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2014 V i a S e r r a l u n g a 2 7 - 1 3 9 0 0 B i e l l a - I t a l y - t e l . + 3 9 0 1 5 2 8 4 0 0 - f o n d a z i o n e p i s t o l e t t o @ c i t t a d e l l a r t e . i t - w w w. c i t t a d e l l a r t e . i t
L
a rassegna Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile (giunta quest’anno alla XVII edizione) è un contenitore in cui confluisce la gran parte delle attività di Cittadellarte attualmente in corso. È come una forma aperta e trasparente di “bilancio e rilancio” con cui la nostra organizzazione condivide i progressi realizzati dall’anno precedente sui progetti già avviati oppure le ragioni e i modi dei nuovi cantieri che si sono aperti dall’edizione precedente o che si avviano proprio con l’inaugurazione della rassegna stessa. Diversamente dall’attuale moda dell’audience development, siamo concentrati sul coinvolgimento e sulla condivisione delle
comunità con cui siamo o entriamo in contatto, ma soprattutto sulla collaborazione nell’attivare cantieri di democrazia in prima persona (Demopraxia). La dimensione locale, naturalmente, è essenziale: si sviluppa sul territorio del Biellese e della Regione Piemonte con i progetti Let Eat Bi (recentemente costituitosi in associazione e in procinto di inaugurare il primo nuovo campo) e ARTInRETI (che dopo un anno di incontri di autoformazione ha attivato un tavolo di lavoro con le università di Milano e Torino sulla legge del 2% e lancia la prima sessione de Il gioco del loco - il gioco dell’arte pubblica), con il Cantiere Hackunito in cooperazione con l’Università di Torino, con la Cooperativa L’altromercato (che cogestisce lo
spazio conviviale a Cittadellarte), con Corpo Locale e Concept (progetti rivolti alle arti del corpo), con l’inaugurazione dell’area co-working, con lo sviluppo dei corsi di musica Suzuki, con la collaborazione con il GasB e Agrozero, il FAI delegazione di Biella, Viaggiemiraggi, Biellese in Transizione, Fondo Tempia e Finisterrae; realtà, quest’ultime, indipendenti, connesse operativamente (e a varia intensità) con la nostra attività, ma profondamente con la nostra visione. Naturalmente, poi, coltiviamo il rapporto con decine di scuole di ogni ordine attraverso i laboratori didattici che portano, a volte, a progetti specifici come nel caso del Liceo Artistico di Biella e dell’installazione dedicata al Terzo Paradiso, realizzata con
sedute ideate dai ragazzi stessi e destinate al terrazzo del nuovo ospedale di Biella; senza dimenticare la rubrica I Cantieri della Trasformazione pubblicata per 30 settimane sul giornale La Nuova Provincia di Biella. Coerentemente con il progetto guida del Terzo Paradiso, i programmi di Cittadellarte considerano proprio territorio il Pianeta: le nostre attività si svolgono, dunque, anche in contesti molto lontani, oppure attraverso reti globali o, infine, in rapporto con enti e istituzioni di livello mondiale. Spesso, invero, i piani si intrecciano: come nel caso della piattaforma Cittadellarte Fashion B.E.S.T. (Bio Ethical Sustainable Trend) che aggrega decine di aziende prevalentemente biellesi
e sviluppa un programma mirato a definire standard internazionali per le filiere della moda sostenibile in collaborazione con il Dipartimento Foreste del Settore Economia delle Nazioni Unite di Ginevra, insieme all’Authority Tessile e Salute e alla Camera Nazionale della Moda Italiana. Oppure con il progetto Visible, in partnership con Fondazione Zegna, che, nella “giuria come evento pubblico” tenutasi al Van Abbemuseum di Eindhoven, ha attribuito il Visible Award al progetto The Silent University (attivo a Londra, Stoccolma e Parigi), che offre ai rifugiati e agli emigranti in esilio la possibilità di condividere le loro competenze professionali nei paesi di emigrazione. L’intreccio globale e locale si sviluppa anche, in modo evi-
What’s the problem? economy
5 percorsi attraverso le Geografie della trasformazione
cantieri di trasformazione urbana p.3
il gioco del loco p.4
visible. On Display p.4
cittadellarte uffizi p.5
Lana + Savettiere Architetti: infografica che rappresenta la percentuale di progetti in ogni categoria di Geografie della Trasformazione, in ogni continente. Lana + Savettiere Architetti: info-graphic representing the percentage of projects in each category of Geographies of Change for each continent.
terzo paradiso coltivare la città p.6
dente, nel progetto Geografie della Trasformazione, disegnate da soggetti che di fatto stanno praticando un diverso modello di sviluppo nei più vari settori, dall’energia alla salute, dai sistemi urbani alle filiere produttive (manifatturiere, agroalimentari e della conoscenza), fino ai sistemi di governance e all’economia. In riferimento a questo progetto, nelle mostre di quest’anno diamo conto del risultato di un esperimento che corrisponde alla natura di Cit-
tadellarte come organismo attivo e non accademico. Abbiamo considerato i più di 700 soggetti che compongono la piattaforma Geographies of Change come dei neuroni e li abbiamo “messi in funzione” tutti sul medesimo “pensiero”, rivolgendo loro una domanda: “in che modo state affrontando nella vostra pratica il problema economico globale?” Abbiamo ricevuto un centinaio di feedback e decine di risposte molto articolate. Un workshop di
designer e artisti (Alejandro Vásquez Salinas, Lana+Savettiere Architetti, Marcella Toninello e Patrizio Cardella, ARDES Progetti, AndreaScarpellini), sempre coordinato da un economista, ha rielaborato i segnali ricevuti in un “discorso” (che abbiamo intitolato What’s the problem? Economy), e nei prossimi mesi la mostra svilupperà un percorso di interazione con soggetti locali attivi sulla medesima lunghezza d’onda del discorso stesso, che diventerà dunque un
dialogo su due piani contemporanei: da una parte, a livello locale, nel lavoro con le e su le reti di soggetti impegnati nella trasformazione sociale responsabile; dall’altra parte nell’obiettivo di rivisitare, partendo dal basso, i codici di Agenda 21 in sinergia con i decisori internazionali. Il confronto con quest’ultimi soggetti è sempre più frequente nelle pratiche che Cittadellarte realizza, come nel caso del Cantiere della Trasformazione el Puente_ lab in
corso a Medellín ormai da diversi anni che ha portato quest’anno nell’ambito del Programma Culturale Collaterale all’evento WUF-World Urban Forum (organizzato dall’ONU proprio a Medellín) il progetto A Life in Common, laboratorio di ricerca e di intervento nello spazio urbano avviato nell’ambito della rassegna Arte al Centro, XV edizione. Questo intreccio locale globale caratterizza gran parte delle prosegue a pag. 2
unidee p.7
2
What’s the problem? economy
segue da pag. 1
attività di Cittadellarte: il progetto Rebirth-day è costituito dall’insieme di centinaia di iniziative che si sono attivate per dare vita (prevalentemente, ma non soltanto, nella giornata delle Rinascita, il 21 dicembre) a un’opera globale, naturalmente dedicata al Terzo Paradiso, il cui Simbolo è reinterpretato in tutte le suddette iniziative. Il progetto del Terzo Paradiso è, forse per eccellenza, l’attività in cui il globale si compenetra nel locale: la rassegna è l’occasione per raccontare come prenda quest’anno corpo la sperimentazione dell’organismo costituito dalle Ambasciate del Terzo Paradiso, presidi che rispondono alla visione globale espressa dal Simbolo sulla base di una propria vocazione, indirizzata (per esempio) alla cura della terra (come con l’iniziativa Coltivare la città inaugurata a Milano con il Cantiere Superortopiù e già estesa a Venezia e Venaria) o all’educazione o al paesaggio, e realizzano un programma/progetto che assume il significato di Cantiere del Terzo Paradiso. Bilancio e rilancio, infine, sono parole chiave per descrivere gli sviluppi del programma dell’Università delle Idee: è passato quasi un ventennio da quando esso si è costituito rispondendo alle scenario degli anni ’90, caratterizzato dalla globalizzazione. Il modello di residenza Unidee offriva ai giovani artisti l’opportunità di fare un’esperienza in un gruppo altamente differenziato per provenienza e cultura, l’occasione di “entrare nel mondo globalizzato”. Questo modello è ormai molto diffuso, tanto che molti artisti rischiano di venirne intrappolati e passare di residenza in residenza, vivendo dunque in uno stato di sospensione e distacco dal contesto al quale appartenevano. Eppure è oggi massimamente necessario che gli artisti siano in grado di abitare il contesto e di svolgere in esso il loro ruolo di artivatori: la nuova Università delle Idee risponde a questa necessità e passa da un modello di residenza / palestra temporanea, dedicata a un ristretto gruppo di partecipanti, a una Centrale Energetica di costante riferimento per una sempre più ampia comunità di practitioners che sviluppano nelle proprie “ecologie locali” progetti di impegno del potenziale trasformatore che la responsabilità comporta. I moduli formativi sono brevissimi, intensi e altamente specifici. Sono come dei corsi di aggiornamento che consentono ai partecipanti di prendere le distanze dall’operatività ravvicinata della propria pratica e di riflettere insieme a un “gruppo di pari”, con la guida di un mentore che trasmetta loro alcune specifiche tecniche o metodologie. I partecipanti non devono pertanto abbandonare il proprio contesto, se non per una settimana alla volta, seguendo un percorso di interazione con Cittadellarte che può dipanarsi secondo la categoria della durata, parola chiave nell’elaborazione concettuale che Pistoletto e Cittadellarte conducono attualmente (le cui tracce si possono raccogliere online nel Manifesto Omniteismo e Democrazia) e che risuona con il termine francese per indicare la sostenibilità, durabilitè. È dunque una strategia di durabilità che guida il programma di Cittadellarte nel 2014 e che la XVII edizione di Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile racconta e riporta non tanto all’attenzione del pubblico, quanto alla condivisione con le comunità che hanno co-realizzato il programma stesso e con quelle che vorranno progettare e realizzare insieme quello dell’anno in corso e prossimo futuro.
