all’ora, agevolato alla grande da un cambio manuale a 5 marce (leva cromata, pomello rivestito in pelle). Selezione dei rapporti scorrevole, cambi di marcia rapidi: per la prima è stato adottato un sincronizzatore a doppio cono per consentire scalate molto scorrevoli; riprogettato il sincronizzatore della seconda. Sprint da sportiva, con un’accelerazione di tutto rispetto, da 0 a 100 orari in 9”3. Alla fine il test su strada a Mallorca sentenzia che è davvero ottimo

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Yaris TS

Motore 1.8 DUAL VVT-I La Yaris TS è equipaggiata col motore 1.8 Dual VVT-i (133 cavalli) completamente nuovo: doppia fasatura variabile intelligente delle valvole. Un’evoluzione della tecnologia VVT-i: variando la fasatura delle valvole di aspirazione e di scarico si ottiene una maggiore flessibilità del motore. Il sistema utilizza la pressione idraulica, controllata dal principale computer del motore, per variare in modo indipendente l’anticipo e il ritardo di entrambi gli alberi a camme, di aspirazione e scarico. Così il Dual VVT-i è più efficace della tecnologia VVT-i che interviene solo sulla fasatura dell’aspirazione. La combustione più efficiente che viene così creata determina consumi più bassi ed emissioni più ridotte. Un motore ultracompatto e leggero che combina una coppia superiore ai bassi e medi regimi di rotazione del motore con una potenza più alta ai giri superiori. Potenza: 133 cavalli a seimila giri. Coppia: 173 Nm a 4.400 giri (il 90% costantemente disponibile da 2.000 a 6.000 giri). Velocità: 194 chilometri all’ora. Accelerazione: da 0 a 100 orari in 9”3. Consumi per 100 km: in città 9,2 litri di benzina; 6 litri nell’extraurbano; 7,2 litri nel ciclo combinato. Emissioni Co2: 170 gm/km.

il rapporto tra l’economia dei consumi e la dinamica di guida: 7,2 litri di benzina per 100 chilometri nel ciclo combinato (quasi 14 chilometri a litro), 6 nell’extraurbano. Una TS Yaris che sembra “creata” apposta per la Sardegna. Con i suoi 133 cavalli, con una coppia di 173 Nm a 4.400 giri (oltre il 90 per cento disponibile da 2.000 giri), sfodera un’eccellente potenza di spinta e una guida divertente sia su strada aperta che nelle curve impegnative: facile immaginare cosa può fare nei tornanti che da San Gregorio portano a Campu Omu, oppure da Solanas a Villasimius. Una sportiva non solo prestazionale e basta: la TS, oltre al motore (progettato per ridurre le perdite di attrito e i livelli di rumorosità), ha tante bandiere da sventolare, a partire dalle sospensioni con una speciale taratura (sporti-

va, chiaramente) che regalano a piene mani comfort strale e maneggevolezza. La TS è stata ribassata di 8 millimetri proprio per darle un assetto più sportivo; i rapporti della trasmissione e la taratura delle sospensioni sono stati rivisti per adattarli ai cerchi e ai quattro pneumatici. Bella da vedere, dentro e fuori, la TS Yaris. All’esterno spiccano gli esclusivi paraurti sportivi con fendinebbia integrati, griglia d’aerazione a nido d’ape, minigonne laterali, boiler posteriore sul tettuccio, terminali di scarico cromati, nuovi fari a Led posteriori. L’abitacolo è elegante: sedili sportivi e porte con rivestimenti esclusivi, volante rivestito in pelle (regolabile in altezza e in profondità), illuminazione color ambra per i comandi più importanti, quadrante principale abbellito con un’unità Optitron hi-tech con display analogico per

il tachimetro e il contagiri. Estetica, equipaggiamenti (di serie anche climatizzatore automatico, impianto audio con sintonizzatore e lettore CD con 6 altoparlanti in gradi di leggere i file MP3, prestazioni, ma soprattutto sicurezza ai massimi livelli: la TS ha di serie 9 airbag (per la prima volta nel segmento anche uno per le ginocchia del pilota), VSC (controllo della stabilità), TRC (controllo della trazione), ABS, distribuzione della forza frenante, assistenza alla frenata. In caso di urto frontale, poi, la colonna dello sterzo e il pedale del freno si ritraggono per proteggere maggiormente il pilota. Insomma, una sportiva completa su tutta i campi: intrigante sia nella versione a 3 porte (16.200 euro) che a 5 porte (16.800 euro). Più che da “piccolo genio” (la Yaris sta per compiere 8 anni) da “genio maturo”.

I numeri del “piccolo genio” La Yaris è stata lanciata nel 1999. In Europa ne sono state vendute più di 1.600.000, oltre 450.000 in Italia che è così il primo mercato per il “piccolo genio”. Nel 2006, tra l’altro, con 65.164 unità (benzina+diesel) nel suo primo anno di commercializzazione la nuova Yaris è stato il terzo modello più venduto in Italia tra le compatte. Quinta assoluta dopo Grande Punto (229.649), Panda (148.908), Fiesta (77.190) e Focus 71.475) secondo i dati dell’Unrae. La Yaris ha vinto 45 premi, compresi <Automobile dell’Anno> nel 2000 e <Motore del’Anno> con i propulsori 1.0 (1999) e 1.3 (2000).

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News Auto | La tecnologia

L’Alfa vara la formula Q2

La 147 e la GT Coupé con la “trazione intelligente” sulle ruote anteriori: più grinta e più sicurezza. di Nicola Piras

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Alfa Romeo “Q2”

Il Biscione è un marchio sempre attento allo sviluppo tecnologico, sempre all’avanguardia sul fronte dell’innovazione. L’ultima “scoperta” (in ordine di tempo) si chiama Q2, in pratica una “trazione intelligente” sulle ruote anteriori che garantisce una “tenuta” eccellente anche nelle situazioni-limite più impegnative e a rischio. Finora eravamo abituati alla sigla Q4, sigla che sta ad indicare l’intervento

del differenziale autobloccante sulle 4 ruote motrici: ma stavolta in casa Alfa Romeo le cose cambiano anche per la trazione anteriore. Ambasciatrici di questa “rivoluzione” tecnologica sono la raffinata 147 e l’intrigante GT Coupé. In pista, nel circuito di Balocco, al volante delle due prestigiose Alfa che consentono di sfruttare coppia e potenza in pieno relax , noi di Formula Motori abbiamo avuto la

sensazione di guidare auto a trazione integrale: “effetto magico” di un differenziale a slittamento limitato, di tipo meccanico Torsen, che ripartisce la coppia tra le ruote motrici anteriori in modo dinamico e continuo secondo le condizioni di guida e del fondo stradale. Abbinato all’esclusiva sospensione anteriore a quadrilatero, il sistema Q2 regala un tuning particolarmente efficace dell’auto.

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News Auto | La tecnologia

Guida più sportiva e più brillante, ma soprattutto più sicura. In pratica, il differenziale autobloccante anteriore migliora tutti i punti di forza di una trazione anteriore, in termini di sicurezza attiva, aumentando il piacere e il controllo di guida e assicurando (ecco la nostra sensazione nella pista di Balocco) alcuni vantaggi tipici di una trazione integrale, ma con un peso e un costo decisamente inferiori. Facciamo un esempio. Percorrendo una curva in condizioni di scarsa aderenza spesso la ruota interna perde attrito, perché in condizioni normali il differenziale tradizionale ripartisce lo stesso valore di coppia su entrambe le ruote motrici. Nella stessa condizione il sistema Q2 trasferisce parzialmente la coppia verso la ruota esterna quando quella interna inizia a perdere aderenza, garantendo in questo modo un minore sottosterzo, una maggiore stabilità e una più alta velocità nella curva. <Si, la tecnologia Q2>, dichiara Antonio Baravalle responsabile del Brand Alfa Romeo, <è un meccanismo attraverso il quale riusciamo praticamente a dare agli automobilisti le stesse performances e le stes-

Alfa Romeo “Q2”

se sensazioni di guida di un’auto a 4 ruote motrici, però attraverso 2 ruote motrici. Q2 oggi è presente sulla 147 e sulla GT ma in futuro l’avremo sulla 159, sulla Brera e su tutto il resto della gamma>. Alfa 147 Q2 e Alfa GT Q2 sono equipaggiate con la motorizzazione 1.9 litri TD JTDm (potenza di 150 cavalli e coppia di 310 Nm). Esternamente oltre alla sigla Q2 alcuni tratti stilistici le distinguono dalle altre versioni. Alfa 147 Q2 si contraddistingue all’esterno per baffi, calandra e calotte degli specchietti satinati, cerchi in lega da 17 pollici, spoiler posteriore e assetto ribassato; la GT anche per i cerchi da 18” e doppio terminale di scarico cromato. Per acquistare una delle 2 sportive Alfa Romeo (in vendita da dicembre 2006) con la tecnologia Q2 bisogna aggiungere al normale prezzo di listino 1.200 euro. Ad esempio, Alfa 147 Q2 costa 24.590 euro nella versione a 3 porte e 25.300 in quella a 5 porte. L’Alfa GT Q2 costa 32.500 euro. Il futuro del Biscione si tinge sempre più di rosa. <Abbiamo presentato agli analisti il nostro piano del 2010>, spiega Antonio Baravalle, <abbiamo l’obbiettivo importante di raggiungere le 300.000 vetture. Il 24 giugno del 1910 nasceva l’Alfa e il 24 giugno del 2010 sarà il centenario dell’Alfa Romeo. Per il 2010 avremo anche una piccola compatta da città, un crossover e la 169: quindi raddoppieremo, diciamo, i modelli di valori presenti oggi nella nostra gamma>.

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News Auto | I SUV speciali

SsangYong Actyon di Raffaella Piras

SsangYong

un’AC TYON sorprenden-

La Casa coreana debutta nel segmento T1 degli Sport Utility Vehicle. La nuova “star” è più piccola della Kyron FIRENZE. E’ una coreana purosangue, basta un colpo d’occhio per intuirlo. L’ultima nata in Casa SsangYong, battezzata ACTYON, ha la stessa impronta di famiglia (o family feeling per usare un termine più appropriato) delle altre auto del celebre Marchio, come ad esempio la “sorella maggiore” Kyron, ma si fa notare per la sua forte personalità. Con la Actyon la SsangYong debutta finalmente nel segmento T1, il mercato più importante dei SUV, e gareggia con rivali di prestigio

come il RAV4 Toyota, il Gran Vitara Suzuki, il Freelander Land Rover e le sue connazionali Hyundai Tucson e Kia Sportage. La Actyon ha una struttura compatta e dimensioni ridotte rispetto alla Kyron (che si posiziona, infatti, nel segmento T2 dei SUV): è lunga 4,45 metri (20 centimetri in meno) e pesa solo 1.870 chili contro i 2.004 della Kyron a vantaggio anche dei consumi. Meccanica e sospensioni, invece, le ha ereditate dalla Kyron.

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News Auto | I SUV speciali

Un moderno Crossover dal design raffinato La “piccola” di Casa SsangYong è un moderno Crossover dal design raffinato e indubbiamente originale che riesce ad amalgamare bene le linee tipiche di un SUV compatto con quelle slanciate di una coupé. L’aspetto dà subito la sensazione di un’auto robusta e agile al tempo stesso, merito della accurata distribuzione dei volumi. Esteticamente si ispira alla concept car SsangYong SVR. Il look del frontale, fedele al family feeling SsangYong, come si vede nella mascherina a V con le tre bande cromate, ha un’impronta fortemente sportiva e molto giovanile. Risaltano l’inedito design dei gruppi ottici e l’ampia calandra che le conferiscono un’aria imponente e anche un po’ spavalda. Davvero singolare e attraente la “silhouette” della parte posteriore, che si distacca nettamente dal design del frontale: la linea alta dei paraurti, dove trova alloggio la targa, esprime una sensazione di robustezza e di protezione; la coda bassa dà l’idea di stabilità facendo apparire l’auto “ben piantata sull’asfalto”.

Il sistema XGT

Actyon è dotata del nuovissimo sistema XGT, evoluzione del già noto VGT, che è in grado di ottimizzare il lavoro della turbina a geometria variabile e che consente dunque migliori prestazioni.

Allestimenti Plus e Premium

Due i livelli di equipaggiamento: Plus e Premium. Actyon è in commercio dal 7 novembre a prezzi concorrenziali, dice la Casa coreana, che punta a un target molto giovane e a una clientela femminile. Prezzi: da 23.950 euro per il 2 litri diesel Xdi Plus 2WD 2 ruote motrici (25.950 la versione 4WD) a 28.150 euro per la versione 2.0 Premium con 4 ruote motrici. L’Actyon 2.3 Plus 4WD costa 24.500 euro, la 2.3 Premium 4WD costa 26.700 euro.

Il test-drive di FM a Firenze La Actyon è stata presentata a Firenze la scorso 6 novembre. Noi di Formula Motori abbiamo provato una elegantissima Actyon “Plus” di colore nero equipaggiata con il motore 2 litri diesel da 141 cavalli che propone di serie airbag frontali, cerchi in lega da 16”, condizionatore manuale, radio/CD con comandi al volante, vetri posteriori oscurati, volante e leva del cambio in pelle. Il motore, brioso, ha un’ottima ripresa ed è abbastanza silenzioso. Sfoggia prestazioni di tutto rispetto: raggiunge una velocità massima di 163 chilometri orari, balza da 0 a 100 orari in 13”5 secondi. Veramente buona la tenuta di strada grazie alla trazione integrale. La posizione di guida è molto comoda. Il confort è assicurato dalla regolazione anche in altezza del volante e del sedile del pilota. 56FM marzo | aprile 2007

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SsangYong Actyon

Due e quattro ruote motrici

Due propulsori nella gamma

Actyon è dotata dei più recenti e sofisticati sistemi di sicurezza attiva: impianto frenante con ABS e BAS, controlli elettronici di trazione, di stabilità e di prevenzione del ribaltamento. Di serie su tutte le versioni il sistema HDC per il controllo automatico della velocità nelle discese ripide, che con Actyon compare per la prima volta su un’auto a due ruote motrici. La gamma Actyon comprende modelli a due e a 4 ruote motrici. Nel primo caso la trazione è solo posteriore, mentre nel secondo si può scegliere, in base alle necessità, tra la trazione posteriore o quella integrale semplicemente premendo un pulsante.

Sul fronte motoristico la scelta verte su due differenti propulsori: un 2 litri turbodiesel (che equipaggia anche la Kyron), 4 cilindri in linea con turbina a geometria variabile e sistema di iniezione common rail di ultima generazione che eroga una potenza di 141 cv e ha una coppia di 310 Nm a 1800 giri; un 2.3 litri, sempre quattro cilindri in linea, a benzina, da 150 cv. Per entrambe le motorizzazioni è previsto il cambio manuale a 5 marce o (a richiesta) quello automatico a 4 rapporti. La trasmissione automatica a quattro rapporti è a controllo elettronico e prevede tre modalità di funzionamento: normale, Power (sportiva) e Winter (per terreni scivolosi). I propulsori montati su Actyon, a differenza delle altre auto SsangYong, sono conformi alla normativa antinquinamento EURO 4. Presto tutti i modelli SsangYong saranno EURO 4.

Abitacolo confortevole e spazioso Ssangyong Action coniuga perfettamente sportività e grande versatilità. L’abitacolo è spazioso e confortevole.Il posto di guida ha le caratteristiche di un’auto sportiva: la parte centrale della plancia è rivolta verso il pilota per consentire una migliore visibilità e accessibilità a tutti i comandi. La console centrale ospita insieme l’impianto stereo (di serie su tutte le versioni, con comandi al volante) e il climatizzatore a

regolazione manuale o automatica a seconda delle versioni. Il volante e il pomello del cambio sono rivestiti in pelle. I sedili sono avvolgenti e molto comodi. La seduta del pilota è alta e può essere regolata in otto direzioni (piacerà al pubblico femminile). Il bagagliaio ha una grande modularità: parte da un minimo di 321 litri e può arrivare a oltre 1600 litri se si ribaltano i sedili posteriori. Può ospitare per intero una bicicletta.

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News Auto | Tecnologie

...e la Touran

parcheggia da sola La monovolume Volkswagen sfoggia un “pilota automatico” E’ la prima monovolume al mondo che parcheggia da sola: basta chiederglielo e la manovra è fatta. Possibile? Possibilissimo con la nuova Touran Volkswagen che ha debuttato a fine novembre in Italia con un nuovo look e con nuove tecnologie. La nuova Touran sfoggia un assoluto highlight tecnologico, unico al mondo: è l’assistente di parcheggio optional, denominato “Park Assist” che include il “Parkpilot”, segnalatore della distanza anteriore e posteriore. Il “Park Assist” sviluppato dalla Volkswagen permette di parcheggiare automaticamente. Il sistema, intuitivo e facile da usare, si attiva premendo un pulsante,

che si trova davanti alla leva del cambio. Procedendo senza superare i 30 chilometri orari a una distanza da 0,5 a 1,5 metri dagli altri veicoli parcheggiati, un sistema di sensori a ultrasuoni rileva su entrambi i lati della carreggiata tutti gli spazi - paralleli alla corsia stradale - in cui è possibile parcheggiare la Touran; una centralina calcola la manovra ideale. Il “Park Assist” segnala al conducente la posizione di partenza sia acusticamente, sia sul display multifunzione, quindi direttamente nel campo visivo del conducente; a questo punto il conducente inserisce la retromarcia.

