Prima rivista Italiana specializzata sulla razza Jack Russell Terrier e Parson Russell Terrier
https://www.facebook.com/groups/ClubItalianoJackRussellTerrier/ - Numero 26 Anno 2019 - Riproduzione vietata
CLUB ITALIANO JACK RUSSELL TERRIER
Numero 26 - Anno 2019
ottobre - dicembre
LA PET THERAPY R. PIGATO A SPASSO CON IL JACK R. SANTORO IN VIAGGIO CON JAK - REPORT E. POZZATELLO IGIENE ORALE R. SANTORO WINTER IS COMING... E. POZZATELLO IPOTERMIA A. ROMANO’ LE ZAMPE E. POZZATELLO ACQUA E RIABILITAZIONE M. CARANDENTE SICCO JRT E LAVORO D. NOVELLI NATALE E. POZZATELLO
Redazionale Buongiorno a tutti i lettori, di gran lunga più interessante, questo numero consolida un lavoro che va avanti da anni e che ha permesso a tanti lettori di avere notizie utili per il loro amico a quattro zampe. Un doveroso ringraziamento va a chi si è impegnato per questo numero ed in prima battuta ringraziamo Elisa e Roberta per il loro prezioso contributo. Un impegno costante che ha permesso di condividere informazioni ed esperienze... basta citare viaggi, educazione, consigli e tanto altro. Il numero, come avete notato è trimestrale, questo ci permette di allinearci con il nuovo anno ed avere una scadenza diversa, ma più ricca nei contenuti. Le feste si avvicinano e Vi auguriamo di passare momenti felici con i Vostri cari e soprattutto con i Vostri amici a quattro zampe. Essere presenti per loro è importante ed è nostro compito farli sentire tali, anche con piccoli gesti quotidiani.
Angelo Romanò Dario Novelli Rivista a scopo divulgativo amatoriale per uso di discussione, critica, insegnamento e ricerca scientifica.
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Pet Therapy
LA PET THERAPY di Rosalinda Pigato
“L’amore per gli animali è bello e nobilitante soltanto quando nasce dal più vasto e generico amore per tutto il mondo vivente, il cui nucleo centrale e più importante deve rimanere l’amore per gli uomini”.
Con questa frase Lorenz, padre dell’etologia, riassume il cuore della pet therapy. Questo peculiare approccio terapeutico è infatti fondato sulla relazione tra uomo e animale. Il primo a ipotizzarne i vantaggi fu Boris Levinson nel 1961, che potè osservare 2 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata
come la presenza del suo cane, durante una seduta psichiatrica con un bambino autistico, avesse risvegliato in quest’ultimo curiosità, consentendo la creazione di un ponte comunicativo fino a quel momento impensabile. Da allora, l’interesse verso questo tipo di approcci terapeutici è cresciuto in modo esponenziale. Gli innumerevoli studi sull’argomento individuano diversi vantaggi psicologici, tra cui: - Miglioramento della socializzazione e della comunicazione. L’animale infatti assolverebbe alla funzione di catalizzatore sociale - Riduzione dell’isolamento, del senso di abbandono e solitudine - Riduzione dello stato di stress, della sensazione di dolore e dello stato depressivo, con miglioramento dell’umore. Questi fattori sembrerebbero associati al rilascio di ossitocina ed endorfine a livello del Sistema Nervoso; - Miglioramento della memoria e dell’attenzione - Incremento dell’autostima - Implemento della cooperazione e del problem solving - Aumento della capacità di espressione dei sentimenti - Riduzione dello stato di ansia - Riduzione dei comportamenti abusivi. 3
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Inoltre sembrerebbero ormai verificati anche dei benefici fisici, tra cui: - Riduzione della pressione sistolica - Abbassamento del tasso di colesterolo - Riduzione del rischio di infarto
Sono state esplorate diverse teorie psicologiche per motivare l’eďŹƒcacia di questo genere di interventi: molte 4
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affondano le loro radici del legame atavico tra uomo e animale. L’animale, con il suo sistema comunicativo non verbale e rilevatore degli stati emozionali interni, offre la possibilità di esprimere moduli comportamentali ancestrali, consentendo di rivivere una naturalità dimenticata. Possiede poi una forte connotazione simbolica che può essere sfruttata per esprimere stati emotivi, altrimenti repressi. Potrebbero quindi assolvere al ruolo di oggetti transizionali, costituendo un “ponte emotivo”. Da non dimenticare anche, che nel loro stato “quasi umano”, la loro diversità facilita la comprensione del concetto di rispetto dell’altro, attraverso processi di identificazione, favoriti dal riconoscimento nelle differenze dei loro tratti di somiglianza con noi. Infine, la loro capacità di offrire un appoggio emotivo incondizionato e non oscurato dal giudizio può procurare supporto sociale ed emozionale. I destinatari dei progetti di pet therapy contemplano una gamma decisamente eterogenea: dagli anziani istituzionalizzati e non, ai portatori di disabilità, dai bambini in età pre scolare e scolare ai malati psichiatrici, dai carcerati agli adolescenti in difficoltà.
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E le caratteristiche del pet partner quali devono essere? Innanzitutto, non tutte le specie animali sono riconosciute idonee per la pet: al momento solamente cani, gatti, conigli, asini e cavalli. Non è stato identificato un profilo psicologico o comportamentale inflessibile per gli animali che lavorano in pet therapy, ma certamente è indispensabile che siano aďŹƒdabili, prevedibili e controllabili. Il loro benessere psico fisico, inoltre, deve essere garantito e costantemente verificato.
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Ma in termini più tecnici cos’è la pet therapy? Nel 2015, proprio l’esigenza di promuovere la ricerca in questo ambito e di standardizzare i protocolli operativi, prendendo le mosse dalla Carta Modena del 2002, ha portato, grazie al contributo del CRN (Centro di Referenza Nazionale dell’IZS delle due Venezie) alla redazione delle Linee Guida nazionali. In tale testo si individuano diversi tipi di intervento: AAA- Attività assistite con animali: che ha finalità ludico- ricreative EAA- Educazione assistita con animali: che è un intervento di tipo educativo, che mira a promuovere le risorse e le potenzialità di crescita e progettualità individuale, di relazione e di inserimento sociale di soggetti in difficoltà. TAA- Terapia assistita con gli animali: intervento a valenza terapeutica nella sfera fisico, neuro, psicomotoria.
Gli Interventi assistiti con animali si avvalgono di un’equipe multidisciplinare composta da: Medico Veterinario esperto in IAA Coadiutore dell’animale 7
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Responsabile di Progetto Referente di intervento Responsabile di attività.
Per ogni figura coinvolta è stato previsto un rigido percorso formativo, rilasciato da enti riconosciuti e accreditati alla formazione dalle Regioni. La conclusione dell’iter comporta l’iscrizione su una piattaforma telematica: il Digital Pet, consultabile pubblicamente.
Dott.ssa Rosalinda Pigato OM Va 531 Medico Veterinario “Ambulatorio veterinario Valbossa” Segretario di AnimalTouch Pet Therapy e Stimolazioni Sensoriali
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A spasso con Jack
IN GITA CON JACK AL CASTELLO DI SAN LEO E ALLA ROCCA DI AZZURRINA di Roberta Santoro
Se
avete voglia di staccare la spina e concedervi un week end di relax tra mare, arte e cultura, allora dovete assolutamente fare una visita a San Leo e a Torriana. Tra splendidi panorami ed ottime proposte della cucina locale vi potrete immergere nella storia con il vostro amico a quattro zampe e camminare tra monumenti suggestivi e castelli. Queste due tappe dell’entroterra riminese consentono un tuffo nella storia permettendoci di godere della
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compagnia del nostro cane ma soprattutto di camminare tra verdi sentieri nella boscaglia all’aria aperta.
Situata in Via Battaglione Cacciatori a San Leo, la rocca diSan Leo è nota come la fortezza che fu prigione del Conte Cagliostro. Nota per la sua posizione suggestiva ma soprattutto difensiva, originaria dell’epoca Bizantina, questa rocca fu oggetto di contese e venne conquistata dai Montefeltro e successivamente dalle famiglie Borgia, Della Rovere e Medici. Nel 1631 divenne di proprietà dello Stato Pontificio e conseguentemente prigione fino al 1916. 10
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All’interno della rocca, si trovano le due celle nelle quali finì i propri giorni il Conte di Cagliostro, noto anche come Giuseppe Balsamo che fu un avventuriero, esoterista ed alchimista e per questo punito dalla chiesa.
