Cittadellarte 2015

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2015 V i a S e r r a l u n g a 2 7 - 1 3 9 0 0 B i e l l a - I t a l y - t e l . + 3 9 0 1 5 2 8 4 0 0 - f o n d a z i o n e p i s t o l e t t o @ c i t t a d e l l a r t e . i t - w w w. c i t t a d e l l a r t e . i t

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iverse civiltà hanno sviluppato nei secoli la consapevolezza che una buona vita passa anche attraverso la cura del corpo, l’esercizio e il ristoro. Al fine di poter agevolmente dedicarsi a queste pratiche, molte culture hanno concepito e costruito architetture e urbanistiche adatte. L’acqua ha da sempre rappresentato un elemento vitale, ma anche una fonte terapeutica e di piacere, un’occasione per ritrovare un contatto con la natura, per incontrare se stessi e, in molti casi, gli altri. Paradigma di questa vocazione sono le terme, complessi edificati, stabilimenti dedicati, ecosistemi naturali-artificiali in cui l’acqua (spesso di natura speciale rispetto ai corsi fluviali correnti) fluisce secondo percorsi progettati dalla sapienza e maestria umana. Si tratta di un bisogno che compare ostinatamente in habitat e momenti storici assai differenti: dai complessi monumentali della Roma Imperiale alla tradizione giapponese, dalla Grecia Classica alla cultura scandinava; possiamo ritrovarla nelle Indie come in Medio Oriente, e così via.

Quando diciamo che a Cittadellarte abbiamo edificato le Terme culturali, intendiamo definire un’analogia precisa e significativa tra la cura del corpo e quella della mente e dello spirito e, in modo anche più specifico, tra l’acqua e la fluidità spirituale dell’arte. L’analogia espressa dalla definizione di Terme culturali implica il parallelo: così come nelle terme (tradizionali) l’acqua cura il corpo, nelle terme culturali l’arte cura la mente e lo spirito. Perché l’arte dovrebbe curare? Come prima considerazione possiamo dire che l’arte esercita il muscolo atrofizzato della cultura (adattando la definizione del critico Achille Bonito Oliva “L’arte è un massaggio a un muscolo della sensibilità collettiva”); le facoltà intellettuali, come quelle fisiche, sono determinate dall’apporto combinato di una dotazione congenita e delle conseguenze dell’educazione e dell’esercizio. L’esercizio e la cura della mente, tramite la cultura, operano su di essa la stessa conseguenza che, parimenti attraverso l’esercizio e la cura, si determina sul muscolo (e sul corpo); e questo vale appieno per le terme, come per le Terme culturali. Essenza primaria dell’arte è la creazione. L’arte crea. Per questo è alla base della cultura, della sua nascita e del suo continuo rinnovamento. Senza arte (contemporanea) ogni società è destinata a invecchiare prematuramente, come il corpo senza cura, senza esercizio. Pistoletto dice creare è umano. L’arte è facoltà universale. Anch’essa, naturalmente, risulta dalla combinazione di elementi congeniti e acquisiti. E naturalmente, quanto più tempo una società dedica all’arte come cura, tanto maggiore sarà il suo benessere culturale e spirituale. “Corpo sano in mente sana” Il beneficio che deriva dalla cura e dall’esercizio del muscolo - corporale così come di quello intellettuale - migliora la qualità della vita personale e collettiva, come comprovato da molti recenti studi scientifici. L’arte è come un fluido energetico che mette in comunicazione le diverse parti dell’organismo: lo spirito e l’intelletto, le emozioni e la ragione, le percezioni sensoriali e le intuizioni dell’intelligenza, il conscio e l’inconscio. Essa, come fluido che connette e scioglie le incrostazioni che separano, opera tanto a livello del corpo dell’individuo quanto a livello del corpo sociale, secondo la visione espressa da Pistoletto nel Manifesto Progetto Arte (1994): “l’arte è l’espressione più sensibile e integrale del pensiero ed è tempo che l’artista prenda su di sé la responsabilità di porre in comunicazione ogni altra attività umana, dall’economia alla politica, dalla scienza alla religione, dall’educazione al comportamento, in breve tutte le istanze del tessuto sociale”. Cittadellarte dunque è luogo dedi-

cato alla cura e all’esercizio delle facoltà umane primarie che l’arte e la cultura riattivano, massaggiano, esercitano, fluidificano, sensibilizzano, rinvigoriscono. Chi visita questo luogo, può fermarsi per un’ora o per una giornata, o per un weekend o una settimana: a seconda della sua disposizione e disponibilità. Per ciascuno di questi periodi, l’ospi-

sa “Piramide di vetro”), ma anche in altri ambiti: dalle Nazioni Unite, alla Commissione Europea, nelle Università, nelle imprese, nelle scuole, nelle amministrazioni degli enti locali e nei molteplici gangli dell’articolazione del corpo sociale con cui Cittadellarte ha costruito connessioni operative. La proposta delle Terme Culturali significa dunque un’immersione nel

and meaningful analogy between the care of the body and the care of mind and spirit and, even more specifically, between water and the spiritual fluidity of art. The analogy expressed by the definition of Terme Culturali implies this comparison: water treats the body in the (traditional) Terme the way art treats mind and spirit in the terme culturali.

Michelangelo Pistoletto. Terzo Paradiso - La Mela Reintegrata, Piazza del Duomo - Milano, 3 maggio 2015. Foto di Pierluigi Di Pietro Michelangelo Pistoletto. Third Paradise - The Updated Apple, Piazza del Duomo - Milan, 3rd May 2015. Photo by Pierluigi Di Pietro

artists to take on the responsibility of establishing ties among all other human activities, from economics to politics, from science to religion, from education to behaviour – in a word, among the threads that make up the fabric of society”. Cittadellarte is therefore the place dedicated to the care and exercise of primary human faculties, which art and culture reactivate, massage, exercise, fluidify, sensitise and re-energize. Whoever visits this place can stay for an hour or a day, a weekend or a week: depending on his disposition or availability. For each of these periods, the guest can follow sessions, choosing from a wide range of treatment opportunities: laboratories on the themes of the relationship between art and the different fields of human activity (from architecture to fashion, from production to politics), journeys dedicated to spirituality, to the individual and social self, but also to a global network of thousands of organizations federated in the name of the vision that Cittadellarte has identified as its own mission: the Third Paradise, an earthly place where to fully live our own humanity continuing along the path of a still incomplete humanization, which can only be achieved through centres like the Terme Culturali, where to acquire awareness and practice omnitheism and demopraxy, developing the trinamic method and the sharing sense. About these (and other) themes see the Omnitheism and Democracy manifesto published on Cittadellarte’s website.

Terme Culturali te può seguire dei percorsi termali, scegliendo tra un ampio ventaglio di possibilità di trattamenti: laboratori sui temi del rapporto tra l’arte e i diversi ambiti di attività umana (dall’architettura alla moda, dalla produzione alla politica), percorsi dedicati alla spiritualità, al sé individuale e al sé sociale, accompagnato da mediatori esperti, massaggiatori culturali che raccontano loro le storie, le vicende e i raggiungimenti di Cittadellarte stessa, così come della rete globale costituita dalle migliaia di organizzazioni federate nel segno della visione che Cittadellarte ha identificato come la propria missione: il Terzo Paradiso, luogo terreno in cui vivere pienamente la propria umanità procedendo nel percorso di umanizzazione ancora incompleto, per il cui compimento occorrono centri come le Terme culturali, dove acquisire consapevolezza ed esercitarsi all’omniteismo e alla demopraxia, sviluppando il metodo della trinamica e la condivisione. Per questi temi (e altri) confronta il documento pubblicato sul sito di Cittadellarte, Manifesto dell’Omniteismo e della Democrazia. Visitare le Terme culturali significa, quindi, immergersi come ospite partecipante nello spirito vivo di Cittadellarte, centro di produzione artistica contemporanea, diventato negli anni modello, a livello globale, di una pratica culturale impegnata sulle urgenze epocali e nello sviluppo sociale ed economico del territorio: l’incontro e lo scontro di civiltà come i modelli di sviluppo economico-sociale alternativi sono indagati, presentati e praticati in questo laboratorio eutopico, aperto e pratico. Il Terzo Paradiso, di cui le Terme culturali sono la fucina, infatti è simbolo e progetto concreto di un nuovo stadio nell’evoluzione umana fondato sull’equilibrio vitale e dinamico tra la natura e ogni forma di artificio. Il progetto non solo è riconosciuto di primaria rilevanza all’interno del mondo dell’arte (nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi gli ha dedicato cinque mesi di esposizione e la stes-

cuore della sorgente di questo progetto: laboratori e presentazioni guidate alle diverse attività specifiche si alternano a momenti di riflessione e a esperienze con visite al territorio prealpino e industriale di Biella e alcune straordinarie unicità: dall’Oasi Zegna ai santuari montani, dai giardini ottocenteschi alle fabbriche tessili che hanno contribuito a fare della moda italiana uno dei massimi punti della creatività e del saper fare. Paolo Naldini Direttore Cittadellarte - Fondazione Pistoletto

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hroughout the centuries, different cultures have developed the awareness that a good life is also the result of taking care of one’s own body, exercising and relaxing. In order for people to be easily able to dedicate themselves to these practices, many civilizations have conceived and built suitable architectural and urban structures. Water has always represented an essential vital element, but also a source of therapy and pleasure, an opportunity to get back in touch with nature, with ourselves and, in many cases, with other people. Paradigm of this vocation are the terme, building complexes, dedicated establishments, natural-artificial ecosystems where water (often of a special nature in respect to running streams) flows according to courses planned through human knowledge and mastery. It is a need which has constantly emerged in very different habitats and historical times: from the monumental complexes of Imperial Rome to the Japanese tradition, from Classical Greece to the Scandinavian culture, in the Indias as well as in the Near East, and so on.

