FM Magazine N°35

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P o s t e I t a l i a n e S. p. a . - S p e d i z i o n e i n a b b o n a m e n t o p o s t a l e - 4 5 % a r t . 2 c o m m a 2 0 / b l e g g e 6 6 2 / 9 6 - D C B C a g l i a r i

Magazine dei motori in Sardegna: auto, moto, gare e listino prezzi

FM formulamotori MAGAZINE

NUMERO 35

formulamotori

maggio - giugno Anno 2008 - € 2,90

MAGAZINE

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Donnavventura e il fascino Mitsubishi

Gare in Sardegna Enduro e Motoccross

Nautica

Nautic Show a Cagliari

Auto e Moto Le novità in arrivo

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NUMERO 35 maggio - giugno Anno 2008

Prestazioni ai vertici della categoria - motori benzina 1.4 e 1.6 e diesel 1.6 CRDi VGT da 90 e 115 CV - consumi ridotti: ciclo medio combinato da 16,1 a 21,3 km con un litro - basse emissioni CO2: da 125 a 152 (g/km)

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formulamotori

MAGAZINE Anno VI - Numero 35 - Bimestrale MAGGIO/GIUGNO 2008 www.formulamotori.com

Editoriale

Auto: il bel primato europeo della Fiat per la riduzione delle emissioni di Co2 Parliamo spesso, in sede di commento, di <auto da sogno>: ma anche l’auto – quella

Direttore editoriale Direttore responsabile Gianni Piras gianni.piras@formulamotori.com

intesa in senso lato – ha un sogno ricorrente: diventare sempre più “verde”. Ossia

Redazione Gabriele Piras (gabriele@formulamotori.com) Nicola Piras (nicola@formulamotori.com) Raffaella Piras (raffaella@formulamotori.com)

idrogeno, magari ricorrendo al bioetanolo sul quale continua a scommettere la Saab.

Collaboratori nazionali Piero Abrate, Giorgio Cerbai, Bruno Tonidandel, Emiliano Marziali, Sebastiano Pugliese, Corrado Canali Marco Cecchinelli, Annibale Falaschi Gian Luca Gafforio, Gianni Sandri, Carlo Valente

impegnate tutte le grandi Case, adesso il nostro Belpaese ha il suo bel record europeo:

Collaboratori regionali Donatella Rossi, Vanessa Vallascas, Federico Fonnesu, Marco Pisano, Alessandro Manca, Luciano Zanda Art Director Grafica e impaginazione Alessandro Cirina (a.cirina@tiscali.it) Fotografie Luciano Zanda, Giampiero Ragatzu Distributore per la Sardegna Servizi Stampa Sardegna (CA-Olbia) Sammarco (OR-NU) Cherchi Aldo& C (SS) Agenzia Piras (Alghero) Responsabile della distribuzione Giuseppe Zolfino (giuseppezolfino@formulamotori.com) Stampa Grafiche Ghiani Strada Statale 131, KM. 17.450 09023 Monastir (CA) Editore Formulamotori Soc. Coop.Va arl www.formulamotori.com Sede Legale Vico II Orazio,2 09042 Monserrato (CA) Sede amministrativa e uffici Via Santa Maria Chiara 118/a 09100 Cagliari Tel. e Fax: 070 513184 - Tel.: 070 8564560 e-mail: info@formulamotori.com Pubblicità nazionale Gabriele Piras (gabriele@formulamotori.com) Pubblicità regionale Paolo Piga (paolopiga@formulamotori.com) Stefania Asquer (stefaniaasquer@formulamotori.com) Alessandro Spiga (alessandrospiga@formulamotori.com) Riccardo Carta (riccardocarta@formulamotori.com) Il materiale redazionale e fotografico non viene restituito se non espressamente richiesto. Vietata la riprduzione, anche parziale, priva di autorizzazione dell’Editore. Il contenuto dei testi, anche se accuratamente verificato, non comporta specifiche responsabilità nel caso di involontari errori o inesattezze. Gli articoli firmati esprimono esclusivamente il pensiero personale del redatore dell’articolo. I vari argomenti e in generale quanto espresso dai singoli autori di ogni articolo non comporta responsabilità per l’Editore. Formula Motori: registrato presso il Tribunale di Cagliari in data 09-06-2003 al n° 15/03

2FM maggio | giugno 2008

amica dell’ambiente. Ossia una “damigella” al servizio dell’ecologia per dare una mano al “pianeta Terra” alle prese con l’inquinamento: magari elettrica, magari “ibrida”, o a L’obiettivo di fondo, in tutti i casi, è debellare la terribile anidride carbonica (C02) principale responsabile dell’effetto serra. Ebbene, su questo fronte cruciale dove sono infatti, tra i dieci marchi automobilistici più venduti in Europa, la Fiat è il brand che lo scorso anno ha registrato il valore medio più basso di emissioni di Co2 sulle proprie auto vendute: 137,3 g/km. Un primato prestigioso, riconosciuto dalla società JATO, leader mondiale per la consulenza e ricerca nel campo automobilistico nata nel 1984 e presente in oltre 40 Paesi. Stando all’analisi della JATO, la Fiat è in testa davanti a Peugeot (141,9 g/km), Citroen (142,2 g/km), Renault (146,4 g/km), Toyota (148,8 g/km), Ford (149,1 g/km), Opel/Vauxhall (152,9 g/km), Volkswagen (161,7 g/km), BMW (176,7 g/km) e Mercedes (188,4 g/km). <Il risultato di questa importante analisi premia l’impegno continuo di Fiat nella ricerca di soluzioni innovative per il contenimento delle emissioni inquinanti e del livello di Co2>, sostiene l’ingegner Lorenzo Sistino, amministratore delegato di Fiat Automobiles. Ma il colosso italiano non si accontenta del prestigioso traguardo, vuole andare oltre, superare altri limiti nella corsa all’”auto verde”: l’obiettivo è quello di raggiungere, entro il 2012, il più basso livello medio ponderato di emissioni di Co2 con le auto targate Fiat attraverso un piano di intervento mirato su motori e trasmissioni, oltre all’utilizzo dell’Eco Drive, un’innovativa applicazione sviluppata con Microsoft, che – attraverso la porta USB del versatile sistema Blue&Me – consente di analizzare lo stile di guida dell’automobilista aiutandolo a ottimizzarne il comportamento sui fronti dei consumi e delle emissioni. E’ una Fiat motivata al massimo, carica anche di orgoglio, sotto la spinta (che sa di miracolo) di Sergio Marchionne, l’ ”uomo della provvidenza”: stiamo assistendo all’impresa di uno dei marchi automobilistici che meglio sta rispondendo, nel mondo, alla necessità di limitare l’impatto di auto e di motori sull’Ambiente proponendo soluzioni concrete alla portata di tutti. Lo dimostrano i prodotti presenti sul mercato, i piani di ricerca e sviluppo, le iniziative di mobilità sostenibile portate avanti in collaborazione con la Pubblica Amministrazione e gli investimenti nello sviluppo di nuovi prodotti. Va ricordato che Fiat è leader in Europa nella produzione di auto compatte, che per definizione sono più rispettose dell’ambiente: per esempio, con due anni in anticipo, la Fiat 500 e la Fiat Bravo hanno introdotto i propulsori Euro 5 Ready (benzina e diesel). Non solo: entro la fine del 2009, la maggior parte dei motori dell’intera gamma Fiat anticiperanno l’attesissima normativa Euro 5 anti-inquinamento. Non solo: Fiat è la prima Casa che ha realizzato la tecnologia Multijet (diesel di nuova generazione) ed è leader mondiale nel campo delle vetture OEM a metano (lo scorso anno in Italia ne sono state vendute oltre 50.000). Del resto, Fiat ritiene che la propulsione a metano sia oggi la scelta tecnologica più appropriata e disponibile per risolvere i problemi di inquinamento delle aree urbane. Questo perché l’uso del metano presenta una valenza positiva sia sul piano dei benefici ambientali (riduzione di circa il 23% delle emissioni di Co2 e praticamente a zero le emissioni del PM), sia sotto l’aspetto economico. Leader in questa tecnologia, Fiat è il primo costruttore a offrire nella sua linea ecologica “Natural Power” un’ampia gamma di veicoli con doppia alimentazione, metano-benzina, capace di rispondere alle esigenze di mobilità di una vasta categoria di utenti, compreso il settore professionale: dal Doblò (anche Cargo) alla Punto (anche Van), dalla Multipla alla Panda (anche Van), fino alla Grande Punto che sarà in vendita entro l’anno.

Gianni Piras


AUTO

Sommario

Un monoposto da corsa costruita a Cagliari

In questo numero: Ichnos08

Citroen C5

5

16

5

Tutti a bordo di “metrocagliari”

13

Nuova Citroen C5 berlina e Tourer

16

Opel Agila, ora più grande e più carina

21

Hyundai “i10”, una graziosa coreana

24

Suzuki Splash, la “gemella” dell’Agila

29

Peugeot 308 SW: passerella in Sardegna

35

Laguna GT con 4 ruote sterzanti

38

Koleos, crossover della Renault

43

Il Voyager è sempre più Grand

48

Lexus: rivoluzione del business in Italia

51

La Volkswagen torna con lo Scirocco

54

Tribeca Subaru: un nuovo concetto di SUV

56

Classe A: ora si parcheggia da sola

62

Kuga alla ribalta sugli sterrati galluresi

70

MOTO Carnaby, il fascino dello scooter

78

PERSONAGGI

Enduro

80

Omar Magliona: una Coppa Italia-beffa

72

Ivan Pisciottu, il “re” dell’asfalto

74

Paolo Zedda, big del Trial in Sardegna

85

GARE IN SARDEGNA

Nautic Show a Cagliari

106

Enduro: prova tricolore a Dorgali

80

Enduro: Cozzolino vince a Iglesias

87

Cozzolino imbattibile a Fluminimaggiore

90

Gian Mario Asole domina anche a Padru

93

Motocross: spettacolo anche a Villacidro

99

Maurizio Argiolas, rivincita a Gonnesa

101

Supermoto ad Alghero: vince Baccanti

103

NAUTICA Il fascino del Nautic Show a Cagliari

106

Boat Show di Roma e Nauticsud di Napoli

108

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Auto | Iniziative speciali

Studenti-piloti a Cagliari

di Paolo Loche

Anche la Sardegna ha una monoposto da corsa Cagliari: la “favola” degli studenti di Ingegneria In pista a luglio per stupire a Silverstone dopo il premio conquistato a Fiorano Da Cagliari a Silverstone per vincere. Un anno fa hanno progettato una monoposto da competizione ottenendo il primo premio nel concorso “Formula Sae Italy”. Non paghi di quel trionfo, celebrato a Fiorano, ora si preparano a scendere in pista sul leggendario circuito di Silverstone per sbaragliare la concorrenza al volante della loro “creatura” a quattro ruote. Protagonisti di questo grande sogno motoristico, nove studenti di Ingegneria dell’Università di Cagliari animati da una sconfinata passione per le corse automobilistiche.

Studenti-piloti Con finanziamenti modestissimi i ragazzi cagliaritani hanno messo in riga team sorretti da investi-

menti che in alcuni casi arrivano anche a un centinaio di migliaia di euro e paddock degni della Formula Uno. La squadra sarda è stata ribattezzata “Uni-ca R”, dove “Unica” sta per Università di Cagliari. Il gruppo si è costituito nel novembre 2006, in concomitanza con la nascita della Sezione Sarda dell’Associazione Tecnica dell’Automobile (ATA), che ha sede nel Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Cagliari. Gli studenti che hanno aderito all’iniziativa appartengono prevalentemente ai corsi di laurea specialistica in Ingegneria Meccanica ed Elettronica. Ogni componente della squadra ha un ruolo ben preciso, che viene svolto con impegno e professionalità.

Premiazione Fiorano 2007

2008 maggio | giugno FM5


Auto | Iniziative speciali

I protagonisti Gli studenti coinvolti nel progetto sono: Sara Cabitza (26 anni, team leader, nonché addetta all’organizzazione e al marketing), Matteo Marini (si occupa del telaio e dell’analisi delle prestazioni), Andrea Pira (impianto frenante e supervisione tecnica), Alessandro De Rubeis (sistema di sterzo e pubbliche relazioni), Roberto Cadau (sospensioni), Carlo Stara e Filippo Pisano (impianto elettrico). Del team che ha trionfato a Fiorano faceva parte anche Angelo Vacca (si occupava del motore e della trasmissione) che in seguito si è laureato e ha lasciato la squadra per rispondere alla chiamata del Centro ricerche Fiat-Alfa Romeo di Arese (Milano). La “rinuncia” è stata compensata dall’ingresso in squadra di un nuovo elemento: il giovane Marco Gordini (classe 1983).

il team del progetto Ichnos

Obiettivo Silverstone a luglio <La vettura è in fase di realizzazione>, chiarisce Pierpaolo Puddu docente del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, <i ragazzi stanno lavorando sodo affinché sia pronta entro giugno. A luglio infatti ci attendono le prove sul circuito di Silverstone e non vogliamo mancare all’appuntamento>. Il passaggio dalla Classe 3 alla Classe 1 ha dei costi notevoli. <Il solo manufatto>, precisa il professor PierpaoloPuddu, <costa 20mila euro, ma considerando tutte le altre spese e il costo delle trasferte in Inghilterra e a Fiorano, la cifra finale si aggira sui 70mila euro>. Per la realizzazione della vettura il Team ha ottenuto finanziamenti consistenti: l’Ateneo cagliaritano ha investito nel progetto 20.000 euro; altri soldi sono arrivati dagli sponsor; il mancante è stato speso di tasca propria dai componenti del Team (l’anno scorso Sara Cabitza e compagni erano arrivati a noleggiare un pulmino per raggiungere Fiorano da Modena, dove hanno trovato casa a poco prezzo nei giorni caldi della competizione).

La Formula Sae Italy

Il regolamento

Il concorso al quale gli studenti cagliaritani hanno partecipato e vinto nell’anno accademico 2006-2007 si chiama “Formula Ata” o “Formula Sae Italy”. La manifestazione s’inserisce nell’ampio circuito internazionale curato dalla Sae (Society of automotive engineers), approdato in Europa grazie alla Imeche (Institution of mechanical engineers) e all’Ata.

I team possono prendere parte alla gara all’interno di diverse classi: la Classe 3 prevede la discussione tecnica del progetto e la presentazione di un piano di marketing, senza l’obbligo della realizzazione del veicolo. La Classe 2 implica, oltre alle prove menzionate, la presentazione di alcuni componenti della vettura già costruiti. La Classe 1, infine, vede i team impegnati nel verificare la validità del loro prototipo attraverso una serie di prove su pista.

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I docenti Fondamentale si è rivelato l’appoggio di tutto il corpo docente del Dipartimento di Ingegneria meccanica, e in particolare dei professori Pierpaolo Puddu e Salvatore Cabitza, che nelle vesti di “faculty advisors” hanno guidato gli studenti nella progettazione e li guidano tutt’ora nello sviluppo della vettura. Non meno importante l’appoggio della Facoltà di Economia e commercio che sostiene il team grazie all’aiuto della professoressa Ernestina Giudici.

L’ingegnere Pierpaolo Puddu (Università di Cagliari)

L’ingegnere Salvatore Cabitza (Università di Cagliari)


Studenti-piloti a Cagliari

Il trionfo nella “Classe 3” a Fiorano La prima sfida è stata, come detto, la partecipazione all’appuntamento italiano 2007 della “Formula Sae” (21-23 settembre) a Fiorano, nella pista privata della Ferrari. Il Team dell’Università di Cagliari ha concluso la gara di Classe 3 al primo posto assoluto, stupendo tutti (inclusi i giudici). Elevata guidabilità, attenzione alla sicurezza, valide prestazioni e cura dei dettagli sono le qualità che hanno reso vincente (almeno a livello progettuale) il prototipo sardo. Il progetto e le competenze del team sono state ampiamente lodate e apprezzate dal comitato promotore, stupito da come gli studenti cagliaritani siano riusciti, già alla loro prima partecipazione, a presentare un lavoro curatissimo in tutti i suoi aspetti. Il Team cagliaritano ce l’ha fatta, con pochi soldi e tanto impegno, sconfiggendo l’agguerrita concorrenza di squadre ben più famose e danarose.

SAE: un po’ di storia Nata in America nei primi Anni Ottanta, la Formula Sae ha visto crescere il proprio successo negli anni successivi, con adesioni costantemente in crescita e con il moltiplicarsi di sempre nuovi appuntamenti in vari Paesi del mondo: Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Brasile, Giappone, Australia e da ultimo anche Italia. La Formula Sae rappresenta di fatto il modo più innovativo di fare università, oltre che un’esperienza altamente formativa dal punto di vista professionale per tutti gli studenti che vi partecipano.

Le Classi e il “design event”

Marco Gordini (classe1983) Addetto alle sospensioni

La Classe 3 (quella in cui il team sardo ha trionfato nel 2007) prevede le cosiddette prove statiche (“static events”), ovvero la discussione delle scelte tecniche e progettuali (“design event”), l’analisi dei costi e della fattibilità del veicolo (“cost event”) e la presentazione del piano di marketing ad un’ipotetica azienda interessata alla realizzazione di 1.000 esemplari della vettura (marketing presentation). I team che competono in Classe 1, oltre a dover sostenere le prove statiche, devono superare una serie di ispezioni tecniche (“techical inspections”) tenute dai giudici per verificare la sicurezza delle vetture e il rispetto del regolamento. Seguono poi le prove su pista (“dynamics events”) in cui vengono testate le prestazioni delle vetture attraverso le prove di accelerazione (“acceleration”), tenuta laterale (“skid pad”), giro veloce (“autocross”), affidabilità (“endurance”) e consumo di carburante (“fuel economy”). Scopo della manifestazione è dunque progettare, costruire e sviluppare una vettura da competizione stile Formula 1, a ruote scoperte. Gli studenti devono curare, oltre agli aspetti prestazionali, anche quelli relativi al marketing e ai costi di produzione in serie del veicolo. Come dei veri professionisti dell’industria dell’automobile.

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Auto | Iniziative speciali

Studenti-piloti a Cagliari

Gli sponsor

Alcune ditte private si sono impegnate a realizzare gratuitamente diversi componenti della Ichnos.08. La Eurocasse srl di Macchiareddu, ad esempio, ha realizzato il piano di riscontro; la Nova La.Me di Assemini si occuperà delle realizzazione di alcuni pezzi meccanici. Un prezioso aiuto è arrivato anche da Il Centauro di Cagliari, dalla Eco Dump, dall’Alcoa, da Altair Engineering (sede di Torino), Nadella Srl, La Fornindustria srl, Hasita Informatica, Kip Computer e da diversi privati tra cui il grafico Giorgio Pisu, il Molino

Galleu di Ozieri e l'officina meccanica di Giuseppe Testa e il signor Enzo Pisu. Nessuna risposta è invece giunta alle richieste inoltrate a Provincia e Comune di Cagliari; mentre la Regione, l’Ersu e la Saras hanno promesso fondi che si spera possano arrivare presto. <È ancora prematuro affermare con certezza che a luglio la macchina sarà pronta a scendere in pista a Silverstone>, chiarisce l’ingegner Puddu, <ma ce la stiamo mettendo tutta e se non ci saranno intoppi dell’ultima ora contiamo di farcela>.

La Fase 2 e prototipo “Ichnos.08” Attualmente (ndr: a metà aprile, pochi giorni prima di mandare in stampa questo numero di FM Formula Motori) il team è impegnato nella cosiddetta Fase 2, ovvero la costruzione fisica del prototipo, già ribattezzato “Ichnos.08”. I ragazzi stanno lavorando alacremente per realizzare il progetto vincente e riuscire a far correre la loro vettura sui circuiti europei a partire dalla prossima estate. Gli appuntamenti da non mancare sono due: Silverstone (a luglio) e una seconda partecipazione alla Formula Sae Italy, (stavolta in Classe 1) a Fiorano nel mese di settembre. Nell’ultimo anno i ragazzi sono andati a caccia di sponsor e fornitori. Hanno bussato a tante porte e sono riusciti a centrare anche un altro importante obiettivo: racimolare i soldi necessari per trasformare il progetto in un prototipo realmente esistente e soprattutto funzionante.

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Matteo Marini (classe1981) Responsabile Telaio e prestazioni

Il progetto e la lunga marcia della monoposto Negli ultimi mesi il progetto originario della monoposto è stato affinato in alcune sue parti, specialmente a livello di telaio e posizionamento delle sospensioni. “I lavori di assemblaggio>, spiega ancora il professor Pierpaolo Puddu, <sono in programma quasi esclusivamente nell’officina del Dipartimento di Ingegneria Meccanica. Il motore è già pronto per verificare il suo funzionamento al banco, dato che in Facoltà abbiamo la possibilità di fare sia la messa a punto che la verifica dell’efficienza del motore, anche tenendo conto delle limitazioni imposte dal regolamento della gara. Bisognerà introdurre una strozzatura all’aspirazione e dovremo intervenire sulla centralina elettronica (realizzata dalla ditta Magneti Marelli). Il telaio è ormai in fase di ultimazione presso una ditta esterna (la Bobber Cycles di Sestu). Per gli altri componenti non dovrebbero esserci grossi problemi. Abbiamo già acquistato il differenziale e l’impianto frenante. I cerchi li abbiamo mentre i pneumatici arriveranno dall’Inghilterra o dagli Usa. L’impianto elettrico e la strumentazione di bordo sono in fase avanzata di studio. I freni arriveranno dall’azienda internazionale Tarox. Rimane da fare solo la carena in vetroresina. Il resto lo faremo, come detto, nella nostra officina>.


motorshow


Auto | Iniziative speciali L’ingegnere Luca Carboni (al centro) segretario regionale Ata

di Paolo Loche

ATA, 60 anni di storia nell’Automotive A livello nazionale l’Associazione Tecnica dell’Automobile (ATA) è nata il 3 gennaio 1948 a Torino come punto d’incontro fra le realtà industriali del settore merceologico dell’automotive, le principali università italiane e tutte le persone che operano nel settore automobilistico. Attualmente il presidente nazionale è Nevio Di Giusto. L’ATA è associata alla FISITA, la Federazione Mondiale dell’Automotive.

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L’ATA Sardegna

Attività e convegni

Da circa due anni è operativa la Sezione Sardegna dell’ATA, con sede presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Cagliari. Il presidente regionale è il professor Pierluigi Priolo mentre il segretario è l’ingegner Luca Carboni. Fanno parte della sezione sarda dell’ATA numerose aziende quali ad esempio Alcoa, Saras, Promea, oltre allo stesso Dipartimento di Ingegneria Meccanica di Cagliari e all’Ordine degli Ingegneri cagliaritano. Obiettivi primari di Ata Sardegna sono le attività relative ai bio-combustibili ed ai combustibili alternativi.

Più in generale la sezione Sardegna dell’ATA organizza periodicamente incontri, seminari e convegni su temi attinenti all’automotive e su argomenti specifici quali ad esempio powertrain, controllistica motore/scocca, combustibili alternativi, ricerca sui materiali innovativi che possono trovare applicazione nell’autoveicolo e processi progettativi e produttivi. <È evidente>, spiega il segretario di ATA Sardegna Luca Carboni, <che queste innumerevoli e complesse tematiche coinvolgono tante aziende, ciascuna con la sua dimensione e con il suo specifico mercato di sbocco. È dunque intuitiva la ricaduta sull’economia di una tale forza d’urto, così come è facilmente intuibile il tasso di innovazione>.


ATA

Meeting Ata Sardegna

Le “Tesi di laurea ATA” a Cagliari

Meeting internazionale a Pula

Il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Cagliari promuove le “Tesi di laurea ATA” inerenti la fase di “fine vita” degli autoveicoli, da svolgersi in collaborazione con soggetti imprenditoriali del territorio di appartenenza. <Secondo una prassi consolidata>, precisa Carboni, <le tesi di laurea vengono svolte in collaborazione con le organizzazioni aziendali proponenti l’argomento, rappresentando in tal modo un link fra mondo accademico e realtà industriali altamente qualificate: da Fiat Auto a Centro Ricerche Fiat, da Elasis a Iveco>.

La sezione Sardegna sta collaborando con la sede centrale dell’ATA nell’organizzazione della settima edizione del Congresso internazionale ATA Motori, che si terrà in autunno a Pula il 23 e il 24 ottobre 2008 presso l’Hotel Baia di Nora. Il congresso – che ha periodicità biennale – avrà fra i suoi partecipanti gli automotive engineers provenienti dalle principali multinazionali del settore, quali ad esempio Fiat, General Motors, Toyota, Renault, Bosch, Daimler, Volskwagen, Delphi e Denso.

Giornate di studio

Le conferenze di Sergio Limone e Paolo Massai

L’ATA Sardegna ha programmato inoltre periodiche giornate di studio, con rappresentanti dell’automotive, sulle molteplici tematiche inerenti l’autoveicolo: dal car design ai bio-combustibili. <Finalità di questi appuntamenti>, chiarisce l’ingegner Carboni, <sono la diffusione della cultura automotive e soprattutto la possibilità di costruire collaborazioni con realtà estremamente qualificate e globalizzate. Uno dei motivi per cui è stata costituita la sezione regionale dell’Ata>.

In concomitanza col consueto meeting di sezione, tenutosi il 6 marzo scorso nell’aula magna della Facoltà di Ingegneria di Cagliari, si sono svolte le conferenze di due figure di spicco dell’automotive italiana: gli ingegneri Sergio Limone e Paolo Massai. Argomento degli incontri sono stati rispettivamente la storia recente delle competizioni rally e delle Lancia pluri-vincitrici nel Campionato del mondo di rally e le novità proposte ai recenti Saloni internazionali dell’Auto (in primis Ginevra 2008), con particolare riferimento sia ai nuovi modelli introdotti, che ai concepts ed alle relative innovazioni a livello tecnico–stilistico proposte dalle Case automobilistiche partecipanti alla manifestazione. Artefice degli incontri è stato in questo caso Giovanni Cipolla, ingegnere di General Motors, nonché vicepresidente di ATA Sardegna. 2008 maggio | giugno FM11



Speciale | Trasporti

metrocagliari

di Marco Pisano (foto di Giampiero Ragatzu)

Tutti a bordo di “metrocagliari” Eccola qui, in azione, metrocagliari! Il 17 marzo, nella nuova stazione di Piazza Repubblica, si è svolta l’inaugurazione della prima linea di “metrocagliari”, il nuovo servizio di trasporto pubblico, di tipo tranviario, che collega Cagliari ai Comuni dell’area vasta. Un sistema che ha fatto la storia del trasporto pubblico locale e che trova oggi un nuovo successo in moltissime città europee grazie a una compatibilità urbana sostenibile, dovuta all’elettrificazione delle linee, ai ridotti consumi energetici e alla regolarità del servizio raggiungibile. All’inaugurazione erano presenti tutti gli “attori” di questo progetto, ma soprattutto molti cittadini curiosi, che hanno poi occupato tutti i mezzi disponibili, per il primo viaggio pubblico, diretto alla stazione San Gottardo di Monserrato per i festeggiamenti.

Il taglio del nastro con il Ministro Alessandro Bianchi (a destra) e il Presidente della Regione Renato Soru

Trasporto pubblico: nuovi scenari in Sardegna Il trasporto pubblico locale è attualmente in piena trasformazione, in Sardegna, in virtù del recepimento della Legge Regionale n° 21 del 2005, che stabilisce finalmente la regolazione dei servizi di trasporto interni, per cui la Sardegna, in quanto Regione a statuto speciale, ha autonomia organizzativa. Regione, Province e Comuni sono al lavoro per la pianificazione e il controllo di servizi integrati, che saranno affidati, con gara d’appalto, alla gestione che meglio rispetta i parametri stabiliti dagli Enti Locali. Finalmente l’utente sarà tutelato da opportuni strumenti che stabiliscono i parametri minimi di servizi efficaci ed efficienti.

2008 maggio | giugno FM13


Speciale | Trasporti

Le interviste Sandro Broccia Assessore Regionale dei Trasporti

La nuova stazione in piazza Repubblica

Linea 1: piazza Repubblica - S.Gottardo La prima linea di “metrocagliari” collega Piazza Repubblica alla stazione San Gottardo di Monserrato in 15 minuti circa, con fermate in ogni quartiere attraversato (Gennari, Genneruxi, Mercalli, Vesalio, Centro Commerciale, Caracalla, Redentore). Nelle ore di punta l’utente ha a disposizione ogni 7 minuti un mezzo con capacità di 220 passeggeri con 50 posti a sedere. La metro è in grado, anche se limitata a viaggiare su un unico fascio di binari per gran parte della tratta, di trasportare 1.900 passeggeri/ora per senso di marcia. I lavori proseguiranno con l’estensione della prima linea verso due direttrici importanti, raggiungendo Settimo San Pietro e il Policlinico Universitario. Seguiranno la realizzazione di ulteriori tratte che porteranno la rete completa a servire anche Quartu Sant'Elena, Elmas, Sinnai, Settimo San Pietro, Monserrato, Quartucciu, Selargius e Sestu.

<Nel processo di rinnovamento dei trasporti voluto dalla Regione Sardegna, nel quale si è data molta importanza alla rivalutazione e ammodernamento del trasporto su ferro, è compreso questo progetto importante per Cagliari e i Comuni dell’area vasta. Importante per gli obiettivi che stanno alla base: miglioramento della qualità ambientale, grazie all’annullamento delle emissioni gassose; contenimento dei consumi energetici, riduzione dei costi sociali dovuta ad una maggiore sicurezza. Grazie alla qualità di questo servizio, che risulta confortevole, sicuro, affidabile per il fatto di non entrare in interferenza con i flussi di autoveicoli, il tram è utile non solo agli utenti storici del trasporto pubblico, come anziani e studenti, ma a tutte le categorie di utenza. Si è viaggiato gratis nella fase di avvio (anche oltre metà aprile) in attesa di stabilire il costo del biglietto. Stiamo inoltre sperimentando nella provincia di Sassari una politica di tariffazione integrata, un biglietto unico a tempo, per tutti i sistemi di trasporto presenti. Se queste sperimentazioni andranno bene questo sistema sarà esteso a tutte le province, compresa Cagliari>.

Ingegner Ernesto Porcu Responsabile Progetto Ferrovie Sardegna

<Nel progetto è stata rivolta particolare attenzione verso le persone con difficoltà motorie e i diversamente abili, attraverso accorgimenti per il facile accesso e sicurezza di viaggio (pedane di continuità con le banchine delle fermate, sistemi di sicurezza interni) e curando la viabilità di accesso alle fermate. I tempi di percorrenza della linea attuale (da piazza Repubblica a Monserrato) sono stimati intorno ai 18 minuti, attualmente vincolati alla regolazione semaforica nei punti di interazione con la rete stradale, che non dà completa priorità all’attraversamento del tram. Ma il conducente, attraverso opportuni sistemi di segnalamento che lo informano sui tempi, può regolare la velocità di marcia per incontrare l’onda verde. Inoltre per l’intersezione del viale Marconi, la Regione ha già finanziato la realizzazione di un viadotto che renderà indipendente la strada dal ferro. Punti di forza del progetto sono anche i costi energetici, intorno agli 1,8 euro/km comprendendo l’energia per la climatizzazione. I mezzi sono dotati inoltre di sistemi di recupero dell’energia in frenatura che permettono di minimizzare i consumi. Ci aspettiamo una domanda effettiva di 5.000 passeggeri al giorno>.