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Volkswagen Touran Sette posti e ampio bagagliaio Sette posti, bagagliaio con quasi 2.000 litri di capacità, la nuova Touran è all’avanguardia per la versatilità e l’innovativo sistema a sedili singoli. In poche mosse, i tre sedili della seconda fila si possono scambiare di posto, far scorrere in senso longitudinale e spostare trasversalmente, ripiegare o smontare. La monovolume Touran è dotata di una terza fila di sedili; si tratta a tutti gli effetti di due sedili che possono scomparire in poche mosse all’interno del pianale del bagagliaio, se non utilizzati.

Gli allestimenti Touran con tre “linee” complete La nuova Touran è disponibile nelle tre linee di allestimento: “Conceptline”, “Trendline” e “Highline”. Rispetto al modello precedente, tutte e tre le linee sono state ulteriormente migliorate. Non esiste un allestimento base nel senso classico del termine, poiché già la “Conceptline” sfoggia un allestimento standard molto accessoriato. La “Trendline” ha un allestimento particolarmente sportivo, la “Highline” un allestimento più esclusivo, come già avviene per altri modelli della Volkswagen.

Prezzi Da 19.975 euro (Touran 1.6 102 CV Conceptline) a 31.300 euro (Touran 2.0 TDI DPF DSG 170 CV Highline). Rispetto alla Touran precedente, il listino prezzi è stato ridotto in media di 700 euro. Inoltre, la nuova monovolume Touran viene fornita di serie con sette posti.

Motorizzazioni al lancio A benzina 1.6 102 CV; 1.4 TSI 140 CV; 2.0 EcoFuel 109 CV. Diesel: 1.9 TDI 105 CV (anche con DPF, DSG o entrambi); 2.0 TDI 140 CV (anche con DPF, DSG o entrambi); 2.0 TDI 170 CV DPF (anche con DSG)

Nel display compare l’avviso “Manovra in corso! Osservare l’area circostante”. Durante l’intera operazione il conducente si limita ad accelerare e frenare, lasciando la gestione dello sterzo completamente alla Touran. Quando il “Park Pilot” (segnalatore di distanza, che in questo caso è di serie), emette il segnale continuo, significa che è stata raggiunta la distanza ideale dal veicolo più vicino (circa 20 centimetri). Il Park Assist si disattiva immediatamente se la velocità è troppo alta e non appena il conducente interviene sullo sterzo. Da quando si inserisce la retromarcia, per l’intera manovra di parcheggio ci vogliono solo 15 secondi.

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News Auto | Motor Show

Nuova Bmw X5

la “regina” dei SUV di Gianni Piras

BOLOGNA. E’ più lunga ( +18,7 centimetri), più larga (+6,1 centimetri). E’ più stabile grazie al passo allungato. Molto espressiva davanti, muscolosa dietro. Al Motor Show la nuova X5 è stata la“grande stella” che ha illuminato lo stand della Bmw al pari della Hydrogen 7. Secondo atto di un’auto di successo (quasi 600mila esemplari) che ha creato il segmento degli Sport Activity Vehicle (SAV): un salto di qualità notevole proietta la nuova X5 verso nuovi prestigiosi traguardi sul fronte dei veicoli “Premium”. Spaziosa (c’è posto per sette passeggeri), lussuosa (abitacolo quasi da ammiraglia), versatile e robusta: architettura completamente nuova dell’autotelaio, trazione integrale xDrive (migliorata) a comando elettronico che le consente di “divorare” con facilità gli sterrati, motori a 6 e a 8 cilindri dalle prestazioni esaltanti. Così si spiega, in sintesi, il pieno di consensi che la nuova Bmw X5 ha incamerato a Bologna. La “forza” della nuova Bmw X5 è racchiusa in 9 “pilastri” fondamentali. Un “panorama” completamente nuovo, fermo restando il concetto della scocca e della trazione, per rafforzare i principali pregi di dinamica, funzionalità ed esclusività. 60FM marzo | aprile 2007

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BMW X5 Sono state incrementate dai tecnici della BMW la dinamica e l’agilità: propulsori più potenti ed efficienti, scocca esente da torsioni, aerodinamica ottimizzata, esclusivo avantreno a quadrilateri trasversali e retrotreno Integral-IV, baricentro basso. La nuova X5 è la prima auto del segmento con il sistema Active Steering (guida in rettilineo più sicura) che contribuisce ad incrementare l’agilità e il divertimento di guida. Sfoggia poi l’AdaptiveDrive (più sportività) con stabilizzazione antirollio e ammortizzatori adattativi. Guida più sicura anche col sistema DSC: le funzioni di base

comprendono ABS (antibloccaggio delle ruote), ASC (controllo automatico della stabilità), HDC (assiste il pilota nelle discese), DBC (controllo dinamico dei freni), CBC (assiste nelle frenate in curva). In più l’ADB: frena la ruota che tende a slittare. E ancora: la nuova X5 è l’unica auto del segmento con pneumatici runflat di serie che anche in caso di foratura “totale” consentono di proseguire il viaggio per altri 150 chilometri alla velocità di 80 orari. Viaggiare è una delizia (più comfort d marcia) grazie anche al cambio automatico a 6 rapporti (di serie) con selettore elettronico

della marcia: tempi di cambiata più brevi, consumi ridotti. Abitacolo, come detto, spazioso per sette passeggeri e arredato con materiali pregiati: su richiesta terza fila di sedili. Ampio vano di carico con un volume compreso tra 620 e 1.750 litri. Ad aumentare il comfort dà una mano anche il sistema di comando iDrive perfezionato con 8 pulsanti per selezionare direttamente navigazione, numeri telefonici e fonti audio. In più Bmw Online, audiosystem multicanale, sistema video DVD, videocamera di retromarcia. Bella da vedere la nuova MX5: c’è armonia delle proporzioni nel design esterno con linee slanciate ed eleganti. Insomma, un’immagine sportiva e muscolosa.

La forza “sostanziale” è nei propulsori, due a benzina e un diesel. Benzina 4.8i litri: 8 cilindri, 4.799 cc, potenza di 355 cavalli (+11%), coppia massima di 475 Nm (+8%). Velocità: 240 chilometri all’ora. Accelerazione da 0 a 100 orari in 6”5 (-7%). Consumo medio per 100 chilometri: 12,5 litri (meno 5%). Benzina 3.0i litri: 6 cilindri, 2.996 cc, potenza di 272 cavalli (+18%), coppia massima di 315 Nm (+5%). Velocità: 225 orari. Da 0 a 100 orari in 8”1 (-8%). Consumo medio per 100 chilometri: 10,9 litri (14%). Diesel 3.0d litri: 6 cilindri, 2.993 cc, potenza di 235 cv (+8%), coppia massima di 520 Nm (+4%). Velocità: 216 all’ora. Da 0 a 100 orari in 8”3 (3%). Consumo medio per 100 chilometri: 8,7 litri di gasolio (-7%). 2007 marzo | aprile FM61

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News Auto | La Le belle tecnologia giapponesi

di Gianni Piras

Bolide “verde”

La BMW scommette su Hydrogen 7, l’auto più ecologica del mondo BOLOGNA. Il petrolio sembra aver imboccato la china e così ha preso ancora più slancio la corsa alle energie alternative, ai combustibili biologici di origine vegetale (in modo particolare il bioetanolo). La Bmw – invece – scommette sull’idrogeno e lo fa con forza: sul tavolo “verde” del Motor Show ha giocato la carta della Hydrogen 7, in pratica la versione ecologica dell’ammiraglia Serie 7, un’auto grintosa, amante della velocità (è in grado di raggiungere i 230 chilometri all’ora), dotata di uno scatto fulmineo (accelera da 0 a 100 orari in 9”5 secondi). In pratica, stesse prestazioni (o quasi) del motore a benzina: con la differenza (sostanziale) che Hydrogen 7 non inquina visto che attraverso il tubo di scappamento lascia dietro di sé soltanto vapore acqueo (due bicchieri d’acqua a ogni chilometro). Un’opera imponente nell’ambito del “Progetto Clean Energy” (energia pulita): per

adattare la Serie 7 all’alimentazione a idrogeno sono scesi in campo – dicono alla Bmw – ben 250 ingegneri. Con un pieno di idrogeno – sostengono i tecnici della Bmw – Hydrogen 7 ha una autonomia di 200 chilometri: in pratica può andare da Cagliari a Sassari lungo la Carlo Felice senza doversi fermare a un distributore (che, purtroppo, nell’Isola dei Quattro Mori non c’è e forse non ci sarà almeno per il prossimo decennio). Ma Hydrogen 7 – se necessario - può essere alimentata anche a benzina: e in questo caso l’autonomia sale a 700 chilometri con un pieno. Per passare dall’alimentazione a benzina all’idrogeno basta premere un pulsante sul volante. Tutto bello ed efficace, anche se resta il “nodo” del serbatoio per l’idrogeno (160 chili), sistemato tra i sedili posteriori (avanzati di 11 centimetri) e il bagagliaio (capacità ridotta a 225 litri).

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BMW Hydrogen 7 Ma col tempo (ricordate i primi telefoni cellulari?) tutto si risolverà con soluzioni pratiche. La Bmw, comunque, bussa alla porta del futuro: la Hydrogen 7, infatti, è la prima auto a idrogeno ad assaporare l’asfalto della strada. Per ora solo una piccola pattuglia, appena 100 esemplari (non sono in vendita) offerti in prova nel corso del 2007 ad altrettanti personaggi famosi del pianeta (politica, economia, scienza, cultura, comunicazione, sport) con destinazione prioritaria nei Paesi ad alta vocazione ecologica: soltanto tre per l’Italia, nell’area di Milano che può contare su un rifornitore di idrogeno liquido (in “fieri” mentre FM Formula Motori Magazine va in stampa). Un’auto all’avanguardia, ideata per viaggiare nella massima sicurezza con tecnologie speciali: sensori dell’idrogeno, “spie” d’allarme, un evacuatore di gas sul

tettuccio. Tutti al Motor Show a scoprire i “segreti” dell’auto più ecologica del mondo, presentata in anticipo dalla Bmw ai giornalisti alla vigilia della classica “due giorni” riservata alla stampa. Immaginate di averne una a vostra disposizione: aprite il tappo dello speciale serbatoio con un pulsante, agganciate il bocchettone tipo Formula Uno, fate il pieno di idrogeno (8 chili) conservato alla temperatura di oltre 253 gradi sottozero. Costo? In Germania, dicono, 8 euro al chilo. Quanti chilometri? 25 con un chilo di idrogeno. Certo, l’operazione ha il suo prezzo ma vale la candela: pensate alle sensazione (unica) di viaggiare su un’auto spinta da un motore di 6 litri, 12 cilindri, con una potenza di 260 cavalli, capace di raggiungere i 230 chilometri orari (velocità massima autolimitata). La strada dell’auto a idrogeno è ancora lunga, ma la soluzione definitiva è a portata di mano. Pardon, di Bmw. 2007 marzo | aprile FM63

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Tecnologia | I motori e l’ambiente

di Gianni Piras

Formula Bioetanolo

Saab: la nuova frontiera “verde” delle auto

RAPALLO. L’auto da tempo ha intrapreso un lungo cammino verso un futuro “verde”: idrogeno, fuel cell, motori ibridi, GPL, metano sono le strade più “battute” per inquinare il meno possibile e proteggere l’ambiente. L’auto dovrà aspettare ancora parecchi anni per non essere più benzina-dipendente o gasolio-dipendente: per l’idrogeno – ad esempio- si parla dell’anno di grazia 2050. Ma la Saab, la Casa svedese che opera sotto la bandiera della General Motors, ha aperto da tempo una nuova “frontiera”, quella del bietanolo, più potente della benzina, carburante alternativo (derivato da granturco e canna da zucchero le cui coltivazioni possono essere ripetute all’infinito, ma anche dalle “biomasse”, paglia, scarti di legno, persino rifiuti organici), rinnovabile e sostenibile, a bassissimo impatto ambientale (tanto per fare un esempio, la Svezia, nazioneguida in questo affascinante campo, dal 2020 non dipenderà più da carburanti di origine fossile): è la tecnologia BioPower espressa ad altissimi livelli con l’ammiraglia 9-5, ora disponibile anche con motore 2.3t che si affianca alla BioPower 2.0t (l’auto a basso impatto ambientale più venduta in Svezia: 80 per cento delle Saab 9-5).

Meglio della benzina Il bioetanolo ha parecchi vantaggi: al contrario di quanto avviene con la benzina, il suo uso non fa aumentare nell’atmosfera i livelli di biossido di carbonio (Co2), principale causa dell’effetto-serra, in quanto le emissioni prodotte dalla sua combustione sono compensate dalla quantità di Co2 rimossa dall’atmosfera - tramite la fotosintesi - durante la crescita delle colture usate per la produzione del bioetanolo; consente prestazioni superiori (ha un più alto numero di ottani rispetto alla benzina: 104 RON anziché 95 nel caso specifico della Saab 9-5 BioPower); costa di meno (0,80 euro in Francia dove il Governo invoglia a una maggiore attenzione verso il bietanolo); non impone trasformazioni per motori e serbatoi; può utilizzare la rete dei distributori già esistente per la benzina. In Svezia il bioetanolo E85 ha il vantaggio di costare il 25% in meno rispetto agli altri carburanti.

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SAAB BioPower

E85, il carburante alternativo Ma facciamo un piccolo passo indietro. Probabilmente i primi anni del 21mo secolo passeranno alla storia come un periodo centrale nell’evoluzione dello scenario automobilistico mondiale: l’era in cui si comincia ad abbandonare l’uso di energia prodotta da carburanti fossili. La forza motrice di questa “rivoluzione” è l’improvvisa comparsa del bioetanolo come carburante alternativo: attualmente si sta diffondendo anche in Europa (abbiamo citato il caso della Svezia) contraddistinto dal codice “E85”. Un carburante, l’E85, che contiene l’85 per cento di etanolo e il 15 per cento di benzina, diffusissimo in Brasile (canna da zucchero) e negli Stati Uniti (mais): carburante che ha già fatto breccia in Scandinavia, Germania, Regno Unito, Irlanda, Svizzera, Belgio e Olanda ( nel 2007 si uniranno alla lista anche Francia e Spagna). E’ la risposta a due vitali problemi mondiali: il bisogno di ridurre le emissioni di Co2 (biossido di carbonio) di origine fossile e la necessità di trovare un’alternativa al petrolio i cui giacimenti hanno ormai una vita limitata.

La Saab 9.5 BioPower 2.3t

Il bioetanolo

In questo panorama mondiale, la grande ribalta è nobilitata decisamente dalla Saab 9.5 BioPower 2.3t: se alimentato con E85 il motore 2.3 sviluppa una potenza massima di 210 cavalli e ha una coppia massima di 310 Nm (185 cv e 280 Nm con l’alimentazione a benzina). Sulle strade della Liguria, da Rapallo a Portofino, la Saab 9-5 BioPower ha vivacizzato una passerella speciale a fine ottobre: silenziosissima, agile, maneggevole, brillante e scattante con la sua miscela straordinaria di bioetanolo. Prestazioni più alte, abbiamo detto: l’esempio viene dalla Saab 9-5 berlina con cambio manuale che raggiunge i 100 chilometri orari con partenza da fermo in 7”9 e riprende da 80 a 120 all’ora in quinta marcia in 11 secondi (8”5 e 12”6 rispettivamente se alimentata a benzina).

Per uso commerciale è ottenuto da coltivazioni agricole come il granturco e la canna da zucchero. Al contrario di quanto avviene con la benzina, il suo uso non fa aumentare nell’atmosfera i livelli di biossido di carbonio (Co2) che è la principale causa dell’effetto serra. Le emissioni che si hanno nella guida sono infatti compensate dalla quantità di Co2 rimossa dall’atmosfera durante la crescita delle coltivazioni stesse. In Svezia ed in un sempre maggior numero di Paesi europei, il bioetanolo per autotrazione è commercializzato come E85, una miscela formata da bioetanolo (85%) e benzina (15%).

E100 e 9.3 BioPower Hybrid Non solo E85: la Saab propone già la E100 a zero emissioni col prototipo 9-3 BioPower Hybrid (motore 2 litri da 260 cv), primo veicolo ibrido al mondo che utilizza un carburante rinnovabile abbinato alla propulsione elettrica (tre motorini da 148 kw) sfruttando l’avanzato sistema ibrido bimodale che il Gruppo General Motors sta sviluppando in collaborazione con DaimlerChrysler e Bmw.

