Club Italiano Jack Russell Terrier - n.13 - 2017

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https://www.facebook.com/groups/317798051754537/ Club Italiano Jack Russell Terrier - Numero 13 Anno 2017 - Riproduzione vietata

Numero 13 - Anno 2017

CLUB ITALIANO JACK RUSSELL TERRIER Agosto-Settembre

Un tributo a

Eddie Chapman Foxwarren Kennel

Speciale Parson Russell Terrier Standard del Parson Russell Terrier - Angelo Romanò Montefiore Kennel Gianni Carmignani Mambo’s Kennel Massimo Cataldi Amico Terrier Kennel Massimo Fioravanti Kennel Di Sopravento Corrado De Rose Sport cinofili - Dog dance Irene Rinaldo Leon VID ... Very Important Dog Veronica Giuliani Cosa sei disposto a perdere? Mi fido di te - Vintage Jack


Redazionale Buongiorno a tutti i lettori, questo numero lo dedichiamo ad Eddie Chapman, conosciutissimo terrierman e allevatore, la cui quasi maniacale ricerca della selezione di tipo Russell ha contribuito alla selezione di questa splendida razza. Un saluto che alcuni dei suoi amici vogliono esprimere tramite sinceri ricordi. Lo speciale Parson Russell Terrier, grazie a tutti quegli allevatori che hanno voluto contribuire, lo dedichiamo a quelle persone che amano questa razza. Un’introduzione sullo standard ci vuole, per avere un idea del tipo e poi... via con gli articoli. Come sempre questo magazine di informazione ha lo scopo di riunire, non solo gli appassionati, ma anche chi attivamente partecipa scrivendo gli articoli, a cui va un sentito e sincero ringraziamento.

Non resta che auguravi una buona lettura.

Angelo Romanò

Dario Novelli

Rivista a scopo divulgativo amatoriale per uso di discussione, critica, insegnamento e ricerca scientifica.

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Eddie Chapman
 Foxwarren Kennel Angelo Romanò, Daniele Comiotto, 
 Dario Novelli, Gianni Carmignani, Massimo Cataldi 2 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Un tributo a Eddie Chapman - Foxwarren Kennel
 Autori Angelo Romanò, Daniele Comiotto, 
 Dario Novelli, Gianni Carmignani, Massimo Cataldi

Penso tutti abbiano per una volta sentito il nome di Eddie Chapman, definito da Paul Ross come "l'uomo più famoso e forse il più professionista del terrier professionista nel Regno Unito." La sua storia è affascinante e unica come la persona stessa ed è documentata in "The working Jack Russell Terrier", scritto da Eddie. Da ragazzo Eddie si trovava in un deposito di rifiuti a caccia di topi. Seduto in silenzio, aspettava che i topi uscissero dalle loro tane, quando apparve un vecchio con dei terrier. Con una gradissima velocità e scatto, i terrier si adoperavano per scovare e uccidere i piccoli mammiferi. Fulminei, in un lavoro di gruppo e precisi, in poco tem3 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


po il posto fu bonificato. Quel momento casuale, improvviso e travolgente, infuse la voglia di conoscere meglio quei terrier e incise nel suo destino: un percorso che lo portò alla creazione di una linea di sangue che noi oggi conosciamo come i Foxwarren. La fortuna volle che Eddie incontrò Knocker, un ammiratore del Jack Russell Terrier, apprezzato per il talento che aveva

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per la razza, per l'esperienza che aveva nell'area del South wales e buon maestro. Lui sapeva far lavorare correttamente i cani anche nelle zone più difficili come scavi di roccia, cave e vecchie miniere che erano la tana delle volpi locali. Il suo metodo era semplice ma efficace: da una parte la Volpe con l'istinto di sopravvivenza e dall'altra un Jack Russell con voglia di lavorare per raggiungere il suo obiettivo, e a volte con altri cani da caccia che lavoravano assieme al Jack per sorvegliare le entrate delle tane. La sua esperienza nell'utilizzo di uno o più Jack in entrate diverse della tana era sconcertante e il suo silenzio durante il lavoro parlava da sé. Il silenzio era la chiave del successo, una volpe disturbata da voci umane si allontanava ancor prima di arrivare alla tana. Eddie stesso era grato degli insegnamenti e della possibilità di avere vicino un maestro che lo consigliò non solo nel lavoro della razza, ma che gli indicò anche le migliori linee di Jack Russell da lavoro, intelligenza e temperamento che por5

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tò avanti per quasi mezzo secolo, lavorando per più di venti battute di caccia in gran Bretagna e Irlanda. Non solo Knocker influenzò Eddie nel suo percorso, ma anche Charles Parker e Hawkstone ebbero merito nell'insegnare la caccia in aree vaste. Incontrare Gerald Jones, terrier man di Exmoor, conosciuto anche come Dan Russell, a detta di Eddie era come incontrare il reverendo Jack in persona. Ma nessuno sapeva più del reverendo Jack e dei suoi terrier di Arthur Hinaman. Uno dei primi terrier che Eddie ebbe fu proprio di Hinaman. Arthur era un insegnante naturale e vedendo l'attenzione del ragazzo per il lavoro di quella razza gli trasferì le sue conoscenze. Probabilmente lo stesso Eddie non aveva dato molta importanza inizialmente ai cani, ma con il passare degli anni si rese conto che diventavano sempre più importanti per lui. La sua casa era piena di manufatti, pedigree e innumerevoli scritti, che però finirono letteralmente in fumo quando l’abitazione prese fuoco. Una terribile tragedia per lui e per la razza stessa. Dei suoi successivi incontri per l'inizio delle sue linee è importante ricordare la signora Hosegood, la quale aveva una lunga linea consolidata di Jack Russell derivanti da terrier di inizio secolo allevati dal padre. Un'altra aggiunta al suo pro7

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gramma d'allevamento consisteva in cani da 11 pollici che erano stati allevati dalla Duchessa di Beaufort, un cane che riteneva essere un discendente diretto di un terrier, di nome Ajax, dato al padre del Duca dal reverendo. La cosa più importante che hanno insegnato ad Eddie è che per lavorare in quei territori il Jack Russell non doveva essere più grosso di una volpe femmina. Se i cani potevano lavorare nel territorio di Exmoor, allora potevano lavorare ovunque. Quella fu una delle ragioni per cui, da oltre vent'anni dopo aver lasciato l'Exmoor, tornò lì per veder lavorare ogni tanto i suoi terrier, per dimostrazione a se stesso che le dimensioni che stava allevando fossero giuste. Nella sua vita ha sempre prestato terrier da lavoro a persone meno fortunate di lui che potessero portarli a lavorare. Anche Ronny Wallace, uno dei più grandi cacciatori degli anni ottanta, gli chiese se potesse 8

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prestargli dei Jack Russell affinché il suo Terrier man Anthony Gaillard potesse utilizzarli nella contea di Exmoor. Ma non fu solo un allevatore di tipo Russell, negli anni viaggiò per tutta l'Isola Britannica, sia a giudicare i suoi terrier che a cercare le linee migliori disponibili. Non era impresa semplice in quanto le linee presenti sul territorio erano già state diluite con altre e per la mania che Eddie aveva deciso di tenere solo otto linee distinte nel suo allevamento. Ci sono alcuni grandi terrier nei suoi pedigree che adesso sono ancora presenti. Cani come East Essex Sam allevati e lavorati da Don Campbell. George che più tardi registrò come Foxwarren Jaws che è stato l'ultimo cane da cavallo usato da quel grande terrier man di Ted Adset. Essex Union Rhino un cane lavorato dal Huntsman Dick Deakin. Badger allevato da Terrie Richmond che ha portato la linea John Hodder nel kennel Foxwarren. Un'esperienza di vita e 9

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una dedizione per preservare il vero Jack Russell per coloro che vengono dopo di me sono le politiche di Foxwarren. I terrier allevati da allora ad adesso hanno sempre lo stesso aspetto, temperamento e intelligenza. Adatti sia alla vita familiare che al lavoro, hanno dato ad Eddie e Jane (sua moglie) grandi soddisfazioni e hanno dimostrato che la politica d'allevamento di Eddie, tenendo solo delle linee piĂš pure del Russell, era la strada giusta. Tutte le sue avventure e storie le potete trovare in dettaglio nei suoi libri, che vi consiglio di leggere, non solo per le particolaritĂ degli aneddoti, ma anche per tutti quei consigli sulla razza Russell che gli ha sempre dato soddisfazioni. Alcuni amici lo vogliono ricordare con un breve racconto della loro esperienza. Gianni Carmignani, Massimo Cataldi e Daniele Comiotto ricordano ancora i momenti trascorsi con lui.

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Massimo Cataldi: Ho conosciuto Eddie e il Foxwarren kennel nell'estate del 2006 spinto dalla necessità di iniziare a fare sul serio con i Russell. Posso reputarmi uno degli ultimi ad aver dormito nella famigerata roulotte nel vecchio kennel e di aver avuto l'onore di aver vissuto Eddie nel suo habitat che raccontava chi era veramente e cosa sono stati per lui i suoi cani. Devo molto ad Eddie e ciò che mi ha raccontato e scritto su foglietti volanti che conservo tra le pagine dei suoi libri non lo dimenticherò mai. Una persona vera, forgiata da una vita non facile e per i suoi modi duri e crudi messa da parte e criticata dalla gente perbene che pensa di conoscere i Terrier ma non ha mai visto una volpe uscire da una tana. Ho avuto l'onore di organizzare una conferenza per la Sit, quando ne facevo parte ed assistere alla sua risposta alla domanda: "Come fa ad essere sicuro che tutti i suoi cani la11

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vorino?" E lui mimando il gesto della pistola alla tempia sussurra con la bocca bang... Diplomazia zero. Forse per questo aspetto l'intervento della moglie Jane nel kennel può avergli fatto bene mettendolo sotto i riflettori della cinofilia internazionale ma di certo ha ammorbidito i criteri di selezione che Eddie ha sempre portato avanti e che, Daniele Comiotto può confermare, hanno permesso di avere pochissimo scarto nelle cucciolate da Foxwarren. Non potrò mai dimenticare i ratting con ratti catturati grazie al genio di Eddie con delle trappole artigianali da lui progettate atte a catturare più ratti in un sol colpo. Io ed i ragazzi non potremo mai finire di ringraziare il boss per i posti esclusivi nei quali ci ha introdotti avendoci fatto conoscere Terriermen, Masters e Hunts che senza di lui avremmo solo potuto guardare da lontano. Le serate al pub dove, non mi vergogno ad ammetterlo e ripensandoci mi sta risuccedendo in questo specifico momento, versare una lacrimuccia ascoltando la splendida voce dell'ultimo grande Terrierman che intona una tipica canzone di fine caccia... questo non ha prezzo. Che poi è la stessa persona che tirata fuori dal contesto caccia con i Terrier ti fa ammazzare dalle risate per i modi strani di porsi alle persone ed alle situazioni... azzannare una salsiccia come un piranha dalle mie mani (vero Daniele), fissar12

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si per andare a cena al Gurkha come fosse la pergola all'Hilton o sembrare l'uomo più felice del mondo quando trova un amo da pesca usato ma riutilizzabile... Di critiche lui ed i suoi cani ne hanno avute parecchie almeno tanto quanto gli elogi ma nessuno può negare che i Russell di Foxwarren sono l'unico vero compromesso tra corretta morfologia e reale attitudine lavorativa, non a caso il primo Parson Russell Terrier campione assoluto in Italia da quando la razza è riconosciuta è un Foxwarren.

Gianni Carmignani: Massimo... mi piace moltissimo e tutto quanto ha scritto tanto da avere la sensazione che i suoi interventi hanno detto gia' tutto su Eddie... proverò comunque a contribuire anche io magari con qualche aneddoto personale ma ripeto il succo Massimo lo ha gia' espresso molto bene. Io conobbi Eddie l'anno prima di Massimo e cioè nel novembre 2005 e come lui spinto da una mia personale necessità di cominciare a capire e conoscere meglio anzi conoscere questa meravigliosa razza... perché fino ad allora già da qualche anno avevo cinque soggetti di provenienza irlandese... detti Jack Russell Terrier ma avevo realizzato che non sapevo nulla di quanto veramente necessario per dire conosco i cani di John Russell. 13

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Arrivai in un inverno piovoso e passai una decina di giorni nel caravan di cui parlava anche Massimo con due mie figlie... risate da matti dopo lunghe giornate trascorse con Eddie nel vecchio Kennell e fu lì che realizzai che non era il caso di fare troppe domande ma era molto più utile seguirlo passo dopo passo nel suo lavoro e in quelle due settimane misi le basi più importanti e più utili per la mia conoscenza dei terrier... dopo serate nelle quali era costante la visita di personaggi interessantissimi, cacciatori, Terriermen, grandi amici di Eddie e le conversazioni mi riempivano di mille sfumature da cui apprendere il mondo dei terrier men inglesi. Poi nella notte arrivavano nella roulotte un paio di Parson che vivevano allora in casa, Tack non lo dimenticherò mai e peccato sia morto presto perché anche Eddie credeva molto in quel soggetto... e dormivano con noi. Lo stato di quella roulotte era oltre ogni limite di decenza, coperte e sacchi 14

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a pelo che forse da 10 anni non venivano neanche sbattuti per togliere i peli dei cani... ma si respirava un'aria cosi' vera e intima di cosa Foxwarren e di Eddie. Come diceva Massimo le giornate passavano a fianco del maestro ascoltando ogni suo bisbiglio e osservando ogni minimo particolare del suo muoversi con i cani. Quello che ci ha permeso di vivere Eddie era anche partecipare a cacce alle quali non avremmo mai avuto accesso, le "light hunt" notturne con i Lurcher fino ad aver vissuto con Massimo l'esperienza di una intera caccia seguita a piedi da noi due dove ci perdemmo... e credo percorremmo decine di km per poi raggiungere finalmente il set di caccia.