14FM maggio | giugno 2008


metrocagliari ►

Professor Italo Meloni Docente di Pianificazione dei Trasporti Università di Cagliari

<La configurazione insediativa creatasi nell’area vasta di Cagliari che ha favorito la localizzazione delle residenze nei Comuni limitrofi, mantenendo la concentrazione degli attrattori di traffico al centro di Cagliari, è la causa del forte pendolarismo che caratterizza la mobilità dell’area vasta. Il sistema viario non è in grado di soddisfare questa domanda, ecco perché l’incentivazione del trasporto collettivo è forse l’unica soluzione al problema. Questa prima linea della metropolitana leggera, posta in posizione baricentrica rispetto all’area vasta permetterebbe, se supportata dalla realizzazione di parcheggi di scambio e di linee su gomma in adduzione/distribuzione, di attirare una parte dell’utenza che si sposta in auto da/per Cagliari. È ancora presto per risolvere il problema del viale Marconi, in quanto i flussi che vi attraversano interessano in prevalenza i cittadini di Quartu, Quartucciu e Selargius, i quali però, in questo periodo, potranno acquisire maggiore coscienza e sensibilità sul fatto che il trasporto collettivo può essere la soluzione al loro problema. Il comfort, la sicurezza, la certezza e affidabilità del servizio, il design, il facile incarrozzamento, la configurazione infrastrutturale separata, che permette che il mezzo non venga percepito come un disturbo, come avviene per l’autobus, caratterizzano un servizio appetibile e amichevole, quindi attrattivo a tutte le categorie di utenza. Sicuramente il periodo iniziale gratuito incentiva l’utente all’uso e alla valutazione delle caratteristiche della nuova alternativa, ma la comunicazione/promozione, come voi state facendo, è molto importante per guidare l’utente ad una valutazione maggiormente cosciente e sensibile>

Una soluzione che conviene Per verificare la convenienza effettiva del tram rispetto alle alternative disponibili sono stati misurati i parametri che possono influire sulla scelta degli utenti per uno spostamento campione che ha origine a Cagliari, in via Sonnino (angolo via Alghero) e destinazione Monserrato in via del Redentore (giardinetti) e compiuto nell’ora di punta. Confronto tra le alternative di viaggio presenti su un O/D campione che può usufruire del nuovo servizio Origine: Cagliari, via Sonnino (ang. Via Alghero) Destinazione: Monserrato, via del Redentore (Giardinetti) Auto

Bus (linea M)

Tram (linea 1)

Tempo pedonale (min)

15

7

12

Tempo attesa (min)

0

3

4

Tempo a bordo (min)

20

35

15

Tempo di trasbordo (min)

0

0

0

Tempo totale di viaggio(min)

35

45

32

Costo monetario del viaggio

2,00

1,00

1,00

Comfort (1-5)

4

2

4

Sicurezza (1-5)

2

3

4

Come si evince dalla tabella lo spostamento in tram conviene rispetto alle alternative sia per i tempi totali di viaggio che per i costi, per i quali l’auto privata ha il valore più alto considerando costi di esercizio e costi di parcheggio. Per quanto riguarda i parametri successivi, difficilmente misurabili, si è dato un giudizio soggettivo (da 1 a 5) che tiene conto: - per quanto riguarda il comfort: dei disturbi di rumore e vibrazioni, la frequenza degli stop and go in marcia, la possibilità di trovare posti a sedere, l’affollamento, il clima etc. - per quanto riguarda la sicurezza: della probabilità di collisioni con altri mezzi, dell’accessibilità al mezzo, della possibilità di urtare elementi interni per i frequenti stop and go. Anche se tale valutazione risulta puramente indicativa in quanto valutata per un O/D campione, si evince palesemente come l’alternativa sia realmente competitiva alla soluzione dell’auto e dell’autobus. 2008 maggio | giugno FM15


Auto | Le novità

Nuova Citroen C5 berlina e Tourer Sfida all’insegna di qualità e stile di Gianni Piras

16FM maggio | giugno 2008


Citroen C5

Lisbona. La nuova C5 scivola veloce nella strada illuminata a giorno da una miriade di mastodontici lampadari degni di un palazzo reale o di una residenza principesca. Uno spot ad effetto per rimarcare l'immagine di un'auto d'elite, speciale, con la quale la Citroen gioca il jolly nel segmento delle auto Premium nella speranza di arginare lo strapotere delle tedesche. La realtà è che Lisbona, nel febbraio scorso, col suo fascino e

le sue bellezze monumentali, ha abbracciato la nuova C5 riservandole un “parterre” da regina: un palcoscenico esteso poi a tutto il Portogallo, attraverso Cascais e Sintra, sino alla costa opposta di Plaia do Rei. Una C5 sorprendente, da lasciare senza fiato: muscolosa ma elegante e raffinata allo stesso tempo, sia in abito da berlina tre volumi (più lunga di 4 centimetri e più larga di 8 rispetto alla precedente versione) che familiare Tourer (più lunga

di 5 centimetri: 4,83 metri), spaziosa e stracolma di tecnologia raffinata. Un salto di qualità notevole, una differenza abissale rispetto alla precedente versione (che pure è e resta una signora auto) tanto che si stenta a credere che tra le due C5 ci sia un rapporto di stretta parentela. Una C5 strategica, fondamentale per la nuova immagine che Citroen Italia è decisa a costruire nel nostro Belpaese.

2008 maggio | giugno FM17


Auto | Le novità

Sfida all’insegna della qualità A partire da maggio (debutto ufficiale in Italia) è una sfida tutta giocata sulla qualità. E qualità ne ha da vendere la nuova C5, lunga 478 centimetri, larga 186 e alta 145, che entra a vele spiegate nella fascia superiore delle grandi berline stradiste. Oltre allo stile che si avvicina allo stato dell’arte della scultura (fiancate scolpite), la C5 sfoggia un abitacolo raffinato, di prestigio (pelle liscia per la prima volta nell’alto di gamma) e insonorizzato garantendo un viaggio da prima classe specie con gli allestimenti Exclusive e Business, anche se la versione Dynamique non è da meno: anche perché la C5 propone per la prima volta nel segmento M2 due tipi di sospensioni così efficaci e confortevoli che invogliano a guidare a lungo raggio.

La sospensione idrattiva 3 E allora, sospensione Idrattiva 3 (mantiene l’auto perfettamente piatta in curva) oppure sospensione metallica, due gioielli creati per potersi adeguare alla sensibilità di guida di ogni conducente. In sintesi la C5 con la sospensione metallica garantisce un comfort degno di una grande stradista, ottimo dinamismo, agilità, sterzo docile e tenuta di strada ad alto livello come ha dimostrato nel test in Portogallo. Una autentica delizia, poi, la sospensione Idrattiva 3 con due strati di rigidità e di ammortizzamento che consentono una gestione delle forze della sospensione in tempo reale per un adattamento ottimale alle sollecitazioni della strada e del pilota. Non solo: con un comando posto nella console centrale si può attivare la modalità “Sport” che consente al pilota di selezionare un comportamento più dinamico, privilegiando la tenuta della scocca rispetto al comfort dell'auto. 18FM maggio | giugno 2008


Citroen C5

Tecnologia e grande piacere di guida Ma non sta solo qui il piacere di guida: ad esempio, la C5 - in linea di continuità con la C4 e la C4 Picasso - ha un volante con comandi centrali fissi di seconda generazione, una trovata tecnologica in termini di ergonomia che consente al pilota di essere nelle migliori condizioni di guida. E poi una gamma completa di funzioni di assistenza alla guida: fari performanti abbinati a fari diurni di serie grazie ai quali la C5 appare più visibile di giorno; avviso di superamento involontario della linea di carreggiata; il freno di stazionamento elettrico automatico; l'assistenza anteriore e posteriore al parcheggio; l'Easy Parking System che indica al pilota lo spazio libero disponibile per la manovra di parcheggio; il sistema telematico NaviDrive che comprende telefono GSM, audio (funzioni radio, cd mp3, memorizzazione di brani musicali su hard disk) e navigazione GPS, dispositivo di telefonia Bluetooth per telefonare senza distogliere lo sguardo dalla strada o levare le mani dal volante.

Equipaggiamenti di serie C5 versione base Abs. Airbag conducente; passeggero disattivabile; laterali anteriori; a tendina; ginocchio conducente. Aiuto alla frenata di emergenza (afu). Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori. Sequenziali e anti pizzicamento. Appoggiagomito centrale anteriore. Climatizzatore automatico con filtro Antipolline / anti odore. Computer di bordo. Controllo elettronico di stabilita’ (esp). Copricerchi 16” “laponie” (pneumatici 225/60 R16). Fari fendinebbia. Indicatore temperatura esterna. Partenza assistita su pendenza. Regolatore e limitatore di velocità. Retrovisori esterni elettrici e riscaldabili. Ripartitore elettronico di frenata (ref). Ruota di scorta omogenea Sedili posteriori ribaltabili 2/3 - 1/3. Sedile conducente regolabile in altezza. Sospensioni metalliche. Volante a comandi centrali fissi “full Control” di seconda generazione; regolabile in altezza e profondità; rivestimento in pelle. C5 Dynamique Equipaggiamenti C5 versione base, più:

I prezzi della Citroen C5 I prezzi vanno da 22.100 euro (1.8 benzina base) a 37.700 euro (2.7 V6 Business). Allestimento Dynamique: da 23.300 euro (1.8 benzina) a 33.600 euro (2.7 HDi biturbo). Exclusive: da 26.900 euro (2 litri benzina) a 35.800 (2.7 Hdi riturbo). Business: da 28.800 (2 litri benzina) a 37.700. Prezzi altamente concorrenziali per sostenere la sfida con le grandi tedesche Passat, Serie 3, A4, Mondeo e Classe C. <Ma quando i clienti proveranno la C5>, sostiene Jean Philippe Imparato direttore generale di Citroen Italia, <non ci sarà da temere i colossi della Germania>.

Appoggiagomito centrale posteriore. Climatizzatore automatico bi-zona soft. Feeling e ricircolo automatico con rilevatore qualità dell’aria. Freno di stazionamento elettrico su: -2.0 Hdi fap 138cv c.A. - 2.2. Hdi fap - 2.7 V6 hdi fap. Radio cd mp3 bi tuner con 6 altoparlanti. Retrovisori ripiegabili elettricamente. Sedile conducente con regolazione lombare manuale. Sedile passeggero regolabile in altezza. Sedili dynamique. Sospensioni idrattive 3 + su: 2.0 Hdi fap 138cv c.A. 2.2. Hot fap - 2.7 V6 hdi fap. C5 Exclusive Equipaggiamenti C5 Dynamique, più: Pack lumiere: illuminazione d’ambiente regolabile (plancia, padiglione e Illuminazione automatica dei vani portaoggetti delle portiere). Rete fermabagagli orizzontale. Retrovistore interno elettrocromatico. Sensori di parcheggio posteriori. Sedili anteriori elettrici a 6 regolazioni e memorizzazione sedile conducente con funzione welcome. Sospensioni idrattive 3+ Tergicristallo automatico con sensore pioggia. Vetri laterali stratificati. C5 Business Equipaggiamenti C5 exclusive, più: emergenza localizzata (seal)

2008 maggio | giugno FM19


Auto | Le novità

Citroen C5

Il Test da Lisbona a Praia d’el Rey

E’ divertente guidare la C5: il posto di guida è chic, il quadro-strumenti ricorda particolari presi a prestito dall’universo aeronautico e trasmette un senso di dinamismo così come il volante con comandi centrali fissi di ultima generazione e le varie funzioni di assistenza alla guida ai massimi livelli, come l’ASL che ti avvisa quando involontariamente superi la linea di carreggiata o come i fari bi-xeno a “orientamento intelligente”. E’ più che sicura la C5, con ABS, ESP, anche 9 airbag e così via sino alla vetta della tecnologia più avveniristica. Lavorano bene i 173 cavalli, sorprende la coppia che raggiunge già la punta di 370 Nm a 1.500 giri. Motore potente, elastico che si avvale di un doppio turbo sequenziale parallelo e nuovi sistemi di combustione e di iniezione, ha una camera di combustione ECCS (Estreme Conventional Combustion System) che ottimizza la miscela aria-carburante, ha anche un common rail di terza generazione che nebulizza più accuratamente il carburante. Velocità (219 all’ora) e accelerazione (da 0 a 100 orari in 9”2) vanno citate per gli amanti dei dati tecnici: noi possiamo aggiungere che attraversiamo anche Cheleiros, Carapinheira, Vila Franca do Rosario, Districo de Leiria e arriviamo a Playa d’el Rey al termine di un viaggio in autentica “prima classe”.

Appena saliti a bordo della nuova C5 ci colpisce la maestosità dell’abitacolo: la sensazione è di essere in un mega-salotto viaggiante che ti porta direttamente al “paese delle meraviglie”. E’ come viaggiare in prima classe, non su un aereo ma su uno yacht di gran lusso: tutto, dal cruscotto alla console centrale, dai pannelli delle porte ai rivestimenti (c’è anche una proposta in Pelle di alta gamma), è all’insegna dell’eleganza e della raffinatezza. Al volante della C5 berlina equipaggiata con il turbodiesel 2.2 HDi lasciamo di buon mattino l’Hotel Meridien a Lisbona e ci avviamo, dopo una decina di chilometri, verso Cascais e Carcavelos, poi verso Malveira, Sintra, Lourel: è un bel viaggiare, anche perché la “regina” francese sfoggia le sospensioni Idrattiva 3, supera i vari centri abitati in perfetta silenziosità (notevole il confort acustico) e senza vibrazioni di particolare rilievo. Constatiamo di persona il buon lavoro dell’avantreno e del retrotreno ereditati dalla C6. La C5 resta in perfetto equilibrio nelle curve, supera i tornanti a gomito con disinvoltura come fa una palla sul tappeto verde di un biliardo. Sospensioni <à la carte>, dicono i big della Ciroen, come il comfort dei sedili: quelli anteriori possono essere regolati elettricamente, quello del pilota addirittura ha una “funzione massaggio” che ti rilassa.

I prezzi della nuova C5 benzina 1.8 16v 127cv

Euro 4

I prezzi della nuova C5 diesel

CV fisc.

KW

18

92

22.100,00

1.8 16v 127cv DYNAMIQUE

Euro 4

18

92

23.300,00

2.0 16v 143cv DYNAMIQUE

Euro 4

20

103

24.200,00

2.0 16v 143cv EXCLUSIVE

Euro 4

20

103

26.900,00

2.0 16v 143cv BUSINESS

Euro 4

20

103

28.800,00

2.0 16v 143cv c.a. EXCLUSIVE

Euro 4

20

103

27.900,00

2.0 16v 143cv c.a. BUSINESS

Euro 4

20

103

29.800,00

3.0 V6 24v 215cv c.a. EXCLUSIVE

Euro4

26

155

31.400,00

3.0 V6 24v 215cv c.a. BUSINESS

Euro4

26

155

33.300,00

Sette motorizzazioni Euro 4 Un quadro nobilitato da 7 motorizzazioni tutte Euro 4. Tre a benzina: 1.8 litri 16V da 127 cv; 2 litri 16V da 143 cv; 3 litri V6 24V da 215 cv. Quattro turbodiesel HDi con filtro antiparticolato FAP: 1.6 da 110 cv; 2 litri 138 cv; 2.2 biturbo da 173 cv e 2.7 biturbo da 208 cv.

CV fisc.

KW

1.6 HDi FAP 16v 110cv

Euro 4

17

80

24.000,00

1.6 HDi FAP 16v 110cv DYNAMIQUE

Euro 4

17

80

25.200,00

2.0 HDi FAP 16v 138cv DYNAMIQUE

Euro 4

20

100

26.800,00

2.0 HDi FAP 16v 138cv EXCLUSIVE

Euro 4

20

100

29.500,00

2.0 HDi FAP 16v 138cv BUSINESS

Euro 4

20

100

31.400,00

2.0 HDi FAP 16v 138cv c.a. DYNAMIQUE

Euro 4

20

100

28.500,00

2.0 HDi FAP 16v 138cv c.a. EXCLUSIVE

Euro 4

20

100

30.700,00

2.0 HDi FAP 16v 138cv c.a. BUSINESS

Euro 4

20

100

32.600,00

2.2 HDi FAP BI-TURBO 16v 173cv DYNAMIQUE

Euro4

21

125

29.600,00

2.2 HDi FAP BI-TURBO 16v 173cv EXCLUSIVE

Euro4

21

125

31.800,00

2.2 HDi FAP BI-TURBO 16v 173cv BUSINESS

Euro4

21

125

33.700,00

2.7 V6 HDi FAP BI-TURBO 24v 208cv c.a. DYNAMIQUE

Euro4

25

150

33.600,00

2.7 V6 HDi FAP BI-TURBO 24v 208cv c.a. EXCLUSIVE

Euro4

25

150

35.800,00

2.7 V6 HDi FAP BI-TURBO 24v 208cv c.a. BUSINESS

Euro4

25

150

37.700,00

La nuova Citroen C5 a confronto con le più dirette concorrenti Citroen C5 2.0 HDi 138cv Dynamique potenza CV

PEUGEOT 407 2.0 16V HDI FAP TECNO

FORD NEW MONDEO 2.0 TDCI 140 HP 5p GHIA

FORD NEW MONDEO 2.0 TDCI 140 HP 5p TITANIUM 140

138

138

140

PREZZO

26800

26600

26700

Tot equipaggiamento

29908

29748

30128

-160

220

Differenza Citroen C5 1.8 16V 125 CV PREMIUM potenza CV

PEUGEOT 407 1.8 16V

FORD NEW MONDEO 1.6 5p

RENAULT NEW LAGUNA 2.0 DCI 150CV DYNAMIQUE

FIAT

VOLKSWAGEN

CROMA

PASSAT

1.9 MULTIJET 8V DYNAMIC

2.0 TDI DPF COMFORTLINE

AUDI A4 2.0 TDI DPF

ALFA ROMEO 159 1.9 JTDM 16V PROGRESSION

150

120

140

140

27200

26500

28400

32800

30300

30478

29520

30098

31558

36433

33178

570

-388

190

1650

6525

3270

26700

RENAULT NEW LAGUNA 2.0 16V 140CV BASE

FIAT CROMA 1.8 16V ACTIVE

VOLKSWAGEN PASSAT 1.6 TRENDLINE

AUDI A4 1.8 TFSI

150

ALFA ROMEO 159 1.8 16V

125

125

125

140

140

102

160

140

PREZZO

22100

22500

21450

23200

23500

23075

30900

23660

Tot equipaggiamento

24438

24678

24078

25090

23838

26611

30248

25608

240

-360

652

-600

2173

5810

1170

Differenza

20FM maggio | giugno 2008


Auto | Le novità

Opel Agila

Agila, ora più grande e più carina Verona. Al suo debutto ufficiale, qualche anno fa in Sardegna, la Opel Agila fu salutata come l’antesignana delle mini-monovolume, una novità assoluta in campo mondiale: presentazione in pompa magna al Forte Village di Santa Margherita di Pula, poi “sfilata” memorabile con un percorso suggestivo nel Porto Canale e attraverso le stradine di Castello, giusto per sottolineare la sua agilità. Dalla Sardegna a Marsiglia pri-

ma e poi a Verona per celebrare il secondo atto di un’auto strategica per GM Europa, completamente trasformata: decisamente più carina, più grande (+20 centimetri: ora è lunga 3,74 metri), più larga (+6 cm), più bassa (-7 cm), più maneggevole, più comoda, dall’aspetto più robusto, più sicura (stavolta c’è anche il preziosissimo ESP) del modello precedente che comunque ha seminato e raccolto bene (venduto in oltre

440.000 esemplari), a dispetto della sua curiosa forma da qualcuno definita da “paperotta”. Strategica, perché assieme alla Aveo Chevrolet (erede della Kalos, arriverà a giugno), la nuova Agila è la punta di diamante di GM Europa nella sfida delle utilitarie già divampata con una miriade di proposte interessanti, come Suzuki Splash (“gemella” della Agila), Hyundai i10, Kia Picanto, Toyota iQ, Volkswagen uP, Fiat 500 e così via.

di Nicola Piras

2008 maggio | giugno FM21


Auto | Le novità

Cinque porte e cinque comodi posti Il biglietto da visita della nuova Agila è corposo. Progetto: 5 porte e 5 comodi posti. Funzionalità: molto versatile grazie a numerosi dettagli pratici. Estetica: proporzioni equilibrate, linea fluida. Meccanica: due motori a benzina (1.0 litri tre cilindri da 65 cv e 1.2 litri quattro cilindri da 86 cv) e un turbodiesel (1.3 litri da 75 cv), cambio manuale a 5 marce (leva rialzata, ben a portata di mano) e uno automatico a 4 rapporti. Emissioni ai vertici assoluti: solo 120 g/km di C02. Sospensioni: anteriori con bracci ad “A” con puntoni McPherson, posteriori semi-indipendenti (comportamento su strada molto reattivo e divertente come abbiamo constatato nel test nei dintorni di Verona). Bagagliaio: da 225 a 1.050 litri. Sicurezza: ABS, ESP Plus (controllo della stabilità) ed airbag anteriori frontali e laterali. Prezzi: da 10.200 euro.

Un abitacolo ben curato

Abs, Esp ed Airbag di serie Tutte le versioni della nuova Opel Agila possono contare su un’ampia dotazione di serie. Equipaggiamenti di sicurezza come ABS, ESP Plus (di serie in Italia su tutta la gamma Opel) con TCSS (controllo elettronico della trazione disinseribile), airbag anteriori frontali e laterali, possibilità di disattivare gli airbag lato passeggero e attacchi ISOFIX per seggiolini di sicurezza per bambini fanno parte della dotazione di serie. Rispetto alla versione d’ingresso, Agila Enjoy è dotata anche di climatizzatore, chiusura centralizzata con radiocomando ed alzacristalli elettrici anteriori. Su questa versione è inoltre disponibile a richiesta lo Style Pack, che comprende ruote in lega da 15 pollici, volante in pelle, vetri laterali e lunotto posteriore oscurati. 22FM maggio | giugno 2008

Pratica e funzionale, con un abitacolo ben curato e vivacizzato da colori brillanti, la nuova Agila è una city-car con una personalità forte, capace anche di tirar fuori un pizzico di grinta quando serve spinta da motori pronti e regolari. Più lunga di 16 centimetri della Fiat 500 (una delle concorrenti più agguerrite), colpisce con la sua linea dall’aria giovanile: cofano spiovente, fari allungati, parafanghi sporgenti, coda esaltata da un lunotto elegante che sovrasta il portellone. In sintesi, equilibrio delle proporzioni, fluidità delle linee e originalità del profilo: guidatore e passeggeri viaggiano in posizione rialzata, ma il tetto, scendendo verso la parte posteriore, rende la linea slanciata e forma una specie di arco. Tutto ciò crea un ottimo coefficiente di penetrazione aerodinamica (Cx 0,32, un valore relativamente basso per un’auto di questo tipo). Il frontale riprende la tipica immagine dei più attuali modelli Opel. Come nel caso della nuova Corsa, ad esempio, i fari circolari sono inseriti in elementi simili a grandi occhi a mandorla con i quali Agila sembra guardare il mondo circostante. I paraurti anteriore e posteriore che si assottigliano progressivamente e la forma a cuspide accennata al centro del cofano motore sono altri elementi stilistici Opel. Nella parte posteriore della carrozzeria ci sono molteplici elementi di forma circolare.


Opel Agila

Una sensazione di grande spazio La nuova Opel Agila è un’auto molto spaziosa con 5 veri posti, 5 cinture di sicurezza a tre punti e 5 porte di serie, adatta a trasportare la famiglia e gli amici. E’ una vera eccezione in un segmento di mercato dominato da auto a 4 posti ed a 3 porte. Sulla nuova Agila non c’è la sensazione di trovarsi a bordo di un’auto piccola, anche per merito dell’ottima insonorizzazione. I sedili comodi, leggermente rialzati consentono un’ottima visuale ed il tetto alto contribuisce a trasmettere una sensazione di spaziosità: neppure persone di grossa corporatura sedute sui sedili posteriori si sentono costrette. Il bagagliaio della nuova Opel Agila in condizioni standard ha una capacità di 225 litri sotto al ripiano copri-bagali: quanto basta per trasportare, ad esempio, un passeggino. Semplicemente girando una manopola si può ripiegare lo schienale dei sedili posteriori e portare la capacità di carico a 1.050 litri, il massimo offerto dal mercato per una vettura di questo segmento. Sulla versione Enjoy il divanetto posteriore e il relativo schienale sono sdoppiati in due sezioni di diversa larghezza (60:40). Ripiegando uno degli schienali posteriori si abbassa anche il sedile corrispondente e si crea una superficie di carico completamente piana. Ci sono poi numerosi scomparti e vani porta-oggetti che si fanno particolarmente apprezzare nell’uso in città.

Turbodiesel 1.3 litri

Due motori a benzina

Gasolio: il turbodiesel 1.3 common-rail da 75 cv, sviluppato da GM Powertrain, ad iniezione diretta, già collaudato su Corsa ed Astra, consente di raggiungere una velocità di 165 orari e un’accelerazione da 0 a 100 orati in 13”9, ma consuma in media solo 4,5 litri di gasolio ogni 100 chilometri (valore che corrisponde a un emissione di 120 g/km di Co2).

In dettaglio, la nuova Agila porta al debutto assoluto due motori a benzina, frutto della collaborazione con Suzuki, bialbero, realizzati interamente in alluminio. Benzina: con il 3 cilindri a 12 valvole di 1.000 cc (65 cv) l’Agila raggiunge i 160 chilometri orari; col motore 1.2 86 cv balza a 175 all’ora e scatta da 0 a 100 orari in 12”3 secondi.

2008 maggio | giugno FM23


Auto | Le citycar

Hyundai “i10”una graziosa coreana Impronta europea, sostituisce l’Atos Palermo. Il profumo della primavera, come una pozione magica, risveglia la voglia di crescere delle piccole citycar dando loro anche più vigore difronte all'avanzata dei Suv e dei fuoristrada, delle familiari e delle sportive. Sulla scena, tra le grandi protagoniste del <nuovo che avanza>, c’è anche la Hyundai i10 dalla linea graziosa, con un look esterno snello e pulito, con un aspetto dall'impronta europea. Una piccola coreana lun-

24FM maggio | giugno 2008

ga 3.565 millimetri, larga 1.595 e alta 1.540, prodotta in India, destinata soprattutto a fare breccia nel cuore delle donne (il 60 per cento nei piani della Hyundai) proprio per la sua eleganza, per la maneggevolezza estrema, la facilità di parcheggio nei centri urbani, ma anche per i consumi bassi (in media 4,3 litri di carburante per 100 chilometri con il motore diesel) e per la sua dichiarata vocazione ecologica (114 g/km di Co2). Un'altra auto strategica nel panorama Hyundai che sarà venduta in 70 Paesi: oltre che sulle donne e su chi cerca una prima auto piccola ma tuttofare e spaziosa quanto basta per quattro passeggeri e bagagli al seguito (la capacità va da 225 a 910 litri con i sedili posteriori ripiegati), la Hyundai conta molto anche sulla “sindrome del nido vuoto”, in altre parole sui genitori i cui figli hanno lasciato la casa per vivere autonomamente.

“I” come innovazione e ispirazione “I” come ispirazione, ma anche innovazione e intelligenza. 10 come le doti più essenziali che la nuova citycar coreana mostra all’Europa. La Hyundai vuole dare di se stessa un'immagine più chiara, quella di un marchio vicino ai valori europei, di un marchio che dia più sicurezza e garanzie. Una strada già aperta qualche mese fa dalla i30 proclamata <Auto dell'anno> in Spagna. Ma per la i10 la “terra promessa” resta decisamente l'Italia, primo mercato europeo della Hyundai: e allora, quasi per un omaggio alla buona stella, dopo l’anteprima mondiale a dicembre al Motor Show di Bologna, gran gala con presentazione internazionale a Palermo.


Hyundai i10

Agile nelle strade di Palermo Nello scenario suggestivo della Sicilia baciata dal sole la i10 si è mossa con estrema disinvoltura con i motori a benzina 1.1 litri quattro cilindri da 66 cv (ereditato dalla Atos) e 1.1 diesel CRDi VGT da 75 cv che sfoggia la più raffinata tecnologia Hyundai sul fronte delle turbine a geometria variabile. Due motori, entrambi col cambio manuale a 5 rapporti (nella versione 1.1 a benzina anche automatico a 4 rapporti), che non hanno palesato flessioni di rendimento e di elasticità nemmeno nelle salite che all'improvviso si ergevano come muri. A settembre la gamma si amplierà con il motore a benzina di 1.2 litri da 75 cv completamente nuovo. Piacevole da guidare la Hyundai i10 tant'è che abbiamo prolungato il test sino al Monte Pellegrino proprio per constatare di quali cilindri e pistoni è fatta questa i10, citycar sulla carta ma potenzialmente anche una stradista eccellente viste le sue doti incorporate.

Citycar dall’aria sportiva Tecnica e design dosate per reggere bene una concorrenza agguerrita, capeggiata dalla straripante Fiat 500. All'esterno, snello e sobrio, corrisponde un abitacolo luminoso ed equilibrato con un'impostazione basata sulla qualità: piace la plancia scura rallegrata da inserti rosa a forma di foglia. Ha anche un'aria sportiva la i10 col volante a tre razze, spoiler, tettuccio elettrico, antenna sul tetto, servosterzo elettrico che dà una sensazione particolare della fluidità di guida. E poi cruscotto con sistema audio integrato con Rds già dalla versione base. E Abs ed Esp sul fronte della sicurezza con 4 airbag. Il pianale è stato progettato per garantire sicurezza e piacere di guida. Per quanto riguarda le sospensioni, una nuova tecnologia sub frame con ammortizzatori frontali Macpherson e con barre di torsione e molle elicoli-

dali posteriori permette un’ottima manovrabilità. Gli ammortizzatori a gas sono standard per tutta la gamma, così come lo sono i freni a disco con ABS per tutte e quattro le ruote. La tecnologia ESP è di serie sul motore 1.2 litri. Grazie a nuovi rivestimenti, sistemi d’isolamento e tecnologia di montaggio, rumore e vibrazioni sono contenuti rispetto allo standard delle vetture di segmento A. Una novità di rilievo: il Battery Saver che permette alla batteria di rimanere carica persino se vengono inavvertitamente lasciate le luci accese, spegnendole automaticamente per ridurre al minimo il consumo di energia elettrica. Prezzi a partire da 9.590 euro in Italia, garanzia di tre anni con chilometraggio illimitato e incentivo ecologico statale di 800 euro. Tre allestimenti: Base, Style ed Active; servosterzo elettrico, volante e sedile-guida regolabile in altezza, alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata, radio CD con presa MP3, sistema battery Saver (spegne automaticamente le luci lasciate accese), frontale protetto da inserti elastici, paracolpi nelle fiancate. Una sola pecca: il diesel senza filtro antiparticolato. Ma a questo si può rimediare. 2008 maggio | giugno FM25


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Auto | Le novità

Kia Picanto

di Nicola Piras

Kia Picanto più bella e più ecologica Anche “Bi-Fuel” con benzina e GPL Senago. Nuovo stile, nuovi allestimenti: si rinnova la Picanto, la citycar supercompatta (è lunga 3,535 metri) coreana della Kia arrivata in pochi anni a quota 500.000 in Europa (quasi 55.000 in Italia). Ecco un’auto che a dispetto delle sue dimensioni sa restare “grande” (5 porte, 5 posti, bagagliaio che spazia da 17 a 882 litri) e trova nuove “energie” per stupire dopo aver portato una ventata di aria nuova nel pianeta delle moderne “Urban Car”: stupisce anche per il prezzi (si parte da 7.200 euro, in base agli incentivi governativi e alle promozioni della Kia, con la versione base a benzina da 1 litro), ma soprattutto per le doti che si porta appresso a cominciare dalle proposte per una mobilità “pulita” ed economica. Ora, infatti, la nuova Picanto è disponibile anche in versione Bi Fuel a doppia alimentazione benzina e GPL con una chiara vocazione ambientale. Un’auto, insomma, per città allegre e pulite, bella da vedere con il suo look dai colori vivaci (tre a pastello e tre metallizzati), piacevole da “vivere” con quell’abitacolo curato nei minimi dettagli. 2008 maggio | giugno FM27


Auto | Le novità

Kia Picanto

Tre motori, quattro allestimenti Tre cilindrate (a benzina 1 litro da 62 cv e 1.1 litri da 65 cv; diesel 1.1 CRDI tre cilindri 12 valvole da 75 cv), tre tipi di carburante, due tipi di trasmissioni (cambio manuale a 5 rapporti o automatico a 4 marce solo per i motori a benzina), quattro livelli di equipaggiamento (Life, Trendy, Town e Hot) e soprattutto dotazioni più consistenti. Le versioni Bi-Fuel sono realizzate sulla base dei motori a benzina e possono contare sul contributo statale di 2.000 euro corrisposto per le auto a GPL con emissioni di Co2 inferiori a 120 g/km. Sul fronte della sicurezza dotazioni standard, Abs ed Ebd: nelle versioni “top” di serie anche ESP unito al BAS e TCS. Motore 1 litro a benzina: 4 cilindri e 12 valvole, 52 cavalli a 5.600 giri; coppia massima di 82,7 Nm a tremila giri. Con l’alimentazione a gas potenza di 57,7 cv a 5.600 giri, mentre le emissioni di C02 scendono da 120 a 114 g/km. Cambio manuale a 5 marce. Motore 1.1 benzina: 4 cilindri a 12 valvole, 65 cavalli a 5.500 giri (64 con l’alimentazione a gas), coppia massima di 97 Nm a 2.800 giri. Cambio manuale a 5 marce o (a richiesta) automatico a 4 rapporti (950 euro in più). Motore diesel 1.1 CRDI: tre cilindri, turbocompressore a geometria variabile, impianto di iniezione diretta common rail ad alta pressione, 75 cavalli a quattromila giri, coppia massima di 153 Nm a 1.900 giri. Cambio manuale a 5 rapporti.

