OTTOBRE/NOVEMBRE 2012
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EDITORIAL L’EXPRESSION NASCE NEL MESE DI APRILE DEL 2011 CON LO SCOPO DI DIVULGARE L’ARTE DELLA FOTOGRAFIA GIOVANILE. LA RIVISTA HA L’INTENTO DI RIUSCIRE AD ATTRARRE L’ATTENZIONE DI FOTOGRAFI EMERGENTI, PROVENIENTI DA QUALSIASI PARTE DEL MONDO. IL MAGAZINE ESCE IN VARIE CAPITALI EUROPEE: OGNI ANNO SELEZIONIAMO UN GRUPPO DI FOTOGRAFI I CUI LAVORI SIANO ATTINENTI AL TEMA SCELTO DEL NUMERO PER POTER DARE ALLA RIVISTA PUNTI DI VISIONE DIVERSI SULL’ARGOMENTO TRATTATO. LE RIVISTE VENGONO DISTRIBUITE IN LIBRERIE, NEGOZI E GALLERIE D’ARTE PROPRIO PER INTERCETTARE QUELLE PERSONE AMANTI DELL’ODORE DELLO STAMPATO E DELLA PURA E SEMPLICE VERITÀ CARTACEA DOCUMENTATA DA PERSONE ANZIANE NELL’ANIMO. I NOSTRI PUNTI DI FORZA? L’ARROGANZA DI VOLER PARLARE AD UN PUBBLICO MULTIETNICO, VARIO, GIOVANE E QUINDI CAPACE DI SPERIMENTARE NUOVE IDEE. NON PENSIAMO DI ESSERE I MIGLIORI MA VORREMMO DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTE QUELLE PERSONE IN CERCA DI SPERIMENTAZIONI. INSOMMA! VORREMMO APPARIRE COME UNA GIOVANE FUCINA SITUATA METAFORICAMENTE OVUNQUE. DOPO UNA NASCITA TRAVAGLIATA STIAMO PROVANDO A SALIRE DA UN DIRUPO PER ARRIVARE SU UN PROMONTORIO EMOZIONALE. IN QUESTO NUMERO SAMO PARTITI DAL VIAGGIO DI COLORI E FORME VIVE DI ENRICO CARPEGNA: NEL MONDO LACUSTRE IL FOTOGRAFO RITROVA E ILLUSTRA I \PUNTI FOCALI \ DETTAGLI DI UNA RINASCITA DI LAGHI ORMAI DISABITATI DA UMANI E ABBANDONATI AL LORO DESTINO. ABBIAMO POI PROSEGUITO CON IL LAVORO CHE GIULIA NOVELLI HA EFFETTUATO PER LA NOSTRA REDAZIONE; NONOSTANTE LE SUE FOTO ABBIANO DATO VITA ALL’UNICITA’ DEI CAPI REALIZZATI DA ANDI, UN RAGAZZO NON COMUNE, GIULIA CI HA DEVIATO E LASCIATO FORSE IN UNA DIMENSIONE PIU’ CUPA CHE VITALISTICA. LA STESSA INTERESSANTE DIMENSIONE RITORNA NELLE SUE FOTOGRAFIE PER IL TERZO PROGETTO CHE RIGUARDANO IL TEMPO DI VITA DI NATURE MORTE; QUASI TUTTE SIMILI, ESSE SI RIVELANO TOTALMENTE DIVERSE NEL LORO SUGGESTIVO PASSAGGIO VERSO LA VECCHIAIA E MORTE DEL FIORE STESSO. INFINE SIAMO APPRODATI DA..., UN RAGAZZO DI PARIGI CHE RACCONTA IL SUO VIAGGIO IN TURCHIA PRESENTANDOCELA ATTRAVERSO LO SGUARDO DI UN TURISTA COLTO, ATTENTO E CURIOSO. FORSE QUEST’ULTIMO POTREBBE SEMBRARE IL RACCONTO PIÙ BANALE TRA I QUATTRO MA, DOPOTUTTO, NOI AMIAMO COSÌ TANTO LA NORMALITÀ DA CERCARLA CON INFANTILE IMPAZIENZA. ECCO L’AMBIZIONE DEL MAGAZINE “L’EXPRESSION”! EDITORIAL