In compagnia del nostro cane , lungo i camminamenti impreziositi dai torrioni circolari, è possibile visitare presso la prima, la seconda e la terza piazza d’armi mostre permanenti di armi antiche, quadri storici, gioielli e oggetti usati in ambito medico.
All’interno del castello sono esposti anche strumenti di tortura utilizzati nelle epoche passate e armature indossate dai soldati.
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Il castello presenta ampi spazi, per questo i cani sono benvenuti ma mi raccomando, non dimenticate di portare con voi sacchettini ed eventualmente una bottiglietta d’acqua che fanno di noi proprietari civili di cani felici. Da lunedì a venerdì il castello è aperto dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30. Il sabato e la domenica l’orario è continuato dalle 9:30 alle 18:30.
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La rocca di Azzurrina, meglio conosciuta come Castello di Montebello è un altro luogo che consiglio di visitare per il fascino che trasmette e per gli ambienti affrescati e ammobiliati in maniera curata che fanno rivivere e assaporare immagini di un tempo ormai lontano. Situato in Via Castello di Montebello, 25 a Rimini, proprietà privata di una famiglia nobile, il castello propone visite diurne e notturne.
La visita diurna è una piacevole visita completa al Castello di Montebello. Adatta ad ogni età, illustra il percorso storico di questa millenaria struttura e consente di vedere tutti gli ambienti del Castello e ammirare mobili che vanno dal 1300 al 1800 fabbricati come pezzi unici.
Inoltre, le guide gentilissime e preparate (le visite sono sempre guidate sia che ci siano 2 oppure 50 persone) illustrano la leggenda di ”Azzurrina” con tutto il racconto e la spiegazione delle ricerche fatte nel tempo. A riguardo, 13
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terminano la visita con le registrazioni fatte dal 1990 in poi e che, con un alone di mistero, lasciano libera interpretazione sul racconto che parla della storia di Guendalina, figlia di un certo Ugolinuccio o Uguccione, feudatario di Montebello nel 1375 che fu la protagonista di un triste fatto di cronaca. Era il 21 giugno di quel lontano anno quando, nel nevaio della vecchia Fortezza, la bimba per l’appunto Guendalina, detta Azzurrina per via dei suoi occhi color del cielo e dei capelli albini, scomparve e non venne mai più ritrovata.
La visita notturna è una visita non indicata per i bambini e adatta quindi ad un pubblico adulto. Viene descritto soprattutto l’aspetto paranormale della rocca e vengono passati in esame gli aspetti più truci ed oscuri del medioevo. In questo frangente vengono trascurati la storia, l’architettura e i tanti aneddoti legati al Castello. Si tratta s e n z ’ a l t ro d i u n a v i s i t a suggestiva e sicuramente complementare alla visita diurna. 14
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L’orario estivo prevede visite dal 1 Giugno al 15 Settembre tutti i giorni escluso il Lunedì dalle 14:30 alle 19:00. La Biglietteria chiude mezz’ora prima della chiusura del Castello (18:30). Nel mese di Agosto solitamente il castello è aperto anche di lunedì. Le visite notturne solitamente si tengono dal 1 Giugno al 20 Giugno/dal 3 Settembre al 15 Settembre con un ingresso alle 22.30 e uno alle 23.00 tutte le sere escluso il Lunedì. In agosto le visite si tengono anche il lunedì. L’orario invernale prevede ingressi dal 1 Gennaio al 31 Maggio, e dal 16 settembre al 30 Dicembre. Il Sabato, Domenica e festivi dalle 14:30 alle 18:00 ad esclusione del 25 Dicembre. Il Sabato sera inoltre vi è un ingresso alle 22:30 e uno alle 23:00. I nostri cani sono i benvenuti.
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In viaggio con Jack 2019
IN VIAGGIO CON JACK REPORT DI UN’ESTATE di Elisa Pozzatello
Per l’estate 2019 il Club Italiano Jack Russell Terrier ha lanciato la sua campagna contro l’abbandono: “In viaggio con Jack”. A livello pratico quest’anno abbiamo voluto agevolare i nostri Soci offrendo loro delle convenzioni e degli sconti con una decina di strutture balneari dedicate ai quattro zampe sparse sul territorio nazionale.
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Oltre a questo abbiamo voluto rendere partecipi tutti con l’iniziativa “Io non ti abbandono anche se…”. Partendo dall’idea che l’abbandono non può avere nessuna motivazione seria, abbiamo voluto ironizzare su questo tema e farvi raccontare il peggio devi vostri amici a quattro zampe: lottiamo contro l’abbandono con un sorriso.
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Igiene orale
CONSIGLI PER MANTENERE UN SORRISO SANO E SMAGLIANTE di Roberta Santoro
L ’igiene
orale dei nostri amici a 4 zampe è fondamentale ed è soprattutto fondamentale prestare attenzione a quei segnali che se, sottovalutati, possono portare a conseguenze perniciose per la loro salute. Non sempre il fatto di notare che la dentatura non è bianca ma presenta segni di carie o tartaro è sufficiente per individuare una eventuale malattia dentale nel vostro cane. Bisogna approfondire a partire da alcune semplici azioni come per esempio, annusare il suo alito. 22 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata
L’alito cattivo nel cane, dovuto alla presenza di batteri derivanti dalla decomposizione del cibo, può portare ad infezioni e gengiviti del cavo orale. Normalmente l’alito del cane non è “fresco”, ma un odore acido, forte e acre è sicuramente un campanello d’allarme da non sottovalutare.
Il nostro cane puo’ presentare, esattamente come noi umani, tartaro e placca che si formano a partire dalla saliva che si mescola con il cibo fino a formare una sorta di pellicola appiccicosa e viscida sui denti dell’animale. Tale patina, quando si indurisce, può portare ad un indurimento della stessa fino alla formazione del tartaro che può addirittura generare delle infezioni. La gengivite è una patologia che descrive le gengive arrossate e infiammate e può addirittura provocare sanguinamento oltre che la perdita dei denti dovuta ala degenerazione ossea. Non va assolutamente trascurata perché i batteri che risiedono nelle gengive infiammate possono inficiare il funzionamento degli organi vitali. Anche la perdita dei denti può rappresentare un grosso problema per il nostro cane perché oltre ad essere dolore, gengive infette e denti con le radici rovinate o addirittura
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staccate possono portare a grossi problemi nella masticazione. A causa delle gengive rovinate, le stesse radici possono creare sacche di pus derivanti da grumi oltre a gonfiore e dolore. In generale possiamo dire che cambiamenti nel comportamento alimentare del cane possono aiutare il proprietario ad individuare eventuali inizi di patologie o problematiche, per questo è importantissimo osservare segni che possono portare alla parodontite, simile a quella degli umani, come: denti che cadono e si muovono, nuovamente presenza di pus e sacche parodontali, gengive che si distaccano dal dente, gengive arrossate. La parodontite nel cane può portare anche a malattie epatiche, renali e cardiovascolari. Per questo, le visite dal veterinario sono fondamentali ed è necessaria una pulizia dentale accurata e professionale a volte addirittura preceduta da esami del sangue necessari a diagnosticare eventuali problemi agli organi. Dal canto nostro possiamo prevenire le malattie parodontali dei nostri cani spazzolando giornalmente i loro denti con gli appositi prodotti ed eventualmente utilizzando giocattoli specifici o snack in grado di rimuovere la placca. (Argomento correlato - articolo “Detartrasi” sul numero 19 della Rivista del Club https://www.clubitalianojackrussellterrier.it/reivista-del-club)
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Il freddo
WINTER IS COMING... di Elisa Pozzatello
L’inverno è alle porte e con lui il gelo ed il freddo, ma i nostri cani come lo percepiscono? Se è vero che tutti i cani sentono il freddo, ma che tutti loro – chi più chi meno – sono attrezzati per affrontare il freddo, la pioggia e la neve, è altrettanto vero che alcuni hanno bisogno di essere coperti in particolari condizioni: sono i cani senza il sottopelo e con il pelo raso.