Paolo Naldini Direttore Cittadellarte - Fondazione Pistoletto
2014
What’s the problem? economy 5 paths through the Geographies of Change
probably the activity par excellence in which the global penetrates into the local: Art at the Centre is the occasion to tell how we are at the moment experimenting with a new organism represented by the Embassies of the Third Paradise, strongholds answering to the global vision expressed by the Symbol on the basis of a vocation addressed, as an example, to the care of the earth (like with the initiative Farming the City, launched in Milan through the Working Site Superortopiu’ and which has already reached Venice and Venaria) to education or to the landscape, and realizing a programme/project representing a Working Site of the Third Paradise.
Mappatura dei progetti di Geografie della trasformazione / Geographies of Change projects’ mapping.
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he event Art at the Centre of a Responsible Social Transformation (this year at its XVII edition) is a vessel which collects most of Cittadellarte’s ongoing activities. It is like an open and transparent form of “report and relaunch” through which our organization shares the progress of the previous year on already active projects, or the reasons and methods behind the new working sites which are in fact taking off with the opening of the event itself.
Contrary to the current trend of audience development, we concentrate on involving and sharing with the communities we are or get in contact with, but mainly on cooperating for the activation of working sites of democracy in first person (Demopraxy). The local dimension is of course essential: it develops on the Biellese / Piedmontese territory with the projects Let Eat Bi (recently established and about to open its first new field) and ARTInRETI (which after a year of self-educational meetings has activated a collaboration with Milan and Turin universities on the 2% law, and launches the first session of Il gioco del loco - the game of public art), with the Hackunito working site, in cooperation with Turin University, with the Cooperative L’altromercato (which co-manages a convivial space in Cittadellarte), with Corpo Locale and Concept (projects dedicated to the arts of the body), with the opening of a co-working space, with the development of Suzuki
courses of music, with the collaboration with GasB and Agrozero, the local FAI delegation, Viaggiemiraggi, Biellese in Transizione, Fondo Tempia and Finisterrae; these last are independent realities in various degrees logistically connected with our activity, but deeply connected with our vision. Of course we cultivated a relationship with dozens of schools of every order through didactic laboratories, sometimes generating specific projects, like in the case of the Artistic High School of Biella and the installation dedicated to the Third Paradise realized with seats designed by the students and destined to the terrace of the new hospital; also we don’t have to forget the column The Working Sites of Transformation, published for 30 weeks on the local newspaper La Nuova Provincia di Biella. In line with the leading project of the Third Paradise, Cittadellarte’s programmes consider the Planet their territory: our activities sometimes take therefore place in faraway contexts, on global networks or in collaboration with organizations and institutions at an international or worldwide level. The two levels often intertwine, like in the case of the platform Cittadellarte Fashion B.E.S.T. (Bio Ethical Sustainable Trend), which gathers dozens of companies mainly from Biella and at the same time develops a programme aimed at defining international standards for supply chains of sustainable fashion, in collaboration with the Department of Forests of the Economy Sector of the United
Nations in Geneva, with the Textile and Health Authority and with the Italian National Chamber for Fashion. Or in the case of Visible Project, in partnership with Fondazione Zegna, which, in the “panel as public event” held at the Van Abbemuseum in Eindhoven, assigned the Visible Award to the project The Silent University (active in London, Stockholm and Paris), which gives refugees and exiled emigrants the opportunity to put to good use their professional skills in the countries receiving them. The coexistence of global and local is evidently expressed in the project Geographies of Change, outlined by subjects actually practising a new development model in the most diverse sectors, from power to health, from urban systems to productive supply chains (manufacturing, agricultural and cultural) to governance systems and economy. In reference to this project, this year’s exhibitions show the results of an experiment in line with Cittadellarte’s nature of an active (as opposed to academic) organism. We have considered the over 700 subjects part of the platform geographies of change as neurons and we have “activated” all of them on the same “thought”, asking them: “In what way are you facing the global economic problem in your practice?”. We have received about a hundred feedbacks and dozens of very articulated answers. A workshop of designers and artists (Alejandro Vásquez Salinas, Lana+Savettiere Architetti, Marcella Toninello e Patrizio Cardella, ARDES Progetti, AndreaScarpellini), coordinated by
an economist, has elaborated the signals received into a discourse (which we have called What’s the problem? Economy), and in the next months the exhibition will develop an interactive path with local subjects active on the same wavelength of the discourse, which will then become a dialogue at two different levels: on one side, at a local level, working with and on the network of subjects engaged in responsible social transformation; on the other, with the objective of revisiting, starting from the bottom, the codes of Agenda 21, in synergy with international decision makers. The dialogue with the latters is more and more frequent in the practices Cittadellarte realizes, for example in the context of the Working Site of Transformation el Puente_lab, which has been in progress in Medellín for years. Earlier this year el Puente_lab has presented the project A Life in Common (a laboratory of research and action in urban space started as part of the XV edition of Art at the Centre) at the WUF (World Urban Forum, organized by the United Nations in Medellín itself), as part of the Collateral Cultural Programme. The local-global dichotomy characterizes most of Cittadellarte’s activities; the project Rebirth-day consists of hundreds of initiatives which generated (mainly, but not only, on the 21st December, the day of Rebirth) a really global work dedicated to the Third Paradise, whose Symbol is interpreted throughout all these actions. The project of the Third Paradise is
Evaluation and relaunch are, finally, key words to describe the development of the programme of the University of Ideas: it was constituted almost 20 years ago, on the background of the ’90s, a period characterized by globalization. The model of the Unidee residency offered young artists the opportunity to experience a highly differentiated group of proveniences and cultures, the opportunity to “enter into a globalized world”. This model is now very common, so much so that the artists are running the risk to become entrapped in it, moving from one residency to the next, living in a suspended state of detachment from the environment they belonged to. And yet, today it is absolutely necessary for the artists to be able to experience the context and to play their role of artivators in it: the new University of Ideas answers to this needs and moves from a model of temporary residency / training ground dedicated to a restricted group of participants, to a Power Plant working as a constant point of reference for a wider and wider community of practitioners, who develop projects of commitment to the power of transformation which responsibility entails, in their own “local ecologies”. The formative modules are extremely short, intense and specific; they are like refresher courses allowing the participants to distance themselves from the actual operations of their own practices and to reflect together with a peer group guided by a mentor passing on a few specific techniques and methodologies. The participants need to abandon their environments only for a week, following an interactive path with Cittadellarte, which can unravel according to a duration, key word in the conceptual elaboration that Pistoletto and Cittadellarte are currently carrying out (whose traces can be found in the Manifest Omnitheism and Democracy, available online), and resounding with the French word for sustainability, durabilitè. Leading Cittadellarte’s 2014 programme is therefore a strategy of durability which the XVII edition of Art at the Centre of a Responsible Social Transformation reveals, bringing it not so much to the attention of the public as to a sharing with the community who has corealized the programme itself and with the subjects who might want to plan together the current and future programme.
Paolo Naldini Director Cittadellarte - Fondazione Pistoletto
Cantieri / Working Sites
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Cantieri di trasformazione U r b a n T r a n s f o r m at i o n urbana W o r k i n g S i t e s Torino / Turin
Medellín
Tram di Progetto Diogene, rotonda di Corso Verona, Torino / Progetto Diogene’s Tram, roundabout in Corso Verona, Turin. Photo: auroraMeccanica
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n occasione di Hackathon, manifestazione che si è svolta a Torino tra il 12 e il 17 maggio 2014, Cittadellarte - Fondazione Pistoletto ha realizzato il progetto ART_WORKS?, invitando constructLab, Progetto Diogene e Roberto Fassone/Dotventi come attivatori di un processo artistico capace di intervenire nel rapporto città-università. A partire dagli abitanti del quartiere Aurora di Torino, confinante con il nuovo Campus Luigi Einaudi e con la partecipazione di alcune scuole di quartiere, di studenti universitari, della Facoltà di Architettura di Torino e dell’Accademia di Belle Arti, sono stati organizzati incontri attraverso cui si è cercato di tracciare una mappatura dei bisogni sociali del territorio, con l’obiettivo di portare la grammatica dell’arte contemporanea all’interno dell’Università, permeandone i luoghi e contaminandoli. Il progetto ART_WORKS? si è, quindi, articolato in un processo di progettazione partecipata di installazioni, coprodotte dagli artisti e dai diversi soggetti coinvolti. Durante la settimana di Hackathon, il collettivo di constructLab si è trasferito nella rotonda di Corso Verona, sede del tram di Progetto Diogene, per realizzare le strutture/oggetti/mobili/arredi urbani decisi negli incontri pubblici con la cittadinanza che, al termine dell’Hackathon, sono stati installati in luoghi pubblici del quartiere e in parte rimarranno come spazi funzionali all’interno del Campus. ConstructLab, a partire dagli input di Cittadellarte e attraverso un workshop di autocostruzione, ha realizzato un luogo d’incontro, un’aulaAperta, dove un programma di dis-corsi ha coinvolto, tra i diversi relatori, anche le facoltà dell’università; il programma ha titolo Art Prism, ed è dedicato al tema del cibo che, come un raggio di luce attraverso un prisma, viene scomposto dall’approccio artistico in diverse sfumature (potenzialmente infinite) ciascuna delle quali è portatrice di specifiche illuminanti caratteristiche. Contemporaneamente, in via Po, negli spazi di UNITO, il progetto sibi ha allestito sibi Gymnasium. sibi, progetto di Roberto Fassone, che per #HackUniTO è stato affiancato dagli urban game designer di Dotventi, è un software in grado di generare miliardi di set di istruzioni per creare artefatti creativi. L’incontro con UNITO è incentrato sull’ipotesi che la vision e la pratica sviluppate da Cittadellarte possano trovare forme e metodi per sciogliere il proprio potenziale di innovazione e trasformazione sociale nelle articolazioni dell’organismo dell’Università di Torino, raccogliendo il potenziale innovativo e demopratico di percorsi artistici co-realizzati, favorendo momenti di ripensamento delle metodologie didattiche tradizionali all’interno dei dipartimenti UniTo.