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Tecnologia | I motori e l’ambiente

di Gianni Piras

Saab 9.5 BioPower 2.3t

Primato sul fronte delle auto “flex-fuel” di classe superiore Amica dell’ambiente (ridotte emissioni di Co2), prestazioni da sportiva pura: inizialmente in vendita nei Paesi del Nord Europa, nel Regno Unito e in Irlanda, la Saab 9-5 2.3t BioPower (210 cavalli) sbarca anche in altre parti d’Europa, affiancandosi alla 2.0t BioPower, il veicolo “a basso impatto ambientale” più venduto in Svezia. Grazie anche al turbocompressore, che permette di sfruttare il più alto numero di ottano del bioetanolo (E85), la potenza e la coppia massima del nuovo motore BioPower da 210 CV sono superiori rispettivamente del 14% e dell’11% proprio quando è alimentato a E85 invece che a benzina. Missione: ampliare il primato Saab nel segmento delle automobili “flex-fuel” di classe superiore. Entrambi i modelli BioPower uniscono il vantaggio di un ridotto impatto sull’ambiente (ottenuto tagliando le emissioni di biossido di carbonio) al piacere di un comportamento su strada ancora più sportivo. Con la “formula” BioPower queste auto possono funzionare a benzina e/o col carburante E85 in qualsiasi proporzione senza bisogno di alcuna regolazione. Se alimentato con E85, il motore 2.3t BioPower sviluppa una potenza massima di 210 CV e ha una coppia massima di 310 Nm (185 CV e 280 Nm con benzina). Una Saab 9-5 berlina con cambio manuale raggiunge i 100 orari con partenza da fermo in 7”9 secondi e riprende da 80 a 120 orari in quinta marcia in 11 secondi (8”5 e 12”6 secondi se alimentata a benzina). Anche il motore 2.0t BioPower ha prestazioni migliori con l’alimentazione a bioetanolo: 180 CV di potenza e 280 Nm di coppia massima contro 150 CV e

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SAAB BioPower BioPower Hybrid Concept e AERO X Saab ha già sviluppato motori che possono funzionare con carburante E100 puro, eliminando del tutto le emissioni provenienti da carburanti fossili, come dimostrato dai prototipi Aero X e BioPower Hybrid Saab. Esposta nei Saloni dell’automobile di Stoccolma, Londra e Parigi lo scorso anno, Saab BioPower Hybrid Concept dimostra come il bioetanolo e la propulsione elettrica possano essere abbinati per generare risparmi di carburante e di energia e prestazioni superiori. Si tratta del primo veicolo ibrido capace di produrre sempre emissioni di carburante fossile pari a zero. La catena cinematica di questo prototipo (realizzato sulla base di una Saab 93 Cabriolet) integra un’evoluzione BioPower del motore 2.0 turbo in alluminio con distribuzione a 16 valvole attualmente montato sulla gamma Saab 9-3 e l’innovativa trasmissione ibrida bimodale General Motors. Il carburante E100 ha un numero di ottano ancora più alto rispetto all’E85 (106 RON anziché 104 RON) e consente a questo motore di sviluppare ben 260 CV e una coppia massima di 375 Nm, valori che sono superiori del 24% e del 25% a quelli del corrispondente motore a benzina. L’accensione diretta SIDI

(Spark Ignited Direct Injection) assicura una combustione ottimale del carburante E100, garantendo lo stesso comportamento di un motore a benzina negli avviamenti a freddo. Oltre alla fasatura variabile dell’aspirazione e dello scarico, che assicura una fluidodinamica ottimale, sono state attuate le stesse modifiche strutturali realizzate nei motori BioPower Saab. La massima espressione delle prestazioni di BioPower Saab si trova nell’affascinante prototipo Aero X. Il suo motore 2.8 litri-V6 con turbocompressore a doppia girante, alimentato a carburante E100 e dotato di sistema SIDI, sviluppa 400 CV a 5.000 giri e ha una coppia massima di 500 Nm a 2.000-5.000 giri.

 240 Nm dell’alimentazione a benzina (progressi del 20%

e del 16%). L’auto raggiunge i 100 orari con partenza da fermo in 8”5 secondi e riprende da 80 a 120 orari in quinta in 12”6 secondi (9”8 e 14”9 se alimentata a benzina). La flessibilità della potente centralina elettronica Saab Trionic permette di riprogrammare facilmente la gestione del motore adattando la fasatura dell’accensione alle diverse esigenze della miscela E85/aria. Dopo ogni rifornimento, Trionic controlla la qualità del carburante immesso nel serbatoio e apporta automaticamente tutte le correzioni del caso, in modo da garantire sempre un ottimale funzionamento con E85 e/o con la benzina. Ciò significa che, non trovando un distributore di E85, chi utilizza una Saab BioPower può fare anche il pieno di benzina. Il numero di ottano del carburante E85 è molto superiore a quello della benzina (104 RON anziché 95 RON). Questo permette di incrementare la pressione di sovralimentazione e di aumentare l’anticipo dell’accensione con conseguente incremento della potenza senza pericolo di battito in testa o di pre-detonazione. Uniche modifiche strutturali apportate al motore: impiego di valvole e sedi-valvole più robuste; materiali compatibili col bioetanolo per la realizzazione delle componenti dell’impianto di alimentazione (serbatoio, pompa, condotti e collegamenti inclusi). 2007 marzo | aprile FM67

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Auto | Iniziative speciali

Il fascino del tuning incanta la Sardegna

di Simone Simbula

TUNING: dall’inglese “sintonizzare”. Significa apportare modifiche estetiche e meccaniche alla propria auto, un fenomeno che punta a rendere la nostra auto diversa, unica, insomma personalizzata per distinguerla dalle altre decine di migliaia di modelli identici che circolano per le strade del mondo. Sebbene dobbiamo il diffondersi di questa mania principalmente al film “Fast & Furious”, è anche vero che sin dai tempi dei nostri padri era un fenomeno già abbastanza marcato: ricordiamoci le modifiche alle vecchie Lambrette, i trapianti motoristici (tanto in voga negli anni ‘70) ed anche tutte le varie modifiche che hanno sempre interessato il mondo delle due ruote. In Sardegna il tuning di fatto (con tutto ciò che concerne gare, raduni e manifestazioni) ha preso piede da circa 3 anni, con diversi ritrovi e raduni, in particolar modo

nel 2006 col campionato ufficiale con tanto di regolamento e giudici ufficiali. Sono tantissimi i “tuners” che possiamo trovare in tutto il territorio regionale, importantissimi anche quei clubs che ultimamente sono nati, il cui scopo è riunire appassionati per cercare nei limiti legali di coltivare e far crescere questa passione. Sicuramente il più importante, numericamente parlando, è il Karalis Race, che abbraccia un grande numero di iscritti principalmente nel Cagliaritano, vincitore come club più numeroso del 2006 e quasi sempre presente in tutte le manifestazioni. 2007 marzo | aprile FM69

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Auto | Iniziative speciali

Tuning Gulleri Angelo, noto “Lello” è il presidente del più numeroso club sardo, il Karalis Race: in queste foto vediamo alcuni rappresentanti del Karalis durante le premiazione finale 2006. Ancora una foto che ritrae Lello durante una valutazione eseguita dal Giudice Simone Simbula (noto Matrix) e ancora la sua famosa Ford Focus che spesso si vede per le strade della città.

Oltre al Karalis troviamo altri clubs, come il Rebel Tuning di Ghilarza (sempre presente nelle manifestazioni), il “qualcosa di travolgente” da Olbia, e svariati altri clubs di fatto ma raramente visibili nei raduni, se non addirittura sempre assenti. Sono due i tuners per eccellenza. Il conosciutissimo “Lello” presidente del Karalis che col suo spirito di aggregazione è riuscito a creare un club talmente numeroso da avere voce in capitolo persino con i vertici del campionato e i vari agenti delle aziende distributrici: la sua nota Focus con le vertical doors e prima ancora la Punto GT sono state la vera prova di forza di Lello. E poi Sergio presidente del club olbiese, notissimo per la sua auto replica della notissima Eclipse verde del sopracitato film. Le manifestazioni si possono dividere in 2 tipologie, le gare vere e proprie (con regolamento, premi, coppe, giudici ufficiali) e i semplici raduni che ultimamente con la comparsa del regolamento stanno via via scemando. Il regolamento

Simone Simbula (noto Matrix) è il 1° giudice ufficiale del campionato 2006. Nella foto la sua Fiat Coupè che si classificò sempre prima in tutte le 13 gare a cui prese parte nella categoria hi-fi Extreme negli anni 2002-2003. Importante è anche il sito di riferimento www.sardegnatuning.it che Simone Simbula coogestisce con Andrea.

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Auto | Iniziative speciali

Tuning

Sergio Gianni (foto a sinistra), presidente del club “olbiese” notissimo in Sardegna per la sua auto replica Fast and Furios. Ecco la sua Eclipse sempre ammiratissima in tutte le fiere.

sardo 2006 prevede la suddivisione in 3 categorie (extreme-hard-soft) e suddivide le auto in base a precisi criteri: modifiche estetiche esterne (alettoni, minigonne, aerografie, cerchi ecc.), estetiche interne (pomelli cambio, volante, sedili, ecc.) e meccaniche (centraline, scarichi, impianti frenanti, nos, trapianto del motore, ecc.). Attualmente è questo il panorama del movimento tuning sardo. Proprio in questo inizio 2007 si stanno pianificando le varie manifestazioni, lo stesso regolamento sarà oggetto di alcune modifiche e lo stesso campionato sta nascendo con migliorie dettate dall’esperienza acquisita. Concreto è anche l’operato del noto portale sardo www.sardegnatuning.it: oltre ai vari raduni ha organizzato il 2° tour Sardegnatuning che vedrà un folto gruppo di tuners partire per la volta di Rimini, al My Special Car, forse l’evento tuning nazionale più importante. Importante è anche l’impegno dei due soci fondatori coadiuvati dai vari agenti ed operatori del settore nell’organizzare il Trofeo Sardegnatuning 2007 che al momento prevede alcune tappe certe, come quella alla Corte del Sole (11 marzo), la tappa di Marina Piccola prevista per il 13 maggio, il Motor Magazine di Villamassargia previsto per il 2/3 giugno, una tappa a Monserrato a luglio e una tappa conclusiva il 21 ottobre a Cagliari.

Direttamente dalla Maddalena questa Rover ha vinto il campionato 2006, nella categoria più alta, la Extreme.

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Personaggi | Automobilismo

di Federico Fonnesu

Lasia, anno magico

Il pilota di Ardara protagonista assoluto delle gare in salita disputate nella stagione 2006 in Sardegna. Adesso sogna di partecipare alle prove del campionato italiano assoluto Nessuno come lui nel 2006. È come se Franco Lasia si fosse risvegliato dopo un lungo letargo. Anni di vittorie, una pausa, e poi la nuova serie di vittorie. Ora il re della salita isolana sogna il campionato italiano. Quarantacinque anni e uno spirito da ragazzino, Lasia, il pilota dell’anno in Sardegna, comincia ad assaporare nuovamente il gusto della vittoria. Se tutto andrà per il verso giusto, il driver di Ardara potrà confrontarsi con i più forti specialisti italiani: il suo nuovo obiettivo, infatti, è quello di partecipare all’Assoluto, la

vecchia Coppa della Montagna. <Ci vogliono tanti soldi per fare tutte le gare dell’Assoluto>, dice Franco Lasia, <stavo pensando di abbandonare l’idea per mancanza di sponsor. Ma forse non è ancora detta l’ultima parola. Partecipare alle corse della penisola regala ulteriori stimoli. Mi piacerebbe molto fare qualche stagione a quei livelli: ma devo sbrigarmi, gli anni passano e un’opportunità del genere potrebbe non presentarsi più>. Grossista di carni, legato con Franca, che in azienda si occupa della contabili-

tà, quattro figli, uno più tifoso dell’altro, Lasia ha cominciato a gareggiare negli slalom. <Era il 1988>, racconta, <avevo una Renault 5 Gt Turbo e riuscii a piazzarmi quinto assoluto a Luogosanto>. Quasi vent’anni di carriera, pieni zeppi di successi, sempre accompagnato dal fido scudiero-preparatore, quel Sergio De Carolis, ombra di Franco Lasia in tutte le gare, scomparso dieci giorni prima della San Gregorio-Burcei. <È stato bello>, dice Lasia emozionandosi, <dedicare il successo a lui>. Già, la vittoria di Burcei, un assoluto

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Franco Lasia

poi bissato, al volante della Osella Pa 20 motorizzata Bmw, nella cinquantesima edizione della Scala Piccada. Due vittorie che gli hanno regalato il titolo simbolico di “re delle salite sardo”. Due coppe da mettere in bacheca, quella stessa che conteneva già i trofei vinti da slalomista (con una Mp 2000, la stessa macchina che adesso guida Bastianino Vacca) a Pattada (addirittura sei volte), Osilo, Alghero, Cossoine, Mamoiada, Orgosolo, Benetutti e Nule. <Poi mi sono avvicinato alla salita, guidavo una Paganucci. Quarto a Cala Gonone e quinto a Monte Campione>.

Prima delle due vittorie targate 2006, una sfilza di piazzamenti: Burcei, Susa-Moncenisio, Scala Piccada, Monte Campione, Cuglieri, spesso alle spalle del suo grande rivale Franco Cinelli, ex campione d’Europa. <La velocità è nel Dna di un pilota>, confessa, <da ragazzino mi entusiasmavo guardando e studiando gli altri specialisti, adesso sono io a correre con quelle vetture sugli stessi percorsi>. La salita è sempre stata la sua grande passione, lo slalom gli è servito, più che altro, per conoscere le varie vetture. L’ultima gara quest’anno l’ha disputata a Tramatza, dove gli è stato an-

che assegnato il premio di driver dell’anno in Sardegna per le salite. Una gara disputata quasi per gioco con la sua X1/9 Dallara, una vettura poi regalata al figlio Antonio, <perché segua le orme del padre>. Del resto per disputare il titolo italiano di salita, a Franco Lasia basta e avanza la sua Osella. <Mi piacerebbe che qualcuno dei ragazzi si cimentasse con le gare automobilistiche. Ma la decisione finale spetterà a loro. Sono dei grandi appassionati. Mi seguono dappertutto e qualcosa riescono già a combinare. Il futuro, però, non dipenderà certo da me>.

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Automobilismo | I protagonisti IGNAZIO SECCHI

di Federico Fonnesu

La Festa del Pilota

Nel classico appuntamento di Tramatza premiati i grandi protagonisti della stagione automobilistica 2006 in Sardegna. Uccio Magliona personaggio dell’anno. Premio alla carriera per Sergio Farris. Nell’autoslalom vittoria di Giovanni Cuccheddu Nel corso degli ultimi anni è diventato uno degli appuntamenti più importanti della stagione automobilistica. Una gara che chiude l’anno agonistico e una serata insieme ai protagonisti isolani della categoria. Coppa Città di Tramatza e Festa del Pilota: l’evento organizzato dall’Ichnusa Pro.Motor’s - in collaborazione con l’Aci Oristano e l’Aquila Motorsport - ha premiato i migliori piloti sardi sulla pista che si adagia ai margini della Carlo Felice. La gara di autoslalom, che ha fatto da corollario alla serata di gala, ha visto il successo di Giovanni Cuccheddu, su Osella Pa9 motorizzata Alfa. Il pilota di Carbonia, per la seconda volta vincitore di questa manifestazione (la prima risale al 2004), ha preceduto il nuorese Ignazio Sechi su Osella Pa9 motorizzata Bmw, e Stefano Campus, all’esordio su un’Osella. Ai piedi del podio, quarto, il pilota di Tottubella Angelo Fois su Af/1. Quinto classificato, primo di gruppo S (primo fra le vetture coperte), il quartese Roberto Vacca.

SERGIO FARRIS

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Festa del pilota

TUCANOURBANO collezione 2007

Il presidente dell’Aquila Motorsport, su Renault Clio V6, ha preceduto il pilota di Ardara Franco Lasia a Tramatza al volante di una Fiat X1/9. Settimo posto assoluto e primo di gruppo P il sassarese Fabrizio Magliona. Ottava piazza per l’osilese Antonello Marongiu su Am1 Kawasaki. Hanno chiuso la “top ten” Sebastiano Giraldi (Fiat 500 motorizzata Honda) e il pattadese Tomaso Giagu (Renault 5Gt Turbo). Gianfilippo Tornatore su Renault Clio Williams ha fatto suo il Gruppo N e ha ottenuto l’undicesimo posto assoluto, mentre Gianni Saddi, su Renault Clio, si è imposto nel Gruppo A. Al via 83 piloti nella Pista Oasi 103 Carlo Felice di Tramatza, sotto la direzione di gara del sassarese Vittorio Falchi. Una splendida giornata di sole e un pubblico numeroso, presente sin dalle prime ore del mattino, hanno fatto da cornice alla manifestazione. La due giorni di motori si è conclusa con la Festa del Pilota. Da una vecchia idea di Kikko Tornatore si è passati ai fatti, la voglia di riunire tutti i grandi protagonisti della stagione è diventata realtà. Durante la serata di Tramatza sono stati assegnati riconoscimenti ai personaggi che si sono distinti nella stagione 2006. Nella categoria Autoslalom è stato premiato Angelo Fois (vincitore dello slalom Riviera del Corallo, del Città di Osilo e dello slalom di Ittiri). Nella categoria Cronoscalata, il premio è andato a Franco Lasia (dominatore nelle cronoscalate San Gregorio-Burcei e Scala Piccada). Salvatore Locci e Stefano Achenza sono stati premiati per i Rally su asfalto, mentre Paolo Liceri e Maurizio Diomedi (ottavi assoluti e primi fra gli isolani nel Rally della Costa Smeralda) hanno ricevuto una targa per i Rally su terra. Riconoscimenti speciali per i piloti che si sono distinti in campo nazionale: l’equipaggio composto da Marino Gessa e Alessandro Raccis e il giovane pilota quartese Gianclaudio Dessì. Premio alla carriera per Sergio Farris, mentre Uccio Magliona è stato premiato come personaggio dell’anno. Assegnato, inoltre, un riconoscimento a due piloti protagonisti per il loro eclettismo, il selargino Auro Siddi e il pilota di Buddusò Francesco Marrone.

