Approfondimento allo Standard del Dogue de Bordeaux a cura di Massimiliano Ravaglioli

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Commenti sullo Standard del Dogue de Bordeaux - Montagna d’Au ero he il 28 otto re 2004 Per il Comitato della S.A.D.B. Raymond TRIQUET -

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Sommario 1

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Sylviane Tompousky Il 15/08/2005

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Bus la Mésière, il 18 ottobre 2005 Per il Comitato della S.A.D.B. Sylviane TOMPOUSKY

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Il 9 Settembre 2006 Raymond TRIQUET Presidente Onorario della S.A.D.B. Presidente della Commissione Standard FCI

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E““ERE O NON E““ERE CONCAVO Raymond TRIQUET Bollettino n°15/2008

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Il Presidente della S.A.D.B Bollettino n°22/2010

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Il Presidente della S.A.D.B

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I punti fondamentali nella tipicità del Dogue de Bordeaux

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Standard di Perfezione

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INTRODUZIONE La Sezione Dogue de Bordeaux, come parte integrante del Club Italiano del Molosso, mira a svolgere ogni azione atta a migliorare, incrementare e valorizzare la razza che tutela. Pertanto, nel sostenere questo costante impegno profuso nella ricerca del miglioramento della selezione, ha voluto realizzare un volume di informazioni, volto ad approfondire un percorso culturale sulle corrette caratteristiche morfologiche e tipologiche della razza. Le questioni argomentate riguardano una serie di preziosi commenti descrittivi in riferimento allo Standard di perfezione, quindi verranno riportate indicazioni sulle prerogative di razza, illustrandone, con rappresentazioni grafiche, gli aspetti fondamentali. Lo Standard, come sappiamo, racchiude tutte le peculiarità che caratterizzano la razza, quindi vengono rappresentati i canoni di tipo, ovvero tutti i caratteri che ne determinano l’identificazione. Inoltre vengono elencati gli attributi fisici che un soggetto deve possedere per essere corretto ed in fine, i relativi difetti che possono presentarsi. La necessità di fornire una relazione più dettagliata sui concetti espressi nello Standard si ha per dare risalto a tutti gli elementi distintivi specifici della razza, favorendone una più accurata informazione. Per questo ci auguriamo con la nostra iniziativa di fare cosa utile e gradita, auspicando che possa costituire un ulteriore strumento di conoscenza e chiarificazione, in particolare per quanti, a vario titolo, siano interessati o appassionati al Dogue de Bordeaux. M.R.


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux APPROFONDIMENTO ALLO STANDARD DEL DOGUE DE BORDEAUX Il Club Italiano del Molosso - Sezione Dogue de Bordeaux, desidera fornire un contributo importante a tutti i giudici, non solo come iniziativa di aggiornamento, piuttosto per condividere una raccolta di doviziose indicazioni descrittive come approfondimen to allo Standard, nel comune interesse di una corretta conoscenza sulla razza del Dogue de Bordeaux. a cura di Massimiliano Ravaglioli Vice Presidente Sezione Dogue de Bordeaux Club Italiano del Molosso

Commenti sullo Standard del Dogue de Bordeaux____________________ Lo Standard è una descrizione metodica dell'archetipo, vale a dire, il modello ideale. Non esitate a leggere e rileggere lo Standard. Ogni parola ha la sua importanza. Naturalmente, lo Standard non può descrivere esaurientemente il cane di razza. Così, nello Standard del Dogue de Bordeaux, nulla vi è descritto sulla mancanza di denti. Allora, la dentatura dovrebbe essere completa o viceversa la mancanza di denti conta poco nella razza? No! Il Dogue de Bordeaux è una razza francese e dovrebbe essere valutata in quanto tale (e non all’inglese osservando solo nella parte anteriore se gli incisivi sono presenti).

Per la razza se mancano due o tre premolari non è drammatico, ma se mancassero 6/8 (premolari molari) è una degenerazione che non dovrebbe essere incoraggiata. Un cane con una tale mancanza non dovrebbe poter beneficiare dei titoli di Campione! É opportuno valutare tutto ciò che non è scritto sullo Standard, semplicemente con il buon senso.

La Société des Amateurs de Dogues de Bordeaux (S.A.D.B.), associazione di

« Per sfuggire da alcune deviazioni verso l’ipertipo, basta applicare lo

razza affiliata alla Société Centrale Canine approvata dal Ministère de l’Agriculture in Francia, è responsabile della gestione della razza. Essa ne garantisce la conformità con lo Standard e la sua applicazione. Nel 2002, Mme Sylviane Tompousky diventa Presidente della S.A.D.B. e con l'aiuto del Presidente Onorario padre della moderna razza Raymond TRIQUET, redige delle circolari per aggiornare e sollecitare Giudici e Allevatori in modo che non si verifichino deviazioni sulle raccomandazioni inerenti la razza.

Standard. Così la S.A.D.B. esorta i Giudici su alcuni punti dello Standard. Si è richiesto... di non concedere il CAC o il CACIB (quindi, non consentire l'accesso al campionato) a Dogue de Bordeaux con: 1. Al centro dello stop, una scanalatura profonda e calcata all’indietro con arcate sopraorbitali sovrastanti il muso. (Lo Standard dice che la fronte domina la faccia, ma non la sovrasta). 1


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux 2. Una piega esagerata di pelle che parte dall'angolo esterno dell'occhio verso la commessura labiale, attraversando la guancia. (Le guance possono avere una ruga discreta, non un cuscinetto).

La fronte sovrasta la faccia e la scanalatura del muso è profonda e calcata all’indietro (testa non corretta)

Testa mastineggiante con piega esagerata di pelle che parte dall'angolo esterno dell'occhio verso la commessura labiale

Fronte appiattita (testa atipica)

La fronte domina la faccia, ma non la sovrasta (testa corretta)

3. Una piega esagerata di pelle che parte dall'angolo interno dell'occhio alla commessura labiale. (Una o due rughe a questo livello sono normali, ma non pieghe rigonfie).

Testa bulldogeggiante con eccessiva rugositĂ 2


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux 

Testa tipica con corretta ruga

4. Un cuscinetto rigonfio dopo il tartufo. 5. Incisivi piccoli (chiamati perle ) e male allineati. Si ricorda che l'eccessivo affanno e la respirazione rauca sono gravi difetti. Queste misure sono raccomandate. Applicate con giudizio permetteranno di conservare un Dogue de Bordeaux tipico e sano come descritto nello Standard. Montagnac d’Auberoche il 28 ottobre 2004 Per il Comitato della S.A.D.B. Raymond TRIQUET » ________________________________________

« Lettera del presidente ai giudici ...Il numero dei giudici autorizzati a giudicare il Dogue de Bordeaux è cresciuto bene e nuovi colleghi saranno presto formati per apprezzare questa razza. Penso che sia importante, al fine di armonizzare alcuni giudizi, ricordare certi punti:

Per la sopravvivenza e la salute del cane di razza gli ipertipi non favoriscono e si collocano, a discapito di quanto detto, ai primi posti. Ricordiamo che il tipo Bulldog è caratterizzato da una testa sproporzionata, solcata da rughe profonde e immobili, un muso corto (1/4 meno della lunghezza totale della testa), dallo spessore dei tessuti tegumentali sotto gli occhi e la testa nelle spalle . Dobbiamo far risaltare i cani ben corrispondenti allo Standard con una testa trapezoidale e labbro superiore che forma, visto frontalmente, una V rovesciata svasata (non una V con angolo acuto come nel Mastino Napoletano, né una U come nel Bulldog). La mancanza di alcuni PM è frequente e non penalizzante (naturalmente a parità di tipo, testa e costruzione, il cane con dentatura completa sarà preferito). La coda che presenta vertebre saldate, ma non deviata, costituisce un difetto grave (tutti i difetti gravi escludono la qualifica di eccellente). Al Dogue de Bordeaux è comune imbattersi in questo difetto alla base della coda sulla faccia ventrale, il controllo deve essere fatto partendo da tale punto, con la palpazione. Sylviane Tompousky Il 15/08/2005 » _____________________________________

« Con la recente comparsa di un Dogue de Bordeaux marrone (cioccolato): Il colore marrone non è mai stato descritto nel Dogue de Bordeaux. Tutti gli Standard descrivono il Dogue de Bordeaux di colore fulvo, con una gamma che va dall’isabella al mogano scuro. I mantelli fulvi, fulvi con carbonature (di nero o marrone) e marroni, sono 3


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux geneticamente distinti. Questo significa che si dovranno solamente ritenere Dogue de Bordeaux, in conformità allo Standard, i cani di colore fulvo (con carbonature o senza). Di conseguenza, tutti i Dogue che presenteranno un colore diverso dal fulvo e in particolare marrone, non dovranno essere considerati come conformi alla razza. Pertanto in questa non potranno esserne riconosciuti (confirmation) e, non potranno che ricevere come qualifica INSUFFICIENTE . Si richiama l'attenzione sul fatto che notiamo sempre più macchie bianche eccedenti sul petto e al disotto, come a volte sul collo. Questo non è incoraggiante. I cani con macchie esagerate non devono essere premiati, anche se sono eccellenti.