When we say that we have built the Terme Culturali in Cittadellarte, we mean to define a precise

Why should art treat? As a first consideration we can say that art exercises the atrophied muscle of culture (to adapt art critic Achille Bonito Oliva’s definition “Art is a massage to a muscle of the collective sensibility”); intellectual faculties, as much as physical ones, are determined by the combination of a genetic endowment and the results of education and exercise. Exercise and care of the mind, through culture, carry the same consequences on the mind itself that exercise and care of the body carry on the muscles; and this applies to the Terme as much as to the Terme Culturali. The primary essence of art is creation. Art creates. For this reason art is at the basis of culture, of its birth and its endless renewal. Without (contemporary) art any society is destined to age prematurely, like a body without care, without exercise. Pistoletto says that Creating is human. Art is a universal faculty. It is the result of a combination of congenital and acquired elements too. And, of course, the more time a society dedicates to art as a form of care, the more cultural and spiritual well-being it will enjoy. “A sound body in a sound mind” The benefit deriving from the care and exercise of the muscle – physical as much as intellectual – improves the quality of personal and even collective life, as proven by many recent scientific studies. Art is like an energetic fluid which allows the different parts of the organism to communicate: spirit and intellect, emotions and reason, sensory perceptions and intelligent intuitions, conscious and subconscious. As a fluid which connects dissolving the encrustations that separate, art operates both on the level of the body of the individual and on the level of the social body, according to the vision expressed by Michelangelo Pistoletto in his Progetto Arte manifesto (1994): “art is the most sensitive and complete expression of human thought, and the time has come for

Visiting the Terme Culturali means immersing oneself as a participant guest in the live spirit of this centre for contemporary artistic production which, throughout the years, has become a globally recognized model of cultural practice engaged in epochal urgencies and in the social and economic development of the territory: the meeting and clash of civilizations, as well as alternative models of social-economic development, are investigated, presented and practiced in this eutopic, open and practical laboratory. The Third Paradise, whose forge are the Terme Culturali, is in fact the symbol and concrete project of a new phase in the human evolution based on the vital and dynamic balance between nature and any form of artifice. The primary relevance of the project is not only acknowledged within the art world (in 2013 the Louvre in Paris dedicated a five-month exhibition and the Glass Pyramid itself to it), but also in other sectors: from the United Nations to the European Commission, in universities, in companies, in schools, in administration departments of local associations and in the numerous jointures of the social body with which Cittadellarte has built operative connections. The proposal of the Terme Culturali means therefore an immersion in the heart of the source of this project: an alternating of laboratories and guided presentations of the different specific activities, moments of meditation and visiting experiences on the industrial territory of the Alpine foothills and a few extraordinary uniquenesses: from the Oasi Zegna to the mountain sanctuaries, from 19th century gardens to textile factories which have contributed to making Italian fashion one of the apexes of creativity and skilfulness. Paolo Naldini Director Cittadellarte - Fondazione Pistoletto

i malus. una storia della mela p.2

le ambasciate del terzo paradiso p.3

frac piemonte, 500 per 1000 p.4

unidee p.5

visible. art as something else p.6

il simbolo della rinascita all’onu p.7


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I Malus. A history of the apple Una storia della mela

M o s t r a a c u r a d i / e x h i b i ti o n cu r at ed by A n d r e a C a r e t t o | R a f fa e l l a S pag n a i n c o l l a b o r a z i o n e c o n / i n co l l a b o r at i o n w i t h “L e t E at B i” C’era una volta una mela a cavallo di una foglia cavalca, cavalca, cavalca, insieme attraversarono il mare e impararono a nuotare. Arrivate in cima al mare dove il mondo diventa piccino, la mela lasciò il suo vecchio vestito e prese l’abito da sposa più rosso, più rosso. La foglia sorrise, era la prima volta di ogni cosa. Riprese la mela in braccio e partirono. […] Area-Demetrio Stratos, La mela di Odessa di/by Cecilia Guida

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a mostra I Malus. Una storia della mela a cura degli artisti Caretto|Spagna nasce dal desiderio di mettere in relazione la realtà contadina e artigianale, la conoscenza ed esperienza degli appassionati pomologi e dei produttori locali della comunità di Let Eat Bi - Il Terzo Paradiso in terra biellese con la sensibilità, gli interessi e le pratiche degli artisti contemporanei, in occasione della nuova opera di Michelangelo Pistoletto Terzo Paradiso – La Mela Reintegrata realizzata per “Expo Milano 2015 - Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” e in seguito donata alla città di Milano. Questo progetto, svolto in dialogo con Let Eat Bi, dà avvio al nuovo programma residenziale per artisti internazionali di Cittadellare: la Residenza Connettiva, che ha come obiettivo stimolare e generare connessioni tra le ricerche degli artisti ospiti e i progetti degli Uffizi. Caretto|Spagna, in questa occasione nelle vesti di artisti e curatori, come talvolta avviene nella modalità della loro pratica artistica, sintetizzano con un ricco allestimento il percorso – di studio, di incontri, di narrazioni, di organizzazione, di lavoro materiale – intrapreso in questi tre mesi in residenza nel territorio biellese e ancora non del tutto esaurito. Sono presentate opere nuove, frutti estetici e critici, di una ricerca artistica, lasciata volutamente aperta e in fieri, su un tema inedito del qua-

le qui si racconta una storia tra le tante, che non è ancora stata narrata: quella della mela dei produttori locali biellesi. Il discorso si estende, ponendo a fianco di una tensione tra il locale e l’universale, corto-circuiti logici e so-

miglianze inimmaginabili, rimbalzi speculari tra il mondo dell’arte e l’universo della mela. La diversità, la conservazione della memoria, il collezionismo: queste corrispondenze risultano essere l’aspetto più interessante del progetto. La mela rappresenta una fonte di energia, esprime la possibilità della vita ed è metafora dell’arte. Il titolo I Malus fa riferimento al nome latino Malus usato in campo botanico per indicare il melo, genere che contiene una quarantina di specie tra cui Malus domestica (o Malus communis), la più comune e tra le più

antiche specie di alberi da frutto domesticate dell’essere umano. I Malus (che ricorda per assonanza la “I” della società tecnologica composta di iPhone, iPad, iMac etc., così come vuole la nota azienda dal nome “Apple”) dà il nome, e nominando afferma l’esistenza di una soggettività, dà alla pianta del melo la parola, gli conferisce lo statuto di organismo che racconta la sua propria storia (una tra le tante che si potrebbero raccontare) dalla sua origine selvatica fino al suo esatto opposto: l’esasperata domesticazione caratteristica dell’agricoltura industriale. La pianta di mele ha accompagnato tutta la storia dell’uomo, dal mito di Paride ed Elena, all’episodio biblico di Adamo ed Eva nell’Eden, all’impresa leggendaria dell’abile Guglielmo Tell, al noto aneddoto di Newton, tanto per citarne alcuni. Il melo è stato modificato attraverso una lunga opera di selezione, fino ad acquisire caratteri quasi opposti rispetto al melo selvatico ancestrale, il Malus sieversii. Questa specie arcaica di Malus, originario delle montagne dell’Asia centrale e considerata la progenitrice del melo domestico, si carat teriz za come pianta molto adattabile, longeva, resistente alle malattie e produttrice di frutti comparabili alle migliori varietà presenti oggi sul mercato. Il melo domestico, che, come dice il nome stesso, è stato domesticato, è invece diventato progressivamente più debole, facilmente soggetto ad attacchi parassitari, con un apparato radicale poco vigoroso, a causa della selezione che ha privilegiato quei caratteri più adatti a una produzione di tipo industriale per il mercato globale. La mostra è il tentativo di raccontare la storia di questa evoluzione, come dice il sottotitolo Una storia della mela, di mostrare il genere senza linearità ma nei suoi frammentari e specifici aspetti, “spot” di natura iconologica, storica, biologica, antropologica, naturalistica, processuale, espositiva, materiale, narrativa, commerciale, e di sintetizzarne l’essenza con i linguaggi, le forme e le pratiche dell’arte.

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he exhibition I Malus. A history of the apple, curated by the artists Caretto|Spagna, was born from the desire to connect the farmers’ and the ar tisans’ worlds, the knowledge and exper tise of the pomologists and local producers of the Let Eat Bi – The Third Paradise on the Biellese territory community with the sensibility, the interests and the practices of contemporar y ar tists, on the occasion of the work by Michelangelo Pistoletto Third Paradise – The Updated Apple, realized for Milan’s “Expo 2015 – Feed the Planet, Energy for Life” and subsequently donated to the City of Milan. This project, developed in dialogue with Let Eat Bi, launches Cittadellarte’s new residency programme for international artists: the Connective Residency, which has the objective of stimulating and generating connections between the guest artists’ researches and the projects of the Uffizi. Caret to|Spagna, on this occasion in the role of ar tists and curators, as it sometimes happens with the modality of their artistic practice, summarize in a rich set up the path – of study, meetings, narratives, organization, physical work – taken in these three months of residency in the Biellese territor y and not yet exhausted. New works are displayed, aesthetic and critical fruits of an artistic research, deliberately left open and in the making, on an unexplored theme of which a stor y among many gets to be narrated, one that has never been narrated before: the one about Biella’s apple producers. The issue expands, and elements which belong to both the world of art and the universe of the apple as if mirroring each other are placed next to the tension between the local and the global, logical short circuits and unimaginable similarities. Diversity, memory preservation, collecting: these correspondences turn out to be the most interesting aspect of the project. The apple represents a source of energy, expresses the possibility of life and it is a metaphor for art. The title I Malus refers to the Latin word used in botany to indicate the apple tree Malus, a genus

which includes about forty species, among which is the Malus domestica (or Malus communis), the most common and among the earliest species of fruit trees domesticated by mankind. I Malus (which recalls, by assonance, the I of the technological society populated by iPhone, iPad, iMac, etc., as established by the company “Apple”) gives the name, and nominating, it confirms the existence of a subjectivity, allows the apple tree to speak, gives it the status of an organism telling its own story (one of many possible ones) from its wild origin to its exact opposite: the exasperated domestication typical of the industrial agriculture. The apple tree has accompanied the whole of man’s history, from the myth of Paris and Helen to the biblical episode of Adam and Eve in the garden of Eden, to the legendary deed of the skilful William Tell, to the well known Newton’s anecdote, to quote a few instances. The apple tree has been modified through a long work of selection, till it acquired features almost opposite to the ones of the ancestral wild apple tree, the Malus siversii. This archaic species of Malus, originating in the Central Asia mountains and considered the progenitor of the domestic apple tree, was characterized by a strong adaptability, a long life, resistance to illnesses and fruits comparable to the best variety on the market today. The domestic apple tree, which, as the name says, has been domesticated, has progressively become weaker and weaker, easily succumbing to parasite attacks and with less than vigorous root apparatus, because of a selection which has privileged those features more suitable to a production on industrial scale for the global market. The exhibition is an attempt to tell the story of this evolution, as the subtitle A history of the apple says, to show the genus in its fragmentary and specific aspects rather than in its linearity, “spots” of an iconological, historical, biological, anthropological, naturalistic, procedural, expositive, material, narrative, commercial nature, and to summarize its essence through the languages, forms and practices of art.

