Club Italiano Jack Russell Terrier - n.10 - 2017

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Numero 10 - Anno 2017 Club Italiano Jack Russell Terrier - Numero 10 - Anno 2017

CLUB ITALIANO JACK RUSSELL TERRIER Febbraio - Marzo

Alfonso Sabbatini
 Angelo Romanò
 Dario Novelli
 Elena Colombo
 Elisa Pozzatello
 Elisabetta Baglini
 Fabio Mosca
 Monica Bolignano
 Stefania Cirelli

Ancor Prima che fosse Jack

Intervista a Maria Elisabetta Baglini Sport Cinofili Attivazione Mentale Ore d’angoscia per milo Razze Canine Calendario eventi Vintage Jack Allevamenti JRT con Affisso in Italia


Redazionale Buongiorno a tutti i lettori, cambia la veste grafica ma il contenuto è sempre professionale rivolto all’in-formazione. Con questo numero si apre il 3° anno della nostra rivista che ha visto migliaia di lettori, e speriamo di aver dato un piccolo ma significativo contributo nel mondo cinofilo dei Jack e Parson Russell Terrier. Come d’obbligo, dopo le vacanze e dopo un meraviglioso anno passato assieme, pensare al futuro e pianificare con passione e dedizione incontri per il benessere del futuro di queste meravigliose razze. Non resta che augurarvi buona lettura.

Angelo Romanò

Dario Novelli

Rivista a scopo divulgativo amatoriale per uso di discussione, critica, insegnamento e ricerca scientifica.

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Sport Cinofili di Elena Colombo

FABIO MOSCA
 e ALFONSO SABBATINI

Intervista a

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Sport Cinofili di Elena Colombo
 Intervista a Alfonso Sabbatini e Fabio Mosca

Nell’ultimo decennio si è visto un incremento esponenziale di nuovi centri cinofili, nei quali non solo classi di socializzazione e corsi di obbedienza base la fanno da padrone, ma sempre un maggior numero di allievi pratica sport. 3 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


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Cosa significa fare sport con il proprio cane? Alla base di ogni sport cinofilo c’è il gioco con il proprio amico a quattro zampe. La motivazione e la voglia di fare sono caratteristiche che ogni binomio deve avere per poter ottenere risultati. Come in tutti gli sport però c’è prima una preparazione atletica alla disciplina, un regolamento e tanto sudore! E negli sport cinofili il lavoro è doppio, perché il nostro cane si affiderà a noi al 100% per capire cosa dovrà fare, come dice sempre il mio coach “il cane non sbaglia mai, siamo noi che gli diamo una informazione scorretta”, sì perché noi abbiamo potuto leggere il regolamento mentre loro si affidano solamente al nostro insegnamento.

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Tutti i cani possono fare sport, basta sapere fin dove possiamo osare con loro, non tutti ottengono lo stesso risultato con lo stesso tipo di lavoro, ci sono cani più reattivi agli stimoli, più atletici per caratteristiche morfologiche e cani più motivati. Il Jack Russell per sua natura è “un Terrier da lavoro forte, attivo e agile, di grande carattere con un corpo flessibile di media lunghezza. Il suo movimento veloce si accompagna con la sua espressione acuta” ma non solo! È anche vivace, sveglio, audace e senza paura. Tutte carat6

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teristiche che si sposano bene con l’attività sportiva, oltre a quello che si diceva prima: il gioco con il proprio conduttore. In questa rubrica vedremo raccontati da un istruttore cinofilo o da un semplice appassionato i vari sport che si possono praticare con i nostri beniamini, e l’esperienza diretta di un binomio (il conduttore e il suo amato Russell Terrier). Le discipline sportive più conosciute sono: 1.

Agility

2.

Disc dog

3.

Dog dance

4.

Sport acquatici cinofili (SAC) a.

Nuoto

b.

Tuffi (spalsh)

c.

Riporto oggetti galleggianti (ROG)

d.

Riporto oggetti sommersi (ROS)

5.

Rally-Obedience

6.

Flyball

7.

Dog endurance - canicross

8.

Treibball

Esistono inoltre tante altre attività.

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In questo numero partiamo da quello più conosciuto e più praticato, ovvero l’agility dog. L’agility è una disciplina nata alla fine degli anni settanta in Inghilterra, fu presentata alla più importante esposizione canina mondiale, il Cruft, come intrattenimento per il pubblico. Il vero grande successo di questa disciplina fu il suo programma aperto a tutte le razze e non, regola che finalmente diede la possibilità anche a chi era in possesso di un meticcio di poterla praticare, a differenza di altre specialità già esistenti.

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Entriamo nel dettaglio di questa aascinante disciplina con l’aiuto di chi la pratica da moltissimi anni e ne ha fatto il proprio lavoro. Ce lo racconta Alfonso Sabbatini, Istruttore Cinofilo ENCI e FISC, direttore tecnico del centro cinofilo Free Dogs Agility Team di Cassano Magnago.

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Cos’è l’agility? L’agility è una performance che si svolge in un campo attrezzato di ostacoli sempre più sicuri per i nostri cani, che vede un cane e il suo conduttore, chiamati binomio, affrontare un percorso numerato e senza alcun guinzaglio, in assoluta libertà da parte del cane. Tale percorso, sempre diverso, è studiato solo dal conduttore in una fase del “gioco” chiamata ricognizione, deve essere affrontato dal binomio, con una serie di regole, nel minor tempo possibile e in assenza di errori. Regole, circuiti, gare, campionati, classifiche… chi più ne ha, più ne metta. Certo, chi per la prima volta si avvicina a questa disciplina sportiva rischia di confondersi tra le numerose sfaccettature. Una delle domande che più di frequente viene formulata è: ma per gareggiare, ci vogliono solo cani di razza? E che età devono avere i conduttori. Iniziamo con lo spiegare che in agility possono competere cani meticci e cani di razza e conduttori giovanissimi, e meno giovani. Il debutto per un cane in una gara ufficiale è a 18 mesi, ossia quando la sua articolazione e la sua muscolatura si sono delineate e sono pronte, sempre con la necessaria cautela, a essere sottoposte a sollecitazioni dovute ad allenamenti mirati su singoli attrezzi come lo slalom, la palizzata e gli stessi salti ad altezza definita da regolamento, e che 10

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richiedono quindi una certa flessibilità articolare e muscolare. La gara che il binomio affronterà è suddivisa in due prove, agility (percorso compreso di tutti gli ostacoli) e jumping (percorso privo di zone di contatto, bascula, palizzata e passerella). Nella prova riguardante l’agility, nel circuito ENCI per esempio, il binomio dovrà conseguire in tre diverse gare, tre risultati di eccellenza (percorso terminato massimo con un errore) per avere la possibilità di iscrivere il 11

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cane nella categoria superiore, ossia il 1° brevetto o livello (a seconda se si tratti di un cane con pedigree o senza). Il passaggio nella categoria successiva, il 2° brevetto o livello, avviene conseguendo in tre gare diverse, tre prove di agility con il risultato di eccellente netto (percorso privo di penalità). Il passaggio dal 2° al 3° brevetto o livello (la massima categoria) avviene conseguendo in tre differenti gare e in tre prove di agility, tre podi con eccellente netto. Una volta arrivati in 3° brevetto/livello, i cani con pedigree possono diventare campioni italiani vincendo in tre gare diverse, tre combinate (la somma della classifica di agility e quella di jumping) con eccellente netto, oppure piazzarsi al secondo o al terzo posto della combinata, alle spalle di cani già campioni italiani. Tutto questo è la carriera del binomio (più precisamente del cane perché al conduttore resta il merito di aver preparato e condotto al successo il suo cane) che può ulteriormente coronarsi di successi partecipando a selezioni per la nazionale e competere (una volta selezionati dal Ct) al campionato Europeo e al campionato Mondiale che ogni anno si svolgono in tutta Europa e in tutto il mondo.

Gli ostacoli nell’agility Come già detto l’agility è un percorso ad ostacoli, questi si suddividono in zone di contatto: palizzata, passerella 12

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ela bascula; ostacoli di penetrazione, come lo slalom di dodici paletti, il tubo rigido, la gomma o pneumatico (il cerchio, per intenderci), e il tubo morbido con un telo finale; infine, gli ostacoli di superamento: il muro, il classico salto con le barre intercambiabili (tre le misure, altezza da 35, 45 e 65 cm, rispettivamente per i cani small, medium e large) e il salto in lungo e il salto largo. La conoscenza di tutti gli ostacoli nell’agility va fatta con estrema cura per evitare che il cane si possa far male, o possa non aver chiara l’esecuzione da fare. Il lavoro più accurato, però, va sempre indirizzato sul conduttore, al qua13

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le andranno spiegate mille e più dettagli sulla comunicazione corporea con il cane. Innanzitutto va fatto notare che l’altezza del quattro zampe è decisamente inferiore a quella del conduttore e che lo spazio visivo del cane non sarà mai il medesimo del conduttore. Bisognerà pertanto capire nella comunicazione con l’animale, che scopo hanno braccia, spalle e piedi del conduttore. Iniziamo dai piedi. Rappresentano la direzione che vogliamo far prendere al nostro cane per poterlo indirizzare sull’ostacolo che vogliamo fargli affrontare. Essendo la prima parte del corpo che il cane vede, bisognerà essere molto chiari con lui nell’indirizzare i piedi nella giusta direzione. Le braccia e la conseguente mano di conduzione (ossia quella più vicina al cane), servono ad indicare l’ostacolo che vogliamo fare affrontare al nostro atleta a quattro zampe. Il braccio e la mano, devono essere tenuti bassi, all’altezza degli occhi del cane, in modo tale che quest’ultimo possa sapere cosa affrontare. La spalla è un po’ il termometro della conduzione: oltre a confermare la direzione, può fungere anche da richiamo nel caso in cui il nostro cane corra lontano da noi e vogliamo farlo avvicinare a un ostacolo, basterà internare uno dei due lati della stessa per far capire al nostro amico da che lato raggiungerli. Si potrebbe condurre il proprio cane in assoluto silenzio cercando di essere chiari con il proprio corpo nella comuni14

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cazione durante la conduzione. Ma a volte il binomio potrà trovarsi di fronte a delle scelte, ossia due ostacoli diversi sulla stessa traiettoria della conduzione. In quel caso sarà molto utile la conoscenza da parte del cane dei fondamentali dell’agility per poter capire attraverso il suono (il nome dell’attrezzo) che ostacolo percorrere. In questo caso, un ottimo cane di agility deve saper riconoscere in una frazione di secondo il tipo di attrezzo che si troverà di fronte ed essere in grado di scansarlo o di affrontarlo. Alla base di tutto ciò ci sarà solo ed esclusivamente un’ottima intesa, una geniale complicità e un rapporto straordinario.