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Gare in Sardegna | Prove iridate

Raid Tourist

Sardegna

Nell’ambito della gara iridata di Cross Country di moto - quest’anno da martedì 1 maggio al 6 maggio - saranno di scena anche le auto 4x4 in una prova (sperimentale) non competitiva.

MARC COMA

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Raid Tourist Sardegna CAMPIONATO MONDIALE RALLYES TOUT TERRAIN 2007

DAVID CASTEU

6-16 aprile Rallye de Tunisie

TUNISIA

1-6 maggio Rallye de Sardaigne

SARDEGNA

22-30 giugno Rallye d’Orient

TURCHIA

6-18 agosto Rallye dos Sertões

BRASILE

31 ag-9 sett Rallye por Las Pampas

ARGENTINA

29 sett-7 ott Rallye dei Faraoni

EGITTO

29 ott–2 nov Desert Challenger

EMIRATI ARABI

Luca Manca

Non solo moto. Anche le auto, finalmente, approdano alla ribalta del Rally di Sardegna, prova del Campionato del Mondo Cross Country in programma dall’1 al 6 maggio 2007. Un debutto in via sperimentale che tuttavia si preannuncia spettacolare e ricco di emozioni uniche, come quelle che sanno regalare i fuoristrada 4x4. La notizia è di quelle da incorniciare nel panorama sportivo isolano che ora può vantare un altro appuntamento prestigioso: infatti, contemporaneamente alla gara valida per il mondiale cross country di moto, gli organizzatori lanciano una nuova iniziativa turistica, ossia il Raid Tourist Sardegna, manifestazione non competitiva, aperta a tutti i fuoristradisti, non solo motociclisti, ma anche automobilisti che vogliono trascorrere una vacanza in Sardegna sugli itinerari del Rally e contemporaneamente seguire la gara come spettatori e tifosi. <È una richiesta avanzata da anni da parte di molti fuoristradisti che non possono competere in gara con i campioni mondiali>, spiega Gian Domenico Nieddu patron

Enrico Montalbano

del Rally di Sardegna, <ma che vogliono venire a scoprire paesaggi e itinerari della Sardegna sia in moto che in auto 4x4. Da qui la decisione di ospitare anche auto 4x4 per un Raid Tourist Sardegna di regolarità, non competitivo, al seguito della prova mondiale di moto>. <L’apertura alle auto 4x4 del Raid Tourist Sardegna>, spiega ancora il patron Nieddu, <è un primo esperimento per un’eventuale partecipazione delle auto al Rally di Sardegna vero e proprio nel 2008, così come avviene in tutti gli altri rally raid del Campionato del Mondo dove gareggiano moto e auto 4x4 e quad, rendendo ancora più spettacolare la gara. Per ora accogliamo le auto per un raid turistico, aperto anche a tanti motociclisti amatori che porteremo alla scoperta dei paesaggi delle zone interne, i preferiti dai turisti in fuoristrada, naturalmente con un regolamento che impone a tutti l’assoluto rispetto dell’ambiente>. Intanto per il 2007 è confermato che il Rally avrà per scenari ancora sentieri e sterrati delle province di Carbonia-Iglesias, Nuoro,

Ogliastra, e Olbia-Tempio. Non ci sarà, invece, la tappa nella Penisola come lo scorso anno: un Rally, insomma, tutto disputato in Sardegna. E’ quasi certa la partecipazione del campione del mondo Marc Coma (vincitore delle ultime due edizioni del Rally di Sardegna e di ben 5 rally del mondiale) e di David Casteu, terzo lo scorso anno al Rally di Sardegna, ma secondo sul podio del mondiale dopo una lunga lotta proprio con Marc Coma (125 punti per lo spagnolo e 106 per il francese). Quindi il prossimo anno il rally sardo sarà ancora la rivincita del mondiale. Con David Casteu deciso a spodestare Marc Coma dal tetto del mondo. Impresa certo non facile ma anzi – secondo molti - ancora impossibile. Ma al rally sardo il prossimo anno non ci saranno soltanto i due leaders del mondiale ma anche tutte le altre star del firmamento del fuoristrada compresi i molti italiani decisi a vincere l’unica prova europea del mondiale e rilanciare la scuola italiana contro lo strapotere di francesi e spagnoli.

FRANCESCO TARRICONE

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Moto | Piloti emergenti Niko Lusso (115) mentre affronta una curva a Vallelunga

di Federico Fonnesu

Un successo di Lusso

Nel “Trofeo di Natale” a Vallelunga il pilota sardo conquista la prima vittoria della carriera battendo il nipote di Max Biaggi Niko ce l’ha fatta, adesso tutto è possibile. La prima vittoria ha un gusto del tutto particolare, soprattutto quando il battuto porta il cognome del suo grande idolo. Niko Lusso ha vinto a Vallelunga il Trofeo di Natale di motociclismo, prova esterna del calendario monomarca nazionale Aprilia. Lo studente cagliaritano è riuscito a battere Federico Biaggi, nipote del grande Max, protagonista nel campionato assoluto e campione in carica. Questo successo apre scenari fantastici al ragazzo originario di Villasalto, che adesso è alla ricerca di un team di primo livello. Non sarà un’esperienza da poco, perché se Niko Lusso dovesse confermarsi ad altissimi livelli, per lui potrebbero anche aprirsi le porte del Motomondiale, magari in sostituzione di qualche protagonista dell’Aprilia. A Vallelunga la pioggia e la pista bagnata hanno

Niko Lusso taglia vittorioso il traguardo

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Trofeo di Natale

DAINESE collezione 2007

regalato un sogno al campioncino sardo: male nel primo turno di prove (solo ventiduesimo), Niko si è rifatto nella seconda sessione, grazie alla quale è poi riuscito a partire in gara dalla quarta piazza. La pole position è andata, invece, al grande favorito della vigilia, Biaggi, sul quale erano puntati tutti gli occhi di curiosi e appassionati. Tra il sabato e la domenica un violento acquazzone ha modificato i piani dei piloti al via, poi il sole ha rimesso le cose a posto. Tutti con gomme da asciutto, tranne Niko Lusso che, consigliato dal suo team manager, ha messo un’anteriore da bagnato. Scelta vincente: Lusso, partito cauto, giro dopo giro è riuscito a portarsi in testa alla gara, per poi mantenerla nelle ultime quattro tornate. Biaggi ha provato ad attaccare il pilota sardo, che però ce l’ha fatta a resistere. <Sono molto contento per questo successo>, ha detto Lusso, <aver battuto il

RS-3 è un guanto sport-touring senza protezioni rigide, nato dalle indicazioni dei piloti del Motomondiale e pensato per il motociclista sport-touring che mette in primo piano il comfort di guida. Grazie alla precurvatura del palmo e delle dita il comfort, il comfort e la precisione di guida sono massimizzate. Anche il livello di protezione è molto elevato.

pilota più forte mi ha dato grande fiducia. Nel 2007 proverò a vincere il titolo>. Trentasei i piloti al via: Lusso ha avuto la meglio su Biaggi, secondo, Lorenzo Lucani, Roberto Di Filippo, e Cesare Fusto. Originario di Villasalto, il giovane centauro studia Ingegneria meccanica e vive a Cagliari da tempo. Da qualche anno corre nella 125 Sport Production, una sorta di categoria monomarca della Aprilia (pochissime le Cagiva presenti), dalla quale sono usciti piloti del calibro di Valentino Rossi, Michel Fabrizio, Biaggi, Locatelli, Pasini e Dovizioso. Il suo sogno è arrivare al motomondiale, un’impresa possibile se si pensa che il pilota più bravo della Sport Production, Stefano Musco, ha preso parte a una gara del campionato (Brno) nella 125, in sostituzione di un pilota infortunato. In precedenza il miglior risultato di Niko Lusso era stato un terzo posto: il succes-

Il guanto Hellracer Lady è stato studiato appositamente per le motocicliste che desiderano guidare la propria moto in maniera sportiva. Gli Hellracer sono infatti caratterizzati da una pre-curvatura a livello del palmo e delle dita per garantire il massimo del comfort e della precisione ai comandi della moto. Al fine di garantire un elevatissimo livello di sicurezza.

so di Vallelunga gli aprirà le porte per un grande team nel 2007. <Sono ancora alla ricerca di uno sponsor che mi permetta di sostenere le spese per le trasferte, gli allenamenti e l’affitto della moto. Mi sono rivolto ad alcuni esperti ma in Sardegna non è semplice riuscire a sfondare. Mancano le piste, non ci sono manager, non esiste un movimento su strada e gli sponsors non sempre sono pronti a sostenerti>. Le vittorie contano, ma fare sport ad alti livelli per un giovane motociclista sardo resta ancora una grande impresa. Ma Niko è testardo e pur di coltivare al meglio la propria passione proverà anche a “emigrare”. <Ho già fatto i salti mortali in passato, pur di crescere sarei pronto a qualsiasi altro sacrificio>. Il primo passo è stato fatto, chissà che la Casa di Noale non regali una nuova chance a questo astro nascente sardo.

Il guanto Full Metal Racer nasce dall’esperienza maturata nei circuiti di tutto il mondo e rappresenta la massima espressione che Dainese offre in termini di tecnologia protettiva della mano. Ideato appositamente per la guida racing, il Full Metal Racer è stato sviluppato partendo dalle precise e severe indicazioni dei piloti Dainese della Motogp come Valentino Rossi.

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Gare in Sardegna | Motocross FABIO GIUA

di Luciano Zanda

Trofeo

Coast to Coast Fabio Giua terzo ad Alghero

80FM marzo | aprile 2007

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28/02/07 17.31.40


Trofeo Coast to Coast Grande partecipazione di piloti e pubblico nella seconda edizione del Trofeo ”Coast to Coast” di motocrosss disputato a Fertilia (Le Bombarde) a soli 300 metri dal mare in un circuito coronato da alberi. <Il fondo misto sabbia/terra con dislivelli vari lo rende unico in Sardegna: bisognerebbe valorizzarlo con manifestazioni che contano. C’è l’acqua, l’energia elettrica e strutture alberghiere>, dice soddisfatto Salvatore Cambule proprietario della pista. Gara organizzata dal Moto Club Riviera del Corallo con lo staff del Moto Club Gonnesa e con Chicco Casti direttore della prova. A contendersi i primi posti sono i piloti ospiti: lo si capisce già dalle libere del mattino con Stefano Colombo che sembra galleggiare sul fondo sabbioso (partecipa nell’Europeo) seguito dal suo gruppo, complici anche le potenti moto 450 4t. Ed è proprio Colombo alla fine a mettere il sigillo sul Trofeo: si impone nella prima manche completando i 13 giri in 25’43”3, conquista la piazza d’onore nella seconda (25’30”4). Il compagno di scuderia, Disetti, è secondo nella classifica finale (53’16” 9 il tempo totale) con un terzo e un quarto posto nelle due manches. Completa il podio Fabto Giua, terzo assoluto (53’34”2): quinto e terzo nelle due frazioni di gara. Gianni Asole è quarto (54’10”6), Alberto Spano quinto (54’37”12). Nella prima manche Colombo impone un ritmo serrato: il secondo, Andressi, accusa un ritardo di quasi 1 minuto riuscendo a precedere Disetti per 1 solo secondo. Gianni Asole stringe i denti per la stanchezza e

SILVERIO FRESI

STEFANO COLOMBO

si piazza al quarto posto: alle sue spalle lotta tra i campioni sardi con Fabio Giua che riesce a contenere gli attacchi di Silverio Fresi per la quinta posizione. Alberto Spano, dopo un’infelice partenza, si piazza in settima posizione precedendo Lazzaroni, Federico Argiolas, Mattia Meloni e Gavino Pasella. Solo 22 piloti al via (la sabbia stanca) nella seconda manche: Colombo scatta in testa ma com-

mette un errore e viene superato dal ruggente Ferrari che alla fine si impone con 3” di vantaggio in 25’27”9. Fabio Giua è terzo (26’34”02) con 1’07” di ritardo, Disetti quarto davanti ad Andressi. Lotta in casa per la sesta posizione: Gianni Asole (27’12”4) la spunta per 1” su Alberto Spano. Federico Argiolas – con 12 giri - è ottavo davanti a Trevaini e Lazzaroni. Silverio Fresi è costretto al ritiro.

GIANNI ASOLE

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28/02/07 17.32.03


Gare in Sardegna | Moto PAOLO ZEDDA

di Luciano Zanda

Trofeo

“Su Eranile”

Dorgali “capitale” del Trial sardo

82FM marzo | aprile 2007

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28/02/07 17.32.18


Trofeo Su Eranile

MARIO MALASPINA

Che il trial non stia attraversando un buon momento di gloria in Sardegna lo sapevamo già da qualche tempo: infatti nel 2006 si è disputata una sola gara a carattere nazionale (Trofeo Centro-Sud a Bolotana) e giustamente i piloti sardi non hanno rinnovato le licenze (piuttosto alto il prezzo) per un paio di gare, che tra l’altro sono saltate. Il Motoclub Dorgali non è mancato all’appuntamento di venerdì 8 dicembre pur sapendo che poteva essere un fiasco sul piano delle iscrizioni: <noi manteniamo sempre i nostri impegni per il rispetto dei piloti>, dicono con orgoglio Baddore Mele e “Zietto”, presidente e pr del club. Nonostante tutto la manifestazione - a carattere interregionale - ha richiamato al via anche piloti del Piemonte e della Valle D’Aosta. Percorso tracciato da Bartolomeo Delussu, noto “Portolu”: otto zone rese più impegnative dal diluvio di due giorni prima; i piloti hanno faticato non poco per affrontarle con penalità pesanti e molti ritiri già dal secondo passaggio. Ritrovo all’enoteca Merula con l’arrivo chiassoso degli Scardellati di Torino a bordo di una vecchia auto con carrello-moto al seguito: il Comitato dei festeggiamenti ha accolto con rinfreschi tipici nel territorio “Su Eranile” partecipanti e ospiti capitanati da Cicci Bacchitta; ad ogni uscita di zona c’era la sosta obbligatoria e alla fine si è capito che la competizione aveva i contorni di un ritrovo amichevole. Alle 8,30 il direttore Garofano dà il via per i 3 giri da percorrere nel tempo massimo di 4’30” come da regolamento Due le categorie in gara: nei “rossi” Angelo Piu (Mc Vallée D’Aosta) è tra i favoriti, ma non è fortunato (la moto si spegne un paio di volte, salta la catena) e viene escluso per fuori tempo massimo dopo aver collezio-

GIAN FRANCO CONTEDDU

ANTONELLO MAMELI

nato 82 penalità (32-29-21 rispettivamente nei tre giri). Escluso per fuori tempo massimo anche Paolo Zedda (Mcm Gonnesa) che addirittura si vede infliggere altri 20 punti di penalità (104 complessivi: 3026-28) per aver percorso una zona prima di un’altra. Chi a Dorgali è venuto con l’intento di vincere nella categoria “verdi” è Mario Malaspina (Valle D’Aosta) che totalizza appena 44 penalità (19-13-12) seguito da Giulio Peaquin (Polisportiva Pollin) con 58 penalità e dal dorgalese Bartolomeo Delussu con 61 (rispettivamente 22-18-21). Al terzo

giro Antonello Mameli (Mc Bolotana) incappa in una caduta con forte dolore alla gamba sinistra e rimedia 5 minuti di ritardo che sommati agli altri impongono l’esclusione dalla classifica (98 penalità: 34-2836). Ritirati al secondo giro Luciano Conteddu, Gianfranco Conteddu, Christian Dedola, Tonino Lamensa, Alessio Petrolo, Giuseppe Di Michele, Antonino Di Giovanni, Stefano Bertona e Francesco Procopio (al primo giro). Premiazioni da Merula con preziosi trofei artigianali e confezioni di vini offerti dalla cantina sociale “Dorgali”.