Una “evoluzione matura” Insomma, in Italia si può ammirare (è in circolazione dall’inizio dell’anno) l’ “evoluzione matura” della citycar coreana che veleggia nel segmento A con la stessa architettura e l’equilibrio dei volumi della prima generazione. Sfoggia, però, un nuovo frontale che è quasi l’emblema della maturità raggiunta nel corso degli anni, grandi gruppi ottici con la mascherina che riprende l’aria di famiglia delle più recenti auto Kia, uno scudo paraurti avvolgente che le dà un tocco di sportività e un’aria sbarazzina. E’ anche spaziosa e comoda la nuova Picanto: davanti, ad esempio, i passeggeri hanno a disposizione 1 metro per il busto (966 millimetri nei sedili posteriori) e per le gambe (872 millimetri dietro). 28FM maggio | giugno 2008


Auto | Le novità

Suzuki Splash

di Nicola Piras

Suzuki Splash, la “gemella” dell’Agila: una familiare dal look fresco e sportivo Firenze. Suzuki: un nome, una garanzia assoluta. La Casa giapponese, dodicesima al mondo per la produzione di auto, ha creato e reso popolare la categoria dei mini-MPV nel 1993 con il lancio della Wagon R che alla fine dello scorso anno ha superato quota 4,1milioni di unità. E ora ecco la Splash, “gemella” della nuova Opel Agila anche se diversa nel look (ma uguale nella sostanza) improntato al classico “family style”. Una minimonovolume, in pratica, a 5 porte, lunga 372 centimetri, larga 168 ( 8 in più della Wagon R) e alta 159, con un abitacolo abbastanza comodo per 4 passeggeri e dunque con le carte in regola per recitare un ruolo di primo piano nell’accesa sfida tra le piccole. La Suzuki le ha scelto un nome suggestivo che dà l’idea della freschezza (come quella della sua linea), rigenerante come <un tuffo dove l’acqua è più blu>: e non a caso l’ha dotata con una giovane e modernissima livrea dai colori vivacissimi. 2008 maggio | giugno FM29


Auto | Le novità

Suzuki Splash

Il test su strada a Firenze Dopo il battesimo in pompa magna in Costa Azzurra, “tuffo” anche in Italia, a Firenze e dintorni, per mostrare la versatilità della Splash, costruita in Ungheria nell’impianto che produce anche il Suv Fiat Sedici, la Swift, la Sx4 e l’Agila. La base è quella della Swift. Un’utilitaria attenta ai gusti degli europei, auto ideale per le famiglie come sostengono alla Suzuki: aria sbarazzina con qualche tocco di sportività, abitacolo ben curato, posto di guida leggermente rialzato, cambio (piazzato in alto) ben a portata di mano, bagagliaio che arriva a 1.050 litri più tanti portaoggetti che tornano comodi specie nei lunghi viaggi. Ottime prestazioni, come ha constatato FM Formula Motori nel test su strada nei dintorni di Firenze, design attraente in grado di conquistare anche il pubblico femminile, interni colorati. Bisogna salire a bordo della Splash per toccare con mano le sue doti: posizione di seduta alta (più elevata rispetto a tutte le altre auto compatte), la visibilità è ottima, colpisce la sensazione di spaziosità dovuta (parzialmente) all’alta carrozzeria, rallegrano l’ambiente le superfici colorate del cruscotto (essenziale, senza superflue stravaganze: un grande tachimetro contornato dalla varie spie che in alcune versioni, però, è montato separatamente sul cruscotto), molto funzionale il display digitale a cristalli liquidi LCD), i comandi sono ingentiliti da una cornice metallica. Insomma, una briosa utilitaria, decisamente confortevole, tagliata su misura per le famiglie moderne.

Tre motorizzazioni Euro 4 nella gamma Tre i motori Euro 4. A benzina un 3 cilindri di 1 litro da 65 cavalli (coppia di 90 Nm a 4.800 giri, 160 all’ora, 20 chilometri con 1 litro di carburante) e un 4 cilindri 1.2 litri da 86 cv (coppia di 114 Nm a 4.400 giri, una buona ripresa anche a bassi giri, 175 all’ora, consumo medio di poco superiore ai 5 litri di benzina per 100 chilometri, emissioni di Co2 inferiori a 120g/km. A gasolio un diesel 4 cilindri common rail 1.3 Multijet da 75 cv costruito su licenza Fiat nello stabilimento indiano di Manesar disponibile a richiesta (600 euro) anche con filtro antiparticolato: coppia di 190 Nm a 1.750-2.250 giri, 165 chilometri all’ora, 4 litri e mezzo di gasolio per 100 chilometri. Cambio manuale a 5 rapporti per le tre motorizzazioni, automatico a 4 marce optional (costa 1.000 euro in più) solo nella versione a benzina 1.2 litri. Sicurezza garantita da 6 airbag e Abs con assistenza e ripartizione elettronica della frenata. C’è anche l’ESP (controllo della stabilità), ma soltanto in alcune versioni. La versione base ha di serie chiusura centralizzata con telecomando, alzacristalli elettrici anteriori, 4 airbag, ABS con EBD, climatizzatore manuale, pneumatici da 15”, sedile-guida regolabile in altezza. Due livelli di allestimento (L e GLS), più la versione Safety Pack (costa 700 euro con ESP ed airbag per la testa). Cinque colori: grigio metallizzato; argento metallizzato; nero metallizzato; rosso pastello; turchese laguna metallizzato (Lagoon Turquoise). Il debutto ufficiale in Italia è stato celebrato a metà marzo. Prezzi: 9.800 euro (1 litro benzina L), 10.950 euro (1.0 GLS), 11.800 euro (1.2 GLS) e 13.200 euro (1.3 GLS DDiS), per “tuffarsi” nel mare delle novità. 30FM maggio | giugno 2008


Auto | Le grandi concessionarie Un gran gala, una serata mondana-chic per celebrare un nuovo atto di una delle realtà economiche ed imprenditoriali più significative di Cagliari, come ha dimostrato di essere da qualche decennio la concessionaria E.N.A. (Toyota e Suzuki) che ora sfoggia una sede degna di un ministero sullo sfondo di uno scenario suggestivo. Un avvenimento, col classico taglio di nastro, nobilitato dalla presenza del leader di Toyota Italia – Motonobu Takemoto – che è tornato appositamente a Cagliari (c’era stato in precedenza, in forma privata) per testimoniare di persona il ruolo e l’importanza che la concessionaria E.N.A. riveste nel “pianeta Toyota”: e con lui altri big della Casa giapponese. E’ stato proprio mister Takemoto, in perfetta sincronia con l’altro ospite di spicco – l’onorevole Salvatore Cicu – a tagliare con le forbici d’oro il nastro tricolore all’ingresso della nuova sede. Un gala col profumo e il fascino sottile del Giappone, gala culminato con la quasi religiosa “cerimonia Kampai”, brindisi a base di sake. Meglio, un rito propiziatorio, paragonabile a quello del varo di una nave: ed

Concessionaria E.N.A ecco che Motonobu Takemoto, Salvatore Cicu, Fabrizio Longo (direttore commerciale di Toyota Italia) e Antonio Orione (titolare della E.N.A.) indossano i classici costumi giapponesi e con dei martelli battono alcuni colpi sulla botte che custodisce la “sacra bevanda”. Il resto è stato festa grande, con tanto di sushi e delizie della cucina giapponese, negli eleganti angoli-salotto (destinati ai clienti) e negli ampi saloni degna cornice di piccoli-grandi “gioielli” come Aygo, Yaris (quarta assoluta in Italia nel 2007 dopo Punto, Panda e Fiesta), Auris, Corolla Verso, l’ecologica Prius (motore elettrico e a benzina), la berlina Avensis e la sua variante SW, il fuoristrada Land Cruiser, il pick-up Hilux e il fascinoso crossover Rav 4 che venne battezzato proprio in Sardegna, nella Costa Smeralda. Insomma, una bella “collezione” con certificato di garanzia assoluta per stile, prestazioni, comfort e piacere di guida. Alla concessionaria E.N.A. e ai suoi dipendenti, e in modo particolare al dottor Antonio Orione, la redazione di Fm Formula Motori Magazine e di FM Television formula i migliori auguri di Buon Lavoro. (gia.pi.)

Nuova E.N.A. un battesimo con il sake

I big di Toyota Italia all’inaugurazione della nuova sede E.N.A. in via Mercalli di Donatella Rossi Con grande or-

goglio da parte della Casa madre, come ha sottolineato nel suo discorso augurale il direttore commerciale di Toyota Motor Italia Fabrizio Longo, il 18 aprile scorso è stata inaugurata in via Mercalli 23 a Cagliari la nuova sede della E.N.A. concessionaria esclusiva per le province di Cagliari, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano. Alla cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali, che regalano una splendida vista sullo stagno di Molentargius e sulla Sella del Diavolo, hanno partecipato anche il presidente di Toyota Italia, Motonobu Takemoto, da 40 anni in Toyota tra Singapore e Italia (dove è arrivato nell’autun-

no del 2006), il direttore di Toyota Motor Italia Fabrizio Longo e l’amministratore delegato di Toyota Financial Service Italia Ivo Ljubica. Ospiti di spicco in rappresentanza dei 15mila clienti, presente anche l’onorevole Salvatore Cicu, anche lui proprietario di una Toyota (Yaris). Dopo i discorsi di augurio da parte dei rappresentanti di Toyota Motor Italia a tutta la squadra E.N.A. si è svolto il classico rituale giapponese del brindisi col saké. E poi, per tutti, le delizie della cucina giapponese (interpretata dallo chef Pomata) e le prelibatezze della cucina sarda. Nel week end i festeggiamenti sono proseguiti per clienti e personalità che hanno così potuto apprezzare la professionalità

e la disponibilità dell’ Azienda diretta dal dottor Antonio Orione, amministratore unico della concessionaria E.N.A. La nuova sede sostituisce la storica struttura di viale Marconi 161, dove la E.N.A. ha intrapreso il suo cammino col marchio Suzuki (allora Euro Nippon Auto), spianando la strada a una crescita che è aumentata col prestigioso marchio Toyota. <Erano anni pionieristici coi marchi giapponesi> - racconta il dottor Antonio Orione - <la produzione automobilistica giapponese ci aveva mostrato il suo primato, sia tecnologico che qualitativo, e volevamo fortemente diventare i rappresentanti di un marchio così importante>. 2008 maggio | giugno FM31


Auto | Le grandi concessionarie Foto di gruppo dei dipendenti della concessionaria E.N.A.

I numeri confermano le aspettative di allora?

<Assolutamente: quando abbiamo acquisito il marchio Toyota nel 1994 il nostro team era composto soltanto da 6 persone e ora siamo 54. Sono molto orgoglioso della nostra crescita e del fatto che a Cagliari siamo al secondo posto dopo la FIAT per quantità di immatricolazioni. Abbiamo ottenuto grandi soddisfazioni se si considera che negli anni ’90 avere un’auto Toyota non rappresentava la normalità ma una particolarità. Abbiamo continuato a crederci: eravamo sicuri che, grazie alla Toyota Motor Italia creata come espressione di Toyota Motor Corporation, saremmo diventati i rappresentanti di questo ormai prestigioso marchio che aveva fatto e continua a fare della qualità la sua bandiera. L’arrivo del primo modello Yaris nel 1999 ci ha permesso di competere col mercato dei grandi marchi europei per poi consolidare il nostro sviluppo con l’introduzione di altri importanti modelli come il Rav4, la Corolla, l’Avensis, l’Aygo e la Auris>.

32FM maggio | giugno 2008


Concessionaria E.N.A. Qual è il volume di affari oggi? “Siamo intorno ai 33 milioni di euro per un totale di circa 2.800 auto vendute considerando i due marchi: circa 2.000 le Toyota”. Qual è il modello più venduto? <E’ ancora la Yaris, che rappresenta il 45% delle vendite. Anche Aygo è molto gettonata. Le due auto complessivamente arrivano a quota 1.400 unità all’anno>. Perché è nata la nuova sede? <Abbiamo creato questa nuova sede perché ci occorre più spazio. E’ imminente l’uscita sul mercato dei nuovi modelli Toyota come la citycar iQ che sta suscitando un grande interesse, l’Urban Cruiser e la Nuova Yaris Verso che porteranno ad un’ulteriore crescita di volume della produzione e delle vendite. Cagliari è un florido mercato per le auto di piccola cilindrata che, infatti, ben si sposano con le esigenze degli automobilisti sardi. Vogliamo dare un servizio sempre più attento ed efficiente>.

Antonio Orione (a destra) con Motonobu Takemoto e i dirigenti di Toyota Italia

Qual è la filosofia E.N.A.? <Noi sposiamo in pieno la filosofia Toyota che ci insegna a muoverci nell’ottica della qualità: perciò, non solo vendita ma consulenza e assistenza al cliente. All’interno dell’Azienda abbiamo persone specializzate che si occupano appositamente delle esigenze del cliente per soddisfarlo al massimo. Disponibilità e risoluzione dei problemi sono punti nodali del nostro modo di operare, del nostro stile. Questa è la differenza: vorremmo essere visti come una concessionaria di persone amiche. Non tendiamo a massimizzare il guadagno iniziale risparmiando sull’aspetto della fidelizzazione. Noi vogliamo essere diversi, vorremo proseguire il discorso che Toyota applica alle auto, trasferendolo alle persone. Non è solo un sorriso a dare certezze, ma un lavoro serio di disponibilità verso il cliente>. 2008 maggio | giugno FM33



Auto | Le novità

Peugeot 308 SW

Sotto il cielo della Sardegna brilla la luminosa Peugeot 308 SW “Ciel” Il Leone di Francia ha lavorato di gran lena a Poltu Quatu per il varo della 308 SW, uno degli appuntamenti più attesi in Casa Peugeot. Così in Sardegna, alla presenza di Alain Martinez, nuovo Amministratore Delegato di Peugeot Italia, è andato in scena un altro interessante atto della sfida in piena evoluzione sul fronte delle “familiari” che diventano sempre più versatili per contrastare il passo ai Suv e alle monovolume. A Poltu Quatu, per cinque settimane, al cospetto di 800 giornalisti provenienti da ogni parte del mondo, il Leone di Francia ha giocato la carta avvincente del fascino: ed ecco la 308 SW (si legge ESSEVU) - con la grinta di una superberlina, la praticità di un’auto con pol-

troncine ripiegabili - unitamente alla 308 SW “Ciel” con tetto panoramico “Ciel” in cristallo oscurato (superficie maggiorata del 27% rispetto alla 307 SW). E poi lunotto apribile e soprattutto spazio da monovolume (capienza del bagagliaio da 573 e 1.733 litri). Questo perché rispetto alla berlina, la 308 SW ha un passo più lungo di 100 millimetri e uno sbalzo posteriore aumentato di 124 millimetri, con una lunghezza di carico ammessa che può arrivare fino a 3,10 metri (con il sedile anteriore destro reclinato). Design elegante, parte frontale identica a quella della berlina, “coda” caratterizzata da una estetica sofisticata. Cosa è capace di fare la 308 SW lo ha dimostrato lungo le strade

che da Olbia portano a Tempio e poi da Olbia a Poltu Quatu passando attraverso il “cuore” della Costa Smeralda: il cielo della Sardegna è decisamente il più adatto per apprezzare il tetto panoramico della 308 SW “Ciel” ("ESSEVU" è un concetto inventato da Peugeot che coniuga luce, spazio e modularità): oltre alla SW e alla “Ciel” di scena anche la berlina spinta da 175 cavalli. Quattro motorizzazioni a benzina, da 95 a 175 CV, e tre diesel HDi, due dei quali con filtro attivo antiparticolato FAP di serie (potenza da 90 a 136 CV). A benzina: 1.4 litri da 95 cv; 1.6 da 120 cv; 1.6 THP (Turbo High Pressure) da 150 e 175 cavalli. A gasolio: 1.6 da 90 e da 110 cv; 2 litri da 136 cv. 2008 maggio | giugno FM35


Auto | Le novità Motori abbinati a cinque trasmissioni, automatiche o manuali, tra cui il nuovissimo cambio meccanico a 6 rapporti. Due allestimenti per la 308 SW (Comfort e Premium) e 4 allestimenti per la Ciel (Premium, Tecno, Féline e GT). I prezzi vanno da 16.500 euro (versione Comfort 1.4 litri da 95 cavalli) a 26.350 euro (HDi FAP Feline Ciel). La 308 SW si presenta con una doppia veste: SW e SW “Ciel”. La SW ha un frontale classico con una linea del paraurti più morbida ed elegante, barre al tetto color nero di serie, vetri azzurrati. La SW “Ciel” sfoggia il tetto “Ciel” panoramico in cristallo oscurato, tre sedili posteriori modulabili (individuali) della seconda fila e le barre al tetto cromate; inoltre può avere a richiesta una terza fila con due sedili (costano 350 euro). La nuova 308 SW riprende, migliorandoli, i contenuti che hanno determinato il successo delle 307 SW e 307 Station che in sei anni di vita hanno conquistato circa 900.000 acquirenti, di cui 77.000 italiani (47% SW e 53% Station): una modularità ancora più vasta, il pratico lunotto panoramico apribile e soprattutto il tetto “Ciel” panoramico in cristallo oscurato, ampliato del 27% fino a raggiungere il valore di 1,68 metri quadrati). Per quanto riguarda la linea, la 308 SW armonizza il frontale espressivo e dinamico della berlina con la parte posteriore: frontale caratterizzato da forme originali, sviluppate intorno al lunotto. All’interno, il disegno della plancia (identico a quello della berlina) è in sintonia con l’insieme dell’abitacolo. La sua impostazione, molto inclinata, e il suo stile fluido, elegante e di qualità, rafforzano l’impressione di spazio e di benessere generale. Allestimento

308 SW

308 SW Ciel

Comfort

X

---‑

Premium

X

---‑

Premium Ciel

----

X

Tecno Ciel

----

X

Feline Ciel

----

X

GT Ciel

----

X

36FM maggio | giugno 2008

Motori moderni e rispettosi dell’ambiente Con quattro motori benzina, da 70 a 128 kW (da 95 a 175 CV) e tre motori diesel HDi, due dei quali dotati di serie del Filtro Attivo anti Particolato (FAP®) la nuova variante della 308 dispone di un’importante offerta di motorizzazioni per soddisfare al meglio le esigenze delle sue diverse clientele. I propulsori, tutti quattro cilindri, beneficiano delle tecnologie più avanzate della loro categoria. Sono tutti dotati di una testata con doppio albero a camme in testa e 16 valvole. Grazie a questi gruppi motopropulsori prestazionali, la nuova 308 SW / SW “Ciel” offre consumi, e dunque emissioni di CO2, migliorati rispetto a quelli della 307 SW. Da notare, soprattutto, che tutte le versioni 1.6 litri HDi 66kW (90 CV) e le versioni con tetto in lamiera 1.6 litri HDi FAP® 80kW (110 CV) emettono meno di 130 g/km di CO2 nel ciclo misto.


Peugeot 308 SW CONSUMI (I/100 km.) urblextra urb./misto

EMISS. CO2 (g./km.) mist°

PREZZO Euro

13,4

9,3/5,3/6,7

159

16.150

13,4

9 ,3/5,3/6,7

159

17.550

189

11,5

9,5/5,5/6,9

165

18.550

88(120)6000

189

12,0

9,8/5,6/7,1

169

19.150

88(120)6000

189

12,0

9,8/5,6/7,1

169

20.550

POT. MAX kW/(CV) (giri/min.)

VELOCITA’ max. km/h

ACCELERAZ. 0/100 km/h (secondi)

1397

70(95)6000

178

1397

70(95)6000

178

SW

1598

88(120)6000

B - iniez. Diretta

SW CIEL

1598

B - iniez. Diretta

SW CIEL

1598

Motore

CARROZZERIA

CILINDRATA cc

Comfort 1.4 16V 95 cv VTi

B

SW

Premium 1.4 16V 95 cv VTi

B

SW

Premium 1.6 16V 120 cv VTi

B - iniez. Diretta

Premium “Ciel” 1.6 16V 120 cv VTi Tecno “Ciel” 1.6 16V 120 cv VTi

VERSIONE

Tecno “Ciel” 1.6 16V 120 cv VTi Automatica

B - iniez. Diretta

SW CIEL

1598

88(120)6000

182

14,0

10,7/6,1/7,7

182

21.650

Tecno “Ciel” 1.6 16V 150 cv THP

B- iniez. Diretta

SW CIEL

1598

110(150)5800

209

9,6

10,6/5,8/7,5

177

21.900

Feline “Ciel” 1.6 16V 150 cv THP

B - iniez. Diretta

SW CIEL

1598

110(150)5800

209

9,6

10,6/5,8/7,5

177

23.100

GT “Ciel” 1.6 16V 175 cv THP

B - iniez. Diretta

SW CIEL

1598

128(175)6000

215

9,0

10,9/6,0/7,8

155

24.400

Comfort 1.6 16V HDi

TD

SW

1560

66(90)4000

174

13,3

6/4/4,7

125

17.650

Premium 1.6 16V HDi

TD

SW

1560

66(90)4000

174

13,3

6/4/4,7

125

19.050

Premium “Ciel” 1.6 16V HDi

TD

SW CIEL

1560

66(90)4000

174

14,0

6,2/4,2/4,9

129

19.650

Premium 1.6 16V HDI 110 cv FAP®

TD

SW

1560

80(110)4000

185

11,9

6,4/4/4,9

129

20.450

Premium “Ciel” 1.6 16V HDI 110 cv FAP®

TD

SW CIEL

1560

80(110)4000

185

12,5

6,6/4,2/5,1

134

21.050

Tecno “Ciel” 1.6 16V HDi 110 cv FAP®

TD

SW CIEL

1560

80(110)4000

185

12,5

6,6/4,2/5,1

134

22.450

Tecno “Ciel” 2.0 16V HDi FAP®

TD

SW CIEL

1997

100(136)4000

202

11,1

7,6/4,9/5,9

155

24.050

Feline “Ciel” 1.6 16V HDi 110 cv FAP®

TD

SW CIEL

1560

80(110)4000

165

12,5

6,6/4,2/5,1

134

23.650

Feline “Ciel” 2.0 16V HDi FAP®

TD

SW CIEL

1997

100(136)4000

202

11,1

7,6/4,9/5,9

155

25.250

Feline “Ciel” 2.0 16V HD FAP® Automatica

TD

SW CIEL

1997

100(136)4000

197

11,7

9,7/5,6/7,1

187

26.350

Un altro elemento chiave del piacere a bordo è l’acustica, già punto forte della berlina, per il basso livello di rumorosità. Infine, la modularità propria della 308 SW “Ciel” è stata sviluppata per permettere all’auto di adattarsi, efficacemente, a tutte le situazioni di vita dei suoi ospiti. Ad esempio, i sedili posteriori della seconda fila sono tutti singoli e della stessa dimensione e sono facilmente amovibili per ottenere diverse configurazioni nell’abitacolo. Altro esempio della modularità della 308 SW “Ciel” è costituita dal fatto che, nella configurazione «7 posti

» con due sedili supplementari specifici nella terza fila e con tutti i sedili posteriori ripiegati, si ottiene un pavimento piatto per caricare facilmente anche gli oggetti più ingombranti. La nuova nuova 308 SW / SW “Ciel” è dotata della nuova gamma di motori progettati e sviluppati in collaborazione tra PSA Peugeot Citroën e BMW Group. Sia i VTi sia i THP (Turbo High Pressure) hanno tutti un contenuto tecnologico particolarmente innovativo, se non del tutto inedito a questo livello di cilindrata. Oltre al sistema di distribuzione a fasatura variabile continua (VTT)

sugli alberi a camme di aspirazione e di scarico, un sistema di alzata variabile delle valvole di aspirazione permette di regolarne gradualmente la corsa massima in funzione della sollecitazione del pedale dell’acceleratore. L’abbinamento di questi due sistemi VVT («Variable Valve Timing») e del sistema ad alzata variabile delle valvole di aspirazione permette infine di migliorare il rendimento termodinamico del motore benzina, riducendo notevolmente i consumi e dunque le emissioni di CO2, e garantendo una risposta più omogenea.

Tre lastre di vetro fumé Dotato di una rigidità superiore a quella della lamiera, il tetto “Ciel” panoramico in cristallo oscurato è il risultato dell’assemblaggio di tre lastre di vetro fumé di spessori diversi. L’attenta messa a punto della composizione delle lastre ha permesso di ottimizzare favorevolmente la capacità di filtraggio, perché la visibilità risulta particolarmente piacevole anche se l’irraggiamento luminoso e termico nell’abitacolo è limitato al 17%.

Spazio in abbondanza L’accesso al bagagliaio attraverso l’ampio portellone o attraverso il lunotto apribile panoramico è facilitato ulteriormente dalla pratica articolazione della tendina coprivano. La capacità di carico varia da 674 litri (o 573 dm3 secondo la norma VDA) a 2149 litri. Da segnalare che, con sedile del passeggero anteriore in posizione tavolinetto, la vettura dispone di una lunghezza di carico fino a 3,10 m (1736 dm3 VDA). Piccolo accorgimento che rivela la cura riservata alla praticità di utilizzo dell’insieme, è costituito da una delle plafoniere del bagagliaio che si trasforma, in caso di necessità, in una torcia portatile.

2008 maggio | giugno FM37


Auto | Le novità

Laguna GT, ecco la stradista “anti-curve” Una sportiva con quattro ruote sterzanti di Gianni Piras

Laguna GT SporTour

Da Figari a Porto Vecchio e poi sino a Bonifacio attraverso paesaggi suggestivi che in alcuni tratti somigliano a quelli della Sardegna. E forte è la tentazione di attraversare il mare e portare in Sardegna la GT, l'anima sportiva della Laguna Renault. Sì, perché con il telaio Active Drive a quattro ruote sterzanti la nuova Laguna GT appare decisamente l'auto ideale per affrontare le stradine della Sardegna più profonda ricche di cur-

38FM maggio | giugno 2008

ve e controcurve. Con l'Active Drive, infatti, la Renault offre una tecnologia impareggiabile: grande controllo dell'auto nelle curve, anche in quelle più pericolose, massima precisione di guida e grande maneggevolezza. Tutto a vantaggio del comfort di marcia: l'Active Drive, insomma, “spiana” le curve annullando completamente i loro effetti negativi e quindi la tensione di chi guida. Al fondo della questione, dunque, c'è

che il pilota ora può guidare con la massima tranquillità perchè l'Active Drive a 4 ruote sterzanti aumenta il tasso di sicurezza della GT Laguna: berlina o SporTour (la versione familiare) non fa differenza, sia con il motore a benzina 2 litri turbo da 205 cavalli (così la GT berlina costa 31.000 euro, la SporTour mille euro in più), sia con il turbodiesel 2 litri da 180 cavalli (berlina a 33.000 euro, la familiare a 34.000 euro).


Renault Laguna GT

Laguna GT Berlina

2008 maggio | giugno FM39


Auto | Le novità

Il telaio Active Drive 4RD Ma andiamo a vedere in dettaglio questo gioiello tecnologico a quattro ruote sterzanti della Renault i cui effetti si sentono particolarmente in coda visto che, tanto per dare un'idea spicciola, “doma” le curve sino a trasformarle - almeno questa è la sensazione - in rettilinei perfetti. Allora: sterzata perfetta che tiene sempre la GT Laguna nella giusta traiettoria. A bassa velocità, fino a 60 chilometri orari, la GT Laguna ha la maneggevolezza di una citycar, oltre i 60 orari aumenta addirittura la precisione di guida e la stabilità: insomma, l'auto affronta e supera le curve perfettamente stabile come se viaggiasse su rotaie alla stregua di un treno TGV ad alta velocità.

Il compito della ruote posteriori Più in dettaglio, fino a 60 chilometri orari le ruote posteriori ruotano in senso opposto rispetto a quelle dell'avantreno, con un'angolazione massima di 3,5 gradi. Il diametro di sterzata della GT Laguna, con il telaio Active Drive a 4 ruote sterzanti, è più contenuto, ridotto del 10 per cento rispetto alla versione a due ruote sterzanti passando da 12,05 metri (con cerchi da 18 pollici) ad appena 10,80: in pratica come la Clio. Ma viene anche ridotto l'angolo di rotazione del volante grazie a un impianto sterzante più diretto, appositamente parametrato.

40FM maggio | giugno 2008


Renault Laguna GT

Grande stabilità nelle curve Altra storia quando l'auto viaggia a oltre 60 orari: le ruote posteriori ruotano simultaneamente nello stesso senso di quelle anteriori, l’Active Drive contrasta la forza centrifuga che tende a far slittare il retrotreno in curva (sbandata del retrotreno), il retrotreno si conforma istantaneamente alla traiettoria ideale a vantaggio della stabilità. L’ Active Drive, in situazioni d'emergenza, fa sterzare le ruote fino a 3,5 gradi e nelle curve strette si guadagna anche un metro. Tutto questo funziona grazie a un sistema di gestione elettronica della dinamica della GT Laguna attraverso sensori che inviano alla centralina 4RD informazioni sull'angolazione del volante.

Sportività e tanto comfort Questa la tecnologia sopraffina che esalta una sportiva pura, molto dinamica, prestazione (va a oltre 232 chilometri orari col motore a benzina, a oltre 222 con il turbodiesel), ma anche molto comoda. Suggella, la GT Laguna, l’incontro di due “anime gemelle”: sportività e comfort a piene mani.

Design: ritocchi mirati Bella da vedere la GT Laguna. Il design è stato ingentilito rispetto alla Laguna “normale” con alcuni ritocchi mirati, ma senza ostentazione. Un’auto – dicono i big della Renault – per <gentleman driver>. Mascherine nere, calandra più aggressiva rispetto alla Laguna, gruppi ottici fumé, retrovisori in tinta nera, cerchi 18” traforati Celsium (consentono di intravedere i dischi dei freni, 320 millimetri di diametro gli anteriori e 300 i posteriori), pneumatici sovradimensionati Bridgestone Potenza 225/5 quasi a dimostrare che la New Laguna è derivata dagli sviluppi delle competizioni in Formula Uno.

Il test sulle strade della Corsica del Sud L’esame vero, sull’asfalto, non lascia dubbi: la GT Laguna è una grande stradista sportiva che regala emozioni pure al volante, un alto piacere di guida, ma soprattutto una vita a bordo degna di un hotel di lusso. Declinata dalla versione Dynamique Techno Plus (superaccessoriata), la GT Laguna – infatti - sfoggia equipaggiamenti di prestigio. Auto d’immagine. Non solo per la Renault, ma soprattutto per chi la guiderà, a partire da metà giugno.