I titoli di Alfonso Sabbatini - Campione Italiano Enci di agility con Potter (maschio di Border Collie) - Partecipazione all’Eo (European Open di agility) a Zurigo nel 2007 con Potter - 4 Cac (Certificato di Attitudine al Campionato) conquistati con Potter - Campione Italiano Enci di agility con Milù ( border collie femmina) a soli 22 mesi - 20 Cac conquistati con Milù - Campione regionale Aia con Milù nel 2008-2009-20112013 15

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- Campione assoluto Italiano Aia con Milù nel 2010 - 5° classificato al Campionato Assoluto Italiano Enci nel 2010 - 2° classificato al Campionato Assoluto Italiano Enci nel 2015 - Partecipazione alla Winter Cup nel 2009 e 2010 con Milù - 9° classificato alla Winter Cup in Austria nel 2010 con Milù, su 450 binomi partecipanti - Selezionato per la partecipazione agli Eo (European Open di agility) con Milù nel 2009 – 2010 – 2011- 2012 – 2013-2014 - 6° Classificato all’Eo nel 2010 in Repubblica Ceca - 2° Classificato all’Eo nel 2013 in Belgio - 2° Classificato all’Eo nel 2014 in Ungheria - Partecipazione consecutiva alla finalissima per la selezione del mondiale con Milù nel 2010-2011-2012 - Conquista del primo titolo di Agility Caciag con Milù nel 2011 - Partecipato con Milù a 3 Campionati del mondo IFCS WAC nel 2015-2016-2017 - Partecipato con Milù ai CYNOSPORT USDD in ARIZONA (USA) nel 2016 accedendo alle semifinali

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Cosa vuol dire fare agility con un JRT? Ce lo racconta Fabio Mosca, conduttore e orgoglioso proprietario di un JRT, Chanel.

Ciao Fabio, puoi raccontarci come hai iniziato a praticare questo sport e perché hai scelto un jack Russell Terrier? Per dire la verità il Jack Russell era un regalo per mia moglie, lo abbiamo scelto proprio per il suo carattere e per la sua vivacità, già da piccolina abbiamo capito che era un vul-

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cano di energia (solo chi ha un Jack può capire di cosa si parla). Abbiamo iniziato come tanti altri hanno fatto, presso un centro cinofilo vicino casa per iniziare a dare le basi di socializzazione e obbedienza, da li abbiamo subito capito che era un cane attento e molto generoso, ma anche che aveva un debole per me e così da lì a poco è diventato il mio cane. Abbiamo proseguito per un breve periodo con l’obidience e poi abbiamo provato con l’agility uno sport che ha rafforzato in maniera esponenziale il nostro rapporto ed è entrato a far parte delle nostre vite.

Quanto è importante il cane “giusto”? Come si sceglie? Il cane “giusto” è fondamentale, in ogni sport e in funzione della nostra vita quotidiana, ma non esiste già fatto siamo noi che dobbiamo costruirlo con fatica e dedizione anche con l’aiuto di persone qualificate. La scelta, credo sia la cosa più complessa da fare, adesso con l’esperienza posso dirvi che per scegliere un cane dobbiamo cercare, qualora vogliamo un cane di razza, nei genitori le caratteristiche che ci piacciono di più, come docilità, dedizione al lavoro, aspetto fisico, etc., ma la cosa certa è che in un modo o nell’altro sono loro che scelgono noi.

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Il JRT rispetto alle altre razze cosa ha in più visto che ha fatto innamorare di sé moltissime persone? Il JRT è quel cane che nell’immaginario generale è piccolo, carino e molto giocherellone, per fortuna le persone che lo scelgono per questo motivo non sono tantissime, perché dietro al JRT c’è un concentrato di tenacia, intraprendenza, resistenza e testardaggine che non hanno eguali, ma allo stesso tempo è un cane molto intelligente, affettuoso e che da sempre il massimo in ogni occasione per questo una volta che ne possiedi uno diventa una “droga” e non puoi più farne a meno

Nella tua carriere hai partecipato a diverse competizioni, alcune prestigiose e di carattere internazionale. Vuoi raccontarci un po’ la tua storia, le tue esperienze e le emozioni che ti hanno dato? Ormai sono quasi 6 anni che pratico agility ho iniziato per caso all’Adventuredog dove ho impostato questo sport fino ad arrivare in II° brevetto quando Chanel aveva quasi 3 anni iniziando ad avere le prime soddisfazioni, poi ho aperto il mio campo “Oh my Dog!!! Roma” grazie a Francesca Miletto e Nicola Giraudi, a cui devo tantissimo, da qui con la maggiore esperienza abbiamo iniziato a partecipare ad importanti competizioni nazionali e successivamente internazionali co22

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me l’Avallon Cup, ognuna con emozioni sempre nuove e ogni volta differenti, abbiamo partecipato alle selezioni per la nazionale italiana ENCI dove Chanel è sempre stata il miglior JRT in classifica, fino ad arrivare ad essere campione Regionale CSEN nel 2015 e successivamente nel 2016 membro della Nazionale Italiana CSEN nella categoria 300 che mi ha portato a gareggiare al WAO con la maglia azzurra in Inghilterra, l’emozione di scendere in campo ad un mondiale è indescrivibile e non la scorderò mai, siamo anche saliti sul podio in agility portandoci a casa una fantastica medaglia di bronzo. un’emozione che è stata unica e spero di riprovare il

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prima possibile, nel frattempo si continua con gli allenamenti perché non si finisce mai di imparare

Credi davvero che l’agility sia uno sport per tutti i cani e tutti i conduttori? Sicuramente è uno sport che possono fare tutti i cani fino agli 8/9 anni di età in buona salute e per tutti i conduttori che hanno voglia semplicemente di divertirsi o anche a coloro che aspirano a qualcosa di più, senza però perdere mai di vista il rispetto per il cane che in ogni caso fa qualcosa per noi, consiglio a tutti di provare questa fantastica disciplina anche per rafforzare l’intesa e la complicità con il proprio cane.

Chi è Fabio Mosca? Ho iniziato con il mio primo cane e con la cinofilia nel 2011 da li è nata una passione vera e propria che mi 25

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ha portato a frequentare molti stage di agility con docenti italiani e stranieri, ho frequentato seminari sull’alimentazione del cane e del cane sportivo, su vari programmi di allenamento dopodiché ho deciso di frequentare anche corsi riconosciuti, proprio per finalizzare l’impegno che ci stavo mettendo, diventando: • Educatore Cinofilo riconosciuto CSEN nel 2014 • Certified Dog Trainer riconosciuto Ethology Institute Cambridge nel 2014 • Tecnico di Agility riconosciuto CSEN nel 2016

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Sono istruttore di agility presso il mio campo “Oh my Dog!!! Roma” e presso il centro cinofilo “Il cane a Norma” Svolgo docenze per corsi di Educatori Cinofili Con Chanel in agility siamo vicini alla soglia dei 200 podi comprensivi di titoli di C.A.C e C.A.C.I.A.G. Abbiamo ottenuto nel 2015 il titolo di Campione Regionale Csen per la categoria 300 Partecipazione ai mondiali WAO che si sono svolti in Inghilterra nel 2016 piazzandoci undicesimi alla fine della manifestazione aggiudicandoci anche un podio di manche. 27

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Un’altra esperienza che mi è rimasta nel cuore è stata la prima cucciolata di Chanel che nel luglio del 2014 ha dato alla luce 4 cuccioli di cui 2 maschi e 2 femmine che insieme a mia moglie abbiamo cresciuto nei loro primi 60 giorni di vita e che tuttora seguiamo sia sui social network che incontrandoci molto spesso con i proprietari visto che 3 di loro praticano agility e 1 di questi è rimasto al mio campo e crescere un cane da quando ha 1 giorno di vita fino a portarlo a praticare questo sport adesso che ha 18 mesi è una di quelle cose che auguro a tutti. Da poco ho iniziato una nuova avventura con una nuova cucciola di Parson Russell Terrier che si chiama Zsofi che già a 10 mesi promette bene.

