FM Magazine N°36

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FMmag210x280Kuga

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P o s t e I t a l i a n e S. p. a . - S p e d i z i o n e i n a b b o n a m e n t o p o s t a l e - 4 5 % a r t . 2 c o m m a 2 0 / b l e g g e 6 6 2 / 9 6 - D C B C a g l i a r i

Magazine dei motori in Sardegna: auto, moto, gare e personaggi

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in copertina

FM formulamotori MAGAZINE

Immagina qualcosa di completamente diverso.

Valentina Caruso

NUMERO 36

formulamotori

luglio - agosto Anno 2008 - € 2,90

MAGAZINE

Delta

La nuova era Lancia

Ford Kuga

Nuovo concetto di SUV

Ibiza

L’ icona della Seat

Koleos

Primo SUV Renault

Gare in Sardegna Auto e Moto

Perché accontentarsi della realtà così com’è? Oggi puoi cambiarla, a partire dalla tua auto. Kuga. La nuova dimensione del crossover. Scoprila in tutti gli showroom.

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NUMERO 36 luglio - agosto Anno 2008

Kuga. The Ford Crossover.

ess Rubrica di Fitn

e Inserto special luglio - agosto Anno 2008

ti e salute gi, sport, even egna: personag & Moda in Sard

mo da fitn ess e

MAGAZI

NE

illo Frank Cas stile di vita

da o M s s e n t i M F F e l a i dedicata c a e ic r b p u r S a v ro la nuo ume lute in questo n , moda e sa ta ie d i, g g 1 ti, persona pagine 83 - 11 spor t, even

Body Building:

neddu Andrea Pru a personale” L’ arte della

“difes

Dotta Gianfranco va n, filosofia sporti Il “Club” Athlo

lding Body Bui ri in Sardegna Titoli tricolo

Yoga

lina

Un’antica discip

Colla GiulianodiLa Body Building Un campione

La dieta sperto I consigli dell’e

e ain Bik Mount gna Rally di Sarde Il primo

Frank Casillo

te palestre-santuari in Sardegna: entusiasman delle palestre “fenomeno” nel “pianeta” quotidiano. Un Un viaggio un lungo viaggio no dallo stress che spese ci allontana Motori iniziamo gi straordinari

Formula o in forma e di personag numero di FM fisici che ci rimetton “ricca” di realtà . Noi, con le nostre A partire da questo degli esercizi internella nostra Sardegna televisione o stampa in generale cura del corpo, con servizi e il mondo, anche della salute, della tempo in tutto fantastico mondo riflettori dei “media”, un fatto dilagando da scoperta di questo “spaccato” di volontà) dai grandi sociale che sta (non per loro , andiamo alla si ne di offrire uno restano lontani solo l’intenzio auto e delle moto, e Vanessa Vallascas so e sovente vere e proprie, motori, delle Donatella Rossi li per sul fronte dei e giornalistiche” Sara Gregorio, ottime credenzia specializzato collaboratrici fare delle “inchiest rappresentano che un periodico la pretesa di sfuggire allo stress a prima vista, (gia.pi.) viste. Non abbiamo di ottima salute, bene degli altri. sembrare strano, il Può per godere ivo. anche ma in forma, di costume significat il nostro bene, non è così: essere a di riflessi. Per e istruttori, ma con grande prontezz occupi di palestre specie sereni, tranquilli e guidare meglio,

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GHIANI

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formulamotori

MAGAZINE Anno VI - Numero 36 - Bimestrale luglio/agosto 2008 www.formulamotori.com Direttore editoriale Direttore responsabile Gianni Piras gianni.piras@formulamotori.com

Editoriale

Auto verde: GPL e metano a tutto gas In Italia primo distributore di bioetanolo Ci siamo. Cominciamo a segnare due date storiche nel pianeta dell’auto-verde, dell’auto che deve inquinare il meno possibile, possibilmente zero assoluto. A fine giugno a La Spezia è stato inaugurato il primo distributore di bioetanolo, il primo in assoluto in Italia: Ford, Saab e Volvo hanno messo a disposizione un buon numero di

Redazione Gabriele Piras (gabriele@formulamotori.com) Nicola Piras (nicola@formulamotori.com) Raffaella Piras (raffaella@formulamotori.com)

auto per dimostrare l’importanza e l’efficacia del bio-carburante (ricavato dal mais,

Collaboratori nazionali Piero Abrate, Giorgio Cerbai, Bruno Tonidandel, Emiliano Marziali, Sebastiano Pugliese, Corrado Canali Marco Cecchinelli, Annibale Falaschi Gian Luca Gafforio, Gianni Sandri, Carlo Valente

na). Seconda data: da metà giugno è in produzione la prima auto a idrogeno – FCX

Collaboratori regionali Donatella Rossi, Vanessa Vallascas, Sara Gregorio, Federico Fonnesu, Marco Pisano, Alessandro Manca, Luca Serra, Andrea Pruneddu, Luciano Zanda

vo centro Honda nell’aera di Tochigi. Concediamoci anche un po’ di gossip: tra i primi

Art Director Grafica e impaginazione Alessandro Cirina (a.cirina@tiscali.it) Fotografie Luciano Zanda, Giampiero Ragatzu Distributore per la Sardegna Servizi Stampa Sardegna (CA-Olbia) Sammarco (OR-NU) Cherchi Aldo& C (SS) Agenzia Piras (Alghero)

frumenti, legno e anche rifiuti) già da tempo ampiamente utilizzato in Svezia per ridurre drasticamente l’inquinamento sotto forma di E85 (85 % etanolo, 15% benziClarity - che segna una svolta epocale nella storia della Honda, costruita dalla prima fabbrica al mondo dedicata alle auto a celle a combustibile con sede in Giappone dopo 19 anni di sviluppo. L’inizio della produzione di FCX Clarity – che emette allo scarico solo vapore acqueo – è stato celebrato con il taglio del nastro presso il nuoclienti di FCX Clarity ci sono l’attrice Jamie Lee Curtis, suo marito Christopher Guest e il produttore cinematografico Ron Yerxa. Due date che abbiamo segnato in rosso a distanza di pochi giorni dalla decisione presa dall’Unione Europea di finanziare ” per i prossimi cinque anni con un miliardo di euro i progetti di ricerca per “pulire” l’auto. Questo perché l’UE guarda lontano: per il 2020 l’obiettivo è di ridurre di un quinto (meno 20%) le emissioni e di aumentare di un quinto (+20%) efficienza e uso di fonti rinnovabili in alternativa all’oro nero. Oggi, appunto, la grande speranza è rappresentata dai biocarburanti. E sul fronte dell’auto verde le Case procedono a passi spediti, senza soste, magari seguendo strade diverse. Stando alla cronaca di questi ultimi giorni, ad esempio, c’è da registrare il premio Award (una sorta di laurea ad honorem) attribuito alla

Responsabile della distribuzione Giuseppe Zolfino (giuseppezolfino@formulamotori.com)

Toyota dalla Eurelectric per il suo lavoro nel campo della tecnologia ibrida. Motiva-

Stampa Grafiche Ghiani Strada Statale 131, KM. 17.450 09023 Monastir (CA)

europeo: <l’elettrificazione del trasporto stradale è una delle ultime frontiere per

Editore Formulamotori Soc. Coop.Va arl www.formulamotori.com Sede Legale Vico II Orazio,2 09042 Monserrato (CA)

zione chiara quella dell’Eurelectric che rappresenta l’industria elettrica a livello panl’elettricità ed un passaggio chiave per ridurre la dipendenza dal petrolio e abbattere le emissioni di Co2. Toyota ha avviato e accelerato lo sviluppo della tecnologia ibrida tra i costruttori automobilistici di tutto il mondo, sottolineando i vantaggi di una guida in modalità elettrica>. La Toyota, lo ricordiamo, nel 1997 ha lanciato la prima auto ibrida prodotta in grande serie al mondo, la Prius, e a tutt’oggi ha venduto globalmente 1,5 milioni di veicoli ibridi. La Casa giapponese sta esplorando le potenzialità dei Veicoli Ibridi Plug-in

Sede amministrativa e uffici Via Santa Maria Chiara 118/a 09100 Cagliari Tel. e Fax: 070 513184 - Tel.: 070 8564560 e-mail: info@formulamotori.com

(PHV) che possono essere ricaricati da una fonte esterna. Un PHV può funzionare

Pubblicità nazionale Gabriele Piras (gabriele@formulamotori.com)

giorni scorsi la Volkswagen ha annunciato che concederà gratis agli automobilisti gli

Pubblicità regionale Paolo Piga (paolopiga@formulamotori.com) Stefania Asquer (stefaniaasquer@formulamotori.com) Alessandro Spiga (alessandrospiga@formulamotori.com) Riccardo Carta (riccardocarta@formulamotori.com)

con energia elettrica in alternativa alla benzina, garantendo riduzioni significative nelle emissioni di CO2 e consumi estremamente ridotti. Ma c’è anche chi si impegna a fondo sui fronti del GPL e del metano. Proprio nei impianti di GPL sulle Golf e sulle Golf Plus. E’ un momento d’oro, infatti, per le auto a doppia alimentazione: a causa del caro-benzina (rincari a ripetizione) le vendite sono aumentate del 151 per cento. I modelli ecologici più venduti in Italia sono la Fiat Panda Natural Power a metano e la Chevrolet Matiz a GPL. Il GPL costa quasi un terzo in meno della benzina (0,677 euro), meno anche del metano (0,850). I distributori

Il materiale redazionale e fotografico non viene restituito se non espressamente richiesto. Vietata la riprduzione, anche parziale, priva di autorizzazione dell’Editore. Il contenuto dei testi, anche se accuratamente verificato, non comporta specifiche responsabilità nel caso di involontari errori o inesattezze. Gli articoli firmati esprimono esclusivamente il pensiero personale del redatore dell’articolo. I vari argomenti e in generale quanto espresso dai singoli autori di ogni articolo non comporta responsabilità per l’Editore. Formula Motori: registrato presso il Tribunale di Cagliari in data 09-06-2003 al n° 15/03

in Italia sono attualmente 2.310, 607 a metano. E in Sardegna? Beh, siamo ancora lontani dalle regioni più avanzate come Lombardia (346 GPL e 61 metano), Emilia Romagna e Veneto (41 distributori GPL e neanche uno a metano). Peggio di noi solo la Valle d’Aosta (2 GPL, 0 metano). Ma c’è tempo per crescere. Contiamo sugli sconti per le nuove auto ecologiche: da 1.500 a 2.000 euro se l’auto acquistata emette meno di 120 grammi di Co2 a chilometro. Gianni Piras

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AUTO

Sommario In questo numero: Lancia Delta

Rally d’Italia Sardegna

17

57

Trasporti: inquinamento in Sardegna

5

Gomme e vacanze, i controlli da fare

9

La ragazza copertina: Valentina Caruso

13

La Delta apre la nuova era della Lancia

17

Kuga Ford: nuovo concetto di SUV

22

Koleos: primo SUV Renault

27

La prima Ferrari spider-coupé

31

Nuova Accord, un laboratorio viaggiante

33

Ibiza, la quarta volta dell’icona Seat

36

La nuova Classe A incanta a Berlino

42

Jaguar X-Type e XF

47

Porsche Parade in Costa Smeralda

50

Rally d’Italia Sardegna

57

Rally del Vermentino

62

Rally del Corallo Alghero

64

Rally della Sardegna: vince Aghini

66

MOTO

Rally Race

67

Rally Race a San Teodoro

67

Enduro a Seneghe: si impone Decandia

70

Minienduro a Cala Gonone

74

Minicross a Padru: vincono Azara e Fadda

77

Cross a Sinnai: Collu, Argiolas e Asole

79

fitness e moda

Frank Casillo

88

Dieta: i consigli dell’esperto

84

Frank Casillo: bodybuilding stile di vita

88

Yoga: alla scoperta di un’antica disciplina

92

Gianfranco Dotta e il Club Athlon

95

Bodybuilding: tre tricolori in Sardegna

98

Giuliano La Colla: il personaggio

100

Andrea Pruneddu: arti marziali

104

Mountain Bike: primo Rally di Sardegna

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Argomenti | Speciale Trasporti (3)

Speciale Trasporti

di Marco Pisano

Inquinamento da traffico: si può ridurre Ma in Sardegna il maestrale non basta L’attenzione ai problemi dell’inquinamento da traffico cresce, fortunatamente, sempre di più, “non ci salva più neanche il maestrale” recitava qualcuno poco tempo fa. Tuttavia, parlando di inquinamento da traffico, non ci si può limitare a considerare solo l’inquinamento chimico (atmosferico), la mobilità veicolare genera impatti rilevanti anche a livello di inquinamento acustico, impatti visivi, impatti da congestione e si producono rifiuti solidi (oli, batterie, veicoli abbandonati). D’altro canto se si considera l’inquinamento atmosferico, la mobilità veicolare contribuisce, insieme alle altre cause maggiori (impianti di riscaldamento e industrie) per il 40-50% nei mesi freddi e per l’80-100% nei mesi estivi.

Gli effetti degli agenti inquinanti L’inquinamento chimico prodotto dai veicoli è causato sia dalle emissioni allo scarico generate da una cattiva combustione come CO, NOx, HC incombusti, Pt, contaminanti tossici come Benzene, Ipa e Aldeidi, e nuove sostanze di cui non è ben nota la composizione chimica ma solo la dimensione delle particelle come il PM10, sia da emissioni evaporative (VOC) presenti in tutto il ciclo di “produzione

- stoccaggio - rifornimento” dei combustibili. Inoltre gli inquinanti primari sopraelencati si trasformano a mezzo di reazioni chimiche e fotochimiche (effetto dei raggi solari) in inquinanti secondari, amplificando gli effetti dannosi nell’atmosfera (smog fotochimico, piogge acide). Mentre è noto l’effetto sull’uomo degli inquinanti primari, non lo è altrettanto quello prodotto dagli inquinanti secondari.

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Argomenti | Speciale Trasporti (3)

Il maestrale? Non basta neanche a Cagliari Immessi nell’ambiente esterno, a determinare la concentrazione degli inquinanti nell’aria è la capacità dispersiva dell’atmosfera. Questa dispersione può avvenire sia per effetto della cosiddetta instabilità atmosferica (quando si hanno differenze di temperatura maggiori di 6.5° per chilometro sull’ortogonale), in quanto si genera il rimescolamento dell’aria, sia per effetto dei venti. In Sardegna godiamo del vantaggio di avere, come vento dominante, il Maestrale, che ha un elevato potere dispersivo ma non è sufficiente. Dall’osservazione dei dati pubblicati dalla Regione Sardegna nelle <relazioni annuali sullo stato della qualità

Traffico: le cause dell’inquinamento In termini generali si può dire che i fattori principali che influenzano i livelli di emissione sono: 1) lo stato di manutenzione, la tipologia e l’ampiezza del parco circolante(veicoli); 2) la tecnologia motoristica e dei carburanti; 3) le condizioni del deflusso veicolare.

dell’aria>, infatti, si percepisce che in Sardegna il problema dell’inquinamento atmosferico sta assumendo dimensioni preoccupanti. Alcune delle centraline di monitoraggio dislocate nel territorio del comune di Cagliari, pur non essendo ancora adeguate, per numero e caratteristiche, alla normativa vigente, segnalano il frequente superamento dei valori limite per la salute umana imposti dall’ultimo D.M. Ambiente 60/2002 per sostanze quali il PM10, NO2 e O3. È del dicembre 2007 un articolo del quotidiano “Il sole 24 ore” che assegna a Cagliari il 5° posto nella classifica italiana delle città maggiormente inquinate da PM10.

I rimedi attuali Si può osservare, pur non essendo tecnici specializzati, che gli interventi attuati dall’uomo sono orientati principalmente alla mitigazione degli effetti generati dalle prime due delle cause elencate. Siamo obbligati a sottoporre i veicoli a controlli periodici (revisioni) ma anche incentivati alla rottamazione di veicoli con motorizzazioni obsolete. I nuovi motori a benzina sono progettati per ridurre le emissioni base, per ridurre i consumi specifici e per ridurre il consumo di lubrificante. Aumentano costantemente le limitazioni sulla composizione delle miscele combustibili, (lo zolfo nel gasolio, il piombo nella benzina e il benzene) e sono stati introdotti carburanti alternativi come il metano, il GPL, l’idrogeno e l’etanolo, alcuni dei quali hanno un alto costo energetico e non producono vere e proprie energie pulite perché gli inquinanti vengono comunque emessi alla produzione. Una delle soluzioni “storiche” ha riguardato l’installazione di dispositivi di abbattimento delle emissioni allo scarico, la marmitta catalitica per intenderci, che sfrutta le proprietà del palladio, del platino e del rodio, che trasformano l’ossido di carbonio in Co2, l’HC in H2O e CO2 e l’NOx in azoto N riducendo del 95% le emissioni. Ma sapevate che un veicolo in marcia “stop and go”(in regime di congestione) dotato di marmitta catalitica inquina quanto un veicolo che ne è privo e che marcia a velocità costante? Solo ultimamente si stanno attuando interventi atti ad incentivare l’utilizzo del trasporto collettivo a scapito di quello privato, ma le azioni continuano ad essere di tipo restrittivo e/o proibitivo (si pensi alle congestion charge, zone a pagamento) in una visione non strategica del piano di interventi.

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Speciale Trasporti

La pianificazione strategica di trasporti e territorio per ridurre la congestione Sicuramente gli interventi attuati hanno contribuito alla riduzione netta del livello globale di emissione, ma alla causa più critica, in quanto in grado di annullare i benefici degli interventi sopra descritti, quale l’instabilità del deflusso, non si da ancora la dovuta importanza. La variazione frequente di velocità e accelerazione, infatti, che caratterizzano i fenomeni di congestione, determinano una cattiva combustione della miscela e quindi l’aumento esponenziale dei livelli di emissione. Stando che le condizioni del deflusso dipendono da fattori di tipo infrastrutturale (tipologia e caratteristiche fisiche della strada) ma anche di tipo gestionale (concezio-

ne della rete e regolazione dei flussi) e di tipo funzionale/operativo (livello di servizio/congestione), la progettazione e la pianificazione dei trasporti hanno un ruolo chiave nel determinare la qualità dell’aria, definendo interventi volti ad una corretta progettazione fisico/ funzionale degli spostamenti (minimo dispendio energetico). D’altro canto, è ormai risaputo che gli spostamenti sono effettuati per compiere delle attività diversamente localizzate nel territorio, pertanto la pianificazione del territorio non può essere disgiunta dai trasporti, nel favorire una maggiore accessibilità e fruibilità degli spazi, evitando la concentrazione dei poli attrattivi (servizi, attivi-

tà etc.) e ridefinendo le funzioni presenti nel territorio, in una visione strategica di sviluppo sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo, le amministrazioni pubbliche di diverso livello territoriale dovrebbero progettare gli interventi (più o meno localizzati) attraverso un’attenta analisi che permetta di valutare in modo integrato tutti gli impatti che ne conseguono in termini di sviluppo del territorio e mobilità. Per intenderci, urbanisti e trasportisti dovrebbero lavorare in stretta collaborazione per integrare gli interventi previsti dai piani (ad esempio Piano Urbanistico Comunale e Piano Urbano dei Trasporti). (terza puntata: continua)

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Auto | Concessionarie

di Lino Ceccarelli

Emotion Car Center: il futuro dell’auto Con il mercato dell’auto in profondo rosso in Italia, dove si registra attualmente una contrazione della domanda di circa il 30%, rispetto al 2007, Case e reti di vendita sono impegnate in sempre più numerose azioni di marketing (promozioni, sconti, interessi zero, permute vantaggiose) per far fronte all’emergenza. Fuori del coro si è levata una voce che potrebbe rappresentare una sorta di accalappiaclienti, richiamati dalla singolare curiosità dell’idea, capace di stimolare nuove sensazioni di fronte ad un modo diverso di chiedere ed ottenere informazioni a proposito di un modello di automobile, oggetto del loro desiderio. Un modo che, altrimenti, continua a manifestarsi soltanto nell’abituale e scontato luogo fisico, vale a dire la concessionaria. Con Emotion Car Center, uno stand dove chi fosse interessato ad acquistare un’auto può ricevere le stesse risposte ai propri quesiti, senza dover recarsi necessariamente in un salone, rivolgendosi al venditore collegato via Internet in diretta audio e video. Il progetto è stato presentato

a Roma nel corso di un convegno-dibattito cui hanno partecipato esperti di economia, sociologia, pubblicità, distribuzione, design e comunicazione, alla fine tutti concordi nel condividere e sostenere l’iniziativa. L’evento, organizzato dalla società torinese di marketing United di Umberto Sturchio (è sua l’idea dello stand interattivo multimediale), ha avuto il merito di promuovere un’interessante svolta nella pianificazione strategica delle reti di vendita, al fine naturalmente di incrementare l’attuale e sofferente portafoglio ordini. Come? E’ presto detto. Il posizionamento dell’Emotion Car Center è previsto nelle location dove nella giornata è continua un’alta affluenza di pubblico, quali centri commerciali, fiere, stazioni ferroviarie e marittime, aeroporti oppure zone pedonali nelle aree metropolitane. Attratto dalla novità tecnologica dello “sportello informativo on line”, un’inedita esperienza di consumo, il potenziale cliente accede nello stand ed interroga il venditore, come fosse dietro la sua scrivania in concessio-

naria, collegato però in diretta grazie all’impiego di una semplice web-cam ed i due si parlano a tu per tu. L’operatore stesso guida il visitatore dello stand virtuale, mostrando sui monitor tutte le informazioni richieste. Il materiale così visualizzato può essere inviato ad un indirizzo di posta elettronica o stampato direttamente sul posto. Introducendo via via sul territorio questa innovativa relazione tra il front line ed il cliente finale, si può realisticamente immaginare un moltiplicarsi delle occasioni di contatto commerciale, un certo aumento della domanda, una presa di coscienza della rete distributiva in ordine anche all’interpretazione dei trend di mercato (da girare eventualmente alle stesse Case). Ogni concessionario può attrezzarsi dell’Emotion Car Center, che è disponibile per ora solo a noleggio al costo di circa 2000 euro/mese. I primi stand virtuali, a disposizione del pubblico, sono stati aperti a Roma presso l’ipermercato “I Granai” e presso la Galleria Alberto Sordi a Piazza Colonna, in pieno centro storico.

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Auto | Gomme e sicurezza

Gomme e Sicurezza

Estate,vacanze, auto e pneumatici Ecco che cosa fare prima di partire

Estate, tempo di vacanze. E’ anche tempo di controlli accurati sulle nostre auto per poter partire con la massima sicurezza. Occhio alle gomme, soprattutto, fondamentali – come si sa - perché sono l’unico punto di contatto tra l’auto e l’asfalto. E’ bene ribadirlo, perché nonostante l’importanza, è ancora scarsissima la cultura legata al corretto utilizzo e alla manutenzione degli pneumatici, non solo da parte dell’automobilista ma anche da parte degli addetti ai lavori. L’Assogomma e la Federpneus sono in prima linea in una nobile campagna di sensibilizzazione, ormai da otto anni impegnate in varie iniziative per ricordare che lo pneumatico è determinan-

te nella sicurezza attiva dell’auto in circolazione: come è avvenuto recentemente (dal 3 al 5 giugno) a Varano de’ Melegari sotto forma di speciali “lezioni” riservate a scuole guida, assicurazioni, società di noleggio auto, forze dell’ordine, operatori del settore e giornalisti. In questi anni innumerevoli le iniziative e gli studi che evidenziano quanta strada ci sia ancora da fare in base alle elaborazioni dei controlli effettuati dalle forze dell’ordine. La metà circa delle vetture che circolano in Italia viaggiano con pneumatici sottogonfiati, il 12% presenta danneggiamenti evidenti e il 2,3% viaggia con pneumatici non conformi alla carta di circolazione.

Uno pneumatico in perfetta forma è in grado di ridurre sensibilmente i rischi di incidente: quindi dedicare pochi minuti periodicamente al controllo degli pneumatici della nostra auto ci consente, in modo gratuito, di viaggiare più sicuri, di risparmiare denaro (ritardando la sostituzione) e consumare meno carburante (circa 15% in meno con pneumatici gonfiati opportunamente). Frenare improvvisamente con pneumatici in ottimo stato significa bloccare l’auto nel minor spazio possibile e spesso evitare l’incidente. In condizioni meteo avverse, poi, avere una scolpitura profonda delle gomme permette di allontanare il fenomeno dell’aquaplanning.

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Auto | Gomme e sicurezza

Test con le Alfa Romeo a Varano de’ Melegari A Varano de’ Melegari Assogomma e Federpneus hanno organizzato i testi dinamici di sicurezza stradale per dimostrare l’importanza della pressione e del battistrada in buono stato ai fini della guida in condizioni di sicurezza. Un primo esercizio ha messo a confronto due Alfa Romeo 147 identiche, una con pneumatici in ordine e una con pneumatici a 2 millimetri, cioè ancora entro i limiti che la legge stabilisce a 1,6 millimetri di spessore. In una situazione di bassa aderenza, l’auto con pneumatici a 2 mm era quasi impossibile da riprendere alla velocità di esecuzione del test (35 chilometri orari). Un secondo test ha dimostrato la differenza di comportamento su fondo con forte spessore d’acqua di uno pneumatico in ottime condizioni rispetto a uno usurato sempre entro i limiti di legge, cioè a 2 mm. La prova è stata effettuata con due Alfa Romeo GT 3.2 identiche, seconda marcia a 60/70 orari: affrontando la pozzanghera simulata, l’auto con pneumatici usurati ha perso aderenza, causando uno slittamento pronunciato in accelerazione. In questo caso è stato anche possibile verificare la differenza di comportamento in curva tra auto dotata di pneumatici usurati posteriori e nuovi anteriori (sovrasterzo in curva) rispetto a un’auto dotata di pneumatici usurati anteriori e nuovi posteriori (sottosterzo in curva): soluzione da preferire, vista la maggior semplicità di controllo dell’auto. 10FM luglio | agosto 2008

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Gomme e Sicurezza

Pneumatici:

consigli dell’esperto Verificare con regolarità: pressione e gonfiaggio. Un calo della pressione nel tempo può essere dovuto alla naturale diffusione dell’aria attraverso lo pneumatico stesso, sbalzi della temperatura ambientale, piccole perforazioni. Il controllo va effettuato a freddo (max 2/3 km di percorrenza) almeno una volta al mese e prima di lunghi viaggi. In caso di controllo “a caldo” (lo pneumatico riscalda con l’impiego) è normale prevedere un incremento di pressione di 0,3 bar. Non sgonfiare mai gli pneumatici caldi. Rispettate i valori di pressione prescritti dal costruttore ( vedi libretto). Non dimenticare la ruota di scorta. Pressioni insufficienti sono all’origine di surriscaldamenti, insicurezza di guida per alterato comportamento del veicolo, consumi rapidi e irregolari, aumento del consumo di carburante.

Terzo test, sempre su fondo bagnato, con due Alfa Romeo 147, una con pneumatici in ordine e una con pneumatici a 2 mm. La differenza dello spazio di arresto in fase di frenata di emergenza su superficie umida/bagnata a circa 70 orari tra auto con pneumatico usurato aumenta del 70% rispetto alla stessa auto con gomme nuove, cioè con gli 8 millimetri. L’importanza della corretta pressione è stata dimostrata utilizzando prima la Maserati Granturismo che ha evidenziato i limiti di guidabilità dell’auto a trazione posteriore ed elevata potenza, soprattutto in curva; poi, con le Alfa Romeo 159 a trazione anteriore si è evidenziata influenza della pressione di gonfiaggio degli pneumatici in fase di cambio rapido di direzione. Con tre pneumatici gonfiati correttamente e uno posteriore sottogonfiato, come nel caso di ipotesi di foratura lenta, e a medio carico (equivalente a 4 persone a bordo), l’auto in rettilineo

avanza senza sbandamenti e quindi non dà al guidatore alcun senso di pericolo; affrontando una schivata rapida l’auto sbanda al retrotreno fino a diventare incontrollabile: velocità di esecuzione 60/70 chilometr orari. La pressione inoltre è importante per evitare di “pizzicare” lo pneumatico e romperlo, come nel caso in cui si tenti di “scalare” il gradino del marciapiede. Il danno spesso non si nota immediatamente ma magari provoca a distanza di tempo lo scoppio dello pneumatico. Bisogna ricordare che la corretta pressione di gonfiaggio ha dei benefici consistenti anche sul portafoglio dell’automobilista e sull’ambiente. L’Alfa Romeo 159 utilizzata nel test con gomme gonfie, in folle, partendo da una lieve pendenza per arrivare al piano in movimento, ha percorso 150 metri: con gomme sgonfie 22 in meno. Cento chilometri costano un euro e mezzo in più. E ogni litro di carburante consumato in più del necessario è un inutile danno all’ambiente.

Controllare lo stato di usura: un controllo periodico permette di individuare le eventuali conseguenze di urti, deformazioni, strisciamenti che si possono manifestare a distanza di tempo dall’accaduto. Eventuali lesioni, tagli, rigonfiamenti sui fianchi o sul battistrada richiedono un controllo immediato. Consumi irregolari possono essere riconducibili ad anomalie meccaniche: ad esempio imperfetta equilibratura delle ruote, irregolarità di frenata, inefficienza delle sospensioni (ammortizzatori) e non corretta geometria del veicolo. Il battistrada degli pneumatici degli autoveicoli deve avere uno spessore minimo di 1,6 millimetri così come previsto dal Codice della Strada. Tuttavia, ad usura avanzata, la capacità del battistrada di assicurare l’aderenza al suolo diminuisce, in particolare sul bagnato. In tali condizioni è necessario regolare di conseguenza la velocità. Sarebbe opportuno pensare alla sostituzione dello pneumatico a 3 mm di battistrada e non andare oltre. Sostituzione: scegliere pneumatici idonei. E’ essenziale utilizzare pneumatici aventi le caratteristiche omologate all’origine dal Costruttore del veicolo e riportate sulla Carta di Circolazione. Per mantenere le condizioni ottimali di guida del veicolo è opportuno montare quattro pneumatici uguali e allo stesso grado di usura. Ciò è particolarmente raccomandato quando si impiegano pneumatici invernali, ossia in condizioni ambientali avverse. In ogni caso gli pneumatici nuovi (è obbligatorio il montaggio omogeneo almeno per asse) o i meno usurati sono da montare al posteriore.