Daniele Comiotto: Dico solo che la cosa più straordinaria era che ASCOLTAVA interessato con una umiltà enorme pronto ad imparare anche da chi aveva molta meno esperienza. Raccontavo le mie avventure e lui molto interessato chiedeva e commentava! Grande uomo, grande cinofilo di rara umiltà, insegnava il lavoro coi cani... e lui certo capiva chi aveva vera passione... Un'altra cosa interessante era la attitudine venatoria genetica... Prendevo uno qualsiasi dei suoi cani in allevamento, maschio o femmina che sia, e mai uscito da lì: caratterial-

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mente era eccellente e a caccia se non il primo giorno il secondo dava profitto! Ricordo i lavori al vecchio Kennel (ci dava sempre lavoro da fare... ahahah) e il RATTING quello super! Poi la sua passione per la pesca! Memorabili lucci sui fiumi intorno a casa! Mi mancheranno le chiacchiere di cani, volpi e segugi! Aveva anche una passione per i cavalli che conosceva bene !!! Per la forchetta, gran appassionato di cibo tibetano!! 16

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Mi ricorderò sempre il capriolo preso coi Lurchers e cucinato da me (qualcuno all'inizio ha criticato ma poi ha mangiato due volte) e Eddie ne ha mangiato parecchio... Chi lo conosce sa che era raro vederlo mangiare la sera. Era anche appassionato di lirica e del tenore americano di origine italiana Mario Lanza. Ho passato una serata a fargli sentire su YouTube da Beniamino Gigli a Pavarotti e si commuoveva! Indimenticabile.

Esperienze e ricordi unici che ci lasciano un’immagine di Eddie semplice ma intenso. Un saluto Eddie da tutta la comunità Terrier e che tu possa incontrare i tuoi Russell ovunque tu sia.

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Standard del
 Parson Russell Terrier di Angelo Romanò

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Standard del Parson Russell Terrier di Angelo Romanò

Di origine e sviluppo Inglese, il Parson Russell Terrier, nel suo standard è rimasto pressochè invariato e allevatori scrupolosi mantengono ancora quelle caratteristiche originali che questo forte cane può fornire. Per correttezza pubblicheremo lo Standard FCI, questo per dare una visione omogenea della razza. Per precisione, a parte la descrizione introduttiva di razza, non esiste scollamento rispetto allo standard del “the Kennel Club”. 19 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


16.02.2011/EN - FCI Standard N°339

16.02.2011/EN - FCI Standard N°339

Origine: Gran Bretagna

DATE OF PUBLICATION OF THE OFFI-

Data di Pubblicazione dello standard ufficiale vigente: 13.10.2010 Utilizzo: Terrier da lavoro con abilità di andare sotto terra. C l a s s i fic a z i o n e F C I : Gruppo 3 - Terrier. Sezione 1 - Terrier di grande e media dimensione. Prova di lavoro facoltativa.

Breve cenno storico:

ORIGIN: Great Britain. CIAL VALID STANDARD: 13.10.2010. UTILIZATION: Working terrier with ability to go to ground. FCI-CLASSIFICATION: Group 3 Terriers. Section 1 Large and medium sized Terriers. Working trial optional. BRIEF HISTORICAL SUMMARY: For many years, great controversy existed in the ranks of the terrier fanciers over a type of terrier called somewhat vaguely ‘the Jack Russell’. Applications were received by the Kennel Club from a considerable number of devotees of a strain of Fox Terriers bred by a Victorian hunting parson, the Reverend John Russell. Eventually this robust and workmanlike type of terrier was recognised and given the breed name – Parson Russell Terrier.

Per molti anni vi fu gran controversia fra le fila degli appassionati dei terriers per quel che riguarda la tipologia di terrier chiamata in maniera vaga “il Jack Russell”. Istanze furono ricevute dal the Kennel Club da un considerevole numero di sostenitori di una linea di Fox Terriers allevata da un prete Vittoriano e cacciatore, il Reverendo John Russell. Alla 20

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fine questa robusta e capace tipologia di terrier fu riconosciuta e gli venne assegnata il nome di razza - Parson Russell Terrier. Aspetto generale: Capace, attivo e agile, privo di esagerazioni. Costituito per vitalità e resistenza, dà un’immagine generale di equilibrio e flessibilità. Le cicatrici onorevoli sono accettate. Proporzioni importanti:

GENERAL APPEARANCE: Workmanlike, active and agile, without exaggeration. Built for stamina and endurance, overall picture of balance and flexibility. Honourable scars permissible. IMPORTANT PROPORTIONS: Well balanced. Overall length from point of shoulder to point of buttock slightly longer than height from withers to ground. Length from nose to stop slightly shorter than from stop to occiput. BEHAVIOUR AND TEMPERAMENT: Originally a terrier bred to work fox, a confident, energetic and happy dog that has the ability and conformation to go to ground. Bold and friendly.

Equilibrato. La lunghezza complessiva dal punto della spalla al punto della natica è leggermente più lunga dell’altezza dal garrese a terra. La lunghezza dal tartufo allo stop è leggermente più corta che dallo stop all’occipite. Carattere e temperamento: Un Terrier originariamente allevato per lavorare sulla volpe, un cane sicuro di sé, energico e allegro, con capacità e conformazione adatte a muoversi in tana. Coraggioso e socievole. 21

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Testa Testa a forma di cuneo. Regione del cranio: Cranio: Piatto, di media ampiezza, si restringe gradualmente verso gli occhi. 
 Stop: Poco marcato. Regione della faccia: Tartufo: Nero.

HEAD 
 Head wedge shaped. CRANIAL REGION:
 Skull: Flat, moderately broad, gradually narrowing to the eyes.
 Stop: Shallow. FACIAL REGION: 
 Nose: Black.
 Jaws / Teeth: Jaws strong, muscular. Teeth of a good size and set square to the jaws, with a perfect, regular and complete scissor bite, i.e. upper teeth closely overlapping the lower teeth and set square to the jaws. 
 Cheeks: Not prominent. 
 Eyes: Dark, almond shaped, never prominent. Keen, intelligent expression.
 Ears: Size in proportion with the head. V-shaped, dropping forward, tip of ear to be level with outer corner of eye. Fold not above top of skull. Leather of moderate thickness.

Fauci / Denti: Fauci forti, muscolose. Denti di buone dimensioni e perpendicolari alle fauci, con una chiusura a forbice perfetta, regolare e completa, ossia i denti superiori si sovrappongono serrandosi a quelli inferiori e sono disposti perpendicolarmente alle fauci. Guance: Non sporgenti.

Occhi: Scuri, a forma di mandorla, mai sporgenti. Espressione acuta ed intelligente. Orecchie: Le dimensioni (sono) in proporzione con la testa. A forma di “V”, ricadenti in avanti, la punta dell’orecchio de22

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ve essere allineata con l’angolo esterno dell’occhio. La piega non deve superare la sommità del cranio. Pelle di spessore moderato. Collo: Con linee pulite, muscoloso, di buona lunghezza, si allarga gradatamente ed è ben inserito nelle spalle. Corpo: Dorso: Forte, diritto e flessibile. Lombi: Forti e lievemente arcuati.

NECK: Clean, muscular, of good length, gradually widening and well set into the shoulders. BODY: 
 Back: Strong, straight and flexible.
 Loin: Strong and slightly arched.
 Chest: Of moderate depth, not extending below point of elbow. Capable of being spanned behind the shoulders by average size hands. Ribs carried well back, not over-sprung nor slab-sided. TAIL: Previously customarily docked.
 Docked: Length complementing the body. Strong, preferably straight, moderately high set, carried well up on the move, may be carried lower when relaxed. 
 Undocked: Of moderated length, preferably straight, giving a general balance to the dog. Thick at the root and tapering towards the tip. Moderately high set, carried well up on the move, may be carried lower when relaxed.

Torace: Di moderata profondità, non deve scendere oltre la punta del gomito. Tale da essere “spannato” (misura presa con due mani) dietro le spalle da mani di media grandezza. Costole ben cinturare, non troppo sporgenti, né troppo piatte ai lati. Coda: In passato era generalmente tagliata. 23

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Tagliata: Lunghezza che sia elemento di completamento del corpo. Forte, preferibilmente diritta, inserita moderatamente alta, portata ben alta in movimento, può essere portata più bassa a riposo. Non tagliata: Di lunghezza moderata, preferibilmente diritta, che conferisca al cane un generale bilanciamento. Spessa alla base, si assottiglia verso la punta. Inserita moderatamente alta, portata ben alta LIMBS
 in movimento, può esse- FOREQUARTERS:
 re portata più bassa a ri- General appearance: Moderate width between the forelegs, well set under the body. 
 poso. Arti: ARTI ANTERIORI: Aspetto generale: Moderata distanza tra le zampe anteriori, ben inserite sotto il tronco.

Shoulder: Long and sloping, well laid back, cleanlycut at withers. 
 Upper arm: Of equal length to the shoulder and at such an angle that legs are carried well back under the body, below the point of the withers. 
 Elbow: Close to body, working free of the sides.

Spalla: Lunga e inclinata, ben disposte all'indietro, nettamente delineata al garrese. Braccio: Di lunghezza uguale alla spalla, con angolazione tale che le zampe siano ben portate all’indietro, inserite sotto il tronco al di sotto della punta del garrese. Gomito: Aderente al corpo, si muove liberamente sui lati. 24

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Avambraccio: Forte e diritto, senza deviazioni verso l’interno o l’esterno. La lunghezza delle zampe anteriori dovrebbe essere leggermente maggiore della profondità del corpo. Metacarpo (Pastorale): Forte e flessibile.

Forearm: Strong and straight, turning neither in nor out. Length of forelegs should be slightly greater than depth of body.
 Metacarpus (Pastern): Strong and flexible.
 Forefeet: Compact with firm pads, toes moderately arched, never flat or open, turning neither in nor out. HINDQUARTERS:
 General appearance: Strong, muscular, with good angulation. 
 Stifle (Knee): Good bend of stifle, without exaggeration. 
 Lower thigh: Well developed. 
 Hock joint: Set low. 
 Metatarsus (Rear Pastern): Parallel, giving plenty of drive. 
 Hind feet: As forefeet.

Zampe anteriori: Compatti con cuscinetti solidi, dita moderatamente arcuate, mai piatte o aperte, prive di deviazioni verso l’interno o l’esterno. ARTI POSTERIORI:

Aspetto generale: Forti, muscolosi, con buona angolazione. Rotula (Ginocchio): Rotula ben curva (ginocchio ben angolato), senza esagerazioni. Coscia inferiore: Ben sviluppata. Garretto: Inserito basso. Metatarso (Pastorale posteriore): Parallelo, imprime un’abbondante spinta. 25

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Zampe posteriori: Come le zampe anteriori. ANDATURA / MOVIMENTO: Passo sciolto, a copertura del suolo, priva di esagerazione. I passi devono essere di buona lunghezza, mai innaturale o che alza le gambe al passo. Le zampe posteriori imprimono un’abbondante spinta. Ben coordinato; andatura diritta, sia visto frontalmente che posteriormente. PELLE: Spessa e rilassata. MANTELLO:

GAIT / MOVEMENT:
 Free-striding, ground covering gait, without exaggeration. Strides should be of good length, never stilted or high-stepping.
 Hindquarters providing plenty of drive. Well co-ordinated; straight action front and behind. SKIN: Thick and loose. COAT:
 Hair: Whether rough, broken or smooth naturally harsh, flat, straight, close and dense with good undercoat. Weather-resistant. Belly and undersides coated. The prepared (i.e. trimmed) coat should appear natural, never clipped. 
 Colour: White or predominantly white with tan, lemon or black markings, or any combination of these colours. The colour preferably confined to the head and/or root of tail, but a little body colour is acceptable.

Pelo: Che sia ruvido, broken o liscio (deve essere) naturalmente duro, piatto (non gonfio), dritto, fitto e denso un buon sottopelo. Resistente alle intemperie. Ventre e parte inferiore ricoperta (di pelo). Il manto toelettato (ovvero rifilato) dovrebbe apparire naturale, mai sforbiciato.