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Ore d’angoscia 
 per Milo di Monica Bolignano

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Ore d’angoscia per Milo di Monica Bolignano

Il piccolo Milo (un nome di fantasia) passeggiava al guinzaglio con i suoi padroni quando, ad un tratto, un cane di grossa taglia, libero, gli si avventa contro. Milo, pur divincolandosi, viene morso ripetutamente e strattonato. Sono istanti di terrore: il cagnolino subisce gravi lacerazioni; al controllo veterinario, effettuato presso l’ambulatorio di fiducia del medico veterinario del padrone del cane aggressore, gli viene diagnosticata una grave emorragia interna e con il passare delle ore si concretizza la possibilità che gli venga asportato un rene. I padroni trascorrono ore d’angoscia. La responsabilità per i danni cagionati da animali, costituisce espressione di uno dei principi generali del nostro ordinamento giuridico ubi commoda, ibi et incommoda “dove ci sono i vantaggi, ci sono anche gli svantaggi”. L’articolo di riferimento è il 2052 del nostro Codice Civile che prevede un’ipotesi di responsabilità a carattere prevalentemente oggettivo a carico del proprietario dell’animale che ha cagionato il danno e ricorre tutte le volte in cui il danno sia stato prodotto, con diretto nesso causale, dal fatto proprio dell’animale secundum o contra naturam, comprendendosi in tale concetto qualsiasi atto o moto dell’animale quod 30 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


sensum caret, che dipenda dalla natura dell’animale medesimo e prescinda dall’agire dell’uomo. Pertanto il proprietario dell’animale, o chi ne abbia l’uso, risponde sulla base non già di un proprio comportamento o di una propria attività, ma sulla base della mera relazione intercorrente fra lui e l’animale (Cassazione civ., Sez. III, 23 gennaio 2006, n. 1210), nonché del nesso di causalità sussistente fra il comportamento di quest’ultimo e l’evento dannoso, fattori – questi – di cui deve dare prova il danneggiato. Il limite di un tal tipo di responsabilità è rappresentato unicamente dal caso fortuito (Cassazione civ., Sez. III, 19 marzo 2007, n. 6454), di cui incombe prova al medesimo proprieta-

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rio (o utilizzatore) e che non può attenere propriamente al comportamento medesimo, ma a quello dell’animale. In questo senso la nozione di caso fortuito, intesa come esimente della responsabilità, consiste in ogni circostanza estranea al proprietario che si ponga come causa autonoma dell’evento dannoso, non imputabile al responsabile presunto ed a lui non imputabile (in un caso i giudici di merito avevano escluso la responsabilità ex art. 2052 c.c. del proprietario del cane, ritenendo la colpa esclusiva del danneggiato che, introdottosi nel magazzino di vendita del suddetto nell’ora di chiusura, era stato assalito dall’animale Cass. n. 4160 del 1981). I padroni responsabili, indipendentemente dalle dimensioni e dal carattere del loro amico a quattro zampe, provvedono per ogni eventualità a stipulare una polizza ad hoc, anche se molte compagnie assicurative ricomprendono questa ipotesi nelle polizze standard per la responsabilità civile, con l’unico limite per alcune razze specifiche– e meticci collegati - che sono ben individuate, in genere i molossoidi. Indipendentemente dalla polizza, però, il proprietario - o chi deteneva il cane al momento dell’aggressione - risponde sempre. Una volta che il nostro cane è al sicuro e sotto stretto controllo medico dal nostro veterinario di fiducia, possiamo preoccuparci del resto; è importante che nell’immediatezza 32

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e nel panico non ci facciamo convincere a portare il cane dal medico veterinario del padrone del cane dell’aggressore, questo per diverse ragioni: il nostro cane è stato aggredito e certamente è sotto shock e – chiaramente - il trovarsi in un ambiente sconosciuto con mani estranee che lo visitano il suo stato di panico aumenterebbe; ma anche noi siamo nel panico e solo il professionista di nostra fiducia può rassicurarci; tra l’altro non bisogna sottovalutare il fatto che il veterinario di fiducia conosce esattamente l’anamnesi del nostro

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amico: operazioni pregresse, intolleranze etc. e può garantirgli nell’immediato la migliore assistenza. Per la fase successiva, è fondamentale che si riesca a recuperare quanti più dati possibile per identificare sia il cane aggressore che il proprietario; a questo punto le strade che si aprono sono diverse a seconda del tipo di aggressione subita; nel caso che si è verificato, un molossoide libero che aggredisce, sarebbe opportuno provvedere a sporgere anche una denuncia presso il Comando di Polizia/Vigili Urbani o Stazione dei Carabinieri più vicina, che provvederanno, se lo riterranno necessario, anche tramite Asl, ad approntare tutti i controlli del caso, la denuncia è assolutamente necessaria – ma chiaramente non obbligatoria - come atto di responsabilità nei confronti della collettività, questo per garantire una maggiore tutela - e scongiurare altri eventuali episodi che potrebbero verificarsi - nella malaugurata ipotesi di mala gestio del cane, posto che alcuni Comuni dispongono di servizi adeguati e, su segnalazione dei medici veterinari, possono obbligare il proprietario a seguire determinati percorsi formativi, con spese a carico del proprietario del cane aggressore. Riguardo poi la responsabilità del padrone che ci riguarda più da vicino, provvedete a fare refertare il vostro cane e conservate tutte le ricevute relative alle visite mediche - non soltanto quella di pronto soccorso - agli esami a cui avete dovu-

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to sottoporre il vostro amico ed ai farmaci acquistati nell’immediatezza e per le cure successive. A questo punto, provvedete a rivolgervi ad un legale di vostra fiducia che provvederà a spedire una raccomandata A/R di messa in mora, con l’invito al pagamento di tutte le spese da voi sostenute, malauguratamente anche nel caso di decesso del cane. Se la situazione non si sblocca allora vi rivolgerete all’AG. Il piccolo Milo, a cui va tutto il nostro affetto, per fortuna è fuori pericolo.

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Razze Canine di Dario Novelli

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Razze Canine di Dario Novelli

L’uomo e il cane fin dalla loro comparsa sono stati antagonisti, dividevano cibo e territorio, finche’ il loro antagonismo si trasformò in un unico e utile cammino per l’evoluzione delle specie. Circa 60/65 milioni di anni fa, nell’era Paleocene, viveva l’antenato del cane, il Myacide; assomigliava più a un furetto che all’odierno cane, era onnivoro e non viveva in branco, camminava sui palmi (plantigrade) ed era lento e poco agile. Dopo milioni di anni e inevitabili cambiamenti climatici che portarono ad una diversa vegetazione intorno ad esso, il Myacide dovette iniziare a competere con altre specie, in particolare dovette dividere lo stesso territorio con i felidi e

Myacide 37 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


le scimmie antropoidi, queste ultime parenti più prossimi all’uomo. La competizione sul cibo portò presto allo scontro di queste specie e il Myacide fu costretto ad emigrare nella savana ed “evolversi” portando dei cambiamenti alimentari e morfologici importanti. Per sopravvivere dovette imparare a cacciare, quindi passò da una dieta onnivora a una prettamente carnivora e questo cambiamento fece sì che si evolvesse durante i milioni di anni nel conosciuto Canis Lupus. Si adattò alla caccia modificando la propria morfologia in modo da poter cacciare gli erbivori che popolavano la savana e iniziò ad aggregarsi con altri simili per cacciare e quindi a capire l’importanza del branco. Dopo milioni di anni di evoluzione, di tutte le specie esistenti solo poche si avviarono alla domesticazione per la loro attitudine e indole, e il cane fu una delle migliori scelte. Gli studiosi non sono ancora concordi, o meglio, sono in fase di studio nel concordare che la prima “domesticazione del cane” avvenne 14.000 anni fa, in base a dei resti trovati in Germania in una tomba a Oberkassel, altri invece si basano su resti stati trovati in una grotta in Siberia meridionale “cane di Razboinichya” e sono stati collocati a 38

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33.000 anni fa. Fin dagli inizi della convivenza, l’uomo si avvaleva del Lupo per cacciare e il lupo poteva contare sull’uomo per sopravvivere, si unirono in una co-evoluzione, cosa eccezionale perché le specie antagoniste per la sopravvivenza annientano quella più debole, in queste due specie non fu così, anzi il Canis lupus si trasformò pian piano in quel primitivo amico che oggi chiamiamo Canis familiaris. Saltiamo secoli e secoli di storia e di evoluzione in cui l’adattamento all’uomo portò il cane ad ambientarsi. L’uomo sfruttò la versatilità e l’intelligenza del cane per i propri scopi, caccia, pascolo, guerra, e difesa, questi solo alcuni esempi del loro utilizzo, nonostante la diversità dei modi di comunicare e il diverso linguaggio corporeo, riuscirono a entrare in sintonia e a capirsi reciprocamente. Già gli antichi Greci e Romani utilizzavano i molossoidi in guerra per le più svariate mansioni come attacco, difesa, trasporto viveri leggeri, messaggeri, insomma l’impiego a cui si prestavano era ampio. L’uso dei cani e la loro utilità si protrae fino ai giorni nostri utilizzandoli anche nelle grandi guerre. Oggi la specializzazione volge a compiere altre utilità, come cane molecolare, cane da salvataggio, antidroga, nelle terapie di sostegno, come cane guida, da caccia, cane “sportivo”, da compagnia….. insomma abbiamo incrementato gli usi.

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A Partire dal Medioevo l’uomo inizia a canalizzare e selezionare determinate caratteristiche nei cani, inizia a fare una selezione caratteriale e attitudinale a determinati “lavori” o scopi, principalmente parliamo di utilizzo in guerra e nella caccia. Da qui vengono stilati dei profili di una determinata razza che oggi chiamiamo Standard di razza. Lo standard aveva lo scopo di descrivere a 360° il cane: testa (cranio e lobo frontale), volto (naso, muso, labbra, mascella, denti, occhi, guance, orecchie), collo, corpo (schiena, garrese, reni, petto, ventre), coda, zampe (anteriori, posteriori, piedi, spalla, metacarpo, cuscinetti), pelle, pelo, taglia (altezza al garrese, peso). Deve però descrivere anche le pecu40

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liarità del soggetto a livello comportamentale e di utilizzo: nome della razza, origine (paese di provenienza e sviluppo), utilizzo (domestico o da lavoro), accenni storici, comportamento/carattere. Oggi abbiamo una suddivisione ben dettagliata delle razze canine (circa 500) e ognuna ha uno standard di razza da rispettare. Lo standard viene stilato dal Club Ufficiale di razza e inviato alla FCI (Federazione Cinologica Internazionale) che approverà lo standard in base a delle determinate valutazioni, una volta approvato lo standard sarà cura della stessa FCI e degli enti o Federazioni associate far rispettare detto standard di razza, per l’Italia l’ente che si occupa della cinofilia in generale e tutto ciò che ruota a torno ad essa è ENCI ( Ente Nazionale Cinofilia Italiana). Con la selezione e con il passare degli anni, abbiamo fatto in modo di esaltare determinate peculiarità accentuando determinati comportamenti, questo lavoro è stato fatto per ogni razza che abbia uno standard. Le razze sono divise in 10 gruppi: GRUPPO 1 Cani da pastore e bovari (esclusi bovari svizzeri) GRUPPO 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer Molossoidi e cani bovari Svizzeri GRUPPO 3 Terrier GRUPPO 4 Bassotti 41

