Portfolio Architecture 2015-2019

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ESPERIENZA LAVORATIVA: TIROCINIO PRESSO DIREZIONE URBANISTICA E GESTIONE DEL TERRITORIO - DECORO URBANO | COMUNE DI CATANIA FEBBRAIO 2019 – presente

- Assistenza tecnico-scientifica a supporto della SRR Catania Area Metropolitama per le attività di pre-dimensionamento del Piano dei Rifiuti, per la verifica della tipologia di servizio di spazzamento e per la scelta degli impianti di trattamento da implementare. - Affiancamento alla Direzione LL.PP. per la partecipazione al bando regionale D.D.G. 1845 per la progettazione definitiva di parcheggi di interscambio atti a favorire il decongestionamento dei centri urbani e l’interscambio con i sistemi di trasporto collettivo urbano ed extraurbano | Parcheggio Sanzio e Parcheggio Acicastello. - Progetto di Fattibilità per lo sportello integrato e_Catania all’interno del Masterplan di Progetto per la Riqualificazione e la Rigenerazione Urbana dell’area di Corso Sicilia e Corso Martiri della Libertà. COLLABORATORE DIRETTORE TECNICO DI CANTIERE | COSTRUZIONI EDILI CANNAVÒ NOVEMBRE 2018 – presente

Assistenza tecnica alle operazioni di gestione del cantiere. Documenti e Adempimenti relativi alla Sicurezza secondo D.Lgs. 81/08. Ideazione e verifica di stratigrafie e soluzioni tecniche per la risoluzione di svariate problematiche di cantiere. Realizzazione di preventivi, offerte e Computi Metrici Estimativi. Gestione della contabilità di cantiere. Sopralluoghi e Rilievi. PART-TIME PRESSO UFFICI DI SEGRETERIA ASSISTENZA ALLA DIDATTICA DEL DIP. DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA | UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA

About me Credo che ogni territorio non sia formato esclusivamente da morfologie visibili ma che la sua vera identità derivi dalle persone che lo abitano e dalle relazioni che le connettono.

SETTEMBRE – DICEMBRE 2017

Gestione pratiche interne e avvisi studenti, gestione delle telefonate, pianificazione dell’orario delle lezioni e prenotazione aule, aggiornamento sito internet del Dipartimento.

ISTRUZIONE: ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE | INGEGNERE CIVILE E AMBIENTALE | SEZ. A FEBBRAIO 2019

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA OTTOBRE 2012 - LUGLIO 2018

Laurea Magistrale in Ingegneria Edile-Architettura | [LM – 04] | 110 e Lode Tesi di Laurea in Tecnica Urbanistica e Progettazione Partecipata finalizzata alla rigenerazione urbana di San Nullo, quartiere periferico di Catania rimasto incompiuto e profondamente sconvolto dalle operazioni di speculazione edilizia degli anni ’80. “San Nullo – Memorie e Sogni di un quartiere incompiuto” https://issuu.com/claudiochiarenza/docs/san_nullo_-_memorie_e_sogni_di_un_q .

ESPERIENZA PERSONALI: COPED SUMMER SCHOOL – TOWARD A ZERO WASTE STRATEGY 6 – 17 GIUGNO 2017 CoPED (Community Planning & Ecological Design) è una Summer School internazionale nata dalla partnership tra le Università di Catania, Memphis e Boston e il Patto di Fiume Simeto. In questa V edizione, attraverso una pratica di ricerca-azione partecipata, si è elaborata una strategia rifiuti zero per i Comuni aderenti al Patto. EME – ECOLOGIA MOBILITÀ ENERGIA. LA COSTA SCICLIATANA | 3° posto 16 – 20 MAGGIO 2017 Workshop di Architettura e Urban Design con l’obiettivo di una proposta di riqualificazione della costa di Scicli (RG). La pianificazione territoriale e lo sviluppo di comunità incontra i principi dell’ecologia, della mobilità lenta e dell’energia rinnovabile.