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n the occasion of Hackathon, an event which took place in Turin from 12th to 17th May 2014, Cittadellarte - Fondazione Pistoletto realized the project ART_WORKS?, inviting constructLab, Progetto Diogene and Roberto Fassone/Dotventi as activators of an artistic project able to intervene in the relationship between city and university. The inhabitants of Turin neighbourhood Aurora, an area bordering with the new Campus Luigi Einaudi, with the participation of a few schools from the local area and university students from Turin Department of Architecture and the Fine Arts Academy, arranged meetings in which they tried to map the social needs of the territory, with the objective of taking the grammar of contemporary art into universities, pervading and contaminating the places. The project ART_WORKS? is articulated in a process of participative planning of installations, co-produced by the artists and the various subjects involved. During the Hackaton week the collective constructLab moved into the roundabout in Corso Verona, site of the tram of Progetto Diogene, to realize the structures/objects/furniture/urban furniture agreed with the citizenry over public meetings. At the end of the Hackaton, the works were installed in public areas of the neighbourhood, where some of them will remain as functional spaces within the Campus. ConstructLab, prompted by Cittadellarte and through a workshop of self-construction, created a meeting place, an aulaAperta, where a programme of discourses involved, among other speakers, the university departments; the programme is named Art Prism, and it’s dedicated to nourishment that, as a ray of light going through a prism, is decomposed by the artistic approach in diverse hues (theoretically an unlimited number of them), each bearing specific illuminating features. At the same time, in via Po, in UNITO’s spaces, the project sibi set up sibi Gymnasium. sibi, a project by Roberto Fassone, who on the occasion of #HackUniTO collaborated with Dotventi urban game designers, is a software able to generate billions of sets of instructions to make creative objects. The co-operation with UNITO is centred around the theory that the vision and the practice developed by Cittadellarte can find forms and ways to release their innovative power of social transformation into the articulations of the organism of the University of Turin, gathering the innovative and demopractical potentials of co-realized artistic paths, favouring opportunities to rethink traditional didactic methodologies within UniTO’s departments.
Campus Luigi Einaudi durante gli interventi, Torino / Interventions in Campus Luigi Einaudi, Turin. Photo: auroraMeccanica
Allestimento itinerante di A Life in Common, Medellín / A Life in Common’s mobile setting up, Medellín. Photo: J.E.S.
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ell’aprile 2014, si è svolto il World Urban Forum (WUF) a Medellín (Colombia). Per la sua settima edizione, l’evento biennale, organizzato da UN HABITAT (United Nations Human Settlements Programme), ha riunito più di 10,000 partecipanti – capi di stato, governatori, sindaci, la comunità internazionale, professionisti e settore privato – da oltre 130 paesi del mondo per discutere il futuro globale dell’ambiente urbano. L’evento si è concentrato principalmente sullo sviluppo di progetti “dall’alto verso il basso” che affrontano e discutono di “equità urbana” e “città per la vita”. Per il WUF, Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, STEALTH.unlimited ed El_puente Lab hanno sviluppato ulteriormente e presentato la mostra-ricerca A Life in Common, che espone esempi stimolanti di trasformazioni urbane “dal basso verso l’alto”, partite da pratiche e organizzazioni artistiche e culturali. Il risultato è stato una mostra itinerante (che ha sfruttato mezzi locali e materiali riciclati) che si è presentata in molteplici luoghi – cominciando dalla sala conferenze del centro convegni Plaza Mayor, spostandosi nelle università e all’interno di alcuni dei quartieri esemplari della città (come Moravia). La mostra ha costituito un luogo di incontro per la mediazione degli esempi in esposizione, dedicato ai partecipanti al WUF e alle diverse comunità, partendo dall’idea che le città sono il terreno dove i nuovi conflitti sociali divengono evidenti – e saranno in definitiva risolti. La mostra A Life in Common guarda ad aspetti chiave della vita urbana ed esamina alcune delle vie più spregiudicate (o a volte solo provocatoriamente pragmatiche) attraverso cui l’arte e la cultura possono ridefinire le nostre città in termini di come viviamo – abitazioni, di come produciamo – economia, delle risorse che abbiamo a disposizione – cibo, di energia o di politiche della città – la presa di decisioni in modo collettivo, tra le altre. La mostra non ha solo evidenziato l’impegno dei soggetti presentati ma ha guardato anche a come funzionino tali iniziative che coinvolgono punti di vista dal basso sulle città e sulle energie – che non partano da un impulso professionale – dei loro abitanti, comparandole ai progetti amministrativi verticistici su quali siano le nuove competenze ottenute e i motivi per cui esse siano importanti da coinvolgere nel pensare al futuro delle nostre città.
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n April 2014 the World Urban Forum (WUF) took place in Medellín, Colombia. For the 7th time this bi-annual event, organised by UN HABITAT (United Nations Human Settlements Programme), brought together more than 10,000 participants – heads of state, governors, mayors, the international community, professionals and the private sector – from over 130 countries, to discuss the future of urban environment worldwide. The event predominantly focuses on top-down development projects that tackle and discuss “urban equity” and “cities for life”. For the WUF, Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, STEALTH.unlimited and El_puente Lab further developed and presented the research exhibition A Life in Common, which features inspiring examples of bottom-up urban transformations, initiated through cultural and artistic practices and organisations. The result was a mobile exhibition (using local trucks and recycled materials) taking place at different sites – starting from the conference site Plaza Mayor convention centre, moving to universities and entering also some of the most paradigmatic neighbourhoods (like Moravia). The exhibition constituted a meeting place for mediation of the exhibited examples, dedicated to the WUF participants and the different communities, starting from the idea that cities are the terrain where the new conflicts in society are becoming visible – and will ultimately get settled. The exhibition A Life in Common looks at key aspects of urban life and examines some of the daring or sometimes just provokingly pragmatic ways in which art and culture can re-define our cities, in terms of how we live – housing, how we produce – economy, the resources we have at hand – food, the energy or the politics of the city – collective decision making, to name a few. The exhibition did not just highlight the commitment, but also looked at how such initiatives, involving bottom-up views on the cities and on the energies – not starting from a professionally determined drive – of their inhabitants work compared to top-down, administration initiated projects, what their newly gained competences are, and why it is important to take them into consideration when thinking about the future of our cities.
Allestimento itinerante di A Life in Common, Medellín / A Life in Common’s mobile setting up, Medellín. Photo: J.E.S.
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il gioco del loco • visible. on display
Il gioco del loco il gioco dell’arte pubblica the game of public art a cura di / curated by artinreti
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el 2012, nell’ambito della XV edizione della rassegna Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile, Cittadellarte ha realizzato la mostra ARTInRETI: pratiche artistiche e trasformazione urbana in Piemonte, con l’obiettivo di mappare pratiche e ricerche artistiche ideate e prodotte da realtà istituzionali e indipendenti operanti in Piemonte, regione in cui, da anni, sono attivi numerosi progetti che indagano la relazione complessa tra arte e sfera pubblica. A partire da tale mostra/ricerca, ARTInRETI è, oggi, una piattaforma discorsiva aperta, percorso di auto-formazione e di condivisione che si sviluppa attraverso incontri itineranti volti alla messa a fuoco di concetti e di progettualità che si misurano con i mutamenti dell’esistente. Le metodologie attivate nell’ambito di ARTInRETI documentano quanto, in tempi di pre-crisi, il territorio abbia dato forma a un milieu culturale diffuso di esperienze significative in merito all’immaginario di eterogenee comunità urbane. È a partire da queste pratiche che ARTInRETI intende interrogarsi sul ruolo delle istituzioni, e in particolare sulle politiche culturali intese come forma di cultural responsibility. Dialettiche responsabili che l’artista – come il curatore e tutti gli operatori della cultura – mettono in gioco quando decidono di attivare situazioni nell’ambito della sfera pubblica.
Al termine ormai abusato di partecipazione, il gruppo di lavoro ha sostituito un’idea di trasformazione nella quale è attiva una dinamica dialogica che, senza mai rimuovere il conflitto – elemento costitutivo di un reale processo di emancipazione civica – interroga il concetto di sfera pubblica, intesa come terreno capiente e permeabile che accoglie riflessioni mosse da urgenze e desideri di tante e differenti comunità temporanee. Nel corso di tre anni, ARTInRETI si è interrogata – invitando a giornate di autoformazione esperti e progetti artistici sia italiani sia internazionali – su alcuni temi strategici per quel che concerne le politiche del futuro urbano e della cultura. Dagli interrogativi sollevati e dalla volontà di restituire al pubblico l’intero processo di ARTInRETI, nasce nel 2014 Il gioco del loco, presentato durante la XVII edizione di Arte al Centro, con l’obiettivo di portare alla luce le criticità sottese all’operare nello spazio pubblico, non limitandosi ai luoghi semantici intorno cui costruire una possibile condivisione di significati. Il gioco costruisce un ambiente dialogico con al centro 6 argomentatori che propongono il proprio pensiero per 15 minuti, a partire dalle carte da gioco riportanti ciascuna una delle 30 domande sul’arte pubblica generate dal dibattito interno di ARTInRETI. Attorno agli argomentatori si trovano 30 practitioner (professori, artisti,
curatori, dirigenti di istituzioni culturali, amministratori regionali e comunali, giornalisti…) il cui ruolo è di scrivere, in un minuto, una risposta alla prima esposizione; ogni argomentatore sceglie poi una o più risposte da commentare per altri 10 minuti. Finita questa fase si passa all’argomentatore successivo e si continua a sviluppare il dialogo.