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Speciale | Ragazza copertina

Valentina Caruso

Valentina, la bella archeologa La “ragazza-copertina” di questo numero di FM Formula Motori è una giovane fotomodella già avviata sulla strada della notorietà: Valentina Caruso è balzata più volte agli onori della cronaca anche con articoli pubblicati sul quotidiano L’Unione Sarda e su importanti riviste. Donne e motori: mai come in questo caso il binomio è apparso più appropriato. Affascinante Valentina Caruso per stile e charme, intrigante l’auto sportiva da sogno SLK messa a disposizione dalla Reimer, la concessionaria Mercedes di Cagliari. Un personaggio a tutto tondo: Valentina Caruso (nata a Cagliari il 20 dicembre 1984) si è diplomata al Liceo Scientifico (valutazione 100 centesimi), è laureanda in archeologia nella facoltà di Lettere di Cagliari, e ha già scritto tre saggi. Ha anche un suo sito: www.valecaruso. altervista.org. Dall’età di 16 anni lavora come modella, fotomodella e hostess per agenzie di moda a livello nazionale. Ha partecipato a vari concorsi di bellezza, compresi Miss Italia e Miss Mondo, con la registrazione di 5 puntate della trasmissione Miss in Tour trasmessa da Videolina. E nel concorso Miss Luna (Legnano), nella finale nazionale, si classificata al quarto posto. Ha posato e rilasciato interviste per settimanali e mensili sardi e nazionali. Nel novembre 2007 è stata scelta come testi-

monial per la catena di ristoranti “Eldorado Tex-Mex” aperti in diverse città italiane. Intensa l’attività nel 2008: Valentina Caruso è comparsa (a gennaio) nella rivista “Millionaire” in qualità di testimonial della medesima azienda; il 5 gennaio il quotidiano “L’unione Sarda” le ha dedicato un articolo intitolato “Lo Spot di Valentina, Cowgirl caglia-

ritana”; a marzo ha posato e rilasciato un’intervista per la rivista ufficiale del Cagliari Calcio nelle vesti di “Miss Rossoblu”. In aprile, dopo essere stata scelta tramite casting ed essere stata la più votata sul web, è stata eletta “volto femminile dell’estate cagliaritana 2008” posando per la copertina della guida di ristoranti DuePerUno. 2008 luglio | agosto FM13

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Il 10 maggio L’Unione Sarda ha pubblicato un nuovo articolo dal titolo “L’avvocato e l’archeologa, modelli per una copertina”. Numerose le sfilate di moda per stilisti sardi alle quali ha partecipato. Non solo. Ha rivestito il ruolo della musa Clio all’interno di una mostra di video-arte di un artista-regista emergente cagliaritano nel luglio 2007. Hostess per diverse “convention” politiche e per i grandi eventi cagliaritani (Notte bianca, Sagra di Sant’Efisio, Fiera Campionaria della Sardegna, Monumenti Aperti) per il Comune di Cagliari. Sfilate per gli stilisti dei capelli della Orèal Paris per le collezioni primavera-estate 2007 e autunno-inverno 2007. Servizi fotografici per i migliori fotografi di moda sardi. Servizio fotografico con intervista rilasciata a Week, inserto del Bazar. Copertina per il settimanale sardo Bazar. Spot pubblicitario per le elezioni comunali di Cagliari. Valentina si definisce una persona solare, determinata, seria, leale e perseverante. Ama l’avventura, i viaggi, le escursioni in siti antichi, lo sport e andare a cavallo. I suoi interessi principali sono l’arte, l’archeologia, la moda, il cinema, il teatro, l’astronomia e l’egittologia. Appassionata di musica jazz (artisti come Billie Holliday, Dinah Washington, Ella Fitzgerald, Glenn Miller), hip hop e RnB, dei film con Robert De Niro, Kate Bates e Anna Magnani, legge i libri gialli di Edgar Wallace, Agatha Cristie, Katy Raichs. Ha partecipato a diversi scavi e ricognizioni archeologiche in Italia e all’estero, per conto dell’ Università di Cagliari. Ha svolto un tirocinio da 225 ore all’Anfiteatro romano di Cagliari in qualità di operatrice culturale, conclusosi il 28 dicembre 2007. Ha scritto tre saggi di archeologia, museologia e restauro: “La Sella del Diavolo e il Promontorio di Capo S.Elia”; “Il Restauro dell’Anfiteatro Romano di Cagliari del Doro Levi”; “Progetto di Musealizzazione dell’Anfiteatro Romano di Cagliari”.

La Dream Agency di Cagliari L’ agenzia di moda, immagine e spettacolo nasce nell’aprile del 2007 per soddisfare le esigenze di aziende e professionisti dei settori moda e pubblicità, fiere e congressi, spettacolo e animazione. Opera in tutto il territorio sardo e sta allacciando importanti collaborazioni con diverse aziende nazionali. La Dream Agency offre un servizio a 360 gradi; dall’organizzazione di eventi moda e ampia disponibilità di modelle/i per defilée, sfilate ecc., alla realizzazione di servizi fotografici e riprese video. Fornisce inoltre servizi hostess, steward e promoter per fiere, meeting e convention. L’agenzia collabora con numerose discoteche e locali della Sardegna nella realizzazione di importanti eventi grazie all’ ausilio di splendide ragazze immagine, ed è l’unica ad organizzare spettacoli di addio al celibato e nubilato in tutta l’ isola. La Dream Agency fornisce una partecipazione attenta e attiva per l’intera durata della collaborazione, curando ogni dettaglio e assicurando la massima professionalità. Grazie a una vasta scelta tra modelle/i, hostess e steward, promoter , cubiste, ragazze immagine, show man e show girl, presentatori/trici anche il cliente più esigente può trovare chi più si addice a rappresentare la propria iniziativa.

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Valentina Caruso Mercedes Slk, auto da sogno Un’autentica auto da sogno la SLK, icona della Mercedes, ancora più dinamica, attraente, sportiva, col tetto rigido ripiegabile in pochi secondi: a tetto chiuso è coupé, a tetto aperto diventa spider. Biposto lunga 4,10 metri e alta 130 centimetri; bagagliaio da 208 a 300 litri. Lanciata nel 2004 ha superato quota 500.000 questa affascinante SLK che con il model year 2008 (aggiornato ad aprile) sfoggia numerose innovazioni. Un muso più pronunciato grazie al nuovo paraurti, la stella MERCEDES più incisiva e un nuovo disegno per le prese d’aria sulla parte anteriore. La coda di SLK è ora più grintosa, spiccano i nuovi gruppi ottici scuri, stile AMG, e i terminali di scarico a forma trapezoidale. Sulla parte laterale risaltano nuovi indicatori di direzione sugli specchietti a forma di freccia. Rivisitato anche l’interno: nuovi gli strumenti sulla plancia con forme circolari, nuovo volante sportivo a tre razze. Di serie in tutte le versioni climatizzatore manuale bi-zona, cruise control, radio/cd con MP3 e vivavove Bluetooth.

Motorizzazioni Novità anche sul fronte dei propulsori: il motore 1.8 della SLK 200 KOMPRESSOR passa da 165 a 184 CV ma con consumi ridotti di quasi un litro nell’arco di 100 chilometri. Il motore 3.5 litri della SLK 350 Sport arriva alla potenza ragguardevole di 305 CV con un incremento anche della coppia ma con consumi inferiori. Completano la gamma il 3 litri (231 cv) 6 cilindri a V di SLK 280 e il 5.5 litri (360 cv) otto cilindri a V della SLK 55 AMG. Trazione posteriore, cambio manuale a 6 marce o automatico-sequenziale a 5 marce (optional per la 200 K) o a 7 marce per la 55 AMG (optional per le SLK 280 e 350). Comfort più elevato ora nella SLK grazie allo sterzo diretto con servo assistenza variabile, disponibile a richiesta, che agevola le manovre sulle strade particolarmente tortuose.

I prezzi della nuova SLK I prezzi vanno da 40.100 euro (SLK 200 KOMPRESSOR) a 82.570 (SLK 55 AMG PERFORMANCE). SLK 280 Sport: 48.430 euro. SLK 350 Sport: 52.810 euro. SLK 500 AMG: 74.650 euro.

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Auto | Le novità

Nuova Lancia Delta

di Gianni Piras

La Delta apre la nuova era della Lancia Stile, grande temperamento e tecnologia Torino. Rivoluzione Delta. Non è il titolo di un film, ma un capitolo storico: ossia Delta, la prima Lancia della nuova era Lancia, auto dall’immagine sportiva, nata per lanciare la sfida alle grandi rivali tedesche, nata ricca (di meccanica e tecnologia) con un investimento di 300 milioni di euro. Spesi bene. Ha un grande temperamento, uno stile decisamente originale che la rende totalmente diversa da tutte le altre (<non c'è nessun concorrente paragonabile>, giura Olivier Francois numero uno della Lancia), segnala gli

spazi liberi al pilota e poi parcheggia da sola, sprizza tecnologia sopraffina da ogni millimetro del suo “corpo”, ha come testimonial un personaggio di spessore mondiale come Richard Gere, uomo e attore che <ha la capacità di unire il talento al temperamento>. Insomma, l'uomo giusto per divulgare l'immagine della Delta nel mondo, che da Hollywood con la Delta arriva sino al Tibet come mostra lo spot pubblicitario: l'immagine di un'auto di perfetta scuola italiana che vuole fare la differenza nel pianeta delle quattro

ruote motorizzate. Entriamo così in un nuovo “mondo Lancia”, la celebre Casa italiana volta pagina all'inizio del suo secondo secolo di vita, la Delta ha l'onore di aprire questa nuova era e la apre in uno scenario suggestivo, nella Reggia di Venaria, davanti a un “parterre de roi”, presenti big del Gruppo Fiat a testimonianza che il “varo” ha rilevanza storica. Missione speciale, a partire dal 21 giugno 2008: sfida alle “regine” tedesche nel regno delle berline medie che dominano in Europa.

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Auto | Le novità

Un’auto poliedrica con tre anime Viene così rispolverato un nome mitico: ma, chiariamo subito, questa nuova Delta non ha niente a che vedere con la mitica auto che ha lasciato un segno profondo nella storia dell'automobilismo, anche se ha tutte le “stimmate” per entrare anch'essa nella storia. Non è una berlina classica, non è una station wagon pura, un incrocio tra ammiraglia e limousine. Un'auto poliedrica, con tre anime ben distinte: sportiva (ha quasi un'aria da coupé con quel tetto Granluce d'ispirazione nautica), berlina di lusso, familiare. Una predestinata, nata dalla piattaforma Bravo (ma con un passo allungato a 2,70 metri) con la quale la Lancia torna a presidiare il “regno” delle berline medie (a cavallo tra i segmenti C e D) portando nel futuro la tradizione delle “grandi” Lancia, dall'Aprilia all'Appia, dalla Fulvia alla Beta, dalla Prisma alla Dedra e fino alla Libra.

Il segno della differenza Frontale imponente e maestoso, quasi a forma di boomerang; ampia calandra; fiancate sinuose e “coda” che conquisterà anche gli esteti più esigenti. Il nome, dicevamo: dalla storia alla matematica. Il “nuovo mondo Lancia” è un mondo simbolicamente a forma di “delta”, il segno che identifica la misura universale della differenza come termine matematico, appunto: il passaggio da un livello a quello superiore. Ecco, dunque, la Delta che vuole essere originale, unica nel suo genere, senza eguali. E i segni della differenza, la Delta li evidenzia in lungo e in largo, nello stile, nelle sei motorizzazioni (benzina e diesel, tutte Euro 5), nei cambi a 6 marce (manuali, robotizzati o automatici), nelle 16 versioni, nelle oltre mille personalizzazioni che si creano incrociando tre allestimenti (Argento, Oro, Platino), 4 rivestimenti di sedili, tre colori di ambiente interno, quattro tipi di cerchi in lega, 12 tinte di carrozzeria e 12 abbinamenti “bicolore”.

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Nuova Lancia Delta

Le sospensioni elettroniche Differenza soprattutto sul fronte della tecnologia d'avanguardia. Qualche esempio: oltre al sistema di parcheggio semi-automatico (comanda lo sterzo, il pilota deve solo azionare freno e acceleratore per completare la manovra), c'è il Driving Advisor (agendo sul volante avvisa il pilota che l'auto è uscita dalla corsia di marcia), ci sono le sospensioni elettroniche a smorzamento variabile (reactive suspension system) che migliorano il comfort di marcia “livellando” anche i terreni più sconnessi. E ci sono “gioielli” tecnici unici nella categoria a partire dall'Absolute Handling System, sistema di controllo della stabilità evoluto che rispetto ad altri dispositivi è più “ricco” con l'aggiunta di LTF (migliora la sensazione di dominio dell’auto in curva soprattutto ad alte velocità), del TTC (migliora la trazione in curva evitando notevolmente il sottosterzo e garantisce maggiore dinamicità di guida). Insomma, il massimo della tecnologia che <non ha nulla da invidiare alle auto tedesche>, stando alla citazione di Sergio Marchionne, leader del Gruppo Fiat.

I quattro grandi “delta”

Tre nuove motorizzazioni nella gamma

Questo e altro in un'auto all'insegna della italianità, eleganza e temperamento, con quattro grandi “delta” che fanno la differenza: le dimensioni (è lunga 4,52 metri, ha un passo di 2,70 metri degno di un'auto di categoria superiore), i motori, la tecnologia, lo stile. E la differenza la Delta l'ha fatta materialmente anche nel test su strada, dalla Reggia di Venaria dove è stata presentata ufficialmente, a Torino e dintorni, con i suoi motori dal piglio svelto e di temperamento.

Due nuovissimi propulsori a gasolio fanno un bel tris con il Multijet 1.6 da 120 cv (coppia di 300 Nm, 194 chilometri all’ora), abbinabile anche al cambio sequenziale Seletronic robotizzato a 6 marce: sono il 2 litri Multijet da 165 cavalli (360 Nm a 1.750 giri, 214 chilometri all’ora) e il Twin Turbo 1.9 da 190 cavalli (400 Nm a duemila giri, 222 chilometri all’ora con un consumo medio di 5,7 litri di gasolio per 100 chilometri). Uno nuovissimo a benzina: il Turbojet 1.8 da 200 cavalli abbinato al cambio automatico (arriverà a febbraio 2009) preceduto nella gamma attuale dal Turbojet Fire 1.4 litri con potenze di 120 cv (coppia di 206 Nm, 195 all’ora) e di 150 cavalli (stessa coppia, ma 210 all’ora). Veramente “esplosivo” il Twin Turbo 1.9: risposta prontissima del motore a ogni sollecitazione. Le due turbine in serie danno il 25% in più di potenza e il 30% in più di coppia (50% ai bassi regimi). 2008 luglio | agosto FM19

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Auto | Le novità

Argento, Oro e Platino E’ un bel viaggiare con la Delta dalla silhouette slanciata che cattura sguardi d’ammirazione a ogni passaggio: dentro si respira quell’aria di “italianità” tipica della Lancia, in un abitacolo raffinato e luminoso, con sedili rivestiti di tessuto tecnico “Carbony 3D” tridimensionale (Delta Argento) abbinato a inserti in Alcantara. Ma la delizia più grossa per gli occhi è nelle versioni Oro e Platino con l’elegante abbinamento tra Alcantara e Pelle “Pieno Fiore” che rende ancora più unica la Delta. Ma le delizie costano, eccome. La Delta Argento va da 21.500 euro (1.4 T-Jet da 120 cv) a 26.300 euro (Multijet 2 litri da 165 cv). La Delta Oro spazia da 23.100 euro (1.4 T-Jet da 120 cv) a 29.100 euro ( Twin Turbo Multijet da 190 cv). La Delta Platino da 25.900 euro (T-Jet da 150 cv) a 30.700 euro (Twin Turbo Multijet da 190 cv). Più gli optional. Un esempio? Selleria in pelle (nero, blu, beige) 1.400 euro; tetto apribile elettrico Gran Luce 1.200 euro. Il “delta”, anche in questo caso, è ampio.

Un nome entrato nella leggenda Un mito. Lancia Delta nasce nell’autunno del 1979 e nel 1980 viene eletta “auto dell’anno” da una giuria di giornalisti specializzati: rimane in produzione sino al 1994 mentre sta per sfiorare quota mezzo milione di esemplari costruiti. Carrozzeria moderna, di forte personalità, e motori ad alto rendimento: un salto generazionale sia per la concezione globale dell’auto, sia per i suoi contenuti tecnici, estetici e qualitativi. Il successo è immediato anche perché il grande pubblico ritrova nella Delta le eccellenti prestazioni, la cura delle rifiniture e la qualità dei materiali tipici delle grandi Lancia. La linea a due volumi porta la firma di un grande designer, Giorgetto Giugiaro, che dà vita a una forma trapezoidale dai contorni molto angolari. Tra le caratteristiche (inedite) spiccano gli scudi (che comprendono i paraurti) realizzati in resina poliestere rinforzata con fibre di vetro. Trazione anteriore con motore trasversale, sospensioni a 4 ruote indipendenti, impianto frenante a due circuiti incrociati e sterzo a cremagliera. Al debutto due motori: 1.3 da 75 cv e 1.5 da 85 cv. Auto elegante e compatta, lunga meno di 4 metri. Nel 1979 la Delta sfoggia un equipaggiamento di serie di classe superiore alle “medie” (anche alzacristalli a comando elettrico). Poi è un crescendo continuo.Versioni personalizzate LX, la Delta GT (1982) con motore 1.6 da 105 cv e 4 freni a disco assistiti da servofreno; la Delta HF Turbo (1983) prima auto Lancia di serie sovralimentata con turbocompressore (motore 1.6 ma con 130 cv: 190 all’ora). E ancora: la Delta GT a iniezione elettronica (1986), la turbodiesel 2 litri da 80 cv, la HF turbo a iniezione (140 cv) e la HF 4WD che segna – al pari della Prisma 4WD – l’ingresso della Lancia nelle berline a turismo a 4 ruote motrici (motore 2 litri da 165 cv, 208 all’ora). E poi gli allori in campo sportivo: la Delta conquista, tra il 1987 e il 1992, ben sei titoli mondiali rally.

Cosi i prezzi della Lancia Delta Potenza Fiscale CV

Cilindrata Cm3

Potenza Massima Kw

Emissioni Co2 g/Km

Versione

Prezzo

15

1368

88

156

ARGENTO T-Jet 120 CV

21 500

15

1368

110

165

ARGENTO T-Jet 150 CV

22.700

17

1598

88

130

ARGENTO Multijet DPF 120 CV

23.900

17

1598

88

130

ARGENTO Multijet DPF 120 CV Selectronic

25.100

20

1956

121,3

139

ARGENTO Multijet DPF 165 CV

26.300

15

1368

88

156

ORO T-Jet 120 CV

23.100

15

1368

110

165

ORO T-Jet 150 CV

24.300

17

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130

ORO Multijet DPF 120 CV

25.500

17

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130

ORO Multijet DPF 120 CV Selectronic

26.700

20

1956

121,3

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ORO Multijet DPF 165 CV

27.900

19

1910

139,5

140

ORO Twinturbo Multijet DPF 190 CV

29.100

15

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110

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PLATINO T-Jet 150 CV

25.900

17

1598

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PLATINO Multijet DPF 120 CV

27.100

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PLATINO Multijet DPF 120 CV Selectronic

28.300

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PLATINO Multijet 165 CV

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PLATINO Twinturbo Multijet 190 CV .

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Nuova Lancia Delta

Cambi precisi e affidabili Un’auto come la Delta non può che essere all’avanguardia anche sul fronte dei cambi che sono determinanti per il piacere di guida e per il comfort: ecco, allora, tre varianti (manuale, robotizzato e automatico), tutte con 6 marce. M32 meccanico per la Delta 1.4 T-jet. C530 meccanico e M32 robotizzato sulla Delta 1.6 Multijet. F40 meccanico: Delta 1.9 Twin Turbo Mutijet e 2 litri Multijet. Aisin sequenziale automatico: Delta 1.8 Turbojet.

La ricerca di un posto dove parcheggiare l'auto diventa sempre più problematica, spesso in città. Non solo: a volte per gli spazi ristretti la manovra è piuttosto impegnativa. Ebbene, ora il problema si può risolvere. La Delta parcheggia da sola: lo fa con il sistema Active Parking System che - grazie ai sensori a ultrasuoni - riconosce automaticamente lo spazio necessario a garantire le manovre di parcheggio (circa 5,7 metri: in pratica 1,2 metri in più rispetto all'ingombro della Delta) e lo segnala al pilota. In pratica il cuore del sistema è un sensore radar installato sul lato destro della Delta, all'interno del paraurti anteriore: il sensore ricostruisce una mappa della zona tra le auto parcheggiate, “vede” gli spazi liberi e individua eventuali ostacoli. La fase di ricerca dello spazio è attiva fino a una velocità massima di 30 chilometri orari: al di sopra di questa soglia la funzione viene disattivata automaticamente. Individuato lo spazio di parcheggio, alcune istruzioni visualizzate sul quadro strumenti dicono al pilota come proseguire la manovra. Durante la fase di parcheggio, la velocità massima consentita è di 7 all'ora. Una volta iniziata l'operazione lo sterzo ruota automaticamente per effettuare la manovra nel miglior modo possibile e il pilota deve solo muovere l'auto azionando

stabilità dell'auto, entra in azione l'Absolute Handling System (evoluzione del sistema ESP) al quale sono abbinati il sistema Hill Holder (assiste il pilota nelle partenze in salita), l'ASR antislittamento (ottimizza la trazione), il sistema MSR che interviene in caso di brusco cambio di marcia durante la scalata ridando coppia al motore.L’Absolute Handling System è di tipo evoluto perché introduce alcune importantissime funzioni come LTF e TTC. LTF: in caso di guida sportiva, se il sistema rileva una maggiore accelerazione laterale (a partire da 0,6 g) interviene con un incremento di coppia resistente al volante migliorando decisamente la sensazione di dominio dell’auto in curva, soprattutto alle alte velocità. TTC: migliora il trasferimento della coppia motore alle ruote e garantisce ottimo comportamento della Delta in curva rendendola così più sicura e divertente nella guida sportiva o in condizioni di scarsa aderenza. C’è poi in abbinamento il DST (Drive Steering Torque), lo “sterzo elettronico attivo” che suggerisce al pilota le corrette manovre da eseguire ma effettua automaticamente le correzioni e aiuta a mantenere il controllo dell’auto. La Delta è equipaggiata con 6 airbag e con i più sofisticati sistemi elettronici di controllo (ABS con EBD) del comportamento dinamico.

Così la Lancia Delta parcheggia da sola Segnala anche lo sconfinamento di corsia acceleratore e freno. Ma la tecnologia della Della è infinita. Driving Advisor segnala lo sconfinamento della corsia con una vibrazione sul volante e suggerisce al pilota la traiettoria corretta. Una telecamera, che si attiva tra i 65 e i 180 chilometri orari, rileva la segnaletica orizzontale e la posizione della Delta rispetto a essa. Se la Delta si avvicina al bordo della corsia, viene applicata una coppia di 2,8 Nm al volante per avvertire il pilota e indicargli la manovra da eseguire per tornare al centro della corsia. Reactive Suspension System: il sistema, tramite il controllo elettronico degli ammortizzatori in tempo reale consente di ridurre le oscillazioni della Delta in tutte le situazioni garantendo così il più alto livello di sicurezza,comfort e guidabilità. Grazie a alcuni sensori il sistema identifica lo scenario di guida e le condizioni del fondo stradale e sceglie le misure di controllo più adeguate: tra queste spicca la funzione Sky-Hook (“gancio al cielo”) che consente di isolare l'abitacolo dai disturbi esterni. Per garantire un perfetto controllo della Delta nelle situazioni limite, quando è a rischio la

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Auto | Le novitĂ

Kuga: un nuovo concetto di suv Primo crossover Ford in Europa di Gabriele Piras

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Ford Kuga

Jerez de la Frontiera. Intrigante e anche avveniristica. Così si presenta Kuga in terra di Spagna pochi giorni dopo un’anteprima storica sugli sterrati della Sardegna. E’ il nuovo che avanza, proposto dalla Ford sul fronte dei SUV, gli Sport Utility Vehicle, il cui mercato è sempre più in crescita.

Anche nel 2008, infatti, i riflettori sono puntati su questa affascinante categoria di auto, pratiche, sportive, funzionali. Proprio per questo motivo Ford lancia una nuova sfida alle concorrenti (in particolare a Volkswagen Tiguan, Nissan Qashqai e Toyota Rav4) nella sezione più vivace e interessante di questo segmento, sotto i quattro metri e mezzo di lunghezza, proponendo il suo inedito Crossover.

Un altro passo verso l’ampliamento della gamma in Europa, iniziato tre anni fa, che culminerà tra breve con l’avvento della nuova Fiesta. Kuga nasce nello stabilimento di Saarlouis in Germania ed è il risultato dell’elaborazione dell'affascinante Concept Iosis X, la “show car” che debuttò al Salone di Parigi nel 2006. In questo modo la Casa americana suggella il suo ingresso nel mercato europeo degli Sport Utility con l’obiettivo di far diventare Kuga reginetta nel settore delle medio-piccole.

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Auto | Le novità

Il sigillo del Kinetic design <Kuga strizza l’occhio a chi è alla ricerca di qualcosa di nuovo>, spiega ai microfoni di Formula Motori Gaetano Thorel presidente di Ford Italia, <Kuga non è da considerare il solito Suv, è qualcosa di speciale>. Elegante e carismatica, dalla linea fluida e giovane, tipica del “Kinetic Design”, Kuga è stata costruita sullo stesso pianale della Focus e della C-Max, garantendo così il massimo livello nel segmento anche in termini di guida, maneggevolezza, frenata e sterzata. Dimensioni compatte: 4,44 metri di lunghezza, 1,64 di larghezza e un passo di 2,64 metri rendono l’abitacolo spazioso. Partendo dal frontale, il look esterno viene messo in risalto dalla griglia inferiore (grande) a forma trapezoidale e da una griglia superiore più elegante e cromata. Linea laterale dà la sensazione di movimento grazie alla silhouette fluida; il posteriore è caratterizzato da una miscela di ingredienti del Kinetic Design ma trattati in maniera diversa, come i fanali dinamici (si proiettano verso la targa), lo scudo inferiore possente con due marmitte e il doppio portellone molto funzionale grazie al sistema di accesso separato che consente l'apertura del solo lunotto o di entrambi simultaneamente.

Interni: colori vivaci e sportivi Come nella concept Iosis X anche gli interni raffinati e lussuosi di Kuga sono contrassegnati da eleganti finiture in pelle, progettati per offrire un ambiente moderno (Bluetooth, collegamento USB) ed elegante ma estremamente pratico. Molto curati e tridimensionali, i materiali risaltano con colori vivaci e sportivi, come nella console, nella plancia dove spicca il navigatore, lungo le portiere e nei sedili. Oltre al tettuccio panoramico che copre un terzo dell’intero veicolo, i punti di forza della Kuga sono anche il pulsante di accensione Ford Power, la telecamera posteriore per i parcheggi, le gomme Run Flut (si può continuare a viaggiare, a 80 orari, con una gomma bucata) e il Ford Easy Fuel. Lo spazio non manca, sia a bordo che nel bagagliaio (da 410 a 1.405 litri).

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Ford Kuga

Motore Diesel Duratorq Il cuore della Kuga è un diesel 2 litri Duratorq TDCi common rail da 136 CV (con filtro antiparticolato DPF di serie) abbinato al cambio manuale a sei rapporti Durashift. La trazione integrale intelligente garantisce un risparmio di carburante con un consumo pari a 6,4 litri ogni 100 chilometri (considerando i dati di consumo combinati) e un’emissione di Co2 pari a 169g/km (il migliore della categoria).

Sicurezza e tecnologia Kuga offre una grande quantità di sistemi di sicurezza attiva e passiva come sei Airbag di serie ABS, ESP, TSA, ARM e il sistema di trazione integrale intelligente All Whell Drive. Il telaio è stato preso in prestito dalla Focus e dalla C-Max, ma migliorato nell’architettura: il centro di gravità spostato verso l’alto e anche le barre antirollio hanno assunto una posizione più consona per garantire una tenuta di strada più efficiente. Il sistema ESP con TCS di serie combinato al nuovo sistema Anti Rollover Mitigation (ARM), e l'ABS con sistema EBD per la distribuzione elettronica della forza frenante sono alcuni esempi delle tecnologie che assistono il conducente alla guida della nuova Kuga.

Allestimenti e prezzi Disponibile con allestimenti Plus a 28.250 euro e Titanium a 29.500 euro (equipaggiamento più sfizioso), Kuga offre con l’aggiunta di 1.000 euro il Titanium Pack comprensivo di cerchi da 18”, il tetto panoramico e il privacy glass (vetri oscurati); con 750 euro si acquista l’ Easy Pack comprensivo del sensore di parcheggio. A dicembre 2008 è previsto il lancio del motore 2.5 benzina, 5 cilindri, da 200 cv con cambio automaticosequenziale e trazione anteriore.

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Auto | Le novità

Ford Kuga

Il test sulle strade spagnole Guida piacevole, dappertutto. Ben bilanciata, Kuga è confortevole, sfodera in terra spagnola un bel temperamento con i suoi 136 cavalli che chiedono solo di essere lanciati al galoppo. Ad andatura sostenuta, ci convince il dinamismo della Kuga, agile, stabile in curva, con una tenuta di strada perfetta grazie anche al supporto della trazione integrale intelligente AWD. Non a caso Kuga ha la vocazione <del tutto si può fare>, come ha sostenuto un dirigente Ford. Così sfruttiamo la coppia di 320 Nm a duemila giri (a 340 con l’overboost) nei tratti più impegnativi, in rettilineo sollecitiamo il 4 cilindri in linea e portiamo la Kuga da ferma a 100 orari in 10”5 a dimostrazione che sa essere anche una scattista. Ci bastano meno di 7 litri di gasolio per 100 chilometri percorsi con una guida rilassata, priva di stress grazie ai bassi livelli di rumore (vento, motore, strada) che mi consentono di scambiare agevolmente con il collega-driver pareri e impressioni sull’auto. Kuga farà strada, sicuramente.