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Colore: Bianco o prevalentemente bianco con macchie tan, limone o nero, oppure con qualsiasi combinazione di questi colori. Il colore (deve essere) preferibilmente localizzato sulla testa e/o alla base della coda, ma un po' di colore sul corpo è accettabile. TAGLIA: Altezza al garrese: Maschi: altezza ideale 36 cm. Femmine: altezza ideale 33 cm .

SIZE: 
 Height at the withers: Males: Ideal height 36 cms. 
 Females: Ideal height 33 cms. 
 Most importantly soundness and balance should be maintained whilst taking into account that this terrier, bred to work fox, should be capable of being spanned behind the shoulders by average sized hands. With these provisos, lower heights are acceptable, however.

La più importante armonia e bilanciamento deve FAULTS: Any departure from the foregoing points should be considered a fault and the essere mantenuta tenen- seriousness with which the fault should be do presente che questo regarded should be in exact proportion to terrier, allevato per cac- its degree and its effect upon the health and welfare of the dog and on its ability to ciare la volpe, deve esse- perform its traditional work. re in grado di essere spannabile da dietro le spalle da mani di grandezza media. Con queste limitazioni, si possono tuttavia accettare altezze (al garrese) più basse. DIFETTI: Tutto quanto differisce da quanto sopra descritto è da considerarsi difetto, la cui gravità è valutata in proporzio27

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ne all’impatto sulla salute e sul benessere del cane e sulla sua capacità di eseguire il lavoro per cui è stato allevato. DIFETTI ELIMINATORI - Aggressività o eccessiva timidezza. - Ogni cane che manifesti anomalie fisiche o comportamentali sarà squalificato. N.B.:

DISQUALIFYING FAULTS:
 • Aggressive or overly shy.
 • Any dog clearly showing physical or behavioural abnormalities shall be disqualified. N.B.: 
 • Male animals should have two apparently normal testicles fully descended into the scrotum (this expression is obligatory in every standard). • Only functionally and clinically healthy dogs, with breed typical conformation should be used for breeding.

- I maschi devono avere due testicoli, di apparenza normale, completamente discesi nello scroto (Questa espressione è obbligatoria in ogni standard). - Solo cani sani funzionalmente e clinicamente, insieme ad una conformazione tipica di razza, devono essere usate per allevamento.

I riferimenti dello standard attuale li trovate a questi indirizzi: FCI - click here the Kennel Club - click here 28

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Montefiore Kennel di Gianni Carmignani 29 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Montefiore Kennel di Gianni Carmignani

Gianni Carmignani nasce a Roma il 17 aprile del 1944, si diploma al Liceo classico, frequenta l’Università di Economia e Commercio, in famiglia grande amore per la natura e gli animali ma in casa non ce ne erano. Avendo grande passione per le corse automobilistiche mi recavo spesso in circuito a 18 anni percorrendo una strada di campagna che porta all’autodromo di Vallelunga, dietro ad una curva mi apparve uno scricciolo di cane di pochi giorni che si arrampicava sul bordo della strada. Subito bloccai l’auto e, dopo aver cercato invano di capire da dove venisse e a chi riconsegnarlo, il cane visse con me 14 anni: Speedy, (con evidente allusione alle corse) era un meticcio bellissimo con tracce di cane da caccia. Abbandonai l’Università quando il mio cane, Speedy si mangiò il libretto universitario, lo considerai un segno incontrastabile del destino.
 Dal giorno in cui lo trovai non ci lasciammo più, viaggiammo ovunque insieme, Marocco per un mese, spesso in Sardegna alla Maddalena. Partii per la Grecia lasciandolo a casa in buone mani, ritenni che, avendo lui ormai 14 anni, non fosse il caso di fargli fare il volo e una settimana al troppo caldo. Quando tornai a casa la custode mi disse di andare a vedere in giardino come 30 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


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stesse perché erano due giorni che non mangiava, lo trovai sotto un cespuglio e quando mi vide impazzì di gioia e di feste, dopo mezz’ora di coccole e giochi tornai in casa e dopo un po’ tornai da lui: si era addormentato per sempre sotto quel cespuglio, mi aveva aspettato per darmi l’ultimo saluto. Da allora ho sempre avuto vari cani fino ad averne 7 contemporaneamente tutti trovatelli e sempre meticci. Nel 1995 mia moglie tornò dall’Irlanda con una cucciola di Jack Russell, purtroppo le fu rubata a Goa in India, ne rimase talmente dispiaciuta che non potei esimermi da prendere un altro Jack così nel 1997 arrivò in casa, anche lei dall’Irlanda, Luce con le sue orecchie dritte da Pinscher, una grandissima femmina Jack: intelligentissima, molto attenta, cacciatrice smodata, ma di un’autonomia e indipendenza come mai più ne ho visti, non ha mai chiesto nulla, affabile ma con una grandissima dignità. Va detto che non avevo una gran simpatia per i cani di piccola taglia, anzi come espressione massima del mio pregiudizio non mi erano simpatici i proprietari di cani piccoli. Il cane nel mio immaginario era un animale da almeno 50 cm al garrese. Luce mi affascinò con il suo carattere e decisi di farla riprodurre. C’erano pochissimi Russell allora, ma trovai un ma-

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schio che, pur non conoscendo bene la razza, mi sembrò interessante. Con Luce e con la sua prima cucciolata mossi i primi passi del mio allevare e nacque la mia passione per i Russell Terrier. Con la prima cucciolata vennero al mondo 4 cuccioli, ne regalai tre e tenni un maschio, Cacho, che divenne il mio inseparabile compagno. In seguito, con la seconda cucciolata di Luce, nacquero Blondie e Tara e decisi di fare il riconoscimento di razza nei Jack Russell Terrier. La linea era anglo-irlandese, cani fortissimi e instancabili i classici “horse dog” e, approfondendo la mia conoscenza della razza sui libri inglesi e soprattutto sul campo con le prime expo e i raduni del Jack Russell Club Italia di Laura Accarrino, capii che dovevo fare un salto di qualità. Andai quindi in Inghilterra e dove se non da Eddie Chapman, allevamento Foxwarren. Permettetemi una piccola parentesi sul Terrierman Eddie Chapman che è la storia del Russell Terrier: forse non è il migliore (io penso di sì) ma senza ombra di dubbio è la persona che al mondo conosce meglio i Russell Terrier. Ricordo che la prima volta che trascorsi qualche giorno con lui capii che non c’erano molte domande da fare ma solo seguirlo passo passo osservando e ascoltando. Credo che la mia conoscenza della razza venga proprio dall’ascolto e dal 33

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mio spiare ogni momento delle giornate di Eddie, lo considero un amico e un’ottima persona, certo è inglese e country man quindi va interpretato, ma se l’argomento sono i Terriers e ancor più i Russell c’è solo da tacere e mettere a mente ogni sua battuta. Eddie, oggi a riposo, per quasi 50 anni è stato uno dei terrierman più noti e stimati nel Regno Unito. A volte sento utilizzare a sproposito il termine terrierman, ad esempio io allevo da 20 anni terriers ma non sono un terrier34

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man. Il terrierman è la persona che in una Hunting (società di caccia inglesi) ha l’incarico e la responsabilità di conoscere e curare il territorio di caccia alla volpe seguendo ogni aspetto, dalla conoscenza e cura delle tane e dei selvatici presenti nella riserva, alla preparazione di una battuta di caccia, alla cura e alla gestione dei terriers da utilizzare in una battuta di caccia. Ho conosciuto alcuni terrierman e li ho visti lavorare e sono rimasto affascinato dall’amore per i loro ausiliari e dalla competenza sviluppata sul campo, ma anche dal loro forte rispetto per i selvatici e la natura. La mia storia di allevatore inizia con dei jack che io ancora oggi considero eccezionali per tempra, indole e con quelle caratteristiche che il Reverendo Russell aveva cercato e realizzato in tanti anni di selezione sua e dei suoi seguaci ma, sul piano della pura estetica e con lo Standard di Razza in mano, c’era molto da lavorare. Tara è ancora con me, “brutta come pochi” e piena di difetti, ma stenterete a credermi è ancora la cacciatrice più scatenata di casa. Nel 2000 nasce l’allevamento di Montefiore. Tornai dalla Foxwarren con 2 femmine e 1 maschio e con loro nel 2005 iniziò l’allevamento di Parson Russell Terrier. Io sono sempre stato un fautore della razza unica, John Russell e i suoi seguaci hanno selezionato un solo cane e secon35

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do me non c’è differenza tra un Jack di linea anglo-irlandese abituato a lavorare e il Parson. Se parliamo di linee Myrmidon o australiane in genere le conosco meno, ma in quei pochi soggetti misti che ho avuto non ho riscontrato grosse differenze, certo la tempra e l’indole dei miei primi Foxwarren erano qualcosa di speciale ed irripetibile e fortunatamente le ho tramandate nelle linee di riproduzione del mio allevamento. A questo proposito, proprio poche settimane fa, mi hanno contattato alcuni terriermen inglesi chiedendomi di colla-

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borare con soggetti Foxwarren al 100% per non perdere il sangue di quelle linee, ormai, infatti, molti Foxwarren sono stati mischiati e sarebbe un vero peccato perdere quella linea. Per anni non mi sono discostato da quelle linee, poi un giorno, non per impossibilità a proseguire solo con Foxwarren, ma nel tentativo di inserire sangue nuovo altrettanto valido, ho creato un paio di linee crossate tra Foxwarren, Mc Allister e Suzan Pride: i risultati sono stati ottimi. Mi hanno dato molte soddisfazioni, ma nonostante questo sono giunto alla conclusione che non ce ne era alcuna necessità e che Foxwarren è il Russell Terrier e, in particolare per le caratteristiche di indole votata al lavoro e di equilibrio caratteriale, non c’è pari. Ciò che mi colpisce in un Russell è la sua vitalità attenta, espressa con un equilibrio di base che anche da cuccioli li rende interessanti, ed il vederlo sul campo naso a terra senza distrarsi e non arrendersi mai finché il naso gli dice qualcosa, quello che da adulto si trasformerà in gameness. Ribadisco il concetto che sono un fautore della razza unica, Russell voleva selezionare un solo cane e quando dopo di lui i suoi seguaci si sono anche solo parzialmente discostati dal suo pensiero ne è venuto fuori un altro cane che non avrebbe dovuto portare il suo nome. 37

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Io ho iniziato ad allevare le due tipologie di Russell ma, seppur con gran dolore, da qualche mese ho abbandonato le linee di Jack e proseguo solo con i Parson, questo perché il Jack è stato inflazionato con conseguenze gravi per la qualità e la salute della razza. Qui mi è d’obbligo esprimere la mia opinione sul mondo attuale della cinofilia: oggi essa equivale a presentare la razza in expo, mentre le expo dovrebbero essere un momento per 38

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l’allevatore di verifica del proprio percorso, utilissimo ma solo un momento che segue il percorso di selezione. Riguardo ai test io vengo da una generazione che non ha esperienza in merito se non da pochi anni. Ho accolto favorevolmente quanto la scienza veterinaria ci ha dato per aiutarci nella selezione, ma oggi a mio avviso anche questo strumento è diventato uno strumento di marketing e, almeno riguardo ad alcuni test, non c’è alcuna certezza del risultato dal momento che ho potuto verificare risultati diversi sullo stesso soggetto. Mi spiego meglio, la lussazione della rotula è un esame manuale quindi è possibile avere due giudizi diversi. Ho avuto occasione di verificarlo quando, come in moltissimi casi, c'è una leggerissima lussazione e viene giudicata di grado "0" invece che di I° grado, quindi, senza minimamente dubitare della serietà di chi effettua il test, a mio avviso molti soggetti testati di grado "0" forse meriterebbero un risultato di grado "1". Inoltre alcuni degli altri test diventati di gran moda penso siano superflui data la bassissima o addirittura assente percentuale di casi riscontrati nella razza. Da qui la mia affermazione che sia diventato puro marketing poiché penso che, sia al fine commerciale che al fine espositivo, un serio allevatore elimina dalla riproduzione i soggetti con problemi seri. A me non piace mai affermare che “una volta era meglio”, preferisco pensare che si possa far sì che domani sia meglio 39

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e questo in ogni campo. Riguardo alla cinofilia ritengo che siamo in un momento critico in cui gli aspetti economici e la competizione umana ad essi legata stia degenerando il mondo dei cani di razza, anche se di una cosa dopo 50 anni di 40