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n 2012, in the context of the XV edition of the event Art at the Centre of a Responsible Social Transformation, Cittadellarte realized the exhibition ARTInRETI: artistic practices and urban transformation in Piedmont, with the objective of mapping artistic practices and researches devised and produced by institutional and independent realities operating in Piedmont, a region in which a lot of projects investigating the complex relationship between art and public sphere have been activated for years. Starting from this exhibition/research, ARTInRETI has become an open discoursive platform, a path of self-education and sharing which develops through itinerant meetings focused on concepts and projectualities tackling the changes the world is undergoing. The methodologies activated in the context of ARTInRETI reveal how, in time of pre-crisis, this territory has generated a spread cultural milieu of meaningful experiences with regards to the ideals of the most diverse urban communities. Starting from these practices ARTInRETI means to question the role of the institutions, and in particular cultural politics, seen as a form of cultural responsibility. These are responsible dialectics which the artist – like the curator and all the cultural operators – takes into consideration when he decides to act in the public sphere. The work group has replaced the abused term of “participation” with an idea of transformation, in which they activate a dialogic dynamic which, without removing the conflict – a constitutive element of any real process of civic emancipation –, questions the idea of public sphere, seen as a vast and permeable ground able to receive reflections prompted by urges and desires of many and different temporary communities. In the course of the past three years, ARTInRETI has discussed – inviting Italian and international experts and actors in artistic projects to self-
educational days – a few strategic topics related to the politics governing the urban and cultural future. From the issues raised and the will to give the whole process of ARTInRETI back to the public, in 2014 we have created Il gioco del loco, presented on the occasion of the XVII edition of Art at the Centre, with the objective of bringing to light the difficulties encountered when working in
Visible. On Display
Ahmet Ögüt, The Silent University, recipient of the 2013 Visible Award.
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l progetto Visible: quando l’arte esce dal suo ambito e diventa visibile come parte di qualcos’altro è un premio internazionale di ricerca e produzione dedicato alla pratica artistica nella sfera sociale, il cui obiettivo è realizzare e sostenere pratiche artistiche impegnate nel sociale in un contesto globale. Visible è un progetto intrapreso da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto in collaborazione con Fondazione Zegna e curato da Matteo Lucchetti e Judith Wielander. Visible. On Display è una mostra itinerante che ruota attorno alla piattaforma di dialogo e produzione, networking e azione; è stata commissionata a Leftloft, un’azienda di design con sede a Milano che si occupa prevalentemente di comunicazione. La mostra racconta le storie di oltre 60 professionisti dell’arte che hanno partecipato alle prime due edizioni del Visible Award, che stanno operando in altrettante località a livello internazionale, cambiando quotidianamente i confini attraverso i quali percepiamo il visibile. Il 14 dicembre 2013, la seconda edizione del Visible Award è stata vinta da Ahmed Öğüt e il suo progetto, L’Università Silenziosa. La giuria, presieduta da Charles Esche, direttore del Van Abbemuseum a
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Eindhoven e curatore della Biennale di San Paolo, ha discusso i dieci progetti finalisti e i criteri di valutazione di fronte a un’audience, riunita al Van Abbemuseum per unirsi al dibattito ed esprimere la propria preferenza nella fase finale della selezione. Il premio di 25,000 euro è andato a favore delle sedi dell’Università già esistenti a Londra, Stoccolma e Parigi, e contribuirà a rafforzare l’infrastruttura attraverso cui L’Università Silenziosa e i suoi membri operano. La cerimonia ufficiale di assegnazione del Visible Award si è tenuta all’Università di Oxford, dove Paolo Naldini e Andrea Zegna – rappresentanti rispettivamente di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto e della Fondazione Zegna – hanno consegnato il premio ad Ahmed Öğüt. L’Università Silenziosa è una piattaforma autonoma di scambio di conoscenze gestita da rifugiati, immigrati e persone richiedenti asilo politico. I membri dell’Università Silenziosa hanno avuto una vita professionale e una formazione accademica nei loro paesi d’origine, ma non possono far uso delle loro competenze e della loro formazione professionale per una serie di questioni legate al loro status. Ogni gruppo contribuisce al programma in modi diversi, che consistono nello sviluppo di corsi relativi alle loro qualifiche e in specifiche ricerche su temi chiave, così come in riflessioni personali su cosa significhi essere un rifugiato o in cerca di asilo politico. La sede londinese dell’Università Silenziosa ha anche realizzato un evento di due giorni in collaborazione con la Società per gli Studi sull’Immigrazione di Oxford, e il Centro Studi sui Rifugitati dell’Università di Oxford e con lo spazio d’arte contemporanea The Showroom, a Londra. Scopo dell’Università Silenziosa e quello di sfidare il concetto di silenzio come stato passivo, e di esplorare il suo grande potenziale attraverso una riflessione di gruppo che evidenzi il sistematico fallimento e la perdita di informazioni a cui si giunge non dando voce alle persone che chiedono asilo.
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he Visible: when art leaves its field and becomes visible as part of something else project is an international research and production award dedicated to art in the social sphere, which aims at producing and sustaining socially engaged artistic practices in a global context. Visible is a project undertaken by Cittadellarte - Fondazi-
public spaces and elaborating on them in order to share knowledge, not simply create it. The game creates a dialogic environment centred around six debaters expressing their thoughts for 15 minutes, taking their cue from playing cards, each showing one of thirty questions about public art generated in the course of ARTInRETI internal discussion. Around the debaters are 30 practi-
tioners (professors, artists, curators, directors of cultural institutions, local and regional administrators, journalists...) whose role is the one of writing, in a minute, an answer to the first presentation; each debater then chooses one or more answers to comment for another 10 minutes. At the end of this first phase it’s over to the next debater, further developing the dialogue.
one Pistoletto in collaboration with Fondazione Zegna, and curated by Matteo Lucchetti and Judith Wielander. Visible. On Display is a travelling exhibition that revolves around the platform for discourseproduction, networking and action; it was commissioned to Leftloft, a design company based in Milan that focuses on communication. The display tells the stories of over 60 art practitioners featured in the first two editions of the Visible Award, who are operating in as many different locales all over the world, changing on a daily basis the boundaries through which we perceive the visible. On the 14th of December 2013 the second edition of the Visible Award was awarded to Ahmet Öğüt and his project, The Silent University. The jury, chaired by Charles Esche – Director of the Van Abbemuseum, Eindhoven and curator of the upcoming Sao Paolo Biennial – assessed the ten shortlisted projects and the criteria for their evaluation before an audience who gathered at the Van Abbemuseum to join the lively discussion and express their preference in the final round of votes. The 25,000 euros prize went towards the existing branches of the University in London, Stockholm, and Paris, and will work to strengthen the infrastructure through which The Silent University and its members operate. The 2013 Visible Award official ceremony took place as part of an event at the University of Oxford, where Paolo Naldini and Andrea Zegna – representatives of Cittadellarte - Pistoletto Foundation and Fondazione Zegna – presented the award to Ahmet Öğüt. The Silent University is an autonomous knowledge exchange platform led by refugees, asylum seekers and migrants. The Silent University members have had a professional life and academic training in their home countries, but are unable to use their skills or professional training due to a variety of reasons related to their status. Each group is contributing to the programme in different ways, which include developing courses connected to their qualifications, specific research on key themes as well as personal reflections on what it means to be a refugee and asylum seeker. The London branch of the Silent University produced also a two day event in collaboration with the Oxford Migration Studies Society and the Refugee Studies Centre at the University of Oxford, and with the contemporary art space The Showroom, London. The Silent University’s aim is to challenge the idea of silence as a passive state, and to explore its powerful potential through group reflection, making apparent the systemic failure and the loss of knowledge experienced through the silencing process of people seeking asylum.
cittadellarte uffizi
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cittadellarte uffizi
Let Eat Bi I
l progetto/cantiere Let Eat Bi, il Terzo Paradiso in terra biellese, nasce dalla messa in rete della filiera alimentare per attivare il potenziale produttivo e solidale costituito dalla terra intesa come bene comune. Il progetto ha l’obiettivo di aggregare, promuovere e contribuire a organizzare le risorse e le attività (saperi, azioni, progettualità) operanti sul territorio biellese, il cui denominatore comune sono il cibo e la cura della terra e del paesaggio sociale e naturale, partendo da tali risorse per favorire un meccanismo virtuoso di solidarietà e di inclusione sociale. Le colonne portanti del progetto sono: La Coltura — attraverso il Catasto solidale, piattaforma in progress degli orticoltori/produttori aderenti, atta a facilitare il recupero di terreni incolti attraverso il lavoro condiviso. La Cultura — attraverso l’attivazione dell’Accademia Verde, percorsi formativi e teorico-pratici collegati alle progettualità dei campi-pilota nascenti. La Convivialità — attivando luoghi di socialità e aggregazione intorno al tema del cibo sano e della terra.
B.E.S.T.
Sfilata-performance nella Galerie des pas perdu, Palais des Nations, ONU Ginevra / Fashion show-performance at the Galerie des Pas Perdu, Palais des Nations, UN Geneva. Photo by A. Lacirasella.
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n occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, il 21 marzo 2014, UNECE e FAO hanno organizzato un evento in collaborazione con Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, che ha coinvolto attivamente Michelangelo Pistoletto nel realizzare un disegno per l’occasione e nell’ideare la sua scenografia: il Rebirth Tree riflette simbolicamente sia significato sia lo scopo dell’evento. L’opera d’arte è stata presentata attraverso la celebrazione che si è concentrata sui collegamenti tra le foreste (il reame naturale) e la moda (l’artificio umano) per ricordarci il bisogno di un’alleanza tra i due che consenta alla natura di prosperare e al genere umano di vivere una vita più equilibrata. L’evento si è svolto anche “fisicamente” sotto un simbolo gigante del Terzo Paradiso, allestito nella Sala dei Passi Perduti del Palazzo delle Nazioni di Ginevra. L’installazione, lunga 20 metri, larga 8 e alta 4, circondata da alberi viventi, è stata avvolta in tessuti che riprendevano i colori della foresta, prodotti della rete di Cittadellarte Fashion B.E.S.T. Sotto il grande Terzo Paradiso si sono svolti molti eventi, inclusa una sfilata-performance – durante la quale ballerine hanno indossato abiti prodotti in fibre di origine forestale – una mostra di abiti e accessori in fibre derivate dal legno e una giornata di di conferenze internazionali sui temi di foreste, moda e sostenibilità. La bellezza dell’istallazione e il suo messaggio hanno avuto un impatto maggiore di qualunque parola e l’ampia copertura mediatica dell’evento ha diffuso il messaggio ben oltre i muri del Palazzo delle Nazioni.