Quali lezioni aggiuntive si sono apprese dalla splendida mostra di Ham tenuta il 2 e 3 settembre 2006? La razza va bene: molti soggetti sono tipici, sani, con belle teste e adorabili assieme ai loro padroni. Occorre tuttavia fuggire dagli estremi e, per questo, leggere lo Standard. Testa: 

Bus la Mésière, il 18 ottobre 2005 Per il Comitato della S.A.D.B. Sylviane TOMPOUSKY » _____________________________________

All'attenzione dei giudici, esperti confirmateurs e allevatori. In ogni razza, un aumento

della produzione comporta un rischio di allontanamento dai caratteri identificativi della stessa razza, con la comparsa di soggetti mediocri, poco tipici, facilmente riconoscibili, altri ipertipici pericolosi per la razza, anche se sono ammirati da alcuni appassionati di tutto il mondo, nelle mostre canine. Vi chiediamo di leggere le raccomandazioni del 28 ottobre 2004 (il Comitato si è riunito ad Ham, il 4 settembre 2004), del 5 agosto 2005 lettera del presidente ai giudici e il 18 ottobre 2005 in seguito alla comparsa di un Dogue de Bordeaux marrone – cioccolato .

Nel maschio il perimetro della testa corrisponde all'incirca all'altezza al garrese. Può pertanto essere un po’ meno o poco superiore. Questo significa che non è necessario selezionare teste il cui perimetro superi l'altezza al garrese del 20%, con il pretesto che risultino spettacolari. Queste sono soprattutto mostruose. Muso: per il muso lo Standard spiega che i limiti (superiore di un terzo e inferiore di un quarto, della lunghezza totale della testa) sono ammessi, ma non ricercati . Pertanto si devono evitare le canne nasali del cane da caccia , ma anche del Bulldog. Il muso e il cranio sono rugosi, ma non devono presentare solchi profondi, rugosità eccedenti e cuscinetti rigonfi. Abbiamo già indicato la ruga eccessiva che circonda completamente la faccia. Incisivi: gli incisivi molto piccoli e disposti irregolarmente nelle gengive, costituiscono un chiaro difetto. Narici: le narici ben aperte sono una qualità.

La testa tipica è forte, trapezoidale (questa caratteristica sembra essere persa), con un'espressione da sfinge conferita oltre che dai grandi occhi, dal mento ben marcato e la forma del labbro a V svasata. Altezza al garrese: Finora siamo stati molto permissivi e alcuni soggetti presentano le dimensioni dei Mastiff. 4


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux Ricordiamo quanto indicato nello Standard del 1921: Il Dogue de Bordeaux non è un gigante della specie canina . Le dimensioni massime sono 68 cm + 2 cm di tolleranza nei maschi e 66 cm + 2 cm di tolleranza nelle femmine. Sopra questi limiti, un Dogue de Bordeaux non dovrebbe più ricevere la qualifica di eccellente . Colore: Il Dogue de Bordeaux ha un mantello fulvo. Questo mantello può avere carbonature di nero o marrone. Si tratta di peli che presentano un fusto a bande o zone o agouti , ossia una parte del pelo è di color fulvo o persino sabbia, mentre la parte superiore è pigmentata di nero o marrone. Abbiamo già detto che il mantello marrone è da respingere (qualifica insufficiente con rifiuto di confirmation ). In questo mantello ciascun pelo è quindi del tutto marrone (cioccolato). Geneticamente, il mantello marrone è diverso dal mantello carbonato di marrone. Il cosiddetto mantello mogano nel Dogue de Bordeaux è in realtà un mantello fulvo carbonato di marrone (il vero mogano è un mantello rosso - vedi il Setter Irlandese). Queste carbonature di marrone non devono invadere tutto il corpo al punto da far apparire un insieme marrone. Il Dogue de Bordeaux con carbonature di marrone deve presentare zone in pendenza più chiare, con peli, le cui parti fulve sono più rilevanti rispetto alle parti marroni. I peli sulle spalle, le costole, etc., possono anche essere completamente fulvi. In ogni caso, l'intero mantello non è mai marrone scuro (cioccolato), ma deve rimanere luminoso. Lo Standard riporta che il mantello è in tutte le gamme del fulvo .

Riassumendo: 

Mantello cioccolato = respinto (peli marroni su tutta la lunghezza del fusto). Mantello carbonato di marrone invadente, che mostra un insieme scuro = non eccellente.

Per il bianco, seguire lo Standard: sono permesse le macchie bianche poco estese sul petto e all’estremità degli arti (non alla gola = difetto; non al mento = eliminatorio, come sul collo, la testa, il corpo, ma questo tutti lo sanno). Tutti sanno anche che la coda con vertebre saldate, ma non deviate, costituisce un difetto grave. Pertanto è opportuno controllare tutte le code, cosa che non sempre avviene. E quei soggetti che dovrebbero meritare solo un buono , ricevono la qualifica di eccellente . Infine, lo Standard dice che le femmine, rispetto ai maschi, hanno caratteristiche identiche, ma meno pronunciate . Le femmine che assomigliano ai maschi per la loro corpulenza e sviluppo fuori misura della testa, non sono buone per l'allevamento. Queste possono essere spettacolari per il varietà della cinofilia, ma il giudice dovrebbe preferire le femmine ben in tipo, sane, con andatura dinamica… e femminee. Il 9 Settembre 2006 Raymond TRIQUET Presidente Onorario della S.A.D.B. Presidente della Commissione Standard FCI » ______________________________________ «...Un nuovo problema è sorto tra gli appassionati del Dogue de Bordeaux e, in 5


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux particolare negli Stati Uniti, Si discute molto sulla questione della linea dorsale . Lo standard della FCI dice che il Dogue de Bordeaux è un Molossoide Concavilineo .

I Molossoidi (classificazione di Pierre MEGN)N, hanno il corpo massiccio, piuttosto vicino a terra . Gli animali concavilinei (BARON) hanno un profilo concavo (non solamente la testa, ma anche il corpo). Il cranio è largo, il muso camuso, il dorso infossato, le estremità (piedi, coda, muso) spesse, i piedi ruotanti verso l'esterno e la pelle è spessa. Il Dogue de Bordeaux è fondamentalmente un cane concavo, ma gli allevatori stanno cercando da più di un secolo di evitare le esagerazioni. Di conseguenza, lo Standard dice: il corpo è molto muscoloso e conserva un insieme armonico , è costruito piuttosto vicino a terra , la regione metacarpale è leggermente all'infuori . Qual è l'effetto della selezione sul dorso del Dogue de Bordeaux? Lo Standard in francese dice ben sostenuto : non si parla né di dorso infossato, né di dorso cedevole.

Nei cani concavi, il garrese non è marcato o poco marcato. Nel nostro Dogue de Bordeaux, al contrario, il garrese è ben marcato .

Di parecchi cani dal dorso dritto si dice che essi hanno il garrese ben marcato o pronunciato: il Doberman, il Pastore Belga, il Bracco Tedesco, il Bracco d'Auvergne, ecc.. C'è dunque una leggera depressione dietro il garrese ben marcato . )l dorso è leggermente inclinato (salvo nei cani in presentazione come il Doberman o il Boxer dove l'inclinazione è molto più accentuata) verso il rene che è sempre leggermente arcuato. Non stiamo parlando della groppa che non fa parte del dorso. Nel Dogue de Bordeaux, il dorso non è mai inclinato verso il posteriore (sarebbe contro

natura). La linea dorsale non è mai perfettamente dritta in senso matematico. Non è nemmeno orizzontale. Alla meglio, vicino alla depressione dietro il garrese, la linea risale impercettibilmente per fondersi con il rene leggermente arcuato. E' quello che noi chiamiamo linea dorsale ben sostenuta . Questo è il motivo per cui ho detto nella mia Saga del Dogue de Bordeaux nel commento allo Standard che nessun molosso ha il dorso rettilineo. Nel Dogue de Bordeaux cerchiamo di averlo il più dritto possibile per un concavilineo .