EDITORIAL
L’EXPRESSION WAS LAUNCHED IN APRIL 2011. ITS MISSION IS TO PROMOTE THE ART OF YOUTH PHOTOGRAPHY. IT SEEKS TO ATTRACT THE ATTENTION OF EMERGING PHOTOGRAPHERS FROM ACROSS THE GLOBE AND IS SOLD IN SEVERAL EUROPEAN CAPITALS. WE SELECT EVERY YEAR A GROUP OF PHOTOGRAPHERS WHOSE WORK IS RELEVANT TO THE SUBJECT CHOSEN FOR THE ISSUE; IN THIS WAY, THE MAGAZINE PROPOSES ONE THEME SEEN FROM DIFFERENT VIEWPOINTS. L’EXPRESSION IS SOLD IN BOOKSHOPS, STORES AND ART GALLERIES. OUR GOAL IS TO REACH OUT TO PEOPLE WHO LOVE THE SMELL OF PRINT AND THE PURE, SIMPLE AUTHENTICITY OF PAPER SUBSTANTIATED BY PEOPLE WITH AN OLD SOUL. OUR STRONG POINTS? WE HAVE THE PRESUMPTION OF WANTING TO SPEAK TO AN AUDIENCE THAT IS MULTIETHNIC, VARIED AND YOUNG AND THEREFORE CAPABLE OF TRYING OUT NEW IDEAS. WE DON’T THINK WE’RE THE BEST, BUT WE’D LIKE TO BECOME A BENCHMARK FOR PEOPLE WHO ARE LOOKING FOR SOMETHING NEW. IN OTHER WORDS, OUR AMBITION IS TO BE SEEN AS A YOUNG BREEDING GROUND LOCATED, METAPHORICALLY, EVERYWHERE. AFTER A DIFFICULT BIRTH, WE’RE TRYING TO CLIMB A CLIFF-FACE IN ORDER TO EMERGE ONTO A PROMONTORY OF EMOTION. FOR THIS ISSUE, WE STARTED WITH ENRICO CARPEGNA’S JOURNEY THROUGH COLOURS AND LIVING FORMS. HE REDISCOVERS AND ILLUSTRATES THE SALIENT ASPECTS AND DETAILS OF THE REBIRTH OF LAKES WHERE PEOPLE NO LONGER LIVE AND WHICH HAD BEEN LEFT TO THEIR FATE. WE CONTINUED WITH THE WORK THAT GIULIA NOVELLI DID FOR US. HER PHOTOS BRING TO LIFE THE UNIQUENESS OF THE CLOTHES DESIGNED BY ANDI, A RATHER UNCOMMON YOUNG MAN; NONETHELESS, SHE HAS THROWN US OFF COURSE AND PERHAPS LEFT US IN A DIMENSION THAT IS GLOOMY RATHER THAN VITALISTIC. THE SAME INTERESTING DIMENSION IS SEEN AGAIN IN HER PHOTOS FOR OUR THIRD PROJECT, ON THE LIFE TIME OF STILL LIFES. THEY ARE ALMOST ALL SIMILAR YET COMPLETELY DIFFERENT AS THEY FOLLOW THEIR FASCINATING PASSAGE TOWARDS THE FLOWER’S OLD AGE AND DEATH. LASTLY, WE CAME TO XX, A YOUNG PARISIAN WHO ILLUSTRATES HIS TRIP TO TURKEY SEEN THROUGH THE EYES OF A SOPHISTICATED, ATTENTIVE AND CURIOUS TOURIST. THIS MAY SEEM THE MOST BANAL OF THE FOUR PROJECTS, BUT WE ENJOY NORMALITY SO MUCH THAT WE LOOK FOR IT WITH CHILDLIKE IMPATIENCE.
