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Editoriale
Arriva l’auto bionica: si ripara da sola M A G A Z I N E E c’è anche quella con il “sesto senso” Anno V - Numero 29 - Bimestrale MAGGIO/GIUGNO 2007 www.formulamotori.com Direttore editoriale Direttore responsabile Gianni Piras gianni.piras@formulamotori.com Redazione Gabriele Piras Nicola Piras Raffaella Piras Collaboratori Piero Abrate, Corrado Canali Marco Cecchinelli, Annibale Falaschi Gian Luca Gafforio, Emiliano Marziali, Sebastiano Pugliese, Gianni Sandri, Bruno Tonidandel, Carlo Valente, Luciano Zanda, Federico Fonnesu, Cristiano Congiu
Salone di Ginevra, l’International Auto Show di New York, “My Special Car” a Rimini, Salone di Seul e Salone di Shangai: nelle ultime settimane, da marzo a metà aprile, una serie di spettacolari avvenimenti ha animato il mondo delle auto, con novità sempre più sorprendenti su tutti i fronti, dalle berline ai fuoristrada, dalle sportive alle familiari, dalle concept car alle “elaborate”. Auto capaci anche di emozionare, di incantare, come ha dimostrato ancora una volta “My Special Car” (13-15 aprile), l’eden del Tuning (significa “messa a punto”, “preparazione”), un “paradiso” parallelo con “personalissime” interpretazioni di modelli di grande successo: insomma l’auto di serie trasformata in un’opera d’arte esclusiva. Saloni principeschi, autentici show: insomma, altre pietre miliari lungo la strada che spalanca le porte del futuro all’auto, a questa nostra insostituibile compagna di viaggio quotidiana. Una strada maestra, quella del futuro, sulla quale convergono le vie parallele della ricerca all’insegna dell’alta tecnologia. Sinora c’è stato tanto da stupirci, ma non è finita: siamo a due passi da quell’affascinante “stargate” che introduce in un pianeta profumato di magia, che sa di incredibile quasi. Sì, perché l’auto “bionica”, quella che si ripara da sola, è vicina a noi. Così come è vicina a noi l’auto
Art Director Grafica e impaginazione Alessandro Cirina a.cirina@tiscali.it Fotografie Luciano Zanda (gare di moto) Distributore per la Sardegna Servizi Stampa Sardegna (CA-Olbia) Sammarco (OR-NU) Cherchi Aldo& C (SS) Agenzia Piras (Alghero) Responsabile della distribuzione Giuseppe Zolfino
con il “sesto senso” che può prevenire gli incidenti segnalando al pilota il pericolo potenziale rappresentato da altri veicoli. Così come le auto che possono comunicare e scambiarsi informazioni (posizione e velocità), avvertendo in anticipo i guidatori se un altro veicolo sta passando in un’area al di fuori del loro campo visivo, oppure è fermo in un punto dove è impossibile vederlo o si sta avvicinando allo stesso incrocio: questi grazie a un microprocessore, sistemi di GPS (Global Positioning System) e moduli Wireless LAN. Quasi un film da fantascienza con la regia del colosso americano General Motors che, proprio al Salone di Ginevra, nel GN Forum, ha dato una dimostrazione dell’attuale stato di sviluppo dei sistemi V2V e delle possibili applicazioni. La GM ha già dimostrato chiaramente l’attuale stato di sviluppo di queste nuove tecnologie applicate su alcune auto Cadillac, Saab, Opel e Chevrolet. Insomma, le auto del futuro diventano sempre più intelligenti. Un esempio l’han-
Stampa Grafiche Ghiani Strada Statale 131, KM. 17.450 09023 Monastir (CA)
no dato gli scienziati del Centro Ricerche e Sviluppo GM di Warren, nel Michigan,
Editore Formulamotori Soc. Coop.Va arl www.formulamotori.com
elettrica. In sintesi, significa “creare” molte parti delle auto che possono “ricordare”
Uffici e sede amministrativa Vico II Orazio,2 09042 Monserrato (CA) Tel. e fax: 070/5740068 e-mail: info@formulamotori.com
zialmente capaci di migliorare le prestazioni, consumi e persino il comfort e la pra-
Pubblicità Vico II Orazio,2 09042 Monserrato (CA) Tel. e fax: 070/5740068 Il materiale redazionale e fotografico non viene restituito se non espressamente richiesto. Vietata la riprduzione, anche parziale, priva di autorizzazione dell’Editore. Il contenuto dei testi, anche se accuratamente verificato, non comporta specifiche responsabilità nel caso di involontari errori o inesattezze. Gli articoli firmati esprimono esclusivamente il pensiero personale del redatore dell’articolo. I vari argomenti e in generale quanto espresso dai singoli autori di ogni articolo non comporta responsabilità per l’Editore. Formula Motori: registrato presso il Tribunale di Cagliari in data 09-06-2003 al n° 15/03
con quei “materiali intelligenti” (disponibili dal 2010 per l’industria automobilistica) formati da leghe e polimeri dotati di “memoria”, ossia capaci di cambiare forma, robustezza e resistenza se sottoposti a calore, sforzi, campi magnetici o corrente e recuperare la loro forma originale: quindi, ecco l’auto “bionica” che si “ripara” da sola. Ma non è finita: attuatori e sensori realizzati con questi materiali sono potenticità delle auto; consentono anche di ridurre il peso, le dimensioni e la complessità dei componenti migliorando la flessibilità, la funzionalità e l’affidabilità dell’intero progetto. Per comprendere meglio la “grandiosità” di queste applicazioni, aggiungiamo che c’è la possibilità di realizzare superfici attive, come spoiler e prese d’aria, capaci di autoregolarsi per gestire i flussi d’aria, migliorando l’aerodinamica e le prestazioni. E ancora: paraurti e parti esposte a continui colpi e facilmente ammaccabili che con questi materiali sarebbero in grado di autoripararsi. Attualmente la General Motors ha più di 175 progetti in gran parte brevettati negli Stati Uniti nel campo dei “materiali intelligenti”: Prepariamoci, quindi, a vivere in un futuro nel quale l’auto potrebbe anche cambiare “forma” in base ai nostri sogni. Sogni realizzabili, a quanto pare: noi di FM Formula Motori Magazine, estremamente attenti allo sviluppo e affascinati da questo mondo prossimo venturo, speriamo di raccontarveli al più presto possibile, magari a bordo dell’auto “bionica”. Gianni Piras
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Concorso
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...In palio un’auto in prova per una settimana
MAGAZINE FM Magazine (FORMULA MOTORI) vara una iniziativa speciale in collaborazione con le concessionarie ufficiali locali. Agli appassionati dei motori e di giornalismo viene concessa l’opportunità di scrivere un articolo su uno o più veicoli (auto, moto). Gli argomenti verranno decisi di volta in volta dalla redazione di FM FORMULA MOTORI e dalle concessionarie. Gli articoli più originali e completi verranno pubblicati nelle pagine speciali di FM FORMULA MOTORI. Per gli autori degli articoli scelti un “premio” particolare: potranno avere in prova per una settimana il veicolo descritto. In più una possibile collaborazione con FM FORMULA MOTORI. L’articolo non dovrà superare le 50 righe da 52 battute e dovrà essere spedito in busta chiusa alla redazione di FM: vico II Orazio, 2- 09042 Monserrato (CA), via fax allo 070/5740068 redazione di FM o con una e-mail a: info@formulamotori.com.
Ora puoi scrivere un articolo anche tu! IMPOTANTE: inviare i dati personali, un recapito per poter essere contattati e una foto all’interno dell’auto o sulla moto scattata in una concessionaria (l’articolo senza foto non verrà pubblicato). OPPURE Invia un articolo (50 righe da 50 battute) e le foto su un argomento particolare da associare al mondo dei motori (donne e motori, moda e motori, turismo e motori etc.): il più originale e il più bello verranno pubblicati. IMPOTANTE: inviare dati personali e recapito. *L’autore dell’articolo si assume piena responsabilità sui contenuti
secondo articolo:
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L’angolo dei lettori ...E ora puoi scrivere un articolo anche tu! Nel numero 28 (marzo-aprile) di FM Formula Motori Magazine abbiamo lanciato un concorso riservato ai lettori (<..E ora puoi scrivere un articolo anche tu!>) appassionati di motori e di giornalismo. Concorso suddiviso in due sezioni: 1) scrivere un articolo su un’auto messa a disposizione da una concessionaria; 2) scrivere un articolo su un argomento particolare legato al mondo dei motori. Restando nell’ambito di questa seconda sezione, la redazione di FM, coadiuvata da alcuni collaboratori ha deciso di pubblicare l’articolo inviato dal lettore Flavio Putzolu, di Riola Sardo, un assiduo praticante – precisa - di una disciplina aerobica nonché appassionato di auto e di guida sicura. L’argomento: “relazione tra esercizio fisico e capacità di guidare l’automobile in sicurezza”.
Una sana attività fisica per guidare in sicurezza L’esercizio fisico moderato e costante è necessario ad ogni automobilista per avere una buona condizione psicofisica con la quale poter affrontare con un adeguato margine di sicurezza la circolazione stradale, essendo infatti la guida un’attività che richiede un’attenzione sempre pronta, reattiva e proporzionata alle molteplici situazioni di pericolo che si possono verificare durante il viaggio. Tali pericoli sono principalmente l’alta densità di traffico urbano ed extraurbano, le repentine variazioni climatiche con situazioni di scarsa visibilità e la pioggia che varia drasticamente i valori di aderenza degli pneumatici e che riduce la stabilità dell’autoveicolo. Si pensi pure allo stato di usura dell’asfalto con le impronte dovute al traffico dei mezzi pesanti, nonché alla presenza di buche più o meno profonde che mettono a dura prova le sospensioni del mezzo e soprattutto possono innescare perdite di stabilità con conseguenze disastrose se non si è pronti a correggere adeguatamente. C’è infine il pericolo costituito dagli animali vaganti, da rottami o materiale vario caduti dal carico trasportato dai veicoli che ci precedono e che sono vere e proprie insidie a cui dover far fronte comunque. Pertanto sarebbe indispensabile, per fronteggiare le circostanze appena descritte, essere in buona forma fisica. Oltre a raggiungerla con un buon riposo, la forma fisica si può migliorare attraverso una sana attività fisica di tipo aerobico, come può essere la corsa a piedi (podismo) o la camminata veloce (walking), una pedalata in bici o il nuoto. Essendo queste discipline dei veri e propri sport, l’approccio iniziale ad essi deve essere graduale sia come volume (durata dell’esercizio) che intensità (sforzo). Sono sufficienti tre allenamenti settimanali, alternati dai giorni di riposo: chiunque potrà rendersi conto in breve tempo dei benefici di una ritrovata vitalità ed energia che la vita sedentaria avevano sopito nel tempo ed essere quindi pronti a affrontare gli impegni quotidiani, tra cui la guida dell’auto con più sicurezza e gratificazione. Flavio Putzolu
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La nuova 500 Fiat Prime foto ufficiali della utilitaria
Sommario In questo numero: Salone di Ginevra
Honda Civic
My Special Car
Gare in Sardegna
25
56
91
108
8
La storia della 500 Quell’auto cosi spartana
10
Il ritorno dello Scorpione La Fiat rilancia l’Abarth, uno dei più prestigiosi marchi dell’auto sportiva
18
Tra le “stelle” di Ginevra
25
Magico “Tridente” Incanta la Gran Turismo col binomio Maserati-Pininfarina
30
A giugno la nuova Twingo C’è anche un turbodiesel 1.5 litri
32
Anche il Leone scopre il fascino del SUV Con la 4007 la Peugeot entra in un “pianeta” finora inesplorato
34
C-Crosser, il primo SUV col “double chevron” La Citroen gioca la carta degli Sport Utility Vehicle
40
Nuova Mazda2 Evoluzione “Zoom Zoom”
45
Anche la Touran è Cross Terzo modello speciale dopo la Polo e la Golf
46
Golf Variant: terzo capitolo
49
S-MAX <Auto dell’Anno 2007> Per la quinta volta Ford Europa si aggiudica il prestigioso premio
50
Focus Cabrio-Coupé nuove emozioni Ford L’auto sportiva sfoggia uno stile firmato Pininfarina
53
Le nuove Honda Civic sportive Type R e Type S nelle versioni a tre porte
56
L’Outlander con tecnologia Mitsubishi La Casa giapponese lancia la seconda generazione del SUV
62
Freelander, atto secondo: dieci anni da protagonista La Land Rover vara una nuova versione della sua auto di successo
66
Sx4, capolavoro Suzuki
70
Rexton, atto secondo L’evoluzione di un “classico” SsangYong
74
Nuova Serie 3 Cabrio Una Bmw inconfondibile
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Superdiesel per l’Alfa Spider La sportiva sfoggia il potente motore 2.4 JTDm
80
Classe C incanta sulle strade di Valencia Test di FM Formula Motori al volante della baby-Mercedes
83
Chevrolet: “Operazione Diesel” A gasolio anche Nubira Station Wagon e Lacetti
88
My Special Car La grande rassegna del tuning a Rimini
91
Anche la Sardegna protagonista a Rimini
94
Iveco e All Blacks Storica sponsorizzazione con la nazionale neozelandese di rugby
99
Iveco Daily Il professionista del trasporto “leggero”
102
Moto: Fiat e Yamaha nel mondiale GP
104
“Missione” Ranger RZR Un’altra “stella” Polaris
106
Il motocross riparte da Fabio Giua Il pilota imbattibile anche a Padru e a Gonnesa
110
Motocross a Siniscola Gian Mario Asole ritrova la vittoria
117
Enduro: Cozzolino “super” a Iglesias Michela Farci vince nel minienduro
121
Enduro a Dorgali Il ritorno di Luca Manca
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News Auto | I grandi debutti
Ma come è bella la nuova 500 Fiat! Ecco le prime foto ufficiali della “reginetta” erede di un “mito” nato mezzo secolo fa. Sarà presentata il 4 luglio a Torino. Un abitacolo spettacolare e tre motorizzazioni. di Gianni Piras
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Nuova 500 Fiat
Signori, ecco la nuova Fiat 500. Erede di un mito, una protagonista annunciata, un’utilitaria attesissima che nasce con il “successo incorporato”. Sarà presentata ufficialmente a Torino mercoledì 4 luglio, esattamente a 50 anni di distanza dal varo (4 luglio 1957) della “piccola” 500 che ha saputo scrivere pagine memorabili nel grande romanzo popolare delle auto, una autentica icona della nostra epoca con la quale Fiat mezzo secolo fa concludeva la fase di rinascita iniziata nel dopoguerra. Come ormai fa da tempo, la Fiat ha diffuso in largo anticipo (a metà marzo) le prime foto ufficiali della nuova “reginetta” italiana, ammirata – pensate! – da oltre 20mila persone soltanto nel giro di pochi minuti attraverso un filmato su internet. La nuova Fiat 500 sarà commercializzata subito dopo il lancio (prezzi da 10.000 euro): sicuramente ha le carte in regola per bissare e addirittura superare l’impresa della sua “antenata” che è uscita di scena nell’agosto 1975 dopo aver raggiunto quota 3.678.000 unità prodotte nell’arco di 18 anni. E allora, andiamo alla “scoperta”
della nuova Fiat 500. Realizzata dal Centro Stile Fiat e prodotta nello stabilimento di Tichy, in Polonia, (sul pianale della Panda, assieme alla Ford Ka), ha un abitacolo spettacolare: è una “3 porte” (una in più rispetto all’antenata) con dimensioni contenute, con 4 posti effettivi: è lunga 355 centimetri, larga 165, alta 149, con un passo di 230 centimetri. Assicura – sostiene la Fiat - <il massimo piacere di guida grazie soprattutto ai suoi tre propulsori: il turbodiesel 1.3 litri 16v Multijet da 75 CV e i due benzina 1.2 8v da 69 CV e 1.4 16v da 100 CV, tutti abbinati a cambi meccanici, a cinque o sei rapporti con la leva in
alto molto vicina al volante>. In dettaglio: linee eleganti e suadenti, maniglie ispirate al modello di mezzo secolo fa, volante (imbottito) di colore bianco-avorio, piccolo cruscotto retrò, grande tachimetro rotondo, strumentazione tutta raccolta in unico pannello, sterzo con servocomando elettroidraulico e sistema City per alleggerire il volante durante le manovre, sedili con la parte superiore bianca. La nuova 500 nasce già con una “stella sul petto”: conferma l’indiscussa leadership di Fiat Automobiles SpA in questa categoria <grazie a uno straordinario patrimonio tecnico, progettuale e umano accumulato in oltre un secolo di vita>, sostiene lo staff del colosso italiano, <e fa compiere un vero e proprio salto qualitativo al segmento in tema di comfort e sicurezza, tecnica e dotazioni. Dunque, la Nuova 500 è la risposta più evoluta per chi “vive” l’automobile in completa libertà, ne apprezza l’impiego di tutti i giorni e, al tempo stesso, desidera guidare una vettura divertente e funzionale, ecologica ed accessibile, ma anche simpatica e piena di fascino>.
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Auto | Le grandi protagoniste
La storia della 500: quell’auto così spartana
Fiat 500 (1957-1960) Produzione: oltre 181.000 unità Prezzo al lancio: 465.000 lire
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La Fiat 500 La Fiat 500 viene varata nell’estate 1957. Allestimento decisamente spartano, solo due sedili e una “panchetta” posteriore. Pesa 470 chili (680 a pieno carico), può portare 70 chili di bagaglio. La linea, tondeggiante, ricorda un “ovetto”; tetto in tela che copre l’intero padiglione (come nella 500 Topolino) con lunotto posteriore in plastica trasparente. Il motore è un nuovo benzina 2 cilindri in linea raffreddato ad aria (il primo esempio di questo genere per la Fiat) di 479 cc, da 13 CV/Cuna; cambio a 4 marce con innesti a imbocco rapido per seconda, terza e quarta marcia; freno idraulico sulle quattro ruote. Trasmissione a semiassi oscillanti, trazione posteriore con il propulsore (per la seconda volta nella storia della Fiat dopo la “600” nata nel 1955) posizionato nella parte posteriore dell’auto. Velocità massima: 85 chilometri all’ora. Consumo medio: 4,5 litri/100 km. Le sospensioni anteriori sono a ruote indipendenti, bracci trasversali superiori, balestra trasversale inferiore e ammortizzatori telescopici sull’anteriore e a ruote indipendenti, bracci trasversali, molloni elicoidali e ammortizzatori telescopici sul posteriore. Il serbatoio della benzina, a botticella, è nel cofano anteriore (capacità di 20 litri). Ruote in metallo stampato senza coprimozzi e verniciato in colore chiaro; fari incassati a filo carrozzeria davanti e ovali dietro. Mancano, davanti, gli indicatori di direzione sostituiti da quelli, a goccia e molto grandi, laterali. Le portiere si aprono a favore di vento. Dotazioni e contenuti ridotti al minimo: ad esempio il tergicristallo non ha il ritorno automatico e i pochi attrezzi disponibili con il cric sono inseriti in un ruvido sacco di iuta posto nel baule. La 500 prima serie, in occasione del Salone dell’Auto di Torino del 1957 (e cioè a tre mesi dal lancio) viene già modificata. Ha incontrato, infatti, poco favore nel pubblico che la considera decisamente troppo spartana e poco spaziosa con due soli posti. E poi c’è la differenza di prezzo con la 600 base (lanciata nel 1955) che con un motore più potente (633 cc, 21,5 cavalli e 95 all’ora) porta 4 persone più 30 chili di bagaglio, ha maggiori dotazioni e costa 590.000 lire, soltanto 125.000 lire in più rispetto alla 500. La Fiat, quindi, corre ai ripari e presenta due versioni modificate: 500 “Normale” e 500 “Economica”, entrambe, a dispetto del nome che farebbe immaginare l’esatto contrario, offrono maggiori contenuti, arrivano a ospitare 4 persone grazie a un sedile posteriore “vero” e omologato, oltre che leggermente imbottito. Hanno un motore potenziato, ma costano 25.000 lire in meno rispetto alla prima 500. La “forbice” con la 600 viene ridotta. Rispetto a prima in più, poi, ci sono le visiere cromate ai fari anteriori, i cristalli laterali discendenti, i deflettori, le profilature sulle fiancate, i comandi sulla plancia migliorati, coppe coprimozzo cromate, un nuovo fregio posteriore. Il tetto in tela si ferma ora al bordo posteriore del padiglione. Anche il motore viene potenziato con l’aumento del rapporto di compressione, l’utilizzo di un nuovo carburatore e di un nuovo albero a camme. La potenza passa da 13 a 15 CV, la velocità massima raggiunge i 90 orari (+5 km/h). Il prezzo è di 490.000 lire e quindi cresce rispetto alla prima 500, ma si differenzia dalla 600 con cui di fatto si confronta, ormai soltanto per 100.000 lire.
Fiat 500: presentazione a Torino 1957
Fiat 500: set cinema 1957
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Auto | Le grandi protagoniste
500 station wagon (1960-1977): arriva la storica “Giardiniera”
La 500 Sport (1958-1960): berlina e tetto apribile Per potenziare la gamma 500 nell’estate 1958 la Fiat vara la versione Sport (ha inizialmente il tetto rigido), caratterizzata all’esterno da una fascia rossa al di sotto del padiglione e - in alcuni casi - anche per la scocca bicolore. Il motore viene ulteriormente potenziato: 499,5 cc e 21,5 CV. La velocità massima sale a 105 orari (+10 km/h). I consumi salgono a 4,8 litri x100 chilometri. Si torna, però, ai 2 posti secchi e alla inutilizzabile panchetta posteriore: i sedili sono in un tessuto plasticato e lavabile, in tinta unita (rossa per lo più) con una fascia bianca superiore. Nel 1959 arriva anche la 500 Sport con tetto apribile. Le dimensioni della copertura in tela arrivano al di sopra dei sedili anteriori. Scompare la fascia bianca degli pneumatici (sinonimo d’eleganza) stavolta interamente neri, più grintosi (oltre che meno costosi all’origine). Prezzo: 560.000 lire (berlina) e 495.000 (tetto apribile).
Maggio 1960: arriva la “Giardiniera”, versione station wagon della 500. Motore con cilindrata di 499,5 cc, potenza di 17,5 CV: così questa mini-familiare supera i 95 all’ora con consumi moderati (5,2 litri/100 chilometri). Tecnicamente il fatto più importante è un altro: cambia l’architettura del motore bicilindrico che, per essere ospitato sempre nella parte posteriore e permettere un piano di carico senza sbalzi, è ora in posizione orizzontale, a “sogliola” si dice in Fiat. Propulsore che sarà resuscitato nell’ultima fase di vita della 126, con la versione Bis a portellone posteriore apribile degli ultimi anni 80 ed equipaggerà, con le necessarie modifiche ed evoluzioni, anche le prime Cinquecento del 1991. Nella Fiat 500 Giardiniera viene aumentato il passo (+10 centimetri) per accrescerne la capacità di trasporto. Lunghezza: 3,182 metri. Larghezza: 1,323. Altezza: 1,354. Passo: 1,940 metri. L’auto pesa a vuoto 555 chili e a pieno carico 875. I freni sono sempre idraulici sulle quattro ruote, il cambio è sempre a 4 marce (II, III e IV con imbocco ad innesto rapido), invariata l’architettura delle sospensioni. La portata è di 4 persone, più 40 chili di bagaglio. La Giardiniera però sfoggia un sistema di abbattimento dello schienale dei posti posteriori: con il solo guidatore a bordo, si arriva quindi sino a 200 chili di bagaglio. La linea è quella tipica di una piccola station wagon dell’epoca. La Giardiniera mantiene sull’anteriore le forme tondeggianti della 500 berlina, ma acquista due indicatori di direzioni tondi mentre si riducono le dimensioni di quelli laterali, con due porte anteriori (sempre a favore di vento nell’apertura) ed un piccolo portellone posteriore con apertura da destra verso sinistra, incernierato sul lato sinistro. Per i posti posteriori i vetri sono a scorrimento e permettono un ulteriore ricambio d’aria. Sul padiglione c’è un lungo tetto apribile in tela. La Giardiniera viene costruita prima a Mirafiori, sulle stesse linee della berlina. Dal 1966, però, viene trasferita a Desio e costruita dall’Autobianchi (entrata nell’orbita Fiat a metà Anni 50). Complessivamente saranno prodotte 327.000 Fiat 500 Giardiniera (alcune, tra l’altro, verso la fine della carriera del modello saranno proposte soltanto con una scritta Autobianchi e senza marchio Fiat sul frontale e sul posteriore). Produzione: 458.000 unità (comprese le auto costruite da Autobianchi). Prezzo al lancio: 565.000 lire Fiat 500 Giardiniera 1960
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La Fiat 500 Fiat 500 D 1960
Salto in avanti: 500 F (1965–1972) Marzo 1965: è la volta della 500 F. Propone, per la prima volta nella storia dell’utilitaria, le portiere incernierate sull’anteriore (più sicure anche in caso di urto): finalmente scompaiono, a distanza di 8 anni dalla prima 500, le antiestetiche cerniere a vista. Meccanica: irrobustita la trasmissione con una serie di interventi migliorativi su frizione, semiassi e differenziali. Il motore (sempre 499,5 cc) raggiunge ora i 18 CV e porta la 500 F a 95 all’ora. I consumi salgono a 5,5 litri/100 chilometri. Anche i pesi aumentano: 520 chili a vuoto e 840 a pieno carico. L’auto mantiene finalmente e definitivamente i 4 posti con un massimo di 40 chili di bagaglio. Aumentano, inoltre, le pendenze superabili che arrivano al 26% (nella prima serie 23%). Migliorati all’interno dotazioni e materiali. Con la 500 F, però, la Fiat comincia a pensare anche alle differenziazioni di gamma a livello di prezzo, estetica e contenuti: ecco, allora, una versione “base” (la 500 F appunto) e una più completa, la 500 “Lusso” che arriva nel 1968. Produzione: 2.272.000 unità (comprese le 500 L). Prezzo al lancio: 475.000 lire
E la 500 va in serie D (1960-1965) Nell’autunno del 1960 la 500 viene proposta nella nuova serie D. Eredita il motore della Sport (499,5 cc) che viene tolta dai listini: 17,5 CV, 95 km/h e consumo medio di 4,8 litri/100 chilometri. L’abitabilità omologata torna a 4 persone con 40 chili di bagaglio. Cresce anche il peso a vuoto che arriva a 500 chili (la prima 500 ne pesava 470) e a 820 a pieno carico. Linea invariata, portiere sono sempre incernierate sulla parte posteriore: cambia il disegno dei lampeggiatori anteriori e laterali (ereditato da quelli della Giardiniera), dei gruppi ottici posteriori e del tettuccio in tela (ora più robusto, più facilmente apribile e lievemente ridotto nelle dimensioni). Le fasce degli pneumatici tornano bianche. Viene rivista, con la 500 D, la forma del serbatoio non più a botticella: grazie a una sagomatura meno grossolana, guadagna qualche centimetro e cresce dai 20 a 22 litri. Viene adottato (dopo la felice esperienza della Giardinetta) anche lo schienale posteriore abbattibile. Produzione: 642.000 unità. Prezzo al lancio: 450.000 lire.
Fiat 500 Giardiniera 1960
Fiat 500 F 1965
La 500 viaggia nel “Lusso” La Fiat 500 L (settembre 1968) nasce per una clientela che vuole un’auto più completa, più caratterizzata e più “lussuosa”, per automobilisti disposti anche a spendere 525.000 lire, cioè circa 100.000 lire in più rispetto alla 500 F. Il marketing, l’evoluzione dei gusti, il cambiamento degli stili di vita, insomma, fanno realizzare alla Fiat un’auto che, nella sua epoca, diventerà anche un piccolo status symbol. A livello di meccanica e prestazioni, comunque, la 500 L non cambia (motore 499,5 cc, 18 CV, 95 orari). I consumi, invece, scendono a 5,3 litri/100 chilometri (5,5 con la 500 F). Diversa, invece, la 500 L nell’estetica interna ed esterna. Intanto l’adozione dei rostri cromati ai paraurti anteriore e posteriore fa crescere la sua lunghezza a 3,025 metri (2,97 nella 500 F; il peso, poi, sale ancora di 10 chili e arriva a 530 a vuoto). La fanaleria anteriore e posteriore muta radicalmente: più grandi i due fari tondi anteriori e gli indicatori di direzione così come le luci posteriori. Cambia anche il fregio Fiat sull’anteriore che ora è rettangolare mentre sulla 500 F è ancora contornato da una griglietta e da due baffi in plastica verniciata in color cromo-argento. Sui gocciolatoi del padiglione, per la prima volta appare una mostrina cromata.
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Auto | Le grandi protagoniste
La Fiat 500 L
La “Rinnovata”: è l’ultima 500
Cortina 1970
Sul posteriore, inoltre, per il nome del modello viene B adottata una nuova grafica con lettere in stampatello nere, in orizzontale e non più trasversali al cofano, contornate da quadrati a fondo grigio metallizzato. Abbondano le cromature, e non solo nelle guarnizioni, cambiano i copri-ruota. Novità importante anche per la sicurezza: la 500 L adotta di serie pneumatici radiali. Ma è all’interno che la 500 L dimostra in particolar modo di tenere fede al proprio nome. Cambia, ad esempio, il disegno del volante che resta sempre a due razze, ma che ora ha un incavo centrale e non è più di plastica ma in metallo verniciato in nero opaco. Vengono ridisegnati la plancia e alcuni particolari interni, i sedili sono sellati in skai trapuntato in verticale che il più delle volte viene proposto in color cuoio chiaro o in rosso. Gli stessi sedili, inoltre, sono maggiormente imbottiti, hanno gli schienali reclinabili, crescono (ad esempio sulle portiere) numero e dimensioni delle tasche porta-oggetti. Quello della 500 L, però, è una sorta di canto del cigno del modello. Nel 1972, quando uscirà dai listini, ci sarà una nuova auto tra le piccole Fiat, la 126, e dal 1972 al 1975 resterà in produzione soltanto un’altra versione della 500: l’ultima, la più spartana versione R. 500 L (1968 – 1972). Produzione: 2.272.000 unità (comprese le 500 F). Prezzo al lancio: 525.000 lire.