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n the occasion of the International day of Forests on 21 March 2014 UNECE and FAO organized an event in cooperation with Cittadellarte - Pistoletto Foundation, which actively involved the artist in drawing the symbol for the event and in conceptualizing its scenography. In fact, the meaning and purpose of the event were symbolically reflected in the Rebirth Tree drawn by Michelangelo Pistoletto. The art work was present throughout the celebration which focused on the linkages between forests (the natural realm) and fashion (the human artifice) to remind us of the need for an alliance between the two that will allow nature to thrive and humankind to live a more balanced life. The event was also “physically” located under a giant symbol, assembled in the Salle Des Pas Perdus at the Palais de Nations. The symbol, 20 meter long, 8 meter wide and 4 meter high, surrounded by living trees, was wrapped in fabrics of the colors of the forest produced by companies part of B.E.S.T. network. Under it, many events took place, including a fashion show with dancers wearing clothes made of woodderived fibers, a policy talk, an exhibit of woodderived clothes and accessories and a one day programme of international conferences on forests, fashion and sustainability The beauty of the installation and its meaning spoke louder than any words and the wide media coverage of the event spread the message beyond the wall of the Palais.
Sopra a sinistra: Rebirth Tree, Michelangelo Pistoletto, 2014. On the upper left: Rebirth Tree, Michelangelo Pistoletto, 2014.
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he project/working site Let Eat Bi, the Third Paradise in the Biellese territory, starts from a networking of the food production and supply chain, and aims at activating the productive and supportive resources represented by land intended as common good. The project aims at bringing together, promoting and helping organizing the resources and the activities operating in the Biellese territory whose common denominators are food and the care of the land and of the social and natural landscape, facilitating the virtuous mechanism of solidarity and social inclusion these resources can bring about. The key features of the project are: Colture — through the Ethical Land Register, the platform in progress of the farmers/producers who have joined the initiative, aimed at facilitating the reclamation of fallow land through common work. Culture — through the launch of the Green Academy, educational and practical courses linked to the projectuality of the new born pilot-sites. Conviviality — opening venues for people to socialize and collaborate in the name of healthy food and farming.
Le porte di Cittadellarte The Doors of Cittadellarte
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’installazione Le porte di Cittadellarte (ideata da Juan Esteban Sandoval e Paolo Naldini per Cittadellarte e da Michelangelo Pistoletto, con la collaborazione di Studio Azzurro) è stata presentata come parte della mostra Année 1 - Le Paradis sur Terre di Michelangelo Pistoletto al Musée du Louvre, Parigi. L’opera introduceva i visitatori alla Fondazione Pistoletto, facendone
“l’autoritratto” in un video interattivo, accanto ad alcuni artisti e collaboratori di Cittadellarte, le cui azioni rappresentano simbolicamente quattro delle areechiave dell’attività di Fondazione Pistoletto: condivisione della conoscenza (educazione), il riciclare come forma di sviluppo sostenibile (produzione), l’architettura naturale (habitat) e la produzione e il consumo di cibo a km zero (nutrimento).
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he installation The Doors of Cittadellarte (conceived by Juan Esteban Sandoval and Paolo Naldini for Cittadellarte and by Mi-
chelangelo Pistoletto, in collaboration with Studio Azzurro) was presented as a part of Michelangelo Pistoletto’s solo exhibition Année 1 - Le Paradis sur Terre at the Musée du Louvre, Paris. It introduced the visitors to Pistoletto’s Foundation, “self-portraiting” them in an iteractive video, along with some artists and employees whose acting symbolically represent four key-areas of Cittadellarte’s activity: sharing knowledge (education), recycling as a practice of sustainable development (production), natural architecture (habitat) and locally produced and consumed food (nourishment).
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terzo paradiso - rebirth day
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terzo paradiso - rebirth day
t h i r d p a r a d i s e - r e b i r t h d ay
Ambasciate e cantieri / Embassies and Working Sites I
n questi anni, da quando abbiamo lanciato il progetto del Terzo Paradiso, abbiamo incontrato centinaia di persone che ne condividono la filosofia ma che si sono anche attivate per realizzare eventi, iniziative, programmi e opere. Le abbiamo raccolte (non tutte, poiché ne nascono di nuove ogni settimana) su piattaforme online e in video o pubblicazioni presentate in importanti contesti come il Musée du Louvre o il Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, che rappresentano l’uno il “mito” di un’arte universale patrimonio dell’umanità, l’altro il “sogno” di un governo mondiale fondato sui diritti umani. Ma, perché il Terzo Paradiso diventi una realtà concreta, non è sufficiente coinvolgere i soggetti istituzionali. Alla fine degli anni ‘90 fu chiesto a Gorbacev se avesse speranze per il futuro del mondo; rispose di no, se doveva pensare soltanto alla politica, mentre, se guardava alla società civile, qualche speranza, sì, l’aveva. Se la società civile sembra avere la capacità di trovare le soluzioni alla sfida epocale che le nostre generazioni stanno affrontando, essa non sa aggregare l’impatto delle sue migliaia di azioni: non sa organizzarsi. Abbiamo così pensato di reinter-
pretare alcune delle strategie e degli strumenti sviluppati dagli Stati – come società organizzate efficacemente – al fine di carpire un po’ di tale efficacia e di metterla in gioco non solo a beneficio di una “nazione” rispetto alle altre, ma per il vantaggio di tutte. Se il Terzo Paradiso fosse uno Stato, avrebbe degli Ambasciatori che lo rappresenterebbero negli altri Stati difendendone gli interessi e diffondendone la cultura. Ma il Terzo Paradiso non è uno Stato; a ben vedere, esso è l’insieme di tutti gli Stati, non nella loro attuale situazione, ma in quella che si vuole (o si deve) raggiungere. Abbiamo così capito che quelle persone, che tanto avevano già fatto in nome del Terzo Paradiso, erano i migliori candidati immaginabili per svolgere questo ruolo così importante. E che le loro organizzazioni e sedi avrebbero potuto assumere il ruolo di Ambasciate del Terzo Paradiso. Ciascuna sviluppa un aspetto (o più d’uno) del progetto, seguendo una propria vocazione legata per esempio all’energia, o alla moda, alla musica, agli interventi artistici nello spazio pubblico, al campo giuridico, a quello scientifico, così come effettivamente è avvenuto in questi anni. Le attività che le Ambasciate svi-
luppano rappresentano dei cantieri, in cui il Terzo Paradiso si “manifesta” e prende forma. Potrebbero essere di più. E ognuno dei lettori può prendere queste parole come un invito a seguire la propria vocazione e partecipare in prima persona. E questo è il senso dell’invito – accolto da centinaia di soggetti in tutto il mondo – a prendere parte al Rebirth Day (rebirth-day.org), la festa della Rinascita. Ispirandosi alla credenza che il mondo dovesse finire il 21.12.2012, Pistoletto e Cittadellarte hanno lanciato una chiamata a celebrare, invece, l’impegno a ritrovare un equilibrio sostenibile tra la natura e l’umanità, che già molti sentono e praticano quotidianamente. è come se il Terzo Paradiso – dal futuro – ci inviasse i suoi ambasciatori. Sono migliaia di iniziative dedicate al cambiamento in senso responsabile di ogni ambito della nostra vita che disegnano una geografia della trasformazione (geographiesofchange.net) effettiva in ogni continente. Questa geografia rende visibile e pratico il mito del Terzo Paradiso. Le Ambasciate ne sono le Centrali Energetiche. Paolo Naldini Direttore Cittadellarte - Fondazione Pistoletto
Superortopiù - Coltivare la città Milano-Venezia-Venaria Reale
Il tema dell’Expo Universale, che avrà luogo a Milano nel 2015 col titolo “Nutrire il Pianeta-Energie per la Vita” e il Congresso mondiale di architettura del paesaggio di IFLA, International Federation of Landscape Architects, dal titolo “Nutrirsi di Paesaggio”, in programmazione a Torino nel 2016 e organizzato da AIAPP - Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, sono il pretesto per dare vita a un orto urbano collocato sul terrazzo del Superstudiopiù in via Tortona 27, a Milano. Grazie al contributo degli sponsor tecnici, che si sono impegnati nella costruzione di questo fazzoletto agricolo di 750 metri quadrati, è stato ideato Superortopiù - Coltivare la città vicino al cielo di Milano. Intorno al segno del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, in collaborazione con n.o.v.a.civitas e Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, lo spazio è stato animato per tre mesi con iniziative mirate alla diffusione di una cultura etica della trasformazione sociale e del territorio, a partire dalla simbiosi tra architettura e agricoltura. Un modello di casa in paglia collocato nell’area, integrando ai materiali gli scarti della paglia di riso, è diventato il simbolo della svolta culturale e pragmatica che reintegra l’architettura al ciclo della natura e sostiene la qualità dell’ambiente, riducendo i consumi e rimettendo in circolo gli avanzi inutilizzati.