L’idea di una mostra “sulle mele” è nata dalla proposta di alcuni membri dell’Associazione Let Eat Bi il Terzo Paradiso in terra biellese, in particolare da Paolo Naldini e Gigi Spina, che hanno sentito la necessità di collegare la grande Mela Reintegrata di Michelangelo Pistoletto realizzata in occasione dell’Expo a Milano, con il lavoro realizzato in questi anni sul territorio biellese. Partendo da questa premessa Let Eat Bi e Cittadellarte hanno cooperato invitando il duo di artisti torinesi Caretto e Spagna a concepire e realizzare la mostra. Let Eat Bi ha curato il percorso di attraversamento del territorio che gli artisti hanno seguito in una residenza connettiva, che li ha portati a esplorare il biellese conoscendo le storie delle persone che hanno dedicato la vita intera alle mele, i loro saperi, gli aneddoti antichi e la contemporaneità di questa terra, le aziende agricole, i loro prodotti. Armona Pistoletto Presidente Let Eat Bi

The idea of an exhibition “about apples” was born from a proposal by a few members of the Association Let Eat Bi – the Third Paradise on the Biellese Territory, and in particular by Paolo Naldini and Gigi Spina, who have felt the need to create a link between the big Updated Apple Michelangelo Pistoletto has realized on the occasion of Expo Milan 2015 and the work carried out in the last few years on the Biellese territory. Starting from this premise, Let Eat Bi and Cittadellarte have cooperated inviting the two artists from Turin Caretto and Spagna to conceive and realize the exhibition. Let Eat Bi has curated the journey through the territory the two artists have been on, which has brought them to explore the Biellese getting to know the stories of people who have dedicated their whole lives to apples, their knowledge, the ancient anecdotes and the contemporaneity of this territory, the farms and their products. Armona Pistoletto

President of Let Eat Bi

Scopri l’intero testo curatoriale in mostra o su / find out the complete curatorial text in the exhibition space or on w w w.cit tadellar te.it /termeculturali/imalus

Si ringrazia la rete Let Eat Bi / With thanks to the Let Eat Bi network: Vivaio il Vecchio Melo – Anna Ferro e/and Enrico Covolo; Agriturismo Cascina Torrine – Enzo Nicolello; Mimma Pallavicini; Frutta Artificiale – Davide Furno; Cascina Bozzola – Marco Maffeo e/and Cristina Casali; Azienda Agricola Manenti – Gigi Manenti e/and Cristina Sala; Orto nel Bosco – Annalisa Ramazio; Meleto di Dorzano – William Sacchetti; Azienda Agrituristica Bio Oro di Berta – Paola Passuello; Biblioteca di Oropa – Mario Coda; Associazione Ti Aiuto Io – Lorella Ressia e/and Gianni Moggio; La Bottega dei Mestieri – Coop Tantintenti e/and Domus Laetitiae; Atelier Laroùge – Alessia Pancotti.


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Le ambasciate del Terzo Paradiso / Third Paradise Embassies

L e a m b a s c i at e del Terzo Paradiso

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Brescia (Italia / Italy)

L’Avana / Havana (cuba)

Third Par adise Embassies Tra le molte storie che le ambasciate del Terzo Paradiso hanno scritto quest’anno, abbiamo chiesto a Fortunato D’Amico di raccontarci che cosa è stato fatto a Brescia. Scopri le altre su www.terzoparadiso.org

Amongst the many stories written this year by the Third Paradise Embassies, we asked Fortunato D’Amico to recount what went on in Brescia. Find the other stories on www.terzoparadiso.org

Terzo Paradiso: Third Paradise: una pista nell’infinito a trail in the infinite di Fortunato D’Amico

by Fortunato D’Amico

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e idee utili, quando sono davvero tali, diventano programmi contagiosi di trasformazione e inducono a immaginare modelli di vita in cui le persone hanno il piacere di stare le une con le altre, cooperando per la costruzione di un habitat che sia in armonia con l’ecosistema. Queste condizioni, espresse all’interno di un dialogo finalizzato da una creatività orientata alla ricerca dell’equilibrio tra artificio e natura, denotano realmente le possibilità dell’arte di operare congiuntamente ai saperi interdisciplinari, alle diversità culturali espresse dai popoli, consentendo loro di avviare una partecipazione attiva nei processi di governo e di trasformazione democratica della società. In tale prospettiva hanno lavorato le ambasciate del Terzo Paradiso negli ultimi dodici mesi, come anche in quelli precedenti, muovendosi congiuntamente nell’ambito di una strategia d’intervento culturale finalizzata da presupposti etici. Alla stregua di un movimento impegnato a diffondere la cultura dell’arte, gli ambasciatori hanno creato le opportunità per coinvolgere i cittadini e le comunità locali negli eventi che sono stati realizzati nei territori di competenza di ciascuna ambasciata. Il Rebirth-day, giornata mondiale del cambiamento, ideata nel 2012 da Michelangelo Pistoletto, oggi festeggiata in tutto il mondo, rimane un appuntamento importante nella strategia di sensibilizzazione verso il percorso di umanizzazione appena entrato nella sua terza fase evolutiva. Abbiamo visto e assistito a tanti eventi, e tutti importanti. Uno di questi, con un sincronismo da profezia, è accaduto il 17 dicembre 2014, sulle acque del Mar dei Caraibi a L’Avana, proprio mentre veniva annunciata al mondo la possibile riapertura dei rapporti diplomatici tra USA e Cuba. Laura Salas Redondo, l’artista Alexis Leyva “Kcho”, in collaborazione con Galleria Continua, organizzano una sessantina di imbarcazioni in movimento sul mare di Cuba, e con esse disegnano i tre grandi cerchi sino a formare il Terzo Paradiso. Quando l’arte sposa la poesia e si rivolge all’umanità, oltrepassa la dimensione del sogno e diventa gesto reale, etica condivisa, intervento concreto, cura del pianeta e dei suoi ospiti: i suoi i messaggi sono ora comprensibili da tutti. Pochi giorni dopo la presentazione in piazza Duomo a Milano della Mela Reintegrata, costruita in occasione di Expo 2015, a Brescia abbiamo inaugurato ben sei installazioni del Terzo Paradiso. Un record, ma anche un impegno da parte delle organizzazioni che hanno promosso l’iniziativa, in particolare l’Ordine degli Architetti che, con la nostra ambasciatrice Paola Faroni, è riuscito a mettere insieme una compagine ampia di partner: dal Comune di Brescia alla Fondazione Brescia Musei, insieme ovviamente agli sponsor tecnici che si sono fatti carico di tutte le spese del progetto. I sei luoghi per ospitare le installazioni, ognuna delle quali è stata costruita impiegando materiali diversi e originali, sono spazi pubblici estesi tra il centro e la periferia della città. Nel Parco dell’Acqua, dedicato alla didattica e all’insegnamento scolastico dei temi ambientali, del rispetto dell’ambiente, dell’uso delle risorse, della sostenibilità energetica, la gomma naturale di cauciù, miscelata a resine naturali, costituisce il corpo fisico dell’installazione, studiata e adattata per i giochi dei bambini. All’Istituto Scolastico V. Chizzolini per perimetrare il segno, sono state scelte le palline da tennis in feltro, mentre all’Istituto Scolastico San Polo 1 si è optato per i frammenti di roccia vulcanica e per le lattine in alluminio riciclato all’Istituto Scolastico F. Lana. Nel cortile della sede dell’Ordine degli Architetti, collocata sopra un piedistallo al centro di una piattaforma lapidea, si innalza la scultura verticale con la forma del Terzo Paradiso, forgiata in metallo trattato con sistema Triplex. L’inserimento del segno nel Museo di Santa Giulia ha comportato l’invenzione di un segno atipico rispetto al modo tradizionali con cui siamo abituati a vedere questa installazione. Un cerchio più un’altra metà realizzati in acciao inox, poggiano sulla parete verticale esterna dell’edificio che conserva la Domus dell’Ortiglia. L’alta metà, costruita con reperti in pietra e marmo dell’epoca romana rilevati dall’area circostante, sono invece in orizzontale e poggiano sul prato verde. l’Abbinamento tra storie e contemporaneità, rappresentato dalla tecnologia presente nel metallo semilucido è una delle riflessioni possibili osservando quest’opera davvero molto particolare. Nei mesi di preparazione che sono intercorsi alla apertura di questi canti cantiere, l’assessorato alla Scuola del Comune di Brescia ha promosso il Progetto Orti, rivolto alle scuole dell’infanzia della città. Un percorso didattico che quest’anno ha già visto l’apertura di una ventina di orti all’interno degli istituti scolastici. Questa di Brescia è un’opportunità importante perché la città possa continuare a rigenerarsi come luogo di idee, incontri, scambi di esperienze, laboratori per la trasformazione consapevole del pianeta. A settembre alcuni workshop ideati da Cittadellarte daranno la possibilità a Brescia e ai sui cittadini, di proseguire stabilmente questa esperienza e diventare punto di riferimento anche per altre città che intendono partecipare e progettare il cambiamento.

seful ideas, when they are really as such, become contagious plans of transformation and inspire the conception of life models in which people are glad to be with one another, cooperating in building a habitat in harmony with the ecosystem. These conditions, expressed within a dialogue aimed at a creativity oriented towards the research of a balance between nature and artifice, really define art’s opportunity to operate jointly with interdisciplinary knowledge and with cultural differences expressed by the peoples, allowing them to start an active participation in the processes of governance and of a democratic transformation of society. For the past twelve months, as for the previous ones, the Third Paradise Embassies have been working in this perspective, acting in unison within a strategy of cultural intervention based on ethical premises. Along the lines of a movement committed to spreading art culture, the Ambassadors have created opportunities for citizens and local communities to get involved in events realized in their own jurisdictions. The Rebirth-day, the world day of change, conceived in 2012 by Michelangelo Pistoletto and now celebrated all over the world, has become an important appointment in the strategy of raising awareness about the process of humanization which has just entered its third stage. We have had many events, and they were all important. One of these took place on the 17th December 2014 on the Caribbean sea in Havana, with the synchronism of a prophecy, exactly when the possible re-establishment of diplomatic relations between the USA and Cuba was announced to the world. Laura Salas Redondo and the artist Alexis Leyva “Kcho”, in collaboration with Galleria Continua, arranged about sixty moving boats on the Cuban sea so that they drew the three big circles of the Third Paradise. When art marries poetry and addresses humanity, it goes beyond the dimension of the dream to turn real, ethical and shared, a concrete intervention, care for the planet and its guests: its messages are now comprehensible for everybody. A few days after the presentation of the Updated Apple in Milan’s Piazza Duomo, set up on the occasion of Expo 2015, we actually unveiled six Third Paradise installations in Brescia. That was a record which showed the commitment of the organizations promoting the initiative, in particular the Order of the Architects who, with our Ambassador Paola Faroni, have managed to gather a substantial team of partners: from the City of Brescia to the Brescia Museums Foundation, together with technical sponsors, who have taken on all the costs of the project. The six places hosting the installations, each made of different and original materials, are public spaces both in the city centre and in the suburbs. In the Parco dell’Acqua, dedicated to didactic and school education on environmental themes, on the respect for the environment and on the use of resources and on energy sustainability, natural rubber mixed with natural resins constitutes the physical body of the installation, conceived and adapted for children to play with. At the V. Chizzolini school, the sign has been outlined with felt tennis balls, while at the San Paolo 1 school the material of choice was volcanic rock fragments and at the F. Lana school recycled aluminium cans. In the courtyard of the Order of the Architects, a vertical sculpture in the shape of the Third Paradise, forged in Triplex treated metal, stands on a plinth in the middle of a stone platform. Placing the sign within the Santa Giulia Museum meant creating a version atypical with respect to the traditional way this installation is usually set up. A circle and a half, in stainless steel, lean vertically against one of the external walls of the building which encloses the Domus dell’Ortiglia; the other half of the symbol, made with stone and marble relics from Roman times discovered in the surrounding area, lies on the grass. The juxtaposition between history and contemporaneity, represented by the technology of the semipolished metal, prompts one of the possible considerations in observing this really peculiar work. In the months preceding the opening of these working sites, the school department of the city of Brescia promoted the Project Farmed Gardens, created for the city’s kindergartens. A didactic path which, in a year, has already seen the opening of about twenty farmed gardens within educational institutions. This in an important opportunity for Brescia to carry on regenerating itself as a place of ideas, meetings, exchanges of experiences and laboratories for a conscious transformation of the planet. In September, a few workshops devised by Cittadellarte will give Brescia and its citizens the chance to develop this experience and become a reference point for other cities meaning to take part in and to plan the change.