In contemporanea con la presentazione della sua “erede” (la 126), viene lanciata nell’autunno del 1972, al Salone dell’Auto di Torino, l’ultima 500: l’auto scrive la parola fine a una storia iniziata 15 anni prima, nel 1957, con un totale di 3.893.294 unità costruite a Mirafiori, all’Autobianchi di Desio e, infine, anche alla SicilFiat di Termini Imerese (Palermo) da dove esce nell’estate ’75 l’ultimo esemplare in assoluto della 500. Nei suoi ultimi tre anni di carriera, comunque, la 500 (chiamata R, una lettera che indica “Rinnovata”) utilizza il motore 594 cc della 126 (peraltro depotenziato a 18 CV dai 23 della stessa 126) ma mantiene il vecchio cambio 500. Però è più veloce (100 orari), utilizza nuovi cerchi in lamiera stampata ad effetto lega leggera: ma ha interni meno ricchi della precedente 500 L in cui predomina il colore nero del volante (di nuovo tutto in plastica), della corona della strumentazione, delle mostrine delle spie, delle sellerie e di alcuni portaoggetti. Rispetto alla 500 L, insomma, la R è un passo indietro come dotazioni e indica chiaramente il crepuscolo del modello. L’obiettivo della Fiat, peraltro, all’epoca è chiaro: la clientela deve indirizzarsi sulla 126, sulle sue linee squadrate. È finita l’epoca del tutto tondo della 500 e dell’Italia motorizzata in 15 anni (1957 - 1972) anche grazie alla piccola auto disegnata da Dante Giacosa. La 500 in tutte le sue declinazioni ha superato a livello di numeri prodotti anche la 600, altra auto ideata da Giacosa, che ha chiuso la carriera a quota 2.677.313 unità totali in 15 anni di vita, dal 1955 al 1970. La 500 Topolino, invece, a causa anche della seconda guerra mondiale è stata costruita al Lingotto dal 1936 al 1955, ma si è fermata a poco più di 509mila unità. Per anni, quindi, e in attesa delle tirature milionarie di Uno, Panda e Punto, la mitica Nuova 500 del 1957-1972 è l’auto Fiat più venduta e prodotta. 500 R (1972 al 1975). Produzione: oltre 340.000 unità Prezzo al lancio: 600.000 lire
Fiat 500 R 1972
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La Fiat 500
Il “fenomeno” Abarth
La Bianchina della Autobianchi Nella “storia” della 500 c’è anche il capitolo della Autobianchi, società (a capitale Fiat e Pirelli) dal 1967 Autobianchi interamente della Fiat. Quando la società, a metà anni 50, viene trasformata, smette di costruire auto in proprio e diventa un marchio che propone varianti, normalmente più care di alcune auto della stessa Fiat. È il caso della Bianchina, in pratica una 500 “diversificata”, ideata anch’essa da Giacosa, che debutta nel 1957 a prezzi però più alti della “cugina” Fiat proprio per evitare sovrapposizioni e cannibalizzazioni di gruppo sia nella versione berlina, sia nella successiva Bianchina Panoramica, e cioè una 500 Giardiniera in stile Autobianchi, Per il marchio milanese, poi, arriverà nel 1964 la Primula (prima berlina italiana a trazione anteriore e motore trasversale, nata sempre da una idea di Giacosa) e quindi la A 111 e la mitica A 112. A Desio, nello stabilimento Autobianchi, verrà costruita sino agli anni 70 la 500 Giardiniera. L’Autobianchi passa complessivamente da sole 141 vetture immatricolate in Italia nel 1957, alle 12.233 del 1960, alle 74.397 del 1970. Importanti, per l’epoca, i numeri complessivi della Bianchina Cabrio che sono dal 1957, e in circa 4 anni, pari a novemila unità.
Abarth è la firma italiana dell’elaborazione meccanica e prestazionale in chiave sia stradale sia corsaiola. Carlo Abarth, al Salone di Torino del 1957, espone una versione elaborata della vettura appena presentata dalla Fiat che, mantenendo inalterata la cilindrata, arriva a 20 CV dai 13 CV di serie e va a 100 orari rispetto agli 85 all’ora del modello “normale”. Sempre nello stesso Salone, Abarth propone, con la Pininifarina, una deliziosa versione coupé della 500. Nel 1958 il costruttore austro-torinese realizza una 500 GT anche con Zagato. Nel 1963 ecco la 595 berlina prima serie, con motore derivato dalla 500 D e 30 CV di potenza, un’auto “tutto pepe” totalmente rivista nella meccanica rispetto alla versione base: si avrà poi una serie di evoluzioni nel 1964 con la 595 SS berlina decappottabile, la 695, la 695 SS (1965 e 1966). Le 500 Abarth diventano negli anni un oggetto del desiderio e di fatto fanno nascere in Italia la voglia e la moda del cosiddetto tuning, al punto che chi non può acquistare una Abarth cerca, almeno, di utilizzarne gli accessori estetici. Compaiono così sulle strade delle normalissime 500 D che, almeno esteticamente, ricordano però una 595. Una scelta, questa, che oggi potrebbe far sorridere ma che era abbastanza comune in una certa Italia ruspante degli anni 50 e 60.
Fiat 500 Abarth
500 Giannini e quelle “modificate” Nella storia delle 500 elaborate entrano anche i fratelli romani Domenico e Attilio Giannini. La società, nata come officina specializzata di riparazioni meccaniche, si lega negli anni 20 all’Itala e negli anni 30 inizia a elaborare vetture Fiat, tra cui le Topolino e dal 1957 la Nuova 500. Gli anni sino al 1960 sono i migliori per la Giannini: apre anche sue concessionarie e officine, propone numerosi kit di elaborazione e modelli già pronti sia per l’uso (anche corsaioli). Tra i carrozzieri e stilisti che hanno legato il loro nome alla 500 ci sono anche Vignale (modello Gamine derivato dalla 500 F), Moretti (che ha tentato anche la via del propulsore elettrico), Francis Lombardi (coupè 2 posti Coccinella) e Fissore (oltre a un coupè, nel 1966 tenta la strada del fuoristrada con la 500 Ranger dalla meccanica irrobustita mutuata dalla 500 e in parte dalla 600, ma mantiene la trazione posteriore a due ruote motrici). 2007 maggio | giugno FM15
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News Auto | I grandi miti
Il ritorno dello Scorpione La Fiat rilancia l’Abarth, uno dei più prestigiosi marchi dell’automobilismo sportivo. In campo scendono la Grande Punto S2000 per le gare e la Preview in versione stradale. di Gianni Piras
Grande Punto Abarth Preview
GINEVRA. Sulle rive del lago di Lemano la bella Ginevra apre le porte al mitico “Scorpione” Abarth. Uno dei più prestigiosi marchi dell’automobilismo sportivo ritorna alla ribalta mondiale sotto la “grande ala” della Fiat, nel solco di un progetto di rilancio fortemente voluto da Luca De Meo, il dinamico manager del “colosso” torinese. In pratica un nuovo marchio che va ad aggiungersi a quelli di Fiat, Lancia, Alfa Romeo. L’Abarth, con l’emblema dello scorpione (è il segno zodiacale del fondatore della Casa, Carlo Abarth), da sempre sinonimo di auto grintose, di sfide, di passione e di grandi emozioni, ha scelto una ribalta prestigiosa debuttando con una prima “interpretazione” applicata alla Grande Punto: anzi doppia, con la Grande Punto Abarth S2000 (auto omologata per le competizioni) e la Grande Punto Abarth Preview, proposta in anteprima mondiale.
Sono queste le due anime del “pianeta Abarth”: le competizioni e la produzione di serie. Per le gare ecco, infatti, la Grande Punto Abarth S2000 (motore aspirato 2 litri da 270 cavalli e una trazione a 4 ruote motrici), auto da competizione, destinata alle Scuderie, in campo quest’anno nel Campionato Italiano Rally e nell’IRC (Intercontinental Rally Challenge) col formidabile pilota Andrea Navarra. La nuova Grande Punto Abarth S2000 è erede della versione che ha vinto nel 2006 il Campionato Italiano rally con Paolo Andreucci e Anna Andreussi (con 7 successi in 11 gare). Per la “strada” ecco la Grande Punto Abarth Preview, tutta grinta ed eleganza: motore turbo 1.4 da 150 cv a 5.500 giri, incrementato a 155 cv con benzina a 98 RON, potenza che con un kit sarà portata poi a 180 cv. Insomma, in linea con la storia: per esempio, la Fiat 500 del 1958 aveva 13 cv a 4.000 giri e una velocità massima di 85 orari; la Fiat 500 Abarth del 1958 aveva una potenza di 26 cv a 5.000 giri e sfiorava i 118 all’ora. Dunque, la Grande Punto Abarth vuole rinverdire i fasti di quelle auto prestazionali offrendo la possibilità, soprattutto ai giovani, di entrare in un mondo di sportività in completa sicurezza e a un prezzo accessibile. Sarà in vendita a settembre.
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Lo “Scorpione”
Il progetto Abarth
Un marchio storico Uno stemma vincente non cambia. Al massimo, si modernizza. L’elemento caratterizzante del marchio Abarth, il leggendario scorpione, è parte essenziale di un’eredità inestimabile, di un patrimonio di vittorie e passioni sui quali è nato uno dei grandi fenomeni di culto dell’automobilismo moderno. Un marchio ora reso ancora più aggressivo grazie alla nuova “cromia” nera e all’inserimento di elementi grafici molto netti e definiti, men-
tre la sottile banda tricolore (tag) esalta la spiccata connotazione “Made in Italy” del marchio. Nell’ottica di un’identità moderna, ma in linea con i valori della tradizione, sono stati rivisitati anche la struttura a scudo, simbolo legato al concetto di vittoria, e la disposizione delle cromie giallo/rosse, da sempre rappresentative dell’universo “racing”. La rivisitazione del simbolo di Abarth ha quindi l’obiettivo di riprodurre in chiave attuale tutta la potenza espressiva di un marchio ormai storico.
Grande Punto Abarth S2000
Un passato glorioso che si fa presente, una passione vincente ieri come oggi: è questo il concetto che guida il progetto di rilancio del marchio Abarth da parte di Fiat. La rivisitazione fedele di tutto un mondo di emozioni, vittorie, stile, simboli che hanno fatto del marchio dello Scorpione quell’autentica leggenda che vive ancora oggi tra gli appassionati di automobilismo. Un restyling che parte dal rispetto assoluto per un passato dal quale non si può prescindere, ma proiettato nel futuro. La novità sta proprio nel richiamo, in chiave moderna, a tutte le attività che nel passato svolgeva la Abarth&C: a partire dalle corse, per poi passare ai prototipi e ai kit di trasformazione delle auto, fino ad arrivare a veri e propri accessori di moda che riflettono lo stile Abarth. Alla base di tutto, la più autentica passione per l’automobilismo, senza dimenticare il patrimonio umano e tecnologico, oltre all’orgoglio professionale delle migliaia di persone, tecnici, operai e dirigenti che nel tempo si sono avvicendati nelle fabbriche, negli uffici e sui campi di gara. La memoria, naturalmente, va a tutte quelle auto Fiat piccole ma allo stesso tempo, grazie ad Abarth, grintose, dinamiche, scattanti. Dei veri “scorpioni” in grado di pungere sul vivo la passione di migliaia di automobilisti con il gusto della sfida, della velocità e dello stile italiano. E oggi, quello spirito rivive nella nuova Abarth&C, il vero cuore del progetto di Fiat. Una società completamente rifondata, con presidente Luca De Meo e sede a Chivasso, che intende rinnovare i fasti del leggendario marchio trasportandolo nella realtà di oggi, pronto ad affrontare le sfide di un mondo dell’automobile completamente trasformato rispetto ai tempi gloriosi di Carlo Abarth. Azione su più fronti: l’ambito “racing”, l’universo più spiccatamente sportivo delle corse, dei trofei monomarca e delle auto preparate per i clienti privati; il campo commerciale col tuning (quindi la produzione di kit per l’elaborazione) e una diffusa attività di licensing e merchandising. Una vera e propria rinascita che parte dal ritorno in grande stile delle attività di Abarth nella sede storica di Corso Marche a Torino, attraverso la rifondazione delle famose “Officine Abarth”. 2007 maggio | giugno FM19
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Auto | Il mito Abarth
I trofei dello “Scorpione” e della Fiat I trofei promozionali fanno parte del DNA di Abarth. Risale al 1977 la prima edizione del Trofeo A112 Abarth, primo campionato monomarca nei rallies, che aveva per protagonista la Autobianchi A112 Abarth 70HP. Un’auto piccola e scattante, che ben si è adattata ai percorsi difficili e impegnativi dei rallies, portando al successo e alla notorietà moltissimi piloti italiani. Un compito che ha assolto per 8 anni, fino al 1984. Fiat ha poi proseguito la sua politica nei confronti dei giovani piloti attraverso i campionati Fiat Uno, Uno Turbo, i Trofei Fiat Cinquecento, Seicento e Punto, fino ai più recenti Fiat Panda Rally Cup, Fiat Abarth Nazionale e Internazionale. Quest’anno la tradizione viene rispettata con la grande novità rappresentata dal Trofeo Abarth Grande Punto ORO DIESEL, il campionato riservato alle Fiat Grande Punto R3D che precorre i tempi presentando un’auto già configurata secondo i regolamenti tecnici internazionali vigore dal 2008. Infatti, la Fiat Grande Punto protagonista del trofeo segue i dettami tecnici del Gruppo R e ha un motore diesel Multijet di 1.900 cc. Per la sua elaborazione è stato predisposto un apposito kit, in vendita a circa 30.000 euro, che prevede tutte le misure di sicurezza e le componenti meccaniche necessarie alle competizioni. L’auto riservata ai “trofeisti” può essere acquistata presso la rete di vendita Fiat Italia a un prezzo scontato del 25%. Il campionato 2007 scatta a maggio con il Rally Targa Florio e si articolerà su 6 gare tutte su asfalto, di cui 5 del Campionato Italiano Rally. Come sempre interessante il montepremi (350.000 euro) che prevede la prosecuzione della carriera per il vincitore. Nel 2007 in calendario anche un campionato monomarca riservato agli altri modelli da competizione della Fiat e in particolare alla Fiat Punto Super 1600 e alla Fiat Panda Kit e 100HP, che disputeranno 5 gare scelte all’interno del Trofeo Rally Asfalto. La novità più evidente è che il Trofeo Fiat Panda cambia formula, con la possibilità di correre con la propria auto e con un proprio team. Anche in questo caso il montepremi è molto consistente: oltre 100.000 euro.
Carlo Abarth, il “genio”: la storia di un successo Abarth, ossia la storia di un successo strepitoso, di un marchio ormai entrato nella leggenda delle auto sportive con l’alone del mito. E’ la storia di un vero genio dei motori, di Karl Abarth, nato a Vienna nel 1908; la storia di una passione e di un gusto per l’innovazione davvero prodigiosi. Carlo Abarth, però, inizia con le moto. A 20 anni coglie già i primi successi in sella a una Motor Thun e l’anno successivo costruisce la sua prima motocicletta personalizzata col marchio Abarth. Un grave incidente, durante una gara a Linz, lo costringe ad abbandonare le moto. Ma Abarth non perde la voglia di sfidare i propri limiti continuando a gareggiare con i sidecars, “moto col carrozzino” che lui porta all’apice della fama grazie a imprese come la sfida con il treno Oriente Express (vinta naturalmente da Abarth). Dopo un altro grave incidente, nel 1939, abbandona le gare. Iniziano qui la seconda vita di Abarth e il mito vero e proprio. Nel 1945 si trasferisce a Merano e diventa cittadino italiano a tutti gli effetti. Poi, dopo una breve esperienza in Cisitalia, nel 1949 fonda la Abarth&C.
La prima auto: 204 A Roadster La prima auto prodotta è una 204 A Roadster, derivata da una Fiat 1100, che vince immediatamente il campionato italiano 1100 Sport e quello di Formula 2. Contemporaneamente, Abarth ha l’intuizione di affiancare all’attività corse l’attenzione per il grande pubblico: inizia a realizzare i famosi kit di elaborazione per auto di serie che aumentano potenza, velocità massima e accelerazione. Elementi di spicco nei kit sono le marmitte di scarico che, nel corso degli anni, diventeranno una vera propria icona dello “stile Abarth”.
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Lo “Scorpione”
Le marmitte Abarth Grazie all’esperienza appresa sulle moto, le marmitte Abarth diventano un prodotto tecnologicamente all’avanguardia. I primi prototipi prevedono un tubo centrale di sezione costante e passaggi laterali nella lana di vetro, l’eliminazione di tutti i diaframmi per contenere al massimo la compressione dei gas. Un sistema semplice ma innovativo, che dà ai suoi prodotti un chiaro vantaggio prestazionale e un inconfondibile rumore sordo e pieno. In pochi anni l’Abarth&C. raggiunge livelli globali: nel 1962 produce 257.000 marmitte (65% destinato all’esportazione) con uno staff di 375 persone. Due elementi di fondamentale impor-
tanza determinano il successo dei componenti e dei kit Abarth: un’abile campagna pubblicitaria e l’attività corse. Infatti, Carlo Abarth introduce tecniche di marketing e comunicazione ancora oggi attuali: per convincere gli automobilisti a rimuovere la marmitta di serie e a installarne una Abarth, escogita un’abile campagna pubblicitaria centrata su un’elegante presentazione del prodotto. Reclamizzata con linguaggio nuovo e rivoluzionario sulle maggiori testate giornalistiche, la marmitta viene presentata in versione nero opaco e terminali cromati, e offerta a un prezzo di gran lunga superiore rispetto a quello della concorrenza (4.500 lire contro un massimo di 2.000 lire). I suoi collaboratori, inizialmente scettici nei confronti della strategia, devono prontamente ricredersi: il successo è immediato e straordinario.
I primati dello “Scorpione” Le prime 50 unità sono prodotte per la Fiat “Topolino”. L’ascesa del marchio nell’immaginario degli appassionati di motori è costante, toccando l’apice alla fine degli anni ‘50 e lungo tutti gli anni 60. Carlo Abarth costruisce il mito dello “Scorpione” con una dedizione assoluta e un’attività quasi frenetica. Una lunga marcia a suon di record, trionfi, intuizioni epocali che cambiano il modo di vivere le auto sportive. Con una Fiat Abarth 750 carrozzata Bertone nel 1956 sigla una lunga serie di record di durata e velocità: il 18 giugno batte il record delle 24 ore sulla pista di Monza dove copre 3.743 chilometri a una media di 155 orari. Poi, dal 27 al 29 giugno, sullo stesso circuito, conquista numerosi record: i 5.000 e i 10.000 km, le 5.000 miglia e anche le 48 e le 72 ore. Il successo è internazionale, addirittura l’autorevole giornale tedesco “Das Auto Moto Und Sport” nel n° 15 del 21 luglio 1956 dedica la copertina alla Abarth 750.
La fama arriva anche negli USA La stessa auto viene carrozzata Zagato in due versioni differenti: la Fiat Abarth 750 Zagato (1956) e la Fiat Abarth 750 GT Zagato (1956). A maggio del 1957, alla 24ma Mille Miglia, sono presenti ben 20 vetture dello “Scorpione” nella classe 750: ben 16 terminano la gara. Il “rombo” di questa straordinaria auto arriva persino negli Stati Uniti: Franklyn Delano Roosvelt J., figlio del presidente degli USA, si precipita in Italia per siglare personalmente con Carlo Abarth un accordo di esclusiva per la distribuzione di queste auto. Nel 1958 Abarth compie un vero e proprio capolavoro sulla nuova Fiat 500, trasformando completamente la piccola utilitaria ed esaltandone al massimo le potenzialità.
Carlo Abarth (il primo a destra) davanti all Fiat Abarth 750
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Auto | Il mito Abarth
Lo “Scorpione”
Partnership con la FIAT Nello stesso anno diventa sempre più stretta la partnership con Fiat, che si impegna a riconoscere premi in denaro alla Abarth in base al numero di vittorie e record realizzati. Risultato: 10 record del mondo, 133 record internazionali, più di 10.000 vittorie su pista. Il mito cresce sempre più, entrando persino nel linguaggio comune. Gli anni ‘60 sono il decennio d’oro di Abarth. Dire “Abarth” significa dire “velocità”, “coraggio”, “prestazione”, “modifica”. Ed è davvero lungo l’elenco delle auto che hanno scolpito il nome Abarth nella storia dell’automobilismo: dalla 850 TC, che vince su tutti i circuiti internazionali compreso il Nurburgring, alla Fiat Abarth “1000 Berlina”, fino alla 2300 S, che sul circuito di Monza infila una straordinaria serie di record nonostante condizioni atmosferiche proibitive. Nel 1965 Carlo Abarth vuole realizzare di persona un record. Il 20 ottobre 1965 sulla pista di Monza con la Fiat Abarth “1000 Monoposto Record” Classe G, potenza di 105 CV, sigla il record di accelerazione sul quarto di miglio e sui 500 metri; il giorno successivo con una monoposto classe E da 2000 cc sigla i medesimi primati per classi superiori. Un aneddoto dice che Abarth, per poter entrare nell’angusto abitacolo, dovette perdere 30 chili all’età di 57 anni. Dal 1971 la Abarth diventa a tutti gli effetti di proprietà di Fiat Auto, e l’ultima auto alla cui realizzazione partecipa attivamente il fondatore del marchio è la A112 Abarth. Negli anni ‘80 la storia prosegue con vetture celebri quali la Fiat 131 Abarth campione del mondo di rally e la Ritmo Abarth… Carlo Abarth si era tuttavia spento il 24 ottobre 1979, sotto lo stesso segno della nascita: quello dello scorpione.
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Auto | Salone di Ginevra
KIA cee’d Cabriolet Al Salone di Ginevra in primo piano l’inedita concept car Kia “ex_cee’d” cabrio. Lo stile porta la firma del nuovo responsabile del design Kia, Peter Schreyer, e costituisce una chiara testimonianza di come Kia abbia potuto realizzare, sotto la sua guida, una cabriolet tanto sorprendente. Partendo dalla “Sporty Hatch”, la versione tre porte della cee’d, prodotta in Slovacchia, la “ex_cee’d” ha lo stesso passo del modello di base, ma presenta alcuni nuovi lamierati di carrozzeria, pur condividendo con la versione a tre porte il pianale e numerosi componenti non direttamente visibili, oltre a un tradizionale tettuccio in tela, debitamente motorizzato. Adottando la capote in tela per la “ex_cee’d”, Kia ha scelto deliberatamente di andare controcorrente, piuttosto che seguire la moda dei tettucci metallici a scomparsa. Peter Schreyer ha posto grande attenzione nel disegnare una cabriolet classica, con tradizionale capote in tessuto: <Sono convinto che assisteremo alla rinascita delle capote in tela. Abbiamo tutti convissuto a lungo con l’idea di guidare col vento fra i capelli e secondo me la capote in tela costituisce un elemento essenziale per un cabriolet autenticamente gratificante>.
Cruise Crosser con 6 ruote Tra le attrattive del Salone di Ginevra anche il Cruise Crosser firmato Citroen, un concept-car fuoristrada destinato a <esplorare i luoghi più remoti>. Un prototipo derivato dal C-Crosser il primo SUV alto di gamma nella storia della Citroen: è dotato di tre assali e 6 ruote che, come i veicoli cingolati, consentono di muoversi in condizioni di guida difficile (neve, sabbia, fango). Su strade di montagna o su terreni accidentati si può inserire il terzo assale elettrico per avere una motricità eccezionale (se usato da solo si viaggia in modalità ZEV, Zero Emission Vehicle, senza inquinare. Il colore arancione lo rende facilmente individuabile dovunque. Le ampie rose dei venti poste sulle fiancate fanno intuire che il Cruise Crosser ha la vocazione di viaggiare da una parte all’altra del pianeta. Spazioso (terza fila dei sedili amovibile): può trasportare facilmente bagagli, attrezzatura da spiaggia, tende e altri accessori. Elegante: sedili (prima e seconda fila) in pelle trattata a “maglie”. Un prototipo ibrido che abbina un motore termico diesel a uno elettrico sistemato sotto il piano di carico.
Mazda: Crossover Hakaze Tra i prototipi più interessanti presentati al Salone di Ginevra anche Hakaze, un possibile veicolo crossover compatto, realizzabile in futuro dalla Mazda: una “miscela” tra Suv, berlina e coupé. In giapponese, il termine Hakaze (che si pronuncia Hah-kah-zay): deriva da “ha (significa “foglia”) e “kaze” (“vento”) per un veicolo che sembra tagliare l’aria senza alcuno sforzo pur restando fermo. Mazda Hakaze ha proporzioni decisamente compatte: è lunga 4.420 millimetri (praticamente come la Mazda3 a due volumi: +15 mm), ma rispetto alla Mazda3 è più larga (1.890 mm: + 135 mm) e più alta (1.560 mm:+ 95 mm). Erede (forse) proprio della Mazda3, probabilmente con un look modificato, ha un motore turbo 2.3 a benzina, trazione integrale e cambio automatico a 6 rapporti a controllo elettronico.
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Auto | Salone di Ginevra
MAZDA vara CX-7 un crossover sportivo Mazda CX-7: ecco un’altra interessante proposta al Salone di Ginevra. Arriva dal Giappone e – secondo la Mazda - <rivoluziona il mondo dell’automobile>. CX-7 è un crossover decisamente innovativo: prestazioni e design da auto sportiva, praticità e comfort da SUV. Insomma, il veicolo ideale per l’odierno stile di vita urbano. Il suo spirito sportivo è espresso dall’ampia e robusta scocca, dalla linea aerodinamica del tetto e dai cerchi in lega da 18 pollici. Le prestazioni sportive sono garantite dal potente motore a benzina turbocompresso da 2.3 litri, quello della Mazda3 MPS e Mazda6 MPS: in soli 7”9 secondi passa da 0 a 100 chilometri orari. Accelerazione esaltante ad ogni regime di giri, ma consumi ed emissione sono estremamente contenuti in rapporto alla media dei SUV benzina di grossa cilindrata. Il comfort interno è quello di un lussuoso SUV: spazio, visibilità, comfort e flessibilità e un ricco equipaggiamento di serie. Ospita confortevolmente cinque passeggeri adulti e tutti i loro bagagli. La capacità di carico è considerevole: il bagagliaio è molto generoso in termini di spazio e i sedili eccezionalmente flessibili.
CHEVROLET HHR: divertente e funzionale La Chevrolet HHR viene annunciata come un’auto capace di essere divertente e funzionale, pur essendo una compatta. Lo stile si preannuncia unico e particolare, gli interni pratici e funzionali. <La HHR è un’automobile assolutamente particolare>, sostengono i tecnici della Chevrolet, <che unisce una linea originale a interni versatili per creare un mezzo capace di adattarsi a tutti gli stili di vita. Il design molto personale è ispirato dalla Chevrolet Suburban del 1949, il primo vero utility vehicle della storia dell’auto>. La HHR è una quattro porte con portellone posteriore. L’altezza elevata del tetto richiama il look della rivoluzionaria Chevrolet Suburban. La HHR è facilmente riconoscibile per i passaruota e la griglia pronunciati. L’effetto “gioiello” delle luci posteriori, unito al design particolare del gruppo ottico sdoppiato, crea un look a metà strada tra un’auto di oggi e una Corvette d’epoca. La linea delle porte e i finestrini contribuiscono alla pulizia del design e sono poco comuni tra le auto di oggi. Il finestrino posteriore della HHR è a filo della fiancata. La HHR dispone a scelta di due motori quattro cilindri in linea dalla tecnologia sofisticata, che assicurano il giusto equilibrio tra potenza, consumi ed emissioni: il 2.2 litri con 149 cv e coppia di 210 Nm; il 2.4litri con 175 cv e coppia massima di 228 Nm.
Kia Cee’d Sporty Wagon Al Salone di Ginevra debutto in anteprima mondiale per l’inedita Kia cee’d “Sporty Wagon”: sarà in vendita in autunno, caratterizzata da una parte posteriore non solo elegante, ma realizzata in blocco unico per consentire la migliore accessibilità al vano di carico. Conserva tutte le caratteristiche della berlina cee’d “hatchback” a 5 porte (stesse motorizzazioni e stessi allestimenti): sbalzo posteriore prolungato, stile dinamico e sportiveggiante . Lunga 4,50 metri, la cee’d “Sporty Wagon” propone fino a 18 possibili combinazioni con tre livelli di equipaggiamento (LX, EX e TX), cinque motori, trasmissioni manuali o automatiche ed un’ampia gamma di optional. La capacità di carico è aumentata fino a 534 litri, almeno 200 litri in più rispetto alla versione con carrozzeria hatchback. Cinque motori Euro4 con potenze che spaziano fra 90 e 143 cv, compreso il nuovo turbodiesel di 1.6 litri da 115 Cv, progettato, sviluppato e costruito da Kia in Slovacchia.
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Auto | Salone di Ginevra
La OPEL GT eletta a Ginevra <CABRIO DELL’ANNO 2007> La nuova Opel GT è stata eletta “Cabrio dell’Anno 2007”, in occasione del 77mo Salone dell’Automobile di Ginevra (8-18 marzo), da una giuria internazionale indipendente formata da 21 giornalisti specializzati ed esperti del settore che ha apprezzato in modo particolare il design della nuova roadster. La Opel GT è la terza automobile della Casa tedesca, dopo Tigra TwinTop (2004) e Speedster (2000), ad aggiudicarsi questo importante riconoscimento introdotto nel 1994. La moderna definizione di automobile sportiva a 2 posti trova forma nella nuova roadster Opel. Come è tipico delle automobili di questo segmento, ha un potente motore anteriore, trazione posteriore, plancia con strumentazione di tipo sportivo e capote in tessuto. La carrozzeria larga, la linea slanciata, il cofano motore incernierato anteriormente ed i ridotti sbalzi di carrozzeria conferiscono alla Opel GT le caratteristiche proporzioni di una roadster attraente e piacevolissima da guidare.
La “Barchetta” di Bertone La Phaeton V6 Diesel già Euro 5 Già all’inizio dell’estate la Volkswagen lancerà sul mercato un ulteriore highlight tecnologico in tema di Diesel: la Phaeton V6 TDI. La berlina da 233 CV è in linea con la norma anti-inquinamento Euro 5 che sarà obbligatoria solo a partire dal 2009. Questa classificazione è ottenibile solo da quei veicoli Diesel i cui motori restano per l’80 per cento al di sotto del valore limite di particolato previsto dall’attuale norma Euro 4. Per tutte le versioni delle Phaeton sono state concepite numerose nuove caratteristiche tecniche, come il sistema “Front Assist” e “Side Assist”, i proiettori Bi-Xenon con luce diurna a LED e un sistema di navigazione ora basato su DVD.
Aggressiva e raffinata, avveniristica e minimalista. Così è, in estrema sintesi, la nuova concept car firmata Bertone presentata al Salone di Ginevra (8-18 marzo) con la quale l’Azienda italiana celebra il 95mo anniversario. La “Barcheta”, caratterizzata dalle proporzioni dinamiche e dallo stile grintoso, è una sportiva scoperta biposto realizzata sulla base della Fiat Panda 100 HP che si richiama esplicitamente alla Fiat 500 carrozzata “barchetta” dal giovane Nuccio Bertone nel 1947 in esemplare unico per uso agonistico. La scelta del marchio Fiat per celebrare il 95mo anniversario è stata per Bertone naturale ed emozionale. Naturale perché la Fiat è il marchio italiano per eccellenza. Emozionale perché la nascita di Bertone come carrozziere di auto speciali è intimamente legata alla storia del marchio Fiat. Infatti lo storico rapporto di collaborazione tra le due aziende dura da più 80 anni e ha dato vita a oltre 50 modelli fra concept, pezzi unici e vetture di serie, tutte di grande successo, dalla 850 Spider alla X1/9, dalla Ritmo alla Punto Cabrio.