Dovremmo descrivere la linea dorsale discendente dal posteriore all'anteriore? Assolutamente no! Essendo lo Standard la descrizione del modello ideale, otterremmo rapidamente dei Bulldog dal dorso cadente. Guardate quello che dice il Kennel Club Inglese dei cugini (o fratelli) del nostro Dogue, il Bullmastiff: il dorso di carpa o il dorso insellato sono dei difetti gravi . Lo Standard )nglese del Bulldog dice: la punta dei reni è più alta della punta delle spalle (che è il garrese). Questo non dovrà mai essere il caso nei Dogue de Bordeaux. Non dimenticate che non vogliamo dei caratteri esagerati. Questo è il motivo per cui consiglio di pubblicare questo articolo con quello che, come ho già detto, io chiamo La perfezione della silhouette , per mostrare cosa significa l'espressione linea dorsale il più dritta possibile . » ESSERE O NON ESSERE CONCAVO

Raymond TRIQUET Bollettino n°15/2008 ______________________________________ « …Come detto in precedenza, la S.A.D.B. assicura che non ci siano deviazioni e che lo Standard sia rispettato. I giudizi negli ultimi anni ci riguardano a volte. 6


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux Così un cane è stato descritto come eccellente da un giudice in una mostra Nazionale e ne ha conseguito il podio. In una Régionale d’Elevage, lo stesso si qualifica con eccellente e poi, in una successiva esposizione, viene descritto con una dentatura a tenaglia, che avrebbe giustificato un giudizio insufficiente. Chi ha torto, chi ha ragione? Io non sono in grado di rispondere, dal momento che non l’ho personalmente esaminato. Allo stesso modo un altro soggetto accede al gradino più alto del podio, ma viene giudicato all’inglese , vale a dire senza controllo della dentatura, ad eccezione della chiusura. E cosa inaspettata, mancavano a questo cane 6 o 7 premolari. Il nostro Dogue è una razza francese, dovrebbe essere giudicato come tale e l'assenza di troppi premolari non gli dovrebbe permettere tali riconoscimenti. Ci rammarichiamo altresì che le code non sono adeguatamente controllate, in particolare alla loro base in prossimità della radice, poiché ricordo, costituisce un difetto grave una coda con vertebre saldate, ma non deviata. Anche la presenza di bianco genera grandi disparità nei giudizi. Lo Standard dice: Sono ammesse macchie bianche poco estese sul petto e all’estremità degli arti . Ammesse può significare accettate , ma anche tollerate . Dobbiamo dunque cogliere il senso di quanto scritto. Cosicché costituisce un grave difetto: il bianco che copre senza interruzione la parte anteriore del tronco, dal petto alla gola . Sul podio non dovremmo vedere i soggetti con bianco invasivo. Nel secolo scorso, non era raro vedere Dogue con calzini . Anche se fosse stato ammesso, non era desiderabile. Ora, a causa della selezione, questo carattere estetico indesiderato è estremamente raro. Incoraggio gli allevatori a fare lo stesso con il petto bianco. Si tratta di una selezione

semplice da effettuare per mantenere l'autenticità del nostro Dogue, in modo da non apparire come il Boxer... » Il Presidente della S.A.D.B Bollettino n°22/2010 ______________________________________ « Attualmente sto lavorando sullo sviluppo di schede dettagliate sullo Standard, dove ogni pregio o ciascun difetto saranno spiegati graficamente da un disegnatore di animali. Sarà una prossima pubblicazione. Ma nel frattempo vorrei chiarire alcuni punti. Le proporzioni: Il Dogue de Bordeaux è costruito vicino a terra . É un cane brevilineo, questo significa che gli elementi di larghezza e spessore prevalgono gli elementi di lunghezza. É tarchiato e non è basso . Quindi la distanza sterno-suolo è leggermente inferiore all'altezza del torace. Se gli elementi di larghezza e spessore prevalgono gli elementi di lunghezza, è tuttavia vero che la lunghezza del corpo (misurata dallo sterno alla punta della natica) rappresenta 11/10 della sua altezza (al garrese). Questo lo rende un cane armonioso e funzionale. La circonferenza della testa è spesso uguale all'altezza al garrese. Se è leggermente inferiore o leggermente superiore non deturpa l'armonia del soggetto, per contro, quando il leggermente diventa abbastanza questo dona delle teste sproporzionate in rapporto al corpo, conducendo sia a dei cani atipici, sia a dei cani ipertipici. Il profilo del muso, inteso dalla punta del tartufo, dovrebbe misurare tra un terzo e un quarto della lunghezza totale della testa, intesa dall’estremità del naso al centro della cresta occipitale. La lunghezza ideale è tra queste due misure; un terzo è già lunga 7


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux (cane da caccia), un quarto è già corta (Bulldog).

proprio sorriso che può essere eseguito su richiesta).

La Testa:

La testa è rugosa, ma non in modo eccessivo. Le rughe dovrebbero essere vive (sane) e mobili. Quando il tartufo è leggermente all’insù , vale a dire leggermente sollevato rispetto al piano nasale, delle rughe un po’ marcate si formano sulla canna nasale. La ruga che parte della commessura interna dell’occhio è tipica. Quella che parte dalla commessura esterna dell’occhio, se presente, deve essere più discreta possibile, pertanto se questa ruga si presenta marcata è atipica per il Dogue de Bordeaux (è una ruga da Mastino Napoletano).

La testa è trapezoidale . Infatti la testa può essere disegnata utilizzando due trapezi, uno per il cranio, l’altro per l’intera testa. Per apprezzare la forma dell’intera testa bisogna posizionarsi in piedi davanti al cane, la grande base è la nuca, la piccola base è l’estremità del muso (che dovrebbe essere quasi largo quanto la radice). Come ho appena detto, il muso al livello dello stop è pressoché largo quanto la propria estremità. Questo non dovrebbe essere incollato sotto gli occhi, vale a dire, spesso, sovraccarico come nel Bulldog. Deve inoltre, visto frontalmente, presentare un’altezza sufficiente, per non dare l’impressione di un becco di anatra . Vista di profilo, la canna nasale (linea superiore) è leggermente concava. Il tartufo deve presentare le narici aperte per assicurare una buona ventilazione. Il tartufo è leggermente arretrato rispetto al mento, per dare un profilo (naso-mento) leggermente obliquo verso il basso. Questa posizione si manifesta poiché il Dogue deve essere prognato. Molto spesso è possibile individuare, a bocca chiusa, un prognatismo insufficiente o assente. Il labbro superiore, visto di fronte, deve delineare una V rovesciata svasata. Una U rovesciata e svasata corrisponde alla forma che il labbro assume nel bulldog, mentre se la V non è svasata (formando un angolo acuto) corrisponde a quello del Mastino Napoletano. Il labbro nel Dogue de Bordeaux non dovrebbe pendere eccessivamente, questo è moderatamente retrattile e permette al cane di sorridere Il più delle volte questo ghigno è un segno di intimidazione (talvolta con grande complicità dell’addestratore, è un vero e

Chi non ha già sentito esprimere belle rughe ed espressione ? Abbiamo appena parlato di rughe, ma che dire dell’espressione? )l volume della testa, la sua forma trapezoidale, occhi distanziati, il loro colore, il giusto sguardo, lo stop ben marcato (la fronte domina la faccia, ma non la sovrasta), il muso pieno e relativamente corto e le rughe che conferiscono un aspetto minaccioso, molto dissuasivo, un cosiddetto brutto muso , ma questa è una caratteristica entusiasmante per gli amanti della razza. Ho appena menzionato gli occhi. Sono di forma ovale, che costituisce un’eccezione per i cani con profili concavilinei. Per le maschere marroni, il colore degli occhi è ambra (quasi arancione) ed altresì un’eccezione per la popolazione canina. Per le maschere nere, l'occhio è nocciola. Talvolta questi occhi sono più chiari, questo difetto non è una degenerazione, ma è una questione estetica che può nuocere all’espressione. L'occhio non deve assolutamente essere rotondo interferirebbe con l'espressione e potrebbe far pensare, al Bulldog, al Boxer, al Carlino. La congiuntiva non deve essere evidente. Le palpebre dovrebbero essere ben adattate all’apertura degli occhi. La palpebra 8


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux inferiore che fa una piccola piega nel mezzo, non è da ricercare (questo ricorda il San Bernardo). Se la palpebra è rivolta verso l'esterno è ectropion, che può causare congiuntivite ed infezioni. Se il margine della palpebra si ripiega verso il bulbo oculare è entropion, che può causare lesioni alla cornea. In questo caso, per il comfort del cane, non esitate a ricorrere alla chirurgia. Se l’operazione è eseguita da uno specialista, nessuna cicatrice sarà visibile (non voglio parlare qui degli effetti sulla selezione). La lunghezza delle orecchie e il loro posizionamento sono altresì importanti per l'espressione. Purtroppo troppo spesso notiamo orecchie grandi, molto grandi e larghe. Recentemente qualcuno mi ha detto: il mio cane ha un difetto, ha le orecchie troppo piccole ed io ho risposto: no signore, il vostro cane ha delle orecchie perfettamente tipiche, sono gli altri cani che non hanno buone orecchie , mi rammarico che queste orecchie troppo grandi o troppo larghe non sono ulteriormente sanzionate in esposizione (selezione). É il momento di fare qualcosa per non perdere la tipicità. Per verificare se un orecchio è di buona lunghezza basta prendere la punta del padiglione ed avvicinarla all'angolo esterno dell'occhio. Se la punta arriva esattamente a questo livello è una buona dimensione, se copre tutto o parte dell’occhio è troppo grande. Abbiamo anche riscontrato orecchie portate a rosa (come nel Bulldog e nel Carlino . L’orecchio del Dogue de Bordeaux è un orecchio da molosso, relativamente cadente, ma non flaccido. Il bordo anteriore è incollato alla guancia, la parte posteriore è distaccata, soprattutto quando il cane è attento. Il collo: Il collegamento tra la testa e il corpo ha un’incollatura da toro che si allarga alla base e si fonde perfettamente con le spalle. In nessun caso dovrebbe essere troppo