LA REVUE ENTEND RÉUSSIR À ATTIRER L’ATTENTION DES PHOTOGRAPHES ÉMERGENTS, PROVENANT DE N’IMPORTE QUELLE PARTIE DU MONDE ET SORT DANS DIFFÉRENTES CAPITALES EUROPÉENNES : CHAQUE ANNÉE, NOUS SÉLECTIONNONS UN GROUPE DE PHOTOGRAPHES DONT LES TRAVAUX ONT UN RAPPORT AVEC LE THÈME CHOISI PAR LE NUMÉRO AFIN DE DONNER À LA REVUE DES POINTS DE VUE DIFFÉRENTS SUR LE SUJET TRAITÉ. LES MAGAZINES SONT DISTRIBUÉS DANS LES LIBRAIRIES, MAGASINS ET BOUTIQUES D’ART, PRÉCISÉMENT POUR INTERCEPTER LES PERSONNES AMOUREUSES DE L’ODEUR DU PAPIER IMPRIMÉ ET DE LA VÉRITÉ PURE ET SIMPLE DOCUMENTÉE PAR DES PERSONNES À L’ÂME ANTIQUE. NOS ATOUTS ? L’ARROGANCE DE VOULOIR PARLER À UN PUBLIC MULTIETHNIQUE, VARIÉ, JEUNE, ET DONC CAPABLE D’EXPÉRIMENTER DE NOUVELLES IDÉES. NOUS N’ESTIMONS PAS ÊTRE LES MEILLEURS, MAIS NOUS VOUDRIONS DEVENIR UN POINT DE RÉFÉRENCE POUR TOUTES LES PERSONNES À LA RECHERCHE DE L’EXPÉRIMENTATION. EN BREF : NOUS VOUDRIONS APPARAÎTRE COMME UNE CREUSET, SITUÉ MÉTAPHORIQUEMENT N’IMPORTE OÙ. APRÈS UNE NAISSANCE DIFFICILE, NOUS VOULONS AUJOURD’HUI SORTIR DE L’ABÎME POUR ATTEINDRE UN PROMONTOIRE ÉMOTIONNEL. DANS CE NUMÉRO, NOUS SOMMES PARTIS DU VOYAGE DE COULEURS ET DE FORMES VIVES D’ENRICO CARPEGNA : DANS LE MONDE LACUSTRE, LE PHOTOGRAPHE RETROUVE ET ILLUSTRE LES POINTS ESSENTIELS ET LES DÉTAILS D’UNE RENAISSANCE DE LACS DÉSORMAIS INHABITÉS ET ABANDONNÉS À LEUR DESTIN. NOUS AVONS CONTINUÉ AVEC LE TRAVAIL RÉALISÉ PAR GIULIA NOVELLI POUR NOTRE RÉDACTION ; SES PHOTOS ONT DONNÉ VIE AUX VÊTEMENTS RÉALISÉS PAR ANDI, UN GARÇON VRAIMENT PEU COMMUN, MAIS GIULIA NOUS A DÉVIÉS ET LAISSÉS, PEUT-ÊTRE, DANS UNE DIMENSION PLUS SOBRE QUE VITALISTE. LA MÊME DIMENSION INTÉRESSANTE REVIENT DANS SES PHOTOS POUR LE TROISIÈME PROJET, QUI CONCERNENT LE TEMPS DE VIE DE NATURES MORTES ; PRESQUE TOUTES IDENTIQUES, ELLES SE RÉVÈLENT TOTALEMENT DIFFÉRENTES DANS LEUR PASSAGE SUGGESTIFS VERS LA VIEILLESSE, PUIS LA MORT DE LA FLEUR. ENFIN, NOUS AVONS DÉBARQUÉ CHEZ…UN JEUNE PARISIEN QUI RACONTE SON VOYAGE EN TURQUIE EN NOUS LA PRÉSENTANT À TRAVERS UN REGARD DE TOURISTE CULTIVÉ, ATTENTIF ET CURIEUX. CE RÉCIT POURRAIT PARAÎTRE LE PLUS BANAL DES QUATRE, MAIS AU FOND, NOUS AIMONS TELLEMENT LA NORMALITÉ QUE NOUS LA CHERCHONS AVEC UNE IMPATIENCE INFANTILE.
THIS IS THE AMBITION OF “L’EXPRESSION MAGAZINE”!
TELLE EST L’AMBITION DU MAGAZINE “L’EXPRESSION”!