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GRUPPO 5 Cani di tipo Spitz e di tipo primitivo GRUPPO 6 Segugi e cani da pista di sangue GRUPPO 7 Cani da ferma GRUPPO 8 Cani da riporto – Cani da cerca – Cani da acqua GRUPPO 9 Cani da compagnia GRUPPO 10 Levrieri

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Oggi giorno tendiamo a riconoscere il cane come un membro della famiglia, come uno di noi, da un lato abbiamo imparato a rispettare un essere diverso da noi, abbiamo imparato a integrarlo nel nostro nucleo familiare, ad amarlo come se fosse un figlio, molti direbbero ad umanizzarlo. Non perdiamo di vista però il fatto che l’essere cane che è totalmente diverso dall’essere uomo, rispettarlo significa principalmente trattarlo come tale. Considerarlo anche un membro della famiglia, ma soprattutto dando peso agli anni e anni di selezione che hanno dato un temperamento e un profilo ca43

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ratteriale forte, e a volte ossessivo, per il lavoro per cui sono stati selezionati. Prima di prendere un cane con delle caratteristiche particolari, assicuriamoci di potervi fare fronte a queste, non tutti i cani sono destinati a fare solo compagnia sul divano di casa, ci sono cani che il divano ve lo distruggono in un battito di ciglia…. cani che vedendoli non gli dareste 2 lire. Bisogna essere consapevoli che un cane da pastore soffrirà a stare 24h in casa a far nulla, un cane da caccia deve dar sfogo al suo istinto predatorio, non può tenerlo sedato a vita, d’altro canto è impensabile che tutte le razze si riducano a un salotto di bellezza. Se pensiamo agli anni di selezione che ci sono alle spalle di queste per portarle al top del loro utilizzo, mi si stringe il cuore a vedere la selezione escludere i tratti tipici caratteriali e da lavoro, andiamo sempre più verso una bellezza estetica non curando l’importante lato caratteriale. Quando decidete di prendere un cane informatevi su tutto, fate domande e fatevi consigliare da persone esperte, leggete la razza che potrebbe fare al caso vostro, perché non è detto che il cane che vi piaccia sia alla vostra portata. I motivi possono essere i più svariati, dallo spazio a disposizione, dal tempo, da altri animali in casa, da figli piccoli, dal vostro carattere, dalla vita che conducete, chiedete e informatevi, gli allevatori stessi sapranno indirizzarvi magari su 44

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dei soggetti che possano convivere con le vostre esigenze e ricordatevi che un cane è un essere vivente e come tale fornito di sentimenti‌..un cane è per sempre.

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Attivazione Mentale di Elisa Pozzatello

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Attivazione Mentale Intrattenimento, gratificazione e condivisione
 di Elisa Pozzatello

Agli inizi degli anni 2000 Paolo Villani, esperto addestratore cinofilo scomparso lo scorso anno, ha introdotto in Italia la cosiddetta attivazione mentale un metodo basato sul gioco come stimolo delle capacità cognitive del cane favorendo l’acquisizione di nuove abilità da parte di quest’ultimo. Paolo Villani addestrava principalmente cani da ricerca su macerie: la difficoltà vera non era far usare loro il fiuto per ritrovare persone sepolte, ma arrivare fisicamente al disperso superando difficoltà di vario genere; per questo ha sfruttato l’attivazione mentale nel suo addestramento aumentando quindi la capacità di concentrazione, la durata di attenzione del cane e la sue competenze durante le attività di soccorso.

Ma cosa è, in cosa consiste e a cosa serve l’attivazione mentale? In modo semplice possiamo descriverla come un modo costruttivo di intrattenere il cane ed allenare la sua mente: gli si propongono giochi rompicapo, di adeguata difficoltà, a cui

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dovrà trovare autonomamente una soluzione per ottenere una gratificazione. La gratificazione solitamente coincide con un premietto appetitoso nascosto nel gioco stesso, il cane, risolto il quiz attraverso il ragionamento e l’uso di zampe, muso o bocca, otterrà il cibo nascosto. Il cane deve agire da solo, ma è importante ricordare che non si tratta di un gioco da far fare al cane per tenerlo impegnato mentre noi non ci siamo o abbiamo altro da fare, né può essere considerato un sostitutivo delle passeggiate e della normale attività fisica. Il padrone deve sempre essere presente e osservare il cane.

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L’attivazione mentale svolta nel modo corretto è molto utile al cane: - aiuta a sviluppare le capacità di ragionamento; - aumenta il livello di autostima e autocontrollo permettendo la gestione dello stress utile sia nei rapporti sociali sia nell’attività sportiva e nella vita quotidiana; - migliora la soglia di attenzione positiva e concentrazione, il cane sarà quindi più reattivo agli stimoli durante le attività e più facilmente propenso ad apprendere; - lo tiene impegnato in modo produttivo se costretto ad un periodo di “fermo forzato” (ad esempio dopo un intervento): ragionando il cane brucia energia, una volta raggiunto il premio ha un senso di appagamento che favorisce il rilassamento; - aiuta a migliorare il rapporto e la fiducia nel padrone che propone attività divertenti e appaganti.

Prima di iniziare Innanzitutto tutto bisogna entrare nell’ottica che, come già detto, l’attività prevede la nostra costante presenza e che 50

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non basta semplicemente dare al cane il gioco e lasciare che trovi la soluzione. Non esiste una tecnica precisa per avvicinare il cane agli esercizi, ogni cane è differente ed ha delle preferenze e dei tempi di risposta diversi. Partendo da quelle che riteniamo essere le capacità , le abilità e le preferenze del nostro cane si stila un percorso che per gradi porterà ad incrementare la difficoltà del rompicapo. Ci sono infatti cani che non amano utilizzare, per esempio, le zampe per cui si partirà con giochi che non ne prevedono l’utilizzo per poi piano piano portarli ad utilizzare anche quelle. Il motto di Paolo Villani era “per addestrare un cane occorrono amore, pazienza e capire quando bisogna fare un passo indietro”, questo si adatta perfettamente anche all’attivazione mentale: il percorso ipotizzato va considerato in continuo divenire e mutamento. 51

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Il cane, infatti, può rispondere agli stimoli proposti diversamente da come ci aspettavamo e non deve mai essere forzato né aiutato. Quando diciamo che non deve essere aiutato, intendiamo che non deve fisicamente essere aiutato, mentre deve essere sempre supportato da un atteggiamento incoraggiante e propositivo da parte nostra. Non è quindi utile mostrare la soluzione del gioco poiché così facendo il cane non ragiona per arrivare alla gratificazione,

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ma si condiziona a ripetere un movimento e segue semplicemente degli insegnamenti esterni. Se vediamo il nostro cane in difficoltà perché gli abbiamo proposto un gioco ancora troppo difficile, prima che questo crei ansia e stress, facciamo un passo indietro e proponiamogli qualcosa di più semplice ricordandoci che il cane deve sempre riuscire a risolvere il problema altrimenti l’effetto sarà esattamente opposto a quello desiderato. Non è importante che il nostro cane impari subito i trucchi più difficili, è importante il percorso e il ragionamento che lo porta alla soluzione.

I primi passi Innanzitutto dobbiamo comprendere che l’attivazione mentale vera e propria è ad orientamento visivo e non olfattivo, ciò significa che per raggiungere il premio il cane non deve usare esclusivamente il suo naso, ma osservare e ragionare. La ricerca del premio nella mano o sotto i bicchieri di carta non può essere intesa come attivazione mentale in senso stretto, non per questo però questi esercizi vanno esclusi, anzi possono essere considerati propedeutici all’attivazione mentale vera e propria.

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Partendo quindi da esercizi semplici, come il trovare la crocchetta sotto un bicchiere, si inseriscono man mano difficoltà sempre crescenti, quando il cane ha chiaro il concetto di problema e soluzione da trovare con ragionamento, si cominciano ad inserire step che richiedono abilità diverse e l’uso di diverse parti del corpo.

E’ importante procedere per gradi e premiare man mano i piccoli progressi per fissare positivamente il ricordo. Ad esempio se proponiamo un gioco da eseguire con il muso (esempio una serie di dischi sovrapposti e rotanti che spostati in sequenza permettono di aprire scompartimenti che contengono premietti) al primo approccio appena il cane mette il muso nella corretta posizione va premiato – ovviamente il premio dovrà essere gratificante ma differente rispetto a quello che otterrà risolvendo tutto l’enigma. Si procede poi con calma senza forzare il cane, ma aspettando che sia il cane a proporre la soluzione, una volta che la proposta sarà sicura si 54

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può aumentare la difficoltà.