L’intervista: Gaetano Thorel presidente di Ford Italia

In che cosa Kuga si distingue dalle concorrenti ? <Innanzitutto dallo stile. La domanda che ci siamo sempre posti è perché un SUV deve essere sempre squadrato e non bello da vedere. Noi abbiamo voluto fare uno sforzo e il Kinetic Design applicato ai Crossover e ai SUV dimostra che

anche le auto di questo segmento possono risultare belle esteticamente>. Quali sono gli obiettivi di mercato? <Noi pensiamo di fare con Kuga circa 15.000 contratti e consegne medie ogni anno, ossia uno share del 10% nel segmento, il che vuol dire essere tra i protagonisti di questo segmento nel quale entriamo con un prodotto assolutamente competitivo. Puntiamo in modo particolare sulla versione Titanium 2.0 turbodiesel da 136 CV con filtro antiparticolaro di serie, completa di tutto (full optional), sotto i 30.000 euro>. C’è stata un’anteprima in Sardegna <Kuga in Sardegna è stata presentata in via esclusiva, in anteprima, in occasione del Rally d’Italia Sardegna, prova del campionato mondiale disputata dal 15 al 18 maggio e della quale Ford quest’anno è stata sponsor. Un modo particolare per ringraziare i Partner Ford della Sardegna che da tanto tempo rappresentano il marchio Ford con grande professionalità e grandi risultati>.

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Auto | Le novità

Renault Koleos

di Nicola Piras

Koleos: battesimo in Marocco per il primo SUV della Renault Fez. Per la prima volta nella sua storia la Renault sbarca nel pianeta dei Suv lanciando alla ribalta Koleos, uno Sport Utility Vehicle stracolmo di tecnologia, dallo stile elegante, con un comfort e con un’abitabilità da monovolume. La Renault ha seguito una strada completamente diversa da quella scelta dai cugini Peugeot e Citroen che hanno fatto ricorso all’alleanza con la giapponese Mitsubishi per varare rispettivamente il Suv 4007 e il C-Crosser: Koleos, infatti, è stato sviluppato con la Nissan (partner Renault) e prodotto in Corea dalla Samsung nell’impianto di Busan dove già da tempo “nasce” la gemella QM5. E’ lungo 4,50 metri e largo 185 centimetri, può avere la trazione anteriore o quella integrale permanente (con ripartizione automatica della coppia e la possibilità di bloccare i differenziali). Potente, visto che è equipaggiato con un turbodiesel 2 litri da 150 e 173 cv (lo stesso della Mégane, Qashqai e X-Trail) e con un motore a benzina di 2.500 cc (171 cv) accoppiato a un cambio manuale a 6 rapporti o automatico. Linea compatta, frontale dall’inconfondibile stile Renault, coda alta con un ampio lunotto inclinato, portellone diviso in due sezioni, passaruota larghi, fendinebbia integrati nel paraurti, abitacolo funzionale e luminoso.

Gli allestimenti e i prezzi Due allestimenti (base e Dynamique), in vendita da metà giugno. Prezzi: per le 2 ruote motrici si parte da 22.950 euro (2.5 benzina); la 2 litri dci da 150 cv costa 24.950 euro. Quattro ruote motrici: sono tutte in allestimento Dynamique, i prezzi partono da 25.950 euro (2.5 litri benzina) e da 27.950 euro (2 litri turbodiesel da 150 cv, il “cuore” della gamma). In listino anche Koleos 2 litri turbodiesel con il cambio automatico Proactive: costa 30.200 euro.

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Auto | Le novità

Da Fez alle zone desertiche Un Suv bello da vedere, dal design lineare, non aggressivo. Un Suv capace di affrontare i percorsi più impegnativi sull’off road, come ci ha dimostrato nella dura prova in Marocco. Il fascino della città di FEZ con le sue moschee, la famosa “medina” e le stupende zone desertiche che abbiamo affrontato, per un tratto complessivo di 300 chilometri, hanno promosso a pieni voti il Koleos. Comfort a piene mani con il Koleos docile, dal passo felpato anche nel deserto come se stesse viaggiando su un boulevard parigino, dallo sterzo leggero: ma deciso e sicuro quando viene sottoposto alle sollecitazioni più brusche. Più che bene col turbodiesel 2 litri da 150 cv abbinato al cambio a 6 marce (manuale o automatico), benissimo col propulsore “gemello” da 173 cavalli (solo col cambio manuale). Idem col propulsore a benzina di 2.5 litri da 171 cavalli. Sulle strade del Marocco, Koleos se l’è cavata bene con i suoi sistemi di sostegno alla guida, come quello dell’assistenza in salita o il controllo della velocità in discesa che consente di mantenere automaticamente una velocità massima di 7 chilometri orari in pendenza senza dover utilizzare il freno. Visti i risultati (ottimi) del test in Marocco è facile immaginare cosa può fare il Koleos sugli sterrati della Sardegna.

Sedili col sistema Easy Break Pratica anche la modularità dei sedili grazie al sistema EASY BREAK. Basta tirare una levetta per abbassare con semplici gesti i sedili della fila posteriore e ottenere una capacità di carico di 1.300 litri (il volume minino a disposizione di 450 litri). All’interno numerosi vani portaoggetti, un potente impianto audio BOSE per ascoltare della buona musica e un sistema di diffusione dell’aria condizionata che soddisfa anche i passeggeri della fila posteriore.

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Renault Koleos

Uno stile sobrio che conquista Al di là delle prestazioni colpisce l’estetica. Meglio, lo stile sobrio che può conquistare anche le donne. Un design pulito, elegante, che non ostenta forme massicce. Fari dal disegno moderno e logo inquadrato da due prese d’aria sul muso; di lato si notano l’altezza rialzata dal suolo e i passaruota avvolgenti mentre il posteriore è caratterizzato dal lunotto fortemente inclinato. Il design autentico viene riproposto all’interno con l’originale plancia a forma di onda. L’abitacolo di Koleos è ben illuminato grazie al tetto apribile anteriore e a quello posteriore di generose dimensioni. Il posto di guida ha un’aria familiarRenault, i sedili sono rialzati per offrire una visibilità ottimale, la poltroncina anteriore destra ha lo schienale ripiegabile in avanti per poter ospitare oggetti lunghi anche 2,60 metri. C’è tanta tecnologia a bordo, come il sistema di navigazione satellitare con schermo da 7 pollici, il freno di stazionamento elettronico e l’avviamento senza chiave che si avvale della card easy access, sensori di parcheggio. Il portellone posteriore è diviso in due parti, per facilitare il carico a bordo.

Il parere di Philippe Dauger Direttore Generale Renault Italia <Koleos è il primo cross-over nella gamma Renault: abbiamo puntato su un’auto vendibile in tutto il mondo, che deve fare conquiste. Il target? Le famiglie e gli automobilisti che vogliono una macchina con un bel design. Possiamo parlare di serenità e attrattività. Serenità perché questa macchina offre tre anni di garanzia e 150.000 chilometri; attrattività per il design e il prezzo veramente molto competitivo>. 2008 luglio | agosto FM29

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Auto | Le grandi sportive

Ferrari Spider-Coupè

Sognando la California

Mancano pochi mesi all’apertura del Salone di Parigi, ma c’è già una “stella” annunciata: parliamo della Ferrari, la Casa italiana più prestigiosa al mondo, che nel grande show parigino presenterà la nuova California (erede della omonima 250 GT data 1957 con motore 12 cilindri, tre litri, da 280 cv) elegantissima coupé-cabrio con la quale si arricchisce la famiglia dei modelli a 8 cilindri del Cavallino Rampante. Per la prima volta nella storia del glorioso marchio il motore V8 viene montato in posizione anteriore-centrale: 4.300 cc di cilindrata, albero-motore piatto, iniezione diretta, potenza di 460 cv a 7.500 giri, accelerazione

da 0 a 100 orari in meno di 4 secondi. Tecnologia d’avanguardia e innovativa. Nuova trasmissione a doppia frizione, 7 marce, utile per contenere i consumi e le emissioni di Co2 (circa 130 g/km). Impianto frenante a dischi di materiale carboceramico Bembo di serie. Rifiniture interne di pregio, quasi maniacali. Il tetto è apribile rigido e si ripiega nel bagagliaio in soli 14 secondi. Il prezzo dovrebbe aggirarsi sui 160.000 euro che giustificano la sportività, versatilità, classe, lusso e prestazioni ad alto livello. Guido Murranca

di Emiliano Marziali

La prima Ferrari spider-coupé California. Ferrari: basta già il nome per sognare. Bella vestita di rosso, incantevole con l’abito Azzurro, ossia uno dei colori tipici della famosa spider degli anni '60, lo stesso con cui l’auto fu esposta al Salone dell'Automobile di New York nel 1962. La nuova sportiva si mostra anche con il tetto chiuso e soprattutto svela i due posti posteriori. Sì, perchè la California è una 2+2, o meglio una “2 più”.

Montezemolo collaudatore d’eccezione Collaudatore d’ecceziome, il presidente Luca di Montezemolo ha compiuto alcuni giri sulla pista di Fiorano ed ha commentato: <Sono molto soddisfatto del lavoro fatto dalle donne e dagli uomini della Ferrari. La California è un’auto straordinaria che mi ha entusiasmato per prestazioni, comfort ed emozioni di guida; un’auto con il massimo livello di innovazione, come ogni nostro nuovo modello. Cambio, sospensioni e telaio rappresentano quanto di più avanzato sappiamo fare. E' la prima Ferrari doppio uso Spider e Coupè, con la capote rigida che si ripiega nel bagagliaio in soli 14 secondi. La California 2+ è facile da guidare, ma capace di assicurare prestazioni eccezionali, con lo spazio dietro ai sedili anteriori che consente una grande versatilità d'utilizzo>.

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Auto | Le grandi sportive

Ferrari Spider-Coupè

Motore V8 da 460 cv La Ferrari California ha sotto il cofano, per la prima volta quello anteriore, un V8 da 460 cavalli che deriva strettamente da quello della Ferrari F430. L’accelerazione da 0 a 100 orari è assicurata in meno di 4 secondi. Ma non è solo questo il punto di forza di questo motore di cui non viene dichiarata la velocità massima ma il consumo (13,2 litri per 100 chilometri nel ciclo combinato).

Doppia frizione e 7 marce La California sarà equipaggiata con la trasmissione a 7 marce e doppia frizione, per la prima volta su una vettura Ferrari. Il sistema applicato sulla Ferrari California consente di azzerare il tempo di cambiata, ottimizzando al meglio le prestazioni della vettura anche in termini di comfort e guidabilità. Inoltre nella scheda tecnica della Ferrari California compare l’esclusivo sistema di controllo della motricità F1-Trac, presentato per la prima volta sulla 599 GTB Fiorano e ora ulteriormente sviluppato per gli utilizzi più tipici di questa nuova GT.

Partenze sprint Come se non bastasse tutto questo, la nuova Ferrari California si presenta con il nuovo Launch Control che, se attivato con l'apposito tasto, consente la migliore partenza "prestazionale" assicurando la massima erogazione di coppia che evita lo slittamento delle ruote.

Tetto e bagagli I dati della capacità di carico confermano la versatilità di utilizzo dell'ultima nata della Casa di Maranello: a vettura chiusa il bagagliaio ha una capienza di 360 litri che diventano 260 con il tetto ripiegato. Per la prima volta su una vettura del Cavallino Rampante, il vano bagagli comunica direttamente con l'abitacolo permettendo diverse possibilità di utilizzo dello spazio a disposizione.

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Auto | Le novità

Honda Accord

di Nicola Piras

Nuova Accord, un laboratorio viaggiante Ha anche il radar per evitare le collisioni Vienna. Intramontabile Accord. Ha già collezionato oltre 16 milioni di preferenze nel mondo e non finisce di stupire la bella e supertecnologica auto della Honda, un autentico laboratorio viaggiante per quanto riguarda l’ambiente (motori Euro 5) e la sicurezza (sistemi elettronici unici nel suo segmento, D Premium): nello scenario di una suggestiva Vienna propone l’ottavo capitolo della sua avvincente storia sfoggiando le più avanzate tecnologie di assistenza alla guida, una linea sportiva impareggiabile e prestazioni dinamiche eccezionali. C’è persino una sorta di radar a bordo, pensate: un “gioiello” della tecnica che, grazie a onde millimetriche, consente al pilota di

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mantenere una distanza rassicurante e una velocità adeguata dietro le altre auto che precedono la Accord: insomma, se l’auto che precede l’Accord rallenta, anche l’Accord riduce la velocità; e viceversa. E poi, è un optional ma è davvero eccezionale, il sistema LKAS (Lane Keeping Assist System): se l’auto “invade” un’altra corsia, la manovra errata viene rilevata da una telecamera, scatta il segnale d’allarme e il pilota può così correggere la manovra dovuta magari a una distrazione o a un colpo di sonno. E poi CMBS (Collision Mitigation Brake System), sistema frenante per attutire gli urti: l’Accord, pensate, frena di sua inziativa se non viene rispettata la distanza di sicurezza.

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Auto | Le novità E poi VSA, sistema di controllo della stabilità ora integrato dal servosterzo elettrico adattabile ai movimenti (Motion Adaptive ESP) che dà più sicurezza su fondi stradali sdrucciolevoli; maneggevolezza ai massimi livelli con sospensioni anteriori a quadrilateri articolati e sospensioni posteriori a bracci multipli, carreggiata più larga e baricentro più basso. E ancora: motori a benzina ulteriormente sofisticati, debutto del motore i-DTEC di 2.2 litri (seconda fase del programma di sviluppo dei propulsori diesel Honda), cambio manuale a 6 marce con comandi al volante o (nei motori a benzina) automatico a 5 rapporti. Questo e tanto altro (lo spieghiamo più avanti) dà ancora più spessore e prestigio alla Accord in Italia dal 13 giugno in abito berlina (prezzi da 26.200 euro a 36.100 euro) e da luglio in versione Tourer (ossia SW, prezzi da 27.500 a 37.900 euro) negli allestimenti Elegance, Executive e Luxury. Il tutto con un abitacolo-salotto ridisegnato e abbellito con una plancia quasi in stile aeronautico o – se preferite – spaziale. Più larga (8 centimetri: ora 4,726 metri la berlina e 4,740 la Tourer), leggermente più bassa (3 centimetri) della precedente versione: ma le nuove dimensioni non intaccano (anzi esaltano) un’estetica che rispecchia uno spirito vigoroso e sportivo. La linea muscolosa e pronunciata dei passaruota accentua la carreggiata più larga e dà all’Accord un’aria robusta e un senso di sicurezza e solidità. Il caratteristico frontale e la fluidità delle linee contribuiscono a creare una forma più allungata ed atletica.

Tre nuove motorizzazioni Una nuova “linea” di motorizzazioni già conformi al prossimo standard di emissione Euro 5 (la cui introduzione è prevista nel 2009) all’insegna di prestazioni superbe e flessibilità straordinarie. Debutta il nuovo motore 2.2 litri diesel Honda di seconda generazione, chiamato i-DTEC (“intelligent Diesel TEChnology”): compatto, leggero, sofisticato e silenzioso; adotta la più recente tecnologia di iniezione multipla piezoelettrica e riduce sensibilmente le emissioni. I livelli di potenza e coppia sono stati aumentati per una guida più sportiva. La potenza è di 150 CV a 4.000 giri (10 CV in più rispetto alla versione precedente) mentre la coppia massima è ora di 350 Nm a 2.000 giri (prima 340 Nm a 2.000 giri). Il motore a benzina i-VTEC 2.0 litri ha prestazioni analoghe a quelle della versione precedente (156 CV a 6.300 giri), in grado di offrire consumi di carburante da primato. Le principali modifiche tecnologiche riguardano il maggiore diametro delle valvole di aspirazione, l’ottimizzazione di alzata e fasatura delle valvole e l’aumento dei volumi d’aria di aspirazione e scarico. Il motore a benzina 2.4 litri è più potente, con una capacità di 200 CV a 7.000 giri e una coppia massima di 233 Nm a 4.500 giri rispetto ai precedenti livelli di 190 CV e 223 Nm.

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Honda Accord

Avanzati sistemi tecnologici di guida Disponibile nelle versioni top di gamma dei motori 2.2 i-DTEC e 2.4 i-VTEC, il sistema ausiliario di guida avanzata ADAS (Advanced Driving Assist System) di Accord comprende tre tecnologie innovative: LKAS – Lane Keeping Assist System Unica tecnologia nel segmento, si avvale di una telecamera per rilevare la deviazione dell’auto dalla corsia di marcia fornendo una torsione correttiva della sterzata se necessario; in questo modo, viene ridotto l’affaticamento derivante dalla guida in autostrada e viene contemporaneamente aumentata la sicurezza. ACC – Adaptive Cruise Control Iimpiega un radar a onde millimetriche per mantenere una distanza di sicurezza costante rispetto al veicolo che precede per garantire una guida più rilassante e meno impegnativa.

Tecnologia: controllo dell’auto in curva Ai numerosi dispositivi di sicurezza passiva si aggiunge una serie di sistemi dinamici che rendono ancora più sicura l’Accord. Il sistema di controllo della stabilità (VSA) viene fornito di serie su tutta la gamma ed è progettato per aiutare il conducente a mantenere il controllo in fase di curva, accelerazione e in caso di manovre brusche e improvvise mediante l’applicazione della coppia frenante alle ruote di destra o di sinistra secondo necessità e la modulazione della potenza di coppia del motore in base alle esigenze.

CMBS – Collision Mitigation Brake System Sistema frenante di attutimento degli urti che tiene sotto controllo la distanza e la velocità dell’auto che sta davanti all’Accord, avvisa il conducente che c’è il rischio di un impatto e contribuisce a limitarne gli effetti quando la collisione è inevitabile.

Servosterzo elettrico adattabile ai movimenti (EPS) La nuova Accord dispone inoltre di un sistema innovativo che permette di sfruttare le capacità sia del controllo della stabilità che del servosterzo elettrico dell’auto. Il servosterzo elettrico adattabile ai movimenti (Motion Adaptive EPS) rileva le condizioni di instabilità del fondo stradale sdrucciolevole sia in curva che durante la frenata e invia automaticamente impulsi di sterzata che invitano il conducente a sterzare nella giusta direzione. Questi impulsi sono appena percettibili e il controllo della sterzata rimane sempre nelle mani di chi guida. Tuttavia, questa torsione ausiliaria dello sterzo è sufficiente a destare l’attenzione del conducente, la cui reazione permette di riprendere il controllo della stabilità o di accorciare le distanze di frenata.

I prezzi della Accord

(chiavi in mano, IVA inclusa, IPT esclusa)

Benzina

Diesel

Versione

2.0 i-VTEC Elegance

2.0 i-VTEC Executive

2.4 i-VTEC A/T Exclusive

2.2 i-DTEC Elegance DPF

2.2 i-DTEC Executive DPF

Berlina

€ 26.200

€ 28.500

€ 36.100

€ 27.900

€ 30.200

2.2 i-DTEC Exclusive DPF € 34.200

Tourer

€ 27.500

€ 30.300

€ 37.900

€ 29.200

€ 32.000

€ 36.000

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Auto | I debutti

Ibiza, la quarta volta dell’icona Seat Ora è più bella con l’Arrow Design di Gianni Piras

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Seat Ibiza

Ibiza. Arrivi a Ibiza, scendi dall'aereo e ti trovi di fronte a un'autentica meraviglia. Non il panorama, non lo scintillìo delle bellezze naturali dell'isola spagnola, ma la nuova Seat Ibiza. Design elegante e look sportivo dal taglio avveniristico che hanno lasciato di stucco anche i critici più severi: sì, perché sulla nuova Ibiza è impresso a forti tinte il “meglio del meglio” della magica matita di Walter de' Silva, designer fuoriclasse che tutto il mondo ci invidia. Insomma, la “filosofia De Silva”

espressa nella sua maturità più profonda: design all'avanguardia, un nuovo linguaggio delle linee, quello del rinomato “Arrow Design” evidenziato da tratti geometrici più marcati per sottolineare il carattere sportivo dell'auto. Un esempio? Guardate quella linea marcata che dalle portiere posteriori sino al bagagliaio “scolpisce” le fiancate come fossero delle opere d'arte; idem per la linea che va in senso opposto verso i gruppi ottici creando un bell'effetto suggestivo.

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Auto | I debutti

La nuova era della Casa spagnola “Auto Emocion” recita lo slogan della Seat. La nuova Ibiza è un concentrato di belle emozioni, all'esterno, nell'abitacolo, ma soprattutto per chi sta al volante. L'Ibiza è la icona per antonomasia della Seat, il modello di maggior successo della Casa spagnola che fa parte del Gruppo Volkswagen: è alla ribalta da 24 anni, dal 1984, e ha collezionato già quasi 4 milioni di preferenze nel mondo (550.000 in Italia). E' questo il quarto capitolo di una bella avventura automobilistica, ma ora siamo di fronte a una svolta, a un autentico salto generazionale. Lo ha ribadito forte, a chiare lettere, lo stesso Erich Schmitt presidente della Seat SA: <per noi la nuova Ibiza è speciale, l'abbiamo curata come un bambino. Abbiamo puntato soprattutto sulla qualità, le migliorie saltano agli occhi. Con l'Ibiza siamo all'inizio di una nuova era>. Lo ha ribadito anche Antonio Valdivieso, leader del Marketing Product: <un passo da gigante. L'Ibiza è il cavallo di battaglia della Seat: design emotivo e un forte sex appeal>. Lo ha confermato anche Walter de' Silva: <con l'Ibiza si volta pagina, dimostriamo che c'è la volontà di offire qualità effettiva e percettiva>.

Prezzi Nuova Ibiza 5 porte MODELLO

kW

CV

EURO

1.2 Reference

51

70

11.610

1.2 Stylance

51

70

13.290

1.4 Reference

63

85

12.210

1.4 Stylance

63

85

13.890

1.6 Sport

77

105

15.460

1.4 TDI Reference DPF

59

80

13.710

1.4 TDI Stylance DPF

59

80

15.390

1.9 TDI Stylance DPF

77

105

16.590

1.9 TDI Sport DPF

77

105

17.360

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Seat Ibiza

Cambiano le dimensioni e lo spazio Spazio in più, in abbondanza, perché la nuova Ibiza ha cambiato dimensioni, anche se è più leggera ora (50 chili in meno): più lunga di 99 millimetri (4,052 metri ora) rispetto alla versione precedente, più alta di 4 millimetri (1,445), ma meno larga di 5 millimetri (1,693). E bagagliaio che passa da 267 a 292 litri. Segni particolari: qualità. C’è e come! Oltre al design esterno basta guardare le finiture del cruscotto, il quadro-strumenti, le bocchette dell’aria, la consolle centrale che ospita la radio di nuova concezione con collegamento Bluetooh gestibile mediante i comandi sul piantone dello sterzo. Di qualità anche il nuovo airbag torace-testa che incrementa il pacchetto-sicurezza “orfano” in Italia – purtroppo – dell’ESP che è di serie invece in altri Paesi: ma è migliorata la protezione dei pedoni grazie all’inedito design del cofano e del paraurti anteriore.

Equipaggiamenti Ibiza Reference Abs Airbag lato guida e passeggero Airbag torace-testa Sedile conducente regolabile in altezza Chiusura centralizzata Predisposizione autoradio 6 altoparlanti Paraurti in tinta carrozzeria Cerchi in acciaio da 15” “Festival” con pneumatici 185/60 r15 Alzacristalli elettrici anteriori Interni Reference “Bambu”

Stylance (Reference +) Sedile passeggero regolabile in altezza Disattivazione airbag passeggero Regolatore di velocità Sedili posteriori sdoppiabili Radio CD MP3 con Aux-in e comandi remote Fari anteriori a doppia lampada Fari fendinebbia integrati con funzione Cornering Vetri posteriori elettrici

Nuova piattaforma Volkswagen Che qualcosa di nuovo ci sia sotto il sole della Seat lo dimostrano alcune primizie assolute: la nuova Ibiza è stata scelta per il varo della inedita piattaforma appositamente sviluppata dal Gruppo Volkswagen per il segmento B, è stata dotata delle tecnologie più moderne in tutte le fasi della produzione, è nata da modelli di “progettazione virtuale” che hanno soppiantato i tradizionali “modelli fisici”. E dalla realtà “virtuale” si è arrivati a una realtà che sconfina nella meraviglia: ra-

ramente, infatti, si vedono “vagire” auto così belle. Allora: nuova piattaforma, passo più lungo (di 7 millimetri), migliorate la dinamica di marcia e la stabilità, così come il comfort e il rollio, ridisegnati gli ammortizzatori, servofreno maggiorato del 20 per cento, migliorata anche l’insonorizzazione dell’abitacolo che è ben curato anche nei minimi dettagli, il posto di guida è stato abbassato di 22 millimetri a vantaggio della comodità e dello spazio per la testa.

Specchietti retrovisori elettrici e riscaldabili Cerchi in acciaio da 15” “Isola” con pneumatici 185/60 R15 Aria condizionata Corning home Computer di bordo Interni Stylance “Camelia”

Sport (Stylance +) Sedili anteriori sportivi Volante e leva del cambio in pelle Cerchi in lega da 16” “Fabula” con pneumatici 215/45 R16 Sospensioni sportive Interni Sport ”Selva”

2008 luglio | agosto FM39

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Auto | I debutti

Seat Ibiza

Cinque motorizzazioni nella gamma E che sia sicura e dia sicurezza su tutti i fronti la nuova Ibiza lo ha dimostrato nel test lungo le strade caratteristiche dell’isola spagnola. Subito sotto esame il motore a benzina 1.6 litri sedici valvole (destinato all’allestimento Sport) pimpante con i suoi 105 cavalli che consentono riprese e accelerazioni degne appunto di un’auto sportiva. A seguire i motori a benzina 1.2 da 70 cavalli e 1.4 da 85 cavalli (per gli allestimenti Reference e Stylance) che su strada sanno imporre la loro prestanza, così come il turbodiesel 1.4 litri da 80 cavalli con filtro antiparticolato DPF (per gli allestimenti Reference e Stylance). E – dulcis in fundo – il turbodiesel 1.9 TDI da 105 cavalli con filtro DPF (Stylance e Sport) che con la grinta di uno scalatore divora anche le salite più impegnative al pari del motore a benzina 1.6 tagliato su misura per le strade della Sardegna. I prezzi: sul fronte della benzina si va da 11.610 euro (1.2 Reference) a 15.460 euro (1.6 Sport). Stylance 1.2 litri: 13.290 euro. Reference 1.4 litri: 12.210 euro. Stylance 1.4 litri: 13.890 euro. Sul fronte del gasolio si va da 13.710 euro (1.4 TDI Reference DPF) a 17.360 euro 1.9 TDI Sport DPF). Stylance 1.4 TDI con DPF: 15.390 euro. Stylance 1.9 TDI con DPF: 16.590 euro.

Principali differenze tra la nuova Ibiza e la Ibiza precedente Nuova Ibiza

Ibiza tre

Differenza

Lunghezza

4.052

3.953

+99 mm

Larghezza

1.693

1.698

-5 mm

altezza

1.445

1.441

+4 mm

Passo

2.469

2.462

+7 mm

Carreggiata ant/post

1.465/1.457

1.435/1.424

+30/+33 mm

Volume bagagliaio

292

267

+ 25 iltri

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Auto | Le novità

di Nicola Piras

La nuova Classe A incanta a Berlino: è più ecologica, parcheggia da sola Berlino. Eccola qui la nuova Classe A nello stupendo scenario di una Berlino che affascina sempre di più. Sarà stata l’ “aria di casa”, sarà stata forse la magica atmosfera della primavera, ma sta di fatto che la “baby” Mercedes ci è apparsa più giovanile e più attraente, con uno spirito “verde” votato al rispetto ambientale. Cambiano, anche se di poco, con ritocchi mirati soprattutto sul fronte del design la berlina 5 porte e la Coupé tre porte: nel precedente numero di FM Formula Motori abbiamo anticipato Modello d’ingresso

i tratti salienti della mini-rivoluzione (soprattutto tecnologica) di questa “piccola” tedesca che ora addirittura si parcheggia in automatico – quindi lo fa da sola - per via del Park Assist (di serie nella versione Elegance) con telecamere, sensori a ultrasuoni e sterzo elettrico, anche in uno spazio ristretto di 5,19 metri, in pratica appena 130 centimetri in più della sua lunghezza. Così non abbiamo resistito alla tentazione di andare sino a Berlino per un’analisi più profonda.

A150 Coupè

70kw (96cv)

Ebbene, in sintesi, questo il “quadro” che si è presentato ai nostri occhi: look più moderno, frontale più sportivo con nuovi proiettori che raccordano muso e fiancata, luci di stop adattative (l’intensità aumenta in rapporto alla potenza della frenata), un’auto compatta più attenta all’ambiente, equipaggiamenti ancora più prestigiosi, innovazioni tecniche per i massimi livelli di sicurezza, comfort e riduzione dei consumi.

19.970 euro

Best seller

A180 CDI Elegance

80kw (109cv)

24.460 euro

Top di gamma

A200 Turbo Avantgarde

142kw (193cv)

29.060 euro

42FM luglio | agosto 2008

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Mercedes Classe A

L’Eco star-stop riduce i consumi I modelli di maggiore successo (A 150 e A 170) propongono (dall’autunno) la comoda funzione ECO start-stop che riduce i consumi di benzina fino al 9% in città. La A 160 CDI Coupé si presenta anche in versione BlueEFFICIENCY (4,5 litri di carburante per 100 chilometri con un risparmio superiore all'8%. La Classe A è la prima compatta al mondo a poter vantare la Certificazione Ambientale internazionale rilasciata da Enti indipendenti, a testimonianza degli enormi progressi raggiunti in campo ecologico.

Sette propulsori nella gamma Questo grazie anche alla scelta mirata dei sette propulsori a 4 cilindri, benzina e diesel con il filtro antiparticolato di serie: motori abbinati a un cambio manuale (cinque o sei rapporti) e anche alla trasmissione automatica a variazione continua AutoTronic. La gamma di potenza va da 82 a 193 CV. Con consumi compresi tra i 4,5 e gli 8,1 litri per 100 km (ciclo di marcia europeo combinato), questi 4 cilindri sono tra i più parsimoniosi nella loro classe di cilindrata e potenza.