PODIO VERDI: (da sinistra) DELUSSU-MALASPINA E PEAQUIN

2007 marzo | aprile FM83

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28/02/07 17.32.43


Sport | Premiazioni

ENDURO A SQUADRE: DA sinistra i rappresentanti dei motoclubs IGLESIAS,MOTORBIKE E CARBONIA

di Luciano Zanda

Moto: parata di campioni nel gran “gala” a Iglesias Parata di campioni a Iglesias. Campioni che nel 2006 hanno dato lustro a un’altra stagione esaltante sul fronte delle moto in Sardegna. Stagione suggellata col tradizionale gala organizzato dal Moto Club Motorbike 2C nella capiente sala - abbastanza gremita - del Bowling Pub di Iglesias: e quindi premiazioni di rito alla presenza del leader del Club (Angelo Fulgheri), dei componenti del Comitato Regionale della Sardegna capeggiato dal presidente dottor Francesco Ballero. Il “clou” è la relazione del presidente Ballero che parla della stagione 2006 ed espone le novità per il 2007. Le manifestazioni sono almeno 120: sette prove enduro (con la novità del mini enduro); nel motocross le gare delle Classi 125 e 250 si disputeranno in giornate separate (sette prove) e come contorno avranno i Minicross o i Quad, più una prova di cross over 40. Nelle Supermoto sette prove su piste permanenti e cittadine con la stretta collaborazione dei collaudatori.

ENDURO classe B: da sinistra CLAUDIO CONGIU, ANDREA PISCHEDDA E ANDREA FARCI

84FM marzo | aprile 2007

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28/02/07 17.32.51


Sport | Premiazioni Classe 125 ALL: da sinistra ALBERTO SPANO, FABIO GIUA E ALESSANDRO MUGGIANU

MASSIMO MONACO 1° 250 MAJOR COL FIGLIO

Classe 125 UNDER 25: da sinistra ENRICO LAMPIS, ANDREA COLLU E MICHELE PUTZU

Per garantire la massima sicurezza ai piloti e al pubblico. Ritorna anche il Trofeo di Trial, sperando che le manifestazioni vadano a buon fine. Purtroppo una notizia negativa: niente mondiale Supermoto a Mores perché non ci sono i fondi per finanziare la prova iridata. In compenso, però, sono in programma tre prove di Velocità Nazionale con la presenza dei nostri piloti. Altra novità: la presenza a bordo pista dei commissari di percorso “patentati” grazie a un corso di preparazione con la Federazione. Gran finale con le premiazioni. Si comincia con l’Enduro: salgono sul podio per la Classe B il campione Andrea Pischedda, Claudio Congiu (secondo) e Danilo Farci (terzo). Per la classe C si presenta solamente il secondo classificato, Danilo Deias. Sul podio della Classe D il campione Andrea Dentis col terzo classificato Matteo Binetti. Nella Classe E c’è solo Danilo Suella a ritirare il premio per il suo terzo posto.

ENDURO D: da sinistra DENTIS E BINETTI

2007 marzo | aprile FM85

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28/02/07 17.33.13


Sport | Premiazioni

SUPERMOTO PRESTIGE: da sinistra MICHEL MISCALI 3° E ANDREA COSTA 2°

ANDREA CADEDDU 1°CADETTI MINICROSS

Vuoto il podio della Classe F, idem per l’Assoluta. Affollato invece il podio riservato alle squadre: gli alfieri del m.c. Motorbike al primo posto, seguiti da MC Iglesias e MC Carbonia. Nel Motocross podio al completo nella Classe 125 under 25 con il campione Andrea Collu, Enrico Lampis (2°) e Michele Putzu (3°). Fabio Giua, Alberto Spano e Alessandro Muggianu completano il podio della 125 All. Impegni di lavoro tengono lontano Silverio Fresi, campione della Classe 250, e sul podio si presenta solamente Gian Mario Asole per il terzo posto. Altro premiato in solitario è Massimo Monaco, campione della Classe 250 major. Nei minicross Cadetti il campioncino Andrea Cadeddu si presenta in solitario sul podio, così come Damir Angius per i Senior. Nella Supermoto Prestige il campione Lorenzo Pes è ammalato: sul podio Andrea Costa (2°) e Michel Miscali (3°). Il dominatore della categoria Sport, Francesco Mariotti, ritira in solitario il suo trofeo, cosi come Andrea Pisano per la specialità Quad. Una precisazione doverosa: l’assenza forzata di diversi piloti era dovuta anche alla concomitanza della manifestazione di Enduro indoor in programma Genova alla quale non avevano voluto mancare.

86FM marzo | aprile 2007

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ANDREA PISANO 1° QUAD

DANILO SUELLA 3° ENDURO E

FRANCESCO MARIOTTI 1° SUPERMOTO SPORT

DAMIR ANGIUS 1°SENIOR PREMIATO DA CASTI

DANILO DEIAS 2° ENDURO classe C

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Gare in Sardegna | Moto

Campionato Minicross

ANDREA CADEDDU CAMPIONE CADETTI

di Luciano Zanda

Minicross, pocker d’assi: Cadeddu, Sanna, Angius e Meconcelli

Nel Minicross il “verdetto” ufficiale arriva direttamente da Riola Sardo a fine ottobre: Andrea Cadeddu (Cadetti), Gabriele Sanna (Debuttanti), Damir Angius (Senior) e Luca Meconcelli (Junior) si laureano campioni sardi per la stagione 2006. Grande spettacolo ancora una volta con la regia del MC Seneghe con i piloti del motocross (13ma prova del campionato) e del minicross (ultima prova).

2007 marzo | aprile FM87

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28/02/07 17.34.01


Gare in Sardegna | Moto

LUCA MECONCELLI CAMPIONE JUNIOR MINICROSS

PILOTI

categoria

punteggio TOTALE

Campionato Sardo MINICROSS 2006 numero

sa) che corre con il titolo Senior già in tasca, visto il larghissimo vantaggio nei confronti di Alessandro Pinna: precede prima Luca Meconcelli e poi proprio Alessandro Pinna. Paolo Azara, in corsa per il titolo Junior, non è riuscito ad esprimersi al meglio per un infortunio: nono nella prima manche, ritiro nella seconda. Esordio non fortunato per Simone Picciau: cade in staccata dopo la partenza e deve ritirarsi.

classifica

MINICROSS. Soltanto 8 piloti al via nella categoria debutanti/cadetti: la supremazia di Andrea Cadeddu (Mc Millennium) emerge nelle insidie della sabbia portando la sua piccola Kawasaki sul gradino piu alto del podio ben due volte. Piazza d’onore per Mario Asole del Mc Pausania (prima manche) e Gabriele Sanna (seconda manche) del Mc Arzachena. Nella categoria superiore non ha problemi Damir Angius (Mcm Gonne-

1

36

Cadeddu Andrea

Millennium

M2

223

2

11

Asole Mario

Pausania

M2

214

3

97

Sanna Gabriele

Arzachena

M1

127

4

34

Montisci Andrea

Millennium

M1

93

5

19

Massa Claudio

Team Xtreme

M1

91

6

25

Usai Lorenzo

Dolia

M1

84

7

5

Azara Gabriele

Terranova

M2

81

8

14

Manca Kevin

Millennium

M1

64

9

31

Pinna Filippo

Seneghe

M2

48

10

22

Mocci Daniele

Terralba

M1

39

11

39

Fadda Francesco

Terranova Olbia

M1

31

n.c.

28

Cara Roberto

Millennium

M1

26

MOTO CLUB

DEBUTTANTI/CADETTI

JUNIOR/ SENIOR

DAMIR ANGIUS CAMPIONE SENIOR MINICROSS

GABRIELE SANNA CAMPIONE ESORDIENTI

1

26

Angius Damir

MCM Gonnesa

M4

220

2

53

Pinna Alessandro

Seneghe

M4

167

3

32

Meconcelli Luca

Sorso

M3

145

4

4

Azara Paolo

Terranova

M3

127

5

123

Cubeddu Manuel

Seneghe

M4

100

6

29

Casu Andrea

Sorso

M3

97

7

3

Farci Michela

Millennium

M3

93

8

6

Porcu Patrik

Il Centauro

M4

86

9

23

Cao Gesumino

Dolia

M4

71

10

7

Perseu Alessio

Hobby Moto

M4

49

11

8

Corda Federico

San Teodoro

M4

48

12

46

Orru Alessio

Terralba

M4

42

13

43

Pinna Mirko

Seneghe

M3

29

88FM marzo | aprile 2007

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28/02/07 17.34.23


Campionato Minicross

START 250 OPEN

MOTOCROSS CLASSE 250 OPEN Un altro scontro al vertice. <La moto non va bene, ha dei problemi al motore>, dice Gian Mario Asole durante le prove della vigilia: e infatti si ferma al quarto giro della prima manche mentre lotta con Silverio Fresi. L’olbiese del Mc Terranova è rientrato appena in tempo, in piena notte, dal Giappone per impegni di lavoro con la Yamaha: <sono stanco per viaggio e fuso orario, però devo portare a termine un sogno che si sta avverando piano piano>, dice Fresi prima del via. Due primi posti assoluti lo proiettano ancora più in alto in classifica. Ad impensierirlo, dopo lo stop di Gian Mario Asole, ci pensa Federico Argiolas che conduce una gara perfetta, con due piazze d’onore: addirittura impensierisce Fresi cercando di superarlo sul traguardo della seconda manche. Buona la gara di Luca Marini (quarto e terzo posto).

LUCA MARINI

MOTOCROSS CLASSE 125

MATTIA MELONI

Sedici piloti al via (la sabbia è un problema per molti): la lotta per il titolo è una questione personale tra due campioni della categoria, Alessandro Muggianu e Fabio Giua. Ma Muggianu si auto-elimina dopo aver brillato nella prima manche: la sua Honda si spegne, perde tempo prezioso terminando in quarta posizione (terzo nella seconda manche) e lasciando punti preziosi su un campionato che sembrava suo. Chi non ha problemi con la KTM è il campione in carica Fabio Giua che sigilla una splendida doppietta. Un pò in affanno Alberto Spano (quinto e quarto posto); Tony Piredda, terzo nella prima manche, si ritira poi per caduta dovuta a crampi a una gamba; Franco Pinna ottiene una ottava e una quinta piazza. La sorpresa è la partecipazione di Salvatore Cambule (AGN Ghilarza) in questa cilindrata dopo una lunga assenza dalle gare: tallona da vicino il leader della corsa, conquista due strepitose piazze d’onore con una guida pulita. Fulvio Maiorca si ritira entrambe le volte per stanchezza fisica. Domenico Meloni resta senza benzina a cinquanta metri dal traguardo: <è colpa mia,non ho calcolato i consumi >, dice il padre.

2007 marzo | aprile FM89

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28/02/07 17.34.40


Gare in Sardegna | Motocross a Gonnesa MAURIZIO ARGIOLAS

di Luciano Zanda

Maurizio Argiolas La “zampata” del leone 90FM marzo | aprile 2007

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28/02/07 17.34.46


Motocross a Gonnesa Motocross 2007: a Padru vince ancora Fabio Giua Fabio Giua comincia nel migliore dei modi: il campione sardo della Classe 125 domenica 25 febbraio ha posto il primo sigillo nella stagione 2007 vincendo a Padru, nel crossodromo di Sas Taras, la prima prova del campionato sardo di motocross organizzato dal Motoclub Padru. Trentasei i piloti iscritti, sei in più rispetto al numero consentito. Al via i più forti piloti sardi: Giua, che corre per Padru, Andrea Collu (Gonnesa, campione regionale under 25, su Honda 250), Gianmario Asole (motoclub Pausania, Suzuki), Lorenzo Pes (Terranova, 250 Kawasaki), Danilo Fodde (Terranova, 250 Kawasaki, al rientro dopo un grave infortunio9, Alessandro Muggianu (Terranova, 250 Kawasaki) e Giovanni Piredda (Terranova, 250 Yamaha). Nella prima manche Giua parte fortissimo e mantiene la testa sino alla fine. Il secondo, Piredda, giunge a 1’08”. Terzo Lorenzo Pes, specialista del motard. Nella seconda partono bene Piredda e Fodde, ma alla fine vince ancora Giua. Secondo si piazza Asole, terzo Piredda. A Padru prima prova del Trofeo Sardegna di Quad cross: le due manches vinte da Tonino Pirae da Andrea Solinas.

ANDREA COLLU

PODIO 250: da sinistra ASOLE, ARGIOLAS e GIUA

PODIO 125: da sinistra PUTZU, COLLU e SPANO

Viale Monastir, Km. 7,200 • 09028 SESTU (CA) Tel./Fax 070 22 2 69 www.studio2a.it • athos@studio2a.it • studio2a@inwind.It

Grafica • Impaginazione Libri e Riviste Scansioni ad alta risoluzione Stampa digitale

Dopo cinque anni di attesa riprende vita il crossdromo “ARENA CROSS” con la regia del Mcm Gonnesa capitanato da Chicco Casti&Company in occasione della prova (recupero) del campionato sardo di motocross. Restyling obbligatorio per essere a norma con la Federazione, con la collaborazione dell’amministrazione comunale. Il tracciato è rinnovato con diverse modifiche, purtroppo non gradite da parecchi piloti che non si presentano al via. Altri centauri decidono di gareggiare ugualmente: <arriviamo da Olbia e Tempio e la gara la facciamo comunque, nei punti un pò critici rallentiamo e pensiamo a divertirci>. Andrea Collu domina nella classe 125: su questa pista è di casa, certo la conosce bene a giudicare da come guida sicuro; ha la meglio entrambe le volte su Alberto Spano che rafforza così la seconda posizione assoluta nel campionato regionale. Al terzo posto Michele Putzu sempre più convinto del suo potenziale; seguono Diego Arru, Daniele Mundula ed Enrico Lampis; Giuseppe Anziani è meno veloce rispetto alle prove della vigilia e non va oltre la settima piazza assoluta. Undici al via nella open 250. Assente per malattia il neocampione Fresi, Gian Mario Asole è senza moto ma vuol vedere ugualmente i suoi avversari all’opera e li segue dai box. Maurizio Argiolas – dopo lo strepitoso ritorno alle gare a Siniscola – si ripete: è il dominatore assoluto delle due manches guidando con disinvoltura e tenendo a bada l’irruenza del campione 125 Fabio Giua, stavolta sceso in lizza in questa classe per misurarsi con nuovi avversari. La sua moto è inferiore di cilindrata e Giua deve guidare al limite per non allontanarsi dallo scatenato leader Maurizio Argiolas. Gianni Asole si insedia nella terza piazza assoluta e riesce, cosi, a superare nella classifica finale di campionato il cugino Gian Mario. Luca Marini è in ritardo per una banale scivolata ma la quarta piazza è assicurata; ottimo quinto posto per Gabriele Usai davanti a “Mc Gregor” Mascia; seguono Riccardo Cocco, Massimo Canu, Mauro Massa, Vincenzo Melis e Giuseppe Farci.

Grafica • Impaginazione Libri e Riviste Scansioni ad alta risoluzione Stampa digitale Viale Monastir, Km. 7,200 • 09028 SESTU (CA) Tel./Fax 070 22 2 69

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2007 marzo | aprile FM91

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Gare in Sardegna | Campionati

Giua e Fresi I “signori” del motocross di Luciano Zanda

FABIO GIUA

SINISCOLA. Due campioni autentici, Fabio Giua (Classe 125) e Silverio Fresi (Classe 250 open), che fanno onore alla Sardegna delle “due ruote”: il crossodromo”Berchida”di Siniscola scrive negli annali del motocross l’ultimo atto della lunga corsa al titolo regionale. Passa alla storia la penultima prova di campionato, organizzata dal locale motoclub, con grande professionalità: <stiamo puntando al salto di qualità con una prova tricolore: le migliorie si vedono, ad iniziare dalla cabina cronometristi in fase di completamento, così come i bagni per pubblico e piloti, e poi, la pista, curata e ripulita con irrigazione ovunque>, dice il presidente Salvatore Soro soddisfatto. Come dargli torto: trenta partenti nella 125 e venticinque nella 250 open, segno evidente

che l’impianto piace per la sua estensione tradizionale. Fabio Giua è il dominatore incontrastato della Classe 125: l’olbiese del MC Padru, deciso a riconquistare quel titolo già suo la scorsa stagione, mette il suo personale sigillo con una doppietta esemplare all’insegna di una grande classe. Alessandro Muggianu, suo degno rivale, è abbastanza sfortunato: nella prima manche, lanciato in testa alla corsa, dopo appena due giri accusa noie al motore ma termina comunque secondo; nella seconda però non parte nemmeno. Fabio Giua più che mai sugli scudi: ha collezionato una serie di risultati positivi nell’arco della stagione, i cui meriti vanno anche al padre Tony che lo aiuta enormemente a livello finanziario, soprattutto per la partecipazione al Campionato Italiano.

92FM marzo | aprile 2007

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28/02/07 17.35.28


Motocross a Siniscola SILVERIO FRESI

La “rivincita” di Fresi Tutt’altra storia per Silverio Fresi che, con una Yamaha perfetta, vince la prima manche con Gian Mario Asole alle costole infuocando le rispettive tifoserie; secondo posto nella successiva frazione di gara e titolo di campione regionale dopo quello conquistato nel 2004. Buon inizio gara anche per Michele Medda che poi scivola al sedicesimo posto e non riparte nella seconda frazione. Bene Gianni Asole (quarto e terzo); Federico Argiolas (non è parente di Maurizio) incamera punti preziosi con un quinto e quarto posto. Buona la prova di Alessandro Puddu (settimo e quinto), Raul Cermelli (sesto e settimo) e Guido Sgaravatto (ottavo e sesto).