corto (testa nelle spalle), deve trasmettere potenza e il suo contorno non dovrebbe essere deturpato da una giogaia esagerata (come nel Mastino Napoletano). La linea superiore: Vista lateralmente, questa linea è sostenuta e il più diritta possibile per un concavilineo. Il rene non è troppo lungo, è largo e potente. La linea superiore non deve essere convessa (regione dorso-lombare), o presentare il cosiddetto roach back come nel Bulldog (nota: il roach back è dovuto ad una angolazione posteriore abbastanza dritta). La groppa è moderatamente obliqua. Quando la groppa è assai avvallata il cane è sotto di sé con il posteriore e questo ostacola l’andatura. Una groppa troppo dritta è ugualmente invalidante. Visto dall’alto, gli arti anteriori sono più larghi rispetto agli arti posteriori, ma questa differenza non dovrebbe rompere l'armonia di tale linea e non deve soprattutto donare una forma a pera come nel Bulldog. Il torace: Visto da davanti il torace è largo, i pettorali sono ben sviluppati e l’inter-ars (la linea inferiore del torace, che si trova tra gli arti) è convessa verso il basso. Così, quando questa linea è concava, vi è la mancanza di pettorali e molto spesso è associata ad un torace insufficientemente disceso. Il torace è normalmente prominente e ben disceso (vedi capitolo: le proporzioni) che dona un aspetto costruito vicino a terra . Le costole sono ben cerchiate, ma non rotonde o a botte come nel Bulldog, ne relativamente piatte come nell’Alano. La circonferenza del torace è generalmente superiore all’altezza al garrese di 22-35 cm. La linea inferiore:

La linea inferiore non è quella del Mastino Napoletano, non è dritta come avrebbe 9


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux voluto un giudice che valutò una cagna senza ventre . La linea inferiore è relativamente ad arpa e il ventre è fermo, tranne ovviamente nelle femmine durante la gestazione. Personalmente non credo che dovremmo penalizzare femminile con mammelle cadenti al Régionale d’Elevage o al Nationale d’Elevage. Questo è tuttavia difficile farlo soprattutto in esposizioni multi razze dove la parte show è realmente presente. In ogni modo, in genere, un cane o una cagna con molta prestanza, nonostante una serie di piccoli difetti sarà il migliore ambasciatore per la razza rispetto un altro soggetto, senza difetti, ma privo di fascino. La coda: Deve essere flessibile. È necessario controllare la coda dalla radice (in prossimità dell'ano all’estremità, su tutta la sua superficie, anche se solitamente il becco di pappagallo è situato pressoché alla base o a livello della ghiandola… Lungo il tratto in cui il colore della coda è spesso un po’ più scuro).

In azione, non si dovrebbe penalizzare una frusta portata un po’ allegra. Questo portamento è spesso l’espressione del temperamento del cane. Tuttavia, non dovrebbe essere verticale come una candela, ne avvolgersi sul dorso. Gli arti anteriori:

Sono forti, le spalle sono ben oblique e mobili permettendo una bella ampiezza di movimento. Queste non sono inchiodate al corpo come nel Bulldog. Le braccia sono muscolose, i gomiti sono sull'asse del corpo, pertanto, non dovrebbero essere ne scollati, ne troppo stretti. L'avambraccio, visto di profilo è diritto. Visti di fronte, data la larghezza del torace, gli avambracci tendono ad inclinarsi

leggermente verso l'interno, senza tuttavia far scollare i gomiti. Il metacarpo è leggermente obliquo e raramente sull'asse del corpo, così può essere ruotato leggermente verso l'esterno, ma mai in dentro: questo sarebbe un grave difetto. Talvolta il cane marcia sui talloni , il metacarpo si trova a cedere sotto il peso del cane, questa situazione necessita di un trattamento appropriato. Il piede segue il metacarpo e non è anormale che sia leggermente girato verso l'esterno, anche se un metacarpo e un piede ben allineati all'asse mediano del corpo, sono ricercati. Il piede non dovrebbe quindi essere alla Luigi XV , vale a dire completamente mancino. Fortunatamente questo difetto è diventato più raro e gli anteriori completamente a lira sono quasi scomparsi. Il Dogue de Bordeaux è un digitigrado, le dita sono ben arcuate e non devono essere schiacciate, spesso i piedi sono palmati come nel Terranova. Anche su soggetti di maggior peso, bisogna evitare i piedi schiacciati e le dita aperte. A volte, alcuni soggetti presentano cisti interdigitali (come nel Bulldog), difficile da curare, questo non è per niente auspicabile. Infine, un altro problema più grave (sia sui piedi anteriori che posteriori) si tratta di una ipercheratinizzazione dei cuscinetti. Ciò si manifesta il più delle volte da una produzione eccessiva e disordinata di tessuto corneo, di conseguenza la presenza di fessurazioni più o meno profonde e dolorose. Questa malattia è attualmente oggetto di ricerca genetica. Gli arti posteriori: Visti da dietro, gli arti posteriori sono in appiombo, paralleli e visti di profilo sono ben angolati. Quando l'angolo del garretto è troppo aperto, l'angolazione è insufficiente (anche detta: angolazione dritta o garretti diritti). Questo difetto comporta andature che mancano di spinta. Quando l'angolo del 10


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux garretto è invece troppo chiuso, il cane è troppo angolato e sta sotto di se dietro . In questo caso, poiché gli arti sono costantemente flessi, il cane si stanca molto velocemente, le andature sono difettose. Spesso questo difetto è associato a garretti stretti e grasselle in fuori. La grassella (ginocchio) deve essere in asse del corpo. Leggermente al di fuori del ginocchio è accettato. Il garretto invertito con punte divergenti e piedi ravvicinati è inaccettabile ed è causato da troppo lassismo legamentoso. Si osserva di profilo, ma a volte può sfuggire all'occhio del giudice, in quanto la posizione invertita non è costante. Questo difetto si individua più facilmente al passo, visto da dietro. La coscia dovrebbe essere muscolata, potente e conferire una notevole spinta d’impulso. La coscia piatta, con muscoli meno sviluppati, indica spesso problemi articolari che causano dolore. L'andatura: Dopo tutte le osservazioni di cui sopra (o giù di lì) mi accingo a parlare delle andature e movimenti. Questo semplicemente perché un cane ben costruito cammina e trotta bene. L’andatura tipica del Dogue de Bordeaux si esprime al trotto. È sciolta, agevole, attiva, copre molto terreno (ampiezza), questo è solo possibile grazie ad una potente spinta posteriore (si tratta di una propulsione e non una trazione!). Durante il trotto veloce il Dogue de Bordeaux è particolarmente appassionato, i piedi anteriori si avvicinano al piano mediano (Questo è il singletracking , che può essere tradotto con il termine singola traccia utilizzato nello Standard del Tibetan Mastiff), in quest'ultimo, al trotto veloce, anche le zampe posteriori si approssimano al piano mediano, mentre nel nostro Dogue de

Bordeaux, parallele.

rimangono

relativamente

A questa andatura, la testa del Dogue de Bordeaux si abbassa dal prolungamento della linea superiore, come nel Borzoi, ma a differenza di quest'ultimo tutto si inclina leggermente verso il davanti. Il cane che necessita di quello che viene chiamato un passo di recupero è un cane che soffre o è stanco, visto lateralmente l’anteriore trotta e la parte posteriore ha un sobbalzo di galoppo, la spinta del posteriore è difettosa. Durante le prove di TAN (andature) facciamo l'ultimo lato del test al galoppo (sovente il padrone soffre!) Se il cane galoppa è un più e spesso lo apprezza e diventa gioioso. Il Dogue de Bordeaux è in grado di scattare rapidamente su brevi distanze radendo il suolo, per catturare qualche preda, anche se questo non è un cacciatore. La pelle e i peli: La pelle è spessa, ampia ma non al punto di fare delle pieghe sul corpo, non è allentata. Ho già parlato di giogaia nella descrizione del collo, questa non deve essere troppo abbondante e forma una doppia piega. Il pelo è sottile, corto e morbido, ma non setoso, disteso. A seconda della regione del corpo è più o meno raso (o più o meno lungo). Alcuni Dogue presentano un pelo ondulato soprattutto sulla regione del rene, questo non è auspicabile e tali soggetti dovrebbero essere utilizzati in riproduzione con intelligenza, ed a condizione che le altre caratteristiche morfologiche siano eccellenti. Sentiamo parlare di volta in volta di Dogue de Bordeaux a pelo lungo. Negare la loro esistenza non è realistico. In una cucciolata 11