Kuusamo (Finlandia / Finland) - notte polare

albano laziale (Italia / Italy)

palermo (Italia / Italy)

Istanbul / (turchia / Turkey)

/ polar night


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frac • 500 per 1000

2015

Documentarism

mostra della collezione FRAC Piemonte / FRAC Piemonte collection a cura di / curated by Simone Frangi

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el testo del 2003 Dokumentarismus als Politik der Wahrheit, l’artista Hito Steyerl descrive quei processi discorsivi che determinano lo statuto di ciò che chiamiamo “verità”, analizzando i meccanismi criptati che la producono. Seguendo una deriva foucaultiana, Steyerl afferma che la verità, oltre a essere un prodotto artificiale, è sempre regolata politicamente attraverso le procedure che la costruiscono e la assestano. La verità incorpora paradossalmente un elemento di artificialità e finzione che la rende ambigua oltre che aleatoria. In questa particolare economia della verità, i documenti e l’attitudine documentaristica che li accompagna giocano un ruolo specifico e strategico: snodo cruciale della politica veritativa, il documento, infatti, è il vero responsabile della produzione del reale e della sua pregnanza. L’uso del documento corrisponde dunque a una forma di azione, poiché ogni documento deve prima creare la realtà che si trova a documentare nella sua verità. Partendo da questi presupporti teorici, la mostra Documentarism cerca di censire diversi usi del documento e delle sue tattiche nella collezione del FRAC Piemonte, raggruppando una serie di opere che giocano sulla funzione testimoniale dell’opera d’arte come documento, capitalizzando il suo potenziale di contraffazione e rettificazione del reale, oltre alla sua ambivalenza semantica.

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n his 2003 text Dokumentarismus als Politik der Wahrheit, the artist Hito Steyerl describes those conversational processes that determine the definition of what we call “truth”, analysing the encrypted mechanisms producing it. Following a Foucauldian derivative, Steyerl claims that the truth, besides being an artificial product, has always been politically regulated through the procedures which build and settle it. Paradoxically, truth includes an ele ment of artificiality and fiction which makes it ambiguous and random. In this par ticular economy of truth, the documents and the documentaristic attitude which accompanies

them play a specific and strategic role: crucial turning point of truth politics, the document is in fact the element truly responsible for the production of reality and of its meaningfulness. The use of the document coincides therefore with a form of action, since each document must first create the reality it find itself documenting in its truth. Starting from this theoretical prerequisites, the exhibition Documentarism tries to survey the different uses of the document and of its tactics in the FRAC Piemonte collection, gathering a series of works playing with the testimonial function of the work of art as document, highlighting its potential to counterfeit and rectify reality as well as its semantic ambivalence.

Jimmie Durham, Radio. Vacuum Tube and Bones from Several Animals Along with Bright Plastic and Glass Elements, 2006

materiali misti / various materials, approx. 42x30x25 cm

Sam Durant Hand to Eye to Mouth 2006

tecnica mista, installazione dimensioni variabili / mixed technique, variable dimension installation

Duncan Campbell Untitled, 2008. collage su fotografia /

Il FRAC Piemonte, nato nel 2007, rappresenta una scelta unica che pone la regione Piemonte all’avanguardia in Italia nelle politiche culturali di sostegno all’arte contemporanea. Il Fondo è finalizzato all’acquisto di opere di giovani artisti, selezionate nell’ambito di Artissima, la fiera internazionale d’arte contemporanea di Torino. Il Fondo è indirizzato in particolare alle giovani generazioni e sviluppa per questo motivo un percorso didattico e culturale che presenti al pubblico le nuove tendenze dell’arte contemporanea. Dal 2011 il FRAC Piemonte ha la sua sede permanente di conservazione, deposito ed esposizione presso Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, che ne cura la valorizzazione attiva. FRAC Piemonte, born in 2007, is a unique and innovative choice that puts Piemonte Region as an avantguard in Italian cultural policies that support contemporary art. The Fund is finalized at purchasing of works by international young artists who have been selected to take part in Artissima, the international fair of contemporary art in Turin. The Fund is aimed at making the public, and in particular the younger generations, aware of the new trends of contemporary art, through a cultural and didactical activities program. Since 2011 Cittadellarte - Fondazione Pistoletto has been a permanent base for preservation, storage and exhibiton of the FRAC Piemonte collection and has been seeing to its active enhancement.

Artista sponsor del Pensiero Artist sponsor of thought “L

’arte è l’espressione più sensibile e integrale del pensiero ed è tempo che l’artista prenda su di sé la responsabilità di porre in comunicazione ogni altra attività umana, dall’economia alla politica, dalla scienza alla religione, dall’educazione al comportamento, in breve tutte le istanze del tessuto sociale.” M. Pistoletto, Progetto Arte (1994) 500per1000 - Artista sponsor del Pensiero è un progetto espositivo nato all’interno di MANYDEE, la rete degli ex-residenti dei programmi UNIDEE e Resò, con lo scopo di favorire lo sviluppo di relazioni tra le diverse edizioni. Artisti come Beatrice Catanzaro, Charlie Jeffery, Vitalii Kokhan, Gayle Chong Kwan, Will Kwan, Juan Esteban Sandoval, Cai Weidong e Shah Zaman Baloch hanno deciso di impegnare le proprie opere per sostenere UNIDEE, non solo come mentori per le future attività, ma anche rendendosi disponibili a garantire una borsa di studio per la partecipazione al programma stesso. Tale impegno si sviluppa attraverso 500per1000, le cui opere in esposizione sono state affidate a Cittadellarte perché ne proponga l’acquisto al pubblico, facendo sì che metà degli introiti (il 500 per 1000 o 50%) siano attribuiti all’artista che ha realizzato l’opera, mentre l’altra metà sia destinata a un fondo che copra i costi di partecipazione al programma offrendo a giovani artisti di tutto il mondo una possibilità che altrimenti, in alcuni casi, non potrebbero raggiungere per problemi economici. Mettendo a disposizione le proprie opere e rinunciando a parte del proprio guadagno per garantire ad altri un percorso di crescita personale e professionale, Cittadellarte e l’organismo di UNIDEEUniversità delle Idee colgono e sviluppano il concetto dell’Artivazione, che pone l’azione personale e responsabile dell’artista al centro della trasformazione della società. Al di là delle finalità sottese all’esposizione e da cui essa origina, e in linea con il proposito enunciato da Michelangelo Pistoletto nel suo manifesto Progetto Arte, le opere esposte affrontano non solo problematiche urgenti della realtà contemporanea, ma intervengono direttamente per innescare processi di trasformazione proponendo nuovi modelli economici e politici, di distribuzione delle risorse, di accessibilità delle informazioni e di espressione delle differenze.

“A

collage on photograph, due elementi / two elements 80x60 cm

rt is the most sensitive and complete expression of human thought, and the time has come for the artist to take on the responsibility of establishing ties among all other human activities, from economics to politics, from science to religion, from education to behaviour, in short among the threads that make up the fabric of society.” M. Pistoletto, Progetto Arte (19 9 4) 500per1000 – Artist sponsor of thought is an exhibition project born within MANYDEE, the UNIDEE and Resò programmes former residents’ network, with the aim of facilitating the development of connections among the different editions. Artists as Beatrice Catanzaro, Charlie Jeffery, Vitalii Kokhan Gayle, Chong Kwan, Will Kwan, Juan Esteban Sandoval, Cai Weidong and Shah Zaman Baloch have decided to pledge their works to support UNIDEE, not only as mentors for future activities, but also making themselves available to guarantee a grant to participate to the programme itself. Such a commitment is carried out through 500per1000, whose works are entrusted to Cittadellarte to be displayed and offered for sale to the public, half of the selling price ( 500 per 1000, or 50%) is then conferred on the artist who realized the work, while the other half is destined to a fund which covers the costs of participating in the programme, offering young artists from all over the world a chance sometimes otherwise precluded by financial reasons. Making their works available and giving up part of their proceeds in order to offer others an experience of personal and professional growth, Cittadellarte and UNIDEE-University of Ideas appreciate and develop the concept of Artivation, which sets the artist’s personal and responsible action at the centre of a transformation of society. Besides the inherent objectives of the exhibition, and in line with the principle expressed by Michelangelo Pistoletto in his Progetto Arte manifest, the works on display not only deal with urgent issues of the contemporary world, but they also directly intervene in order to activate processes of transformation, offering new economical and political models of ways to distribute resources, access information and express differences.

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1. Will Kwan, Flame Test, 2009 Charlie Jeffery, either or either, n.1 from in/decision series, 2008 2. Juan Esteban Sandoval, de-Constitution, 2009. 3. Vitalii Kokhan, Indemonstrable, 2014.

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unidee

2015

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n linea con l’idea originaria di Michelangelo Pistoletto sin dalla fondazione di Cittadellarte come “laboratorio interdisciplinare formativo” (Manifesto Progetto Arte, 1994) – di cui UNIDEE è stata tra le prime e fondamentali iniziative –, lo scopo di questo nuovo programma formativo sperimentale è di fornire pratiche, metodologie, strumenti volti sia a stimolare l’emergere della figura dell’ “artivatore”, il catalizzatore di progetti artistici per una trasformazione sociale responsabile, sia a promuovere e ad accompagnare una (ri)localizzazione delle pratiche artistiche partecipative nei contesti sociali. UNIDEE - Università delle Idee, oltre a essere uno spazio per la progettazione culturale, ambisce a diventare un centro di ricerca volto a indagare la relazione tra arte e sfera pubblica, e a rappresentare un punto di riferimento costante per scambi di conoscenze di carattere teorico e pratico tra la stessa Cittadellarte e una comunità globale di agenti sociali attivi nei rispettivi contesti sociali. UNIDEE intraprende in via sperimentale la collaborazione con le università e con le istituzioni formative pubbliche in generale, in Italia e all’estero (università degli Studi di Torino; Polo universitario di Biella e Novara; Politecnico di Milano; università IuAV, Venezia; Ars Academy, Milano; università La Sorbonne di Parigi / Dipartimento del Centre d’Etudes sur l’Actuel et le Quotidien – CEAQ (Fr); Ecole supérieure d’art et design – ESAD, Grenoble (Fr); École cantonale d’art du Valais – ECAV, Sierre (Ch); university of Dundee – Visual research Centre, DJCA (uK), e le accademie di Belle Arti di Firenze, Milano, roma e Torino) non ponendosi quindi in una posizione alternativa ma piuttosto proponendo un’alternativa al sistema educativo tradizionale. Progettato per molteplici pubblici, promuove processi di contaminazione tra saperi accademici e artistici e mira allo sviluppo di capacità relazionale, all’acquisizione di comportamenti socialmente responsabili che valorizzino le differenze, allo sviluppo di pratiche “efficaci” di pensiero orizzontale in grado di incarnare il punto di vista dell’altro e alla possibilità di “errare”, di andare fuori tema per la ricerca costante di nuove direzioni e modi di espressione. Come progetto artistico formativo, UNIDEE - Università delle Idee affronta varie sfide, dal proprio accrescimento nel tempo fino al proprio impatto sul contesto locale. Per diventare uno spazio naturale di apprendimento e dialogo quotidiani, il programma deve necessariamente essere concepito come un progetto a lungo termine e deve confrontarsi continuamente con la società civile, non soltanto attraverso il dialogo costante e la partecipazione attiva, ma anche grazie alla (ri)localizzazione dei processi di identificazione simbolica da parte dei partecipanti ai moduli, una volta tornati nei propri contesti e gruppi sociali. Pistoletto sostiene che “se nell’umanità c’è una possibilità di apertura verso la trasformazione, questa dipende primariamente dall’educazione” (Il Terzo Paradiso, 2010). UNIDEE - Università delle Idee è al contempo un elemento e il punto di arrivo di una visione più ampia volta alla rifondazione del sistema educativo, che parte sin dall’infanzia. Questo nuovo sistema intende l’offerta formativa come un agente per lo sviluppo di una nuova coscienza collettiva e un attivatore di idee, dinamiche e dispositivi estetici ed etici per la trasformazione sociale. Cecilia Guida