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Auto | Salone di Ginevra
La Passat BlueMotion marcia al risparmio Prima mondiale al Salone di Ginevra per una delle auto di classe media con i più bassi consumi: la Passat BlueMotion equipaggiata con un motore TDI 105 CV. Migliora, sia come berlina che come Variant, il primato dei consumi per la sua classe (5,5 litri in media). la berlina si accontenta infatti di soli 5,1 litri di gasolio per 100 chilometri, mentre alla Variant bastano 5,2 litri. In pratica un risparmio di 0,7 litri per la Variant e di 0,6 litri per la berlina. La Passat BlueMotion verrà lanciata in Europa all’inizio dell’estate. Ai bassi valori di consumo si somma anche una riduzione di 15 g/km e di 19 g/km (Variant) nelle emissioni di Co2: 136 g/km e 137 g/km (Variant) rispecchiano il potenziale di innovazione dei motori TDI della Volkswagen. Il sistema di depurazione dei gas di scarico integra di serie un filtro antiparticolato. La particolarità: il motore aiuta il pilota nella scelta della marcia. Il motore 1.9 TDI della Passat BlueMotion (105 CV a 4.000 giri) sviluppa una coppia massima di 250 Nm (a partire da 1.900 giri). Diversi parametri di questo motore Turbodiesel a iniezione diretta a quattro cilindri sono stati modificati, per ottenerne un impiego particolarmente economico. Grazie a un adeguamento del software di gestione del motore, i tecnici incaricati dello sviluppo hanno ridotto ad esempio il numero di giri in folle. La gestione del TDI fornisce inoltre un suggerimento sulla marcia da utilizzare nel display multifuzione Plus: il conducente è in grado di leggere quale delle cinque marce disponibili è l’ideale in quel momento.
Opel GTC Gran Turismo Coupé
Touareg BlueTDI con SCR-Kat In prima mondiale vista a Ginevra anche la nuova Touareg Volkswagen con motore diesel BlueTDI hight-tech e catalizzatore SCR-Kat che riduce del 90 per cento le emissioni di ossido di azoto (NOx), uno dei motori Diesel più puliti del mondo. Attualmente, alcuni Stati nordamericani (California, Massachusetts, New York, Vermont e Maine) hanno definito i valori limite più bassi istituendo lo standard “Tier2 Bin5”. La Touareg BlueTDI presentata a Ginevra è uno dei primi veicoli con motore Diesel che supera anche questo ostacolo. In particolare negli USA, i Turbodiesel con bassi consumi come il V6 BlueTDI possono contribuire molto di più delle altre attuali tecnologie di propulsione a ridurre il consumo di petrolio e la produzione di gas di scarico dannosi per il clima. Ecco perché la Volkswagen nell’ambito dell’alleanza BlueTec, avviata alla fine dell’anno scorso con Audi e DaimlerChrysler, offrirà a partire dal 2008, inizialmente negli USA, la Touareg con il catalizzatore SCR-Kat. Allo stesso modo, sempre nel 2008 introdurrà negli USA, per le auto più compatte come la Jetta, un catalizzatore a immagazzinamento di Nox che eliminerà fino al 90% degli ossidi di azoto. Successivamente, questi due sistemi tecnicamente molto avanzati debutteranno anche in Europa dove la norma Euro4 attualmente consente un valore limite di NOx di 0,25 g/km. La norma statunitense, invece, prescrive un valore limite di NOx di 0,043 g/km (0,07 g al miglio).
La Opel ha presentato a Ginevra il prototipo Opel GTC Concept (Gran Turismo Coupé) che anticipa il futuro design della marca tedesca del gruppo GM. Caratterizzato da forme e superfici d’avanguardia, il prototipo GTC Concept è, infatti, un inedito coupé a 4 posti dotato di un originale sistema di illuminazione anteriore e posteriore a LED, una “primizia” stilistica. Proprio per mettere l’accento su questo aspetto di Opel GTC Concept, per la sua presentazione è stato utilizzato uno spettacolare show di luci, realizzato ricorrendo a un’enorme parete di LED d’avanzatissima concezione. L’auto è stata fatta poi avanzare lungo una passerella fino a farla arrivare su una piattaforma girevole al centro della sala. Lunga 4.830 mm, larga 1.867 e alta 1.432, la Opel GTC Concept ha un passo di 2.737 mm. La sua carrozzeria propone un frontale aggressivo, sul quale spiccano grandi prese d’aria verticali d’alluminio che si inseriscono nei fari e che ricordano la forma dei terminali di scarico posteriori. L’estetica degli interni riprende ovviamente quella della carrozzeria, trasmettendo dinamismo e mostrando un nuovo standard stilistico Opel. La tipica flessibilità del marchio è garantita dal sistema “Flex4”, che permette di addossare separatamente gli schienali dei sedili posteriori a quelli anteriori, utilizzando un telecomando e creando un ampio spazio per 3 o 2 persone ed un piano di carico dall’andamento regolare. Opel GTC Concept è equipaggiata con un motore 2.8 V6 turbo benzina da 300 CV (220 kW) e con una trazione integrale a gestione elettronica.
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News Auto | Le belle italiane
Magico “Tridente” Al Salone di Ginevra ha incantato tutti la Gran Turismo col binomio Maserati-Pininfarina, sportiva di alte prestazioni. GINEVRA. <Ecco il più bel coupé del mondo> (Sergio Marchionne, amministratore delegato del Gruppo Fiat). <La Gran Turismo Maserati è un’auto stupenda, piacevole sia allo sguardo, sia al tatto. Arriverà lontano> (Luca Cordero di Montezemolo, presidente del Gruppo Fiat). Basterebbero le parole di questi due grandi personaggi del “pianetaauto” per “fotografare” la Maserati Gran Turismo che ha incantato tutti al Salone di Ginevra con il suo stile affascinante firmato da Pininfarina. Prezzo competitivo per un’auto da sogno: 115.000 euro circa. Con un set-valige di Ferragamo che vanno ad abbellire un bagagliaio di 280 litri.
Auto muscolosa e imponente Un binomio eccellente, di altissimo spessore mondiale, per la GranTurismo “regina” assoluta dello show in terra elvetica. Un’auto muscolosa e imponente (è lunga 4,88 metri), fruibile tutti i giorni, con un handling eccellente, grande sportività, coinvolgente nella guida. Cura del comfort, dei materiali, dei dettagli, una spaziosità interna e un’abitabilità per quattro persone nel solco della grande tradizione Maserati.
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Maserati Gran Turismo
Motore v8 da 405 cavalli La nuova Gran Turismo è una sportiva di alte prestazioni, entusiasmante da guidare, con motore di derivazione Ferrari V8 4.2 da 405 CV (sfiora i 285 chilometri all’ora) e una ripartizione dei pesi del 49% sull’anteriore e 51% sul posteriore. Il cambio è automatico e dotato di controllo auto-adattivo che adegua il tipo di cambiata allo stile di guida e alle condizioni di marcia.
Una tradizione di 60 anni La tradizione Maserati con il concetto di Gran Turismo è iniziata nel 1947 e proprio in occasione del Salone dell’auto di Ginevra dove, su richiesta di alcuni clienti, la Casa del Tridente presentò la sua prima Gran Turismo, già allora carrozzata da Pinin Farina, partendo dal telaio da competizione dell’A6 1500 cc. Era la prima Maserati stradale e venne prodotta in 58 esemplari. L’auto entusiasmò la stampa specializzata per le scelte tecniche adottate e per le soluzioni stilistiche originali d’avanguardia.
Emozioni speciali al volante La scelta del nome del nuovo modello – Maserati Gran Turismo - non è quindi casuale e, ancora una volta, il binomio Maserati –Pininfarina dà vita ad un’auto capace di creare emozioni e di porsi al di fuori della concorrenza, per tecnica costruttiva, stile unico ed inimitabile. Con la nuova Maserati GranTurismo la Casa del Tridente prosegue nella strada del completamento della propria gamma, intrapresa in occasione del Salone di Detroit con il lancio della Quattroporte Automatica.
Ecco come è la Gran Turismo Una sportiva di alte prestazioni, entusiasmante da guidare. Motore V8 4.2 da 405 CV a 7.100 giri; coppia massima di 460 Nm a 4.750 giri (il 75% già disponibile a 2.500 giri). Velocità massima: 285 orari; accelerazione da 0 a 100 orari in 5”2 secondi. Il cambio è automatico e dotato di controllo auto-adattivo che adegua il tipo di cambiata allo stile di guida e alle condizioni di marcia. Cerchi da 19” di serie (da 20” in optional). Lo stile è ispirato alle linee della concept car Pininfarina Birdcage 75th. Stile e dimensioni si fondono in un corpo vettura muscoloso e dichiaratamente sportivo, ma senza eccessi ed esagerazioni, sempre armonioso ed elegante.
Così il comfort a bordo Sedili posteriori allestiti per accogliere due adulti anche per lunghi percorsi. Abitacolo dal design accattivante: ampia scelta di materiali, pelli, legni e di combinazioni cromatiche. L’interno è diviso longitudinalmente dal tunnel centrale quasi a voler idealmente distribuire lo spazio disponibile tra i passeggeri lato destro e sinistro. La plancia ha un andamento orizzontale ed è segnata nella parte alta per tutta la sua lunghezza da un elemento ornamentale a forma di “V”, segno distintivo del marchio Maserati, che catturando l’attenzione nella parte alta della plancia aiuta a creare quella sensazione sportiva, con seduta di guida molto bassa. La cura del dettaglio traspare da alcuni elementi come il sottile anello cromato che elegantemente decora i pulsanti della plancia e del volante, il logo Tridente impresso a mano sui poggiatesta dei sedili, il rivestimento in Alcantara che ricopre il retro delle palette-cambio, il passanastro in pelle dei sedili anteriori, realizzato artigianalmente.
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Auto | Salone di Ginevra
Nuova Twingo
A giugno la nuova Twingo: c’è anche un turbodiesel 1.5 E’ una delle auto più attese della stagione 2007. Debutterà a giugno nelle concessionarie la nuova Twingo, utilitaria francese: ma intanto possiamo ammirarla così come l’ha presentata in anteprima mondiale la Renault al Salone di Ginevra. E’ l’erede della omonima city-car lanciata nel 1993 e baciata dal successo (oltre due milioni e mezzo di unità vendute) nei mercati mondiali, quella – tanto per intenderci – che 14 anni fa ha aperto la strada alla piccole “monovolume” compatte. Tutta nuova, nelle dimensioni, nella meccanica, nella funzionalità, nei contenuti in base alla filosofia del progetto imposto al suo arrivo da Carlos Ghosn, leader assoluto del Gruppo Renault-Nissan: cioè una Twingo non “rivoluzionata” ma classica. La nuova Twingo, costruita in Slovenia, è più lunga (360 centimetri: +17), più larga (173 centimetri: +10), è abbastanza spaziosa (eredita il divanetto posteriore scorrevole longitudinalmente), ha un bagagliaio con una capacità che arriva fino a 959 litri con 2 passeggeri a bordo (da 165 a 285 con quattro posti occupati).
Cresce la gamma la Twingo schiera motori più dinamici e sportivi: 1.2 a benzina 8V da 60 cavalli; 1.2 litri 16V da 75 cavalli; ancora 1.2 ma TCE (Turbo Charged Efficiency) quattro cilindri da 100 cavalli, in pratica la versione GT più sportiva. E poi – ecco un’altra grande novità – spicca il turbodiesel dCi 1.5 da 70 cavalli. Insomma, la Twingo di seconda generazione (prezzi ufficiosi a partire da 8.850 euro), non solo cresce nelle dimensioni e nella gamma ma scopre finalmente anche il diesel adottando un motore già collaudato in Casa Renault: appunto il turbo 1.5 dCi a iniezione diretta common rail, a geometria fissa.
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News Auto | Debutti storici
Anche il Leone scopre il fascino del SUV Peugeot entra in un â&#x20AC;&#x153;pianetaâ&#x20AC;? finora inesplorato e porta alla ribalta la 4007 equipaggiata con il nuovo motore diesel 2.2 HDI da 156 cavalli di Raffaella Piras
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SUV Peugeot 4007
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News Auto | Debutti storici
Anche la Peugeot fa “il grande salto” ed entra per la prima volta in un “pianeta” da lei finora inesplorato, quello dei SUV-fuoristrada sempre più dilagante e intrigante. Lo fa con la “4007” che sfoggia la tecnologia Mitsubishi: anteprima di lusso sulla prestigiosa passerella del Salone di Ginevra. Eccolo, dunque, pronto al debutto (fine estate) il primo Sport Utility Vehicle del Leone di Francia, nato dal sodalizio tra la Mitsubishi (regina della tecnologia 4x4) e il gruppo francese PSA (Peugeot-Citroen): un fuoristrada compatto che <riunisce il meglio dei due gruppi automobilistici>, “cugino” del C-Crosser Citroen, “parente” (stretto) dell’Outlander. Ma, va detto subito, al primo sguardo balza evidente senza ombra di dubbio l’appartenenza a Peugeot, con il frontale dall’aspetto felino, espressione di forza e sportività, le sospensioni adattate ai valori del marchio e una nuova motorizzazione 2.2 litri HDi FAP (156 CV circa e 380 Nm di coppia) dinamica e rispettosa dell’ambiente. Insomma, la sintesi ideale tra l’avventura nel quotidiano e il piacere di guida.
La trasmissione “on demand” Il nuovo SUV francese è dotato della raffinata trasmissione integrale “on demand”, cioè “su richiesta”, a gestione elettronica. Significa che il guidatore può scegliere di passare dalle due ruote motrici alla trazione integrale, semplicemente ruotando una rondella zigrinata posta tra i due sedili anteriori. C’è anche una modalità di bloccaggio delle 4 ruote motrici, da utilizzare in condizioni di scarsa aderenza. La 4007 monta un propulsore diesel 2.2 HDi da 156 cv dotato del filtro antiparticolato FAP, di ultima generazione, frutto della collaborazione tra il gruppo PSA e Ford Motor Company. Al motore è associato un cambio manuale a 6 rapporti “Aisin” per sfruttare al meglio la coppia massima di 380 Nm e garantire, così, un piacere di guida di alto livello. La 4007 sfoggia la tecnologia più avanzata sul fronte della sicurezza (attiva e passiva).
La seconda Peugeot siglata con doppio zero E’ la seconda Peugeot con la sigla a doppio zero. 4007, ossia: 4 (individua l’appartenenza alla gamma medio-superiore del Leone di Francia); 00 (apparso con la 1007, lo zero sdoppiato designa un’auto diversa e originale che amplia la gamma classica); 7 (precisa la sua generazione all’interno della gamma attuale).
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SUV Peugeot 4007
Un corpo da felino La Peugeot 4007 ha un bel corpo ben proporzionato (è lunga 4,64 metri, larga 1,80 e alta 1,67). Il design esterno, concepito dal Centro Stile Peugeot, è molto elegante. Le linee sono affilate, da vero felino (è un Leone, dopotutto), esprimono forza e sportività. La 4007 sembra pronta a scattare sui suoi terreni preferiti, l’asfalto e gli sterrati: quest’aspetto dinamico è rafforzato dal fascione paracolpi anteriore che integra i fari fendinebbia e le prese d’aria, valorizzate da elementi cromati. La sportività del design si ricollega all’eleganza e alla raffinatezza che contraddistinguono lo stile Peugeot. Si riconosce all’istante l’”aria” di famiglia, anche se i gruppi ottici anteriori - allungati, come due grandi occhi “a mandorla” - ricordano che parte del DNA della 4007 è giapponese.
Pianale e tecnologia Mitsubishi Stesso pianale della Mitsubishi Outlander e della Citroen C-Crosser, nate anch’esse dalla joint venture franco-nippponica. La 4007 può ospitare comodamente sette persone. Il bagagliaio arriva fino a 510 litri sotto il ripiano (norma VDA) nella configurazione 5 posti ed, eccezionalmente, a 1.686 litri nella configurazione 2 posti. Inoltre, grazie al portellone “hobby” abbattibile, la soglia di carico piana è a soli 600 millimetri dal suolo. Gli interni sono raffinati e funzionali. Prevalgono i colori nero e argento. Il quadro strumenti si ispira al mondo delle moto. La consolle centrale ospita uno schermo multifunzione che visualizza tutte le informazioni necessarie alla guida.
Un motore a benzina e due diesel con il FAP La gamma della Peugeot 4007 è composta da due versioni con motorizzazioni diesel dotate di filtro antiparticolato FAP e da un propulsore a benzina. Il top di gamma monta il nuovo 2.2 HDi da 156 cavalli e 380 Nm di coppia. Il telaio, comune ai tre modelli, si caratterizza per uno schema di sospensioni Mac Pherson all’anteriore e per un multi-link sull’asse posteriore.
Il sistema di trazione integrale del nuovo SUV francese funziona in tre modalità: 4WD, 2WD (anteriori) o 4WD lock (con differenziale bloccato) in caso di condizioni estreme di scarsa aderenza. Grazie alle generose dimensioni del corpo vettura (la 4007 è lunga 4,63 metri, larga, 1,81 e alta 1,74), la Peugeot 4007 ha un abitacolo capace di ospitare 7 persone su tre file di sedili.
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News Auto | I grandi debutti
C-Crosser, il primo SUV con il “double chevron” La Citroen gioca la carta degli Sport Utility Vehicle con un’auto raffinata e spaziosa. Look sportivo, equipaggiamenti di alta gamma e piacere di guida. Turbodiesel 2.2 da 156 cv
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Citroen C-Crosser
Sulla passerella mondiale si profila anche la elegante silhouette del nuovo SUV C-Crosser Citroen (debutto a luglio 2007), nato della collaborazione – così come Peugeot 4007 - tra la Mitsubishi Motor Corporation (MMC) e il Gruppo PSA. La Casa giapponese fornisce una nuova piattaforma, frutto della sua alta tecnologia nel campo dei veicoli con trasmissione 4x4. Il Gruppo PSA interviene nella messa a punto e nell’adattamento dei suoi SUV: freni, sterzo, sospensioni, retrotreno, pneumatici adattati per garantire un comportamento su strada ai massimi livelli.
Dunque, anche nel caso della Citroen le note della “Marsigliese” risuonano per la prima volta nella storia nel campo degli Sport Utility Vehicle. Il C-Crosser è lungo 4,64 metri, è largo 181 centimetri ed è alto 171 con barre sul tetto. Look sportivo, carattere combattivo, ampia abitabilità (fino a 7 posti) e motore turbodiesel HDI 2.2 litri da 156 cavalli con filtro attivo antiparticolato (come il “cugino” Peugeot). Identico – logicamente - a quello del Suv 4007 anche il sistema di trasmissione con tre modalità di utilizzo impostabili dal pilota in base ai percorsi che vengono affrontati.
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News Auto | I grandi debutti
Frontale che accende l’immaginazione Cambia il frontale (largo) con un allestimento inedito dei due “Chevron” (cromati, si allungano sulla calandra) che <accende l’immaginazione>. Il cofano sagomato fa intuire subito che il CCrosser è robusto e affidabile sotto tutti gli aspetti. Il “tocco di raffinatezza” risalta nella griglia d’entrata dell’aria (lavorazione a nido d’ape) che si estende completamente lungo l’imponente paraurti, nella fasce cromate sui lati della targa posteriore, nei fendinebbia cromati. Insomma, è bello da vedere questo CCrosser: proporzioni slanciate, linea del tetto che scivola verso la parte posteriore, paraurti arrotondati. All’insegna del look prettamente sportivo anche la forma dei fari che risalgono fino al cofano seguendo il movimento dei passaruota.
Sicurezza: ABS ed ESP Stabile su strada il C-Crosser dotato dei più sofisticati sistemi di sicurezza: sei airbag, cinture di sicurezza a 3 punti d’aggancio per tutti i posti (5+2), freni a dischi ventilati con pinze a doppio pistone nella parte anteriore e dischi nella parte posteriore abbinati a un sistema ABS con ripartitore elettronico di frenata (REF). Di serie anche l’ESP (Electronic Stability Program) abbinato all’ASR (agisce quando slittano le ruote). 42FM maggio | giugno 2007
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Citroen C-Crosser
Turbodiesel 2.2 Hdi con FAP Già, ma come si muove questo “eden” a quattro ruote? Ci pensa il nuovo turbodiesel 2.2 litri, ultima generazione delle motorizzazioni Hdi realizzate in cooperazione con Ford Motor Company, derivato dal propulsore Hdi 173 FAP commercializzato sulle Citroen C5 e C6: 156 cavalli a quattromila giri, con filtro antiparticolato (FAP), abbinato a un cambio meccanico a 6 rapporti. Turbo a geometria variabile, coppia generosa (380 Nm da duemila giri) e consumi contenuti (7,3 litri di gasolio per 100 chilometri nel ciclo misto). Emissioni di C02: 194 g/km. Motore che dispone anche di una nuova camera di combustione ECCS (Extreme Conventional Combustion System: ottimizza la miscela aria/carburante) e di Common Rail di terza generazione (la pressione arriva a 1.800 bar e migliora la nebulizzazione del gasolio).
Spazio: la formula del “5+2” Lo spazio abbonda nel C-Crosser che è in linea con la “formula 5+2” della Casa all’insegna della modularità più pratica. Numerosi vani d’alloggiamento a disposizione e un’abitabilità confortevole per 7 passeggeri: grazie alla panchetta posteriore aggiuntiva, nella terza fila (che scompare completamente nel pianale se serve una superficie di carico più ampia) possono viaggiare due persone; l’accesso alla terza fila è facilitato dalla notevole inclinazione e dallo scorrimento dei sedili della seconda fila (si ripiegano “a portafoglio” contro la fila 1) e dalle due barre color alluminio integrate nelle paratie laterali del bagagliaio. Tra i più grandi della categoria il volume del bagagliaio alla plancia copri-bagagli: 510 litri nella configurazione a 5 posti; 1.686 litri con tutti i sedili posteriori completamente ripiegati. E il bagagliaio sfoggia un portellone apribile in due parti.
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News Auto | I grandi debutti
Citroen C-Crosser
Abitacolo dal look sportivo E’ un abitacolo che “profuma” di salotto buono. Risalta lo stile essenziale del cruscotto nero (ogni comando è a portata di mano e intuitivo nell’utilizzo). Sottolineano il look sportivo del C-Crosser la forma e il profilo in alluminio dei quadranti, il design della strumentazione, il volante rivestito in pelle e il sedile semi-avvolgente del pilota che sembra messo lì per garantire il massimo piacere al volante. Non solo: i sedili dei passeggeri (finiture interne ben curate), la vernice del cruscotto piacevole al tatto, i rivestimenti dei pannelli delle porte contribuiscono a creare una sensazione di armonia e di qualità anche nei dettagli più piccoli.
Telecamera per la retromarcia Tutto qui il comfort, il piacere della vita a bordo? Neanche per sogno: mettiamoci, allora, un pack audio ad alta definizione (sistema Hi-Fi sviluppato dalla marca Rockford Fosgate, specialista mondiale dell’audio); mettiamoci un sistema di navigazione di ultimissima generazione (schermo tattile a colori da 7 pollici); mettiamoci anche una telecamera per facilitare le manovre di retromarcia e anche il Bluetooth per telefonare “viva voce” in tutta sicurezza senza togliere la mani dal volante e continuando a tenere il cellulare in tasca. Pensate: chi guida può avviare una chiamata utilizzando la funzione di riconoscimento vocale (francese, inglese, tedesco, italiano e spagnolo) o usando i comandi al volante.
Ecco come si può viaggiare C-Crosser offre al pilota la possibilità di scegliere fra 3 modalità di trasmissione. MODALITA’ 2WD: su strada asfaltata, senza rischi di perdita d’aderenza (strada asciutta). C-Crosser funziona a trazione anteriore, con 2 ruote motrici. Consumo di carburante minimo grazie alla riduzione del numero dei componenti in movimento. MODALITA’ 4WD: da consigliare, con ripartizione della coppia tra avantreno e retrotreno gestita in modo automatico. Con azione preponderante che resta sulle ruote anteriori, il rinvio di coppia sulle ruote posteriori è gestito elettronicamente da un calcolatore secondo le condizioni di aderenza. MODALITA’ LOCK: consigliata in condizioni di scarsa aderenza (neve, sabbia, fango). Il calcolatore invia alle ruote posteriori una coppia pari a una volta e mezzo la modalità 4WD ottimizzando la motricità grazie a una ripartizione anteriore/posteriore più equlibrata.
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Auto | Salone di Ginevra
Mazda2
di Raffaella Piras
Nuova Mazda2: evoluzione “zoom zoom” La Mazda ha scelto Ginevra per svelare al pubblico il nuovo volto della piccola di Casa, la Mazda2. Non si tratta di una semplice operazione di restyling: la nuova compatta giapponese è stata completamente rielaborata. Ciò che rimane della precedente versione, in sostanza, è solo il nome. La nuovissima Mazda 2 rappresenta un’evoluzione dello stile “Zoom-Zoom”. Con questo nuovo modello Mazda aspira a rafforzare il suo marchio in tutto il mondo e a consolidare la sua presenza nel segmento B, soprattutto in Europa dove questo mercato è cresciuto del 10% solo negli ultimi sei anni. La nuova Mazda 2 è più piccola del modello precedente: è lunga poco più di 3,8 metri (circa 40 millimetri in meno), è alta quasi un metro e mezzo e larga 1,70 metri. Esteticamente ha abbandonato le linee allungate e spigolose a vantaggio di forme più morbide e flessuose. Il design esterno è semplice, come consiglia il gusto giapponese, ma ricercato. Rivela, cioè, il desiderio dei progettisti di creare un’auto con forme capaci di esprimere bellezza e dinamismo. Il risultato? <Nuova Mazda 2 dà la sensazione del movimento anche quando è parcheggiata>, dicono i big della Mazda. Anche il design degli interni è stato concepito come <uno spazio che comunica movimento>. L’abitacolo è pratico e molto funzionale.
Nuova Mazda2 offre una gamma completa di motorizzazioni che sa regalare un piacere di guida senza scendere a compromessi in termini di consumi di carburante. 5,4 litri ogni 100 chilometri. La nuova citycar giapponese verrà lanciata in estate, inizialmente con due motori a benzina:1.3 MZR (da 75 e 84 cv , a seconda dei mercati) e 1.5 MZR da 103 cv. Successivamente per il solo mercato europeo sarà lanciato anche un diesel MZ-CD da 1,4 litri.
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Auto | Le serie speciali
Anche la Touran è Cross dopo la Polo e la Golf La Volkswagen lancia alla ribalta la terza versione di uno speciale modello ideato per una <quotidianità più vivace>. La Volkswagen “chiude” il tris d’eccezione anche sul fronte dei modelli Cross, tutti realizzati sul comune pianale della Golf: stavolta la ribalta è tutta per la Touran, auto polivalente” baciata dal successo nei mercati mondiali. E’ l’unica MPV (Multi Purpose Vehicle) al mondo equipaggiata con motori forti della tecnologia TSI, con potenze da 102 a 170 cavalli, cambio automatico a doppia frizione DSG e assistente al parcheggio (Park Assist). Ma sfoggia anche evidenti elementi da SUV che ne sottolineano il carattere e lo stile di vita. Infatti, con la definizione aggiuntiva “Cross” la
Volkswagen identifica <vetture speciali per una quotidianità più vivace>: le loro carrozzerie sono molto caratterizzate, gli interni nuovi e gli assetti rialzati. Il primo modello di questo tipo ha esordito nel 2006: è la CrossPolo e oggi è già una best-seller. Nel gennaio 2007, con la CrossGolf, la Volkswagen ha portato sul mercato il secondo modello di questa linea. E solo due mesi dopo è arrivato il terzo: la Cross Touran. Un’auto “polivalente” a tutto tondo con un carattere che ne denota lo stile di vita, multivariabile, estremamente spazioso e intelligente. Lo sviluppo è
partito dalla nuova Touran presentata alla fine dell’anno scorso (l’abbiamo descritta abbondantemente nel precedente numero 28 di FM Formula Motori Magazine). Come la CrossPolo e la CrossGolf, anche la CrossTouran è identificata da robuste protezioni paracolpi, resistenti modanature sui passaruota, paraurti modificati e cerchi in lega di nuovo disegno. I cerchi da 17 pollici sono del tipo “Funplay” con pneumatici da 215 anteriori e 235 posteriori. Anche la carreggiata è stata allargata, l’assetto rialzato di circa 12 millimetri.
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Volkswagen Cross Touran
Cross Touran: così in Italia Debutto: febbraio 2007
Prezzi: da 23.000 euro (1.6 102 CV) a 29.200 (2.0 TDI 140 CV DSG DPF)
Motorizzazioni:
Grazie al suo interno spazioso, la Cross Touran è un’auto ideale per trasportare senza complicazioni mountain bike, parapendio o altri attrezzi sportivi. Così come la Touran (vedi FM numero 28) anche la Cross sfoggia un sistema highlight tecnologico, unico al mondo: è l’assistente di parcheggio con la denominazione “Park Assist” (comprensivo di “Park Pilot”/segnalatore di distanza anteriore e posteriore e dell’assistente di partenza in salita “Hill Hold Control”). Il “Park Assist” (optional) sviluppato dalla Volkswagen rende possibile il parcheggio quasi automatico: si attiva con la semplice pressione di un pulsante. Nel dettaglio, la nuova CrossTouran è riconoscibile grazie alla sua calandra in “Cromo opaco”, alla struttura interna dei proiettori parzialmente annerita, listelli di protezione sui paraurti neri. All’interno sono stati sviluppati nuovi materiali, stoffe e colori, come il fresco “Orange”, nato espressamente
per la nuova Cross. In combinazione con un interno altamente variabile ed ergonomico, sono a disposzione sette posti e un volume di carico fino a 1.989 litri. La CrossTouran è equipaggiata con motori economici a quattro cilindri che erogano 102 e 170 CV. A benzina spiccano i motori TSI a iniezione diretta con compressore volumetrico più turbocompressore, che garantiscono a quest’auto un rapporto unico al mondo di potenza, coppia e consumi contenuti. Nonostante le loro prestazioni notevolmente più elevate, entrambe le CrossTouran TSI consumano meno della versione con motore aspirato da 102 CV. Particolarmente interessante è il TSI 170 CV dotato di serie del cambio automatico a doppia frizione DSG: con i suoi 7,8 litri per 100 km (ciclo combinato) questa CrossTouran TSI (velocità: 206 chilometri all’ora) supera in economicità il modello di base, già di per sé economico, con un risparmio di 0,5 litri per 100 chilometri.