2008 luglio | agosto FM43

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Auto | Le novità

rosse al posto delle tradiLa Classe A Nuova Generaluci di stop. A una zione ora è più dotata anche Le luci adattive anti-incidenti zionali velocità di 80 orari lo spazio in termini di sicurezza e di necessario per bloccare l’aucomfort, con un livello di un potenziale pericolo. Le luci di stop dotazione tipico delle auto di catego- adattive sono il frutto di approfondite to può ridursi di circa 4,40 metri, a 100 ria superiore: spicca, tra gli altri, l’im- ricerche condotte sul comportamento all’ora di ben 5,50 metri circa. portante sistema per la prevenzione degli automobilisti in caso di frenata. Dunque, c’è tanta sostanza in questa degli incidenti, ossia le luci di stop Gli ingegneri Mercedes hanno ap- baby Mercedes che si presenta ancoadattive. In caso di frenata d’emer- purato che il tempo di reazione degli ra più ambiziosa, vogliosa di macinagenza, a una velocità superiore ai 50 automobilisti si riduce in media di 0,2 re record come fa dal 1997: in undici chilometri orari, le luci di stop inizia- secondi se in una situazione di emer- anni ha collezionato oltre 1.700.000 no a lampeggiare velocemente indi- genza viene impiegato un segnale di preferenze. Più che “baby”, diciamo cando al guidatore che segue che c’è avvertimento con luci lampeggianti noi, un autentico gigante.

Base, Elegance e Avantgarde Le versioni della nuova Classe A si distinguono nettamente per alcuni elementi di design specifici sul frontale. Nella versione di base le lamelle della mascherina sono di colore grigio scuro, nelle versioni ELEGANCE ed AVANTGARDE si presentano in grigio atlante metallizzato ed in argento iridium lucido con inserti cromati. Eleganti listelli cromati sottolineano ulteriormente raffinatezza e cura dei dettagli. La versione AVANTGARDE sfoggia un paraurti completamente rinnovato, il cui design esalta ulteriormente la linea “a freccia” del frontale, sottolineando la maggiore agilità del nuovo modello. Nelle diverse versioni di allestimento, le fiancate si caratterizzano per il design dei cerchi. Il modello di base è equipaggiato con cerchi da 15 pollici con copriruota a 7 razze, mentre su ELEGANCE ed AVANTGARDE sono montati i cerchi in lega da 16 pollici. I retrovisori esterni e le maniglie delle porte sono in tinta con la carrozzeria su tutti i modelli. Le modanature di protezione laterali sono state sostituite da listelli cromati che danno un tocco di eleganza in più ai modelli ELEGANCE ed AVANTGARDE. Sulla coda spiccano il nuovo paraurti e i nuovi gruppi ottici, particolarmente avvolgenti: la carrozzeria appare più larga e quindi più possente. I modelli ELEGANCE ed AVANTGARDE sono caratterizzati anche dal paraurti posteriore con listelli cromati e catarifrangenti. La nuova impugnatura ancora più ergonomica del portellone posteriore è cromata per entrambe le versioni, così come il terminale di scarico ovale.

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Mercedes Classe A I prezzi della nuova Classe A serie C169 Modello

Versione

A 160 CDI BIueEFFICIENCY

22.240 Elegance

23.920

Avantgarde

24.050

A 160 CDI

Così parcheggia la Classe A La Classe A “assiste” il guidatore nella ricerca di un posto auto e nelle manovre di parcheggio in retromarcia con il Park Assist attivo, disponibile a richiesta per tutti i modelli. Con l’ausilio di nuovi sensori ad ultrasuoni laterali, mentre l’auto avanza questo sistema è in grado di individuare e di segnalare con un apposito display la presenza di un posto auto di dimensioni adeguate alla Classe A su entrambi i lati della carreggiata. Fino a una velocità di 35 chilometri orari i sensori “analizzano” la zona a destra e sinistra della Classe A, misurano lunghezza e profondità dello spazio libero e segnalano con una “P” nella strumentazione che la ricerca è in corso. Trovata una possibilità di parcheggio, sul display compare una freccia che indica al guidatore su quale lato della carreggiata si trova il posto-auto. Se il guidatore inserisce la retromarcia, confermando così di voler parcheggiare, e preme il pedale dell’acceleratore, il Park Assist effettua autonomamente tutte le manovre e parcheggia l’auto in linea con la carreggiata. Il guidatore non deve fare altro che azionare acceleratore e freno. I sensori ad ultrasuoni del Parktronic assistono il sistema durante il parcheggio indicando la distanza della Classe A dalle auto parcheggiate davanti e dietro.

Bluetooth e Voicetronic più evoluti Come tutti i nuovi modelli Mercedes model year 2008, anche la Classe A è equipaggiata con impianti ancora più evoluti per l’informazione, la comunicazione, la navigazione e l’intrattenimento. Sono disponibili quattro sistemi audio: Audio 5, Audio 20, Audio 50 APS e COMAND APS. A partire dall'Audio 20, di serie sulla versione Avantgarde, questi sistemi raggruppano autoradio con doppio sintonizzatore, display a colori, interfaccia Bluetooth per il cellulare, tastiera telefonica, lettore CD, regolazione automatica del volume in funzione della velocità e una presa per apparecchi audio esterni collocata nel box portaoggetti sulla plancia. L'Audio 50 APS è dotato anche di navigazione europea DVD e lettore DVD, mentre l’impianto più sofisticato, il COMAND APS, comprende, tra l’altro, navigazione su hard disk, Music Registrer, lettore per memory card (SD) e comando vocale. Il VOICETRONIC consente di utilizzare in tutta comodità il telefono, l'impianto audio e il sistema di navigazione tramite comandi vocali. Il guidatore non deve più sillabare le singole lettere, ma può semplicemente pronunciare la parola che desidera, ad esempio il nome di una destinazione, quello di un'emittente da cercare o un nome memorizzato nella rubrica telefonica. A partire dall’Audio 20 è disponibile anche la variante di impianto audio con caricatore CD/DVD integrato. La nuova interfaccia multimediale interattiva (a richiesta), che consente di collegare lettore MP3, pennetta USB o un altro impianto audio esterno con il sistema Infotainment a bordo della Classe A, apre nuovi orizzonti per quel che riguarda il piacere d’ascolto in viaggio. Ora gli apparecchi audio esterni si possono comodamente azionare utilizzando i tasti sul volante multifunzione, mentre i titoli dei brani vengono visualizzati nella strumentazione e sul display a colori nella consolle. La batteria del supporto musicale portatile si ricarica mentre esso è collegato alla vettura attraverso l'interfaccia mediale. Per il collegamento di “iPod” e dispositivi analoghi è sufficiente utilizzare l’i-Pod Interface Kit, disponibile nella gamma di Accessori Originali Mercedes.

22.240 Elegance

23.920

Avantgarde

24.050

A 180 CDI

A 200 CDI

23.320 Elegance

25.000

Avantgarde

25.130

Elegance

26.790

Avantgarde

26.920

A 150

19.970 Elegance

21.650

Avantgarde

21.780

A 150 BIueEFFICIENCY

19.970 Elegance

21.650

Avantgarde

21.780

A 170

21.290 Elegance

22.970

Avantgarde

23.100

A 170 BIueEFFICIENCY

A 200 A 200 TURBO

Prezzi

21.290 Elegance

22.970

Avantgarde

23.100

Elegance

24.890

Avantgarde

25.020

Avantgarde

27.980

I prezzi della nuova Classe A serie W169 Modello

Versione

A 160 CDI

22.700 Elegance

24.380

Avantgarde

24.450

A 180 CDI

A 200 CDI

23.780 Elegance

25.460

Avantgarde

25.530

Elegance

27.250

Avantgarde

27.330

A 150

20.420 Elegance

22.100

Avantgarde

22.170

A 150 BIueEFFICIENCY

20.420 Elegance

22.100

Avantgarde

22.170

A 170

21.740 Elegance

23.420

Avantgarde

23.490

A 170 BIueEFFICIENCY

A 200 A 200 TURBO

Prezzi

21.740 Elegance

23.420

Avantgarde

23.490

Elegance

27.080

Avantgarde

27.150

Elegance

26.680

Avantgarde

29.060

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Auto | Le grandi sportive

Jaguar

di Nicola Piras

Jaguar XF

Jaguar: “metamorfosi” nella X-Type Il premio “design dell’anno” per la XF Roma. Ecco un’altra “zampata” del Giaguaro prima di entrare nell’era Tata, ossia nell’orbita del colosso indiano che ha rilevato il celebre marchio inglese: la X-Type, la “baby” della Jaguar, si rinnova con ben 497 “modifiche” mantenendo però il suo gusto retrò (linee più moderne, frontale dominato da una nuova e vistosa calandra, quattro nuove linee di sedili), sfoggia il turbodiesel 2.2 litri omologato Euro 4 con filtro antiparticolato e persino il cambio automatico a 6 marce che può essere utilizzato anche in modalità sequenziale Sport. Per la prima volta, dunque, la X-Type – berlina e wagon - combina la potenza del turbodiesel con un cambio automatico. Cambio, prodotto dalla giapponese Ai-

sin, che è una delle novità tecniche più rilevanti: sei marce tarate alla perfezione per erogare una raffinata velocità di crociera mantenendo al tempo stesso prestazioni sportive, insomma l’equilibrio richiesto da chi preferisce la X-Type nell’universo Jaguar: così si esaltano i 155 cavalli (a 3.500 giri) del turbodiesel che si avvale di una coppia sostanziosa (370 Nm a 1.800 giri). Spieghiamo: il diesel 2.2 con cambio manuale può raggiungere la coppia massima dalla seconda marcia; con la trasmissione automatica – invece – la raggiunge in tutte e sei le marce sfruttando i migliori punti di cambio-marcia per garantire il miglior utilizzo di tutta la coppia disponibile. ► 2008 luglio | agosto FM47

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Auto | Le grandi sportive

Tecnologia “shift by wire” nelle XF e il cambio sequenziale Jaguar Tutti i modelli XF sfoggiano la tecnologia "shift-by-wire" e montano il cambio sequenziale Jaguar, utilizzato per la prima volta in una berlina e già apprezzato sulla XK. La tecnologia "shift-by-wire" sostituisce i collegamenti meccanici del cambio manuale con comandi elettronici, assicurando innesti rapidi e morbidi, con tempi di passaggio-marcia minori di quelli del cambio della XK. Grazie al cambio sequenziale Jaguar, chi guida può usufruire del controllo manuale one-touch azionando i comandi al volante. La sofisticata tecnologia Jaguar Drive Control TM (si può scegliere fra 21 modalità del cambio, comprese la Dynamic e la Winter) combina la progressiva apertura del corpo farfallato, le soglie del controllo della stabilità dinamica (DSC) e la strategia di utilizzo del cambio in base allo stile di guida e alle condizioni della strada. Tuttavia, la funzione più entusiasmante di comando del cambio della XF è il nuovissimo Jaguar Drive Selector TM, il selettore rotativo delle modalità automatiche, utilizzato per la prima volta nell’industria automobilistica: controllo preciso e intuitivo e risparmio dello spazio interno.

Jaguar XF

► Prestazioni molto vicine a quelle garantite col cambio manuale: 208 chilometri all’ora contro i 216; accelerazione da 0 a 100 orari in 9”9 contro 9”1, consumo medio nel ciclo combinato di 6,2 litri per 100 chilometri (6 litri con il cambio manuale), emissioni di Co2 pari a 184 g/km (159 col manuale). Prezzi: per la X-Type berlina in allestimento Luxury partono da 31.250 euro. XF - Secondo tradizione Jaguar, comodità, lusso e maestria artigianale. Ad alto livello, come si conviene a un’auto che è un’autentica pietra miliare nella storia della Jaguar. Sì, perché la XF – a prescindere dal futuro che le sarà riservato nel nuovo corso dell’indiana Tata - è una delle berline esteticamente più attraenti, tecnicamente sofisticate e orientate al guidatore che la Jaguar abbia mai costruito: il suo linguaggio stilistico è completamente nuovo, le prestazioni e il carattere dinamico seguono – anzi sperano – il look sportivo. 48FM luglio | agosto 2008

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Jaguar

Jaguar XF

XF premiata: Design dell’Anno

La XF ha ricevuto il premio "Design dell'Anno" assegnato dalla rivista Fleet World: la Jaguar ha conquistato il prestigioso riconoscimento per il secondo anno consecutivo. Un ulteriore premio per la XF che si aggiunge alla sua già nutrita collezione. Con quello di Fleet World, infatti, sono già 12 i riconoscimenti internazionali ricevuti dalla nuova berlina sportiva quattro porte. Commentando l'assegnazione del premio, George Emmerson, presidente della giuria, ha detto: <La Jaguar C-XF aveva vinto il premio per il Design nel 2007 principalmente per il suo aspetto: una splendida auto da ammirare. Con XF, quando entri nell'abitacolo e senti la qualità, quando la guidi sulla strada, allora ti accorgi che Jaguar ha tenuto fede alla sua promessa. E' un’auto eccezionale che fa girare la testa come nessuna altra nella sua classe>. Ian Callum, direttore Design di Jaguar Cars, ha detto: <E' estremamente gratificante ricevere un riconoscimento per questa nuova

Daniele Maver presidente di Jaguar Italia

fase del design Jaguar: questa è un'ulteriore conferma che la nuova direzione che abbiamo preso è assolutamente quella giusta per il marchio>. Geoff Cousins, Amministratore Delegato GB di Jaguar Cars, ha aggiunto: <Le qualità del design dell’auto si combinano con prezzi competitivi, valori residui al vertice della categoria e un'ampia gamma di equipaggiamenti di serie: la XF è veramente un grande prodotto per le flotte aziendali>. Ken Rogers, il direttore di Fleet World, ha commentato: <La Jaguar XF è una berlina quattro porte lussuosa e sorprendente. Anche se la XF attinge alle ispirazioni del design che derivano dall'illustre patrimonio di Jaguar, è tuttavia è una grande espressione contemporanea allo stato dell'arte del design automobilistico. Secondo la giuria è destinata a divenire, nel futuro, un classico del design dell'auto>.

MOTORE Cilindri/valvole per cilindro Alesaggio/corsa – mm Cilindrata – cc Potenza massima – CV (kW) a giri/min Coppia massima – Nm a giri/min Rapporto di compressione: 1 Cambio

2.7D V6

3.0 V6

4.2 V8

6/4

6/4

8/4

4.2 V8 S/C 8/4

81.0 / 88.0

89.0 / 79.5

86.0 / 90.3

86.0 / 90.3

2,720

2,967

4,196

4,196

207 (152)

238 (175)

298 (219)

416 (306)

4.000

6.800

6.000

6.250

435

293

411

560

1.900

4.100

4.100

3.500

17,3

10,5

11,0

9,1

Autom. 6R

Autom. 6R

Autom. 6R

Autom. 6R

PRESTAZIONI Accelerazione 0-100 km/h – sec

8,2

8,3

6,5

5,4

Velocità massima – km/h

229

237

250 autolim.

250 autolim.

18,7

CONSUMI Urbano – l/100km

10,4

15,8

17,3

Extra urbano – l/100km

5,8

7,5

7,6

9,1

Combinato – l/100km

7,5

10,5

11,1

12,6

Emissioni CO2 – g/km

199

249

264

299

Omologazione

EU4

EU4

EU4

EU4

Capacità serbatoio – litri (di cui 5 riserva)

69,5

69,5

69,5

69,5

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Auto | Raduni storici

Porsche: i Club d’Europa protagonisti con 235 equipaggi in Costa Smeralda di Gianni Piras

Porto Cervo. Per la prima volta nella storia la Sardegna regala i suoi stupendi paesaggi all’Europa carrozzata Porsche, quella del passato glorioso e quella dell’affascinante presente, quella dei Club riuniti sotto la bandiera della Casa di Stoccarda. Ogni due anni, in una sorta di campionato europeo, centinaia di “esteti” (c’è anche un concorso di bellezza) padri-padroni delle belle auto tedesche si incontrano per uno show

internazionale – la Porsche Parade - in omaggio a un mito mondiale - paragonabile a quello delle Ferrari, Maserati o Lamborghini. Stavolta, per la straordinaria passerella, è stato scelto il palcoscenico della Costa Smeralda: così, dopo sedici anni, dallo show di Cortina d’Ampezzo (1992), l’Italia ha potuto rivivere le emozioni di una Porsche Parade che acquista sempre più spessore con il passare degli anni.

50FM luglio | agosto 2008

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Porsche Parade

Dall’Islanda alla Sardegna C’è chi ha percorso migliaia e migliaia di chilometri per partecipare all’appuntamento in Sardegna: come gli islandesi (4 team) che si sono sobbarcati il viaggio più lungo, come i bulgari (8 team), come i britannici (10 team); o come i tedeschi presenti in forze con 54 team. Gli italiani hanno risposto con 115 equipaggi al cospetto dei 120 del resto d’Europa ed è stato davvero un bel confronto con autentici “pezzi da museo”. Tutti insieme, comunque, senza rivalità ma con uno spirito sportivo degno di una Olimpiade, spinti da una passione senza confini: sì, perché la Porsche Parade, al di là dello show, è una kermesse festosa, un happening ideale per nuovi incontri e nuovi amicizie tra europei di una grande “famiglia” come vuole essere la Casa di Stoccarda. E così, dopo lo sbarco a Olbia, tutti assieme al volante delle proprie Porsche alla scoperta della Costa Smeralda con un “safari fotografico” attraverso Cannigione, Baia Sardinia, Palau (e relativa mini-crociera a La Maddalena) e Porto Cervo.

Bagno di folla a Porto Cervo

La Porsche 911 SC/RS protagonista della settima edizione del Rally Costa Smeralda

E il colpo d’occhio nel celebre porticciolo dei vip, animato da imponenti yachts di lusso, è stato davvero suggestivo con le 235 Porsche schierate come in una grande parata che in un batter d’occhio si è trasformata in un bagno di folla impressionante: appassionati venuti dai centri vicini, ma anche numerosi turisti, non hanno resistito alla tentazione di fotografare o di farsi fotografare (è il caso di due sposini subito dopo le nozze) vicino alle preziose “auto da collezione”. Uno show organizzato alla perfezione, grazie anche al supporto logistico del Centro Porsche di Cagliari rappresentato da Simone Cuccu: ma soprattutto una mostra all’aperto con tante auto da sogno, un viaggio nella storia della Porsche che oggi può sfoggiare nel mercato ben 23 modelli, tutte vetture sportive, come – tanto per fare un esempio – la 911 GT2 (forza pura, una sportiva estrema che non rientra in alcuna categoria) o la Cayenne GTS (un’auto nata per la strada, sinonimo di sportività senza limiti), tutte capaci di offrire altissime prestazioni e un piacere di guida unico nel suo genere.

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Auto | Raduni storici

Zenoni e la bandiera dei Quattro Mori

L’architetto Giovanni Zenoni assieme alla moglie a Porto Cervo

Neanche un equipaggia sardo, ma la Sardegna è stata idealmente rappresentata dall’architetto milanese Giovanni Zenoni che sulla sua Porsche 356 datata 1963 ha fatto sventolare la bandiera dei Quattro Mori. Una “bandiera di cortesia”, come si usa fare spesso in campo nautico; ma un omaggio palese alla Sardegna alla quale l’architetto Zenoni è particolarmente legato: il padre Gildo, infatti, negli Anni Settanta è stato direttore di una importante banca di Sassari. <L’ho comprata dieci giorni prima di sposarmi>, sostiene Zenoni, <e ogni anno io e mia moglie festeggiamo l’anniversario assieme a quello del nostro matrimonio>.

La veterana 356 Speedster: 53 anni L’ultimo atto della Porsche Parade è andato in scena lungo una “platea” d’asfalto di tre chilometri, dal Meeting Point del porticciolo sino alla lussuosa cornice dello Yacht Club di Porto Cervo. E centinaia di spettatori hanno dispensato applausi ai vari equipaggi entusiasmandosi come in una gara di Formula Uno, soprattutto al passaggio della ruggente Porsche 911 SC/RS che ha partecipato alla settima edizione del Rally Costa Smeralda con i finlandesi Juha Piironen e Henri Toivonen. Gli applausi più prolungati per la splendida 356 Speedster, la “veterana” della Porsche Parade (è datata 1955), che pilotata dall’abruzzese Giovanni Paglione si è esibita a passo garibaldino dimostrando di non accusare sotto le ruote il peso delle sue 53 “primavere”.

Il concorso di bellezza: 6 miss Un atto finale preceduto dall’immancabile concorso di bellezza: le Porsche sono state suddivise in sei “classi” ed esaminate minuziosamente dai giudici impegnati a valutare i quattro requisiti essenziali (interno, esterno, documentazione e originalità). E in una serata di gala, nobilitata dalla presenza di Hans Peter Porsche e di Ferdinand Pieche junior, rappresentanti di spicco della Porsche e della Volkswagen, premi e coppe per la 356 di Giovanni Zenoni, per la ventenne 959 del toscano Stefano Caramelli, per la 932/2 (del 1996) di Tiziano De Carli, per la GT3 RS del ticinese Massimo Frigerio, per i britannici Colin Billington (Cayman S del 2006) e Gordon Farthing (996 turbo del 2004). Dalla Costa Smeralda all’Austria: appuntamento nel 2010 a Vienna per l’undicesima Porsche Parade della storia.

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Porsche Parade

La leggenda della Porsche 911 Quindici perle, quindici auto da sogno. E un nome leggendario, Carrera, in tutte le sue declinazioni: S, 4 e 4S, Cabriolet e Cabriolet S, 4 Cabriolet e cosi via. Ci sono anche la Turbo, Turbo Cabriolet, la GT2, la GT3 e la GT3 RS nella gamma 911 Porsche ricca di auto leggendarie. Una “leggenda” giunta già alla sesta generazione: ma nulla è cambiato da quando, oltre 40 anni fa, il sogno di Ferry Porsche cominciò a prendere forma: creare una delle auto sportive più famose del mondo. Design decisamente inconfondibile: forme tese, linee pulite, profili netti. Insomma, un look estremamente sportivo e un'aerodinamica impressionante in tutti modelli della gamma 911. Come dimostrano la Carrera (Cx=0,28) e la Carrera S (0,29). Due motorizzazioni potenti, come si conviene a una sportiva di razza: il propulsore di 3.6 litri ha una potenza di 325 cv e una coppia massima di 370 Nm; il motore di 3.8 litri dei modelli S sprigiona 355 cavalli e una coppia di 400 Nm. Ma ci sono anche i kit di potenziamento a rendere ancora più intriganti le Carrera S: 381 cv e coppia di 415 Nm. Motori ultratecnologici: di serie, infatti, c'è il Variocam Plus, un sistema di regolazione degli alberi a camme di aspirazione e di alzata delle valvole. Potenza maggiore, coppia più elevata

e consumi ridotti. Cambio manuale a 6 marce estremamente preciso: nei modelli S è disponibile come optional il Tiptronic S. Ci sono, poi, i modelli coupé e cabriolet disponibili a scelta contrazione posteriore o integrale. I modelli 911 Targa 4 vanno esclusivamente con la trazione integrale. Nei modelli 911 a trazione posteriore spicca (di serie) il Porsche Stability Management PIM: nei modelli a trazione integrale,invece, il PSM è ulteriormente potenziato con funzioni supplementari per stabilizzare l'auto in situazioni limite. Per una guida ancora più diretta è disponibile il pacchetto Sport Chronos Plus che consente una impostazione ancora più sportiva di motore e di telaio. La reazione ai comandi dell'acceleratore è ancora più immediata, cosi come il piacere di guida. Su richiesta è disponibile per tutti i modelli 911, il Porsche Ceramic Composite Brake (PCCB). Tutti i modelli 911 sono dotati del Porsche Side Impact Protection System. Sei airbag, compresi i due frontali. Gli interni sono da favola, realizzati con materiali pregiati, tipici di una 911 Porsche: sportivi, chiari,concepiti in funzione del pilota. Insomma, auto da sogno nel vero senso della parola.

Porsche 911: le schede tecniche Porsche 911 Turbo Sei cilindri, 3.600 cc, 480 CV, coppia di 620 Nm, cambio manuale a 6 marce (Tiptronic S a 5 rapporti, optional) Velocità: 310 all'ora, da o a 100 orari in 3,9 secondi, Consumi per 100 chilometri: 18,8 litri in città; 9,5 nell'extraurbano. Prezzo: 143.500 euro. Porsche 911 Turbo Cabriolet Sei cilindri, 3.600 cc, 480 CV, coppia di 620 Nm. Velocità: 310 orari, accelerazione da o a 100 orari in 4 secondi. Consumi per 100 chilometri: 19,2 litri in città e 9,5 nell'extraurbano. Porsche 911 GT2 Sei cilindri, 3.600 cc, 530 cv, cambio manuale a 6 marce. Velocità: 329 orari, da 0 a 100 orari in 3 secondi. Prezzo: 191.900 euro. Porsche 911 GT3 Sei cilindri, 3.600 cc, 415 cv, coppia di 405 Nm, cambio manuale a 6 marce. Velocità: 310 all'ora, accelerazione da 0 a 100 orari in 4”3. Consumi per 100 chilometri: 19,8 litri in città; 8,9 nell'extraurbano. Porsche 911 GT3 RS Uguali caratteristiche della 911 GT3. Prezzo: 138.400 euro.

Porsche 911 Carrera Sei cilindri, 3.596 cc, 325 cv a 6.800 giri, cambio manuale a 6 marce (optional Tiptronic S a 5 rapporti). Velocità: 285 all'ora, da 0 a 100 orari in 6”5. Consumi per 100 chilometri: 16,1 litri in città; 8,1 nell'extraurbano. Porsche 911 Carrera S Sei cilindri, 3.824 cc, potenza di 355 cavalli a 6.600 giri, coppia di 400 Nm. Cambio manuale a 6 rapporti (optional Tiptronic S a 5 rapporti). Velocità: 293 chilometri orari, da 0 a 100 orari in 4”8. Consumi per 100 chilometri:17,1 litri in città; 8,4 nell'extraurbano. Prezzo: 94.800 euro. Porsche 911 Carrera 4 Sei cilindri, 3.596 cc, 325 cv, coppia di 370 Nm. Cambio manuale a 6 marce (optional Tiptronic S a 5 rapporti). Velocità: 280 chilometri all'ora; accelerazione da 0 a 100 orari 5”1. Consumi per 100 chilometri: 16,6 litri in città; 8,4 nell'extraurbano. Prezzo: 90.700 euro.

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Auto e Moto | Grandi raduni

di Francesco Usai

Grande show da Cagliari a Portoscuso con la magia delle Ferrari e delle Ducati Tutto “made in Italy” il rombo dei motori che in un bel sabato ha risvegliato Cagliari: nel porto turistico, nel piazzale della stazione marittima, sono andate in scena le mitiche Ferrari e le straordinarie Ducati. Gli organizzatori dell’incontro Ferrari provincia Carbonia-Iglesias e i collaboratori del Sardinia DOC si sono dati appuntamento là per dare vita al terzo raduno. Alle prime “rosse” a quattro ruote si sono presto affiancati i bicilindrici Ducati del “Ducati Sardinia DOC” che con il loro inconfondibile sound hanno rotto una calma apparente facendo voltare il pubblico già accorso numeroso a osservare dalle prime ore del mattino. I centauri Francesco Usai (999S SBK special), Efisio Cinus (998 FE), Sebastian Moi (Monster 695), Vincenzo

Melis (749 Special), Giovanni Melis (Monster 600), Filippo Palla (SS800), Giorgio Serci (Monster 620), Simone Cabras (Monster 620) sono arrivati in parata. Un ritrovo piacevole e una bella accoglienza ha scaldato da subito gli animi dei partecipanti. In poco tempo si è cominciato a sentire l’aria di festa e l’emozione che contraddistingue i ritrovi delle grandi occasioni. Si chiacchera, si scattano le prime foto mentre vengono distribuiti i roadbook. Si fa riunione per concordare la staffetta e il metodo migliore per organizzare il turnover delle moto in testa al gruppo e gli spostamenti nel traffico. Alle 10,30 arrivano gli ultimi partecipati e finalmente si parte scortati dai vigili della Polizia Municipale di Cagliari. L’emozione cresce all’uscita del porto e immettersi nel traffico in carovana

tra Ducati e Ferrari è una vera rarità da osservare. La marcia ha inizio e attraversa Pula, Chia (con una sosta vicino a Tuerredda per osservare lo splendido panorama) fino a Narcao. Narcao e la zona di Is Rosas diventano poi teatro di una suggestiva cornice tra storia mineraria e il meglio del genio meccanico italiano per le persone giunte in massa a vedere l’incontro organizzato dall'Associazione culturale Sa Yanna di Portoscuso. Tanti gli stand e le feste di contorno con prodotti tipici, musica e tanta passione a dare spessore alla manifestazione. Come ogni bella storia, tutto è nato da una amicizia tra il presidente del Ducati Sardinia DOC e Michele Tocco, socio attivissimo e organizzatore dell’evento per ciò che concerne il Ferrari club Italia delegazione Sardegna.