UNiDEE – Università delle idee, un programma formativo di moduli settimanali a Cittadellarte, ha preso il via per il suo primo anno il 4 maggio per continuare fino al 4 dicembre 2015 Il programma di quest’anno, sviluppato da Cecilia Guida in collaborazione con Juan Esteban Sandoval sotto la direzione generale di Paolo Naldini, si focalizza su tre ampi concetti: temporalità, responsabilità, partecipazione. Analizzate da molteplici punti di vista (artistico, storico, geografico, filosofico, politico, economico, antropologico, sociologico, mediologico, giuridico, architetturale, ecc...), queste tre tematiche saranno sviscerate dal gruppo di partecipanti, mentori e ospiti attraverso un interessante commistione di format che vanno dal teorico al performativo. I moduli prenderanno in considerazione in modo sperimentale i paradigmi della storia dell’arte, l’attivismo, i diritti, la politica pre-figurativa, la trasformazione territoriale, la museologia, le narrazioni visuali, il figurativo sociale, i sistemi relazionali, i nuovi rituali, la cucina sociale, l’esplorazione dello spazio urbano, la raccolta di idee ecc… I moduli sono da vedersi come un momentaneo rifugio ad alta intensità di esperienza per praticanti nel locale che sentono di poter beneficiare da qualche giorno lontano dalla loro attività per dedicarsi a un ripensamento generale o a questioni specifiche in un ambiente stimolante, insieme ad altri praticanti e professionisti in vari ambiti anche non correlati.

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n keeping with Michelangelo Pistoletto’s foundational principle of Cittadellarte as an “interdisciplinary educational laboratory” (Manifesto Progetto Arte, 1994) – of which UNIDEE was one of the first pillars –, this new experimental educational programme aims to provide practices, methodologies and tools apt at stimulating the emergence of a new figure: the “artivator” – a catalyst of artistic projects for a responsible social transformation – as well as triggering and paving the way for a (re) localisation of participatory artistic practices in social contexts. UNIDEE - University of Ideas, beside its identity as a site for cultural production, sets out to become a research centre with the relationship between art and public sphere at its core, and to represent a reference point for the exchange of theoretical and practical knowledge between Cittadellarte and the global community of social agents active in their own local contexts. UNIDEE - University of Ideas experimentally undertakes a collaboration with universities and other public educational institutions in Italy and beyond (Università degli studi di Torino; Polo Universitario di Biella e Novara; Politecnico di Milano; Università iUAv, venice; Ars Academy, Milan; La sorbonne University, Paris / centre d’Etudes sur l’Actuel et le Quotidien – cEAQ (Fr); Ecole supérieure d’art et design – EsAD, grenoble (Fr); École cantonale d’art du valais – EcAv, sierre (ch); University of Dundee – visual research centre, DJcA (Uk), and the Fine Art academies of Florence, Milan, rome and Turin), not placing itself in an alternative position but rather proposing an alternative to the traditional educational system. Designed for multiple audiences, it fosters processes of crosspollination between academic and artistic knowledge. It aims towards the development of relational skills, the acquisition of socially responsible behaviours that value diversity, the development of an “effective” practice of horizontal thought embodying the other’s point of view, and the pos-

wEEKLY uNITS 04-08.05.2015 mentors Salvatore Iaconesi & Oriana Persico, AOS / Art is Open Source. how do the masses of data making up Ubiquitous infoscapes radically transform our lives and perception of the world? How do they affect public, private, intimate spaces, our rights, approach to knowledge-sharing, learning, expression and communication? 11-15.05.2015 mentor Silvia Franceschini with Stefano rabolli Pansera, Beyond Entropy. changing nothing so that everything is different reflects on the idea of the city and its post-industrial evolution in Europe, while questioning artistic practices’ role in gentrification processes, also taking Cittadellarte as a case study of regeneration. 18-22.05.2015 mentor Aria Spinelli with Tullio Brunone, Laboratorio di Comunicazione Militante. curating as a form of assembly focuses on alternative modes of thinking society. It discusses and enacts how ‘curating’, through imaginative forms of political emancipation, can shift power relations between artists, authors and contexts. 25-29.05.2015 mentor Massimiliano Viel. Through theory, listening experiences and practical laboratories, Patterns and Music proposes music production techniques, alongside strategies to deal with music in its broadest acceptation, unmasking the conceptual frame of cognitive patterns when dealing with the evolution of music structures. 08-12.06.2015 mentor Emilia Telese with richard Shields. By addressing practical matters (rates of pay, fundraising, marketing, proposal writing, effective networking, interaction with the art world etc.), The Artist as Entrepreneur: relation-

I S CrI V ITI / s i g N U P AT ships between artists, society, markets and world economy provides tools for working internationally as an independent professional artist. 15-19.06.2015 mentor Giulia Grechi with Fiamma Montezemolo. how can we turn a museum from a temple for conservation of essential categories, into a new affective site where to activate dynamics? Performing Anthropology aims to unmask the assumptions beneath our cultural understanding of key concepts like museum, archive, modernity, in relation to time, space, identity. 22-26.06.2015 mentor Saioa Olmo Alonso with Sabel Gavaldón. group Matters is a methodology in progress exploring relational mechanisms within groups to develop a type of knowledge applicable to participatory art projects and the transformative potential of art concerning power relations within social structures.

07.09-19.09.2015 mentors Christian Nyampeta, Sofia Olascoaga, Sakiko Sugawa, Jason waite. What do we have in common? is an experiment in living, learning and working together. An horizontal learning school focusing on the personal, political and aesthetic horizons of the commons. It emphasizes the importance of acknowledging maintenance work and collective caretaking as an integral to working toward enacting a common practice. 12.10-16.10.2015 mentors Ana Dzokic & Marc Neelen, STEALTh.unlimited. Where imagination slips into reality practices of urban transformation - not necessarily artistic ones – changing our dwellings. They will be analysed in their social, political and practical aspects, in order to reimagine the future of contemporary cities in a responsible and socially engaged way.

29.06-03.07.2015 mentor Giusy Checola with Thomas Gilardi. The artistic production of the common between territorialization and (re)localisation focuses on the spatial and symbolic production of the common in art and place-making practices, meant as a tool for territorialization processes and (re)localisation of artistic practices within socio-cultural contexts. 31.08-04.09.2015 mentor Federica Martini with Anne-Julie raccoursier. Objects in the mirror are closer than they appear: contemporary art histories and other news investigates the writing of art histories in contemporary artistic research practices, the notions of responsibility and collective authorship and our relationship to archives, documents, artworks and oral histories produced by art scenes.

26.10-30.10.2015 | mentors Andrea Caretto & Raffaella Spagna with Attila Faravelli. Matter as Experience proposes a series of immersive and shared experiences and individual actions reflecting upon processes of growth, erosion and trasformation of matter at different levels, and upon the interactions between these processes and human beings, in their subjective, social and political dimensions.

2.11-06.11.2015 mentors Matteo Lucchetti & Judith wielander visible project, with Ahmet Ögüt. visible. art as something else Frames, speeds and scales creates an interaction between the visible project research platform and the participants’ own practices, discussing it through collective analysis; an opportunity to analyse methodology, artistic approach and skills when interfering with other fields of the social sphere. 9.11-13.11.2015 mentors Matteo Lucchetti & Judith wielander visible. project, with Jonas Staal visible. art as something else Frames, speeds and scales creates an interaction between the visible project research platform and the participants’ own practices, discussing it through collective analysis; an opportunity to analyse methodology, artistic approach and skills when interfering with other fields of the social sphere. 16.11-20.11.2015 mentor Monica Narula, raqs Media Collective with Rasmus Nielsen, Superflex. Deploying a methodology inspired by a folk tale, recipe for stone soup: how to Let Time cook Us All Precedures for conversational Practice in contemporary Art devises, through collective action, a set of procedures for the making of an art work/situation while directly addressing the questions of temporality, responsibility and participation. 23.11-27.11.2015 mentor Omer Krieger. Performative situations in public space: The research and action group aims at forming and training an action group. Reading and analysing public choreography, the performance of the state, modes of civic behaviour, performances of power, order and danger, through the observation of existing groups, it will generate a public ceremony.

Cecilia Guida, PROGRAMME COORDINATOR: Elisa Tosoni, ASSISTANT TO THE DIRECTOR: Giulia Crisci

sibility to “err”, to go off topic in the name of a constant research for new directions and means of expression. As an educational artistic project, UNIDEE - University of Ideas faces several challenges: its accretion in time and its impact on the locality. To succeed in becoming a natural site for daily learning and dialogue, the programme must be conceived as a long term endeavour. It shall be engaging continuously with civil society not only through dialogue and active participation, but also through the (re)localisation of those processes of symbolic identification on the side of the modules’ participants, once they go back to their original social contexts and groups. Pistoletto claims that “if there is to be any possibility of openness to change in humanity, this depends primarily on education” (The Third Paradise, 2010). UNIDEE - University of Ideas concurrently embodies a stepping stone and end point of a wider vision finalised at a re-foundation of the educational system as a whole, starting from childhood. This new system maintains the principle of educational offer as an agent for the development of collective conscience and as an activator of ideas, dynamics and aesthetic and ethical devices for social transformation. Cecilia Guida

www.cittadellarte.it/unidee | Unidee University of Ideas @UNIDEE2015 | unidee@cittadellarte.it @Unidee2015 |

UNIDEE PARTNERS:

w w w.cit t adellar te.it /unidee

19.10-23.10.2015 mentor Santiago reyes Villaveces with Manuel Ángel Macia. Approaching editorial and graphic production processes from a practical and theoretical angle, Photocopy tales: Publications and visual essay addresses the development of experimental visual narratives, editorial processes and the means of production and circulation of publications, focusing on the possibilities of image production and reproduction offered by photocopying.

