A bordo di «S 506» (classe «Toti») nel Mar Ionio Occidentale
SOII'ACOUA A CACCIA DI .SOMMERGIBILI USSI Ma i nostri battelli sono troppo vecchi. I sovietici si fanno vedere e spariscono MARE IONIO OCCIDENTALE - Silenzioso, l'equipaggio dell'unità «S506» (sommergibile costiero «Enrico Toti») tende l'orecchio al rumore acuto del sonar che fruga gli abissi alla sua ricerca. I! caratteristico «din» udito in tanti film si fa sempre più forte e vicino, poi ad esso d'improvviso se ne aggiunge un secondo, quindi un terzo, di intensità però diversa. «Alla corvetta» - spiega il comandante del Toti - «si sono uniti nella caccia un elicottero e un bimotore». I tre «tocchi» infine si accavallano, divengon.o fortissimi . I! cerchio si stringe, A questo punto al sommergibile non resta che lasciarsi cadere rapidamente verso il fondo, tentare di frapporre fra sè ed i suoi inseguitori quanta più acqua possibile (il sonar perde infatti efficacia ad alte profondità), prima che essi possano lanciare i micidiali A 184, siluri antisoni filo-guidati che non lasciano possibilità di scampo.
Fuga sott'acqua
vuto scaricare la loro attività sui vecchi e già oherati Toti; nati come battelli costieri, per uscite di pattugliamento di breve durata.
Arrivano
i sovietici
Ma battelli sovietici meno sofisticati dei Typhoon hanno già ripetutamente messo a nudo l'inadeguatezza della nostra difesa antisom: negli ultimi anni non pochi i casi in cUI sommergibili «presumibilmente» sovietici sono emersi intenzionalmente in prossimità delle nostre basi navali, allo scopo di sondarne i tempi di reazione, per I?oi rituffarsi nelle profondita e iniziare a giocare con i mezzi italiani inviati ad intercettarli. confondendone gli strumènti di rilevazione e scomparendo ben presto dai loro schermi.
Ma i nostri sommergibili, concepiti essenzialmente in funzione antisom (<<cacciatori» cioè di altri sommergibili), contro quale avversario si muovono? La Marina sovietica, per la cronaca, ha dislocate nei vari teafri marittimi oltre 300 unità subacquee, ai cui la metà circa a propulsione nucleare. Gli ultimi varati, i «Typhoon», Quadro allarmante stazzano 25.000 tonnellate (Toti: t. 460, Sauro: t. 1.456); dunque, specie se riferito alsono lunghi 170 metri e rag- l'orientamento delle altre giungono una larghezza di Marine di affidarsi sempre 25: un campo regolamentare più a mezzi subacquei, più di calcio è insufficiente a difficilmente individuabili contenerli. Imbarcano 20 (esiste addirittura un fantamissili nucleari interconti- scientifico progetto di un ginentali, un'apparecchiatura gantesco sottomarino-pordi guerra elettronica senza taeromobili). Nè i due pari e in immersione rag- «Super-Sauro» in progiungono i 40 nodi di velo- gramma riusciranno, se vacità ed i 400 metri di quota. rati, a risolvere da soli una Se uno di questi «mostri» si seria crisi che, più in gene. infiltrasse nel Mediterraneo, rale, investe l'intero appasi farebbe probabilmente rato militare nazionale. Inbeffa dei Toti e dei Sauro tanto noi, spersi nelle impreposti alla loro intercetta- mensità dello Ionio, comzione (i primi non superano prendiamo che il Mediterinfatti i 14 nodi e i 100 metri raneo diventa un mare di quota; i secondi, rispetti- sempre meno «nostrum». vamente, 1ge250). Claudio Loreto
«Disimpegno!» - ordina deciso il comandante del Toti (il termine «immersione rapida» infatti non. esiste: troppo lungo da pronunciare, in un mondo ove anche la frazione di secondo Un sottomarino della classe «Toti,., in emersione nel Mar Ionio può fare la dìfferenza fra la vita e la morte). Il piccolo SL'attività addestrativa cui Una flotta Marina a metà degli anni '70 506 scende così velocemente sono sottoposti gli uomini e utilizza bili oramai solo a di quota, i sonar piano piano del Toti e degli altri nostri troppo vecchia fini addestrativi; l'eventuale si allontanano, cambiano sommergibili attualmente in In realtà solo la metà era sforzo bellico dovrebbe così zona di ricerca: il Toti ce l'ha servizio è davvero molto intecnologicamente all'altezza essere sostenuto da 4 battelli fatta, è riuscito a sfuggire tensa. Si tenta in tal modo di del vasto e moderno con- classe «Toti» (capostipite alle maglie della rete. compensare - almeno parflitto che andava delinean- l'E. Toti a bordo del quale ci I! comandante lascia alzialmente - le gravi carenze dosi all'orizzonte; così, no- troviamo, anno di varo lora tràscorrere qualche mistrutturali che rendono la no stante la perizia e il grande 1967) e dai 4 della classe nuto, poi aziona la radio e nostra odierna flottiglia sucoraggio dirnostrati dai no- «Sauro», unità queste della comunica la propria posibacquee non più all'altezza stri equipaggi, dei 164 ba t- fine degli anni '70;. che nelle zione agli «lkvversari» in sudei tempi. Lontano oramai telli via via schiera ti in attese dei nostri vertici miliperficie. Questi prendono quel 9 maggio 1938 quando, campo, ben 86 vennero af- ' tari avrebbero dovuto innalatto della beffa e si prediin occasione della grande pafondati (dal canto suo Hi- zare notevolmente la qualità spongono alla nuova caccia. 1 .rata navale organizzata a tler, forte di ben altro appa- della nostra difesa sottomaL'esercitazione prosegue. Napoli inonore di Hitler, la rato industriale, fu in grado rina. In verità gravissimi dinostra flotta sottomarina di approntare nel corso dei 6 fetti intervenuti nella fase di venne giudicata dagli osseranni di guerra circa 800 mo- costruzione (e a suo tempo vatori stranieri la più povanamente segnalati ai supedernissimi «V-Boat»). tente del mondo. Quel Mezzo secolo dopo, il no- riori dall'addetto al congio~no Mussolini schierò instro Paese non è n~mmeno trollo dei lavori, il Capitano fatti ben ' 100 mezzI subacpiù in grado di controllare le di Fregata Alberto Febraro, quei, che sbalordirono proprie acque territoriali. La che per aver infine denunl'ospite tedesco con le loro nostra attuale squadriglia è ciato la cosa alla stampa è fistraordinarie «delfinate»: alcostituita infatti da solo dieci nito sotto processo) rendono l'epoca la Germania ne posunità. Il «L. Piomarta» ed il .questi ultimi scafi estremasedeva appena 30 (così come «R. Romei» (anno di varo I mente illaffidabili; per lo più gli Usa), mentre Gran .Bre1951) sono due ex scafi sta- relegati nei bacini di manutagna e Giappone, le altre tunitensi, ceduti alla nostra tenzione a causa .delle condue graridi potenze 'navali tinue avarie, hanno così dodel mondo, non superavano le 40 unità ciascuna.
CORRIERE MERCANTILE Sabato 20 Febbraio 1988 ,