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux che io proprio produssi nel 1995, una femmina chiamata LOWLY, presentava la lunghezza dei peli come quella di un San Bernardo a pelo lungo, era di piccola taglia, costruita a terra, la testa ben trapezoidale. Poiché il gene pelo lungo è recessivo, il che vuol dire che aveva ereditato il gene pelo lungo da entrambi i genitori a pelo corto, eterozigoti. Nelle note ai giudici si è già parlato sul colore del pelo (lettera del 9 settembre 2006 Raymond TRIQUET). Non tornerò su questa descrizione che è stata ampiamente esplicata. Io preciso semplicemente che il pigmento del color fulvo è la feomelanina. Le parti bianche, molto limitate e ammesse, sono in realtà zone prive di pigmento. Succede che dopo un infortunio i peli ricrescano bianchi. Generalmente il giudice identifica bene queste zone rimarginate. Il colore della maschera (nero o marrone) è dovuto all’eumelanina di tipo nero o marrone rispettivamente (locus B con due possibili alleli: B e b, il primo (nero) è dominante sul secondo (marrone). Ciò significa che se un cane possiede nel corredo genetico i due alleli marroni (omozigote marrone ) sarà a maschera marrone, mentre un cane con entrambi gli alleli neri (omozigote nero ) sarà a maschera nera, naturalmente. Un cane che ha un allele marrone e un allele nero avrà una maschera nera, perché il nero è dominante. Un cane a maschera nera omozigote produrrà solo gameti neri, invece un eterozigote produrrà il 50% di gameti neri e il 50% di gameti marroni. Un cane maschera marrone produce solo gameti marroni (anche se i suoi antenati sono a maschera nera). È per questa ragione che l’unione di due cani a maschera marrone, non può dare che cuccioli a maschera marrone.

Il senza maschera è un cane il cui colore non si esprime. La presenza o l'assenza di maschera sono codificati sul locus F (F per la presenza di maschera e f per la sua assenza, F è dominante su f). Così un cane senza maschera può essere portatore di eumelanina nera o eumelanina marrone. Nel Dogue de Bordeaux maschera marrone, le parti glabre, vale a dire il tartufo, il bordo delle labbra, le rime palpebrali sono marroni (seppia). Nei cani senza maschera queste parti sono rossastre o rosa. La maschera nera nel Dogue de Bordeaux è molto particolare perché attraverso il nero dobbiamo scorgere il colore fulvo. Non dovrebbe mai essere scura, molto estesa e invasiva. Non dovrebbe salire sul cranio ne disegnare occhiali (come si ricerca per il Mastiff). La taglia e il peso: L’altezza è stabilita nello Standard. Allorché il peso citato è un’indicazione non pesano i cani nelle esposizioni, se non al Nationale d’Elevage . Il Dogue de Bordeaux è un atleta. Di conseguenza, il peso deve essere proporzionale alle sue dimensioni. Dobbiamo intravedere le sue coste, che devono essere prive di grasso e muscoli evidenti. Il Presidente della S.A.D.B »

Si ringrazia il Presidente della S.A.D.B. Mme Sylviane Tompousky per la cortese collaborazione nel concedere l'utilizzo e la pubblicazione delle Circolari necessarie allo svolgimento del presente lavoro.

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Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux I punti fondamentali nella tipicità del Dogue de Bordeaux___ a cura di Massimiliano Ravaglioli Vice Presidente Sezione Dogue de Bordeaux Club Italiano del Molosso Il Tipo nella razza, fondamentalmente, è custodito nella testa del cane e un cane con una testa atipica non fa la razza. Ma un cane oltre alla testa ha un corpo e un Dogue de Bordeaux senza un corpo tipico, è solo un Dogue de Bordeaux mediocre. Nei punti fondamentali rientrano comprensibilmente le proporzioni importanti, quindi rapporto lunghezza-altezza del corpo, altezza del torace rispetto all’altezza al garrese, la lunghezza minima e massima del muso rispetto alla testa, e la misura della circonferenza cranica rispetto all’altezza. Ma oltre alle indicazioni cinometriche e proporzionali di ogni parte del corpo del cane, è necessario riconoscere il bello e il brutto in una razza. Un cane può rientrare pienamente in tali misure e proporzioni, ma essere ciononostante brutto per la razza. Dunque, partendo dalla testa indicheremo quei punti fondamentali che rendono tipico ed espressivo un Dogue de Bordeaux.

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Il comportamento degli assi longitudinali superiori del cranio e del muso. Il Dogue de Bordeaux è una razza con profili tipicamente concavilinei, in questo caso ci riferiamo alla testa. Pertanto gli assi cranio-facciali sono convergenti, come riportato nella seguente rappresentazione:

Assi Cranio facciali Convergenti (profilo corretto)

Assi Cranio facciali Paralleli (profilo atipico)

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Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux -

La lunghezza massima del muso è uguale ad 1/3 della lunghezza della testa (indicata in rosso). La lunghezza minima del muso è uguale ad 1/4 della lunghezza della testa (indicata in blu). L’ideale lunghezza del muso sta tra questi due estremi indicata in nero).

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L’angolo dell’asse palpebrale rispetto all’asse mediano della testa. Nel Dogue de Bordeaux a causa di una accentuata depressione naso-frontale, la posizione degli occhi è piuttosto frontale.

Posizione degli occhi corretta

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Posizione degli occhi atipica (espressione asiatica)

L’angolo axio-facio-laterale. La larghezza dell’arcata zigomatica rispetto all’asse mediano della testa, determina un ampio angolo.

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Il Dogue de Bordeaux è un brachicefalo e pertanto la larghezza del cranio è superiore alla metà della lunghezza totale della testa.

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L’aspetto trapezoidale della testa quando è vista di fronte e dall’alto.

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La testa è voluminosa, angolosa e la forma trapezoidale è il risultato di un notevole sviluppo dei temporali, delle arcate sopraorbitarie e delle arcate zigomatiche. Le branche mandibolari son ben distanziate. I masseteri sono fortemente sviluppati e sporgenti, ma non più pronunciati dei temporali, altrimenti l’aspetto della testa si presenterebbe tondeggiante o quadrata da Bullmastiff.

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Il profilo superiore del cranio visto di fronte. La regione superiore del cranio è leggermente convessa in senso trasversale.

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La fronte domina la faccia, ma non la sovrasta.

Fronte dominante

Fronte sovrastante 16


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La mandibola è ampia e rimontante. Il Dogue de Bordeaux è prognato (il prognatismo è una caratteristica della razza). Il bordo del labbro superiore è in contatto con quello inferiore, poi scende da ciascun lato, formando così una V rovesciata svasata.

Margine labbra superiori a V rovesciata svasata (aspetto corretto)

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Margine labbra superiori a V rovesciata (tipo Mastino Napoletano)

)l muso visto dall’alto ha generalmente la forma di un quadrato.

Tipica quadratura del

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Margine labbra superiori a U rovesciata (manico di secchio)

uso visto dall’alto

Muso se ico ico visto dall’alto

La quadratura è presente anche sulla faccia anteriore del muso.

Tipica quadratura del muso visto di fronte

Muso di forma triangolare con facce laterali spioventi 17


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Il portamento delle orecchie.

Padiglione di giusta misura (portamento corretto)

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Padiglione molto grande (inadeguato)

Padiglione piccolo con attaccatura alta

Come abbiamo detto è fondamentale che nel Dogue de Bordeaux il comportamento degli assi longitudinali del cranio e del muso, sia convergente. Se non è presente la convergenza cranio-facciale è inutile continuare ad esaminare il cane nelle altre parti del corpo, poiché non c'è razza. Fate attenzione, una ruga accentuata può confondere la vera conformazione della testa. Pertanto, è necessario osservare la testa del cane di profilo e considerarne l’asse longitudinale facciale immaginando una retta che segue il profilo superiore della canna nasale, facendo attenzione a non lasciarsi ingannare dalle parti molli del tegumento sovrastante , rispetto all’asse longitudinale del cranio immaginando la retta che unisce il centro della squama occipitale chiamato )nion , al punto di incontro delle apofisi delle ossa frontali con le ossa nasali, detto Nasion .