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In funzione della razza ci sono cani con mantello adatto a temperature polari (come i cani nordici) ed altri che invece sentono freddo appena la temperatura cala (come i Chihuahua), i cani piccoli ed i giganti sentono maggiormente il freddo rispetto ai cani di taglia media; inoltre la percezione del freddo resta in parte soggettiva ed è ovvio che ogni proprietario dovrebbe conoscere le reazioni e le esigenze reali del proprio cane. In linea generale - escludendo i cani malati, anziani, cuccioli o convalescenti per i quali il discorso non vale, ma sarà il veterinario di fiducia a dare le corrette indicazioni 26
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fino a 10° circa i cani, giovani e sani, non hanno bisogno di cappottini o di essere coperti; sotto i 10° dipende dalla taglia e dalle condizioni del pelo: più il mantello è sano ed efficace nella protezione e più sottopelo è presente, più è alta la resistenza alle basse temperature. Il Jack, quindi, anche con il freddo, la pioggia o la neve, può e deve uscire. Eventualmente se necessario perché lo richiedono le condizioni meteo e soprattutto le condizioni del cane, può indossare un cappottino che copra soprattutto la zona toracica e la pancia (NdA: cappottino tecnico e non ornamentale).
Le cose più importanti da tenere in considerazione sono due: movimento e sbalzo di temperatura. Il cane può uscire anche sotto la neve, la pioggia o con temperature sotto lo zero purchè resti in movimento. Non bisogna esagerare con i tempi e non tenerlo troppo fuori al freddo soprattutto fermo. Il rischio è quello del congelamento delle zone periferiche e dell’ipotermia i cui sintomi principali sono tremore, ansia, lentezza nei movimenti, letargia e l’acciambellarsi strettamente su se stesso per cercare di scaldarsi.
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L’ipotermia porta alla diminuzione della frequenza respiratoria, di quella cardiaca e può portare al coma e quindi essere letale. Per questo motivo è sconsigliabile lasciare il cane in auto al freddo per lunghi periodi, come in estate l’auto diventa “una serra” riscaldando troppo l’animale che rischia il colpo di calore, in inverno l’abitacolo si raffredda rapidamente e si rischia l’ipertermia. Altro fattore da tenere in considerazione nel decidere come gestire le uscite invernali, perché più pericolosi del freddo stesso, sono gli sbalzi di temperatura: il cane abituato a vivere in casa il tepore dei termosifoni soffrirà uno choc termico uscendo e trovando una temperatura molto più bassa. In questi casi è bene cercare di abituarlo gradatamente passando da un ambiente all’altro per fasi (ad esempio sostando nell’androne dell’ingresso ove possibile, oppure aprendo qualche minuto prima della 28
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passeggiata una finestra di casa in modo che il cane percepisca la temperatura esterna ed inizi a regolarsi). Questo discorso ovviamente decade qualora decidiate di utilizzare un cappottino, in tal caso è bene evitare di restare a lungo in ambienti chiusi con indosso il capo perché l’effetto surriscaldamento provocherebbe uno sbalzo termico maggiore (NdA: per altro in ambienti chiusi è sempre opportuno non far indossare al cane capi come maglioncini o cappotti, non ne hanno bisogno). Quando invece passeggiamo sotto la pioggia, nella neve o in zone dove il cane si bagna dobbiamo ricordarci che l’umidità può creare problemi al nostro cane. Per questo è opportuno mantenere il cane in movimento ed asciugarlo bene e con attenzione, soprattutto alla zona della pancia e alle zampe, al rientro della passeggiata. L’umido lo percepiscono tutti i cani, anche quelli con sottopelo, ma anche in questo caso, se il cane è giovane e sano e si provvede ad asciugare completamente, non vi sono problemi. Per aiutare a prevenire il freddo, oltre ai piccoli accorgimenti già citati, bisogna fare attenzione all’alimentazione che deve essere adeguata sia in termini di quantità sia, soprattutto, deve essere più proteica e ricca di Omega 3 e 6 per aiutare le difese immunitarie, di vitamine e di grassi in funzione dell’attività fisica svolta. Il freddo infatti richiede un maggior dispendio di energie a parità di attività. 29
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In media infatti la neutralità termina – ossia la temperatura alla quale il dispendio di energie è minimo – è circa 15°; più la temperatura scende sotto questa soglia più lo stimolo della fame aumenterà perché il fisico necessita di più calorie per mantenere la temperatura. Infine, per concludere, se il cane ha davvero freddo si blocca, tende a non muoversi diventando apatico, letargico e inizia a rabbrividire gonfiando il pelo.
Osservate sempre l’atteggiamento del vostro Jack e imparate a riconoscere i sintomi di anomalia, in caso di freddo portate il cane al caldo e riscaldatelo, toccategli le orecchie e se sono davvero gelate è bene recarsi dal veterinario.
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Il freddo - Ipotermia
QUANDO LA TEMPERATURA E’ TROPPO BASSA di Angelo Romano’
Molti
non prendo in considerazione l’ipotermia, ma spieghiamo meglio cos’è. L'ipotermia è una condizione per cui la temperatura dell’organismo si abbassa oltre una certa soglia. Se la normale temperatura del cane, e anche del nostro Jack, è di media sui 38.5°, l’ipotermia può essere classificata in base alla gravità di abbassamento di tale temperatura. Se la temperatura è compresa tra 32 e i 35° circa, si può parlare di lieve ipotermia, moderata se scende sotto i 32° 31 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata
fino a 28째, e se inferiore ai 28째 viene categorizzata come severa. Questa condizione si verifica quando il corpo del cane non riesce pi첫 a tenere la sua temperatura normale, causando quindi una depressione del sistema nervoso centrale con conseguente impatto sul flusso sanguigno, sul sistema cardiaco e respiratorio fino a raggiungere, nei casi pi첫 gravi anche il coma.
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I sintomi ovviamente variano con il livello di gravità dell’abbassamento della temperatura corporea, come già accennato prima, e iniziano con uno stato di debolezza, brividi e mancanza di lucidità mentale. L'ipotermia moderata è caratterizzata da rigidità muscolare e bassa pressione sanguigna, uno stato assente del cane e una respirazione debole. In quella grave abbiamo pupille dilatate, battito cardiaco debole ed evidenti difficoltà respiratorie. Le cause che possono portare a questo stato sono le basse temperature ambientali ed una scarsa difesa evidente del cane. Anche l’età ha un ruolo importante nella funzione di mantenimento della temperatura. Cuccioli appena nati sono molto più esposti a ipotermia non avendo una temparatura basale sufficiente per sopravvivere in un ambiente più freddo. Anche i cani più anziani, muovendosi di meno di quelli più giovani e attivi, possono avere una diminuzione della temperatura più rapida. Da includere anche i cani sotto anestesia, che riduce notevolmente la possibilità dell’organismo di far fronte alla regolazione della temperatura. Per diagnosticare l’abbassamento della temperatura, oltre che da osservazioni esterne, il metodo classico è di utilizzare un termometro. Meglio se abbiamo già una temperatura di riferimento per capire in che stato siamo, 33
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anche perchè non tutti i cani hanno la stessa temperatura base.
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Prima di procedere voglio ricordare che se siamo di fronte ad un cane in ipotermia dobbiamo sentire subito il parere di un medico veterinario per capire se possiamo intervenire o per lo meno non peggiorare la situazione. Detto questo, il trattamento di soggetti gravi e moderati avviene portando gradualmente la temperatura corporea alla sua temperatura base. Il movimento deve essere ridotto al minimo e il battito cardiaco deve essere sotto controllo per evitare possibili aritmie. Per quanto riguarda la lieve ipotermia, può essere trattata passivamente adottando degli isolamenti termici, come coperte, per impedire ulteriori dispersioni di calore e riattivare il sistema omeostatico. Eventuali riscaldamenti esterni possono essere utilizzati frapponendo tra la pelle del cane e la fonte di riscaldamento uno strato protettivo (canecoperta-fonte di calore). Come evitare l’ipotermia? Semplicemente evitando l’esposizione prolungata a temperature fredde o troppo fredde. Prendete sempre in considerazione lo stato e l’età del cane. Forse è una domanda che vi siete sempre chiesti vedendo per strada molti cani, e tra questi anche molti Jack Russell, che portano cappottini o maglioncini fatti a mano. Ma è proprio necessario che i cani abbiano bisogno di coprirsi nel periodo invernale? Hanno bisogno di vestirsi? 35
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Ci sono molti proprietari che alla vista del proprio cane che trema corrono ai ripari acquistando cappottini di tutti i generi per vestire il proprio cane ed affrontare temperature basse. Beh! Non c’è nessun male nel mettere i vestiti al vostro cane, a patto che questo ne abbia necessità. Un cane attivo, per esempio, si scalderà e con un vestito addosso avrebbe sicuramente più caldo del normale questo porterebbe il cane a subire un’escursione termica molto forte rischiando anche di avere l’effetto opposto nella sua cura. E’ un po’ come correre con il piumino per 10 minuti, appena ci fermiamo incominceremo a sudare e se la
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temperatura esterna è molto rigida rischieremo di prenderci un bel raffreddore. Considerare quindi di vestire il proprio amico a quattro zampe deve prendere in considerazione in prima istanza il tipo di pelo che abbiamo di fronte. Un pelo liscio avrà meno protezioni rispetto ad un cane a pelo ruvido, ma anche la tessitura, ovvero lo spazio che intercorre tra un pelo e l’altro possono fare la differenza. Un cane che è abituato a vivere la maggior parte del tempo all’esterno farà una muta che gli consentirà di proteggersi contro temperature rigide ed avrà una tessitura più fitta. Diversamente un cane abituato a temperature casalinghe, quindi miti, avrà un pelo più primaverile con una debole tessitura. Anche l’età è da prendere in considerazione. Più il cane è giovane e più tenderà a giocare e muoversi (stiamo sempre parlando di Jack Russell) anche supportato da un sistema immunitario più forte. Più è anziano e meno avrà voglia di girare ma preferirà stare a fianco del caldo scoppiettante di un camino. Il Jack Russell è un cane rustico e attivo e che difficilmente ha bisogno di una protezione ulteriore. Se però si ricade in casi particolari allora un maglione o una piccola protezione può essere utile durante le stagioni fredde, soprattutto se il vostro cane è riluttante ad uscire con vento e neve.