Classe 125:

Spano vice-campione Un talento in crescita è Alberto Spano: con un terzo e secondo posto nelle due manches al “Berchida” è riuscito a soffiare a Muggianu la seconda piazza nel campionato sardo. Altro pilota emergente è Tony Piredda (quarto e terzo posto a Siniscola); buona la prestazione di Michele Putzu due volte quinto e di Paolo Soddu (sesto e settimo). Continua a lottare tra i primi un “vecchio” campione del motocross, Giuseppe Asole (quasi 40 anni) che conquista un nono e un ottavo posto con merito.

1°START 250 OPEN

ALBERTO SPANO

2007 marzo | aprile FM93

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28/02/07 17.35.56


Gare in Sardegna | Campionati

categoria

punteggio TOTALE

Cl. 250 cc.

1

4

Fresi Silverio

Ternova

CJ

419

2

14

Asole Giovanni

Tempio

CJ

346

3

13

Asole Gian Mario

Pausania

CJ

329

4

88

Cermelli Raoul

I Dragoni

CJ

252

5

51

Argiolas Federico

Dolia

C2

249

6

9

Monaco Massimo

Alghero Riv.Cor.

C

244

7

43

Sgaravatto Guido

Padru

C3

211

8

33

Puddu Alessandro

Moto Point

C

186

9

55

Marini Luca

Moto Point

CJ

176

10

36

Mulas Alessio

Team Xtreme

CJ

161

11

29

Dassu Roberto

Nuoro

C3

151

12

35

Secchi Salvatore

I Dragon

EJ

141

13

2

Mascia Gregorio

Team X Treme

C3

128

14

274

Pischedda GianMario

Motorschoo

E1

119

15

57

Vargiu Stefano

Motor School Oristano

C3

118

16

72

Canu Massimo

Tempio

C2

95

16

207

Argiolas Maurizio

Motopoint

MD

95

18

119

Verde Fabi

AGN Ghilarza

C2

75

19

172

Serra Efisio

Costa del Sud

C2

75

20

196

Pasella Gavino

San Teodoro

C2

63

21

22

Usai Gabriele

Team X Treme

C3

52

22

77

Cocco Riccardo

Team X Treme

C2

48

23

145

Secci Davide

Dolia

C2

47

24

47

Tocco Edoardo

Trecentosessanta

E1

44

26

221

Fadda Giorgio

Terranova Olbia

C3

39

28

87

Cermelli Eliseo

I Dragoni

CJ

36

29

97

Soddu Michele

Su Redentore

C2

34

31

192

Solinas Alessandro

Sorso

E1

33

34

122

Massa Mauro

Team Xtreme

C3

30

1

1

Giua Fabio

Padru

CJ

2

8

Spano Alberto

Alghero Riv.Cor.

CJ

400

3

95

Muggianu Alessandro

Terranova

CJ

352

4

171

Meloni Mattia

San Teodoro

CJ

257

5

82

Piredda Giovanni

Terranova

CJ

241

6

23

Loriga Antonio

Pausania

C2

207

7

84

Meloni Domenico Luigi

San Teodoro

CJ

197

8

151

Masotti Giacomo

Padru

C2

180

9

79

Piemonte Mirko

Terranova

C2

167

9

76

Collu Andrea

Gonnesa

CJ

167

11

101

Pulvirenti Matteo

Terralba

C2

137

12

7

Mundula Daniele

Tempio

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Lampis Enrico

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Dore Mauro

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Soddu Paolo

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Cadeddu Federico

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Soddu Stefano

Su Redentore

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Cambule Salvatore

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Pinna Francesco

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Mocci Claudio

Terralba

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numero

La gara nella Classe 250 open è molto attesa: c’è la sfida per il titolo, e c’è il rientro dell’ex campione Maurizio Argiolas. Quattro anni di assenza non hanno intaccato la classe e l’irruenza che Argiolas ha sfoderato nelle due manches: partenza in testa e bagarre con Fresi, Gian Mario Asole e Michele Medda. Un terzo posto nella prima manche e una vittoria nella seconda rappresentano un buon biglietto da visita: tant’è che l’alfiere della Motopoint andrà poi a vincere a Gonnesa con una doppietta strepitosa. Un grandissimo Maurizio Argiolas: 95 punti in due gare (tre manches vittoriose) e sedicesimo posto assoluto nel campionato sardo! Complimenti da parte di tutta la redazione di FM Formula Motori. Sfortunata la prova di Gian Mario Asole che con una moto in prestito non riesce a dare il massimo: un sasso sullo zigomo destro, piazza d’onore nella prima manche e rinuncia alla successiva.

CAMPIONATO SARDO MOTOCROSS 2006 classifica

Maurizio Argiolas: rientro strepitoso

PILOTI

MOTO CLUB

Cl. 125 cc.

MAURIZIO ARGIOLAS (207) INSEGUE SILVERIO FRESI (4)

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I grandi Saloni In diciotto pagine una retrospettiva delle grandi rassegne di auto (Motor Show Bologna e Detroit) e di moto (EICMA)

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News Auto | I grandi Saloni

Show a Bologna

una “magia” mondiale

Sul fronte delle auto in primo piano 114 novità (14 iridate) nella 31ma edizione del Motor Show promosso al rango di Salone Internazionale dall’OICA di Gianni Piras

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Motor Show Una formula di grande successo Bologna “capitale dell’auto” per due settimane. La formula non cambia, giustamente, perché è garanzia di successo: 389 espositori in un “paradiso” di 140.000 metri quadrati, 114 nuovi modelli di auto esposti per la delizia degli spettatori (alla fine oltre un milione e mezzo), con 14 novità mondiali e 12 europee. Le immancabili auto da sogno con le Case italiane in testa e prototipi avveniristici, 60 gare in pista con 270 piloti (Zanardi, Capirossi, Biaggi, Melandri, ad esempio) e 50mila test drive spettacolari promossi da 15 Case automobilistiche, convegni sui “fenomeni” che ruotano attorno al mondo dell’auto e rassegne speciali (Motor Show Business, <L’auto che verrà>, My Special car Show, Microcar&Macrocar).

BOLOGNA. Una vetrina senza confini> (Il Sole-24 Ore). <Un Salone grande come il mondo> (Il Giornale). Basterebbero questi titoli di due prestigiosi quotidiani italiani per dare un’immagine “a tutto tondo”, esemplare, del Motor Show di Bologna giunto alla 31ma edizione sotto la regia della “Promotor International” di Alfredo Cazzola. L’immagine vera, ufficiale, del Motor Show – però – è stata quella di Monna Lisa, di una Gioconda “testimonial” d’eccezione a bordo di una spider rossa con i capelli baciati dal vento: <bella scoperta>, due parole in maiuscolo, per un “logo” geniale creato dall’agenzia Armando Testa. Altro che show, signori! Stavolta, dopo trenta anni di storia, sono stati valicati i “confini” dello spettacolo: il Motor Show è diventato un “tempio” solenne, consacrato ufficialmente come “Salone internazionale dell’Auto”, iscritto meritatamente nel calendario delle manifestazioni OICA (Organizzazione mondiale dei Costruttori di Automobili), blasonato come quelli Francoforte, Ginevra e Parigi, autentico baluardo italiano dopo la chiusura del Salone di Torino (2002). Attrazioni e divertimento puro nelle aree esterne, atmosfera da grande kermesse negli stand interni con l’occasione unica di vedere da vicino l’auto più “nuova” del mondo o di sedersi al volante di una supercar da sceicchi per un’illusione senza confini; oppure assistere a una danza del ventre, seguire una dimostrazione di body painting, abbandonarsi a un massaggio rilassante offerto dalla Citroen, oppure cimentarsi in test-drive su montagne artificiali per provare l’emozione dell’off-road.

Mani tese anche alla Cina Un “colosso”, insomma, il Motor Show di Bologna con i piedi saldamente poggiati sul suolo iridato, con la mente già rivolta al futuro (anche il Salone di Torino nel prossimo anno?) per un ulteriore salto di qualità, con un’anima “verde” con tante proposte per l’ambiente (in primo piano la Bmw Hydrogen 7, l’auto più ecologica in assoluto capace di sfiorare i 230 chilometri all’ora, e il prototipo Saab Hybrid Concept che marcia veloce con il bioetanolo), con le mani tese alla Cina (la Great Wall e le Gonow Victory e Troy, più la Shuanghuan rappresentata in Italia dalla Martin Motors con la CEO) e all’India (Tata e Mahindra). Un “colosso” osservato, analizzato e descritto da oltre tremila giornalisti, compresi quelli dei Paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina).

il pick-up Troy della Gonow

Christophe Bergerand (Direttore generale di Peugeot Italia) con Miss Italia 2006

Auto speciali, miss e vip Prima ancora dell’apertura ufficiale (giovedì 7 dicembre) col rituale taglio del nastro e inno di Mameli eseguito alla presenza di Pierluigi Bersani (ministro per lo sviluppo economico) e Sergio Cofferati (sindaco di Bologna), la cronaca del 31mo Motor Show è iniziata (lunedì 4 dicembre) con tre appuntamenti speciali: nel suggestivo scenario del Palazzo Re Enzo, la DaimlerChrysler ha presentato alla stampa la nuova Smart Fortwoo arrivata di-

rettamente in Piazza Maggiore con un pilota d’eccezione, ossia Ulrich Walker big assoluto della Smart; la Bmw, alla Fiera, ha portato alla ribalta due “primizie” europee, la Serie 7 Hydrogen e la nuova X5 primo SAV con pneumatici runflat di serie; la Opel in prima mondiale l’Astra 2007, l’Antara 4x4 erede della Frontera e la strepitosa roadster GT con motore Ecotec turbo 2 litri da 260 cavalli (prezzi da 30mila euro) alta appena 127 centimetri derivata strettamente dalla Saturn Sky e dalla Pontiac Solstice. 2007 marzo | aprile FM97

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News Auto | grandi Saloni

Dodici anteprime europee

Miss Italia posa davanti alla Peugeot 1007 rosa

Kay Rush, Magda Gomes e Miss Italia Spettacolare davvero la presentazione della Smart Fortwoo (definita da Ulrich Walker <una evoluzione di una rivoluzione>), con Piazza Maggiore trasformata in un gigantesco teatro all’aperto: migliaia e migliaia di persone assiepate per assistere al concerto di Piero Pelù nello “Smart Night”, all’esibizione di note cantanti e danzatrici presentate con la solita maestria da Kay Rush. Auto e celebrità, un binomio inscindibile al Motor Show che per l’edizione 2006 ha voluto come “madrina” l’avvenente brasiliana Magda Gomes: così, ecco nello stand Peugeot una esclusiva 1007 rosa passare nelle mani della bellissima Miss Italia Claudia Andreatti, accompagnata da uno stuolo di altre miss sotto le insegne di Cotonella, l’azienda di abbigliamento intimo sponsor dal 1996 del Concorso Miss Italia; ecco nello stand Toyota il pilota Jarno Trulli e il calciatore Luca Toni intenti ad ammirare l’Auris (erede della Corolla), una delle grandi attrazioni del Salone di Bologna; ecco nello stand Maserati fare caopolino Mario Cipollini, ex campione del mondo di ciclismo, affascinato dalla strepitosa MC 12 Versione Corsa, una supercar prodotta soltanto in 12 esemplari.

Dodici le novità europee: Bmw Serie 7 Hydrogen e BMw X5; le cinesi Hover Limousine (Great Wall: lunga 670 centimetri, può ospitare dieci passeggeri, ha televisore al plasma e frigobar) e CEO (Martin Motors); Lamborghini Murcielago Roadster LP 640; la Actyon Sports SsangYong; le indiane Tata Indigo (SW 1.4 turbodiesel DICOR 16V; SW benzina 1.4 Mpfi; SW 1.4 benzina Mpfi/GPL) e Indica (1.4 turbodiesel DICOR 16V; 1.4 benzina Mpfi; 1.4 benzina Mpfi/GPL). Un “giardino delle meraviglie” inesauribile, con “frutti” per tutti gusti. In prima nazionale, la Leon Cupra; la ecologica Peugeot Epure 207 e la strepitosa 908 con la quale il Leone di Francia andrà a sfidare tutti nella prestigiosa 24 Ore di Le Mans; la futura Twingo che ha poco in comune con la versione attuale della city-car Renault.

Quattordici novità mondiali Da uno stand all’altro, non c’è tempo per riprendere fiato: chi ha pagato il biglietto (24 euro, ridotto a 20 euro per ragazzi dai 7 ai 13 anni), deve fare in fretta per ammirare le 114 novità assolute. Sono quattordici quelle mondiali. 1) La seconda generazione della Ford C-Max. 2) La PanDakar con la quale la Fiat è andata poi in Africa per cimentarsi nella massacrante maratona scattata il 6 gennaio affidandosi a due celebri piloti, Miky Biasion (ex campione del mondo di rally) e Bruno Saby (già vincitore di una Dakar). 3) La Chevrolet Nubira che “adotta” la motorizzazione diesel per le pressanti richieste dell’Europa. 4) La Opel Astra 2007, sensibilmente migliorata sotto tutti gli aspetti con ritocchi esterni ed interni e arricchita con tre nuovi motori (10 nella gamma con potenze tra 90 e 240 cavalli): 1.6 a benzina da 115 e 180cv, il turbodiesel 1.7 Cdti da 125 cavalli con filtro antiparticolato e cambio manuale a 6 marce. Debutto a marzo nelle concessionarie italiane. 5) Skoda Roomster Scout. 6) La Smart Fortwoo. 7) La Toyota Auris (lunga 4,22 metri), erede della Corolla costruita - come tutte le più recenti Toyota –appositamente per gli automobilisti europei. 8) Volkswagen Cross Touran. 9) Tata Safari 2.2 Dicor. 10) Tata Safari Pick-up TL. 11) Katay Gonow Victory. 12) Katai Gonow Troy. Più i Suv DR3 e DR5 prodotti in Molise (a Isernia) dalla Di Risio.

la PanDakar

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Motor Show

Tanta Europa alla ribalta E tanta Europa ancora. VOLVO: la C30, la piccola della Casa svedese salita già alla ribalta nel test su strada in Sicilia, protagonista nello stand assieme alla XC90 Sport; tre porte, quattro posti secchi e tanto corredo tecnologico per sfidare le “regine” (soprattutto tedesche) in un segmento complesso quanto cruciale. Al top della gamma sul fronte dei motori il T5 (benzina) da 220 cavalli e il D5 (diesel) da 180 cv. Prezzi da 21mila a 31mila euro. JAGUAR: le affascinanti Jaguar XKR Coupé e Convertibile. LAND ROVER: il nuovo Freelander, la Defender MY 2007 e il Range Rover Sport TD V8 da 272 cavalli. AUDI: la poderosa Audi R8 4.2 FSI, con la quale la Casa tedesca entra nel pianeta delle superstar lanciando la sfida alla Porsche e alla Ferrari. CITROEN: C4 Picasso, C4 WRC e il prototipo C-Buggy. DACIA: Logan MCV. FORD: oltre alla C-MAX, anche nuova Mondeo SW, il concept Iosis X, il nuovo Ranger. MERCEDES-BENZ: la strepitosa SRL 722 Edition McLaren. MINI: nuove Cooper e Cooper S. SKODA: la Roomster Scout, Octavia Wagon RS TDI e Scout, il prototipo Joyster. VOLKSWAGEN: Cross Touran, T uareg Restyling, Cross Golf.

La risposta dell’Oriente Consistente, come al solito, la risposta del Giappone. DAIHATSU: la piccola e curiosa Materia. HONDA: il Suv CR-V, Civic Type S tre porte e la sportiva Civic Type R, FR-V. ISUZU: Pick-Up D-Max 4x4 Crew, Space, Single e Dakar 2006 (prototipo). LEXUS: LS 460; LS 600H. MAZDA : MX5 roadster coupé; CX-7; BT-50; Mazda3 MPS. MITSUBISHI: nuovo Pajero; Pajero Evolution; Outlander Concept. NISSAN: il Suv Qashqai, Micra Active Luxury; Pathfinder 2007. SUZUKI: Swift Sport 1.6 benzina tre porte; il prototipo Project Splash. TOYOTA: Auris, erede della Corolla; Yaris TS tre e cinque porte; Avensis edizione 2007; Corolla Verso ACM; nuovo Hilux; nuovo Land Cruiser. Agguerrita anche la Corea del Sud. Queste le più importanti novità. HYUNDAI: Coupé MY 2007. KIA: Cee’d Hatchback e Sporty Wagon; pro Cee’d (concept car). SSANGYONG: Actyon Sports. Così la Cina. GREAT WALL: Hover Limousine e Pick-up Wingle 2.8 TDI. KATAI: Gonow Victory e Gonow Troy. MARTIN MOTORS: Ceo.