Queste sono le premesse da cui partire per ripensare lo sviluppo del nostro territorio e costituiscono la base per ogni progetto sugli spazi di vita delle persone. Vorrei poter mettere le mie conoscenze acquisite negli anni di studio per raggiungere questo obiettivo



indice 2019 2018 2017 2016 2015

This must be the Place

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A terrace to Enjoy

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San Nullo Pag 12 Memorie e Sogni di un quartiere incompiuto

Recuperiamo Nesima Pag 16 An historical Urban Center

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La costa sciclitana

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Architettura dell’accoglienza

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Architettura della permanenza

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Giochi di Luce Pag 28

Alcuni scatti amatoriali

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Il non luogo è il contrario del luogo, uno spazio in cui colui che lo attraversa non può leggere nulla né della sua identità (né del suo rapporto con sé stesso), né dei suoi rapporti con gli altri o, più in generale, dei rapporti tra gli uni e gli altri (...). Certo il non luogo è questione di sguardo..

Marc Augè


BOOK PROGETTI


T his must be the P lace MILANO 2019 TIPO: Ristrutturazione COMMITTENZA: Privata DESCRIZIONE: L’appartamento è ubicato al nono piano di un edificio residenziale all’interno di un contesto signorile della periferia milanese. Unico vincolo interno è la posizione delle colonne di scarico. Il progetto, come da richiesta, prevede una ripavimentazione in parquet color rovere e una controsoffittatura per nascondere gli impianti di condizionamento e incassare i corpi illuminanti. Appare chiaramente una netta distinzione tra zona notte e zona giorno per poter fruire l’abitazione in diverse ore della giornata senza interferire tra i vari ambienti.

Pianta delle demolizioni

Nella camera da letto padronale si realizza un’ampia cabina armadio walk-in in continua comunicazione con la stanza stessa: la parete di divisione, completamente rivestita in legno e non ad altezza soffitto, allarga le dimensioni dell’ambiente e dona una charme non indifferente. Ampio spazio anche alla zona giorno, dove una mezza parete, rivestita in legno, divide l’ambiente in zona pranzo e zona living ma senza separarlo nettamente: l’ampio spazio viene mantenuto ma fornendo un ordine all’arredo e alla distribuzione. Come da richiesta, la zona cucina viene mantenuta in un ambiente separato ma in comunicazione diretta con il resto della zona giorno eliminando la presenza dei tramezzi.

Schema illuminazione


Planimetria Progetto

Note: Living 28.00 mq Bagno Master 06.15 mq Cucina 09.25 mq Seconda Camera 11.60 mq Bagno Servizio 05.60 mq Lavanderia 02.20 mq Camera Master 06.15 mq

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A terrace to Enjoy ROMA 2019 TIPO: Sistemazione a verde COMMITTENZA: Privata DESCRIZIONE: Il progetto degli spazi esterni vuole valorizzare l’importante superficie della terrazza coniugando il valore estetico aggiunto a quello funzionale. Come da richiesta della committenza, viene ricavato uno spazio coperto per mangiare all’aperto durante le calde giornate estive. La scelta è ricaduta su una struttura fissa metallica, direttamente collegata alla struttura esistente: La terrazza è situata, infatti, al decimo piano in una zona particolarmente esposta al vento. La copertura, in tessuto sintetico permeabile, può essere facilmente rimossa nel periodo invernale. La permeabilità del tessuto permette, al calore generato, di non ristagnare al di sotto della copertura ma di fluire naturalmente garantendo un ricircolo di aria più fresca. Lo spazio aperto viene modellato da una successione di fioriere fisse, rivestite in legno, stesso materiale della muova pavimentazione, variabili in altezza. Un gioco di forme, curve e volumi che permettono di ricavare una zona conversazione rialzata e una zona relax, circondate dal verde e dai profumi delle essenze previste. Il progetto dell’illuminazione crea un’atmosfera ideale per le serate: una luce calda che segue le forme sinuose delle fioriere e scandisce il susseguirsi dei percorsi. Viene previsto l’utilizzo esclusivo di strip e lampadine a LED che coniugano un basso consumo energetico ad una minore invasività impiantistica potendo operare a basso voltaggio.