Superortopiù - Farming the City Milan-Venice-Venaria Reale
The theme of the Universal Expo that will take place in Milan in 2015 with the title “Feeding the Planet, Energy for Life” and the International Federation of Landscape Architects’ meeting “The Landscape Feeds Humanity” being held in Turin in 2016 and organized by AIAPP - Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, are all an excuse to create a vegetable garden in the city, placed on the roof of Superstudiopiù on via Tortona 27, Milan. Thanks to the contribution of the technical sponsors, who have been involved in the construction of this agricultural tiny plot of only 750 square meters, Superortopiù - Farming the City has been created right under the sky of Milan. In the sign of the Third Paradise of Michelangelo Pistoletto, in collaboration with n.o.v.a.civitas and Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, the space has been busy for three months with events aimed at spreading the ethical culture of social and territorial changes, starting from the harmony between architecture and agriculture. A model of a house built of wood is placed in the area, integrating the materials with rice straw scraps, and has become the symbol of the cultural and pragmatic turning point that reintegrates architecture to the cycle of nature and supports the quality of the environment reducing consumption and recycling the unused wastes. Fortunato D’Amico
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or the past years, since we launched the project Third Paradise, we have met hundreds of people who not only share its philosophy, but have been active in realizing events, initiatives, programmes, performances and works. We have collected them (not all of them, since there are new ones every week) on platforms online and on videos or publications presented also in prestigious venues like the Louvre in Paris or the Palace of United Nations in Geneva, the former representing the “myth” of a universal art heritage of humanity, the latter representing the “dream” of a world government based on human rights. But, in order for the Third Paradise to become a concrete reality, involving the institutions is not enough. At the end of the ‘90s, Gorbachev was asked whether he had any hopes for the future of the world; he said that he didn’t, if he took into consideration politics only, while he said he had some if he looked at civic society. Civic society seems to have the ability to find solutions even to the epochal challenge our generations are facing but it can’t group together the impacts of its thousands of actions, it can’t get organized.
We have therefore thought to reinterpret some of the strategies and instruments developed by Countries – seen as effectively organized forms of society – with the aim of getting hold of a bit of that effectiveness and deploy it to the advantage of not just one “nation” among the others, but of all of them. If the Third Paradise were a Country, it would have Ambassadors representing it in other Countries, defending its interests and spreading its culture. But the Third Paradise is not a Country, it’s rather the totality of all Countries, not in their present situations, but in the one we want (or must) achieve. We understood that the people who had already done so much in the name of the Third Paradise were the best possible candidates to play this extremely important role. And that their organizations and spaces could assume the roles of Embassies of the Third Paradise. Each of them develops one or more aspects of the project, according to its own vocation, for example in the field of energy, fashion, music, artistic interventions in public spaces, law, science, as it has in fact happened throughout the past years. The activities the Embassies de-
n.o.v.a.civitas n.o.v.a.civitas Nuovi Organismi di Vita Abitativa è una società creata da Cittadellarte che si occupa di ricerca, progettazione, costruzione e ristrutturazione di edifici, con materiali di origine naturale o riciclati. L’obiettivo primario è la promozione della cultura sostenibile, la progettazione e la realizzazione di nuovi organismi di vita abitativa che fondano sulla responsabilità e la sostenibilità il rapporto tra l’uomo e l’ambiente. “n.o.v.a.civitas è una dichiarazione di impegno che arte e architettura assumono nel processo globale di trasformazione sociale responsabile”. (Michelangelo Pistoletto) L’Architettura di Svolta, così n.o.v.a.civitas chiama il proprio approccio progettuale, deve rispettare due fondamenti indispensabili: il rispetto per l’uomo e il rispetto per l’ambiente, che si concretizzano mettendo al primo posto la vita degli esseri viventi e la loro salvaguardia nel rispetto reciproco del vivere sociale, utilizzando materiali di origine naturale o riciclati. n.o.v.a.civitas progetta, costruisce e ristruttura edifici secondo i principi della bioarchitettura. L’architettura è il fulcro della società, motore glocale di microeconomia emergente esportabile e ripetibile. L’abitare, la casa, rappresenta lo snodo primario del rapporto organico tra la persona e l’ambiente, spazio in cui si forma e si organizza la società. L’abitazione è considerata cosa viva, parte della natura, punto di incontro tra l’uomo e il mondo che lo circonda. “Abitare”, dunque, è inteso come terza pelle dell’uomo dopo l’epidermide e l’abito. Uno degli obiettivi di n.o.v.a.civitas è quello di adottare la tecnologia costruttiva della paglia di riso. La paglia, sottoprodotto dell’agricoltura, è utilizzata come materia prima e primaria per realizzare nuovi organismi di vita abitativa che imitino il più possibile gli ecosistemi naturali, quindi, che durino nel tempo, che siano sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale, in grado di auto-mantenersi con un basso input di energia trasformando queste architetture da case passive a emissioni zero a case attive a impatto zero.
velop represent working sites in which the Third Paradise manifests itself and takes shape. There may be more. And every one of the readers can take these words as an invitation to follow his vocation and to participate in person. And this is the meaning of the invitation – welcomed by hundreds of people all over the world – to take part in the Rebirth Day (rebirthday.org), the festival of rebirth. In the belief that the world would end on 21.12.2012, Pistoletto and Cittadellarte have launched a call to celebrate, however, the commitment to find a sustainable balance between nature and humanity that many already feel and practice on a daily basis. It’s as though the Third Paradise – from the future – sent us its ambassadors. There are thousands of initiatives for change toward responsibility in every aspect of our lives that create a geography of the change (geographiesofchange. net) effective on every continent. This geography makes it visible and concrete the myth of the Third Paradise. Its Embassies are the its Power Plants. Paolo Naldini Director Cittadellarte - Fondazione Pistoletto
n.o.v.a.civitas New Organisms of Inhabiting Life is a company, created by Cittadellarte, that deals with research, planning, realizing and restoring building with materials of natural origin or recycled. The main objective is promoting a sustainable culture, planning and realizing new organisms of inhabiting life which base the relationship between the human being and his environment on responsibility and sustainability. “n.o.v.a.civitas is a declaration of the commitment which art and architecture assume in the global process of a responsible social transformation”. (Michelangelo Pistoletto) Turning Point Architecture, which is how n.o.v.a.civitas defines its planning approach, has to respect two essential elements: respect for the human being and respect for the environment, which can both be achieved giving top priority to the lives of living beings and their protection in a mutual respect of the social living and using materials of natural origin or recycled. n.o.v.a.civitas plans, realizes and restores buildings according to the principles of bioarchitecture. Architecture is the hub of society, a glocal driving force of emerging, exportable and repeatable micro-economy. Inhabiting (i.e. the house) represents the primary pivotal element of the organic relationship between the person and the environment, a space in which society is formed and organized. The house is considered a living thing, as part of nature, a meeting point between the human being and the world surrounding him. Therefore “inhabiting” is seen as mankind’s third skin, after the epidermis and clothing. One of the objectives of n.o.v.a.civitas is to adopt the constructing technology of straw rice. Straw, one of the by-products of agriculture, is used as primary and raw material in realizing new organisms of inhabiting life as similar as possible to the natural ecosystems, i.e. long lasting, economically, environmentally and socially sustainable, and able to support themselves with a low energy input, transforming these buildings from no emission passive houses to no impact active houses. Tiziana Monterisi
mil ano / milan
Photo: Lorenza Daverio
Photo: Lorenza Daverio
venezia / venice
Photo: Lorenza Daverio
venaria reale
unidee
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• u n ambiente discorsivo che esplora la necessità e i modi della pratica artistica nel sociale e dei programmi di residenza • una piattaforma educativa sperimentale articolata sulle metodologie dell’arte per la trasformazione sociale e finalizzata alla ricollocazione degli artisti nei loro contesti sociali • un ambizioso progetto editoriale che semplicemente mancava •a discursive environment investigating the needs and formats of contemporary art practice in the social field and residence programs • a n experimental educational platform focusing on methodologies of art for social transformation aimed at re-localising artists in their social context • an ambitious editorial project that simply was missing
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n 2014, on the occasion of its 15th edition, UNIDEE - University of Ideas changes its shape, presenting itself as a new program aimed at triggering a reflection, a research and a projectuality which can renew the global discourse on art for social transformation, an area in which it has been one of the first models.
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el 2014, in occasione della sua quindicesima edizione, UNIDEE - Università delle Idee cambia forma, proponendosi con un nuovo programma mirato alla riflessione, alla ricerca e alla progettualità per rinnovare il discorso globale intorno all’arte per la trasformazione sociale, nel cui ambito è stata uno dei primi modelli.
La nuova formula UNIDEE è scaturita da una serie di incontri di progettazione, durante l’inverno 2013-2014 che hanno visto la partecipazione di esperti internazionali impegnati a confrontarsi, a esplorare lo stato delle residenze d’artista nel mondo e le prospettive che si aprono alle piattaforme educative in relazione ai profondi cambiamenti che hanno caratterizzato questi ultimi anni. Dopo essere stato per 15 anni un contesto di sviluppo, studio e scoperta dedicato a giovani artisti impegnati nella sfera sociale, che si stavano confrontando, vivendola, con la globalizzazione iniziata negli anni ’90, UNIDEE vuole, oggi, rispondere alle questioni che la globalizzazione stessa ha generato. In tutto il mondo ai giovani artisti si offre prevalentemente una dimensione lavorativa ma anche esistenziale precaria, che li vede transitare da un programma di residenza all’altro in location disparate, senza la possibilità di “mettere radici” in alcun luogo e di sviluppare nel contesto locale il proprio ruolo di artivatore di processi di trasformazione sociale. La nuova forma di UNIDEE, con moduli di residenza di durata più breve e con la sua struttura flessibile, vuole dare la possibilità di condividere, imparare e fare esperienza, senza alimentare quel senso di precarietà e sradicamento che rende gli artisti fortemente cosmopoliti ma decisamente meno efficaci nella loro azione. Lo scopo è dare il via a una “re-location” (ricollocazione) – vedi appropedia.org – degli artivatori, rendendoli in grado di rimettere radici senza perdere la crescita di potenzialità dovuta all’esperienza e alla condivisione in un contesto internazionale. L’Università delle Idee si pone non tanto come scuola, ma come Centrale Energetica in costante connessione con chi vi partecipa. Coerentemente con la radice del pensiero di Pistoletto, Cittadellarte propugna per l’artista un ruolo nella società contemporanea sempre più impegnato nel contribuire a una progressiva riappropriazione di una posizione attiva e creativa in ogni ambito del vivere comune. Nel panorama di una crisi generalizzata non solo dei sistemi economici, ma anche dei riferimenti culturali e identitari, i movimenti di cittadinanza attiva da una parte si diffondono in ogni angolo del globo, dall’altra non sembrano avere sufficiente massa critica e incidenza concreta. Cittadellarte sente la necessità di formare una visione e delle competenze che sappiano sia articolarsi nella dimensione locale dei singoli contesti, sia riconoscersi in un movimento globale di progressiva riappropriazione di sovranità, rinnovando la nozione di democrazia attraverso un impegno quotidiano e attivo, ciò che noi chiamiamo Demopraxia.