Le regole del gioco Per semplificare ed aiutare il giusto approccio all’attivazione mentale, vi diamo alcuni suggerimenti, non sono delle vere regole ma possono aiutarvi:

1. Padrone: dobbiamo sempre essere presenti, come ribadito più volte, con atteggiamento positivo, ma dobbiamo fare silenzio e osservare; 2. Ambiente: i giochi vanno eseguiti sempre in un ambiente tranquillo, libero da distrazioni e sicuro. Il posto deve permettere al cane di muoversi in autonomia, osservare il gioco da diverse angolazioni, girare intorno al gioco o allontanarsi da esso per riflettere; 3. Tempo: organizziamoci in modo da poter dedicare il tempo necessario all’attività. Interrompere il gioco equivale ad interrompere il ragionamento e creare senso di frustrazione nel cane che non ha ottenuto il suo premio. Generalmente i giochi vengono risolti in un tempo medio di 20 minuti (minuto più, minuto meno), se vediamo che si va

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troppo oltre è il caso, come detto prima, di fare un piccolo passo indietro e proporre qualcosa di più semplice. Ricordiamoci che anche il cane ha una soglia di attenzione in cui riesce a concentrarsi e svolgere il lavoro apprendendo, superata tale soglia passa rapidamente dall’attenzione allegra all’obbedienza passiva allo stress – decisamente da evitare; 4. Pazienza: dobbiamo essere molto pazienti, mai sgridare o interrompere il cane, lasciamo lo ragionare, il cane deve trovare la sua soluzione e noi dobbiamo supportare con la nostra presenza positiva; 5. Aiuti: in questo caso gli aiuti del pubblico non funzionano. Non bisogna cedere alle richieste di aiuto, ignorare la richiesta di aiuto però non deve essere una punizione e non va interpretata come tale, è in realtà il concedere lo spazio per provare, ragionare e ottenere da solo la gratificazione. Qualora il cane fosse in seria difficoltà, è ormai ovvio, fate un passo indietro. Durante l’esercizio non serve nemmeno parlare, le prime volte si può attirare il cane per aumentare la sua curiosità, una 56

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volta attivato il processo però il gioco stesso diventa motivante di per sé; 6. Ricompensa: il premio deve sempre essere rapportato all’impegno in modo da offrire una reale gratificazione. Se il cane manifesta disinteresse, una volta esclusi stress o inibizioni particolari, valutiamo se la ricompensa è davvero appetibile per lui, utilizziamo sempre premi allettanti; 7. Quando lavorare: valutiamo sempre se sia il momento opportuno per iniziare il gioco. Evitare di chiedere sforzi ad un cane sazio o stanco perché sarà meno motivato a lavorare e più propenso a sviluppare stress negativo;

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8. Little by little: procedere per piccoli step, senza fretta e con sessioni di gioco brevi. Ogni cane ha il suo ritmo, prima di procedere allo step successivo ed intensificare le diďŹƒcoltĂ assicuriamoci che il lavoro fatto fino a quel momento sia ben fissato (passare allo step successivo solo dopo aver

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constatato che il precedente sia stato superato diverse volte senza esitazioni e quindi il lavoro sia fissato con successo); 9. Il cane vince sempre: chiudere la sessione sempre positivamente, con la gratificazione del cane. Non lasciare lavori a metà né interrompere se il cane è in difficoltà. I cani ricordano più facilmente l’ultimo evento di una catena sia questo positivo o negativo per questo è bene che l’ultima attività sia gratificante in modo da lasciare un ricordo positivo.

E ora giochiamo… Esistono in commercio numerosi giochi di attivazione mentale, li potete trovare nei comuni negozi di animali oppure on line e si differenziano per i livello di difficoltà. Potete anche scatenare la vostra fantasia e costruirvi da soli dei giochi, in questo caso prestate la massima attenzione alla sicurezza. Potete utilizzare scatole, vasetti di plastica vuoti, stracci da tirare, bottiglie di plastica. Potete ad esempio prendere una bottiglia di plastica, inserire all’interno dei premietti (della dimensione giusta in modo che possano uscire abbastanza facilmente) e lasciarla aperta, per ottenere il premio il cane dovrà far roteare la bottiglia. 59

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Sempre utilizzando una bottiglia di plastica è possibile aumentare leggermente la difficoltà dell’esercizio: bucare da parte a parte orizzontalmente una bottiglia aperta ed inserire nei buchi un legno in modo che la bottiglia possa roteare intorno ad esso, mettere nella bottiglia dei premi e tenere il legno con le mani, il cane dovrà far roteare la bottiglia sull’asse usando muso o zampe per far uscire le prelibatezze.

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Usando dei rotoli di cartone (ad esempio quelli della carta da cucina) è possibile creare una sorta di catapulta, da un lato della stessa realizzare con un pezzo del cilindro di cartone un contenitore in cui inserire i biscotti (la circonferenza dovrà essere tale che non passi il muso del cane). Per ottenere il premio il cane deve usare il muso o zampe per attivare la catapulta. Prendendo un cono di plastica e un cartone è possibile realizzare un divertente gioco. Creare nel cono una fessura nella quale inserire il cartone lasciando che questo sporga fuori (eventualmente legarci uno straccio o una corda), tenere il

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cono sollevato da terra e posizionare i premi all’interno in modo che poggino sul cartone, il cane per arrivare al premio dovrà tirare il cartone verso di sé e liberare i bocconcini che cadranno a terra. Utilizzando un cilindro lungo e più cartoncini è possibile aumentare la difficoltà creando più “piani”, il cane come prima toglierà il cartone ma dovrà procedere nella giusta sequenza per ottenere il premio (è preferibile utilizzare un cilindro trasparente in modo che si vedano i bocconi muoversi ed in ogni caso utilizzare una quantità sufficiente di premi per sentire il rumore degli stessi scendere nel cilindro). Queste sono solo alcune idee, se avete buona manualità potete anche costruire con il legno, il compensato ed altri materiali giochi spettacolari e divertenti. Trovate in Internet numerosi tutorial, ricordatevi sempre di prestare attenzione alla sicurezza e di valutare il livello di attività da proporre.

Buon divertimento e, se vi fa piacere, mandate al nostro indirizzo e-mail (clubitalianojrt@gmail.com) foto delle vostre creazioni!

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Ancor prima che 
 fosse Jack di STEFANIA CIRELLI

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Intervista a

ELISABETTA BAGLINI


Ancor prima che fosse Jack Intervista a Maria Elisabetta Baglini 
 del Kennel “Della Repubblica Pisana”
 di Stefania Cirelli

Sky Fall

1. “Once upon a time” … potrebbe iniziare così la tua storia di amicizia con il Jack Russell Terrier? Sono nata e cresciuta a Pisa e più precisamente sul bellissimo Viale Delle Cascine che conduce al Parco di S. Rossore. Fin da bambina, negli anni '60, ho avuto la fortuna di cono64 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


scere i primi jrt che, assieme ai cavalli, giungevano dall'Inghilterra nelle scuderie di S. Rossore e che venivano utilizzati dagli stallieri per tenere lontani i ratti. A quel tempo erano conosciuti da tutti semplicemente come “piccoli bastardini” con uno sguardo vigile ed attento, molto coraggiosi, con un piccolo corpo dotato di potente muscolatura ma allo stesso tempo agile e flessuoso, tanto da permettergli di infilarsi in piccoli anfratti del terreno e sotto i pagliai e fienili per dar sfogo alla loro indole di cacciatori di topi. Come potete immaginare, a quel tempo, nessuno o per lo meno ben pochi, conoscevano la storia del Reverendo Russell e della sua selezione e questo durò fino agli anni '80, quando in molti cominciarono a chiamarlo Jrt e non più “simpatico bastardino”. Nel 2002 decisi di comprare la mia prima jackina, Carolina, una tricolore liscia con RSR di II generazione; un'inglesina piccola, minuta, anche un po’ bruttarella ma che, con il suo splendido carattere, mi ha conquistata fin da subito. Carolina 65

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2. Quali ricordi ti legano ancora a lei? Ho avuto la fortuna di avere Carolina con me fino a meno di un anno fa quando, purtroppo, l’ho dovuta far addormentare per sempre… per non vederla soffrire troppo. Quando decisi di farle fare la sua prima cucciolata, scelsi per lei un maschio che si trovava proprio nelle stalle della Sterpaia a S. Rossore, un liscio bianco-tan anche lui di II generazione. Quella monta non la scorderò mai! Carolina e il maschio chiusi in un paddock ed io, da sola, inginocchiata nella stalla per tenerlo chiuso mentre un cavallo mi tirava per i capelli perché voleva aprirlo a musate. Ora ci rido ma la prima cosa che feci uscita dalle stalle della Sterpaia, fu quella di cercarmi un maschio di jrt. Fu così che nel 2006 comprai il mio Faustolo, un broken tricolore di IV generazione con una genealogia conosciutissima da tanti (Mathilda Chandra, Matador, Nick...). Ma torniamo a Carolina, la mia prima jrt: delle sue due prime cucciolate tenni due femmine, Linda ed Olivia e così, senOlivia 66

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za quasi nemmeno accorgermene, tutto ebbe inizio. Devo dire che il suo primo parto l'ho vissuto con grande ansia, ansia che, nonostante l'esperienza acquisita in tutti questi anni, continuo ad avere sempre un pochino e specialmente quando una jackina è primipara. Carolina è sempre stata bravissima durante i parti, addirittura, da vero Terrier, spesso si aiutava da sola durante la fase espulsiva del cucciolo, prendendolo in bocca delicatamente e tirandolo durante la contrazione. Anche i suoi cuccioli erano spesso dei fenomeni: una volta un piccoletto che era ormai fuori quasi completamente e al quale la mamma aveva già rotto il sacco, andò dritto ad attaccarsi alle mammelle quando ancora le zampine posteriori non erano uscite del tutto, insomma... roba da Terrier!

3. Cosa ti appassiona di più del Jack Russell Terrier, come deve essere quello che ti conquista? Ciò che mi appassiona di più in un JRT è soprattutto l’allegria che riesce ad infondere a chi gli sta accanto. Con il suo sguardo accattivante e dolce al contempo, ti spinge a giocare con lui, con la sua versatilità e gran temperamento, a svolgere insieme tante attività a lui consone. Io ed alcuni dei miei Jack ci siamo divertiti tanto ed abbiamo passato giornate indimenticabili facendo agility, ad esempio. Ma soprattut67

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to ciò che mi affascina di più in lui è il suo corpo piccolo ma armonioso, lo sguardo dolce ed intelligente che sempre ti osserva attento per non perderti mai di vista e che non ti fa scordare che, all'evenienza, è anche tosto e spregiudicato come deve essere un piccolo, grande cane come Olivia, Jackina di tre mesi che ciuccia insieme alla cucciolata della Rottweiler Rachele lui!