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San Nullo

Memorie e sogni di un quartiere incompiuto CA T A N I A

https://issuu.com/claudiochiarenza/ docs/san_nullo_-_memorie_e_sogni_di_un_q

2018 TIPO: Rigenerazione Urbana Partecipata COMMITTENZA: Tesi di Laurea DESCRIZIONE:

un ascolto attivo e partecipante della comunità locale per individuare possibili strategie d’azione che instaurino un processo di riflessione sull’ambiente urbano e tengano conto delle reali necessità emerse dalle memorie e dai sogni di chi vi abita. Partendo da un’accurata fase di conoscenza del territorio, viene eseguita un’indagine sulla morfologia urbana, una ricognizione dei tipi edilizi, degli usi e delle condizioni di utilizzo del patrimonio costruito nonchè delle risorse naturali presenti nel quartiere. Nel processo di raccolta delle informazioni viene costantemente coinvolta la popolazione attraverso una serie di interviste programmate con figure ritenute chiave all’interno della comunità così come grazie a colloqui informali avvenuti per strada, nei bar, nelle scuole e in tutti gli altri luoghi della vita quotidiana del quartiere. Si delinea una fitta rete di relazioni in atto che pongono le basi per una progettazione volta alla rigenerazione del quartiere.

I mutevoli cambiamenti in atto all’interno della società moderna fanno emergere la necessità di dotarsi di nuovi strumenti che risultino più efficaci nel rispondere alle esigenze espresse dalla città. Per anni si è cercato di gestire il territorio utilizzando gli strumenti tradizionali della pianificazione, ma i fenomeni di globalizzazione, di movimenti di massa e di graduale svuotamento del ruolo democratico del cittadino richiedono lo sviluppo di nuovi meccanismi, di nuove strategie e di azioni e attori alternativi. Quello che le città di oggi domandano è una maggiore efficienza dei servizi, la possibilità di fruizione degli spazi pubblici, la rigenerazione dei quartieri degradati ma soprattutto la parteci- Una strategia progettuale da realizzarsi con fasi pazione attiva degli abitanti nei processi di riqua- consecutive, e propedeutiche l’una sull’altra, per lificazione urbana. rigenerare lo spazio ripartendo da quelle potenzialità presenti ma rimaste inespresse e mirando a riLa tesi indaga lo spazio della periferia catanese, creare un senso di comunità andato perduto. Nella guardando in particolare al quartiere di San Nul- prima fase si prevede il rafforzamento del campo lo. Questo è stato, infatti, oggetto di particolari di relazioni tra i diversi portatori di interesse che trasformazioni urbane nel corso degli anni Ot- operano sul territorio con la creazione di una rete tanta che hanno creato delle profonde ferite nel il cui scopo ultimo è quello di riavvicinare gli abil’impianto originario e nella comunità locale che tanti al processo di formazione della città. Affinché perdurano ancora oggi. San Nullo, a differenza di questo possa avvenire, nella seconda fase si prevede altre periferie del capoluogo etneo, quali Librino e la realizzazione di un Laboratorio di Quartiere che, Nesima, non nasce come nuovo quartiere residen- gestito dalla rete di associazioni, possa farne la casa ziale, ma rappresenta l’espansione e l’inglobamen- della futura rigenerazione in continuità con quanto all’interno di un nucleo abitato consolidato con to già sta accadendo nel quartiere. Nella terza fase cui, però, stenta ancora oggi a rapportarsi. La poca viene proposto l’intervento sullo spazio urbano lungimiranza progettuale e la mancata realizza- che, sul modello del verde di prossimità e il disegno zione di spazi comuni, aree attrezzate e luoghi di urbano delle città inglesi, valorizzi la componente incontro e ritrovo della comunità, lo rendono, di naturale del luogo sfruttando il “margine” come fatto, un quartiere incompiuto. A oltre trent’anni elemento di riconnessione dello spazio urbano e, di distanza, nell’inerzia della pubblica ammini- attraverso un corretto disegno dello spazio urbastrazione, i vincoli imposti nel Piano di Zona sono no, creare occasioni di incontro per gli abitanti decaduti, impedendo oggi l’attuazione del disegno del quartiere. Si ottiene così una rigenerazione dal originario. punto di vista ambientale, economico e soprattutto, sociale. La ricerca esplora nuove strade per la riorganizzazione e la valorizzazione del territorio partendo da Costruire spazi per costruire comunità.