Convergenza degli assi longitudinali superiori del cranio e del muso (profilo corretto) 18


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Parallelismo degli assi cranio-facciali, canna nasale con profilo montonino o naso romano (profilo atipico)

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Una fronte che non domina la faccia è una testa atipica, come la seguente illustrazione:

Fronte appiattita (testa atipica)

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Gli occhi dovrebbero apparire alla giusta distanza uno dall'altro. Lo spazio tra gli angoli interni delle palpebre (angoli nasali), è pari a circa due volte la lunghezza dell'occhio (apertura palpebrale). Ogni deviazione dalle caratteristiche appartenenti alla razza contribuisce al cambiamento dell'espressione tipica del Dogue de Bordeaux. Comprensibilmente la distanza tra gli occhi da preferire è mostrata nella prima immagine:

Corretta distanza tra gli occhi

Occhi troppo distanziati

Occhi ravvicinati 19


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Un eccesso di rughe dietro le arcate sopraccigliari che cadono sulle guance, possono conferire al cane visto frontalmente, l'aspetto di un orango. La ruga che va dall'esterno dell'occhio alla commessura labiale o alla giogaia, se presente, deve essere discreta.

Rugosità eccessiva, impastata sulla faccia

Rughe che co ferisco o l’aspetto di u ora go

A questo punto avendo parlato di tipicità è necessario fare una premessa in merito alle varianti che si discostano dal Tipo ideale: l’ipotipismo ossia l’allontanamento dall’aspetto tipico della razza) è una posizione inclinata verso la cancellazione delle caratteristiche identificative di una razza; mentre l’ipertipismo cioè l’esasperazione delle caratteristiche tipiche di una razza è una posizione che può mettere a rischio la funzionalità e l’armonia delle varie parti del corpo del cane, rispetto le caratteristiche morfologico-attitudinali che appartengono alla razza. Sulla testa del Dogue de Bordeaux ci sarebbe da spiegare ancora molto, anche perché è una razza che non si può dire abbia raggiunto un’omogeneità di tipo e questo, nonostante tutto, per certi aspetti genetici può essere vantaggioso. Tuttavia un Dogue de Bordeaux oltre ad una testa tipica, deve avere anche un corpo tipico, altrimenti come abbiamo già detto resterebbe un Dogue de Bordeaux mediocre. Ci sarebbe troppo da scrivere, quindi mi limiterò ad indicare sommariamente quelle caratteristiche fisiche e costituzionali che tipicizzano la razza, ma che non devono esasperarla. Per prima cosa la lunghezza del corpo, misurata dalla punta della spalla alla punta della natica, è superiore all’altezza al garrese, nella proporzione di / , in altre parole la lunghezza del tronco del cane supera l’altezza al garrese del %. Pertanto rispetto al rapporto metrico tra altezza e lunghezza, il Dogue de Bordeaux deve essere inscritto concettualmente nella figura geometrica del rettangolo, collocandosi con tale conformazione nelle razze che corrispondono al tipo trottatore. Anche qui ci sarebbe molto da dire, poiché spesso una valutazione visiva, discosta da un riscontro metrico. É fondamentale pertanto in giudizio considerare sempre l’armonia delle proporzioni, rispetto alla specifica razza. Di conseguenza considerare i giusti rapporti di misura e volume che le varie parti del corpo devono avere tra loro. 20


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Costruzione rettangolare del Dogue de Bordeaux, tipica del trottatore.

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Sezione trasversale del torace. L'aspetto corretto delle dimensioni dei diametrali trasversali nel Dogue de Bordeaux è identificabile nell’immagine del centro, con la circonferenza toracica evidenziata in verde:

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Il diametro verticale del torace è superiore alla metà dell’altezza al garrese. Torace potente, lungo, profondo, ampio; disceso oltre i gomiti.

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Qui ci sono alcuni aspetti estremi delle caratteristiche di tipo, nella razza, che rendono il cane disarmonico. Pertanto, nella prima immagine si rappresenta un Dogue de Bordeaux troppo basso a terra, in direzione delle razze condrodistrofiche, con arti troppo brevi, tronco più allungato e la testa sproporzionata:

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Nella seconda immagine si evidenziano le dimensioni di eccedenti diametri trasversali, che rendono il cane poco armonico. A volte un anteriore molto forte, troppo ampio, rispetto a un posteriore non muscolato, può rivelare un qualche deficit ai quarti posteriori. In tal caso il cane è portato a sbilanciare il peso in avanti, lavorando di più con i quarti anteriori, sviluppandoli in maniera esagerata:

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È comprensibile che certi estremi possono compromettere la funzionalità e l'armonia tra le varie parti del corpo del cane. Nella rappresentazione seguente si può apprezzare un esempio di Dogue de Bordeaux con aspetto più equilibrato:

É molto importante considerare le angolazioni, in riferimento alla valutazione morfofunzionale, per meglio dire gli angoli che formano le ossa mediante le articolazioni, differenziando quindi la struttura del cane in merito all’equilibrio, all’impulso, al movimento, alla resistenza e alla velocità. Quando si parla di angolazioni del corpo, si intende gli angoli degli arti, della groppa e del bilanciere cefalo-cervicale, cioè dell’insieme testa-collo. La rilevazione delle misure può essere diretta misure prese direttamente sull’animale oppure indiretta (misure prese utilizzando foto su scala lineare). Questi angoli vengono valutati con strumenti come l’artogoniometro, oppure come viene fatto solitamente dal giudice nelle esposizioni, con il metodo di toccare materialmente i punti di giunzione articolare e comprenderne approssimativamente l’angolo rispetto all’orizzontale o alla verticale. )n tempi più recenti per lo studio delle angolazioni in movimento si adotta la cinematografia al fluoroscopio a raggi X. Questa tecnica ha portato a correggere alcune convinzioni relative a certi angoli ossei. Sugli angoli dell’arto toracico del Dogue de Bordeaux ci sono considerazioni importanti che andrebbero approfondite. )n sintesi, nello Standard viene descritto che l’angolo della scapola rispetto all’orizzontale è circa °, mentre l’angolo scapolo-omerale è poco superiore a 90°. Quest’angolo ideale di ° è pressoché una prerogativa delle razze dette anacolimorfe , ossia con arti sproporzionati per brevità (bassotti), già ampiamente dimostrato dallo studio cineradiografico. -

Pertanto possiamo affermare che l’angolo scapolo-omerale si direziona verso un’angolazione piuttosto chiusa (ma non estrema ai 90°) per quanto fisicamente

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Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux consentito dall’equilibrio di costruzione della razza e così predisponendo il cane ad una accentuata prominenza sternale e, di conseguenza, dell’avampetto.

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L’angolazione del posteriore parte da una groppa moderatamente obliqua e lo Standard indica che gli arti posteriori sono ben angolati. Quindi nonostante la tendenza di molti rappresentanti della razza è quella di possedere angoli tendenzialmente dritti, che portano una serie di ripercussioni sulla corretta costruzione del cane, si deve ricercare nel Dogue de Bordeaux un buon angolo che permette di livellare maggiormente il garrese alla groppa. Angoli troppo aperti delle membra pelviche, causerebbero una eccessiva sopraelevazione del posteriore rispetto al garrese. Nondimeno, arti posteriori ben angolati , non sta a significare angoli chiusi . Questo non sarebbe tipico nella razza.

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Detto questo ritorniamo a ripetere che il dogue de Bordeaux è un concavilineo, ossia attenendoci al concetto di alloidismo , possiede profili concavi non solo riguardo alla testa, ma anche riguardo al corpo. Tuttavia si richiede nella selezione il possibile per non esasperare una tale caratteristica, cercando di livellare e meglio sostenere la linea dorsale.

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Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux

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Per quanto riguarda il dorso si possono riscontrare due difetti importanti, ossia una particolare concavitĂ della linea dorsale, quindi una lordosi, denominata insellatura . Oppure una convessitĂ accentuata della linea superiore del dorso, quindi una cifosi, denominata dorso di carpa .

____________________Lordosi (insellatura)__________________

___________________Cifosi (dorso di carpa)__________________ 25


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux -

La linea inferiore del corpo si presenta curva, dallo sterno profondo all’addome piuttosto rilevato e fermo, che non è né pendulo né levrettato.

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La coda è molto spessa alla radice. La punta raggiunge preferibilmente il garretto senza oltrepassarlo. Portata bassa, non è né rotta, né annodata, ma flessuosa. Pendente a riposo, 26


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux da questa posizione si solleva in genere da 90° a 120° quando il cane è in movimento, senza curvarsi sul dorso, né arrotolarsi.

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Membra toraciche con ossatura forte, arti molto muscolosi con spalle prominenti e avambracci visti dal davanti, diritti o un po' inclinati verso l’interno in modo da avvicinarsi

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Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux leggermente al piano mediano, soprattutto nei cani dal torace molto ampio. Metacarpi potenti, visti di fronte talora un po’ girati all’esterno per compensare la leggera inclinazione dell’avambraccio verso l’interno. I piedi sono forti, con dita ben chiuse; il Dogue de Bordeaux nonostante il peso è ben digitigrado.

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Gli appiombi anteriori visti di profilo presentano un avambraccio verticale, mentre visto di 28


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux lato il metacarpo è leggermente obliquo.