4. Quale formazione hai seguito per allevare e quali reputi siano le nozioni imprescindibili da possedere per gestire una cucciolata? Ho frequentato per 4 anni la Facoltà di Medicina Veterinaria che, purtroppo, per dedicarmi a far la mamma, non ho mai completato. Lì avevo assistito a dei parti di mucche ma mai al parto di un cane. Fortunatamente avevo un'amica che allevava Rottweiler e che, facendomi assistere a più di un parto, mi insegnò, non dico tutto, ma tante nozioni che è assolutamente necessario conoscere prima di decidere di affrontare una gravidanza e un parto. Mi insegnò innanzitutto come 68

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prepararsi: la cagnolina deve essere abituata a stare nella sua cassa parto almeno una settimana prima dell’evento, in modo che possa creare tutti gli anticorpi necessari ai nascituri, l'ambiente deve essere inoltre tranquillo e a lei familiare; una fattrice può anche bloccare il parto se intorno a lei c'è confusione o se ci sono troppe persone. Ma soprattutto il suo affiancamento fu importante per imparare a riconoscere i primi segnali del travaglio, quali potevano essere le eventuali complicazioni in un momento così delicato e mi fece vedere, cosa che ritengo importantissima, come rianimare un cucciolo che ha respirato liquidi durante la nascita, e ancora, come aiutare la mamma ad espellere un cucciolo quando da sola non ci riesce. Non è sempre tutto “rose e fiori” come nei cartoni della Walt Disney, nell’eventualità di dover rianimare un cucciolo bisogna conoscere le manovre e bisogna saperle eseguire alla perfezione, con la manualità appropriata. Non bisogna mai gettare la spugna dopo i primi tentativi di liberare le vie respiratorie ad un cucciolo; più di una volta, dopo anche mezz'ora di rianimazione, ho sentito quell'agognato strillo di vita ed ho visto ricolorarsi di rosa quella boccuccia ansimante e asfittica di color blu.

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5. Un NO deciso all’improvvisazione il tuo ed una profonda conoscenza in tanti ambiti: potremmo sintetizzare così il tuo stile nell’allevare? Si. Logicamente per allevare non basta solo conoscere le avvisaglie o gli imprevisti che possono esserci durante un parto; per allevare bisogna soprattutto avere una buona conoscenza Faustolo del cavaliere Nero ed Elettra Forum Livii della cinognostica, termine che racchiude in sé le conoscenze sia di zoognostica che di cinometria. Per questo posso ritenermi molto fortunata perchè ho avuto un grande amico, nonché giudice Enci, molto esperto in tal senso. E’ stato il mio maestro quando, da fuori ring, osservava con me i nostri Rottweiler presentati da mio figlio, sia in Expo Enci che del Club di razza, oppure dove ci recavamo solo da spettatori. Da lui ho imparato a guardare un cane nel suo insieme, a giudicarlo soprattutto quando è in movimento, immaginando di vedere tutte le sue parti scheletriche in azione per poterne giudicare la corretta costruzio70

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ne, elemento che è fondamentale non solo per un appropriato aspetto esteriore del corpo ma anche per la funzionalità psico-fisica del cane stesso. Conoscere i pregi assoluti di un cane è persino più importante che comprendere quelli relativi, quasi sempre descritti negli standard di razza in modo riduttivo e che possono quindi dare adito ad interpretazioni troppo soggettive.

6. Ci aiuti con un esempio a comprendere quest’ultimo concetto che hai espresso? Mi spiego meglio: i pregi assoluti sono quelli riscontrabili in tutte le razze, ad esempio il rene corto o il garrese alto e lungo (quando le apofisi spinose delle vertebre che lo formano sono alte e abbastanza oblique, tanto da permettere un raccordo perfetto con le apofisi spinose delle altre vertebre della colonna vertebrale e quindi senza creare una "rottura" fra garrese e inizio del dorso) oppure una groppa lunga, ecc. I pregi relativi, invece, sono richiesti da una particolare razza e sono comunque sempre in rapporto ad una determinata funzione, come ad esempio per i terrier il garretto che deve essere corto ma forte e perpendicolare al suolo o la profondità del torace, che oltre a dover conferire una respirazione ottimale, non deve essere troppo largo proprio perchè terrier ecc. 71

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Hermione della Repubblica Pisana

Gli standard di razza, purtroppo, sono invece a mio avviso riduttivi e molto generici, soggetti quindi ad interpretazioni troppo personali e fuorvianti ai fini selettivi, soprattutto per i neofiti che dopo due cucciolate, avute magari da soggetti comprati belli e fatti, si ritengono già in grado di poter alleva-

re.

7. Si dibatte spesso nel Club e tra “addetti ai lavori” di come l’ottenimento dell’affisso in Italia sia divenuto sempre più rapido, determinante per dare il proprio nome ai soggetti allevati ma privo di requisiti qualitativi che attestino la serietà e la competenza dell’allevamento. Cosa ne pensi? Passione ed amore sinceri verso i cani sono fondamentali per allevare ma non abbastanza per ritenersi in grado di poterlo fare. Oggi l'ottenimento dell'affisso è ancora più sempli72

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ce e riduttivo di un tempo, sia come requisiti che come tempistica. In effetti è alla portata di chiunque e credo che l'ENCI abbia optato per questa strada, assai veloce e semplice, proprio perchè troppe sono le persone che "allevano" senza mettersi in gioco, utilizzando il proprio nome per i cani allevati. Al di là di questo ritengo ancora più importante per chi vuole allevare l’obbligo di una formazione-stage affiancando allevatori esperti e veterinari qualificati, come credo venga fatto in alcuni paesi europei che aderiscono alla FCI.

8. L’affisso comporta anche la sottoscrizione di un codice etico, spesso purtroppo disatteso, ad esempio nelle cucciolate precoci o ripetute senza interruzione tra un calore e il successivo. Quale significato attribuisci ad esso? Sottoscrivere un codice etico non significa per tutti il sentirsi vincolati ad esso; purtroppo, le decisioni e le scelte allevatoriali spettano al singolo allevatore che agisce secondo i pro73

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pri principi etici e morali. Nel valutare quando e con quale frequenza accoppiare due cani farei innanzitutto una distinzione fra cani di grossa e piccola taglia. Un cane di piccola taglia completa la sua crescita molto prima di uno di grossa e, dal punto di vista fisico, ritengo che possa essere messo in riproduzione giĂ dopo il secondo calore. Per la frequenza invece degli accoppiamenti deve essere sempre rispettato un calore di riposo e la futura gestante deve essere sempre in ottimo stato fisico. Il codice etico recita in proposito “Non accoppiare femmine troppo giovani, non prima del secondo calore, o troppo anzianeâ€?. Personalmente, ritengo che per entrambe le taglie Amaible Marta di Poggio Petroio

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non vadano fatti accoppiamenti prima dei 18 mesi e per quello che riguarda le mie scelte, credo che l’età più adatta sia quella in cui un cane ha raggiunto non solo un compleHope della Repubblica Pisana to sviluppo fisico ma anche psichico, così da poter essere un cane equilibrato e competente nel crescere ed educare la propria prole.

Elisabetta Baglini con Pepper 75

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SKY FALL 76

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9. Come membro del Comitato Tecnico del Club quali proposte ritieni potrebbero contribuire a sviluppare conoscenze e competenze nell’allevamento della razza? Ritengo che un allevatore debba sempre aggiornarsi ed imparare, con umiltà, confrontandosi positivamente con gli altri colleghi, aspetto non sempre facile! Come membro del Comitato Tecnico di questo Club penso che abbiamo già iniziato un giusto cammino, sia con gli incontri formativi e gli stage in tana artificiale, che con la prima expo amatoriale a Vinci. E’ stata un’occasione dove noi allevatori abbiamo potuto confrontarci e scambiarci pareri preziosi; per quanto riguarda i privati invece, che hanno partecipato numerosissimi, col senno di poi ritengo che avremmo dovuto favorire molto di più la loro possibilità di ascoltare i giudizi che venivano dati ai cani presentati dagli allevatori. Purtroppo abbiamo fatto lo sbaglio di giudicare lontano dal bordo ring dove la maggior parte delle persone si trovavano e quindi solo una parte di esse ha accettato l’invito di accostarsi per ascoltare. Ad ogni Nuvolari della Repubblica Pisana modo credo che potre77

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Pepper


mo tracciare dei passi utili nella crescita della conoscenza di questa splendida razza, questo è sia un monito per noi che un augurio per tutti i Soci del Club.

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Allevamenti Jack Russell Terrier
 con Affisso in Italia di Angelo Romanò 79 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Allevamenti con affisso in Italia di Angelo Romanò

La passione per il Jack sembra non avere confini, ma quanto di questo potrà giovare alla giovane razza? Ad oggi gli allevamenti sul territorio Italiano sono oltre duecento, per la precisione 209. Tanti risultano solo anche per una cucciolata ma la maggior parte no. Prima che l’ENCI cambiasse le regole per avere un affisso l’allevatore doveva aver dimostrato la validità del suo lavoro con titoli guadagnati in Expo, quindi dimostrando che i soggetti previsti per la selezione avevano caratteristiche morfologiche di razza, rispettosi di uno standard e meritevoli di selezione. Un lavoro difficile, non solo per la mancanza di soggetti validi, ma anche per la poca informazione che circolava sulla razza stessa. Basti pensare che lo standard e l’extended standard venivano discussi ed interpretati senza avere una base sicura e al tempo Facebook non aveva preso così piede come oggi (sia in positivo che in negativo), esisteva internet e qualche Forum dove poter discutere. Le esperienze si facevano sul campo confrontandosi e cercando di migliorare sempre di più, sotto tutti i profili: studi morfologici, approfondimenti delle malattie, gestione, addestramento e molto altro. La passione nasceva pian piano, 80 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


misurando attentamente i passi da fare per non sbagliare, sentendoti un po’ responsabile di quella giovane razza. Spesso i risultati non arrivavano chiedendoti se questo o quell’altro soggetto potesse essere un valido aiuto nella selezione. Controllavi tutto, ogni piccolo particolare fino a decidere il soggetto da accoppiare. Poi, quando avevi una discreta dimestichezza, allora era arrivato il momento di chiedere l'affisso. Oggi, da un lato la grande diffusione della razza, e dal’‘altro, regole troppo semplificate, hanno generato una proliferazione di allevamenti con affisso che di giorno in giorno si aggiungono a quelli preesistenti. Per richiedere l’affisso (o il suffisso) infatti l’ENCI chiede dal 2009, oltre al contributo economico, di soddisfare le seguenti condizioni: a) Risultare proprietario di almeno 2 fattrici; b) Aver prodotto e iscritto al libro genealogico italiano almeno due cucciolate, della stessa razza delle fattrici di cui al punto a); c) Non aver subito condanne o non aver un procedimento in corso per reati a tutela del sentimento per gli animali, in merito all’attività di allevamento svolta o al commercio di cani; d) Aver sottoscritto il codice etico dell’allevatore di cani; 81

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e) Essere residente in Italia. Fonte: http://www.enci.it/allevatori/regolamento-affissi

Regole decisamente diverse che prevedono l’immediato contributo dell’allevatore senza verifiche zootecniche preliminari. Il Consiglio Direttivo dell’ENCI infatti, nella seduta del 30.11.2009 ha deliberato la proposta di modifica del Regolamento Affissi, approvata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con DM n. 6988 del 26/3/2010.