2008 maggio | giugno FM41



Auto | Le novitĂ

Renault Koleos

Koleos, primo crossover della Renault

2008 maggio | giugno FM43


Auto | Romania

Si chiama Koleos: è il primo crossover 4x4 nella storia della Renault. Così, sul fronte dei SUV (Sport Utility Vehicles) compatti, la Casa francese si allinea con i “cugini” della Peugeot (il Leone ha già lanciato da tempo la 4007) e della Citroen (C-Crosser) in un segmento in continua crescita. Koleos nasce dalla collaborazione di tre marchi mondiali: ideato e disegnato dalla Renault, sviluppato dalla Nissan (la Casa giapponese, tra l’altro, ha messo a disposizione la collaudata trazione integrale “All Mode 4x4 i” e l’avantreno tipo Pseudo

Renault Koleos

Mac Pherson e il retrotreno indipendente a bracci multipli del fuoristrada X-Trail) e prodotto in Corea nello stabilimento Renault Samsung Motors di Busan. Koleos ha le carte in regola per recuperare il tempo perso nei confronti delle concorrenti: linea dinamica di una berlina, comfort di seduta e di sospensioni ad alto livello, eccellente visibilità anteriore, plancia bassa, versatile in città, su strada e soprattutto in off-road grazie alle dimensioni contenute (è lungo 4,52 metri ed è largo 1,85), pratico (portellone a doppia apertura per facilitare le operazioni di carico), abitabilità all’altezza di una monovolume compatta, capacità del bagagliaio che spazia da 450 litri (con 5 passeggeri a bordo) a 1.380 litri con i sedili posteriori abbattibili grazie al sistema “Easy Breack” (basta tirare una leva). Per il lancio (probabilmente in estate) saranno disponibili versioni a quattro o a due ruote motrici e tre propulsori (turbodiesel 2 litri Euro 4 con potenze da 150 e da 175 cavalli già montato sulla gamma Mégane, sul Qashqai Nissan e sul nuovo X-Trail; uno a benzina 2.5 litri Euro da 170 cv). Cambio manuale a 6 rapporti o automatico a 6 marce (col diesel 2 litri da 150 cv, 4x4 e anche 4x2).

44FM maggio | giugno 2008


Auto | Le novità

Dacia Sandero

Sandero, quinta auto della gamma Dacia

Con le Logan berlina, MCV, Van e Pick-up, la Dacia ha proposto prezzi concorrenziali in omaggio alla teoria “low cost” che piace tanto agli automobilisti: ora la Casa romena propone la Sandero, una berlina compatta due volumi e 5 porte la cui versione base dovrebbe esordire (a giugno) con un prezzo inferiore ai 7.000 euro e una garanzia di 3 anni o 100.000 chilometri nella maggior parte dei paesi europei. Una berlina moderna lunga 4,02 metri e larga 1,75 metri che porta in dote le qualità fondamentali delle auto della gamma Dacia: abitabilità (5 posti), capacità di carico (da 320 a 1.200 litri), robustezza. Anche se i prezzi di vendita la posizionano nella categoria delle “piccole” la Sandero è decisamente spaziosa e comoda: nei tre sedili posteriori, l’altezza libera a filo padiglione di 878 millimetri, il raggio alle ginocchia di 145 millimetri e la larghezza ai gomiti di 1.425 millimetri consentono di ospitare comodamente 3 adulti e di piazzare seggiolini per bambini. Design delle fiancate a forma di “onda capovolta” per dare la sensazione di robustezza, frontale esaltato da gruppi ottici particolarmente espressivi e moderni, abitacolo caratterizzato da tre allestimenti differenti della plancia (per sottolineare il passaggio a un livello di gamma superiore) con sellerie coordinate. 2008 maggio | giugno FM45


Auto | Le novità

Motorizzazioni a benzina (1.4 litri da 75 cv e 1.6 litri da 90 cv) e diesel (1.5 dCi da 70 cv e da 85 cv) già collaudate su numerosi modelli della famiglia Renault (Dacia è il marchio della Casa francese in Romania). Sicurezza al top, garantita dalla qualità Renault. La Sandero sfoggia quattro airbag, impianto frenante in linea con i criteri vigenti nel segmento B in Europa, può montare il sistema ABS Bosch 8 di ultima generazione provvisto di ripartitore elettronico di frenata (EBV) e – autentica novità per la gamma Dacia – l’assistenza alla frenata di emergenza (AFE).

46FM maggio | giugno 2008

Dacia Sandero



Auto | Le novità

di Nicola Piras

Il Voyager è sempre più Grand Palo Laziale. Il Voyager è come il vino buono che più invecchia e più diventa gradevole. Il “gigante” americano della Chrysler, il monovolume più spazioso al mondo (è lungo 5,14 metri), diventa sempre più Grand in omaggio quasi al nome che porta. Più grande in tutti i sensi: 25 anni di storia intensa (nel 1983 la Chrysler ha inventato i minivan), più di 12 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo, un’auto “culto” che ha rivoluzionato la mobilità urbana e

48FM maggio | giugno 2008

influenzato decisamente il design automobilistico europeo creando il segmento dei Large MPV (Multi Purpose Vehicle) e diventandone il punto di riferimento. Ora siamo di fronte alla quinta generazione del Grand Voyager che è stato ridisegnato con un look più suadente all’esterno (linee tese ed eleganti, nuove proporzioni e maggiore visibilità), migliorato all’interno alla stregua di un salotto dotato di un doppio schermo DVD e di numerosi com-

fort tecnologici: consolle centrale scorrevole, rimovibile e utilizzabile in 5 posizioni differenti; climatizzatore automatico a 3 zone; portiere laterali e portellone posteriore a comando elettrico. Un salotto che all’occasione può trasformarsi in un vero e proprio ufficio: con i sistemi “Swivel ‘n Go” la seconda fila di sedili si gira e al centro può essere montato un tavolino, mentre il sedile della terza fila si può ripiegare a comando elettrico “one-touch”.


Chrysler Grand Voyager

Chrysler: guidare senza stress E’ un bel viaggiare da VIP con il Grand Voyager, come si è visto nel test nei dintorni di Palo Laziale e nel traffico intenso delle strade che portano all’aeroporto di Fiumicino: tutto grazie alla “filosofia Chrysler” basata sullo “Stress-free Driving Experience” e sullo “Stress-free Travelling Experience”. In pratica con il nuovo Grand Voyager la Chrysler evolve il concetto di “stress-free” (guidare senza stress, in tutto relax) dando più valore alla “Driving Experience” con un poker d’eccezione: nuovo motore turbodiesel 2.8 litri common rail con filtro antiparticolato di serie (163 cavalli d potenza e coppia massima di 360 Nm) davvero molto silenzioso nonostante debba spingere un’auto dalla mole imponente, nuova trasmissione automatica a 6 marce (sorprendente la fluidità d’innesto); sistema di navigazione satellitare MyGIG NAV con telecamera per il parcheggio assistito ParkView e con lettore DVD; sicurezza massima garantita da ESP a due modalità, ABS, TCS di serie, Airbag anteriori multistadio, laterali integrati nei sedili anteriori e a tendina su tutte le file dei sedili.

Spazio per sette passeggeri C’è spazio in abbondanza per 7 passeggeri sia nella versione Touring (39.290 euro) che Limited (45.720 euro, con sensori posteriori per parcheggio e telecamera, riscaldamento delle prime due file di sedili). Col sistema “Stow ‘n Go”, poi, si possono “creare” cinque posti, anche quattro e persino due facendo “sparire” i sedili”. Lo spazio per i bagagli, così, oscilla tra 638 e 3.296 litri (più 118 litri disponibili negli scomparti porta-oggetti della seconda fila) assumendo proporzioni degne di un armadio. Test su strada ok: Il test su strada la nuova architettura delle sospensioni anteriori con bracci inferiori in acciaio assicura stabilità e una sensazione più precisa della sterzata. Dal punto di vista aerodinamico, notevolmente ridotta la rumorosità dovuta al vento: ridotte anche le vibrazioni grazie all’uso di lamiere in acciaio ad alta resistenza stampate a caldo e una maggiore rigidità strutturale. Motore all’altezza di tanta tecnolo-

a Palo Laziale

gia: 4 cilindri in linea, sovralimentato, spinto dai 163 cavalli a 3.800 giri al minuto, grazie alla prima marcia con rapporto più corto del cambio automatico, si permette partenze da fermo più brillanti rispetto a un cambio a quattro o a cinque rapporti. Bello da vedere il Grand Voyager con i colori che sfoggia: Bright Silver Metallic, Modern Blue Pearl Coat, Brilliant Black Metallic e Mineral Gray Metallic.

Le nuove sospensioni: più comfort “Stress-free Travelling Experience” per viaggiare da pascià: ossia nuove sospensioni anteriori e posteriori a molle elicoidali con sistema autolivellante che consentono al Grand Voyager di trasformare in un tappeto di velluto anche le strade più sconnesse e allo stesso tempo di essere più stabile; sistemi per la configurazione dei sedili che abbiamo già descritto; alzacristalli elettrici anche per la seconda fila; portiere laterali e portellone posteriore azionabili a distanza; sistemi d intrattenimento con lettore DVD a doppio schermo per seconda e terza fila di sedili e tanto altro ancora.

2008 maggio | giugno FM49


Photo: Fabrizio Milanesi

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Auto | Le novità

Rivoluzione Lexus

di Gianni Piras

Lexus IS

Lexus: rivoluzione del business in Italia La concessionaria come un hotel di lusso Scenario suggestivo: gli affascinanti Trulli, la famosa Città Bianca, la leggendaria Valle dell’Itria, ulivi secolari. E’ una cornice da sogno, espressione tipica della terra di Puglia, quella che la Lexus ha scelto per mettere in vetrina tutti i suoi “gioielli”: le tre ibride RX 400h SUV, la GS 450h, l’ammiraglia LS 600h che vanta tanti record mondiali; la supersportiva IS F; la LS 460 (berlina); la IS con il primo diesel Lexus (2.2 litri da 177 cv); la SC 430 coupé-cabriolet e così via. Tutte auto di lusso degne di entrare nelle mega-collezioni dei sultani e degli sceicchi. Non solo lusso: le auto della Lexus (marchio di prestigio della Toyota) rappresentano lo stato dell’arte sul fronte della tecnologia, della qualità e dell’innovazione. Domina lo scenario l’esclusiva tecnologia ibrida che abbina il più avanzato concetto di motore termico con l’efficienza della propulsione elettrica: dunque, prestazioni di alto livello superiori a quelle delle concorrenti con pari cilindrata, consumi ed emissioni sullo stesso livello di auto dotate di cilindrate inferiori.

Lexus LS 460

L’esempio che viene dagli USA E guardando all’America a stelle e strisce, ossia alla “Customer Experience”, si punta sulla rete dei concessionari e sui servizi, agenzie e fornitori: una missione speciale per conquistare nuovi clienti che <vanno accolti come un ospite in casa propria> e ai quali <non bisogna mai dire di no>. Parola d’ordine: <andare oltre la soddisfazione del cliente> in uno scenario che ha i contorni della favola. <Sì, perché la concessionaria Lexus deve avere gli standard di un hotel di lusso>, con personale specializzato in un ambiente dove tutto è concepito per appagare il cliente oltre le sue stesse aspettative.

2008 maggio | giugno FM51


Auto | Le novità

Dieci anni di storia nel Belpaese Dieci anni di storia in Italia sotto l’ala protettiva della Toyota: 16.894 Lexus vendute dal 1999 al 2007, con la punta record dell’anno 2006 (a quota 2.816). Ma è un risultato, seppur prestigioso, che sta stretto alla Lexus, perché tanta qualità e tanta tecnologia dovrebbero produrre volumi di vendita più consistenti, ma anche perché – e soprattutto – non c’è stata nel nostro Belpaese tricolore una chiara identificazione del marchio Lexus che è rimasto confinato in una cerchia ristretta. Ed allora, ecco la svolta, una rivoluzione a tutto campo: non più una “gestione congiunta” con la Toyota, la Lexus corre da sola seppure col supporto del colosso giapponese. Insomma, una Divisione Lexus all’interno di Toyota Italia, indipendente e separata: in pratica, una nuova strategia globale, un nuovo modello di Business per rafforzare il marchio in Italia poggiando sui pilastri che hanno consentito alla Lexus di conquistare il mercato americano.

Lexus LS 460

La nuova figura della “Concierge” E allora, ecco nascere la figura della “Concierge”, una sorta di Beatrice dantesca, una sorta di “miss” preparatissima che accoglie i clienti, è in grado di presentare il prodotto o proporre una prova su strada, oppure li chiama per ricordare gli intervalli di manutenzione o li invita agli eventi esclusivi Lexus come è già avvenuto in occasione del Lexus Golf Trophy o della settimana del design di Milano. Un cliente “coccolato” al massimo che può usufruire anche di un servizio rapido ed efficiente (Express Service) mentre aspetta nella Sala Lunge, può addirittura lavorare o rilassarsi in concessionaria durante il tempo in cui l’auto viene controllata, può decidere di lasciare l’auto (ritiro e riconsegna a domicilio) e avere a disposizione una Lexus sostitutiva. Un nuovo approccio, dunque, con l’obiettivo di garantire sempre più qualità ai clienti su tre “strade maestre”. La concessionaria Lexus concepita come un’azienda strutturata in tre aree che agiscono in sinergia: Sales (vendita), Service (servizio) e Spare Parts (ricambi).

Sistema Lexus Hybrid Drive Lhd Tre modelli su 5 della Lexus sono ibridi. LS 600h: ammiraglia che offre il massimo sui fronti del design, delle prestazioni, dell’efficienza di consumo e della sicurezza (ha la tecnologia più avanzata del mondo). GS 450h: prima berlina prestazionale ibrida e prima auto ibrida a combinare lo schema del motore anteriore e della trazione posteriore fondamentale per esaltare le dinamiche di guida sportiva). RX 400h: Suv Premium di maggior successo al mondo. Piccolo passo indietro nella storia. Risale al 1967 il lancio in Giappone della prima auto col motore a benzina abbinato a un propulsore elettrico: si trattava del Coaster HV, un piccolo autobus da turismo. Quattro anni più tardi saliva alla ribalta un’auto con sistema propulsivo misto (turbina a gas più motore elettrico: la Toyota Century Hybrid può essere considerata a tutti gli effetti la prima auto ibrida commercializzata su larga scala. Nel gennaio 1997 la Toyota Motor Corporation (TMC) annunciava l’avvio del progetto ECO per la riduzione delle emissioni di Co2: nello stesso anno la Toyota presentava la prima generazione di Prius avviando la <rivoluzione del sistema ibrido> nei più grandi mercati del mondo.Nel 2003 seconda generazione della Prius con un’infinità di innovazioni tecniche: nasceva il sistema “Hybrid Synergy Drive” ormai noto in tutto il mondo. E nel 2005 i tecnici del Centro Ricerche Lexus varano il sistema Lexus Hybrid Drive (LHD) e la tecnologia ibrida approda finalmente nel mondo delle auto di lusso: nasce l’RX 400h, nel 2006 è la volta della GS 450h e nel 2007 la LS 600h.

52FM maggio | giugno 2008


Rivoluzione Lexus

La tecnologia ibrida è diventata così l’emblema del marchio Lexus nel mondo: oggi la Lexus è il primo e unico costruttore di auto di lusso a offrire una gamma completa di modelli ibridi che rappresentano circa il 30 per cento delle vendite totali Lexus nel mondo. Il sistema di interazione fra motore elettrico e motore termico di un’auto ibrida può essere progettato in diversi modi: dal punto di vista strutturale e funzionale i due motori possono essere separati o integrati, trasmettere potenza allo stesso asse o ad assi differenti, funzionare contemporaneamente o indipendentemente uno dall’altro e così via. In tutti i casi

i sistemi ibridi sono più vantaggiosi in termini di efficienza e conseguentemente di riduzione dei consumi e delle emissioni. La RX 400h, ad esempio, produce 192 g/km di Co2 (38% in meno rispetto alla media delle emissioni dei Suv 6 cilindri del segmento Premium). La GS 450h con 186 g/km eguaglia le emissioni di Co2 delle concorrenti con motori a 4 cilindri più economici. L’ammiraglia LS 600h produce 219 g/km di Co2, meno di ogni altra ammiraglia del segmento di lusso (tra il 20 e il 30 per cento più basse rispetto alle principali concorrenti, praticamente paragonabili a quelle di un’utilitaria): inoltre le emissioni di ossido

LEXUS RX 400h SUV IBRIDO

LEXUS LS 600h ammiraglia ibrida

Sport Utility Vehicle di lusso. Nel 2005 ha introdotto la motorizzazione ibrida, benzina-elettrica, nel segmento delle auto di lusso. Il sistema Lexus Hybrid Drive (LHD) del SUV RX 400h produce una potenza massima di sistema 272 cv grazie all’utilizzo di un motore V6 a benzina di 3.3 litri da 208 cv, di un potente motore elettrico sincrono da 650 Volt del tipo a magnete permanente montato anteriormente (165 cv) e di un motore elettrico posteriore da 67 cv per alimentare le ruote posteriori, quando necessario. Per la trazione integrale dell’RX 400h è stata studiata una soluzione specifica: le ruote posteriori sono azionate da un secondo motore elettrico, per realizzare l’innovativo sistema di trazione integrale elettrica “E-Four”. L’ E-Four attiva il motore elettrico connesso all’asse posteriore unicamente quando le condizioni della strada richiedono la trazione integrale, il sistema viene automaticamente disattivato invece nelle situazioni di guida “normali”, favorendo la straordinaria efficienza di consumo dell’auto ibrida. I PREZZI RX 400h Executive: 56.600 euro RX 400h Plus: 60.600 euro RX 400h Ambassador: 62.100 euro

E’ la prima auto al mondo a disporre di una motorizzazione 5 litri V8 abbinata a un sistema “full hybrid” con motore elettrico ad alta potenza, batterie di grande capacità di nuova progettazione, trasmissione a variazione continua di rapporto a gestione elettronico e trazione integrale permanente (con differenziale centrale tipo Torsen). Combinando l’iniezione diretta D-4S (Direct injection 4-strokepetrol Superior version) con VVT-iE (Variable Valve-Timing-intelligent Electric intake), l’albero a camme di aspirazione comandato da un motore elettrico, il motore V8 genera una potenza massima di 394 cv a 6.400 giri e una coppia massima di 520 Nm a 6.400 giri. Queste prestazioni si associano con i 224 cv del motore elettrico e l’Hybrid Drive della LS 600h raggiunge una potenza combinata di picco di 445 cv. La LS 600h con un consumo di 9,3 litri/100 km ed emissioni Co2 di di 219 g/km nel ciclo combinato si pone al vertice del segmento per efficienza di esercizio e rispetto dell’ambiente, considerando anche che le emissioni di NOx allo scarico sono praticamente nulle. I PREZZI LS 600h: 122.000 euro LS 600h L: 132.000 euro

di azoto (NOx) e di idrocarburi (HC) sono praticamente ridotte a zero. La tecnologia Lexius Hybrid Drive consente di generare energia elettrica convertendo l’energia di frenata (normalmente dispersa come calore nei sistemi tradizionali) senza emissioni nocive allo scarico. Dunque: prestazioni più alte (potenza, coppia, accelerazione, ripresa), piacere di guida più consistente rispetto alle auto con motori tradizionali, comfort superiore (grazie ai motori elettrici e al limitato utilizzo del motore termico, il rumore e le vibrazioni sono enormemente ridotte), consumi ridotti, emissioni contenute.

LEXUS BERLINA GS 450h IBRIDA E’ la prima berlina prestazionale ibrida al mondo e la prima auto completamente ibrida a combinare lo schema del motore anteriore e della trazione posteriore fondamentale per esaltare le dinamiche di guida sportiva. Il Lexus Hybrid Drive (LHD) della GS 450h utilizza un motore benzina V6 di 3.456 cc leggero ed ultraelastico che combina un sistema D-4S a doppio iniettore con il Dual VTT-I per sviluppare 296 cv e 363 Nm di coppia. Il motore V6 è abbinato a un motore elettrico compatto ad alta potenza del tipo a magnete permanente raffreddato ad acqua capace di 200 cv e 275 Nm. Con una potenza massima combinata di oltre 345 cv, la GS 450h è la prima ibrida di serie al mondo a raggiungere la barriera dei 100 cv/litro di potenza specifica. La trasmissione ibrida E-CVT (cambio elettronico a variazione continua di rapporto) dispone di modalità di selezione sequenziale utile in fase di decelerazione. Ognuno dei sei “passaggi” sequenziali garantisce infatti una risposta immediata all’acceleratore e garantisce un effetto di freno motore come un cambio normale. I PREZZI GS 450h Plus: 65.500 euro GS 450h Ambassador: 72.500 euro

2008 maggio | giugno FM53


Auto | Le novità

La Volkswagen torna con lo Scirocco Coupé creato sul telaio della Golf 5 Ginevra. A volte tornano. Anche le auto dal grande passato. Come la Scirocco coupé , ad esempio, lanciata alla ribalta dalla Volkswagen proprio a Ginevra ben 34 anni fa. Siamo di fronte alla terza generazione (la seconda risale agli anni 80) di una sportiva di rango creata sul telaio della Golf numero 5. Un’auto dal grande appeal (non a caso a capo del team dei designers del Gruppo Volkswagen c’è Walter de’ Silva, un autentico “genio” nel campo dello stile), un’auto anche strategica con la quale la Volkswagen rientra sul fronte delle coupé dopo una lunga assenza, in pratica dalla fine della produzione della Corrado negli Anni Novanta. In “famiglia”, nel ramo Audi, c’è l’Audi TT, ma la Scirocco (una 4 posti pratica, versatile e accessibile) rappresenta un’alternativa decisamente allettante col suo abito da sportiva un po’ meno sofisticato e con prezzi più abbordabili.

54FM maggio | giugno 2008


Volkswagen Scirocco Coupé Una sportiva per tutti i giorni Vediamo subito il suo biglietto da visita: una sportiva per tutti i giorni; design dinamico e chiaro che indica il futuro della Volkswagen; potente ed efficiente: motori turbodiesel TDI e TSI a benzina con potenze da 122 a 200 CV; sportiva e innovativa con regolazione adattiva dell'assetto e cambio con doppia frizione DSG a 7 marce. Una sportiva che ha tenuto banco al Salone di Ginevra in un settore affollato di celebrità. A cominciare dall’Italia, con la strepitosa Alfa Romeo 8C Spider, la Abarth 500 (motore 1.4 turbo a benzina da 135 cv, la Gallardo LP560-4, la Sintesi di Pininfarina, la Quaranta di Giugiaro, la Maserati GranTurismo S. E poi, il “resto del mondo” (per usare un termine calcistico) con le affascinanti Mercedes (SL e SLK, CLC e CLS), Cadillac CTS Coupé, Corvette ZR-1 da 620 cavalli, la Nissan GTR che lancia la sfida alle Porsche da sogno (trazione integrale permanente, motore biturbo di 3.8 litri con una potenza di 480 cv), la Twingo RS che invece – guarda caso – lancia la sfida alla 500 Abarth (motore 1.6 litri da 133 cv) e così via, con il solito imbarazzo della scelta per chi ha a disposizione parecchie migliaia di euro.

Coupé ideale per la Sardegna Diciamo che in Sardegna, terra di maestrale, questo Scirocco non ci starebbe male. Il vento omonimo, si sa, è caldo, ma la nuova coupé della Volkswagen ha un’aria fresca. Dunque, il ritorno di una celebrità dopo 34 anni: oggi come allora, la coupé di Wolfsburg interpreta il concetto di auto sportiva adatta all’uso quotidiano e con prezzi molto interessanti. Ed è proprio questo che distingue la nuova Scirocco: un felice connubio di alta tecnologia e bassi costi di manutenzione, di guida dinamica e comfort elevato, di generosa abitabilità e design sportivo senza compromessi, come confermano la forma particolarmente lunga del tetto, i montanti posteriori configurati come quelli della prima Scirocco, la marcata linearità del cofano motore e l'intera parte posteriore che poggia su fianchi larghi e grintosi. Solo per la calandra ci si è orientati verso una forma più elegante e dal design senza tempo. Misurando 4,26 metri di lunghezza, la nuova Scirocco è allineata alle dimensioni della Golf. L’altezza della nuova sportiva è invece nettamente inferiore (1,40 m), mentre la larghezza raggiunge quasi lo stesso valore della Passat (1,81 m). L'abitacolo offre spazio sufficiente per ospitare comodamente quattro persone adulte. Con 4 passeggeri a bordo la Scirocco ha un vano bagagli con una capacità di 292 litri, volume che sale a ben 755 litri abbattendo gli schienali dei due sedili posteriori sportivi. Per la nuova Scirocco, dotata di serie di sistema ESP e assetto sportivo, sono disponibili quattro motori tra TSI e TDI, tutti sovralimentati, potenti e con bassi valori di consumo e di emissioni. I tre TSI a iniezione diretta di benzina erogano rispettivamente 122, 160 e 200 CV di potenza. Il motore TDI adotta l’alimentazione common rail e garantisce una potenza di 140 CV. Altri elementi high-tech della Scirocco: un cambio DSG a 7 rapporti e la regolazione adattiva dell'assetto. L'abbondante luminosità nell'abitacolo è assicurata da un grande tetto apribile, che si estende dal montante anteriore a quello centrale. Premendo un pulsante, il tetto panoramico in materiale trasparente si apre a compasso liberando un’apertura alta 39 mm. In caso di forte irraggiamento solare si potrà utilizzare la tendina avvolgibile parasole, cosa che però sarà necessaria molto raramente, visto che il vetro del tetto panoramico riflette il 99% dei raggi ultravioletti, il 97% dei raggi infrarossi (calore) e l'80% della luce visibile.

2008 maggio | giugno FM55


Auto | Le novità

di Nicola Piras

Tribeca Subaru: un nuovo concetto di SUV La Subaru non finisce mai di sorprendere. Non solo sul fronte delle gare mondiali dove continua a mietere allori a ripetizione, ma anche nel campo delle auto stradali: uno dei più recenti esempi è personificato dalla Tribeca, il primo SUV Crossover nella storia della Subaru, che si rinnova dopo tre anni di onorata carriera. Costruita negli Usa, nello Stato dell’Indiana, nella fabbrica Subaru di Lafayette, la Tribeca rappresenta la nuova generazione dei veicoli crossover: un’evoluzione in pieno stile, con un design elegante e tanta tecnologia sofisticata. Insomma, la storia si ripete con la Subaru specialista originale nel lancio di modelli pionieristici e di grande impatto funzionale: già con l’Outback, un SUV “sui generis”, la Casa delle Pleiadi a suo tempo riuscì nell’impresa di abbinare grandi prestazioni in fuoristrada con l’eleganza e il dinamismo di marcia di una station wagon top class. 56FM maggio | giugno 2008

Spazio per sette passeggeri Agile, maneggevole, funzionale e stabile, la Tribeca vanta un bel record, essendo la prima Subaru disponibile per 7 passeggeri, in pratica il più grande modello di tutta la gamma della Casa delle Pleiadi. Tre file di sedili, con la seconda che può essere spostata all’indietro di 20 centimetri, può essere configurata in vari schemi (60/40, oppure 40/20/40) o completamente “nascosta” sotto al pianale. Tante doti, a cominciare dal design esterno (sportivo e dinamico) che crea un bel contrasto con il look dell’abitacolo (sofisticato).


Subaru Tribeca

Symmetrical Awd e Dual Avcs Ma andiamo con ordine. La Tribeca sfoggia il noto sistema “Symmeytrical AWD” (sviluppato 35 anni fa dalla Subaru) accoppiato al nuovo motore Boxer 6 cilindri – non più da 3 litri ma da 3.6 litri – con nuovi valori di potenza (258 cv a seimila giri) e di coppia (350 Nm, con un picco intorno ai 4.000 giri, ma con un andamento decisamente fluido), valori raggiunti grazie anche a una distribuzione sofisticata: infatti, per la prima volta, in un motore aspirato Subaru, il sistema di apertura/chiusura delle valvole variabile in modo continuo (AVCS) viene applicato oltre che alle valvole di aspirazione anche a quelle di scarico. Ecco, così, il Dual AVCS che rende ancora più intrigante e prestazionale questo Suv elegante e lussuoso firmato Subaru. Un motore più potente abbinato a un inedito cambio automatico a 5 rapporti più preciso e diretto: basato sul noto SportShift E-5AT, sfrutta al meglio le doti del Boxer migliorando la fluidità di marcia, il controllo in salita e in accelerazione; controlla anche la distribuzione della coppia motrice attraverso il programma VTD (Variable Torque Distribution System).

Design: dagli USA all’Europa Il comfort e la praticità di utilizzo rimangono sempre il punto di forza del SUV giapponese. <La Tribeca, o Traibeca come viene chiamata negli USA, è cambiata soprattutto nel design esterno>, dice Alberto Zambelli Rain direttore comunicazione e pubbliche relazioni di Subaru Italia, <questo SUV è stato costruito e prodotto principalmente per gli Stati Uniti e per il Canada. La vecchia versione aveva quindi un look un po’ troppo “americaneggiante”, l’abbiamo richiesta anche noi per il mercato europeo ma con alcune modifiche ed è stata, diciamo così, un po’ “europeizzata” nelle linee>. Le modifiche sostanziali della nuova Tribeca riguardano il design esterno. Principalmente si è intervenuti sul muso, oggi più imponente, come ben si addice a un SUV di lusso, grazie a una nuova calandra più alta e ampia. Una nuova linea, quindi, più europea, dai tratti meno esagerati rispetto alla versione americana. Nella parte anteriore compaiono anche nuovi gruppi ottici, in linea con la nuova immagine del marchio Subaru. Il profilo si differenzia dalla linea di cintura alta, dai generosi passaruota e dalla linea del tetto che si abbassa sul posteriore dove sono stati montati dei nuovi proiettori, più filanti, e un nuovo paraurti. Tribeca è disponibile con un unico allestimento full optional: costa 54.980 euro. <Ha tutto quello che deve avere>, precisa Alberto Zambelli Rain, <DVD posteriore, 6 CD di caricamento, 6 altoparlanti, sistema wireless, telecamera per la retromarcia>. 2008 maggio | giugno FM57


Auto | Le novità

di Nicola Piras

Subaru: è una bella Impreza ad Adria con i trecento cavalli della WRX STI Più elegante, più raffinata, più moderna. Si presenta così al terzo atto della sua carriera la nuova Subaru Impreza WRX STI: la versione più sportiva dell’hatchback della Casa delle Pleiadi, a vantaggio di chi desidera tanta potenza ma senza dare troppo nell’occhio, forse un po’ a discapito degli sportivi più tradizionalisti. <Ma tanto loro si potranno divertire come vogliono con le varie modifiche>, dicono in Casa Subaru. Gli appassionati di tutto il mondo l’attendevano con molta curiosità visto l’aspetto molto tranquillo, familiare e rassicurante delle versioni da 1.5 e da 2 litri. Sicuramente soddisfatti, specie i fans della Subaru che si aspettavano muscoli in bella vista, cattiveria e gran carattere. <E’ una Impreza completamente nuova. Dopo aver mantenuto per tanti anni una linea abbastanza similare anche con i vari restyling>, dice Alberto Zambelli Rain direttore comunicazione e pubbliche relazioni di Subaru Italia, <dopo aver vinto sei campionati del mondo e sette campionati italiani, la Impreza WRX STI torna con una veste nuova e tantissime novità>. 58FM maggio | giugno 2008

Un’auto “esplosiva”, forte delle esperienze maturate in anni di competizioni sportive di spessore mondiale: WRX STI sta infatti per World Rally Cross Subaru Tecnica International. Partendo dalla base della 2 litri aspirata, si è irrobustita e “incattivita” quanto basta per richiamare alla mente le straordinarie vittorie della sua progenitrice.