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vita con i cani e 20 solo con i Russell sono certo, ossia che da una buona linea di sangue e da ponderati cross viene sempre fuori qualcosa di molto interessante e se anche qualche soggetto non esprime il massimo sono certo che dalla sua riproduzione si possono ottenere i risultati giusti un buon sangue non tradisce mai. Mi sono già espresso sulle expo canine ma ribadisco che, già da almeno 10 anni, sono diventate uno strumento di affermazione della personalità del conduttore o del proprietario del cane, invece di essere una utilissima verifica del livello raggiunto da un allevatore per proseguire quello che sta esprimendo o correggere qualcosa. 20 anni fa ricordo un maggior livello di competenza cinofila, insomma pochi ma buoni. Ritengo poi che chi è preposto alla tutela della cinofilia non operi realmente la tutela che servirebbe, ad esempio il proliferare di giudici all round dovuto all’esigenza di avere la disponibilità di un giudice da sostituire a mio avviso non è una buona cosa. Io mi sono allontanato da quel mondo per non mettere in mano i miei cani ad un giudice che ha letto lo Standard di Razza la sera prima in albergo. Per più di 150 anni si è lavorato sui Terrier del Reverendo Russell ed il fatto che gli inglesi non avessero mai chiesto il 41

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riconoscimento di razza proprio per evitare che interessi economici legati a nuovi allevatori ne modificassero la selezione e la costringessero in uno Standard di Razza, è a mio avviso il segno della qualità e dello spirito con cui lavoravano. Quando poi in Australia fu selezionata una tipologia di Russell per lo più votata alle expo, la FCI fece l’errore che poi ha innescato molta confusione nella razza e cioè il riconoscimento del Jack Russell Terrier, che a mio avviso avrebbe invece dovuto essere identificato come Australian Russell o altro rispettando comunque tutto il lavoro svolto in Inghilterra sui Russell Terrier. 42

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Agli inglesi non interessava e non interessa più di tanto la questione, basta considerare che in Inghilterra continuano a chiamare Jack Russell i cani riconosciuti poi come Parson. Oggi, con il riconoscimento da parte del British Kennel del Jack Russell Terrier, si dovrà assestare la cosa ma per quanto concerne chi fa selezione di razza in Inghilterra credo sia cambiato molto poco, lì è dura a morire l’idea che i “terrier del Reverendo Russell” sono una sola razza. Allevare significa amore e passione per una razza, continuo approfondimento della conoscenza storica e sul campo. Allevare significa fare selezione, lavoro questo che comporta tempi lunghi e molta pazienza, non tutte le ciambelle, infatti, vengono col buco, nel senso che il percorso di selezione prevede delusioni e conseguenti correzioni e quindi i risultati arrivano non prima di 10 anni di lavoro. Per risultati intendo una sufficiente omogeneità morfologica, ma soprattutto la conservazione e il mantenimento dell’indole specifica della razza. Gli allevatori vanno distinti in due categorie chi si dedica alla selezione della razza e chi si dedica alla riproduzione fine a se stessa, l’ideale sono le due attività insieme se gli aspetti commerciali non interferiscono con la serietà e la qualità dell’allevamento. Il dramma poi è il proliferare di pseudo alleva-

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tori con pochissima conoscenza e nessuna competenza che avviene quando una razza diventa di moda. Riguardo all’arte di allevare a me piace l’idea di chi, con anni di esperienza e competenza e combattendo quotidianamente con la genetica, si permette di sperimentare purché sia al fine di evolvere e migliorare la razza. I terriermen inglesi lo fanno e a mio avviso con risultati eccellenti, da sempre incrociano varie razze terrier cercando di colmare eventuali carenze caratteriali di un soggetto valido con l’indole preponderante di un’altra razza terrier. Riguardo al puro aspetto morfologico, essendo ogni caratteristica presente nello Standard di Razza funzionale e non puramente estetica, ritengo che un bravo allevatore debba sempre tenerlo a mente, anche se penso che, se nel complesso e soprattutto caratterialmente un soggetto è di qualità, si può anche accettare qualche lieve imperfezione nella morfologia. Non esiste il cane perfetto, per fortuna ogni soggetto è unico, l’equilibrio armonico delle sue caratteristiche ne fa un buon cane. Da sempre molti mi chiedono di consigliare dei libri per conoscere di più i Russell Terrier, i libri migliori sotto l’aspetto storico sono in inglese e per lo più datati come ad esempio: 44

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- Eddie Chapman: The Real Jack Russell - Eddie Chapman: The working Jack Russell Terrier - D. Brian Plummer: The complete Jack Russell Terrier In italiano, invece, ci sono alcuni libri che per lo piĂš raccontano esperienze personali della vita con un Jack Russell Ter45

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rier e poi i libri del mio amico Daniele Piacentini (un vero Terrierman) se si è interessati al mondo del lavoro.

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Mambo’s Kennel di Massimo Cataldi 47 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Mambo’s Kennel di Massimo Cataldi

Salve a Tutti, il mio nome è Massimo Cataldi e sono nato a Roma il 7 Maggio 1980, sono cresciuto a Colleferro un paese a 50 km da Roma nel mezzo dei monti Lepini e questo ha fatto sì che la mia passione per tutto ciò che riguarda il regno animale possa essere alimentata dandomi la possibilità, avendo spazio esterno, di possedere animali. Purtroppo i miei studi non hanno niente a che fare né con la mia grande passione per gli animali né con il lavoro che faccio avendo preso la maturità scientifica, ma ciò non mi ha impedito di poter far entrare nella mia vita le grandi passioni che porto con me ormai da molti anni: animali ed enogastronomia. La prima è sempre rimasta una passione allo stato puro, per quanto riguarda la seconda coincide con il mio lavoro essendo un ristoratore. Ho allevato molti generi di animali nella mia vita, fin dall’età di dieci anni ho allevato polli, cavalli, colombi, pappagalli… ma ciò che sempre è stato presente nella mia vita sono i cani. Vengo da una famiglia amante dei cani e questo mi ha permesso, sin dall’infanzia, di avere la fortuna di essere circondato da loro. Devo dire che ho sempre avuto dei soggetti di eccellente genealogia, ma naturalmente erano i cani di famiglia scelti dai miei genitori o da mio fratello. 48 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Con il passar del tempo e con l’avanzare dell’età iniziai ad innamorarmi dei terrier ed in particolare dello Jagd Terrier, cane che tuttora mi affascina molto, e così riuscii a circa 18 anni a trovare una buona femmina acquistata da un cacciatore della zona. Era una bellissima e validissima cagna, anche se ufficialmente priva di pedigree ENCI proveniva da parte di madre da linee di sangue de “La Volpaia” mentre il papà era un durissimo Jagd da lavoro di sangue Slavo.

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Mi divertivo con lei anche se, sia in canile che nel bosco, non era facilmente gestibile (oggi anche lo Jagd ha subito dei lavori di ingentilimento che lo hanno portato ad essere molto più malleabile) e dopo un periodo ho iniziato a sentire il bisogno di una razza, sempre terrier, che potesse farmi stare più tranquillo e che potesse farmi vivere il rapporto con il cane in maniera più rilassata. Un giorno trovandomi davanti all’ambulatorio del veterinario vidi in una station wagon due Jack Russell a pelo liscio e la femmina di questi due diavoletti era incinta: detto fatto prenoto un cucciolo. Jack, questo naturalmente il nome del mio primo Jack Russell, era il tipico Russell somigliante a Milo del film The Mask: liscio, tricolore e con una bella maschera che lo rendevano molto tipico. Ho vissuto tante avventure con Jack e non lo dimenticherò mai, abbiamo iniziato ad imparare insieme e lui ha fatto si che in me nascesse la passione per il mondo Russell. Con lui ho iniziato anche ad allevare provandolo con alcune femmine che negli anni ho acquistato in vari allevamenti e da qualche privato, sempre stando attento a tenermi lontano dalle linee di sangue Australiane che nel frattempo iniziavano a prender piede in Europa e che a mio parere sono state

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il principio del crollo della razza stessa dal punto di vista lavorativo e non solo. Con il passare del tempo ho sentito il bisogno di alzare il livello della mia selezione e dopo numerose ricerche arrivo a Foxwarren e al suo fondatore Eddie Chapman. Nell’agosto 2006 è cambiata la mia concezione di Jack Russell Terrier o Parson Russell Terrier che a dir si voglia conoscendo il piĂš grande esperto mondiale in fatto di lavoro, selezione ed allevamento del terrier di tipo Russell. Eddie per 51

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me è e sarà sempre il mio maestro e colui che ha fatto nascere in me il rispetto per chi questa razza l’ha creata e selezionata nel tempo, ed è per questo che sostengo che la parte lavorativa sia quella più importante quando si decide di allevare razze selezionate nei decenni per praticare una determinata caccia, per cui ritengo che gli allevatori abbiano l’obbligo di selezionare partendo da un principio fondamentale che è il lavoro con il cane e le proporzioni che esso deve mantenere per poter svolgere le proprie mansioni. Lo standard di razza è fondamentale perché esso identifica perfettamente come il cane dovrebbe essere costruito per ciò che è stato creato, purtroppo sono buona parte dei giudici che stravolgono lo standard stesso in base ai propri gusti distorcendo completamente la realtà e mettendo su binari sbagliati gli allevatori che invece dovrebbero essere guidati a migliorare una razza e non certo a creare cani sempre più lontani dal tipo originale. Per cause di forza maggiore ho abbandonato il Jack Russell Terrier e ho “iniziato” ad allevare il Parson Russell Terrier, ma questo è solo per un purissimo fatto di pedigree perché nella mia testa e per il mio fabbisogno lavorativo è rimasto sempre lo stesso cane, ovvero il vecchio Jack Russell Terrier con le sue caratteristiche lavorative che sono quelle per le quali ho continuato ad allevare fino ad oggi e che conto di continuare a fare per lungo tempo ancora. 52

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Nel giro di due anni ho preso tre cani da Eddie con i quali ho iniziato a lavorare, a frequentare expo e prove di lavoro ENCI. Dan Russell, Roxann e Lion sono i nomi di questi compagni di avventure ai quali si sono aggiunti il vecchio Digger II preso a nove anni e Crackers, tutti discendenti delle migliori linee di Foxwarren avendo nei loro pedigree lo stesso Digger II, Sport, Lynton Jack, LeeRoy, Tiger, Little Tistle… Abbiamo affrontato, sia con Eddie e spessissimo con Daniele Comiotto (mio grande amico e con il quale collaboro a livello allevatoriale), il tema dei test genetici oggi sempre più al centro dell’attenzione. Dico sinceramente che, a mio modo di vedere, come in ogni cosa anche su questa si esagera e in un determinato momento la si fa sembrare la cosa più importante di tutte e per me non è così. E’ importantissimo che un cane sia in salute, ma oggi come oggi si da importanza a delle patologie che si manifestano talmente tardi nella vita del cane o che non cambiano in maniera sostanziale il suo stato di salute e le si prende come punto fondamentale per improntare un allevamento tralasciando poi cose molto più importanti. La figura del Terrierman è una figura che esiste soltanto nel Regno Unito perché lì è nata, ma l’unica persona che può in Italia essere considerata tale, poiché i Terriers sono una componente fondamentale del suo lavoro, è Daniele Comiotto. 54

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Non lo dico per amicizia, ma per il puro rispetto che ho nei confronti di questa persona per come gestisce i Terrier nell’ambito lavorativo. Da lui ho imparato tanto e spero di riuscire ad imparare ancora molto, le scene di caccia con Daniele rimarranno sempre impresse nella mia memoria e sono orgoglioso di averlo aiutato affidandogli dei miei cani e da questi aver avuto delle risposte positive nel corso degli anni. Anche se la vittoria più grande per un Romano è essere chiamato a fare il testimone di nozze ad un Bellunese (un terrone che arriva a questo merita rispetto…ahahahah).

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Giudicare un cane da lavoro è impossibile senza vederlo lavorare e lasciamo perdere tutte le cose poco sensate che si dicono sul fatto della dominanza in una cucciolata: per esperienza personale dico che in un gruppo di fratelli e sorelle si sono spesso dimostrati, una volta adulti, degli eccellenti cacciatori più i cuccioli che in un gruppo potevano sembrare dei sottoposti rispetto a soggetti dominanti che però poi a contatto con il selvatico non dimostravano la stessa tenacia e passione che dimostravano invece a contatto con i loro simili. Uno degli esempi che conferma questa mia teoria è Mambo’s Gunner di Daniele Comiotto che nella cucciolata era il cucciolo più tranquillo e meno burrascoso e litigioso, ma che poi ha avuto e tuttora ha una carriera lavorativa di alto profilo. Dal punto di vista della costruzione morfologica le cose più importanti che permettono ad un Russell di muoversi agevolmente in tana non sono solo il rispetto delle misure della taglia, ma principalmente che la punta del petto non scenda mai sotto il gomito e che presi con una mano la testa e con una il posteriore queste due parti riescano a toccarsi dimostrando una buona flessibilità, inoltre un’angolazione del posteriore buona ma non eccessiva per permettere una buona estensione degli arti posteriori per avere una spinta adeguata sotto terra e logicamente uno span del torace che entri tra due mani di media grandezza. 57

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Il mio pensiero sulle expo è uno solo: hanno troppa importanza. A mio avviso, invece, dovrebbero essere un completamento alla selezione ma ce ne sono troppe e uno dei motivi per cui un po’ tutte le razze nate come razze da lavoro sono in decadimento è che chi alleva inizia ad allevare solo ed unicamente per il CAC e per chiudere i campionati e questo è l’unico motivo per cui scelgono questa o quella razza. Moltissimi allevatori girano l’Europa per le expo di bellezza ma 100 km per una prova di lavoro sono troppi e sono sempre più sicuro che se queste persone devono essere i custodi della razza il futuro della razza stessa è messo veramente male.