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Ma quale materiale tenere in considerazione per l'acquisto di una protezione adeguata? Cominciamo da un materiale nobile che permette di avere un isolamento completo; la lana. Oggi in commercio ci sono vestiti che hanno una composizione tra lana lavabile e cotone, o materiale acrilico. Questa può essere un’ottima soluzione, ma può essere valida se non piove o non c’è neve. Il rischio, in quest’ultimo caso, è di avere un vestito inzuppato d’acqua che possa portare la temperatura corporea ad un valore pari alla temperatura esterna, quindi controproducente per il cane. Preferire in caso di pioggia o neve una protezione sintetica. In secondo luogo, prima dell’acquisto si dovrebbe misurare il collo, petto e vita per assicurargli una migliore vestibilità. Avere un cappottino lasco o troppo grosso per il nostro amico può portare ad avere problemi mentre cammina, strisciare giù per terra, impigliarsi, oltre che a non proteggere dalla 38
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temperatura come dovrebbe. Un pezzo su misura è la soluzione migliore ma in questo caso i prezzi crescono. Anche la lunghezza ha una sua importanza. La protezione deve andare dal collo a fine vita, lasciando libera la parte inferiore del cane per espletare in tutta tranquillità le proprie funzioni biologiche (hahahaha!). Verifica bene che attorno alle braccia, nella zona ascellare, e intorno al collo, abbia libertà di movimento. Questo per evitare eventuali arrossamenti o sfregamenti che potrebbero portare a problemi cutanei. Scegliere abiti che siamo comodi nel togliere e mettere, considerando bottoni, cerniere e altri parti aggiuntive. Fatevi consigliare dai capaci negozianti per individuare le esigenze del cane, ma anche per soddisfare le vostre preferenze. Per ultimo tenere conto se sotto il cappotto abbiamo un collare o una pettorina. L’aggancio sarà in posizione differente e differente sarà anche la vestibilità dello stesso. Non lasciate mai a disposizione del cane cappottini o maglioni, potrebbe giocarci e farne a brandelli... Ricordatevi di prendere tutto come un gioco prima di mettergli il cappottino, magari tenendo un premietto nella mano e nell’altra il cappottino. Essere impegnati a mangiare un buon boccone può essere una bella distrazione che porterà ad avere una maggiore facilità nella vestizione futura. Pensiamo quindi ad associarlo a qualcosa di positivo 39
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considerando che il cane ha in mente il freddo che dovrà prendere uscendo di casa. Per ultimo, se poi il freddo è molto intenso considerate anche di acquistare una pomata per i cuscinetti del cane, sempre sotto consiglio del veterinario per evitare spiacevoli e dolorose screpolature.
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Il freddo - zampe
DIAMO UNA MANO ALLA ZAMPA DEL CANE di Elisa Pozzatello
La zampa del cane spesso viene “trascurata” rispetto a quanto vengono osservati e valutati altri elementi del cane, come ad esempio le orecchie o il mantello. Tuttavia, le zampe, oltre a sostenere e permettere il movimento, hanno anche un’altra importante funzione: la termoregolazione. Per la salute ed il benessere del cane è quindi bene prendersi cura delle sue zampe e controllarle spesso.
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Prendersi cura delle zampe non significa solo tagliare le unghie, se necessario, e pulire le zampe una volta rientrati dalla passeggiata; significa invece conoscere le zampe del proprio cane e l’andatura che questo ha naturalmente, sapere al tatto se sono normali o vi sono tagli, abrasioni, rigonfiamenti innaturali o anomalie e quindi intervenire per identificare risolvere il problema, esaminarle periodicamente e proteggerle in situazioni particolari come il caldo o il freddo.
Le zampe, composte da pelle, muscoli, tendini e da quasi la metĂ delle ossa totali che compongono lo scheletro 42
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del cane, possono essere suddivise in cinque elementi: artigli, cuscinetti, cuscinetti metacarpali, cuscinetti carpale e sperone. I cani sono animali digitigradi, ossia quando camminano poggiano a terra solo le dita e trasferiscono sue queste il peso (non come l’uomo che utilizza la pianta). Le dita di una zampa sono generalmente 5, le quattro che poggiano a terra sono funzionali e assicurano il movimento, la quinta è lo sperone presente sempre sulle zampe anteriori e, per alcune razze, anche in quelle posteriori. Gli speroni non danno aiuto durante il movimento o lo scavo, ma servono come arpioni per tenere fermi gli oggetti o cibo. I cuscinetti hanno la principale funzione di difendere ossa e le articolazioni ammortizzando i frequenti urti con il terreno, inoltre i cuscinetti metacarpali fungono da freno su qualsiasi superficie. I cuscinetti hanno però anche un’altra importantissima funzione: la regolazione della temperatura o termoregolazione. Essendo rivestiti da una membrana adiposa e sono in grado di preservare dalle temperature rigide; allo stesso tempo nei cuscinetti risiedono le ghiandole sudoripare che permettono la regolazione della temperatura interna in funzione della temperatura esterna. 43
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Considerando quindi l’importanza di questa parte del corpo del nostro amico, dobbiamo pensare di proteggerla dal freddo e dal gelo in arrivo con la stagione invernale. L’esposizione al freddo e alla neve infatti può provocare fastidiose lesioni, abrasioni e ferite ai cuscinetti con conseguente malessere per il cane. Bisogna, inoltre, prestare molta attenzione anche al sale usato sulle strade perché può provocare tagli ed abrasioni, e ai prodotti antigelo utilizzati per le auto che spesso finiscono anche a terra. Questi ultimi sono tossici e sono pericolosi perché il glicole propilenico che contengono è dolce e sembra attrarre gli animali e purtroppo ne bastano poche gocce per provocare un’intossicazione che potrebbe rivelarsi letale.
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Ma come proteggere quindi le zampe del nostro amico? Innanzitutto diciamo che le scarpine che vendono in commercio sono da evitare se non in casi estremi (legati a patologie o situazioni limite). Quando si esce d’inverno, se il cane passeggia in strade coperte dal sale, si può utilizzare una crema dedicata (ne esistono diverse in commercio nei negozi specializzati) che crea una barriera protettiva e non permette al sale di intaccare i cuscinetti evitando così tagli, bruciore e fastidi. Altro accorgimento che è bene tenere a mente è la pulizia accurata al rientro dal giro: pulire le zampe con un panno inumidito con acqua a temperatura ambiente o appena tiepida sarà un sollievo perché oltre a riscaldare la parte vi permetterà di eliminare eventuali residui. Inoltre è bene evitare che sulle zampe si depositino grumi di neve ghiacciata che possono creare le bruciature da ghiaccio, durante la passeggiata controllate spesso se vedete che il pelo trattiene la neve e toglietela delicatamente. Può essere d’aiuto, soprattutto per i cani con il pelo più lungo, accorciare quello delle zampe in modo che non vada a finire sotto i polpastrelli (NdA: accorciare non vuol dire tosare, il pelo deve sempre coprire bene le zampe). Dopo aver pulito le zampe è buona cosa anche asciugarle con attenzione evitando così che rimangano umide. 45
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Ricordo infine che un’esposizione prolungata al freddo, soprattutto se il movimento durante il periodo di esposizione è minimo, può favorire il congelamento delle estremità, non solo delle zampe, ma anche di orecchie, naso e coda.