Subaru Impreza WRX STI

Pianale della Legacy Pianale della Legacy accorciato, ma passo più lungo e carreggiate maggiorate a vantaggio della stabilità, parafanghi allargati, assetto ribassato. Sparisce la lunga coda che caratterizzava le precedenti versioni, a vantaggio di una maggiore stabilità su strada. Le linee sono eleganti, ma mettono comunque in evidenza l’aspetto muscoloso e “mascolino” della nuova Impreza STI. Il muso possente è caratterizzato dai nuovi fari, in linea con l’attuale immagine Subaru, e dalla presa di raffreddamento sul cofano motore. Di lato si fanno notare i cerchi da 18 pollici e la linea di cintura alta, mentre sulla coda - ora corta e schiacciata - spiccano lo spoiler sul tetto e i 4 terminali di scarico. Tanta sportività, ma anche eleganza, anche all’interno grazie al nuovo volante in pelle (multifunzione a tre razze), ai sedili avvolgenti con poggiatesta incorporato e logo STI in rosso, pedaliera in alluminio, leva del cambio corta.Una sportiva di razza, ma anche un’auto comoda e piacevole da usare tutti i giorni. La nuova Impreza, dunque, cambia immagine, con un design completamente rinnovato, e cambia anche sostanza con una nuova e potente motorizzazione. Nel circuito di ADRIA, in una giornata completamente dedicata alla sportività e alla dinamicità, abbiamo messo alla prova i 300 cavalli del propulsore boxer a quattro cilindri da 2.5 litri. Potenza esplosiva, 300 CV a soli 6.000 giri al minuto e una coppia massima di 397 Nm a 4.000 giri. Velocità massima 250 chilometri all’ora, accelerazione da 0 a 100 orari in 5”2. La nuova Impreza STI nel circuito di Adria ha scatenato tutta la sua grinta. Il sistema AWD 4 ruote motrici con tre differenziali autobloccanti ci ha permesso di affrontare il percorso in tutta tranquillità.

Un differenziale anteriore, uno posteriore e uno centrale a controllo elettronico DCCD che consentono di regolare la forza motrice a seconda del fondo stradale attraverso la modalità automatica o quella manuale. Siamo stati assistiti anche dal sistema di controllo della stabilità VDC, che interviene in caso di perdita dell’aderenza. Un’altra novità per la nuova Impreza WRX STI è il “Sistema Subaru Intelligent Drive” (SI-DRIVE), in poche parole un programma elettronico di gestione del motore. <SI DRIVE>, spiega Alberto Zambelli, <ossia la possibilità di avere praticamente tre mappature della centralina a comando come vuole il cliente: economico, se si preferisce usare una vettura sportiva in maniera “normale” ad esempio

in città o anche in autostrada con pochi consumi; sport e, se si vuole proprio l’estremo, anche il super sport>. Il colore di punta di Casa SUBARU è il blu mica, quello che richiama le competizioni automobilistiche tanto per intenderci. La nuova Impreza STI però è disponibile con altre tinte di carrozzeria come il nero o il grigio metallizzato con prezzi che vanno da 45.990 euro. Concorrenti dirette: Audi S3 TFSI Quattro turbo a iniezione diretta 2 litri da 265 cv (38.900 euro), Mitsubishi Lancer Evo IX con motore turbo 2 litri da 280 cv (42.980 euro); Golf R32 con motore a V 6 cilindri 3.2 da 250 cv e trazione integrale 4 Motion (da 34.050 euro). 2008 maggio | giugno FM59


Speciale | Donnavventura Nome: Federica Cognome: Deiana Anni: 21 Città: Villacidro Occupazione: modella Hobby: danza, karate, teatro DREAM AGENCY www.dreamagency.it

Donnavventura ha dato spettacolo in collaborazione con Mitsubishi Colt CZC, la nuova cabrio-coupé, va a completare la già ricca gamma Mitsubishi Colt. In Colt CZC le prestazioni e lo stile si incontrano armoniosamente per creare un nuovo senso di libertà. Grazie al design firmato Pininfarina Colt CZC, con il tettuccio rigido a comando elettrico (tempo di apertura in soli 22’’), è molto più che affascinante. Colt CZC ha lo sport nel DNA e presenta un laterale armonioso a vettura “aperta” che diventa molto dinamico a vettura “chiusa”, assegnandole di diritto il titolo di coupé. La classe, il design e la firma sono i suoi punti di forza; mentre il frontale molto corto, l’ampio parabrezza, il posteriore moderno e i cerchi in lega da 16’’ contribuiscono a trasmetterne l’anima aggressiva. All’interno, Colt CZC ripropone l’apprezzato “family feeling” di tutte le Colt. Lo spazio posteriore, naturalmente ridotto trattandosi di una cabrio-coupé, consente comunque di avere ottimi livelli di comfort e capienza. Di serie: climatizzatore, radio/CD Mp3 con 6 altoparlanti e comandi al volante, sedili anteriori regolabili in altezza, volante e leva cambio in pelle e molto altro. CZC è disponibile anche con Luxury Pack. Oggi per scoprirsi più potenti e darsi delle arie basta scegliere Colt CZC.

60FM maggio | giugno 2008


Mitsubishi e Donnavventura

Abbigliamento Donnavventura Abbigliamento utilizzato nell’inimitabile format televisivo di viaggio al femminile, Donnavventura, che quest’anno compie 20 anni, nel corso dei quali ha fatto sognare, divertire, fantasticare migliaia di ragazze, di donne coinvolte, anche solo per pochi attimi o per lunghe settimane, ognuna alla ricerca di un’esperienza irripetibile. Non tutte sono partite, moltissime hanno solo tentato e molte altre ancora ritentato. Ogni anno, dalla prima edizione, si sono candidate in gran numero, si sono messe alla prova nelle tante e tante selezioni, dure, impegnative, inesorabili nei loro verdetti. Le più fortunate, oltre duecento, hanno vissuto e raccontato la loro grande impresa, trasmesso ad altre quello che i loro occhi avevano visto, in ogni istante di quel viaggio straordinario. Non c’è punto cardinale del nostro pianeta che la “carovana” di Donnavventura non abbia solcato in questi vent’anni: dall’estremo Nord della Lapponia, giù al confine meridionale della Terra del Fuoco; dal mondo che nasce nell’alba australiana, fino alle gelide coste di Ancorage. Vent’anni a macinar chilometri, tanti, quanti ne basterebbero per completare più volte il perimetro equatoriale.

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SICUREZZA AD ALTO LIVELLO Colt CZC garantisce sicurezza ad altissimi livelli. La sicurezza attiva è assicurata dal sistema di controllo della stabilità e della trazione MASC+MATC e dall’ABS+EBD entrambi di serie. Colt CZC spicca anche per agilità grazie all'elasticità del suo motore e alle sospensioni McPherson. Quanto a sicurezza passiva, Colt CZC offre di serie: 4 airbag (frontali e laterali anteriori), cinture di sicurezza a 3 punti con pretensionatori e limitatori di forza, speciali barre anti-intrusione alle portiere. E' inoltre equipaggiata con 3 stop su cofano motore, servosterzo elettrico e sterzo regolabile in altezza, chiusura centralizzata con Immobilizer.

DUE MOTORI A BENZINA Colt CZC è disponibile in due motorizzazioni benzina 16 valvole: 1.5 DOHC MIVEC da 109 CV e 1.5 Turbo DOHC MIVEC da 150 CV, il più potente della categoria. Entrambe le motorizzazioni, naturalmente Euro 4, regalano ottime prestazioni e sono proposte con cambio manuale a 5 marce.

2008 maggio | giugno FM61


Auto | Le novità

Classe A: ora si parcheggia da sola Più sportiva la “baby” Mercedes La chiamano la “baby” di Stoccarda. In realtà la Classe A della Mercedes recita un ruolo da grande (protagonista) nel regno delle compatte: debutto nel 1997, poi l’escalation fino a superare nel mondo quota 1.700.000 (120.000 in Italia). Ora si presenta addirittura con un’aria più giovanile grazie a un sapiente lifting esaltato dal frontale più sportivo: così è apparsa la nuova Classe A in anteprima mondiale al Salone AMI ("Auto Mobil International": 5-13 aprile) di Lipsia, nella città che ha dato i natali al geniale Wagner, ex roccaforte Ddr con stabilimenti Porche e Bmw. La Mercedes l’ha portata alla ribalta assieme alla Classe B proponendo una Nuova Generazione delle sue compatte. Tante novità per la nuova Classe A che ora addirittura si parcheggia da sola per via del Park Assist (di serie nella versione Elegance) con telecamere, 62FM maggio | giugno 2008

sensori a ultrasuoni e sterzo elettrico: lo può fare anche in uno spazio ristretto di 5,19 metri, in pratica appena 130 centimetri in più della sua lunghezza. Un elenco lungo. I modelli di maggiore successo (A 150 e A 170) si avvalgono per la prima volta dell’ ECO start/ stop, funzione che consente di ridurre i consumi di benzina fino al 9% nel ciclo urbano: spegne automaticamente il motore quando il guidatore mette il cambio in folle a velocità ridotta, azionando contemporaneamente il pedale del freno; se ci sono i presupposti per lo spegnimento automatico del motore, il guidatore viene informato con una segnalazione sul display della strumentazione. Il motore si riaccende in una frazione di secondo, e quasi impercettibilmente, non appena viene premuto il pedale della frizione o si rilascia il freno.

Sicurezza: luci di stop adattive Classe A Nuova Generazione sfoggia una dotazione finora tipica delle auto di categoria superiore per evitare incidenti: le luci di stop adattive, in caso di una frenata d'emergenza quando si viaggia a velocità superiori ai 50 orari, iniziano a lampeggiare velocemente per avvertire i guidatori che seguono della situazione di potenziale pericolo, in modo da evitare così il tamponamento. Classe A è dotata di airbag anteriori a doppio stadio di attivazione, pretensionatori sulle cinture anteriori e posteriori esterne, limitatori della forza di ritenuta, poggiatesta attivi anteriori e sidebag anteriori per testa e torace, stabilendo così nuovi parametri di riferimento nella categoria.


Mercedes Classe A

Il pacchetto BlueEfficiency Per la Classe A 160 CDI Coupé la Mercedes-Benz ha sviluppato il pacchetto BlueEfficiency (disponibile dall’autunno 2008) che riduce i consumi ad appena 4,5 litri per 100 chilometri: migliora sensibilmente il rendimento del motore, l'aerodinamica, la resistenza al rotolamento, la gestione energetica e il peso. La Classe A Nuova Generazione raccoglie l'eredità del modello precedente e si presenta completamente rinnovata in entrambe le versioni (Berlina e Coupé). Il frontale appare più giovane e al tempo stesso ancora più elegante. I nuovi proiettori dalla linea slanciata raccordano armonicamente frontale e fiancata, sottolineando l'unità formale di questi due elementi. Il nuovo paraurti e la presa d'aria inferiore di maggiori dimensioni fanno apparire la carrozzeria più larga. La calandra si presenta con un nuovo design che evidenzia il carattere ancora più dinamico della vettura.

Abitacolo: interni più raffinati Anche per quel che riguarda gli interni, i designers Mercedes hanno puntato a rendere più raffinato l'abitacolo scegliendo, tra l'altro, tessuti di rivestimento per sedili e pannelli delle porte di prima qualità. I nuovi inserti in alluminio grigio fumo spazzolato donano un tocco di personalità agli interni della AVANTGARDE, mentre sulla ELEGANCE spiccano le modanature in legno, che evidenziano l'atmosfera elegante. Tutte le versioni hanno in comune uno spazioso vano portaoggetti sulla consolle e un nuovo portabevande tra i sedili anteriori.

Avantgarde ed Elegance Le diverse versioni si distinguono ancora più nettamente grazie ad elementi di design specifici sul frontale. La versione AVANTGARDE presenta, ad esempio, uno speciale paraurti, il cui design esalta ulteriormente la linea "a freccia" del frontale, quasi a voler sottolineare la maggiore agilità del nuovo modello. Lateralmente le versioni si distinguono per il design dei cerchi: Classe A Coupè nella versione di ingresso ed in versione Elegance è equipaggiata con cerchi in lega a 5 razze da 16", la versione Avantgarde è equipaggiata di serie con il pacchetto sportivo che comprende cerchi in lega a 5 razze da 17". Retrovisori esterni di dimensioni generose e le maniglie delle porte sono ora in tinta con la carrozzeria su tutti i modelli. In coda spiccano il nuovo paraurti e i nuovi gruppi ottici particolarmente avvolgenti che fanno apparire la carrozzeria ancora più possente. 2008 maggio | giugno FM63


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Auto | Salone di Ginevra

Sintesi Pininfarina

La “Sintesi” (sportiva) di Pininfarina Pininfarina ha stupito ancora una volta con la “Sintesi”, una quattro porte e quattro posti sportiva. Si apre così un nuovo scenario: <non considerare l’auto come una forma che copre le parti meccaniche, ma dare forma alle parti meccaniche attorno ai passeggeri, partendo proprio da questi ultimi>. Insomma, utilizzare tutto lo spazio possibile in chiave sportiva, creare GranTurismo veloci ma comode come monovolume. Ecco, quindi, il “Liquid” Packaging, che ha sconvolto gli equilibri volumetrici tradizionali e ha consentito una distribuzione migliore del peso e un abbassamento del baricentro, elementi importanti per la dinamica di guida. E’ stata essenziale la stretta collaborazione con Nuvera, che ha studiato appositamente il sistema Fuel Cells Quadrivium che permette di distribuire i diversi componenti nell’auto ed è caratterizzato da quattro fuel cells sistemate vicino alle ruote. Il risultato è che lo spazio per le persone – in proporzione al volume totale dell’auto – è

molto più ampio, senza peraltro compromettere la sportività della linea che presenta un profilo molto disteso ed elegante, affilato e aerodinamico (Cx=0,27). Inoltre la modularità delle fuel cells in combinazione con le batterie e una sofisticata architettura elettronica complessiva (in collaborazione con Pi Shurlok), permette un utilizzo modulare della potenza a secondo delle condizioni di guida. Siamo già nel futuro. Sintesi è stata immaginata in un scenario di Transparent Mobility, che grazie alla tecnologia radio sviluppata da Reicom in anni di ricerca, prevede che tutte le auto collaborino come cellule nervose, creando una rete di comunicazione dinamica gestita da un’intelligenza distribuita. Un vero e proprio “tessuto connettivo vivente” su cui viaggiano dati, informazioni sul traffico e sulla sicurezza, audio e video, internet e contenuti crossmediali. Un concetto di connettività wireless che instaura un dialogo continuo e trasparente tra le città, le strade e i veicoli che guideremo nel prossimo futuro, lasciando intatta l’autonomia e aumentando il senso di libertà di chi guida la vettura.

2008 maggio | giugno FM65


Auto | Salone di Ginevra

Alfa 8c Spider: sportiva da sogno Una sportiva da sogno per soli 500 fortunati automobilisti: è l’affascinante Alfa 8C Spider con la quale il Biscione nobilita la strada della bella tradizione a Ginevra dopo l’Alfa 159 e l’Alfa Brera (nel 2005), l’Alfa 159 Sportwagon e l’Alfa Spider (nel 2006), il Programma di Personalizzazione “Alfa Unica” (nel 2007). La 8C Spider eredita tutte le carte vincenti della versione coupé che tanto successo ha riscosso nel mondo. Realizzata dal Centro Stile Alfa, sfoggia l’inconfondibile “eleganza italiana”, uno stile unico che preannuncia il piacere di una guida sportiva nel pieno rispetto della tradizione Alfa Romeo. Equipaggiata con il potente “8 cilindri” da 4.7 litri che sviluppa una potenza di 450 cavalli, abbinato a un cambio robotizzato a 6 rapporti, la nuova Alfa 8C Spider è bella, potente e solida: l’armonia di forme e volumi è perfettamente in sintonia con l’eccellenza meccanica e motoristica Alfa Romeo.

B.A.T. 11: la magia di Bertone Per la serie “i maghi del design” ecco la B.A.T. 11, studio statico firmato Bertone. Colorazione grigio-verde, legata al marchio Alfa Romeo e cara a Nuccio Bertone. E’ un progetto che ha come finalità la logica evoluzione delle B.A.T. (5, 7 e 9) sviluppate da Nuccio Bertone su meccanica Alfa Romeo nel triennio 1953-1954-1955 come esercizi di stile finalizzati all’aerodinamica: tre auto dalle caratteristiche avanzatissime, tutte disegnate da Franco Scaglione; tre momenti importanti nella storia dell’auto, che dopo varie vicissitudini - alcune delle quali anche con importanti risvolti umani - si sono ritrovate nel garage di un appassionato di Las Vegas e rappresentano oggi una fra le “collezioni” tematiche più quotate e desiderate al mondo. La sigla B.A.T. sta per Berlinetta Aerodinamica Tecnica. Il nuovo studio è stato allestito pensando al telaio Maserati GT, per non essere una semplice copia emozionale del passato, bensì la B.A.T. del terzo millennio, una sportiva autentica, frutto di un percorso assolutamente attuale e coerente a quella che è sempre stata la storia del nome Bertone. Lungo 4,9 metri, largo 1.9 e alto 1,2, lo studio porta in primo piano alcuni elementi distintivi del concetto B.A.T., quali le pinne avvolgenti e le ruote carenate, in un contesto generale dove volumetrie morbide convivono con tratti secchi, spigolosi: un riuscito incontro fra i temi tipici del linguaggio formale di Bertone, che hanno fatto sognare e fatto scuola.

SEAT: SportCoupé Bocanegra La Seat (Gruppo Volkswagen) imbocca la strada del futuro col prototipo SportCoupé “Bocanegra”, un’auto sportiva con la quale la Casa spagnola darà inizio nei prossimi anni a una vasta offensiva di prodotto. In grado di trasmettere intense emozioni fin dal primo sguardo, la “Bocanegra” prosegue sulla linea della concezione estetica, e al contempo pratica, applicata da Luc Donckerwolke, direttore del Design SEAT. Sono state utilizzate le tecnologie più avanzate per ottenere un’auto che unisce in modo perfetto sportività, emozioni e funzionalità. Spicca lo spettacolare frontale nero, da cui l’auto prende il nome “Bocanegra”. La metà superiore termina con una parte realizzata in metacrilato scuro che lascia solo intravedere i gruppi ottici anteriori a tecnologia LED. Il motore è un potente 1.4 biturbo a elevate prestazioni con la tecnologia TSI e il cambio DSG a sette rapporti (novità assoluta per la SEAT). 66FM maggio | giugno 2008


Salone di Ginevra

La Maserati Granturismo S In terra elvetica, come sempre, Grand’Italia alla ribalta mondiale. Ad un anno esatto di distanza dalla presentazione della GranTurismo, Maserati è tornata al Salone dell’Auto di Ginevra con un’altra anteprima mondiale: la GranTurismo S, ultima ed entusiasmante interpretazione della sportività del Tridente per esaltare prestazioni e divertimento di guida. Due le novità principali che formano il cuore della nuova Maserati: il motore V8 4.7 litri da 440 CV e il cambio elettro-attuato con cambiata veloce MC – Shift, disposti secondo lo schema Transaxle, tipico delle auto sportive ad elevate prestazioni e che rappresenta il DNA tecnologico delle vetture del Tridente. La GranTurismo S utilizza la tecnologia dell’impianto frenante ad alte prestazioni sviluppata in collaborazione con Brembo e introdotta per la prima volta in campo automotive sulla Maserati Quattroporte Sport GT S. I dischi freno anteriori realizzati con tecnologia dual-cast, ovvero una co-fusione di ghisa e alluminio sono abbinati a pinze freno monoblocco in alluminio a 6 pistoncini, garantendo così l’ottimizzazione delle performance dell’impianto. Esteriormente la Maserati GranTurismo S si differenzia per una

serie di interventi estetici discreti, ma di grande efficacia, che donano al corpo vettura un’ulteriore sportività senza rinunciare all’eleganza delle linee sapientemente disegnate da Pininfarina. Anche gli interni confezionati con rivestimento in pelle Poltrona Frau e Alcantara rispecchiano la vocazione sportiva della Maserati GranTurismo.

Giugiaro festeggia con “Quaranta” Si chiama “Quaranta”: è il prototipo assolutamente innovativo che ItaldesignGiugiaro ha presentato a Ginevra per celebrare i 40 anni di attività nel design automobilistico. Un modello “estremo”, una super-sportiva ecologica a trazione integrale, la prima ibrida con la guida e il motore posti in posizione centrale: abitacolo ampio e massimo comfort per tre adulti più un bambino. Aerodinamica ispirata alle ultime ricerche in Formula Uno: appendici posteriori arricchiscono la forma della Quaranta che ha una silhouette a monovolume, ma può garantire prestazioni elevate (velocità che arriva a 250 chilometri orari, accelerazione da 0 a 100 chilometri orari in 4”). L’innovazione tecnologica principale consiste nella ricerca svolta sulle performances sportive estreme, applicando alla tecnologia Toyota Hybrid Synergy Drive un impianto di alimentazione a energia solare inserito nella struttura del veicolo. Il prototipo Quaranta vuole essere una Supercar capace di bilanciare al meglio le esigenze sportive con un basso impatto ambientale grazie all’applicazione delle migliori soluzioni tecnologiche e di design, frutto della competenza e della capacità di aggiornamento costante esercitate per quarant’anni da Italdesign-Giugiaro. L’esperienza maturata nello sviluppo di autoveicoli di ogni categoria, dalle city-car alle supersportive, dai monovolume alle berline di media cilindrata, fino alle ammiraglie di gran lusso e ai Suv ecologici, in collaborazione con le principali case costruttrici di tutto il mondo, è sintetizzata in questo prototipo innovativo in ogni suo elemento.

Kia firma il Crossover Soul Il futuro secondo Kia. La Casa coreana, votata alla sperimentazione, ha sorpreso a Ginevra con tre prototipi che aprono la porta all'evoluzione del design e del modo di intendere il concetto di crossover compatto. Ecco, quindi, Soul erede dei prototipi già presentati come esercizi di stile: sarà prodotto in serie entro il 2008. Missione: portare sulle strade un nuovo modo di viaggiare con il sorriso, con tre allestimenti differenti attraverso i quali vengono esaltate le varie "anime", quella grintosa, quella elegante e quella avventurosa. Il design di Soul è il risultato di un attento studio dei gusti dell’automobilista moderno: l’efficienza di un fuoristrada e la praticità di un’auto compatta. Motori Kia diesel e a benzina, struttura monoscocca in acciaio con motore anteriore trasversale e trazione anteriore, sospensioni a ruote indipendenti, cambio automatico col motore diesel. Lunghezza: 4.105 mm. Larghezza: 1.785 mm. Altezza: 1.610 mm. Passo: 2.550 mm. 2008 maggio | giugno FM67


Auto | Motori ecologici

Fabia Greenline

Fabia Greenline “amica” dell’ambiente Auto sempre più “verdi” per salvaguardare l’ambiente: la sfida continua senza soste in campo automobilistico all’insegna della mobilità sostenibile. Su questo fronte in prima linea c’è anche la Skoda da sempre sensibile al tema dell’ecologia: ora propone la nuova gamma Fabia e Fabia Wagon Greenline, un contributo concreto per la riduzione delle emissioni inquinanti. La famiglia GreenLine propone una nuova filosofia del trasporto studiata dalla Casa ceca e caratterizzata da economicità dei motori, riduzione di Co2 nell’atmosfera, scelta di materiali rispettosi delle risorse e ottimizzazione dei processi aziendali. Elementi fondamentali che hanno trovato una prima applicazione sulla Fabia (anche in versione Wagon) che, grazie a interventi aerodinamici sulla carrozzeria, all’utilizzo di una centralina appositamente modificata, all’allungamento dei rapporti del cambio, alla riduzione del peso e all’uso di pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, raggiunge valori molto contenuti di emissioni di Co2: 109 g/ km. Disponibili in Italia già da marzo, le due Fabia sono equipaggiate con motore 1.4 TDI 80 CV e filtro antiparticolato. Questa edizione spe68FM maggio | giugno 2008

ciale basata sull’allestimento Style, propone inoltre di serie cerchi in lega “Fun” 5Jx14”, pneumatici 165/70 R14 81T, Radio Dance, fari fendinebbia integrati e kit riparazione forature, al prezzo di 16.310 Euro, chiavi in mano, per la Fabia GreenLine e 16.940 per la Fabia Wagon GreenLine. Non solo: a fianco della gamma Greenline, è disponibile per Fabia e Fabia Wagon anche la versione con doppia alimentazione benzina/GPL che suscita un interesse sempre maggiore nel mercato italiano. La serie Fabia GPLine comprende tre motorizzazioni: due motori 1.2 litri

(rispettivamente 60 e 70 CV) e un 1.4 litri con potenza di 86 CV, con prezzi a partire da 11.630 euro per la compatta e 12.260 euro per la Wagon.


Auto | Le novità

Alfa Mi.To

Alfa Mi.To la sportiva più compatta Si chiama Mi.To ed è firmata Alfa Romeo: è la “sportiva più compatta di sempre” per una nuova generazione di alfisti. Un’auto moderna e innovativa, un nome che ricorda la storia. Per l’Alfa Romeo Mi.To ha un forte significato evocativo, scelto come segno del profondo legame tra passato e futuro del marchio: tra Milano (città del design che ha dato i natali allo stile dell’auto) e Torino (dove sarà costruita). Mi.To sarà presentata a giugno e sarà disponibile da luglio in tutti i principali mercati: è la prima auto realizzata dopo la strepitosa 8C Competizione - icona stilistica e tecnologica di Alfa Romeo - di cui riprende alcuni tratti caratteristici, come la particolare forma dei vetri laterali, il “trilobo” del paraurti anteriore, la forma dei pro-

iettori e dei fanali posteriori a LED che creano un particolare elemento di personalizzazione (una cornice che disegna un elegantissimo effetto ottico, per rimarcare stile e aggressività). Gli interni rappresentano l’espressione più evoluta dello stile “Made in Italy”, con alta qualità dei materiali e

ricercata cura dei dettagli. Le misure disegnano una forma compatta e dinamica: Mi.To è infatti lunga 4,06 metri, alta 1,44 metri e larga 1,72 metri. Stile, design, ma non solo: con un’Alfa Romeo, performance e tecnologia devono sempre essere al top. Infatti, come tutti i modelli del Biscione, Mi.To sa affascinare il cliente più esigente, con una guida coinvolgente, grazie anche al dispositivo “Alfa DNA”. Si tratta di un comando che agisce su motore, freni, sterzo, sospensioni e cambio, consentendo tre diversi comportamenti dell’auto, in base allo stile di guida più adatto alla situazione o ai desideri del cliente: super sportivo (Dynamic), urbano (Normal), di massima sicurezza anche in condizioni di difficile aderenza (All weather). Le prestazioni sono garantite da 4 motori turbo (benzina e diesel), che vanno dal 90 CV fino al 155 CV. Performance e handling sono stati studiati e ottimizzati per dare il massimo del piacere di guida in totale sicurezza. Mi.To sfoggia infatti un assetto sportivo da vera Alfa Romeo, caratterizzato dalle sospensioni contrattive (di serie) che riducono notevolmente il rollio. 2008 maggio | giugno FM69


Auto | Le novità

di Gabriele Piras

Kuga, primo crossover con la firma Ford Alla ribalta sugli sterrati della Sardegna Sardegna ancora una volta sotto i riflettori mondiali sul fronte delle auto. La Ford porta alla ribalta Kuga, primo crossover della sua storia, auto ufficiale del Rally d’Italia Sardegna (16-18 maggio): venti Kuga, infatti, nel ruolo di apripista nella spettacolare gara del campionato mondiale in terra sarda affiancati da 50 C-Max, S-Max. Galaxy e Mondeo, insomma il fior fiore della collezione Ford messa a disposizione della direzione gara e degli addetti alla sicurezza del percorso. Lo scorso anno la Sardegna ha portato bene alla Ford che si si è imposta con Marc Gronholm protagonista di un finale palpitante: la Ford 70FM maggio | giugno 2008

quest’anno è scesa in Sardegna come una delle principali sostenitrici del Rally, affiancando il Comitato Organizzatore. C’è stata anche un’anteprima mondiale, a metà aprile, con il KUGA DRIVE, una prova su fondo sterrato (dedicata anche alla stampa locale): protagonisti i piloti sardi iscritti alla prova iridata. Kuga, una novità assoluta: è il primo prodotto di Ford nel competitivo mercato europeo dei crossover compatti, promette un mix di guida gratificante su strada normale e una sorprendente capacità off-road grazie anche alla trazione permanente. Presentato ufficialmen-

te in aprile nel Sud della Spagna, il crossover Ford ha debuttato nelle concessionarie il 23 maggio: motore turbodiesel 2 litri Duratorq TDci da 136 cavalli e due allestimenti (Kuga+ al prezzo di 28.250 euro e Titanium a 29.500 euro). Vediamo, allora, il suo biglietto da visita. Cinque comodi posti, bagagliaio spazioso (da 360 a 1.355 litri), creato secondo lo stile del “kinetic design” di Ford, Kuga sfoggia i sistemi di trazione integrale intelligente AWD (distribuisce la coppia motrice con un rapporto fino a 50:50 tra anteriore e posteriore).


Ford Kuga

Telecamera posteriore L’elevato livello di equipaggiamento di serie su tutte le Kuga comprende l’ESP combinato con il sistema ARM per contrastare il ribaltamento, l’ABS con il sistema EBD di distribuzione elettronica della forza frenante e il pulsante di accensione “Ford Power”. Kuga vanta il miglior valore di Co2 della sua classe per un AWD intelligente: 169 g/km. Tra le nuove dotazioni - inedite per Ford Europa - figurano la telecamera posteriore e un portellone ad apertura frazionata. I livelli previsti di basso rumore e un SQ&V (Qualità del Suono e Vibrazione) ottimizzato consentono una guida rilassata e una facilità di comunicazione. Gli spoiler anteriori in plastica riducono il peso e assicurano una migliore protezione.

Il Kinetic Design Ford Ford Kuga è basata sull’affermata architettura dei modelli della piattaforma del segmento C di Ford – già utilizzata con successo su Ford Focus e Ford C-MAX. L’esterno è gradevole e sportivo, e dimostra come lo stile flessibile del "kinetic design" può essere applicato con successo anche ad un crossover. Dinamica, ben bilanciata e con ottime proporzioni, Kuga garantisce una spaziosa abitabilità per il conducente e per i passeggeri. L’interno di alta qualità è stato progettato per essere in sintonia con lo stile esterno e offrire un veicolo moderno ed estremamente pratico. Kuga adotta il nuovo frontale Ford, con le vistose griglie trapezoidali superiore e inferiore e gli affascinanti fari rastremati all’indietro. Al di sotto della griglia trapezoidale inferiore spicca la slitta paracolpi, segno ulteriore della robusta capacità off-road della vettura. I fari fendinebbia circolari posizionati alle estremità del fascione inferiore sono di serie per entrambi gli allestimenti.

Grande tenuta di strada Il possente cofano sagomato si caratterizza per le eleganti bombature che rinforzano anche la rigidità strutturale della sua forma. L’impegno che ha condizionato la progettazione di Kuga è stato quello di trasferire per la prima volta nel segmento dei crossover caratteristiche simili a quelle del DNA di una berlina: un elevato livello di agilità ed un angolo ridotto del volante, evitando la sensazione di “grande auto”a dispetto di una posizione di guida elevata; un livello ridotto dell’angolo di rollio e una bassa velocità di rollio durante le curve, nonostante il baricentro alto; un alto livello di precisione dello sterzo per superare la necessità di utilizzo dei pneumatici da fango e da neve, notoriamente meno precisi, che sono molto utilizzati in alcuni mercati. In assoluto, l’obiettivo chiave era di assicurare che Kuga raggiungesse i più alti livelli di tenuta di strada, handling, frenata e capacità di sterzo nel segmento: missione compiuta come ha dimostrato il test sulle strade della Sardegna.