1.6 102 CV 1.9 TDI 105 CV 2.0 TDI 140 CV (anche con DSG) I due TDI hanno il filtro DPF di serie
Mix motorizzazioni: 85% Diesel (60% 1.9, 20% 2.0, 5% 2.0 DSG) 15% Benzina
Cambi: manuale 5/6 marce, DSG
L’allestimento di serie: ABS con EDS/ASR e ESP, Airbag “Full Size” conducente e passeggero, laterali anteriori e a tendina, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, cerchi in lega da 17” modello Funplay, chiusura centralizzata con telecomando a distanza, climatizzatore automatico “Climatronic” a 2 zone, computer di bordo, fari fendinebbia, fasce paracolpi laterali e paraurti di nuovo design con protezioni maggiorate, gusci degli specchietti retrovisori esterni in tinta carrozzeria, mancorrenti sul tetto, predisposizione Isofix per 2 seggiolini nella seconda fila di sedili, radio RCD 300 Plus con lettore CD con 8 altoparlanti, sedili anteriori regolabili in altezza, sedili anteriori sportivi con supporto lombare; rivestimenti in tessuto specifico, servosterzo con assistenza variabile in funzione della velocità, specchietti retrovisori esterni regolabili e riscaldabili elettricamente, volante, leva freno a mano e pomello leva cambio rivestiti in pelle, volante regolabile in altezza e profondità, 7 posti.
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Auto | Salone di Ginevra
Volkswagen Golf Variant
Golf Variant: terzo capitolo A Ginevra debutto in anteprima mondiale per la terza generazione della Golf Variant, costruita dal 1993 in oltre 1,2 milioni di esemplari. Da 45 anni “Variant” (l’equivalente di station wagon) sono i modelli della Volkswagen con una capacità di carico extra (ne sono stati prodotti oltre 6 milioni di esemplari). La Golf Variant arriverà in Italia a luglio nelle versioni classiche Trendline, Comfortline e Sportline, anche con tettuccio apribile panoramico di nuova concezione. Il volume del bagagliaio da 690 arriva fino a
1.550 litri. Una sintesi di elementi di stile nuovi e classici ne caratterizza il design. La parte posteriore della Variant presenta un design totalmente nuovo per la Golf: ad esempio, mentre i fanali posteriori della altre Golf sono, per metà, ospitati dal portellone posteriore, nella Golf Variant “abbracciano” gli angoli dell’auto. In questo modo viene messa bene in evidenza la grande larghezza di carico dell’apertura del bagagliaio. In pratica, la Golf Variant per l’occasione allunga la coda e diventa più grande (4,56 metri).
Al debutto la Volkswagen propone la Golf Variant con un motore benzina 1.6 litri (102 cv) e due Diesel più potenti che con 105 (1.9 TDI) e 140 CV (2 litri) rientrano fra i più efficienti in assoluto. Il diesel 1.9 TDI – ad esempio - consuma 5,2 litri di carburante per 100 chilometri nel ciclo combinato. Anche il 2 litri TDI è economico ed ecologico: infatti con i suoi 205 chilometri orari la Golf Variant così equipaggiata consuma solo 5,6 litri di gasolio (Co2: 148 g/km).
La Golf numero 25 milioni Due mesi fa, a marzo, nello stabilimento Volkswagen di Wolfsburg è stata prodotta la Golf numero 25.000.000: è una Sportine color Rosso Tornado, con motore 1.4 TSI da 140 cavalli e cambio a doppia frizione DSG. Il Direttore dello stabilimento, Dietmar Korzekwa, ha dichiarato: <25 milioni di Golf in 33 anni sono una prestazione notevole, della quale tutti noi possiamo andare fieri. Di questi, ben 15 milioni sono stati prodotti nello stabilimento di Wolfsburg>. Anche la Golf da tempo è entrata nel mito, è diventata un evergreen. La Casa automobilistica leader in Europa lo scorso anno ha venduto più di 716.000 Golf. I principali mercati in Europa sono Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia, mentre nel mondo le più importanti aree di vendita sono Giappone, Sudafrica e Stati Uniti. In Italia nel 2006 sono stati ben 53.800 gli automobilisti che hanno optato per l’acquisto di una nuova Golf.
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News Auto | Le “regine”
S-MAX da record E’ l’<Auto dell’Anno 2007> Per la quinta volta Ford Europa si aggiudica il prestigioso premio La S-Max è l’<Auto dell’Anno 2007>. Per la quinta volta Ford Europa si aggiudica il prestigioso premio, dopo quelli conquistati dalla Focus (1999), Mondeo (1993), Scorpio (1985) ed Escort (1981). <Auto dell’Anno> è un premio internazionale assegnato da una giuria composta da 58 tra i più importanti giornalisti dell’auto appartenenti a 22 Paesi europei ed è organizzato da un gruppo di sette tra le più quotate pubblicazioni europee: “Auto” (Italia), “Autocar” (Gran Bretagna), “Autopista” (Spagna), “Auto Visie” (Olanda), “L’Automobile Magazine” (Francia), “Stern” (Germania), e “Vi Bilagare” (Svezia).
Ford S-MAX si è imposta in un “referendum” molto serrato, durante il quale le 41 candidate iniziali al premio sono state ridotte a otto finaliste: Citroën C4 Picasso, Fiat Grande Punto, Ford S-MAX, Honda Civic, Opel/Vauxhall Corsa, Peugeot 207, Skoda Roomster e Volvo C30. Ford S-MAX ( lunga 4,77 metri) è una monovolume che sfoggia doti di un’auto sportiva e di un veicolo multi-activity: spaziosa e versatile, si guida infatti come una berlina sportiva. Ha in comune molti elementi meccanici con la nuova Galaxy. Sin dal suo lancio (giugno 2006) ha riscosso un grande successo: più della metà delle S-MAX prodotte sono state consegnate a clienti completamente nuovi per Ford. La versione preferita è la “Titanium” (oltre il 70%), modello top di gamma. <Questo premio è la conferma del successo che S-MAX sta riscuotendo presso gli automobilisti italiani”, dichiara Massimo Pasanisi, presidente e amministratore delegato di Ford Italia, <a distanza di pochi mesi dal lancio, oltre 4000 clienti hanno scelto S-MAX in Italia, un risultato che supera le nostre aspettative più ambiziose”.
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Ford S-MAX Oltre ad essere un modello completamente inedito nel “portafoglio-prodotti” di Ford Europa, la nuova S-MAX è il primo modello di serie Ford a introdurre gli elementi del “kinetic design” e tutta una gamma di tecnologie focalizzate sul guidatore. Le nuove tecnologie di sicurezza attiva comprendono il Cruise Control Adattivo con allarme preventivo, l’attenuazione dell’urto per mezzo della frenata e il Controllo Interattivo delle dinamiche dell’auto, un nuovo sistema di sospensioni attive con controllo continuo di smorzamento. La S-MAX ha ottenuto nei crash-test Euro-NCAP un punteggio di 5 stelle, al vertice della categoria, per la protezione dei passeggeri. Con 2 stelle e 13 punti ha ottenuto anche un ottimo risultato per la protezione dei pedoni.
S-MAX è uno dei primi modelli di serie Ford a disporre del sistema di interfaccia uomo-macchina HMI (Human Machine Interface) che fornisce al guidatore un’informazione completa attraverso una serie di menu configurabili. I comandi al volante, facili da manovrare, permettono al guidatore di controllare i principali parametri compresi quelli dei sistemi di intrattenimento a bordo e del navigatore.
Motorizzazioni e prezzi 2 litri benzina da 145 cv (24.800 euro) 2 litri benzina Titanium da 145 cv (25.800 euro) 2.5 benzina Titanium da 220 cv (29.300 euro) 1.8 TDCi da 125 cv (26.800 euro) 1.8 TDCi Titanium da 125 cv (27.800 euro) 2 litri TDCi da 140 cv (27.800 euro) 2 litri TDCi Titanium da 140 cv (28.800 ero) 2 litri TDCi da 140 cv filtro DPF (28.450 euro) 2 litri TDCi Titanium 140 cv filtro DPF (29.450 euro)
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Auto | I grandi debutti
Ford Focus CC
di Gabriele Piras
Focus cabrio-coupé nuove emozioni Ford
L’auto sportiva sfoggia uno stile italiano firmato da Pininfarina. Primo modello di Ford Europa proposto con hard-top elettrico. Tecnologia PrecisionDrive, nella gamma due motori da 2 litri. SIENA. Feel plus, ossia più feeling, più emozione. La Ford entra in una nuova era, o meglio in una nuova dimensione: si evolve e si arricchisce di <nuovi valori emotivi>, da aggiungere alla funzionalità e alla razionalità, per dare più forza alla sua immagine, per sedurre maggiormente i giovani. Un’operazione-seduzione, insomma, sviluppata su tre fronti diversi: la Focus CC (coupé-cabriolet), il pick up Ranger e le “Officine Creative Ford” che propongono una collezione di abbigliamento, oggetti e accessori caratteriz-
zati da uno stile innovativo ed esclusivo. Il suggestivo Borgo San Felice, vicino a Siena, all’inizio di aprile si è trasformato in una ribalta speciale per la elegante Focus CC e il Ranger pick up, un vero fuoristrada a trazione integrale con ampio cassone: <due auto>, sostiene Massimo Pasanisi presidente di Ford Italia, <che per le loro caratteristiche possono davvero stimolare la fantasia>. In effetti, la Focus CC seduce due volte, trasformandosi nell’arco di 29 secondi da cabriolet a coupé, e viceversa. 2007 maggio | giugno FM53
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Auto | I grandi debutti 1
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L’emozione “open air” Il piacere di guidare un’auto sportiva, avendo per tetto solo il cielo, è garantita dall’hard top, completamente ripiegabile in due parti, che si “rifugia” nel bagagliaio (capacità di 248 litri) quando si opta per la versione cabriolet; capacità del bagagliaio che sale a 534 litri (al vertice della classe) con la Focus in “mise” coupé. Un’auto <fortemente italiana> grazie alla celebre “griffe”, ma molto intrigante anche per le esclusive qualità dinamiche del Ford PrecisionDrive già consolidate sugli altri modelli Focus.
Per tutte le stagioni Un’auto per tutte le stagioni, quattro posti, con un design inconfondibile, con uno stile tipicamente italiano firmato da Pininfarina. E’ il primo modello di Ford Europa con hard-top elettrico, è la prima auto di serie di Ford Europa a sfoggiare il prestigioso badge del design Pininfarina. Due “giganti” in tandem: la Ford si è occupata del telaio e del gruppo-motore, Pininfarina ha sviluppato la carrozzeria della Focus CC prodotta nello stabilimento di Grugliasco con una cura quasi artigianale. La Focus CC (lunga 4,509 metri) deriva dalla berlina, ma è stata sottoposta a una “cura ricostituente” per aumentare protezione e rigidità. Stile esaltato da finiture cromate in rilievo, da un paraurti anteriore ridisegnato, così come la “coda” (dominata da eleganti gruppi ottici collegati tra loro da una fascia cromata con il logo FOCUS in rilevo che richiama le auto di gran lusso dei carrozzieri italiani), da nuovi cerchi in lega. L’abitacolo ha i contorni di un salotto chic, con rifiniture e materiali esclusivi atossici e anallergici, e persino sistemi-audio di nuova generazione. 54FM maggio | giugno 2007
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Ford Focus CC
Impareggiabile su strada Su strada, infatti, la Focus CC, si esalta, è piacevole da guidare: ogni pilota riesce a trovare la posizione più confortevole grazie anche ai sedili sportivi (più bassi di 2 centimetri rispetto agli altri principali modelli Focus, per dare ai passeggeri uno spazio sufficiente per la testa nella versione coupé e il massimo piacere di viaggiare all’aria aperta quando viene rimosso l’hard top), grazie all’equilibrio ergonomico di tutti i comandi e alla leva del cambio (manuale a 6 marce) rialzata. Ed è un bel viaggiare, in tutta sicurezza, con le sospensioni derivate dal progetto Focus ST (ma con una messa a punto specifica), la scocca completamente nuova, ammortizzatori irrigiditi del 30 per cento rispetto alla berlina, il servosterzo elettroidraulico EPHAS potenziato (feedback di sterzo più preciso grazie a un nuovo software), ABS con EBD, airbag frontali e laterali, sistema di protezione anti-ribaltamento FordRPD, strutture collassabili, cellula di sicurezza rinforzata.
Dati tecnici e prezzi Benzina e Turbodiesel Piacere di guida assoluto, merito anche – come si è visto nel test nei dintorni di Siena – dei due motori: benzina Duratec 2 litri da 145 cavalli a seimila giri (coppia di 185 Nm a 4.500 giri, il 90% disponibile tra 2.200 e 6.000 giri); turbodiesel Dutatorq 2 litri TDCi da 136 cavalli (coppia massima di 320 Nm a duemila giri) con filtro antiparticolato. Con il motore a benzina la Focus CC raggiunge una velocità di 208 chilometri all’ora e accelera da 0 a 100 orari in 10”3; il consumo medio nel ciclo combinato CEE è di 7,5 litri di benzina per 100 chilometri. Il turbodiesel 2 litri, sviluppato in base al programma di collaborazione tra Ford e PSA Peugeot-Citroen, può spingere la Focus CC a 205 all’ora, con un consumo medio di 5,9 litri di gasolio in 100 chilometri.
Due Allestimenti: Sport e Titanium La Focus CC è proposta in 2 allestimenti: Sport (24.850 euro a benzina; 27.250 euro a gasolio) e Titanium (26.550 euro a benzina; 28.950 euro a gasolio).
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News Auto | I grandi debutti
di Gabriele Piras
Sull’Honda dei giovani le nuove Civic sportive Con le nuove versioni a 3 porte si completa la gamma della compatta giapponese lanciata un anno fa : la Type S (versione Sport) e la Type R (versione Racing) LISBONA. Nell’ipotesi che gli amanti della guida sportiva non siano rimasti particolarmente soddisfatti della nuova Honda Civic 5 porte (ma la cosa è impossibile, diciamo noi di FM Formula Motori, perché l’auto è stratosferica) , la Casa giapponese propone una versione 3 porte: la Type S (Sport) dal carattere più dinamico e aggressivo. La Type S è stata il punto di partenza per la realizzare un’altra versione ancora più accattivante e dal carattere tipicamente da “racing”: la Type R (Racing), considerata una delle migliori trazioni anteriori presenti sul mercato, un’auto di serie con motore 2 litri a 4 cilindri che arriva agli 8.200 giri, “punta” ottenuta “semplicemente” con un incremento del regime di rotazione! Impressionante. Potenza di 201 cavalli, come la precedente Civic R (che però era più leggera e aveva più coppia, 196 Nm a 5.900 giri contro gli attuali 5.600), e cambio ultracorto a 6 rapporti ravvicinati. Basterebbe questo per invogliare tutti gli sportivi a mettersi al volante della R rossa dell’ottavo costruttore mondiale: una Civic R che con le dovute proporzioni equivale alla AMG per la Mercedes, alla M per la Bmw, alla S per l’Audi, alla GTA per l’Alfa Romeo, tanto per intenderci. La versione 3 porte della Civic ha rappresentato sin dal lancio nel 1992, il 53,5% delle vendite per un totale di 60.796 unità. <Sono tre i concetti fondamentali su cui puntiamo: stile emozionante, alte prestazioni con consumi ridotti e sportività senza compromessi>, ha dichiarato Alessandro Skerl direttore generale di Honda Automobili Italia:<vorrei sottolinearvi come l’allargamento della gamma alla versione 3 porte punti a soddisfare le aspettative dei clienti più giovani e di quelli che attribuiscono notevole importanza al carattere sportivo di una vettura>.
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News Auto | I grandi debutti
Comportamento su strada Circuito di Estoril. Sorprendente il comportamento su strada della Type S e a dir poco eccezionali le doti stradali della Type R che noi di FM Formula Motori abbiamo testato nel circuito di Estoril, il principale autodromo del Portogallo dove si disputano le prove del Moto GP e della Formula Uno. Per quanto riguarda le sospensioni. sia anteriori che posteriori, è stato rivisto il dimensionamento della barra stabilizzatrice anteriore, aumentata di qualche millimetro nella versione Type S. Mentre nella Type R i ridimensionamenti salgono a 24 mm nell’anteriore e 21 mm nel posteriore. VSA e ESP, modificati nella mappatura, e l’irrigidimento dello
sterzo garantiscono una migliore guida sportiva. Fantastica la Type R specie quando è stata messa alla prova nelle impegnative curva 11 e curva 12 (chiamata ESSE) e nella curva SENNA che porta al rettilineo finale dove ci siamo permessi di scatenare a fondo i cavalli. In tutta sicurezza, grazie anche alla stabilità dettata da una ottimale aerodinamicità che con lo spoiler posteriore dal profilo alare pronunciato permette di incrementare il carico sull’assale posteriore migliorando l’equilibrio e il bilanciamento centrale. Straordinaria, infine, la struttura ACE (Advanced Compatibility Engineering) per ridurre gli impatti e assorbire più energia.
Design esterno futurista Non smette mai di abbagliare l’inconfondibile look futurista già visto e rivisto nella versione 5 porte. Solo qualche “ritocco” per la Type R che si distingue frontalmente per la mascherina a nido d’ape in sostituzione del plexiglas trasparente ben evidente nel muso della Civic 5 porte e della Type S; posteriormente per lo spoiler e la presa d’aria più ampia e lateralmente per le minigonne integrate e i cerchi da 18 pollici.
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Honda Civic Type R/S
Rosso e nero nell’abitacolo Come nella versione a 5 porte, gli interni sono spaziosi e rivestiti di materiale di alta qualità: come il volante multifunzionale a tre razze di metallo rivestito in pelle nera con cuciture argentate per la Type S e cuciture rosse per la Type R e in abbinamento ai sedili rivestiti in alcantara nero. Invariati il cruscotto con configurazione funzionale Dual Link e il tetto panoramico opzionale. Più curati gli allestimenti interni della Type R, arricchiti da un look tipicamente racing.
Bagagliaio capiente Il bagagliaio a doppia zona con i sedili posteriori abbattuti consente una capacità di carico di 1.352 litri, più grande della maggior pare delle concorrenti.
I colori della nuova Civic Grigio Chiaro Alabaster Silver Metallic; Nero Nighthawk Black Pearl; bronzo scuro Deep Bronze Pearl (non disponibile per la Type R Race); blu Vivid Blue Pearl (non disponibile per la Type R) e rosso Milano Red.
Prezzi e allestimenti TYPE S - Si parte da 20.750 euro per la Type S versione base con motore 1.8 i-VTEC. Aggiungendo di serie il sistema VSA (ABS+TCS+ESP), 6 airbag, minigonne anteriori, laterali e posteriori, climatizzatore automatico con filtro antipolline e a doppia zona, volante in pelle, interni in alcantara, cerchi in lega da 17”, autoradio con lettore CD compatibile MP3, il Cruise Control, Tweester, sensori pioggia e fari, fari fendinebbia e il tetto panoramico in vetro con tendina elettrica, si opta per la versione Absolute da 23.050 euro. Con il navigatore satellitare DVD ipilot con comandi vocali c’è la versione Absolute i-pilote da 25.450 euro che con il cambio robotizzato i-Shift arriva al top di gamma Absolute i-pilote i-shift da 26.450 euro. I modelli con il propulsore diesel partono da 22.750 euro per al versione base con DPF (Absolute DPF 25.800 Euro) per arrivare a 28.200 euro per la versione Absolute con DPF i-pilot compresa di navigatore satellitare.
TYPE R - Tre le versioni disponibili per la Type R. C’è a 25.250 euro la Race alleggerita di 40 chili con sistema VSA, 6 airbag, spoiler posteriore in tinta sul lunotto, griglia frontale a nido d’ape con logo H a sfondo rosso, battitacco cromato con logo Type R e pedaliera in alluminio, minigonne anteriori, laterali e posteriori in tinta, inserti in alluminio brunito, sedili Racing in tessuto rosso e alcantara nero con cuciture rosse, pedaliera in alluminio, pomello cambio in alluminio con cuffie in pelle e cuciture rosse, cerchi in lega da 18” e assetto racing. Type R 2.0 i-VTEC: 28.250 euro. Ha in più il climatizzatore automatico a doppia zona, il Cruise Control, allarme antifurto, autoradio RDS con lettore CD compatibile MP3 con comandi controllo audio al volante e 6 altoparlanti, sensori pioggia e fari, fari fendinebbia, fari allo xeno autolivellanti con lavafari a pressione e specchietti retrovisori ripiegabili elettricamente. Type R 2.0 i-VTEC i-pilot: ha anche il navigatore satellitare DVD i-Pilot con comandi vocali, TMC, Bluetooth e supporto vocale per climatizzatore e Radio CD.
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News Auto | I grandi debutti
Honda Civic Type R/S
Motorizzazioni della Civic La Type S è equipaggiata con due motorizzazioni già adottate nella versione a 5 porte: il 1.8 litri i-VTEC benzina a singolo albero a camme in testa; il 2.2 litri i-CTDi diesel completamente in alluminio.
1.8 litri i-VTEC benzina drive-by-wire Questa tecnologia, considerata una delle migliori innovazioni in Casa Honda, ottimizza le prestazioni riducendo i consumi. Utilizza due serie di camme: una per le elevate distribuzioni di potenza e un’altra per limitare i consumi. Infatti questo propulsore sviluppa una potenza massima di 140 cavalli a 6.300 giri e una coppia massima di 174 Nm a 4.300 giri e consuma appena 6,6 litri di carburante ogni 100 chilometri. Dispone di un cambio manuale o di uno automatico i-Shift entrambi a 6 marce, raggiunge una velocità massima di 205 chilometri orari e accelera da 0 a 100 chilometri orari in 8”9 secondi (2 i secondi in più con il cambio i-Shift).
Dati tecnici e misure delle Honda Type S e R
Turbodiesel 2.2 litri i-CTDi
MOTORE
1.8 i-VTEC Type S
2.2 i-CTDi Type S
2.0 i-VTEC Type R
Primo motore Diesel pensato e costruito tutto in Casa Honda, considerato uno dei più grintosi e più rispettosi dell’ambiente in termini di consumi (misto 5,2 litri ogni 100 chilometri) e di emissioni di CO2 (138 grammi ogni100 chilometri). Un 4 cilindri trasversale realizzato interamente in alluminio, a doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro: eroga una potenza massima di 140 cavalli a 4.000 giri al minuto e una coppia massima di 340 Nm a 2.000 giri. Adotta un cambio manuale a 6 rapporti, raggiunge una velocità massima di 205 chilometri orari e accelera da 0 a 100 orari in 8”6 secondi.
Tipo di motore
i-VTEC singolo albero
i-CTDi doppio albero
i-VTEC doppio albero
Alesaggio x corsa (mm)
81 x 87,3
85 x 97,1
86 x 86
Cilindrata (cc)
1799
2204
1998
Rapporto di compressione
10,5:1
16,7:1
11,0:1
Potenza max (kW/CV)
103 / 140
103 / 140
148 / 201
a giri/min
6.300
4.000
7.800
Coppia max (Nm)
174
340
193
a giri/min
4.300
2.000
5.600
Sistema di alimentazione
Honda PGM-FI
Common rail
Honda PGM-FI
Tipo di carburante
Senza piombo 95 Ron
Diesel
Senza piombo 95 Ron
CERCHI E PNEUMATICI
2.0 litri i-VTEC drive by wire
Cerchi
17 x 7,0 JJ
18 x 7,5 JJ
La Type R invece sfodera l’aggressivo motore aspirato i-VTEC 2.0 litri con doppio albero a camme in testa, con fasatura e alzata variabile delle valvole di aspirazione più potenziate grazie all’utilizzo del nuovo corpo farfallato elettronico (Drive by wire) e all’inserimento di un albero di bilanciamento. <L’ennesimo miracolo che Honda è riuscita a compiere con un motore aspirato>, dichiara Manuel Piva dirette tecnico di Honda Automobili Italia, <un motore da 1.998 cc che eroga una potenza di 201 cavalli, rigorosamente in maniera aspirata, ossia senza l’ausilio di sovralimentazione di nessun tipo. Il segreto è la gestione delle valvole, quindi delle alzate e l’istante di apertura che è il nostro fiore all’occhiello della tecnologia Honda, appunto l’i-VTEC. Questa è l’estrema evoluzione di una tradizione della fasatura e dell’alzata variabile, tipica proprio del nostro marchio. Grazie all’utilizzo delle alzate più alte delle valvole si riesce a iniettare e a respirare una quantità maggiore di aria e di carburante, permettendo di tirare questo motore fino alla soglia di 8.200 giri, una soglia pressoché proibita per gli altri costruttori. La Type R raggiunge una velocità massima di 235 orari e accelera da 0 a 100 orari in 6”6 secondi. Queste sono prestazioni da auto da corsa, un puro DNA racing, una vera auto da pista, tutto ciò che un appassionato di auto sportive può desiderare nella Type R lo trova in pieno, ricordando che è un prodotto di serie con tre anni di garanzia e 100.000 chilometri. Fino a 5.200 giri il nostro motore è un 2.000 cc 16 valvole normale: oltre questa soglia si trasforma, diventa un “leone grintoso”. Anche il timbro cambia, tramite la camme centrale abbiamo alzate pari a un motore di classe A. Questo propulsore è l’evoluzione di ciò che si è appreso con S2000, rappresenta uno status della tecnologia VTEC, una tecnologia precedente a questa. I 2001 cavalli non rappresentano un limite ma una scelta di compromesso: gli ingegneri Honda mi hanno spiegato che l’obbiettivo prefissato è la guidabilità, la reattività e l’equilibrio generale dell’auto. Non ha significato avere 300 cavalli e non poterli gestire: di conseguenza si è puntato più sulla corposità di erogazione, pur non dimenticando la cattiveria ad alti regimi tipica delle versione “R” dei nostri modelli sportivi contraddistinti con la “H” (HONDA) su sfondo rosso>.
Pneumatici
225/45 R 17
225/40 R 18
FRENI
1.8 i-VTEC Type S
2.2 i-CTDi Type S
2.0 i-VTEC Type R
ABS con ripartitore elett. di frenata (EBD), sistema di controllo stabilità (VSA) e servoassistenza alla frenata d’emergenza Anteriori
Dischi autoventilanti (282 mm)
Dischi autovent. (300 mm)
Posteriori
Dischi pieni (260 mm)
Dischi pieni (260 mm)
Freno di stazionamento
Meccanico sulle ruote posteriori
DIMENSIONI, PESI, CAPACITÀ
1.8 i-VTEC Type S
Lunghezza totale (mm)
4275
2.2 i-CTDi Type S
2.0 i-VTEC Type R 4275
Larghezza totale (mm)
1785 (2046 compresi i retrovisori)}
1785
Altezza totale (mm)
1460
1445
Passo (mm)
2635
2635
Altezza da terra (mm)
150
134
Peso max consentito (kg)
1750
Serbatoio carburante (litri)
50
1890
1700 50
CONSUMO CARBURANTE (1999/100/EC) - CAMBIO MT / i-SHIFT Urbano l/100km
8,4 / 8,4
6,7 / -
Extra urbano (l/100km)
5,5 / 5,4
4,4 / -
12,7 / 7,0 / -
Combinato (l/100km)
6,6 / 6,5
5,2 / -
9,1 / -
Emissioni di CO2 (g/km)
156 / 153
138 / -
215 / -
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Auto | I grandi SUV
Fascino Outlander con la tecnologia Mitsubishi La Casa giapponese lancia la seconda generazione del celebre SUV con una “filosofia” completamente nuova. Sportività “intelligente” e turbodiesel 2 litri da 140 cv. di Gabriele Piras
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Nuovo Outlander
La trasmissione All Whell Control L’Outlander è dieci centimetri più lungo del precedente modello, è largo 1,80 metri. Punta ad essere a pieno titolo un crossover doc in qualsiasi condizione, sia su strada che in fuoristrada: sfoggia il sistema di trasmissione All Wheel Control che abbina controllo della stabilità e della trazione MASC/MATC con la trazione integrale a gestione elettronica. Risultato: una progressione uniforme in ogni situazione.
Sul fronte dei SUV e dei 4x4, sempre più in crescita e sempre più variegato, la MITSUBISHI scende in campo con una coppia prestigiosa: nuovo OUTLANDER e nuovo PAJERO. La strategia è chiara: schierare in campo due autentici “gioielli” tecnologici per soddisfare da un lato le esigenze dei cosiddetti “tradizionalisti” (cioè amanti dei fuoristrada autentici) e dall’altro quelle degli automobilisti che preferiscono i 4X4 da città. <MITSUBISHI, finalmente, dopo anni di attesa>, sostiene Guglielmo Consonni amministratore delegato di M.M. Automobili Italia Spa (società del Gruppo Koelliker), <rinnova la sua strategia nei cosiddetti SUV o fuoristrada. Noi preferiamo fuoristrada, lanciando il
nuovo PAJERO che rimane un puro fuoristrada e il nuovo OUTLANDER>. Novanta anni di esperienza e la lunga serie di successi in campo agonistico devono pur contare qualcosa, anche per il nuovo OUTLANDER che cambia filosofia rispetto alla prima generazione lanciata nel 2003, proponendosi come un vero e proprio SUV dal design sportivo. Non a caso l’OUTLANDER di seconda generazione ricorda il Pajero Evo sul piano estetico: si contraddistingue per la semplicità e la robustezza strutturale. Esprime una forte personalità l’Outlander. Linee pulite nelle fiancate, ruote in lega da 16” e da 18”, barre (utility) nel tetto che ha una linea ad arco, muso caratterizzato dalla
mascherina MONTE FUJI, spoiler integrato, vetri “Privacy”, luci posteriori LED. Anche nell’abitacolo c’è un tocco di sportività, con interni in pelle (negli allestimenti TOP), inserti in silver, sedili semiavvolgenti, tessuti moderni e di qualità, plancia caratterizzata da elementi in acciaio, strumentazione (luci rosseggianti) che ricorda quella delle grandi moto da competizione (originale il selettore delle modalità di trazione piazzato nel tunnel centrale), comandi al volante. E c’è una grande cura dei dettagli, con tanti comodi “cassettini”, persino un bracciolo scorrevole con doppio porta-oggetti, presa 12V. Un “auditorium” l’abitacolo con 9 altoparlanti “premium” (650W di potenza massima).