PROGRAMME DIRECTOR AND CURATOR:

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uNIDEE - university of Ideas educational programme of weekly modules at Cittadellarte kicked off with its first year on May 4th and runs until December 4th, 2015. This year’s programme, developed by cecilia guida in collaboration with Juan Esteban sandoval, within the general direction by Paolo Naldini, focuses on three broad concepts: temporality, responsibility, participation. Analysed from a variety of angles (artistic, historical, geographic, philosophical, political, economic, anthropological, sociological, mediological, juridical, architectural, etc.), these three key topics will be unravelled together by participants, mentors and guests, through an exciting blend of formats spanning from the theoretical to the performative. The modules will encompass experiments in art history paradigms, activism, commons, pre-figurative politics, territorial transformation, museology, visual narratives, social imagery, relational systems, new rituals, social cooking, urban space exploration, ideas gathering etc. Modules are intended as high intensity rapid retreats for localized practitioners who feel they might benefit from a few days step back from their practice in order to devote themselves to overall rethinking or to addressing specific issues in a stimulating environment, with other practitioners and professionals from various also unrelated contexts.


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terzo paradiso - coltivare la città • visible

2015

third paradise terzo paradiso Farming coltivare l a città the city

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l tema di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” rappresenta per n.o.v.a.civitas, l’Ufficio Architettura di Cittadellarte, l’occasione ideale per proseguire il percorso di Superortopiù, già intrapreso nel 2014 con la realizzazione di un fazzoletto agricolo simbolico di 750 metri quadrati presso il Roof di Superstudio Più in via Tortona 27, a Milano. A partire dal 13 aprile lo spazio presso Superstudio è stato allestito con una vera risaia e un modello di casa realizzata in paglia di riso. Le due installazioni ricordano come natura e artificio possano coesistere in un perfetto equilibrio grazie a un’architettura capace di sostenere la qualità dell’ambiente, riducendo i consumi e rimettendo in circolo i prodotti secondari inutilizzati. Intorno al segno del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, lo

spazio si anima, durante i sei mesi dell’Expo, con varie iniziative mirate alla diffusione di una cultura etica per la trasformazione sociale e del territorio, a partire dalla simbiosi tra architettura e agricoltura. Artisti e creativi, architetti e designer, personalità della scena mondiale coinvolti nella promozione della sostenibilità e della trasformazione sociale si avvicendano in un percorso formativo che ha come seme di rivoluzione il chicco di riso. Coltivare la città / Dal centro alle periferie Lo sviluppo del progetto Coltivare la città si attua nell’ampliamento del territorio cittadino che si realizza innestando il “campo urbano” con il campo agricolo che circonda solitamente la città. L’idea di orto-giardino ora attuata nel centro, si sposta nelle periferie che divengono così la dinamo

trasformatrice dell’intera società. Sul piano infrastrutturale si genera prima di tutto la necessità di riconvertire l’esistente e la possibilità di realizzare architetture a elevato risparmio energetico che riescano a produrre più energia di quella che consumano. Dall’agricoltura riparte, quindi, una nuova architettura responsabile e sensibile, che non cementifica ma porta con sé la terza rivoluzione industriale, energetica, sociale, ambientale, alimentare e comportamentale. Coltivare la città / Il progetto Barona n.o.v.a.civitas, in stretta collaborazione con la co-curatrice del progetto Lorenza Daverio, ha attivato un progetto sociale con Barona, un quartiere della periferia sud di Milano. La risaia sul tetto è ubicata presso il Superstudio Più, luogo

simbolo della moda, del design, dell’arte e della comunicazione della città di Milano. Sia Superstudio Più, sia la Barona appartengono alla stessa circoscrizione (Zona 6) ma rappresentano due microcosmi profondamente diversi: la Milano più esclusiva e la Milano popolare. Dall’incontro di queste due realtà nasce il progetto di Coltivare la città per il quartiere Barona: maestri ortisti pensionati e promotori sociali dell’Associazione COAAS di Barona hanno creato un rigoglioso orto i cui prodotti vengono donati alle famiglie bisognose della zona. Il progetto ha, inoltre, stimolato la creazione di importanti relazioni umane e sociali. Il progetto Barona continuerà a svilupparsi con l’obiettivo di adibire a orto urbano i tetti di altri palazzi del quartiere.

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he theme of Expo 2015 “Feed the Planet, Energy for Life” represents the ideal opportunity for n.o.v.a.civitas, the Architecture Office of Cittadellarte, to further develop the Superortopiù project, started in 2014 with the realization of a small symbolic 750 sqm farmed garden on the roof of Superstudio Più in via Tortona in Milan. Since the 13th April the space at Superstudio has been set up with a rice field and a model of a house built with rice straw bales. The two installations remind us of

how nature and artifice can coexist in perfect balance thanks to an architecture able to support the quality of the environment, reducing consumption and recycling unused remnants. Around Michelangelo Pistoletto’s symbol of the Third Paradise, over the six months of the Expo the space comes to life with various initiatives aimed at spreading an ethical culture of social and local transformation, starting from a symbiosis between architecture and agriculture. There will be a turn over of artists and creatives, architects and designers, worldwide personalities engaged in the promotion of sustainability and social transformation, moving along an educational path which has a rice grain as its seed of revolution. Farming the city / From the city centre to the suburbs The development of the project Farming the City is carried out through a widening of the urban territory achieved by grafting the urban field with the agricultural field surrounding the city. The idea of farmed / decorative garden, realized in the city centre, moves to the suburbs, making them the generator transforming the whole society. On a infrastructural level, it all starts from the need to recycle what already exists and from the oppor tunity to realize high en-

ergy saving buildings able to produce more energy than they use. We make this new responsible and sensitive architecture stem from agriculture, an architecture which does not cementificate, but carries forward a third industrial, social, environmental, behavioural, energy and food revolution. Farming the city / The project Barona n.o.v.a.civitas, in close collaboration with the project co-curator Lorenza Daverio, has activated a social project in Barona, a suburban borough south of Milan. The rice field on the roof is located at the Superstudio Più, Milan’s iconic place for fashion, design, art and communication. Both Superstudio Più and Barona are part of the same district (Zone 6) but represent two completely different microcosms: the most exclusive and the working class Milan. From the meeting between these two realities the project Farming the city for the Barona borough was born: retired master farmers and social promoters from Barona’s COAAS Association have created a thriving farmed garden whose produce is donated to indigent families in the area. The project has also favoured the developing of important human and social relationships. The project Barona will continue to develop with the objective of converting the roof of other buildings in the borough into urban gardens.

V i s i b l e. Arte come qualcos’altro Art a s So m e thin g El se V

isible è un progetto di ricerca nell’arte contemporanea dedicato all’opera artistica nella sfera sociale che opera sin dal 2010 come un’istituzione immateriale con lo scopo di produrre e sostenere a livello globale pratiche artistiche impegnate socialmente. Visible è un progetto intrapreso da Cittadellarte – Fondazione Pistoletto in collaborazione con Fondazione Zegna e curato da Matteo Lucchetti e Judith Wielander. Visible ha dato vita nel 2011 al primo premio europeo per pratiche artistiche socialmente impegnate, e da allora investiga gli spazi fisici e teorici in cui queste pratiche possono influenzare le nostre società contemporanee, focalizzandosi su un sempre più diffuso approccio interdisciplinare all’arte e ai suoi praticanti all’interno dei diversi contesti sociali. Il premio viene assegnato da una giuria pubblica nominata ogni volta all’interno di un diverso museo di arte contemporanea, i finalisti sono selezionati tra una lunga serie di progetti in corso, candidatisi in risposta a un’open call o nominati da un board internazionale di curatori, che si rinnova ogni due anni. Alla sua terza edizione, la giuria sarà ospitata dalla Tate Liverpool, che a fine ottobre e diventerà un parlamento temporaneo, presieduto da Chris Dercon e composto da un gruppo di esperti che operano in diversi settori della cultura e da chiunque vorrà iscriversi, in cui verranno valutati i meriti dei progetti artistici e si selezionerà il vincitore del Visible Award 2015. Marinella Senatore, The School of Narrative Dance (founded in 2013).

Visible sarà presente al Creative Time Summit nella cornice della 56a Biennale di Venezia, l’11 agosto, con l’evento The Night Art Made the Future Visible, che metterà in scena performance di Nastio Mosquito, Ahmet Ögüt in collaborazione con Fino Blendax, e Marinella Senatore. Il programma trae ispirazione da un lavoro mai realizzato di Michelangelo Pistoletto, che l’artista aveva proposto per la Biennale di Venezia del 19 68. Tale lavoro mai messo in atto è ripreso 47 anni più tardi dai curatori del progetto Visible per ospitare pratiche artistiche che interpretino in modi innovativi il significato di collaborazione oggi, creando allo stesso tempo nuovi spazi di coscienza critica e immaginazione sociale, che mettono in questione le implicazioni etiche e pubbliche del ruolo dell’artista nella nostra contemporaneità. Nel corso dell’evento i progetti finalisti del Visible Award 2015 saranno rivelati pubblicamente, dando via al dialogo che porterà alla giuria pubblica in autunno. In quanto istituzione “nomade”, Visible è stata ospitata, con diversi format e modalità di collaborazione, da un grande numero di istituzioni artistiche, come il Van Abbemuseum di Eindhoven, la Kunsthaus di Graz, la Kadist Art Foundation di San Francisco, il Centro di Rievocazione Storica di Johannesburg, la The Serpentine Gallery di Londra. Nel 2014/15 Visible sta curando un programma di mostre, conferenze, proiezioni e tavole rotonde in residenza nello spazio galleria dell’ ERG École de Recherche Graphique di Bruxelles. Recentemente Visible è diventato parte dell’ENPAP, una rete di produttori di arte pubblica che include istituzioni come Situations (Bristol, Inghilterra) and Statens Konstråd/Public Art Agency (Stoccolma, Svezia).

of ongoing projects coming from an open call and the nominations of an international advisory board of curators, renewed every second year. At its third edition, the jury session will be hosted by Tate Liverpool on the last week of October and will take the shape of a temporary parliament in order to assess the merits of the artistic projects and select the winner of the 2015 Visible Award, it will be chaired by Chris Dercon and composed of a group of experts operating in different fields of culture and anyone who will sign up to be part of it. Visible will be present at the Creative Time Summit in the frame of the 56th Venice Biennale on the evening of the 11th of August with the event The Night Art Made the Future Visible, featuring performative works by Nastio Mosquito, Ahmet Ögüt in collaboration with Fino Blendax, and Marinella Senatore. The program draws inspiration from an unrealized work of Michelangelo Pistoletto, that the Italian artist proposed for the Venice Biennial in 1968. This unrealized art work is resumed 47 years later by the Visible project curators to host artistic practices that interpret the meaning of collaboration today in novel ways, while producing new spaces for critical consciousness and social imagination, which call into question the ethical and public implications of the role of the artists in our contemporaneity. During the event the shortlisted projects for the 2015 Visible Award will be publicly revealed, starting the conversation that will lead to the public jury in the fall.

isible is a research project in contemporary art devoted to art work in the social sphere, operating since 2010 as an immaterial institution that aims to produce and sustain socially engaged artistic practices in a global context. Visible is a project undertaken by Cittadellarte – Fondazione Pistoletto in collaboration with Fondazione Zegna, curated by Matteo Lucchetti and Judith Wielander.