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Recuperiamo Nesima CATANIA

L’intervento di recupero interessa un complesso di edilizia economica e popolare nel quartiere catanese di Nesima Superiore. Il quartiere, nato negli anni Cinquanta, è caratterizzato da strade di ridottissime dimensioni, una carenza di attrezzature pubbliche e assoluta mancanza di attenzione nell’arredo urbano. Tutto questo si concretizza in un quartiere dal carattere poco socializzante e che non favorisce il senso di inclusione dei propri residenti. L’intento del progetto è dunque quello di raggiungere una qualità architettonica, propria e di relazione, del manufatto edilizio. Questo ha richiesto un approccio olistico con più fronti d’azione, nell’intenzione di rispondere adeguatamente al quadro esigenziale. Una seconda parte del progetto prevede una riqualifica dell’involucro edilizio per migliorarne L’azione si è concentrata su tre livelli interpreta- le prestazioni offerte. L’isolamento termico viene tivi: quello tecnico, quello partecipativo e quello affidato ad un intonaco termico con particelle di ambientale. sughero. Questa scelta ha permesso di sintetizzaIl primo è consistito nell’anamnesi dell’edificio re le caratteristiche di isolamento dal freddo del tramite rilievi, osservazioni dirette, consultazioni sughero con quelle di isolamento dal caldo della e raffronti con altri casi presenti in letteratura. pietra della struttura muraria. Il secondo si è avvalso di questionari nella consa- Viene pensato anche un sistema di schermatura pevolezza che una profonda conoscenza del ma- solare grazie all’utilizzo del verde: piante ramnufatto e del contesto in cui è inserito, non può picanti attecchiscono all’intelaiatura metallica scindersi dal dialogo con chi abita e vive quotidia- degli edifici permettendo una personalizzazione namente i luoghi. La comunicazione diventa una dell’ombreggiatura, grazie a semplici operazioni vera e propria variabile del processo progettuale di potatura e diradamento della vegetazione, e un capace di orientare le scelte e i contenuti del pro- miglior microclima grazie ai naturali processi di getto finale. evapotraspirazione. L’acqua necessaria all’irriIl terzo livello guarda alla sostenibilità del pro- gazione della vegetazione proviene dal recupero getto, andando ad adottare una serie di strate- delle acque meteoriche canalizzate all’interno di gie volte a migliorare le prestazioni energetiche vasche interrate nelle corti interne. dell’involucro edilizio per garantire minori consumi e migliorare il comfort ambientale interno. Infine, gli spazi interni vengono adeguati ai nuoOgni scelta progettuale è stata verificata secondo vi stili di vita e alle nuove esigenze dei residenti. un sistema di certificazione LEED. Gli alloggi vengono differenziati in due tipologie garantendo una migliore flessibilità d’uso dell’eUna prima parte del progetto si concentra sulla dificio stesso.

EST

DESCRIZIONE:

SUD

COMMITTENZA: Corso di Recupero e Conservazione degli edifici

riqualificazione dell’involucro urbano, intervenendo sia sugli spazi di relazione del manufatto, sia sulle parti che possano costituire luogo di aggregazione per la comunità. Viene ridisegnato lo spazio interno del lotto, liberato dalle auto e riorganizzato con una serie di percorsi, aiuole verdi, specchi d’acqua e arredo urbano. I tre edifici del complesso vengono inoltre messi in comunicazione tra di loro grazie ad un’intelaiatura metallica che crea ponti e passerelle. Questa ha la duplice funzione di irrigidire gli edifici in muratura portante, con un netto miglioramento delle prestazioni di resistenza sismica, creando nel contempo nuovi spazi di relazione per far accrescere il senso di comunità. Il nuovo sistema, permette l’inserimento di vani ascensori che abbattono le barriere architettoniche, permettendo nuove modalità di accesso alle residenze. Una rifunzionalizzazione dei piani terra permette, inoltre, l’inserimento di attività commerciali e locali per attività di quartiere come una biblioteca, una sala giochi per i ragazzi, una palestra o una stanza per lo studio.