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Sono innamorato dei Terrier ed insieme alla selezione dei Russell sono impegnato anche con i Patterdale. È mio intento continuare con i miei Terrier e la mia selezione fino alla vecchiaia, ma se dovessi a loro affiancare un’altra razza piacciono molto i levrieri. Nonostante gli impegni lavorativi a volte non mi consentono di girare molto con i miei cani, ce la sto mettendo tutta per non mollare. A maggior ragione, ora che Eddie Chapman non c’è più, so che un po’ del suo sangue scorre ancora nelle vene della mia selezione e che, con l’aiuto di Daniele Comiotto, ci impegneremo a far sopravvivere nel tempo la vera “natura” di questa splendida razza continuando a basarci sul lavoro in tana come punto principale di allevamento perché una cosa è certa: il Terrier che lavora bene in tana è un terrier psicomorofologicamente sano ed equilibrato ed è su ogni cane che risponde a questi requisiti che bisogna fissare una linea di sangue.

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Amico Terrier 
 Kennel di Massimo Fioravanti 60 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Amico Terrier Kennel
 di Massimo Fioravanti

Simpatia, intelligenza, tenacia, dinamicità, quattro aggettivi che sicuramente appartengono a questo cagnolino che di cagnolino ha solamente l’esteriorità e non sicuramente il carattere. Sto parlando, come molti di voi avranno capito, del Parson Russell Terrier, una razza Inglese da caccia che in molti scambiano per un meticcio e/o per un cane da compagnia.

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STORIA La storia di questa appassionante e coinvolgente razza è un po’ ingarbugliata e purtroppo molto spesso anche chi ne scrive non ne conosce a fondo le origini confondendo ancor di più chi legge, quindi un minimo di storia, ma prometto non mi dilungherò, è d’obbligo. Lo scopritore/creatore, ovvero il padre del nostro piccolo beniamino, è il Reverendo John Russell, un prete Inglese di campagna che gli amici chiamavano Jack.

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John Russell era un grande amante di cavalli e di Hounds, una razza di segugi molto possenti, a cui piaceva andare a caccia di volpi. Il motivo per cui il reverendo decise di selezionare dei cani di piccola taglia da portare con sé a caccia, era che in moltissimi casi durante l’inseguimento della volpe con cavallo e Hounds, questa, si rintanasse immediatamente dopo l’inizio della battuta di caccia e quindi tutto finiva in pochissimo tempo. Il reverendo pensò allora che se avesse potuto avere con sé un piccolo coraggioso e combattente cagnolino con delle misure adeguate, questo avrebbe potuto inseguire la volpe fin dentro la sua tana e spingerla fuori in modo da poter riprendere ad inseguirla, cavalcando ancora e quindi allungando i tempi della caccia, scopo ultimo era quello di cavalcare in lungo e in largo per la bellissima campagna Inglese, questo era il vero motivo della caccia a quel tempo. Il nostro reverendo non creò, nel vero senso della parola, questa razza perché più che altro, girando per le campagne e visitando i contadini che le abitavano, acquistava da essi esemplari di cane con le caratteristiche che a lui servivano per lo scopo di cui abbiamo appena parlato. Naturalmente poi non si limitò solo nel comperarli, ma anche nell’accoppiarli e farli riprodurre. Le caratteristiche che lui cercava in 64

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questi piccoli cani erano quasi esclusivamente un carattere combattivo e tenace unito a delle misure adeguate e ad una conformazione fisica particolare, poco importava tutto il resto.

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Ci sarebbe ancora molto da dire sulla storia e le origini di questa razza, di come il reverendo portò avanti la sua selezione, se così possiamo chiamarla, sicuramente possiamo dire che alla sua morte alcuni suoi amici appassionati come lui di caccia, ereditarono il lavoro da lui in iniziato con questi cani, da quel momento cominciò la vera selezione sulla razza e sul metodo di impiego durante la caccia. Al tempo del Reverendo, non esisteva la distinzione tra Parson Russell Terrier e Jack Russell Terrier come oggi noi la conosciamo, gli esemplari erano molto eterogenei, zampe alte, zampe corte più o meno colore ecc.. e venivano incrociati esemplari con caratteristiche diverse tra loro, solo il carattere nel lavoro contava veramente. PARSON RUSSELL TERRIER e JACK RUSSELL TERRIER La separazione delle due razze che oggi conosciamo, avvenne nel momento in cui alcuni appassionati decisero di riunirsi in un club di razza, mettendo per iscritto le caratteristiche che tali cani avrebbero dovuto avere, (standard di razza) e chiesero al Kennel Cub Inglese il riconoscimento ufficiale della razza come “i terrier del Reverendo Jack Russell”, il “PARSON JACK RUSSELL TERRIER”. Ai giorni nostri conosciamo due razze ben distinte, il “PARSON RUSSELL TERRIER” che originariamente era il “PARSON JACK RUSSELL TERRIER” unica razza riconosciuta 66

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dal The Kennel Club e, in tempi più recenti, anche la razza “JACK RUSSELL TERRIER”, con uno standard diverso e redatto da una nazione che non è l’Inghilterra, ma l’Australia. Ora parleremo esclusivamente del PRT, la razza che a noi interessa e che ha avuto uno sviluppo abbastanza recente in Italia, anche se come numeri di esemplari nati non è paragonabile al suo più famoso parente, il JRT. Negli ultimi anni, qui in Italia, la qualità della razza è fortunatamente migliorata per merito di pochi allevatori seri e competenti che si sono prodigati nell’ importare dall’ estero esemplari sani ed equilibrati e nell’usare moderne tecniche di allevamento, per selezionare cani con caratteristiche, specialmente caratteriali, che fino a pochi anni fa erano sottovalutate e trascurate. A chi pensa, prima o poi, di possedere un PRT, ricordo che non è un cane da compagnia e quindi per poter convivere in maniera ottimale con questa razza è sempre bene tenere presente il “carattere di razza”, che deve essere compatibile con il vostro carattere e con il vostro stile di vita (sedentario, dinamico, sportivo o altro). Il PRT in genere non è una razza adatta a bambini troppo piccoli, che di solito tendono a trattare i cani come un pupazzo, strapazzandolo, questo lui non lo sopporta, il PRT vuole essere rispettato e pertanto non ci penserà due volte a farlo capire al bambino, per contro con 68

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bambini già grandi ed educati al rispetto per gli animali e i cani in particolare, si instaurerà un rapporto di amicizia/gioco e complicità che vi lascerà sicuramente a bocca aperta. IL PRT, come dicevamo, non è un cane da compagnia anche se non disdegna in moltissime occasioni dividere il divano e/o la poltrona con voi, per esempio nelle piovose giornate d’inverno, ma ha anche bisogno di scaricare la vitalità che cova nel suo intimo e di conseguenza le attività e gli sport all’aria aperta per lui sono molto indicate. Per comprendere meglio la mentalità, l’intelligenza e la tenacia del PRT, bisogna pensare che nel proprio DNA vi è impresso un modo lavorativo nella caccia che si perpetua da molte generazioni. Il lavoro del PRT è di entrare in un buco sottoterra, che nelle varie occasioni sarà sempre diverso, al buio più completo e, usando solamente l’olfatto, dovrà trovare e affrontare un animale selvatico, volpe, tasso ecc…, molto spesso anche più grande e feroce di lui, alle volte si troverà in situazioni difficili e apparentemente senza via d’uscita, ma lui riuscirà quasi sempre a trovare un modo per risolvere la situazione ed uscirne alla grande dopo aver portato a termine il proprio lavoro. Questo tipo di intelligenza, fuori dagli schemi, che contraddistingue il PRT è il risultato di anni di impiego nel lavoro, tramandato di padre/madre in figlio. Naturalmente l’intelligenza che “correda” il PRT viene messa a frutto anche quando 70

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non è sottoterra di fronte ad un animale selvatico, ma anche nella vita di tutti i giorni con tutti gli aspetti del caso, però questo lo porta anche ad essere un compagno di vita adorabile che sa adattarsi a diverse situazioni, per lui molto importante è condividere il tempo con il suo compagno bipede, che considera un suo pari, amico, fratello, padre ecc… non trascuratelo mai! Concludendo si può sicuramente affermare che il PRT è, come diceva una vecchia pubblicità, “Per molti, ma non per tutti”.

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Kennel di 
 Sopravento Intervista a Corrado De Rose di Stefania Cirelli 72 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Kennel di Sopravento intervista a Corrado De Rose di Stefania Cirelli

Com'è nata la tua scelta di allevare Parson Russell Terrier? La mia prima Parson si chiamava Indiana dei Pianacci, l’avevo acquistata da Massimo Bellini nel 1997, un riferimento a quel tempo. Allora c’erano due o tre maschi in Italia, uno era di proprietà della sig.ra Nadia Sottile di Borgomanero (Novara). Era un Clistland, mitico allevamento inglese della sig.ra Willford. Tanto mi bastò e senza aver mai visto il cane - Internet non c’era ancora - partii ed accoppiai la mia Indiana. Così iniziai, sin dal novembre dello stesso anno ad allevarli, ricordo ancora la prima cucciolata. Nacque nella mia casa, allora piccolissima, ed usai come paddock per i cuccioli quello che da poco aveva smesso di usare mio figlio piccolo che cominciava a camminare. Tenevo i cuccioli nell’ingresso e furono attimi di terrore quando mi accorsi che per loro era facilissimo evadere dalla sistemazione che gli avevo destinato ed impossessarsi di tutta la casa! Ci racconti come mai il nome “Sopravento”?

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Viene dalle isole della Polinesia francese che si dividono in Sopravento e Sottovento. Quando ero un tennista ho trascorso un periodo lÏ facendo l’istruttore. La passione per la vela ed il mare mi ha fatto fare la scelta di questo nome.

Red carpet & Right one di Sopravento 74

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Quali sono le caratteristiche principali del PRT (standard, carattere, attitudini...)? Quando iniziai ad allevarli si chiamavano Parson Jack Russell Terrier. Il Parson Jack Russell ha un unico ceppo, con questo nome iniziale. Poi si sono divisi trovando il Parson Russell il riconoscimento in Inghilterra nel 1991 ed il Jack Russell molto dopo e non in Inghilterra bensì in Australia nel 2001. Leggere lo standard n.339 FCI permette già di rendersi conto di trovarsi di fronte ad un super cane. Quello che mi ha sempre emozionato è la dolcezza dei PRT che nasconde così bene tanta animosità e coraggio. Le caratteristiche di questa razza sono talmente affascinanti che non passano inosservate ad un attento cinofilo. Se dovessi elencare soltanto tre delle qualità del Parson e quindi anche dei miei direi: 1) rispetto delle caratteristiche del tipo, in particolare pelo, denti, struttura 2) ricerca del carattere ideale: un cane equilibrato è un buon cacciatore ed un ottimo cane da famiglia 3) teste con occhi a mandorla, orecchie corrette, musi pieni, stop sfuggente. Inoltre, se vedi lavorare un cane in tana ti rendi conto che striscia a terra, quindi è importante la sua spannabilità. 75

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Quale di queste ritieni sia la più importante? La caratteristica più importante per un Parson Russell, ma anche per qualsiasi cane (meticci compresi) è senza alcun dubbio il carattere. Si può vivere con una moglie brutta, ma simpatica ed interessante, ma non con una idiota (vale anche per un marito! - Ndr)

Lulù di Sopravento, Young Club Champion 2011
 Club Champion 2013 - Italian Champion 2013

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Quali qualità deve avere un allevatore per te? Vorrei far capire a chi vede l’allevatore come una persona influente nei ring ed economicamente benestante che questo è un commerciante e non un vero allevatore. Quelli veri hanno deciso di “farsi da scalino” per la razza, fanno massimo 2/3 cucciolate l’anno, non conoscono ferie e passano giornate intere a socializzare a lavorare od ad andare in expo con i loro cani. Tutto questo rimettendoci economicamente. E’ chiaro quindi che è una scelta di sacrificio, ovviamente puoi studiare la linea di sangue ed il tipo che hai intenzione di rafforzare nel tuo allevamento. Puoi capire e indirizzare, lasciando, se sei fortunato, un segno. Cosa significa per te selezione e che obiettivi ti sei dato per il tuo allevamento? Quando ho cominciato ad allevare, i Parson Russell dei migliori allevamenti dell’epoca non avevano premolari, alcuni soggetti erano prognati, la taglia era molto approssimata ed alcuni mordevano anche gli allevatori… Oggi mi sento di dire con orgoglio che grazie allo sforzo di categoria (allevatori Parson Russell Terriers) si è giunti ad una qualità ed ad ottenere soggetti inaspettati. C’è moltissima strada da fare, ma finalmente molti hanno capito che cosa deve essere un Par77

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son Russell Terriers e si va nella direzione giusta. Per quanto riguarda i miei obiettivi ed i miei sogni che, per ora, si avverano, è molto semplice: voglio una cucciolata migliore della precedente… nient’altro! C’è un ricordo doloroso che ti lega alla tua storia di allevatore? Ho iniziato ad allevare per esorcizzare il dolore immenso della perdita del mio dobermann Max, morto il 17.7.1997 e nato il 9.3.1993, a soli 4 anni. Un aneddoto? E’ strano come la cabala e la musica - sono napoletano faccia parte della mia storia con i Russell. Ogni mio cane ha la sua canzone, Lulù di Sopravento per esempio ha le note di “Parlami d’amore Mariù”, e accompagnava una pubblicità sentita e risentita quando era piccola (Il brano è stato utilizzato per lo spot televisivo di un profumo degli stilisti Dolce&Gabbana - NdR) Capita che quando parto con i miei cani per qualcosa di importante, accendo la radio e trasmettono il loro motivo! Hai dei consigli per chi vuole acquistare un cucciolo di Parson? 79

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Non vorrei dilungarmi molto, ma voglio dire a chi deve comprare un Parson Russell Terrier di studiare bene la razza e di scegliere un allevatore serio e per fortuna, in questa razza, sono quasi tutti così. Oggi chi vuole un PRT è una persona generalmente colta, raffinata, che già conosce o ha visto il cane. Dico questo non perché i possessori del Jack non siano ugualmente all’altezza degli altri, ma noto che le persone che mi chiedono un cucciolo sono mediamente persone che hanno fatto un percorso più attento, hanno maggiore consapevolezza e non si sono lasciati condizionare dalla moda. A quando la tua prossima cucciolata? La mia prossima cucciolata è a giorni, speriamo bene!