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Sport | I personaggi

di Federico Fonnesu

Omar Magliona: una Coppa Italia-beffa Escluso dopo cinque vittorie assolute Toglietegli tutto ma non la sua coppa. Nonostante una stagione vissuta da superprotagonista, tra successi assoluti e piazzamenti di prestigio, Omar Magliona non è riuscito ad abbracciare il trofeo di velocità nazionale. Una leggerezza ha cancellato il pilota sassarese dall’albo d’oro della Coppa Italia della Montagna (Cim) zona Nord. Non sono bastati a Omar, figlio del grande Uccio, cinque vittorie assolute e tre secondi posti: la Commissione sportiva automobilistica ha deciso di escluderlo dalle classifiche finali per non aver comunicato in tempo, attra-

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verso raccomandata, la scelta per il girone (Nord o Sud) di Coppa Italia. Rientrato dopo due anni di inattività, Magliona, in buona fede, non si è preoccupato (ma non è stato neanche avvertito) del cambiamento. Consolazione amara: alle premiazioni di Ascoli Piceno per la scorsa stagione una sorta di riconoscimento morale, promessogli da Giorgio Croce, presidente della sottocommissione Velocità in Salita. La normativa sulla comunicazione quest’anno è stata abolita: una beffa nella beffa per il giovane driver che si allena a Mores, che an-

che quest’anno parteciperà al trofeo. Nonostante il danno, di immagine e soprattutto economico, Magliona non si è scoraggiato: il giovane sassarese è seriamente interessato ad andare avanti e vuole riprovarci con l’edizione 2008. La situazione non è delle più piacevoli e molto dipenderà dall’apporto economico di sponsorizzazioni e enti. Omar, comunque vuole assolutamente rimettersi in discussione. <Nonostante i problemi e quest’ultima mazzata>, dice Magliona, <ho intenzione di prender parte al Campionato italiano di velocità in salita.


Omar Magliona L’ alternativa è il Trofeo italiano di velocità>. La seconda scelta a questo punto appare la più probabile: niente di drammatico, perché si parla di un circuito di gare ben rappresentato, dove spiccano, tra le altre, anche alcune classiche isolane, quali l’Alghero-Scala Piccada e la IglesiasSant’Angelo. La macchina è stata aggiornata, la sua Osella è ancora in cantiere (ndr: a metà aprile poco prima di mandare in stampa questo numero di FM Formula Motori) ma le modifiche e i lavori al motore sono un dato di fatto; numerosi interventi sono stati eseguiti sull’elettronica, sugli scarichi, e anche il retrotreno della vettura è stato adeguato, anche perché in precedenza la barchetta aveva accusato dei problemi di aderenza. Magliona potrebbe cominciare nella corsa di Erice in Sicilia, ma il suo staff non ha nascosto la possibilità di prendere parte anche alla prova di Vittorio Veneto. Di sicuro il figlio di Uccio sarà ai blocchi di almeno quattro gare fuori calendario. Passione nata sui kart, a 4 anni Omar era già al volante di un 60 Mini, poi sono arrivate anche le patenti, i campionati regionali karting, i tre titoli nella 60, nella 100 Nazionale e nella 100 Formula.

Un nuovo successo in salita a Orvieto Omar Magliona ha aggiunto un’altra preziosissima “perla”nel suo già altisonante palmarès: il pilota sassarese, infatti, si è imposto con autorità nella prima edizione del Trofeo Orvieto La Castellana, prova nazionale di velocità in salita. Al volante della sua Osella Pa/21 con motore Honda 2000, l’alfiere della Scuderia Magliona Motorsport ha battuto tutti in entrambe le manches siglando un successo di prestigioso (conseguito poche ore prima di mandare in stampa questo numero di FM Formula Motori), l’ennesimo che dà ancora più lustro all’automobilismo sardo.

<Nel 1998 sono partito militare>, racconta, <e mi sono fermato per un anno, ma ho ripreso con maggiore vigore, con il patentino, e il campionato turismo del 1999. Il 2001>, continua, <è stato uno degli anni più belli, quando ho vinto tra i prototipi il Trofeo Fabio Danti>. Poi i successi in serie, intervallati da qualche periodo di stop: nel 2004 Auronzo, nello stesso anno a Brescia, poi le sei perle della scorsa stagione, Volterra, Auronzo (con questa corsa il feeling è totale), Maniva, Nevegal, Scala Piccada e lo Slalom di Tramatza su pista. <Quest’anno ci riproverò>, conclude Omar, <contro tutto e tutti>. La vittoria come panacea a tutti i mali. E Omar di vittorie se ne intende. 2008 maggio | giugno FM73


Sport | I protagonisti Ivan Pisciottu con il navigatore Silecchia durante la premiazione del Rally città di Olbia 2007

di Federico Fonnesu

Ivan Pisciottu, il “re” dell’asfalto ora va a caccia di gloria negli sterrati Il re dell’asfalto si è innamorato della terra. Ci ha preso gusto e dalla prima passione Ivan Pisciottu si è spostato ai rally più spettacolari. Trentuno anni, un passato nei kart e in pista, il giovane driver di Tempio è uno dei volti noti del rallismo isolano. Guida pulita ma allo stesso tempo aggressiva, in coppia prima con Frau, poi con Silecchia ha fatto vedere di che pasta è fatto agli appassionati isolani. Adesso Ivan Pisciottu (che nella vita di tutti i giorni porta avanti insieme ai 74FM maggio | giugno 2008

fratelli un’impresa edile) ci riprova: nuova stagione per lo specialista gallurese che quest’anno vuole fare meglio anche lungo i tracciati polverosi. Otto successi assoluti, sensibilità al volante da vendere, il suo personalissimo calendario non è però cominciato nel migliore dei modi, perché a Olbia, quando stava disputando una grandissima gara, ancora una volta è stato tradito dalla sua Clio Top Rally. Piatto della frizione a pezzi e addio sogni di gloria, Ivan Pisciottu costret-

to a rifarsi a Berchidda, in occasione del Rally dei Nuraghi e del Vermentino, gara che il tempiese conosce molto bene. <A Berchidda ho vinto due volte>, racconta Ivan Pisciottu, <è una prova che mi piace molto. Quelle strade sono fantastiche. Ideali per una prova di rally>. La passione va avanti, gli inconvenienti non fermano quello che viene considerato uno dei più forti piloti sardi. Cresciuto tra i kart, il driver tempiese ha esordito nel lontano 1992.


Ivan Pisciottu

Dieci anni di trofei regionali gli hanno regalato sette titoli sardi, da ricercare nelle categorie Juniores, Nazionale e 100 Formula. Impossibile dimenticare, poi, l’esperienza sui circuiti della penisola al volante di una Formula Renault. Durante quell’esperienza Pisciottu ha affinato la sua guida veloce, imparando a controllare a velocità folli un bolide a quattro ruote sulle piste di Monza, al Mugello, e in altri circuiti mitici. Poi la scelta dei rally, antica passione tempiese. E da lì sono arrivate anche le vittorie in serie: due a Berchidda nel rally di Andreino Menicucci, la Coppa Limbara, il Città di Olbia, due volte il defunto Rally del Medio Campidano. La prima gara nel 2002, Rally del Vermentino, quarto posto assoluto e primo in N3 con una Clio Rs. Niente male per cominciare. La prima con Gianmario

Frau, che poi, per problemi di lavoro, fu costretto a lasciare. Dopo quell’esperienza la vita di Ivan non è cambiato, ma in macchina come navigatore si è seduto Alessandro Silecchia, ragazzo di Sassari che nella vita di tutti giorni fa il professore di educazione fisica e anche l’artigiano ceramista. La scintilla tra i due è scoccata grazie a Nicola Imperio: una delle coppie più importanti dell’automobilismo regionale si è formata grazie alle conoscenze di un altro grande navigatore. L’asfalto come scelta di fondo, poi il cambio: Pisciottu sull’asfalto non si diverte più, e proprio sulla terra cerca nuove grandi motivazioni. <Quest’anno vorrei disputare anche il Rally delle Bocche di Bonifacio e la gara di Nuoro organizzata da Seddone. Poi potrò pensare anche al Costa Smeralda,

una corsa che ho imparato ad apprezzare>. E il Mondiale? <L’ho fatto una volta>, ammette Pisciottu, <era il primo Mondiale, certo è piacevole e fa piacere gareggiarvi. Ma costa tantissimo, ti devi preparare molto bene per poi doverti accontentare. Per spiegarmi meglio, è come se un giocatore dilettante facesse una partita contro una grande squadra di serie A. Bellissimo, certo, ma alla lunga è frustrante. Diciamo che ci si deve accontentare>. Messaggio chiaro, meglio le corse alla portata, magari su terra: <Sì>, conclude Pisciottu, <perché sull’asfalto mi sto divertendo molto meno, mentre la terra ha cominciato a darmi nuove sensazioni e anche su questa superficie voglio togliermi parecchie soddisfazioni>.

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Sport | Iniziative speciali Foto di gruppo del Rassinaby Racing

di Federico Fonnesu

Gallura in Movimento per gare e Rally Ventidue soci per portare in alto il nome dell’automobilismo a Olbia e dintorni. “Gallura in movimento”, chi ama il rally fa sul serio. C’è uno statuto, il sogno è quello di portare l’Aci in città. Per slegarsi da Sassari, per andare avanti e organizzare in proprio gare e manifestazioni rallistiche e automobilistiche: la strada è stata segnata da ventidue imprenditori-appassionati che sognano di portare il grande rally tra i veri tifosi, ma soprattutto cercano un lasciapassare burocratico che riconosca al territorio un Automobile Club proprio. Ci sono già uno statuto e un nome: “Gallura in Movimento”, visione da futuristi per un territorio che cresce e che non vuole dimenticare le proprie origini, fatte anche di corse, le prime in Sardegna, tra graniti e macchia mediterranea. Quelle corse, Rally della Costa Smeralda e Rally Mondiale, solo per citarne alcune, che hanno fatto e fanno tuttora la storia dell’automobilismo italiano. Ecco perché alle prime riunioni di “Gallura in Movimento” c’erano anche alcuni big, personaggi come Lucio De Mori, Vittorio Carlino e Antonio Turitto. I rappresentanti del Mondiale erano presenti al primo incontro come rappresentanti dell’Aci Italia. Presenti insieme ad imprenditori, piloti 76FM maggio | giugno 2008

e organizzatori che, per un motivo o per l’altro, sono seriamente interessati a slegarsi dall’Aci Sassari, per far nascere un automobile club olbiese e gallurese. Alla prima riunione infatti si sono visti Mauro Putzu, Gianpiero Achenza, Marco Nieddu, ma anche Giò Mura, Dino Caragliu, Mauro Atzeni, Paolino Piccinnu, e Andreino Menicucci. L’idea di fondo resta quella di un Aci a Olbia, la pratica base, però, sarà quella di promuovere i rally. Una nuova associazione che si dia da fare per pubblicizzare i rally nella terra che da anni offre lo scenario ideale per i motori: la Gallura. La prima riunione è stata organizzata nei mesi scorsi all’Hotel Melià di Olbia: una prima del tutto particolare, con il battesimo della nuova associazione sportiva. Dopo quell’incontro nuove riunioni si sono susseguite anche di recente. L’obiettivo di “Gallura in Movimento” è quello di promuovere l’attività motoristica in Gallura, organizzando eventi legati a questo spettacolare mondo, e collegando con un unico filo ideale il Rally mondiale, il Rally di Olbia, quello del Vermentino e quello delle Bocche di Bonifacio. L’associazione nasce dalla passione di Giò Mura, avvocato ed ex rallysta, un’associazione che comunque abbraccia tante altre figure carismatiche

del settore. <L’obiettivo principale>, spiega Giò Mura, <è quello di portare l’Aci in Gallura. La richiesta è già stata inviata. Non ci sono altri interessi diretti. Io coordinerò il gruppo, semplicemente da appassionato. Le esigenze dei tifosi sono numerose: non dimentichiamo che il rally sardo è nato qui in Gallura e che nel 1976 è stata disputata quella bellissima manifestazione che si chiamava Coppa Limbara. In realtà il primo trofeo fu organizzato a Nuoro l’anno prima>, si corregge Mura, <ma la passione e le gare si sono sviluppate qui intorno ad Olbia. Nel nostro gruppo non serve una caratterizzazione politica: chi vuole aderisce, la nostra è pura promozione sportiva>. Alla prima riunione era presente il Presidente del Coni Comitato Provinciale di Sassari Gian Nicola Montalbano, che di rally ne ha corsi parecchi prima di passare all’attività di dirigente sportivo. <La Gallura è da sempre sede di rally>, sostiene Montalbano, <negli ultimi trent’anni l’attività è cresciuta in maniera esponenziale, facendo registrare un numero di appassionati in continuo aumento. Spero pertanto che la nascita di questa associazione possa dare un buon apporto organizzativo e possa promuovere in maniera incisiva il fascino dei motori>.


Sport | Gare in Sardegna

Rally Città di Olbia Guspini-Arbus: vince Vinaccia

Rally Città di Olbia ad Angelucci Nicola Tali primo tra i piloti sardi Diomedi ko, a Olbia trionfano i piloti arrivati dalla Penisola. Angelucci, come da copione. Un problema fisico ferma Diomedi e il pilota di Viterbo fa sua la quarta edizione del Rally Città di Olbia su asfalto, valevole per il campionato nazionale Challenge nona zona ma anche per il Trofeo Rally Sardegna. Emozioni e sorprese a raffica nella due giorni di corsa allestita da Paolino Piccinnu e dalla moglie Patrizia Bigi. Otto le speciali in programma, 78 gli equipaggi iscritti, 68,60 i chilometri cronometrati di prove speciali, quasi 400 quelli complessivi con la speciale di Sorilis, nel comune di Olbia, e la Pedra Bianca a Padru nella prima tappa, e quelle di Lovia Avra (classicissima ex prova televisiva, allora su sterrato, del Mondiale) e Catala, con tre passaggi per crono, rispettivamente nei comuni di Calangianus e Sant’Antonio di Gallura. Angelucci, navigato da Cambria, su Grande Punto Abarth, ha preceduto l’equipaggio veneto Andriolo-Menegazzo, su Renault Clio. Settanta gli equipaggi verificati e ammessi al via, 47 sono quelli che hanno portato a termine la gara. Nessun equipaggio sardo sul podio: l’uscita di Diomedi ha dato via libera al piemontese Riccardi il quale, in coppia con Contini, su Subaru Impreza, si è piazzato terzo a 47” dal vincitore Angelucci. Al vincitore sono bastati 26 secondi per avere la meglio del rivale; nel corso delle sei speciali della

seconda giornata di gara, al laziale è stato sufficiente semplicemente controllare gli inseguitori. Primo dei sardi si è classificato il pilota di Arzachena Nicola Tali, su Renault Clio, sesto assoluto. Sfortunata invece la prova del tempiese Ivan Pisciottu, che dopo essersi aggiudicato quattro delle sei prove speciali ed esser stato in testa per parte della gara, è stato costretto ad abbandonare la corsa nel corso dell’ottavo crono, la speciale di Lovia Avra, a causa di un guasto tecnico alla sua Renault Clio Super 1600. Un inconveniente che ha fatto precipitare al 31esimo posto Pisciottu e Silecchia. Dopo Olbia la stagione rallistica è continuata il 27 aprile con il Rally del Vermentino e dei Nuraghi, altra grande prova organizzata dalla Rassinaby Racing di Berchidda. E poi a maggio il Rally Mondiale con l’organizzazione dell’Aci Sport (ad aprile sugli sterrati di Sinnai e Dolianova ha provato la Subaru, guidata da Markko Martin), il quarto Rally del Montalbo (1° giugno, Autosport Siniscola Nuoro), Rally delle Bocche di Bonifacio (15 giugno, Bb Racing Santa Teresa di Gallura), Rally di Sardegna su terra (22 giugno, Aci Nuoro), Rally della Costa Smeralda (14 settembre, Great Events Sardinia di Carmelo Mereu), valido per il Campionato italiano, Rally del Golfo dell’Asinara) novembre, organizzato dall’Aci Sassari).

L’ottava edizione della GuspiniArbus entra negli annali dell’Autoslalom sotto il segno di Luigi Vinaccia che anche in terra sarda ha imposto la sua classe firmando un tris di assoluto valore. Tre gare e tre vittorie nel campionato italiano di autoslalom: il pilota napoletano, dopo i successi nella CantaliceRieti e nella Torregrotta-Messina, si è imposto domenica 20 aprile anche nella Guspini-Arbus - sesto Memorial Gianluca Cocco – gara organizzata dalla Ichnusa ProMotor’s e dalla Arbus ProMotor’s. Al via 58 partecipanti, spettacolo puro ed emozioni sui 3,100 chilometri della Strada Statale 126: nove postazioni di birilli, due manches cronometrate (la migliore valida per la classifica finale), più una di ricognizione. Direttore di corsa il sassarese Vittorio Falchi. Luigi Vinaccia, su Osella Pa 9/90, ha dominato in entrambe le manches: primo posto nella Classifica Assoluta grazie al miglior tempo nella prima scalata; piazza d’onore per il molisano Fabio Emanuele (Osella Pa 9/90, motorizzata Alfa Romeo), campione italiano in carica e vincitore della passata edizione. Sul podio, terzo, pilota di Buddusò Francesco Marrone (Osella Pa 9 Alfa Romeo), che dopo un’ottima prima manche, nella seconda scalata ha accusato un problema meccanico. Quarta piazza per il siciliano Domenico Polizzi (Elia Abrio motorizzata Suzuki, Giarre Corse) che ha preceduto l’algherese Angelo Fois (Af Kawasaki), l’osilese Antonello Marongiu (Am1 Kawasaki), Mario Testa, (Fiat X1/9), il messinese Antonino Cardillo (prototipo 127-Puntese Corse), Roberto Vacca sulla Bmw M3, il sorprendente Tomaso Giagu (Renault 5 Gtt), il driver di Bono Marco Canu (Osella Pa 9 motorizzata Lancia), e Marino Gessa (Renault Clio Williams della Sardegna Racing). Nel gruppo N si è imposto Federico Aritzu (Renault Clio Rs) con il punteggio di 164,87. Gruppo A: primo Sergio Murru (Renault Clio Rs-Aquila Motorsport), con 176,97 punti. GTI: Luca Zambelli (Volksvagen Lupo Trofeo) 184,51 punti. Gruppo Prototipi Slalom:Mario Testa (Fiat X1/9) con 153,75 punti. Gruppo Sport Prototipi: Luigi Vinaccia.

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Scooter | Le novità

di Emiliano Marziali (motorsport.it)

Carnaby, il fascino dello scooter Scooter: fascino intramontabile. Comodo, sufficientemente spazioso, stabile e sicuro grazie alle ruote alte, Piaggio Carnaby si rinnova senza stravolgere la sua identità, fatta di eleganza e funzionalità. Sella più ampia e comoda, parabrezza e strumentazione rivisti e una serie di colorazioni inedite caratterizzano la nuova versione. Sotto le plastiche lo scooter italiano cela le tradizionali motorizzazioni Piaggio 125 e 200 cc della serie Leader che lo pongono ai vertici della categoria per affidabilità, consumi e prestazioni. Oltre ad un “cuore” potente, dispone di un robusto comparto ciclistico che ha nel telaio ultra-rigido la spina dorsale e nelle ruote da 16 pollici, coadiuvate da pneumatici a sezione larga con spalla più alta (110/70 anteriore e 130/70 posteriore), l’appendice più ovvia. 78FM maggio | giugno 2008


Piaggio Carnaby

Stabilità e tenuta di strada Ruote alte. Le ruote lavorano in simbiosi con una forcella da 35 millimetri tradizionale e un doppio ammortizzatore idraulico posteriore regolabile nel precarico. A questi elementi si aggiunge un impianto frenante a due dischi, da 260 millimetri sull’anteriore e sul posteriore. All’atto pratico, Carnaby offre una stabilità ed una tenuta di strada eccellenti, unite ad una maneggevolezza da “cinquantino” nel traffico. Ruote e pneumatici di grandi dimensioni sono un toccasana per gli asfalti irregolari e sul bagnato. Le sospensioni filtrano a dovere anche l’insidioso pavè e risultano ben frenate sia nell’uso in coppia che in staccata con la forcella che non affonda mai più del dovuto. La frenata è potente e ben modulabile, assicura sempre spazi d’arresto molto contenuti.

Motore 200 cc silenzioso Su strada. Il motore è molto silenzioso, le vibrazioni sono minime e la trasmissione è ben calibrata per valorizzare al meglio le notevoli prestazioni espresse dal 200 cc (intorno ai 120 km/h dichiarati, con un consumo medio pari a 25 km/litro). L’erogazione è fluida e regolare, con un tiro molto gratificante fin dal basso. Prezzi. Carnaby Piaggio 200 costa 3.400 euro; la versione 125 cc costa 3.150 euro.

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Moto | Campionati nazionali

JOHNNJ AUBERT

Enduro: grande spettacolo a Dorgali Negli Assoluti tricolori brilla Aubert Cozzolino (Major) e Fancello (Junior) tengono alta la bandiera sarda

80FM maggio | giugno 2008


Enduro tricolore a Dorgali Nel pianeta dell’Enduro, sport per piloti d’acciaio, Dorgali sfoggia i colori dell’iride sotto i riflettori internazionali: due giorni di gare (sabato 26 e domenica 27 aprile), un week end da incorniciare negli annali del motociclismo, grandi emozioni lungo gli spettacolari tracciati del Supramonte dorgalese. Teatro migliore non poteva essere scelto per il secondo atto degli Assoluti tricolori dell’Enduro nazionale-Coppa Italia che vanno in archivio con la doppia vittoria del francese Johnnj Aubert in sella alla Yamaha 450 4T e con le superbe prestazioni dei piloti sardi Armando Cozzolino (primo e terzo nella Classe Major) e del pilota di casa Paolo Fancello (undicesimo

e nono nella Classe Senior). Sugli scudi anche Roberto Dentis (secondo sabato nella Classe Junior) e Davide Decandia (sabato decimo nella Classe Senior), decisamente poco fortunati nella seconda giornata di gare. Ma è stato soprattutto il trionfo clamoroso del Moto Club Dorgali – e soprattutto del presidente Salvatore Mele e dell’ammirevole “Zietto” Antonio Fancello – che ha fatto faville in una manifestazione di alto lignaggio degna, a detta di tutti, di un appuntamento mondiale. Sì, lo merita l’alloro mondiale questo Moto Club nato nel 1996 sulla spinta della passione di un affiatato gruppo di amici motociclisti, oggi il Club con più tesserati in Sardegna.

MAURIZIO MICHELUZ

Lo Staff dell’ organizzazione

STEFAN MERRIMAN

Passione riassunta idealmente con il motto (“Ghene Moto non Potho”, senza moto non si può vivere) che campeggia anche nel sito internet. Mele e Fancello hanno chiamato a raccolta oltre 200 persone per allestire uno show nobilitato da un “parterre de roi” (come dicono i francesi) formato dal finlandese campione del mondo Mika Ahola, dal campione francese Johnnj Aubert e dai suoi compagni di team (Ufo Corse) Maurizio Micheluz e Simone Albergoni, dall’australiano Stefan Merriman più volte iridato, i fuoriclasse della “Maglia Azzurra” - Alessandro Botturi, Alessandro Belometti, Fabrizio Dini, Andrea

SIMONE ALBERGONI

MIKA AHOLA

Belotti e Maurizio Micheluz - che alla Sei Giorni in Cile nello scorso novembre hanno regalato all’Italia il quattordicesimo titolo mondiale a squadre. Una “pattuglia acrobatica”, composta da oltre 110 concorrenti che si sono dati battaglia negli splendidi scenari del Supramonte di Dorgali caratterizzati da pietre e sassi e decisamente selettivi. Un percorso da brivido di 51 chilometri ripetuto quattro volte nelle due giornate di gare. E tre prove speciali disegnate magistralmente dal Moto Club giusto per dare “pepe” allo show: l’Extreme Test (1.500 metri), l’Enduro Test (6.000 metri, affrontati dai piloti subito dopo la “discesa” ► 2008 maggio | giugno FM81


Moto | Campionati nazionali ROBERTO DENTIS

CLASSE 125 2T: Thomas Oldrati Prima giornata. Protagonista il 19enne Thomas Oldrati (KTM Farioli) che si impone alla grande. La sfortuna colpisce Roberto Bazzurri (Husqvarna CH) caduto nella prima prova dell’Enduro-Test; una serie di cadute che lo relegano al quarto posto di giornata. Così Andrea Beconi (Husqvarna Mucci) conquista un ottimo secondo posto. Primo podio per il giovane pescarese Edoardo d’Ambrosio (terzo) del TM Racing Berloni. Seconda giornata. Ancora alla ribalta Thomas Oldrati: fa il bis e conquista così la leadership del campionato, con ben 2 minuti di vantaggio sul toscano Andrea Beconi (Husqvarna Mucci) nuovamente secondo. Sul terzo gradino del podio un amareggiato Roberto Bazzurri decisamente non a suo agio tra questi terreni ciottolosi.

CLASSE 250 2T: Alex Belometti Prima giornata. Predominio del bergamasco Alex Belometti (KTM Farioli): ma Alex Zanni (Hm-Honda Daihatsu Terios Enduro Team) ha validamente contrastato il vincitore in 5 delle 11 prove cronometrate. Terzo il giovane bruciano di Sellero, Michael Pogna (KTM-Iron Racing Team), che ha dimostrato un ottimo potenziale negli sterrati del Supramonte di Dorgali. Seconda giornata. Doppietta anche per Alex Belometti: vittoria particolarmente sofferta dopo un lungo inseguimento al veneziano Alex Zanni che mentre è al comando cade nell’ultima linea e perde secondi preziosi. Ancora un terzo Michael Pogna che ha strappato gli applausi per aver fatto l’assoluta davanti al francese Aubert nella prima prova estrema.

82FM maggio | giugno 2008

► dalla pedana di partenza) e il Cross-Test (4.000 metri) in località Littu alle falde del Monte Irveri. Regia perfetta: quartier generale nel Centro Sportivo di Cala Gonone adibito anche ad Area Paddock, direzione di gara esemplare da parte di Paolo Corona e Carlo Piccardi (Moto Club Iglesias), promossi recentemente Direttori di Gara internazionali, coadiuvati in questa impresa storica da Giorgiana Deiana e Ignazio Cerniglia (Motoclub Gonnesa), Pierpaolo Perra (Motoclub Fluminimaggiore), Maurizio La Capria (Mc Carbonia). Menzione particolare meritano anche Andrea Dentis (Motorbike Iglesias) e Portolu Delussu (Mc Dorgali) che hanno scelto e provato i percorsi assieme a Fossati (Commissario Tecnico della nazionale italiana di Enduro). La cronaca sportiva si è aperta sabato 26 aprile con la vittoria di Johnnj Aubert (Ufo Corse) che ha portato la sua Yamaha 450 4T davanti a tutti, precedendo un irriducibile Stefan William Merriman che in sella alla Aprilia bicilindrica 500 4T ha visto svanire la vittoria

per soli 5 secondi. Un podio assoluto tutto straniero: la terza è stata conquistata dal finlandese campione del mondo iridato Mika Ahola (Hm-Honda Zanardo). Una giornata dura, segnata da numerosi ritiri, addirittura “nera” per David Favero (polso lacerato con il disco del freno), per Alessio Paoli (è caduto venerdì in area training: contusione alla spalla e traumi nel basso ventre, accertamenti all’ospedale di Nuoro) e per Matteo Zecchin costretto a dare forfait (ricoverato per un principio di broncopolmonite). E poi una seconda giornata di gare (nove prove speciali e tre giri, uno in meno rispetto a sabato, per la consolazione dei 99 piloti presentatisi in pedana di partenza) dominata ancora da uno stratosferico Johnnj Aubert mattatore assoluto con un tempo totale di 38’38”71. Secondo, staccato di 16”99, l’iridato Mika Ahola che ha preceduto Simone Albergoni (39’33”68) e Maurizio Micheluz (39’36”35). Ma vediamo, in rapida sintesi, il film ad alta tensione “prodotto” dal Moto Club Dorgali.


Enduro tricolore a Dorgali ARMANDO COZZOLINO

CLASSE 250 4T: Micheluz e Albergoni Prima giornata. Lotta appassionante in casa Ufo Corse Yamaha: il friulano Maurizio Micheluz firma la seconda vittoria stagionale, il bergamasco Simone Albergoni perde oltre 30 secondi per un intoppo alla catena. Giornata da incorniciare per Maurizio Gerini, pilota del Team Italia Husqvarna Mucci, che riesce a salire per la prima volta sul podio degli Assoluti. Seconda giornata. Ancora emozioni con Albergoni e Micheluz. I due piloti offrono al pubblico assiepato nel polveroso Cross-Test una lotta al cardiopalma terminata solo all’ultima curva dell’ultima prova a favore di Albergoni per soli miseri secondi. Duello appassionante visto che i due poliziotti continuano a guidare a pari merito la classifica di campionato. Sul podio, terzo, Luca Cherubini (Tm Racing Berloni) che riscatta l’opaco nono posto della prima giornata.

CLASSE 450 4T: Belotti e Balletti Prima giornata. In una Classe alla ricerca di un vero leader, dopo le vittorie nel primo atto degli Assoluti a Colle Val D’Elsa di Mossini e Dini (in ritardo stavolta di 15 minuti per un intoppo al mozzo della sua Yamaha Ufo Corse), raccoglie gloria Andrea Belotti (KTM Farioli) che conquista i suoi primi 25 punti spuntandola su Oscar Balletti (Hm-Honda Zanardo) attardato dall’uscita della catena in linea. Riesce invece a portare la sua Beta firmata Boano sul podio un grintoso Mirko Gritti. Seconda giornata. Pronta rivincita di Oscar Balletti: batte per 10 secondi Andrea Belotti che perde secondi preziosi per una caduta nella prima Enduro Test ma riesce a precedere per soli 2 centesimi il detentore del titolo Fabrizio Dini.

Classe: Major (Coppa Italia) 1° giorno N° 1

2

3

819

805

801

Pilota

A.N. Classe Cat. Moto

1971

M

C OZZOL INO AR MANDO 1'52"27(1) 5'51"09(4) 5'55"75(3) 2'18"86(2)

2'16"32(4) 9'03"13(2)

8'08"88(3) 6'04"41(3)

T AV ANT I S T E F ANO 1'55"51(2) 5'50"47(3) 5'57"56(4) 3'00"19(5)

2'03"69(1) 9'28"24(3)

8'10"59(4) 6'04"59(4)

ZIG L IANI MAUR IZIO 2'05"39(3) 5'42"83(2) 5'54"81(2) 2'17"17(1)

2'19"39(6) 8'27"38(1)

8'01"42(1) 6'00"62(2)

1972

1974

M

M

Tempo

Penalità

Totale

Distacco

B eta 500 4T MOT OP OINT R AC ING 2'17"97(2) 8'36"03(3) 58'16" 97 5'52"26(4)

58'16" 97

S uzuki 250 4T A.M. AR E T INA 2'14"22(1) 8'05"12(1) 5'48"47(3)

58'38" 65

58'38" 65

21"68

K T M 250 4T C OS T A V OL P INO 2'39"10(4) 9'34"10(4) 5'43"83(2)

58'46" 04

58'46" 04

29"07

Classe: Major (Coppa Italia) 2° giorno N° 1

2

3

801

805

819

Pilota

A.N. Classe Cat. Moto

1974

M

ZIG L IANI MAUR IZIO 1'58"60(1) 7'42"91(1) 8'41"32(3) 6'05"79(3)

5'57"34(2)

2'44"27(5)

T AV ANT I S T E F ANO 2'01"56(2) 8'05"77(2) 8'21"58(1) 6'10"99(4)

6'00"21(3)

2'14"93(2)

C OZZOL INO AR MANDO 2'20"67(5) 8'14"00(3) 8'26"03(2) 6'02"09(2)

6'00"69(4)

2'12"78(1)

1972

1971

M

M

Tempo

Penalità

Totale

Distacco

K T M 250 4T C OS T A V OL P INO 6'02"68(3) 2'17"95(3) 7'58"50(1)

49'29" 36

49'29" 36

S uzuki 250 4T A.M. AR E T INA 6'04"05(4) 2'33"39(4) 8'07"73(3)

49'40" 21

49'40" 21

10"85

B eta 500 4T MOT OP OINT R AC ING 6'02"60(2) 2'15"80(2) 49'42" 09 8'07"43(2)

49'42" 09

12"73

2008 maggio | giugno FM83


Moto | Enduro tricolore a Dorgali CLASSE 500 4T: Alex Botturi Prima giornata. Terzo successo consecutivo per Alex Botturi. Il pilota della Hm Honda Zanardo 490 domina in 8 speciali su 11 primeggiando su due specialisti di percorsi così duri e selettivi dove a farla da padrone è l’esperienza. Secondo Tullio Pellegrinelli (Hm-Honda) seguito da Fabio Farioli (KTM Farioli). Seconda giornata. Doppietta anche per Alex Botturi che vince le nove le speciali. Secondo stavolta Fabio Farioli: partito in quinta posizione recupera secondi preziosi sfoggiando la sua esperienza ultradecennale. Terzo Paolo Bernardi (Husqvarna).