OVEST

TIPO: Recupero Edilizio

NORD

2019


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An historical U rban Center SAN GIOVANNI LA PUNTA (CT) 2019 TIPO: Restauro Edilizio COMMITTENZA: Corso di Restauro Architettonico DESCRIZIONE: Il progetto interessa una cortina edilizia nel centro storico di San Giovanni La Punta, comune etneo nella provincia di Catania. La cortina di riferimento è composta da 11 edifici, dal civico 144 al civico 196 della Via Roma, asse di sviluppo storico del paese. È costituita per la maggior parte da case terrane e piccole ville su cui spiccano due palazzetti di notevole pregio storico-artistico di epoca ottocentesca. La cortina è stata analizzata mediante tecniche di rilievo diretto e fotografico ed è stata eseguita una classificazione del sistema tecnologico, delle manifestazioni di degrado esistenti e della presenza di umidità sui prospetti prospicenti la strada. Il progetto si è infine concentrato sul restauro e sulla rifunzionalizzazione di uno dei due palazzetti della cortina. L’intento primario prevede una serie di azioni volte alla valorizzazione e al ripristino del corpo di fabbrica storico eliminando le stratificazioni moderne in calcestruzzo armato. Oltre a deturpare l’edificio dal punto di vista storico-artistico, le strutture in calcestruzzo, a causa di una scarsa attenzione nell’interfaccia con quella in muratura portante, hanno causato lesioni e cedimenti. Le nuove volumetrie e le nuove installazioni utilizzano l’acciaio corten, un materiale che denuncia immediatamente la modernità dell’intervento. L’uso di un materiale come l’acciaio permette inoltre la realizzazione di strutture leggere e facilmente rimovibili. La rifunzionalizzazione degli spazi interni prevede l’inserimento di un Urban Center con spazi espositivi, locali per uffici e una nuova sala conferenze, nonché un recupero delle corti interne e degli spazi esterni con una nuova sistemazione del verde.


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L a costa Sciclitana S C I C L I (RG) 2017 TIPO: Urban Design COMMITTENZA: Workshop

3° posto

EMERGENZE ANTROPICHE

L’area del ragusano presenta delle peculiarità paesaggistiche e storico-culturali che la rendono riconoscibile e apprezzata anche a livello internazionale. La complessità di ambienti naturali quali la fascia costiera con le sue spiagge e scogliere frastagliate, le riserve naturali delle foci, le cave naturali che solcano gli Iblei, i paesaggi agrari variegati, uniti alle tante emergenze archeologiche forniscono a tutto il territorio una forte identità culturale. L’alternanza di spiagge e roccia, di pianure e promontori, di paesaggi antropizzati e naturali conferiscono dinamicità al paesaggio. Le principali criticità dal punto di vista ambientale sono rappresentate dall’inquinamento di fiumi e torrenti che sfociano a mare, dalla pressione antropica sulla fascia costiera, dall’agricoltura intensiva in serra e dall’innalzamento (per cause antropiche) della falda acquifera in corrispondenza dell’affioramento sorgivo della spiaggia di Micenci. Tuttavia l’area per la sua eterogeneità, possiede degli aspetti di notevole interesse ambientale e paesaggistico. A seguito di una prima osservazione dei luoghi, appare chiaro che una riqualificazione complessiva sia indispensabile. Risulta opportuno cambiare punto di vista rispetto al passato per realizzare iniziative che, diversamente dall’azione vincolistica, mettano in atto strategie virtuose per nuove economie e/o riorganizzazione e regolamentazione di sistemi produttivi esistenti. Aggiornare temi ed obiettivi significa innovare e portare una maggiore interazione, tra attività produttiva, abitato e natura, anche attraverso un nuovo modo di pensare la mobilità delle persone e dei prodotti. Migliorare le interrelazioni che intercorrono tra l’uomo e l’ambiente significa tra l’altro inserire nuovi modi di risparmio e produzione di energia. Tutto questo può essere sintetizzato sotto l’acronimo EME, Ecologia Mobilità Energia.

EMERGENZE NATURALI

DESCRIZIONE:


Sul territorio di Scicli sono presenti riserve naturali, aree fluviali e torrentizie ed aree di particolare valenza naturalistica che rappresentano una risorsa essenziale per lo sviluppo e la conservazione della biodiversità. Risulta necessario, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio naturale, collegare tali aree, distanti tra loro e interrotte da infrastrutture viarie e centri urbani. Si è dunque pensato di realizzare una greenway con doppia valenza: corridoio ecologico per la fauna ed elemento connettore di servizi, diffusi sul territorio, che ne incentivino l’utilizzo da parte della popolazione locale e non. Nello studio del tracciato si è pensato di includere al suo interno le aree di interesse archeologico e culturali. In tal senso la greenway diventa occasione per creare un ecomuseo, che si inserisce nel territorio e nella comunità per ritrovare e valorizzare l’identità storica e culturale che altrimenti andrebbe perduta. In questo senso l’ecomuseo rievoca non solo oggetti della vita quotidiana ma anche i paesaggi, l’architettura, il saper fare, le testimonianze orali della tradizione. Questo è reso possibile anche grazie all’utilizzo della realtà aumentata e percorsi interattivi.