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Vuoi aggiungere qualcosa per i nostri lettori? Se c’è qualcuno che è interessato a parlare di Parson Russell Terrier mi chiami pure, sarò lieto di farlo. Ringraziamo molto Corrado De Rose per il tempo dedicato a questa intervista.

Il soggetto in foto è On my own di Sopravento dal magnifico brano di Nikka Costa.

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Se anche voi siete rimasti affascinanti dal racconto di Corrado vi invitiamo a visitare il suo sito ed in particolare la sezione “Ebook”, emozionante e ricca di informazioni. http://www.jackdisopravento.it/it/

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Sport Cinofili 
 Dog Dance di Irene Rinaldo 83 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Sport cinofili - Dog Dance di Irene Rinaldo

La Dog Dance nasce negli anni Ottanta dall’idea di eseguire gli esercizi di Obedience con un sottofondo musicale. Dato il successo di pubblico si è deciso di sviluppare una nuova disciplina più articolata. Nella Dog Dance non solo vediamo figure derivanti dalla Obedience, ma anche trick che il cane esegue insieme al suo conduttore a ritmo di musica. Non è un vero e proprio balletto, ma una coreografia che interpreta la musica e mette in evidenza la bravura del binomio nell’affrontare gli esercizi proposti. A raccontarci cos’è la Dog Dance e la sua esperienza sarà Irene Rinaldo, istruttrice di Dog Dance nonché proprietaria di Brio, il suo simpatico Parson Russell Terrier di 5 anni. ¬ Spiegaci bene cosa vuol dire fare e insegnare Dog Dance 84 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


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Fare dog dance per me vuol dire vivere un’emozione continua col mio cane, emozione fatta di sguardi, gesti, comunicazione, un’emozione empatica perché è come se fossimo un unico essere. La dog dance trovo che sia una delle discipline più belle da insegnare perché cane e conduttore imparano a conoscersi meglio, a crescere ed a mettersi in gioco sotto tanti punti di vista. Innanzitutto può essere praticata da tutti, ma proprio tutti i cani: cuccioli, anziani, disabili, eccetera. I trick sono, infatti, tutti personalizzati e quindi adatti alla tipologia di cane con cui si lavora ed aiutano ad avere più consapevolezza del proprio corpo, questo per quanto riguarda lo stato fisico, per quanto riguarda invece il carattere aiutano tanto i cani ad acquisire maggiore sicurezza e ad aumentare la propria autostima e non da ultimo stimolano la 86

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mente. Fisico e mente del cane vengono quindi stimolate di continuo ed in modo piacevole. Per il conduttore questa disciplina è utilissima perché propone al proprio cane un’attività diversa ed accattivante che si può praticare anche all’interno delle mura domestiche e lo aiuta ad avere una lettura migliore del linguaggio del suo cane. - Com’è nata la tua passione per la dog dance? La mia passione è nata anni fa mentre frequentavo la scuola di educatore. Tra gli esami finali era prevista una dimostrazione di dog dance. Inizialmente non ho gradito la cosa perché la trovavo una banalità, invece ho iniziato ad insegnare qualche trick ai miei cani e più andavo avanti più mi appassionavo e soprattutto notavo il grande interesse e la voglia che avevano loro di imparare e di fare esercizi nuovi solo io e loro, occhi negli occhi. - Sappiamo tutti benissimo quanto sono atletici ed energici i terrier, ma anche quanto sono “testoni”. Perché la scelta è ricaduta su questa razza e come hai iniziato con Brio? Ho avuto diversi cani, da quasi 15 anni sono entrata nel mondo dei Terrier con la mia prima Jack Russell Terrier Gilda. Ho lavorato anche in un allevamento di JRT. Amo questa razza, soprattutto il loro carattere e la loro testardaggine che conosco bene perché mi assomigliano. Brio, che è un Par87

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son, posso dire che è stata una scommessa vincente. Sei anni fa avevo in previsione di prendere il quarto Jack, quando un giorno si è presentato al campo il proprietario di Trilly, la mamma di Brio. Appena l’ho vista me ne sono innamorata era un grillo, continuava a saltare. Così pronunciai la famosissima frase: “Se fai una cucciolata voglio un maschio e lo chiamerò Brio”. L’anno dopo è nato Brio, mai nome è stato più adatto. Con lui ho iniziato a praticare diverse discipline, tra cui la dog dance che è l’unica che riesce a stancarlo, lo porta a ragionare tantissimo, a concentrarsi e ad utilizzare al meglio il suo corpo. In più Brio fin da cucciolo ha dimostrato di saper già fare istintivamente tanti tricks a cui io ho solo aggiunto un comando vocale, io non ho fatto che assecondare delle sue attitudini nel migliore dei modi con grandi risultati. - Nella Dog dance si usano costumi di scena, raccontaci come li scegli e qual è quello a cui sei più affezionata? I costumi di scena devono essere principalmente comodi per me e non fastidiosi per il cane, cerco sempre quel particolare che faccia subito capire il tema della coreografia. Il costume a cui sono più affezionata è un abito da Twist con cui ho iniziato e fatto le prime gare con Brio. Ricordo che l’ho dovuto un po’ accorciare perché copriva troppo Brio e non ho potuto utilizzare la sottogonna con mille strati di tulle perché il cane spariva. 89

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- Quanto vi allenate cosa ritieni indispensabile per un buon allenamento? Per un buon allenamento, che vale per tutte le discipline sportive, due cose trovo indispensabili: il mio buon umore e lo stato di salute del cane che deve star bene e non essere né troppo stanco, per esempio per una passeggiata troppo lunga, né apatico, per esempio a causa del troppo caldo. Va ricordato che quando propongo qualsiasi attività al mio cane il mio scopo deve essere il raggiungimento della complicità tra di noi poiché questa aumenta la relazione. Quando la-

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voro parto da esercizi semplici aumentando pian piano il grado di difficoltà, da subito cerco la precisione e la coerenza. - Un consiglio a chi vuole avvicinarsi a questa disciplina La dog dance la consiglio a tutti per divertirsi col proprio cane, per conoscerlo meglio, per spingerlo al ragionamento ed alla conoscenza del proprio corpo, per migliorare la relazione, per crescere insieme, per praticare un’attività interessante anche dentro casa soprattutto quando piove e le passeggiate sono brevi. In particolare la consiglio per i cani atletici che quando raggiungono una certa età bisogna pensionarli per il loro bene da alcune discipline cinofile, con la dog dance continuo a mantenerli attivi evitando che si spengano o che si deprimano, lo stesso vale per il cane anziano.

RINALDO IRENE • Educatore cinofilo professionale • Operatore di pet therapy • Tecnico dog dance • Responsabile nazionale FISC settore dog dance • Operatore di puppy class • Istruttore di agility di I livello Fisc • Istruttore di agility di II livello Fisc, in conseguimento da settembre • Cino animatore di I livello Fisc 91

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• Livello I di DO as I DO • Collaboro dal 2012 con l’A.S.D. Agilandia, mi occupo di educazione cinofila, percorsi sensoriali, dog dance e agility dog • Collaboro con la Dott.ssa Cinzia Stefanini dal 2013 • Collaboro dal 2015 con L’A.S.D. Su le orecchie, mi occupo principalmente di dog dance • Collaboro dal 2016 con l’A.S.D. Dog’s Splash and Fun, dove insegno dog dance • Collaboro dal 2017 con IL centro cinofilo dei 7 laghi, dove insegno dog dance • Nel 2017 docente di dog dance presso Centro Cinofilo Europeo A.S.D. • Nel 2012 ho collaborato con l’A.S.D. Wolfland insegnando dog dance • Nel 2011 ho callobaroto nell’allevamento di Jack Russell JaneWELLS Ho fatto diversi stage di dog dance ed attivazione mentale Ho partecipato a diversi stage • Ttouch con Cinzia Stefanini • Gestione delle classi di comunicazione con Cinzia Stefanini • Dog dance con Barbara Schiettino • Ho fatto lezioni individuali di dog dance con Lusy Imbergerova • Attivazione mentale con Paolo Villani • Obedience con Barbara Loda • Ansia pre gara con Omar Beltran • Motivazione sul gioco con Davide Codebue • Dog balance fit con Annalisa Badi • Primo soccorso veterinario • Agility dog sia con Nicola Giraudi, con Christian Oggioni e con Daniele Bertino • Corso di Work Nose con Cinzia Stefanini • Corso in acqua con Mario Villa e Cinzia Stefanini Cultura cinofila, corsi, stage e specializzazioni in continua formazione

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Leon VID…
 Very Important Dog… ! di Veronica Giuliani 93 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Leon VID…Very Important Dog…! di Veronica Giuliani

Mi è stato chiesto di raccontarvi la nostra esperienza pubblicitaria con i jack ed eccomi qui!! Il nostro jack più “famoso” è sicuramente Leon (Chakys Jack Brave Heart) che è stato testimonial della Kinder Ferrero nello spot di Natale 2015. E’ iniziata così: avendo un grosso centro cinofilo siamo stati contattati da un agenzia pubblicitaria che necessitava un cagnolino di taglia piccola, simpatico ed educato per girare un spot dove il cane avrebbe interagito con dei bambini e dove probabilmente avrebbe indossato un cerchietto con delle corna da renna. Abbiamo quindi inviato il curriculum di alcuni nostri cagnolini che si prestavano all’occasione ed i produttori hanno poi scelto Leon, il jack russell a pelo liscio che tutti conoscete. Ora, in molti vi chiederete in che cosa consiste il curriculum di un cane attore: vanno indicati la taglia, il peso, il tipo di pelo, la fotogenicità del soggetto, il grado di socializzazione ambientale, inter ed intra specifica ( la capacità di relazionarsi con altri cani, con adulti, anziani e bambini), i trick che il cane esegue (che vanno dal semplice stare a terra, al dare la zampa, all’abbaiare a comando ecc.) ed il tutto va corredato da foto e video del soggetto. 94 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


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Il cane attore è un cane con una spiccata dote di apprendimento, un’elevata socializzazione che si traduce in una forte capacità di adattamento alle nuove situazioni e molta pazienza. I cani vanno preparati con amore, senza usare metodi violenti ma anzi incoraggiandoli, incentivandoli, premiandoli e costruendogli una grossa autostima in modo che poi, in un ambiente confusionario e caotico come quello di un set cinematografico, preservino equilibrio e serenità e possano rimanere concentrati sul conduttore. Pensate alle difficoltà di lasciare un cane seduto in resta facendovi guardare in un ambiente neutro come un prato e poi pensate allo stesso esercizio svolto in un luogo pieno di stimoli, oggetti nuovi, rumori, con un faro puntato sul muso ed una telecamera che lo fissa ad un metro dal suo naso: ovviamente non è così scontato ed il cane non deve mai aver paura, deve fidarsi di voi. Il Jack Russell grazie alla sua indole determinata, allo scarso senso del pericolo e alla sua grande riserva di energia è un cane assolutamente adatto ad Hollywood!!! Di base a me piace insegnare ai miei cani i più svariati esercizi che vanno dalle basi come terra, seduto, resta (e che rimangono importantissime perché sono il punto di partenza per il resto) ad abbaiare a comando, rotolare, danzare, sedersi su due zampe, salutare, battere il 5 ecc, il tutto semplicemente con clicker e premietti: ogni volta che insegno a loro 96