B
Motore turbodiesel Sin dal lancio, l’Outlander è equipaggiato con il motore turbodiesel da 1.968 cc DOHC, 16 valvole, EURO 4: dotato di sistema d’iniezione ad iniettoripompa e abbinato a un cambio manuale a 6 marce, sviluppa una potenza 140 CV e una coppia di 310 Nm. Velocità massima: di 187 chilometri orari.
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Auto | I grandi SUV
Nuovo Outlander
Outlander: nel cuore dei SUV con “credenziali” prestigiose Dopo il lancio dello “Sport Utility Truck” L200 (inizio 2006) e subito dopo il varo della quarta generazione del Pajero, Mitsubishi Motors Corporation (MMC) lancia nel 2007 il nuovo Outlander, primo esempio in Europa della inedita piattaforma globale realizzata da MMC per i mercati di tutto il mondo e sviluppata in collaborazione con DaimlerChrysler A.G. Con motorizzazione diesel sin dal lancio, Outlander entra nel cuore del settore SUV con superbe credenziali: dalle 325.000 unità nel 2001 alle 500.000 del 2006 (+54% e con una previsione di un ulteriore +35% nel periodo 2006-2009).
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Mettiamoci anche i tanti contenuti tecnologici e la “connettività globale” con telefoni cellulari, auricolari, vivavoce e comandi vocali. Il nuovo OUTLANDER può ospitare anche 7 passeggeri: infatti, dispone ora di una fila di sedili in più, due posti aggiuntivi nella parte più arretrata che, così come quelli della seconda fila, possono essere ripiegati per una maggiore capacità di carico (anche 1.700 litri). In termini di praticità, il portellone posteriore è stato sdoppiato per offrire un accesso più agevole al bagagliaio. Il nuovo OUTLANDER monta un propulsore turbodiesel di 2 litri (di derivazione Volkswagen), potenza di 140 CV a quat-
tromila giri, coppia massima di 310 Nm a 1.750 giri, con filtro antiparticolato DPF, abbinato a un cambio a 6 rapporti e al sistema di trazione 4WD (selezione manuale o a gestione elettronica: in base al terreno affrontato e quindi all’aderenza delle ruote, la coppia viene trasmessa razionalmente tra i due assi). Così l’Outlander può raggiungere una velocità massima di 187 chilometri orari. E’ su strada (specie negli sterrati) che l’Oulander dà il meglio di sé: baricentro più basso e quindi guida più agevole. C’è la più ampia sicurezza e il controllo totale del SUV in ogni situazione grazie al sistema AWD+MASC/MATC. E ci si può
divertire all’infinito al volante dell’Outlander grazie al selettore elettronico a 3 posizioni. 2WD (massima efficienza nei consumi), 4WD (migliore motricità su fondi scivolosi), blocco per terreni ad alto tasso di difficoltà (non si resta, insomma, in mezzo al “guado”). Sicurezza garantita anche da 6 airbag (frontali, laterali e a tendina), ABS, EBD, BAS e cellula abitativa RISE (Reinforced Impact Safety Evolution) che è il “non plus ultra” della tecnologia. E’ proposto in 4 allestimenti: Invite (28.650 euro), Intense (29.950 euro), Instyle 7 posti (31.950 euro), Luxury Pack (34.950).
Interni stile moto Gli interni seducenti del nuovo Outlander si ispirano allo stile sportivo delle grandi moto da turismo. Il volante sportivo a 3 razze rivestito in pelle, e la plancia, sono rifiniti in argento chiaro come il quadro strumenti.
Design: sportività intelligente L’Outlander è stato concepito per riflettere il tema stilistico “sportività intelligente” che ha orientato i designer Mitsubishi. Chiaramente ispirato nella parte anteriore al concept Pajero Evo 2+2 del 2002, dalla mascherina sino ai montanti A e al parabrezza. Il design del frontale, che si congiunge con stile ai parafanghi massicci, è “pulito e aggraziato”, racchiude l’immagine tipicamente giapponese di <una lama ben temprata ed affilata>. Manca la ruota di scorta esterna, adatta ad un fuoristrada autentico come il Pajero: nell’Outlander sarebbe stata del tutto fuori posto, ma la “coda” viene esaltata da una elegante combinazione di gruppi ottici oscurati con tecnologia LED. 64FM maggio | giugno 2007
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Consumi da 6,7 a 6,9 litri/100 km ciclo medio combinato. Emissioni Co2 da 177 a 183 g/km.
IL NUOVO MITSUBISHI OUTLANDER INVENTA LA TUA STRADA
SU STRADA O FUORISTRADA. PERCHÉ SCEGLIERE? Grazie all’innovativo sistema di trazione AWC (All Whell Control) con MASC/MATC + BAS non avrai più alcun dubbio, il piacere di guida sara comunque totale. Scegli il tuo Outlander, motore 2.0 DI-D con filtro antiparticolato, 5 o 7 posti con one touch system, Premium Audio Rockford da 650W e Bluetooth. Perche percorrere la stessa strada, come tutti gli altri? Decidi il tuo percorso, inventa la tua strada.
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Auto | I grandi SUV
Freelander, atto secondo Dieci anni da protagonista La Land Rover vara una nuova versione della sua auto di successo nel campo dei 4x4 compatti di prestigio. Comfort ed equipaggiamenti sono da berlina di lusso. di Gabriele Piras
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Freelander 2
CORTINA. A distanza di 10 anni dal lancio della prima versione, considerata da molti come la capostipite di una nuova classe di veicoli, quella dei 4x4 compatti di prestigio, la Land Rover intende riconquistare la leadership nel settore elevando la Freelander ai massimi livelli. Ecco, quindi, alla ribalta la Freelander 2, quarto nuovo veicolo prodotto dalla Casa inglese negli ultimi quattro anni, dopo la nuova Range Rover, (2002), la Discovery 3 (2004) e la Range Rover Sport (2005). Completamente nuova, la Freelander stabisce nuovi standard
nel suo suggestivo “pianeta”: alle eccezionali prestazioni su asfalto, alla sua straordinaria maneggevolezza in città unisce doti superbe nel fuoristrada, insomma da autentica Land Rover. Passo lungo, sbalzi ridotti, assetto dinamico. Il tutto abbinato ad un comfort da berlina di lusso. Pura espressione di movimento nel design (linee cesellate, superfici semplici ed armoniche), cofano a conchiglia, tetto rialzato, interni spaziosi ed eleganti, tecnologia avanzata, trazione integrale permanente “intelligente” (ottimizza motricità ed economia);
l’esclusivo sistema “Terrain Response” della Land Rover (rende più agevole il fuoristrada). Due motori raffinati ed economici: il 6 cilindri in linea di 3.2 litri a benzina da 233 cavalli (+30% di potenza rispetto al propulsore precedente e consumi ridotti del 10 %); il 4 cilindri turbodiesel 2.2 TD4 da 160 cavalli (+43% di potenza ora). Insomma, un’auto evoluta sotto tutti i fronti: migliori prestazioni, maggiore economia, più raffinatezza, più spazio, guidabilità e comfort ai massimi livelli.
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Auto | I grandi SUV
Design esterno elegante Completamente rivisitato, il design assume un look preciso, regolare, come fosse scolpito a mano. Dal cofano a conchiglia e dal tetto rialzato si nota l’inconfondibile family feeling con le sorelle maggiori Range Rover e Discovery 3: il tutto però ridimensionato ad una 4x4 più compatta.
Su strada: agile e precisa Con gli alti livelli di rigidità torsionale, la luce “libera” da terra (210 millimetri) e la profondità di guado (mezzo metro), la Freelander 2 è sempre sotto pieno controllo anche nei percorsi fuoristrada più impegnativi. Oltre alle sospensioni indipendenti (a molle elicoidali) vengono adottati i più moderni controlli di stabilità incluso il Roll Stability Control (RSC), una tecnologia nuova e sofisticata che contribuisce a ridurre il rischio di ribaltamento. Con l’innovativo sistema Terrain Response, la Freelander si adatta alla perfezione a qualsiasi condizioni di terreno:erba, ghiaia, fango, neve, ghiaccio, sabbia. A questo sistema sono integrati i controlli avanzati DSC, EBD, EBA, CBC, HDC (ne parliamo a parte) per aumentare la sicurezza. Altrettanto importante il nuovo sistema Gradient Release Control, realizzato per migliorare il controllo del veicolo senza l’utilizzo dei freni nei percorsi con forte pendenza ed a scarsa aderenza.
Grande comfort nella Freelander Si sta bene a bordo della Freelander. Oltre alle varie comodità, c’è un’ampia scelta di sistemi audio, compreso Dolby Prologic II Surround con 12 altoparlanti e cablaggio a fibra ottica. Sono di serie su tutte le versioni gli ingressi audio ausiliari (per iPod e lettori MP3).
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Freelander 2
Motori BENZINA - Un robusto sei cilindri in linea da 3.2 litri, potenza di 233 cv, coppia massima di 317 Nm. Raggiunge una velocità massima di 200 chilometri all’ora e accelera da 0 a 100 orari in 8”9. Consuma mediamente 11,2 litri ogni 100 km. Adotta un cambio automatico a 6 velocità con modalità sequenziale Comand Shift, con possibile selezione manuale delle marce, e la modalità Sport per una guida più vivace. DIESEL – E’ un quattro cilindri turbodiesel a geometria variabile da 2. 2 litri, common rail di ultima generazione, potenza di 160 cv, coppia massima di 400 Nm (dai 1.000 ai 4.500 giri è sempre disponibile una coppia superiore ai 200 Nm). Docile e reattivo: risposta eccellente, coppia elevata, curva di potenza piatta. Consuma in circuito misto 7,5 litri ogni 100 km. Per limitare ulteriormente le emissioni, in opzione si può richiedere un filtro catalizzato antiparticolato (cDPF). Due anche le trasmissioni: una (nuova) manuale sequenziale e una automatica a 6 rapporti.
Freelander: “oscar” europeo sul fronte della sicurezza Punteggio massimo per la nuova Freelander. Questo il “verdetto” dell’ENCAP (European New Car Assessment Programme) sui severissimi test per la sicurezza dei passeggeri adulti (5 stelle) e la protezione dei bambini (4 stelle). Risultato storico: mai un veicolo della categoria della Freelander era riuscito a ottenere il massimo punteggio sull’uno e sull’altro fronte. Jonathan Mabey, responsabile della sicurezza dei veicoli Land Rover , ha dichiarato: <La sicurezza è di suprema importanza per la Land Rover, ed il fatto che la Nuova Freelander sia il solo SUV compatto ad aver ottenuto il massimo punteggio rappresenta un risultato fantastico>. In termini di sicurezza attiva, inoltre, la Nuova Freelander (che la Rivista What Car ha votato “Migliore 4X4 Compatta”) offre sistemi avanzati di controllo della stabilità e della trazione, inclusi il controllo elettronico della trazione (ETC), il controllo dinamico della stabilità (DSC), il controllo automatico della velocità in discesa (HDC) e il nuovo Gradient Release Control (GRC) un sistema esclusivo che aumenta il controllo del veicolo al momento del rilascio dei freni su superfici fortemente inclinate e a scarsa aderenza. Contribuiscono alla sicurezza attiva anche il ripartitore elettronico della forza frenante (EBD), l’assistenza alla frenata di emergenza (EBA) e il controllo della frenata in curva (CBC), oltre alla posizione di guida dominante che migliora la visibilità della strada. La sicurezza passiva inizia dalla solida struttura monoscocca che integra una “Cellula di Sicurezza”. Le zone ad assorbimento d’urto, anteriormente e posteriormente, assorbono quanta più energia possibile in caso di impatto. La protezione dagli urti laterali è incrementata dalle barre antintrusione in acciaio ad alta resistenza, incorporate nelle portiere. Le cinture anteriori sono dotate di doppi pretensionatori.Tutti i modelli della Nuova Freelander sono dotati di sette airbag con nove punti di protezione.
Abitacolo: c’è più spazio Cambia anche internamente la nuova Freelander. Più lunga di 50 millimetri, ora offre più spazio ai passeggeri. I sedili anteriori hanno varie posizioni, disponibili anche con regolazione elettrica e riscaldamento. I sedili posteriori sono rialzati, disposti “a gradinata” per avere una visibilità ottimale, da cinemascope; sono divisi asimmetricamente ed abbattibili per “costruire” un grande vano di carico completamente piatto. Tra i più capienti della sua categoria il vano bagagli, maggiorato del 38% rispetto al modello precedente: 755 litri di carico con i sedili posteriori ripiegati.
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Auto | Le compatte giapponesi
Sx4, capolavoro Suzuki Per chi ama le emozioni c’è una grande opportunità in più per divertirsi al volante, magari sugli sterrati della Sardegna: ecco Suzuki Sx4,uno Sport Xover per tutte le stagioni, disponibile nella versione 4x4. Un veicolo assolutamente nuovo, capace di offrire le caratteristiche migliori di un’auto compatta e di un’auto sportiva (SUV). Grande dinamicità, design elegante, ottime prestazioni con i motori 1.6 benzina e diesel (1.6 e 1.9 DDiS). Nella gamma della Casa giapponese anche SX4 rappresenta la filosofia Suzuki e la “vision” aziendale denominata “Way of Life” (ossia, è un piacere
guidare, usare e possedere l’auto). Suzuki SX4 è stata progettata per essere perfetta in ogni situazione. Unendo la dinamicità del SUV all’eleganza tipica di una berlina, questa auto compatta è l’esempio di un perfetto equilibrio. La forma, fluida ed elegante nella sua semplicità, nasconde una struttura solida e dinamica. La linea bassa e i finestrini larghi e triangolari delle portiere anteriori contribuiscono a conferire un aspetto grintoso dalle prestazioni sportive, mentre gli ampi parafanghi e le carreggiate generose danno un’immagine di stabilità e tenuta di strada.
C’è anche il diesel 1.6 Sono disponibili due versioni della Suzuki SX4: la versione Outdoor da SUV quattro ruote motrici e la versione Urban Line 2WD (familiare, con elementi stilistici orientati ad una sobria eleganza). Outdoor 1.6 4WD benzina: 18.480 euro. Outdoor 1.9 DDiS 4WD: 21.490 euro. Urban Line: 1.6 2WD benzina: 1.490 euro. Urban Line: 1.6 diesel DDiS 2WD: 16.790 euro. L’ultima novità in ordine di tempo è la versione con motorizzazione diesel 1.6 proposta con le consuete porte aperte il 14-15 aprile scorso: questo diesel, che sviluppa una potenza di 66,2 kW (90 CV) con una coppia massima di 215 Nm a 1.750 giri, è ideale per gli automobilisti che utilizzano l’auto prevalentemente in città. SX4 1.6 DDiS beneficia di tutti i contributi per la rottamazione previsti dalla legge finanziaria pari a 800 euro, e 2 anni di tassa di possesso se si rottama un veicolo Euro 0 o Euro 1, per un vantaggio totale superiore a 1.100 euro.
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Suzuki Sx4
La trazione j-AWD Un cambio manuale a 5 marce è disponibile su entrambe le motorizzazione benzina. La caratteristica distintiva di Suzuki Sx4 è il sistema di trazione j-AWD a 3 modalità, disponibile per la versione Outdoor. Un sistema a comando elettronico consente di passare dalla modalità 4WD-Auto alla 4WD-Lock e 2WD. In normali condizioni di aderenza, durante la modalità 4WD-Auto, la coppia è trasmessa solo all’asse anteriore analogamente a un’auto tradizionale. La trazione viene automaticamente trasmessa al posteriore in caso di forte slittamento dei pneumatici anteriori, in modo da ottenere una trazione 4x4 e aumentare la stabilità. La modalità 4WD-Lock, con differenziale centrale bloccato, viene mantenuta fino a 60 orari in trazione integrale, prima di passare automaticamente alla modalità 4WD-Auto per una guida uniforme. La modalità 2WD, infine, consente un ottimo risparmio di carburante. Suzuki SX4 è dotata di una serie di dispositivi di sicurezza progettati per ispirare fiducia nel conducente. I dispositivi di sicurezza attivi comprendono un sistema ABS dotato di EBD che è di serie su tutti i modelli.
Un abitacolo accogliente L’abitacolo è molto accogliente. Elementi decorativi circolari e un pannello centrale scorrevole, già utilizzati con successo su altri modelli Suzuki, conferiscono all’auto dinamicità. Gli interni in due tonalità sono per lo più neri e sono resi più luminosi da inserti cuneiformi color metallo, per ottenere un aspetto raffinato e contemporaneamente aggressivo. I comandi disposti ergonomicamente sono facilmente raggiungibili. L’ampio cruscotto, costituito da tre anelli, fornisce le più importanti informazioni, anche solo con uno sguardo veloce, e si inserisce perfettamente fra gli altri ornamenti metallici e circolari delle bocchette d’areazione laterali e degli altri comandi, dando la giusta enfasi a tutto l’insieme. Il pannello centrale comprende il sistema audio, il climatizzatore manuale e altri accessori, esempio di funzionalità ed estetica. Suzuki SX4 può ospitare comodamente fino a 5 persone con il loro bagaglio. E’, inoltre, la prima auto nella sua categoria che offre la combinazione del sistema di trazione 4x4 con la trasmissione manuale a sei marce e due motorizzazioni diesel. Il diesel 1.9 a iniezione diretta con turbocompressore ed intercooler rappresenta la motorizzazione di punta. Il filtro DPF (antiparticolato autopulente) è di serie. La gamma è completata dal diesel 1.6 e dal motore a benzina 1.6 VVT (Sistema di fasatura Variabile). Al motore diesel 1.9 è abbinata una trasmissione manuale a sei marce, recentemente progettata da Suzuki, per consentire un cambio con rapporti ravvicinati e per far emergere tutto il potenziale del motore. 2007 maggio | giugno FM71
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Auto | Le serie speciali
La Musa Sky con cinema e la Ypsilon multimediale Dedicate dalla Lancia ai giovani automobilisti due speciali versioni con tecnologia d’avanguardia: DVD, Sms, chat, Mp3. Mettiamo una buona dose di tradizione centenaria e altrettanta tecnologia d’avanguardia: ecco, allora, profilarsi all’orizzonte la Ypsilon multimediale “Blue&Me” e la Musa con Sky, due autentici “paradisi” a quattro ruote. La Lancia, così, porta alla ribalta due auto “speciali” dedicate ai giovani e soprattutto al modernissimo modo di comunicare che si è instaurato tra le nuove generazioni. Insomma, per capirci: DVD, Sms, chat, Mp3 Sony, persino il cinema, tutto per incrementare il piacere di vita a bordo. Sì, il cinema: prendiamo ad esempio la Lancia Musa Sky, con il tetto “Granluce”, quella pubblicizzata in tv con uno spot che ha per protagonista l’attore Alessandro Gassman (preso a schiaffi da Beatrice Borromeo mentre guarda un film): due monitor inseriti nei poggiatesta dei sedili anteriori consentono ai passeggeri posteriori di “trasmormare” la bella monovolume italiana in una sorta di sala cinematografica con tanto di cuffie a infrarossi e telecomando. Il lettore DVD/Mp3, integrato in plancia con i due monitor Lcd 16/9 (6”5 pollici), consente tra l’altro di collegare anche Play-Station e videocamera.
I prezzi della Musa Sky vanno da 18.850 a 21.350 euro, compreso un abbonamento annuale a Sky Mondo e Sky Cinema (ecco spiegato il nome del modello) in base all’accordo tra la Casa italiana e l’emittente satellitare. La Musa Sky è equipaggiata con i motori a benzina 1.4 Fire da 95 cv, e dai diesel Multijet 1.3 (da 70 e 90 cv)) e 1.9 (potenza di 100 cavalli).Oltre al tetto panoramico “Granluce”, anche navigatore satellitare e sistema di controllo dei quattro pneumatici. La Ypsilon “Blue&Me” (sofisticato sistema basato su “Windows Mobile” e realizzato in collaborazione tra la Fiat e Microsoft) è definita dalla Lancia “prima comunity car del mondo”: cellulare in vivavoce Bluetooh per fare e ricevere telefonate, sms letti da una donna, brani musicali da ascoltare tramite una “pennetta” USB, chat. <Su 9 milioni di persone che chattano>, sostengono alla Lancia, <due terzi sono maschi, la metà tra i 18 e i 35 anni>. Prezzo: 15.600 euro per questa Ypsilon bicolore (due tonalità di blu) con motorizzazione diesel 1.3 Multijet 16 valvole da 90 cavalli; nel kit anche un cellulare in tinta e una scheda Tim prepagata da 240 euro.
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News Auto | SUV coreani
di Gianni Piras
Rexton, atto secondo l’evoluzione di un “classico” MANTELLO (Valtellina). Una stagione “magica” per la SsangYong, la “signora” con sangue blu dei Suv coreani. Pochi giorni dopo il varo della Actyon con la quale la Casa coreana (rappresentata in Italia dalla Symi, società del Gruppo Koelliker) ha debutto nel segmento T1 dei Suv, ecco un altro colpo da maestra, anzi da ammiraglia. Rexton, atto secondo: niente operazione-restyling, ma un’auto completamente nuova nel look e nei contenuti. A partire dai due motori Euro 4 (su tutta la gamma esclusivamente Euro 4 d’ora in poi) 2.7 XDi da 165 e da 186 cavalli, evoluzione del classico 5 cilindri 270 XDi common rail. Per finire con la versione Executive (più potente, nuove sospensioni indipendenti posteriori, trazione integrale AWD). In pratica l’evoluzione di un classico baciato dal successo sin dal suo debutto (ottobre 2003) con quasi 13mila preferenze nell’arco di tre anni.
Una “ammiraglia” bella da vedere Anticipiamo subito che Rexton 2 è un’auto bella da vedere, molto affinata sul piano estetico come si conviene a un’ammiraglia: non c’è (come è avvenuto per la versione precedente) la mano di Giugiaro, ma gli “artisti” del Centro Stile SsangYong hanno fatto davvero un lavoro eccellente, come fini cesellatori: basta vedere il frontale (modificato nel profilo e nei volumi del cofano) dove campeggiano grandi gruppi ottici e una inedita griglia cromata; basta guardare il profilo aerodinamico dello scudo paraurti con i proiettori supplementari “protetti”; basta osservare ( si fanno notare da lontano) i passaruota allargati razionalmente integrati con il resto della carrozzeria e i gruppi ottici che “brillano” anche quando sono spenti grazie alla copertura trasparente che mette in risalto la struttura dei riflettori interni.
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SsangYong Rexton
Tecnologia raffinata L’abitacolo è chic (ma in questo campo la raffinatezza della SsangYong è proverbiale); la dotazione elettronica è ai massimi livelli con ABS, ESP, BAS (assistenza alla frenata), TCS (controllo della trazione), ARP (anti-ribaltamento), HDC (controllo automatico della velocità nelle discese); i due motori 5 cilindri sfoggiano doti particolari di efficienza; la trazione ( TOD o AWD) è impeccabile. Insomma, un salto di qualità notevole esalta la “vivacità” della SsangYong che da tempo è protagonista anche nel cuore del segmento dei Suv di lusso.
Il test da Monza alla Valtellina
Sistemi di trazione TOD e AWD
Il test su strada, da Monza alla Valtellina (Mantello) fino allo straordinario e immenso Agriturismo “Fiorida” che merita l’oscar in Europa per come è strutturato e organizzato, per noi di FM Formula Motori Magazine ha assunto i contorni di una gita piacevole e rilassante con la sorprendente EXECUTIVE. Dinamismo a piene mani, guida agile e sportiva con questa 4x4 di assoluto prestigio. Saliamo a bordo e ci immergiamo in una atmosfera particolare che stupirà anche gli automobilisti dal palato fine: i sedili anteriori (regolabili elettricamente) si piazzano automaticamente nella posizione prescelta grazie al sistema EZ; i pulsanti delle funzioni più importanti sono al volante come nelle berline di lusso. Il motore sorprende già dai primi giri e via via, col passare dei chilometri - all’insegna di una silenziosità di marcia esemplare – stupisce ancora di più con i suoi briosi e potenti 186 cavalli (a 4.000 giri) e la coppia di 402 Nm (a 1800 giri).
C’è più potenza e più coppia, la progressione è decisamente migliorata, così come il comfort di marcia: la Rexton 2 è agile e maneggevole come una berlina, ma esuberante specie a passo svelto grazie alla trazione “integrale-permanente” AWD (All Wheel Drive) con ripartizione automatica della coppia (40 per cento anteriore; 60 per cento posteriore) che si differenzia dal classico sistema TOD (è nelle versioni Plus e Premium) per un differenziale centrale in grado di mantenere un equilibrio costante nella guida veloce con reazioni molto contenute (anche in caso di perdita di aderenza) all’avantreno (classico a quadrilatero della gamma SsangYong) o al retrotreno (nuovi schema a ruote indipendenti). Ma le sensazioni (positive) di guida non cambiano di molto al volante della Rexton Plus e Premium: vecchia conoscenza il sistema TOD di trazione sulle 4 ruote a ripartizione variabile che distribuisce automaticamente la coppia fra le ruote anteriori e posteriori a seconda delle circostanze e dei fondi stradali. Il resto di Rexton è tutto all’insegna della migliore tradizione SsangYong. Per chi ama i “classici”, e a buon prezzo (considerando la qualità).
Plus, Premium ed Executive
REXTON 270 XVT AWD
REXTON 270 Xdi TOD
Motore tipo:
IL5 DOHC
IL5 DOHC
Cilindrata:
2.696 cc
2.696 cc
Potenza:
186 cv a 4000 giri
165 cv a 4000 giri
Coppia:
402 Nm a 1600/3000 giri
340 Nm a 1800/3250 giri
Velocità:
182 Km all’ora
177 Km all’ora
Da 0 a 100 orari:
11”64
12”92
Consumix100 km:
11,2 litri (città) 8 (extraurbano) 9,2 (combinato)
11,6 litri (città) 7,5 (extraurbano) 9 litri (combinato)
Emissioni di Co2:
233 g/km.
232 g/km.
Dimensioni Lunghezza: 4,72 metri Larghezza: 1.87 metri Altezza (con barre): 1.83 metri Passo: 2,82 metri Altezza minima da terra: 230 mm Angolo di attacco anteriore: 28° Angolo di attacco posteriore: 25,5° Pendenza massima: 43,6°
Un saggio di maturità e di qualità espresso su 2 fronti specifici: Rexton 2.7 Xdi da 165 cavalli solo con trazione TOD e cambio manuale a 5 rapporti (allestimenti Plus 1 da 33.800 euro, Plus 2 da 34.900 euro e Premium da 37.100 euro); Rexton 2.7 Executive da 186 cavalli solo con trazione AWD e cambio automatico T-Tronic a 5 rapporti firmato Mercedes (allestimento Executive da 39.500 euro ed Executive Top da 41.950 euro). Equipaggiamento completo: un solo optional, la vernice metallizzata (650 euro). Per la cronaca, però, c’è anche una versione Executive Top AWD equipaggiata con motore 3.2 litri benzina 24V da 220 cavalli (42.600 euro). 2007 maggio | giugno FM75
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Auto | Le sportive tedesche
di Nicola Piras
La nuova Serie 3 Cabrio: “perfezione” in Casa Bmw PALERMO. Passerella speciale della Bmw sotto il cielo di Palermo: si alza il sipario ed ecco la nuova Serie 3 Cabrio, la quarta della storia. Ha oltre vent’anni di storia questa 4 posti scoperta di Monaco che ha esordito nel 1986 in un mercato, allora, ancora sconosciuto. E ora aggiunge un altro capitolo, con una novità assoluta: sfoggia per la prima volta un hard-top a scomparsa per proteggere i passeggeri dalle intemperie. E’ stata perfezionata sotto tutti i punti di vista la nuova Bmw Serie 3 Cabrio che si differenzia dalle varianti berlina, touring e coupé non solo per l’estetica
(è evidente), ma per una forte e spiccata personalità. La novità più consistente riguarda il tetto. Il padiglione leggero, composto da tre pannelli, si tende automaticamente entro 23 secondi sull’abitacolo; l’apertura del tetto è ancora più veloce, bastano 22 secondi per far scomparire la capote nel modulo posteriore. <Si differenzia dalle precedenti versioni>, dice Alessandro Tofanin Product Communication Specialist di Bmw Italia, <per l’adozione di un tetto in lamiera che si ripiega e trova spazio nel baule posteriore. Le nuove tecnologie hanno permesso di ottenere
un tetto molto filante, bello da un punto di vista estetico ma in grado anche di garantire alcune pratiche soluzioni come una maggiore insonorizzazione dell’abitacolo>. Una versione moderna che ha abbandonato l’idea tradizionale del tetto in tela. Il tetto rigido BMW garantisce maggiore protezione e silenziosità durante la marcia. Non solo: il guscio della nuova Serie 3 Cabrio consente una maggiore visibilità grazie ai finestrini e al lunotto posteriore maggiorati.
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BMW Serie 3 Cabrio La nuova BMW SERIE 3 ha un bagagliaio con una capacità di carico di 350 litri a capotte chiusa e di 210 a capotte aperta. Ulteriore spazio, però, può essere ricavato abbattendo i sedili della fila posteriore. Grandi novità anche sotto il cofano. Per la prima volta fanno sentire il loro caratteristico rombo sportivo i nuovi motori a 6 e a 4 cilindri ad iniezione diretta. I propulsori a benzina sono tutti dotati della innovativa iniezione HIGH PRECISION (<la seconda generazione di un sistema di iniezione diretta della benzina che riduce il consumo di circa il 10% ma incrementa la potenza del motore>). La versione più sportiva della nuova Serie 3 Cabrio – la 335ì - sfoggia il primo 6 cilindri in
linea con tecnologia Twin Turbo, iniezione high precision e basamento in alluminio: potenza di 306 CV, coppia di 400 Nm, assicurano qualità stradali eccellenti (accelerazione da 0 a 100 orari in 5”8; velocità massima limitata elettronicamente a 250 orari, con un consumo medio di 9,9 litri di benzina per 100 chilometri). Sei cilindri anche per il 3 litri (330i Cabrio) da 272 cavalli: coppia di 320 Nm, accelerazione da 0 a 100 orari in 6”7, velocità massima limitata a 250 orari, consumo medio di 8,1 litri di benzina per 100 km. Motore da 3 litri, 6 cilindri in linea, anche nella 325i Cabrio: potenza di 128 cv, coppia di 270 Nm, da 0 a100 orari in 7”6, 245 chilometri all’ora.