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Un esempio di collaborazione per scopi comuni e di vera e sana passione. Tra ferraristi e ducatisti è subito nato un bellissimo sodalizio e una splendida collaborazione apprezzata da entrambe le parti e soprattutto dai tanti spettatori che hanno ammirato l’organizzazione dell’evento e della staffetta perfettamente sincronizzata. Complice la splendida giornata tutto si è svolto in modo ordinato permettendo anche di godere dello splendido scenario che solo le coste del Sulcis possono offrire. Il tour si è poi concluso a Portoscuso presso l’Hotel Lido degli Spagnoli dove tutti i partecipanti hanno potuto rilassarsi e ristorarsi tra una cena prelibata e la festa della sera fra champagne, ottimi vini e buona musica. Per i più romantici invece bastava guardare nel piazzale e ammirare il riflesso delle luci della piscina, le auto e moto parcheggiate in modo ordinato con, sullo sfondo, l’isola di San Pietro. La sveglia alle 9,30 di domenica e la partenza del corteo da Portoscuso fino a Masua hanno aperto la seconda e suggestiva giornata. Una breve sosta per le immancabili foto di gruppo e per ammirare lo splendido spettacolo del faraglione di Pan di Zucchero. Immediata poi la partenza alla volta di Iglesias presso la centrale Piazza Sella dove auto e moto hanno fatto bella mostra per un’altra ora circa. Spettacolare la partenza alla volta di Portoscuso dove tutti i curiosi si sono disposti a bordo strada per vedere tutte le compagini del raduno. Di pomeriggio il lungomare Cristoforo Colombo di Portoscuso ha accolto i gentlemen driver con una festa a tema ben organizzata tra musica di Radio Sintony e esposizione dei mezzi. Poco dopo la zona si è subito animata di famiglie e tante persone accorse e incuriosite dal sound dei due, otto e dodici cilindri italiani. Davvero un momento molto bello e coinvolgente che ha avuto il suo culmine con le premiazioni dei Ferraristi e del Ducati Sardina DOC. <Anche se il numero di Ferrari>, ha detto Francesco Usai, presidente del Ducati Sardinia Doc, <è stato inferiore alle aspettative a causa di poche persone che non hanno saputo apprezzare lo spirito dell’evento e gli impegni presi, il tutto si è concluso con un successo soprattutto considerando l’ambiente sano e unito che si è creato. Unici poi i momenti di condivisione e amicizia che si sono creati durante i vari momenti della “due giorni”. Tutti hanno contribuito a realizzare un grande evento e alla fine di tutta questa manifestazione vissuta con tanta passione, energia e attenzione rimane la stanchezza fisica unita all’adrenalina e all’emozione provata. Una sensazione impagabile che pian piano comincia a prendere piede, la consapevolezza poi di essere stati parte di un evento che fa la storia dei motori della Sardegna. Una pura passione che porta al piacere di condividere con altri, e soprattutto con amici, un ideale, i principi che regolano i rapporti veri fra persone che si stimano e si apprezzano a vicenda. Tutte emozioni bellissime che accarezzano i nostri cuori e ci rendono orgogliosi della nostra semplicità, la capacità di essere sempre noi stessi e dei signori in ogni situazione, nelle difficoltà e in qualsiasi situazione>. 2008 luglio | agosto FM55

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Auto | Gare mondiali

Rally d’Italia Sardegna

L’ “imperatore” si riprende la Sardegna Rally d’Italia: Loeb firma uno storico tris di Federico Fonnesu

L’imperatore si riprende la Sardegna. La terza volta di Sebastien Loeb: il fuoriclasse francese vince e fa suo il Rally d’Italia Sardegna con la Citroen C4. Con una grandissima prova il campione del mondo in carica domina gli sterrati galluresi e riporta in alto il nome dello sport. Tre tappe tiratissime: l’alsaziano rintuzza tutti gli assalti dei finnici Mikko Hirvonen e Jari-Matti Latvala (entrambi al volante della Ford Focus) e con il successo nella prova sarda si riavvicina al leder della classifica Hirvo-

nen. Sportivamente è stata l’edizione più bella. Mai si era vista una lotta così serrata, mai tre piloti avevano chiuso il Rally d’Italia Sardegna a così stretto contatto. E Loeb si riprende anche la rivincita, dopo la “beffa” dello scorso anno quando fu costretto al ritiro, sbattendo contro una parete rocciosa, a pochi passi dal successo conquistato alla fine da Gronholm. Gli organizzatori dell’Aci stanno già pensando alla corsa del 2009 (l’Aci Sport ha un altro anno di contratto).

C’è il nuovo che avanza, ma il campione resta tale e proprio non ci sta a farsi da parte. Regolarità, velocità e mezzo tecnico eccellente hanno premiato Sebastien. Ottima comunque la prova dei due finnici che anche nell’ultima giornata di gara hanno rosicchiato secondi al fuoriclasse alsaziano, al quale è bastato controllare nel finale, con la speciale “televisiva” di Liscia Ruja nell’incantevole scenario del golfo di Cala di Volpe, per conquistare l’ennesimo successo in una prova mondiale.

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Auto | Gare mondiali

I due finnici danno battaglia sino all fine Anche se la tappa finale non ha regalato particolari emozioni, sicuramente, almeno sotto l’aspetto agonistico questa quinta edizione della gara mondiale isolana è stata la più combattuta, con tre equipaggi nello spazio di pochi secondi. Loeb ha trovato nei due drivers scandinavi i suoi eredi. Brillanti e motivati Hirvonen e Latvala hanno sorpreso tutti. Per rendimento e concentrazione è piaciuto soprattutto il giovane Latvala, capace di dominare la seconda tappa (sei speciali su sei vinte) e di chiudere al terzo posto nonostante la grande pressione. Quarta piazza per l’italiano Gigi Galli, a suo agio in mezzo ai big: dopo tanti anni il rally italiano ha trovato il degno successore di Biasion. Dopo due tappe all’attacco, Loeb ha controllato senza forzare nella terza giornata, spettacolare e tiratissima, ma senza sussulti. Sebastien Loeb e Daniel Elena, al volante della Citroen C4 Wrc (Citroen Total Wrt) hanno così iscritto per la terza volta il proprio nome nell’albo d’oro della corsa. All’equipaggio francese è bastato gestire il vantaggio (29 secondi) guadagnato nelle prime due giornate: un distacco irrisorio sulla carta, facilmente colmabile lungo i 78 chilometri e mezzo delle prove speciali.

Hirvonen e Latvala sul podio

Latvala, Malcom Wilson e Hirvonen

Prima speciale stratosferica di Hirvonen che si impone a Monte Olia precedendo Latvala: poi Loeb si rifà sotto, vincendo la seconda a Sorilis (fondo a tratti bagnato), in pratica quella decisiva, 18 chilometri infuocati con tornanti secchi e insidiosi e tanti sali-scendi. Nelle due prove successive la graduatoria non subisce scossoni con Hirvonen e Latvala che si dividono i due primati parziali e Loeb che gestisce il vantaggio senza forzare il ritmo, chiudendo così la gara con poco più di 10” sulla concorrenza.

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Rally d’Italia Sardegna

Gigi Galli primo tra gli Italiani Prova oculata anche per Galli (Ford Focus Wrc) bravo nel sapere gestire il vantaggio su Daniel Sordo (Citroen C4 Wrc, Citroen Total Wrt). Soddisfatto e sornione, come sempre Loeb in virtù del successo sardo si è rifatto sotto nel Mondiale: <Volevo fortemente questo successo>, dice il pilota della Citroen, <mi sono limitato a controllare, non ho più attaccato per non rovinare tutto e alla fine, nonostante i miei avversari siano riusciti a recuperare tanto, ho conservato un vantaggio sufficiente. Mi premeva non far scappare Hirvonen nella classifica iridata, adesso il campionato è completamente riaperto>. Anche Hirvonen ha mostrato di gradire il suo piazzamento: <Ho sofferto solo nella prima tappa>, spiega il leader della graduatoria iridata, <nelle altre due giornate però sono riuscito a trovare il feeling con la vettura ed è andata decisamente meglio. Provare nei test pregara mi è servito molto>.

Il mondiale Rally Junior alla Suzuki La gara gallurese era valida anche per il campionato del Mondo Rally Junior, arrivato in Sardegna al suo terzo appuntamento stagionale. Combattutissima la corsa è andata avanti per tutto il weekend con lo spettacolare duello tra Michael Kosciuszko (Suzuki Swift S1600) e Martin Prokop (Citroen C2 S1600). Un “testa a testa” deciso solo nel finale dell’ultima tappa, quando il croato è stato costretto al ritiro, vedendo così sfumare la possibilità di battere il rivale polacco con il quale aveva duellato in tutte le speciali. Prima vittoria nella serie iridata cadetta per Kosciuszko, quindi, che si è visto offrire il successo su un piatto d’argento. Sul podio di Porto Cervo il pilota della Suzuki ha visto salire al suo fianco in seconda posizione un ottimo Alessandro Bettega, figlio del grande Attilio. Il 27enne trentino, molto atteso alla vigilia, in coppia con Simone Scattolin, sulla Renault Clio R3 Trt, con questo risultato ha conquistato nella tappa italiana il suo miglior risultato di sempre nella serie iridata. Il bilancio, per quanto riguarda l’aspetto agonistico è sicuramente positivo: i big hanno risposto nel migliore dei modi e Loeb ha faticato non poco contro Hirvonen e Latvala per centrare la sua terza affermazione a Porto Cervo. Altro aspetto importante, il ritorno di un italiano nei primi posti della prova di casa. Gigi Galli ha corso alla grande entusiasmando non solo i tanti appassionati del suo fan club, ma anche i tifosi sardi che si sono spellati le mani per il pilota valtellinese, autore di una prova magistrale se si pensa che è stato il primo dei non ufficiali, ai piedi del podio.

Loeb e Elena

Dani Sordo

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Auto | Gare mondiali Rally d’Italia Sardegna Classifica Finale 1

Loeb – Elena (Citroen C4 Wrc)

3h57’17”2

2

Hirvonen – Lehtinen ( Ford Focus Wrc)

a 10”6

3

Latvala – Antila ( Ford Focus Wrc)

a 15”3

4

Galli – Bernacchini (Ford Focus Wrc)

a 1’42”5

5

Sordo – Marti (Citroen C4 Wrc)

a 2’05”6

6

Atkinson – Prevot ( Subaru Impreza Wrc)

a 5’08”6

7

Henning Solberg - Menkerud ( Ford Focus Wrc)

a 6’01”0

8

Aava – Sikk ( Citreon C4 Wrc)

a 6’21”3

9

Andersson – Andersson (Suzuki SX4 Wrc)

a 7’48”7

10

Petter Solberg – Mills (Subaru Impreza Sti)

a 9’41”0

29

Marrone-Colla (Mitsubishi Lancer Evo V)

a 51’59”4

34

Dettori - Corda (Mitsubishi Lancer Evo IX)

a 1h 05’10”7

Rally d’Italia Sardegna - Cosi il primo giorno: le prove speciali P.S. 1 Monte Corvos ( km 16,43): 1. Latvala 11’24”3 ; 2. Sordo 11’31”3; 3. Galli 11’31”7; 4. Loeb 11’32”1; 5. Mikkelsen 11’33”9; P.S. 2 Castrazza ( km 33,96): 1. Loeb 23’56”1; 2. Sordo 24’14”3; 3. Hirvonen 24’17”0; 4. Atkinson 24”21.3; 5. Solberg P. 24’25”2; P.S. 3 Terranova ( km 15,39); 1. Loeb 10’48”3; 2. Latvala 10’52”9; 3. Galli 10’52”9; 4. Sordo 10’53”4; 5. Atkinson 10’56”7 P.S. 4 Monte Corvos 2: 1. Galli 11’07”3; 2. Latvala 11’08”8; 3. P.Solberg 11’11”2; 4. Sordo 11’15”8; 5. Hirvonen e Loeb 11’16”3 P.S. 5 Castrazza 2: 1. Loeb 23’21”4; 2. Latvala 23’24”9; 3. Gali 23’25”0; 4. Sordo 23’28”9; 5. Hirvonen 23’33”2. P.S. 6 Terranova 2: 1. Latvala 10’30”9; 2. Loeb 10’33”4; 3. Galli 10’34”5; 4. H.Solberg 10’37”8; 5. P.Solberg 10’38”3.

LA CLASSIFICA GENERALE 1. Loeb – Elena (Citroen C4 Wrc) in 1h 31’27.6; 2. Sordo – Marti (Citroen C4 Wrc) a 35”7; 3. P. Solberg - Mills ( Subaru Impreza Wrc) a 53”8; 4. Hirvonen – Lehtinen ( Ford Focus Wrc) a 58”9; 5. Atkinson – Prevot ( Subaru Impreza Wrc) a 1’09”0; 6. Galli – Bernacchini (Ford Focus Wrc) a 1’12”3; 7. Latvala – Antila ( Ford Focus Wrc) a 1’31”1; 8. H.Solberg - Menkerud ( Ford Focus Wrc) a 1’52”5.

Rally d’Italia Sardegna - Cosi il secondo giorno: le prove speciali S.S. 7 Punta Pianedda - 1. LATVALA 11’27”8; 2. HIRVONEN 11’36”2 ; 3. GALLI 11’40”5; 4. LOEB 11’40”9; 5. SORDO a 11’41”9 S.S. 8 Monte Lerno - 1. LATVALA 19’46”3; 2. HIRVONEN 19’51”7; 3. LOEB 19’57”1; 4. GALLI 20’05”1; 5. SORDO 20’ 08”3 S.S. 9 Su Filigosu - 1. LATVALA 12’43”3; 2. HIRVONEN 12’49”3; 3. GALLI a 12’51”4; 4. LOEB 12’56”1; 5. SORDO 13’04”0 S.S. 10 Punta Pianedda 2 ; 1. LATVALA 11’09”3; 2. HIRVONEN 11’14”6; 3. LOEB 11’18”4; 4. GALLI 11’18”8 5. SORDO 11’23”2 S.S. 11 Monte Lerno 2 ; 1. LATVALA 19’19”9; 2. HIRVONEN 19’ 24”2; 3. GALLI 19’30”4; 4. LOEB 19’32”3; 5 SORDO 19’45”7 S.S. 12 Su Filigosu 2 ; 1. LATVALA 12’25”6; 2. HIRVONEN 12:28.4; 3. LOEB a 12:29.1; 4 . GALLI 12:33.1; 5. SOLBERG 12:43.2 LA CLASSIFICA GENERALE Loeb – Elena (Citroen C4 Wrc) in 2h59’21”5; 2. Hirvonen – Lehtinen ( Ford Focus Wrc) e Latvala – Antila ( Ford Focus Wrc) a 29”4; 4. Galli – Bernacchini (Ford Focus Wrc) a 1’17”7 ; 5. Sordo – Marti (Citroen C4 Wrc) a 1’31”3; 6. Atkinson – Prevot ( Subaru Impreza Wrc) a 2’42”2; 7. H.Solberg Menkerud ( Ford Focus Wrc) a 4’29”0; 8. Aava – Sikk ( Citreon C4 Wrc) a 4’34”5; 9. Andersson – Andersson (Suzuki SX4 Wrc) a 5’45”9 ; 10. Solberg – Mills (Subaru Impreza Sti) a 7’29”2.

Rally d’Italia Sardegna - La sfida decisiva nella terza giornata S.S. 13 Monte Olia 1) HIRVONEN Mikko (FORD Focus RS WRC) 14:03.2; 2) LATVALA Jari-Matti (FORD Focus RS WRC) +5.1 ; 3) LOEB Sébastien (CITRÖEN C4 WRC) +10.3; 4) GALLI Gigi (FORD Focus RS WRC) +18.3; 5) SORDO Dani (CITRÖEN C4 WRC) +19.8. S.S. 14 Sorilis 1) LOEB Sébastien (CITRÖEN C4 WRC) 13:58.9; 2) HIRVONEN Mikko (FORD Focus RS WRC) +3.9; 3) LATVALA Jari-Matti (FORD Focus RS WRC) +4.3; 4) SORDO Dani (CITRÖEN C4 WRC) +9.3; 5) GALLI Gigi (FORD Focus RS WRC) +11.2 S.S. 15 Monte Olia 1) LATVALA Jari-Matti (FORD Focus RS WRC) 13:46.2; 2) HIRVONEN Mikko (FORD Focus RS WRC) +2.7 ; 3) GALLI Gigi (FORD Focus RS WRC) +9.3; 4) LOEB Sébastien (CITRÖEN C4 WRC) +9.5; 5) SORDO Dani (CITRÖEN C4 WRC) +16.4. S.S. 16 Sorilis 1) HIRVONEN Mikko (FORD Focus RS WRC) 13:45.0; 2) LOEB Sébastien (CITRÖEN C4 WRC) +3.3; 3) LATVALA Jari-Matti (FORD Focus RS WRC) +4.1; 4) SORDO Dani (CITRÖEN C4 WRC) +7.6; 5) GALLI Gigi (FORD Focus RS WRC) +11.3

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Rally d’Italia Sardegna

Un'altra bella vitleddu), è riuscito a Il “Mundialeddu” vinto da Marrone-Colla toria. Ha un feeling lanciare per bene Buddusò e Berchidda fanno di nuovo festa la sua nuova Lancer particolare Francesco Marrone con la (l’altra l’ha venduta nella prima giornata, gli aveva creagara iridata sarda. Un rapporto che va a Serra, anche lui in gara nel rally). to non pochi problemi. Sospensione al di là di tutto e che porta, ogni volta, <Ci siamo divertiti>, spiega Francesco, posteriore nel primo giorno di gara, il driver di Buddusò a misurarsi più <abbiamo rischiato di uscire ma alla ventola nella seconda, poi tutto è stacon se stesso e con gli sterrati di casa fine siamo stati premiati>. L’incidento risolto, e a Porto Cervo, a due passi che con gli avversari di turno. Il 29esite della prima giornata gli aveva tolto dal molo vecchio, anche questa volta mo posto non è granché se rapportail sorriso, a Cala Saccaia, di fronte al è stato Marrone a sorridere davanti ai to a quanto fatto dai protagonisti del parco chiuso, prima, sul podio di Porflash dei fotografi di mezzo mondo, Mondiale, ma resta un grandissimo to Cervo, poi, Marrone ha ritrovato la incuriositi non solo dalla sua simparisultato se si guarda in casa propria. sua allegria contagiosa: <Quel maletia ma anche da una guida aggressiva, Marrone, ancora una volta, ha dimodetto sasso ci aveva fatto preoccupare, che nell’Isola ha tanti estimatori. strato di essere il pilota sardo più brail saldatore ha fatto un buon lavoro e <Nella penultima prova, quando siavo. Ventinovesimi e felici, finalmente. la macchina ha risposto alla grande. mo entrati a tutta nel guado, si è rotta Marrone-Colla hanno potuto gioire Come prima uscita al volante di quela ventola di raffreddamento>, racconalla fine di tre giornate di gara massta vettura non c’è male. Siamo davveta Marrone, <per un attimo abbiamo sacranti. Il Mundialeddu, la speciale ro contenti>. avuto paura di non riuscire a finire la (e platonica) classifica riservata agli Questi gli altri piazzamenti degli equicorsa. Fortunatamente è andato tutto equipaggi sardi è andata, ancora una paggi sardi (alla partenza erano 12, 1 bene. Sono contento. Ringrazio Terenvolta, al duo gallurese. Buddusò e Berin più rispetto alla scorsa stagione, 8 zio Testoni (il tecnico della Pirelli) per chidda in festa per questa terza, spetdei quali in rappresentanza della Pori consigli e la disponibilità e tutti i titacolare, e meritata, affermazione del to Cervo Racing): 29) Marrone-Colla fosi, ancora una volta sono stati fantapiù eclettico dei piloti sardi. (Mitsubishi Lancer Evo V) a 51’59.4, stici>. Sono andati forte anche gli altri Bene tra i birilli degli slalom, molto 34) Dettori-Corda (Mitsubishi Lancer equipaggi sardi che dopo due giornate bene anche sugli sterrati dei rally: al Evo IX) a 1h05’.10.7, 38) Pranzoni-Vacirte di difficoltà, sono riusciti a trovare volante della nuova Mitsubishi Lancer cari (Renault Clio R3) a 1h26’42.4, 39) il giusto feeling con gli sterrati, guadaEvo V, il pilota di Buddusò ha chiuso Donadio-Brondolo (Rover MG 105 Zr) gnando qualche posizione rispetto alle nel migliore dei modi la corsa di casa, a 2h27’13.4. prime, difficili giornate. Marrone (che domando gli sterrati dell’ultima tappa si è già imposto due volte nel Mundiae la sfortuna. Sfortuna che, soprattutto Federico Fonnesu 2008 luglio | agosto FM61

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Auto | Gare in Sardegna

di Federico Fonnesu

Rally del Vermentino e dei Nuraghi: vince Corona, terzi Diomedi-Bosa Ritornano i fari nella notte, ritorna Ino Corona, riecco l’automobilismo d’altri tempi nella settima edizione del Rally del Vermentino e dei Nuraghi. Nel segno di Ino, ma con il minimo vantaggio. Un’altra grande impresa di Gioacchino “Ino” Corona che con una grande rimonta nella seconda tappa ha conquistato a sorpresa il Rally dei Nuraghi e del Vermentino con un vantaggio di appena un secondo e sette decimi sul secondo. La settima edizione della corsa organizzata dalla Rassinaby Racing è andata quindi al forte pilota ligure che già aveva scritto il suo

nome nell’albo d’oro della manifestazione. Ottantacinque gli equipaggi verificati e lotta accesa tra Ino Corona (navigato da Patrizia Boero), Claudio De Cecco-Alessandro Armelao (Peugeot 207 S2000) e Manuel Villa e Daniele Michi (Fiat Grande Punto Super 2000). Occhi puntati anche su alcuni specialisti sardi: Maurizio Diomedi-Antonello Bosa (Renault Clio Super 1600), Ivan Pisciottu-Alessandro Silecchia (Renault Clio Super 1600) e Auro Siddi-Alessandro Raccis (Citroen Saxo Super 1600) hanno provato ad inserirsi tra i primi.

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Rally del Vermentino Rally del Montalbo: vince De Cecco terzo Auro Siddi La quinta è un successo, gli equipaggi arrivati dalla penisola nobilitano la corsa di Siniscola. Claudio De Cecco con Jean Campeis su Peugeot 207 trionfano nel Rally del Montalbo. Successo friulano nella quinta edizione della corsa organizzata dall’Autosport Siniscola con la collaborazione del Mediterranean Team di Nuoro. Cresce e va avanti la prova su asfalto che regala emozioni agli appassionati locali ma piace con i suoi percorsi e le sue strade anche ai piloti della penisola. Nelle nove speciali in programma nei territori di Siniscola e Lodè, De Cecco, quarto nell’ultimo Rally del Vermentino e dei Nuraghi, ha avuto la meglio sui vincitori dell’ultimo Rally di Olbia, Fabio AngelucciMassimo Cambria (Fiat Grande Punto). Ammessi al via 52 equipaggi (60 gli iscritti): De Cecco succede nell’albo d’oro a Villa-Fiore (Clio S1600), primi nel 2007. Percorso tutto su asfalto (83,55 i chilometri cronometrati), tre le prove da ripetere tre volte, una già utilizzata, le altre due nuove. Speciale di Siniscola (1, 4, 7) poco più di 5 chilometri disputata nella strada provinciale 3 dalla periferia di Siniscola direzione Sant’Anna; la speciale di Lodè (2, 5, 8) sulla strada comunale 100 in direzione Lula, 11,45 chilometri; e il crono di Sant’Anna (3, 6, 9), lungo la Provinciale 3, lungo 11,35 chilometri. In tutto 83 chilometri tra salite ripide, discese e tratti di misto guidato per una corsa complicata e appassionante al tempo stesso grazie anche agli organizzatori, bravissimi nel sapere scegliere le stradine asfaltate più tortuose e difficili della zona. De Cecco ha dominato tutte e nove le speciali, mentre Angelucci si è reso protagonista di una grande rimonta e dopo il ritardo accumulato nelle seconda speciale, è risalito sino alla seconda posizione. Terzo si è classificato il selargino Auro Siddi, il pilota più eclettico insieme a Marrone. Siddi, in coppia con Pusceddu, al volante di una Citroen Saxo, ha conquistato meritatamente il terzo gradino del podio.

Prima giornata con le speciali del pomeriggio e della notte, il giorno dopo replica con gli altri otto passaggi: tre a Ponte Diana (9,2 km), tre ad Aratena (14 km), quindi i due crono di Santa Caterina, tra Telti e Berchidda, la speciale corta ma impegnativa, e molto suggestiva con il passaggio nel bosco (4,47 km). Dieci speciali in tutto per 87,80 chilometri cronometrati e 389 complessivi. L’arrivo, come sempre, in piazza del Popolo a Berchidda. Prima giornata in notturna nella zona del Campo Sportivo, tra salti e vigneti, in un continuo saliscendi, e grande show di Ivan Pisciottu-Alessandro Silecchia (Renault Clio Super 1600). L’equipaggio della Sport Promotion Tempio ha vinto la prima speciale (l’altra è andata a Manuel Villa e Daniele Michi su Fiat Grande Punto Super 2000) e ha guidato la classifica dopo il primo giorno.

Nella seconda giornata è venuto fuori Villa che si è imposto in tre delle otto speciali in programma, ma è stato superato nonostante la differenza di potenza del motore, da uno straordinario Corona che alla fine è riuscito a primeggiare in ben quattro crono. Una speciale è andata a Claudio De Cecco-Alessandro Armelao (Peugeot 207 S2000). Niente da fare per Ivan Pisciottu, tradito dal motore della sua Renault Clio Super 1600. Corona, grazie ad una guida aggressiva e sensibile, ha provato ed è riuscito a domare le stradine del Berchiddese, centrando l’ennesimo successo della sua carriera. Primo dei sardi, alla fine, Maurizio Diomedi, terzo, in coppia con Antonello Bosa sulla Renault Clio Super 1600 della Porto Cervo Racing. Per il gruppo N, buon sesto posto assoluto di Enrico Riccardi e Fabrizio Baldini su Subaru Impreza. 2008 luglio | agosto FM63

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Auto | Gare in Sardegna

Rally del Corallo: spettacolo ad Alghero con le auto storiche e grandi campioni di Federico Fonnesu

Macchine antiche, macchine che hanno fatto la storia per una gara che piace sempre più. Un sanmarinese vince il Rally del Corallo. L’equipaggio Bianchini-Baldaccini si è imposto nella terza prova del campionato Europeo auto storiche che per due giorni ha riportato agli antichi splendori le auto più belle della storia dei rally. Bellissima Alghero, fantastica Nurra: le vetture storiche più belle a spasso per la corsa dei fratelli Pes, una gara arrivata alla titolazione più importante, per un sogno che adesso gli organizzatori vogliono far durare nel tempo. Coppa del Corallo di regolarità, prova valida per il campionato continentale, un sogno diventato realtà. Grandi nomi e vetture blasonate si sono sfidate su un percorso misto di asfalto e terra.

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Rally del Corallo Dopo alcuni anni di rodaggio e dura gavetta, la prova è stata inserita nel prestigioso contesto del Campionato Europeo Fia Rally Storici con coefficiente 2. L’evento organizzato dalla Promozioni Eventi Sportivi in collaborazione con l’Aci Sassari ha colto nel segno . Tanti i nomi di grido, a partire dagli apripista: Sandro Munari, Maurizio Verini e Rudy. Grandi campioni, personaggi che hanno lasciato la loro firma indelebile su imprese che hanno fatto la storia dei rally. Il Drago ha fatto da apripista con una Lancia Fulvia Hf del Museo Lancia, la vettura con la quale vinse a Montecarlo nel 1972; Verini e Rudy hanno condotto una gloriosa Opel Kadett Gte. In gara si sono sfidati invece i più validi piloti di auto storiche: Lucio Da Zanche (Porsche 911 Rsr), il sanmarinese Marco Bianchini e la sua Lancia Stratos, il siciliano Tot Riolo (Porsche 911) che alla recente Targa Florio, valida per il tricolore Rally, con una Grande Punto Abarth ha chiuso quinto assoluto con una prestazione sopra le righe. Ricognizioni del percorso, verifiche sul Lungomare Dante, la partenza da Piazza Sulis d Alghero. Prima tappa tutta su asfalto, con 7 prove speciali: Usini, Ittiri, Monte Traessu, su strada, più la speciale dell’autodromo di Mores. Il giorno dopo la parte spettacolare della gara, con le prove su terra. Partenza da Alghero, poi tre speciali Monte Possoni, Eolico Sedini e Santa Vittoria da ripetere due volte. L’arrivo, sempre ad Alghero: Marco Bianchini alla guida e il toscano Emanuele Baldaccini alle note, su Lancia Stratos, hanno avuto la meglio su Zordan e Da Zanche, entrambi su Porsche. Nella Coppa del Corallo di regolarità la vittoria è andata al piemontese Gianmaria Aghem (Lancia Fulvia Hf). Bianchini-Baldaccini sono al loro terzo successo stagionale su altrettante partecipazioni, avendo vinto sia al Rally di Sanremo storico che all’Acropoli in Grecia, e con il successo algherese hanno compiuto un deciso allungo nella classifica provvisoria continentale. La prima giornata ha offerto la porzione su asfalto, dove si è trovato particolarmente a suo agio il norvegese Valter Jensen (Porsche 911), poi fermato dalla rottura del cambio nel trasferimento che ha portato alla quinta speciale. Da quel momento in poi la leadership è passata a Bianchini, che ha quindi cercato l’allungo per poi mettere al sicuro il risultato. Il sogno continuerà anche l’anno prossimo, le auto storiche adesso hanno la passerella più bella.

Classifica finale 1) Bianchini-Baldaccini (Lancia Stratos). 2) Zordan-Marchetti (Porsche 911 SC). 3) Da Zanche-Silecchia (Porsche 911Rsr). 4) Muccioli-Celli (Opel Ascona 400). 5) Brazzoli-Rapetti (Porsche 911 Sc).

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Auto | Gare in Sardegna UN PERCORSO DURO E SPETTACOLARE Partenza nella centralissima piazza Vittorio Emanuele di Nuoro nella tarda serata di venerdì 20 giugno per la quindicesima edizione del Rally della Sardegna - terzo Memorial intitolato all’indimenticato pilota locale Cesare Poggi. Dodici prove speciali, quattro da ripetere tre volte: “Olzai” (Km. 13,650), la prova più particolare del rally, data la variabilità continua delle sue caratteristiche, di fondo e di morfologia; la “Teti” (Km. 5,000), percorsa anche nel 2007, definita la prova più veloce del rally, molto tecnica e divertente per la guida e per il pubblico; la “Ottana” (Km. 12,100) inserita nel contesto territoriale tipico delle campagne della Barbagia (aziende agricole e pascoli bradi); la “Sarule” (Km. 9,300), analoga per morfologia e per tipo di fondi alla “Ottana”. Percorso totale di 317,970 chilometri, dei quali 120,150 da percorrere col cronometro alla mano, una sfida all’ultimo centesimo di sceondo, uno spettacolo unico, irripetibile.