As a nomadic institution Visible has been hosted, through different formats and collaborations, by a large number of art institutions, such as Van Abbemuseum, Eindhoven; Kunsthaus, Graz; Kadist Art Foundation, San Francisco; Center for Historical Reenactments, Johannesburg; The Serpentine Gallery, London and others. In 2014/15 Visible is curating a program of exhibitions, talks, screenings and round tables in residency at the gallery space of ERG - École de Recherche Graphique, in Brussels. Recently Visible has become part of ENPAP, a network for public art producers that featured institutions such as Situations (Bristol/United Kingdom) and Statens Konstråd/Public Art Agency (Stockholm/Sweden).

In 2011, Visible produced the first European award for socially engaged artistic practices and it has since been researching on the physical and theoretical spaces in which these practices can affect our contemporary societies, focusing on the expanding interdisciplinary approach of art and its practitioners within diverse social contexts. The award is assigned through a public jury organized every time within a different contemporary art museum, where a shortlist is selected from a long-list

www.visibleproject.org

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2015

il simbolo della rinascita all’onu • sede del terzo paradiso

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sede del terzo paradiso

third paradise seat

il simbolo della rinascita all’onu

the rebirth symbol at the un N

el 2015 il mondo celebra il 70° anniversario delle Nazioni Unite. La creazione delle Nazioni Unite e l’adozione del loro atto costitutivo furono importanti conquiste in un periodo di guerra e sconvolgimento e, da allora, l’organizzazione ha lavorato instancabilmente per mantenere le promesse dell’atto costitutivo, con numerosi e straordinari successi. Settant’anni più tardi l’umanità continua a dover faticosamente affrontare conflitti, fame, malattie e sfide legate allo sviluppo di un mondo globalizzato e in continuo e veloce cambiamento. Le Nazioni Unite si impegnano a gestire queste sfide nei modi più efficaci e ad adattarsi a questi cambiamenti modernizzando le loro politiche e pratiche, restando allo stesso tempo fedeli alle proprie idee e principi. Da qui, l’idea di usare un simbolo di “rinascita” per trasmettere l’intenzione delle Nazioni Unite di intraprendere un nuovo cammino che porti a un rinascimento della diplomazia e all’impegno in un nuovo inizio. Un simbolo per il 70° anniversario delle Nazioni Unite: un nuovo inizio Il Simbolo della rinascita incarna lo scopo e la missione delle Nazioni Unite: la ricerca di un equilibrio tra idee divergenti, la creazione di un nuovo mondo di armonia attraverso un dialogo tra gli opposti, l’avvicinamento delle diversità, l’ispirazione a governare e fare politica secondo modelli alternativi, la promozione di uno sviluppo inclusivo e sostenibile. Il simbolo, elaborato da Michelangelo Pistoletto, nasce come riconfigurazione del segno matematico dell’infinito e rappresenta la “rinascita” della società – un nuovo mondo in cui la “comunità umana” è unita, il dialogo tra gli opposti è incoraggiato e si raggiungono equilibrio e armonia. Nel simbolo di Pistoletto i cerchi tracciati sono tre: i due cerchi opposti rappresentano il mondo della natura e il mondo della tecnologia, sviluppato dal genere umano attraverso un processo che ha ora raggiunto proporzioni globali, mentre il cerchio centrale che li congiunge rappresenta il grembo generativo del nuovo mondo, il Terzo Paradiso, la “rinascita”. Questo nuovo mondo è

il luogo ideale in cui tecnologia e natura si incontrano in armonia e a cui si può giungere attravero l’impegno da parte del genere umano a lavorare insieme per riconciliare le differenze, individuare un tipo di sviluppo sostenibile, promuovere la pace e creare il dialogo.

cies and practices while staying true to its ideas and principles. Hence the idea of using the symbol of “rebirth”to convey the intention of the United Nations to embrace this new path for diplomacy to undertake a renaissance and symbolically commit to a new start.

La scultura La scultura Rinascita sarà posizionata nel Parco dell’Ariana al palazzo delle Nazioni Unite. Diventerà un promemoria a dipendenti, delegati e visitatori della necessità di “incontrarsi nel mezzo”, di colmare le distanze e di trovare armonia. Come simbolo di un nuovo inizio, la scultura Rinascita è anche legata a un piano strategico del patrimonio per il rinnovo del Palazzo. La scultura segnerà un momento importante e simbolico di “rinascita” del Palazzo e di ciò che rappresenta per la diplomazia, la pace e lo sviluppo del mondo. La scultura sarà inaugurata il 24 ottobre 2015, in occasione del 70° anniversario delle Nazioni Unite. Questo evento ha una forte valenza simbolica nel mostrare la prontezza delle Nazioni Unite a rinnovarsi sia “fisicamente”, attraverso il restauro del Palazzo, sia “intellettualmente”, attraverso nuove idee, un rinnovato entusiasmo e un impegno sempre più forte. La scultura sarà donata da Michelangelo Pistoletto grazie alla mediazione del Governo Italiano; alcuni Ambasciatori dalle cinque regioni delle Nazioni Unite saranno nominati “promotori” della scultura affinché favoriscano la sua visibilità e diffondano il suo messaggio.

A symbol for the UN’s 70th Anniversary: A new start The Rebirth Symbol embodies the purpose and mission of the UN: finding balance between diverging ideas, creating a new world of harmony through a dialogue of opposites, bringing diversity together, providing inspiration for alternative ways of governance and politics, and promoting inclusive and sustainable development. The symbol, developed by Michelangelo Pistoletto, stems from a reconfiguration of the mathematical infinity sign and represents the “rebirth” of society – a new world, where the “human community” is united, dialogue between opposites is fostered and balance and harmony is achieved. This time three circles are drawn: the two opposite circles represent the world of nature and the world of technology, developed by humans through a process that has now reached global proportions; the middle circle is the conjunction of the two and represents the generative womb of a new world, the Third Paradise, the “rebirth”. This new world is the ideal place where technology and nature meet in harmony, and it is reached through the efforts of humans working together to bridge differences, find sustainable development, promote peace and create dialogue.

I

n 2015 the world will celebrate the 70th anniversary of the United Nations. The creation of the United Nations and the adoption of its charter were major achievements at a time of war and upheaval, and the organization has worked tirelessly to fulfill the promises of the charter, with many remarkable successes. Still, seventy years later, mankind continues to struggle with conflicts, hunger, illnesses and other development-related challenges in a fastchanging and globalized world. The United Nations is committed to address these challenges in more effective ways and adapt to these changes by modernizing its poli-

The sculpture The sculpture of “rebirth” will be placed in the Ariana Park at the Palais des Nations. It will be a reminder to staff, delegates and visitors of the need to “meet in the middle”, to bridge distances and find harmony. As a symbol of a new start, the sculpture Rebirth is also linked to the Strategic Heritage Plan for the renovation of the Palais. The sculture will mark an important and symbolic step in the “rebirth” of the Palais, and of what it represents for diplomacy, world peace and development. The sculpture will be inaugurated on 24 October 2015, on the occa-

sion of the 70th anniversary of the UN. This has a very strong symbolic meaning, indicating the readiness of the UN to renew itself, both “physically” through a restored Palais and “intellectually” through new ideas, renewed enthusiasm and reinforced commitment. The sculpture will be donated by Michelangelo Pistoletto through the good offices of the Government of Italy. A group of Ambassadors from the five UN regions will be identified as “champions” of the sculpture to promote its visibility and message.

Gli organizzatori Il progetto è un’iniziativa dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e della Commissione Economica Europea delle Nazioni Unite in collaborazione con la Missione Permanente Italiana presso le Nazioni Unite a Ginevra. L’organizzazione è a cura di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto (Biella, Italia) e Art for the World (Ginevra, Svizzera). I partner I partner dell’evento sono la Direzione dello Sviluppo e la Cooperazione Svizzera, lo Stato e la Città di Ginevra, il CERN, la Fondazione per Ginevra, la Scuola Internazionale di Ginevra e sponsor privati.

The organizers The project is an initiative of the United Nations Office at Geneva (UNOG) and the United Nations Economic Commission for Europe (UNECE) in collaboration with the Permanent Mission of Italy to the United Nations in Geneva. It is organized by CittadellarteFondazione Pistoletto (Biella, Italy) and Art for the World (Geneva, Switzerland). The partners Partners in the event are: Direction du développement et de la coopération (DDC) Suisse, State and City of Geneva, CERN, Fondation pour Genève, International School of Geneva, and private sponsors.

I

n occasione di Arte al Centro 2015, apre al pubblico la più recente tra le rigenerazioni di spazi ex-industriali realizzate da Cittadellarte lungo le sponde del torrente Cervo, grazie all’ispirazione e al sostegno del “Comitato Biellesi per il Terzo Paradiso”. Il comitato, fondato da Claudio Botto Poala, Paolo Botto Poala, Serafino Garella, Angelo Pavia e Rodolfo Rosso (con la presidenza di quest’ultimo), è nato nel dicembre 2013, con lo scopo di promuovere la realizzazione di una sede permanente per le attività legate al Terzo Paradiso e per sviluppare la conoscenza di Michelangelo Pistoletto e del suo pensiero radicandole ulteriormente nella città di Biella, intervenendo sullo stabile dell’ex Lanificio Giuseppe Trombetta di via Cernaia 46. Il Terzo Paradiso, simbolo al centro di innumerevoli progetti in ogni parte del mondo, dall’India a Cuba, dalla Finlandia alla Nuova Zelanda, trova, grazie all’impegno del Comitato, la sua ufficiale collocazione a Biella, in un luogo che si propone di diventare il centro della rete internazionale di attività indirizzate alla trasformazione sostenibile della società. Il comitato Biellesi per il Terzo Paradiso coglie in prima persona lo stimolo portato dal simbolo di Pistoletto: un gruppo di privati cittadini si riunisce e mette in gioco le proprie risorse per sostenere da un lato l’ampia rigenerazione in corso da un ventennio sulle rive del torrente Cervo, dall’altro dando vita al primo luogo permanente di fruizione libera dedicato al Terzo Paradiso, un luogo di raccoglimento laico che stimoli la riflessione sulla necessità di ripensare al nostro rapporto con il pianeta Terra, passando dallo squilibrio distruttivo attuale a un nuovo momento nella storia dell’umanità che ricostruisca l’equilibrio tra natura e artificio attraverso l’impegno responsabile di ciascuno.