Ricapitolando osservate con attenzione l’andatura del vostro cane e le sue zampe, toccatele e controllate sempre dita e cuscinetti sia in estate (pericolo ad esempio di forasacchi o zecche) sia in inverno (pericolo di tagli o abrasioni da gelo) e se qualcosa vi sembra anomalo, ivi compreso un cattivo ed insolito odore che potrebbe essere sintomo di formazione batterica o funghi, contattate il veterinario di fiducia.
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Acqua e riabilitazione
I BENEFICI DELL’ACQUA DAL PUNTO DI VISTA RIBILITATIVO, FISICO E MENTALE di Manuel Carandente Sicco
Mi
presento, sono Manuel Carandente Sicco Presidente della Dog’s Sporting Academy asd di Brescia ed Istruttore cinofilo, specilizzato nel lavoro in acqua con i cani, dopo aver conosciuto Roberta al Pets in the City tenutosi a Milano, abbiamo pensato di scrivere un articolo sul benessere dell’attività in acqua per i nostri cani. Vi illustrerò tutti i benefici che l’acqua può portare ai nostri fidati amici.
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Oggi vorrei parlarvi dei benefici dell’acqua sul nostro amico a quattro zampe. Grazie alle proprietà fisiche dei fluidi, sono molti i benefici che si ricavano dal nuoto e dall’esercizio in acqua. Il galleggiamento mantiene il cane in posizione orizzontale consentendogli di fare il movimento nel modo più corretto 48
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possibile, il nostro amico sentirà solo un terzo del suo peso, in questo modo le articolazioni non verranno gravate, agiremo sulla debolezza muscolare, diminuiremo l’ansia ed aumenteremo la consapevolezza del corpo. In breve la Pressione Idrostatica favorisce una diminuzione del dolore grazie alla compressione esercitata dall’acqua, mentre la Viscosità, renderà più difficile il movimento andando ad agire sulla muscolatura e sull’apparato cardiocircolatorio. Proviamo a semplificare quanto detto in precedenza. Il movimento in acqua è la migliore forma di esercizio aerobico a basso impatto sull’apparato scheletrico: il nuoto è un eccellente esercizio per ogni cane, rafforza il cuore e i polmoni, così come stimola l'intera muscolatura. Rispetto alla corsa “pesante” o agli scatti su un terreno duro, il nuoto non è faticoso per le articolazioni delle anche e delle spalle. Ciò rende il nuoto perfetto per i cuccioli che si stanno ancora sviluppando e per i cani adulti affetti da qualsiasi problema alle articolazioni. L'esercizio in acqua viene effettuato con maggior efficienza dell'apparato circolatorio, determinando quindi un miglioramento della circolazione sanguigna. Non gravando sulle articolazioni, l'esercizio in acqua permette una maggiore escursione articolare ed un maggior benessere nel movimento. 49
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La resistenza offerta dall'acqua è elevata e muoversi richiede molta forza, quindi con l'esercizio in acqua si ottiene un rapido aumento della massa muscolare. In generale il nuoto aumenta la resistenza all'esercizio fisico, aumenta le capacità dell'apparato respiratorio, circolatorio e muscolare di rispondere alla fatica e consente un armonico sviluppo fisico ed un migliore recupero anche nei casi di inattività e recupero riabilitativo. Di seguito entreremo nel dettaglio del nuoto riabilitativo ed il nuoto ludico/sportivo, sottolineando il fatto che le due tipologie possono comunque amalgamarsi in modo da rendere al nostro fedele amico l’attività piacevole e divertente.
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Nuoto Riabilitativo Il nuoto con scopi riabilitativi viene utilizzato in svariate situazioni: nel pre-operatorio per tonificare e nel postoperatorio dopo un periodo di immobilità per il recupero della funzionalità degli arti e della massa muscolare, nei casi di displasia e artrosi per il mantenimento della tonicità muscolare e della funzionalità articolare, nella rieducazione in caso di problemi neurologici, per il mantenimento dei cani anziani e per il trattamento dei cani obesi. Vediamo più in dettaglio in quali casi il nuoto viene utilizzato con scopi riabilitativi, e quali sono i benefici che porta: Riabilitazione dei pazienti ortopedici con patologie ossee, articolari o muscolari in fase sub-acuta o cronica. In questi casi l’esercizio in acqua, garantisce maggiore sicurezza in una fase di riabilitazione precoce, perché rappresenta un’attività controllata e con minore impatto. Rieducazione dei pazienti con problemi neurologici. L’esercizio in acqua permette di correggere i deficit agendo manualmente sugli arti interessati. Il galleggiamento aiuta a sorreggere il peso e la pressione idrostatica dell’acqua offre stabilità laterale alla colonna vertebrale. L’azione dell’esercizio in acqua sulla muscolatura è molto efficace nel conservare tono e massa anche nei pazienti che a terra sono immobili. La turbolenza creata dal movimento degli arti in acqua rende variabile la posizione del centro di 51
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galleggiamento; il paziente è stimolato a bilanciarsi esercitando anche la muscolatura para-vertebrale. Mantenimento della tonicità muscolare e della funzionalità articolare nei pazienti con artrosi, soggetti anziani o con malattie metaboliche debilitanti per l’apparto muscolo scheletrico.
Cani in accrescimento. L’esercizio in acqua garantisce un veloce, corretto e armonico sviluppo dell’apparato muscoloscheletrico in una situazione sicura e controllata. E’ quindi adatto anche a quei soggetti che sono a rischio per lo sviluppo delle patologie ortopediche dell’accrescimento come la displasia dell’anca e del gomito. Trattamento dell’obesità. La gestione dell’attività fisica, insieme alla correzione degli errori alimentari, è la chiave per il recupero del peso forma. L’esercizio in acqua offre 52
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un’occasione stimolante di consumare calorie. Inoltre il nuoto aiuta a smaltire il tessuto adiposo e commutare efficacemente l’energia in eccesso in massa muscolare. Anche nei pazienti obesi, che sono estremamente predisposti allo sviluppo di patologie delle articolazioni e della colonna vertebrale, è importante fare molto esercizio fisico riducendo al minimo lo stress sul sistema muscoloscheletrico, già sovraccaricato in condizioni normali “dai chilogrammi di troppo”.
Nuoto Ludico / Sportivo Il nuoto con scopo ludico dà la possibilità al cane di giocare e divertirsi in acqua, in un modo diverso da come solitamente avviene in un contesto urbano, ed allo stesso tempo favorisce il movimento completo per lo sviluppo ed il mantenimento di tutto l'organismo. Come già spiegato in precedenza: E' un ottimo esercizio per i cuccioli e per i cani in accrescimento per i quali , nel primo anno di età od oltre, a seconda della razza, sono dannose le sollecitazioni articolari nel caso di salti o corse a terra. Svolto nel periodo di socializzazione e crescita è il miglior modo per approcciare il cucciolo alle gioie del nuoto. Imparare il giusto ingresso in acqua ed a mantenere un assetto corretto sono solo alcune delle capacità che il 53
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cucciolo apprenderà durante il percorso ludico . Il nuoto infatti è un ottimo sostituto della passeggiata quotidiana, poiché oltre a divertire e stancare il cucciolo, (10 min. di nuoto equivalgono a 30 min di corsa), favorisce un corretto sviluppo muscolo scheletrico, aiutando a prevenire patologie articolari . È un valido aiuto nel caso di cani sportivi, agonisti e da esposizione perché il nuoto garantisce un allenamento che interessa tutti i muscoli del corpo in modo completo ed armonioso. È un ottimo mezzo per sfogare le energie in eccesso nel caso di cani molto attivi o iperattivi, per i quali sarebbero necessarie lunghe passeggiate o molta attività all’aperto (c'è da considerare che circa 40 minuti di nuoto equivalgono a circa due ore di corsa). L’attività in acqua può essere inserita anche in un percorso educativo e/o rieducativo nel caso di ansia, paura o diffidenza. Il nuoto in questo contesto è utile per calmare, rilassare ed aumentare l’autostima dell’individuo.
Controindicazioni In ogni caso è molto importante, prima di far fare esercizio in acqua al cane, essere a conoscenza dello stato di salute e delle eventuali patologie che possono rappresentare un pericolo durante l’attività fisica : 54
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Patologie dell’apparato respiratorio o gravi patologie cardiache Anemia o disturbi della coagulazione Patologie dell’apparato muscolo-scheletrico in fase acuta Febbre o sintomi di malessere generale Ferite cutanee, piaghe, suture chirurgiche Epilessia
Spero di vedere presto le foto ed i video dei vostri amici nuotatori!
