«Machen ha molto da dire anche ai nostri tempi. Sebbene alcuni sostengano che il sentimentalismo è stato sommerso da un’ondata di cinismo postmoderno, possiamo obiettare che le cose non stanno affatto così […]. Per Machen, l’unico modo coerente per opporsi al sentimentalismo nella fede è quello di affermare il cristianesimo come religione storica, e questo può essere fatto solo sulla base di una Bibbia che è autorevole, perché divinamente e verbalmente ispirata. Ogni altra visione che trascuri questo aspetto, rende il cristianesimo incerto e la teologia cristiana poco più che una raccolta di testi biblici, con i quali ci si sente particolarmente in sintonia».
(Carl R. Trueman)
«Il nostro autore è uno dei pochi il cui pregio principale è stato quello di riuscire a illustrare e in parte a risolvere il nesso dialettico che intercorre fra la costruzione della modernità occidentale ed il profilo confessionale del cristianesimo. L’equilibrio teologico raggiunto fino al XIX secolo, e protra