La tecnologia dell’iniezione diretta della benzina esordisce nella gamma dei motori Bmw a 4 cilindri con la nuova 320i Cabrio: 2 litri, 170 CV, coppia di 210 Nm, da 0 a 100 orari in 9”1, 228 all’ora. Sul fronte del diesel ecco il turbo 3 litri per la Cabrio 330d: basamento in alluminio, common rail dell’ultima generazione, filtro del particolato, 231 CV, coppia massima di 500 Nm tra 1.750 e 3.000 giri, da 0 a 100 orari in 7”1, 245 all’ora, solo 7 litri per 100 chilometri. A benzina o gasolio la Serie 3 Cabrio è passione pura al volante. Bella da vedere e da far vedere, sempre inconfondibile sia aperta o chiusa. Elegante con le sue linee fluenti, agile col suo assetto moderno, potente in ogni caso con la sua trazione posteriore. Tutte le motorizzazioni possono essere abbinate (di serie) a un cambio manuale a sei marce o (solo come optional) a un cambio automatico con comandi al volante a sei rapporti. La nuova Serie Cabrio è in commercio dalla fine di marzo: i prezzi partono da 42.250 euro.
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MINI.IT
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News Auto | Le belle italiane
Anche un superdiesel per lâ&#x20AC;&#x2122;affascinante Spider La sportiva dellâ&#x20AC;&#x2122;Alfa Romeo sfoggia il potente motore 2.4 JTDm cinque cilindri da 200 cavalli. di Nicola Piras
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Alfa Spider Il Biscione guarda lontano: verso gli Usa dove conta di sbarcare nuovamente nel 2009 con le sue favolose auto sportive. C’è tempo, però, per preparare la “missione” e così eccolo intento ad allargare la sua “vetrina” già prestigiosa: al Salone di Ginevra (8-18 marzo), ad esempio, ha incantato con due anteprime mondiali, l’Alfa Spider diesel 2.4 JTDM da 200 cavalli e la Brera 2.2 JTS Selespeed, affiancate dalla strepitosa 8C Competizione, Alfa 159 e 159 Sportwagon, GT Black Line e le Alfa 147 con la “trazione intelligente” Q2. “Ultimo grido” la bella Spider biposto (firmata da Pininfarina che la costruisce in Piemonte) equipaggiata col potente superdiesel Multijet 2.4 JTDM da 200 cavalli, abbinato a un cambio a 6 marce con impostazione chiaramente sportiva. Anteprima di lusso a Camogli, alla vigilia del Salone di Ginevra, con un test su strade ideali per esaltare le doti di questa straordinaria auto: eccellenti valori di potenza (200 cavalli a quattromila giri) e di coppia (400 Nm a duemila giri), prestazioni di assoluto interesse (velocità massima di 228 chilometri all’ora; accelerazione da 0 a 100 orari in 8”4) e consumi tutto sommato contenuti (100 chilometri con 9,2 litri in città; 5,4 nell’extraurbano). Già in vendita in Italia e in Germania da febbraio, al prezzo di 39.800 euro e 41.800 (allestimento Exclusive), la Spider sfoggia questo superdiesel derivato dal noto 2.4 JTD 20 valvole Common Rail, 5 cilindri in linea, il più potente della famiglia JTD plurivalvole con tecnologia Multijet (potenza specifica: 84 cv/litro). Motore “amico” dell’ambiente (filtro antiparticolato di serie), già predisposto per la normativa Euro 5 anti-inquinamento che scatterà a settembre 2009. Mancava un superdiesel nella “collezione Spider”, e così è arrivato questo autentico gioiello dell’ingegneria motoristica per un’auto bellissima, da sogno, perché nella tradizione Alfa Romeo lo Spider occupa un posto di rilievo (dalla Giulietta Spider degli Anni ’50 passando per il Duetto degli Anni Novanta) in quanto ha sempre rappresentato l’espressione “libera ed emotiva” dell’auto. <Con il fantastico motore 2.4 turbodiesel>, sostiene Antonio Baravalle amministratore delegato di Alfa Romeo Automobiles, <la Spider incarna totalmente lo spirito del mitico Duetto e ribadisce la nostra vocazione alle grandi sportive scoperte>. Una sportiva, la Spider, che sfoggia un’eleganza tipica della classica scuola italiana esaltata anche dalla capote in tela (apertura e chiusura completamente automatica) e da un abitacolo d’alta classe (anche climatizzatore bi-zona, comandi radio al volante, cruise control, navigatore satellitare a mappe).La Spider – va ricordato – è disponibile anche con due motori a benzina: 2.2 da 185 cv, anche con cambio robotizzato Selespeed (35.800 e 37.800 nella versione Exclusive); 3.2 V6 Exclusive da 260 cv con la trazione integrale Q4 (45.800 euro) e anche con cambio automatico a 6 marce. 2007 maggio | giugno FM81
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It’s time for SLK.
Con Light-Lease, da € 239* al mese. *L’esempio è riferito a una SLK 200 Kompressor. Prezzo chiavi in mano € 39.570 I.V.A. compresa (esclusa I.P.T.): anticipo € 13.850 o eventuale permuta e 47 canoni mensili di € 239 e possibilità di riscatto € 16.473. Spese d’istruttoria € 242 (T.A.N. 2,35% - T.A.E.G. 2,96%). Iniziativa valida fino al 30 giugno 2007. Salvo approvazione della DaimlerChrysler Servizi Finanziari S.p.A. Consumo (l/100 Km.): urbano 12,9 - extraurbano 7,1 - combinato 9,2. Emissioni di CO2: 221 g/Km.
s.r.l.
Reimer s.r.l.
Via dell’Artigianato, 6 - 09122 CAGLIARI Tel. 070/2116100 - Fax 070/2116930 www.reimer.it
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Auto | Le prove su strada
Mercedes Classe C
di Nicola Piras
La Classe C incanta sulle strade di Valencia Lungo test di FM Formula Motori in Spagna al volante della baby-Mercedes giunta alla quarta generazione, ora più grande e più confortevole e con tanta tecnologia VALENCIA. Dopo l’anteprima mondiale di gennaio a Stoccarda e la passerella al Salone di Ginevra a metà marzo, è scesa in campo, per il classico test su strada, la quarta generazione di Classe C, modello di punta – una autentica best seller per la Casa di Stoccarda , alla ribalta dal 1983. Una “star”, insomma, che in quasi mezzo secolo ha collezionato più di 6 milioni di preferenze in tutto il mondo. Eccola a Valencia, promossa a pieni voti nel lungo “esame” sulle strade spagnole, la nuova Classe C, la quarta della storia
in Casa Mercedes, una “stella” a due volti, con un look classico (Elegance e Classic, appunto) e uno sportivo (Avantgarde), dal 31 marzo scorso in vendita anche in Italia dove ha riscosso sempre un grosso successo (sta per superare quota 300mila). La chiamano la “baby Mercedes”, ma piccola non è con i suoi 4,581 metri di lunghezza (+55 millimetri rispetto al modello precedente) e lo spazio abbondante (sui sedili anteriori, ad esempio, è cresciuto di 40 millimetri all’altezza del-
le spalle). Aumentata anche la larghezza, ora di 1,77 metri (+42 mm), cresciuto di 45 millimetri anche il passo (2,760 metri). Decisamente “grande”, la nuova Classe C, non tanto per le dimensioni ma soprattutto per i contenuti d’alta classe e alta tecnologia presi a prestito dall’ammiraglia S o dai grandi SUV: l’Agility Control (di recente sviluppo) con gli ammortizzatori che si adattano automaticamente alle condizioni di marcia. L’Intelligent Light System con cinque diverse funzioni luci. 2007 maggio | giugno FM83
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Auto | Le prove su strada
E il sistema PRE-SAFE con misure di protezione preventive per le persone a bordo. L’Advanced Agility per una guida più sportiva (disponibile a richiesta in autunno) con sterzo parametrico diretto. L’Adaptive Brake, altra novità tecnica basata sulla tecnologia della Classe S (ha varie funzioni, compresi ausilio alla partenza in salita, carica preventiva dell’impianto frenante in situazioni critiche, frenata per asciugare i dischi dei freni sul bagnato). Il 7G-Tronic (di serie nella C 350, il modello di punta), il primo cambio automatico a 7 marce al mondo. E non è finita: mettiamoci anche i gruppi ottici posteriori ventilanti per migliorare l’aerodinamica; mettiamoci la plancia bicolore, il display a scomparsa, il sistema multi-media Comand con controllo vocale Voicetronic (ereditato dai modelli top della Mercedes); il tetto panoramico, il volante multifunzione, i sedili di nuova concezione, il sistema di aria condizionata anche per i passeggeri posteriori, il navigatore satellitare con schermo a colori da 5” che comprende le funzioni per il telefono, insieme a un’interfaccia Bluethoot, l’autoradio e il lettore DVD. E’ migliorata sotto tutti i punti di vista la nuova berlina “Premium” tedesca: più comfort, più agilità, sicurezza ai massimi livelli e motori più potenti che consumano meno. <La nuova Classe C>, sostiene Federico Goretti, Direttore Generale Chrysler Group, <è una vettura con due volti: la ELEGANCE per un cliente che ricerca eleganza e comfort, l’AVANTGARDE invece per ricerca il massimo della sportività>. Dimensioni maggiorate nella nuova Classe C: 4,68 metri (lunghezza) e 1,80 (larghezza) con un passo generoso di 2,76 metri. 84FM maggio | giugno 2007
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Mercedes Classe C
Misure che garantiscono una maggiore spaziosità interna. L’abitacolo della nuova Classe C si fa apprezzare per i materiali pregiati. Su strada si fanno apprezzare il comfort e l’agilità della nuova Classe C, che si è dimostrata adatta ad ogni tipo di percorso grazie al sistema AGILITY CONTROL. Per le strade di Valencia, noi di FM Formula Motori abbiamo potuto apprezzare il sistema che regola automaticamente gli ammortizzatori in funzione delle condizioni di marcia. Ma AGILITY CONTROL non è solo questo: la nuova Classe C dispone ora di uno sterzo più diretto del 6% rispetto al modello precedente e di un
nuovo cambio più preciso. In campo tecnologico la nuova Classe C adottata alcuni sistemi inediti per la categoria. Il sistema PRE SAFE ad esempio per la sicurezza preventiva. In caso di una presunta collisione vengono attivati automaticamente in anticipo il prestensionamento delle cinture di sicurezza; la chiusura dei finestrini e del tetto apribile; e una corretta posizione del sedile per evitare il contatto con la plancia. Sempre sul fronte della sicurezza la nuova Classe C dispone di 7 airbag e dei poggiatesta NECK PRO che prevengono il colpo di frusta. I propulsori della nuova Classe C,
quattro e sei cilindri, benzina e Turbodiesel, sono stati potenziati e migliorati per ridurre i consumi. La gamma va dal propulsore 1.8 litri della C 180 benzina (143 CV) al 3.5 litri della C 350 (272 CV); motori abbinati a cambi manuali a 6 rapporti o automatici (compreso il 7G-Tronic). <La nuova Classe C>, afferma Goretti, <parte da 31.600 euro della C180 Kompressor, propone quello che sarà il prodotto a mio parere di maggiore mix, l’AVANTGARDE 220 CDI da 270 cavalli intorno ai 35.050 per arrivare ai 48.450 euro della C 350 Avantgarde>.
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News Auto | Pianeta gasolio
di Gianni Piras
“Operazione Diesel” firmata da Chevrolet Equipaggiate con il motore 2 litri (ma da 121 cv) anche la Nubira Station Wagon e la Lacetti dopo il SUV Captiva e la berlina Epica SALAMANCA. Una città stupenda, duemila anni di storia: Salamanca, nel tardo Medio Evo con la sua università era il centro spirituale d’Europa. E’ qui – con un’operazione diesel senza precedenti - che continua (anzi, si amplia) la storia della Chevrolet, il <marchio del cravattino> ora navigante a gonfie vele sotto le insegne della General Motors: marchio che vuol essere il “centro focale” di un fenomeno (motori a gasolio) in continua crescita in Europa, visto che la percentuale si è quadruplicata negli ultimi 15 anni. E cresce, costantemente, anche la Chevrolet in Italia (da quota 30.079 nel 2004 a 37.739 nel 2006: quindicesimo posto assoluto nel Bel Paese dei motori), con un ottimo inizio quest’anno (8.503 auto vendute a gennaio-febbraio: +5%) e un salto avanti in classifica. Ma ha ancora voglia di crescere – giustamente – la Chevrolet e per questo gioca la “carta” decisiva del diesel: dopo il Suv Captiva e la berlina media
Epica (motore 2 litri da 150 cavalli), anche le belle Lacetti e Nubira possono sfoggiare da maggio i motori a gasolio (2 litri da 121 cavalli). Un’operazione in grande stile: l’obiettivo è chiaro, entro <la fine del decennio avere una Chevrolet su tre in Europa con un diesel sotto il cofano>. Per il momento i riflettori sono puntati sulla nuova Nubira SW TCDi (18.550 euro la versione SX; invece 20.200 la versione CDX Leather con sedili in pelle) e sulla nuova Lacetti berlina TCDi (16.820 euro al SX contro 18.170 della SX Leather).
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Chevrolet Diesel
A Salamanca la Chevrolet ha schierato in prima fila tutta la gamma diesel: lo spazioso Suv Captiva e l’elegante “ammiraglia” Epica da una parte, Nubira e Lacetti dall’altra. Con le quattro Chevrolet è stato davvero un bel viaggiare, da Salamanca fino a Trabanca, dal Rio Tormes fino al lago artificiale di Almendra (137 chilometri quadrati: circa 2,5 milioni di metri cubi d’acqua): per comfort, maneggevolezza, prestazioni hanno ben poco da invidiare alle dirette concorrenti. E allora, andiamo a “esplorare” il pianetadiesel della Chevrolet. Due versioni del moderno 2 litri diesel common rail: una – come detto – da 150 cavalli a quattromila giri (Captiva ed Epica), una “variante da 121 cv a 3.800 giri (Nubira e Lacetti). Un quattro cilindri potente, con un sistema Common Rail Bosch di ultima generazione (l’iniettore immette il gasolio nella camera di combustione alla pressione di 1.600 bar). Testata in alluminio, 4 valvole per cilindro e 2 alberi di equilibratura (notevole riduzione delle vibrazioni). Una sorta di “mostra itinerante” di tecnologia: mentre il diesel da 150 cv è sovralimentato da un turbocompressore con turbina a geometria variabile controllata elettronicamente (VGT), il “fratello” minore della famiglia Lacetti/Nubira utilizza un turbocompressore con turbina a geometria fissa (FTG). Differenti dettagli tecnici che l’uomo al volante difficilmente percepisce: perché sia che si viaggi sul Suv Captiva o sull’Epica, sia che guidi la Nubira o la Lacetti, i due motori sono Modelli in Italia
Lacetti
Nubira SW
Cilindrata (cm )
Epica
talmente “raffinati”, silenziosi e sempre all’altezza della situazione (eccellente sprint anche nei sorpassi, curva di coppia piatta e con valori elevati a tutti i regimi). Quattro Chevrolet di rango dotate del filtro antiparticolato DPF che per tutta la sua “vita” non richiede manutenzione né uso di addittivi e sfoggia un sistema di ricircolo dei gas di scarico (EGR) raffreddato ad acqua. Un sistema avanzato di filtraggio del particolato: grazie a un processo di rigenerazione automatico, il consumo di carburante, le emissioni di Co2 e le prestazioni sono praticamente uguali a quelle di un propulsore senza filtro. Dunque, un salto di qualità notevole sul fronte del diesel con questi motori prodotti in uno stabilimento costruito appositamente a Gunsan, nella Corea del Sud. Anche con i moderni propulsori “puliti” a benzina e a gasolio che fanno parte della gamma Chevrolet, si viaggia spediti lungo la strada verde (“visione a emissioni zero”) che è la strategia a lungo termine di General Motors. Una via lungo la quale si possono ammirare la Chevrolet Sequel (veicolo a celle combustibili) e la Chevrolet Volt (auto elettrica) e capire che la mobilità senza emissioni nocive diventerà prima o poi una realtà grazie anche allo “spirito pionieristico” del colosso americano GM.
Captiva
1.991
3
Potenza (kW/cv @ giri/min)
89/121 @ 3,800
Coppia max (Nm @ giri/min)
280 @ 2,000
110/150 @ 4,000 320 @ 2,000
0-100 km/h (s)
9,8 (10,6)
9,8 (10,6)
9,7 (10,1)
11,5 (12,2)
Velocity max (km/h)
186 (188)
186 (188)
200 (207)
178 (180)
Consumo ciclo combinato (I/100 km)
5,7 (6,6)
6,0 (6,9)
6,1 (7,6)
7,6 (8,7)
traparentesi i dati delle versioni con cambio automatico
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News Auto | Pianeta gasolio
Chevrolet Lacetti TCDi
Chevrolet Nubira SW TCDi
- Segmento: compatte - In gamma da: 2004 - Unità vendute finora in Europa: 70.093
- Segmento: compatte - In gamma da: 2004 - Unità vendute finora in Europa: 34.032
DATI PRINCIPALI
DATI PRINCIPALI
Lunghezza/Iarghezza/altezza (mm)
4.295/1.725/1.445
Lunghezza/Iarghezza/altezza (mm)
4.580/1.725/1.500
Passo (mm)
2.600
Passo (mm)
2.600
Volume bagagliaio (litri)
400 —1.410
Volume bagagliaio (litri)
275 — 1.045
VERSIONI
1.4
2.0D
VERSIONI
1.6
2.0 D
Cilindrata cc
1.399
1.991
Cilindrata cc
1.598
1.991
kW/CV
70/95
89/121
kW/CV
80/109
89/121
Nm @ giri/min
131/4.400
280/2.000
Nm @ giri/min
150/3.600
280/2.000
0 — 100 km/h (s)
11,6
9,8
0 —100 km/h (s)
11,4
9,8
Velocita max (km/h)
175
186
Velocita max (km/h)
187
186
1/100 km (misto)
7,2
5,7
1/100 km (misto)
7,8
6,0
Allestimento
Equipaggiamenti di serie
Prezzo Chiavi in mano
2.0 TCDi (121 CV) SX
2.0 TCDi (121 CV) SX Leather
Radio CD Aria Condizionata Fendinebbia Filtro Antiparticolato (FAP)
Sedili in pelle Spoiler posteriore Cerchi in lega Filtro Antiparticolato (FAP)
€ 16.820
€ 18.170
Allestimento
Equipaggiamenti di serie
Prezzo Chiavi in mano
2.0 TCDi (121 CV) SX
2.0 TCDi (121 CV) CDX Leather
Radio CD Climatizzatore Automatico Fendinebbia Filtro Antiparticolato (FAP)
Sedili in pelle Controllo elettronico della velocita Caricatore CD (5CD) Cerchi in lega Filtro Antiparticolato (FAP)
€ 18.550
€ 20.200
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Rassegne | My Special Car
Alla “fiera” del tuning le auto si fanno più belle <La fiera del brivido>: così La Stampa, il grande quotidiano di Torino, ha definito (e titolato) la quinta edizione di “My Special Car”, il festival dell’auto elaborata, il regno del tuning. Un fenomeno straordinario, ricco di emozioni e di “proposte” avvincenti e anche stravaganti, che vede protagonisti 130 club di appassionati. Non a caso “My Special Car” è cresciuta negli anni sino a diventare la seconda vetrina europea: 95.365 visitatori quest’anno (+5% rispetto al 2006), 6.726 operatori economici (+39%) e 293 giornalisti (+33%). E non a caso a Rimini hanno partecipato 12 Case automobilistiche: BMW con il marchio Mini, Citroen,
Daihatsu, DaimlerChrysler con i marchi Mercedes-AMG e Sart BRABUS, Fiat (Panda Cingolata ed elaborazioni della vecchia 500), General Motors con Opel, Kia, Peugeot, Seat, Subaru, Volkswagen e Volvo. Per la prima volta di scena anche la Galleria Ferrari (F430 Challenge). Mercedes-Benz ha proposto la nuova Classe C Berlina ed alcune tra le più potenti vetture AMG della gamma con la Stella: SLK 55 AMG Performance, SL 55 AMG Performance e ML 63 AMG V-Max. Mercedes-AMG, inoltre, ha presentato in anteprima italiana la nuova F1 Collection 2007 e le ultime novità della linea accessori Mercedes-Benz.
Melita Toniolo (Grande Fratello 7) “madrina” di My Special Car 2007
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Rassegne | My Special Car
L’interno della Seat Leon Cupra
La Seat alla ribalta con Leon Cupra Capirex by Suomy, versione speciale della potentissima Leon Cupra 2.0 TFSI 240 CV, realizzata in collaborazione con Suomy (saranno prodotti solamente 65 esemplari numerati, firmati da Loris Capirossi): auto caratterizzata dal colore Nero Inferi e da specchietti retrovisori in colore Rosso come le pinze dei freni, il quadro strumenti con finiture cromate e il pomello del cambio personalizzato Suomy. L’auto verrà commercializzata nella tarda primavera e nella dotazione sarà compresa una copia del casco di Loris Capirossi “Extreme Capirossi Replica” e la partecipazione, a scelta del cliente, a un corso di guida in moto alla Capirossi Safety School o, in alternativa, in auto al SEAT Racing Center. Anche Loris Capirossi viaggerà su una Leon Cupra Capirex by Suomy: la numero 65/65.
Proposta dalla Seat anche la Ibiza Stylance 1.4 16V personalizzata internamente da Kenwood e JBL , due marchi di grande rilievo nel mondo Car Audio. Kenwood con il sintomonitor a doppio DIN DNX7029 fornisce un pacchetto di funzioni davvero unico: lettore MP3, WMA, DVD e DviX, il tutto gestibile attraverso una comoda e innovativa interfaccia Touch Screen. Gli amplificatori e gli speaker JBL della serie Power garantiscono alla resa sonora potenza e qualità. L’auto è stata interamente graffitata live dal writer Bean, trasformandosi nella SEAT Ibiza Urban Mobil che a luglio verrà messa all’asta su Ebay per beneficenza a favore della Fondazione per l’infanzia “Pies Descalzos” di Shakira, artista musicale con cui la SEAT ha stretto una partnership in qualità di main sponsor del suo “Oral Fixation European Tour 2007”.
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Golf GTI Edition 30
La R32 è la Golf di serie più potente e veloce di tutti i tempi: il suo motore V6 3.2 litri eroga una potenza di 250 CV e consente di raggiungere i 250 km/h. La combinazione della trazione integrale 4MOTION di serie con un potenziale così elevato permette un’accelerazione 0-100 km/h in 6,2 secondi. Protagoniste di rilievo anche la Peugeot e la Citroen. La Casa del Leone ha presentato cinque “gioielli” della famiglia 207: la ruggente Gti, la Effettosuolo, la Cabrio-Coupé, la Super 2000 e la Spider. La Citroen ha portato alla ribalta la nuova serie speciale della “piccola cattiva”, la C2 VTS Supersprint con motore 1.6 da 125 cavalli, proposta nei colori Rosso Aden, Nero Onyx e Blue Gran Pavois. Di serie i componenti che normalmente montano gli appassionati di tuning. L’auto costa 850 euro in più rispetto alla versione in listino (14.850 euro).
La Volkswagen ha proposto due autentiche superstar della gamma Golf: la GTI Edition 30 e la R32. La Edition 30 è una GTI con allestimento speciale, creata per celebrare i 30 anni di carriera della GTI, vettura-mito tra le compatte sportive. Rispetto alla GTI normale, la Editon 30 ha 30 cavalli (230 CV), l’ottimo cambio DSG con doppia frizione, una trasmissione che riunisce i vantaggi del cambio manuale e di quello automatico, e offre un eccezionale rendimento nella guida sportiva. L’estetica, curata dalla Volkswagen Individual, prevede uno specifico kit aerodinamico con appendici applicate ai paraurti e minigonne laterali. I cerchi Detroit da 18” verniciati di nero conferiscono ulteriore grinta all’Edition 30 le cui prestazioni sono all’altezza della fama della GTI: 245 km/h la velocità massima e 6,8 secondi per lo scatto da 0 a 100 chilometri orari.
Golf R32
A Rimini l’UIGA (Unione Italiana Giornalisti dell’Automobile) ha assegnato alla Subaru per la Impreza STI il premio AUTO EUROPA TUNER. My Special Club quest’anno ha chiamato a raccolta a Rimini 1235 vetture di privati e 131 club: ha premiato, fra gli altri, il club più numeroso (Wacky Racers Tuning Club con 43 iscritti), il club proveniente da più lontano (premiato con il trofeo AsconAuto lo Jonio Tuning Club della provincia di Cosenza) e il club monomarca più numeroso (il VW Polo Club con 32 vetture).
La Subaru Impreza STI premiata dall’UIGA a Rimini C2 VTS Supersprint
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Rassegne | My Special Car
di Simone Simbula
Anche la Sardegna protagonista nel “regno” del tuning a Rimini Spettacolo d’eccezione anche quest’anno con “My Special Car”, l’evento più sentito dai tuners italiani. Se da una parte possiamo considerare il “Motor Show” di Bologna il più importante evento motoristico nazionale, il “My Special Car” di Rimini – nato 5 anni fa - si afferma prepotentemente come la miglior “Fiera” nazionale dedicata alle auto modificate, siano esse “tunizzate” o elaborate negli impianti audio. Appuntamento d’obbligo, quindi, anche nel 2007 in questo “eden” straordinario per vedere tutto ciò che non è di serie su un’auto: e come per il 2006 il portale SardegnaTuning e la sua “comunità” hanno partecipato all’evento di Rimini considerato anche come la finale di molti campionati regionali. Partenza e rientro via Olbia: cinque giorni in cui 25 persone - prevalentemente del Cagliaritano - hanno condiviso tante fatiche spinte da una comune passione per le auto, fatiche ripagate con ricordi indelebili oltre a una coppa per un primo posto davvero eccezionale.
La EX Eclipse del club olbiese.
94FM maggio | giugno 2007
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My Special Car
Undici le auto della carovana SardegnaTuning, ma solo cinque hanno completato i lavori per poter partecipare attivamente alla “fiera”. In particolare, due le auto prodotte dalla ditta CleanCarSound di Monserrato: la Punto GT con impianto replica “Bulbo-Sound” sfoggiata da Daniel Simula e la famosa Fiat Coupé di Andrea Argiolas (noto Bulbo) elaborata pesantemente, sia esteticamente che meccanicamente, e con “soli” 500 chili di componenti audio. Da approfondire il ruolo della Fiat Coupé: Andrea Argiolas, dopo aver vinto il campionato sardo, è andato a Rimini per disputare la finale nazionale, unico campione sardo ad aver avuto il coraggio di andare a confrontarsi con gli agguerriti concorrenti della penisola. Risultato storico: il primo posto assoluto! La ditta Extreme Sound ha partecipato anch’essa attivamente con due auto, la Fiesta di Andrea Meloni (simpaticissimo e trascinatore del gruppo) e la fantastica Opel Astra rossa, orgoglio personale del suo “creatore” Alessandro Saba, che oltre ad aver vinto la sfida personale con alcuni suoi rivali, ha avuto tanti consensi.
Alessandro Saba con la “sua” Opel Astra.
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Rassegne | My Special Car
Daniel Simbula e la “sua” Punto GT
Numerosi visitatori e giornalisti, infatti, hanno ammirato il coreografico cofano della Opel Astra. L’officina MotorToro ha portato alla ribalta l’Alfa 147 elaborata pesantemente nel motore, e stravolta nell’estetica: auto che nella libera circolazione ha attirato mille sguardi curiosi. Importante anche la partecipazione del Club di Ghilarza e del suo presidente Ugo Frau, noto “Zio Crazy” che non ha potuto portare l’auto su cui lavorava per un incidente. Ed infine, come non citare i due organizzatori e capogruppo, Simone Simbula (webmaster SardegnaTuning) e Andrea Sulas (cogestore del sito e titolare della ditta quartese Caratelier). Oltre alla comitiva della “comunità” numerosi erano i sardi presenti al My Special Car, operatori del settore o semplici visitatori. In conclusione un’esperienza positivissima. Appuntamento rinnovato per il 2008 per la nuova edizione della “fiera” riminese, mentre per le tappe regionali lo spettacolo è replicato il 13 maggio a Marina Piccola e il 3 giugno a Villamassargia con il trofeo Sardegnatuning (per maggiori informazioni www.sardegnatuning.it).
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Auto | La tecnologia I filtri MicronAir Esistono due tipologie di filtri MicronAir: i particellari e i combinati. I filtri particellari trattengono praticamente il 100% delle particelle con dimensioni superiori ai 3-5 micron. Mantengono poi ottimi livelli di filtrazione anche per particelle di dimensioni inferiori come fuliggine, polveri industriali e microrganismi che potrebbero altrimenti penetrare nei polmoni. Le cosiddette PM10, ovvero le particelle respirabili, tristemente famose negli ultimi anni, hanno dimensioni inferiori ai 10 micron e sono pertanto un obiettivo strategico per i filtri abitacolo MicronAir. I filtri combinati, che al tradizionale sistema filtrante per le particelle associano uno strato filtrante con carbone attivo, sono in grado di trattenere anche gli odori sgradevoli, l’ozono e i gas di scarico.