INQUADRAMENTO STORICO

Scicli si estende su una larga pianura incastonata all’interno di tre valli strette ed incassate dette Cave (le valli di Modica, di Santa Maria La Nova, e di San Bartolomeo), originate da fratture tettoniche di epoca remotissima e divenute letto di corsi d’acqua torrentizi. Le sue origini sono molto antiche e risalgono, con ogni probabilità, al periodo siculo, quindi oltre tremila anni fa. Il nome Scicli si pensa che derivi da Šiclis, uno degli appellativi utilizzati per indicare i Siculi, i famosi popoli del mare che gli egiziani chiamavano Sheklesh.

ENERGIA DAL MARE La presenza del complesso della Fornace Penna sul territorio rappresenta non solo un’importante testimonianza di archeologia industriale, ma un’opportunità per creare innovazione. Risulta doverosa la riqualificazione della struttura che versa, ad oggi, in stato di completo abbandono. Una sua rivalorizzazione permetterebbe il recupero di un’identità portante per il territorio. Si è pensata la messa in opera di un processo che abbia come fine il rilancio dell’economia del territorio sfruttando una delle materie prime che si trova in sito: la posidonia. La proposta è la creazione di una scuola di alto profilo, un centro ludico-esperienziale per i giovani ed un incubatore di imprese per start-up ecologiche. Un’opportunità per rispondere ad un problema che affligge le coste ragusane ogni anno, ovvero lo smaltimento della posidonia arenata sulle coste, a favore della creazione di un polo di riferimento da esportare sull’intera fascia costiera.

EDILIZIA Numerosi sono i ruoli assunti dalla posidonia nel campo delle costruzioni. È un buon isolante termico, completamente riciclabile: si calcola che la sua vita media sia di circa 150 anni, quindi la sua applicazione in campo edile è vantaggiosa per la sua durevolezza. È ignifuga, il che la rende altamente affidabile per l’applicazione e la sicurezza degli edifici. ENERGIA Dal biodiesel a energia termica o elettrica, quest’ultima con accesso agli incentivi statali. Il processo che valorizza al meglio le biomasse è la Digestione Anaerobica, che provvede alla degradazione biochimica del materiale organico, in condizioni di totale assenza di ossigeno. E’ un processo ecocompatibile, non inquinante per l’atmosfera. Se ben gestito, non produce odori.

La presenza umana nel territorio di Scicli risale addirittura al periodo eneolitico, come dimostrano i ritrovamenti della Grotta Maggiore situata vicino all’Ospedale Busacca, datati fra l’età del rame e l’età del bronzo antico. La caratteristica conformazione del territorio con la presenza di cave e grotte carsiche, ha favorito la nascita di numerosi insediamenti rupestri. , e l’insediamento rupestre bizantino (VIII secolo d.C.) e medievale (X-XI secolo d.C.) in località Chiafura, visibile sino ai nostri giorni. Ritrovamenti archeologici, in particolare i resti di un abitato greco presso la foce dell’Irminio, testimoniano la presenza, o comunque dei contatti di primaria importanza con i greci. Così come Comiso e Ispica, Scicli vanta la propria discendenza dalla città greca-siracusana Casmene, fondata nel VII secolo a.C. La città antica sorgeva sul colle di San Matteo, dove ancora oggi si trovano i resti di un Castello che rendeva l’antico abitato difficile da espugnare. L’assedio da parte degli arabi fa presupporre la presenza di un sistema di difesa fortificato a salvaguardia dell’abitato. Verso la metà del XIV secolo esistevano due Castelli: il Castellaccio “castrum magnum” ed il Castello dei tre Cantoni “castrum parvum” ambedue in contrada Castellaccio. Si fa risalire all’anno 1091 la liberazione definitiva di Scicli dal dominio saraceno per opera di Ruggero d’Altavilla e il passaggio al dominio normanno. A questa battaglia, avvenuta nella Piana dei Milici è legata la leggenda della Madonna delle Milizie. Si narra che la battaglia finale, avvenuta nel marzo 1091, fu vinta dai Cristiani per l’intercessione della Vergine Maria scesa su un bianco cavallo a difesa di Scicli. Nella località dell’avvenimento venne costruita la chiesetta della Madonna dei Milici. I Normanni (1090-1195) introdussero il sistema feudale già diffuso altrove, e Scicli ed altre città vicine, furono considerate cittá demaniali. Nel 1093 Scicli viene ricordata come dipendente dalla diocesi di Siracusa. Nel 1266, passò sotto la dominazione Angioina, mal tollerata, a causa della politica di Carlo I d’Angiò che considerava il Regno di Sicilia territorio di conquista e di vantaggi economici e finanziari. La politica di Carlo D’Angiò fu causa di un’insurrezione in tutta la Sicilia, nota come i Vespri Siciliani. Il 5 aprile 1282 Scicli, insieme a Modica e Ragusa insorge contro le guarnigioni francesi del luogo cacciandole e ponendosi sotto la protezione di Pietro III d’Aragona. Scicli, con un passaggio graduale dal colle al piano, assunse la sua forma topografica tra il XIV ed il XVI secolo. La popolazione era aumentata notevolmente ma la peste del 1626 la ridusse drasticamente di quasi due terzi portandola da 11000 a 4000 abitanti circa. Dopo la peste, anche grazie ad agevolazioni economiche a favore di chi decideva di risiedere in città, si ebbe un nuovo sviluppo demografico, ma il tremendo terremoto del 1693 causò 3000 morti e la distruzione di gran parte della città. Da quelle macerie, Scicli rinacque in chiave barocca, e oggi è caratterizzata da numerosi edifici settecenteschi.