COPPA ITALIA: Armando Cozzolino protagonista Prima giornata. Primo successo stagionale tra i Cadetti per Luigi Maule (HMHonda); nella Classe Junior secondo trionfo per il pilota di Promotor Mattia Moretti (GasGas). Con il ritiro per noie meccaniche del leader Luca Politanò (Suzuki Valenti) strada libera per Morris Ghidinelli (KTM Iron Team) tra i Seniores. Nella Classe Major strepitoso successo del cagliaritano Armando Cozzolino (Beta) che precede di quasi 22 secondi Stefano Tavanti (58’38”65) e Maurizio Zigliani (58’46”04). Seconda giornata. Prima doppietta tra i Cadetti per Luigi Maule, nella Junior prima piazza per il giovane Luca Gualdani (Suzuki KST). Morris Ghidinelli (KTM Iron Team) si impone ancora tra i Seniores. Nella Major torna al successo il leader Maurizio Zigliani (49’29”36) davanti a Tavanti (49’40”21) e a Cozzolino terzo in 49’42”09.

Classifica Assoluta N°

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Pilota

A.N. Classe Cat. Moto

1980

Tempo

Penalità

Totale

Distacco

S S E Y amaha 450 4T T R IA L F OR NAR OL I 5'08"21(1) 1'33"42(1) 38'38" 71 6'11"46(2)

38'38" 71

S S E HM Honda 250 4 5'10"62(2) 1'34"25(2) 6'06"03(1)

38'55" 70

16"99

D S E Y amaha 250 4T G .S .F IAMME OR O M 1'37"85(3) 39'33" 68 6'14"19(3) 5'24"71(20)

39'33" 68

54"97

D S E Y amaha 250 4T G .S .F IAMME OR O M 5'18"57(9) 1'40"29(7) 39'36" 35 6'17"06(5)

39'36" 35

57"64

39'55" 71

1'17"00

40'00" 72

40'00" 72

1'22"01

101 B E L OME T T I AL E S S ANDR O 1973 C ME K T M 250 2T B E R G A MO 5'17"77(8) 1'45"30(13) 40'03" 30 1'35"96(6) 6'20"38(6) 5'17"39(14) 1'40"73(12) 6'20"83(6) 6'20"54(5) 5'24"40(18)

40'03" 30

1'24"59

C ME HM HONDA 250 T R E V IG L IO 1'38"44(4) 40'19" 96 6'23"06(7) 5'21"89(15)

40'19" 96

1'41"25

B J E K T M 125 2T B E R G A MO 40'24" 17 6'30"13(9) 5'18"78(10) 1'41"97(10)

40'24" 17

1'45"46

F J E HM Honda 290 4 T R IA L F OR NAR OL I 40'41" 64 6'24"30(8) 5'20"08(13) 1'53"87(29)

40'41" 64

2'02"93

307 AUB E R T J OHNNJ 1'31"87(2) 6'10"62(1) 6'12"34(1) 5'10"20(1)

5'04"69(1)

1'35"90(4)

207 AHOL A MIK A 1'37"67(8) 6'13"62(3) 6'15"07(2) 5'13"95(2)

5'08"79(3)

1'35"70(3)

201 AL B E R G ONI S IMONE 1'33"57(3) 6'16"69(4) 5'12"90(4) 6'19"40(3) 5'19"48(10)

1'34"89(1)

202 MIC HE L UZ MAUR IZIO 1'37"52(7) 6'11"20(2) 5'16"59(12) 6'19"71(4) 5'20"19(11)

1'35"22(2)

1974

1981

1983

38'55" 70

407 ME R R IMAN S T E F AN W IL L IAM ME Aprilia 500 4T 1973 S T R IA L F OR NAR OL I 5'15"93(4) 1'40"19(6) 1'40"09(17) 6'23"75(8) 5'14"51(6) 1'43"81(17) 6'15"97(4) 39'55" 71 6'23"07(6) 5'18"39(7) 209 ME O ANT ONIO 1'33"99(4) 6'23"31(7) 6'36"41(10) 5'16"92(5)

5'07"48(2)

1984 S S E HUS QV AR NA 25 5'12"94(3) 1'41"10(8) 1'37"47(7) 6'31"10(10)

1973

102 ZANNI AL E S S ANDR O 1'35"09(5) 6'18"66(5) 5'15"34(9) 6'47"99(18) 5'23"06(15)

1'36"43(5)

2 OL DR AT I T HOMAS 1'40"04(15) 6'25"30(9) 5'19"23(18) 6'31"24(8) 5'18"75(9)

1'38"73(9)

302 B AL L E T T I OS C AR 1'38"59(11) 6'28"99(10) 6'40"70(12) 5'24"04(17)

1'37"31(6)

84FM maggio | giugno 2008

1989

1985 5'13"76(5)


Moto | I personaggi

Paolo Zedda

Successo a Banari Paolo Zedda subito sul gradino più alto del podio anche nel 2008. Il campione regionale in carica, a Banari, nella prima prova stagionale di Trial (organizzata dal motoclub Siniscola) si è imposto alla grande con una gara senza fronzoli lungo le 24 zone (8 zone da 40 metri circa ciascuna da ripetere tre volte). Paolo Zedda (Motoclub Gonnesa, su Montesa) è stato ancora una volta il più bravo e nella Zone Rosse (quelle più difficili) ha avuto la meglio su Roberto Ghia (Gonnesa, Montesa), Omar Dessì (Bolotana, Beta), Luciano Fronteddu (Siniscola, Gas Gas), Michele Porcu (Gonnesa, Montesa). Nelle Zone Verdi la vittoria è andata a Gianfranco Fronteddu (Siniscola, Montesa), che ha preceduto Luciano Muntoni (Villacidro, Beta) e Ezio Meloni (Villacidro, Montesa).

Paolo Zedda, re del Trial in Sardegna di Federico Fonnesu

2008 maggio | giugno FM85


Paolo Zedda Un “vecchietto” che non smetterà mai di vincere. Quindici titoli regionali in saccoccia, adesso anche un presente da seguidore. Per Paolo Zedda il futuro è adesso. In sella, da acrobata, il centauro del motoclub Gonnesa non sbaglia più una gara: da anni il trial è la sua passione, un amore che sta cercando di regalare anche ai figli, due gemelli di 8 anni che sulle moto vanno già forte. A 51 anni Zedda è ancora il più valido specialista di trial nell’Isola. Esordio nel cross, tanta passione, a 14 anni le prime prove regionali, dopo tre stagioni di enduro a livelli

dilettantistici, l’invito di un amico marchigiano a tentare l’avventura nel trial. <Erano i tempi di Ottaviani>, spiega Paolo Zedda, <credo fosse il 1983, Bruno Lilla portò una Bultaco e il trial in Sardegna e lì cominciò il mio viaggio nel trial. Erano i tempi di Danilo Galeazzi, che ricordi>. Venticinque anni di trial, esperienza e senso dell’equilibrio a braccetto fanno di Paolone il numero uno. Azione fisica e senso della stabilità contano più della velocità, l’abilità nel trial ha un ruolo fondamentale. Lo sa benissimo Zedda che è riuscito a conservarsi per

tutto questo tempo, diventando anche un seguidore preparato ad assistere un giovane alle sue prime grandi esperienze. Da quest’anno infatti Zedda sarà l’assistente di Matteo Grattarola, rampante trialista che disputerà il Campionato italiano con la Sherco Italia. <Un’avventura in più che mi servirà come allenamento per il campionato sardo>, sottolinea Zedda, <sceglierò attrezzature, individuando ostacoli e posizioni da tenere per Grattarola, ma allo stesso tempo continuerò ad affinare sensibilità e soprattutto mi allenerò tantissimo

perché da “seguidore” si cammina tanto>. Ma non sarà l’inizio di una seconda carriera, perché in sella Paolo Zedda ci vuole stare ancora parecchio. <Il trial e la moto in genere restano la mia passione più grande>, confessa, <ho intenzione di andare avanti ancora per un bel po’>. Come contraddirlo? Del resto nell’Isola sono ben pochi i trialisti in grado di contrastarlo. All’orizzonte non si vede un giovane in grado di scalzare Zedda dal trono: <Uno forte è Livio Cuccuru, ex campione italiano Cadetti, che però, pur avendo solo 22 anni, si è ritirato. Lui era sicuramente una spanna sopra tutti gli altri>. Agli altri, per ora, sono rimaste

solo le briciole: Michele Porcu, Roberto Ghia, gli specialisti di Siniscola scalpitano, ma sul gradino più alto del podio ci sta sempre Zedda. Tanti titoli sardi, qualche gara a livello nazionale (sempre piazzato nei dieci), il centauro di Gonnesa resta sempre il migliore nelle Zone Rosse, le più difficili del trial. <Uno che cresce bene è Fabio Pisano>, dichiara Zedda, <un giovane di Villacidro che l’anno scorso ha fatto molto bene nelle Zone Verdi>. Cinque prove, la prima il 27 aprile a Banari, quindi le prove di Bolotana, l’esibizione indoor nel mese di giugno al Turisport della Fiera Campionaria, poi

la chiusura con le gare di Villacidro, Siniscola, e Gonnesa: la stagione di Paolo Zedda, tra impegni da seguidore e gare, non conoscerà soste. <Amo questo sport perché ti porta in posti impensabili. Con gli amici appassionati pratichiamo motoalpinismo estremo, con la moto riusciamo ad arrivare in località irraggiungibili a piedi>. Due ore al giorno di allenamento sulla sua Honda 4 tempi, tante ore nell’azienda del padre al lavoro, la famiglia, due figli che imparano sulla Gas Gas 80: la vita piena di Paolo Zedda sta in equilibrio perfetto, come un triplista sulla sua moto di fronte ad un masso enorme.

86FM maggio | giugno 2008


Moto | Gare in Sardegna

Enduro a Iglesias

ARMANDO COZZOLINO

Enduro: Cozzolino va subito a segno a Iglesias Vincono anche Dentis, Decandia, Suella e Pusceddu di Luciano Zanda

2008 maggio | giugno FM87


Moto | Gare in Sardegna

Enduro a Iglesias

Va subito a segno il portacolori del Motopoint Racing: Armando Cozzolino si impone nella prova d’apertura dell’Enduro regionale disputata a Iglesias. La somma dei piazzamenti nelle 5 prove speciali ha permesso al pilota di Cagliari di conquistare la prima posizione assoluta staccando di soli 6” il possente Luca Manca del Moto Club Iglesias alle prese con evidenti problemi di frizione nel primo giro, frizione poi sostituita durante il primo riposo nel parco chiuso. Terzo Davide Decandia (Mc 360°) preceduto per 1 solo secondo da Luca Manca; qualche problema per Gianni Pusceddu (Mc Carbonia) alla fine quarto, mentre Roberto Dentis (Motorbike) è quinto dimostrando di essere pronto per puntare in alta classifica. Problemi anche per il campione Andrea Pischedda (Motorbike) solamente sesto e per Danilo Deias (Mc Iglesias) settimo. Ottavo Pier Luigi Carta (Mc Le Grotte) e nono Danilo Suella (Motorbike). Alla gara d’esordio hanno preso parte 70 piloti: paradossalmente pochi considerata la massiccia presenza alla quale ci eravamo abituati da qualche anno per la prova d’apertura; ma problemi di licenza e moto consegnate in ritardo hanno limitato lo schieramento di partenza. Solo 10 piloti non hanno tagliato il traguardo, segno evidente che i tre giri con due linee e tre fettucciati non erano esageratamente difficoltosi. La prova speciale (tracciata all’interno della diga in secca) è stata giudicata troppo stretta, mentre è piaciuta molto la speciale in linea con gli splendidi scenari dell’Iglesiente e il panorama marino di Nebida.

ROBERTO DENTIS

LUCA MANCA

DANILO SUELLA

Classe 125 La speciale classifica individuale premia il promettente Roberto Dentis primo davanti a Alessandro Congiu (Motorbike) e ad Antonio Melis (Mc Carbonia). Il campione in carica Alessandro Pusceddu si ritira al primo giro per un guasto al motore. Davide Decandia si impone nella Classe 250 con largo margine, la seconda posizione è per Andrea Pischedda per un solo secondo su Danilo Deias.

Classe 250 4t Ancora bagarre tra i due protagonisti della gara risolta a favore del campione uscente Danilo Suella con un buon margine di secondi su Francesco Schievenin del team Power Moto; terzo Paolo Perrotti (Motorbike). 88FM maggio | giugno 2008


Moto | Gare in Sardegna

Enduro a Iglesias GIANNI PUSCEDDU

Classe 450 4t: Pusceddu Gianni Pusceddu cambia cilindrata e vince da vero mattatore lasciandosi alle spalle il veterano Alessandro Fadda (Centauro) e Andrea Dentis (Motorbike). Nella Classe oltre 450 4t c’è il sigillo di Armando Cozzolino seguito da Luca Manca e Pier Luigi Carta.

Squadre: Motorbike primo svetta con 70 punti nella classifica a squadre: seguono Carbonia 52, Motopoint Racing Team e Mc Iglesias con 49, Mc Fluminimaggiore con 29 punti.

DAVIDE DECANDIA

Minienduro: Mainas

DANILO DEIAS

SERGIO MIBELLI

Alla ribalta anche 25 piloti del Minienduro per la prima prova del Trofeo Sardegna. Il vincitore assoluto è l’iglesiente Riccardo Mainas davanti al compagno di club Marco Uda, Michela Farci del Mc Sinnai conquista il terzo posto. Nella Classe Cadetti svetta Fabio Bozzato e nella Junior Riccardo Mainas. 2008 maggio | giugno FM89


Moto | Campionati sardi

ARMANDO COZZOLINO

Nell’Enduro Cozzolino ancora imbattibile Ma a Fluminimaggiore sorprende Garau di Luciano Zanda

90FM maggio | giugno 2008


Enduro a Fluminimaggiore Prima Iglesias e poi Fluminimaggiore: inarrestabile in avvio di stagione, Armando Cozzolino mette subito una doppia firma nel campionato regionale di Enduro. Gara spettacolare sotto il sole, organizzata dal Moto Club Fluminimaggiore con partenza da Portixeddu: quasi ottanta piloti iscritti alla seconda prova del campionato che si presenta impegnativa per il fondo sabbioso nella speciale p.s. di 1.500 metri in zona Fighezzia e la speciale in linea di 2.800 metri nei monti di S’Acqua Bona. Alla fine solamente 55 piloti tagliano il traguardo dei 135 chilometri suddivisi in quattro giri. Armando Cozzolino, alfiere del Motopoint, ha una marcia in più e domina con la mente rivolta agli Assoluti d’Italia in programma a Dorgali (26/27 aprile) essendo l’uomo di punta della pattuglia dei piloti sardi. Al secondo posto assoluto Davide Decandia (Mc 360°) che stacca di 7” il veterano dell’Enduro nonché pluricampione Gianni Pusceddu (Mc Carbonia) in sella a una Aprilia sperimentale.

ALESSANDRO PUSCEDDU

GIANNI OTTAVIANI

ALBERTO VALTELLINO

Andrea Pischedda ritorna in alta classifica con un bel quarto posto; quinto il redivivo Alessandro Pusceddu (Mc Fluminimaggiore) che stavolta porta a termine la gara senza danni alla moto. In sordina la prestazione di un altro veterano, Pier Luigi Carta (Mc Le Grotte) solamente sesto; seguono Danilo Deias (Mc Iglesias) e Roberto Dentis (Motorbike). Alessandro Pusceddu ritorna alla vittoria nella Classe 125 proprio davanti al diretto rivale Roberto Dentis; Alessandro Congiu (Motorbike) completa il podio abbastanza affaticato perché fuori allenamento.

E Luca Manca vince a Olbia Luca Manca interrompe il dominio di Armando Cozzolino: a Olbia si è imposto nella terza prova del campionato regionale di Enduro (4 maggio), allestita dal Motoclub Trecentosessanta. Una prova di fettucciato, una in linea per i 70 partenti. Luca Manca, su Ktm, ha avuto la meglio per pochi secondi sul centauro di casa Davide Decandia. Terza piazza per l’olbiense Edoardo Tocco, quarto Giovanni Pusceddu che ha preceduto il leader della classifica generale Armando Cozzolino (Beta, Motopoint). Nella classe 125 si è imposto Roberto Dentis (Motorbike Iglesias) sul compagno di squadra Alessandro Congiu. Nella classe 250 2T Decandia (Motoclub Trecentosessanta) primo davanti a Tocco e ad Andrea Pischedda ( Husqvarna). Nella 250 4 tempi vittoria di Danilo Suella (Motorbike) che ha preceduto Emanuele Bertone (Motoclub Trecentosessanta). Nella 450 successo di Giovanni Pusceddu,nella classe Oltre 450 al primo posto Luca Manca.

2008 maggio | giugno FM91


Moto | Campionati sardi FILIPPO LAI

Enduro a Fluminimaggiore LUCA MARINI

ALESSANDRO GARAU

Nella Classe 250 ancora Davide Decandia al primo posto con un largo margine su Andrea Pischedda in difficoltà in questo avvio di campionato; al terzo posto Danilo Deias. La sorpresa maggiore arriva nella Classe 250 4t con il successo di un incredulo Alessandro Garau (Mc Fluminimaggiore): visibilmente commosso, dedica ai propri sostenitori il suo primo successo di rilievo. Danilo Suella (Motorbike) si piazza al secondo posto con un distacco pesante accusando la fatica della prova, al terzo posto conclude Paolo Perrotti (Motorbike). Gianni Pusceddu si conferma pilota da battere nella Classe 450 4t: vince con un margine di vantaggio esagerato sull’ex crossista Luca Marini (Motopoint) anch’egli al suo primo risultato importante; terzo conclude Alessandro Fadda (Il Centauro). Da segnalare la dodicesima posizione ottenuta da Gianni Ottaviani (Mc Iglesias) tornato dopo 20 anni a divertirsi sugli sterrati dell’Iglesiente. Armando Cozzolino sigla la cilindrata superiore, Classe oltre 450 4t, seguito da Pier Luigi Carta. Un’altra sorpresa arriva da Igor Muntoni del neonato Motoclub Baronia. La speciale classifica a squadre premia i padroni di casa con 63 punti davanti al blasonato Motorbike (60) e al Motopoint Racing (58 punti). Alla fine i piloti esprimono il loro giudizio sulla manifestazione: in sintesi, <percorso molto impegnativo, il fettucciato si poteva allungare di più perché le cilindrate superiori facevano fatica ad affrontare le curve, bellissima la linea con l’attraversamento di diversi guadi e tutto sommato ci siamo divertiti>. Soddisfatto il Club organizzatore per questa intensa giornata di sport. 92FM maggio | giugno 2008


Moto | Campionati sardi

Motocross a Padru

GIAN MARIO ASOLE

di Luciano Zanda

Gian Mario Asole domina anche a Padru Maurizio Argiolas squalificato presenta ricorso alla Federazione Gian Mario Asole raddoppia: dopo il successo nella Classe 125 a Gonnesa (prima gara del campionato sardo di motocross), il pilota di Tempio si impone anche a Padru nel primo atto della Classe 250. Il crossodromo Sas Taras si presenta in perfette condizioni di tenuta, merito dei soci del Mc Padru e delle abbondanti piogge. Giornata uggiosa e molto ventilata, ma per fortuna non piove. Trentotto iscritti, ma al via si presentano solamente 22 piloti, assente anche il campione sardo in carica, Fabio Giua, bloccato da un infortunio durante una gara nella penisola. Al via anche il rientrante Maurizio Argiolas (Mc Sinnai) che nella prima manche parte in ritardo: la rimonta è dura, ma allo sventolio della bandiera a scacchi, dopo 13 giri, Argiolas è terzo (in 24’59”289), alle spalle

di Gian Mario Asole (24’40”532) e Silverio Fresi (24’56”195. Nella seconda manche Maurizio Argiolas è ancora in ritardo, la rimonta al battistrada Asole dura qualche giro, un sorpasso in curva molto deciso porta il “vecchio leone” di Cagliari al comando: sorpasso giudicato troppo irruento (Gianni Asole cade e il commissario di percorso segnala l’accaduto al direttore Carlo Fadda), Argiolas vince la manche ma viene squalificato per “condotta poco sportiva”. Decisione contestata dal pilota e dal presidente del suo motoclub che inoltrano subito un reclamo all’ufficio competente di Roma con il filmato della vicenda. Così la seconda manche porta sul podio, nell’ordine, Gian Mario Asole (24’39”364), Silverio Fresi (25’21”468) e Alessandro Muggianu (25’24”044).

KEVIN MANCA

2008 maggio | giugno FM93


Moto | Campionati sardi

Motocross a Padru

Gian Mario Asole (Mc Pausania), in sella alla Yamaha, ripete l’exploit firmato due settimane prima a Gonnesa: sempre in ritardo nelle partenze e costretto a inseguire i fuggitivi con notevole dispendio di energie, dà spettacolo con la sua guida irruenta ma sicuramente piacevole per il numeroso pubblico presente come sempre ai bordi del crossdromo. Il tempiese Gianni Asole, con la Honda, scatta sempre in testa ma conclude quarto nella prima frazione e - come detto - si ritira nella seconda per la caduta. Gara impegnativa anche per il possente Silverio Fresi (Mc Terranova) che conquista due volte la piazza d’onore. Continua a crescere la classe di Michele Putzu (Mc Sardegna): un quinto e ottimo quarto posto nelle due manches. Alessandro Muggianu (Mc Terranova) ha problemi nella prima frazione di gara conclusa al sesto: pronto il riscatto nella seconda manche con una terza posizione alla spalle di Fresi per soli 3”. Alberto Spano (Mc Riviera del Corallo è settimo e dodicesimo; Raoul Cermelli (Mc Sorso) rispettivamente ottavo e settimo; Alessio Mulas (Mx Xtreme) nono e sesto.

ALESSANDRO MUGGIANU

ALBERTO SPANO

FRANCESCO FADDA

94FM maggio | giugno 2008

MICHELA FARCI

MAURIZIO ARGIOLAS

In gara anche i piccoli centauri del Minicross: Simone Picciau (Mc Gonnesa) si aggiudica la prima manche della categoria jun/sen e purtroppo si ritira per una caduta senza conseguenze nella successiva. Ammirevole, come sempre, Michela Farci (Mc Sinnai): seconda nella prima manche, sale sul gradino più alto del podio nella seconda prova precedendo Gabriele Azara (Mc Olbia). L’esordiente Davide Giagheddu (Mc Olbia) è quarto e terzo. Non prende parte alla gara il campione junior Paolo Azara per una forte botta al piede in allenamento. La Classe Cadetti trova in Francesco Fadda (Terranova) un autentico mattatore con una splendida doppietta. Claudio Massa (Mc Gonnesa) occupa la piazza d’onore, Kevin Manca (Team Xtreme) completa il terzo gradino del podio. Lucia Diana (Mc Gonnesa) e l’esordiente Giorgio Demelas (San Teodoro) occupano le restante posizioni.

1°START


Moto | Campionati sardi

Motocross Siniscola

di Luciano Zanda

Motocross nel segno di Gian Mario Asole A Siniscola brilla la stella di Damir Angius nella Classe 125, Zanda nel Quadcross Gian Mario Asole mette il suo personalissimo sigillo nel primo atto del campionato sardo di motocross – Classe 125 – in scena a Siniscola nel crossdromo “Berchida”, in un impianto perfettamente rimesso in ordine dai soci del Motoclub elogiati dai numerosi piloti. Primo atto anche per il Trofeo Sardegna Quadcross con Matteo Zanda dominatore. Nuovo scenario nel 2008: numero massimo di 30 piloti al cancello di partenza e il trasponder sulle moto per velocizzare classifiche ed eventuali contestazioni sui tempi. Due batterie di qualifica per i migliori trenta, gara di consolazione per i 15 piloti esclusi. Pronostico aperto, anche perché manca il campione in carica, l’olbiese Fabio Giua, impegnato nel Trofeo nazionale KTM. Pronti via e il tempiese Gian Mario Asole (Yamaha) dimostra di essere in gran forma con una doppia vittoria: tanta grinta come per scrollarsi di dosso la sfortuna che in precedenza gli aveva sbarrato la strada. La guida è irruente ma sicura, con un unico obbiettivo: riprendersi il titolo che gli sfugge per vari motivi.

MATTEO ZANDA

2008 maggio | giugno FM95


Motocross Siniscola GIAN MARIO ASOLE

MICHELE PUTZU

DAMIR ANGIUS

Gian Mario Asole però trova un nuovo avversario che arriva dal Minicross Senior col titolo di campione regionale in tasca: il diciassettenne Damir Angius (Honda), alfiere del Motoclub Gonnesa, si presenta subito entusiasmando l’intero circus con una prestazione superlativa, conducendo addirittura la prima manche per due giri prima di essere superato dall’esperto Asole. Tanto allenamento e la partecipazione a gare nazionali gli consentono di mantenere il ritmo giusto per occupare la piazza d’onore in entrambe le manches (20 minuti più 2 giri). Un altro talento che sembra avviarsi verso le posizioni di alta classifica è Michele Putzu (Yamaha) con un terzo e quinto posto. Andrea 96FM maggio | giugno 2008

Collu (Honda) è quarto e nono, Alessandro Muggianu (Honda) fatica un po’ nella prima frazione (quinto) ed è quarto nella successiva, Silverio Fresi è costretto al ritiro nella prima manche ma è ottimo terzo nella seconda manche dopo una bella rimonta. Nella gara riservata agli spettacolari Quadcross Matteo Zanda (Honda- Mc Gonnesa) centra la doppia vittoria precedendo Marco Piras (Suzuki – Mc Villacidro) alla sua prima gara ufficiale e Fabio Galliano (Suzuki-Villacidro) prima terzo e poi quarto. Per un problema di trasponder Efisio Mameli (Honda) non risulta in classifica nella prima manche ma si rifà nella successiva con una terza posizione ben meritata.

MARCO PIRAS


Moto | Campionati sardi

Motocross a Gonnesa START 125

di Luciano Zanda

Motocross Classe 125: vince Andrea Collu A Gonnesa gara segnata dalla protesta: solo 7 piloti al via Sarà ricordata a lungo la data del 16 marzo: la gara valevole come seconda prova del campionato sardo di motocross Classe 125 entra negli annali dello sport per la singolare protesta portata avanti dai piloti. Motivo di fondo: la scarsa visibilità già dalle prove del mattino. Peccato, perché 43 piloti nell’impianto “Arena cross” di Gonnesa non si vedevano da anni e in quella domenica delle palme, purtroppo, le cose non sono andate nel migliore dei modi. Il fatto: si è rotta la pompa

che distribuisce l’acqua per l’irrigazione dell’impianto e quindi gran fermento la domenica mattina per sostituirla; nel frattempo (è già tardi) si eseguono le prove libere e i piloti giudicano troppo pericoloso il percorso. Quindi, d’accordo con gli organizzatori, si decide di eliminare i due tratti più polverosi e annaffiare il resto con i tubi di gomma. Nel frattempo una raccolta di firme circola nei box e successivamente si riconsegnano i trasponder ai cronometristi.

1°START JUN-SEN

2008 maggio | giugno FM97


Moto | Campionati sardi

Un accordo con una delegazione di piloti (preso in precedenza) per effettuare nuove prove nella pista modificata non viene rispettato. Quando vengono annunciate le batterie per le qualifiche, il malcontento aumenta e così i piloti decidono di abbandonare la pista. I piloti di casa decidono invece di salvare la manifestazione e si presentano al via in sette. Il dottor Francesco Ballero, presidente del Comitato regionale della Sardegna della FMI, presente in pista, convalida la prova perché bastano quattro piloti per qualificare una gara. Gara vinta da Andrea Collu che precede Simone Manca e Federico Manca. Diego Casula è quarto e Roberto Manca quinto; seguono Mauro Massa e Enrico Picciau. Nella prima prova dei minicrossisti debuttanti/cadetti Kevin Manca (Team Xtreme) si impone nella classifica assoluta con un secondo e un primo posto nelle due manches. Alla ribalta anche Claudio Massa (Mc Gonnesa): un primo e un terzo posto; Daniele Mocci (Mc Terralba): un quarto e un secondo posto; Francesco Fadda (T terranova): un terzo e quarto posto; Lucia Diana (Mc Gonnesa) sesta e quinta. Più combattuta la classe juniores/seniores: Paolo Azara (Terranova), ripresosi dall’infortunio al piede, riesce a domare la sua piccola Honda in una cavalcata prodigiosa che vale i 50 punti per la classifica. Andrea Casu e Luca Meconcelli, entrambi Mc Gonnesa, si scambiano la seconda e terza piazza. Quarto assoluto Simone Picciau (Mc Gonnesa) e quinta Michela Farci (Mc Ninnai). Gli auguri di FM Formula Motori vanno a Daniele Pitzeri e Francesco Carbone alla loro prima gara di campionato. 98FM maggio | giugno 2008

KEVIN MANCA

CAMPIONATO SARDO MOTOCROSS 2008 Classifica Classe 125cc GARA

GARA

24/2/08 Siniscola

16/3/08 Gonnesa

1^ Pr.

2^ Pr.

1^ Pr.

2^ Pr.