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Va menzionato che l’affisso (o suffisso) non identifica la qualità dell’allevatore, tantomeno ne definisce l’operato o il proprio regime d’impresa. L’allevatore prima di tutto deve essere una persona coscienziosa disposta a fare sacrifici per la razza che sta allevando. Studiare le caratteristiche zootecniche per poter migliorare la propria conoscenza ad esempio, comporta anni di studio, osservazione e selezione. Non si può conoscere totalmente una o più razze nel giro di un paio di anni. Questo forse è uno dei problemi più importanti che ogni persona coscienziosa deve affrontare prima di chiedere un affisso. La domanda non è se riuscirò a vendere o fare soldi con questa razza, la domanda giusta è “riuscirò a migliorare, anche in piccola parte, la razza che sto gestendo?” Partendo da questo presupposto i punti di vista cambiano, cambia anche l’approccio alla selezione e alla razza stessa, si è più consapevoli del fatto che il lavoro che andrò a compiere si svolgerà in parecchi anni e che dovrò essere disposto a grandi sacrifici. Un altro punto da considerare è che eredito un lavoro da altre persone/allevatori che prima di me hanno portato avanti una selezione e che quindi dovrò capire le caratteristiche dei genitori e parenti, un lavoro tutt’altro che facile.

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Ogni numero di questa rivista riporta un’intervista o l’esperienza di allevatori importanti che hanno dedicato parte della loro vita a questa stupenda razza. Un primo passo importante è leggere queste interviste, capire quali siano state le difficoltà ma anche i premi che hanno raggiunto con tanto sacrificio. L’affisso è come dare un “nome e cognome” al lavoro svolto, ma se si pensa di fare soldi allora si è sulla strada sbagliata, molto spesso sono più le spese e i sacrifici dei ricavi stessi. Ma vediamo uno spaccato della situazione in Italia:

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La maggior concentrazione di allevamenti con affisso è al Nord Italia con punta in Lombardia (57 allevamenti con affisso). Segue la Toscana con 32 allevamenti e il Piemonte con 22. Da soli, queste tre regioni portano a 111 gli allevamenti con affisso. Possiamo quindi affermare che più del 50% degli allevamenti (con affisso) in Italia sono coperti da queste tre regioni e con molta probabilità anche l’alta concentrazione di Jack Russell Terrier. Che ci sia stato un incremento incredibile negli ultimi anni è fuori dubbio, nel 2005 circa si potevano contare una ventina di allevamenti, chi con una spiccata predilezione per i lisci e chi per i ruvidi. L’affisso è il connubio di un lungo lavoro e non può essere solo il testimone di due cucciolate. Difficile credere che con due cucciolate si riesca ad avere l’esperienza necessaria per gestire un allevamento e discriminare correttamente un carattere dall’altro, un tipo da un altro, una selezione piuttosto che un’altra. Migliore invece è approcciare alla razza confrontandosi con allevatori che già da molto tempo operano per il miglioramento del tipo e pianificare, con gli anni, un’apertura d’affisso. 85

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Ricordiamoci anche che ci sono obblighi da rispettare, pena la sospensione o la revoca dell’affisso stesso. Secondo l’art.9 del regolamento affissi “E’ facoltà del Consiglio direttivo dell’ENCI sospendere e revocare la concessione di affisso già rilasciata e vietarne l’uso, con provvedimento motivato da comunicarsi anche alla FCI, nel caso in cui il titolare sia responsabile di atti contrari ai principi e alle finalità dell’ENCI a favore e a tutela della cinofilia e, in particolare, nel caso in cui il soggetto: 86

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a) abbia subito condanne o abbia un procedimento in corso per reati a tutela del sentimento per gli animali, in merito all’attività di allevamento svolta o al commercio di cani; b) abbia violato il Codice etico dell’allevatore di cani.” In conclusione, se siete alle prime armi, abbiate pazienza nell’aprire l’affisso. Consolidate prima la vostra conoscenza ed esperienza con almeno 5/6 cucciolate e approfondite argomenti che vi consentano di essere autonomi e competenti su quello che fare. Fate qualche esposizione per avere un secondo parere da un giudice esperto in morfologia per capire se siete nella direzione giusta e se il lavoro volge ad ottimi risultati allora pensate ad un affisso. Buon lavoro.

Per maggiori informazioni sul regolamento affissi: http://www.enci.it/media/2182/regolamentoaffissi.pdf

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Vintage Jack di Angelo Romanò

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Vintage Jack di Angelo Romanò

Ricordi di un’epoca passata ... nasce così una rubrica dedicata ai Parson e Jack del passato. Cartoline, locandine, foto, film e quant’altro ha visto cani protagonisti di un’epoca passata in scatti da non dimenticare e non solo ... Jean Harlow Attrice statunitense, ironica e seducente, Harlean Carpenter, in arte Jean Harlow, è stata una delle più grandi star del cinema degli anni trenta. Famosa per la sua prima battuta del film Gli angeli dell’inferno in cui si rivolse ad un aviatore dicendo di andare a mettersi “qualcosa di comodo”, che al tempo era quanto di 89 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


più audace potesse sentire il pubblico. Amante degli animali non disdegnava di farsi ritrarre con loro e se erano cuccioli era difficile anche resistere.

Sean Connery Chi l’avrebbe mai riconosciuto! In una foto del 1932, il piccolo Sean, oggi Sir Thomas Sean Connery, attore famoso per i film dell’agente segreto 007, James Bond, viene ritratto con il cane di famiglia. La sua popolarità di attore e produttore cinematogeafico scozzese è conosciuta in tutto il mondo, ma non tutti sanno che esercitò svariati mestieri, tra cui il bagnino, il lavapiatti, muratore e modello.

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Louis Armstrong e Alpha Smith Non solo attori ma anche musicisti. Luis e Alpha in una foto del 1934 in Leicester, Inghilterra. Non sappiamo se il terrier era suo ma sappiamo che ha posseduto un Boston Terrier di nome General.

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Se vi siete persi un numero ... 
 Numero 1. http://www.calameo.com/read/004426864613987159c19 Ratting, origini e utilità (di Angelo Romanò)
 Prove di Lavoro (di Dario Novelli)
 Il Primo Jack (di Claudine Riez)
 Il Russell Terrier (di Angelo Romanò)
 Speciale World Dog Show - Milano 2015

Numero 2. http://www.calameo.com/read/004426864b26758207527 La mia storia (di Federico Giovannetti)
 Il cane è carnivoro (di Caterina Gritti)
 Jack Russell Terrier Grooming (di Fabio Brandi)
 Morfologia: La testa del Jack (di Angelo Romanò)
 Foxhounting, Hunting e Utilizzo del Jack Russell Terrier (Dario Novelli)

Numero 3. http://www.calameo.com/read/004426864559b895be1ac Fabbisogni nutrizionali (di Caterina Gritti)
 Parson Russell Terrier (intervista a Corrado De Rose di Stefania Cirelli)
 Come salvargli la vita (di Phill Mutz)
 Xilitolo: il dolcificante senza zucchero (di Jason Nicolas)
 Test di Attitudini Naturali - TAN (di Dario Novelli)
 Questione di naso (di Angelo Romanò)
 Il Regno Unito avanza sullo standard Australiano (di Angelo Romanò) 93 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Numero 4. http://www.calameo.com/read/004426864102e3a4ff6e2 Passione e Serietà (intervista a Elisa Panelli di Stefania Cirelli)
 La base del Jack Russell terrier (di Dario Novelli)
 Il cane non ha il Pedigree?,. occhio alle truffe (di Angelo Romanò)
 Il microchip - Anagrafe Canina (di Angelo Romanò)
 Il libretto sanitario e il Pedigree ENCI (di Angelo Romanò) Numero 5. http://www.calameo.com/read/0044268649df8c5f8e2a4 il Jack Russell Terrier Tricolore - conosciamo meglio le sue caratteristiche (di Barbara Tenca)
 Lo standard (corretto) del Jack Russell Terrier (a cura del Comitato Tecnico del Club)
 Le razze Terrier preferite in UK (di Kate Green)
 L’imprinting (di Dario Novelli)
 Cuccioli: dai primi passi a una relazione duratura (Angelo Romanò) Numero 6.
 http://ita.calameo.com/read/004426864eb2daba8afec La mia passione per i cani è nata con me (intervista a Veronique Murrau di Stefania Cirelli)
 L’extended standard del Jack Russell Terrier (a cura del Comitato Tecnico del Club)
 Primo Trofeo Club Italiano Jack Russell Terrier (di Stefania Cirelli, cronaca di Dario Novelli)
 Le stagioni dei forasacchi (di Angelo Romanò)
 Working Trial e Primo soccorso (di Elisa Pozzatello)
 Parassiti (Esterni) e Insetti Pericolosi (di Angelo Romanò)
 Una giornata di stage traccia e tana artificiale (di Angelo Romanò)
 Termoregolazione del cane: il colpo di calore (di Angelo Romanò)
 L’abbandono non ha scuse (di Stefania Cirelli) 94