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A rchitettura dell’ Accoglienza CATANIA 2016 TIPO: Nuova Costruzione COMMITTENZA: Corso di Composizione Architettonica II DESCRIZIONE: L’analisi del lotto è stata essenziale per la definizione di questo progetto. La vicinanza fisica con la rete ferroviaria ha fornito immediatamente uno stimolo, una volontà di agganciarsi, in qualche modo, ad essa. Il progetto doveva rappresentare quasi una fermata, una stazione. Il carattere transitorio evocato dalla funzione di centro di accoglienza richiamava, infatti, immediatamente l’immagine di un luogo di passaggio, una fermata non definitiva. Un punto di passaggio prima di continuare il viaggio. I binari proseguono, allora, idealmente all’interno del lotto di progetto, creando un nuovo snodo ferroviario immaginario evidenziato dai setti murari che, in pianta, scandiscono l’alternanza degli spazi interni e le varie funzioni del centro. Lo studio dell’ambiente circostante ha influenzato l’uso dei materiali. Il lotto si inserisce in un’area caratterizzata da edifici storici in muratura portante in basalto lavico da cui affiorano, nei muri senza intonaco, il colore rosso-arancio della ghiara. Nel progetto questo concetto viene ribaltato: setti portanti in laterizio e tamponature rivestite in basalto lavico. All’interno, gli ambienti non generano un contesto chiuso in sé stesso. Grazie alla diversa inclinazione delle pareti e alle ampie vetrate, si generano degli scorci sul mare e sulla città costruita. Si crea una visione preferenziale strada-mare, favorita anche dall’orientamento degli edifici dell’intera quinta urbana. La visione del mare viene restituita alla città. Incroci di linee che proseguono oltre i setti murari e proseguono come linee d’acqua o terra rossa negli spazi esterni generando infinite occasioni di incontro e suddivisione degli spazi.


Pianta Piano Terra

Pianta Piano Primo

Prospetto Nord

Prospetto Ovest

Prospetto Sud

Prospetto Est Pag. 25


A rchitettura della Permanenza CATANIA 2016 TIPO: Interclusione Urbana COMMITTENZA: Corso di Composizione Architettonica II DESCRIZIONE: I problemi da risolvere in questo progetto erano due: le dimensioni molto contenute del lotto e il fattore luce da captare per illuminare in maniera adeguata gli appartamenti. Si è deciso di distaccare la fabbrica dal confine posteriore del lotto, in modo da poter aprire delle aperture anche sul retro. Per aumentare l’apporto luminoso è stato realizzato un pozzo di luce al centro dell’edificio su cui si affaccia anche il vano scala in modo da aumentare al massimo il volume di spazio aperto. Questo termina in un cubo vetrato a pian terreno sull’atrio di ingresso e ha pareti rivestite internamente con un giardino verticale. Sul pozzo di luce gli ambienti interni si affacciano con un balconcino: l’obiettivo era quello di creare un affaccio privilegiato per ogni appartamento in mancanza di un panorama esterno.