18

12

25

25

Gonnesa

8

0

22

22

52

Tempio

25

25

0

0

50 44

PILOTI

MOTO CLUB

76

Collu Andrea

MCM Gonnesa

32

Manca Simone

3

Mole Gian Mario

totali

LUCIA DIANA

Motocross a Gonnesa

80

26

Angius Damir

MCM Gonnesa

22

22

0

0

88

Manca Federico

MCM Gonnesa

0

0

20

18

38

12

Putzu Michele

Sardegna

20

16

0

0

36

102

Muggianu Alessandro

Terranova Olbia

16

18

0

0

34

77

Manca Roberto

MCM Gonnesa

0

0

18

16

34

78

Picciau Enrico

MCM Gonnesa

0

0

16

14

30

122

Massa Mauro

MCM Gonnesa

0

0

15

15

30

27

Cambule Salvatore

MCM Gonnesa

12

15

0

0

27

44

Fresi Silverio

Terranova Olbia

0

20

0

0

20

125

Casula Diego

MCM Gonnesa

0

0

0

20

20

35

Patuzzo Gualtiero

Hobby Moto

6

13

0

0

19

54

Fadda Alessio

Hobby Moto

10

8

0

0

18

51

Argiolas Federico

Hobby Mob

11

5

0

0

16

22

Soddu Paolo

Nuoro

15

0

0

0

15

24

Lampis Enrico

Sinnai

14

0

0

0

14

38

Melis Giacomo

Carbonia

0

14

0

0

14

15

Bergamin Marco

Motor School

13

0

0

0

13

206

Corda Federico

San Teodoro

4

7

0

0

11

53

Ruggeri Luca

Hobby Moto

0

11

0

0

11 10

91

Figoni Eros Paolo

Terranova

0

10

0

0

42

Meloni Domenico Luigi

San Teodoro

9

0

0

0

9

181

Padovani Maurizio

Tempio

7

2

0

0

9

533

Pinna Alessandro

Seneghe

0

9

0

0

9

92

Cana Daniele Bruno

Alghero Riv.Cora

0

6

0

0

6

333

Piemonte Mirko

San Teodoro

5

0

0

0

5

94

Soddu Stefano

Nuoro

1

3

0

0

4

97

Soddu Gianmichele

Nuoro

0

4

0

0

4

52

Secci Davide

Hobby Moto

3

0

0

0

3

104

Pulvirenti Matteo

Terralba

2

0

0

0

2


Moto | Campionati sardi

Motocross a Villacidro

Motocross

GIAN MARIO ASOLE

di Luciano Zanda

spettacolo anche a Villacidro Vincono Asole (Classe 125), Marco Piras (Quad), Fadda e Azara nel minicross Grande giornata di cross ed emozioni domenica 20 aprile nel crossodromo “Sa Spendula” a Villacidro. I protagonisti del motocross si sono dati appuntamento per la terza prova della Classe 124 campionato sardo, unitamente ai piloti del Quad e del Minicross, di fronte a un folto pubblico (quasi mille persone hanno incitato i piloti con trombe da stadio e numerosi striscioni) in una giornata quasi estiva. Migliaia di litri d’acqua sono stati versati sul terreno di gara sino a renderlo scivoloso in certi punti, specialmente nella seconda manche. Nota di merito al Club organizzatore e in particolare a Giorgio Piras per aver triturato (con una macchina speciale) il

fondo della pista, eliminando la gran parte delle pietre causa di numerose forature. Si inizia con le qualifiche per delineare i trenta migliori tempi per la Classe 125 che, a nostro parere, quest’anno è la “classe regina” per numero di adesioni. E’ piacevole rincontrare Danilo Fodde dopo i vari infortuni e assenze dalle competizioni: <devo stare attento e accontentarmi di quello che riesco a ottenere>, dice il pilota olbiese prima delle prove. In gara, nonostante la frase pronunciata la mattino, ai suoi avversari e al pubblico che lo acclama offre una prestazione maiuscola con una seconda posizione assoluta, segno che la stoffa del campione non si è esaurita. ALESSANDRO MUGGIANU


Moto | Campionati sardi Un altro campione che sta marciando alla grande è il tempiese Gian Mario Asole che stavolta mette nel carniere altri 47 punti per la classifica assoluta di questo avvincente campionato. Nella prima manche va in testa dall’inizio alla fine, nella seconda invece deve soffrire per un infelice avvio (attorno alla settima posizione), complice il fondo sconnesso causato dai quad: rimonta esasperata sino alla seconda piazza, alle spalle del vincitore Alessandro Muggianu, e vittoria assoluta per somma di piazzamenti. Silverio Fresi (Mc Terranova) occupa il terzo gradino del podio con due quarti posti. Andrea Collu (Mc Gonnesa) disputa una magnifica prima manche terminando secondo acclamato dai suoi numerosi fans: nella seconda, invece, è solamente ottavo, ma comunque quarto assoluto. Un altro pilota rientrato in forma è Alessandro Muggianu (Mc Terranova): purtroppo si ritira al sesto giro per la rottura di una leva quando lotta nel gruppo di testa, ma la voglia di rivincita esplode nella seconda manche quando schizza in testa e comanda per tutti i dodici giri sino alla bandiera scacchi con un discreto margine sul rivale Gian Mario Asole. LUCA MECONCELLI

MARCO PIRAS

100FM maggio | giugno 2008

Motocross a Villacidro

Da sinistra ANDREA CASU e DAVIDE GIAGHEDDU

Altro spettacolo quello offerto dai quad per la terza prova del Trofeo Sardegna. Il pilota di casa, Marco Piras, firma una doppia vittoria: nella prima manche si impone dopo un estenuante pressing su Andrea Solinas (Mc Gonnesa) che esce fuori pista e termina quinto; nella seconda manche Efisio Mameli (Mc Gonnesa) scatta al comando ma poi - a causa di un sassolino incastratosi nel disco del freno anteriore - è obbligato a lasciare il comando a Marco Piras che si invola verso il secondo successo di giornata. Nella classifica assoluta Giorgio Piras (fratello di Marco) è secondo davanti ad Andrea Solinas e al nuorese Luca Mulas. In gara anche i Minicross per la seconda prova del campionato sardo: Francesco Fadda (Mc Terranova) è la rivelazione con una doppia vittoria nella classe cadetti/debuttanti; Daniele Mocci (Mc Terralba) è terzo e secondo e Claudio Massa (Mc Gonnesa) quarto e terzo; Kevin Manca (Team Xtreme) strappa un secondo e quarto posto. La classe senior/junior ripropone un grande Paolo Azara (Mc Terranova) con successo pieno e distacchi pesanti sugli inseguitori. Luca Meconcelli (Mc Gonnesa) quando è al comando prende una botta al piede e retrocede in sesta posizione, nella frazione successiva si fa avanti sino alla piazza d’onore: Andrea Casu (Mc Gonnesa) è secondo assoluto con un secondo e terzo posto, Michela Farci (Mc Sinnai) terza e quarta.


Moto | Campionati sardi

Motocross a Gonnesa

MAURIZIO ARGIOLAS

di Luciano Zanda

Maurizio Argiolas, rivincita a Gonnesa Lasciate alle spalle le polemiche che hanno segnato la gara del 16 marzo (seconda prova della Classe 125 per il campionato sardo di motocross: solo 7 piloti al via), i soci del Motoclub Gonnesa presentano l’Arena Cross in perfette condizioni rovesciando tante cisterne d’acqua lungo tutto il percorso. “Regia” del Mc Iglesias (domenica 13 aprile) con l’aiuto di diversi motoclub locali. Maurizio Argiolas (Mc Sinnai), col dente avvelenato per l’episodio di Padru (ne abbiamo parlato nelle pagine precedenti), ci tiene a riscattarsi per dimostrare che la grinta di un tempo non è andata persa. Una doppia vittoria, maturata giro dopo giro: nella prima manche schizza in testa già dalla partenza, nella seconda frazione controlla e poi passa al comando per restarci sino al traguardo. Secondo posto assoluto per un grande Gian Mario Asole (Pausania) che non riesce a partire nelle prime posizioni ed è costretto a inseguire il fuggitivo.

Da sinistra ANDREA SOLINAS e MARCO PIRAS

2008 maggio | giugno FM101


Moto | Campionati sardi

Motocross a Gonnesa

da sinistra: ANDREA COLLU e DAMIR ANGIUS

GIACOMO MELIS

SIMONE MANCA

EFISIO MAMELI

Al terzo posto il pilota di casa Andrea Collu costretto a guidare sempre al limite; al quarto il veterano Michele Medda (Hobby Moto) e al quinto Damir Angius (Mc Gonnesa) reduce da un infortunio in gara nazionale. Marco Bergamin (Motor School di Oristano) si insedia in sesta posizione assoluta davanti a Giacomo Melis (Mc Carbonia) e Federico Manca (Mc Gonnesa). Silverio Fresi (Terranova) ottiene un quarto posto nella prima frazione di gara ma è costretto al ritiro nella seconda manche per una rovinosa caduta al secondo giro quando si trovava in prima posizione. Giornata da dimenticare per Gianni Asole (Tempio): durante un atterraggio accusa un forte dolore alla schiena e si ritira; nella seconda manche cade nel salto d’arrivo per il cambio in folle. Doppio ritiro per l’algherese Tore Cambule e Francesco Pintus (Mc Carbonia). Seconda prova del Trofeo Sardegna Quadcross con otto partecipanti: Efisio Mameli (Mc Gonnesa) centra una doppietta con un abbondante distacco su Marco Piras (Mc Villacidro); al terzo posto il campione uscente della specialità Andrea Solinas (Mc Gonnesa), quarto il nuorese Luca Mulas fuori forma fisica, quinto il villacidrese Giorgio Piras. 102FM maggio | giugno 2008

GARA 9/3/08 Padru

GARA 13/4/08 Iglesias

totali

CAMPIONATO SARDO MOTOCROSS 2008 Classifica Classe 250cc N°

PILOTI

MOTO CLUB

1^ Pr.

2^ Pr.

1^ Pr.

3

Asole Gian Mario

Tempio

25

25

22

22

94

4

Argiolas Maurizio

Sinnai

20

0

25

25

70

44

Fresi Silverio

Terranova Olbia

22

22

18

0

62

76

Collu Andrea

MCM Gonnesa

1

16

16

20

53

2^ Pr.

96

Medda Michele

Hobby Moto

0

0

20

16

36

102

Muggianu Alessandro

Terranova Olbia

15

20

0

0

35

12

Putzu Michele

Sardegna

16

18

0

0

34

26

Angius Damir

MCM Gonnesa

0

0

15

18

33

6

Porcu Patrik

Team X Treme

4

4

9

11

28

15

Bergamin Marco

Motor School

0

0

14

14

28

59

Cermelli Raoul

Sorso

13

14

0

0

27

36

Mulas Alessio

Team Xtreme

12

15

0

0

27

38

Melis Giacomo

Carbonia

0

0

10

15

25

88

Manca Federico

MCM Gonnesa

0

0

11

13

24 23

8

Spano Alberto

Alghero

14

9

0

0

29

Dassu Roberto

Nuoro

11

12

0

0

23

333

Piemonte Mirko

San Teodoro

10

11

0

0

21 20

25

Crabu Alessandro

Motopoint

0

0

8

12

206

Corda Federico

San Teodoro

9

10

0

0

19

7

Asole Giovanni

Tempio

18

0

0

0

18

72

Canu Massimo

Tempio

3

0

6

9

18

79

Cabriolu Ignazio Roberto

Villacidro

0

0

7

10

17

108

Cermelli Eliseo

Sorso

8

7

0

0

15

99

Dore Mauro

Tempio

5

8

0

0

13

9

Monaco Massimo

Alghero

0

13

0

0

13

32

Manca Simone

Gonnesa

0

0

13

0

13

86

Mundula Daniele

Tempio

6

6

0

0

12

125

Casula Diego

MCM Gonnesa

0

0

12

0

12

78

Picciau Enrico

MCM Gonnesa

0

0

4

7

11

73

Steri Giovanni

Villacidro

0

0

3

8

11

115

Muzzu Alex

Padru

7

0

0

0

7

57

Dorattiotto Massimo

Sinnai

0

0

0

6

6

2

Mascia Gregorio

Team X Treme

0

5

0

0

5

95

Romano Alessandro

Bad Bikers

0

0

5

0

5

122

Massa Mauro

MCM Gonnesa

2

0

0

0


Moto | Campionati sardi

NICOLA BACCANTI

Supermoto ad Alghero

di Luciano Zanda

E’ di Baccanti la Supermoto Sport più veloce Ad Alghero nella Classe Prestige domina Nioi Nel “regno” delle Supermoto il primo acuto è del pilota di casa: Nicola Baccanti nella Classe Sport (fino a 450 cc) domina in sella alla sua Kawasaki vincendo entrambe le manches. Posto migliore non si poteva trovare per l’avvio del campionato sardo: il kartodromo Riviera del Corallo è stato teatro di una gara appassionante organizzata magistralmente dal locale Motoclub Alghero e diretta dal veterano Carlo Fadda, gara (domenica 6 aprile) nobilitata da un gran numero di spettatori - presenti il sindaco e l’assessore allo sport - in una giornata soleggiata con un forte e fastidioso vento. Nicola Baccanti, alfiere del Motoclub Alghero, ha conquistato la pole assoluta nella Classe Sport aggiudicandosi anche un meraviglioso trofeo in marmo scolpito a mano. Nicola Baccanti ha guidato con disinvoltura la sua Kawasaki nei 14 giri di un tracciato che conosce alla perfezione dopo la serie di allenamenti invernali con Max Manzo&company.

GIANNETTO NIOI (9)

2008 maggio | giugno FM103


Moto | Campionati sardi Nella prima manche secondo assoluto il suo giovane allievo, Ivan Palomba, ex minicrossista e rivelazione della giornata in sella alla Husqvarna; al terzo posto Alessandro Murgia (Honda- Mc Sinnai) che precede Roberto Repole (Honda- Mc Carbonia) e Giorgio Miscali (Honda-AGN Ghilarza. Stessa musica, o quasi, nella seconda manche: Baccanti precede ancora Palomba, terzo è Pillittu, quarto Paolo Soddu (Kawasaki- Mc Nuoro), quinto Repole. Nell’assoluta, alla fine, Baccanti precede Palomba, Murgia, Pillittu, Repole (ottimo rientro dopo un periodo di stop), Giorgio Miscali, Soddu, Andrea Manunta (Nuoro) Salvatore Tanda (Oliena), Claudio Giagu (Città di Sarroch), Michel Miscali (AGN Ghilarza), Paolo Delogu (Nuoro), Gianfranco Tanca (Nuoro), Giovanni Antonio Schirra (Nuoro) e Mauro Perra (Città di Sarroch. Trasferta amara, purtroppo, per Alessandro Loi (Motopoint): Suzuki fuori uso dalle prove del mattino.

IVAN PALOMBA

FRANCESCO MARIOTTI

Classe Prestige: Mariotti secondo Più combattuta la Classe Prestige (oltre 450 cc): il nuorese Giannetto Nioi, con un primo e secondo posto, si impone nella classifica assoluta battendo il tempiese Francesco Mariotti che essendo a corto di preparazione fa fatica reggere il passo dello scatenato campione in carica. Così il film della gara: nella prima manche Nioi, in sella alla Honda, precede Roberto Bellu (Alghero, Honda), Fabio Fois (Sassari, Honda), Domenico Cecchini (Alghero, Honda) e Francesco Mariotti (Honda). Seconda manche: Mariotti è autore di una prova maiuscola e taglia il traguardo con Nioi attaccato alla ruota posteriore; seguono Fois, Bellu e l’algherese Gianluca Lopez (Yamaha). Prima gara per il sassarese Fabio Fois e un terzo posto assoluto; prima gara anche per Roberto Bellu (Mc Alghero) e quarta piazza assoluta. A seguire gli esordienti Domenico Cecchini, Gian Luca Lopez, Marco Casula e Paolo Ciro Solombrino, tutti del Motoclub Alghero.

104FM maggio | giugno 2008


Supermoto ad Alghero ROBERTO REPOLE

TONINO PIRA

PAOLO SODDU

ANDREA SERRA

CAMPIONATO SARDO SUPERMOTO 2008 Classifica Classe Prestige N°

piloti

MOTO CLUB

Alghero Assoluta

9 155 58 23 27 15 141 16 82 12

Nioi Giovanni Mariotti Francesco Fois Fabio Bellu Roberto Cecchini Domenico Lopez Gianluca Casula Marco Solombrino Paolo Ciro Muntoni Igor Atzori Marco

Nuoro Tempio Sassari Alghero riv. Corallo Alghero riv. Corallo Alghero riv. Corallo Alghero Riv Corallo Alghero riv. Corallo Baronia Motopoint Racing Tew

25 22 20 18 16 15 14 13 12 11

CAMPIONATO SARDO SUPERMOTO 2008 Classifica Classe Sport N°

PILOTI

MOTO CLUB

Alghero Assoluta

38 138 28 111 19 99 22 29 6 25 98 5 11 55 24

Baccanti Nicola Palomba Ivan Murgia Alessandro Pillittu Marco Repole Roberto Miscall Giorgio Soddu Paolo Manunta Andrea Tanda Salvatore Giagu Claudio Miscall Michel Delogu Paolo Tanca Gianfranco Schirra Giovanni Antonio Perra Mauro

Alghero Alghero riv. Corallo Sinnai Sinnai Carbonia AGN Ghilarza Nuoro Nuoro Oliena Cittá di Sarroch AGN Ghilarza Nuoro Nuoro Nuoro Cittá di Sarroch

25 22 20 18 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6

Quad Motard: vince Andrea Serra Attesi al via anche gli specialisti delle quattro ruote artigliate, spettacolari come sempre e anche funambolici con derapate al limite dell’aderenza. Imponendosi nelle due manches vince ancora un esordiente, Andrea Serra del Mc Alghero, con una Yamaha 700: nulla può Tonino Pira con la Suzuki contro la potenza del rivale specialmente nel lungo rettilineo dove si fa notare la differenza dei cavalli. Il pilota nuorese ha cercato in tutti i modi di contrastare il passo al battistrada specie nei tornanti e sullo sterrato ma alla fine il risultato non è cambiato: terzo Marco Piras (Suzuki- Mc Villacidro). Nella seconda manche Serra e Pira hanno doppiato addirittura il terzo classificato Raffaele Fois (Suzuki-Nuoro). Al quarto posto Marco Piras seguito dal fratello Giorgio, da Fabio Galliano e Luca Ghiani, tutti del Motoclub Villacidro. Un plauso anche allo sfortunato Matteo Zanda vittima di una brutta caduta nelle prove (lussazione della spalla) e ai cronometristi di Sassari per la celerità nel fornire le classifiche (finalmente). 2008 maggio | giugno FM105


Speciale | Nautica

di Donatella Rossi

Il fascino del Nautic Show a Cagliari E non è mai finita! Proprio così… La nona edizione del “Nautic Show Sardinia”, svoltasi nella banchina di via Roma all’interno del porto di Cagliari dal 12 al 20 aprile, è infatti iniziata durante la precedente manifestazione quando i due organizzatori Giovanni Leonori e Walter Grisolia erano già al lavoro per la successiva, con tanto di richieste di autorizzazioni all’Autorità Portuale e con la raccolta di contatti con i cantieri nautici di tutta Italia, non solo sardi, interessati a partecipare a

questa importante vetrina in cui i vari marchi possono essere conosciuti dagli operatori del settore. E così, sabato 12 aprile alle ore 11,30 sotto un cielo velato dalle nuvole, e con l’onnipresente Eolo, ha preso il via ancora una volta il Nautic Show con la benevolenza e il favore di tutti coloro che amano il mare, che l’hanno nel cuore e che sperano che questo progetto vada oltre e contribuisca a valorizzare la Sardegna e a far diventare Cagliari un punto di riferimento nel Mediterraneo. Questo

è ciò che si augura anche il presidente dell’Autorità Portuale, Paolo Fadda, che considera questa “fiera” una manifestazione ormai stabile e inquadrata in una politica già avviata da qualche anno che si rivolge al mercato nautico, foriero anche di ritorni economici in quanto in grado di creare nuovi input turistici e imprenditoriali. L’intento è quello di sviluppare sia un’attività di vendita che di assistenza delle barche in modo che questa vetrina possa far inserire Cagliari nell’itinerario delle fiere nautiche.

Protagonisti anche i cantieri sardi

Al Nautic Show quest’anno hanno aderito molti espositori del Nord e del Centro Italia oltre a quelli sardi. Presenti anche i costruttori dei motori Johnson. I cantieri sardi hanno esposto i marchi esteri di cui sono concessionari esclusivi per la Sardegna: barche Quicksilver, motori Mercury, gommoni Zodiac, Antares, Asso, Loadstar e Mariner che fanno tutti capo a società americane. E ancora: i gommoni Marvel, uno splendido gommone Raymarine di 13 metri con due motori Yamaha da 150 cc ciascuno e i prestigiosi marchi francesi Jeanneau e Beneteau per yacht fino a 50 piedi e fino a 800mila

106FM maggio | giugno 2008

euro di costo portati appositamente al Nautic Show da Antibe, dove vengono varati. Da menzionare l’exclusive dealer Cranchi, che consegna barche in tutto il mondo garantendo un servizio unico ed efficiente in qualsiasi periodo dell’anno e che si avvale di una innovativa tecnologia per spostare le barche a terra sulla falsariga del sistema di movimentazione degli aerei. Un grande in bocca al lupo anche ad Andrea Mura, Guido Maisto e al loro Vento di Sardegna che ha omaggiato con la sua presenza la manifestazione fino alla partenza della regata Roma per due.


Nautic Show a Cagliari

Cagliari, mare e turismo I due tenaci organizzatori vogliono far conoscere a livello internazionale la bellezza della città e del suo mare: promuovendo l’attività nautica c’è una conseguente promozione del turismo e quindi del territorio. Ma perché questa importante iniziativa non viene supportata completamente dai vari enti territoriali? Nel caso del Nautic Show ci sono solo piccole sovvenzioni da parte di alcuni enti e si può dire, in un certo senso, che tale importante iniziativa si regge da sé. Grisolia e Leonori si augurano di raggiungere presto, magari già alla prossima edizione, l’importante traguardo di dare maggiore lustro alla manifestazione e quindi alla città grazie a una più attiva collaborazione coi vari enti: e sono certi che la trasformazione in atto nel porto di Cagliari, con la creazione di più servizi e infrastrutture abbinate alla prossima apertura del Terminal Crociere, darà maggior voce in capitolo al capoluogo sardo nel mondo della nautica.

Il primo atto a Capitana nel 1999 La manifestazione, nata per “gioco” nel 1999 a Capitana come mostra dell’usato, è il frutto di un’idea dei due amici che non si spiegavano la mancanza di una fiera nautica proprio in un’isola come la Sardegna. L’innovativo progetto fu supportato da Gianfilippo Arlotta, che Giovanni e Walter porteranno sempre nel cuore perché ha dato loro la spinta per quest’avventura in cui ha continuato a credere la figlia Federica Arlotta, ora responsabile del porto di Marina di Capitana. Si iniziò con 30 barche usate. Questi i numeri della nona edizione: 18 mila mq di esposizione tra terra e mare, oltre 200 barche a vela e a motore di diverse metrature, gommoni, canoe, 60 stand di accessori, abbigliamento e componenti nautici.

Trofei, eventi e i Battellieri Un ricco programma di eventi, un magazine ufficiale, talk show con vari personaggi che hanno raccontato il loro rapporto col mare, il 3° Trofeo Nautic Show di optimist, il 1° trofeo in Italia di vertical jigging, lezioni di traina d’altura, i soliti ospiti Sapere Sapori Navigando della Basilicata con due splendidi caicco di costruzione turca e il travolgente Effetto Ferra di Fausto Ferraboschi, emiliano innamoratosi della Sardegna e di Cagliari durante la scorsa edizione a cui partecipò come uno dei tanti visitatori, e i suoi pirati I Battellieri di Cagliari che hanno suonato musica jazz a bordo di una barca adibita a locale lounge. Ricordiamoci che è proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante e che a volte i sogni si avverano! Basta crederci! Così come ci hanno creduto Walter e Giovanni, spinti dall’amore per il mare di Cagliari e dalla passione per la nautica e convinti che non si debba mai dimenticare quanto sia meravigliosa quest’Isola. Senza entusiasmo non si è mai compiuto niente di grande e loro ne hanno da vendere. Bravi ragazzi! L’augurio è che questa vostra idea abbia la possibilità di volare sempre più in alto.

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Speciale | Nautica

di Alessandro Manca

Boat Show di Roma e Nauticsud di Napoli: anche la Sardegna tra le grandi “stelle” <Everything should be made as simple as possibile, but not simplex> (A. Einstein) : <tutto dovrebbe essere reso il più semplice possibile, ma non più semplice>. Più semplice di come appare… a quali occhi? Agli occhi di chi lo ha pensato, di chi lo ha realizzato, di chi lo sta guardando, di chi lo usa, di chi lo manovra, di chi lo odia …o lo ama: insomma di chi lo fruisce in ogni modo attraverso i propri sensi. Questo pensiero - frammento di un modo d’essere e di pensare dell’età moderna - trova nel design e nelle sue tendenze contemporanee l’essenza del concetto minimalista, un’essenzialità intesa come ricerca dell’efficacia e del compromesso tra benessere e quotidianità. L’importante è che se ne 108FM maggio | giugno 2008

parli…nel bene o nel male: ecco perché il design avvicina le genti, le culture… le città. Davanti ad un’automobile, sfogliando una rivista di case, volgendo lo sguardo su passerelle di moda o in banchina - meglio a bordo di uno yacht - il passo è breve, il fine ultimo è destare emozioni, meravigliare l’interlocutore. Purché se ne parli: è il primo scopo di tantissime campagne pubblicitarie televisive e sui magazine. Lo stesso stupore che accompagna i visitatori… e - perché no anche gli stessi espositori ed organizzatori durante manifestazioni quali fiere ed anteprime in cui finalmente si mostrano con orgoglio, passione e un pizzico di vanità le ultime nate e le irriducibili dei mari.

Alessandro Manca (ingegnere) Giovane talento di Monserrato, già avviato a una brillante carriera. 28 anni. Laurea nella facoltà di Ingegneria Meccanica dell’Università di Cagliari e MYD al Polidesign di Milano. Ha collaborato con affermate realtà della nautica italiana, completando il proprio know-how di studi di progettazione con le problematiche costruttive e di gestione del cantiere. Ricoprendo ruoli di project management e di progettista interno al cantiere, è stato impegnato nella progettazione di scafi, strutture e impianti per imbarcazioni sia a vela che a motore, fornendo soluzioni tecniche in produzione. Oggi è impegnato nel coordinamento e nella gestione delle commesse presso una importante e avanzata azienda nautica a carattere industriale, curando inoltre gli aspetti tecnico-costruttivi per la realizzazione di modelli e stampaggio in compositi.


Boat Show e Nauticsud

Big Blu-Rome Sea Expo Sono stati due dei più fortunati – “meteorologicamente” parlando- weekend a celebrare recentemente il successo del BOAT SHOW di Roma e del NAUTICSUD di Napoli, appuntamenti di rilievo del settore nautico italiano e non solo! Così dopo lo strepitoso successo della prima edizione è ritornato negli ampi spazi della Fiera di Roma l’evento Big Blu – Rome Sea Expo: è stato superato infatti il tetto dei 125.000 visitatori registrando una crescita del 25% rispetto allo scorso anno. Il Salone Nautico della Capitale si presentava come un grande contenitore di eventi e manifestazioni dedicate a tutti gli amanti del mare ed ha riunito due rassegne specialistiche: Boat Show Roma ed Eudishow. I numeri dell’Edizione 2007 visitatori

oltre 100.000

espositori

543 provenienti da 26 nazioni

imbarcazioni in esposizione

520

mq espositivi

80.000

giornalisti accreditati

221

Terranova 68 costruito ad Arbatax Tra i principali nomi ricordiamo Abacus, Aicon, Apreamare, Azimut, Baia, Dalla Pietà, Ferretti, Fiart, Gagliotta, i marchi distribuiti da My Boat (tra cui i Cantieri di Sarnico), Nautica Casarola, Sno e Ibs, Nautica Schiano, Stella Mare. Sono sempre più quelli che scelgono Napoli per le loro anteprime mondiali, come l’InCRedible 55 di InRizzardi. Vanto della terra sarda come patria di adozione per il cantiere ligure TERRANOVA che ha esposto la sua navetta TERRANOVA 68, interamente costruito ed allestito presso gli stabilimenti di Arbatax. Chissà se a partire dalla prossima stagione (l’anno nautico scatta dal 1 settembre e si conclude il 31 agosto dell’anno successivo) un appuntamento di questa caratura sarà possibile anche lungo le nostre coste, a detta di tutti le più affascinanti e meravigliose del Mediterraneo (1897 km circa di costa lungo tutta l’isola) regalandoci una importante vetrina. Eventi che richiamano un pubblico numeroso, generando un indotto di rilevante interesse turistico e commerciale. Chiudiamo con una frase: <La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattromila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso». (Fabrizio De André, 1996).

Boat Show Roma, il Salone della nautica, degli accessori, dell’attrezzatura e dei servizi per il diporto, si è presentato alla seconda edizione quasi raddoppiando gli spazi espositivi con l’obiettivo di consolidare le categorie merceologiche già presenti e di svilupparne di nuove, garantendo massima visibilità a imbarcazioni di ogni tipologia. Nei 12 padiglioni della Fiera si sono alternati espositori di subacquea, parchi naturali, aree marine protette e imbarcazioni a vela, a motore e pneumatiche per oltre 120.000 mq con un aumento del 50% di spazi espositivi rispetto alla precedente edizione. A completare l’offerta espositiva del settore nautico è stata l’area (ben 3 padiglioni) dedicata alle imbarcazioni pneumatiche. Con il Gommoshow, il Salone romano si è presentato come un punto di riferimento della piccola e media nautica da diporto: da una recente ricerca si pone al primo posto nel mondo per numero di battelli pneumatici esposti. Gli espositori che hanno aderito a questa seconda edizione sono stati infatti oltre 800 e le imbarcazioni esposte ben 700. 2008 maggio | giugno FM109


Speciale | Nautica

Il Nauticsud per rilanciare Napoli Giunto alla 39ma edizione, il Salone campano ogni anno si propone come un volano di sviluppo in un territorio di grande fascino e importanza storica e artistica, ricco di infinite potenzialità da sfruttare. Nauticsud, che ha compreso la necessità di aumentare i posti barca per lo sviluppo della nautica italiana, ha un progetto importante e ambizioso: estendere l’area di banchina portuale con pontili galleggianti nello specchio acqueo di Mergellina, usufruendo degli spazi necessari per la Fiera messi a disposizione dai concessionari e dai privati. Puntando sulla valorizzazione e sullo sviluppo dei porti turistici campani, di cui il Nauticsud si fa promotore, quest’ultima edizione è stata caratterizzata per i molti convegni e iniziative al fine di incoraggiare un nuovo modello di portualità, che miri alla creazione di strutture compatibili con l’ambiente, fortemente legate al territorio e considerate parte integrante del tessuto storico delle città.

110FM maggio | giugno 2008

Lino Ferrara, presidente del Salone napoletano dal 2002, è il principale artefice della nuova strategia della manifestazione. Il Nauticsud oggi è un centro di discussioni e progetti. Per questo l’organizzazione si rifà all’esperienza francese di Cannes e sogna un Salone sempre più internazionale, con la consapevolezza che il Nauticsud potrebbe rilanciare il ruolo della città nel mondo. Riguardo al rapporto con Genova, Salone italiano per antonomasia, è bene parlare di complementarietà: Nauticsud è complementare a Genova innanzitutto per motivazioni, in quanto la manifestazione campana rappresenta i diportisti (con un approccio ambientalista), quella ligure i costruttori; in secondo luogo, sono diverse la stagioni e l’ubicazione territoriale (Nord e Sud). Tantissime le barche esposte, con molte novità. Il Salone è sempre più appuntamento fisso per i principali operatori del settore, dalla cantieristica, sia a vela che a motore, all’accessoristica. Tra questi ci sono, inoltre, operatori di charter e broker, scuole nautiche, servizi finanziari e assicurativi e molti altri espositori in qualche modo legati al mondo nautico. Registrando una crescita del 15% rispetto alla scorsa edizione, l’evento è stato visitato da più di 160.000 visitatori (dato di sabato 15 marzo).


Boat Show e Nauticsud

Alcune cifre sulla manifestazione: 300 barche in acqua; 1.300 barche a terra; 700 marchi esposti. Negli spazi dei 10 padiglioni della Mostra d'Oltremare, ampliati già dall’edizione 2007 con la costruzione del Padiglione Nauticsud e nei 720.000 mq di quartiere fieristico hanno trovato spazio le imbarcazioni inferiori ai 15 metri, i gommoni, i motori, accessori e tutte le categorie merceologiche legate al turismo marino, oltre alla stampa specializzata. Al “Marina Nauticsud” di Mergellina, fiore all’occhiello del Salone nautico, hanno trovato spazio in acqua le imbarcazioni dei migliori produttori italiani e internazionali, con una crescita sensibile della presenza diretta delle Case madri e dei marchi in esposizione. Si pensa in grande: per le prossime edizioni si creeranno spazi per imbarcazioni fino ai 70 metri.

Linearossa54

La Sardegna e il diporto nautico La Sardegna a questo appuntamento non è rimasta a guardare: da citare la partecipazione della IBS, azienda leader con diverse sedi nell’Isola (Olbia, Porto Cervo, Alghero e Cagliari) nel settore del diporto nautico per la commercializzazione e assistenza dei marchi Viking, Tiara, Riviera, Cantieri di Sarnico, Cigarette, Posillipo e Warren YAchts, e della SNO YACHTS, cantiere con sede ad Olbia, importatore esclusivo Hatteras, Cabo, Donzi per Italia, Monaco e Francia, nonché concessionario esclusivo Dominator e San Lorenzo in Italia e per Atlantis-Gobbi nel centro sud Italia. Menzione speciale per l’anteprima del prototipo LINEAROSSA 54, dei giovani progettisti cagliaritani di UKI DESIGN. Un pubblico eterogeneo, ma accomunato dalla passione per il mare ha partecipato ai 5 giorni della rassegna: dagli esperti di settore ai curiosi, dai bambini delle scuole ai tecnici. In particolare, un grandissimo successo ha riscontrato la piscina organizzata da Fiv ed Ucina per la promozione della campagna Navigar M’è Dolce. La piscina è stata utilizzata, infatti, dai bambini delle scuole, per un primo approccio al mondo della nautica ed al rispetto per il mare. Anche Pelagos, il Festival dell’immagine sottomarina, isola culturale di Big Blu, che ha coinvolto ben 6.000 bambini nelle sue iniziative.

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