Rally della Sardegna La Subaru di Aghini-Cerrai

CLASSIFICA FINALE: 1) Aghini-Cerrai (Subaru Impreza Sti) in 1:45’52”5 2) Trentin-Zanella (Peugeot 207 S2000) a 41”8 3). Batistini-Bizzocchi (Subaru Impreza STi) a 1’03”4 4) “Dedo”-Daddoveri (Peugeot 207 S2000) a 1’34”4 5) Ricci-Baruffa (Subaru Impreza Sti) a 1’52”1

UN RILANCIO IN GRANDE STILE Il Rally della Sardegna, nato nel 1976, ha portato nell’Isola il primo Rally Nazionale moderno spianando la strada a manifestazioni prestigiose come il “Rally della Costa Smeralda” che successivamente, nel 1978, ha richiamato nell’Isola i migliori team a livello internazionale. Gran parte della storia del rallysmo è passata per la Sardegna. Il Rally della Sardegna su terra, fin dalle prime edizioni, ha destato l’interesse dei sardi verso gli sport motoristici, riuscendo a richiamare migliaia di appassionati nel territorio della Barbagia, la cui conformazione territoriale si addice particolarmente a una competizione rallistica. Poi è calato il buio, ma il rally dopo varie interruzioni nel 2006 è stato riproposto ritornando agli albori sui fondi sterrati di Nuoro e Orune, grazie alla costituzione di un nuovo staff di lavoro giovane e professionale. L’Associazione Sportiva ASSOMOTORSPORT è riuscita infatti a ridare splendore a una gara storica con l’obiettivo di portarla nell’arco di qualche anno a livelli più alti.

Rally della Sardegna nel segno di Aghini Vince il grande favorito della vigilia: Andrea Aghini, debuttante con la nuova Subaru Impreza Sti “N14”, mette il sigillo d’oro sul quindicesimo Rally della Sardegna, quarto atto del Trofeo Rally Terra, disputato sugli sterrati del Nuorese, e conclusosi poco prima di mandare in stampa questo numero di FM Formula Motori. Il pilota livornese, in tandem col navigatore Max Cerrai, dopo un avvio sofferto (problemi di assetto posteriore alla vettura), ha imposto la sua legge passando al comando imperiosamente già alla settima delle 12 prove speciali in programma, resistendo sino alla fine al contrattacco di Mauro Trentin (che rimane così saldamente in testa alla classifica provvisoria) e di Daniele Batistini. Una gara dura e spettacolare, organizzata dalla giovane Assomotorsport, autentica novità della stagione per quanto riguarda le prove su strade bianche. Un percorso impegnativo che ha messo a dura prova il talento dei piloti e dei navigatori. Un’al-

talena di emozioni e di prestazioni ad alto livello: il primo acuto è del livornese Daniele Batisitini (Subaru Impreza Sti N12), poi la replica di Aghini, nella terza prova lo scettro passa in mano a Trentin sino alla sesta speciale, quindi Aghini che domina nella settima e mantiene il comando sino alla bandiera a scacchi tornando alla vittoria dopo quasi sei anni (l’ultima fu quella di Madeira del 2002). Mario Trentin (Peugeot 207 S2000) si difende bene e conquista la piazza d’onore nonostante un problema al freno a mano nella fase centrale della gara. Batistini sale sul terzo gradino del podio precedendo il teramano Alfredo “Dedo” De Dominicis (Peugeot 207 S2000), alle prese con problemi allo scarico per gran parte della gara, e – quinto - il bresciano Luigi Ricci (Subaru Impreza Sti) che a metà gara, durante il trasferimento tra la quinta e la sesta prova speciale, è stato costretto a frenare la sua rincorsa per la rottura del parabrezza causata dall’apertura del cofano motore.

Andrea Cocco (Citroen Saxo VTS) è stato il migliore della qualificata pattuglia di driver sardi, risultato acquisito in extremis dopo il ritiro nella prova conclusiva del tempiese Ivan Pisciottu, con la Subaru Impreza, fermo per problemi meccanici. Sfortunato anche il gallurese Giuseppe Dettori, fermato dalla rottura del cambio della sua Mitsubishi Lancer EVO IX durante la settima prova speciale. Giornata nera per due degli attesi protagonisti d’inizio stagione, Paolo Pesavento e Moreno Cenedese. Il primo si è arreso durante la seconda prova speciale per rottura della ventola di raffreddamentomotore alla sua Lancer EVO IX nell’attraversamento di un guado (nella PS 1); il secondo, dopo una foratura nella prima prova speciale ha alzato bandiera bianca nella successiva per problemi di motore. Sul fronte delle due ruote motrici ha vinto il mantovano Gianluigi Beschi (Peugeot 206 RC) davanti al molisano Giovanni Caposiena, primo nel Trofeo Ford Fiesta S.

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Moto | Gare mondiali

Rally Race

Enrico Montalbano

di Federico Fonnesu

Rally Race a San Teodoro: Montalbano brilla tra i mostri sacri del cross country Non c’è Marc Coma, il più bravo è Cyril Despres. L’ultimo vincitore della Dakar trionfa al Rally Race, la tappa sarda valida per il campionato del mondo di cross country motociclistico. Il fuoriclasse francese, in sella alla sua Ktm, ha dominato, chiudendo la prova iridata isolana a San Teodoro con un vantaggio abissale e con l’ingordigia del fuoriclasse impietoso che non

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lascia agli avversari neanche le briciole. Cinque giorni di gara, su un percorso di oltre mille chilometri. Una delle speciali più lunghe del Sardegna Rally Race 2008 ricavata interamente all’interno dell’area di Foresta Burgos. Prima tappa: Olbia-San Teodoro, 200 chilometri suddivisi in due prove speciali. Seconda tappa, San Teodoro-San Teodoro, 280 chilometri con due prove specia-

li, una di 120 chilometri (con rifornimento a metà speciale cronometrata) e una di 50, per un totale di 170 chilometri di prova speciale. Arrivo a San Teodoro, teatro nella stessa giornata delle verifiche tecniche e del prologo del Campionato Italiano Rally Raid Tt. Terza tappa: San Teodoro-Fonni di 290 chilometri, con due prove speciali, ognuna di circa 50 chilometri, l’arrivo a Fonni. Quarta tappa: Fonni-Arbatax-Tortolì di 270 chilometri con due prove speciali di circa 50 chilometri.

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Moto |Gare mondiali Matteo Graziani

Cyril Despres

Vince Despres, secondo è Graziani Proprio in quest’ultima tappa la gara ha preso una fisionomia ben precisa. Giochi praticamente conclusi già al termine della prima speciale dell’ultima tappa, 39 chilometri verso Genna Croce, quando Cyril Despres ha rifilato la bellezza di 52 secondi al bravissimo sassarese Luca Manca. Lontani David Casteu e Matteo Graziani, ma anche Jordi Viladoms e Chaleco Lopez. Despres ha fatto il bis vincendo anche la seconda speciale, con una condotta di gara perfetta, questa volta con un vantaggio appena ridotto (20 secondi) sulla coppia degli inseguitori, Viladoms e Manca. Perso per strada il pur bravo Alex Zanotti, che ha rotto il motore proprio quando pensava di poter salire sul podio. Nell’assoluta Cyril Despres ha preceduto Matteo Graziani (secondo a 12’38) e il cileno Francisco Lopez (terzo a 16’17”). Tutti e tre i piloti su una Ktm.

Luca Manca primo nella classe EX1 Questi i vincitori delle singole classi valide per il Mondiale. Class Pr1: Manuel Lucchese. Class Pr2: Matteo Graziani. Class Sp1: Massimo Chiesa. Class Sp 2: Jakub Przygonsky. Class Ex1: Luca Manca. Class Ex2: Cyril Despres. Class Quad: Andreas Solinas

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Rally Race

L’exploit del cagliaritano Enrico Montalbano E in mezzo agli specialisti un cagliaritano ha provato a farsi largo. Sesto posto nella categoria Production sino ai 450 cc e bella prova di Enrico Montalbano, messo a dura prova da cinque tappe tutte molto lunghe e impegnative, con percorsi vari, da quelli velocissimi, alle mulattiere e pietraie o letti di fiume. <La mia gara è andata benissimo>, dice Enrico Montalbano, <meglio di quanto avessi preventivato. La moto, una Ktm 450, non ha avuto alcun problema meccanico e mi sono classificato davanti al campione del mondo in carica della Production, il polacco Jacek Czachor specialista dei rally africani. In classifica generale mi sono classificato al 26mo posto su 59 partecipanti e ho preceduto gli specialisti spagnoli Pellicier e Farres e il polacco Przygonski. Sono molto contento>. In alcune prove speciali Montalbano è riuscito persino a precedere Polli, al momento il rallysta italiano più forte nelle gare africane, e anche Maurizio Sanna e Luca Manca, gli altri due piloti sardi in gara.

LUCA MANCA

Cosi’ nel campionato italiano Si è gareggiato anche per il campionato italiano: la terza e conclusiva tappa ha premiato Angelo Maggi, che così si è aggiudicato l’Assoluta nonostante fosse al debutto in questo tipo di gare. Alle sue spalle il compagno di squadra Andrea Mancini e Luca Manca. Terza tappa abbinata alla quinta del Mondiale, prova massacrante e con due speciali estremamente tecniche, con passaggi quasi trialistici. Lo scatenato Angelo Maggi (Husqvarna), con la vittoria nella prima ps e il terzo posto nella seconda, ha vinto senza problemi. Alla sua prima gara di Raid Tt, il lombardo ha fatto faville. Secondo Mancini a poco più di un minuto, mentre terzo si è classificato Luca Manca (Tm), a un solo secondo alle spalle di Mancini. Solo quarto il campione uscente Matteo Graziani (Ktm), quinto Niccolò Pietribiasi (Beta) che ha preceduto i due veterani Mauro Uslenghi (Hm) e Massimo Chiesa (Kawasaki).

PAOLO Ceci

DAVID Casteu

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Moto | Gare in Sardegna

DAVIDE DECANDIA

Enduro: supremazia di Decandia a Seneghe Sul podio salgono anche Pusceddu e Fadda di Luciano Zanda

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Enduro a Seneghe GIANNI PUSCEDDU

Dopo Armando Cozzolino e Manca, nella quarta prova del campionato sardo di Enduro disputata a Seneghe, Davide Decandia ha iscritto il proprio nome nell’elenco dei papabili al rush finale per l’ambito titolo regionale. Il pilota più rappresentativo del Motoclub 360° - alla sua prima vittoria stagionale - si è imposto in tutte e quattro le speciali con la KTM 250 2t dopo anni di dominio delle moto a 4t. La gara è stata caratterizzata da quattro cadute ab-

bastanza serie, complice qualche sasso nascosto nell’erba del fettucciato (1,4 chilometri da ripetere 4 volte). Roberto Dentis (Mc Motorbike) ha rimediato la frattura della caviglia (un mese di stop), Luigi Garau alfiere del Mc Fluminimaggiore si è lussato la spalla, Alessandro Congiu (Mc Motorbike) ha accusato trauma cranico e contusioni varie (fortunatamente si è subito ripreso). Il direttore di gara, Franco Rossi, ha deciso di non far effettuare l’ultimo giro per motivi di sicurezza (giustamente) visto che il medico di gara si era diretto con l’ambulanza verso l’ospedale e il rientro sarebbe stato tardivo. Al di là di questi incidenti, gara comunque combattuta nonostante il gran caldo: 55 i piloti presenti, 47 hanno tagliato il traguardo sostenendo che la prova era davvero impegnativa. <Bella la linea nel sottobosco, la speciale p.s. poteva essere più controllata, eventualmente bisognava segnalare i sassi con la vernice rossa e poi troppo asfalto per il trasferimento da una prova all’altra>: questi, in genere e in sintesi, i commenti a fine gara. Ma

l’Enduro è anche questo e ogni Motoclub organizzatore utilizza il percorso che ha a disposizione, percorsi spesso e sovente spettacolari.

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Moto | Gare in Sardegna ALESSANDRO FADDA

Dopo il secondo posto di Olbia e quello di Fluminimaggiore, Davide Decandia trova la zampata vincente. Alle sue spalle si piazza un coriaceo Gianni Pusceddu (Mc Carbonia): nonostante una brutta caduta al primo giro, non si scoraggia e riesce ad acciuffare la seconda piazza assoluta. Al terzo posto Alessandro Fadda (Il Centauro) seguito da Pier Luigi Carta, pilota di Domusnovas (Mc Le Grotte). Il campione regionale in carica, Armando Cozzolino (Mc Motopoint), reduce dal Trofeo internazionale disputato a Dorgali, è solamente quinto davanti ad Andrea Pischedda (Mc Motorbike). Ottimo settimo posto nell’assoluta per Luca Marini (Mc Motopoint) che precede Danilo Suella (Motorbike), Matteo Binetti (Mc Iglesias) e Roberto Baldussu (Motopoint).

ALESSANDRO CONGIU

DAVIDE LAI

GIORGIO VIRGILIO

MARCO ANGIARGIA

MARIO BALTOLU

MAURO RAGATZU

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Enduro a Seneghe PIER LUIGI CARTA

ROBERTO BALDUSSU

La speciale individuale per classe premia ancora una volta Alessandro Pusceddu (Mc Fluminimaggiore) nella 125: a sorpresa si piazza in seconda posizione Virgilio Dongu (Mc 360°) e al terzo posto Pino Farci (Mc motorbike). La classe C 250 2t - come già descritto – porta la firma di Davide Decandia che precede Andrea Pischedda (Mc motorbike) e Paolo Zulli (Mc Carbonia). Danilo Suella (Mc Motorbike) si impone nella classe D 250 4t per soli 3” su Matteo Binetti (Mc Iglesias): sul terzo gradino del podio sale Roberto Baldussu (Mc Motopoint). Per 6” Gianni Pusceddu ha la meglio su Alessandro Fadda nella classe E 450 4t: ancora sul podio (anche se sul terzo gradino) per il pilota di Quartu S.Elena Luca Marini. Pier Luigi Carta spera il campione Armando Cozzolino nella classe F oltre 450 4t per 8”: al terzo posto Ignazio Angius (Mc Iglesias). Per quanto riguarda le squadre a Seneghe vittoria del Motopoint Racing con 26 punti; secondo posto per il Mc Carbonia con 22 e terzo per il Motorbike Iglesias con 18 punti.

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Moto | Gare in Sardegna

di Luciano Zanda

Minienduro a Cala Gonone: vince Mainas

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Minienduro Cala Gonone

ANDREA LEDDA

Campioni in erba protagonisti nel minienduro a Cala Gonone (domenica 1 giugno) per la seconda prova regionale riservata a questo interessante vivaio di piloti, piccoli e bravi, piccoli e coraggiosi. Da lodare e da sostenere in tutti in modi in nome di una specialità sempre più spettacolare e avvincente. Quasi mille metri il percorso di gara, ricavato nell’anello di atletica del campo di calcio con curve e salti impegnativi per testare la preparazione dei piccoli centauri; tre le prove speciali “fettucciate” da ripetere due volte. Molto coreografico lo squadrone di Iglesias con l’abbigliamento arancione e gli sponsor bene in evidenza: non da meno i padroni di casa

IGNAZIO CUBADDA

CLAUDIO SPANU

con la tenuta blu. Ma il minienduro si tinge di rosa: anche in questa specialità salgono alla ribalta tre ragazze (classe junior) che cercano di emergere in mezzo agli agguerriti maschietti; meritano una citazione di rilievo Giulia Castangia, Delia Fronteddu e Giulia Congiu. La Classe più numerosa è proprio la “junior”: il Motoclub Iglesias domina la scena conquistando i primi sei posti. Riccardo Mainas si impone con un tempo invidiabile (7’39”34), l’avversario più temuto è Giovanni Cubadda che però resta lontano (8’24”90) . Ancora più distante il terzo, Andrea Ledda con 9’14”92; seguono in classifica Federico Perrotti, Marco Uda, la bravis-

GIOVANNI CUBADDA

GIULIA CASTAGGIA

sima Giulia Castangia, Delia Fronteddu (nipote di “Zietto”) “promessa” del Motoclub Dorgali, Lucio Monni (ottavo), Giulia Congiu del Mc Iglesias, Enrico Cannas, Riccardo Orrù e Marco Cubadda. Nella speciale classifica dei Cadetti spicca Fabio Bozzato (Mc Iglesias) che col tempo di 10’03”84 ha la meglio su Claudio Spanu (Mc Dorgali) per soli 7”. Al terzo posto Yuri Arena, seguono Ignazio Cubadda, Michele Autelitano e Gian Luca Cannas, tutti del Club iglesiente. A fine gara, premiazioni con i magnifici trofei dello scultore Loi.

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Moto | Gare in Sardegna

Minicross a Padru 1°START 125

A.

di Luciano Zanda

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Minicross: a Padru vincono Azara e Fadda Gianmario Asole vince a Padru ma la gara viene annullata, per la classifica non serve. Niente da fare per il centauro tempiese che ha dominato inutilmente la prova di motocross Classe 125 inserita nel programma del campionato sardo (quarta prova, 18 maggio): la gara è stata invalidata perché mancavano ben 11 commissari di percorso. Un ottimo allenamento per Asole, vincitore in entrambe le manches. La doccia fredda per gli organizzatori arriva a metà mattinata quando all’appello mancano 11 commissari di percorso. Il commissario federale Atzori dichiara non valida la competizione ai fini del campionato per problemi di sicurezza. Proposta: al limite, si possono effettuare due manches per allenamento. Alcuni piloti accettano: <ormai

li

siamo qui e gareggiamo>. Pronti via, ma il ritmo imposto non è da passeggiata. Due manches da venti minuti stravinte da Gian Mario Asole (Mc Tempio) davanti al sempre combattivo Andrea Collu (Mc Gonnesa) e ad Alberto Spano (Mc Riviera del Corallo). Michele Putzu (Mc Sardegna) ottiene un ottimo quarto posto davanti a Danilo Fodde (Mc Terranova). Simone Manca (Mc Gonnesa) precede Federico Corda (Mc San Teodoro). Sul podio i primi cinque classificati ricevono oltre alla targa-ricordo anche uno pneumatico offerto dagli sponsor. Nel minicross junior/senior marcia solitaria di Paolo Azara (Mc Terranova) che col successo pieno in questa terza prova di campionato consolida il primato in classifica. 2008 luglio | agosto FM77

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Moto | Gare in Sardegna

Minicross a Padru

GIAN MARIO ASOLE

FEDERICO CORDA

DANILO FODDE

GIOVANNI DELOGU

in S ar

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PAOLO AZARA

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Daniele Mocci (Mc Terralba), terzo, sta cercando il guizzo per emergere e le potenzialità le ha tutte grazie ai consigli del papà Aldo. Giorgio Demelas (Mc San Teodoro) è costretto due volte al ritiro. Kevin Manca (Team Xtreme) ricorre alle cure dei sanitari per una brutta caduta nelle prove: tanto spavento e trauma cranico riscontrato dalla tac (a distanza di un mese si è ristabilito). Il moto club San Teodoro ha voluto ricordare la scomparsa di Federico Pinna nel primo anniversario con una targa offerta ai familiari.

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Al secondo posto la ragazza volante di Sinnai, Michela Farci (miglior posizione nella seconda manche) finisce a pari punteggio con Andrea Cadeddu (Mc Sinnai) che sale sul terzo gradino del podio. I piloti del Terranova Davide Giagheddu e Gabriele Azara concludono nell’ordine. Nella classe debuttanti/cadetti ancora una prestazione maiuscola del piccolo centauro del Mc Terranova Francesco Fadda con due primi posti; Claudio Massa (Mc Gonnesa), secondo assoluto, continua a maturare esperienza su consigli e incitamenti del papà Mauro.

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Moto | Gare in Sardegna

Cross a Sinnai ANDREA COLLU

di Luciano Zanda

Cross: Andrea Collu si impone a Sinnai Nelle manches vincono Argiolas e Asole Andrea Collu, Gian Mario Asole e Michele Putzu salgono sul podio che conta per raccogliere gli applausi dei sostenitori e degli amici in una domenica da incorniciare. Nel rinnovato (e affollato dal pubblico) crossodromo di Sinnai, show con la terza prova del campionato sardo Open 250 organizzata in collaborazione con il Motoclub Terralba. Completamente rimessa a nuovo dai soci del Motoclub locale e con i preziosi consigli del campione Maurizio Argiolas, la pista presenta il nuovo cancelletto di partenza spostato vicino alla zona box molto più capiente; migliorato anche lo spazio destinato ai cronometristi con cabina coper-

ta e rialzata rispetto alla pista. Al cancello di partenza 21 piloti capitanati dal padrone di casa Maurizio Argiolas che nella prima manche si invola subito verso una esaltante vittoria: ma al quarto giro transita con il cerchio posteriore rotto e il ritiro è d’obbligo. Nella successiva manche tutto va per il verso giusto e la vittoria è sua dopo aver condotto in testa per tutta la durata dei venti minuti.

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Moto | Gare in Sardegna

Gian Mario Asole (Mc Tempio), in seconda posizione prima del ritiro di Argiolas, vince così la prima manche e nella seconda si piazza al quarto posto. Secondo assoluto, alla fine. E sul gradino più alto del podio sale il villacidrese del Mc Gonnesa Andrea Collu che con due secondi posti si aggiudica così la terza prova del campionato sardo della Classe 250. La gioia di Andrea Collu a fine gara era evidente perché vincere nella “tana del lupo” è impresa quasi impossibile: ma a Sinnai è stato il più regolare (o fortunato, non si sa); quindi onore a Collu e gran balzo in avanti in classifica. Un altro pilota emergente è Michele Putzu (Mc Sardegna) che con due terzi posti sale sul podio. Alberto Spano (Mc Riviera del Corallo) è quarto assoluto, quinto il veterano Gianni Asole (Mc Tempio) apparso fuori forma che precede Alessio

LUIGI SIMONI

DAINELE MUNDULA

FRANCESCO FADDA

Cross a Sinnai

LEONARDO GARAU

CLAUDIO MASSA

PATRIK PORCU

MAURO DORE

Fadda (Mc Hobby Moto) e Maurizio Argiolas settimo grazie alla vittoria della seconda frazione. Gara da dimenticare per Silverio Fresi (Mc Terranova) che colleziona due ritiri, rispettivamente al quarto e al secondo giro. Il ritorno alle gare in Sardegna per il campione in carica Fabio Giua non è esaltante per via di un recente infortunio (ritiro in entrambe le manches). Così, con i punti conquistati a Sinnai, Gian Mario Asole incrementa il vantaggio in classifica (137 punti). Andrea Collu sale a quota 97, Maurizio Argiolas a 95, Michele Putzu a 74. Comprimari della manifestazione i minicrossisti: Paolo Azara (Mc Terranova) non ha rivali nella Classe Senior e si impone precedendo Andrea Casu (Mc MCM Gonnesa) e il rientrante campioncino dei Cadetti 2007 Andrea Cadeddu del Mc Sinnai (campione Cadetti 2007). Nella piccola Classe Cadetti Francesco Fadda (Mc Terranova) sale sul gradino più alto per somma di piazzamenti con due secondi posti: nelle due manches vincono Kevin Manca (Team Xtreme Maracalagonis) e Daniele Mocci (Mc Terralba). I soci del Mc Sinnai rivolgono un ringraziamento particolare al Mc Villacidro per il prezioso aiuto (un nutrito numero di commissari di percorso) e al direttore di gara Angelo Leo.

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Sport | Gare in Sardegna

Gokart a Sestu

di Luciano Zanda

Gokart, grande spettacolo anche a Sestu Si rinnova lo spettacolo del gokart con la quarta prova del campionato sardo disputata domenica 15 giugno nel kartodromo “Alessandro Porcu” (misura 1 chilometro) costruito alla periferia di Sestu, in direzione di Ussana. Commissari di percorso e direzione di gara si sono dimostrati molto professionali nel coordinare i 60 piloti arrivati da ogni parte della Sardegna: prima delle finali, interessante il briefing del direttore di gara, Andrea Caredda, che ha ricordato le regole essenziali per un buon comportamento in gara. La bella giornata di sole mette a dura prova sia i piloti che i gokart per l’alta temperatura dell’asfalto, ma l’adrenalina che si prova guidando questi mini-bolidi mette in secondo piano la fatica. Sedici partenze (tra mattina e pomeriggio) per decretare gli otto vincitori assoluti di questa quarta prova. Nella classe 100 junior/club (23 giri) Giovanni Martinez sale sul gradino più alto del podio con due successi pieni davanti a Daniele Romeo (anch’egli vincitore assoluto ma nella Classe Club); al terzo posto Enrico Cattignani.

p.Paolo faedda (99) precede mattia senes (2)

ANGELINO PINNA (51)

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Sport | Gare in Sardegna

Gokart a Sestu

La classe 100 tempo libero (12 giri) vede la supremazia di Marcello Melis con due primi posti davanti a Alessandro Meloni e Andrea Concas. Giacomo Melis è il protagonista assoluto nella 100 nazionale ICA (23 giri) seguito da Gian Luigi Cabras e Riccardo Cocco. Un’altra categoria combattuta è la classe 125 club (23 giri) con Angelino Pinna autentico dominatore: Paolo Manca non può far altro che accontentarsi della piazza d’onore seguito da Cristian Murru . Punti pesanti da aggiungere in classifica per Luca Tilloca che primeggia nella 125 ICC nazionale (23 giri): seguono a distanza Andrea Ciancilla e Alessandro Ferreri. Solamente 7 giri per gara per i protagonisti della classe 125 tempo libero con Gian Nicola Cau vincitore assoluto, Simone Pelliccia secondo davanti a una vecchia conoscenza del motocross, ossia Thomas Perotti. Suspense in questa categoria: al quinto giro, nella prima finale, Marco Manai rimane coinvolto in un incidente, gara subito sospesa per consentire il soccorso e l’immediato trasporto in ospedale dove – per fortuna – allo sfortunato pilota vengono riscontrate contusioni leggere senza conseguenze.

ALESSANDRO FERRERI

CRISTIAN MURRU

GIACOMO MELIS

MARCELLO MELIS

MASSIMO PIGUREDDU

ANDREA CABRAS (4) e FRANCESCO ARDAGNA (7)

THOMAS PEROTTI

LUCA TILLOCA

Nella categoria 60 baby (10 giri, concorrenti di soli 8 anni) due i partecipanti: Andrea Cabras e Francesco Ardagna concludono nell’ordine la gara. Un’altra categoria che rappresenta il futuro è la 60 minikart (14 giri) riservata ai piloti under 14 anni: Pier Paolo Faedda e Mattia Senes si scambiano la prima e seconda piazza (ma la vittoria assoluta va a Pier Paolo Faedda per lo scarto dei tempi), al terzo posto Fabio Mattu. Anche il kart parla al femminile e ha la sua “pilota rosa”: Marina Senes si piazza al settimo posto con una bella ed autoritaria prestazione, facendo presagire che tra non molto potrà dare filo da torcere agli agguerriti maschietti. Alla fine premiazioni con un velo di polemica. In sintesi, gokart sport bellissimo e affascinante ma “dimenticato” dagli organi di informazione: <siamo dimenticati dalla stampa>, si sostiene, <anche se offriamo un bello spettacolo: almeno voi di FM Formula Motori ci seguite, perché siamo un bel gruppo numeroso>. La distribuzione di FM Formula Motori Magazine nei box ha attirato l’attenzione di tutti, creando curiosità in attesa del prossimo numero. Ecco la nostra risposta: ampio spazio disponibile per tutti, in attesa – anche noi – di avere informazioni sempre più frequenti.

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Rubrica di Fitness & Moda in Sardegna: personaggi, sport, eventi e salute

Inserto speciale luglio - agosto Anno 2008

fitness e moda

MAGAZINE

Frank Casillo

Body Building: stile di vita

Andrea Pruneddu L’ arte della “difesa personale”

Gianfranco Dotta

Il “Club” Athlon, filosofia sportiva

Body Building

Titoli tricolori in Sardegna

Yoga

Un’antica disciplina

Giuliano La Colla Un campione di Body Building

La dieta

I consigli dell’esperto

Mountain Bike Il primo Rally di Sardegna

Frank Casillo

Un viaggio entusiasmante A partire da questo numero di FM Formula Motori iniziamo un lungo viaggio nel “pianeta” delle palestre in Sardegna: palestre-santuari della salute, della cura del corpo, degli esercizi fisici che ci rimettono in forma e ci allontanano dallo stress quotidiano. Un “fenomeno” sociale che sta dilagando da tempo in tutto il mondo, anche nella nostra Sardegna “ricca” di realtà e di personaggi straordinari che spesso e sovente restano lontani (non per loro volontà) dai grandi riflettori dei “media”, televisione o stampa in generale. Noi, con le nostre collaboratrici Sara Gregorio, Donatella Rossi e Vanessa Vallascas, andiamo alla scoperta di questo fantastico mondo con servizi e interviste. Non abbiamo la pretesa di fare delle “inchieste giornalistiche” vere e proprie, solo l’intenzione di offrire uno “spaccato” di un fatto di costume significativo. Può sembrare strano, a prima vista, che un periodico specializzato sul fronte dei motori, delle auto e delle moto, si occupi di palestre e istruttori, ma non è così: essere in forma, godere di ottima salute, sfuggire allo stress rappresentano ottime credenziali per guidare meglio, tranquilli e sereni, specie con grande prontezza di riflessi. Per il nostro bene, ma anche per il bene degli altri. (gia.pi.)

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Speciale | FM Fitness & Moda

di Luca Serra

Estate, il mare, la “prova-costume” e la dieta I consigli dell’esperto in Scienze Alimentari L’estate è esplosa da qualche settimana e il popolo dei vacanzieri celebra il tradizionale rito delle lunghe giornate in spiaggia sfidando l’ennesima overdose di sole e mare. Nella stagione estiva, più che in qualsiasi altro periodo dell’anno, riaffiorano le consuete domande: “Messico o spiagge sarde? Olio abbronzante o crema protezione 20? Quali sono le infradito più trendy?” Infine, arriva - immancabile - l’ultima angosciosa domanda: “Sono pronto per la prova costume?” Eccetto rari casi, la risposta

consiste in un inevitabile e sconsolato “NO”. Parte, allora, il piano d’emergenza, con diete last minute, digiuni da asceta, sforzi fisici atroci e soldi spesi in improbabili prodotti dimagranti. Ma non sarebbe più efficace seguire un’alimentazione equilibrata nel corso dell’intero anno? Lo abbiamo chiesto al dottor Dario Elia, esperto di Nutrizione e Scienze Alimentari, collaboratore per la Ricerca Scientifica presso l'Accademia delle Scienze di Budapest (Centro di Ricerca Governativo ungherese).