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News Auto | grandi Saloni

Motor Show

TORO, CAVALLINO e il TRIDENTE

Spettacolo straordinario con il “trio delle meraviglie” MASERATI - Incanta la Gransport Contemporary Classic, con le sue ruote da 19” lucidate a specchio e la selleria in pelle, la strumentazione retrò. Ma è la MC12V Versione Corse, con motore 6 litri (potenza di 755 cavalli), a reclamare riflettori speciali; una supercar tra le più esclusive riservata soltanto a 12 selezionatissimi clienti, al modico prezzo di 1 milione di euro (+Iva). Proposta nel classico colore “Victory Blue Maserati”, può essere guidata soltanto in pista per eventi straordinari.

FERRARI - La Casa del Cavallino non ha fatto mancare niente agli spettatori del Motor Show esponendo tutta la gamma stradale (612 Scaglietti, 599 Gtb Fiorani, F430) e alimentando ancora di più gli entusiasmi con due bolidi speciali, una F430 Challenge e una Formula Uno F2003 GA dedicata all’avvocato Agnelli. Auto da sogno, belle e impossibili (almeno per noi): accontentiamoci di vederle da vicino, ringraziando il Motor Show.

LAMBORGHINI - Tutti ad ammirare la Murcielago Roadster LP 640, quarto modello della Casa del “Toro” entrata a far parte del Gruppo Volkswagen attraverso l’Audi, una supercar scoperta spinta da un motore V12 di 6.5 litri, con una potenza massima di 640 cavalli e coppia di 660 Nm a seimila giri.

Grand’Italia protagonista Grand’Italia al Motor Show e non poteva essere diversamente. La Fiat, sull’onda di un appassionante (e sorprendente) rilancio ha tenuto banco con la PanDakar 4x4, Panda 100 HP, Panda Panda, la Croma MY 2007 ammiraglia disegnata da Giugiaro (allestimenti Dynamic, Emotion e Must), la Grande Punto Rally Super 2000 reduce dal successo in campo sportivo (titolo europeo e italiano, IRC). ALFA ROMEO: in primo piano la 147 e la GT con la trazione anteriore “intelligente”Q2, ma soprattutto la strepitosa Gran Turismo 8C Competizione (una delle “regine” del Motor Show), la Spider, le Alfa 159 berlina e station wagon proposte nel prestigioso allestimento Exclusive. LANCIA: altra tappa, a Bologna, per celebrare il centenario della storica Casa italiana. La Ypsilon in 5 diversi allestimenti (spicca la serie speciale “Blue&Me”) con carrozzeria bicolore; l’ultima evoluzione dell’ammiraglia Thesis nella versione Sport (motore 2.4 Multijet da 185 cavalli) con tinta bicolore e rivestimenti interni in pelle rossa Frau.

Una Fiat 500 del 1956

Lancia Delta HPE

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News Auto | Motor Show

Great Wall Motors

di Gianni Piras

Cina, atto secondo Great Wall, l’altro “paradiso” del pianeta auto BOLOGNA. Sono tornati, e stavolta non da soli, i cinesi della Great Wall Motors, decisi a sbalordire con la mastodontica limousine Hover lunga quasi 7 metri (6,7), una autentica “reggia” che sfoggia un soffitto cromato, elementi decorativi interni, frigo-bar, persino un video LCD da 15” nella parete divisoria. Con loro i connazionali della Gonow (Suv Victory cinque porte e pick-up Troy doppia cabina distribuiti in Italia col marchio Katay dalla DR Automobiles Groupe), della Shuanghuan (Suv CEO distribuito in Italia dalla Martin Motors). E un pizzico (carrozzeria) di Cina c’è anche nei due SUV della DR (iniziali del fondatore e del presidente del Gruppo Automobilistico: Massimo Di Risio) assemblati e prodotti a Isernia, la DR3 tre porte e la DR5 cinque porte.

Un “gigante” storico Si chiama Great Wall Motors Company Limited: è la più grande azienda cinese produttrice di automobili a capitale privato e la prima per esportazioni di pick-up e Suv. Ventidue filiali e 8.000 dipendenti. E’ nata dalla Great Wall (GW) Industry Company, azienda storica, una sorta di cooperativa statale nata nel 1984 principalmente dedita alla modifica e all’allestimento di auto. Lo stabilimento produttivo della Great Wall Motor (a Baoding, nella provincia di Hebei) è diviso in tre zone distinte, occupa un’area complessiva di 1,8 milioni di metri quadrati e garantirà entro la fine del 2007 una capacità produttiva di 400.000 unità annue. Great Wall ha ottenuto nel 2005 dalla Commissione del ministero italiano (MOT), con il massimo punteggio, la Certificazione della Fabbrica per la Conformità della Produzione. L’azienda inoltre è certificata da alcuni anni secondo gli standard ISO 9001 per il controllo della qualità in tutti i reparti operativi. 2007 marzo | aprile FM101

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News Auto | Motor Show

Great Wall Motors

Nuovo Pick-Up Wingle Diesel Il nuovo Pick-up Wingle (doppia cabina e ampio cassone), è stato interamente disegnato, progettato e realizzato negli stabilimenti della Great Wall: stile moderno e sportivo, è lungo poco più di 5 metri ed è largo 180 centimetri. Motore diesel GW 2.8 dotato di Common Rail BOSCH CR2.0 e di un turbo Honeywell GT22: 110 cavalli e coppia di 225 Nm (due o quattro ruote motrici, maneggevolezza e precisione di guida su ogni terreno sia sul fronte del lavoro che del tempo libero. Doppi airbag frontali, ABS elettronico. In Sardegna le auto Great Wall sono disponibili nelle concessionarie Nuova Commauto (Cagliari 070241099) ed Euro Auto (Nuoro 0784232483).

Missione a piccoli passi

La limousine Hover della Great Wall

A piccoli passi le Case cinesi cercano di sbarcare nel Vecchio Continente con auto che incuriosiscono più per i prezzi allettanti che per i contenuti. Missione non facile in un mercato “ricco” come quello europeo (oltre 16 milioni di immatricolazioni nel 2006, il secondo del mondo dopo quello nordamericano): anche perché le auto cinesi (non tutte s’intende) in linea di massima non sono proprio un esempio di rara bellezza, non sono ancora allineate alle normative europee sulla sicurezza (pedoni, soprattutto) e sull’anti-inquinamento Euro 4. Comunque, ci provano mentre assistono al “fenomeno” inverso, quello dei grandi Costruttori (Fiat compresa) che hanno messo nel mirino proprio la Cina. Li “accusano” di copiare e di clonare le sfolgoranti auto europee, c’è chi sostiene che la “grande Muraglia” può contare su bravi tecnici ma non ha manager all’altezza della missione: ma l’industria dell’auto in Cina è in piena espansione, sta vivendo stagioni magiche. Secondo gli analisti, entro il 2030, forse anche prima, la Cina diventerà il primo mercato mondiale dell’auto (20 milioni di unità, si prevede) soffiando la leadership agli americani: per ora ne produce 7 milioni.

Hover CUV: prima auto della Cina in Italia Un “assaggio” morbido, per ora, all’Europa. Per capire, limitiamoci a quanto visto al Motor Show 2006 partendo dalla Great Wall (rappresentata in Italia dall’azienda bresciana Eurasia Motor di Palazzolo) che ha proposto tre scenari diversi: il Cuv Hover già sul nostro mercato (è l’auto di punta della Casa cinese, la prima auto cinese venduta in Italia), il pick-up Wingle (primavera 2007) e la spettacolare limousine Hover (probabilmente una “meteora” nel Belpaese). Si può fare più di un “pensierino” (nel senso dell’acquisto) sull’Hover CUV (lungo 462 centimetri, largo 180 e alto 171) anche perché ha un design moderno molto vicino ai gusti degli europei, la meccanica del vecchio Pajero e un motore 2.4 litri (Euro3, 160 chilometri all’ora) con buona potenza (130 cavalli) e coppia discreta (195 Nm) di derivazione Mitsubishi, trazione posteriore (si può inserire l’integrale), cambio a manuale a 5 marce più le ridotte. Lanciato in Cina nell’aprile 2005, Hover CUV adotta i sistemi produttivi più avanzati, incorpora e combina elementi estetici della Passenger Car, Sport

Utility e Station Wagon. Caratteristiche da off-road: può affrontare sterrarti impegnativi pur mantenendo l’appeal da stradista. Sicurezza di ottimo livello (4 stelle nelle prove di crash-test secondo gli standard EuroNCAP): telaio rinforzato nei punti “cruciali”, sistema di frenatura con ABS+EBD di produzione tedesca, due airbag elettronici frontali (senza emissioni di polvere), sistema di controllo della guida e della tenuta di strada tipo BOSCH 8.0. Buona qualità, dunque, e dotazione completa: prezzi a partire da 19.700 euro.

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News Auto | Le grandi rassegne

Salone di Detroit

Roberto Ronchi, amministratore delegato della Maserati, accanto alla Quattroporte Automatica

La Maserati incanta al Salone di Detroit La prima grande vetrina del 2007 incanta tutti al Cobo Center, sede del Salone di Detroit che festeggia il Centenario a suon di novità strabilianti. Auto da sogno, molte delle quali sbarcheranno sicuramente in Europa: in primo piano, chiaramente, i padroni di casa americani fronteggiati da giapponesi, coreani e cinesi in gran spolvero: tra tanti colossi “gode” però anche l’Europa e soprattutto l’Italia sotto le insegne della Maserati. Detroit, infatti, celebra il debutto della Maserati Quattroporte Automatica, prima novità 2007 per la Casa del Tridente che ha in serbo un altro grande asso (lo giocherà a marzo), il fantastico Coupé, quanto basta per lanciare la sfida a Mercedes, Bmw, Porsche, Jaguar, Audi. La Quattroporte Automatica conserva la linea disegnata e pluripremiata di Pininfarina, ma sfoggia una trasmissione rivoluzionaria (cambio idraulico a 6 marce) a tutto vantaggio del comfort di marcia garantito anche dal motore V8 da 400 cavalli. Cambio che può essere usato anche manualmente grazie alla levetta sul tunnel centrale. Non è l’unica novità: due nuovi colori di carrozzeria (grigio granito e blu oceano), rifiniture in legno tanganika, interni bi-colore. Tutto per 112.000 euro. Per la seconda volta Maserati sceglie gli Stati Uniti per la presentazione ufficiale al pubblico internazionale di un proprio modello. <Dal debutto del Coupé nel 2002 a oggi con il lancio della Quattroporte Automatica, gli States continuano a rappresentare per il mar-

Una curiosa immagine della: DODGE Caliber

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News Auto | Le grandi rassegne BMW Serie3

chio del Tridente il mercato che incarna la sfida, il più competitivo di tutto il car business e, al tempo stesso, quello dove la Casa modenese ha registrato negli ultimi anni un record di vendite dopo l’altro>, afferma Roberto Ronchi, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Maserati SpA. Europa in gran spolvero. La Mercedes-Benz firma la concept Ocean Drive, una showcar di lusso (4 porte) realizzata sulla base della Serie S, definita la <cabrio più confortevole dei nostri tempi>: disegnata soltanto per ispirare sogni e fantasie, sfoggia un meccanismo di comando della capote per la prima volta azionato da valvole proporzionali attivabili separatamente per una apertura/chiusura fluida e rapida. Carrozzeria ripresa completamente dalla S 600, motore biturbo 12 cilindri da 517 cavalli. A Detroit la Mercedes-Benz ha ampliato il panorama del diesel negli Usa con la “Vision GL 420 Bluetec” (motore V8 da 290 cv) per dimostrare che anche i potenti SUV possono marciare con consumi contenuti (meno di 10 litri per 100 chilometri) ed emissioni estremamente ridotte: i Bluetec sono i diesel più puliti al mondo. Per festeggiare il centenario della trazione integrale, la Casa di Stoccarda (48 modelli in sette gamme) porta alla ribalta un’altra “stella”, la Classe S 4Matic, con un sistema di trazione integrale concepito per gli automobilisti che amano le massime prestazioni in tutte le condizioni atmosferiche: i modelli S 500 (motore V8 di 5.5 litri, 338 cv) e S450 4Matic (motore V8 da 4.663 cc e potenza di 340 cv) assicurano una guida silenziosa e confortevole. Non solo: la nuova S 320 CDI 4Matic (V6) è il primo modello di Classe S con motore diesel abbinato alla trazione integrale. Su tutti i modelli di Classe S 4Matic cambio automatico 7G-Tronic con leva selettrice Direct Select vicino al volante La Bmw replica con la Serie 3 Cabriolet che sfoggia un tetto retrattile in acciaio leggero, novità assoluta nella storia della Casa tedesca. Alla ribalta mondiale anche la Jaguar C-XF, berlina sportiva che anticipa il design della prossima S Type; il cross country XC60 che anticipa il futuro della svedese Volvo (sui mercati tra due anni); la Rolls Royce Phantom Drophead Coupé V12 di 6.5 litri; la seconda serie della Porsche Cayenne, la poderosa Audi R8, la Volkswagen Tiguan equipaggiata con l’inedito mo-

Smart

DODGE Avenger

ROLLS ROYCE Drophead

tore Bluetec diesel a bassissimo impatto ambientale. E sul fronte ecologico, la novità arriva con la Chevrolet Volt, prototipo ibrido esaltato dal sistema EFlex, capace di rendere eccezionalmente flessibile l’auto grazie all’unione di trazione elettrica, batterie, motore alimentato da un combustibile e generazione di bordo dell’elettricità. In sintesi, un’autonomia di 65 chilometri col solo motore elettrico. Un omaggio ad Alessandro Volta, lo scienziato italiano inventore della pila elettrica. Chevrolet Volt, auto elettrica, dimostra come questo sistema di trazione, unito al concetto E-Flex, possa fornire le due principali caratteristiche che gli esperti individuano come cruciali per il futuro dell’auto: la possibilità di alimentazione con combustibili non petroliferi e un bassissimo livello di emissioni inquinanti; in

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Salone di Detroit CHEVROLET Volt

KIA Kue

JAGUAR CXF

VIPER SRT

CHRYSLER Nassau

CHEVROLET Camaro

più la capacità di marciare in funzione “Zev” - con livello zero di emissioni allo scarico – per una distanza sufficiente a coprire la richiesta di mobilità quotidiana in oltre l’80% dei casi. Sul fronte General Motors (otto marchi) la Chevrolet incanta anche con la avveniristica cabrio Camaro (una delle “icone” Usa) e con la Malibu, la Cadillac con la CTS. Sotto la bandiera a stelle e strisce anche i “pezzi da novanta” della Chrysler (concept Nassau: elegante coupé a 4 posti e 4 porte) e della Ford (prevalentemente modelli destinati al mercato Usa). La Jeep lancia il prototipo Trailhawk, nuova espressione dello stile del celebre Marchio sviluppato sulla piattaforma del nuovo Wrangler Unlimited: in pratica, un’elegante auto da strada con le leggendarie prestazioni off-road di Jeep. E poi la Dodge: una Viper SRT ancora più “velenosa” (motore 8.4 litri V10 da 600 cavalli) e l’Avenger dalle linee audaci (prima auto di dimensioni medie del Marchio con trazione integrale abbinata a sospensioni sportive) con motore V6 di 2.7 litri e 188 cavalli. Imponente, come al solito, lo schieramento delle Case Orientali. Dal Giappone arrivano le “meraviglie” di Toyota (pick-up CrewMax progettato e costruito in Usa), Nissan (crossover Rogue), Honda (studio di Coupé per la Accord), Mazda (Ryuga) e Mitsubishi (Lancer) che riversano parecchi milioni di auto nel mercato americano, il primo al mondo. In primo piano per la Corea del Sud la Kia (l’attraente concept Kue) e la Hyundai (crossover Veracruz).

JEEP Trailhawk

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News Moto | Eicma 2006

Eicma 2006

Il trionfo di moto-Italia

Grande successo a Milano per la spettacolare rassegna dell’ EICMA all’insegna di creatività, tecnologia e fascino

MILANO. Trionfo della moto italiana. Tecnologia e fascino in giuste dosi hanno decretato uno straordinario successo per le “due ruote” del Belpaese nel palcoscenico dell’EICMA (o Salone di Milano), nella Fiera di Rho, al cospetto di 530.000 spettatori (record assoluto di affluenza): uno show mozzafiato alimentato da una sfida esaltante, quella lanciata dalle moto tricolori (Aprilia, Ducati, Gilera, Guzzi, Morini, MV Agusta) ai colossi dell’Oriente (Giappone con Honda, Kawasaki, Suzuki e Yamaha), degli Usa, della Germania (Bmw) persino della Cina, sempre pronti a stupire con moto sempre più leggere e sempre più prestazionali. Idem, nel senso dello spettacolo, sul fronte degli scooters nobilitati dal ritorno della Garelli, Casa che ha fatto la storia del motociclismo, nata nel 1919 e uscita di scena nel 1991. Grande Italia, dunque, sugli scudi. Con una vetrina speciale: ossia Vyrus (984 C3 2V Captain America e Black Racket), l’anima creativa della factory riminese, un cocktail dolcissimo di tecnologia (all’avanguardia) e bellezza (esclusiva). Come dire, le moto più costose del mondo col piacere di meravigliosi “pezzi” unici.