L’auto e il filtro Occhio alla salute I filtri-abitacolo sono ormai di serie su tutte le nuove auto. La regolare sostituzione (mediamente 15.000-20.000 km, comunque almeno una volta all’anno) è di fondamentale importanza per tutelare la salute e il benessere dei passeggeri. Negli Stati Uniti il 95% degli intervistati da The Dohring Co. (il più grande istituto di ricerca del Nord America specializzato nel settore automotive) dichiara di preoccuparsi dell’ingresso di particelle e sostanze inquinanti all’interno dell’abitacolo. <Il problema è serio>, sostiene l’ingegner Giacomo Menzio, responsabile commerciale della MicronAir in Italia, <numerosi studi dimostrano che all’interno dell’auto la concentrazione dell’inquinamento dell’aria può raggiungere valori fino a sei volte superiori a quelli registrati all’esterno a causa del cosiddetto effetto-tunnel, durante il quale i gas di scarico presenti nell’aria e quelli del veicolo antistante vengono letteralmente risucchiati all’interno dell’abitacolo, permanendovi e raggiungendo i livelli di concentrazione sopra indicati>. In Italia la qualità dell’aria che respiriamo e facciamo respirare in
auto ai nostri passeggeri, bambini compresi, sembra essere l’ultima delle nostre preoccupazioni. Infatti, nonostante i progressi degli ultimi anni, legati probabilmente all’informazione sempre più diffusa sulle problematiche dell’inquinamento dell’aria e delle polveri sottili, neanche la metà degli automobilisti italiani si preoccupa di ciò che respira in auto e, spesso, non è neppure a conoscenza dell’esistenza del filtro-abitacolo e della sua funzione protettiva per la salute. Oggi, in Italia, sono almeno 15 milioni le auto dotate di un filtro abitacolo come equipaggiamento di serie, su un totale di circa 30 milioni in circolazione; i filtri venduti e sostituiti ogni anno in Italia sono in media solo 7,5 milioni. Obiettivo del filtro abitacolo è di ripulire l’aria che dall’esterno dell’auto, attraverso i condotti dell’impianto di riscaldamento o climatizzazione, entra nell’abitacolo e viene respirata dagli automobilisti. I filtri devono essere di buona qualità tecnica, per trattenere gli elementi che possono causare problemi respiratori (asma, danni ai tessuti polmonari, cancro, bronchiti, enfisema, influenza). 2007 maggio | giugno FM97
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Auto e Sport | Le grandi iniziative
Iveco Stralis
Iveco e All Blacks: abbraccio tra giganti L’Azienda italiana firma una storica sponsorizzazione con la nazionale neozelandese di rugby, il team più famoso al mondo. “Livrea nera” e nuovo Stralis. di Gianni Piras
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Auto e Sport | Le grandi iniziative
MONTECARLO. La forza del “gigante” Iveco, la travolgente vigoria degli All Blacks, i possenti giocatori della nazionale neozelandese di rugby, una “icona globale”, un “fenomeno sociale”. Per la serie <le grandi sponsorizzazioni>, su una passerella prestigiosa, al Forum Grimaldi di Montecarlo, è andato in scena un “binomio” straordinario, senza precedenti, due protagonisti assoluti a livello mondiale: uno (Iveco) sul fronte dei veicoli “pesanti” (tutte le aree del trasporto professionale, in pratica), l’altro (All Blacks) sul fronte di uno sport avvincente. Dunque il “gigante” Iveco, leader nel settore dei veicoli commerciali leggeri e pesanti del Gruppo Fiat, si fa “tutto nero” e per i prossimi 4 anni sarà lo sponsor ufficiale degli All Blacks, la nazionale neozelandese di rugby, la più famosa al mondo, quella che prima di ogni incontro sportivo esegue la “haka” (la spettacolare danza propiziatoria, tipica dei Maori, un rituale nato nel 1888 ad opera dei New Zealand Natives, la squadra coloniale messa in piedi dagli inglesi). Una strategia di mercato per rafforzare l’immagine del Marchio. Ma cosa accomuna questi titani? <Impegno, affidabilità, risultati, spirito di squadra e potenza. Tutti valori>, ha dichiarato Paolo Monferino, amministratore delegato di Iveco, <che la nostra Azienda condivide con i mitici All Blacks>. <Built the same way>, <costruiti nello stesso modo>, si legge nel sito (www.allblacks. iveco.com) nato appositamente per celebrare la “partnership” e che esprime in modo sintetico ed efficace l’operazione-Iveco. Chi meglio degli All Blacks poteva rappresentare il nuovo “cammino” intrapreso dalla azienda torinese? <Gli All Blacks>, spiega Paolo Monferino, <ci dimostrano che essere vincenti sempre, ovunque e in ogni circostanza, è estremamente difficile ma non impossibile. E’ il risultato di un lavoro duro, di impegno e passione>. Insomma, gli All Blacks visti come l’emblema di un valore eccezionale, ossia la forza e lo spirito di squadra, “tutti per uno, uno per tutti”. Ecco, allora, profilarsi all’orizzonte un altro gigante: lo Stralis. 100FM maggio | giugno 2007
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Iveco Stralis Ammirato prima in forma statica nel piazzale del Forum Grimaldi e poi dinamicamente su strada: è il nuovo veicolo pesante della gamma stradale, in vendita in tutte le concessionarie europee da febbraio 2007. Un “gigante nero” (in omaggio agli All Blacks) che ha una missione speciale: far crescere l’Iveco nel pianeta dei veicoli pesanti nell’ambito di una strategia chiara e ben delineata, cioè migliorare entro il 2010 vendite e redditività del marchio. Un”gigante” a suo modo anche elegante: basta guardare la cabina di guida che sembra un salottino, ora più ampia e più funzionale, con colori e design vivaci. Addirittura più potente (560 cavalli) ora il nuovo Stralis, tutto proteso con la sua forza a conquistare i mercati del Nord Europa, specialmente quelli scandinavi. Esprime la “visione dell’Iveco” per il futuro (essere numero 1 al mondo), la sfida esaltante (essere leader dei vicoli pesanti) di un Gruppo che si affida al gioco di squadra. <Giochiamo>, sostiene Monferino, <su un campo globale>.
Ecco come è articolata la gamma Stralis su 3 motori (Cursor da 8, 10 e 13 litri), 3 cabine (Active Day, Active Time, Active Space). 1) Trattori 4x2 tradizionali affiancati da versioni specifiche: ribassate (Low Tractor, LT), con ponti a doppia riduzione (Hub Reduction, HR), con telai rinforzati per le applicazioni più impegnative (Rough Road, RR), per trasporto vetture (Car Transport, CT), per distribuzione (Distribution, D). 2) Trattori 6x2 con assale centrale sterzante. 3) Carri 4x2 tradizionali a sospensione meccanica, pneumatica e full pneumatica. 4) Carri 6x2 con terzo asse a ruote singole o gemellate, sollevabile, fisso o sterzante, oppure sterzante e in posizione centrale, con sospensione posteriore meccanica e pneumatica.
La gamma Stralis: 3 motori, 3 cabine 5) Trattori e carri 6x4. Tutte le versioni sono abbinabili a molteplici tipologie di sospensione, comprese quelle pneumatiche ad alta e bassa escursione per adattare il veicolo all’altezza richiesta da missioni di distribuzione o trasporto intermodale. I modernissimi motori Cursor Euro5 SCR, con iniettoripompa e turbina a geometria variabile, vantano potenze da 310 a 560 CV e coppia massima da 1.300 a 2.500 Nm. Propulsori efficienti, ecologici, intrinsecamente affidabili, con erogazione di potenza e coppia ottimizzata alle velocità
di utilizzo commerciale per mantenere bassi i consumi. Tre diversi tipi di cabina sono dedicati a specifiche missioni. Stralis Active Day: dotato di una cabina corta con tetto basso, indicato per missioni a medio raggio, per impieghi urbani e suburbani che non richiedono pernottamenti. Stralis Active Time: veicolo dedicato alle medie e lunghe percorrenze, nazionali o internazionali, con cabina lunga a tetto basso o alto. Stralis AS: il top della gamma Stralis 2007, prende il nome dalla straordinaria abitabilità interna, con dimensioni che rendono la cabina praticamente cubica (disponibile anche in versione tetto basso).
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Industriali | Iveco Daily
Daily, il professionista del trasporto “leggero” La sua credenziale migliore: ogni 5 minuti, nel mondo, viene acquistato un Daily. Cabinato, van e minibus: nel suo DNA ci sono affidabilità, efficienza e versatilità a dosi massicce. Da quasi trent’anni, dal 1978, il Daily firmato Iveco ha proposto le innovazioni più importanti sul fronte del trasporto leggero in Europa, stabilendo nuovi standard per i veicoli commerciali: telaio a longheroni, motore turbodiesel a iniezione diretta, intercooler, propulsori a gas naturale, van da 17 metri cubi e 210 centimetri di altezza, common rail e cambio a 6 marce. Il nuovo Daily, presentato lo scorso anno, viaggia con un
cocktail (tecnologia, robustezza e qualità) ad alta gradazione che ne ha decretato il successo tra i professionisti del settore. Look speciale firmato Giugiaro: il grande designer ha ideato una linea fluida attraverso un frontale aggressivo, una fiancata pulita e una parte posteriore rinnovata, impreziosendola con una mascherina che accentua l’ “aria di casa” Iveco, uno spoiler con prese d’aria sul tetto in cui sono incorporati il terzo stop e l’illuminazione dell’area di carico. Nella “dote” spiccano il telaio a longheroni, una cabina di guida all’altezza delle migliori berline (anch’essa progettata da Giugiaro).
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Iveco
Missione Medio Oriente e Africa: c’è anche il Daily firmato Giugiaro
E sedili più comodi e avvolgenti, cambio al centro della plancia, nuova leva del freno di stazionamento più corta, una gamma di motori (tutti Euro 4) unica nella categoria per potenza ed elasticità. Il Nuovo Daily, con la classica trazione posteriore, propone molte novità sul fronte dei propulsori: il 2.3 litri (potenze da 96-116-136 cavalli) con turbina a geometria variabile; i 3 litri - disponibili anche sui minibus - hanno più coppia e più potenza (la versione HPI ora ha una potenza di 146 cv e 350 Nm; la HPT arriva a 176 cavalli e 400 Nm di coppia massima erogata in modo costante da 1.250 a 3.000 giri). Tutti i Daily sono equipaggiati col filtro antiparticolato DPF Migliorato anche il sistema frenante: nella versione 3.5t (classe S), con i fre-
ni a disco potenziati, il Daily lanciato a 100 orari si ferma nello spazio di soli 42 metri. Non solo. Può essere equipaggiato con ABS/EBD, ESP di ultima generazione con ASR (antislittamento) integrato. Oltre all’airbag del pilota (di serie nella versione Combi per trasporto di persone), si può avere l’airbag per il passeggero e window-bag. La gamma si articola in 3 classi (a seconda della massa totale a terra): L, S, C, ognuna disponibile in versione furgone o cabinato. Ogni classe corrisponde a una tipologia ben precisa di clientela, con 5 potenze, diversi passi, altezze, lunghezze, volumetrie e configurazioni per le porte laterali e posteriori. In totale sono circa 2.500 le varianti possibili del nuovo Daily.
Gala a Montecarlo per il nuovo Stralis, Convention in Tunisia per la nuova gamma di veicoli leggeri. L’Iveco corre veloce, insegue traguardi prestigiosi e guarda lontano: così ha riunito ad Hammamet la rete commerciale che opera in Medio Oriente e Africa. Accanto al nuovo Daily firmato Giugiaro, che è stato lanciato lo scorso maggio in Europa, e ha già raggiunto a fine marzo 2007 quota 87.000 ordini, è stata presentata ai 67 “dealers” anche una versione del veicolo più essenziale, ma altrettanto robusta e affidabile. La scelta di queste due opzioni permette a Iveco di essere presente sul mercato con un’ampia offerta sul segmento che va dalle 3,5 alle 6 tonnellate. Obiettivo: essere competitivi in quella fascia di mercato, quella delle 5-6 tonnellate, al momento dominata dai concorrenti asiatici e che vale, in termini di peso, il 52% di tutto il segmento dei veicoli leggeri. Il Daily sta ottenendo ottimi risultati proprio in Tunisia, in cui la quota di mercato si avvicina al 50%. Questo prestigioso risultato è conseguenza non solo della forza del prodotto, ma anche della significativa presenza di Iveco in Tunisia da oltre trent’anni. Un’area strategica. Iveco opera da moltissimi anni in questa zona attraverso una rete composta da 67 dealer, 115 punti vendita e 175 officine: ha inoltre impianti di assemblaggio in joint-venture in Libia ed Etiopia e produzioni su licenza in Marocco, Tunisia e Iran. Anche uffici di rappresentanza in Egitto, Algeria, Tunisia, Libia, Dubai, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo e Barhein. Il mercato dei veicoli industriali in Medio Oriente e Africa riveste un ruolo di particolare importanza: vale, infatti, circa 145mila unità, con un trend complessivo in leggera crescita. Nel 2006 i veicoli di gamma leggera (3,5-6 tonnellate) hanno superato le 54mila unità vendute, mentre oltre 42mila sono state quelle della gamma media (6,1-15,99 ton), in netta ascesa rispetto al passato. Costante anche la crescita per il segmento dei pesanti (oltre 16 ton) con quasi 50 mila unità vendute. All’interno di questo mercato, Iveco nel 2006 ha totalizzato 3.000 unità vendute per i veicoli leggeri, 1.000 per i medi e circa 4.700 per il segmento dei pesanti. Ciò nonostante, non ha ancora espresso tutta la sua potenzialità.
Iveco: un colosso mondiale Iveco progetta, costruisce e commercializza un’ampia gamma di veicoli commerciali leggeri, medi e pesanti, mezzi cava/cantiere, autobus urbani e interurbani e veicoli speciali per applicazioni quali l’antincendio, le missioni fuori strada, la difesa e la protezione civile. Con i suoi 24.500 dipendenti, Iveco produce in 27 stabilimenti ubicati in 16 paesi del mondo, con tecnologie di eccellenza sviluppate in 5 centri di ricerca. Oltre che in Europa l’azienda è presente in Cina, Russia, Turchia, Australia, Argentina, Brasile e Sud Africa. Oltre 4.600 punti di assistenza in più di 100 Paesi garantiscono supporto in tutte le aree geografiche in cui c’è un veicolo Iveco al lavoro.
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Sport | Le sponsorizzazioni
Luca De Meo (Fiat) al centro tra i piloti Colin Edwards (5) e Valentino Rossi (46)
Moto: la Fiat e la Yamaha insieme nel mondiale GP Storica sponsorizzazione per il team giapponese che ha come alfiere lo straordinario ed estroso pilota Valentino Rossi. Ha debuttato quest’anno nel mondiale GP con un secondo posto nel Qatar, alle spalle dell’australiano Stoner. Una piazza d’onore benaugurante per il fenomenale Valentino Rossi in sella alla Yamaha dominata ora dalla scritta Fiat. Sì, perché per la serie “le grandi sponsorizzazioni”, la notizia eclatante sta nel fatto che per i prossimi due campionati del Motomondiale, Fiat Automobiles Spa è il nuovo <Title Sponsor> della Yamaha che da questa stagione si chiama appunto “Fiat Yamaha Team”. Una sponsorizzazione originale (cinque milioni di euro all’anno, si dice) che unisce, per la prima volta, il mon-
do delle “quattro ruote” con quello delle “due ruote”, e due brand che hanno scritto pagine memorabili nella storia delle competizioni e dell’industria. Prosegue così la strategia di Fiat Automobiles SpA di avvicinarsi sempre più ai giovani con iniziative di grande richiamo e di forte impatto emotivo, come il mondiale Moto GP, l’evento sportivo che, per antonomasia, attira i giovani appassionati dei motori. E icona indiscussa del “circo delle due ruote” è Valentino Rossi, l’estroso pilota del Fiat Yamaha Team che ha portato il volto dell’Italia vincente sui circuiti internazionali. Per l’occasione debuttano un nuovo
logo (composto dalla scritta “team”, la bandiera italiana e i marchi Fiat e Yamaha) e una serie di livree che si alterneranno sulle due moto ufficiali di Valentino Rossi e Colin Edwards. In dettaglio, le due moto ufficiali Yamaha portano il logo Fiat e la bandiera italiana sulle carene laterali, sul cupolino frontale e sul serbatoio. Inoltre, sono firmate Fiat le tute da gara dei due piloti - nella parte centrale, frontale e posteriore oltre che sulle gambe – e tutto l’abbigliamento dello staff e dei meccanici. Infine, il logo Fiat è e sarà presente nella comunicazione ufficiale del team e campeggerà all’interno dell’area “hospitality”, dei box.
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Fiat-Yamaha
Valentino Rossi e la 800cc: “moto divertente da guidare”
Colin Edwards
Valentino Rossi, sempre lui, protagonista assoluto dentro e fuori le piste. Già, ma cosa pensa il “dottore” della nuova Yamaha YZR-M1 da 800 cc? <I nostri test invernali sono stati abbastanza buoni. Già da Sepang, a gennaio, la nostra nuova moto si è comportata molto bene più o meno sotto ogni aspetto e siamo stati piuttosto veloci! Abbiamo fatto molti miglioramenti in ogni test e imparato molto sulla nuova moto. Abbiamo anche lavorato molto con Michelin e la situazione, per quello che riguarda le gomme, è buona. La nuova moto è molto buona, divertente da guidare, veloce e maneggevole>. Le prospettive del 2007? <Probabilmente questa scelta è stata presa per aumentare il livello di sicurezza, ma le 800 cc sono ormai già più veloci delle 990 cc! Comunque, penso sia una cosa positiva, perché adesso le prestazioni delle diverse moto sono tutte molto simili e sarà un campionato veramente divertente. La maggior parte dei piloti, sulla carta almeno, possono provare a vincere il titolo, per questo sarà una stagione interessante>. Le differenze fondamentali tra le 800cc e le 990cc? <Ci sono molte differenze. La 800 è una moto più leggera, più veloce all’interno della curva, più compatta e, chiaramente, con meno cavalli. La traiettoria è diventata un elemento cruciale, devi guidare in maniera differente perché potenzialmente puoi permetterti di attaccare ogni curva e di approfittare di tutto il tracciato. Non hanno l’impressionante potenza delle 990, per questo sono un p0’ più facili da guidare; le reazioni delle 990 erano sicuramente più aggressive. La velocità in curva è diventata più importante di prima e adesso si è in grado di sfruttarla di più. Sono moto divertenti da guidare, anche senza tutta la potenza delle 990>. Il futuro di Valentino Rossi è già ben delineato. Per due anni ha il contratto con la Yamaha (<e dopo probabilmente sarò un po’ troppo vecchio per pensare alla Formula 1 con la Ferrari>, dice il grande pilota), ma qualche rally vuole ancora correrlo, ad esempio il RAC ma a fine anno (<però vorrei correrlo con una WRC>). Un futuro rallistico in Fiat? Non è da escludere, e nemmeno un futuro in Superbike. Il futuro prossimo però è la riconquista del titolo iridato. La beffa patita l’anno scorso a Valencia gli brucia ancora e vuole cancellarla più in fretta possibile.
Valentino Rossi
Gianni Sandri (Motorlandia.it)
E anche sui trucks utilizzati per il trasporto delle moto e dei materiali. <La sponsorizzazione del Fiat Yamaha Team>, ha dischiarato Luca De Meo amministratore delegato di Fiat Automobiles SpA, <è in perfetta sintonia con la strategia di Fiat di legare il proprio nome a quello dei Super Brand, marchi di eccellenza che nei rispettivi settori di appartenenza vantano una fama indiscussa a livello internazionale. Per la prima volta, questa innovativa collaborazione tra i due marchi unisce gli ambiti del marketing, della comunicazione e della sponsorizzazione creando
una nuova forma di linguaggio capace di parlare direttamente ai giovani. Ed è proprio a loro che vanno le nostre maggiori attenzioni come dimostrano i tanti prodotti innovativi e accessibili che abbiamo finora realizzato, dalla Panda Cross alla Grande Punto Sport, ma anche le numerose iniziative nel campo dello sport e dell’intrattenimento come dimostrano, per esempio, il Fiat Freestyle Team e il sofisticato sistema Blu&Me>.
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Off Road | Nuove proposte
“Missione” Ranger RZR: un’altra “stella” Polaris Destinato a chi vuole divertirsi in modo originale, in tutta tranquillità, magari sugli sterrati della Sardegna teatro della prova mondiale tout terrain, oppure sulle dune di sabbia di Chia Laguna e Is Piscinas, due autentici “paradisi naturali”. Questo e altro (prestazioni) è in grado di garantire Ranger RZR, un veicolo concettualmente nuovo per Polaris indirizzato a una fascia di pubblico molto ampia: abbina le capacità fuoristradistiche di un quad e la comodità di un side by side. Il Ranger RZR è dotato di due sedili comodi e avvolgenti, cinture di sicurezza di tipo automobilistico, volante e un robusto roll bar per proteggere pilota e passeggero. Ha anche un capiente cargo-box posteriore per bagagli, taniche e (per gli amanti del campeggio) tenda e viveri. 106FM maggio | giugno 2007
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Ranger RZR Un veicolo compatto in lunghezza (2.590 millimetri), larghezza (1.270), altezza (1.752) con un passo di 1.955 millimetri. Per fare un paragone, in casa Polaris lo Sportsman è lungo 2.108 millimetri, largo 1.219 e alto 1.219 mentre la versione X2 misura 254 millimetri in più. Il Ranger RZR ha un telaio robusto, un classico tubolare in acciaio nel quale viene posizionato posteriormente di traverso un motore bicilindrico da 760 cc alimentato mediante un sistema a iniezione elettronica. Il cambio è a variazione continua PVT (Polaris Variable Trasmission) completo di retromarcia e riduttore. La trazione permanente AWD (all wheel drive), inseribile on demand, è a funzionamento automatico: quando serve tirano tutte e quattro le ruote, in condizioni di aderenza invece solo le due posteriori. Le sospensioni: davanti a doppio triangolo sovrapposto (22,8 centimetri di escursione), dietro a monobracci oscillanti (24,13 centimetri di escursione). Entrambi gli assi sono supportati da una barra stabilizzatrice. Tutto a disco l’impianto frenante. La luce al suolo è di 254 millimetri. Prestazioni: velocità massima di circa 90 orari; accelerazione da 0 a 55 orari in 4”. In Italia il Ranger RZR sarà in vendita probabilmente a settembre: prezzo ipotizzabile tra 12.000 e 15.000 euro. In Sardegna sarà in vendita in quattro concessionarie: Bike Action (Sassari), Free Bike (Nuoro), Marco Moto (Oristano) e Iddocu Elena (San Teodoro).
SCHEDA TECNICA (versione off road) Motore
quattro tempi, bicilindrico parallelo
Raffreddamento
a liquido
Cilindrata
760 cc
Alimentazione
Iniezione elettronica EFI
Trasmissione
PVT a variazione continua
Cambio
rapporti normali, ridotte, retromarcia
Trazione
Awd – posteriore/anteriore inseribile on demand
Sospensioni anteriori
indipendenti, doppio triangolo, ammortizzatori idraulici, barra stabilizzatrice
Sospensioni posteriori
indipendenti, monobracci oscillanti, ammortizzatori idraulici, barra stabilizzatrice
Freni
a disco sulle quattro ruote
Pneumatici
anteriori 25x8-12, posteriori 25x10-12
Dimensioni in mm
lunghezza 2590, larghezza 1270, altezza 1752
Peso in kg
425
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Sport | Gare mondiali MARC COMA
di Federico Fonnesu
Moto: i colori dell’iride sul Rally di Sardegna Riflettori su Lido di Camaiore, in Versilia, teatro del prologo della ventunesima edizione del Rally di Sardegna, prova del Mondiale di motociclismo fuoristrada (1-6 maggio), in programma pochi giorni dopo l’uscita in edicola di questo numero di FM Formula Motori (ne daremo ampio risalto successivamente). Poi le tappa OlbiaGavoi, Gavoi-Oristano, Oristano-Villanovaforru, Villanovaforru-Tortolì e Tortolì-Tortolì. E’ la gara motociclistica sarda più importante, di spessore mondiale. Per Marc Coma e gli specialisti italiani un altro severissimo banco di prova su percorsi suggestivi, con la regia del patron Gian Domenico Nieddu. Una gara che fa parte della grande storia della Sardegna sportiva. La prima edizione si disputò nel 1984 su un percorso a zig zag da
Olbia a Cagliari passando per Alghero, Cala Gonone, Villasimius, Chia, lungo tutta la Sardegna attraverso impervi sentieri sulle montagne. La vittoria andò ad Andrea Balestrieri su Aprilia. L’idea fu dei fratelli Guido e Renato Zocchi di Gallarate, appassionati di motociclismo, che trovarono la preziosa collaborazione del Moto Club Gonnesa, che già cooperava con loro organizzando meeting motociclistici sul campo da cross di Gonnesa. Quell’anno Renato Zocchi era reduce dalla Parigi-Dakar. La sua idea fu quella di trasferire in Europa lo spirito di avventura del grande rally africano e soltanto la Sardegna poteva offrire il territorio adatto. Per qualche edizione si chiamò anche Rally d’Italia e per svariate edizioni partì dalla penisola ed alle moto si aggiunsero
anche le auto fuoristrada. In seguito, l’organizzazione è passata dal Moto Club Gonnesa al Moto Club Sardegna di Gian Domenico Nieddu che vi partecipò su una Gilera 125 nel 1985. Da allora il Rally è cambiato ed è cresciuto. Nello spirito e nella volontà dell’organizzazione c’è in primo luogo la Sardegna, non soltanto come territorio di gara, ma come terra da scoprire e valorizzare. Un “parterre de roi”, nobiliatato da Marc Coma che detiene il titolo mondiale dal 2005: il suo anno migliore è stato il 2006, col primo posto nella Dakar e secondo titolo iridato nel cross country, con le vittorie assolute al Desert Challenge a Dubai, al Rally dei Faraoni in Egitto, al Rally del Marocco e al Rally Por Las Pampas in Argentina.
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Rally di Sardegna Esteve Isidre Pujol
DAVID CASTEU
MARC COMA
PODIO DELL’EDIZIONE 2006 POSIZIONE
PILOTA
NAZIONE
MOTO
1º classificato
Marc Coma
ESP
KTM
2º classificato
Matteo Graziani
ITA
KTM
3º classificato
David Casteu
FRA
KTM
POSIZIONE
PILOTA
NAZIONE
MOTO
1984
Andrea Balestrieri
I
Aprilia
1985
Ivan Alborghetti
I
Gilera
1986
Giles Lalay
F
Honda
1987
Ivan Alborghetti
I
KTM
1988
Fabio Fasola
I
KTM
1989
Massimo Chiesa
I
Yamaha
1990
Angelo Cavandoli
I
Yamaha
1991
Giles Lalay
F
Yamaha
1993
Emanuele Cristanelli
I
Honda
1994
Gianluca Tassi
I
Yamaha
1996
Massimo Chiesa
I
KTM
1997
Matteo Graziani
I
Yamaha
1998
Matteo Graziani
I
KTM
1999
Antonio Colombo
I
Yamaha
ALBO D’ORO
<È un appuntamento molto importante del calendario>, ha detto lo spagnolo, <ritengo sia una delle gare dal percorso più intrigante e divertente. Si gareggia in un ambiente naturale molto bello. Sono affezionato al “Sardegna”, è una gara che mi ha regalato belle vittorie>. Per Marc Coma, tentato dalle sirene delle grandi Case automobilistiche, potrebbe anche essere l’ultimo rally isolano su una moto. Lo spagnolo, infatti, come altri suoi colleghi che l’hanno preceduto (Peterhansel, Orioli, Roma) dalla prossima stagione potrebbe gareggiare alla Dakar e nel Mondiale cross country al volante di una potente quattro ruote. Una premio speciale per gli organizzatori: anche per il prossimo anno, infatti, la prova isolana è stata confermata come gara del Campionato del Mondo di cross country. Lo ha deciso a Ginevra, nella sua ultima riunione, la Commissione internazionale sportiva Cross Country Rallies, durante la conferenza della Federazione motociclistica internazionale, su proposta della Federazione italiana. La commissione ha deciso anche la data di svolgimento della gara 2008: dal 4 all’11 maggio, ad un mese di distanza dal Rally di Tunisia, che aprirà il campionato mondiale come è avvenuto quest’anno. Le gare in calendario saranno sette anche per il 2008. Non è previsto il Rally del Marocco, a meno che gli organizzatori non modifichino la data di svol-
gimento: 4-13 aprile Rallye de Tunisie, 4-11 maggio Rallye de Sardaigne, 6-18 luglio Rallye dos Sertões (Brasile), 27 agosto-5 settembre Rallye por Las Pampas (Argentina), 26 settembre-5 ottobre Rallye des Phararons (Egitto), 26 ottobre31 ottobre Desert Challenger (Emirati Arabi). <Siamo particolarmente soddisfatti di questa ulteriore conferma>, ha dichiarato il patron del Rally di Sardegna Gian Domenico Nieddu, <è una conferma che premia i nostri sforzi organizzativi ed il successo delle due precedenti edizioni mondiali, delle quali si sono detti soddisfatti piloti e team, e che ha avuto larghi riconoscimenti dai giornalisti di tutto il mondo anche quest’anno molto numerosi in Sardegna. È un riconoscimento anche per la Federazione Motociclistica Italiana che ha seguito e appoggiato con molto interesse il Rally di Sardegna, unica gara mondiale della specialità in Europa. Ai dirigenti della FM va la nostra riconoscenza come ai rappresentanti italiani nella Federazione Internazionale>. Altra novità: le ultime tre tappe del Mondiale valide anche per il Campionato Italiano (al posto del Rally di Sicilia, annullato per ragioni tecniche). Tre frazioni di alto livello, con prove speciali molto lunghe e varie, finale con i 132 chilometri della tappa Villanovaforru-Tortolì, per un totale di oltre 800 chilometri, 326 dei quali di settori selettivi.
2001
Matteo Graziani
I
KTM
2002
Matteo Graziani
I
KTM
2003
Nani Roma
E
KTM
2004
Federico Mancinelli
I
KTM
2005
Marc Coma
E
KTM
2006
Marc Coma
E
KTM
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Moto | Gare in Sardegna
di Luciano Zanda
FABIO GIUA
Il motocross riparte da Giua imbattibile anche a Padru PADRU. Il motocross in Sardegna riparte nel 2007 da Fabio Giua. Con una doppietta esaltante il campione in carica ha messo il suo personalissimo sigillo nella prima delle 7 prove in calendario della Classe 125 (domenica 25 febbraio) disputata nel rinnovato (e omologato per l’occasione) crossodromo “Sas Taras”. Un tracciato in ottime condizioni per i 36 piloti iscritti che hanno dovuto effettuare le qualifiche essendo l’omologazione per 30 partenti. Fabio Giua ha spronato la sua KTM al massimo del potenziale anche se ha dovuto sempre rimontare un piccolo svantaggio all’uscita dal cancello di partenza. La doppia vittoria nelle due manches non lascia alcun dubbio sulla preparazione intensa del pilota olbiese alfiere del Moto Club Padru, anche per i distacchi abbastanza pesanti nei confronti degli immediati inseguitori. Uno di questi è Gian Mario Asole: cade due volte nella prima manche conclusa addirittura al 13mo posto; nella seconda frazione tampona un pilota al culmine del salitone di partenza, riprende per ultimo ma con una rimonta da campione taglia il traguardo in seconda posizione.