ENRICO CARPEGNA Bensalem
ANNO 1 OTTOBRE/NOVEMBRE 2012
www.enricocarpegna.com - enrico.carpegna@libero.it
pag. 5
WWW.SOGSOG.NET
REBEL YUTHS Xxx
WWW.FACEBOOK.COM/LEXPRESSIONMAG
rebelyuths@gmail.com
pag. 13
ART DIRECTOR: Jimmy Lobont
GIULIA NOVELLI Dead Architectures
REDATTORE: Fickat Astelia Cyriel
www.behance.net/giuliaarantxa - giulia.arantxa@tiscali.it
PHOTO EDITOR: Mattia Mammoliti
pag. 23
CONTACT / ADVERTISING: lexpression@libero.it
GUILLAUME LEBRUN On The Other Side
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www.guillaumelebrun.eu - gl@guillaumelebrun.eu
COVER: REBEL YUTHS Ph. Giulia Novelli
pag. 29
GRAPHIC: Claudio Mezzo www.malavida-goodtaste.it PRINTING: Stige Arti Grafiche
RINGRAZIAMENTI: Grazie ad Enrico Carpegna, Giulia Novelli, Rebel Yuths, Guillaume Lebrun (per aver creduto in questo progetto), Claudio (il grafico), La “Drogheria family”.
Distribuited by:
Vorremmo sottolineare la cortesia delle varie librerie e negozi come: Libreria Luxemburg (Torino), Coffe‘N’Television (Bergamo), Carl di ArtAzart (PARIS) e il DDR (Torino). Tanti altri ringraziamenti vanno a Tai Pera (per i disegni), F.M. (per il tempo dedicato nella creazione del fumetto GOMMAMAN), alla futura ”Cast Manager” Irene Marcatto, ad Ileana (per il tempo dedicato), ad Angelo Lito (per i suoi viaggi sugli Champs-Élysées), a Sara Pertes e la Sig.a Liana Rando (per il tempo dedicato)!
Via Cesare Battisti, 7 Torino - Italy
Via Berthollet, 9 Torino - Italy
Via Porro Lambertenghi, 17 Milano - Italy
Via San Bernardino, 22/b Bergamo - Italy
Design Bookstore 83, quai de Valmy 75010 - Paris
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ENRICO CARPEGNA Bensalem Frammento di ricerca sulla fotografia di territorio ispirata ai luoghi fantastici , narrati da filosofi , scrittori o mistici ed evocati nel corso dei secoli , ed ai miei . L’ approdo di Bacon a Bensalem ha un valore altamente simbolico . Il naufragio , antica immagine della minaccia del mare , ha una valenza positiva e simbolizza ciò che separa l’isola di Bensalem dal resto del mondo ; corrotto e governato da tecnocrati non scienziati . I naufraghi , 60 viaggiatori partiti dal Perù per andare in Asia , entrano in contatto con una cultura più avanzata , una civiltà che conosce le altre attraverso i viaggi di alcuni e le conoscenze scientifiche acquisite , ma che dalle altre non è conosciuta ed ha saputo mantenere la propria purezza. L’isola prende nome da Betlemme e Gerusalemme. Le lingue parlate sono molteplici fra le quali il Greco, l’ Ebraico lo Spagnolo , il Latino Classico etc. Nova Atlantis è per Bacon un nuovo Stato ideale , un’ utopia tecnocratica dove i sapienti sono gli scienziati. This fragment’s search of landscape photography is inspired by a world of fantasy. Narrated by philosophers, writers or mystics and has been evoked over several centuries, Bacon’s landing place in Bensalem is symbolic. The shipwreck is an ancient representation of the threat of the sea, a positive value that symbolizes the split between Bensalem Island and rest of the world. It is corrupt and governed by technocrats, no scholars dwell there. The survivors of the wreck, 60 travelers started from Perù to go all the way to Asia; they came in contact with a culture more advanced, people who knew the other civilizations through some travelling routes and scientific acquaintances. But the others knew nothing about them, as they had strived to maintain the purity of their culture. The island’s name comes from Gerusalemme and Betlemme. The languages spoken there are: Greek, Hebrew, Spanish, Classic Latin etc.. Bacon’s Nova Atlantis is a new ideal state, a technocratic utopia where the leaders are the scholars. Fragment de la recherche sur la photographie de la terre inspiré par les lieux fantastiques, racontés par des philosophes, des écrivains, des mystiques, et évoqué au cours des siècles, et à ma grande.Fragment de la recherche sur la photographie de la terre inspiré par les lieux fantastiques, racontés par des philosophes, des écrivains, des mystiques, et évoqué au cours des siècles, et à ma grande. Arrivée à Bensalem, Bacon a trouvé une haute valeur symbolique. Le naufrage a toujours été considéré comme une menace à la mer, mais dans ce cas est venu à symboliser une valeur positive, c’est à dire la séparation de l’île de Bensalem au reste du monde, corrompu et dirigé par des technocrates non par les scientifiques. Les survivants, 60 voyageurs ils sont partis du Péru pour aller vers le continent asiatique et entrer en contact avec une culture plus avancée. Une civilisation connue grâce aux scientifiques qui ont visité ces lieux,cet endroit n’est pas connu par beaucoup de gens, ce qui a permis de maintenir la pureté du lieu. L’île a un nom mélangés entre Bethléem et Jérusalem et les langues parlées sont nombreux, compris le grec et le judéoespagnol, le latin classique, etc... Pour M. Bacon, Nova Atlantis est un nouvel état idéal , une utopie technocratique où les chercheurs sont des scientifiques.