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Numero 7.
 http://ita.calameo.com/read/004426864eb2daba8afec World Dog Show Mosca 2016 (di Angelo Romanò)
 I protagonisti del World Dog Show 2016
 - intervista a Alice e Sara Fiammengo
 - intervista a Marco Cipolla
 Trasporto e sicurezza (di Elisa Pozzatello)
 Passione e divertimento (di Aurelio Borella)
 Prima Expo amatoriale di razza del Club (di Angelo Romanò) Numero 8.
 http://ita.calameo.com/read/004426864d219c2c528e6 Speciale European Dog Show 2016 - Brussels (di Elisa Pozzatello)
 Considerazioni di un allevatore: il Jack Russell Terrier (di Stefano Russo)
 Essere una mamma cane: Gravidanza, Problemi e riposo (di Angelo Romano')
 Vintage Jack (di Angelo Romanò) Numero 9.
 http://ita.calameo.com/read/004426864eb7ce764979c 2016 Un anno di attività del Club (di Elena colombo e Elisa Pozzatello)
 La legenda del “cucciolo da esposizione” (di Monica Bolignano)
 Jack, Passione, Crescita continua (Prima parte - Intervista a Giuseppe Messina di Stefania Cirelli)
 Il Jack e il Natale ... ridiamoci su! (di Elisa Pozzatello)
 Istinto Predatorio (di Dario Novelli)
 Ti regalo un cucciolo (di Angelo Romanò)

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No ai Botti, Si ai Biscotti! (di Elisa Pozzatello)
 Vintage Jack (di Angelo Romanò) -oLe riviste si intendono a scopo didattico. Gli articoli sono di proprietĂ degli autori e come tali non possono essere riprodotti, pubblicati, trasmessi in qualsiasi modo o forma senza il consenso scritto degli autori stessi. Per qualsiasi richiesta scrivere a clubitalianojrt@gmail.com

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Calendario prossimi Eventi 2017 CALENDARIO ESPOSIZIONI 04-05 MARZO - INTERNAZIONALE GONZAGA Mantova - Gruppo Cinofilo Virgiliano - Per informazioni 0376-340460 iscrizioni su www.bremadog.it prima chiusura 05/02/2017 seconda chiusura 15/02/2017 11-12 MARZO - NAZIONALE DI LODI Lodi - Società cinofila Laus Pompeja - Per informazioni 0371-211080 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.it prima chiusura 22/02/2017 seconda chiusura 01/03/2017 17 MARZO - INTERNAZIONALE DI PIACENZA 18 MARZO - INTERNAZIONALE DI PARMA 97 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


17-18-19 MARZO - INTERNAZIONALE DI REGGIO EMILIA Reggio Emilia - Gruppo Cinofilo Reggiano 0522-282932 Gruppo Cinofilo Parmense 0521-944580 - Gruppo Cinofilo Piacentino 0523-326350 iscrizioni su www.expocani.com prima chiusura 17/02/2017 seconda chiusura 27/02/ 2017 25 MARZO - NAZIONALE DI MODICA 26 MARZO - INTERNAZIONALE DI MODICA Cefalù - Gruppo Cinofilo Cefaludese - Per informazioni 348-5807352 Ragusa - Gruppo Cinofilo Ragusano - Per informazioni 0932-752106 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.it 02 APRILE - NAZIONALE DI SIENA Siena - Gruppo Cinofilo Senese - Per informazioni 057747442 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.it 02 APRILE - INTERNAZIONALE DI FERRARA 98

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Ferrara - Gruppo Cinofilo Ferrarese - Per informazioni 0532-909543 iscrizioni su www.expocani.com prima chiusura 03/03/2017 seconda chiusura 13/03/ 2017 08-09 APRILE - INTERNAZIONALE DI MONTICHIARI Brescia - Gruppo Cinofilo Bresciano - Per informazioni 0303542540 iscrizioni su www. www.bremadog.it prima chiusura 09/03/2017 seconda chiusura 20/03/ 2017 22 – 23 APRILE - NAZIONALE DI MARSALA Trapani - Gruppo Cinofilo Trapanese - Per informazioni 349-3660244 http://www.gruppocinofilomarsalese.com/ 22 APRILE - INTERNAZIONALE DI FORLI’ 23 APRILE - NAZIONALE DI FORLI’ 25 APRILE - INTERNAZIONALE DI RAVENNA

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Forlì - Gruppo Cinofilo Forlivese - Per informazioni 0543704441 Lugo - Gruppo Cinofilo Lughese - Per informazioni 054525438 Ravenna - Gruppo Cinofilo Ravennate - Per informazioni 0544-400130 http://www.gruppocinofiloforlivese.it/ iscrizioni su www.miglioredirazzareport.it 22 APRILE - NAZIONALE DI LIVORNO (ETRUSCHI WINNER 2017) 23 APRILE - INTERNAZIONALE DI LIVORNO (ETRUSCHI WINNER 2017) Volterra - Gruppo Cinofilo Volterrano Livorno - Gruppo Cinofilo Livornese - Per informazioni 0586-427210 iscrizioni su www.bremadog.it prima chiusura 03/04/2017 seconda chiusura 13/04/2017 25 APRILE - NAZIONALE DI GROSSETO Grosseto - Gruppo Cinofilo Grossetano - Per informazioni 0564-450440 info@gruppocinofilogrossetano.it 100

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29 APRILE - INTERNAZIONALE DI FIRENZE Firenze - Gruppo Cinofilo Fiorentino - Per informazioni 055-2335369 Info e iscrizioni su http://www.gruppocinofilofiorentino.it/iscrizione/ 30 APRILE - INTERNAZIONALE DI CAMPOBASSO Campobasso - Gruppo Cinofilo Molisano - Per informazioni 0874-438600 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.it

CALENDARIO PROVE DI LAVORO 05 FEBBRAIO – MONTESPERTOLI (FI) - Prova A per Terrier Gruppo Cinofilo Fiorentino – Arcicaccia di Tripetetolo Per informazioni 055-2335369 info@gruppocinofilofiorentino.it 19 FEBBRAIO - MOZZATE - Prova A e BHFK/95 per Terrier Mozzate (CO) - Gruppo Cinofilo Comasco - Per informazioni 345-2352675 101

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iscrizioni a: segreteria@gruppocinofilocomasco.it 25-26 FEBBRAIO – MONTESPERTOLI (FI) - Prova A per Terrier Gruppo Cinofilo Fiorentino – Arcicaccia di Tripetetolo Per informazioni 055-2335369 info@gruppocinofilofiorentino.it 04-05 MARZO - CAPALBIO (GR) - Prova A e BHFK/95 per Terrier Gruppo Cinofilo Grossetano - Per informazioni 0564450440 iscrizioni a: prove@gruppocinofilogrossetano.it 18-19 MARZO - CAMPAGNATICO (GR) - Prova A per Terrier Gruppo Cinofilo Grossetano - Amici di Greppa Bovi ONLUS Per informazioni 0564-450440 iscrizioni a: prove@gruppocinofilogrossetano.it 25 MARZO – MONTESPERTOLI (FI) - Prova A per Terrier 102

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Gruppo Cinofilo Fiorentino – Arcicaccia di Tripetetolo Per informazioni 055-2335369 info@gruppocinofilofiorentino.it 26 MARZO - MOZZATE - Prova A e BHFK/95 per Terrier Mozzate (CO) - Gruppo Cinofilo Comasco -Per informazioni 345-2352675 iscrizioni a: segreteria@gruppocinofilocomasco.it

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Cucciolate Dicembre/Gennaio

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Club Italiano Jack Russell Terrier Il Club è un’associazione specializzata e non ha scopo di lucro. Tramite la professionalità e passione dei propri membri, vuole essere di aiuto a tutte quelle persone, o meglio appassionati, che si avvicinano alla razza e vogliono saperne di più. Chissà se ci sarà tra voi qualche nuovo appassionato o allevatore, comunque sia saremo lieti di accompagnarlo verso una dimensione di conoscenze approfondite. Se sei interessato a farne parte compila il modulo di adesione: http://clubitalianojackrussellterrier.it/RichiestaAmmissioneSocio.pdf

Invia il modulo all'indirizzo mail clubitalianojrt@gmail.com, debitamente compilato e con allegata una copia di un documento di identità valido. Le iscrizioni del "Club Italiano Jack Russell Terrier" sono aperte e associarsi NON è un obbligo, lo vogliamo ribadire e sottolineare, ma bensì un'opportunità di costruire qualcosa di meglio insieme. Essere socio significa incontri, partecipazione, scambio di idee e opinioni, rispetto, crescita reciproca tra amici e un'occasione da parte di chi ha molta esperienza, di insegnare qualcosa ad altri con lo stesso spirito di un padre verso i propri figli. Cordialmente, Dario Novelli (Presidente) Angelo Romanò (Vicepresidente) Sito ufficiale: http://clubitalianojackrussellterrier.it 105 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


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In copertina: “Scavo Simmetrico” foto di
 Aurelio Borella A questo numero hanno collaborato (in ordine alfabetico di nome): Articoli/Foto: Alfonso Sabbatini, Angelo Romanò, Aurelio Borella, Dario Novelli, 
 Elena Colombo, Elisa Pozzatello, Elisabetta Baglini, Fabio Mosca, 
 Monica Bolignano, Stefania Cirelli. Gli articoli sono di proprietà degli autori e come tali non possono essere riprodotti, pubblicati, trasmessi in qualsiasi modo o forma senza il consenso scritto degli autori stessi. Seguirà discussione nel Club Italiano Jack Russell Terrier degli articoli presenti in questo numero per uso di discussione, critica, insegnamento e ricerca scientifica.

Per informazioni contattate il seguente indirizzo: clubitalianojrt@gmail.com Copyright 2017 - Club Italiano Jack Russell Terrier 106 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


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