WORKSHOP INTRODUTTIVO: Le pratiche artistiche impegnate socialmente e l’educazione nel contesto contemporaneo. Il progetto inizia con un workshop di 3 giorni che mira a riflettere sulle pratiche emergenti e sulle sfide che il modello Artists In Residence ha sviluppato e sta sviluppando; obiettivo di questa sessione è il fornire una visione informata e ispiratrice del panorama e delle esperienze visionarie emergenti nell’incontro dei campi della pratica sociale e della formazione; questo dovrebbe nutrire gli sviluppi futuri (e presenti) di UNIDEE e servire come sguardo d’insieme sui temi, le istanze, i problemi e le opportunità. Il workshop si sviluppa secondo 3 linee di ricerca corrispondenti a 3 questioni principali: • Q ual è il significato, il bisogno, lo scopo dell’educazione all’arte nel contesto attuale? • Partendo dal presupposto che ci sia un bisogno di educazione artistica, quali luoghi e organizzazioni possono essere ambiente e scenografia coerente per tale necessità? • Come si è ridefinita la relazione tra estetica e politica e quali conseguenze ha questa ridefinizione sull’educazione artistica? I partecipanti al workshop sono curatori, artisti, direttori di centri e istituzioni culturali, giornalisti, attivisti, pedagoghi, docenti, architetti come Alessio Antoniolli, a.titolo, Lorenzo Benedetti, Charlotte Bonduel, Beatrice Catanzaro, Viviana Checchia, Andrea Degl’innocenti, Cecilia Guida, Pablo Helguera, Mattehew Mazzotta, Chus Martinez, Federica Martini, Jasmina Metwaly, Monica Narula, Sofia Olascoaga, Ruggero Poi, Davide Quadrio, Sara Rifky, Carla Rinaldi, Ian Alden Russel, Nicola Setari, STEALTH.unlimited, Sakiko Sugawa, Caterina Tiazzoldi, Jason Waite e, naturalmente, i responsabili di Cittadellarte che sviluppano l’Università delle Idee. Unidee in Residence: ECOLOGIA DI SCAMBIO ( vedi box a fianco) Un programma aperto, sviluppato all’interno di una struttura flessibile di alcuni mesi, che si espande e ritrae in base al numero e all’identità dei partecipanti e al numero e alla tipologia delle attività previste, basate su periodi di durata settimanale, guidate da mentori che propongono argomenti e formati specifici. I mentori del 2014 fanno parte dei partecipanti al workshop introduttivo, del gruppo degli ex residenti UNIDEE e della rete di esperti in contatto con Cittadellarte. ALL THREADS WEAVING EDITORIAL PROJECT Il progetto produce (ed è allo stesso tempo mosso da) un’intensa riflessione e una ricerca estesa sui temi della “Pratica sociale e l’educazione nel contesto contemporaneo” in forma di progetto editoriale, su carta, stampabile a richiesta e disponibile online. La pubblicazione uscirà a fine anno.
WEEKLY UNITS
ISCRIVITI / SIGN UP AT www.cittadellarte.it/unidee/ Sensing the Commons: Listening For Alice
Monday 28th July - Friday 1st August Jason Waite (curator at Casco - Office for Art, Design and Theory in Utrecht, the Netherlands) and Christian Nyampeta (artist - MPhil/PhD candidate at the Visual Cultures Department of Goldsmiths, University of London)
Participation in the artistic and curatorial practice
Monday 1st September - Friday 5th September Cecilia Guida (curator - professor of History of Contemporary Art at L’Aquila Fine Arts Academy and of Communication Process Analysis at Florence Fine Arts Academy)
Inter-subjectivity in participatory practice
Monday 8th September - Friday 12th September Beatrice Catanzaro (artist - teacher at the International Art Academy in Ramallah, Palestine)
The Architecture of Social Space: Creating spaces of critique within the places we live
Monday 15th September - Friday 19th September Matthew Mazzotta (artist - teacher at MIT’s Program in Art, Culture and Technology)
Implicities and Complicities; Convivially Mapping our Praxis
Monday 22nd Septermber - Friday 26th September Sakiko Sugawa (artist - working in Auckland as a ST PAUL St Gallery’s Inaugural Research Fellow)
Cittadellarte, an in-depth experience of its history and current activities
Monday 29th September - Friday 3rd October Monday 3rd November - Friday 7th November Artists, curators and project managers from Cittadellarte’s main projects
Art in public space
Monday 6th October - Friday 10th October Monday 13th October - Friday 17th October artiNreti – 6secondsTO, a.titolo, Acting Out, Asilo Bianco, Banca della Memoria, Eco e Narciso, Kaninchenhaus, Par coii bsogna semnà/ Chi semina raccoglie, PAV - Parco Arte Vivente, Progetto Diogene, URBE - Rigenerazione Urbana
Methodology of the urban space
Monday 20th October - Friday 24th October a.titolo - Giorgia Bertolino, Francesca Comisso, Nicoletta Leonardi, Lisa Parola, Luisa Perlo (curator - artistic directiors for the visual arts of the Acteurs Transculturels project and cocurator of We-Traders. Swapping Crisis for City project)
Working together: mapping a collective memory
Monday 10 th November - Friday 14th November Sofía Olascoaga (curator, also collaborated with international laboratories for public programs at Art21, Inc and MoMA New York, Experimental Nucleus for Art and Pedagogy in Rio de Janeiro, Independent Curators International in New York, street public program La Galeria de Comercio and Museo Universitario de Arte Contemporáneo in Mexico City)
UNIDEE’s new formula originated over the course of last winter through a series of planning meetings in which international experts debated and explored the status of artists’ residences around the world and the perspectives open to educational platforms in relation to the deep transformations characterizing the last few years. After 15 years of being a context of development, study and discovery dedicated to socially engaged young artists, who have been facing and living the increasing globalization started in the ’90s, UNIDEE wants now to deal with the issues that globalization has generated. All over the world young artists are mainly offered uncertain working and existential dimensions that bring them wandering in diverse locations from one residency programme to another, never being able to root in a place and to develop their role of artivator of social change processes in a local context. The new format of UNIDEE, with its shorter residency modules and its flexible structure, wants to give a chance to share, learn and experience without feeding that sense of uncertainty and uprooting that makes artists very cosmopolitan but far less effective in their action. The aim is to prompt a new “re-location” (see appropedia.org) of artivators, making them able to re-root without loosing the empowerment of experience and sharing in an international context. The University of Ideas thus presents itself not as a school but as a Power Station, continuously linked with its participants. In line with the origin of Pistoletto’s thought, Cittadellarte supports a more and more committed role of the artist in contemporary society to contributing to a progressive re-appropriation of an active and creative position in every area of ordinary living. In the panorama of a generalized crisis not only of the economical systems but of the cultural and identity points of reference too, on one hand the movements of active citizenship are spreading all over the world, on the other hand they don’t seem to have enough critical mass and concrete effects. Cittadellarte feels the need to form a vision and a set of skills able both to find an expression in the single local contexts and to identify themselves as part of a global movement, of progressive reclamation of sovereignty renewing the notion of democracy through an active daily engagement, what we call Demopraxia.
GROUND SETTING WORKSHOP: Socially Engaged Art Practices and Education in Contemporary Discourse The project starts with a 3 day workshop aimed at reflecting upon the emerging practices and challenges that the Artists In Residency model has been and is developing; aim of this session is to provide an informed and inspiring vision on the landscape and on the emerging visionary experiences in the encounter of the two fields of Social Practice and Education; this should feed Unidee’s future (and current) developments and serve as an overview of topics, issues, problems and opportunities. The workshop is developed following 3 research courses responding to 3 main issues: •w hat is the meaning, the need, the aim of art education in such a landscape? •a ssuming that there is need for art education, what kind of places and organizations can provide environments and settings consistent with such need? •h ow is the relation between aesthetics and politics being redefined and does this affect art education? Participants in the workshop are curators, artists, cultural centres’ and institutions’ directors, activists, pedagogues, teachers and architects as Alessio Antoniolli, a.titolo, Lorenzo Benedetti, Charlotte Bonduel, Beatrice Catanzaro, Viviana Checchia, Andrea Degl’innocenti, Cecilia Guida, Pablo Helguera, Mattehew Mazzotta, Chus Martinez, Federica Martini, Jasmina Metwaly, Monica Narula, Sofia Olascoaga, Ruggero Poi, Davide Quadrio, Sara Rifky, Carla Rinaldi, Ian Alden Russel, Nicola Setari, STEALTH.unlimited, Sakiko Sugawa, Caterina Tiazzoldi, Jason Waite together with, of course, the Cittadellarte’s staff developing the University of Ideas. UNIDEE in Residence: EXCHANGE ECOLOGY (see box on the left ) An open programme unfolding into a flexible structure stretching for a period of a few months, expanding and shrinking its intensity depending on number / identity of participants and number / kind of planned activities, based on weekly time-units, leaded by a mentor proposing specific topic/s and format/s; 2014 mentors are participants to the Ground Setting Workshop, former Unidee residents and experts from Cittadellarte’s network. ALL THREADS WEAVING EDITORIAL PROJECT The project produces (and is at the same time driven by) an intense reflection and an extensive research around the issue of “Social Practice and Education in contemporary discourse” in the form of an editorial project, both paper published with a print-on-demand option and available online. The publication will be out in late 2014.