Prospetto Principale

Prospetto Posteriore

Si è voluto dare un senso di continuità con l’edificato esistente mantenendo la stessa quota sommitale dei due edifici prospicenti. L’uso della pietra in facciata e la scansione in lesene del propsetto principale si riallaciano al linguaggio dei due edifici storici con cui completa la quinta urbana. Il prospetto risulta ricoperto da una seconda pelle in acciaio corten traforato che nasconde e mostra, in maniera irregolare, la facciata lapidea. Questo assume un doppio significato simbolico:. Vuole rievocare l’evoluzione dalla tradizione fino ai materiali e le soluzioni della modernità. Dall’altra parte ci ricorda come, sotto le vesti di un’architettura moderna, si nasconde l’imprescindibile studio dei modelli dell’architettura della tradizione: canoni classici che riemergono sotto la pelle degli edifici moderni. Il rivestimento in corten assume anche lo scopo pratico di proteggere gli ambienti interni dal forte irragiamento provocato dalle ampie vetrate, a tutta altezza, esposte a Sud. Si crea un’atmosfera fatta di infiniti giochi di luce. Giochi di luce che vengono riproposti anche nell’ambiente del corpo scala. il vano ascensore, che porta fino alla terrazza-giardino, è trattata alla stessa maniera della facciata: una struttura in acciaio corten traforato che, captando la luce dalla sommità e dal pozzo luce, la diffonde in tutto l’ambiente interno.

PT

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Sezione AA

Sezione BB

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Giochi di Luce CATANIA 2015 TIPO: Nuova costruzione COMMITTENZA: Corso di Composizione Architettonica I DESCRIZIONE: Parlando di scuola materna o asilo nido, si parla sempre indirettamente di gioco, di spensieratezza e di divertimento. I veri protagonisti dell’architettura devono essere i bambini. Su questa strada si è posta l’attenzione nella progettazione degli ambienti a loro dedicati. Ambienti nei quali i bambini devono riconoscere il proprio “habitat mentale”, devono essere stimolati e sentirsi a loro agio contemporaneamente. Da quest’idea nascono due elementi. Il primo risiede nella copertura, a falde inclinate, che emula il concetto di casa. In giovane età i bambini identificano spesso il tetto spiovente con la casa. Il secondo elemento sono proprio le aperture, queste “false” finestre, circolari e colorate, come dei fori che bucano le pareti aprendo la visione verso l’esterno. Un orizzonte riservato ai bambini che non corrisponde all’orizzonte riservato agli adulti. Giochi di luce che rendono il “soggiorno” più piacevole. Il complesso è suddiviso in quattro edifici, distinti per funzione di destinazione, ma riuniti sotto un’unica copertura che rende la struttura unitaria nel suo insieme. Quattro settori che si relazionano indipendentemente e direttamente con l’esterno e con il comune spazio interno. Quest’ultimo, con carattere di distribuzione principale, è destinato alle attività libere e ricreative. Gli ambenti interni sono differenziati in base all’età mediante l’utilizzo del colore. Alla sezione dei lattanti è stato assegnato un colore azzurro, rilassante e che rimanda al mondo dei sogni e della crescita. La sezione dei divezzi è colorata in arancione, che stimola l’attività psicomotoria. Il verde è invece il colore della materna, con la proprietà di stimolare il contatto con la natura e l’attenzione. Le ampie vetrate hanno il compito di “catturare” la luce dall’esterno e di diffonderla negli ambienti interni. Per contrastare il fenomeno dell’irraggiamento durante i periodi estivi, la copertura viene lasciata sporgere rispetto al perimetro del fabbricato in modo da intercettare e bloccare i raggi solari nelle ore più calde.


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Le strade e i marciapiedi costituiscono i più importanti luoghi pubblici di una città e i suoi organi più vitali. Quando si pensa ad una città, la prima cosa che viene alla mente sono le sue strade: secondo che esse appaiano interessanti o insignificanti, anche la città appare tale

Jane Jacobs


FOTOGRAFIA


Alcuni scatti Amatoriali


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