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imparo anch’io perché a seconda del soggetto, della sua fisicità, della voracità e della velocità di reazione imparo come muovermi e come rapportarmi. E a chi pensa “cani da circo” vorrei far vedere come sono felici di farlo perché è un gioco che facciamo insieme e si divertono tantissimo creando un rapporto davvero unico dove alla fine ci si capisce con uno sguardo. Quando abbiamo girato lo spot Kinder Ferrero, Leon era molto giovane, aveva circa un anno ma è stato comunque bravissimo, sempre attento e sul pezzo per tutti e tre i giorni delle riprese. Anzi, la mattina del quarto giorno avevamo finito ma era pronto davanti alla macchina come per dire “dai su andiamo a lavorare!!!”. Il set era ambientato in un’abitazione a Milano nel quartiere dei Navigli, l’ambiente era molto affollato di strumenti, cavi, cineprese, schermi, riflettori e poi la gente…un sacco di gente tra attori, produttori, registi, truccatori ecc. ma tutti super attenti alle esigenze del nostro cagnolino che è stato coccolato ed apprezzato da tutti. La prima cosa che abbiamo fatto è stata far prendere confidenza al bimbo con il cane e viceversa in modo che potessero interagire sulla scena senza rischi e senza paure e così Leon girava al guinzaglio con tutti i bambini!! 97

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Il ruolo del conduttore ed il rapporto tra conduttore e cane sono importantissimi: il cane deve avere fiducia in te e rimanere concentrato su di te sempre, infatti io e mio marito Gianluca ci muovevamo dietro le telecamere indirizzando Leon nell’esecuzione delle scene richieste. ‌poi ci sono anche degli imprevisti e se capita che il regista cambi idea su una scena e chieda che il cagnolino esegua

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dei comandi fuori programma ti devi mettere lì, clicker alla mano, dietro le quinte, tra una scena e l’altra, ad insegnarglielo e così Leo Leo ha imparato ad abbaiare sotto l’albero di Natale!! Concludo dicendovi che è stata un’esperienza davvero carina, che non ripeterei ogni giorno perché molto impegnativa, ma che ci ha avvicinati ancora di più al nostro cagnolino perché è un’avventura indimenticabile che abbiamo vissuto insieme!!

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Cosa sei disposto a perdere? 
 mi FIDO di te! di Elisa Pozzatello 100 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Cosa sei disposto a perdere? mi FIDO di te! di Elisa Pozzatello

Con l’estate cresce la voglia di viaggi e la cronaca ci riporta alla cruda realtà: l’abbandono. Il Club vuole ribadire il suo no a questo fenomeno e per il 2017 lancia una campagna aperta: “Cosa sei disposto a perdere? mi FIDO di te!” L’iniziativa, lanciata il 20 luglio sulla pagina facebook del club con un evento dedicato (https://www.facebook.com/eventiclubitalianojrt/) attiva fino al 30 settembre, vuole rendere protagonisti i soci e gli appassionati: ognuno è invitato a dire la sua, a suggerire cosa si può fare per fermare o per lo meno prevenire il problema, ad esprimere come secondo lui un’associazione possa aiutare nella battaglia contro l’abbandono e cosa nella pratica dovrebbe fare. Inoltre, per rendervi maggiormente protagonisti, abbiamo decido si lasciare a voi la possibilità di creare una personale campagna contro l’abbandono: sull’evento facebook è possibile postare una foto delle vostre vacanze che rappresenti la vostra personale interpretazione dello slogan e la risposta alla domanda “Cosa sei disposto a perdere? mi FIDO di te!”. Vi ricordiamo le regole per partecipare: 101 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


- posta una sola foto per utente - il soggetto principale dovrå essere il/i vostri cani, con o senza di voi, meglio se ritratti durante le vacanze in corso - dalla foto non deve trasparire disagio nel cane Vi invitiamo quindi ad iscrivervi all’evento (https://www.facebook.com/eventiclubitalianojrt/) sia per dire no all’abbandono e dare il vostro contributo per la campa-

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gna sia per non perdere vari spunti, suggerimenti, informazioni e notizie di cui discutere insieme. Anche le idee più semplici sono preziose, dì la tua scrivi una mail (clubitalianojrt@gmail.com) o un post, usa la tesa e il cuore per dare suggerimenti su come portare avanti la campagna. …perché noi non siamo disposti a perdere l’amico che abbiamo scelto di avere accanto nel nostro viaggio, nemmeno in vacanza! Vacanze serene per tutti! In queste pagine troverete alcuni consigli pratici per partire serenamente per le vacanze voi e i vostri amici.

DOCUMENTI Prima di partire verificate di essere in regola con la documentazione e la profilassi richiesta nel paese in cui soggiornerete. In particolare per gli animali che viaggiano nell’Unione Europea è necessario il passaporto come da regolamento UE n°576/2013. Il passaporto viene rilasciato dal Servizio Veterinario delle ASL competenti per territorio, il proprietario del cane compila apposita modulistica e presenta certificazioni che attestino che il cane sia munito di microchip, sia iscritto 103

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all’anagrafe canina regionale e coperto da vaccino antirabbica in corso di validità (effettuato almeno 21 giorni prima della richiesta di passaporto e, ovviamente, non scaduto). Il passaporto è valido per i seguenti paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. Prima di partire vi consigliamo di verificare se oltre al passaporto è richiesta altra documentazione specifica. Ad esempio per Regno Unito, Irlanda, Svezia e Malta non è più in vigore la quarantena, ma il cane dovrà essere sottoposto a trattamento contro la tenia tra le 120 e le 24 ore prima dell’arrivo nel paese.

AUTO Abbiamo già parlato in un precedente articolo di come trasportare i nostri amici in auto rispettando il codice stradale (per chi se lo fosse perso o per chi volesse rinfrescarsi la memoria: rivista n°7 anno 2016 “Trasporto e sicurezza”), riassumendo brevemente il Codice prevede che il cane non possa disturbare il guidatore quindi deve essere da questo separato (con apposita griglia) o deve viaggiare nel trasportino; il 105

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trasportino è obbligatorio quando si trasporta più di un animale.

Prima di partire abituate gradatamente, se già non lo avete fatto, il cane sia all’utilizzo del kennel sia ai viaggi in auto. Portate con voi acqua fresca per dissetarlo e ricordatevi di fare delle soste tecniche per permettere al vostro amico di sgranchirsi le zampe e sporcare se ne sente la necessità. Ad oggi sono numerose le aree di sosta attrezzate con area cani e questi sono ammessi in tutti gli Autogrill. Per i lunghi viaggi come per i viaggi brevi ricordate che l’interno del veicolo in sosta, anche se con finestrino abbassato o all’ombra, raggiunge in pochi minuti temperature elevate (si arriva anche a 50/60 gradi in breve tempo) e ogni anno purtroppo si leggono tristi storie di cani portati alla morte da colpo di calore (tema trattato in dettagli nell’articolo “Termoregolazioni del cane: il colpo di calore” rivista n° 6 anno 2016). Tenere un animale al caldo in un veicolo fermo è considerato un reato. Esistono inoltre regolamenti locali per la tutela e il benessere degli animali da compagnia che impongono il divieto di detenzione di un animale all’interno dell’auto e prevedono san106

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zioni per chi non rispetta le regole (es. il Comune di Roma ha vietato di lasciare animali chiusi in qualsiasi autoveicolo al sole dal mese di aprile al mese di ottobre). Non lasciate quindi il vostro cane in auto anche se per poco tempo. Se trovate un animale chiuso potete (NdA: dovete) intervenire: come prima cosa verificate lo stato dell’animale (se è tranquillo oppure in sofferenza), controllate se il proprietario sia in zona e in tal caso raccomandategli di far scendere il cane dall’auto. Qualora non vi fosse traccia del proprietario, chiamate le forze dell’ordine dando tutti i dettagli necessari e chiedendo il loro intervento. E’ buona cosa avere dei testimoni e fare delle foto/video al cane in modo da documentare lo stato in caso di successiva denuncia o necessità. Solo nel caso estremo in cui le forze dell’ordine non possano intervenire tempestivamente e lo stato del cane fosse grave potete rompere il vetro e liberare l’animale. Il consiglio è di non prendere iniziative affrettate per non trovarvi a passare dalla parte del torto.

COSA PORTARE La valigia del vostro amico peloso sarà, molto probabilmente, più grande della vostra. 107

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Portate tutto quanto necessario: documenti, cibo, medicine di uso quotidiano, ciotole, attrezzi per pulizia e tolettatura (panni in microfibra, salviettine, pettini/spazzole… quello che usate normalmente), giochi, sacchetti per raccogliere deiezioni, museruola (ricordiamoci che in molti comuni è obbligatoria... almeno portiamola con noi), cuccia/copertina e tutto ciò a cui il cane è abituato e che usa ogni giorno. Se non è abituato ai posti nuovi fategli esplorare l’alloggio per far sì che conosca gli spazi e lasciategli a disposizione la sua copertina in modo che si senta “a casa”.

Ricordate di portare con voi un kit di emergenza con disinfettante, garze, pinze (anche quelle per le zecche), forbici, siringa, termometro ed eventuali medicine consigliate dal veterinario in caso di emergenza (es. punture di api o simili). Non dimenticate di segnare i numeri dei veterinari della zona e delle cliniche h24.

Ed una volta fatte le valige…Buone vacanze a tutti!

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Vintage Jack di Elena Colombo

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Vintage Jack di Elena Colombo

Ricordi di un’epoca passata ... nasce così una rubrica dedicata ai Parson e Jack del passato. Cartoline, locandine, foto, film e quant’altro ha visto cani protagonisti di un’epoca passata in scatti da non dimenticare e non solo ...

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Se vi siete persi un numero ... 
 Numero 1. http://www.calameo.com/read/004426864613987159c19 Ratting, origini e utilità (di Angelo Romanò)
 Prove di Lavoro (di Dario Novelli)
 Il Primo Jack (di Claudine Riez)
 Il Russell Terrier (di Angelo Romanò)
 Speciale World Dog Show - Milano 2015

Numero 2. http://www.calameo.com/read/004426864b26758207527 La mia storia (di Federico Giovannetti)
 Il cane è carnivoro (di Caterina Gritti)
 Jack Russell Terrier Grooming (di Fabio Brandi)
 Morfologia: La testa del Jack (di Angelo Romanò)
 Foxhounting, Hunting e Utilizzo del Jack Russell Terrier (Dario Novelli)

Numero 3. http://www.calameo.com/read/004426864559b895be1ac Fabbisogni nutrizionali (di Caterina Gritti)
 Parson Russell Terrier (intervista a Corrado De Rose di Stefania Cirelli)
 Come salvargli la vita (di Phill Mutz)
 Xilitolo: il dolcificante senza zucchero (di Jason Nicolas)
 Test di Attitudini Naturali - TAN (di Dario Novelli)
 Questione di naso (di Angelo Romanò)
 Il Regno Unito avanza sullo standard Australiano (di Angelo Romanò) 114 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Numero 4. http://www.calameo.com/read/004426864102e3a4ff6e2 Passione e Serietà (intervista a Elisa Panelli di Stefania Cirelli)
 La base del Jack Russell terrier (di Dario Novelli)
 Il cane non ha il Pedigree?,. occhio alle truffe (di Angelo Romanò)
 Il microchip - Anagrafe Canina (di Angelo Romanò)
 Il libretto sanitario e il Pedigree ENCI (di Angelo Romanò) Numero 5. http://www.calameo.com/read/0044268649df8c5f8e2a4 il Jack Russell Terrier Tricolore - conosciamo meglio le sue caratteristiche (di Barbara Tenca)
 Lo standard (corretto) del Jack Russell Terrier (a cura del Comitato Tecnico del Club)
 Le razze Terrier preferite in UK (di Kate Green)
 L’imprinting (di Dario Novelli)
 Cuccioli: dai primi passi a una relazione duratura (Angelo Romanò) Numero 6.
 http://ita.calameo.com/read/004426864eb2daba8afec La mia passione per i cani è nata con me (intervista a Veronique Murrau di Stefania Cirelli)
 L’extended standard del Jack Russell Terrier (a cura del Comitato Tecnico del Club)
 Primo Trofeo Club Italiano Jack Russell Terrier (di Stefania Cirelli, cronaca di Dario Novelli)
 Le stagioni dei forasacchi (di Angelo Romanò)
 Working Trial e Primo soccorso (di Elisa Pozzatello)
 Parassiti (Esterni) e Insetti Pericolosi (di Angelo Romanò)
 Una giornata di stage traccia e tana artificiale (di Angelo Romanò)
 Termoregolazione del cane: il colpo di calore (di Angelo Romanò)
 L’abbandono non ha scuse (di Stefania Cirelli) 115