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REBEL YUTHS Xxx Il progetto fotografico si sviluppa attorno a tre punti chiave fondamentali: la Morte (la collezione si ispira infatti ad un culto della morte nigeriano), l’uso provocatorio del colore ed il tema del viaggio inteso nella sua dimensione onirica. La sintesi grafica che fonde queste tre linee generali si risolve nella creazione di due loghi, uno in apertura e uno in chiusura del progetto; nello specifico si è optato per la creazione di personaggi asessuati e disumanizzati attraverso pose plastiche, il cui subconscio acquista una dimensione tangibile ed al contempo impalpabile sotto forma di demoni o fantasmi. This photography project centres on three fundamental aspects: death (the collection draws inspiration from a Nigerian death cult); the provocative use of colour; and the theme of a journey’s dream-like dimension. The graphic art which sums up these three points takes the form of two logos, one at the beginning and the other at the end of the project. Specifically, they feature personages whose plastic poses dehumanise them and make them sexless; the figures’ subconscious acquires a dimension that is both tangible and insubstantial in the form of demons or ghosts. Le projet photographique se développe autour de trois points fondamentaux: la Mort (la collection s’inspire en effet d’un culte de la mort nigérien), l’utilisation provocatrice de la couleur et le thème du voyage vu dans sa dimension onirique. La synthèse graphique à la base de ces trois lignes générales se résout dans la création de deux logos, l’un en ouverture et l’autre en fermeture du projet ; dans ce cas, on a choisi de créer des personnages asexués et déshumanisés à travers des poses plastiques, dont le subconscient acquiert une dimension tangible et impalpable à la fois, sous forme de démons ou de fantasmes. Ph: Giulia Novelli
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GIULIA NOVELLI Dead Architectures La ricerca estetica alla base immagini si snoda attorno al concetto di identità intesa come esito del percorso che porta l’individuo (in senso lato) alla rivelazione del sé. Il fiore morto è dunque metafora della rinuncia al senso di appartenenza come via verso l’ individualizzazione. Nel momento in cui giunge alla naturale conclusione del suo ciclo vitale, esso si trasforma, irrigidendosi in ciò che diviene la sua struttura definitiva, si riconfigura in un essere nuovo, unico ed irripetibile, emerge fra i suoi simili e se ne distingue attraverso una nuova morfologia personale: si rivela infine a se stesso. Questa chiave di lettura si esplica formalmente in quella composizione rigorosa e quell’ attenzione al dettaglio riconducibili ad un discorso di tipo ritrattistico, come a voler recuperare l’ intensità dei tratti somatici ed espressivi tipica del volto umano. The aesthetic research behind the images winds around the concept of identity understood as the outcome of the path that leads the individual (in the broadest sense) to the revelation of the self. The dead flower is thus the metaphore of giving up the sense of belonging as a path towards individualization. The moment it reaches the natural end of its life cycle, it changes, stiffening into what becomes its final structure, it reconfigures itself in a new being, unique and unrepeatable, it emerges among its peers and it is distinguished by a new personal morphology: it finally reveals itself. This key to interpretation is expressed formally by the rigorous composition and attention to detail due to a portraittype speech, as if to recover the intensity and expressive facial features typical of the human faces. La recherche esthétique à la base des images se développe autour du concept d’identité conçu comme le résultat du parcours qui amène l’individu (au sens le plus large/ latu sensu) à la révélation du soi. La fleure morte devient donc la métaphore du renoncement au sens d’appartenance comme voie vers l’individualisation. Du moment qu’elle rejoint la fin naturelle de son cycle vital, elle se transforme, en se durcissant en ce qui devient sa structure définitive et en se traduisant dans un nouvel être, seul et unique ainsi que en se révélant parmi ses semblables et en se distinguant à travers une nouvelle morphologie personnelle ; pour se révéler, finalement, à soi même. Cette interprétation s’explique formellement dans la sévère composition et dans l’attention au détail rapportable au discours du portrait, comme si on voudrait récupérer/afin de récupérer l’intensité des traits somatiques et expressifs, typiques de la figure humaine.