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Membra pelviche robuste con forte ossatura. Visti da dietro gli arti posteriori ben paralleli e verticali danno l’impressione di potenza, benché il retrotreno sia leggermente meno largo dell’avantreno. Cosce molto sviluppate e massicce, con muscolatura evidente. Ginocchia sul

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Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux piano parallelo del piano mediano o leggermente in fuori, con gamba relativamente corta, muscolosa e discesa. Il garretto è corto e nervoso. I metatarsi sono robusti, senza speroni e i piedi leggermente più lunghi di quelli dell’anteriore, con dita serrate.

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Gli appiombi posteriori visti di profilo sono ben angolati, con l’angolo del garretto

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Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux moderatamente aperto.

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Andatura molto sciolta per un molossoide. Al passo il movimento è ampio, elastico, radente al terreno. Buona spinta dei posteriori, buona ampiezza di movimento degli anteriori soprattutto al trotto, che è l’andatura preferita. Quando il trotto diventa più

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Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux veloce, la testa tende ad abbassarsi, la linea dorsale superiore s’inclina verso il davanti e i piedi dell’anteriore si avvicinano al piano mediano alla ricerca del terreno avanti a sé.

Altro importante aspetto nella valutazione di un Dogue de Bordeaux è la buona impronta . Per buona impronta si intende il giusto dimorfismo sessuale, ossia tutte le opportune distinzioni nei caratteri sessuali secondari, che un maschio e una femmina dovrebbero nettamente manifestare. Non osservando i caratteri sessuali primari (genitali), se scambiassimo un maschio da una femmina, o viceversa, significherebbe che questi non presentano le caratteristiche fisiche del loro sesso e pertanto mancano di impronta , come femmine mascoline con esagerato sviluppo osseo, eccessiva muscolatura e grossa testa; viceversa maschi che appaiono più conformi al formato femmineo, con ossatura e corporatura più leggera e addolcita nelle forme. Entrambi devono essere ritenuti inadeguati. Massimiliano Ravaglioli 32


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux ____________________________________________________________________________Standard di P erfezione

FCI Standard N° 116 / 23.1.2009 DOGUE DE BORDEAUX ORIGINE:

Francia

DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 04.11.2008 UTILIZZAZIONE: Guardia, difesa e dissuasione. CLASSIFICAZIONE F.C.I.:

Gruppo 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer Molossoidi e cani bovari svizzeri Sezione 2.1 Molossoidi. Tipo Mastino Senza prova di lavoro

BREVE CENNO STORICO: IL “Dogue de Bordeaux” è una delle razze francesi più antiche, probabilmente discendente dell’“Alan” e, in particolare l’“Alan Vautre” del quale Gaston Phebus, Conte di Foix, disse, nel XIV secolo, nel suo “Libro di Caccia”, che “ha una presa più forte di tre levrieri”. La parola “dogue” comparve alla fine de XIV secolo. Nella metà del XIX secolo questi mastini erano difficilmente conosciuti fuori dall’ Aquitania. Erano usati per cacciare grossa selvaggina (cinghiali), per i combattimenti (spesso codificati), come guardiani di case e bestiame e al servizio dei macellai. Nel 1863 a Parigi, presso il Jardin d’Acclimatation, ebbe luogo la prima mostra canina francese: i Dogues de Bordeaux vi furono iscritti col loro nome attuale. Vi erano diversi tipi: il tipo Tolosa, il tipo Parigi e il tipo Bordeaux, che è l’antenato dell’odierno Dogue de Bordeaux. La razza, che aveva duramente sofferto durante le due guerre mondiali, al punto di rischiare l’estinzione dopo la guerra del 1939-1945, conobbe una rinascita negli anni ‘60. 1° standard ( « Caractère dei vrais dogues » ) in “Le Dogue de Bordeaux” di Pierre Megnin, 1896 2° standard in « Etude critique du Dogue de Bordeaux », 1910 di J. Kunstler 3° standard redatto da Raymond Triquet, con la collaborazione del Veterinario Dottor Maurice Luquet, 1971 4° standard riformulato, secondo il modello di Gerusalemme (FCI), da Raymond Triquet, con la collaborazione di Philippe Serouil, Presidente, del Club Francese del Dogue de Bordeaux, e del suo Consiglio, 1993. Ulteriormente perfezionato nel 2007 da Raymond Triquet (Presidente Onorario della SADB), Sylviane Tompousky (Presidente della SADB), e Philippe Sérouil (consigliere della SADB). I


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux ASPETTO GENERALE: Tipico molossoide brachicefalo dalle linee concave. E’ un cane molto potente, il cui corpo molto muscoloso conserva un insieme generale armonioso. E’ costruito piuttosto vicino a terra, e quindi la distanza sterno-terreno è leggermente inferiore alla profondità del torace. Tarchiato, atletico, imponente, incute rispetto.

PROPORZIONI IMPORTANTI. •

La lunghezza del corpo, misurata dal punto della spalla al punto della natica,

è superiore all’altezza al garrese, nella proporzione di 11/10 •

La profondità del torace è superiore alla metà dell’altezza al garrese.

La lunghezza massima del muso è uguale ad un terzo della lunghezza della

testa. •

La lunghezza minima del muso è uguale ad un quarto della lunghezza della

testa. •

Nel maschio, il perimetro del cranio corrisponde più o meno all’altezza al

garrese. COMPORTAMENTO – CARATTERE: Antico cane da combattimento, il Dogue de Bordeaux è adatto per la guardia, compito che egli assume con vigilanza e grande coraggio ma senza aggressività. Buon compagno, è molto attaccato al padrone e molto affettuoso. Calmo, equilibrato, dalla reazione molto pronta. Il maschio normalmente ha un carattere dominante.

TESTA:

è voluminosa, angolosa, ampia, piuttosto corta, trapezoide quando è vista da sopra e dal davanti. Gli assi longitudinali del cranio e del muso sono convergenti (verso l’avanti). La testa è solcata da rughe simmetriche, da tutti e due i lati della sutura metopica. Queste rughe profonde e tormentate sono mobili a seconda che il cane sia in attenzione o non lo sia. La ruga che va dalla commessura interna dell’occhio alla commessura labiale è tipica. La ruga che va dalla commessura esterna dell’occhio alla commessura labiale o verso la giogaia, se presente, deve essere discreta. II


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux REGIONE DEL CRANIO Cranio:

nei maschi il perimetro del cranio, misurato a livello della sua ampiezza maggiore, corrisponde approssimativamente all’altezza al garrese. Nelle femmine: può essere un po’ meno. Il suo volume e forma sono le conseguenze dello sviluppo molto importante dei temporali, delle arcate sopra-orbitali, delle arcate zigomatiche e della distanza fra le branche della mascella inferiore. La regione superiore del cranio è leggermente convessa da un lato all’altro. La sutura metopica è profonda e diminuisce verso l’estremità posteriore della testa. La fronte domina la faccia, ma non la sovrasta. È pertanto ancora più larga che alta.

Stop:

lo stop è molto pronunciato; quasi forma un angolo retto con il muso (95 – 100°).

REGIONE DEL MUSO Tartufo:

è ampio, con le narici ben aperte, ben pigmentato in armonia con il colore della maschera. Un tartufo girato verso l’alto (rincagnato) è permesso, ma non rientrante verso gli occhi.

Muso:

è potente, ampio, spesso ma non carnoso sotto gli occhi; piuttosto corto, dal profilo superiore leggermente concavo, con pieghe moderatamente evidenti. La sua larghezza diminuisce appena verso la punta del muso; visto da sopra ha generalmente la forma di un quadrato. Rispetto alla regione superiore del cranio, la linea del muso forma un ampio angolo ottuso aperto verso l’alto. Quando la testa è tenuta orizzontalmente, la punta del muso, tronca, spessa e ampia alla base, si trova davanti ad una verticale tangente la faccia anteriore del tartufo. Il suo perimetro è quasi due terzi di quello della testa. La sua lunghezza varia tra un quarto e un terzo della lunghezza totale della testa, dal tartufo alla cresta occipitale. I limiti stabiliti (massimo III


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux un terzo e minimo un quarto della lunghezza totale della testa) sono permessi ma non ricercati; l’ideale lunghezza del muso sta tra questi due estremi. Mascelle:

sono molto potenti, ampie. Il cane è prognato (il prognatismo è una caratteristica della razza). La faccia posteriore degli incisivi inferiori sta davanti e non in contatto con la faccia anteriore degli incisivi superiori. La mascella inferiore s’incurva verso l’alto. Il mento è ben marcato e non deve esageratamente sorpassare il labbro superiore, né essere coperto da quest’ultimo.

Denti:

forti, specialmente i canini. I canini inferiori sono ben distanziati e leggermente ricurvi. Gli incisivi sono ben allineati specialmente nella mascella inferiore dove formano una linea apparentemente diritta.

Labbra:

il labbro superiore è spesso, moderatamente pendulo, retrattile. Visto di lato, mostra una linea inferiore rotonda. Ricopre la mascella inferiore ai lati. Davanti, il bordo del labbro superiore è in contatto con quello inferiore, poi ricade ai due lati, formando così un ampio V capovolto.