LA DUCATI HYPERMOTARD Stand delle meraviglie anche quello della Ducati. Ha incantato la Hypermotard col motore 1100 cc che equipaggia la Multistrada DS. Ma ha brillato ancora di più la Ducati 1098 (la cilindrata limite per motori 2 cilindri è stata elevata a 1200 cc) con la sua “mise” rossa e le sue linee morbide: moto da 160 cavalli, destinata al mondiale Superbike per difendere il titolo di Troys Bayliss. Insomma, un autentico salto generazionale rispetto alla celebre 999. E con motore Desmodue Ducati 1000 DS (già montato sulla Multistrada) in primo piano anche la bicilindrica sportiva Bimota DB5, proposta in due versioni differenti: R (estrema da pista) e S (sportiva biposto).

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News Moto | Eicma 2006

Modello Veicolo

MV AGUSTA F4 CC

DERBI BOULEVARD

Tra le “regine” dello show, logicamente, anche la MV Agusta con la F4 cc, la moto per emozioni speciali, 4 cilindri, 1.078 cc, 198 cavalli, 315 chilometri all’ora, silenziatore aperto in titanio, Euro 3. Costruita a mano: solo 100 esemplari, “gioielli” da 100.000 euro l’uno. Mettiamoci pure anche la “Brutale” 910 R Italia, con look ispirato ai colori della bandiera italiana: moto che ha entusiasmato anche Marco Materazzi (foto sotto).

La Casa di San Lazzaro di Savena (Bologna) ha proposto tante novità legate al mondo dei giovanissimi e alle loro mode con scooters, naked e moto enduro. In primo piano lo scooter a ruota alta Boulevard 125 e 205i dallo stile ricercato, assieme ai rinnovati GP1 125 e 205i. Alla ribalta anche Mulhacen 125 e Freexter 125, Senda Terra 125, Cross City 125 quattro tempi con motore 2V.

MALAGUTI F12S Si rinnova il mito di F12S che ha già collezionato oltre 350.000 preferenze: nuova strumentazione nuova carenatura, pneumatici più larghi, freni a “margherita”.

NAKED BENELLI DUE La Casa di Pesaro (ora in mano a un gruppo giapponese) ha messo in vetrina la Benelli 49X, la Cross BX 449, la naked Benelli Due (aggressiva, motore bicilindrico di 750 cc), Tornado, Tnt e Tre K ora in versione Amazzonia.

APRILIA SHIVER E MANA Si può sognare con l’Aprilia per via di due naked speciali: prima con la Mana 850 bicilindrica (a V di 90°), potente, divertente, cambio rivoluzionario gestito elettronicamente (automatico o sequenziale a 7 marce); poi con l’aggressiva bicilindrica SL 750 Shiver.

GLI SCOOTERS GILERA La mitica Gilera accende il “fuoco” della passione sul fronte degli scooters con “Fuoco 500”, versione del “Tre ruote” Piaggio: 492 cc, 4 valvole, 4 tempi, 40 cavalli a settemila giri, iniezione elettronica, raffreddamento a liquido. Ma il “fiore all’occhiello” è l’Hyperscooter GP 800, lo scooter più veloce del mondo, in grado di sfiorare i 200 chilometri orari: motore bicilindrico da 75 cv, cambio automatico.

GUZZI 900 CUSTOM L’Aquila italiana vola sempre ad alta quota, specie negli appuntamenti di assoluto prestigio: ecco, quindi, per l’occasione la Guzzi 900 Custom per primeggiare tra le moto in stile americano; ecco la 1200 Sport dal fascino indiscutibile. 2007 marzo | aprile FM107

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Eicma 2006

GARELLI MOSQUITO Come detto prima, la Garelli è tornata sulla grande scena (con la bandiera della Solari.com Srl, società nota nel campo dell’elettronica): ecco il nuovo scooter Mosquito a ruote alte con motore di 152 cc Euro 3; ecco Capri 50 (stile retrò), Tiger 125.

KTM: IL FASCINO RALLY Dalla strada ai rally: la KTM (marchio di rango sfoggiato anche da numerosi piloti sardi) propone due moto differenti, la Super Duke 990R e la 690 Rally Replica.

L’ONDA DELL’ORIENTE Il fronte giapponese si presenta più che mai agguerrito su tutti i fronti. Ecco, quindi, la “rivoluzione” secondo la Suzuki con l’affascinante naked B-King e la supersportiva GSX-R. La Kawasaki brilla con Ninja, la Yamaha con la quinta versione della R1 e la X-City (novità assoluta per il traffico). La Honda festeggia i suoi primi 35 anni di carriera presentando la moto iridata con la quale Nicky Hayden ha battuto Valentino Rossi, più la RC 212 V per le sfide del 2007.

LA VETRINA CINESE In Cina Qjian Iiang è un colosso delle due ruote (1.200.000 moto all’anno) e in Europa si presenta come Keeway Motor (in Italia a Pistoia): all’Eicma ha portato alla ribalta il nuovo Silver Blade 250 ideato dallo staff italiano. In campo cinese anche la Wt Motors (in Italia a Jesi): al Salone di Milano ha presentato in anteprima mondiale il QUAD Kayman 150, con motore monocilindrico a 4 tempi, raffreddamento ad aria e trasmissione automatica (costa 1.500 euro).

PIAGGIO: LA VESPA S E nel Gruppo Piaggio, la mitica Vespa non finisce mai di stupire: alla Fiera di Rho hanno tenuto banco alcune serie speciali, come la “S” (eredita alcuni tratti somatici dalla Special 50, best seller degli Anni Settanta) e la GTV. Sul fronte degli scooter a tre ruote, in primo piano anche MP3 400.

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News Moto | Eicma 2006

Suzuki

La Suzuki “scala” la K7 La Casa giapponese incanta con le evolute supersportive La Suzuki in gran spolvero all’Eicma edizione 2006. Da una parte c’è la B-King, mastodontica naked da 1300 cc che dal 2007 rivoluzionerà il mondo delle “nude”: linee tese e massicce, cruscotto minimalista e due enormi scarichi sotto la sella. La moto sarà in vendita dalla prossima primavera a circa 14.500. Dall’altra c’è l’edizione K7 della mitica Gsx-R, nuovo punto di riferimento per la categoria delle supersport, anche – ma non solo – per il pulsante sul semimanubrio destro che consente al pilota di cambiare e scegliere tre diversi tipi di mappatura, specificatamente elaborate, per incrementare o addolcire l’erogazione ai diversi regimi di utilizzo, in pista o in strada, su fondo bagnato o asciutto. Quel selettore sposta ancora più in là il limite delle moderne moto avvicinandole sempre di più a quelle da Gran Premio. Quattro diversi colori per la K7, dal più classico bianco e blu al più moderno e cattivo arancione e nero già entrato nelle fantasie dei tifosi. Motori nuovi per le Bandit 650 e 1250: il supercollaudato quattro cilindri in linea ora è raffreddato ad acqua ed è stato concepito per offrire maggior elasticità, prontezza di risposta e tanta potenza in ogni condizione. Capienti, personali e nuovissimi sono i Burgman 125 e 200: motore monocilindrico 4 tempi con distribuzione monoalbero a camme in testa ed alimentato con un sistema ad iniezione gestito elettronicamente, progettati per offrire prestazioni ottimali fin dai regimi più bassi. Parsimoniosi nei consumi, assicurano un’elevata autonomia.

Moto da cross RM e RM-Z Ampio risalto al segmento cross, con l’esposizione di tutta la gamma: dalle RM125 e 250 alle RM-Z250 e 450. Completamente rinnovata la versione RM-Z250 nel motore, nella rapportatura del cambio a 5 marce e nel telaio in alluminio. Il risultato è una moto molto maneggevole e precisa.

La grintosa GSX-R1000 La moto si è evoluta nel motore (con nuove valvole al titanio, nuovi condotti e nuovi iniettori) e nel telaio, completamente rinnovato e provvisto di un innovativo ammortizzatore di sterzo elettronico. La GSX-R1000 K7 sfoggia una gestione elettronica, basata su una centralina rivoluzionaria per una moto di serie: prevede la possibilità di scegliere tra 3 differenti tipi mappatura. Commercializzazione in Italia prevista per l’inizio del 2007.

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Kawasaki

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La Ninja di Kawasaki Alla ribalta anche le naked Z750 e Z1000 Grande spettacolo nello stand della Kawasaki all’insegna delle novità mozzafiato. Riflettori puntati sulla Zx 6R, una delle moto più attese dagli italiani, che nello scenario del Salone di Milano (EICMA) ha fatto il pieno di consensi. Nel classico verde, vestita di ebano e nello scintillante arancione perlato, la nuova Ninja sfoggia un motore totalmente nuovo con cubatura da 600 cc (e non più da 636cc). Il frontale è stato ridisegnato, così come la parte posteriore ora più snella e affilata. La nuova Ninja ZX6R è stata progettata per far le corse e per dare battaglia nei campionati Supersport.

Due “bestsellers” speciali Occhi puntati anche sulle due bestsellers per Kawasaki. Linee nuove, più tese rispetto alle precedenti versioni e contraddistinte dagli scarichi (due per la Z1000) a forma triangolare. Il telaio delle due moto è un monotrave con elementi laterali con funzione portante e di rinforzo che si integrano perfettamente con la carrozzeria. Nuovi capolino, strumentazioni e anche i propulsori che guadagnano ancora in fruibilità e godimento dinamico.

Per questo alla moto stradale è passata tutta la tecnologia, motore compreso, della serie precedente limitata e destinata alle competizioni, la ZX-6RR. La Ninja di media cilindrata perde 36 cc ma guadagna tanto sul fronte della tecnologia. Così non ci sono scuse e la Ninja può competere ad armi pari, senza nessuna accusa di essersi facilitata il lavoro con la cubatura in più rispetto alle concorrenti. Per essere veloce su una pista, una moto necessità di un ampio intervallo di utilizzo. Il nuovo motore, dichiara il costruttore, gira molto alto, ma vanta una maggiore coppia ai medi regimi rispetto ai suoi predecessori. Il risultato è una curva di coppia ampia e lineare, quindi un’erogazione ed un’accelerazione incisiva a qualsiasi regime. Mastodontica GTR 1400 Nonostante si tratti di una novità 2008, è stata presentata ad EICMA anche la nuova sport-tourer della casa di Akashi: si tratta della sontuosa e mastodontica GTR 1400, che condivide la meccanica della ZZR1400 con l’esclusione della trasmissione, utilizzandone una più silenziosa ad albero rispetto alla più comune a catena.

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News Moto | Eicma 2006

Honda

Hornet sulla cresta dell’Honda

Moto con un look straordinario e carattere da sportiva La Honda ha presentato quello che sarà quasi certamente il veicolo più trendy del 2007: Hornet, la più aggressiva di media cilindrata in circolazione grazie al suo look molto marcato, a prestazioni esaltanti e al puro e totale divertimento che è in grado di regalare al centauro che la guida. Regina incontrastata per molti anni del segmento delle naked sportive, la Hornet nel 2007 si presenta completamente nuova, con un look straordinario, distante anni luce da quello a cui ci aveva abituato: nel 1997 era scarna e arrotondata, nel 2003 ha mostrato gli spigoli, nel 2005 si è impreziosita, oggi si mostra bella, cattiva e tecnologica. Carattere da sportiva, facilità

Una Honda inarrestabile nella marea di novità all’Eicma. La Casa giapponese, grande protagonista del mercato (marchio leader in Italia per la vendita delle superspostive) e delle competizioni, si è presentata al Salone di Milano per brindare ai suoi primi 35 anni di attività e soprattutto al titolo iridato di Moto GP conquistato da Nicky Hayden con la splendida RC211V al termine della esaltante sfida con Valentino Rossi. Accanto alla “regina” ecco, non a caso, la superba RC212V, la nuova 800 cc presentata in anteprima al Salone e con la quale Hayden cercherà di difendere, nella prossima stagione, il titolo iridato.

di utilizzo e versatilità da naked. La Honda la definisce stretta parente della nuovissima CBR 600RR modello 2007. Il nuovo faro con doppia lampada della Hornet propone l’anabbagliante e l’abbagliante uno sopra all’altro, entrambi protetti da lenti in policarbonato che accentuano con forza il senso dinamico del frontale. Dietro al faro e al relativo cupolino che lo circonda, è inserita una sottile strumentazione interamente elettronica, dal look metallico e appuntito, a ricordare quella della CBR1000RR Fireblade. Contagiri centrale dal look “racing”, e display digitale LCD ove sono inseriti valori quali la velocità, il doppio trip meter, l’indicatore multisegmento del carburante e l’orologio. Quattro colorazioni per la nuova Hornet: un nero perlaceo, un caldo giallo perlaceo, un blu elettrico e un denso rosso. Tutte tonalità ricche di particolarità e personalità.

La supersportiva CBR 600rr Ma a nobilitare la passerella Honda ci ha pensato anche la CBR 600RR modello 2007, la supersportiva completamente rinnovata in ogni dettaglio. Linea compatta come si addice a una moto da corsa, design aerodinamico studiato espressamente per le corse. Sfoggia un motore 4 cilindri in linea - il più piccolo della categoria – con doppia iniezione elettronica sequenziale e maggior potenza massima grazie alla presa d’aria anteriore. Ammiratissime la Tricolour HRC, caratterizzata da forcellone in argento e cerchi oro e l’esclusiva Repsol Replica, identica graficamente alla moto ufficiale HRC.

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News Moto | Eicma 2006

Yamaha

Yamaha viaggia su X-City Alla ribalta il maxi-scooter della Casa giapponese a ruote alte L’X-City è novità assoluta sul fronte degli scooter: primo maxiscooter Yamaha a ruote alte ideale per la città, coniuga l’agilità e la velocità grazie al motore da 250 cc raffreddato ad acqua, svelto in ogni situazione. Per riporre oggetti ingombranti c’è un capiente vano sottosella. Yamaha ha sviluppato X-City sulla base di un’esperienza vasta e approfondita nella progettazione di maxiscooter. Lo dimostra la carenatura, filante e sportiva, con lo scudo e il doppio faro anteriore a sottolineare il “family feeling” Yamaha. Studiata nei minimi dettagli, l’impostazione di guida è attenta alla ergonomia e a alla comodità e facilità di guida, con un’organizzazione della seduta, della pedana e del manubrio in modo da rendere agevole l’utilizzo ai guidatori

di tutte le taglie. La pedana risulta essere più vicina al suolo della media, per un più rapido appoggio a terra dei piedi in città, mentre il parabrezza ed il paragambe sembrano offrire una buona protezione aerodinamica. La doppia sella sagomata riserva al passeggero una seduta comoda e spaziosa, mentre due grandi maniglie garantiscono la presa. La scelta Yamaha è ricaduta sulle ruote alte, con un cerchio anteriore da 16 pollici ed un posteriore da 15. Unite a pneumatici di generose dimensioni, le ruote garantiscono maneggevolezza alle basse velocità, ma anche tenuta e v stabilità alle velocità superiori. Un’agilità che viene esaltata dall’interasse particolarmente contenuto (1.470 mm). Il nuovo X-City è spinto da un motore da 249cc a

4 tempi, raffreddato a liquido, silenzioso e con emissioni ridotte, in regola con le normative Euro3. Il compatto propulsore e il telaio sono stati sviluppati parallelamente, per ottenere un bilanciamento ottimale. La potenza massima di 15,6 kW si raggiunge a 7.500 giri, la coppia massima di 21,5 Nm a soli 5.800 giri, per accelerazioni brucianti nelle ripartenze ai semafori e sorpassi senza problemi. Il motore è stato sviluppato per erogare la coppia massima a regimi di rotazione più bassi di qualsiasi altro scooter Yamaha. L’iniezione elettronica di ultima generazione assicura un afflusso di carburante calcolato con estrema precisione, per una risposta istantanea che si associa a consumi ed emissioni particolarmente contenuti.

Ancora più aggressiva e cattiva: così si è presentata all’EICMA 2006 la nuova R1 di Yamaha. Giunta alla quinta edizione, la moto è tutta nuova pur conservando un certo feeling con il passato. E’ cambiato il motore, ora con distribuzione a 4 valvole per cilindro (quelle di aspirazione sono in titanio) e dotato del nuovo sistema con condotti d’aspirazione a lunghezza variabile, il primo adottato da una moto di serie. Nuovo anche l’acceleratore a gestione elettronica, nuovi telaio (il consueto ed affidabile Deltabox), forcellone (asimmetrico che aumenta del 30% la rigidità torsionale) e forcella. Cambia anche l’impianto frenante: davanti ci sono due poderosi dischi da 310 mm e pinze radiali a sei pistoncini contrapposti. Importanti modifiche anche nella carena, ora con “ali” che indirizzano il flusso dell’aria, simili a quelle già viste sulla R6.

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