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GUILLAUME LEBRUN On The Other Side Nel III secolo della nostra era, Diocleziano divise il suo impero in due parti : l’impero romano d’Occidente e l’impero romano d’Oriente. Viviamo il quotidiano, tentando di gestire questa frattura. Da ogni parte si sono costituiti diversi sistemi politici e religiosi, modi di vivere, concezioni diverse del mondo, della società e dell’uomo. Dal 2006 Guillaume Lebrun esplora il triangolo formato da Grecia, Bulgaria e Turchia per cercare di comprendere ( IN FRANCESE FORSE è MEGLIO METTERE “ESSAYER” ) come questi tre paesi si incastrino come pezzi di un puzzle per darne un’immagine coerente. E’ così che questi paesi funzionano come tre placche tettoniche in cui gli scontri/frizioni provocano i cataclismi dell’odio e delle guerre. E’ con questo spirito che la fotografia francese viaggia. Lui ha progettato la realizzazione di un trittico destinato a mettere in primo piano le città di Istanbul, Plovdiv e Tessalonica. Queste tre città ,centri di grande civilizzazione, si osservano vicendevolmente e si riflettono in un gioco di specchi. In questo lavoro, il bianco e nero grattano i colori della superficie per esaminare meglio la materia profonda del soggetto. Questo lavoro costituisce la prima parte del trittico, realizzata ad Istanbul,Turchia. Testo di René Daligault In the IIIrd century A.D., Emperor Diocletian divided the Roman Empire into East and West. We are still living and trying to cope with this fracture around which political systems, religions, ways of life, conceptions of the world, of society and of Man have organised themselves. Since 2OO6, Guillaume Lebrun has been travelling back and forth all over the triangle formed by Greece, Turkey and Bulgaria, to try and understand how the three work like the different pieces of a jigsaw puzzle fitting together to make a general, coherent picture appear. At times, they function like three tectonic plates pushing violently past each other, provoking the cataclysms of hatred and war. In that spirit, the French photographer is planning a tryptic putting Istanbul, Plovdiv and Thessaloniki in perspective ; three cities, all centres of glorious civilisations, looking at each other and seeing their own reflections in a game of cultural mirrors. Here, the blacks and whites scratch the colours of the surface to examine the deeper fabric of the subject. This portfolio is the first part of the tryptic, realised in Turkey, on Istanbul. Text by René Daligault Au IIIème siècle de notre ère, Dioclétien divisa son empire en deux parties: l’empire romain d’Occident et l’empire romain d’Orient. Nous vivons au quotidien et tentons de gérer cette fracture. De part et d’autre se sont organisés différents systèmes politique et religieux, des modes de vie, des conceptions variées du monde, de la société et de l’Homme. Depuis 2006, Guillaume Lebrun explore le triangle formé par la Grèce, la Bulgarie et la Turquie pour tenter de comprendre de quelle manière ces trois pays s’emboîtent comme les morceaux d’un puzzle pour faire apparaître une image cohérente. Il arrive que ces pays fonctionnent comme trois plaques tectoniques dont les frictions provoquent les cataclysmes de la haine et de la guerre. C’est dans cet esprit que le photographe français voyage. Il projette la réalisation d’un triptyque destiné à mettre en perspective les villes d’Istanbul, de Plovdiv et de Thessalonique. Ces trois villes, centres de haute civilisation, s’observent et voient leur propre reflet dans un jeu de miroirs.Dans ce travail, les noirs et blancs grattent les couleurs de la surface pour mieux examiner la matière profonde du sujet. Ce travail constitue la première partie du triptyque réalisé en Turquie, à Istanbul. Texte de René Daligault.
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QUESTA FOTO È STATA PUBBLICATA GRAZIE ALLA CORTESIA DEL SIGNOR STEFANO CERIO E TUTTE LE GALLERIE A LUI COLLEGATE. QUESTA IMMAGINE FA PARTE DEL LIBRO INTITOLATO ”CONTRASTO”, CHE VERRÀ STAMPATO A GENNAIO 2013.