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JRT e lavoro
FOXHUNTING, HUNTING E UTILIZZO DEL JACK RUSSELL TERRIER di Dario Novelli
La
vera e propria caccia alla volpe è attribuita a un nobile inglese, che nel lontano 1786, tornando da un infruttuosa battuta di caccia al cervo si imbatte in una volpe e dopo una sfrenata corsa nei boschi con annessi ostacoli, salti e guadi non riuscì a prendere il furbo canide nonostante fosse coadiuvato dalla sua muta 56 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata
di segugi. La cosa piacque tanto al nobile che diede inizio a una lunga tradizione durata più di 200 anni. Da allora molte cose sono cambiate, quella più importante in Inghilterra è il divieto di caccia alla volpe cosi’ come si faceva una volta. Oggi la caccia alla volpe mantiene le usanze svolgendo il foxhunting, che e’ una “caccia sportiva”.
Non ci si prefigge più l’uccisione della volpe ma l’inseguimento, oppure al suo posto si usa uno straccio di 57
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juta imbevuto di urina del selvatico. In Inghilterra rimane ancora il controllo demografico della volpe. L’evento della caccia alla volpe si protrae per un’intera giornata e vede la partecipazione di molte persone sia a cavallo che a piedi, ognuna delle quali indossa un abito specifico a seconda del ruolo cui è chiamato a svolgere. Durante le battute di caccia alla volpe, capitava sovente che la Volpe si intanasse, quindi la battuta aveva fine con la volpe intanata. La muta di cani era composta da Foxhound e non essendo idonei alla caccia in tana, ci si affidava a cani di piccola taglia: ecco il Jack Russell Terrier, selezionato per far in modo di stanare la volpe senza abbatterla (il jack non e’ il solo terrier che viene usato per la caccia sottoterra).
Allo squillo di tromba del Master (responsabile della battuta di caccia) il cane veniva portato all’ingresso della tana dal *Terrierman (figura fondamentale per la caccia alla volpe).
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Il Jack entrato in tana, segue l’odore della volpe rincorrendola e una volta trovata cerca di stanarla abbaiando e incalzandola, la volpe sentendosi messa alle strette, prenderà una via di fuga senza indugio **(Bolting = spingere la volpe fuori dalla tana). Quindi la caccia avrebbe potuto avere seguito. Ma non era sempre così semplice, la volpe fuggendo dalla muta di cani, si rifugia in qualsiasi anfratto o in tane anche non sue e sovente capitava che la tana non avesse altre uscite perche’ tappate dal Terrierman. Il Jack una volta liberato all’ingresso della tana cerca la volpe e trovandosela di fronte braccata e senza uscita, inizierà ad abbaiare costantemente, l’abbaio dovrà essere, costante, limpido, cadenzato e non dovrà smettere di abbaiare fin quando non verrà recuperato. Queste caratteristiche devono essere presenti nell’abbaio perché, il cane essendo sotto terra dovrà far sentire la propria voce fino al Terrierman. Oggi si e’ precisi al centimetro nel recuperare il 59
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cane grazie ai radiocollari, ma non molto tempo fa si appoggiava l’orecchio a terra per localizzare il cane e la volpe, ecco quindi perché l’importanza dell’abbaio. Una volta localizzato il punto e assicurati che non vi siano spostamenti dei due antagonisti, si inizia lo scavo ***(Digging) per il recupero del cane e della volpe.
Lo scavo non e’ da tutti, ha delle precise tecniche, il minimo errore può far crollare la terra nel tunnel dove si trovano il cane e la volpe, facendo soccombere uno, l’altro o tutti e due. Con un badile da scavo si disegna un quadrato incidendo il terreno, quindi si inizierà a scavare in verticale facendo bene attenzione che le pareti dello scavo siano dritte, per evitare uno scavo a imbuto. Ottenuto un “piano” dove appoggiare i piedi dal primo scavo, inizieremo a farne un secondo identico al primo di proporzioni naturalmente minori. Una volta arrivati a sfondare il tunnel, si farà attenzione a non ferire gli animali togliendo la terra con 60
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attenzione, mettendo la pala come divisorio fra i due animali in modo che non si feriscano a vicenda, quindi il Terrierman potrà recuperare il cane e liberare la volpe per continuare la battuta di caccia.
*Terrierman: E’ l’uomo che di professione e’ a servizio dei Gentlemen’s Club, oggi, Associazioni per la caccia alla volpe a cavallo o anche dette Hunts. Accudisce e tiene in allenamento i segugi usati per le battute di caccia, esplora il territorio prima di ogni battuta di Foxhunting e si accerta della presenza della/e volpi nelle tane, le fa uscire tappando le entrate in modo chela volpe non possa rifugiarsi durante la battuta, estre la volpe dalla tana nel caso dovesse trovare un rifugio sfuggito al giro di perlustrazione del giorno prima. **Bolting: E l’atto di far uscire la volpe illesa dalla tana, per questa metodologia di caccia si usano i jack Russell che stanano la volpe e permettono di catturarla viva. ***Digging: E’ lo scavare per recuperare gli animali dalla tana, cercando di far fare il Bolting alla volpe senza che vi sia contatto fra loro.
Bibliografie: I TERRIER DI TIPO RUSSELL (origini, storia e lavoro) Di: Daniele Piacentini Editore: Indingo
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Natale
A NATALE PUOI... di Elisa Pozzatello
E’
Natale e a Natale si può fare di più - recitava una nota filastrocca natalizia e speriamo che questa frase sia di buon auspicio per i nostri amici a quattro zampe che in questo periodo dell’anno vengono troppo spesso inseriti nella letterina di Babbo Natale con troppa superficialità. Natale è tempo di regali e si sa che un cucciolo con un bel fiocco rosso al collo sotto l’albero farebbe contenti tanti bambini.
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Ma si sa anche che un cucciolo non è un giocattolo e questo vale tutto l’anno; ovviamente a Natale il numero di regali aumenta esponenzialmente e pertanto il fenomeno è maggiormente in vista. Un cucciolo infatti richiede impegno, sia a livello di tempo sia a livello economico, richiede pazienza, responsabilità e costanza per lunghi anni. Per questo non è mai bene pensare di regalare a qualcuno un cane (a meno che non sia stato esplicitamente chiesto e la persona non sia realmente convinta della cosa) e non è mai bene farsi spingere dall’emotività del momento.
È soprattutto a Natale che, magicamente, le offerte di cuccioli triplicano e sembrano irripetibili. Purtroppo questo fenomeno porta con sé una triste realtà difficile da combattere, quella dei cagnari. Sedicenti allevatori che sfruttano le fattrici facendole coprire già al primo calore e ripetendo accoppiamenti a tutti i calori successivi. Gli stessi spesso importano/spediscono cuccioli in tutto il mondo facendoli viaggiare in condizioni non idonee (molti non sopravvivono al viaggio), staccandoli troppo presto alle madri (ricordiamo che il minimo per legge in Italia è 60 giorni) mettendo così a rischio la futura salute psicofisica dei piccoli.
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Questi giovani cani, infatti, risentiranno di problemi comportamentali e potrebbero soffrire di patologie anche letali poiché sono stati cresciuti senza controlli veterinari e non avendo seguito una profilassi vaccinale adeguata. Proprio per questo costano poco, perché mancano di sverminazioni e vaccini (anche se spesso sono accompagnati da libretti in cui sono riportate, fate attenzione alle date e chiedete preventivamente le tempistiche corrette al veterinario di vostra fiducia per valutare), sono stati svezzati troppo presto e alimentati con mangime scadente. Ovviamente tutto quanto detto finora non significa che tutti i “cuccioli natalizi” siano da evitare. Anche ad un allevatore serio, che ha programmato una cucciolata seguendo le procedure consuete, potrà capitare la cucciolata pronta a Natale, ma sarà lui stesso il primo a preoccuparsi per le sorti dei suoi piccoli facendo probabilmente ancora più domande ai possibili nuovi proprietari.
Accanto al problema delle “offerte natalizie”, esiste il grosso problema delle adozioni poco pensate. L’adozione al canile, rifugio o associazione è un gesto estremamente nobile, deve però anche questo essere fatto con la consapevolezza del passo che si sta facendo. 64
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Purtroppo la quasi maggioranza dei cani presenti in queste strutture ha subito un abbandono, che è forse il peggior torto che si possa fare ad un amico, qualora l’adozione non fosse davvero sentita e si pensasse di riportare indietro il cane questo subirebbe un trauma molto profondo. Adottare un cane, così come acquistarlo, è una scelta bellissima se e solo se è davvero ponderata e si ha la convinzione profonda di quello che si sta facendo.