unidee Partners:
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Minimum Prize
2014
minimum prize
MINIMUM PRIZE editions: 2001 i edition S islej Xhafa con / with DIAFA 2002 ii edition Tal Adler
Immagini e campagna creativa realizzate da Socializers per #WorldRefugeeDay Immages and creative campaign realized by Socializers for #WorldRefugeeDay
2003 iii edition progettozingonia
Il Minimum Prize è un premio che si pone al minimo grado rispetto ai massimi premi destinati ai grandi personaggi che hanno dedicato la loro vita alla causa della pace o del progresso civile nel mondo. Il Minimum Prize vuole essere alla base della ricerca, lo stimolo e il movente di un processo che punta ad un traguardo di valori nelle nuove prospettive di civiltà. È un premio di partenza anziché di arrivo. È un riconoscimento che celebra chi si fa promotore di una trasformazione sociale responsabile. È inteso come rapporto primario tra le persone che, attraverso l’interazione delle differenti singolarità, produce la grande svolta della civiltà umana. Minimum come embrione, come principio generativo di nuova società, come chiave d’ingresso ad uno stadio evolutivo in cui la creatività e la scienza umana trovano i modi per convivere con l’intelligenza della natura. Giunto alla decima edizione,
il Minimum Prize viene assegnato quest’anno a Emergenza Primavera. Motivazioni Emergenza Primavera provvede all’accoglienza e all’inserimento nel contesto sociale biellese dei migranti richiedenti asilo, il cui arrivo sulle coste italiane è particolarmente aumentato nel 2013 e 2014. Emergenza Primavera lavora in sinergia con gli organi di governo centrali e territoriali. Capofila del progetto è il consorzio sociale Il Filo da Tessere. Il progetto si è distinto per la capacità di guardare oltre la gestione dell’emergenza, interrogando il contesto locale sulla necessità di rispondere alla sfida umanitaria posta dal progetto stesso, cogliendone il potenziale di rinnovamento dei codici culturali e sociali tradizionali in un territorio in profonda crisi identitaria, demografica, economica come il biellese. In riferimento al concetto del Ter-
The Minimum Prize is a prize placed at the minimum level compared to the ones destined to big personalities who have dedicated their lives to the peace or the civil progress cause. The Minimum Price wants to be at the basis of the research, the incentive and the motive of a process aiming at the values of new civilization perspectives as an objective. It is a starting rather than an achievement award. It is an acknowledgement celebrating who promotes a responsible social transformation. It is meant as a primary relationship among people producing a big change in human civilization through the interaction of single units. Minimum like an embryo, like a principle generating a new society, like an access key to an evolutionary stage where creativity and human science find ways to live with the intelligence of nature. This year at the 10th edition, the prize is awarded to Emergenza Primavera.
Giornata mondiale del cambiamento
2004 iv edition Jamil Hilal e / and Ilan Pappe
2005 v edition Richard Stallman 2006 vi edition ReMida
2009 vii edition Dipartimento Educazione Castello di Rivoli
zo Paradiso, inteso come stadio di equilibrio tra l’intelligenza umana e la natura, dobbiamo oggi prendere coscienza della necessità di una migrazione globale, a cui tutti noi siamo chiamati a prendere parte, verso un traguardo che potremo raggiungere solo se sapremo nutrire e impegnare i medesimi valori di civiltà, di coraggio e di creatività che animano lo spirito del migrante e della comunità che sa accoglierlo.
Rebirth-day
2012 viii edition Jeanne
The Worldwide Day of Change
21.12.2014
van Heeswijk
2013 ix edition Charles Esche
motivation Emergenza Primavera receives, integrating them into the local context of Biella, asylum seekers, whose arrival on Italian shores has particularly increased throughout 2013 and 2014. Emergenza Primavera works in synergy with central and territorial government authorities. Leader of the project is the social consortium Il filo da Tessere (The thread to weave) The project has distinguished itself for its ability to look beyond the management of an emergency, questioning the social context on the need to respond to a humanitarian challenge generated by the project itself, recognizing the potential to renew the traditional cultural and social codes of a territory in a deep identity, demographic and economic crisis as Biellese is. In reference to the concept of the Third Paradise, intended as a phase of balance between human intelligence and nature, we must acquire awareness of the need for a global migration, in which all of us are invited to take part, towards a finish line we will be able to reach only if we commit to feeding and pledging the same values of civility, courage and creativity animating the spirit of a migrant and of the community receiving him.
www.rebirth-day.org
“Terzo Paradiso l’ACquila” 10.04.2014 photo: Gino Di Paolo
Cittadellarte – Fondazione Pistoletto stica alla moda sostenibili, dal design e produzione industriale allo sviluppo dell’artigianato, dalle relazioni di politica internazionale alla comunicazione, al nutrimento e alla spiritualità. Cittadellarte è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale, riconosciuta dalla Regione Piemonte e con essa convenzionata. Ha sede a Biella in un’ex manifattura laniera (sec. XIX), complesso di archeologia industriale, tutelato dal Ministero dei Beni Culturali.
è un laboratorio creativo fondato da Michelangelo Pistoletto a Biella nel 1998 con sede in un complesso di archeologia industriale, una ex manifattura laniera. Il nome rimanda allo stesso tempo all’idea di “cittadella”, luogo in cui l’arte è protetta e difesa, e a quello di “città”, spazio aperto, in relazione complessa con il mondo. Questa esperienza si sviluppa a partire dal Manifesto Progetto Arte del 1994, in cui veniva indicata la necessità di un nuovo specifico ruolo per l’artista: mettere l’arte in diretta interazione con tutti gli ambiti dell’attività umana che formano la società. Obiettivo di Cittadellarte è quindi “collocare l’arte al centro del processo responsabile di trasformazione della società”, stimolando la partecipazione attiva della cittadinanza. Cittadellarte è una comunità aperta in cui le energie individuali e collettive sono attivate, verso la realizzazione del bene comune, nei diversi settori che costituiscono la struttura sociale: dall’architettura e urbani-
It’s a creative laboratory founded by Michelangelo Pistoletto in Biella in 1998, situated in an industrial archaeological complex, a former wool factory. The name incorporates two meanings: that of the citadel or rather an area where art is protected and well defended, and that of the city, which corresponds to the idea of openness and interrelational complexities with the world. This experience develops from 1994 Progetto Arte Manifesto, pointing at the need for a new specific role for the artist: that of placing art in direct interaction with all the areas of human activity which form society. Cittadellarte’s objective is therefore “to place art in the centre of the process of a responsible transformation of society”, encouraging the citizens’ active participation. Cittadellarte is an open community where individual and collective energies get activated towards the achievement of a common good in the different areas that constitute the social structure: from sustainable architecture and town planning to sustainable fashion, from industrial design and production to the development of craftsmanship, from international political relations to communication, nourishment and spirituality. Cittadellarte is a non-profit organization of social utility, recognized by and under the patronage of the Region of Piedmont. Its headquarters are in Biella, in a 19th Century former wool mill, itself a piece of industrial archeology and protected by the Ministry of Cultural Assets.
Didactics Elena Rosina
President Giuliana Carusi Setari Vice President Maria Pioppi Artistic Director Michelangelo Pistoletto
Cittadellarte Fashion b.e.s.t. Olga Pirazzi assistant Martina Lazzarotto Politics Office | Love Difference Filippo Fabbrica, Emanuela Baldi
Director Paolo Naldini Exhibition coordination Juan Esteban Sandoval assistants Grazia Amendola, Giulia Cirlini Exhibition setting up Valentina Albanese, Ketty Denaro, José Farneda, Marta Morino Exhibition Project Manager Alessandro Lacirasella Press and Communications Office Margherita Cugini assistant Camilla Basanese
Production & Design Office and Nourishment Office Armona Pistoletto, Enrico Rey Geographies of Change Francesco Bernabei assistant Mjriam Gallo Corpo Locale | C.L.I.C. | Concept Simona Bellino, Saїd Ait Elmoumen, Imad Chtaibi cafeteria luogoComune Cooperativa L’altromercato
Graphic Design Liudmila Ogryzko
Administration Roberto Melis, Luciana Friaglia, Annalisa Marchioro
Web Daniele Garella
Archive Marco Farano
System Administration Andrea Oitana
Store Elena Pasquali
Museum Mediator Luca Furlan
Architecture Office | n.o.v.a.civitas Emanuele Bottigella, Tiziana Monterisi, Armona Pistoletto assistants Elia Sbaraini, Michele Severini, Dario Zordan Education Office | Unidee Linda Mercandino assistant Miriam Caccavo
ORARI DI APERTURA MOSTRE / Exhibition opening time: dal martedì al venerdì su prenotazione / from Tuesday to Friday by booking in advance: +39 015 0991461 - store@cittadellarte.it (dalle 10.00 alle 17.00 / from 10 am to 5 pm) sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00 / Saturday and Sunday from 11 am to 7 pm. lunedì chiuso / closed on Monday cafeteria: aperto tutti i giorni a pranzo. serate su prenotazione e “a progetto” / open every day for lunch, only on reservation and for projectual events in the evenings
Per contatti / Contact us: fondazionepistoletto@cittadellarte.it - +39 015 28400 - www.cittadellarte.it
Via Serralunga 27 - 13900 Biella - Italy
Facilities Salvatore Falcone, Sandra Ottino In partnership with Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Fondazione CRB
cittadellarte edizioni, Biella, 2014.
Stampa su carta certificata / Printed on paper certified F.S.C. Forest Stewardship Council, E.C.F. Elemental Chlorine Free euro
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