Come è cambiata l’alimentazione rispetto al passato? <Una delle più recenti rivoluzioni delle abitudini alimentari è certamente la massificazione del consumo di carboidrati raffinati ad alto indice glicemico, che per noi italiani, così come per molti altri europei, è iniziata dopo il 1945. I prodotti a base di zucchero (saccarosio) e/o farine raffinate, un tempo costosi e poco diffusi, sono progressivamente divenuti oggetto di una enorme e globalizzata diffusione. Un altro aspetto da non trascurare riguarda la diffusione dei grassi idrogenati che, senza saperlo, consumiamo nei prodotti da bar, nelle patate surgelate, in tante merendine, biscotti o caramelle. Infine indico la bassa frequenza calorica, ovvero l'abitudine a mangiare poco frequentemente, basti pensare che molti italiani consumano solo due pasti al giorno. Tutto ciò ha generato molti svantaggi>. Ha menzionato l’Indice Glicemico: di cosa si tratta? <L'indice glicemico (IG) di un alimento rappresenta la velocità con cui aumenta la glicemia in seguito all'assunzione dell’alimento stesso.

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Dieta e Alimentazione Alcuni dei possibili costi di un alimentazione costantemente ad alto Indice Glicemico consistono in un calo prestativo sia fisico che mentale nelle ore immediatamente successive al pasto, in un maggior accumulo di grasso a parità di calorie, in fenomeni di assuefazione, o ancora in una maggiore esposizione a diabete e tumori. L’entità dei costi varia notevolmente in base a una molteplicità di fattori. L'IG è, dunque, un indice della qualità glicemica di un alimento. Se fosse evidenziato nell’etichetta dei prodotti, il consumatore avrebbe un'informazione qualitativa numerica sull'alimento che sta acquistando. Più è alto il valore numerico dell’IG, più scadente è la qualità glicemica. L' Australia inserisce, da anni, l'IG in etichetta e non a caso è uno dei paesi leader nella ricerca scientifica in questo settore>. Immaginiamo che tutte queste problematiche stiano alla base dei problemi di salute e obesità legati a una cattiva alimentazione. Ma come si calcola la percentuale di grasso corporeo? <L’impedenziometria e la plicometria sono due esempi di metodiche molto diffuse. E' vantaggioso che le metodiche siano messe sempre in pratica da un operatore esperto, in modo da produrre dati più accurati e precisi>. In quest’ottica, quali cibi sarebbe indicato abbandonare e quali privilegiare? <In linea molto generale, è meglio privilegiare i cibi che esistono come tali. I cibi lavorati non sono necessariamente peggiori, ma purtroppo lo sono nella maggior parte dei casi. La tecnologia alimentare contemporanea si preoccupa, in genere, dell'igiene e dell' economia del prodotto. La qualità nutrizionale resta invece, troppe volte, un aspetto secondario>. Si parla molto dell’importanza dell’assunzione di liquidi per una dieta corretta. Quanto e come si dovrebbe bere? <E' vantaggioso bere acqua nel corso di tutta la giornata, piuttosto che concentrare la stessa quantità in pochi momenti. Si parla in genere di due litri al giorno, ma questa quantità può variare considerevolmente a causa di altri fattori>. Un bicchiere di vino a pasto è indicato o nocivo per la dieta? <In una dieta di mantenimento è molto semplice inserire il vino, se in quantità moderate, anche quotidianamente. In una fase dimagrante può essere vantaggioso ridurre o eliminare gli alcolici, ma questo chiaramente dipende dalla strategia nutrizionale adottata in quella fase>. E le bibite gassate devono essere completamente bandite? <Le bibite zuccherate, i cosiddetti soft drinks, anche quelli non gassati, presentano caratteristiche glicemiche talmente aggressive da dover essere drasticamente limitate. Io consiglierei di evitare del tutto questi prodotti, che di fatto sono dei nonalimenti>.

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Speciale | FM Fitness & Moda

Saltuariamente è possibile “infrangere le regole”? <Almeno nelle fasi di induzione di un dimagrimento, ovvero nelle prime settimane, sarebbe decisamente preferibile rimanere all’interno di un sistema più rigido>. Siamo in Estate e la prova-costume per molti di noi è traumatica: cosa ci consiglia per eliminare in fretta qualche chilo in eccesso, senza arrecare danno alla nostra salute? <La prova-costume è una forma di sottosviluppo culturale. Le migliori soluzioni sono due: una è cercare di sviluppare un rapporto con la pro-

Dieta e Alimentazione

pria immagine corporea che sia critico e attento ma non ossessivo. L'altra è cercare di incrementare la propria cultura alimentare e sportiva, per poter disporre di strumenti che rendano facile e logica sia l'alimentazione di routine (non dimagrante), sia la pianificazione delle occasionali strategie dimagranti>. Tenendo presente i ritmi della vita lavorativa attuale, come ci dobbiamo comportare per alimentarci in maniera adeguata senza eccessive privazioni <Innanzitutto, mi chiederei se i prodotti che attualmente posso reperire in un bar o in un distributore automatico mi

consentano veramente di scegliere. Non consumare cibi veloci di questo genere costituisce una "privazione", oppure siamo già stati privati della possibilità di scegliere? Produrre cibi di facile consumo di alta qualità è semplicissimo, serve solo la volontà di farlo. Molti cibi del futuro sono i cibi del passato. Per ora, la piccola e la grande industria alimentare non sembrano interessate a farlo e, purtroppo, in tutta la storia italiana dell'ultimo mezzo secolo non è mai stata avviata una vera campagna di informazione scientifica alimentare>.

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Speciale | FM Fitness & Moda

di Andrea Pruneddu

Il body building e Frank Casillo: disciplina, sacrifici e stile di vita

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Frank Casillo

Personaggio di spicco E’ pensiero comune che chi decide di svolgere l’attività del Body Building sia mosso solo dall’interesse estetico e che tale decisione a certi livelli porti necessariamente l’atleta a problemi fisici. Parlarne con un professionista come Francesco Casillo porta luce in un mondo nebuloso, fatto di preconcetti, di sentito dire e leggende metropolitane. E allora sentiamo il parere di un personaggio di spicco, un autentico campione: classe 1977, diploma ISEF, laurea in scienze motorie, specializzazione in Scienze dello Sport. E traguardi prestigiosi: 1° posto super body world, Miami beach, giugno 2002 . Terzo posto Musclemania world, Los Angeles, Novembre 2002. 1° posto super body world, Miami beach, Giugno 2005. 2° posto muscle beach contest, Venice beach, Los Angeles, Luglio 2005).

L’intervista Francesco, perché hai scelto questa disciplina? <Il motivo principale è stata una carenza strutturale, tra la parte inferiore (giocavo a calcio nella Ferrini Cagliari) e quella superiore ma a breve termine mi ha attratto l’idea di raggiungere i livelli dei Body Building, che vedevo nelle riviste di settore e non ultima la sensazione che provavo nel fare lavorare i muscoli, con il duro lavoro dei pesi>. Che cosa è per te il Body Building? <Disciplina. La corretta associazione tra lavoro intenso in sala-pesi, alimentazione e attività aerobica. Un vero e proprio stile di vita che deve condizionare cosa e quando mangiare, le dovute ore di riposo e le sedute di attività anaerobica-aerobica. Tutti questi elementi portano a un altro punto fondamentale per me per definire il Body Building, cioè sacrificio>. Sembra la vita di un atleta nel valore più completo del termine, è in contraddizione con l’idea comune che un Body Building sia il risultato della chimica e di un ego estetico smisurato! <E’ chiaramente un luogo comune. Il doping non può nulla se non associato al duro lavoro e ancor meno se non si ha una corretta alimentazione. Con ciò non intendo giustificare il doping! Se ne fa un gran parlare nel mondo del Body Building perché è un universo non tutelato dalle incredibili cifre che girano in altri sport, come il calcio, ma la mia critica al doping è funzionale a ciò che ho detto precedentemente. Il Body Building è sacrificio e disciplina, se dati risultati dovessero essere raggiunti grazie alla chimica ne verrebbe snaturata la bellezza e il suo valore. Per quanto riguarda l’essere un atleta con il Body Building, è una realtà, il corpo non è un involucro esterno e indipendente alla macchina umana.

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Speciale | FM Fitness & Moda

Se l’aspetto è armonioso, in un equilibrio tra massa magra e grassa, necessariamente è indice di buona salute. Se sei magro come un chiodo, non hai di certo una buona condizione muscolare e nel caso di peso in eccesso è evidente che a lungo termine avrai problemi cardiocircolatori. Il Body Building migliora incredibilmente la struttura di tutti i muscoli, compreso il cuore e un aumento del volume delle arterie e vene, con minori ostruzioni (colesterolo)>. Sempre per rimanere in tema di salute, cosa pensi dell’ incredibile numero di informazioni che si trovano su riviste o in rete, su alimentazione, diete e via dicendo? <Questo è un altro luogo comune da sfatare. Il riferimento per molti è la bilancia e la perdita di peso. Meno peso e più mi avvicino a una buona condizione fisica! Niente di più sbagliato e pericoloso per la salute. Per me e per i miei clienti è la migliore composizione corporea tra massa magra e massa grassa. Infatti il numero delle calorie

come il peso sono del tutto irrilevanti, è il valore delle calorie e la sua tipologia che crea la differenza. Il riferimento è l’impatto estetico e non il peso e se prima abbiamo parlato di salute e traguardi per il benessere fisico, non sono da meno quelli psicologici>. Intendi dire che hai un miglioramento della sfera psichica? <Certamente! Raggiunti i tuoi obbiettivi avrai la visione di come in realtà volevi essere e se ti trovi “bello-a” trasmetterai agli altri la tua visione di te e il tutto porta a una migliore interazione sociale>.

Francesco Casillo lavora esclusivamente come personal training in diversi centri a Cagliari. Per contatti e ulteriori informazioni: www.frankcasillo.com

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Frank Casillo

La "trasformazione corporea" Tra i tanti allievi di Frank Casillo è stata scelta una donna per dimostrare come cambia il corpo, in pratica il "PRIMA" e il "DOPO" della "trasformazione corporea”. Alla ribalta Anna Deiana, 46 anni, impiegata.

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dimagrimento. Il tutto rende più palese e manifesto i livelli quantitativi e qualitativi che è possibile ottenere sul proprio corpo con un programma razionalmente inteso indipendentemente dall'età e dal proprio background di esperienze sportive. Anna Deiana conduceva una vita sedentaria e ha 47 anni! Così si può comprendere quali risultati è possibile aspettarsi seguendo le direttive di un competente personal trainer!

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verso la combinazione sinergica di quattro “tappe”: 1) Programma nutrizionale per il miglioramento della composizione corporea. 2) Programma d'allenamento pesi per migliorare il tono-trofismo muscolare. 3) Programma aerobico per utilizzare prevalentemente i grassi a scopo energetico. 4) Programma di "supplementazione naturale" per amplificare il contesto metabolico indotto dall'allenamento pesi, aerobica e dieta che presiede al processo di

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Le foto del “PRIMA” sono state scattate negli ultimi giorni di dicembre 2006, invece quelle del "DOPO" a luglio 2007. Il processo di trasformazione è durato 7 mesi nei quali l’allieva è passata dai 68 chili iniziali (come da foto del "PRIMA") a 47,3 chili finali (nelle foto del "DOPO")! Ben 20 e più chili in meno e tutti qualitativi in termini di massa grassa persa come è dato a vedere dalle foto! Questi sono i possibili risultati che è possibile raggiungere attra-

Anni di esperienza nell’allenamento pesi (bodybuilding) precedenti al programma di Casillo: nessuno Programma svolto: (dieta + allenamento pesi + allenamento aerobico) Obiettivo ricercato: dimagrimento, miglioramento funzionale apparato muscolare. No agonismo Numero sedute settimanali con i pesi in palestra: 3

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Speciale | FM Fitness & Moda

Vincenzo F. Perra Età: 35 anni Qualifica: Istruttore Iyengar Yoga Attualmente ospite presso il Centro Benessere Monreale di Cagliari e il Parco Tecnologico di Pula. Ha intenzione di organizzare, inoltre, un corso estivo da all’aperto nel mese di luglio. Contatti: vfper@yahoo.com

di Vanessa Vallascas

Tutti in grande forma con lo Yoga Alla scoperta di un’antica disciplina Arriva l’estate e, dopo un intenso anno di lavoro e sedentarietà, molti di noi sentono l’esigenza di recuperare quel benessere psico-fisico consumato durante l’inverno. Sole, mare, diete equilibrate, ma anche tanto sport, sono le ricette per una vacanza all’insegna della salute fisica e mentale. Ed è proprio della benefica unione tra corpo e spirito che ci occupiamo stavolta, andando a esplorare un’antica disciplina capace di sviluppare il contatto tra fisicità e interiorità e donarci un nuovo approccio alla vita moderna. Parliamo dello Yoga, e per farlo ascoltiamo i consigli di Vincenzo Perra, istruttore di Iyengar Yoga presso il Centro Benessere Monreale a Cagliari e il Parco Tecnologico di Pula.

Spiegaci brevemente cos’è lo Yoga e quali sono le sue proprietà benefiche. Il termine sanscrito Yoga significa “Unione”, l’unione tra corpo, mente e spirito dell’essere umano. Lo yoga è la disciplina, espressione della civiltà indiana, con la quale è possibile mettere in pratica il principio occidentale mens sana in corpore sano, mediante la pratica degli asana (posture) e del pranayama (tecniche di respirazione). Attraverso una pratica costante, il sadhaka (praticante) acquisisce e potenzia forza muscolare, flessibilità, mobilità articolare, coordinazione motoria, capacità di concentrazione e migliora l’ossigenazione degli organi, in un crescendo che lo porta sempre più a contatto con la propria parte più intima.

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Yoga

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mayurasana posizione del pavone

2

ardha chandrasana posizione della mezza luna

alasana posizione dell’aratro

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sirsasana posizione sulla testa

Sappiamo, però, che tu pratichi un particolare metodo Yoga Sì, l’Iyengar Yoga, che in Sardegna ancora poche persone conoscono e ancora meno praticano. Tale metodo prende il nome da B.K.S. Iyengar, una delle figure di spicco dello yoga nel mondo, che ancora oggi, all’età di 89 anni, riesce a diffondere e approfondire lo studio e la pratica della disciplina. Che differenza c’è tra Yoga tradizionale e Iyengar Yoga? Il metodo Iyengar è certamente tradizionale, per il fatto che trova fondamento nei testi classici delle tradizione yogica, primo tra tutti gli Yoga Sutra di Patanjali, risalente a circa 2.500 anni fa, ma allo stesso tempo è indubbiamente innovativo. Partendo dal metodo praticato in gioventù, vale a dire l’astanga, un sistema dinamico di antica codificazione, B.K.S. ha gettato le basi del suo metodo, fondato su allineamento, simmetria, precisione nell'esecuzione, sequenza e durata delle posizioni. Ulteriore innovazione introdotta da Iyengar nella pratica dello yoga è l’utilizzo di attrezzi a supporto del praticante (blocchi di legno, coperte, cinture, cuscini, panchetti) tali da permettere agli studenti di rimanere più a lungo in una posizione, per trarne i benefici a livelli più profondi. Per chi è indicato lo Yoga? Assolutamente per tutti. Può trovare giovamento dalla pratica yoga, anche se in maniera diversa e con un approccio personalizzato da parte dell’insegnante, sia chi non ha mai praticato alcuna attività fisica, sia l’agonista che ha necessità di ritrovare l’equilibrio psico-fisico, necessario per la prosecuzione dello sforzo richiesto dalla sua attività sportiva. Già dalle prime lezioni, scopriranno parti del proprio corpo inutilizzate, nuove energie e vitalità. Resta indubbio che chi avesse la forza, volontà e costanza di praticare per anni lo yoga, scoprirebbe o riscoprirebbe una propria dimensione interiore che va al di là del corpo fisico. A che età si può iniziare e fino a che età è possibile proseguire? Si può partire dall’età di 5 anni e praticare lo Yoga sino all’ultimo respiro. L’insegnante deve seguire e accompagnare l’allievo a seconda del suo livello, ma anche dell’età. Il giovanissimo necessita, infatti, di una pratica vigorosa e dinamica, capace di infondere sicurezza e di insegnare la concentrazione, regalando uno sviluppo armonioso. L’adulto ha bisogno, invece, di una pratica volta all’ammorbidimento delle tensioni fisiche e mentali derivanti dalla vita di tutti i giorni. L’anziano, infine, necessita di una pratica volta al mantenimento delle forze vitali e della mobilità articolare e muscolare.

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Quali muscoli lavorano, in particolare? Ogni postura, per essere completa, deve avere la partecipazione dell’intero organismo. Ogni parte, muscolo, apparato, deve partecipare attivamente per sostenere la posizione. Solo in questo modo la postura diventa leggera e il tempo e la mente si fermano. Quali sono le patologie per cui lo Yoga è consigliato o sconsigliato? Occorre partire da un differente punto di vista. In presenza di patologie, occorre sapere se il proprio insegnante ha le conoscenze tali da consentirci di poter praticare e scoprire le infinite potenzialità insite in ciascuno di noi. Il metodo Iyengar, in particolare, prevede classi mediche ove insegnanti di alto livello sono in grado di seguire determinate patologie. Quanto dura una lezione e quante calorie si possono perdere? Quest’anno, per motivi organizzativi, ho tenuto lezioni della durata di un’ora, ma il tempo minimo necessario per provare effetti fisici, fisiologici e al tempo stesso mentali è di un’ora e mezzo. Non ho mai affrontato il discorso e lo studio di quante calorie si possano perdere in una seduta yoga per ragioni di diversa natura. Infatti, ogni lezione differisce dall’altra per intensità, poiché è tenuta in funzione dei praticanti, che presentano ogni giorno problematiche differenti. Per esempio, se mi accorgo che un giorno i miei studenti sono particolarmente “dinamici”, propongo una lezione intensa che porta a bruciare molte calorie. Ma questo è solamente un risultato secondario rispetto al fine ultimo della pratica yoga. Che tipo di dieta è utile abbinare a questa disciplina? Anche in questo caso mi piace partire da una constatazione differente. Purtroppo, con l’approccio alla vita dell’uomo moderno si ha sempre meno contatto con quello che dice il corpo. Abbiamo bisogno di sentirci dire come vestirci, cosa e quanto mangiare o bere, cosa fare per poter dormire. Tutto ciò rappresenta il nostro allontanamento dallo stato naturale. Partendo dalla definizione di yoga, “unione”, ascoltiamo il nostro corpo e uniamolo alla parte intellettuale, penetrando sempre più in profondità. Le risposte arrivano da sole, come un fulmine a ciel sereno. Al di là della premessa, utilizzando il già citato testo base dello yoga classico, gli Yoga Sutra di Patanjali, per la salute e la felicità, la dieta non è molto importante, mentre lo è al fine spirituale. Una dieta vegetariana, infatti, aiuta ad acquietare le fluttuazioni della mente.

Yoga

Tieni i tuoi corsi anche all’interno del Parco Tecnologico di Pula: come è nata questa iniziativa e riscontro ha avuto? Quando mi hanno proposto di organizzare un corso presso il Parco Tecnologico, non avevo in mente quale sarebbe potuta essere la risposta delle persone. A corso avviato, invece, posso affermare di aver piacevolmente constatato che, nonostante le lezioni siano di soli 45 minuti sottratti alla pausa pranzo, gli effetti positivi sulle persone, sia dal punto di vista emotivo che posturale, sono stati subito evidenti. Avevo letto su alcune riviste statunitensi dell’introduzione di corsi yoga presso campus di ricerca e su come tale evento avesse avuto effetti positivi anche sulla produttività. Alla luce della mia esperienza personale, confermo questa tesi. Molti si avvicinano al corso perché, magari, “non hanno il tempo di fare ginnastica una volta tornati a casa” e in poche lezioni sentono gli effetti della pratica e si ricredono su qualcosa di cui non conoscevano la consistenza. Anche questo mi convince della bontà dell’iniziativa. Facciamo conoscere alla gente il messaggio positivo dell’ Unione. Progetti futuri? Unitamente agli sforzi dei miei compagni di avventura e studio, Guenola e Roberto, contiamo di riuscire a organizzare per l’anno prossimo, grazie all’intervento del nostro direttore tecnico David Meloni, l’avvio del primo corso triennale per la formazione di insegnanti Iyengar Yoga direttamente in Sardegna. Augurandoti che l’iniziativa abbia un gran successo, ti ringraziamo per averci introdotto nel mondo dello Yoga e salutiamo i nostri lettori alla maniera del sadhaka: Namaste= saluto la deità che è in te.

virabadrasana III posizione del guerriero III

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Athlon

Gianfranco Dotta e il “club� Athlon Una filosofia sportiva al servizio di tutti di Donatella Rossi

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Speciale | FM Fitness & Moda E’ entrato di diritto nella storia dello sport. Un grande personaggio, Gianfranco Dotta, che ha legato il suo nome ( e cognome) all’atletica, quella mondiale, quella dei talenti puri. Un preparatore eccezionale cui la Sardegna sportiva deve molto. La passione di Gianfranco Dotta per lo sport è nata molti anni fa grazie ai genitori che lo hanno sempre incoraggiato a praticare lo sport fin da giovanissimo. Incoraggiamento supportato dal professor Usai, l’insegnante della scuola media che aveva fiutato il talento del giovane Dotta in seguito ai suoi ottimi risultati nella corsa. Il percorso è iniziato così e il passo successivo determinante è stato il concorso alla Scuola di Formazione dello Sport a Roma dove si studiavano teorie sportive molto avanzate già negli anni ’60, tanto che le impostazioni degli insegnanti venivano “copiate” anche da persone provenienti da altre nazioni. Questa formazione di base gli ha permesso di diventare un funzionario del CONI e di occuparsi dell’atletica leggera a livelli altissimi, riportando molti successi sia a livello nazionale che internazionale. Si pensi alle tre Olimpiadi: Seul ’88 (Sandro Floris, istruttore Athlon, quinto nella staffetta 4x100), Barcellona ’92 e Atlanta ’96. E ancora i Campionati del Mondo: Roma ’87, Tokio ’91, Gotenborg ’95 (terzo posto di Floris nella 4x100) e Atene ’97. E poi le medaglie di bronzo di Floris nella 4x100 ai Campionati Europei all’aperto a Spalato ’90, a Helsinki ’94 nella 4x100 e a Budapest ’98; i successi nei Campionati Europei indoor a Budapest ’89, il primo posto di Floris nel ’90 a Glasgow e il suo quarto posto nei 100 metri al Golden Gala. Ricordiamo anche un altro atleta sardo di cui Dotta è stato il preparatore, Angelo Locci, quinto di tutti i tempi in Italia nei 400 ostacoli dopo i primatisti del calibro di

Filiput, Morales e Frivoli. Pur avendo conseguito tali prestigiosi successi, Gianfranco Dotta ha continuato ad occuparsi dell’atletica leggera anche con le squadre regionali perché non ha mai voluto abbandonare la realtà sarda nonostante le varie richieste di trasferimento nelle sedi olimpiche. Si diceva che in Sardegna ci fossero talenti ma non la mentalità per vincere e questa è stata la sfida che ha accettato Gianfranco Dotta dimostrando il contrario. La sfida è stata vinta, come testimoniano i tanti risultati e titoli raggiunti in quindici anni di attività. <Arrivare è facile>, dice Dotta, <ma la vera sfida è mantenere i risultati nel tempo perché in atletica ciò che conta è il risultato>.

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Athlon

Com’è nata l’idea “Athlon”? <E’ nata dalla voglia di mettere al servizio di tutti l’esperienza di anni e anni di lavoro che hanno permesso di ottenere risultati a livelli altissimi. L’Athlon è scaturita dall’idea di applicare le esperienze fatte con atleti di alto livello ad altri atleti meno dotati>. Da Direttore Tecnico di un altro centro sportivo, Dotta ha poi creato un’attività propria per perseguire tali obiettivi. All’Athlon il quadro è composito: si va da chi vuole semplicemente stare bene a chi vuole dimagrire, da chi intende prepararsi per la partita della domenica a chi vuole fare una preparazione adeguata per l’attività agonistica. <Nessuno può prescindere dall’attività sportiva>, spiega Dotta, <il fisico è una macchina che va costantemente allenata per funzionare bene>.

Qual è la filosofia Athlon? <Aver un quadro ben preciso delle persone con cui si lavora, sapere quali sono gli obiettivi e le eventuali problematiche in modo che si possa stabilire uno specifico programma di allenamento e si possa fare una precisa scelta degli esercizi e dei corsi per il raggiungimento degli obiettivi specifici di ciascuno>. La sala-pesi all’Athlon è molto particolare. <Intendiamo la sala-pesi come lo strumento che può aiutare a prevenire gli infortuni con programmi mirati, può aiutare a combattere l’obesità con una corretta alimentazione o aiutare gli

atleti agonisti a potenziare la muscolatura: in sede sono presenti anche un fisioterapista e una dietologa>. In sostanza la filosofia Athlon consiste nella specificità dell’allenamento. <Molti pensano che il risultato sportivo sia frutto della genetica o del caso, ma non è così. L’allenamento deve essere mirato e mai generico. Campioni si può nascere ma non basta, lo si deve diventare dal punto di vista fisico e mentale>. Chi è abituato ad allenarsi sa quanto lo sport aiuti il fisico e la mente: perciò a vivere meglio.

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di Sara Gregorio

Bodybuilding: tre tricolori in Sardegna Apriamo una “finestra” su un’altra affascinante disciplina la cui bandiera sventola su prestigiose palestre. Il 17 maggio scorso Villa San Pietro ha ospitato un interessante evento sportivo, ossia il secondo Grand Prix Nazionale dei campionati W.A.B.B.A di Bodybuilding, organizzato e presentato da Luigi Tola, delegato regionale della Federazione, titolare del centro fitness Tower gym club di Torre degli Ulivi. Da questa gara sono emerse in particolar modo 4 figure, di 4 giovani con la passione sfrenata per uno sport duro e affascinante, dove la disciplina impera. Ma, come sottolinea Luigi Tola, si tratta di un Bodybuilding soft non esasperato e pericoloso: lui stesso ha

dedicato la vita a questo sport; giusto per citare qualche sua impresa ricordiamo che ha partecipato a sei Mister Universo di Fbb, a svariati campionati nazionali ed europei. Tola si prodiga per portare avanti una sorta di Body fitness, niente di esasperato ed eccessivo, concentrandosi sugli esordienti, sulle ragazze fashion: insomma, organizzare eventi sportivi alla portata di tutti coloro che frequentano le palestre, cercando di esorcizzare lo spettro del “Bodybuilding uguale sostanze doppanti”. Per tornare alla gara, questi quattro giovani sono riusciti a salire sul gradino più alto del podio qualificandosi per i Campionati Italiani di Verona (25

maggio): alla ribalta Giuliano La Colla, Giovanni Montis, Tiziana Marras e Mariangela Cardia che sono riusciti a portare in Sardegna quattro titoli nazionali con un en plein che entra nella storia isolana di questa affascinante disciplina. Sicuramente è stato un risultato entusiasmante, niente male come prima esperienza nei campionati italiani. L’augurio per queste giovani promesse è che questo successo sia solo il primo passo verso traguardi ancora più prestigiosi. Il prossimo Grand Prix è in programma ad ottobre, e sicuramente noi saremo lì per raccontare l’ennesima prova di ciò che lo sport è: benessere e divertimento.

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Bodybuilding

Giovanni Montis

Giuliano La Colla

Classifica

Classifica

Campionati Italiani Verona

2° Grand Prix nazionale Villa San pietro

Categoria Altezza/Peso: 1° La Colla Giuliano Categoria 82,500 kg

Mariangela Cardia

Categoria 82,500 kg 1° La Colla Giuliano 2° Montis Giovanni Categoria Donne shape (viene valutata la massa muscolare

1° Montis Giovanni

dell’atleta, con pose obbligatorie):

Categoria Donne fashion

1° Marras Tiziana

1° Cardia Mariangela Categoria Donne shape 7° Marras Tiziana

Categoria Donne fashion (valutazione sulla bella struttura del fisico e portamento, come nelle gare di bellezza):

1° Cardia Mariangela

Tiziana Marras

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Speciale | FM Fitness & Moda

Giuliano La Colla, un barman e campione con la grande passione del Bodybuilding di Sara Gregorio

In Via Montegrappa, a Cagliari, nella palestra Skorpion Center incontriamo Giuliano La Colla, giovane promessa del Bodybuilding, 32 anni, professione barman, da 2 anni si prepara per le competizioni di bodybuilding. Partiamo dall’ultima tua competizione, in Portogallo, nei campionati europei. <E’ stata la mia prima esperienza agli europei. In gara 12 categorie, tra cui la mia: ossia HP, Altezza Peso, tolleranza 0. Ciò significa che essendo alto 1,81 non devo pesare più di 81 chili. A confronto 18 ragazzi, ci potevamo classificare solo in sei>.

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Giuliano La Colla

Ce l’hai fatta? <Sì, è andata bene. Il prossimo step? Le selezioni per i mondiali, a dicembre in Messico. Ma penso che le vittorie nel Grand Prix e nei campionati italiani a Verona e la qualificazione per i mondiali il del 7/8 giugno in Portogallo per ora possano bastare. Anche se il mio preparatore atletico, Lorenzo Gallo di Fasano, mi ha consigliato di partecipare alle selezioni per i mondiali per fare esperienza. Ma non voglio strafare, essendo arrivato tutto troppo in fretta>. Il preparatore atletico ti segue a distanza? <Prima avevo un altro preparatore, poi ho scelto Lorenzo Gallo. E’ stata una cosa improvvisa, tre settimane prima dei campionati italiani: mi è andata bene anche se ho avuto poco tempo per prepararmi>.