Detto questo, se consapevolmente si è scelto di prendersi cura di un cane, affrontando tutti i problemi che comporterà ripagati dalle innumerevoli gioie che questo piccolo amico porterà in famiglia, che sia Natale oppure no, ricordate sempre di informarvi bene prima sia sul cane che intendete prendere sia sull’allevatore, ricordate di prestare attenzione ai dettagli (una persona seria non nasconderò particolari importanti, vi mostrerà documenti, certificati, esami e tutto il necessario, vi farà numerose domande e sarà sempre disponibile a rispondere alle vostre) e soprattutto di non cadere in tentazione in negozi o pseudoallevamenti con numerose cucciolate di differenti razze a disposizione. Evitate accuratamente le “offerte”: i costi di una cucciolata non variano in base alla festività ed un allevatore
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serio vi darà sempre le dovute spiegazioni in caso di differenze di prezzo. Diffidate di chi vi offre razze o varità inesistenti come il Jack toy o il total white simili, informatevi leggendo lo standard, spesso quelle che sono definite come rarità sono in realtà difetti anche pericolosi (esempio il total white può essere sinonimo di sordità o cecità).
Una volta scelto con criterio, ricordate di non potare a casa il cucciolo prima del tempo e se questo significa non far trovare ai propri bimbi il cane sotto l’albero poco male, potete sempre pensare ad un modo carino per dire loro che presto avranno un nuovo amico. Ad esempio con una foto del cucciolo scelto accompagnata da una frase ad effetto “aspettatemi sto arrivando…” oppure con un peluche e il cartello “per il momento coccolate me, a 66
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breve arriverà quello vero”. L’attesa diventerà così un modo per iniziare ad insegnare ai piccoli di casa che i cani non sono esseri viventi con specifiche esigenze.
Quando invece il cucciolo arriva a casa bisogna prepararsi, ancor più nel periodo delle feste. Oltre agli accorgimenti del caso che valgono sempre quando arriva un cucciolo a casa, bisogna avere alcune accortezze nel periodo natalizio come ad esempio prestare attenzione a come e dove si fa l’albero o il presepe, attenzione alle luci e alle decorazioni, ai regali lasciati a portata di zampe, alle piante tipiche come la stella di natale che sono tossiche per i nostri amici e a tutti i cibi che normalmente a Natale riempiono le tavole ma che non sono adatti, quando addirittura non sono velenosi come il cioccolato, per i cani. [NdA: per maggiori dettagli sul tema vi invito a riguardare il n°9 ed il n°21 della Rivista del Club]
Durante il periodo di festa si è solitamente a casa, questo può essere sicuramente un bene per facilitare l’introduzione di un nuovo quattro zampe, ma allo stesso tempo bisogna abituare piano piano il nuovo arrivato alla routine quotidiana che riprenderà appena finite le vacanze. 67
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Il piccolo va quindi educato da subito, va abituato per gradi a stare da solo, a conoscere i propri spazi e restare tranquillo anche in assenza dei suoi umani. Anche i bambini vanno educati al cane, devono essere consapevoli delle esigenze del loro nuovo amico: un cucciolo devo dormire molto e durante il sonno non va disturbato, così come non va spaventato con rumori eccessivi oppure tenuto sempre in braccio, abbracciato, baciato.
Ma una volta passato il Natale per il cucciolo arriva una dura prova: Capodanno. A due mesi i cani sono nella fase della paura, in questo periodo sensibile le esperienze negative vengono fissate e resteranno tali, o quasi, per tutta la vita. La paura dei rumori forti, dei botti ha spesso una base genetica - una cagna paurosa trasmetterà il senso di paura ai propri piccoli – ma può anche essere indotta dall’umano che durante i primi tempi ha, anche involontariamente, spaventato il cane con rumori forti oppure non ha saputo gestire situazioni come temporali o fuochi d’artificio. Soprattutto durante la notte di San Silvestro i cani vanno tenuti in casa e non vanno lasciati da soli, soprattutto se hanno paura o se sono con noi da poco.
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Se il cane è abituato al kennel e lo vede come un rifugio, lasciateglielo a disposizione e se vi si rintana dentro non forzatelo ad uscire, lì si sente protetto e al sicuro. [NdA: tema approfondito nell’articolo “Il Kennell è sinonimo di prigione… o forse no” sul n° 20 della Rivista del Club] Ignorate i comportamenti eccessivi, non bisogna mai rinforzare un comportamento ansioso, per cui non coccolate, rassicurate o premiate il cane quando è agitato, ma fatelo nel momento in cui si calma. Questo non significa ignorarlo completamente ma cercare di comportarsi nel modo più naturale possibile, se il nostro amico percepisce il nostro nervosismo assocerà la situazione allo stato di ansia e riproporrà sempre un comportamento nervoso in situazioni simili. Il cane però deve sporcare anche a Capodanno, concentrate le passeggiate più lunghe al mattino e riservate quelle più brevi nel pomeriggio e alla sera ricordandovi di mettere il collare ben stretto e di non liberare il cane onde evitare fughe da spavento. Se sapete che il vostro cane ha timore, potete lavorare sul problema con la desesibilizzazione progressiva: abituare il cane progressivamente ai rumori forti con associazione positiva, abbinando quindi al rumore qualcosa di gratificante per lui. Per questo lavoro è doveroso farsi seguire da persone esperte, da un educatore che possa spiegare 69
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passo passo le fasi, seguire i progressi e monitorare gli sviluppi onde evitare di fare ulteriori danni. Per i casi estremi esistono alcuni aiuti che permettono di calmare il cane come il diffusore di ormoni, i bendaggi e i gilet antistress o addirittura i farmaci che, ovviamente, vanno utilizzati esclusivamente su prescrizione del veterinario. [NdA: tema approfondito nell’articolo “No ai Botti, Sì ai Biscotti” sul n° 09 della Rivista del Club]
Nonostante tutto, non spaventatevi. Con consapevolezza, informazione ed attenzione, il Natale e le feste con un cucciolo possono rivelarsi uno splendido periodo per tutti! 70
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Numero 13.http://www.calameo.com/read/00442686436ada9232d57 Un tributo a Eddie Chapman (Autori vari) Standard del Parson Russell Terrier (di Angelo Romanò) Montefiore Kennel (di Gianni Carmignani) Mambo’s Kennel (di Massimo Cataldi) Amico Terrier Kennel (di Massimo Fioravanti) Kennel Di Sopravento (di Corrado De Rose) Sport cinofili - Dog dance (di Irene Rinaldo) Leon VID... Very Important Dog (di Veonica Giuliani) Cosa sei disposto a perdere? Mi fido di te (di Elisa Pozzatello) Numero 14.http://www.calameo.com/read/004426864cc6b8ebe44e3 Il cane sportivo (di Elena A. Colombo) Quando la temperatura è troppo bassa (di A. Romanò) Cappottini, quando si e quando no! (di Angelo Romanò) Allevare... e che c’è vò (di Dario Novelli) Abbandono: un affare quotidiano non solo un problema estivo (di Elisa Pozzatello)
Numero 15. http://www.calameo.com/read/004426864f9ae64f8655c Intervista a - Sonia Pagani - Bonsai Kennel (di Elisa Pozzatello) - Maria Teresa Basso (di Monica Bolignano) Finchè morte non ci separi (di Monica Bolignano) Stage “Techinca di Stripping su JRT” (di E.Pozzatello) Stato di salute del JRT (di Angelo Romanò) Un cucciolo sotto l’albero (di Elisa Pozzatello)
Numero 16. http://ita.calameo.com/read/0044268649d7c9b1d5a91 Maltrattamento genetico nei cani di Razza (Barbara Gallicchio) Fuoco... ai tastini (di Monica Bolignano) Accordo ENCI-FISC (di Elena A. Colombo) I traumi nel cane sportivo (di Elena A. Colombo) Cave canem.. tra miti, leggende e religioen (di Elly Poz) La percezione dei colori... (di Angelo Romano') Oculopatie (di Angelo Romano')