Guance:

sporgenti, per il fortissimo sviluppo dei muscoli.

Occhi:

ovali, distanziati. Lo spazio fra gli angoli interni delle palpebre è uguale a circa due volte la lunghezza dell’occhio (apertura palpebrale). Espressione franca. La congiuntiva non deve essere evidente. Colore: va dal nocciola al marrone scuro per un cane con maschera nera; colore meno scuro tollerato ma non ricercato in cani con maschera marrone o senza maschera.

Orecchi:

relativamente piccoli, di un colore un po’ più scuro del mantello. All’ inserzione, la base anteriore è un po’ rialzata. Gli orecchi devono ricadere, ma senza flaccidità; il bordo anteriore deve essere aderente alle guance, quando il cane è in attenzione. La punta dell’orecchio è IV


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux leggermente arrotondata; non deve oltrepassare l’occhio. Gli orecchi sono inseriti piuttosto alti, al livello della linea superiore del cranio, di cui essi sembrano accentuare ancor di più la larghezza.

COLLO:

molto forte, muscoloso, quasi cilindrico. La sua pelle è elastica, ampia e rilasciata. La circonferenza media è quasi uguale a quella della testa. E’ separato dalla testa da un solco trasversale poco accentuato, leggermente ricurvo. Il suo profilo superiore è leggermente convesso. La giogaia, ben definita, comincia a livello della gola formando pieghe fino al petto, senza pendere esageratamente. Il collo, molto ampio alla base, si unisce dolcemente alle spalle.

CORPO: Linea superiore:

molto solida.

Garrese:

ben marcato.

Dorso:

ampio e muscoloso.

Rene:

ampio. Piuttosto corto e solido.

Groppa:

moderatamente obliqua fin verso l’inserzione della coda.

Torace:

potente, lungo, profondo, ampio; disceso oltre i gomiti. È ampio e possente il petto, la cui linea inferiore è convessa verso il basso. Costole ben discese e cerchiate ma non a botte. La circonferenza del torace deve essere tra 25 a 35 cm. superiore all’altezza al garrese.

Linea inferiore:

curva, dallo sterno profondo all’addome piuttosto rilevato e fermo, che non è né pendulo né levrettato.

CODA:

molto spessa alla radice. La sua punta preferibilmente raggiunge il garretto senza oltrepassarlo. Portata bassa, non è rotta né piegata, ma flessibile. V


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux Pendente quando il cane è in riposo, è generalmente rialzata da 90° a 120° da questa posizione quando il cane è in movimento, senza curvarsi sul dorso o arrotolarsi.

ARTI: ANTERIORI: forte struttura ossea, arti molto muscolosi. Spalle:

con muscoli potenti e sporgenti. Media obliquità della scapola (circa 45° sull’orizzontale); angolo scapolo-omerale un po’ più di 90°.

Braccio:

molto muscoloso

Gomito:

sull’asse del corpo, né troppo aderente al torace né girato all’infuori.

Avambraccio: visto dal davanti, diritto o leggermente inclinato verso l’interno in modo d’avvicinarsi leggermente al piano mediano, specialmente in cani dal torace molto ampio. Visto di profilo, verticale. Metacarpo:

potente. Visto di lato, leggermente obliquo, visto dal davanti, talvolta un po’ girato in fuori, per compensare la leggera inclinazione in dentro dell’avambraccio.

Piedi:

forti. Dita compatte, unghie ricurve e forti, cuscinetti ben sviluppati ed elastici: il cane è ben piazzato sulle dita a dispetto del suo peso.

POSTERIORI: gambe robuste, con forte ossatura; bene angolate. Visti da dietro gli arti posteriori sono paralleli e verticali, dando l’impressione di potenza anche se il posteriore è leggermente meno ampio dell’anteriore. Coscia:

molto sviluppata e spessa, con muscoli evidenti.

Ginocchio:

sul piano parallelo del piano mediano o leggermente in fuori.

Gamba:

relativamente corta, muscolosa, discesa. VI


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux Garretto:

corto, nervoso, con l’angolo del garretto moderatamente aperto.

Metatarso:

robusto, senza speroni

Piedi:

leggermente più lunghi di quelli dell’anteriore, con dita serrate.

ANDATURA: molto elastica per un molossoide. Nella camminata, il movimento è ampio, elastico, aderente al terreno. Buona spinta dal posteriore, buon allungo degli anteriori, specialmente al trotto, che è la sua andatura preferita. Quando il trotto diventa più veloce, la testa tende ad abbassarsi, la linea superiore s’inclina verso il davanti, e i piedi dell’anteriore si avvicinano al piano mediano avanzando a lunghe falcate. Galoppo breve con movimento verticale piuttosto importante. È in grado di raggiungere grandi velocità su corte distanze scattando via radendo il terreno.

PELLE:

spessa e sufficientemente rilasciata, senza eccesso di rughe

MANTELLO: PELO:

fine, corto e morbido al tatto

COLORE:

monocolore, in tutte le gamme del fulvo, dal mogano all’isabella. E’ desiderabile una buona pigmentazione. Sono permesse macchie bianche poco estese sul petto e all’estremità degli arti.

MASCHERA: •

Maschera nera: la maschera è spesso poco estesa e non deve

invadere la regione del cranio. Può essere accompagnata da leggere carbonature sul cranio, orecchi, collo e sommità del corpo. Il tartufo è nero. •

Maschera marrone: ( anticamente chiamata rossa o bistro). Il

tartufo è marrone; anche i bordi delle palpebre sono marroni, come pure il bordo delle labbra. Può essere accompagnata da carbonature marroni non invadenti, ogni pelo comporta una zona VII


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux fulva o sabbia e una zona marrone; le parti del corpo in pendenza sono allora più chiare. •

Senza maschera: il mantello è fulvo; la pelle appare rossa (pure

chiamata un tempo “maschera rossa”) Il tartufo può allora essere rossastro.

TAGLIA E PESO: L’altezza dovrebbe più o meno corrispondere al perimetro del cranio. Altezza al garrese:

Maschi

60 – 68 cm

Femmine

58 – 66 cm

1 cm in meno e 2 cm in più saranno tollerati Peso:

Maschi

almeno 50 Kg

Femmine

almeno 45 Kg con le stesse caratteristiche dei maschi, ma meno accentuate.

DIFETTI:

Qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerato difetto e la severità con cui va penalizzato deve essere proporzionata alla sua gravità e agli effetti sulla salute e il benessere del cane.

DIFETTI GRAVI: •

Testa sproporzionata (troppo piccola o esageratamente voluminosa).

Ipertipo da bulldog: cranio piatto, muso che misura meno di un quarto della

lunghezza totale della testa Piega gonfia dietro al tartufo. Piega importante attorno alla testa. •

Deviazione laterale importante della mascella inferiore.

Incisivi costantemente visibili quando la bocca è chiusa. Incisivi molto piccoli

impiantati irregolarmente. •

Dorso arcuato (convesso).

Coda che presenta vertebre saldate, ma non deviate.

Piedi anteriori girati in dentro, anche leggermente.

Piedi anteriori esageratamente girati in fuori.

Cosce piatte

Angolo del garretto troppo aperto (angolazione diritta) VIII


Club Italiano del Molosso–Sezione Dogue de Bordeaux •

Angolo del garretto troppo chiuso, cane sotto di sé dietro.

Garretti vaccini o a botte.

Movimento rigido o molto rullante del posteriore.

Respiro affannoso, respirazione rauca.

Bianco sulla punta della coda o sulla parte anteriore degli arti, sopra il carpo e

il tarso, o bianco che ricopre senza interruzione il davanti del tronco, dal petto alla gola.

DIFETTI DA SQUALIFICA: •

Troppo aggressivo, timido

Testa lunga e stretta con stop insufficientemente marcato, con un muso che

misura più di un terzo della lunghezza totale della testa (mancanza di tipo nella testa). •

Muso parallelo alla linea superiore del cranio, o diretto verso il basso. Canna

nasale montonina. •

Mascella contorta

Mancanza di prognatismo

Canini costantemente sporgenti quando la bocca è chiusa.

Lingua che pende costantemente in fuori quando la bocca è chiusa

Occhi blu, occhi molto sporgenti.

Coda con nodi e lateralmente deviata o contorta ( coda a cavaturaccioli)

Coda atrofizzata

Anteriore torto con regione del metacarpo molto schiacciata.

Angolo del garretto aperto verso il dietro ( tarso deviato verso l’avanti)

Bianco sulla testa o sul corpo; qualsiasi altro colore che non sia il fulvo

(carbonato o no) e in particolare mantello striato e mantello uniformemente color cioccolato ( quando ogni pelo è tutto marrone) •

Difetto invalidante evidente.

Qualsiasi cane che presenti, in modo evidente, anomalie d’ordine fisico o comportamentale, sarà squalificato. N.B.: I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto. IX


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