O

n the occasion of Arte al Centro 2015, the most recent of the former factory spaces regenerated by Cittadellarte along the banks of the river Cervo opens to the public, thanks to the inspiration and the support of the “Comitato Biellesi per il Terzo Paradiso”. The committee, founded by Claudio Botto Poala, Paolo Botto Poala, Serafino Garella, Angelo Pavia and Rodolfo Rosso (as its president), was born in December 2013 with the aim of promoting the establishment of a permanent site for the activities related to the Third Paradise and for the development of a knowledge about Michelangelo Pistoletto and his thought, further embedding them in the Biellese territory, intervening on the building part of the former Trombetta wool mill in via Cernaia 46. The Third Paradise, symbol at the centre of countless projects around the world, from India to Cuba, from Finland to New Zealand, finds its official collocation in Biella, thanks to the commitment of the Committee, in a place intended to become the centre of the international network of activities aimed at a sustainable transformation of society. The Biellesi per il Terzo Paradiso committee personally appreciates the inspiration carried by Pistoletto’s symbol: a group of private citizens gathers and pledges their own resources for the support of the huge twenty-year work of regeneration along the banks of the river Cervo on one side, and, on the other, for the creation of the first permanent public space dedicated to the Third Paradise, a place of secular meditation favouring the reflection on the need to rethink our relationship with the planet Earth, moving from the present destructive imbalance to a new phase in the history of humanity able to recreate a balance between nature and artifice through each individual’s responsible commitment.


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terzo paradiso - la mela reintegrata

2015

Photo: Gabriele Basilico-FAI

third paradise terzo paradiso The Updated La Mela Reintegrata Apple “I

l simbolo della mela attraversa tutta la storia che abbiamo alle spalle, partendo dal morso, che rappresenta il distacco del genere umano dalla Natura e l’origine del mondo artificiale che si è sviluppato fino a raggiungere le dimensioni totalizzanti di oggi. La mela reintegrata rappresenta l’entrata in una nuova era nella quale mondo artificiale e mondo naturale si ricongiungono producendo un nuovo equilibrio planetario.” M. Pistoletto

Piazza del Duomo

Parco Sempione

Dal 3 al 18 maggio 2015, in occasione dell’inaugurazione di Expo in città, la grande Mela reintegrata di Michelangelo Pistoletto è stata presentata in Piazza del Duomo a Milano, grazie alla collaborazione sviluppata da Fondazione Pistoletto con il FAI – Via Lattea. L’opera è stata donata dall’artista e da Cittadellarte alla Città di Milano e, dopo un percorso attraverso Milano durante i mesi Expo, troverà in dicembre la sua collocazione finale in Piazza Duca d’Aosta, antistante la Stazione centrale. La mela, che nella versione di Piazza del Duomo era costituita da una struttura metallica rivestita da un tappeto di erba naturale, ha “cambiato pelle” in occasione del suo spostamento al Parco Sempione di fronte alla Palazzina Appiani (sede FAI), dove rimarrà fino al mese di ottobre. Nella sua nuova collocazione la Mela si presenta, infatti, ricoperta di tessuti, con una soluzione che lega la ricerca tecnologica sviluppata nel biellese con il lavoro degli artigiani del territorio. Se i tessuti scelti (in elementi della dimensione 50x50 cm) sono tecnologicamente avanzati ed estremamente resistenti per garantire una manutenzione minima dell’opera, l’intero patchwork che cuce i singoli telati per ricoprire l’intera mela è stato, infatti, realizzato dalle mani sapienti degli artigiani biellesi. La Mela reintegrata realizzata da Pistoletto si inserisce nel grande progetto del Terzo Paradiso rappresentando il frutto primordiale, che diventa l’emblema della conciliazione tra natura e artificio attraverso la reintegrazione del morso che, nella tradizione delle religione monoteiste, si associa alla perdita dell’Eden. Mutando di pelle a ogni nuova collocazione (in Piazza Duca d’Aosta sarà rivestita di argilla), la Mela ci ricorda anche come la costruzione del Terzo Paradiso possa essere declinata e sviluppata, da ciascuno e in ogni luogo, con caratteristiche uniche ma coerenti con il disegno generale della trasformazione responsabile della società.

“T

he symbol of the apple runs through all of our history, starting from the bite, which represents the detachment of humankind from nature and the origin of the artificial world, which has developed until reaching today’s totalizing dimensions. The Updated Apple represents the entrance into a new era in which artificial and natural worlds join back together producing a new planetary balance.” M. Pistoletto

From 3rd to 18th May 2015, on the occasion of the opening of Expo in città, Michelangelo Pistoletto’s huge Updated Apple was presented in Milan’s Piazza Duomo, thanks to the collaboration developed by Fondazione Pistoletto with FAI – Via Lattea. The work has been donated by the artist and Cittadellarte to the City of Milan, and after being relocated throughout Milan over the Expo months, in December it will find its final location in Piazza Duca d’Aosta, in front of Milan’s Central Station. The apple, which in the version displayed in Piazza Duomo consisted in a metallic structure covered with a layer of natural grass, has “changed its skin” on the occasion of its repositioning in the Parco Sempione, opposite the Palazzina Appiani (FAI’s offices), where it will stay till October. In its new location the Apple is covered in textile material instead, a solution which links the technological research developed in the Biellese with the work of artisans from the territory: if the fabric chosen (in 50x50 cm square elements) is technologically advanced and extremely resistant in order for the work to require the least maintenance, the work of sewing the patches together to cover the apple has been realized by the skilful hands of artisans from the Biellese. Pistoletto’s Updated Apple is part of the big project of the Third Paradise since it represents the primordial fruit, which becomes the emblem of a reconciliation between nature and artifice through the “reintegration” of that morsel which, in the tradition of the monotheist religions, is associated to the loss of Eden. Changing skin at each new location (it will be covered in clay in Piazza Duca d’Aosta), the Apple also reminds us of how the construction of the Third Paradise can be declined and developed, by anybody and anywhere, with its own peculiar features but still coherently with the general plan of a responsible transformation of society.

Cittadellarte – Fondazione Pistoletto raneità: il rapporto tra individuo e consesso sociale, tra libertà e responsabilità, tra autonomia e appartenenza, tra appropriazione e condivisione, la sostenibilità dei sistemi economici, l’etica dei modi della convivenza, la formazione e la motivazione all’impegno diretto per il cambiamento portato in ogni ambito della vita sia a livello individuale, sia nelle dimensioni organizzate e collettive, da quelli più profondi come il campo della spiritualità e della politica a quelli più pratici come l’economia, la moda, l’architettura, l’alimentazione.

In un complesso industriale otto- e novecentesco, al centro del distretto laniero biellese, ancora di rilievo mondiale per qualità ed eccellenza, Michelangelo Pistoletto (massimo artista italiano vivente secondo la pubblicazione L’arte contemporanea italiana nel mondo: analisi e strumenti / Pier Luigi Sacco, Walter Santagata, Michele Trimarchi, Milano: Skira, 2005 promossa dal Ministero dei Beni Culturali, Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2003 ed insignito del Premio Imperiale del Giappone “Nobel per le Arti” nel 2013) ha avviato negli anni ’90 e realizzato, insieme a un gruppo di ricercatori ed esperti, un laboratorio collettivo; un’organizzazione dove confluiscono non solo artisti, ma anche promotori della sostenibilità nel mondo della moda, imprenditori sociali che sviluppano filiere di economia solidale partendo dalla terra e dall’agricoltura, architetti impegnati nella progettazione e realizzazione di moduli abitativi sostenibili e altri brillanti operatori impegnati in ogni campo in cui l’intelligenza umana sia chiamata ad interagire con la saggezza della natura. A Cittadellarte i diversi campi di conoscenza e attività si connettono per affrontare le grandi sfide della contempo-

In a 19th and 20th century industrial complex, at the centre of the Biellese wool district, still globally relevant for quality and excellence, Michelangelo Pistoletto (the major living Italian artist according to the publication L’arte contemporanea italiana nel mondo: analisi e strumenti / Pier Luigi Sacco, Walter Santagata, Michele Trimarchi, Milano: Skira, 2005 promoted by the Ministry for Cultural Heritage, Leone d’oro to the career at the 2003 Venice Biennale and awarded Japan’s Praemium Imperiale “Nobels for Arts” in 2013) has realized, starting in the ’90s and with the help of a group of researchers and experts, a collective laboratory: an organization which gathers not only artists, but also promoters of sustainability in the fashion world, social entrepreneurs who develop supply chains of ethical economy starting from the earth and agriculture, architects engaged in planning and building sustainable housing modules, and other brilliant operators engaged in every field in which human intelligence is called to interact with nature’s wisdom. In Cittadellarte the different fields of knowledge and activity connect to face jointly the great challenges of contemporaneity: the relationship between individual and society, between freedom and responsibility, between autonomy and belonging, between appropriation and sharing, the sustainability of the economical systems, the ethics of the ways of coexisting, the education and motivation to contribute to generate a change in every sector of life both in its individual and in its organized and collective dimension, from the deepest spheres like spirituality and politics to the most practical ones like economics, fashion, architecture, food.

President Giuliana Carusi Setari Vice President Maria Pioppi Artistic Director Michelangelo Pistoletto Director Paolo Naldini Exhibition coordination Juan Esteban Sandoval assistants Grazia Amendola Exhibition setting up Lorenzo Gnata Exhibition Project Manager Alessandro Lacirasella Press and Communications Office Margherita Cugini assistant Giulia Marostica Translations Elena Pasquali Museum Mediator and Community outreach / engagement Luca Furlan

Education Office | Unidee programme director and curator Cecilia Guida programme coordinator Elisa Tosoni assistant to the director Giulia Crisci Cittadellarte Fashion b.e.s.t. Olga Pirazzi assistant Alessia Di Vita Politics Office | Love Difference Filippo Fabbrica, Emanuela Baldi Production & Design Office and Nourishment Office Armona Pistoletto, Enrico Rey Geographies of Change Francesco Bernabei cafeteria luogoComune Cooperativa L’altromercato

Graphic Design Liudmila Ogryzko

Administration Roberto Melis, Luciana Friaglia, Annalisa Marchioro

Web Daniele Garella

Archive Marco Farano

System Administration Leonardo Buffa

Store Elena Pasquali

Architecture Office | n.o.v.a.civitas Emanuele Bottigella, Tiziana Monterisi, Armona Pistoletto assistants Elia Sbaraini, Michele Severini, Dario Zordan Didactics Elena Rosina Workshops assistants Dana Caramori, Nikla Ongaro

ORARI terme culturali / terme culturali opening time: dal martedì al venerdì / from Tuesday to Friday dalle 10.00 alle 17.00 / from 10 am to 5 pm (+39 015 0991461; +39 015 28400) sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00 / Saturday and Sunday from 11 am to 7 pm. lunedì chiuso / closed on Monday cafeteria: aperto tutti i giorni a pranzo. serate su prenotazione e “a progetto” / open every day for lunch, only on reservation and for projectual events in the evenings

Per contatti / Contact us: fondazionepistoletto@cittadellarte.it - +39 015 28400 - www.cittadellarte.it

Via Serralunga 27 - 13900 Biella - Italy

Library Elena Rosina Facilities Salvatore Falcone, Sandra Ottino In partnership with Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Fondazione CRB

cittadellarte edizioni, Biella, 2015.

Stampa su carta certificata / Printed on paper certified F.S.C. Forest Stewardship Council, E.C.F. Elemental Chlorine Free euro

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