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Numero 17. http://ita.calameo.com/read/004426864305976064c80 Il JRT è il cane giusto per me? (di Angelo Romano’) Allevare non è semplice (di Dario Novelli) Mamma, posso? (di Barbara Gallicchio) Agility Dog: Consigli per i conduttori (di Roberta Santoro) Cane vs Cioccolato (di Elena Colombo)
Numero 18. http://ita.calameo.com/read/004426864305976064c80 I luoghi del Reverendo Russell (Roberta Santoro) Il commissario di Ring (Monica Bolignano) Sordità congenita e B.E.A.R test (Amedeo Ubermensch Picchi) Olio di Neem: unguento miracoloso! (Elisa Pozzatello) Filariosi Cardipolmonare (Angelo Romanò) Il colpo di calore (Angelo Romanò) Decalogo estivo (Angelo Romanò)
Numero 19. https://ita.calameo.com/read/004426864dc2256a7d36f La mia Rally-O (Elena Colombo) Smarrito o abbandonato? (Elena Colombo) Cani e bambini: una spendida opportunità (Roberta Santoro) Leishmaniosi (Angelo Romanò) Detartrasi (Elisa Pozzatello) Numero 20. https://ita.calameo.com/read/0044268645d3c96ba7b27 Il consenso informato (Monica Bolignano) Kennel è sinonimo di prigione... o forse no! (Elisa Pozzatello) Due giornate fantastiche (Roberta Santoro) Coloranti artificiali nel cibo per cani (Angelo Romanò) Additivi alimentari (Angelo Romanò) Associazione JRT rescue a 360 gradi (Simona Castiglione) Il lavoro con i cani del Rescue, i famigerati cani del Rescue... (Tiziana Latunz)
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Numero 21. https://ita.calameo.com/read/004426864716db6c616e9 Cacciatori-raccoglitori (Dott.sa Barbara Gallicchio) Prevenire è meglio che curare: il Parvovirus (Elisa Pozzatello) Una medicina con la coda (Roberta Santoro) L’ereditarietà e la genetica di base (Angelo Romanò) Quando il Natale può diventare pericoloso (E. Pozzatello)
Numero 22. https://ita.calameo.com/read/004426864716db6c616e9 Un sorriso contagioso (Angelo Romanò) Guida cinofila (Alfonso Montefusco) Perchè l’uomo si interessò al cane? (Roberta Santoro) Cannabis terapeutica per cani ... parliamone (Angelo Romanò) Vengo in pace: i segnali calmanti (Elisa Pozzatello) Cultura e relax a 6 zampe (Roberta Santoro) In viaggio con Jack (E. Pozzatello) Numero 23. https://www.calameo.com/read/004426864b44002bc8502 A spasso con Jack... itinerari a quattro zampe (Roberta Santoro) Una perdita importante (Angelo Romanò) La ricerca cinofila ludico sportiva (Elisa Pozzatello) Il cane, migliore amico dell’uomo (Roberta Santoro) In viaggio con Jack (E. Pozzatello) Oggi si mangia... da cani (Roberta Santoro)
Numero 24. https://ita.calameo.com/read/004426864f1134121389b Benvenuti a Graziano Visconti Il borgo senza tempo che ama gli animali Roberta Santoro Così impari! Elisa Pozzatello Morfologia: La Testa del Jack Angelo Romanò L’osteopatia animale Arianna Viganò Arriva l’estate proteggiamoli Elisa Pozzatello Foxhunting, hunting e utilizzo del jack Dario Novelli 76
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In viaggio con Jack Elisa Pozzatello Oggi si mangia... da cani Roberta Santoro Vacanze estive in sardegna: Olgiastra Barbara Oldani
Numero 25. https://ita.calameo.com/read/004426864415c53bb8425 Strutture Veterinarie Angelo Romanò In gita con Jack Roberta Santoro Trasporto e Sicurezza Elisa Pozzatello Perdita di pelo? La soluzione c’è... Elisa Pozzatello Perché i cani hanno spesso fuori la lingua? Roberta Santoro Cane e Gatto Roberta Santoro In viaggio con Jack Elisa Pozzatello Oggi si mangia... da cani Roberta Santoro
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Calendario Eventi cinofili a cura di Roberta Santoro Vintage Jack a cura di Angelo Romanò -oLe riviste si intendono a scopo didattico. Gli articoli sono di proprietà degli autori e come tali non possono essere riprodotti, pubblicati, trasmessi in qualsiasi modo o forma senza il consenso scritto degli autori stessi. Per qualsiasi richiesta scrivere a clubitalianojrt@gmail.com
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Eventi 2019 di Roberta Santoro
CALENDARIO ESPOSIZIONI NOVEMBRE 1/2/3 INTERNAZIONALE DI BUSTO ARSIZIO 10 INTERNAZIONALE DI FOGGIA 16/17 NAZIONALE E INTERNAZIONALE DI GENOVA 17 NAZIONALE DI BOLOGNA 23/24 INTERNAZIONALE DI ROMA DICEMBRE 1 NAZIONALE DI ARIANO IRPINO 7/8 NAZIONALE E INTERNAZIONALE DI ERBA 8 NAZIONALE DI CROTONE 13/14/15 INTERNAZIONALE DI VERONA 22 INTERNAZIONALE DI BRINDISI
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AGILITY NOVEMBRE 2/3 CASTIGLIONE DEL LAGO MASSA MONTEFALCO ROMA CARDANO AL CAMPO (VARESE) 9/10 ALESSANDRIA ASSEMINI LEGNAGO MONZA ROMA SAN PIETRO A VICO 16/17 OSPITALETTO SANT’ANGELO DI CELLE SOLIERA VAUDA CANAVESE 23/24 CALUSO ROMA SESTO CALENDE (VARESE) VILLORBA 30 MONZA PERUGIA ROMA SAN PIETRO A VICO
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DICEMBRE 1 MONZA PERUGIA ROMA SAN PIETRO A VICO 7/8 ALESSANDRIA ASSAGO 14/15 CARDANO AL CAMPO (VARESE) SERIDIANA SOLIERA 21/22 ALESSANDRIA ROMA 28/29/30/31 ALESSANDRIA
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Club Italiano Jack Russell Terrier Il Club è un’associazione specializzata e non ha scopo di lucro. Tramite la professionalità e passione dei propri membri, vuole essere di aiuto a tutte quelle persone, o meglio appassionati, che si avvicinano alla razza e vogliono saperne di più. Chissà se ci sarà tra voi qualche nuovo appassionato o allevatore, comunque sia saremo lieti di accompagnarlo verso una dimensione di conoscenze approfondite. Se sei interessato a farne parte compila il modulo di adesione: https://www.clubitalianojackrussellterrier.it/diventa-socio
Invia il modulo all'indirizzo mail clubitalianojrt@gmail.com, debitamente compilato e con allegata una copia di un documento di identità valido. Le iscrizioni del "Club Italiano Jack Russell Terrier" sono aperte e associarsi NON è un obbligo, lo vogliamo ribadire e sottolineare, ma bensì un'opportunità di costruire qualcosa di meglio insieme. Essere socio significa incontri, partecipazione, scambio di idee e opinioni, rispetto, crescita reciproca tra amici e un'occasione da parte di chi ha molta esperienza, di insegnare qualcosa ad altri con lo stesso spirito di un padre verso i propri figli. Cordialmente, Dario Novelli (Presidente) Angelo Romanò (Vicepresidente) Sito ufficiale: http://clubitalianojackrussellterrier.it 82 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata
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A questo numero hanno collaborato per Articoli/Foto/Redazione (in ordine alfabetico di nome): Angelo Romanò, Dario Novelli, Elisa Pozzatello, Roberta Santoro Gli articoli sono di proprietà degli autori e come tali non possono essere riprodotti, pubblicati, trasmessi in qualsiasi modo o forma senza il consenso scritto degli autori stessi. Seguirà discussione nel Club Italiano Jack Russell Terrier degli articoli presenti in questo numero per uso di discussione, critica, insegnamento e ricerca scientifica.
Per informazioni contattate il seguente indirizzo: clubitalianojrt@gmail.com Copyright 2019 - Club Italiano Jack Russell Terrier 83 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata
Prima rivista Italiana specializzata sulla razza Jack Russell Terrier e Parson Russell Terrier
https://www.facebook.com/groups/ClubItalianoJackRussellTerrier/ - Numero 26 Anno 2019 - Riproduzione vietata
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Numero 26 - Anno 2019
ottobre - dicembre
LA PET THERAPY R. PIGATO A SPASSO CON IL JACK R. SANTORO IN VIAGGIO CON JAK - REPORT E. POZZATELLO IGIENE ORALE R. SANTORO WINTER IS COMING... E. POZZATELLO IPOTERMIA A. ROMANO’ LE ZAMPE E. POZZATELLO ACQUA E RIABILITAZIONE M. CARANDENTE SICCO JRT E LAVORO D. NOVELLI NATALE E. POZZATELLO