QUAD: PIRA PRECEDE SOLINAS E FOIS
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Motocross a Padru
TONY PIREDDA
DIEGO ARRU
DA SINISTRA: MASOTTI, MUGGIANU E FODDE
Grande prova anche quella di Tony Piredda: un secondo e terzo posto e ottime partenze in testa prima di essere risucchiato dal capofila Giua. Lorenzo Pes non disdegna mai il vecchio amore per il motocross nonostante corra nelle Supermoto come pilota ufficiale: terzo posto e ritiro nella seconda manche per un fastidioso dolore al polso. Il campione della Classe 125 under 25 Andrea Collu si piazza all’undicesimo posto nella prima manche; nella successiva parte per ultimo e giro dopo giro riesce a recuperare posizioni sino a conquistare la quarta piazza. Dopo due stagioni d’assenza è rientrato Danilo Fodde (un grave infortunio lo ha tenuto lontano dalle gare): l’impegno e la voglia è tanta e a Padru ha ottenuto un sesto e 14mo posto per foratura dopo esser stato alle spalle di Fabio Giua per diversi giri. Alex Muggianu non è a posto fisicamente, come indica il settimo posto nella prima manche. Ancora peggio nella seconda, insidiato da Gian Mario Asole che lo tallona in ogni direzione per soffiargli la seconda piazza: così Muggianu è costretto a rischiare più del dovuto, cade, perde posizioni e si ritira al settimo giro. Michele Putzu sembra aver trovato la giusta forma fisica con un bel quinto e sesto posto. Sfortunato Enrico Lampis, colpito in faccia da un sasso “sparato” dalla ruota posteriore di un avversario durante le prove: scoraggiato, in gara ufficiale raccoglie solo un nono posto e un ritiro. Guido
ANDREA COLLU
GIAN MARIO ASOLE
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Moto | Gare in Sardegna
Motocross a Padru
START 125
CAMPIONATO SARDO MOTOCROSS 2007 Classifica Classe 125cc. TOTALI
CLASSIFICA
Padru
MO
25
25
50
1
33
Piredda Giovanni
Terranova
MO
22
20
42
2
34
Putzu Michele
Sardegna
MU
16
15
31
3
85
Asole Gian Mario
Pausania
MO
8
22
30
4
151
Masotti Giacomo
Terranova
MU
13
16
29
5
76
Collu Andrea
Gonnesa
MU
10
18
28
6
116
Pasella Gavino
San Teodoro
MO
11
14
25
Sgaravatto, 44 anni, pilota Meridiana,vuole ancora divertirsi nel sport preferito da sempre e conquista prima una meritata quindicesima piazza e poi una dodicesima posizione. E’ andata in scena anche la prima prova del Trofeo Sardegna di Quad: sette piloti si sono dati battaglia per un posto sul podio con bagarre accese. Sfida appassionante specialmente tra Tonino Pira e Andrea Solinas per la conquista del primo e secondo posto che i piloti si sono scambiati nelle due manches, mentre il terzo posto è stato conquistato una volta da Giorgio Piras e una volta da Simone Sanna. Fabio Ivaldi rompe la frizione ed è costretto a ritirarsi. Ma peggio va ad Efisio Mameli che rompe il motore della sua nuova Honda durante le prove della vigilia. Buona l’organizzazione del Moto Club Padru che ha saputo chiamare a raccolta oltre mille persone: per pubblicizzare la gara ha utilizzato un camion-immagine con due manifesti 3x7 metri che ha percorso in lungo e in largo la città di Olbia destando parecchio interesse.
7
125
Fodde Danilo
Terranova
MO
15
7
22
8
106
Pes Lorenzo
Terranova
SE
20
0
20
9
Arru Diego
Hobby Moto
MO
18
0
18
10
101
Soddu Stefano
Nuoro
MO
7
10
17
11
97
Sgaravatto Guido
Padru
MU
6
9
15
12
102
Muggianu Alessandro
Terranova
MO
14
0
14
13
75
Dessi Sergio
Nuoro
MO
3
11
14
13
57
Asole Giuseppe
Pausania
MO
0
13
13
15
5
MOTO CLUB
CATEGORIA
Giua Fabio
N° gara
M.C.PADRU
GARA
1
CONDUTTORI
25feb Padru 1 ^ Pr.
2^ Pr.
24
Lampis Enrico
Sinnai
MU
12
0
12
16
129
Dassu Roberto
Nuoro
MO
4
8
12
16
81
Figoni Eros Paolo
Terranova
MO
0
12
12
16
41
Meloni Mattia
San Teodoro
MU
9
0
9
19
92
Delizzos Daniele
Padru
MO
2
5
7
20
58
Meloni Francesco
Terranova
MO
0
6
6
21
42
Meloni Domenico Luigi
San Teodoro
MU
5
0
5
22
174
Pischedda Gianmario
Trecentosessant
MO
1
4
5
22
22
Soddu Paolo
Nuoro
MU
0
3
3
24
104
Pulvirenti Matteo
Terralba
MU
0
2
2
25
71
Pinna Massimiliano
Nmotor School
MO
0
1
1
26
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Moto | Gare in Sardegna
Motocross a Gonnesa 2°START 125
di Luciano Zanda
Fabio Giua: dominio assoluto Nella seconda prova di motocross 125 a Gonnesa lotta serrata per conquistare un posto sul podio. GONNESA. A pochi giorni dall’avvenimento (seconda prova del campionato sardo Motocross 125), l’Arena Cross era un autentico pantano per le abbondanti piogge cadute in tutto il Sulcis: ma i soci del Motoclub Gonnesa sono stati davvero bravi a rimettere in sesto l’impianto rendendolo agibile anche per i piccoli del minicross. Trentadue concorrenti iscritti, presenti i più forti piloti della regione: l’organizzazione è buona, vari soci di Motoclub danno un aiuto in ogni punto dell’impianto provvisti anche di radio-telefoni a circuito chiuso col direttore di gara e cronometristi. Fabio Giua, olbiese del MC Padru, nella prima manche è un autentico rullo compressore che non sembra risentire della fatica della gara: giro dopo giro continua imperterrito a distanziare i suoi avversari e vince (in 24’58”9) infliggendo distacchi pesanti ad Alessandro Muggianu (25’47”5),
ad Andrea Collu (26’12”7), a Michele Medda (26’16”2) e a Gian Mario Asole (26’32”6). Avvincente la seconda frazione di gara: Giua parte attardato e deve lottare a denti stretti per avere la meglio alla fine (col tempo di 24’59”1) su Giovanni Piredda (26’23”1) e su Alberto Spano (26’28”1). Sfortunato Andrea Collu, il beniamino pilota di casa: partito in testa, è costretto a ritirarsi al quinto giro, mentre occupa la seconda piazza, complice la manopola del gas. Alessandro Muggianu (MC Terranova) è un degno rivale di Fabio Giua, campione in carica, ma dolori agli avambracci lo costringono a rallentare il ritmo: secondo posto nella prima manche (25’47”5), peggio invece nella seconda perché scivola in curva quando il gruppo è ancora compatto, riparte in ultima posizione, rimonta a fatica sino a conquistare una meritevole sesta posizione (26’57”9).
1°START SENIOR
2007 maggio | giugno FM113
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24/04/07 23.31.40
Moto | Gare in Sardegna MICHELE PUTZU
Ammirevole Alice Giorda Alice Giorda (MC Sorso), unica donna in gara nella Classe 125, si destreggia bene al cospetto degli esperti colleghi: 21ma (9 giri) nella prima manche davanti a Giacomo Masotti, Roberto Dassu, Stefano Balia, Agostino Fronteddu, Giovanni Steri, Alessandro Carbone e Pierluigi Simoni; e 20ma (10 giri) nella seconda manche davanti a Balia, Fronteddu, Carbone, Massimiliano Pinna, Simoni e Steri.
PIER LUIGI SIMONI
BAGARRE TRA PULVIRENTI (104) E CASU (96)
KEVIN MANCA
Per Silverio Fresi (MC Terranova ), invece, è una gara da dimenticare: due ritiri. Con il successo di Siniscola, per Gian Mario Asole sembrava finalmente cancellato il “periodo nero”: invece la sfortuna continua perseguitare il forte pilota del MC Pausania, quinto nella prima manche (26’32”6) e nono nella successiva (25’10”2). Sfortunata anche la prestazione di Michele Medda (Hobby Moto Selargius), costretto al ritiro dopo un brillante quarto posto (26’16”2) nella prima manche. Grande prova e dimostrazione di carattere da parte di Giovanni Piredda (Terranova Olbia): sesto nella prima manche (28’48”2), addirittura piazza d’onore nella seconda frazione (26’23”1) alle spalle dell’incontenibile Fabio Giua. Idem per Alberto Spano (Riviera del Corallo): rispettivamente settimo (26’49”0) e terzo (26’28”2). Michele Putzu del MC Sardegna Monserrato (ottavo nella prima manche in 26’55”1 e quarto nella seconda in 26’32”1) ed Enrico Lampis del MC Sinnai (nono e quinto) continuano a occupare posizioni alte in classifica.
114FM maggio | giugno 2007
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24/04/07 23.31.46
Motocross a Gonnesa
Minicross: cadetti-debuttanti Sette iscritti per la categoria cadetti/debuttanti nella seconda prova del campionato sardo Minicross e solito scontro al vertice tra Andrea Cadeddu (MC Sinnai) e Gabriele Sanna (MC Porto Cervo Arzachena) con un primo e secondo posto a testa nelle due frazioni con distacchi minimi di 2” all’arrivo. Terzo posto assoluto per Kevin Manca (MC Team Estreme) con la Kawasaki.
Minicross: seniores-juniores Una foratura nella seconda manche, mentre era in testa, impedisce a Damir Angius, nella categoria superiore seniores/juniores, di conquistare una doppietta: il pilota di casa deve accontentarsi così del quarto posto alle spalle di Luca Meconcelli (primo), Andrea Casu (secondo) e Manuel Cubeddu (terzo). Nella prima manche Angius aveva fatto il vuoto (14’36”7) precedendo Luca Meconcelli (15’05”1), Andrea Casu (15’09”4) e Manuel Cubeddu (15’17”0). Il vincitore assoluto della giornata è Luca Meconcelli (un secondo e un primo posto) attorniato alla fine dai suoi sostenitori per questo importante risultato. Il Moto Club Sorso completa il podio con Andrea Casu, terzo e secondo nonostante una brutta caduta all’arrivo con qualche piccola escoriazione. Sul terzo gradino sale Manuel Cubeddu (MC Seneghe). Bello lo scontro nella seconda manche tra Patrik Porcu (MC Il Centauro) e Michela Farci (MC Team Estreme) per la quinta piazza risoltasi a favore di Patrik Porcu per 1” sotto la bandiera a scacchi.
1°START CADETTI
2°START SENIORES
SECONDA PROVA DI CAMPIONATO SARDO DI MOTOCROSS GONNESA CLASSIFICA UFFICIALE N.
Piloti
Motoclub
Moto
Classe
Giri
Tempo
Punti
Pos.
N.
Piloti
Motoclub
Moto
Classe
Giri
Tempo
Punti
seconda manche
prima manche
Pos.
2007 maggio | giugno FM115
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24/04/07 23.31.58
Moto | Gare in Sardegna
Motocross a Gonnesa
Quad: Solinas secondo Due manches spettacolari anche nel Quad cross per la seconda prova del Trofeo Sardegna a carattere interregionale. Alessandro Fontanazzi (Motorsport Modena), unico pilota della penisola a raccogliere l’invito degli organizzatori, firma una doppietta senza problemi. Andrea Solinas (MC Sorso), due volte secondo, è l’unico che riesce a stargli a ruota, ma alla fine non può osare piu di tanto. Tonino Piras (MC Nuoro) nella prima manche e Simone Sanna (MC Sorso) nella seconda conquistano un eccellente terzo posto.
1°START QUAD
SECONDA PROVA TROFEO REGIONALE DI QUAD GONNESA CLASSIFICA UFFICIALE N.
Piloti
Motoclub
Moto
Classe
Giri
Tempo
Punti
Pos.
N.
Piloti
Motoclub
Moto
Classe
Giri
Tempo
Punti
seconda manche
prima manche
Pos.
IL PODIO DELLA CATEGORIA SENIORES-JUNIORES MINICROSS
PODIO 2a MANCHE CLASSE 125: DA SINISTRA SPANO, GIUA, PIREDDA.
116FM maggio | giugno 2007
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24/04/07 23.32.08
Moto | Gare in Sardegna
Motocross a Siniscola GIAN MARIO ASOLE
di Luciano Zanda
Motocross: Gian Mario Asole ritrova la vittoria a Siniscola Boom di iscritti nella 250 open disputata al “Berchida” Nel minicross doppia vittoria di Gabriele Sanna SINISCOLA. Gian Mario Asole torma al successo in sella alla Suzuki. Da incorniciare negli annali: 67 piloti iscritti alla prima open 250 di motocross rappresentano un successo per il locale Motoclub. Purtroppo la giornata (11 marzo) sarà ricordata per il grave incidente occorso al pilota di Sorso Luigi Cuccuru che nella prova di qualifica cade rovinosamente in partenza: il medico di gara chiama il 118, interviene l’elicottero dei Vigili del Fuoco di stanza ad Abbasan-
ta, sono bravi i volontari della Croce Verde di Siniscola e tutto lo staff per l’intervento immediato eseguito sullo sfortunato pilota messo in coma farmacologico e trasportato a Nuoro per la tac e risonanza e poi trasferito a Sassari in rianimazione. (Nota della redazione: al momento in cui andiamo in stampa sono passati quasi 50 giorni da quell’incidente: fortunatamente le condizioni fisiche di Luigi Cuccuru sono in continuo miglioramento. Auguri vivissimi da
parte FM Formula Motori Magazine). Per questo incidente la manifestazione ha subito uno stop di 2 ore e quindi si è deciso di fare solo il recupero e una sola manche per problemi di sopraggiunta oscurità. Gian Mario Asole (MC Pausania) e Danilo Fodde (MC Terranova) sono impegnati nel recupero per problemi avuti nelle qualifiche e logicamente conquistano un posto nell’unica manche valida. Danilo Fodde non prende parte alla gara ufficiale per 2007 maggio | giugno FM117
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24/04/07 23.32.19
Moto | Gare in Sardegna MANCHES 250 OPEN
FABIO GIUA
solidarietà per solidarietà nei confronti di un suo amico caduto nei box e trasportato all’ospedale per una frattura. Gian Mario Asole prende il largo sin dalla partenza inseguito da una pattuglia di campioni che cercano di togliergli il comando della corsa. Il più accreditato sembra Maurizio Argiolas (Motopoint) che però al terzo giro porta la sua Honda ai box. Ci prova allora Silverio Fresi (alla fine quarto) che lascia a Giovanni Asole (MC Pausania) la possibilità di dare l’as-
GIOVANNI ASOLE
salto al leader. Ma dalle retrovie arriva Fabio Giua (MC Padru) che, tamponato in partenza da Michele Medda, riparte in ultima posizione e con una rimonta da vero campione riesce a portarsi alle spalle di Giovanni Asole e a portargli via la seconda posizione. Giua inizia così a fare un pensiero sul fuggitivo: pochi secondi separano i due, ma Giua ha speso tante energie per questa rimonta e alla fine si tiene il posto d’onore con 29” di distacco alle spalle del ritrovato
Gian Mario Asole reduce da prove sfortunate. Al terzo posto Giovanni Asole davanti a Silverio Fresi. Convincente la prestazione di Diego Arru (Hobby Moto) quinto; buona anche la sesta piazza di Enrico Lampis (MC Sinnai) che non è da meno in questa classe. Giovanni Piredda rimonta sino alla settima posizione, Michele Putzu è ottavo davanti a Stefano Soddu e Giuseppe Asole. Dei 38 partiti, solo 29 tagliano il traguardo.
118FM maggio | giugno 2007
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24/04/07 23.32.22
Motocross a Siniscola
MANCHE DI RECUPERO
ENRICO LAMPIS
GIACOMO MELIS
PRIMA PROVA DI CAMPIONATO MOTOCROSS 250cc BERCHIDA CLASSIFICA UFFICIALE Pos.
N.
Piloti
Moto
Giri
Tempo
2007 maggio | giugno FM119
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24/04/07 23.32.31
Moto | Gare in Sardegna
Motocross a Siniscola
DANILO FODDE
START SENIORES
GIAN MARIO PISCHEDDA.
START CADETTI
Minicross: Sanna Spettacolo anche con i piloti del minicross chiamati alla prima prova di campionato. Nella categoria debuttanti/cadetti (nove partenti) la lotta per il successo è tutta tra il campione in carica Andrea Cadeddu (MC Sinnai) e Gabriele Sanna (MC Porto Cervo): la spunta Sanna che firma una doppia vittoria (12’01”59 e 12’01”05 contro 12’15”96 e 12’02”07 di Cadeddu). Al terzo posto assoluto Francesco Fadda (MC Terranova).
PAOLO AZARA RICEVE L’ABBRACCIO DEL PADRE DOPO LA VITTORIA
Vincono Angius e Azara Più movimentata la lotta nella classe juniores/ seniores con dieci partenti. Il campione in carica Damir Angius parte in testa nella manche d’apertura, ma rientra nei box per un problema, subito risolto dal suo meccanico: però quando rientra viene esposta la bandiera nera perché non può uscire dalla pista. A questo punto prende il comando il piccolo Paolo Azara (MC Terranova) che stacca nettamente il secondo arrivato Alessandro Pinna (MC Seneghe). Buon terzo posto per Andrea Casu (MC Sorso). Nella seconda manche Damir Angius si prende una pronta rivincita: parte in testa e mantiene la prima posizione sino alla fine. Paolo Azara è costretto a rimontare dopo una infelice partenza e riesce a tagliare il traguardo in seconda posizione. Ancora un terzo posto per Alessandro Pinna.
120FM maggio | giugno 2007
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Moto | Gare in Sardegna
Enduro a Iglesias
ARMANDO COZZOLINO
di Luciano Zanda
Enduro: Cozzolino “super” a Iglesias Michela Farci vince nel minienduro IGLESIAS. La “prima” dell’Enduro 2007 assegna alla cronaca sportiva un superCozzolino, dominatore a Iglesias. Come previsto, è emozionante vedere 96 piloti protagonisti del primo atto del campionato regionale in una domenica (4 marzo) indimenticabile. Coreografico il parco moto, complice una bella e calda giornata, schierato all’interno del campo di calcetto con le dovute attenzioni per non rovinare il manto erboso, con la regia del Moto Club Iglesias capitanato dal presidente Piccardi. Superfavorito è il campione assoluto Gianni Pusceddu, quest’anno in gara col MC Carbonia e con una fiammante
Honda (in rodaggio da una settimana): ma l’imprevista mancanza di carburante e un piccolo problema al motore lo costringono all’abbandono già al primo giro. Altro aspirante al successo è Luca Manca, accasato al MC Iglesias ma costretto al ritiro anche lui. Davide Decandia si autoelimina (disarcionato dalla moto). Il livello di difficoltà è alto: solo 53 piloti tagliano il traguardo, complice anche il controllo orario un po’ tirato e snobbato da molti concorrenti che rimediano ritardi incolmabili. Sono 174 i chilometri da percorrere in tre giri, con due linee veloci nel lago Corsi e tre fettucciati da 1.500 metri
da ripetere due volte nella diga sul Rio Bellicai. Spettacolare la prova speciale tracciata nella diga con i piloti messi a dura prova per l’abbondanza di fango e per i “canaloni” che si formavano a ogni passaggio dei concorrenti con cadute e scivolate a ripetizione. Armando Cozzolino (Motopoint) si impone nella Assoluta staccando di 41” il neo-acquisto del MC Carbonia Antonio Melis: al terzo posto, a 43”, Lorenzo Melis (MC Iglesias). Al quarto posto – a 44” - Alessio Farinello (MC Arborea), al quinto Danilo Suella e al sesto Andrea Pischedda (entrambi Motorbike), settimo Pier Luigi Carta (Le Grotte). 2007 maggio | giugno FM121
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24/04/07 23.33.01
Moto | Gare in Sardegna
LORENZO MELIS
ANDREA PISCHEDDA
ANTONIO MELIS
CLASSE B: Lorenzo Melis Nella individuale Classe B Lorenzo Melis assapora il gusto della prima vittoria davanti ad Alessandro Pusceddu (MC Fluminimaggiore) e ad Alessandro Congiu (Motorbike).
CLASSE C: Andrea Pischedda Cambio di Classe per Andrea Pischedda che si aggiudica agevolmente la “C” davanti a due irriducibili come Danilo Deias (Iglesias) e Mondino Perra (Motopoint).
CLASSE D: Danilo Suella Danilo Suella si impone nella Classe D seguito a ruota da Matteo Binetti (Iglesias) e da Francesco Schievenin (Motopoint).
IVAN SANNA COCCO
ALESSIO FARINELLO
CLASSE E: Antonio Melis Sul podio della classe E Antonio Melis svetta su Alessio Farinello e Alessandro Fadda (MC Il Centauro). Armando Cozzolino – logicamente - si aggiudica anche la Classe F davanti a Pier Luigi Carta e a Giuseppe Deriva (MC Iglesias).
SQUADRE: MOTORBIKE La classifica a squadre premia i buoni risultati del Motorbike per un solo punto di vantaggio sul MC Iglesias; al terzo posto il Motopoint, quarto il MC Carbonia.
122FM maggio | giugno 2007
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Enduro a Iglesias
MICHELA FARCI
NUMERO
1
2
COZZOLINO Armando
MOTOPOINT RE
BETA
31’59.89
25
2
5
MELIS Antonio
CARBONIA
HONDA
32’40.26
20
3
158
MELIS Lorenzo
IGLESIAS
KTM
32’42.26
16
4
4
FARINELLO Alessio
ARBOREA
SUZUKI
32’43.56
13
5
9
6
118
7
PILOTA
MOTOCLUB
MOTO
TEMPO
PUNTI
CLASSIFICA
Campionato Sardo ENDURO Iglesias 1^ prova 3/4 marzo 2007 CLASSIFICA ASSOLUTA
SUELLA Danilo
MOTORBIKE IG
HUSQUARNA
33’00.05
11
PISCHEDDA Andrea
MOTORBIKE IG
HUSQUARNA
33’19.75
10
6
CARTA Pier Luigi
LE GROTTE
HUSQUARNA
33’29.62
9
8
57
PUSCEDDU Alessandro
FLUMINIMAGGI
SUZUKI
33’35.13
8
9
115
BINETTI Matteo
IGLESIAS
SUZUKI
34’05.62
7
10
16
DEIAS Danilo
IGLESIAS
KTM
34’08.69
6
11
148
SCHIEVENIN Francesco
MOTOPOINT RE
YAMAHA
34’23.40
5
12
19
FADDA Alessandro
IL CENTAURO
BETA
34’24.28
4
13
92
DE RIVA Giuseppe
IGLESIAS
KTM
34’34.66
3
14
15
CONGIU Alessandro
MOTORBIKE IG
KTM
34’38.96
2
15
134
FANCELLO Paolo
DORGALI
BETA
35’02.48
1
16
47
PERRA Raimondo
MOTOPOINT RE
HONDA
35’14.80
17
123
LAI Filippo
LE GROTTE
HUSQUARNA
35’20.40
18
111
MARCIALIS Carlo
MOTOPOINT RE
KTM
35’23.72
19
31
VALTELLINO Alberto
MOTOPOINT RE
YAMAHA
35’24.15
20
95
PERROTTI Paolo
MOTORBIKE IG
KTM
35’24.93
21
48
VARCHETTA Carlino
TRECENTOSESS
KTM
35’27.47
22
56
MAIORCA Fulvio
MOTORSCHOOL
HUSQUARNA
35’37.25
23
97
DENTIS Roberto
MOTORBIKE IG
TM
36’00.41
24
34
RUBIU Andrea
IGLESIAS
KTM
36’07.84
25
44
DETTORI Francesco
SORSO
HONDA
36’26.51
PILOTA
1
33
FARCI MICHELA
X TREME
KTM
8’26.17
25
2
36
CADEDDU ANDREA
SINNAI
KAWASAKI
8’31.14
20
3
37
MAINAS RICCARDO
IGLESIAS
KTM
8’38.43
16
4
38
PALAllARI DAVIDE
CARBONIA
HONDA
910.52
13
5
5
CUBADDA GIOVANNI
IGLESIAS
LEM
91 6.71
11
6
3
MAINAS NICOLA
IGLESIAS
KTM
9’37.19
10
7
14
UDA MARCO
IGLESIAS
KTM
9’43.28
9
8
41
MANCA KEVIN
X TREME
KAWASAKI
10’42.58
8
9
8
ARENA YURI
IGLESIAS
LEM
10’58.16
7
10
12
CONGIU GIULIA
IGLESIAS
MALAGUTI
10’58.62
6
11
15
AUTELITANO MICHELE
IGLESIAS
LEM
11’04.63
5
12
21
GARAU LEONARDO
IGLESIAS
KAWASAKI
11’08.91
4
13
7
BOZZATO FABIO
IGLESIAS
LEM
11’15.57
3
14
2
CANNAS ENRICO
IGLESIAS
BETA
11’35.97
2
15
11
CASTANGIA GIULIA
IGLESIAS
KAWASAKI
12’21.13
1
16
9
DIANA LUCIA
IGLESIAS
LEM
12’50.95
17
4
ORRU’ RICCARDO
IGLESIAS
BETA
13’36.87
18
6
PERROTTI FEDERICO
IGLESIAS
ORION
13’38.62
19
18
CANNAS GIANLUCA
IGLESIAS
BETA
15’37.72
MOTOCLUB
MOTO
TEMPO
PUNTI
NUMERO
GIULIA CONGIU AL VIA
CLASSIFICA
MINIENDURO Regionale TROFEO SARDEGNA 1^ prova 3/4 marzo 2007 CLASSIFICA ASSOLUTA
TROFEO MINIENDURO
GIOVANNI CUBADDA
Quest’anno va in scena anche il Trofeo di Minienduro (quattro prove) con un tracciato ridotto nelle vicinanze della p.s. ufficiale. Ventuno partecipanti si presentano al via accompagnati da genitori e sostenitori. Vince Michela Farci (X Treme) nella Classe open davanti ad Andrea Cadeddu (MC Ninnai) e a Riccardo Mainas (Iglesias). Nei Cadetti 50 il MC Iglesias completa il podio con Giovanni Cubadda, Yuri Arena e la piccola Giulia Congiu. 2007 maggio | giugno FM123
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Moto | Gare in Sardegna LUCA MANCA
di Luciano Zanda
Il ritorno di Luca Manca Enduro: spettacolo con novanta piloti a Dorgali. Massacrante la seconda prova di campionato
124FM maggio | giugno 2007
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Enduro a Dorgali FILIPPO LAI
CARLO VARCHETTA
GIOVANNI (GIANNI) PUSCEDDU
DORGALI. Strepitoso ritorno al successo di Luca Manca, alfiere del MC Iglesias, nella seconda prova del campionato regionale di Enduro disputata a Dorgali. Una domenica speciale (1 aprile) che ha regalato agli appassionati anche lo spettacolo minienduro. I soci del MC Dorgali hanno preparato un percorso davvero impegnativo, articolato su tre giri da 38 chilometri l’uno, tre prove speciali nel campo sportivo di Cala Gonone e due “linee” nel supramonte dorgalese. Un aiuto importante lo hanno dato anche i soci dei Moto Club dell’Iglesiente e di Lanusei, tutti in costante collegamento con radio-telefoni, che hanno coperto ogni punto del tracciato. Poi c’è stato il debutto del sistema “modem” per i cronometristi di Nuoro, per trasmettere elettronicamente i risultati cronometrici in tempo reale al centro stampa; ma purtroppo non c’è stata la copertura GPS e quindi si è agito alla vecchia maniera, cioè portare di persona le classifiche al centro-stampa. Il bel tempo accompagna la manifestazione, alla faccia del diluvio dei
giorni precedenti, e alle 9 in punto, dai piazzali della Cantina, Armando Cozzolino è il primo a prendere il via seguito a ruota dagli altri concorrenti. Novanta partenti, ma solo 61 arrivano sino alla fine: tutti concordi nell’affermare che i soci del MC Dorgali hanno messo a dura prova sia i piloti che i mezzi meccanici, specialmente nel trasferimento per arrivare alla “linea” dove dovevano percorrere un fiume in secca completamente pieno di sassi e costoni di roccia. Quindi lunghe attese in certi punti con i piloti in difficoltà: così il direttivo decide di posticipare di 20’ l’arrivo per consentire a tutti di completare la prova. Armando Cozzolino, trionfatore nella prima prova a Iglesias, non è fortunato e scivola al quarto posto dell’Assoluta preceduto da Pierluigi Carta (MC Le Grotte) e dal rientrante Gianni Pusceddu (MC Carbonia) che conquista una splendida piazza d’onore. Domina Luca Manca in sella alla sua KTM blu: con la sua guida irruenta ma redditizia si aggiudica quattro prove su cinque col tempo totale di 23’37”50. 2007 maggio | giugno FM125
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24/04/07 23.33.37
Moto | Gare in Sardegna Scorrendo la classifica troviamo Davide Decandia (MC Trecentosessanta), quinto davanti a Danilo Suella (Motorbike) e Filippo Lai (Le Grotte); ottavo Francesco Schievenin (Moto Point). La sfortuna si accanisce sul rientrante campione in carica della Classe D Andrea Dentis (che porta al debutto la nuova Aprilia 450), costretto al ritiro alla fine della prima prova speciale per un problema tecnico. La classifica individuale della Classe B ha un nome nuovo al primo posto: Alessandro Pusceddu. Il pilota del MC Fluminimaggiore finalmente raggiunge un obbiettivo importante, supportato dai genitori e amici che credono in lui e lo confortano nei momenti meno belli. Il Motorbike piazza due alfieri sul podio con Pino Farci e la
MONDINO PERRA
sorpresa Roberto Dentis (figlio d’arte). Nella Classe C si riconferma Andrea Pischedda (Motorbike) davanti a Raimondo Perra (Moto Point) e Paolo Zulli (MC Carbonia). Riconferma nella Classe D anche per Danilo Suella (Motorbike): ottimo secondo Francesco Schievenin, terzo Stefano Ledda (Hobby Moto). Altra sorpresa (finalmente) è la vittoria di Filippo Lai (Le Grotte) nella classe E. Maurizio Gianni (Trecentosessanta) per 1” brucia la seconda piazza al veterano Fulvio Maiorca (Motorschool). Infine la classe F con Luca Manca davanti a Gianni Pusceddu e Pier Luigi Carta. Il Motorbike è ancora protagonista nella classifica a squadre con 66 punti, Motopoint con 53 e Iglesias con 49.
CLAUDIO SPANU
PORTOLU (BARTOLOMEO) DELUSSU
I PILOTI DEL MINIENDURO IN UNA FOTO DI GRUPPO
Minienduro: Giovanni Cubadda Fanno parte del circus anche i pilotini del minienduro: 22 in gara con un gran vivaio del MC Iglesias e il new entry MC Dorgali. Al via ben cinque ragazze, a dimostrazione che il motociclismo “rosa” sta crescendo anche in Sardegna. Il vincitore della classe 50 è Giovanni Cubadda (MC Iglesias) seguito dall’esordiente Claudio Spanu (MC Dorgali) e Yuri Arena (Iglesias).
Open: ancora Michela Farci Nella Classe Open si riconferma Michela Farci (X Treme): Riccardo Mainas dell’Iglesias secondo e Stefano Patteri del Dorgali terzo. Premiazioni in serata nell’enoteca Merula (anch’essa sponsor della gara) con prestigiosi trofei artistici. 126FM maggio | giugno 2007
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24/04/07 23.33.50
Enduro a Dorgali ALESSANDRO PUSCEDDU
PAOLO FANCELLO
SECONDA PROVA DI CAMPIONATO SARDO DI ENDURO DORGALI CLASSIFICA ASSOLUTA
2007 maggio | giugno FM127
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