Da quanti anni pratichi il Bodybuilding? <Da 2 anni: è nato tutto come un gioco. Sono riuscito a costruirmi questo fisico in poco tempo. Ho una buona genetica, come dice il mio preparatore atletico. Ci sono dei percorsi obbligatori che ogni bodybuilder e ogni fitness man, come mi ritengo io, deve fare: oltre all’allenamento prendere proteine, amminoacidi, creatina per poi raggiungere determinati risultati. Ancora non faccio parte della categoria bodybuilder perché non raggiungo il peso necessario>. Devi seguire particolari diete? <La dieta è fondamentale, ed è devastante specialmente prima delle gare. Mangiare solo riso e pollo non è facilissimo: infatti, la differenza tra atleta e atleta consiste proprio nella dieta, ci vuole sacrificio e costanza e non tutti sono predisposti ad accettare fisicamente e psicologicamente certi regimi alimentari. Io, per esempio, per preparare ai campionati regionali, italiani ed europei che fortunatamente si sono svolti nello stesso mese, sono a dieta da gennaio, quindi da 6 mesi>. Come in tutte le discipline, è importante avere una persona che ti indirizzi nella strada giusta. <Sinora ho avuto solo 2 preparatori, Luigi Tola e il mio attuale coach, Lorenzo Gallo. Sicuramente ci sono differenze di metodi e di impostazioni: con Lorenzo Gallo mi trovo molto bene perché mi segue passo a passo standomi accanto. Il preparatore non deve preparare solo schede di lavoro o diete, deve essere una sorta di mental coach, ti deve seguire a livello psicologico; perché le restrizioni alimentari provocano sbalzi d’umore frequenti, nervosismo, irritazione. Mi capita di chiamare Gallo anche alle 2 del mattino, gli chiedo consigli, gli dico che ho fame, cerco supporto insomma. E’ una fortuna avere un preparatore che ancora gareggia: Lorenzo ha vinto svariati titoli italiani, è arrivato sesto ai mondiali in Russia l’anno scorso. Abbiamo gareggiato insieme agli europei in Portogallo, io ho vinto nella mia categoria, lui è arrivato secondo nella Master over 40>.

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Si può dire in questo caso che l’allievo ha superato il maestro? <No, devo fare ancora parecchia strada, anche perché i fisici migliori sono proprio quelli dei 40enni, cioè di atleti che hanno alle spalle 10 o 15 anni di allenamenti e hanno acquisito una maturità ma soprattutto una qualità, una densità e un volume muscolare che solo con gli anni si può raggiungere>. Prospettive per il futuro? Progetti? <Sotto il profilo prettamente agonistico vado coi piedi di piombo; ancora stento a credere di aver ottenuto tutti questi successi uno dietro l’altro, specialmente negli europei. Ho intenzione di fermarmi per un po’, prepararmi in maniera adeguata: vorrei cambiare categoria e diventare un HP +3, ossia 1,81 di altezza per massimo 84 chili di peso. Penso poi di partecipare a una gara che si svolgerà a novembre a Padova, nell’attesa delle selezioni per gli europei a maggio 2009>. La tua giornata tipo? Quante ore ti alleni? <La vita dell’atleta bodybuilder consiste nel riposarsi bene, mangiare e allenarsi; lo chiamano lo sport dei ricchi, perché costa parecchio stare dietro a svariate diete e utilizzare vari prodotti come proteine, amminoacidi e così via.La mia giornata tipo inizia alle 7,30 del mattino, faccio colazione quando sono a regime stretto con 8 albumi di uovo e fette biscottate con marmellata; poi spuntino alle 11 con due etti di bresaola, succo di pompelmo e una mela; alle 13 mangio 200 oppure 300 grammi di pollo, più 150 grammi di riso; alle 17 merenda con 400 grammi di patate e succo di pompelmo, sempre proteine, quindi pollo e diminuiscono i carboidrati. Praticamente bisogna andare in giro con la borsa frigo, sempre con le dosi già pronte. Mi alleno per un’ora e mezza circa tutti i giorni, dipende dalla fase di preparazione e dalle gare in programma>. Ci vuole tanta passione, quindi. <Questo sport lo devi amare, sicuramente se non avessi avuto dei risultati probabilmente avrei perso lo spirito e la motivazione per continuare>. Il Grand Prix che ti ha dato l’accesso agli europei è stata la prima competizione? <No, ho partecipato a un altro Grand Prix ad ottobre 2007 a Villa San Pietro: 2° nella categoria degli 82,500 chili. Era la prima gara, non conoscevo bene le reazioni del mio corpo: sono arrivato completa-

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Giuliano La Colla mente scarico, non mi sono nutrito il giorno della gara e l’ho dovuta interrompere per via di un collasso. Il risultato mi è servito per accedere ai campionati italiani ma soprattutto è stata una esperienza fondamentale per imparare a conoscere meglio il mio fisico e ad ascoltare sempre il preparatore senza fare di testa propria; bisogna fidarsi e affidarsi nelle mani del preparatore>. Come hai conosciuto il tuo attuale coach? <Ci siamo conosciuti in questa prima gara, lui doveva partecipare alle selezioni degli Europei in quella occasione, quelli svolti in Russia nel novembre 2007; abbiamo fatto amicizia e in seguito l’ho contattato io ad Aprile 2008. Durante queste competizioni ci si conosce, si crea un forte affiatamento, ci aiutiamo l’un l’altro, diventiamo quasi una grande famiglia; sfatiamo il mito dei partecipanti alle gare nemici tra loro>. Come si fa a conciliare lavoro, allenamenti, diete? <Un bodybuilder per prepararsi a dovere, dovrebbe avere il massimo del tempo possibile libero; è difficilissimo fare una vita del genere avendo anche un lavoro che ti impegna per tutta la gior-

nata; quindi tanto di cappello a quelli che riescono a farlo perché sicuramente il sacrificio è doppio. Avendo la possibilità di farlo ho smesso di lavorare per un anno e sicuramente questo mi ha aiutato tanto a raggiungere risultati positivi in così breve tempo>. Ma come è nata l’idea di avvicinarti a questa disciplina? <E’ una passione che già avevo da tempo, ma proprio per via del lavoro non potevo praticare il bodybuilding assiduamente; viaggiavo spesso, ho trascorso 11 anni saltando di città in città per lavorare>. Quali sono i parametri per decretare i vincitori? <Bisogna sicuramente essere ben definiti, avere una buona struttura: densità e volume del muscolo; i giudici guardano le linee, le simmetrie, cercano i fisici statuari proprio belli da vedere. Preparare le pose in palestra è molto faticoso. Personalmente 20 minuti di pose equivalgono a 1 ora e mezza di allenamento; ogni posa deve durare dai 6 agli 8 secondi; nonostante la difficoltà della contrazione ci richiedono di sorridere e di non fare smorfie, anche se a volte vengono fortissimi crampi>.

Dopo l’intervista ho fatto un giro all’interno della palestra e curiosando qua e là sono rimasta colpita dalla cura nei minimi dettagli, sia architettonici che pratic,i di questo nuovo centro, dotato anche di sauna, solarium, zona relax, un vero e proprio centro fitness e welness. “Cicerone” d’eccezione, Ciro, il titolare, un uomo di grande spirito: ha spiegato che dopo 35 anni di lavoro in palestra si è cercato di ovviare a quei problemi tipici e consueti nelle palestre. Per quanto poco possa valere la mia opinione, ci sono riusciti. Complimenti.

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Andrea Pruneddu Nato il 15 agosto 1967 a Vercelli, praticante da oltre 20 anni di arti marziali.

di Sara Gregorio

Le “Arti marziali” e la difesa personale: a lezione con l’istruttore Andrea Pruneddu

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Andrea Pruneddu

Arti marziali che passione. E che fenomeno! Ne parliamo con Andrea Pruneddu, personaggio di spicco, istruttore di arti marziali nella palestra “Picasso&fitness” di via Castiglione a Cagliari. Ci accomodiamo nel centro benessere della palestra e, in una atmosfera molto rilassante, iniziamo una piacevole e coinvolgente chiacchierata.

L’intervista Come nasce la passione per le arti marziali? Sfatiamo un luogo comune. Nella maggior parte dei casi, chi si avvicina alle arti marziali o agli sport di combattimento lo fa sin da giovanissimo per un motivo preciso: o perché è rimasto affascinato dalla figura storica di Bruce Lee - personaggio emerso nei vari film che hanno dato una forte accelerazione al fenomeno delle arti marziali - oppure perché da piccolo ha subìto soprusi, quindi per imparare l’autodifesa. Studi? Corsi per diventare istruttore? I miei studi universitari in Antropologia li ho dovuti interrompere, ma ho frequentato tanti corsi, tutti quelli possibili e immaginabili inerenti alle arti marziali. Addirittura sono andato ad Orune per studiare l’arte marziale sarda, “is strumpas”: perché non esiste un popolo, o una cultura, che non abbia la sua arte marziale. A che età hai iniziato? La mia prima esperienza è stata a 12 anni con la boxe: in seguito sono passato al karate, un classico; poi allo judo, una delle poche arti marziali che al tempo si potevano studiare, in quanto le possibilità di scelta erano limitate. O si praticavano attività di combattimento come la boxe o la kickboxing, che si affacciava da poco sullo scenario sportivo, oppure le arti marziali nipponiche tradizionali. Quando ho avuto accesso al kung fu shaolin qui a Cagliari avevo già 18 anni: era la prima scuola di kung fu in assoluto. Naturalmente ho studiato anche il kung fu interiore: un passo successivo, ci si arriva in un secondo momento. Ci vuole una preparazione spirituale, un apprendimento basato su tecniche pratiche e mentali: giusto? Si, esattamente. Ero affascinato dall’idea che l’energia potesse svilupparsi dentro di me e che secondo i cinesi attraverso il kung fu ci si potesse mettere nelle condizioni di

diventare un “superuomo”. In realtà non è così facile: per arrivare a quei livelli, quindi ad una conoscenza più specifica delle arti marziali tradizionali, è necessario spendere una vita intera solo ed esclusivamente in quella particolare pratica. Questo è un pensiero squisitamente orientale; in Occidente per via delle nostre tradizioni, delle nostre abitudini e anche dei nostri studi, diventa molto difficile, se non impossibile, poter seguire questo tipo di filosofia di vita. In Oriente sono completamente immersi in essa, si alzano alle 5 del mattino e iniziano a praticarla, lo fanno per tutto il giorno. Solitamente ci si ispira a qualcuno: c’è stata una persona che consideri in un certo senso il tuo “guru”? Si, c’è stata, ma ti dirò di più: prima di conoscere questa persona, vivevo un costante dilemma nei confronti delle discipline che studiavo e dei Maestri che incontravo, ossia non li consideravo all’altezza di essere definiti tali, vedevo un certo limite; naturalmente sempre nel massimo rispetto, anche perché c’è un concetto nelle arti marziali che si chiama rispetto universale marziale, che io amo moltissimo anche se non attingo più a quell’idea della tradizione. Il tutto nasce dal fatto che ho avuto una infanzia un po’ tormentata, facevo spesso a botte per strada

quando ero piccolo e il mio riferimento era l’istintività del combattimento, l’istinto naturale della difesa. Nel mio lungo percorso, praticando diverse discipline ho scoperto il limite dei movimenti e delle esecuzioni e quindi anche il limite dei Maestri, ossia l’enfatizzare all’eccesso la loro arte come l’unica, assoluta, la più funzionale e la più efficace. Le cose sono cambiate quando ho incontrato Mike Faraone: ormai avevo 12 anni di esperienza e di pratica nelle arti marziali e nel combattimento, l’ho incontrato a Varese in una disciplina che si chiama jeet kune do concept dopo aver cercato in tutta Italia diversi istruttori. Pensavo di essere abbastanza forte, di essere un grande guerriero avendo alle spalle anni di pratica, ma arrivato da lui fui devastato sia fisicamente che psicologicamente, mi sentivo quasi un bambino nelle mani di un adulto: questo mi fu di notevole aiuto, era ciò che cercavo. Da qui è iniziato realmente il mio percorso nelle arti marziali, che letteralmente significa “arti della guerra” ; qualcosa che lascia sicuramente dei segni indelebili, per poi approdare ad un concetto molto più profondo, più occidentalizzato, ma per me più importante come insegnante, che è la difesa personale.

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Speciale | FM Fitness & Moda Sei il presidente di una federazione, la T.E.S.C. praecepta: quando è nata quest’idea? La federazione è nata 8 anni fa dopo aver conseguito il grado più alto della gerarchia, ovvero di full instructor. Raggiunto tale gradino si può fondare una propria federazione, in quanto si è in grado di rielaborare un sistema unico e personale, a dimostrazione del fatto che non esiste staticità nell’insegnamento. Alla Picasso quali pratiche insegni? Insegno il mio sistema di difesa personale, ribattezzato col nome della federazione, quindi T.E.S.C. praecepta, dal latino sistema e T.E.S.C. che sta per Tattiche Evolutive della Scienza del Confronto: questo per mettere in evidenza che siamo in continua evoluzione nello studio di quello che facciamo. Per me la difesa personale è avere una serie di metodologie, ma soprattutto acquisire stati mentali; il cosiddetto killer instinct è l’80% del combattimento e della difesa personale, in grado di limitare i danni in caso di aggressione. Quante donne partecipano a questi corsi? Purtroppo poche, anche se secondo me le donne dovrebbero essere maggiormente motivate a frequentare corsi di questo genere rispetto agli uomini. Senza dubbio frequentano in numero maggiore corsi di kickboxing o di boxe, sia perché promettono una forma fisica smagliante, sia perché non c’è contatto fisico, o meglio si tratta esclusivamente di calci e pugni. Per quanto riguarda un corso di difesa personale, si tratta di ricreare in palestra situazioni simili alla realtà: parlando quindi di aggressioni verso le donne, ci si trova in posizioni orizzontali a terra in cui il Maestro, o un compagno di corso, simula situazioni - ahimè - più frequenti. Non a caso i miei corsi sulle metodologie alle armi sono più frequentati dalle donne, perché non c’è un contatto fisico, si sentono più sicure, meno timorose. Ma queste tecniche di difesa fanno acutizzare la tensione accumulata nell’arco della giornata? Nelle mie lezioni cerco di muovere le energie psichiche per la rabbia, per portare nelle persone lo sviluppo e il controllo di essa. Lo stato psicologico è un’altalena di momenti e stati emotivi differenti. Gli allievi che si iscrivono ai miei corsi sono persone che hanno in alcuni casi subìto una aggressione. La difesa personale per me è prevenzione a tutti gli effetti, non è una istigazione alla violenza ma un modo di trovarsi pronti in certe occasioni; naturalmente il tutto, tecniche e metodologie, associato ad una buona dose di divertimento all’interno delle lezioni. La prima cosa che faccio nella difesa personale è proprio tirare fuori questa rabbia, far acquisire coscienza della cattiveria che c’è dentro di noi e imparare a gestirla, insegnando quindi il diritto alla difesa.

A chi consiglieresti di praticare questa attività? A quale età? Sicuramente ai bambini no, io non insegno ai minorenni. Eccezionalmente ai ragazzi di 16 o di 17 anni, naturalmente con l’autorizzazione dei genitori e dopo previo colloquio: ci devono essere delle importanti motivazioni. Alla base ci deve essere una maturità e una coscienza morale formata e definita, per non fraintendere determinate tecniche e pratiche. Hai scelto di insegnare in una sola palestra: perché? Mi reputo un professionista e come tale preferisco tenere un unico corso all’anno. Faccio anche lezioni private; sono il primo marzialista che ha portato l’aspetto del personal trainer nel mondo delle arti marziali in Sardegna. Lezioni collettive il martedì e il giovedì dalle 21 alle 23; il martedì lavoriamo sul combattimento a mani nude, mentre il giovedì usiamo le “armi”. Il sabato, invece, ho un corso pomeridiano frequentato da allievi che sono già a un livello avanzato.

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Andrea Pruneddu Che consiglio daresti a chi vuole frequentare un corso di difesa personale? Di vagliare i vari istruttori e maestri, fare le lezioniprova o almeno assistere e valutare poi quale è quella più adeguata alle proprie esigenze e naturalmente stabilire chi è più competente. Non basta, quindi, immagazzinare una serie di mosse per pensare di riuscire a difendersi: ci vuole di più se si vuole imparare la difesa personale. Cosa differenzia una arte marziale da una sport di combattimento? La fine totale del “nemico”. In uno sport da combattimento sicuramente si fa del male all’avversario, ma non si va oltre; l’arte marziale si spinge sino alle estreme conseguenze proprio perché in questo caso non si parla più di avversario, ma di nemico. Insegno tecniche di finalizzazione definitive: ad attaccare i punti vitali e cruciali. E’ necessario difendersi e ribaltare la situazione, non essere vittime. Ci deve essere nell’allievo una giusta e formata moralità per capire che sapersi difendere e sapere di potersela cavare in una aggressione non significa violenza gratuita.

...E’ stata una piacevolissima chiacchierata tra amici, alla fine eravamo quasi dispiaciuti di dover concludere l’intervista. Dopo aver ringraziato Andrea Pruneddu per la sua disponibilità e per il tempo dedicatoci (ha iniziato in ritardo la sua lezione), lo abbiamo seguito in sala per assistere alle dimostrazioni dei suoi allievi. Vederli in azione è stato ancora più coinvolgente e trascinante, e a dirla tutta, usciti dalla Picasso eravamo belli carichi, motivati: e personalmente seriamente motivata ad iscrivermi a un corso di difesa personale.

Il Master Instructor Andrea Pruneddu tiene i suoi corsi presso la palestra “Picasso & Fitness”, via Castiglione 27 Cagliari

Body Building Total Body Danza Classica Modern Jazz via Castiglione 27 Cagliari ( 070 9194177

Fit Boxe Spinning Super Gag Hip Hop

via Libeccio 29 Cagliari ( 070 373633

Balli Caraibici Difesa Personale Power Project

RTP Project Full Toning Switching Danza del Ventre Balli di Gruppo Cardio Fitness Difesa Personale Hatha Yoga Pilates - Bosu Walking

A settembre “nuova apertura” Picasso & Planet Via Turati 4/D Quartu S’Elena 2008 luglio | agosto FM107

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Speciale | Ciclismo fuoristrada

di P.P.

Mountain Bike: primo Rally di Sardegna Show in cinque tappe nell’Isola-paradiso Che cosa ci fa un articolo su una gara di mountain bike in una rivista che si occupa di motori, come dice chiaramente anche la testata? O, come direbbe l’ex ministro Antonio Di Pietro, che cosa ci azzecca. Io dico che ci azzecca che Formula Motori può occuparsi anche di una gara di mountain bike, cioè di una gara di ciclismo. E questo per alcuni motivi. Primo: perché la gara di cui ci occupiamo è un Rally fuoristrada, proprio come i Rally di moto fuoristrada. Secondo: perché la gara si chiama Rally di Sardegna, proprio come l’ormai famoso e qualche volta imitato senza successo (proprio come le gare più famose) che ha festeggiato da

poco il ventunesimo compleanno ed è quindi la gara più longeva in assoluto e non solo in Sardegna. Terzo: perché si disputa in Sardegna, dove Formula Motori è nata e prospera grazie ai suoi lettori e ai suoi inserzionisti. Quarto: perché la gara di cui ci occupiamo è stata organizzata dal Moto Club Sardegna, sicuramente uno dei Moto Club sardi più blasonati come organizzatori proprio del Rally di Sardegna di motociclismo arrivato a diventare prova del campionato mondiale. Qualcuno forse dirà che questi motivi non sarebbero sufficienti per ospitare su questa rivista di motori un articolo su un rally di biciclette.

Vittorio Serra, Sibl Radoslav e Katia Tumatis posano sotto la bandiera dei Quattro Mori

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Mountain Bike Rally di Sardegna Ma chi scrive la pensa evidentemente in maniera diversa e crede che una rivista di sport motoristici possa occuparsi qualche volta anche di altri sport legati alle ruote, fatte girare, questa volta, dal motore umano anziché da motori a benzina e pilotate con grande fatica ma anche con tanta passione ed abilità da piloti giovani e non più giovani che con la mountain bike vogliono scoprire le bellezze naturali della nostra Isola. Perché lo sport, a motore o no, è soprattutto passione. E nel caso della mountain bike come della moto fuoristrada è anche passione e rispetto per la natura. Soprattutto in un’isola bella e affascinante come la Sardegna che è così perché i sardi l’hanno conservata anche per chi viene a visitarla o a trascorrervi le vacanze.

Fatta questa premessa, parliamo del Rally di Sardegna bike, la prima corsa a tappe di mountain bike organizzata in Sardegna. L’idea è stata di Gian Domenico Nieddu, presidente del Moto Club Sardegna, che finora si era occupato di moto fuoristrada ed anche – ci tiene a sottolinearlo – di turismo. <Lo sport in generale>, dice Nieddu, <è una opzione importante per il turismo e i rally che si disputano soprattutto nelle zone interne, lo sono in particolare perché portano alla scoperta della Sardegna meno conosciuta e meno reclamizzata dalle guide turistiche. Sia un rally in moto, sia un rally in mountain bike dove, forse, nei trasferimenti si ha più tempo per fermarsi ad ammirare paesaggi o fare sosta in un paesino>.

Mancuso Paolo

Nasce così per la prima volta in Sardegna una grande maratona in mountain bike che –a dire la verità – prende un po’ di sorpresa i bikers sardi, non abituati alle grandi maratone ma soltanto alle gare in linea non molto lunghe e massacranti come un rally. Che ha uno slogan che la dice lunga sulla valenza turistica della manifestazione: “dal mare alla montagna”, e che viene localizzato per la prima edizione nella Provincia di Nuoro ricca di scenari e percorsi eccezionale per questo tipo di gare e trova l’approvazione e la sponsorizzazione dell’assessore provinciale allo sport Peppino Paffi, dell’assessore al turismo Roberto Cadeddu e a Cagliari il sostegno del Presidente della Regione Renato Soru, che incoraggia l’iniziativa di Nieddu. Ma il rally in bici non sorprende il nostro pluricampione Vittorio Serra di Sinnai che ovviamente accoglie con entusiasmo l’idea e partecipa guadagnando anche il secondo posto sul podio. <Sapevo che prima o poi una gara così sarebbe stata finalmente organizzata anche in Sardegna>., dice Serra, <dopo aver vagabondato per il mondo correndo nelle competizioni più dure ed estreme con la mountain bike, ho sempre accarezzato il sogno di poter vedere qualcosa del genere anche nella mia Isola. Poi un giorno di inverno mi arriva una telefonata. Sono Gian Domenico e Laura organizzatori di gare di Rally che mi chiamano per sapere cosa si potrebbe fare di simile, ma con le bici e non con le moto. Era come un treno in corsa che si fermasse un attimo per poterci far salire…, non bisognava lasciarselo scappare. Iniziava così la mia avventura nel primo Rally di Sardegna in mountain bike>, conclude il campione di Sinnai che ha gareggiato in bici in mezzo mondo conquistando molti trofei. Più volte campione europeo di marathon, protagonista della 24 ore di Finale Ligure nel 2000, vincitore assoluto nell’Ironbike nel 2003 e vincitore dell’Alpen Tour in Austria nel 2003, le due gare più famose d’Europa e del mondo.

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Speciale | Ciclismo fuoristrada E l’idea del Rally sardo suscita molto interesse in Italia e in Europa facendo arrivare in Sardegna alcuni campioni dal resto d’Italia, dalla Repubblica Ceka e dalla Spagna, ovviamente seguiti dai giornalisti delle principali riviste specializzate italiane ed europee. <Questo per noi è un fatto molto importante>, sottolinea Laura Pitturru della società GLE che ha collaborato all’organizzazione, <portare la Sardegna su queste riviste specializzate significa mostrare le bellezze della nostra Isola a un nuovo target di potenziali turisti che cercano natura e cultura e non solo mare che pure abbiamo voluto offrire a Santa Lucia di Siniscola come a Orosei e a Cala Gonone>. Insomma da Orgosolo e Mamoiada, da Gavoi a Ollolai lungo le rive del lago di Gusana e del fiume Taloro, da Oliena giù verso il mare della costa orientale della Sardegna sui percorsi del mitico rally di Sardegna di moto fuoristrada. Quei percorsi che tutti invidiano al Rally di Sardegna, studiati meticolosamente da Corrado Deiana, diventato il più esperto conoscitore delle montagne di tutta la Sardegna. <Sono molto soddisfatto del lavoro fatto nella scelta dei percorsi per le mountain bike che hanno entusiasmato tutti i partecipanti>, ha detto Deiana all’arrivo finale a Cala Gonone, <anche per me si è trattato di un’esperienza nuova ma molto interessante. Una specie di scommessa che credo che abbiamo vinto tutti, andando anche alla scoperta del bacino del Taloro ospiti del Consorzio Imbrifero sulle rive del Lago di Gusana>. A proposito dei vincitori, il rally bike lo ha vinto il favorito della vigilia, Sibl Radoslav, 28 anni, uno dei due più giovani in gara che è arrivato a Siniscola con un curriculum di tutto rispetto: primo nella grande maratona in Cecoslovacchia e sempre tra i primi nel MTB Stage races in Europa. Vincitore per 3 volte della mitica Ironbike nel 2005, 2006 e 2007 e sempre tra i primi anche nel massacrante Crocodile Trophy. Ovviamente felice al traguardo di Cala Gonone: <È stata una bella avventura e una bella esperienza, La Sardegna è bellissima e ci tornerò. Mi piace essere il primo nome dell’albo d’oro, che spero lunghissimo, di questa gara>. Radoslav ha vinto quattro delle cinque tappe balzando in vetta alla classifica dopo la terza tappa a Gavoi, dopo aver concesso al forte ligure Paolo Mancuso la seconda tappa (la Orosei-Orosei di 41,80 chilmetri) e a Vittorio Serra il successo nel prologo nella pineta di Santa Lucia di Siniscola. Insomma un campione pigliatutto. O quasi, questo Sibl, vincitore assoluto e primo anche nella categoria under 40 che a fine gara vuole posare sotto la bandiera dei Quatto Mori insieme a Vittorio Serra (secondo assoluto e vincitore della categoria over 50) e alla piemontese 27nne Katia Tumatis di Borgo San Dalmazzo in provincia di Cuneo, vincitrice della classifica riservata al gentil sesso. Molto contenta anche lei alla festa di premiazione: <Mi sono divertita molto. Ho incontrato tante persone simpatiche. Ed ho scoperto questa terra meravigliosa che è la Sardegna.

Vittorio Serra

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Mountain Bike Rally di Sardegna Fortunatamente, grazie al vento, non abbiamo patito esageratamente il caldo e qualche volta abbiamo anche avuto freddo e pioggia. Ma questo fa parte di questo sport>. Due parole sulla gara molto dura ma anche bella sul piano tecnico. Sei giorni in cinque tappe, dal mare di Siniscola al mare di Cala Gonone, non lungo spiagge e scogliere del litorale orientale, ma attraverso sterrati e sentieri delle montagne della Baronia e della Barbagia. Cioè attraverso Onifai, Orosei, Irgoli, Loculi, Galtellì, Oliena, Orgosolo, Mamoiada, Ollolai, Gavoi, Lodine, Ovodda, Teti, Olzai, Fonni e Dorgali. Oltre 370 chilometri in provincia di Nuoro con ben 192 chilometri di prove speciali, come si addice a un vero rally. Con tappe anche molto difficili e massacranti che però hanno lasciato tutti contenti, al di là dei risultati conseguiti. Dice il trentenne catalano Arnau Rota Cano: <È stato bellissimo. Percorsi incredibili e un’organizzazione perfetta. Torneremo sicuramente anche perché in Sardegna c’è anche molta Catalogna>. Tra i più entusiasti il 32enne Serafino Tavoletti di Ascoli Piceno, una città dove l’amministrazione comunale

è molto attenta alla diffusione della bicicletta e allo sport della mountain bike. Dice: <Credo sia stata la più bella gara a tappe che abbia mai fatto. L’organizzazione è stata sempre disponibile e ha superato questa prima prova a pieni voti. Il posto è fantastico. La tappa più bella è stata l'ultima, quella del Gennargentu, con quei boschi secolari. Spero di cuore che venga riproposta l'anno prossimo e che rimanga tutto così bello. Il fatto che la gara non sia stata durissima ci ha permesso di apprezzare i luoghi, le persone e le specialità di questa isola. Complimenti>. Promessa di ritornare anche del romano Graziano Sardella. <Innanzitutto ci tengo a fare i complimenti agli organizzatori per l'iniziativa e l'idea di condurre una manifestazione di questa natura in un terreno affascinante e coinvolgente come quello sardo. La maestosità dei paesaggi sardi meritava un evento di questo tipo, in grado di mostrare gli aspetti di una terra che troppi conoscono solo per il mare, ma che è ricca invece di tante attrattive naturalistiche anche lontano dalle spiagge. Ho sentito da parte di tutti (me compreso) una generale soddisfazione per l'accoglienza ricevuta e per il divertimento.

Vitale Luca

Radoslav Sibl e Vittorio Serra

Radoslav Sibl

Damian Fulvio

Ho notato qualche problema nell'organizzazione logistica. Ma confido nel fatto che, archiviata l'edizione sperimentale e fatto tesoro dell'esperienza accumulata, si possa assistere ad un'edizione 2009 senza alcun intoppo. Infine un 10 e lode per la scelta dei percorsi. I sentieri erano prima di tutto bellissimi dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, ma poi molto divertenti. L'impegno fisico richiesto è stato adeguato al tipo di manifestazione. Tappe faticose e impegnative sia fisicamente che tecnicamente, ma non massacranti. Il giusto equilibrio per garantire la riuscita di una manifestazione di questo tipo, che deve essere al contempo sportiva e turistica>. Infine il bresciano Luca Vitale. <L'avvincente formula di gara, i percorsi da favola, gli odori magici della Sardegna di giugno, la perfetta organizzazione sotto la regia di Laura e Gian Domenico Nieddu faranno in futuro di questa gara un evento classico della MTB. Mare e monti insieme garantiscono una miscela unica a cui è difficile resistere in sella alla propria bici. E alla base di tutto questo non dimentichiamo la possibilità di fare, nel corso della settimana di gara, i primi bagni della stagione in un mare dai colori unici come quello del Golfo di Orosei>. Insomma appuntamento al 2009.

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