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Numero 7.
 http://ita.calameo.com/read/004426864eb2daba8afec World Dog Show Mosca 2016 (di Angelo Romanò)
 I protagonisti del World Dog Show 2016
 - intervista a Alice e Sara Fiammengo
 - intervista a Marco Cipolla
 Trasporto e sicurezza (di Elisa Pozzatello)
 Passione e divertimento (di Aurelio Borella)
 Prima Expo amatoriale di razza del Club (di Angelo Romanò) Numero 8.
 http://ita.calameo.com/read/004426864d219c2c528e6 Speciale European Dog Show 2016 - Brussels (di Elisa Pozzatello)
 Considerazioni di un allevatore: il Jack Russell Terrier (di Stefano Russo)
 Essere una mamma cane: Gravidanza, Problemi e riposo (di Angelo Romano')
 Vintage Jack (di Angelo Romanò) Numero 9.
 http://ita.calameo.com/read/004426864eb7ce764979c 2016 Un anno di attività del Club (di Elena Colombo e Elisa Pozzatello)
 La legenda del “cucciolo da esposizione” (di Monica Bolignano)
 Jack, Passione, Crescita continua (Prima parte - Intervista a Giuseppe Messina di Stefania Cirelli)
 Il Jack e il Natale ... ridiamoci su! (di Elisa Pozzatello)
 Istinto Predatorio (di Dario Novelli)
 Ti regalo un cucciolo (di Angelo Romanò)
 No ai Botti, Si ai Biscotti! (di Elisa Pozzatello)
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Vintage Jack (di Angelo Romanò) Numero 10.
 http://ita.calameo.com/read/004426864a6c74f4536f4 Sport Cinofili (di Elena Colombo - intervista a Fabio Mosca e Alfonso Sabbatini)
 Ore d’angoscia per Milo (di Monica Bolignano)
 Razze Canine (di Dario Novelli)
 Attivazione Mentale (di Elisa Pozzatello) 
 Ancor prima che fosse Jack (Intervista a Elisabetta Baglini di Stefania Cirelli)
 Allevamenti Jack Russell con Affisso in Italia (di Angelo Romanò)
 Vintage Jack (di Angelo Romanò) Numero 11.
 http://ita.calameo.com/read/004426864029696b66061 Speciale CRUFTS 2017 (Intervista a Annalisa Martinelli Asnaghi di Aurelio Borella)
 Standard Inglese Jack Russell Terrier (di Angelo Romanò)
 La lunga strada verso il Crufts (di Monica Bolignano)
 Non solo coccarde (Intervista a Tommaso Urciuolo di Monica Bolignano)
 Vintage Jack (di Angelo Romanò) Numero 12.
 http://ita.calameo.com/read/004426864029696b66061 Trofeo Nati Terrier (di Dario Novelli)
 Lussazione del Cristallino (di Roberta Santoro)
 Stage Traccia (di Elisa Pozzatello)
 Tutti al mare ... ma proprio tutti? (di Monica Bolignano)
 Wild Boar Trial (di Angelo Romanò)
 Il miglior amico dell’uomo (di Elisa Pozzatello) 117

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Calendario Eventi a cura di Elena A. Colombo -oLe riviste si intendono a scopo didattico. Gli articoli sono di proprietĂ degli autori e come tali non possono essere riprodotti, pubblicati, trasmessi in qualsiasi modo o forma senza il consenso scritto degli autori stessi. Per qualsiasi richiesta scrivere a clubitalianojrt@gmail.com

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Eventi 2017 di Elena Colombo

CALENDARIO ESPOSIZIONI 02 SETTEMBRE - INTERNAZIONALE DI PRATO Gruppo Cinofilo Pratese
 Per informazioni 057431461 iscrizioni su www.bremadog.it prima chiusura 06/08/ 2017 seconda chiusura 20/08/2017 03 SETTEMBRE - INTERNAZIONALE DI MATERA Gruppo Cinofilo Materano
 Per informazioni 3334937489
 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.eu prima chiusura 03/08/2017
 seconda chiusura 13/08/2017 10 SETTEMBRE - NAZIONALE DI BOLOGNA Circolo Cinofilo Bolognese
 Per informazioni 051-4170068
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iscrizioni su www.miglioredirazzareport.it prima chiusura 20/08/2017 seconda chiusura 30/08/2017

10 SETTEMBRE - NAZIONALE DI CASTELLAMARE DI STABIA Gruppo Cinofilo Stabiese
 Per informazioni 3487019680 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.eu prima chiusura 20/08/2017 seconda chiusura 30/08/2017 10 SETTEMBRE - INTERNAZIONALE DI OSTUNI Gruppo Cinofilo Ostuni
 Per informazioni 0831339494 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.eu prima chiusura 11/08/2017 seconda chiusura 21/08/2017 10 SETTEMBRE - NAZIONALE DI SAVONA Gruppo Cinofilo Savona
 Per informazioni 019881139 120

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iscrizioni su www. bremadog.it prima chiusura 21/08/2017 seconda chiusura 29/08/2017

10 SETTEMBRE - INTERNAZIONALE DI TREVISO Gruppo Cinofilo Trevigiano Per informazioni 0422-235998 iscrizioni su www.bremadog.it prima chiusura 21/08/2017 seconda chiusura 29/08/2017 16-17 SETTEMBRE - INTERNAZIONALE DI ROMA Gruppo Cinofilo Frosinone Kennel Club Colosseo Per informazioni 0775824126 0652310302 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.eu prima chiusura 17/08/2017 seconda chiusura 27/08/2017 17 SETTEMBRE - NAZIONALE DI CALTANISETTA 121

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Gruppo Cinofilo Caltanisetta Per informazioni 093423253 iscrizioni su www.expocani.com prima chiusura 28/08/2017 seconda chiusura 07/09/2017

17 SETTEMBRE - NAZIONALE DI MONZA Gruppo Cinofilo Monzese Corona Ferrea Per informazioni 039360321 iscrizioni su www.bremadog.it prima chiusura 31/08/2017 seconda chiusura 07/09/ 2017 23 SETTEMBRE - NAZIONALE DI CATANIA – RADUNO SIT 24 SETTEMBRE - INTERNAZIONALE DI SIRACUSA Gruppo Cinofilo Siracusano Per informazioni 0931839747 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.eu prima chiusura nazionale 03/09/2017 seconda chiusura 13/09/2017
 prima chiusura internazionale 24/08/2017 seconda chiusura 03/09/2017 23 SETTEMBRE - INTERNAZIONALE DI ORISTANO Gruppo Cinofilo Oristanese Per informazioni 0783358153 iscrizioni su www.bremadog.it 122

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prima chiusura 24/08/2017 seconda chiusura 03/09/2017

24 SETTEMBRE - NAZIONALE DI LEGNANO Gruppo Cinofilo Legnanese Per informazioni 0331450205 iscrizioni su www.bremadog.it prima chiusura 04/09/2017 seconda chiusura 14/09/2017 24 SETTEMBRE - NAZIONALE DI MACERATA Gruppo Cinofilo Maceratese Per informazioni 0733-493020 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.eu prima chiusura 04/09/2017
 seconda chiusura 14/09/2017 30 SETTEMBRE -01 OTTOBRE - INTERNAZIONALE DI PESCARA E CHIETI Gruppo Cinofilo Pescarese Gruppo Cinofilo Chieti Per informazioni 08536262
 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.eu prima chiusura 31/08/2017
 seconda chiusura 10/09/2017

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07 OTTOBRE - NAZIONALE DI LECCO
 08 OTTOBRE - INTERNAZIONALE DI BERGAMO Gruppo Cinofilo Lecchese
 Gruppo Cinofilo Bergamasco Per informazioni 0341369740 0354175207 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.eu prima chiusura nazionale 17/09/2017 seconda chiusura 27/09/2017 prima chiusura internazionale 08/09/ 2017 seconda chiusura 18/09/2017 07 OTTOBRE - INTERNAZIONALE DI RAPALLO-LA SPEZIA Gruppo Cinofilo Tigullio e Grande Genova Per informazioni 018556947
 iscrizioni su www.bremadog.it
 prima chiusura 08/09/2017 seconda chiusura 18/09/2017 21-22 OTTOBRE - INTERNAZIONALE DI ROMA ROMA WINNER Gruppo Cinofilo Capitolino
 Kennel Club Roma
 Per informazioni 3401241954 3392334325 iscrizioni su www.bremadog.it prima chiusura 21/09/2017 seconda chiusura 01/10/ 2017 124

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28 OTTOBRE - INTERNAZIONALE DI REGGIO CALABRIA 29 OTTOBRE - INTERNAZIONALE DI MESSINA Gruppo Cinofilo Reggino
 Per informazioni 018556947
 Gruppo Cinofilo Peloritano
 Per informazioni 090-2923822
 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.eu prima chiusura 29/09/2017
 seconda chiusura 09/10/2017 CALENDARIO PROVE DI LAVORO 03 SETTEMBRE - MOZZATE - Prova A e BHFK/95 per Terrier Gruppo Cinofilo Comasco -Per informazioni 345-2352675 iscrizioni a: segreteria@gruppocinofilocomasco.it 09-10 SETTEMBRE – MONTESPERTOLI (FI) - Prova A per Terrier Gruppo Cinofilo Fiorentino – Arcicaccia di Tripetetolo
 Per informazioni 055-2335369 info@gruppocinofilofiorentino.it

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07-08 OTTOBRE - CAMPAGNATICO (GR) - Prova A per Terrier Gruppo Cinofilo Grossetano - Amici di Greppa Bovi ONLUS
 Per informazioni 0564-450440 iscrizioni a: prove@gruppocinofilogrossetano.it 08 OTTOBRE - MOZZATE - Prova A e BHFK/95 per Terrier Gruppo Cinofilo Comasco -Per informazioni 345-2352675 iscrizioni a: segreteria@gruppocinofilocomasco.it 14 OTTOBRE - GARGALLO-CARPI - Prova BHFK/95 per Terrier Gruppo Cinofilo Modenese - Per informazioni 0594824576 iscrizioni a: prove@gcinofilomodenese.it 15 OTTOBRE - TANA CAMPACCIO - Prova A e BHFK/95 per Terrier Gruppo Cinofilo Monzese - Working Dog A.S.D. - Per informazioni 039-360321 iscrizioni a: comitabata@libero.it 21-22 OTTOBRE – MONTESPERTOLI (FI) - Prova A per Terrier - CAMPIONATO SOCIALE SIT Gruppo Cinofilo Fiorentino – Arcicaccia di Tripetetolo
 Per informazioni 055-2335369 info@gruppocinofilofiorentino.it 28-29 OTTOBRE - ALFONSINE (RA) - Prova A per Terrier Gruppo Cinofilo Lughese -Per informazioni 0545-25438 iscrizioni a: clubcinofilolughese@gmail.com

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Club Italiano Jack Russell Terrier Il Club è un’associazione specializzata e non ha scopo di lucro. Tramite la professionalità e passione dei propri membri, vuole essere di aiuto a tutte quelle persone, o meglio appassionati, che si avvicinano alla razza e vogliono saperne di più. Chissà se ci sarà tra voi qualche nuovo appassionato o allevatore, comunque sia saremo lieti di accompagnarlo verso una dimensione di conoscenze approfondite. Se sei interessato a farne parte compila il modulo di adesione: http://clubitalianojackrussellterrier.it/RichiestaAmmissioneSocio.pdf

Invia il modulo all'indirizzo mail clubitalianojrt@gmail.com, debitamente compilato e con allegata una copia di un documento di identità valido. Le iscrizioni del "Club Italiano Jack Russell Terrier" sono aperte e associarsi NON è un obbligo, lo vogliamo ribadire e sottolineare, ma bensì un'opportunità di costruire qualcosa di meglio insieme. Essere socio significa incontri, partecipazione, scambio di idee e opinioni, rispetto, crescita reciproca tra amici e un'occasione da parte di chi ha molta esperienza, di insegnare qualcosa ad altri con lo stesso spirito di un padre verso i propri figli. Cordialmente, Dario Novelli (Presidente) Angelo Romanò (Vicepresidente) Sito ufficiale: http://clubitalianojackrussellterrier.it 127 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


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In copertina: Eddie Chapman

A questo numero hanno collaborato (in ordine alfabetico di nome): Articoli/Foto/Redazione: Angelo Romanò, Elena Colombo, Elisa Pozzatello, Corrado De Rose, Cristian Lauria, Daniele Comiotto, Dario Novelli, Gianni Carmignani, Irene Rinaldi, Massimo Cataldi, Massimo Fioravanti, Monica Bolignano, Veronica Giuliani Gli articoli sono di proprietà degli autori e come tali non possono essere riprodotti, pubblicati, trasmessi in qualsiasi modo o forma senza il consenso scritto degli autori stessi. Seguirà discussione nel Club Italiano Jack Russell Terrier degli articoli presenti in questo numero per uso di discussione, critica, insegnamento e ricerca scientifica.

Per informazioni contattate il seguente indirizzo: clubitalianojrt@gmail.com Copyright 2017 - Club Italiano Jack Russell Terrier 128 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


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